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ANALISI FUNZIONI ELEMENTARI

LE FUNZIONI
Dati due insiemi A e B si dice funzione una relazione che associa ad ogni elemento dellinsieme A uno ed un solo elemento dellinsieme B. Lelemento y di B associato ad un elemento x di A viene detto immagine di x.
B A x y

Linsieme A si definisce dominio della funzione. Il sottoinsieme C di B costituito dalle immagini degli elementi di A si definisce codominio. Si noti come pi elementi x di A possono essere associati allo stesso elemento y di B ma, per parlare di funzioni non possibile il viceversa: quello che differenzia una funzione da una relazione lunicit dellimmagine di ogni xA.

ESEMPIO: Consideriamo i due insiemi C=calciatori di serie A e S=squadre di serie A. Se considero la relazione da S a C questa non una funzione poich alla ogni squadra saranno associati pi calciatori. Se invece considero la relazione da C a S questa una funzione: ogni calciatore associato allunica squadra in cui gioca.

FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE


Se prendiamo come dominio e codominio un sottoinsieme dei numeri reali si parla di funzioni reali di variabile reale, e si indica con f: A B o pi semplicemente y = f(x). La variabile x di dice variabile indipendente e la y variabile dipendente (da x). Le funzioni reali di variabile reale sono rappresentate, in generale, da una formula matematica, ad esempio y = 2x3 1: in questo caso ogni valore di x viene associato al doppio del suo cubo x -2 -1 -0,5 0 0,5 2 meno 1. _____________________________________________________________________________ A cura della Prof.ssa Francesca Grandinetti y = 2x3 1 -17 -3 -1,25 -1 -0,75 15

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Diamo valori arbitrari alla variabile indipendente x e vediamo quale elemento gli viene associato: se voglio sapere quale valore di y associato a x = 2 sostituisco 2 ad x nellespressione y = 2x3 1: y(2) = 2(2)3 1= 2(8) 1= 16 1 = 17. Cos facendo per altri valori arbitrari di x trovo i valori di y indicati ad esempio, nella tabella a fianco. Quando stata introdotta la geometria analitica si detto che il piano cartesiano permette di tradurre propriet geometriche in relazioni algebriche : ogni linea (retta o curva) viene identificata da unequazione nelle due incognite x e y che rappresentato lascissa e lordinata di un punto generico. Allora lespressione y = 2x3 1 sar lequazione di una curva che pu essere quindi rappresentata sul piano cartesiano. Si definisce grafico di una funzione numerica linsieme delle coppie (x;y) del piano cartesiano tali che y = f(x). Lequazione y = 2x3 1 fornisce la caratteristica di tutti i punti della curva quindi le coppie (-2; -17), (-1;-3), (-0,5;-1,25), (0;-1), (0,5;-0,75), (2;15) trovate nella tabella precedente sono tutti punti della curva di equazione y = 2x3 1. Qualunque sia la funzione y = f(x) per determinare punti della curva che la rappresenta basta quindi dare valori arbitrari alla variabile x, sostituirli nellequazione e trovare la y corrispondente. Viceversa, per stabilire se un punto appartiene ad una curva di equazione y=f(x) controllo se le sue coordinate ne verificano lequazione , quindi se, sostituendo alla x e alla y dellequazione lascissa e lordinata del punto ottengo unidentit. ESEMPIO: Stabilire se i punti P(2; -1) e Q(1; 2) appartengono alla curva di equazione y = 2x3 4x + 6. Per P sostituisco alla x il valore 2 e alla y il valore 1 : _____________________________________________________________________________ A cura della Prof.ssa Francesca Grandinetti grafico di
y =2x3 1

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1 =2(2)3 4(2) + 6 1 =28 8 + 6 1=14 falso, quindi P non appartiene alla curva. Per Q sostituisco alla x il valore 1 e alla y il valore 2 : 2 =2(1)3 4(1) + 6 2 = 21 4 + 6 2 = 2 vero, quindi Q appartiene alla curva.

Alcune funzioni, dette elementari, hanno un andamento noto: per tracciarne il grafico basta dunque determinarne alcuni punti.

CLASSIFICAZIONE DELLE FUNZIONI


Esistono diversi tipi di funzioni che si distinguono in base allespressione matematica presente nellequazione che le caratterizza. La prima grande distinzione tra funzioni algebriche e funzioni trascendenti. Funzioni algebriche Lequazione di tali funzioni contiene solo operazioni di addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione, elevamento a potenza o estrazione della radice. Le funzioni algebriche si dividono in:
4 Razionali intere o polinomiali: se sono espresse da polinomi. Es: y = 2 x

3 x+ 7 5

Razionali fratte: se sono espresse da quozienti di polinomi. Es: y =

2x 2 8 3x +1

Irrazionali: se la variabile indipendente x compare sotto il segno di radice. Es:


y=
3

x 2 1

Funzioni trascendenti Sono funzioni non algebriche come, ad esempio, quelle esponenziali y = 2x, logaritmiche y=logx e goniometriche y = cos x, y = sin x, y = tan x Riassumendo: trascendenti y=ex, y=lnx, y=cos x FUNZIONI irrazionali

y=

x 3

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algebriche intere y = 2x 3 razionali fratte y =

x +1 3x 9

FUNZIONI ELEMENTARI
Vediamo qualche esempio di funzioni elementari, che hanno quindi un andamento noto.

Funzione lineare
una funzione polinomiale di primo grado: y = mx + q con m,q. Sul piano cartesiano rappresentata da una retta. Si pu presentare anche nella forma implicita Ax + By + C = 0 ma a tal proposito occorre fare una breve osservazione: Lequazione Ax + By + C = 0 rappresenta, al variare dei parametri A, B e C in , linsieme di tutte le rette del piano cartesiano. In particolare: o o o Se A0 e B0 (y = mx + q, con m0 ) la retta inclinata rispetto agli assi coordinati Se A=0 e B0 ( y = k ) la retta parallela allasse x Se A0 e B=0 ( x = k ) la retta parallela allasse y

Ebbene solo le prime due equazioni rappresentano funzioni y = f(x) in quanto nella terza al valore di x = k sono associati infiniti valori di y.

Ricordiamo come si traccia il grafico della funzione lineare: Per disegnare il grafico di una retta non parallela agli assi bisogna prima di tutto scrivere lequazione nella forma esplicita y = mx + q, utilizzando i due principi di equivalenza delle equazioni. Ad esempio: data lequazione si applica il principio del trasporto 6x 2y 10 = 0 2y = 6x + 10

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si divide ambo i membri per 2

2 6 10 y= x+ 2 2 2

semplifico le frazioni e ottengo la forma implicita dellequazione y = 3x 5 . A questo punto si devono trovare due punti della retta dando alla variabile x due valori arbitrari, sostituirli nellequazione e trovare i corrispondenti valori di y. Le due coppie (x;y) cos trovate sono due punti della retta. Nellesempio precedente: arrivati allequazione y = 3x 5 trovo i punti della retta di ascissa x=0 e x=2: x 0 2 y = 3x 5 y = 30 5 = 5 y = 32 5 = 1 Il punto A(0; 5) un punto della retta Il punto B(2; 1) un punto della retta

Segno i punti A(0;5) e B(2; 1) sul piano cartesiano e traccio la retta passante per i due punti: sar il grafico della retta di equazione 6x 2y 10 = 0
A B

Esercizi Traccia il grafico delle seguenti rette: 1) 4x + 2y = 0 4) 5x y 10 = 0 2) 3y + 6 = 0 5) 3y 3x = 0 3) 3x + 3y 12 = 0 6) 6x + 2y 5 = 0

Funzione quadratica
una funzione polinomiale di secondo grado: y = Ax2 + Bx + C con A, B e C. Sul piano cartesiano rappresentata da una parabola con asse parallelo allasse y. x=y2 4 Anche in questo caso osserviamo che esistono anche parabole con asse parallelo allasse x e con asse inclinato ma non sono funzioni come si evidenzia nel grafico accanto: al valore x = 0 sono associati due valori di y, 2 e 2. Landamento della funzione quadratica quello osservato nei due grafici sotto rappresentati: se il parametro A maggiore di zero la parabola ha la concavit verso lalto, se il _____________________________________________________________________________ A cura della Prof.ssa Francesca Grandinetti
-2 2 0

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parametro A minore di zero la concavit verso il basso.

Per disegnare il grafico di una parabola con asse parallelo allasse y di equazione assegnata sufficiente trovare le coordinate del vertice, quelle di un altro generico punto della parabola e sfruttare la simmetria rispetto allasse. Ad esempio: data lequazione trovo le coordinate del vertice: y = x2 + 4x 1 xV =

b 4 4 = = = +2 ; 2a 2 ( 1) 2
V(2;3)

yV = - (2)2 + 4(2) 1= 4 + 8 1 = 3 trovo le coordinate del punto a piacere, ad esempio quello di ascissa x = 0: x=0 y=-02+40 -1= - 1 y Sul piano cartesiano traccio i punti V e P trovati

P(0;-1)

V(2;3)

e lasse x = 2. Per la simmetria della parabola rispetto al suo asse, se il punto P(0;-1) un punto della parabola, lo sar anche il punto P(4;-1), simmetrico di P rispetto alla retta x = 2 (i punti hanno la stessa ordinata e distano 2 unit dallasse). Ora si pu tracciare la parabola. Esercizi: Tracciare il grafico delle seguenti parabole: 1. y = 2x2 4x + 7 5. y = 4x2 2. y = x2 4x 3 6. y = 2x2 + 4x 7 3. y = 4x2 5 7. y = x2 6x + 6 4. y = 2x2 + 8x 8. y = 3x2 1
P(0;-1) P'(4;-1)

Funzione esponenziale
La funzione esponenziale ha equazione y = ax, con a>0. Ogni curva di equazione y = ax, con a>0 ha le seguenti caratteristiche:

Passa per il punto (0;1), in quanto a0 = 1 a

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y = ax > 0 a, in quanto a>0. La curva si trover, quindi, solo nel semipiano delle y positive la curva non intersecher mai lasse x poich non esiste un valore x che rende ax = 0.

Per tracciare le curve di equazione, ad esempio,

x 0 -1 +1

y =2x

x 0 -1 +1

y=(1/2)x 1 2 1/2

1 1/2 2

1 y = 2x e y = 2

cerchiamo qualche punto

Riportando i punti sul piano cartesiano e tenendo presenti le osservazioni precedenti si ottengono i grafici a fianco rappresentati. Si nota che:

se 0 < a < 1, la curva decrescente (allaumentare di x diminuisce la y) se a > 0 , la curva crescente (allaumentare di x aumenta la y)

Lasse x asintoto per la funzione y = ax: una retta alla quale la curva si avvicina sempre di
1 y = , allaumentare di x la y 2
x

pi ma non la interseca mai. Ad esempio, nella curva

1 1 1 1 , 7; , 10; ..... assume valori sempre pi vicini allo 0: 2; , 4; 1024 4 16 128


sono punti della curva. Nel caso a > 1, al diminuire di x la y si avvicina sempre di pi allo 0. Sapendo che landamento delle funzioni esponenziali y = abx + c sempre per disegnarne il grafico sufficiente trovare qualche suo punto. Ad esempio: _____________________________________________________________________________ A cura della Prof.ssa Francesca Grandinetti o

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FUNZIONE y = 3x

PUNTI x y 0 1 1 3 -1 1/3 x 0 4 3 y 1/8 2 1

GRAFICO

y = 2x3

Cambia il punto di intersezione con lasse x: (0;1/8) y = 2x + 3 x 0 1 -1 y 4 5 7/2 Cambia anche lasintoto (y=3) Esercizi Disegnare il grafico delle seguenti funzioni esponenziali: 1. 5. y = 22x 1
1 y= 2
x +3

2. 6.

y = 3x 4
2 y = +2 3
x

3. 7.

y = 32 x
1 y = 2
3x

4. 8.

y = 2 x1+ 3
3 y = 2
2x

3 2

Osservazione : esiste una funzione esponenziale particolare, la cui importanza sar chiarita nei moduli successivi, che ha per base un numero trascendente chiamato numero di Eulero, indicato con e = 2,7182818. Della funzione y = e x , per ora, possiamo dire solo che ha la caratteristica di avere la tangente nel punto di intersezione con lasse y di coefficiente angolare uguale a 1. Prima di affrontare lo studio della prossima funzione rivediamo la definizione e le propriet dei logaritmi.

Logaritmi
Se si presenta lequazione 2x = 7, cosa si pu dire sul valore x che la verifica? Essendo 22 = 4 e 23 = 8, x sar un numero compreso tra 2 e 3. Il valore x che verifica lequazione si definisce x = log 2 7 (logaritmo in base 2 di 7). In generale, si dice logaritmo in base a di b, lesponente da dare ad a per avere b: scrivere c = log a b (con a > 0) equivalente a scrivere b = ac. _____________________________________________________________________________ A cura della Prof.ssa Francesca Grandinetti

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Esempi: log3 9 = 2 perch 32 = 9 log2


5 1 1 25 = = 32 2

1 = 5 perch 32
perch

log 1 3 = 1
3

31=

1 3

log 23 1 = 0 perch log 7 7 = 1 perch

230 = 1 71= 7

Osservazioni su c = log a b: Affinch sia definito il logaritmo, il numero a deve essere positivo e a 1: poich 1c = 1 c, log 1 b (esponente da dare ad 1per avere b) non esiste. Essendo a > 0, deve essere b > 0, perch se a un numero positivo, b = a c positivo c. Non esistono limitazioni per il valore di c, che pu essere positivo, negativo o nullo. Dalla definizione ac = b c = log a b discendono tre propriet fondamentali:

log a a =1 a ( 1 lesponente da attribuire ad a per avere a) log a 1 = 0 a ( 0 lesponente da attribuire ad a per avere 1)

a log a b = b a, b ( log a b lesponente da dare ad a per avere b)


b =

Delle diverse propriet dei logaritmi in questa sede rivediamo solo la seguente: log

log c b . La propriet afferma che possibile passare da un logaritmo in base a ad un logaritmo log c a
con base un numero a piacere: il logaritmo in base a di b uguale al quoziente del logaritmo in base c (qualunque) di b e il logaritmo in base c di a. Questa propriet particolarmente utile in quanto sulle calcolatrici scientifiche si trovano solamente i simboli log e ln che rappresentano log x = log Nepero). Per calcolare il valore di log
3 10

x e ln x = log

x (e numero di

4 si deve utilizzare la formula per trasformarlo nel

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logaritmo in base 10 o in base e: con la calcolatrice si trova che ln 4 = 1,38 e ln 3 = 1,09, quindi log 3 4 = Esercizi Determinare, quando possibile, il valore dei seguenti logaritmi: 1. log 2 32 5. log 6 3 + log 6 2 log 1 16 9.
2

ln 4 1,38 = = 1,26 . ln 3 1,09

2. log 5 5 6. log 2 12 log 2 3 1 10. log 1 8 2

3. log 9 3 7. log 5 1 11.

4. log 2 (4) 8. log 5 5

log 5
2

2 5

12.

log 3
2

8 27

La funzione logaritmica
La funzione logaritmica ha equazione y = log seguenti caratteristiche: Passa per il punto (1;0), in quanto log a 1 = 0 a Per essere definito il logaritmo, largomento dovr essere positivo, quindi x>0. La curva si trover, quindi, solo nel semipiano delle x positive.

a

x , con a>0 e a1. In base alle precedenti


a

osservazioni sui logaritmi si pu affermare che ogni curva di equazione y = log

x, ha le

la curva non interseca mai lasse y poich non esiste log a 0, essendo a n 0 n. lasse y asintoto per la funzione

Come per la funzione esponenziale, landamento della funzione logaritmica cambia a seconda del valore della base a:

se 0 < a < 1 la funzione decrescente se a > 1 la funzione crescente

In figura sono rappresentate le curve di equazione y = log 2 x e y = punto delle due curve:

log 1 x
2

. Cerchiamo qualche

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y = log 2 x

y=

log 1 x
2

1 2 1/2

0 +1 -1

1 1/2 2

0 +1 -1

Landamento della funzione logaritmica y = log a (bx + c) sempre quello riportato in figura. Per tracciare il grafico bisogna: 1. determinare lequazione dellasintoto verticale. Ad esempio: per la funzione y = log 2 (x+3) si deve imporre che largomento sia positivo, quindi x + 3 > 0 x > 3, quindi x = 3 sar lasintoto; 2. trovare qualche suo punto: conviene determinare i valori di x che rendono largomento uguale a 1 e uguale alla base del logaritmo. Nellesempio y = log 2 (x+3) : x+3=1 x=2 e

x + 3 = 2 x = 1 , quindi x -2 -1 y = log 2 (x+3) log 2 1 = 0 log 2 2 = 1

3.

riportare sul piano cartesiano lasintoto e i punti trovati e tracciare la curva:

Esercizi Tracciare il grafico delle seguenti funzioni logaritmiche: _____________________________________________________________________________ A cura della Prof.ssa Francesca Grandinetti

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1. 4.

y=

log 1 ( x 2)
3

2. 5.

y = log 3 2x y = log 2 (x2 )

3. 6.

y = 3 + log 2 x y = log 3 (2x 5)

y = log 2 x
3

Le funzioni goniometriche
Ricordiamo che la circonferenza goniometrica una circonferenza orientata con centro coincidente con lorigine degli di assi cartesiani ortogonali e il raggio uguale a 1: x2 + y2 = 1. Per la misura degli angoli si assumono come origine il semiasse positivo delle x (quindi il punto A in figura) e per verso quello antiorario.
B(0;1)

Larco AB in figura misura e larco AD misura


C(-1;0)

, larco AC misura 2 P

3 riguarda larco AA, O . Per Hquanto A(1;0) 2


D(0;-1)

esso misura 0 o 2 (un giro). Preso un punto P sulla circonferenza, sia

la misura

dellarco AP: lascissa e lordinata di P sono funzioni dellangolo cio ad ogni valore di

corrisponde un determinato valore sia per

lordinata che per lascissa del punto. Si definisce seno di un arco sulla circonferenza goniometrica, lordinata dellestremo dellarco: sin = PH. Si definisce coseno di un arco sulla circonferenza goniometrica, lascissa dellestremo dellarco: cos = OH. Altre funzioni goniometriche importanti sono la tangente di un angolo definita come il rapporto tra il seno e il coseno dellangolo , tan =

sin , e la sua funzione inversa detta cos

cotangente, cot an =

cos . sin
sen 0 cos 1 tg 0 ctg non esiste

I valori delle funzioni goniometriche in alcuni angoli sono riassunti nella seguente tabella: Gradi 0 Radianti 0

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30 45 60 90 180 270 1 0 -1 0 -1 0 non esiste 0 non esiste 0 non esiste 0 1 1

360 0 1 0 non esiste Dai valori riportati in tabella e dalla simmetria della circonferenza goniometrica si ricavano i valori delle funzioni goniometriche negli angoli

n n n , , . 6 4 3

Grafici delle funzioni goniometriche


In un sistema cartesiano sia la variabile x il valore dellangolo espresso in radianti e la y il valore assunto dalla funzione goniometrica: riportando le informazioni sulle funzioni goniometriche, tracciamo il grafico di y = cosx, y = sinx, y = tanx, y = cotanx.

y = cosx

Essendo la funzione periodica di periodo 2 il grafico, qui

rappresentato tra

3 e , 2 2

si ripete uguale su tutto lasse dei reali.

y = sinx

Essendo la funzione periodica di periodo 2 il grafico, qui

rappresentato tra 0 e 2 , si _____________________________________________________________________________ A cura della Prof.ssa Francesca Grandinetti

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ripete uguale su tutto lasse dei reali.

y = tanx

Essendo la funzione periodica di periodo il grafico, qui

rappresentato tra

e 2 , si 2

ripete uguale su tutto lasse dei reali.

y = cotanx

Essendo la funzione periodica di periodo il grafico, qui

rappresentato tra

3 e , 2 2

si ripete uguale su tutto lasse dei reali.

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