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Sandro Cuomo Via Petrarca 129 80123 Napoli Geom. Giovanni Ugatti Prof.

Vito Leonardi CONI, Piazzale Tecchio 51 80125 Napoli OGGETTO: Relazione su Convegno sull Evoluzione dell allenamento e prestazione sportiva del 30-11-2002.

Le mie radici sportive sono legate ad una disciplina ritenuta da sempre, dal punto di vista dei meccanismi di produzione energetica, a prevalenza anaerobica alattacida. Sebbene, indubbiamente, la scherma non sia uno sport tipicamente aerobico, negli ultimi anni si raggiunta una tale specializzazione nelle tre discipline (spada, fioretto e sciabola) da far comprendere, innanzitutto, la necessit di distinzione della preparazione specifica e, in secondo luogo, che una buona base di resistenza aerobica favorisce comunque la prestazione anche sui processi metabolici intermedi.

Il costo energetico delle attivit sportive


Prevalentemente aerobiche con dispendio energetico pesante Corsa di fondo Corsa campestre Ciclismo Nuoto Sci di fondo Canottaggio Sport estensivi o di lunga durata Kcal/Kg/h di allenamento min 6 - max 18 Aerobico-anaerobiche alternate con dispendio energetico moderato Calcio Judo Basket-ball Rugby Hockey su ghiaccio Hockey su prato Pallavolo Kcal/Kg/h di allenamento min 5 - max 15 Prevalentemente anaerobiche con dispendio energetico leggero Corsa veloce Salto con l'asta Salto in lungo Salto in alto Salto triplo Lancio del disco Sport intensivi o esplosivi o di velocit Kcal/Kg/h di allenamento min 3 - max 12

FIG 1

Dagli anni sessanta ad oggi, la scherma ha subito un profondo cambiamento dal punto di vista atletico: gli assalti sono divenuti pi dinamici e, di conseguenza, l aspetto della preparazione atletica ha ricoperto un ruolo sempre di maggior rilievo. A questa considerazione va aggiunta la sempre pi evidente differenziazione tra le tre armi, rendendo la vita sempre pi difficile a chi intendeva eccellere in pi di una specialit. Prima in qualit di atleta, poi da Dirigente, ed oggi come Commissario Tecnico della Nazionale, ho sempre sostenuto la differenza, sotto il profilo metabolico, delle tre specialit della scherma: l assalto di scherma termina a 15 stoccate che devono essere portate entro 9 minuti al massimo, suddivisi in tre tempi da tre minuti, pi un eventuale minuto supplementare in caso di parit al termine dei 9 . Nell assalto di sciabola si raggiungono le 15 stoccate al massimo entro un minuto e mezzo; nel fioretto non sempre i match giungono al terzo tempo; nella spada quasi sempre gli assalti terminano negli ultimi secondi del terzo tempo, e, spesso, si ricorre al minuto supplementare in condizioni di parit con punteggi molto bassi (5-5, 1010 ). Ci significa che l impegno muscolare profondamente diverso, sebbene si conservino talune caratteristiche meccaniche simili alle tre discipline. Poich, appunto, la meccanica del gesto atletico simile (non uguale), la variabile il tempo inteso come durata dello sforzo.

L evoluzione della scherma


ANNI 60 ANNI 80 ATTUALITA
Variazione di Tempo ed intensit
LIESEN: pi sviluppata la capacit di bruciare i grassi, e migliore il processo di recupero dei fosfati energetici necessari per azioni brevi, esplosive.

FIG.2

Da spadista, ho concentrato molto la mia preparazione da atleta sulla velocit e sulla resistenza aerobica, nonostante il totale disaccordo del preparatore atletico della Nazionale dell epoca, il quale, per, seppure persona preparatissima e colta, vantava una estrazione da fiorettista, e come tale intendeva trattare tutto il gruppo Nazionale. Il risultato che di questa capacit io ne feci un arma, improntando i combattimenti, quando le basi tecniche erano simili, proprio sulla capacit di resistere con disinvoltura allo sforzo prolungato: pressavo l avversario ad un ritmo molto elevato, ed al primo segno di cedimento fisico, tiravo il colpo. Il cedimento fisico comincia con il debito di ossigeno, e compromette fortemente la lucidit mentale ed il riflesso, elemento essenziale in questo sport. In tal modo, per me, diventava tutto pi facile. Pi sviluppata la capacit di bruciare i grassi, e migliore il processo di recupero dei fosfati energetici necessari per azioni brevi, esplosive. Dietro questa affermazione di Liesen c tutta la mia condivisione, nonch la soddisfazione di aver sostenuto gi da atleta, e sulla base esclusivamente di sensazioni, ci che poi gli studi mi avrebbero confermato.

SPADA

IMPEGNO AEROBICO

IMPEGNO ANAEROBICO LATTACIDO

SCIABOLA

FIORETTO

IMPEGNO ANAEROBICO ALATTACIDO

FIG.3

Relazioni tra i meccanismi metabolici

FIG.4 Tuttavia ci sono dei limiti a queste affermazioni: non si pu certo preparare un centometrista come un maratoneta ! Osservando la rappresentazione di J.Cometti esposta sul grafico 5, si rende bene l idea del calo di prestazioni di un giocatore di calcio misurato sugli sprint con l avanzare del tempo. Ovviamente, la differenza di resa tra i primi scatti e gli ultimi considerevole.

FIBRE LENTE E FIBRE VELOCI

Gilles Cometti, centre d expertise performance Franaise

FIG.5 Si rende opportuna, quindi, una scelta di campo: lavorare per un miglior sviluppo delle fibre lente o di quelle veloci? Puntare sulla velocit o sulla resistenza? Se su entrambe, in che misura ed in quale proporzione?

A questa domanda c una risposta generale per ogni sport ed una specifica per ogni atleta, tenendo conto anche del fatto che buona parte delle caratteristiche della muscolatura dei soggetti dovuta al proprio DNA. Nel secondo grafico di J.Cometti viene rappresentata la perdita iniziale di prestazione, in caso di una preparazione aerobica mirata al maggior sviluppo di fibre lente, e dell esito di un lavoro incentrato sulla forza che, pur non agendo specificatamente sui meccanismi aerobici, provoca un incremento di prestazione anche alla velocit nelle fasi conclusive della partita. Ci a dimostrazione di quanto i meccanismi metabolici siano complessi e non assoluti. vero che un allenamento focalizzato sulla resistenza non dar risultati ottimali per un sprinter, ma bisogna distinguere casi e situazioni, e non prendere tale affermazione come legge assoluta per la preparazione di atleti negli sport di compromesso metabolico, dove l ingerenza di pi meccanismi piuttosto evidente. Non esiste un punto netto di demarcazione tra l uno e l altro, bens l incremento della capacit di resistenza aerobica, entro certi limiti ed in talune situazioni (vedi fasi finali di un assalto di scherma) pu favorire la velocit di esecuzione di un gesto tecnico, altrimenti compromesso dal debito di ossigeno e da una soglia aerobica modesta.

Bisogna scegliere:

Qual l opzione pi adatta alla ns. disciplina?

FIG.6 La difficolt di individuare un modello di prestazione nella scherma ben nota. Forse una delle poche discipline dove riescono a competere tra di loro tipologie di atleti molto differenti, sia dal punto di vista morfologico, che da quello tecnico.

Ci a causa delle numerose caratteristiche individuali che influenzano la prestazione e che ho provato a raggruppare in tre categorie nel successivo grafico: Fisiologiche, Tecniche e Psicologiche. La velocit e la resistenza sono quelle fisiologiche, importanti entrambe, con maggiore attenzione alla velocit; la scelta di tempo e la misura contribuiscono al bagaglio tecnico individuale; il carattere e la personalit rappresentano le caratteristiche psicologiche che spesso fanno la differenza. (fig.7).

Fattori che determinano la prestazione nella scherma


Fisiologici: velocit e resistenza Tecnici: tempo, misura e tecnica individuale Psicologici: carattere e personalit

FIG.7 Per capire in che modo lavorare su ciascun atleta, importante conoscerne il livello di partenza. Per questo motivo ho praticato il test di Leger ad inizio stagione, che verificher a fine stagione nel periodo di massima forma. I risultati del primo test confermano la grande eterogeneit del gruppo: gli atleti di punta (evidenziati in rosso) non rappresentano l apice del grafico, n hanno valori similari.

Il metodo
Punto di partenza: test di valutazione
TEST LEGER UOMINI
210 205 200 195 190 185 180 175 170 165 14'20" 14'06" 13'41" 13'17" 12'58" 12'40" 12'21" 11'34" 11'23" 11'22" 11'12" 10'37"

TEST LEGER DONNE


250 200 150 100 50 0 11'50" 11'18" 11'11" 10'54" 10'36" 10'10" 09'51" 09'49" 09'43" 07'43" ed fd 11'50" cd 11'18" md 11'11" od 10'54" bd 10'36" id 10'10" ld 09'51" nd 09'49" gd 09'43" ed 07'43"

Analisi dei dati

fd

cd

md

od

bd

id

ld

nd

gd

Lavoro per il miglioramento individuale

FIG.8 Nei maschi ci pi evidente che nelle donne. Per trarre delle conclusioni pi precise riguardo i miei atleti attendo il secondo test di verifica, dopodich si eserciter un azione individualizzata a seconda delle rispettive carenze. Una volta individuate le lacune, si dovranno fare i conti con le singole realt, che spesso rappresentano delle difficolt oggettive non trascurabili. Bisogna tenere conto delle esigenze di un atleta che vive molto distante dal luogo di allenamento, di chi non dispone di attrezzature adeguate, di coloro che hanno difficolt familiari o realt sociali particolari. Inoltre particolare attenzione necessitano le dinamiche di gruppo, conseguenze pi o meno dirette del carattere dei singoli atleti, e le difficolt nella pianificazione del lavoro a causa degli eccessivi impegni agonistici. (fig.9)

L allenamento ottimale
Logistica Attrezzature Famiglia Realt sociali Dinamiche di gruppo Carattere degli atleti Eccessivi impegni agonistici

In conclusione, l allenamento ottimale non pu prescindere da una attenta analisi delle necessit individuali di ciascun atleta. Non basta etichettare la tale disciplina come anaerobica alattacida per potersi dimenticare totalmente delle altre risorse metaboliche. A mio avviso, una buona base aerobica costituisce in ogni caso la cilindrata dell atleta, su cui lavorare per perfezionare i dettagli, con l incremento della forza e della velocit, senza eccessi ed estremismi, come nel caso della scherma, ma con cognizione di causa.

Sandro Cuomo

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