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S 2013/2014
LEpicureismo
Michele Serri IV F
RIASSUNTO: LEPICUREISMO
Capitolo 3 Unit 5 "Le filosofie ellenistiche e il neoplatonismo" 1. EPICURO
Epicuro nacque nel 341 a.C a Samo. Fin da 14 anni seguiva le lezioni di filosofia del maestro platonico Pnfilo e poi del democriteo Nausfone. La sua dottrina filosofica inizialmente seguiva dunque il pensiero di Democrito ma successivamente Epicuro afferm la sua totale indipendenza da tale filosofo. A 18 anni Epicuro si rec ad Atene, dove probabilmente affin il suo pensiero filosofico venendo a contatto con la filosofia Aristotelica della poleis greca. Dopo essersi trasferito in Asia Minore a Mitilene, a 32 anni inizia la sua attivit di maestro. Si sposta poi anche a Lampasco e dopo alcuni anni nuovamente ad Atene dove mor nel 271 a.C. Epicuro scrisse circa 300 scritti ma ben pochi sono quelli in nostro possesso.
2. LA SCUOLA EPICUREA
La scuola di Epicuro ad Atene aveva sede nel giardino del filosofo e i seguaci della sua filosofia venivano chiamati filosofi del Giardino. Epicuro non era visto dai suoi allievi come un semplice maestro, ma quasi come una sorta di divinit. Epicuro ebbe numerosissimi discepoli, tra i quali vi era anche un gran numero di donne, tuttavia, nessuno dei suoi allievi apport alla sua dottrina un contributo nuovo e originale. Le principali fonti della dottrina epicurea ci pervengono dagli scritti dei discepoli di Epicuro e tra i pi importanti citiamo: Filodemo di Gadara e Tito Lucrezio Caro che scrisse il De rerum natura trattato Sulla natura che presenta non solo un grande valore poetico ma soprattutto una precisa esposizione della dottrina filosofica di Epicuro.
4. LA CANONICA
Epicuro distingue tre parti differenti della filosofia: la canonica, la fisica e letica. La canonica strettamente correlata con la fisica. Levidenza per Epicuro corrisponde alla base fondamentale di ogni cosa. Epicuro chiama canonica la logica, in quanto la considera una parte della filosofia diretta a fornire il criterio della verit, il canone, cio la regola, che guida luomo verso il raggiungimento della felicit. I criteri della verit sono tre: la sensazione, le rappresentazioni generiche ( concetti o anticipazioni) e le emozioni. La sensazione per Epicuro data da un flusso di atomi capaci di produrre immagini del tutto simili alle cose da cui derivano. Dalle sensazioni derivano anche le rappresentazioni fantastiche, che non sono altro che la combinazione di due o pi immagini differenti tra loro. Le sensazioni che si ripetono e si conservano nella memoria danno origine alle rappresentazioni generiche o concetti che Epicuro chiama anticipazioni. I concetti infatti svolgono il compito di anticipare future sensazioni. La sensazione dunque sempre vera in quanto non pu essere confutata da una sensazione omogenea, che ne da la conferma, ne da una sensazione diversa in quanto, essendo appunto differente, non pu contraddirla. Per quanto riguarda lemozione, essa il terzo criterio di verit ed rappresentato dal piacere o dal dolore. Lerrore che non pu presentarsi nelle sensazioni e nei concetti, pu sussistere per nellopinione che non sempre risulta essere veritiera.
A.S 2013/2014
LEpicureismo
Michele Serri IV F
5. LA FISICA
5.1 Il materialismo meccanicistico
La fisica epicurea ha come scopo quello di escludere la presenza del soprannaturale nelle spiegazioni che riguardano gli eventi che accadono nel corso della vita umana. In questo modo gli uomini possono vivere liberi dal timore di essere puniti dalla malevolenza degli dei. Dunque la fisica di Epicuro si presenta strettamente materialistica e meccanicistica (pensiero corrispondente alla fisica di Democrito). Epicuro afferma che ogni cosa che esiste corpo, in quanto solo il corpo in grado di compiere o subire unazione. Lunica cosa ammessa da Epicuro come incorporea il vuoto, che permette ai corpi di muoversi liberamente attraverso se stesso. Quindi cos come Democrito, Epicuro sostiene che ogni corpo composto da atomi che si muovono nel vuoto. Gli epicurei sostengono a differenza degli stoici che non esiste alcun disegno provvidenziale circa il movimento degli atomi che costituiscono i corpi. Epicuro spiega tale pensiero mediante un profondo concetto paradossale che prende spunto dallesistenza del male nel mondo. Ci che regola quindi il movimento degli atomi nelluniverso non quindi la divinit per Epicuro, ma bens un insieme di leggi che affermano che gli atomi a causa del loro peso cadono nel vuoto in linea retta con la stessa velocit e che si dispongono nei vari mondi in seguito ad un urto dovuto ad una loro deviazione detta clinmen che casuale rispetto alla traiettoria rettilinea.
6. LETICA
Letica di Epicuro volta alla ricerca della felicit, che consiste nel piacere: il piacere il principio e il fine della vita beata.
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Michele Serri IV F
Epicuro distingue due tipi di piacere: il piacere stabile (o catastematico) che consiste nella privazione del dolore, e il piacere in movimento (o cinetico) che consiste nella gioia e nella letizia. La felicit si trova solo nel piacere stabile, e viene definita anche con il termine atarassia, che significa assenza di turbamenti dellanima, e con il termine aponia, che significa assenza di dolore fisico. Per Epicuro il culmine del piacere corrisponde alla pura e semplice distruzione del dolore, e in questo modo egli esprime una e di conseguenza anche della felicit. Tale concezione negativa del piacere impone la scelta e la limitazione ei bisogni. Da qui deriva la teoria dei bisogni: vi sono tre bisogni 1) i bisogni naturali e necessari sono quelli che un uomo deve soddisfare per garantire la propria sopravvivenza 2) i bisogni naturali e non necessari sono una variante superflua dei bisogni naturali (es. mangiare troppo) 3) i bisogni non naturali e non necessari sono i bisogni inutili, ovvero quelli collegati a desideri artificiali (es. potenza, onore, ricchezza ecc.). Epicuro disse che solo i bisogni naturali e necessari vanno appagati, gli altri vanno rimossi. Epicuro collega la teoria del piacere con la teoria dei bisogni e afferm che luomo deve effettuare una corretta misura del piacere fondata sulla valutazione dei bisogni. Solo con la saggezza, che la prima delle virt, luomo in grado di raggiungere le mete dellatarassia e dellaponia.