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Anno XXXV n.

237 Settembre/Ottobre 2013

NOTIZIARIO

Provincia di Lombardia S. Carlo Borromeo dei Frati Minori


Anno XXXV N. 237 Settembre-Ottobre 2013

In copertina: Foto della Visita pastorale Papa Francesco ad Assisi 4 ottobre 2013

Anno XXXV N. 237 Settembre-Ottobre 2013

Indice
Omelia di papa Francesco ad Assisi il 4 ottobre 2013 COMPI Elezione Consiglio di Presidenza Collegio dei Ministri del Nord Italia Milano 8 luglio 2013 Milano 29 luglio 2013 Baccanello 7 settembre 2013 Assisi/Castelletto di Brenzone 8 ottobre 2013 Cronaca Assemblea Definitri Nord Italia Dal Definitorio Pavia 24 settembre 2013 Castelletto di Brenzone 16 ottobre 2013 Testimonianze di vita fraterna Congedo dalla Parrocchia di s. Antonio alla Brunella Professione solenne fr. Celestino Pagani Professione solenne fr. Enrico Russotto Professione solenne fr. Enzo Imbimbo Chi crede cammina Marcia francescana 2013 Cammino di Francesco: degli inizi e del termine Dai Monasteri Alcune riflessioni sulla fraternit nel Primo Testamento Prima Parte FilmiAmo Notizie di Casa In memoria fr. Fortunato Vitali 1 3 4 5 7 10 12 17 18

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OMELIA DI PAPA FRANCESCO Assisi, 4 OTTOBRE 2013


Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perch hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli (Mt 11,25). Pace e bene a tutti! Con questo saluto francescano vi ringrazio per essere venuti qui, in questa Piazza, carica di storia e di fede, a pregare insieme. Oggi anchio, come tanti pellegrini, sono venuto per rendere lode al Padre di tutto ci che ha voluto rivelare a uno di questi piccoli di cui ci parla il Vangelo: Francesco, figlio di un ricco commerciante di Assisi. Lincontro con Ges lo port a spogliarsi di una vita agiata e spensierata, per sposare Madonna Povert e vivere da vero figlio del Padre che nei cieli. Questa scelta, da parte di san Francesco, rappresentava un modo radicale di imitare Cristo, di rivestirsi di Colui che, da ricco che era, si fatto povero per arricchire noi per mezzo della sua povert (cfr 2 Cor 8,9). In tutta la vita di Francesco lamore per i poveri e limitazione di Cristo povero sono due elementi uniti in modo inscindibile, le due facce di una stessa medaglia. Che cosa testimonia san Francesco a noi, oggi? Che cosa ci dice, non con le parole questo facile ma con la vita? 1. La prima cosa che ci dice, la realt fondamentale che ci testimonia questa: essere cristiani un rapporto vitale con la Persona di Ges, rivestirsi di Lui, assimilazione a Lui. Da dove parte il cammino di Francesco verso Cristo? Parte dallo sguardo di Ges sulla croce. Lasciarsi guardare da Lui nel momento in cui dona la vita per noi e ci attira a Lui. Francesco ha fatto questa esperienza in modo particolare nella chiesetta di san Damiano, pregando davanti al crocifisso, che anchio oggi potr venerare. In quel crocifisso Ges non appare morto, ma vivo! Il sangue scende dalle ferite delle mani, dei piedi e del costato, ma quel sangue esprime vita. Ges non ha gli occhi chiusi, ma aperti, spalancati: uno sguardo che parla al cuore. E il Crocifisso non ci parla di sconfitta, di fallimento; paradossalmente ci parla di una morte che vita, che genera vita, perch ci parla di amore, perch lAmore di Dio incarnato, e lAmore non muore, anzi, sconfigge il male e la morte. Chi si lascia guardare da Ges crocifisso viene ri-creato, diventa una nuova creatura. Da qui parte tutto: lesperienza della Grazia che trasforma, lessere amati senza merito, pur essendo peccatori. Per questo Francesco pu dire, come san Paolo: Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Ges Cristo (Gal 6,14). Ci rivolgiamo a te, Francesco, e ti chiediamo: insegnaci a rimanere davanti al Crocifisso, a lasciarci guardare da Lui, a lasciarci perdonare, ricreare dal suo amore. 2. Nel Vangelo abbiamo ascoltato queste parole: Venite a me, voi tutti, che siete stanchi e oppressi, e io vi dar ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore (Mt 11,28-29). Questa la seconda cosa che Francesco ci testimonia: chi segue Cristo, riceve la vera pace, quella che solo Lui, e non il mondo, ci pu dare. San Francesco viene associato da molti alla pace, ed giusto, ma pochi vanno in profondit. Qual la pace che Francesco ha accolto e vissuto e ci trasmette? Quella di Cristo, passata attraverso lamore pi grande, quello della Croce. E la pace che Ges Risorto don ai discepoli quando apparve in mezzo a loro (cfr Gv 20,19.20). La pace francescana non un sentimento sdolcinato. Per favore: questo san Francesco non esiste! E neppure una specie di armonia panteistica con le energie

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del cosmo Anche questo non francescano! Anche questo non francescano, ma unidea che alcuni hanno costruito! La pace di san Francesco quella di Cristo, e la trova chi prende su di s il suo giogo, cio il suo comandamento: Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato (cfr Gv 13,34; 15,12). E questo giogo non si pu portare con arroganza, con presunzione, con superbia, ma solo si pu portare con mitezza e umilt di cuore. Ci rivolgiamo a te, Francesco, e ti chiediamo: insegnaci ad essere strumenti della pace, della pace che ha la sua sorgente in Dio, la pace che ci ha portato il Signore Ges. 3. Francesco inizia il Cantico cos: Altissimo, onnipotente, bon Signore Laudato sie cun tutte le tue creature (FF, 1820). Lamore per tutta la creazione, per la sua armonia! Il Santo dAssisi testimonia il rispetto per tutto ci che Dio ha creato e come Lui lo ha creato, senza sperimentare sul creato per distruggerlo; aiutarlo a crescere, a essere pi bello e pi simile a quello che Dio ha creato. E soprattutto san Francesco testimonia il rispetto per tutto, testimonia che luomo chiamato a custodire luomo, che luomo sia al centro della creazione, al posto dove Dio - il Creatore - lo ha voluto. Non strumento degli idoli che noi creiamo! Larmonia e la pace! Francesco stato uomo di armonia, uomo di pace. Da questa Citt della Pace, ripeto con la forza e la mitezza dellamore: rispettiamo la creazione, non siamo strumenti di distruzione! Rispettiamo ogni essere umano: cessino i conflitti armati che insanguinano la terra, tacciano le armi e dovunque lodio ceda il posto allamore, loffesa al perdono e la discordia allunione. Sentiamo il grido di coloro che piangono, soffrono e muoiono a causa della violenza, del terrorismo o della guerra, in Terra Santa, tanto amata da san Francesco, in Siria, nellintero Medio Oriente, in tutto il mondo. Ci rivolgiamo a te, Francesco, e ti chiediamo: ottienici da Dio il dono che in questo nostro mondo ci sia armonia, pace e rispetto per il Creato! Non posso dimenticare, infine, che oggi lItalia celebra san Francesco quale suo Patrono. E do gli auguri a tutti gli italiani, nella persona del Capo del governo, qui presente. Lo esprime anche il tradizionale gesto dellofferta dellolio per la lampada votiva, che questanno spetta proprio alla Regione Umbria. Preghiamo per la Nazione italiana, perch ciascuno lavori sempre per il bene comune, guardando a ci che unisce pi che a ci che divide. Faccio mia la preghiera di san Francesco per Assisi, per lItalia, per il mondo: Ti prego dunque, o Signore Ges Cristo, padre delle misericordie, di non voler guardare alla nostra ingratitudine, ma di ricordarti sempre della sovrabbondante piet che in [questa citt] hai mostrato, affinch sia sempre il luogo e la dimora di quelli che veramente ti conoscono e glorificano il tuo nome benedetto e gloriosissimo nei secoli dei secoli. Amen (Specchio di perfezione, 124: FF, 1824).

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C.O.M.P.I.
CONFERENZA MINISTRI PROVINCIALI DITALIA E DALBANIA
ORDINE DEI FRATI MINORI

COMUNICATO Nel nome del Signore. Amen. Il giorno 11 ottobre 2013, presso la Casa religiosa Aristide Leonori sede della COMPI lAssemblea generale dei Ministri, riunita in seduta ordinaria, ha proceduto, ai sensi degli artt. 12.13.14.17.20. degli Statuti COMPI, alla elezione del Consiglio di Presidenza per il triennio 2013/2016. Dallesito della votazione si avuto il seguente risultato: IANNUZZI FRA SABINO Presidente SCABIO FRA ANTONIO Vice Presidente SERRI FRA CARLO Consigliere ESPOSITO FRA AGOSTINO Consigliere Inoltre, ai sensi dellart.24 degli Statuti COMPI, lAssemblea generale ha confermato SARDELLA FRA DONATO Segretario/Economo In questa stessa seduta lAssemblea ha deliberato di confermare nel loro incarico, fino a nuova nomina, tutti i responsabili degli Uffici COMPI. In fede, Roma, 11 ottobre 2013

Elezione Consiglio di Presidenza C.O.M.P.I.

Frati Mi

fra Donato Sardella, ofm segretario COMPI

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Collegio dei Ministri del Nord Italia


Presiede lincontro fr. Francesco Bravi, presenti fr. Mario Vaccari, fr. Bruno Bartolini, fr. Antonio Scabio, fr. Maggiorino Stoppa e fr. Francesco Patton. Alla prima parte della riunione presente anche fr. Giuseppe Maffeis Segretario della Provincia Milanese per la preparazione dellAssemblea dei Definitri, sono presenti infine Enrico Delama e Maurizio Serofilli di Diathesis. Alle 9.30 si inizia con la colletta dei Ss. Martiri cinesi Gregorio Grassi, Antonino Fantosati e compagni e il Gloria al Padre. Si inizia quindi a sviluppare lOdG partendo da: 1. Verifica dei Capitoli provinciali Si concorda di fare immediatamente la richiesta del Delegato super partes, citando il voto unanime dei Capitoli e allegando la precedente lettera informale inviata un anno fa. Nel pomeriggio viene letto, approvato e sottoscritto da tutti e sei i Ministri, il testo preparato in mattinata da fr. Giuseppe Maffeis. Si passa poi a uno scambio di impressioni generali sui Capitoli provinciali appena terminati. I pareri dei Ministri sono concordemente positivi, il clima si rivelato franco e fraterno, stato prezioso, soprattutto in alcuni Capitoli lo spazio ampio di discussione dato prima di votare ladesione alla nuova Provincia, che stata votata con una maggioranza larghissima e perlopi unanime in tutte le 6 Province del Nord. Alcuni Capitoli si sono conclusi con un momento a carattere celebrativo sotto forma di festa della Provincia. Ora occorre prendere in mano quanto emerso nei Capitoli, specie i contenuti che sono stati riformulati e quelli che sono stati integrati nella II e III parte dellInstrumentum Laboris. Questo lavoro sar compito della prossima Assemblea dei Definitri. 2. Mandati affidati all'assemblea e al CM Si passa poi ad esaminare rapidamente i mandati affidati dai Capitoli allAssemblea dei Definitri, raccolti in una serie di documenti che vengono presentati. Questi testi richiedono ulteriori integrazioni, precisazioni e armonizzazioni per poter pervenire a una sintesi, si decide perci di pervenire a una nuova redazione e di concordare la stesura finale in un prossimo incontro che viene fissato per il 29 luglio a Milano-S. Antonio. 3. Preparazione Assemblea dei Definitri Si approva di mantenere il Regolamento dellanno scorso, con le modifiche approntate allora. Si continuer a lavorare per gruppi misti e per Definitri. Per larticolazione dei giorni:

Curia Provinciale 8 Luglio 2013 Milano

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Arrivo il 5 agosto per il pranzo 5 pomeriggio presentazione del quadro dinsieme e del progetto FoPe 6-7 lavoro secondo lIL 8-9 Congressi definitoriali 10 parte conclusiva

Viene nominato come Segretario dellAssemblea fr. Giuseppe Maffeis allunanimit, aiuteranno in Segreteria fr. Marco Fossati e fr. Gabriele Onofri Hote. Vengono proposti anche alcuni frati per svolgere il compito di Moderatori dei momenti assembleari e alcuni altri frati per presiedere i gruppi di lavoro, saranno contattati per chiedere la loro disponibilit e verranno poi nominati. Dopo la preghiera dellAngelus ci si reca a pranzo con la fraternit. Si riprende alle 14.30 con lAve Maria e linvocazione a Maria Sede della Sapienza.

4. Fraternit interprovinciali costituite e da costituire Vengono passate in rassegna le fraternit interprovinciali e viene fatta una prima ipotesi sui frati che le comporranno e sui servizi che saranno loro affidati. Si concorda anche di arrivare entro fine 2013 a decidere il futuro collocamento delle case formative in modo da mantenere un equilibrio delle presenze interprovinciali sul territorio delle attuali Province, dopodich si potr e si dovr procedere alla realizzazione dei progetti approvati. 5. Scambio del personale Si fanno infine presenti alcune situazioni di sofferenza presenti in alcune Province e il bisogno di interscambio o di aiuto in termini di personale per poter sostenere alcune presenze. 6. Varie ed eventuali Concordando di rivedersi il 29 luglio per prendere visione della stesura migliorata dei testi per il lavoro dell'Assemblea, si conclude alle 16.50 con lAgimus tibi gratias.

Presiede lincontro fr. Francesco Bravi, presenti fr. Mario Vaccari, fr. Bruno Bartolini, fr. Antonio Scabio, fr. Maggiorino Stoppa e fr. Francesco Patton. Alla prima parte della riunione presente anche fr. Giuseppe Maffeis Segretario della Provincia Milanese per la preparazione dellAssemblea dei Definitri, presente infine Enrico Delama di Diathesis. Alle 9.40 si inizia con lAve Maria e linvocazione di s. Marta della quale ricorre la memoria liturgica. Si passa quindi a sviluppare lOdG che riprende e completa quello del precedente incontro dell8 luglio. 1. Comunicazione sul Delegato per il triennio Fr. Francesco Bravi presenta la lettera inviata dal Ministro generale in risposta alla nostra richiesta che venga nominato il Delegato del Ministro generale per accompagnare questo triennio che porter alla nascita della nuova Provincia OFM del Nord Italia. In sostanza il Ministro generale chiede di poter prima approfondire gli Statuti di Cooperazione tra le sei Province . 2. Instrumentum Laboris (IL) per lAssemblea dei Definitri Fr. Francesco Bravi introduce il tema e passa poi la parola al Dott. Delama che presenta lIL nei suoi vari paragrafi. Con alcune precisazioni si approva e si conferma lo schema.

Curia Provinciale 29 Luglio 2013 Milano

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Si passa poi alla lettura e revisione degli Statuti di Cooperazione nella versione sintetica frutto della lettura sinottica delle osservazioni pervenute dai Capitoli provinciali che avevano il compito di esaminare gli Statuti. Si concorda che gli Statuti di Cooperazione vanno presentati allAssemblea ricordando liter percorso e la maturit del testo di sintesi elaborato dal CM recependo tutto quello che era possibile recepire delle osservazioni fatte dai Capitoli; questo testo va approvato dai singoli Definitri dopo aver dato gli opportuni chiarimenti in Assemblea, ma senza ulteriori modifiche. Si concorda quindi lagenda dellAssemblea dei Definitri aggiustando i tempi delle varie unit di lavoro. 3. Progetto Fo.Pe. Per quanto riguarda il Progetto Fope per il triennio, si chiede che tutta la questione del Progetto di Vita Fraterna (i materiali elaborati dai vari Capitoli provinciali in materia di PVF e Fope) venga affidata al Consiglio Fope perch elabori le schede per il PVF entro fine ottobre 2013, di modo da poter poi cominciare a far lavorare le Fraternit su questo ambito. 4. Progetto Fraternit per le Missioni al Popolo Ci si interroga su cosa far discutere e cosa approvare. Si concorda che il progetto va presentato allAssemblea dei Definitri da uno dei Definitori che hanno partecipato alla sua elaborazione, e che bene dare unapprovazione a questo progetto e fissarne i tempi di attuazione. 5. Progetto Fraternit per levangelizzazione missionaria e i migranti Si decide di incaricare fr. Guido Ravaglia (BO) di presentare il Progetto elaborato. Lipotesi di chiedere che venga ulteriormente specificato e approfondito attraverso un cantiere in cui inserire anche qualcuno dei Parroci e dellISE di Venezia, dando loro un tempo entro cui presentare un Progetto approfondito e maturo tenendo conto dello schema elaborato per il loro rispettivo progetto dal Coordinamento Missioni

al Popolo. Si ritiene opportuno anche fissare un tempo di sperimentazione. Dopo la preghiera dellAngelus ci si reca a pranzo con la fraternit. Si riprende alle 14.30 con il Gloria al Padre 6. Circa le relazioni di SFS Si ribadisce che al SFS va affidato quel che lo studio della revisione della formazione ma deve rimanere compito del CM quello che il governo del processo e la linea politica da seguire. 7. Nomina degli ufficiali per lAssemblea dei Definitri Viene nominato come Segretario dellAssemblea fr. Giuseppe Maffeis allunanimit, aiuteranno in Segreteria fr. Marco Fossati e fr. Gabriele Onofri Hote. Vengono nominati come Moderatori dellAssemblea fr. Saverio Biasi; fr. Giampaolo Cavalli; fr. Marco Zanotti. Vengono nominati come Presidenti dei gruppi di lavoro: fr. Fedele Pradella; fr. Franco Mirri; fr. Gilberto Soracchi; fr. Almiro Modonesi. 8. Fraternit interprovinciali e scambio del personale Si fanno una serie di ipotesi sulle case e sullo scambio di personale dopo aver avuto la possibilit di contattare i frati interessati. 9. Varie ed eventuali 7 settembre a Baccanello Vestizione alle 12.00: presiede fr. Maggiorino Stoppa Professione alle 16.00: presiede fr. Francesco Patton 14 settembre a Villa Verrucchio ore 10.00, rinnovo voti temporanei: presiede fr. Bruno Bartolini 5 ottobre a S. Bernardino ore 11.00, Professione solenne: presiede fr. Antonio Scabio Seguono alcune comunicazione su situazioni di frati in patria e in missione. Ci si rivedr ad Assisi il 5 agosto per il pranzo alle 12.30 e inizio lavori alle 15.00. Si conclude alle 16.25 con lAgimus tibi gratias. Il verbalista fr. Francesco Patton

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Collegio dei Ministri del Nord Italia


Presiede lincontro fr. Francesco Bravi, presenti fr. Mario Vaccari, fr. Bruno Bartolini, fr. Antonio Scabio, fr. Maggiorino Stoppa e fr. Francesco Patton. Alle 9.20 si inizia con linvocazione allo Spirito Santo e la preghiera per la pace secondo le intenzioni del S. Padre. Si passa quindi a sviluppare lOdG: 1. Verifica Assemblea di Assisi, Documento finale, compiti affidati al Collegio Si pospone la verifica dellAssemblea di Assisi e si passa a prendere visione del Documento finale. Lintroduzione stata leggermente variata e viene approvata, placet omnibus il testo corretto. Fr. Francesco Bravi presenta anche lelenco dei compiti affidati al CM e il promemoria del lavoro per il triennio. Era stato proposto di fare un incontro con il Ministro generale per presentargli la questione relativa al Delegato per il triennio, sentito il Ministro generale, lipotesi su cui si converge di incontralo a Roma venerd 20 settembre. 2. Nomine Uffici, Segretariati e Commissioni Si confermano le ipotesi di coetus delle varie case formative (cfr. verbale precedente) Arco (TN) Postulato Il Coetus formatorum cos composto: fr. Giuseppe Bonato Maestro fr. Michele Passamani Vice-Maestro fr. Saverio Biasi Guardiano fr. Enzo Pellegatta Baccanello (BG) Noviziato Il Coetus formatorum cos composto fr. Lorenzo Roncareggi Maestro fr. Pio Prandina Vice-Maestro fr. Marco Tomasi Guardiano fr. Luigi Dima fr. Ivan Dalpiaz Verona S. Bernardino Professi temporanei Il Coetus formatorum cos composto fr. Almiro Modonesi Maestro fr. Andrea Contini Vice-Maestro fr. Giampaolo Cavalli Guardiano fr. Lorenzo Raniero Prefetto STISB fr. Tecle Vetrali fr. Matteo Salvadori fr. Maurizio Brunelli

Baccanello 7 Settembre 2013

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Segretariati e commissioni Il Consiglio CPV risulta cos composto: fr. Devis Rutigliano Animatore CPV Nord Italia fr. Giambattista Delpozzo Consigliere fr. Juri Leoni Consigliere fr. Gabriele Cadorin Consigliere fr. Michele Passamani Consigliere fr. Gabriele Onofri Consigliere Placet Andr chiarita la funzione dellAnimatore vocazionale unico e il compito di chi fa parte del Consiglio. Si concorda che occorre che il Consiglio cominci a trovarsi e ad approfondire il senso della CPV a partire dalle fonti (CCGG, RFF, RFI, Documento dellOrdine sulla CPV) e da quanto vien fatto nelle varie Province per giungere a un progetto di CPV per il Nord Italia. Consiglio FoPe nominato, va inserito il responsabile U5 Fr. Fabio Piasentin (VE) Moderatore Nord Italia Fr. Giampaolo Possenti (MI) Fr. Giovanni Patton (TN) Fr. Maggiorino Stoppa (TO) Fr. Maurizio Piazza (BO) Fr. Maurizio Conti (GE) Fr. Enzo Maggioni responsabile U5 Placet Segretariato FS Fr. Lorenzo Raniero Segretario FS Fr. Giuseppe Bonato Maestro Postulanti Fr. Lorenzo Roncareggi Maestro Novizi Fr. Almiro Modonesi Maestro Professi temporanei Fr. Fabio Piasentin Moderatore fope Fr. Devis Rutigliano Animatore CPV Fr. Roberto Ranieri Delegato per gli Studi Fr. Andrea Contini Vice-Maestro Prof.temporanei Fr. Antonio Scabio Ministro delegato Placet Segretariato ME Fr. Alberto Tosini Segretario ME Fr. Guido Ravaglia Coordinatore ad gentes Fr. Francesco Mazzon Coordinatore PG Fr. Alessandro Caspoli Coordinatore carit Fr. Federico Righetti Coordinatore Miss. popolo Fr. Alfonso Cracco Coordinatore santuari Fr. Mauro Galesini Coordinatore parroci Fr. Valerio Berloffa Nominato dal CM Fr. Marco Ferrario Nominato dal CM Fr. Bruno Bartolini Ministro delegato Placet

Commissione U5 Fr. Enzo Maggioni Responsabile, nominato dal CM Il gruppo degli U5 sceglier poi i suoi due delegati Placet Commissione GPIC Fr. Antonio Pedrina Coordinatore Fr. Bruno Monfardini Fr. Silvestro Arosio

Placet

Commissione ecumenismo e dialogo Fr. Tecle Vetrali Coordinatore Fr. Fiorenzo Reati Fr. Sereno Lovera Placet Gruppi di lavoro Economi Fr. Marco Fossati Fr. Pio Fontanari Fr. Marco Zanotti Fr. Fedele Pradella Fr. Gianluigi Amelio Fr. Mario Favretto Fr. Mario Vaccari Ministro delegato Il gruppo proporr al proprio interno il Coordinatore che sar poi nominato dal Consiglio di Cooperazione secondo gli Statuti di Cooperazione Art. 12.1 Placet Bibliotecari Si conferma il gruppo, importante che i bibliotecari continuino a trovarsi coordinati da fr. Rino Sgarbossa. Segretari provinciali Bisogner fare in modo che si trovino per cominciare a uniformare le burocrazie provinciali. Commissari TS Fr. Adriano Contran (VE) Fr. Francesco Ielpo (MI) Fr. Bruno Bartolini (BO) Fr. Piero Di Luca (GE) Responsabile formazione ai ministeri Fr. Giampaolo Cavalli Placet

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Elezione del Presidente del CM Il Presidente e il Segretario del Consiglio di Cooperazione saranno nominati dopo lincontro con il Ministro generale. 3. Preparazione Assemblea Guardiani Fr. Fabio Piasentin ha mandato il programma delle giornate formative. Lassemblea dei Guardiani 14-16 ottobre va organizzata con fr. Fabio: Lettura orante della Parola il 14 pomeriggio, sar introdotta da fr. Antonio Scabio su testo biblico o francescano, il pomeriggio si concluder con la Messa Parte informativa (documento finale dellAssemblea dei Definitri, spazio alla condivisione, presentazione schede, informazioni sulle fraternit nuove o interprovinciali o dalle Province, questione della prospettiva qualificante la nuova Provincia, suggerimenti per il nome della nuova Provincia) Incontro coi propri Guardiani (16 mattina). 4. Pro-memoria per il triennio e calendario del Collegio Viene consegnato lallegato contenente il promemoria degli impegni da portare a compimento nel triennio in base alle decisioni capitolari. Calendario CM 7-12/10 Assisi COMPI 14-16/10 Guardiani, ipotizzare incontro il 15 pomeriggio o sera

21-26/10 UFME 15/11 CM a MI 13/12 CM a VR o a MI 10/01/2014 CM a 14/02/ CM 14/3 CM 17-22/3 Unione 4 Famiglie 15/04 CM a Baccanello 16/05 ad Arco 20/06 CM 5. Statuti di Cooperazione e incontro con il Ministro generale In occasione dellincontro con il Ministro generale gli verranno presentati anche gli statuti di Cooperazione per il triennio approvati dai Capitoli e dallAssemblea dei Definitri. 6. Varie ed eventuali Si conclude con una breve presentazione dei Postulanti che inizieranno il 1 ottobre ad Arco il loro cammino di Postulato. Saranno complessivamente 5: due della Provincia Veneta, 1 di quella Lombarda, 1 del Trentino e 1 di Bologna. Alle 11.45 si conclude lincontro con lagimus tibi gratias e ad ore 12.00 ci si reca in chiesa dove fr. Maggiorino Stoppa presiede il rito di inizio del noviziato con la consegna dei panni della prova ai nuovi Novizi. Al pomeriggio nel chiostro viene celebrata lEucaristia allinterno della quale fanno la prima professione fr. Tiziano Pugliese, fr. Francesco Velluto, fr. Andrea Maset e fr. Andrea Korai Ylmaz. Presiede la celebrazione fr. Francesco Patton. Il verbalista fr. Francesco Patton r . F r a n c e s c o P a t t

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Lincontro del CM articolato in tre momenti, i primi due avvenuti ad Assisi durante lAssemblea COMPI, con la presenza di tutti e sei i Ministri provinciali del Nord Italia e sotto la presidenza di fr. Francesco Bravi, il terzo momento a Castelletto di Brenzone (VR), durante lAssemblea dei Guardiani.

I. MOMENTO
Si inizia lincontro alle 21.15 dell8 ottobre con una breve preghiera e lintroduzione dellOdG da parte di fr. Francesco Bravi. 1. Programma Assemblea dei Guardiani a Castelletto Si conferma il programma dellAssemblea dei Guardiani inviato da fr. Fabio Piasentin e si suddividono i compiti per presiedere le celebrazioni e moderare le sessioni. Verranno presentati i Segretariati, le case interprovinciali e i frati a servizio dellinterprovincialit. Si ricorda infine che occorre anche ricordare le date degli incontri formativi e distribuire i frati e i Guardiani sui tre turni di Fope riservati a loro. 4. Nomine Viene nominato il coordinamento di Pastorale giovanile, che potr essere integrato ulteriormente. Viene chiesto a fr. Francesco Patton di continuare a seguire la fraternit di TO-S. Antonio per la parte progettuale. Le altre fraternit saranno accompagnate dai Ministri del luogo. Si fa presente lesigenza che i Maestri presentino il programma formativo al CM per poterne parlare (cfr. RFI) e anche che per lavvenire il CM possa parlare della destinazione e dei servizi dei professi temporanei. Fr. Bruno Bartolini presenta il libretto Presenza francescana in Emilia Romagna preparato in occasione del Festival Francescano, cercher di recuperarne alcune copie per farlo conoscere ai Ministri. Alle 22.00 si termina con lagimus tibi gratias.

Assisi Castelletto di Brenzone 8 Ottobre 2013

II. MOMENTO
5. Incontro con il Ministro generale fr. Michael A. Perry Il giorno 9 alle 15.30 il CM si ritrova a Casa Leonori con il Ministro generale (MG) fr. Michael A. Perry. I Ministri presentano il lavoro e le principali decisioni dei Capitoli provinciali e affrontano il tema dellapprovazione degli Statuti di Cooperazione per il triennio 20132016 e del Delegato del MG che accompagni il processo. Il MG accoglie favorevolmente le proposte del CM e garantisce che ai primi di novembre, quando il Definitorio generale si raduner, far presenti le ragioni che gli abbiamo espresso. Il CM ha anche preso visione dellimpianto generale per il PVF

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inviato da fr. Fabio Piasentin e della prima scheda e d il proprio placet. Alle 16.00 lincontro termina per riprendere i lavori con la COMPI

III. MOMENTO
15 ottobre 2013, a Castelletto di Brenzone (VR) si riprende lOdG allinterno dellAssemblea dei Guardiani, ci si ritrova ad ore 21.00. Presenti tutti e sei i Ministri, presente anche il Dott. Enrico Delama di Diathesis, introduce i lavori fr. Francesco Bravi con una breve preghiera. 6. Verifica dellAssemblea dei Definitri con laiuto di Diathesis Si passa quindi a toccare il tema della verifica dellAssemblea dei Definitri dal punto di vista della consulenza. Enrico Delama presenta lallegato Note per la verifica dellAssemblea Definitri 2013. Segue un confronto tra i Ministri e alcune considerazioni sullallegato presentato da Diathesis. La valutazione dellAssemblea complessivamente positiva, pur notando le fatiche dovute a unestate intensa per via dei Capitoli e dei Congressi capitolari. Per il prossimo anno si ritiene utile dedicare un giorno allo stare insieme in modalit diversa e distesa. Come periodo si orientati sulla seconda met di luglio o sullultima settimana di agosto, possibilmente a Bardonecchia (TO). 7. Programmazione del lavoro del CM Si passa quindi alla programmazione del lavoro del CM a partire dalla scaletta presentata precedentemente da fr. Francesco

Bravi. Si prendono in considerazione tutti i punti presentati, su alcuni si precisa quanto segue. Commissione per lelaborazione degli SSPP della nuova Provincia: vanno identificati i membri della commissione, il percorso e la tempistica. Scelta del nome: il CM approva la procedura, indicata dalla Assemblea dei Guardiani. Si far una consultazione orientativa, dalla quale saranno selezionati i primi 10 e su questi si far la seconda consultazione; i primi 5 nomi verranno poi presentati allAssemblea dei Definitri che decider il nome. Prima dellAssemblea occorrer chiarire in che modo lAssemblea esprimer il proprio voto sul nome, se per singoli Definitri o con voto individuale. Vengono date alcune indicazioni per far proseguire il lavoro del Segretariato ME che ora ha come Segretario fr. Alberto Tosini. Gruppo economi: viene chiesto di identificare un coordinatore che poi il CM nominer. Libretto preghiere comuni per le sei province: verranno identificati i criteri e 2/3 frati che lo elaborino. 8. Varie ed eventuali I lavori di gruppo contenenti le proposte dei Guardiani vanno ripresi, sintetizzati e anche fatti conoscere: sia per quel che riguarda la prospettiva qualificante, sia le proposte sul coinvolgimento dei frati e per far conoscere i frati del Nord Italia (schematismus OFM del Nord Italia, dotato di fotografie dei frati). Alle 22.27 si termina con lAgimus tibi gratias. Il verbalista fr. Francesco Patton

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Cronaca Assemblea Definitri Nord Italia Assisi, 5 10agosto2013


fr. Gabriele Onofri

5 agosto 2013
"Incipiamus fratres": con questo invito del padre San Francesco, che al termine della sua vita non credeva di aver conquistato il traguardo, ma sperava sempre di poter ricominciare da capo, luned 5 agosto 2013 ad Assisi, presso la casa Leonori della COMPI, con il pranzo e agli arrivi, iniziamo l'Assemblea dei Definitori del Nord Italia. In un clima di caldo afoso, leggermente lenito dall'aria condizionata, ci disponiamo a rendere operative le decisioni prese dai sei Capitoli Provinciali, che hanno appena votato all'unanimit la nascita della nuova Provincia del Nord Italia nel 2016. Nell'introdurre i lavori del pomeriggio il Presidente del Collegio dei Ministri fra Francesco Bravi ricorda le ragioni profonde di questo lungo e articolato percorso: il santo rinnovamento della qualit della nostra vita francescana per meglio servire il Signore. Nelle due unit di lavoro assembleare vengono presentati l'Instrumentum Laboris, da parte dei due consulenti Diathesis dottor Enrico Delama e Maurizio Serofilli, e gli Statuti di cooperazione da fra Francesco Patton. Nell'omelia della celebrazione eucaristica, che conclude il pomeriggio, fra Francesco Bravi, facendo eco al Vangelo della moltiplicazione dei pani, ricorda che nella condivisione del poco che ciascuno ha racchiuso il segreto perch tutti mangino a saziet. La giornata si conclude con una inaspettata e gradita cena all'aperto, con grigliata mista, preparata dallo staff di casa Leonori sotto i gazebo.

6 agosto 2013
Il secondo giorno comincia con la salita al Tabor: la festa della Trasfigurazione del Signore e fra Antonio Scabio, ministro provinciale del Veneto, nel presiedere la messa mattutina, ricorda 12
Anno XXXV N. 237 Settembre-Ottobre 2013

che ciascuno di noi, come frate chiamato, ha vissuto un'esperienza d'incontro luminoso con il Signore e la luce e la bellezza che ne abbiamo ricevuto non appena per noi ma per donarla e parteciparla al nostro prossimo. Scendendo dal monte, troviamo un banchetto di grasse vivande e di cibi succulenti, come colazione: toast, uova al bacon ed ogni ben di Dio per sostenerci nell'impegnativa giornata di lavori assembleari che ci aspetta. Nella prima parte della mattinata fra Gabriele Onofri Hote, come membro del coordinamento del settore delle Missioni al popolo, ha presentato in aula il progetto della Fraternit per l'evangelizzazione e le missioni al popolo; fra Guido Ravaglia, membro del coordinamento del settore per le missioni ad gentes e i migranti, ha presentato il progetto relativo alla fraternit per l'animazione missionaria delle Province del Nord Italia. Dopo entrambe le relazioni si svolto un vivace dialogo in assemblea. Nella seconda unit di lavoro del mattino si sono riuniti per la prima volta i 4 gruppi misti di definitori delle sei Province del Nord, con l'obiettivo di raccogliere suggerimenti, osservazioni e rielaborare le proposizioni concernenti i due progetti di fraternit interprovinciali esposti, che confluiranno nel documento finale da votare l'ultimo giorno. Nel pomeriggio ci ritroviamo in aula per il resoconto dei lavori di gruppo e per la presentazione delle proposte dei Capitoli relative ai Segretariati Formazione e Studi e Missioni ed Evangelizzazione; segue sempre un tempo dedicato agli interventi e al dialogo in assemblea. Anche il secondo giorno, come tutte le sere seguenti, termina con la cena apparecchiata in giardino, con bei momenti di fraternit condivisa.

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7 agosto 2013
Mercoled 7 agosto, terzo giorno della nostra Assemblea, la Messa e le lodi mattutine sono presiedute da fr. Bruno Bartolini, Ministro provinciale dell'Emilia Romagna; egli, meditando sulle letture della Parola di Dio offerteci dalla liturgia (tratte dal libro dei Numeri e dal Vangelo secondo Matteo), sottolinea che l'ingresso nella terra di Canaan - metafora del cammino che stiamo percorrendo come Province del Nord - non va realizzato solo con le analisi, le disamine particolareggiate e le commissioni di studio, ma anche e soprattutto con la fiducia della donna cananea tipica dei piccoli e degli ultimi (minores). Nella prima unit di lavoro del mattino prosegue e si conclude il compito, assegnato i gruppi misti, di confrontarsi e proporre osservazioni e integrazioni sui segretariati SFE e SME. La presentazione in aula e la discussione su quanto elaborato dai gruppi concludono la mattinata. A pranzo, il presidente del collegio dei Ministri, fr. Francesco Bravi, ci comunica un cambiamento di programma: il lavoro del pomeriggio non sar in assemblea ma si anticipano i Congressi Capitolari dei sei Definitori provinciali. Le due unit di lavoro assembleari previste per questo pomeriggio sono rimandate alle ore 15 di venerd 9 agosto. Ci ritroviamo cos ai vespri e a cena, dopo aver iniziato a mettere mano alle tavole di famiglia. Nei momenti di pausa e particolarmente la sera dopo cena, mentre l'ufficio di segreteria lavora alacremente e il Consiglio di Presidenza s'incontra per coordinare e facilitare l'avanzamento scorrevole di tutti i lavori, i frati delle diverse province approfondiscono la conoscenza reciproca (da rilevare che parecchi definitori sono new entry, appena eletti dei Capitoli).

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8 agosto 2013
"Contemplata aliis tradere": con questo motto dell'Ordine domenicano, ricordato del ministro provinciale della Liguria fra Mario Vaccari, durante l'Eucaristia mattutina nella festa di San Domenico, si apre il quarto giorno di lavoro. Il contributo all'opera di evangelizzazione, anche per noi Frati Minori, scaturisce dall'incontro con Ges e dal contatto reale con la vita della gente per condividere quel sapore e quella luce che ci sono gratuitamente donati. Tutta la giornata di gioved 8 agosto dedicata alla prosecuzione dei Congressi capitolari e alla messa a punto definitiva delle "tavole di famiglia". In questi giorni, al mattino presto o alla sera, i frati colgono l'occasione e la grazia di essere d'Assisi, per brevi passeggiate alla Porziuncola, a San Damiano, a San Masseo o in citt e per consegnare al padre San Francesco, a Santa Chiara e a Santa Maria degli Angeli le tante intenzioni di preghiera che ciascuno porta in cuore per s e per i propri fratelli rimasti a casa.

9 agosto 2013
Venerd 9 agosto si apre con la festa di Santa Teresa Benedetta della Croce, martire e compatrona d'Europa. Fra Maggiorino Stoppa, ministro provinciale del Piemonte, nel presiedere la Messa che apre la mattinata, ricorda questa frase di Edith Stein: "Nessuna opera spirituale viene alla luce senza grandi travagli ". L'opera spirituale fondamentale quella di custodire la nostra vocazione e quella dei nostri fratelli che ci hanno affidato questa responsabilit. Dopo la consueta lauta colazione, i Definitori provinciali che devono completare il lavoro, si riuniscono ancora. Alle 11.30 il Collegio dei Ministri si ritrova per alcune decisioni comuni e finalmente nel primo pomeriggio torniamo tutti in aula per ascoltare dal Presidente del Collegio, fra Francesco Bravi, la lettura della bozza del documento finale, che comprende anche gli Statuti di Cooperazione nella loro versione definitiva. Quindi ci ritiriamo nuovamente, divisi per Definitori provinciali, per una valutazione complessiva del documento e per apportare eventuali integrazioni o modifiche. Alle 17.30, prima di ritrovarci in Assemblea, ci mettiamo in posa nel piazzale antistante a casa Leonori per una fotografia corale. In aula vengono presentate le correzioni alla bozza del documento finale da parte dei sei segretari provinciali. Alla sera lo staff della Casa ci ha preparato una sorpresa: uno stuzzicante aperitivo, un'ottima grigliata di pesce e una super torta dedicata alla COMPI, la cui prima fetta tagliata a due mani da Francesco Bravi e fra Francesco Patton. Il cartello BYE BYE (allestito dal personale e collocato in giardino) viene acceso col fuoco e illumina lultima serata per salutarci e congedarci. Ringraziamo per la bella accoglienza ricevuta, la cordialit e lo stile della nuova gestione della Casa.

10 agosto 2013
"E fu sera e fu mattina sesto giorno". La festa del diacono e martire San Lorenzo apre l'ultima giornata dell'Assemblea dei Definitori: nell'omelia, fra Francesco Patton, ministro provinciale del Trentino, meditando sulla Parola di Dio ascoltata, ci rammenta il nocciolo del Vangelo: siamo chiamati a donare la vita e non ha preservarla; ma questo va fatto, sull'esempio di San Lorenzo, anche con una certa 15
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leggerezza e sense of humour, "perch Dio ama chi dona con gioia". Giunti in assemblea ascoltiamo, da parte di Francesco Bravi, la lettura della bozza revisionata del documento finale. Ci dividiamo per l'ultima volta nei sei Definitori provinciali per la votazione definitiva e torniamo in aula per comunicare i risultati. Il documento finale approvato alla unanimit e l'assemblea prorompe in un fragoroso applauso. Il presidente del Collegio dei Ministri ringrazia tutti per il lavoro svolto e in modo particolare la segreteria, i moderatori, i consulenti della Diathesis, tutto il personale di Casa Leonori. Fra Giampaolo Cavalli, moderatore del giorno, ringrazia a nome di tutti i sei Ministri provinciali: altro applauso. Seguono alcune comunicazioni sulle fraternit interprovinciali da parte di fra Francesco Bravi ed alcune informazioni sulla COMPI da parte di fra Francesco Patton. Il pranzo conclude l'assemblea dei definitori del 2013. A laude di Cristo e del Poverello Francesco

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Dal Definitorio
Pavia
24 settembre

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Dopo aver consumato la colazione con i frati e le suore che si stanno adoperando per la buona riuscita della Missione giovani in corso a Pavia (22 settembre 2 ottobre), alle ore 9.00, si iniziano i lavori con una preghiera di invocazione allo Spirito Santo. Segue lapprovazione unanime del verbale della seconda parte del Congresso capitolare. Il Ministro informa circa i principali eventi riguardanti la vita della Provincia e del cammino verso lunione. Il 30 agosto, presso la Curia provinciale, fr. Celestino Pagani, fr. Enrico Russotto e fr. Enzo Imbimbo hanno rinnovato i voti, in attesa di emettere la professione solenne. Il 7 settembre, nel chiostro del convento di Baccanello, alla presenza di un discreto numero di frati provenienti dalle Province del Nord Italia, hanno emesso la loro prima professione fr. Andrea Koray Yilmaz (Fond. Palestrina), fr. Andrea Maset (Prov. Veneto), fr. Tiziano Pugliese e fr. Francesco Velluto (Prov. Emilia); nella mattina dello stesso giorno hanno vestito i panni della prova Matteo Rizzo e Francesco Bogoni (Prov. Veneto). Gli stessi vivranno lanno di noviziato insieme a tre frati albanesi (fr. Eduard Ulay, f. Kastriot Demaj e fr. Jak Kolgjerai). Il 14 settembre, a conclusione della settimana di esercizi spirituali guidati da fr. Andrea Borsin, i professi temporanei hanno rinnovato i voti nella mani di fr. Bruno Bartolini, Ministro provinciale dellEmilia Romagna. Allinizio del prossimo mese di ottobre inizieranno lanno di probandato cinque giovani, tra questi c anche Francesco, un ragazzo milanese che per diversi mesi si adoperato come volontario al Centro s. Antonio. Nel corso della prima settimana di settembre fr. Francesco Bravi ha concluso la visita canonica al monastero Ss. Francesco e Chiara di Cademario (CH), quindi, in un clima di cordiale fraternit, il 6 settembre stato celebrato il capitolo elettivo ove sono risultate elette sr. Maria Maddalena Pradelli, Abbadessa, sr. Maria Rita Silini, Vicaria, e sr. Chiara Myriam Polito, Discreta. L8 settembre, in occasione della festa patronale della Madonna delle Lacrime di Dongo, il Ministro ha presieduto la celebrazione eucaristica con la quale si inaugurato lanno di celebrazioni per i 400 anni della presenza dei frati minori a Dongo. Per questa ragione si ipotizza di celebrare la Festa della Provincia del 2014 nel convento di Dongo. Domenica 22 settembre i frati, assenti da Varese sin dagli inizi del mese, hanno celebrato la messa di saluto ai fedeli della parrocchia di S. Antonio alla Brunella. La celebrazione, vissuta in un

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clima di riconoscenza e di rammarico per la partenza degli amati frati, si conclusa con la benedizione di una targa commemorativa della presenza dei frati minori a Varese. Alla s. Messa, presieduta da mons. Agnesi, Vicario episcopale di Varese, erano presenti il Ministro provinciale, gli ultimi parroci e alcuni altri confratelli. I fedeli sono amareggiati per la partenza dei frati, ma consapevoli che il cammino di comunione continua in forme diverse. Fr. Francesco Bravi riferisce lesito dei lavori degli ultimi due incontri del Collegio dei Ministri. Sono stati costituiti i Segretariati e le Commissioni interprovinciali e si provveduto alla nomina di alcuni uffici e incarichi interprovinciali (verranno comunicati in occasione dellAssemblea dei guardiani di Ottobre). Il Collegio dei Ministri ha inoltrato gli Statuti di cooperazione tra le sei Province per il triennio 2013-2016 al Ministro generale, chiedendone lapprovazione. Si dedica un congruo lasso di tempo per la verifica della vita della Provincia dopo i trasferimenti dei frati nelle fraternit e dopo i cambiamenti degli uffici provinciali. Si passa alla programmazione dei prossimi appuntamenti: giornate di formazione con i guardiani del Nord Italia, definitorio allargato ai guardiani e festa della Provincia (presto sar inviato un programma dettagliato per ciascuno di questi eventi). Si affrontano alcune questioni economiche e di legale rappresentanza. Si riflette a lungo sulle problematiche legate alla cessione dellattivit scolastica Istituto Ven. Luzzago, sulla chiusura del Franciscanum e del convento di s. Gaetano. Si stanno valutando diverse possibili soluzioni. Il Ministro provinciale, con il consenso del Definitorio (SS.PP. art.92), autorizza alcune amministrazioni personali. I lavori si concludono alle ore 17.00 circa. A laude di Cristo e del Poverello Francesco. Amen!

Definitorio allargato ai guardiani


I lavori del II Congresso concludono lannuale Assemblea dei guardiani delle fraternit OFM del Nord Italia, hanno inizio alle ore 9.10 con la lettura breve di Ora Terza; il Ministro commentando la Parola di Dio augura a ciascuno di operare per il bene dei fratelli, ricercando sempre la gloria del Signore e non quella degli uomini. Il Ministro provinciale, dopo aver esplicitato le ragioni dellincontro, ricorda ai presenti che si tratta di un vero e proprio definitorio, dunque un momento di condivisione della responsabilit del governo della fraternit provinciale. Ricorda poi i compiti del guardiano, cos come sono descritti nelle CC.GG.: favorire il bene della fraternit e dei singoli frati, vigilare con premura sulla vita e sulla disciplina dei frati, guidare le attivit e promuovere lobbedienza in un clima di fraternit. Il Ministro provinciale informa circa le condizioni dei fratelli ammalati e ricorda i principali eventi della vita della Provincia. Il 30

Castelletto di Brenzone
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settembre nella Chiesa parrocchiale di Busto Arsizio stato conferito il Ministero dellaccolitato a fr. Simone Menoni. Il 2 ottobre si conclusa a Pavia la missione giovani, che ha visto impegnati diversi frati. La valutazione dellesperienza complessivamente positiva, visto il buon coinvolgimento dei giovani universitari. Gli eventi organizzati in piazza e nelle strade sono stati molto frequentati e anche la ricaduta post-missione d segnali incoraggianti (nel primo incontro di Pizza e vangelo dei frati di Canepanova cerano ben 63 giovani!!). Anche gli studenti di Verona, che hanno partecipato con entusiasmo alla missione, hanno fatto una valutazione molto positiva dellesperienza. Dal 7 all11 ottobre ad Assisi si tenuta lannuale Assemblea COMPI. E stato eletto il nuovo Consiglio di presidenza (fr. Sabino Iannuzzi, presidente; fr. Antonio Scabio, vicepresidente; fr. Agostino Esposito e fr. Carlo Serri, consiglieri) e si sono definite le linee programmatiche per il prossimo triennio. Il Ministro generale intervenuto allAssemblea per presentare, in collaborazione con il prof. Mion, una interessante sintesi del lavoro della Commissione fedelt e perseveranza per lo studio degli abbandoni. LAssemblea ha poi dato alcune indicazioni a fr. Francesco Patton e fr. Sabino Iannuzzi che rappresenteranno la COMPI al prossimo Consiglio Plenario dellOrdine. In quella sede si decideranno la composizione e la modalit di elezione del Definitorio generale; norme che, secondo il mandato dellultimo Capitolo generale, diventeranno immediatamente operative. Il Ministro ricorda poi i prossimi appuntamenti: il 20 ottobre lauditorium del Comune di Cermenate verr intitolato a fr. Arcangelo Zucchi, nelloccasione verr presentato il libro, redatto da fr. Andrea Bizzozero, sulla vita di fr. Arcangelo; fr. Almiro Modonesi, Vicario provinciale, parteciper in vece del Ministro al prossimo incontro dellUFME che si terr a Roma; vengono poi distribuiti gli inviti alla Festa della Provincia che si terr il 4 novembre 2013 a Sabbioncello. Il Ministro chiede a ciascuno dei guardiani partecipanti (fr. Paolo Ferrario Milano CRETA, unico guardiano assente allAsssemblea) di esprimere un parere sui lavori dellAssemblea. Tutti sottolineano la positivit dellincontro come unopportunit di conoscenza tra i frati del Nord Italia, anche se qualcuno rileva che lincontro stato a tratti dispersivo, si trattato prevalentemente di un incontro informativo. Si auspica per il futuro di tornare a contenuti formativi. I guardiani espongono sinteticamente la situazione delle fraternit dopo i recenti cambiamenti, richiesti con le Carte di famiglia 2013-2014. Linizio generalmente positivo e i numerosi trasferimenti hanno creato un positivo desiderio di ricominciare, si dovr attendere ancora qualche tempo per una valutazione pi realistica della situazione. A fronte di un generale clima di serenit vengono segnalate alcune fatiche personali o di relazioni fraterne. Viene poi affrontato il tema della vicinanza del Ministro e del Definitorio alle fraternit. Il Ministro manifesta il desiderio di incontrare personalmente, nel corso del mese di novembre, tutti i guardiani della Provincia per un momento di verifica; per questo propone di recarsi in Curia per un momento di preghiera e per la successiva condivisione sulla vita delle fraternit. Tutti apprezzano la proposta. La fraternit di Baccanello ha invitato i Definitori per lanimazione del ritiro mensile, si pensa che questo possa essere uno strumento utile per lincontro e la vicinanza del Definitorio. Si suggerisce anche di riunire il Definitorio di volta in volta in luoghi diversi, con un momento di incontro con la fraternit. Diversi guardiani sottolineano limportanza della visita informale del Ministro alla fraternit, importante che si creino opportunit non troppo strutturate per

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lincontro confidenziale tra il Ministro e i frati. Qualcuno auspi ca che anche i definitori visitino le fraternit. Dopo un fraterno confronto si sottolinea che la presenza dei Definitori appare meglio collocata se legata a qualche circostanza che motivi la presenza. Si sottolinea infatti che i frati preferiscono confidarsi direttamente con il Ministro piuttosto che con i Definitori. Il Ministro conviene circa limportanza della sua presenza e vicinanza, ma allo stesso tempo rimarca la personale responsabilit dei guardiani nellanimazione della vita della fraternit, ricordando il principio della sussidiariet e il ruolo del Capitolo locale. Qualcuno dubita che i frati avvertano una reale esigenza di vicinanza del Ministro. Crede che si tratti di una necessit pi teorica che reale. La distanza in un certo senso conservata per comodit e convenienza, anche se pubblicamente si dice che sarebbe meglio il contrario. Altri auspicano la presenza del Ministro nei momenti di verifica del PVF o del progetto che stato affidato alla fraternit. Il Ministro dovrebbe farsi vicino anche nei momenti di difficolt personale o della fraternit, in queste circostanze infatti ci si aspetta qualcuno che chiede: come va? Se non avviene, si ingenera un senso di delusione perch laspettativa di aiuto -sebbene non espressa- non stata soddisfatta. Il Ministro esorta a rendere manifeste le necessit, perch tutte siano note. Si deve crescere anche nella comunicazione fraterna di questi aspetti. Fr. Giampaolo Possenti, Coordinatore provinciale della pastorale over 35 anni, chiede di far conoscere le iniziative per questa fascia di et che sono gi organizzate nei diversi conventi e che si pensa possano essere estese a livello provinciale. Dopo aver raccolto i dati, pensa di formulare alcune proposte ad esempio la marcia per le famiglie (cfr. esperienza analoga in Toscana e Lazio), pellegrinaggi, ritiri di avvento, percorsi di lectio con tematiche ad hoc Le iniziative saranno poche per non creare un eccesso di offerta. La diffusione delle attivit avverr prevalentemente via internet. Fr. Giambattita Delpozzo, Animatore vocazionale, ricorda a tutti i guardiani lopportunit di organizzare una giornata vocazionale francescana. Fr. Giambattista ribadisce la sua disponibilit e attende linvito delle fraternit. Lincontro si conclude alle ore 12.20 circa, segue la condivisione della mensa. I lavori del II Congresso continuano nel pomeriggio per il solo Definitorio. Si riprende alle ore 14.30 con lapprovazione del verbale del I Congresso e con la verifica del Definitorio allargato ai guardiani. Si affrontano alcune questioni personali e di legale rappresentanza. A norma SS.PP. art 92 1 il Ministro chiede ed ottiene il consenso per autorizzare alcune amministrazioni personali. I lavori del Congresso Capitolare si concludono alle ore 16.45 circa. A laude di Cristo e del Poverello Francesco. Amen!

Castelletto di Brenzone
16 ottobre

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Testimonianze di vita Fraterna


S. Messa di saluto dei frati 22 settembre 2013
CONGEDO DALLA PARROCCHIA DI S. ANTONIO ALLA BRUNELLA
Sono passati 75 anni da quando, in quel lontano marzo 1938, dal Convento di Busto Arsizio, arrivarono a piedi padre Domenico e frate Leandro alla cascina Brunella. Un inizio umile, una cappellina e un micro-convento in una casa colonica da ristrutturare. Nel tempo, poi, grazie anche alla collaborazione dellarchitetto Muzio, il complesso conventuale e la Basilica (modello della Basilica di Nazareth) dedicata a S. Antonio di Padova, cos come la conosciamo. Solo nel 1968 lerezione della Parrocchia, a completamento degli innumerevoli servizi ai fedeli di Varese e provincia che i frati minori hanno sempre, con dedizione e generosit, svolto. Ma la presenza francescana in terra varesina risale a tempi ben pi lontani. Insieme ai Cappuccini, dopo la cacciata al tempo della Repubblica Cisalpina (nel 1797) fummo osteggiati sino al 1840. Ma a Varese rientrammo solo dopo cento anni. Noi, frati minori, alla Brunella e i Cappuccini in viale Borri, abbiamo contribuito alla crescita spirituale e culturale di una citt che, grazie a s. Antonio, Bernardino da Siena e padre Aguggiari, ha respirato un genuino francescanesimo attraverso la predicazione, la confessione, il servizio ai poveri e il culto mariano al Sacro Monte. Ora, con grande sofferenza, abbiamo lasciato questa terra consapevoli che il carisma francescano non verr meno, nonostante la diminuzione numerica. Ai fratelli Cappuccini la responsabilit di dare continuit e sostanza a questa lunga e ricca storia. Non solo la Parrocchia ma lintera popolazione varesina ha voluto, cos, salutare e ringraziare i frati minori domenica 22 settembre. Durante la celebrazione eucaristica delle 11.15, presieduta dal Vicario episcopale mons. Franco Agnesi, sono state diverse le voci di ricordo, gratitudine e commozione. A partire dal nuovo parroco don Marco Casale, che ha affermato la volont di proseguire nellopera caritativa da sempre esercitata con passione da noi frati. Anche mons. Gilberto Donnini, prevosto di S. Vittore e decano della citt, si unito ai ringraziamenti e al ruolo svolto dai minori non solo per la citt. Era presente il Ministro provinciale fr. Francesco Bravi che, prima di ricevere un omaggio simbolico da parte della comunit cristiana, ha restituito i ringraziamenti trasformandoli in lode al Datore di ogni bene.

fr.

Francesco Ielpo

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Testimonianze di vita Fraterna


Insieme al Ministro, gli ultimi quattro parroci viventi fr. Tarcisio, fr. Valeriano, fr. Giampaolo e fr. Francesco, insieme a fr. Albert e fr. Simone. A perenne memoria i frati minori di Lombardia hanno lasciato in Chiesa una targa in marmo con la seguente frase:

I FRATI MINORI SULLESEMPIO DI SAN FRANCESCO E DI SANTANTONIO HANNO CONDIVISO CON VARESE UN LUNGO CAMMINO DONANDO ALLA CHIESA E A QUESTA CITT I BEATI SAMUELE MARZORATI E GASPARE DAVERIO MARTIRI DELLA FEDE. COME PELLEGRINI E FORESTIERI LASCIANO QUESTA TERRA AMATA E SERVITA AFFIDANDOLA ALLALTISSIMO ONNIPOTENTE BON SIGNORE. 1 settembre 2013

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Testimonianze di vita Fraterna


Professione solenne 5 ottobre 2013
fr.
Quando mi hanno detto che prassi che un nuovo professo solenne dopo la sua professione dovrebbe scrivere due parole da mettere sul Notiziario delle provincia, mi sono chiesto: ed ora? cosa scrivo? Allora ci ho pensato e mi venuto in mente da condividere con voi, ci che ho vissuto in questi anni di cammino tra i frati accompagnato da Ges e sabato 5 Ottobre nella chiesa di san Bernardino a Verona. E normale che prima di entrare in chiesa e durante la celebrazione ci sia un po di timore ed ansia, lo sappiamo tutti perch ci siamo passati in questo passaggio importante della nostra vita e credo lo sia stato per tutti. Comincio da qui. Il Signore mi ha cercato e chiamato il 22 Novembre 2003, quando nella chiesa di san Damiano ad Assisi, dopo che x lintercessione di san Francesco mi stato fatto un primo regalo, ho udito come successe a Francesco, una voce che mi ha detto: Molla tutto e seguimi che ho bisogno di te!. Da allora la mia vita cambiata, ci che prima mi provocava ribrezzo si trasformato nella visione di Ges negli altri. In quel periodo frequentavo una casa di riposo, vicino al mio paese, perch conoscevo una persona della mia parrocchia, ma niente pi. Non mi andava di stare con gli anziani, di aiutarli a mangiare, di star loro vicini per ovvi motivi, ma il Signore dopo la chiamata, mi ha dato la gioia di vedere Lui in ogni persona che soffre, tanto che mi sono avvicinato a loro cercando di alleviare le loro sofferenze, aiutandoli dove potevo perch in loro lo Vedevo. Contemporaneamente cresceva in me il desiderio della preghiera sempre pi forte, ho lasciato la ragazza ed ho cercato di capire attraverso laiuto di un sacerdote che cosa volessero dire per me quelle parole. Quindi ho cercato i frati e sono giunto a Rezzato e li dal primo momento mi sono sentito subito a casa. Il cammino stato un cammino di alti e bassi, gioie e dolori, prima e dopo essere entrato nel cammino di formazione, specialmente per il rifiuto dei miei genitori. Uno in modo particolare che mi ha segnato profondamente stata la perdita di pap Paolo ormai quasi tre anni fa. L, dopo la sua morte ho ricevuto il secondo regalo che stata la morte di pap senza la sofferenza, in sostanza il Signore ha ascoltato la mia preghiera ed ha accompagniato il mio pap prendendolo per 23
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Celestino Pagani

Testimonianze di vita Fraterna


mano. Questo fatto, la certezza che la sua anima sia stata accolta tra le mani di Dio che lui ora vive nella gioia eterna e la vicinanza di Lui, mi hanno tenuto saldo nella fede e sicuro nella mia ricerca nella donazione totale a Lui. Sono caduto, mi sono rialzato, grazie anche a persone che Dio mi ha messo dinnanzi e per questo lo ringrazio. Giunto al traguardo desiderato della professione, dopo un periodo di preparazione, di volti, di condivisioni con gli uomini, di lettura e ascolto della Parola fatta carne, ma soprattutto attraverso un dialogo con Dio e la preghiera, pilastro importante della mia vita, Egli mi ha accolto tra le sue braccia e mi ha detto: quel giorno, quando ti ho chiesto di mollare tutto e di seguirmi che avevo bisogno di te, NON SCERZAVO! Ed oggi che ti consacri a me, io ti faccio un gran dono per ricambiare il tuo si!. Sentito questo, sabato 5 Ottobre, ho vissuto durante la prostrazione e linvocazione dei santi, che sopra di me non cera il tetto della chiesa, ma il vuoto, il cielo, con il coro degli angeli e dei santi e la vergine Maria che pregavano per me, per noi, e contemporaneamente delle mani appoggiate sulla mia schiena in modo paterno e di protezione. Mani che mi hanno infuso pace, serenit, calore e gioia, confermandomi che quello che stavo per fare e cio donare la mia vita a colui che mi ha creato e ha creduto in me fosse ci che volevo. Nella mia piccolezza di servo inutile, cercher di servire il Signore in povert e letizia, collocando i miei occhi su quello specchio che ha dato la vita per amore a tutti noi. Pax. fra Celestino Pagani

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Testimonianze di vita Fraterna


Professione solenne 5 ottobre 2013
fr. Enrico
UNA SCELTA PER LA VITA
Per raccontare quanto vissuto in questi ultimi giorni della mia vita, mi piace ripercorrere la formula di professione con la quale ho scelto di seguire pi da vicino i passi del Signore Ges. Si tratta di una scelta per la vita: questo vero per me e per quanti si sono fatti compagni di viaggio in questi ultimi anni. A lode e gloria della Santissima Trinit questo lincipit della formula di professione, che fa da sfondo a tutto il rito e che dovr essere per sempre il punto di riferimento costante della mia vita. Io frate Enrico Russotto S, io e non un altro. Il buon Dio mi ha chiamato per nome, mi ha rivolto il suo sguardo, mi ha guarito, mi ha rivestito di fiducia chiamandomi ad essere frate minore per sempre. Poich il Signore mi ha ispirato Lui il vero protagonista di tutta questa vicenda; Lui che mi ha messo nel cuore come un piccolo seme il desiderio di essere tutto e solo suo; Lui che mi ha guidato per mano facendomi gradualmente maturare a livello umano, cristiano e francescano. Pertanto mi affido con tutto il cuore a questa fraternit Il pronunciare queste parole ha comportato una donazione previa di grazia da parte del Signore, il quale mi ha pazientemente accompagnato, rispettando i miei tempi di maturazione, affinch potessi pronunciare a cuore aperto queste parole. Nel servizio di Dio, della Chiesa e degli uomini questo il campo dazione del s per sempre che ho pronunciato sabato 5 ottobre. E anche in questo il buon Dio ha lavorato tanto nella mia vita per farmi passare da una vita ripiegata suoi miei bisogni, ad una indirizzata verso un fine pi grande, vero e bello. Davvero posso esclamare con tutto il cuore: ha fatto bene ogni cosa. Il Signore un perfetto pedagogo, Egli mi ha guidato in un modo che a me, tante volte, risultato oscuro e misterioso, per donarmi vita in abbondanza. Seguire Ges ha comportato fare un cammino di verit, di presa di consapevolezza di chi sono veramente e, quindi, di conversione per diventare quello che sono chiamato ad essere. chiaro che il giorno della professione solenne anche linizio di una nuova tappa del cammino, che mi vede pi responsabile e coinvolto nel cammino di vita francescana che il buon Dio mi ha dato la grazia di intraprendere per sua sola misericordia. Chiudo con un grazie di vero cuore a tutti coloro che continuano a sostenermi, custodirmi e amarmi. Frate Enrico Russotto

Russotto

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Testimonianze di vita Fraterna


Professione solenne 5 ottobre 2013
fr. Enzo
A pochi giorni dalla professione solenne desidero ringraziare tutta la fraternit provinciale e interprovinciale per la vicinanza, la presenza e le preghiere. Un momento decisivo per la mia vita, un momento di inizio non di arrivo. E un tempo sentito e maturato dopo anni di formazione e di invocazione a Dio nel discernere la sua volont. E per me una gioia immensa aver detto s alla chiamata di Cristo e mettersi alla sua sequela sulle orme del poverello di Assisi. Sono stati anni che ho amato quelli vissuti finora, anni di grandi gioie ma non sono mancate le sofferenze specie a livello fisico. Ma credo che li sia stato il punto massimo di incontro col Risorto. Francesco, ormai senza vista fu capace di scrivere il Cantico delle Creature, una delle pi belle lodi a Dio e a quanto ci circonda che sia mai stata composta. Credo che non servano tanto gli occhi per vedere nostro Signore ma un cuore disposto ad accogliere e a mettere in pratica con impegno, costanza e perseveranza la Buona Novella che con amore io e gli altri cinque miei confratelli che abbiamo fatto la professione cerchiamo di mettere in pratica. E allora quel mi affido con tutto il cuore a questa fraternit non vogliono essere solo parole ma il credere realmente che Cristo passa tra le nostre povert. Sicuro di questa parola allora, desidero ringraziare tutti voi fratelli, desidero ringraziare i miei genitori che anche loro con gioia hanno accolto il mio s. Grazie a tutte quelle splendide persone che in questi anni il Signore mi ha messo davanti. Grazie delle gioie e delle difficolt e che il Signore possa continuare in me e in tutti noi lopera da Lui iniziata, memori delle parole di San Francesco che alla fine della vita ci esortava a iniziare a fare il volere di Cristo. Fra Enzo Imbimbo

Imbimbo

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Testimonianze di vita Fraterna


MARCIA FRANCESCANA

CHI CREDE CAMMINA


UN CAMMINO VERSO IL PERDONO
Negli ultimi mesi mi sono chiesta in continuazione: Cosa far durante questa estate? Sicuramente qualcosa per me. Ed ecco che tra le varie iniziative spunta una particolare locandina: marcia francescana con le regioni del nord nelle vette del Trentino e arrivo ad Assisi il 2 agosto per la festa del Perdono. Mi soffermo e pens o: Si, che bello! Montagna, camminare, persone nuove, Assisi, il tema chi crede cammina tutte cose belle e giuste per me, peccato che capitano proprio nella settimana del campo scuola a cui ho dato la mia disponibilit!. Ma nulla viene a casodopo tre giorni mi viene detto che il campo scuola non viene pi fatto e allora ho subito pensato: Accidenti allora questa marcia proprio per me! Cos mi sono messa subito in moto e tra mail varie mi sono iscritta!. Mattino del 25 luglio: parti da casa senza sapere cosa ti aspetta con una gran voglia di metterti in gioco fin da subito! Ed ecco che arrivi nella stazione di Trento e gi inizia la tua marciaogni persona che vedi con lo zaino lo chiami e con un po di imbarazzo inizi a chiedere: Ehi, anche tu vai alla marcia!?. Questo stato linizio della marcia francescana, un cammino di 6 giorni nelle vette del Trentino per poi giungere assieme a tanti altri giovani dItalia il 2 agosto in piazza Santa Maria degli Angeli per la festa del Perdono di Assisi. Noi delle regioni del nord abbiamo marciato lungo diversi sentieri, ruscelli, fiumi, cascate, malghe e paesini del Trentino facendo come tappe gli accoglienti paesi di Monte S. Pietro, Nova Levante, Pozza di Fassa, Predazzo, San Martino di Castrozza e Fiera di Primiero. Eravamo in tutto 80, 65 giovani tra i 18 e i 33 anni accompagnati da altre 15 persone composte da frati, suore e logistici. Partire per un pellegrinaggio a piedi durato una settimana, vuol dire portare con s tutte le fatiche, fisiche e spirituali, con cui ti metti in discussione alla scoperta di tutte quelle cose belle, ma anche fastidiose della propria vita! Una sfida in cui Dio ci chiedeva di superare i nostri limiti, le nostre paure, le nostre morti e valicare le nostre porte per poter scoprire ci che di bello e prezioso ha posto nelle nostre vite. Ogni giorno nella prima mezzora del nostro cammino si marciava in silenzio per poter riflettere alla provocazione proposta da un frate allinizio di ogni giornata. Era bello marciare ascoltando il silenzio della natura e il silenzio che abitava dentro di te, ti faceva respirare qualcosa che nella vita quotidiana quasi ti d fastidio, perch non hai tempo, perch hai

25 LUGLIO 4 AGOSTO 2013

di Diana Sorrentino

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paura o perch troppo difficile. Un altro momento importante durante il tratto di cammino era fermarsi attorno alle montagne, o ad un lago a fare le lodi, un modo significativo per ringraziare Dio di tutte le meraviglie che ci circondavano e di aiutarci durante le difficolt di ogni giornata. Imprevisti, stanchezza, vesciche ai piedi, ginocchia e spalle doloranti, affaticamento, erano compagni del nostro camminare e ci hanno dato la possibilit di poterci fermare a riflettere sulla Vita e sulle domande che viviamo tutti i giorni e che spesso non ne scorgiamo la vera bellezza. Le lunghe camminate, infatti, ci hanno permesso di conoscerci tra di noi fin da subito, di scoprire nuovi fratelli e sorelle con cui potersi interrogare a vicenda, formando una vera famiglia dove tutti porgevano una mano per aiutarti a non scivolare, a non inciampare e a non finire in un torrente ghiacciato, ma anche per aiutarti nei momenti di sconforto e di gioia per un abbraccio, per una spalla su cui piangere e per dirci ad ogni arrivo di tappa: Siamo forti, ce labbiamo fatta!. Gi, larrivo ad ogni tappa era sempre una grande festa. I nostri logistici ci accoglievano sempre con tanta musica e tanti sorrisi che ci riempivano il cuore e ci facevano dimenticare la stanchezza, e non solo, in alcune tappe ci accoglievano a braccia aperte anche tante altre persone dei paesi, animavamo le messe dove ci ospitavano e la gente era davvero felice di accogliere cos tanti giovani. In una tappa siamo stati accolti da un gruppo di ex marciatori del 93 che ci hanno portato con gioia la loro preziosa testimonianza. Alcune sere abbiamo animato anche le serate in piazza, con balli, scenette, ma anche con momenti di preghiera dove si poteva vedere la vera bellezza dello stare insieme anche non conoscendoci con la consapevolezza che ci univa un unico grande Pap! Passo dopo passo ci si conosceva sempre di pi, scoprivamo che quello che ci sembrava solo un nostro problema, un nostro pensiero o un nostro disagio, apparteneva anche a chi marciava con te. Pi ci si raccontava, ascoltava e pi ci si rendeva conto delle paure, delle insicurezze e delle fragilit comuni. Questo ci permetteva di dare meno spazio al tormento e pi spazio alla condivisione di pensieri e fatiche quotidiane. Il momento pi faticoso/intenso, ma anche quello in cui abbiamo ricevuto una carica immensa per ripartire, stato il giorno del deserto. Una fatica spirituale che ci ha messo alla prova di fronte alle nostre porte, quelle porte che oggi difficilmente sappiamo scegliere e passare per fare esperienze vere che ci portano al cambiamento. La sfida di oggi fare esperienza di Ges, voler essere cristiani sul serio e decidere come esserlo sul serio! Perci scegliere e

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non subire, non prendere la vita cos come viene. Una delle tappe pi significative stata quella a La Verna, l abbiamo vissuto attimi particolari, siamo saliti sul monte a piedi nudi, abbiamo pregato e cantato assieme e concluso con la consegna del Tau, segno di salvezza, con il quale siamo stati segnati il giorno del nostro Battesimo. In ultimo, ma il pi importante, stato il nostro arrivo a Santa Maria degli Angeli. Siamo partiti da Rivotorto marciando in silenzio senza sapere cosa ci attendeva, nelle nostre teste ritornavano le immagini e i momenti vissuti nei giorni precedenti. Arrivati in piazza, davanti a cos tanta gente che ti applaudiva, i nostri cuori hanno iniziato a battere velocemente fino a quando non ci siamo inginocchiati e come San Francesco abbiamo baciato la Terra, quella Terra Benedetta. Un momento davvero emozionante accompagnato poi da un altro gesto significativo, il passaggio in Porziuncola, Sua ma diventata anche nostra dimora! La nostra ultima fatica stata nellultimo giorno, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli dove alla mattina abbiamo animato la messa di chiusura della marcia per poi ricevere il mandato e tornare nelle nostre comunit a portare la nostra gioia, una gioia che viene da Dio. Insomma la marcia stata unesperienza che ci ha fatto capire quale montagna della nostra Vita stiamo scalando e attraverso quale luce possiamo vederla. Saperla vedere come Dio testimoniando la nostra Vita in maniera vera, autentica e luminosa. Possiamo scegliere se passare la porta o restare dallaltra parte e continuare a fare collezioni di esperienze oppure possiamo scegliere di essere torta. Sono tanti i talenti, tanti i doni, tanti gli ingredienti della vita, se messi insieme danno il risultato migliore, la torta. Non basta solo metterli insieme, ma bisogna mescolarli, bisogna avere la volont di sporcarsi le mani, e per farlo bisogna sacrificare tempo e avere pazienza. Alla fine per qualcosa di sicuro sar cambiato e sapr essere solo pi gustoso!

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CAMMINO di FRANCESCO: degli inizi e del termine
(con qualche annotazione su quanto sta in mezzo)
Dopo essere stati accompagnati alla Verna domenica 8 settembre ed aver trascorso il giorno seguente in preghiera, ritrovandoci solo per le celebrazioni comunitarie e per i pasti nel grande refettorio, stato bello partire con Mario (appartenente alla fraternit OFS di Baccanello) la mattina di marted 9, uscendo quasi di soppiatto dal cortile della foresteria, dato il nostro abbigliamento non propriamente da pellegrini. Lasciato il santuario passando attraverso il grande e rigoglioso bosco che ne affianca il viale di accesso, ci siamo trovati subito in difficolt ad imboccare il sentiero giusto! Il dilemma che ci faceva un po ridere e un po arrabbiare, si sarebbe riproposto diverse volte anche nei giorni seguenti: eravamo noi dei super imbranati, oppure lautrice della guida non era chiarissima con le sue indicazioni pi romantiche che pertinenti? Alla fine, in quella tragicomica partenza, sotto lo sguardo tra il divertito e il compassionevole del gestore del piccolo bar in legno che sta preso il parcheggio dei pullman, siamo stati finalmente indirizzati allimbocco del giusto sentiero! Dopo unora di cammino ci siamo accorti di avere di nuovo sbagliato per mancanza di indicazioni chiare, prendendo un bivio al contrario. A quel punto qualche accidente allautrice della guida non labbiamo proprio risparmiato Anche i segnali (tau o frecce di colore giallo) in quel primo tratto erano scarsi o scarsamente visibili perch non riverniciati da anni. Poi, grazie al panorama stupendo che si godeva dal crinale dei monti, i nostri animi si sono addolciti... Perso ormai il sentiero canonico, solo grazie al telefono satellitare di Mario, fornito di programma tracciante i sentieri di montagna, siamo giunti verso sera a Pieve Santo Stefano, sbucando provvidenzialmente da un sentiero che ci ha condotto proprio di fronte al B&B che avevamo contattato per la sosta notturna. Ma dietro il nome ulico del casolare (Il castellare) si celava la dura realt di una notte passata respirando non proprio a pieni polmoni Appena entrati nella stanza, allarmati da un odore acre e persistente, abbiamo finalmente trovato il coraggio di aprire velocemente le finestre facendo la drammatica scoperta: sotto di noi, appoggiati alla parete della casa e a non pi di un paio di metri dal davanzale della finestra, abbiamo scorto due grossi maiali mollemente sdraiati. Immediato e divertito stato il commento: due porci sotto e due porci sopra?... Questi gli inizi Dal giorno seguente stato bello percorrere in assoluta solitudine il tragitto fino a Montecasale, pernottando al Passo di Viamaggio dopo una puntata alleremo del Cerbaiolo e mantenendoci ad una quota variabile dagli 800 ai 1000 metri di quota.

8 26 settembre 2013

fr. Enzo

Maggioni

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I sentieri immersi nel verde si aprivano a tratti su panorami stupendi, in un silenzio rotto solo dal rumore dei passi e da qualche condivisione fatta di tanto in tanto. Bellissimo! In tutto il cammino le varie tappe ci hanno portato a dare notevole spazio alla riflessione, alla preghiera personale e a quella vissuta insieme: dallEucaristia sempre celebrata nelle chiese che incontravamo (tranne le due volte nelle quali ci siamo adattati alle circostanze celebrando in agriturismo) alla liturgia delle ore, al rosario Dalleremo di Montecasale che custodisce il ricordo dellincontro di Francesco con i tre ladroni siamo scesi a Sansepolcro, sempre pi avvolti da uno scenario che, lasciati alle spalle i sentieri irti e sassosi di montagna, ci faceva percorrere piccoli tratti di strada asfaltata o sentieri erbosi dentro un quadro incorniciato da dolci colline. Era il giorno precedente la Festa dellesaltazione della Croce quando siamo giunti al monastero delle anziane ma vivacissime sorelle clarisse di Sansepolcro. Loro avevano scomodato anche un vescovo emerito (ospite in una piccola dependance del monastero) dubitando della nostra vera identit, a motivo di esperienze poco belle vissute in passato Grande stata per la loro sorpresa quando io ne ho riconosciuta una che aveva partecipato ad un corso per le clarisse della Toscana, che avevo tenuto anni or sono proprio alla Verna. Bello, il mattino seguente, celebrare da loro la festa liturgica! Ripartiti alla volta di Montevarchi e di altre localit della zona, sotto i nostri occhi si alternavano campi coltivati a tabacco o a girasoli, in uno scenario sempre pi ampio e pianeggiante, interrotto di tanto in tanto da elevazioni collinari che portavano alla sommit veri e propri scrigni di storia, arte e cultura quali Anghiari, Citerna e tanti altri piccoli centri di origine romana o medioevale, solitamente circondati da mura e dominati da piccole fortezze. Giunti alla fine della prima settimana, Mario ha approfittato della possibilit di tornare a casa entro la domenica sera raggiungendo da Monterchi la stazione ferroviaria di Arezzo, mentre il sottoscritto ha continuato da solo verso il nostro convento di Citt di Castello dove, quasi contemporaneamente, giungevano in auto Giovanna, sorella di suor Giovanna Paola clarissa a Lovere, ed Emilia, nostra comune amica. Iniziava cos la seconda settimana che ci ha portato a gustare le bellezze paesaggistiche artistiche e storiche, che accompagnano lo sconfinamento dalla Toscana allUmbria. Ho ancora negli occhi le forme dolci e variopinte delle colline toscane, con le loro pezze di terreno a diversi toni di verde, di giallo e di marrone, che spiccavano con grande contrasto sul fondo di un cielo blu cobalto. Un cielo spesso attraversato da nubi veloci, che sembravano batuffoli bianchissimi di cotone o fiocchi di panna, o che potevano disegnare infinite e volubili immagini evocate da quellefficace test proiettivo che da sempre il cielo Si camminava avendo davanti agli occhi una continua ma variabile metafora della vita con la sua insuperabile compresenza di luce e di ombra, di dato di realt e di mistero: sotto i nostri piedi e fin dove giungeva lo sguardo un patchwork umano frutto del faticoso lavoro contadino sulla crosta della paziente madre terra; sopra di noi, dove lo sguardo si perdeva, quel cielo variabile nelle sue infinite e imprevedibili forme di bellezza! Davanti al creato, cantato da san Francesco e definito prima Bibbia da san Bonaventura, come non andare alla triste credenza di chi tutto riconduce al dio del caso e al suo speculare anti-dio del caos? O al rischio delluomo tecnologico, ultimo epigono dellhomo faber, di ritenersi lunico creatore che si specchia narcisisticamente nei suoi prodotti? Quante volte abbiamo avuto la bella sorpresa di imbatterci in piante di fichi dolcissimi

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o di piccole mele asprigne, oppure di trovare accanto a casolari abbandonati e semidiroccati qualche vite quasi soffocata da altre piante, che si ostinava a produrre unuva dolcissima. Gustare buoni frutti raccolti per strada stato piacevolissimo! Ogni mattina, alla partenza, ci portavamo un panino o poco pi per pranzo, riservandoci una maggiore abbondanza per la cena e per la colazione del giorno successivo. Quando non abbiamo avuto la possibilit di essere ospitati in case religiose, abbiamo trovato alloggio in B&B o in agriturismi che praticavano un prezzo di favore presentando la credenziale del Cammino. Abbiamo trovato di tutto: dagli ambienti pi sporchi e meno ordinati a quelli pi belli ed accoglienti, magari dotati anche di cucina autonoma. Pensavamo di incontrare animali, dal momento che ci avevano detto che la zona attorno al Passo di Viamaggio (subito dopo la Verna) era abitata da lupi Ci avevano me ssi in guardia dalle femmine di cinghiale che quando hanno i piccoli possono rivelarsi particolarmente aggressive In realt abbiamo incontrato solo mucche e cavalli al pascolo, un capriolo, due scoiattoli, due piccole vipere (10-15 cm.) che non mi sono sentito di uccidere Poi diversi bei cani pastori maremmani, grandi e dal pelo bianco, oppure cagnetti vari che si scatenavano nei loro concerti abbaiando (ma senza avvicinarsi troppo) al nostro passaggio, presso le poche case abitate o i piccoli centri che attraversavamo. Le ragazze che erano con me sono state davvero brave e tenaci nel camminare a conferma di una convinzione che mi accompagna da sempre: il sesso debole non affatto quello femminile (rimango, nonostante i tempi che corrono, ad una sana e granitica distinzione tra uomini e donne, osannando alla differenza!). E veniamo alla conclusione, cio allinterruzione del cammino resasi necessaria il fatidico luned 23! Dopo aver percorso due tappe particolarmente pesanti che hanno comportato ciascuna 7-8 ore di cammino anche in tratti con saliscendi piuttosto ripidi (le tappe da Gubbio a Biscina e da Biscina ad Assisi), sono giunto ad Assisi con un dolorino alla coscia sinistra, proprio allaltezza dellanca. Il giorno seguente siamo partiti dalle Carceri alla volta di Spello, passando sul monte Subasio, perch dopo lavvio un po faticoso mi sentivo di camminare. Ma, trascorsa la notte a Spello, la mattina seguente il dolore era ancora aumentato e faticavo anche solo nel poggiare il piede a terra. Al pronto soccorso mi sono sorbito un predicozzo dal medico di turno al quale non pareva vero di poter redarguire un frate (aveva visto la carta didentit) riferendosi al fatto che gli antichi pellegrinaggi erano affrontati proprio perch comportavano la stessa penitenza che stavo facendo io Ogni tentativo di difesa stato vano! La diagnosi scritta nero si bianco era inequivocabile: Mialgia da sforzo muscolare arto inferiore sx. Alla fine mi ha fatto somministrare uniniezione di antidolorifico e mi ha prescritto la tachipirina mattina e sera, consigliandomi caldamente di interrompere il cammino per non aggravare la situazione. A quel punto non potevamo continuare ma, al tempo stesso, mi spiaceva non portare Emilia e Giovanna in valle reatina, dal momento che non cerano mai state. Abbiamo cos deciso di arrivarci in treno, trascorrendo due bei giorni a Greccio e a Fontecolombo. Rientrati a Citt di castello nella mattinata di gioved 26, dopo aver pernottato presso quella aristocratica dimora che la Villa La quiete dei dehoniani di Foligno, abbiamo ripreso lautovettura lasciata in convento e siamo ritornati a casa Cos andata! Pace!

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dai Monasteri
Risonanza dalla giornata Conlusiva del Capitolo provinciale
IL CENTUPLO IN FRATELLI
E stato bello poter condividere la mattinata dellultimo giorno del capitolo dei nostri fratelli a Baccanello. Bello questo tempo di fraternit semplice e spontanea. Mentre li guardavo nei vari momenti della giornata pensavo: tanti volti di uomini, di storie, sconosciuti, ma che sono diventati miei fratelli, per dono, per grazia. Che bello! Davvero il centuplo del Vangelo! Mi ha allargato il cuore e mi ha commosso questo pensiero, soprattutto durante la celebrazione eucaristica, in cui tutti eravamo e siamo famiglia: frati minori, sorelle povere, fratelli e sorelle dellOFS. Il segno della benedizione finale ci ha ricordato tutto questo e ce lha ridonato nella semplicit di quel gesto di consegna e di affidamento. Una fraternit semplice che ho respirato ancora di pi durante il momento conviviale del pranzo, nellintrecciarsi di parole, di sguardi, di scambi, di battute fraterne. Proprio come avviene in famiglia, in cui con spontaneit e scioltezza si sta insieme, ci si pu consegnare gli uni agli altri anche attraverso una battuta, una risata, che rende lo stare insieme molto pi semplice, pi umano e perci pi evangelico. Che bello! Grazie fratelli e buon cammino insieme! sr. Chiara Benedetta

22 giugno 2013

Assemblea intermedia della Federazione Clarisse LiguriaLombardiaPiemonte

VINO NUOVO IN OTRI NUOVI NELLA VIA DELLA COMUNIONE


Con questo tema ci siamo incamminate nella nostra assemblea federale intermedia svoltasi ad Albino nei giorni dal 2 all8 giugno. Presenti: le madri, una sorella delegata per ciascuna delle 11 comunit della federazione, il consiglio federale e il nostro nuovo assistente, fra Emilio Amadeo. Il primo giorno la lectio introduttiva di fra Emilio sul Vangelo di Luca 5, 33-39 ci ha offerto spunti e provocazioni per il nostro cammino federale, con linvito ad essere aperte al futuro di Dio, ai suoi nuovi interventi, superando lovvio, il ripetitivo, evitando gli aggiustamenti, gli strappi, per vivere e crescere sempre pi nella comunione. A partire dal suo invito a vivere lassemblea come pos sibilit di ricerca, di scambio fraterno, di ascolto reciproco a servizio della vita, abbiamo percorso le diverse giornate, partendo dalla realt di ciascuna comunit e dallattuale configurazione della federazione, per affrontare le sfide del presente e del futuro, mosse dal desiderio di osare passi nuovi ma anche frenate da paure e resistenze.

2-8 giugno 2013

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dai Monasteri
Il confronto tra noi ha fatto emergere le diversit ma anche il desiderio e la ricerca nel rafforzare la comunione attraverso tutti quei passi e quelle possibilit di conoscenza, di condivisione, di formazione che aprono strade e percorsi. incontro avuto con i due Ministri provinciali, fra Francesco e fra Mario, ci ha aiutato a riflettere ancora di pi sul nostro cammino di federazione, ci ha reso ancora pi partecipi del cammino di interprovincialit, ci ha rinsaldato nel legame e nella ricerca di una maggiore vicinanza e reciprocit con i nostri fratelli. Anche la presenza del vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, ci ha fatto sentire dentro quel respiro ecclesiale in cui siamo inserite e in cui ci muoviamo e desideriamo vivere. Le scelte concrete che abbiamo individuato attraverso le mozioni finali dicono la ricerca e limpegno per il cammino che ci sta davanti perch, aperto allo Spirito, possa aiutarci sempre pi a riqualificare evangelicamente il nostro quotidiano.

ASSEMBLEA NAZIONALE

Assemblea Clarisse Italiane

23-29
giugno

2013

Dal 23 al 29 giugno si celebrata a S. Maria degli Angeli lassemblea nazionale delle presidenti e dei consigli federali dItalia, che si svolge ogni tre anni. Lassemblea, alla quale hanno partecipato 41 sorelle, si articolata in momenti e fasi diverse. I primi giorni sono stati dedicati al tema centrale dellassemblea: La forza si manifesta pienamente nella debolezza. Le nostre comunit nellesperienza della debolezza: tempo degli inizi, della perseveranza, del compimento. Luoghi e percorsi. Su questo tema il primo giorno erano previste una lectio di Luciano Manicardi e una relazione di fra Massimo Reschiglian. A partire da queste due relazioni e dallInstrumentum laboris nei giorni seguenti c stato un confronto prima nei diversi gruppi e poi in assemblea con la sintesi dei vari gruppi e il dibattito-confronto tra le sorelle.

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Il tema, molto concreto e reale, ha avuto uno scambio intenso e vitale, anche per le situazioni che tutte le comunit vivono riguardo lesperienza della debolezza e fragilit nelle varie fasi della vita. Sono poi seguiti due incontri: Il primo con fra Jos Carballo, segretario della CIVCSVA, con il quale abbiamo vissuto prima un ascolto di una sua breve relazione e poi un confronto con domande, problematiche e situazioni concrete che si vivono nelle comunit. Il secondo con p. Sebastiano Paciolla, sottosegretario della CIVCSVA, che ci ha presentato il nuovo decreto della Congregazione per gli assistenti, rispondendo a diverse nostre domande di chiarificazione. In assemblea sono state elette per questo triennio la coordinatrice, Madre Angela Emanuela Scandella (federazione Umbria-Sardegna) e la vice-coordinatrice, madre Maria Paola Bentini (federazione Veneto-Emilia Romagna). Allinterno di queste giornate un momento intenso stato il tempo di preghiera presso il corpo della M.S. Chiara e lincontro con le sorelle del Protomonastero. Allintercessione della nostra sorella e madre Chiara affidiamo il cammino di tutte le sorelle povere dItalia perch sia sempre pi un cammino di comunione nella fedelt al carisma che abbiamo ricevuto.

Capitolo elettivo sorelle Clarisse Cademario


6 Settembre 2013

Lo scorso 6 settembre abbiamo celebrato, assieme a P. Francesco Bravi e a P. Giuseppe Maffeis, il terzo capitolo elettivo della nostra giovane fraternit. Era il secondo capitolo celebrato sotto la guida dei frati della provincia lombarda e il primo dopo il rientro a Cademario, nel nostro monastero rinnovato. La novit della casa, che abbiamo iniziato ad abitare esattamente un anno fa, il 27 ottobre 2012, ha avuto un prolungamento con la novit che ci ha portato il capitolo: dopo 16 anni di fedele servizio, madre Chiara Myriam ha chiesto di lasciare la guida della comunit e noi abbiamo chiesto allo Spirito Santo la luce per scegliere la nuova madre. Cos, con sorpresa e trepidazione grande, mi son trovata in mano il testimone! S, ogni passaggio nella vita della Chiesa e della nostra fede - come ci ha detto papa Francesco di recente - avviene sempre da persona a persona, proprio come accade quando, da mano a mano, ci si passa il testimone in un gioco di squadra. La presenza di Padre Francesco stata determinante in questo passaggio e nel cammino di discernimento fatto nei giorni precedenti il Capitolo: ci siamo sinceramente meravigliate di noi stesse, della capacit di lavoro fraterno che egli ha saputo animare in noi, accompagnandoci con sapienza e discrezione.

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dai Monasteri
Capitolo elettivo sorelle Clarisse Cademario
6 Settembre 2013
Madre
A dire il vero, in questo passaggio dallantico al nuovo, in una continuit tra il prima e il dopo della nostra storia, stata determinante anche la Parola spezzataci da fr. Giuseppe in un giorno di ritiro pre-capitolare, sul Libro di Rut. Linterpretazione delle figure di Noemi e di Rut, rispettivamente come la madre della prima generazione e la madre della nuova, ci ha dato luce per scoprire nella nostra piccola comunit di sei sorelle capitolari la presenza di tre Noemi e tre Rut, chiamate le une ad un compito di memoria e custodia delle radici, le altre allaudacia e al rischio del nuovo, i n unamicizia e solidariet feconde di unit e di amore. Ringraziamo di cuore i nostri frati che son stati per noi canali della grazia del Signore in questa esperienza e assicuriamo la nostra preghiera a tutti, in questo nuovo triennio che iniziato in concomitanza per noi e per loro. Il Signore sia sempre con noi ed Egli faccia che noi siamo sempre con Lui! Sr. Maria Maddalena e Sorelle

sr. Maria Maddalena Pradelli

Vicaria sr. Maria Rita Silini Discreta sr. Chiara Myriam Polito

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Alcune riflessioni sulla fraternit nel Primo Testamento


PREMESSA

Relazione di fratel Luca


Monaco di Dumenza

Nei due incontri che ci attendono vorrei proporre alcune riflessioni sulla fraternit facendo attenzione prima alla riflessione che incontriamo nel Primo Testamento, sul quale ci soffermeremo oggi pomeriggio; poi allannuncio del Nuovo Testamento, al quale dedicheremo la mattinata di domani. Il discorso, ovviamente, molto ampio e complesso, quindi dovr necessariamente fare delle scelte molto selettive. Vorrei partire da una premessa, che fa riferimento a tre piccoli passi biblici che possono introdurci bene nella nostra riflessione. Dov Abele, tuo fratello? (Gen 4,9), domanda Dio a Caino, facendo eco al primo interrogativo posto allAdam: Dove sei?. Sono in cerca dei miei fratelli (Gen 37,16), risponde Giuseppe a chi gli chiede cosa cerchi?. Ecco, com bello e com dolce che i fratelli vivano insieme!, esclama il Salmo 133. Tre passi biblici, tre luoghi simbolici in cui raccogliere la riflessione del Primo Testamento sulla fraternit Ci ricordano che secondo le Scritture la fraternit pu essere celebrata nella sua bellezza, come fa il Salmo 133, soltanto al termine di un paziente e faticoso cammino di ricerca, che da una parte viene sollecitato dallinterrogativo di Dio, il quale ci chiede conto del nostro fratello e di dove egli sia (per poter rispondere anche alla domanda dove sei tu?); dallaltra si scontra continuamente con linadeguatezza umana e il suo peccato. Giuseppe cerca i suoi fratelli ma, anzich la gioia della fraternit, trova lesclusione dalle relazioni fraterne. Del resto, la prima pagina biblica sulla fraternit proprio quella in cui Caino uccide Abele. Non c pertanto nessuna visione idealizzata o idilliaca dei rapporti fraterni. Anzi, essi sono spesso segnati da gelosie, invidie, incomprensioni, persino dalla violenza del sangue versato. Le Scritture, insomma, non ci propongono dei modelli astratti di fraternit; n si limitano a un insegnamento teorico o ad affermare valori; piuttosto colgono le relazioni fraterne nel loro faticoso intessersi, sia storico sia esistenziale. Oltre ad affermare il bene della fraternit, cercano di individuare quali siano le resistenze, gli atteggiamenti inadeguati, le colpe e i peccati che sempre la minacciano e cos spesso ne infrangono il sogno. Sar il Nuovo Testamento a svelarlo pienamente, ma lo sguardo gi pasquale: come Dio resuscita la vita dalla morte, cos la relazione fraterna matura dentro i fallimenti umani.

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aprile 2013

Ome (BS)

PRIMA PARTE

TRE PECCATI CONTRO LALTERIT


A questo riguardo particolarmente illuminante la riflessione alla quale ci provoca il libro della Genesi. Noi siamo abituati a pensare al racconto di Genesi e al peccato originale, quello di Adamo ed Eva. Ma pi precisamente i primi undici capitoli della Genesi ci parlano di tre peccati, in un certo senso tutti originali, in quanto colgono luomo nella relazione con la sua origine, da cui dipende e riceve vita. Questa

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relazione viene poi declinata in modalit diverse: nel rapporto con Dio (il peccato di Adamo); nel rapporto con il fratello (il peccato di Caino); nel rapporto pi ampio con la dimensione sociale e politica (il peccato di Babele). Non abbiamo ora il tempo e il modo di soffermarci su questo aspetto, ma potremmo dire in sintesi che in tutti e tre i peccati si manifesta una medesima radice: lincapacit di accogliere e di custodire la differenza vivendola come spazio dellincontro e del dono, anzich fraintenderla come spazio dellinvidia e della gelosia. Ci tanto pi evidente se ricordiamo c ome il verbo fondamentale con cui la Genesi descrive la creazione il verbo separare. Creare significa per Dio separare la luce dalle tenebre, le acque al di sopra dalle acque al di sotto, il firmamento dalla terra, il giorno dalla notte, e cos via, fino a giungere allultima e definitiva separazione: luomo dalla donna. Dio crea rendendo altro, ponendo unalterit, una differenza, come spazio del dialogo e dellincontro, perch per Dio creare non significa semplicemente far sussistere le cose, ma consentire loro di essere in relazione. Latto creatore mira non soltanto allesistenza, ma allessere in relazione, al creare relazione. nella relazione che la creazione giunge a compimento. Anche per questo la creazione si compie nel sabato, giorno che celebra il respiro e il riposo della comunione. Di fronte a questo disegno di Dio, i tre peccati della Genesi manifestano lincapacit di accogliere lo spazio della differenza come spazio dellincontro e della comunione. Adamo incapace di comprendere il senso del divieto che Dio gli impone: Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dellalbero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perch, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire (Gen 2,16-17). Questo no per far capire che tutto il resto un s. Un solo frutto viene proibito perch Adamo possa comprendere che tutto il resto viene donato. E donato due volte: una prima volta perch stato creato, una seconda

Questo NO per far capire che tutto il resto SI


volta perch non viene proibito. Ripeto: lunico no viene detto perch luomo possa comprendere il s di Dio alla sua vita. In secondo luogo, un no che custodisce lo spazio della differenza, dellalterit, perch sia vissuto come spazio della condivisione e della comunione. La comunione possibile solo quando ci sono delle differenze. Quando io non ho tutto ci che voi avete, quando io ho qualcosa che voi ancora non avete. questa differenza, questa mancanza a rendere possibile lincontro perch consente, e nello stesso tempo esige, che mettiamo in comune sia i nostri beni, sia le nostre mancanze o i nostri bisogni. Una dinamica simile si ripresenta nella vicenda di Caino e Abele. Anche tra loro c unalterit, una differenza, che pu essere accolta come lo spazio del dono, oppure venire fraintesa, e allora diventa luogo di invidia, di gelosia, di concorrenza, e dunque di tentazione e di peccato. Questa seconda possibilit dellambivalenza quella percorsa da Caino. Caino soffre e non accetta la predilezione di Dio per Abele, ma in questo atteggiamento si cela la sua incapacit di accettare la diversit di Abele. La libert di Dio non arbitraria e Dio non concede privilegi, ma di fatto il suo amore si manifesta sempre come una predilezione, perch davvero egli ci ama in modo singolare, personale, unico ciascuno come un figlio unico e di conseguenza il suo modo di amare laltro sar sempre diverso dal modo altrettanto unico e singolare con il quale ama me. Caino non accetta questa predilezione di Dio perch non accetta in radice la diversit di Abele. Lo vorrebbe come un altro se stesso. Ma questo significa uccidere Abele perch resti soltanto Caino. Questa la philauta, lamore di se stessi

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che uccide ogni altro amore, ogni altra relazione, perch non accetta la diversit dellaltro e lo vorrebbe come un altro se stesso. Una terza radice di peccato, una terza tentazione la philarcha, che collego a un terzo peccato, quello della torre di Babele. lamore per il primato, il desiderio di primeggiare, di diventare grandi, sacrificando a questo nostro progetto di realizzazione di noi stessi ogni altra relazione. Di fronte a questo disegno di Dio, Babele rappresenta dunque una terza disobbedienza radicale, dopo il peccato di Adamo e quello di Caino. Potremmo affermare che la sua torre non pu non crollare, perch nel suo tentativo si manifesta ancora una volta un progetto de-creante: se creare porre in essere lalterit, Babele, con la sua artificiosa univocit, in cui le differenze sono ridotte a uniformit nella pretesa di parlare tutti la stessa lingua, non pu che crollare, degenerando nel caos uniforme, primordiale, che precede il gesto creatore di Dio. Anche se non va dimenticato che il racconto di Babele solleva comunque un interrogativo giusto e necessario, che non possibile eludere: come lalterit, o la diversit, anzich degenerare nella confusione e nella dispersione, nellincomprensione e nella conflittualit, possono divenire spazio di incontro e di comunione? Come pu luomo abitare Babele per rispondere anche in essa alla sua vocazione originaria di essere ponte di comunione che fa incontrare le differenze? Non dobbiamo peraltro dimenticare che secondo la Bibbia il primo fondatore di una citt proprio Caino (cfr. Gen 4,17). come se lautore biblico volesse in tal modo ricordarci due realt: la prima, che la citt nasce da sempre segnata da una violenza, quella del sangue del fratello versato; la seconda, che la citt viene sempre cercata dalluomo come luogo in cui imparare ad accogliersi e a vivere nella pace, cercando di vincere la tentazione della violenza e del conflitto.

agli occhi dei costruttori un mattone divenne pi prezioso di un essere umano


La tradizione ebraica si a lungo interrogata sul perch Dio impedisca la realizzazione di un progetto animato da un giusto desiderio, quello di non disperdersi su tutta la terra (cfr. Gen 4,4), ed giunta a dare una prima risposta in un suggestivo racconto, che possiamo leggere nella raccolta di leggende ebraiche curata da Louis Ginzberg. Narra la leggenda che a un certo punto la torre divenne cos alta che, per salire fino alla cima, occorreva un anno intero (e quindi occorreva un altro anno per scendere a terra a prendere un altro mattone) e agli occhi dei costruttori un mattone divenne allora pi prezioso di un essere umano. Perch se un uomo precipitava e moriva nel salire verso la torre, nessuno vi badava, ma se cadeva un mattone tutti piangevano, perch per sostituirlo sarebbe occorso un anno. Pass allora di l il Signore e vide che gli uomini che cadevano dallimpalcatura non erano pianti, ma il mattone cotto trovava grande pianto, e allora li maledisse e li disperse su tutta la terra (L. GINZBERG, Le leggende degli ebrei. I. Dalla creazione al diluvio, Adelphi, Milano 1995 (= Biblioteca Adelphi, 314), 170 ). Possiamo ampliare ulteriormente questo racconto per capirlo meglio: giunge il giorno in cui la torre diventata cos alta che occorre un anno per salire e un anno per tornare indietro. Quando, dopo due anni, si scende in basso, cosa succede? Non ci si riconosce pi, si diviene incapaci di parlare la medesima lingua, perch si persa quella prossimit familiare che il grembo fecondo per ogni relazione. In due anni possono essere successe tante cose: un bambino nato, qualcun altro morto, della gente si sposata, altri hanno litigato o si sono riconciliati. Un intero mondo umano si mosso, ma non c stato tempo per porvi attenzione, perch tutto era fagocitato dalla costruzione della torre. In questo modo, lentamente ma inesorabilmente, un mattone diviene pi

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importante della vita umana e il progetto della torre si sostituisce, diventa pi centrale di quelle relazioni umane che pure inizialmente intendeva servire, desiderava onorare. Ed a questo punto che Dio scende a confondere le lingue ma, di fatto, porta alla luce qualcosa che gi si era verificato, unincapacit di parlare insieme la stessa lingua, di comunicare, perch tutti parlavano ormai non pi la lingua delle relazioni, ma la lingua artificiosa del proprio progetto, della torre, del mattone. Gli uomini di Babele erano di fatto diventati incapaci di parlare il linguaggio della gratuit delle relazioni, della prossimit amicale; il linguaggio della parola, dello sguardo, dellincontro che custodisce il giardino custodendo le differenze come luogo di relazione. Il peccato di Babele, secondo il racconto di Genesi, sembra tuttavia essere generato da una tentazione pi radicale, che viene subito ricordata dal primo versetto del capitolo 11, in cui lautore biblico narra che emigrando da oriente gli uomini capitarono in una pianura nella regione di Sinar e vi si s tabilirono. Loriente il luogo di Dio, ed anche il luogo di un sorgere del sole riguardo al quale non puoi fare nulla perch si affretti a rischiarare la tua notte. Puoi solo attendere, confidando in una promessa, custodendo una speranza. Gli uomini di Babele, al contrario, emigrano da oriente, volgono le spalle a tutto questo. Sono in preda al disorientamento pi radicale e la loro stessa impresa fallimentare lo dimostrer (Cfr. P. DE BENEDETTI, Globalizzazione, al negativo e al positivo, nel pensiero biblico, in RTM 34 (2002/135), 335-338).

La vita non solo progetto, ma frutto di una promessa


Per comprendere pi a fondo il senso di questo orientamento, o in negativo la tentazione di questo disorientamento, occorre qui ricordare che luomo biblico abita la terra collocandosi in essa in una posizione assai diversa, addirittura capovolta, rispetto a quella in cui spontaneamente ci collochiamo noi, soprattutto noi uomini e donne occidentali. In ebraico uno stesso termine indica dietro e dopo. Per noi impensabile, perch il dopo lo immaginiamo sempre come qualcosa che ci sta davanti, non dietro, alle spalle. Siamo appunto rivolti a occidente, e guardiamo al futuro come un tempo che ci sta davanti, da progettare, costruire, dominare. Luomo biblico abita invece la terra orientato, rivolto cio a oriente, verso lorigine, e il dopo lo immagina dietro, alle spalle, come un mistero che si rivela, o una promessa che si offre, che non pu essere dominata, ma va accolta, con la stessa sorpresa con cui si accoglie ogni giorno unalba che, senza che tu debba o possa fare qualcosa per essa, torna a sorgere gratuitamente sulla tua vita, con il suo carico di novit e di promessa. Ritrovare il proprio orientamento significa comprendere che la vita non solo progetto, ma frutto di una promessa. Il progetto ci che tu getti-pro, prendi e getti davanti ai tuoi passi guardando a occidente, innalzandolo come una torre; la promessa al contrario ci che un altro, ancora unalterit!, ti mette-pro, davanti ai tuoi passi, e che puoi riconoscere solo volgendoti a oriente, non pi solo verso ci che devi fare, ma verso ci che devi attendere e puoi sperare. Abitare la terra e custodire il giardino, edificare una citt per non disperdersi su tutta la terra, significa anche ricordare che le relazioni non si progettano in modo ideologico o utopico, imponendo lunica lingua della propria torre, ma le si accolgono riconoscendo quella promessa di Dio che iscritta, in modo nascosto e pure reale, in ogni esistenza umana, nella diversit della lingua che ciascuno singolarmente parla.

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LA RISPOSTA DI DIO
Come Dio risponde al peccato? Al capitolo 12 si apre la seconda parte della Genesi, con la chiamata di Abramo: dentro la storia umana, esplorata nelle sue strutture universali e permanenti, ecco che gradualmente matura il progetto salvifico di Dio. Al principio tutto era buono e la totalit era molto buona. Venne il peccato e il bene divent male: la terra fertile d cardi e spine, la fecondit dolorosa, lamore passione e sottomissione. La prima fraternit termina in un fratricidio e Lamec proclama il principio della vendetta, che il trionfo del male moltiplicato. Lamec ha potuto dire al male: Cresci e moltiplicati. Dio interviene, staccando dal corso della storia un uomo eletto, Abramo. A partire da questo momento, bench continui lostilit e la lotta tra male e bene, il bene seppur faticosamente incomincia a trionfare. Le divisioni per interessi dei fratelli, Abramo e Lot, si compongono pacificamente, la rottura di Giacobbe e di Esa viene risanata. Nel finale della storia di Giuseppe e dei suoi fratelli, anche il male si pone al servizio del bene, per lazione di Dio (L. ALONSO SCHKEL, Dov tuo fratello? Pagine di fraternit nel libro della Genesi, Paideia, Brescia 1987, p. 381). Nella prima parte della Genesi incontriamo il racconto di Caino e Abele, che evidenzia le dinamiche del peccato che minacciano la fraternit; nella seconda parte

Che cosa cerchi? Sono in cerca dei miei fratelli


ecco la storia dei figli di Giacobbe, con il disegno di Dio del quale Giuseppe diviene sapiente interprete che ritesse la fraternit lacerata. Val la pena riflettere su queste due pagine che nel loro accostamento ci rivelano alcuni tratti fondamentali della relazione fraterna. C un versetto celebre nel ciclo di Giuseppe, che viene scelto da molti commentatori come cifra emblematica dellintera sua vicenda. Lho gi citato nella premessa a questa riflessione e ora vi torno sopra: Lo leggiamo nel capitolo iniziale, in 37,16. Giacobbe invia Giuseppe a domandare notizie sui suoi fratelli, che stanno pascolando il gregge lontano da Ebron, a Sichem. Giuseppe va, non trova immediatamente i fratelli e, mentre sta vagando nella campagna, lui a essere trovato da un tale che gli chiede: Che cosa cerchi?. E Giuseppe risponde: Sono in cerca dei miei fratelli. Parole essenziali nelle quali si manifesta simbolicamente la ricerca, ma potremmo dire anche la speranza di Giuseppe: la speranza e la ricerca di una fraternit, che per la Bibbia sempre, a partire dalla vicenda dei primi due fratelli, Caino e Abele, terreno minato, pieno di insidie, di tentazioni, di inganni e di violenze. Tale sar anche la vicenda di Giuseppe: inviato dal padre a cercare i suoi fratelli, a informarsi su come stanno, o pi esattamente a domandare circa la loro pace, il loro shalom (come recita il testo ebraico), anzich la pace e la fraternit, trover il rifiuto e la violenza. Per la Genesi Giuseppe anche luomo dei sogni. Ricordiamo tutti come i suoi sogni abbiamo unimportanza decisiva nella sua vicenda, e dovremo prestare a essi qualche attenzione. Il sogno ha a che fare con la speranza. Sperare significa un po sognare, nello stesso tempo sognare rischia di falsificare la vera speranza, o quanto meno di alterarla, di comprometterla. Vedremo come per Giuseppe diventare capace di speranza significher dare una interpretazione diversa ai propri sogni.

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FilmiAmo
LE NEVI DEL KILIMANGIARO
Michel, operaio dei cantieri navali di Marsiglia e rappresentante sindacale nella sua fabbrica, finisce in cassa integrazione insieme ad altri colleghi. La fatica di accettare la nuova condizione di vita attutita dallaffetto dolce e ironico della moglie Marie-Claire e dalla presenza vitale di figli e nipoti. Ma una rapina subita in casa da due malviventi che rubano soldi e i biglietti per un viaggio in Africa alle falde del Kilimangiaro regalati da amici e colleghi, apre a una revisione di vita. Idee, scelte e convinzioni vengono rimesse in discussione. Lincontro e scontro con chi vive unesistenza difficile, segnata da abbandoni, povert e rabbia, conduce i due coniugi e i loro familiari alla riscoperta di una solidariet meno ideologica. Apriamo questa nuova stagione di FilmiAmo con una pellicola non recente, ma uscita nelle sale nel 2011. Liberamente ispirato al poema di Victor Hugo La povera gente, il regista Robert Gudiguian realizza un film attuale che unisce dramma sociale e la delicatezza degli affetti familiari che offrono calore, comprensione, speranza. La crisi colpisce i cantieri navali di Marsiglia e venti operai perdono il lavoro. Si tira a sorte perch sembra la forma pi democratica e giusta proposta dal sindacalista Michel - Jean-Pierre Darroussin - che risulta alla fine tra i sorteggiati. Potrebbe iniziare per lui un periodo di frustrazione, di vuoto, di rassegnazione, invece grazie alla vicinanza amorevole della moglie e alla possibilit di dedicarsi ai nipoti, Michel riesce ad assaporare anche la bellezza di una assolata giornata al mare. Amici e colleghi organizzano per Michel e Marie-Claire - Ariane Ascaride - una festa per i loro trentanni di matrimonio e regalano loro due biglietti per un viaggio in Africa nel paese dei Masai ai piedi del Kilimangiaro e una considerevole quantit di soldi. Sembra che si possa realizzare un sogno, ma presto si infrange contro la rabbia e la disperazione di chi, colpito dalla crisi economica ma soprattutto dagli affetti traditi, cerca di sopravvivere. Christophe - Grgoire LeprinceRinguet - un giovane licenziato anchegli dai cantieri navali che tenta di accudire i due fratelli pi piccoli e di sopperire allassenza di una madre non ancora diventata adulta. Presente alla festa di Michel e di sua moglie vede nei soldi regalati alla coppia un piccolo tesoro per tirare avanti. Con un complice rapina la coppia e i cognati una sera facendo irruzione nella loro casa con una violenza smisurata. Per una serie di coincidenze Michel riesce a risalire allidentit del suo ex collega improvvisatosi rapinatore per poter pagare laffitto e sfamare i due fratellini. In nome della giustizia, decide di denunciarlo e Scheda a cura di

fr. Davide Sironi

LE NEVI DEL KILIMANGIARO


di Robert Gudiguian Con Ariane Ascaride,

Jean-Pierre Darroussin, Grard Meylan, Maryline Canto, Grgoire LeprinceRinguet Drammatico durata 107 min. Francia 2011

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farlo arrestare. Ma due incontri con Christophe e la conoscenza delle miseria affettiva ed economica in cui si trova, iniziano a scavare nella coscienza di Michel facendo emergere dubbi sulle sue convinzioni ideologiche, politiche, sociali che lo hanno accompagnato per tutta la vita. Inizia un viaggio non verso lAfrica ma dentro la propria esistenza, le proprie relazioni, anche familiari. Il confronto con chi diverso per cultura, formazione, et, per condizioni di vita, richiede di rimettere in discussione le proprie categorie interpretative, la valutazione del concetto di classe sociale e di chi oggi pu essere considerato proletario o borghese. Cos come landare in un paese straniero richiede di imparare una nuova lingua, di conoscere lhumus, cos Michel chiamato ad apprendere un nuovo linguaggio esistenziale: quello di chi estraneo a elaborate teorie socio-economiche, lontano da un benessere dignitoso, privato di un ambiente familiare dove potere sperimentare la presenza di persone adulte in grado di accudire e essere un punto di riferimento. Michel si pone domande, che condivide con la moglie, per guardare a ci che e a ci che si guadagnato con la fatica del lavoro e dellimpegno civile. Inizia ad assumere il punto di vista anche dellaltro, di chi appartiene a un paese lontano - abita tra le nevi del Kilimangiaro - pur vivendo nella stessa citt. Dopo una vita spesa a costruire navi imponenti, ora Michel chiamato a costruire, con larte del vivere appresa in tanti anni e con laiuto di chi lo ama, una imbarcazione pi piccola che non deve solcare i grandi mari, ma percorre i rigagnoli che scorrono tra le case che lo circondano. Come un barchetta di carta sospinta dallo scorrere delle acque. Questo il viaggio: navigare verso gli estranei, cos lontani eppur cos vicini, anchess i desiderosi di avere una vita pi umana. Spesso chi sta ai margini sbaglia, diventa violento e incivile, ma resta un uomo da incontrare. Michel con la vicinanza della moglie, una donna pratica che agisce mossa dalla vera carit e dalla grazia femminile, riuscir a compiere questo viaggio accogliendo in casa i due fratelli di Christophe e aprendosi a una nuova visione della realt. Stando in riva al mare della propria citt si pu vedere ci che forse neppure lAfrica in grado di offrire. Il regista Robert Gudiguian realizza un film tuttaltro che drammatico, cupo e senza speranza, riesce a dipingere a tinte tenui e luminose un quadro contemporaneo dove si rivela che il cuore delluomo non ancora totalmente chiuso, indifferente. Dove lideologia pu lasciare il passo alle idee che diventano vita concreta condivisa. Non richiesto di abdicare alla giustizia in nome della carit: diverrebbe buonismo, assistenzialismo immaturo. Ma di non separare la verit dalla carit: quella incarnata che sa fare comunione.

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NOTIZIE di CASA
LUGLIO 2013
Nel locale Convento il Definitorio si riunisce per la prima parte del Congresso Capitolare. Nella chiesa parrocchiale si celebrano in mattinata i funerali del sig. Vincenzo Naldi, pap di fr. Franco.

A cura di fr. Enzo Pellegatta


09-12 Monte Mesma (NO) 20 Chieve (CR)

AGOSTO 2013
Casa Leonori: si riuniscono i Definitri del Nord Italia. Nellambito dellincontro i Definitri celebrano la seconda parte del Congresso Capitolare. Nella chiesa parrocchiale, con partenza del corteo funebre dal convento di Baccanello, si celebrano i funerali di fr. Fortunato Vitali, di anni 90 appena compiuti. Era ricoverato da pochi giorni nellinfermeria di Sabbioncello, dopo un lunga vita religiosa spesa nellesercizio della questua e in molteplici attivit conventuali. Riposa nel cimitero di Calusco dAdda. Fr. Giambattista e fr. Carlo animano la settimana itinerante vocazionale Quale amore?, con la partecipazione di sei giovani. 05 - 10 Assisi (PG)

07 Calusco dAdda (BG)

LUGLIO 2011

17 - 24 Tremosine (BS) 30 Milano

Presso la Curia provinciale fr. Celestino Pagani, fr. Enrico Russotto e fr. Enzo Imbimbo rinnovano i voti in vista della professione solenne. 45

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NOTIZIE di CASA
SETTEMBRE 2013
Nel monastero delle sorelle Clarisse si celebra il Capitolo elettivo, sotto la presidenza di fr. Francesco Bravi. Nel Convento s. Maria Assunta: in mattinata si riunisce il Collegio dei Ministri provinciali del Nord Italia. Al termine della loro riunione, alle ore 12.00 si celebra il rito della Vestizione. Vestono i panni della prova Matteo Rizzo e Francesco Bogoni della Provincia del Veneto. Presiede il Ministro del Piemonte fr. Maggiorino Stoppa, assieme al Ministro del Veneto fr. Antonio Scabio, al Ministro della Lombardia fr. Francesco Bravi, al Ministro della Liguria fr. Mario Vaccari, al Ministro di Emilia-Romagna fr. Bruno Bartolini, al Ministro del Trentino fr. Francesco Patton. I due neo-novizi iniziano il periodo di Noviziato assieme a fr. Jak Kolgjeraj, fr. Kastriot Demaj e fr. Eduard Ulaj della provincia di Albania, la cui vestizione era stata celebrata in precedenza nella loro terra dorigine. Nel pomeriggio alle ore 16.00 concludono il Noviziato con la Professione temporanea fr. Francesco Velluto e fr. Tiziano Pugliese della Provincia di Emilia-Romagna, fr. Andrea Maset della Provincia del Veneto e fr. Andrea Koray Yilmaz della Fondazione Beato Egidio di Assisi (Palestrina). LEucaristia presieduta dal Ministro del Trentino fr. Francesco Patton. Nel locale Convento, in occasione della festa patronale della Madonna delle Lacrime, il Ministro fr. Francesco Bravi presiede la celebrazione eucaristica con la quale si inaugurato lanno di celebrazioni per i 400 anni della presenza dei frati minori a Dongo. Nella chiesa parrocchiale si celebrano in mattinata i funerali del sig. Luigi Vitali, di anni 84, fratello di fr. Fortunato Alle ore 21.00, presso la chiesa parrocchiale si celebra lannuale commemorazione di fr. Angelo Radaelli. Nel locale convento di Santa Croce i professi temporanei vivono gli esercizi spirituali guidati da fr. Andrea Borsin, concludendoli con la rinnovazione dei voti nelle mani del Ministro provinciale fr. Bruno Bartolini. 06 Cademario (CH) 07 Baccanello

08 Dongo (CO)

09 Calusco dAdda (BG) 09 Turate (CO) 09 -14 Villa Verucchio (RN)

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NOTIZIE di CASA
SETTEMBRE 2013
Torna alla Casa del Padre fr. Gioacchino Uberti, della provincia piemontese, da qualche tempo ricoverato nellInfermeria provinciale. I funerali sono celebrati gioved 12 settembre alle ore 11.00 nella chiesa di s. Andrea in Novara (NO). Il Ministro provinciale partecipa allAssemblea CISM della Lombardia. Presso la Parrocchia di Santa Maria Maggiore ha luogo il tradizionale incontro di lavoro e preghiera per giovani Nella vigna del Signore. Nel convento di s. Bernardino si svolge il Convegno degli Istituti affiliati alla Pontificia Universit Antonianum. Nella Chiesa dei Cappuccini p.zza Velasquez: alle ore 21 si celebra la Veglia delle Stimmate, organizzata dal MOFRA di Lombardia. Si celebra, con grande successo, la Missione Giovani. Parrocchia della Brunella: nel giorno domenicale i frati, assenti da Varese sin dagli inizi del mese, celebrano la messa di saluto ai fedeli della parrocchia di S. Antonio alla Brunella. La celebrazione si conclude con la benedizione di una targa commemorativa della presenza dei frati minori a Varese. Alla s. Messa, presieduta da mons. Agnesi, Vicario episcopale di Varese, erano presenti il Ministro provinciale, gli ultimi parroci e alcuni altri confratelli. Nel locale convento il Definitorio si riunisce per il I Congresso. Nella chiesa del Sacro Cuore, in mattinata, viene conferito il Ministero istituito dellAccolitato a fr. Simone Menoni 10 Sabbioncello (LC)

13 - 14 Triuggio (MI) 13-15 Caprino Veronese 16 - 19 Verona 17 Milano 20 sett. 2 ott. Pavia 22 Varese

24 Pavia 30 Busto Arsizio (VA)

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Fr. FORTUNATO VITALI


Fr. Fortunato nasce ad Endenna di Zogno (BG) il 5 Agosto 1923 da Pietro e Giuseppina Zanchi e viene battezzato il giorno stesso nella Parrocchia di S. Maria Assunta con i nomi di Andrea Pietro. Ancora bambino, segue i genitori che si trasferiscono a Vanzone di Calusco d'Adda. Da qui, all'et di tredici anni, decide di entrare nel Seminario minore di Saiano (BS) il 23 Agosto 1936, dove frequenta la scuola media. Dopo tre anni come postulante laico a Saiano, il 24 Ottobre 1942 inizia l'anno di noviziato a Rezzato (BS), alla fine del quale emette la Professione temporanea nelle mani di fr. Giovanni Chiodini, Ministro provinciale, il 28 Ottobre 1943. Torna a Saiano con l'incarico di calzolaio e questuante, servizi che svolger in quegli anni anche a Sabbioncello di Merate (LC) e Milano, presso il Commissariato di Terra Santa in via Gherardini. Il 19 Gennaio 1947 emette la Professione solenne nelle mani di fr. Camillo Merazzi, Ministro provinciale, nel convento di Baccanello di Calusco d'Adda (BG). Continua a svolgere l'incarico di questuante a Milano S. Antonio e Milano S. Angelo. Nel 1954 viene ricoverato in ospedale perch colpito da tubercolosi e dopo un mese di cura a Garbagnate viene trasferito presso il sanatorio di Sondalo (SO), dove trascorre un anno in cura. Rientra nella primavera del 1955 in convento, a Gargnano (BS), dove prosegue la convalescenza, fino all'autunno di quell'anno, quando viene destinato a Milano S. Angelo per riprendere il suo servizio di questuante. Svolger per tutta la vita, finch le forze glielo consentiranno, tale incarico presso i conventi di Lodi, Bergamo, Saiano e, infine, Baccanello, spesso accompagnato dall'inseparabile cagnolino, il Ciccino. La questua fu per fr. Fortunato una vera e propria missione, importante per portare generi alimentari e offerte alle fraternit, spesso numerose come quelle di formazione di S. Angelo, Saiano e Baccanello, ma ancor pi per incontrare moltissime persone nelle loro situazioni ordinarie di vita, nelle case e nelle cascine di mezza Lombardia, portando loro la consolazione di una parola buona e la testimonianza di una vita totalmente affidata a Dio. Eppure, durante il tempo della formazione iniziale, il giovane fr. Fortunato aveva scritto al Ministro provinciale, il 30 Settembre 1945, implorandolo di esonerarlo dall'incarico della questua, a causa del quale doveva trascurare molto la preghiera e, 29 48
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Lelemosina

leredit e la giustizia che dovuta ai poveri; lha acquistata per noi il Signore nostro Ges Cristo. E i frati che si affaticano per procurarla avranno una grande ricompensa e la fanno guadagnare e acquistare a quelli che fanno lelemosina
Rnb IX

Fr. FORTUNATO VITALI


affaticandosi parecchio, si era ritrovato pi volte in pericolo perch si era addormentato sul carro in viaggio. Avrebbe preferito fare il cuoco: l'obbedienza gli chiese per tutta la vita di piegare la sua volont a quella dei superiori. Per diversi anni accompagn il pellegrinaggio dei malati dell'UNITALSI a Lourdes, facendosi fratello di tanti infermi e pregando con loro la Vergine Maria, per la quale ebbe sempre una grande devozione. Da pochi giorni ricoverato presso l'Infermeria provinciale di Sabbioncello di Merate (LC), al compiersi del novantesimo anno di et, la notte tra la Dedicazione di S. Maria Maggiore e la Trasfigurazione, fr. Fortunato rendeva l'anima a Dio, scortato da Maria verso la luce della piena trasformazione della nostra vita in Cristo. A laude di Cristo e del poverello Francesco.

Omelia di fr. Pierantonio Norcini al funerale di fr. Fortunato Vitali


Calusco dAdda (BG), 7 Agosto 2013

Carissimi fratelli Frati e Sacerdoti, parenti ed amici, il Signore vi dia pace. Il Signore Gesu ha condotto con se sul monte della Trasfigurazione, il nostro Fr. Fortunato - di lui abbiamo seguito il cammino fatto nella lettura del curriculum allinizio della celebrazione - per mostrargli definitivamente il suo Volto di gloria e farlo partecipe della sua luce, facendolo diventare anche per noi *segno e anticipo perch dove lui saremo anche noi, nella terra dei viventi. SEGNO, perch come ci ha ricordato la lettura del libro dei Numeri (13 passim) anche per noi, per la nostra comunit la Terra promessa, la terra del Signore, vicina ma va esplorata e poi conquistata. Mi piace pensare a Fr. Fortunato come a Caleb, il figlio di Iefunne, che con Giosu che sar lerede di Mos - si mette in cammino - lo ha fatto con la professione ben settanta anni fa - e scopre la bellezza e la ricchezza del dono offerto nella terra ma anche la difficolt per la conquista. Al ritorno, gli esploratori non sono creduti, anzi diventano segno di contraddizione, perch si preferisce quanto d sicurezza al momento, a quanto si sempre fatto, di fronte alla avventura della promessa del Signore. Perci Fr. Fortunato per noi segno del cammino e quanto ne ha fatto nella salute e nella malattia, negli anni di ricorso alla mensa del Signore. Cos S. Francesco chiama la questua con lo stesso nome della Eucaristia perch essa cibo per tutti E il segno di una ricerca che sempre nuova e imprevedibile. 49
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Fr. FORTUNATO VITALI


Che obbliga sempre a soluzioni nuove, magari con macchine vecchie e squassate quelle usate da Fr. Fortunato per cose nuove. E segno di assiduit al lavoro come S. Francesco ci ha insegnato: io lavoravo con le mie mani; ciascuno lavori di onesto lavoro per fuggire lozio e dare il buon esempio E la nostra madre terra che produce frutti, che ci nutre e ci dona cose belle - come la terra esplorata e vista Oltre ad essere segno Fr. Fortunato stato per noi un ANTICIPO, lanticipo della comunione dei Santi, a cui aneliamo non la Trasfigurazione? - e sulla quale costruiamo la nostra vita spesso cos incerta e talvolta sedotta dalle cose che non sono, le cose che passano Fr. Fortunato, come Mos, intercede per noi, per la nostra debolezza, per tutto il popolo che mormora, perch resistiamo alla fatica, perch siamo costanti e trasparenti - siamo noi stessi secondo la nostra chiamata anche con i nostri limiti Lintercessione, la preghiera continua - quanto pregava Fr. Fortunato, e noi labbiamo visto! - la stessa domanda dei discepoli perch Ges ascolti la cananea, perch la sua compassione, che sembra lontana, si manifesti, perch la tua fede grande. E mi apre significativo il richiamo ai cagnolini: non un tratto di Fr. Fortunato quasi a dare lui le briciole, a comprendere un amore sempre pi attento? Come per il nostro Padre S. Francesco possiamo allo dire con noi che siamo stati con lui (che) rendiamo testimonianza che in tutto il corso della sua vita egli fu verso i fratelli discreto e moderato, in modo per che essi non deviassero mai dalla povert e dallo spirito della nostra religione (FF 1713). Celebrando i divini misteri riconosciamo e rendiamo grazie per il dono di Fr. Fortunato, e per lui preghiamo perch splenda della luce di Cristo nella terra dei viventi. A laude di Cristo e del poverello Francesco. Amen. 29 50
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