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Lattivit sportiva riveste una notevole influenza sullo sviluppo del bambino e delladolescente ed caratterizzata da importanti finalit educative

e e formative. Il termine sport deriva dal francese desport, poi abbreviato in sport dagli inglesi ed indica lazione di viaggiare, di movimento con finalit di divertimento: il fine dunque quello di giocare e divertirsi. Secondo Winnicott il gioco unattivit fondamentale per la costruzione della realt da parte del bambino. Serve a distinguere s dallaltro, inizialmente in relazione al genitore,il quale deve fungere da base sicura per il bambino. Gi da sesto mese di vita, nella fase di separazione-individuazione, il bambino comincia a differenziare il proprio corpo da quello della madre e comincia a mostrare attenzione verso la realt circostante, che inizia ad esplorare allontanandosi sempre pi dalla madre, ma poi ritornando da lei per esserne rassicurato. Dalla disponibilit emotiva della madre dipendono in gran parte le possibilit di autonomia ed individuazione che il bambino cercher via via di conquistare. E da sottolineare come molti sports di squadra ricordino questo meccanismo di apprendimento: esplorazione di spazi sconosciuti, raggiungimento della meta, riconoscimento dellimportanza della propria base di partenza e soprattutto difesa e ritorno costante alla propria base sicura: queste sono le regole da cui sono nati e su cui si basano gli sports di squadra. Sostanziale in questo interscambio tra modalit di difesa della propria base e di esplorazioni degli spazi sconosciuti il riconoscimento delle proprie emozioni, che sono i perno della INTELLIGENZA EMOTIVA. Lintelligenza emotiva una capacit psichica fondamentale per lapprendimento che sviluppa a partire dal riconoscimento delle proprie emozioni: aiuta nel controllo delle proprie emozioni impedendo di agirle senza riflettere sul loro significato e serve per comprendere le emozioni altrui al fine di percepire gli altri come individui con le stesse

caratteristiche di sensibilit. Da qui discende la possibilit di imparare limportanza delle relazioni umane e di apprenderne la gestione. Paura, Rabbia, Felicit, Tristezza, Amore, Sorpresa, Disgusto, Aggressivit, Invidia. Il non riconoscimento delle emozioni conduce allanalfabestismo emozionale, che foriero di molte condizioni patologiche sia fisiche che psichiche e di conflitti interpersonali e sociali a volte violentemente drammatici. Il SEMAFORO EMOZIONALE I bambini vengono aiutati a riconoscere e descrivere le loro emozioni.La giornata inizia con lespressione verbale del proprio stato danimo che viene rapportato alle tre luci del semaforo, accanto a ciascuna delle quali viene indicata la migliore strategia di comportamanto da utilizzare. COME MI SENTO OGGI/ADESSO? LUCE ROSSA: paura, rabbia: Fermati, calmati e pensa prima di agire LUCE GIALLA: tristezza, invidia, disgusto: Esponi il prob lema e d come ti senti; fissa uno scopo positivo; pensa a soluzioni diverse LUCE VERDE: felicit, amore, sorpresa, gioia: Procedi e prova il piano migliore In caso di conflitti con questo metodo si ricorre allo stop luminoso: ogniqualvolta che un ragazzo sul punto di aggredire qualcuno in preda alla rabbia, di rinchiudersi imbronciato in se stesso per qualche offesa o di scoppiare in lacrime per essere stato preso in giro si ricorre al semaforo che facendo il focus emozionale sullo stato danimo soggettivo del ragazzo gli permette di affrontare in maniera pi razionale questi momenti carichi di tensione.

Lo sport un fattore fondamentale: -nel processo di apprendimento grazie alla produzione, indotta dallattivit fisica, delle endorfine e della serotonina che ha un ruolo di stabilizzazione dellumore e quindi previene ansia e depressione, -nella capacit di problem solving: le ricerche dimostrano che lattivit fisica regolare sviluppa ed incrementa la capacit di ragionamento logico ed immaginativo, -nello sviluppo della capacit di adattamento allambiente, -nella capacit di socializzazione come senso di appartenenza al gruppo, -nella scoperta di valori veicolati dallo sport: lealt, altruismo, correttezza, rispetto delle regole, -nello sviluppo della capacit di accettare le sfide senza apprensione e fuga dagli obiettivi; al contrario comprendere che si pu imparare molto dagli errori senza sentirsi in colpa, -nella conoscenza delle emozioni e della capacit di imparare a gestirle: fobie, timidezza, aggressivit, tristezza, ma anche gioia, meraviglia, sorpresa. Le emozioni sono alla base dellautostima, dellautoefficacia, della intelligenza emotiva e del rapporto con il proprio corpo.

Lo sport permette al bambino di costruire la propria autonomia personale e la capacit di gestire il proprio tempo e spazio (fase di esplorazione e riavvicinamento). In tal senso aiuta a crescere favorendo il distacco dalle figure genitoriali. In questo processo centrale la figura dellallenatore perch riveste il ruolo sostitutivo dei genitore, ma anche quello di educatore: non deve spingere molto sugli aspetti agonistici dello sport che potrebbero portare a condizioni di ansia a scapito del piacere per laspetto ludico. Dalle ricerche emerge che i giovani atle ti non

considerano soddisfacente il rapporto con lallenatore perch spesso vengono prediletti gli aspetti tecnici e di risultato a scapito di quelli ricreativi. Da questo punto di vista anche le eccessive aspettative dei genitori possono creare difficolt ai ragazzi: laccento sulla vittoria ad ogni costo pu generare condizioni di ansia e depressione non riconosciute. Aggiungiamo anche le eccessive attese dalla societ sportive. In tal senso la strategia da seguire di dare pi spazio agli sports minori dove la motivazione non data dal successo e dal record, ma dalla voglia di misurarsi con se stessi e con gli altri nel rispetto dellavversario e delle regole. Lobiettivo che tutti dovrebbero porsi quello di fare in modo che la pratica sportiva sia innanzitutto un momento importante di formazione dellindividuo per renderlo efficace sul campo s, ma soprattutto nella vita.

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