Vous êtes sur la page 1sur 29

1

ESEMPI DI VERIFICA ALLO STATO LIMITE ULTIMO DI ALCUNE SEZIONI DI ELEMEN-


TI STRUTTURALI IN CEMENTO ARMATO

1. CARATTERISTICHE DEL CALCESTRUZZO E DELLACCIAIO

Adottando come normativa di riferimento il D. M. del 14/01/2008, le caratteristiche del calcestruzzo
e dellacciaio sono quelle qui di seguito precisate.

Caratteristiche del calcestruzzo

Il calcestruzzo, che ai fini delle verifiche a pressoflessione si suppone non reagente a trazione, viene
classificato secondo un codice unificato in base ai valori della resistenza caratteristica a compres-
sione cubica a 28 giorni
ck
R

e della resistenza caratteristica a compressione cilindrica a 28 giorni
ck
f .
(1)
I tipi di calcestruzzo utilizzabili sono quelli riportati nella seguente Tabella 7.1, ma in zona
sismica sono consentiti solo classi di resistenza non inferiore alla C20/25. Solitamente si utilizzano
calcestruzzi di classe di resistenza compresa fra la C20/25 e la C40/50.

Classe di resistenza
2
[N/mm]
ck
R
2
[N/mm]
ck
f
C8/10 10 8
C12/15 15 12
C16/20 20 16
C20/25 25 20
C25/30 30 25
C28/35 35 28
C32/40 40 32
C35/45 45 35
C40/50 50 40
C45/55 55 45
C50/60 60 50
C55/67 67 55
C60/75 75 60
C70/85 85 70
C80/95 95 80
C90/105 105 90

Tabella 1.1

Ai fini dei calcoli, al calcestruzzo attribuita una resistenza di calcolo a compressione
cd
f (da usar-
si per le verifiche a pressoflessione), ed una resistenza di calcolo a trazione
ctd
f (da utilizzarsi nelle
verifiche a taglio). Nel caso delle verifiche allo stato limite ultimo si deve assumere:
(2)



0.85
1.5
ck
cd
f
f = 1.1


1)
Il codice del tipo Cn/m dove n ed m sono due numeri interi il primo dei quali rappresenta il valore in N/mm
2
della
resistenza caratteristica cubica R
ck
mentre il secondo rappresenta il valore in N/mm
2
della resistenza caratteristica cilin-
drica f
ck
.
2)
Nella 1.1 il coefficiente 0.85 un coefficiente riduttivo per le resistenze di lunga durata. La 1.2 valida per calce-
struzzi con classe di resistenza non superiore alla C50/60, cio per quelli normalmente utilizzati.
2

2
3
0.14
ctd ck
f f = 1.2

In Tabella 1.2 sono riportati, con la precisione di due cifre significative, i valori in N/mm
2
di
cd
f ed
ctd
f per i calcestruzzi di classe di resistenza compresa fra la C16/20 e la C40/50. Per passare dal va-
lore in N/mm
2
a quello in KN/m
2
basta moltiplicare il valore in N/mm
2
per 10000.

Tipo
cd
f
ctd
f
C16/20 19.07 N/mm
2
0.89 N/mm
2

C20/25 11.33 N/mm
2
1.03 N/mm
2

C25/30 14.17 N/mm
2
1.20 N/mm
2

C28/35 15.87 N/mm
2
1.29 N/mm
2

C32/40 18.13 N/mm
2
1.41 N/mm
2

C35/45 19.83 N/mm
2
1.50 N/mm
2

C40/50 22.67 N/mm
2
1.64 N/mm
2

Tabella 1.2

Il legame costitutivo di calcolo da utilizzarsi quello riportato nel grafico di Figura 1.1 ed analiti-
camente fornito dalla seguente relazione:


2
1
2 se [0, ]
2
se [ , ]
cd ce
c ce ce
cd ce cu
f
f




(
| |
(
|
=
(
\ .





1.3

dove:


ce
deformazione limite elastica

cu
deformazione limite ultima in presenza di flessione (deformazione di rottura a pressoflessione)

La normativa di riferimento fissa per
ce
ed
cu
i seguenti valori (per calcestruzzi
2
55 N/mm
ck
R ,
cio di classe di resistenza fino a quella media inclusa, gli unici che prenderemo in considerazione):

0.0020
ce
= ; 0.0035
cu
= 1.4



Figura 1.1
3
E introdotta anche una deformazione limite ultima per compressione pura:


cu
deformazione limite ultima in assenza di flessione (deformazione di rottura a compressione)

La normativa di riferimento fissa per
cu
il seguente valore:

0.0020
cu
= 1.5


Caratteristiche dellacciaio

Lacciaio, le cui propriet meccaniche si suppongono identiche a trazione e compressione, viene ca-
ratterizzato dai seguenti due parametri:


yk
f tensione caratteristica di snervamento (propria dellacciaio che si considera)

yd
f tensione di snervamento di calcolo (calcolabile in funzione di
yk
f )

In pratica possibile usare un solo tipo di acciaio, quello denominato:

B450C
2
450 N/mm
yk
f =

Il valore di
yd
f da usarsi in sede di calcolo si ottiene poi mediante la formula seguente:


1.15
yk
yd
f
f = 1.6

Dunque per lacciaio in oggetto, il valore della tensione di snervamento di calcolo da usarsi il se-
guente:



2
391.3 N/mm
yd
f =
2
391300 KN/m
yd
f = 1.7

Il legame costitutivo di calcolo da utilizzarsi quello riportato nel grafico di Figura 1.2 ed analiti-
camente fornito dalla seguente relazione:


se [0, ]
se [ , ]
s se
s
yd se su
E
f



1.8

dove:


s
E modulo di elasticit di Young

se
deformazione limite elastica

su
deformazione limite ultima (deformazione di rottura per trazione)

Sebbene la normativa non lo riporti esplicitamente, si assume:


2
200000 N/mm
s
E =
9 2
2 10 KN/m
s
E = 1.9

Si ha poi chiaramente che:


yd
se
s
f
E
= 0.001957
se
= 1.10
4
Infine la normativa di riferimento fissa per
su
il seguente valore:

0.0675
su
= 1.11




Figura 1.2


2. VERIFICA AGLI STATI LIMITE ULTIMI: IPOTESI GENERALI

La normativa di riferimento (D. M. del 14/01/2008) adotta per la valutazione della resistenza ultima
delle sezioni di elementi monodimensionali soggetti a sforzo normale e flessione le seguenti cinque
ipotesi:

(1) Conservazione delle sezioni piane.

(2) Perfetta aderenza fra acciaio e calcestruzzo.

(3) Resistenza a trazione del calcestruzzo nulla.

(4) Rottura del calcestruzzo determinata dal raggiungimento della sua capacit di deformazione ul-
tima,
cu
(in presenza di flessione) ovvero
cu
(in caso di compressione pura).

(5) Rottura dellarmatura tesa determinata dal raggiungimento della sua capacit di deformazione
ultima,
su
.

La normativa di riferimento (D. M. del 14/01/2008) assume poi che le tensioni nel calcestruzzo e
nellarmatura si ottengano dalla conoscenza della deformazione della sezione per mezzo dei rispet-
tivi diagrammi tensione-deformazione riportati in Figura 1.1 e Figura 1.2.

Consideriamo una sezione rettangolare di cemento armato a doppia armatura e fissiamo in essa un
sistema di coordinate {O, , } x y come quello mostrato nella stessa Figura 2.1. Il sistema {O, , } x y
si assume fissato in modo tale che lasse x giaccia sul lembo maggiormente compresso della sezione
(se questa, sollecitata a pressoflessione retta, interamente compressa), ovvero sul lembo compres-
so della sezione (se questa, sollecitata a pressoflessione retta, parzializzata). Adottiamo quindi il
seguente simbolismo:

b larghezza della sezione
h altezza della sezione

1
d distanza dellasse x delle armature del corrente 1 (corrente pi vicino allasse x)

2
d distanza dallasse x delle armature del corrente 2 (corrente pi lontano dallasse x)

5


Figura 2.1

Chiaramente,
1
d coincide con il copriferro dellarmatura del corrente 1, mentre per come si assun-
to disposto il sistema di coordinate {O, , } x y ,
2
d coincide con laltezza utile della sezione. Se
larmatura disposta simmetricamente
2 1
d h d = . E evidente allora, per le ipotesi (1) e (2), che se
la sezione soggetta ad una assegnata pressoflessione retta (individuata da una coppia ( , N M )) la
sua deformazione risulta rappresentabile in un piano y per mezzo di un segmento di retta come
quello riportato in Figura 2.2 (dove lo sforzo normale si supposto di compressione e la sezione
parzializzata).



Figura 2.2

Chiaramente, esiste un campo di deformazioni ammissibili, in quanto, ad esempio, in presenza di
flessione non sono possibili deformazioni per le quali si abbia (0)
cu
< e/o
2
( )
su
d > .

Siano
E ( , )
a a a
y = , E ( , )
b b b
y = due arbitrari punti sul segmento che rappresenta nel piano y una de-
formazione ammissibile della sezione (v. Figura 2.3 in cui riprodotta la deformazione mostrata in
Figura 2.2).




Figura 2.3
6
Allora nel piano y

la deformazione considerata chiaramente rappresentata dalla seguente equa-
zione (valida sia nel caso che la sezione sia parzializzata oppure non lo sia):

( ) ( )
b a
a a
b a
y y y
y y

= +

[0, ] y h

2.1

Indichiamo con
n
y lascissa y del punto in cui risulta ( ) 0 y = . Chiaramente, se ]0, [
n
y h allora
la sezione parzializzata ed
n
y definisce la posizione dellasse neutro rispetto al lembo compresso
della sezione. Se invece ]0, [
n
y h allora la sezione interamente compressa (se
n
y h ) o intera-
mente tesa (se 0
n
y < ) e ad
n
y non corrisponde un significato fisico. Tutte le deformazioni possibili
della sezione possono ovviamente essere caratterizzate dalla coppia ordinata (
2
,
c
), dove
c
la
deformazione del lembo di ascissa 0 y = ed
2
la deformazione del lembo di ascissa
2
y d = (e
quindi delle barre di armatura del corrente 2). In questo caso, lequazione che rappresenta nel piano
y la deformazione ha allora la forma seguente:


2
2
( )
c
c
y y
d

= + [0, ] y h

2.2

e si ha:


2
1 1
2
( )
c
c
d d
d

= + (deformazione delle barre di armatura del corrente 1) 2.3




2
2
( )
c
c
h h
d

= + (deformazione del lembo inferiore della sezione) 2.4




2
2
c
n
c
y d

(posizione dellasse neutro in caso di sezione parzializzata) 2.5



Supponiamo che la sezione sia soggetta ad una coppia (N, M) come quella considerata in Figura 2.2
e che a seguito di questa sollecitazione la sezione abbia una deformazione individuata dalla coppia
(
2
,
c
) come mostrato in Figura 2.4.



Figura 2.4

Supponiamo quindi di aumentare il valore di M mantenendo costante N o, viceversa di aumentare N
mantenendo costante M. Chiaramente, in entrambi i casi la deformazione della sezione aumenter,
7
c
si avviciner a
cu
(ovvero a
cu
in assenza di flessione),
2
si avviciner a
su
e prima o poi
si giunger al collasso della sezione stessa. Il collasso potr avvenire:

Nel caso in cui sia presente flessione

per rottura dellacciaio del corrente teso (se si giunge alla condizione
2 su
= con

c cu
> )

per cedimento del calcestruzzo compresso (se si giunge alla condizione
c cu
= con
2 su
< )

per cedimento simultaneo dellacciaio del corrente teso e del calcestruzzo (se si giunge alla con-
dizione
2 su
= ed
c cu
= )

Nel caso in cui non sia presente flessione

per cedimento del calcestruzzo compresso (se si giunge alla condizione
c cu
= con
2 su
< ;
questa situazione si verifica se la sezione soggetta a compressione pura)

per rottura dellacciaio (se si giunge alla condizione
2 su
= con

c cu
> ; questa condizione si
verifica se la sezione soggetta a trazione pura)

Da quanto ora detto si comprende che le deformazioni ultime della sezione (cio quelle in corri-
spondenza delle quali avviene il collasso) sono quelle che appartengono alle regioni ombreggiate in
Figura 2.5, Figura 2.6 e Figura 2.7 (nel caso in cui presente flessione) ovvero le due deformazioni
riportate in Figura 2.8 e Figura 2.9 (nel caso in cui non presente flessione).
(3)




Figura 2.5



Figura 2.6

3)
La regione evidenziata in Figura 2.5 quella del cosiddetto collasso lato calcestruzzo mentre la regione evidenziata
in Figura 2.6 quella del cosiddetto collasso lato acciaio. In Figura 2.5, Figura 2.6 e Figura 2.7 evidenziata in aran-
cione una deformazione critica appartenete alla regione considerata.

8


Figura 2.7



Figura 2.8



Figura 2.9

E uso dividere le regioni che individuano il collasso lato calcestruzzo (Figura 2.5) ed il collasso la-
to acciaio (Figura 2.6) in alcune sotto regioni dette campi di rottura. I campi di rottura normalmente
considerati sono cinque ed indicati come campo di rottura 1, campo di rottura 2a, campo di rottura
2b, campo di rottura 3 e campo di rottura 4. Anche la regione rappresentata in Figura 2.7 viene indi-
cata comunemente come un campo di rottura. Ad essa attribuito il nome di campo di rottura 5.
Chiaramente, quando si ipotizza che il cedimento della sezione avvenga in un determinato campo di
rottura, si suppone che il collasso della sezione avvenga per una deformazione appartenente a que-
sto capo. Le linee separatrici dei campi di rottura sono particolari deformazioni ultime della sezione,
caratterizzate da coppie ( ,
c s
) di valori assegnati. I campi di rottura sopra considerati sono mo-
strati in Figura 2.10 nella quale le linee di separazione dei vari campi sono state indicate con
1 2
, ,
3 4 5 6 7 8
, , , , , . In Tabella 2.1 sono riportate le propriet caratterizzanti di queste linee.
9


Figura 2.10

curva
c

s

2
/
n
y d propriet
1

su

su
--- deformazione di rottura per trazione pura
2

0
su
0 deformazione di separazione fra campo 1 e campo 2a
3

ce

su
0.0288 deformazione di separazione fra campo 2a e campo 2b
4

cu

su
0.0493 deformazione di separazione fra campo 2b e campo 3
5

cu

se
0.6414 deformazione di separazione fra campo 3 e campo 4
6

cu
0 1 deformazione di separazione fra campo 4 e campo 5
7

cu

2
/
cu
c h
2
/ h d deformazione limite inferiore del campo 5
8

cu

cu
--- deformazione di rottura per compressione pura

Tabella 2.1

E utile considerare anche la curva del campo di rottura 3 individuata dalle condizioni
c cu
= ,
0.01
s
= . Tale curva che denomineremo
4
' secondo la normativa del 2005 (per la quale si doveva
assumere 0.01
su
= ) rappresentava la deformazione di separazione fra il campo 2b ed il campo 3.
Questa curva, in corrispondenza della quale si ha / 0.259
n
y d = , definisce la cosiddetta rottura bi-
lanciata che viene assunta come base per il dimensionamento delle armature longitudinali
nellambito della progettazione agli stati limite ultimi.

Si noti che in corrispondenza delle curve
1 6
, ..., e
8
perfettamente definito il campo di lavoro
10
del calcestruzzo e dellacciaio delle armature del corrente 2, mentre non lo quello delle armature
del corrente 1 che in base al valore di
1
d potrebbero essere tese o compresse in campo elastico o
plastico. Riprenderemo questo argomento alla fine del prossimo paragrafo.


3. EQUAZIONI DI EQUILIBRIO DELLA SEZIONE

Consideriamo una sezione rettangolare di cemento armato a doppia armatura riferita al sistema di
coordinate {O, , } x y definito allinizio nel Paragrafo 2 (Figura 2.1) e supponiamo che la sezione sia
soggetta ad una tenso o presso-flessione retta, rappresentata dalla coppia ( , N M ) dove N si assume
positivo se di trazione e negativo se di compressione. Il valore di M assunto positivo con la con-
venzione di considerare il momento orientato in modo tale da tendere le fibre del lembo della sezio-
ne di ascissa y h = . Adottiamo quindi il seguente simbolismo:

b larghezza della sezione
h altezza della sezione

1
d distanza dellasse x delle armature del corrente 1 (corrente pi vicino allasse x)

2
d distanza dallasse x delle armature del corrente 2 (corrente pi lontano dallasse x)

1 s
A area dellarmatura del corrente 1

2 s
A area dellarmatura del corrente 2

n
y lascissa y dellasse neutro

Indichiamo poi con:


c
S la risultante delle tensioni normali nel calcestruzzo ( 0 0
c n
S y > )

1 s
S lo sforzo nellarmatura del corrente 1 (
1
0
s
S > se di trazione)

2 s
S lo sforzo nellarmatura del corrente 2 (
2
0
s
S > se di trazione)

c
y lascissa y del punto di applicazione di
c
S

In Figura 3.1 illustrata la situazione considerata supponendo che lo sforzo normale sia di compres-
sione e che la sezione sia parzializzata con armatura del corrente 1 compressa.



Figura 3.1

Allora facile rendersi conto che le equazioni di equilibrio della sezione alla traslazione assiale ed
alla rotazione attorno al suo asse baricentrico parallelo allasse x sono le seguenti due (considerando
positive le forze di trazione e considerando positivi i momenti antiorari):
11

1 2 c s s
S S S N + + = 3.1


1 1 2 2
2 2 2
c c s s
h h h
S y S d S d M
| | | | | |
+ + =
| | |
\ . \ . \ .
3.2

Infatti,
c
S essendo necessariamente di compressione ha un valore negativo ma per come si assume
orientato il sistema di coordinate {O, , } x y genera un momento antiorario e quindi positivo. Analo-
ghe considerazioni valgono per i momenti prodotti da
1 s
S ed
2 s
S .

Chiaramente, indicate con
1 2
,
s s
e ( )
c
y le tensioni nelle barre di armatura del corrente 1, nelle
barre di armatura del corrente 2 e nel calcestruzzo (
1 2
, , ( ) 0
s s c
y > se di trazione), nelle 3.1 e
3.2 si ha:
(4)


min{ , }
0
( )
n
y h
c c
S b y dy =

(

3.3


1 1 1 s s s
S A = 3.4



2 2 2 s s s
S A = 3.5

Si ha poi:



min{ , }
0
min{ , }
0
[ ( )]
[ ( )]
n
n
y h
c
c
y h
c
y y dy
y
y dy


=

3.6

I valori di
1 2
,
s s
e ( )
c
y dipendono ovviamente dalla deformazione della sezione ed in forza al
tipo di legame tensione-deformazione stabilito dalla normativa di riferimento risulta che:



2
se ( ) [ , [
( ) 1 ( )
( ) 2 se ( ) [ , 0[
2
0 se ( ) 0
cd cu ce
c cd ce
ce ce
f y
y y
y f y
y



(
| |
( = +
|
(
\ .

3.7




4)
Spesso si usano espressioni semplificate di S
c
, molto pi comode di quelle ottenute calcolando lintegrale 3.3.
12

1
1 1 1
1
se ( ) [ , [
( ) se ( ) [ , [
se ( ) [ , [
yd su se
s s se se
yd se su
f d
E d d
f d







3.8


2
2 2 2
2
se [ , [
se [ , [
se [ , [
yd su se
s s se se
yd se su
f
E
f







3.9

dove i valori di ( ) y ed
1
( ) d sono forniti in funzione di
c
ed
2
dalla 2.2 e 2.3. Inserendo le 3.3
3.5 nelle 3.1 e 3.2 con i valori di
1 2
,
s s
e ( )
c
y corrispondenti ad un determinato campo di la-
voro dellacciaio e del calcestruzzo si ottiene un sistema di due equazioni che qualora la sezione si
consideri assegnata, legano fra loro
2
, , ,
c
N M ed
n
y .
(5)
Cos, ad esempio, fissando i valori di N
ed M ed eliminando
n
y per mezzo della 7.16, si possono trovare i valori
c
ed
2
che corrispondo-
no alla sollecitazione imposta.
(6)
Viceversa, fissati i valori di
c
ed
2
e quindi per la 7.16 anche
quello di
n
y , si possono trovare i valori di N ed M che corrispondono alla deformazione considera-
ta.
(7)



4. VERIFICA A PRESSOFLESSIONE RETTA

La normativa di riferimento (D. M. del 14/01/2008), stabilisce che una sezione in calcestruzzo ar-
mato risulta verificata a pressoflessione retta per lo stato limite ultimo se soddisfatta la seguente
relazione:

( )
Ed Rd Ed
M M N < 4.1

dove:


Ed
N il valore di calcolo dello sforzo normale agente nella sezione in esame


Ed
M il valore di calcolo del momento flettente agente nella sezione in esame

( )
Rd Ed
M N il momento resistente ultimo della sezione calcolato in corrispondenza del valo-
re
Ed
N dello sforzo normale

Il valore di
Ed
N e quello di
Ed
M si ottengono risolvendo lo schema statico di progetto dellelemen-
to strutturale in esame soggetto alle condizioni di carico stabilite dalla normativa (v. Paragrafo 6).

Il valore di ( )
Rd Ed
M N si ottiene invece dalle condizioni di equilibrio ultimo della sezione, cio dal-
le equazioni 3.1 e 3.2 scritte assumendo
Ed
N N = ed imponendo che si verifichi la condizione di de-
formazione ultima della sezione.

5)
Si noti che se la sezione parzializzata y
n
compare anche nella 3.1 in forza della 3.5.
6)
Se i valori ottenuti di
c
ed
2
non sono compatibili con il campo di lavoro assegnato per lacciaio ed il calcestruzzo,
allora significa che per le sollecitazioni considerate la sezione non si deforma nellipotizzato campo di lavoro.
7)
In questo caso, essendo assegnata la deformazione, si conosce a priori il campo di lavoro del calcestruzzo e
dellacciaio e quindi non si pone il problema della accettabilit della soluzione.
13
In alternativa alla 4.1, ed in modo pi agevole, la verifica della sezione pu essere compiuta con-
trollando che nel piano NM il punto E di coordinate ( ,
Ed Ed
N M ) risulti interno al cosiddetto do-
minio di resistenza della sezione considerata, cio alla regione del piano NM racchiusa dalla curva
luogo dei punti delle sollecitazioni ultime della sezione, ossia dei valori ,
Rd Rd
N M di N ed M in
corrispondenza dei quali si ha il collasso della sezione stessa. Questi valori si ottengono dalle equa-
zioni di equilibrio 3.1 e 3.2 in corrispondenza di assegnate deformazioni ultime della sezione (v. Fi-
gura 2.10). In Figura 4.1 mostrato una tipica curva di interazione per una sezione in calcestruzzo
armato ad armatura simmetrica ed il corrispondente dominio di resistenza della sezione (evidenziato
in verdino). In Figura 4.1 anche illustrato il metodo di verifica della sezione stessa. La sezione ri-
sulta ad esempio verificata se le sollecitazioni hanno i valori
1 1
,
Ed Ed
N M (in quanto il punto
1 1 1
( , )
Ed Ed
E N M = del piano NM interno al dominio di resistenza della sezione) mentre non risul-
ta verificata se le sollecitazioni della sezione hanno i valori
2 Ed
N ,
2 Ed
M .



Figura 4.1

In pratica, per costruire la curva di interazione si calcolano i valori di N ed M dati dalle equazioni
3.1 e 3.2 in corrispondenza dei valori di
c
ed
s
che caratterizzano le deformazioni limite dei
campi di rottura della sezione (le curve
1 2 8
, , ..., di Figura 2.10). Ci consente, essendo in tal
caso noto il valore di
n
y (che fornito dalla 2.5), di individuare le coppie ( ,
Rd Rd
N M ) in corrispon-
denza delle quali avviene il cedimento della sezione per la considerata deformazione di rottura. Si
ripete poi il calcolo, qualora si desideri una curva di interazione pi precisa, per delle deformazioni
interne ai vari campi di rottura (per le quali, una volta fissato una valore di
c
se si suppone una rot-
tura lato calcestruzzo o un valore di
s
se si suppone una rottura lato acciaio risulta comunque
sempre noto il valore di
n
y per mezzo della 2.5) e si costruisce per punti ed interpolazione lineare il
diagramma di interazione della sezione. In ogni caso per scrivere le equazioni di equilibrio in corri-
spondenza di una assegnata deformazione occorre stabilire sempre per prima cosa il campo di lavo-
ro delle armature. Cos, ad esempio se consideriamo per una sezione 30x35 a doppia armatura sim-
metrica con copriferro di 3 cm, la curva
3
, essendo in tal caso (v. Tabella 2.1)
2
0.0288 0.0288 32 0.922 cm
n
y d = = = , larmatura del corrente 1 risulter tesa. Per vedere il cam-
po di lavoro di questa armatura ricaviamo dalla 2.3 il valore di
1
( ) d . Poich risulta
1
( ) 0.00316 0.001957 d = > possiamo concludere che per la sezione in esame in corrispondenza
della deformazione rappresentata dalla curva
3
larmatura del corrente 1 tesa in campo plastico e
che di conseguenza nelle equazioni di equilibrio si deve assumere:


1 1 s yd s
S f A = 4.2
14
La costruzione della curva di interazione pu essere un po lunga (esistono comunque dei fogli di
calcolo o dei programmi che ne consentono un immediato tracciamento), tuttavia consente la verifi-
ca immediata della sezione per qualsiasi condizione di sollecitazione si debba considerare ed anche
quella di sezioni dello stesso tipo ma appartenenti ad altri elementi strutturali.

Nel caso di sezioni soggette a sola flessione retta si pu evitare di costruire la curva di interazione
ed il valore di
Rd
M , detto momento ultimo resistente della sezione, pu essere determinato per via
analitica. Chiaramente, il valore di
Rd
M si identifica con quello di (0)
Rd
M del diagramma di inte-
razione, ma non nota la deformazione ad esso corrispondente per cui occorre cercarla. Innanzitutto
si ipotizza che il cedimento avvenga in un determinato campo di rottura (ad esempio il campo 3) per
cui risulta fissato un valore limite di deformazione per la sezione (nel caso di rottura in campo 3 ri-
sulta fissato
c cu
= ). Si esprimono poi la deformazione delle armature del corrente 1 e la defor-
mazione dellelemento critico della sezione la cui deformazione non nota (nel caso di rottura in
campo 3, questa deformazione quella delle barre di armatura del corrente 2) per mezzo del valore
di deformazione limite fissato e di
n
y . Si determinano le condizioni per
n
y in corrispondenza delle
quali verificato un determinato campo di lavoro per il calcestruzzo e lacciaio (nel caso di rottura
in campo 3 si pu approssimativamente assumere che sia sempre 0.8
c cd n
S f B y = , 0.4
c n
y y =
mentre occorre stabilire il campo di lavoro per le armature del corrente 1). Si esprimono nelle equa-
zioni di equilibrio 3.1 e 3.2, le forze
1 2
, ,
c s s
S S S con lespressione corretta per un campo di lavoro
del calcestruzzo e dellacciaio accettabile. Si risolve rispetto ad
n
y lequazione 3.1 cos scritta (in
cui 0 N = ). Si verifica infine che il valore ottenuto di
n
y sia coerente con i campi di lavoro ipo-
tizzati per il calcestruzzo e lacciaio. Se il valore di
n
y accettabile, allora esso individua la posi-
zione dellasse neutro della sezione (se questa parzializzata, o comunque la deformazione di rottu-
ra) ed il valore di M che si ottiene dalla equazione 3.2 in corrispondenza di questo valore di
n
y rap-
presenta il cercato valore del momento ultimo resistente
Rd
M della sezione in esame. Un esempio
di questo modo di procedere riportato nel Paragrafo 8 del presente scritto.


5. VERIFICA A TAGLIO (METODO SEMPLIFICATO)

La normativa di riferimento (D. M. del 14/01/2008), stabilisce che una sezione in calcestruzzo ar-
mato risulta verificata a Taglio per lo stato limite ultimo se soddisfatta la seguente relazione:


Ed Rd
V V < 5.1

dove:


Ed
V il valore di calcolo dello sforzo di taglio agente nella sezione in esame

Rd
V la resistenza a taglio della sezione

Il valore di
Ed
V si ottiene risolvendo lo schema statico di progetto dellelemento strutturale in esame
soggetto alle condizioni di carico stabilito dalla normativa (v. Paragrafo 6).

Il valore di
Rd
V si ottiene dalle apposite formule fissate nella normativa, che distingue due casi:
quello degli elementi che non devono avere armature trasversali resistenti a taglio (come i solai) e
quello degli elementi che invece devono avere armature trasversali resistenti a taglio (come travi e
pilastri).
15
Data una generica sezione in cemento armato soggetta a flessione e taglio retta, indichiamo con:


w
b la larghezza minima della sezione (espressa in mm)
d laltezza utile della sezione (espressa in mm)

c
A larea della sezione di calcestruzzo (espressa in mm
2
)

sl
A larea dellarmatura longitudinale (espressa in mm
2
)

Indichiamo anche con:


Ed
N leventuale sforzo normale a cui la sezione soggetta. Il valore di
Ed
N si ottiene dallo
schema statico di progetto dal quale si ottenuto il valore di
Ed
V .

Allora, le formule stabilite dalla normativa per il calcolo di
Rd
V sono le seguenti:

Caso degli elementi senza armature trasversali resistenti a taglio

Per questo tipo di elementi si deve assumere:


3
0.18 100
0.15
l ck
Rd cp w
c
k f
V b d

(
= +
(
(

5.2

dove:


200
1 k
d
= + (deve essere in ogni caso 2 k ) 5.3


sl
l
w
A
b d
= (deve essere in ogni caso 0.02
l
) 5.4


Ed
cp
c
N
A
= (deve essere in ogni caso 0.2
cp cd
f ) 5.5

1.5
c
= 5.6

Il valore di
Rd
V ottenuto dalla 5.2 deve soddisfare in ogni caso alla seguente condizione:


( )
min
0.15
Rd cp w
V v b d + 5.7

dove:


3
min
0.035
ck
v k f = 5.8

Caso degli elementi con armature trasversali resistenti a taglio

Per questo tipo di elementi si deve assumere:

{ } min ,
Rd Rsd Rcd
V V V = 5.9

16

Rsd
V la resistenza di calcolo a taglio trazione

Rcd
V la resistenza di calcolo a taglio compressione

Si ha:

( ) 0.9 cot cot sin
sw
Rsd yd
A
V d f
s
= + 5.10

2
cot cot
0.9 '
1 tan
Rcd w c cd
V d b f

+
=
+
5.11

Nelle precedenti relazioni:


sw
A larea dellarmatura trasversale (espressa in mm
2
)
s linterasse tra due armature trasversali consecutive (espresso in mm)
linclinazione dellarmatura trasversale rispetto allasse della trave
linclinazione dei puntoni di calcestruzzo rispetto allasse della trave
'
cd
f la resistenza a compressione ridotta del calcestruzzo

c
un opportuno coefficiente maggiorativo

Larea della armatura trasversale
sw
A data dal prodotto dellarea del ferro con cui realizzata la
staffatura
s
A

(
2
/ 4( )
s
A s

= dove s il diametro dei ferri con cui le staffe sono realizzate),


moltiplicata per il numero
b
n delle braccia della staffatura stessa:


sw b s
A n A

= 5.11

Langolo deve soddisfare alla seguente limitazione:

21.8 45 5.12

La resistenza a compressione ridotta '
cd
f cos definita:

' 0.5
cd cd
f f = 5.13

Il coefficiente maggiorativo
c
cos definito:


1
per membrature non compresse
1
se 0 0.25
1.25
se 0.25f 0.50
se 0.50f 2.5 1
cp
cp cd
cd
c
cd cp cd
cp
cd cp cd
cd
f
f
f
f
f

+
<

| |

< <
|

\ .
5.14

dove
cp
definito dalla 5.5.
17
Solitamente si assume 45 = e se si utilizzano come armatura trasversale solo staffe ortogonali
allasse della trave (come noi supponiamo) allora le 5.10 e 5.11 si semplificano nelle seguenti rela-
zioni (nella espressione di
Rcd
V si anche fatto uso della 5.13):

0.9
sw
Rsd yd
A
V d f
s
= 5.15
0.225
Rcd w c cd
V d b f = 5.16


6. COMBINAZIONI DI CARICO

In base alla normativa di riferimento (D. M. del 14/01/2008), le azioni agenti sulle strutture devono
essere cumulate fra loro in modo da determinare condizioni di carico tali da risultare le pi sfavore-
voli ai fini delle singole verifiche, tenendo al contempo conto della probabilit ridotta di intervento
simultaneo di tutte le azioni con i rispettivi valori pi sfavorevoli. A tale proposito la normativa di
riferimento fornisce la seguente formula di combinazione per calcolare i carichi sulla struttura:


1 1 2 2 1 1 0
2
n
d G G Q k Qi i ki
i
F G G Q Q
=
= + + +

6.1

dove:


1
G il peso proprio di tutti gli elementi strutturali

2
G il peso proprio di tutti gli elementi non strutturali

1 k
Q il valore caratteristico dellazione variabile di base

ki
Q sono i valori caratteristici delle 1 n azioni variabili indipendenti

1 G
il coefficiente parziale del peso proprio della struttura

2 G
il coefficiente parziale del peso proprio degli elementi non strutturali

Qi
sono i coefficienti parziali delle azioni variabili

0i
sono i coefficienti di combinazione delle azioni variabili

I valori stabiliti dalla normativa per i coefficienti
1 2 1
, ,
G G Q
sono i seguenti (v. Tabella 2.6.1 del-
la normativa stessa):

coefficiente condizione favorevole alla sicurezza condizione sfavorevole alla sicurezza
1 G
1.0 1.3
2 G
0.0 1.5
Qi

0.0 1.5

Tabella 6.1

I valori stabiliti dalla normativa per i coefficienti
0i
dipendono dalla destinazione duso del fab-
bricato e nel caso di ambienti ad uso residenziale si deve assumere (v. Tabella 2.5.1 della normativa
stessa):


0
0.7
i
= 6.2
18
7. VERIFICA ALLO S.L.U. DI UNA SEZIONE DI TRAVETTO DI SOLAIO

Per illustrare quanto esposto nei paragrafi precedenti, eseguiamo la verifica allo S.L.U. di una se-
zione di travetto di solaio in corrispondenza di un pilastro. Supponiamo che la sezione effettiva del
travetto in corrispondenza del pilastro sia quella riportata in Figura 7.1 e che le azioni interne in tale
sezione siano le seguenti:

14.428 kNm
Ed
M = ; 16.031 kN
Ed
V = ; 0
Ed
N = 7.1



Figura 7.1

Allora, affinch la sezione sia verificata a flessione ed a taglio dovr risultare rispettivamente:

14.428 kNm
Rd
M > 7.2

16.031 kN
Rd
V > 7.3

Calcoliamo dunque per la sezione in esame i valori di
Rd
M (per mezzo delle condizioni di equili-
brio 3.1 e 3.2) e di
Rd
V (per mezzo della 5.2) e controlliamo che le condizioni 7.2 e 7.3 siano soddi-
sfatte.

Calcolo del momento ultimo della sezione in esame

La sezione da considerare per il calcolo del momento ultimo non quella effettiva del travetto (Fi-
gura 7.1) ma quella mostrata in Figura 7.2 (ricordiamo infatti che in corrispondenza dellasse del
pilastro la sezione del travetto, ai fini dei calcoli flessionali, si considera rettangolare con base pari
allala). La sezione non soggetta a Sforzo Normale e larmatura resistente a trazione quella di
estradosso realizzata con 3 10 (che con la nostra convezione il corrente 2). E inoltre presente
unarmatura in intradosso realizzata con 2 12 (che con la nostra convenzione il corrente 1). Il
copriferro delle armature di 3 cm.


Figura 7.2
19
Trascurando per semplicit larmatura in intradosso le equazioni 3.1 e 3.2 hanno per la sezione in
esame la forma seguente:


2
0
c s
S S + = 7.4


2 2
2 2
c c s
h h
S y S d M
| | | |
+ =
| |
\ . \ .
7.5

dove (v. legenda Figura 7.2):

24 cm h = ;
2
21 cm d = 7.6

Chiaramente, nelle 7.4 e 7.5 sicuramente 0
c
S < (sforzo di compressione) ed
2
0
s
S > (sforzo di
trazione). Se considerassimo anche il corrente di armatura 1, nulla invece potremmo dire a priori
sullo sforzo
1 s
S .

Nel caso in esame, essendo
2 c s
S S = , la 7.5 pu anche essere sostituita dalla seguente relazione,
pi comoda per il calcolo di M:


0 c
M S z = 7.7

dove con
0
z si indicato il braccio della coppia interna. Ipotizzando che il cedimento della sezione
avvenga nel campo 3 possiamo assumere per
c
S e
0
z le seguenti formule semplificate:

0.8
c cd n
S f B y = 7.8


0
0.4
n
z d y = 7.9

Si ha poi ovviamente (in campo 3, le armature del corrente 2 sono in campo plastico):


2 2 s s yd
S A f = 7.10

Dalla 7.4 segue allora che:


1
0.8
cd n s yd
f B y A f = 7.11

da cui si ottiene:


1
236 391.3
16.29 mm
0.8 0.8 14.17 500
s yd
n
cd
A f
y
f B

= = =

7.12

Per il valore di
n
y trovato risulta:


2
16.29
0.0776
210
n
y
d
= = 7.13

20
Dunque essendo 0.0493 0.0776 0.6414 < < lipotesi di collasso della sezione in campo 3 risulta
confermata (v. Tabella 2.1). Ne segue che il momento ultimo della sezione in esame pu essere ot-
tenuto dalla 7.7 con il valore ora calcolato di
n
y . Avvalendosi delle 7.8, 7.9 la 7.7 fornisce:
(8)



0
0.8 ( 0.4 )
Rd cd n n
M f B y z d y = 7.14

Si ha pertanto:

0.8 14.17 500 16.29(210 0.4 16.29) 18788027.71 Nmm 18.79 kNm
Rd
M = = = 7.15

Poich risulta 14.428 kNm
Rd Ed
M M > = (v. 7.2), possiamo concludere che la sezione in esame
verificata a flessione per gli stati limite ultimi.

Calcolo della resistenza a taglio della sezione in esame

La sezione da considerare ai fini della verifica a taglio quella effettiva del travetto mostrata in Fi-
gura 7.1 e che qui per comodit ridisegniamo (v. Figura 7.3). La sezione non soggetta a sforzo
normale, ha unarmatura resistente a trazione in estradosso realizzata con 3 10 (che con la nostra
convezione il corrente 2) ed unarmatura in intradosso realizzata con 2 12 (che con la nostra
convenzione il corrente 1). Il copriferro delle armature di 3 cm. Come per la verifica a flessione
trascureremo lesistenza di questultima armatura.



Figura 7.3

Il travetto di solaio non viene armato a taglio per cui la verifica a taglio deve essere effettuata per
mezzo della 5.2. Nel caso in esame risulta (le lunghezze devono essere espresse in mm):


200 200
1 1 1.976 2
210
k
d
= + = + = < 7.16


236
0.0094 0.02
120 210
sl
l
w
A
b d
= = = <

7.17


0
0 0.2
44000
Ed
cp cd
c
N
f
A
= = = < 7.18

8)
Ora al posto di M si scritto
Rd
M poich stiamo considerando la deformazione limite della sezione. Abbiamo infatti
ottenuto il valore di
n
y per una deformazione del campo di rottura 3, cio per una deformazione limite.
21

3 3
min
0.035 0.035 (1.976) 25 0.486
ck
v k f = = = 7.19

per cui tenendo conto che:

1.5
c
= 7.20

dalla 5.2 si ottiene:


3
2
0.18 100
0.15
l ck
Rd cp w
c
k f
V b d

(
= + =
(
(




3
0.18 1.976 100 0.0094 25
0.15 0 120 210 256.7335 kN
1.5
Rd
V
(

= + =
(
(

7.21

Il valore minimo di
Rd
V fornito dalla 5.7 nel caso in esame:


( ) ( )
min 2
0.15 0.486 0.15 0 120 210 122.472 kN
Rd cp w
V v b d + = + = 7.22

Dunque il valore di
Rd
V ottenuto dalla 7.21 accettabile. Poich risulta 16.031 kN
Rd
V > (v. 7.3),
possiamo concludere che la sezione in esame verificata a taglio per gli stati limite ultimi.


8. VERIFICA DI UNA SEZIONE DI TRAVE DI SPINA

Eseguiamo ora la verifica allo S.L.U. di una sezione di trave di spina in corrispondenza di un pila-
stro. Supponiamo che la sezione della trave sia quella riportata in Figura 8.1 e che le azioni interne
in tale sezione siano le seguenti:

87.45 kNm
Ed
M = ; 133.82 kN
Ed
V = ; 0
Ed
N = 8.1



Figura 8.1

Allora, affinch la sezione sia verificata a flessione ed a taglio dovr risultare rispettivamente:

22
87.45 kNm
Rd
M > 8.2

133.82 kN
Rd
V > 8.3

Calcoliamo dunque per la sezione in esame i valori di
Rd
M (per mezzo delle condizioni di equili-
brio 3.1 e 3.2) e di
Rd
V (per mezzo della 5.9) e controlliamo che le condizioni 8.2 e 8.3 siano soddi-
sfatte.

Calcolo del momento ultimo della sezione in esame

La sezione in oggetto, mostrata in Figura 8.1, e non soggetta a sforzo normale. Larmatura resi-
stente a trazione quella di estradosso realizzata con 4 14 (che con la nostra convezione il cor-
rente 2). E inoltre presente unarmatura in intradosso realizzata con 2 14 (che con la nostra con-
venzione il corrente 1). Il copriferro delle armature di 4 cm.

Le equazioni 3.1 e 3.2 hanno per la sezione in esame la forma seguente:


1 2
0
c s s
S S S + + = 8.4


1 1 2 2
2 2 2
c c s s
h h h
S y S d S d M
| | | | | |
+ + =
| | |
\ . \ . \ .
8.5

dove:

60 cm h = ;
2
56 cm d = 8.6

Ipotizzando che il cedimento della sezione avvenga nel campo 3 possiamo rappresentare
c
S e
c
y
mediante le seguenti formule approssimate:

0.8
c cd n
S f B y = 8.7

0.4
c n
y y = 8.8

Si ha poi ovviamente:


2 2 s s yd
S A f = 8.9

mentre per
1 s
S dovr assumersi:


1 1 1
( )
s s s
S A E d = se
1
( )
se
d < (armatura tesa o compressa in campo elastico) 8.10


1 1 s s yd
S A f = se
1
( )
se
d (armatura tesa in campo plastico) 8.11


1 1 s s yd
S A f = se
1
( )
se
d (armatura compressa in campo plastico) 8.12

Dalla 2.3 si ha (essendo per ipotesi
c cu
= ):

23

2
1 1
2
( )
cu
cu
d d
d


+
= 8.13

dove
2
] , ]
se su
. Cos facile vedere che:


1
( )
se
d <
1
2 2 2
cu se cu se
cu cu
d
d


+
< <
+ +
8.14


1
( )
se
d
1
2 2
cu se
cu
d
d


+

+
8.15


1
( )
se
d
1
2 2
0
cu se
cu
d
d

<
+
8.16

Il valore di
2
non noto poich unincognita del problema, ma legato al valore di
n
y dalla se-
guente relazione (v. 2.5):


2
2
cu
n
cu
y d


=
+
8.17

Si ha quindi:


2
2
n
cu
n
d y
y

= 8.18

e di conseguenza le 8.14 8.16 possono essere riscritte nella forma seguente (valida per il campo di
rottura ipotizzato, cio il campo 3):


1
( )
se
d <
1
cu se cu se
n n
cu cu
y d y


+
< < 8.19


1
( )
se
d
1
cu se
n
cu
d y

+
8.20


1
( )
se
d
1
0
cu se
n
cu
d y

< 8.21
Chiaramente, nelle 8.19 8.21 deve supporsi (v. Tabella 2.1):


2 2
0.0493 0.6414
n
d y d 8.22

Sostituendo nelle 8.19 8.21 ad
cu
ed
se
i loro valori relativi al campo di rottura ipotizzato
( 0.0035, 0.001957
cu se
= = ) e sostituendo nella 8.22 a
2
d il suo valore relativo alla sezione in
esame (
2
56 cm d = ), le 8.19 8.21 forniscono le seguenti condizioni (valide per una rottura in
campo 3 della sezione in esame):


1
( )
se
d <
1
0.441 1.559
n n
y d y < < 8.23


1
( )
se
d
1
1.559
n
d y 8.24
24

1
( )
se
d
1
0 0.441
n
d y < 8.25

dove, in forza della 8.22,
n
y si deve considerare soggetto alla seguente limitazione:

2.76 cm 35.92 cm
n
y 8.26

Poich per la sezione in esame
1
4 cm d = , dalle 8.23 8.25 si ricavano le seguenti limitazioni per
n
y in funzione del campo di lavoro dellarmatura del corrente 1:


1
( )
se
d <
1
0.441 1.559
n n
y d y < < 2.57 cm 9.07 cm
n
y < < 8.27


1
( )
se
d
1
1.559
n
d y 2.57 cm
n
y (non accettabile) 8.28


1
( )
se
d
1
0 0.441
n
d y < 9.07 cm
n
y 8.29

Dalla 8.28 si vede subito che se come campo di rottura si suppone il campo 3, larmatura del corren-
te 1 della sezione in esame non potr mai essere tesa in campo plastico poich ci implicherebbe un
valore di
n
y pi piccolo di quello limite inferiore relativo al campo di rottura 3 (v. 8.26). Daltro
canto chiaro che:

armatura corrente 1 tesa
1 n
d y > 0 cm 4 cm
n
y < < 8.30

armatura corrente 1 compressa
1
0
n
d y < < 4 cm
n
y > 8.31

Possiamo quindi concludere che se come campo di rottura si suppone il campo 3, le possibili condi-
zioni di lavoro dellarmatura del corrente 1 della sezione in esame e le corrispondenti condizioni di
accettabilit del campo di lavoro ipotizzato per questa armatura sono quelle qui d seguito riportate:

tesa in campo elastico 2.76 cm 4.00 cm
n
y < < 8.32

compressa in campo elastico 4.00 cm 9.07 cm
n
y < < 8.33

compressa in campo plastico 9.07 cm 35.92 cm
n
y 8.34

In Figura 8.2 graficamente illustrato il risultato dellanalisi ora compiuta.



Figura 8.2
25
Poich eliminando
2
dalla 8.13 per mezzo della 8.18 si ottiene:


1
1
( )
n
cu
n
d y
d
y

= 8.35

possiamo concludere dalle 8.10 8.12 possiamo concludere in forza delle 8.32 8.34 che gli sforzi
possibili nella armatura del corrente 1 sono i seguenti:


1
1 1
n
s s cu
n
d y
S A
y

= se 2.76 cm 9.07 cm
n
y < < (armatura in campo elastico) 8.36


1 1 s s yd
S A f = se 9.07 cm 35.92 cm
n
y (armatura compressa in campo plastico) 8.37

In forza di quanto ottenuto, le equazioni di equilibrio 8.4 e 8.5 della sezione in esame per un collas-
so in campo 3 possono avere la forma seguente a seconda dei possibili campi di lavoro dellarma-
tura del corrente 1:

Se 2.76 cm 9.07 cm
n
y < < (armatura del corrente 1 in campo elastico):


1
1 2
0.8 0
n
cd n s s cu s yd
n
d y
f B y A E A f
y

+ + = 8.38


1
1 1 2 2
0.8 0.4
2 2 2
n
cd n n s s cu s yd
n
d y h h h
f B y y A E d A f d M
y

| | | | | |
+ + =
| | |
\ . \ . \ .
8.39

Se 9.07 cm 35.92 cm
n
y (armatura del corrente 1 compressa in campo plastico):


1 2
0.8 0
cd n s yd s yd
f B y A f A f + = 8.40


1 1 2 2
0.8 0.4
2 2 2
cd n n s yd s yd
h h h
f B y y A f d A f d M
| | | | | |
+ =
| | |
\ . \ . \ .
8.41

Sostituendo nelle precedenti relazioni i valori di
1 2 1 2
, , , , , , ,
cd yd s s
f f B h d d A A dalle 8.38 e 8.40 si
ottengono le seguenti equazioni in
n
y :

Se 2.76 cm 9.07 cm
n
y < < :


40
3400.8 251600 241041 0
n
n
n
y
y
y

+ + = 4.676 cm
n
y = , 5.424 cm
n
y = 8.42

Se 9.07 cm 35.92 cm
n
y :

3400.8 120520 241041 0
n
y + = 3.544 cm
n
y = 8.43

Come si vede accettabile la soluzione 5.424 cm
n
y = della equazione 8.42. Dunque il collasso
della sezione in esame avviene effettivamente in campo 3 con larmatura del corrente 1 compressa
26
in campo elastico. Le deformazioni delle armature si possono ora calcolare per mezzo delle 8.13 e
8.18. Si ha:


1
40 54.24
( ) 0.0035 0.00092
54.24
d

= = 8.44


2
560 54.24
0.0035 0.033
54.24


= = 8.45

Come si vede, la deformazione dellarmatura del corrente 2, cio quella tesa, circa la met della
deformazione ultima dellacciaio.

Possiamo ora calcolare il momento ultimo della sezione in esame per mezzo della 8.39. Sostituendo
in essa i valori di
1 2 1 2
, , , , , , ,
cd yd s s
f f B h d d A A relativi alla sezione in esame ed assumendo per
n
y
il valore fornito dalla 8.42 ( 5.424 cm
n
y = ) si trova:

600 40 54.24 600
3400.8 54.24 0.4 54.24 251600 40
2 54.24 2
Rd
M
| | | |
= + +
| |
\ . \ .


8
600
241041 560 1.287 10 Nmm 128.7 kNm
2
Rd
M
| |
+ = =
|
\ .
= 8.46

Poich risulta 87.45 kNm
Rd Ed
M M > = (v. 8.2), possiamo concludere che la sezione in esame ve-
rificata a flessione per gli stati limite ultimi.

Calcolo della resistenza a taglio della sezione in esame

La sezione in oggetto mostrata in Figura 8.3 e non soggetta a sforzo normale. Larmatura a ta-
glio costituita da staffe ortogonali allasse della trave a due bracci, realizzate con ferri 10 di in-
terasse 10 cm.


Figura 8.3

Poich la trave armata a taglio, cui la verifica a taglio deve essere effettuata per mezzo della 5.9,
occorre cio controllare che risulti:

{ } min ,
Ed Rd Rsd Rcd
V V V V < = 8.47

27
Supponendo che linclinazione dei puntoni di calcestruzzo rispetto allasse della trave sia di 45, i
valori di
Rsd
V e
Rcd
V possono essere ottenuti mediante le formule seguenti (v. 5.15 e 5.16):

0.9
sw
Rsd yd
A
V d f
s
= 8.48

0.225
Rcd w c cd
V d b f = 8.49

dove per la sezione in esame deve assumersi:


2
2 79 157 mm
sw
A = = 8.50

100 mm s = 8.51

1
c
= (in quanto la sezione non soggetta a sforzo normale) 8.52

Eseguendo i calcoli si ottiene:


157
0.9560 391.3 3096280 N 3096.280 kN
100
Rsd
V = = = 8.53

0.225 560 114.17 535625 N 535.625 kN
Rcd
V = = = 8.54

Dunque:

535.625 kN
Rd
V = 8.55

Poich risulta 133.82 kN
Rd
V > (v. 8.3), possiamo concludere che la sezione in esame verificata a
taglio per gli stati limite ultimi.


9. VERIFICA A PRESSOFLESSIONE DI UNA SEZIONE DI UN PILASTRO

Eseguiamo infine la verifica allo S.L.U. di pressoflessione di un pilastro. La sezione da verificare
mostrata in Figura 9.1.



Figura 9.1
28
Essa ha una base 300 mm b = , unaltezza 350 mm h = , unarmatura simmetrica a due correnti rea-
lizzati ciascuno con 2 14 ed un copriferro di 30 mm. Supponiamo poi che lo Sforzo Normale ed il
Momento Flettente a cui la sezione soggetta siano i seguenti:

455.33 kN
Ed
N = ; 0.79 kNm
Ed
M = 9.1

Per eseguire la verifica a pressoflessione della sezione, la via pi semplice quella di costruire per
essa il dominio resistente calcolando i punti principali della curva di interazione della sezione stes-
sa. In pratica si tratta di calcolare per mezzo delle equazioni di equilibrio 3.1 e 3.2 i valori di N ed M
relativi alle deformazioni limite
1 2 8
, ,..., di cui alla Figura 2.10 (v. anche Tabella 2.1). Chiara-
mente, per ogni deformazione limite occorre stabilire il campo di lavoro del calcestruzzo e
dellacciaio, ma per le deformazioni considerate questi campi di lavoro risultano subito determina-
bili in quanto nota la posizione dellasse neutro. Cos, ad esempio, nel caso della deformazione
1

le equazioni di equilibrio 3.1 e 3.2 assumono la forma seguente:


(1)
1 2 s yd s yd Rd
A f A f N + = 9.2


(1)
1 1 2 2
2 2
s yd s yd Rd
h h
A f d A f d M
| | | |
+ =
| |
\ . \ .
9.3

Sostituendo a
1 2 1 2
, , , , ,
yd s s
f h d d A A i valori relativi alla sezione in esame, le precedenti equazioni
forniscono:


(1)
308 391.3 308 391.3 241040.8 N 241.0408 kN
Rd
N = + = = 9.4


(1)
350 350
308 391.3 30 308 391.3 320 0
2 2
Rd
M
| | | |
= + =
| |
\ . \ .
9.5

La coppia
(1) (1)
( , )
Rd Rd
N M definisce il punto della curva di interazione della sezione in esame corri-
spondente alla deformazione limite
1
. Procedendo in modo analogo per le altre deformazioni limi-
te
i
si ottiene il diagramma di interazione per la sezione in esame. Esso riportato in Figura 9.2.


Figura 9.2

29
Come si vede la sezione risulta verificata a pressoflessione per lo stato limite ultimo in corrispon-
denza della sollecitazione rappresentata dalla 9.1 (individuata nel diagramma di Figura 9.2 dal pun-
tino rosso).

Avvalendosi del diagramma di Figura 9.2 poi possibile verificare per qualunque sollecitazione tut-
te le sezioni del pilastro considerato ed anche quelle dei pilastri della medesima sezione (dimensio-
ne e quantit di armatura). Questo il vantaggio fornito dalla conoscenza del dominio di resistenza
di una sezione in cemento armato.

______________________________

Vous aimerez peut-être aussi