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^^
,..
"
^?^
^^
LO
SAGGIO
^TORICO-^PO
BELILA
ETICO
LETTEIi
Contro
le
ATURA
SPAGNUOLA
pregiu,di(ate
Scrittori
opinioni
Italiani.
di
alcuni
moderni
"
PEL
SIGNOR
ABATE
D. ]L
A
SAVERIO
M
PARTE
"
3P I
JL
i:
S
"v^
^11.
MODERNA
D"LLA
LETTERATURA
TOMO
I.
"i
^^
CS^NOVA
MDCCLXXIX.
FKESSO
FELICE
REPETTO
IN
CANNETO
Con
licenza
de*
%ti
Sitperion,
7BB
S4?
V.3L
"
EFAZIONE.
ualor
non
fosse
fiato
con
cortese
cotanto
,
benigno
stata
1'
accoglimento
la
cui del
dal
Pubblico
"
ricevuta
della
prima
parte
Saggio
;
Apolo^
fola Au* stava ba-
getico
gusta
Letteratura da
Spagnuola
cut
la
onorato
approvazione
ad
mi
vidi
incoraggiarmi
continuare Il
a nostro
con
ardore
cipe Prinfornii
l'intrapresa Apologia.
Caklo nati
venerato di
Ill.y Padre
fidati
a
un
tempo
Regni
dalla arti
tenero
Provvidenza
,
munifico
molte "
Protettore
luminose
scienze
,
fra
verso
le
pruove si
9
fuo darne
amore
sudditi
popoli
stendendo
degno
la fua
di
un
nuovo
attestato
benignit"
Az
grazia
sopra
le
mie erudita
deboli
fatiche
in
difesa
re dell'ono-
della
Spagna. obbliga
partii
tributo
,
Questa
a
graziosa
al
augusta Pubblico
dimostrazione
questa di dovere
,
mi
presentare
un
seconda
come
adempimento
mio
di cui
gratitudine al
luminose
azioni Italia
,
zioso grafavore
Sovrano^
delle arti
e
le
scienze
prim^
in
poi
questo
in
Ispagna
saranno
magnifico
soggetto
di
Saggio..
Prima
dell'
il
per"
d'
intraprendere
opera
la
ne continuazio-
incominciata
ho
,
stimato
tuno oppor-
dissipare
la
brevemente del
alcune
obbiezioni
le
"fatte anzich"
l"o
contro
prima
dall'
parte
Siaggio
opera
,
quali
jbanpar-^ Ab.
ritirarmi
intrapresa
nuovo
mi Non
coraggio.
dal lettera ricevuta che
Io
mi
fu
rinfacciato
Sig.
Tiirabcschi
in
gentilissima
mia
ta pubblicacon
Modena dal
la
risposta
mi
nignit" be-
pubblico
,
lusingo
basti
pienamente
bens"
temano
dalle
intentate
siccuse.
prevenire
trovare
i^ miei
in questa
Leggitori
,
che
non
di
s^econda
e
,
parte di
biato cam-
quella
che
stile la
di loro
moderazione stima
,
t" urbaniado-
merito
n"
di vedermi
prar^
quelle
poco
obbliganti maniere
,
con
cui
mi
vidi
trattato
nella
non
Suddetta
lettera.
Anzi
a
testo pro-
eh'
,
essQ
basteranno
idea
,
giammai
che
farmi
cambiar del il
la
vantaggiosa
formata
avea
"nefit"
singolare
da
che
me
del
sempre
Sig. Abate
mai
Tiraboschi, riguardato
della
d'
una condo se-
qu!kle
sar"
quello
Letteraria
che d' s"lo
si merita
l'Autore
l' Autore V
Storia
tera let-
Italia
non
gi"
potrebbe
Storico
meritargli
elogio che.
fa
fatto
Dum
al
Poggio
Fiorentino. t"mnit
,
p(^trian" laadat
host"m
, :
dum
Poggius
Nec
m"his
"us
est
civis
,
me
bonus
histor"-^
(a).
fia
il
bisogno
^
di eh'
nuove
proteste
non
per per-'
h""
^
pubblico
per
o
,
io
ho
fcritto di contraddire
giammai
per livore
mero
prurito
avversione
alcuna
amore
contro
*,
ma
per
della
che
rit"^ ve-
difesa
le
censure
della
che
Patria;
si
motivi anche
giuste
fanno
pia
pregevoli degli
e
opere.
]Lo
che
stesso
pretendo
da
me
si cr"da
Autori
vengono
impugnati;
in
perci"
quanto
ho
scritto
,
scriver"
"
questa
(") Sannsu.
apnd
VoiC
de
Art
Hisu
e.
x.
feconda
nioni
parte
contro
intorno
la
alle
loro
pregiudicate opi-*
,
nostra
letteratura detto ad
prego
che il
mep
si
consideri
,
non
come
intaccare fosse
loro
animo
,
intenzione
,
quasi
cb^
vorevole faa
alla
nazione
Spagnuola
o
,' ma
soltanto
dissipare
succhiati Ma
ma
,
i da
pregiudizj^
loro in
nati
dall'educazione^
altri
V
Scrittori. intenzione si
forse
perch"
lasciar nei libri
sia
buonissi"
le
dovremmo sparse
che
propaghino
Autori poco
opi"
taggiose van-
oioni
di detti
nostra
all'onore
della
letteratura
Se
qui
larci
si
trattasse
di mancando effetto.
sacramenti
,
potremmo
non
conso-^
che
,
l' intenzione
alcun
Ma nei
non
cosi
addiviene
quanto
opinioni
buonissima
pubblicate
libri. Sia
con
,
V intenzione
cui
il Dominio
del
Spagnuolo
gusto
in
Italia che
concorse
il clima
gna Spache
pu"
la
contribuire
nel
al
cattivo "
gusto; in
e
,
Spagna
nostro
sepolta
un' cent'
rida or-
tenebrosissima
d'
ignoranza
Ja buona sia ? creduta
tre al-
opinioni
baster" acciocch"
,
forse
intenzione
la
degli
gna
Autori da
non
Spa"
quale
Molto
loro
vien
dipinta
in
meno
mi
tratten"
discorrere
deU
'
7
^
la
sciplcissima
cerco
critica
che
pubblk"
contro
il mio
Saggio
assicurare
1^.
Giornalista
di
che
non
Fiorentino.
Posso
ben
de*
aver
vi^to
un
solo
foglio
comi
,
dice
aver
pubblicaci
che
,
questo di
grave
Censore* lato
9
Nemoien "in
tanto
sapeva che D. mi
avesse
me:[^arto erudi-
fu
mandata Febr"s
la
dair
sua
Spagnuolo
e
Andrea lettera di di
elegante
ben
ragionata
posso
a
contro
quel
Giornalista.
Non
meno
non
confessarmi
to obbliga-
alla,
gentilezza
per
questo
e
letterato,
l'onore
nella
giacch"
glia, Spa-
egli
mia la
difesa,
peqa
d'
per
della
si prese ziooe di
cento
impiegare
confuta"
sua
la
gante elenobil
peana soggettoColla
.
di
pid
dilettevole mi
,
lettura
della
lettera
nel
del mio
i
SIg,
posito profo*
Ab"
Febr"s
di
non
confermai
il
vieppi"
tempo
^perdere
che
a
in
leggere
gii
sono
periodici, opportuni
si
pubblicano;
che
,
giacche
a
conoscere
essi il
tute* altro
giusto merito,
Allo
demerito/delle
opere
sonp
di
cui
gionano. ra-
stesso
Sig. Ab.
e
,
debitore
della
notizia
del
grazioso
il
tenero
pentimento
.non
dj quel
me^
jGiofnalista,
410
TnanifestA.
vi"
4
il
suo
meritcf
di
che
l'abbia
nella
censura
c"ntro
la mia
Opera*
d'an leggiadr"e
cuore
penetrato de*
j
pi"
avea
teneri ^entimemi
di dolore
dice,
^h"
non
finora conosciuta
,
la nazioneSpaabbastanza
gnuold
quasi che
nuovo
essa
fosse
Tirre de'
qnakhe
'
popolo
perto sco-
di Poi
in
nelle
Polari
Antartiche^
tro con-
soddisfezione
della
la
in
sua nostra
peccati commessi
nazione,
i
l'onore
consacrare
se
promette
di
penna,
suoi
pensieri^ tutto
beti pensare, nazione
stesso
favore
di lei. Possiam
quanto
dovr"
,
andarne mai
superba
la
s"rte
la
Spa-i*
da
gnuola
questo
se
uvesse
d'esser
lodata
valoroso
Letterato^ di
mi
Io
in contraccambio
,
suoi questi
preme
sinceri
di
per quanto
ho
,
la salute
letterata
di
stimata
la nel-
ranza ignosolo
'non
il giustificare
serv"lel lasciando
che
,
ci"
da
parte opera
veniamo
,
contro
la mia della
hanno fra'
zelanti
pace
letterati,
con
quasicch"io
di averla violata
T impugnazione
--^
mai
y
io d"rn"ndo
,
lo
zelo
di
'
ique^ci pacifica**
noti
coci
della
Repubblica
mentre
Letter"ria
^i "
mmi--' s"
ve-
fescacoy
scriveva
tranquilli spettatoridi
"nor"
quadra
di il
p"co
alla
nostra
l"tteraearit alla
devano
^ius"o in"tivo
P
che
si daiva
si"^ vede
naca
letter"ria coficesa
questo
dentro baiiit".
Solamente si
tratta
avvampare
zelo quando
i limiti
di
una
giusta difesa
"
della
niaderazione;,
-
deir
ur^
io
alcune
temente
osservo
che
"
al comiik:!ar
la
guerra
fra
potenze
d^
Europa
di
esse
lo
v^"anio
di
ciascuna
si sforza
lunghi
non essere
manifesti
stata
essa
per la
assicurare
il dar
pubblico
{^rima a
si
es"mpio
ostilit"
giacch"
sar"
ragion
persuadono^ che
quel*
la potenza
riguardata
^
come
la perturbatricedel-
tranquillit" d'Europa
a
la di
con
quale sia
violare
stata
la
ma pri,
dare
"
,
giusto
la
motivo
V amicizia
la
pace
Neutralit"
non
le altre potenze. di
Ora
io
sti
dico,
per in
che
fa
d* uopo
sieno
lunghi inanifeprimi
a
decidere questa
la
quali
stati i
e
,
sori aggres-
cui
imputar
"" debba
tr"nquilhc".
dire"
a
noi
Sar"
rateo
dunque
lecito
scrivere
contro
nazione
non
sar"
permesso
di
dar
loro
risposta
calche
U
che
difesa
fosse
pi"
uq'
moderata
debba
biasimarsi
dell'
quasi
ozio
,
iogiusta
perturbazione
che
,
cranquiltic" d^'
il
tempo
letterati
impiegano
utili
al
volmente lode-
ili opere in
tutt'
pubblico?
si
Il
diritto le
stabilir"
paesi
,
in cui
di in
tivano col-
lettere, ci da
e
y
piena
facplc"
osservati
far
lesi pa-
i difetti
pregiudizi
del titolo Sarebbe
il dare difesa
1*
opere
questo
alla
censura
pubblico piii
sacro
aggiunge
della idee
un
la
giusta
Patria. deUe
ad al
cose
dunque
il
nome
un
re rovesciad'
dente impru;
e un
ostilit" sino il
^
una
necessaria
poetar letterati
ridicolo
amore
della
servisse che si
pace di
fra' salva
pretendere agli
eh'
esso
guardia
inviolabile
dicono
,
scritti
pubblicano.
del dall' ridicoli
altri
,
ma
l' Autore
gio Sagamor
non
lasciarsi sino
acciecare i
tanto
della
patria
,
ad
avanzare
pie
radossi. pa-
Tali
chiamano
con
alcune
proposizioni
che
,
da
me
proposte
qualche
e
novit"
il
le
fa
parire com-
secondo
vocabolario E
del
Tiraboschi
decisivo di
gigantesche^
codesti
doyr"
acciocch"
ba^
il detto
critici
il
pubblico
}c
creda
tali f Se
il solo
franco
det"
Il co
di
qualche
di S.
Autore
Bernardo
avesse
canta
aucoric"'^che
forti
e
sarebbe
le
,
cui
z"l"m
d'Ar-
espressioi^i
gens
come
vengono
censurate
dal
Marcbv
e
^
expressions
non
g^antesques
deplac"es
senza
,
(a).
Io
avanzai
quelle
proposizioni
e
,
aggiugoervi
geccure;
probabili ragioni
r
prudenti
queste
,
con-^
mo[3trino
con
inesistenza
d'essermi mi
di
ed
io
confessto" N"
segno di
sincerit"
ingannato.
ba
acciecato nazione che
^
l'aiCKor voler
della
patria
la
far
credete
di
tutte
mia
cosi
perfetta
modello loro
mente
iq ogni
Vie
maestra
genere
letteratura le altre
^
sia il
^i
comie
delia
tiiikinQ
replic9,0P ( direi
moderni
quasi stuccheyol*
Italiani,
) alcuni
uno
ScritM"n
NoDdi*
ve scri-
meno
di
le
Tutu
le
gloria diju-
per"re
tutti
altre
so
lo
Spagnuolo
che
a
pretende
amor
pia
di
t").Io
non
bene,
il
vero
ci
a
obbliga
tributarle ricche
non
di
9
ne
fregiarla pretende
,
di
vefti il
npn
fue di
% e
che
in
vano
taluno
darsi
vanto
bu(^n
patriota
re,
e a
perch" disapprova
tutte
tutte
le cofe
firaniekt fua.
le
altre
nazioni
preferifce
(a)
Hist.
de
Esprit
sopra
hum. la
tom.
pag.
^99*
io.
(b)
Lett,
Ingl.
Ietterai.
Ital.
lett.
p. 7'"
E vederci
chi
mettete
pu" (bpportare
,
ha della
detto colta
taluno
,
il
gante elef
confronto
ed
^
Italia
y
la
bai'bara
io
,
"radizion"
degli
nel
mio
Arabi
Dove messi ed
,
hanno
vifto
risp"ndo
,
Saggio
Colla col^
confront"
gli' Arihi
Italia
? Trovansi T Italia che
d"
Spagnai
"
vero
ta
elegante
paragone
e
p"fti
in
lloro co-
con
pi"
ro^a
secoli^
Per
pi"
fare
barbara
non
foflTer" della
una
giufla
critica
opera
bisogna
ne
confrontare
le ""essQ
epoche
nazio^ dove si
Italiana,
del
della
Spagn"ola;
tio";non
tratta
secolo
dopo
dhe
Augufto
prendere
nel^ecol
co'
gli
Scrittori di
Italiani,
fiorirono
quefto
Imperatore
^
per
confrontarli
Scrittoriyche
dico
il
fiorirono
nell'et" del la
seguente.
e
Lo
de^
secoli
prima
mille,
Storia
d"i
primi
p" la
mille.
del
Prendano
letteraria
d^talia,
-se
Storia
in
Riforglmenco
,
vedano
ed
,
trove-
ran
quei
tempi
di
essa
Italia
colta
elegante
f" in
colti
,
paragon
e
poterono
Arabi di
ragion
cbian"arsi
e
letterati
gli
Spagna,
macftr"
degl'
questa
parr
te
alla
colta,
elegante
non
Italia io
XVL
trovQr4(iDQ"
che
mectp
in cpnfjroutp
,c"n
13
essa
gli Arabi
,
pia
colti
,
elegapci,
Italiani
eruditi
al
pari
dei
Scritcori
di
q^el
.
sec^olo.
Che
potuto d!
dir"
poi
di
quelli
^
quali
il
non
ban
i^emmen
leggere
della
in
pace ;
spio
{}to"o
ed
,
Apologia
stin"at"
Letteratura
Spagnuola
o
hanno
.
qual
il
temei-aria
,
piuttofto
V "
dicola ri-
impresa
d'' nei x"ire
una
voler
pers^iader?
nome
non
erudizione
nazione
della
/il
cqi
registrato
ed il
ver
fasti
Repubblica
letteraria
poi
far pompa^
mediocri feconda
( dicono
eglino )
in di
d' alcuni
mez;-
pochi
zo
Scrittori da dV
Spagnuoli
banda
.
air
Italia d'
ogni
ni uomi-
pieni
t
;
eleganza
y
erudizione?
del
"
:M^oco
.Saggio
non
pretende
p.r^ onore*:
.Romana
ci"
jCittadinanza
che
che'per^iltroyglilaccaderebbe
a
accadde
racconta
Criilciforo
nel
Xongolio
,
secondo
che
Erasmo
suo' il
,
Ciceroniapo.
con
Queir
te eleganesempio
,
Scrittore essendo
quale
ottenne
singolare
in Italia T
straniere di
il
titolo
Cittadino
Ciceroniano;
Portato
che
un
pretese in
onore
Romano.
Campidoglio,
recitasse
un'
i Romani
giovine
zione,
in
s" ci,ii
rappresentavano
ai PP.
CC.al-
'4
cuni
dementi del
del
Longolio^
onore.
pe* quali
I
si d'
era
reso
indegno
erano
sospirato
Primum
,
capi
accusa
questi :
olim
quod
Christophqrus
grafia
tam
Lon^
lau^
golius
dat
dam
in
^
ingenii
nonnullis
pcr"clitandi
ausus
Galliam,
Italia^ Bud"Bum
:
sit
(equa-^
re
Deinde
quod
in
ea
laudasse/
JErasmum,
"
barbarus
il
Ecco
gran
la
peccato
gio Sag-
egli
folo in
loda
Spagna
,
epoche
ma
,
non
pretende
letteratura
che
f"a all'
fiata
uguale Egli
su*
periore
pochi
lo
Italia.
loda
non
'\
Autori
so
Spagnuoli
bene,
d' che
non
barbarus
la il cui
,
Saggi
Letterati
Italia
giadizb
non tutte
darmi
di libri
suggezione
que' saputi
pi"
che la
che si
fanno di
censori
senza
prendersi
la n"
pena
leggerli
che
non
vantano
patria
son
letteratura
,
cono*
scono
y
in
grado
di
accrescerla
^
d'
illustrarla.
Altri
quanta
letteratura
si
lusingano Saggio
a
di favore
atterrare
si
delia
ce*
Spagnuola
d' Autori han
col
produrre
ed
,
alcuni di
stimon)^
stranieri detto
anche di ci"
Spa"detto
gnuoli
che
ne
peggio
che
^5 abbiano
gli Autori
io
y
da ho
me
impugnati
"
In
mo pri-
luogo
nella
scesso
prevenuta confessando
questa
zione obbiestati d* le
tre al-
prima
,
parte,
esservi
anche
altri
Scrittori
cos" che
Italiani
,
come
nazioni,
sparsero
contro
nei
loro la
libri
piti
svantaggiose
Ma creduto si
opinioni
eh' altro colle che
nostra
tura. lettera-
basta
senza
essi
esame,
lo in
dicano
un
perch"
secolo,
sia
in cai in cui
tutto
pesa
bilancie
tutto
della
critica coi
si
pretende,
In
a
si
pruovi
o
fatti da
alla
me
inano?
arrecate
luogo:
della
le
pruove
nostra
letteratura
o
,
vincono con-
ci",
Se
"
pretendo
ne
,
non
no lo convincoeoa
non
convincono
mostrino convincono
i moderni
tri alfalso
fatti il poco
;
insussistenza che
,
se
esse
male
ne
han
detto
tori Scrit-
molto hanno
pia
falso detto
quel
peggio,
che
ne
stranieri.
Intorno esagerata
poi
di
ad troppo
Spagnuoli,
barbarie "
un
che
no hanne nazioir^
tanto
della
dico
,
che
nemmen
testimonio
prodotti
soltanto
che di
alcuni questo
di
parlano
Che
se
del
cipio prin-
secolo.
poi
si
se pretendessu
che
,
qualunque
testimonio
nazionale
que-
i6
Sii
decisivo.,ne
che
,
ita-
rfibbe forse
"
Italia
parte
la
nostra
gna. Spacon
lasciando
ci" che
scrissero
il
buonissimo
:^elo il March.
M^fTei, e
no]
ce
iVlujr4*.
Ita-:
liano Ita-
forqi^rd"li' dipingono V
ess^
la
e
Giornalista
re
Firenze,
V Italiano Auto-,
delle Lettere
Inglesisopra
,
la. Jecreratura
noi ad
onta
Ica-,
dunque
giacch"
di q^e"^
si
merita,
co.-
dere preten-
abbianp
meritano
nazione
,
che
noi
prodotti
,
che
produrremo
in questa
seconda
a
parte,
dando
ad
che
,
que qualun-
testimonio, o deglistranieri ,
E
dei nazionali.
ztoni
,
hanno
la
mia
tanto
ra. ope-
Entriamo
alla gloriosa
gi"
nostra
alla
seconda
,
parte
quanto
pi"
letteratura eh'
essa
pi" illu*
mincia Co-
minaci
furono
essa
i secoli
comprende.
in
dal
risorgimentodelle Lettere
secolo
Ispa-
gna
sul
fine del
XV"
,
principiodel
i8 Torno
a
dire
,
che
la
mia
opera
e
,
non
ana
Biblioteca
una
d"
Scrictori
Spagnuoli
;
ma
molto solamente
e
meno
giusu
Storia
letteraria
nostra
un
Saggio
Storico
della
letteratura
a
sto que-
particolarmente
che
,
ristretto
V
qaei
Letterati
gnuoli Spa-
illustrarono
solamente
Italia.
Degli
" che
altri
poi
a
ne
raggiono
in
quanto
dissipare
occasione
nostra
alcuni
de'
pregiudizi
,
quest'
opera.
Non
mancher"
alla ed
^
erudita
penna
nazione
qualche
pib
un
dotta
elegante
fino
me
ch^
intorno
intraprenda
alla di
V
avere nostra
pi"
vasto
,
lavoro
baster"
la lo
gloria
zelo
,
esempio
altri pro^
aperto
con
risvegliato
di
erudizione
in valore alla campo la
Campioni
luminose in
per
difendere di
pia
pruove
contrastata
gloria
ria lettera-
vano,
Spagna.
che
,
Nel
primo
,
de*
due
tomi
presento le
al
pubblico
che
vengono
aver
esaminate
V
tutte
ni pretensiosulgono ven-
pu"
di
Italia
nel
sopra
;
la
Spagna
punto
letteratura
500. ha ed
^
nel
secondo
nostra
prodotte
sopra
ranno
quelle
I
che
la
nazione
decide-,
Italia.
saggi
due
imparziali
resti
poi qual
debitrice.
delle
nazioni
ali- al-"
ira
'9
La
falsa
idea
,
che "
fanno
alcuni sorgente
Moderni
delle
della
pre-^
Letteratura
copiosa
giudicate
^
opinioni
contro
la
moderna
Letteratura
Spagnuola.
jrrima
derna
tuno
d'
inoltrarmi
nell'
Apologia
ho onde
scimato
della
me*
lecteratura lo
le
Spagnuola,
la
scuoprire
tanto
sorgente
traggono di
essa
svantaggiose d^gli
nel
idee, che
Oltre di
no
gran
me
parte
accennate
stranieri.
ad questo
alcanf
da
primo
un'
tomo
gio Sagidea
non
parmi
che
di
scoprirne
di
avere
altra
nella
falsa
manifestano dei
in
della
nostro
letteratura Io li
pochi
letterati classi
non
del
;
secolo" pongo
conoscere
vido di-
due di
nella
prima
n" di
quelli che
altra
e
mostrano
escimare,
le belle io
non
let"
ceratura
fuorch"
;
lettere^
trovo
gli
belli
nome
ameni
studj
del
nella
seconda che
tutti
li
spiriti
di
secol
nostro
degnano
sia spruzzato
del
letterato
chiunque
not^
dt
e
quella
o
che
fion
letteratura iniziato
Francese,
nei
misteri B
z
Inglese,
na moder-
della
Filosofia.
20
Non belli
men
gli uni^
che
e
,
gli
anche
altri
di
questi
i il
ingegni
utili
dispregiano
studj
di
sue
deridono
serj ed
n"
accorderanno
a
giammai
consecrate
glorioso
abbia sacri
tutte
t"tolo le
letterato letterarie
chiunque
allo
fatiche
studio della
alla
,
dei
logia teo-
libri
,
alle
profonde
speculazioni
delia morale
e
,
agli insegnamenti
,
clesiastic Ec-
storia
,
alla
Ecclesiastica altri
non
civile
men
gi"che
risprudenza
,
agi'
;
se
gravissimi
presenta
non
necessari
della
studj
ai
Magistrati
o
Repubblica
letteraria
qualche
o
diploma,
moderno
di losofo. Fi-
Accademico
di beile
lettere^
di
Ora^
t"mpre
tant*
onore
febben
feconda hanno
i
a
la
nazione
d"
Spagnuola
sia
stata
mai
ingegni,
lettere:
che
non-
recato
dimeno possono
facri
,
pi"
ferj studj
quelli
,
che
ragion chiamarsi
di
come
letteratura
Spagnpola;
la
imperciocch"
di
la un'
come essere
tali
scudj
maestra
pu"
gloriarsi Europa
gloriose
gna Spatutta
,
dell'
le di loro
qualt
illustrarono
con
fatiche venerati
e
,
innumerabil
1
schiera
Spagnuoli
delle
sacre
pi"
scienze.
celebri
Maestri
pr"*
fonde
vantar
All'opposto
parecchi
;
sebben Uomini
g"' Italiani
nelle di
possano
scienze
celebri secondo
sublimi pensare
il modo
di
le
taluno
Scrittori che
^
Italiani^
la
^le
belle
lettere
quelle
formano
letteratura di
esaltare
a
Italiana;
la
onide
nasce
che
il desiderio
i dotti
patria
letteratura
^
impegna
delle belle ad' che fanno
Italiani
a
promuovere
il
la
stima
lettere,
istesso delle
esaltarne il
e
9
pregio
,
manifestando
conto
tempo
poco
o
y
nessun
gravi
pi"i
non
"tili
men
scienze
"
Qaesta
letteratura
nazione
falsa
che
a
Ingiusta
parte
idea
di
resa
universale "
,
gran
della
Italiana
una
delle
principali eagfoni
al merito
let-'
china mac-
degli
ui^iversaK
pregiudizj
e
intorno
una
cerario.della
pe^
.
Spagna,
rovinar Perci"
non
potente
e
,
in
soda
vera
teratura let-
riguardarsi
argonaento
,
come
inu-"
mi
cile
importuno
e
al
mio
se
fo
impugnare
non
brevemente
questo alla
falso
di
pensare,
s'
meno
svantaggioso
tanti
celebri
ria glo-
acquistarono
della
Spagnuoli
che nicioso percano re-
Repubblica
stud)
,
letteraria,
tanti alla
serj
quali
ed
vantaggi
Societ"*
alla
Relig"oiie,
civile
"
B;
^z
""!"
La
smoderata delle stima dei
degli
ameni
studj
contro
altra
la
cagioni
pregiudilj
moderna
Letteratura
Spagnuola.
jUl
moderna
a
letteratura
Spagnuola
,
di
il
suo
cui
prendo
scr"vere
verso
l'Apologia
il fine del
ebbe
rioso gloe
,
principio
arriv"
X
fecolo
tutto
XV.
il
al Ora
fooioio
della
gloria
io la
in
fecolo
VI.
fa
considerando
,
meschina
nei di mi
,
figura^
moderni
che libri
la
nostra
letterata che
trattano
nazione
la
Italiani
,
storia
quel
par
colo se-
e
y
disaminandone
le nella
cagioni
smoderata secondo
,
varne tro-
la
principale
e
,
scima
degli
ameni di
stud)
dei
delle moderni
arti che
il modo
sono
pensare
Scrittori
,
il
pi"
teratura let-
luminoso
ornamento
del
secol
d'oro
d"lia
Italiana
"
Che
tale
poi
sia
di
pensare
de*
moderni
Scrittori
pu"
sene accertar-
leggendo
secolo
la
e
d* Italia
del Ivi
XVI.,
la
Risorgimento"
fuor di
,
vedr"
si
tratta
questi
di
Autori
rapiti
di
,
di
se
dove
Poesia
Erudizione di
Romanzi^
fino
d'Architettura,
di
Scoltura,
Pittura,
^3
ad
assicurarci
,
che
,
ancorch"
maocassero
ai
colo se-
XVI.
cucci canti
singolari pregi
lecceraci
un
con
cui
narono or-
celebri
basterebbero
un
per
eternarne
la
ruordania
un
,
Ti{iano^
;
Rafaello,
im"
un
Buonarruoti
:
Correggio
V idea
,
aggiungendo
un
xnediacamence
Ecco
che
della
uomo
purch"
lettera^
leggermente
tura
versato
ne'
mente
fasti
di
Italiana
secolo
si
forma
Se
.
in
questo
s"
idea
rino^
mato
{a)
poi
che
^
sia
giusca
a
quesca
d'
un
secolo
ere
lecceraco Piccori
e
bastino
Scultore
renderlo
lo
,
tale immor-
uno
decideranno
ne'
gli uomini
fasti
della Ma
sommo
saggi
versaci
pi" che
leggermence
lecteracura. molto
pia
in neir
ftianifi^stano
cui
questi Autori
ameni cui
il
e
^
pregio
beile
lettere
hanno
gli
da
scud)
sembrano
secolo
e
le
entusiasmo dell' il
gran lui il
rapiti
Leon della
nei
X.
idolatrato Mecenate
Vaticano
avesser
di
Padre
il
letteratura luminoso
teatro
divenne le arti
^
pia
che
mai
le
lettere
.
quali poi
furono
le il
leccere
che
ren-
deccero
cotanto
luminoso
Vacicano
.
Ecco
Il
.
quali
ce
le di
dipinge
vana e
.
Ab.
Bsttinelii
letteratura versi
e
gusto,
effeminato
i d letterati
amore
,
dolce
in
in
,
occupava prose
or
,
universalmente
or
di
opo
novelle
piacevoli
,
in
"
"
"
"
(a)
Tino.
ToBv
7.
prifr^
v.
^4
Arcadie
, e
Asolarti
,
tai
cose,
onde
alle
donne,
al
pia
degli
uomini
coki
Ma
venisse
un
dilettevole il
intertenimento
[a]
ci" delle
che
rendeva
era
ticano Va-
"
luminoso
mente
teatro
lettere
singolare
laPoesia^
In
.
della fatti
quale quale
Leone
sommamente
si dilettava del
presso vande
,
spettacolo
pi" degno
cene
Vaticano,
Leone
e
quanto
si
i
tenevano
quelle splendide
ove
,
che
vii
fra
squisite
fra
dar
pia
rari di lor
liquori gareggiavano
talento mai
Poeti "
in
pruove
[b)
qual
parte
" sacri
,
ebbero
e
in
questo
teatro
ser) studjf
offuscato
"ib"
lo
pedanteria
di
s" bel
avrebbe secolo
.
troppo
La
splendore
e
,
scolastica
t
,
{e)
intanto di
serj studj
pedanti.
d'Italia
parver
nojesi
cosa
Maestri
questo
quelli
Or per
teatro
che
segui
da
trasporto il luminoso
tra" tanto
gli
del
ameni
Vaticano Non
gico
se non
alla lo
ancora
Chiesa. confessasse
ardirei Ab.
d'avanzar Tirab.:
Tistesso
alla
Ci"
che
riusci
pia
dannoso Leone
e
,
Chiesa
( egli dice)
incli^ U
,
fu,
nato
che alla
mostrandosi
singolarmente
piacevoli
curate
,
Poesia
non
agli
altri
studj
e
gravi
sciente
a
furono
le
nuove
molto
sorte
quindi
quei
tempi
Eresie
non
si trov"
(a) (b)
Sisorg.
Tir.
Tom.
p.
a.
pag. |n".
66.
14.
a.
7.
(0
.
Betti
Bisoxi.
part.
pag.^^
26
incognito squarcio
mostra
d* antico
l' Italia
a
Poeta
non
per"
si
obbligata
i
quei
XVL
letterati
con
Spa-
gnuoliy
quali
nel
secolo la
bile instancanon
studio^
xnanuscritti
levando
polvere
Italiane
i
pochi
cero fetrasla-
sepolti nelle
Biblioteche
Latini
PP.
,
in
latino
alcune
opere
de'Gr^i.
conforme si
,
Questa
idea
che
,
condotta
come
per"
"
alla
falsa alcuni
abbiana
loro pensare "
detto
fanno
Italiani sec"ndo
della il lor
non
letteratura
"
questa
fondata
la
Poesia
Romanzi,
come
meraviglia
di
essa
riguardino
de*
seFj
benemeriti
Tre
"
promotori
studj
rono
uomini
sono
( scrive
Padri
V Ab.
Bettipelli ) fudella
verissimi
e
,
Italiana
letteratura
f
Dante
,
Petrarca
di
Bocaccio.
e
,
Questi
edi^
sono
fondatori
cos"
sieno
vasto
sontuoso
le
pietre fondamentali
stesso
edifizio
di Dante
,
egli
le
lo
spiega
la commedia
e
novelle
del Ma
.
Bocaccio,
fra
i versi
amorosi
del Padri
autor
Petrarca
delle
[b)
questi^
// Bo-^
tre
gravissimi
diverme
Italiane
lettere
ed
caccio
in
massimo
e
universale
in
tutta
ogni
scrivere
italiano^
per"
la
letteratura
[e)
(a) (b)
Risorg.
Ivi ptg. pag.
part.
iSi.
i.
pag.
i8i.
(e)
Ivi
x8^"
Z7
Se fosse
si
pretendesse
Autor
mi
soleant"
,
che in
Jl
Bocaccio
scrivei'e
ma
divenuto
non
massimo
ogni
;
italiano,
sia
farebbe in
tutta
meraviglia
la letteratura
Autor
il
massimo il
Dante,
come
Bocaccio
,
il Petrarca
e
venissero
venerati Poesia
Padri
,
fondatori
della loro
un
lingua
,
Italiana
,
s* accorderebbe
pregio
inoltre confinar
cui
tutto
il diritto
ma
riconoscerli
f
e
,
quai
dell'
Italiana
della
la
letteratura
"
quefta
ameni
i limiti Ed
"
Poesia
sorgente
degli
altri
ftudj
idea che
ecco
della della
svantag*
nostra
giosa
si
fanno di Dante
g"* Italiani
,
letteratura.
e
,
Pieni dei
come
di Bocaccio
,
di Prosatori
trarca Pe-
cinquecentisti Poeti,
barbari de* sacri
e
riguardano gnuoli
sto
e
pedanti
studj. A
tutti fronte
gli Spadel
dia commeva-'
promotori
sontuoso
edificio inalzato
le novelle
,
soprala
Bocaccio
di amorosi
Dante del
del da
i
,
versi
Petrarca capanna
di
vien
Ic^ro dispregiata
Americani la fabbrica
sopra
qual
rozza
selvaggi
di il faticoso
letteratura studio
fondata
dagli Spagnuoh'
sacra e
profana,
sopra
r assidua
lezione
le
de pia profonfalsa
i
meditazioni
nasce
Teologiche/
barbari
,
Da
questa
idea
il chiamar
miserandi
Teologi,
ti de' Poevina di-
mentre
si de'
fanno
e
le
pi" ridicole
Apoteosi
Chiamasi
Pittori
t
de'
belli ingegni.
si d"
la
coiQmedia
di Dante,
epiteto di
divino
:28
al
Rafaelo
,
n" Guai
s"
nega
a
all' si
empio
e
,
fanatico di dare
Aretino. siffatto
per"
al
chi
azzardasse
e
titolo
Bellarmino^
alle
sue
immor"
tali controversie.
Dalla Se il niera del
stessa
fonte
derivano
va
mille
in
e
^
ridicoli
e
,
il
Navagero
a
Ispagna
canzoni
Boscan
far
sonetti il
alla
ma"
degl'
buon
se uno
Italiani
,
Navagero
di
"
un
ristoratore
AH* sto oppo-
gusto
in punto
letteratura.
Spagnuolo
men
Autore
ai
di commedie
blica pub-
un'
arte
conforme
il
eccoy
si
grida,
tutte
gusto
le
che
trapassa
ed
in
Ita-^ buon
lia^
gusto
vi
rovin"
lettere,
ogni
(a).
Ma
Dio
immortale
nelle
! Il gusto
buono
,
catti*
vo
nei
sonetti,
tanto
canzoni,
uni versai del
nelle
commedie
che
pu"
possa cos"
influir
o
nella
o
,
letteratura,
tutto
ristorarla
rovinarla
non
Non
ne
pu"
abbia di
e
discorrerla
,
se
chi
formata
quella
questa
falsa
non
idea
di
cui
parliamo.
d' Italia
secol
Imbevuti
lieti
,
pochi
Saputelli
del dolce
pres-
soch"
innamorati
nostro,
ciechi
an^miratori
za
delcinquecento
seicento della in
che
insultano
ci ha
e
,
alla
rozzez*
del
barbaro
preceduti
,
quasi
che
za
la corruzione
non
della
eloquen*
fosse
stata
soprabbundan*
(a)
Betti",
fiisorg.
part,
a.
pag.
124,
^9
temente
compensata di
tanti
con
le
gravi
,
ed
utilissime
genere di
celebri
Scrittori
in
ogni
"
gi"
,
eh' io
e
voglia
mettere
in
dispregio
questi
;
e
,
lettere si
stud). Siano
utili
,
quanto
voglia
ma
volendo
giustamente
delle
giudicare
chi
bilt" no-
scienze
,
pu"
negare
,
sacri^
utili
let"-
e
a
ser)
studj siano
debbono
pi"
eccelsi
tutte
'
nobili
,
ed
e
cui
inchinarsi
le arti
,
belle
t"rer(*)
Dico per
no
altres"
,
che
nei della
le
libri
che
si
non
no pubblicadebbo*che
bri sem-
istruzione
cotanto
giovenco
lettere
esaltarsi
voler
belle
sacre,
e
preferirlealle gli
ameni nuovi
sode
scienze. pur
;
mentre
perciocch" Im-
studj
allettano
giovani
opposto
senza
incitamenti
le
serie
scienze
gli
dura
alla E
spaventano
fatica sola
a
^more
d'
intisichire nella
che
,
di
re maneggiaturbano pur
vista
dei
belli
ingegni,
dir
il
vero
,
(*)
E'
degna
lettera
d* di
esser
letta
9uefto proposito
fcritta al
,
eie*-
gantissima
no ^
Genesio
Sepulveda
da'
Fincia-
il
quale
il
le
pretendeva
dedicare
altre
diftorlo
facri
fiudj
alle
perfua-i
tere. let-
dendogli
Tra U
a
il
Tuo
ameno
iagegno
con
belle
bellissime dice:
curam
ragioni
cui
gli risponde
,
Sepulveda,
fuero
me
gli
,
Non
"gitur
deposui
f
doQr"narum
aut
qMkus
me
dederam ita
magnopffre
remisi^
AnciHas
sed tf
comparavi^
ut
cateras
esse
vefimvelut
44*
4tdmimstr0s
Tbcologiit. lib.
3.
Epift.
50 troppo
si vede
orrore
nella
giovent"
con
IcaKana
un
direi
car"
quasi
riera in Di
tera
d'intraprendere
gravi scudi
,
seriet"^ la
dei
abbandonandosi
e
^
volontier" letteratura. in
una
braccio
della
Poesia
dell'
anaena
ci"
ad
si lamentava
una
gi"
Dama
^
S. Girolamo dove
le dice
lec*
moU
Nobil
che
,
ci di
ne
pi"
erano
quelli,/
;
quali per"
:
leggevano
i
le
favole
certi
e
p
Romanzi
ne
non
Dialoghi
enim
d"
la
ragione
in
in
altero
"
xtus
ohleSatio
,
altero
come
difficultas
,
"
sudor
labore
(a). Or
abbiano
mai
pu"
i
operarsi
^
che
stu-
giovani
e
,
in
pregio
con
serj
sacri gusto
dj
ne
intraprendano
mentre
ardore allettati
la
carriera
y
si
e
vedono
altre
amene
dal
piacere
che
gono ven-
della
Poesia
,
delle
coi
lettere
,
loro
te
dipinte
che
colori, pi"/lusinghieri
s'
dell'
orrore
loro
/e
inspira
per
le sode
FSencono
dirsi che
belle
lettere
agitando
in
'ma
cuore
tutta
p
inalbandola
a
dilettandola
^
fondo
occulte
e
,
pervengono
ddicata la
scuoterne
le scintille
;
la
pia
sensibilit"
ornano
,
infiammano
ragione
onde
,
colori^ gra-
scono
fantasia
la seria
delle
liCy e
veramente.
delle
dolce^^e Quindi
belle
della
passione
sa
,
si gustano loro ed
natura
ognun
umane
,
che
per
,
si
definiscono
gentili
,
amabili
la
(b) Quindi
vedono
dipinti
i serj
studj
sotto
du-
21.
ad
EnS. part.
2,
Rifarg.
pag.
54.
3'
ra
sembianza
,
di
profonde speculazionifaticosi
,
precetti studj
n" n"
ma
ostinati
,
astratti
,
severi
non
,
ove
grafie
si
trovano
,
ni
allettamenti n"
, ,
fiori,
ve{{i^ non
A
teneri
,
movimenti
care
dolce^^e,
dere ve-
lunghezza ed
vista di il Giovane
,
aspre^a
sfatica applicazione.
ritratti Alcide
questi due
altro quali'
,
parmi di
in Bivio
bioso dub-
fra i dup
sentieri
,
Questo agevole
Col
Col
"
ameno
tremolar
mormorar
dei
fiori
mC
e
,
delF onde
odorosa
scosceso
,
Col V
vaneggiar d
altro
auretta. erto
,
alpestre
selvaggio [a).
" col
la
nostro
potremo pur
y
giovani
^
del
e
se*
del"
mollezza
abbandonata
,
carriera
e
degli ameni
faticosa
f redono
poco fra
stento
nobil acquistar
seggio
i Poeti
Italiani,
E jy
in
un seno
a
eternit" crfdon
o
sulT ala
sonetto
madrigal poggiarey
iun
[]b\.
dei
;
Vorranno
impallidire su
,
grossitomi
Storici
Teologi
e non
dei
,
Giurisperitidegli
piuttosto essere
Sacri
vorranno
annoverati
fra
(a) Metaft.
Alcide
in Bivio.
al
(b) Conte
Algatott" Ep.
Sig. Ab.
Mctastasia.
3^
quelli
di
che
fanno
una
classe
gentile
ed
,
amabile
lectei:ati ?
Ma
diri
che
taluno
,
che
o
In
vano
si
rebbe pretendeo
,
tutti
fossero
o
,
profondi
nella da
Teologi
sacra
,
gravi
Giurisperiti
storia. Io Sono mi
eruditi
lontano
assai
contento
cosi
,e
vaste
che
le
gravi
d]
che
consacrino per
loro
seriamente
stato sono
fatiche destinati
;
quelli^
e
ad
che
"quelli
che
possonp la
contentarsi
abbiano
giusta
Tanto le
scima
gravi
li pur loro per
scienze.
basterebbe
agli Spagnuoopinioni
contro
dissipare
si
^vantaggiose
per Ma
che il
troppo
merico
spargono
ogni dove
il male si colto parte Claustrali
,
letter"rio. Poesia
y
che
e
lo
dio stu-
al dire occupa
d'un
moderno
ne nazio-
Italiano^
;
gran
:
della
e
aggiungendo
tanto
numero
gli
Ec^ il
in
come
passerebbero
tempo
sen^a
tale
i
ajuto. [a).
e
,
Dunque
Italia
il
non
Claustrali
altro
gli Ecclcfiastic"
studio
in
in
troverebbero
se non
cui
gare impieso-
tempo
e
si occupassero
E
in
far dei
netti
,
canzoni?
:
dovremo
etiam
lamentarsi*
Dei
con
S.
Girolamo
"^unc
Sacerdofes
videmus
sis omis-
Evangeliis
,
"
Prophetis
commdias
(a)
Lettor.
Inglesi
fopra
la letter.
ItaL
lett,.
p.
ai.
3*
g"
Pecavio
non
credettero
la
nobilt",
feriet" Muse
"
Audj
che
colla tutti
compagnia
delle
bens"
non
quei grandi
nella
uomini
^
che
la
t4:Qvarono
picciol
come
diletto
poesia
,
non
riguardarono
n"
,
la
pii^
cotanto
nobil
,
ed celebri
utile ed
,
loro
occupazione
alla
sa
si refero
utili
non
Repubblica
sia
letteraria
pe* foli
nelle
versi.
Chi
e
,
quanto della
llato
e
eccellente greca
grazie
gran
lezze bel-
latina,
poesia
i
il
Petavio?
Ma
non
furono
certamente
suoi
versi fra i
quelli pi"
il
che
gli acquietarono
letterati delfuo
cos"
alto
pollo
celebri
secoIo.Z^
in cui
e
,
teologia (dice
il Petavio
Peragut)
tmf i
fa
suoi
come
il porto letterati
termin" pose
in
viaggj
nei
per
la
avea
quale
opera
tuttoci"
Io
che
suoi
studj
acquistato
che
,
[a).
sia
men
dunque
il
e
pretendo
di
solamente che
giufto poesia,
Pretendo
giudizio
le
quelli
preferiscono
gravi
possa scienze.
la^
belle
lettere
alle
pi"
vantar
che
,
febben
che
V Italia ha avuti
poeti
non
superiori
quelli
la
Spagna,
superiorit" nella
mentre
,
letteratura
erudita
nei
nazione
letterari genere
non
quefta
colle
si
falli di
piti
lenti eccel-
in
non
ogni
altres"
,
che
pu"
,
recare
alla
vera
letteratura
il dare
intendere
gio"
(O
Himm^
lUMt
55 ventii
novella
,
che
una
un
solo
scena
sonetto
,
una
sola
un
,
elegia
,
una
della
Merope
volo
o
,
de' del
dia^
loghi
ho le
del
Caftiglione nel
sopra
T
Cortigiano
amore
,
Bem^
deU Di
a
negli Asolani
una
stanca
acque
,
"
canioni
in
Chiare
"
fresche
,
dolci
monte
pensier
pensier
immortale
di
,
monte
in
basta
far
di
uno
iti
compagnia
mi
uno
di
Socrate
^
Platone
(a).
di
Non
par de' ha la
che
sia
questa
la
maniera
che
,
maggiori
desiderj
lette^
j/-
al dir
Repubblica
fra
T-ar"a tendano
teratura
veruna
d' Italia
,
cio"
nobilissima a*
che
molti
e
gt Italiani
parte
alla
divina
e
^
della
non
let^
( cio"
occasione
non sene
sacri
in cui
ftudj )
non
se
che
si lasci
ne
mastri
il
pre^ f
gioj
anim"
mento
persuada
e
,
lo
studio
,
accendendo
al
de' di
giovani
essa
degli
studiosi
conseguii^
(b).
non
Ci"
mentre
certamente
si
coni"guir"
in
un
gianimai}
i Teologi
tanti
Italiani
e
mettendo
fascio
e
,
antichi,
ti
,
moderni
,
i barbari in tempo
gli ele^an^
pessimo
quelli
e
che
ferissero del
del li si ad
gufto,
tutti
quelli
miferandi
e
secolo
XVI.,
che
^ e
,
di{)ingon"
di
non
quai
ingegni
empiono
altro
mille
concetti,
litigj filosofici
non a
che cerebro
penfano gliezze
f"
vane
cavarsi
dal
fottivantag-
mille
,
inutili
queftioni
C
2,
fenza
part.
!"
a.
pag. 43"
itfo^
pag.
58
mortai
gloria
e
,
di
essere
iodromento
(Ielle mifteri
divine della
preci
d"
fervire
agli
augufti
Ile^ligione
.
In gua
facci
,
che
altro
luogo
piii
refla d*
alla
lin"P
latina "
Repubblica
il
numero
letteraria di
Italia
Quanto
Italiani
,
quelli
di
fra
i leeteraci
abbiano
f
coraggio
antico
pubblicar qualche
o
opera
latina
Per
coftume
una
legge
ali*
anno
di
qualche
universit"
si fa fentire
^olta
qualche Utina
fludj
y
orazione possono
nell'
inaugurazione
conte
degli
anni-
le
quali
memoria
riguardarsi
defunta alcune di
versarla
della
lingua; piene
Genova.
alla
ed
io
ho
avuto
il piacere di
fentiroe Universit"
di Tulliana Ma
eloquenza
non
neir
perci"
luce
degne
;
di
comparir
il
pub"
blica
"^
mentre
pi" pedante
e
sonettifla
si vede
con
,
(lampato vignette
e
con
caratteri de'
carta
fceltissima
incisori. Se
sero
finali
pia
ti valen-
Tullj
,
Livj
,
potes-
alzar
il capo loro
dalla Lazio
opere riuscire vien
tomba al
riconoscerebbero
il eglino pilli
sentire
sieno
che
bisogna
lene f che latiru} comporr ai
ti mora-
volgarizzare le
loro
perch"
chiunque pretende
essendo
re
eccellente condannato
poeta
a
nato
italiatio
d*
un
dentro
Mausoleo
,
poich"
i Sanoazari
,
scrive i
^
[a)f Poveri
i Poliziani
Nav"geri,
(a)
Ltttere
di
X"xgiL
agli Arca4
39 i pracaftori
,
i Vida delle
maaco
male
,
che
il
nuovo
Dircacore decreto
,
Italiane
lettere
pubblic"
legge
dentro le
il fatai
all'
quando
vi
avea
V universal
intimata il
umanit"
ma
gi"
voi formar
rinchiusi reftar le
sepolcro;
ganti elea
dovran opere
con
fepolte
delizie
voftre morti
de'
cui
sono
quegl* immortali
canto
uo*
mini
y
che
faticarono avrebbero
,
per
far mai
se
risorgere
creduto
lingua
nel
dico,
che
la
letterato
un
secolo
XVIil.dovesOratore
,
mandare
in
mezzo
Spagna
al
valente
teatro
il
le quarorasse pe-
pi"
della
fiorente
dell'
la
Italia
la
causa
lingua
e
,
latina^
difendesse
li liberar-
dagli
dal
assalti
degi'
Italiani decreto
minacciato
di
patria?
mezzo
Eppure
alla Tofcana
quaranta
anpi
fono^
P.
l' elpquentidlmo
Girolamo
Lago-
marsini
la
si vide
corretto
impiegar
a
te pubblicamendella
gua lin-
favore
abbandonata
,
difpregiata
,
non
dai
Goti
"
dai
Longobardi
,
non
gnuoli
ma
,
creduti
corruttori Italiani
,
delia
che si
fana
vantano
latinit" di
dagl'
del
privativa
illi
parlar
latinamente. Oratore
Ncque
parlando
( dice
quedo
elegante
Gothoriun obsctzno
della
e
lingua latina)
Ponto erumpentcs
immanissimce
ote,
oc
gentes mori'-
barbaris
4
C-
40
.
bus
Ha
summum
pernlciem
nati
importarufit alti^diSis,
,
qaantam
ac
isti in
Ita" per
vo-
atque
scriptis,
immanitatem
factis
suis
scelus
atque
affare
luerunt
'{a).
Non ebbe
per"
la
gloria
ed
,
il
onore
Lagomarsini
alla
di
conservare
i' antica
scima
;
lingua giorni
tem-
presso
sua
g"' Italiani
anzi
agli
ultimi
desxviit
vita
illorum
pot" ripetere :
tanquam
nondum
:
procella
tota
adhuc
Italia
in
mise-
latinam
linguam
In le
passim
la
sime
debaccatur. da
tutte
fatti
vid' d'
egli quasi
Italia
; "
Accad"mie
ci"
reca
maggior
trattati
maraviglia
,
nemmeno
adoperata
materie. nostri no intortest" Poparte
nei
delle
pi"
sacre
importanti
in Italia di
a'
Quante
intorno alle
dispute insorsero
a'
giorni
pi"
delicati
sentenze
Morale,
e
gravi
Grazia,
la
della
Pontificia,
nella
tnento
trattate
maggior
cos"
romorose
lingua volgare
e
interteni-
conversazione
ghe botteavvezzi
un
di
tempo
caff" ad
essere
quei
punti
gravissimi
nel
meditati
ritiro
o
,
dei
ti gabinetne*
degli
uomini teatri
.
saggi
A
prudenti
partito
non
discussi
pi" gravi
molti dotti
tal per
si videro
costretti
e
Italiani le loro
veder
neglette,
menticat di-
letterarie
fatiche.
("} Orat.
pr"
Ut
Ung.
ad
Flort
ad
4" II
pia ridicolo
zelanti
fi "
,
che
della
la
maggior
parce
e
,
degli
nemici
sta
protettori
latina
9
lingua
che
volgare
contro
della
muovono,
alla
guerra
colore
que^
danno
la
tenera
il bel
di
compassioa
mare consu-
t"o
verso
giovent"
fior
obbligata
anni
il
pi"
bel
degli
con
in
tenero
imp""rare
una
lingua
morta.
Sentasi
qual
amabile
affetto
un
di
compas5"one
moderno
ice
sfoga
.
la
sua
indole
colto
Italiano
Poveri
f"
tutta
Giovani
la men"ofi" spesso
egli
di*
)
,
si
e
fa
in
loro
una
spende
inpa-^
lor
resta
role inutile.
re
lingua poi
che
che
poi
Il tedio
e
,
fa
languire
quelle
in
tanta
pove-^
uni--
anime
e
intisichire seriet"
di
quei corpi
non
farmi t",
nulla vien loro
piacevoli
Converrebbe
occupaponi
convertire in
^
computato
studio
in
ogni
fuochi
,
in
movimenti
esperimenti
e
D"vrehbero
.
aver
compagni
amabili^
a
e
,
si
con
obbligano
P coi
,
vivere
a
con
Ovidio
,
risciano
^
versar con-
la
carta
,
coi vedere
libri
con
maestri gran
con
d*
versit" uni-
che
,
al
sol
que'
collari,
toghe
y
parrucche
,
ma
soprattutto
quel
met*
sopracciglio^
ion
con
tristei^a^ In
fine
al
primo
i
goder
meschini
morti
della
a
vita
la
una
pia
vivace
son
costretti
a
,
parlare
ea
,
lingua
con
morta
studiar mortuali
Aut0rl
^
vivere
Pedagoghi
(a).
(z)
Lett*
Ingles.
sopra
la
letterata Ital"
4*
Farmi
che
di
sentire
il Rullo
e
di
Lucio
Sertano, Giovine,
quos-
consiglia
Da
al
povero
properc solehas
ex
mclancolico
aut
,
Tiber" cumque
flammis
Suspense
Alvwn Jn mediis
cum
humeris
pera
tibi
gestarc noia
invisa
libcllos
cieret
trepido
audita
jocis.
Rullo
Etiam
Ma
p
amabilissimo
Sig.
ne
natabit Horatius
Tidlius"
aut
tristi
crepitabit
ignei
Ardcbitquc
ronzi
itemm
cum
grandi
TrojaMa-
Senz'
lio
sono
altro
giacch"
morti
Tullio
,
Orazio
,
Virgita, mora-
Autori
sono
parlano
,
una
lingua
mortuali. quanto
spiegati
"
da
a
Maestri manifestare
tenera
Non
e
qui
luogo
sia
falsa,
ver*
inopportuna
la
questa
compassione
ne
^o
giovent"
"
Leggasi
il
quanto
dice
elo^
quentissimamente
re,
rare
Lagomarsini.
esagerata si rendono
i
riflette^
che la d'
colla
impa*
ci capa-
lingua
giovani
maestri
intendere fcienze.
pi"
celebri f"
mai
nelle
pia
e
utili
oppofto
il in
prevalesse,
co{lua:e
fareb" vive
noa
si rendesse
trattare
univerfale
le
gi"
introdotto
'di' bero
fcienze ad
lingua
tutte
volgare,
le
costretti
imparare
nazioni d*
lingue
delle
pia
colte
Europa
^
quando
44 loro
non
lumi
,
di leggere le
che
9
loro
"pere
Ori
chi
vede
ci"
noti
riufcir"
una
giammai lingua
tutte
a
qualora
f
fi
pretenda
di far universale
non
viva le
perciocch" Im-
na^io-
t"i Convengano
duna la delle
quefta gloria
mentre
lingue vive;
la
fuafia per
pi" facile
tutte
la
,
pi"
la
pi"
trattare
le fciqnze^ Okrecch"
a
effen-
do
come
le
lingue
riflette
vive
foggette
il
tanti
cambiamenti^
col
ce-
saggiamente
^
Lagomarsini,
corso
(limonio coli
d* Orazio
dopo
un
di
pochi f"-
diverrebbero fecolo
.
noftro
Dovendo
morta ; e
dunque
efler
qualche prefcelta
gua lin-
quale pu"
mentre
difputar queda
dal la fecolo d'
gloria
alla
inf"no
lingua latina,
al
noftro
"
(lata
lingua
della
letteraria ? E
pu"
uguali
latina P XVI. tori
a
,-
sian
Poeti
che
Oratori
,
fiano
Scorici
quelli
E
fanno
la
giacch" dobbiam
insieme
500.
metta
Italia
tutti i suoi
Scric-
volgari del
che
,
in
coh/ronco
in
degli Scrittori
fortunato colo feabbia
Latini
e
,
la
illuftrarono
quel
fi
vergogner"
di
non
chiunque
dare dirsi
a
principio
di letteratura E
r
quefti la preferenza.
dei dei
ifteflb
potrebbe
,
Guidoni Noceti
|
Ferrarj,
dei
dei Bonamici
degli Sta} ,
Cos;"
4S dar"
,
el^ntistimi
T
Scrtctori
laSoi
ch"
vfaanno
"
Italia dir"
a'
giorni
la
dopo
ci"
6 ai
che
?
lingua
non
so
retta
inorile
giovani
il
"
i"oiprc
di
una
eftimabile
ed
iitilit"
tante
capaci
opere;
1^"
altre
gere
intendere
Sommamente
dilettevoli alle
a
utilissime
,
non
poche
certamente
neceflarie
inutile
pio
chi
e
gravi
allevato
fcienze
Sarebbe
le hL
fqS"
fi
fra
legre couversa{ioni
se
il cui
ftudio
in
p
convertisi Sar
.
i^
giuochi
y
in
movimenti
e
esperimenti
che
,
r"
inutile
que* molli
a un
agiati giovani
bandonati abd!
ozio
infingardo
(bno
,
corrompitore
d'
ogni
favio
e
coftume che da
mane
netnici
mettono
ogni
i lor al
,
firria
pentro^ tea-
lettura^
fieri
y
/"ra
i loro
amori
al
giuoco
,
al ridotto
air pre
non
abbigliatura
9
al
piacere.
a
Ma
far"
fenv* vuole
che
utile
,
neceflaria delU
chiunque
intraprendete
"d
ecco
la
con
carriera
quanta
vera
letteratura. iodico
ragione
della
che
latina
abbandono
fommamente
tace
dello
Audio
alle
lingua
fcienze
fi^
piantili
trafcu,
da
fi dile^a
trasicuraiusa
"
del
e
volgare
direi
a
Quefta
alle obbl"o
rono
quasi
un
ladine
,
tuo perpe-
tante
eccellenti
e
cui
illultra.ce*
Italia
9
il mondo
non
pochi
lebri Spagnuolj"
le. pp^e
quali conofciute^
4"
e
(ludiate
assicurerebbero
fra
le
alla
noftra
nazione
iiilettere
;
blime
u"' si
pofto
vedrebbe
pi"
benemerite nei
delie
dipinta
non men
pubblici
rozza
,
foglj
d'
lia Itache
qual
abitano
nazi"ne le
che
mar
quelle
barbare al
fponde
del
Aggiungasi
r
difpregio Spagnuola
,
della la
ignoranza
d'
della
fi
degnano rapiti
l" di
imparare
avarizia
E
nemmen
dair
girano
chi
non
pi"
,
ricche
rese
Cictili inu-
Spagna.
due
vede chiusa
che
quelle
It
lingue
per
le
refta cui
ogni
flrada nazioni
poter
ilraniere blimi
pregevoli
bafta
con
opere
a'
di5' loro
ingegni
lo
Non
"
noftri
con
^
pi"
iliuftri
Scrittori
con
feri di
vere
eleganza
n" il
cracrare
erudizione^ quelle
o
,
forza che
ragione;
rie mace-
poflbno pi"
iotereflare
per
l'
u-
tilic" le
degli ftranieriy
opere di Fra
"
ottenere
fieno
recar
lecce fi
loro
moki fatale mi
^
efemp)
effetto
potrebbero
del
quefto
dell* di
ignoranza
folo.
noftro Fra
idioma
contento
quefto
che
molte,
hanno
interessanti
opere,
a'gior*
pano occu-
ni
noftri
pubblicate pofto
i discorsi
gli Spagnuoli
sopra
diftinto
id in
tindi4Stria
,
educazione popolare
quefti ultimi
che
,
pubblicati Opera
(limato assai d'
un
in
Spagnuolo
anni
non
liludrissimo il fuo
Scrittore
nome^
ma
ha
pubblicar
alla
egli
"
not"
Rep"bblica
47
letteraria
per
altre
onore
eruditissime
a
opere
che
,
ranno fa-
quello
faggio
del
nel
trattare
della
fecolo
XVI
IL
vengono
e
^
efaminati iblidit" i
piti
alle
interessanti
intorno all'
al
commercio
,
arti
f
alle d'
una
agricoltura
,
alla che
,
tura colfa
nazione
"
Sentasi
un
il
giudizio
d"
detta
:
opera
Non le vi
celebre
molti nella
moderno Autori
Scrittore
anche
ciale commer-
Inglese
sono
nel/c
naponi
pia
eccellenti
scienza
le loro
j'che
con
abbiano
portato
conoscimento
avanti di
notizie
sog^^
t
pia
e
,
intero
con
quei
dai
varj
getti
pia
perfetta libert"
;
e
volgari
unito
naponali felicemente
F ardente
pregiudi f/
le
che
abbiano
pia
con
placide
un
ricerche
filosofiche
interessato
j^elo d!
bene
Cittadino
per
il
pubblico
Ora codesta quanto
(a). cognizione
Io ella Se
in posso
e
qual
opera?
s"
hanno ben
g"' Italiani
dire
di per
a
che,
vede,
intieramente
ignota
d'Italia
quefta
dovea
la
nazione. ella
la il
qualche
dovea
,
parte,
certamente
eflfer giunta
Citta
ove
efl"t
prima
per per
ho
la
f"rte di
di
dimorare. nazione,
e
Cosi
come
genio
il
induftrioso
fuo
detta
fiorente
commercio,
per
la
(a) Robertson
Ston
dell' Amen
tom,4.
not.$""
48
continua
tucco
comunicazione
colla
Spagna;
non
fopra
per
pochi punti
Nondimena
"
toqc"t""
fion
ne
nazionale notizia
,
in
vano
ini
fon
adoperato
al
:
ad
esibirla di libro
qualcheduno
^
poich"
dicano
fosse lodato idioma
foto
nome est
Spagnuolo
par
che
se
Hispanum
in
non
,
legitur. Mentre
letto
e
fcritto
e
Francese
e
,
farebbe
a
riletto,
nell'
venerato
gara
trasportato
Italiano*
Cos" fomenta
che
ignoranza
della
lingaa Spagiiuola
idee della Non
ne
,
si fanno
coltura
^
letteratura illuminato.
l"oftra nazione
cos" addiviene
:
quefto
fecolo
agli
allV
Italiani
la
pi" familiare
libri.
"uropa
moda
eziandio
La
faputo
(lendere
il
fuo ha
"
impe^
fatto Sin
un
Repubblica
coltura il
letteraria Francese
in
obbligo
fecolo di
parlar
dal
Luigi XIV.
come
,
prevalse
le
Europa
veftire
gua la linnel
,
Francese
mode
nel
mangiare
vivacit"
j
nelle
,
feste
y
nelle
e
^
conversazioni
"
La
la
giocondit"
dei Francesi
foprattutto
la
liberta
j"ello
fcrivere
piacquero
moderni
hanno
mente. universal-
Venuti
e
poi
filosofi^
gata propa.
de' belli
noAro
per
ogni
lingua
Francese
4f
La
un
lingua Italiana
dominio
,
febben
debbe
non
possa al fuo
vantare
si
vado V
per"
tutte
no modernazioni
ceder"
e0er
Nei
intesa
da
le
colte Roma
d'
Europa.
i
^
tempi
i
,
dell'antica
i
,
gli
mentre
,
Sci^
pioni
con
Metelli
Cesari
al
Pompei
Romano ad i
esse
le
armi
foggettavano
comunicavano
,
Impero
la Ro" i
,
le
mana
intiere
nazioni A'
.
lingua
giorni
noftri
Buranelli
ausiliari la
Cafarielliy
tante
gli Egizielli
Sirene
colle
truppe fatta
di
hanno
maggior
e
,
parte
iresa
Europa
tributaria
la
dell'
Italia
hanno
r
parte
dee
universale
lingua
,
Italiana.
che
per"
la
gran al
parte
di
quella giuria
Cesareo inimitabile ha
dolcissimo
il
,
Poeta
coir
il
Sig.
quale
dolcezza
coltissimi incantare
^
componitnenti
r
fapuco,
che
quasi
Europa;
vivace
in
maniera,
il grave Tedesco
Spagnuolo,
il
,
il
Francese,
e
,
il freddo
turno taci-
Inglese
fettentrione
s
insino
gli
amanti
abitatori d'
una
del
gelata
che
divengono
il
cuore
.
lingua^
loro
rapisce
Non ha I
avuta
quella
e
^
forte
la
lingua Spa-^
concenti hannd di
le
gnuola.
gl'Italiani
de' noftri
di
profittare delle
abbandonaca
Aucori
l"ngua
,
privandoci
come
quefto
vantaggio
vantando
e
proprie
pi"
nobili
invenzioni,
delicaci
D
pensieri
"
N"li'
^ancILT.l
-^'
-
"
5"
manca
chi
pretenda
ci"
attribuire
ella
difetto
sia di
e
della poter
"
incapace
,
confronto
coli*
entrar
Italiana
Francese in
U"
io
pretendo
Dice
.
su
quefto
a
punto
lunga
il sed
,
disputa
ottimamente
:
quefto proposito
lingua
niUla
,
Lagomarsini
moribus
^
Nemp
non
"st
barbarus
nulla nulla
eam
lingua
suavis,
gravis
nulla
non
non
splendida^
est,
si
non
pulchra
eaque
uti
quis
modo
probe
caUuerit,
scicnter
yel loquendo
,
v"/
scribendo
possit
che ho
[a)
"
Non
tion
men
poisso per"
dissimulare,
di
trovati Italiani
ingiusti i- pregiudizi
la noftra
E
.
molti
la
intorno letteratura
lingua,
a
che parte
intorno
le
in
nuftra
mande do-
lasciando
ridicole
se
in
non
Ispagna
si
predica
Spagnuolo;
dolce
loro
^ovans"
pochi
adulatori
rozza
che per
del
parlare,
,
c^istmano
barbara
altiera
,
la
lingua
nella
Spa"
quale
^nuola,
gonfia
,
pomposa
tutto
,
s*
ingrandisce,
sori Cen?
:
bene
i^esso
si
(torce
.
Ma
quefti rigorosi
hanno lianao
fatto
(ludio
i
fullalingua Spagnuola
P
"
ne
esaminati di
pregi
Nulla
di
quefto
fti-
znerebbero
una
perder
E
"
il.tQmpo
nell'
su
imparare
mento fondaDir";
lingua
barbara
con
dunque^
tatua
qual
jdecidpnq
franchezza?
Qi)
Log.
du
,
5^
fec"nda^concisa.
ienza
baflezza
;
In
in
alcuni
Autori
^
femplice ,
ma
mn
alcri tnaeftosa
;
fenza
car pec,
di gonfia o 6orida
,
faftosa
in
quefti elegante
ma
fenza
delicata fenza
non
eSeminate7:za
men
vi (la l'avrebbero
e
j
alla
poesia
:
ali* orato^
alle materie
filosofiche
nelle
traduzioni
bero avreb-
degli Autori
le belle
Grecite Latini
madri
T
riconosciuto
men
nella
non
bella
figlia.
zione tradu-
elegantissimamoderna
; e
e
Sallustio
in
vece
di
trovar
un
fiume
un con-
di
real
acque
gonfie
la
fiume, che
traduzioqe
fcorre
fervando
faa maed".
razio fatta da
se
Iriarte, e
ne
verun'
altra lingua
possa
giacch" Spagnuoli
moftrano
,
non
e
leggano giudicare
nieri Stra-
voglion foltanto
full' autorit"
.
della
,
nodra che
lingua
d' alcuni
pur
troppo
di eflferlo nella
fentano
ne
giudizio d'
con
altri
Stranieri
,
che
confronto
discorso hanno
le altre
lingue.
le
L'Autore
moderni opere
quali
tradotte
,
commentate
di Ta-
"tcot
che
precede la morale
di Tacito
di Mr",
55
Amdoc
io la
a
de
a
la
Houssaye
,
fcrive":
per
cor"cbision" che
,
dir"
proposito
di
Questi
tn
traduttori
"
pia propria
;
che
l" ella
nostra
parlar
,
Tacito
conciossiach"
e
,
"
pia
Bene
concisa
pia espressiva
de^ nostri
pia
e
,
grave
Io
.
so
che
uno
migliori
pia
colti
sono
Scrittori
dice, che
che
sieri
,
'
tutti
gli Autori
Spdgnuoli
diffusi, t
di
la
lora
e
lingua
""
tre
pen^
/
parole
le
io
sono
sicuro
,
che
io
egli ,fa^
confrontasse
cilmente cbe dove
versioni
col
di
cui
parlo
.
converrebbe discorre
mio
sentimento assicura
Mr.Pluche
,
delle
lingue
tutte
la la
ric^
lingua
Spagnuola
e
^
che
fra
le
lingue
vive
pia
armoniosa,
della
e
,
pia
s"
partecipa
delle
cheiie
lingua Greca,
per
la
perla
di
diversit"
delle
locuzioni
sempre delle iimile Marcino di nella
e
sue
gran per
copia
la
sonore
terminazioni
dimensione
compite,
giusta [a).
parole
ceftimonio nella
Laccio
di
un
Inglese
della
S.
dedicatoria
; e
gnuola SpaBarthio
Calisto
j^
Tacito
il
ceftimonio
traduzione
bea.
della
Tragicommedia
Meli
Non
d' di
un
poflb per"
non-
trafcrivere
fior" nel
il teftimonio
sec.
celebre
Italiano,
Goselini.
che
XVI.
cio"
contro
Giuliano
Quefti pregiudicato
00
Sfccti de
i"
Ma^
Ton"
vi^
Entrct
r.
]a
lingua
Spagnuola
intorno la
fpose
detta
amichevolmente
il suo Giovanni
avuto
giudizio Sedegno
da cosi
lingua
,
D. avendo
Cavaliere lafoluzione
:
Spagnuolo
de'
quedo
al
propodi
dubb),
feri
ve
iSedegno
Molto
io
magnifico Signore.
provocato
ella
si i
Non
mi
pen^
lorosamente va-
di
aver
V.
S.,
poich"
acqueto
cos"
alle
difende. M
dubhj
son
difil
fese
valor
sue
Et
se
miei
ad
me
eccitare
suo
per
farmi
imparare
gioj
il
quello
per
che
certo
io
non
sapeva
d
suo
linguagcos"
quale
si
"
e
degno
s"
capace
del
saputo^
copioso
massimamente
mostra^
d'
ogni
concetto
^
negli, scritti
Sig.
Sedegno
il
[a).
rito me-
Qh
f"
tutti
gr
Italiani
pregiudicati
nazione f" rutti Che
pontro
della
noftra
! Oh
avefTero
Gpselini
gli Apologifti
che "
^
Sig" Sedegno!
fia
certo
per"
della confinata
lingua Spagnuola
dentro che
T
ch'ella ed
,
dominj
di
della detta
Spagna
lingua
,
" certissimo r
ignoranza
latina poter
abbandono
della di
ogni
ftrada
a'
Doftri
ri
le
letterati
letterarie
come
agli
pu"
de'
(Iranie*
produzioni
una
quefta
guardars ri-
delle
forgenti
pregiudizi
intorno
la
noflra
letteratura.
(A)
Lct,
del
GoscUtt.
p. 1^
l"
".
il
-
HI.
promosso
nuova
nuovo
gusto
del
di seeol
Letteratura
nostro
dai
belli
d"
spiriti
"
la
sorgente
Letteratw^
ptegiudiij
coruro
moderna
ta
Spagnuolak.
\J la
Icre
le
accennate
fonti
de^
altra
pregiudizj
forse di
contrcS
Spagnuola
la
carattere
nuova
pu"
che
foggia
de' per belli
lo
ingegni pi"
d'
tioftro
"
Quefti
,
nemici
ogni
i
fatica
feria
medicazione
e non
fi ftudiano
d' avvilire
nome
gravi
nem*
f"-
Tj Audj^
men
degnano
uomini
non
,
del
di
letterato
pia grandi
Ora
che eflfendola
impallidirono Spagna
ne
fulle
facre di
tante
carte.
feconda
nafcona
galanterie letterarie
,
quante (limata
in
fotto zione
ta
altri
climi
e
vien
da
loro
e
qual
a
na"
barbara
quanta
incolta^ fpande
,
che
altre
mezzo
tan"
luce,
secolo
notte
fulle ella
nazioni
il in
no*
(Ir"
illuminato tenebrosissima.
la
giace
fepolta
or"
rida
discorrono che
in
primo
lin
vanto
luogo
di
tutti efaltare
non
quei
fo-
ingegni
tutto
le fetenze
Presso
"
quelli
"
v"
un uomo
benemerito
ha
o
della Repubblica
nuova
...
letteraria
nella
tura na-
chi
non
facto ha
qualche
scritto
fcoperca
o
,
non
full'
non
algebra.
fia
tanto co-
La
Nazione in
Spagtjuola, queftp
^
indietro credono
fcienze nondimeno
naturali
non
come
gli
in
ftranieri
esse
pu"
delle
(limata
non
,
ne-
garsiyche
te
f"a
fuperata perch"
barbarie
da
col.
nazioni. nella
ci"
bafta
(eglio vo-
polca
pi" orrida
le
^
"
fcienze di fomma
e
(ingolari
loc
fon
con
degni
i fublimi illuftrano
inge*
e
che
e
,
lunghi studj
la
fisica
ma
" dovran
perci"
de'
taggi van-
efcludersi facri
e
leccerac"
sono
i coltivatori
gravi ftud]
che
^
maggiori
criftiana de' per
quefti
recano
alla
fociec"f
SS.
17.
Dovran
e
dunque
tanti
atterrarsi uomini
le
ftatue che
PP.,
fecoli loro
di
grandi
la
hanno nicchia di
iiluftrata
Chiesa',
di pensano
il
collocar di
,
nelle
gli
?
Accademici Cosi la
Londra^
nodro
cui
Lipsia
:
del
in
,
" arrivato
che
umpo
la
le
godevano
una
pia
alta
reputazione
deb^
perdere
in
un
buona obhl"o
di
statue
parte
;
e
eforseana"r-Orfini^
abbattersi
una
total
dovran
gran
quantit" Quindi
(a).
le
fentonsi
stravaganti iperboli
con
(a) Die.
Enciclop.
ton.
V*
art
Elicici
"7
CUI
vengono
lodati
la
Maeftri
ditali
e
fcienze.
Non dei
arriv"
giammai
verso
giuda
dima,
venerazione
e
,
i loro
facri
Maeftri
con
PP.
della
gi elo-
fegno
f" vedono
si
di
efaicarli
gli eforbicanci
del
;
profusi
d
in lode i
folo
i?^//
ali invidia
"
le
messo
piedi
eterne
Cicli
egli
Trono
sostanie
Altissimo verit"
j
che
il
dtlt
verso
t Anima
purificata
quali
essa
qaelle
e
delle
lo
sen
"
iUu^ dal
meditando/e
sino ddt Jl al
spirito spiccatosi
di
corpo
la
voce
Dio^
sembra vien
che
Eterno
[a). Egli
Padre
e
chiamato
Gran
Britanno saver,
Quel
Della
di
natura
,
del
quel
Padre
aspettata
di
verit"
se
Divino
(b).
umana*
Potrebbe
to
dirsi
pi"
disceso
dell' sr^a'rlaflTe ad ?
Diyin
e
,
Verbo
fubiimi mi
insegnarci le pi"
"nte-
relTanti
Ma
verit" diranno
non
quelli
delle
adoratori fetenze
V
rali natu-
di
Newton
^
di tutti far"
i Maeftri
perch"
9
un'
come
impresa
per de*
immortale
1* attrazione
inda*
gare
con
Newton
no vengaIo
come
regolati
il cercare
i movimenti
corpi
non
far"
la
con
Agoftino
,
ed
cuore
altri f
PP. Saranno
Grazia
attragga
il
noftro
ricei^
(a) (b)
"
Voltaire, Bett.
lett.
fulla
Filos.
di
Newt.
toni.
TX.
Foemet.
"
al
Conte
Algaiotti
fopralaFUoi^l
Poes"k
"*
cbe
capaci
di
...
muovere
inv"dia
le
AngeKche
la che
natura
fuftanze della
no
quelle
luce
; e
che lo
fi fauno
saranno
incorno
noti
quelle
e
si
fan?
intorno
al
lume tale
della
fede di
d"^
divini del
sono
ausilj
noftro abban* fcienze
Io
non
Eppure
secolo. donaci
,
" il modo
delle facre
p"
pensare
I Maeftri biafimaci
,
fcienze
derisi ammirati
,
i Maeftri
delle
naturali
dubito
adorati
divinizzati.
,
dice
un
moderno cos"
grave
tcctlkntt
Scrittore
Maestro da
che
di
se
Cristo
sica
,
fosse
e
stato
Fi^. sti^
di
Meccariicd
. . .
sarebbe
certuni
;
ma
moto
il
primo
j
precipuo
a
illuminatore la vita
pet-^
e
,
che
egli insegn"
oib"
,
vivere
pia
virtuosa
felice
merita
I questa
"
una
meschir^it"
,
che
de'
non
un
tale
titolo Autori.
(a).L'
Se
iftesso
il Vitoria
io dico il
^
no-
flri
gravissimi
r
y
Cai^o
,
il Soto
Agostino
ci aveffero
il Mariana dimostrate
/
le
il
Suarez,
il
Mal
donato alle
proporzioni
ai folidi
;
intorno
se
linee
,
alle
superficie f
il calcolare
e
,
ed
le
infegnato
de'
corpi
e
,
della
celerit"
il misurare
diftanze
determinare collocati
.
corpi
celefti della
vedrebbonsi
nei
e
primi
feggi
ta
Repubblica
di
cotai
letteraria;
la
fortuna^
co-^
nazione
felici
comune
ing"gni
venerata
me
benemerita le
della
felicit". fajr
Ma
piegar
loro
fatiche
in
groffi
tomi
tifi XL*
p.
xim
rotti flri
intelletti.
Ecco
nazione
quanto
vi
vuol
a* felice
giorflinocolta^
,
perch"
e
,
una
fia (limata
letterata chi
libera
dalla
superftizione degli
anci"
pregiudizi
.
Se ad xnai
essa
per"
altra
ftrada
non
v' ha
arrivare
acquiftar
tal vanto^prego
e
il Cielo la
Tempre
n"
ia
ftimata^roz^a
si trovina il
barbara
mia
nazione^
che per
quegli fpiritideboli,
titolo
e
,
acquia
flarsi
di
letterati^ fan
plauso
da
tali
indegni
si lafcian"
vece
abbagliare
quei
fal^
la
lumi
in
d' illuminarla
offuscano
loro E
ragione.
non
confeflfare
chiunque
pi"
vera
abbia
e
,
fior falsa
di idea
senno
,
quefta
della i
la
(lorta letteratura
e
,
che Non
far
lo
possa
ignorano
nuova
pi"
scuola letti
afditi
:
prefuntuosi
che
,
maeftri l"bben da
di
quefta
libri
essi
vedono
i loro
fieno
accarezzati
, ,
rati ammi-
quei
mefchini
,^
ingegni sprovvifti
;
digiuni
di
affatto
gni d'oin-*
,
ferio celletto
,
ftudio
e
penetrazione per"
dai
fodo
giudizio
con
vengono
con
veri ed
^
saggi
anche
riguardati
con
isdegno,
E
disprezzo
non
compassione.
infelici
,
in fatti
con
altro ed
ritano me-
quegr
si
na
phe
fafto
,
za arrogano
Infingano
di
col
j
vergar libertine
pochi
o
,
foglj
d'
una
d'
u-.
raccolta
favole
e
teflitura
di
potere
d'alquanti
aspirare
alla
puerili
dittatura
miserandi
sofismi,
della
Repubblica
letteraria^
6i
Qaindi
piii venerandi
i
ch'essi
maeftri
fi ftudiana delta
per
ifcred"tare i
religione, adoperando
mille fciocche
a
pi"
ridicoli
motteggi
,
bulFoper
e
nerie,
mettere
mille
novelle
e
,
inventate
i
capriccio
i
PP., dogmi
Teologi,
pi"
le
dei i
cattolici.
Tutte
opere
PP.,
si
tutt'
mettono
volumi in
degli
scolaftici,
con aa
degli
bel volte i
scritturali
con
,
difprezzo
elegante
,
motto
una
facezia
speile
con
un'
ignobile
fcurrilit".
ai dir
,
I
loro
Crisoftomi^
fono
,
Girolami
,
gli Agoftini
per
li ido-
incensati
e un
cpftame
di
Teologi
e
tanti
pedanti,
mo"
mucchio
come
faccentini,
delle
d'ignoranti
naci,
" ri chi
dice vede
l'Autore
che
lettere di
giudaiche(j).
quefti
Autori la si bei
non
gran
i
parte
fio^
Spa-
vengono
? Ora
sparsi fopra
qual quello
di
gnuoli
nazione icono
fentenza grave
fperare
ove
noftra
da
tribunale
ai
fpedi*
patenti
filofofi
sieno
e
,
fpiritipi"
di
mefchini,e
ra tintuper
pi"
deboli, purch"
d' incredulit"
lordati
qualche
decreti
si fulminano
fatali
dal
novero
de'
letterati
per
tutti
coloro,
il
dovuto
;
zelo
la
fede
zione
dei
coftumi il
vanto
dove
finalmente
porta che
,,
di
pi"
di
erudita liberi
nata illumi-
pia abbonda
"pensatori P
la
00
T"fflix.
prct
6i
sentenza
i
in
che
in
Londra,
Parigi
si pensa
solamene
del
tutto,
te
Italia
per
met"^
in
Ispagna
si
vegeta.
Manco
unf
male da
per"
,
che
tal fono
sentenza
vien
da
tribunale
critica
,
cui
bandite
la
buona occupano
fede,
i
solane groscon
la
il razioc"nio
,
il cui
luogo
le
concetti
falsi
,
racconti di
infedeli^
ingiurie
correnti
,
meni^gne
e
^
pronunciate
fovrano. del March, di
tuono
franco
,
dittatorio
La
la fo-
ftoria gens
,
dello
essere
fp"rito
umano
pu"
e
fufficiente si al dice di
pruova
contro
quella
che "
quanto
tutto
quelli
del
hanno
ni moder-
Scrittori
Altra
sotto
loro
merito.
i belli noflra
lo zelo
fpizione na-
riti dr
:
fcagliarsi
fremono
il merito al
della
che
,
essi eia
vedere
de*
Cattolici
Principi,
rende
loro
vigilanza
de'
Ispa-
glia
il
torrente
fangoso
contrade
libri
quali
inondano Oh
con
le
degli
altri
regni
di
d'
Europa.
non
quali patetiche
a
forme libert"
;
con
favellare del
perorano dello
ne
verso
favore del
,
della
difcorrere
,
scrivere la
e
,
leggere
nas^ione
qua(
compassip"
contro
povera
declamano
con
,
le
con^
prudenti
fina
e
religiose proibizioni
i
su
cui del
!
si
dentro
giudi
i
limiti di
la
libert"
pensare noi
nos
ragionare
col
punti
;
religione
non
Poffiam
4ire
noftro
Cano
Ncmpc
lifet apud
sm^i^^
ma
dequc
disputare
ccrtis
,
omnia
aia
fini
scriben lineis
sed
*.
.
universos
"
.
qui
ve-^
dt^
re
theologica
Hinc
y
ero
lini
^
c^ortet
illis Ubertas
contineri.
illae
lacrymcs
difendi
placet
^
ima
licentia
serilendique
decancaca del
[d\.
fchiavin"
,
Qqefta
" la
al lettere
pensar in
loro,
cagione
una
ricardo libert"
nelle
non
^
delle
non
Ispagna;
V
u-
Senza
xnano
piena
pu"
non
avanzarti
intelletto la
fcienze,
pu"
la
fviliip^
critica,
folo
n^^
parsi
non
ragione
far
pu"
la
aver
luogo
pu"
progressi
per
filosofia.
le
Quindi
i libri
opportuni
fortunati
imparare
dove
,
fc"enze
alma
paesi
regnai'
che
,
libert"*
gli^Scrittori
di metafisica dalla
Cattolici fono
hanno
compofto
;
altrettanti
hanno
,
pedanti
to quanin-^
guidaci
,
infegnato
non
torno
la
un
natura
no(|ra
" il
"
altro,
della
non
che
romanzo.
IlLocKi"
del
creatore
metafisica.
si
fion
Zorfao,
dello
dice
Voltaire,
umano
sarebbe
un
fi)rmar
;
spirito
ce ne
se
laddove
egli
ha
tessuta
modestamente
storia
(5). Eppure
le
queft"
pi"
gran ferme
metafisico del
pretese
rovesciare
come
,
verit"
criftianesimo nel
gli
Esame
rinfaccia della
l'-anonimo
Inglefe
libretto
religione
del
(a)
De
iQcis
8^
'
e.
j.
..
^4
Locke eh'
[a). La
d"
,
modeila
"
ftoria
dell'
amano
fpirito
ragione
e
,
egli
dip"ngerci
la
offuscata Ma
la
U
poi
del
co
foccomeccerle
religione.
foftenuca
la
gran
merita in pun-
LocKe
di
collier"nza
religioneSe che
si
tratta
della i noftri
morale
,
ne
tutti
moralifti
(scrive
ces
d'Argens)
(
evi
moraux
,
avoir
faU
offi^
mot
de
tous
Mons.
je
qu'
^
tramhe
ont
que
ecrii
Ics
theo^
logiens [b). La
il diritto
massimamente barbarie
,
delle
fepolta
nella
nelle
tenebre
V iiluftrassero
tutto
i dotti
Pro* hanno
teftanti.
"
Eppure
quasi
il buono
che da
libri di
quefti Giurifperiti
che
y
lo
presero dimenticati
quei
nelle
xidftri
Aut"ri
giacciono
altrove
Biblioteche,
La
come
diremo.
non
critica
come
poi
chi
fa, che
de' in
debberi"Uberi penfanno
guardarsi
fatori?
retaggio proprio
(lo
soffrano
Nondimeno
a
pace)
piet"
quegr
"ftessi eh'
mentre
pretendono
infiao
bilancie
piti rigcftosacritica
cri
za
i fatti
con
nei regiftrati
libri
,
fpacciano
favole
,
poi
a
invidiabil si
franchezi
mille
cui
vergognerebbero
di
predar
fede
i fecoU
pi" barbari.
memoir
de
TrertJux
Scpt.
a,
ms^
de
TJE^itt
littjn.copu
tetw
.i
Una favorita
da
^5
troppo
fola
fc"enza
par
che
non
s"zt
quefti nuovi
dagli
per
maeftri
,
la
quale
bero potrebquefta
ben "
imparare
la
Autori
altro
Spagnuoli:
necelFariri
al
van
logica
fcienza
cose
per
delle
la
che
fpettano
in che
,
tribunale
si
cerca
ragione.
Efla
nondimeno delle
opere
maggior
parte
la bel-
letteratura
del
fecol
in
vece
noftro. di fodi
vedono
;
ve^
paralogismi
mancar
argomenti
il
il buon
ordine,
fenza
a
quale ogni
sublimi razioc"^
li
"
confusione. f"
Quindi
fono
chi
guai
a
quedi
un
ingegni
n"o
va
obbligati
contro
,
so"leuere
tenace
feguito
con
coftanza
in
infeguendo
di
confeguenza,
pe' capelli
col
conseguenza
:
afTerrandoli
bono
quasi
;
pugno
loro
o
,
socconv
i miferi
con
("
gi"
non
riesce
"scir
col
dall*
impegno
cib" ile
!
sono
qualche
fono
buffoner"a
gridare
,
quelle
metafisiche
fcolaftiche
que^
'
fottigliezze spagnuole.
la fola
N" che
letteratura, voglion
si l" trovi nei
farci
credere;
ma
folamente eflere
paesi
le
della
libert",
concessa
confinate
pi"
amabili
virt"!
JJ la
umanit"
,
la dolcezza
,
T amabilit" virt"
,V
da
ofpicalip"^
certi
gni re-
civile, unione
dove
fono/
no.xi
dove
albergala
folo
al
libert"
dir
se
pensare. si pensa
al
Sin per
dall'Italia
di
met",
lifta
e"Te bandite,
:
crediamo
Giorna-
pairmi
T.L
che
IL
pofico
quale
Clini
^
madornale
d"ffe
non
:
queir
et"
delt
oro
elegante
se
,
Scrittore
^
il
al^ certi il
L*
si
ascoltano superar
"
e
pia
favolosa^
certi mari viene lidi
,
basta
per ad
e
monti
,
vallicar delle
di
ritrovarla
coro
intero
virt"
incorurarti
sulle di
.
arene
prime
contrade
,
^uei
sono
a'
confini
della
le quele
,
che
della
asilo che
,
libert"
vivono
il
djmicilio
catenate
ragione
altrove
in^
(a).
In
quefta
noftro
e
y
guisa
incorno
il
nuovo
modo coltura
,
di
e
pensare
del delle
fecol
la
nazioni
un'altra
sorgente
della
delle
opinioni
N" universale punto
contro
il merito lo " il
Spagna.
d"
letteratura letterati chi
noa
meno
genio
resosi
come
carattere
de' l"ttetato le
di
moda.
ha
Oggid"
non
fi
reputa di
i
tutte
qualche pi"
infarinatura
scienze
,
onde
i libri ci
y
pregiati
con
sono
Dizionarj
s'
Enciclopedia
a
nei
tutto
quali
y
poca
fatica voi
impara
parlar
tutto.
di
decidere hcec
versare
maeftre
ohm
nianu
mente
sopra
Fuit
dementia
,
libros
j
No3uma Multum
versare
,
diurna
,
Olei
,
multum
consumere
nobiliorum
demitiere
in
uno.
Spirituum
,
"
in
studio
canos
At
nunc
facili
labor
est
{b).
(0
Robert.
rag.
Tr^tt.
xji.
del
leggere
libri
di
Meta"
Wv^rriniento.
(bj
i,.uc. $^%
Sprm.
69 la
uno
Religione?
Zerbinotto
Eppure
ogni
giorno vcdiamp,che
pieii d'orgoglio
Timide
qua?
tangit
vergare
Aquinas Magistr"^
Et
quas
barbati
ut
trepidant
Expedit
digitos
[a).
" la
Quella
anzi si chi
ratura.
claflTe di
letterati t^
nome
pi" universale^
in alcuni
paq-
in
non
vano
pretender"
abbia
il
,
quefta
genio
vernice
d' universgl
lecte^
^
Ora
degtj Spagnupli
direi
serio
grave^
"f
n)a
fincero
,
nemico
quasi
della di
,
per
^(Tetto di clidella
,
] della
superficialic"
non
,
impoftura
adottare
ciarlataneria
rticnte
"
capace
univerfalfluno fi-
quello
ad
,
fiftema.
Se le
intraprende qualche
pi"
ferie
dio
a
eflb confacra
in
meditazioni^
ne
,
fondarsi
eflfo folid^mente
tutte
va
inquie^
un' tra al-
to
vagando
forgente
per
le fcienze.
coner"
Ed la
ecco
di
pregiudizj
coltura
della
poser" Va
nazione.
a
girar
la
Spagna
provvido
a
uno
di
qi^edi letterati
dizionario
a
Enciclopedici
ben
di
qualche paefe
entra
portatile,arrivato
la
qqalche
o
^
re vede-
fabbrica
;
ijlellaChiesa
col dotto
di
qpalche
o
^
Mona-
fiero
grave
cure
intoppa
Parroco
a
con
qualche
delle d'
Religioso
^
cpminci^
fu
difcorrere
;
a
piee-
che
vede
in
gli Altari
i
f^
pompa
i
Tpdizione^
nominando
Raiaelij^
Corregj
,
Ca)
Idem
Serm.
$.
^9
Troiani;
fpiegl
,
la diverlic"
non
,
delle"* fcuole
di
pittura;
no d'u-
qixA quadro
del
dice
;
"
a
originale
,
" V
copia
Tiziano Chiesa
9
palTa
efaminare
fabbriche
architettura dei
della
dio
y
parla delie
OlTerva fono
Palla-*
che
,
del
e
,
Bramanre.
il
frattanto affatro le
il
Parroco
Religioso
erudizione
sprovvidi
di
di
quefta
ra
9
bella
intorno
fcuole
il
pittu*
j
d'architettura.
;
Gu.irda
che
,
poi
non
campanile
un
dice
gran
mettere
male
a
qui
ci
sia
condor-
Tore
per
!
e
coperto
con
dei
a
fulmini
querta
Chiefa
comincia che
arriva di
fado
nuova
fpiegar quefta
due
non
venzione in-
ai
ma
,
Ecclesiadici.
PaflTa
discorrere
lettere
paflfapi"
e
in
Poeti
,
Dante
,
Petrarca
,
cinquecenlettura
che
nemnien
nella
di
quedi
da
fono
quegli
Spagnuoli.
e
Congedasi
tornato
quedi
grave
sopracciglio,
erudizione
alla
locanda
g^nBo
i
della
suoi
della
per
fua
la
ne nazionarra*
concincia
,
appuntamenti
di
zione
che
difpone
Gli
pubblicare
del
fuo
e
viaggio
i
di
naci
tro
Spagna.
di
non
Mo*
aU
,
Spagna
sanno
mucchio
sulle
ignoranti
che
baloccare
formalit",
del
Ptripato.
Ma,
bada
il
suo
cato
Signor Viaggiatore
per
e
,
eruditismo,
fatale
creto de-
efame
fulminare
quel
d'
ignoranza Spagna
Eccle*
e
Jiadici
di
P Se
qa"}
E?
7"
clauftrale
za
fono
profondamente
nella
,
emdki
nella
morale
Iciennella
,
della
Religione
nella
,
criftiana del
facra
ftoria
non
eloquenza
lectera'ti del
e
^
Pergamo
,
perch"
non
faranno
di fuo
miglior gufto
,
che fi
oc-
quegli
in
paese
f
che
,
cupano
lochiamo
con
terato let-
di
buon le
poiliede
fuo ftato
fone
damento
mubum
fcienze
non
,
che_
studet
il Parroco
e
,
erudito
torno
varj fiftemi
fcuole che
la Grazia
^
eflfer pregiata
di
pi"
" il
f" fa" di ed
^
pefle
"icra
le
varie
pittura.
Se
fornito
eloquenza
popolo
insegnargli
Dio
non
i mezzi "
^
giufte
vendicatore
degno
a
maggior
lode
quegli
che
ci
mette
coperto
per
mezzo
EcheP
Forse
re dipingesupplic)
del
per di
Dan-
Pergamo
presentare
degli
dell'
eterni
dovr"
re
y
Ugolino
P
o
non
del
e
,
del
Vangelo
alia gran cui
il
ispira*
Dio,
ci pinge di-
re
amore
Madre
dovr"
i
prender
Petrarca
Laura desidera
P
begli
ella
,
occhi
Madonna
Se
rere
Sig. Viaggiatore
,
difcorr
erudizione
"
^
delle
arti
,
belle
lettere
,
della
fulla
moderna
filosofia
,
vada
alle
Accademie
e
conversazioni
d'altri
letterati
cosa
di
Spagna,
"i
trove^
""
che
ne
iknno
V
qualche
pi",
che
eoa
7f
porta
caco non
il Tuo
Dizionario.
Italiani incorno
Cos"
andaci
lo
hanno
in
sperimen"' pieni
gno Reloro
pochi
Ispagna
di
di
quei
che
pregi"dizj
sono
quel
troppo
nativo
Faese^
""
In Italia
IV.
dovea
pia
isti/ha
che
la
altrove Letteratura
oggid"
essere
in
Spagnuola.
jL^Lhbiam
racura
v""Of
che
pregiudizi
la V
contro
la
letee^ dalla
Spagnuola
forgence
,
traggono onde
nasce
loro
origine
de'
.
scessa
abbandono fo'no
io la
pia
bli na-
ferj
f
ed
parte
utili della
con
(lud)
,
poich"
questi
pi"
noscra
lecceratura. dovea
Ora
pretendo,
la in lettera** fomma
che
tura
insieme
tali scudi
^e
eflfere
Maeftri
Spagnuola
i suoi, celebri
;
e con
ftima
tn
questo
in
cui^sono
.
che
utili
,
lutamente asso-
necessar).
"
ai Div"Q
i' Italia
quel
paese
la
ove
,
piaccji"De
del fuo ma Ro"
Redentore
e
ilabilire
unione Romano
la
fede
regno
uri
il
centro
Cattolica
tempo
fede
Impero
,
con
fort^
p"h fortunata
Onde,
"
divenuta iid
fede
della
He"
;ionie
caqa"
tempi
aot^^hi afi'oi^*
abbandonando
ed allo
le
armi
de'
facri
ftudj
noi
fuggine,
del noftro
(quallore,
ci",
che
Possiam
fecolo
diceTAb.Becnel
tinelt"
parlando degli
giorno produce
avidamente
errori
nuove
fparsi
fecolo o^i
XVL
Ogni
xjpere
i
giorno
adornati
pia Uggonsi
di
terso
nuovi mordaci
dogmi
^
,
stile
,
di
satirette
e
,
allusioni
maligne
,
"
e
,
lepidc^{e
sopra
tutto
facezie
materie ed
fan
partito
,
seguaci
he
,
sulle
di
Religio^
allo seria colla
van
togliendo
meno
ogni
suot
forja
^
autorit"
alle
lor
e
,.
felo
non
d^
Dottori
che
del
dottrine
,
col
ridicolo
maliposo
^
pari
censura
proterva E che in
? ?
non
[a)
forse
a'
giorni
noftri Filosofi
velenosi
moderni
i zelanti
querela
che
,
difendicori
de' libercrni
Religione
ogni
banda
i libri contrade
inondano
la
Italiane,
non
concaminano
purit"
Libri
errore
della
non
"de,
chiaci mac-
che
la Teverit" da
de^coftumi.
folo
qualche
Erecici
privato
ma
,
come
,
quelli degli
arcificio
radici
con
ancichi
cui si
pieni
fvellere
e
di
maligna
dalle
precende
e
di
fino
la
Religione,
le
rivelata,
dottrine
e
Frattanto
si
mettono
ferie
coi
in
ridicolo,
giacciono
opere
(a) Bisorg.
part.
a.
pag
^".
7"
coperte fono
da
di
polvere
nelle
come
Biblioteche
dei
f"
gi"
non
eflfe bandite
gravissimi
Teor Gior*
le
logi
nalifta
con
di
Spagna
Toscano
ci
:
fa Si
fap"re
crede
T eruditissimo forse
,
the
armi
cui
quei
nel
Campioni
fecolo
la le
,
della XVI.
non
Chiesa
trionfarono
dell'eres"a
a
faranno
poffenti
Filosofi? Ec-
confondere
libri fanti
prefunzione
opere de*
tutto
de' moderni
PP"\
con
gli.aqnalf
fodo i ed
desiatici
9
adoprato
fono
^
efficace
raziocinio
fortirono in in
le armi
con
cui in
noftri
in
Teologi
Francia^
campo
a
Italia,
Germania
foftenitori
l' audacia E
V
non
de'
forto
piii
lanti ze-
quefle
Gber-
le finissime dil
,
armi
cui
Eminentissimo ed
,
il Valseccbi
,
il
Noguera
e
altri
dottissinoi
la
Italiani
de'
hanno
fc"perta,
nemici del
avessero
convinta
nequizia
Se
moderni
Criftianesimo molti
quefti
fa^
,
dottissimi
jriano
e
Uomini
avute
in maggior
ne
,
pregio
le
difcipltne, leggitori^
lettere
ar^
i loro
Maeftri
troverebbero
ammiratori
e
gli enip)
e
,
dizionar),
i
dite
feducenti
S"
"
romanzieri
con
facrileght
applauso
nodri i docti si "
e
licenziosi
leggono
foll"e
per"
derise
am^
mirazione
mille si lafctano
da'
maggiori^
Autori^
che d"
perch"
che cali
oe
nella
:
polvere
il
le
confutarono
peggio
non
infette
forgenti
alla
bevono
pochi
le massi**
pi"i funeste,
Kcligione.
7^
' .
.
Or del
runa
qual
500.
fu la
la
cagione
naf"ente
di
trovare
al
cipio prin-
eresia
quella
in di che
oppor-^
dirposizion
guasto Chieda della
,
in
Icalia diede fu
e
,
far
efla fummo
quel
lore doeiltii.
cerribil alla
iiasmo
e
che
?
non
queir
poesia
tanto
di
tutte
te
belle fotto
lettere
,
promossi
ferie
,
Leon
X.
delle
facre
difctpline.
promoverst
Se
lo Io
giorni
noftri
e
,
vediamo
entusiasmo della
non
trascurarsi
;
fempre
ben
tendere
ptii
Religione
men
possiam
mentre
,
confeguenze
que' libri
nella le
i
,
fatali
ferpeggiatro
malizia
entrano
quali
de*
colla
pia
fina
difamina
pib delicati
verit"
"
argomenri
intorno
pi" importanti
Non si di
meno
y
come
abbiamvifto,
" bei
non
sri celebrano,
efaltanoy X.^
e
s'invidiano
giorni
ifcrive
del
secolo sentir"
di
Leon
guai
,
chi
cosi;
precadde ac-
chiamarsi
rozzo
barbaro
,
pien
.
di
giudiz)
,
e/di
al
pedantlsmo
fcolaftico
Cos"
Santissimo
a
Pontefice
X.
Adriano VI.,
^ e
che
fuccedette d'Italia
non
Leon
trovarono
Po"ti
in
belli
ingegni
quel
,
grave
Pontefice
queir quella
(limati
amorevole
accoglienza
che
,
quella
resi
tutto
protezione,
fortunati
,
liberalit" fotto
gli
ed
a
avea
Leone:
eccoti
il
Parnaso
Italiano per
altro
congiurato
dottissimo
\
"
denigrare quel
ad
annoverare
Pontefice
,
sino
il fuoPon"
y0.
pruova
bens"
y
che
non
in
pot" guardare
Italia dai
fenza "c"*
fdegno
,
primi
deiiaftici
Diasi
preferite ai
un'
la
facri allo
ftudj
"
occhiata
e
ilaco
e
in
non
cui
trova"
Adriano
lodarsi la Chiesa la
Chiesa,
condotta
l'Italia,
Trov"
.
potr"
non
fua da
Adriano "
,
aflalita
potentissimi
dalla
nemici dalla
,
quali dall'
ado-
Alemagna
,
Francia
e
Boemia
pravano
l'arte,
a
la
forza intiere
contro
il Cartoli^ icuotesche
,
cismo,
^io
(ino
fare deir
che
provjncie
Sede
.
il giogo da eresie
,
Apodolica
V
Vide
gi"
le
vicino
e
minacciavan vi
Italia
baldanzose Vide
ferpeggiavano
Roma teatrali
occultamente. ai
airifteflb
ai
tempo alle
,
^andonata
piaceri^
La vide
il
canti
rappresentazioni
Poeti,
ch'erano
e
inondata
di
sfaccendati
de'
vertiment dialtri le
Cardinali, decretati,
vide
degli
"cclefia(lici
commedie
,
quelli leggere
,
avidamente
le
,
poemetti
autori le
gli afolani
;
mentre
ed
elTerne
ancora
frattanto
e
dimenticate
gravi discipline,
dio
mtr
della
visto
Religione.
il
Seppe
{
e
finalmente,
X.
non
Pontcj"ce
poesie
a
,
Leon
dilettarsi
tanto
air udir
e
scher{i
sempre
nelle
on"--
sti
,
intervenire
non
commedie
,
fuali
avea
il
buon
non
costume
era
motto
e
^
rispettatOfOVvilito
poco
la
gravit"
la
"
"
"
"i,-"
1^
Il
"
"
(a) Tir"b.
J"au?'
P- "^-
*
-
79
'
Alla
vlfta ,.e
flato
attenta
considerazione
e
di
quello
do quanpoftnei
re amo-
lacrimevole
fofle
disila Chiesa,
uomo
di
Roma,
della spenta di
dato
Adriano
mentre
,
amante
fia
y
belle
lettere
non
aveflfe
cuore
ogni
alla
fcintilla
di zelo
ecclesiaftico, e
religione^
dovea
percuotere
Vaticano
la ofcena
turba
commedianti^
avvilita
e
,
duolo dell'
xieir
jsere
de'
poeti,
aveano
Apodolica
sacri
facevan
languire
es-
ozio
i
quei
mioiftri
,
quali doveano
in
un
primi ad impugnar
Sarebbe in
le armi
vero
difesa
vanto
de' dogmi
Cattolici^
d^no
lui
ne*
4el
mici
Vicario
difeso
Crifto, ogni
banda
che
mentre
i di
fonavano
le
da
le fiamme
Italia
deir
ere*
Jia,
r
qualrferpeggiando
a
per
minacciavano
meflb
e
,
incendio
in fui
ancora
Roma
,
Adriano
attorniato
fi fosse di
ndere fe-
Vaticano
in incendio.
matu"
Poeti
pren^
a
idendo
villa
le loro
cetere
caata"e
deir
Non nifeA"
pace
" Adriano
dunque
dei
pruova Poeti
,
il eh'
dispregio
ma*
egli
non
ca""^
di
dilettarsi
della
che
,
poefia;"ma "
occupato
pruova
fu"
zelo
ne
eccleliaftico
delle
nella il tempo
sollecitpdi*in
Chiese,
filmava col
cai ba'
gatelle^ desiderando
Ecclefiaftici
al
efempio
facre della
richiamar
gli
Che
mo-
fentiero
fgienze.
poi
non
foffe
cotanto
nemico
poefia
afcolc"
io
firpnell*
amorevolezza^
conche
Giro)""
8o
ino
Baldo
il
,.
Ambafciatore
un'
"dell' Arciduca
Ferdinao"
,
do
quale dopo
un
eloquente
orazione
gli
recit"
N" Adriano
rantente
grave "
ed
,
elegante epigramma
l'Abate
dei
(*). (a)
,
gi", 4ice
nemico
Tiraboschi
Ma
.
che
fosse
non
dotti di cotd
egli primie^
altri
contro
credeva
degni
nomji
che
gli
scolastici
.
Ecco
la fentenza
,
che le
fi d"
chiunque
fcienze^
della Abate
ro
e
pretende
promuovere
ferie
^
ed che
utili
riprende 1^
e
,
smoderata
Ma
"
(lima
,
fi fa
il
poefia
piacevoli iludj
;
mi
Sig.
il celebre
Erasmo Adriano
come
nume?
degli
uomo
Eppure
lo
non
,
credette
tale
,
Era^
smo
(lim"
lo invit"
venire
Roma
o
,
gi"
per
comporre
che qual;
ma
Afolano eforrandolo
ed
qualche impiegar
in
nuova
Calandra
ad
il
fuo
grande
Chiesa
ingegno^
contro
elegante
nafcente Ecco
la
fiile Eresia.
difesa
d^Ua
la
la maniera
di
render Se
.
grata i belli
ad
no Adriadi
Tulliana
eloquenza
duplex
tuo
nova
ingegni
triumphi
(*) I^ostis
Et In
te
adest
gemini trophea
nova
causa
figenda
Schismaticus
te
Tholo.
arte^
funesjtas excitat
ferox lumen bella
cruenta
In
Ambo
Turca fidei in
ipovet. sed
alter
deiere
; alter
facinus
tetrum
in
arma
palam.
venenum;
Hic
gladios
Viribus
vibrar,
hic
vomit
ille
maior, premi
;
fraudibus sed
ille
prior.
ille est,
Dignus
uterque
sub
longe
invisior
Qui (a)
ovis
tom.
specie peftora
7. p.
la.
vulpis
habet,
Tir.
S"
quei
tempo in di
avessero
in ci"
cutca
impiegata
^
trovata
e
avrebbero
Adriano onde
,
1'
amorevolezza
temuto
beralit" li-
Leone dei
temette
,
non
avrebbe
al il
ma Rote Aba-
il ritorno Bettinelli
Goti
,
come
dire
dell'
fotto
governo
(aj.Dipinge
tore
elegantemente gloria
e
quefto
Leon
e
moderno
X.
immortai
di
nel
le paragone
arti,
tra
belle Leone
lettere,
X.
e
poi
efclama: VI.
qual
H
ri-
Adriano
[b) J
fpetto
di chi
venerazione
,
che
dobbiamo Sede
,
alla memoria
non
occup"
di fare
la Romana
mi
tono permetquanto
quedo
paragone
,
Leggasi
.
di
lio
Adriano
e
scrive
il Ciaconio
Ferdinando vite
non
Ughele ve-
altri che
Scrittori
il
delle
de'
Papi,
drasi,
paragone
riufcirebbe di Leone.
troppo Ci" i1
vantaggioso
detto
in difesa
non
all2(vera
d'un
nato
gloria
e
(la
le quaono"
fanto,
dotto
Pontefice,
rec"
febben
re
Spagnuolo
,
fommo
alla
noilra dee
;
nazione.
N"
riguardarsi
giacch"
^ir
in
come
importuna
viflo
quefta
to quan-
digressione
danno per dell'
le
eflfa abbiam
rec" arti
,
Italia
^uell^antico
;
trafporto cagione
e
,
piacevoli (ludj
delle noflri ferie
efTendo
abbandono
a'
difcipline
non
doti trovan-
giorni
1' Italia
men
efpofta
di
ad
eflfere infetta
Parte IL
dei
ferpeggianti
I.
errori F
quello
che
Tom.
Ta)
Risorg.
ivi.
part
2*
pag.
27$.
(b)
lo
fu
nel
fecolo
XVI.
;
ragion
vorrebbe
,
cfie
fi
adopraflfero
gere
faranno
fublim"
ingegni
che
,
Italiani
in
far
rifor*
quelle
armi
Tcienze
allora
furpno
,
fempre
il Cri*
potentissime
i folli
per
difTendere
ilianesimo
contra
deviamenti
de'
suoi
Avversar).
Ho (limato
necefTario
il premettere
a
quefta
A
p"*
feconda
del
mio
Saggio
facre fcienze
quella
breve
logia
i miei
e
^
per
,
prevenire
leggitori
come
fav"re
di
quei
dalla
grand* Spagna
uomini^
a
che,
vedremo,
vennero
far
riforgere
,
propagare
,
ed
illuftrare
ogni
gen^ celebri
d"
f"
facre
9
"e
ferie
difc"pline
far
nelle
pi"
dritto
Citt"
dell'
Italia
;
e
vedere
qual
grata
essi
biano ab-
ad
una
immortale,
da'
memoria
di
quegr
ticati.
Italiani,
quali
fi
vedgno
affatto
dimen"
8y
Se
la
mento
Spagna
delle
dchF Lettere
alla nel
Italia Secolo
il
risorgi-^
XV.
Con
alcune dovettero
previe agli
riflessioni intorno
e
,
ci"
,
ehe
Stranieri
in
fra
in
essi
agli Spa^
Secolo.
gnuoli gli
Stildi
Italia
detto
jtlj ccoc"
vidde da
tanto
giunti Spagna
tempo
,
quei
fortunati
e
tempi
,
in
cui
la
le
fcienze
arti
^
fepolte
e
,
risorgere
air
gloria
gnit" di-
Quantunque
.
gli Arabi
fecoli
addietro
divenuti
provincie Spa*
nazione talch"
.
gnuole
icienze
nella
e
noftra
le
loro faflfe
matematiche
la
filosofiche
la nazione
riguardata
ta
Spagna
;
tutta
come
pi"
lettera^ (lima-
dell'Europa
nei rozzi
per"
,
quella letteratura
incolta
,
:a
fecoli i
comparve albori
di
barbara
ilio
IO
fpuntar
della
primi
quel
nuovo
giorLe
con"
elegante
contro
letterattura.
tinuate voluzioni
mori,
in
le
era
frequenti
divisa
ri. la lo
varj
Regni
cui
Spagna
fomentavano
negli Spagnuoli
'
84
fpirico guerriero
di le col grave oftacolo
mal'
s'
proprio
alla
della
colcivazicne
col
;
mentre
nazione
delle furor
furono
fcienze,
e
quali
romor
avvengono
armi
militare
delle
Eroi di fa
V
come
entufiasmo
men
di
diventare fo
il
riguardare
glorio-
titolo Resi
letterato.
i
finalmente di
Monarchi
Cattolici
versali unicon
Padroni
la
tutti
l Regni
di di
di
Spagna
nel
memorabil
conquida
le
rovine
Granata
14.^2.,
nazio* colta
cominci"
ne
fopra
"nalzarfi
I
quella
barbara
della
ad
il fontuoso
edificio
teratura. let-
progressi
,
di
che
quella
in
un
furono folo
cosi
rapidi
rac.
che
par
incredibile la
fecolo
cogliere
di ci
Spagna
che
s"
re genefeli-
fcienze
i
avrebbero
render
tutti
fecoli paflfa^i
c\n
giacque
i"polta
nella
barbarier Di
queilo
in
fortunato
riforgimento
j
ragionar
idobbiamp
con
qupfta
della
disertazione
ricordando i
riti me-
Tentimene
gratitudine
a
Angolari
immenfi^
campagne.
di
quei
maeftri, che
le noftre
co(lo
d'
fatiche
coltivarono Italiani
,
infalvarichite
fieno
come
GV
febben
che
non
gli Spagnuoli^
superare
le altre
quali pi"
miti
preuadoao
credono
nazioni;
al
nondimenp
vanto
di
aver
diritto
intero
gloriofp
e
di
Maestri lettere
"
del
to
mondo
"^^
[a).
,
"V
di
riftoratori
" " '
delle
"
Il
00
Tirab.
Stor.
Ictt.
tonu
7.
part.
i.
pag.
7^"
86 Io da
una so
,
che
lettera
tai di
fenttmenti Alfonso O.
prende
di Niccol"
l'"b.Tirab.
i
e
Segura
che
;
fimili ho ben
li
trovano
presso
Antonio
con
ed
te-
onde
rallegrarmi
quanto
in ho
vedendo
Icritto
tai
fiimonj
generosa
che Ne Italia lo
confermato indole
della confeflare di
nobile ci"
in
debbono
io
in
punto
;
letteratura.
ali'
pretendo
il
n"
contraftar
Magiftero
appoggiato
Non
di
meno
dell'
Europa
,
dove
monu*
trovi
fode per
ragioni
^
nienti
.
manifeftare in
vieppid
confeflfare
mentre
,
quanto
fieno
poco
o
,
liberali che
quel quefti
molto
debbono
Italiani
diffimulano
mi
,
quel
fi metta perri"
che di
alcune
fleflioni
intorno
al
fuddetto
risorgimento
"
".
Velia parte cK
,
I.
molti Strariieri
,
ebbero
fra
questi
alcuni
Principi
delle lettere del
Spagnuoli
in
nel
verso
risor^
gimento
la
Italia
met"
secolo
XV^
^
j^ebben
avuia
non
debba
parte nel
l'aver
gran
dell'amena
"7
letteratura
besi
forse
dopo
la
met"
del
fecolo
che
in
XV"
,
deb-^ ebbero
cipi i Prinper
una
nondimeno
la
confeflfare
,
eflb
e
,
maggior
che di
parte
e
,
Letterati
in
flranieri
concorfero circoftanze In
.
Italia
combinazione
alle
fommamente che
revoli favo-
fcienze
maniera
quei
a
primi, fplen"
raggi
dere d*
di
in
letteratura
,
che
cominciando
Icalia
non
,
illuminarono
poi
da da
le f"
altre
Provincie
ma
,
Europa
come
gli fparse
in cfla
1' Icalia
furono A
prodotti
par
ilraniere
cagioni.
rra
me
di
trovare
gran
arti
e
fomiglianza
fcietize
e
la
nei
prima tempi
elfe
nel
nafcita
delle
in
Italia
dell'antica
Roma,
il
e
riforgimento
a
di
ma
fecolo
la
fra
XV.
Nacque
,
crebbe fenza
gloria
fecoli
Komana le
potenza,
che
molti
palme
di
quei
i
mondo
arti
e
(i vedefTero
delle fcienze
fpuntare
Manco
.
quefta
ad
onta
gloria
della
quella
fuperba
dovette
nazione
fua di.
aheriggia
quegr
avea
abaflarsi che
,
ad
eflfer
difcepola
iftessi
popoli
in niezzo
quali
trionfi
fchiavi
veduti
Roma
ai
della
foggiogata
dell'Italia;
delle
che
Grecia.
ella
e
Quella
a
fu
l'antica
tutte
port"
;
Roma tutti
i
arti
fcienze
r
grandi
aureo
furono si
poi
ornamento
dell'
in
fecolo Le
"
d'
Augudo
formarono
quella
fcuola
pi" magnifiche
la
fabbriche
,
v/^he
refero
Roma F
meraviglia
del
mondo
furono
e
lavorate greco
da.
man
o
,
fui
gufto
e
difegno
latini
tutti
innalzate. le la
tutta
Oratori alle
piose co-
Poeti
attinfero
:
fonti
che
,
de*
Greci
tura letteranon
,
poi
(i diffuse da
Europa
ma
la
comunicarono
dai Greci.
Romani^
^
come
quanto Italia
avvenne
nel XV. di
un
riforgimento
Dopo
rozza e
delle
fe-
nel
fecolo
canti
gi"
d'ignoranza
9
gi" fperare
barbara
alle
letteratura
,
fecero
tre
nuovo
giorno
,
amene
lettere
e
celebri
;
ma
Italiani,
la
luce
Dante loro
Bocac-
cio
il Petrarca
da luce
fparsa
,
su
gli
ameni
ftudj
,
fu
come
una
che
fpari quasi
al
momento
che
fpuntava.
d'
ro ebbe;
e
quei grand'
perci"
,
uomini
feguaci
dar redasse Era
"
ugual
non
poterono
tale
fconfitta col
alla
barie bard(h
la che
eiTa
non
ancora
pieno
Grecia
;
e
fcuole
rifervata trionfo in
gloria
vinta
quefto
la
per
di
feconda
air
quella
Italia del
le
tasse por.
nuovo
Sin
dagli
Greci
ultimi dalle
fecolo velfazioni
XIV.
op"
pressi
chi Greco Fra che
continue
ora
minacciavano
mai
la
Impero
,
rifugiaronsi
il
alcuni
quefti
fu
pi" celebre
accolto
il Crisolora
.
Quello dagr
letceracillimo
Greco
amorevolmente
^9
Ttalia"i!
,
apri fcuola
Firenze
,
di
greca
e
,
erudizione Pavia
,
in Ve-^ ebbe la
nezia
,
ed
forte
di
un
aver
che
^
fecero
.
fperare
rono fuil
,
gi"
fortunato Leonardo
fecofo
alle
lettere
Quefti
Barbaro
Aretino, Francesco
il
,
Filelfo
,
il Guarino Il Concilio
Poggio
Firenze
e
poi
d'
di
port"
dotti Latini
iiirItalia i
,
un
nuovo
duolo
illuftri
Greci
,
quali eccitando
rono nuova non
l'emulazione ad di avvivare La
.
de* in
fervinafcence
pera
poco
effi la
foggia
(lud)
maggior gloria
"
debbesi
all' immortale
Beflfarione
di eflfere
Quefto
simo dottis-
Cardinale
merita
riguardato qual
non men
primo
delle
trovavano
principale promotore
che
y
in Italia
greche
delle
latine Greci
,
lettere. che
In
lui
a
afilo
e
,
i dotti
trovavano
venivano
K"ma
;
in
lui
un
munifico
liime
tore protetrecarono
Italiani
"
Quanto
tanti
alla
codici
greci
da
lui
non
raccolti
qual aiuto
celebre
tutte
f
nafcente da madre
letteratura
diede
la di
Accademia
e
lui
eretta
modello
,
feconda
di letterati ? verfo
;
Cadde XV.
r
finalmente Greco
la
ecco
met"
del
Imper"
ed
.
V Italia
di Greci
greca
non
Qual
tofto
piena
per
di letteratura
te liane ita-
tutte
contrade
Lascaris
apre
rcuola
e
ia
Milano
Messina^
Giorgio
Trapezunz"o^
9^
Andronico
Gaza-
di si
Teffalonica
rendeva
in
celebre
Roma
con
dove
varie
e
zjoni
in
Firenze^
;
Giovanni
Argiropiio
un
Temifto
e
in
Bologna
Citt"
altro
Andronico
;
cosi
alcri lumi
e
in
altre
fpargenda
letteratura
nuovi
falle
la
fcienze.
si
Greca
Italiani.
no
filofof"a
a
amabili
non
agi'
Quelli
1
gara
lafciava-
fepolti
loro in
migliori
Italia
;
ma
Autori
,
n" Demoft"ni
foBfrirono^
gli
^
che Omeri
regnaiTero
i Fiatoni
,
foli f"bbene
in
:
compagnia
ecco
dei
me lu-
Tuli)
,
dei
Virgili
,
dei
Livj
ed
nuovo
fparso
villa
full*
amena
letteratura
latina la
ecco
de' migliori
latinit" manc"
e
."
efemplari
nascere
colta,
ei
elegante
N"
all' Italia
in
quedo
per
tempo il
V altro
neceflario
poflente
lettere
,
ajuto
cio"
la la
pieno
sorgiment ri-
delle
munifica
non
zione prote-
de'Frincipiy
mai far
n'
fenza
quale
fi
videro Fra
.
memorabili
progressi
Roma
il
gli
Audj
il
nome
ebbe
l' antica
merit"
di
e
delle
ne
lettere vant"
grande
nel
Augufto
fecolo titolo al
fra
l'Italia
XV.
niuno
pu"
disputar
Alfonso
quello
glorioso
Re molto in punto di
mo magnani-
d'Aragona
dato
di
Napoli
.
Quando
che
,
Italia
avesse
pi"i
di
di
quello
diede
alla
ancora
Spagna
letteratura;
alla
fana"
febbe
debitrice
molto
noflra
9"
zione,
tore
y
da
e
c"i
ncevecie
il
pititnuniGco
letteratura
.
prorec"
promotore
delia Re
ne
,
Italiana.
e
,
Quanto
lettere
,
quello faggio
e
avesse
in
pregio
pruova
H
le
ve*
i letterati
ottenne
"
avere
("cura
dere,
delle colti
che Tue
di gesta
tanti
encomiatori
i
gloriose
di
quanti
"
furono
piti
ingegni
Il
quei
Tirab.
,
tempi
nel
teca
Sig. Ab.
dovuto
elogio
che
,
fa
di
quefto Principe
dei di dove
in
parecchj
i
,
magnifici quali
fan
.
reftimon)
ficura fede
pi"
al
celebri io
Scrittori dico
: e
quanto
faranno
da
me
rapportati Spagnuola
al in
ragionare
della quanto
glande
Alfonso.
poflfo per"
di Lucio
recare
quello luogo
cos"
,
il teftimonio eflfere
Marineo
a
Siculo
vare
per
opportunissimo
Alfonso
non
pruo-
la
gran
,
parte
come
ch'ebbe
in
trova
quef"o
fra
riforgimento
quelli che
Dove
perch" prodotti
si
vengono
il Marineo
dall' Ab.
Tirab. Re di
parla di
quefto
Napoli
ferive
,
Cujus
litterm
auspiciis ,^ "
,
amplissima
mise-" interi-^
statum
^
Uberalitate
latina"
quas
jampridcm
pcnitus
ad
randam
tum
jachiram
pervenerant
,
fecerant fuerunt
"
,
ad
pristinum
in
,
6r meliorem
tio
,
cidtum
restitutas
magnoque
sub
in
,
pn^
tanto
"
veneratione
habitat
,
Floriurunt
omnes
Principe
genere
Vatcs
,
"
,
Rethores
omni
Utterarum
indulgentiasummi
Fr"ncipis
9*
"
""scitati
"
Q}^ ejus
,
quanta
"
ipse
claruit
eloqueneia^
scr"pta
Ecco
lettere
"
orationes
facile
preceso il
dtclarant
(tf)
^
coin"
il Marineo
riftoraeore
delle
di
io
Ispagna
al
attribuisce noftro
che
y
risorgimento
Alfonso. letterati di
nel
e(Te in
fia
Italia
grande
tutti
Non
gi" meraviglia
trovassero
quei
pa*
al
^
tempi
lazzo dir
amorevole
accoglienza^
a
,
di del
il
quefto
Naldo
,
Principe
non
cui
accorrevano
altrimente
e
che
ad
Macedone
,
ad
Augusto
erano
[V\
.
amanti
delle da
belle
lettere
nuovo
onorati
ma
,
ricchiti ar-
queftc
Augusto
i
,
Teo*
\
logi
y
Giureconsulti i
e
,
Medici
,
i venivano
Filosofi
acca"
finalmente da
lui
grandi ingegni
incitati quanto dei
a
le fcienze
fommihiftrava fuftentamento
ma
bifogno
di villa
non
per
giovani
di foftanze.
grande
di ci"
ingegno,
il celebre di
unum
poveri
Silvio
Enea
:
poi Pio
,
dubit" hune
fclamare
Qi//"
nostro
sceculo
pr^ter
favet
ingeniis
mezzo
[e]!
Non alcun'
quefto
a
faggio
rinascere
premura
Sovrano in Italia
far
le
defunte
i
lettere.
quanta
,
raccoglieva
a
pi"
preziosi
non
potendo
lui
farsi
cosa
pi"i grata
quanto
il
pre*
(a) (b) (O
De
rcbu:
Hisp.
fib.
xi.
Vita
Jannoti
ad
Mancti
VoL
.
a.
script,
itr.
ItaL
"
Orat.
Alt
9* fli due
Principi Spagnuoli
in Italia.
e
verfo
la
di
letteratara
ri-^
nafcente
Non
a
concenti
profondere
lor
.,
le
grazie
dero
le ricchezze
pr"
loro
dei
letterati
die*
nuovo
ftimolo
col
poilentissimo
genere
efem*
pb
Il
al
colciyamenco
Abate che
d'
ogni
Sig.
ancora
T"raboschi
il Fadre le
dice
,
pia
ben
sotto
coltivo
lettere
con
[a). Sebardore
quefto Principe
de'
abbia
pia
dotti
suo
maeftri, ed
valore nell'
pubblico
non
^
teftio"onio
del
eloquenza
trovato
so
per"
un
f"
il
Sig.
Abate
Tirabofchi letteratura di ci
etadc
abbia fudi'
teftimonio
a
della
Ferdinando,
ha lafciato
periore quella
^ mir lasse
,
quello
,
che
Pio In
IL
del
vita
Re
Alfonfo.
opera
ogni
( egli fcrive
Peritissimo
"
sua
diede
alle
lettere
arte,
della
in
grammatica
,
ancorch" le storie
,
di
e
.
rado
par^
tutto
ebbe che
onore
tutte
seppe
quello
volmente
sa
ossero
i i
Poeti
gli
Oratori. Niuna
Age^
co*
scioglieva incognita
della
dialettici
intrichi.
gli fu
della
Filosofia. Investig"
.
tutti
e
i secreti dottamente
Teologia
dell
Egli
seppe
gentilmente
di
ragionare
dell*
uomo
essenza
delP
,
Dio,
del del
Ubero
arbitrio
incarnazione
della In vuol
Verbo,
e
del Sacramento
delF
Altare,
Trinit",
rf* altre
difficilissimequestioni.
e
,
rispondere,
accertarsi
T
era
breve
raccolto
[b]
.
Se
poi
(a)
Tom.
6.
part.
i.
Mg,
j^.
e.
"b^
Defcrizione
deli*
"ur"p.
6y
95 Abate
Tiraboschi
qual
foflfe Io
stile
di
uaa
quello
bea
Frencipe lunga
sua
pu"
leggere
e
in Lucio alcune
un
Marineo
lettera,
a
orazioni
cotanto
[a). (ingoiare
Italiane lec"poco
Ora di
tere
,
vifta
di
merito
verfo
le
avrebbe
,
che Italia
quel
e
,
che
il Nebriflenfe
ricevette
dall'
V
il
no me-
che
port"
non
,
in
Ispagna
Italiano per la
Lucio
pagare
ma
,
solamente
avea
badalTe Italia
nazione
per
con
debito
che
ancor
che
la
Spagna
noftra
reflafle
due Tirab.
La
tutto
debitrice
ci
Italiana?
Eppure
debito
il
ben Ab,
ecc.
volte
La
ric"rda
do.
quefto
vette
ecc.
a
Sig.
Spagna
Lucio Ed "
Marineo
Spagna
quanto delle
ce
possibile
che
a
i
in
ooftri
Principi Spagnuoli
non
y
favore
per
Italia
la penna
abbia di
avuta
forza
almen
iftrappar
una
dal*
2*
,
quello
a uno
Storico
volta
Italia
ce
debbe
Spagnuolo
mentre
Italia
con
"
debiiri^
alta
Spagna,
efige Spagnuoli
ci" far"
tanto
rigore
che biamo dobv"glia mera-
che
ci ricordiamo
noi
?
di
ci"
,
air
Italia
Ma
maggior
debito
dopo
abbiamo lettere.
con
^minato
V Italia
quefto
per il
pretefo
che delle
riforgimento
Quanto
ho
detto
intorno
alla
parte
eh'
eb"
Ce) De
rebus
Hiff. Uk
Xh
9^
bero
xnenco
Principi Spagnnoli
in
nel
rtforgfche,
lettere
la
Italia
,
non
pretendo
dottissimi
non
ferva
ofcurare da
canto
gloria
loro
di tanti
ni Italiapoco
a
contribuirono
alla
a
dar
dominante far
barbarie;
che intero
,
voglio
vedere,
mondo
quel
solo di
gtoriofo pu"
essere
del
la
aver
luogo prima
non
dopo
V
sincera
confessione
(lata
e
,
Italia
discepola
g"' Italiani
il preteso
degli
Aracon
nreri
tanto
che
debbono ftranieri
esigere
debito ad
un
rigore
dagli
di essisi to frutsoli
di letteraria
di
comunicare
,
essendo in Italia
crefciuto
"
vero
*per"
co'
(udori
,
benef"ci
influssi
degli ingegni
Italiani,
"11.
1/
merito
tere
i
in
alcuni
Spagnuoii
nel
verso
sacre,
Ut^
Jtalia
dal
secolo
XV.
dissimu^
lato
Sig. Ab.
Tiraboschi.
abebbene
illuminata
fecolo
poflfa
nelle
vantarsi
l'Italia
verfo
d* elTere
la
fiata del i
belle che
lettere
met"
XV.
prima
fpuntaflfero
in
Ifpagna
bei
in
raggi
appreflb
della
non
,
colta cos"
letteratura, per"
pu"
come
vedremo d*
avec
gloriarsi
lume
efla le
rono
in
sacre
quel
fecolo di
diffufo
maggior
con
,
sopra iiluftra-
fcienze
non.
quello
celebri (limati accenner"
trovare
cui
Venuti ed
le
pochi
Italia
,
uomini
e
dalla
Spa" pel
16-^
gna
ro
in
quivi
Io
onorati
/ingoiar quali
mi
Capere.
par
folamente i
alcuni,
titoli ad della Sto-'
ne'
di
pi"
giudi
VL
occupare
diftinto
pollo
nel
tomo
Sig.
dovendo
e
ragionare
loro
de^
ftudj
del
una
XV.
de*
illuft"atori,
Gi"
me
premette
son
gtuftissima
dichiarazione.
dichiarato
pia
se non
volte de'
( egli dice
) che
e
n"nin^ quan^
incid
tendo
to
ragionare
a
pia
cele
tri;
sot
basta
dare
una
giujia
in
non
ideja
dello
staio
eran
cotali
nuova
stuij
pruova
Italia
naen
[a).
della
E fua
per
'dare
una
impareia*
lit",
che fecero
di
gratitudine
pruovare
verfo
quei
(Iranieri,
del loro
quali
i frutti
sia
ingegno
9
profegue
uno
,
lecito
comin^.
di^
dare nascita
da
che
Italia cui colf
fosse gli
Italiano
eccelsi
alt
,
per"
dovettit
gradi
/
6
d' air
onore
,
Italia
fingqilarmente
IL
fece pruovare
G
,
ifmtl
{V\^
Parte
T.t
fa)
Tom.
6.
jvig.
ipj^
(b)
Loc
cit.
Gomincta
ce
poi
adifcorrere V.
fondato in che
del
Sommo
Pontefi*
Aleflfandro
Io
dunque
Ab.
quella
f" in
dichiarazione
det*S"g.
r
pretendo,
alcuni
e
quel
fra sacri
fecolo
i
be ebce"
Italia
Spagnuoli
(limati de*
pia
lebri
coltivatori
dovettero cui coir
profeflbri
gli
Audio fecero air
sua
iludj
,
quali
a
^
eccelsi
gradi
d'
re ono-
pervennero pruovare
e
,
ali'
Italia
dovea
l"ngolarmente
ancora
"
frutti;
eflfer lecito
erudito
Scrittore, il
dare
ad Mi
essi fia
luogo dunque
da
air
uno
nella lecito
Scoria,
il
cominciare
il quale,
queftu
abbench^
d'
onore
supplemento
sion.4ovefle
^
Spagnuolo,
il
Italia
fupremo
gr4do
V.,
cui
fi vide
inalzato
Alel"andro
ftudio
l'onore
dovette
r" pe-
al.
fuo.indefeflb
;
e
delia
Sacra
Porpora
fece del
suo
fingplarmente
sapere
con
pruovare
all' Italia
i frutti
non
maggior
"
copia,
fece di
Aleflfandro
V.
Que/l'
il celebre della
Torquemada;
dell' illuftre
glqria immortale
Ordine
Spai
e
gna,
oroamemo
onore
Domenicano,
del
Sacro
noq
Collegio.
fia afiatto
Cbiuoque
Ecclefiaftica
forailiere
non
,
nella
lta Stonon
di di
un
quel
fecolo dimenticato
potr"
nella
maravigliarsi
de' saeri
vedere
uomo
storia fu
(ludj
il loro
che
,
fenza
contratto
in
Italia
maggior
ornamento.
Leggansi
Q]iemoria
quanti
Scrittori faamio
illuilrau
la
degli
99 uomini fecolo
benemeriti
delle
trovasene
sacre
fetenze
un a
in Italia nel
XV.,
io
se
folo Giovanni
da cui
ga ven-
AltfflTandro V. preferito
TorquePontefice
,
mada,
bench"
del
to
fon
contento
che
quei
(Iraniero
,
nella
Storia
Sig.Ab. Egli
Tirab.y
che
degno
di
occupare
ma
,
parecchie pagine in
dovr"
in contentarsi col
folcanto del
o
,
fuo si
gran
lo
dunque
anni
pretendo
del
che
ben
confideri
o
profonda
fcienza
Torquemada,
ammaeflfare fatiche de* in
ben
i molti
che
imi^ieg" in
econtmue
gl'Italiani,o
difesa della monumenti
,
le fue dotte
o
,
Chiesa che
ad
ben
il
pregio
non
,
letterari
ci ha
lasciato
debba
alcun
egli
ahro
anteporsin"
di
Aleflfandro
in
V.,
capo
sacr^
n"
ad
quanti
La di
vengono
sola
quel
lodati
dal
fama^
della
profonda
giunta
a
queft'iiluftre
moflfe il
Domenicano
a
Mar*^
nei
Papa
chiamarlo
Roma
decorarlo
colla
Sacro
Palazzo.
Ed
il luminofo
3 6.^ anni s'
tro tea-
per dotti
acquift"
fuo
se^
d' lo
uno
de'
pi"
uomini
del
Per
fpazio
di 25.
anni
,
infegn" in
sebben
a
"
Roma
la
Ecclefiafltca Giarifpradenza
G
si vedesse
'
obbligato'fr"quentemeflte
del Tuo
ad
interrompere
i
e
fl
so cor-
magifterOy
di
mencre
Somti^i
Pontefici
dottrina
fidavano
i
alla
lui
prudenza,
Ch"efa. 14$
6.
f"ngolar
"
affari IV.
della
iciel
rinvi"
al
Concili"
e
^di Bafilea
nel d" fuo detto
col breve
anno
"aractere
dj Teologo
in
Fcntificio,
di
i.
dato
dice
r
Roma
il
di
Nov.
del
il
Pontefice,
,
parlando
ac
Torqqemada
tatem, sia
ejus
scienti4m
virtutes^
"
,
prohi^
Ecck-
mihi,
Sedi
Apofiolic"
ptr tale
Romarue
plurin^um
in
fruSfiosas
manifeft"
h^c
in
tempora
fmsse.
sacra
Egli
iianza,
fattosi
che
9
quella
vanco
adu-
ragion
Cardinal
$'
acqurft".jl Pap"ense
.
che
gli
yieh
dato
dal
cio":
,
pr"mas
Pi" li. golare Anchiail
"/uerTAeolqgqs
ed
,
sui
umporis
titolo
a
tencns
(a\
Pio
quanto
pnpjpifico
gli diede
villa
di
mandojio
P^fensor
io lo
fid"
difesa Pio
fece
Torqupmada
teftipionio
Tanta
della li. il
Chiefa,
allora Enea
eflendone
Silvio.
fleflb
con/lamia^
fcrive
in
Gravefon,
Sedis
Apo^
propu^
istolic^, auSqrkatem
Concilio J?.
M.
BafAicnsi defensoris
piavUyUt
Pio
IL
Fidci
,
^lor"ofissimUin nomen
Difripltp
t
promerirus
di
sit
{b).
,.fu
il Tore
il
Concilio dal
Bafilea
a
quemada. Magpnza
ir.
f
invialo
affine
Paipa
i
Roremunda
di
di
;.
diftorre
.'"
Principi
...
Ger-r
'"
'
""
"
"
i^
f")
Gomment.
Hift.
de
rebus
a.
sui^temp.
co|L
$"
lib.
if
(b)
EcQi^
tQn.
dignus [a).Non
della
la
ha
ftimato
per"
il letterato d"
alP
tore Scrit-
letteraria
d* Italia
che
conservarci Italia
memoria
queft'uomo^
pruovare il
nome
f"ngo-
larmente
" frutti
della
fua
profonda
s"
scienza;
di f"
,
Torquemada
non
gerebbe legvillo
in
quella
lo
Storia
a
si
nel
foflfe
obbligato
eh'
Scrittore
per
produrlo
far di
T
egli
trascr"ve
elogio
e
Giovanni
di Mont"nero, dice
cui,
del
npftro
Tor-
quemada
ad iibus
Ambrogio
d!E/o
Camaldolese
scrivendo
Eugenio
IV.
imi3a
propugnacida
insipUnF
conatibus
obje3a
io
trovo
[b).
in
Eppure gnuolo
il
tre
queft* illuftrlssimo
i
,
Spa*
to tut-
gravissimi
ad
occupare
titoli
tre
dritto Il nei
distinti di
e uno
quella
logi Teo-
Sroria.
primo
primi
Concilj
occupar che
d"Firenza;
posto
tra
e.pei"^
i
ci"
dovea
primo
Teologi
Domenicani In fatti
vengono
lodati
fu
dal
Tiraboschi.
non
,
qual
al
di
quei Teologi
uguale
di loro
nome
che la dal-
superiore
bocca della
a
Torquemada?
un
qual glorioso
merito
di
d' f
Papa
Qual
con
il
difensore da
tere met-
fede
di
loro
ci lasci" del de
opere
confronto
dt Ecclesia
quelle
;
Torquemada,
universali
cio":
Siunma De
dove
Ecclesia
~
Ecclesia
Romana^
"ejus
Pontificisprimatu
"a"
Bibliot.
Donin.
6.
tom.
i.
pag.
84""
aij.
(b) Tirab..tom,
part
2*
pag*
De
universalibus
conciliis
-
de
Schismaticis
,
"
Conc.
Haereticis-TraSatus Gentr.
errorcs corura
de
Potestatc
Papae^"
cantra
auclhor"tatt
"
TraSatus
De
"
principale^
Ckristi
perfidi Machometis
Baemos. opere Tutte
Carpare
altre
quelle
,
ed
erudirissie
,
me
di cui delia
ragiona
Niccol"
Domenicana
Antonio
non
gli
sono
Autori
Biblioteca
a
Aimace
sufficienti
fra ad i
dare
luogo
che AleC
queflo
"nsignei
la
Spagnuolo
lia
ti
;
mentre
Teologi
ottenerlo
illuftrarono
Icaceir
V.
gli badano
sentenze,
un
comentarj
hanno
sopra vista la
il Maestro
delle luce V.
; e
che
mai
lo
pubblica
della B.
Tcattarelf
della E
Concezione
che
dir"
al
poi degli
altri
e
Teologi
dei
che
hannp
tolto
il
pofto
Torquemada,
di loro "
quali ragiona il
chiara
S"g.
Ab. 11
perch" primo
e
rimafia pia
Favorini che
opera
fama
:
\a)
e
"
"
Agoftino
fama " un* di E
;
e
Agoftiniano
di
qual
la
ci " rimafta
flo que-
Teologo
minata
mente
teologica
,
che
efe-
nel
Bafilea
,
venne
folennela
condannata.
dovr" reftar
efler
chiara
famji
bre tene-
di
queflo
la
teologo
di
frattanto che in
nelle
fama
quel
Geologo,
come
quel
della
Cou-
cilio
fu
pure
venerato
difenfore chiara
fed^P
di
Cos" briello
dovr"
rimaner di
la fama
G^
Garofolo,
Gu"lielmo
Becchi
,
d' Alcjf*-
"a)
Ivi
IW
*"/"
to4 fandro
eternarono
Oliva
y
d' altri
Teologi
nell*
i
^
quali
non
la
;
e
certamente
opere
dimenticata
?
pubblicate
per
dar
luogo
ad del
essi
far"
la chiarissima
memoria
Torquemada
non
Quando
te
per"
a\resse
(limato
a
il
Sig.
Aba*
l'iraboschi levar
fama per
il
pofto
quei Teologi
;
di chia* al-
ra
d^rlo^
fra
al
Torquemada
knen
collocarlo
a
i sacri
spositori, senza
fama.
vi i chi
non
nessun
Italiano it
di chiara
Fra
gli
spo^ di
zitori
( dice
Sig.
.
Abate
) non Seppur
siditgno
vuole
,
special ricordanza
io
si
che
faccia
di di
meniione
un
di
a
quel
e^li
. .
Gia^.
diede di d il
Marchesini poco
autore
libro
cui
f"licr
titolo
nio
Marnniotre3us
.
Ovver
autore
queir Ant"^
un
Rampegolo
" .
Genovese
opera
in*
non*
titolata.
dimeno da
Repertorium
non
Biblicum
^ "
Opera
e
,
aversi cui
in
gran
pregio
annoverata
pei
da
non
piolti
Clemente
yenga
errori
di
"
gi"
y'
VIIL
proibiti
ci" in dal
finch"
corretta
Sig. Abate;
il
si
vuole
bens" del
lafciato
pace
Mamma* del
con
treSus
Marchesini
^
ricordi
i
il merito facr"
quemada Toropere
nello
illuftrare
di
libri
degne
^
certamente
fpecial
di
ricordanza
.
forse
Don
"
tale
opera
quell'
super
erudito
toto
Spagnuolo
Psaker"m
intitolata "x/^05mo
brcvis
"") ToiL
".
pirt.
!"
pig.
a3S*
"Jedfcaca
Pio
IL
?' Se
non
,
qoeil* opera
("rebbe XV.
omnium nel
non
fosse
degna
ta nove
di ricordanza
voice nel
ftaca Non S. i
riftampainferiore
fecolo
altra
intitolata
Expoiitio
Pauli
come
tpU
re pu-
stolarum altra
ftampata fopra
in Basilea
1495";
tutti i
vangelicol
titolo:
Qtuestiones
Meritava
super
dunque
ilo
men
Cardinale cosi
ne
il
primo
po-
fra
uno
gli spositori ;
degno
che
non
farebbe
(lato al-
di
special ricordanza.
deUa
di
a
P nel capo
era
Ecde. giurisprudenza
s"afttca
degno
chiamato
il
Torquemada
ni an-
impiegati
canonico
con
io
Roma
nel
magiftero
non
del
dritto
a
plauso univerfale
fei
badano di
gli dar? il
luogo
Non decreto
fra i celebri
canonitli eruditi
badano di
grossi
volumi
5 55.9
578*
? Anche
nel
nofiro
fecolo que-
si crede
degno
e
di
ricordanza special
la chiara
Jureconsulto;
ecclesiafl"ca
dopo
lucespar-i
credette
r fopr2f
giurisprudenza^ non
il
Monsignor
re
risflampa*
a
in
Roma
coordinatum Non
la pensa
Joannt
Cardinali
Turrecremata.
cosi
Il
II
"
(aJJLoc.
"it.
io6 h
mata
Sig. Abate
degna
iiluftre
ci
Tiraboschi,
della
perci"
rfion
ba
d"
"i^
que*
me co,
ricordanza
"o
Giurisperico i
ordine
seguitando
pare
egli
che fa
assicura,V
del
Pancirolo,
^li
sia
sfuggito
Torquemada^di
Scrittore: ordine
3.,
cui
revole ono-
menzione il
al
in
maniera
che fino
al
Sig.
capo
senza
Abate
fegue
del libro il
del il
Pancirolo
36
dopo
37.
quale
salta
tutto
38.
del
un
toccare
capo
occupato Se
elogio
del
Torquemada.
verso
ci"
parzialit"
Italia
,
i noftri
ne
letterati
essa
sia
giudice.
che
"
quello
il solo
Spagnuolo,
altri i
,
sfuggi
in
al
alla
vifta del
Sig. Abate;
letterati
ne
furono
quel
loro
secolo
quali
onori
dovettero
a
indefesso
^
gli
eccelsi
cui
vennero, per-
air
singolarmente
Enea uomini scrive:
ne
fecero
pruovare
i frutti. Il
celebre
IL,
dove ad
ragiona
de*
V
grandi
dalla
Cardia
Spagna
nalium
itone
illuftrar
Italia,
fuissc Wspanos
obscurum. S.
commenda*
non
est
Alphonsum
ad vincala
S,
Eu-
stachii
nales
ta
Joannem
Basileac
in
Petri
Cardia
ipsi
concilio
ea rerum
vidimus
,
quorum
circum-
morum
gravitas
,
agendari4m
se
speBio fuit
,
omnem
ad
synodum
si fa
trahertnt
un
{a). Ora
il
Sig.
Abate
Tiraboschi
do-
j"i
Il
"
(a) Lib.
4"
GOffl,
ia
Uh.
Pant"
de
4iA.
"
"ft.Alpl%
107
vere
di
in
ricordarci
i nomi
d*
alcuni
Cardinali
^
quali
quella
ma
grande
non
assamblea si
fecero vedono
luminosa
nominaci dei
,
perci"
n"
,
Carriglio
altro si ci dice
Giov, Silvio
Cervantes
che
^
quali
comparsa il
voto
Enea
che
,
fecero
Ce
luminosa
portavano
dietro di
di
tutto
il Concilio.
Il vien
merito
quelli
dal
degni
Ciaconio
ce
Principi
;
della
non
Chiesa posso
raccomandato
io
per"
ragionare
lungamen"
di
tutti
"
Prosegue
spania
tonium
Enea
Silvio
Hodie
quoque
S.
tns
HU
Cardinales
habet, Joannem
"
alterum
Sixti^Aru"
S^ An*
Jllerdcrsem,
Joannem
geli. Prioribus
quasi
duobus
Thcologicas sapientim
illustratur putat molto
;
syderibus
scientia
Romanus
sccundum
tertiunt
juris
credere
(a)
.
Bisogna
quei
non
pero due
non
siano
luminosi
;
pianeti
" riuscito
mentre
y
scienza
Teologica
al
giacch"
gli
schi
scoprirli
altro ebbe
Sig.
Abate di d'
Tirabo-
per
fcuoprire
Italia il
qual
nuov^
coitellazione del
MammotnSus
Il Giov. del
eoo
Marchesini.
il
Primo
,
cio"
di
S.
Sifto
^
"
Torquemada.
fuo
Il
abbiam farci
detto
singoiar
merito detto
bada abbia
conofcere
eh'
quanta
ragione
Pio
11.
egli
(a)
pxi.
ck.
io8
recaco
xna
avea
gran
a
lume
la
fcienze
in
Ro"
anzi
cucca
Chiesa,
giuftamen^
Ancori della
"ce
il cicolo
che
gii danno
,
gli erodici
cio". Eccksiac
Bibiioceca
Domenicana
lunun
universac
splendidiss"mum
\J
aler"
[a). Teologo
Ma"orcbino
il Cardinalb
uomo
Eminencissimo' Cerdano
chiamaco
,
lodaco
da
Pio
IL
" di
Arcililersciu
vefcovo dense*
ve
Sentasi
di
qaefto grand'
"
,
il Ciaconio: sui
PfUlosophorum
maximus
in
Theologorum
hatitus
;
omnium
ut
a
temporis
non
est
adto
sed
Pio
IL
Magisur
vocantur
Theologia
,
Princeps
quanco
ino
Theoiogorum pefo
(A).Tucci sanno
di
di
sia il ceflimon"o
che
canto onore
quel
f"piencissilec-
Puncefice Ora
rec"
all' Icaliana
ceratura.
fira ranci
,
celebri
Teologi
,
ti quanlio Conci-
egli
di
ne
singolarmence
il cicolo di
net
Firenza,
noAro
come
Principe
non
,
de'Teodovr"
ri-*
iogi
al
Cerdano la
pucarsi
pi"
sicura
delta
?
fetenza
non
singolare
vremo
quefto
,
gran che
Cardinale
"
do*
lamencarci
uno
quel merico,
a
che de'
bada
logi Teo-
ad
Spagnuolo
Italia
,
ad
inalzarlo
a
Principe
in
non
badi
dargli luogo
d'
fra
i Teologi
nella
ftoria
letteraria
a
Altro
teftimonio
favor
(a)
Cb)
Biblior. De
Dominic.
toni.
i.
4"ag. tom
8jS"
\
vit" VofkXiL
"Qu4
fio
Nicolaus
rum sacrct
V.
sili
pki/osophia
itadiis
,
"
Arcano*
eie-anice lec-
theologicB cognitioni
honor"hus
nessuno
ex
omnibus
t
,
gerat
dilexit
amplissimis
,
donavi
"
[a)
.
la
facci
fra
cacti dai
qaelli
ceraci
che
vengono
come
,
annoveraci
per
Sig.
ftinfiaci
Abace
e
,
Tiraboschi
muTieraci
monio Niccoi" aii*^ folo lui da
efeoipio
,
de'
ri-
quei
Pontefice
come
pa"
vantar
un
ceflidiede
lico sa-
iliuftre ad
cotanto
queilo
;
ciie
appena
Antonio
Cerdano Sede
,
poich" primo
aler"
Apofloiica
creo
nei
Cardinale
,
fenz*
che
9
quella
Io
non
dell'eminente posso
scienza
cua cospidue
virtii
.
persuadermi
,
che
teftimon]
da due
s"
onorevoli
dati
queflio Spagnuolo
ed
non
,
.
ottimi debbano
conjo-
fcicori
sere
es-^
valevoli
assicurargli diilinto
dei
sacri
luogo
fra
gli
nel
uomini iecolo
In
piti benemeriti
XV.
terzo
(ludj
in Italia
luogo.
vien
c"llotaco Cardinale
da
Enea SJ
in
vio Sil-
Giovanni
uomo,
Carvajal
non
di
Angelo,
Roma*
che
riconofceva
f"iperiore
L4
^
sella
giurisprudenza
fcienza
,
Ecclesiaftica.
delia della vita
e
sua
iar singo-
la
fantit"
a
le continuace Ghiefa
^
gloriose
re^rouno
fatiche
de*
pr"
Cattolica
e
16
pia celebri^
veneraci
Cardinali
CO
Toxn.
%.
de
vk.
Tttnt
"Qtil;
XII
di
quel
fecolo
"
Ughelll
lo dice
Vir
doSr"na
,
"
insignis, magni
oppugnator
a
consiliip
Oferrimus roinci" ia
semper
(a).
far
Co-
que(t'
Spagnaolo
nelle
lumino-cariche d*
comparfa
della Citt".
Roma
Rota
cospicue
e
uditore
Sacra
Ben di
poi di
Governatore
IV.
;
della
rari viollo
ve
consapevole
fcienza di
e
Eugenio
del
de' ia*
preg}
virtii
Carvajal
diede
Basilea, dove
nel diritto di onorarlo
tali pruoche il
del
Canonico"
della Tacra
Papa
pora.
credette
giudo
Por-^
D'allora
come
in
poi
dritto
fu
quello
della
gran Romana
Cardinale Chiesa.
che
no("
il
braccio
vi
a
Appena
fidassero
fu lui
alT"re
i
d'importanza,
Pontefici..
a
lo
21.
Romani
Fino
legazioni
V.,
appoggiarono
Califto
lui
Eugenio
IL,
ab
e
IV.,
Paolo
col" NicIL
IIL,
,
Pio
illi
sunt
Opera
duo
come
legationum
quce
Ecclesia
viginti inventa;
lib.
7.
fuerunt
j
sahtaria
il Cardinal Frutto fra di
a
semper nel
fcrive
commentar].
Papiense
di
de'
fuoi furono
e
quefte
legazioni
pstce
alcuni molti
Principi di Germania^
eretici
la
conversione provocato
dpUa
Boemia*
dall'
"re" alla
Qaivi
siarca
pubblica
si
difputa
R"chezzana^
pret^ent"
intrepidp
(0
In
^idcUt. ad
CiOacofli
112
tenzone
in
e
,
presenza
della
corte
,
"
primati
dall' Coeleo
del
info*
fiegno
lente
magno
riporto
Di3a
.
glorioso
die
trionfo il
eres"a
( fcrive
Cardinalis
)
mcmo^
in
Regni
conventu
,
insigni
tam
ria, ardenti
tavit
,
animo
ut
,
sacra
dogmata
egregie expli*
deseruerint
defendit
[a]
Serie*
Singolari
cori di
sono
coi
il
quali gli
di
quei
tempi
efakano Io
.
merito
quello
col pr""
chiarissimo
durre
parte
Cardinale
mi
contenter" da
dell'elogio
detto
'
fattogli
Giacomo Senten.
Picolomini
tia
Cardinale del
Paptense
)
Carvajal
.
plencs
reli^
gionis
rem
ac
majestatis
;
Prudenter
videbat;
diserte
explicabat
nihil
"
abiindabat
oratio
; ;
omnes
,
exemplis
Divina
quop^
Tarn
iam dicendo
fucati
animi
habebat
6f vultiis
"
nemo
modestia
assequtbatur
"
poierat praeter Vere
"
^uod
^^
mirahamur
ex
ipsum dignus
prestare quem
omnibus
nostra
"etas
priscis
acquei
nascentis
Sede-a
aiof Patribus
ma
non
inj"r"a
di
-
(b)
.
Batta
uomo
fom-
comendaz"one cbe
,
quefto grand*
Cardinale
il
fape*
volle,
re
il la
celebre di lui
Bessarione
eternare
memoria
,
inalzandogli
di S. Marcello si
fico magni;
fepotcro
nella
una
Chiesa
onorevole
nel
quale
un
oltre
ad
inscrizione
legge
latino
Epigramma
,
i cui
primi
versi
fono
lib.
j.
Pontificum
Senatus
splendor
,
jacet
hic
^
sacrique
Namque
Hunc
animo Batis
Fetnis^
,
pectore
Cassar
sed
erat.
gcnuit
tenetque
:
rapuit
Roma,
Corpora
N"
velai
humus
^
spiri fus
tre
astra
colie"
gi"
,
quelli
fecolo altri
foli
Cardinali
t
Spagnuoli
facri
XV.
ancora
illuftrarono
mi
io
(ludj
campo
una
in
Iralia,
a
darebbera
di
ampio
fare della fecolo
ragionare
^
f"
pretendessi
giufta ftoria,
letteratura
.
non
gi"
Sin dal
un
faggio principio
Casanova da Martino
dorico di
noftra
il
quel
menicano Do-
Barcellonese
fu
Giovanni
a
Roma Palazzo
V.,
di
e
fatto
maeftro in
Vescavo
,
Bosa
Cerdegna,
creato
poi
d' EIna
in febben
Catalogna,
prevenuto
Cardinale V.
,
Martino
non
pot"
pubblicarlo
fafto
efegu"
Eugenio
IV.
Sommo
Cardinale
Impieg"
valore nelle
come
quefto
facre
ne
difesa
della
le col
Sede,
dedicate
Tractatus
fan
teflimonio
;
fue
tolo t"-
ad
de
Eugenio
Pot"
state
IV.
la
prima
supra
Pap"
contra
Conci--
lium
.
L'
altra
Tractatm
mezzo
Schismaticos
Basileenses
.
In Firenza
quelle
gloriose
da dove
imprese
fu
mor"
in
nel
1436.,
poi
Parte
IL
T.".
.
YI4
trasportato
Domenicani
Fra col" V.
il
suo
caclavere
Barcellona
accolti
,
alla
Chiesa
de^FF
di
{a)
ed
"
i letterati
onorati
da
Moles
Nic*
de nella V.
merita
degno
pofto
Giovanni di
Margarid Catalogna
fu (limato
;
"
famiglia
di Camera
Girona di Niccol"
quefto
Giovan
Fontefice
Moles
protettore ad
una
degli
eruditi
giacch"
profonda
delle Vitto*
cosmo^
cognizione
belle rello
degli ftudj
facri un"
lettere.
Theplogia
^
,
{ feri ve
humar"taiis
Jur"sprudentiac
studiis exculms
un
"
,
graphia
Sisto IV.
[b]
Fatto
.
da
pubblic"
Mori
.
elegante
dove
,
libro
optimo
Chiesa
fuo fe^
in
JPr"ncipe
di
S.
io
Napoli
V S.
orto
,
Spirito
Joan.
.
si
legge
Moles
ifcrizione
R. E.
polcro
Iberia
ac
C.
Gerundae do3rina
,
illustri
genere
eloquentia
pietate
Altro
insigni
celebre
Valenza
"c.
Cardinale (limato
^
diede
come
Roma
il
di
modello
e
di
della
Chiesa
per
la I due si
dottrina Romani
fantit"^
fici Ponte-
fu
Fietro
IL
9
Ferrici
.
Faolo
Sisto
IV.
prevalsero
di
questo
grand'
"
uomo
nei
V
Chiesa
"
singolare
della
elogio
:
di
ut
lui
si
legge
nel
cbioflro
minerva
Quem
singulare
aeta^
Oldoino Old
*
hist.
Pont.
"
Card"
Topu
Ji4dit. ad
Ciacoot
tis
mot
,
tnttgritatis
,
justiticB
,
doclr"nat
,
reli*
gionis
,
""
virtutum
omnium
omnes
exemplar
,
PrincU
Patrem
pes
fi' nationes
,
Christiana"
,
"
Patronum
duo
prtpcipuc
IV.
in
clarissimi
rese
Ponti
fices
"
na^
Paulus
v"cula
IL
"
Sixtus
ribendo,
suam
Petri
regenda
"
dexteram
appellare
dignabantur
A
complemento
nei vedere
a
della
gloria
fecolo Sede fcienza XV.
di
lecceraria
non c" man-
di
Spagna
il
facri
ftudj
del
alla
innalzato
Pietro
e
,
unq
Spagnuolo
caa
cui,
la
fingolar
la
la
cospi"-
fantit" Non
aprirono
altri
furono
ftrada
i mezzi
ai
Romano
con
,
Soglio.
cui di tali alla
fuprema
onore
dignit"
immortale
Chiesa citt" La
Alfonso di fua
Borgia
chia*
^
Valenza
eminente
con
,
maro
poi
Calisto
fcienza
la
nella rec"
lo
giurisprudenza
grande
fece
ecclesiaftica
ali*
qual^
fplendore
come
universic"
uno
di
Lerida^
celebri
k"
riguardare
del fuo
de'
a
pia
giurisperiti
Pio
fecolo
"
come
,
dis$e
dritto At^
II,
,
eccellentissimo
nella
scienza
[a)
.
del
fra
fonso
core,
tutti
quelli
Aragona
(limatore
presso
del
suo
tempo
di
11
grande
cono$ckr
d'
e
Re
Napoli
del
se
merito
come
,;
volle
averlo
di
confvUoie'
al Concilia H
2.
nei
pi"
gravi
Si"s".
loviolio
poi
di
Basilea,
Il
"
""
"
'
"''"'
"
IH
II
(a)
Destiii.
dell' Eurog"
ca"
ih
jj6
dove difesa
mcnte
si
fece
conoscere
il A
"
suo
valore dovette
le
zelo
in
della
Chiesa
lui
si
tutto
(ingolarreliquie
del
il vedere
fpente
colla
del
lungo
Munoz
ed
fcisma,
fommissioiie di
dell*
di
Antipapa Quefti
.
fuccessore
altri
Pietro,
Luna
alla
importanti
per i
fervizj recati
Chiesa sino
lo
condussero
pi"
cospicui
gradi
all'
Apoftolica
Non di Calisto
"
Sede
"
piceiola
r in
pruova
del
diftinto
al
merito Sommo
efTere
competenza in
(lato
Pontificato
U et"
Bessarione. del
premo su-
avanzata,
cui
prese
redini
governo
a
della
tutto
Chiesa frutto
non men
diede
luogo
raccogliere
promettevano Chiesa
,
quel
tutti
che in
giuftamente vantaggio
coltiva^
si
della tori
che
e
delle
lettere
,
i cui di
ftim"
,
protesse
full'
esempio
le
Niccol"
d'
un
V.
timo ot-
Egli
nondimeno Pontefice
9
ademp"
come
tutte
parti
Pio
lo
vi
chiama
IL
Cali^ existianni
stum
tlL
quem
pr"
nominis
optimum
"namiis"c.[a)
Pontificato
y
.Yim lasciando Di
.
di
vivere
eterna
dopo
memoria
tre
di
di
:
zelo
,
di
fantit" O
! si
lui tibi
vere
disse
Jano
Vitali
Calixte
,
vita
erat
hnginqim
Roma
fidsset^
,
Qrbis
Se io
futura
caput
pretendessi
dar
luogo
fragrilluftri Spat-
in
Pontf
ii8
pio
che che
di
il
moderazione fingolaf
fuo
dice
,
che
a
si
rallegra
ci"
,
affunco
non
obblighi
dire
di
quei
tempi
.
infelicissimi
Ma io
dicono
che
,
anche
cucco
dico
que-
merito
VI.
poc^va
il di
Sig.
Abate
far ci
menzione
racconca
quei cecnpi
d' Andrea
la
Fulvio fabbrica
voleva
ci"
,
che
dovetce di
Roma.
i
Che,
f"
poi
,
dicono che
poceva
;
crafcrivere Nonnulli
disse
Victorello aBi
in
tartareo
furore
prm^
Alexandrum
virtutihus qucercntts
termissis
,
quasi
muscae
cadavera
Ai/,
manat
imhtcillitatis
lapsus
, ,
" "
fortasse quosdam
non
veros
retulerunt
,
amplificavcrunt
.
forsitan
confixenint [b)
Poceva cici
rito
aggiungere
,
che facco
non
non
fono
e
,
i foli
ere-
quelli
,
che
lo
han
avuco
cos"
poca
che
parce
lo
fpineir
nazionale che
ha hanno
esagerare debolezze
facto
non
pochi
dimentichi
,
cattolici
di che
,
le
di
che
quel
si deve
Pontefice
alla
quel
p" occu-
rispetto
;
Suprema
a
Sede
mocivo
a
giuftissimo
feppellirlc nell
; n"n
'obblio
non
replicarle ftuchevolmente
di
fapendo
fenza
rin-
l"^
mai
parlare
quel
buono,
eh* ebbe
,
oc.
cit.
Addit.
ad
Chiae,
119
facciargli limale.
Conftancino,
fotte
il
filanto
mentre
Noti
la
pensava poter
cos"
il
graa
bramava
le
imperiale
debolezze
npn
lunque
mo
femplice
sacerdote,
che
Supre"
Pontefice. Fin
qui i
9
abbiam
oltre
ragionato
eflfere (lati in
d'alcuni de'
Spacelebri
gnuoli
illuftratori
air cui
quali
de'
pia
,
(ludj
Italia
dovettero
onote
at
indefesso
pervennero cui
gli
eccelsi
ne
gi^adi d'
vide
poi
quel
fecolo
^
il
merito febben
,
(ingoiare
essa
non
deft"
T ammirazione
deli* alle
Italia
gli
per
,
abbia
altro
non
innalzati furono
fupreme
N" io
dignit"
ragioner"
colla fecca
posso
di
cui
degni.
i
di tutti
per
annojare
di tanti
leg*
gitoli
eiuMnerazione
Scrittori.
par"*
Non
te
per"
non
accennare
qualche
dd
merito
a
letterario
d'
un
lUutlre
del
Spagnuolo
mondo
tero. in-
flimato
ragione qual
del Uomo
come
merav"glia
Alfonso
Parlo Abtilense
grande
Tostado
per la
Vescovo
ceUhmmo
lo
uoi"io
santit"^
Il solo ad
me no-
dotir"na^
di
re
dice
il Belarmino
{a)
bastava Secolo Sacfi "
questo memoria
prodigioso
Spagna
di tiitti
eterna-
la
della
la
nel
XV
,
ad
oscurare
fama
quei
cui
Scrittori
Italiani
,
che
come
upmiiii 4i
il nobil
rimasta della
pia
storia
chlura
fama
^
sono
soggetto
Jettefatia
d* Italia.
.
H4
(a)
De
Script, EccL
I20
Sentasi
come
di lai
:
ragiona
il
nostro
tissimo Eleganhomine^
Matamoros
tx
infinita
haec
ad
num
muliitudine
f
guantam
mtas
mo
cifra
controversiam laudem
Alfonsi
;
Epi^
quant ALualium
fiopi
Abiucnfis
vivere ncque
ex
ajpiravit
fi
alio
fuofiiecido gustinum
,
contigijfet ;
Sindoni
illis
ruqae
Hipponae
nec
Hieronymum
Ecclesiae
quempiam
mine
Proceribus
antiquis qui
^
invideremus
....
Dignus
cum
,
fortajfe Ifidoro
p"
fi
quatuor
ma
Ecclefiae quinto
a
doSores
"
,
Tho^
de
decertaret
vero
^
(j).
non
/
un
dir il
dee et" di
rigu^rrdarsi
foli
zx.
come
prodigio
ammirare ed
che
^
neU'
anni nelle
si sia
fatto greca
il Tostado
peritissimo
nella
l"ngue
tematica, ma-
ebrea;
storia
eruditissimo
filosofia^
civile ed
"
giurisprudenza
y
ec-
clesiaftica
,
verfatiffimo
in
tutte
le
scritture intimi
del
saclre^ fecreci
simile veri-
profondamente teologia
che
9
inftruito
,
nei
pia
i
della
Non breve
oltrepassa
spazio
affari
,
limiti 40.
anni
nel
di
di
vita
impiegata
tempo
in
graviffimi
di
,
abbia
di
,
egli
trovato
di
vi
legere
vuole di volesse
a
ftudiare
al
meditare
tanto,
quanto
lasciar
mondo
a
quel
toso porten,
numero
volumi
^
che
solo ? Ex
leggerli
re pa-
che
vi
pi"
lunga
vita
ejus operi"
(a)
De
Acad.
"
doft.
hisp.
Tir"
"2l
ius
sunt
scrive
il Calmet
zy
v"lumina
ad
hucsupcr^
quamvis
Ne
fu
plura
la fola
deper"erint
(a).
in
^
Spagna
il Teaao
cui
fece
comparsa
to
s"
luminosa
a
quello
dellare
di
illuftrissimo
1* ammirazione
lettera^
venne
ancora
delia
e
Italia,
ne un
dove
nella
Cicca
numero
Pisa di
pubblic"
cesi
soilen* che
,
prodigioso
celebre
cologiche
Alcune
lo
esse
resero
in al
cucci
quei
regni.
di il nel
non
piacquero
crovandosi in
al
docciamo
con
Torquemada,
quale
144V
Siena
una
Eugenio
censura
IV.
coner"
present"
Toftado.
Papa
non
grave
il
Quello
;
e
si
sbigocc" alla
ad
visca
di
si
bravo umili"
r
avversario
una
presencandosi
difesa* guerra
avea
Eugenio
ed ammir"
gli
doccissima letteraria
Italia
quella
ai
y
campioni
Spagnuoli
lecceraria In
quali
non
pari la
sua
Repubblica.
facci
y
mencre
in lealt"
non
vi
era
fra
gli
,
spositori
vide solo
chi
fosse dalla
il
;
ma
degno
Spagna
di
un
fpecial
uomo,
ricordanza che
non
comparir
merit"
secolo
primo
che
luogo
ancora
fra
nel
gii spositori
nostro
di
quel
secolo di
re eterna-
luminat il-
lo
y
ha
(limato
colla
degno
Italia
la le
co.
di lui memoria
lui voluminose
magnifica
illullrate
edizione dall'
del* erudii di
di
opere Bovosi
P.
Raynerio
Canonico
Regolare
(a)
Bibliot.
Sac.
112
S. L'
r
con
Salvatore
I
pubblicate
nella
aveva
in
Venezia
nel
1729.
erudito altissima
illuftratore (lima
,
prefazione
del
"x
manifefta
che
nollro
Toscado,
quello
tenebr"s
(ingoiare elogio.
nostri
in
vetujlioribus, quos
nullus
,
lucem
revocarunt
Au^ sit
thor
cimi
^omni
eximio
sublata
controversia^
,
extitit
^
qui
singulari
,
acptopc
Divino
Tosta--
"do
nostro
comparandus.
dee
Non
dissimularsi
,
che d'
:
lo
stile del
To;
ma
ilado
ci"
y
" incolto
,
privo
ogni
eleganza potius
,
come
dice
vitio
il Calmet
Saeculi
quam Tele-
ingeniiy
ganza
e
est
(a) Per
altro
alla
se
nello
uguale
noti
,
profonda
cer*
vada
erudizione inferiore
sarebbe della
tamente
pia
Padri
Ghie*
sa.
Antiquis
Patribus
coaequandus
(scrive
eidem
il dottissimo
Mariana)
che
fiili elegantia
forse
con
defecijfet [b) E
eleganza
i i
f scriffero Italiani di
de^ di di loro
maggior
"
teologi
dice
,
Tutti
Teologi
o
,
il
Tirab.,
finora
U
Usa^
,
parlato
opere
rono
,
quelli
almeno
cui
ci
rimangono
dottrina
bench" nondimeno
e
uomini
nei
profonda
libri
di
quello
che
stile
i"*.
colto
privo
a
d'ogni tempi
ornamento
proprio
era
fiato fino
quei
di
tutti
Teologi [e]-
(a)
Log. Hift.
cit.
"")
(e)
Hisp.
6.
lib.
x.
21.
li.
aa/.
Tom,
part
pag.
Ma dato
dira
al
il
S"g. Ab.
Tirab.
sua
di'
egli
non
ha
luogo
Toftado
nella
ftoria
non
letteraria,
fece lun"
perciocch"
ga dimora fra
non ve ne
quello
in
celebre Sia
letceracp
cosi
;
Italia.
nondimeno
che giac-
gli spositori
fu neflfuno
fare
Italiani
,
com*
egli
confeffa,
degno
occupare
come
,
di
special ricordanza,
i
poteva
nostro
almeno celebre
pofli
fece
in
vacanti
al si pas-
spositore
storia.
altri
antica
so
per"
il
per
qual
d'
un
ragione
altro
abbia
egli Spagiorni
eia
merito
teologo
tutti i
gnuoio,
delia
essa
il
quale
consacr"
quasi teologici
comparsa.
fua fece
vita
agli ftud)
in
Italia,
luminosissima
Quest'
celebre
,
"
Ga^
briele
cano
.
Cassafages
del secolo
e
Barcelonese
Domeniin
gente re-
XV."
profeffore
in detta
di
teologia p"i
Inquisitore
srudj pi"
nella
Citt",
di
un
x^inerva
a
Ora^
gio eloia
tra
oportuno
fare
quello
Sig. Ab.
illuftre
teologo,
della
quello
insorta
cui "
il PP.
ragiona
e
queftione
Domenicani,
del sangue
sopra
razione l'ado-
di
giorni delia
sua
morte?
a
Questa
molli del lor
queftione, Teologi
sapere
egli
dice,
di
porse
lumi^
occasione
fwse
Italiani
dare che
pruove
[a)
Io
dico
porse
"
.
"
"
'"
"
(a)
Tom*
".
part,
x.
pag.
223.
1^4
occasione
5o
di dare
che
,
luminosa
pruova
il
nostro
del vanraggio-
pofto
i
occupava
Barcelooese,
fra
pia
celebri
Teologi
Pio II.
d'
Icalia. in
meno
Il Poocefice si
craccasse
volle, che
Non
sua
presenza
i Domenicani,
la decca
queflione.
che
teatro
Francescani
i
mandarono
quel
gnilo au-
pi"
bravi di
campioni.
dice
,
Il
Sig^
Abate
soli
Tirab.
ne
per
amore
brevit" mi
che
ma
due
nominer" dovendone
y
(a). Non
nominar
il
oppongo;
due
soli
,
perch"
vien da
fa
es"
mai lui il
ser
non
nominato
Gabriele parte
Spagnuolo
,
il
quale
ad
prescelto dalla
il
dei
Domenicani
della
primo
; e
principale
fu
tenzone
sodenitore
a
loro
e
,
fentenza
sostenere
in fatti
il
primo
in
cominciare di Pio
la colebre voleva
presenza soli
,
II ?
non
nominare due
,
dire vengono
perch" primo
de* due due
fra
quei
da
che IL
come
in
luogo
titi par-
Pio
capitani
a cercarne
andar
li quel-
che
entrarono
poi
come
come
ausiliari P
Sentasi nitori di
parla Pio
primi
:
softeInter
quefta
,
teologica
dice
,
controversia
Prcsdicatores partts
Minores uterquc
egli
pra"cip"iat
sunt
disputandi
; inter
Gabrieli Francisco
Catalano
attr"butce
Saonensi
aterque
Philosophus^ [b]
.
(a) (b)
Log.
cit.
.
.
CoBtfneBt.
lib, tu
ii6
dere^
un
se
quella disputa
Spagnuolo
,
minor
occasioTie
celebre
dare Come
ai
Teologi
lor
Icaiiani
di
luminose
pruove
fapere.
del
valore
;
Pioli,
fu
ceftimooio
ne*
lo
facri
ftud) di
Sisto nella
quel
IV.
e
dotto Innocenzo
e
,
Barcellonese
cos"
^rono
merito
Vili.,
nella facra de
del
(ingoiar
teologia
eloquenza
Sama-ellaj^
di
per
deiPUluftre
^n^ment^
Rodrigo
del
Fernandez di
Qqllegio
XV.
S. Qemente
avere
B%j"
logna
anni
con
nel
fecolp
Dopo
la
alcuni morale
insegnata \n
fama
di di
Bologna
maeflro i
filosofia in
eminente
contro
quella fcienza,
della
pieno
"^nsacr" ^Ue
con
zelo
tutto
nemici
Chiesa
il fuo ed
^
ingegno
e^Mrai^a;
che
i^i i"cri
ftui}"
lingue
tanta
greca
neUa
quali riusc"
pareva
eccellenza
^
ci^^h^una
feri ve
d"
lui
idioma
nativo,
cqnle
Rodrigo
CarQ
uomo
(^}.La
facra eloquenza
tutts^
di
quello
in
dottissin^o
del
unV
li fnerit"
la
cui
ftinia
Roma recit"
pQnt^fic^
orazione
pas^
Sisrcr IV.
nella
D0 la
pr^^nza
iijel 1477.
^iom
;
mysterio
fu di
QfucU
,
^
in
Chr"sn
qyale
T
onore
(lampara
recitarne
Roma: davanti
di
cos"
pure
ebbe
altra
opere
il
Vili.
verso
,
Le
e
queftq
tu
in
cQ^n^
prosa
vengono
i
riferite da
lari onori
Nii^ol"
con
,
Antonio
,
pure
fingo*^
cui
Re
Cattolici
rimunerarono
'
\:'.''' .""
*\
"'
'
'
'
'""
^^
CiO Lib.
ixt
deir
Anti("itt di
Sivisliit
"7
di
lui
merito che
,
{a)
Ne
"
men
obbligata
illuftre
un
"
la
Spagna
poich"
eresse una
l' Italia
quefto
ottenne
letterato;
in
Siviglia
celebre
dove
canonicato^
di
gio colle-
universit"
di del Gesii
col
titolo il
di
Santa dal
Maria
nome
quale
vien
mente volgardetto il
fondatore
.
Collegio
Ecco
di
un
Maestro breve
Rodrigo
faggio
nel
e
,
d' alcuni
de'
celebri
f
Spagnuoli^
facri Aoria
Squali
Italia
di
XV.
potevan al
illuftrarono
nobilitare
fludj in
letteraria
la
quel
illuftrt
Italiani
.
I titoli
delta ai de^
;
cospicui,
fede
,
di
Difensori
di
Principi
de'
Teologi
^
d'uguali
dritto
primi
PP.
della
Chiesa^
di
,
di
braccio
Romani
Pontefici
onori ftudio
,
meraviglia
Italia del
del
mondo
gli eccelsi
indffesso
cui
e
in
nero pervenlor
coir pere
vare
,
i frutti
fa-
che
,
all'Italia
ad essi
f"ngolarmente
un
fecero
pruo^ di
danno i
diritto
tra
incontraftabile scrittori
occupare
'
primi
podi
XV.
gli
Ecclesia*
"tici
del
fec9lo
{")
H.
*"
^
Oli
II
II
""
I.
"
Ji^
(a)
Bibl. Se
kisp.
nov.
tom.
non
x.
pag.
2x4^
(*)
ta
quede
delia
notizie Stona
fossero
de'
ftate teatri
ignote
non
,
ali* eradi"t
avrebbe
Autore
critica
rinfacciata fino che al
un un
poco
Ea so
opportunamente
alla
Spagna 257).
si
ignorati*
Non fa
,
degli
non
ecclesiaftici ammirare
,
1473
(pag.
p""*
censore
Autore erudito
,che
della
cattiva
logica
d'
Spagnuolo
pretenda
contro
che
sia buona
la logica
con
cui
egli argomenta
if
"xt
""
Se
Antonio sapere
UT.
prese
Nebrissense
con
,
dagli
in
Italiani
quel
cui
fece
le
risorgere
Ispagna
lettere.
JSoti
senza
giuda
premesse
ragione
alcune
nei
due di
paragrafi
r
ho
notizie del
Italiana
letteratura
Secolo
gi"
ai di
Principi Spagnuoli
scienze
,
promotori
illuftri d'
di
ogni
genere, beoeme-
gi"
a'
tanti
letterati
neir
ftudj prima
intrare
esame
di
Sig.
Nasarre.
:
Ecco
Per Arabi
j
T
guerre
argomento
che la
del
Sig.
ekbe cos" tra
Dott.
Napoli
quasi
m
Signorelli
secoli
le
Sp"gna
divenne 14.7^.
per
8.
cogli
P che
,
ignt"Tanza
anche
;
ereditaria
quella
Penisola
nel
Sacerdoti
del
pochi
Xyi.
a
intendevano
non
il latino
lo
danque
N"arro
Io
.
sul
principio agP
secolo
pot"
Spagnuolo volgari
;
inregnare
non
Italiani
seri-" detto
tutta
vere
commedie
pretendo
beasi
j
difendere che
il
del
Sig.
Nasarre
pretendo
di XV.
,
suppofta
e
,
quella
del
ereditaria
nel del
barbarie secolo
otto
secoli
ignoranza
sul
a
latino
poteva in Non
upo
Spagnuolo
d' forse
principio
fare lare
,
secolo
XVI.
essere
grado
" del
insegnare
commedie che ad
avesse
in
onta
lingua
di
la
volgare.
pi"
singo"
nel
su
queir
ignoranza
sul
colo
non
XVi pochi
a]
Spagna
che
principio
XVI"
in lati*
uomini de'
scrivevano
elegantemente
;
t
no
pari
pi"
coiti
luliani
che
oltre
la
lingua
-tig
.
"
" "
,
ei",
per
che
il
dovette
l"
noftra
Nazione
io
alfa-lcalia
detto
risorgimento
fi veda
,
delle che
il
l"ttere
secolo;
acciocch"
gli
'
Sf agnuoli
di
rono anticipapoco
,
agli
che da
loro
Italiani
pagamento
e
,
qu"l
ricevettero
che
cosi
eftinsero
teso quel-predal
viertClor Entriamo
che
,
rinfacciato
Sig.
que-
gi"
V -al
disaminare Italia
contro
vanta
la
NazioneSpagi""cda
colta del
letteratura
intorno
irisorgtmenta d"llae
nel
secolo
\
"
XV.
sul
principio
Seculp
Parte
XVI.
,.
IL
'
T*
i"
,
li
.
^
'
I
-
:
,
^.
li
"" "
-1
.S"M
I
"
-1
"
...
r.
,'i
, , .
""
latina
re
^apevatior
si
la.
greca, in
T'
ebraidaf^
la
'
caldaica
:
cppii^
onta'
tali
trovfirono ereditaria
nella
di.'ci"
secoli,
ad,
di
quella
barbarie
pu" saggi",
secoli
vedere
queft*
to
Autore
prinia
"qu"fto
otto'
cju"n^
gli
u^'
quei
"arbar"
e
,
illuminassero coltissimi
quei
nanissimi
ranza
ItafiiaM:' Quanto
nel
poi
all^'igtio^
degli
il
Ecclesiaftici
-
poggia
dridense
versale
noftr"
e
Ai"tott
"P.
"i "tMimboio
non
dei
Mariana-,
pensa,
ma
fu
essa
cotanto
uni^' i
j"T
com'
"gli
$"i!"f'in alciina
ih
Provincia
reftiftertf
dottissimi F
me
ccclesiaftici Italia
ne sono
Cfie
qtI"lWote
pru"va
in
;
illuftrare
li che
sicura
ed
oltre
4ueV
da
vengono
quefto
di"
".
,
quanti^aN*
j
tri
fecero
luminosa di Firenza!
CoVk"Ij
Coftanza
dP
Basilea, pi"
della
Sapeva
Giov.
oertan^"nte
"tualcha
c"satfE*^
lingua
il
de
latina nel
PoleinaF di
A^chidiacono'^
Basilea il
,.
Barcelona tr"
trova
quale
"vUi. nella
Concilio
peror"
discorso Oltre
.
pe"^
sf Ha^ ch"
giorni
cleY"c"tunt
del grepai
cui
ftampato
L"bb"
la
gua
latioji., sapeva
Ni^ol^
Saguntino
. .
quello quei
di voler.actiibuire che
in
all' Italia
la
di
sapere^ che
acquillarpnp
efla dimorarono
alcuni
per
Spagnuoli
che.ceippo.
bambfelfc
rudimeaci li"ni. Tali
^
quaU.
canti
JEssi
da
vengono
dipioci,, qpme
a
venuti delle
Spagna
sq"co
imparare
la sferza
primi
Ica-
scienze
degl'
rappresentati molti
secolo
celebri sin-
Spagnuoli
XVI-
furono
fb
mandato interprete
da
Eugenio
neUe
come
IV.
al
di
:
Firenza i greci
irne co-
dispute
dice
fra
dove
,
si
rese
famoso cap.
Pio di
descrizione
deU*
se
:p^ropa
S4.
Quanti
pi"
di
potrei Spagna?
^c^erame
...
io^
la Scrivessi
storia
ktterari^,
il
,
?Qtey^
rimettere
.Dottor
,Signorelli,
che
"
in
una
Provincie
si
qii^l"
non
m
Milana., di,.
vide
ignoranza, ktte^ato.
secolo
ne
Sj^fiQ^ t^arbari)ma
n"bile ^t"'
dopo
di
la met"
XVI,
parla
de*
Trento. S.
Septa
Carlp
come
Mi/ane^e.peil^.W
V." ""-^''^ che jBcctC"siailici) " la fort^ n"
,
foiromeo
U tP loro
^^^
fnsda
curati
della
; ed
"gno*
rm ,;
ne
'ranZ(f(degli
molti
ofiitne
^j^ey^tto f"anf^
della turati.
mn
sacramentale riservate
era
pmfessione
in
alcune oltre
,
censure
parti
che i di
ignor0nza
\non
passata mai
tanp
sirconifftttavano confessione
^
credendo
eglino
essere
obligati alS^
.
perche
clero
y
confettavano
.che
.
gli
vi
"jkri
u"
"
del
appena
chi
sapesse vit.
leggere
di S.
ovvero
intendere lib.
la
2.
lingua
cap.
z. e
divisano
%. ap.
Cari.
Borrom. il Dott.
Faccia
Bel
il.con"dmto
Signorelli
di
di questo
italiano
2565.
con
quello
Spagna
nd
uffl^
Isolar i)cnamento
jDieutedi
calia.
dell'
lUaftrr
V
Cotb?gro
di mai
di
tinca
S. CleT I-
,Bo]ogna.,e
pio
ammirazione Come
cotanto
Ma,
Immortala!
un;
ebbero
que*^
gli Sp^gnuoti
cbo
ire
ingegno
e
prodigioso
,.
v.^nti"i
.0
^aor^pci
anni
,
barbari
dalla
in
Spagna,
Italia divenraad
in
quattro
di
dimoi;^
e
,
spno
.maeftri
degl'..I"c"^l^i
in
,
superiori
f"cUe
e(G
io
eleganza
,
erudizione
,
.e
profonde
scienze?
. ,
-,
.
In
.venne
fatti,
a.
se
Gisrnesia
SepuLveda
affatto
neir
anno
Bologna
9Qn
5
i
digiiia"
dee
dello.
ftudio
le del-
lingue,
gi"
di
nel
i
riputaisi.un
roiraco"o
,
ch^ grad^"
la
r.folTe Jn
qp/)Cro
pubblicare
latina
uno
tra-;^
dua^j^e
dall*. italiano
greco
^Ic/ipo
Italia., "nconip
de'pii}
famosi diremo
ojiaeftri di
?
.
iq
cozi^
a^trov^e
prese
Se
immortale
la
Agoilino
^ei
o
dagl'
come
Italiani mai
.fua
sin*
gelare; .5C"en2;a
diritto,
7. anni
,
ne
apqui^
ia
ftp^tanw/ixi,6..
di
che
fcs^e gj"
^el
ne
iliaco
pftbbjicar^
1^
a
,sue
emendazioni prodotte
Andrea
conturbavi
Cr^zianop
aveano
i^era
superiore
quante
gj^
Itali^iH?,Q{/a
qua patet
,
libello
(dice
Scoto
f
,
) I//z/ftW%
nofpe^qi^e
nomigisjama
cunix"mflipqstcritqtc^da"qvLavit.[a)f,:^
Il fatto (i "
^
che
tali
Spagnuoli
Iz
vennero
9)
13^
:
Ipsc
esili jam^nosti)
ime
^uo
Tartesss
juyen(u^^
Ad
dtcus.
* ,
antiquum^ ^a\1
spirai
^
f
assetai
ci ha
tur.
Magnifico
to
ie"iimomo
,
che
lafciain
delle
letterarie alla in
fatiche
l'
deLNebrissense
far d'
guerra
barbarie-^
una
Italiano
scritta
con
Pietro in
verso
Martire
al
Anguiera
sa
lettera clTa
Nebrf* ci
nel
7489.
la
In
egli
eh*
,
poetica
villa
;
e
dipinge
da
barbarie
egli
fmanie
gire fugche
Spagna piena
difTe
multos
di
furore
efla
gli
parlando
yariosque
simid
del
mctus
Nebr"sa"
JPost
,
durosque
,
laborcs^
nec
Meque,
Me
.
mcosquc has
vicit, stravitquc;
terr"s
ultra
sinit
penitus
habitare
potentes.
Desertos
igitur Lybiae
,
Zonceque
"
vasta
furentis
Bocchi
Sactosos
,
montes
,
migri
aequora
Pulsa
peto. "
meno
Non in sima
contro
elegante
Martire
.
la
lettera
del
una
Nebrisa bellis*
rifpofta a
defcrizione
la
Pietro
dove
,
fa lui
della
guerra
da
intrapresa
barbarie.
Eccone
qui
Ast
un
saggio.
vires
et
,
ego
QiiaUscumque
(
Nam
rumor
meas
contraxi
protinus
mihi
nomina
te
tulerat
magni adpartes
Petti
belli
Martiris)
Communis
absentem
volui
a
arcessere
sed
;
Gallia
magna
remotus
tenebat ab
oris
Te Non
procul
poteras
Patria
etsi
,
nostrisque
,
cuperes
succurrerc
amico.
138
opere del
e
,
Hebriss"tise
scrittura
,
(l"
""i ttoih
,
Ca
c"i
,
ie"^
logia
come
fia di Giovro
giurifprudenza
:
poich"
cursu
fcrive
a
il
firipsit ingenti
omnes
ersus
gramaticcs
"
qua:
sdcms
prcsceptis
littcras
fere
liberalcs
multa
^
discipIinaSf
yolumina^
tanto
pervagarus
e
ext"nt
[a);
opere
fermandoci
le
fol-
fopra
quelle
V
amena
con
quali
dalle
egli
bre tene-
fece
e
riforgere
dallo
?
letteratura in
,
fquallore
cui
era
fin
allora
gia^
che
ciuta
non
dovremo
certamente
confessare, raggj^
al
dovette
le
agl'Italiani quei
fepolt"
lettere
,
che
fparse
fuo
fopra
ma
perfpicace
critica
,
ingegno
,
efquisito gufto
,
fina
feria
chi anti-
meditazione scrittori
fopra
;
le
migliori
e
opere che
,
degli
lo
pregj
non
fatiche
tero rendettiflora^
fuperiore
tori delle A
uguale
possa
vantar
ai
primi
lettere
V Italia
far
ci"
pi"
chiaramente idea
avesse
fentiamo
della
dal
noftro
Antonio,
Italiatia formasse di di
quale
letteratura
dizio
quei tempi
,
qual
giu-^
deir
egli
"
quei
primi
fua
maeftrf (iorla
Italia
Nella di
prefazi"ne
ed*
i
alla
dello
cos"
gefta
Ferdinando
Isabella
de
parla
ItaUs litteras
:
ai
Cattolici
Principi
Natio
P"ssumus
dicere
,
^uandocumque
Qmnia
hmc Ora
io
nobis domando
dabit
,
corrumpet.
f"
il Ne-
(a)
In
elog"
.brissense
che
prese
avea
poi
comunic" poteva
,
mar
afpirar
delte
al
glorioso
aver
titolo in
di
riftoratore
fcienze
la
,
coli'
portata
Ispagna quella
il
letteratura
quale
lui
?
anzi
j^
che
e
riftorare
buoa
gufto d'ogni
in
rate
era
da ftudio
creduta Se
pubblicata corrutrice
trovati le
avfeiss"
il Nebriss"nse
Italia
maeftri
,
degni
da
cui
imparare
ai noftri
rifto"
,
fcienze la cui
,
ddvea
proporre
Principi Ispagna
di efler"
fotte le
protezione
la
rinafcevano
come
e
,
in
lettere
Nazione
Italiana
benemerita^
della
Repubblica
letteraria
degna
che
da
;
corrutrice
delle n"
fra
lettere prese
fegno
"
eh'
egli
non
trov",
dall' Italia
fapere che
In fatti
non
fparse poi
f" vede
nel
gli Spagnuoli.
un
Nebrissense
da
cieco
seguace
a
,
dei
cui
precetti promulgati
V Italia fra il
ni quegl' Italia-
dovette Fu
risorgimento della
Perotto
:
latinit"
.
celebre
quefti Niccol"
dover del
detto
non
il
rinomata
Cornucopia seguire le
fuo
ma
credette del
il Nebrissense nel
pe-
date
lavoro
celebre
censurato
dizionario
cui
introduzione titolo di
vien
dal
to
Nebrissa
dal
il faftoso al
suo
Cornucopia
Nella
dz*
Siponnno
~^^
dt^|MnQ.
introduzione
egli parta
Uora
bi^^^^k
ft"ma
i d^^
pul
gfi^iiosp ff"p
decco
il
che
racconta
Francesco
della Tuo
Sansua
"hez
Srocensei
t"^Ua
aver
prefazione
dire da
J^inerva"
che
malato
Hieni^aya
e
Piqe
^Ij
^
inceso;
dre, paara-
il Nebrissense
chiamato lasciare
sovvente
si
la-
imperfetto quefti
ex
nario, dizio-
ripeteva
;.:,
E"poriarc
:
aiiquis Barhato^^
ftjma
a
nostr"s
ossibus sequare
Qui face
Ecco
ferroque
avesse
Perottos dei
quale
Perotto
Nebrissense
la
celebre
meno
cui
intimava della
,;
.guerra
non
,
che conobbe
la
agli
altri bene
^maeftri
il
incolta
a
latinit"" debbe
la-
Ciq
cai
Spagna
dal latina universit"
perfezione Quello
dedicatoria
Salamanca Nebrissense
risorgimento
ma^ftro
della
sua
intrapreso
della
Nebrissa.
nella
l"ngua
all'
come
Minerva
entra
di del
dice,
a
ch'egli
la ille
delegato
da
tane
compir
quod
grand*
non
ra ope-
lui
cominciata: nubi
la
Itaque forsitan
guerra fa
a
potuit delega^
fece
perfieere^
E
pcrficiendum
il
viti
al
perci"
,
che Lorenzo
Nebrissense Valla
.
Perotto Sentasi
egli
come
parla quello
di
elegante
,
Spagnuoda
bar^
lo lui
colla
universit"
e
Salamanca m"dte
:
chiamata
Cam
inclita,
piissima
orbem
pefiis
///
,
bari ei pene
nota
totani
occupaverit apud
exteros
Jota
hoc
.
inureris
,
"
innocens
accufaris;
yerae.
gm/iuUampoj/imusA^ademiam
reperire ^ubi
pUrae^ae
taihikiith'fnd"gatrix grammatica
en"m
esi
dottatati
Qaot"squisque
jui dety h
hoso
grammatices
"
euni
'
Tra"cept"f-^
"a"-'
Sa"rentiufri'
veneretut^
Vallam,
"x"seukturf
sequut"s' non
lice hit
'Rine
coriieS"^'
tanictB'^
ifua/es'fuije op"rteat
turiidoquc
iiuic-t"nicr
5
rivul"s,
qui'
.
tx
fonte
malo
defl"xer"unt
facile
mederi
N"nc
tu
"JBH-*
5/ "
ter
poteris
,
catkedns
ub"
hHs'La"ireritio
deturbat"-i Miner"
ilio die
,
am\^it"
"ffeitur yp'atiarispro
Queftaf
"ra
puer"s
aveano
expl""aHi^^'
j
idea
noftn'iiiae'2
delfa na italia-
"n
del
valofe
e
dei'
\
vorran
primi
nftorarori
lecceratura
a
obbligarci
pre^.
ebrif"ss"ra dall'
"h"
i' noftri
illumit"atorr
^
fero
Jcalia
cjuei prit"iiraggi
cbte dt"^cKe
spaler"
aMti
soprala
spuntare
spargevano
torto
come
ri"ftra ""tt"rarari^P^
'Anfei f"
l^p#a
"
'le
latine
'
leifcere
i|ueHa Spagnuoli
luce-'cM
1q
opere
di
quefti
luce^
^part
cKe
le
eccl"ssalta qU"ll"
Italiana/
annoverata
"^
S"-
qaefta
mia/'pfopc^ziotoe
;
verr"'
ttii
he
'tea
-,
'
fecondo
il
mro
sol?co
,
'dcf
"
F^"fentiAo
g"- Italialni
d"tta
quartino
i
d"
qtiei
UorOM""flA^l
e
latinit"/
sino
e
,
quali
abbiano
conservata
a'
giorni
noftri
la quelil
fama
che
ottennero
t'uttora
conservano
Nebrissense^
Quali
no
il
i
Vives,
il
Brocense,
Alvarez. occiTpao
,
sona
maeftri
pi" lllrriati';"
chp
tutte'^f"
cJt"ft^s"uqle '4i'!!r|^^
rfJ9ftrf
^fr;
del
Brpcense,
e
della.saa
Minerva
:
disse
xl-pi^
m^ruit Pater
.
ro seve-
cricico
communis
gramacico
quo
libello
omnium
Au^
lUteratorum
o
"
,
ci"
che
della
:
Grao^acica
nihil
il
Lagqmars"ai
latinius
,
fierk
cQiJ^innius pojje
vidctdr
nemmen
nihil
,
nihil
elegant"us,
che
^
[b)
ia
maniera d'
che
qi)a$i c^ede
porey^
dal io
secolo
Aaguftq
sperarsi
opera
quel
^
gemere
che vuol
pia jcbe
Qiao
pregevole?
si
ipecc^
Qual
ia
tpaoo
"
i|
primo
libro
la del-
giovenca
il
celebra;
V^nx^en:^'
.
Gratin^.?
inh
uti^
^oa
altro
chq
quello
del
Vives:.
Pr^ffendu^
^atque^
D^l
merica
^el
Nqhr^nse
.
.b4^aqi^fuikCo,abbiap[:d^cco
gigflftiesca;la
ili g^e
Ci"
jM"i^a chia^piao
lie
pting^a proppsizio^
^1p
sofFrana
gP
Itfali^iii
: che
i critici
^i^nip(i^;dimeqcici^cf
no
i.paaefiri
Icaliani^
chiami^
gli Spagnuoli
;
primi
il
,
riftoiracori^idejlji lingua
:
lati n^
cw^q
sq?" ve
J^lor^fto
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nf suM
q/^
nmi"a^
( cip"
d^ljla Spagna
guq
) ^r/V^A
ad
oni
Uf^wxrlti^ {d)
it
4^j^tprtismmtqres:
fframimtkwa.
"n
'
.
^ ,
r-
"
n-. de
).
"
""
.""
(a) ^(b)
Sciop.
O*"^*
in pw"
consult.
Sch.
It"L
" sclu*
stud.
rat.
gramniat.
(fy
Libi
4*
IO"
"45
". IV.
Se
dagt Italiani
sulla
nascente
il lume
che sparsera
Ictt^ratur^^
uir
esemplo
formaronsi continuarono
del
Nebrissensc
,
nella
scuola"
i
^
4i lui
tofto
con
quali
ra
guer^ f"-
frener".
di e barb^ciej, Fra
trionfarono
liceioence/
gli
altri cjeritano
( Nu-
) decto
il
Finciano^
Vincenzo
in
Gravina,
fra
" riflorarori
,
delle lettere
ne
singulos
lit^
attingatn,
teranun
tenebris
,,
er"puerunt hi cdeherrimi
Nebricensis sciLcet
,
restitutores Ludovicus
,
P/Vx-
cianus
Vives
,
simus
,
ac
in
^
dicendo
Oliyario sebben
$ua
dimenasse gran
m)ndimjeno
colla
parte
sua
della
erud"-
vipa in Francia
^
(a) J)%
Convers.
M litten.
F.
CabrieL
Rqiiaenus"
"
zione iilorofia
movere
cosi
e
nelle
belle
l"ttere/
giov"
9
come
anche
poco
nella apruo-
matematica nascenti
se
non
le
lettere
in'
Ispagria.'Ve"iamp
dall' Italia
le
dunque
,
almen
quelli
;
portarono
con
quella
antiche
luce tenebre
di
letteratura
cui
dissiparono
diro^ezza/"d'
ornamento
ignoranza. singolare
della della che
,
Luigi
Patria
Vives
e
,
sua
Valenza
fu
f
glorrl
gen)
,
hAmortale
gna Spa-
uno
di la
quei
memoria
singolari
di,
un
.
badano
a4
mente
etertiare
secolo*
DiiHcil^ del
secolo
un
potr"opporre
V^
a
Itan",
sul
principio
Xyi.
italiano
Nel
*qu"""bcelebre
uguale,
ti
nop
Sp"gniiolo
clhe
di
merito tempo
superiore.
Italiana
il
no-
i.519.
ietfei"atnra
', "ssjsndoi.gioyan"
'
cli''"5/at"ni
t"xQ Yives,
apua
JSst
noi
Vives
'V"leniini^ :
in
nohdiwi
opinar
x6i.
annurrilsed
supra
nulla
philo"
(afa
^
yu"gus
ef\Lditas
in
"i^ie eti"mHn
ut
,
diceria
hoc
sczcul" committere
scrihen""ique
\ix
atium
quem
"urh^liQc
[a).
L'
-,
indole
sa^^gib\ion
mi
glogare'lartgamenre
letteratura-, ad annoverarlo dir"
cl"-'^qu"ft* er"e'
d"' Voltante
d"'"ui
fra i
che
baili
lettere
pit"^enetoeriri delle
(a)
Tom.
3.
Episi/
14^ Quefte
puerUis
citado i
,
SODO
il libro celebrati
"
,
de
institutionc
stuiii
""r,
dialoghi
da
tutti, cio"
de
rationt
lingua
il al libro
latinat de
tre
libri
di^
scendi^
da le voli suoi in
lui opere
a
componcnda
di Valenza.
schqla
Ma
mandato
tutte
magiftraco
del Vives dalla
sopra
furono barbarie
sommamente
gipvele
purgar libri de
tutte
scienze,
opera
ar-
IO.
disciplinis. "
divisa
de
quella
tre
parti ;
in
nella
prima
e
9
tratta
corruptis
de
tibus
generale
,
poi
in
particolare
rethorica
, ,
cor*
rupta
grammatica
naturae
,
dialeSica
philo"
,
sophia
civili
\
philosophia
seconda
de de
morum
jurc
nella
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trad^ndis
disciplinisi
liella
artibus
"
Ognun
ra
vede genere
e
quanto
necessaria
le scienze
un
Ope-;
infette fecoli
di
queft"
errori
per
rozzezza
di
tan^
precedenti
e
di barbarie
,
quale
erudizione
di
tutte
critica vi volesse
scienze. N" fornito cui
i
trattare
degnamente
poteva al
le
cilmente fadi
trovarsi
nostro
altro
letterato
a
,
lai
pregi
pari del
Vives letteraria
e
,
primi
il
Repubblica
giudizio Sc^ligero:
cedevano critica.
pofto
detto
nel
nella
Egli
erudi'^
dallo dal
Vir
opprime
(a)^
Causaubono
vir
doSissimus
(b)
da
(a) 00
Animad. In
ad
Euseb.
Cron*
n,
"fi"^^
Exercit.
iaxoxt,
Barthio
lo
so
Vir
che
non
Insignis judicil
,
"
eruditionis
[a].
da
cucci dei
vien
egualmence
11 noftro che
ta approvacricico
,
quefta Opera
erudito
nimio Cano Io
Vives.
ed
ille di'' sto que-
riprende
sibi
dicendo
dum
,
plus
interdum
indulget
corruptas
non sa
scipUnas
peccato
persequitur
" E che
comune
[b]:
ma
chi
che
alla forse
non
maggior
rien
parte
degli
dello libri
critici
scesso
incolpaco
i
difecco
saranno
il
Canof
sempre
nondimeno
una
suoi
de
Locis
delie che
^
pi"
ad
pregiace
onca
opere.
sua
Pu"
concencarst
il Vives il Cano
:
la del-
severit"
In
confessi
de
Dixie
i/le multa
qui-'
v^-
dem
re
,
libris
corruptis
discipUnis
multa
praeclare
breve badare di
essere
[e).
Saggio
a
Quefto
Vives
del
conoscere
merito
d" quanto
Luigi
egli
pu"
fia
farci
annoverato
degno
fra
piia benemecome
delle
magno
leccere
,
giacche pellere
corruptores
scrive
animo artium
barhariem
,
tx"gitare
eruditionis lem
nec
ineptos
sensum
emendare
^
"
,
Hativam
scientiarum
indo*
ref"itutre
minori
magna
do3rinae
,
"
judicj laude^
felicitate
forse la
conatus
ej" [d).
debitrice
all' Italia
"
sar"
Spagna
di
(a)
tonis.
In
comment.
ad
lib.
2,
Phiiipidos
Gi"lL
BriC*
0""
W
De Ibi.
locis
lib.
X.
("0 Tom.
4,
part.
z,
libi
x.
e;
f4^
quefto ch'egli
cielo
suo
eroe
della
letteratura
sotto
Non
il
sap"amo, privilegiato
i
d"moraffe Italia
;
giammai
sebben
Ma
d'
d'
girati abbia
almeno
principali
sul
regni
modello
loro
Europa.
si sar" ed
avr"
formato succhiato
degl' Italiani
,
dai Sentasi
libri
il buon
gusto del
della noftro
letteratura?
qual
^usto
sia il della
giudizio
latinit"
ejf
Vives
sul
incorno
al
degl'
Italia
Italiani
litteras
principio
ab
del
ho^
15^8.
mine
Egli dice:
non
accepi
amico
modo
,
sed diios
eum
" nonnihii
annos
propinquo,
nihil
qui
ceronem
me
hortatur
ut
totos
nifi Ciin
,
legam
,
"
acmuler
infintentiis
ut
,
yerbis
,
in
figuris ;
ita
futunim LongoUum
me
"
quo
forum
alios
risi
permuhos
,
"
In
puerilitatem ingenia
velut
ij"am
furor
che di
imitationis
quae
muL
quidam
duncJUe
gr
Italiani
verofimile
il
prendesse
guito
latinit"
biaf"mato
lui
qual
rid"cola
fanciullaggine.
Nunez fu
Ferdinando
nio jii
me
^
di
altres"
Guzman
uno
detto
Nonuom"-
Pinc"ano
a CUI
egli
la
dei
grandi
di
dovette
ricevete
Spagna
la nofba
buona
parte
quel
lu-
che
letteratura
solo allievo la
sul
primo
Nebris-
suo
risorgimento.
baftava ad
Quefto
del
sense
itnmortalare
con
gloria
del di
Mae-
ilro. Esso
che
r educ"
qupi precetti
un
coltujj-a
di
formarono
nel
Finci"no
giufto modello
(a) Tp"
i*
"f i""
Erasjnt
ep,
^^;
'49
tetmacL
La
brama
di cokivare
vieppi"
il
il Tuo
lice fe-
ingegno
Italia.
no
gli fece
intraprendere
le scuole del
viaggio
d*
Ivi
frequent"
e
greco
Giovia*
ma
Peloponese,
conobbe
,
di di
Filippo
grec"
due
e
,
Beroaldo;
e
in
breve
che
latino
ne
va sapedice
V
tanto,
quanto
Antonio ritori"oflTene
quei
) (a) ,
in
Maellii
cosi
(come abbandonata
Niccolo
Italia
y
Ispagna. quegli
la ftrada onori
e
Ivi ai
non
curando
della i suoi
Corte,
nobi*
;
sacr" con-
quali
.
gli aprivano
natali
,
lissimi
i lettere
,
iji suo
al le
suo
Angolare
ingegno
delle
suoi
giorni
risorgimento
scuole
belle
gre"
nobilitando
e
delle
lingua
molto
ha
latina
che-
col
magiftero
Abate
pi"
eflere
.
pretende
le
Tiraboschi
scuole dal
nobilitate Blando.
romane
cavaliere
greca
men"
La
fama
Pinciano
esso
pervenuta
al Cardinal della
a
disponeva
lo
,
V edizione indusse
bia Bibse
Poliglotta gli
in altri
chiamarlo
fra
letterati lavoro.
chedoveano In
fatti
impiegarsi
versione fu lavoro latina
quel
70.
la
dei
legge
in
detta Alvaro
Bibbia Gomez
del
Pinciano
Ottenne
scrive
{b).
la
poi
greca
il noflro
Ferdinando
di
Catedra
da
,
di
lingua
nell' univerlit"
Alcala
do*
"j
ra5 "b)
Bibliot. De
nov.
pap. C
291.
xtb.
gefi.
Xljqsu
ve
pass"
quella
e
di
Salamanca.
e
,
Ivi
insegn"
le natura-
le
lingue
di
con
latina Plinio
spieg"
di
la storia
con
infigne
suoi le
maeftro
maraviglioso
a
de'
discepoli. Quanto
lettere
,
lui
dovessero
Ispagna
ne
fan
sicura
sotto
pruova
ia
sua
gli
uomini
grandi
fra il
che altri
si formarono
disciplina;
di
gli
furono
Francesco
cele* di
bri
Leone
Caftro,
Cardinal
Bobadilla,
e
Criftoforo
Stella,
e
,
Girolamo Giovanni
onore
" due
fratelli
pero allo
Francesca che fa
maggior
tempo
al in
"
elTendo Nebrissense
desso abbia
,
Maessro
ottenuta
che in
non
quasi
maniera
al in
oscur" che
gloria
creduto
di
a
quel
lui
grand' superio"
uomo;
re
,
che lettere
Lucio
preteso in eh' la
riftoratore
concetto
delle lo
Ispagna.
,
qual
aveffe
il Marineo
secondo
egli
scrive
allo
flesso
tenuta
Pinciano
,
raccontandogli
lui
alia
conversazione
col
di
Padre
multa
Inter
praniendum
ultro
( egli
lo^
ir"
scrive
) practer
sumus
,
quae
viris
,
citroqiu
tunc erant
quuti
postremo
nominatim
,
de
qui
Hispania
nem
do3is
In
gradatimque
ego
te
senno-
habuimus.
quo
cum
catttros
omnes
eruditione
destus
,
praestare "
dixissem
,
ille
ut
est
virmo^
prudens exceptis
) assentiri
Siculo
,
nequaquam
Poeta
voluit^
scilicet
,
nisi
duobus
6"
auLia
jintonio
Grammatico
cui
ego
respondens
j
MI
itineraria
,
dixi, filium
tuum
non
bene
cognoscis;
ptr^ Sicu^
aut
"i
cognoscis
"
ejus
,
qaidem
enlm
erudUion^m
tantum
belle dis"imuIas
Tuus
filius
Jum^
genere
"
Antomum
praestat
,
doSrina,
tuum
"
omnL
seientiae
aitate
'guanto
filium
;
Siculus
,
"
quanto
Ele^
Antotdus
praecedunt
sunt
yel
potius
,
majores gigante^
phaAtes
^
pigmaeis
,
muribus
hirundimbus
aquilae
tnen
delfinis
,
balenat
[a). Non
ci ha di h"c
^uni
singolare
il
si "
elogio^
di
Pihciano
Marcino
me
lasciato
gran
il
giurecon^
Navarro;
illius
in
eru*
"zpikueca (egli
dice
d"tto
ad
) authoritas
totius
ditissinU
,
"
primis
"
,
Europae
au*
graccis
Nonnii
latinis de
profanis
versatissinU
Gujman
il di
alla
ragion
si lamenta
dimenticato che
cane'
come onore
il
nome
quefto
critico^
;
tre men-
fece dice
,
noftra
Nazione
egli
est
,
si
eam
acuminis
,
"
tr"bues
judicii
; si
ali^
qua
laus
huic
reS"
Non
fidei
p
6*
minus
modestiae
,
magis.
alium
ego
vidi
,
qui
istam
adfeclate hoc
egerie
,
"'
qui
criticam sine
,
magis
puritercoluerit
Se
sine
ambitione al
fuco
del
(cjw
se*
dunque
aveva
la
Spagna
se
principio
di
colo
XVI.
da
uomini
quefto iingo*
K4
"
"
(") Epift.
(b)
lib.
XV.
de
CofiBitient.
Hor.
C/^nic
19^
(OEteft.
Ifli^ra.
'5/
lar
merico
l"ccefarlo
,
"
eotn"
m"i
pu" Italia
dersi pretenchi
luce
,
che
a
dovesse
mendicare
i
dall'
nisse ve-
portarle
d
primi
raggj
al
di
quella
che
detto
e
ivi
comincia
!
splendere
riflettere
,
principio
nella
di
secolo
Bada di
sommo
che
lUuftrazione ciano
Pomponio
Mela^
sopra
Pinbaro Barin
pott"
altro
vantaggio
celebri confessa
dei
lo
r"ftoratori Isaco
delle
Italia.
Cosi
Vossio
solus
,
ex
his
qui
castigationes
Pincianus.
ortus
in hunc iste
tamen
edidere
nobis
ptvfuit
suos
Vir
guantumvis
litteris
,
nobili quam
,
apud
loco
,
plus
natalibus
debet.
Crassiora
sunt
illa vir
menda
quae
,
JSmiolaus
'Barharus^"
Non d' ia rio
fu
ipse
al
alias
in"ignis
inferiore
lettere
su"tulit
[a\
fama nelOlivalo cielui
Nebrissense nelle
nella
come
,
erudizione
filosofia
naco
y
cos"
e
belle
matematica
,
Pietro
sotco
,
Giov.
come
il Viv^s
se
,
il
privilegiato
che
,
di
scrive
to
Valenza
lo erudito latine
e
crediamo
all'
elogio
Moria neir Demetrio
di
Pietro
Agoftino
lettere
(^).Inftruiuniversit" Cretensorte
nelle
greche
a
di
Alcal"
,
dov' and"
ebbe
a
Maeftro
ove
se
y
poi
Parigi
da
ebbe Fabro
la
uno
di ftudei "
diare che
la la
filosofia purgarono
primi spinto
scien^
barbarie.
poi
da
un'ardente
brama
di
erudirsi
in altre
(ai
Itt
"Ponp.
Melaitf.
0") Empor.
urriusque
Jur"r
ia
pr""
"J4
iem Pont
ahi
in
suo
dialogo; qm
in"criktO"^
Neir
iftessa lettera
poi parla T
maeftro de*
Olivario
di
Benedetto
ce
o Teocreno, Tagliacariie
com*
egli si fe^
chiamare
,
genovese
di Fr"n* figlj
Cesco
Re
di Francia
; e
ne
fa
Btnt"i^m
Theomnus
homo
,
pedagogus
esse
ingentis ostentationis
trudition"s
, ,
solent
Itali
,
at
nullius
solus
gromma^
ficus gtaecus
"latihus
,
"
nullius
judiciiecc.
quefto
Cortese
dato in Francia
diede
niotivo
al
Cardinal
sopra
,
di scrivere
abbiam
detto
ai
^
che dovean
Italiani
riputarsifeliciquei popoli
communicuvano
quali g"
della loro
erudiiiont ; detto
r Olivario
che
^
icoipate
della
rigorosa censura
Tirahoschi d"
trovare
:
la iattanza
degl Italiani,
U
,
Sig. Abate
e
t"oil
pensa
il
mo-
scrisse cosi
T Olivario
"
[ scr"ve il Tiraboscb"
Olivario
venuto
con
per
qua" motivo
avea
apiiratofe di Erasmo
il Teocreno
.
fosse si mal
pre^
contro
Questi
,
parlato
co^
di qualche dispre^^o
Erasmo
e
dicendolo
me
per
ingiuriaOlandese,
perci" "
dovea
e^set
tott"
3. plot, u"t
epi" 46^
"5f
un uom
"vea
Erasmo
in con^^
"etto
Dio
[a). E
non
ci dir" il
Sig" Abate
Y
quali
venir
se
pruove
egli abbia
Olivano
di
del
f Forse
poteva
non
Erasmo
chi
aves*
preferito al
in
concetto e
Fontano
,
da
Erasmo
d*
un
Dio
Il diffenderla
T iftes-r
dalle
so
critiche
censure
che
divinizzarlo merito
,
Olivano
; ma
ammiratore
in ci" ave^
del
tanti
singoiar
dai
di Erasmo
compagni Legganst
quanti erano
accecati
pregiudizinazionali.
le lettere
,
scritte dai
colui
dai
primi
fti^
letterati
liaoi
p
d'
e
Europa
anche
trovaransi
ma
e
9
ammirazione,
Sentasi
.
Olivario Leon
ditio
come
scrive ad
tuorum
X.
rara
non
Vit"e morumque
ac
bonestas,enu
tuarum
eximia
,
virtutum
tuorum
merita^
quce
solam
mon"mentis
verum
vhique celebratis
^fuditissimorum
rum
sunt^
etian^
lllustrissimorum
Regis Anglia^^
comandata
"
Regis
ut
,
CathoUci
Uttcris
^
nobis
fa-^
cium
re
upratcipuo
"Cm
ac
singulari quodamfavo^
a6. Jan.
an.. 1
prosequamur
dir"
Romae
6"
(i);e
perci"il Sig.Abate
Tiraboschi
ch"
a) Tirab,
tom.
7.
Erasou tb)Ejpist.
'5"
Leon
Se
mento
X.
avesse
Epasnio
non
in il
concetto
dt
un
Qio
argo^
dunque
con
ba
Sig.
il
Abate
altro
cui il che
9
infringere
Teopreno
tedimonio
altri
Tarlo mi "
reno
contro
ed
non
lusingo poi
la fola
gli riesca
maniera
disminuirne
con
,
la cui di il
forza.
Teor*"
ridicola moftrar
pretese
tommo
disprezzo
non
,
Erasmo
chiamandolo
can2a
e
V Oland"fe
moftra V
aflTai la ja"
?
^
b"ria
,
lo
incolpa quefto
Olivario
torno
poi
Italiani che
y
al
fa
di
Spagauolo
non
^
gV
fuado
pieni
jattanza
di tutti
,
mi
parlar tempi
cosi
" il
non
ma
di
li quel-
che
^
sin
da
a
qu"i
peitsar
tutti Italia del ai
hanno
dato Italiani.
morivo
agli
ftranieri
degli
Quel
fare
chiamar
barbari deir
Italiani
,
quel
,
privativo
vantarf"
mover
giudo
parlar latino
^
non
.
quel
non
mondo
intero
pu"
^
come
letterati
e
,
oltramontani fcrivere
il
la
mofle
gli fece
fuo
ceroniano Ci-
Me
non
solum
( dice
Erasmo
) pul^
^
cherrimi
ttiam
cognominis
Italorum
splendor
verum
quommdam
detto
non
procax
men
ec.
{a)
.
Ci" che
sia
in
"
dell*
Oli-
Vario
delNebriflTense
,
quali ufarono
contro
talvolta
qualche
in
espressione
pia
forte
gP
Italiani
con
contracambio
dell'
ingiufto disprezzo
cui
(a) Xft
Ciceroniano,
t\ vedevano
e
da
essi insultati
coi
nomi
di
ro^zi^
barbarr"
[%)
.
Dopo
teratura
a
quefta
idea che
manifeftano
i
della let-i
di
il
quei tempi
primi maeftrij;;
delle
lettere in
cui
riforgimento
credere,
cui Ma che
Ispagna^
Italiani pra
prendeflTerp dagllume
fparferotanto
f"
a
fp-
1^ noftre fcienze?
che
,
vediamo
quegl' Illuftrf
favorire
la ri-
Mecenati
nafcente et"fecco
Due
pi"
fi adoprarono
letteratura
Spagnuola
si
prevalfero a
tal
degl' Italiani"
celebri Arcivescovi delle di Toledo lettere
in
furono
Ispago^
dinale Car-
iiil
XVI.,
e
T ammortai
Ximenez,
Fonfeca
.
il
grande ragion
lettera
Arc"vevengono icricta
fcovo d"
a
Con
in
una
ci"
Erasmo
:
Francefco
Vergara
Gratular
( fcrive
V Erasmo laudem
yestrce
Hispanice adprisnnam
.
eniditionis
velati
compia*
'
'
"
*"
..
(*)
Francesco lia.
Fra
gli
altri
pot"
la
dar occasione
alla
sura cen-
dello
Spagnuolo
Filelfo
come uno
impudente
delle
iattanza
lettere in
di
ristoratori di
se
It"*
Sentasi
parla
esse
ifiesso. PbiMpbks
,
aufiet
unquam
"fjfirmare neminem
ftpud
qm
bac
constet
tempestate
ex omnt
nec
fui s se
latinos quantum
se unum
bominum
,
memoria^
gr^e*
prater
idem "atinam
unus
tenuerit in
exercuerhque
dicendi
iam
parher^
(ff
y
tt
versu
orationem
omni ep.
^enen^
posa
5pisf fgr^^
lib, XVI.
J4"
t5"
te si
qiiod
diiorum
Prmsutum
sic
Atphon*
genere
faelicibus aaspiciis
ui
,
Studiorum
jutc optimo
appellare
possimus
In il
(a)
.
facci il Cardinale
Francesco
di del Padre fecolo Antonio
de
Ximenez
delie
dita me-
gloriofo
lui
c"colo
lettere
Di lui usquam
in
Ispagna
con
principio
Niccolo
XVI.
:
ce di-
ragione
quam
nullius
ma/US le
hujus fi"t
iiuer"s
a
meritutn V
(h).Fra
il
gravissime occupazioni
dei eflb valli
cui
obbligava
,
go'
verno
domin} luogo
i
della
Spagna
ed utili
trovarono
in
tanc"
ser|
di
penlieri
che
a
di
promuovere
cpnfecrati
ogni
genere
(cienze,
no pareva-
i fuoi
preziosi
giorni
folo
llo que-
importante
le
obietto.
per
pronfohdere
e
ricchezze,
coltivatori.
avvivare
premiare!
della
loro
La
e
magnifica
la
ma priunicon-
Poliiglotta
y
fondazione due
celebre
che
,
Tersit"
lerveraono
di Alcal"
fono
monumenti
nome
immortale
il
di
quello
gran
Cardinale.
"
quali
furono
g"'
Italiani
impiegati
imprese
alia P
da
esso
in
perfezionare quefte
e
y
letterarie
Effe
si
cominciarono
fui
Tua Elfe
ne perfeziodevano richiedi
principio
uomini
XVI.
forniti
fommo
ingegno,
(t)
Epist. 8p}.
]Pibk
(b}
Hispt
sor*
t,
a.
p.
M/^
M9
critica
t
di ertidizione
,
di greca,
perfetta
ebraica
,
cogtiiz"one
caldaica
;"
lingue
mai
latina
,
potea
il Xiroenez
trovar
quella
non
fcelcis*
fchieta
da
,
di
dove
dotti
venuti fecolo
uomini
,
se
che sul
nell*
erano
iii
Jspagna
che
nenien
prin"
^'ipio di quefto
le tenebre fi vede
nenin^en
primi raggi
? nel
dissiparono
un
della
barbarie
Eppure
lavoro occupare
Ica"
)iano
fa;
impiegato
uno
della
una
Poligloc-^
catedr^
fi
yede
in
Alcal"^
Nel
!5oavebbe
e
principio
in
e
^^
la gran
opera
deli*
la
Poliglotta,;
d'
trovaronsi
Ispagna
uomini"
capaci
te.
intraprenderla
^
terminarla il
,
felicement
Il NebrilTenfe Alfonso
il Pinciano
Lopez
di
Za-^
gniga.
Cpmplutenfe,
Giovanni facro
altro
Alfonso
Zamora^
furpno
n" il Gv^
la
Ipaolo
artefici efib
CQ
Coronel,
di la
Vergara
gli
"q
quel
manp
edifizio,
fuorch"
mette Demetrio
508.
di
innalsossi
magnifica
trovaflerp
le
sacre
univerfit"
le
Alcal",
non
dove
mea
colte
fcienze
che Ma
a
profane
di
a
; e
il celebre
e
,
collegio
maeftri
gue. Trilinle
fprnire
dotti
ristorare
cplti
e
4^^
cattedre le fcienze
declinate forf"
,
perfezionare
V
tutto
fu
duopo
il
mar
che
immortai
o
,
datore fonTosca"
facefie
ipo
valicare di
la
Ligure
e
,
pafiar
de'
Pirenei
difcender
:
dalle
9lpi
al
fortunato
fuolo
d'
Italia
^ui
pregare
letterati
,
acciocch"
nafcente
fi
degnaflero
qualche
lucef Ximenez
di
eo^
alla loro ih
universit" letteraria
cella parti-
copiofa
Signori
tutta
trov"
Ispagna copia
di
il Cardinal
quella
fcelta la
grandi uomini,
i
quali pochi
deva richieanni
grande
V di
imprefa,
di
quali
in
una
rendettero
celebri
univer/it"
come
,
Alcal" abb"am
delle
pia
col
Europa
d* Erasmo,
vifto
fopra
teftimonto
Al nella
Cardinal
Ximenez delle
fucedette
nella
non
men
protezione
di Croi
Sede
Ar-
civefcoviie Cardinale
di
Toledo
il breve
governo
del
difcepolo
uomo
Luigi
di
Vives
so ) Alfon-
Fonseca che
tutti
a
quei
lari singouno
pregj
dei
si
formarlo
tempo,
pi"
cospicui
V
del
suo
"
di
i"nllo que-
golare
elogio
lasci"
Erasmo
a
degno Vergara
dice:
leret
Prencipe.
nel
!
Scrive
e
egli
Giovanni di
di
5 27.
nostra
ragionando
Germania
Alfonfo
tales
sum
gli
ha-
utinam
multos
Episcopos
tales
successum
Quoties
. .
gratidatus
Antistites
,
vestras
Regioni
diorum
ventum
Religionis
tam
,
talem
stu-
fselicem
vero,
eruditarum
prO"-
(/z)/ Ea
la
dir.il
febben
debbasi
in
allo
Ximenez
prima
riftorazione al
Ispa-*
ejfsi
gna,
debbesi
per"
noftro
eh'
(a)
Epist.
iS7a.
abbifog^ava
dei
dei Marinei.
Bembi,
dei
Sadoleci
,
non
cbe
Lue)
Alphons.
Fonseca
lineras inseSatiomim
tu
ArcK
meas
Tolet.Erasm.
Erasme
, ,
Rot.
Inter la-tia sola^
Quod
horum
,
"
numeras
quibus
^
extrceris animo
tua
causa
esset
,
sane
quod
nonnihii
ita per genus
ex
gaudc,"
rem
,
tum
mea
,
tum
"
quos
egeas
ni
vic"ssim
dolori
tecum
esset
,
minime
dece-
bat
^
agi
^ ,
ut
id
Itnimentis,
ac
,
homo
solatio sic
tu
recreandis animis
tuas
demulcendisque
natus
,
solido
vero
"
occupatus
te
Quamquam,
.
ratlones
ruc
instituisse
jamdiu
arbitror, quidem
per-
istiusmodi
nec
,
casihus
si
,
magnopere
eorum
urgeant,
levamen
aliunde,
petere
so^
e^c
recla
,
sinceraque facis
dum pr"
tua
conscientia
tamen
humanit"te
,
"
tanti
animi
te
gratitudine
,
amicorum
ea
studia
apitd
"sse
pateris
,
ut
nominibus aliis
litteris
^
e/usmodi
etiam
cofiog"*
nestes
.
Atque
non
utinam
tantum
officiorum
te
neribus,
ista
molestia
crede
,
prorsus
non
,
eximere
liceret
,
Erasme
mihi
caus^
amplius
data tenda
,
laborares
quamquam
opera
non
alioqui
usquequaque
tuat
"st
haclenus
ut
petnianno
videatur
modo
jam
mitius
exorta
superiore
sed
,
procella
ttiam
re
non
sixvire
si
paulatim
lUi spero
,
cons"lescere
.
Quod
omnino
,
sedente
est
quod
id
,
juvet fuisse
quod
suscitatam
.
"
JPerge igitur
facis
,
de
Christiana
JRc-
publka
laud^m
ut
mtUus
parare sit
in
Jies
mereri
,
simulque
tantum
tiU
immortaUm c^mulorum
de
qua
abestp
,
aliquid
cantra
improbitate
hoc
delibatum nitidius
ut
potius "c.
ejus fulgor
Tom.
3.
attr"tu
splendescat
Oper.
Erasm.
"p.
962.
".
Velia parte, eh'
ebbe delie
V.
Mar"neo
lettere in
Siculo
net
risorgimento
Ispagna.
A,L
Regno
r Ab. luce di
di
Spagna
dovette
in
Mariaeo
i
Siculo
{ feri ve
di
Tirab.)
\ che
gran
parte
a
primi
raggj
al
quella
ivi secolo
cominci" i
rispltndere fecoloXVI.)
principio
questo
parla del
[a].Discorrendo
cos"
poi
a
dello
ftile del
lo
stesso
Marineo
,
dice:
pu"
darsi
ragione )
s' ei al
vanto
( di
ri*
alla
iloracore
delle
alla
,
lecrere
Marineo
non
riguardo
in di
se
Spagna
un
quale
modello
propose
nondimeno
stesso
perfetto
di
fu
,
stimolo
guida
coltivar
quegli
In
"
studj., che
pruova di
prima
ci" di
arreca
vi
efiino
dimenticati
una
{b)
lettera
il
Sig.Ab*
di L
Alfonso
a.
Segura
"
"!"
'
"*
"""
"
"
'
'
"
"
Il
HI
(a) (b)
Tom.
7.
part.
a.
pag.
S}7.
Ivi
pag.
3j8.
T^4 Spagnuolo
egli
da Prima del
ne
discepolo
vanto
del
al
Mariiieo,
fuo maeftro. efame di
nella
quale
quello
di
entrare
neir
quello
non
rito me-
MarineOy
.offuscare
li"
y
io mi la
protetto,
gloria*
ci"
a
che
tendo pre-
di
quefto
a
"lluflre
dovette
Italiano
la
dissimulare anzi
tprnp
che
lui ho
Spagna;
di vifto di noftra
dire,
che il
che
giudo
Tirab.
motivo
abbia
rallegrartni
,
Sig.
Ab.
qual
grata
memoria
conservino
che
,
gli
Spagnuoli
rono
quei
pochi
Italiani
mentre
iUuftra-
la
letteratura^
dimenticati nello le
nesso
dal
Sig.
Ab.
vengono
y
affatto i
luce
tanti
celebri
quali fopra
grata di
fecolo
Italiane. il
fparsero
Merita per
che si
lettere
in
sere es-
fatti
quefta
dato
e uno
ricordanza
Marineo
quei
pochi
ilraqieri, noVi
,
rezzati acca-
beneficiati
dalla
anzi
ne
Spagna
conservano
fanno dolce
poi
fcreditarla;
e ne
una
memoria,
fece
JDe
fanno
coi libri
elogj.
Cosi
lo
il Marineo
Hispanice
.
"
rebus
Hispanice
memorabilibus
Quefta
a
gratitudine
un
per"
vanto
non
dee
obbligarci
delle
ritato. ma-
dar
al in
Marineo
di
ci" eh'
riiloratore
lettere
Ispagna
altro
oltre io
egli fi fia
pretendo
f"
iion
colle di
riflessione,
efaminare
nel
la
per
efporre,
pu"
arrogarsi
quefto
e
^
Italianp
li-
noftrej^lettef ibr^imentOj^delfe
"6f
"
iti
primo
Ab. "
luogo
Tirab.
non
posso
dissimulare
,
che
in
ti
Sig.
fa
fpuncare
d"
croppo
cardi the
Ispagna
le
prinii raggj
della
a
quella
;
luce^
dissip"
eh'
colo
essa
Tenebre
barbarie
al
poicch"
fcrive^^
del
se^
cominci" Le
splendere
memorabili
principio epoche,
1' edizione
XVI.
abbiam
due
di
cui
ibpra
ragionato
,
cio"
e
,
della
maeftri
Poliglotta
da
esso
del
dei
celebri
dati
di
Alcala,
fanno del
curo si-
ceftimonio,
XVL
delle
luce
non
che
fui
a
fecolo
cominciavano iectere
,
primi
raggj
colte
come
ma
vi
gi" copiosa
in
pieno
f"
meriggio.
al venire XV.
dalle ""
Di
pi"
il Marineo
in
diede
Ispagna
a
negli
ultimi
t
anni
amena
del
fecolo
far
dallo
e
risorgere
letteratura
era
tenebre,
:
squallore
miserande sforzi
di in
io.
in
cui
fin
allora
giaciuta riputarsi
perse
cucci di
debbono
gli
pi"
Nebrissenss
fecolo dall'
per cio"
lo
fpazio
anni
XV.,
Icalia
dall'anno
Y
1473. immorcal
vremo Do.
cui
ricornaco
cominci" dei
ly. noftri anni X
impresa
della
r"ftorazione
ftudj
dunque
Nebrissense le
e
dire
,
che del
impiegati
nelP
dal
prima
lettere
fecolo
nelle
VI.
illuftrar
tacine
factcando
utilissimi i
pubbliche
non
scuole^
a
pubblicando
n"
men
libri
,
badarono
fpargere
tere
,
primi
che la
raggi
f^^'e
giacenci
lec^
in
prima
f
luce
fpuncasse
insieme
XVL
t66
E icuola
li
in si
qual
formarono
tempo
io
,
domando
,
in
quale
il
Ximenez^
il furono
opera
il
PJnciano"
uomini
^
Zugniga, quali
fin
la
il dal
Coroneloy
1502.
Vergara^
in iAaco
prendere d'intrache si
pia quei
gloriosa tempi
illuftri fecolo
?
letteraria^
e
,
fia
vifta di
in
la colta
vada
ratura lette-
quelV
del Se
"
Spagnuoli
XV.
^
dee delle
riguardarsi
fatiche
del che
,
come
fructo
Nebrissense
la
gi"
del
non
vuol
a
,
pretendersi guisa
fatti
i
luce
Italiana
Marineo di
come
d'un
nascere
fole
coccehte
,
abbia
in
quasi
repente
nascono
letterati
Se s" sia
"spagna^
pretendesse
in
funghi.
il Marineo tura letterae
si
ibltanto
,
che la
adoperato
rifbrta
promuovere antiche le
nollra
gi"
dalie
tenebre del
dallo
fquallore
,
feguitando
di
;
pedate
,
Nebrissense
ci" il volerci
la
meno
nelle
scuole
farebbe del
in
tutto
inverisimile credere
"
lo
a
per"
debba di
far
che
i
gran
parte Il
in
gna Spa-
primi
abb"am
raggi
vifto
letteratura. afferma
che
,
Giovio,
anni
qome
ppchi
OG^nne
il- Nebrissense
,
che
coltivava
non
fosse
(limato
"
certo
If) Ispagna
.
chi
non
le
lettere;
di
che
il
NebpMSf^nse
in
apri
molti
fcuola anni
lingua
che
,
latina
nisse ve-
greca
Isp^gaa
prima queft'
in
il Marineo
venne
;"dunque
trov"
quando gi"
Italiano
io
Ispagna,
fomma
ftimst
1^7
r
amena
letteratura
,
non
gi"
nelle tenebre
,
.
nello
squallore fin
Maggior
allora
iuta giace
diricco
pu" pretendere
Aria
quella
pagno com-
gloria Terudico
cui debbe
essa 20.
Portoghese
la
Barbosa
del Nebrissense
e a
Spagna
1q
Audio
gran della
parte
Tessersi
in
propagato anni di
lingua greca.
la
PeF
continui
e
,
ottenne
in Salamanca
retorica
non
di
lingua
greca
"
Egli
che
,
fama
meo
e
,
di nelT
eloquente oratore
uno
e
,
elegante poeta
pubblico autentiche
pruove
^
valore.
Bis"gna
nelle
per" confessar^
veda
ci" che il
qW egli si perfeziona
forto Tirab.
il
belle lettere in
Firenze
Poliziano;
non
acciocch"
dissimulo
Sig. Ab.
eh' io
i noflri dovettero
e
y
all' Italia
"
Andiamo fosse
fornito
avanti
il
vediamo.
.
Marin^o
j^t
qual intraprendere la
lettere* fono il
di
valore
grand'opera
I mezzi
levar di
mano
giovent"
e
i libri
grammaticali
le
dei
barbari
maedri^
fornirla
d'altri, che
;
aprano
illu(lrare
e presentarli gU antichi Autori del fecol d* on", e gttid^Gicure j^U'elegapte ferivere; come pc^i
in
cui
trovino
si
quale essi
i
fortnipp adp-t
mei^zi
i6%
prati
il
dai
riftoratori
e
9
delle
non
lettere
In
Italia
di
se
Valla
il
dome
Perotto
meritarono di
essere
rigaardati
almeno condurre
esempio
libri
eleganti
Scrittori
^
pubblicarodo
la
(liniati
vera
opportuni
latinit"
giovent"
alla
ed
eleganza
Vertendo
che
r
al
noftro il
tiforgimento
^
troviamo
il
il Olivario ad
Pinciano
,
Vives,
nate desiair
,
preziose
alla pura
opere latinit"
la
ftrada
eleganza
Vediamo
l"iirabile
intelligenza degli
una
antichi critica
^
Scrittori
.
in
essi
giuftissima
in
un'
am-
perfpicacia
delle
i
ifcoprire
e
,
le
cagioni
sano
della in
sere es-
corruzione
additarci
fcienze per
cui
un
gufto
mezzi
dovean
finalmente
nell'antico
fplendore.
Siculo
che
venne
Lucio dodici
la le
Marineo
anni
in
Ispagna
ad* le dal-
dopo
il
Nebrissense bandite
pubblica
antiche
iftruzione
,
avea
pedantefche
le
grammatiche^
in(li"
zo mez-
gi" pubblicate
e
Tue
ftimatissime Heceflario
n"
,
cuzioni;
al
non
perci"
quefto
n"
,
primo
in
tutto
riforgimento
si
in
te parche
,
dovette
fu di
al
Marineo. di
Aggiungasi grammatica
dove
,
quello
ilefla
Italiano univerfit"
maeftro Salamanca
era
il
Nebriflense.
Quai
furono
poi
libri
da
lui
pubblicati opportuni
al
iospiraco
fio" f
egli
tineo
non
non
sia
molto
in
se
elegante,'
fteflfo
un
che
perci"
modello
avuto
egli
alia
propose
perfetto
Spagna*
do ai
Aggiunge
tempi
,
per"
ai
Nondimeno
in
rigaar'non
luoghi
creduto
cui
visse
"
ma--
nxvigUa
,
eh'
come
ei
fosse
un
scr"ttor
coltissimo,
della
rimirato
benemerito
ristoratore
(a).
che
Mi
perdoni giudizio
il
Sig, Abate
non
Tirab"
quello
ed dei
recar
mi
par
degno forsf
il
Tua ai
non
critica
erudizione.
Vifle
e
tempi
Gati
,
de'
Longobardi,
fosse
duto cre-
debba
maraviglia
non
ch'ei molto il
coltissimo
,
sebbeti air in
,
folle che
Pia in tai
dico
oppofto
cui
Marineo che
uno
tempi
abbifognava
,
folle In
coltissimo
ad
ottenere
il titolo
zo.
d'elegante.
del cio"
e
fatti
5}.,
o
visse 40. T
il Marineo
anni
secolo
XV.,
ni,
secolo
XVL,
50.
an*
cl)e
formano
dell'eleganza,
latinit" opere
ne'
quasi
Scr"s^ in cui
i
,
superilizione
8e
della
in
Europa.
tempi
i in
il
Marineo
le
in
Italia
fcrivevano i
,
Fontani,
i
Poliziani Olanda
Sannazari "rasmi
,
Ben^bi,
Sadoleti;
in
gli
in
Tranciai
il
,
Budei,
Pinciano
Ispagna
i
il Nebris^
"nse
,
il Vives
due
Vergara
che
uno non
in
qucfti
tempi
che
,
dir"
il
Sig.
Ab.
Tirab,^
coltissimo
"
4naraviglia
core
non
foflTe creduto
scrit*-
molto
elegante
T7r
Ma
co visse: avuto
adagia,
cio"
Vi
il replicher"
ai
Sig. Abaee,
e
iodi-*'
in cui
riguardo
avuto
tempi
luoghi
alla
Spagna
in
quei
tempi.
ioflaenza rineoP ad
erano
farebbe
qualche fpspetto d*
fullo (lile del Ma" vorr"
,
del clima
Non
Spagna
pretender" tanto
fui indietro
uno
fibbenedac
secolo
intendere, che
cosi
,
principio del
XVL di let"
gli Spagnuoli in
scrittore
un uomo non
punto
ceratura
era
che
molto
elegante
Non
,
da che
loro creduto
coltissimo.
il
mi
che
par
non
poflfarinfacciarmi
quefta
un'
Sig. Abate
(ia
naturale interpretazione
del fuo
detto.
tale lo
Ma
dovremo
noi noftra le
confeflare, che
letteratura pruoye che sul abbiam
fofle
(lato della
principio
re^
di
care
uomini
,
che
allora
fiorivano
che
,
in
in
e
,
que' tempi
fcriflferomolti
in
cui
fcrifle il
viflero
e
neo
,
Spagl"uolicon
a
eleganza
coltura ed
molto
parte
,
i quattro
lettere infieme
,
di cui abbiam
col
e
Marineo
fratelli de'
Vergara^^
Francefco
Giovanni
le lettere
quali piene
Vergara
ne
pu"
fax
tef!imonio
di F"nfec"
il
la
lettera
Recata
scricca da noi
nome
di Non
A\(onso
fopra.
gii
fu
come
in-^
feriore
ne
fuo Erafmo
In
fratello nella
Francesco.
Sentasi alla
lettera
parla
fifp"fta
^
da
lui
vix
tam
scrittagli :
iantum
crdt
ptacsentia
otii
,
Francisce
vel
carissime^
pr"
;
ut
te
resalutar"nt
copiosa
,
do"ta
,
amica
f
festiva epistola
nie
",
"i
riia^
fuiiset
otii, poterat
"
,
sic
undique
omamentis
scatens
rhusaruni
gratiarum
ora^
scribendo
deterrete.
Quis
credidisset
huc
ut
us^
jue
scentes
pr"gressur""
scriberent
an
grdecahicas
litteras
,
a"o"e^
epistolas tamfeliciter
ut
bellenizu*
kas;
adeo
expeSas
invideo.
Visum
. .
"enex Ut
invideam aliunde
fuvenibusf
capiam
mae
non
vix
plus
voluptalis
.
est
epistolae Collegii
exemplar quod
,
mittere
ibi los
L"variiuni
ad
est
,
Trilinguis
,
florentissimum
extimularem
Professores
quo
magis
il^
[a].
il
Creder"
rasmo
Sig.
Abate
Tiraboschi,
delle lettere
a
che del
TEMa* ad le bel-
dovesse
;
e
dir
fosse
altrettanto
rineo
che
per
mandarle nello
Lovanio
delle
incoraggiare
lettere ? in
quei professori
(ludio
ViflTe Perez
Tspagna
professore
oratore
,
net
cempi
d"
e
del
Mar"neo
nelP
rettorica poeta
d' Alcal"
coltissimo
(a) Epist.
Sp3"
ne
fan
fedele
ben
V
fae opere
direttorica,"
ne
di
Clerica
elogio
nobis
che
fa
:
il noftro hic
Alfonso
immatura tiae
tensi
suae
Matamoros
(egli fcrive)
"
,
morte
ereptus
ingemi
Academiae
triste
desiderium
compia^
ego
ar-^
reliquit.Impetratimi hoc )a
,
( quantum
ne
hitror xisset
Ciceroni inventus
manibus
,
esset
aliquis, qui
laude
^
ad
ipsum
Ciceronem
ancor
dire dice
il Matamoros
che
udita
orazione
Giovanni
il che
Navagero
quel
quando
vine
un
(lette in
Ispagna,
mi
gio"
giorno rapirebbe
Non \}"). Marineo
,
la
palma
dell'oratoria ni le orazio-
agi' Italiani
del
persuado che
messi
meno
abbiano
e
in
quell'ansiet"
Cicerone.
nelP
gli
molto
eleganza deljo
coita del Marineo
scrivere
,
oratoria gna ga fu
a
cosi nella
poesiavi
uomini
erano
in
Ispar
Ipn*
nei
lui
tempi
di gran
Giovanni fuperiori^
come
Soprario Aragonese
lo
coltissimo poeta;
Re
moftr"
nel
suo
Par
negirico al
Marineo
Gi^ttolico Ferdinando.
un
L' ift^ssp
ci lafci"
,
poeta Spagnyolo
Faina
cui
di cui disse:
me
tantum
Judicc^ quantum
(a)
Cb)
De
Acad.
"
Kif.
Corduha
Non fu
Lucano
,
Mantua
al
VirpHo
i*
[a).
inferiore
Soprario
di
elegaticissimo difcepolo
di
poeca
Ferdinando Vives
y
Ruiz
la
e
Villega
pianse
in
Luigi
uma
cui
morte
una
egloga
si'
grande
amico
di VI.
D.
Filippo
confacr^ca
come
vede
nell'egloga
L'
le
di
lui
memoria.
cucce
eradico di
Emmanuele
pubblic"
lo che ci fui
ne
poesie
di
queft' elegance
secolo. Sentasi
Spagnuo-"
T
come
principio
fa
queito
elogio,
tuc".
quefto
d'
,
gran
cricico
semico
,
fanno
ogni ictwe)
ombra
d' adulazione.
Ita
aevi
^
ex"
jpnm/V(egli
nisi
imaginem
auSor"s
nomea
pr"sci
ut
argumentum
"
,
prohibercnt,
Dialo
in
saccuU pura
Augusti
ehgans
,
,
prohm
castigata
,
judUcanai.
;
novae
,
his
numeri
sonori
,
teretes; torosae^
jententiae
perspicuae
mirabilis
vividae
,
inventio Che
[b).
le
pi":
infino
Dame
Spagnuole
eleganza,
filassi che
feri
ve
no va-
con
maggior
e
,
il coltisie
^
ci"
negli,
tempi
sar" io
negli
luoghi-
Oh
quefta
poi sf"
,
chiamaca
propof"zionc
dimoftrarla
runa
,
gigantefca.
verissima. fcritca di Coree altra di dal
Eppure
un
mi
lusingo
di
di
tere let-
Ecco
saggio
ad Anna
due
Marineo
dell' decta
Cervan-
con
Dama
Imperatrice
Dama in
moglie
di al
Cario
V.^
rifpofta
SL"b. Open
I.
Canift.
Fordiii,
ViUeg.
pra^C
t7T Marineo.
vancon
,
Farla
e
dunque
:
il Mar"neo
ad
Anna
Cer^
mul^
le dice
natura
Tu
speciosissima
steUifcro
re
Virgo
calo
,
tum
cene
multum
,
mul^
pa*
tum,
,
tum
'"
proiclaris
dthes.
,
tuis,
qui
ego
talem
suis
genuere
mentis
remihus
vero.
Quos
tanto
cum
Te
filia
,
fcliciores
"
quam
existimo
,
quam
magrmm
tu
Javem
,
Junonem
,
quantum
vel
corporis
,
vel
necnon
ingenii
dotibus
Piillademp
quas
ex^
atque
Heberi
,
reiiquas Nimphas,
olim
celleruissimi
runt
,
vates
maximis
laudibus
extulc^ si
tu
nec
arztecedis.
Quarum
nec
quidem
Helenam
tempore
nata
fuisses
,
amavisset
Paris,
"c.
aureum
pomum
Veneti
con
dandum
censuisset
cosi
tira
avanci
ora
mille
leggiadrie. rifpofla
fia della della Dama
Vedasi
parte febben
della
non
Spagnuoia
9
che
pi"
fquisita
in
eleganza
y
pu"
della
dirsi
Marineo.
coltissima
Non possun
confronto
non
del
vehementer
eloquentissime
eloquenza
,
Sicule,
prcecl"^
esteti^
cum
ipse, qui
aurea
antehac
rissima
ni tati
fortiss"morum
mandare
Principum
nimc
^
facinora
illas
ac
consuevisti
dicendi prope
,
yires
,
splendorem
in
illum
divinum
immeritas
atque
indigna
admirari
tatem.
,
prcBConia
liceat
converteris
.
Verum posteaquam
tuam
nihil
quod
superest
,
humani^
animo
benignitatem
Vir
.
facilitatem
ad
rcyoho
enim
cunSontm
gbriam
,
atqufi
"7^
^mmortalitatcnt
potes
natus te
"cntinerc
nequaquof^
monumentis
,
qtdn
,
perpctuis
vel
Uturarum
unumquemque
tommendss
.
indignutn quidem
est
scmpitertue ( quia
mecum
Ego
res
preesentiarum
nunquam
esse
mihi
existimavi
con
quidpiam
Tralascio iMedrano
neque di
a
formae
il
"c.
(a)
di
:
fare cui
confronco
il
non
,
Luigia
dice
fcrivendo
per
te
siquidem
invideo
nonMusas
non
,
sceculis
non
pr"oribas
Pythios
apud
FythagQreas
a tucce
Fceminas
fu il l"
Luigia
non
Sigea
,
da
cui
tino lame co-
pot"
y
imparar
ma
Marineo
fo}o
il
,
il
coleo
il
greco
l'ebraico
^
caldaico,
.
in Tale
pi" opportuno
era
luogo
della
diremp
lo
e
^
ftaco
in
elegante
in
latinit"
visse
non
in
e
quei luoghi
ferisse
il
quei
;
e
tempi
cui
che
potr" dirsi,
fcrittore V
fi^
?
maraviglia
Ma
molti colto il
creduto
coltissimo Tirab.
,
fatto
"
,
replicher"
di
Ab.
lo
chq
come
Spagnuoli
ed lo
"
quei tempi
e
lodano delle
elegante,
nego
;
ma
riftoratore
lettere
^
Non
ci"
e
che vivendo
poteva
pretende
argomentare
fra rozzi
da
Forse
che Scrittori
me
il Marineo
essere
barbari i
creduto
quanto
colto
ma
fatti da
recati
pruovano,
pivi
(a)
Nic.
Ann
p.
Bib.
hisp.
nor.
p.
33pw
"bj
Ivi
34S.
di
colto
,
ed
elegante
veonerq
Scrittore
dalla
[a)
.
Ora iq
in
quei
due
tempi
ftessi
Spagna
Italia
e
^
"ecireraci Spagnuoli
oesio ilce
Qiovai"nj gloria
,
Montesdoca
oroamenco
Sepulveda Collegio
flile
fan
Yipn
dell'
di
S.
Clemente essi
che
di
Bologna.
Italia
mentre
,
4aale
"ritti
latino
portarono pruov^
jq
evidente
"taliaDt
Spf^gns^
yere,
me^ritayano
modello.
di
d' colto
efler ed
vanto
propofti
elegante
due
per
erabo
degni
Tutti
di
quello
Spagnuoli
hanno
in
Italia
.
quattro
quelli (lampa
abbiam
letterati
:
delle
lettera
alla
pubblica
ne
,
quali
fieno
un
quelle
degl*
Italiani
dato
fopra
fon",
ci
i"ggio.
affai y^
di
Quelle
noi
altrove
:
poi
ne
del
Sepulyed^ ragionaremo:
Gernsii
note
iniamo centell-
dire
Sit
hoc
proprjum
per-
pftuumquc cfilebratum
in
elogium,
encomiis
a
laudatimi
a
fuisse Jpvio
ah
Erasmo^
sub^atiun
Sajtdo
coflum "
noto
Lilio il merito
Giraldo del di
;
Ferrari^nsi
{b)
.
Non noi
la
cosi faremo
Montesdoca,
altrove
ci
fua fua
un
dovere
vendicare
tanto
alluftre
memoria
fra
eoo
in
pruova
i
della
eleganza
,
fo6Qrano
pazienza
una
miei
leggitori,
Icritta
ad
cbe
io
presenti
Pio
loro
fua
lettera
"
Alberto
Principe
di
Carpi
Quella
la
(a) (b;
Tom.
7.
part.
a.
pag.
339.
Alph.
Matanv
de
Acad.
"
doa
Hisp.
v^;
179
maniera
di creduto Alberto
far
vedere
,
che
mia
io
non
pretendo
di
efl"re
fulfa
Fio
femplice
Carpcnsi
parola.
inclito
Principi
Joarmes
Multi
ne
Montesdoca
vivos
amant
hispanus fcelicitattm.
tantummodo
,
complures
eos
vivos
quidem
ex
animo
,
sed
callidi
amo-
ria
non
simidationc
ad
tempus
;
vero
,
pfosequuntar
utilitati^
officio
aguru
in
tuam
serviemes Tu
"
paucissimi
defunSorum
inclite
,
amicos
Princeps
"
amici
quos
semel
fidem
,
tiam
recepisti ^ita
adhuc
assiduis
eompieSeris
,
ut
eos
" "
incolumes
ienefdis
sime
cumules^
,
fato
absumptos
memoriam
est
familiaris'
quoquo Fr. Gra*
quem
desideres prorogare
noster
ipsorumque
studeas
.
paclo
iianus
tu
sane
Indicio litteris
in
sacris
prceceptor^
dum ubi
^
vixit
humanissime
,
"
lib"ralissime
vindicare
non
tramasti
desinis
.
decessit
edixisti
ab
interitu
ut
,
Quare
ejus
communem
lucuhrationes
omnium
in
tibi
nominatim
tatem
dicatce
me
ad
utili
per
;
quam
tam
emendatissimct
lucerli
cxirent
quod
Debeo
ego
ditigenter
,
quam
illi
Vbenter hanc
ut
cu^.
praestiti.
ram,
enim
tibi, Spero
.
debeo
"
rerum
intentionem aestimatores
futurum,
tuae
,
apud
bene^
justos
pietatis
ac
fic"ntiaefhidum
MDVL
Kal.
capias
Mali.
sempiternum.
Vale.
Carpi
U^
i8o
".vi.
Alcune
riflessioni intorno
pretesi
illustratori del della
ad
alni
Italiani
sul
Spagna
XVI.
principio
secolo
Xl
Sig.
d'
Ab.
Beccinell"y
il
per,
ricordare
di
ai
varj
Regni
che
Europa
primo
ci
,
Teme
letteratura,
un
devono delle
a
agi' Italiani
Colonie
colta
e
presenta
ritratto V
;^orico
di
T
letterati
,
che
Italia
fpedi
dalla Fausto
Europa
che
,
(^). Comincia
T Italiano le
egli
Publio
dice
introdusse
reca
belle
il
lettere
in
Franci^a
Giovanni Andrelini
ram
,
ne
in
il la
pruova
teftimonio che
satu-^
di
V
Cordiger",
rendette
quale
afTerma,^
ex
Francia
ex
,
jejuna
latinam
ex,
siqi^a
in il
vir"dem
barbara
trova
[b).
C"i-
P"ssd", liniaco
ppi
y.
Polonia
,
Italiano
quale
^
crasporcaad.o
col"
|a
buona
letteratura Barbara
,.
quaefuerant
,
Regna
d*
latina
facit
.
Piti
numerosa
Colonia
Italiani
ritrova
(a" W
Risorg.
part.
x.
p.
33S*
Ivip.33"^.
i8r neir
Ungheria
vi
,
i
,
quali
intimata
le
gu"rra
alla
barie bar-
fecero
risorgere
Dopo
Bettinelli
portarono in
lungo
viaggio
e
,
il
Ispagna
Italiani poco
su
dice
buon
Ispagna
Fer.
gP
un
il
[a)
,
miamci
mi
queda
proposizione
connio Gherardo.
Conoscere
con
che
par Tirab.
lavorata
full' i(tesso
quella
del
dove
alla
ragiona
di
"
"c.
e
che
pia
si
f anche
Spagna
una
si
f"
mi
permetta
da ftooiaco che
,
d" fare
me contro
riflessione
li
fimile che
tanto
quella
mosse
fatta Io
T"r"b.
Scrittore
quello
fino
,
fargli
dire
all' Ab.
Lampillas
f"
gli ann"biavano
gli occhj
'Chi
non
creder"
,
io in
dico,
all'udire, che
il
gr
che
Italiani
il
portarono di
,
Ispagna
discorre
buon
il
gndo,
Navagero
fatto
colla
e
,
cui
Bettinelli,
abbia
con
Spagna
ci",
che
con
TAndrelini
la
la
Francia
il
il Callimaco
Polonia nazione
ei^
cio",
che
Navagero
es
,
rendette
sicca
la viridem
noftra
txjejuna
latinam
in
ancora
saturam
barbara
1524.
era
chi
non
creder"
venne
che
in
prima
del
non
cui
il
Navagero
"
Ispagna Regno
si
conosciuto
in
quddo
il
buon il Na-
gufto, poich"
vagero
assolutamente
il
dice, che
port"
buon
gufto
in
Ispagna
(a)
Ivi
pag.
34r.
i8"
Ma della
dirai'
Ab.
Betc"iieUi
lo
ch'egli
discorre
direca
volgar
poesia,
replico,
nella
ch'egli
che
non
fcojrre della
del fuo detto di
che coir" letteratura
e ,
volgar poesia
; ma
pruova
capo
che
;
in
ma
quel
si
si
di-
fcorre (lare
fola V V
poesia
pretende
di letterati
i
man"fe*
a
ren"
Italia
fpedi
e
,
colonie
a
der
di
Europa
;
e
fpargere
di
e
primi
arrecano
femi la
in
pruova
ci"
si
Francia divenute
la
Polonia
"
1'
Ungria
Italiani
alla
;
barbare
,
colte
per
opera
:
degl*
Cos"
poi
por--
immediatamente
tarano
si dice
buon
Spagna
e
il
gusto
gt Italiani
il
in
quella
Italia
guisa
xnaedra
refta
compito
bel
ritratto
dell'
dell'intera
Europa.
pero alla
Venghiamo
univerfale pruova
certa
:
pruova
T
di
"di
quel
detto
di
che
( prosegue
passo
Abate Giovanni
Bettinelli Boscano
in
.
.
"
quel
primo
cui
ristoratore
come
della
in
poesia
Spagnuola
.
narray
Granata
trovandosi di
col ad
Na^.
imi^ le allora
vagero
tare
e
ebbe
,
da
lui
i
consiglio
Poeti maniere la
prendere
tradurre
e
Italiani^
usate
lasciando
ad
roiie
tra* in
irregolari
insino d'
suoi
{a).
a
Ecco
render
Colonia colta
di
Italiani
fpediti
e a
Ispagna
i
quella
Nazione,
lo
pero
spargervi
primi
semi
letteratura, fcrittori
;
patisco com-
quefti nooderni
imperciocch"
"
(a)
Loc.
ciu
cos"
vuco
p"co
ci"
che
ha
rice^ fatica
dagr
trovare
Italiani
durano
non
poca
per
hare
qualche Spagna.
a
Italiano
ha
venuto
ad V del
illumiAbate
1400* sino
la
Ci"
obbligato Epoca
in
Bettinelli
al
dar
^
luogo
che
odn
nella
ver"ne
Navagero
I
Ispagna
di
al
524.
Ma
avet
pr"ovato jport"r"n"
t"""
quel
il
fua
detto
in
univerfale
gf
col
Latianl
buongusto
^
con
Ispagna j
teftimod"
del Boscan
cui
egli confeflTa
"
effer"
fiat"
dei
zohi
^
ufare fonetti
piuttoftoi
e
,
endecasillabi
,
di
far
can^
abbandonando ufati in
le altre
fpecie di
tutto
gari
ilo
Ispagna? Dunque
bandito da
il buon
letterario fu
non
quel Regn"
(iti tanto
che
$itifarono le
raziona
tic
Io
ci"
fp"2to di
r il
"nni^ ci""dal473|; in
fino al 524.
cui c"ihin*
"pet
ai
in eui
ite ven-
Nav"gert"?
^ j
i libri del
tutto
ciano
Idtkia
za
del Zamora
16
ftudi"
lingue
greta
ebraica
, ,
caldaica
,
tu:ta
1' eiegan-
d"i
Vergara
nelle to\
non
baftarorfo
roz2;e
far
ritiafcere il
il Na-^
buon-gudo
vagero
ti
e
,
noftr"
folo
femplice
fate Sonet^ecaaiin^^^
y
"
Italiani
i84
to
il buon
gufto
,
ecco
dirozzjita la
Nazione,
co ec-
illuminate
Cos"
le
lettere. f"
,
farebbe inalzar
il la
la
"
Nazione edificio
Spagnuola
della fua
precendefTe
letteratura
foncuofo
fopra
riftoratori
volgare
noftre del
lo
poefia
ma
gli Spamifero
me co-
gnuoli
delle
lettere
,
pietre
fcienze
fondamentali
riforgimenco
della colta
T
e
delle
ftre no-
prima
,
(ludio della
lingua
latina
y
dolla
greca antichi
ebrea;
corretti
erudi?;ione
illuflracl
nelle ali'
ci ar-
dei
migliori
la
e
Autori
poi
cognizione
e
y
degli
maniera
tal la
abufi di
introdotti rimetterle
fcienze
la
tico an-
fplendore.
anni si vide
con
Sopra
in noilra
pochi
teratura letil
inalzata
fabrica
gufto
venifle
fi delicato
ad
prima
che
Navagero
r
illuftrarla
,
poteva
invidia
,
ed
effer di di effa
efempjo
in
pi"
colte
Nazioni
.
La
fama
giunta
cum
Ollanda
fece
feri
vere
all' Erasmo.:
Quanta
bonas
animi
tam
volupta^
in in--
Hlcgi
,
linguas,
,
"
litteras
fdiciur
Hispania
geniorum landp.
quondam
fcecundissima
I
magnorum
(a) effiorescere
in
:
altra
lettera,
dice
,
partfi,
degli
Deo
ftudj
sic
,
di
Spagna
annis hoc
quilnis
spirante
teris
paucis
effiomit
,
ut
cce"
Regionibus
,
quamlibet
invidie
decorumg^ner^
esse^
prm*
ctlUntibus
,
vd
queat
vel
gxemplo
(tj.
(a) (b)
Epift. Epift.
8p4. 8"^
imonuinento la
ii pM
del
capace
di
di
r"ndere
Leon
imt""rtal"
X. del Nache
memoria E
pontificato
poi
s' efaminiamo
il gran
merit" troveremo^
intorno
la
noftra
poefia^
Boscahad
di
componimenti
il
gli
Spagn"bli
fii pero
"
Navagero
nuova
min" deter-
il Bofcan
pr"ndbre la
della
ma
fuilhoftro
il
iia
Garcitaflb
nella
Jn2t
Vega^
come
lo confessa
B"scah S"ma:
alla
Diiches-
di
( e^li dice
^
parlatido del
) non
^
configlio
te
se
datoli
dal
col
Navager"
suo
Mi
bastenh'
Garcilasi"
certa
giadi^i"
opinione
che che
^
pu"
di
esser
regola
il
fecondo
non me
V io
lai
ad
mondo,
N"riimen
avesse
confermato.
" ver"^
che
prima gli
che
a
del
B"fc"h
rioii
fi ttfaflfero
ottave
gi"
i
in
Ispagtia
;
eildecafillabi
^
le
rime^
fonetti
n"
mancaflero
cui confotmarH; detto dei
agli
Spagnadi
Pr"va ftri
taella
he
reca ne
efeoipj
fia
quanto
domeftici
^
altr"ve
come
,
abbiam
lo
no-
po"ti provenzali
fuddetta
confefla
il Bofcat"
dedicatoria.
Emanuele
di antichi
F"ria
parecchi
e
efempj
XV.
poeti
jghefi ;
il il
pubblicarono lingua
in
in
Val"nzana,
Santig"iana
"Uaminatore
lingua Caftigliana*
della
Italiano del
Spagna
V
fui
principio
l^irabofchi
fecob
XVI.
ci
prefehta
fi fonda
Abate in
ufl^
Quefta
"
preteniione
gnt"ofo fa|to
dei
eh*
9
egli'ci
racconta
dove Siviglia
la
nave
ragioni^
nel i^iZi,
Concarini
il
trovando/i e^i
in
( fct"ve
torri"
do
i
Tirabofchi
dal
) quando
tutto
Vittoria
e
,
gloriosa
marinai
giro di
il
mondo essi
aven^
osservato
che
m"rtti^
te/iuto
uri
esattissimo essefvi
ramente
conto
del
sette
toro
di
;
viaggio
Settembre
credevano
eranvi
,
di
ve-
giuriti
ai
giunti agli
chi
otto
m)n
vi
ebbe
in
tutta
la Cori*
"
Spagna
tarini
,
sapesse
darf"e
ragione
trattone
il
che l"olte
t
arcano
regole astronomiche
spiega felU
fremente
\ji\.
che
sorte
fi trovaflfe
in
Ispagna
que^
queU
celebre
Italiano
arcano
,
grande
figiiroche
gli Spagnuoli
ruscici ne'
farebbero
rettaci
q"egl'
P.
gelo Aninti.
cor^
ignoranti
Gazeo
dipinti grazio"mente
fuoi
;
dal
poetici componimenti
quali
fanno
coli'
xxAz"pia
rezione
Hilaria
occafione (ciocche
all'
della
Gregoriana
ai
come
mille levaci
diman4
non
de
intorno
dieci mai
giorni
foflTero
anno
fapendo
no
passati
^
f"nza
cfa'
egli*
f"
ne
fofli"ro
il
cavato
accorti.
Sig. Abate
abbia che
lo
Tirabofchi
don
ci ad^
quello
abbia vira
curiofo da
aneddp*^
pu"
crederli il
,
preso del
Monfignotf
Coit^ del
czt*
Becatelli
carini
quale
nel
nella
3.
tomo
Cardinale lettere
flampata
delle
(a) Todu
7"
ptfL
i"
^g.
t^u
^tf
rfinal
in
Reglnaldo
pruova
Polo
racconta
quel
xMeffer
facto.
Pietro
ca Retire Marle
il t^ftimonio
di
nella cui
Milanefe
^
il
quale
con
,
Aia
(loria
ripone
medesime
avea
parole quel
non arcano
Mefifer
Gafparo
gato spie-
"
Io
non
pretendo
fciolta
negare
che
,
il
abbia che
^
quella
tutto
dilBcolc"
pretendo
che
,
fia
tutta
del
la
uno
improbabile
chi
non
foflfe
in Ed
Spagna,
di
sapefl"
,
darne che
ecco
quei
onta
racconci
pati fenza
efame
,
ad autori
9
dellafomentano
contro
buonissima
degli
le
negl'
la noftra
Italiani ne Nazio-
pregiudicate
;
opinioni
ndo("
ci"
di
conferma
tutto
vieppi"
letteratura
in
credere,
che
,
che,
"
scch
in
Ispagna
/astica
non
sia
proibito
un
come
contrabando.
poco
Efaminiamo
quefta
vittoria eletta
ftoriella.
arriv"
a
In
viglia Si-
pcimo
,
luogo
non
quando
fi
trovava
la
nave
in
citt"
che
Carlo
V.,
la
perci"
deir
nemmen
il Contarini
,
feguitava
era
corte
Imperatore,
fatti
che
alloca
in
Vaglia-
dolid.
cavaliere
nave
In di
Antonio
il
,
Pigafetta
quale
sbarcato
fece il
Vincencino
Rodi
appena
a
viaggio
per
colla
Vittoria
,
part"
il nel
Vagliadi
dolid
prefentare
Carlo.
V.
diario
racconto
quel
cos"
viaggio
(a)
In
fecondo
luogo
Ca)
5tor.
d"
Viaft-T^
Jt
pafe
331^
187
dei
fa
viaggio
menzione
meno
come
dell' arrivo
non
Siviglia non
del diario del
s"
di che
eflersi accorci
trovarsi
;
giorno,
da loro
d"
dovea
nel
efaccamente fecca
a
formato due
anzi
nel
diario .che
^ ,
Piga*
che
,
j^er ben
voice
fi dice
arrivarono
i
Sivigliaagliocco
che pratici
di Setcembre nella
uomo
{a) fegno
nave
,
pi"
venivano Oelcano
nella
fra que"
ili Sebaftiano
za
,
di fomma
,
esperien^
dottissimo
nautica
fapevano bene^
giorno
dell' di
che
no
febben fette
,
.
al glor-* corrifpondelTe
otto
per"
eflere il
corte
fectembre
tore ve
,
giunta alla
che in
Impera*
na"
la
e
quella rinomata
converfazione variazione
qualche
di di.
fi quei cortigiani
difcorrefle
delia
sapesn ba-"
darne
ragione trattone
Pietro
era
Tanto
ilo
perch"
lo
Martire, o
nella chi
non corte
fofle che
di Carlo.
fi trovasse
poich" prefente,
udito
che
ne to
V.,
che
avefle
da
v'
era
prefente ; fcriveffe,
chi
un
in tutta
Spagna
Che
"
fi trov" fia
dar-fapefie
vano comune
ragione
lo
queflo non
col coftum"
le
fofpet*i
pruovo
troppo
cose
agjii:
e
flranieri
che
raccontano
di
Spagna,
che ci hanno
col,
allos la^
*manife(lare vi
erano
alcuni
in
degli uomini
i
,
dotti
quel Kegnp
quali
(a) Ston
de
viag. tom.
X.
pag.
331.
"$c"dii pi"
oiacemaciche
autentiche
e
,
praove
,
del
di
Tuo
valore
nelle
date
aftrooomia
quello
che
ci
abbia E
Meflfer
Gafparo quelli
,
Contarini.
che da noi fcienza
verranno
lafciando dove
y
accennati
era
parleremo Ispagna
doccissimo
della
nautica;
Ferrer
e
celebre
in
uomo
Messer
nella pruova
lacomo
Catalano
geografia,
le
fue i545.
Agronomia;
ii
vi
come
ne
fan
lettere
che eiTe
Camparono
"
in
Barcellona^ parere
nel intorno
In
ftampato
delle
il Tuo
alla
Indie
fcritto
per
e
comando
(olici
Re
0,
Ferdinando,
Ifabella,
inftruito fra
quale
grafia cosmo-
fi manifeda
e
profondamente
aftronomia* Cardinale
nella
Trova6
D. I49J.
le altre di
lettere
una
jfcrittaglidal
jL^. d*
Pietro nella
Mendoza d'
de* ordine
AgoClo
li
del
quale
a
della
dove
Regina
fi
trovava
comanda
la
corte
,
di
e
venir dove
Barcellona
era
giunto
alle
Co*
lombo
die. In
di
ritorno
dal lettera
fuo
primo
viaggio
il Cardinale
In^ che
quella
il
gli dice
da
porci
feco
mapamondo
di macematica.
i
lui B"lia
facto
,
gli
le
tri alsue
ftromenti iftruzioni
capace
co
leggere
viaggi
ragione
Contarini.
ne
all'
America
arcano
per
derlo cre-
dello
Ch^
fpiega**
se vives-
felicemente
ancora
egli poi
una
nel
fa di
pruova Marzo
lettera
15^3.
fot-
toicritt"nel
{n
giorno
tempi
4.
del
con
quei
fioriva
gi"
gran
fama
di
79^ j^ofofo
dinaie
e
matemaiico
Giovanni
1
Siliceo
furono
e
,,
poi
Car^ io
fin dall*
le
anno
5 14"
e
"
pubblicate
di
nuovo
Parigi
Salamanca
fqe opere
nel
1520.
di matematica
in
cora an-
Maggior
da
cui le
fkma
ottenne
Pietro
opera di
Ciraelp
abbiamo
una
ta compie-
quasi
Alcala
t"Kte
parti della
152;.,
matematica
T
anno
flampata
mediato ili yi
in
nel della
nave
cio"
im* que?
nelL^ re ope-
all'arrivo
erano
Vittoria
.
Oltre
altri
dottissimi
non
uomini
verfati
lafciate
aftronoroia
,
febb^n
fcienza.
ci abbiano
Fra
di Gontarini agronomia
la
que"la
quefti fapeva
nella
ben
r|
e
quanto Pietro
fofl"
erudita
geografia
Qiov.
ebbe
n'
j"
Olivario^col
il
Gontarini un'
tre (]|ualeol-
disputa
dell'
e
y
eh'
intorno altra
]|
merito
flusso
r
Erasmo
ebbe
fopra i(
dere ve-
riflusso
de|
mare,
nella
quale fece
in
divario
al Gontarini
quahto
ci"
fi fofle
fue
per
ingannato
annotazioni assicurarsi homia.
Ari((ocele
alla quanto
[a) re
poi
di
bafl;a
^egjgerele
Mela
geografia
Pomponio
eg^lifofle
iftruito. neU'
aftro-r
Ci"
bab"le
,
f"l"^,pu" badare
cbe in
tutta
rendere
non
aflfacto vi fofle
impro^
chi
Spagna
arcano
fa*
cos"
felicemente
fpie.*
(a) In
aqoot
ad
"Bomp.
^eL
lib.
^p
"
Za
VII.
discepola
contrastarle
del delF
il
Spagna
secolo XVL
pretesa
Italia
titolo di
net
pot"
maestra
mondo
tutto.
x^Q
bene
che che
ancor
quefta pret"ndono
far"
una
di
quelle
e
propofizioni
come
f"
gigantesche"
Ma
ridono (i de-
ftravag^nci paradossi.
e
,
difcorriamla
la fon
amichevolmente ben
fenza che
"
preocupazione.
la maeftra
i
lontanp
venga
;
dal
venerata
volere
Come
Spado mon-
gpuola.
tutto
n"
il
troyanp
preiTo
n^agnif"che
che
, ^
gravi
SpaDico ni Italiafecolo
gouoli
bens"
,
foipjgiianti
che il diritto
pret"nl"oni.
dire d'alcuni nel
al
ha
y
r
non
Italia
"
quel
fu
gloriofo
titolo
XVI.
che
non
fondato
ragioni gravi
la
cotanto
,
pofTa
Dottor Italia
stata
,
contraftarlo Bianchini
Spagna.
delle
/' pe (lamItalia
e
,
Il d*
nell' francamente
apologia
che
,
alTerisce
ed in
"
sempre sapere
" presetuemente
del
vero
so*
lido
maestra
ogni
specie
di
letteratura, madre,
alle
altre
naiioni
[a].
(a)
Opusc.
caloger.
tom.
z.
194 celebri
,
che
g"' Italiani
famose
avr"
si
viderp
versici
falir
falle
ca^
cedre fecole
che r
pi"
delle
mm
uni minor
foraftiere
nel
XVI.,
Italia ad
diricrola maeftia
Spagna,
del
inon*
eflTere chiamata
do
intero. La
riftretrezza
il
cotanto
d'
un
Saggio
troppo alla
i
Storico
in
non
mi
narra-
permette
diiFondermi
quefta
nazione;
3^"one
gloriosa
d'
accennare
noftra
mi
contenter" che
pia
celebri i pi"
Spagnuoli,
ragr
mente certa-
fparfero
in
per
diversi di
Regni
fetenze.
r di
luminosi
gj
ogni
il
genere
Meriterebbe
m^
,
primo
luogo
duolo
Italia letterati
la
"
cosi
nume-
ToQ) in ioli
FRANCIA
illuilre
Spagnuoli
,
che eh'
quel
fortunatp
fecola
illu(];rarono,
al
di
essi
daranno La
copiofa
celebre
materia
feguenre
tomo.
^niverfir"
addietro,
a
Parigi
e
riputata
sin
da
alcuni
fecoli
chiamava
madre
tutta
maelira
delle
fcienz"
,
se
da
Europa
erano
pumefoso
concorso
di fcolari
fjra qu"fti
in
gran
mero nu-
gli Spagnuoli.
che
essa
^ifogna
del
p"ro
XV*
confelTare,
durarono
e
fino
non
agli ultimi
feco^o
antica
io
pochi
cos"
nella
veilig)
dell'
e
barbarie
come
,
zezza roz-
("l"sotia
teologia
nelle
altre
non
fetenze
.
JDebbesi parte
le
certamente
agli Spagnuoli
di
avere
piccola
trono
della
gloria
e
sbalzate
e
,
dal
jre
sofifticherie
barbarie
coli'
di
e
ave-
ornate
le
gravi
fcienzc
elega^nst*
buoa
Kttfto
"
Dove
D.
Niccol"
Tomas
Antonio
che dice
xvo
ac
,
ragiona
i fuoi
del
Por"
toghese Alvaro
Francia nel
t sophicisprofeci
fece
:
(tudj in
in
fecolo
eo
XV.
tarncn
multum quo
tantum
Philo-
place
-^
bant uncidas
sunt
diaUBicoriim
tr"cx
sophistarum captU
pr" merito aversaii
quod scr"hendi
Inter alios
genus
Ludov.
(a) Que".
il noftro
ilo
varo mato
giudo
fece
,
che di
AI"
fatto Rettore
del
Collegio
matematica de
Parigi chia-*
introdurre il
Coqueretico procuraflfeancora
dello fludio
uno
gufto
due V
della
pubblicando ptopositionibusp
in
V trattati,
g^omemco
altro
de
mota triplici
stampati
ne'
Parigi nel
mae/lri
1509.
Non Francesi
a
ebbe
il noftro
a
miglior Luigi
la
sorte
fuoi
Vives
andato
cum
anch'
in
egli
Parigi
(ludiare
filosofia;
Nic, Ant.
eatem^
para
omnes
incidisset
artes
{ dice
eo
) guHus
bonm
ah
m
exutabant
philosophim gymn"'
totoscavillis Ma
e
"
.
sia, Gaspare
tentos
Lax^Dullardumque
sortitus
est
iti'^
prmceptores
uomo
[h)
eflfendu il d*
un
Vives di
di
fommo
;
ingegno
fece
vane
modo
per
zezza roz-
pensar
giudlssimo pubblic"
tutti
gii
sforzi
e
purgare
y
la filosofia dalle
e
cavillazioni
m
toilo
il filo libro
pieudo*
nov,
tom
1^6
diakSicos $orruptarum In
;
e
poi
la
pregiatissiaia opera
de
caush
artium-
quei
in
tempi
le
(lessi catedre
occup"
di
con
fommo
e
y
plauso
macica
Parigi
filofol"a
tnaeftro
^
mace-
Giov. Secondo
Marcinez
e
,
poi di
Chiesa; Francesi
diti eru-
FilippoT
Deir
una
della
.
S.
a'
eneir
9
ahra fuo
lasci"
moniimentt
del
ingegno,
alcuni
pubblicando
d*
comenci
r aritmetica nel
fopra
theorica
libri
Aristotele;
"
^
practica
ftampata
in
Parigi
Maggior
anni
lo
,
s*acqui(l" in Parigi
T
nei
primi
Cirue-
del
ano
fecolo de'
suo
Aragonefe
filosofi
Pietro
e
,
pii!ieccellenti
tempo. di in
,
tici matema-
del
vera
un
in
vero
difficilmente
(i
ti:0f
corso
matematica
tempo
luperiore
in
,
quello
Ibienze
ce lu1'
del
Don
Cimelo
erano
un
cui
quefte
con
(tate
ancora
illi^flrate
ultimo di
quella
fecolo.
col
che
9
rpunt"
del
all'
quel
Fu
opei:a Cursus
e
Cirueio
ftampata
nel
15^3. artium.
titolo
quatuor critico
U
altres"
to, erudiuno
Giov..
Qlivario
fu
in
degli Spagnuoli
ftud)
abbiam si filolofici
y
illuftrarono
Francia di tutti
gli
le belle
tergere
"
Ma
quefto
perq
gi"
altrove
raggionatb.
merito
Sopra
de 11^ dal
diftinse
il
singoiar
elegantissimo
Vives:
alter
Valenzano
Giov.
Gelida
detto
nostri
eb|^e scjlainento
it)7
V
e
onore
d'
;
occupare
ma
le
prime
catedre
del
in
Parigf,
di rigi Padelca gre-
in
Bord"
detto
fu
Rettore della
collegio
e
del
di
Cardinale Bord"
,
Moine
nella
poi
la
universit"
dottissimo
nella la
lingua
ed
,
elegantissimo
di
avere ornata
latina filosofia
ne"
pu"
in
i
meritar
il
vadto
Francia
coiv
coir
eleganza
che
,
ed
erudizione
di in
$. anni
tinui
fu
maeflro
quella
facolt";
suo
il Gelida
Parigi
fcdJare
uomo
il celebre
Govea
Portoghese,
universa
{ al. dire
"
,
P.
si
Scoto
de
Aquitania
mer"tus
una
liner"s^
Ed
ecco
quis
si
"lias
,
optime
[a]
.
che
ci
presenta
davadt"
di uomini
s"
iUuftre
famiglia
che
,
Portoghese
illuftrarono
piena
la
come
letterarissimi
nel
Francia
nel
magiftero
e
delle delle
fciedze,
Universit"
governo "
la
de'Collegj, famiglia
Andrea^
,
Quella
.
de'
Govea
"
Quattro
Marziale mirati Rettore educ"
di
essa
Jacomo
in
Antonio,
ed
am*
si per del
nelle
videro
la loro
Francia
onorati
erudizionedi S.
Jacomo Barbara
tre
Govea
in
Collegio
lettere
Parigi
nipoti.
e
gli
altri alla
fuoi
Marziale
ilro d"
fu
essa
afiezionatissimo
e
,
poesia,
mae^
di
latinit"
"
Andrea
e
il di
Collegio
Bord"
;
di
S.
Barbara
,
dopo
in
Antonio
fu
prima
Bord"
di
(i^
BibL
hisA
ptg.
616.
fia
per
il
anni
lungo
corso
di
la
2^.
anni
,
per'arm
e
undici
insegn"
ci in
Medicina
^
Dell'una,
opere
fc"enza
lascio
Tolosa
eccellenti nel
Tutte
"
flampate
trovarono
16)6.
trattata
(a)
con
in
Francia che
la
mi*
la
teologia
filosofia XVI.
che
fui
principio
in il
del
fecolo Fra
Parigi
.
quelli
pre
mai
nome
di
Francesco
Vittoria^
scrive
il
Instituti
Matamoros
splendor
,
come
decus
,
"
ornamcritum
theologics
,
eximplar
antiqu(x
debbe
religionis [b)
.
queft* quello
Gli
uomo
incomparabile
che
9
Ja nel
teologia
fecolo XVL
dore spleneruditi
acquift"
Autori
e
della
biblioteca
Domenicana che
il
Ecchardi
Vittoria
dalla
di
Quetif
pretendono
portasse ed erudita
in
Francia
purgata
un nome
Ispagna
teologia,
lo
.
quel
che
metodo
gli
ch"
acquift"
desidererei
quefti
logo te"-
gravi
,
additassero
qualchef
fiorisse
in
celebre
quei
tempi
Francia
da
paragonarsi
il
nome
col
noftro
Vittoria.
Era
gi"
,
celebre
di
quello
eccellente
teologo
Cano
quando
di
lui.
il fuo
discepolo
si
Melchior Gallis
,
fcriflfe atque
Quod
ilie
qu(s
Germanis^
hontinis
in
Italis
fir"psissct
,
crai
disputando
per-*
(a) (b)
Vid.
D.
Nic.
"
Anc.
Bibl.
Hiip.
vir.
nov.
f". i paK".3^2"
De
Aea4"
doc
Hisp,
tot
spicuitas , apud
eas
" tlegaritia ^
gentes
suavitas
,
non
ita nun"
.
icholap
del
studia
jacercnt(j)
per che
20.
Ndla
fcuala
Vittoria
anni
si
formarono
j
quei dopo
celebri
teologi
dei
posson
marsi chia-
riftoratori
la
Ed
non
ecco
fecolo
XVL
che U
am^
pochi
con
Teologi
non
Spagnuoli
minor
illudrarono
e
Francia
consolazione
mira2"onede' novatori.
Carolici
y
che
rabbia
difpetto de'
per
.
Diro
folamente
d'
un
d'alcuni
non
oltrepassare t
Perci"
y
limiti
faggio ftorico
il
lafciando
il
dottissin[\oMartino
fu celebrato
in
d'OIave,
quale
dei
verso
il 1)40.
Parigi
e
per
uno
teologia;
la
ed
il chiarissimo
anni
nome
che
mente
insegn" cinque
d' altri due
,
diciamo bada
il cui
eterna
dere
in
"
Francia
la
memoria
noflri
Teologi
Nel in
1563. fete
Giovanni del
i
la
prima luminosa
e
comp;(rsa
la
Parigi
Maldoriato,
fuo
cominci"
che
,
gloriosa carriera
DUO
magidero
da
e
,
conti-V
am"
per
IO.
anni
il
nuovo
per
turto
mirazione
difficilmente
nel
si
trover"
universale
chi
.
gli
Due
,
fuperiore
prima
I
plauso
di
cominciare
it
II-
11,
Ti
(a) De
Loct
lib.
12,
$"
Bk
Ibi
"e
fae
lettoni
,
si
vedevano
noa
gi"
dal
occupati
tutti
podi
icolari
della
ma
y
fcuola^
da'
folo di
v"lgo
Parigi
degli
co-
primi
y
personaggi
e
fpicui
Anzi
a
per
si
letteratura
tal volta
per
le
a
loro far
"
dignit".
le lezioni alla la
vide aperto
coftretto
cielo
per
.
dare
sfogo
,
luogo
numerosa
udienza
a
f"a
obi^ligata
lo
Francia
quello
Ant.
maellro
es^
presse
N[ic.
( egli dice
agnini
Dei
) doSrinx
vVf4$
mine se-
fcecurid"vit
(jue
undequaad
,
egregiisy^ui exemplum
protli"
,
foriissim"
hidr^
Pratot
teptoris
conculcatis
hujuf
t"pitibus,
phyfligavemnt
del
in
(").
nell'
il
Compagno
facri
Maldonato fu
illuftrare TuU'o
ftudj
Gtov.
Francia
Criftia.tio
in
non
l?ietro
iti
Perpini"no
.
Prima
Lione,
meii
poi degli
Parigi
che
,
deft"
de'
1* atnmiraziope
eretici unica ad
catolici
colla
fua
rara
eloquenza
le altre
una
profonda
fcienze. A di
erudizione
di due
tutte
piti gravi
iretce
quefli
Clermonc in
Sp^gnuoU quella
Dum
do-
il
Collegio
fingol"c
m"xime
nomen
^
fama,
erbe
s'acquift"
fcrive
il
Francia^
fiorefet (
perque
Bacchino
) P"rpiniani
Maldonata
ejas
claritaterri
,
Quantum
Do^
(a) (b)
"Fe"sser.
Bib.
addi,
nov"
aux
dog.
to,
x,
de page
T"iou^ %%%
to.
3.
p.
joj.
Hisp.
Ho de
per nostri
raggidnaco
lecceraci
alquanta
illuftratort
pi"
della
cx"ke
difesamente Francia
,
esser
quefta
come
una
delie
pia
Nazioni
anche "
,
acciocch"
vedano
alenai
talvolta la
Pseii-* alcuna
trova*
do-Critici
quali
che
di^preggiano
in
;
Nazione
no,
se
men
subico
illuminata secolo
qualche
epoca
acciocch"
vedano
^
dico
,
che
in
quefto
alcuni in
Spagnuoli
atcunp
sono
andati
;
in
Francia
ad
erudirsi
scienze
in
due
coli se-
prima
andarono
altri
Spagnuolt
quei
re-
CERMA.^"^
'
*^ ^^^
erudirlo^
meno
che
la
Frartc"a
dovette
luce di
,
la
G"r*
uxA.
mania
agli Spagnuoli
delle
sacre
copiosa
scienze Carlo porto V.
seco
di
cui
dottrina,
singolarmente
quei
cissimo
nel 1)^9.
regni.
Principe
in
della
ti
religione
celebre
Germania
de
Bi^nedittino
Alfonso ed
,
Vi-
rues;
Qaefto
Predicatore
profondo
e
,
Teologo
Ja
voce
,
eloquenti"cogli
che scritei
simo
con
intraprese
van
la .confutazione
delle
eresie
mette-
sossopra
una
quegl'
d"ttissima
infelici
opera
Popoli.
col
Nel
:
1541.
pubblic"
picae
^^ataper
fu
t"tolo
Philipdo-
disputationes
XX.
alversus
-lutherand
PhilippumMdancthontm
in
definsa\QyiQ(t3L
seguente della
anno
ristampata
Altri dUe
Colonia
nel
1542. por-
prodi
Camipioni
Carlo di
Chiesa
io
seco
in Germania
e
p
V.,
Olave
il Dominicano
Pie-
ero
Soto
Marcino
i
p
quali
empirono
*0T del
e
suo
nome
le
terrore
prime
universit"
della
In
Germania;
tempo
un^
furono
il
quefto
ia
il
Cardinale
de
fond" che
,
Dilinga
celebre ri fossero
volle
primi professaed
Spagnuoli ^oto
poi
parte
non ottenne
Olave.
Qual
scessi
per V
quei tempi
jn
ogni
di
letteratura f
incomp^r^aver
bile
Medico
Laguna
suo
Dopo
nella
date
luminose
del
valore
Medicine^
afflisse
la
sua
in
occasione
pelle
che
nel
;
IS40.
alcune
Provincie
Germania
e
impiego
scienza della
profonda
della
re^*
la
pi"
violenta' peste
eresi^^
che
543
(a).
ai sacri
rec"
V
vantaggio
di
(lu^j ir^
,
Germania
Agoftiniano Criflofaro
la
Sanco-cis
rando gi^
qu4st
e
maggior
coi lumi
parte
quelle Provincie
vera
illuftrandole
della
il merito
scienza
della
Qual ireligione.
fosse
di
quefto ciotto
di Trento
^
Spagnuo"o si manifefto
cui
nel Concilio
men
in doi"
fu
ammirata
la
non
la
sua
profonda
JacomodiNofu altro
trina, che
guera Decano lUudri
(ingoiareloquenza.
della Chiesa
di
Vienna
delle
gli de-
Spagnuoli promotori
scien2;e in
(a) Europa
quens
coran%
mtmm
Heautontimorumene
Coloniemcs lUusmum
^
s"ve"
^
A6H0
.
aPud
22.
Januatj
}
frequenti {fima
cgncione
^
ttrbis
tra"Ht fofius^ffte
-
ko*
babita.
"
Germania.
ilre nella ceftimonio
lettera
Latino
del scritta
menses
Latinio
merito ad
ci Iia di
lasciato
un
illa--
quefto
Masio
Spagnuol^
nel
in
Andrea
1560
urbcm Eccie-
Ante
Jacobus
siae
paucos
( egli scrive
homo
Multa
.
. .
venir
Noguera^
hispanus
hic
Decanus
quoque
libros
scripsit,
quos
habet
,
ac
propediem
absolutos cabit.
de
Ecclesia
excusos
partimque
etiam spero utiles minime
Quos
in
jucundos
fare.
Tu
,
omnibus,
si
publiae
yidebis
res
primis
quando
non
,
hominem
stertemem
arJuas
graviter"
dicendi
moki
"
erudite^ sed
etiam
eleganter,
traBart.
mania Ger-
"
quadam
Fra
facilitate permirifica
che
,
altri alle
gran
in
varie
Citt"
della di
salirono
e
prime
nome
catedre
di
uomo
filosofia
teologia
,
dottissimo
il
per
Gesuita molti
e
,
di
Pisa
nelle
Insegno
di lo Dice-
teologia
Il
|
j
linga
lebra lo
Ipg
Uomo
"lstad.
Cardinal
come
dottissimo
litteratura
atate
[a];
sua
Ense"grenio
nobilissimus
! \
dice
omni
Philosopkus
,
"
medesime immortal"
Orator
Celebris
universit" il
suo
[b).
di
Nelle
Dilinga^ed*
il
Ingolftad
di
n"me
grande
Valenza;
Vir
sapientissimus populum
mire
(dice
Antonio)
fidelem
^erexit.
(a)
In
Apendic.
6.
tom.
aimaL,
Cb) Cataloga
Test.,
verit.
" "
su"tentavit
egregia
tdidit
doctrin^
,
cmditionis
^
pictcuis
opera
Dilingce prins
^
mox
Ingoi-
sbadii
d'
un,
(j). Ma
erudito di
pi"
imparziale
Jano
di
sar" Nido
il
Italiano.
Eritreo
scrive
:
ve
raggiona
est
Gregorio
Valenza
sibi
credibile
memorata
quantam
^
optimi
^prae^
era--
stantissimique
ditionis vitatis
Theologi
quantam
famam
termi amnis nis
eonfecerit.
non
Quae
imius
Ci^
contenta
extra
ripa"
ac
,
diffluens
Gerf7\aniam
excurrens
hnge primum
,
lateqae
tum
diffudit
universah"
Europam
principmn
commovit
omnium
,
virorum
animos^
:
omnium
academiarum
enim vir
sch"dia'
unus*
quisque
litter"n^m
Prit"ceps
,
i^nusquisque
tantum
locus
ubi
domicilium
a
esset
sibi
doSorem
txpettbat
ad
tiam
omnem
quo
in
ipsorum,
gymnasiis
rerum
Juventim
scien-
divinarum, in^titueretur
humanarumque
[b).
chiamo
delle
a se
Anche
la
Polonia
ornamento
alcuni
celebri
Spagnuoli
Quella
air di
ad
sue
universit"^
di dritto
di Moros
Cracovia
esib"
la
prima
Pietro
cattedra
Ruiz
llluftre
e
Aragonese
del
Amico
ftino nel
Compagno
celebre fama
grande
di
S.
AntQnio*
Clemente di
Ago-r
di
Collegio
della
Bo^
legna.
La
singoiar
al
dottrina
quello
giureconsulto
arriv"
Re
Sigismondo
,
il
eguale
Ca)
Bibh
liisp.
iioy.
a.
tom. num.
i.
pag.
x"
41 S"
(b)
Pinacotlu
tom.
Ao8
lo
chiam"
alla
Corte
,
lo
impiego
In
una
nella
pr^
ono*
sidenza
revole
della
Regia
Cancellarla.
quefto eleganre
impiego
opera
un
egli pubblic"
dccisiones
ed biamo Ab-
erudita
incirolaca
lithuanicae. O. Ruiz
,
illuftre
cedimonio
a
di Pietro eh'
Anc.
Agoftino
nella
in
una
lettera
scricca
quale
eru-
mani dico
sopra
feda Amico.
la
grande
Alfonso
(lima
aveva
del abbiam'
suo
di
Pisa^ di
col
essa
cui
detto
ceo-
illuftr"
9
la Polonia lume
uomo
magiscero
rec" dotti il che
della
logia. Maggior
Salmeron
sa
ad de'
grande
vantar
fonso Alposr
mir" am-
pi"
queir
erudito
secolo.
Il Ducaco di V.ilna
il
d" Licuania
dottissimo
nella
universic" di
toghese Por-
Emanuele
Vega
, ^
professore
opere
d" ceolor
logia* I^e
in
sue
erudire
in
^
profonde
e
,
cate pubblisono
un
Vilna
monumenco
Vienna
del
suo
in
Ronia
glorioso
PIANDKA.
singoiar
merito. che
Maggior
illuftrarono
le
fu
il
numero
degli SpagnuoU"
ogni
la
Fiandre dove
con
genere
sua
di scienze.
com?
Questo
parsa
fu il
teatro
fece
Luigi
Vives
nella
ridoratore universit"
delle di
lettere^ e
come
della
filosofia
scrive jl
Brucher"
(a). Altro
Spagnuolo
ebbe
(O I/"vanio
tium
II
Brucher"
;
'dove
eodem
vero
parla
del
Vives
in
ar*
dice
In
bonarum
mentiumy
^
mercatu
docend"
;
muner"
prafeSlus
magno
pel'*
emen'*
Sere dare
harbariem
erudtttonh
magna
conatus
exagitare
sensum.y " "
in'eptosarttum
nativam
corruptores^
tndolem
:
saiemiamm
laude
,
re"
Sthuere ti tate
doBrine
est.
fudicii
4.
nec
minore
ftelim
Tom.
pare.
z.
pag.
9".\
ryniyersit"
ves
di
Lovanio dello
cio"
,
non
inferiore
e
,
ai
sano
Vigu*
nell'
eleganza
filosofia
dal
nel
SCO
della
il
,
Fox
Morzil-
lo
quale
sui
Mireo
chiamato
e
Philofo-^
vanni Gio^/f,
phusaevi
dissertissimus
,
da
Gerard.
Vossio
Philosophus
"
la
praestantissimus
gan"issimus,
sparse salico
sopra
doclissimus.
(**) Qual
lume Antonio
poi
non
scienza
'del'dritto
di
sua
Perez
aeir Insti-
alla
prima
cattedra La
Universit"
tutiones
istessgi ?
Imperiales
gli ha
ergtematibus
la. fam^
"
expUcatae
assicurata
celebre
giureconsulco.
Fra ti
ne
canti
la
celebri
Fiandra che
guerrieri Spagnupli
,
quan*
carono man-
vide
nel
seppero
Secolo unire
Xyi.
alla
non
alcioni,
armi
,
gloria delle,
Sancio
maestro
quella-
ancora
delle dal
Duca
lettere.
d'Alba
Don
gran
di
Lotidogno
dclP
arte
detto militare
pubblic"
la
dedicato,
de reducir
all'
istesso.
Duca
Discurso
sotre
al
forma
i
^
la disci^
plina
militar
mejor
t^tigi^o
O
estado.
Bru.-
FartelLT.L
'
"
.rr-
"
(*)
legante
fanno
Quanto
filosofo
sia
con
degno
cui
Io
Sebastiano
esaltano opere
fox
delle
lodi
^
,
e*
parecchi
-
Scrittori
studii -^De De
"
ne
fede
le
sue
elegantissime
In
De
Pbilo^
natu*
sopbiei tationer^
fa
Topica
"ceroms\Parapbrasis
"
Pbilosopbia
"
De
"
Iteuentute De
;
De
btmore
"
Regno
,
"
con^
Regh
institutione Histtia
informane
altre
tom.
styli
posson pag. iz6.
ratione vedersi
De in
ed
che
a.
Ni".
Hisp.
aov.
AIO
sei.
1587.
Don
Francesco
del secolo
nel
con
Verdugo
XVI. ed
,
uno
de' fumenso*-
pi"
famosi
Capitani
a
non
migliance
che delle da
neir
sue
Cesare
valore
arce
milicare,
eleganza
guerre.
cui
scrisse
commentar]
in
Quefti
Frachetta
furono
e
,
tradotti
no Italiain
Girolamo
nel
pubblicati
poli Na-
1605.
possa colla
secca
temere
Sebben
di
recar
a' miei
leggitori gnuoli
narrazione
della
Spase
illuftracori il
Europa
di
tre*
so
mi
perdonerebbero
ai
tacere
famosissimi alcuni
ni, Uomima-
quali
non
dovette
men
la
Fiandra
che
,
letterari
alla
jiumenci
utili di
gloriosi
Vir
Chiesa.
Il
primo
"
Alfonso nominibus
Caftro,
gravissimus
nuUtisque
acehimus
^
honorandus^ felicissimus
Haeresio-mastix
come
,
scr"ptorque Gonzaga
il
scrive di
Francesco
(a). 'Nella
la
sua
Citt"
Bruges
Adfu che
,
perfezion"
versus
Callro haereses
tanto
immorral XVL da
tutta
opera:
omhes
libri
Queft'
V
opera
ricevuta
nello
con
plauso
anni in
,
Europa
dieci
spazio di
in
2Z.
si
ristampo
volte
in
"
Francia,
Il
uomo
,
,
Italia
" V
non
Germania.
fecondo
a
incomparabile
ebbe nazioni
altro d'
Arias
no Montain
cui
fuperipre
Europa.
colla
quel
secolo
veruna
delle
il
Altrove di
"lludreremo
noftro
Saggio
memoria
(a)
De
orig,
"
progres.
Prancisc
Ord,
A"Z
pop"
JicA sai
crono
le siqte la
rivoluzioni
4i (\^^\F^gno,
j?
,
sa-
Regina
Maria
riftabilicp il
Cacplicismpy
faticarono
^
furono
gli Spagnuoli
di
pi"
nell' iftruzione
qpel
e
,
in di^
lalu^
Unipare ]e tenebre
ce
dell)! eresie
in
ifpargere
Sotoniayor,
,
della di
vera
religione. Luigi
j^arcoloromeo
,
di
AI7
fonso
Caftro
Carranza Antonio
,
Pietro
Soto"
furono
te
Bartolpinmeo
1
Torres
Agoliinp i^configgorOceaop
cielo
,
prodi C^qapionj
deftinati
a
ad
per al
fuggir piaciuto
ver$o
chp
quanto
fu
il Ecco
glorioso
"
fos^
ftato
altretpiicp dure^
vole
frm;rp
un
di
q^efta
vittoria^
delie colonie
breve
saggio
a
letto-
rate
fpedice di Spagna
ad
cutt' i
Regni
dell' Europa:
ma
,
aggiungasi
numero^
elle
non
gi"
un"
colonia
uns^
provincia
tutt' i
di
letterati
d' Italia
Spagnupli
in
venuti
ifteflo
tedre" cat-
ad
illuftrare
i
,
regni
col
queir
secolo
e
quali
con
m^gifterp
ed
t
nelle
prime
erudite
i
eleganti
"de* 3acri
delle
opere
cate pubbli-
furono
,
ridoratori
e
ftad] in Italia,
altre
ed
come
illaftrarori
"
prpnjiotori
;
e
scienze,
$e
altrove
badar
vedremo
decidasi
poi
alla
ci"
to fo-
dovrebbe
a4
assicurare
contradare
tuttp
Spagna
il
non
vantato
djritto di
del
men
di maedra Altra
non
inondo
nel
secolo
XV pr"-
"pagnuo}i, l^^rrepli
Spapq^
i"p"riofe(il n"olcb
era
afric"na
,
ed del
q"alanqueaL
cucco
^
nazione si "
nel V
e
magiftero
essi
in
mondo secolo
e^
quefta
la
nuovo
aver
quel
introdocce
coltura,
mond". Non
ktceracura
Europea
diftefero Romane
la
;
cant"
il loro introduflTero
e
,
volo
le Victoria" in quanta
se
aquile
ne
giammai
latina
;
si
^^^
vafti
nel la
paesi
fortunato
lingua
XVI.
coltura/
nere
coltura
secolo
e
,
diftefero
gli Spagnuolt
pure la
loro
lingua
le
;
Pubblichino
calunnie
contro
ni alcunazio-" ed
corn
ftranierl
ne
pi"i
contro
Sp"gnuola
de'
declamino
inumanit"
avar"2lia
tuono
primi
la
Conquift"coti
,
deplorino
,
patetico
defolazione abitatori
cfonie
ci
dipingino
gemotio pesante
fcir"
,
quelli
avviliti
e
infelici
un
che
dalla
schidvit"
alt
fotco
;
giogo
riu-
poco
conforme
umanit"
noti
loro
^utte
d"
le nel
ofciirare
altre
nuovo
quella
,
gloria
che che
,
della
Spagna
fta*
foprai
natzioni niondo
poflTeggono
bilimetni
merita per
giullapiente i\
che
tanto
fa
civilt", religione,-'
nell' America
lette'rat"ra
con
,
si
vedono
fiorire
Sp"gnuola
altri
vantaggio
E
fopra
dove
tutti
gli
ftran"eri
ftabiliment"*
altre
la
mai
nel la
,
potran
nuovo
eglino
mondo
,
moftrarci dove
(traniere
citt"
si veda nelle
magnificenza
e
coltura
,
T erudizione
arci
fciebze,
Lima
,
che nel
si
fanno in
,
ammirare
nel
Messico,
in Buenos
in
Chile
Santa
O
^ede
,
^^4
Ayres
,
iri
e
,
...
Quito
,
in
Manila
,
in
tante
altre
no so-
cicca le
Provincie
della
noftr*
America
genere
Ci loro
Dove
universit"
nelle
fiorenti in
cicca
ogni
?
di
scienze^
le tre al-
f"
non
Spagnuole
moftr"no
Scrictori
nazioni
come
,
le Biblioceche noi
de'
ricani Ame-
moftreremo
quelle
Spagnuoli
simi la
piene
,
di
profondi
,
ingegni.
pot"
e
"
qual
che
nazione
le
(e
non
la
^pagnuoV
confeguir
mufe
navigafl"ro
barbare
no, Ocea-
faceflTero, che
quelle
col
priina
Parnaso
f"
monca-
gne
pocelFero gareggiare
Non
mi
Europeo?
Accademici delle
(*)
perfuado,
che
n"ll'
gli
francesi
aveffero
viaggiaco
inceriore
potenze,
pr"*
vincieAmericane
trovare
foggecce ad"lcre
fiorente
nella M.
cotani;o
sero dovescome
,
la
letteratura
come
la
trovarono
ci
tea
di
Quico,
ne
fa
teilimonio del
fuo
della
Gondamine dell'
nella
relazione
viaggio
all' interiore
America.
encrar
a
Porremmo
parte
e vancare con
dunque
nel
noi
Spagnuoli
dell'
g"' Icaliani
inoltre
come
magiftero
proprio
V
Europa,
ro magifte-
intero
d'
un
nuovo
mondo.
"
"
"
""...-
(*)
latina
Luminose date
;
pruove
del
loro
valore
nella due
poesia
hanno
ultimamente
il in
latino
Italia Saverio
dell'
-,
poeti
Messicani
traduzione
col poema
Sig.
verso
Alegre
Illiade ed il
elegante
3ro
,
Sig.
Ab.
D"
Giuseppe
Abad
col
dotto
De
Deo
hominem
^15
APPENDICE.
"S* esamina
il
detto
d!
un
Moderno
Italiano.
la pretesa
j^ebben di del
non
io
alla
mi
fia
proteftato
il
non
di
non
pretendere
di
dar
Spagna
turco
,
glorioso
mi
un
ticolo
maeftra
che
,
mondo venga
lusingo
effetto
per"
di
cenfurato
come
le naziona-
jat^anza
i
quel
far
pompa
deMetterati
illuftrarono
a
Spagnuoli,
quali
nel
a
fecolo
XVI.
l'Europa,
T
Ne de'
mente
fo^trarmi
Scrittori
tal
cenfura
i
,
esempio
Italiani memoria
il
quali
di
replicataloro Essi
terati let-
gloriosa
que'
tutto.
lU"mioarono
mancare
lo noi
fanno
non
feoza
lo
alla
fenza
modeftia;
possiam
fare
quefta vien
del
annoverata
i fatali effetti
clim^
di
Spagna.
di flottazione mi sforzai
a
Nella
di
prima Saggio
contro
del
tomo
primo,
la
no-
quello
nazione
indole
difendere che
(Ira
per
chi
pretende
;
ora
("a
jamantt
di
precedenza
difesa
mi moderno
obbliga
autore
novarerin-
quella
il
altro
liano^ Ita-
quale gentilmente
pretende
O 4
che
f"a troppo
vero
eia Il
che
si dice
della
D.
li.
Sig.
Dottore Storia
Pietro de*
Napoli
teatri
,
Signorelli
dove
it
,
^ffC^/"^
^Jl"t
ieir
erudita
certa
critica del
impuquale
meu
0Kl^*%Vk^,
pretese
opinione
di dare
non
,
Sig.
Natfarre
]27 V^y'
alla
Spagna
qualche
di chiamare
il detto
con
fotfe
giudo
vanto
contento
mente gentildi
scempiarmi
y
visioni
quell'
tilezza gen-
illudre
letterato
,
dice
ancora
maggior
a
che
,
il Nafarre
fu
indotto
cosi
scrivete
dai
folle orgoglio
Io
nazionale (a).
il
a meno
compatifco
non
Sig.
di
Dottore
non
Sigirorelli,
coftata eflfergli
poicch"
gran "
vero
,
pu"
lo
pena
scrivere
fomiglianti
assicura
,
efpressioni
il
trattar
;- st
com'
egli
ci
che
costa
con
afprezza
gli Scrittori
i
,
ftfanieri
per
natura
molta
pena
agt
sono
Italiani
quali
e
e
,
per
riflessione
egli
pur Baillet
--
urbani
,
discreti
si
prende
vero
nuova
pena
ed
,
po trop-
ci"
en
che
degli Spagnuo"
ceux
dice
Si
on
crofoit
parmi
da
Pays
dej
autres
ne
s*
entrou^
veroit les
point
ceux
n"tions
,
qui
qui
,
auroient
surpa^ses
"fort
,
peu
m"nte
ks
auroient
"gales
comme
mais
il
faut
congiderer
stntiment
comme
un
cette
nion opitert'^
pldtot
dfesse
pour
unveritable
de
leur
patrie
que
/ugeme/a
mif
(a) Cb)
Stor.
Ivi
Teatri
224, 259.
pag.
zS7f
Ce)
Ivi
^17 si farebbe
fon
sain
,
"ufort
il
sincere.
Qiiat"ta pena
f"
,
risparitiiara
Dottor
Signorell"
qudla
avesse
til genfo-
quel
i
veritable
sendment
de
tendresie
p"ur
patrie
"farniniamo
quello
della
trovano
tt"ppb
de*
vero
giudizio
non
del
segna
BailleU.
il
St"ria
tri Tea-
luogo
; ma
quelle p^afaranno
de
spav.
rolo'
^e
del dal
Baillet
probabilmente
t"mo.
pre^
$. V.
del
primo
Jug.
e
dove si
ragiona
legge
Ma
degli quel
pasjo
Spagr"uoli
quivi
Dottor
v"ramente
riftampato
riftretta Baillet
^
dal
il
Signorelli.
di
quanto
nel
pi"
del
"
fer"so
quelle"
lmole pa-
libro
di
!
quello
In
che^
coolpapare
rifce
nella
St"ria dica
,
de'
che
non
Teatri
sfe
quefta
a
che
dicono
ria^
il Baillet
si
crede
ci"
"he
le
gli
Spagtiuoli
,
si
troveranno
fra
ne men
altre
poni quelli
letterati
superiori
,
forse
uguali
che meri-^
che
ha
prodotti
la
Spagna
sentimento
quando
terebbe Ma vieti nel
venisse la
addottato di
dagli Spagnuoli^
taccia
iattanza.
pensano
Baillet
"
n"
gli Spagnuoli
dal
cos"
^
n"
ci"
loro
rinfacciato
$.
e tratta
Qtteft' Autore
prima
merito Giunto
aussi
fuddetto
degli
in
Spagnuoli,
del
in de*
ai
generale,
loro Autori
dopo
nelle
ve
:
particolare
fcienze.
a
diversi^
E
filosofi
ques
feri
"'
spagne-
noutri
queU
Philosophcs
"
importanct
dans
christia*
ai8
msmc
aussi'bien
en
que
dans
le
Mahometisme
.
Si
il
fon
croyoit
dal che
y
"c.
"
fegue
cucco
passo
crascricco
Doccor
Signorelli.
il
una^
Dove
fi
vede,
che
ci"
fecondo
non
Baillet
precendono
le
gli
altre
Spagnuoli
9
/"
fuperiorir" fopra
di
nazioni
nella
in
ogni
:
fcienze^
ma
folranco
i
filosofia della
avrebbero
f"
"
vifto
il
tori leggiAutore
ft"rja
troncato
teatri il
dotto del
non
avesse
teftimonip
nonavesse
Baillet
.
Cosi
pure
s'egli
y
levato
dal
passo cita
copiato
P.
Niccolo
nuova
quella
Ant.
parentesi
nella
i6.
9
!in
cui
il
Baillet
prefazione
;
della
i
teca Biblio-
pagina
,
potrebbero, quali
lor
leggitori
fieno
le il
della
floria
de'
teatri
assicurai^si
che
pi'etensioni degli
Baillet.
Spagnuoli
a
rinfaccia
Egli
dunque
di anche cita
^
provare
che
filosofi
a
gli Spagnuoli
pretendono
mprito^o
altre
avere
uguali quelli
nel
in
forse
fuperiori
Niccol"
delle
nazioni
D.
Ant.
luogo
fopraddettp.
Ora che
cosa
pretc^nde
in
qlieljuogo
che
quefto
dpve
s"
erudito
tratta
Bibliografo?
di
Pretende/
debbano
Filosofi
il
peripatetici primo
pofto
.
Quid
erit
philosophos
"
meris si
,
nostros^
qui
hujus
penetmlia^
omnes e
Aristotelis
tenebris
,
ejusdemcoripktei
imm"sso olii
dispu-clarescerc
tationis
lamine
qui
usquam
ma
altri filosofi
peripatetici
naci nomiopere
di
fuperiore
s"a
,
quello
degli Spagnuoli
delle
nelle
efatte sia
nella
d'
Ariftot"le
,
in
purgarle
pr"
dalle
cavitlazioni
,
ebarBatie,
in
n"fla
fondita
,"
chiarezza
rr
,
illuftrarle vicino
additi abbiano di
alcuni
imitato
ftranierone Ciceche
lo
"
quali piii da
nelle opere
filosofiche,
di
quello
imitarono
alcuni
quelli Spagnuoli
('"').
C*)
cT
alcuni
maggiormente
Critici
del. smorfiosi XVI.
convincere intorno
sarebbe
i' il
ingiusto
^giudizio
Filosofi
merito
de^
lo
Spagnuoli
xat"
caroQo
secolo
opportuno
stampare^
collezione ad
degli elegantissimi
delle
De
^
opuscoli
Filosofiche
likn
"
dicessi
di
pubbli**
opere
Cicerone.
Luigi
tissimo
ve
consultatione
i.
detto
,
tle^arp*
j"* ,
dal
( Bibliog.
Ciceronis
poi. )
de
Anima
"
Senis
pf'"hSh
vigilia,
Giov,
s"neSute
De
som"o,
tr
Gelida
alcune Andr.
lettere
Filosofiche
; supra
ht"ne
ita
dice
Scoto
nibil
ut
videatur
Septtli^"da
Gonsalvus Democrates
" "
"
Dialogur
Alter de
de honestate
appetenda
rei arbitrio civili De Gloria
gloria
militari libri IIL V.
t
De
"
fato
,
"Sr libero
IIL
-
Ossorio Christiana
De libri
Nobilitate
IIL
"
libri lib.
Nobilitate
"
Regir
in"titutione
Fox alter
lib.
FIIL
-
Sebastiano
De libri bonore IIL
"
Morzilla
"
De
luveHtute
"r
,
liber
/.
liber De
De
Regno
R^s
.
institutiqne
Animarum
immortalitatc
m
Pietro
Giov.
Nugi^z
lib^ U
De
studio
PMQS0pbic9
De
Claris
Feripatetifi"
Xll
Che
lani troppo
,
fe poi
le loro
di
opere
fen^bratio
e
"
ja
ta-.
piene
Tentano
fott"gliezze
Ab. Lazeri
d' iqutilf il
^
queftioni
a
T erudito dice
,
quale
si
queftp proposito
est
ottimamente
Id
vi^
tium iUorum
ut
ftcmporis
;
potius
tum
fuit
quam
hotninum
sic
enim
philosophia
,
tradebatur^
bis
maxime
qucestionibus
,
investigationibusquc
curiosi
eruditi
homines
atquc
etiam
deleciarentur^
Aggiunge
si
poi opportunissimamente:
ea
,
Qiiibuscum philosppkifis
,
quis comparet
in
qua:
vel
in
vel
mathematicis
isti
aliquando
Lockius
persequuntur
re-
centiores
prc^peptores
Cud"vortfius
, ,
Moshemius
,
Vvolphius
,
Leibnitius
,
Eulems
^
JSernoulIii
r^ra
taruam
non
erit
sane
quod
antiquQrum
derideat
illo^
operam
dihgentiamque
per
[g)
,
Ci"
troppo
alla
vero
pu"
il
badare
convincere M. Baillet
; e
di
noa
giudizio
di
intorno
la
pretesa
Iattanza
degli Spagntiolj
poca
Bernardino
lib.
IIL Pietro
"
Gomez
De sive
,
Sale
de
^
l"b^ IFi
*^
De F.
conttantia
De Giov.
:
apibus
^Repuhlica
De
liL
Perpiniano
ad In quam
Topica
Corradum.
Atistotelea
y
tf
TuUiana
fc
EpistoU
Lazeri
:
jg. Mari^tm
tota
Di
efl"
dif
Ab. viri
hac
traElatione omnia
"
animadvertant media
'uelim
doBi
"
perspicue
logica
tf
"
shstmsissimh
quastionibus
eademque
; ut.
ohscufisshfn"e orationis
^
disciplina expUcft
ac
Terpinianu^y
rabili gant "st
nitore
ver"orum trad"
a4m^
posse
ne*
copia
j
fallantur
j
qui
bac
alia
"T
,
via
quam
qu^e
barbarie de pag.
snmonis vita
,
peregrini!
Perpin.
vocibus
p. (41^
impedita
.
Diatriba
cit.
"
script.
(a)
Diatriba
$42,
iragione dell'Autore
ler
della teftimonio
che
(lorla
di
de' teatri
in
vo-
appoggiare
ai
quel
critico
nodra
Ja
fvantaggiosa
nazione
.
idea
ci dovea
presencd
della
il
Oltre
che
,
che
non
riflettere
a
Sig,
Si-
gnorelli
tori
tornava
conto
agli ^^crici
;
il
far
credere da
troppoveri
M. di
caratteri
delle
dissegnaci
non
Baillet
avere
giacch"
giosa vantag-
quefto
moltra
pi"
opinione
di
della
modellia
.
degl' italiani
,
che
giudizio
del
Baillet
;
intorno
quella
non
virt"
avrei
negli
mai
a
fcrittori trascricco
,
Italiani f"
non
giudizio
lo
che
credessi
tuno oppor-
far
vedere
critico
agi' Italiani
in
qual
dice
fede
coner"
debba
darsi
quel
"
ci"
che
gli
Spagnuoli
Forse
il
non
"
tanto
facile ( feri ve
Italiani
loro di
il
due
Baillet)
nota-
giustificaregli diffetti
,
Scrittori vengon
hili
non
che
rinfacciati, bench"
a
fia giusto
loro
attribuirli
Il
universalniente
di
tutta
la si
nazione.
primo
nella
questi diffetti ,
parte
che
pretende
"
,
trovarsi
cerf
maggior
de' loro
romana
,
scritti
uria
essi
aria
di
quella vanit"
tutte
(he
fa
a
cH
disprzggino
tutti
e
le
altre
naiioid
barbari
allesserei
fino
quasi
mai
chiamarci che
le
senja
la
;
distinzione gentilena
e non
sciente,
le
i
oltrepassate
avesse
"
alpi
soli
quasi
che ered^
la
Provvi^
di
tutto
4"n^a
f
fatti
Italiani
^3
il
saptrc
si
dk'
son
Greci
,
degli
antichi
ed
,
Romania
odiosi
e
,
berci"
resi de'
dispreggevoli
Tedeschi
,
alla
maggior
Olandesi
parte
i
,
degV Inglesi
loro
resa
degli
,
quali
han
colla
la
pariglia
E
.
gli
hanno
castigati voglia
delle
pena
il
del libro
taglione
composto
ai
chiunque
un
consultare
da
Italiano
infelicit"
de
accadute
letterati
Valerianus
infelicicace
atteso
,
licteracorutn
il
numer"
facilmente
discorrere Italiani
,
infelici letterati
le altre
eccedente
quello
Iddio
di
naiioni
di abbattere loro la
insien"e
,
che loro
fi fia
e
compiaciuto
la
superbia,
.
di
confondere
Tralascio
ancora
men
il
orgoglio
feconda
T
{")
parte idea
nella
,
quale
d"
non
vantaggiosa
Italiani
-
che
ci io
d' aU
f"riccori
Imperciocch"
trattare
ho,
cause
ftiqfiato giufto
il
fomigliaflti
tal volta
ce ne
produrre
teftimonj
Tutti
"
d* alcuni
fanno
meri
temperanti parecchi
teatri
critici
reca
efempj
a
riflesso
Autore abusino
i
della
ftoria
de*
) fin
per
qual
fegno
sia
alcuni
della autori
,
critica
sia le
censurare
intiere
oltre
;
nazioni
.
Non
il
Francesi
merito
de^
primono
Italiani
con
il dovere
degP*
quelli
fanno
contracambiare
Gli
.
i Francesi^
e
ugual
dispreggio
uni
,
gli
altri
ol-
(a) Jugem.
di
des 1722*
S^vr.
tom.
i.
pag.
238*
della
itampa
Parigi
del
jtrispassano
talvolta
Non che
d'
una
giuda
,
ed
vana
urbana
iattanza
censura.
cereamente
il che
y
dire^
tnen
qon
v' in
"
altra
na-
2;ione che
la
abbia
;
e
ecceduto fon
beh po^ran de'
quella
che
,
parce^
ne
Spagnuola
ne
,
ficuro
Francesi
amare
gf
Italiani
rinfacciarci
loro due
tante
cenfure fono
fatte
coptro
con
fcrittori,
nasioni si
quante
quelle
c|ii le
c"nfurate.
fonp
fcambievolmeqte
Io del
dunque,
Baillet cosi posso
vero
come
non
fottofcrivo alla
al
zio giudiItanon
intorno
iattanza
che
degP
Italiani
ligini
,
pretendere
ci"
tan(Q
e
"
g"'
credano
troppo
che
degli SpugnuoU
diritto
a
(ficc
ci"
J"i. JSaillet
.
^d
ho
maggior
minor
ad
il
pretendere
,
quanto
emotivo
,
phe
pre*
hanno
datp
gli
Nella
Spagnuoli
prima
un
si
fatto
giud"zio
parte
prima
fia
di
quedo
fanno
e
Saggip
gli
I4
iliaca
Ical"ani
de'
che
;
Spagnifoli
potrei
dire
degP
fcritti
iftesso che
agli
"
Francesi
"
fpno
creduti
Qierito
cotanto
Qra
da che
s^iungo
quelU
anzi cio"
eflfere
gli Spagnuoli
che
y
Ipntani
iattanza
liano quasf
vien
loro
rinfacciata,
vizio
cplpevoli
e
,
del
contrario
,
^i ammirare
celebrare fabbricate
trafcuranza
(e
nel in
ftraniere
nativo far
loro
qierci
pa^se^ alle
letterarie
e
pi"
che
troppa
le
di
moftrar
palese
altr^ nai^ioni
le
ricchezze
de'
ingegni
"
^^5
Sarebbe
noftra pretesa
o
,
certamente
pia
se
,
conosciuta
(limata
la
letteratura
gli
Spagnuoli maggior
al
pieni
della
;
jattanza
ci" della
ne
pompa modo
giacch"
pensare
non
grave
cercassero
di
nazione
^
almeno
flrada delle
di
loro
comunicare
letterarie
alle
altre
nazioni
la
produzioni
.
Quello
T
potr"
(loria de
certamente
dire che
,
erudito
un
de' teatri
pour
fia
yer"tablc
tcndrcssc
la
patrie
f/^"^'^^
Parte
IL
T.
Se
gF
tica
Italiani
la
illuminarono
colla
sia
scienza
lor
nautidebi^
Spagna
,
se
questa
trice
degli
scoprimenti
tanto
fatti
nel
nuovo
mondo
quanto
scrittori
pretendono
Italiani.
moderni
".
ovendo
air
io Italia
nelle
un'
feguenci
illuftre
,
diflfertazioni
numeroso
dare ricor-
duolo ne)
fela* d' "
eli colo
mentare
letterati XVI.
9
Spagnuoli
,
da
cui
fu
illuftrata
amichevolmente
(loria
dell' averli io
letteraria
Italia
fio
,
per che
non
gi"-
nome
alcuni
Italiani,
i
,
oltre nel
quelli,
fecolo
da
me
fono
lodati
fecolo fuo
quali
XVI.
principio
alla ed
recarono
gran
nella
lume xnsiutica
Spagna
a
fingolar
la
no-
val"re
cui
debitrice
fir" molti
nazione
al
dire d'
dei.
immensi
moderni
fcrittori
di
Regni
,
.tefori
"
Sto che
,
vedere
,
che
qualche
a
di
sul
li quelrito me-
s"
credono
i
autorizati
libri
y
di
tutti
mi
rinfacci
io
in
que-
minata averle
la
Spagnaio
punto
di
letteratura; nel
nuovo
che
in
mondo.
""!"
I
primi raggj
JJCK.
condusse
non
,
di
quella
allo
luce
,
che
nel del
secolo
nuova
scoprimento
mondo
vennero
dagF Italiani.
ff^^r^
s.
die
il
fosse
vero
tutto
ci" che ed
alli
scrivono
intorno
la alIn-^ Ti-
fcjepza nautica
"
fcoprimenti delle
e
,
Sig. Abate
Bettinelli
il
y
Sig. Abate
che di
in
tutta
raboschiy dovremmo-^
fqienza furono
; e
confessare
i maeftri
quefta
ropa 1' Eudo*
g"' Italiani
che
nuovo
tutti i
Prencipi
,
che
posseggono
min] nel
mondo
dovean
riguardarsi come
il
Portogallo,
la
Spagna,
dei loro
la
Francia,
1'
Inghilterrafono
immensi
ci debitrima Pri.
in quegF acquisti
paesi
per"
xnett;eranno
di
debito, cipersulle
,
scritture
quali
Ita^
si
pretendefondato.
si|a
Sig. Abate
Bettinelli nella
elegante
opera
del
risorgimento della
XV.
U"
ecct
giunto al secolo
prende
manifo*
fiate
amanti
suoi
leggitori
armi
,
che
air
se
,
le 0^0
r^a
nazioni
rivolle
,
solo
e
dette
solo da
alt
tutto
prendono
colte
,
ed
illuminate.
A
nel
far
ci"
vedere,
ben
r""
luminoso
esempio,
parte
quale pu"
due
ima-
ginarsi qual
Italiani
,
di
al
quelle
refto
toccher"
agi'
E' nel
quale
dell'
Europa.
i
vero
Italia"
in
ni
nel da
mediteraneo
fossero
movessero
primi
a.
Ea-^
quiste con-
ropa
piccoli
se
,
stati
far
le
i
per sino
per
F altre
genti
e
mentre
,
gran
Regni
ne
d* allora
Monarchici,
si
per
la
posi^io^
la
rtiana
in
sult
Oceano
prossimi
stender alt
da
me^^o
nulla
,
giorno fecer
i
e
j
dal
se.
settentrione 1 Toscani /
Isole
te igno/ G""
da
frattanto ,
ed
,
novesi
,
Veneziani
,
Napoletani
altri
fu
e
necessario
,
^che
mano
desser
la
al
Portogallo
alla
,
Spagna
alla
,
Francia,
amai
,
alt
Inghilterra, che
mondo alt
a
tanto
posseggono
e
,
del
nfiovo
oriente
cui
alt
dente occi-
senfa
pi"
ricordarsi
lo
debbono
mamente pri-
[a].
Magnitiche parole
assicurare (latii
se
,
esse
sole
baftaflferoad
agli
Italiani
a
muovere
1* immorcai
gloria
di
sere es-
primi
gli Europei
alle
e
,
quiste con-
dell' India
,
ad
apriregli occhj P3
dar
i.
pag.
31^.
"
l"
mano
al famosi
Portogallo
viaggi
.
ecc.
per le
intraprehdefre
che
primi
da
il
Ma
prove
poi
a ma-
ci
Sig.
la
Abate
sono
affatto
insussistenti
che
,
nifedare
ca
magnifica
proposizione
farci
toccar
con
tan"
franchezza
amolo Fa
pretende
con
mano.
Veggi
partitamente.
( egli dice degli fu
Astri
,
dunque
studio
)
e
allo
stendersi
fra
che
di
un
noi
lo
del
Globo,
bussola
gran
Amalfitano
cui
non
creduto pur
autor
ddta
i
scn^a
nel
ne ven-
potevano
Oceano stendersi
e
,
tentarsi
viaggi
dove
grande
lo
[a). Ma
fra Globo
io dimando;
lo
da
g"' Italiani
f
fludio
se
degli
gli
o oc*
Aftri chi
a
del
le
Aprirono
essi da
fare
osservazioni
astronomiche, quelli
Io
no furo-
pi" gli
occhi
tofto
gli Spagnuoli
Italiani da
noi f
che
siqsso
aprirono
ie Abazparte
agr
Decidalo
nella
Bettinelli
citato
prima
agronomici
di
dove
che
col
Egli
"
confessa Italia
di
le
Spagna
porta*
alla
in
commercio
ecc.
sciente special-^
la D. met" del
mente
astronomia
non
(3).
noftro
Verso Re
fecolo il
XUL
fu
il
Alfonso
ristoratore
dell'
corresse
aftronomia
il si (lama
colle di
celebri
tavole,
e
colle la
quali
Tolorneo,
e
apr"
pernico Coma-
strada ?
agli
11
scoprimenti
autore
diTychone,
dell'
di
famoso
Anti-lucrezio
'
U) ca)
Ivi. ivf.
(b3 Risorg.
part.
2.
t"ag.
314.
nifesta eleo
quanto
dispiacesse
universalmente
ad
Alfonso
abbracciato:
quello
aa-
siftema
In
tam
confusa
quae
,
totius
imagine
mundi
,
0///7I,
Ibero
stomachum
Regi
commovit
sui
non
Uquisse
furono in
chaos
vestigia
Tavole
credas
"
quefte
Alfonsino
sempre
Italia
accalorarono Se
piCi
fludio
della
aftronomia(a)?
verso
dunque
da
Y invenzione
questo in
il del
302.
nacque
non
,
dio Auci" i
degli
Globo
furono occhi
primi glltaliani
"
che di
apriflTero gli
dubio^che
all'Europa.
sieno ci"
re*
poiy" gli
in
cosi
fuor
gli Amalfitani
che
flati carsi
ni il
inventori
pruova
della di
bussola,
polfa
quelle magnifiche
Abate Bettinelli fieno varie
,
propofizioNon ed
oscure
avanzate
ignora
le in^
Sig.
quanto
notizie
flromento.
di
quel!' utilissimo
ne
vero
,
dan
la
gloria
Flavio
che
Amalfitano
altri i
per"
no pretendodell' Oriente,
gi"
ne
in
ufo la
fra
popoli
Marco
da
porco
notizia
Polo.
Francefi
poeta del di
pretendono
provenzale
fecolo
aver
che
parli
delia
buifola fiori
ancora
il loro
Guyat,
G"' al
che
sul
cipio prin-
Xlll. diritto
Inglesi
vanto
dono preten-
di
quello
fcopri-
"
III"!'
"'"""
"
'
Il
II
il
"
1^1
II
immmmmmmm
(a) Bett.
Ris.
part
i.
p,
x38.
mento
Ma
.
fra
tutte
ne
le
opinioni
il ha
pare
vanto
la
pi"
fondata
quella ,
come
,
che
attribuifce
ai oo-
ilri Arabi
il
non
fra
gli altri
Sig.
Abate troppo
Tirabofchiy teftimonio
fi creder" di fede
"
parziale
,
Ecco
quafi svanita
la seconda
la
prima
prova
del
Sig. Abate
Andiamo il
Bettinelli.
avanti:
provala
Marco Polo
de prenalle essi
Sig. Abate
Orientali
recare
dai
: ma
viaggi
ognun
di
Indie
vede,qual
luce
poterono
prefiper
Orientali
di Marco
9
il
non
grande
furono Bada
oltre
che al
le
Indie
incognite fino
riflettere
^
viaggio
tai
tare ten-
Polo. fi tard"
che
e
,
dopo
a
^'^^%"
quafi un
V
fecolo
alle peso la
mezzo
il Non lo Non
paflb per
" di
Oceano
Indie
j"
Orientali. cio"
,
maggior
prova
(coprimento pu"
non
delle Canarie
recat
fatto che
,
dai Genovefi.
meraviglia
cos"
,
queftifcritai Gefi
va tro-
francamente
quefto fcoprimento
di
mentre
narrano
appena
Autore il
quei
che
ci
quefti viaggj,
e
quale
che
i
faccia
menzione
,
de'
Genovefi;
quei
chi po-
gli nominano
quali
in
aggiungono
non
quei tempi
nelle
erano
fa-
Guglielnavigazioni (a).
'tfii
nov,
Orb.
pag-
z.
ino
iJobertson
icrive si
moderno
,
ed
efatto
(lorica
d!
uno
dell*
America
la
prima
comparsa
ai
spirito
pia a^^ardoso
gnu"li quale
di
pu"
,
fissare
o
viaggi
Fortunate.
degli Spa^
Ma per
alle
Canarie
Isole essi
accidente isolette
furono
. " .
condotti scrittori
alla
scoperta
quelle
r
gli
.
cohtemporanei per"
regni
ave^o
del nei
non
hanno
il
spiegato
di la
Alla
.
met"
XlVm^
secolo
era
popolo
divisa
ecc.
tutti
i diversi si vede
,
quali
a
allora
farvi
delle
piraterie
Spagnuoli
te similmen-
quefta
de' "
Autori
Inglefi
viaggi
piccola
dato
aver
Clemente Isole
a
VI.
nel
1345*
il Dominio
quelle
di
Luigi
ii
della
Cerda
del di
reale forza ad
averne
Casciglia,
quella
quista con-
quale
non
y
per"
privo
fare
il
arriv"
^o. anni
mai
possesso.
Ma
di
nuo*
quindi
vo
( prosegue
di
;
Ab.
Bet. cio"
)
al
da
Enrico
Ut.
Portogallo
,
1395.
furono
tale
riconosciute
sinch"
Don comparve I.
suo
Enrico
delle Padre
se
immor* scoperte
a/ 141 che 5
perci"
^
primo
sotto
Autore Giovanni
pia
decisive
Mi [e].
perdoni pi"i
Canarie
il d'
Sig. Ab.Bettinelli
un
gli dico,
racconto.
ha
preso
abbaglio
1395*
non
in
quello
furono
Le
nel
riconosciu-
Lil". Tom.
I, I,
z.
6$.
17.
Part.
3x2.
^J4
te
da
Enrico
a
III.
di
Portogallo,
il
ma
da
Enrico
IH.
di
Cadigli
alcuni Normando and"
tre
chiamato anni
le
Valecadinario*
come
Que/li
ad
un
dopo Sig.
cedette
in
feudo
chiamato
alle
Giov.
e
,
di
Becancour,
al
un suo
il
quale
Canarie Isole.
di
sottomise Fece
minio do-
di
quelle
Enrico mando di
Don
poi
e
col
Principe
nel
1447.
Portogallo,
col"
una
quello
flocta
grossa di
il comando
Ferdinando
Caftro
Da
si ; co-
pu"
vede
co
sopracitati.
che
,
del
tutto
il
Principe
autore
s" sia
immortale
,
come
primo
nel 141
scoprimento
Erasi
per
con
delle
reso
5.
bene
le
quello
e
,
gran
V
cipe Prinardore
fue
singolari
nuove
per
,
cui
ititraprese
e
,
scoperte
eflendone
; senza
mo priche
chi, oc-
Autore
promotore
in
Europa
abbisognasse
,
che
g"' Italiani
mano.
gli dissero,
con
Nondimeno franchezza
,
noftro
aver
Sig. Ab.
accennata
invidiabile
dopo quefto
tutto
la
gloriosa
epoca
di
per
Principe
ataino^
nel velie
colla
141
il
5,
scrive:
animoso
serpeggiava
e
,
fuoco
gt
Italiani
precedevano
furono
con
fiaccola pi"
che
lucente
[a). E
i
quali
mai
que*
gr Italiani
ila luminosa
precedettero
Portoghesi
che
,
fiaccola
? Il solo
da
quefto
Au-
") Part,
I.
pag.
313.
*5^
scoperse
il
tanto
celebrato
una
croce
Capo
di
Verde
,
nella
cui
spiaggia piant"
Triltan Verde.
legno.
poi
nel
1447* capa
Nugnez
passo
6o.
leghe pi"
in l" dal
Tuct^
fatte
quefte
,
m"lte
e
,
altre
furono
le
perte sco-
dai
Portoghesi
che
nelle
in^
minato no-
trapresi
"
prima
Italiano
loro
alcuno
.
Comparisce
alcune
finalmence Isole
i 'sulle
Antonio alture
aveano
Noli
9
il
di
e
Capo
scoperto
Verde
e
,
che
Portoghesi
to ; can-
oltrepaflfatoquel Capo
Italiani Italiani
Ma
bada in
agli
Scrittori
per
pubblicare,
che
quelle
scoperte
g"'
precedevano
buono
]
a
colla
fiaccola pia
quanto
luminosa.
e
Dio fiorici
viila
e
,
di
ci
narrano
gli
nazionali de*
gli
ilranieri
intorno
ai
viaggi gloriosissimi
fenza
ghesi PortoItalia^
in
pu"
,
sentirsi
sdegno
sieno
a
che
i
gV
ni
chiusi
nel
mediterraneo
movessero
stati
primi
per
Europa
,
che
le altre nulla
far
i
le
conquiste
se,
per
genti
,
mentre
Regni
posti
,
nclt
che
mano
Oceano
fecer
da
se.
Che
fu
e
,
necessario dasser la
gt
al nel
Italiani
Portogallo
Mediterraneo
nei
pare
che si
quefti
scrittori di dover
credano
letti
Regni,
che
sono
che
danno
da
full' Oceano
quelli
,
di
l"
non
monti.
Acciocch"
to
per"
rechi
meraviglia
incorno
al
quan"
ci dice
il
Sig.
Ab.
Beccinelli
lume
sparso
ne
dagli Icalian!
genc"luience ( egli dice Principi
ioni
^
in
tutta
1'
:
Europa
,
egli ilePCo^
per"
mera*
da
la
ragione
i nostri
Non
"
viglia
ti da' le
re,
se
attor
come
,
fossero
vedemmo soli
ricerca' per
ancor
lontani
erano
nayigaj
e
poich"
sciente
a
quasi
necessarie
asiudia^come
,
sapere
le
ci"
le
Matematiche,
"
come
t Astronomia
,
la cos"
Geografia
(a)^
mai
in
s'
erano
d"mencicace
un
que("
prima
che
,
scienze
Ispagna^
Italiani Genovesi
il
!
secolo
i
1"
a
prefiero gP
gara
flotte delle coi
tutto
Catalani
con
viaggiavano
,erano
numer"je-'
levante
nondimeno
privi
?
scienze Ma perora
neceflfarie fermiamci
alla
Navigazione
nel
Portogallo^
del
loro
Dove
il Robertfon
sul
ragiona
del
dello
i
(lato
5.
e
Portogallo
.
principio
scrive
,
secolo
de'
primi viag*^
Arabi
in
era
g)
la
sapienza
Europa
..
coltivata dai
dagli
stabiliti
introdotta gna
e
in
in
e
Mori
La
Ispa*^
astro*
Portogallo
la
geometria^
le
l la
nomia,
geografia,
sopra
quali
di
erano
navi*
gallone
attenpone
soli
a
"
fondata,
diventavano
studiosa
{b). E
fra
tanto
quasi'
Il'
ac-
studiar
queste
scienze. che
all'
avanti. marziale
a
Prencipe
copiava
capo di
Enrico,
le arti
e
le
fcienze fi dedic"
Sagres
di
nel
S.
Vincenzo
allo
(ludto
tutte
342.^
1;
"*
'-
pag.
7"*
le
fcienze
neceflarie
e
,
agli rcpprimenti
,
al)e
,
na"
y"g"ziom gli
Bo
rjufc" in
della
eccellente dei
che
han-
Autori
Inglesi
di
viaggi
fu
sans
non
difficolt"
dire
egli
de
sons
contredit
le
premier
Mathematicien
sar" dato
ums[a).
in
^Egii.per"
'scienze
^
aaimaedrato
erano
dette "ftu-
dagli
Italiani
,
eh'
Nella
quaf"
soli
ad
di
diarie.
se
Signori
no*
famosa
venne,
essa
scuola
fu per Dos
Sagres
qualcbedun
pQr
Italiano
In
ifludiare Enrico
euti ale
2)po
insegnare.
uomini ed
y
raduno
pi"
dotti Mori
del
Portogallo
,
chiam"
Ebrei
eccellenti
un
Matematici^
tico MatemaAyea
fece
di
Spagna
capo di
famosissimo Accademia.
quella (
fatto^
fi
venire
di
Majori^a
de*
scrivono
gli
AutoMa^ nelT
te ar-
diejla Storia
vi;}ggi )
nella
e
,
un
famosissimo
e
,
.
tematico
,
perito
strum^.nti
f
un
Navigazione
carte
di
fan
,
de lo
Mare.
capo
Fondo
di
\f{
a
una
^cuola
Chi
Academia
,
fece
,
mai
cui le
creduto
avrebbe
erano
qhe
/(iy.in
e
g"' Italiani
scienze
quas^i soli
alla
(ludiare
sapere
necessarie
navigazione,
di tali scienze,
;
e
pptesse
senza
fondarsi
la. scuola
v'
pi"
celebre.
qhe
Q
,.
intpr\fentsse alcun
Italiano
che
la
$p4gna
il
.Portogallo
la
dovessero
fornire
tji
yalorQfi Mapflri?
""in"
(b) (a)
Tom. Tom.
1.
cap.
a.
_ .
2"
ca|v
:""""?% 5f,
Da che
l'arte d'
nuovo
quella
loro
scuola
nscirouo
quei
e
,
primi Eroi,
propagarono
coi
viaggi
schiarirono
e
di
navigare,
the
,
arditezza
condusse In
scoprimento
si
del
Mondo.
i pia
quella
no perfezionarodi
vigare. na-
nell'arte Enrico
e
,
Non
in folla
i
,
dal
Principe
vano acorre-
Portogallo
i Veneziani
una
i Genovesi
e
,
pi" perfetta
in
pia
esatta
della
loro
professione
quella
.
miovan\ente
scuola
[a).
.
Nessuna
scuola del
lo
.
cosa
per"
,
"
pi" gloriola
Y essersi in
qucfta
essa
Portogallo
quanto
nuovo
mato for-
scuopritore
bocca di d'
del
Mondo.
scevero
Sentasi d'
ci"
dalla
uno
stranij^ro
in
ogni
sospetta
parzialit"."Fu
)
se
questa
scuola
( scrive
si
li qua-
il Robertson
che
lo
scuopritore
rintracciano
dell' Anier"ca
i
form"
f
norh^si
e
^
passi
si
coi
i
no
,
suoi
maestri
le di F
sue
guide
vi
avvanjafole circo^
sar"
impossibile
ben
comprendere
e
stanne
r vi
che^ suggerirono
idea^
cos",
che
facilitarot^o.,
esecuzione quegV
d!^un disegno
i
stupendo
del fatti
,
Italiani, gli
; e
quali,
al. dir
aprirono
di
occhi
ai
Portoghesi
che dello
discepoli,
fpce da
del
se,
quelli
quella Nazione
e
niente
cfler
guida,
Mondo.
Maeftra
scuopritore
vo nuo-
^-
"
I
"
""
--
I
"
I.
IM_|L__L_a
fa)
Roberts. Loc.
Stor.
delP
Amen
lilv
.
i.
"
pag.
^
88.
(b)
clt. pag.
68,
".11.
Quanto
venga
esagerata
eh'
,
""g.
Ah.
Tirai.
nello
piccola
parte
gT Italiani
Orientali
scoprimento
delt
INon
cui il
fono
men
magnifiche
ci
efpressioni
le
con
Sig. Ab.
Tirab. nei
dipinge
verso
gloriose gefte
Orientali^
felice
degl'Italiani
Se nelle
viaggi
le
Indie
cotanto
quefto
prove
y
erudito
quanto
Scrittore "
certamente
foflfe
magnifico
nelle
remerebbe fua
a
immortalato nazione
con
(lor"a
parte
il
nome
della
II de*
brillante
esordio
gionare ra-
via^i degP
tutte
ItalianT
delle
fecolo
baila
leggere
di tanti
le
ftorie uomini
e
,
gloriose
Immortali orientali
negli fcoprimenti
"
delle
Indie
f"
,
occidentali
per
dere decipreteso
,
viaggi
delle
di
Marco
Polo^
fatto dai
il
fcoprimento
e
Canarie
Genovesi
alcuni
altri potean
viaggi
bastare
degl'
a
Italiani
T
prima
Italia
del
1400.,
mente
render
eterna^
gloriosa
{a)
.
(a) Tirab.
stpr.
leu
tom.
S"
part*
x.
pag.
i6}.
i6ih
poi
il dotto
Storico
tns/nifeftare la
ne'
e
,
g"' Italiani
viaggi
dai
conquide
e
Portoghesi
:
Cadi del
iligliani;
un
comincia
cosi opera
il
Lo
scuopr"mento ingegno
ancora
e
,
nuovo
mondo
:
fu
e
dtlV
coraggio Italiano
alle Indie
passaggio
pel
non
mare
Orientali
finalmente trovato
e
fu
sen^a
il
consiglio^
indiri^^ode*
delle N"
nostri
(a)
"
Continuando
poi
il
racconto
magnifiche
ajU"
gtltaliani
le
soltanto
ma
y
col
col
e
,
loro
ingegno
anc"ra
scoperte
le
de*
Portoghesi
coraggio
li
distesero di
nuovi
maggiormente Regni
fecer padroni
(*)
.
Ecco
le due
il
Italia
tali
non
passaggio pel
trovato
alle
Indie
e
Orien^
V indi^
fu
sen^a
=5
il
consiglio^
n\\o
distese
e
il
le scoperte
nuovi
Portoghesi
Efaminiamo
li
fecer padroni
le il pruove
.
di
Regni.
ora
Prima Tirab.
che
Sig. Ab.
ai
proteila
la
di
non
voler
avere
contraftare
Portoghesi
via
gloria
fono
i
di
primi fcoperta la
tali
;
marictima accertati
alle Indie
orienr
e
,
poich"
Pane IL
troppo
facci
t.L
(a) (b)
Loc. Ivi
cit. p. 167,
monumenti
che
se
lor
la confermano
[a)
.
Vediamo
i
dunque
monumenti
fiano
ugualmente
che confermano
trovato
accertaci
fatti, e
i la
ag"'
quedo
indirizzo
.
Italiani
gloria
fenza La
di
il
non
elTersi
paSaggio
loro
consiglio
,
prima
:
pruova
che
ne
arreca
TAb.
Tirab.
diede
"
quella
D.
a
Alfonso
Frate
un
V.
Mauro
Re
di
Portogallo
incombenza
pano
del
di
Camaldolese
;
e
Vem^
un
formare
si
Planisfero
la Di
.
in
Codice
Monastero detto
conserva
nota
delle
spese
fatte
per
Planisfero
di
pia
Francesco che
ai
Alvarq
Capitani
data
um
scrittor di
carta
quei
tempi
mandati
racconta,
nel da
con
,
(fue
da
Caravelle
1487.
un
fu
navigare
copiata
mappamondo
.
"
congettura
"amento
,
il Foscarini
assai di
probabile
Mauro
fon-
che
a
il
Planisfero
le
carte
Fra
servisse
ad
uso
di de'
norma
formare
In
.
geografiche
:
Nocchieri
il air
ter{o
a
luogo
il
Re
Alfonso
intomo
fece
i
chiedere
parere Indie
Paolo
Toscanelli
il
vixiggi
mare
[b]
.
Dunque
fu
trovato
passaggio
il
pel
,
alle
Indie
non
scn^a
consiglio
Findiriiio
Reca
si
non
degt Italiani
.
poca
meravigli^
,
che da
quelli
un
s"gli con-
domandassero
agi'
Italiani de*
Re
che
si
prese
e
,
pochissimo
che fra
pensiero,
tutti
i
nuovi
fcopriche
,
menci
gloriosi
PrincTpi
Ca)
Tom.
6.
part,
x,
pag.
itfj.
(b;
Loc.
cit.
2^
tematico fangosissimo far
carte
dell'
Europa
,
v'era
in
Portogallo quel
perito
altri XIflato
V T nel
Matematico di
Majorch"no
con
,
navigare
Sin
"
molti
Aftronomi
dal
fecolo
era
Spagnuolo
del furono
Abramo Planisferio
Abenezra
(a)
.
Nei
fusseguenti
gli Spagnuoli
aflronomici Giov.
F per
arte ;
principali promotori
maniera nella
appena
degli
celebre
ilud)
in
il
Inglese
feri di
ve :
di
di
Sarisberi dimostrare
Metallogia
in
uso
fra quale
vicina
noi
esser
propria fuori
della
di
geometria
,
la la
pochi
Africa
la
studiano
i
Spagna
^
queste
a
nazioni fra
motivo
tutte
le
altre
studiano
geonietria
dovremo
deWastronomia
(b)
"
Dopo
\vt
ci"
credere del
"
raen
che
vi
fosse Frate
bisogno
Mauro
? TAb.
Portogallo
Non
Planisferio
di ci"
^
curioso
che
,
che
aggiunge
eflendo
il
Tirab.
mandati
alle
Egli
due
dice
nei per
1487.
flati
Capitani
fu loro
fcuoprire
una
carta
paffaggio navigare
il il
a
Indie
,
data
da
copiata
Foscar"ni
da
con
un
mappamondo
"
congettura
che
norma
assai di
probabile fondanunto^
Mauro ad servisse
uso
Planisferio formar
E
non
Frate
di
le
carte
geografiche
il
dei
sia
nocchieri
[e).
aflai
ci
dir"
Sig,
Ab.
q^al
queflo
(a)
Bertoloc.
tom.
n.
z.
pag.
36.
(b)
Fleur.
35,
((:)Tom,
part,
pag*
i^$.
Portoghesi carte
del "
il
di
navigare prima
il
far
sto acquif
famoso
non
del planisferio
Frate
Mauro
poi
fapeva
da
,
Sig. Ab.
cui si
Tirab.
qual fosse
le
carte
mappamondo navigare
? Gli
copiarono
da
date
ai due
3487.
di cui
raccontano
die'
egli di
che
fervirsi Re
principalmente )
Giov. mand"
il
Don
nel
1487*
;
e
i due
delie Indie
fcrivonoi
monde sgavant
che
carte
di "rie
navigare ,
de
On dii
kur
donna
carte
la
Mape"
Calsadilla
Ev^qae
A
vifta
.
de
VysseUj quello
astronome
(a)
il
di
teftimonio
tender" preche
Sig. Ab.^
foff"
che
probabile^
quella
Mauro
carta
cavata
di planisferio
Frate
Venghiamo quello
il nio
all' ultima
pruova
con
cui che
il
critico
dorico
pretende moilrarc"
non
all'indie paflfaggio
orientali
fu
trovato
fenza Anto-^
*
consiglio
Galateo che
,
V indirizzo
degl'Italiani
sita
nel
fuo
libro de
Elementorum f" il
certo mar rosso
dice
in
Italia si
disputava
;
e
congiungasicoli' oceano
Italiano
era
che
un
Giorgio
( ecco
la
di
quedo
parere^
Con
che
confeguenza
dell' Ab.
Tirab.
(a) Tom.
!"
lib. i.
e,
3.
ancora
contribuisse scoperta
al
felice
Confesso
canoni la in
successo
di
non
s" ini'^
so
portante tendere
Autore
(tf)
.
che adaccaci
ia-
quali
per
fieno
da delle parere
;
quefta
posizioni proche
qualificare
Un Italiano
probabilit"
Italia
coli'
"
di
"
mar
rosso
congiungasi
eh'
,
oceano
dunque
fuccesso
probabile
egli
contribu"
al
felice del
Portoghesi
mare
nello
fcuoprimento
paffaggio
all'indie. che
^
Aggiungasi
libro fatto
de
sita
il Galateo
narra
alla lo
fine
del
Elementfrum
fcoprimento
;
dai
Portoghesi
che
mentre
del in
detto Italia
un
paffaggio
fi
in
cora an-
maniera
f"
aveano
difputava
fofie
possibile
i
tal
paflaggio
,
lo
gi" fcoperto
parere le
Portoghesi
Giorgio
fenza
\yvsogt"o
"
del
del
detto d"
Italiano. fotto
che
,
poi,
Jcggansi
li.
,
ftorie
Portogallo
e
,
Giovanni
non uno
ed
come
Emmanuele
in Don
vedrassi
cento erano
foto
parere.
e
Italia
"
ma
di di
sin
quello
Giovanni
i
IL gran
capace
formare,
dal
di
eseguire
del
suo
pi"
disegni
,
primo
moftr"
anno
governo,
di che
cio"
cercare
dal
1481.,
la
via per
la
ferma
rifoluzione
e
mare
alle
indie;
temendo
gli altri
feco
Principi
a
dell'
Europa
utilit"
,
volessero invit"
tutte
poi
le
"ffere
parte
".a
dell*
vo*
Potenze
Crifliane
(a)
Tom.
(5. part.
i,
pag.
xd*,
jd/.
^47 ledo
ajutare in ^ella
f"
,
impresa ;
si dichiar" la
ma
fa
da
tucct
ftimaca
non
capricciosa,almen
incerta
[a)
Allora
G"Qvanni
il proceccore^
,
di
e
qualunque
la promosse fuo
ne
ceni;acivo per
con
sofpiracascoperta
tutta
la
rifoiuzione
dell' immortale
Zio
predo
se
vide
lui mandati
si
avanzarono
feicento
avanzavano
miglia
i
di l" dalla
linea.
nelle
Ogni
giorno
Portoghesi
il
certo
cognizionineceflarie
per
mare
ad
assicurare
V
paflaggio
bacissimo
^siccome la
ingegno perspi-^
il
del
Principe
( dice
dalle per
Robertson)
della
si pu" congetturare
9
parole
tempo
e
boU
di
di Roma
avea,
formate
tutti
le idee matematici
questa
navigazione ;
si unirQno
stesso
a
piloti,
a
Portoghesi
bile i menti
9
allora
con
descriverla
pratica-'
il Re
e
entr"
calore
cominci"
,
concertare
delle misure
perque^
sto
ardio Il Re
Emmanuele finalmente
tentata
degno succiefforedi
felice
D.
to
Giovanni
alla
tante
diede volte
compimen*
forf^ dimando rico Stopunto
Ma fcoperta.
il parere lo dice
caso
air Italiano
Giorgio? Niuno
che
,
dicono
bens"
non
fece
volgo
^"
mer"cre
vedeva
la
.Q4
________
"
-
"
"
"1"
li"
'"""
(a)
Stor.
de*
Viag.
tpm
i.
pag.
ig.
i.
ih) Robert.
p. p2,
(e) Ivi
pag/P4.
fua
idea per
confermata uomini
di
da
qae' mdfti,
ingegno,
ch'egli
e
sceva cono-
fino
capacir"
il
gran di
,
grande
Vasco coftanza
(a). SceUe
di Gama
,
all' immortale
uomo
tmprefa
di
fornito
e
,
prudenza
di
,
grand'
animo
di
fomma
con una
fperiennuata conti-
za
nella
navigazione.
di portentose
Quell'
Eroe
ferie alla
azioni
arriv"
finalmente
sospirata m"ta.
A
villa
di
quello
breve
(incero
vi
saggio
far" chi
il
della creda
consU
floria
di
quello
che
,
fcoprimenco,
eflb
non
probabile
glia
,
si
fece
?
e
^
sen^a
E
ind"T"{io degt
il Frate di
e
dovean
fenfra i
tirsi
nominare nomi
il
Giorgio
la
gloriosi
marittima,
quegli
che
erano
p"r
scienza
ai di
la
navigazione
ed
,
paragonati
anche
Fenici,
ed
ai
Cartaginesi
esabati
pia
{b) ?
Non "
eh'
piti felice
ci d"
il
Sig.
feconda
Ab.
Tirab.
pruove
egli
della
magnifica
col
loro de'
cio":
distesero
e
gr
Italiani
coraggio
maggiormente padroni
e
le scoperte
di
nuovi
Portoghesi,
Al
io
li
fecer
bella
regni.
leggere
quella
di
trovare
gloriosa
dall' indie
un
,
propofia,
Italia Vasco
al
afpettava
e
,
mandati
alle
Portogallo
di
paflfatipoi
Odoardo
un
Gama,
,
un
Pacheco
Francesco
d' Almeida
ub
(a)
Stor.
de*
viag.
toc.
tdin.
x.
pag.
loo.
j^,
(b3 Robert,
cit*
pag.
^49 Alfonso
d' Alburcherche
,
altri di
quegl'
e
,
mortali imcon
Campioni, picc"ol
Oceano
,
quali
con
pochi legni
valicarono
V
numero
d"
e
perfone
sbarcaci di
in
so immen-
barbare
spiaggie
^
palTarono
era'
nembi eferciti
avvelenate
faette
,
ed
,
acquiftarono
Portogallo.
non
9
invece
senza
mia
forpresa
,
non
altro
Italiano
Cademosto
da
temere,
dal
Tirab.,
Ebbi
f"
non
Luigi
motivo
te certamen-
si pareva
folTero
biaci anneb-
gli occhi
,
giacch"
fornito
impoffibile,
e
che
uno
Storico sincerit"
di
fina
critica,
che
nuovi che
trettanta d'al-
pretendesse
provare, di
g"'
liani Ita-
fecero
col
recar
i l'
Portoghesi padroni
d'
un
regni
non
efempio
nemmen
Veneziano
una
li
fece
padroni
Giunto
nel
d'
disabitata Cademofto
fpiaggia.
neziano Vein
al
Portogallo Luigi
mentre
1454., verfo
una
quel
regno d'
viaggi
in
le cofle caravella
ottenne
imbarcarsi il comando di
145
5""
fotto
di l" dal
Vincenzo Verde.
Diaz.
Essi
s'in-
noltrarono
Capo-
Equi
ilSig.
di
A-
bate
Tirab.
per
ingrandire
dice
,
il coraggio
che
niuno
avea
quello
ancora
paflaggiere
ardito
Italiano
oltrepassare
Capo-
Verde
(a).Eppure
nella
(a)
Tom.
6.
part.
x.
pag,
x6j^
Storia
Tristan
de*
Viaggi
si
legge
"
cWtiel
del di
1447.
Nanno
En-
solkcUato
sessanta
dagli
ordini
Principe
da
leghe
alf Rio /' istessa
l"
Capod
un
Vergran
gittando
,
ancora
imboccatura
fiume
grande viaggio
Alvaro
.....
Ferdinandei
Tristano qucy
i
e
,
oltrepasso
dun*
aveano
pia
che
quaranta
del
tanto
leghe [a).
celebre
Abbiamo
pnina
avuto
Gademosto d'
Portoghesi
Verde Vediamo valoroso
sulla
ohrepafTare
Capo-
di
ben adesso
100.
conquidaci primo
; ma
da
llo que-
Campione.
coda dell'
viaggio
trovando che f"
,
carono sbarnei
negri
vano
,
maggior
resilienza
quella
s'
ne
afpetcano. tornaro-
l'equipaggio quella
volta al
nostro
conquista*
nuovi
tore
di
Portogallo
suo
padrone
di
regni. se intrapre-
Spinto
di
terra
p"ro
nuovo
dal
la
fingolare coraggio
^
via
dell' dell'
Oceano. Africa di
;
Prese
ma
di forte
nuovo
sulla
spiaggia
della
la
femche
pre
nemica
gloria
tai
queft'
di
^
Eroe
,
fece
loro
intoppaflfero con
petri
non
negri
la
cui
e
,
inter*
si
intendevano
a
lingua
a
perci"
dero vi-
coftretti Ecco
tutte
ritornarsene
le
Portogallo.
di
grandi
narrate
gloriose imprese
dal
Luigi
Cademodo
Sig.
Ab.
Tirab.;
(a) Toffli.
X,
cap,
7^^
mi
de
est
alter"iU
meum
toicni
modo
vigUiis [a).
s"ibtrateni^
non
investigare
di
che
a
A eflfer Crede
villa
quefto
cofa
cefttmonio
,
che il
non
dee
fofpecco,
che
un
mai
dice
la
Sig.
Ab^
Tirab.?
pro^
badi
confermar
col
fua
gloriosa
pofizione
yidimus
,
impoftore
f
folo ci"
a
dire:
fecimusi
nuo'^
ivimus
come
,
Bader"
vem
,
conquiftare
vici
vi Ecco
regni
che di
ha coi.
il dice il
vidi
,
di
recato
Cesare
il ceAi"
ne
Sig.
Ab.
:
dopo
Ma
monio
niuno
Pietro
Marcire dubitato
^
. . .
ckecchesia
non
finora
cK
noi
tra
fi
abbia
navi'
a
gato buona
non
Portoghesi
annoverarlo
nelT
possiamo
coloro il cammino
pefci"
cK ebbero
alle
ragione piccola
orientali
parte
aprir
In*
die
[b).
tutta
E
la
chi
avrebbe di
mai
potuto
ima-
ginarsi
,
che
pruova terminare
un
quella magnihca
col
proporzione
ha coi
no
dovefle che
,
dire,
abbia poco
;
che
no niu-
dubitato
?
Italiano che
navigata
facilitaro"
Portoghesi
il
non
Navigazioni
d"lie indie
una
,
cammino
orientali
navigazioni
che
acquiftarono
TofFrir
e
9
Provincia
al
Portogallo. grandi
de
"
dovran
in
pace
quelle
Vaschi
un
degli
Aiburcherchi,
tra
venga fecero
che
verato anno-
impoftore padroni
di
gli
eroi
i Por-
roghesi
nuovi
regni
compra*
(a) (b)
Oceaii. Tom.
dee.
zi.
lib.
i,
7. 17Q1
*
6^
pari,
pag.
^53
tono
col ^
pj"
lUoftre
fangue
le
ricchezze
dell*
Oriente
"" "Ir
Di
quanto
sia
debitrice
e
la
Spagna
Cristoforo
Colombo^
ad
Americo
Vespuccio.
iVI-cncre
e
Portoghesi
dell'
risvegliavano
Europa
Oriente
,
attenzione
sco*
ammirazione
e
,
colie
erano
famose
perte
conquide
nell'
gli Spai
gnuoli quale
della
occupati
fomminiftrava nazione
,
nella
guerra
un
contro
Mori
,
la valore
largo
campo
al
ed guerra
ecco
air colla
amore
della
gloria.
nata Termi-
quella
nel
vo
gloriosa conquida
di
un
nata Granuo*-
1492.9
luminoso
al
teatro
quale eglino
prove
non
doveano
presentare
mondo
arte
,
di
valore
,
pidezza
,
d'
veniflero
te autentica-
dalle al di
parrebbero
verofimile.
oggi
" oltrepaflfare
teatro
limiti
del mondo
Quefto
dall' fotto
fu
il
nuovo
fcoperto
Colombo
Ferdinando
immortafe
Criftoforo Re D.
gli auspicj
Io
^d
Isabella.
fon
ben
lungi
dal
voler
contrada
AH
f"
ali' Italia
cotanto
la
gloria
benemerito
d'
aver
dato
deli'uman
al
mondo
nn
uomo
gehere;
il
vanto
molto
pi"i di
voler alla
negare
al
Colombo
la via
d'avere
e
ap"rta paesi
,
Spagna oggid"
'agi' immensi,
nell'
ricchi
non
che siamo
possiede
ad
America.
i
riti me-
IVIa
perci" queft'
obbligati maniera,
,
efaltare
non
di
a
Eroe
in
che
i
si dia
colla
go luoloro
tanti
e
famosi
Spagnuoli
al
quali
la
ancora
arte
valore
portarono
fommo
gloria
la del-
noftra del
nazione
,
ed
accrebbero
quella
dalla
sin
prima
tempo credettero
("cura
di
notizia
del
vi lla que-
nuovo
dal che
Colombo doversi
furono
non
pochi
,
ad
della da da
uno
Spagnuolo Quello
fuUa
con
chiamato Piloto
coda
Alfonso
Sanchez trasportato
Huelba* venti
si d'un
fuppone
paese
;
furiosi dove
sconofciuto,
eflendo ftaro il f"-
ritorn"
nella
difScolc"
di
ed
ricevuto
creto
cafa
Colombo,
eh'
gli pales"
della fatta
^
fcoperta,
e
egli
le
e
,
avea
accid^-^talmencarte
,
te
gli consegn"
Colombo
fue
le l' affare lo
,
quali
con
cfaminate alcuni
dal uomini
confultato
periti
nella
navigazione
potevano
e
,
rono fidaverso
nell'opinione
r
che
ritrovarsi servirono di
Occidente nel lo
nuovi che
paesi pofcia
n"
;
gli
da gui-
viaggio
non
intraprese.
adottare
,
pretendo
n" che
,
promoil
yere
quella opinione
pretendo
bens"
Sig.
^5T
Abate
tutto
Tirab"scbi
conformato ad
un
nel
alla
ributtarla
verk"
,
non
si
sia
rie necessa-
del
sincerit"
dorico.
Egli dunque
dopo
:
avere
ac*
cennaca
questo
;
e
raccoO'
to
appena
fede
presso
il vii
volgo
di
ilcomun
consenso
tutti
ancora
gli
scrittori di
quei
tempi
ne
e
,
de*
tutto
posteriori
P
onore
qualunque
"
nazione
ben
d"
al Colombo
che
,
(a) Sapeva
quefto
racconto
il
Sig"
fe-^
Abate de
re
Tirab"scbi
presso
trov"
Francesco
;
Lopez
fapeva
ancora
di
Gomara che
,
scritto*
il Gomara
di
quei tempi
" storico delle
r in
non
da
fra il vii
avuta
volgo. La pregia
varie volte. il
lin"
fua
da
(loria
tutta
fu
in
tanto
Europa
francese
fu
tradotta
in
gue
; e
fu
ristampata cinque
racconta
11
Gomara
e
dunque
dica,
intorno sia
;
diftefamente
era
fatto';
di
febben
che
v'
qualche
del
o
sit" diver-
opinioni
cio"
o
alta
Patria
fuddetto Andatutti
,
Piloto,
luzo
,
se
(lato
Portoghese, egli
,
Biscaglino
che in
,
nondimeno Piloto
dice
in
casa
convengono
il
detto del
mor"
restarono
di le
Colombo
scritture
,
potere
quale
tutte
quel
lungo
ra ter-
viaggio
colla
,
delF
altura
della che
nuovamente
poi
uomini
il Colombo dotti
le
comunic"
fa)
Tom.
6.
X.
part. pag.
xo.
x.
pag.
i/i,
(a)
Lib.
avuce
notizie,
singolarmente
che
col di
frate
Per^
diede
di
Marchena
assenso
col
parere del
quelli
pieno
alla
ancor
relazione
di
defonco " il
Piloto.
Garci-
Scrittore lasso
,
quel
fede
fecolo
a
ed
egli
non
ancora
d"
tal il
racconto
(a).
Scrittore
del
v.il volgo
,
"
ve
P.
e
Giuseppe
crede
Acofta
y
ed
"
egli
vero
ancora
lo
feri
lo
{b).
I"7emmen ri di
";hc tutti
,
gli
fcrittori
poilerio*
onore
qualunque
L'
nazione illustrissimo
dian
quefto
al
senten^
Colombo.
tiam tis
nostrani
Ueziofcrive:
tradita in
a
aprime
.
confirmat
opinio^viam
lauda-orasinin--
scriptoribm
* .
has
stituissc
Columbum
nomen
cuiusdam
navarchi
ab
e
,
dicio
cui L'
SanSio
Huelva
(e).
coir lo
y
ifteflfa
promuove autori
V
conferma
P. Muril-
autorit"
uo^mo
,
di che
altri
certamente
erudito fatto
si "
diftingue*
re
fopra
Che
il che
vii
volgo
sia ad della
[d).
verit" di
quello
che
,
racconto,
non
accorder"
spargessero
nazionale
alcuni
ftranieri voci
oscurare
gli Spa*
o
,
gnuoli
quelle
a
per
invidia
losia ge-
fine
di
la
gloria
vii
tere carat-
del
Colombo.
Non
manifeftarono trovollo
quefto
bens" il
gli Spagnuoli;
Colombo
(a) (b)
(e)
degl*
Nat.
I.
Inc.
e.
e.
3.
19. 4.
e.
prop.
7.
(d)
Ceogr.
Histi
Ub.
9.
nei
fiio" Italiani,
la
Quando
Vespuccio
pretese
rogarsi ar-
gloria di primo
lo la
fcopritoredel
codti-
nence
,
febben
in
Spagnuolo
favorire farebbe
lui il
;
viaggi" Vespuccio
di sincerit"
,
efempio
in ed
nobile
di
convinse
Vespuccio,
hanno condotta parte
,
queir
onore
al
Colombo. Non
gli Spagnuoli
in molti
trovata
quefta
:
onefia
la
me
Italiani di
quei tempi
co.
maggior
di
quelli che
nei relazioni
,
intervennero
passaggieri o
diftesero Cadamofto del
mercanti le loro
:
viaggi del
fui
nuovo
mondo
gufio di quella
,
vcnimus
,
fecimus
fu
vidimus^
attribuendosi
qpella gloria
fenza
nemm^n
che
propria degli
Spagnuoli
come
vedremo Non
in
Americo
maniera
con
cui i
moderni bo
y
quanto
Essi
debbe
la
Spagna
la
non
codefio
grand'
parte
traprese. fue in-
uomo.
dissimulano
piccola
del
eh*
ebbero
nelle
immortali
ragionano
,
riforgimenil
to van-
lo
delle
air
lettere
in
Ispagna
no:
affine di darne
Italia ferivo
ad
la
uno
Spagna fu debitrice
di tal
tale
risorgimento
Parte IL
T.
Spagnuolo
R
venuto
1.
fine
sparse
in
Italia
j
ivi suoi
fornitosi
di
quel sapere
che
poscia fra^
(a). Quando
del
n^ovo
:
per"
mondo
no discorrotutto
,
delio r
Ji
onore
Icuoprimenco
ne
danno mondo
all' Italia
la
seuoprimento
un
nuovo
( dice
e
,
il comggio
Tiraboschi Italiano
il
) fu,
opera " fu
dell'
ingegno
conferm"
del
[b).
f" taluno
ed
^
:
illumin"
a
Colombo^,
nel del
di
suo
anche
quello (
fcrive
Italiano
confermarlo
pensiero
Jl Tiraboschi
non
parlando
le
lombo Co-
) giovarono
Toscanelli
Fiorentino n" T
poco
Paolo
[e). Non
de'
in
dice
che
gio-
vaffero
za
efempio
Portoghesi Portogallo
,
la fcienle
tizie no-
nautica
acquiftata
n"
communicategli. Spagnuoli
.
d^i
piloti Portoghesi,
Eppure
la
yeric^
eh'
e
^
la
f"ncerit"
:
esigevano
lo
un
da
^uefti Storici
io
essi
fcrivessero
scoprimene
Italiano
di
un
nuoyo
mondo
fu
opera
di
e
andato
e
tal
fine
di di
,
in
Portogallo^
sapere di
,
in
Castiglia,
^u" fornitosi'
quegli ajuti
impresa.
Colombo
le Nato
quel
cui ci"
narrano
quelle notizie,
per P
a
di
abbisognava
f"a i conforme
immor-
tale del
Che
ci
cjuanto
^ccone
pruove. il Colombo
nella
riviera
di
Genova.
(a)
(b)
7.
part.
part. J79,
2. x.
pag. pag.
337.
6. pag.
idj"
(e)
26o
anni trov"
le
infiammava Colombo
gli animi
Todi
de'
Portoghesi. Quivi
su
principi
di
la
quali
fondare
rendere
scuola
immortale
dello
il
.
Questa
mondo suoi
;
fu
i
scopri-^
le
sue
tore
nuovo
Portoghesi
furono
guide
y
maestri
conco
{a),
delle notizie per
mezzo
fenzaTar
avute
che
li di
fupquel
s^
pongono Piloto
dal
;
Coloi!nbo
non
Spagnuolo
de'
pu"
e
,
negarsi
,
eh' di per
egli
lomeo Barto-
impolTess"
giornali
la
,
delle
carte
Pedeftrello
cui de'
figlia prese
moglie.
"rail
del
nelle
Pedeflrell"
uno
Portogallo. prime
le
Impiegato
,
Principe fcoperte
e e
navigazioni
di
Isole
Porto
sue
Santo
^
di
corso
Madera.
tenuto
"g(i
dai diverse
loro
avea
notato
nelle
carte
il
e
,
Portoghesi
che li
nei
loro
e
^
viaggi
le circoftanze
guidarono
Ora
non
incoraggiarono
naturale molto che
nei
diillu-
fegni
"
qu"de pi"
,
carte
minaflfero
il Colombo TofcancUi?
che
le lettere
di
Paolo Di
pi"
queir
i felici
progressi
in
tutta
de'
piloti
in
mezzo
ghesi Portoall'
arditezza animava
nell'
lanciarsi
la
oceano
,
che
nazione
,
non
vei: do-
risvegliare
animo
e
d"i
Colombo di
mente natural-
coraggioso
y
ambiz"ofo
diftinguersi
(b) Rpberts.
lik
z.
pag^
(58*
26t
B"
uno ,a
di fpirito
tentare
emu"
Iasione
nuova,
capace
di
condurlo
qualunque
uomo
ed ardita
,
impresa f
e
Eflfendo
d' in"
dit" me-
gegno
i
perfpicace principi
,
di
i
fu
i le
Portoghesi
aveano
avean
fondate
le
Loro
e
,
fcoperte
confront"
le
te felicemenmo"
efeguite
derni
raccolse
le
de* oITeryazioni
navigatori con
i diversi
congetture
degli antichi;
paesi
li fomminiftravano
e
Portoghesi
,
che
vengono
fingolarmente
la
dall'
Errer";
da
nuovo
di eseguireun possibilit" di
piano
Andato
a
fcoperte.
,
in
Ispagna
prefentatoil fuo
un
getto proin
quei Cattolici
in
Principi in
tempo
.
cui
era
occupati
opportuno di
non
per
(copridegli piano,
dotti la il
inento
fconofciuti
paesi;
bench"
alcuni
Spagnuoli riprovalTerocome
del che Colombo
lo
;
chimerico
trov"
,
nondimeno
e
uomini
approvarono
quelli
fu
il
principale
di
Pere^, Priore
come
del
monaftero
,
Rabida,
lettera-
di gran
di
^j
(a)
Lib.
2.
pag.
xsS.
noftri
r
Sconci
^
pi"i didesamente
le
il
Goinartf^
tenute
Oviedo
con
ci
narrano
conferenze
dal.
qoan*
Colombo
co
quefto
e
dotto favor"
^
Spagnuolo
,
"flb
lo
anim"
alla
sino della
e
,
condurlo
cemente felipro"
sari neces-
confecuzione noftri
fofpirata
ajuci
tezione alla
de'
principi impresa.
fu
degli
progettata
Ecco
qual primo
la
via
,
che
condusse di
cotanto
il
Co""
lombo
l'ioso E chi
dal progetto
non
concepimento
felice quanta
glo"
di
i
al vede
compimento
parte
? Eflfo
eflb*
Por* viene
e
^
ci
abbiano
coghesi
9
gli Spagnuoli
celebrato
Italiano
come
nondimeno
del
folamente dell
mente
opera
mentre
coraggio
ingegno dire^
non
possiam
e
^
probabiU
liano ita-
che
il
coraggio
arrivati dal
a
l'ingegno
sarebbero
luci dalla ricevute
tale
fcopr"mento^
e
^
fenza
le
Portogallo
gli
aiuti avuti
Non
e
Spagna
"
per"
del
merita gran
minor Colombo
lode
il
il
^
coraggio
p
ingegno
cui di
nome
far"
fempre
nei fafti
ricordato della
con
fentimenti
Monarchia
Spagnuola
l'
altres"
cui
gli Spagouoli
confentimento
il
nome
ingiudizia
con
fi
nuovo
vede
per
universale di
portare
il
mondo dovea
umano
Amerigo
del
Vespuccio,
Colombo,
il
mentre
vantare
quello
il
capriccio
fole quanto
( dice ingiusto
,
Robertson
) irragione^
un
ha
poi perpetuato
simili^
2^i
errore
...*/?
ardite
pretensioni J
al
vero
urt
fortunato
impostore
nuovo
hanno
uria
tolto
discopritore del
che
a
mondo
distinzi"ne ,
lui
soh
apparteneva
(a)
fra
Quello
annoverato tracce
forcunaco
itnpoftore viene
,
ancora
quegi' Italiani
Argoriauti
,
le c"d,
a
inUnortali
cui
r"uovo
"
Spagna
de' suoi
acquici nejl
il
Meriterebbe
qualche luogo
nuovo
une
Vespuccio
scopette
:
d"
sa
gioire "
supercherie ind"gne
come
homme
d*honneur, viaggi(e)"
onore
dicono
a
gliAutori
vero
non
,
dire
la
il
maggior
ali? che
, ,
Italia
pretese
memoria
^ e
di la d'
,
quefto impoftore
gloria del
,
ofcurare
Colombo
la
quella
"azione
di Alfonso
del
Ojf da
che
diftendendo
fecd
come
re-y
viaggio
femplicei
da
nella paflaggier"
flotta che
nuovo
comandata
Alfonso
la di
Ojsda^
della
in maniera
comparisse fua
mond"
,
.
gloria
tutta
fcoperta
fi Il
del in
quanto
fcopri
quel viaggio
Sig,Ab.
del fuo
nel
fi^" sforzato
di difendere
la
causa
pubblicando Vespiiccio ^
"
in Firenze
l'opera intitolataT"/j,
R
4
2.
pag. l"zi
Napoli
"}i
ps^^titi^
pag"i"a*
lettere riuscito
Americo di
Vespuccio
al
"c.
; ma
non
gli
e
,
persuadere
del
Pubblico
l' oneft"
la il
morie me-
gloriosa
Sig,
Ab. di
condotta
Bandirli Trevoux
onore
Tuo
Concittadino
*
St
( fcrivono )
del le
suo nort
gli
ci
reca
Autori
altre
delle
pruove
per
salvare
ci"
,
paesano
e
,
Amerigo
memorie
se
Vefpuc^
di
fuorch"
;
lettere pruove
le da
questo
navigatore
queste
stesse
s* atterrano^
giacch"
con
egli giuridicamente
,
per
dichiarazione
della
giuramento
convinto
dello di
stesso
Comandante
fiotta ^fu
Non
sare
due
solennissime
a
falsit" (a).
non
hanno di
potuto
meno
di i
impoftura
*
queft'
non
Italiano
Signori
Tirab.
; ma
perci"
hanno
creduto
propoPer
.
di
non
poter
provare
nome
le loro del
magnifiche Vespuccio
)
il
sioni
col
glorioso (
dice
comprovare
V Ab.
Bettinelli
per
gi"
i
detto
dagtltaliani, primi
"
discuopritori
tutti
Regni,
cenno
Regnanti
di
quella ( T Europa
del
,
),^a5/i
d!
un
del
Veraiiani
[b] ;
;
Cabotta
,
Amerigo
la
Vesil
puoci
ed
ha
in
vero
tujtta
ragione
Ab.
tutta
Sig, Ab.
come
imperciocch"
,
f"
il
SIg.
avere
Tirab.
,
abbiam
per
villo
,
pensa
un
di Italiano
la
non
gione ra-
*dire
,
che
ebbe
cola picfubito
parte che
non
negli fcoprimenti
si dubita
^
dell'
ori^nie,
coi
eh'
egli navigasse
Porco-
"i)
Ottob*
de
I74S.
u
artrf
94.
(b)
Risorg.
part,
pag.
in^
gbesi
percli"
che
un
non
potm
ebbe
dire
non
il
Sig" Ab.
piccola
mentre
tinelli^
Italiano
negli
dubita,
fcoprimenti
ch'esso abbia che
dell'occidente^ navigato
mi Tirab.
reca con
gli Spagnuolif
Ci" si "
9
per"
che
maggior
meraviglia
il
sue
r Ab. nel
mentre
,
moderatissimo fa i di
se
Vespuccio
relazioni dalle fu
stesso
un
parlare quasi
del
nelle
relazioni
Vespuccio impoftore,
( fcrive
T
argomentano
e
insigne Vespuccio
nelle molta
sue
millantatore. Tirab.
di
se
Ab.
dir
il
vero,
con
relaiioni parla
Nella
"
medesima
re-
modef-apone
de* suoi
compendiosa
del
Iasione
r::
viaggj
trattando di
a
primo
avendo
die ti
a
Il
Re
D.
Ferdinando
navi
Castiglia
mandare
verso
quattro
r
discuoprire
per
nuove
terre,
occidente^
in
essa
fui eletto
per
Sua
a
Altena
,
eh' io
cs
fossi
t
fiotta
comunemente
ajutare
nel
discopmre
di
poi
parla
,
numero
pia
andammo
approdammo
Esaminiamo
un
"c.
poco
{a)
"
quefta
(lesso che
gran
modeira"
Tirab.
non
zione dice
,
Vespucci
.
Lo
verisimile
Sig. Ab"
il
gli
par
Vespucci
fosse
"
navigazi"ne
nel
che
,
semplice
;
e
pa$saggero^ "
interessato
traffico [b)
il
raoconoo
ci" della
pi"
che
verisimile
secondo
maggior
6.
part.
x.
pag.
x8^.
parte
che
degli dorici
parla
di f"
coti
"ra
"
Io
doii"anclo
moderazione fcriv"
,
pdo
un
dir" femeletto
m"lta
il
plice
dal R"
paflTaggierd
,
quale perch"
che
con
fu
di ad
Caftiglia
^
andasse
nuove
quella
?
flotta
ajutare
flotta
dilcopr"re
in cui
terre
Di
pi"
i"on
quella
fu
s' imbarc"
a
conto
il
Vespucci
^
ihandata,
alcuni
n"
allefttta di
del
Re^
il che
,
ina
d"
Siviglia,
attivo
ciii esib"
fuo
Aveva
f"rvigio
Ojeda
Colombo
uffiziale
Anzi
"
(a)
che
il
P.
Charlevoix fiotta
I
parere^
il Re
partisse
di
quella
coo-
f"nza
inoftrasse^ che
,
eflerne
fapevole.
s'esib"
parte air del
Aggiunge
Ojeda
y
poi
non
Amerigo
per
Vespucci
entrare
a
folamente per
con
traffico^ ma
nondimeno
fu " eletto
imb"ficarii
molta Re
egli
flesso
{b)
"
Egli
che
9
moderazione
^
derive Non
il
dal
Ferdinando
fua moderazione
di il di
non
minor
pruova
della
numer"
parlare
comunemer"te
net "c.
nel
numero
pia
a/i-
dammo, parla
approdoOima
comunemente
Anche
Cademosco
pi"
^
i^enimus^
fecinius^
per
vero
vidimus;
di
molta
nondimeno moderazione
vie6
riputato
a
uomo
E
.
dir
il il
un
femplice
era
in paflfaggiero
una
flotta
,
cui dito
comandante nella
Ojeda
,
uomo
di per
fommo eflere
crer
navigazione^
celebre
(tato
(a)
Cb)
Roberts.
lib. i/pag.
159.
Stor.
deir
IsoL
di
S. Dom,
lib. 3.
p"
iK^
i6% t"oni
la del loro
vi"ggio
parte
in
effe
davano
e
,
f" (lessi
che
pi" gloriosa
vano con
delle
impr"sef
quelli
paria
in Tali
maggior
di
moderazione^
vidimus
,
fcriveyano
ivimus
^
"
numero
pi", fccimus
erano
relazioni
mandate
;
in
Italia
,
leggevansi
g"' Italiani
gente
che
avidamente
y
ftampavansi
ammirati
,
ed
ecco
efaltati
,
venerati
e
come
aprivano
,
gli
e
occhi
^
davano
per
la
mano
al
togallo Pore
alla
mentre
Spagna
tai
gli
nulla
fcopri menti
facevan
da
cdnquiile,
Tal
Regni
del
e
,
se.
fu del
la
condotta
Gademofto
,
tale
quella
quella
di
Vespucci
non
adatto
dissimile Cavaliere
come
d'Antonio
Pigafetta
Italiano nella colla,
Vicentino,
Rodi
"
Queft'
avventuriere in
fem-
plice
e
Magallanes^
Nave
ritorn"
Ispa^na
in
e
,
Vittoria.
Appena
per
sbarcato
Siviglia
,
parti
una
Vagli"dolid
a
prefeht"
;
viaggio
la
Carlo
a
V.
paCss" poi
;
Portogallo
per
la
present"
Erancia far
quel
Re
di
la
l"
part"
Corte
di col
rifvegliare
un uomo
comune
ammirazione fatto
in al V
che
avea
ro inte-
giro
e
venne
Italia,
Graa
mando
relazione Rodi.
Manco
viaggio
che
JMaeftro Janes al
male,
di lui
il
Magainome
(i assicur"
per
tempo
dar
il fuo che
celebrato fi
ftretto
da al
fcoperto,
per
altro
chiamerebbe
di
d*oggi
lo
fretto
di.
Pigafctt"
.
E di
dir
dar
il
vero
T
nome
iftesso
allo
diritto ftretto
avet^
il
Pigafetta
dal il fuo dair
il fui)
fco-
perco
Magallanes
,
ch'ebbe
il
Vespucci
Colombo
di
dar
e
al
continente
fcoperto
dal
Ojeda.
Riflettasi
ora
sulla
diversa
condotta
dei
Por-*
e
,
toghesi
degli Spagnuol"
Piloti
e
condottieri
e
gloriosi
peritissimi
scoperte ai
loro
,
in
tanti
cos"
celebri servizio
e
,
viaggi^
recato
conquifte. Paghi
e
,
del Nazioni
Principi
del loro in
alle
loro
del
non
vero
merito
coraggio pubblicare
ed
ingegno^
relazioni
si
lunghe
di loro per
e
^
delle
imprese.
scritte flato
Solamente
a' loro
abbiamo
dar delle viene di loro
alcune
conto
Principi
dello
I^ondimeno
come
delle
la
scoperte
conquide.
noflra
amante
spacciala
precedenza;
e
,
Nazione che
vanta
gloriosamente
quelle
un' altra parte
gefta
altre
le
gnifica ma-
sopra Si faccia
di
tutte
le
Nazioni.
riflessione.
nelle
Fra
tutti
del
g"*
liani Ita-
ch'ebbero
scoperte il
a
nuovo
m"ndo,
al
ninno
pu"
anzi
uomo nemmen
primo
confronto fra
pofto
con
Colombo,
Ora
lui.
queft' quello
fu
tutti di
g"'
Italiani
che
ebbe
sue
blicare pub^
magnifiche,
n"
tere.
relazioni
se non
delle alcune
scoperte
di
lui Se
si videro
che ci"
private
il
let*
io dicessi
che
in
moftr"
Cplombo
2y"
IlD
carattere
d"
vero
Spagniiol"
,
mi
si tinFacceil Colombo
rebbe
certamente
la
pi"
fu
affettata
uomo
parzialit"
^
ma
d'un
carattere
conforme ci"
as"
sai
ca
Sentasi
dalia
sospetto
boc* di
d'
(Iraniero
il
che
non
pu"
essere
Robertson
dice
,
ragiona
:
dell' arrivo
lui
caratiti
Colombo
adattavasi
di
f
in
Ispagna
V"i
a
maravigliosamente
sollecitava
era
quello
t
del
Pa-
poh pone.
cui
la
confidenza
cortese
e
,
la protei
suo
Egli
i
strio
bench"
nel
nei
mento porta;
circospetto
nella
nelle
parole
ed
,
fitti
reprensib ir-
morale
esemplarissimo
^
nella
sua
puntualit"
tutti i doveri
efimiioni
di Re*
figionc (4).
".
Se
la
IV.
nella
a
Spagna
fu
illuminata
i
e
,
Nautica questo
da
bastiano Se-
Caboto
se
debbe
del
Italiano Mondo.
movi
Regr^i
tesori
mimo
JJovendo
fatti
il
Sig. Ab.
Italiani
Tirabnel
ragionare XVI.,
de'
gi viag-
dagli
secolo
comincia
Ca) Lih.
a.
fag"
v^
^7^
il
che
suo
ragionamento
ci
con
qaefto non
I
menbello^*
di
magnifico
esordio.
primi
anni
qmsta
secolo
fo de*
offrono abri navigatori lialiam^ per me^m e la Francia stesero fUoK la Spagna mag^
^
giormentc
e
il loro
dominio^
il loro
nuovo
commercio^
mondo.
.
s* arricchirono
me
Io.
"
dir" solarne
tero
cke
pia
di tutti
si rendete
illustri
colle
^
loro di
scoperte ; Sebastiano
scoperte
; ma
Giovan--
ni
tra
Vera^^ani
poi
a
(a). En*
la
ragionare delle
al
cia Frannon
" debicr"ce
s* aspetta
a
y
Verazzani
quefte
me
il discorrerne.
Venghiamo
di
al Caboto
re-*
cui
la
Spagna "
debitrice
nuovi
gni
e
,
resori.
Prima
per" esaminiamo
Italiano K
arte
il valore
di
quefta
Nella
Argonauta
corte
nella
scienza
Nautica.
di Carlo nelt
s" esperio
loti
se
navigare , che
niun
de* Pi-^
poteva
delt
America^
prima
male
stato
[b)^
della
Gran
che
quefta
cio"
luminosa tardi
secolo
navigazione
i
spargesse
cosi
un
noftri
regni;
dopo
che
,
Portoghesi s'erano
e
,
resi celebri
che
colle
loro scoperte
20. verso
anni
il
dopo
nuovo
vano
Mondo
7.
part.
209,
i.
pjig. 20$,
pag.
A^
i7"
E
non
CI
diri
it
i
,
Sig.
Ab.
sul
Tirab.
se
tutti
quel
colo se-
celebri
Spagnuoli
XVI.
quali
principio
nome
del
con
immortalarono
e
,
il loro
con
ghi lunsco*-
perte
loro
viaggi
d"
tente pa-
approvazione
Furono
Caboto Piloti Can"
a
quefto
a
esaminatore
alla
forse
obbligati
sottomettersi
Cosa in il
suo
della fossero
uno
de'
e
,
pid
Europa
nome
Sebaftian
immortal" Mondo in ?
col
giro quale
cica
facto
tutto
Vediamo
la
dunque
^nau-"
si manifeftasse
Ispagna
scienza
di Non
quefto
v' "
gran dubbio
Maeftro. che
,
Sebaftiano nell' di
arte
Caboto
di
fosse
riputato
fama
a se
come
navigare.
masse che^ chiala
Quefta
mosse
Spagna
il
Caboto
Inghilterra, dopo
nel 1509. 1* onor^
morte
d* Enrico
VII.
gran
Giunto di
esr
in
ser
Ispagna
facto Piloti
con
ebbe
,
Piloco
nella
maggiore
,
anche
esaminatore
di Sivi* ca nauti-
de*
casa
della dire
,
contractazione
cbe
trovasse
glia. Bisogna
del alla fama
,
per"
non
la
scienza
Caboto che
si lui
corrispondente
sparsa.
di
s*
era
Eccone
le
pruove.
Caboto
o
venne
in
stato
Ispagna
verso
l'anno
per
;
1511.,
poco
dopo.
Era
chiamato
lo impiegaregli
stes-
negli scoprimenti
deirAmer"9a
ed
^7"
io
lo
sollecitava. Nel
d'
Anghiera
"che
quanto
prima
(lato impiegato.
Nondimeno
il poter
avere
vediamo
non
gli riusc"
la licenza
d'
dere intraprenanno
viaggio
1526. Ora,
in
5ime
non
all' America
15.
fin' all'
quei
^
anni
che
dimor"
il Caboto
Ispagna
s'
quante
scoperte
importantisr
intrapresero,
? Fra
le
le
quali abbisognava^
altre
di
de'
piliespertiPiloti
il
nel
519.
dar an-
il
Magallanes
a
Spagna
al
per
mar
tentare
ne
bramato la licenza
,
passaggio
e
del
Sur
ottenne
"ssa Caboto
abbisognava
fra
tanto
d'
non
un
espertissimoPiloto.
che
,
sospiravaaltro
es"et
nondimeno il celebre
sciato tralaSeba-
fu
eletto in
sua
vece
ftian
1526.
ottenne
con
da
le
Carlo
V"
di
cinque navi
riconoscere
era
quali
dovea
,
meglio
anni
il fiume
Paraguay
a
,
pochi
prima
farvi (Iretto
opportuni
di
flabilimenti
,
quindi
lo
Magallanes
pruove
e
,
andarsene diede
uno
alle Molucche.
sua
E quali nautica ?
eglici
Errer"
:
della
scienza
Antonio
de'
T
viaggi dice
esperti nel
gallone
non
Sr conio
pia
navi^
navigare
si
// Caboto
,
qu"sta
manifest"
T. I.
uomo
esperif'^^^lt
Parte
IL
arte
di
navigare
ne
men
buon Isola
condottitre
.
. .
"
JEgli
Tenente
abbandon"
Generale
di Roxas
in
un'
disabitata
*^ ^
il
suo
Martino
e
,
Mendel
Michele
la di
sua
Capitani
,
Francesco chi
La lui dotta
con
Rodas
condotta
per^
.
libert"
si
disapprovavan
di
non
"
gente
il
protest"
temendo
,
v(*l"^
essere
Continuar
con
viaggio
per lo
di di
malamente
con^
stretto
Magaltanes
(^),
de'
senza
,
Ecco
riprovato
queir
n"un
nel
giudizio
pt"
la
esperti
coi all' di provazione ap-
nella
nautica
esaminatore
Piloto
poteva
dat"
patente in
viaggiare
fatica
di
Ataoti
xnerica. anni
anzi
,
Non
poter appenaf
senza
ragione
la seppe
in
ottenere
scopritore;
la
si
Ispagna
nomina al
.
fatta
del
Caboto
,
furon
non
,
fatte
esser
rappresentanze
Ile', ma^ifeftandoglt
egli
se
idoneo
quella
rivocd
impresa.
rordinfe,
fatta
cosr
In fu d"
la
vida
di
che s*
Carlo
V.
non
perch"
era
gi"
divoJgata
comandante scienza
da la
della
nautica
Flotta del
[b].
Caboto^
e
le
cui
Provincie
arricch"
il T
lui
conquiftate.,
Mentre
Corona Caboto di il
di
ce-*
Spagna.
della
Vera^^
Fran^
stendeva
dominio
{ scrive
nuove
Ab.
Tirab.
a
Veneziano
Spagna
soggettava
Provincie
quella
{e).
(a)
(h)
3.
lib.
p.
c^
3.
(e)
part.
x.
pag.
20^.
17"
arrivato d
fiume,
Giovanni
cde
Diaz
dieci
de
anni
prima
i
e
ave"
me no-
fcoperco
dello ed
Sol"s
che
dal
de
/'copritore fi chiamava
fino
al
il Mio
Sol"s,
vitto
inoltratosi
pezzo
Rio
Paraguay
,
avendo di
qualche
,
d'argento
che
,
in
mano
quei
bari bar-
fofie
a
frutto
del
paese
e
quello perci"
furto
fatto fiume
certi Rio
Solis
Portoghesi;
della Piata
,
quel
privando
di perpe^ da
primo
fcopritore
memoria
la
della
nome
gloria
del di
la. fua
nel
fiume
lui
avea
fcpperto (") :
il
gloria
peto procuro
cui
privato
a
primo
fcopritore
fulle
assicurarla del
f"
un
ftesso forte
fabbricando
che
,
fponde
Caboto
Paraguay
Ma
.
chiam" le fue
breve fu
,
Forte
re-
fiarono
deluse
Ipfinghiere fperanze
tempo demolito aflaiiti il forte
imf"
perciocch" gnuoli
dai
dopo
Barbari
allo
Rifervavasi l'alzare in
Spagnuolo
paese
una
Pietro
che
quel
della
citt"
fosse
e
nazione
Spagnuola,
febben
,
che
Buenos di
Ayres
perpetuare della
il fondatore
me no-
premuroso la
in
chiamasse
Santissima
un
Sarebbe f"
^ con
certamente
far
ingiuria
al
blico puba
lunghe
riflessioni nii
affaticassi
'
II
nome
di di
e
Rio acque
della che
,
Piata si
si forma
d"
oggid"
della
quella
de*
immensa
unione
unione
,
fiumi
P^u^n"
Paraguay
col
,
fiume
Uruguay
persuaderlo
,
(filanto fia al di
avanzata
focto
della
Ab.
magni^
Tirab. L' inoU
"ea
tutto
proposizron0
ci"
dal del
un
Sig.
Caboto.
ch'irli
ci
narra
traici r. alzare
alquanto
un
pih
che
in
fiume
poco
gi"
tempo
ud
fcoperro^
abban*
forte
e
fu
;
e
fra ci"
d"u3ato
,
in
paese
ne
dove
ncM"
vi
fono
ne
d'oro,
fia
ognuno
che il
ben
quanto
nuMc
min"re
alla
soggettare
-
provincic
il di
coi lei
stendere
maggiormente
arricchirla che
dominio
del
nuovo
com--
mercio,
Io
mi
ed
tenori
mondo. di
com-"
persuado,
che
Te
la
tanto
ricca di di
flotta
xnercio r in America
parte ed
,
ogni
la
Spagna
tanta
verso
forgente
andar
ricchezza
alle
Europa
,
dovesse
dal
folamente
e
cie Provini
foggettare
da
lui
Caboto,
non
portare
tesori
tanta
fcoperti
,
(i
afiaticherebbero
in
gli
.
(Iranieri
per
il
interessarsi fuo
il ritorno.
efTa
,
n"
tanto
fofpirerebbero
Coochiude
tratto
Sig.
Ab.
colla
Tirab.
quelV.
erudito
della
f"a
(loria
riflessione
i
,
fatta
dagli
della "
cosa
raccolta
assai
de'
viaggi
quali ofTervano,
Italia
,
gloriosa
le
air
che
le
Potenze
r America
fra
,
,
quali
oggi agF
dividasi Italiani
a un
quasi
le
tutta
debbano I
lor
prime
cio"
""o" al ai
conquiste
Colombo due
; ;
Castigliani gt
/,
e
Genovese
,
Inglesi
i
due
a
Veneziani
,
Caboti
Francesi
un
Fioren-
^^8
tino
,
ciq" "i
dal
Verdiani
.
L^iftessa
nel li
riflessi"ne
v/eif
crascricca
Sig.^Ab.
e
Betti
[a]
.
Osservazione
ali
giuftissima
lo
certamenb
che
,
gloriosa quefti
moderni
Iralia
"
per"
desidererei
tacessero
scrittori
Italiani
cio" utile
:
ancora
.queit- altra
abbiano
riflessione
,
f" daHe da
dalle
Veneziani
ricavato
tanto o
conquide
quelle
del
fatte
da*.
Caboti;
;
quanto
conquide queila
Colombo.
avesse
fatta
non
riflessione
mai
annoverata
il
Sig. Al^.
la
nelli
avrebbe
Spagna
nel lo
nuovo
"}uelle Potenze
mondo
,
che
,
tanto
posseggono
a
^en^a
pia
ricordarsi
cui
Jebbono
primamente
["].
"v.
Alcune
:
la loro
riflessioni
,
intorno
e
Sdenta
scoperte
messe
Nautica
e
,
degli Spagnuoli
conquiste
nel
delle
secolo
con
XVI.
confronto
i
quelle^degt
Italiani
.
^ebben
tardi le
gli Spagnuoli
lotQ
abbiano
verso
cominciato il
nuovo
pi^
mondo
^
imprese
(a)
Risorg.
Part.
I.
tom.
i
.
pag.
3x5.
(b)
pag.
311.
^79
ianno
ci" itati
ocean^o
nondimeno
che
i
compensato di
tentare
con
vantaggio
non
loro
manc"
in
gloria
per
edere
nell'
primi
Badi
"
.
frequenti
anche
{ in
viaggi
parte
loro
quella
,
U
ab-
poter
vantarsi
,
c;he
lor
fh ^ebbe
cT unq
come
bjam
yifto:, iaj^r"ma
mi
a
cofJtparsa
"
cetano
spirito pia
ail^rdoso
E
vaiUar
il
vero
^
(a)* riguwai
dir
fi
e
agli
zamenti avan-
del
a
commercio
,
della
navigazione
s' arricch"
arto
,
qt"gr,
;. P
immensi
a
tesori
de'
quali
valore duolo
Eu-^
gegno in-
rop^
quel
un
prodigi"so
numeroso
^d
,
onde
,
di
Spaimin dra-t
gnuolt
pre$e
vano:
capi
,
'
condottieri
nome
delle
pi"
s'acquidacon"
ha
;
o
immortale
V invidia
preceso air
oscurare
d' alcuni
nieri fatti
censii
grandezza Spagna
Citt"
che
^
degli acqaifti
o
dalla
e
alla
magoifiSpa"
nazioni
coltura
;
dell* ninna
entrar
America delle
a
gn^ola
dee
confeflarsi
in
Europei"
con
pu"
queda^ gloria
confronto
gli Spagnuoli*
La fcienza del nauticii XV L fece tali
progressi
le
fui
principio
ardite rompere
ranza
avea
fecolo
merc"
continuate
che
intraprese degli
tutti
i
Spagnuoli
,
feppe
l'
limiti
,
dentro
la
mente
quali
ignori"
circoscritta
umana.
Queir
(a)
Roberts*
Stor.
dell* Amer.
lib^
i.
p. 6^.
^8o
oceano
che
coperto
fpaventava
di
gli
atiim"
pi" coraggiosi^
e
,
fi vide
flotte ed
Spagnuole
fi
le
fpiagnobili*
gie
tate
pi"
d'
rimate
incognite
.
videfo
Europee
Colonie
col
Quegl'
mare,
;
e
immensi
fiumi, navigati
che da
gareggiano
non
vafto
fi videro
i
conosciuti
il loro i
era
legni
feno per
monti
con
piii alpeftri
V
oro
,
aprirono
V arg"nto quanto
arricchire abitatori
"
nfuovi
fin
illuftri flato
Finalmente
allora
creduto
magnifico
,
xnaraviglioso
confronto
nei
s*eccliss"
e nuove
in
degli
viaggi
,
fco-
perte
degli
Le
Spagnuoli
osservazioni
fatte
da
loro,
recavano
le
carte
geo*
nuovo
un
air relazioni
e
Europa
de'
S"
"
diffondevano
da
per
con
tutto
le
loro
viaggi
da
udivansi
rutt"
iftudi
pore,
risvegliavano operazioni.
per
lo
fpiitto
navali
mente
Giunsero coli*
quanto
gli Spagnuoli
la
finaU
e
,
ad
accertare
esp"?rienza
il Globo
forma
eflensione
di
tutto
Terracqueo.
del
152.2^^
ora*
ragione
la
il
Robertson,
navale altra d"
parlando
Spagna
gloria
^
ecclissava
quella
Mentre
ogni
tanti
nasone
[a)
valorosi lume la
Spagnuoli
alla
recavano
coi -^kti
loro
con
viaggi
dotti
gran
fcrenza
nautica
Scritti
illuflrarono
vieppi"
^tor.
d' Aflwn
lib,
t.
pag.
24^.
avvantaggiandosi
tesi
anche
in
ci"
fugr
Italiani
pre^
in
maeflfri,
fcietiza: ci"
illuminatori
degli Spagnuoli
legge
de' fenz' alla
una
quella
fcritcori
molt' la
Chiunque
ci
narrano
nei Caboti
moderni
e
^
che
di
altr' Italiani
,
creder" d'Italia
altro
che
giunta
epoca di fui
(loria
500.
letteratia
ci
fortunata nobile
V
non
del
presenter"
che
,
fchiera
Scrittori
punto
Italiani
"lluftfarono
1
Europa
fi fa Ab.
della
navigazione
alla ftoria
s"
per"
dal pensa
quaU
che
aggiunta
burlato
fcritta
la
Sig.
cosi
Tirab.^
leder"
chiunque
"
ilorico del
nel
vado
oceanq
fcrict"ri
Italiani
in
fecolo acque il
XVI.
gran
moftra
iscoprire
di "
^
quelle
;
copia
che il
,
di ci
fcrittori
presenta nel
nautica Camillo
giacch"
primo
Agrippa
in
sopra
Milanese
quale
1595"
flamp"
Roma
F
arte
l'opera
del
intitolata:
Ma
.
Nuove
^
inveniioni
di
il
con
navigare
fine
prevenire
merito
qualunque
Italia
in
fvantaggi"sa
idea
co,
Contro
dell'
queda
"a
non
parte
inincia
t
quedo
militare
esordio
.
Bench"
nautica
^
la
scienza
marittima di
essere
avessero
in
non
,
Italia
mancarono
sero
frequente per"
a
occasion alcuni
,
esercitate
esse ancora
che
di
prt^
scrivere
[a)
a
Lasciamo
parte
f"
g"' Italiani
nel
fecolo
(a) Tofls.
7*
part*
z"
pag.
44^.
XVI,
militare
i
ebbero
occ"sion
paaco
di
esercitate che
;
e
la
faenza
decidere
alla
mariccimay
^
possono
Genovesi E
.
yeneziaoi
mai
,
yppghiamo
non
,
nautica
come
io
dico
ebbero
occasione
gl'Italiani
di due Se esercitare moderni
pei
^VL
f"
narrano
frequente
"
vero
ci"
^
che
fcrittorj ci dA\^t"o
la^
nelle intieri
1'
fue
(lorie?
agi' Italiani
l"
"
reg^i
bica Am"fle;!!'
;
Spagna,
furono
le
F^ranc^a,
ricercati: dai f"
^
Inghilterra^ Principi
f"^
gl'Italiani
lontani colla dire Farmi
xneote
ancor
per fiaccola
non
essi
pr^p^devaoo
come
ms^,
torno
ebbero che
il
Jla di;es"rcit2)rp.
naur"caP
Sig.
Ab.
alla che
Tirab.
avrelpbe.pi"iilgiadella
prov.yeduto
detto
avesse
,
gloria
fua
,ayeano
nazione^
cosi che
f"
frequenti
Qon
.
occasioni lor
di
la,
nautica^
lassavano
Frattanto
.
j^empo
iscriverne
gli Sp^gnuoli
quali
Nautica
a veano
.05:c^f"one d\efercitare
la che
pub-
bliqavaop
dotti
traftatK d'un V
senza
abbisognassero
com'era
lor
ne*
dell'approvazione
ceffaria
nel rie per
Italiano
oceano.
navigfire
tomo
Il
March.
MaBet lettera"di
Mondi-
fecondo
delle ad efame
fue
la
dove
chiama
Fontaninj,
xiamo ^'Ua
i
nell'
articolo
Geografia
della
libri
,
che
per
uso
naviga^
tradotti
mercatura
furono
nel
i^qq.
Venezia
nel nella
1554*
loro
^ l^rancesi
li ogua
e
,
aflC"ra
la
tra^*
portarono
la
pubblicarono
in
Lio^ie
nel
1576.
lume
"
Quanto
celebre 1$^/.
di
poi
non
reco
alla
il
nautica
il nel
carta
Portoghese
pubblico
^idcl
il
FTetr"
suo
Nagnez,
difisa
dell* Dt altura
quale
trattato
d"lia
"
navigare
reggimento
in
poco
tempo
hi
ma
apprefTo
duo
,
latino:
artrnavigandilU
traSantur
in
qucfum
; in
priore
altero instrumenta
co'
pulcherri"
ex
proHemata regula
traduntur artis
mathe-
maticis
"
,
navigandi*
simi dottismaterna*
Sono
quali
quello
Celio
uomini
merito
di
illuftre
t
tico.
'
Di
lui
scrisse
e
Giorgio
arcana
Qid
cupis
terr"s
inc"gnita
vela
caeli mari
f
"n
No5cere^"
tibi^ui
Per
msdios
summum
ignoto
paniere
reserat
suHimis
Olympam*
tutus
Jluclus
,
hoc
Duce,
della
eris.
Quello degli
breve
in
saggio
confronto Ab.
scienza
nautica
liani Ita-
Sp"gnuoli
lodati
degli
bafta
scrittori
a
dal
Sig.
avessero
Tirab.^
decidere
luminati il-
qua!
bisogno
in
gli Sp"gnuoli
scienza
d'eflere
quella
forse
dagr
il
Italiani*
Ma
y
fu
maggiore
bisogno
per
eh*
ebbe
la
Spagna
il'
del
coraggio
d'
un
degl'
nuovo
Italiani mondo?
e non
acqui-
fiarsi le
";ar
dominio
di
Leggansi potr"
non
re-
storie
quelle
conquide
,
AHPpre jl,porten(os9
QUmero
di eroi
chepro"
dusse
qu^ltetf"pila
per
n"ftra
nazione
,
che
ab--
bisognava
una
quell'immortale
meravigliose
scorie
un' v' "
accenta
impresa,
che
che
forma
delle
pia
nelle
epoche
tycce
vengono
regiilrace
Si
di
le nazioni. fra
la
somma
faccia che
,
riflessione
diilanza
nuovo
dallo
fcoprire
e
il Colombo
un
mondo
y
allo
e
,
fcorrerlo,
misurarlo
; e
quasi qual
palmo
sia
rare,
palmo
conqaiftarlo
Possiamo
decidasi ben
maggior
che
non
meraviglia. quando
il
grande
il
ingegno
bo
avelTe
;
fcoperco
caso
nuovo
continente anni
come
America
il solo
pochi
,
dopo
si vede da
compito fcoperca
varez
quel
del
gran
difegno
fatta
un
Brasile per
nel
$oo.
Pietro
Air del
Alop"
vo nuo-
Cabrai
fortunato che
,
accidente*
pollo
possiam
non
dire fi armi i
f" la
fcoperta
mondo
fosse
e
coinbinata
collo
flato
non
,
glorioso
avrebbe
delle
fatti
coraggio
Spagnuolo
che
forprendenti progressi
fece
in
pochi
Ed nazione
anni.
ecco
ingiuftizia,
parte merito
e
,
che
fanno
allanoflra
la
maggior
il gran
esagerando
del delle
nuovo
prima
la
fcoperta
gloria
mondo
continuate "
men
deprimendo
e
,
altre
scoperte
io fon
meravigliose
parere, che
conquide.
non
nondimeno
il Colombo
di
debba
al
quelli
Colombo.
Imperciocch"
queir
i8"
". ,
jmmorcal
mondo
,
QteiioVcse
dovette la
aprisse
l"
ftr"d"
al
tmv"
per" maggior
che
9
alle
rapide
parce
conquifte
deU\
degli
Spagnuoli
del riofo fatti
suo nome
immortalic"
men
farebbe
reftato
non
glpaveffero
cereamente
,
se
gli Spagnuoli
i
provare
air
Europa
vantaggi
di
quella
scoperta. Io mi
vergognerei
di tanti
e
,
di
mettere
confronto il
col
coraggio
del
Campioni
d* alcuni
Spagnuoli
altri
coraggio
Caboto
Argonauti
Il solo
alla
Italiani, che
lombo nazione davanti "
navigatorio
che
all'America. fare
onore
Co-
quello
in
pu"
noftra Mettasi
quefto
Eroe
glorioso
il i
,
confronto.
quefto
qUale
animato
dall' fatto
ekm^
sva-
pio
de'
Portoghesi
panico
quali
avearto
gi"
fiire quel
jio ;
terrore,
che
infondeva dei'
nuovo
Toceado mon-
ed
assicurato
tante
dell'
efillenza
con
previe
ficure
nptiiie
,
ed
di
indizj che
e
la
confermavano,
in
mezzo
falpa dal
all'
eterna oceano.
porto
Palos,
si
plancia
certamente
Coraggio
degno
di
ora
lode.
un
Mettasi
davanti
Francesco
d' Orella-
lia,il quale
un
imbarcato
con
pochi
s'
compagni
in
mal
fabbricato
alla
battello
corr"nte
damente intrepiNapo
, ,
rapida
barbare
viga na-
fra
liei
mille Rio
fconosciuce
nazioni
entra
vallo
e
Maragnone
,
fcuopre
mferavigiiosi
edem"
paesi ^
finalmente
sbocca
nell'oceano;
2i87
pie di
Spagnuoli
cui
si
prefenta.
gliaro
rita f da
-essere
il Robercson
) che
spo^
wmdniesco
non
^
abbellirnen/o^me^
come imo
ricordala
eventi
solo
de^
pia
ina
memorabili
come
di
quel secolo
alla che
avventurato^ sicura si
oceano
no^
il
primo
che
condusse
ti^ia
no
di
quelle
il Levante
immense
regioni
dijlendo-[a\
T
dita ar-
per
delj! Andes
pruova
Vasco di minor
alV
"
forse
fu di
coraggio
di
impr"sa prlre il
sconofciuti
nuovo
Nugnez
Balboa
per
in
scuo-
r"iar
pacifico paesi?
-appena
di
innoltrandosi
immensi
del
La
nuova cagiono
della al tempo
scoperta
di
mondo
Colombo
alla
una
gioja maggiore
trovato
quella che
oceano
portava
fine
il,
passaggio
E pert"
,
al
a
grande
parte
meridionale
[b]^
fcoliani Ita-
lasciando
le
altre (late
memorabili
quali
se
fojSero
eseguite dagl'
campo letteratura il gran
darebbero
ampio
Storico col
glorioso
della
di
all'elegante
confrontisi
y
Colombo da Sebafliano
Magallanes
Cano,
in ed
cia trac-
che
altri
accompagnato
del
da
Siviglia
pafTaggio
primo
le
al
mare
meridionale. acque
s' inoltra
Va
oceano
folcando
e
,
pi"
r"mote
intrepido coraggio
flretto
^
d'
uiio
sconofciuto
che
poi
immor*
(a)
Lib.
pag. lib.
(b)
Roberts.
i88
tato il Cdo
nome.
F^r
i
esso
v"
navigando
alla
per vifta
jso"!
gi"rni
9
dopo
oceano
quali gli
meridionale.
si
prefenta
che
,
il
grande
gere
gli fece
fpar-
lagrime
sue
di
gioja
Non
vanto
per
si
faufto
riuscim^nco
delle
qucft'
incom*
parab"le
badava di
nuovo
fcoprimento
,
che
eternar
la
gloria
ma
fpandendo
oceano
,
vele
per
queir
mesi
viaggi" quasi
fin Ve mansi
tanto
quattro
fcuoprir
che
terra,
che
ladrones
fcoperse
e
,
quelle
chiam" chia-"
los
poi
dove lor
morte
quelle
che
oggid"
contro
le
combattendo
mani il il
la
quei
barbari
Non
;
vita.
la
M^gallanes coraggio
di quech" ben,
la
gloria
lo
meritava
fuo
di quella privaflfe
Piloto del Cano
foddisfazione,
di
che intorno
ebbe
il
fuo
veleggiare compimento
condottiere.
di
e
,
4I
ftuil
(
globo
intero
^
dando del
felice
alla
penda
pi"
^he
nuovo
impresa
e
y
principal
ardito
"cco
pi"
sforzo
navigazione
che
aveflfe
mai
e
visto
al
il mondo
merit"
l'
ono*
agli Spagnuoli
re
condottier
per
i
Portoghese
famosi
di E
eflfere che
celebrati diremo
pi"
navigatori,
poi
del
coraggio
d^li ~Spade' i
gnuoli
diftesi llri
vanto
nelle
pi"
no-
imperi
mondo cedere
? Dovranno
valorosi
campioni
Caboti
,
in
; q
ci"
il
glorioso
al gran
ai
Vespuggi
pure
2.89
Colombo.
FraJI
che
numeroso
duolo rammiraKione
secolo
a
degli
ilJudri
ropa Eu-
conquiftacori
ne'
furono del
mettere
dell'
ne
primi
due
anni
XVI.,
confronto
fcelgo
col
solamente
da
e
sco pri-
fcopricore,
Ecco flotta
^
conquiil^rpre
Corces
,
Italiano.
che
con
Ferdinando
joQ.
piccola
le
uomini alla
d'
armi
,
spiega
dell'
vele,
sicano, Mes-
conquida
erano
Impera
di
domini
pia
alla
corona
eftesi di
quelli
Regni
sbarqate
fottopofti
nelle
Spagna.
Messicane di Armata
ma
,
fpiaggie quella
per
appena
numero
merita
di
il nome
il mifera^
aU
formidabile
valore.
cieccfanto
perii
il
incomparabile disegno
di d' in
un
Eccoli
la
efeguire
pi"
diftruggere
unanime
propria flotta,
t" 500. uomini
accordarsi rinferrarsi
voloa-^
vafto
nemico
con
,
paefe ogni
pieno
di
potenti
sconosciute
itazioni
;
e con
dirada preclusa
del
loro
allo
icampo
la fola
fperanza
wit"
valore.
Sfarla,
)
a
di
magnani^
"
pa^
( dice
il Robertson
nella storia
cui
Jticatc
ragonabih
Ed r le
a
[a).
cui
far"
paragonabile
del gran Cortes
il
"
valore,
il
a
ingegno,
con
la collanza
qua-'
quei
fine
un* IL
pochi
Spagnuoli
che
,
condusse.
non
rioso glo-
impresa
Tom.
L
folo
T
dovette
]^artc
(a)
Lib.
V.
pag.
6$.
riguardarsi
d'
come
temeraria
,
ma
che
anche
al di Non minor
oggi
in V
olcrepassa
vero
i limiti
del
verosimile?
nella
conquida
del
nollro io
,
del Eroe
Messico che
,
ingegno
queir
e
il
di
de*
a
lui
ingegno
dico
,
creatore
pi"
capo dif*
ftraprdinar)
mezzi Le
per
venire
del
premeditato
parevano
difegno.
in ad
una
piti infuperabili
di nuovi
ficolt" che
certare
lui
feconde ferma
e
ralenti,
nel
con*
accoppiati
i fuoi
prudenza
un
piani
,
ad
corona
coftanre
vigore
i'im* che
,
in
efeguirli
,
unirono
alia
di
tal in in
Spagna
perial
$pese
corona
del
Messico
con
rapidit"
il Colombo
iscoprirc;quel,
vado
che
men
Cortes
conquid"rlo
"
Non Messico
ne
fu la
forprendente, conquida
dell'
che
quella
del
del
rapida
Impero
il
r"; Pedi
maggior
ardito
un
meraviglia
di
e
coraggio
Pizzar-
Cortes,
ro.
fpirito
vascello,
Francefco
cento
Con
cinquanta
con*
foldati
sarp"
,
da
fenza
Panama
quedo
per il
intrepido
la
quidacore
cosi
vada
sbigottirsi
qual'
era
difficolt"
di alle
impresa,
ed
,
presentarsi
di
pi"
mondo. il
feroci
E
agguerrite fpettacolo
il
,
nazioni
quel
nuovo
quale
il
che dell'
com-
vedere
jPizzarro
^atta
nello
impressione pagni
crolla
dai
fpirito di
patimenti fopra
V
arena
fuoi
continuati
una
calamit",
di
tira
fpada
linea
quella bar"
^92
licare;
ro
in
mancanza
della
quale
dovea
foia la lo^
duolo
di
moic"cud"de f"
sbigottire quel
non
piccolo
d'
e
,
Spagnuolij periore
Ma
a
fuflero
(lati
un
animo
i
fu-
qualunque
fi rifletjta
,
pericolo
che
quegli
la
quali pia
pretendono
illuftri
deprimere
ammirano
,
gloria
ed
Capitani
de'
dei
efaltaho
;
rapide
che i
conquide popoli
e
Greci
,
dei
Romani
quasi
(lati
e
quali
trionfarono al
par
foflfero Romani
^
agguerriti
Greci. Io
difciplinati
che
de'
de' le
oflfervo,
de'
la
non
furono
cos"
come
rapide
nell'
conquide
e
Romani nodra
in
Europa,
Asia,
fevolta
che
fola Romane
Penisola
e
fatic"
per
due
una
colile de'
legioni,
eroi di forse
trionf"
pi"
d'
pi"
celebri
Roma
"
Epoi;
diedero minor
in
quegli
all'
dessi
tempi
di
lore va-
gli Spagnuoli
ed
,
pruova di
|
Europa
che d'
arte
militare
quella
davano
all'
America?
Erano,
i numerosi
forse eferciti
armate
imbelli
sicani Mesin
Francesi
?
disfatti
lia Ita-
dal
to
valore
Spagnuolo
il
Era
(](ualcheedeminaI. in di Francia
?
Motezzuma
e
,
graa
Francesco
vinto
furono foluto
condotto
prigioniere
due
Ispagna
del Per"
Non il ridi
certamente
molli
e
Inca
Langravio
eppure
d'
Asia,
il bravo
Elettor
al
Sassonia;
dovettero ed
,
foccombere
clemenza
valore
a
degli Spagnuoli
di Carlo
implorare
di pie-
V.
Attiro naie
che
h
ndU
lagbna"di
Fiandra
Messico
dali*
era
il
civ
guadato
e
,
intrepidoAtoor fpavenco
che*
dragone
nemici;
landa
zo
da*
Tuoi
SpagmioH
con
dei
oV
aler"
(Irecco
di mare,
nella Z^
^uad"
alle
armate
il bravo
Ossotio nemicWe
i
d' Uiloa
ir\ .mez^
delU
navi
impresa
che
pia
memorabili
va
( dice
df
il
Bentiveg^io ) e
Teatro
riaiu
merita^
moito^piL
cfe
a"(erper
la luce
d^lgior^
'
.
^o,
^^.
x\
le^t"iUbri^Jella
(a),[^).
.
f^rdi" dunque
i (latori
dovranTpacciars" per.
prodigi
di valore
a
cant
det.pridli
gla^
Perch"
i
jeonquf tiose
America,
villa. delle
in
Europa?
Cortesi,
avvencurterij jchi"inar"id"fpciiitj
.Pizr
all'"
kam,
gli.' AjRmgri,
non
gii ; Alvaradi
,
mentre
noQ^
ifteflTo tempo.
'
chiamare
'
'
""'
-so
"^1
'
"
l fr
"i
".""""
Il
"!"!
1^.
^
m^^mm"
f (a)
BentivogJ..gpec
L* si lancfarbrio
"\ Fiandr.
part
i.
iib, 6.
e.
^.
.(*"
corrente
dell' Elba,
"alla quale
spada
pao di di
iti
b""ia
"-Vi^a
fienica,
V.
cai
/empiiti^
terrore', meiftrf
V*
ai|i|naroQO^I|a
hist. de CharL
yittoria^ T fT^rcitp
torn.
Carlo
Robertf.
y^, i"a^[.
258. P"l primo. di quattibravi Spagnuoli jacomo Falcbn: Valenzano t" i^oet"i
'
'
cant"
r^elegaxH
'^ '"'
-
'
*"'
"
*'
'
b
".-"
'\"
'.'
;^
-.
tlisptm mlit"i
M$tM
,,.1
HlPF.fi'/fH!^
ih'Minti"ui*"nsenip^
|
bost"m
,
geifans "
barundion
ingens y
dignum
Coroh
,
cartn^
ttoi
un
Gonz"lv"
Francesco
(IT Coriov"
^
no-
Duci(
d'
ba Al-
un
,
Verdugo
p
on-
Mondragohe^
L"eiya,
e
un
Pietro
Navarro,
un
Antonio
cent* sin"^
altri
t)rodi Capitani,
se
quali
vifluci
sarebbero
in
un
(limati
tempo
golari,
r
non
foffero
era
in
cui
eroismo che
s'
rcfo
pi"
universale
fr^
fra
i
gli
Romani
Spaf
gnnolii
Ora
sia mi fi ddjba
giammai
dir" ai
il
ftato
non
Sig.
Abate
Tifaboschi
qual
tra
luogo quei
Caboti^
ed/, ai
dell'
e
Vespucc"
America ?
con^utftatod Imper]
quali
A^
"
villa dei
al
Messicatio,
fono debitrici,
Perdano,
al
tefori
Corte%
V
ed
Piz29rro
tutta
,
cattolici
Principi V
an^
ropa Eu-
dovriemmo
'
cisd!ipaiiir"leideaU ',^d
?'"
!
Provincie
tefuri
,
soggettate
cui
Caboto
fognaci
con
arriccili abbiam
Spagna
in
Da razione
ci"
pur"
che
detto
V
quefta
,
difTercui la delV
ar-
argomentarsi
(forici
ci
non
imparzialit"
le
con
quelli moietni
lor
-f",
descrivoti"
"
glorie
patria;
ooki
CUI
giacch"
esakano
Affatto
diversa
la
narrano!
letteratura
nlcaliaqa
,
da
\
"queHji,
con
c"i
ci
viaggi,
lefcu"perc^
che
dimeni.
j
;
quelli
bi
critici ^^.jejijdU"^^^^^
V
fioh
ila
fogno
Italia
d'
effere
una
ador4elle
nat/rdiSl" pi"
altrui'
Tp"gHe
per
t""fipaAre
d*"
"
co|tp.,'e;giyH^
paz"on",
Europa.
^95
1^
ICE
JPrefai""He.
DISSE RT AZIONE
'
pag.
I.
La
falsa
della
idea,
Leutratara
'ckt
fanno
\ i
alcuni:
Moderni,^ delle
copiosa
contro
s"rge"Ht
la
pregiudicau
Letteratura
'
opinioni Spaghuola.
moderna '9
"" l.-La
tmodcrata
delle
siirM
degli
dei
a^m
i"u-
r^
"fjoltra
\
tro
caconi
preghtjiijj
con^
Letteratura
della
Spagnut"la. latina^
t
t
22
$.
II.
lingua
Dwe
ignoranza
-ami
SpagnuoLu
contro
al-''
.^
pregiudifj
questa.
37
S. II !" Il w^'dai
"mova
nuovo
gusto "fdli
di
Letteratura
del secai
promosnostro
Spiriti
de'
^ la
^
sorgente'
pregiudi^j
contro
jnodtfna
Letteratura Italia
in
Spagnuolu"
altrove la dovia
55
jflV*.
In
pia
stima
che
oggid"
S!pa^
71
essere
i
Letteratura
'
gnuola^
DISSERTAZIONE
\
N.
5^
la
Spagna
dtllt
debbe nel
alV
Italia
il
risorgimento
lettere
Secoh
XV.
^
Con
alcune
previe
che dovettero
riflessioni
agli gli
intorno
^,^
ci"
.
Stranieri
fra
essiagli
in
Spagnuoli
secolo.
studj
in
Italia
82
detto
$.
I.
Della
pake
essi
t"olti^stranieri't
fra
alcutni' ^"le
Spagnuoti
Italia j\
.
nel
.
risorgimento
y
leue^e^ir^^
v^rfo
:^
la
met"
del
Secolo'Xi^k
26
S. IL
II
sacre
the fk^
alcuni
Spagnuoli
nel
verso
lei
,?i
secolo
JffC
96
'
'
dissimul"w
dalSig"^^^b.
Tzraboschi.ys
%.
^
IIL
Se Italiani
Antonio
Ntiriiscme
sapere le
prese
cui
da^
risarr 1^8
quei
cok
^
fece
-
g"
re
in
Ispagna
lettere.
5. IV".
S"
gli
delle
altri
celebri
sul
Spagnuo""
ristora^
^ectflfu
.
tori lo
lettere presero
sulla
prini:Spii"t,^l
lealidoi
"
XVL
sparsero
dagt
nascente
Ubmtt^
4
che S. V.
'
lette f atara.,
l^i^
pella
nel
parte
ch'ibhM^"rinfiO
^
Sici^
in
risorgimento
delie
lettere
Ijfiagl^ii. 16
^9f
S.
VI.
Uani sul
Alcune
ad d"lia XVI.
altri
Ita-
pretesi principio
Spagna
1
secolo
80
S.
VII.
Ha
La
nel
Spagna
secolo di
maestra
pretesa XVI*
del
discepola pot"
mondo
delt
Ita^
contrastar"eil
tutto*
titolo
19J2)
APPENDICE/
Si
esamina
intomo
il la
detto
et
uri
moderno
Italiano
pretesa
/attan^a
degli
Spa^
ZI
gnuoli.
DISSERTAZIONE
III.
Se
gF Italiani
la bitrice mondo
illuminarono
colla
scienza
sia nel lor
tica nau-
Spagna
,
se
questa
de^
degli
tanto
scoprimenti
quanto Italiani.
fatti
nuovo
pretendono
i moderni
Scrittori
2z6
S.
!" I primi
colo
raggi
di
quellaluce
,
che
nelse^
XV. mondo
condusse
allo
scoprimento
nuovo
fjion
vennero
dagV
"
Uani.
:29S $.
II.
Quanto
la
venga^sager"ta
dal
Sig.
Ah.
Tirab.
piccola
parte
,
eh'
ebbero
gtMa"ndie
O-
liani
nello
scoprimento
delle
rientali. 240
S*
IH.
Vi
quanto
sia
debitrice
la ad
Spagna
Americo
Cristoforo
Colombo
^
Vespuccio.
2^1
IV.
Se
la
Spagna
Sebastiano
fu
illuminata
Caboto
;
nella
tica Nau-
da
se
debbe
questo
del
Italiano
nuovi
Regni
^
tesori
nuovo
Mondo. 2'/(j
S.
V.
Alcune
riflessioni
degli
e
I
Jntomo
la
scienza
loro
perte sco-
nautica
Spagnuoli,
nel
delle
conquiste
con
secolo
XVI.
se mes-
confronto
quelle
degt
Italiani.
27%