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Hardware e software per il turismo

Se una cosa si rimpianger delle domeniche a piedi, sar quel clima di vacanza che faceva dei milanesi dei turisti della propria citt. Turisti esperti perch farsi tali presuppone una certa esperienza della citt, dei suoi luoghi dei suoi percorsi che rischiano, altrimenti di rimanere segreti anche per chi vi vive da anni. Cos che, meritevolmente, il Comune in quelle occasioni moltiplicava le iniziative, apriva monumenti e cortili, riscopriva spazi per destinare alle pi diverse attivit. Quellesperienza , si spera provvisoriamente, archiviata per stringenti motivi di bilancio, eppure era quella la citt da presentare ai turisti. Che questa citt la possono vivere solo per pochi giorni e che non sempre offre loro il meglio di s. Eppure, dichiarava solo poche settimane fa il sindaco Giuliano Pisapia, le presenze straniere a Milano sono aumentate del 40% in quattro anni. Cos che, aggiungeva, nei sei mesi dellEsposizione universale del 2015, la citt si trasformer in un gigantesco fuori Expo: una girandola di eventi capaci di saldare cultura, lavoro, divertimento. Il punto di forza dovr essere laccoglienza: aperta, positiva allegra. Ottimi propositi, cui devono per corrispondere adeguati investimenti, quelli annunciati ad esempio per la cosiddetta standardizzazione del prodotto turistico avviati da Enit, Regione Lombardia, Camera di Commercio. Molto si sta facendo da questo punto di vista sul software urbano per trasformare la citt in una vera smart city. Daltronde, sulla carta, il turismo sar uno dei primi settori a beneficiare del nuovo approccio strategico del Governo in materia di agenda digitale, che prevede la selezione e definizione di alcuni standard nazionali che garantiscano laccesso e linteroperabilit dei sistemi rendendo disponibili al pi vasto pubblico attraverso il web le informazioni sulle attivit anche dei pi piccoli operatori. Va dunque letto in questo contesto la possibilit garantita anche per i titolari di sim-card di operatori internazionali di utilizzare il wi-fi gratuito del Comune. E quanto sia importante aver superato i vincoli burocratici imposti allidentificazione degli utenti dalla legislazione nazionale, lo segnala il dato che per il 56% dei viaggiatori che raggiungono Milano un criterio decisivo nella scelta dellalbergo proprio la disponibilit del wi-fi. Ma ecco gi il primo intoppo hardware, perch, secondo unindagine Hrs, solo nel 48% delle strutture alberghiere della provincia (582 per quasi 70mila posti letto, nell82% dei casi gi collegate alla Rete) offre gratuitamente il servizio. Un dettaglio che non fa di Milano una citt friendly per chi vi soggiorna. Poco amichevole , pi in generale. linterlocuzione con il turista cui non vengono messi a disposizione uffici allaltezza della sfida: ieri, quello di via Dogana era rigorosamente chiuso, mentre lUrp della Provincia in Piazza Castello poco pi che un archivio di depliant delle pi varie iniziative culturali.

Daltronde ogni inchiesta giornalistica che interpelli direttamente i turisti conclude che i servizi igienici pubblici non esistono, cos come sono rarissime le panchine in strade e piazze. Una citt civile deve consentire ai visitatori di andare in bagno, o di riposare le gambe, senza dovere spendere soldi in un bar. Non proprio la verit, ma certamente quella percepita. Che d segnali molto pi fisici di quelli che il web pu soddisfare, come nella ricca informazione offerta su facebook e sul web da siti pubblici come Milano Turismo. Che non per fatto di sola tecnologia. Ma anche di toilettes, panchine e parcheggi per gli autobus, quelli dei turisti appunto che, nelle strade di Milano, non si sa dove far sostare se non nellassedio del Castello Sforzesco. A piccoli passi il Comune cerca di migliorare la situazione, ma la sida dellExpo troppo vicina perch non si pensi pi in grande. (la Repubblica Milano, 3 novembre 2013)

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