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V,v''.:i, i'r.
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LIERA,.
..
^University of Cal,io,n.a^
IRVINE
(f ')
,^t'
Dic^^o Ki\^^%
PARTE PRIMA
\%:m.
'^m
Collezione
di
Monografie
illustrate
Scrie
ITRLIA ARTISTICA
CORRADO
RICCI.
DIRETTA DA
1.
RAVENNA
FERRARA
di
Cokkado
2.
POMPOSA
Giuseppe Agnelli,
ill
Ediz.,
illus.
VENEZIA di Pompeo Molmenti. Ill Ediz., con 140 GIRGENTl di Serafino Rocco; DA SEGESTA A
SELIillustr.
NUNTE
b.
II
di
Enrico Maucerci.
Di
il
LA REPUBBLICA
SAN MARINO
Cokkado
,
Ricci.
6.
7.
URBINO di Giuseppe Lipparini. Ill Ediz con LA CAMPAGNA ROMANA di Ugo Flekes.
con 112 iilustrazioni
illus.
Edizione,
e
8.
LE ISOLE DELLA
D.
LAGUNA VENETA
Ed.,
di
di
P.
Molmenti
9.
133 iilustrazioni.
con 153
II
iilustrazioni.
10. 11.
12.
LAGO
DI
GARDA
II
G. Solitro.
II
CAMPl
di
13.
14.
G. A. BoRGESE.
GUBBIO di Arduino Colasanti. II Ediz., con 119 illust. COMACCHIO, ARGENTA E LE BOCCHE DEL PO di
PERUGIA
Antonio Beltramelli, con 134 iilustrazioni. di R. A. Gallenga Stuart. Ill Ed., con 169 111. PISA di I. B. SuPiNO. II Edizione, con 156 iilustrazioni.
147 iilustrazioni 166 iilustrazioni
15.
16.
17. 18.
19.
20. IL
PARMA di Laudedeo Testi, con 130 iilustrazioni. VALDARNO DA FIRENZE AL MARE di Guiuo
(Ja-
21
22.
23.
24.
L'ANIENE di Arduino Colasanti. con 105 iilustrazioni. TRIESTE di Giulio Caprin, con 139 iilustrazioni. CIVIDALE DEL FRIULI di Gino Fogolari, con 143 ill.
E LA REGIONE DEL VULTURE di Giuseppe De Lorenzo, con 121 iilustrazioni. di F. Malaguzzi Valeki, con 155 ill. MILANO, Parte MILANO. Parte 11. di F. Malaguzzi Valeri, con 140 ill. CATANIA di F. De Roberto, con 152 iilustrazioni.
VENOSA
1.
TAORMINA
con
161
di
29. IL
.30.
GARGANO
di
LuiGi Orsini,
31.
SE-
32.
33.
34.
35.
I. di Salvatore di Giacomo, con 192 ill. Antonio Lorenzoni. con 122 iilustrazioni. NICOSIA. SPERLINGA, CERAMI, TROINA. ADERNO' di Giovanni Patern6 Castello, con 125 iilustrazioni. FOLIGNO di Michele Faloci Pulignani, con 165 illustraz.
CADORE
36.
37.
L'ETNA
di
ROMA,
Parte
Giuseppe De Lorenzo, con 153 iilustrazioni. I. di Diego Angeli. con 128 iilustrazioni.
Collczione
38.
di
Monografie
151
illustrate
L'OSSOLA
di
illustrazioni.
39. IL
40.
41. 42.
43. 44.
con 160
illustrazioni.
AREZZO PESARO
TIVOLI
di
di
Giannina Franciosi, con 199 illustrazioni. GiULio Vaccaj, con 176 illustrazioni.
illustrazioni.
di
45.
46.
47.
BENEVENTO di Almekico Meomartini, con 144 illustraz. VERONA di Giuseppe BiXdego. con 174 illustrazioni. CORTONA di Girolamo Mancini. con 185 illustrazioni. SIRACUSA E LA VALLE DELL'ANAPO di Enrico MauCERi.
48.
ETRURIA MERIDIONALE
illustrazioni.
49.
RANDAZZO
BRESCIA
BARI
I
De
.=>0.
51. 52.
di Antonio Ugoletti. con 160 illustrazioni. Francesco Carabellese. con 173 illustrazioni.
di
CAMPl FLEGREI
illustrazioni.
Giuseppe De Lorenzo,
alle Balze
con
152
53.
DEL
di
TeVERE)
di
PlER LUDOVICO
illustrazioni.
54. 55.
56.
LORETO
TERXI
di
FOGGIA E LA CAPITANATA
150 illustrazioni.
Romolo Caggese.
illustrazioni.
con
57.
.58.
BERGAMO
IL
di C. A.
di
LITORALE
MAREMMANO (GROSSETO-ORBETELLO)
59.
BASSANO
LA
60
61.
MONTAGNA MAREMMANA (Vai d'Albegna - La A. Nicolosi, con 181 illustrazioni. Contea Ursina) di IL TALLONE D'ITALIA: LECCE E DINTORNI. di Giu-
62.
63.
TORINO
F.
illustrazioni.
di
PIENZA.
MONTALCINO
E LA
64.
con 206
65.
PADOVA
di
193 illustrazioni.
TRADUZIONE
RAVENNA
VENICE
IN
LINGUA INGLESE
Italy
Serie Arlistic
TRADUZIONE
IN
LINGUA TEDESCA
Italien
I.
Das Kunstland
VENEDIG von Pompeo Molmenti.
Deutsch von F. TRIEST von G. Gaprin. Deutsch von F. I. Brauer. DER GARDASEE von Giuseppe Solitro. Deutsch
Brauer.
Brauer.
von
F.
I.
COLLEZIONE
MONOCxRAFIE ILLUSTRATE
Serie
1=^
ITALIA ARTISTICA
o/.
R O
MA
I.
DIEGO ANGELI
R
Dalle
oriQ^ini
M
PARTE PRIMA
al
Reg^no di Costantino
CON
128
ILLUSTKAZIONI
P,
E R G
AMO
-
EDITORE
v/.l
TUTTl
DIRITTI RISERVATI
Oificine
Istituto
Italiano
d'Arti
Grafiche
Bergamo
Acqiiedntti
fi8
Piramide
di
Caio Cestio
60 96 56
IS
Anfiteatro Flavio
76
.
Plutei di Traiano
Portici di Ottavia
Ara
Arco
della
di
Pace
53
13()
Giano Quadrifronte
Recinto serviano
di
Tito
81
Regia
i2
46 45
Anditoriuin di Meceuate
Basilica di Costantino
57
135
Ritratto
(II)
romano
Roma
imperiale
Emilia
di
52
21
repubblicana
30 24 74
114
.
Campidoglio
Riipe Tarpea
Casa
Livia
50
52
Statua
di
di
Agrip]iina
Circo Massimo
Cista Ficoroni
25 20
.
di
49 27 56
40
Stele arcaica
94 70 96 34
Teatro
Marccllo
Apollo
Domus
aiirea
TempiettoallaMadreMatuta(Tenip:odi Vesta)
Exctihiton'itiii
Tempio
di
50
67
Fontana Giuturna
32
52
90 43 26
25
Lapis Niger
....
Lupa
IMdusoIeo di Adriano
52
107
di
Castore
della Concordia
52
35
dei Dioscuri
d'Esculapio
di
40
. .
Faustina
112
38
,
Giove Statore
Juno Moneta
di
.24
52
, .
d'Augusto
di
di
di
Marte Ultore
Nettuno
Cecilia Metella
43
104
....
e
88
44
17
della
Pace
80
...
40
102
Venere
Vesta
Sacrae Urbis
di
Icggende
...
16
di
124
68
Flavi
Teinpliivt
80
123
124
9
4
Palazzo
de'
83
1I6
58,
Terme
di
di
Caracalla
di
Settimio Severo
Diocleziano
Pantheon
105
Tito
Pedagogium
Ponte Ces<io
Elio
85 42
110
41
Tombe prcromulec
Torre
di
14
Nerone
cittj'i
69
sotto
Trasformazione della
Augusto
49 42
Emilio
Fabricio o Quattro Capi
Via Appia
42
>
.........
di
129
visto
da levante
71
Edicola
di
Vesta
Saturno
.130
30
.
.
Corridoio interno
Interno
di
/^
,
.135
92,
Ara
Cesare
-^2
Plutei di Traiano
Pacis Augustae (disegno di G. Diirm) Fram.neulo del fregio floreale ... Particolari della grande processione 56,
Arco
di di di
55
58
57 134
.......
in S.
93
13
Maria Antiqua
87
del
Costantino
di
siilla
.
.
Bartolomeo
....
.
.
29 34
35
Lato a levante
detto Druso Via Appia (jiano Qiiadrifronte Settimio Severo nel F'oro Boario nel F'oro Romano
di
.125
134
.103
54
.118
119
di
Augusto
(incisione di Stefario
du Perac)
Tito
II
. . .
75 77 76
51
84
137
trionfo di Tito ... Le spoglie di (ierusalemnie .... e mura dei Pantani trionfale deiriniperatore Adriano sulla Via
Flaminia
dell'imperatore Vespasiano
......
Nerone
.
70
19
Mura
Museo Capitolino
....
.
.
Busto
di
68
102
N'azionale
Atene
noo Atrio
Museo
Busto
di
Anti104 128
Kircheriano Cista Ficoroni .... Manico del coperchio ...... Nazionale Efebo Subiaco ....
di
26
27
69
Statua
di
Vestale massima
.131
del frontone del portico d'Ottavia delle mura Serviane alia Dogana ... del Ninfeo con una fontana
.
......
. .
97
60
18
Nuovo nel Palazzo dei Conservator! La Lupa del Campidoglio Marco Aurelio accorda grazia ai
24
ne.
mici vinti
112
resti di
elit-
tica
82
.113
in
del
Septizonium
al
di
Konia
114
113
era
sec.
XVI
dello Stadio,
luogo per
esercizi gin-
....
45
94
122
nastici
ed
atletici
.116
117
Caracalla
piazza
Monta61
dei
^
-
di
Cicerone
.41
.
di
di
Ottaviano
Tito
41
del
tempio
di
53
97 25
1
di
Traiano
Pantani
del tempio di
Roma
.... ....
1
.........
78
88
67
91
Colonna
II
di
Marco Aurelio
della pioggia (bassorilievo)
09
1
miracolo Traiana
Gruppo
28
Sarcofago
in porfido
rosso
rappresen-
8**
Valicauo
Porta
Tiberio
:
Statua d'Augustd
tli
I'ri.
Porta S. Lorenzo
59
ma
.......
Antonelli a
74
Sanquale
najioli
nel palazzo
Magna20
22,
.
Napoli
66
...
Museo Nazionale
Giulio Cesare
di
Bustn
di
Anto-
Rupe Tarpca
Sbocco nel Te\ ere della Cloaca Massinia
Sepolcreto preromuleo
23
21
nino Pio
.106
dica
di
...
....
Minerva Me126.
40
"
Parte superiore
di
Tenipio
uno schelerto
127
15
nel
\'asi conteniiti
di
doliuni
.,
....
Fontana
di
14
Palatino
....
dell a
38 39
Sepolcro
la
Marco
Vergilio
Eurisace presso
di
Giardinetto dell'altare
e
Porta Maggiore
36
casa
Giuturna
Statua
di
29
.\urelio
die
cmiduceva
alia
Marco
di
108
nel palazzo
casa di Caligola
47
Livia
di Nicia), pittura
cosi delta di
Pompeo
Spada
44 86
105
121
della casa di
lo (da
46
Stazione
vigili in
Trastevere
Interno
niurale
un quadro
di di
Caracalla
inurale
.
49
81
Castore
Polluce
79,
80,
83
16
dette di
di
11
Romolo
....
. .
Settimio Severe
.115
1"
Fore
Romano
Interno
.....
...... .......
.
....
.......
di
62
136
31
.......
Pietra
.
85
.
in
Piazza
95
...132
c di
98
99
X'espasiano
.....
peristilio
50
120
Terme
101 Lato destro del portico 100 Lato sinistro del portico Piazza Bocca della V^erita col Tempio della " Mater Matuta 33 Piramide di Caio Cestio a Porta S. Seba.
.
di
del
sec.
XVllI)
....
Metella
della
:
123
di
Tito
di Cecilia
90
Tomba
teosi
V'aticano
Giardino
37
st'ano
Ponlf Kabricio
.....
63
d'.Antonino e di
Faustina (bassorilie.
....
32
65
107 107
ROMA
S.
.\l.
AMlyLA
OKO ROMANO.
un'epoca antichissima
dell'Era cristiana
clie
puo
risalire fra
il
X
i
il
XII
secolo prima
le
pianura
gli
fertile
i
ed irrigua che
greggi
stendeva
fiumi
d'innanzi a Icro,
si
spinsero
armenti e
lungo
che
dipartivano
dalle
loro terre,
scesero
nelle
vasta,
solcata da
nei colli
di boschi
e di
selve
ra-
che
accidentavano.
E
si
i
questi colli
prestavano mirabilniente
nuovi inimigranti.
i
per
ad essere
abitati dai
poco a poco
furono
popolarono
pastori che
di abitazioni,
fianchi
scoscesi
rafforzati
alia
da opera primitive, e
loro e dei
la valle.
vita
loro
armenti,
costituirono
nuovi
villaggi sulle
alture che
do-
minavano
mcrcanti
morti,
alcuni
cremavano offrendo
ai
loro spiriti
cibi
banchetti funebri
altri
sulle varie
allure e sopra
tutto da quella
che
si
chia-
mava comunemente
livano
alle
il
Colie, e che piu tardi fu detta del Quirinale. gli abitanti scen-
fluvialo
porlando
il
st^ppel-
stesse
della
se.
(ili
collina
coprendone
di
sepolcro
ct)n diversi
niateriali
alia
scavi recenti
Tantichissimo
sepolcreto
latino,
ed
questo antichissimo
puo
M
considerarsi
ITALIA ARTISTICA
come
il
primo nucleo
il
e svolgersi la grandezza di
Roma. La
moderna
mezzo
ai
sguardi,
solle-
vando un lembo del velo che ci nascondeva quella remota civilta. Due sorta di sepolture, come ho gia detto, e die indicano forse due razze distinte, sono radunate nella breve Valletta che si apre ai piedi del tempio di Antonino e Faustina le se:
"
DOLIUM
>
il grande vaso di terra coperto da un coperchio di tufo chiamavano doliiiDi. In esso sono contenuti vari vasi votivi di una terracotta grossolana, coperta malaraente da una patina nericcia e I'urna cineraria, a forma di capanna, nella quale sono le ossa calcinate del personaggio cui
convesso, che
latini
appartenne
la sepoltura.
Avanzi
sono
stati
dove
di
si
montone o
Lo
di
vennero fatti in onore del morto una specie di poltiglia si ritrovarono maiale, lische di pesce ed acini d'uva. ha nelle tombe a inumazione, dove lo
in
scheletro giacc in
in parte di fattura indigena e in parte provenienza greca. In queste seconde fosse, riescono importanti le sepolture dei due
al
mezzo
suo tesoro
fittile,
o tre fanciulli
al
il
Lo
scheletro
infantile e racchiuso
in
un
In questo
ROMA
sarcofago primitive
del
15
il
concetto della
i
sono
stati
chiusi
Stelline di
e piccole
perle della
state
trovate
insieme
ri-
vasi di
terracotta o di
solite
PAKTE
SUl'EKIO.<i;
DKLLO SCHITLLIKO
IN
UNA lOMDA
Ui;i.
Sl.a'C)LC.<h
()
I'KKUOMl'LrO.
tuale fava, legumi e lische di un pssce tombe, rimangono ancora piccole fossette
;
fluviale,
forse un luccio.
A
il
canto a queste
piii
circolari e
poco profonde.
di
delle volte
vicinissime
di grano.
Tuna
all'altra,
dove
fra molti
cadaveri
le
anellidi
queste
furono probabilmente
fossette votive,
lattc
dai paronti
I'origine
anno
I'offcrta del
frumento e del
alle
<li
(\u\
dei
poltiglia.
il
Ma
sctto un
poco a poco,
sepolcreto
esposto
allmioiii del
])riiniti\i
t'iume,
scomparve
nuovo
strato di terra e fu
abbandonato
dai
abitati>ri
del colle. Di
i6
ITALIA ARTISTICA
PALATINO
(Fot. Aiinari).
fronte
al
Ouirinale
andava crescendo
svaluppandosi
la
citta
degli
abitatori
del
monte, che per essere forse piu vicina al fiume e quasi posta a sentinella della pianura,
infatti,
di
Palatine
il
il
egemonia sui borghi circostanti. Fu, Monte per distinguerlo dal Quirinale
dovuta forse airunione o fede-
detto semplicemente
che nacque
la citta
razione di tre
stirpi,
quella dei
Ramni,
Secondo
il
Mommsen.
della di-
accettabili,
visione trina di
Monte
una vera
Cosi,
tardi
il
i
dunque, secondo
i
la storia e
la critica
favolisti e
nascita della
che signoreggiava
e crearono le due leggende distinte, Tuna delle quali faceva risalire a Enea Venere la fondazione di Roma e I'altra a Romolo e ai principi della stirpe di Alba Longa. Per molti anni la favola greca e la nazionale sussistettero contem.poraneamente, finche le due tradizioni non si contaminarono e crearono, in modo abbastanza ingenuo, il racconto ufficiale di Enea fondatore d'Alba Longa. da uno dei cui re dovevano nascere due gemelli fnndatori di Roma.
mondo
e a
ROMA
PALATINO
VEDUTA VERSO
IL
FCRO ROMANO.
Disgraziatamente per
storlci antichi
noi,
che
gli
cri-
ma
che la
sul
tica
moderna respinge
indietro.
le
Roma
Quadrata
limite
Monte dopo
la loro confederazione.
Fu Romolo, secondo
un
torello e
la favola del
con
I'aratro,
il
una giovenca,
che doveva
limitare
circuito delle
mura
fu
di-
lo uccise
con
le
mura che
la
do-
nuova
citta ci
mostra ancora
di
tufo,
rozza
nei
in
scavati
monte
e sovrapposti senza
muratura
ci
oltre
un fosso
le
ai
di cinta.
E
c'
che con
riconduce
altre
tre
formava
il
villagg'io.
ci
Anche
con
qui la
il
leggenda
tempi
mitici
nome
della porta
ia ricordarc e
muggito
di
da Cacco e riconquistati
di pietra e
da Ercole con
consacrato
i
la forza
un informe basamento
battaglia
ge-
contro
Sabini, (juando
i8
ITALTA ARTlSriCA
Ma
stessa di
nulla
si
puo
sparsi.
si
quali
quella in cui
pone Torigine
citta
si
puo
fino
al-
rampliamento e alia riorganizzazione detta di Servio Tullio. Ouesto spazio di tempo fu veramente occupata da re saggi e legislat'jri come Xuma Pompilio o da re guerrieri e conquistatori come Anco ]\Iarzio? O pure la c'.tta die aveva imposto la sua sapremazia ai borghi vicini intese a rafforzare la nuova dominazione e a creare un insieme di leggi religiose e civili che giovassero a cementare e a giustificare la
^.IaTXi.
liiJ
'-T
Mommsen
il
rap'do sviluppo
si
essenzialmente
fin
conta-
le
permise
da princlpio
di
di di venire
I'inizio della
I'emporio dei piesi latini e di prendere una posizione che doveva essere
dztto
Roma
isolati
noi
sulle
vari
villaggi
cime dei
di
pietra
che
forma un
ba-
nome
ci
jl
di
recinto
serviano,
di
permettono
rico-
I.ivio
(I,
36)
re Servio Tullio
aveva
RO
cominciato
il
AI
A
la
_o-uerra
19
coi
Sabini.
col
Vinti
muro condotto
aogrr che doveva proteggerlo dagli urti dei nemici. Si tratta a quelle che ancora si vede di una costruzione grandiosa di circa 50 piedi di altezza che partendosi dalla Porta CoUina sull'area dove e ora il Alinistero delle Finanze scende peril Viminale alia Dogana, traversa la via IVIerulana e la via delle Quattro Fontane, passa
a fine
suo
larg-o
per la piazza Alagnanapoli, gira intorno all'Aventino e va a finire vicino al Tevere E un recinto di molti chilometri, che doveva abbracciare i
S.
PAOLO.
(l''ut.
I.
1.
tl'Aiti tualiciic).
varii
la
si
aprivano molte
che
porta
nomi. Oltre
alia
si
derivava
il
nome
chiama
la
si
C'olle.
vi
erano
la
Viminale, I'Esquilina,
Celimontana.
la
Ouerquetulana,
costruzicme
il
])uo
cortile
K una
bassa
nelTarco
da
nome alia vicinanza di un tempio dedicato a Semo Sancus, il mistrrioso 1 )i() Sabino il cui culto era ancora molto esteso in (juei primi anni, quando gli elementi sabini, se non ]iri'domiiiavani), erano per lo meno molto numerusi nella nuova citta.
di
un blocco
Doveva
su<t
20
ITALIA ARTISTICA
Ma
polando
intanto, costruito
il
ne era
pubblica
il
utilita.
Gia,
compreso molto
divenuta
gli
si
andava poun
luogo
e
di
i
probabilmente.
per
la pianura
che
si
stendeva
tra
il
Palatine e
Qairinale
era
riunione e di conversazione per i mercanti che dovevano trattare borghigiani che volevano incontrarsi con loro maggior agio. Uno
affari
dei
primi
lavori
che dovettero
farsi,
fu senza
dubbio
il
paludoso e
Tinca-
lo irrigavano.
MAGNANAPOLI.
il
Maxima
che,
traverse
ai nostri
infinite
il
giorni.
Se bene
la
lavoro
importante
re
Tarquinio
molto piu probabile che essa rimonti a un'epoca anteriore e sia da ingegneri etruschi, molto pratici in questo genere di lavori. Certo e che il drenaggio della valle fu la prima origine del Foro Romano. Su quel terreno quali pianeggiante a secco, cominciarono a poco a poco a sorgere gli edifici, fra rimangono anche oggi vestigia antichissime e rovinate la Curia Ostilia e il pozzo aperto alle radici del colle capitolino, pi)Zzo che fu detto TuUianum e che e
Prisco, e invece
stata eseguita
i
latina,
composta da blocchi
di
tufo
peperino
ROMA
e coperta in origine
21
tesori di
Orcomeno
e di
Micene
come
Di
mura Tuscolane.
pill,
tempi sorgeva TArce uno spazio cinto da un muro di fortificazione e posto sul punto piu alto del colle, dove in caso di pericolo gli abitanti loro a\'eri. In esso era ancora un tempio per la presi ritiravano coi loro greggi e
piu diretta per giungere al Campidoglio, dove fino dai primi
ghiera
II
ma sembra
ch? aU'infuori
rimanesse disabitata.
compi in origine questo ufficio, presso le popolazioni dei borghi tiberini. Piu tardi, quando la potenza di Roma costrinse i suoi storici a crearle un'origine fatidica e divina, fu inventata la favola del capo sanguiimsD rinvenuto meutre si scavavano le fondamenta del tempio di Giove. Questa lugubre reliquia era appartenuta a un certo Oleo, cosi che da Capzit Old sarebbe clerivato il nome alia colCampidoglio
lina famosa. Interrogato roracolo su questo presagio, questi
citta
la
Un'altra
roccia
anch'essa po-
quale
si
22
ITALIA ARTISTICA
i
precipitavano
rei
di
alto tradimento.
i
E
il
noto
come
re
favolisti
narrassero
nell'Arce
di
che
di-
rante la guerra di
si
Romolo contro
Sabini, assediati
lore
Romani
Tazi(3
Capitolina,
Tito
penso
ricorrere
al
I.A
RUPE TARPEA.
(Fot. Alinari),
sotterfugio per espiignare la rocca. Si diresse infatti a Tarpea, figlia di Spurio Tarpeio custode della fortezza, e un giorno in cui ella usciva per attingere acqua alia fonte la persuase ad aprire le porte di notte tempo in seguito ad un compenso
pattuito.
Tarpea
accetto
Sabini
conquistarono
in
cosi
la giovinctta
ITALIA ARTISTICA
(Fot. Alinari).
Sabini portavano
ai bracci,
questi
li
scagliarono
del
contro
di
I'origine
nome
Roccia Tarpea, e deil'ufficio cui fu impiegata nei delitti di tradimento verso la patria. Ma, all'inluori di queste leggende. noi iion abbiamo nessuna testimonianza delle cosorte sul colle Capitolino. Queste comprendevano certamente lembo estremo dove e ora la chiesa di Santa Maria in Aracoeli e nel cui recinto doveva essere compreso il tempio di /?///c; Moiicta e, dal lato opposto, il tempio di Giove Ottimo Massimo. Ouesto dovette essere edificato negii ultimi anni del regime regio e consacrato nei primi della repubblica dal console Orazio Pulvillo. Era un edificio d'origine etrusca, deccrato da terrecotte policrome e coronato da una quadriga anch'essa di terracotta. Frammenti di queste decorazioni furono trostruzioni
primitive
Wlrx
sul
vati
nel
tutta Tepoca delle da un \'elo profondo e le misteriose divinita italiche scavate dalle zolle della terra madre, sembrano proteggere col loro sorriso enimmatico il segreto religiose che chiude nel cerchio delle sue leggende la nascita prima della citta che doveva signorecrcriare il mondo.
donna
il
busto
di
una
origini e avvolto
II.
regime politico non porto una grande trasformazione nello citta. Si pu6 anzi dire che durante primi anni della repubblica si trova una certa sosta nella attivita edilizia di Roma. II nuovo stato di cose porto con sr un rivolgimento politico e sociale che dovette rafforzarsi con
11
cambiamento
di
ROMA
edifici
2=;
nuove guerre e con nuove leggi. Per questo non si penso molto ad abbellire di una citta che era in un periodo di evoluzione e si potrebbe dire di formazione morale. Inoltre Romani non avevano un'arte propria. Essi si erano contentati di chiamare gli architetti etruschi e di prendere all'arte etrusca e campana le im-
divinita.
Abbiamo veduto come il tempio di diove sul da terrecotte policrome anche la statua del Dio e
:
I'edificio
era di terracotta e
le
une
di
le
altre
di
uscivano
La
era
invenzione
e di esecuzione
studi recenti
romana.
Si credev^a finora
la
mano
etrusca,
ma
gli
dimostrano chiaramente
Capua
infatti
esi-
statue
introdotto, a
Roma
rame
coniate
di
Roma
durante
canto
il
al
Luperindigete
di
nel luogo
dove
come
nume
chiesa
Trasportata verso
al
la
San
di
J.a
Teodoro,
vi
fu
conservata fino
15^7,
fini
quando dopo
musei
:
il
nei
capitolini
dove
si
trova ancora.
si
sulla
le
zampa
posteriore destra
vegb=,
secondo Cicerone
di
la colpi I'anno
aggiungere che
vi
consolato
di
Manlio e
il
Colta.
Inutile
in
gruppo
dove
dei gemelli
fu
aggiunto
dal
XVI.
oggi
finisce
Con
i
I'influenza
etrusca
piii
dove
meno una
estetica nazionale.
Come
A'edremo
innanzi,
Romani
I'architettura,
ma
si
avvicinarono ad altripoFin
da tempi
del
re-
citta
bronzo
che
raggiunsero
ben
presto
I'eccellenza.
La
e
riano
sala
I)
un bell'esempio
le
erano cassettine
presso
artisti
di
abbigliamento
e
di
in
uso
agli
la
donne romane
la
fornivano
escrcitarc
latini
possibilita
loro arte.
La
cista
del
Museo Kircheriano
che
;
e adorna da un
la favola degli
disegno
rappresenta
Argonauti
e sostenuta
da un
con
c
ch-po con isckizionf. akcaica i.atina.
tre
zampette
di
di
hone
coronata
da
gruppo
firmato
tre
pcrsonaggi
modellati
gruppo
Roniai
Novoios
/'lavfios iitra
[inr
26
ITAJJA ARTISTIC A
Ronuw) fccici e Xovio Planzio fu probabilmente 1' autore del solo gruppo e delle zampe della base. Un'altra iscrizione ci fa sapere la proprietaria del prezioso cimelio Dindia Malcoda filcai dcdit. Se bene gli accessori decorativi rimontino solamente
al
III secolo
avanti Cristo,
si
vuole che
di
il
tOrzierino
sia
anteriore,
pur
rinianendo
fuori di
un
artista prenestino.
Ma
teinpli
di
le
Durante
due
fece
priini
secoli
della
repubblica non
si
nessun
che
progresso
tro-
viamo
I'arco e la
v^olta
doveva
gli
ca-
edifici
recenti
scavi
del
dei
alia luce
uno
il
questi
ruderi
cosi
detto
il
segnare
di
mausoleo
Curia,
Romolo.
tratta
di
di
un pavimento
alia
di
marmo
al
nero
e
fronte
sotto
di
quale
stata
ritrovata
una base
le
tracce
dei
i
basamenti
che
dovevano
sopportare
rone decoravano
di
il
Roma. Tutto
neri e frammenti di ossa calcinate, si rinvenne una ricchissima suppellettile votiva, composta da vasi di bucchero, da sta-
tuette
LA CISTA FICOKONl NEl. AU'SF.O Kli<CHERIANO.
di
bronzo
egizia,
di
avorio
d'origine
fenicia
di
ed
da un piccolo bassorilievo
terracotta rappresentante
un
guerrier<J
gorgone
con alcuni
a\-anzi
di
vestiari.
Inoltre era
11
la
stele
la
essere posta
come
il
di fronte al
Corpus
Tnscriptiou'.iin latiiianun.
luogo
con un
sacrificio di
nascosto
del
supporre
che
si
trattasse
grande incendio gallico e della successiva riedificazione di Roma. Era evidente che sacerdoti avevano offerto un sacrificio espiatorio al sepolcro del Semidio profanato
i
ROMA
dagli invasori
:
27
vicine
rovine
era
stato
accumulate
secoli
di
intorno e sopra
ag-li
Lapis Niger che doveva rimanere cosi celato per sguardi dei Romani. E ira questo materiale si trovava la stele,
i
infiniti
suscitatrice
una
contemporanei.
alta
La
stele votiva e
una piramide
50
centimetri
larga
22,
M\Nico
nri.
coprRCiiio
nii.i.A
cisia
icokoni
nfi.
mcsko kikcheui/.no.
;uigi)Ii,
h(.7u-
I-
tracciata
un'iscrizionc
perciir comin-
lii
{fwiistrofidoii)
sinistra,
alternandosi
("osi di
seguito
e
(!a
sono
state
tentate
molteplici
traduzioni
per
re
primo
il
Ma
(juantila
ddle
\iitimc
leggi religiose,
prof,
lliilsen
di una ([vXv antichissime con niaggiore probahiliia vorrebbe farla risalire alia
28
istituzione dei
ITALIA ARTISTICA
Decemviri (450
il
a.
(i.
C.) e
dietro
di
lui
il
prof.
Pais
le
da
come
fra
data probabile
giudizi,
i
principio del
nella
grande
nuovo rudero che la fortunata sagacia di Giacomo Boni aveva riportato Per conto suo il popolo si commosse della scoperta importantissima, la quale lo metteva in presenza di un monumento che gli storici romani deli'epoca imperiale conoscevano di tradizione scnza averlo veduto. Per molti giorni la curiosita suscitata
antichita del
alia luce.
dal
immensa
nella
processione
che
la
folia
le
faceva
quotidianamente
non mancavano
anime fem-
ir^
.^
^^^
__..,-
K^^.'
SVBiC-iT-OMNE-LOVCANA-OPSIDESaVEABDOVClT
SARCOFACO
DI
re.
E
le
di
templi,
terribile
un cumulo
di
Roma, Tanno 364 innanzi TEra volgare, doveva rovine fumanti. Sono note le vicende di quella guerra, dalla
disfatta del fiume Allia, che fu vera, airimprovvisa comparsa di Camillo sul luogo dove Romani pesavano I'oro del riscatto, che e probabilmente favolosa. E certo psro che durante il periodo in cui Galli assediarono la rocca capitolina e si sparsero predando per la campagna, poco o nulla rimase della Roma primitiva. La roi
i
si
sa
come dopo
la
un partito abbastanza numeroso che propugnava di abbandonare a \^ejo con le cose sacre e le leggi. Contro questa proposta si oppose I'aristocrazia e Roma fu salva ma perche I'idea deirabbandono non prevalesse, di nuovo si affrettarono lavori di riedificazione e si permise che
fosse formato
la citta distrutta e di ritirarsi
:
FONTANA
DI
GIUTURNA
30
ITALIA ARTISTIC A
costruisse la propria casa
ognuno
cosi
di
nacque
la
Roma
Augusto.
e
Questa seconda
scnza crdine e
il
citta
il
nuovi
edifici
la
stele
votiva e
primitivi.
come poco
si
monumenti
con
le
La nuova
crdine e
si
Roma
am
case
addos-
Lu
solo
qualche
di
penso a ]irovvederla
anno piu tardi die s'introdusse un qualche acqua abbondante e salubre. D'altra parte la
FOKO KOMANO.
(i-'ot.
Anderson).
aveva sollevato
gli
animi
delJe
la
popolazioni
di
sot-
potenza
Roma.
nemici
consoli che
si
dei
al
citta
continuamente minacciata.
il
Si
deve
censore
Apple Claudio
il
il
-suo
il
nome
giustamente osserva Tito Livio (IX, 29) che Tanno in cui fu censore deve rimanere celebre piu per questi due lavori impor-
tant!
che per
la
Ma
di tutta
memorie
i
documenti d'arte
ROMA
di
31
vittoriose
Le nuove conquis'.e e la lunga serie di guerre produrre una radicale trasformazione negli usi e
I
ebbero
come
risultato
ro-
nelle abitudini
del
cittadini
si adattarono rapidacostumi del popoli presso i quali vivevano e inoltre cominciarono a crearsi quelle prodigiose ricchezze che dovevano rendere possibile il prossimo cambiamento
mani.
sottomesse,
mente
ai
di
stato sociale.
noto
il
contrasto fra
il
censore Catone e
IL
VIUILE.
(Fot. Alinari)
domandarsi se non fu suggerito piu deH'uomo rozzo verso le raffinatezze dell'arte, che dalla virtu jiura e sempl'ce. Inoltre, ogni nuova conquista era segnata da una spedizione considerevole di statue, di pitture, di suppellettili preziose, di geinme e di argenti che rappresentavano il tesoro dei vinti e Tomaggio a Roma dei capitani vittoriosi. Marcello da Siracusa, Metello dalla Macedonia, e sopratutto Mummio dalla (irecia, mandarono
tosto dalla gelosia
alia
questi,
esposti
al
pubblico
nei
trionfi,
il
deposti
gusto del
Perfino
insop]):)rlab;le
la
rozzezza
priniitiva
della
citta.
32
ITALIA ARTISTICA
I'austero Catone, avversario di ogni raffinatezza ellenistica, innalzo nuovi edifici, pubblico editti per ]a regolarita delle vie e fece
abbattcre
quelle
di essa.
case
che
rompevano
biamo
anche I'architettura comincio a trrisformarsi. Alia fine della repubblica abII Foro, pur rimanendo il ccntro della vita ro-
nuove basiliche
di
nuovi templi.
Una
strada
B I n
'
n' .
'"'^nr^^f??
'
'izroM.
FONTE FABKICIO.
crAiti Grafichc;
(Fot.
I.
I.
lastricata
di lava, lo percoi
ci
reva in tutta
nella
la
strada
recenti
scavi
hanno determinato
conduceva
:
vano
gli edifici
pubblici
la Rei^ia,
si
il
Pontefici ]\Iassimi e
dove
dine sacerdotale
Tatrio e
Ai due lati di essa si allineadove fino al tempo di Augusto risiedev'ano conservavano gli archivi e documenti del supremo ortempio di Vesta dove si custodiva il fuoco sacro, I'edfino all'Arce Capitolina.
i i
rostri,
la
molti di quest!
monumenti furono
distrutti
epoca successiva.
34
tanto che
I
i
ITALIA ARTISTICA
ruderi che og-gi
vediamo appartengono quasi tutti ai restaur! imperiali. da (iiacomo Boni. hanno pero rimesso alia luce alcuni
ritrovata
I'area
repubblicana,
cir-
condata da un muro formato da blocchi regolari di tufo anch'esse di tufo. Xel centro del pavimento s'e rinvenuto un piccolo edificio circolarc
che
il
dove
si
conservavano
quelle
Ilastat
m>.
iMBMIT
I
"
Jit
h<
J-.
i^()I.A
DI
S.
BARTOLOMEO
LATO A LEVANTE.
(Fot.
I. I.
d'Aiti Grafiche).
rudimentale
di
di
ai
parafuhnini,
che
indicavano presagio
sventura
Romani.
ha suscitato
Anche
fontana
di
(iiuturna,
con
del
il
la
sua
origine
leggendaria,
una improvvisa
romani
ten-
liattaglia
Lago Regillo
Tultimo
disperato
potere regio
la cavalleria
romana, pericoe
due giovani
bellissimi
sconosera
file
rincuoravano
che
si
La
stessa
cittadini romani,
ROMA
provviso due cavalieri copsrti
di
i
o->
alia
loro.
Accorsi presso
essi stessi
i
di
polvere e di sangue abbeverare loro cavalli nelle dea (Tluturna. che scatariva alle radici del monte Paseppero che la battao-lia contro re.iri era stata vinta
i
e che
avevano aiutato
nella vittoria
i
subito
si
due sconosciuti erano Dioscuri, domatori di cavalli e protettori delle armi romane. Per questo fatto un tempio sorse in loro onore poco distante dalla
seppe che
ISOLA DI
S.
BAKTOLOMEO
LATO A MEZZOGIORNO^1-ot.
1.
1.
d'Arti c;r;itichel.
fontana e
la
nuo\-i
la\-.>ri
di
scavo
i'
hanno rimesso
sorgente miracolosa
tempietto che
le
con
le
s-.;o
Lislre di
inarnio
la
il
dealia alia
di
marmo
niolte-
e adorno da un puteale
elegantissinm
vol^are.
ili
offerto
da Marco
di
Barbagin
Pollio,
Tanno
41
avaiiLi
il
I'Fra
Intorno
Kscula])it>
fonte
si
sono rinvenute
che
suppclU'ttili
votive:
simularr<i
frammenti
secolo
una mirabile statua equestre in inarnn) pentolico, opera greca ilel doveva appartenerc a un gruppo dei Dioscuri. .Se bene durante
e
inciuinata,
\'
il
pure
le
accjue
scaturiscono
anci>ra
limpi-
ShPULCKi)
1)1
i^KhSSO LA PUKIA
MAGUIOKt.
(I-'ot.
Alinari).
38
dissime e recano a
ITALIA ARTISTICA
Roma
eterna
come un presagio
di
continuo
rinnovamento e
di
perenne gioventu,
Ala, come ho gia notato, gli edifici primitivi del Foro Romano farono troppo manomessi e rifatti nelle epoche successive, perche noi possiamo trovare in essi il carattere della loro architettura. Con la conquista della Grecia e con la trasforma-
PALAIINU
(I'ot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
notevole
Sicilia
evodella
Accadde a Roma quello che era accaduto nelle Campania lo spirito ellenico ebbe presto il sopravvento.
:
citta
della
Esistono ancora
diversi
gli
piccolo
tempietto
rotondo
probabilmente sacro
alia
Madre
Alatuta
per essere
il tempio di Vesta, II tempio della Fortuna Virile ha questo d^'importante che non essendo mai stato restaurato durante I'impero e giunto a noi nella sua forma
40
originale.
ITALIA ARTISTIC A
Di
piu, dedicate fin dal
alle
IX
ai restaur! e
si
distruzioni,
cosi
che
rimasto
edificio
un
quasi
intatto.
di
II
giorno
un collegio
preti
armeni
in
cui
che
ne racchiude un
quale era di
moda
Roma
avrebbe un campione perfetto dell' architettura ellenizzante. durante il periodo repubblicano. Si tratta di un edificio
alto podio,
di
quadrangolare in
nalate e decorato
stile
sorretto
e
di
da
colonne
di
sca-
nell'attico
da un
elegante fregio
foglie
teste
leone.
Lo
stesso
troviamo nella
S. Nicola in
Carcere
di
cui ci riman-
gono ancora alcune colonne e i frammenti della cornice e del Podium. Una leggenda medioevale racconta che il tempio della Pieta era stato
eretto per
ri-
cordare
la
mammelle
di
la
madre condannata
prigione.
Ma
la
morir
mento
vanti
TEra
cristiana,
per solennizzare
II
tem-
pietto alia
Mater
la
Alatiita
(?)
e invece diil
favore dei
Rom an
per
ricordava lore
sa invece
la
presa
BUSIO
DI
GIULIO CFSAKl:
213
e,
Impero.
Ha
generato Terrore della
sua denominazione
forma rotonda
e questo
deve aver
e riposa sopra una base di tufo. II suo psristilio circohire e adornato da colonne di marmo d'ordine corinzio. Dedicato durante il medioevo a S. Stefano, fu detto dalla vicina piazza Santo Stefano delle Carrozze fino al 1560, anno in cui in seguito a un fatto miracoloso avvenuto a
cambio
titolo
e fu dedicato
Santa
Maria
della
Luce.
Un
al
marmoree e di fregi, fu quello eretto in onore di cui rimangono anche oggi alcuni curiosi
vuole
prodotta
dalle
che la tradizione
ribelli
messi
dei
essendo
Romani
dover
i
libri
sibillini
che
risposcro
ROMA
Romani
tlei
4'
adoravano
nel
tempio
che
di
Epidauro.
trasportava
il
Mentre
la
nave
il
lo
stava risalendo
Tevere,
serpente
Teberina questo
:
indizio basto
il
San Bartoforma
punta
sotto-
un naviglio
miracolo
forse
per
ricordare
ed e nella sua
di
estrema,
stanti al
si
sui
banchi
sabbia
trovano
frammenti
alia
citati.
Essi ap-
partengono
morea
del dio
e recano in bassorilievo
busto
ed
il
MUStO VATICANO.
L'importanza che ben presto acquisto il santuario tiberino, fece si che presto fu unito alle due sponde da ponti di
pietra. I primitivi ponti di
stati costruiti in
Roma
jierche
erano
si
legname
poal-
tessero
piu
facilmente
distruggere
e
n<>ta
I'avvicinarsi del
nemico, ed
Sublicio
la
innalzato
dal
Anco
]\Iarzic e difeso
da Orazio Co-
clite
schi.
Ma
I'Era volgare,
i'ulvio
in-
nalzato
completato trent'anni
pione Africano c da
rifatto nel 1575,
tanh
tla
Sci-
Mummio
in
Acaio.
ma
rimase
epoca
BUSTO
DI
in
cui
CICERONE
MUSEO VAIICANO.
lo
42
in vece,
ITALIA ARTISTICA
furono
i
due ponti
cleU'isola
Teberina
il
Lucio Cestio 60 anni prima della nascita di (iesu Cristo e ricostruito in gran parte nella seconda meta del passato secolo. ed il ponte Fabricio cominciato da Lucio Fabricio e finito
di
dai consoli
M.
Lollio e Q. Le-
pido.
due ponti aveva in origine una sola areata centrale con due piccoli archi ai lati e non acquisto la forma attuale che sotto I'impero di Valente, Valentiniano e (traziano, durante il quale fu restaurato. II secondo ha conservato la
II
primo
questi
il
noma
erma
ancora
si
ARA
DI CESARE.
con il popolarizzarsi delle abituuna nuova forma di architettura e di arte cominciava a manifestarsi nelle vie romane quella dei sepolcri. P^in dai primi tempi della costituzione repubblicana. una legge delle XII tavole stabiliva I'inviolabilita e il culto delle sepolture, che continuavano ad essere di due sorta a incenerazione e a inumazione. 1 riti che accompagnavano cadaveri dei defunti divenivano ogni giorno piu sontuosi e piu magnifici erano sepolcri che una disposizione relegava oltre la cinta delle mura, per cui divenne illustre come un meraviglioso museo la vita suburbana del censure Appio. E anche nella architettura funebre si era manifestata una
Intanto, col crescere della ricchezza privata e
dini di
grandezza e
di lusso,
profonda modificazione.
due termini
offerti
dall'ipogeo
ROMA
L'ipogeo degli Scipioni, poco distante dalla porta
scosto fra le rose e fra
rita,
i
43
San Sebastiano
e
quasi
nafio-
fu scoperto nel
da chiunque
innamorato della
di
soli-
tufo
il
piu importante
Cornelio
Scipione
Barbato,
console
nel
298
prima
dell"
Era
scavi
furono
fatti
andarono
nel
dispersi
passo
al
Vaticano dove
in
si
conserva ancora
di
Belvedere.
un' area
r>sftte.
di
pe]ierino.
di tiiglifi e
metope intramcz/.ate da
Sulla
base
<
una iscrizione
di
le
rammenta
Se bene i-legante
forma siamo lontani dalla sontuosita che dm-evano iiosteriormente raggiungere tombe monumental! della via Appia. il cui pn-totijio rimanc il mausoleo rotondo
il
che
figlio
iniialzi">
alia
di
memoria
di
]i(
figlia di
cognome
O ctico
sottomesso Tisnla
di Creta.
44
ITALIA ARTISTICA
Questa ostentazione della propria ricchezza dopo grande estensione, che oscuri privati spesero
(lia
la
morte,
acquisto
in
bre\e
una
il
cosi
somme
uso
favolose per
edificarsi
proprio sepolcro.
questo
stanza generalizzato. se
considera
il
curioso
POMPZO
PALAZZO SPADA.
conserva
alia
eretto
da
un
Marco
\'ergiliu
insieme
rappresenta una
si
quantita
un fregio dove
rappresentano
svolge
Ic
dell'arte di fare
pane. Le aperture
circolari
invece
forno.
La
che
risale
agH
ROMA
pubblica
45
ognuna
di semplicitu.
Cosi
traverse
lotte
un sentimento nuovo si era formato e I'arte aveva acquistato un carattere piu originale formato dagli elemi-nti piii diversi. Con la conquista di nuovi popoli si era determinate un nuovo ambiente: I'arte primitiva aveva
alle influenze dei
ceduto
tardi
Greci
come
piu
avrebbe dovuto accettare ogni suggerimento. E con V arte la religione. Agii dei latini, dovevano a poco a poco
subentrare
messi, in
le
divinita dei
popoli
sotto-
una mostruosa
riti
e magnifica con-
fusione di
e di forme,
Fra
tanti
camri-
biamenti e
fra
tante
trasformazioni
di
niane ancora
primitiva
il
come un simbolo
purezza
dice Tiscrizione
e in
mezzo
di
ruderi della
alle
Roma
dinnanzi
portentose
Settimie
Caracalla e di
Severe,
rimane
della pu-
III.
II
la
trasforma-
la
romana.
il
Quando
(tIuHo
di
AI'OM.O
Cesare comincio
riorganizzazione,
si
trovava ad avere un
nueva
via.
Come
la
tutti
sede e
la
reggia
grandezze cui
grazie greche
preparava. Inoltre,
uome
ellenica.
non poteva
tollerare
la
non
46
ITALIA ARTISTICA
potuto condurre gli sforzi tutti della sua vita, indirizzato aveva a fine il disegno grandiose di gruppo monumenti un e di ediavrebbe lasciato senza dubbio ai suoi successori dc auge7ida fici che sarebbero stati documento prezioso della sua attivita. I decreti
a cui
egli
portava
favo-
trasformazione
della
citta.
L' epoca
nella
quale
egli
visse
era
Abbiamo veduto
infatti
come da
oltre
un
se-
(['ot.
Alir.ari).
colo
lenici
si
il
come
gli
elementi
el-
romana. Gli
scultori greci
erano
quel
stati
chiamati a ornare
statue
nuovi
edifici e si
puo
pe-
riodo non sono se non riproduzioni di opere ellenistiche. In una forma di arte pero
nel ritratto
di
di
nuovi
artisti
busti
che
ci
rimangono
sione. II
busto
Giulio
Cesare
(Museo
di
Napoli),
di
quelle
di
Augusto giovinetto
e
profondamente umano
Bruto (Campidoglio),
il
sopratutto
il
piu
puro prodotto
ROMA
(klla abilita tecnica dei Greci, unita alia acutezza analitica del Latini.
noi
47
Disgraziatamente
le
non possediamo
arti.
cosi
important!
avanzi
architettonici,
da poter paragonare
pochissime
ci
due
Giulio
Cesare.
furono
con-
e di queste
di
rimane. Xoi
e
di
sappiamo
edificarvi
Foro
Romano
fine
nuova
basilica che
doveva portare
i
suo
nome.
ci
questo
egli
rostri,
hanno dimostrato
spostu
dietro
dal
un
il
dove quest! nuov! rostri fossero situati. Ma basamento composto da r! |uadr! di tufo e della
le
basilica (iiulia
basi
dei
colonnati,
il
iiav!ni::Mito
lastricato
d!
marmo
e la scalinata d'accesso.
egii la riedific"> distrutta la basilica da un incendio quando dalle fondamenta prendendo occasione per ingrandirla. Essa doveva comprendere un grande rettangolo di oltre cento metri di lunghezza su cinquanta di jirofondita. frontriteggiato da un colonnato che si apriva sulla pubblica via. Xeil'interiio v! era prezicisi. era decorato marmi da bunale, il cui pavimento
stauro di Augusto,
il
di
si
sarebbe
dttt(j
cho
48
ITALIA ARTISTIC A
il
della
citta.
infatti,
il
otteneva da
Cesare
mille
eretto
seicento
talenti
suo
antenato
aveva
venticinque
anni
lO.
OA LN QLAUKU
[)I
NICIA
I'lTTL'RA
grande Pompeo edificava un teatro circondato da muratura costruito dentro la cinta di Roma. In trasformazione e fu la prima trasformazione veramente
il
in
il
popolo di
Roma
Se Cesare
fosse vissuto, e
molto
R
-liosa citta sarebbe sorta sulle rovine
()
MA
Ala
49
disgraziatamente
altri
il
deirantica.
Dittatore
<adeva
il
ai
Pompeo, ed
doveva attuare
suo programma. La tradizione pietosa e piena di venerazione dei Ri.mani, vuole riconoscere nei mediocre simulacro di Po:npeo del palazzo Spada, la statua contro la quale venne a cadere sanguinoso il piu alto rappresentante della latinita. Xoi
ha
II
in se di
bellezza e di forza.
di
compito
compiere
il
vasto
Augusto suo erede morale e mateEgli penso prima di tutto di stabilire solidamente il nuovo stato e
riale.
di
dare
al
suo
popolo
insieme
con
uffi-
istituzioni
ciale
piu
delle
nizzatore
dopo
il
creatore
cittadini
con
altret-
fondatore
gli
di
una dinastia
tica del
ebbe
gli
la visione
este-
suo sogno e
amo
eclifici
sontuosi e tutti
I'arte.
abbellimenti
citta
del-
Avendo
si
trovato una
mein-
diocre,
tieramente,
che
sit
ci
avverte
Svetonio
gioriatiir
mar-
si
glorio giustamente di
una citta di marmo la dove ne aveva trovata una di'mattoni . Inoltre, non potendo da solo compiere
suo disegno troppo vasto, consigiio
suoi
I'OI.II
il
i
KMO
E GAI AiEA.
PIllUKA MUKALE
NEI.I.A
amici
di
seguirne I'esempio e
e
noi
Lucio
Marcello
citta.
Agrippa
Meceii.itc
Augusto ebbe dunque la sorte di vedere compiere la grande ir.isf. irmaziono che andava preparando ormai da due secoli e di dare suo x\o,\\\c al scc<>lo d'oro dell'arte e della. letteratura romana. Rimast(j padrone deH'impiTo, dopo la battaglia d'Azio e la conquista dell'Egitto, egli si die subito a compiere il suo programma di rifacimento morale e materiale della citta. Comincio col condurre a fine gli edifici cominciati da Cesare che erano circa in nunirro di quarnnta adorno la trisi
il
50
ITALIA ARTISTICA
coi rostri
buna pubblica
delle
navi
conquistate
ad
Azio,
in
riordino
I'apertura
regioni.
delle
le
quattordici
creo
sette Stationcs Vigiliifn o posti di vigili die dovevano occuparsi degli incendi e della polizia interna di Roma Intanto procedeva neirabbellimento della citta innalzando
un tempio ad Apollo
scono con esattezza
un palazzo
avanzi,
sul
si
riconobellis-
ma
si
statua
TEMP/O
DI
SATURNO
E DI VESPASIANO-
di
lui
arte greca
del
buon periodo
e
messa da Augusto
invece
di
ri-
tempio da
si
importante
la
mane
estendeva verso
chiesetta
alia luce.
San
Bonaventura e che
un giorno
la
Ma
gli
di tutti
gh
edifici
si
potrebbe aggiungere
sua
di tutti
il
piu
importante
per
conservazione
la cosi
dove essa si sarebbe ritirata dopo la morte dell'imperatore che aveva sposato in seconde nozze, non senza forse il pensiero di assicurare il trono a Tiberio, figlio avuto dal primo marito. La casa e
detta casa di Livia, o palazzo privato di Livia,
ROMA
])receduta da
31
un criptoportico che conduce nel vestibolo il cui pavimento e adorno di mosaico e si apre sopra un cortiletto quadrate che doveva essere adorno di una fontana. Intorno al cortile sono tre stanze decorate da pitture murali che per la loro finezza e per Tepoca in cui furono eseguite rimano-ono fra le piu belle di quante se ne
i:onservano a
Roma. Rappresentano
;
una
si
insegue
di
Galatea
persegui-
in un'altra
rappresenta
il
mito
lo
ARCO
MUKA
DEI
PANIAM.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Or.ilichc).
da (Tiunono per Tamore che le portava (xioN'e in una tcrza e Mercurio invi.ito dal Padre degli Dei per addnrnientare Argo. Le docorazioni architi'lttmichc di una grande purezza di linee, riquadrano queste pitture e semplici specchi dipinti in un bel rosso vivo o adorni di ghirlandette e di foglie. Altrove sono fasce monocrume dove si svolgono scene campestri, sacrifici agli dei, lav^orazione dei campi, luUu la
tata
;
come neU'elegantissimo
'I'riclinium
trofei di frutta,
pareti spariscono sotto una sontuosa tinta vermigli.i. che non hanno offuscato. Tutte queste pitture furono eseguite senza diibl)ii) da
superiore, mentre
secoH
artisti
-2
ITALIA ARTISTIC A
Argo
e
del
quudro
di
Nicia d'Atene, nipote e scolaro di Eufronoro. Nel loro insieme rappresentano dunque un centone dell'arte ellenica, e fonnano una decorazione varia e sontuosa al tempo
stesso che
ci
permette
di ricostruire
con
esattezza
le
tendenze
pittoriche
di
quel
Mentre
alia
fici
(
gli
sua famiglia,
nel
fondatore
dell'impero
egli
continuava
avesse
i
la costruzione
del
nuovi edidel
liulia
durante
tumult!
nati
sul
corpo
sanguinoso
edificato
la
Dittatore,
per
il
tempio
aveva danneggiato molti edifici del Foro Romano. Lo della Concordia e per la basilica Emilia. II primo
stesso doveva
fare
ori-
in
commemorare I'approvazione
e
pravvenuta
fra
patrizi
plebei
il
pace
so-
fu
sotto
il
con grande
e fu confu rifatta
da
quelle
colonne
di
pavonazzetto
che
doveva adoperare per la riedificazione della basilica di San Paolo. Inoltre sul luogo stesso dove fu arso il cadavere di Cesare, la notte che segui Tuccisione, fra Tululo del popolo e dei legionari sul rogo dove divampanobili della Curia, innalzo un tempio dedicato al Dio Tanno 29 avanti G. C. rono e di cui oggi non rimangono che scarsi frammenti. Ma col crescere della potenza di Roma e con lo straordinario aumento della sua popolazione il Foro Romano cominciava a non essere piu sufficiente. Augusto
i
un nuovo Foro che prese comunicava con I'antico tanto da esserne la continuazione. II nuovo Foro era limitato da un'alta muraglia di pietra (xabina, nei cui fianchi si apriva la porta areata d'accesso. La muraglia era stata eretta per circoscrivere I'area e separarla dalla vista delle case private che sorgevano in quel luogo popolarissimo di Roma. II Foro aveva forma rettangolare circoscritto ai lati da due emicicli simmetrici ed era circondato da portici adorni con le statue dei capitani piu illustri nella storia di Roma. Xel centro poi, s'innalzava un tempio d'ordine corinzio di cui
rimedio a questo inconveniente col costruire
ed
aprire
nome da
lui
e che
dedicato a Marte Ultore e promesso da Augusto Dio della guerra, il giorno della battaglia di Filippi, per vendicare I'assassinio di Cesare. Questo tempio sontuoso, decorato nelTinternr) da mirabili colonne di giallo
sussistono le colonne colossali
al
fini
col cui
dare
nome
a tutto
il
il
Foro che
nel
medioevo
era
detto
la
Marfis
Foriiiii,
da
ebbe
origine
nome
di
conduce va
il
al
Campidoglio.
aveva
restaurato
in
Circo
Massimo che
faceva erigere
memoria
due obelischi
granito
('^
si
doveva accogliere nelle sue profondita membri della sua famiglia e suoi successori fino a Nerva. Questo monumento funebre colossale, di forma rotonda, sorgeva in mezzo a un parco maall'estremita del
il
i
i
Campo Marzio
mausoleo che
il) I
compicrc
due obelischi sono ogjji sulla piazza del Popolo e sulla piazzutta I'ufficio di <^nomone solarc, coniL- all'epoca di Augusto.
di
Montccitorio.
ROMA
gnifico ed era coronato da
:^,5
un terrapieno piramidale su
la
un bo-
statua deirimperatore.
1)1
'
I'ANIANI.
(lot. AlinariV
piu insigni fra piu importante che egli abbia eretto e che rimane Antonio debellato conie. noto E' Pace. di tutta rantichita e senza dubbio VAra della Augusto rcpubblica, alia assetto alia battaglia di Azio, pacificate le Spagne, dato
Ma
I'edificio
54
ITALIA ARTISTICA
MAUSOLEO
INCISIONE DI STEFANO
DI
AUGUSTO.
1575.
DU PERAC
chiudesse
stato
il
tempio
di
Giano
Quirino
chiuso. Si capira
facilmente
come
fondazione una volta sola era buon Augusto 2 dovesse solennizzare che fosse al tempo stesso un ricordo del fatto
religiosi e
famigliari
Augusto
seguiti
da gran
ai
turba di popolo
della
dea Pale,
in-
sul Palatino,
sostarono
allora era
un luogo paludoso
si
sacrifici.
Augusto
lucertola,
gli
Tre anni dopo il luogo fu cinto di mura e due architetti della Corte di quel Sauros e quel Batrakhos che firmavano le loro opere con la rana e la immagini dci propri nomi e che ritroviamo un poco in tutti monumenti
i
augustani
eressero
I'edificio
Oramai
scavi intrapresi
le
marmoreo che doveva custodire I'Ara da Angelo Pasqui sulla scorta del Petersen e
ci
della Pace.
i
frammenti
in
permettono
parte
recinto
marmoreo adorno
si
di fregi e
Una
passaggio
delle vittime
per
il
sacrificio. I
le
di greche, di tralci e di
viticci,
quali scherzavano
non
fu
del rinascimento.
finalmente
la
parte superiore
era
bassori-
ROMA
lievo,
i
55
i
dove
i
si
svolgeva
il
la
sacerdoti,
patrizii,
senator!,
del
Campo
popolo che dal tempio della dea Pale scendeva alio steccato Marzio dove sarebbe dovuto sorgere il grande altare della Pace. Ognuna
cavalieri,
di quelle figure
di
Svetonio o
Virgilio.
struzione
E' la rico-
o per
i
la
rievocazione di quell'epoca
gloriosa
che
aveva avuto
del passato
romana
aveva udito
presente le imprese e
trionfi
dunque notevole
che
dietro
il
altrettanto
doveva
suo
esempio prepa-
ravano con
di
edifici sontuosi la
nuova metropoli del mondo. Fra questi vanno ricordati Augusto e moglie tenacemente e virtuosamente fedele
di
spinse
quando piu
dei poteri
i
utile
ne sarebbe
stato
Taiuto
il
Balbo
Marcello
seguito
edificatori
di
teatri meravigliosi e
consigliere
definitivo
per
Taccentra-
mento
pubblici in
mano
dell'imperatore e che in
giovo a fargli
la cui
accogliere
suo tempo e finalmente Marco Agrippa, un poco sdegnosa non doveva salvarlo dalla sangae chs Tiberio seppe scatenare su Roma atterrita.
piu
illustri
intelletti del
tem-
DISEUNO
DI
Ci.
DUUM.
56
Di Ottavia riniangono
i
ITALIA ARTISTIC A
portici
edificati
da Augusto in onore della sorella prediletta, sul luogo stesso dove Ouinto Cecilio jNIetello aveva eretto un tempio a Giove per solennizzare le sue vittorie in Macedonia. Questi portici contenevano biblioteche, templi e capolavori delTarte greca. Fra questi si notavano principalmente le statue di Diana e di Esculapio, scolpite da Cefisodoto figlio di Prassitele la Giunone e il Giove di Policleto e I'Afrodite di Fidia. Alle pareti della Sc/iola stavano appesi due quadri di Antifilo rappresentanti Esione e Filippo di Macedonia Minerva e Aiessandro Magno, Marmi preziosi ne decoravano la facciata e pavimenti e trecento
;
AKA
I'ACIS
['AU1ICOLARI-;
DKLLA OKANDi;
rUOLRSSlONi:
sostenevano
la
volta.
L'edificio
dedicate
alia
sorella
nome
distante
da
gia
Pompeo
Circo
il
Massimo
in magnificenza e
questo teatro,
che
della
poteva
contenere
oltre
ventimila
spettatori,
fu
fra
piu
i
sontuosi
ornamenti
Pierleoni lo trasfornuova Roma. E tale rimase fino all' XI secolo quando marono in fortezza. D' allora la vecchia costruzione augustea fu circondata da abitazioni private, e divenne il imclei) di quella fosca Roma medioevale che sembra
R O:\IA
addensarsi alle falde del Campidoglio. tra
porte del ghetto.
Cosi cresceva
famigliari
le
r-
oscure
die
suoi
dotavano
portici,
terme e
di
di giardini.
Ouestl
ultimi furono
cari specialmente a
Orazio e
il
degli
oratori.
la
note per
Le sue ville suburbane erano modelli di ricchezza e di arte e sono fama che ne e giunta fino a noi a traverso le liriche dei suoi protetti.
sono
i
Meno
noti
invece
suoi
giardini
url)ani
che
estensione di terreni suU'Esquilino. Questa regione, che nci tempi anliehissimi era servita di necropoli alle popolazioni circostanti,
godeva
ai
di cattiva
repubblicana e serviva
d'asilo
i
alle
streghe e
fattucchieri,
mentre
Dietro
in
Romani contro
I'insalubrita
iiiizii'i
della
la bonilica.
Mecenate trasformo
e meravigliosi.
di
una gran
piccolo
desolata
un jiarco
I'unico
mera-
Un
edificio
si
ellittico in
avanzo
amici di
comunementc davano le lor> rapprcsentazioni dinnanzi Mecenate, pure sembra ])iu probabilmente che si tratti di una serra
voglia
i
indicare
come XWudiloriuni
comici e
inimi
dove I'inverno
si
riponevano
fiori
csotici
e le i)ianlc
piii
rare.
Ma
sc
bene
il
temjio
58
ITALIA ARTISTIC A
il
abbia distrutto
nei secoli,
la
poco a poco
le principal!
famiglie di
Roma
vegno
trasformate in un parco
frondente di
al-
beri, squillante di
fiori.
Nunc
licet Esquiliis
habifarc salubribus:
!
}-ji
Jijkijbjbjuy
ARA PACIS
FRAMMENTO
Ala di
del
periodo
di
Augusto,
il
piu
popolare e
gli
il
piu
noto e
il
senza dubbio
tempio die
Akirco
x\grippa
eresse a tutti
Dei,
durante
sue
pri-
I'edificio
mitive fu arso e
gli
Chedanne prima
il
e dal
fondamenta
di belle
al
lucernario
cosi
fecondo
opere d^arte
circolare
al
dunque piu
tardi,
ROMA
fu egli stesso
^g
il
piu
bell'edificio
STATUA D'AUGUSIO
1)1
PKIMA I'OUIA
MUSEO VATICANO.
Ottaviano Augusto,
al
priniu
potere a traverse stragi sanguinosissime seppe mantenervisi con una temperanza che per mdti anni doveva apparire favolosa
uomo
calcolatore che
iinpLiMiorf
<k-i
Koniaiii.
essendo giunto
6o
agli abitanti tiranne^c^'giati dai
ITALIA ARTISTICA
suoi
successori.
Sotto
di
lui
si
completo
e se per
quella
tra-
romano che
si
tempo
un
il
certo
stile ellenico,
pure
definirono
la vittoria
vero e
Abbiamo veduto
come dopo
;
di Azio,
Augusto innalzasse
nella Spina
ma
molte
altre
opere
d'arte
(Fot. Alinari).
Roma
il
invano
aveva
egiziane non rimane senza esercitare la sua influenza, tanto che noi
vediamo qualche
tempo dopo
del popolo e
I'anno
12, cioe,
prima
dell'
Era volgare
suo
membro
sacri, scegliere la
sepolcro
33 giorni sotto direzione di L. Ponzio Mela e del liberto Potlius, amici e famigliari del inorto.
alta 37
metri, fu fatta
come
ci
avverte
una
iscrizione
questa
piramide
la
in
traverse
secoli
colui
che
Dante cliiamo
il
buon
Augusto
ci
apparisce
( )
AI
61
recinto di un'aureola di bonta e di rispetto, quale non siamo abituati a vedere intorno ai reggitori dell'impero romano. Egli sembra uscire dalle tenebre della st-.ria con un gesto di pace, quale 1<. vediamo ancora nella bella statua
vaticana
che
I'im-
aveva eretta in suo onore e per sua memoria nella villetta suburbana che ancora verdeggia tutta negli affreschi iminortali delle sue pareti, tra pini, mirtilli e le vitalbe di Prima Porta.
peratrice Livia
i
AVAN/I
nri.
IKAIKO
ni
Fot. Alin.irn.
IV.
la
citta di
Roma
aveva raggiunto uno splendore die i successivi imperatori aumentarono ancora, senza successori di August<> pur tuttavia cambiare di molto I'assetto della metro])oli. da Tiberio fino ad .Vntonino Pio compirono veramcMite la grande trasf<^rmazione
I
della
Roma
edit'iei
di
(|uelle
opere
d'arte
per
questo
periodi),
che
oltrepassa a
II.MI'IO
1)1
CASTORl:;
i;
I'OLLUCE.
64
ITALIA ARTISTICA
il
primo secolo dei nostri tempi, o traverse ruderi meravigliosi rimasti a testimonianza di una grandezza che non ebl^e ne avra forse altri esempi nella storia del mondo. Disgraziatamente pero noi conosciamo poco quello che fii I'impero n.pena
I'ALArlNO
AVANZI DEL
CLIVUS VICTORIAE
(Fot. Alinari).
si
t-
confusa
in
uno
noi
spirito
d'opposizione
i
che
pregiudizio
cristiano ha
largamente favorite.
mancano oggi
document
R O
della difesa,
Ar
65
cristiani
si
quelli deiraccusa. senza stare a notare affrettarono a far scomparire tutti quegli
che potevano giustificare o per lo meno attenuare gli atti degli impcratori, si contentarono di conservare e rendere pubblici soltanto libri degli scrittori d'opposizione, ma anche questi interpolarono spesso di affermazioni false, favorevoli alia loro causa e alio spirito della loro riforma. A leggere le vite di Svetonio si rimane colpiti principalmente da due fatti dalla compiacenza che egli prova nel r!ne
i
:
(I-'ot.
Aliiiaii).
cercare
fatti
tlal
mode
loro
fu-
avvenimenti che
riferiscono ai loro
vizii
il
alio
aberrazioni.
T)i
cui
regno
rono compiute, non ostante ogni accusa, opere grandi e durcvoli, noi non sappi.mio altro se non quello che spendevano per la loro tavola e nomi delle loro ainanti e
i
In
di
TacMto,
non
scritti
solo
in
la
in
niolte
loro
ma
furono
(
"osi
ci)me
dell'impero
romano ha
la
medesima
forni.i
secolo
66
ITALIA ARTISTICA
storia dei
una
tempi
nostri, scritta
unicamente
sui
documenti raccolti
fra le
colonne
non e compito mio di ritracciare qui anche brevemente la storia politica monumenti cbe ci ha lasciato bastano di per se stessi a indell'impero romano
Ma
riBEK O
AlUSKO VATICANO.
(Fot. Alinari).
dicarci Tevoluzione
dello
spirito
pubblico,
che
parte
ndo
dalle
semplicita
etrusche
theon d'Agrippa.
garci Tambiente
che
imperiale
si
non
dire
privilegi
RO
antichi
AI
A
ma
per
gli
utili diretti
di liberta e dl dignita,
ai
crlsLiani,
.^ostituito,
minciarono ad agitarsi e a far propaganda, dovevano essere considerati da governo come perturbatori dell'ordine pubblico e trattati di conseguenza. La plebe la grande moltitudine cioe che formava
realmente
la
popolazione
romana
fu
>empre favorevole all'imperatore e se vi furono molte congiure contro di lui ordite da senatori e da cavalieri, non vi fu mai un
vero
e
proprio
movimento popolare
nobili.
AH'avvento al trono di Tiberio (14-37) il rinnovamento di Roma era, come abbiamo visto, gia avanzato. Mentre gh ottimati avevano creato meravigliosi giardini oltre quelli di Mecenate su 1' Esquilino. sono celebri quelli di vSallustio, degli An-
cilii
e di Lucullo
vano ormai
ati,
teatri di
Macrlhr, dove tutte le derrate si trnvavano in vendita in ogni quartiere per maggiore comodita della popolazione. Se bene il nuovo imperatore non avesse le
ne segui
le
tracce
per
quelle
che
si
:
rife-
sta-
sull'estremo
fortificato
limite
dell" Esquilin(j
1'
campo
per
un accasermamento
meglio
rifece dalle
store
fondamenta il tempio di CaPoUuce nel Foro, e sul Palatino comincio a costruirsi un nuovo palazzo sontuoso che il suo successore immediato doveva condurre a compimento. Di questi
e
suoi lavori
il
piu
importante
finito
per noi e
il
tempio
era vivo
di
il
Castore,
quando ancora
e
?)
MUSEO
VAllCANO.
(Fot. Alinaii).
rimangono
note rovine
sturnio
tre
svelte
grandiose cofurono
in
che
ogni
epoca
state
fra
le
piu
popolari
dittatore
meglio
Roma.
II
eretto
dal
dopo
la vittoria del
Pago Regillo
ufficio
di
lo rifece
6 anni
Durante
controUo
sostenuti
la
repubblica
servito
alcun
e delle
tempo come
tribunale e
come
[f^onderarintn)
pesi
soliti
edifici,
da
un
68
ITALIA ARTISTIC A
alTintorno
al
da un
colonnato
"'.
In quanto
trat-
di
uno
dei
soliti
edifici
grandiosi in
primitivo
stile ellenico si
trasformava
tutta
una sontuosita
e in
una grandezza
resto, fu
reman a,
Questo palazzo, del
a fine
:
condotto
soldati
da
Caligola
che
popolo e
avevano proclamato imperatore sul feretro stesso di Tiberio (37-41). Sorgeva sul Climis
]^{ctoriac neir
latini)
criptoportico
lo riuniva
mentre
Livia.
(jli
non hanno
il
rimesso
alia luce
corpo
dai
deir edificio
questa
BL'SIO ni NF.KONt
forse
opera piu
che
fu
importante
del
MUSEO CAI'ITOLINO
SALA DEGLI
regno
di Caligola,
troppo breve e
IMPEKATORI.
(Fot. Alinari).
Xe
menzionati in primo luogo gli acquedotti. Da quando il censore Appio Claudio aveva portato per il primo I'acqua a Roma, molti avevano seguito il suo esempio e molti altri dovevano ancora seguirlo, se si pensa che sotto il regno di Alessandro Severo
riordinamento
di
alcuni
servizi
pubblici
fra
questi van no
citta.
il
suo
nome
a una di queste
e
i
utili
imprese e
inizio queli'acquedotto
(i.
XA}no novus
C.
dovevano durare
Questa opera grandiosa, che dagli antichi scrittori fu chiamata nwgiiificaitissima, partendosi da Treba Augusta nel Lazio giungeva fino alia Porta IMaggiore, dove a traverso un arco monumentale ed r quelle che serve attualmente di porta si
il
lago
artificiale
della
casa di Ne-
romana.
edifici,
i
Ma
se I'imperatore Caligola
non ebbe
il
il
tempo
di lasciare grandi
fra
fu in-
grandi edi-
Roma. E' noto come sotto il suo regno uno spaventoso incendio e fu primo dei molti che devastarono Roma durante I'impero riducesse in cenere due terzi della citta. L'imperatore prese occasione da questa rovina, per ricostruirla con una piu grande magnificenza. Gli avversari di Nerone profittarono subito del
il
fatto e lo
accusarono
di
lo spetta-
colo dall'alto di
(')
una
lira
cantava
din-
Debbo
qui notarc
ruderi attuali a
ROMA
nanzi alle fianime
V a ripetere le
il
69
Si
secondo
libro deU'Eneide.
il
una
avendo ricevuto una delle solite tV>rtezze baronali del secolo XII e le parole abbiamo visto che furono attribuite ad Augusto. Una grande polemica e sorta in questi ultimi anni per scagionare Xerone
detto che
la
parole
deirimperatore,
quak- avrebbe
di
citta di
mai'mo, ;Ma
torre
t-
(l:i
sui
cristiani
che
insieme
con
gli
ebrei for-
mavano
di
jirobabile lontananza
da
Roma
la
notte
cui
argomenti
con
eguale acutezza
rimasta finora
Fy F.BO
DI Sl'UIACO
MU!>EO NAZIONAI.F
li"ot.
Alin.iri).
Certo
si
e clie
ai
Rom^i
il
risorse
ancora
fra
piu
magnifica
parziale e che
vevano renderne
tare
il
nome
il
popoli dell'impero.
sul Celio,
suo
nome
sul V^aticano,
e
grande ninfeo
il
sopralutto
ai
imprese
lodate
anche
dagli
-'^JfSlilf^P'^*.
di
poi
consumata
grandezza
storici avversi.
La
casa, o, per
44nf^^ v5^^^t\.
I'S^f
'wf
'^^.
'^ *f
,
\^JPj
iiS fj^
v\\\
.^-y\
nel-
A
.
-^jj
-^-^y
la fac-
Roma.
Prima
ci
la
chiamo
ciata
si
spaziosa che
aveva
Transitoria >
riporta Sve-
^^^^
'
:^^
^"^
log'g'i'''
^ tre ordini di co
nome
11-
'
72
ITALIA ARTISTICA
da parere una citta e villagigl sparsi di campi, di viti, di pascoli, di selve e quantita selraggiume, d'ogni specie di fiere. Nelle altre parti tutta fregiata d'oro con scompartimenti e lavori di gemme e madreperle >. (Svetonio, in Claudio Nerone^
di
XXX).
t.0i<Kll)01O
(Fot. Alinari;.
Si capira facilmente
di sfarzo
dovesse modificare in
ostentazione
architettonica
della Grecia.
infatti
sotto
distacco fra
I
due
alia volutta;
due
architetti
come
veri
nuova epoca
architettonica.
Anche
74
ITALIA ARTISTICA
si
nuovo
artisti
andava accentuando
si
le pitture
Aurea sono
gia ben
diverse da quelle
delfabitazione di Livia, e la
mirabile attitudine
psicologica degli
ando accentuando. come ne fanno testimonianza i busti numerosi le statue personali, fra cui mi sembra notevole la cosi detta Agripquel tempo e di pina dove e una cosi nobile compostezza unita a una cosi profonda semplicita.
romani
Del
tico
Nerone
fu
uno
spirito raffinato
egli
il
cui
senso
este-
noto
come
statua che
ammira
il
bel corpo
PORTA
S.
LORENZO.
di
sua
villa
di
Subiaco
oggi prezioso
Museo nazionale
fetta egli
Roma, puo
doveva
essersi circondato.
dopo
tregua di
governo dei Elavil, la magnificenza della Roma iraperiale si accrebbe ancora grandemente. Flavio Vespasiano, salito sul trono 'dopo un lungo periodo di guerre civili e di dilapidazioni, trovo gli edifici romani quasi tutti pericolanti e I'erario esausto. Con tutto cio e se bene di oscura famiglia sabina dell'agro reatino, egli capi con I'adattamento proprio della sua razza gli uffici di un capo dell'impero
AIv'CO
DI
TITO.
(I'ot.
Anderson)
76
ITALIA ARTISTICA
nella pubblica. Per provvee semplice nella sua vita privata fu invece fastosissimo di sesterzii e questo milioni dere alle finanze dello stato dovette trovare quaranta quali nessuno morle fece rivedendo il catasto e imponendo nuove tasse, contro Ma di una somma cosi ingente non si servi per i suoi piaceri o per la sod-
moro.
il
tutti
gli
edifici
antichi
restaurati e molti di nuovi ne furono costruiti. Fra questi tiene senza dubbio il primo posto I'anliteatro die doveva portare il suo nome e che e rimasto nei secoli come rimmagine stessa della grandiosita romana. E veramente gli spettacoli pubblici costituivano una parte importante della vita
ARCO
r)I
mo
LE SI'OGLIE DI GERUSALEMME.
(Fot. Alinarij.
di
Roma.
la
combattimenti
con
le
belve e
combatti-
menti di uomini assoldati a questo scopo erano a poco a poco divenuti una necessita
per
Marcello
c<j-
struissero
di legno.
due teatri e come Augusto rifacesse in muratura il vecchio circo massimo Questo imperatore aveva inoltre scavato una colossale piscina, nella regione
la
quale
occorreva
uno
speciale
acquedotto
e cho
i
serviva per
le
erano
curiosissimi
Romani.
aveva una forma speciale, diviso nel centro da una muraglia o spina, su cui sorgevano colonne votive e obelischi e terminava con la niefa o limite supremo della corsa, II circo non serviva mai a combattimenti gladiatorii, quali si facevano un poco da per tutto, prima che
II circo,
i
unicamente
questo scopo
e
di
non
di
rado nello
fossero
in origine questi
combattimenti
gladiatori
ROMA
tatti
1
77
dei giuochi nelle grandi circostanze. erso la fine della repubblica, essendosi estese le conquiste romane in Africa e in Asia, lurono ordinati speciali combattimenti di belve e per questi furono necessari cdihci special! e adatti alio scopo. Durante Tinaugurazione del teatro di Marcello turono uccise 600 belve e allora parve una grande strage un secolo dopo per la
\
:
unicamente da schiavi, col crescere delle esigenze del pubblico non mancarono o uomini liberi che si legavano con uno specials oiuramento a un Inuista o maestro e intraprenditore che ne formava compagnie speciali, le quali venivano affidate agli edili e agli organizzatori
professionisti,
il
numero
delle
'
ARCO
DI IITO
II.
IRIONFO DI TllO.
(Fot. Alinaru.
Del resto
in
le richieste
la lettera di
Asia, con la
molte
difficolta
che
si
opponevano
che
I'invio delle
pantere che
erano
richieste.
Sappiamo
di
d'altra
parte
Metello
aveva trasportato a
Roma
lutti
uccisi a frecciale
pantere
fosse
di
leoni e seicoccodrilli e
in
trentasei
gladiatore
bfs/itiriits
riienuto
di
1
niiimr
iiiinniUo che
andava vestito alia maniera gallica, o del thracis che avi\a uno scudo convesso e favorito una spadetta ricurva alia maniera dei Traci pure a poco a pi)CO divenne sno della plebe romana, avida di cmozioni nuove e curiosa dei luinvi mostri clu' smisurato impero mandava alia metropoli. L'anfiteatro di Flavio Vespasiano che verso lA'Ill secolo fu detto Colosseum
;
il
il
ITALIA ARTISTIC A
Xerone
il
di
un
di travertino
dorico era formato dalle da grappe di bronzo. II primo ordine arcate che davano accesso aH'interno del circo e sulla volta delle quali era inciso agli spettatori il secondo il numero d'ordine corrispondente alle tesserae distribuite
tenuti insieme
;
ordine
ionico
si
ridoi del
finestre
formavano
il
strati
assicurato
il
velarium
tenda
di seta
gli spettatori
dai
ordini
si
ripetevano nell'interno.
vestali
II
primo
natori
riservato alle
e ai se-
palco
imperiale
r imperatore
suoi
famigiiari,
il
se-
condo destinato a
naggi
di distinzione,
cavalieri e a persoil
terzo alia
plebe
fossero
semplicemente
di
di
marmo
proprieta
travertino
ed
che
erano
o
di
privata,
tanto
il
nome
vi
nomi
dei
vari
proprietari
che
succedettero.
e d'iscrizioni
MLSEO VATICANO.
non meno
di
87000 spettatori e
cui
inaugurazione
salire sull'ultima serie di
sotto Tito
fu
solen-
gradinate e di la guardare I'interno del circo in uno di quel sembra debbano versare oro e porpora sulla terra, per ricoquell'edificio sontuoso, come doveva essere tutto splendente di
urla
delle
marmi
belve e gl'inil
gialla
che
ne ricopriva
le
suolo
ardevano incensi
in
grandi alternative
ombra
una discordante armonia di colori, di suoni, sentori e di grida, quasi in una suprema apoteosi
8o
di
suoi raggi piu luminosi. Poi forza sotto la gloria del sole che lo innonda del corpi degli con gli uncini trascinavano dell'arena servi ultimi alluscita, quando gli
i
uccisi.
si
riversava tumultuando
e discutendo dentro
o nelle viuzze che circondavano redificio colossale, dalla sua scorta risaliva nei suoi palazzi del Palatino
galleria sotterranea che
li
traverso
il
criptoportico
riuniva all'anfiteatro di
modo che
Un
altro
gruppo
di
edifici,
di
PALATINO
(Fot. Alinaril.
Pace e il Tciiipluin Sacrac Urbis all'estreniita meridionale fidel Foro. II primo di questi due templi fu costruito I'anno 75 dopo che Tito giio deirimperatore ebbe presa e distrutta Gerusalemme. In esso si contenevano il candelabro a tesori che il conquistatore aveva portato dal tempio di Salomone
Vespasiano v
il
tempio
della
vasi
d'oro
d'argento
il
del
si
dei sacerdoti.
tempio
furono racchiuse
queste tenev'a
si
il
curiosita
la
archeologia-
fra
primo posto
statua
II
Te^i/pliii//
funzioni
ROMA
religiose.
visto,
ebbe a modificare
il
piano della
citta,
mappe del catasto, U forma urbis incisa sopra una lastra marmo. Pensiero degno veramente della maesta di Roma, quasi che il suo siil
mulacro e
rlie
non
in
un tempio
catalogo delle sue ricchezze non potessero trovar piu degno ripostiglio edificato in loro onore.
ro-
niana
L'epoca dei Flavii segna dunque un periodo luminoso nella storia deH'arte dopo Vespasiano doveva Tito continuarne I'esempio e questa impresa gli
:
fu
PALATINO
.1.
A.,:..,i,),
anche
facilitata
da uno dei
soliti
incendi
die
devastavano periodicamente
restauro
;
la
citta.
ci
rimanr ancora
rifece
quasi intieramente
teatro di
Pompeo
I'arco
di
trionfo
che
p )rtava il suo nome e che doveva glorificare la definitiva conquista del popolo giudaico. Questa conquista, che non fu senza g^loria e che fu ci>ntrastata jioljice per pollice dagli ebrei sotto la guida di .Simone Giora, segno hi tine k\v\\\\ loro storia
nel
mondo
il
scritlori
di
cristiani
parvc
un
castigo divino.
questo fatto
si
deve forse se
il
belTarco
i'ito
sotto cui
non
82
ITALIA ARTISTICA
gl'israeliti
passano mai
cristiani.
credenti
tu risparmiato
i
nelle
successive
devastazioni
dei
sculture
di
:
quadriga,
circondato
tempio porche
dietro
il
trionfatore
come preda
di guerra. In
ormai acquistato un
e stata
sempre
hanno per
noi
Timportanza
di dc-
RESTI DI
(Fot. Alinari).
cumento
s'>;orico
ci
permettono
di
immaginare
e
la
forma
del
famoso candelabro
nel
piu
probabilmente gettato
Tevere
questo
da qualche
israelita
Salomone.
Disgraziatamente
sua
nella
forma primitiva.
lati
il
Toltane
la
parte centrale
furono
rifatti
pontificate
di
il
restauro.
da
Domiziano
che
gli
Flavii
quali,
come abbiamo
ROMA
visto,
83
turono munificentissimi egli fu il piu fastoso e niero dei nuovi edifici, e innalzo sugli antichi tante
si
statue, tanti
ammonimento
1
sa^is,
basta
moltiplico
noi
n.>n
permesso
traverse
editti
giudicare
esattamente
loro
leggi
la
di
Domiziano,
noi
perche,
cnstiani, la sua
memoria
e giunta a
core ha permesso.
che
dette
il
ran-
certo
pero
che
emano
saviissimi
me-
I'ALATINO
(Uot. Alinanl.
che
pretori
nella
profu-
sono parole
di
<
non
egli
ebbe
in sorte
condurre a fine gli edifici cominciati dai suoi ])rodecessori, o (|ue.sto {ccr con grande magnificenza e larghezza. La casa sul Malatino, fra le altre opere, d(n'eva rimanere come esempio di sontuosita e dopo il fast<> della damns aioro neroniana
come
il
in
Rmna.
rovinc.
I'indole
Possiamo ancora intendere la bellezza di quclTedificio ammirandone le Oramai siamo lontani dalla elegante semplicita (VA\e rostruzioni augustane:
84
ITALIA ARTISTIC A
il
romana ha preso
ancora
di
di piii e
il
nuovo palazzo
pareti
colpisce
di
prima
le
ai
piacere.
piccoli
pavimenti
in
mosaico,
le
adorne
caristio,
pitture.
il
ban no
ceduto
posto
alle
colonne
di
marmo
alle
incrosta-
trasforma in un sontuoso si in una sala ricca di tutte triclinium modesto ninfeo adorno criptoportico decolossale un in le raffinatezze dell'arte. Lumile corridoio coperto, corate di stucchi. illuminato qua e la da lucernari monumentali adorni di transenne
zioni di
africano e di diaspro.
di statue e di
La
fontanella dell'atrio
II
fiori.
META SUDANTE.
(Fot. Alinari).
marmoree. Tutto deve esser grande, luminoso, magnifico I'eleganza e sono ormai che accessorii della forza e della monumentalita.
:
la
grazia non
Costruito
sull'area
che
intercedeva
fra
le
case
di
Tiberio
di
Augusto,
che
il
nuovo palazzo
riempito
di
la
dei Flavii
artificiale,
ave\a
depressione del
esistente fra
un gran numero
lonne di
marmo
elegantissinio ninfeo
cui
sono ancora
visibili.
Notevoli fra
e la
Basilica
ROMA
d'ordine corinzio di cui
niirabile
si
3e
veggono ancora
;
le
colonne
sa]a dei
antico,
divisa
nel
il
transenna
di
marmo
la
banclietti.
da porfido,
i
da
da serpentine, e finalmente V
aradn;,/r7 o
biblioteca,
cui
avanzi
ll.WI'IO
MINI KVA.
frammenti
di bassorilievi
])ossoni)
dare
di
una
o]i(Te
ricca
umano.
j)er
\\\\
i
Sotto
il
palazzo dei
i
I^'lavii
sorgeva
il
Pidaiiogiiiiii,
o collegio
paggi
die
alia
impiego
Le stanze
alle
che
il
loro
intonaco
pareti
^,6
ITALIA ARTISTICA
colonne
alle
e le
ma
e
quelle
die
interessa
maggiormente
sono
da
mondo. Qui
Timmagine rozza
STAZIONE
DI VIGILl IN
TRASTEVERE
INTERNO.
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
mento da un
sclamazione
asino,
labora
ti
asr/lr
;
qno^nodo
la
come
i'lvVlKl
io faticai e
;
giovera)
un'eFelici
gioconda
piu
oltre
piu in
la
un nome
forse
ripetuto
letters
greche
ricordo
della
patria
88
lontana. Fu in una Museo Kircheriano
di
ITALIA ARTISTICA
queste stanzette
che
venne
ritrov^ato
il
grafito
celebre
del
(sala II)
rappresentante
e
alia
un
giovinetto
die
adora
eov
con
la testa d'asino,
intorno a cui
scritto
Ji\tiii).ivoq
'zifi-i
un crocifisso Alessameno
Cosi
aH'ini-
adora Iddio
allusione
mordace
religione del
compagno
di studii.
(|uelli
giovani c
loro
li
seguiamo a traverso
i
li
agitavano, e penetriamo
essi
le
anime,
quali
dovettero
essere
mentre a pochi
nel
palazzo
sontuoso di marmi e
stava
di fontane, si
svolgendo
!
la
tragedia
del
niondo
Ma
si
I'attivita di
edifici
Domiziano non
del
limito agli
Palatine.
Nel Foro
Romano
si
fece
erigere
Domitioni)
e di
base e compi
siano
ai piedi
pio di cui
cella.
la
canto
al
Colosseo
costrui
M( ta Sndans, probabilmente
del Circo. Nel
difico BUSTO
DI
il
Campo Marzio
grande
si
rie-
Tempio
dal
d'lside e Serapide
TRAIANO
MUSEO VATICANO.
distrutto
incendio
di
Tito e in cui
lischi,
conservavano obe-
Foro d'Augusto un terzo Foro che fu detto Transitorio. Ma questo suo ultimo lavoro non pote compire il procuratore Stefano, il liberto Massimo e il primo cameriere Saturio s' incaricarono di avverare le profezie dei sacerdoti caldei che a Domiziano ancora giovine avevano predetto una niorte violenta. Fu I'imperatore Nerva che nel suo brevissimo regno di due anni condusse a termine T impresa. Xel centro del nuovo Foro egli edifico un tempio a Minerva che fu inaugurato X anno gs di Cristo e cui avanzi dimostrano quale ne doveva essere I'eleganza primitiva. Questo tempio rimase inziane.
il
Finalmente riuni
Foro
Romano
il
tatto fino
al
secolo
XVII
i
fu
Paolo
V,
Borghese,
della
che
sua
lo
demoli
quasi
a
S.
total]\Iaria
materiali nella
costruzione
ca^Dpella
\.\
COI.ONNA
IKAIANA.
QO
ITALIA ARTISTICA
L'impulso die
edilizie
gli
accentuo
la
trasformazione dello
imperatori della gente Havia avevano dato alle grandi opere stile romano e lo porto a quel grado di
eccellenza dopo la quale comincia a decadere e a finire nel balbettio barbarico e rozzo dell'epoca di Costantino. Questa eccellenza la raggiunse sotto i due imperatori che
TPRME
DI TITO.
seguirono Xerva
Traiano ed Adriano.
D'origine
spagnuola
ambedue,
amavano
il
fasto dei grandi edifici e I'apparenza sontuosa delle opere d'arte decorative: di
piii,
citta
con
edifici
al
loro
di
Foro da lui intitolato. Le ultime hanno portato una nuova luce su questo Foro e lianno
il
sempre
la
leggendaria
interpretazione
dell'epigrafe
incisa
si
sul
piedi-
questa
di
interpretazione
voleva
che
I'altezza della
un ipotetico
d'accordo
col
monte spianato
geniale
per innalzarvi
Ma
filologi
si
sono
messi
archeo-
nelle
cave
di
marmo
II.
GRUPPO
ni
I.AOCOONTK
MUSi:0 VA IICANO.
(I''ot.
Alinari).
92
ITALIA ARTISTIC A
si
da cui
trapresi
ai lati,
quanta
fatica
fosse
costato
il
suo innalzamento.
i
Fu
Damasco
che
furono
in-
lavori del
forma
irregolare,
con
due
emicicli
un arco di trionfo che serviva di porta, una tempio circondato da un portico in mezzo al quale sorgeva
cordare
edifici
il
basilica (la
la
basilica
Ulpia) e un
eretta a
ri-
colonna
la
tutti questi
perfetta armonia,
che
agii
spiriti
eletti del
Cristia-
nesimo dolse
in ctcTno.
pensiero che
autore
di
una
nata
fosse
e
dannato
riflette
Ed
ecco
che
una
leggenda
intorno
al
secolo
S.
VII
che
ci
fa sapere
come
Gregorio,
addolorato
.-,.:.; ;ais.-
'a
PLUTEI DI TRAIANO
SUOVETAURILIA
(Fot. Alinari).
si
fosse
salvato,
prego tanto
di
ardentemente
edifici
il
ammise
paradise.
quelli
di
questi
granito
grigio
non
di uno dei due emicicli Foro dalla parte di Via Nazionale. La basilica Ulpia, il recinto del Foro e il tempio di Traiano giacciono ancora sotto la terra che ne ricopre le rovine, e il grande arco per il quale si accedeva in questo museo di edifici, fu distrutto sotto Costantino quando si tratto di erigergli un arco di trionfo per la sua vittoria di Ponte ]\Iilvio. Le sculture dell'arco di Traiano che rappresentano il buon periodo dell'arte puramente rocortili
il
mana
i
passarono all'arco
di
si
quattro
di
ri-
curiosita
codella
noscerne
rendera
facilmente
conto
94
differenza grande di
rici
stile
*''.
ITALIA ARTISTICA
fra le belle sculture
del
buon
a
periodo e
fantocci
barba-
della
decadenza
giunta
fino
noi
la
colonna
dove
sono
riprodotte in un bassorilievo a spirale le vittorie riportate dairimperatore sul Danubio e contro i Daci. Essa sorge sopra una massiccia base quadrata, adorna di un bassorilievo rapprcsentante le armi dei popoli conquistate e da due Vittorie che recano 11 cartiglio dell' iscrizione. Fu innalzata I'anno di Cristo 114 ed e composta
da 19 riquadri
di
di
marmo
pentelico
:
su
cui
una
dell'
stala
sommita dove
impe-
dorato
con quella
di
S.
Pietro.
I'apostolo
della
protet-
base
colonna
Cas-
di
secondo quanto
ed
ci
dicono
Dione
scavata
siodoro
cripta.
Eutropio
era
una
Traiano
un'urna d'oro.
Un
rante
il
una parte
sue terme
Nerone
presto
le
che
per
essere
compiute
tardi
frettolosamente
restaurate da
Domiziano
piu
da
Traiano
che
fonfino
prin-
al
secolo
XVI
ma
in
quell 'epoca
sistematica,
tanto
in
che
rovina. V\x soltanto nel
in
breve
caddero
gli
completamente
;
scavi
ma
e
lavori
ncn
ab-
sono
mai
stati
condotti a
la
anche
oggi
note
rimangono
ai
mezzo
che
sepolte
bandcnate,
lungo
via
Labicana,
poco
viaggiatori
quasi
completa-
mente trascurate
base dell'esedra e
colossale.
dalle guide. Si
di sette
tratta di
o otto stanze
fu trovato
i5o''>
qui che un po' prima vennero rinvenuti da Raffaele nelle sue logge, per essere
(1)
formavano la dove sono ancora resti di una fontana il gruppo del Laocoonte vaticano ed e anche quelli ornati che imitati da div^ersi artisti e stati scoperti in una grotta furono detti
gallerie a volta
i
:
nove
la nota dei bassorilievi tolti all'arco di Traiano: A sinistra della facciata che guarda il Colosseo 1. InTraiano a Ruma. 2. Continuazione della Via Appia. 3. Traiano soccorre fanciulli poveri. 4. Traiano giudica un barbaro. (A sinistra del lato opposto), 5. Traiano incorona I'ortamaste re dei Parti. 6. Soldati che conducono alcuni barbari a Traiano. 7. Traiano arringa Tarmata. 8. Sacrificio di Traiano. I medaglioni rappresentano scene cii sacrificio o di caccia. I qiiattro riquadri ricordano le battaglie contro Daci e vinti che implorano Triiano coronate dalla vittoria.
Ecco
gresso
di
.Nil'IO
1)1
XI.TTLNO
IN
I'IA/./.\
\>\
I'll
IKW.
(Vut. Alinar;).
oA
i^rottrscJii.
ITALIA A RUSTIC A
Se bene
le
terme
di
in
madella
massimo sfoggio
magnificenza.
comode per
centralita
conosciuti
oggi
lusso
col
nome
queste
che accoglievano
le
acque dell'acquedotto
darci
di Caligola e la distribuivano
Nerone
un'idea
del
di
terme,
Anche
rato nelle
posta
Le
viale del
Re
mura aureliane
Croce
in
Gerusalemme.
come abbiamo
recentemente e
Augusto e distribuite accasermamento del Trastevere, e consiste in una piccola corte pavimentata
si
veduto da
grafiti
che rimontano
al
III
secondo
sa che
si
secolo.
eserdi-
dove
citavano
come
in
una palestra
gli
erano poco
La contessa Lovatelli, in uno dei suoi studii dove sa femminile sotto una cosi austera dottrina, ha parlato a lungo
proloro
]\Iarlui
il
vincie della Tracia, della Pannonia, della Resia e della Dacia. Esiste ancora
cimitero, fuori della Porta Maggiore, dove adesso e la chiesa
di
il
S.
Pietro
celHn'3. Le lapidi uniformi ci mostrano il cavaliere giacente mentre dinanzi a famulus reca il cavallo imbrigliato. Accasermati, come ho detto, nelle vicinanze
delle
il
governo
di Settimio
Severe,
sevrriana,
quando per
fra
la
Tasso e
lestra, e
la via
trasferiti ai a
nova
castra
il
via
queU'epoca
risale
piccolo
cimitero di Tor
loro
di
pa-
un
edificio
di
di mattoni,
in
dei quali
adorno
mezze colonne
mattoni
si
elegante snellezza.
di
Anche
Romano
Traiano e
i
al
voile decorare
rostri
conducevano alia non e ben stabilito. Rappresentano due scene della vita imperiale in una si vede Traiano, assiso nel Foro, che ordina di bruciare registri dove erano annotati contravventori all' editto suUe tasse nel secondo
;
ma
:
il
loro uso
arringare
istituisce
il
popolo
il
da
quelli
stessi rostri
e in
un
secondo
riquadro
Traiano
si
che
sodalizio
dei
Piicri
et
puellar
dovevano soccorrere
rappresentati
i
fanciulli dei
cittadini
morti poveri.
sacrificio
:
suovetaurilia o animali
e
maiale
siis
di
una pecora
ovis
un
torello
del
un
con
/aunts
riprodotti
quel sentimento verista che fu proprio dell'arte romana. In questi bassorilievi e raggiunta I'estrema perfezione di quella scultura storica che abbiamo veduto nascere
swWAra pads
Augusto
e che
TOO
qualche
decadere.
ITALIA ARTISTICA
anno sotto Timpero
di
Adriano,
dove, a
irreparabilmente
rapidamente
Egli jfu
in
E
spirito
limite di questa
e cosi
evoluzione.
uno Atene
IL
PANTHEON
(Fot.
I.
I.
d'Arti Grafiche\
^i
anticlii
monumenti, completo
il
tempio
II
di
(iiove
Olimpio
dei
Panellenio.
carattere
principale
monumenti e una estrema e'eganza unita a quella grandiosita scenografica che oramai doveva essere la. base fondamentale delT arte romana. Inoltre egli fu uno
spirito nostalgico, in cerca della bellezza a traverso tutte le regioni dell'impero.
Nel
il
in (irecia
ROMA
che prediligeva sopra
I'Eufrate,
il
lOI
le altre provincie visse qualche tempo, percorse il Nilo, Danubio, fu nelle Isole Britanniche dove edifico la grande muraglia di
:
nella
il
Spagna dove
sepolcro di
rifece in
e
Tarragona
incise
ai
il
il
tempio
di
Augusto
in Egitto
dove
riedifico
Pompeo
suo
nome
sul colosso di
Amenofi
deve rimanere
adrianeo.
nostri
sguardi
come
la piu
inesplicabile
manifestazione
dello
spirito
Dovunque
IL
PANTHEON
LATO DESTUO
DEI.
PORTICO.
(Vol.
I.
I.
li'Aiti Crafiche).
egli fu, in
Asia come
si
in Africa,
lui
i
nelle Gallie
come
il
nella
llliria,
passaggio e
vilta
che fu veramente
1
conquistaturi.
i^aesi
strame,
latina
arricchirono di
inizio di
monumenti
architettonici,
grandezza
fu una nuova civilta. Nessun imperatore e nessun piu munifico di Adrian nell'erigere edifici nuovi e nel restaurarr gli antichi. Are non indegno a giudicare dal tempio di Venere e Roma chitetto egli stesso
ed
sovrano mai.
voile vedere
si
marmo.
compiacque
forme
di bellezza
102
edifico
ITALIA ARTISTICA
una
villa
erano
piaciuti
nei
suoi
innumerevoli viaggi.
Si capira facilmente
come un
col
divenire
un
per
corruttore.
cosi
different!,
I'arte
romana dogiungere
piani
veva perdere
yli
il
suo carattere
iiltimi
poco
(^he
aH'imbarbarimento degli
K dunque
sotto
Adriano
bisogna ricercare
i
egli disegnasse
XVIl).
della
di Venere e Roma: e in quell'edificio elegantissimo, costruito fra il Foro Pace e il Colosseo, die noi troveremo caratteri fondamentali della sua arte. Ouesto tempio fu costruito I'anno 13^, sopra una piattaforma artificiale ottenuta ricolmando le irregolarita della Velia e distruggendo gli edifici die si trovavano in
del
tempio
quel punto.
absidi die
rivolta S.
Aveva in origine due facciate die guardavano ai due lati opposti e due combaciavano nella loro periferia esterna. Si possono vedere anclie oggi Tuna verso I'anfiteatro Flavio, Taltra cliiusa nei giardino del convento di
tetto di
Francesca romana. Ma questa particolarita non era visibile all'esterno e un unico bronzo dorato ricopriva Tintiero edificio. A Roma Eterna e a Venere Felice erano dedicate le due celle rivestite di marmi preziosi e precedute da quattre
colonne. circondava questo tempio eretto in onore della
citta
della
Divinita
sua
I04
protettrice.
ITALIA ARTISTICA
le
Dagli avanzi che ancora sono rimasti, possiamo giudicarne elegantissime e la linea armoniosa e solenn? al tempo stesso.
proporzioni
Anche
Marzio
il
tempio
di
Nettuno
se
bene
edificato in
origine
i
da
Agrippa
fu
BUSTO DI ANTINOO
chiamarono Poseidonium. Aveva'^la facciata rivolta verso la via Flaminia e sorgeva sopra un podio altissimo decorato sontuosamente con grandi statue di cui se ne conservano alcune nel Museo Capitolino e in quelle Nazionale
gii
antichi scrittori la
di
Xapoli
rappresentanti figure
muliebri
che
impersonavano
le
varie
provincie
e
al
suppellettili del
alia
Basilica
Tempio girava un
adorne
di
pitture
rappresentanti
la
ROMA
spedizione degli Argonauti e
giallo antico.
le
lO:
cui porte
erano
precedute
da
colossali
colonne
di
nel Campo Marzio Panil doveva tramandarci intatto e die anche oggi rappresenta la piu completa manifestazione dell'arte romana. Si credeva fino a poco tempo fa che Tedificio attuale fosse il tempio primitivo del secolo di August ma gli studi intrapresi nel 1891 da Giorgio Chedanne e le ricerche poste-
Un
altro edificio di
Agrippa, rifece
Dei che
intieramente
theon o tempio di
tutti gli
la sorte
riori
ci
risaliva
dalle
fondamenta
alia
cupola
al
period adrianeo.
scavi
recenti
hanno inoltre dimostrato che il Pantheon di Agrippa aveva una forma rettangolarc ed era piu piccol le sue fondamenta son state ritrovate sotto il portico dell'attuale edificio. Csi che sotto la direzione di Adrian il tempio di tutti gli Dei acquistava una diversa apparenza. ]:)iu adatta al gusto del tempo o piu degna dolla grandezza romana. Rispettoso pero dellc tradizioni e della stori.i. cgli non volU;
dare
al
:
nuovo monument
il
su
nome
il
e prefer! di lasciare
mitiva
M.
A^i^rippa L. F.
non ostante
clio
d'Au-
nome.
jo5
ITALIA ARTISTIC A
riedificazione del
periodo il Pantheon fu compiuta fra il 112 e il 126 di ornamenti e se bene spogliato dei suoi Adriano piu fortunate del governo di di terra, rimane ancora il piu bello e il bronzo e interrato da dieci o dodici metri a cui si accedeva per una podio suo sul Alto piu completo dei tempi romani. rivestite di marmi prepareti le e oro la cupola d' scala di cinque gradini, con
La
BU5TO
DI
ANIONINO PIO
NAPOL
'.
MUSEO NAZIONALE.
ziosi.
il
Ma
:
neirinterno
che
noi
possiamo
di
anche oggi ritrovare un poco della porzioni, unita una grande semplicita
sua anima
di linee
antica,
Un'armonia perfetta
ancora
il
procui
questo e
segreto
per
alia sua noi ci sentiamo compresi di stupore. La cupola ha un diametro eguale simmetricamente profondita (.u m. e ,50 cm.) sette cappelle o nicchie sono distribuite di intorno alle sue pareti e ne interrompono la monotonia con le snelle colonne
;
I'occhio centrale
della
volta
distribuisce
una
luce
R
diffusa,
(J
MA
107
attenuando
le
ombre
ac-
e togliendo
rinconveniente
nare
quando
ziosi
tutto
il
suo interno
era rivestito di
e tutti
i
marmi
pre-
cassoni della
di la-
mine
cio,
d'oro. ]\Ia
con tutto
la
non ostante
la
mole
del
tempio,
I'architettura
conserva
aerea.
sua leggerezza
vi
Non
uii
solo
traL'aPOTFOSI D'ANTONINO E DI FAUSTINA BASSORILIEVO DELLA BASE DELLA COLONNA D'ANTONINO VATICANO, NEL GIAKDINO DELLA PIGNA.
particolare che
abbia
porte
massicce
di
graticciata
elegante,
che
pur
mangiusto
della
artisti
tenendone le proporzioni deve dar loro una incomparabile snellezza. Ed era che questo edificio perfetto fosse il sacrario deU'Olimpo romano. La religiine bellezza e i suoi simulacri che avevano suggerito le perfette immagini agli
della Grecia, erano veraraente
degne del
loro
scrigno
colossale
bellissimo,
si
tempio
di
tutti
paganesimo
i
trionfante
ci
quelle che
secoli
Lo
non
si
stesso
ilel
puo
si
dire
jjeratore
monument
fatt<i
egli
aveva voluto
antica
e
in
le
cen-
servare
la tradizione
tondo
linee
il
non aveva
principal!
(juale
che
ripetere
di
del
mausoleo
si
August<\
ai
a sua
volta
avvicinava
se-
Metella. Trasformalo
l)riino
la
itAssoKiLiivo niiiA HAsi coKiEo MiiriAUE lUNLiiui: NELCIAKDEl LA COLONNA D'ANTONINO -VAllCANO,
in
fortez/a.
in
fin
dal
medio evo,
di
c
il
divenulo
breve
fu
cir-
rocca
Roma,
bcU'ediTirio funebre
pcrdclte la sua
forma primiliva.
(11
(,,,(|ato di baStlOUi C
opcrc fortiflcate,
io8
ITALIA ARTISTICA
dovevano cercarvi
rifugio.
Questo meravi-
glioso sepolcro fu cominciato dallo stesso Adriano I'anno 130, ma non fu condotto a termine che 9 anni dopo sotto il governo di Antonino Pio ('). Si componeva di un
STAiUA
DI
MARCO AURELIO.
(Fot, -Vlinari).
basainento colossale
di
marmo
uno
dei quali
si
(1)\ OllrcTairiiriperatore Adriano furcrio sc|,olti Marco Aurclio, Fulvo Artonino, Galcrio, Fadilla,
I'io,
ecc.
COI.ONNA
hi
MARCO
AURIl.lO.
(Fot. Alinarl).
no
ITALIA ARTISTIC A
geva la mole circolare. quella che rimane tutt'oggi, e che era anche essa decorata con grande magnificenza. Tutto I'edificio era circondato da una cancellata di bronze adorna di pavoni dorati. che si apriva nell'asse del Ponte Elio, sopra una porta dov^e in una nicchia s'innalzava I'immagine del sovrano. Dalla porta si scendeva per un corridoio pavimentato
di
mosaici bianchi
neri,
fino
alia
cella
funebre
stanza
quadrata, con le pareti e la volta di peperino, dove nel centre giaceva il sarcofago di porfido contenente le ceneri di Adriano e di Sabina *'^. Numerose statue decorative, e colonne di marmo e vasi preziosi adornavano all'esterno il colossale mausoleo che
dell'l liilsen
ci
permette
d'immaginare nella
Per accedere al suo sepolcro funebre, Adriano penso anche di edificare un ponte monumentale che riunisse al Campo Alarzio la sponda trasteverina. E fu veramente un accesso trionfale. degno complemento estetico del mausoleo. Si cumponeva in origine di otto grandi arcate di peperino riv'estite di travertin ed era decorate sui
parapetti da statue decorative. Dal
fu detto dotto,
le
nome
stesse deirimperatore
Elio
Adriano
nei.
Ponte Elio ed
e,
Ri-
nella
a sole
cinque
arcate
rimpiccielite
il
due
il
laterali '-\
ma
durante tutto
medio
la citta
eve
giungesse
sotto
si
il
governo
di
A-
era
fermata sotto
in
puo giudicare del sue valeie perdono la finezza primitiva basserilievi sterici si modellano in una per divenire semplici accessori decorativi e unica cifra, dove la snellezza ed il naturalismo di un tempo cedono a un principio di manierismo che andra ormai aumentande di anno in anno. La testa colossale di Adriano al Vaticano ci dimostra gia come per far grande si trascurassere quelle preziose qualita di analisi psicologica che avevane resa cosi interessante Tarte roarce che mana. I basserilievi che adornavano I'arco di trionfo dell'imperatore sorgeva sulla via Flaminia, di fronte alVAra pncis e che fu distrutto per ragieni di
trasformarla nei tentativi rozzissimi del
Si
IV
busti
viabilita in
pieno secolo
XVII
ci
funno vedere
nella
i
la
degenerazione
di
questa
sculdi la
sua ascensione
di
dai
monumenti
Augusto
a quelli di Traiano.
simulacri
queirAntinoo, che fu
cesi
diverse
dai
tono innanzi
artificioso,
]\Ia
le
un ellenismo
D'ora
I'arte
sua parabola
ascendente.
gli ultimi
sotto
("estantino
Au-
gusto,
(1) II
il
Roma.
nella
coperchio
pu6 vcderc
Hasilica
di
S.
Fietro
e
dove
stato trasformato in
conca
battcsimale.
(2)
Durante
jjli
arconi primitivi
scioccainentc distrutti.
12
ITALIA ARTISTICA
VI.
La decadenza comincia
filosofo
si
accentua sotto
suoi suc-
da
farci
un
po'
che e giunto a noi con una fama di cosi perfetto sospettare della verita se si pensa la protezione che egli
AI
NEMICI VINTI
DEI CONSERVATORI.
offri
ai
cristiani
rimangono ancora
alcuni
monumenti
quali
ci
permettono
di
seguire la lenta discesa dell'arte romana. Piu robusta e piu organicamente nazionale,
I'architettura
si trasformo meno rapidamente: ma oramai anche negli edifici la grandezza tende a sopraffare I'eleg-anza, una grande sproporzione fra le diverse linee
ci
fa
perfetta
delle
in
costruzioni
di
adrianee.
II
tempio che
Romano
nnore
che
la
storia
ci
ammaestra non
degna
di
questo onore
y.
o > 6
>'
114
e
ITALIA ARTISTICA
colonne di
il
un buon esempio delle nuove tendenze architettoniche. II pronao e formato da marmo caristio, troppo grosse in reiazione con lo spazio che intercede fra limite esterno e la cella, e I'attico e decorato da un fregio di grifoni, troppo
monumento
di
cosi
massiccio.
Con
le
tutto cio
linee e
un
certo insieme
nella
comla
posizione.
La
scultura invece,
piii
rapida
nel
decadere,
dimostra gia
rughe e
Esistono a
Roma
m<^lti
sarcofagi
che
risalgono
esiste
al
anche
il
Campo Marzio
il
sul
del-
corpo
r imperatore.
Questa
colonna
che
di
fu
scoperta nel
704
all'angolo
di
Piazza
Montecitorio e
Consisteva
un
fusto
di
granito
ticano.
bassorilievi
di
questo
1'
basaultimo
mento
rappresentano
oramai
e
1'
sforzo di
un
artista
un' idea di
grandezza
col
di
r imperatore,
distributore
grande
alia
genio
in
alato
certo
el-
corone,
riesce
modo
riallacciarsi
tradizione
il
sentimento
scena
di battaglia,
cui cavalli
disposti
in
in fila serrata e
pill
AVANZI DEL c SEPTIZONIUM > DI SETTIMIO SEVERO, COME ERA AL SEC. XVI (DA UNA STAMPA ANTICA).
inventare
riproduceva
con
una
abilita
sarcofagi
si
coprivano
;
figure aggrovigliate
si
senza tener
identici
piii
conto degli
senza
i
scomparti architettonici
e le statue
ripetevano
le
in
atteggiamenti
la verita
e perfino
colonne
cambiare
Un
alle
esempio
di
questa iniitazione
si
Paragonato
statue della
buona epuca,
il
suo
monumento
gli
ci
apparisce
della
con
occhi sbarrati,
allora
ricciolini
i
che
popolavano
cavallo
e
moniimenti
forma
del
I'atteggiamento
RO
del cavaliere;
.M
115
ma
e I'ultimo sforzo e
in
che
I'arte
romana da
puo anche affermare I'ultimo bagliore quel crepuscolo imminente. Tanto e vero che bassorilievi suo onore dopo le guerre dei Sarmati, dimostrano gia in
si
i
mezzo ad
la
mano
stanca e appesantita
dell' artefice.
D'altra
parte
evidente che
il
monumento fu una ripetizione della colonna ne meno con esattezza e nella quale furono
di Traiano, ripetizione
pm-
(l-'ot.
Alinari).
iii>n
furono ec-
arte.
II
buon
civili,
governo
delle
le
di
Marco
e
^Vurelio
non preservo
delle
guerre
carestie
delle
]X'stilenze.
noto
ven-
come
il
gravezze dei
decimati
suoi
sudditi.
raccolte di
i
cittadini
gemme e di Roma
di vasi preziosi
messe
insienie
nella
metropoli
in
Tanno 170
dell'
Era
volgare.
11
come
ii6
si
ITALIA ARTISTICA
:
e questo,
dopo
e nell'arte.
certa ripresa
si
Una
ebbe sotto
il
governo
di
(Fot. Alinari).
ha lasciato tracce non dubbie della sua magnificenza sul Palatino dove costrui un nuovo palazzo e uno Stadio e fu I'ultimo degli edifici im|ieria]i le cui rovine s'impongono alia nostra ammirazione. Se Sisto V non avesse disirutto il palazzo severiano, esso sarebbe in parte giunto ai nostri tempi con suoi ripiani, le sue rivestiture di marmi e le sue colonne
edificatore e che
ROMA
come
si
r
la
Ventura
di
Du
secolo X\'I
ebbe
il terribile papa marchigiano, che fu forse con Ercole d'Este uno dei primi ideatori delle grandi citta moderne, solcate da larghe vie in linea retta, pass^ nella storia per essere uno dei piu grandi distruttori di antichi edifici che ricordi I'uma-
Ma
I.A
TRIBUNA IMI'KKIALK.
(Fot. Aliiiarii.
nita.
Cos!
come
le
i
e oggi
il
palazzo
tli
Settimio
un.i
cost.ru]i<)s-
Massimo
halcMiii
dnvi-va essi-re
vedere
corse e
giuochi nell'Jppodromo.
i
suoi triclini,
il
suoi porticati e
suoi cortili,
Ksso dovrva avcre ie sue terme, sc bene sia difficile ricostruirnc csatdi
tamente
un rdificio
Stadio
]>ri\-ato.
dove piitevano
ii8
darsi
ITALIA ARTISTICA
comodamente
spettacoli ippici e
giuochi
ginnastici.
Gli
scrittori
dell'antichita
parlano di questo sladini/i palatine che gli scavi giudiziosi del 1893
alia luce e
hanno quasi
ARCO
DI
SETIIMIO SEVERO
NEI.
ORO BOARIO-
(1-ot.
Alinari).
e distrutfo nel grande incendio del da Settimio Severe che lo ingrandi e lo decoro con piu regale magnificenza. Lo Stadio era formato da una grande palestra ovale, circondata da un portico le cui colonne di mattoni erano rivestite da marmi preziosi. Piccoli camerini
I20
riscaldati
ITALIA ARTISTICA
le
visibili
lo
chiudevano
nella sua
estremita settentrionale
bassorilievi
elegantissimi, altari
e sedili di marmo ne decoravano lati. Disgraziatamente e arduo ritrovarne la forma primitiva e varie tegole e mattoni col sigillo di Teodorico ci dimostrano che
verso
il
meno nuovi
restauri
vennero a modificarne
I'aspetto.
lEKMI-; DI
CARACALLA
(Fot. Alinari
Ma
nomia
con
il
gruppo
delle
costruzioni severiane.
citta di
il
Palatine
si
acquistava una
fiso-
definitiva.
Una vera
marmo
cui
di
bronzo
stendeva
oramai dalle
gia
delle
capitoline.
magnificenza
nuove tendenze, era unito per mezzo dello Stadio alia casa di Augusto e da questa con un criptoportico che si svolgeva intorno all'estrema area del colle, agli
edifici
di
pomposa
risentiva
Caligola e di Tiberio.
^lai gli
di
avvenire. Tutti quelli edifici, coi loro templi. con le loro terme, coi loro giardini, coi
122
ITALIA ARTLSTICA
loro musei, coi loro portici, coi loro teatri,
con
le
loro
basiliche,
con
le
loro
biblio-
teche
lucente di
di
marmi
preziosissimi,
scrosciante
Palatino, e
cui
i
il
colle roccioso
e boschivo su
Lazio
avecin-
vano innalzato
gendole
le
loro
capanne rotonde
di
di
un rozzo muro
difesa contro
cine,
le
gemme,
dagli
come un
innalzato
uomini riconoscenti
Disgraziatamente
alia bellezza di
Roma
quelli
i
pero,
erano
supremi bagliori
estinguersi.
di
Oramai
e
precipitava.
Se
ancora un
di
una parvenza
nobilta,
MUSEO VATICANO.
(Fot. Alinari).
la
scultura
ritrovare
le
forme armoniose che I'avevano resa illustre nel mondo, Lo scalpello degli artisti romani diveni^'a ogni giorno piu inetto e cercava di nascondere la sua miseria sotto una sovrabbondanza di ornati, di fogliami e d'intagli che a mala pena celavano 1' insufficenza
rilievi
della tecnica,
i
quando
lo
scultore
abituati
era
e
costretto
a
avevano trovato la loro pill alta espressione, si vedevano quei poveri riquadri, lavorati malamente, e vera opera da nani incrostata sopra un edificio immaginato da giganti. Esempio della prima maniera e I'arco che gli argentieri e mercanti di vaccine eressero in
storici a cui
Romani erano
che
Roma
onore dell'imperatore
dell'Era volgare.
scolpiti sull'arco
Settimio
Severo,
di
sua
moglie
dei
Mentre troviamo I'impov^erimento dell'arte scultoria nei bassorilievi del Foro Romano, eretto un anno prima per onorare le guerre inisopra quei barbari
che
gia
periali
"'.
di stenti
tumultuavano
ai
confini e scen-
Ma
in
in tante
preoccupazioni e
la vita di
un cerchio rovente,
olilio
Roma
continuava
i
nella
magnilicenza e
nell'ozio.
in
prossime rovine,
(
Romani
volessero annegare
in fatti,
un
rli
ultimi
edifici.
veramente
degni del
nome
notarsi
di
Roma
sono
le
terme.
(1)
!;
ila
come
delPuno o
sostituire
il
Geta da
lui assassinate.
ROMA
]\Iai
12
come
ai
tempi
di Caracalla e di Diocleziano
questi
s^randi
edifici
di lusso
avevano trovato un aspetto piu seducente e piii ricco. Le terme che cominciate da Settimio Severe, furono condotte a fine da Caracalla, fra 11 200 e il 235 di Cristo apparvero anche alle popolazioni romane come una visione di suprema magnificenza. Esse furono colossali colossali nelle proporzioni, colossali nelle decorazioni, colossali nel volume d'acqua che gli acquedotti riversavano nelle loro piscine, per le statue che decoravano loro cortili e le loro aule, per marmi preziosi che rivestivano le loro pareti. Esse potevano contenere
e della disoccupazione cittadina
di
lunghezza su 114
di larghezza.
{calidariuiii)
di
Sale
e
per
quelli di
il
acqua calda
d'acqua
palestrtsi
nuoto, gabinetti
il
massaggio,
le
passeggio e
conversazioni,
in
le
cui
muraglie
si
chiudevano
ai
lati
due esedre
e
divinita
pavimenti erano
quali
di
mosaici bianchi
neri,
di
rappresentanti
mostri
fluviali
colossali,
Ratto d'Europa
fiori.
si
aprivano
Colonne
e
le
sostenevano
le
architravi
volte,
dove
loro
si
rincorre\ano ghirlande e
era
cosl
le
La
mole
enorme, che
volte, nei
le
rovine
degl' incendii,
demolizicini dei
rimangono ancora,
gigantesche,
nelle
loro
\
I
Chin?
Ji
S."
J-j/i.."
^rmu' par
Ij'rail jj-R.'/h-,-
TERME
ni
DIOCIJZIANO
I.
SEC. XVIlO.
,24
ITALIA ARTISTICA
fitjri
selvatici,
come una
sfida su-
alia rovina.
di
Caracalla
farci
possiamo
un' idea,
Bernardo e
aule
il
Anch'esse
di
ebbero
granite
le
loro
la chiesa di
4 colonne
i
ancora
]Massi-
al loro
loro porticati,
loro
1'
edifici
accessor;!.
supremo sforzo
.^^02
della grandezza di
di
Roma,
suo
imperatore
mino
in
onore
Diocleziano
predecesscre,
voile che
fossero
E come
per signifi-
Roma,
magni-
che doveva misurare un circuito di 2000 metri e poteva contenere oltre 3000 bagnanti Oramai la grandezza e il fasto erano Tunica visione e I'unico sogno degli
!
imperatori romani.
si
grandezza
umana,
essi
volessero
lasciare
ai
futuri abitanti
1'
della citta,
come
la
impero
di
Roma.
Questi furono
gli ultimi bagliori
dell'arte
tomba barbarica.
gli artisti
romana, prima che Costantino la racA poco a poco la stanchezza si non seppero ne meno piu imitare. Troviamo
e quello detto di
mostrano a quale gradino fosse discesa Tarte. Si tratta di costruzioni massicce, senza nessuna decorazione e senza nessuna scultura, semplici cui costruttori non avevano ne meno piu la possibilita o il abbozzi architettonici nobilitare con qualche forma d'arte. E pure 1' imperatore Gaheno aveva gusto di avuto cara la grandezza romana, e nei suoi giardini dell'Esquilino aveva restaurato quel tempietto di Minerva Medica, che ammirato durante tutto il rinascimento per
^^^
Druso
ci
la
piu
graziosi
mezzo a quel periodo di decadenza e di trascuratezza noi troviamo un ultimo edificio che. per le sue memorie e per le sue tradizioni. sembra riallacciare Testrema decadenza di Roma, con la sua prima e piu pura origine. Intendo parlare
]\Ia
in
Nessuna
questa
divinita
aveva avuto a
Dea
italica,
custoditrice
della
un culto piu divoto e piu religioso di fiamma e delTacqua, che i primi abitanti del una capanna circolare, con riti pieni di mistero
stabilite
le
Roma
di
Romolo troviamo
a^fidate.
regole rigidissime
dovevano sottostare
carhasiis)
con I'aggiunta
durante
funzioni di
uno
scialle di
panno bianco
(I)
Non
si
fe
S.
Sebastiano.
potuto identificare in onorc di qual personaggio sia stato eretto evidente per6 che appaitiene ai bassi tempi dcU'impero.
di
ARCO
DI-.TTO
hi
hIvMISO
SI
N'lA
Ai'l'IA.
(K..I.
Al rariV
120
sotto la gola.
I
ITALIA ARTISTICA
capelli
erano
stretti
benda
sapere
di
lana
bianca
con
il
nastri
e Valeric
ci fa
di
una vestale
pieno di che, per dimostrare la sua purezza, dovette portare al Tempio uno staccio I'amminicomunita, sotto in vivevano acqua del Tevero senza farla cadere. Esse strazione di una i'ist<dis maxi)na, specie di badessa scelta fra le piu meritorie
del colle.q-io. neU'edificio sontuoso posto tra le
falde
del
Palatino
la
fontana
di
^;s5e*r^A^-.:.
--
''*^*r'
^''^^
^v*
(Fct.
I.
I.
d'Arti Grafiche).
Giuturna, intorno
al
])iccolo
la
fiamma sacra
di
Roma.
Preservato sempre a traverse
finalmente distrutto sotto
il
citta,
VAirmin
Vrs/ac fu
regno di Commodo dal grande incendio del 191 e il Palladio, salvato a stento alle fiamme. fu in quella occasione trasportato sul Palatino e veduto per la prima volta dal popolo romano. Ed ecco che trenta anni dope uno spirito femminile, che rimane per noi il mistero di quel periods fortunoso, voile ricostruito il tempio, adornato il palazzo con
piu grande magnificenza, riorganizzato
il
il
collegio di quelle
ROMA
vestali
2-
la
citta.
Fu
Giulia
al
Domna
tempio
che sotto
di Vesta.
governo
di
ci
forma
imperatrice della decadenza e per noi plena di suggestione. All' improvviso. in mezzo alle donne voluttuose e feroci dei satirici e degli storici romani. ecco che balza fuori questa Giulia Domna, sapiente, energica, dotta, libera di pensiero e di attitudini, in
Cosi
come
una
parola,
moderna. Arnica
istruita
profondamente
delle
idee
^X'
NINFF.O, cosi
DETIO TEMI'IO
DI
MINKKVA
M[:[)IC.\
si
agitavano intorno a
lei,
ella e
per
noi
un
curioso
ein'mnia
cui
una cosa
che
le
condizioni iiioraliWcX
Come
Taniina
la
religionc
si
non era
])iu
piii
I'an-
tempi
rc'pul)hlicani,
cosi
si
era
trast'ormala.
tardi.
awiciin
di civilta
che
cristiani
vollero attribuirt-
quel
fosse
storia di
Roma,
le
II
diulia
Domna
ci
dimostra come
ini"
la fennniiiilita si
rialzata e
come ormai
donne romane
])i)ssedessero
do\-i'va
anima
libera
foggiata
la
cristianesimo n<>n
(huKiuc
risoljex'are
vita
i.^o
n ALIA
Domna
ci
ARTISTIC A
si
e
III
sempre vantato
secolo
di
aver
fatto
apparisce su quel
limitare
del
quasi
immagine viva
della
la ricostituzione
di
ElJlCOLA DI VESiA.
il
essere
sontuoso,
preziosi,
di
col
di
fontane e di
fiori,
con
le
stanze incrOstate di
marmi
con
bagni e
sacrarii
dove
il
mosaici e
pietre rare
formavano disegni
statue
di
una rara
la
bellezza.
Anche
oggi,
grande
cortile,
adorno
di
muliebri
ci
die
pietosa
la
gem'alita di
Giacomo
P)oni
ha ricoperto d'oleandri e
rose,
fa
rivivere
vita
ROM A
dissepolta di quelle vestali.
Le immagini
delle
loro
sacerdotesse
del
peristilio.
niaggiori
(rli
stanno che
la
ai pilastri
artisti
sco]pirono quelle statue trovarono un mezzo ingenuamente puerile per vcrginita di quelle vcslales iiiaxitiiac gia anziane e ci detter(j un corpo
delizioso nella linea eretta del seno e
indicarci
giovanile
cui
il
volto gia
sfiorito
serenita.
Le
anche
signi
viola,
:
basi
dei piedistalli
di
ci
fanno sapere
in-
nomi
quelle
sacerdotesse
Fla-
Coelia
Claudiana,
Terentia
tutte a
Rufilla,
appartengono quasi
gia
cosi
quel
III
secolo
rozzo
oramai
timo
nell'arte della
si
scullura.
Un'altra data
piedistallo
i
:
legge sopra un
ul-
362.
Ma
che
I'iscrizione
abrasa e
nostri occhi
di
non possono
fu
leg-
gere
il
nome
di
colei
ritenuta
indegna
quell'onore
il
supremo.
delitto
?
Chi
fu
mai
quale
suo
Fu,
come
vogliono alcuni, una vittima d'amore, puil suo dolce peccato e cacciata anche dopo morta dalla comunita dove era vissuta e che aveva contaminato tra-
nita per
O
e
pure
fu
quella
abbandono
nebre
ranza
?
il
carbaso
il
suffibulo
del
te-
catacombe
la
nuova
al
spepie-
Le
distallo
il
suo
nome
luoghi
che
seppero
il
suo dolore.
Ma
quello
era
veramentc
fato
di
1'
ultimo
SI.MIA
ni VISIAI.I
MASSIMA
.WUSF.O NAZIONAI-F.
(Fot. Aliiiaih.
crepuscolo e I'oscuro
Costantino
:
dell'impero
il
giorno
in
vallata tiberina di
battcvano quelle ckl suo rivale Massenzio nella Ponte Milvio, una nuova Era stava ])er cominciare al mondo. E
di
quando
in
riconoscenza
quella
vittoria
fu
riconosciuto
il
cristianesimo
religiom-
dello stato, era tutta I'antica societa clic crollava, e C(jn essa tulta un'arte, tutta
letteratura, tutta
una
il
che
il
Senato e
contro
alia
Mct.i
Sud.mtc
in
fatti
in
onon-
deirimpcratori'
vitt<v
Ma
I'edificio e
anche
U. s,ui)remo am-lito
ella fa
grosso senza
riuscirc
ad
esser grande le sue maggiori ^culture sono toltr da un consimik' cdificio eretto in onore di Traiano, completate qua e la da rozzi bassorilievi che a pena scmbrano
appartenere ad un popolo
civile.
La
forma.
busti
'f
132
ITALIA ARTISTICA
i
tracciano a pena
come
in quelle di
Massenzio
che
si
Roma. Le
statue o s'irrigidiscono
sempre
si
piii
come
di stupire
con
la
sproporzione e I'immensita
come
che
e
di
conricer-
Campidoglio.
e
di
Oramai
di
la
materia
o
piu
hanno
le
busti di
di
agata
porfido,
diaspro
di
brecciato
su cui appariscono
teste
marmo
dagli
occhi
policromi
uno spaventoso
TEMIMO
ni
ROMOLO.
(Fot.
1.
I.
d'Arti Grafichc).
effetto barbarico.
An die
perdono
le
eleganti
pro-
Santa Elena
i
madre dell'imperatore
figlia
chiudono
zamente scene di battaglia, cavalieri in corsa, genietti alati intent! a vendemmiare. Chi poteva desiderare una snella urna di marmo greco, su cui a pena qualche decorazione architettonica metteva una nota d'arte, quando le cave di oriente offrivano
al
loro
marmi
preziosi
?
(
cosi la forza
lia
le
dame romane
ave-
ROMA
vano preso I'abitudine
poter seguire
i
33
loro busti
con
parrucche
movibili
per
moda. A giudicare quei ritratti si vede lo sfarzo di una bizzarria, piu tosto clie la ricerca paziente del carattere. Bisognava solleticare prima di tutto la vanita del cliente e dimostrare al pubblico la sua ricchezza. Xe egli avrebbe saputo. ne lo scultore avrebbe potuto, desiderare o tentare una forma d'arte perfetta. II centro del
capricci della
SARCOFAGO
IN POKl IIKJ
[)I
'IMITRAIOKE COSIANIINO.
(I'ot,
MUSEO VAIKANO.
Alinan).
una nuova
civilta
jier
cssere
del
piu
esatti
una
])en.sierc)
classico.
bella
donna
o])pre.ssa da'
su'ii
per cadere esaurita dalla gravezza della sua armatura. Cost;intin<> arriv<"' di questa agonia, e non sei^pe o non ])i'tr far altri) chc rarrhiudcrc
palpitante ancora dentro
il
momonto
eadavore
Ouiri-
Del resto anche I'archilettura degenerava. Le irrmr die nale non ebbero nr la ri'sistenza nr la maesta di dUi'Ui' rhc
''difico
sul
suoi
antecessor!
ave-
ARCO
DI
COSTANTINO.
^^^!ar_
ARCO
DI
l-'ol.
Alinari
RO
vano
lasciato al popolo di
AI
A
OD
creirp nnll^
^-
s,tele ci,e
per
la
lu,
.mridionale del Fro appar,sce ogg, troppo grande, con le sue ,re absidi sproporzionate e
i
Anche
deirid.-ale scultori,,
Roman.,
d
cas-
permi
FOKO ROMANO
AVANZl
Oil.
IKMPIO DI SAllKNO.
^Fot. Alinai.),
settoni che ne
decorano
la volta, e
le
quali
ci
di-
mostrano come I'ultimo imperatore avesse dovuto cercare, con lo sfarzo dei materia li. di ottenere quella meraviglia che suoi predecessor! avevano ottonuto con la sola potenza dell'arte. D'altra parte anche la tecnica \-cniva men(\ II piccolo tein]Mo
i
fiuflio
Romolo
cressc
sotto
sulla
il
il
/<///////
Sarrar
ci
I'r/u's
e
la
.stes,so
1
imperatore
.si
via
A])])ia.
dimostrano
imiri
assotti^'liano c
m.itcri.ilc
(li\icnc
mono
saldo.
edifici
impcriali
K-
di-l
Palatine.
di
ossature colossali
d'altra
parte,
rimpoverimento estetico
,si
iuidava
manifcstando semprc
136
ITALIA ARTISTICA
(Fot.
1.
1.
d'Arti Giafichc).
di
Gia abliiamo veduto a quale indecoroso ripiego erano discesi gli antichi Romani per innakare I'arco del trionfo cristiano aH'imperatore. Piu tardi, nel Velabro,
pill.
il
bisogno
di quel
di
prestito
forzato a
monumenti
anteriori,
forma
massic-
informe cubo
di
quel bassorilievi
che
avevano
architetti
Romani. La mano
d'ojDera
cedeva
nuovi
non sapevano costruire piii. Ancora qualche anno e coloro che saranno chiamati a erigere la tomba deH'imperatrice non potranno ne meno incurvare la
volta e saranno costretti a usare
olle
di
terracotta
II
per
alleggerirla
dei
in
modo che
imperiali
di
strapiombare.
ricordo
mausolei
memoria
dei
Romani
degenerati.
di quel
E
dando
mondo che
le
si
andava sprofon-
abbandonato
Palatino per andare a vivere nel palazzo dei Lateraui presso la porta Asinaria. cora qualche anno ed egli avrebbe gettato
Roma
era
Ancome un frutto troppo mature quella sua folta di monumenti cosi grandi e cosi belli
dei
che
lo spirito
nuovi.
Nel
Foro
ROMA
137
dopo I'incendio di Cornmodo tutti gli edifici erano restaurati e ultimo a sorgere il tempio di Saturno levava sotto il Campidoglio le sue colonne di granito rosa. Si contavano, dentro la cinta delle mura in cui Aureliano aveva chiu^a la Metropoli.
1
terme,
10 basiliche, 28 biblioteche,
divinitii,
ii
fori.
22
statue
equestri
colossali,
So statue
erme.
d'oro di
colonne votive.
propria grandezza.
di magnificenza, Roma non avrebbe piu potuto prominacciava stava per trascinarla sotto il peso della sua d'altra parte la gente nuova, quei cristiani avidi di potere e
aspettavano
brame
memoria
di
aveva
tiran-
loro armi.
L'anno 367 dell'Era volgare 54 anni dopo, cioe, dal giorno in cui Costantino il grande aveva riconosciuto a Milano la religione cristiana come religione ufficiale un Vezio Agorio Pretestato, prefetto della citta, restaurava sotto le falde del Campidoglio un tempio alle dodici divinita maggiori di Roma [Dii coisentcs L'edi,
ficio
rimane ancora,
con
le
sue
magre colonne
appello
e la sua strut-
disperato
di
un innamorato di Roma alia negletta religione dei padri. E fra gli edifici sontu<si del Foro Romano, quel piccolo portico tutto bianco parla alia nostra vecchia anima latina come I'eco affievoHta di una grandezza che sta per finire. Vezio Prett^stato Oramai dovremo ricercare sulle rovine deU'arte antica. si alza come uno spettro quella nuova di vita che doveva recare al nelle basiliche e nelle chiese gli albori
mondo una
MCNEIA
DI:L1 "IMI'I
IMIOKF. IIIO.
;L LIBRARV FACIUTr
:^-'v'f''