Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
REGOLAMENTO DIDATTICO DI ATENEO PER I CORSI ISTITUITI IN APPLICAZIONE DEL D.M. 270/04 (Regolamento sullautonomia)
Pagina 1 di 30
SOMMARIO
Art. 1 Finalit ___________________________________________________________3 Art. 2 Definizioni _________________________________________________________3 Art. 3 Le strutture didattiche del Politecnico di Torino ____________________________4 Art. 4 Titoli di Studio ______________________________________________________6 Art. 5 Corsi di laurea______________________________________________________7 Art. 6 Corsi di laurea magistrale _____________________________________________8 Art. 7 Corsi di specializzazione _____________________________________________8 Art. 8 Dottorati di ricerca___________________________________________________9 Art. 9 Master universitari __________________________________________________9 Art. 10 Corsi di studio internazionali__________________________________________9 Art. 11 Percorsi di formazione di eccellenza __________________________________10 Art. 12 Formazione finalizzata e permanente__________________________________10 Art. 13 Crediti formativi___________________________________________________10 Art. 14 Istituzione e modificazione dei corsi di laurea e di laurea magistrale __________11 Art. 15 Ordinamenti didattici dei corsi di laurea e di laurea magistrale ______________11 Art. 16 Attivit formative dei corsi di laurea ___________________________________12 Art. 17 Attivit formative dei corsi di laurea magistrale __________________________13 Art. 18 Regolamenti didattici dei corsi di studio ________________________________14 Art. 19 Attivazione e disattivazione dei corsi di studio ___________________________15 Art. 20 Programmazione degli insegnamenti e attribuzione dei compiti didattici _______16 Art. 21 Insegnamenti ____________________________________________________17 Art. 22 Guida dello studente e Manifesto degli studi ____________________________18 Art. 23 Ammissione ai corsi di laurea ________________________________________19 Art. 24 Ammissione ai corsi di laurea magistrale _______________________________19 Art. 25 Curriculum e piani di studio _________________________________________19 Art. 26 Decadenza ______________________________________________________20 Art. 27 Esami di profitto __________________________________________________20 Art. 28 Accesso agli esami di profitto ________________________________________21 Art. 29 Acquisizione e riconoscimento di crediti ________________________________22 Art. 30 Valutazione delle eventuali carenze formative degli studenti iscritti al primo anno dei corsi di laurea _______________________________________________________23 Art. 31 Mobilit internazionale e riconoscimento dei periodi di studio effettuati allestero 23 Art. 32 Conoscenza della lingua straniera ____________________________________24 Art. 33 Prova finale e conseguimento dei titoli di studio__________________________24 Art. 34 Ammissione a singoli insegnamenti ___________________________________25 Art. 35 Studenti impegnati a tempo parziale __________________________________26 Art. 36 Calendario didattico _______________________________________________26 Art. 37 Attivit di orientamento e di tutorato ___________________________________26 Art. 38 Valutazione della qualit delle attivit svolte ____________________________27 Art. 39 La struttura di consultazione del sistema socio-economico _________________28 Art. 40 Tutela dei diritti degli studenti ________________________________________29 Art. 41 Funzioni disciplinari _______________________________________________29 Art. 42 Pubblicit dei procedimenti e delle decisioni ____________________________29 Art. 43 Norme transitorie e finali____________________________________________29
Pagina 2 di 30
ART. 2 DEFINIZIONI
Ai sensi del presente Regolamento sintende: 1. per Regolamento didattico di Ateneo (RDA), il presente Regolamento recante norme concernenti lAutonomia Didattica in applicazione del D.M. 270/04; 2. per Regolamenti didattici dei corsi di studio, i Regolamenti di cui allarticolo 11, comma 2, della legge del 19 novembre 1990, n. 341, nonch allart. 12 del D.M. 270/04; 3. per corsi di studio, i corsi di laurea, di laurea magistrale e di specializzazione, come individuati nellart. 1 del D.M. 270/04; 4. per corsi di studio che portano al rilascio di titoli doppi, multipli o congiunti, i corsi di studio che, a seguito di specifici accordi con altre istituzioni universitarie, nazionali o estere, portano al rilascio di titoli doppi, multipli o congiunti; 5. per corsi di studio offerti in lingua straniera, i corsi di studio in cui tutte o una parte significativa delle attivit formative, le prove di verifica e la prova finale si svolgono in lingua straniera nellambito delle attivit di internazionalizzazione dellAteneo; 6. per titoli di studio, la laurea, la laurea magistrale, il diploma di specializzazione e il dottorato di ricerca, rilasciati al termine dei corrispondenti corsi di studio; 7. per master corsi di perfezionamento scientifico e di alta qualificazione formativa finalizzati allo sviluppo e alladdestramento di competenze e capacit di alta formazione; 8. per decreti ministeriali, i decreti emanati ai sensi e secondo le procedure di cui allart. 17, comma 95, della Legge 15 Maggio 1997, n. 127 e successive modifiche; 9. per classe di appartenenza dei corsi di studio, l'insieme dei corsi di studio, comunque denominati, aventi gli stessi obiettivi formativi qualificanti, raggruppati ai sensi dell'articolo 4 del D.M. 270/04; 10. per settori scientifico-disciplinari, i raggruppamenti di discipline di cui al Decreto Ministeriale del 4 ottobre 2000, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 249 del 24 ottobre 2000 e successive modifiche; 11. per ambito disciplinare, un insieme di settori scientifico-disciplinari culturalmente e professionalmente affini, definito dai decreti ministeriali; 12. per credito formativo universitario, la misura del lavoro di apprendimento, compreso lo studio individuale, richiesto ad uno studente in possesso di adeguata preparazione iniRegolamento Didattico di Ateneo Pagina 3 di 30
ziale per l'acquisizione di conoscenze ed abilit nelle attivit formative previste dagli ordinamenti didattici dei corsi di studio; 13. per obiettivi formativi, l'insieme di conoscenze, abilit e competenze, in termini di risultati di apprendimento attesi, che caratterizzano il profilo culturale e professionale di un Corso di Studio, al conseguimento delle quali lo stesso finalizzato; 14. per ordinamento didattico di un Corso di Studio, linsieme delle norme che regolano i curriculum del corso medesimo; 15. per attivit formativa, ogni attivit organizzata o prevista dallAteneo al fine di assicurare la formazione culturale e professionale degli studenti, con riferimento, tra l'altro, ai corsi di insegnamento, ai seminari, alle esercitazioni pratiche o di laboratorio, alle attivit didattiche a piccoli gruppi, al tutorato, all'orientamento, ai tirocini, alle visite guidate, ai progetti, alle tesi, alle attivit di studio individuale e di autoapprendimento; 16. per atelier progettuali multidisciplinari, lattivit formativa multidisciplinare organizzata in prevalenza per progetti, con didattica frontale limitata e un solo esame finale caratterizzato dalla valutazione di un elaborato, di norma con un solo docente titolare responsabile; 17. per curriculum, l'insieme delle attivit formative universitarie ed extrauniversitarie specificate nel regolamento didattico del Corso di Studio e finalizzate al conseguimento del relativo titolo; 18. per consiglio di Corso di Studio, il consiglio competente per il corso stesso ovvero per una pluralit di corsi; esso costituito da tutti i docenti titolari di insegnamenti del corso o dei corsi interessati e dai docenti strutturati interni che siano impegnati in uno o pi insegnamenti del corso o dei corsi di studio interessati, secondo quanto stabilito dal Regolamento delle strutture didattiche; 19. per collegio dei corsi di studio lorgano preposto alla organizzazione e gestione di corsi di laurea e laurea magistrale omogenei o affini culturalmente. Il suo consiglio costituito da tutti i docenti titolari di insegnamenti dei corsi di studio che ne fanno parte e dai docenti strutturati interni che siano impegnati in uno o pi insegnamenti dei corsi di studio che ne fanno parte, secondo quanto stabilito dal Regolamento delle strutture didattiche; 20. per lAteneo, il Politecnico di Torino; 21. per Statuto, lo statuto del Politecnico di Torino emanato con decreto rettorale n. 418 del 29.11.2011; 22. per struttura didattica competente, i Dipartimenti, le Scuole e le altre eventuali strutture didattiche dellAteneo che provvedono allerogazione dei corsi di studio; 23. per learning agreement, l'accordo tra lo studente, lUniversit di origine e lUniversit di accoglienza, che riporta le attivit formative da svolgere all'estero; 24. per ECTS (European Credit Transfer and Accumulation System), linsieme di regole stabilite in ambito europeo, per laccumulazione e il trasferimento di crediti formativi in ambito europeo; 25. per scala ECTS, lo strumento adottato in ambito europeo teso a facilitare la conversione e il trasferimento dei voti ottenuti dagli studenti; 26. per Diploma Supplement, una relazione informativa, integrativa del titolo conseguito al termine di un corso di studi, redatta in doppia lingua, che fornisce la descrizione, secondo un modello condiviso, della natura, del livello, del contesto, del contenuto e dello status degli studi effettuati e completati da ciascuno studente.
- 11 Dipartimenti: Architettura e Design Automatica e Informatica Energia Elettronica e Telecomunicazioni Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture Ingegneria Gestionale e della Produzione Ingegneria Meccanica e Aerospaziale Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica Scienza Applicata e Tecnologia Scienze Matematiche Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio - 1 Scuola di Dottorato, che integra le scuole di specializzazione - 1 Scuola di Master e Formazione Permanente. 3. Per ciascun Corso di Laurea e Laurea Magistrale previsto nel presente regolamento, il Senato Accademico individua un Dipartimento di riferimento, responsabile delle attivit formative, conformemente agli ordinamenti didattici universitari. 4. I Dipartimenti, anche in collaborazione fra loro, promuovono, svolgono e organizzano le attivit formative dei corsi di studio; in particolare: a. propongono agli organi competenti listituzione, lattivazione o la soppressione di corsi di studio di cui potrebbero essere o sono referenti; b. propongono modifiche del regolamento didattico di ateneo relativamente ai corsi di laurea e di laurea magistrale di cui sono responsabili; c. organizzano e assegnano il carico didattico ai docenti, assicurando la copertura degli insegnamenti afferenti ai SSD loro attribuiti; d. propongono, in linea con lapposito Regolamento di Ateneo, gli insegnamenti da affidare ad esterni e ne garantiscono la copertura economica. 5. I corsi di laurea e di laurea magistrale sono attivati dal Consiglio di Amministrazione su proposta deliberata dai Dipartimenti, acquisito il parere obbligatorio del Senato Accademico e dei Collegi dei Corsi di Studio. I Dipartimenti ne assumono la responsabilit per quanto riguarda i contenuti culturali, lorganizzazione della didattica e la verifica dei risultati. 6. Lorganizzazione e la gestione di Corsi di Laurea e Laurea Magistrale omogenei o affini culturalmente realizzata mediante Collegi dei Corsi di Studio, il cui numero e denominazione definito dal Senato Accademico. 7. I compiti principali dei Collegi dei Corsi di Studio, in accordo con le linee di indirizzo espresse dal Consiglio di Amministrazione e dal Senato Accademico, sono: a. il coordinamento e larmonizzazione dei Corsi di Laurea e di Laurea Magistrale loro attribuiti; b. lespressione di parere obbligatorio in merito alle proposte dei Dipartimenti riguardanti listituzione o la soppressione di corsi di Laurea e Laurea Magistrale, la modifica del Regolamento Didattico di Ateneo relativamente ai corsi di Laurea e Laurea Magistrale loro attribuiti; c. lespressione di parere obbligatorio in merito alle coperture degli insegnamenti deliberate dai Dipartimenti; d. la predisposizione annuale del Manifesto degli Studi, successivamente emanato dal Rettore; e. la definizione dellorganizzazione e la garanzia della sostenibilit complessive dei Corsi di Studio; f. la gestione degli aspetti accademici delle carriere degli studenti. Regolamento Didattico di Ateneo Pagina 5 di 30
8. Per ogni Collegio dei Corsi di Studio viene eletto un Coordinatore che presiede il Consiglio del Collegio. 9. Per ogni corso di laurea e/o di laurea magistrale viene eletto un Referente, che ha il compito di curare il funzionamento e di assicurare la qualit dei corsi. Il Referente latore delle istanze culturali e delle proposte avanzate dal Dipartimento al quale il Corso di Laurea e/o di Laurea Magistrale attribuito. Il Referente presiede il Consiglio del Corso di Laurea e/o Laurea Magistrale. 10. Nella gestione del Collegio dei corsi di studio, il Coordinatore coadiuvato dalla Giunta, di cui fanno parte di diritto i Referenti dei Corsi di Laurea e Laurea Magistrale afferenti a quel Collegio. 11. La Scuola di Dottorato provvede alla definizione, allorganizzazione e alla gestione di attivit formative di terzo livello finalizzate a fornire una preparazione avanzata nell'ambito della ricerca scientifica di settori di riferimento e al rilascio dei relativi Diplomi. Il funzionamento, le attivit formative della Scuola nonch le norme relative ai dottorandi sono definiti in apposito regolamento disposto ed emanato nel rispetto della normativa in vigore. 12. La Scuola di Dottorato, in collaborazione con uno o pi Dipartimenti, organizza e gestisce le attivit dei corsi di dottorato di ricerca che in essi hanno sede. 13. La Scuola di Dottorato ha anche il compito di promuovere, organizzare e gestire le attivit formative relative alle Scuole di Specializzazione che provvedono alla formazione di terzo livello con lobiettivo di fornire conoscenze e abilit per lo svolgimento di funzioni altamente qualificate, richieste per lesercizio di particolari attivit professionali. Il funzionamento e le attivit formative delle Scuole sono definiti nel regolamento della Scuola di Dottorato. 14. La Scuola di Master e Formazione Permanente, in collaborazione con uno o pi Dipartimenti, provvede alle attivit volte al perfezionamento scientifico e allalta formazione permanente e ricorrente. A tal fine vengono erogati corsi di master universitari di I e II livello. Il suo funzionamento definito da apposito regolamento. 15. I corsi di master universitario sono attivati dal Consiglio di Amministrazione, acquisito il parere obbligatorio del Senato Accademico, su proposta deliberata dalla Scuola di Master e Formazione Permanente che ne assume la responsabilit per quanto riguarda i contenuti culturali, lorganizzazione della didattica e la verifica dei risultati. 16. Per ogni corso di master universitario, dal momento dellattivazione individuato un coordinatore, in assenza del quale provvede il Direttore della Scuola di Master e Formazione Permanente.
4. I titoli previsti dal presente articolo possono essere rilasciati anche congiuntamente con altre Universit italiane o straniere. Il conferimento dei titoli congiunti regolamentato dalle convenzioni stipulate con le Universit interessate che devono prevedere, fra le altre, le modalit per il rilascio del titolo. 5. Le suddette convenzioni devono riportare i percorsi formativi concordati con le Universit convenzionate, nel rispetto delle normative nazionali dei partner e dei principi e linee guida sviluppati nellambito dei processi di convergenza internazionali. 6. I Diplomi relativi ai titoli di cui ai commi 1 e 3, sono rilasciati dallAteneo nel rispetto della normativa vigente, fatti salvi i Diplomi relativi ai corsi di studio per i quali esiste una convenzione che ne disciplina il rilascio. 7. Ai sensi della normativa in vigore, lAteneo rilascia il Diploma Supplement quale relazione informativa che riporta, anche in lingua inglese e secondo modelli conformi a quelli adottati dai Paesi europei, le principali indicazioni relative al curriculum specifico seguito da ogni studente per conseguire il titolo.
Senato Accademico, tenuto conto delle differenziazioni sul piano culturale, professionale, storico e degli sbocchi lavorativi. 13. Nel caso di corsi di laurea interclasse, gli studenti indicano al momento dellimmatricolazione la classe entro cui intendono conseguire il titolo di studio, fermo restando che possono modificare le loro scelte, purch queste diventino definitive al momento delliscrizione al terzo anno. 14. Per conseguire la laurea lo studente deve aver maturato almeno 180 crediti come da ordinamento e regolamento didattico del Corso di Studio cui iscritto, comprensivi di quelli relativi alla conoscenza obbligatoria di una lingua dellUnione Europea, oltre a quella della lingua italiana, indipendentemente dal numero di anni di iscrizione allAteneo.
4. Gli specifici requisiti di ammissione ai corsi di specializzazione istituiti e attivati dallAteneo sono indicati nei relativi ordinamenti didattici, formulati in conformit alle classi cui afferiscono i singoli corsi. 5. Per conseguire il diploma di specializzazione lo studente deve aver maturato il numero di crediti previsti dalla classe di appartenenza del corso di specializzazione, come specificato dal relativo ordinamento didattico.
2. Nei casi in cui il Corso di Studio venga erogato in lingua straniera, il titolo riporter la denominazione del corso in lingua inglese cos come indicato nellordinamento didattico del Corso di Studio. 3. Possono essere attivati percorsi internazionali finalizzati al rilascio del titolo doppio, multiplo o congiunto, previa stipula di apposito atto convenzionale con Universit straniere, allinterno di ordinamenti didattici previsti nel presente regolamento e rivolti a un sotto-insieme di studenti, che partecipano alliniziativa, iscritti allo stesso corso di studi.
5. I crediti formativi corrispondenti a ciascuna attivit formativa sono acquisiti dallo studente previo superamento dellesame o a seguito di altra forma di verifica della preparazione o delle competenze conseguite stabilita nel regolamento didattico del Corso di Studio, fermo restando che la valutazione del profitto, ove prevista in voti, espressa secondo le modalit stabilite al successivo art. 27. 6. I regolamenti didattici di ciascun corso di laurea e di laurea magistrale possono inoltre stabilire, in accordo con le linee definite dal Senato Accademico, il numero minimo di crediti da acquisire in tempi determinati, eventualmente anche come condizione per liscrizione allanno di corso successivo e diversificato per studenti impegnati a tempo pieno negli studi universitari o contestualmente impegnati in attivit lavorative o comunque impegnati a tempo parziale. 7. Le modalit in base alle quali attivare nellambito dei corsi di studio la formula delliscrizione a tempo parziale sono stabilite al successivo art. 35.
ART. 14 ISTITUZIONE
STRALE
1. LAteneo progetta e adegua i propri corsi di studio tenendo conto dellevoluzione scientifica e tecnologica e delle esigenze economiche e sociali e assicurando adeguati livelli di qualit, efficienza ed efficacia dei corsi stessi. 2. I corsi di laurea e di laurea magistrale sono istituiti e modificati nel rispetto dei criteri e delle procedure dettati dal D.M. 270/04, dai correlati provvedimenti ministeriali e dal presente regolamento, nonch nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di programmazione del sistema universitario. 3. I corsi sono disciplinati dai rispettivi ordinamenti e regolamenti didattici. 4. I corsi di studio possono essere istituiti con denominazione formulata in lingua straniera e nel relativo ordinamento didattico pu essere previsto che le relative attivit formative si svolgano, totalmente o parzialmente, nella medesima lingua straniera. 5. Listituzione di un Corso di Studio con il relativo ordinamento didattico deliberata dal Consiglio di Amministrazione su proposta di uno o pi dipartimenti, acquisito il parere obbligatorio del Senato Accademico. Listituzione di un Corso di Studio interateneo subordinata alla definizione di apposita convenzione, approvata dagli organi di governo accademici competenti. 6. In merito alle nuove iniziative didattiche devono essere acquisiti il parere di competenza del Nucleo di Valutazione dellAteneo, che stende unapposita relazione tecnica, e il parere favorevole del Comitato Regionale di Coordinamento universitario. 7. Le determinazioni relative agli ordinamenti didattici sono assunte previa consultazione con organizzazioni e rappresentanze delle professioni, dei servizi e della produzione, con particolare riferimento alla valutazione dei fabbisogni formativi e degli sbocchi professionali. 8. Acquisita lapprovazione del Ministero dellUniversit e della Ricerca ai sensi dellart. 11, comma 1, della legge 341/90, listituzione con modifica del presente regolamento disposta con decreto del Rettore. 9. L'istituzione di un Corso di Studio subordinata all'inserimento delle dovute informazioni nella banca dati dellofferta formativa del Ministero dellUniversit e della Ricerca.
Pagina 11 di 30
2. 3.
4.
5.
6.
decreto del Rettore. La loro entrata in vigore stabilita dal predetto decreto di emanazione. Con le stesse procedure sono approvate le modifiche agli ordinamenti. Lordinamento didattico di ciascun Corso di Studio, nel rispetto di quanto previsto dalla classe a cui il corso afferisce, determina: a) la denominazione, individuata coerentemente sia con la classe di appartenenza del corso, sia con le caratteristiche specifiche del percorso proposto; b) la classe o le classi di appartenenza e il Dipartimento a cui il corso afferisce; c) gli obiettivi formativi e i risultati di apprendimento attesi, formulati descrivendo il Corso di Studio, il relativo percorso formativo e gli effettivi obiettivi specifici indicando i risultati di apprendimento dello studente secondo il sistema dei descrittori dei titoli di studio adottato in sede europea e indicando il significato del Corso di Studio sotto il profilo occupazionale e individuando gli sbocchi professionali anche con riferimento alle attivit classificate dallISTAT; d) il quadro generale delle attivit formative da inserire nei curriculum in ambiti disciplinari relativi alla formazione di base, caratterizzanti il corso, affini o integrativi, in conformit ai contenuti dei decreti ministeriali concernenti le classi di laurea e le classi di laurea magistrale, quelle autonomamente scelte dallo studente, purch coerenti con il progetto formativo, quelle inerenti alla preparazione della prova finale nonch, per i corsi di laurea, alla conoscenza di almeno una lingua dellUnione Europea diversa dallitaliano, quelle comunque utili allinserimento nel mondo del lavoro, ivi compresi gli stage e i tirocini formativi; e) i crediti assegnati alle attivit formative e a ciascun ambito, riferendoli, quando si tratti di attivit relative alla formazione di base, caratterizzante, affine o integrativa, ad uno o pi settori scientifico-disciplinari nel loro complesso; f) le conoscenze richieste per laccesso, ai sensi di quanto previsto dallart. 6, commi 1 e 2, del D.M. 270/04 e dagli artt. 24 e 25 del presente regolamento; g) il numero massimo di crediti riconoscibili in ottemperanza alla normativa vigente; h) le caratteristiche della prova finale per il conseguimento del titolo di studio, stabilendo se questa possa essere discussa in lingua straniera e se nella medesima lingua straniera possano essere redatti leventuale elaborato scritto richiesto per la laurea o la tesi. Lordinamento didattico accompagnato da una scheda informativa corredata di una breve sintesi del parere del Comitato Regionale di Coordinamento universitario, se richiesto, e della relazione tecnica del Nucleo di Valutazione, nonch delle motivazioni alla base della proposta di istituzione o di modifica. Ciascun ordinamento didattico pu disporre che il corso si articoli in pi curriculum, fermo restando che n la denominazione del corso n il titolo di studio rilasciato possano farvi riferimento. Una pluralit di curriculum pu essere, in particolare, prevista nei corsi di laurea magistrale, al fine di favorire lammissione di laureati provenienti da pi corsi di laurea, anche afferenti a classi diverse, garantendo comunque il raggiungimento degli obiettivi formativi del Corso di Studio. Allarticolazione in curriculum deve in ogni caso corrispondere unampia base comune in modo da garantire lomogeneit e la coerenza culturale nei laureati o laureati magistrali di una stessa classe.
2.
3.
4.
5.
b) attivit formative negli ambiti disciplinari caratterizzanti la classe; c) attivit formative in uno o pi ambiti disciplinari affini o integrativi rispetto a quelli di base e caratterizzanti, anche con riguardo alle culture di contesto e alla formazione interdisciplinare; d) attivit formative autonomamente scelte dallo studente, purch coerenti con il suo progetto formativo; e) attivit relative alla preparazione della prova finale per il conseguimento del titolo di studio; f) attivit relative alla conoscenza di almeno una lingua dellUnione Europea diversa dallitaliano; g) attivit formative non previste dalle lettere precedenti, volte ad acquisire ulteriori conoscenze linguistiche, nonch abilit informatiche e telematiche, relazionali, o comunque utili per linserimento nel mondo del lavoro, nonch attivit formative volte ad agevolare le scelte professionali, mediante la conoscenza diretta del settore lavorativo cui il titolo di studio pu dare accesso, tra cui, in particolare, i tirocini formativi e di orientamento disciplinati dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale; h) nellipotesi di corsi orientati allacquisizione di specifiche conoscenze professionali e, pertanto, allinserimento dei laureati nel mondo del lavoro, attivit formative relative a stage e tirocini formativi presso imprese, pubbliche amministrazioni, enti pubblici o privati, ivi compresi quelli del terzo settore, studi professionali e collegi professionali, sulla base di apposite convenzioni. Gli ordinamenti didattici dei corsi di laurea devono assicurare agli studenti una solida preparazione sia nelle discipline di base sia in quelle caratterizzanti, garantendo loro la possibilit di un approfondimento critico degli argomenti, anche evitando la dispersione del loro impegno su un numero eccessivo di discipline, di insegnamenti o dei relativi moduli. Relativamente alle attivit di cui alla lettera b) del primo comma, qualora nelle classi di riferimento dei corsi di laurea siano indicati pi di tre ambiti disciplinari per ciascuno dei quali non sia specificato il numero minimo dei relativi crediti, gli ordinamenti didattici individuano i settori scientifico-disciplinari afferenti ad almeno tre ambiti, funzionali alla specificit del corso stesso, ai quali riservare un numero adeguato di crediti. Per quanto riguarda le attivit di cui alla lettera c) del primo comma, il numero minimo di crediti attribuibili pari a 18 (art. 3, comma 4, del D.M. 16 marzo 2007). Per tali attivit possono essere utilizzati settori scientifico-disciplinari non previsti nelle classi per le attivit di base e/o caratterizzanti. Lutilizzo come affini o integrativi di settori gi inclusi nelle classi deve essere adeguatamente motivato. Per quanto concerne le attivit di cui alla lettera d) del primo comma, il numero minimo di crediti attribuibili pari a 12 (art. 3, comma 4, del D.M. 16 marzo 2007). Agli studenti deve essere garantita la libert di scelta tra tutti gli insegnamenti attivati nellAteneo, consentendo anche lacquisizione di ulteriori crediti formativi nelle discipline di base e caratterizzanti, purch coerenti con il percorso formativo.
2.
3.
4.
5.
c) attivit formative autonomamente scelte dallo studente, purch coerenti con il suo progetto formativo; d) attivit relative alla preparazione della prova finale per il conseguimento del titolo di studio; e) attivit formative non previste dalle lettere precedenti, volte ad acquisire ulteriori conoscenze linguistiche, nonch abilit informatiche e telematiche, relazionali, o comunque utili per linserimento nel mondo del lavoro, nonch attivit formative volte ad agevolare le scelte professionali, mediante la conoscenza diretta del settore lavorativo cui il titolo di studio pu dare accesso, tra cui, in particolare, i tirocini formativi e di orientamento disciplinati dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Gli ordinamenti didattici dei corsi di laurea magistrale devono assicurare agli studenti una solida preparazione nelle discipline caratterizzanti garantendo loro la possibilit di un approfondimento critico degli argomenti, anche evitando la dispersione del loro impegno su un numero eccessivo di discipline, di insegnamenti o dei relativi moduli. Relativamente alle attivit di cui alla lettera a) del primo comma, qualora nel decreto delle classi di riferimento dei corsi di laurea magistrale siano indicati pi di tre ambiti disciplinari per ciascuno dei quali non sia specificato il numero minimo dei relativi crediti, gli ordinamenti didattici individuano i settori scientifico-disciplinari afferenti ad almeno tre ambiti, funzionali alla specificit del corso stesso, ai quali riservare un numero adeguato di crediti. Per quanto riguarda le attivit di cui alla lettera b) del primo comma, il numero minimo di crediti attribuibili pari a 12 (art. 3, comma 4, del D.M. 16 marzo 2007). Per tali attivit possono essere utilizzati settori scientifico-disciplinari non previsti nelle classi per le attivit caratterizzanti. Lutilizzo come affini o integrativi di settori gi inclusi nelle classi deve essere adeguatamente motivato. Per quanto concerne le attivit di cui alla lettera c) del primo comma, il numero minimo di crediti attribuibili pari a 8 (art. 3, comma 4, del D.M. 16 marzo 2007). Agli studenti deve essere garantita la libert di scelta tra tutti gli insegnamenti attivati nellAteneo, consentendo anche lacquisizione di ulteriori crediti formativi nelle discipline caratterizzanti, purch coerenti con il percorso formativo.
4.
5.
6.
7.
parazione necessaria al soddisfacimento della soglia di qualit, in accordo con le linee guida espresse dal Senato Accademico; e) lelenco degli insegnamenti con lindicazione dei settori scientifico-disciplinari di riferimento e leventuale articolazione in moduli; f) i crediti assegnati ad ogni insegnamento e le eventuali propedeuticit ed esclusioni; g) la tipologia delle forme didattiche adottate, anche a distanza e senza obbligo di presenza, e le modalit della verifica della preparazione; h) le attivit a scelta dello studente e i relativi crediti; i) le altre attivit formative previste e i relativi crediti; j) le modalit di verifica della conoscenza delle lingue straniere e i relativi crediti; k) le modalit di verifica di altre competenze richieste e i relativi crediti; l) le modalit di verifica dei risultati degli stage, dei tirocini e dei periodi di studio allestero e i relativi crediti; m)i crediti assegnati per la preparazione della prova finale, le caratteristiche della prova medesima e della relativa attivit formativa personale; n) le altre disposizioni su eventuali obblighi degli studenti; o) le modalit per leventuale trasferimento da altri corsi di studio; p) le forme di verifica di crediti acquisiti e gli esami integrativi da sostenere su singoli insegnamenti qualora ne siano obsoleti i contenuti culturali e professionali; q) i docenti del Corso di Studio con specifica indicazione dei docenti di cui allart. 1, comma 9, dei DD.MM., 16 marzo 2007, e dei loro requisiti specifici rispetto alle discipline insegnate; r) le attivit di ricerca a supporto delle attivit formative che caratterizzano il profilo del Corso di Studio. La coerenza tra i crediti assegnati alle attivit formative e gli specifici obiettivi formativi programmati deliberata dal Senato Accademico su proposta dei Dipartimenti acquisito il parere favorevole del Collegio dei Corsi di studio. Deve essere inoltre acquisito il parere favorevole del Comitato Paritetico per la Didattica, da rendersi entro 30 giorni dalla richiesta. Decorso inutilmente tale termine la delibera adottata prescindendo dal parere. Qualora il parere non sia favorevole, la deliberazione assunta dal Senato Accademico. Le modifiche ai regolamenti didattici dei corsi di studio sono approvate dal Senato Accademico, su proposta dei Dipartimenti interessati, acquisito il parere obbligatorio del Collegio dei Corsi di studio interessato, nel rispetto delle scadenze ministeriali. Aggiornamenti agli elenchi degli insegnamenti dei corsi di studio possono essere disposti nel manifesto degli studi, previa approvazione dei Dipartimenti di afferenza acquisito il parere obbligatorio del Collegio dei Corsi di studio interessato. I regolamenti didattici dei corsi di studio sono sottoposti a revisione con periodicit definita dal Senato Accademico, con particolare riguardo al numero dei crediti assegnati ad ogni attivit formativa.
2. Le soglie di numerosit degli studenti relative alla disattivazione dei corsi di studio sono stabilite con delibera del Consiglio di Amministrazione acquisito il parere obbligatorio del Senato Accademico. 3. Nel caso di disattivazione di un corso di laurea o di laurea magistrale, lAteneo garantisce agli studenti gi iscritti la conclusione degli studi e il conseguimento del relativo titolo, disciplinando comunque la possibilit per gli stessi studenti di optare per liscrizione ad altri corsi di studio attivati.
ART. 20 PROGRAMMAZIONE
DATTICI
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Entro la scadenza prevista dal comma 1 dellart. 19, in accordo con le modalit definite dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione, i Dipartimenti con riferimento ai corsi di laurea e di laurea magistrale loro attribuiti per i quali si deliberata lattivazione per il successivo anno accademico, programmano le relative attivit formative, sulla base delle indicazioni e delle proposte dei consigli di Corso di Studio interessati. I Dipartimenti stabiliscono gli insegnamenti da attivare. Inoltre ogni Dipartimento assegna il carico didattico ai docenti, assicurando la copertura degli insegnamenti afferenti agli SSD ad esso attribuiti, provvedendo, secondo criteri di funzionalit, competenza ed equilibrata suddivisione dei carichi, nel rispetto delle norme di legge, statutarie e regolamentari, alla attribuzione degli incarichi didattici ed organizzativi di spettanza dei professori e dei ricercatori, ivi comprese le attivit integrative, di orientamento e di tutorato. Ove docenti di uno stesso SSD siano afferenti a diversi Dipartimenti, il Senato Accademico armonizza la copertura degli insegnamenti afferenti a quel SSD, sentiti i Dipartimenti interessati, al fine di garantire qualit della formazione, sostenibilit ed equa ripartizione dei carichi didattici. Il ricorso per la copertura di insegnamenti a docenti non in servizio presso lAteneo o a collaborazioni esterne, da attuarsi con le procedure previste dalla normativa in vigore, deve essere limitato ai casi in cui esso risulti di assoluta necessit ai fini dellapplicazione dei rispettivi ordinamenti didattici. La docenza esterna deve essere selezionata sulla base di requisiti di elevata professionalit e competenza, anche tenuto conto delle valutazioni, se disponibili, del Comitato Paritetico per la Didattica (CPD). Il Collegio dei Corsi di Studio, anche su proposta del Referente e del Consiglio del Corso di Studio interessato, pu prevedere lorganizzazione degli insegnamenti in moduli integrati e coordinati, comprensivi di parti della medesima disciplina o di discipline affini, affidate a docenti diversi, nonch in laboratori e atelier progettuali multidisciplinari. Il numero di insegnamenti integrati che possono essere attivati nei corsi di studio limitato ed definito nel regolamento didattico del corso di studi, in accordo con le linee guida del Consiglio di Amministrazione e del Senato Accademico. I compiti didattici dei docenti e dei ricercatori, in relazione allo specifico ruolo di appartenenza, prevedono: a) lezioni e altre attivit integrative delle lezioni, esercitazioni e laboratori; b) accertamento del profitto degli studenti; c) orientamento; d) tutorato; e) partecipazione agli organi collegiali delle strutture didattiche e dei corsi di studio; f) partecipazione alle attivit connesse alla progettazione dei corsi di studio e alla valutazione degli stessi; g) quantaltro attiene la didattica e non precedentemente elencato. Pagina 16 di 30
8.
I docenti e i ricercatori, inoltre, garantiscono costante disponibilit al rapporto con gli studenti ed assolvono ogni altra attivit disciplinata nel presente regolamento e nei regolamenti delle singole strutture. I docenti e i ricercatori devono assicurare la loro reperibilit e disponibilit per il ricevimento degli studenti, secondo modalit determinate all'inizio dell'anno accademico. 9. I docenti e i ricercatori sono tenuti a svolgere personalmente le attivit didattiche frontali loro attribuite. Se, per ragioni di salute o di ufficio o per altro legittimo impedimento, il professore o il ricercatore non pu momentaneamente assolvere i compiti di cui sopra, questi devono essere assolti da altro docente o rinviati. In questultimo caso, il Coordinatore del Corso di Studi e i Referenti devono essere tempestivamente informati al fine di provvedere affinch ne sia data immediata comunicazione agli studenti. Se la durata dellassenza superiore a due settimane, il docente deve informare anche il Direttore del suo Dipartimento di afferenza. 10. Su appositi registri, i docenti e i ricercatori sono tenuti a certificare la propria attivit didattica annotando gli argomenti trattati e gli orari. 11. In particolare, il registro delle lezioni deve essere mantenuto costantemente aggiornato ed esibito ad ogni richiesta del Referente del Corso di Studio, del Coordinatore del Collegio dei Corsi di Studio o del Rettore. Il registro, firmato dal docente, viene inoltrato al Rettore al termine del semestre di riferimento. 12. Le soglie di numerosit degli studenti iscritti agli insegnamenti relative alla disattivazione degli stessi sono stabilite dal Consiglio di Amministrazione acquisito il parere del Senato Accademico.
ART. 21 INSEGNAMENTI
1. Il Consiglio di Amministrazione acquisito il parere del Senato Accademico, stabilisce larticolazione e la durata degli insegnamenti, in coerenza con le determinazioni assunte relativamente ai crediti formativi, garantendo lattribuzione a ciascun insegnamento attivato di un congruo numero intero di crediti formativi, evitando la parcellizzazione delle attivit formative. 2. Per ciascun insegnamento previsto debbono essere indicati, entro i termini previsti per linizio delle iscrizioni e attraverso le modalit previste nel successivo art. 22: a) gli obiettivi formativi; b) i contenuti disciplinari; c) il programma delle attivit ed il periodo di svolgimento; d) la sede; e) le modalit di verifica del profitto; f) le modalit didattiche di svolgimento, anche con riferimento alle ore; g) la lingua di insegnamento (ove diversa dallitaliano). 3. Ciascun insegnamento pu essere articolato in uno o pi moduli. Nel caso in cui i moduli siano affidati a docenti diversi, linsegnamento denominato corso integrato. altres possibile articolare lattivit formativa di atelier progettuali multidisciplinari in insegnamenti organizzati in prevalenza per progetti di didattica frontale limitata e esame finale caratterizzato dalla valutazione di un elaborato. Il Coordinatore del Collegio dei Corsi di Studio, coadiuvato dai Referenti interessati, deve verificare leffettiva integrazione delle competenze e la sostenibilit dei suddetti insegnamenti. 4. Sia linsegnamento integrato, sia latelier sono coordinati da un unico docente individuato sulla base della programmazione didattica del Corso di Studio, denominato docente responsabile del corso. 5. Quale che sia la tipologia dellinsegnamento, lacquisizione dei crediti corrispondenti avverr con il superamento di una sola prova, che potr essere distinta in parte scritta, orale e/o pratica. Non sono ammesse prove in itinere. Regolamento Didattico di Ateneo Pagina 17 di 30
6. I programmi degli insegnamenti sono inseriti nellapposito sito dellofferta formativa dellAteneo a cura del Referente del Corso di Studi, in accordo con gli obiettivi generali definiti dalle strutture didattiche competenti. 7. Gli insegnamenti si svolgono di norma entro un singolo semestre; soltanto in casi eccezionali si prolungano sullarco di due semestri nello stesso anno accademico. 8. Gli insegnamenti dei corsi di laurea e di laurea magistrale possono essere sdoppiati in relazione alla numerosit degli iscritti, alle condizioni di sovraffollamento e anche al numero massimo consentito dalla normativa. 9. I docenti responsabili di insegnamenti sdoppiati per un medesimo corso di laurea o di laurea magistrale sono tenuti a concordare e coordinare i rispettivi programmi dinsegnamento e di esame per non creare disparit tra gli studenti. 10. Al fine di ottimizzare le risorse disponibili, i Collegi dei Corsi di studio competenti, possono proporre, ai Dipartimenti interessati, lattivazione congiunta di insegnamenti, o loro moduli comuni come contenuti a pi Corsi di Studio dellAteneo.
Pagina 18 di 30
ministeriali e dai relativi ordinamenti dei corsi di studio, la denominazione dei singoli insegnamenti specificando: a) lanno di corso in cui le singole attivit formative sono svolte; b) il numero di crediti e il numero di ore di didattica assistita attribuiti a ciascuna di esse; c) le eventuali propedeuticit. 2. I regolamenti didattici dei corsi di studio, qualora prevedano la possibilit di presentazione di piani di studio individuali, ne determinano anche le regole di presentazione e i criteri di approvazione che non possono comunque prescindere dal rispetto dell'ordinamento didattico. Il piano di studio individuale sottoposto allapprovazione del Referente del Corso di Studio. 3. I crediti acquisiti a seguito di esami, eventualmente sostenuti con esito positivo per insegnamenti aggiuntivi rispetto a quelli conteggiabili ai fini del completamento del percorso che porta al titolo di studio rimangono registrati nella carriera dello studente e possono dare luogo a successivi riconoscimenti ai sensi della normativa in vigore. Le valutazioni ottenute non rientrano, di norma, nel computo della media dei voti degli esami di profitto. 4. In aggiunta a quanto previsto dal curriculum, per lottenimento dei crediti necessari al conseguimento del titolo di studio e senza che questo costituisca un ampliamento del curriculum obbligatorio, lo studente potr iscriversi a ulteriori attivit formative e sostenere i relativi esami per un numero di crediti definiti dalle strutture didattiche competenti.
ART. 26 DECADENZA
1. Presso lAteneo le carriere degli studenti non decadono. 2. Qualora uno studente non acquisisca crediti per un periodo superiore a quattro anni, la sua carriera dovr essere riattivata previa valutazione, da parte della struttura didattica competente, della non obsolescenza dei crediti formativi maturati.
6.
7.
8.
9. 10. 11.
12.
13.
14.
15. 16.
17.
necessit il Coordinatore del Collegio dei Corsi di Studio pu nominare un Presidente di commissione che non sia il titolare dell'insegnamento. Il Presidente di commissione definisce le modalit desame che devono essere valide per lintero anno accademico ed essere rese pubbliche allinizio dello stesso. Per quanto attiene gli insegnamenti sdoppiati, vale quanto stabilito al comma 9, articolo 21. La commissione degli esami di profitto degli insegnamenti integrati comprende i diversi docenti titolari che accertano il profitto nei rispettivi moduli; il docente responsabile dellinsegnamento il Presidente di commissione. La verifica dellacquisizione delle abilit linguistiche pu essere effettuata da strutture formative specialistiche di supporto o da collaboratori ed esperti linguistici purch le condizioni della verifica siano concordate con la struttura didattica che le richiede e attuate con la supervisione di un docente delegato al coordinamento di tali attivit. A seconda di quanto disposto dai regolamenti dei corsi di studio, gli accertamenti possono dare luogo a votazione o a un semplice giudizio di approvazione. Le commissioni dispongono di trenta punti per la valutazione del profitto per ciascun insegnamento e possono concedere la lode all'unanimit. Gli esami di profitto possono essere orali e/o scritti, svolti anche attraverso modalit che possono prevedere luso di tecnologie elettroniche, in relazione a quanto previsto dal regolamento del Corso di Studio e alle determinazioni del consiglio di Corso di Studio, ferme restando le attribuzioni specifiche dei professori ufficiali responsabili degli insegnamenti. In ciascun corso di laurea non possono essere previsti in totale pi di 20 esami o valutazioni finali di profitto; in ciascun corso di laurea magistrale non possono essere previsti in totale pi di 12 esami o valutazioni finali di profitto. Nel conteggio degli esami o valutazioni finali di profitto vanno considerate le attivit formative di base, caratterizzanti, affini o integrative e autonomamente scelte dallo studente. Gli esami o valutazioni di profitto relativi a queste ultime attivit possono essere considerati nel conteggio come corrispondenti ad una unit. Le valutazioni relative alle attivit formative di cui alle lettere e), f), g) e h) del comma 1 dellart. 16, nonch quelle relative alle attivit di cui alle lettere d) ed e) del comma 1 dellart. 17 del presente Regolamento non sono considerate ai fini del conteggio degli esami. I Collegi dei Corsi di Studio possono prevedere prove di esame integrate per pi insegnamenti o moduli coordinati. In questi casi i docenti titolari degli insegnamenti o moduli coordinati partecipano collegialmente alla valutazione complessiva del profitto dello studente che non pu, comunque, essere frazionata in valutazioni separate su singoli insegnamenti o moduli. A ciascuno studente assicurata la possibilit di visionare le proprie prove scritte. Le prove orali sono pubbliche. Ogni eventuale spostamento della data dinizio dellappello deve essere comunicato con la massima tempestivit agli studenti, dandone notizia con congruo anticipo e con le relative motivazioni, al Referente del Corso di Studio e al Coordinatore del Collegio dei corsi di studio che deve autorizzare il cambiamento. Una volta fissata, la data dinizio dellappello non pu essere comunque anticipata.
3. Gli esami di profitto e ogni altro tipo di verifica soggetta a registrazione possono essere sostenuti solo successivamente alla conclusione delle relative attivit didattiche. 4. Lesame di profitto pu essere sostenuto fino allultima sessione desame dellultimo anno accademico di attivazione dellinsegnamento; gli insegnamenti per i quali non pi possibile sostenere lesame di profitto devono essere sostituiti nel piano degli studi secondo le indicazioni definite dal Collegio dei Corsi di Studio, in accordo con le linee di indirizzo e le deliberazione assunte dal Consiglio di Amministrazione e dal Senato Accademico. 5. Le modalit di accesso allesame, lorganizzazione e la gestione delle sessioni desame e le modalit di valutazione sono definiti dal Collegio dei Corsi di Studio, in accordo con le linee di indirizzo e le deliberazione assunte dal Consiglio di Amministrazione e dal Senato Accademico.
t formative di livello post secondario alla cui progettazione e realizzazione lAteneo abbia concorso. 9. Le attivit gi riconosciute, ai sensi del precedente comma, ai fini dellattribuzione di crediti formativi universitari nellambito di corsi di laurea non possono essere nuovamente riconosciute come crediti formativi nellambito di corsi di laurea magistrale.
DELLE EVENTUALI CARENZE FORMATIVE DEGLI STUDENTI ISCRITTI AL PRIMO ANNO DEI CORSI DI LAUREA
ART. 30 VALUTAZIONE
1. LAteneo intende favorire in modo efficace la progressione negli studi e, a tal fine, secondo quanto previsto allart. 13 comma 6 e in accordo con le linee guida deliberate dal Consiglio di Amministrazione e dal Senato Accademico, prevede forme di valutazione nel primo anno di iscrizione. 2. Una prima valutazione, riconoscendo le peculiarit dei corsi di studio nellarea dellIngegneria e dellArchitettura, pu avvenire alla fine del primo semestre e consiste nel verificare che lo studente abbia conseguito i crediti di una o pi attivit formative di base in accordo con le linee guida deliberate dal Consiglio di Amministrazione e dal Senato Accademico. 3. Lo studente che non consegua il numero di crediti cos definito deve partecipare ad attivit di recupero appositamente predisposte. Le attivit formative di recupero non comportano il conseguimento di crediti e non sono considerate nel curriculum personale. 4. Alla fine del primo anno di iscrizione viene effettuata la valutazione della carriera di ogni studente e viene quindi verificato lavvenuto conseguimento di un determinato numero di crediti relativo alle attivit formative di base del primo anno, nel rispetto delle linee guida deliberate dal Consiglio di Amministrazione e dal Senato Accademico. 5. Lo studente che non abbia conseguito il numero di crediti cos definito non pu integrare il carico didattico con nuove attivit formative.
1. LAteneo promuove azioni specifiche volte a migliorare il livello di internazionalizzazione dei percorsi formativi, anche attraverso linserimento strutturato, nei corsi di studio, di periodi di studio allestero, sulla base di rapporti convenzionali di scambio con Universit straniere, quelle presso le quali esista un sistema di crediti riconducibile al sistema ECTS. 2. I periodi di studio allestero hanno di norma una durata compresa tra 3 e 12 mesi, prolungabile, laddove necessario e in casi eccezionali, fino a un massimo di 24 mesi. Il piano di studi da svolgere presso lUniversit di accoglienza, valido ai fini della carriera studentesca e il numero di crediti acquisibili devono essere congrui alla durata. 3. Le opportunit di studio allestero sono rese note agli studenti attraverso appositi bandi recanti, tra laltro, i requisiti di partecipazione e i criteri di selezione. Agli studenti prescelti potranno essere concessi contributi finanziari o altre agevolazioni previste dagli accordi di scambio. Una borsa di mobilit in genere assegnata nel caso di scambi realizzati nel quadro del Programma comunitario Erasmus e possono essere previste altre iniziative anche a valere su fondi specificatamente stanziati dallAteneo. 4. Per le modalit di riconoscimento dei crediti si rimanda a quanto precisato allart. 29.
Pagina 23 di 30
6.
7.
8.
9.
e dal Senato Accademico. Le commissioni preposte alle prove finali devono esprimere i loro giudizi tenendo conto dellintero percorso di studi dello studente, valutandone la maturit culturale e la capacit di elaborazione intellettuale personale, nonch la qualit del lavoro svolto nel caso della tesi. Il Collegio dei Corsi di Studio definisce la composizione delle commissioni di valutazione della prova finale o della tesi, nonch le modalit di designazione dei docenti relatori e dei correlatori, unitamente alle loro responsabilit, secondo le linee guida stabilite dal Consiglio di Amministrazione e dal Senato Accademico. I regolamenti di Ateneo stabiliscono le modalit per leventuale attribuzione dei compiti di correlatore e di componente della commissione giudicatrice a esperti esterni, in qualit di cultori della materia, subordinatamente allaccertamento, da parte del Referente del Corso di Studio, della loro qualificazione scientifica e/o professionale in rapporto con lelaborato o gli elaborati oggetto di esame. Le commissioni per lesame di laurea sono composte da almeno cinque e da non pi di sette componenti, compreso il Presidente. Le commissioni per lesame finale di laurea magistrale sono composte da almeno sette e da non pi di undici componenti, compreso il Presidente. In entrambi i casi la maggioranza dei componenti costituita da professori di ruolo, fra i quali deve essere nominato il Presidente, e da ricercatori confermati. Le commissioni dispongono di centodieci punti; la lode pu essere concessa soltanto qualora il voto finale sia centodieci e a maggioranza qualificata, ovvero almeno i 2/3, dei componenti la commissione. Per la tesi presentata per il conseguimento della laurea magistrale pu essere concessa la dignit di stampa, soltanto qualora il voto finale sia centodieci e lode e il parere della commissione sia unanime. Lo svolgimento della prova finale pubblico. L'atto della proclamazione del risultato finale e' pubblico.
3. Le attivit di orientamento e tutorato rientrano nellattivit istituzionale dei docenti e sono coordinate a livello di Ateneo e pertanto i docenti sono tenuti ad impegnarsi nella realizzazione delle stesse. 4. Ai fini dellattuazione di quanto previsto nei commi precedenti, nonch per garantire la piena valorizzazione delle capacit individuali, lAteneo istituisce un servizio di tutorato per lassistenza ed il sostegno degli studenti. 5. Nellambito delle iniziative di tutorato possono anche essere attivati corsi speciali intensivi di recupero al fine di consentire, anche agli studenti che si trovino in situazioni di svantaggio, una pi efficace fruizione dell'offerta formativa. 6. Le attivit di tutorato si svolgono anche in collaborazione con eventuali iniziative delle rappresentanze e delle organizzazioni studentesche. 7. LAteneo si impegna a rimuovere difficolt che ostacolano il regolare svolgimento degli studi degli studenti stranieri, in particolare istituendo corsi di italiano e altre iniziative di mediazione culturale e di sostegno. 8. Gli obiettivi di cui sopra sono perseguiti nelle forme e secondo le modalit generali definite dal Consiglio di Amministrazione e dal Senato Accademico.
Pagina 27 di 30
2. sorveglia che i Corsi di Studio afferenti soddisfino effettivamente i requisiti per lAssicurazione della Qualit della formazione, e che venga prodotta regolarmente la documentazione prevista; 3. propone al Presidio della Qualit di Ateneo i Corsi di Studio accreditabili da organi esterni, nazionali o internazionali. c) Il Presidio della Qualit di Ateneo: 1. stabilisce le politiche di Ateneo per lAssicurazione della Qualit dei Corsi di Studio; 2. sviluppa gli strumenti di documentazione e di monitoraggio e sovraintende alla trasmissione dei dati ai Corsi di Studio; 3. fornisce assistenza e formazione sia in itinere sia in caso di accreditamenti esterni; 4. riferisce annualmente agli organi di governo dellAteneo sullo stato delle azioni relative allAssicurazione della Qualit e sui rapporti di Riesame dei Corsi di Studio e dei Collegi dei Corsi di Studio; 5. aggiorna le procedure interne per lAssicurazione della Qualit della formazione anche in un quadro di rapporti internazionali. 4. LAteneo si avvale inoltre, attraverso la Commissione Paritetica Docenti-Studenti, di un osservatorio permanente sulla funzionalit delle attivit didattiche. La Commissione Paritetica si esprime annualmente sulleffettiva corrispondenza tra la programmazione del Corso di Studio in regime di Assicurazione della Qualit e leffettiva messa in opera, assicurando il coinvolgimento degli studenti nel processo valutativo, riferendo al Nucleo di Valutazione, al Senato Accademico e, per le parti di loro competenza, ai Referenti dei Corsi di Studio, ai Direttori di Dipartimento e ai Coordinatori dei Collegi dei Corsi di Studio. 5. Attraverso la stessa Commissione Paritetica viene altres rilevato il parere degli studenti sulla totalit degli insegnamenti attivi presso ciascun Corso di Studio. 6. Il Consiglio di Amministrazione, acquisito il parere obbligatorio del Senato Accademico, anche sulla base delle relazioni del Nucleo di Valutazione dellAteneo e delle risultanze delle valutazioni di cui al processo dedicato allAssicurazione interna della Qualit dei Corsi di Studio, assume le necessarie iniziative per adeguare nel tempo, tenendo conto dellevoluzione scientifica e tecnologica, della centralit dello studente nonch delle esigenze economiche e sociali delle realt territoriali di riferimento.
Pagina 29 di 30
6. Delle disposizioni contenute nel presente regolamento viene data ampia pubblicit allinterno dellAteneo con comunicazioni specifiche tramite il sito web dellAteneo e mediante inserti nelle Guide dello studente.
Pagina 30 di 30