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(forse ho trovato)
queste immagini
sono quadri della
fantasia
parlano e dipingono
supporto di sole
il mare
violento
immenso
il senso del peso
il vero del nero
silenzio del
sottile soffio
battito d’ ali.
presenta il salto
volante
controlla fili sottili
d’oro
il suono dell’ angelo
innocenza del sole
orizzonte del volo
futuro puro.
soffio
difendere la purezza
il suono
cristallino
il vento
sottile
l’orizzonte
di calore.
soffio sottile
di ali d’angelo
nasce
dolcezza dal sogno
la luce dal sole.
dèi dei nostri angeli
pronuncio un nome
nulla basta di più
all’incredibile malinconia
di un nulla
un sogno
un desiderio
una passione
vaga nell’oblio
il peso instabile
di vita sfuggente
padrone
combattendo continuo
alimentando continuo
l’alterco
il patetico
sforzo lontano
profondo
da dove il desiderio
alimentando ribollendo
fino alla superficie del foglio
della follia
continuo
il camminare incerto
…
…
verso la meta
si presenta invisibile
fluttuando
avverrà se avverrà
profonda lacrima
la comprensione
schiaccia
affoga l’angelo immortale
nell’inutile sforzo subito
rialimenta
la meta
non linea
non traguardo
stanza solare
avviene la sostituzione
il galleggiamento
l’abbaglio
stupore infinito
del cognito
all’incognito
la malinconia del sogno
precipita
…
nuovamente
il tempo passante
il dolore suo
sulla pelle
occorre il salto
occorre vedere
l’invidiabile
l’invisibile
e con ciò
continuo.
il disprezzo
epitaffio ordinario
padre muori
conficcato dalla tua
assenza di peso
indegno
allo sguardo condottiero
incapace
di un suono
lieve d’angelo
libero
solo di catene
appesantite
frantumatore
di lacrime trasparenti
tutta la collera
di un vento paralizzante
tutta la potenza
di uno sguardo d’uomo
scalfisce
il tuo essere
nulla sei
il vento
vi soffia
vi sfiora
lo cercate
sulle alte vette
lo indagate
lo annusate
ma il vento soffia
sulla vostra pelle
di bottiglia
vuoto
il santo
operoso amore
di sapere illustre
illumina
l’assunto
povero granello
senza suono.
cattolici
insignificanti bulloncini
per l’edificio di altri.
sotto e sopra
sei legato
ma non è la tua storia.
sacchetto di plastica
con dentro l’acqua del pesce rosso
cola dal basso
ti svuoti.
guardati da solo
desolato e piangente
eretto e fremente
preda del proprio salto.
piccolo animale alato
povere miserie
delle tue ali secche
voli dentro la polvere
ti sporchi
ti appesantisci
pensi
parli di volare
su vette vertiginose
solo
la polvere
sollevata ti toglie l’orizzonte
il binario corre
inchiodate le assi!
viaggiando sull’orizzonte
il cucciolo intravede
l’opera tagliente
gli spezzate le ali
martelli del nulla
pesanti fuochi vaporosi
il loro matrimonio
disegni
immagini di scacchi
immagine futura
sottile
invisibile
catena
quadro necessario all’ esistere
in attesa
alla fermata dell’ autobus
ladri di altri.
oltre la natura contaminata
un volo a rischio
riposa nell’attimo
abbandonato dal peso
mortificante attesa
vuoto d’aria raggiante
lascia morire
adesso
subito
il deserto si lacera
in pezzi
in ripensamenti
bevi la nostalgia
accorta di vigliaccheria
lasci tutto sospeso
nel vuoto d’aria
e
finalmente il sospetto
rompe il silenzio
compreso appartengo
all’ interno di un sorriso
dedicato
delicato
capace
di eruzioni
di mari quieti
mi sdraio
dormendo
sulla superficie
di mari nuovi
mi sveglio bagnato
dal desiderio di
improvvise gioie
orizzonti.
l’aria ovvero l’ amore
sfioro
il silenzio
dell’ urlo felice.
come un volo rapace
cristallino
preponderante assenza
odore inebriante.
coglie
nell’ascolto il suono
è solo
muto
solitario
colei
accarezza il piangente
riscalda la stanchezza
colei
ama
il solitario
nel volo invisibile.
figlio
al mondo
nel mondo
del mondo
camminando
appartieni
a lui
ti accompagno
nel tuo viaggio
sempre
bellissima appari,
occhi bollenti
intera
tonda
solcata
dal desiderio
sguardo angelico
sapore bambino
colorando
il tuo sorriso luminoso
oblio dei sensi
persi dentro
al furente
veemente
io.
per l’amore
mutato
ti dedico
il tempo
di bellezza
fragile
immortale
ifulmini
volgere dell’orizzonte sul filetto di vite
lo sgomento
cammina
si attorciglia
aghi sulla mano
come lame fredde
di forbici.
partecipe dell’infinito
galleggiamento
di una rondine
blu
dentro alla scena del mondo
come un bambino
con le costruzioni di legno
nuvola
vaporosa certezza
la tua assenza
urla imprecisa
onda d’urto
sequenze impraticate
libera
sospeso con il vuoto
il giorno si somma
le parole costruiscono
solo immagini.
rientra
paesaggio
con tutto il tuo apporto.
aspettare
nulla
di quello che puoi fare
tracce solitarie
di un ignoto clandestino
cosa ho?
il piccolo calice
sfiorato da una carezza
vertigine silenziosa
guarda
lontano
la vista socchiusa
in un ordine
fluente.
uomo nuovo
battente
in nessun posto
in tutti i posti
assolutamente in nessun luogo
rugiada
sottile brezza
libero il sorriso
improvviso
cordialmente
correre!
frivolo
svelto
passo alleggerito.
in aria
sapore di verità
non dette
illusioni parlate
ti guardo
stupito
sguardo
stupido
intorpidito!
pare …attenta
l’ occhio oscuro
lontano
vede l’ invisibile.
una spada
puntata sul petto
attraverso
un buco nero
trafitto
da una linea di luce.
spazio
vuoto
perso!
risuona
nel palloncino
dentro l’ anima
del solido corpo
stanco
si svolge
il giorno
nel silenzio
di una notte
di stelle
nero pece
suono
vecchia trepidante
giornata
dove ritrova
il calore del sole
sul tuo spoglio
scheletro!
glioggetti
parole
invisibile
passa come un treno
tra le orecchie
si sente che se stesso
la pelle si accarezza
sulla sua certezza e
l’occhio oscuro
al suo essere.
come un vento
le parole
delle cose.
abbaglio del nostro oblio
la certezza di cose viste.
specchio
il sole sorge
tramontando il buio
il vestito nero
scivola
sul corpo delle cose
il ritmo del petrolio.
purezza
è l’ angelo
l’ istante
la soglia oltre la quale si è.
l’ entrare in tutte le cose
nel loro essere.
il pensiero
uscita
nel crepitare del cuore
il vuoto piombo
il vuoto pesante
sole e stelle
sorriso e vita
uscita nel viaggio
verso l’ orizzonte infinito
un’onda.
lacrima
piccola porta
sporca di trasparenze
segno enorme
pioggia fitta oscura
urla il tremore
il terrore
nel buio
la scatoletta di cartone
affila l’oppressione
profonda
candela
oblio illuminante
del vivere a tempesta
l’orizzonte oscuro
spaccato dalla saetta
colora il nero
rende visibile
il nulla dell’oblio
vivente
io
giocoliere equilibrista
cambio
riprendi
occhio
lo sguardo.
il vento
rimuove la polvere
ghiacciando
il deserto.
rivolo d’acqua nella sabbia.
la luce del suono
arriva agli occhi.
echi di nero inchiostro.
la tua voce blu
frenava la ruota
edio
piango la neve che
si è sciolta.
eclissi
vomito
l’occhio che non vede il cristallo
arcobaleno.
scoppia la mia testa
il gesso si asciuga
l’acume è sempre più scuro.
illusione
il pensiero corre
attraverso
una cinghia di
trasmissione nera
odore di lattice
consumato.
il colore nero della
parola vuota
accade a tutti.
solamente la natura
esilarante di una
lacrima percorre
il blocco di pietra
ricaduto all’interno
di una goccia
cancellata nel vuoto.
rivoluzione
parole a palloncino
corda tesa dal peso
grigio piombo
nero oscuro
trasparente
del suo conducente.
corda tesa
oscilla libera
aggancia
anelli di conducenti
liberi nel vagare
improprio
dei loro nomi.
oggetti desiderosi
amanti di tanti
impercepibili abbagli
luminosi e fulminei.
botto clik clak
tranquille
parole galleggianti
congelate
oscurano la luce illuminante
di una lampadina
sospesa
tra l’essere se stessa
e
la morsa esplodente
del proprio guscio
sottilissimo
vetro sensibile.
oculatezza
sole sofferente
oscurato dal tuo
inutile urlo
abbagli l’animo
solo con il silenzio
parole troppe volte suonate
prive di luci.
copriamo l’acqua
marina
di uno spesso strato
di piombo.
dividiamo il vento
in un imbuto
di suoni vorticosi.
maciniamo il cielo
con l’oscurità
delle nostre menti,
e poi
pennelliamo
mondi fantastichi.
slancio impossibile
dell’occhio al cielo
del piede grigio piombo
della terra cruda.
corda spezzata
di ghiaccio leggerissimo.
meraviglia
del volo di cera
al sole.
inquietudine
saetta nera
abbagliante dell’esistere
esplodi lentamente
diritta al basso
dentro te stessa
in un tomba invisibile
di alabastro
scatola di ghiaccio
di burro
implosa
esplode lentamente
la saetta bianca
abbagliante dell’esistere
in un tomba visibile
scatola di alabastro
esplosa su se stessa.
momenti
questo muro
si opprime
una lacrima
un gesto sottile
d’acqua
la parola si vaporizza
adesso
l’inesistenza del passato
invisibile
immemore
muto nella mente
impazienza
dolce impazienza
scatta
sotto la pelle
la distanza incolmabile
di un orizzonte
oscuro
guida
gola sottovuoto
lacrime calde
invisibili per dignità
intime per solitudine
nulla sottrae
il solitario volo
nella tempesta dell’anima.
un filo rotondo
nel gomitolo delle immagini
aiuta il nodo sciogliersi
respira
orizzonte illuminato
tremore del passato
onda d’acqua sospesa
ghiaccio bianco
infuochi l’attimo consumato
lumicini di candela
fumo sospeso
ora
evaporato
tocco ritocco
tocco d’allontanamento
tocco d’esclusione
rintocco di un orologio univoco
idea di carezza
carezza spenta
idea in attesa
sospesa in aria
ferma dentro le mani
fermo assoluto
mento nuovamente
sfiora
l’idea
su una sfera d’ampolla
sfiora
non tocca
non sfiora l’idea
immagini la materia
opera
il rivolgimento
il sale bianco
odora
la tenue carne
sbianca
il suo profumo
la parola
opera il ghiaccio
caldo
di profondi circoli
blocco
le cinghie di trasmissione
odorano di fuoco
l’ingranaggio gira da se
gli ingranaggi colano
petrolio nero
cemento
iniziazione
speranza si nutre
del presente azzurro
sogno sospeso
buca il suono
sorpreso nella luce
apprendi l’elogio
di un rosso
caldo trafitto
spillo
dell’esistenza arrotolata
sgorga
l’acido di un soffio
solo una linea
piatta e sottile
schiaccia in una linea la rotaia della vita
tutto negli occhi
largo spazio
alta infinita nuvola verticale
tutto negli occhi
quale volo posare
dove linea retta
dove incastro
di due piani compressi
morte
una bottiglietta
rotolante
infranta
sul sapore
degli occhi altri
su se stessa.
dolore
tappi esplosivi
scoppiettano bruma
rallentano
ingranaggi di petrolio
uscito
silente
fluido
un fremito freddo
odore acre
fili elettrici scoperti.
percorre
il viaggio viaggiante
di un veggente
vegliato
dal piccolo
pezzo di specchio
riflesso.
il riposo lontano
avvicina il suono
l’obiettivo
l’ombra
l’orizzonte
l’onda
percepire
sottile opposizione
dell’ acqua marmorea
del passo fluido.
potrei
soffrire
il sasso sospeso
potrei
soffiare
il muro nero
dove gronda
la sottile
goccia rosso sangue
dell’ipotesi
falsa
di suono muto
di sorriso ucciso
sul binario dell’ amore.
lungo viaggio di nascita
percorso buio
stretto
divincolando
arrancando verso
l’uscita
il sapore dell’ aria
il colore dei suoni
la quiete calda
del sole
tutto il mare
di lacrime solitarie
dedicato alla
rinascita.
il segreto oblio
compresso
ascoltato
solo dopo l’ uscita dalla galleria.
luce abbagliante
lame affilate
negli occhi
carichi di cristalli
di lacrime
alla fine dello sforzo
alla raccolta del frutto.
nell’ angolo
l’infinito
orizzonte luminoso
spigolo di quieta stanza
ti ho sentita
concedendomi l’uscita.
certezza
andando solitario
corrotto dal vento
solcato
piegato
lacrime come acqua
sabbia screpolata
ma
solitario il segno
il sogno
oppone al vento
il sorriso
deridendo il tempo del prigioniero.
ombra
il sorriso andato
il supporto
di una mano sul mento
sei felice?
unica sola domanda
di mia spinta
un incoraggiamento
dell’ anima
felice
l’angelo suona
il suo volo.
fuori
dal tempo
volare
dentro un blocco di marmo
scaldato
dal sole
sciolto
dal vento.
vorrei
sostare lungo
pareti adiacenti
non vederti delusa
dal sole vibrante
dell’angelo abbandonato
illusioni bruciate
dal silenzio dell’ascolto
perpetui flutti d’acqua
domandano il restare
sorriso dominante.
parole
lacrima di marmo
cadi
nel nero oscuro
del mio vortice
giri
sprofondi
nella bolla rantolante.
sasso ovaloide
duro
freddo
splendente
di luce concentrata
dipinto
dei colori dell’ arcobaleno
vestito del suono
muto nella rottura
sottile
membrana d’ acqua
leggero
sospeso.
ritorna a me
bianco su nero
sottile
striscia solcata
immagini suoni colori
arditi mondi
dentro un filo unicolore.
traguarda il luminoso
orizzonte
soffoca il tramonto
abbandona l’illusione
uccisa
morta dal sole
quiete scura
ovatta di suoni
infiniti fantasmi
ricordi, visioni
la notte catrame
pervade
l’altalena del domani
futuro ancora accecato
da luce abbagliante.
breve storia del mio essere dal buio nel buio alla luce
volo
all’interno di una nuvola nera
ho spento le luci
per rannicchiarmi
nel mio dolore
in un angolo
con la mano sull’interruttore
click
avevo acceso
la luce
un mondo fantastico
si è aperto sugli occhi
ora è spento perché piano
piango
aspetto.
tanto rumore
interferenza
frastuono
nuovamente solo
l’angelo mi sostiene
…
…
sotto le ascelle
il mio corpo penzola
i piedi in terra
mi giro
lo bacio
con labbra di carezza
sapendo
riprendo il volo
accendo la luce
la nuvola
torna cristallo puro
sospeso su se stesso
un cielo blu
il suono dell’angelo
spacca il cielo
vorticoso
decalogo di una rinascita
perdi il centro
schizza a lato
studia il segno
polverizza il sogno
in sottilissime goccioline
componi il mondo
nell’assenza dell’essere stato
figura il nulla
allontana il peso gravante
salta sospeso
vola nel vuoto musicante
attira il respiro dell’aria
urla l’indegno
osserva l’oblio
portare dentro
una goccia d’acqua
tutta l’inquietudine
tutto l’infinito
apparire
specchianti bagliori
racchiusi
di profumi inebrianti
ebbrezza
di cielo innescato
fragilità
materia fatta
fantasia
sconvolge
lo stomaco stridente
nausea abbandona
eccitazione
assenza di peso
sensazione possente
potente
granito sollevato
sul dito