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HARVARD UNIVERSITY

LIBRARY
MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOGY
GIFT OF
//

KEB

" 1892

Jo^J.

MOLLUSCHI
DEI TERRENI TERZIARII

DEL PIEMONTE E DELLA LI&URIA


DESCRITTI
DAL

Doti.

FEDERICO SACCO

PROF. DI PALEONTOLOGIA NELLA R. UNIVERSIT DI TORINO

PARTE
(NATICIDAE
(fine),

IX.
ed

SCALARIIDAE

ACLIDAE)

(con

ZM

flgnre)

TORINO

CARLO CLAUSEN
Libraio della K. Accademia delle Scienze.

Maggio

1891.

Dott.
Prof,
di

FEDERICO SACCO
di

Paleontologia e libero docente di Geologia nella R. Universit

Torino

189 O
IL

BACINO TERZIARIO E QUATERNARIO


10 anni di studio

DEL PIEMONTE

venne ora condotta a termine e pubblicata Bacino terziario e quaternario del Piemonte; questo Bacino, gi beji famoso paleontologicamente per la riccliezza in fossili terspecialmente di quelli tongriani dell'Appennino settentrionale, di ziari

Dopo circa

la descrizizione

del

[A

quelli elreziani dei colli di Torino, di quelli tortoniani delle vicinanze di

Tortona, di quelli astiani dell'Astigiana, ecc., diventer ora, dopo questo lavoro, un bacino pure affatto tipico dal lato geologico, presentando esso completa, graduale, bellissima la serie dei diversi orizzonti geologici, quasi
tutti fossiliferi, dall'Eocene al Quaternario.
Il

volume,
1.

di

940 pagine,

diviso in quattro parti, cio:

Parte

BibllograOa.

da un indice alfabetico)
del Piemonte.

di oltre

Contiene un elenco cronologico (corredato COO opere trattanti , esclusivamente

o parzialmente, della geologia, o della paleontologia del Bacino terziario

Geologia pura. Parte II. Contiene la descrizione geologica del Bacino piemontese ed divisa nei seguenti capitoli Cerchia preterziaria, Saessouiauo e Parisiauo, Liguriaiio, Formazioni oflolitielie del Liguriano, Bartoniano, Sestiniio, Toiigrlauo, Stamplaiio, Aquitauiano, Langhiauo , Elveziaiio, Tortoiiauo , Messuiauo , Piaceuzlano , Astiano,
:

Fossaiiiano, Yillafrancliiauo, Sahariano (Diluvium, Terreno morenico),

Terrazziano (Alluvioni recenti), Paleoetnologia. Ciascun capitolo a sua volta suddiviso nei seguenti paragrafi: Studi anteriori, Generalit, Caratteri paleontologici. Distribuzione
geografica, Tettonica, Potenza, Altimetria, Raiporto coi lurreni sotto e soprastanti , Localit fossilifere , Descrizione geologica regionale, Riassunto.

Parte

III.

Catalogo paleontologico.
5500 forme terziaiie,
di

un elenco sistematico
il

di circa

ciascuna delle quali indicato

preciso orizzonte geologico di ritrovamento. Tale catalogo diviso in


tre parti, cio: Paleoicnologia, Paleofitologia e Paleozoologia; esso

termina con un Indice generale dei generi e dei sottogeneri.


Parte IV.

Geologia applicata.

In quest'ultima parte si tratta

della geologia terziaria e quaternaria del bacino piemontese in rapporto


colla Orografia, coll'Idrografla (sia superficiale

che sotterranea), col-

l'Agricoltnra, coli 'Industria, Igiene, ecc. Riguardo a ciascuna di queste


parti, costituenti altrettanti capitoli,

esaminato singolarmente ognuno


11.

degli orizzonti geologici descritti nella parte

Al lavoro vanno unite diverse carte geologiche, cio:


logica del Bacino terziario
sioni centim.
lei

1,

Carta geo-

Piemonte (scala

di

100.000,

dimen-

con 16 colori, legata su tela, entro astuccio); 2" Carta geologica del Bacino quaternario del Piemonte (scala 3, Carta geologica applicata (scala di di 1 500.000); 500.000); 4' 19 Carte geolugiche in gr.inde scila, delle pi interessanti regioni del Bacino terziario, cio: ad 1 50.000, Spigno Monferratn, Voltaggio, Ovada, Ceva e Garessio, Cairo Montenotte; ad 1 25.000, Ser100
120,

ravalle Scrivia, Gavi, Villalvernia e Garbagna, Anfiteatro morenico di


(centim. 110x100), Acqui, Capriata d"Orba, Possano, Nizza Monferrato e Sezz, Mombercelli e Canelli Canale e Monteu Roero, Calamandrana, Costigliole d'Asti, I Colli torinesi (centim. HO x 100, 12 colori), Cherasco e Cervere.
Rivoli
,

N. B. Numerose altre earte speciali del Bacino piemontese a speciali lavori, recenti, indicati nella Bibliografa.

vanno unite

PREZZI:
Il

Volume

(legato in tela) colle 3 prime carte geologiclie: in-4 L.40; in-S" L.30

ma senza il Catalogo paleontologico (pubblicato nel Boll. Soc. geol. it.), in-8 L. 20 Le 19 carte geol. in grande scala L. 30; ciascuna (eccetto 2 gr.) L. 1,50-2,50 La sola l' Carta geologica del Bacino terziario (leg. in tela, entro astuccio) L. 10

MOLLUSCHI
del

dei terreni Terziarii

Piemonte e della Liguria

Questa opera grandiosa, ben nota


i

ai

Paleontologi, venne iniziata nel 1872

dal Prof. Luigi Bellardi che ne pubblic le prime 5 parti, comprendenti i Cefalopodi, gli Eteropodi, Pteropodi e dei Gasteropodi le seguenti famiglie:

Miiricidae,Tritoiidae,Plenrot(imidae^BhCcinidae,Cyclopsidae,Pitr2mridae, Coralliophilidae, Olividae, Fasciolaridae, Turfniellidae e Mitridae.


11 Prof. Sacco, allievo ed anjioo del Bellardi, dietro incarico avuto dalla R. Accademia delle Scienze di Torino, condusse a termine la parte 6*, gi iniziata dal Bellardi, e quindi intraprese la continuazione dell'opera, che ora

trovasi a questo punto:

Volutidae, iliirgiuellidae e Coluiiiltellidae Parte VI. con 140 figure. con 120 fg. Oai-piilae e Cn^widdac Parte VII. Eudoliidae, Uollidae, Flculldae e Maticidae Parte Vili. con oltre 200 fg. Scalaivildac (in cor.so di stampa). Parte IX. Tci-ebvidae, Vuslonellidae, Pyraniidellldae, Parte X.

Itlngiculidae, Euliniidac

Solaviltlae

(in

preparazione).

OPERE DELLO STESSO AUTORE


in deposito presso la Libreria Loescher (C. Clausen)

Torino

GEOLOGIA
1.

2.

Padana durante l'epo(^a delle terrazze in relazione col contemporaneo sollevamento della cirf. eat, alpino-:ipenninica(l cart. geol.). Nuove caverne ossifere e non ossifere nelle Alpi murit. ed osservazioni
L'alta Valle

geol. fatte dui'ante un'ascensione al Moiif^oie (2 tav. ed 1 carta geol.). 5. Sull'origine delle vallate e dei laghi alpini in rapporto coi sollevamenti delle Alpi e coi terreni pliocenici e quaternari della Valle Padana (I
cart. geol.). 4. Sojira aloun
l'alta Valle
5. 6.

lA

fenomeni stratigrafici osservati nei terreni pliocenici del-

Padana

(1

tav.).

al piede delle Alpi (1 carta geol.). Studio geo-paleontologico delterritori()diBene-Vagienna(l gr.cartageol.). 7. La valle della Stura di Cuneo dal ponte d'Olla a Bra e Cherasoo (1 tav.). . Massima elevazione dell'Eocene nelle Alpi occ. italiane (1 carta geol.). 9. Sulla costituzione geolica degli altipiani isidati di Possano, Salmour e Banale (1 grande carta geol ). 10. 11 piano Messiniano nel Piemonte. Parte I.

Massima elevazione del Pliocene

11.
12. 13.

)>

li

(1

tav.).

Des phnonines altimtriques observs dans l'intrieur des continents. Xillafranchiano al piede delle Alpi (1 tav.). Il
tei l'azzamento dei littorali e delle vallate (I tav.). Baciai torliiferi di Trana e di Avigliana (1 carta geol.). Le Fossanien : nnuvel tage du Pliocne d'Italie. terreni terziari del Piemonte e della Liguria (foglietto d'annunzio). 1 terreni quaternari della collina di Torino (1 grande carta geol.). terreni terziiiri e quaternari del Biellese (1 grande carta geol.). I Le trt-mblement de lerre du 23 fvrier 1887. 1 Colli torinesi (foglietto esplicativo). Studio geologico dei dintorni di Volt:iggio (1 carta geol.). On the origin of the Great Alpine Lakes. L'antiteatro morenico di Rivoli (I carta geol.). Studio g' ologico dei dintorni di Guarene d'Alba (1 carta geol.). Tongriano (1 grande carta geol). Il passaggio tra il Liguriano ed il Cbissiflcation des terrains tertiaires conforme leur facies. Sur l'origine du Loess en Piniont. 11 cono di deiezione della Stura di Lanzo (I carta geol.). Studio geologico delle colline di Cherasco e della Morra in Piemonte (1 grande carta geol.). Il Pliocene entroalpino di Valsesia (I grande carta geol.). Les terrains tertiaires de la Suisse. Colli braidesi (I grande carta geol.). I
Il
1
I

14.
15. 16. 17. 18.

19.

20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29.
SO.

31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38.

Le Lgurien. Sopra due tracciati per un tronco della linea Torino-Chieri-Piov-Casale. Sopra un progetto di serbatoio in Valle Usseglia. Un colli intressant du tertiaire d'Italie (I grande carta gecl.).

1 Colli monregalesi (1 granile carta geol.). 39. 11 seno terziario di Moncalvo (1 carta geol.). 40. Les conglon-rats du Flysch (2 tav.). 41. La conca terziaria d Vaizi-S. Sebastiano (1 grande carta geol.). 42. La caverna ossifera del Bandito in Val Gesso (1 tav.). 43. Relazione geologica sopra un progetto di derivazione d'acqua dal torrente Giandone (1 carta geol.).

44. Sur la position strat.igrapliique des charbons fossiles du Piniont. 45. La gotecloiiique de la Haute Italie septentfinnale (1 carta geoi). 46. Il Bacino terziario e quaternario del Pit-nioiile (Biljlui;;rafla Geolologia pura Paleontologia Genlogia applicata). Volume di 940 pagina (3 grandi carte geol.). 47. Con M. BaretXi Il Margozzolo (> carte geol. e 3 tav.).

PALEO NTO LOGIA


48. 49. 50.

Nuove Fauna Nuove

specie di Molluschi lacustri e terrestri del Piemonte

(1 tav.). niaeologic.i delle .-illuvioni plioe. del Piemonte (2 tav.). specie terziarie di Molluschi terrestri, d'acqua dolce e salmastra

del Piemonte (2 tav ). . 51. Studio geo-paleontoingieo sul L/fl.t "dell'alta. Valile della Stura di Cuneo 52. Sopra una nuova specie di Discohcli.v Uunker (1 tav.). 53. Sur qiiclqiies restes fossiles du Pliocene du Pimont (con fig.). 54. Rivista della Fauna malacologica fossile terrestre, lacustre e salmastra del Piemonte. 55. Aggiunte alla Fauna malacologica estraraarina fossile del Piemonte e

della Liguria (2 tav.).

Sovra alcuni Polamides del Bacino terziario del Piemonte (4 tav.). .57. Note di Paleoiciiologia italiana (2 grandi tav.). 58. I Cheloni astiani del Piemonte (2 tav.). 59. Sopra una mandibola di Balaenoptcra dell'Astigiana (1 tav.). 60. 1 Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte VII (Nota pi'eveiitiva). {Harpklae e Cassididae.) 61. 1 Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte VII (Harpidae e Cassididae (120 figure). 62. 1 Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte Vili
56.

(Galeodoliidae. Molluschi dei {Galeodoliidae, 64. 1 Molluschi dei


63.
I

65.

{Scalai-idae) (in corso di stampa). Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte

Doliidae, Fictilidae e Naticidae). (Nota preventiva). terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte Vili Doliidae, Ficulidae e Naticidae) (oltre 200 ligure). terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte IX

{Terebridae, Pusionellidae, Pyramidellidae, Ringiculidae, EulinUdae e Solariidae (in preparazione). terreni terziari del Piemonte e della l Molluschi dei 66. Con L. Bellardi (eoa Liguria. Parte VI ( Volulidae, Coliimbellidae e Marginellidae)

140 figure).

CARTE GEOLOGICHE.
67. Spigno Monferrato 08. Voltaggio N. S. e Carassio N. 71. Cairo Muntemitte 0. 25.000 72. Serravalle Scrivia 73. Cavi 74. VilAlla scala di lavernia e Garb:igna 0. 75. Acqui 76. Capriata d'Orba 77. Fossano 78. Nizza iMonferrato e Sez/. 0. 79. Mombercelli e Canelli N. 80. Canale e Monteu Roero E. 81. Calamandrana 82. Costigliele diad'Asti 83. Cherasco e Cervere 84. Colli torinesi (12 colori

Alla scala di
G9.

Ovada N.

70.
:

50.000:

Ceva

metro centim. 100 x HO)


centira. 100

85.

Anfiteatro morenico di Rivoli (diametro

HO).

BIOGRAFIE.
86. Luigi Bellardi (Biografia di) 87. Louis Bellardi (Biograplie de)

(con ritratto). (con ritratto).

ZOOLOGIA.
88. Sulla presenza dello Spelerpes fiiscus (Bonap.) in Piemonte.

FEB 12

1892

MOLLUSCHI
DEI TERRENI TERZIARII

DEL PIEMONTE E DELL4 Ll&URIA


DESCRITTI

Dott.

FEDERICO SACCO

PROF. DI PALEONTOLOGIA NELLA R. UNIVERSIT DI TORINO

PARTE
(NATICIDAE
(fine),

IX.
ed

SCALARIIDAE
Z&
figaro)

ACLIDAEJ

(cou

z^j^i^Mj

TORINO

CARLO GLAUSEN
Libralo della H. Accademia delle Scienze.

Maggio

1891.

416i - Tip. Guaiiaynini e Candellero - Torino

MOLLUSCHI
DEI TERRENI TERZlARli

DEL PIEMONTE

DELLA LIGURIA

(NATICIDAE

(fine),

PAKTE IX. SCALARIIDAE

ed

ACLIDAE)

Famiglia

NATICIDAE

(Vedi Parte Vili)

Genere AKIPULLINA Lk.


Sottog.

(fide

Defeance 1821)
Swainson 1840.

GLOBULARIA

(sensu

str.)

Globularia gibberosa
(1827. (1840.

(Grt.).

GRATELOUP,

Tabi. foss. de

Dax. N"

135).

A/las Conch. foss. Bissin

Adow. N
terz.

9,

tg.

1,

2).

1890. 1890.

Globularia gibberosa Grat.

SACCO, Moli.

Piem.

Vili (Nota prev.), p. 40.


'^.bXOS.

Catalogo paleont. Bacino lerz. Piem.

Tongriano: Carpeneto, Carcare, Dego, Mioglia, Cassinelle,


frequente).

Sassello, S. Giustina (molto

Osservazioni.

Seguendo

il

Bronn, ho preso per

tipo della G. gibberosa le fg. 1,2


le

di tav. 9 del lavoro di

Grateloup, quantunque questo autore

indichi

tricosa senza dare la figura della G. gibberosa vera.

siti

poi molto a stupire

come var. veiicome il Misettentrionale;

CHELOTTi nel suo lavoro


variet,

sul

Miocene

inf.

non menzioni questa forma che,


crassatina

colle sue diverse

straordinariamente abbondante in tanti


la

dell' Appemiino

probabilmente egli

confuse colla

iV.

(1).

Gli individui giovani, oltre che

(I) Il

FuCHS

Beitr.

Kentniss. Conch. Vicaiit. Teft. bild. 1870 figur (tav. 10,


gibbe-osa.

flg.

23)

come Natica auricidata Grat. una Globularia

NOTAa
nelle

La presente parte IX

ilella

Monografia
di

dei

Molluschi dei terreni terziarii


le

del Piemonte e della Liguria, non [lotendo pi essere inserita, nel corrente anno accademico,

Memorie

della R. Accadeniia delle


atlinoli

Scienze

Torino,

come

parti precedenti,
la

venne

puljblicata a spese dell'Autore,

non fosse troppo ritardata

publjlicazione della

sopradetta Monografia.

Trovasi

in

vendita presso la Libreria Loescher - Torino.

4
per
la

MOLLUSCHI DEI TERREJJI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.


,

mole minore

dififerenziansi

generalmente

jier

forma pi globosa ed apice pi

spiccatamente acuto, tanto che possono sembrare forme diverse; lo stesso fatto d'altronde
osservasi nelle Globularia dell'Eocene, n stupirei che la G. Forbesi e la G. Gouberti
fossero esemplari giovani rispettivamente della G. semipatula e della G. patula. Credo

che

la

Natica Garnieri Batan non costituisca che una variet di G. gibberosa.


G. GIBBEROSA Var. EFFUSA (GrAT.).

GRATELOUP. Alias Conch. foss. Bass. Adour. N" 9, tg. 3, 4). SACCO. Moli. terz. Pieni. Vili (N. pr.), p. 40. Globularia gibberosa var. effusa Grat. Cat. pai. Bac. terz. Pieni. bO. 1890.
(1840.
1890.

Tongriano : Mioglia, Dego, Sassello (poco frequente).


Osservazioni.

La G.

gibberosa assai variabile e

non sempre
si

le

sue variet sono

ben

defluibili; assai spesso collegansi insensibilmente sia fra di loro, sia col tipo.
riferibili alla

Orbene

forme che paiono


griano,

var. eff'usa di

Grateloup

incontrano pure nel Ton-

ma

solo

raramente.

G. gibberosa var. apenninica Sacc.


{Tav.
I,

fig.

I).

Distinguunt hanc varietatem a specie typica sequentes notae: Spira nllquantulmn depressior. Labium externum, superne depressius, subrectum.
Apertura nhlique elongatior.

Long. 20-60 millim. Lat. 18-52 millim.


1890.

Globularia gibberosa var. apenninica Sacc.


SACCO, ^foll. terz. Pieni. Vili (N. pr.), p. 40.

1890.

Cat. pai. Bac. terz. Pieni.

i"

5107.

Tongriano: Mioglia, Carcare, Dego, Cassinelle, Sassello,


stina,, ecc. (frequentissima).

Madonnina sopra

S.

Giu-

Osservazioxi.

Questa forma

si

collega colla var. eff'usa per alcuni caratteri

la

variet pi diffusa nel Tongriano appenninico, rappresentandovi probabilmente


riet quasi locale.

una vaad un

Riguardo agli individui giovani di questa forma a


disse parlando del tipo.

ripetersi

dipresso quanto

si

G. GIBBEROSA var. planulata (Sacc).

Distinguunt hanc var. a var. appenninica Sacc. sequentes notae:


Anfractus ad suturam depresse planulatiores.
1890. Globularia gibberosa
v;ir.

apenninica subv. planulala Sacc.

SACCO, hfoll. terz. Pieni.


Vili (N. pr.), p. 40.

1890.

Cai. pai. Bac. terz.

Piem. N" 5108.

Tongriano: Carcare

(rara).

G. GIBBEROSA var. umbilicata Sacc.


(Tav.
I,

flg.

2).

Distinguunt hanc var. a var. appenninica sequentes notae: Labium columellare minus expansum, deinde umbilicus plus mnusve detectus.
1890.

Globularia gibberosa var. apenninica subv. umbilicata Sacc.

SACCO, Moli.
Piem.

terz.

Piem.
1890.

Vili (N. pr.), p. 40.


'i''b\<)9.

Cai. pai. Bac. terz.

Tongriano: Mioglia, Dego, Cassinelle (non

rara).

DESCRITn DA
Osservazioni.

F.

SACCO

Non

credo dare troppa importanza ad

un

carattere che, per quanto

alteri in parte la figura della concliiglia,

dipende solo da uno sviluppo pi o meno comi

pleto del labbro columellare, tanto pi elio possousi osservare quasi tutti

passaggi dalla

forma ad ombelico chiuso a quella ad ombelico quasi completamente scoperto.


G. GIBBEROSA Var. GLOBOIDES SaCC.
(Tav.
1,

flg.

3).

Dislinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Testa glbosior
larius arcuata,
1891.
1890.
;

spira depressior; apice plerumque obtusa. Apertura inferne regu-

Globularia gibberom var. globoides Sacc.

SACOK Moli. ters. Pieni.


'^

VIII(N. pr.), p.

-40.

Cai. pnl. Bar. terz.

Pem.i' lio.

Long. 25-50 millim. Lat. 25-50 millim.


Tongriano: Mioglia
(frequente).
,

Sassello

S.

Giustina, Cassinelle

Colle

Bussana

di

S.

Remo

Osservazioni.

Questa forma collegasi gradualissimamente colla forma


G. GIBBEROSA Var. POSTPATULA SaCC.
(Tav.
I,

tipica.

g.

4).

Distiagmmt lume

varietatem, a specie typica sequentes notae:


.

Testa depressa; spira depressissima


depressi; sutura sai lata et

Anfractus superne convexiores


disjuncti.

ad suturam

profunda plerumque

Long. 14-55 millim. Lat. 14-52 millim.


1855.

Natica sigaretina Lh.

1890. Globularia gibberosa yav. postpatula Sacc.

SISMONDA, Terr. numm. SACCO, Moli. ferz. Pie7n.,

sup., p. 5.
Vili (N.pr.),
p. 40.

1890.

Cal.pal. B. (erz.Piem.ti'lU.

Tongriano: Carcare, Carpeneto, Dego,


nelle, ecc. (frequentissima).

S. Giustina, Sassello,

Mioglia, Pareto, Cassi-

Osservazioni.
il

Questa variet ricorda ancora molto

la G.

patula dell'Eocene, donde

nome che

le

ho attribuito; probabilmente ne una

figliazione,

mentre

la

G. gibberosa

tipica pare piuttosto

una derivazione

della G. sigaretina. Credetti


si

contuttoci indicare
Il

questa forma come variet della G. gibberosa, poich ad essa

collega strettamente.
la

Grateloup

indica pure forme schiacciate,

come

la

N. subpatula D'Orb.,

N. auricu-

lata Grat., ecc.,


esterno, esse
si

ma

per diversi caratteri, specialmente nella parte superiore del labbro


la

mostrano assai diverse dalla variet in esame;

forma che meglio

le

assomiglia certo la

G. subpatula D'Orb. che per credo possa solo considerarsi come

una variet

della G. gibberosa.

notevole che diversi esemplari di questa specie erano

inglobati in un'arenaria assai ricca in

Nummulites

Fiditeli.

Subv. UMBILICOSA Sacc.

Labium, columellare minus expansum, deinde umbilicus

partim

detectus.

1890. Globularia gibberosa var. postpatula subv. umbilieosa Sacc.

SACCO,

Moli. terz. Piem.


Vili (N. pr.), p. 40.

1890.

Cai. pai. terz.

Piem. N5112.
Tongriano: Sassello (non rara).

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

G. GIBBEROSA Var. OVIFORMIS SaCC.


(Tav.
I,

tig.

5).

Distingmmt hanc vai: a specie typica sequentes notae: Testa minor, mimis inflatio; ovatior. Spira conico-acuta,
convexi, suturae

elatior.

Anfractm minus

minus profundae. Basis

constrictior.

Apertura elongatior.
),

1890. Globularia gibberosa var. oviformis Sacc.


1890.

SACCO, Moli. terz. Pieni. Vili (N. pr.

p. 40.

->

Cal.pal. Bac. terz.Piem.tifU.

Long. 38

millira. Lat.

30 millim.

Tongrlnw: Sassello
Osservazioni.

(rara).

questa una forma assai ben distinta, che, se fosse alquanto abal

bondante, meriterebbe forse d'essere elevata

grado di

specie.

Sottog.

CERNINA
(Tav.
I,

Gray

1840.

Cernina compressa (Bast.).


tig.

6).

(1825.

BASTER!,

Descript, gol. Bass.

Terl. S. 0. France, p. 34, tav. IV,

flg.

17).

Testa iiferne compressa, patula ; umbilico tecto; spira brevi; anfractihus rotundatis

(Basterot). Superflcies interdum,, ultimi anfractus praecipue, strigis albidis, parvulis,


irregulariter fluctuatis notata.

Labium

columellare percalloso-gibbosum.

Long. 25-55 millim. Lat. 25-52 millim.

Forma
(Tav.

Juvenilis
I,

(1).

l-.

7).

Testa minor, rotundatior. Anfractus ad suturam saepe aliquantulum, depressiores,

plerum^que sutura profundiore inter


lare m.inus crassum.

se disjuncti.

Apertura rotundatior. Labium columel-

Long. 8-25 millim. Lat. 8-24 millim.


1798. Cocl/'/Ps;

BORSON, Ad Onjcf. ped. nvct., pag. 167. palula? Lh. Oriti, piem., p. 102 (::!48). 1826. Natica compressa Basi, (nlim N. gutlurosa Bon.) RONELLI, Cat. ms. Museo zool. di Torino. N 2546, 2547. BORSON, Cat. rais. Coli. min. Tur in, p. 629. 1830. Ampulhtria pallila? Lh. 1842. Natica compressa Basi. SISMONDA, Syn. melh., ' ed., p. 27.
11.

1821. Ampitllaria

1847.

Sisinrl.

1847.
1852.

Basi.

D'Orb.
Basi.

2' ed., p. 51.

1855.
1890.

Cernina compressa Bast.

1890.

MICHEl.OTTI, Descript, foss. mioc, p. 157. D'ORBIGNY, Prodr. Pai. strat., tom. Ili, p. 6. HCERNES, Foss. Moli. tert. Bech. Wien, p. 523. SACCO, Moli. terz. Piem. e Lig., Vili (Nota prev.). Calai, pil. Bac. terz. Piemonte, N 5114.

p. 41.

Elveziano: Colli

torinesi, Sciolze, Baldissero, ecc. (straordinariamente

abbondante).

(1) Dal Museo di Modena ebbi in gentile comunicazione, per mezzo del Prof. Pantanelli, due fossili del Miocene di Montese coH'inilicazione, uno di Natica epiglottina e l'altro di iV. cepacea; essi paionmi esemplari giovani di Cernina compressa (B.\ST.), ma difl'eriscono da quelli del Miocene piemontese per l'acutezza ed elevatezza della loro spira e per altri caratteri, oltre a differire anche tra loro due. La scarsit e lo stato incompleto degli esemplari in questione on ne permette una determinazione netta.

DESCRITTI DA

F.

SACCO
,

Osservazioni.

Le forme

dell' Elveziano

piemontese
,

come gi aveva

indicato

il

Grateloup
non

in

una

lettera diretta al Michelotti

sono talora alquanto pi globulose di

quelle tipiche del bacino di Bordeaux;

ma

siccome, esaminando centinaia di esemplari,

potei osservare la costanza di questo carattere, cos credo pi

opportuno di non dare

troppo valore ad

un

carattere cosi mutevole da indivivuo ad individuo.

Quanto

alle colorazioni

che conservano ancora alcuni pochi esemplari


di

esse

sono

interessantissime,

poich anche per mezze

questo carattere collsgasi strettamente la

C. compressa alla vivente C. fluctuata, che n' certamente

una derivazione.
essi presentino

Quanto agli individui giovani a notarsi come talora


ora in esame e
le

ancora alcuni

caratteri delle Glohularia eoceniche e tougriane; pare ci indicarci l'origine delle


;

forme

d'altronde io credo sia alquanto artificiale la distinzione fra le Globulai-ia


si

Cernina, n mi stupirei che in avvenire


C.
(1840.

credesse di unirli in un sottogenei-e solo.

COMPRESSA

var.

ovata (Geat.).
8,
fig.

HRATELOUP,

A/las Conch. foss. bass. Adoni-. Tuv.


Lat. 36-43

13).

Long. 45-50
1890.

mm.

mm.
SACCO, Moli.

Cernina compressa

var. ovata Gral.


terz. Pieni. Vili (N. pr.), p. 41.

1890.

Cai. Pai. Bac. terz. Pieni. N 5115.

Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara).


Osservazioni.

Sonvi esemplari

quali presentano

un allungamento ancor pi grande

che in quello figurato dal Gratelocp,

ma non

credo doverne fare una variet a parte.

importante

Gi nelle pagine precedenti ebbi ad osservare come non sia JDrobabilmente molto la distinzione fra le Globiilaria e le Cernina, tanto che a supporsi che

queste derivino da quelle.

La forma

pi

antica

conosciuta

la

G. sempatula Desh.,

che poscia d origine a numerose altre forme, fra cui pi note la G. sigaretina Lk. e
la

G. patun Lk., oltre a G. sphaerica Desh., G. depressa Lk., G. mutabilis Sol., G.

perusta Brongn., ecc.

Da

queste forme eoceniche derivarono

le

oligoceniche G. gibberosa

colle sue variet (fra cui la

pospatida pare originata pi direttamente dalla G. patula),


(foi-se

G. subpatula D'Ore., G. subdepressa Grat.

solo variet della G. gibberosa), ecc.


le

Da

alcune di queste forme

si

originarono probabilmente

Cernina, cio
la

la C.

com-

pressa Bast. dell' Elveziano, di cui certamente una diretta derivazione

C fluctuata

Sow. che vive nei mari


secondo
il

tropicali attorno alle isole Filippine, ecc.


la

poi a notarsi come,

Grateloup,

C. compressa

Bast.

{Natica globosa

Grat., N. subglobosa

D'Ore.) sarebbe gi apparsa nell'Oligocene, almeno con qualche variet.

Possiamo quindi presentare

il

seguente quadro provvisorio delle forme sopraccennate.

Attualit

C. fluctuata
I

Elveziano

C. compressa e var. ovata ecc.

Garnieri oviformis

Tongriano

Cernina compr.

vai'.

G. gibber. e var

effusa

apenninica
globoides postpat.
I

Bartoniano G. sphaerica
Parisiano
G. sphaerica

G. sigaretina

G. sigaretina

G. subpat. G. subdepr. G. patula G. mutabilis G. patula G. depressa

SnessonianO

Globularia sempatula e var.

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARU DEL PIEMONTE ECC.

Sottog.

CROMMIUM

Cossm.^v

1888.

Cromaoum ferrugineum
(1827.

(Grat.).

GRATFXOUP,

(1840.

Tabi, foss., X. 117. Bull. Soc. Linn. Bordeaux). Alias Conch. /bw. Adonr. PI. 6, fig. 4, pi. 7, flg.

4).

1890.

Crommium ferrugineum

Grat.

SACCO,

Calai, pai. Bac. terz. Pieinon/e.


clie

N"5116.
in-

Questa forma ha ricevuto diversi nomi, in modo


certa la vera denominazione. Infatti
tific
il

ne riesce ancora alquanto


sin dal 1827,

Geateloup, occupandosene

ne iden-

alcuni esemplari

coli' AmpullariapoiderosaDESS.
foss.,

dell'Eocene ed altri invece appell

N" 117); inoltre alcuni esemplari, da considerarsi come variet del tijjo, vennero dal Deshayes (1830, Encycl. meth. Vers, T. II, p. 26) indicati come Ampularia striatula (= var. minor Grat., Atlas, pi. II, flg. 3, 5). InAmpularia ferruginea (Tabi,
tanto, sia nel 1827 che nel 1840,
il

Grateloup

appell alcuni esemplari Natica angu-

stata Grat. Pi tardi I'Hbert (1849, Bull. Soc. gol. Franco, 2= srie, IV, p. 446) diede

a queste forme
Alcuni

il

nome
come

di
il

Natica Delbosii.
Fuchs,
il

autori,

Bayan,

ecc., identificando

V Ampularia angustata

Grat. (1827, Grateloup, Tabi, foss., N" 118) colle forme in esame, le inglobarono tutte sotto questo nome specifico. Ma, anche dato che questa ultima identificazione specifica sia
giusta, la precedenza del

nome

spetta

sempre all'appellativo ferrugineus, bench


N. anguMata,
proposto.

solo

proposto

un numero prima
la

nel 1827

ed anche prima descritto e figurato nel 1840;


la

vero che

A\ ferruginea fu dal Grateloup meno ben figurata che


il

ma

non panni questa una ragione suificiente per rigettare


C.

nome prima

ferrugineum
(Tav.

var. italica Sacc.


I,

flg.

8).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa aliquantulum globosior. Anfractus convexi, inter se profunda sutura disjuncti.
Superficies transversimregulariter et laeviter striata.

Labium columellare

valde expansum,

umbilicum
1890. 1S90.

obtegens.
italica

Crommium ferrugineum var.

Sacc SACCO,

Cat. pai. Bac. terz.

Moli. terz. Piem. Vili (N. pr.), p. 41. Piem. N" 5117.

Long. 50 millim. Lat. 40 millim. Tongriano: Carcare


Osservazioni.
(rara").

Questa forma avvicinasi specialmente alla var. striatula Desh.


la

{minor Grat.),
coperto.

se

ne distingue per specialmente per

mole minore

e per l'ombelico

Conosco un solo esemplare completo di questa bella forma; sono invece meno rari
individui deformati, o ridotti solo
piti

gli

a modello e quindi non sempre ben determinabili.


al

Credo di poter provvisoriamente attribuire


incompleti
,

Crommium ferrugineum

alcuni esemplari
forse
ulteriori

che

foiose

ne rappresentano variet

od individui giovanili;

ritrovati potranno modificare tale giudizio.

C.

FERRUGINEUM Var. STRLVTULA (DeSH.).

(DESHAYES,
1890.
1890.

Biot. Encycl.

GRATELOUP,

Alias Conch. Oass. Adour.

PI. 7, fig. 3, 5.

Crommium ferrugineum

var. striatula Desh. -

SACCO, Moli.

terz.

Piem.

VII! (N. pr.), p. 41.

Cat. Pai. B. terz.

Piem. N 5118.

Tongriano:

S.

Giustina (rara).

. .

DESCRITTI DA
Osservazioni.
chelotti

F.

SACCO

Confuso fra
di
C.

Megatijlotus crassatinus trovai nella collezione Miidentificabile


alla

un bell'esemplare

ferrugbieum , che pare quasi

var.

striatula , quantunque alcuni suoi caratteri l'avvicinino alquanto alla var. italica,

mo-

strandoci cosi l'insensibile collegamento di queste varie farme.


C.

FERRUGINEUM

Var.
1,

RUGOSOIDES SaCC.
flg.

(Tav.

9).

Distinguunt liane vai: a specie typica sequentes notae:


Testa aliquantulum minor; spira elatior. Anfractus
laeviti'r subdepressi.

rninus globosi, ad stUiiram

Superficies sublaevis.

Long. 35-50 millim. Lat. 27-36 millim.


1890. 1890.

Crommium ferrugineum

var. rugosoides Sacc.

SACCO, Moli.

terz.

Cai. pai. B. terz.

Piem.WU. (N. pr.), p. 41 Piem. ZWQ.

Tongriano: Cassiuelle, Dego


Osservazioni.

(rara).
si

Per

la

sua forma allungata questa variet

avvicina alla var.


col-

rugosa Grat.

(Atlas, pi. 7, fig. 6); per gli anfratti


Il

non regolarmente globosi essa si

lega piuttosto col tipo che non colla var. italica.


degli esemplari impedisce pi esatti confronti.
C.

cattivissimo stato di conservazione

FERRUGINEUM? Var. ACUMINATOIDES SaCC.

(Forma
(Tav.

juTenilis?)
I,

llg.

lOj.

Distinguunt hanc var. a specie tgpica sequentes notae:


Testa valde minor. Spira valde elatior et acutior. Anfractus aliquantulum convexiores. Superficies laevigata.
1

Labia simpliciora. Umbilicus omnino

tectus.
Vili (N. pr.), 41

890. CroinntHin ferrugineumy-v.

acuminaloides Sacc. - SACCO, Moli. terz. Piem.


1890.

Cut. pai. B. terz. Pieni. ib\ZQ.

Tongriano: Cassinelle (alquanto rara).


Osservazioni.

con incertezza che attribuisco questa forma

al C.

ferrugineum,

giacch essa ricorda quasi meglio un Euspirocrommium, cos la N. acuminata

Lamk.
al-

Ma

siccome ne osservai

fiuoi'a

due

soli

esemplari mal conservati, che


,

si

avvicinano

quanto ad individui giovani di C. angustatum Grat. (Grateloup


(forme affinissime
al

Atlas,

N"

8, fig. 5)

0. ferrugineum), cos in

mancanza
,

di pi precisi confronti, credo

pi opportuno di attribuire, sino a prova in contrario


vanili di C.

tali

esemplari ad individui gioalla

ferrugineum

di cui forse

costituiscono

una variet simile alquanto

N. acuminata Lk. Essi potrebbero


se ulteriori ritrovati

forse essere individui giovani della var. rugosoides ;

potranno collegare questi esemplari con quelli della var. rugosoides,


la variet ora

dovrebbe scomparire

esaminata

rappresentando essa solo

il

periodo gio-

vanile di una variet prima descritta.

Da quanto
vanile

si

esposto nelle pagine precedenti si


sia nel

vede come

Croniraium

si colle-

ghino gradualmente cogli Euspirocrommium


,

periodo adulto, che nel periodo gio,

durante

il

quale la spira appare relativamente pi elevata


ci

rispetto all'ultimo

anfratto, che

non nel periodo adulto;

pu facilmente condurre in errore nella crea-

zione di specie diverse per individui della stessa specie,

ma

di diversa et.

10

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.


il

Le forme eoceniche pi note sono


il

C.

intermedium Desh.,
il

il

C
il

vapincanum D'Orb.,
C. Hebevti Desh., ecc.

C.

pniiderosmn Desh.,

il

C. Wllemeti Desh.,

C.

acutum Lk.,
il

Nel complesso possiamo presentare provvisoriamente


sviluppo dei

seguente quadro della serie di

Crommium

pi conosciuti:
/
1

italica

major
striatula

Tongriano

C.

/7

migmtatum
i 7

var.

obiongoelongatal

(veC.fernigtneum)'

^^J ^
C.

/-,,,. C. terrugmeum e var.

'y""" rugosoides

acuminatoides

Bai'tonano

acutum
I

Farisiano

C. Ileberti

C.

acutum
I

C. ponderosum,
I

C. ponder.

C. vapinc. C. Willem.

Suessoniano

Crommitim intermedium

C. merciniense

Sottog.

EUSPIROCROMMIUM

Sacco, 1890.
laevissime scalariformis. Anfractus

Testa elongata. Spira longa, acuta, interdum

convexi, sutura sat profunda disjuncti. Apertura subovato-semilunaris. Umbilicus labin

ColumeUaH plus minusve

tectus.
le

Credetti dover istituire questo nuovo sottogenere per


caratteri sono affini assai ai

forme che, mentre per diversi

Crommium,

per altri invece, specialmente per la spira molto


infiitti

allungata,

si

avvicinano assai alle Euspira, a cui

furono unite recentemente dal

CossMA>fN, mentre crederei pi opportuno riservare tale sottogenere {Euspira) alle forme

con spira nettamente canalicolata, come appunto ritengono Morris e Lycett.

Neppure credo
Cos pure forse
lico
,

si

possa dare

troppa

importanza all'ombelico pi o meno coperto


piccolo stile columellare dell'ombe,

giacch tale carattere varia coU'et ed anche talora da individuo ad individuo.

non deve darsi troppo peso


su cui
fondasi
il

al

uno dei

caratteri

sottogenere AmMuropsella

poich esso talora

scompare quasi completamente, tanto che alcune forme, come V AmpulUna paludiniformis
D'Orb., poste dal Cossmann fra
piuttosto fra gli
le

Amauropsella

forse trovano

il

loro posto naturale

Euspirocrommium, quantunque abbiano un accenno

di tale piccolo

stile.

EUSPIROCROMMIUM ELONGATUM (MlCHT.).


(Tav.
I,

fg.

a,

(-).

Testa elongata, subturrita, laevigata, anfractibus rotundatis , gradatim majoribus,

ultimo acquali, convexo ; umbilico tecto; apertura rotundata, modica (Michelotti). Suturae profundae.

Long. 45 millim. Lat. 26 millim.


1861.

Nnlicn elongata Michf.

1890.
l-90.

MICHELOTTI, Ef. Mioc. Euspirocrommium elongaluni Micht. SACCO, Moli.

(rara).

inf. p. 88, tav.

X,

fg.

34.

lerz. Pieni., Vili (Nota piev.). p.42.

Cai. pai. Bac. terz. Pieni. N 5122.

Tongriano: Dego, Pareto


Osservazioni.

Ho

questa una forma molto interessante, poich

ci

segna uno sviluppo

assai grande, nel tempo, delle

forme a spira allungata, che sono specialmente caratteri-

stiche dell'Eocene.

preso per tipo la forma gi figurata dal Michelotti; solo clie riuscii
i

a pulirla e quindi a renderne pi chiari

caratteri.

DESCRITTI DA

F.

SACCO

11

C^.

^0;

ELONGATUM
(Tuv.

Vai".
I,

DEGEXSIS SaCC.
12".*).

flg.

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Anfractus minus fortiter convexi; suturae ininus profundae ; deinde testa minus
scalarata.

Long. 43 millim. Lat. 24 millim.


1800.

Euspirocromnihan

eloiigatuin var. degensis Sacc.

SACCO,

Moli. terz.

Piem. e

Lig.,

Vili (N. pr.), p. 42.

1890.

(rara).

Cai. bac. terz.

Piem. ib\ZZ.

Tongriano: Dego
OssERVAZioxi.

Avendo un

solo

esemplare di questa forma credo doverla consi-

derare come una semplice variet della specie sovraccennata, per quanto ne siano assai
spiccati
i

caratteri differenziali.

Colla scarsit dei mateiiali che fornisce


dersi sugli

il

Tongriano piemontese poco da conclu-

Euspirocrommium
le

che sono specialmente sviluppati nell'Eocene;

ma non

conoscendo

forme eoceniche {Natica producta Desh., N. dameriacensis Desh., N. Le-

vesquei D'Obb., N. paludiniformis D'Orb., ecc.) che in figura, e siccome queste furono,

da chi

le

studi pi diligentemente, poste in sottogeneri diversi da quello ora proposto,

ne

riesce difScile la

comparazione; consultisi in riguardo quanto gi

si

disse

proponendo

questo sottogenere.

quindi solo in via affatto pro\"visoria che presento

il

seguente quadro

delle pi probabili affinit delle forme del sottogenere in questione.

Tongriano

E. elongatum e var. degemi

Parisano

E. acuminatum

E.prodtictum

E. dameriacense
I

Suessoniano

Euspirocrommium Levesquei

E.'? paliidiniforme

Sottog.

AMAUROPSELLA Bayle
(Tav.
I, flg.

(in

Crelot), 1885.

Amauropsella scaligera (Bayan)?


13).

(1873.

B\YAN, Notes sur quelques

foss. ieri., p. 99, tav.

14, flg.

13).

Long. 13-30 millim. Lat. 11-24 millim.


1855.

1861. 1872.
1873. 1890.

Natica suessoniensis D'Orb. (N. spirata Desh.) SISMONDA, Terr. spirata Desh. MICHELOTTl, Et. mioc. inf., p. 87.

Numm. siip.,
F.),

p. 5.

Lh.

scaligera Bay.

TOURNOUER, Foss. BAYAN, Notes foss.

tert.

Boss. Alpes. (B. S. G.


100.

p. 50J.

tert., p. 99,

Amauropsella spirata Desh. subv. poster Sacc.

SACCO,

Moli. terz. Piem., Vili,

(Nota prev.), p. 42.


M'ol.

Amauropsella spirata Desh.

S. Giustina, Sassello,

Cat.bac. terz. Piem. K'b\23.

Tongriano: Cassinelle, Carpeneto,


Osservazioni.

Momese

(frequente).
affinit

Questa forma ha certamente una strettissima

coW'A. spi-

rata Lk., di cui io la considero

come una derivazione abbastanza

diretta.

Siccome

gli

esemplari del Tongriano piemontese sono quasi tutti in cattivo stato di conservazione,

con qualche dubbio che

li

attribuisco all'^. scaligera Bay. del terziario vicentino

forse

12

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.

ne costituiscono una sottovariet (poster Sacc). La forma di Barrme indicata dal Tour-

NOUER

(1.

cit.

Tav. VII,

flg.

3)

sembra

costituire
il

una nuova

variet, alpina Sacc.

Si i^u quindi provvisoriamente indicare

seguente quadro di sviluppo:

Tongriano
Parisiano

A. scaligera e var. alpina


I

A. spirata
I

Suessoniano

Amauropsella sinuosa

Sottog.

EUSPIEA
(Tav.

Agassiz, 1837.

EUSPIRA SCALARIS (BeLL. e MlCHT.).


I,

lg.

14".'').

Testa subturrita, inumhilicata ; anfractihus convexis superne prof icnde canaliculatis,


laevigats ; apertura ovali; columella sinuosa; labio dextero simplici (Bell, e Mich.).

Long. 10-37 millim. Lat. 8-27


1840.

millira.

Natica scalaris Bell,

e Michl.

BELLARDI
SISMONDA,

MICHELOTTI, Saggio
I"

oriti.,
flg.

pag. 72,
11,
12.

tav. Vili,

1842. Natica scalaris Bell, e Michl.


1847.

Sijn. vielh.,

etl.,

p.

27.

2" ed., p. 51.

1847.

MICHELOTTI, Descript,

foss.

Mioc,

p.

157.

1848. 1852.
1890.

Ampullaria scalaris
Natica Euspira scalaris

BRONN,

Ind. paleont., p. 69.


P-udr. Pai. Slrat., tom.
/t')-2.

D'ORBIGNY, SACCO, il/o?Z.

Ili,

p. 38.

P<e?., Vili (Nota prev.), p. 43.

1890.

Calai, pai. Bac. lerz. Pietnonte. N 5124.

Elveziano: Colli torinesi (frequente).


Osservazioni.

che

il

Grateloup

descrisse e figur
,

Debbo subito osservare come questa forma sia molto simile a quella come N. eburnoides ; quantunque il suo^4<Zns porti
credetti dover conservare
il

sul frontispizio la data 1840

nome

di

Bellardi e Miche-

lotti

perch questi autori


il

presentarono

il

loro lavoro all'Accademia delle Scienze di. della pubblicazione della

Torino

19 gennaio 1840, mentre

non conosco l'epoca precisa

PI. 3 (N 8) AelV Alias Conchijl. del forse del 1845,

Grateloup,

ma

la

credo in realt assai posteriore,

La forma del Grateloup (Atlas, N 8, flg. 17, 18) una variet della E. scalaris, mentre la var. media pu probabilmente considerarsi come Geat. (Atlas, N 10, flg. 16) 6 forse identiflcabile al tipo piemontese. La var. minor Grat.

come

indica D'Orbignt.

pare solo un individuo giovane incompleto.

m.
s.

probabilmente questa forma che

Museo

Zool. di Torino,

1^ ed., 1842, p. 27,

il Bonelli confuse colla N. Willemeti Desh. (Cat. N 3457), errore che il Sismonda copi nella sua St/n. meth., non accorgendosi di fare un duplicato colla N. scalaris.

E. SCALARIS var. ventricosa Sacc.

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Testa aliquantum, ventricosior, anfractus ultimus praecipue.
1890.
1890.

Euspira scalaris subv. ventricosa


Sacc

SACCO, Moli. lerz. Pieni.,

Vili (Nota pr.),p.43.

Cai. pai. Bac. lerz. Pieni. N 5123.

Elveziano: Colli torinesi (rara).

Le Easpira, considerate

nel loro pi stretto senso, mostrano

uno sviluppo

assai re-

golare a cominciare dall'epoca secondaria, dove specialmente caratteristica VE. cana-

DESCRITTI DA
liculata

F.

SACCO

13

More,

Ltc. del Giura, sino

al

Miocene, abbondando specialmente nell'Eocene


liy-

coir^. suessoniensis D'Orb., VE. dissimilis Desh. (forse variet della prima), VE.
brida Lk., VE. scalariformis Desh., ecc.

Non

si

incontra per quasi mai frequente.

Ne

possiamo provvisoriamente presentare

il

seguente quadro:

Elveziano

E. scalaris e var. eburnoides


\

Farsiano

E. scalariformis E. suessoniensis e var. dissimilis


I

Suessouano

E. hybrida

Era secondaria

Euspira caimliculata

Sottog.

MEGATYLOTUS
Mus., V,

Fischer, 1885.
(Lk.).

Megatylotos crassatinus
(1804.

LAMARCK, Ann.

p. 33, e Vili, pi. 61, flg. 8).

1890. 1890.

Megatylolns crassatinus {Lk.) SACCO, Moli. terz. Pieni, e Lig. Vili (Nota prev.). p. 43. Calai, pai. Bac. terz. Piemonte. N" 5126.
(rara).
le

Tongriano: tassello
Osservazioni.

Sono rarissime

forme che ricordino bne

la figura tipica del la

Lamaeck,
tipica del

tanto che parrebbe quasi non esistere nel

Tongvlano appenninico

specie

bacino parigino. Qualche cosa di simile

si

pu dire della N. obesa Brongn.,

che certamente a considerarsi come una variet di M. crassatinus; alcune delle forme
in istudio
terr.
si

avvicinano alquanto alla

flgui'a

data dal Beongniaet nel suo lavoro

Mm.
difetto

sedim. cale, trapp. Vicentin

1823.

Tav.

II, fg.

19

ma, anche per


,

di disegno,

non

facile identitcare le forme in

esame con quelle vicentine

per

modo

che solo dubitativamente credo possansi riferire alcuni individui del Tongriano ligurepiemontese alla variet del Vicentino.

M. CEASsATmus var. maxima (Grat.;.


(1827.
(1840.

GRATELOUP,

Tabi. Coqu. de Dax, N" 114). Alias Conch. foss. Bassin Adour.

Pi. 6,

fig.

I).

Alt. 15-110-150 millim. Lat. 15-115-150 millim.

SISMONDA, Te7-r. mmirn. siip., p. 5. iMICHELOTTI, Et. Mioc. inf., p. 87. SANDBERGER, Conch. Mainz. Bech., p. 163. 1863. FUCHS, Kenntn. Conch. Fauna Vicent. tert., p. 23. 1870. SACCO, M. t. Pieni., Vili (N. pr.), p. 43. 1890. Megatijlolus crassatinus var. maxima (Grat.) Cai. pai. Bac. t. Piem. ti' 5\2~. SQO. Megaty lolita crassatinus
1855.

1861.

Natica crassalina Desh. Lk.

Tongriano : Dego
tissima).

Mioglia

Sassello

Stella

Carcare

S. Giustina, ecc.

(abbondan-

Osservazioni.

La forma

tanto frequente

in

quasi tutto

il

Tongriano dell'Ap-

pennino settentrionale

talmente simile a quella del bacino dell'Adour che credo po-

tergliela identificare; solo io credo

che essa debba considerarsi come una semplice variet


il

del

M. crassatinus

non quale specie a parte, come ritiene

Gratelodp

tanto pili che


colle-

avendosi a

disposizione

gran numero di esemplari, qaeste diverse forme vanno


loro.

gandosi gi-adualmente fra


d'altronde
si

Vi

si

osservano tuttavia parecchie mutazioni,

le
il

quali

ripetono forse anche nelle altre diverse regioni in cui incontrasi

Megaaltri

tyotus crassatinus, che

sembra quasi

caratteristico

del

Tongriano

quantunque

abbia creduto ravvisarlo anche in terreni eocenici.

14

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

M. CRASSATINUS Var. LONGIUSCATA (SaOC).


Distinguunt liane vai: a var. maxima Grat. sequentes notae:
Testa coiico-elongatlor.

Long. 40-90 millim. Lat. 35-88 millim.


1890. Megatjlotus crassa/imis var.

maxima

sabv. lonffiuscata Sacc.

SACCO, M.
te-z.

t.

Picm.,

Vili (N. pr.), p. 43.


1890. Megatjlotus cvassatinus var. iiiaxiina

Bac.

SACCO, Cai. pai. Piem. N" 5128.

Tongriano:

S. Giustina, Sassello, Carcare,

Dogo

(frequente).

M. CRASSATINUS

Var.

SUBUMBILICATA (SaCC).

Distinguunt liane var. a var. maxima Grat. sequentes notae: Labium, columellare percrassum ; testae basis suhumbilicata.
1891. Mef/at/lotas C7-as:satin'(s var.

maxima maxima

subv. subimbilicata subv.

Sacc:

SACCO, M.
SACCO,

t.

Piem., Vili (N.


1891. Mer/ntylotus crafsatiuis var.

pr.), p. 5129.

Cat.

pai. Bac. terz. -Piem. N 5129.

Tongriano:

S.

Giustina, Carcare, ecc. (non rara).

Osservazioni.

Questo carattere

si

riscontra pure sovente pi o


risulta dalle figure del

meno accentuato

nelle forme del bacino dell' Adour,

come

Grateloup.

M. CRASSATINUS var. rotundula Sacc.


(Tav.
I,

flg.

15).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Testa rotundatior ;
.sjrira

depressior. Anfractus convexiores.

Long. 18-90? millim. Lat. 18-90 millim.


1890. Megatyloiis r.rassalinus var. 1890. Megatjlotus crassatinus

rolundtda Sacc.

SACCO, Moli. terz. Piem. (N. pr.),

p. 43.

Cai. Bac. terz.

Piem. N 5130.

Tongriano: Carcare,
Osservazioni.
suhglobosa Grat.,

S. Giustina, Sassello
si

(non rara).

ma

Questa forma

collega gradatamente sia col tipo clie colla var.

pi rotondeggiante e pi depressa di entrambe. Forse trattasi di

un

carattere giovanile che talora conservasi anche nel


fra

periodo adulto.

Esiste qualche

affinit

questa

forma e

la

Natica stampinensis Cossm. e Lame. dell'Oligocene di

PieiTefitte.

DESCRITTI DA

F.

SACCO

15

Famiglia

SCaLARIIDAE

Chenu, 1859

Questa fomiglia ricevette recontissiniaraentc, per


revisioni per opera del

le

forme

fossili italiane,

importanti

De Gregorio

specialmente del

De Bourt,

tanto che accingen-

domi a studiare

le

Scalariidae nella continuazione regolare della Monografia dei Molluschi

terziari piemontesi, credetti

dapprima che avrei dovuto limitarla per questa famiglia ad


Ma, per
ed
il

un semplice elenco
le

di forme gi descritte.
il

la

ricchezza del materiale avuto a mia

disposizione, pel fatto che

De Gregorio
,

De Bourv non

ebbero in comunicazione
le

Scalarie del Piemonte e della Liguria, n poterono sempre redigere

sinonimie

ri-

guardo agli autori piemontesi

e che inoltre essi esaminarono specialmente forme plio-

ceniche, poche invece mioceniche, mentre gli orizzonti tortoniani, elveziani, tongriani

e perfino eocenici mi fornirono un materiale ricchissimo e molto svariato, ed infine per


la

grande

variabilit, nel

tempo e nello spazio

di queste
e,

eleganti ed ornatissime forme


spero,

la presente

Monografia risult abbastanza voluminosa


le Scalarie,

non senza importanza


al

(1).

noto che

quantunque abbiano l'appresentanti

giorno d'oggi in quasi

tutte le regioni marine,

abbondino specialmente nelle regioni subtropicali, anzi in masche sempre pi


il

sima parte

sottogeneri rappresentati nel bacino terziario piemontese sono ora esclusivi


,

della zona torrida e subtorrida


il

fatto

ci

prova come subtropicale fosse

clima del Piemonte dui'ante quasi tutto

periodo terziario.

Gen.
Sottog.

SCALARI A Lamakck 1801.

FUSCOSCALA
(Tav.
I,

Monterosato
23).

1890.

FUSCOSCALA PROTURTGXIS SaCC.


fi-.

Testa turrita.

Anfractus convexi, transversim regulariter, non confertim, subcosti18-20 circiter in unoquoqiie anfractu.

cillati, longitudinaliter costicillati ; costicillae

Long. 20?
1890.

Mm.

Lat. 7

Mm.

Fuscoacola prottrtoni^ Sacc.


(rara).

SACCO, Calai, pai. Bac.

terz. Piemonte, N 51

-11.

Elveziano: Colli torinesi


Osservazioni.

Credo interessante questa forma, che costituisce un anello di pi


Turtonis; anzi se
si

nella serie di sviluppo della F.


pleti di questa forma, forse si

possedessero diversi esemplari com-

potrebbe riconoscere essere essa una variet della F. Tur-

tonis, la quale d'altronde

venne gi indicata nel miocene di Bordeaux.

FnscoscALA Turtonis (Turt.).


(1819.

TURTON, Conch.

Dict., p. 208, pi.

XXVII,

fig. 97).

Credo dover conservare l'antica denominazione, sembrandomi di poco valore


gioni addotte per abbandonarlo e sostituirlo col

le ra-

nome

di teiiuicosta Mich.

(I)

Debbo notare come riguardo


d'Italie. - Boll. Soc.

airultiirio lavoro del

mioc. et plioc.
la

malac.

it.

(15

marzo

e 20

De Boury Etmle crit. des Scalidae maggio 1891), uscito mentre

presente Monografia era in corso di stampa, io presi in considerazione, sia nella descrizione che nella sinonimia, soltanto le specie e le osservazioni nuove, essendo il resto quasi solo una ripetizione, sotto altra forma, del lavoro precedente dello stesso autore Rv. d. Scalmioc. et plioc. de Tltalie - Boll. Soc. malac. it. (82 gennaio 1890).

in-

DESCRITTI DA
lativaricosa; quanto alla sua S. contigua, n
in clie essa differisse dalla lativaricosa, e
posito conoscere
tuttoci
Il
i

F.

SACCO
cataloghi

17

cartellini

mi mostrarono

non
s

riesce quindi pi possibile a questo pro-

criteri

su cui

il

Bonelli

fond per fare tale divisione; d'altronde

deve rientrare completamente in sinonimia.


pel

Broxn

primo descrisse questa forma come


il

S. alternicostatc ; vero
ci

che esso

dice vivere pure detta forma nel Mediterraneo,


alla vivente
(S^.

che

denota come la credesse identica

Tartonis

colla quale infatti egli

l'identifica in seguito;

ma

siccome

il

tipo di detta sua S. alternicostata di Castel larquato e

Val d'Andoua, cio una forma


il

costituente variet

della

tipica

vivente

<S'.

Twrtonis , cos credo debbasi conservare

nome
nimia

di alternicostata a detta variet.


il

In seguito

Sismonda,

il

Broxn,
i

il

D'Orbigny,

ecc.,

non avendo
si

chiarita la sino-

di questa foi'raa,
il

ne indicarono
le

diversi

nomi come

se

trattasse di

forme diverse.
,

Pii\ tardi

Brugnoxe
,

diede ancora un altro nuovo


questo ultimo

nome suhtrevelyana
fu adottato e

descriven-

dola e figurandola

per

modo che

nome

venne dimenticato

invece quello antico del Broxn.

Quasi contemporaneamente o poco dopo

il

Fontannes dava pure a queste forme un


variet della vivente T.

nome nuovo, Michaudi, considerandole per giustamente come


Turtons. Probabilmente

anche

la

;S^.

abreviata Costa e la S. etnisca Costa dovranno

entrare nella sinonimia della forma in esame, o almeno una diventare variet della S.

Turtons; dalle figure, assai cattive, non potei farmi un'idea precisa

al

riguardo.

Debbo
Caltanisetta

poi
,

notare

che mentre
13)

la S.

suhtrevelyana Brugn. (1877

Conch.

plioc.

p.

124

fig.
,

pu forse considerarsi come una sottovariet della forma


forma stata
pi.
,

alternicostata

Broxn

assai differente la
crit. Scalid.

figui'ata
fig.

De Bourt

(1891

tud.

mioc.

Tav. IV,

come ^ubtrevelyana dal 5), per modo che a questa


;

ultima credo dover attribuire un nuovo

nome

subtrevelyanoides

detta forma trovasi

pure nel pliocene piemontese ed una forma

afine nel

Tortoniano del Modenese.

F. Turtons var. subulata (Sacc).


(Tav.
I,

fig.

17).

Distinguunt
Long. 10-17

liane,

var.

a var. alternicostata Bronn sequentes notae:

Testa suhparva, vade subulata.

Mm.

Lat. 4-6

Mm.

1890. Fuscoscala Turtons subv. persiibitlala Sacc.

SACCO,

Cai. pai. Bac. terz.

Piem. N" 5135.

Astiano: Astigiana (alquanto rara).

F. Tcrtonis var. compressovaricosa Sacc. (Tav.


I,

tg.

18^

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa aliquantulum minor, subulata. Costicillae
et

varices praesertim, latae, depressae.

Long. 15-23

Mm.

Lat. 6-7

Mm.

1890. Fuscoscala

Turlonis vur. compressovar. Sacc.

SACCO,
si

Cat. Bac.

;.

PeVju. N 5136.

Piacenziano ed Astiano: Astigiana (poco frequente).


Osservazioni.

questa una forma che molto

avvicina a quella

pii

comune

vivente nel Mediterraneo; anzi alcuni esemplari viventi che ebbi ad osservare paionmi
riferirei

appunto a questa variet, anche per


F. Turtonis di color bruno.

la coloritura subrossastra,

mentre general-

mente

la

18

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.

F.

TuRTONis var. pauperocostata Sacc.


(Tav.
1,

tg.

19).

Distinguunt liane var. a specie typica seqiientes notae:


Costulae

numero minores,

7-10,

plerumque S-9 iu ultimo anfractu.

Long. 15-23
isQO.

Mm.

Lat. 5-7

Mm.

Fuscoscala Twt.uriis var. pirta De Greg.

S.A.CCO, Cut. pai. Bac. terz. Piem.

N 5137.

Piacenziano ed Astiaio: Astigiana, Volpedo (non rara).


Osservazioni.
colla var. jjrta

Questa forma
F.

si

collega gradatissiinamente colla var. aUernicostata,

De Greg.

e colla var.

proxma De Bourt.

TuRTONis var. capillarioosta Sacc.


(Tav.
I,

flg.

20).

Distinguunt liane varietatem a specie typica sequentes notae:


Testa magis conica; suturae pvofandiores
circiter) capillariformes.
;

costulae longitudinales (plerumque

14

Long. 10-28

Mm.

Lat. 5-10

Mm.

1890. Fuscoscala Turtonis var. capillarico^la Sacc.

SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N 5138.

Tortoniano: Montegibbio

(rara).

Piacenziano: Astigiana, Cossato, Savonese (non rara).


Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni.

Probabilmente questa forma alquanto affine alla


De Greg.
(1889);
si

var. depresslcosta

(De Boury) (1890) ed alla var. mitis

diffei'cnzia

per nettamente

dalla prima per le sue coste capillari e dalla seconda per le varici molto grandi.

Questa forma ha qualche rassomiglianza colla Se. trinacria Phil. colla quale fu pro-

babilmente confusa dal Sismonda.


F. Turtonis var. astensis Sacc.
(Tav.
I, lig.

-i).

Distinguunt liane var. a var. capillarioosta Sacc sequentes notae:


Testa major. Costulae longitudinales capillariformes plerumque 18-20.

Long. 20-40
1890. F.

Mm.

Lat. 8-15

Mm.
siibv. aslensis

Turtonis var. capillar.

Sacc.

la

SACCO,

Cat. B.

t.

Piem. N5I?9.

Piacenziano ed Astiano: Astigiana (alquanto rara).


Osservazioni.

Questa forma ricorda alquanto

;S'.

trinacria Phil., che ha pure

20 lamelle longitudinali; sembra pure collegarsi colla 8. trevelyana,


sioni notevoli e per la

ma

per

le

dimensic-

forma delle

costi cille

credo doverla distinguere da entrambe;

come
che
di
la

essa alquanto rara e collegasi insensibilmente colla

forma precedente,

cosi parrai

doversi solo considerare


si riferisce il

come una

sottovariet.

probabilmente a qualche forma simile

Parona

coli 'indicazione di

Scalarla pulcliella Biv. nelle marne sabbiose

Pliocene oltrep pavese, p. 79), ed il D'Orbigny accennando pui'c Volpedo (1878 &'aZaHa pMZc/^eZZa Brv. nel Piemonte (1852 Prodr. pai. strat. Ili, p. 30). WoodScalarla Turioni Turt. Forse affine la var. Angliorum Sacc. (1872

Crag
se

Moli., 1 suppl., p. 58, tav. IV, fig. 7)


trattasi di un'Opalla,,

che avvicinasi
disegna una

molto alla F. trinacrioides,


si

pure non

dubbio che colla sola figura non


il

pu

sciogliere, e

che nasce specialmente dal

fatto

che

Wood

Se.

Tartoni var. pseudoturtoni

che invece una variet di Opalia pseudoscalaris.

DESCRITTI DA

F.

SACCO

19

FUSCOSCALA TEEVELYANA (LeACh).


(LEACH. mss. Winch. in Ann. Phil. (new
(1855.
ser.) IV, p. 434).
Ili,

FORBES

et

HANLEY,

Hist. Brilh. Moli., voi.

p. 213, tav. 70, lg. 7, 8j.

F.

TEEVELYANA

var. PARVOFOSSILIS SaCC.


I,

(Tav.

lg.

22).

Distinguunt hanc vai: a specie typica sequentes notae:


Testa plerunique minor, albescens vel subochracea.

Long. 13

Mm.

Lat. 6

Mm.
Jan.

1847. Scalarla
1852.

variabilis

1871. 1876.

variafiilis

Jan.

1877.
1884.

trevelyana Leach. trevelyana Leach.

SISMONDA, Syn. meth., 2' ed., p. 54. D'ORBIGNY, Prodi: Pai. Sti-at. T. Ili, p. NYST, Tabi. Si/n. et Syn. gen. Scalarla,

167.
p. 68.

SEQUENZA, Sludi

1890.
1890.

variabilis

Jan. trevelyana Leach.

1890.

strat. It. merid., p. 98. ISSEL, Fossili narne di Genova, p. 131. ZWFKKY^Moll. Liyhtning a. Porcup. Exped.,'p.\2n. DE BOURY, Rev. Soal. mioc. plioc. Italie, p. 316.

11.

p. 291.

DELLA CAMPANA,

1890. Fuscoscala Turtonis var.? /revelyana Leach.


1891. Linctoscala trevelyana

SACCO, Cat. B.

Pliocene Borzoli, p.
t.

Piem. N5140.
It., p.

Leach.

DE BOURY, Et. crit. Seal, mioc.pl.


rara).

194.

Tortoniano : Stazzano,

S.

Agata, Montegibbio (non rara).

Piacenziano: Astigiana, Genova, Borzoli (non

Astiano: Astigiana
Osservazioni.
l'aftue Se.

(rara).

Questa

forma parrebbe molto simile

alla

S. Turtonis.

Infatti

subtrevelyana certamente una variet della S. Turtonis, e cos pure poco


della

differente la S. depressicosta, poich le dimensioni


la

conchiglia ed

il

numero

grossezza delle costicille longitudinali sono caratteri assai variabili e che spesso pre-

sentano gradualissime transizioni fra di loro.

Dai

cartellini del

Museo

di Torino

mi

risult

che

la S. variabilis

Jan

(in

litteris

et specim.)
Il

corrisponde alla forma sopradescritta, quindi tale


(1.

nome

rientra in sinonimia.

Seguenza

e.)

indica pure

una

var. minor, che forse affine a

quella esami-

nata,

ma

la

mancanza
,

di figura impedisce

una comparazione. Forme


flg.

simili esistono nel

pliocene inglese

rappresentate

dalla var. Cragtrevelyana Sago. (1848


20),

fig.

Scalarla tre-

velyana LEACH-WooD-Crag Moli., tav. Vili,

dalla var.

aldebiaim Sacc. (1848


6),

Scalarla trevelyana LEACH-WooD-Crag Moli., 1 Suppl., tav. IV,


io

se pure,

come

penso,

non

si

tratta in questi casi di specie diverse dalla F. trevelyana.

Fuscoscala mesogonta (Brugn.).


(1876.
1890.

BRUGNONE,

Miscellanea malacologica,

li,

p. 16, flg. 22).

Fuscoscala mesogonia Brugn.?

SACCO,
(rara).

Cat. pai. Bac. terz.

Piem. N" 5142

(pars).

Piacenziano ed Astiano: Astigiana


OssERV.ziONi.

Anche questa forma sembra

collegarsi colla F.
,

Turtonis. Probaidentificabile, alla


,

bilmente la S. angulatopsis

De Greg.

molto affine

se

pure non
ai

forma in questione. Alcuni caratteri l'avvicinano alquanto


viscala. Forse la Se. trevelyana var.

Clathrus

altri
si

alle

Par-

minor (Segu.)

del pliocene di Altavilla

avvicina

alquanto alla forma in esame.

20

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIA.RII DEL PIEMONTE ECC.

F. MESOGONIA Var. TDRRITULA SaCC. (Tnv. I, flg. 24).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: Testa aliquantulum magis turi-ita, minus conica; anfractus ultimus minus in flatus.
1827. Scalarla contigua
1890. Fuscoscala

Bon. BONELLI. Calai, ms. Mlits. Zool. Torino. N 1944. mesogonia Bnign.? SACCO, Cai. pai. Bac. lerz. Piem. N" 5142 (pars).

Tortoniano: Stazzano,

S.

Agata, Montegibbio (non rara).

Placenziano: Astigiana, Castelnuovo d'Asti, Volpedo (non rara).

Astiano: Astigiana (non rara).

Fuscoscala? pedemontana (Sacc).


(Tav.
I,

tig.

25).

Testa media, gracilis, ulbida, conico-turrita, imperforata. Anfractus convexi, laeves,

sutura profuida disjuncti. Costicillae longitudinales graciles, suhlamellosae, plerumque 14-16 in unoquoque anfractu. Apertura rotundata.

Long. 14

Mm.

Lat. 5

'/a

Mm.

1847. Scalarla trinacria Phil.

1852.
1871.

SISMONDA, Syn. meth., 2" ed., p. 54. D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. Ili, p. 167. NYST, Tabi. Syn. et Syn. gen. Scalarla, p. 64.

1890. Fi.tcnscala? trinacria Phil var. pedeni. Sacc.

SACCO,
,

Cat. B.

t.

Piem. N" 5143.


105.

1891. Scalarla trinacria Phil. flyaloacalafj

DE BOURY

Et. crii. Seal. Italie, p.

Placenziano ed Astiano: Astigiana


Osservazioni.

(rara).

Posi qui
il

la

sinonimia della Se. trinacria Sismonda (non Phil.),


tale
,

quantunque dubiti che

Sismonda in

determinazione avesse piuttosto sott'occliio la


la

Fuscoscala Turtonis var. capillaricosta

a cui sembra avvicinarsi

forma esaminata.

La F. pedemontana
si

ricorda alcune forme di Hyaloscala e di Clathrus,

ma

parmi meglio

avvicini

alle

Fuscoscala; differisce anche a primo tratto dalla Se. trinacria per


turrita.

forma assai meno

tese

Le Fuscoscala, comuni nel Mediterraneo, abbondarono eziandio nel golfo piemondurante il Pliocene ed il Tortoniano, come dimostra il seguente quadro d'assieme.

(Vedi pagina 21).

Sottog.

CLATHRUS

Ocken, 1815.

Clathrus mioatavus Sacc.


(Tav.
1,

flg.

26).

liter costati; costulae

Testa subparva, albida, turriculata. Anfractus convexi, subdisj uncti , longitudineelato-cristatae , graciles, marginibus irregularibus , superne in-

terdum mucronatae, perraro irregulariter spinosae, in anfractu ultimo 10-12 circiter; obliquae, plerumque subregulariter seriatae. Sutura profundae. Apertura subrotundata.
Long. 8-16
1890. Clalhrus

Mm.

Lat. 4-7

Mm.

mioatavus Sacc.

SACCO,

Calai, pai. Bac. lerz. Piemonte.

N" 5144.

Elveziano:

Colli torinesi (alquanto rara).

Osservazioni.

Forma

interessante per la sua antichit e pei suoi caratteri misti

di Clathrus e di Hirtoscala, di Parviscala e di Crisposcala.

DESCRITTI DA

F.

SACCO

21

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22

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

Cl. mioatavus var. procommuxis Sacc.


(Tav.
1
,

tg.

27).

Distinguunt hanc vai: a specie typica sequentes notae:


Testa magis conica; sntiirae

minus profundae ;

costulae longitudinales regularius

seratae, superne raro viucronatae.

Long. 13
1890. Clathrus

Mm.

Lat. 6 Min.

mioa/avus var. pi-oconinunis Sacc.


Colli torinesi (rara).

SACCO, Cai. pai. Bac. terz. Piem. N5143.


le elveziane,

Elveziano:

Osservazioni.
al ci.

Questa forma pare quella che, tra


la progenitrice

meglio
diretta.

si

avvicini
la

communis, di cui potrebbe essere

pi o

meno

Per ora

considero solo

come

variet del Cl. mioatavus, perch la scarsit e la cattiva conserva-

zione degli esemplari impedisce confronti un po' sicuri.

Cl. mioatavus var. miopaucicostulata Sacc.


(Tav.
I,

flg.

28).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:

Suturae minus profundae; costulae longitudinales crassiores


superne rarius mucronatae, in unoquoque anfractu 7-8
circiter.

regularius seratae,

Long. 11?
1890. Clathrus

Mm.

Lat. 6

Mm.

mioatavus

var. miopatie. Sacc.

SACCO,

Cai. pai. B. terz. Pi'em.

N"5146.

Elveziano:

Colli torinesi (rara).

Osservazioni.
Cl.

Questa forma

si

avvicina meglio alla var. procommunis che

al

mioatavus, di cui l'ho provvisoriamente indicata come variet. Anche nei mari
Cl.

at-

tuali trovansi variet di

communis con

solo 7

od 8 costole per anfratto.

Clathrus mutinofoliaceus Sacc.


(Tav.
I
,

flg.

29).

Testa parva, alhida, imperforata, conica. Anfractus laeves , convexi, suhdisjuncti,


costulis vero conjuncti.

Costae longitudinales cristatae, erectae, elatae


dispositele,

in seriem lonro-

gitudinalem sat regulariter


tundata.

in unoquoque anfractu 7 circiter. Apertura

Long. 7

Mm.

Lat. 5 Jlm.

Tortoniano: Montegibbio (raro).


Osservazioni.

Questa forma ricorda alquanto alcune variet di Cl. mioatavus ;


colla Se. mirabilis Dolf. e Dautz., di cui ebbi

ha poi una lontana somiglianza

ad esa-

minare un esemplare di Montegibbio, e che panni un vero Clathrus (V.


Et. crit. Seal. Italie, p. 202, fig. 6).

De Boury

Clathrus communis
(1819.

(Lk.).
VI.
II

LAMARCK,

An.

s.

vertebr.,

t.

partie, p. 228).

Cl. communis var. dertonensis Sacc.


(T;yv.
I, flg.

32).

Distinguimi hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa minor, subalbida. Costulae longitudinales plerumque 9 in anfractu ultimo.

Long. 10-17
1890. Clathrus

Mm.

Lat. 4 '/o-^ Mni.

cointmmis var. dertonensis Sacc.

SACCO,

Cat.pal. Bac. terz. Piem. N" 5150.

Tortoniano: Stazzano (non rara).

Osservazione.

Forma

interessante, specialmente per la sua antichit.

1825.

24
ciale

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARU DEL PIEMONTE ECC.


trattarsi

sembra indicare

veramente di una variet o specie a parte, che molto


pi abbondantemente

affine alla var. jyulta

De

Greg.; questa per pi turriculata e

costulata. Forse le alquanto affine la var. bovetensis Segu.

Cl. communis var.

pseudoelegans Saoc.
lig.

(Tav. I,

31).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae: Testa minor , gracilior , magis elong ato-tur riddata , albo-grisea. Anfractus fascia ochracea , lata , in regione, ventrali superiore sita et maculis ochraceis suhregularibus
(interdum fasciam efformantibus in regione ventrali
iifera)

transversim ornati. Costulae

longitudinales graciliores, in primis anfractibus praecipue

minus

deflexae, superne in-

terdum mucronatae
Long. 10-20
1890. Clathrus

vel sKbmucronatae, in anfractu ultimo 10 circiter.

Mm.

Lat. 4-7

Mm.

communis

^av. pseudoelegans See.

SACCO, Cat. pai. Bac.


rara).

lerz.

Piem. N5149.

Piacemiano? ed Astiano: Astigiana (non


Osservazioni.
fra
il

Questa forma parrebbe quasi costituire un anello di congiunzione


e la Hirtoscala? elegans Risso.

ci.

communis

Cl. communis var. blemoastensis Sacc.


(Tuv.
I, tig.

33).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa aliquantulum minor. Anfractus perdisjuncti. Costulae longitudinales perelatocristatae,
latae.
ii

anfractu ultimo plerumque

7,

aperturam versus superne

laeviter auricu-

Long. 28?
1890. Clathrus

Mm.

Lat. 8

Mm.

communis

var. blemoastensis Sacc.

SACCO, Cat. pai. Bac.

terz.

Piem. N" 5151.

Astiano: Astigiana (l'arissima).


Osservazioni.

Per

la scarsit delle coste ricorda alquanto la var.

blema

De

Greg.,

che

per dalla figura risulta esser

ben diversa, tanto pi che mentre da un

la descrizione della
!

var. blema indica solo 8 costule, la figura ne mostra gi 7


si

solo lato

Questa forma

avvicina alquanto al Cl. spretus

De Boury.
(Bag.).

Clathrus septemcostatus
1881. Scalarla septemcostala

Bag.

BAGATTA,

Ac/ff.

En.

sisl.

Moli. mioc. pUoc.

Parma,
10.

Piacenza

p. 25, flg.

Astiano: Rioi'zo presso Castel larquato (rarissimo).

Osservazione.

Dall'esame dell'unico esemplare


trattarsi di

sinora

conosciuto

gentilmente

comunicatomi dall'avv. Bagatta, mi convinsi


forse per semplice

un vero Clathrus

a poche coste,

anomalia individuale.

Sottog.

HIRTOSCALA Monterosato,
il

1890.
il

Nei
toscala,

fascicoli 6-7-8 del

Naturalista Siciliano
la Se.

Monterosato propose
il

sottog. Ilir-

ponendovi a tipo

Cantrainei Weink., e poche righe dopo


e

sottog. Lincto-

scala con a tipo la Se. lincta


di Se.

De Bourv

Mont.

Orbene, esaminando la figura tipica


fig.

Cantrainei sul lavoro originale del Cantraine (Malac. med., tav. VI,

16)

ed

DESCRITTI DA
i

F.

SACCO

25
il

diversi esemplari di Hirtoscala viventi e fossili che


,

mi comunic gentilmente
questa
ai

Mon-

TEROSATO

parvemi

clie

caratteri pi distintivi
le

di

forma fossero abbastanza


Lincto-

elastici, direi,

per includervi anche


le

forme che

il

Moxterosato attribuirebbe

scala; infatti

suture sono pi o

perforate, gli anfratti pi o auricolate,

oppure pi o

meno profonde, imperforate, ma talora anche qua e l meno lucenti pi o meno convessi, le coste superiormente meno acutamente spinose (notisi che esse sono spinosissime nel,

l'esemplare tipico di Cantraine), anzi

tali caratteri

variano sullo stesso individuo, a sei

conda degli anfratti che


solo di colore,
il

si

esaminano, ecc. Se poi la differenza fra

diie sottogeneri

paleontologo non ne pu tener conto.

per

tali

motivi

che,

se

dapprima credetti dover adottare dubitativamente


forme
affini alla fossile Se.
i

il

sottog. Linctoscala, perch fondato su

frondicula, ora per

pensando

di riunire,
la

almeno provvisoriamente,

due sottogeneri in questione, credo di

dover dare

preferenza al sottog. Hirtoscala, perch questi pi corapreensivo, fa prima

proposto e perch fondato sopra una specie ben figurata fin dal 1840, mentre che del
tipo della Linctoscala

non

esiste

nessuna figura.
(Eisso).
p.

Hirtoscala elegans
1826. Scalarla elegans Risso.

1831.

RISSO, Europe nrid., BRONN, IL Ieri. Geb.,

113, pi. IV, flg. 49.

p. 68.
111,^.

1848.
1871.

Ind. paleont., p.

Turlonae Turi. NYST, Tabi.

Sijn. gen. Scalaria, p.

66 (pars).

1890. Clathrus elegans Risso.

DE BOURY,
SACCO,

Revis. Scalici, mioc. plioc. Italie, p. 252.

1890. Linctoscala?

Cai. pai. Bac. terz. Pieni. N' 5159.

Piacenzano : Masserano, Piacentino, Bordighera, Nizzardo (non rara).


Astiano: Astiano, Piacentino (non
Osservazioni.
rara).

Rare sono

le

forme che possono


si

identificarsi alla figura della Se. ele,

gans Risso,

ma

probabilmente, se

possedesse

il

tipo di questa specie


le

la

si

potrebbe

rendere pi compreensiva. Essa sembra quasi collegare

Hirtoscala ai Clathrus,- cer-

tamente molto

affine alla Se. foliacea Sow., se

pure non

trattasi solo di variet.

Forse la Se. foliacea Sow. citata dal Cocconi (1873


p. 122)

En. Moli. mioc. plioc. Parma,

una forma alquanto


la Se.

simile, se

non

identica, alla specie in questione.

Forse anche

frondiculaeformis Brugx. variet di H. elegans.

H. ELEGANS var. MIOPARVA (SaCC).


(Tav. I,
fig.

39).

Distinguunt liane var. a specie typiea sequentes notae:


Testa minor. Costulae longitudinales in anfractu ultimo 10 circiter.

Long. 9

Mm.

Lat. 3

Mm.
mioparva

1890. Linctoscala? elegans subv.

Sacc SACCO,

Cai. pai. Bac. tert.

Piem. N'SieO.

Tortonano: Stazzano
Osservazioni.

(rara).

Non

sarebbe

impossibile

che parte dei caratteri differenziali di

questa forma derivassero dal non possedersi esemplari completi.

H. ELEGANS var. PSEUDOFOLIACEA SaCC.


(Tav.
I,

fig.

40).

Distinguunt hanc var. a


Testa

.specie

typiea sequentes notae:

minus

elongato-turrita. Costae longitudinales elatiores, foliaceae.


Lat. 7

Long. 15

Mm.

Mm.

Astiano: Riorzo presso Castellarquato (rara).

26

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.

Osservazioni.

Questa forma

si

avvicina assai alla Se. foliacea Sow.

(se pui'e

non
che

una sua

variet) e specialmente alle forme figurate con questo

nome

dal

Wood

io appellerei invece var. perfoliacea Sacc. (1848

Scalarla foliacea Sow.-WooD-Crag

Moli., p. 93. T. Vili, fig. 17).

Potrebbe forse essere una variet di H. elegans


subulata Sacc. (1848
fig.

la Se.

subulata Sow., la var. postMoli.


,

Scalai-ia subulata

Sow.-WooD-Crag
la Se.

p.

93.

Tav. Vili

18) e la var. exsubulata Sacc. (1881

Scalarla subulata? Sow., Nyst. Conch. terr.


contorta (Sego.) affine alla variet,

tert.

Belgique,

p. 89.

Tav. VI,

fig.

17).

Forse

in questione.

Tutte queste forme costituiscono passaggio

ai

Clathrus, se pure alcune non debbonsi

gi attribuire a questo sottogenere specialmente quelle del gruppo della Se. foliacea e
della Se. subulata.

Alquanto

jiftiae alla
6, fig.

forma in questione quella indicata dal


32

De Gregorio

Studi

gen. Scalarla, p.
dal tipo del

come

Se. foliacea

Wood, ma
di

che, per essere forma diversa

Wooo,

io appellerei

invece gregoriana Sacc.

Pure diversa dal

tipo la
<

forma del Pliocene

M. Mario indicata dal


7, fig.

De Gregorio

come

S. clathratula

De Gregorio
come

Studi

gen. Scalai-ia, p.
,

31

e che io apfra le

pellerei aclathratula

Sacc; essa, pi che una liyaloscala

sembra doversi porre


(1890

Hirtoseala. Noto ancora qui


trainei
p.

nel pliocene italiano siasi trovata la Hirtoscala Can-

Weink.

rappresentata dalla var. major


crit. Seal.

De Boury

Eev.

Seal.

Italie,

323

1891 Et.
WOOD,

Italie,

fig. 7).

Hirtoscala
(1842.

(vel

Ldjctoscala) frondiccla (Wood).

(1818.

Catal. of Shells from the Crag.). Monogr. of tlie Crag. Mollusc., toni.

1,

pag. 92,

t;iv.

Vili, flg.

16).

1890. Scalarla frondicula 1890.

Wood.

LinclQscala? frondicala

1891. Linctoarahi

DE BOURY,

Rei\ Seal, inioc. plioc. Ilalie, p. 300. SACCO, Cut. pai. Bac. terz. Pieni. N" 5157. DE BO'JRY, Et. crii. S-al. mioc. pl'oc. Italie, p. 194.
,

Piacenziano: Astigiana, Masserauo, Chcrasco

Salmour, Genova,

Savona-Fornaci,

Albenga-Torsero, Bordighera, Ventimiglia, Zinola, ecc. (frequente).


Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni.

Questa forma sembrami alquanto affine alla Se. elegans Risso, ha

per la superficie generalmente striolata, le costole pi crestiformi,

meno

spinose supe-

riormente, colle spine pi rivolte verso l'apice della conchiglia che non VH. frondicula.

Molto prossima
Nyst-Ck)nch. terr.

al tipo la var.

subtyplca Sacc. (1881


87. PI. VI, fig. 15).

Scalarla frondicula AVood.

tert.

Belgique,

p.

H. frondicula var. spinosa


(Tav.
I,

(Bon.).

lig.

US).

Distinguint liane var. a specie typica sequentes notae

Testa aliquantulum minor, albida; costulae longitudinales graeiles, perraro varicosae.

Spina superne parvula, graeillima.

Long. 8-16
1826. 1847.

Mm.

Lat. 4-7
i.

Mm.

1852.
1862.

1871.
1871.

BONELLI, Cat. ms. Miis. Zool. Torino. N 890. Scalarla spinosa Bo SISMONDA, Syn. meth., 2' ed., pag. 54. spinosa Bon. D'ORBIGNY, Prndr. Pai. Strat. T. p. 31. centr., p. 18. frondosa Sow. DODERLEIN, Terr. mioc. spinosa Bon. NYST, Tabi. Syn. gen. Scalarla, p. 58.

Ili,

It.

frondicula

Wood.

p. 32.

''
'

DESCRITTI DA
Don.

F.

SACCO

27

1890. Scalar/a spinosa

DE BOURY, DE BOURY,

Rev. Scalid. mioc. plioc. Halle, pag. 917.

1890. Lincloscala? frondicula subv. spinosa 1891. Scalarla

Bon.

SACCO,

Cat.pal. Bac. terz.Piem. N"5158.

acuta
S.

Soie?

Et. crii.

Seal. mioc. plioc. Italie, p. 98.

Tortoniano:

Agata, Stazzano, Montegibbio (uou rara).

Piacenziano: Astigiana e Ligui'ia (non rara).


Osservazioni.

certamente

la

forma progenitrice della specie pliocenica, a cui

collegasi affatto insensibilmente.

figura

come
,

Se.

L'Hoernes Foss.MoU. tert. Beck. Wien., Tav. 46, tg. 8 clathratula una forma che non credo affiitto essere identificabile con detta
//.

specie

ma

che parmi collegarsi meglio colla

frondicula e colla
il

//.

muricata; pro-

babilmente essa costituisce una nuova specie a cui darei

nome

di II. miofrondicidoidcs.

HiRTOSCALA SPINIFERA
(1876.
(1891.

(SeG.).
p. 9fi).

SEQUENZA, Shcdi strat. II. merid. B. C. G. DE BOURY, Et. crii. Seal. mioc. plioc. Italie,

I.,

p.

192, tg.

1).

H. spixiFERA var. mcricatocristata Sacc.


(Tav.
I,

flg.

35).

Testa sidpicta, alhida, turrita. Anfractus convexi


stati.

di.yuncti

longitudiialiter co-

Costae graciles, foliosae, cristatae, marginibus perirregulariter erosis, superrve invel spinosae, obliquai', sat regulariter seriatae.

terdum mucronatae
Long. 18

Apertura rotundata.

Labium externum plerumque superne spinosum.

Mm.

Lat. 7

Mm.
Ad.

1886. Scalaria clathratula

1890. Lincloscala? muricatocristal a Sacc.

SACCO, Valle Stura di Cuneo, p. 58. SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Pieni. N" 5155.

Astiano: Astigiana, Valle Stura Cuneo (rara).


Osservazioni.
della Se.

Questa forma ha caratteri in parte della Se. frondicula, in parte


Se. foliacea; ricorda pm'e parte,
il

muricata ed in parte della


credetti

miocenico CI.? mio-

atavus.

La

dapprima una specie a

ma

forse riferibile,

come

variet, alla

Se. spi ni fera Seg.

H. SPINIFERA var. SUBFOLIACEA SaCC.


(Tav.
1,
flg.

36).

Distinguunt hanc var. a var. muricatoceistata sequentes notae:


Testa niinus elong ata
,

magis conica. Anfractus minus disjuncti. Costarum longi-

tudiiudium spinae supernae plerumque depressiores.


Long. 14

Mm.

Lat. 7

Mm.

1890. Lincloscala? nuricatocriUala var. subfol. Sacc.

SACCO,
la

Cai. B.

t.

Pieni. N" 5156.

Astiano: Astigiana (rara).

Osservazioni.
cialmente verso
(1881
le

Questa forma pare tendere verso

Scalaria foliacea Sow., spe-

variet a posizione aucoi'a alquanto incerta, cos la var. belgica Sacc.


tert.

Scalarla foliacea Sow., Nyst-Conch. terr.


affine
la

Belgique,
la

p. 86. PI.

VI,

fig. 14).

Le

forse

Se. lucida Segu.,

almeno secondo

fig.

del

De Boury
Asti.

Et. crit. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 194

che indica questa forma anche di


si

La

Se. subscalaris

D'Orb. sembra assai diversa, per quanto

pu vedere dalla figura


si riferisce il

tpica di Ghatelotip.

probabilmente ad una forma simile che

De Boury,
Et. critique

accennando

il

Clathrus foliaeeus Sow. nell'Astigiana

1891

De Boury,

Seal. mioc. plioc. Italie, p. 189, 190 .


4

F. Sacco.

28

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.

H. SPINIFERA

vai-.
I.

PERLONGATA SaCC.
tg.

(Tav.

37).

Distinguunt liane vai: a vai: muricatocristata sequentes notae: Testa elongatior, minus conica, subulahor.
Long. 15

Mm.

Lat. 6

'/j

Mm.

1890. Linctoscala?

muricata subv. perlongata Sacc.

SACCO, Cai. pai. Bac. terz. Piem. N" 5153.

Astiano: Astigiana (non rara).

HiRTOscALA
1813-18.

(vel

Lixctoscala) moricata (Risso).


p. 81)

1826. Scalaria

Turbo muricatits. RISSO, Obs. gol. env. Nice {Journ. des mines. T. XXXIV, muricata Risso RISSO, E'irope nirkl., p. 113. PI. IV, flg. 45.

1827. 1831.
1840.
1842.

>

acuta

Soie.

DEFRANCE, BRONN, II.

Dici. Se. Nat., XLVIII, p. 20.


tert.

Geb., p. 67.

1847. 1848.
1852. 1871.

muricata

Risso

1873.

frondosa

Soie.

1873.
1876.

eximia

Pecch.

2' ed., p. 54. BRONN, Ind. pai., pag. 1116. D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat., p. 166. NYST, Tabi. Syn. gen. Scalaria, pag. 46. COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. prov. Parma,
Ili,

MICHELOTTI, Rivista Gasterop., p. U. SISMONDA, Sijn. metli., 1' ed., p. 29.

p.

122.

1884.
1890.
1890.
1890.

Pecchioliana Issel. frondosa Sow.

muricata Risso.
frondosa Soie.

frondiciila

Wood.

1890.

1890. Linctoscala? 1891.

eximia Pccch. p. 303. muricata Risso. SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N''5152. Scalaria muricata Risso. h^'OXiKX Et. crit. Seal. mioe. plioc. Il-, t?.9[, flg. 3 (Asti).

ISSEL, Fossili delle marne di Genova, p. 31. JEFFREYS, Moli. Lighiing. a. Porcitpine Exp., DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 294.

p. 136.

p. 295.

p. 297, 299 (pars).

Placenziano ed Astiano: Astigiana, Liguria (non rara).


OssERV.izioxi.

mio parere, questa forma

importantissima, poicli

ad essa do-

vransi riferire

come

variet molte forme ora indicate con diversi


il

nomi

specifici.

certo
il

che se

fosse stato

meglio conosciuto

lavoro del Risso

si

sarebbe risparmiato una lunga


elegans. D'altro lato

sinonimia attorno a questa specie, come pure attorno alla

//.

Risso

indica che la sua specie ha solo 7 anfratti ci che credo derivi o da rottura dell'apice

o piuttosto da giovent dell'esemplare esaminato (che infatti assai piccolo), giacch

si

vede che generalmente questa specie ha da 9 ad 11


Ora, attribuendo
io le disparit

anfratti.

sovraccennate specialmente a differenze di et, credo


la specie del

poter non solo conservare,

ma

anche rendere pi compreensiva eximia Pecch.


;

Risso

per

modo che

vi cade in sinonimia la Se.


la

{Se.

pecchioliana Issel), non Se.


si

eximia Adams,

quale appunto presenta 10 anfratti


,

nel caso poi

volesse conservare

a parte questa forma

essa dovrebbesi considerare

come

semplice variet della H.

mu-

ricata, variet di passaggio alla Se. frondlcula. Negli esemplari

dell'Astigiana e della

Liguria osservai tutta


12 anfratti.

la serie dalla

forma

tipica sino a

giungere agli esemplari ad 11 e


frondosa Sow. e
Moli., p.
92.

Probabilmente sono variet della specie esaminata


exfrondosa Sacc. (1848
fig.

la Se.

la var.

/S^cnZarta /ro?irfosa

Sow.-WooD-Crag

Tav. Vili,

15}.

Quadro (N,

I)

delle principali affinit dei

CLATHRUS

e delle

HIRTOSCALA.

rmnor
Att.
CI.

comm.

e var.

alba clathroides
similis

H. elegana

n. Cantrainei

H. lincia

li.

muricata var.

ff.

mitraeformis

'

Oregorioi
'

sprettis
i

H.? foliacea e var. perfol.


snbulata e var.

pseudoel

proxima
Ast.

Il.'if

,,,i,

'

pseudofol. gregoriana ( contorta


.

^
[

var. e H. eleg. e var. frondic.

H. Cani. var. major

rectocostata

H. frondic.

H. muricata o var.

frondosa
lucida

a. comm.

var.

<^"""
1

pultoestensis bovetensis

irpa

(miiricatocrist. subfoliacea

blema
\

blemoastensis septemcostata

perlongata lucida

pulta
'"'?'"/*
I

\j!-,..*^,v

3-^ foliacea e var. per foliacea

Piac.

a. comm.

var.

pseudoel.

\
-

'

proxima
\&regorioi
Tort. CI. communio var. dertonenSis

H.? subulata e var.


\

i^^sisM^toto

-u

-H. elegans e var. frondiculaeformis

IT.

froncUc. e var.
'
I

^nignonei
\
(

\
)

spinosa

_ jj

^^j^

'

frondosa exfrondosa
pecchioliaia

exsuMlata

H. frondicula var. spinosa


^i' Ul. mzrabilis

^^ti^ofoliaceus

ff.

elegans var. mioparva


ff.

miofrondiculoides

^^^-

mi^pT^^^ulata

^*''\

"^

C-'''"-"

mioatavus

Hirtoscala miofrondiculoides-

Bartoniano

C.

acuminiensis

Parisiano

C. crisjia

C.

jwnctilamella

C. subcylindrica

C. tenuilavuella

Snessoniano

aizyensis

DESCRITTI DA

F.

SACCO

29

H. MURiCATA var. LUCIDA (Seg.).


(1876.

SEGUENZA, Sludi

st-atig\ pi. Italia

merid., p.

96).
2.

1891. Scalarla lucida Segu.

DE BOURY,

Et. crii. Seal. Italie, p. 194,

flg.

Astiano: Astigiana (rara).

H. MURICATA

vai'.

RECTOCRISTATA SaCC.
I, l-.

(Tav.

34).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Testa elongatior
,

minus conica, suhulatior;

costulae long itud inai es non obligiiae,

series subrectas effonnantes.

Anfractus disjunctiores.

Long. 20

Mm.

Lat. 8

Mm.
v;r.

1890. Linctoscala?

muricala
(l'ara).

rcclocristata Sacc.

SACCO,

Cat. Bac.

t.

Piein. N5154.

Astiano: Astigiana
Osservazioni.

Quantunque questa forma si differenzi notevolmente dalla H. muanche in considerazione della ricaia, credo doverla considerare solo come una variet d'altronde i caratteri differenziali dipendono in gran parte solo suoi grande sua rarit
, ;

dal diverso

modo

di svolgimento della spira.

rapporti

tra

Clathrus
1.

le

Hirtoscala sono provvisoriamente

indicati

nel

quadro d'assieme N.

Sottog.

PARVISCALA
(Tav. I,
flg.

De Boury,

1887.

Parviscala pliosubappennina (Sacc).


41).
,

Testa parva, gracilis


disjancti.

albida

imperforata. Anfractus laeves

valde convexi

sub-

Costae elato-cristatae [marginibus sidn-egulariter rotundatis) in anfractu ulet

timo 14-16 circiter, basi svbdepressae

aliquantulmn deflexae. Apertura subrotundata,

marginibus

acutis.

Long. 5-8
1890.

Mm.

Lat. 2

'/,-4

Mm.

Eyaloscala clathratula Ad.? var. plivsubapp. Sacc.


(rara).

SACCO,

Cai. B.

t.

Pieni. N" 5161.

Piacemiano: Villalvernia, Zinola


Astiano: Astigiana
Os.SERVAZiONi.
(P. soluta TiB.)
,

(rara).
si

Questa forma, che

avvicina assai
se

alla P.

Tiberii

De Bourv

nonch alla P. nigeriana Wein'k., parmi

ne possa tenere specificariguardo a

mente

distinta, particolarmente per la

mancanza
le

assoluta sia di striole trasverse, sia di


esiste

uncini sulle costicello; questa forma,


si

quando sar

tolta la

gran confusione che ora


affinit della

potranno meglio giudicare

forma

descritta con quelle

viventi; sarebbe pure molto desiderabile che venissero figurate le specie descritte suc-

cintamente dal Sequenza,

non essendo impossibile che, in questo, come in


affini

altri casi,

alcune forme ritenute nuove siano


dotto paleontologo,

od identiche a qualcuna

di quelle descritte dal

come

Se. salicensis, Se. baccillata, ecc.

Alquanto simile
Castellarquato (1891
se pure

alla P.

pliosubappennina

la Se. fili.fera

De Boury
Italie,

del pliocene di
fig.

De Boury,

Et. crit. Seal. mioc. plioc.

pag. 109,

8),

non

trattasi in questo caso di

una Hirtoscala.

30

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

Sottog.

HYALOSCALA De

Bodry,

IS'.IO.

Hyaloscala? miotrinacria Sacc.


(Tav.
I
,

fig.

42).

Testa suhparva, turrita, alhida, sublaevis. Anfractus 2ttrum coivexi, suhconjuncfl,


costis lony ItudinalUms

muniti. Costae graciles, costi forrties,

parum

elatae, vix defle.vae,

appropinquatae ) obliquae, subregulariter seriatae, 18 circiter , superne pcrraro suhmucronatae.

Long. 14 Min. Lat. 4

'/o

Mm.

1890. Hijaloacala? niotrlnacria Sacc.

PACCO,

Cat. pai. Bac. terz.

Piem. N" 5162.

Tortoniano: Tetti Borelli (rara).


Osservazioni.

L'esemplare incompleto non permette di diagnosticare bene questa


si

forma, la quale, mentre per certi caratteri


razzensis

avvicina alla Se. trinacria ed alla Se.

fica-

De

Greg., sembra per collegarsi anche colle Hirtoseala. Noto qui come la

forma trinacria di

De Gregorio

Studi sul gen. Scalarla, 1889, p.

5, fig. 7,

sia

ben

diversa dalla Se. trinacria Phil.; l'appellerei quindi extrinacria.


Il

Doderlein
S.

Terr. mioc.

It.

centr., p. 18
tratti di

indica la Se. clathratula nel Torto-

niano di

Agata; probabile

si

qualche altra

forma, poich col nome

di

Se. clathratula furono dai

diversi

autori indicate forme svariate e generalmente ben

diverse dalla vera Hyaloscala clathratula Ad. (1798


pi.
pi.

Adams, Essays of Microsc., ed.

2%

XIV, XIV,
si

fig. 19).
fig.

Accenno
indichi

di passaggio

come

>

come

Se. crispa

Grateloup nel suo Lk. una forma che forse


il

Atlas de Conchyl

una Hyaloseala,

che

potrebbe appellare H. excrispa Sacc. Forse anche la Se. filicosta Seg. del Torto-

alano di Reggio Calabria una Hyaloscala.

Hyaloscala? acutoformosa Sacc.


(Tav.
1 ,

lg.

43).

Testa gracilis, alida, longo-peracuta. Anfractus 11-12, convexi, laeves. Costae lonijitudiuiles folioso-cristatae
,

irregulariter (in regione ventrali praecipue) suhdentatim


circiter.

marginatae, pernumerosae, in anfractibus ultimis 2-3-25

Apertura subrotundnta.

Long. 10?

Mm.

Lat. 3

Mm.
esemplare conservato non permette
affinit colla Se. for-

Astiano: Astigiana (rara).


Osservazioni.

Lo

stato incompleto dell'unico

una determinazione sicura

di questa specie; essa


;

sembra presentare

mosissima Jeffr., colla Se. striatissima Montr.

per mancando la parte

basale della

conchiglia non possiamo neppure esser sicuri che essa sia una Hyaloscala.

Sottog.

OPALIA

II.

ed A. Adams, 1853.
le

Sembrami che

il

sottog.

Opalia abbia pure a comprendere

Gyroscala De Boitry.

Opalia jiiotaurina Sacc.


(Tiiv. I, fig. 44).

Testa parva, conico-turrita, albida. Anfractus convexi, conjuncti


costati.

longitudinaliter

Costulae cristulosae

marginibus irregularibus

superne perraro mucronatae.

DESCRITTI DA

F.

SACCO

31

regulariter seriatae; in anfractii ultimo 12-14 circiter.


rostis longitudinalibus interruptus.

Funiculm

hasalis subcristatus,

Long'. 12
1890.

Mm.

Lat. G

Mm.

Opalia mio/aurina Sacc.

SACCO, Cat. pai. Bac.

terz.

Piem. N'5163.

Elveziano: Colli torinesi


Osservazioni.

(rara).

forma interessante, come quella di molte altre del miocene torinese, per ora incompleta, essendo incompleti gli esemplari che si posseggono. A primo tratto, non osservando il funicolo basale, esse ricordano molto

La diagnosi

di

questa

il

Clathrus mioatavus.

0. MIOTAURLVA Var. TAUROPAUCIOOSTATA SaCC.


(Tav.
I, tg.

45).

Distinguunt liane va): a specie


Testa allquantuhtm
rariores,

ti/pica sequentes

notae:
Inter se distantiores,

magis conica; costulae

longitudinales

tantum 9-10.

Long. 10
1890.

Mm.

Lat. 5

Mm.

Opalia miotaurina var. tauropaucicostala Sacc.


(rara).

SACCO,

Cat. B.

t.

Piem. N" 5106.

Elveziano: Bersano torinese

Opalia pseudoscalaris (Brocch.).


Turbo pseudoscalM

1814.

Brccih.

1826. Scalarla 1826.


1829.
1830. 1840.

Textorii

De Serra

BROCCHI, Cond, subapp., p. 379, tav. VII, fig. BONELLI, Cat. ms. Mus. Zool. Torino. N 887. RISSO, Europe mrid., t. IV, p. 113. DE SERRES, Geogn. ierr. tert., p. 105.
'

1.

pseudoscalaris Brocch.

BRONN, It. Tert. Geb., p. 67. MIOHELOTTI, Rivista Gasi, foss., SISMONDA, Si/n. melh., 1' ed., p.


2' ed., p.

p. 11.

28.
54.

BRONN,

Ind. pai., p. 1116.


Strat.

D'ORBIGNY. Prodr. Pai.

Tom.

HI, p.

16(5.

Terr. mioc. It. centr., p. 18. WEINKAUFF, Cond. Mit/elm., p. 237. NYST, Tabi. Synopi. et Syn. gen. Spalarla, p. 52.

DODERLEIN,


Tortoniano:
S.

COCCONI, En. syst. Moli. mioc.pUoc. Parma, p. FISCHER, Paleont. terr. tert. Rhodes, p. 25. SARTORIO, Colle S. Colombano, p. 25. DE BOURY, Elude sur genr. Scalidae, p, 16.

jiev.

12.

SACCO,
fide

Cat. pai. Bac. terz.

Seal. mioc. iJlOc.d'Jt., p. 235,235. Piem. N" 5165.

Agata (rarissima,

Doderleini).
(rara).

Piacenziano: Castelnuovo d'Asti, Piacentino, Nizzardo


Astiano: Monteu Eoero, Baldichieri, Valle Andona,

ecc..
,

Piacentino (rara).

Osservazioni.

questa una forma piuttosto rara

che generalmente riscontrasi

solo in esemplari pivi piccoli di quello disegnato dal Brocchi.

Dubito che la Se. 2}sei(doscalaris che


detto

il

Doderlein indica

di S.

Agata

sia altra

forma,

nome

essendo stato utilizzato in vario senso dai diversi autori.

32

MOLLUSCHI DEI TERRENI

TERZI.VRII

DEL PIEMONTE ECC.

0. PSEUDOSCALARIS Var. PARVILLIMA (SaCC).


(Tav, I,
fig.

46).

Testa perparvula. Costulae loigitudinales 12-14 circiter in unoquoque anfractu.


1890.

Opalia pseudoscalars subv. parvilUma Sacc.

SACCO,

Cat. pai. B.

tei-z.

Pian. N 5167.

Placenziano: Villalvernia (rara).


Osservazioni.

La forma

in questione forse

un esemplare molto giovane.

Le

si

avvicina la pliocenica Se. venusta Lib. e la sua var. dubia Segu.


0.

PSEnDOscALARis var. discolonga Sacc.


(Tav.
1,
flg.

47).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa minor, subulatior. Supevficies suhnitens ; striolae. traisversae suhblitae.

An-

fractus idthnus basi disco munita.


IS90. Opalia pseudoscala>-is var. discolonga Sacc.

SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Pieni. N5]67.

Astiano: Astigiana, Piacentino (rara).


Osservazioni.

Esistono forme che presentano solo parte dei caratteri di questa

variet e fanno quindi passaggio in diverso

modo

alla specie tipica;

d'altronde la pre-

senza di un vero disco invece di un semplice ftinicolo alla base

della

conchiglia non

ha grande importanza

poich sia nelle forme

fossili

che nelle viventi 0. commutata,


l'altro.

O. coronata, 0. australis, ecc. veggonsi passaggi insensibilissimi tra un caso e 0. PSEUDOSCALARIS var.
(1859.
(18S9. 1890.
1890.

Pantanellu (De Bour.).


p. 23).
30).

DE GREGORIO

LIBASSI {Scalarla venusta). Meni, sopra alcune conch. foss. Palermo, ). Studi sul gen. Scalarla, p. 7. tav. I, lg. (

DE BOURY, Rev. Seal, mioc.plioc. It., p. 237,238. Gyroscala Pantanellii De Bourij. Opalia pseudoscalaris var. Panlan. De B. SACCO, Cat. Bac. terz. Pieni. N 5168.

Astiano: Astigiana (rara).

Osservazioni.
solo

Il

De Boury
siciliana.

cita questa

forma di Val

d' Andona

e di Asti

io

ebbi

ad osservarne un esemplare incompleto che per sembrami presentare qualche

diffe-

renza dalla forma tipica

Non parmi

si

possa

di

questa

forma costituire una

specie a parte, non presentando essa

caratteri differenziali di

grande importanza, tanto

pi se

si

considera che l'esemplare tipico figurato dal Brocchi completamente adulto e


gli

molto grande, mentre invece


collegarsi alla

esemplari pi comuni sono pi piccoli e paiono quindi

forma in esame.
0.

PSEUDOSCALARIS Var. MURICAT0IDES SaCC.


(Tav. I,
fig.

48).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Testa m.inor, aliquantulum minus suhulata. Costulae longltudlnales elatiores, ad suturam elato-subangulatae, interdum sed raro subspinosae, 10-13, plerumque 11-12,

in anfractu ultimo.

Long. 15-17

Mm.

Lat. 7-7

'/.,

Mm.
muricatoides Sac:.
rara).

1890. Opalia pseudoscalaris var.

SACCO,

Cai. B.

t.

Pieni. N 5169.

Piacemiano? ed Astiano: Astigiana (non


Osservazioni.

Trovai

gli

esemplari di questa forma confusi con quelli della &'.


essa

muricata Risso, di cui

infatti

presenta

un

po' l'aspetto nell'assieme.

Questa va-

DESCRITTI DA
riet molto affine alla 0. obscura

F.

SACCO

33
Brugn.), che forse pure solo
si

De Boury

(Se. alata

a considerarsi come una variet di 0. pseudoscalaris, a cui


della variet ora descritta.

collega appunto per

mezzo

Tale idea sembra a primo

tratto
,

poco ammissibile se
credo

si

confronta la figura del

Brocchi

con quella del

Brugxoxe

ma

che, se

si

possedesse

gran numero di
parte.

esemplari delle due forme,

tali forti

differenze scomparirebbero in

gran

0. PSEUDOSCALARIS var.
(1881.

Delprati

(Bag.).
e

BaGATTA, Agg. En.

stsf.

Moli. mioc. plioo.

Parma

Piacenza,

p. 25, fig. 9).

Astiano: Riorzo presso Castel larquato (rara).

Osservazioni.

Dall'esame dell'esemplare tipico comunicatomi dal Bagatta potei

convincermi che

la Se. Delpi-ati

non altro che una variet della 0. pseudoscalaris

variet affine alla var. Tnuricatoides e caratterizzata specialmente dalle coste molto elevate

e regolarmente angolato-spiuose presso la sutura.

Possiamo cosi collegare provvisoriamente


candovi pure alcune delle forme

le

forme di Opalia sopraddescritte

indi-

affini pii note:

Attualit

0. coronata

0. pseudoscalaris var.

commutata

O. austvalis

Astiano

0. pseudoscalaris e var.

discolonga Pantanellii muricatoides obscura Delprati

'

piarvilUma

Piacenziano

0. pseudoscalaris e var.
j '

^^''-

0. venusta e '^"^'"

,,.,-,^o^^,,

obscura

Tortoniano

0. pseudoscalaris var.
I

Elreziauo

0.

miotaurina e var. tauropaueicostata


I

?
I

Bartoniano

Opalia ruellensis
I

Suessoniano

Opalia

contabulata

Sottog.

CIRCULOSCALA
De 5.

De Boury,

1886.

ClRCULOSCALA? ITALICA De BoURY, 1886.


1890. Circuloscala italica

1890.

DE KOURV, Rev. S:al. mioc.pl. p. 240, tav. IV, _ SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N" 5304.
1/.,

flg. II.

Astiano: Piacentino (rarissima).


Osservazioni.

giudicare dalla figura data dal

De Boury

parmi che questa


1

forma non possa

far parte del sottog. Circuloscala,

ma

avendovela collocata "autore stesso

18-^7.

DESCRITTI DA

F.

SACCO

."i

St.

hetusa

var. subaspinosa Sacc.


I,

(Tav.

lig.

51).

Distingiiunt liane var. a spade ti/plca neqiientes notae:


Testa Vilnus ventr irosa
,

spira valde elatior. Costae longitudinales

minus

deflexae,

sape narginlbus rcr/ularihus, sine sjnna, vel vix suhmucronatae, interdmn tamen spi-

nosae sicut in specie iypica. Costiilae

et strine

transversae plerumque visibiles.


Cat. pai. Bac. terz.

1890. Slhenorylis re/usa var. subaspinosa Sacc.

SACCO,

Piem. N 5173.

Elveziano:

Colli torinesi (rai'a).

Osservazioni.

Questa forma collegasi specialmente colla var. elatotaurina


De
Greg., che per potrebbe invece
appartenere alla

ricorda

pure

la var. calcer
;S^^.

St.

globosa

od

alla

proglobosa, servendo cosi di transizione tra specie diverse.


St.

retcsa

var.
(Tav.

proretuspina (Sacc).
I,

%.

52).

Distinguimi hanc vai: a specie typica sequentes notae:


Costae longitudinales anfractus

penultimi saepe crassiores, anfractus ultimi, in-

tcrilum etiam penultimi, in regione medio-supera angulato-spinosae.


Long-. 22-30

Mm.

Lat. 22-24

Mm.
BORSON, Sagg.
.?ji!o.<;rt i?ez;.

1821. Scalarla refusa

Drocch.

Oriti, pieni., p. 93 (339) (pars).

1840.

var.

1890. Slhenorylis relvsa

Br.

1890.

p-oreluspina Sacc.

B. e M., Sag'gr. OrzV/., p. 70 (pars). Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 191-192 (pars). SACCO, Val. pai. Bac. terz. Piem. N"5174.
e3/icft/.

DE BOURY,

Elveziano:

Colli torinesi.

Pantano (non
,

rara).
si

Osservazioni.
tipica, 6

Questa variet

per quanto

colleglli

gradatamente colla specie


il

abbastanza spiccata per meritare un nome speciale. Gi l'accenn

Borson;
diedero
costi-

poscia Bellardi e Michelotti la distinsero

come

var. spinosa.

Ma

tali

autori

questo

nome a forme non


Bellardi
e

solo elveziane,

ma

anche -tortoniane ; ora queste ultime

tuiscono, a

mio parere, una

specie a parte, ed essendo esse state prese


alle

come

tipo per la

figura data da

Michelotti, dovetti dare un nuovo nome

forme elveziane.

Stenorytis retuspixa (De Greg.).


(Tav.
I,
Ii(,r.

53).

Distinguunt hanc speciem a St. retusa (Br.) sequ,entes notae:


Costis crassioribus, mnoribus, dimidio contortis, spinosis (Bell, e Micht.).

Costae
fortiter

longitudinales f'O-ll circiterj series obliquas subregulares


plicato-deflexae, auriculatae. CosticiUae transversae basi

efficientcs,

ad suturam

interdum

visibiles (Sacco).

Long. 17-30
1810. Scalarla

Mm.
reliisa

Lat. 17-24

Mm.

1847.

BELLARDI e MICHELOTTI, Brocch. var. spinosa Bell, e Micht Saggio Or Ut., p. 70 (pars), tav. VI, fig. 14, 15. SISMOXDA, Syn. meth., 2- ed., p. .54 (pars).

1847.

1852.
1861.

186?. 1871. 1889.


1890. 1891.
5

MICHELOTTI, Fo.is. Mioc, p. 160 (pars), tav. VI, flg. 11. D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat., tom. Ili, p. 81 (pars). MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., pag. 84 (pars). DODERLEIN, Terr. mioc. II. cenlr., p. 18. NYST, Tabi. Syn. gen. Scalarla, p. 54 (p:irsj. \2iV. reluspina De Greg. ItV. G?'.'EOOK\0, Studi g.?,ca.\a.v\a.,^.\0. DE BOURY, Hev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 191-192 (pars). Slhenorylis reni!:pina De Greg. S.\CCO, Cat. pai Bac. terz. Piem. N .5175.


i>

F. Sacco.

3G
Tortoniano:

MOLLUSCHI DEI TEREE^a TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.


S.

Agata, Stazzano (frequente).

Osservazioni.

non pu essere una Scalarla ben diversa. Questa forma fu finora confusa colla St. refusa var. proratuspiia , ma se ne differenzia notevolmente anche a primo tratto jier le l'egolari serie
costali longitudinali, regolarit interrotta solo

nome di .spinosa dato a questa figura da Bellardi e Michelotti conservato come nome specifico, perch gi dato priua dal Bonelli ad
Il

qua

e l,

ma

ben raramente, da una


flgui'e

costa,

direi

sovrannumeraria

tale carattere

ben indicato nelle

di

Bellardi e Mi-

chelotti.
St. retuspina var. acutispina (Sacc).
(Tav.
I, flg.

54).

DistiiKjuunt Itane

i-ar.

a spechi typica sequentes notae:

Costarum spinae interdum perelatae, acutissimae.


1890. Slltenonjlis retuspina subv. acutispina Sacc.

SACCO, Cai. pai. Dac. lerz. Pieni. N"5176.

Tortoniano: Stazzano (rara.

Sthenorytis trochiformis (Brocch.).


(Tav.
(1780. (1814.
I,

fig.

55).

SOLDANI, Sagg. Orili., p. 113, t.iv. X, tg. 59 , BROCCHI, Cond, foss. snbapp., p. 381).
Br.

).

1871. Scalarla trochiformis 1890. Slhenorytis


Brocch.

1890.

NYST,
SACCO,

Tabi. Syn. gen. Scalarla, p. 64.

DE BOURY,

Reo. Seal. mioc. Italie, p. 196. 197.

Cat. pai. Bac. terz. Pieni.

N" 5177.

Piaci'uziano ed Astiano: Piacentino (rara).

Sthenorytis proglobosa Sacc.


(Tav.
I,
fig.

62).

Testa imperforata, siihcrassa, conico-turrita ; spira acuta. Anfractus conve.ri, sutura

2wrprofun(a suhdisjunct

transverse striolis
elato-cristatae
,

et

funiculo

Irnsali

perdepresso interdum

Tanniti. Costae longitudinales

margina acuto, aliquantulum. ohliquac.

parum

vel nihil deflexae, series subregulares vel irregulares efficientes, superne Sdiuuet (in

cronatae

anfractu ultimo praesertim) laeviter sibangulato-auriculatae ; in ancirciter.

fractu ultimo plerumque 11, in caeteris 12-14

Apertura rotundata. Peristoma

integrum, crassiim.

Long. 15-30

Mm.

Lat. 13-22

Mm.
la St. retusa, sino al 1861.

NB.

Sinonimia come per

1890. Slhenorylis

proglobosa Sacc.

SACCO. Cat. pai. Bac.

terz. Pieni.

N"5183.

Elveziano: Colli
Osservazioni.
tusa,

torinesi, Sciolzc, Baldissero,

Albugnano
la

(frequente).
la Se. reiS^^

Per questa forma

si

deve indicare

sinonimia data per

almeno riguardo agli autori piemontesi, giacche essa fu finora contusa

colla

re-

tusa e colla St. globosa,


e di

come mi
si

risult

nettamente dai cartellini dei Musei di Torino


St. globosa, di cui

Roma. La
la

St.

proglobosa
,

avvicina specialmente alla


distinguunt

probase-

bilmente

progenitrice

ma
;

hanc speciem a

St. globosa

De Bodrt

quentcs notae: Testa clatior; aufractus convexiores, minus conjuncti. Costulae transversac frequentius visibiles
costae longitudinales distantiores,

<

minus
.

deflexae, interdum

minus

clatae, series longitudinales

minus regulares efformantes

DESCRITTI DA

F.

SACCO

37

St.

proglobosa var. clathroidea Sacc.


(Tav.
1,

flg. 63).

Bistinguunt hanc

var. a specie typica sequentes notae:

Costulae magis cristatae, superne auncua subanxjnlata deficientes vel subdeficientes;

funiculus transversus basalis saepe

visilnlis.

1890. ^thenorytis pr( gioiosa var. clatliroide"

Sacc SACCO,
le

Cat.pal. Bac. terz. Pieni. N"5I84.

Elveziano:

Colli torinesi, Sciolze,

Albuguauo (non

rara).

Osservazioni.
gracili sono quelle

Si osserva

generalmente che
il

forme a coste pi cristate e pi

che presentano

funicolo basale pi spiccato.

Con

piccole variazioni,

specialmente coll'aumento del numero delle coste longitudinali,


alla var. globosoidcs.

la var. clathroidea

passa

St.

proglouosa
(Tav.

var.
.1,

conjungexs Sacc.
64).

flg.

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Testa aliquantiil am magis conica; suturae Vilnus profimdae. Costae longitudinales

propinquiores, numerosiores (14 circiter in anfractu ultimo)

series regulariores ejfor-

mantes, superne rcyularius angulato-auriculatae , cristatiores etiam in anfractibus penultimis.

Long. 28?

Mm.

Lat. 22

Mm.

1890. Sthencrijtis progioiosa var. conjvngeis Sacc.

SACCO, Cai. pai. Bac. terz. IHem. N5185.


St.

Elveziano:

Colli torinesi,

Albuguano

(rara).

Osservazioni.

Questa forma presenta caratteri di passaggio alla

globosa

di

cui potrebbe quindi essere in parte la progenitrice.


St.

PROGLonosA

var. globosoides Sacc.


I,

(Tav.

flg.

65).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Testa subconica. Suturae valde

minus profundae. Costae

graciles

elato-cristctae

etiam in anfractibus penultimis, tantum aperturam versus interdum incrassatae, subregulariter seriatae , superne plerumque in anfractu ultimo mucronatae vel angulatoauriculatae, propinquiores, numerosiores, 15 circiter in anfractu ultimo.

Long. 17-28

Mm.

Lat. 13-21

Mm.

1890. Slhenorylis proglobosa vnr. gloiosoides

Sacc SACCO,

Cat.pal.

Bac

terz.

Piem. N5186.

Elveziano: Colli torinesi


Osservazioni.

(rara).

Anche questa forma pare


all'altra.

costituire anello di congiunzione tra la

St. proglobosa e la St. globosa,

tanto che non riesce

neppur sicuro

il

suo riferimento

piuttosto

ad una specie che


St.

proglobosa

var.
I,

elatoelegans Sacc.
llg.

(Tav.

66).

Distinguunt
Testa

liane var.

a specie typica sequentes notae:


turrita.

elatior,

magis

Anfractus convexiores
,

et

disjunctiores; striolis et

costicillis (depressis) transversis,

j)ernumerosis

eleganter ornati. Costae longitudinales

cristatae, superne auricula

angulata

deficientes.

Long. 40

Mm.

Lat. 25

Mm.

1890. Slhenorijlis

proglobosa var. elaloelegans Sacc.


Colli torinesi (rara).

SACCO, Cat.pal. Bac

terz.

Piem. N''5187.

Elveziano:

38

JIOLLCSCHI DEI TERREXI TERZIARII DEL PIEMOXTE ECC.

St.

proglobosa var. depauperocostata Sacc.


(Tav.
I,

flg. 67).

Distingimnt liane var. a

s^jecte ttjpica

sequentps notae:
'S

In anfracta itiimo costulae longitudinales numero minores,


1890. Sthenorytis

vel 9.
t.

proglobosa var. depauperocost. Sacc.

SACCO,

Cat. B.

riem.'&"'\^i.

Elvezlano:

Colli torinesi, Baldissero, Eosig-nano-Monferrato (frequente).

Sthenorytis variocostata Sacc.


(Tav.
I,

lig.

68).

Tvsta imperforata, elato-turrita.

Suturae mediocriter profundae. Anfractus conappropinquatae


irregulares

vexi, perconjuncti, transversim striolis et costulis depressis leganter ornati, longitudinaliter costati. Costae
eff'ormantes,
tiores,

parum

elatae, suhgraciles,

series

numerosae, 18-20 circiter; in aiifractu ultimo gradatim crassiores, distan(14-15), superne laeviter deflexo-sabauriculatne ; prope aperturam
,

numero minores
,

percrassae

margiie depresso

Inter se sat distantes.

Apertura suhrotunda. Peristoma

integrum, percrassun.

Long. 23

Mm.

Lat. 19 Mra.

1800. Sthenorytis

xarincoHata Sacc.
(rara).

SACCO,

Cai. pai. lac. terz. Pieni. N" 5189.

Elveziano: Colli torinesi


Osservazioni.
proglohosa,
variet

Potrebbe questa forma rappresentare una variet anomala di St.


per la sua lunghezza sarebbe in parte paragonabile alla var.
s

clie

elatoelegans ;
costituirne

ma

nell'assieme essa

diversa dalla St. proglohosa , che panni pi logico


certi caratteri ricorda
i

una specie a parte che per

Cirsotrema.

Sthenorytis? subcirsotremoides Sacc.


(Tav.
I,

tg.

69).

Testa

imperforata

elongato-turrita. Suturae

sat profundae. Anfractus

convesci,

longitudinaliter costati. Costae sat crassae, perpropinquae, numerosae f^l4-15 circiterj,


laeviter retroflexae, superne saepe laevissime angulato-aurlculatae, series suhirregulares
eff'ormantes. Basis,

aperturam versus, laevissime


Lat. 20

subde^^ressa. Ap)ertura suhrotunda. Pe-

ristoma integrum. Umbilicus subclausus.

Long. 30
1890.

Mm.

Mm.

Sthenorytis? subcirsotremoides Sacc.


Colli torinesi (rara).

SACCO,

Cat. pai. Bac. ter:. Piein. N" 5190.

Elveziano:

Anche questa forma potrebbe, come la St. variocostata, essere solo una variet anomala di St. proglobosa, ma i suoi caratteri differenziali sono cos spiccati che pai-e opportuno farne una specie a parte.
Osservazioni.

Sthexorvtis globosoaspina Sacc


(Tav.
I, tg.

60).

Testa perelata, conica-turrita, crassa, apice acuta. Anfractus convexi, perconjuncti,


costis longitudinalihus ynuniti.

Costae crassae,

parum

elatae,

marginibus subrotundatis,
series lon-

in anfractu ultimo interdum superne clepresso-suhmiwronatae , 10 circiter;

gitudinales sat regulares eff'ormantes. Apertura rotundata. Peristoma percrassum, sub-

rotundatum.
Long. 35

Mm.

Lat. 2G

Mm.

DESCRITTI DA
1890. Slhenoryfis

F.

SACCO
Cai. imi. Bac. terz.

31)

globosoaspina Sacc.

SACCO,

Plem. N"5181.

Tortnniano

inf.:

Moia di Montaldo
Questa forma
,

toriiiese (rara).

Osservazioni.

interessantissima per alcuni

caratteri

costituisce

anello di transizione tra la Sf. globosa e la St. proglobosa.

St.

globosoaspina var. praecurrens Sacc.


(Tav. I,
t^'.

61).

Di-stinguunt liane vai: a specie typica scqucntas notae:


Tasta minor; costae longitmUnales propinqiores, interdum crassiores, supurna ple-

riimque in anfractu ultimo mucronatae,

IL

Long. 24 Mra. Lat. 18

Mm.

1800. S/he>ori/lis glbosoaapinn var. praecicrrens ,^ac?.

SACCO,

Cai. B.

t.

Pieni. X"5182.

Elvo.ziano: Colli torinesi (rara).

Osservazioni.

Questa forma pare colleghi la

St.
;

globosoaspina alla

St.

proglohosa

per alcuni caratteri ed alla St. globosa per alcuni altri

sembra

cio
i

una forma alquanto

conipreensiva e precorritrice, direi, della St. globosa, quantunque


in parte attribuirsi

suoi caratteri possano

ad un semplice incrassaniento individuale.

Sthenorytis globosa
(Tav.
1821.
I,
flg.

De Bour.

56).

De B.

RORSOX, Sagg. Oriti. Piem. p. 03 SISMONDA, Sijn. meth., ' ed., p.

(339) (pars).
(pars).

2'

ed., p. (pars).

1800. Slhenorylis globosa

1890.

MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 160 (parsi, tav. VI, flg. 8. D'ORBIGNY, Prodr. Pai. SlraL, tom. IH, p;ig. 31 (pars). MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., p. 81 (pars). NYST, Tabi, sijnopl. Scalari. i, p. 54 (p;irs). DE BOURY, Reo. S^al. mioc. plioc. Italie, p. 195.
SACCO,
Cat. pai. Bac. terz.

Piem. N''5I78.

Tortoniano: Stazzano,

S.

Agata

fossili

(non

l'ara).

Piacenziano: Astigiana?, Savona, Piacentino (non rara).

Astiano?? Astigiana?
Osservazioni.

Forma giustamente

distinta dal

De Boury

essendo

a.ssai

diffe-

rente dalla St. retnsa. In alcuui esemplari esistono le strie trasverse basali.

St. globosa var.


(Tav.
I,

dertocrassa Sacc.
fig.

58).

Distinguimi liane var. a specie typica scquentes notae:


Testa aliquantulum crassior
siores (12-45),
et

elatior; costulae

longitudinales interdum, numaro-

minus

elatae et

minus

deflexae; costulae trayisversae saepe visibiles.

Long. 25-35

Mm.

Lat. 20-28

Mm.

1890. Sthenonjlis globosa subr. dertocrassa Sacc.

SACCO,

Cai. piai. Bac. terz.

Piem. N"5179.

Tortoniano: Stazzano,

S.

Agata

fossili

(frequente).

OssERVAZIO^^.

I caratteri differenziali so\Taccennati

non sono sempre

cosi

netti

n concomitanti da costituire una vera specie.

40

MOLLUSCHI DEI TERRENI TEEZIARH DEL PIEMONTE ECC.

St.

globosa var. depkessocristulosa Sacc.


(Tiiv.
1,
ty.

59).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Testa aliquantulum minor. Anfractus dcpressiores. Costae longitudinah'S {14 circiter

in

ai/'ractu ultimo)

margine acuto, cristulosae, interdum superne mucronatae, vel rarius

spiniferae ; costulae transversae stdjvisibiles.

Long. 19? Min. Lat. 17

Mm.
.

1890. Slhenonjtis globosa var. depressocrisl

Sacc.

SACCO,

Cat.

B.

t.

Piem. N" 5180.

Tortoniano: Stazzano (alquanto rara).


St.

globosa

var. plioligustica Sacc.


1, tg.

(Tav.

57).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Costae transversae propinquiores, aliquantum

minus

deflexae et

minus

elatae.

Piacenziano: Albenga-Torsero

(rara).

Le Sthenorytis,

ridotte ora a rarissime forme limitate ai

mari

tropicali,

si

svilup-

])arono invece straordinariamente durante la

prima met

dell'era terziaria, divenendo

l'apidamente scarse nel pliocene; esse sono collegato ai Cirsotrema ed alle Crispioscala,
dalle quali forme esse
si

sono forse staccate durante l'eocene (vedi

il

quadro di pag.

41).

Sottog.

CIRSOTREMA

Morch, 1852.

Cirsotrema cassinense Sacc


(Tav.
II.

fly.

1).

Testa crassa, turrita, imperforata. Anfractus contigui, convexi. Costae longitudi-

nales crassae , numerosis plicis constitutae

pi^rappropinquatae
;

pernumerosae

in an-

fractu ultimo 20-30 circiter, saepe varicosae


tundata. Peristoma percrassum
aliq uant u l um depresscw.
,

varices interdum seriatae. Apertura ro-

rotaudatum. In regione basali costae longitudinales

Long. 23-25 Min. Lat. 12-22


1890.

Mm.

Cirsotrema gassineme Sacc.

SACCO,

Cat. pai. Bac. terz. Pieni. N" 5193.

Bartoniano: Gassino torinese (non rara).


Questa forma sembra presentare molta affinit col C. antiquovaOsservazioni. ricosum di cui potrebbe forse essere la forma progenitrice. Noto qui come la Se. Gorisseni Nyst et Le IIon del Laekeniano del Belgio si avvicini molto al Cirsotrema varicosum, tanto che credo
si

possa ammettere che essa ne sia la forma atavica.

C. cassinense var.
(Tav.
II,

subeovaricosa Sacc.
rig.
l"s).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Anfractus convejHores. Costae longitudinales aliquantulum depressiores, in anfracfu
ultimo 35
circiter,

frequentius

et

crassius varicosae. Testae basis depressior.

Bartoniano: Gassino
Osservazioni.

(rara).
il

Questa fonna ricorda alquanto

tipo del C. varicosum.

DESCRITTI DA

F.

SACCO

41

eS

<23

.*>

cq

o O'Sa
C'

SQ

42

JIOLLUSCHI DEI TERRENI TEEZIAEII DEL PIEMONTE ECC.

ClESOTREMA EOAURICULATUJI SaCC.


(Tuv.
II,

li-.

^).

Testa crassa, turrita, imperforata. Anfractus

contic/tii.
,

Costae loiigitudinales

crassaf,,.
,

numerosis plicis constitidae, contigiuie, obliquae


Peristmna crassum

interdum irregulariter varicosae

i/i

anfracta ultimo 22 circiter ; ad Jjasem angulatae, basi suhdcpressae. Apertura rotundata.


;

labium e.vternum parcrassum, superne auriculato-angulosum.


lin.

Long. 30 Jlm. Lat. 14


1890.

Cirsotrema eoaiiriculalum Sacc.

SACCO,

Cat. pai. Bac. lerz.

Piem. N"

518-1.

Bartoniano: Gassino torinese


Osservazioni.
trovata,

(rara).
lia

Questa forma

notevoli

affluit^i col
,

C. gassinense , col quale fu


sia per le coste pi avvici-

ma

credetti

doverne costituire una specie a parte


la
si

nate ed oblique, sia per

grande differeaza del labbro esterno. Per,

se

si

possedessero

numerosi esemplari, forse

troverebbero le forme intermedie per cui la forma in esame

potrebbe considerarsi solo come una variet, del


polimorfa, pui- sempre conservando

gassinense

che una forma molto

una

facies speciale.

Cirsotrema Eovasendae Sacc.


(Tav.
II,

fi-.

3).

Testa crassa, eloigato-turrita, imperforata. Anfractus percontigui, subconve.vi; suiiirae

parum prnfundae,

costis crassis

(numerosis plicis constitutis), contiguis, conjuictis,

saepe subseriatim caricosis, muniti. In anfractu ultimo costae longitudinales 28 circiter,

circum basem subangulatae


ristoma
s ubcrass um.

basi subdeflexae

non

depressele.

Apertura rotundata j pe-

Long. 45
1890.

Mm.

Lat. 17

Mm.

Cirsoirema Rovasendae Sacc.

SACCO,

Ca/. pai. Bac. terz.

Piem. N" 5195.

Bartoniano: Gassino torinese


Osservazioni.

(rara).
la

Notevole in questa forma


si

saldatura completa delle coste lonle

gitudinali fra di loro; d'altronde vi

possono applicare in parte

osservazioni

fatte
il

riguardo al C. eoauriculatum. Esiste pure qualche

affinit fra la specie

esaminata ed

gruppo del

C.

Segue mai.
di riconoscenza dedico questa specie al Cav. L.
il

Con vivo sentimento

Rovasenda che

da tanti anni e con tanto amore e pazienza va raccogliendo


Ibrinazione bartoniana di Gassino.

prezioso materiale della

Cirsotrema eovaricosum Sacc.


(Tav.
Il,

flg.

4).

Testa crassa, conica, imperforata. Anfractus convexi, contigui, costis longitudinalibus {numerosis plicis constitutis], elatis
,

subacutis

sat appropinquatis

saepe subsesid)-

riatim crassevaricosis, muniti. In anfractu ultimo costae longitudinales ad basem


angulatcic
; testae basis

subdepressa, costis longitudinalibus sat elatis

et distinctis

ornata.

Apertura rotundata. Peristoma elato-incrassatum , ad columellam suboblitum , externe


rotundatim, inferne subdepressum.

Long. 18-25
1800.

Mm.

Lat. 10-lG

Mm.

Cirsotrema eovaricovim Sacc.

SACCO.

Cai. pai. Bar. terz. Piem. N 5I9('.

Jiartoniano: Gassino torinese, Bussolino torinese (non rara).

DESCRITTI DA
Osservazioni.

F.

SACCO
al C.

4'S

Questa bella forma avvicinasi specialmente


tratto per la

antiquovaricosum,

da cui per distinguesi a primo

forma conica. D'altronde essa presenta pure


si

diversi caratteri di affinit, col C. gassiiensc, con cui forse

collega strettissimamente,

specialmente colla sua var. subeocaricosa.

ClRSOTEEMA? STHENORVTOIDES SaCC.


(TilV.
II,

flg.

5,

(i).

Testa imper forata, elongato-conica. Suturae sat profundae. Anfractus convexi, contigui, tvansverslm niimerosis costulis depressiti et strioUs eleganter ornati, basi funiculo

depresso muniti, longitudinaliter costulati. Costae graciles, elato-cristatae, sat propinqiuie,

numerosae

[15-17 circiter in anfractu ultimo), saperne

plerumque mucronatae, in

lon-

gitudineni non reyulariter seriatae sed saejM alternata^. Apertura rotundata. Peristoma

integrum. Umbilicus suhpatens.


Long-. 19-34
1890.

Mm.

Lat. 11-20 Jlm.

Cirsotrema slhenonjioides Sacc.


Colli torinesi, Bersano,

SACCO,

Cat. pai. Bac. lerz. Piem. N" 5191.


rai'a).

Elveziauo:

Albugnano (non
si

Osservazioni.

Questa forma, che nell'assieme

avvicina alquanto alla var. clail

throidea della Sthenorgtis proglobosa, ne assai distinta per

gran numero

forma

fo-

gliosa delle sue coste trasverse, per l'accentuata ornamentazione trasversa, per la fessui'a

ombelicale alquanto visibile e pel funicolo basale ben spiccato


depresso e regolare negli individui adulti
vanili
(flg.
,

questo funicolo, alquanto

presentasi invece nei piccoli esemplari gio-

6) assai sviluppato e costituito di

una
si

serie di apofisi

direi, dirette colla

punta

all'indietro, carattere dei

Cirsotrema ;

direbbe quasi che collo svilupparsi questa

forma dal

tipo di

Cirsotrema passi a quello di Sthenorytis (potei esaminare una commodiflcazioni di Cirsotrema o di Crisposcala.

pleta serie di tali forme di passaggio), ci che confermerebbe l'ipotesi gi espressa che
le

Sthenorytis derivino

da, particolari

Forse
ogni

altri ci'eder

pi opportuno porre questa forma nel sottog. Sthenorgtis,


si

ma

ad

modo

questa

una strana forma di passaggio. Se


il

volesse porla a tipo d'un

nuovo

sottogenere, propoiTei per questo

nome

di Pseudosthenorytis.

Cirsotrema y pseudoretusum Sacc.


(Tav.
II,

lg. 7).

Testa subparva, conico-turbinata. Anfractus conjuncti, convexo-subangulosi, longitudinaliter costati. Costae crassae
,

deflexae

obliquae

peraiypropinquafae

in regione

medio-superiori angulato-spinosae, in longitiuliiem sat regulariter seriatae, in anfractu

ultimo 15 circiter,
svhclausus.

bccsi

depressae. Apertura rotundata. Peristoma integrum. Umbilicus

Long. 20

Mm.

Lat. 15

Mm.

1847. Scalarla retusa 1861.


1890.

Br.

MICHELOTTI,

Foss.

Mioc,
Irf.,

p.

160 (pars).

Et. Mioc.

p. 84.

Cirsolreina pscudoreUiuuii Sacc.


(rara).

SACCO,

Cat. pai. Bac. lerz.

Piem. N" 5192.

Tongriano: Carcare
Osservazioni.

Sembrami

interessantissima questa forma, sia perch essa parrebbe


,

quasi la progenitrice della Sthenorytis retusa

sia jierch essa


le

mostra diversi caratteri


le

che paiono di collegamento tra

Cirsotrema,
i

Sthenorytis e

Crisposcala; quindi
altri

dubitativamente che pongo questa forma fra


6

Cirsotrema, mentre

potrebbe forse

F. S.ccn.

44

MOLLUSCHI DEI TEEKENI TEEZIARII DEL PIEMONTE ECC.


le Sthp.iorytls.

pofla du'ettaracnte fra

Notisi i^er clie questa forma collegasi strettissi,

mamente

col

Cirsotrema sthenorytocrispum

che presenta assai pi spiccati

caratteri

di Cirsotrema.

Cirsotrema sthenorytocrispum Sacc.


(Tav.
Il,

flg.

8).

Testa turrita; spira sat arida. Anfractus convexi, perappropinquati. Costae trans-

versae 4-6, elatae, in regione ventrali sitae, pernmnerosis cnsticillis alternae. Costae lon(jitudinales elatae, suhcristatae, interdum, incrassatae
,

in anfracfu ultimo 20 circiter


,

in regione ventrali supera saepe

suhangulathn defiexae

basi subdepressae.

Faniculus

hasalis interruptus, costarum longitudinalium plus minusve spinosa deflexioni constitutus.

Apertura subrotundata. Umbilicus subclausus.

Long. 11-30
1817.

Mm.

Lat. 6-17

Mm.

1855. 1855.
1861. 1871.
1890.

MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 160? PARETO, Nofe terr. nunimiil. Appennins (B. S. G. F.), p. 390. SISMONDA, Note terr. nuninml. sup., p. 5. retusa Br. MICHELOTTI, Et. Mioc. p. 84? crispa Lk. NYST, Tabi. syn. gin. Scalarla, p. 26. Cirsotrema slhenorytocrispum Sacc. SACCO, Cai. pai. Bac. Icrz. Pieni. N"5197.
Scalarla relusa Br. crispa Lh.
itf.,

Tongriano:

S.

Giustina, Dego, Carcarc, Cassinellc, Cremolino (frequente).

Osservazioni.

Anche questa forma presenta

caratteri

di grande affinit colle

Sthenorytis ed in minor grado colle Crisposcala ; collegasi strettamente col C. pseudo-

rrtusum.
C.

sthenorytocrispum
(Tav.

var. globoso.magna Sacc.


Il,

tg. 9).

Distinguunt itane var. a specie typica scquentes notae:


Testa major. Anfractus glbosiores. Costae transversae
suboblitae.

Costae longitudinales graciliores,

plerumque niinus elatae vel superne interdum.minus suhangulatae, basi

non

vel calde

minus

defiexae.

Long. 25-35
1890. Cirsolr.

Mm.

Lat. 17-20

Mm.
S.

.sthenorytocr.

var. globosoviayn.
S.

SACCO,

Cat. B.

t.

P. N" 5198.

Tongriano: Cassinelle, Dego,


Osservazioni.

Giustina (frequente).
gli

Essendo spesso

esemplari guasti, o inglobati in dura arenaria,


il

oppure
tavia
si

solo allo stato di modello, riesce diffcile

darne una diagnosi esatta; pare


li

tut-

colleghino abbastanza bene colla specie a cui

ho

attribuiti,

facendone solo una

variet,

almeno per

ora.

C.

sthen'Orytocrispum var. globosorecta Sacc.


(Tav.
II,

lg.

10).

Distinguunt hanc var. a specie typica scquentes notae:


Testa major. Anfractus glbosiores. Costae transversae suboblitae. Costae longitudi-

nales graciliores, superne

non

angulato-defle.rae, basi

non

vel valde

minus

defiexae.

Long. 32

Mm.

Lat. 20

Mm.

1890. Cirsolr. s/henorij/ocr. var. globosorecta S.

SACCO,

Cat. D.

t.

P. N" 5199.

Tongriano: Cassinelle
Osservazioni.

(rara).

Questa forma affinissima

alla var.

globosomagna.

DESCRITTI DA

F.

SACCO

45

C.

STHEXORYTOCRISPUJt vnr. l'F.RLATECOSTATA SaCC.


(Tav.
Il,

ti-.

II).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa major. Anfractus globosiores. Costae traiisversae niinics elatae vel suboblltae.

Cistae longitudiiales gracilin-es, valda distnatiores


circiter,

et rarioves,

in anfractu ultimo 14

superne m,inus siibangulatae, basi pariun vel non deflexae.

Long. 30-40
1890. Cirsotr.

Mm.

Lat. 18-25

Mm.

slhenorijlocr. var. perlalecosi. S.


rara.

SACCO

Cat. B.

I.

P. N" 5?00.

Tongriano: Dego, Cassinelle (non


Osservazioni.

Anche questa forma

collegasi specialmente colla var. globosomagna,

ClRSOTREMA CRASSICOSTATUM (DeSH.).


(IS.'S.

GRATELOUP,

gi;\ distinta

Ca/al. znolog. e(c., bassin Gironde, N' 229).

(18-10.

Atlax

Co7ichtjl.,

pi.

12,

flg.

9).

Questa forma

come

specie a parte dal

Deshayes

venne poi

infelice-

mente indicata dal Grateloup come var. B.


diversa. Credo opportuno di stabilirla

della Se. multilamella , specie assolutamente

lamellosoides alla forma indicata dal


lig.

come specie tipo. Invece do il nome di var. TnioGrateloup come Se. multilamella e disegnata nella
non sono accentuate
le coste

8 di tav. 12. Nella ligura della specie in questione

trasverse e le varici; esse per esistono generalmente pi o

meno

rilevate.

Quanto

alla

vivente Se. crassicostata Sow.,


pag. 83
,

istituita dal
il

fig.

119) propongo per essa

Sowerby nome di (S'.

nel 1844 (Thesaurus Concliyliorum,

excrassicostata Sacc.

C.

CRASSICOSTATUM var. taurina Sacc.


(Tav.
Il,

fig.

12).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Costae transversae evidentiores, etiam supra costas longitudinales. Basis depressior.

H90. CiTsolreua crassicos/a/ion subv. taurina Sacc.


Elveziano: Colli
Osservazioni.
tificare,

?ACCO, Cat. pai. Bac.terz. Piem. N"5201.


Grateloup non permette d'iden-

torinesi,

Albugnano, Sciolze (frequente).


forme piemontesi con quelle francesi.

L'insuftcienza della figura del

come

forse sarebbe possibile, le

C.

CRASSICOSTATUM Var. LEPIDEN'SIS (PaNT.).


(T;iv.
Il,

fig.

13).
I.,

(1885. 1870.

PANTANELLI, Sopra

al'^nnc Scalirie (erniarie. B. S. M.

voi.

XI,

p.

270.

Cirsotrema a-assicosf. var. lepil. Pani.

SACCO,

Cat. p. B.

I.

Pieni. N" 5202.

Elveziano: Colli torinesi (non rara).


Osservazioni.

Mancando

le figure di

questa forma con dubbio che

le attriisti-

buisco alcuui esemplari


tuita dal suo autore

deW Elveziano

piemontese; notisi d'altronde che essa venne

come variet della Se. scaberrima ; ma l'esemplare di Pantano comunicatomi dal Pantaxelli mi mostr la sua grande affinit col C. crassicostatum, di cui forse costituisce solo uua variet locale.
Trovansi forme alquanto simili nell'Oligocene dell'Europa centrale e settentrionale,
cio
il

C. inaequistriatum (Koenen),

il

laticostatum (Speyer),

il

C. insignis (Leun.)
,

colla var.

appropinquata Sacc. (1879, Scalarla? insignis Leun.-Speyer

Cond. Cass.

Tert. Bild., p. 336, tav.

XXXV,

fig.

5,

6).

1847.

DESCRITTI DA
cvassae
,

F.

SACCO

47
ultimo numerosa^ ;

subrotimdatae

suhlaevigatae
;

fi-equentiores ; in anfractw

intevdum app-opinquatac

caeterae costae lonjitudinales minores, graciliores.

Long. 40 Min. Lat. 20 Miu.


1890. Cirsotr. cra^sicosl. var.

sulSeguenzai
(rara).

S.

SACCO,

Cai. D.

t.

P. N' 5206.

Tortoniano:

S.

Agata

fossili

Osservazioni.

Questa forma sembra collegare


C.

il

C.

cmssicostatum

al C. Segueiizai.

CRASSICOSTATUM Var. INTERRUPTA (BORS.).

1821. Scalarla in'en-upta Bors.

BORSON, Saggio

orilt. liem., p. 93 (339).

Tav.

II, flg.

18.

1830. 1840.
1890.

Caf. rais. Coli. mioc.

Turin,

p. 625.

BRONN, Index pai., p. HI'). DE BOURY, Rev. Seal. Ha'i-,


(rara.

p. 214.

Elveziano?: Piemonte (Casalese?)


Osservazioni.

L'esame dell'esemplare

tipico della Scalaria interrupta


,

Bors. mi

rese sicui-o trattarsi di

una variet di

C. crassicostatum

vai'iet

a coste longitudinali

crasse ed appiattite, a sutura pochissimo accentuata pel grande sviluppo di dette coste,

per modo da montana del

ricordare alquanto alcune variet di C. Ducici, nonch la var. suhasproC. lamellosum. L'arenaria

bianco-giallastra

che l'avvolge iu parte pare

quella di alcune placche elreziane del Casalese (Rosignano per esempio).

A
si

causa della

corta descrizione e della pessima, anzi falsa, figura data dal

BoRSOX non
,

pu preten-

dere che la Se. interrupta rappresenti la specie

come ben dovrebbe

essendo di data

molto anteriore alla Se. crassicostata


alla Scalaria interrupta So^v.,

ma

pu soltanto costituirne una variet. Quanto


le fosse

non potendosi conservare detto nome, proporrei

cangiato in Se. eri ntcr rupia Sacc.

ClRSOTREMA LAMELLOSUM
1800. 1814.

(Br.).
185.
fig. 2.

Strombiles

X.

i2.

Turbo lamellosus
lamellosa

1821. Scalaria
1827.

Br. Br.

>>

BORSON, Ad Oryelogr, Pedem. aurJarium, pag. BROCCHI, Conch. foss. subapp., p. 379. Tav. VII, BORSON, Sagg. orilt. Plein., p. 91 (337).
SASSI, Saggio gsol. Bac. terx. Alenga,
p. 479.

BONELLI,

Cai. ms.

Museo Zool.

Tor.

1052.

Defr.

3e Serr.

Br.
Serr.

Br.

DEFRANCE, Bici. Risi. Xaf., voi. 48. p. 19. DE SERRES, Geogn. terr. terl., p. 262. BORSON, Cut. rais. Coli. min. Mus. Turin, BRONN. II. terl. Geb., p. C6. SISMONDA, S[in. moAU., V ed., p. 28 (pars).

p. 625.

Serr.

Sismd.
Defr.

Br.

NYST, Coqu. et Pohjp. foss. Belgique, p. 393. SISMONDA, Sgn. mcli., 2' ed., p. 54 (pars). MCHELOTTI, Foss. Mioc, p. 163 (pars). BRONN, Ind. pai., p. 1116. D'ORBIGNY, Proir. pai. str. Tom. Ili, p. 31 (pars). HCERNES, Foss. Moli. tert. beck. Wien., p. 474-475 (pars).

NEUGEBOREN,
DODERLEIN, NYST, Tabi.

Bcitr. Tert. Moli.


It.

Ober Lapugij,
18.

p.

165.

Terr. mioc.
srjn.

cenlr., p.

gen. Scalaria, p. 40.


ecc., p. 121.

Befr. Br.

COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Parma,

NYST, Tabi. syn. gen. Sellarla, p. 18. LOCARD, Descripl. Faune terr. tert. Corse,

p.

105.

1890.
1890.

FONTANNES, Gasler. fuss. Cirsotrema lamellosum Brocch. DE BOURY, Rev. Seal.

Brocchii

Defr.

Valle Rhne, etc, p. 123, 124. mioc. pi. II. p. 199-201 (pars).

p. 202.

1890. Scalaria lamellosa

Brocch. 1890. Cirsotrema lamellosum Br.

DELLA CAMPANA,

Pliocene Borzoli, p. 11. SACCO, Cai. pai. Bac. terz. Pieni. N" 5207.

48

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZL\Rn DEL PIEMONTE ECC.


S.

Tortoniano: Stazzano,

Agata (nou

rara).

Piacenzano: Piacentino, Borzoli, Savona, Zinola, Albeuga (non rara). Astiano: Astigiana
Osservazioni.
(rara).
la

Questa forma per

sua

complicata

ornamentazione

si

presenta

variabilissima, tanto che

non

esistono

due esemplari

identici.

Mi

limito quindi

ad indi-

care

le

variazioni pi spiccate, giaccb con una minuta analisi


si

si

potrebbero quasi fare

tante variet o sottovariet quanti sono gli esemplari che

osservano.

(Wood) e la var. postflnibriosa Sacc. 2 Suppl., tav. Ili (1879. Scalai'ia fmbrinsa WooD-AVoOD-Crag MoUusca flg. 17) so pure non trattasi di specie diversa, come certamente il caso per la Se. flmbriosa del
Nel Pliocene inglese
esiste la var. finibriosa
, , ,

Belgio (1881. Nyst, Conchyl. terr.

tcrt.

Belgique, p. 89, tav. VI,

fig.

18*) che

io

appello

Cirsotrema exflmbriosum Sacc.


C.

LAMELLOSUII var. SUBASPROMONTANA SaCC.


(Tav.
11,
tig.

18).

Distinguunt hanc vai: a specie typca sequentes notae:


Costae longitudiiiales latiorcs, de.rfrorsum forfiter dcflexae.

Long.
1890.

20-.31

Mm.

Lat. 10-15

Mm.

Cirsotrema

lainell.

var. suba^promont. S.
(rara).

SACCO,

Cai. B.

t.

P.

N" 5208.

Tortoniano: Stazzano
Osservazioni.
renziali

Questa forma con un po' di esagerazione dei suoi caratteri


Segu.,
il

diffe-

passa al C.

aspromontanum

quale

quindi,

malgrado
del

la

sua

forma

caratteristica, potrebba forse considerarsi

come una derivaziane


Var. TRANSIENS SaCC.
II,

lamellosum.

C.

LAMELLOSUM
(Tav.

fig.

19j.

Distinguunt hanc var.


Testa plerumque
inclusis) convexiores.

a,

specie typica sequentes notae:


turrita.

aliquantulum magis

Anfractus

{costis

longitudiiudibus

Costae longitudinales prope suturam

minus angulosae, saepe rotun-

datae , non spinosae.

Long. 25-35
1890. Cirsotrema

Mm.

Lat. 11-13

Mm.
SACCO,
Cai. pai. Bac. terz. Pieni. N''5209.

lamellonim var. Iransiens Sacc.


S.

Tortoniano:

Agata, Stazzano (non rara).

Piacenziano: Piacentino, Savona, Zinola (alquanto rara).


Osservazioni.
sicostatum ed
il

Questa forma pare costituire un anello di transizione tra

il

C. cras-

C. lamellosum.

Cirsotrema aberrans Sacc.


(Tav.
II,

tg.

20).

Testa longo-turrita. Anfractus convexi; suturae profundae. Costae transversae 5-6


sat crassae, costicillis perparvulis, depressis et pernumerosis separatae.

Costae longitu-

dinales elatae

subcrassae

sub regalar iter

in

longitudinem convexae

prope

suturam

parvulo muci'onatae, lamellis pei-numerosis constitutae, margine siibplanatae, raro subvaricosae, iumerosae (plerumque 20-22), etiam basi disjunrtae, sed regionem subdiscoi-

deam (funiculo circiunscriptam)


incrassatum.

efformantes. Apertura subrotundata. Peristoma

parum

Long. 40?

Mm.

Lat. 20

Mm.

DESCRITTI DA
1890. Cirsotreina

F.

SACCO

4S)

aberram

Sacc.

SACCO,

Cat. pai. Bnc. ler:. Piem. N' 5210.

Elvezano: Colli torinesi (rarissimo).


Osservazioni.

Questa forma sembra collegarsi specialmente col C. o-nssirostafnm

e col C. lamellosum,
riferirla

ma

presenta caratteri differenziali cos spiccati che non possibile

ad una

di queste specie, di cui potrebbe forse essere solo

una derivazione

for-

temente anomala.

Cirsotrema Duciei (Wright.).


(1855.

WRIGHT,

An. Mar/. N. Hist. Voi. XV,

p.

274, tav. VII, flg. 3).

C. Ddciei var. crassicostanojiala Sacc.

(Tav.

II,

tig. 21).

Testa longo-turrita. Anfractus

parum
;

cnnvexi. Suturae paulluloprofundae. Costae


costae longitiulinales

transversae fere sicut in C. crassicost-tcm

numerosae

(in

nnfmctu
et co

ultimo 14-15)

parum

arcuatac

margine subplanato, snpra suturam conjimcta",

modo subfuniculum transverse supra suturam efformantes. Varices longitudinales


Regio basalis subdiscoidea,
costis disjunctis subjilanatis constituta.

rarae.

Apertura subrotun-

data. Perisfoma mediocriter incrassatum.

Long. 40? Min. Lat. 18


1893.

Mm.

Cirsotrema Duciei Wrigt/.

SACCO,

Caf. pai. Bac. terz.

Piem. 1S5211.

Tortoniaio? : Colli tortouesi? (rarissima).

OssERVAZIO^^.
il

Questa forma parrebbe quasi un'anomalia del

crassicostatmn

cartellino riguardante l'unico esemplare che se ne possiede indica dubitativamente la


il

sua provenienza dal Torto nesc ; a dire

vero, esso avrebbe quasi pi la

/'nfie-s

elveziana.

C.

Duciei var. propinquior Sacc.


(Tav.
II,
fl^'.

22).

Distinguunt haac var. a var. crassicostaxomala sequentes notae:


Testa minor. Costae longitudinales

minus margine complanatae

supra suturam

subfuniculum minus visibilem efformantes.


Long. 27
1890.

Mm.

Lat. 12

Mm.

Cirsotrema Duciei vv. propinquior Sacc.

SACCO, Cai. pai. Die. terz. Pieni. N5212.


il

Elvezano: Colli torinesi (rarissima).


Osservaziont.

Questa forma

si

avvicina, assai pi che non

tipo, al

C. crassi-

costatum, di cui probabilmente una modificazione poco importante per quanto notevole.

La Scalaria intermedia FacHS

del

Miocene della Persia un Cirsotrema

affine al

C- Duciei nell'aspetto esterno.


Cirsotrema SEGcrENZ.u (Paxt.).
(1887.

PANTANELLI,

,Spec. n.

di Moli, del Mioc. B. S.

M.

I.

Voi. XI', p.

12:),

tav. V,

lg. 4).

1890.

Cirsotrema Segue.izai Pani.

SACCO,

Cat. pai. Bac. terz.

Piem. N 5213.

Elvezano: Sciolze (rara).


Osservazioni.
di cui ebbi

Alcuni esemplari del Piemonte


il

si

possono riferire a questa specie,

ad esaminare

tipo iwr gentile

comunicazione del Prof. Pantanelli.

50

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

C.

Seguenzai

vai',
!I,

subalpina Sacc.
tig.

(Tav.

23).

Distinguunt liane
terduni 2

var.

sjjecie

typica sequentes notae:

Testa saepe major. Costae longitudinales 1 vel 2 minores crassioribus alternai, in-

magnae propinquae; minus

rotundo-laevigatae. Suturae profundiores. Basis

funiculits et regio diacoidea

parum

pentpicuae.

Long. 50?
1890.

Mm.

Lat. 22 Mra.

Cirsoirema Seguenzai var. subalpina Sacc.

SACCri,

Cai. pai. Bac. terz. l'iein.

N"o214.

Elveziaiio: Colli torinesi, Sciolze (rara).


C.

Seguenzai var. subDodeeleini Sacc.


(Tliv.
II,

tg.

24j.

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa magis elongato-turrita. Anfractus convexiores
diioles
,

subangulati. Costae
Varices

loigfu-

emine ut iores, rotundatiores, inter

se distantiores.

parwm

caeteris costis

majores.

Long. 55
1800.

Mm.

Lat. 20

Mm.

Cirsoirema Seguenzai var. suhDoderleini

Sacc SACCO,
(rara).

Cai. pai. Bac.

?.

Pie??;. N'"5215.

Elveziano: Colli torinesi ''Casalborgoue)


Osservazioni.

Indica

il

nesso esistente fra C. Seguenzai e C. Doderleini.

C. Segutenzai var.

mutinopostica Sacc.
tig.

(Tav.

II,

25).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa major, crassior , basi depressior
longitiulinales distantiores,
.

Anfractus convexiores, depressiores, Costae


et

interdum varicosae, sa<pe costula parvula

depressa costa

magmi

conjuncta. Apertura rotundatior.

Long. 60?

Mm.

Lat.

2(5

Mm.
(rara).

Tortoniano? : Montegibbio

Osservazionl La dura marna calcarea che riempie l'unico esemplare comunicatomi


dal Prof. Pantanelli, ricorda meglio
il

terreno elveziano che non quello tortoniano.

Cibsotrema Doderleini
(1887.

(Pant.).
I.

PANTANELLI,
C.

Sp. n. Moli. Mioc. B. S.

M.

Voi. XII, p. 128, tav. V,

flg.

3).

Doderleini var. crassicostatoide.s Sacc


(Tav.
II,

lig.

26).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa aliquantum

minus

crassa.

Costae longitudinales

minus

depressae, subrotnn-

datiores, costis transversis subvisibilibus ornatae.


1890. Cirsolr. Doderl. var.

crassicost. Sacc.

SACCO,

Cai. pai. Bac. ten:.

Piem. N 5216.

Elveziano:

Colli torinesi (rara).

OssERVAZio.vi.

Questa forma

che potei confrontare

col tipo della specie

comuil

nicatomi dal Prof. Pantanelli, mostra come esista un nesso a)bastanza stretto fra
Doderleini, ed
1

C.

C. Seguenzai e crassicostatum.

DESCRITTI DA

F.

SACCO

51

ClRSOTREMA ANTIQOOVARICOSUM SaCC.


(Tav.
II,
tg.

27).

Testa elongato-turrita. Spira acuta. Anfractus suhconvexi

perappropinquati.
elatis et

So-

turae paravi profundac. Superficie^ transversini 4-5


rosis costicillis depressissiniis

costulis

parum

pernume-

interdum

suboblitis, ornata. Costae longitudinales crassae,

nppropinqiuitae, basi perdepressae, subdiscum et funiculum basalem efformantes ; varices


saepe percrassae, numerosae. Apertura sitbrotundata. Peristoma crassum.Umhilicus tectus.

Long. 30 Jlm. Lat. 14

ilin.

1890. Cirsolreina antiquovaricosKin Sacc.

SACCO,

Cat. pai. Bac. lerz. Pieni. N" 5217.

Tongriano: Cassinelle (rarissima).


Osservazioni.

Questa forma ricorda alquanto

il

C. varicosum

ma

avvicinasi

pure
fratti

al

C. sthenorijtocrispum,

da cui

differenziasi per per le grosse varici, per gli an-

non subangolosi superiormente


C.

e per la base subdiscoidea.

ANTiQUOVARicosuM var. sniPLicuLA Sacc.


(Tav.
li.

lg.

28).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Varices rariores
,

minus

crassae.

Costae longitudinales aliquantulum distantiores.

1890. Cirsolr. aniiquoraric. var. sitnplic. Sacc.

SACCO,

Cai. pai. B.

t.

Pieni. N5218.

Tongriano: Cassinelle, Dego


Osservazioni.

(rara).
al

Questa forma avvicinasi molto,

C. sthenorytocrispum.

Ciesotrema eosubvaricosum Sacc.


(Tav.
11,

tg.

29).

Testa turrito-longa. Spira acuta. Anfractus suhconvexi. Suturae parum profundae.


Superficies transversim costulis 4-5 valde elatis et costicillis

minoribus numerosis or-

nata. Costae longitudinales simpUces, regulares, perraro subvaricosae (deinde superficies


subcanc.ellata), basi fortiter angulosae,
itfform/intes.

non

defle.vae,

regionem discoideam

et

funiculum

Apertura subrotundata. Peristoma subcrassum, Umbilicus

tectus.

Long. 30
1890.

Mm.

Lat. 14

Mm.

Cirsoirema eiisulvaricosum Sacc.


Cassinelle,

SACCO,

Cat. pai. Bac. lerz. Pienionte.'H" h2\Q,


rara).

Tongriano: Carcare,
Osservazioni.

Dego (alquanto

Distinguesi dal C. antiquovaricosum solo per la costulatui'a.

Ciksotrejia taukovaricosdm
(Tav.
II,
(g.

Sacc

30).

Testa turrita. Spira acuta. Anfractus suhconvexi. Costae transversae

magnae

5-t

pernumerosis

costicillis alternatae.

Costulae longitudinales graciles, cristulosae, in an~

fractu ultimo 22 circiter, superne saepe submucronatae, interdum varicosae, basi subdepressae,

non

dilatatae.

Funiculus basalis perspicuus. Apertura rotundata. Peristoma

percrassum. Umbilicus om,nino tectus.

Long. 15-30
1890.

Mm.

Lat. 7-12

Mm.

Cirsotrema laurovaricosum Sacc.

SACCO,

Cai. pai. Bac. lerz

Plein. X' 5220.

Elveziano: Sciolze, Bersano (non rara).


Osservazioni.
latura,
7

Questa forma ricorda alquanto 'Acrilla? taurinensi^ nella costu-

ma

avvicinasi specialmente al C. miovaricosum.

F. Sacco.

52

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE EOO.


C.

TAUROVARICOSUM Var. VARICOSIOE SaCC.


(Tav.
II,

flg.

31).

Distinguimi hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa

plerumque minor. Costulae transversae


Varices frequentiores.

crassiores et elatiores

deinde super-

ficies subcancellata.

Long. 12-25-30

Mm.

Lati 6-11-12

Mm.
SACCO,
Cat. pai. Bnc. terz. Pieni.

1890. Cirsotr. taurovaric. var. varie. Sacc.

N 5221.

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Serravalle Scrivia (non rara).

Osservazioni.

Questa forma, pi che non

il

tipo,

avvicinasi al C. miovaricosum.

CmaOTREMA MIOVARICOSUM
(Tav.
II,

SaCC.

flg.

32).

Testa turrita. Anfractus mediocriter convexi. Costae transversae in anfractu ultimo

-6

circiter,

magnae, pernumerosis

costicillis interm.ediis separatae.


,

Varices

plerumque
costis

4 in unoquoque anfractu, crassissimae , elatae


dinales numerosae
,

margine suhrotundato. Costae longitu,

16 circiter in anfractu ultimo

graciles

parum

ornatae

transversis aliquantulum, elatiores', basem versus fortiter deflexae (funiculum basalem


e/formantes)
;

basi depressae. Apertura

subrotundata. Peristoma integrum , antice

sitb-

planatum, in regione collmnellari gracile.


Long. 40?
1800.

Mm.

Lat. 15

Mm.

Cirsotrema miovaricosum Sacc.

SACCO,

Cat. pai. Dar. terz.

Piem. N 5222.

Tortoniano: S. Agata (rara).


Osservazioni.

Questa forma mostra molti caratteri di


la

affinit col

C. varicosum-,

di cui potrebbe essere

progenitrice pi o

meno

diretta; essa
le

ha per anche diversi


dertoSeguenzai e sub-

caratteri di somiglianza con alcune variet (specialmente

var.

Seguenzai) del

crassicostatum e del C. aberrans.


C.

unovARicosuM var. ducieiformis Sacc.

Disti nguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa major.

Costae longitudinales depressiores, inter se magis appropinquatae.


Lat. 20

Long. 45?
Elveziano:

Mm.

Mm.

Colli toi'inesi (rara).

Osservazioni.

Questa forma, di cui posseggo un solo esemplare incompleto, semil

brami sempre pi collegare


e dell'affine C. Duciei.

gruppo del

varicosum a quello del C. crassicostatum

Cirsotrema varicosum
(1831.

(Lk.).

LAMARCK

in

DESHAYES,
C.

Risi. Nat. Vers-Enc.

mlh. T.

Ili,

pag. 930).

varicosum var. ligustica Sacc


(Tav.
Il
,

flg.

33).

Distinguunt

liane var.

a specie typica sequentes notae:

Costae transversae sat visibiles. Costae longitudinales ad suturam saepe

minus pla-

nulatae, in anfractibus ultimis plerumque 6-7, inter varices subregulariter dis2)0sitas.

Long. 35

Mm.

Lat. 12

Mm.

Piacenziano: Zinola presso Savona (rarissima).


Osservazioni.
subtorride, nel

interessante l'incontro di questa forma, ora limitata alle regioni


pliocenico.

terreno

Le

alquanto

affine

la var.

corallina Sacc. (1848.

Scalaria vai-icosa LK.-WooD-Crag Moli., tav. Vili,

flg. 14).

DESCRITTI DA

F.

SACCO
SaCC.

53

CmSOTEEMA? rAUROPALIOIDES
(Tav.
II,

fig.

34).

Testa parvula

conicoturrita

imperforata. Anfractus convexi , profunda


13-14 circiter in unoquoque anfractu

sutura

dsjuncti, transversim sublaeves., vel laevissime striolati, loiigitudinaliter costati. Costae

longitudinales elatae

cristato-crassae

margine

rotundtitap, raro varicosae.

Testae basis subdepressa, funiculo crasso, supra costas lon-

gitudinales decurrenti, ornata. Apertura sub rat Ululata.

Long. 5

Mm.

Lat. 2

'j^

Mm.
(rara).

Elveziano: Colli torinesi


Osservazioni.
individuo

L'unico esemplare
adulto.

conservato, incompleto, rappresenta


delle

forse

un
al-

non completameiite

La forma

coste longitudinali

avvicina

quanto questa specie ad alcune Opalia.

ClESOTREMA EUSTICUM (DeFE.).


(1827.
(1840.

DEFRANCE,

Dict. Se. Nat, T. 48, p. 20).


(Se. sul)spinosa). Atlas

GRATELOUP

Cond.

PI.

12, flg.

10).

Malgrado l'imperfezione della diagnosi del Defeance, credo dover adottare il nome da lui proposto, tanto pi che il Grateloup stesso lo ammette come sinonimo del suo,
che nominalmente data dal 1832; d'altronde l'identica provenienza rende pi
l'opinione adottata. Foi'se questa forma potrebbe esser considerata
sicui'a

come una

variet del

C.

pumiceum, ma non avendo avuto

in

esame

gli esemplari di
li

Bordeaux, non posso per

ora che adottare l'opinione del


1840. Scalarla
1842.

De

BotTRT che

esamin.

pumicea Br.

1847.

1890. 1890.

Cirsotrema pumiceum rusticum Defr.

MICHELOTTI, Rivista Gasler., p. 9. SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 28. 3" ed p. 54. MICHELOTTI, Foss. mioc, p. 160. HCERNES, Foss. mioc. tert. Beck. Wien., p. 477, 478. MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., p. 83. NYST, Tabi. Si/n. gen. Scalarla, p. 52 (pars). DE BOURY, Revis. Scalid. mioc. plioc. Italie, p. 206. SACCO, Cai. pai. Bac. lerz. Piem. N 5223.
,

Elveziano: Colli torinesi (non rara).


C. RusTicuii var.
(1856.

Hoernesi (De Geeg.).

(1889.

HCERNES, DE GREGORIO, Studi

Foss. Moli. Ieri. beck.

Wien

Tav.
9).

46, flg.

11).

sul gen. Scalarla, p.


II,
flg.

(Tav.

35).

Distinguunt lume var. a specie typica sequentes notae:


Anfractus convexiores
spicuae. Costae
,

deinde suturae latiores. Costae


parviores
,

et

striae

transversae per-

longitmliuiles

distantiores

ad suturam gracillimae,

non

sursum productae. Varices numerosae.


Long. 15-33
1890.

Mm.

Lat. 8-15

Mm.

Cirsotrema rustican var. Hoernesi Sacc.

SACCO,

Cat.pal. Bac. lerz. Piem. N" 5224.

NB.
si

La sinonimia
il

del resto identica a quella indicata

per la specie. Nel caso

volesse elevare questa forma al grado di specie, esistendo gi

una

C. Hoernesi Pant.^

proporrei per questa

nome

di mioeuropaea.
(frequente).

Elveziano: Colli
Osservazioni.

torinesi. Sciolze, ecc.

In Piemonte

assai pi

comune che non

il

tipo.

54

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.


C.

RUSTicuM var. gigantea (Sacc).


(Tav.
II,

fig.

36).

Dsfiiguunf hanc var. a var. Hoernesi (De Greg.) sequentes notae:


Testa major. Costae transversae depressae,
Long-. 45
1890. C.

ad suturam

deflexae.

Mm.

Lat. 20

Mm.
SACCO,
Cat. pai. B. terz. Pieni.

rusUcum

var. Haernesi subv. gigantea Sacc.


toi'inesi

W 5225.

Elveziano: Colli

(rara).

C.

RusTicuM var. transversa (Sacc).


(Tav.
II,

tg.

37).

Distiiiguunt hanc var. a var.

Hoernesi (De Greg.) sequentes notae:


,

Testa parva. Costae transversae sai pcrspicuae

deinde superficies subcancelJata.

Long. 13 Min. Lat. G


1890. C.

Mm.
.S'aee.

rnslicum var. Hoernesi subv. transve-sa

SACCO, Cat. pai. B. terz. Pieni. N 5226.

Elveziano: Colli torinesi. Sciolze (non


Osservazioni.

rara).

Potrebbe forse rappresentare individui giovanili.


C.

rusticum var. longissima Sacc.


(Tav.
II,

tg.

39j.

Distinguimi hanc var. a var. Hcernesi (De Greg) sequentes notae: Testa elongatior, apice peracuta. Suturae latiores. Costae aliquantulum distantiores.
basalis in regione suturali visibilis.

Anfractuum funiculus
Long. 20-25
1890.

Mm.

Lat. 8-10

Mm.

Cirsotrema rusticum var. longixxima Sacc.


torinesi,

SACCO,

Cai. pai. B. lerz.

Piem. N5"227.

Elveziano: Colli

Albugnano (non

rara).

C.

RUSTICUM var. transiens Sacc.


(l'av.
II,

tg.

38).

Disti nguunt liane var. a specie typica sequentes notae:

Anfractus convexiores. Varices numerosae. Costa longitudinales ad suturam parum


elatae, deinde sutura latior.
'

Long. 19
1890.

Mm.

Lat. 8

Mm.

Ciraotrema rusticum. var. transiens Sacc.


Colli torinesi (rara).

SACCO,

Cat. pai. B. terz.

Piem. N 5228.

Elveziano:

Osservazioni.

Questa forma, che

si

avvicina molto

al

tipo,

presenta caratteri di

passaggio al C. pumicewm.

Cirsotrema PL'iacEUM (Brocch.).


1814.

Tnr}0 pnniiceus

Br.

1827. Scalarla

pnmicea

1827.

Bi'fr.

Brocch.

BROCCHI, Cond, foss. subapp., p. 380, tav. VII, SASSI, Saggio geol. Bac. terz. Albenga, p. 478. DEFRANCE, Dict. Se. Nat., voi. 48, p. 19. BONELLI, Calai, ms. Mas. Zool. Torino. N 657, BRONN, IL ieri. Geb., p. 66.
MICHELOTTI, Rivista Gaster., SISMONDA, Syn. nelh., V ed.,

p.
12.

fig.

3.

658.

p. 28. p. 54.

2" ed.,

MICHELOTTI,

Foss.

Mioc,

p.

160.

DESCRITTI DA
1848. Scalarla

F.

SACCO

55

pumicea Defr.
>^

1852.
1861.

Brocch.

1866. 1867.
1871.

>>

BRONN,

Ind. pai., p. 1116.


167.

D"0RB1GNY, Prodi: Pai. Strat. T. Ili, p. MICHELOTTI, l. Mioc. inf., p. 65. HCERNE?, Foss. Moli. Terf. Beck. Wi^n,

p. 477, 478.

WEINKAUFF,

^^

1873. 1884.
1890.
1S90.

JEFFREYS, Moli. Lighining a. Porcupine Exped., p. Cirsoheiaa pumiceuni Bronch. DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p.

Die Conch. Mf/elm., p. 240. NYST, Tabi. Syn. et Syn. gen. Scalarla, p. 52. COCCONI, En. sist. Moli. mioc. plioc. Parma, p.

127. 140.

203.

SACCO,

Cai. pai. Bac. terz.

Piem. N 5229,

Piacenzinno: Astigiana, Albenga (rara).


Astiano: Astigiana, Pocapaglia presso Bra (rara).
Osservazioni.

Prendendo per

tipo

della specie la

forma figurata dal Brocchi

non

si

potrebbe veramente ammettere che essa esista in Piemonte, poich nessuno degli

esemplari da

me

osservati presenta

le

coste

longitudinali

cosi

staccate

come

in detta

figura; siccome per alcuni mostrano

qua e

l tale distacco,

credo poter indicare la specie


al di-

nel Piemonte, anche supponendo


stacco delle coste longitudinali.

un

po' esagerata la

forma in questione riguardo

C. PUMiCEUJi var.

procomitalis Sacc.
rig.

(Tav.

II,

40).

Distinguunt liane var. a var. fimbriata (Bors.) sequentes notae:


Testa aliquantulum minor,
suturalis

minus

fortitar scalarata. Anfractiis convexiores. Canalis

minus

latus.

Long. 22
1890.

Mm.

Lat. 8

Mm.

C. pitiiiiceum var.

procomitalis Sacc.

SACCO,

Cat. pai. Bac. terz. Piem. N 5233.

Elveziann:

Colli torinesi (rarissima).

Osservazioni.

I fossili

elveziani attribuiti
;

dai

diversi

autori

al

C.

pumiceum

appartengono invece
al C.
Il

al

C
C.

rusticum

trovai per

un esemplare

attribuibile
la

indubbiamente

pumiceum ed

affinissimo alla Y&r. fimbriata, di cui certo


il

forma progenitrice.

MiCHELOTTi indica

pumiceum anche

di Carcare [Tongriano]; nella sua collezione

per non ebbi ad osservare del Tongrinno nulla di paragonabile a detta specie.
C.

PUMiCECM

var.
II,

dertonensis Sacc.
tig.

(Tav.

41).

Distinguunt hanc var. specie typica sequentes notae:


Testa minor, depressior, magis conica, fortiter scalari^. Costae long it ud nales sub-

undulatae, perappropinquatae , fere conjunctae ; prope funiculum basalem grariles, disjunctae. Faniculus basalis crassus, elatus, continuus.

Long. 14-17
?1862. Scalarla
1893.

Mm.

Lat. 7-8

Mm.
DODERLEIN,
Terr. mioc.
//.

pumicea Br.

cenlr., p.

18.

Cirsotrema

pumiceum

var. dertonensis Sacc.

SACCO,

Cat. B. terz. Piem. N 5233.

Tortoniano: Stazzano (non rara).

Osservazione.

Questa forma collegasi strettamente colle var. fimbriata ed in-

ganna, di cui

certamente la progenitrice.

C.

PUMICEUM

var.

ingauna (Issel,
Il,

m.s.).

(Tav.

tig.

42).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:

56

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARU DEL PIEilONTE ECC.


,

Testa aliquantulum viinor

magis conica, magis regulariter


,

et

fortiter scalaris.

Costae
tinuus.

longitudinales

suhundulatae

plus minusve conjunctae. Funiculus basalls con-

Long. 17

Mm.

Lat. 8

Mm.
Toi-sei'o

Piacenziano: Albenga, Eio


Osservazioni.
plare

(alquanto rara).

Questa forma collegasi specialmente colla var. fimbriata.


di

Un

esem-

mi venne comunicato dal Museo


C.

Genova coU'indicazione: Scalaria inganna Issel.


var. fembriata (Bors.).
II,

PDMiCEUM

(Tav.

fig.

43).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Costae transversae suhundulatae, plerumque

conjunctae

tantum

interstitiis

pun-

ctiformihus subdisjunctae , basi graciles disjunctae. Funiculus basalis non interruptus.

Long. 10-30
1821.

Mm.

Lat. 5-12

Mm.

Scalaria fimbriata Bors.


lanceolata Br.f Melania elongala Bro'tgt.

BORSON, Saggio

oriti,

piem.,

p.

92

(333).

Tav.

II,

fig. 9.

1830.
1847. 1848.

Cai. rais. Coli.

min. Twin,

p. 623.

MICHELOTTI,

Bescript. foss.

mioc,

p.

163.

1871. Scalaria fimbriata Bors. 1890.

BRONN, Index pai., pag. 712. NYST, Tabi. sijn. gen. Scalaria, p. 32. DE BOURY, Rev. Seal. Italie, p. 282 (confusa C.

1890. Cir'sotrema

pinniceum

vur. pseudocon. Sacc.

fimbriata Bors. con Se. fimbriata Bon.). SACCO, Cat. B. t. Piem. N 5230.

Piacenziano: Astigiana, Vezza d'Alba (frequente).


Astiano: Astigiana, Stura di Cuneo,
Osservazioni.
ecc. (frequente).
,

Questa forma ben distinta dal tipo

almeno per quanto

si

pu

giudicare dal lavoro del Brocchi. Essa costituisce una bellissima variet (non una semplice

anomalia per erosione), variet molto comune e quindi assai importante.


la Se. fimbriata Bors.,

Essa certissimamente
sul tipo stesso del

come

potei assolutamente assicurarmi

Bohson, conservato nel Museo geologico di Torino.

Questa forma molto affine alla var. comitalis


radiata

De

Stef.

(istituita

come

specie, poi

come forma

d'erosione), anzi

non mi stupirei che


che
la

ulteriori studi facessero cono-

scere che la var. fimbriata

non

sia altro

forma adulta della var. comitalis. Prima

di aver esaminato l'esemplare tipico del Borson,

avevo dato a questa forma

il

nome

di

pseudocomitalis, che deve quindi ora scomparire.

C.
(1877.

PUMiCEUM

var. comitalis

(De
Voi.

Stef.).
Ili,

DE STEFANI, N.

spec. di Moli. pi.

B. S. M.
Stef.

I.

p. 75, tav.

IV, flg. 7.*).

1890.

Cirsotrema pumiceum var. comitalis De

S.\CCO, Cat. pai. B.

l.

Piem. N 5231.

Piacenziano: Vezza d'Alba (non rara).


Osservazioni.

La

piccolezza degli esemplari fa dubitare che questa sia la forma

giovanile della var. fimbriata.


C.
(1841.

PuracEUM

var.

serrata (Calc).
II,

CALCARA, Mem. Cond,


(rara).

foss. Altavilla, p. 47, tav.

fig.

4).

Astiano: Astigiana
Osservazioni.

Questa variet, afinissima alla var. fimbriata, se ne distingue a che per piccole differenze oi'namentali.

primo

tratto per la foi'ma pi conica, oltre

DESCRITTI DA

F.

SACCO

57

ClRSOTREMA EXPUMICEUM (SaCC).


(Tav.
11,

flg.

44).

Testa imperforata, elatoturrita. Suturae profundae, canaliculatae. Anfractus parxim

convexi, longitudinaliter costati. Costae longitudinales, pernumerosis lamellis constitutae,


pererassae, laeviter undulatae, superne complaiatae, perappropinqiiatae , interdum interstitiis punctiformibus

subdisjunctae, interdum fere

omnino conjunctae, superne apicem,


ex-

versus productae {deinde canalis suturalis). Varices crassae sai frequentes, saepe in ca-

nalem productae. Apertura subrotundata. Peristoma integrum; interdum labium


ternum superne submucronatum.
Long. 14-27
1890.

Mm.

Lat. 6

'/2-9

Mm.

Cirsotrema expumiceum Sacc.

SACCO,

Cat. pai. Dac. terz. Pievi. N''5234.

Astiano: Astigiana (non rara).


Osservazioni.

Questa forma b certamente una

derivazione

del

C.

pumiceuni

ma

caratteri che

la distinguono, sia nelle coste la

che nel disco basale, sono cosi spiccati,


quale per presenta in alcuni individui

che parmi opportuno farne una specie a parte,


la tendenza, direi, di avvicinarsi al C.

pumiceum.

Cirsotrema

ora limitati a poche


tei'ziario

forme nelle regioni calde, farono straordinapiemontese, specialmente durante 'Elveziano ;


tre

riamente abbondanti nel bacino


le

forme di Cirsotrema descritte in questo lavoro possonsi raggruppare attorno a


il

tipi principali, cio

gruppo del

C.

lamellosum e del C. crassicostatum,


il

il

gruppo del

C. varicosum

(che sembra collegarsi col primo) ed

gruppo

del C. rusticum. 1 rap-

porti di queste diverse e variabilissime

forme sono provvisoriamente rappresentati nel

seguente quadro. (V.

p. 58).

Sottog.

DISCOSCALA Sacco,

1890.

Questo sottogenere comprende forme che presentano disco basale, a numerose lamelle
longitudinali crestate, ondulate, non varicose;

hanno qualche

affinit coi

Cirsotrema,

ma

specialmente colle Acrilla.

DlSCOSCALA SCABERRIMA (MlCHT.).


182G. Scalarla fimbriata

1840.

Ben. BONELLI, Cat. ms. Mus. zool. Torino. N" 1949 scaberrimaMichi. MICHELOTTI, Rivista Gasterop., p. 11, 9. SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 28.

2'

(1).

ed., p. 54. MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 161, tav. VI, BRONN, Ind. paleont., p. 1116. D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. Tom. p. 81. PICTET, Traitd de Pai., tom. p. 70, tav. 58, HCERNES, Foss. Moli. tert. Bech. Wien, p. 476,
flg.
III, Ili,

9,

IO.

flg. 46.

477.

NEUGEBOREN,

Beilr. Tert. Moli. OberLapiigy, p. 165.


18.

DODERLEIN, Terr. mioc. It. cenlr., p. NYST, Tabi. Syn. gen. Scalarla, p. 56.

sist.

Bon. a scaberrima Miclit. COCCONI, En.

p. 33.

Moli. mioc. plioe.

Parma,

p.

121.

(I)

Non

Se. fimbriata Bors.

1821,

Se.

fimbriosa Bon., come dice

il

De Boup.y

{EI. crii.

Seal. mioc. plioc. Italie, p. 104).

8
.g

DESCRITTI DA
1885.

F.

RACCO

59
terz., p. 268, 271.
p.

Cirsotrema scaberr. Micia.


Iggo.

P \NTANELL1, Sopra alcune Scalarie

DE HOURY,
SACCO,

Rev. Seal. mioc. plioc. Italie,

277 (con-

fusa Se. fimbriata Bora, con Se. fimbriata Bon.).


1890. Disco^cala

scaberrima

Cat. pai. Bac. terz.

Pi^m. N 5235.

Long. 22-40
Tortoniano:

Mm.
S.

Lat. 10-17

Mm.
Bersano, Baldissero, Albugnano (non rara).
Stazzano, Montegibbio (fi'equentissiraa).
tipo della specie sia del Tortoniano,

Elveziano: Colli

torinesi, Sciolze,
fossili,
il

Agata

OssERVAZioxi.
tore della specie

Pare che

quantunque

l'au-

non l'abbia

precisato;

ad ogni modo in gran parte

gli

esemplari elveziani

sono assimilabili a quelli tortoniani. Al conti'ario finora non ebbi a riscontrare questa
specie nel Pliocene,

come

l'indicarono Bonelli,

Michelotti cSismonda; probabilmente

per essa

si

riscontra, fuori del Piemonte, nel Piacenziano inferiore.

D. SCABERRIMA Var. PERPEODUCTA SaCC.


(Tav.
II,
fig.

45).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Suturae amplissimae ; in tota regione suturali funiculus basalis pervisihilis.

Long. 25

Mm.

Lat. 11

Mm.

1890 Discoscala .icaberrima VAr.perproctucta Srtcc

SACCO, Cat. pai. B. terz. Piem. N"5239.

Elveziano: Albugnano
Osservazioni.

(rara).

Eappresenta una esagerazione, direi, della var. subcanaliculata.


D. SCABERRLMA var. PERCOSTULATA (SaCC).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: Costae longitudinales pernumerosae , perappropinquatae
undulatae, in anfractu ultimo 50-60.
1890.

parum

elatae et

pnrum
N
5.'37.

Discoscala scaber-ima suhv. percoslulata


Colli torinesi,
S.

Saec SACCO,

Cat. pai. B. terz. Piem.

Elveziano:
Tortoniano:

Albugnano

(rara).

Agata

fossili (rara).

D. SCABERRIMA var. SUBCANALICULATA SaCC.


(Tav.
II,

flg.

46).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:

Suturae

latae,

subcanaliformes ; interdum in suturis funiculus basalis


subv. subcanalic. Sacc.

visibilio.
52.'18.

1890. Discoscala scaberr.

SACCO,

Cat. B.

t.

Piem. N

Elveziano:

Colli toi'inesi,

Albugnano (alquanto
(frequente).

rara).

Tortoniano: S. Agata

fossili

D. SCABERRIMA Var. PERELEGANS (SaCC).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:

Costarum longitudinalium umlulationes perregulares, deinde


1890. Discoscala

testa eleganter ornata.

scaberrima subv. perelegans Sacc.


S.

SACCO,

Cat. pai. Bac. terz.

Piem. N" 5336.

Tortoniano:

Agata

fossili (rara).

D. SCABERRIilA Var. TAUROTRANSIENS SaCC.


(Tav.
Il,

lg.

47).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


8

F. Sacco.

60

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

Costae loigitudinales aliquantulum

minus

elatae. Costae transversae numerosiores,

emine ntiores. Long. 30

Mm.

Lat. 13

Mm.

1890. Discoscala

scaberrima var. laurulransiens Sacc.


torinesi, Sciolze

SACCO,
is\\'

Cai. pai. D.

t.

Pieni. N5241.

Elveziano: Colli
Osservazioni.

(non

i-;ira).

Parrebbe quasi uu passaggio

Acrilla? taurinejisis.

Discoscala taurocolligens (Sacc.)


(Tuv.
II,

flg.

48).

Sequentes notae distinguunt liane speciem

a D. scaberrima (Micht.):
Testa nagis turrita,
visibilis.

minus

conica. Suturae ampliores


,

in suturis funiculus basalis

Costulae transversae pernumerosae


testae
et

pervisihiles.

Costidae longitudinales per-

numerosae minus elatae; deinde


Testa aliquantulum nuujis

superficies

subcancellata.

ab Acrilla taurinensis (Pant.)

ab A. amoena (PraL.):
Costulae longitudinales
et

turrita.

valde

numerosiores,
superficies

magis
valde

cristatae.

Costae transversae m,inus elatae

minus continuae; deinde

minus

cancellata.

Long. 30

Mm.

Lat. 11

Mm.

1890. Discoscala

scaberrima var. taurocolligens Sacc.

SACCO, Cai. pai. Bac.

t.

Piem. N5240.

Elveziano: Colli torinesi, Albugnano (rara).


Osservazioni.

Questa forma, certamente affinissima alla D. scaberrima, sembra

quasi collegare detta forma sXV Acrilla taurinensis ed air.4.


variet scaberrimoides e subreticula.

amoena, specialmente

alle

Le Discoscala, che paiono non aver rappresentanti nei mari


sentano solo una modificazione delle Acrilla
,

attuali, forse rappre,

a cui

si

collegano insensibilmente

come
2).

accennai pi volte e come indicai provvisoriamente nel quadro delle Acrilla (Quadro N.

Sottog.

ACRILLA

H. Adams, 18G0.
al

Forse questo gruppo meriterebbe d'essere elevato

grado di genere

ma

collegasi

troppo strettamente colle Scalarla, sia per le Discoscala che l'avvicinano ai Cirsotrema,
sia

per

le

Adiscoacrilla, che

mancano

del disco caratteristico basale.

Acrilla? taurinensis (Pant.).


1885. Cirsotr. scab. Micht. var. taur. Pani. 1890. Scalaria taurinensis Pant.
1890. Discoscala taurinensis

PANTANELLI, Alcune Seal,


Sani. mioc.
II., p.

terz.^&g. 270, 271.


flg. 2.

DE BOURY, Rev.

SACCO,

279-280, tav. IV,

Cai. pai. Bac. lerz.

Piem. N 5242.

Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara).


Osservazioni.
parte
si

Questa forma molto

diffoi'ente dalla

Discoscala scaberrima; d'altra

avvicina pure assai ad alcune variet di Acrilla amoena, specialmente alla sua
per

var. subreticula, a cui si collega insensibilmente

mezzo della D. scaberrima var.

taurotransiens e della Discoscala taurocolligens.

Quadro N.
Attualit
A. decussata Lk. (sec. Reeve,

II
fig.

114

A. cancellata

Humph.)

Ad. delicatula

cristat.

/'"!"

Astiano

coHigofallens

'

var. e A.

Bronni

A. Libassi e var. milla A. exsemicostata

Ad. Coppi e var.

^'=''"depress.

opal.

Fiacenziano

f^]]^.^\

coHigofallens

var. e A.

Bronni

var.

A. Libassii e var. ligustica

Ad. Coppii e var.

cristat.
villal.

A. plioamoena

A. Stefana e var. leptoglyptoBronni


A. Libassii var.

Tortoniano

A.

amoena

mioBronni

A. interposita

A. exMichelottii

A. Leroyi
1

Elv.

Acrilla? taur. e var. con.


I

A.f angulatotaur

subret. scaber.

var. A.

amoena

var.

Discoscala taurocolligens

Hoernesi subcancellata taurocancellata


subcancellata

}
\

A.

leptoglyptamoena e \&t. percosticillata

Tongriano

A. amoena var.

{ ]

perantiqua
eosubcancellata

praecurrens var. A.

leptoglyptamoena

Bartoniano

A. reticulata

A. Beslonschampi ? A. semiastata

Parisiano

A. reticulata

A. grignonensis

A. multlamella

{gallica)

Snessoniano

Acrilla reticulata

Adiscoacrilla cuisensis

Fiacenziano

D. scberrima
i

var.

Tortoniano

D. scberrima

e var.

perelegans percostulata subcanaliculata

subcanaliculata

Elveziano

Discoscala scberrima e var.

\P''rprodu,cta
)

Acrilla? taurinensts
I

percostulata taurotransiens

D. taurocolligens

Acrilla

amoena

DESCRITTI DA

F.

SACCO

61

A. TAURINENSIS Var. C0NJUN6ENS (SaCC).


(Tav.
II,

flg.

49).

Dlstingxiunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa aliquantulum major. Anfractus
elatiores.

paulhdum

convexiores. Costae longitudinales


et elatae

Costae transversae in regione ventrali crassiores et elaiiores, parvulae

alternatae. Fmiiadiis basalis, circuni discum, crassior et elatior.

Long. 30?

Mm.

Lat. 14 Min.

1890. Biscoscaln taurinensis var. conjungens Sacc.

SACCO, Cat.pal. B.

terz. Pieni. N .5?43.

Elveziano: Sciolze
Osservazioni.

(rara).

Esaminando l'esemplare tipico dell'^. taurinensis


,

potei

nettamente

distinguerne la variet in esame


coll'^. aigulatotaurinensis.

la

quale serve di

raii'abile anello di

congiungimento

ACRILLA ? ANGULATOTAURINENSIS (SaCC).


(Tav.
II,

flg.

50).

Distinguunt hanc var. ab A. taurinensis (Pant.) sequentes notae:


Anfractus depressiores, convexiores. Costae longitudinales valde
elatiores, crassiores,

numero minores. Costae


fere carinaeformis.

transversae in regione veitrali valde elatiores, media praedpue

Long. 20-26
1890. Discosoala

Mm.

Lat. 9-12

Mm.

angulatotaurinemi Sacc.

SACCO,

Cat. pai. Bac. terz. Pieni.

'

5244.

Elveziano: Colli torinesi e Tetti Varetti (non rara).


Osservazioni.

Forma che

collegasi quasi insensibilmente coll'^. taurinensis.

ACRILLA AMOENA
(1843.

(PhIL.).
p. 54, tav. Ili, flg.
2:).

PHILIPPI, Beitr. Kenntn. Ter/, versi. Nord. Deut.,

A. AMOENA var. SUBRETICULA (D'OrB.).


(Tav.
1842. Scalarla cancellala 1847.
II,

flg.

51).

SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 28 (pars). MIGHELOTTl, Foss. mioc, p. 161, pi. VI, 13. SISMONDA, Sjn. meth., 2" ed., p. 54. B'Orb. {Se. subreliculata) D'ORBIGNY, Pai. Strat. T. p. 31. Phil. HfflRNES, Foss. Moli. Ieri. Beck. Wien, p. 479. NEUGEBOREN, Beitr. Tert. Moli. OberLapugy, p. 166. MICHELOTTl, Et. Mioci. inf., p. 83. NYST, Tabi. Syn. gen. Scalarla, p. 16 (pars). Mieli. p. 54. Phil. COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Parma, p. 126.
Br.

Micht.

flg.

Ili,

reticulata

Micht.
Phil.

imo. Cirsotrema
1886. 1887.

Michelottii Pant.

s^

1890. Acrilla
1890.
1890.

amoena
Michelottii
reticulata

Phil.

Pant.
Micht.
Sacc.

1890.

amoena

LOCARD, Descript. Faune tert. Corse, p. 105-107. ?A<TA^KLU, Sopra alcune Scalarle terz., p. 262-26S. Specie nuove di Molluschi, p. 128.

DE BOURY,

Fauna foss. di Montese, p. 29. Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 227.

>^

>^

^^

p. 229.
p. 230.

SACCO,

Cat. pai. Bac. terz. Pieni. N" 5259.

Elveziano: Colli torinesi, Albugnano (non rara).


Osservazioni.

Questa forma non certamente altro

che una variet della

62
Se.

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.


si

amoena

Phil., da cui (tenendoci strettamente alla descrizione del Philippi) essa


il

distingue a primo tratto anche solo per

molto maggior numero di coste longitudinali


trasverse maggiori. Essa fu indicata dal

e per

le costicine trasvei"se alternate colle coste

MiCHELOTTi come

specie distinta col


,

in altro scuso dal Philippi

dal

nome di Se. retlcidata, il qual nome, perch gi usato Solander e dal Sowerby venne dal D'Orbigny can,

giato in Se. siibreticula ; ci

non conoscendo

il

Pantanelli, pi tardi corresse

la Se. re-

ticulata Miclit. in Se. Miehelottii, denominazione quindi che deve scomparire.

Quanto

alla Se. Miehelottii di

Pantano

avendola avuta

in

comunicazione

potei

assicurarmi esser ben diversa dalla forma ora in esame (vedi


mioc. plioc. Italie,
p.

De Boury
il

Rev. Seal,
di Se. Mi-

229, 230, 231), e siccome essa

non pu portare

nome
57).

ehelottii, poich questo fu istituito iu altro senso, cio

come sinonimo
fig.

di Se. reticulata,

propongo per essa

il

nome
come

di Aerilla exMielielotti Saec. (Tav. II,


nella figura

Debbo

poi notare

data dal Michelotti non siano state indicate


esiste nettissimo,

le costicille alternate alle

maggiori coste trasverse, carattere che

come

potei esattamente constatai"e sull'esemplai'e tipico gi figurato da JIichelotti e che credetti

opportuno quindi far figurare di nuovo (Tav.

II, fig. 51).

La

variet in questione collegasi

coll^4.

taurinennis
alla
stessa

(Pant.), tanto che altri poIl

trebbe forse considerarle

come appartenenti
trattasi

specie.

Cocconi

cita la Se.

amoena come

pliocenica
il

probabilmente di una forma


la

affine.

Notisi che

Michelotti nel 1861 corresse

sua Se. reticulata in Se. amoena Phil.,


identificata a quella

ma

credo veramente che la

forma del Piemonte non possa essere


il

tipica, ritenendo questa nei limiti iu cui la pose

Philippi colla sua diagnosi originale.

A. amoena var. scaberrimoides Sacc.


(Tav.
11,

fig.

52).

Distinguunt hanc vai: a var. subreticula (D'Orb.) scquentes notae:


Testa aliquantulum minor. Costulae longitudinales numerosiores, in anfraetu
tim,o 2'raeter 50,
til-

aliqiiantulmn elatiores, laeviter suberistatae. Costae transversac minus


reticulata. Inter costas trans-

elatae et

versas

mlnus eontinuae, deinde testae superfieies niiiius magnas una vel plures costicillae conspiciuntur.

Long. 30

Mm.

Lat. 11

Mm.

Elveziano: Colli torinesi (rara).


Osservazioni.
var. subreticula
,

Questa forma, che sembra specialmente collegarsi coU'^. amoena


si

per diversi caratteri

avvicina assai alla Diseoscala scaberrima ed


tal

ancor pi alla D. taurocolligeiis, sempre pi strettamente collegando iu

modo forme

che a primo

tratto

appaiono assai diverse.

A. AMOENA var. S0BCANOELLATA (D'OrB.).


(1840 {So. cancellata)
(1852.
1890. Aerilla

GRATELOUP,

Alias Conchyl.

PI.
30).

XII,

tg.

II),

D'ORBIGNY, Prodr. Pai.

Slrat.,

Tom.

Ili,

p.

amoena

var. subcancellala D'Orb.

SACCO, Cai. pai. Bac. lerz.

Piem. N 5260.

Per

la restante

sinonimia V. la var. subreticula (D'Orb.)


(rara).

Tongriano: Cassinelle, Dego


Elveziano: Colli
Osservazioni.

torinesi, Sciolze,

Bersano (frequente).

Questa forma, finora confusa colla var. subreticula, se ne distingue


le coste

per non avere costicille fra

trasverse maggiori; questa differenza trovasi pure

nellM. Bronni fra la forma tipica e la var. fallens. Anche nelle forme mioceniche (come

DESCRITTI DA
nelle plioceniche) esistono

F.

SACCO
di

63
le

naturalmente esemplari

passaggio fra

due forme a

di-

versa reticulatura trasversa.

Le
tav.
I,

costicille

minori sovraccennate mancano quasi sempre negli anfratti superiori.

Una buona
flg.

figura di questa forma troviamo nel


!;

Locard

Descript.

Faune

tert.

Corse,

11

afdnissima la forma figurata dall'HoERNES


fig.

Foss. Moli. Tert. Beck.

Wien., tav. 46,


il

11"."; notisi che, a quest'ultima figura del Tortoiiiaiio di Baden


p.

De Gregorio
fece
il

Studi gen. Scalaria, 1889,

8 e 9 , facendo una grande confusione

fra Aci-illa e Clathroscala,

il

nome

di var.

Hoevnesi

De

Greg., da non confondersi,

come
forma

De Boury

Et. crit. Seal. Italie, 1891, p. 186, 187

colla Se. Hoevnesi

Pant.,

assai divei-sa, fondata sopra

una specie

di Ottnang.

forse

una forma alquanto simile


orientali).

alla var; subcancellata la Se.

Lermjl Guppy del

Miocene di Trinidad (Indie

A. AMOENA var. TAUROCANCELLATA SaCC.


(Tav.
II,

tig.

53}.

Disting^iunt hanc vai: a var. subcancellata (D'Ore.) sequentes notae:


Costae longitudinales numerosiores, 40-45 circiter in unoquoque anfractu, aliquanttltni

cristatiores ,

passim una

caeteris elatior.

Costae transversae numerosiores, 11-14


,

circiter,

in anfractibus ultimis praecipue, aliquantulum cristatiores

plerumque par-

vulae

et

magnae

suhirregulariter alternae.

Elveziano: Colli torinesi (non rara).


Osservazioni.

Forma

collegata alle variet siihcancMata e suhreticulata.

A. AJiOENA var. perantiqua Sacc.


(Tav.
II,

flg.

?4).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Costae longitudinales numerosiores [40-50 circiter) in unoquoque spatio intercostali

transverso ; numerosae costicillae, plus minusve elatae. In regione basali costulae transversae interdum numerosiores.

Long.
1855.

20-.35

Mm.

Lat. 10-14

Mm.
PARETO, Note terr. numninl. AppetDi. (B. I. SISMONDA, 2\ote terr. nummid. sitp., p. 4. NYST, Tabi. si/n. gen. Scalarla, p. 28.
S. F.), p. 390.

Scalarla decussata Lh.


1855.
1871.

1890. Acrilla

amoena

var.

perantiqua Sacc.
rara).

SACCO,

Cat. pai. Bac. Lerz.

Piem. N"5261.

Tongriano: Cassinelle (non


Osservazioni.

Questa variet aftnissima


si

al tipo

ed

alle variet elveziane, colle

quali certi esemplari


visibili

confondono

in generale per pi'esenta le costicille trasverse assai


;

senza avere una elevata costicilla intercostale

parrebbe quasi intermedia quindi


alle costicille basali sovi'annume-

tra la var. subcancellata e la var. subreticula.


rarie, esse costituiscono

Quanto

un

carattere costante e d'altronde osservansi talora anche nelle

forme elveziane,
A. amoena var. eosubcancellata Sacc.
(Tav.
II,

flg.

55).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Costae longitudinales aliquantulum numerosiores (30-35 in anfractu ultimo); costae

transversae paullulo distantiores, costiciUis intermediis sat elatis disjunctae. Superficies


late cancellatior

Long. 45

Mm.

Lat. 17 Alm.

64
1890.

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECO.

Aerina amoena var. eostibcancella/a Sacc.


(rara).

SACCO,

Cat. pai. Bac. lerz. Pieni. N" 5?62.

Tongriano: Cassinello
Osservazioni.

Si av\'iciiia assai sia alla var.

perantiqua, sia alla forma tipica.

A.

AMOENA

var. mioBeonni Sacc.


Il,

(Tav.

lig.

56).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae


transversae

Costae longltudinales laeviter graciliores, numerosiores fin anfractu ultimo


circiterj.

SO-^'

Costae

rotundatae

perelatae

in unoquoque

spatio intercostali

costicilla

una

conspicitur.

Long. 25

Mm.

Lat. 10

Mm.

1842. Scalarla cancellata Br.


1802.

1890. Anrilla

SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 28 (pars). amoena Phil. DODERLEIN, Giac. lerr. mioc. sup., p. 18. amoena var. mioBronni Sacc. SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Pieni. N
S.

5263.

Tortoniano:

Agata

(rara).

Osservazioni.
si

Parrai questa una bella forma di passaggio tra 1'^. amoena, a cui

assomiglia per

le

depresse coste longitiidiuali e 1'^. Bronni (specialmente la var. fallens)

alla quale si avvicina per quasi tutti gli altri caratteri.

ACRILLA PLIOAirOENA SaCC.


(Tav.
II,

Jig.

58).

Testa

elongato-turrito.

Anfvactus suhconvexi
,

perappropinquati ; suturae panini


,

pirofundae. Costae longitudinales crassae

subrotuidatae
5,

in anfractu ultimo 30-3')

perraro subvaricosae. Costae transversae majores


elatiores, in

suhrotimdatae, costis tranversis panilo

imaquaque

intercisione suhgranulares , a sutura supera distantes.


et

In uno-

quoque

sulc.o

transverso intercostali

prope suturam supcram

costicillae 1, vel 2, vel

plures conspiciuntur. In disco basali costicillae spirales


biliores.

costicillis

irradiantibus visi-

Long. 30

Mm.
:

Lat. 10 Jlm.

Piacenziano

Savona

(rarissima).

Osservazioni.

Potrebbe forse essere questa una forma anomala,

ma

essa certo

ben

distinta sia dall'A

amoena che

dall'^. Bronni;

si

avvicina per meglio all'^. amoena.

AcRiLLA Bronni
(Tav.
1831. Scalarla decussala
II,

(Seg.).
59).

flg.

1842.
?

1856.

1861. 1871.
1873.

BRONN, //. tert. Geb., p. 67. SISMONDA, Syn. meth,, V ed., p. 28. Grateloupi E. Sismd. SISMONDA (in scliedis). amoena Phil. HCERNES, Foss. Moli. tert. Bech. Wien, p. ^79. MICHELOTTI, El. Mioc. inf., p. 83. NYST, Tabi. syn. gen. Scalarla, p. 16 (pars). decussala Lh. COCCONl, En. Moli. mioc. plioc. Panna, ecc., p.
Lh.

126.

1876. 1877.
1880.
1885.

Bronnii
reticulata
fallens

Seg.

Micht.

SEQUENZA., Sludi stratigr. foi-maz. plioc. It.mer.,-p.

96.

Pani.
Phil.

amoena
Bronni

1890. Acrilla 1890.

Seg.

LOCARD, Bescripl. Faune terr. tert. Corse, p. 105-107. FONTANNES, Gaster. Valle Rhone, p. 120. PANTANELLl, Sopra alcune Scalarie lerz., p. 202-268. DE BOURY, Rev. Seal. m/oc. plioc. Italie, p. 224-225.
SACCO,
Cai. pai. Bac. lerz.

Piem. N" 5256.

Piacenziano: Astigiana, Viale presso Montafia, Piacentino, Bordighera (frequente).


Astiano: Astigiana (frequente).

DESCRITTI DA
Osservazioni.

F.

SACCO
sia stata
si

65
confusa
sia

strano

come per

tanto

tempo questa forma

colla eocenica Se. decussata, sia colla

miocenica Se. amoena, mentre

distingue assai
il

bene specialmente per

le costole

lougitudiuali elevate, crestate.


specie,

vero che gi

Sismoxda

aveva riconosciuta l'autonomia di questa

come mi
autori

risult dalle schede del

Museo
tuie

geologico di Torino dove essa era indicata col

nome

di Se. Grateloupl Sismo.,

ma

nome rimase
appellativi di

inedito; solo

recentemente

diversi

diedero

a questa

forma

gli

Bronni Seg., fallens Font., ausonia De Stef. e Pant. Prendo a tipo le forme che tra i cingoli trasversi non pi-esentauo cingoli minori (eccetto che tra i due cingoli basali), giacch tale carattere non indicato dal Seguenza.
A. Bronni var. colligofallens (Sacc).

Distinguunt hanc vai: a specie typica sequentes notae:


Inter cingula transversa malora saepe cingula perminuta
1890. Acrilla
et

perdepressa.

Bronni

var. colligofallens Sacc.

SACCO,

Cut. pai. B. terz. Pieni. N 5257.

Piacenziano: Albenga (non rara).


Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni.

una

vei'a

forma di passaggio tra

il

tipo e la var. fallens.

A. Bronnt var. fallens (Font.).


(1880.

FONT.\NNES. Moli,
Bronni

plioc. Valle

Rhne,

p.

120, tav. VII, flg.

14"-'').

1890. Acrilla

var. fallens Pant.

SACCO,

Cat. pai. Bac. terz. Pieni. N" 5258.

Piacenziano: Astigiana (rara).


Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni.

Come

risulta dalla figura del


i

Fontannes

questa forma presenta

sempre ben spiccato un cingolo minore fra


semplici e molto simili a quelli dell'^.

cingoli trasversi maggiori.

per a noi

tarsi che questi cingolini intermedi appaiono solo negli ultimi anfratti, essendo

primi

amoena

Phil., ci che molto naturale, giacche

credo che quest'ultima sia

la

progenitrice dell'^. Bronni.

Acrilla leptoglyptamoena Sacc.


(Tav.
II,

flg.

60).

Testa media, turrita

imperforata. Anfractus

parum
,

convexi

perappropinqicati.
,

Suturae

parum

profundae. Costae transversae numerosae


,

depressae

saepe

magnae
,

et

parvae alternatae
statae,

in regione ventrali praecipue. Costae

longitudinales

graciles

cri-

perappropinquatae, pernumerosae, in anfractu ultimo 50 circiter , basi fortiter

deflexae.

Faniculus circumumbilicalis valde perspicuus, pereminens. Regio basalis disco

subplanato munita.

Long. 15-25
1890. Acrilla

Mm.

Lat. 7-12

Mm.

leptoglyptamoena Sacc.
Colli torinesi

SACCO,

Cat. pai. Bac. terz. Piem. N" 5264.

Elvesiano:

(non rara).
si

Osservazioni.

Questa forma

avvicina

all' A.

amoena,

ma

specialmente alla

plio-

cenica A. Stephanii, di cui potrebbe forse essere una forma atavica pi o

meno

diretta.

A. leptoglyptamoena var. praecurrens Sacc.


(Tav.
II,

flg. 61).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:

66

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.


elatiores ; deinde testae superficies ali-

Testa plerumque major. Costae transversae quantulum suhcancellata.

Long. 20-35

Mm.

Lat. 11-15
v;ir.

Mm.
praecurr. Sacc.

1890. Acrilla leploglijptam.

SACCO, Calai. Bac.

t.

Piem. N" 5266.

Tongriano: Carcare, Carpeneto, Dego, Cassinelle (alquanto frequente).


Osservazioni.

Questa forma avvicinasi, pi che non

al tipo, a.\l'A.

amoena Phil.

a causa della maggiore elevazione delle sue coste trasverse; ne tuttavia ben distinta
per
la

relativamente grande elevazione delle coste longitudinali.


A. LEPTOGL\'PTAMOENA Var. PERCOSTICILLATA SaCC.
(Tav.
II,

flg.

62).

Distingmmt hanc

var.

specie typica sequentes notae:

Costae longitudinales numerosiores et magis appropinquatae.


1899. Acrilla leptoglyplam. var. percosHcillafa Sacc.

SACCO,

Cai. B.

Piem. K' h26^.

Elveziano:

Colli torinesi, Sciolze

(non rara).

ACEILLA INTEEPOSITA SaCC.


(Tuv.
II,

fig.

63).

Testa jmrva, imperforata, apice peracuta. Suturae piarum profundae. Costae trans-

versae

permimdae, perdepressae, pernumerosae ,

basi fere contigiiae et subdiscum effor-

m.antes.

Costae longitudinales parvulae, cristulosae, raro variciformes, usque ad uinbi-

licum prodtcctae. Apertura subrotundata.


Long. 10

Mm.

Lat. 3

'/s

Mm.

1890. Acrilla inlerposla Sacc.

SACCO,

Cai. pai. Bac. lerz.

Piem. N" 5267.

Tortoniano: Tetti Borolli


Osservazioni.

(rara).
si

Questa forma

avvicina molto ad alcune variet dell'^. Coppii;

essa costititisce quasi

un passaggio

fra le Adiscoacrilla e le Acrilla.

Acrilla Stephanu (De Boury).


(1890. (1801.

DE BOURY, Rev.

Seal. mioc. plioc. Italie, p. 308).


crii.

Elude

Seal. mioc. plioc. Italie, p. 202,

flg.

9).

A. Stephanii var. leptoglyptoBronni (Sacc).


(Tav.
Il,

flg.

64).

Testa subparva, turrita, imperforata. Anfractus convexi

appropinquati. Suturae
,

parum. profundae. Costae transversae numerosae


parvulae
,

praeter 30

inter se sat distantes


,

dspressae
,

sid)aequales. Costae longitudinales graciles


.35 circiter
,

cristatae

subelatae

valde obliquae

in anfractu ultimo

basi fortiter deflexae, pergraciles.

Fu-

niculus circumumbilicalis sat perspicuus. Regio basalis disco subplanato munita.

Long. 11

Mm.

Lat. 5

Mm.

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa aliquantulum magis turrita. Costae longitudinales numerosiores, subcristiclatae.

Costulae transversae regulariores, Inter se aliquantulum distantiores.

Piacenziano: Savonese (rara).


Osservazioni.

Questa forma ricorda alquanto VA. leptoglypta nella ornamenta-

zione della conchiglia,

ma

se

ne distingue a primo tratto per


altri caratteri.

la

presenza del disco,

si-

mile a quello

dell'/l.

Bronni, e per

DESCRITTI DA
Affini a questa

F.

SACCO
Segu.
di cui

67

forma sono pure

la Seal. Llbassii

una variet trovasi noi


va-

Tortoniano di Montegibbio,
babilmente per, riguardo
riet e

e la Seal,

milla

De Greg.

del

pliocene di Altavilla; protrattasi in parte solo di

alle

forme ultimamente indicate,

non sempre
si

di specie distinte.

Forse

avvicina alquanto a questa specie


1

VAcrilla exsemicostata Sacc. (1874


fig.
1).

Scalarla semicostata Sow-WoOD-Crag Moli.

Sappi, p. 183. Addend. Piate,


(Seg.).

Acrilla Libassii
(1876. (1891.

SEGUENZA, S'ud stratigrafici furm. plioc. II. merid.. p. 96). DE bOL'RY, l. crii. Seal, mioc. plioe. II., flg. 11 (Torloniato Ji

Montegibbio)).
le

Questa forma elegante non rara nel miocene e nel pliocene; credo cbe
molto
aflni la Se.

siano

Steplianii

De Bour.

e la Se. milla

De Greg.

deplorevole

che

il

De Boury

abbia pubblicato come figura tipica di questa specie un esemplare miocenico

che quindi con ogni probabilit diverso dal vero tipo pliocenico del Seguexza.
A. Libassii var. ligustica Sacc.
(Tuv.
11,

tg.

65).

Distinguunt liane var. a


Tnerosas gulares.

.specie

typica sequentes notae:

Testa major. Costulae longitudinales aliquantulmn elatiores, cristatae, miiius nu,

35

circiter

in regione basali etiam, sat elatae. Costicillae transveraae perre-

Long.

1.3?

Mm.

Lat. 5

'/j

Mm.
alle Adiseoaerilla
,

Placenziano: Albenga (rara).


Osservazioni.
coste longitudinali

Questa forma sembra far passaggio

poich le
ele-

non scompaiono nel disco

ma

continuano abbastanza distinte ed

vate sino alla regione ombelicale.

Le Acrilla, molto sviluppate nel periodo terziario, sono ora rappresentate solo pi da poche forme che vivono specialmente nell'Oceano indiano. Le Acrilla del bacino terziario piemontese si potrebbero distinguere in

due gruppi, uno rappresenUito

dall'ai,
,

amoena
e l'altro

dall'ai.

Bronni

al

quale gruppo

pare

collegarsi la Diseoseala seaberrima


ecc.,
il

Comprendente

1'^.

leptoglyptamoena, VA. Libassii, VA. Stephanii,

quale gruppo,
tali

pur collegandosi

col pi'ecedente, pare tenda

anche verso V Adiseoaerilla Coppii;

rap-

porti sono provvisoriamente cosi rappresentati nel

quadro N" IL

Sottog.

ADISCOACRILLA
affini

Sacco, 1890.

Questo sottogenere comprende forme

alle Acrilla,

ma

senza un disco basale

colle coste longitudinali

pochissimo o quasi nulla inflesse nella regione basale.

Adiscoacrilla Coprii (De Boury).


Long. 10-16

Mm.

Lat. 4-G inM.

1827. Scalarla sulculata 1842. Scalarla sulculala 1847.


Bon. e var. Bon.

1852.
1871.
9

BONELLI, Cai. ms. Museo Zool. Torino. N"1945, 1946. SISMONDA, Syn. melh., V ed., p. 28. 2' ed., p. 54. D'ORBIGNY, Prodr. Pai. slrat., tora. p. 167. NYST, Tabi. syn. yen. Scalaria, p. 62.
Ili,

F. SiCc.i.

68
1885.

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

1890. Acr/lla Coppii


1890.
1890.

Cirsotremaleploglyplum Foni. PANTANEI.LI, Ale. Seal, lerz., p. 270, 271. De Boni-. >)E BOUKY, Rev. Seal, mioc.pl. II., p. 232. T. Bon. Sealarin sulculata p. 317. S.\CCO, Cai. pai. Bac. terz. Piem. N" 5245. AcUxcoacrilla Coppii De Bourij.

Ili, f. 1.

Astiano: Astigiana (frequentissima).


Osservazioni.

Questa

forma parrebbe quasi

solo

una variet

del

Cirsotrema

leptoglyptum Font.,

ma non avendo

potuto esaminare la forma tipica del Fontannes,

debbo accettare per ora l'opinione del


il

De Boury, che

pot fare tale esame, e che pone


trovisi

C. leptoglyptum fra le Clatliroscala ,

dove per non credo

a suo posto.

A. Coppii var. cristatissima (Sacc).

Distingimnt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Costae longitudinales perelatae, cristatae.
1890. Adiscoacrilla Coppii subv. cristalissima Sacc.

SACCO,

Cai. pai. B. ters. Pieni. N 52<16.

Piacenziano : Cherasco (non


A.stiaio:

rara).

Astigiana (rara).
A.

Coppn

var.

lacunocostata Sacc.
II,

(Tav.

fig.

66).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Costae transversae rariores, elatioreSf passim inter se valde dstantiores, in regione
ventrali Ttiedia et infera praesertim.

Long. 20

Mm.

Lat. 8

Mm.

1890. Adiscoacrilla Coppii var. lacunocostata Snce.

SACCO, Cai. pai. B. terz. Piem. N5247.

Astiano: Astigiana (non rara).


Osservazioni.

Alcuni dei caratteri di questa variet gi appaiono in molti esem-

plari della Acrilici Coppii,

ed solo

la loro esagerazione

che mi obbliga ad

istituire

una

variet a parte.

A. Coppii var. depressoCoppii Sacc.


(Tav.
II,

lg.

67).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Costulae transversae depressiores.

Long. 8-18

Mm.

Lat. 4-7

Mm.

1890. Adiscoacrilla Coppii var. depressoCoppii Sacc.

SACCO,

Cai. pai. B.

t.

Piem. N' 5248.

Astiano: Astigiana (rara). A. Coppii var. villalvernensis Sacc.


(Tav.
II,

lg.

68).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa minor, valde

minus elongata;

costae

longitudinales

elatiores

cristatiores.

Funiculus basalis 2}arvulus.


Long. 4

Mm.

Lat. 2

Mm.

1890. Adiscoacrilla

Coppii var. villalvernensis Sacc.


(rara).

SACCO,Cat.pal. Bac.
giovanile,

t.

Piem. N" 5249.

Piacenziano: Villalvemia
Osservazioni.

Trattasi forse di

una forma

ma

credo che anche adulta

essa non potrebbe essere del tutto identificabile all'^. Coppii.

DESCRITTI DA

F.

SACCO

6^

A.

Coppn

var. opaliaeformis Sacc.


(Tav.
Il,

lg. 09).

Distinguunt Itane vai: a

^ijecie

typica sequentes notae:


et

Costae transversae, suhohlitae, tantum in regione ventrali nfera

basali visibiles.

Long. 13

Mm.

Lat. 6

'/j

Slm.
opaliaeformis Sacc.

1890. di^icoacrilla Coppii var.

SACCO, Cat.pal.Bac.
s

l.

Pieni. N5250.

Astiano: Astigiana
Osservazioni.
ricordi alquanto

(rara).

La

parziale scomparsa delle coste trasverse fa


,

che questa forma

VOpalia pseudoscalaris

coi

quali esemplari la

trovai infatti confusa

nelle scatolette del

Museo

di Torino.

Le Adiscoacrlla sono ora rappresentate da poche forme viventi


tropicali, cosi dall'.4. delicatula

nelle regioni sub-

Grosse delle coste d'Australia; esse

paiono

collegarsi
rias-

colle tipiche Acrilla; tali rapporti indicai in via generale e provvisoria nel

quadro

suntivo delle Acrilla (Quadro N"

II).

70

lIOLLUSCin DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEIIOXTE ECC.

Genere PLICISCALA (De Boury, 1887).

Sembrami che questo gruppo contenga forme


le

cos distinte dalle vere Scalarla


riferirsi
,

da

doverlo considerare come un genere a parte, a cui sono da


Punctiscala, le Funiscala, le Turrlucala,

come

sottogeneri,

le Koditicala, forse le

Dentiscala, ecc.

Sottog.

PUNISCALA De Boury,

1891.
stupirei che
si

Adotto provvisoriamente quesio nuovo sottogenere,


in avvenire abbandonare
,

ma non mi

dovesse
,

essendo esso troppo poco distinto dai sottogeneri


si

affini

spe-

cialmente dalle Plcscala, a cui

dovr forse riunire. D'altra parte

il

De Boury pone
si

come
affatto

tipo di questo sottogenere la Scalarla jiusilla Phil.; orbene, osservando la descriil

zione e la figura tipica che di questa specie diede


i

Philippi nel 1844, non

trovano

funicoli trasversi incrassati che


altri autori
,

il

De Boury

indica nella diagnosi del sottog.

Puniscala; bens vero che


Scalarle con funicoli trasversi

figurarono in seguito coraQ Se. pusilla AvevsQ


trattisi di variet

ma

credo

ed anche di specie diverse

dal tipo del Philippi. D'altronde


solo sopra alcuni anft-atti,

tali

funicoli talora appaiono

qua

e l, talvolta esistono
alle
cx)l

n sembrano avere un'importanza troppo grande. Quanto


,

punteggiature, la loro presenza talora in relazione coU'et

colla conservazione e

modo

di fossilizzazione degli esemplari, e quindi tale carattere, per quanto importante,


assoluto.

non credo abbia un valore

Ad

ogni

modo

adotto

qui

il

sottog.

Funiscala (con tipo


e

la

F. jn'silla Phil. 1844),


fossili

in attesa che nuovi studi, nuovi confronti

nuovi

ritrovati

di

possano meglio

precisare la collocazione

delle varie

forme che vi attribuisco provvisoriamente.

Puniscala? APEN\rs^CA (Sacc).


(Tav.
II,

fig.

70).

Testa crassa, turrita, imperforata. Anfractus subconvexi

strioUs punctatis

per-

numerosis, ornati. Suturae mediocr iter profiindae. Costae longitudinales subrotuidatae, sai crassae, in anfractu ultimo 12 circiter, testae hasis subdiscoidea, suhplanata, a regione ventrali funiculo sat elato limitata. Apertura subrotundata. Peristoma crassum,

subq uadrangulare.

Long. 23?

Mm.

Lat. 10

Mm.

1890. Pliciscala

apenninica Sacc.
(rara).

PACCO, Cat.pal.Bac.

terz. Pieni.

N 5278.

Tongriano: Cassinelle
Osservazioni.

Nei caratteri generali

affine

alle

Pliciscala,

avvicinandosi al-

colle Nodiscala. Esiste

quanto ad alcune variet di PI. Lamarcki dell'Eocene, ma mostra pure punti di contatto anche qualche simiglianza colla Pria romettensis De Greg.
F. APENNINICA var. afuniculata (Sacc).
(Tav.
II,

fig.

71).

Distinguunt hanc var. a specie

tjpica sequentes notae:

Costae transversae interdum propinquiores, deinde numerosiores. Funiculus circumbasalis suboblitus,

tantum prope pertstomM

subvisihilis.

Peristoma subrotundatum.

Long. 23 Jlm. Lat. 8

Mm.

DESCRITTI DA
1890. Pliciscala

F.

SACCO

71
Cai. pai. D.
t.

apenninica var. afunculata Sac^:


(rara).

SACCO,

Piem. N"5280.

Tongriano: Cassinelle
Osservazioni.
ninica,

Questa forma parrebbe quasi una specie distnta dalla F. apenso-

ma

possedendoue uu solo esemplare incompleto, trovato assieme alla specie

vraccennata, credetti per ora pi opportuno di indicarla soltanto come una variet.

FUNISCALA? JIIOTURRITA
(Tav.
Il,

(SaCO.).

li-.

72J.

Testa imperforata, elongato-turrita, subparva, apice acuta. Anfractus convexi, contigui


,

costis longitucUualibus

sat crassis (12-14 circiterj

suhrotundis

elatis

laeviter

obliquis, interdum varicosis, ornati; anfractus ultimi prope suturam superam interdum,

subdepressi.

Testae basis disco crasso

depresso

subplanato (funiculo crasso limitato)

munita. Apertura subquadrangula. Peristoma crassum.

Long. 16

Mm.

Lat. 4 V

Mm.

1890. Pliciscala? mioturrita Sacc.

SACCO,

Cat. pai. Bac. ter:. Piem. N 5276.

Elveziano:

Colli toriaesi, Sciolze (alquanto rai'a).

OssERVAZiONT.

Questa forma molto affine ad alcune Pliciscala, e mostra pure

qualche simiglianza colle Punctincala. Probabilmente essa deriva dall'affine Sc.pusilla Phil.
frequente nell'Oligocene d'Europa settentrionale, colle var. sandbergeriana Sacc. (1863

Scalaria pusilla Phil.-Sandberger, Conch. Mainz.

tert.

Beck., p. 120, tav. XI,

flg. 1)

e var. speyeriana Sago. (1861


Sollingen, p. 284, tav.

Scalaria pusilla Phil. var.


var. costulata

XL,

fig. 9),

Speyer, Tert. Fauna NysT (1845 Scalaria costulata Nyst,


6),

Coqu.

et Poi. foss. Belgique, p. 392, tav.

XII,

fg.

var. postspeyeriana Sacc. (1869


bild., p. 3.35, tav.

Scalaria pusilla Phil.-Speyer, Conchyl. Cass.


le sia affine la

tert.

XXXV,

fig. 1).

Sembra
(1882

miocenica Se. Vilandti (Morch), colla sua var. delineata Sacc.


fig. 17).

Scalaria Vilandti Moech-Koenen, Gastr. Norddeutsc. Mioc. Tav. VII,


F. MIOTURRITA Var. PROPINQtnCOSTATA (SaCC).
(Tav.
11,

ti-.

Itbis).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Testa aliquantulum minor. C'ostae longitudinales propinquiores.

Elveziano: Colli torinesi

(rara).
"

FuNISCALA? MIOPARV0LA (SaCC).


(Tav.
11,
tig.

73).

Testa parva, imperforata, apice acuta. Anfractus convexuU, contigui, costis longi-

tudinalibus subelatis, subrotundatis

interdum varicosis
,

muniti. Costulae transversae

parvulae

appropinquatae

numerosae

supra costas longitudinales decurrentes. Testae

basis disco subdepresso,

a funiculo crasso circumlimitato, munita.

Long. 6

Mm.

Lat. 2

Mm.

1890. Pliciscala?

mioparvula Sacc.

SACCO,

Cai. pai. Bac. lerz.

Piem. N 5277.

Elveziano:

Colli torinesi, Sciolze (rara).

Osservazioni.

L'incertezza di determinazione di

questa forma dipende in gran

parte dal possedersene

un

solo esemplare incompleto; potrebbe

pure essere una Pliciscala.

Puniscala? tauroturrita (Sacc).


,

(Tav.

II,

fig.

74).

Testa

longo-turrita imperforata. Anfractus sat convexi, laeviter subangulati. Suelatae


,

turae sat perspicuac. Costae longitudinales

latere

subcompressae

ad suturam

72

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEIIONTE ECC.

superarti productae, inferne funiailo circumbasali limitatae, in anfractu ultimo lG-18


circiter.

Costulae transversae depressae, in regione ventrali media interdum 2 aliquan-

tulum elatiores, partim supra costas long itudinales laeviter decurrentes, in anfractibus ultimis praecipue. Regio basai ts discoidea, funiculo sat perspicuo circumscripta.
Long. 20
1890.

Mm.

Lat. 5

Mm.

Puncliscala? tauroUirrila Sacc.

SACCO,

Cai. pai. Bac. terz.

Piem. N 5303.

Elveziano: Colli torinesi (alquanto


Osservazioni.

rara).

Questii

forma

affine

alquanto ad alcune Pliciscala

e presenta

anche caratteri

di affinit

con alcune Turriscala e Punctiscala;

ma

tali

incertezze diquesti varii

pendono anche in parte dalle divisioni non troppo nette che esistono
sottogencri. Essa molto affine alla F. mioturrita.

ft-a

Sottog.

PLICISCALA De Bourf
Pliciscala grata

(str.

sensu).

De Boury.
lg.

(1891.

DE BOURY,

Et. crii. Seal. Italie, p. 204,

12).

Tortoniano: Montegibbio

(rara).

Pliciscala abrupta (Jan).


(1842. 1871. Scalarla

CRISTOFORl
abnqjta Jan.

et

JAN, Conch. ex form.

teli,

tert.,

p. 5,

N"

16).

1890. Pliciscala

1890.

NYST, Tabi. Sijn. gen. Scalaria, p. 14. DK BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. SACCO, Cai. pai. Bac. terz. Piem. N" 5275.

166, lg. 5.

Piacenziano ed Astiano: Piacentino, Modenese (rara).

In

va. affatto

provvisoria

possiamo indicare nel seguente quadro

(V. pag. 73)

principali rapporti che esistono fra le Pliciscala, le Punctiscala e le Fauiscala, colla

persuasione che studi comparativi pi generali verranno a modificare assai le cognizioni

che ora

si

hanno su questi

sottogeneri.

Sottog.

PUNCTISCALA De Bourt,
indichi

1890.

Debbo notare come


cosa Phil.;

il

De Boury

come
e

tipo di questo sottogenere la Se. plisi

ma

la descrizione di detto

sottogenere assai differente da quanto


(1844)

vede
Cosi

nella figura originale data dal

Philippi

ne risulta quindi confusione.


Phil.
forse si

ponendo a tipo della Punctiscala la Scalarla plicosa


Se tale modo di vedere fosse accettato, proporrei

dovranno porre in

altro sottogenere le forme attribuite provvisoriamente alle Punctiscala in questo lavoro.


i^er tale

nuovo sottogenere
\

il

nome

di

CosTATOscALA Sacc. 1891, indicandone a


che
la descrizione

tipo la Scalaria disjuncta 'Rroks

bens vero
la

data dal Philippi per la Se. jjUcosa corregge in parte


tale

cattiva

fi-

gura,

ma

forse non abbastanza da poter mettere assieme

forma colla P. longiuscula

Sacc,

ecc. Solo l'esame dell'esemplare tipico di Philippi potrebbe troncare la questione.

Punctiscala? longiuscula (Sacc).


1890. Punctiscala plicosa
1890.

Pliil.
?

DE BOURY,
(rara).,

var. longiuscula

Sacc

Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 180, fig. 18. SACCO, Cai. pai. B. t. Piem. N"5301.

Piacenziano: Piacentino, Zinola


Osservazioni.

Il

De Boury

indica la P. plicosa a Castellarquato,

ma

la figura

che egli d di questa specie cosi differente da quella del tipo del Philippi, che ere-

:"

^ e

'^

5c ^ !> o ^ k -^^ e e: ^ ^ :i "^ >i


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8 e s s

-^

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1>^

^^

S
y:

fi;

74
detti

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.


la figui'a della Se.

doverne costituire una specie a parte; anzi mancando


la

disjuncta

Bronn, mi sorse un po' di dubbio che

forma in esame (come quella seguente) fosse una variet della P. disjuncta, piuttosto che non della Se. ^licosa ; non potendo sciogliere
dubbio, debbo limitarmi ad indicarlo.
P. LONGIUSCULA var.
(Tav.
II.

il

PEDEMONTANA (SaCC).
tig.

75).

Distinguunt liane var. a specie typiea sequentes notae:


Testa perlongo-turrita. Costae longitudinales crassitudine subirregulares.
1890. P.

pUcosa?

v&T. longhisc. awhv.

pedemontana

Sa'.c.

SKCCO,

Cat.p.B.

t.

Pieni. N5302..

Piacenziano ed Astiano: Vezza d'Alba

(rara).

PUNCTISCALA? FORESTII De BouRY.


(1890.

DE BOURY,

Rev. Seal, inioc. plioc. Ilalie,

p.

185, tav. IV, flg.

11).

P. FoRESTii var. dertonensis Sacc.


(T:iv. Il, (g. 76).

Distinguunt lume var. a specie typiea sequentes notae:


Testa aliquantulum minus turrita, laeviter magis conica, Costae longitudinales plerumque 10, raro varicosae. Costae transversae 2-3 in regione ventrali sat elatae
caeterae perdepressae, suhoblitae.

Tortoniano

S.

Agata, Stazzano (rara).

Punctiscala? disjuxcta (Bronn).


(1831.

BRONN,

It.

Ieri.

Geb., p. 66).

1890. Puncliscala disjunc/a Br.

SACCO,

Cai. pai. Bac. lerz. Pieni. N" 5297.

Astiano: Astigiana?, Castellarquato (alquanto rara).


P. disjuncta var. oblita (Micht.).
(Tav.
1840.
II,

fl-.

77).

iMICHELOTTI.

SiSMONDA, Si/n. me/h., BRONN, Imi. pai., pag. Jiag.


Riviisla Gas/erop., p.
1"

10.

ed., p. 28.
ed., p. 54.?

2'

1115.

1116.

1890. Puncliscala
l90. Scalarla

D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Slrat. NYST, Tabi. sijn. gen. Scalarla,

T.
p. p.

Ili,

p.

31?

23 (paro).
48.
p.

DE BOURY,

Rev. Seal. mioc. plioc. Ilalie,


177.

p.

179.

1890. Paticliscala disjuncta var. oblila Micht.

SACCO,

Cai. pai. Bac. lerz. Pievi. N5298.

Astiano: Astigiana (rara).


Osservazioni.

Avendo avuto

in comunicazione l'esemplare tipico, unico per ora,,


,

della Se. ohlita dalla collezione

Michelotti

potei

convincermi

trattarsi di

diversa da quella del

Bronn (anche

solo per conservare le coste longitudinali

una forma ben spic-

cate negli ultimi anfratti) e ne feci quindi

una
il

variet.

Quanto all'indicazione di questa

forma nel Tortoniano,

ossa, se giusta (secondo

Doderlein) pel terreno di Montegibbio,

no n per ora accettabile pel Piemonte, dove fu gi indicata; ci dipende dall'avere il SisMONDA nel 18-47 classificato alcune variet di II. corrugata come Se. disjuncta; errore

DESCRITTI DA
ricopiato poi dal D'Orbignt, dal

F.

SACCO
quindi realmente
il

75

Nyst

e dal

De Bodrt

Sismonda

(1847) od

D'Orbigny non dovi-ebbero entrare nella sinonimia della forma in esame. Secondo la figura data dal Sequenza la Se. Mantovani rappresenterebbe a mio parere, una variet, diversa da quelle piemontesi, della P. disjuncta.
il
,

Potrebbe forse essere pure una variet di P. disjuncta la Scalaria turbonilla Brugn.
(1876

Brugxone,

Misceli,
il

malac,

II,

p.

16,

fig.

21); gi essendovi

turbonilla

Adams

1861,

Saccoi; mentre ringrazio


servare
alla

De Boury propose per la forma il De Boury del gentile pensiero,


il

del

una Cirsotrcma Brognone il nome di

credo debbasi per ora con-

forma suddetta

nome

turbonilla,

sia

perch essa potrebbe essere una


s,

variet di P. disjuncta^ sia perch tale forma,

anche se formante specie a


Se. turbonilla

creda

appartenga ad un genere diverso da quello della

Adams.

P. disjuxcta var. Bellardi (Bag.).


(1881.

BAGATTA, Agg.

Eivtit.

Moli, viioc. plioc.

Parma

Piacenza,

p. 2C, H'^. 11).

Astiano: Castellarquato
Osservazioni.

(rara).

L'esame dell'esemplare
,

tipico

comunicatomi dal Bagatta mi per,

suase che questa forma

piuttosto che

una specie a parte

deve considerarsi come una

variet della P. disjuncta, variet alquanto affine alla var. oblila.

P. disjuncta var. cancellatoides Sacc.


(Tav.
II,
fl-.

78).

Distingiount liane var.

a.

specie ti/pica sequentes notae:

Costae longitudinales etiam in anfractibus ultimis perspicuae, interdum subvaricosae. Costae transversae elatae 4-5, costicillis depressis sai testae superflcies subcancellata.

numerosis alternatae. Deinde

Long. 33 Slm. Lat. 10

Mm.

1890. Puncliscala disjimcla vai', cancellaloides Sacc.

SACCO,

Cat. imi. B.

t.

P. N" 5299.

Piacenziano : Bacedasco (non rara).


Astiano: Castellarquato (rara).
Osservazioni.

Questa forma sembra avvicinarsi alquanto alla CI. cancellata Br.


P. disjuncta var. supracostulata Sacc.
(Tav.
Il,

fig.

79).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Costae longitudinales etiam

in anfractibus ultimis 2^6rspicuae. Costae tranversae

elatae 4-5, supra costas longitudinales deeurrentes, costicillis niinoribus subregulariter


alternae. Suturas

aliquantulum ninus profundae.


Lat. 8

Long. 25

Mm.

Mm.

1890. Puncliscala disjiincia var. supracostulata Sacc.

SACCO, Cat. pai.

B.

t.

Pieni. N" 5300.

Astiano: Astigiana

(rara).

Osservazioni.

Questa forma assai affine alla var. cancellatoides.

Riguardo

allo sviluppo

ed ai rapporti delle Punctiscala piemontesi consultisi


73).

il

quadro delle Pliciscala (pag.


10

F. Sacco.

76

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.

Sottog.

TURRISCALA De

Bourt, 1890.

Tdrriscala subLamarcki Sacc.


(T;iv.
II.

flg.

80).

Testa turrita

imperforata. Anfractus subconvexL Suturae panivi profundae. Co-

sticillae transversae perpropinquac, pernumerosae, parvulae et crassiores, irregulariter

alternae, supra costas longitudinales decurrentes. Costae longitudinales suhrotundatae,

regulares, in anfractu ultimo 16 circiter,

interdum varicosae, superne ad suturam pro,

ductae, inferne disco basali limitatae. Testae basis subdejjressa

disco externe subfuni-

culaio (aperturam versus praecipue) nunita. Apertura subrotundata. Peristoma internum

integrum; externum percrassum, pei'elatum, in regione columellari interruptum.


Long. 27?
1890.

Mm.

Lat. 11 Mra.

Turriscnla subLamarcki Sacc.


(rara).
siDecie

S.\CCO, Cai. pai. Dac. lerz. Pieni. N 5315.

Tongriano: Cassinelle
Osservazioni.
Pliciscala,

Questa

presenta non poche affinit colle Punctiscala e colle


dell'eocene; siccome per essa mostra

ad esempio,

colla PI.

Lamarcki

mag-

giori punti di collegamento colla Turriscala torulosa, di cui

potrebbe essere anzi la

progenitrice pi o

meno

diretta, cos credo doverla porre fra le Turriscala.

Nell'Oligocene dell'Europa centrale e settentrionale trovansi


cio la Se. rudis Phil. [colle var. Sandbergeri Sacc. (1863

forme alquanto

simili,

Scalaria rudis Phil.-SandII, flg. G) e var.


bikl., p.

BERGER, Conchyl. Mainz. Tert. Beck,

p.

149, tav. XI, flg. 3), var. 7ioee? Sacc. (1867

Scalaria rudis Phil.-Koenen, Mittel Olig. Norddeutsc, p. 109, tav.

Speyeri Sacc. (1869


tav.

Scalaria rudis Phil.-Speyer

Conch. Cass. Tert.

336

XXXV,

flg.

3)] e la Se. recticosta Sandb.,

che sembrano essere pure Turriscala.

TORRISCALA TORULOSA (BrOCCH.).


1814. 1827.

Turbo

toriilosi'n

Brocch.

BROCCHI, Conch.

foss.

suapp., p. 377. Tav. VII,


19.

fg. 4.

DEFRANCE,

Dia/. Eist. Nat. T. XLVIll, p.

BONELLI,

Cat. vis.

Mas. Zool. Torino. N " 2535.

BRONN, II. Tert. Geb., p. 66. MICHELOTTI, Rivista Gasler. p. 10. SISMONDA, Syn. meth., 1" ed., p. 38.

2" ed., p. 54.

MICHELOTTI, Fo. Mioc.

p.

162.

BKON.^, Ind. pai., p. 1117. U'ORBIGNY, Prodr. pai. s/r. Tom. Ili, p. 31. HCERNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wien., p. 480,

481.

NYST, Tabi.

syn. gen. Scalaria, p. 64.


niioe. plioc.

COCCONI, En. Moli,


ISSEL, Fossili
d''lle

Parma,

ecc., p.

129.

marne

di Genova,

p. 32.

Tortoniano: S. Agata
fossili,

DE GREGORIO, Sludi sul gen. DE BOURY, Rev. Scalid. mioc.


SACCO,

Scalaria, p. 8.
plioc. Italie, p.

188190.

Cat. pai. Bac. lerz. Pieni. N" 5305.

Stazzano (frequente).

Piacemiano:
Osservazioni.

Carri:x,

Volpcdo, Piacentino, Genova, Savona (frequente).

Segu. fra

le

con molto dubbio che nel quadro finale indico la Se. longissima Turriscala, giacch per molti caratteri essa si collega colle Punctiscala;

d'altronde forse le forme plioceniche di Sequenza sono molto diverse da quelle di Jef-

DESCRITTI DA

F.

SACCO
io appello

77

FEEYS e quindi

la loro

determinazione ancora assai incerta;

incertuUna la

forma figurata dal


Sacc. (1879

Jeffreys

188-4

Moli. Porcupine exped., p. 132, tav. 3 .


al tipo, cio la var.

Nel pliocene inglese trovasi uua variet assai vicina

Anglorum
II, fig. 13).

Scalarla torulosa BR.-WooD-Crag Moli., 2 Suppl., p. 25, tav.

T. TORULOSA SUbv. SUPERVAKICOSA SaCC.

Penultimi anfractus costa varicoides varici peristomatis superposita.


1890.

Turriscala torulosa snbv. s'pervaricosa Sacc.


S.

SACCO,

Cat.pal.B.

t.

Pieni. N5305.

Tortoniano:

Agata

fossili (frequente).

Piacenziano: Savonese
Osservazioni.
rici,

(rara).

di

Non credo dover


fondi

dare grande importanza alla posizione delle vail

quantunque

il

De Gregorio
un

sottog.

vrapposte (quelle

anfratto su quelle dell'altro). D'altronde la

Bria appunto sopra forme a varici soBria Rometteiisis


dal

De

Greg., di cui ebbi in gentile comunicazione

De Gregorio

l'esemplare tipico,

potrebbe anche essere una Pliciscala.


T. TORULOSA var. vieioincola (De Greg.).
(18-.fi.

(1889.

HCERNES M., Foss. Moli. DE GREGORIO, Sludi std


Br.

Ieri.

Berh. Wieii. Tav.


p. 8).

46, fig.

13).

gen. Scalari:!,

1840. Scalarla torulosa


1842. Scalarla

MICHELOTTI, Rivista

Gaster., p. IO.
l'

lamellosa

1847.

Defr.

Br. Br.

SISMONDA, Syn. nielh., MICHELOTTI, Foss. Mioc,


ed., p. 28.
ed., p. 51.

2"

pag. 162.
p. 31. p. 480, 481.

Defr. D'ORBIGNY. Prodr.

Pai. Sirat. Tom. Il, HCERNES, Foss. Moli. lert. Bech. Wien., NYST, Tabi. Sijn. gen. Sfalaria, p. 64.

DE BOURY,

var. viennincola

De Greg.

Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 188 190. SACCO, Cai. pai. B. t. Pieni. N" 5307.

Elveziano: Albugnano
Osservazioni.
giovane,

(rara).

Il solo

esemplare che posseggo di questa forma incompleto, forse

ma sembra

potersi riferire abbastanza

bene

alla variet indicata.

T. TORULOSA var.
(Tav.
II,

Rovasendae Sacc.
li-.

81).

Distingtmnt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa plerumque aliquantulum minor. Anfractus minus conici. Striae transversae minus perspicuae. Costae longitudinales suturam versus minus decrescentes , interdun perorasse varicosae. Testae hasis minus complanata.

Long. 27
1800.

Mm.
Per

Lat. 10

Mm.

Turriscala lorulosa var. Rovasendae Sacc.

SACCO,

Cai. B. lerz. Pieni. N 5308.

N. B.

la restante sinonimia, vedi quella della var. viennincola.


(rara).

Elveziano: Baldissero torinese

T. TORULOSA var. afuxiculata Sacc.


(Tav.
II,

flg. 82).

Distingibunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa affinis var. Rovasendae. Funicuhcs circumbasalis suboblitus.

Long. 19 Jlm. Lat. 8

'/j

Mm.

78

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.


(ondosa var. afuniculata Sacc.
la restante sinonimia,

1890. Turriseala

SACCO,

Ca!. Bac. (erz. l'iem. N" 5309.

N. B.

Per

vedi quella della var. viennincola.

Elveziano: Albugnano

(rara).

T. TORDLOSA var. ATAVA SaCC.


(Tav. n.
flg. 83).

Distinguunt liane var. a specie


Testa plerumque

ti/pica sequentes

notae:
Costae
longitudinales
latiores

aUquantulum minor ,

gracilior.

rarores, in anfractu ultimo 10-11. Testae basis saepe

aUquantulum m,inus complanata,

Funiculus circumhasalis aliquanttdum depressior.


Long. 19-30
1R90.

Mm.

Lat. 6-9

Mm.

Turriseala loridosa var. alava Sacc.

SACCO,

Ca/. pai. B. terz.

Piem. N 5310.

K. B.

Per

la restante sinonimia,

vedi quella della var. viennincola.

Elveziano:

Colli torinesi

(non rara).
si

Osservazioni.

questa la forma che meglio

avvicina

al tipo pliocenico, di

cui

quindi probabilmente la forma progenitrice.

T. TORULOSA var. cingulata Sacc.


(Tav.
II,

tg.

%-ibis).

Distinguunt liane var. a

spiccie

typica sequentes notae:

Testa afjlnis var. atava. Anfractus prope

suturam superam cingulo subfuniculari

muniti.
1890.
A^.

Turriseala lortlosa \av. c/nrpilata Sacc.

SACCO,

Ca/. 2^1. Bac. ferz. Pie7n.^53\l.

B.

Per

la restante

sinonimia, vedi quella della var. viennincola.

Elveziano:

Colli torinesi (non rara).

T. TORULOSA var. perconica Sacc.


(Tav.
II,

flg. 8-1).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Testa val.de magis conica. Testae basis ampilior.

Long. 18-24
1890.

Mm.

Lat. 7-10

Mm.

Turriseala /orulosa var. perconica Saee.

SACCO,

Cut. pai. Bac. terz.

Piem. N 5312.

Osservazioni.

Tortoniano: Stazzano (non rara). Ha qualche somiglianza

coW Eemiacirsa corrugata

var. calabra.

T. TORULOSA var. convexiuscula Sacc.


(Tav.
II,

lg.

85).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae: Anfractus et costae longitudinales convexiores. Suturae profundiores. Costae transversae interdum

numero minores , in anfractu ultimo

10-11.

Testae basis

minus com-

planata.

Long. 31-43
1890.

Mm.

Lat. 12-13

Mm.

Turriseala /orulosa var. convexiuscula Sacc


S.

SACCO,

Cat.

pai B.

t.

Piem. N

.^313.

Tortoniano:

Agata

fossili,

Stazzano (non rara).

DESCRITTI DA

F.

SACCO

79

T. TORULOSA var. acutimodosa Sacc.


(T-.iV.
II,

li-.

8CJ.

Distinguimi liane var. a specie


ultimo praecipue.

ti/pica sequentes notae:

Costae longitudinale s elatiores, acutiores, fere subspinosae, inter se distantiores, in


<i7ifractu
1890.

Turriscala torulosa var. acutinodosa Sacc.


S.

SACCO,

Ca/. B. terz. Piein. N" b'^\^.

Tortoniano:

Agata

fossili,

Stazzano 'alquanto rara).

Turriscala? bombicciana (Cocc).


1873. Scalarla

Bombicciana

Cjcc.

COCCONI,

Eii. sist. Moli.

mioc. plioc. prov.

Parma
IO,

Piacenza,
\?Q0. Punctiscala,? 1890.

p.

124.

Tav.

Ili,

fl;?.

8,

9,

11.

DF^'QOmVi,

Uev. Seal. mioc. plioc.

11.,
>

^.2'l,\%\.
5314.

Turriscala?

S.\CCO, Cai. pai. Ba?. lerz. Pieni.

Piacenziano: Piacentino
Osservazio.vi.

(rara).

Non avendo veduto questa

foi-ma^

rimango incerto sulla sua

col-

locazione generica.

Le TurrisCtala
vano,
colle

offii'ono

molti punti di contatto colle Pliciscala


il

da cui foree deri-

Punctiscala; ne possiamo pro\Tsoriamente segnare


affinit.

seguente quadro di

sviluppo e di

Att.

T.? longissima e var. incertulina


I

Piac. r.? longissima

T. torulosa e var.

Anglorum
perconica convexiuscula ( acutinodosa
l ]

Tortoniano

T. torulosa e var.

afuniculata viennincola

ElvezianO

T. torulosa var.

<,

Rovasendae
cingulata

alava

Tongr.

T.

recticosta

Turriscala subLamarcki
I

Sandbergeri

T.

rudis e var.

Koeneni
Speyeri

Eocene

Pliciscala

Sottog.

NODISCALA De

Bourt, 1890.

NodISCALA ScACCHn (H(EEN.)


(1856.

HCERNE3,

Foss. Moli.

Terl. Beck. W,en., p. 479, luv. 40,

flg.

12).

La N.
fase. I,

Scaccila avvicinasi assai alla vivente N. hellenica, a cui per non parrai
,

si

possa identificare

come crederebbe
.
Il

il

Kobelt

Fauna

Moli. tert. mar. europ. inhab.,


It.

pag. 78, 1886

Doderlein (Cenni

geol. giac. terr. mioc.


S.

centr.) indica
;

questa specie, come Scalarla coronata Scacchi, nel Tortoniano di


in esame alcun esemplare di detta localit.

Agata

io

non ebbi

80

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARI! DEL PIEMONTE ECC.

N. ScAccHii var. colligens Sacc.


(Tav.
II,

flg.

87).

Distinguunt hanc var. a specie

ti/pica sequentes notae:

Testa plerumque alquantulum major. Anfractus


constridi, medio subangulosi. Costae longitiuUnales

ad suturam superam depressonumero minores, distantiores, hasim

versus minus productae.

Long. 7-11
1856. Scalarla
187!.

Mm.

Lat. 2-3

Mm.
HCERNES, Foss. Moli. (eri. beck. Wien., p. 480. NYST, Tal. Sijn. gen. Scalaiia, pag. 36. colligens Sacc. SACCO, Cai. pai. B. terz. Piem. N"

Scaechii Hoern.
hellenica D'Or.

1890.

Nodiscala Scaechii var.


Colli torinesi

5293.

Elveziano:

(non rara).
identificata questa forma, inviatagli in

Osservazioni.

L'Hceenes aveva

comuni-

cazione dal MiCHELOTTi, colla sua Se, Scaechii; ma, prendendo per tipo la figui-a data dairHQ-.ENES, la forma in esame ne costituisce una variet assai distinta, che serve molto bene di collegamento sia colla N. Jiellenica, sia colla N. pseudocarinata.

N. ScACCHn var. peopinquioe Sacc


Distinguitur haec var. a var. colligexs

Sacc

sequente nota:

Costae longitudinales basini versus productiores.


1890.

N. Scaccini var. colligens subv. propinquior


(rara).
clie
,

S.

SACCO, Cat. B. t.riem. N" 5294.

Elveziano: Bersano
Osservazioni.

Forma

pi che non la variet

avvicinasi alla N. Scaechii.

N. ScACCHii var. suBLAE^^s Sacc.

Distinguunt hanc var. a var. colligens Sacc. sequentes notae:


Costae longitudinales in anfractibus ultimis suboblitae, supra aperturam praesertim.
1890.

N. Scaechii var. colligens subv. sublaevis

S.

SACCO,

Cat. pai. B.

t.

Piem. N 5295.

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non

rara).

Nodiscala pseudocarinata Sacc.


(Tav.
11,
lig.

88).

Testa parva
lati,

imperforata

elongato-turrita , apice acuta. Anfractus convexo-angvr


seriatis,

punctis j)ertenuibus, transversim

pernumerosis, ornati. Costae longitudi-

nales sutiobliquae, subrotundatae, raro varicosae ; in anfractu ultimo 15-16 circiter, su-

perne nodidosae

subdiscoidea, acostata

subcarinam efformantes , aperturam versus praecipue. Testae basis , a regione ventrali angulo rotiindato schiarata. Apertura parva,

subovata. Peristoma duplex; externum percrassum adcoluniellam interruptum; internum

parvulum, continuum.
Long. 7-14

Mm.

Lat. 2-5

Mm.

1890. Nodiscala

pseudocarina/a Sacc.

SACCO,

Cai. pai. B. terz. Piem. N 5292.

Elveziano: Colli
Osservazioni.
di passaggio, per

torinesi, Sciolze (non rara).

Probabilmente, trattandosi di forme assai variabili, esistono anelli


di variet, tra la

mezzo
la

forma in esame e

la

N. Scaechii,

ma

pren-

dendo come
per che

tipo di questa specie la figler che

ne d I'Hcernes

(tav. 46, fig. 13),

non

parmi logico indicare


i

forma in esame come semplice variet della N. Scaechii. Notisi

caratteri difierenziali della

N. pseudocarinata

si

vanno accentuando

coll'invec-

chiare degli individui, mentre gli individui giovanili awicinansi assai alla

iV^.

Scaechii.

DESCRITTI DA F. RACCO

81

N. PSECDOCARINATA Var. EXCAVATA SaCC.


(Tav.
II,

lig. 89).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Sutzirae aUquantuluin

minus profujidae. Costarum longitudinalium

in anfractibus

ultimis tubercula eminentiora. Funiculus circumbasalis perspicuus, granulostis.

Long. 11
1890.

Mm.

Lat. 4

Mm.

Kodisrala cavata De B. var. a Dj BOURY, Rev. Seal inioc. plioc. Italie, p. 173. pseudocarinala var. excavata Sacc. SACCO, Cai. pai. B. terz. Pieni. N52G6. 1890.

Piacenziano od Astiano: Piacentino


Osservazioni.

[rara).

Non

parrai che questa forma possa considerarsi


i

come una semplice

variet della N. cavata, troppo forti essendo

suoi caratteri differenziali.

NODISCALA HELLENICA (FoRBES).


(1844.

FORBES, Reper. Moli.

a.

Radiai. Aeg. Sea,

p.

147,

189).

N. HELLENICA Var. SUBAPPENNIXA SaCC.


(Tav.
11,

rig.

90).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Testa parvula. Anfractus nltimus superne ad suturam depressus.

Long. 6

'/a

Mm.

Lat. 2

Mm.

1890. Nodiscala hellenica Forb.

DE BOURY,

Rev. Seal. mioc.

}}lioa. Italie, p. 171.

J890.

sn\iv. stiljajjennina

Sacc SACCO,

Caf. 2wl. B. terz. Pieji. N"bi90.

Astiano: Piacentino (rara).

Nodiscala rissoxdes (Segu).


(1880.

SEQUENZA, Form.

terz. Reggio, p.

114, tav. XI, tg. 41 (per errore 4)).

N. RissoiDES var. cavata (De Boury).


1890. Nodiscala cavata
1890.
1891.

De B.

rissoides Segu.

DE BOURY, Rev. Scoi. mioc. pi. p. 171, tav. IV, SACCO, Cat. imi. Bac. terz. Pieni. N" 5291. DE BOURY, Et. crii. Seal. uioc. plioc. Italie, p.
II.,

lg.

13.

198.

Astiano: Castellarquato

(rara).

Osservazioni.

Non credo

af&itto

che la forma tortoniana

sia

identificabile alla
distinta.

pliocenica N. cavata; pu esserne considerata

come

lina variet

ben

Le Nodiscala sono
Riguardo
alle

tuttora abbastanza

numerose

nelle regioni calde e temperate;

pare colleghinsi colle Pliciscala, da cui potrebbero derivare, e colle Punctiscala.

forme descritte
:

possiamo indicarne

lo

sviluppo ed

rapporti nel se-

guente quadro provvisorio


Attualit
Ast.

K. hellenica
X. hellenica var. subappenn.

N. pseudocar. var. excavata


i

Piac.

N. rissoides var. cavata K. pseudocar. var. excavata N. rissoides var. cavata


I

Tortoniano
Elv. Kodiscala pseudocariiata
?

N. rissoides N. Scaccini
colligens var.

y. Scaccini

Ysiv.'l^''?P^^^y'^^

Eocene

PUciscala

82

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARO DEL PIEMONTE ECC.

Sottog.

DENTISCALA De Boury,

1886.

Dentiscala procrenata Sacc.


(Tav.
II,

flg. 91).

Testa parva, turrita, imperforata. Anfractus subplanati, profunda sutura separati,

sed per costas longitudinaes

conjuncti

margine supero 2}'ofunde crenulati.

Costae

transversae sat crassae, sujjra costas longitudinaes decurrentes ; costa basalis perspicua,

a penultima sulco profundo separata. Costae longitudinaes perelatae, superne


perproductae, subregulariter seriatae. Discus basalis crassus.

et

inferne

Long. 9

Mm.

Lat. 4

Mm.

1890. Dentiscala

proerenata Sacc.

SACCO.

Cai. pai. Bac. terz. Pieni. N" 5282.

Elveziano: Colli torinesi


Osservazioni.

(rara).

Questa forma, di cui conosco finora un solo esemi^lare incompleto,

assai j)robabilmente la progenitrice della D. crenata vivente.

Dentiscala crenata
(1760.

(Linn.).
ed. XII, p.
1238).

LINNEO, Syslema Nalurae,

D. CRENATA var. babilonica (Bronn).


1831. Scalarla Babilonica 1848.

Bronn

1871.
1873.

Babylonica Babilonica

ERONN. //. feri. Geb., p. 65, 66. BRONN, Ind. pai., p. 1114. NYST, Tabi. Syn. yen. Scalarla, p.
COCCONI, En. Moli. mioc.
p.

18.

pilioc.

Panna

e Piacenza,
12,

125,

126, tav. Ili, fig.

13.

1890. Dentiscala 1890.

DE BOURY,

crenata var. Babiloniva Br.

Rev. Scai. mioc. plioc. Italie, p, 164. S.^CCO, Cai. pai. B. terz. Piem. N 5280.

Piacenziano ed Astiano: Piacentino


Osservazioni.

(rara).

Confrontando esemplari e figure della vivente D. crenata, parvemi

che

la

forma pliocenica non se ne potesse distinguere specificamente, tanto pi considela sua

rando
fossili,

grande

variabilit, per

quanto mi risulta

sia

dall'esame di alcuni esemplari

sia dalle figure date, per la

forma vivente, dal Chemnitz, dal Kiener, dal Reeve,

dal Chenu, ecc.; gli incavi circumbasali, cos spiccati generalmente nella forma pliocenica, sono talvolta pui'e evidenti e sovente invece subnulli nelle forme d'oggid.

D. crenata var. gigantea Sago.


(Tav.
Il,
fig.

92).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:


Testa major. Anfractus transversim depresso-costulati. Costae longitudinaes in anfractibus primis elatae, in anfractibus ultimis subdepressae vel suboblitae.

Long. 31

Mm.

Lat. 12

Mm.
gigantea Sacc.

1890. Dentiscala crenata var.

SACCO, Cai. pai. B. terz. Piem. N 5281.


Roma
ebbi in

Astiano o Attualit: Astigiana??


Osservazioni.

(rara).

Dalla collezione Michelotti del Museo geologico di

comunicazione questa forma, coU'indicazione Asti? .^; d'altronde la conchiglia ha alquanto l'apparenza di esser piuttosto dei mari attuali che non fossile, quindi la descrivo senza
poterne indicare con certezza l'habitat.

DESCRITTI DA

F.

SACCO
al

83
d'oggi
i

Le Dentiscala hanno conservato dall'eocene


ben piccole modificazioni;
soriamente cosi indicare a grandi
tratti

giorno

loro caratteri
si

con

in generalo sono assai rare.


:

La

loro filogenesi

pu provvi-

Attualit

D. crenata
T^
^

e var. gigantea
\

Astiano
Fiacenziano
Elvexiano

D. crenata var.
I

'i
(

qiqantea i babgionica
,

D. crenata var. bahylonica


D. pi-ocrenata
{

Wardi
turrella

Eocene

Dentiscala marginostoma e var.

'

eocoenica

Genere

FORATISCALA De Boury, 1887.

FORATISCALA TENUISTEIATA (BrONN).


1831. Scalarla lenuistriata
1848.
1871.

Bronn

BRONN,

It.

terl.

Geb., p. 68.

1885.
1887. 1890. 1890.

Cirsotrema pseiidoscaberr, P.

Fora tiscala lenuistriata


Scalarla pseudoscaberrima P.

NYST, PANTANELLI, .S'opra ale. Bronn DE BOURY, Ef. soiisgenr.

Ind. pai., p. 1117. Tabi. sijn. gen. Scalarla, p. 62.


Seal, terz., p. 270, 272.
Seal., p. 30.
p. 263, t.Y,i'.6.
p. 264.

Rev. Seal, mioc.pl. IL,


1890. Foratiscalatenuislriata

Bronn

SACCO,

Cai. pai. B. ter:. Pieni. N" 5288.

Astiano: Piacentino
Osservazioni.

(rara).
la

Per

sua gracilit questa forma generalmente


si

rotta,

ma

suoi

caratteri sono cos spiccati che essa

riconosce facilmente.

La sua

relativa affinit colle

eoceniche F. sclpata Desh. e F. cerithiformis


le

Wat.

lascia

supporre che queste siano


;

forme pi o meno direttamente progenitrici di quella pliocenica


il

se

ne pu quindi

presentare provvisoriamente

seguente quadro:
F. tenuistriata
I

Astiano

Fiacenziano

F. tenuistriata
I

Farisiano

F. sculptata Desh.
I

Suessoniano

Foratiscala cerithiformis Wat.

Il

F. Sacco.

84

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.

Genere CERITHISCALA

De

Boury, 1887.

Cerithiscala? capeluniana (Cocc).


1873. Scalarla Capelliniana Cocc.

COCCONI, En. Moli,


p.

viioc. plioc.
126,

Parma
Ili, flg.

e Piacenza,
14,

127, tav.

15,

16.

1890. Cerithiscala
1800.

DE BOURY,

Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 2C6. SACCO, Cai. imi. Bac. terz. Viem. N" 5289.

Placenziano: Piacentino (rara).


Osservazioni.
di

Pare abbastanza

stretta l'affinit fra questa

forma

e le diverse specie

Cerithiscala del bacino eocenico di Parigi, dalle quali essa probabilmente deriva in

via pi

meno

diretta; forse per l'esame del tipo potrebbe indicare rapporti


il

ben

diversi.

Erroneamente, credo,
p.

De Boury

nella sua

Rev.

crit.

Seal. mioc. ijIoc. Italie, 1891,

138

indica questa forma

come un' Eglisia.

Genere

CLATHROSCALA De Boury, 1890.


il

Questo gruppo comprende forme che costituiscono


specialmente del sottog. Acrilla, e
le Acirsa.

collegamento fra
al

le

Scalarla,

Credo poterlo elevare

grado di genere,

a cui

si

collegano,

come

sottogeneri, le AcriUoscala, le Hemiacirsa, ecc.

Sottog.

CLATPIROSCALA

(stricto sensu).

Clathroscala cancellata (Brocch.).


1814.
1826.

Turbo

canr-ellatxs

Drocch.
Bro'^Qh.

BROCCHI, Conch.

foss. siibapp., p. 377, tav. VII, flg. 8.


t.

Turritella cancellata Risso

1827.

RISSO. Europe mcrid., IV, p. 119, pi. IV, DEFRANCE, Dici. Se. Nat., XLVIU, p. 20. SASSI, Saggio geol. Bac. terz. Albenga, p. 478.
t.

flg.

40.

BONELLI,

Cat.

ms. Museo Zool. Torino. N" 1950.


tert., p.

De

Serr.

Brorr-h.

DB SERRES, Gecgn. lerr. BRONN, //. feri. Geb., p.

103,

106.

68.

?
Defr.

MICHELOTTI, Rivista Gasterop., p. 9. SISMONDA, Syn. vielh., l' ed., p. 28.

2' ed., p. 54.

BRONN,

Tnd. Pai., p. 1114.


p.

Brocchi

D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat., tom. Ili, NYST, Tabi, synopl. Scalariii, p. 20. COCCONI, En. sist. Moli. mioc. pi. Parma

166.

e P., p. 127.

1890. Clathroscala cancellala


1800.

ISSEL, Fossili marne Genova, p. 31. DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N" 5268.
,

127.

Long. max. 45
(non rara).

Mm.

Lat.
,

max. 12 Mm.
Castelnuovo d'Asti

Piacenziano: Astigiana

Genova, Savonese, Albenga, Nizzardo

Astiano: Astigiana (non rara).

DESCRITTI DA

F.

SACCO

85

Osservazioni.

Michelotti, Sismonda e
secondo

nel miocene di Tortona e di Torino, dove


trovati esemplari nel Tortoniaiio
,

De Boury indicano questa si^ecie anche non l'ebbi a constatare; pare per siansene
Doderleix.
Il

il

De Gregorio

fa

attorno a

questa specie una grande confusione.

Nel pliocene inglese

la CI. cancellata
,

rappresentata dalla var. Woodi (Desh., non


,

De

Greg.) WooD-Crag Moli., 1848

tav.

Vili

fig.

22) e dalla

var. reticulatina Sacc.

(1872

Scalarla cancellata BR.-WooD-Crag Moli.,

1 Suppl., p. 59, tav.

IV,

fig. 2).

Cl.

cancellata var. pluricosticillata Sacc.


(Tiiv.
II,

fig.

93).

Distinguunt liane vai: a specie typica sequentes notae:


Costae transversae numerosiores, in regione ventrali
et

suturali praesertim, saepe

valde appropinquatae, crassae

et

graciles irregulariter alternae.

1886. Clathroscala cancellala var. phirieoxlfriUala S.

SACCO, Cai. pai. B.

t.

Piem. N 5?69.

Piacenzinno: Astigiana, Valle del Tanaro 'alquanto rara).


Astiano: Astigiana (alquanto rara).

Osservazioni.

Sono assai numerosi e svariati

passaggi fra

il

tipo e la

forma

in esame, la quale tanto mutevole che non trovansi due esemplari identici.

Cl.
(1800.

cancellata

var.

Catulloi (Dod.).
flg. 3}.

DODERLEIN

in

DE BOURY,
Dod.

Rev. Seal. miac. pi. Halle, p. 218, tav. IV,

1890. Clathroscala Caliilloi

SACCO,

Cai. pai. D. terz. Pievi. N 5271.

Piacenziano: Astigiana, Piacentino


Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni.
il

(rara).

Questa forma rassomiglia assai alla var. Woodi e reticulatina, anzi

De Boury

Et. crit. Seal. Italie, 1891

vorrebbe riunirle tutte sotto

il

nome

di Cl.

Woodi Desh. Io credo che,


attribuirle,

se si vuole riunire queste forme in

una specie

sola, sia

meglio

come

variet, alla Cl. cancellata.

Forse

la Se. turbonilloides

Sego, rassomiglia alquanto a questa specie.

Cl.

cancellata var. supracostulata (Sacc).


(Tav.
II,
fig. 94).

Distinguunt liane var. a var. Catulloi sequentes notae:


Testa major. Anfractus convexiores
nulati.
,

ad suturam superam minime

vel nihil cre-

Costulae longitudinales interdum varieosae.

Long. 35
1890.

Mm.

Lat. 11 Mra.
var. supraeoslulata S.

dalhroscala cancellata
(rara).

SACCO,

Cai. p. B.

t.

Pieni. N 5270.

Astiano: Astigiana
Osservazioni.

Questa forma, quantunque ben differente dalla Cl. Catulloi, pro-

babilmente ne rappresenta solo una modificazione inerente allo stato completamente adulto
degli esemplari.

Le

Clatliroc;i?a (strieto sensu) sono in generale poco comuni, specialmente carat,

teristiche del pliocene

quantunque esse comincino gi nell'eocene ed abbiano rappre-

sentanti ancora nei mari d'oggid,

come indico

nel seguente quadro pi'ovvisorio.

86

MOLLUSCHI DKI TERREN'I TERZIARI! DEL PIEMONTE ECO


CI. sp.
(

Attualit

Astiano

CI. cancellata e var.

, \

supracnstulata ^,.^,, Catulloi


pluricosticillata

'

supracostulata

V Catulloi

Piacenziano

CI. cancellata e var.


I

<

Woodi
reticulatina
2^^uricosticillata

/
I

Tortoniano
Elveziano

CI. cancellata var.


I

? CI. cancellata

r-

? (fide Michelottii)

Eocene

Clathroscala undosa

Sottog.

ACRILLOSCALA

Sacco, 1890.

Questo sottogenere comprende forme alquanto


alle

affini alle

Acrilla

ma

specialmente

Clathroscala (per con superficie longitudinalmente costicillata e non cancellata) ed alle Acirsa.

AcRILLOSCALA GENICULATA
1814.

(Br.).

Turilo geniculalus

Br.

BROCCHI, Conch.

sitbapp., p. 659, tav. XVI, flg.

1.

1827. Scalarla decussata Lh.

(=

T. geniculalus Brocch.)

BONELLI,

Cat. ms.

Museo

Zuol.

di Torino. N" 1947.

1831.

>>

geniculala Bronn

BRONN,

It.

ieri.

Geb., p. C8.
ed., p. 54.

1847.
1848.

impressa
geriiculata

Bon.

Bronn

i>

1852.
1871. 1871.

Deshayesi SiS7nd. impressa Bon.


(in

SISMONDA, Syn. melh., 2' Index Pai., p.


schedis).

1115.

1885. 1890.

geniculala Brocch.Deshayesi Sismd.


-

D'ORBIGNY, Prodr. NYST, Tabi. syn. ci


Pai. Slrat. T. HI, p. 166. syn. gen. Sealaria, p. 38.

p.

34.
,

SACCO, Sludi geo-paleonl.


Ilexi.

lerril.

Bene-\agienna

p.

10.

Bon. - DE BOURY, 1890. Clathroscala genir^ulata Br'occ.

impressa

Scalides mioc. et pi. d'Italie, p. 316.

p. 221.

1890. Acrilloscala

SACCO,

Cat. pai. Bac. lerz. Pieni. N" 5251.

Long. 15-35

ilra. Lat. 4-8

Mm.
,

Astiano: Astigiana (specialmente Valle Andona) (non rara).

Piacenziano: Astigiana, Castelnuovo d'Asti, Bene-Vagienna


centino (non rara).

Rocca d'Arazzo, PiaBonelli non


notevole che

Osservazioni.

La

figura imperfetta

del

Brocchi spiega come

il

abbia riescito a classificare giustamente quegli esemplari che qualific come Se. impressa,

mentre confuse
il

la

vera Se. geniculata colla Se. decussata Lk. Ancor

piii

Se. Deshayesi,
esiste

Sismoxda non comprendesse bene questo nome tanto da darle ancora un nuovo nome, nome che non pu essere conservato in nessun modo, tanto pi che gi

una Scalarla Deshayesi May.

(1856). Tale confusione

mi

risult

nettamente nello

esame
le

del materiale della collezione del

Museo zoologico
il

di Torino,

dove sono conservate


nel-

antiche determinazioni. Probabilmente

trovarsi la forma del


le

Brocchi soltanto

l'appendice del suo classico lavoro contribu a generare

confusioni sovraccennate.

DESCRITTI DA

F.

SACCO

8T

A. GESICULATA vaf. SUBULOPRISCA SaCC.


(Tiiv.
Il,

lig.

9d).

Distinguunt liane vai: a

sjjccie

typica sequentes notae:

Testa minor, constrictior, suhulatior.

Long. 10-lG ilm. Lat. 3-4

'

Min.

1891. AerillosCiila geniculala var. sitOitloprisca Sacc.

S.-\CCO.

Cai. pai. D.

t.

Piem. N" 5?5I.

Tortonknio: Stazzano, Tetti Borelli (rara.


Osservazioni.

interessante

il

ritrovai-e

gi nel

miocene forme di tipo essen-

zialmente pliocenico

quantunque
il

esse

non siano rappresentate, pare, da esemplari comforma gracile,

pletamente adulti, tuttavia


spiccare nettamente

confronto con individui pliocenici di eguale lunghezza fa


ristretta.

la loro caratteristica

A. GENICCLATA Var. PERCRISTCLATA (SaCC).


Distinguitur haec var. a specie
ti/pica

sequente nota:

Cristulae longitudinales sat elatae.


1890.

AcriUscala geniculala $uhv. percristulatn

Sacc

SACCO,

Cai.}}- B.

t.

Piem. N52j?.

Piacenziano: Astigiana, Volpedo (Casciuelle)


Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni.
tipica queste

(rara).

Pel loro carattere delle crestole alquanto pi elevate che nella specie
assai,

forme ricordano

a primo

tratto,

il

Ctathrus tenuicosta ; son per net-

tamente distinte dal

leptoglyptum (Font.).

A. GENICULATA var. acristclata (Sacc.)


(Tav.
II,

f\g.

96).

Distinguunt hanc var. a speda typica sequentes notae:


Cristulae longitudinales nullae, suicido suhstitutae.
1890. Acrilloscala r/eniada/a subv. acrixiulata Sacc.

SACCO, Cai.

2)al.

D.

I.

Pieni, N" 5253.

Piacenziano ed Astiano: Astigiana


OssERVAZIO^^.
specie;

(rara).

Questo

carattere

parrebbe tanto importante da fondarvi una


tratti sugli

ma

considerando come esso appaia spesso qua e l a

esemplari

ti-

pici, e solo

raramente

si

presenti su tutta la conchiglia,


il

credo esso dipenda da condidi arresto

zioni speciali di sviluppo dell'animale,

ijuale

ad ogni periodo

non produsse

un peristoma

incrassato.

A. GENICCLATA var. SOBANGULOSA SaCC.


(Tav.
II,

fl.^

97).

Distinguunt liane variefatem a specie typica sequentes notae:


Testa minor. Ajifractus aliquantulum depressiores,

minus

regulariter rotundati, in

regione ventrali suhangulosl.


1800. .Acrilloscala

geniculala var. svbangnlosa Sacc.

SACCO,

Cai. pai. B.

I.

Piem. N"5255.

Piacenziano o Astiano: Astigiana (rarissima).


Osservazioni.

L'esemplare unico incompleto.

88

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZLiRll DEL PIEMONTE ECC.


il

Possiamo cosi presentare per ora

quadro di sviluppo delle Acrilloscala

indicate..

Attualit

A. genicolata var.
[
I

percrstulata

Astiano

^4.

gemculata
I I

e var.
/

suhangulosa
i

acristulata percrstulata

Piaceiiziano

A. genlculata e var.
'
I

subangulosa

Tortouiaiio

acristulata Acrilloscala geniculata var. subuloprisca

Sottog.

HEMIACIRSA De Boury,

1890.

Hemiacirsa prolanceoi.ata Sacc.


(Tav.
Il,

fig.

Qib).

Testa parvula, turrita, imperforata. Anfractus paullulo suhconvexi, primi praecipue,

prope suturam superam saepe laeviter incrassati, subcingulati ; anfractus ultimus inferne angulatus. Suturae

parum

profundae. Costae longitudiiales latae

crassae

suh-

rotundatae, 8-11 circiter in anfractu


S'triolae traisversae

iMimo , interdum
,

late

et

percrasse
,

varicosae.

parvillimae, plerumque in regione mediana subohlitae


visibiliores
,

prope su-

turam superam aliquantulum


et

sed in regione circumhasali sat profundae


spiraliter striolata.

pervisibiles

Regio basalis subplanata

Apertura ovato-subqua-

drangula. Labium externum simplex vel incrassatum.

Long. 7-17
Elveziano:

Mm.

Lat. 2-3

'/j

Mm.
meno
di-

Colli torinesi, Sciolze, Baldissero (frequente).

Osservazioni.
retta della
//.

Forma

interessante, perch foi'so la progenitrice pi o

lanceolata. Gli esemplari di questa specie in tutte le collezioni clie ebbi


colle Turbonilla.

ad esaminare erano mescolati

pure forse una Hemiacirsa

la Scalarla

intumescens Koex. dell'Oligocene dell'Europa settentrionale e centrale.

H. prolaxceolata var. cristdlosa Sacc.


Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:
Costae longitudiiales elatiores, non suhrotundatae vel subcristatae.

Elveziano:

Colli torinesi (rara).

Osservazioni.

Tende alquanto verso

la

var. Broccni della

//.

lanceolata.

IL prolanceolata var. convexiuscula Sacc.

Distinguunt liane

var.

a specie typica sequentes notae:

Anfractus convexiores ; ultimus basi minus angulatus, rotundatior. Superfcies nitens. Striolae transversae suboblitae.

Elveziano: Colli torinesi

(rara).

H. prolanceolata var. tauroprysmatica Sacc


(Tav.
Il,

fig.

98 a).

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:

Anfractus complanatiores, ultimi praecipue. Costae longitudinales depressiores, in


anfractibus ultimis praecipue.

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non


Osservazioni.

rara).
?,vc\s,
,

Questa variet ricorda quella


all'//,

prys malica

della

li.

lan-

ceolata e fa anche passaggio

taurolanceolata.

DESCRITTI DA

F.

SACCO

89

H. PEOLANCEOLATA var. VABICOSO-CYLIXDRICA SaCC.


(Tav.
11,

tg.

98

e).

Bistinguunt liane var. a


Elveziano:

sjjecie
.

typica sequentes notae:


Varices longitudinaes crassae
et

Testa magis turrito-cylindrica

numerosae.

Colli torinesi (rara).

Hemiacirsa tacrolanceolata Sacc.


(.Tiiv.
11,

lig.

98 ("s).

Testa media, turrita, acutissima, imperforata. Anfractus subplanati, exceptis primis


laeviter subconvexis, 14 circiter ; prope

suturam superam nliquantulum


irihil

elati, sithcinjcrspciae.

gulati ; anfractus ultimus fortlter angulatus. Sutitrae

profundae, sed

Costae longitudinaes in anfractihus primis sat elatis, in caeteris depressae, interduin


suboblitae. Striae transversae sat perspicuae
,

in anfractibus ultimis praeter 12. Regio

basalis svhplanata, spiraliter striolata. Apertura suhrhomboidaUs, basi subdepressa.

La-

bium externum simplex.


Long. 10-18 Elveziano:

Mm.

Lat. 2

^l.^-S '/i

Mm.

Colli torinesi (rara).

Osservazioni.
]'//.

Affiuissima alla IL prolanceolata, collegasi per strettamente col-

lanceolata.

HEinACIRSA LANCEOLATA
1814.
18-26.

(Br.).
flg.

Turbo lanceolntus
Ti<rbo lanceolaliis

Br.

Turrifella lanceolata

18i7.

1831. Scalarla lanceol. 1840.

Bronn
Brocch.

BROCCHI, Conci. foss. subapp., p. 375, tav. VI!, RISSO, Europe mrid.. p, 109, 110. BONELLI, Cai. im. Museo zool. Torino. N" 1829,

7.

1931.

BRONX, It. terl Geb., pag. 66. MICHELOTTI, Rivista Gaslerop.,


9

p.

10.

Foss. niioc, p. 162, 163.

Bronn
Brocch.

BRONN,

Ind. paleont., p. 1328.


Foss. Moli. tert. Beck. ^yien, p. 481, 482.

HCERNES,

NEUGEBOREN.

Beitr. Tert. Moli. OberLapugy, p. 168. NYST, Tabi. syn. gen. Scalaria, p. 40. COCCONI, En. sist. Moli. ndoc. plioc. Parma, p. 128. LOCARD, Descript. Faune lerr. tert. Corse, p. 108.

DE BOURY, Descripl. Seal, nouv., p. 162. DE GREGORIO, Sludi sul gen. Scalaria, p. 8. DE BOURY, Rev. Seal, inioc. plioc. Italie, p.
SACCO,
Cai. pai. B. ters.

269.

1890.

Picm. N' 5272.

Tortoniano: Stazzano (rarissima).

Piacenziano: Castelnuovo d'Asti, Zinola, Albeuga (non rara).


Astiano: Astigiana (alquanto rara).

Osservazioni.

Molto variabile essendo questa specie, ho preso naturalmente come

tipo quella figurata dal Brocchi. Il fra quelle dei colli torinesi,

Bonelli ed

il

Sismonda indicano anche questa forma

ma

non ne trovai finora alcun esemplare nV Elveziano


,

quindi credo

trattisi di

un
si

errore

di indicazione.
alla

Quanto

alle

forme tortoniane, quan-

tunque molti esemplari


esse costituiscono

avvicinino molto

specie tipica, in complesso tuttavia

una variet a parte; quindi il tipo piacenziano. Il De Gregorio nei suoi Studi sul gen. Scalaria indica della forma in esame due variet, una A. fig. 22, che appellerei var. subtypica Sacc, avvicinandosi molto al tipo,
fig.
2.3
,

d una B.

che denominerei var. subconica Sacc. per

la

sua forma pi conica.

Ho

escluso dalla sinonimia dolla specie tipica gli autori che l'indicano

come mio-

1842.

DESCRITTI DA

F.

SACCO

91

H. LANCEOLATA Var. PRISMATICA SaCC.


(Tav.
II,
ti^'.

101).

Distinguunt hanc vai: a specie typica sequentes notae:


Costae longitudinales depress iores,

numero minores, in

anfractv, ultimo 8 circiter;

spatia intercostalia svbplanata. Costae transversae aliquantulum, depressiores.

Piacenziano : Albenga (ft'equeute).


Astiano: Astigiana (non rara).

Osservazione.

Si collega piuttosto colla var. miocenica die

non

col tipo.

IIeMIACIRSA CORRUGATA (Br.).


1814.

Turbo corrugatus
Turritella corrugata

Br.

1826.
1831.
1848.

Sclaria
Turbt.nilla

Bronn

BROCCHI, Conch. foss. mbapp., RISSO, Europe tnrid., p. 108.

p. 376, tav. VII, flg. 9.

BRONN,

It.

Tert. Geb., p. 66.

1862. Scalarla 1871.

>
>
>'

Brocch.

1873.
1890.
1890.

Turritella

Ind. Pai., p. 1327. DODERLEIN, Giac. terr. mioc.

It.,

p.

18.

NYST.

Tabi. Syn. gen. Scalarla, p. 24.


sist.

COCCONI, En.

Moli. mioc. plioc.

Parma,

p.

194.

Hcmiacirsa

DE BOURY, Rev.
SACCO,
S.

Seal. mioc. plioc. Italie, p. 272.

Cat. pai.

Bac. terz. Piem. N 5283.

Tortoniano: Stazzano (non rara),

Agata
1'//.

(rara).

Piacenziano: Piacentino, Liguria (non rara'.


Osservazioni.
suoi caratteri, per

Questa forma, come

lanceolata, mostrasi assai variabile nei

modo die

ci riesce difficile l'indicarne

nettamente

limiti.

H. corrugata var. Pecchiolii (D'Anc).


(Tav.
(1871.
1877.
II
,

fig.

lOI bis).
II.

SEQUENZA, Studi

strat.

formaz. pOor.

tnerid., p;ig. 96).

Scalarla varicida Por.


1890.

Ilemiamrsa corrugata Bro-^ch. var.

ISSEL, Fossili tna-ne Genova, p. 30. . DE BOURY, Rev. Se. mioc. pi. Italie,

p. 274.

1890.
1891.

var. Pece/i;oZ/7 7)'.Ae.

SACCO,

Cat. pai. B. terz.

Piem. N 5284.
fig.

Brocch. var.

a.

DE BOURY,

Et. crit. Seal. Italie,

14.

Tortoniano: Stazzano (frequente).


Piacenziano: Piacentino, Genova (non rara).
Osservazioni.
cula

pi frequente che il tipo; fu sovente paragonata alla Se. variWooD. probabilmente riferibile a questa variet la figiu'a 19 data dal De Gre

gorio

Studi sul gen. Sclaria, 1889

per tipo di Se. corrugata.

II.

corrugata

var.

subinoenata Sago.

Distinguunt hanc var. a var. Pecchiolii (D'Anc) sequentes notae: In anfractibus ultimis costae longitudinales depressae, clistantes, aperturam versus
stiboblitae.
1890. H.

corrugata var. Pecchioni subv. inornala


la restante
S.

S.

SACCO.

Cat. p. B. terz. Piem. N" 5285.

Vedi per

sinonimia quella di
fossili

//.

corrugata var. exvaricula.


dal Sismonda

Tortoniano:

Agata

(rara).
,

Osservazioni.

Questa forma, probabilmente solo un'anomalia

fa

determinata come Se. disjuncta Bronn. Si avvicina molto alla Chemnitzia varicula
li

Wood.

F. Sacco.

92

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIiZlIONTE ECC.

H. CORRUGATA Var. CALABRA SeGU.?


(1880.
1890.

SEQUENZA, Forniaz.

terz.

Prov. Reggio-Calabria,

p. 266).
p. 275.
'N"

Hemiacirsa corrugata Br.

var. B-

DE BOURY,

lev. Seal,

mioc.pl. Halle,

1890.
1891.

var. calabra Seg.


var. Bi-ara).

SACCO,

Cai. pai. B. terz. Pieni.

52b6.
1.5.

DE BOURY,

Et. crii. Seal, mioc.pl.

If., lig.

Piacenziano: Piacentino (non

H. CORRUGATA
(Tuv.

Vai'.
II,

EXVARICULA SaCC.
li-'.

102).

Distinguunt hanc var. a specie


ultimo 17-20

ti/pica sequentes notae

Anfractus convexiores. Costae transversae propinquiores, numerosiores; in anfi-actu


circiter.

1847. Scalarla disjuncla


1852. 1871.

Bronn

>>

1890. Punctiscala
1890.

Eemiacirm corrugata
S.

var.

SISMONDA, Syr. meth., ed., p. 58. D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. p. 31 (pars). NYST, TaM. Syn. et Syn. gen. Scalarla, p. 28 DE BOURY, Rev. Seal. mioc. pi. Italie, p. 177 (pars). exvaricula S. SACCO, Cat. pai. B. terz. Plem. N 5287.
1"
Ili,

(pai's).

Tortoniano:

Agata

fossili,

Stazzano (non rara).

Osservazioni.

Questa forma pare solo una modificazione della var. Pecchioni;

venne gi segnata dal Sequenza col titolo di Se. varicula, nome da abbandonarsi, poich la Chemnitzia varicula Wooo forma ben distinta.
Dall'esame dei cartellini del Jtluseo geologico di Torino ho potuto nettamente
rile-

vare che

il

Sismonda ha

classificato

questa vnriot

come

Se. disjuncta

specie

che

invece finora non venne trovata nel Miocene; questa erronea determinazione venne na-

turalmente copiata dal D'Orbigny, dal Nyst, dal

De Boury,

ecc.

Le Hemiacirsa
quella
lo
dell'^ff.

nel bacino piemontese sono specialmente caratteristiche del Tortosi


pr:

niano e del Piacenziano; esse

sono niggruppare in due serie abbastanza distinte;


lanceolata.

corrugata e quella

dcll'il.

Ne possiamo

per ora cos indicare

sviluppo nel bacino terziario piemontese.

Astiano

prysmatica var. e H. lanceolata e var.


I 1

Piacenziano

prysmatica var.
I
I

e H. lanceolata e var.
I

\
(
[

^"^^.^mca suhtypica subconica miocenica


Tniocenica

rj
'

^ "^S'^'
\

^.,

f '^

'^^i^

PeccMoln
calabra^

Pecchiolu

TI.

corrugata e var.

<

subiwn.
exvariaili>

Tortoniano

eoprysmatica var. e
"oricosocyliidrica

//.

lanceolata e var.
I

Brocchii
exilior

Elvez.

//.

tciurolanceolata

taioropry.wmttca

jj
-^

i,,,,,,olata e var.
i

| (

^''^^f convexiuscula

Tongriano

Hemiacirsa intumescens

DESCRITTI DA

F.

SACCO

93

Genere ACIRSA Morcii, 1857.

ACIRSA fflOPEDEMONTANA SaCC.


(Tav.
Il,

fig.

103).

Testa
tigui
,

magna, subtems,

elongato-turrita, imperforata. Anfractus suhconvexi, con,

longitucUnaliter additamenti striis

transversim costulis rotundatis (sutelatis

et

depressis, suhregulariter alternis), perpropinquis, numerosis, muniti. Regio basalis con-

vexa, costula subelata circumscripta, longitudinaliter additamenti striis , transversim


costulis' rotundatis, subelatis, Inter se sat distantihus, ornata.

Apertura subovata Peri.

stoma

gracilis.

Long. 23-30
1890.

Mm.

Lat. 8-10

Mm.

Acirsa miopedemoniana Sacc.

SACCO,

Cut. pai. Bae. (erz. P:em. N" 51.^3.

Elveziano: Baldissero torinese. Bei-sano


Osservazioni.
trovi quasi

(rara).
si

La

delicatezza di questa interessantissima specie fa


stato di conservazione.

che essa

si

sempre in cattivo

Essa sembra collegarsi con alcune

forme del Bacino parigino, dalle quali probabilmente deriva.

Acirsa siibdecussata (Cantr.)


(1836.

[vel A.

pelagica (Risso)].

CANTRAINE, Diagn.

esp. nouv. Moli., Bull. Brux., p. 338).

A. SUBDECUSSATA Var. PSEUDOLANCEOLATA SaCC.


(Tav.
II,

tg.

104).

Distlnguunt liane var. a specie tgpica sequentes notae:


Testa albido-ochracea. Anfractus primi (7) longitudinaliter costati, ultimi
(4)

longi-

tudinaliter tantum, additamenti striis petmum^rosis ornati. Striae transversae in regione


ventrali infera valde perspicuae.

Long. 23
1890.

Mm.

Lat. 6

'/.

Mm.
S.

Acirsa subdecussata var. pseudolanceolala

SACCO,

Caf. pai. B.

t.

Piem. N 5132.

Astiano: Colli astesi (rara).


Osservazioni.

Questa specie collocata, secondo gli autori, fra


le

le

Chemnitzia,
ecc.,

le

Turbonilla, le Scalaria,

Mesalia,

le
,

Eglisia, le Turritella,

Cerithium,

presenta
,

molta somiglianza

che nasce

il

almeno per mezzo della variet in esame tanto dubbio che queste due forme non debbano ritenersi cosi distinte genericacoli'//,

lanceolata

mente come ora

si

ammette. Se

fosse certo

che

la Turritella

pelagica Eisso corrisponde

a questa specie, essa dovrebbe natui'almeute appellarsi A. pelagica,


ferimento troppo dubbioso per accettarlo.

ma

per ora tale

ri-

94

MOLLUSCHI DEI TERRENI TEKZIARII DEL PIEMOXTE ECC.

Genere EGLISIA ^Gray,

1840).

EgLISIA? MENEGinNIANA (CoCC).


1873. Scalarla

meneghiniana Cocc.

COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Farina


p. 128.

Piacenza,
17,

Tav.

Ili,

lig.

18.

Piacenziano o Astiano: Variatico nel Piacentino (rarissima).


Osservazioni.

Il

De Boury

nella

sua

Eev. Seal. mioc.

plioc. Italie

1889

>

accenna che questa forma forse \m' Eglisia ; invece erroneamente, penso,
a Cerithiscala nel suo

l'attribuisce

Et. crit. Seal. mioc. plioc. Italie, 1891, p. 138 .


6

Non avendo

avuto in comunicazione l'unico esemplare esistente di questa forma,

con molto dubbio

che l'attribuisco per ora

al

genere Eyllsla.

DESCRITTI U

F.

SACCO

95

Famiglia

L DAE
I

Genere ACLI8

Loven, 184G.

ACLIS PEOASCARIS SaCC.


(Tav.
II,
flg.

105).

Testa graciliSf parvilUma, stthiUato-turrita, semipellucida, albida, anguste umhilicata,

Anfractus 8-9, conve.vi, sutura profunda disjuncti; primi 2-4 laeves, nitidissimi,
regulariter convexi; caeti'ri in regione basali suhlaeves, prope suturam superani depressolaeves, in regione ventrali costis elatis,
liris

margine subrotundatis , transversim ornati


in primo anfractu, costato 2 ventrales
,

(vel

muniti). Costae

transvursae
;

visibiles

in

mediis 3 vel 4, in ultimo 5

costae ventrales (2 vel 4) crassae, elatae, Inter se sat dir

stantes ; costulae circumbasales (1 vel 2 visibiles) parvulae, infera piraecijnie, depressae,

appropinquatae. Apertura rotundata, superne subacuta.

Labium externum

laevissime

xtrorsum revolutum
ctuum, responde ntes).

extus pluriplicatum, (plicae labiales costulis transversis anfra-

Long.

2-2'/.,

Min. Lat.

^/^

Mm.
rara).
al

Piacemiano: Villalvcrnia (non


Osservazioni.

la

Questa specie avvicinasi assai

vivente A. ascaris (Tdrt.), di cui

probabilmente una forma progenitrice pi o

meno

diretta. Si distingue per,

anche a

primo

tratto,

per

forma pi subulata, per l'apertura pi rotonda, ecc.


esiste

Nel pliocene inglese

pure

l'.-l.

ascaris con alcune variet.

Sottog.

PHERUSA

Jeffreys, 1869.

Pherusa Gulsonae (Clark).


(CLARCK, A>m. Mag. Nat.
Hisl., serie 3'
VI,
p.

459).

Pherusa Gulsonae
(Tav.

var. subapenninica Sacc.


II,

tg.

106).

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:


Testa aliquantulum crassior.

Anfractuum

superficies

passim laevissime

et

deprcs-

sissime transversim, undulati.

Long. 3

'I2

Mm.

Lat. 1

Mm.
(rara).

Piacemiano: Villalvernia
Osservazioni.
degli anfratti
,

notevole l'accennata
si

leggerissima
esistano

ondulazione della superfcie


coste

senza che

possa dire affatto che

longitudinali. Questa

forma,

forse

una simile
Cor.

variet, pare sia stata

pure trovata nel pliocene inglese,

ma

non ne

esiste figura,

poich quella del


,

Wood

(Odostomia Gulsonae), quantunque colla

indicazione

Crag Sutton

fu invece fatta sopra

un esemplare vivente!
corrige

errata
l'iig.

II.
I.

Quadro
Piig. 33.

Pag.
l'ag.

34. 41.

C. clongatum var. degensis E. elongatuni var. degensis. Alla base, nel mezzo del quadro, devesi iigsiungere la parola Crisposcala. Alla base del quadro delle Opala. presso 0. contabulata, devesi porre 0. Sioneri (De Boury) con linea di unione alla 0. pseudoscalaris. Stenorytis relusa Stienorylix relusa. S. retuspina var. aculissima S. reluapina vai-. <icuti<'pin(i.

96

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARI! DEL PIEMONTE ECC.

INDICE ALFABETICO
Acirsa,
Id. Id. Id.
p. 93.

Acirsa, p. 84.
p. 93. pelagica, p. 93. var. pseudo-lanceolata, 93. subdecussata, p. 93. p. 95.

miopedemontana,

Id.

Acrilloscala, p. 84. var. acristulata, p. 87, 88. Id. geniculata, p. 86, 88. Id. var. percristulata, p. 87, 88. Id. var. subangalosa^ p. 87, 88. Id. var. subuloprisca, p. 87, 88. Id.

Adiscoaceilla,

p.

67.

ACLIDAE

Aclis, p. 95. Id. ascaris, p. 95. proascaris, p. 95. Id.

ACEILLA, p. 60.
Acrilla, p. 57, 69, 84.
Id. Id.

ainoena, p. 60, 61, 65, 66, 67,

(Quadro
Id.
Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id.
Id.

II).

angulatotaurinensis, p. 61. Brounil, p. 62, 63, 64, 65, 66, 67 (Id.). cancellata, (Id.).
colligofallens, p. 65, (Id.). conjung-ens. p. 61.

Adiscoacrilla, p. 60, 6(>, 67. Coppii, 67, 68, (Quadro II). Id. cuisensis (Id.). Id. Id. var. cristatissima, p. 68, (Id.). delicatula, p. d^, (Id.). Id. Id. var. depres^oCoppii, p. 6S, (Id.). Id. var. lacunocostata, p. 68, "(M,). Id. var. opaliaetbrniis, p. 69, {l.). Id. var. villalvernensis, p. 68, (Id.)-

Amauropsella.

p.

11.

Araauropsella, p. 10. Id. var. alpina, p. 12. Id. subv. poster, p. 11, 12.
Id.
Id.

Coppii, p. 6^, 68. decussata, (Id.).

scaligera, p. 11, 12. sinuosa, p. 12.

Id.

spinda, p. 11, 12.


p.

Deslonschampi

(Id.).

Ampullaria angustata,
Id.

8.
8.

var. eosubcancellata, p. 63, (Id.). exMichelotti, p. 62, (Id.). Gxsemicottata, (Id.). var. fiilleos, p. 62, 64, 05, (Id.).
gallica, (Id.).

ferrugnea, p.

grignonensis, (Id.). var. Hoernesi, (Id.).


interposita, p. 66, (Id.). lej)toglypta, p. 66.

Id. var. minor, p. 8. patdln, p. 6. Id. poiid-'rdaa, p. 8. Id. scalarls, p. 12. Id. striatala, p. 8. Id.

AujuilliJia.

p. 3.

Id. Id. Id. Id. Id.


Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id.
Id.

leptoglyptamoeua,

p.

65, 67,
(Id.).

Arapullina paludiniforrais, p. 10. Beia, p. 77. Bria rometteusis, p. 70, 77. Cerithiscala, p. 84.
Cerithiscala, p. 94. capelliniana, p. 84. Id. Cerithiuni, p. 93.

var. leptoglyptoBronuii,p. 66, (Id.)

Leroy,

(Id.).

Libassii, p. 67, (Id.). var. ligustica, p. 67, (Id.). Michelottii, p. 61.


railla, (Id.).

Cernina,
Id.

p.

6.

Gemina compressa,

p.

6,

7.

Id. Id.
Id.

Id. Id.
Id.

var. mioBronuii, p. 64, (Id.). multilamella, (Id.). var. perantiqua, p. 63, 64, (Id.). var. percosticillata, p. 66^ (W.). plioaiuoena, p. 64, (Id.). var. praecurrens, p. 65, 66, (Id.). reticulata, p. 61, (Id.). var. scalierriraoides, p. 60, 62, (Id.). semiastata, (Id.). Stefanii, p. 65, 6G, 67, (Id.). var. subcaucellata, p. 62, 63, (Id.). var. subreticula, p. 62, 63, (Id.). taurinensis, p. 51, 60, 61, 62. var. taurocancellata, p. 63, (Id.).

fluctuata, p. 7. Id. var. ovata, p. 7. Chemnitzia, p. 93.


Id.

varicula, p. 91, 92.


p.

ClRCCLOSCALA,

33.
.33.

Circuloscala italica, p.

CtRSOTREMA,
Civsotrema,
Id. Id. Id.

p.

40.

p. 38, 40, 41.

abbreviatura, p. 58. aberrans, p. 49, 52, 58.

antiquovaricosum,

p. 40, 51, 52, 57, .58.

ACRILLOSC'ALA, p. 86.

Id. var. approquinquata, p. 45, 58. aspiomoutauum, p. 48, 58. Id. Bourdati, p. 58. Id. Brocchii, p. 47. Id.
'

DESCRITTI DA
Cirsotrera.a

F.

SACCO
sublamellosum (Segu.),

97
p. 58.

cochlea, p. 58.

Id. var. comitalis, p. 56, 58. Id. var. corallina, p. 52, 58.
Id. var. crassicostauomala, p. Id. var. crassicostatoides, p.
",0,

49, 58. 58.

Cii'sotrema Id. var. Id. var. Id. var.


Id.

subUoderleini, p. 50, 58. subeovaricosa, p. 40, 43, 58. subSeguenzai, p. 46, 52, 58.

subpumiceum

(Cantr.), p. 58.

crassicostatum, p. 45, 47, 48, 49, 50, 52, 57, 58. Id. var. dertonensis, p. 55, 58. Id. var. dertoSeo^uenzai, p. 46, 52, 58. Doderleini, p. 50, 58. Id. Duciei, p. 47, 49, 52, 58. Td. Id. var. ducieiformis, p. 52, 58.
Id.

Id. var. taurina, p. 45, 58. Id. var. taurinensis, p. 60. tauroopalioides, p. 53. Id.

taurovaricosum, p. 51, 58. Id. var. transiens, p. 48, 54, 58. Id. var. transversa, p. 54, 58.
Id. Id.

turbonilla, p. 35.

Id.

Id.
Id.

p. 58. eoauriculatum, p. 52, 58.

degan tissiinum,

Id. var. varicosior, p. 52, 58. varicosum, p. 40, 43, 51, 58. Id.

Id.
Id.

eosubvaricosuni, ]). 51, 58. eovaricosum, p. 42, 58.

Clatiiroscala,

exfimbriosum, p. 48, 58. expiimiceum, p. 57, 58. Id. var. fimbriata, p. 55 56, 58.
Id.
,

Id. var. fimbriosa, p. 48, 58. Garisseni, p. 58. Id.

gassinense, p. 40, 42, 43, 58. Id. var. gig-antea, p. 54, 58. Id. var. globosoniagna, p. 41, 44. Id. var. globosoi'ecta, p. 41, 44.
Id.
Id. var. gracilis, p. 58.

p. 84. Clathroscala, p. 68. cancellata, p. 75, 84, 85, 86. Id. Id. var. Catulloi, p. 85, 86. Id. geniculata, p. 86. Id. var. pluricosticillata, p. 85, 86. Id. var. reticulatina, p. 85, 86. Id. var. supracostulata, p. 85, 86. Id. var. undosa, p. 86. Id. var. Woodi, p. 85, 86.

Clathrus,

p. 20.

Clathrus, p. 19, 26.


Id. var. alba,

Hoernesi, p. 53, 54. inaequistriatum, p. 45, 48. Id. var. inganna, p. 55, 56, 58. insigne, p. 45, 48. Id.
Id. Id.

(Quadro

I).

intermedium, p. 58. Id. var. interrupta, p. 47.


Id.

Id.

lamellosum, p. 46, 47, 48, 49,


57, 58.

Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id.
Id.

laticostatam, p. 45, 58. var. lepidensis, p. 45, 58. leptoglyptum, p. 68, 87. var. ligustica, p. 52, 58. var. longissiraa, p. 54, 58. Michelottii, p. 61.

mioeuropeum,
miovaricosum,

p. 53.

p. 51, 52, 58.

multiperforatum, p. 58. var. mutinopostica, p. 50, 58.


var. var. var. var. var. var.

pedemontana, p. 46, 5S. i^erlatecostata, p. 41 , 45.


posttmbriosa, p. 48, 58. procomitalis, p. 55, 58. propinquior, p. 49, 58.

pseudocomitaUs, p. 56, 58. pseudoretusum, p. 41, 43, 44. pseudoscahevvimum, p. 83.

Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id.

var. var. var. var.

blema, p. 24,

(Id.).

bleraoastensis, p. 24, (Id.). bovetensis, p. 24, (Id.). clatbroides, (Id.).

communis,

p. 22,

24, (Id.).
i.

var. dertonensis, p. 22, (Id. elegans, p. 25.


foliaceus, p. 27.

Gregorioi,

p. 23, (Id.).

var. irpa, (Id.). var. minor, (Id.'.

mioata^'us,

p. 20, 27, 31, (Id.). raiopancicostulata, p. 22, (Id.). mirabilis, (Id.). mutinofoliaceus, p. 22, (Id.).

var. var. var. var. var.

procommunis, p. proxima, p. 23,


pseudoelegans,
p.

22,
(Id.).

(Id.).

24, (Id.).

pulta, p. 24, (Id.). pultoastensis, p. 23, (Id.). septemcostatus, p. 24, (Id.).

var. similis, (Id.). spretus, p. 24. tenuicosta, p. 86.


6.

CocUtes, p.

pumiceum,

p. 53, 55, 57, 58. retlciiatum, p. 61.

Costatoscala,

p.

72.

l'otuudicosta, p. 46, 58. Eovasendae, p. 42, 58.

rusticum, p. 53, 55, 57, 58. scaherrima, p. 59. Segueuzal, p. 42, 46, 49, 50, 58.
var. serrata, p. 56, 58. var. simplicula, p. 51, 58.

Crisposcala, p. 20, 21, 40, 41, 43, 44, 95. acuniiniensis, (Id.). Id. Id. aizyensis, (Id.). crispa, (Id.). Id. junctilamella, (Id.J. Id.
Id. Id.

subcyliudrica, (Id.). tenuilamella, (Id.).


p. 8.

CROJunoi,

sthenorytocrispum

p. 41, 44,
.51,

Crommium,
Id. var.

p.

10.
p. 9, 10.

58.

sthenorytoides, p. 41, 43. Id. var. subalpina, p. 50, 68. Id. var. subaspromontana, p. 47, 48, 58.

Id. Id. Id.

acumina toides, acutum, p. 10.


angustatum, ferrugineum,
p.

p. 9, 8,

10. 10.

98

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZLARII DEL PIEMONTE ECC.


Funiscala var. propinquicostata,
Id. Id.
pusilla, p. 70, 73.
p. 71, 73.

Crommium
Id.
Id.

Heberti, p. 10. iutennediuni, p. 10.

Id. var. italica, p. 8, 9, 10. major, p. 10. Id.

nierciaiense, p. 10.

Id. var.

minor,

p. 8.

Id. Id. Id.

var. sanbergei-iana, p. 71, 73. var. speyeriana, p. 71, 73. tauroturrita, p. 71, 73. Vilandti, p. 71, 73.
p. 15.

Id. var. oblonga, p. 10. Id. oblongoelongata, p. 10. ponderosum, p. 10. Id.
Id. var. rugosa, p. 9, 10. Id. var. rugosoides, p. 9, 10. Id. var. striatula, p. 8, 9, 10. Id.

Fuscoscala,

vapincauum,
Willemeti,
p. 82.
p.

p.

10.

Id.

10.

Fuscoscala, var. abreviata, p. 21. Id. var. aldebiana, p. 19, 21. var. alternicostata, p. 16,21,23. Id. Id. var. Angliorum, p. 18, 21. Id. var. asteusis, p. 18, 21. var. capii iaricosta, p. 18, 20, 21. Id. var. compressovaricosa, p. 17, Id.
21.

Dentiscala,

Dentiscala, p. 70. Id. babilonica, p. 82, 83. crenata, p. 82, 83. Id. Id. var. eocenica, p. 83. Id. var. gigantea, p. 82, 83. niargiuostoraa, p. 83. Id. procrenata, p. 82, 83. Id. Id. var. turella, p. 83. Id. var. Wardi, p. 83. Discoscala, p. 57, t. Discoscala, var. percostulata, p. 59, (Q. II). Id. var. perelegans, p. 59, (Id.). Id. var. perproducta, p. 59, (Id.). Id. var. subcanaliculata, p. 59, (Id.).
Id.
Id.

Id.

Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id.
Id. Id.

var. var. var. var.


var. var. var. var. var. var. var. var.

cragtrevelyana, p. 19, 21.


depressicosta, p. 18, 21. etrusca, p. 21. glabrata, p. 21.

mesogonia, p. 19, 21. minor, p. 19, 21.


rainorvariegata, p. 21.
mitis, p. 18, 21. parvofossilis, p. 19, 21. pauperocostata, p. 18, 21.

pedemontana,

p. 20.

percostata, p. 21. pirta, p. 18, 21.

scaberrima, p. 57, 59, 60, 62,


(Id.).

Id. Id. Id. Id. Id.

67, tauri nensis, p. 60. Id. taurocolligens, p. 60, 62, Id. var. taurotransiens, p. 59, 60,

(Id.). (Id.).

Eslisia. p. 94. Eglisia, p. 84, 93, 94. Id. nieneghiniaua, p. 94. EUSPIRA, p. 12.
Euspira,
Id. Id.
p.

Id. Id.
Id.

proTurtouis, p. 15, 21. var. proxima, p. 18. var. subulata, p. 17. subscalaris, p. 21. var. subtrevelyana, p. 21. var. subtrevelyanoides, p. 21. var. tenuicostata, p. 21. terebralis, p. 21. var. trevelyana, p. 19, 21.
trinacria, p. 20.

Id.
Id.

10.

canaliculata, p. 12, 13.


disstiiiilis,

p.

13.
p.

var. turritula, p. 20, 21. Tm-tonis, p. 15, 17, 19, 21. Id. Giroscala, p. 30.
Id.

Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id.

var.

el''arnoid<'.s,

13.

li>l>rida, p.

13.

Id.

Pantaneli, p. 32. pseudoscalaris, p. 31.


p. 3.
p. 7.

var. media, p. 12. var. minor, p. 12. scalari formis, p. 13. scalaris, p. 12, 13. suessoniensis, p. 13. var. venti'icosa, p. 12.
p.

Globularia,

Globularia var. appenninica, depressa, p. Id.


Id. Id.
Id. Id. Id.
11.

4,

7.

EUSPIROCROMMIUM, Eusiiirocrommium,
Id.
Id.

10.

p. 9.

var. effusa, p. 4, 7. Forbesi, p. 4. var. Garneri, p. 7. gibberosa, p. 3, 4, 7. var. globoides, p. 5, 7.

var. degeusis, p.

Id.

elongatum,
p.

p.

10.

Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id.


vai",

Gouberti, p. 4. mutabilis, p. 7.
var. oviforrais, p. 6,
patula, p. 4, 7.
7.

FORATISCALA,
Id. Id.

83.

Foratiscala cerithiformis, p. 83.


sculptata, p. 83. tenuistriata, p. 83.
p. 70.

per usta, p.

7.

Puniscala,
Id.
Id.-

Puniscala, p. 72.
var. afuniculata, p. 70, 73. appenninica, p. 70, 71, 73. var. costulata, p. 71, 73. var. delineata, p. 71, 73.

Id. Id. Id. Id. Id.

Id. Id.
Id. Id.

planulata, p. 4. var. postpatula, p. 5, 7. semipatula, p. 4, 7. sigaretina, p. 5, 7. sphaerica, p. 7.

subdepressa, p. 7. subglobosa, p. 7.
subjiatula, p. 7.

mioparvula, p. 71, 73. mioturrita, p. 71, 72, 73. var. postspeyeriana, p. 71, 73.

Id.

var. umbilicata, p. 4.

Id. subvar. umbilicosa, p. 5.

DESCRITTI DA

F.

SACCO

99

Hemiacirsa, p. 88. Hemiacirsa, p. 84.


Id.

Linctoscala legans, p. 25, frondicula, p. 26, 27. Id.

Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id.
Id.

Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id.

var. Brocchii, p. 88, 90, 92. var. calabra, p. 78, 92. var. convexiuscula, p. 88, 92. corrugata, p. 74, 78, 91, 92. var. cristulosa, p. 88, 92. var. eoprysmatica, p. 90, 92. elegans, p. 24, 25, 26. var. exlior, p. 90, 92. var. exvaricula, p. 92. intuinescens. p. 92. lanceolata, p. 88, 89, 90, 91, 92, 93. var. mioceuica, p. 90, 91, 92. var. Pecchioli, p. 91, 92. prolanceolata, p. 88, 92. var. prysmatica, p. 88, 90, 91, 92. var. subcouica, p. 89, 92. var. subinornata, p. 91, 92. var. subtypica, p. 89, 92. taui'olauceolata, p. 88, 89, 92. var. tauroprysmatica, p. 88, 92. var. varicosocilindrica, p. 89, 92.
p. 24.

muricata, p. 28. Id. muricatocristata, p. 27. Id. Id. subvar. spinosa, p. 27.
Id.

trevelyana, p. 19.
p.

Megatylotus,
Id. Id. Id. Id. Id.

13.
9, 13.

Megatylotus crassatinus, p.
var. var. var. var. var.

longiuscata, p. 14.

maxima,

p.

13.

rotundula, p. 14. subglobosa, p. 14. subumbilicata, p. 14.

Melania

elonc/ata, p. 56.
p. 9.

Mesalia, p. 93.

Natica acuminata,

HlRTOSCALA,

Hirtoscala, p. 20, 25, 29, 30. aclathratula, p. 26. Id. var. belgica, p. 27, (Quadro I). Id. Id. var. Brugnonei, (Id.). Cantrainei, p. 26, (Id.). Id. var. contorta, (Id.). Id. Id. elegaus, p. 28, (Id.). Id. var. esfroudosa, p. 28, (Id.). var. exsubulata, p. 26, (Id.). Id. foliacea, (Id.). Id. frondicula, p. 26, 27. (Id.). Id. var. frondlculaeformis, (Id.). Id. Id. var. frondosa, (Id.). Id. gregoriana, p. 26. Id. var. lacerata, (Id.). lincta, (Id.). Id. Id. lucida, p. 29, (Id.). var. majoi-, p. 26, (Id.). Id. miofrondiculoides, p.27,(Id.). Id. var. mioparva, p. 25, (Id.). Id. mitraefonnis, (Id.). Id. muricata, p. 27, 28, 29, (Id.). Id. Id. var. muricatocristata, p. 27, (Id.). Id. var. peccbioliaua, (Id.). Id. var. perfoliacea, p. 26, (Id.). var. perlongata, p. 28, (Id.). Id. Id. var. postsubulata, p. 26, (Id.). Id. var. pseudofoliacea, p. 26, (Id.). Id. var. rectocostata, (Id.). Id. var. rectocristata, p. 29. spinifera, p. 27. Id. Id. var. spinosa, p. 26, (Id.). Id. var. subfoliacea, p. 27, (Id.). Id. var. subtypica, p. 26. subulata, (Id.). Id. Hyaloscala, p. 30. Hyaloscala, p. 20, 30.
Id. Id.
Id.

angustata, p. 8. Id. auriculata, p. 3, 5. Id. cepcea, p. 6. Id. compressa, p. 6. Id. crassatiia, p. 3, 13. Id. dameriacensis, p. 11. Id. Delbosii, p. 8. Id. ehurnoides, p. 72. Id. elongata, p. 10. Id. epiglottiui, p. 6. Id. ferruginea, p. 8. Id. Garnieri, p. 4. Id. globosa, p. 7. Id. gutturosa, p. 6' Id. Levesquei, p. 11. Id. obesa, p. 13. Id. pcludiniformis, p. II. Id. producta, p. 11. Id. scalaris, p 12. Id. scaligera, p. 11. Id. sigaretina, p. 5. Id. spirata, p. 11. Id. Id. stampinensis, p. 14. Id. subglobosa, p. 7. subpatula, p. 5. Id. Id. suessoniensis, p. 11. Id. var. ventricosa, p. 3.
Id.

Willemeti, p. 12.
p. 3.

NATICIDAE,
NODISCALA,
p.

79.

Nodiscala, p. 70. cavata, p. 81. Id. Id. var. cavata, p. 81.


var. colligens, p. 80, 81. var. excavata, p. 81. hellenica, p. 79, 80, 81. Id. Id. var. propinquior, p. 80. pseudocarinata, p. 80, 81. Id.
Id. Id. Id.

rissoides, p. 81.

Scacchii, p. 79, 80, 81. Id. var. subappennina, p. 80, 81. Nodiscala var. sublaevis, p. 80, 81. Odostomia Gulsonae, p. 95.
Id.

acutoformosa, p. 30. clathratula, p. 29, 30.


miotrinacria. p. 30.

Opalia, p. 30, 53 Opalia australis, p. 32, 33. commutata, p. 32, 33. Id


contabulata, p. 33, 95. Id. coronata, p. 32, 33. Id. Id. var. Delprati, p. 33.

Linctoscala, p. 24, 25, 26, 28.


F. Sacco.

100

MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIE.MOXTE ECC.


Scala ia
:

Opalia var. discolong-a, p. 32, 33. n. 33. Id. var. dnbi/i.. dubia, p. Id. miotaurina, p. 30, 31, 33. Id. var. muricatoides, p 32, .33 Id. var. obscura, p. 33. Id. var. Pantanellii, p 32, 33 Id. var. parvillima, p. 32, 33. Id. Id pseudoscalaris, p. IS, 33, 69, 95. Id Stoueri (De Boury) p. 95.

Id, Id, Id, Id,

Id,

Cantrainei, p. 24. capelli n lana, p. 84. clathra, p. 16, 23. clathratula, p. 26, 27, 30. clathrus, p. 23. comitalis, p. 56.

Id, Id,

communis, p. commutata, p.
contigua, p.

16, 23. 23.


17, 20.

Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id.

16,

Id
Id,

ruellensis, p. 33.

contorta, p. 26.

Id.

tauropaucicosteta, p. 31, 33. venusta, p. 33.


p.

coronata, p. 79. corrugata, p. 91.


costulata, p. crassicostata, crispa, p. 30, decussata, p.
71.
p. 45, 47.

Paeviscala,

29.

Parviscala, p. 18, 20. Id. algcriana, p. ^.,. 29. Id. pliosubappennina, p


Id.

44.

29.

soluta, p. 29. Tiberii, p. 29. Pherusa, p. 95. Pherusa Gulsoua.o, p. 95. Id. var. subappenninica, p. 95. Fllciscala, p. 70. Pliciscala, p. 72. Pliciscala, p. 71, 72, 75, 77, 79, 81. Id. abrupta, p. 72, 73. Id. afunicuata, p. 71. Id. appenninica, p. 70. Id. Gonidi, p. 73. Id. grata, p. 72, 73.
Id.

Id
Id.

Lamarclvi, p. 70, 73.

miojmrvula,

p. 71.

miotun-ita, ititjLarrtu p. 71. Pseudosthenorytis, p,


Id. xu.

Punctiscala,

p.

72.

Punctiscala, p. 70, 71, 72, 76. 81. Id. var. attenuata, p. 73. Id. var. Bellardii, ceiiarau, p. 73, va, Y5. 75. Id. var. cancellatoides, p. 73, 73. Or 75, Id. var. uertouensis, dertonensis, p. 73, t, 74. Id. la. disjuncta, p. 73, 74, ciisjuncta, 74, 7 75, 92.
Id.
Id.
ForRvifi n 73, l'A 74 Forestii, 74. p. lougiuscula, p. 72, 73.
i

Id. var. Id.

Mantovani,

p. 73.

ohiita, p. 74.

Id. var. olilita, p. 73, 74, 75. Id. var. pedemontana, p. 73, 74. Id. plicosa, p. 72, 73. Id. ridens, p. 73. Id. supracostulata, p. 73, 75. Id. tauroturrita, p. 72.
_

Scalarla,
Scalarla
Id.

p.

15.
17.

abreviata, p.

abrupta,

p. 72.

Id
Id. Id. Id. Id. Id.
Id.

acuta, p. 27, 28. alata, p. 33. alter nicostata, p. 16, 17.

amoena,

p.

61, 62, 64.

angnlntopsis, p. 19. aunonia, p. 65.


hahijlonica, p. 82. badilata, p. 29. Brocchii, p. 47.

Id.

Id Id

Bronnii, p. 64, 65. Id. var. blema, p. 24. TA j Id. var. bovetensis, p. 24.
7,
.

Id

''

Id. Id. Id. Deshayesi, p. 86. Id. disjuncta, p. 72, 74, 90, 91, 92. Id. var. dubia, p. 32. Id. elegans, p. 25, 26. Id. etrusca, p. {l. Id. excrassicostata, p. 45. Id. excrispa, p. 30. Id. eximia, p. 28. Id. exinterrupta, p. 47. Id. extrinacria, p. 30. Id. fallens, p. 64, 63. Id. ficarazzensis, p. 30. Id. filicosta, p. 30. Id. filifera, p. 29. Id. fimbriata, p. 56, 57. Id. flmbriosa, p. 48, 57. Id. foUacea, p. 25, 26, 27. Id. formosissima, p. 30. Id. frondicula, p. 25, 26, 27, 28. Id. frondiculaeformis, p. 25. Id. frondosa, p. 26, 28. geniculata, p. 86. Id. Gorisseni, p. 40. Id. Grateloupi, p. 64, 65. Id. hellenica, p. 80. Id. Id. var. Hoernesi, p. 63. impressa, p. 86. Id. insignis, p. 45. Id. intermedia, p. 40. Id. interrupta, p. 47. Id. intmnescens , p. 88. Id. irpa, p. 23. Id. lamellosa, p. 46, 47, 77. Id. lanceolata, p. 56, 89, 90. Id. lativaricosa, p. 16, 17. Id. Leroy, p. 63. Id. lincia, p. 24. Id. longissima, p. 76. Id. lucida, p. 27. Id. Mantovani, 75. Id. meneglnniana, p. 94. Id. Id. var. Michaudi, p. 16, 17. Michelottii, p. 62 Id. milla, p. 67. Id. Id. var. miolamellosoides, p. 45. mirahilis, p. 22. Id. muMilamnlla, p. 45. Id. Id.

63, 64, 65, 86. Delprati, p. 33. depress icosta, p. 19.

cancellata, p. 61, 64, 84, 85.

muricata,

p. 27, 28, 32,

DESCRITTI DA
Scalarla
Id. Id.

F.

SACCO

101

blUa, p. 74. pecchioliana, p. 28. planicosta, p. 16.

Sthenorytis var. depressocristiilosa, p.40,41.


Id. var. dertocrassa, p. 39, 41. Id. var. elatoelegans, p. 37, 38, 41. Id. var. elatotam-ina, p. .34, 35, 41. Id.

plicosa, p. 72, 74. Id. pseudoclafhra, p. 16. Id. pseudoscaberrinia, p. 83. Id. pseudoscalaris, p. 31. Id. pseudoturton, p. 18. Id. pulchella, p. 18. Id. Id. var. putta, p. 24. pumicea, p. 53, 54, 55. Id. pusilla, p. 70, 71. Id. recticosta, p. 7G. Id. reticulata, p. 61, 62, 64. Id. retma, p. 34, 35, 36, 39, 43, 44. Id. retuspina, p. 35. Id. rudis, p. 76. Id. Saccoi, p. 75. Id. saUcensis, p. 29. Id. sccdjervirna, p. 25, 27. Id. Scacchi, p. 86. Id. serrata, p. 56. Id. spini fera, p. 27. Id. spinosa, p. 26, 27. Id. Id. var spinosa, p. 35, 36. Stefana, p. 67. Id. striatissima, p. 30. Id. subreticula, p. 61, 62. Id. subscalaris, p. 27. Id. subire velyana, p. 16, 17, 19, 21. Id. subtrevelyanoides, p. 17, 21. Id. subulata, p. 26. Id. subvaricosa, p. 16. Id. suicidata, p. 67, 68. Id. taurinenss, p. 60. Id. tenuicosta, p. 16. Id. tenuistriata, p. 83. Id. Textorii, p. 31. Id.
.

globosa, p. 35, 36, 37, 39, 41. globosoaspina, p. 38, 39, 41. Id. var. globosoidcs, p. 37, 41. Id. var. perlabiata, p. 34. Id. peruobilis, p. 41. Id. var. plioligustica, p. 40, 41. Id. var. praecurrens, p. 39, 41. Id. proglobosa, p. 35, 36, 37, 38,
Id.

39, 41, 43. Id. var. proretuspina, p. 35, 36, 41. Id. retusa, p. 34, 35, 36, 39, 41.
Id. retuspina, p. 35, 41. Id. var. spinosa, p. 35, 36. Id. var. subaspinosa, p. 35, 41.

subcirsotreraoides, p. 38. trochiformis, p. 36, 41. Id. variocostata, p. 38, 41. Turbo cancellatus, p. 84. clathrus, p. 16, 23. Id. corrugatus, p. 91. Id. geniculatus, p. 86. Id. lamellosus, p. 47. Id. lanceolatus, p. 89. Id. muricatus, 'p. 28. Id.
Id. Id.

Id. Id. Id.

pseudoscalaris,

p. 31.

pumiceus,
p. 93.

p. 54.

torulosus, p. 76, 79.

Turbonilla,
Id.

corrugata, p. 91
lanceolata, p. 89.
p.

Id.

TURRISCALA,

76.

Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id.

tortuosa, p. 76, 77. trevelyana, p. 18, 19.


trinacria, p. 18, 20, 31. trinacrioides, p. 18. trochiformis, p. 36. turbonilla, p. 75. turbonilloides, p. 85. Turtonae, p. 16, 17, 25.

Turriscala, p. 70, 72, 73. Id. var. acutinodosa, p. 79. Id. var. afunicalata, p. 77, 78, 79. Id. var. Anglorum, p. 77, 79. Id. var. atava, p. 78, 79.
Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id.

bombicciana, p. 79.
var. cingulata, p. 78, 79. var. convexiuscula, p. 78, 79. incertulina, p. 77. var. incertulina, p. 77, 79. var. Koeneni, p. 77, 79. lamellosa, p. 77. longissima, p. 76, 79. var. perconica, p. 78, 79.

Turioni, p. 18. Turtonis, p. 19.


variabilis, p. 19. varicosa, p. 16, 52. varicula, p. 91, 92.

venusta, p. 32. Vilandti, p. 71.


p.

SCALARIIDAE,
Sthenorytis,
p. 34, 43.

15.

Sthenorytis var. acutispina (non acutissima) p. 36, 41, 95. Id. var. calabra, p. .35, 41. Id. var. clathroidea, p. 37, 41, 43. Id. var. conjungens, p. 37, 41. Id. var. depauperocostata, p. 38, 41.

recticosta, p. 76, 79. var. Eovasendae, p. 77, 79. rudis, p. 76, 79. var. Sanbergeri, p. 76, 79. Id. var. Speyeri, p. 76, 79. subLamarcki, p. 76, 79. Id. subv. supervaricosi, p. 77. Id. torulosa, p. 76. Id. Id. var. viennincola, p. 77, 78, 79. Turritella cancellata, p. 84. corrugata, p. 91. Id. lanceolata, p. 89. Id.

Id.

pelagica, p. 93.

102

Tav.

I.

Localit di rinveniuienlo.

Collezione in cui conservato l'esemplare figurato.

1.

2.
3,

4. 5.

Globularia gibberosa (Grat.) var. apenninica Sacc. var. umbilcata Sacc ,, var. globoides Sacc ,, ,, j, var. pospatula Sacc ,, j, jj var. oviformis Sacc ,, ,,

Carcare
Moglia
_

Museo
,,
.

di

Genova.

Museo
. .
.

geol. i Torino.

Cassiiuelle

Sassello

....
.

6 a.

Gemina compressa
., ,,

(Bast.)
,,

Colli torinesi

Collez.

Rovasenda.
geol. di Torino.

6b,
(juv.) Cromraum ferrugineuui (Grat.) var. italica Sacc var. rugosoides Sacc. . j, jj ,j var. acuminatoides Sacc. 10. j, ,, 11 o, 6. Euspirocrommiiim elongatum (Micht.) var. de^'onsis Sacc 12 a. b. ,, ,,
7.
),

Museo
Carcare

Cassinelle
,,

Dego
^ . ,

Museo Museo

geol. di Roma. geol. di Torino.

13.

14 a, b. Megatylotiis crassatiiius (Lk.) var. rotundula ^>acc. 15. 16 a, b. Fuscoscala Turtonis (Tuit.) var. alternicostLita (Bronn)
17. 18. 19.

Amauropsella scaligera (Bayan) aubv. poster? Sacc. Euspira scalaris (Bell, e Micht.)

Cassinelle Colli torinesi


S. Giustina

. .

Astigiana

,, ,,

,,

var. persubuluta (Sacc.) var. coinpressovaricosa Sacc

,,

20. 21.
22. 23. 24. 25.

,,

o, .

var. pauperocostaia Sacc var. capillaricosta Sacc ,. var. astensis Sacc ,, trevelyana (Leach.) var. parvofosslis Sacc.


. .

Museo Museo

geol. di Modena, geol. di Torino.

Stazzano
Astigiana

proTurtonis Sacc
turritula Sacc.

Colli torinesi

26
27-

mesogona (Brugo.) var. pedemontana Sacc ,, Clathrus mioatavus Sacc


,, ,,

Museo Museo

geol. di
f:eol.

Roma.

di Torino.

,,

Termofour
_

28.
29. 30. 31 a, b. 32. 33. 34 a, b.

35. var. siibfoliacea Sacc 36. ,, ,, var. perlon^'ata Sacc 37. ,, ,, frondicula (Wood) var. s[tnosa Bon 33. ,, elegans (Risso) var. mioparva ."icc 39. ,, var. pseudofoliacea Sacc. 40. ,, ,, ,. 41 a, b. Parviscala pliosubapennina Sacc Sacc Hyaloscala raiotrinacria ? 42. acutoformosa Sacc 43.

var. pr omniunis Sacc var. niiopauoicostulata Sacc ,, ,, muiinofoliaceus Sacc (Lk.) var. pultoastensis Sacc comraunis j, v.ir. pseudoelegans Sacc. ., ,, ,, var. dertonensi^ Sacc ,, ,j var. blemoastensis Sacc ,, Hirtoscala muricata (Rissoi var. recto e ri stata Sacc. (-"^egu.) var. muricatocristata Sacc. spinitera

(C. T.) Colli torinesi

....

CoUez. Rovasenda.

...

Montegibbio Astigiana
,,

Museo

geol. di

Roma,

Museo

^Museo geol. di Modena, geol di Torino.


geol. di Roma. geol. di Torino.

...
. .

Stazzano Astigiana
,.

Museo Museo
Museo
Museo

geol. di

Roma.
Torino.

geol

di

S.
.
.

Agaia
geol. di R- ma. Collez. Bj gatta. Museo geol. di Torino.

Stazzano Riorzo (Piacentino)


Vjllalvernia Tetti Borelli
.
.

Museo

,
.
,

Astigiana

44 a, 45 a,
46. 47.

&.

Opalia miotaurina ^acc


j,
,, ,,

S. .Antonio (C. T.)

48 a, 49 , 50 a,
5^ a,

b. 6. 6. &. &.

var. tauropaucicostata Sacc pseudoscalaris (Brocch.J var. parvillima Sacc. . var. discolon-ia Sacc. . ,, j, var. rauricatoides Sacc. ,,
,,

Bersano
.

....
. .
,

CoUez. Rovasenda.

. . .

Villalvernia Castelianjiiato

Astigiana

Sthenorytis retusa (Br.)


,,

Colli torinesi

Museo Museo Museo Museo

geol. geol. geol. ^eol.

ai Torino.
di
d'

Modena,
Torino,

di

Roma.
Torino, Pavia,

51 a, 6.

var. elatotaiirina Sacc var. subaspinosa Sacc var. proretuspina Sacc

Albugnano Termolbur
Stazzano
.

CoUez. Hovasend^.

(C. T. Colli torinesi


.

53
54 55 56 57 5S 59 60

a, a, a. a, a, a,

6. b. 6. &. 6.

retuspiua (De Greg.) var. acutispina Sacc ,,


trochiforrais (Broccli.)

,,

Castellar.quato

globosa (De Boury)


,, ,, ,,

Stazzano
S.

a, i.

var. plioligustica Sacc var. dertocrassa Sacc var. depressocristulosa Sacc

Rio 'lorsero (Ligu

Agata
.

. .

Stazzano

Museo Museo Museo Museo Museo Museo Museo Museo


Collez.
.

geol. geol. geol. geol. geol. geol. geol. ^eol.

di di di

Roma,

di Modena, di Homa. di Genova, di Torino, di Genova.

a, 6. 61 a, b. 62 a, b. 63 a. b.

64

a,'

6.

65 66 67 6S

a, 6. a, b. o, b. a, b.

69.

globosoaspina Sacc var. praucurrens Sacc proglobosa Sacc var. clafliroidea Sacc ,, var. coiijun;.'en3 Sacc var. glbosoides Sacc var. elatoeegans Sacc var. depauperocostata Sacc variocostata Sacc Bubcyrsotremoides Sacc

Moja

di

Montaldo

Rovasenda.
geol. di Torino.

Tetti dei_ Frati (C. T. Colli torinesi . Sciolze

....
.
. . .

Museo
Collez.

Rovasenda.
geol. di Toriuo.

Albugnano

Museo
T
Collez.

Tetti dei Frali (C. Colli torinesi


.

Rovasenda.
geol. di Torino.

Museo
Collez.

Baldissero Tetti Varetti (C. T.)


.

Rovasenda,
geol. di Torino.

Colli torinesi

Museo

F.SACCO

Molluschi

terziari!

del

Piemonte, ecc. (Paiic 11)

Tav.T

C.&ifku Jm

Lli. SaiiLSSalia .Tanni-

Tav.

II.

Localit
di rinvenimento.

Coleziono in cui consertalo l'esemplare f'ujiiralo.


.

!
1

his. b. 6-

Cirsotrenia jfassinense Sacc var. subeovarico^a Sacc. ,, ,,

Cava Giannone (Gassino


. .

Collez.

Rovassnda.

Marni- eoceniche di Gassino

2 a, 3 a,

,, ,,
,,

eoauricutatum Sacc

Cava Gtannune (Gassino)


M,trne eoceniche
Colli di
di

4 5
i\.

a, b. a, b
<i,

Rova^endae Sacc eovaricosum Sacc. Sacc ? sthciiorvto'.dei


/,

Gassino
.Museo geol. ui Torino.

b.
b.
.,
,.

f.iuv.j

Superga Albngnano
.

7
B.
11).

ia,

j, j,

Il

,,

12 a,
13.
11. 15.

b.

,,
.,

,, ,,

? pseiKoteiusum Sacc sthenorytocnspuni Sacc var gloUosoinagna Sac var. g^lobosorccta Sticc. \nr. |)eilaiec*tatata Sac ., crassicc&tatuni (Desh ) var taurina Sacc. Ujiidt'iiai.s Paut. var. ,, var. [ledemoutana Sacc.

Calcare S. Giustina
.

. .

. .

Mnseo Museo Museo


M-iseo

^eul. di Roma. geol. di 1 orimi. geol. di Genov.i.


t:eol. di

Cussiuelle

Torino.

Museo
Baldi'jsero

geol. di

Roma.

...
.

C'illez.

Rovasc-nda.
g*ol. di Aioiena. lio^'asenda. geol. di Torino. geol. geol. geol. geol. geol.
di Pavia. di Roma. di Genova. di Roma. di Torino.

Pantano (Modenese) Rosignjno


. . .

Mnseo
Collez

Ito, 6. 17 u. b.

18 a,
19.
211.
L'I.

(;.

,, ,,
,,
,.

ai.

XS 24
io.
ili.

a, 6. a, b.

,,

.j ,,
,,

var. rotiiiidicosta Sacc. dertoSeLiUenzai Satc. var. subSei^nenzai Sacc. ., lamellosuin (Br.) var. subaspr-montanum Sacc, var. trausieni Sacc. ,, aberraiis Sacc Duciei (Wri^ilit) var. crassicostanomala Sacc var propinijuioi' ^acc. ,, Segueuzai (l'ant.) var. subalpina Sacc. var. subDodcrleini Sacc.
,,
.

vai-,

Colli torm<.-si S. Agata

.
.
,

Museo Museo Museo Museo Museo Mnseo


Collez.

Stazzano

. .

.
.

Savona

. .

Culli t'jiinesi Colli tortoi.csi Culli torinesi

?
.
.

Sciolze

...
.
. .

Rovaseuda.
geol. di Torino.
di di

Museo

. .

Val Chiappine (Casalborjgone)


Mont'gibijio
Colli turinesi
.

var

niu'inopostaa Sacc

27.
28.
2y.

,,
j^

i<

Doderleini (P..nt, ) var. cr.iS!iicostaf<iides Sa' antiquovaricosuin Sacc var. simplicula Sacc. ,. eosubvaricosuiii Sacc

Museo geol. Museo geol

Modena Tonno.

Cassinelle

Carcare
Sciolze
Colli torinesi
.

30 o.
31.

.,

taurovaricosum Sacc
var. varicosior Sacc. miovaricosum Sacc

Museo

Collez. Rovasi-nda. yeol. di Turino.

3i o,
3:f

6.

o, b. o, 6.


,,
,.

34.
3.i
3fi.

,,

37. 3S. 39.

,j .,
,,

varicosuin (i.k.) var. Ut^ustica Sacc. Maurupaiioidti Sacc rusticdin (Deir.) var. Iloernesi (De Greg.) var. ggantea Sacc ,, var. iraiisversa Sacc. ., var. traiisitns Sacc. .,
.

S. Agata Zi noia Colli torinesi Colli torinesi

(Grangie)
.
.

Collez.

Rovasenda.
geol. dt

Museo
(

Ruma.

Monte

dei Cappuccini

. .

. .

Co'li torin(^^i

Te- moto.. ra

,,

var longissiina
(lr.J

S.icc.

Albu^iiano
Colli tor uesi

.... (C. T.) ....


. .
.

Collez.

Rovasenda.

40 o, b. 41 o, b.
42-

j,

p un li celi m
.,
,, ,,

13 o, 44 o,
45-

6.

6.

46. 47 o, b.
IS-

49

a, h.

expuiiiiceum Sacc Discoscala scabernnia (Sacc.) vjr. perproducta Sacc. var. subcanaliculata Sacc ,, var. taurotransiens Saci ,^ ,, Sacc taurocolligens ,, Acrilla? taurineiisis (i'ant.) var. conjun^ens Sacc.

^,

var. procomitals Sacc. var dertonensis Nacc. var. ingauna (Issel) var. fiinbiiata (Bors.)
.

.
.

Stazzano Rio <iisero (^Liguria) Astigiana


I

Museo Mu^co

geol. di Torino. geol di Roma. ;\luseo t:eol. d Genova. Museo geol. di Torino.

.Vlbu-'nano

. .

Collez.

Rovasenda.
geol. di Torino.

<

A gai a
.

Museo
Colluz.

Sco]zij

Rovasenda.

Albugnano
Sciolze
.

50 o. ft 51 a, 6.
5253.

,. ,,

an^ulaturaiiriii(_'asis
(^Phil.)

Sacc

Colli t'irine-si

Mus-io geol. di Torino.

anioena

,j
j.
j,

54.
55.

^\

56
57.

o,

'<.

,j
'.,

var. subrcticiila (D'Orb.) . var. scaberriinoides Sacc. ,, var taurocantjellata Sacc. jj . var. peruutiqua Sacc. j, var. eosiibcaricellata Sacc j^ . var. niioBroiini Sacc. ., . exMichelotlii Sacc. (V. pag. 62)
. .

Museo Museo
Cassinelle

geol. li Roma. geol. di lorino.

...

Agata Pantano (Modenese)


'i.
.
.

Museo Museo

58
59.

o, b.

,,
,,

60. 0!. 62.

,,
..

^j
.,

plioanioena Sacc Hronni (Se;.'.) k-ptoglyptaiuoena Sacc Var. piaecur.eus Sacc. ,j var. jietcosticillata Sacc. .,
interj'osita

Savr.na

\i>tiyi,ina Ci-Ki i. nuesi


,

Carcaie
Colli lorine-^i Tetti Burelli (C.

m.
64 65
. !> a, b.

'.,

Sacc Stefana (De Boury) var. leptogl yptoBronni


. .

Sjvon
All-enj-'a
.

Libassii (^eg.) var. ligusiita Sacc. . Adscoacrilla Coppi (De Botiry) var. lacunocostata Sac 6. vaf. dei)rt;ssoCoppii ^acc. . . 67. j, var. villalveriiensis Sacc. ,, 68 a, b jj . var. opaliaelorniis Sacc ,, 09. ,,
. . .

Astigijna

vilialverna
.Astigiana
.

. . .

. .

70

a, b.
b.

Puniscala
,. ,.

apenainica Sacc
,.

Cassinelle
Colli torinesi

71 a,

var. afuiiitulata Sacc.

72 li
71.

a, b. bis.

mioiurrita Sauc
,,

var. propiin|uicoiJtata

Sacc
Sciolze . Colli torinesi
.

(V.
.

7:h w, 6.

,,

mioparvula Sacc

7 j. 76. TJ. 7S. 7y. 80.


SI.

tauroturriia (Sacc.) Puactucala longluscula Succ var. pedemontana Sacc Forestii D*; Boury var. dertonensis Sai-C. ,, disjuiicta (Bronn) var. oblita (MiLbt.) ,, var. cancellatoides Sacc .. ,j var. S'jpracostulata Sacc. ,, j,
.

Vezza d'Alba Tortnnese (S. Maria) Astigiana Castellarqnato


.
. . . .

Astit:iana

. . . .

82.
8:j

a, 6.
bis,

ai
fri.

86.

87 a, h8 a, 89 a,
SO. 91.
92.
9:i.

b.

b. 6.

94.
5. 96. 97.

98 &. 98 a. 98 e. 93 bis,
99. 100. 101 a. b. 101 6i5.

102 Q3 a, 101 o,
lOfi.

b.
6.

l('5a, 6.

Turriscaia suLLamarcki Sacc torulosa var. RovasL-ndae Sacc. ., vr. aluniculata Sacc. j, ^j var. atava Sacc ^j var. cingulata Sacc ,, jj var. perconica Sacc j, var. convcxiiiscula Sacc. j, jj var. acutinodosa Sacc. ., ,. Nodiscala Scacchi! (Iloem.^ var. ct.lUgens Sacc Sacc pseudocai'iuata ,, var. excavata Sacc. ,, (Forb.) var. subapennina Sacc. hellenica ,, Dentiscala procrena'a Sacc crenata (I.'nn.) var. gigantea Sacc. ,, Clathroscala cancellata (Br.) var. [durico-ticillata Sacc var. supracostiilata Sacc. ,, ,, Acriloscala geniculata (Br.) var. subuluprisca Sacc. var. acr:stiil.ta Sacc. var. subanj^ulosa Sacc. ., llcmiacirsa prolanceolata Sacc var. tauroprysmafica Sacc. ,. ,, var. varLOsocyIindrica Sacc, ,, ,, taurolanceolata Sacc ,, lanceolata (Br.) var. miocenica Sicc. ,, var. Brocchii Pant. ,, ., v.ir. iTVSinatica Sacc. ., ,, var. Pocchiolii (D'Auc.) corrugata (Br.) j, var. exvaiicula Sacc. ,. ., ,, Acirsa mopedeinontana Sacc subdecussata (Canir.) var. pseudolaticeolata Sacc, ,. Aclis proascaris Sacc Pherusa Gulsonae (Clark) var. subapenninica Sacc
. . . .
.

Cassiuello Baldissero

Aibngiiauo
Co'I [urinasi

Sta-zano S. A gara Stazzano

'.

. . .

Colli tor'inesi Culli toriU'-si

(Pian dei Bosch

Castellarquato
Colli torinesi (Grangie)

Astigiana

V.

Val

'l'anaro ((^arr Asti;;ana

?)

Stazzano Astigiana
Sciolze

..'!..
.

Colli torinesi

Colli torinesi

(Pian dei Boscli

S. Aitata Monteiiil.bio

....
. .

Alben^a
Cas'ellaniuuto S. A;:ata Bai iissero A^t (jyna
.

VtUalvurnia

.... .... ....

F.

SACCO -

Molluschi

terziari!

del

Piemonte, ecc. (Parte TX)

TaT.ir.

^-

AyAr' d.

lxt.SaluS3oUa.To^i:*>.

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