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LE FUNZIONI
Dati due insiemi A e B si dice funzione una relazione che associa ad ogni elemento dellinsieme A uno ed un solo elemento dellinsieme B. Lelemento y di B associato ad un elemento x di A viene detto immagine di x.
B A x y
Linsieme A si definisce dominio della funzione. Il sottoinsieme C di B costituito dalle immagini degli elementi di A si definisce codominio. Si noti come pi elementi x di A possono essere associati allo stesso elemento y di B ma, per parlare di funzioni non possibile il viceversa: quello che differenzia una funzione da una relazione lunicit dellimmagine di ogni xA.
ESEMPIO: Consideriamo i due insiemi C=calciatori di serie A e S=squadre di serie A. Se considero la relazione da S a C questa non una funzione poich alla ogni squadra saranno associati pi calciatori. Se invece considero la relazione da C a S questa una funzione: ogni calciatore associato allunica squadra in cui gioca.
Diamo valori arbitrari alla variabile indipendente x e vediamo quale elemento gli viene associato: se voglio sapere quale valore di y associato a x = 2 sostituisco 2 ad x nellespressione y = 2x3 1: y(2) = 2(2)3 1= 2(8) 1= 16 1 = 17. Cos facendo per altri valori arbitrari di x trovo i valori di y indicati ad esempio, nella tabella a fianco. Quando stata introdotta la geometria analitica si detto che il piano cartesiano permette di tradurre propriet geometriche in relazioni algebriche : ogni linea (retta o curva) viene identificata da unequazione nelle due incognite x e y che rappresentato lascissa e lordinata di un punto generico. Allora lespressione y = 2x3 1 sar lequazione di una curva che pu essere quindi rappresentata sul piano cartesiano. Si definisce grafico di una funzione numerica linsieme delle coppie (x;y) del piano cartesiano tali che y = f(x). Lequazione y = 2x3 1 fornisce la caratteristica di tutti i punti della curva quindi le coppie (-2; -17), (-1;-3), (-0,5;-1,25), (0;-1), (0,5;-0,75), (2;15) trovate nella tabella precedente sono tutti punti della curva di equazione y = 2x3 1. Qualunque sia la funzione y = f(x) per determinare punti della curva che la rappresenta basta quindi dare valori arbitrari alla variabile x, sostituirli nellequazione e trovare la y corrispondente. Viceversa, per stabilire se un punto appartiene ad una curva di equazione y=f(x) controllo se le sue coordinate ne verificano lequazione , quindi se, sostituendo alla x e alla y dellequazione lascissa e lordinata del punto ottengo unidentit. ESEMPIO: Stabilire se i punti P(2; -1) e Q(1; 2) appartengono alla curva di equazione y = 2x3 4x + 6. Per P sostituisco alla x il valore 2 e alla y il valore 1 : _____________________________________________________________________________ A cura della Prof.ssa Francesca Grandinetti grafico di
y =2x3 1
1 =2(2)3 4(2) + 6 1 =28 8 + 6 1=14 falso, quindi P non appartiene alla curva. Per Q sostituisco alla x il valore 1 e alla y il valore 2 : 2 =2(1)3 4(1) + 6 2 = 21 4 + 6 2 = 2 vero, quindi Q appartiene alla curva.
Alcune funzioni, dette elementari, hanno un andamento noto: per tracciarne il grafico basta dunque determinarne alcuni punti.
3 x+ 7 5
2x 2 8 3x +1
x 2 1
Funzioni trascendenti Sono funzioni non algebriche come, ad esempio, quelle esponenziali y = 2x, logaritmiche y=logx e goniometriche y = cos x, y = sin x, y = tan x Riassumendo: trascendenti y=ex, y=lnx, y=cos x FUNZIONI irrazionali
y=
x 3
x +1 3x 9
FUNZIONI ELEMENTARI
Vediamo qualche esempio di funzioni elementari, che hanno quindi un andamento noto.
Funzione lineare
una funzione polinomiale di primo grado: y = mx + q con m,q. Sul piano cartesiano rappresentata da una retta. Si pu presentare anche nella forma implicita Ax + By + C = 0 ma a tal proposito occorre fare una breve osservazione: Lequazione Ax + By + C = 0 rappresenta, al variare dei parametri A, B e C in , linsieme di tutte le rette del piano cartesiano. In particolare: o o o Se A0 e B0 (y = mx + q, con m0 ) la retta inclinata rispetto agli assi coordinati Se A=0 e B0 ( y = k ) la retta parallela allasse x Se A0 e B=0 ( x = k ) la retta parallela allasse y
Ebbene solo le prime due equazioni rappresentano funzioni y = f(x) in quanto nella terza al valore di x = k sono associati infiniti valori di y.
Ricordiamo come si traccia il grafico della funzione lineare: Per disegnare il grafico di una retta non parallela agli assi bisogna prima di tutto scrivere lequazione nella forma esplicita y = mx + q, utilizzando i due principi di equivalenza delle equazioni. Ad esempio: data lequazione si applica il principio del trasporto 6x 2y 10 = 0 2y = 6x + 10
2 6 10 y= x+ 2 2 2
semplifico le frazioni e ottengo la forma implicita dellequazione y = 3x 5 . A questo punto si devono trovare due punti della retta dando alla variabile x due valori arbitrari, sostituirli nellequazione e trovare i corrispondenti valori di y. Le due coppie (x;y) cos trovate sono due punti della retta. Nellesempio precedente: arrivati allequazione y = 3x 5 trovo i punti della retta di ascissa x=0 e x=2: x 0 2 y = 3x 5 y = 30 5 = 5 y = 32 5 = 1 Il punto A(0; 5) un punto della retta Il punto B(2; 1) un punto della retta
Segno i punti A(0;5) e B(2; 1) sul piano cartesiano e traccio la retta passante per i due punti: sar il grafico della retta di equazione 6x 2y 10 = 0
A B
Funzione quadratica
una funzione polinomiale di secondo grado: y = Ax2 + Bx + C con A, B e C. Sul piano cartesiano rappresentata da una parabola con asse parallelo allasse y. x=y2 4 Anche in questo caso osserviamo che esistono anche parabole con asse parallelo allasse x e con asse inclinato ma non sono funzioni come si evidenzia nel grafico accanto: al valore x = 0 sono associati due valori di y, 2 e 2. Landamento della funzione quadratica quello osservato nei due grafici sotto rappresentati: se il parametro A maggiore di zero la parabola ha la concavit verso lalto, se il _____________________________________________________________________________ A cura della Prof.ssa Francesca Grandinetti
-2 2 0
Per disegnare il grafico di una parabola con asse parallelo allasse y di equazione assegnata sufficiente trovare le coordinate del vertice, quelle di un altro generico punto della parabola e sfruttare la simmetria rispetto allasse. Ad esempio: data lequazione trovo le coordinate del vertice: y = x2 + 4x 1 xV =
b 4 4 = = = +2 ; 2a 2 ( 1) 2
V(2;3)
yV = - (2)2 + 4(2) 1= 4 + 8 1 = 3 trovo le coordinate del punto a piacere, ad esempio quello di ascissa x = 0: x=0 y=-02+40 -1= - 1 y Sul piano cartesiano traccio i punti V e P trovati
P(0;-1)
V(2;3)
e lasse x = 2. Per la simmetria della parabola rispetto al suo asse, se il punto P(0;-1) un punto della parabola, lo sar anche il punto P(4;-1), simmetrico di P rispetto alla retta x = 2 (i punti hanno la stessa ordinata e distano 2 unit dallasse). Ora si pu tracciare la parabola. Esercizi: Tracciare il grafico delle seguenti parabole: 1. y = 2x2 4x + 7 5. y = 4x2 2. y = x2 4x 3 6. y = 2x2 + 4x 7 3. y = 4x2 5 7. y = x2 6x + 6 4. y = 2x2 + 8x 8. y = 3x2 1
P(0;-1) P'(4;-1)
Funzione esponenziale
La funzione esponenziale ha equazione y = ax, con a>0. Ogni curva di equazione y = ax, con a>0 ha le seguenti caratteristiche:
y = ax > 0 a, in quanto a>0. La curva si trover, quindi, solo nel semipiano delle y positive la curva non intersecher mai lasse x poich non esiste un valore x che rende ax = 0.
x 0 -1 +1
y =2x
x 0 -1 +1
y=(1/2)x 1 2 1/2
1 1/2 2
1 y = 2x e y = 2
Riportando i punti sul piano cartesiano e tenendo presenti le osservazioni precedenti si ottengono i grafici a fianco rappresentati. Si nota che:
se 0 < a < 1, la curva decrescente (allaumentare di x diminuisce la y) se a > 0 , la curva crescente (allaumentare di x aumenta la y)
Lasse x asintoto per la funzione y = ax: una retta alla quale la curva si avvicina sempre di
1 y = , allaumentare di x la y 2
x
FUNZIONE y = 3x
GRAFICO
y = 2x3
Cambia il punto di intersezione con lasse x: (0;1/8) y = 2x + 3 x 0 1 -1 y 4 5 7/2 Cambia anche lasintoto (y=3) Esercizi Disegnare il grafico delle seguenti funzioni esponenziali: 1. 5. y = 22x 1
1 y= 2
x +3
2. 6.
y = 3x 4
2 y = +2 3
x
3. 7.
y = 32 x
1 y = 2
3x
4. 8.
y = 2 x1+ 3
3 y = 2
2x
3 2
Osservazione : esiste una funzione esponenziale particolare, la cui importanza sar chiarita nei moduli successivi, che ha per base un numero trascendente chiamato numero di Eulero, indicato con e = 2,7182818. Della funzione y = e x , per ora, possiamo dire solo che ha la caratteristica di avere la tangente nel punto di intersezione con lasse y di coefficiente angolare uguale a 1. Prima di affrontare lo studio della prossima funzione rivediamo la definizione e le propriet dei logaritmi.
Logaritmi
Se si presenta lequazione 2x = 7, cosa si pu dire sul valore x che la verifica? Essendo 22 = 4 e 23 = 8, x sar un numero compreso tra 2 e 3. Il valore x che verifica lequazione si definisce x = log 2 7 (logaritmo in base 2 di 7). In generale, si dice logaritmo in base a di b, lesponente da dare ad a per avere b: scrivere c = log a b (con a > 0) equivalente a scrivere b = ac. _____________________________________________________________________________ A cura della Prof.ssa Francesca Grandinetti
1 = 5 perch 32
perch
log 1 3 = 1
3
31=
1 3
230 = 1 71= 7
Osservazioni su c = log a b: Affinch sia definito il logaritmo, il numero a deve essere positivo e a 1: poich 1c = 1 c, log 1 b (esponente da dare ad 1per avere b) non esiste. Essendo a > 0, deve essere b > 0, perch se a un numero positivo, b = a c positivo c. Non esistono limitazioni per il valore di c, che pu essere positivo, negativo o nullo. Dalla definizione ac = b c = log a b discendono tre propriet fondamentali:
log a a =1 a ( 1 lesponente da attribuire ad a per avere a) log a 1 = 0 a ( 0 lesponente da attribuire ad a per avere 1)
Delle diverse propriet dei logaritmi in questa sede rivediamo solo la seguente: log
log c b . La propriet afferma che possibile passare da un logaritmo in base a ad un logaritmo log c a
con base un numero a piacere: il logaritmo in base a di b uguale al quoziente del logaritmo in base c (qualunque) di b e il logaritmo in base c di a. Questa propriet particolarmente utile in quanto sulle calcolatrici scientifiche si trovano solamente i simboli log e ln che rappresentano log x = log Nepero). Per calcolare il valore di log
3 10
x e ln x = log
x (e numero di
10
logaritmo in base 10 o in base e: con la calcolatrice si trova che ln 4 = 1,38 e ln 3 = 1,09, quindi log 3 4 = Esercizi Determinare, quando possibile, il valore dei seguenti logaritmi: 1. log 2 32 5. log 6 3 + log 6 2 log 1 16 9.
2
log 5
2
2 5
12.
log 3
2
8 27
La funzione logaritmica
La funzione logaritmica ha equazione y = log seguenti caratteristiche: Passa per il punto (1;0), in quanto log a 1 = 0 a Per essere definito il logaritmo, largomento dovr essere positivo, quindi x>0. La curva si trover, quindi, solo nel semipiano delle x positive.
a
x, ha le
la curva non interseca mai lasse y poich non esiste log a 0, essendo a n 0 n. lasse y asintoto per la funzione
Come per la funzione esponenziale, landamento della funzione logaritmica cambia a seconda del valore della base a:
In figura sono rappresentate le curve di equazione y = log 2 x e y = punto delle due curve:
log 1 x
2
. Cerchiamo qualche
11
y = log 2 x
y=
log 1 x
2
1 2 1/2
0 +1 -1
1 1/2 2
0 +1 -1
Landamento della funzione logaritmica y = log a (bx + c) sempre quello riportato in figura. Per tracciare il grafico bisogna: 1. determinare lequazione dellasintoto verticale. Ad esempio: per la funzione y = log 2 (x+3) si deve imporre che largomento sia positivo, quindi x + 3 > 0 x > 3, quindi x = 3 sar lasintoto; 2. trovare qualche suo punto: conviene determinare i valori di x che rendono largomento uguale a 1 e uguale alla base del logaritmo. Nellesempio y = log 2 (x+3) : x+3=1 x=2 e
3.
Esercizi Tracciare il grafico delle seguenti funzioni logaritmiche: _____________________________________________________________________________ A cura della Prof.ssa Francesca Grandinetti
12
1. 4.
y=
log 1 ( x 2)
3
2. 5.
3. 6.
y = log 2 x
3
Le funzioni goniometriche
Ricordiamo che la circonferenza goniometrica una circonferenza orientata con centro coincidente con lorigine degli di assi cartesiani ortogonali e il raggio uguale a 1: x2 + y2 = 1. Per la misura degli angoli si assumono come origine il semiasse positivo delle x (quindi il punto A in figura) e per verso quello antiorario.
B(0;1)
, larco AC misura 2 P
la misura
dellarco AP: lascissa e lordinata di P sono funzioni dellangolo cio ad ogni valore di
lordinata che per lascissa del punto. Si definisce seno di un arco sulla circonferenza goniometrica, lordinata dellestremo dellarco: sin = PH. Si definisce coseno di un arco sulla circonferenza goniometrica, lascissa dellestremo dellarco: cos = OH. Altre funzioni goniometriche importanti sono la tangente di un angolo definita come il rapporto tra il seno e il coseno dellangolo , tan =
cotangente, cot an =
cos . sin
sen 0 cos 1 tg 0 ctg non esiste
I valori delle funzioni goniometriche in alcuni angoli sono riassunti nella seguente tabella: Gradi 0 Radianti 0
13
360 0 1 0 non esiste Dai valori riportati in tabella e dalla simmetria della circonferenza goniometrica si ricavano i valori delle funzioni goniometriche negli angoli
n n n , , . 6 4 3
y = cosx
rappresentato tra
3 e , 2 2
y = sinx
14
y = tanx
rappresentato tra
e 2 , si 2
y = cotanx
rappresentato tra
3 e , 2 2