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MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA Programmi di ricerca cofinanziati - Modello E Relazione scientifica conclusiva sui risultati di ricerca

ottenuti - ANNO 2007 prot. 2007RJRCJW

1. Area Scientifico Disciplinare principale 2. Coordinatore Scientifico del programma di ricerca - Universit - Facolt - Dipartimento/Istituto 3. Titolo del programma di ricerca 4. Settore principale del Programma di Ricerca: 5. Costo originale del Programma: 6. Quota Cofinanziamento MIUR: 7. Quota Cofinanziamento Ateneo: 8. Finanziamento totale: 9. Durata:

14: Scienze politiche e sociali SCUCCIMARRA Luca

Universit degli Studi di MACERATA Facolt di SCIENZE POLITICHE Dip. DIRITTO PUBBLICO E TEORIA DEL GOVERNO Il "governo del popolo": partecipazione, consenso, esclusione nella costruzione delle democrazie contemporanee (1815-1914) SPS/02

137.800 40.000 26.971 66.971 24 mesi

10. Obiettivo della ricerca eseguita


La ricerca eseguita ha come obiettivo fondamentale quello di offrire una ricostruzione sistematica e interdisciplinare del "discorso sul popolo" nell'arco temporale che va dalla fine dell'esperienza napoleonica ai primi decenni del Novecento. Essa mira ad indagare nel dettaglio lo sviluppo delle diverse linee di questa costellazione concettuale e discorsiva nell'Europa post-rivoluzionaria, verificando al contempo la rilevanza assunta da ciascuna di esse nella cultura politica dell'epoca e nei diversi modelli istituzionali in cui essa trova espressione. Nella sua ispirazione generale e nelle sue concrete modalit di articolazione, l'indagine svolta si propone di contribuire ad una pi approfondita comprensione delle origini e dello sviluppo delle democrazie e dei regimi parlamentari moderni, nel loro fondamento teorico e politico-istituzionale. Il profilo della ricerca stato orientato, in particolare, alla conoscenza delle forme ideologiche e dei meccanismi sociali e istituzionali di inclusione e di esclusione politica nell'Europa contemporanea, specificamente nella societ francese, e delle tendenze storiche e intellettuali in favore dell'ampliamento della partecipazione politica popolare. Da questo punto di vista, il progetto rappresenta la prosecuzione della ricerca La "politica del popolo": partecipazione, consenso, rappresentanza alle origini della democrazia moderna, finanziata dal Miur nell'ambito del programma PRIN 2005. Attraverso la ricostruzione della storia della nozione di "popolo" tra Seicento e Settecento, tale progetto ha infatti indagato le forme di inclusione/esclusione sociali proprie del mondo di Antico regime, al fine di comprendere sia le ragioni e i caratteri propri dell'avvento dell'89, sia le forme che questo evento veicola all'interno della stessa lunga stagione rivoluzionaria. Il percorso di ricerca proposto muove appunto dalla costellazione problematica che il lavoro precedentemente svolto ha contribuito a far emergere in tutta la sua complessit. La vicenda storico-politica ora presa in esame si apre, infatti, e si sviluppa lungo il filo dell'eredit ideologica e discorsiva della Rivoluzione, costretta ad attraversare le contraddizioni politiche aperte da un evento storico radicalmente fondato, dal punto di vista intellettuale, sul principio astratto dell'uguaglianza naturale e sociale degli individui. Anche in questa ricerca, il fine perseguito stato perci duplice: da un lato indagare le diverse immagini del popolo che caratterizzano il dibattito politico ottocentesco e primo-novecentesco, attraverso l'analisi delle specifiche varianti di rappresentazione e autorappresentazione collettiva che nascono e si sviluppano - in Francia, ma non solo - in costante confronto con l'eredit dell'esperienza rivoluzionaria. Dall'altro, analizzare le specifiche forme teoriche e pratiche attraverso le quali il "popolo" come soggetto collettivo scaturito dalla Rivoluzione, viene trasformandosi in una figura-chiave dell'ordine politico-istituzionale europeo, a prescindere dalle specifiche forme organizzative di volta in volta adottate. Punto di arrivo del percorso di ricerca svolto stata perci l'analisi delle concrete forme assunte dal governo del popolo nella teoria e nella prassi politica dell'Europa post-rivoluzionaria. Dove l'ambivalenza semantica della formula gi sufficientemente espressiva della fluida complessit di un contesto di senso che se da un lato sembra non poter fare a meno del decisivo contributo legittimatorio offerto dalla semantica post-rivoluzionaria della sovranit popolare, dall'altra punta in modo pi o meno esplicito alla riproduzione di forme di controllo dall'alto della massa della cittadinanza, al fine di contenere gli effetti potenzialmente esplosivi di una generalizzata partecipazione politica. Sotto questo profilo, ci si proposti anche di portare allo scoperto le diverse logiche della rappresentanza che innervano la complessa dinamica politico-costituzionale dell'Europa post-rivoluzionaria, tentando di evidenziare lo stretto rapporto che le lega alle complesse e mutevoli forme di autorappresentazione identitaria che si sviluppano nel corso del XIX secolo.

11. Descrizione della Ricerca eseguita e dei risultati ottenuti


La prima fase della ricerca stata dedicata in gran parte alla messa a punto delle basi metodologiche e categoriali dell'indagine, attraverso la definizione e l'articolazione di una mappa tematica e concettuale destinata a guidare i diversi segmenti del lavoro analitico-ricostruttivo. A tal fine stato avviato un lavoro di riflessione comune al quale hanno partecipato componenti di tutte le unit e che si concluso con un incontro di coordinamento tenutosi a Roma nel mese di luglio 2009. Nel definire le coordinate generali dell'indagine si ovviamente tenuto conto del lavoro di approfondimento metodologico e categoriale svolto nell'ambito della ricerca La politica del popolo: consenso, partecipazione, rappresentanza alle origini della democrazia moderna (PRIN 2005), rispetto alla quale la ricerca in oggetto si pone in un rapporto di stretta continuit. E' apparso in particolare opportuno continuare ad orientare il lavoro di analisi delle fonti sulla duplice polarit ricostruttiva inclusione/esclusione e tutto/parte gi utilizzata nel precedente segmento di ricerca, indagando la presenza nel dibattito ottocentesco e primo-novecentesco dei due diversi profili concettuali evidenziati dall'analisi della semantica del popolo nel passaggio tra Antico regime e Rivoluzione: da un lato,

il popolo come nozione unitaria, "universale" e astratta (e tendenzialmente indistinta al suo interno), cio come totalit; e dall'altro il popolo come parte del corpo politico e sociale, un profilo che introduce direttamente al problema delle forme e dei criteri di inclusione/esclusione sociale e politica. Non c' dubbio, infatti, che anche nel discorso politico del XIX secolo la semantica del popolo continui a rappresentare - in Francia ma non solo - un privilegiato luogo di articolazione delle ambivalenze fondative presenti alla base del paradigma democratico-rappresentativo impostosi nel vivo dei processi rivoluzionari. La griglia analitico-ricostruttiva complessivamente messa a punto risponde peraltro all'esigenza di indagare le complesse relazioni esistenti tra il discorso sul popolo e i pi specifici nodi problematici caratteristici del periodo indagato: da un lato, la difficile coesistenza tra il restaurato principio di fedelt dinastica e un nuovo senso della comunit nazionale, dall'altro la genesi di un pi complesso (e conflittuale) contesto di relazioni sociali come esito del processo di industrializzazione. Essa si propone, inoltre, di dare conto anche dell'ampio e diversificato contesto epistemico-categoriale che, anche in quest'ambito, si delinea a partire dall'inizio del XIX secolo: un contesto di cui parte integrante - oltre alla riflessione filosofica, alla teoria politica, alla scienza giuridica e all'indagine storiografica - anche il nascente ambito delle scienze sociali. Tale griglia di analisi stata concretamente sperimentata attraverso un attento e prolungato lavoro di ricerca sulle fonti, che ha avuto luogo in Italia e in alcune delle principali biblioteche europee e americane. Le ipotesi di lavoro concretamente messe a punto sono state altres discusse ed integrate attraverso una serie di seminari di approfondimento, che hanno coinvolto anche studiosi italiani e stranieri esterni alle unit di ricerca. A partire dalla comune base metodologica e categoriale cos definita, si proceduto allo specifico lavoro di ricognizione testuale programmato, secondo l'articolazione di massima definita nel progetto originario. In particolare, l'Unit di ricerca n. 1 (Firenze) ha affrontato il problema del "governo del popolo" nella Francia ottocentesca alla luce di studi specificamente centrati sull'analisi delle nuove forme assunte dall'azione collettiva nello spazio politico post-rivoluzionario. In tale contesto, una particolare attenzione stata dedicata al quadro di riferimento della nascente psicologia scientifica francese - e segnatamente della cosiddetta "psicologia delle folle" (Bonaiuti) - in cui si delinea una chiara propensione a dimensionare la parte del popolo non tanto come una forma di soggettivit politica chiamata ad emanciparsi quanto come una forma del collettivo tendente alla patologizzazione, sempre suscettibile di riconvertire il proprio attivismo politico in forme di violenza epidemica incontrollata. In un tale quadro, emergono per anche elementi di chiarificazione delle dinamiche collettive di attivazione politica in cui un ruolo sempre pi determinante giocato dalla specifica strumentazione della comunicazione pubblica. E' il caso, questo, della riflessione pi matura di Tarde, nella quale si disegna, sebbene in una forma ancora limitata, il profilo di una relazione tra istanze di guida politica e popolo, qui sinonimo di massa indifferenziata, in cui una parte significativa giocata dai meccanismi comunicativi capaci di attivare forme nuove di influenza politica. L'indagine sul ruolo giocato dalla figura del popolo in un contesto culturale dominato dalla lezione positivista (De Boni, Vanni) ha poi portato a prendere in esame l'eccentrica formulazione comtiana di una religione dell'Umanit, in cui la categoria di "popolo" gioca un ruolo non irrilevante. Al di l delle stravaganze che pure contiene in rapporto a una filosofia di impostazione fortemente scientista, tale proposta rappresenta infatti un tentativo di costruire un linguaggio mediante il quale convincere le varie classi sociali dei vincoli di solidariet che le legano. Che l'apparato della nuova sognata religione sia visto nell'Ottocento come possibile strumento di armonizzazione sociale confermato dalla circolazione internazionale dei suoi messaggi, dentro e fuori gli stretti ambiti positivisti: dall'Inghilterra agli Stati Uniti, dall'America Latina all'India britannica, in cui la religione comtiana viene vista da qualche minoranza colta come una possibile via di superamento delle incomprensioni religiose fra Oriente e Occidente. La linea d'indagine che ha seguito gli sviluppi del pensiero conservatore nella Francia del secondo Ottocento (Collina) ha contribuito a confermare i tratti tradizionali che le descrizioni del popolo avevano sviluppato nei primi decenni del secolo. In particolare, dallo studio degli scritti di Jules Valls risulta una visione del popolo che, senza ignorare i lavoratori in generale e gli operai delle fabbriche, attenta agli ultimi' ovvero a coloro che appartengono pi al passato che al presente di fine Ottocento: i deboli, gli umili, i vagabondi, i girovaghi, i saltimbanchi. La visione arricchita dalla consapevolezza dei mutamenti sociali ed evita di concludersi sia con la lotta delle classi che con la rappresentazione democratico-radicale dei cittadini votanti. Essa si tiene vicina piuttosto alle condizioni della vita quotidiana come si svolge nella citt e, dando il massimo rilievo alla strada (per eccellenza luogo di movimento e di incontro) e al rapporto Parigi - popolo, vede in atto un processo destinato ad avvicinare ceti diversi e a tradursi in maggiore giustizia e libert. Per quanto concerne la linea di ricerca tesa ad indagare gli sviluppi del positivismo italiano di fine ottocento, colti nei suoi riflessi costanti rispetto all'orizzonte della riflessione francese coeva (Simoncini), si strutturata un'indagine genealogica sulla categoria di individuo socialmente pericoloso centrata specificamente sul processo di medicalizzazione del concetto di pericolosit sociale avviato dalla scuola italiana di Antropologia positiva. L'ipotesi verificata dalla ricerca che, tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX, questa torsione patologizzante del concetto di individuo socialmente pericoloso abbia acquisito un ruolo pratico-discorsivo rilevante, tale da configurare una revisione di collaudate modalit di rappresentazione della presenza popolare nelle societ industializzate. Dal coordinamento e dalla comparazione di queste piste analitiche, sono emerse alcune figure di sintesi del lavoro di tematizzazione del popolo e dei "discorsi" che intervengono sul suo governo. La prima ha certamente a che fare con la nuova configurazione del "popolo", nelle sue differenti declinazioni, come oggetto di indagine scientifica, da cui emerge un lessico innovativo approntato ai fini della sua descrizione. La seconda ha invece a che fare con l'isolamento del tema della violenza che, tanto nella riflessione sugli eventi rivoluzionari, quanto nella forme meno politicizzate di contestazione di piazza, diventa un tema a se stante, capace di calamitare l'attenzione delle differenti componenti del dibattito sul popolo nella fase storica indagata. Obiettivo specifico dell'Unit n. 2 (Milano Cattolica) stato quello di contribuire alla riflessione sulle questioni teoriche e pratiche della sovranit popolare tra Ottocento e Novecento, offrendo una prospettiva comparata. In particolare, l'unit di ricerca ha deciso di affrontare due casi di sistema monocratico ottocentesco contemporanei tra loro ed entrambi in via di sviluppo: la monarchia costituzionale italiana (e le sue derive autoritarie) e il sistema presidenziale americano. Il primo settore di indagine stato dedicato alla storia istituzionale italiana fra la seconda met dell'800 e i primi decenni del Novecento, rispetto alla quale si sono indagati i fattori determinanti la crisi dello Stato liberare e del sistema monarchico costituzionale delineatosi nel corso dell'Ottocento, nonch la contemporanea ascesa del Regime fascista. Proprio lo studio del fenomeno diarchico ha offerto da una parte, la possibilit di svelare gli elementi critici dell'impianto costituzionale albertino e, dall'altra, l'opportunit di analizzare il processo di costruzione dell'identit nazionale italiana fra 1848 e 1922. Il secondo contesto di indagine stato rappresentato dal sistema federale americano nella prima met dell'800, e ha approfondito il tema della sovranit popolare attraverso uno studio dettagliato del processo di revisione costituzionale operato dagli Stati sudisti, centrato in particolar modo su due questioni fondamentali: l'evoluzione del principio di rappresentanza politica e il ruolo costituzionale e simbolico del Governatore. Tali linee di ricerca hanno consentito di approfondire dallo specifico punto di vista della ridefinizione dei principi della rappresentanza politica il processo di accentramento del potere realizzatosi pienamente tanto a livello confederale quanto a livello statuale nel corso della Guerra Civile americana. Al centro dell'attivit dell'Unit n. 3 (Roma Tre) stato quel dibattito sulle origini della nazione francese, attraverso il quale l'Ottocento storico si ricollega al secolo dei Lumi aprendo per, nel contempo, la strada a nuove linee di caratterizzazione semantica del discorso sul popolo, nella misura in cui il racconto storico viene evocato a difesa delle buone e differenti ragioni delle diverse classi sociali. Al centro della riflessione storico-politica stata, perci, la forma nella quale viene ricostruita la storia di Francia, nonch le direttrici lungo le quali ancora una volta il discorso storico chiamato a sostenere il ragionamento e il posizionamento politico dei soggetti in campo. In questa prospettiva, l'unit di ricerca di Roma Tre ha analizzato allora quella letteratura ottocentesca che guarda all''89 e al decennio successivo come ad un momento periodizzante, cio come al punto di svolta di una storia - quella della Francia - di pi lungo periodo, al fine di cogliere in questa profondit temporale non solo le origini presunte delle buone ragioni dell'uno o dell'altro soggetto sociale, ma anche il cammino e lo sviluppo - conflittuali ma unitari - dello spirito della nazione francese. La ricerca ha evidenziato, inoltre, il forte legame della riflessione sull'identit storica nazionale della Francia dell'Ottocento con la tematica dell'Europa, che sopravvive alla stagione storiografica nuova, caratterizzata dalla centralit delle nazioni e dal riconoscimento del loro protagonismo politico fondamentale, trasformandosi sensibilmente: dal principio dell'equilibrio tra gli Stati, che aveva caratterizzato il Settecento illuminista - come ricerca di un punto di condivisione e di collaborazione tra le potenze europee e, insieme, come espressione della possibilit di limitare la guerra, se non addirittura come inizio della possibilit di realizzare la pace - ad una idea di Europa come patria comune di differenti patrie, all'interno della quale le diverse storiografie nazionali tendono ad evidenziare ciascuna il primato storico della propria nazione. E in questa chiave stata letta la ricostruzione della storia della civilt francese, proposta da Franois Guizot (Consarelli). L'unit di ricerca n. 4 (Roma Sapienza) ha mantenuto un'attenzione particolare nei confronti dell'influenza avuta dal decennio rivoluzionario 1789-99 sulla formazione delle idee del secolo successivo, indagando, in particolare, la storiografia che nel corso dell'Ottocento ha assunto come oggetto di indagine e soprattutto come termine di riferimento politico - polemico o meno - quel periodo storico, a partire dal decisivo contributo fondativo offerto dall'opera di Jules Michelet (Clerici). L'unit di ricerca ha cos evidenziato in componenti diverse del pensiero politico europeo lo sviluppo di una linea critica della lettura in chiave democratica della Rivoluzione, il cui obiettivo polemico principale sembra essere Jean-Jacques Rousseau, da molti considerato il padre o uno dei padri fondamentali della Rivoluzione. Sulla sua forte e rilevante presenza nell'epoca post-rivoluzionaria, sia pure secondo andamenti ondulatori, la ricerca si soffermata in modo particolare, analizzando le diverse fasi della fortuna positiva e negativa dell'opera di Rousseau (Ruocco). D'altra parte, questa direttrice storiografica del dibattito solo una componente di un pi ampio e variegato campo ideologico-discorsivo, dominato da un'avversione radicale nei confronti dell'inclusione politica della classe lavoratrice: una costellazione intellettuale che dal liberalismo capacitario orleanista, attraverso il positivismo comtiano, giunge sino alle posizioni elitiste di fine secolo, tese - e non solo in Francia - a sviluppare una vera e propria teoria della classe dirigente (in Italia in particolare, con Gaetano Mosca e Vilfredo Pareto). E, nella prospettiva della critica del popolo a partire da elementi culturali e sociali, il termine di riferimento primo come punto di arrivo di una lunga tradizione polemica, ma anche fonte influente nell'Ottocento, l'opera di Hyppolite Taine, cui il

progetto di ricerca ha dedicato un'attenzione specifica (Marchili) - per quanto riguarda in particolar modo la sua riflessione sulle origini della Francia contemporanea, tra Antico Regime e Rivoluzione - nel tentativo di ricostruire e comprendere i dispositivi epistemici alla base della sua critica della democrazia. Lungo questo specifico asse di indagine, il gruppo di ricerca di Roma Sapienza ha potuto allora ricollegarsi al lavoro svolto dalle altre unit, in particolare a quello sviluppato dall'Universit di Firenze. Possono essere letti in questa chiave anche altri due oggetti di ricerca, trattati specificamente dall'unit romana. In primo luogo, la riflessione di Scipio Sighele (Laurenti), che si inserisce nel complesso dibattito inaugurato dalla scienza politica sul concetto di folla, moltitudine, ed infine di popolo, e sviluppa una teoria della psicologia collettiva, fondata sull'analisi socio-politica della relazione strutturale dell'individuo moderno con l'ambiente umano in cui vive. In secondo luogo, la specifica analisi tesa a indagare profili, caratteri e retoriche della rappresentazione del popolo nella cultura del tardo positivismo e del nazionalismo, con l'obiettivo di verificare l'ipotesi, negli anni a cavallo tra Otto e Novecento, di un processo di definizione particolaristica, di singolarizzazione anti-universalistica in atto del concetto di popolo (Cerasi): assunto, questo, nel suo insieme, indifferenziato al proprio interno, e considerato debitore della geografia, del clima, delle condizioni atmosferiche, della sua composizione etnica e della sua evoluzione nel tempo. Questa parte della ricerca ha messo a confronto le diverse sfumature presenti nelle differenti figurazioni del popolo nella cultura politica del tardo positivismo, riconducendole alle loro matrici e seguendone echi e ricezioni, in particolare nel dibattito italiano coevo. Un'attenzione particolare stata rivolta, in tal senso, a tre autori, Alfred Fouille, Emile Boutmy e Elie Halvy. L'unit di ricerca di Roma, in definitiva, ha approfondito in generale il modo in cui evolvono attraverso e dopo la Rivoluzione francese, la riflessione concettuale e il giudizio che pongono in rapporto la critica delle differenti qualit umane, quella conseguente della diversa capacit di giudizio politico e i conseguenti principi di inclusione e di esclusione, nel confronto con l'uso, di volta in volta, della nozione di popolo; soffermandosi in particolare sul modo in cui, dalla prima riflessione sulla Rivoluzione francese a quella tardo positivista, si evoluto il nesso tra la critica del popolo come parte della societ e l'affermazione dei regimi democratici contemporanei. L'unit di ricerca n. 5 (Macerata) ha concentrato la sua analisi prevalentemente sulla dinamica politico-costituzionale della Francia post-rivoluzionaria, indagando le concrete modalit di inclusione/esclusione attraverso le quali la semantica del popolo offre una compiuta forma discorsiva alle diverse e contrastanti posizioni sui fondamenti costitutivi della soggettivit politica (capacit, propriet, lavoro, istruzione, genere). In tale contesto, si ritenuto di dover attribuire una speciale attenzione alle linee di elaborazione teorica in cui pi evidente appare la ricerca di nuove forme di sintesi politica in grado di irreggimentare e neutralizzare l'inquietante potere del numero impostosi nel corso del processo rivoluzionario attraverso l'irresistibile affermazione del principio della sovranit popolare: in particolare l'innovativo modello produttivistico e tecnocratico di rappresentanza politica messo a punto nei primi decenni dell'Ottocento negli ambienti intellettuali pi direttamente legati al magistero teorico di Saint Simon e alla nascente filosofia positivista (Gregori, Persano). Non si mancato inoltre di rilevare le interessanti tensioni che si iniziano a determinare nel contesto della nascente scienza sociale positivista a fronte del sorgere della prospettiva vitalista di analisi degli aggregati sociali (Cobbe). Ma di grande interesse, in tale orizzonte di indagine, si rivelata anche la ricca e complessa costellazione ideologico-discorsiva che accompagna la crisi della monarchia di luglio e l'avvio del secondo ciclo rivoluzionario, un passaggio in cui possibile vedere la ripresa e l'attualizzazione del polarizzato campo politico-ideologico prodotto, pi di cinquant'anni prima, dalla costituzionalizzazione del principio di sovranit popolare. La scomposizione prodotta dagli eventi del periodo 1848-52 nella semantica post-rivoluzionaria del popolo peculiarmente esemplificata dal percorso intellettuale di Pierre-Joseph Proudhon, protagonista di primo piano dell'intenso dibattito che in Francia accompagna l'esperienza della Seconda Repubblica, ma poi imprevisto sostenitore della sua involuzione autoritaria. E' appunto per questo motivo che si deciso di utilizzare la riflessione proudhoniana come privilegiata via di accesso ad un contesto discorsivo in cui l'inclusivo paradigma politico prodotto dalla Rivoluzione francese - la sovranit del tutto riunito - sperimenta nuove ed impreviste forme di articolazione costruttiva, spesso in totale rottura con i principi del 1789 (Gioia, Scuccimarra). Con ci tocchiamo un altro dei prioritari assi di indagine su cui si articolata l'attivit dell'unit maceratese: l'analisi delle complesse dinamiche che nella Francia di met Ottocento conducono, per la seconda volta nella storia, alla introduzione di una forma di centralizzazione autoritaria fondata sul flusso vivificante dell'investitura popolare - quel peculiare modello politico-istituzionale ancor oggi noto come bonapartismo. Nello svolgimento della ricerca, ci si concentrati sui peculiari fondamenti ideologico-discorsivi di questo modello politico, avviando altres una ricognizione dell'impatto da esso prodotto sulla cultura politico-costituzionale europea dell'epoca, con particolare riferimento alla Prussia pre-bismarckiana (Car). Tale linea di indagine sfociata in una specifica ricostruzione del ruolo giocato nella scienza giuridica tedesca dell'epoca dalla nozione di Volksstaat: le varie declinazioni da esso assunte, come anche la conseguente imposizione di una visione unitaria del popolo (intesa anche come omogeneit, intesa di volta in volta in chiave economica, culturale, storica o biologica), decideranno infatti le sorti del rapporto tra il cittadino/suddito e lo Stato tedesco tra la fine del XIX ed inizio del XX secolo, elevando sul piano degli assetti costituzionali l'organo governativo al ruolo di guida politica e di garante dell'unit politica del popolo (Fuehrertum). In continuit con l'impianto di ricerca sperimentato nel precedente segmento di ricerca (PRIN 2005), si ritenuto inoltre opportuno inserire nell'impianto dell'indagine alcune aperture storico-comparative alle vicende di altre culture politico-costituzionali (Stati Uniti, Spagna), soffermandosi su passaggi fondativi di particolare rilevanza ai fini dell'approfondimento del nesso popolo-diritti-costituzione, come il laboratorio di Cadice (Valvidares) e il dibattito statunitense sul judicial review (Barbisan). Nello sviluppo della propria attivit di ricerca, il gruppo maceratese ha inoltre avviato la programmata analisi dell'incidenza assunta dal fattore spazio-temporale nella semantica del popolo del XIX secolo, soffermandosi in particolare sulla declinazione transnazionale del principio di autodeterminazione popolare presente nel saggio De la rorganisation de la socit europenne, pubblicato nell'ottobre del 1814 da Saint-Simon e Thierry, nonch sul ruolo assunto dalla semantica generazionale nel discorso politico-costituzionale francese rivoluzionario e post-rivoluzionario (Scuccimarra, Persano). I risultati dell'attivit di ricerca svolta sono confluiti, oltre che in alcuni saggi pubblicati su riviste o in volumi collettanei, nelle seguenti pubblicazioni: AA.VV., Politiche del popolo, a cura di L. Scuccimarra, fascicolo monografico del Giornale di storia costituzionale, n. 18/2009; AA. VV., Senza asilo. Saggi sulla violenza politica, a cura di G. Bonaiuti, Verona, Ombre Corte, in corso di stampa; AA.VV. Europa una e multanime, a cura di B. Consarelli, Padova, CEDAM, in corso di stampa; P. Colombo, La Monarchia Fascista. 1922-1940, Bologna, Il Mulino, 2010; C. Bon, Alla ricerca di una pi perfetta unione. Convenzioni e costituzioni negli Stati Uniti nella Prima met dell'800, Milano, Franco Angeli, in corso di stampa; R. Car, Verso la Costituzione del Reich, Macerata, EUM, in corso di stampa; Del lavoro complessivamente svolto si dar conto, altres, nel volume in due tomi Il governo del popolo, in corso di pubblicazione presso l'editore Viella e che vedr la partecipazione dei componenti di tutti i gruppi di ricerca coinvolti nel presente progetto. Alcuni aspetti delle linee di ricerca svolte dalle diverse unit coinvolte sono stati oggetto di comunicazione pubblica in occasione di convegni e seminari, in Italia e all'estero, oltre che nella giornata di studio a tal fine organizzata a Firenze nel giugno 2010. I risultati finali del lavoro svolto saranno comunque presentati nel corso di due giornate di studio e di un convegno internazionale da tenersi a Macerata, Milano e Roma, nei primi mesi del 2011.

12. Problemi riscontrati nel corso della ricerca


Non si sono incontrati particolari problemi nello sviluppo della ricerca.

13. Risorse umane complessivamente ed effettivamente impegnate (da consuntivo)


(mesi uomo) TOTALE da personale universitario altro personale Personale a contratto a carico del PRIN 2007
199 147 0

14. Modalit di svolgimento (dati complessivi) Partecipazioni a convegni:


Gi svolti (numero) in Italia
8

Da svolgere (numero)
3

Descrizione

- Convegno "La politica del popolo: identit collettive e forme di esclusione nell'Europa della prima et moderna" (Macerata 26-27 giugno 2008); - Convegno in onore di Corrado Vivanti (Torino 26-27 settembre 2008); - International Workshop The Critique to Political Economy in 19th Century. Part II: Pierre Joseph Proudhon (Verona, 16/19 settembre 2009); - Giornata di studi sulla storia dello Stato sociale europeo (Firenze, settembre 2009); - Convegno "Machiavellismo, Platonismo ed 'eterodossia' culturale in Italia nell'et moderna" (Torino, 25 settembre 2009); - Giornata di studi "Vizi e virt della libert dei moderni" (Pisa, 18 febbraio 2010) - Giornata di studio su "Il governo del popolo" (Firenze, 11 giugno 2010); - Convegno "Storia e critica della politica" (Teramo, 17-18 giugno 2010); Da svolgere: Giornate di studio e convegno internazionale per la presentazione dei risultati della ricerca

all'estero

- Colloquio internazionale The Critique to Classical Political Economy: Utopian Thought and Political Economy - Part I: From Condorcet to Pierre Leroux) (Zaragoza 25/26 settembre 2008); - II CONGRESSO INTERNACIONAL DE ESTUDOS UTPICOS: O QUE UTOPIA? GNERO E MODOS DE REPRESENTAO, (Sao Paulo - Brasile, Universidade Estadual de Camplinas - 7-10 Giugno 2009); - Workshop Associazione Iberica di Storia del Pensiero Economico (Coimbra, 3/5 dicembre 2009); - Ateliers de littrature italienne, Lille 3, 24 Gennaio 2010 ;

TOTALE

12

Per ogni campo di testo max 8.000 caratteri spazi inclusi

Articoli pertinenti pubblicati:


Numero su riviste italiane con referee
5

Descrizione
- G. Bonaiuti, Il dilemma del parassita. Uno studio sul concetto di "societ". FENOMENOLOGIA E SOCIET, vol. 3, 2008 p. 39-69; - C. Bon, La secessione in cammino. Profili di un approccio storico-istituzionale alle cause della Guerra Civile Americana, Giornale di Storia Costituzionale, Vol. 17, 2009, pp. 139-162; - G. Bonaiuti, Autopoiesi e distinzione. Il popolo in un contesto comunicativo intensificato, in Giornale di Storia Costituzionale, vol. 18; 2009, p. 133-150; - G. Ruocco, Popolo, nazione, sovranit prima della Rivoluzione francese: un discorso introduttivo, Giornale di Storia Costituzionale, vol. 18, 2009, pp. 49-70, - L. Scuccimarra, La costruzione dell'identit collettiva nel discorso rivoluzionario: un itinerario storiografico. in Giornale di Storia Costituzionale, vol. 18, 2009, p. 71-88; - G. Bonaiuti, Utopia come scienza escapologica, in Morus. Utopia e Renascimento, vol. 6, 2009, p. 345-362; - C. De Boni, Positivismo e utopia: la religione dell'Umanit di Comte, in "Morus. Utopia e Renascimento, vol. 6, 2009, pp.: 71-77; P. Persano, La propriet nel tempo: il rapporto generazionale durante la Rivoluzione Francese, in Cheiron, n. 49, 2008, pp. 89-106; - L. Scuccimarra, Generare il tempo. Discorso generazionale e semantica della temporalit, in Cheiron, vol. 49, 2008, p. 37-63: - L. Cerasi. Nato maestro. Su padre Pistelli e l'antipedagogia patriottica delle "Pstole di Omero", in Annali di storia dell'educazione e delle istituzioni scolastiche, n. 16, 2009. - C. De Boni, Il repubblicanesimo di Giuseppe Mazzini, in Rassegna storica toscana, a. LV, n. 2, luglio-dicembre 2009, pp. 271-287;

su riviste straniere con referee su altre riviste italiane

su altre riviste straniere comunicazioni a convegni/congressi internazionali

- L. Scuccimarra, Una costituzione per l'Europa: Saint-Simon e la rorganisation de la socit europenne, Colloquio internazionale The Critique to Classical Political Economy: Utopian Thought and Political Economy - Part I: From Condorcet to Pierre Leroux) (Zaragoza 25/26 settembre 2008); - G. Bonaiuti, L'Utopia come genere escapologico, II CONGRESSO INTERNACIONAL DE ESTUDOS UTPICOS: O QUE UTOPIA? GNERO E MODOS DE REPRESENTAO(San Paolo, Campinas, 7-10 Giugno 2009); - C. De Boni, Positivismo e utopia: la religione dell'Umanit di Comte, II CONGRESSO INTERNACIONAL DE ESTUDOS UTPICOS: O QUE UTOPIA? GNERO E MODOS DE REPRESENTAO(San Paolo, Campinas, 7-10 Giugno 2009); - V. Gioia, Progresso scientifico e progresso sociale: alcuni nodi irrisolti dell'epistemologia di Proudhon, International Workshop The Critique to Political Economy in 19th Century. Part II: Pierre Joseph Proudhon)(Verona, 16/19 settembre 2009); - C. Bon, Second International Research Seminar for Young Americanists (Centro Studi Americani, Rom, 14-15 Ottobre 2010);

comunicazioni a convegni/congressi nazionali

- G. Bonaiuti, Autopoiesi e distinzione, Convegno La politica del popolo (Macerata, 26-27 giugno 2008); - A. Marchili, Usi della storia e identit politiche (secc. XVIII-XIX): casi per una riflessione critica (Milano, giugno 2008); - C. De Boni, La nascita dello stato sociale in Francia, Giornata di Studi sulla storia dello Stato sociale europeo (Firenze settembre 2009); - L. Scuccimarra, Radici dell'antipolitica, Giornata di studi Vizi e virt della libert dei moderni (Pisa, 18 febbraio 2010); - G. Bonaiuti, Dalla folla al pubblico: sulla logica sociale della politica popolare secondo Tarde, Giornata di studio su Il governo del popolo (Firenze, 11 giugno 2010); - V. Collina, Parigi e popolo in Jules Vales, Giornata di studio su Il governo del popolo (Firenze, 11 giugno 2010); - C. De Boni, La religione positiva dell'Umanit come strumento di educazione delle classi popolari, Giornata di studio su Il governo del popolo (Firenze, 11 giugno 2010); - A. Marchili La societ sotto tutela. Genealogia e critica della democrazia in H. Taine, Giornata di studio su Il governo del popolo (Firenze, 11 giugno 2010);

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Data 22/12/2010 09:16

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