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N 15 - Settembre 2013

Clavajas il neti pai

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Sagra das Panolas di Luincis, sabato 31 agosto Clavajas e Lenon vincitori del primo Torneo Frazionale di Tiro alla Fune!!!

SOMMARIO
Editoriale Alla ricerca del B-25 Pretzel Gita in Pozof Design & C. L angolo della poesia La strada dello Zoncolan Il prezzo del benessere Da Clavais a Fanna Cronache pag. 1 pag. 2 pag. 6 pag. 7 pag. 8 pag. 9 pag. 10 pag. 13 pag. 14

Questo 15 numero del giornalino di Clavais avrebbe dovuto essere pubblicato in occasione della festa di San Lorenzo. Invece siamo stati costretti a posticiparne l uscita al Pranzo del Paese, a causa di vari impegni fra tutti, le difficolt burocratiche nell organizzare la Sagra di Clavais, per la quale ci stata richiesta una documentazione tecnica a dir poco esagerata Per questo rivolgiamo un doveroso ringraziamento a Nevio Pontoni, Roberto Timeus, Giovanni Del Negro, Paolo Querini, Nicola Rotaris e Sabrina Coradazzi. Senza l aiuto dei quali non saremo riusciti a far fronte alle assurde richieste della commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo. Ma comunque ci siamo riusciti! Il Presidente Mattia Primus

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ALLA RICERCA DEL B-25 PRETZEL


Questo articolo racconta un episodio accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale ed stato realizzato grazie alle testimonianze di coloro che l' hanno vissuto in prima persona: Antonmarco Covassi, Antonio Crosilla, Agostino Crosilla, Fulvia Zuliani, Clemes Solaro, Mario Soravito. CRONACA DELL' EPISODIO: 4 aprile 1945. Pomeriggio. Per i cittadini di Ovaro manca meno di un mese all' eccidio cosacco. In alto sopra la Valcalda, risuonano cupamente i motori dei bombardieri di ritorno dalla loro missione. Pur muovendosi a quasi trecento chilometri all' ora ci mettono del tempo ad attraversare il paesaggio e li puoi seguire a naso in su fino a quando scompaiono dietro il costone di Avedrugno, diretti alla base aerea di Ghisonaccia in Corsica da cui erano decollati presto la mattina. Dall' aereo la valle del Degano appare molto pi stretta di quella della Drava dove il ponte di Oberdrauburg in Carinzia stato spianato dalle bombe per interrompere i rifornimenti diretti alle truppe tedesche ancora presenti in Friuli. Dopo aver portato a termine con successo la missione, i bombardieri B-25 Mitchell appartenenti al 310 Bomber Group, si stanno ricongiungendo in formazione serrata ma, sui cieli sopra Ravascletto, la prima sezione del 380 Bomber Squadron vira troppo rapidamente tagliando la strada alla seconda. Le eliche del motore di destra del La gola in cui scende il Riu Piul al di B-25J Pretzel pilotato dal 1 Tenente Frank Miller, sotto da Sclaletona tranciano di netto lo stabilizzatore sinistro del B-25J Oklahoma Bettsie, pilotato dal 1 Tenente Donald Oliver. L' impatto dei due velivoli provoca anche il danneggiamento dell' ala destra del Pretzel mentre le coperture dei motori di entrambi gli aerei volano via a causa del violento contatto. L' aeroplano del tenente Miller entra in vite e precipita a terra in localit Scaletona, sul versante ovarese del Monte Zoncolan, non c' scampo per l' equipaggio, oltre al pilota muoiono il tenente Henry Malinowski, Arthur Generous, e i Sergenti Claiborne Fuller, Samuel Gill e George Minerva. Mentre invece il Tenente Oliver in grado di recuperare parzialmente il controllo del suo B-25 e, passando oltre la cresta del Monte Tamai, lo orienta verso la Val del But; a questo punto due membri dell' equipaggio, Grady Shelton ed Rayleigh Palmer, decidono di lanciarsi, ma appena prendono terra vengono fatti prigionieri dalle forze tedesche. Oliver invece pensa di riuscire a far atterrare l aereo ed ordina ai restanti membri dell' equipaggio di rimanere a bordo. Tale valutazione per si riveler errata e gli coster la vita, in quanto il velivolo si schianta nella Val Chiars in localit Stavoli Roncs di fronte al paese di Lovea di Arta Terme uccidendo anche il 1 Tenente Thaine Syfert unico rimasto a bordo. Secondo alcune testimonianze uno dei due riusc a sopravvivere all' impatto, ma venne pestato e ucciso dal capo di una banda di Cosacchi giunti dalla Valle Rivalpo. A bordo dell' Oklahoma Bettsie c' erano anche Stephan Speidel che in qualche modo si salv ma venne anch' esso fatto prigioniero. Ed i Sergenti Walter Luckenbill ed Robert Adams che si lanciarono all' ultimo momento dopo che il velivolo si era avvitato per la terza volta, atterrarono nei pressi di Paluzza e sono gli unici delle 13 persone coinvolte nell incidente che sopravvissero alla guerra.

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LA COMMEMORAZIONE: La comunit di Lovea risalita alla storia del B-25J Oklahoma Bettsie schiantatosi in localit Stavoli Roncs nel '45. Il 4 aprile 2011 a 66 anni di distanza, la comunit locale ha provveduto, in ricordo di quella tragedia, a scoprire una targa in legno e alluminio recuperati dallo stesso aereo nel medesimo posto dove precipit. Racconta uno dei promotori delliniziativa, Guido Della Schiava: Abbiamo voluto ricordare questo evento per cercare di tener viva la memoria su un fatto successo al tempo della guerra e che ormai era stato dimenticato; ecco quindi che nei mesi scorsi abbiamo avviato una impegnativa ricerca storica, finch grazie allaiuto di alcuni appassionati del settore, siamo riusciti a recuperare i rapporti americani dellepoca e diverse testimonianze raccolte sul campo, che ci hanno permesso di sapere come il tutto successe. Il B-25 Bettsie e il suo pilota Donald Oliver L' AEREO: Il B-25 Mitchell era un bombardiere medio bimotore costruito dalla North American e impiegato principalmente dall'USAAF durante la Seconda guerra mondiale; considerato uno dei migliori bombardieri medi del conflitto. Furono costruiti un totale di circa 10.000 esemplari in svariate versioni. Fu impiegato in tutti i teatri bellici, dal Pacifico, in cui si rivel un arma fondamentale, a quello Europeo dove, a partire dalla sbarco anglo-americano in Nord Africa, sganci complessivamente circa 85000 tonnellate di bombe e abbatt 193 aerei nemici, compiendo circa 63000 missioni. Fu utilizzato da diversi paesi, tra cui la Gran Bretagna (che ne ricevette pi di 900), l'Australia, la Cina, l'Olanda, e l'Unione Sovietica. Inoltre fu proprio con uno squadrone di B-25 che il Generale Jimmy Doolittle effettu il suo famoso raid di bombardamento su Tokyo all'indomani dell'attacco a Pearl Harbor. L' impresa ricordata soprattutto per il fatto che i Mitchell decollarono dalla portaerei USS Hornet, ed era davvero impensabile partire con un aereo di quelle dimensioni da una pista cos corta. Otto di quei bombardieri furono poi assegnati al 310 Bombardament Group di cui faceva parte anche il nostro Pretzel. Dati tecnici: Lunghezza: 15,54 m Apertura alare: 20,60 m Altezza: 4,80 Peso a vuoto: 8835 Kg Peso max al decollo: 15876 Kg Propulsione: 2 motori radiali Wright R-2600 Cyclone Potenza: 1740 CV Cilindrata: 42,7 L Velocit max: 433 Km/h Autonomia: 2173 Km

Il bombardiere B-25 Mitchell

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IL B-25 PRETZEL Il B-25 Pretzel schiantatosi sul versante ovarese del Monte Zoncolan apparteneva al 380 Bomb Squadron di stanza in Corsica, matricola 43-27552, partecip per certo ad oltre 52 missioni tra cui il bombardamento del ponte ferroviario di Ora in Trentino Alto Adige, e ad una missione di volantinaggio su Milano. Era la versione J l' ultima versione prodotta che era particolarmente adatta alle missioni di mitragliamento a bassa quota grazie al muso trasparente e al fatto che la maggior parte delle sue 14-18 mitragliatrici erano montate davanti. Abbiamo recuperato due foto inedite: il bombardiere al centro della foto di sinistra sicuramente quello schiantatosi nella nostra zona. Nella foto di destra potete ammirare la fiancata con l inconfondibile Pippo dipinto sulla fusoliera; l equipaggio invece non quello che si trovava a bordo in quel fatidico giorno.

Il bombardiere si schiant alle ore 15.50 circa in localit Scaletona (la zona impervia attraversata dal Riu Piul sottostante all' ultimo tratto della strada dello Zoncolan, sulla verticale dell' ingresso della prima galleria). praticamente un grande colatoio in continua erosione che incanala acqua e sassi trascinandoli a valle. Partendo da Clavais ci si arriva in un' ora e mezza di cammino, non accessibile a nessun tipo di veicolo, e anche a piedi non molto agevole arrivarci tuttavia alcuni testimoni giunti immediatamente sul luogo dello schianto affermano di aver trovato alcuni membri dell' equipaggio in fin di vita. Si sa per certo che sono stati sepolti nel cimitero della Santissima Trinit di Ovaro. A guerra finita gli Alleati sono venuti a riesumarli riportandoli probabilmente negli Stati Uniti, poich negli elenchi del cimitero di guerra di Udine non sono presenti. Il Sergente Fuller invece sepolto nel cimitero americano di Firenze. Sul luogo dello schianto giunsero un gran numero di persone la maggior parte di Liariis e alcuni di Clavais. Per quanto riguarda i pezzi del B-25, dalle testimonianze dirette che si potuto raccogliere, la maggior parte stata portata a valle nelle due La pala costruita da Fioravante Puschiasis settimane successive all' incidente. Sono state con pezzi di lamiera del Pretzel utilizzate nei modi pi svariati: dalle lamiere per coprire i tetti delle staipe alle pale da neve, alle camice fatte con i teli dei paracadute Utn dal Crt, giovane d' ingegno, era riuscito a portarsi gi con la lgia un

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ammortizzatore di uno dei carrelli e il pezzo si trova ancora li, nella sua officina: il supporto di un trapano a colonna. Certo che smontare un aereo di venti metri e portarne i pezzi a valle a piedi da un luogo cos inaccessibile deve essere stata una bella impresa, pensando ad esempio ai due motori da 930 kg ciascuno... Quindi in linea di principio dovrebbero esistere ancora dei pezzi che nessuno ha mai avuto modo e interesse di portare a valle, con un po' di pazienza e l' ausilio di un metal detector si potrebbe scoprire ancora qualche reperto. Dei sei membri dell' equipaggio dell' aereo caduto nella Scaletona non si hanno molte notizie, solo che certamente morirono tutti il 4 aprile 1945. Mentre per quanto riguarda l' equipaggio del Bettsie precipitato a Lovea abbiamo molte pi informazioni e la certezza che almeno due di loro si salvarono lanciandosi dall' aereo. In molti documenti inoltre si dice che furono quattro i superstiti. EQUIPAGGIO B-25 PRETZEL: - FRANK MILLER (pilota) di Stroberville, Ohio, 1 Tenente USAAF, morto il 4 aprile 1945 - HENRY MALINOWSKY (co-pilorta) di Westfield, Massachussets, nato il 2 febbraio 1923, 1 Tenente USAAF; - GEORGE MINERVA (addetto radio) di Brooklyn, New York, classe 1922, arruolatosi il 4 settempbre 1943, Sergente USAAF; - CLAIBORNE FULLER (mitragliere) di Broadven, North Carolina, Sergente USAAF, sepolto al Florence American Cementary di Firenze; - ARTHUR GENEROUSE (artigliere) di West Hartford, Connecticut; - SAMUEL GILL (mitragliere di coda) di Red Rock, Oklahoma, Sergente USAAF; EQUIPAGGIO B-25 OKLAHOMA BETTSIE - DONALD OLIVER (pilota) di Mantua, Ohio, classe 1921, 1 Tenente USAAF, cerca di mantenere il controllo dell' aereo ma muore il 4 aprile 1945 in seguito allo schianto - GRADY SHELTON (mitragliere) di Mont Airy, North Carolina, classe 1924, arruolatosi il 18 maggio 1943, Sergente USAAF, fu il primo a paracadutarsi dall' aereo, ma mor comunque forse per la caduta o forse ucciso dal nemico il 4 aprile 1945, sepolto all' Arlington Nationa l Cementery in Virginia; - WALTER LUCKENBILL (addetto radio) di North Manchester, Indiana, nato il 2 marzo 1918, arruolatosi il 21 maggio 1943, Sergente USAAF, paracadutatosi nei pressi di Paluzza, si salv e mor l' 8 giugno 1988 - ROBERT ADAMS (mitragliere di coda) di Sterling, Illinois, nato il 23 gennio 1921, arruolatosi il 28 gennaio 1942, soppravvisuto all' incidente paracadutandosi nei pressi di Paluzza si salv e rimase in servizio per 26 anni nell' USAAF ritirandosi con il grado di Sergente Maggiore veterano della Guerra di Corea e della Guerra del Viatnam. Mor il 28 aprile 1980, sepolto nel cimitero di Fairfiled, Solano County in California. - THAYNE SYFERT (artigliere) di Oklahoma City, 1 tenente USAAF, morto il 4 aprile 1945 - STEPHAN SPEIDEL (navigatore) di Richard Center, Wisconsin, soppravvisuto all' incidente paracadutandosi e atterrando nella neve, fu subito catturato dai tedeschi e non sopravvisse. - RALEIGHT PALMER (co-pilota) di San Anselmo, California, 2 Tenente USAAF soppravvisuto all' incidente si frattur una caviglia paracadutandosi in cima alla montagna e fu catturato dai Tedeschi. Sopravvisse poich ci sono molti rapporti firmati da lui.

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Gita in Poof
Sabato 5 gennaio 2013 ore 9.30 tutti pronti (pi o meno) Nicola ancora a letto, Federico non trova le scarpe, Dario continua a caricare la Y. Arrivano Paolo con Tommaso, e Mario da Vica con le racchette senza Alex che ammalato, Arianna aspetta Lodovico che non arriva, Mattia impaziente di partire, Tiz, senza Pierino che non aveva i pantaloni adatti esce anche Clemes con la scopa a salutare. Giunge per ultimo Nico con Clara. Si parte! Prima fermata da Ezio che aspetta dalle 6.00 seconda fermata a Villa Ines. Dario parte in macchina, tutti gli altri a piedi, Durante il percorso Mario ci ha fatto una lezione approfondita sull uso delle racchette per camminare (un petaros come lui non ne avrebbe bisogno: ha quasi ottant anni e va ancora come un capriolo). Prima sosta in Sfrinz e da qui si mette in cammino anche Dario, con le racchette naturalmente, dopo duecento metri per inizia a rallentare vistosamente fino a fermarsi a riposare. Sul sentiero per arrivare in Barc da Madio nessuno fiata, gli scarponi iniziano a sprofondare nella neve che solo poco pi a valle non cera. Fermata a richiesta e poi si inizia la grande salita!

goderci lo spettacolo che si pu ammirare da lass e dopo la foto di rito si riparte per l ultimo tratto. Ore dodici in punto siamo entrati nella casera; un vento terribile, spifferi da ogni parte, ci siamo chiusi dentro e abbiamo acceso il fuoco. Nonostante il fumo pungente che ci avvolgeva abbiamo cominciato a sentirci ristorati. Avevo portato un padellino, due salsiccie e un bel pezzo di polenta che sono stati moltiplicati come i pani e i pesci. Mario Da Vica invece preferisce gustarsi il suo panino con la gorgonzola e una fettina di gubana

Il sole caldo e il vento soffia e si continua a salire con Mattia che ci dice che siamo arrivati ma dura! Finalmente la compagnia giunge al bivio per la malga tutti felici a

Rifocillati e un po sbronzetti non abbiamo potuto trattenerci a lungo, poich nonostante il fuoco, a star seduti faceva freddo. Ci siamo rimessi i marcia, pronti per la grande discesa, arrivati in Val Butul siamo scesi in verticale fino in Cjadin e visto che la taipa di Mario non si rivelata molto ospitale abbiamo continuato a scendere lungo la pista fino alla taipa di Sfrinz dove ci siamo fermati per il digestivo. Infine siamo arrivati a Clavais esausti, ma soddisfatti e rilassati.

Tiz

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DESIGN & C.
Eccoci di nuovo qui per una nuova puntata di Design&C. Questa volta vi propongo un modo simpatico di utilizzare le vecchie magliette di cotone, specie quelle che continuano a girare per casa magari bucate o sbiadite perch ci siete affezionati. Tagliandole in un certo modo potete ottenere della fettuccia da lavorare a uncinetto e fare tante cose: borse, tappeti, sottopentole... Io ho realizzato una borsettina usando 4 magliette delle sagre di Clavais, cos ho la scusa per comprarne una nuova anche quest'anno! Tagliate le magliette sotto le maniche in modo da ottenere un tubo di tessuto. Ripiegate il tessuto come nella figura e tagliatelo a striscie di circa 4 cm, fino a circa 2 cm dalla parte superiore. Aprite il tessuto e tagliate dalla seconda striscia alla prima, dalla terza alla seconda e cos via, in diagonale come nella figura, in modo da ottenere una striscia lunga e continua. Questa striscia sar la fettuccia con il quale realizzare i vostri lavori a uncinetto.

che farete andare sul retro del lavoro. Se il tessuto elastico attenti a non tirare troppo. Chiudete il fondo della borsa a catenella e realizzate i manici usando il tessuto rimasto o applicando dei manici di pelle o di legno come negli esempi sotto. Visto che le magliette erano di tessuto elasticizzato, ho anche fatto la foderina interna per evitare che la borsa si deformi (con una chicca: il taschino per il cellulare con la scritta Clavajas). Con delle striscioline di tessuto mi sono fatta anche dei braccialetti per inserire dei ciondolini... in realt con la parte superiore di una maglietta verrebbe fuori anche un collo a tubo da usare come sciarpa, fermacapelli, berretto ecc. Insomma non si butta via niente! Ecco il risultato

Se invece non avete proprio voglia di lavorare a uncinetto e cucire, potete semplicemente annodare le magliette su una struttura metallica e farvi una bella chaise-longue (sempre se qualcuno vi costruisca la struttura in acciaio!) Fate una catenella della circonferenza che volete ottenere per la borsa, unitela e continuate a punto basso. Quando finisce una striscia di tessuto unite l'altra con un nodino Giuliana Bonifacio

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AL

L ANGOLO DELLA POESIA


UOMINI ALTI
Uomini alti, con facce di lama e mani venose, si portano dietro una moglie consumata e nascosta da grandi pieghe di lana. Girano la citt qualche volta di domenica. Stanno sempre sui marciapiedi dove batte il sole. Tengono per mano bambini silenziosi. La sera tornano nella casa azzurra, salgono le loro scale, entrano nella loro stanza.
Gianni Tulisso Settembre 1964

ALBA STRANA
Alba strana: sta salendo il sole da occidente, galli di latta saltano sopra i tetti con una gamba sola. Galli di latta cantano, ma la gente non si sveglia. Suonano le tegole un valzer stonato, danzano avvinti un parafulmine e una rosa dei venti.
Gianni Tulisso Luglio 1965

Il galletto di latta sul vecchio camino della Latteria

La meridiana sul muro della casa di Tuz

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LA STRADA DELLO ZONCOLAN di Amadio De Caneva


Il mio pensiero prioritario del tutto rivolto alla nostra strada dello Zoncolan, che dal lontano 1940 ne ha viste di cotte e di crude. Questa arteria, lunga pressoch 8 Km per un dislivello di 1050 m, stata realizzata in tempo record, 1 anno circa, con il lavoro di un migliaio di persone senza l impiego di mezzi meccanici. Autentiche opere d arte sono le tre gallerie scavate nella roccia, per non parlare dei ponti e del sistema di tombini e cunette che giungono fino a Liariis. Dicevo pocanzi che codesta strada ne ha viste di ogni colore. Durante la Seconda Guerra Mondiale (quando i lavori erano stati da poco ultimati) a Liariis giunsero due colonne di Cosacchi era il 12 ottobre 1944: una scese da Clavais, proveniente dal Bosc dai Lofs, l altra colonna arriv proprio dalla strada dello Zoncolan (un migliaio di persone circa). A questo proposito approfitto per raccontare un fatto accaduto a mio padre Ermenegildo De Caneva classe 1905, che per pura combinazione vide passare i cosacchi mentre si trovava in localit Barc. Vedendo questa moltitudine a cavallo, con muli carichi di viveri, armati di fucili, cartucciere e grossi coltelli al fianco, si preoccup assai, e non riuscendo a capire chi fossero e cosa stesse accadendo, si nascose in uno dei tombini a margine della strada, e vi rimase finch la colonna sfil al completo. In questo lasso di tempo mi raccont, parole sue testuali: Amadio, in quel frangente ho imparato a pregare di vero cuore Se questa mitica strada potesse raccontare tutto ci che successo lungo il suo tragitto si potrebbero riempire diverse pagine di ricordi. grande l utilit che ha reso al paese e alla sua gente, ai proprietari di appezzamenti di terreno, per l approvvigionamento di legna, per la fienagione e anche la pulizia dei boschi.

Permette inoltre di raggiungere la malga Poof oggi adibita ad agriturismo, nonch gli impianti sciistici e la funivia che sale da Ravascletto; dalla cima infine si pu scendere comodamente a Sutrio.

Rara foto del 1941: un gruppo di lavoratori che partecip alla costruzione della strada. Si riconoscono partendo dal secondo in alto da sx: Solaro Giacomo, Ettore di Batista e suo padre Vizent.

Con l avvento del Giro d Italia questo capolavoro, data la sua pendenza diventato famoso in tutta Europa e anche oltre. Essendo molto frequentata da tanti turisti, chi in motocicletta, chi in auto, chi bici la circolazione diventa problematica e ci rende urgente una messa in sicurezza. Mancano cartelli di obbligo di segnalazione acustica, divieto ai mezzi di marciare affiancati. Lungo il tratto che va dalla curva in localit Versolan scendendo fino alla curva successiva, la carreggiata completamente priva di guardrail. Il recente lavoro di asfaltatura eseguito in occasione del Giro d Italia non ha certo migliorato la situazione, essendo stato eseguito in fretta e in maniera superficiale: coprendo i vecchi tombini e asfaltando completamente tutte le cunette laterali indispensabili per il drenaggio delle acque piovane; ora l acqua scorre sulla strada come un fiume causando non pochi danni e sgretolandone il bordo d asfalto. Non parliamo poi della pulizia purtroppo gente maleducata, turisti, raccoglitori di

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funghi, mirtilli, pino mugo ecc. si ostinano ancora a lordare i margini della strada e i boschi con ogni genere di immondizia: bottiglie, lattine, borse di nylon, contenitori di the con la cannuccia ancora inserita, pacchetti di sigarette e perfino bombolette di vernice spray.

15 maggio 2010 alcuni volontari di Liariis impegnati nella pulizia della strada

S. Antonio e il tornante successivo detto di Civelli. Faccio presente che questa strada stata realizzata per un terzo sul suolo del privato consorzio di Liariis, i rimanenti 2/3 sui fondi di privati cittadini (che sono in maggioranza di Liariis e Clavais). Per realizzare tutto ci (dato che la strada gestita dall Amministrazione Comunale) compito suo trovare il sistema e le modalit per risolvere e disciplinare il problema. Sono certo che gli abitanti di Liariis, direttamente cointeressati, sarebbero di buon grado lieti di dare qualche buon consiglio e di collaborare.

SCENE DI VITA QUOTIDIANA:

Naturalmente bisogna dire che tanto stato fatto in special modo con il passaggio del Giro d Italia, ma altres vero che tanto c ancora da fare. Tutto ci comporta dei costi e i mezzi non sempre ci sono. Non possiamo aspettare la manna dal cielo per fare qualcosa di concreto, ma dobbiamo noi stessi organizzarci e fare qualcosa. Ad esempio facendo pagare un pedaggio, anche simbolico, 2-3-5 a discrezione, e ad eccezione dei residenti, solo quest estate sono sfumati presumibilmente 10. 000 circa. Inoltre potendo disporre di un certo budget si potrebbero anche sbancare e appianare due curve assai pericolose: quella cosiddetta di

Anni 70 I tre dell Ave Maria:

Anni 60

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IL PREZZO DEL BENESSERE


di Alberto Soravito
Ogni volta che ci fermiamo a riflettere e diamo uno sguardo al passato, ci accorgiamo, che qualcosa del presente non funziona o venuto a mancare. Se questa riflessione viene fatta con lausilio di vecchie foto scattate in occasione di sagre, feste paesane o ricorrenze religiose, istintivamente ci si accorge di chi, e cosa venuto a mancare. I giovani che hanno appreso solo dai genitori e dai nonni le vicende accadute dal dopo guerra in poi, non avendo vissuto direttamente quel periodo difficile dove televisioni, mezzi di trasporto, telefonini , e computer ancora non cerano, non riescono a fare ancora un confronto sul cambiamento degli usi e costumi nei loro paesi. Chi pu farlo sono i genitori e i nonni di oggi. Hanno vissuto sulla loro pelle, la dura e vergognosa realt della Guerra, subendo miseria, fame, dolore e lutti. Scampati dalla Guerra si sono adoperati assieme alle loro famiglie numerose, alla ricostruzione sociale e materiale dopo quel periodo tanto difficile, subendo anche il disagio e lumiliazione dellemigrazione. Chi rimasto nei paesi ha dovuto affrontare periodi difficili, ma paradossalmente, dove la miseria faceva da padrona, nata la solidariet, una parola tanto usata oggi, sulla bocca di molti, ma poco applicata. In quei tempi non certo facili, non esistevano evidenti differenze sociali, tutto e tutti si assomigliavano, i problemi quotidiani erano comuni, nelle case lacqua non cera, andare a raccoglierla con i secchi alla fontana rappresentava uno dei momenti di aggregazione e di scambio delle novit. Anche andare per prati e campi, portare il latte, recarsi a fare la spesa nei piccoli ma preziosi negozietti di paese dove trovavi lessenziale, erano un ottimo motivo per

incontrare la gente e scambiarsi novit e impressioni. Erano tempi in cui matrimoni, nascite, battesimi, cresime e ricorrenze religiose in genere, diventavano motivo di Festa popolare, si, perch tutto il paese era coinvolto emotivamente in maniera naturale. Quando, annunciato dal suono delle campane, si celebrava un Matrimonio, un Battesimo, una Prima Comunione o la Cresima, le Sante Messe le ricorrenze Religiose e le Sagre Paesane. TUTTI lasciavano il lavoro e le proprie case per raggiungere puntualmente i luoghi dove avveniva levento. La partecipazione rappresentava per tutti un importante occasione per confermare lappartenenza e lattaccamento alla propria comunit.

Ritrovo domenicale all osteria dal Fari

I preparativi di tutte le ricorrenze vedevano la partecipazione attiva e disinteressata di tutta la popolazione vecchi e bambini compresi. Per tutti, mettersi in discussione, oltre ad essere motivo di orgoglio e soddisfazione, rappresentava un benefico distacco dalla dura realt quotidiana. Le sagre paesane in particolare riuscivano bene perch tutta la popolazione era coinvolta, chi si metteva a disposizione per i preparativi, chi si si occupava del fuoco, delle griglie e della cucina, chi organizzava i giochi popolari e chi si interessava della propaganda e della distribuzione delle prelibatezze preparate per lo pi nelle case.

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E Poi nelle case arriva lacqua, la corrente elettrica, la radio e la televisione, nelle ampie stanze che prima ospitavano mobilio di arte povera, trovano spazio mobili e divani moderni, e tutti inesorabilmente si lasciano conquistare dal consumismo e dal benessere, rimangono fagocitati dai programmi televisivi che si fanno man mano pi audaci e coinvolgenti, proponendo esempi di vita stimolanti, che gli spettatori, ignari delle conseguenze, non tardano ad imitare. Arrivano nei paesi i primi motorini, moto, auto di ogni tipo, i capelli dei maschi subiscono al contrario lo stesso trattamento delle gonne delle donne, dalla caviglia al ginocchio alla coscia sempre pi corte, gli stili di vita conducono ben presto la societ a frammentarsi causando le prime differenze sociali. Questa modernit contribuisce ad allontanare dal mondo del sociale un gran numero di persone rapite da una realt nuova, che appassiona a tal punto da volere sempre qualcosa in pi del vicino, da non sentire pi il bisogno dellamico con il quale si condivisa linfanzia.

1972 il mulino a vento e in primo piano Dreuta grande promotore delle storiche mascherate di Liariis e Clavais.

Rimangono in pochi a conservare le tradizioni tramandate per generazioni, pochi anche quelli che partecipano alle celebrazioni religiose, nessuno va alla fontana a riempire i secchi di acqua, i mezzi di trasporto allontanano la gente dai piccoli negozi (costringendoli a chiudere) in favore dei centri commerciali. Le piazze, una volta animate allegramente da cigolanti mezzi di trasporto trainati a mano o da qualche asinello, da gente in movimento e da gruppi di ragazzi festosi, lentamente si svuotano.

Liaris, festa di Carnevale 1973

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Ubriacati di progresso e anche dalla difficile situazione causata dalla crisi economica nazionale, negli ultimi anni assistiamo con sorpresa, allinversione di tendenza. Prolificano infatti, importanti iniziative sociali che coinvolgono un gran numero di persone seppur frammentate nella loro specialit: Gruppi corali, Gruppi e Societ di sport estivi e invernali, comitati frazionali, Corsi di Ginnastica, di Ballo, Circoli e gruppi di Lettura, anche la terza et stupisce per le molte iniziative che hanno finito per coinvolgere positivamente anche molti giovani. E grazie ai giovani che hanno coraggiosamente scelto di restare a vivere in montagna evitandone labbandono ed il conseguente inevitabile degrado, che si sono mantenute e recuperate le sagre come quelle di: Cella, Cludinico, Clavais, Lenzone, Liariis, Luincis, Ovasta, Ovaro, e Muina, e con esse, un modo di vivere sano, dove niente e nessuno sfugge al fascino di una riscoperta solidariet. E merito di pochi volontari se i paesi riprendono vita grazie allapertura di circoli e attivit ricreative, al ripristino di feste e tradizioni popolari e ricorrenze religiose. Il compito di coloro che scelgono di restare alla finestra a guardare, quello di farlo in maniera nascosta e possibilmente silenziosa, evitando di fare considerazioni vergognose nei confronti di chi esercita il volontariato, definendole persone interessate che non fanno nulla per nulla. Se un paese ha ancora la sua Chiesa, il suo negozietto, il suo bar, grazie a quanti quotidianamente scelgono (pagando magari qualche spicciolo in pi) di fare in loco la propria spesa. Oltre a rappresentare una comodit, la presenza di questi servizi contribuiscono a mantenere alto il valore di tutte le abitazioni del paese, comprese quelle di coloro che vanno a fare la spesa nei grandi centri commerciali.

DA CLAVAIS A FANNA
ALLA RICERCA DELLA SALINA PERDUTA di Mirco Zanier Quella che vi sto per raccontare una storia che ai giorni nostri ha dell incredibile, storia di gente comune, di famiglie, di cose che si tramandano di generazione in generazione fino ad arrivare ai giorni nostri. Ma partiamo dall inizio: tempo fa ero venuto a conoscenza di un signore di Fanna di Maniago che era in possesso di una salina per la produzione del formaggio salato, che dalle nostre parti meglio conosciuto come salmueria. Questo un prodotto che ha origini molto antiche per cui, col passare del tempo, la produzione andata perduta, e a tratti, anche scomparsa; forse a causa dell impegno richiesto per prepararla, o forse per l odore forte (considerato da molti sgradevole) che la contraddistingue. Sono andato a Fanna di persona per incontrare ed intervistare Riccardo Zanetti per conoscere meglio la storia di questa salina che Riccardo considera un patrimonio di famiglia. Buongiorno signor Zanetti, mi racconti come questa salina arrivata a noi. - Mia madre veniva da Tramonti di Sopra e, quando si sposata con mio padre, mia nonna le diede in dote un fiasco di questa salina. cos che ha inizio la storia di questa salina del formaggio salato Ci spieghi intanto cos la salmueria. - composta da circa il 30% di salina (acqua e sale e batteri), 30% di latte pastorizzato, e 30% di panna anchessa pastorizzata; questi ingredienti vanno mantenuti agitati almeno una volta a settimana, ed infine si aggiunge il formaggio

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Lei mi saprebbe dire quanti anni ha questa salina? - Diciamo che non facile dirlo con certezza: sicuramente tre generazioni e forse anche quattro, quindi ci aggiriamo sui 100-130 anni Ricorda un aneddoto particolare su questi passaggi di consegna? - Be! In sostanza c poco da dire perch parte integrante delle nostre famiglie, quella di mia nonna, di mia madre e adesso la mia; per ora che ci penso durante il terremoto del 76 con il crollo di un muro il recipiente si era rotto e la salina andata quasi persa, si erano salvati circa due bicchieri, e da questa piccola quantit sono ripartito rigenerandola secondo le antiche tradizioni

CRONACHE
TORNEO DAS FRAZIONS Anche quest anno la squadra formata da Clavajas-Lenzon (pi Clavajas che Lenzon) ha partecipato al Torneo das Frazions di calcio a 5 organizzato dall A.S.D Ovarese, e possiamo dire che se l cavata molto bene, visto che ha raggiunto le semifinali in cui stata eliminata solo dopo i calci di rigore. Inserita nel girone eliminatorio con Muina e Cludini, ha passato il turno come prima, battendo due volte il Cludini (6-5 e 5-1) e rimediando una vittoria e una sconfitta nella doppia sfida con Muina. In semifinale c stato il grande derby con il Liaries che per si rivelata subito una sfida molto difficile, con un parziale di 3-0 nel primo tempo a favore dei Cavoars; nella seconda met di gara arrivata la svolta con l immediata rimonta del Clavajas che ha portato la partita ai tempi supplementari conclusisi poi sul 5-5. La lotteria dei tiri dal dischetto, ci ha visti per nettamente sconfitti. La squadra si tolta comunque la soddisfazione di vincere la finalina per il terzo posto contro il Cjalina in un altra partita tiratissima terminata dopo i supplementari per 10-8. Quindi dopo il 3 posto di questa edizione e il 2 raggiunto qualche anno fa, non rimane che augurarci, per i prossimi anni, la conquista del titolo!

La salina

Cos che la spinge a conseravere ancora la salina? - Ti dir in tutta sincerit che pi di qualche volta ho pensato di sbarazzarmene, ma ogni volta ho desistito per rispetto verso i sacrifici fatti dalla mia famiglia, che lha sempre conservata come un tesoro Lascio il sig. Zanetti ai suoi lavori quotidiani, lascio anche Fanna immerasa nel suo verde, lascio un uomo e un paese che nella sua normalit ha avuto una storia da raccontare, semplice, umile vita del Friuli collinare.

NOTIZIE TRISTI Il 22 marzo 2013 la nostra piccola comunit si stretta attorno alla famiglia Fedele nella circostanza della morte della carissima Rosanna, originaria della Svizzera, sposata con Claudio assieme al quale, trascorreva gran parte dell anno a Clavais.

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GRIGLIATA IN CJADIN
Domenica 30 giugno 2013, assieme ad una ventina di soci, invece che trovarci per una comoda grigliata nella sede dell Associazione, abbiamo pensato di salire fino in Cjadin ta Staipa di Mario prima di poter gustare il meritato pranzo. Dopo aver caricato tutto l occorrente sulla Y (griglia compresa) Dario, che in quel periodo era impossibilitato a camminare, partito in avanscoperta. Il resto della combriccola si avviato a piedi lungo la strada di Bedoet all inseguimento di Ezio e delle Giovani Marmotte che fin dalla partenza guidavano il gruppo con un ampio vantaggio, ma li abbiamo raggiunti in prossimit dello chalt di Pivot.

risultato non stato ottimale, come potete vedere dalla foto inoltre la creazione di Mario era impregnata di olio per catena.

Inutile dire che ci siamo arrangiati senza tagliere e che il pranzo stato un successo, anche grazie al Chardonnay portato da Madio La discesa stata forse pi impegnativa della salita, poich dopo una lunga fermata in Val Viul da Leo Treu che ci ha offerto il dolce, abbiamo fatto tappa anche in Barc nella tana di Madio. Come direbbe Mario in questi casi: abbiamo bevuto molto da fare

Nicola

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI: Abbiamo proseguito lungo la strada sterrata fino a quando Mattia ci ha condotti per un sentiero nascosto (e impraticabile) che dopo aver attraversato il Rio Navas ci ha portati sull altro lato della montagna in Stalivieri. Da qui non stato difficile raggiungere la pista e salire fino in Cjadin a 1380 m. Al nostro arrivo Dario era gi all opera: salsicce, bistecche e quant altro sfrigolavano sulla griglia e l acqua per la polenta bolliva Quando, dopo aver bevuto l aperitivo, tutti erano seduti e aspettavano di mangiare ci siamo accorti che non avevamo il tagliere per la polenta! Mario ha provato a rendersi utile costruendone uno con la motoseguta ma, forse perch non aveva la sua McCulloch il In data 24 agosto 2013, presso la sede dell Associazione Culturale Clavajas, stata convocata l Assemblea Ordinaria dei Soci in regola con il tesseramento 2012-2013, avente all ordine del giorno i seguenti punti: - Lettura del bilancio consuntivo; - Illustrazione del bilancio preventivo; - Illustrazione delle attivit dell Associazione - Varie ed eventuali Il bilancio consuntivo, comprendente l esercizio sociale dal primo gennaio al trentuno dicembre 2012, gi redatto e visionato dal Consiglio Direttivo in data 31/03/2013, stato approvato all unanimit dai presenti.

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TIRO ALLA FUNE Circa un mese fa si tenuto il 1 Torneo Frazionale di Tiro alla Fune, organizzato dall' Associazione Chei da Panola di Luincis in occasione della Sagra das Panolas. L evento ha visto la partecipazione di nove squadre, a rappresentare quasi tutte le frazioni del Comune di Ovaro (Cela-Negrons, Cjalina, Clavajas-Lenon, Cludini, Luvinas, MinLuvnt, Muina, Davr, Davata) Come accade nel torneo di Calcio a 5, Clavais ha dovuto unire le forze con Lenzone per mettere assieme una squadra competitiva La memorabile sfida si svolta nel pomeriggio di sabato 31 agosto; le squadre (da sei tiratori ciascuna) sono state suddivise in tre gironi, i quali hanno decretato le quattro semifinaliste. Le partite si svolgevano sulla lunghezza di due tirate pi l eventuale spareggio. ClavajasLenon ha vinto facilmente contro Mion-Luvint sia all andata che al ritorno, per poi rifilare un secco 2-0 anche al Cjalina. Le quattro squadre rimaste sono state cos accoppiate Luvinas contro Cludini e Clavajas-Lenon contro Davata; le semifinali e la finale si sono svolte in una tirata unica. A sorpresa, arrivata la vittoria del Clavajas-Lenzon che ha battuto in finale proprio i favoriti padroni di casa del Luvinas.

Valentino Di Vora sotto la direzione del coach Flavio Vicentino, si rivelata una formazione di ottimo livello vincendo sei partite su sei disputate e rimanendo cos l unica squadra imbattuta per tutta la durata del torneo.

SAGRA DI SAN LORENZO

La Sagra di San Lorenzo 2013 si svolta splendidamente il 10 e 11 agosto; i proventi del pranzo e del mercatino organizzati nella giornata di domenica (complessivamente 300 ) sono stati devoluti in beneficienza all A.G.M.E.N. (Associazione Genitori di Malati Emopatici Neoplastici) di Trieste.

GITA A RAVASCLETTO:

La squadra composta da Alessandro Martinis, Andrea Morocutti, Mauro De Caneva, Mirco Zanier, Nelus Ghilase, Renato Gracco e

Domenica 3 febbraio 2013 alcuni avventurosi soci durante la lunga camminata da Clavais a Ravascletto e ritorno

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