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speciale
1981 1967
1977
1992
Allinizio cerano le signorine buonasera, oggi Anna Maria Tarantola presidente Rai. La tiv italiana sempre pi rosa. Abbiamo chiesto a 21 donne di successo del piccolo schermo come ce lhanno fatta: il percorso, gli errori, i segreti. E i consigli per le pi giovani
d i Pao l a C a s e l l a e M o n i c a P i cc i n i
ragazze
La TV delle
Da sinistra, in senso orario. Lattrice Franca Valeri. La ballerina Heather Parisi. Le centraliniste di Portobello. La giornalista Angela Buttiglione. Le presentatrici Nicoletta Orsomando e Mariolina Cannuli. A destra. La showgirl Lorella Cuccarini.
1992
A sinistra. La showgirl Alba Parietti. A destra, in alto. Le giornaliste Cristina Parodi e Cesara Buonamici. La signorina buonasera Marisa Borroni. Le ragazze di Drive In.
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1986
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1959
Da sinistra, in basso, in senso orario. La giornalista Bianca Maria Piccinino. La presentatrice Maria Giovanna Elmi. Raffaella Carr con Mina. Le sorelle Kessler.
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1956 1969
P
1990
1953
Farabola/Alinari/Olycom
er molto tempo parlare delle donne nella tv italiana ha significato passare da un vezzeggiativo allaltro nel descrivere figure decorative, vallette sorridenti ma senza diritto di parola, signorine buonasera dal volto sereno e rassicurante, soubrette incaricate di portare come si deve la minigonna, quando andava bene speaker che lanciavano i servizi dei notiziari senza troppi commenti. Non stato facile rompere il tetto di cristallo, imporsi come professioniste, manager e artiste A destra. Edy in un mondo lavorativo per tradizione Campagnoli, molto maschile, strette tra i dirigenti valletta di Mike Bongiorno. A lato. del servizio pubblico legati al mondo Il programma della politica e i tycoon della tv comsatirico di Raitre La merciale, che sul mito della mascolinit tv delle ragazze. hanno costruito i loro imperi. Poi per qualcosa lentamente cambiato. Oggi Anna Maria Tarantola il presidente della Rai, Marinella Soldi lamministratrice delegata del terzo gruppo tv italiano (Discovery), Sarah Varetto e Monica Maggioni sono al comando dei pi importanti canali all news della nostra tv, solo per citare alcuni dei ruoli pi in vista. C voluto un lungo viaggio, una piccola rivoluzione parallela ai cambiamenti della societ italiana, se pensiamo che alla fine degli anni 60 in Rai erano solo due le donne alle news, Bianca Maria Piccinino (la prima speaker donna del Tg1), e Angela Buttiglione, arrivata nel 1969. E che, prima di loro, le figure femminili pi importanti in Rai erano state icone come Fulvia Colombo (la prima candida annunciatrice), Edy Campagnoli e Sabina Ciuffini (le mitiche vallette di Mike Bongiorno). Poi sono arrivati gli anni 80 e con loro la tv commerciale, emblema di una cultura del consumo sospesa tra sogno e disprezzo, che si portava dietro un immaginario femminile tutto lustrini e paillettes. nato allora il peccato originale della tv italiana, la rappresen-
1988
tazione alleccesso di una donna sempre poco vestita e poco pensante. Da l in avanti stato tutto un tentativo di scrollarsi di dosso quellimmaginario, ancora oggi al centro di accese discussioni, non tutte prive di banalit e luoghi comuni. Ci ha provato un programma bandiera come La tv delle ragazze. Era il 1988 e su Raitre, per ironizzare sulle donne, sulla tv e i suoi clich si costruiva un canale ideale tutto rosa. Qualcosa stava cambiando anche sul fronte commerciale, e nel 1992 Cesara Buonamici e Cristina Parodi sono diventate i volti di rappresentanza del Tg5, giornaliste impegnate a controbilanciare le ninfette di Non la Rai. Negli ultimi anni, le donne televisive di potere sono diventate molte e hanno stili (di comando, dintendere il proprio lavoro) molto diversi. Intorno a loro sono nate molte aspettative: sapranno cambiare limmagine della nostra tv, soprattutto quella generalista? Sinventeranno contenuti e programmi meno inclini al velinismo? Ingiusto per pensare che possano farcela da sole. Perch questi compiti non spettano solo a loro. Cecilia Penati (docente di Linguaggi della Radio e della Televisione allUniversit Cattolica di Milano)
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elle speciale
Ilaria Dallatana Amministratrice delegata della casa di produzione Magnolia ( Pechino Express e Piazzapulita). Ha iniziato in Mediaset con Giorgio Gori, poi il passaggio di entrambi a Magnolia. Dice che accettare il ruolo di amministratore delegato stata una scelta impegnativa: Sapevo che prendere il posto di un professionista carismatico come Gori non sarebbe stata una passeggiata. Ce lha fatta anche grazie alla sua squadra: Mi piacciono le persone che si buttano, magari fanno degli errori ma ci provano. Nel tempo credo di essere diventata pi diplomatica. Mi capitato di pensare che se fossi stata un uomo in alcuni momenti sarebbe stato pi facile, e ce lho messa tutta per non mollare. Negli anni ho visto molti pi uomini disorientati quando bisognava fare una scelta Ce.P. scomoda.
Davvero vedete qualche cambiamento? Al momento io no. Le quote rosa anche in tv sono un male necessario, ma comunque un male. C chi dice scherzando che raggiungeremo la parit quando nelle stanze dei bottoni ci saranno tante donne incapaci quanti sono gli uomini che ora ci comandano, ma io preferisco vederla in positivo. Ovvero basta cretini di qualunque genere
Silvia Fumarola (critico tv di La Repubblica)
La passione fa la differenza
Bianca Berlinguer 53 anni, giornalista, direttrice del Tg3 dal 2009. Sposata al politico Luigi Manconi, ha una figlia. C ancora una forte difficolt psicologica e culturale ad accet tare che una donna prenda lultima decisione. Gli uomini neanche sono consapevoli di quanto questa cosa li infastidisca. Hanno meno da dimostrare? Godono di un credito di fiducia iniziale. Lilli Gruber arrivata a quel ruolo con una grande esperienza alle spalle. Un uomo non ha bisogno di tutto quel curriculum. Oggi che cosa cerca nei suoi collaboratori? Curiosit e spirito di avventura. la passione a fare la differen za. Una volta un telespettatore mi ha mandato una mail che mi ha fatto ridere. Diceva: signora Berlinguer, che ne ha fatto degli uomini della sua redazione, li ha inviati tutti in Afghanistan?. Come motiva la sua squadra? Sono molto presente, ho un rapporto stretto con tutti. Nel mio ri cordo i direttori pi bravi sono quelli che ci sono sempre. Cosa significa essere leader? Tenere la testa sulle spalle, non farsi travolgere da emotivit o sco ramento. Gestire le ansie e le tensioni della redazione. E la gestione della famiglia? Noi siamo privilegiate: possia mo permetterci degli aiuti. Ma il rimpianto della mia vita non aver avuto un secondo figlio. P.C.
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m i l e s t o n e - o ly c o m
elle speciale
Laudience va sedotta Il segreto? Lavorare sodo, sempre
Daria Bignardi 52 anni, conduttrice e scrittrice, sposata con Luca Sofri e ha due figli. Il valore aggiunto dellessere donna? Forse unempatia particolare col prossimo. Lerrore che un uomo non avrebbe fatto al suo posto? Lasciare La7 per andare in Rai quando licenziarono lallora mio direttore di Rete: tipico errore femminile e sentimentale. Quanto difficile conciliare famiglia e lavoro? Difficilissimo, faticosissimo e a tratti molto appagante. Che consigli darebbe a una ragazza che vuole fare il suo lavoro? Entrare il prima possibile in qualunque re dazione, anche locale, accettando qualsiasi ruo lo con abnegazione, senza smettere di studiare, curiosare, lavorando anche gratis o quasi, ascol tando, sorridendo, divertendosi. E al momento buono proporre unidea. Se si viene messi alla prova, consiglio di essere perfezionisti e di non mangiare n dormire fino a che non si sod disfatti. Bisogna tenere duro per anni. Magari esistono altri modi, ma io non li conosco. P.C. Roberta Enni 53 anni, vicedirettrice di Rai Uno per palinsesto e marketing. Sposata, ha una figlia. Che tipo di donna di potere ? Credo di essere una donna di successo: sono due cose diverse. Di rei che la mia una leadership se duttiva: provo un gran piacere a la vorare con gli altri e loro lo sentono. Ho bisogno di convincere chi lavora con me che quello che facciamo va nella direzione giusta. Quando un collaboratore mi d troppo ragione mi sento un folletto nella schiena.... stato difficile dividersi tra famiglia e lavoro? Sono una privilegiata: ho una rete famigliare e un marito non comuni. Non abbiamo saputo fem minilizzare il lavoro nella gestione del tempo, non siamo riuscite a inse gnare ai colleghi maschi che si pu anche evitare la riunione alle sette di sera. Per il resto, credo di fare il mio lavoro da femmina. Cosa significa? Che ho la capacit di tenere in sieme tante cose, e non vuol dire solo essere multitasking. La speculazione intellettuale femminile sa guarda re tante cose da tanti punti di vista; quella maschile seriale, un passo dopo laltro. Uso le mie attitudini allascolto e allattenzione verso gli altri, che ti permettono di accorger ti di talenti e potenzialit nascoste. E uso la cura, la qualit grazie al la quale le donne hanno mandato avanti per secoli le famiglie e oggi fanno lo stesso con il lavoro. Secondo lei ci sono ancora stereotipi femminili penalizzanti in tv? S, perch loccupazione femmi nile cresciuta nei comparti organiz zativi, molto meno in quelli ideativi. E invece i contenuti televisivi di suc cesso oggi hanno valenze femminili: aggregano, generano conversazioni e si mettono in ascolto. Un bravo broa dcaster oggi sa che non deve colpire un target, in unottica molto maschi le, ma sedurre unaudience, e saperla abbracciare. P.C.
Finalmente le donne iniziano a occupare ruoli dirigenziali in tv. Il rischio che abbraccino canoni e modelli maschili. La speranza che portino il buon senso tipico delle donne anche nel loro modo di fare tv
Alessandra Comazzi (critica tv della Stampa )
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milestone
elle speciale
La tiv scosciata finita
Maria Latella 56 anni, giornalista e conduttrice televisiva de Lintervista su Sky Tg24. Sposata, ha una figlia. Il suo modello? Barbara Walters e Oprah Winfrey: sono cresciuta con il modello giornalistico della tv americana. Il modello anglosassone il primo che ha veramente valorizzato le donne in tv. Qual il valore aggiunto dellessere donna? Accorgersi dei dettagli. Quando non conosci lintervistato devi concentrarti anche su ci che apprendi guardando quella persona da vicino. E labitudine femminile a raccontare i dettagli si rivela utile. Qual lerrore che un uomo non avrebbe fatto al suo posto? Quello di non essermi cercata un padrino politico quandero in Rai. Quale sar la tv del futuro? Credo che si rivolger sempre pi a delle nicchie precise. Secondo lei ci sono ancora stereotipi femminili penalizzanti in tv? S, ma dobbiamo prendere atto di come, da un anno a questa parte, la tv delle signore scosciate e seminude alle due del pomerig gio sembri ormai vecchissima.... Che consigli darebbe a una ragazza che vuole fare il suo lavoro? Di fare esperienza in un telegiornale o in un giornale. Di impa rare a cercare le notizie, a valutarle. importante, allinizio, avere vicino qualcuno che ti insegni il mestiere. In tutti i lavori. P.C.
Dai tempi della valletta muta della Rai anni 50, una specie di decorazione per il conduttore, le cose sono molto cambiate. Anche grazie al passaggio al digitale e a un mercato tv pi aperto: pi canali femminili, pi manager donne. Se e quanto queste nuove maestranze rosa hanno cambiato il modo di fare i programmi, ancora difficile da dire
Aldo Grasso (critico tv del Corriere della sera )
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contrasto
elle speciale
Gli uomini non accettano le donne al top Fare conta pi che comandare
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contrasto - photomasi
Fatma Ruffini Consulente direzione generale contenuti Mediaset. Emiliana, laurea in storia dellarte, sposata, ha una figlia. A lei si deve la scoperta di Fiorello al Karaoke, lacquisto dei format in ternazionali e i successi di Stranamore, Scherzi a parte, Camera Caf e molti altri. Soprannominata la Thatcher di Mediaset, forse qualcosa di ve ro c se, unica donna tra dirigenti maschi, ha resistito sulla poltrona di comando cos a lungo. Nel mio lavoro avere potere significa essere nelle condizioni di fare del le scelte e realizzarle. Non qui comando io ma adesso facciamo questo. Esattamente quel che mi disse Ber lusconi al nostro primo incontro nel 1981. Dopo unora che parlavamo mi salut con un vada e faccia. E io cominciai a fare. Agli esordi della tv commerciale dovevamo inventar ci tutto: i programmi, i gruppi di lavoro, il pubblico perfino. Per far bene il mio lavoro (Mike mi dice va: Sai tu, ragazza, qual la tua forza? Esserci. Tu ci sei sempre) ho rinunciato alla vita mondana. Ma non ho mai mancato un pranzo a casa con mia figlia. previsto che qualcuno possa contrastarla? Il confronto importante. Poi decido comunque io, sorride. Leggende di corridoio la dipingono con un brutto carattere, lo so. A volte sono aggressiva mio malgrado nel mo do di parlare. Ma a chi pensa che essere aggressivi serva per arrivare in vetta lei dice sempre: Se sono ri uscita a fare questo lavoro perch quando sono arrivata nessuno mi ha preso in considerazione. A parte Berlusconi. M.P.
Lorenza Lei 53 anni, amministratrice delegata della Sipra, la concessionaria pubblicitaria della televisione pubblica. Ha un figlio di 27 anni. Ha avuto difficolt a conciliare lavoro e famiglia? stato difficile far capire a mio figlio che era importante che sua madre lavorasse. Da piccolissimo mi diceva che da grande avrebbe voluto una moglie che non lavorava. Ora sostiene che le donne de vono lavorare. Forse la vita lha temprato. Come cambiata nel corso della carriera? Sono diventata meno spigolosa, i miei toni sono pi rotondi. Ho acquisito una serenit interiore che mi permette di accettare delle ingiustizie, a volte anche ingiustificabili. Ritiene che esistano ancora stereotipi femminili in televisione? S, ma non si possono smontare soltanto vestendo una ballerina. Gli uomini fanno ancora fatica a interagire con donne in posizioni apicali. Da quale reazione deduce questa fatica? Dalle pi semplici, come parlare sopra a una collega in riunione. C possibilit di intervenire sui contenuti pubblicitari per dare unimmagine pi realistica delle donne contemporanee? S, ma c bisogno della collaborazione di tutti: a partire dagli investitori. P.C.
Il cambiamento si vede nel campo della fiction. C stato uno svecchiamento nel raccontare le donne: dottoresse o insegnanti, e non pi dame dell800. Comunque, ancora niente in confronto alle serie americane, tipo Mad Men o Greys Anatomy
Norma Rangeri (direttore del Manifesto)
elle speciale
Ha vinto lo spirito nomade La mia forza? Il self control
Ilaria DAmico Nasce 40 anni fa a Roma e vive a Milano. Debutta in tv nel 97 con La giostra di goal su Rai International. Dal 2003 entra a far parte della squadra di Sky alla conduzione di Sky Calcio Show. Ha un compagno, Rocco Attisani, da cui ha avuto Pietro tre anni fa. Per una contemplativa e pigra come me fare tv una sorta di costrizio ne. Devi avere sempre in testa un orologio. Si dovr ricredere quindi chi nella prima teledi va post-berlusconiana (cos lha definita il gior nalista Francesco Merlo) vede una stakanovista dellarena televisiva. un mestiere che ti espo ne a verificare le tue forze e le tue debolezze. Facendolo ho imparato molto su me stessa. Ho scoperto, per esempio, di riuscire a rimanere al centro del mio cerchio. Mi pensavo pi emotiva invece sono anche capa ce di self-control. I suoi inizi sono stati pi fortunati che sudati: vero, la mia storia non fa storia. Stavo studiando Giuri sprudenza quando la tv ha bussato alla mia porta. Per il mio consiglio individuare le caratteristiche che ti rendono una persona appetibile e proporti per cosa ti somiglia di pi, poi cercare di fare molta pratica. Essere donna nel suo settore un valore aggiunto? Una certa grade volezza predispone pi facilmente allascolto. Per poi c il risvolto del preconcetto sar unoca?. Lo smonti solo con lesser brava e suf ficientemente cattiva, come disse di lei Silvio Berlusconi nel loro ultimo confronto mediatico, un anno fa. M.P. Antonella Di Lazzaro Direttrice di Mtv. Romana, 41 anni, laurea in Lettere e filosofia. Master in Giornalismo alla Luiss, ha studiato Cinema a Parigi e Animazione 3D tra Barcellona e Maiorca. Ha una figlia di 3 anni. Primo lavoro a Londra. In Italia torna nel 2001, se si esclude un anno a Jo hannesburg per il debutto di Mtv in Africa. La nomina a direttore arriva un anno fa, in concomitanza con un periodo di grande entusiasmo per la rete: il definitivo riposizionamento del brand Mtv sul digitale terrestre e la progettazione del primo canale dintrattenimento per giovani adulti dedicato ai docu-reality come Ginnaste o alle serie cult come Girls. Appe na pu viaggia: Vado a trovare fami glia e amici sparsi per Italia, Europa e anche mondo. M.P.
C uno spostamento delle donne da davanti a dietro le telecamere. LItalia si sta lentamente adeguando a considerare le donne di talento una risorsa importante. I primi a importare questa cultura nel nostro panorama televisivo sono stati i grandi network stranieri come Mtv, Sky e Discovery
Laura Rio (critico tv del Giornale)
Dobbiamo pretendere di pi
Lilli Gruber Conduttrice di Otto e mezzo su La7. Nasce a Bolzano nel 1957. Liceo linguistico e poi Lingue e letterature straniere. Telebolzano, Rai del Trentino-Alto Adige, Tg2 e Tg1. Nel 2004 viene eletta allEuroparlamento. Si dimette nel 2008 rinunciando alla pensione. Da questanno Otto e mezzo va in onda anche il sabato. sposata con il giornalista francese Jacques Charmelot. difficile essere donna in una posizione di potere? difficile arrivarci, non esserlo. Le donne italiane dovrebbero imparare a pretendere di pi. Anche quando avrebbero tutti i nu meri per intraprendere percorsi professionali ambiziosi si limitano a sperare che prima o poi qualcuno riconosca le loro capacit. La consapevolezza di s decisiva per chiedere quel che si merita. Per lei stato naturale? Ci ho messo anni! Quando a met degli anni 90 ho saputo per caso che nei sondaggi sui volti preferiti in tv ero prima in classifica, ho scritto al direttore generale e al presidente Rai chiedendo perch fossi ferma allo stipendio sindacale. Cosa consiglierebbe a una ragazza che vuole fare il suo lavoro? a forte responsabilit sociale, richiede impegno e rispetto delle regole deontologiche. Bisogna imparare a non dire sempre s. Lei ridirebbe oggi i no che ha detto? Le cose sono cambiate. Anchio sono stata precaria, ma per noi la prospettiva del posto fisso era reale. E cera un sindacato forte. C un errore che un uomo non avrebbe fatto al suo posto? Parlare con troppa schiettezza? Ma per gli uomini tutto pi facile. Anche gli er rori. P.C.
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o ly c o m
elle speciale
Di sicuro non sono cambiati i talk show. I conduttori, soprattutto quando si parla di politica, sono uomini. Continuano a sollecitare liti usando toni da ring perch evidentemente si riconoscono in quel modo macho di raccontare la realt. Unica eccezione, oltre allautorevole Lilli Gruber, Ilaria DAmico, che riesce a destreggiarsi con lattualit anche grazie allallenamento nelle trasmissioni sportive
Norma Rangeri (direttore del Manifesto)
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E l l e novembre2013
c o n t r a s t o - o ly c o m
elle speciale
Il merito? Non basta Perch le donne devono scegliere?
Anna Maria Tarantola 68 anni, presidente della Rai dal 2012. Dopo la laurea in economia e commercio e il master alla London School of Economics ha fatto carriera in Banca dItalia diventando direttrice generale nel 2009 (prima donna a ricoprire quel ruolo). Attenta alle questioni di genere, sposata e ha due figlie. Ha dichiarato: Una donna ha come potenzialit la maternit, ma anche quella di esprimere lintelletto. Perch allora devessere messa di fronte alla necessit di dover scegliere?. Ha giudicato un incidente la diretta Rai del matrimonio di Valeria Marini e ha abolito la trasmissione dedicata a Miss Italia. Vogliamo che la donna sia rappresentata in tv in modo diverso, che la fiction sia pi contemporanea e racconti storie pi realistiche, dice. E si schierata a favore delle quote rosa nei Cda delle aziende: Non sono un favore alle donne ma al Paese, che non pu permettersi di avere il 50 per cento di talenti femminili inutilizzati. P.C. Milena Gabanelli Autrice e conduttrice di Report su Raitre. Nata in provincia di Piacenza nel 1954, si laurea al Dams di Bologna con una tesi in storia del cinema. Dal 1982 collabora con la Rai. Nel 1997 nasce Report su Raitre di cui autrice e conduttrice. Candidata dal Movimento 5 Stelle alla Presidenza della Repubblica ha gentilmente declinato linvito. La freelance che poteva diventare presidente, come lha chiamata Gian Antonio Stella, sposata da 30 anni e ha una figlia di 30 anni, Giulia, avvocato. Cosa ha imparato lavorando in tv? Che nulla come appare. Che consigli darebbe a una ragazza che vuole fare il suo lavoro? Tenacia. Perseguire lobiettivo senza fretta e senza demoralizzarsi se le porte non si aprono la prima, la seconda, la terza volta.... C un errore che un uomo non avrebbe fatto al suo posto? Non essendo uomo non ne ho la pi pallida idea. Esiste invece un valore aggiunto dellessere donna nel suo mestiere? Credo che il lavoro giornalistico sia neutro e quindi la differenza la fa la persona e non il sesso di appartenenza. difficile essere donna in una posizione di potere? In Italia certamente s, perch per arrivare al potere e poi mante nerlo non basta (o non serve) il merito, ma devi coltivare relazioni, il che significa non avere pi tempo da dedicare alla tua famiglia. Un uomo questa limitazione la tollera, una donna un po meno. Secondo lei sopravvivono stereotipi che discriminano le donne in tv? Le veline, le letterine e compagnia sono un po mortificanti, ma non mi pare che qualcuno imponga alle giovani ragazze tanta gene rosa esposizione. La sopravvivenza degli stereotipi sempre il frutto di una complicit. M.P.
E l l e novembre2013
contrasto - photomasi
Un uomo mediocre non fa fatica a fare carriera, mentre per le donne c un unico modo: non sbagliare mai. Sono tante le donne in tv, ma quantit non significa qualit. E lunica qualit che conta poter incidere sulla realt. Come nel caso del recupero della Costa Concordia. Qualcuno ha sottolineato che nella squadra dei tecnici cera un architetto tedesco, una ragazza di 27 anni? No, e allora perch dovremmo parlare di come sono brave le donne che fanno la tv? Non dovrebbe essere una notizia, ma una realt