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RACCOLTA
DOMANDE/RISPOSTE
SUL
REGOLAMENTO
DEL GIUOCO DEL CALCIO
PUBBLICATE SUL SITO AIA-FIGC.IT
Raccolta delle domande/risposte sul Regolamento del giuoco del calcio pubblicate nella rubrica
“L’Angolo del Regolamento” del sito internet dell’AIA nel corso della stagione sportiva 2001/02.
Nel regolamento del calcio per quanto riguarda la segnatura di un goal, voi avete
giustamente sottolineato che la palla deve superare tutta quanta la linea di porta. Su
questo non ci sono dubbi, però sono curioso di una cosa, cioè la rete che ritengo inutile e
non riesco a spiegarmi il perché ci sia ne qual è la propria funzione, perché a me
sinceramente basterebbero solo i 3 legni.
Quando il pallone viene calciato verso la porta avversaria al fine di segnare una
rete, molto spesso la sua velocità supera i 100 km/h. Puoi ben immaginare che a questa
velocità, soprattutto quando il pallone supera la linea di porta vicino ai pali, se non ci fosse
la rete a fermare il pallone, potrebbe risultare difficile per l'arbitro (magari mal posizionato)
stabilire se sia stata o meno segnata una rete. Tant'è che prima dell'inizio della gara, l'arbitro
deve controllare che le maglie delle rete non siano rotte, proprio per evitare che al posto di
una rete sia concesso un calcio di rinvio o un calcio d'angolo com'è già accaduto.
Ad ogni modo, se a causa del cosiddetto "buco" il pallone non viene trattenuto dalla rete e
l'arbitro è sicuro che il pallone ha oltrepassato la linea di porta all'interno dei pali e sotto la
sbarra trasversale, la rete deve comunque essere accordata.
Invero questa domanda si fonda su un'affermazione errata; non è affatto vero che
nelle Decisioni F.I.G.C. è scomparsa la definizione del "campo per destinazione". Seppur in
una veste grafica diversa, nelle pagine 9 e 10 dell'attuale Guida Pratica è stabilito: "Il
recinto di giuoco deve essere obbligatoriamente protetto da una rete metallica di altezza
non inferiore a m. 2,20 o da altro sistema idoneo. Tra le linee perimetrali del terreno di
giuoco ed il pubblico, od ostacolo fisso (muri, pali, reti, fossati, ecc.) deve risultare una
distanza minima di m.1,50 (campo per destinazione)". Inoltre, il "campo per destinazione" è
definito anche nella d/r n. 1 Reg. 1 della Guida Pratica.
Prima della gara, o durante la stessa, le linee del cerchio di centrocampo, dell'arco
di delimitazione della distanza dal punto del calcio di rigore, dell'area d'angolo si rendono
non più visibili, e non v'è modo di provvedere poiché la società è sprovvista di gesso o altro
materiale idoneo.
La gara va sospesa (oppure non iniziata)? Tutte le linee sono indispensabili, oppure di
quelle curve si può fare a meno?
1 - INIBIZIONE E SOSTITUZIONE
Qualora un calciatore venga inibito prima dell’inizio della gara lo stesso potrà
essere sostituito soltanto da calciatori di riserva iscritti nell’elenco consegnato all’arbitro
(Regola 3 Sostituzioni di calciatori in decisioni figc e guida pratica, ed. 2000). La norma
apparentemente collide con la facoltà, riconosciuta alle società, di modificare la distinta in
qualunque momento, purché la gara non abbia ancora avuto inizio.Si ritiene, pertanto, che
qualora in elenco, p. es., vengano inseriti 18 calciatori ed uno di questi venga inibito prima
dell’inizio della gara, la distinta potrà essere modificata ma non potranno essere inseriti più
di 17 calciatori.
Con riferimento alla risposta al quesito n. 2 annesso alla Regola 3 (Decisioni FIGC e
Guida pratica, ed 2000) la lettera a) precisa che l'identificazione per personale conoscenza
è ammissibile soltanto per calciatori. Tale interpretazione appare incoerente con lo spirito
della norma generale, precludendo all’arbitro la possibilità di ammettere, p. es., l'allenatore
– pur tesserato - sprovvisto di documento d’identità personale, magari conoscendolo
benissimo.
6 - NUMERO DI SOSTITUZIONI
Non tutte le disposizioni del Regolamento sono norme cogenti; rispetto ad alcune
disposizioni, l'arbitro non ha un effettivo potere sanzionatorio ma ha solamente una funzione
referente.
Nel tuo esempio dei 12 calciatori, il Regolamento dà all'arbitro il potere/dovere di
intervenire e di sanzionare l'accaduto; invece, in materia di sostituzioni, l'arbitro ha solo una
funzione referente e se dovesse intervenire, abusando del proprio potere,
avvantaggerebbe la squadra che ha commesso (o sta per commettere) l'infrazione. Un
esempio potrebbe essere utile.
L'arbitro ha, in prima battuta, il potere/dovere di ottenere che sia specificato se l'assistente
di parte è un dirigente ovvero un calciatore; in quest'ultima ipotesi, esigerà anche che
venga indicata la data di nascita. A questo punto, l'arbitro non può vietare ad un
calciatore, che abbia un'età inferiore a quella necessaria per la categoria, di fungere da
assistente di parte e magari successivamente di svolgere il ruolo anche di calciatore. Non
ne ha il potere, avendo in seconda battuta solo una funzione referente.
Ai fini della identificazione dei calciatori partecipanti ad una gara l'Arbitro è tenuto
ad accettare delle fotocopie autenticate di documenti di identità? E se l'autenticazione
avviene addirittura in autocertificazione?
9 - CALCIATORE RITARDARIO
Vorrei sapere come devo comportarmi se un dirigente alla fine del primo periodo di
giuoco mi chiede il proprio documento d'identificazione perchè vuole abbandonare
l'impianto sportivo per motivo x.?
12 - SOSTITUZIONE IRREGOLARE
Durante un'azione l'arbitro si accorge che in una squadra sta giocando il n°14 che
non risulta entrato in campo; dopo aver interrotto il gioco (fermo restando l'applicazione
eventuale del vantaggio), si rivolge al capitano il quale gli risponde che, a gioco fermo ed
all'insaputa dell'arbitro stesso, il 14 è entrato al posto dell'8. Quest'ultimo era già stato
ammonito in precedenza. Fermo restando il provvedimento disciplinare (ammonizione per
entrambi) e tecnico (punizione indiretta dove si trovava il pallone al momento
dell'interruzione, se il gioco è stato fermato per questo motivo) la squadra giocherà in 10 o
in 11?
In questo esempio, i dati di fatto sono che un calciatore di riserva è entrato nel
terreno di giuoco senza il consenso da parte dell'arbitro e che un calciatore titolare ne è
uscito anch'esso senza il consenso. Visto che quest'ultimo era già stato ammonito, dovrà
essere considerato espulso e la squadra giocherà in 10. Anche il calciatore di riserva dovrà
essere ammonito ed invitato a ritornare in panchina; se il giuoco è stato interrotto sarà
ripreso con una rimessa da parte dell'arbitro.
Nella domanda sono presenti diverse inesattezze. Quella di cui stiamo discutendo è
un'ipotesi abbastanza grave, dove l'arbitro non ha potuto procedere all'identificazione di
un calciatore, il quale è stato ammesso solamente sub iudice alla gara. Inoltre, il dirigente
accompagnatore ufficiale deve rilasciare una dichiarazione scritta, la quale rappresenta
una grossa assunzione di responsabilità e, se si tratta di tessera federale, l'arbitro può
addirittura ritirare il documento. L'altra squadra non deve fare alcunché, in quanto il
risultato della gara deve essere omologato e, nel giro di pochi giorni, il G.S. procederà ai
necessari accertamenti. Se il fatto è così palese ed il documento appartiene a Giuseppe
Rossi e non a Paolo Verdi, l'arbitro che magari si sarà anche appuntato alcuni riferimenti
fisici (statura, segni particolari, colore degli occhi e dei capelli, ecc.), non avrà alcuna
difficoltà a constatare che il sedicente Giuseppe Rossi, in realtà non era chi sosteneva di
essere.
La d/r n. 19 reg. 3 della GP è stata introdotta nel 1996, di conseguenza è logico ritenere che
in precedenza (cfr. L'Arbitro n°2 - Maggio 1994) le disposizioni fossero diverse. Ad ogni
modo, quella risposta presente nella nostra Rivista, fa riferimento soprattutto alla
discordanza sui dati anagrafici e, per quanto riguarda la foto, suggerisce prudenza
considerando i mutamenti fisici dei giovani nella loro crescita. Proprio questo suggerimento,
sommato ad un altro dato di fatto, cioè che colui il quale è tentato da un comportamento
illecito, ha a propria disposizione strumenti più raffinati di quello qui ipotizzato, ci aiuta
a capire che la soluzione più logica e razionale è quella di ammettere il calciatore, sub
iudice, alla partecipazione della gara.
14 - LA TESSERA IMPERSONALE
La risposta corretta è quest'ultima, in quanto dopo l'inizio della gara l'elenco non
può essere modificato ed un calciatore inserito come "riserva" acquisisce un determinato
status, che non può più essere variato. Il fatto che fino ad un massimo di quattro calciatori
titolari possano, anche se non iscritti preventivamente nell'elenco, partecipare in qualsiasi
momento al giuoco, è un diritto talmente forte che deve necessariamente avere come
contro bilanciamento quanto sopra descritto. In sostanza, se una società decide di usare
questo suo diritto, deve assumersi anche il corrispondente grado di rischio.
Nelle distinte presentate al direttore di gara, può essere indicato come capitano o
vice-capitano un giocatore di riserva ?
La guida pratica relativa alla Regola 4 nel testo 1994 forniva con la d/r 7 valida,
affermativa ma sbrigativa, risposta al quesito se ad un calciatore era consentito portare
occhiali. Ma, a partire dal testo 1996, tale d/r è stata soppressa, probabilmente dandone
per scontata la risposta affermativa. Si deve considerare inoltre che il legislatore sportivo
con il testo 1999 della Regola 4 ha modificato ed ampliato i divieti per i calciatori in tema di
sicurezza, stabilendo che i monili di qualsiasi genere non devono risultare pericolosi non
soltanto per gli altri ma anche per se stessi (ed è questa ultima poi la reale novità che
modificò la decisione IFAB n. 2 nel testo 1996). Fatta tale premessa, si formula il seguente
quesito: gli occhiali o le lenti a contatto costituiscono equipaggiamento da considerasi
pericoloso per sé o per gli altri?
Calciatori che portano gli occhiali: esauriente in merito è stato quanto espresso
nella circolare n° 1 stag. 2001/2002 che qui sotto riportiamo. Sono state fatte delle
considerazioni favorevoli nei riguardi dei calciatori, soprattutto quelli giovani, che hanno
necessità di portare gli occhiali,. E' stato riconosciuto che le nuove tecnologie hanno
permesso di realizzare degli occhiali molto sicuri sia per chi li porta che per gli avversari.
Spetta comunque all'arbitro prendere la decisione definitiva in merito all'autorizzazione, ad
un calciatore che porta gli occhiali, a partecipare alla gara, tenendo conto dei citati
progressi tecnologici.
(Art. 67 noif). Nel caso in cui l’arbitro designato non sia presente in campo, oltre alla
procedura indicata nell’art. 67 cit., le società - solitamente e per non dire sempre -
avvertono il Pronto AIA, servizio importantissimo ed oramai molto utilizzato.
Qualora il designatore, avvisato dalla società dell’assenza dell’arbitro, riesca o non riesca a
mettersi in contatto con il medesimo e, con atto discrezionale (vd. Artt. 41, 51 e 52 delle
Nome di Funzionamento degli Organi Tecnici), revochi la designazione a costui affidando,
con nuova designazione, la direzione della gara ad un altro arbitro effettivo, quest’ultimo –
ritengo – non dovrà eseguire la formalità di cui al comma 4 dell’art. 67 cit. poiché, giusta
sopra esposto, non si tratta di arbitro reperito dalle società e per questo “sconosciuto” al
competente organo federale ma, bensì, designato, seppure all’ultimo momento, ritenendo
la citata formalità da redigersi ad substantiam solamente nel caso in cui sia una delle due
società, od entrambe, a reperire l’arbitro supplente mentre sia da considerarsi ad
abundantiam per il prospettato caso in cui sia avvenuta una nuova designazione. Infatti,
pare illogico parificare, sul piano giuridico-sportivo, l’attività pratica di ricerca e
reperimento dell’arbitro supplente a quella meramente informativa del suo ritardo al Pronto
AIA, il quale provvede, con l’autonomia riservata ex lege a tutti quei provvedimenti che
ritenga necessari. Peraltro, si deve rilevare che l’istituto della ricusazione dell’arbitro è
sconosciuto al nostro ordinamento sportivo.
2 - NUMERO DI SOSTITUZIONI
Non tutte le disposizioni del Regolamento sono norme cogenti; rispetto ad alcune
disposizioni, l'arbitro non ha un effettivo potere sanzionatorio ma ha solamente una funzione
referente.
Nel tuo esempio dei 12 calciatori, il Regolamento dà all'arbitro il potere/dovere di
intervenire e di sanzionare l'accaduto; invece, in materia di sostituzioni, l'arbitro ha solo una
funzione referente e se dovesse intervenire, abusando del proprio potere,
avvantaggerebbe la squadra che ha commesso (o sta per commettere) l'infrazione. Un
esempio potrebbe essere utile.
L'arbitro ha, in prima battuta, il potere/dovere di ottenere che sia specificato se l'assistente
di parte è un dirigente ovvero un calciatore; in quest'ultima ipotesi, esigerà anche che
venga indicata la data di nascita. A questo punto, l'arbitro non può vietare ad un
calciatore, che abbia un'età inferiore a quella necessaria per la categoria, di fungere da
Salve sono una giovane arbitra vorrei rivolgervi una domanda, una mia incertezza.
Se l'arbitro arriva 48 minuti dopo l'eventuale inizio di gara la gara dovrà essere iniziata.
l'arbitro cosa è tenuto a fare??? grazie in anticipo ciao colleghi
Ora, esaurita tale pemessa, necessaria a delineare un quadro chiaro dei compiti spettanti
alle due squadre, in merito al quesito da te proposto, nell'ipotesi tu dovessi giungere presso
l'impianto di gioco in ritardo e chiaramente oltre il termine di attesa (48 minuti dall'orario
ufficiale), posto che la gara non abbia ancora avuto inizio, sei tenuta a dirigere la stessa,
fermo restando la necessità del rilascio di una dichiarazione sottoscritta da parte di
entrambe le società che accettano la tua direzione. Tale documento sarà ovviamente da
parte tua allegato al rapporto di gara che invierai agli organi di competenza.
4 - I COMPITI DELL'ARBITRO
Uno dei tanti obblighi che una società di calcio deve assolvere è la richiesta di
intervento della Forza Pubblica. Qualora quest'ultima non sia presente nel recinto di gioco,
anche a fronte dell' avvenuta richiesta della società ospitante mediante esibizione
all'arbitro della carta attestante il tutto e riportante il timbro di segreteria della stazione di
pubblica sicurezza di competenza, l'Arbitro può evitare di dare inizio alla gara? Se inizia la
gara senza la presenza della Forza Pubblica, in caso di effettiva necessità di intervento per
gravi fatti di ordine pubblico può essere ritenuto "colpevole" di mancata prevenzione?
Premesso che l’assenza di Forza Pubblica non costituisce di per se motivo ostativo
all’inizio della gara, qualora in qualità di DDG della stessa ti dovessi trovare di fronte ad una
situazione di tal genere, devi solo avere l’accortezza ( e qui ritengo che tale stato di cose
sia da considerarsi dai Campionati Primavera in avanti – CND ecc. ecc.) di farti esibire dal
dirigente, la richiesta inoltrata alle autorità competenti. Appare ovvio che l’assenza di forza
pubblica imponga a questo punto ai responsabili della società ospitante di rendersi parte
attiva al fine di salvaguardare loro stessi in caso di necessità, la tua incolumità nonché
quella degli atleti, garantendoti il loro pronto e fattivo intervento, adoperandosi inoltre, in
caso di incidenti per reperire Forze dell’Ordine. Ne consegue pertanto che non puoi essere
assolutamente ritenuto responsabile e “colpevole” di mancata prevenzione.
Nell’ambito di un’ulteriore considerazione v’è però da tenere nel debito conto che se gli
incidenti dovessero aver luogo precedentemente all’inizio della gara, degenerando e
rendendo il clima particolarmente teso con l’aggravio di assenza di Forza Pubblica, il
suggerimento più logico, non sussistendone i presupposti, è quello di non dare inizio
all’incontro.
Cosa bisogna fare quando un giocatore tesserato trovandomi non in luogo sportivo
mi oltraggia? Cosa fare per punirlo e come?
Deve essere ribadito il concetto che l'arbitro non punisce e non squalifica nessuno,
perché in questo senso l'arbitro ha solamente una funzione referente.
Spetterà poi al competente giudice sportivo decidere l'an ed il quantum della squalifica.
Anche a distanza di tempo, se l'arbitro dopo aver diretto una gara dovesse incontrare
nuovamente, ad esempio per strada, un calciatore che identifica con certezza come tale
Mario Rossi della società Montenuovo il quale, magari facendo espresso riferimento a
quella gara, lo insulta o lo minaccia, l'arbitro dovrà redigere un supplemento di
referto inviandolo al g.s. del competente Comitato FIGC.
E' bene che quando succedono fatti di una certa gravità come quello sopra descritto,
l'arbitro ne dia immediata comunicazione all'Organo Tecnico di sua appartenenza.
Subito dopo il fischio d'inizio della gara l'Arbitro si accorge che è sceso sul terreno
di gioco un giocatore di riserva (p.es.n.16) al posto di un titolare (n.7) rimasto in panchina.
Quali provvedimenti dovrà assumere? Dovrà ammonire il giocatore di riserva, facendo
entrare al suo posto il titolare? (ed in questo caso la squadra avrà effettuato la prima
sostituzione?) - o lascerà proseguire il gioco senza assumere provvedimenti?
A parte l’inverosimiglianza del caso prospettato, prima di dare inizio alla gara,
l'arbitro è tenuto a controllare che all'interno del terreno di giuoco siano presenti soltanto i
calciatori titolari, nel caso qui proposto l'arbitro non avrebbe dovuto dare inizio alla gara.
Qui dovrebbe terminare la risposta, perché non si possono fare ipotesi partendo da una
premessa impossibile o quanto meno errata. Ad ogni modo, affinché non sembri un sottrarsi
alle proprie responsabilità, ragionando per assurdo si cercherà comunque di dare una
risposta.
Nel caso prospettato, se sono passati pochi istanti dall'inizio della gara, l'arbitro
interromperà il giuoco, ammonirà entrambi i calciatori colpevoli, inviterà il numero sedici a
prendere posto in panchina ed il numero sette ad entrare sul terreno di giuoco, e darà
nuovamente inizio alla gara. Della vicenda sarà fatta menzione dettagliata nel referto di
gara.
Un caso che si potrebbe verificare invece, è quello previsto dalla d/r 8 della Guida Pratica
FIFA qui di seguito riportato: “Prima dell’inizio di una gara da disputarsi secondo il
regolamento stabilito per la competizione, un calciatore è sostituito senza che l’arbitro ne
sia preventivamente informato. Questo sostituto è autorizzato a partecipare al giuoco? Sì,
ma il calciatore sarà ammonito per essere entrato all’interno del terreno di giuoco senza la
preventiva autorizzazione da parte dell’arbitro”.
E' verissimo che un caso pressoché identico è previsto dalla d/r n.23 Reg. 5 della
Guida Pratica ma è necessario stabilire con precisione il fatto accaduto ed oggetto della
domanda.
Quanto descritto: "un attaccante colpisce un difendente con il pallone non a distanza di
gioco", sarebbe di per sé sola una motivazione raffigurante una condotta violenta e di
conseguenza passibile di espulsione. Dunque, la prima cosa da fare è quella di capire il
perché, in un primo momento, l'arbitro ha espulso l'attaccante.
Un caso pressoché identico è previsto dalla d/r n. 30 Reg. 5 della Guida Pratica.
Nei confronti del capitano che cerca in tutti i modi di far uscire dal recinto di giuoco
l'allenatore allontanato od il compagno espulso, non deve essere adottato alcun
provvedimento disciplinare.
Nel caso in cui il capitano non riesca a farli uscire, l'arbitro dovrà sospendere
definitivamente la gara riportando dettagliatamente l'accaduto nel proprio referto.
a) il calciatore che ha subito il fallo rimane in possesso del pallone e dimostra di poter
validamente proseguire il giuoco;
Volevo chiedere come si deve comportare l'arbitro nel caso l'allenatore di una
squadra sia anche un giocatore di riserva. Può questi stare in piedi per dare disposizioni? E
nel caso si renda colpevole di comportamento non regolamentare l'arbitro lo deve
allontanare o espellere mostrandogli il cartellino rosso?
Dal punto di vista formale, un soggetto non può ricoprire più ruoli; lo stesso
nominativo non può figurare in più "caselle" della distinta. Questa elementare disposizione,
che se non esistesse consentirebbe ad una sola persona di ricoprire nella stessa gara tutti i
ruoli (dirigente accompagnatore, allenatore, massaggiatore, assistente di parte,
calciatore...), viene troppo spesso ignorata.
Tale principio è talmente scontato che è implicito nell'intero Regolamento, tant'è che
l'unica ipotesi espressamente prevista, nella quale un soggetto può ricoprire un "doppio
incarico", è il caso abbastanza marginale del dirigente accompagnatore ufficiale nelle
gare della Lega Nazionale Dilettanti in ambito Regionale e del Settore per l'Attività
Giovanile e Scolastica, il quale può anche fare funzioni di dirigente incaricato all'assistenza
degli ufficiali di gara.
Venendo al caso in esame, dal punto di vista sostanziale, un calciatore può dare
disposizioni ai propri compagni ma dal punto di vista formale non può essere inserito in
elenco sia come calciatore, sia come allenatore; conseguentemente la domanda posta è
priva di fondamento.
No, il potere disciplinare dell'arbitro comincia da quando arriva allo stadio; è vero
che si protrae anche dopo la gara ma esclusivamente per fatti collegati alla gara stessa.
Ad ogni modo, sarebbe buona norma rifiutare di dirigere gare nelle quali sono coinvolti
parenti e/o amici.
14 - STRISCIONI OFFENSIVI
Una tifoseria espone prima dell'inizio della partita degli striscioni: come deve
comportarsi l'arbitro? Deve comunicare al capitano della squadra cui si riferisce la tifoseria
di farli rimuovere o deve prima valutare se essi siano offensivi o abbiano contenuto razzista?
Se la stessa cosa succedesse nel corso di una partita, l'arbitro deve sospendere la partita?
Se questi non vengono rimossi, può essere decisa la sospensione definitiva dell'incontro?
Come deve comportarsi un arbitro nel caso in cui un giocatore (ma anche un
dirigente) si allontani dal terreno di giuoco volontariamente in segno di protesta? Lo deve
considerare espulso (o allontanato)?
Può accettare che questo rientri in un momento successivo (in caso di un ripensamento
dello stesso)?
Nel caso in cui il capitano si rifiuti di rilasciare una dichiarazione scritta, l'arbitro si
limiterà a riportare dettagliatamente l'accaduto nel proprio referto; ad ogni modo, anche
se non c'è stata alcuna dichiarazione scritta, l'arbitro dovrà considerare la gara
definitivamente terminata.
Quanto tempo prima della partita devono arrivare le squadre allo stadio? Se non
viene rispettata tale regola quali sanzioni possono venire prese?
Supponendo che una squadra abbia terminato i moduli prestampati per le distinte
di gara (o ne sia sprovvista) può utilizzare un qualsiasi foglio (in buono stato ovviamente,
come un foglio di protocollo) e scriverla interamente a mano? (in duplice copia
ovviamente).
Con "scriverla interamente a mano" intendo dall'intestazione, alla parte tabellare dove si
inseriscono i giuocatori, etc...
L'arbitro può accettarla come documento di gara o deve rifiutarla? In caso di risposta
affermativa deve segnalare qualcosa a referto a riguardo della squadra che ha utilizzato i
fogli e non i moduli prestampati?
In quali casi gli Assistenti all'Arbitro Ufficiali sono tenuti ad intervenire richiamando
l'attenzione dell'arbitro, alzando la bandierina, per far allontanare un elemento presente in
panchina (giuocatore o dirigente) ? In quali casi non gli è consentito farlo in maniera diretta
durante la gara, ma solo ed esclusivamente segnalando i fatti sul proprio referto di gara?
Per comodità riportiamo la d/r n° 4 Reg. 6 della Guida Pratica che ci sembra
abbastanza chiara ed esauriente; se non lo fosse, rimaniamo a Vostra disposizione per
ulteriori chiarimenti.
4) Quali sono i comportamenti riprovevoli accaduti al di fuori del campo visivo dell’arbitro
che l’assistente dell’arbitro è tenuto a segnalare?
Sono i seguenti:
1) atti di violenza consumati o tentativi di violenza, lancio di sputi, gesti o frasi ingiuriose da
parte di calciatori (anche di riserva), di persone indicate in elenco, nei propri confronti
o nei confronti del IV ufficiale di gara;
c) atti di violenza consumati e lancio di sputi da calciatori (anche di riserva) o da persone
in elenco nei confronti di calciatori (anche di riserva) o di persone indicate in elenco.
No, se viene reperito un collega arbitro, la gara deve continuare con due assistenti
ufficiali. Altrimenti dovrà riprendere con due assistenti di parte, ma l'altro assistente ufficiale
dispensato dovrà rimanere a disposizione, perchè se addirittura nel corso della gara,
dovesse sopraggiungere un collega arbitro od assistente in grado di sostituire quello
infortunato, la gara dovrà continuare con due assistenti ufficiali.
3 - ASSISTENTE DI PARTE
Dalla stagione sportiva in corso e solamente per le gare del Settore Giovanile e
Scolastico, un calciatore impiegato inizialmente come assistente dell'arbitro può prendere
parte alla gara. Fino a quando ricopre il ruolo di assistente, a livello disciplinare, dovrà
essere richiamato e/o allontanato; invece, quando prenderà parte alla gara come
calciatore dovrà essere ammonito e/o espulso.
E' superfluo aggiungere, che un'ammonizione inflitta ad un calciatore che nella parte
iniziale della gara svolgeva il ruolo di assistente, non si somma con un'eventuale richiamo
verbale subito in precedenza nell'espletamento di tale ruolo.
E' obbligatoria per un assistente di parte indossare durante il periodo in cui si svolge
la partita la tuta (divisa) della propria società?
A tale riguardo, esiste una poco conosciuta disposizione della FIGC, che impone
agli assistenti di parte di indossare una tuta identificativa della società di appartenenza. Ad
ogni modo, nel caso in cui detta direttiva non sia rispettata, l'arbitro dovrà limitarsi a
segnalarlo nella voce "varie" del proprio referto.
1 - DURATA DELL'INTERVALLO
La regola 7 prevede che l'intervallo tra il primo ed il secondo tempo di una gara
non debba superare i 15 minuti, aggiungendo però che questa durata "può essere
modificata solo con il consenso dell'arbitro". Per "modificata" si intende solo ridotta o anche
aumentata? Ed in quest'ultimo caso quali sono le cause che possono consentire all'Arbitro
di prolungare il riposo oltre i 15 minuti?
Un portiere blocca il pallone, subito l'arbitro fischia e ferma il gioco per un infortunio
di un giocatore con intervento dei sanitari. L'arbitro consente poi la ripresa del giuoco
normalmente con un rilancio del portiere senza riprendere il gioco con la "palla a due". Da
quel rilancio si verifica l'azione da rete. E' un errore tecnico?
Non mi risulta che "normalmente" succeda una simile ripresa del giuoco, anche
perché oltre ad essere sbagliata, essa non è prevista in nessun punto del Regolamento.
Quando l'arbitro ha interrotto il giuoco per far soccorrere un calciatore seriamente
infortunato, lo riprenderà sempre con una propria rimessa nel punto in cui si trovava il
pallone al momento dell'interruzione (salvo quanto previsto dalla Reg. 8).
Nel caso in cui l'arbitro si accorga di aver sbagliato, dovrà riprendere il giuoco con
una propria rimessa nel punto in cui si trovava il pallone al momento dell'interruzione.
La risposta alla domanda n° 76 della guida pratica a pag. 153 del regolamento
edizione 1996 prevedeva che “se un portiere interrompe la traiettoria del pallone,
lanciando un qualsiasi oggetto dovrà essere ammonito per condotta scorretta e la sua
squadra punita con un calcio di punizione indiretto nel punto in cui si trovava il portiere
stesso. Soggiunge il quesito: “Se invece il pallone dovesse entrare in porta, la rete dovrà
essere convalidata e il portiere ammonito”. Problema: poiché la traiettoria del pallone è
stata interrotta ciò significa che vi è stato contatto tra l’oggetto (o corpo che dir si voglia)
lanciato ed il pallone stesso. A tal proposito, la seconda decisione I.F.A.B. inerente la regola
10 inconfutabilmente prevede che: “Non può essere in alcun caso accordata una rete se il
pallone è stato toccato da un qualche corpo estraneo prima di oltrepassare la linea di
porta”. Non vi pare ci sia qualche contraddizione ? (cfr. anche “L’ARBITRO” - anno XLVI n. 2
- febbraio 89 pag. 9 quesito n° 8). Come mai tale situazione non è stata ripresa nella più
recente guida pratica? È cambiato qualcosa?
Per quanto concerne la tua sostanziale critica, possiamo anche essere d'accordo
ma il nostro compito, che tra l'altro abbiamo appena iniziato, riguarda soprattutto il futuro e
di quello, per quanto di nostra competenza, ce ne assumeremo ogni responsabilità.
Venendo al tuo quesito, il portiere, lanciando l'oggetto, pone in essere un comportamento
antisportivo passibile di ammonizione e di calcio di punizione indiretto; se l'oggetto non
colpisce il pallone, l'arbitro concederà la norma del vantaggio, convaliderà la rete ed
ammonirà il portiere; altrimenti, se l'oggetto colpisce il pallone, l'arbitro interromperà il
giuoco, espellerà il portiere per condotta gravemente sleale ed accorderà alla squadra
avversaria un calcio di punizione indiretto dal punto in cui si trovava il portiere.
Avendo dei dubbi sulla regola del fuorigioco, sono andata sul vostro sito per
controllare il regolamento. E' abbastanza chiaro, ma c'è un punto che non ho capito bene:
nella figura che si trova nella sezione "Decisioni ufficiali F.I.G.C. e guida pratica, regola n. 11
(il fuorigiuoco)", intorno al punto 20, leggo nella didascalia: "SOVRAPPOSIZIONE DEL
TRONCO CORPOREO: il calciatore n. 10 nella fig. A è allineato con l'avversario in quanto i
due tronchi corporei sono interamente sovrapposti; invece nella fig. B non è allineato in
quanto i due tronchi non sono sovrapposti neanche parzialmente". Non mi è chiaro se in
caso di non completa, ma parziale sovrapposizione dei tronchi corporei il giocatore è
considerato in linea o in fuorigioco. Potreste chiarirmi questo dubbio?
2 - DEVIAZIONI E PUNIBILITA'
Sono un tifoso e vorrei delucidazioni sulla regola del fuorigioco non punibile. Non
riesco a trovare la norma, spesso citata ed invocata, in base alla quale in seguito ad una
deviazione volontaria o non di un difensore, l'attaccante che si trovasse in posizione di off-
side verrebbe ritenuto in situazione non punibile.
Infatti, una tale norma non esiste essendo espressamente previsto il contrario. Nella
Guida Pratica (Regola 11, d/r 22), è esemplificata l'ipotesi in questione: "Quando il pallone,
su tiro o passaggio del compagno, viene deviato per ultimo da un difendente, la posizione
di un calciatore in fuori giuoco viene sanata? No, in quanto la valutazione del fuori giuoco
deve essere effettuata al momento del passaggio del compagno".
Questo caso è previsto nella d/r n. 53 reg. 12 della Guida Pratica e l'arbitro dovrà:
interrompere il giuoco, espellere il colpevole e riprendere con una propria rimessa.
Ad ogni modo, mi sembra che la domanda molto intelligente miri ad altro e, per alcuni
aspetti, ricalca la problematica sollevata in una precedente interrogazione.
Quando si crea una regolamentazione, bisogna prevedere delle regole generali in grado di
disciplinare tutti i possibili casi, ciò è molto difficile e non sempre avviene. Esistono delle
ipotesi, che potremmo definire eccezioni, le quali non rientrano a pieno titolo nelle tre
definizioni generali di: comportamento antisportivo, condotta violenta e condotta
gravemente sleale; ecco alcuni esempi.
Il comportamento antisportivo prevede come sanzione tecnica il calcio di punizione
indiretto, però ci sono dei falli, punibili tecnicamente con il calcio di punizione diretto o di
rigore e che vengono sanzionati disciplinarmente con l'ammonizione, che potrebbero
benissimo considerarsi comportamento antisportivo. Essi sono: cercare di segnare una rete
colpendo il pallone con la mano; interrompere un'importante azione avversaria, toccando
il pallone con la mano; colpire da tergo un avversario, con la possibilità di giocare il
pallone.
La condotta violenta richiederebbe come sanzione tecnica un calcio di punizione indiretto,
diretto o di rigore ma abbiamo già avuto modo di notare che il giuoco potrebbe essere
ripreso con una rimessa da parte dell'arbitro. Inoltre, se pensiamo che dopo l'abolizione
della "condotta gravemente scorretta", il linguaggio ingiurioso o blasfemo viene fatto
rientrare nella condotta violenta, dobbiamo anche ricordare che in quest'ipotesi, il calcio di
punizione sarà battuto dal punto in cui si trovava il calciatore colpevole.
Infine, anche per quanto riguarda la condotta gravemente sleale, esistono delle ipotesi
(come quella oggetto della domanda), che pur non essendo punibili con un calcio di
punizione o di rigore, potrebbero essere comunque ricondotte, per quanto riguarda
l'aspetto disciplinare, alla stessa condotta gravemente sleale.
Sì, il portiere dovrà essere espulso per condotta gravemente sleale e dovrà essere
assegnato un calcio di punizione indiretto, in favore della squadra avversaria, nel punto in
cui il portiere ha toccato il pallone con le mani (fatto salvo quanto previsto dalla regola 8).
Invece, la risposta alla seconda domanda non può che essere negativa.
Sappiamo che il portiere, dal momento in cui viene in possesso del pallone, ha sei
secondi per liberarsene. Durante questo lasso di tempo, il portiere non può essere né
caricato né contrastato per il possesso della palla, perché c'è una disposizione che
addirittura vieta di "ostacolare" il portiere mentre si sta spossessando del pallone (pag. 25
del Reg.).
5 - "CARICARE UN AVVERSARIO"
Dopo che nel 1995 gli Organismi Internazionali a ciò preposti hanno riscritto la
regola 12, tra le sei infrazioni che devono essere punite con un calcio di punizione diretto è
previsto alla lettera (d) “caricare un avversario” - sic et simpliciter (mentre in precedenza
era specificato “da tergo” e “in modo violento o pericoloso”). Ancora oggi, però, in alcuni
quesiti della guida pratica (cfr. pag. 142, quesiti nn.27 e 28), si fa più volte riferimento
all’esistenza di una “carica regolare” che dal testo della Regola 12 sembrerebbe non dover
esistere. Inoltre, considerato il testo attualmente vigente (cfr. anche Regolamento
Internazionale “Lois de Jeu” - FIFA), non è prevista una diversa sanzione (calcio di punizione
indiretto) per un calciatore che “carica lealmente, cioè di spalla, quando il pallone non è a
In quali casi si deve punire e come si devono valutare i falli del portiere su un
attaccante dentro l'area di rigore?
I falli compiuti dal portiere a danno di un avversario sono valutati alla stregua di
qualsiasi altro fallo compiuto dagli altri calciatori.
Come si deve comportare l'arbitro nel caso in cui un giuocatore che si trova in
panchina si alzi ed entri nel terreno di giuoco aggiungendosi ai propri compagni ? Vorrei
sapere tutti i casi: sia che il panchinaro partecipi al giuoco, sia che non ne prenda parte
attivamente, sia che si renda colpevole di condotta violenta, gravemente sleale o
antisportiva. In particolare vorrei sapere il provvedimento disciplinare, ma soprattutto la
ripresa del giuoco.
No, non può essere considerato un episodio di condotta gravemente sleale perché
il pallone non è mai entrato in giuoco e di conseguenza l'arbitro non lo può interrompere
per accordare un provvedimento tecnico, presupposto necessario per la condotta
gravemente sleale; però il calciatore in questione deve essere ammonito per
comportamento antisportivo, trattandosi indubbiamente di un atto contrario allo spirito del
giuoco.
Invece, nel caso in cui il pallone sia uscito dall'area di rigore e colui il quale l'ha calciato lo
tocca per la seconda volta consecutivamente, negando ad un avversario la chiara ed
evidente opportunità di segnare una rete, l'arbitro dovrà interrompere il giuoco, espellere il
calciatore colpevole per cgs e riprendere il giuoco con un calcio di punizione indiretto a
favore della squadra avversaria.
12 - SCAMBIO DI PORTIERE
Quello del portiere è semplicemente un ruolo che, per forza di cose, deve essere
rappresentato da un colore di maglia che non ha eguali. Nel caso in cui l'indebito scambio
di maglie avvenga tra il portiere ed un suo compagno, il nuovo portiere sarà quello che
indosserà la maglia diversa da tutti gli altri ed i due calciatori dovranno essere puniti (a
livello disciplinare ed eventualmente anche tecnico) unicamente per "comportamento
antisportivo".
Per essere punito il fallo di mano deve essere sempre volontario; una volta che
l'arbitro ha deciso di sanzionarlo tecnicamente con un calcio di punizione diretto o di
rigore, ha stabilito che il fallo di mano è volontario. A questo punto l'arbitro deve:
1) ammonire il calciatore colpevole per comportamento antisportivo se ha interrotto
un'importante azione d'attacco avversaria ovvero se ha cercato di trarre in inganno
l'arbitro portandosi avanti il pallone con la mano o addirittura cercando di segnare
una rete;
Nel caso evidenziato, se non ci fosse stato il fallo di mano, il giuoco sarebbe ripreso con un
calcio di rinvio; perciò in questo caso, che non rientra in nessuna delle prime due ipotesi,
l'arbitro non doveva adottare alcun provvedimento disciplinare.
Il portiere di una squadra (ma non mi sembra neppure rilevante il ruolo, rispetto al
caso prospettato) si aggrappa, stile “tarzan”, alla traversa e, parando con il corpo un tiro di
un avversario, evita che venga segnata una rete.
Ovvia per tutti la sanzione tecnica (c.p. indiretto dal punto della linea dell’area di porta
parallela alla linea di porta più vicino al punto ove è stata commessa l’infrazione), profonda
invece la discordanza sulla sanzione disciplinare.
Secondo alcuni si tratta di comportamento antisportivo, secondo me di condotta
gravemente sleale, derivando dal comportamento antisportivo la privazione di una rete ad
un calciatore avversario.
Il punto 5 del falli passibili di espulsione della Regola 12 (testo 2001, con variazioni rispetto al
testo 1999) mi sembra chiaro in proposito: non è più richiesto che il fallo sia commesso
sull’avversario, ma solo che la rete venga evitata ad un avversario (mancando questi, p.es.
retropassaggio, si parlerebbe solo di comportamento antisportivo) con un fallo punibile con
un calcio di punizione, diretto od indiretto, o di rigore.
La volontarietà del fallo (non di mano), è sanzionata allo stesso modo in area e
fuori?
La regola 12 divide i dieci falli punibili con un calcio di punizione diretto in due parti:
la prima parte comprende sei falli punibili anche se manca la volontarietà; mentre la
seconda parte prevede che per essere sanzionati i rimanenti quattro falli (tra cui il fallo di
mano) debbono essere commessi volontariamente.
Anche per quanto riguarda i falli punibili con un calcio di punizione indiretto, il
Regolamento non fa alcuna distinzione fra dentro e fuori dall'area di rigore, perché il fallo
deve essere sanzionato allo stesso modo indipendentemente dal punto del terreno di
giuoco nel quale è stato commesso.
Considerato che nella domanda non è specificato di quale "area" si tratti, è bene ricordare
che una disciplina particolare riguarda il falli punibili con un calcio di punizione indiretto
commessi da un calciatore della squadra difendente all'interno della propria area di porta,
nei quali il calcio di punizione dovrà essere battuto sulla linea dell'area di porta parallela
alla linea di porta, nel punto più vicino a quello in cui è stata commessa l'infrazione.
18 - FALLO SUL...L'ARBITRO
Il problema di fondo è che gli arbitri fisicamente non dovrebbero neppure essere
sfiorati dai calciatori, invece assistiamo quasi ogni domenica a scene di arbitri spinti e
strattonati, a volte letteralmente accerchiati, al punto che se dessimo per assodato il
provvedimento disciplinare indicato nella domanda, le espulsioni arriverebbero a go go.
Per quanto riguarda il provvedimento tecnico non ci sono problemi, salva la possibilità di
concedere la norma del vantaggio, l'arbitro interromperà il giuoco ed accorderà alla
squadra avversaria, un calcio di punizione indiretto dal punto in cui si trovava il calciatore
colpevole.
Invece, per quanto riguarda la sanzione disciplinare, è necessario stabilire se si tratta di un
comportamento antisportivo (falli, atti, gesti od atteggiamenti contrari allo spirito del
giuoco o contro gli ufficiali di gara) ovvero di una condotta violenta (falli, atti o gesti che
arrecano o tendono ad arrecare un danno fisico o morale a chicchessia); nel primo caso ci
sarebbe l'ammonizione, nel secondo l'espulsione.
La domanda indica un generico "spinge" non precisando di quale entità è stata la spinta;
questo aspetto è fondamentale per stabilire se si tratta di un gesto di protesta che rientra
nel comportamento antisportivo (cartellino giallo), oppure di una energica spinta rientrante
nella condotta violenta (cartellino rosso).
A queste due domande, che tra l'altro sono collegate, è già stata data risposta
all'interno dell'Angolo del Regolamento:
1) se l'arbitro ritiene che il portiere, così facendo abbia negato ad un avversario la
possibilità di segnare una rete, dovrà espellerlo ed accordare alla squadra avversaria
un calcio di punizione indiretto;
2) l'ipotesi dell'esempio va sanzionata tecnicamente come un comportamento
antisportivo che però, avendo impedito la segnatura di una rete, dal punto di vista
disciplinare deve essere considerata come una condotta gravemente sleale (calcio di
punizione indiretto ed espulsione del colpevole).
21 - "TRATTENERE UN AVVERSARIO"
E' calcio di rigore il caso in cui un difendente, nella propria area di rigore, dopo
aver subito un tunnel, si interpone passivamente tra attaccante e pallone, disinteressandosi
del pallone stesso e, pur non calciando o atterrando il giocatore avversario, a causa del
suo immobilismo, provoca lo scontro con l'attaccante impedendone l'incedere verso la
porta?
E' pacifico che lo sputo è un gesto particolarmente odioso ma dal punto di vista
regolamentare è classificabile come: "un gesto che arreca o tende ad arrecare un danno
morale"; come tale, alla pari di un insulto verbale, non può essere fondato motivo per
sospendere definitivamente la gara.
Questa interpretazione regolamentare è pacifica anche a livello di giustizia sportiva, la
quale, nei casi di erronea sospensione definitiva della gara da parte dell'arbitro, ha
ordinato sempre la ripetizione della stessa.
Un calciatore sulla propria linea di porta, per evitare una autorete, devia
volontariamente il pallone in angolo o lo blocca con le mani. E' corretto se l’arbitro
assegna un calcio di rigore senza sanzioni disciplinari, in conformità della domanda n° 73 e
76, in quanto non ha impedito una chiara occasione da rete ad un avversario?
Sì, la risposta alla d/r 73 Reg. 12 della Guida Pratica è corretta. Non bisogna però
fossilizzarsi sul termine "avversario", l'importante è che si tratti di una "attiva" chiara ed
evidente occasione da rete. Dire che l'occasione è stata impedita ad un avversario ovvero
alla squadra avversaria è la stessa cosa, purché si abbia ben chiaro che deve trattarsi di
un'occasione attiva e non di un'occasione "passiva" che scaturisce unicamente dall'altrui
agire.
Questa domanda ci è utile per rivolgere un appello a tutti i colleghi, affinché evitino
le discussioni puramente teoriche, le quali, oltre ad essere effimere, compromettono il buon
funzionamento di quest'angolo regolamentare.
Con una condotta gravemente sleale, viene tolta alla squadra avversaria la possibilità di
segnare una rete; nell'esempio in questione, la chance di poter segnare una rete battendo
un calcio di rigore, è rimasta immutata. Possiamo discutere sul fatto che la scarpa potrebbe
aver colpito il pallone mentre quest'ultimo stava certamente entrando in rete, ed allora non
sarebbe più corretto parlare di chance immutata; venendosi a profilare l'ipotesi della
condotta gravemente sleale. D'altro canto, la scarpa potrebbe aver colpito il pallone
quando quest'ultimo stava certamente uscendo dalla linea di porta all'esterno dei pali o
Può un giocatore squalificato prendere parte alla gara come assistente? Può un
giocatore espulso nella stessa partita prendere il posto di un assistente che per motivi suoi
deve abbandonare il terreno di giuoco?
Come mai in qualche partita quando ci sono degli accenni di rissa (dove i giocatori
non arrivano alle mani) i giocatori vengono puniti con il cartellino giallo (e non con il rosso
previsto per la condotta violenta o nel caso in cui ci siano offese reciproche con un
linguaggio ingiurioso o blasfemo)?
Cosa dovrebbe scrivere in questo caso l'arbitro sul referto come motivazione per
l'ammonizione?
Un giocatore che dopo un gol si arrampica sulla sbarra trasversale della porta per
esultare, va punito con il cartellino giallo?
Se la stessa cosa succedesse al termine della partita, e il giocatore salisse sopra la traversa
per festeggiare la vittoria, come deve comportarsi un arbitro? Deve segnalare qualcosa a
referto?
La risposta n°10 della Regola 12 nella casistica Fifa recita: "Il fatto di festeggiare
dopo la segnatura di una rete fa parte integrante del giuoco del calcio. Una ammonizione
è giustificata solo se il calciatore compie atti di eccessivo giubilo, salta sopra le barriere di
protezione, gesticola davanti ad un avversario od agli spettatori al fine di ridicolizzarli,
esibisce la propria maglia sventolandola o compie altre forme di provocazione".
L'arrampicarsi sulla sbarra trasversale della porta rientra nella fattispecie sopra descritta; nel
caso in cui tale comportamento antisportivo avvenga a fine gara, l'arbitro dovrà riportarlo
nel proprio referto, sotto la voce "varie".
Un portiere vedendosi superato alla palla, mentre quest'ultima sta per varcare la
linea di porta si toglie una scarpa e la lancia verso la palla deviandola fuori.
In che modo va punito il portiere? Con il cartellino rosso per aver impedito la segnatura di
una rete? Come deve essere ripreso il gioco?
E se la palla fosse entrata ugualmente in porta nonostante il lancio della scarpa (o
comunque di un oggetto), come si deve considerare questo gesto? Come un atto volto ad
impedire una rete ma non riuscito (cartellino giallo) o nulla semplicemente?
Il fischio che interrompe l'azione per concedere un calcio di punizione, vale anche
come segnale di ripresa del giuoco. Il rispetto della distanza è un diritto che ha solo la
squadra in favore della quale è stato concesso il provvedimento tecnico, soltanto i
calciatori ad essa appartenenti possono chiedere il rispetto di tale diritto. La squadra che
subisce il calcio di punizione non può invocare alcunché.
In particolare per quanto concerne le punizioni dal limite in assenza di comportamenti
ostruzionistici, però, buon senso vuole che l'arbitro, prima di dare il segnale di ripresa del
giuoco, attenda qualche secondo affinché il portiere abbia preso posizione.
Un calciatore in barriera salta con le braccia alzate, pur facendolo per protezione
del viso. Se la barriera si trova in area deve essere assegnato il calcio di rigore?
Il fallo di mano per essere punito deve essere volontario, indipendentemente dal
fatto che ci si trovi o meno in area di rigore.
L'arbitro dovrà astenersi dall'intervenire se il fallo di mano non è volontario (e per volontario
si intende anche il cercare di frapporre ostacolo), ovvero se il calciatore ha cercato di
proteggersi il viso o il basso ventre.
Nel Regolamento del Calcio si distinguono le varie riprese di gioco come "si può
segnare una rete direttamente" e come "si può segnare direttamente una rete nella porta
avversaria". A questa seconda possibilità appartiene il calcio di punizione diretto, e
recentemente è entrato a farne parte anche il calcio d'angolo. Sembrerebbe invece
appartenere alla prima classe il calcio di rigore, pertanto Ti chiedo come si dovrà regolare
l'arbitro se il pallone, dopo la regolare esecuzione del rigore, colpisse un palo o la traversa
e, dopo avere attraversato l’intero campo, si infilasse nella porta del tiratore? Autogol o
calcio d'angolo?
Non sarei così rigoroso nell'attribuire diverso significato a due forme espressive
sostanzialmente analoghe. Su riprese di gioco non può mai essere segnata direttamente
un'autorete e se paragoniamo il calcio di rigore ad un calcio di punizione diretto, la risposta
viene spontanea: NO, ed il gioco dovrà essere ripreso con un calcio d'angolo.
La rete è valida, perché tutti gli esempi della d/r n°12 Reg. 14 della Guida Pratica
hanno come leitmotiv, quello che il tiro deve avere concluso il proprio effetto. Nell'esempio
riportato, forse sarebbe più corretto aggiungere che il rimbalzo deve avvenire verso il
terreno di giuoco.
Cosa si deve fare nel caso in cui su rimessa laterale il pallone non entri in gioco ma
esca in un punto diverso? Si dovrà ripetere la rimessa o dare il cambio? E in quale punto?
Se si effettua una rimessa laterale nel punto sbagliato, la stessa deve essere ripetuta
da squadra avversaria, vero?
1 - I TIRI DI RIGORE
2 - I TIRI DI RIGORE
Vorrei sapere se ai calci di rigore per determinare la vittoria di una partita il portiere
para il pallone lo stesso tocca il terreno di gioco poi entra in rete il gol e valido?
Mi hanno detto che se tocca il terreno dopo essere stato parato dal portiere e va in porta
non e' valido vero?
I tiri di rigore sono una delle due procedure per la determinazione della squadra
vincente, nella quale, il Regolamento impone che entrambe le squadre abbiano lo stesso
numero di calciatori.
Nel tuo esempio, la squadra con undici calciatori dovrà escluderne quattro; questi
calciatori prenderanno posto in panchina ma non sono stati né sostituiti, né possono
considerarsi calciatori di riserva, magari in grado di sostituire il portiere che si infortuna
durante l'esecuzione della procedura in esame. Ad eccezione di quest'ultimo caso, solo i
calciatori presenti sul terreno di giuoco al termine della gara, o dei tempi supplementari
quando previsti, sono autorizzati ad eseguire i tiri di rigore.
Tutto ciò è espressamente previsto dal Regolamento e ci induce a rispondere
affermativamente alla tua domanda; essendo i quattro calciatori, in questo caso, solo
momentaneamente esclusi. Essi, non essendo stati sostituiti ed avendo terminato la gara
partecipando al giuoco, sono in possesso dei requisiti per eventualmente rimpiazzare un
loro compagno, o meglio, dei loro compagni espulsi durante l'effettuazione dei tiri di rigore
per la determinazione della squadra vincente.
L'oggetto di questa domanda riguarda una novità introdotta con la circolare n°1
della scorsa stagione sportiva. Prima di iniziare a battere i tiri di rigore, la squadra in
superiorità numerica dovrà escludere un numero tale di propri calciatori fino ad eguagliare
quello della squadra avversaria.
Durante l'esecuzione della procedura dei calci di rigore per determinare la squadra
vincente di un torneo uno dei giuocatori esce dal cerchio del centrocampo per motivi suoi
(o scambia la maglia con un compagno), come deve comportarsi l'arbitro? Deve
mostrargli il cartellino giallo o semplicemente menzionare il provvedimento a lui stesso e al
capitano?
E' noto a tutti che durante la gara l'arbitro non può impedire ad una squadra di
effettuare una sostituzione in violazione delle norme della competizione; così facendo,
infatti, priverebbe la squadra avversaria della possibilità di fare reclamo e di vincere
eventualmente la gara a tavolino. Se però, durante la sequenza dei tiri di rigore per stabilire
una vincente, una squadra chiede di effettuare una sostituzione (che non riguardi il portiere
eventualmente infortunato) l'arbitro deve impedirglielo o no?
La mia opinione è che l'arbitro dovrebbe impedirglielo; infatti durante i tiri di rigore, le
sostituzioni sono vietate (con l'unica eccezione menzionata), mentre durante la gara sono
consentite (semmai solo limitate). Inoltre il nuovo entrato, pur non avendo terminato la
gara, entrerebbe nel novero di coloro abilitati a tirare il calcio di rigore, contravvenendo
così a quanto espressamente stabilito dal regolamento.
E' fuor di dubbio, che quanto sostenuto dal collega deve essere condiviso; ogni
ulteriore aggiunta sarebbe superflua.
Il fatto che, ad esclusione dei portieri, tutti coloro i quali battono i calci di rigore (per
la determinazione della squadra vincente) debbono rimanere, quasi "sotto controllo",
1 - IL VANTAGGIO
Come deve essere concesso il vantaggio nel calcio a 5? E' uguale al calcio a 11?
Vorrei sapere se attualmente è in vigore la regola che prescrive che su rilancio del
portiere, costui per rigiocare il pallone deve aspettare che questa oltrepassi la linea di
metà campo oppure no.
Mi sembra che l'oggetto della domanda è la rimessa dal fondo che nel calcio a 5
deve tassativamente essere effettuata dal portiere con le mani. Il pallone è in giuoco dal
momento in cui esce completamente dall'area di rigore all'interno del terreno di giuoco ed
il portiere non può rigiuocarlo fino al verificarsi di una delle seguenti condizioni:
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