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^^
,..

"

^?^
^^
LO

SAGGIO
^TORICO-^PO
BELILA

ETICO

LETTEIi
Contro
le

ATURA

SPAGNUOLA

pregiu,di(ate
Scrittori

opinioni
Italiani.

di

alcuni

moderni

"

PEL

SIGNOR

ABATE

D. ]L
A

SAVERIO
M
PARTE

"

3P I

JL

i:

S
"v^

^11.
MODERNA

D"LLA

LETTERATURA

TOMO

I.

"i

^^

CS^NOVA

MDCCLXXIX.

FKESSO

FELICE

REPETTO

IN

CANNETO

Con

licenza

de*

%ti

Sitperion,

7BB

S4?

V.3L

"

EFAZIONE.

ualor

non

fosse

fiato
con

cortese

cotanto
,

benigno
stata

1'

accoglimento
la

cui del

dal

Pubblico

"

ricevuta
della

prima

parte

Saggio
;

Apolo^
fola Au* stava ba-

getico
gusta

Letteratura da

Spagnuola
cut

la
onorato

approvazione
ad

mi

vidi

incoraggiarmi

continuare Il
a nostro

con

ardore
cipe Prinfornii

l'intrapresa Apologia.
Caklo nati

venerato di

Ill.y Padre
fidati
a

un

tempo

Regni

Lui delle del

dalla arti
tenero

Provvidenza
,

munifico
molte "

Protettore
luminose

scienze
,

fra
verso

le

pruove si
9

fuo darne

amore

sudditi

popoli
stendendo

degno
la fua

di

un

nuovo

attestato

benignit"
Az

grazia

sopra

le

mie erudita

deboli

fatiche

in

difesa

re dell'ono-

della

Spagna. obbliga
partii
tributo
,

Questa
a

graziosa
al

augusta Pubblico

dimostrazione
questa di dovere
,

mi

presentare
un

seconda

come

adempimento
mio

di cui

gratitudine al
luminose
azioni Italia
,

zioso grafavore

Sovrano^
delle arti
e

le
scienze

prim^

in

poi
questo

in

Ispagna

saranno

magnifico

soggetto

di

Saggio..
Prima
dell'
il

per"

d'

intraprendere
opera

la

ne continuazio-

incominciata

ho
,

stimato

tuno oppor-

dissipare
la

brevemente del

alcune

obbiezioni
le

"fatte anzich"
l"o

contro

prima
dall'

parte

Siaggio
opera
,

quali
jbanpar-^ Ab.

ritirarmi

intrapresa
nuovo

mi Non

piuttosto aggiunto gi"


di quanto in
una

coraggio.
dal lettera ricevuta che

Io

mi

fu

rinfacciato

Sig.

Tiirabcschi
in

gentilissima
mia

ta pubblicacon

Modena dal

la

risposta
mi

nignit" be-

pubblico
,

lusingo

basti

stificarm giuglio Vo-

pienamente
bens"
temano

dalle

intentate

siccuse.

prevenire
trovare

i^ miei
in questa

Leggitori
,

che

non

di

s^econda
e
,

parte di

biato cam-

quella
che

stile la

di loro

moderazione stima
,

t" urbaniado-

merito

n"

di vedermi

prar^

quelle

poco

obbliganti maniere
,

con

cui

mi

vidi

trattato

nella
non

Suddetta

lettera.

Anzi
a

testo pro-

eh'
,

essQ

basteranno
idea
,

giammai
che

farmi

cambiar del il

la

vantaggiosa

formata

avea

"nefit"

singolare
da
che
me

del
sempre

Sig. Abate
mai

Tiraboschi, riguardato
della
d'
una condo se-

qu!kle

sar"

quello
Letteraria
che d' s"lo

si merita

l'Autore
l' Autore V

Storia
tera let-

Italia

non

gi"

potrebbe
Storico

meritargli

elogio che.

fa

fatto
Dum

al

Poggio

Fiorentino. t"mnit
,

p(^trian" laadat
host"m
, :

dum

Poggius

Nec

m"his
"us

est

civis
,

me

bonus

histor"-^

(a).

N" suadere scriver" n"


,

fia
il

bisogno
^

di eh'

nuove

proteste
non

per per-'
h""
^

pubblico
per
o
,

io

ho

fcritto di contraddire

giammai
per livore

mero

prurito

avversione

alcuna
amore

contro

quesc' illustri Scrittori


e

*,

ma

per

della
che

rit"^ ve-

difesa
le
censure

della
che

Patria;
si

motivi anche

rendono delle che

giuste

fanno

pia

pregevoli degli
e

opere.

]Lo
che

stesso

pretendo
da
me

si cr"da

Autori

vengono

impugnati;
in

perci"

quanto

ho

scritto
,

scriver"
"

questa

(") Sannsu.

apnd

VoiC

de

Art

Hisu

e.

x.

feconda
nioni

parte
contro

intorno
la

alle

loro

pregiudicate opi-*
,

nostra

letteratura detto ad

prego

che il
mep

si

consideri
,

non

come

intaccare fosse

loro

animo
,

intenzione
,

quasi

cb^

vorevole faa

alla

nazione

Spagnuola
o

,' ma

soltanto

dissipare
succhiati Ma
ma
,

i da

pregiudizj^
loro in

nati

dall'educazione^

altri
V

Scrittori. intenzione si

forse

perch"
lasciar nei libri

sia

buonissi"
le

dovremmo sparse

che

propaghino
Autori poco

opi"
taggiose van-

oioni

di detti
nostra

all'onore

della

letteratura

Se

qui
larci

si

trattasse

di mancando effetto.

sacramenti
,

potremmo
non

conso-^

che
,

l' intenzione

bero sortirebnelle si vuole

alcun

Ma nei

non

cosi

addiviene
quanto

opinioni
buonissima

pubblicate

libri. Sia
con
,

V intenzione

cui

si asserisce che alla di


ruzione cor-

il Dominio
del

Spagnuolo
gusto

in

Italia che

concorse

letterario assai secolo


notte

il clima

gna Spache

pu"
la

contribuire
nel

al

cattivo "

gusto; in
e
,

Spagna

nostro

sepolta

un' cent'

rida or-

tenebrosissima

d'

ignoranza
Ja buona sia ? creduta

tre al-

opinioni

baster" acciocch"
,

forse

intenzione
la

degli
gna

Autori da

non

Spa"

quale
Molto

loro

vien

dipinta
in

meno

mi

tratten"

discorrere

deU

'

7
^

la

sciplcissima
cerco

critica

che

pubblk"

contro

il mio

Saggio
assicurare
1^.

Giornalista
di
che
non

Fiorentino.

Posso

ben
de*

aver

vi^to

un

solo

foglio

comi
,

dice

aver

pubblicaci
che
,

questo di

grave

Censore* lato
9

Nemoien "in
tanto

sapeva che D. mi

avesse

me:[^arto erudi-

fu

mandata Febr"s
la

dair
sua

Spagnuolo
e

Andrea lettera di di

elegante

ben

ragionata
posso
a

contro

quel

Giornalista.

Non

meno

non

confessarmi

to obbliga-

alla,

gentilezza
per

questo
e

letterato,
l'onore
nella

giacch"
glia, Spa-

egli

mia la

difesa,
peqa
d'

per

della

si prese ziooe di
cento

impiegare

confuta"
sua

spropositi madornali degna


certamente

la

gante elenobil

peana soggettoColla
.

di

pid

dilettevole mi
,

lettura

della

lettera
nel

del mio
i

SIg,
posito profo*

Ab"

Febr"s
di
non

confermai
il

vieppi"
tempo

^perdere
che
a

in

leggere

gii
sono

periodici, opportuni

si

pubblicano;
che
,

giacche
a
conoscere

essi il

tute* altro

giusto merito,
Allo

demerito/delle

opere
sonp

di

cui

gionano. ra-

stesso

Sig. Ab.
e
,

debitore

della

notizia

del

grazioso
il

tenero

pentimento
.non

dj quel
me^

jGiofnalista,
410

quale ;in;es$o letterario


A

TnanifestA.
vi"
4

il

suo

meritcf

di

che

l'abbia

manifestato Tra mille

nella

censura

c"ntro

la mia

Opera*

d'an leggiadr"e

cuore

penetrato de*
j

pi"
avea

teneri ^entimemi

di dolore

dice,

^h"

non

finora conosciuta
,

la nazioneSpaabbastanza

gnuold

quasi che
nuovo

essa

fosse
Tirre de'

qnakhe
'

popolo

perto sco-

di Poi
in

nelle

Polari

Antartiche^
tro con-

soddisfezione
della
la
in
sua nostra

peccati commessi
nazione,
i

l'onore
consacrare
se

promette

di

penna,

suoi

pensieri^ tutto
beti pensare, nazione

stesso

favore

di lei. Possiam

quanto

dovr"
,

andarne mai

superba
la
s"rte

la

Spa-i*
da

gnuola
questo

se

uvesse

d'esser

lodata

valoroso

Letterato^ di
mi

Io

in contraccambio
,

suoi questi
preme

sinceri
di

sentimenti anima quesc' massima

per quanto
ho
,

la salute

letterata
di

stimata

ricordargli sta queneppure


V
,

morale, cio", che

la nel-

confessione de* crassa,


timor Ma
e

letterarj iscusa peccati


basta
a

ranza ignosolo

'non

il giustificare

serv"lel lasciando
che
,

ci"

da

parte opera

veniamo
,

ai lamenti fatti alcuni

contro

la mia della

hanno fra'

zelanti

difenditori fossi de^


reo

pace

letterati,
con

quasicch"io

di averla violata

T impugnazione

" come pregiudi2) aatispagnuoli.

--^

mai
y

io d"rn"ndo
,

lo

zelo

di

'

ique^ci pacifica**
noti

coci

della

Repubblica
mentre

Letter"ria

^i "

mmi--' s"
ve-

fescacoy
scriveva

tranquilli spettatoridi
"nor"

quadra

di il

p"co

alla

nostra

l"tteraearit alla

devano

^ius"o in"tivo
P

che

si daiva
si"^ vede

naca

letter"ria coficesa
questo
dentro baiiit".

Solamente si
tratta

avvampare

zelo quando
i limiti

di

una

giusta difesa
"

della

niaderazione;,
-

deir

ur^

io
alcune
temente

osservo

che
"

al comiik:!ar

la

guerra

fra

potenze

d^

Europa
di
esse

lo

v^"anio
di

prese"* re pubblicadi d'

ciascuna

si sforza

lunghi
non essere

manifesti
stata
essa

per la

assicurare

il dar

pubblico

{^rima a
si

es"mpio

ostilit"

giacch"
sar"

ragion

persuadono^ che

quel*

la potenza

riguardata
^

come

la perturbatricedel-

tranquillit" d'Europa
a

la di
con

quale sia
violare

stata

la

ma pri,

dare
"
,

giusto
la

motivo

V amicizia

la

pace

Neutralit"
non

le altre potenze. di

Ora

io
sti

dico,
per in

che

fa

d* uopo
sieno

lunghi inanifeprimi
a

decidere questa
la

quali

stati i
e
,

sori aggres-

t"tt'eraria guerra violata


pace
e
,

cui

imputar

"" debba

tr"nquilhc".
dire"
a
noi

Sar"
rateo

dunque

lecito

agli Stranieri di. tutto


la
nostra

scrivere

contro

nazione

non

sar"

permesso

di

dar

loro

risposta

calche

U
che

difesa
fosse

pi"
uq'

moderata

debba

biasimarsi
dell'

quasi
ozio
,

iogiusta

perturbazione
che
,

cranquiltic" d^'
il
tempo

letterati

impiegano
utili
al

volmente lode-

ili opere in
tutt'

pubblico?
si

Il

diritto le

stabilir"

paesi
,

in cui
di in

tivano col-

lettere, ci da
e
y

piena

facplc"
osservati

far

lesi pa-

i difetti

pregiudizi
del titolo Sarebbe
il dare difesa
1*

opere
questo

sottoposte diritto difesa le

alla

censura

pubblico piii
sacro

aggiunge
della idee

un

la

giusta

Patria. deUe
ad al
cose

dunque
il
nome

un

re rovesciad'

dente impru;
e un

ostilit" sino il
^

una

necessaria

poetar letterati

ridicolo

amore

della
servisse che si

pace di

fra' salva

pretendere agli

eh'

esso

guardia

inviolabile
dicono
,

scritti

pubblicano.
del dall' ridicoli

Sia cos" dovea

altri
,

ma

l' Autore

gio Sagamor

non

lasciarsi sino

acciecare i

tanto

della

patria
,

ad

avanzare

pie

radossi. pa-

Tali

chiamano
con

alcune

proposizioni
che
,

da

me

proposte

qualche
e

novit"
il

le

fa

parire com-

azzardate, Sig. Abate


stare

secondo

vocabolario E

del

Tiraboschi
decisivo di

gigantesche^
codesti

doyr"
acciocch"

ba^

il detto

critici

il

pubblico

}c

creda

tali f Se

il solo

franco

det"

Il co

di

qualche
di S.

Autore
Bernardo

avesse

canta

aucoric"'^che
forti
e

sarebbe

le
,

cui

z"l"m
d'Ar-

espressioi^i
gens
come

vengono

censurate

dal

Marcbv
e
^

expressions
non

g^antesques

deplac"es
senza
,

(a).

Io

avanzai

quelle

proposizioni
e
,

aggiugoervi
geccure;

probabili ragioni
r

prudenti
queste
,

con-^

mo[3trino
con

inesistenza
d'essermi mi

di

ed

io

confessto" N"
segno di

sincerit"

ingannato.
ba
acciecato nazione che
^

l'aiCKor voler

della

patria
la

far

credete
di
tutte

mia

cosi

perfetta
modello loro
mente

iq ogni
Vie
maestra

genere

letteratura le altre
^

sia il

^i

comie

delia

tiiikinQ

replic9,0P ( direi
moderni

quasi stuccheyol*
Italiani,

) alcuni
uno

ScritM"n

NoDdi*
ve scri-

meno

di
le

quelli con nasoni


e
,

j^vidiabil franchezza pretendono


la lo

Tutu
le

gloria diju-

per"re
tutti

altre
so

lo

Spagnuolo
che
a

pretende
amor

pia

di

t").Io
non

bene,

il

vero

della, patria meritartelo-

ci
a

obbliga

tributarle ricche

non

di
9

ne

fregiarla pretende
,

di

vefti il

npn

fue di

% e

che

in

vano

taluno

darsi

vanto

bu(^n

patriota
re,
e a

perch" disapprova
tutte

tutte

le cofe

firaniekt fua.

le

altre

nazioni

preferifce

(a)

Hist.

de

Esprit
sopra

hum. la

tom.

pag.

^99*
io.

(b)

Lett,

Ingl.

Ietterai.

Ital.

lett.

p. 7'"

E vederci

chi
mettete

pu" (bpportare
,

ha della

detto colta

taluno
,

il
gante elef

confronto

ed
^

Italia
y

la

bai'bara
io
,

"radizion"

degli
nel
mio

Arabi

Dove messi ed
,

hanno

vifto

risp"ndo
,

Saggio
Colla col^

confront"

gli' Arihi
Italia
? Trovansi T Italia che

d"

Spagnai
"
vero

ta

elegante
paragone
e

p"fti
in

lloro co-

con

pi"

ro^a

alcuni bi. Ara-

secoli^
Per

pi"
fare

barbara

non

foflTer" della

noftri mia della

una

giufla

critica

opera

bisogna
ne

confrontare

le ""essQ

epoche

nazio^ dove si

Italiana,
del

della

Spagn"ola;

tio";non

tratta

secolo

dopo
dhe

Augufto

prendere
nel^ecol
co'

gli

Scrittori di

Italiani,

fiorirono

d'oro noAri (lesso do"

quefto

Imperatore
^

per

confrontarli

Scrittoriyche
dico
il

fiorirono

nell'et" del la

seguente.
e

Lo

de^

secoli

prima

mille,
Storia

d"i

primi

p" la

mille.
del

Prendano

letteraria

d^talia,
-se

Storia
in

Riforglmenco
,

vedano
ed
,

trove-

ran

quei

tempi
di
essa

Italia

colta

elegante

f" in
colti
,

paragon
e

poterono
Arabi di

ragion

cbian"arsi
e

letterati

gli

Spagna,

macftr"

degl'

Italiani, Giunti finalmente ed in seconda


nel secolo

questa

parr

te

alla

colta,

elegante
non

Italia io

XVL

trovQr4(iDQ"

che

mectp

in cpnfjroutp

,c"n

13
essa

gli Arabi
,

pia

gli Spagnuoli migliori

colti
,

elegapci,
Italiani

eruditi

al

pari

dei

Scritcori

di

q^el
.

sec^olo.

Che
potuto d!

dir"

poi

di

quelli
^

quali
il

non

ban

i^emmen

leggere
della

in

pace ;

spio

{}to"o
ed
,

Apologia
stin"at"

Letteratura

Spagnuola
o

hanno
.

qual
il

temei-aria
,

piuttofto
V "

dicola ri-

impresa
d'' nei x"ire
una

voler

pers^iader?
nome
non

erudizione

nazione
della

/il

cqi

registrato
ed il
ver

fasti

Repubblica

letteraria

poi

far pompa^
mediocri feconda

( dicono

eglino )
in di

d' alcuni
mez;-

pochi
zo

Scrittori da dV

Spagnuoli
banda
.

air

Italia d'

ogni

ni uomi-

pieni
t
;

eleganza
y

erudizione?
del

"

:M^oco

male-, ohe J';Autore


della

.Saggio

non

pretende

p.r^ onore*:

.Romana
ci"

jCittadinanza
che

che'per^iltroyglilaccaderebbe
a

accadde
racconta

Criilciforo
nel

Xongolio
,

secondo

che

Erasmo

suo' il
,

Ciceroniapo.
con

Queir

te eleganesempio
,

Scrittore essendo

quale
ottenne

singolare
in Italia T

straniere di

il

so gloriodi cero feora-

titolo
Cittadino

Ciceroniano;
Portato
che
un

pretese in

onore

Romano.

Campidoglio,
recitasse
un'

i Romani

giovine

zione,

in

s" ci,ii

rappresentavano

ai PP.

CC.al-

'4
cuni

dementi del

del

Longolio^
onore.

pe* quali
I

si d'

era

reso

indegno
erano

sospirato
Primum
,

capi

accusa

questi :
olim

quod

Christophqrus
grafia
tam

Lon^
lau^

golius
dat

dam
in
^

ingenii
nonnullis

pcr"clitandi
ausus

Galliam,
Italia^ Bud"Bum
:

sit

(equa-^

re

Deinde

quod

in

ea

laudasse/

JErasmum,

"

barbarus
il

barharos. dell' in Autore alcune del

Ecco

gran
la

peccato

gio Sag-

egli
folo in

loda

Spagna
,

epoche
ma
,

non

pretende
letteratura

che

f"a all'

fiata

uguale Egli

su*

periore
pochi
lo

Italia.

loda

non

'\

Autori
so

Spagnuoli
bene,
d' che
non

barbarus
la il cui
,

barbaros. discorrono cos" "

Saggi

Letterati

Italia

giadizb
non tutte

be potreble decisioni dei che

darmi
di libri

suggezione
que' saputi

pi"
che la

che si

fanno di

censori

senza

prendersi
la n"

pena

leggerli
che
non

vantano

patria
son

letteratura
,

cono*

scono
y

in

grado

di

accrescerla
^

d'

illustrarla.

Altri
quanta
letteratura

finalmente " detto


nel

si

lusingano Saggio
a

di favore

atterrare

si

delia
ce*

Spagnuola
d' Autori han

col

produrre
ed
,

alcuni di

stimon)^

stranieri detto

anche di ci"

Spa"detto

gnuoli

che

ne

peggio

che

^5 abbiano

gli Autori
io
y

da ho

me

impugnati
"

In

mo pri-

luogo
nella

scesso

prevenuta confessando

questa

zione obbiestati d* le
tre al-

prima
,

parte,

esservi
anche

altri

Scrittori

cos" che

Italiani
,

come

nazioni,

sparsero
contro

nei

loro la

libri

piti

svantaggiose
Ma creduto si

opinioni
eh' altro colle che

nostra

tura. lettera-

basta
senza

essi
esame,

lo in

dicano
un

perch"
secolo,

sia

in cai in cui

tutto

pesa

bilancie
tutto

della

critica coi

si

pretende,
In
a

si

pruovi
o

fatti da

alla
me

inano?
arrecate

secondo favore eh* lo io

luogo:
della

le

pruove

nostra

letteratura
o
,

vincono con-

ci",
Se
"

pretendo
ne
,

non

no lo convincoeoa

non

convincono

mostrino convincono
i moderni

tri alfalso

fatti il poco
;

insussistenza che
,

se

esse

male

ne

han

detto

tori Scrit-

molto hanno

pia

falso detto

convinceranno altri alcuni


la

quel

peggio,

che

ne

stranieri.

Intorno esagerata

poi
di

ad troppo

Spagnuoli,
barbarie "
un

che

no hanne nazioir^
tanto

della

dico
,

che

nemmen

questo i fatti essi da


me

testimonio

refragabile contro pi"


,

prodotti
soltanto

che di

alcuni questo

di

parlano
Che
se

del

cipio prin-

secolo.

poi

si

se pretendessu

che
,

qualunque

testimonio

nazionale

que-

i6
Sii

punti fo^se riguardato come


peggio
a

decisivo.,ne
che
,

ita-

rfibbe forse
"

Italia
parte

la

nostra

gna. Spacon

lasciando

ci" che

scrissero
il

buonissimo

:^elo il March.

M^fTei, e
no]
ce

iVlujr4*.
Ita-:
liano Ita-

tori; quar idea d"vrqmmo


li4
se

forqi^rd"li' dipingono V

ess^

fosse t^le quale di

la
e

Giornalista
re

Firenze,

V Italiano Auto-,

delle Lettere

Inglesisopra
,

la. Jecreratura
noi ad
onta

Ica-,

liana ? Ora sci

dunque

giacch"

di q^e"^

testimoni d' alcuni Italiani, abbiapio quelli


eh'
essa

giusta scixoa deUMcah",


diamo desti
,

si

merita,

maggior fede ai fatti,che ai detti di intemperanti critici; possjaOPibi^h


che della
ancora g"* Italii^ni
nostra

co.-

dere preten-

abbianp
meritano

ma quella stii facti da

nazione
,

che

noi

prodotti
,

che

produrremo

in questa

seconda
a

parte,

dando

ad

essi maggior fede

che
,

que qualun-

testimonio, o deglistranieri ,
E

dei nazionali.

ci" basti per


che

obbie* dissipare queste piccole fatte taluni


contro

ztoni
,

hanno

la

mia
tanto

ra. ope-

Entriamo
alla gloriosa

gi"
nostra

alla

seconda
,

parte
quanto

pi"

letteratura eh'
essa

pi" illu*
mincia Co-

minaci

furono
essa

i secoli

comprende.
in

dal

risorgimentodelle Lettere
secolo

Ispa-

gna

sul

fine del

XV"
,

principiodel

i8 Torno
a

dire
,

che

la

mia

opera
e
,

non

ana

Biblioteca
una

d"

Scrictori

Spagnuoli
;
ma

molto solamente
e

meno

giusu

Storia

letteraria
nostra

un

Saggio

Storico

della

letteratura
a

sto que-

particolarmente
che
,

ristretto
V

qaei

Letterati

gnuoli Spa-

illustrarono
solamente

Italia.

Degli
" che

altri

poi
a

ne

raggiono

in

quanto

necessario hanno data

dissipare
occasione
nostra

alcuni

de'

pregiudizi
,

quest'

opera.

Non

mancher"

alla ed
^

erudita
penna

nazione

qualche

pib
un

dotta

elegante
fino
me

ch^
intorno

intraprenda
alla di
V
avere nostra

pi"

vasto
,

lavoro

letteratura. col mio d*

baster"

la lo

gloria
zelo
,

esempio
altri pro^
aperto
con

risvegliato
di

erudizione
in valore alla campo la

Campioni
luminose in

per

difendere di

pia

pruove
contrastata

gloria

ria lettera-

vano,

Spagna.
che
,

Nel

primo
,

de*

due

tomi

presento le

al

pubblico
che

vengono
aver

esaminate
V

tutte

ni pretensiosulgono ven-

pu"
di

Italia
nel

sopra
;

la

Spagna

punto

letteratura

500. ha ed
^

nel

secondo
nostra

prodotte
sopra
ranno

quelle
I

che

la

nazione
decide-,

Italia.

saggi
due

imparziali
resti

poi qual
debitrice.

delle

nazioni

ali- al-"

ira

'9

La

falsa

idea
,

che "

fanno

alcuni sorgente

Moderni
delle

della
pre-^

Letteratura

copiosa

giudicate
^

opinioni

contro

la

moderna

Letteratura

Spagnuola.

jrrima
derna
tuno

d'

inoltrarmi

nell'

Apologia
ho onde
scimato

della

me*

lecteratura lo
le

Spagnuola,
la

oppof* gine orisi fatv

scuoprire
tanto

sorgente

traggono di
essa

svantaggiose d^gli
nel

idee, che
Oltre di

no

gran
me

parte
accennate

stranieri.

ad questo

alcanf

da

primo
un'

tomo

gio Sagidea
non

parmi
che

di

scoprirne
di
avere

altra

nella

falsa

manifestano dei
in

della
nostro

letteratura Io li

pochi

letterati classi
non

del
;

secolo" pongo
conoscere

vido di-

due di

nella

prima
n" di

quelli che
altra
e

mostrano

escimare,
le belle io
non

let"

ceratura

fuorch"
;

lettere^
trovo

gli
belli
nome

ameni

studj
del

nella

seconda che

tutti

li

spiriti
di

secol

nostro

degnano
sia spruzzato

del

letterato

chiunque

not^

dt
e

quella
o

che
fion

chiamano sia almeno

letteratura iniziato

Francese,
nei
misteri B
z

Inglese,
na moder-

della

Filosofia.

20

Non belli

men

gli uni^

che
e
,

gli
anche

altri

di

questi
i il

ingegni
utili

dispregiano
studj
di
sue

deridono

serj ed

n"

accorderanno
a

giammai
consecrate

glorioso
abbia sacri
tutte

t"tolo le

letterato letterarie

chiunque
allo

fatiche

studio della
alla
,

dei
logia teo-

libri
,

alle

profonde

speculazioni
delia morale
e
,

agli insegnamenti
,

clesiastic Ec-

storia
,

alla

Ecclesiastica altri
non

civile
men

gi"che

risprudenza
,

agi'
;
se

gravissimi
presenta

non

necessari
della

studj

ai

Magistrati
o

Repubblica

letteraria

qualche
o

diploma,
moderno

di losofo. Fi-

Accademico

di beile

lettere^

di

Ora^
t"mpre
tant*
onore

febben
feconda hanno
i
a

la

nazione
d"

Spagnuola

sia

stata

mai

amenissimi alle belle


son

ingegni,
lettere:

che
non-

recato

dimeno possono

facri
,

pi"

ferj studj

quelli
,

che

ragion chiamarsi
di
come

letteratura

Spagnpola;
la

imperciocch"
di
la un'
come essere

tali

scudj
maestra

pu"

gloriarsi Europa
gloriose

gna Spatutta
,

dell'
le di loro

qualt

illustrarono

con

fatiche venerati
e
,

innumerabil
1

schiera

Spagnuoli
delle
sacre

pi"
scienze.

celebri

Maestri

pr"*

fonde
vantar

All'opposto
parecchi
;

sebben Uomini

g"' Italiani
nelle di

possano
scienze

celebri secondo

sublimi pensare

nondin^eno de' moderni


son

il modo

di
le

taluno

Scrittori che
^

Italiani^
la

^le

belle

lettere

quelle

formano

letteratura di
esaltare
a

Italiana;
la

onide

nasce

che

il desiderio
i dotti

patria

letteratura
^

impegna
delle belle ad' che fanno

Italiani
a

promuovere
il

la

stima

lettere,
istesso delle

esaltarne il
e
9

pregio
,

manifestando
conto

tempo

poco

o
y

nessun

gravi

pi"i
non

"tili
men

scienze
"

Qaesta
letteratura
nazione

falsa

che
a

Ingiusta
parte

idea

di

resa

universale "
,

gran

della

Italiana

una

delle

principali eagfoni
al merito
let-'
china mac-

degli

ui^iversaK

pregiudizj
e

intorno
una

cerario.della
pe^
.

Spagna,
rovinar Perci"
non

insieme Italia dee


la

potente
e
,

in

soda

vera

teratura let-

riguardarsi
argonaento
,

come

inu-"
mi

cile

importuno
e

al

mio

se

fo

manifestare modo che benemeriti ai


e

impugnare
non

brevemente

questo alla

falso

di

pensare,
s'

meno

svantaggioso
tanti
celebri

ria glo-

acquistarono
della

Spagnuoli
che nicioso percano re-

Repubblica
stud)
,

letteraria,
tanti alla

serj

quali
ed

vantaggi
Societ"*

alla

Relig"oiie,

civile

"

B;

^z

""!"
La
smoderata delle stima dei

degli

ameni

studj
contro

altra
la

cagioni

pregiudilj

moderna

Letteratura

Spagnuola.

jUl

moderna
a

letteratura

Spagnuola
,

di
il
suo

cui

prendo

scr"vere
verso

l'Apologia
il fine del

ebbe

rioso gloe
,

principio
arriv"
X

fecolo
tutto

XV.
il

al Ora

fooioio

della

gloria
io la

in

fecolo

VI.
fa

considerando
,

meschina
nei di mi
,

figura^
moderni

che libri

la

nostra

letterata che
trattano

nazione
la

Italiani
,

storia

quel
par

colo se-

e
y

disaminandone

le nella

cagioni
smoderata secondo
,

varne tro-

la

principale
e
,

scima

degli

ameni di

stud)
dei

delle moderni

arti che

il modo
sono

pensare

Scrittori
,

il

pi"
teratura let-

luminoso

ornamento

del

secol

d'oro

d"lia

Italiana
"

Che

tale

poi

sia

il modo ognuno letteraria del


come

di

pensare

de*

moderni

Scrittori

Italiani Storia Storia

pu"

sene accertar-

leggendo
secolo

la
e

d* Italia

del Ivi

XVI.,

la

Risorgimento"
fuor di
,

vedr"
si
tratta

questi
di

Autori

rapiti
di
,

di

se

dove

Poesia

Erudizione di

Romanzi^
fino

d'Architettura,

di

Scoltura,

Pittura,

^3

ad

assicurarci
,

che
,

ancorch"

maocassero

ai

colo se-

XVI.

cucci canti

singolari pregi
lecceraci
un

con

cui

narono or-

celebri

basterebbero
un

per

eternarne

la

ruordania
un
,

Ti{iano^
;

Rafaello,
im"

un

Buonarruoti
:

Correggio
V idea
,

aggiungendo
un

xnediacamence

Ecco

che
della

uomo

purch"
lettera^

leggermente
tura

versato

ne'
mente

fasti
di

Italiana
secolo

si

forma
Se
.

in

questo

s"
idea

rino^

mato

{a)

poi
che
^

sia

giusca
a

quesca

d'

un

secolo
ere

lecceraco Piccori
e

bastino
Scultore

renderlo
lo
,

tale immor-

uno

decideranno
ne'

gli uomini
fasti
della Ma
sommo

saggi

versaci

pi" che

leggermence

lecteracura. molto

pia
in neir

ftianifi^stano
cui

questi Autori
ameni cui

il
e
^

pregio
beile
lettere

hanno

gli
da

scud)
sembrano
secolo
e

le

entusiasmo dell' il
gran lui il

rapiti
Leon della

nei
X.

discorrere chiamato Per


.

idolatrato Mecenate
Vaticano
avesser

di

Padre
il

letteratura luminoso
teatro

divenne le arti
^

pia

che

mai

le

lettere
.

quali poi

furono

le il

leccere

che

ren-

deccero

cotanto

luminoso

Vacicano
.

Ecco
Il
.

quali

ce

le di

dipinge
vana e
.

Ab.

Bsttinelii
letteratura versi
e

gusto,

effeminato
i d letterati
amore
,

dolce
in
in
,

occupava prose
or
,

universalmente
or

di

opo

novelle

piacevoli
,

in

"

"

"

"

(a)

Tino.

ToBv

7.

prifr^

v.

^4
Arcadie
, e

Asolarti
,

tai

cose,

onde

alle

donne,

al

pia

degli

uomini

coki
Ma

venisse

un

dilettevole il

intertenimento

[a]

ci" delle

che

rendeva
era

ticano Va-

"

luminoso
mente

teatro

lettere

singolare

laPoesia^
In
.

della fatti

quale quale

Leone

sommamente

si dilettava del
presso vande
,

spettacolo

pi" degno
cene

Vaticano,
Leone
e

quanto
si
i
tenevano

quelle splendide
ove
,

che
vii

fra

squisite

fra
dar

pia

rari di lor

liquori gareggiavano
talento mai

Poeti "

in

pruove

[b)

qual

parte
" sacri
,

ebbero
e

in

questo

noso lumi! questa

teatro

ser) studjf
offuscato

"ib"
lo

pedanteria
di
s" bel

avrebbe secolo
.

troppo
La

splendore
e
,

scolastica
t
,

{e)

intanto di

serj studj
pedanti.
d'Italia

parver

nojesi
cosa

Maestri
questo

quelli

Or per
teatro

che

segui

da

trasporto il luminoso
tra" tanto

gli
del

ameni

scudj f segu", che


divenne
teatro

Vaticano Non

gico
se non

alla lo
ancora

Chiesa. confessasse

ardirei Ab.

d'avanzar Tirab.:

Tistesso
alla

Ci"

che

riusci

pia

dannoso Leone
e
,

Chiesa

( egli dice)
incli^ U
,

fu,
nato

che alla

mostrandosi

singolarmente
piacevoli
curate
,

Poesia
non

agli

altri

studj
e

gravi

sciente
a

furono
le
nuove

molto

sorte

quindi

quei

tempi

Eresie

non

si trov"

(a) (b)

Sisorg.
Tir.
Tom.

p.

a.

pag. |n".

66.
14.
a.

7.

(0
.

Betti

Bisoxi.

part.

pag.^^

26

incognito squarcio
mostra

d* antico
l' Italia
a

Poeta

non

per"

si

obbligata
i

quei
XVL

letterati
con

Spa-

gnuoliy

quali

nel

secolo la

bile instancanon

studio^
xnanuscritti

levando

polvere
Italiane
i

pochi
cero fetrasla-

sepolti nelle

Biblioteche

leggere p""i corretti


carono

Latini

PP.
,

in

latino

alcune

opere

de'Gr^i.
conforme si
,

Questa
idea
che
,

condotta
come

per"

"

alla

falsa alcuni

abbiana
loro pensare "

detto

fanno

Italiani sec"ndo

della il lor
non

letteratura
"

Essendo sopra che


non

questa

fondata

la

Poesia

Romanzi,
come

meraviglia
di
essa

riguardino
de*
seFj

benemeriti
Tre
"

promotori

studj
rono

uomini
sono

( scrive
Padri

V Ab.

Bettipelli ) fudella

verissimi
e
,

Italiana

letteratura
f

Dante
,

Petrarca
di

Bocaccio.
e
,

Questi
edi^

sono

fondatori

cos"
sieno

vasto

sontuoso

ficio (a) ; quali poi


di cos"
sontuoso

le

pietre fondamentali
stesso

edifizio
di Dante
,

egli
le

lo

spiega

la commedia
e

novelle

del Ma
.

Bocaccio,
fra

i versi

amorosi

del Padri
autor

Petrarca
delle

[b)

questi^
// Bo-^

tre

gravissimi
diverme

Italiane

lettere
ed

caccio
in

massimo
e

universale
in
tutta

ogni

scrivere

italiano^

per"

la

letteratura

[e)

(a) (b)

Risorg.
Ivi ptg. pag.

part.
iSi.

i.

pag.

i8i.

(e)

Ivi

x8^"

Z7

Se fosse

si

pretendesse
Autor
mi

soleant"
,

che in

Jl

Bocaccio
scrivei'e
ma

divenuto
non

massimo

ogni
;

italiano,
sia

farebbe in
tutta

meraviglia
la letteratura

che tre Men-

Autor
il

massimo il

Dante,
come

Bocaccio
,

il Petrarca
e

venissero

venerati Poesia

Padri
,

fondatori

della loro
un

lingua
,

Italiana
,

s* accorderebbe

pregio
inoltre confinar

cui

hanno Padri dentro

tutto

il diritto

ma

riconoscerli
f
e
,

quai

dell'

Italiana
della
la

letteratura

"

quefta
ameni

i limiti Ed
"

Poesia
sorgente

degli

altri

ftudj
idea che

ecco

della della

svantag*
nostra

giosa

si

fanno di Dante

g"* Italiani
,

letteratura.
e
,

Pieni dei
come

di Bocaccio
,

di Prosatori

trarca Pe-

cinquecentisti Poeti,
barbari de* sacri
e

riguardano gnuoli
sto
e

pedanti
studj. A

tutti fronte

gli Spadel
dia commeva-'

promotori

sontuoso

edificio inalzato
le novelle
,

soprala
Bocaccio

di amorosi

Dante del

del da

i
,

versi

Petrarca capanna
di

vien

Ic^ro dispregiata
Americani la fabbrica
sopra

qual

rozza

selvaggi

di il faticoso

letteratura studio

fondata

dagli Spagnuoh'
sacra e

dell'" antichit" de' Padri


,

profana,

sopra

r assidua

lezione

le

de pia profonfalsa
i

meditazioni
nasce

Teologiche/
barbari
,

Da

questa

idea

il chiamar

miserandi

Teologi,
ti de' Poevina di-

mentre

si de'

fanno
e

le

pi" ridicole

Apoteosi
Chiamasi

Pittori
t

de'

belli ingegni.
si d"

la

coiQmedia

di Dante,

epiteto di

divino

:28
al

Rafaelo
,

n" Guai

s"

nega
a

all' si

empio

e
,

fanatico di dare

Aretino. siffatto

per"
al

chi

azzardasse
e

titolo

Bellarmino^

alle

sue

immor"

tali controversie.
Dalla Se il niera del
stessa

fonte

derivano
va

mille
in
e
^

ridicoli
e
,

giudizi. presiglia con-

il

Navagero
a

Ispagna
canzoni

Boscan

far

sonetti il

alla

ma"

degl'
buon
se uno

Italiani
,

Navagero
di

"

un

ristoratore
AH* sto oppo-

gusto

in punto

letteratura.

Spagnuolo
men

Autore
ai

di commedie

blica pub-

un'

arte

conforme
il

tele: precetti di Arino-

eccoy

si

grida,
tutte

gusto
le

che

trapassa
ed

in

Ita-^ buon

lia^
gusto

vi

rovin"

lettere,

ogni

(a).
Ma

Dio

immortale
nelle

! Il gusto

buono
,

catti*

vo

nei

sonetti,
tanto

canzoni,
uni versai del

nelle

commedie
che

pu"
possa cos"

influir
o

nella
o
,

letteratura,
tutto

ristorarla

rovinarla
non

Non
ne

pu"
abbia di
e

discorrerla
,

se

chi

formata

quella
questa

falsa
non

idea

di

cui

parliamo.
d' Italia
secol

Imbevuti
lieti
,

pochi

Saputelli
del dolce

pres-

soch"

innamorati

nostro,

ciechi

an^miratori
za

delcinquecento
seicento della in
che

insultano
ci ha
e
,

alla

rozzez*

del

barbaro

preceduti
,

quasi

che
za

la corruzione
non

poesia quel secalo

della

eloquen*

fosse

stata

soprabbundan*

(a)

Betti",

fiisorg.

part,

a.

pag.

124,

^9
temente

compensata di
tanti

con

le

gravi
,

ed

utilissime
genere di

fatiche scienze. Non le belle

celebri

Scrittori

in

ogni

"

gi"
,

eh' io
e

voglia

mettere

in

dispregio
questi
;
e
,

lettere si

gli ameni onesti^

stud). Siano
utili
,

quanto

voglia

dilettevoli dell' utilit" che


,

ma

volendo

giustamente
delle

giudicare
chi

bilt" no-

scienze
,

pu"

negare
,

sacri^
utili
let"-

e
a

ser)

studj siano
debbono

pi"

eccelsi
tutte
'

nobili
,

ed
e

cui

inchinarsi

le arti
,

belle

t"rer(*)
Dico per
no

altres"
,

che

nei della
le

libri

che

si
non

no pubblicadebbo*che
bri sem-

istruzione
cotanto

giovenco
lettere

esaltarsi
voler

belle
sacre,
e

preferirlealle gli
ameni nuovi

sode

scienze. pur
;
mentre

perciocch" Im-

studj

allettano

troppo l' alcol ti-

giovani
opposto

senza

incitamenti

le

serie

scienze

gli
dura
alla E

spaventano
fatica sola
a

^more

d'

intisichire nella
che
,

di

re maneggiaturbano pur

que' grossi tomi


la
testa

vista

dei

belli

ingegni,

dir

il

vero
,

(*)

E'

degna
lettera

d* di

esser

letta

9uefto proposito
fcritta al
,

eie*-

gantissima
no ^

Genesio

Sepulveda
da'

Fincia-

il

quale
il
le

pretendeva
dedicare
altre

diftorlo

facri

fiudj
alle

perfua-i
tere. let-

dendogli
Tra U
a

il

Tuo

ameno

iagegno
con

belle

bellissime dice:
curam

ragioni

cui

gli risponde
,

Sepulveda,
fuero
me

gli
,

Non

"gitur
deposui
f

doQr"narum
aut

qMkus

me

dederam ita

magnopffre

remisi^
AnciHas

sed tf

comparavi^

ut

cateras

esse

vefimvelut
44*

4tdmimstr0s

Tbcologiit. lib.

3.

Epift.

50 troppo

si vede
orrore

nella

giovent"
con

IcaKana

un

direi
car"

quasi
riera in Di
tera

d'intraprendere
gravi scudi
,

seriet"^ la

dei

abbandonandosi
e
^

volontier" letteratura. in
una

braccio

della

Poesia

dell'

anaena

ci"
ad

si lamentava
una

gi"
Dama
^

S. Girolamo dove
le dice

lec*
moU

Nobil

che
,

ci di
ne

pi"

erano

quelli,/
;

quali per"
:

leggevano
i

le

favole

certi
e
p

Romanzi
ne

non

Dialoghi
enim

di Ratoludus esr^ mi--

d"

la

ragione
in

in

altero

"
xtus

ohleSatio
,

altero
come

difficultas
,

"

sudor

labore

(a). Or
abbiano

mai

pu"
i

operarsi
^

che
stu-

giovani
e
,

in

pregio
con

serj

sacri gusto

dj

ne

intraprendano
mentre

ardore allettati

la

carriera
y

si
e

vedono
altre
amene

dal

piacere
che
gono ven-

della

Poesia
,

delle
coi

lettere
,

loro
te

dipinte
che

colori, pi"/lusinghieri
s'

fronze scient ani' al del*

dell'

orrore

loro
/e

inspira

per

le sode

FSencono

dirsi che

belle

lettere

agitando
in

'ma
cuore

tutta
p

inalbandola
a

dilettandola
^

fondo
occulte
e
,

pervengono
ddicata la

scuoterne

le scintille
;

la

pia

sensibilit"
ornano
,

infiammano
ragione
onde
,

colori^ gra-

scono

fantasia

la seria

delle

liCy e
veramente.

delle

dolce^^e Quindi
belle

della

passione
sa
,

si gustano loro ed
natura

ognun
umane
,

che

per
,

si

definiscono

gentili
,

amabili
la

(b) Quindi

vedono

dipinti

i serj

studj

sotto

du-

'a" Epift. ""


Bett.

21.

ad

EnS. part.
2,

Rifarg.

pag.

54.

3'
ra

sembianza
,

di

profonde speculazionifaticosi
,

precetti studj
n" n"
ma

ostinati
,

astratti
,

severi
non
,

ove

grafie

si

trovano
,

ni

allettamenti n"
, ,

fiori,

ve{{i^ non
A

teneri
,

movimenti

care

dolce^^e,
dere ve-

lunghezza ed
vista di il Giovane
,

aspre^a

sfatica applicazione.
ritratti Alcide

questi due
altro quali'
,

parmi di
in Bivio

bioso dub-

fra i dup

sentieri
,

Questo agevole
Col
Col
"

ameno

tremolar
mormorar

dei

fiori
mC
e
,

delF onde
odorosa
scosceso
,

Col V

vaneggiar d
altro

auretta. erto
,

alpestre

selvaggio [a).
" col
la
nostro

potremo pur
y

che lufingarci troppo amanti la

giovani
^

del
e

se*

dell' ozio dilertevol

del"

mollezza

abbandonata
,

carriera
e

degli ameni
faticosa
f redono

studj intraprendan quella alpestre,


?
mentre a

delle serie scienze poter

poco fra

stento

nobil acquistar

seggio

i Poeti

Italiani,
E jy
in
un seno
a

eternit" crfdon
o

sulT ala
sonetto

madrigal poggiarey

iun

[]b\.
dei
;

Vorranno

impallidire su
,

grossitomi
Storici

Teologi
e non

dei
,

Giurisperitidegli
piuttosto essere

Sacri

vorranno

annoverati

fra

(a) Metaft.

Alcide

in Bivio.
al

(b) Conte

Algatott" Ep.

Sig. Ab.

Mctastasia.

3^

quelli
di

che

fanno

una

classe

gentile

ed
,

amabile

lectei:ati ?
Ma

diri
che

taluno
,

che
o

In

vano

si

rebbe pretendeo
,

tutti

fossero
o
,

profondi
nella da

Teologi
sacra
,

gravi

Giurisperiti
storia. Io Sono mi

eruditi
lontano

fana protensioni. prestu*

assai
contento

cosi
,e

vaste

che
le

ai sacri loro essi

gravi

d]
che

consacrino per
loro

seriamente
stato sono

fatiche destinati
;

quelli^
e

ad

che

"quelli

che

possonp la

contentarsi

coirainena dei Professori

ratura lettele del-

abbiano

giusta
Tanto le

scima

gravi
li pur loro per

scienze.

basterebbe

agli Spagnuoopinioni
contro

dissipare
si

^vantaggiose
per Ma

che il

troppo
merico

spargono

ogni dove
il male si colto parte Claustrali
,

letter"rio. Poesia
y

che
e

lo

dio stu-

della Scrittore Italiana


cksiastici

al dire occupa

d'un

moderno
ne nazio-

Italiano^
;

gran
:

della
e

aggiungendo
tanto
numero

gli

Ec^ il

in

come

passerebbero

tempo

sen^a

tale
i

ajuto. [a).
e
,

Dunque
Italia
il
non

Claustrali
altro

gli Ecclcfiastic"
studio
in

in

troverebbero
se non

cui

gare impieso-

tempo
e

si occupassero
E

in

far dei

netti
,

canzoni?
:

dovremo
etiam

lamentarsi*
Dei

con

S.

Girolamo

"^unc

Sacerdofes
videmus

sis omis-

Evangeliis
,

"

Prophetis

commdias

(a)

Lettor.

Inglesi

fopra

la letter.

ItaL

lett,.

p.

ai.

3*

g"

Pecavio

non

credettero

d' avvilire dolce

la

nobilt",

feriet" Muse
"

de' loro Dico

Audj
che

colla tutti

compagnia

delle

bens"
non

quei grandi
nella

uomini
^

che
la

t4:Qvarono

picciol
come

diletto

poesia
,

non

riguardarono
n"
,

la

pii^
cotanto

nobil
,

ed celebri

utile ed
,

loro

occupazione
alla
sa

si refero

utili
non

Repubblica
sia

letteraria

pe* foli
nelle

versi.

Chi
e
,

quanto della

llato
e

eccellente greca

grazie
gran

lezze bel-

latina,

poesia
i

il

Petavio?

Ma

non

furono

certamente

suoi

versi fra i

quelli pi"
il

che

gli acquietarono
letterati delfuo

cos"

alto

pollo

celebri

secoIo.Z^
in cui
e
,

teologia (dice
il Petavio

Peragut)
tmf i

fa
suoi

come

il porto letterati

termin" pose
in

viaggj
nei

per

la
avea

quale

opera

tuttoci"
Io

che

suoi

studj

acquistato
che
,

[a).
sia
men

dunque
il
e

pretendo
di

solamente che

giufto poesia,
Pretendo

giudizio
le

quelli

preferiscono
gravi
possa scienze.

la^

belle

lettere

alle

pi"
vantar

che
,

febben
che

V Italia ha avuti

poeti
non

superiori

quelli

la

Spagna,

perci" pu" pretendere


alla
resa

superiorit" nella
mentre
,

letteratura

noftra immortale opere

erudita
nei

nazione
letterari genere
non

quefta
colle

si

falli di

piti

lenti eccel-

in
non

ogni

gravi fludj; Affermo gravissimo


ad danno
alla

altres"
,

che

pu"
,

recare

alla

vera

letteratura

il dare

intendere

gio"

(O

Himm^

lUMt

55 ventii
novella
,

che
una

un

solo
scena

sonetto
,

una

sola
un
,

elegia
,

una

della

Merope

volo
o
,

de' del

dia^

loghi
ho le

del

Caftiglione nel
sopra
T

Cortigiano
amore
,

Bem^
deU Di
a

negli Asolani

una

stanca
acque
,
"

canioni
in

Chiare
"

fresche
,

dolci
monte

pensier

pensier
immortale

di
,

monte

in

basta

far
di

uno

iti

compagnia
mi
uno

di

Socrate
^

Platone

(a).
di

Non

par de' ha la

che

sia

questa

la

maniera
che
,

appagare del Muratori

maggiori

desiderj
lette^
j/-

al dir

Repubblica
fra

T-ar"a tendano
teratura
veruna

d' Italia
,

cio"
nobilissima a*

che

molti
e

gt Italiani
parte

alla

divina
e
^

della
non

let^

( cio"
occasione
non sene

sacri
in cui

ftudj )
non
se

che

si lasci

ne

mastri

il

pre^ f

gioj
anim"
mento

persuada
e
,

lo

studio
,

accendendo
al

de' di

giovani
essa

degli

studiosi

conseguii^

(b).
non

Ci"
mentre

certamente

si

coni"guir"
in
un

gianimai}
i Teologi

tanti

Italiani
e

mettendo

fascio
e
,

antichi,
ti
,

moderni
,

i barbari in tempo

gli ele^an^
pessimo

quelli
e

che

ferissero del

del li si ad

gufto,
tutti

quelli
miferandi
e

secolo

XVI.,
che
^ e
,

di{)ingon"
di
non

quai

ingegni

empiono
altro
mille

concetti,

litigj filosofici
non a

che cerebro

penfano gliezze

f"
vane

cavarsi

dal

fottivantag-

mille
,

inutili

queftioni
C
2,

fenza

Risorg. " 8. Rifl. ')j part.

part.
!"

a.

pag. 43"

itfo^

pag.

58
mortai

gloria
e
,

di

essere

iodromento

(Ielle mifteri

divine della

preci

d"

fervire

agli

augufti

Ile^ligione
.

In gua

facci
,

che

altro

luogo

piii

refla d*

alla

lin"P

latina "

nella fcarso che

Repubblica
il
numero

letteraria di

Italia

Quanto
Italiani
,

quelli
di

fra

i leeteraci

abbiano
f

coraggio
antico

pubblicar qualche
o

opera

latina

Per

coftume
una

legge
ali*
anno

di

qualche

universit"

si fa fentire

^olta

qualche Utina
fludj
y

orazione possono

nell'

inaugurazione
conte

degli
anni-

le

quali
memoria

riguardarsi
defunta alcune di

versarla

della

lingua; piene
Genova.
alla

ed

io

ho

avuto

il piacere di

fentiroe Universit"

di Tulliana Ma

eloquenza
non

neir

perci"
luce

si credono della stampa

degne
;

di

comparir
il

pub"

blica
"^

mentre

pi" pedante
e

sonettifla

si vede
con
,

(lampato vignette
e

con

caratteri de'

carta

fceltissima
incisori. Se
sero

finali

pia

ti valen-

Tullj
,

Livj
,

Virgili gli Orazj


, ,

potes-

alzar

il capo loro

dalla Lazio
opere riuscire vien

tomba al

riconoscerebbero

il eglino pilli

sentire
sieno

che

bisogna
lene f che latiru} comporr ai
ti mora-

volgarizzare le

loro

perch"

chiunque pretende
essendo
re

eccellente condannato

poeta
a

nato

italiatio
d*
un

dentro

Mausoleo
,

poich"
i Sanoazari
,

scrive i
^

[a)f Poveri

i Poliziani

Nav"geri,

(a)

Ltttere

di

X"xgiL

agli Arca4

39 i pracaftori
,

i Vida delle

maaco

male
,

che

il

nuovo

Dircacore decreto
,

Italiane

lettere

pubblic"
legge
dentro le

il fatai
all'

quando
vi
avea

V universal

intimata il

umanit"
ma

gi"
voi formar

rinchiusi reftar le

sepolcro;
ganti elea

dovran opere

con

fepolte
delizie

voftre morti

de'

cui

sono

scritte? Avrebbero mai


nel la secolo

creduto XV. latina

quegl* immortali
canto

uo*

mini
y

che

faticarono avrebbero
,

per

far mai
se

risorgere
creduto

lingua
nel

dico,

che
la

letterato
un

secolo

XVIil.dovesOratore
,

mandare
in
mezzo

Spagna
al

valente
teatro

il

le quarorasse pe-

pi"
della

fiorente

dell'
la

Italia

la

causa

lingua
e
,

latina^

difendesse
li liberar-

dagli
dal

assalti

degi'

Italiani decreto

proccurasse esilio dalla che


in

minacciato

di

patria?
mezzo

Eppure
alla Tofcana

quaranta

anpi

fono^
P.

l' elpquentidlmo

Girolamo

Lago-

marsini
la

si vide

corretto

impiegar
a

te pubblicamendella
gua lin-

("ngolarL* Tua eloquenza


latina

favore

abbandonata
,

difpregiata
,

beffata, dagli Spalia in Itaaverla


tantam

non

dai

Goti
"

dai

Longobardi
,

non

gnuoli
ma
,

creduti

corruttori Italiani
,

delia
che si

fana
vantano

latinit" di

dagl'
del

privativa
illi

parlar

latinamente. Oratore

Ncque
parlando

( dice

quedo

elegante
Gothoriun obsctzno

della
e

lingua latina)
Ponto erumpentcs

immanissimce
ote,
oc

gentes mori'-

barbaris
4

C-

40
.

bus
Ha
summum

pernlciem
nati

importarufit alti^diSis,
,

qaantam
ac

isti in

Ita" per
vo-

atque

scriptis,
immanitatem

factis

suis

scelus

atque

affare

luerunt

'{a).
Non ebbe

per"

la

gloria
ed
,

il
onore

Lagomarsini
alla

di

conservare

i' antica

scima
;

lingua giorni
tem-

latina della porum


ram

presso
sua

g"' Italiani

anzi

agli

ultimi
desxviit

vita
illorum

pot" ripetere :
tanquam

nondum
:

procella
tota

adhuc
Italia

in

mise-

latinam

linguam
In le

passim
la

acerbis^ dita banche

sime

debaccatur. da
tutte

fatti

vid' d'

egli quasi
Italia
; "

Accad"mie

ci"

reca

maggior
trattati

maraviglia
,

nemmeno

adoperata
materie. nostri no intortest" Poparte

nei

delle

pi"

sacre

importanti
in Italia di
a'

Quante
intorno alle

dispute insorsero
a'

giorni

pi"

delicati
sentenze

articoli della per diventando delle

Morale,
e

gravi

Grazia,
la

della

Pontificia,
nella
tnento

trattate

maggior
cos"
romorose

lingua volgare
e

interteni-

conversazione

ghe botteavvezzi
un

di
tempo

caff" ad
essere

quei

punti

gravissimi
nel

meditati

ritiro
o
,

dei

ti gabinetne*

degli

uomini teatri
.

saggi
A

prudenti
partito
non

discussi

pi" gravi
molti dotti

tal per

si videro

costretti
e

Italiani le loro

veder

neglette,

menticat di-

letterarie

fatiche.

("} Orat.

pr"

Ut

Ung.

ad

Flort

ad

4" II

pia ridicolo
zelanti

fi "
,

che
della

la

maggior

parce
e
,

degli
nemici
sta

protettori
latina
9

lingua
che

volgare
contro

della
muovono,

alla

guerra
colore

que^

danno
la
tenera

il bel

di

compassioa
mare consu-

t"o

verso

giovent"
fior

obbligata
anni

il

pi"

bel

degli
con

in
tenero

imp""rare

una

lingua

morta.

Sentasi

qual
amabile

affetto
un

di

compas5"one
moderno
ice

sfoga
.

la

sua

indole

colto

Italiano

Poveri
f"
tutta

Giovani
la men"ofi" spesso

egli

di*

)
,

si
e

fa
in

loro
una

spende

inpa-^
lor
resta

role inutile.
re

lingua poi
che

che

poi

Il tedio
e
,

fa

languire

quelle
in
tanta

pove-^
uni--

anime
e

intisichire seriet"
di

quei corpi
non

farmi t",
nulla vien loro

piacevoli
Converrebbe

occupaponi
convertire in
^

computato
studio
in

ogni

fuochi
,

in

movimenti

esperimenti
e

D"vrehbero
.

aver

compagni

amabili^
a

allegre conversazioni Tullio^


con con

e
,

si
con

obbligano
P coi
,

vivere
a

con

Ovidio
,

risciano
^

versar con-

la

carta
,

coi vedere

libri
con

maestri gran
con

d*

versit" uni-

che
,

al

sol

que'

collari,

toghe
y

parrucche
,

ma

soprattutto

quel
met*

sopracciglio^
ion

con

quella gravit" pedantesca

tristei^a^ In

fine

al

primo
i

goder
meschini
morti

della
a

vita

la
una

pia

vivace

son

costretti
a
,

parlare
ea
,

lingua
con

morta

studiar mortuali

Aut0rl
^

vivere

Pedagoghi

(a).

(z)

Lett*

Ingles.

sopra

la

letterata Ital"

4*

Farmi
che

di

sentire

il Rullo
e

di

Lucio

Sertano, Giovine,
quos-

consiglia
Da

al

povero
properc solehas
ex

mclancolico
aut
,

Tiber" cumque

flammis

Suspense
Alvwn Jn mediis
cum

humeris

pera
tibi

gestarc noia
invisa

libcllos
cieret

trepido
audita

jocis.
Rullo
Etiam

Ma
p

amabilissimo

Sig.

ne

natabit Horatius

Tidlius"

aut

tristi

crepitabit

ignei

Ardcbitquc
ronzi

itemm

cum

grandi

TrojaMa-

Senz'
lio
sono

altro

giacch"
morti

Tullio
,

Orazio
,

Virgita, mora-

Autori
sono

parlano
,

una

lingua
mortuali. quanto

spiegati
"

da
a

Maestri manifestare
tenera

Non
e

qui

luogo
sia

falsa,
ver*

inopportuna
la

questa

compassione
ne

^o

giovent"
"

Leggasi
il

quanto

dice

elo^

quentissimamente
re,
rare

Lagomarsini.
esagerata si rendono
i

Basta fatica i d'

riflette^

che la d'

colla

troppo latina da f" Air

impa*
ci capa-

lingua

giovani
maestri

intendere fcienze.

pi"

celebri f"
mai

nelle

pia
e

utili

oppofto
il in

prevalesse,
co{lua:e
fareb" vive
noa

si rendesse
trattare

univerfale
le

gi"

introdotto

'di' bero

fcienze ad

lingua
tutte

volgare,
le

costretti

imparare
nazioni d*

lingue

delle

pia

colte

Europa
^

quando

44 loro
non

lumi
,

di leggere le
che
9

loro

"pere

Ori

chi

vede

ci"

noti

riufcir"
una

giammai lingua
tutte
a

qualora
f

fi

pretenda

di far universale
non

viva le

perciocch" Im-

che pu" fpefrarsiy


in Cedere

na^io-

t"i Convengano
duna la delle

quefta gloria
mentre

qualcheche pria pro-

lingue vive;
la

tutti credono bella


,

fuafia per

pi" facile
tutte

la
,

pi"

la

pi"

trattare

le fciqnze^ Okrecch"
a

effen-

do
come

le

lingue
riflette

vive

foggette
il

tanti

cambiamenti^
col
ce-

saggiamente
^

Lagomarsini,
corso

(limonio coli

d* Orazio

dopo

un

di

pochi f"-

diverrebbero fecolo
.

inutili tutti i libri fcientifici del

noftro

Dovendo
morta ; e

dunque

efler

qualche prefcelta

gua lin-

quale pu"
mentre

difputar queda
dal la fecolo d'

gloria

alla
inf"no

lingua latina,
al

Augudo blica Repubvive


tar van-

noftro

"

(lata

lingua

della

letteraria ? E

qual poi delle lingue


sian
,

pu"
uguali
latina P XVI. tori
a

,-

sian

Poeti
che

Oratori
,

fiano

Scorici

quelli
E

fanno

la

gloria della lingua


parlare
del
secolo

giacch" dobbiam
insieme
500.

metta

Italia

tutti i suoi

Scric-

volgari del
che
,

in

coh/ronco
in

degli Scrittori
fortunato colo feabbia

Latini
e
,

la

illuftrarono

quel

fi

vergogner"
di
non

chiunque
dare dirsi
a

principio

di letteratura E
r

quefti la preferenza.
dei dei

ifteflb

potrebbe
,

Guidoni Noceti
|

Ferrarj,
dei

dei Bonamici

degli Sta} ,

Cos;"

4S dar"
,

ci* altri illuftraca

el^ntistimi
T

Scrtctori

laSoi

ch"

vfaanno
"

Italia dir"

a'

giorni
la

noftri. latina l"r" spes?

dopo

ci"

6 ai

che
?

lingua
non

so

retta

inorile

giovani
il

"

i"oiprc
di

una

eftimabile
ed

iitilit"
tante

renderli immortali altre


,

capaci
opere;

1^"
altre

gere

intendere

Sommamente

dilettevoli alle
a

utilissime
,

non

poche
certamente

neceflarie
inutile

pio
chi
e

gravi
allevato

fcienze

Sarebbe
le hL

fqS"
fi

fra

legre couversa{ioni
se

il cui

ftudio
in
p

convertisi Sar
.

i^

giuochi
y

in

movimenti
e

esperimenti
che
,

r"

inutile

que* molli
a un

agiati giovani

bandonati abd!

ozio

infingardo
(bno
,

corrompitore
d'

ogni

favio
e

coftume che da
mane

netnici
mettono

ogni
i lor al
,

firria
pentro^ tea-

lettura^
fieri
y

/"ra

i loro

amori

al

giuoco
,

al ridotto

air pre
non

abbigliatura
9

al

piacere.
a

Ma

far"

fenv* vuole

che

utile
,

neceflaria delU

chiunque

intraprendete
"d
ecco

la
con

carriera
quanta

vera

letteratura. iodico

ragione
della

che
latina

abbandono
fommamente
tace

dello

Audio
alle

lingua
fcienze

fi^

fatale chi folamence iflessa opere

piantili

trafcu,

da

fi dile^a
trasicuraiusa
"

del
e

volgare
direi
a

ma. idioversione av-

Quefta
alle obbl"o
rono

quasi
un

ladine
,

condanna opere intiero d^


con

tuo perpe-

tante

eccellenti
e

cui

illultra.ce*

Italia
9

il mondo

non

pochi

lebri Spagnuolj"

le. pp^e

quali conofciute^

4"
e

(ludiate

assicurerebbero
fra
le

alla

noftra

nazione

iiilettere
;

blime
u"' si

pofto
vedrebbe

pi"

benemerite nei

delie

dipinta
non men

pubblici
rozza
,

foglj

d'

lia Itache

qual
abitano

nazi"ne le

che
mar

quelle

barbare al

fponde

del

glaciale. lingua quale


latina
non

Aggiungasi
r

difpregio Spagnuola
,

della la

ignoranza
d'

della

fi

degnano rapiti
l" di

imparare
avarizia
E

nemmen

che quegli itlranieri,


le

dair

girano
chi
non

pi"
,

ricche
rese

Cictili inu-

Spagna.
due

vede chiusa

che

quelle
It

lingue
per
le

refta cui

agli Spagnuocomunicare alle fu-

ogni

flrada nazioni

poter

ilraniere blimi

pregevoli
bafta
con

opere
a'

di5' loro

ingegni
lo

Non
"

noftri
con
^

pi"

iliuftri

Scrittori
con

feri di

vere

eleganza
n" il
cracrare

erudizione^ quelle
o
,

forza che

ragione;

rie mace-

poflbno pi"

iotereflare
per

la curiosit" che che


^

l'

u-

tilic" le

degli ftranieriy
opere di Fra
"

ottenere

fieno
recar

lecce fi

loro

moki fatale mi
^

efemp)
effetto

potrebbero
del

quefto

dell* di

ignoranza
folo.

noftro Fra

idioma

contento

quefto
che

molte,
hanno

interessanti

opere,

a'gior*
pano occu-

ni

noftri

pubblicate pofto
i discorsi

gli Spagnuoli
sopra

diftinto
id in

tindi4Stria
,

educazione popolare
quefti ultimi
che
,

pubblicati Opera
(limato assai d'
un

in

Spagnuolo

anni
non

liludrissimo il fuo

Scrittore
nome^
ma

ha

pubblicar
alla

egli

"

not"

Rep"bblica

47

letteraria

per

altre
onore

eruditissime
a

opere

che
,

ranno fa-

fommo che Ora


con

quello

faggio
del

nel

trattare

faremo nei fino

della

letteratura discorsi erudizione


,

fecolo

XVI

IL

fopraddetti giudizio punti


fabbriche
,

vengono
e
^

efaminati iblidit" i

piti
alle

interessanti

intorno all'

al

commercio
,

arti
f

alle d'
una

agricoltura
,

alla che
,

tura colfa

nazione
"

Sentasi
un

il

giudizio

d"

detta
:

opera
Non le vi

celebre
molti nella

moderno Autori

Scrittore
anche
ciale commer-

Inglese

sono

nel/c

naponi

pia

eccellenti

scienza
le loro

j'che
con

abbiano

portato
conoscimento

avanti di

notizie
sog^^
t

pia
e
,

intero
con

quei
dai

varj

getti

pia

perfetta libert"
;
e

volgari
unito

naponali felicemente
F ardente

pregiudi f/
le

che

abbiano

pia
con

placide
un

ricerche

filosofiche
interessato

j^elo d!
bene

Cittadino

per

il

pubblico
Ora codesta quanto

(a). cognizione
Io ella Se
in posso
e

qual
opera?
s"

hanno ben

g"' Italiani
dire

di per
a

che,

vede,

intieramente

ignota
d'Italia

quefta
dovea
la

nazione. ella
la il

qualche
dovea
,

parte,
certamente

eflfer giunta
Citta
ove

efl"t

prima
per per

ho

la

f"rte di

di

dimorare. nazione,
e

Cosi
come

genio
il

induftrioso
fuo

detta

fiorente

commercio,

per

la

(a) Robertson

Ston

dell' Amen

tom,4.

not.$""

48

continua
tucco

comunicazione

colla

Spagna;
non

fopra

per

cratcar$i in detta opera


il loro hanno interesse
la
menpnxa

pochi punti
Nondimena
"

toqc"t""
fion
ne

nazionale notizia
,

in

vano

ini

fon

adoperato
al
:

ad

esibirla di libro

qualcheduno
^

poich"
dicano
fosse lodato idioma

foto

nome est

Spagnuolo

par

che
se

Hispanum
in

non
,

legitur. Mentre
letto
e

fcritto
e

Francese
e
,

farebbe
a

riletto,
nell'

venerato

gara

trasportato

Italiano*

Cos" fomenta
che

ignoranza

della

lingaa Spagiiuola
idee della Non
ne
,

negl' Italiani quelle fvantaggiose


della in n"
loro

si fanno

coltura
^

letteratura illuminato.

l"oftra nazione
cos" addiviene
:

quefto

fecolo

agli Scrittori Francesi lingua


resa

agli
allV

Italiani

la

pi" familiare
libri.

"uropa
moda
eziandio

rende che fuUa di ha

facile la notizia de' loro

La

faputo

(lendere

il

fuo ha
"

impe^
fatto Sin
un

Repubblica
coltura il

letteraria Francese
in

obbligo
fecolo di

parlar

dal

Luigi XIV.
come
,

prevalse
le

Europa
veftire

gua la linnel
,

Francese

mode

nel

mangiare
vivacit"
j

nelle
,

feste
y

nelle
e
^

conversazioni
"

La

la

giocondit"
dei Francesi

foprattutto

la

liberta

j"ello

fcrivere

piacquero
moderni
hanno

mente. universal-

Venuti
e

poi

i libri dei fecol la

filosofi^
gata propa.

de' belli

del fpiriti dove

noAro

per

ogni

lingua

Francese

4f
La
un

lingua Italiana
dominio
,

febben
debbe

non

possa al fuo

vantare

si

vado V

per"
tutte

no modernazioni

ceder"

e0er
Nei

intesa

da

le

colte Roma

d'

Europa.
i
^

tempi
i
,

dell'antica
i
,

gli
mentre
,

Sci^

pioni
con

Metelli

Cesari
al

Pompei
Romano ad i
esse

le

armi

foggettavano
comunicavano
,

Impero
la Ro" i
,

le
mana

intiere

nazioni A'
.

lingua

giorni

noftri

Buranelli
ausiliari la

Cafarielliy
tante

gli Egizielli
Sirene

colle

truppe fatta

di

incancatrici dell* in Non

hanno

maggior
e
,

parte
iresa

Europa

tributaria
la

dell'

Italia

hanno
r

parte
dee

universale

lingua
,

Italiana.
che

per"
la

dissimularsi debbe Ab. l'Italia

gran al

parte

di

quella giuria
Cesareo inimitabile ha

dolcissimo
il
,

Poeta
coir

il

Sig.

Metastasio de' direi fuoi

quale

dolcezza

coltissimi incantare
^

componitnenti
r

fapuco,
che

quasi

Europa;
vivace

in

maniera,

il grave Tedesco

Spagnuolo,
il
,

il

Francese,
e
,

il freddo

turno taci-

Inglese
fettentrione
s

insino

gli
amanti

abitatori d'
una

del

gelata
che

divengono
il
cuore
.

lingua^

loro

rapisce
Non ha I

avuta

quella
e
^

forte

la

lingua Spa-^
concenti hannd di
le

gnuola.

Francesi ricchezze la noftra


e
,

gl'Italiani
de' noftri

di

profittare delle
abbandonaca

Aucori

l"ngua
,

privandoci
come

quefto

vantaggio

vantando
e

proprie

pi"

nobili

invenzioni,

delicaci
D

pensieri
"

N"li'

^ancILT.l

-^'
-

"

5"
manca

chi

pretenda

ci"

attribuire
ella

difetto
sia di
e

della poter
"

aoftira lingua, quasiccb"


venir
a

incapace
,

confronto

coli*
entrar

Italiana

Francese in

U"

io

pretendo
Dice
.

su

quefto
a

punto

lunga
il sed
,

disputa

ottimamente
:

quefto proposito
lingua
niUla
,

Lagomarsini
moribus
^

Nemp
non

"st

barbarus

nulla nulla
eam

lingua
suavis,

gravis
nulla
non

non

splendida^
est,
si

non

pulchra
eaque
uti

quis

modo

probe

caUuerit,
scicnter

yel loquendo
,

v"/

scribendo

possit
che ho

[a)
"

Non
tion
men

poisso per"

dissimulare,
di

trovati Italiani

ingiusti i- pregiudizi
la noftra
E
.

molti
la

intorno letteratura

lingua,
a

che parte

intorno
le
in

nuftra
mande do-

lasciando

ridicole

se

in
non

Ispagna

si

predica

Spagnuolo;
dolce
loro

^ovans"

pochi
adulatori
rozza

che per

innamoraci moda della

del

parlare,
,

cese lingua Fran-

c^istmano

barbara
altiera
,

la

lingua
nella

Spa"
quale

^nuola,

gonfia
,

pomposa

niente, si dipinge al naturale


e

tutto
,

s*

ingrandisce,
sori Cen?
:

bene

i^esso

si

(torce
.

Ma

quefti rigorosi

hanno lianao

fatto

(ludio
i

fullalingua Spagnuola
P
"

ne

esaminati di

pregi

Nulla

di

quefto

fti-

znerebbero
una

perder
E
"

il.tQmpo

nell'
su

imparare
mento fondaDir";

lingua

barbara
con

dunque^
tatua

qual

jdecidpnq

franchezza?

Qi)

Log.

du
,

5^

fec"nda^concisa.
ienza
baflezza
;

In
in

alcuni

Autori
^

femplice ,
ma

mn

alcri tnaeftosa
;

fenza

car pec,

di gonfia o 6orida
,

faftosa

in

quefti elegante

ma

fenza

aflfectazione ; in quelli dolce^


;

delicata fenza
non

eSeminate7:za
men

vi (la l'avrebbero
e
j

accomodata ria che

alla

poesia
:

ali* orato^

alle materie

filosofiche

nelle

traduzioni
bero avreb-

degli Autori
le belle

Grecite Latini
madri
T

riconosciuto
men

nella

non

bella

figlia.
zione tradu-

almeno Ilieggano* del

elegantissimamoderna
; e
e

Sallustio

in

vece

di

trovar

un

fiume
un con-

di
real

acque

gonfie
la

fangose ammireranno limpido, equabile Leggano

fiume, che
traduzioqe

fcorre

fervando

faa maed".

na l'altra moderd' 0" dano deci"altra

Spagnuola dell'Arce Poetica


Don Tomma$o
vantar

razio fatta da
se

Iriarte, e
ne

verun'

altra lingua

possa

pi" elegante, pi" giuda, pi" espressiva.


Ma i libri

giacch" Spagnuoli
moftrano
,

non
e

che pu" fperarsi

leggano giudicare
nieri Stra-

voglion foltanto
full' autorit"
.

della
,

nodra che

lingua

d' alcuni

pur

troppo

di eflferlo nella
fentano
ne

cognizione della lingua nodra;


il

almeno fanno il del


i
,

giudizio d'
con

altri

Stranieri
,

che

confronto
discorso hanno

le altre

lingue.
le

L'Autore

critico di diversi Autori

moderni opere

quali

tradotte
,

commentate

di Ta-

"tcot

che

precede la morale

di Tacito

di Mr",

55
Amdoc
io la
a

de
a

la

Houssaye
,

fcrive":

per

cor"cbision" che
,

dir"

proposito

di

Questi

tn

traduttori

lingua Spagnuola fare

"

pia propria
;

che

l" ella

nostra

parlar
,

Tacito

conciossiach"
e
,

"

pia
Bene

concisa

pia espressiva
de^ nostri

pia
e
,

grave

Io
.

so

che

uno

migliori

pia

colti
sono

Scrittori

dice, che
che
sieri
,
'

tutti

gli Autori

Spdgnuoli

diffusi, t
di

la

lora
e

lingua
""
tre

esige girando estensione


ma

pen^
/

parole
le

io

sono

sicuro
,

che
io

egli ,fa^

confrontasse
cilmente cbe dove

versioni
col

di

cui

parlo
.

converrebbe discorre

mio

sentimento assicura

Mr.Pluche
,

delle

lingue
tutte

la la
ric^

lingua

Spagnuola
e

^
che

fra

le

lingue

vive

pia

armoniosa,
della
e
,

pia
s"

partecipa

delle

cheiie

lingua Greca,
per
la

perla
di

diversit"

delle

locuzioni
sempre delle iimile Marcino di nella
e
sue

gran per

copia
la
sonore

terminazioni
dimensione

compite,

che sempre dell'

giusta [a).

parole
ceftimonio nella

Laccio
di

un

Inglese
della

Leandro traduzione del

S.

dedicatoria
; e

gnuola SpaBarthio
Calisto
j^

Tacito

il

ceftimonio

traduzione
bea.

della

Tragicommedia

Meli

Non
d' di
un

poflb per"

non-

trafcrivere
fior" nel

il teftimonio
sec.

celebre

Italiano,
Goselini.

che

XVI.

cio"
contro

Giuliano

Quefti pregiudicato

00

Sfccti de

i"

Ma^

Ton"

vi^

Entrct

r.

]a

lingua

Spagnuola
intorno la

fpose
detta

amichevolmente

il suo Giovanni
avuto

giudizio Sedegno
da cosi

lingua
,

D. avendo

Cavaliere lafoluzione
:

Spagnuolo
de'

quedo
al

propodi

dubb),

feri

ve

iSedegno

Molto
io

magnifico Signore.
provocato
ella
si i

Non

mi

pen^
lorosamente va-

di

aver

V.

S.,

poich"
acqueto

cos"
alle

difende. M
dubhj
son

difil

fese
valor

sue

Et

se

miei

valsero valse del


esser a

ad
me

eccitare

suo

ile risoluzioni sue

per

farmi

imparare
gioj
il

quello
per

che
certo

io

non

sapeva
d

suo

linguagcos"

quale
si

"
e

degno
s"
capace
del

saputo^

copioso
massimamente

mostra^

d'

ogni

concetto
^

negli, scritti

Sig.

Sedegno
il

[a).
rito me-

Qh

f"

tutti

gr

Italiani

pregiudicati
nazione f" rutti Che

pontro

letterario del valore merito refta del

della

noftra
! Oh

avefTero

cilit" la doil del

Gpselini

gli Apologifti
che "
^

Sig" Sedegno!

fia
certo

per"

della confinata

lingua Spagnuola
dentro che
T

ch'ella ed
,

dominj
di

della detta

Spagna
lingua
,

" certissimo r

ignoranza
latina poter

abbandono

della di

chiudono comunicare Onde


.

ogni

ftrada

a'

Doftri
ri
le

letterati
letterarie
come

agli
pu"
de'

(Iranie*

produzioni
una

quefta

guardars ri-

delle

forgenti

pregiudizi

intorno

la

noflra

letteratura.

(A)

Lct,

del

GoscUtt.

p. 1^

l"

".
il
-

HI.
promosso
nuova

nuovo

gusto
del

di seeol

Letteratura
nostro

dai

belli
d"

spiriti

"
la

sorgente
Letteratw^

ptegiudiij

coruro

moderna

ta

Spagnuolak.

\J la

Icre

le

accennate

fonti

de^
altra

pregiudizj
forse di

contrcS

letteractura conGderarsi forma


il

Spagnuola
la
carattere
nuova

pi" feconda letteratura^


del fecol
e

pu"
che

foggia
de' per belli
lo

ingegni pi"
d'

tioftro
"

Quefti
,

nemici

ogni
i

fatica

feria

medicazione
e non

fi ftudiano

d' avvilire
nome

gravi
nem*

f"-

Tj Audj^
men

degnano
uomini
non
,

del

di

letterato

pia grandi
Ora

che eflfendola

impallidirono Spagna
ne

fulle

facre di
tante

carte.

feconda
nafcona

galanterie letterarie
,

quante (limata
in

fotto zione
ta

altri

climi
e

vien

da

loro
e

qual
a

na"

barbara
quanta

incolta^ fpande
,

che
altre

mezzo

tan"

luce,
secolo
notte

fulle ella

nazioni

il in

no*

(Ir"

illuminato tenebrosissima.
la

giace

fepolta

or"

rida

Cosi belli pra

discorrono che

in

primo
lin
vanto

luogo
di

tutti efaltare
non

quei
fo-

ingegni
tutto

(" fanno naturali

le fetenze

Presso
"

quelli

"

v"
un uomo

benemerito
ha
o

della Repubblica
nuova

...

letteraria
nella
tura na-

chi

non

facto ha

qualche
scritto

fcoperca
o
,

non

fui calcolo febben

full'
non

algebra.
fia
tanto co-

La

Nazione in

Spagtjuola, queftp
^

indietro credono

fcienze nondimeno

naturali
non

come

gli
in

ftranieri
esse

pu"
delle
(limata
non
,

ne-

garsiyche
te

f"a

fuperata perch"
barbarie

da

alcune vepga Hanno

col.

nazioni. nella

ci"

bafta

(eglio vo-

polca

pi" orrida
le
^

"

negarlo pregi; gni


y

fcienze di fomma
e

naturali lode fatiche che

(ingolari

loc

fon
con

degni

i fublimi illuftrano

inge*
e

che
e
,

lunghi studj

la

fisica

le matematiche; dal ruolo de'


mentre
,

ma

" dovran

perci"
de'
taggi van-

efcludersi facri
e

leccerac"
sono

i coltivatori

gravi ftud]
che
^

maggiori
criftiana de' per

quefti

recano

alla

fociec"f
SS.
17.

Dovran
e

dunque
tanti

atterrarsi uomini

le

ftatue che

PP.,
fecoli loro

di

grandi
la

hanno nicchia di

iiluftrata

Chiesa',
di pensano
il

collocar di
,

nelle

gli
?

Accademici Cosi la

Francia i Dittatori dicono


,

Londra^
nodro
cui

Lipsia
:

del
in
,

fecolo opere bon


re

" arrivato
che

umpo
la

le

godevano
una

pia

alta

reputazione

deb^

perdere
in
un

buona obhl"o
di
statue

parte
;
e

eforseana"r-Orfini^
abbattersi
una

total

dovran

gran

quantit" Quindi

(a).
le

fentonsi

stravaganti iperboli

con

(a) Die.

Enciclop.

ton.

V*

art

Elicici

"7
CUI

vengono

lodati
la

Maeftri

ditali
e

fcienze.

Non dei

arriv"

giammai
verso

giuda

dima,

venerazione
e
,

Caccoiici Chiesa che


y

i loro

facri

Maeftri
con

PP.

della
gi elo-

fegno
f" vedono
si

di

efaicarli

gli eforbicanci
del
;

profusi
d

in lode i

folo

ton, Neweccita cir"


sen

i?^//
ali invidia

"
le

messo

piedi
eterne

Cicli

egli
Trono

sostanie
Altissimo verit"
j

che

il

condano vola minata mortai ascolti


^

dtlt
verso

t Anima

purificata
quali
essa

qaelle
e

delle
lo
sen

"

iUu^ dal

meditando/e
sino ddt Jl al

spirito spiccatosi
di

corpo
la
voce

Dio^

sembra vien

che

Eterno

[a). Egli
Padre
e

chiamato

Gran

Britanno saver,

Quel
Della

di

natura
,

del

quel

Padre

aspettata
di

verit"
se

Divino

(b).
umana*

Potrebbe
to

dirsi

pi"
disceso

dell' sr^a'rlaflTe ad ?

Diyin
e
,

Verbo
fubiimi mi

insegnarci le pi"

"nte-

relTanti
Ma

verit" diranno

non

quelli
delle

adoratori fetenze
V
rali natu-

di

Newton
^

di tutti far"

i Maeftri

perch"
9

un'
come

impresa
per de*

immortale
1* attrazione

inda*

gare

con

Newton

no vengaIo
come

regolati
il cercare

i movimenti

corpi

non

far"
la

con

Agoftino
,

ed
cuore

altri f

PP. Saranno

Grazia

attragga

il

noftro

ricei^

(a) (b)
"

Voltaire, Bett.

lett.

fulla

Filos.

di

Newt.

toni.

TX.

Foemet.
"

al

Conte

Algaiotti

fopralaFUoi^l

Poes"k

"*
cbe

capaci

di

...

muovere

inv"dia

le

AngeKche
la che
natura

fuftanze della
no

quelle
luce
; e

che lo

fi fauno
saranno

incorno

noti

quelle
e

si

fan?

intorno

al

lume tale

della

fede di

d"^

divini del
sono

ausilj
noftro abban* fcienze
Io
non

Eppure
secolo. donaci
,

" il modo
delle facre
p"

pensare

I Maeftri biafimaci
,

fcienze

derisi ammirati
,

i Maeftri

delle

naturali
dubito

adorati

divinizzati.
,

dice

un

moderno cos"

grave
tcctlkntt

Scrittore
Maestro da

che
di

se

Cristo
sica
,

fosse
e

stato

Fi^. sti^

di

Meccariicd
. . .

sarebbe

certuni
;
ma

moto

il

primo
j

precipuo
a

illuminatore la vita

pet-^
e
,

che

egli insegn"
oib"
,

vivere

pia

virtuosa

felice
merita

I questa

"

una

meschir^it"
,

che
de'

non

un

tale

titolo Autori.

(a).L'
Se

iftesso
il Vitoria

io dico il
^

no-

flri

gravissimi
r
y

Cai^o
,

il Soto

Agostino
ci aveffero

il Mariana dimostrate

/
le

il

Suarez,

il

Mal

donato alle

proporzioni
ai folidi
;

intorno
se

linee
,

alle

superficie f
il calcolare
e
,

ed
le

ci aveflfero delle mafie


le
;

infegnato
de'

ni proporziode' moti; i corsi de*

corpi
e
,

della

celerit"

il misurare

diftanze

determinare collocati
.

corpi

celefti della

vedrebbonsi

nei
e

primi

feggi
ta

Repubblica
di
cotai

letteraria;

la

fortuna^
co-^

nazione

felici
comune

ing"gni

venerata

me

benemerita le

della

felicit". fajr

Ma

im^ per il*

piegar

loro

fatiche

in

groffi

tomi

(i) Negriera* RifL

ftdla Relig. Rird.

tifi XL*

p.

xim

rotti flri

intelletti.

Ecco
nazione

quanto

vi

vuol

a* felice

giorflinocolta^
,

perch"
e
,

una

fia (limata

letterata chi

libera

dalla

superftizione degli

anci"

pregiudizi
.

Se ad xnai
essa

per"

altra

ftrada

non

v' ha

per che (ia

arrivare

acquiftar

tal vanto^prego
e

il Cielo la

Tempre
n"
ia

ftimata^roz^a
si trovina il

barbara

mia

nazione^
che per

quegli fpiritideboli,
titolo
e
,

acquia

flarsi

falso maeftri che


,

di

letterati^ fan

plauso
da

tali

indegni

si lafcian"
vece

abbagliare

quei

fal^
la

lumi

in

d' illuminarla

offuscano

loro E

ragione.
non

dovr" che (ia si

confeflfare

chiunque
pi"
vera

abbia
e
,

fior falsa

di idea

senno
,

quefta
della i

la

(lorta letteratura
e
,

che Non

far
lo

possa

ignorano
nuova

pi"
scuola letti

afditi
:

prefuntuosi
che
,

maeftri l"bben da

di

quefta
libri

essi

vedono

i loro

fieno

accarezzati
, ,

rati ammi-

quei

mefchini
,^

ingegni sprovvifti
;

digiuni
di

affatto

gni d'oin-*
,

ferio celletto
,

ftudio
e

penetrazione per"
dai

fodo

giudizio
con

vengono
con

veri ed
^

saggi
anche

riguardati
con

isdegno,
E

disprezzo
non

compassione.
infelici
,

in fatti
con

altro ed

ritano me-

quegr
si
na

phe

fafto
,

za arrogano

Infingano
di

col
j

vergar libertine

pochi
o
,

foglj
d'
una

d'

u-.

raccolta

favole
e

teflitura
di
potere

d'alquanti
aspirare
alla

puerili
dittatura

miserandi

sofismi,

della

Repubblica

letteraria^

6i

Qaindi
piii venerandi
i

ch'essi
maeftri

fi ftudiana delta

per

ifcred"tare i

religione, adoperando
mille fciocche
a

pi"

ridicoli

motteggi
,

bulFoper
e

nerie,
mettere

mille

novelle
e
,

inventate
i

capriccio
i

in ridicolo zelanti de* difenditori

PP., dogmi

Teologi,

pi"
le

dei i

cattolici.

Tutte

opere

PP.,
si

tutt'
mettono

volumi in

degli

scolaftici,
con aa

degli
bel volte i

scritturali
con
,

difprezzo
elegante
,

motto

una

facezia

speile

con

un'

ignobile

fcurrilit".
ai dir
,

I
loro

Crisoftomi^
fono
,

Girolami
,

gli Agoftini
per

li ido-

incensati
e un

cpftame
di

Teologi
e

tanti

pedanti,
mo"

mucchio
come

faccentini,
delle

d'ignoranti

naci,
" ri chi

dice vede

l'Autore
che

lettere di

giudaiche(j).
quefti
Autori la si bei

non

gran
i

parte

fio^
Spa-

vengono
? Ora

sparsi fopra
qual quello
di

pia celebri pu"

gnuoli
nazione icono

fentenza grave

fperare
ove

noftra

da

tribunale
ai

fpedi*

patenti

filofofi
sieno
e
,

fpiritipi"
di

mefchini,e
ra tintuper

pi"

deboli, purch"
d' incredulit"

lordati

qualche
decreti

si fulminano

fatali

ifcancellare che moflrano


e
,

dal

novero

de'

letterati
per

tutti

coloro,

il

dovuto
;

zelo

la

purit" della quella


ed
na*

fede
zione

dei

coftumi il
vanto

dove

finalmente

porta che
,,

di

pi"
di

erudita liberi

nata illumi-

pia abbonda

"pensatori P

la

00

T"fflix.

prct

6i
sentenza

i
in

che

in

Londra,

Parigi

si pensa
solamene

del

tutto,
te

Italia

per

met"^

in

Ispagna

si

vegeta.

Manco
unf

male da

per"
,

che

tal fono

sentenza

vien

da

tribunale
critica
,

cui

bandite

la

buona occupano

fede,
i
solane groscon

la

il razioc"nio
,

il cui

luogo
le

concetti

falsi
,

racconti di

infedeli^

ingiurie

correnti
,

meni^gne
e
^

pronunciate
fovrano. del March, di

tuono

franco
,

dittatorio

La

la fo-

ftoria gens
,

dello
essere

fp"rito

umano

d' Arrit" ve-

pu"
e

fufficiente si al dice di

pruova
contro

quella

che "

quanto
tutto

quelli
del
hanno

ni moder-

Scrittori
Altra

sotto

loro

merito.

pi" poffente ragione


contro

i belli noflra
lo zelo

fpizione na-

riti dr
:

fcagliarsi
fremono

il merito al

della
che
,

essi eia

vedere

de*

Cattolici

Principi,
rende
loro

vigilanza

de'

bunali Religiosi Triin co'


,

difficile il far sboccare


de'
loro

Ispa-

glia

il

torrente

fangoso
contrade

libri

quali

inondano Oh
con

le

degli

altri

regni
di

d'

Europa.
non

quali patetiche
a

forme libert"
;
con

favellare del

perorano dello
ne
verso

favore del
,

della

difcorrere
,

scrivere la
e
,

leggere
nas^ione

qua(

compassip"
contro

povera

declamano
con
,

le
con^

prudenti
fina
e

religiose proibizioni
i
su

cui del
!

si

dentro

giudi
i

limiti di

la

libert"

pensare noi
nos

ragionare
col

punti
;

religione
non

Poffiam

4ire

noftro

Cano

Ncmpc

lifet apud

sm^i^^
ma

dequc
disputare
ccrtis
,

omnia
aia

fini
scriben lineis

sed

*.
.

universos
"
.

qui
ve-^

dt^

re

theologica
Hinc
y
ero

lini
^

c^ortet
illis Ubertas

contineri.

illae

lacrymcs
difendi

placet
^

ima

licentia

serilendique
decancaca del

[d\.
fchiavin"
,

Qqefta
" la

al lettere

pensar in

loro,

cagione
una

ricardo libert"
nelle
non
^

delle
non

Ispagna;
V
u-

Senza
xnano

piena

pu"
non

avanzarti

intelletto la

fcienze,

pu"
la

fviliip^
critica,
folo
n^^

parsi
non

ragione
far

pu"
la

aver

luogo

pu"

progressi
per

filosofia.
le

Quindi
i libri

fono ci nei Tutti libri

opportuni
fortunati

imparare
dove
,

fc"enze
alma

paesi

regnai'
che
,

libert"*

gli^Scrittori
di metafisica dalla

Cattolici fono

hanno

compofto
;

altrettanti
hanno
,

pedanti

to quanin-^

guidaci
,

rivelazione dell' aninia

infegnato
non

torno

la
un

natura

no(|ra
" il

"

altro,
della
non

che

romanzo.

IlLocKi"
del

creatore

metafisica.
si
fion

Prima potuto romando


la

Zorfao,
dello

dice

Voltaire,
umano

sarebbe
un

fi)rmar
;

spirito
ce ne

se

laddove

egli

ha

tessuta

modestamente

storia

(5). Eppure
le

queft"
pi"

gran ferme

metafisico del

pretese

rovesciare
come
,

verit"

criftianesimo nel

gli
Esame

rinfaccia della

l'-anonimo

Inglefe

libretto

religione

del

(a)

De

iQcis

8^

'

e.

j.

..

^4
Locke eh'

[a). La
d"
,

modeila
"

ftoria

dell'

amano

fpirito
ragione
e
,

egli

dip"ngerci
la

offuscata Ma

la
U

poi
del
co

foccomeccerle

religione.
foftenuca
la

gran

merita in pun-

LocKe
di

" l' aver

collier"nza

religioneSe che
si
tratta

della i noftri

morale
,

ne

lio feppe pia Tul(Umerois mieux les le

tutti

moralifti

(scrive
ces

il March. Ciceron Ics Uvrts

d'Argens)
(
evi
moraux
,

avoir

faU

offi^
mot

de
tous

Mons.

je
qu'
^

tramhe
ont

que

ecrii

Ics

theo^

logiens [b). La
il diritto

giurisprudenza genti prima


fu che

massimamente barbarie
,

delle

fepolta

nella

nelle

tenebre

V iiluftrassero
tutto

i dotti

Pro* hanno

teftanti.
"

Eppure

quasi

il buono

che da

libri di

quefti Giurifperiti
che
y

lo

presero dimenticati

quei
nelle

xidftri

Aut"ri

giacciono
altrove

Biblioteche,
La

come

diremo.
non

critica
come

poi

chi

fa, che
de' in

debberi"Uberi penfanno

guardarsi
fatori?

retaggio proprio
(lo
soffrano

Nondimeno
a

pace)

piet"

quegr

"ftessi eh'

eglino difpregiano; pefar


colle

che giacdella fa-

mentre

pretendono
infiao

bilancie

piti rigcftosacritica
cri
za

i fatti
con

nei regiftrati

libri
,

fpacciano
favole
,

poi
a

invidiabil si

franchezi

mille

cui

vergognerebbero

di

predar

fede

i fecoU

pi" barbari.

C") V"a OOilitt,

memoir

de

TrertJux

Scpt.
a,

ms^

de

TJE^itt

littjn.copu

tetw

.i
Una favorita
da

^5
troppo

fola

fc"enza

par

che

non

s"zt

quefti nuovi
dagli
per

maeftri
,

la

quale

bero potrebquefta
ben "

imparare
la

Autori
altro

Spagnuoli:
necelFariri
al
van

logica

fcienza
cose

per

dicare giudeU nella


la

delle
la

che

fpettano
in che
,

tribunale
si
cerca

ragione.

Efla

nondimeno delle
opere

maggior

parte

formano Onde s"

la bel-

letteratura

del

fecol
in
vece

noftro. di fodi

vedono
;
ve^

ufdti desi cofa

paralogismi
mancar

argomenti
il

il buon

ordine,

fenza
a

quale ogni
sublimi razioc"^
li

"

confusione. f"

Quindi
fono
chi

guai
a

quedi
un

ingegni
n"o
va

obbligati
contro
,

so"leuere
tenace

feguito

con

coftanza
in

infeguendo

di

confeguenza,
pe' capelli
col

conseguenza
:

afTerrandoli
bono

quasi
;

pugno
loro
o
,

socconv

i miferi
con

("

gi"

non

riesce

"scir
col

dall*

impegno
cib" ile
!
sono

qualche
fono

buffoner"a

gridare
,

quelle

metafisiche

fcolaftiche

que^
'

fottigliezze spagnuole.
la fola

N" che

letteratura, voglion
si l" trovi nei

farci

credere;
ma

folamente eflere

paesi
le

della

libert",

concessa

confinate

pi"

amabili

virt"!

JJ la

umanit"
,

la dolcezza
,

T amabilit" virt"

,V
da

ofpicalip"^
certi
gni re-

civile, unione
dove

fono/

bandite di. loro

no.xi
dove

albergala
folo
al

libert"
dir
se

pensare. si pensa
al

Sin per

dall'Italia

di

met",
lifta

fono Toscano Parte

e"Te bandite,
:

crediamo

Giorna-

pairmi
T.L

che

prevedeffe quello fpri"


E
^

IL

pofico
quale
Clini
^

madornale
d"ffe
non
:

queir
et"
delt
oro

elegante
se
,

Scrittore
^

il
al^ certi il

L*

si

ascoltano superar

"
e

pia

favolosa^
certi mari viene lidi
,

basta
per ad
e

monti
,

vallicar delle
di

ritrovarla

coro

intero

virt"

incorurarti

sulle di
.

arene

prime
contrade
,

^uei
sono

a'

confini
della

le quele
,

che
della

asilo che
,

libert"
vivono

il

djmicilio
catenate

ragione

altrove

in^

(a).
In

quefta
noftro
e
y

guisa
incorno

il

nuovo

modo coltura
,

di
e

pensare

del delle

fecol

la

letteratura giose svantag-

nazioni

un'altra

sorgente
della

delle

opinioni
N" universale punto

contro

il merito lo " il

Spagna.
d"
letteratura letterati chi
noa

meno

genio

resosi

come

carattere

de' l"ttetato le

di

moda.
ha

Oggid"

non

fi

reputa di
i
tutte

qualche pi"

infarinatura

scienze
,

onde

i libri ci
y

pregiati
con

sono

Dizionarj
s'

Enciclopedia
a

nei
tutto

quali
y

poca

fatica voi

impara

parlar
tutto.

di

decidere hcec
versare

maeftre
ohm
nianu

mente

sopra

Fuit

dementia
,

libros
j

No3uma Multum

versare
,

diurna
,

Olei
,

multum

consumere

nobiliorum
demitiere
in
uno.

Spirituum
,

"
in

studio

canos

At

nunc

facili

labor

est

{b).

(0

Robert.
rag.

Tr^tt.
xji.

del

leggere

libri

di

Meta"

Wv^rriniento.

(bj

i,.uc. $^%

Sprm.

69 la
uno

Religione?
Zerbinotto

Eppure

ogni

giorno vcdiamp,che

pieii d'orgoglio
Timide
qua?

tangit
vergare

Aquinas Magistr"^

Et

quas

barbati
ut

trepidant

Expedit

digitos

[a).
" la

Quella
anzi si chi
ratura.

claflTe di

letterati t^
nome

pi" universale^
in alcuni
paq-

in
non

vano

pretender"
abbia
il
,

quefta
genio

vernice

d' universgl

lecte^
^

Ora

degtj Spagnupli
direi

serio

grave^

"f
n)a

fincero
,

nemico

quasi
della di
,

per

^(Tetto di clidella
,

] della

superficialic"
non
,

impoftura
adottare

ciarlataneria
rticnte

"

capace

univerfalfluno fi-

quello
ad
,

fiftema.

Se le

intraprende qualche
pi"
ferie

dio
a

eflb confacra
in

meditazioni^
ne
,

fondarsi

eflfo folid^mente
tutte

va

inquie^
un' tra al-

to

vagando
forgente

per

le fcienze.
coner"

Ed la

ecco

di

pregiudizj

coltura

della

poser" Va

nazione.
a

girar

la

Spagna
provvido
a

uno

di

qi^edi letterati
dizionario
a

Enciclopedici

ben

di

qualche paefe
entra

portatile,arrivato
la

qqalche
o
^

re vede-

fabbrica
;

ijlellaChiesa
col dotto

di

qpalche
o
^

Mona-

fiero
grave
cure

intoppa

Parroco
a

con

qualche
delle d'

Religioso
^

cpminci^
fu

difcorrere
;
a

piee-

che

vede

in

gli Altari
i

f^

pompa
i

Tpdizione^

nominando

Raiaelij^

Corregj
,

Ca)

Idem

Serm.

$.

^9
Troiani;

fpiegl
,

la diverlic"
non
,

delle"* fcuole

di

pittura;
no d'u-

qixA quadro
del

dice
;

"
a

originale
,

" V

copia

Tiziano Chiesa
9

palTa

efaminare
fabbriche

architettura dei

della
dio
y

parla delie
OlTerva fono

Palla-*
che
,

del
e
,

Bramanre.
il

frattanto affatro le

il

Parroco

Religioso
erudizione

sprovvidi
di

di

quefta
ra
9

bella

intorno

fcuole
il

pittu*
j

d'architettura.
;

Gu.irda
che
,

poi
non

campanile
un

dice

gran
mettere

male
a

qui

ci

sia

condor-

Tore

per
!
e

coperto
con

dei
a

fulmini

querta

Chiefa

comincia che
arriva di

fado
nuova

fpiegar quefta
due
non

venzione in-

ai
ma
,

Ecclesiadici.

PaflTa

discorrere

lettere

paflfapi"
e

in

l" de' fuoi ridi


;
e

Poeti
,

Dante
,

Petrarca
,

cinquecenlettura

f" accorge versaci


con

che

nemnien

nella

di

quedi
da

fono

quegli

Spagnuoli.
e

Congedasi
tornato

quedi

grave

sopracciglio,
erudizione

alla

locanda

g^nBo
i

della
suoi

della
per

fua
la

ne nazionarra*

concincia
,

appuntamenti
di

zione

che

difpone
Gli

pubblicare

del

fuo
e

viaggio
i

di
naci
tro

Spagna.
di
non

Ecclesiastici, c%l\ feri ve,


sono
un

Mo*
aU
,

Spagna
sanno

mucchio
sulle

ignoranti

che

baloccare

formalit",

del

Ptripato.
Ma,
bada
il
suo

cato

Signor Viaggiatore
per
e
,

eruditismo,
fatale
creto de-

efame

fulminare

quel

d'

ignoranza Spagna

pedanteria controglr quel!' Ecclesiadico


,

Eccle*
e

Jiadici

di

P Se

qa"}

E?

7"

clauftrale
za

fono

profondamente
nella
,

emdki

nella
morale

Iciennella
,

della

Religione
nella
,

criftiana del

facra

ftoria
non

eloquenza
lectera'ti del
e
^

Pergamo
,

perch"
non

faranno

di fuo

miglior gufto
,

che fi
oc-

quegli
in

Eccleliaftici far sonetti

paese
f

che
,

cupano

canzoni che del Se

lochiamo
con

terato let-

di

buon le

gufto quegli pmprie


multis. ne*

poiliede
fuo ftato

fone

damento
mubum

fcienze
non
,

che_

studet

il Parroco
e
,

" fondatamente in*

erudito
torno

varj fiftemi

fcuole che

la Grazia
^

dee scuole per

eflfer pregiata
di

pi"
" il

f" fa" di ed
^

pefle
"icra

le

varie

pittura.

Se

fornito

eloquenza

aromaeftrare di fottrarsi di alle

popolo

insegnargli
Dio
non

i mezzi "
^

giufte

ire d'u" che


^

vendicatore

degno
a

maggior

lode

quegli

che

ci

mette

coperto

de' fulmini per

per

mezzo

de' condottori. dal

EcheP

Forse

re dipingesupplic)
del
per di
Dan-

Pergamo
presentare

la gravezza il ritratto Ricco divozione i colori di


con

degli
dell'

eterni

dovr"
re
y

Ugolino
P
o

non

del
e
,

del

Vangelo
alia gran cui
il

ispira*
Dio,
ci pinge di-

re

amore

Madre

dovr"
i

prender

Petrarca
Laura desidera
P

begli
ella
,

occhi

Madonna

Se
rere

Sig. Viaggiatore
,

difcorr
erudizione
"
^

delle

arti
,

belle

lettere
,

della

fulla

moderna

filosofia
,

vada

alle

Accademie
e

conversazioni

d'altri

letterati
cosa

di

Spagna,
"i

trove^

""

che

ne

iknno
V

qualche

pi",

che

eoa

7f

porta
caco non

il Tuo

Dizionario.
Italiani incorno

Cos"
andaci

lo

hanno
in

sperimen"' pieni
gno Reloro

pochi

Ispagna
di

di

quei
che

pregi"dizj
sono

la barbarie comuni nei

quel

troppo

nativo

Faese^

""
In Italia

IV.
dovea

pia
isti/ha

che
la

altrove Letteratura

oggid"

essere

in

Spagnuola.

jL^Lhbiam
racura

v""Of

che

pregiudizi
la V

contro

la

letee^ dalla

Spagnuola
forgence
,

traggono onde
nasce

loro

origine
de'
.

scessa

abbandono fo'no
io la

pia
bli na-

ferj
f

ed
parte

utili della
con

(lud)
,

poich"

questi

pi"

noscra

lecceratura. dovea

Ora

pretendo,
la in lettera** fomma

che
tura

insieme

tali scudi
^e

eflfere
Maeftri

Spagnuola

i suoi, celebri
;
e con

ftima
tn

prelTo g"' Italiani


fecole
,

piii giusto motivo


non

questo

in

cui^sono
.

che

utili
,

lutamente asso-

necessar).

"
ai Div"Q

i' Italia

quel

fortunato di dell' dei "

paese
la

ove
,

piaccji"De
del fuo ma Ro"

Redentore
e

ilabilire
unione Romano
la

fede

regno
uri

il

centro

Cattolica

tempo

fede

Impero
,

con

fort^

p"h fortunata
Onde,
"

divenuta iid

fede

della

He"

;ionie

caqa"

tempi

aot^^hi afi'oi^*

7* iteir alla dife


otto

abbandonando
ed allo

le

armi

de'

facri

ftudj
noi

fuggine,
del noftro

(quallore,
ci",
che

Possiam

fecolo

diceTAb.Becnel

tinelt"

parlando degli
giorno produce
avidamente

errori
nuove

fparsi

fecolo o^i

XVL

Ogni

xjpere
i

giorno
adornati

pia Uggonsi
di
terso

nuovi mordaci

dogmi
^
,

stile
,

di

satirette
e
,

allusioni

maligne
,

"
e
,

lepidc^{e
sopra
tutto

facezie
materie ed

fan

partito
,

seguaci
he
,

sulle

di

Religio^
allo seria colla

van

togliendo
meno

ogni
suot

forja
^

autorit"
alle
lor
e
,.

felo

non

d^

Dottori

che
del

dottrine
,

col

ridicolo

maliposo
^

pari

censura

proterva E che in
? ?
non

[a)

accade coi "


una

forse

Tiftesso libri di dei cacci oggtmat le

a'

giorni

noftri Filosofi

Italia Eflfa della da


e

velenosi

moderni
i zelanti

querela
che
,

difendicori
de' libercrni

Religione
ogni
banda

i libri contrade

inondano
la

Italiane,
non

concaminano

purit"
Libri
errore

della
non

"de,
chiaci mac-

che

la Teverit" da

de^coftumi.

folo

qualche
Erecici

privato
ma
,

come
,

quelli degli
arcificio
radici
con

ancichi
cui si

pieni
fvellere
e

di

maligna
dalle

precende
e

di

fino

la

Religione,
le

rivelata,
dottrine
e

nacurale. loro le lof Maestri


o

Frattanto
si
mettono

ferie

coi

in

ridicolo,

giacciono

opere

(a) Bisorg.

part.

a.

pag

^".

7"
coperte fono
da

di

polvere

nelle
come

Biblioteche
dei

f"

gi"

non

eflfe bandite

gravissimi

Teor Gior*
le

logi
nalifta
con

di

Spagna
Toscano

ci
:

fa Si

fap"re
crede

T eruditissimo forse
,

the

armi

cui

quei
nel

Campioni
fecolo
la le
,

della XVI.
non

Chiesa

trionfarono

dell'eres"a
a

faranno

poffenti
Filosofi? Ec-

confondere
libri fanti

prefunzione
opere de*
tutto

de' moderni

PP"\
con

gli.aqnalf
fodo i ed

desiatici
9

adoprato
fono
^

efficace

raziocinio
fortirono in in

le armi

con

cui in

noftri
in

Teologi
Francia^

campo
a

aperto rintuzzare dell'eres"a.


con

Italia,

Germania
foftenitori

l' audacia E
V
non

de'
forto

piii

lanti ze-

quefle
Gber-

le finissime dil
,

armi

cui

Eminentissimo ed
,

il Valseccbi
,

il

Noguera
e

altri

dottissinoi
la

Italiani
de'

hanno

fc"perta,
nemici del
avessero

convinta

nequizia
Se

moderni

Criftianesimo molti

quefti
fa^
,

dottissimi
jriano
e

Uomini

Imitatori ferie tanti le

avute

in maggior
ne
,

pregio

le

difcipltne, leggitori^
lettere
ar^

i loro

Maeftri

troverebbero

ammiratori
e

gli enip)
e
,

dizionar),
i

dite

feducenti
S"
"

romanzieri
con

facrileght
applauso
nodri i docti si "
e

licenziosi

leggono
foll"e

per"
derise

am^

mirazione

mille si lafctano

da'

maggiori^
Autori^
che d"

perch"
che cali
oe

nella
:

polvere
il

le

confutarono

peggio
non

infette

forgenti
alla

bevono

pochi

le massi**

pi"i funeste,

Kcligione.

7^
' .
.

Or del
runa

qual
500.

fu la

la

cagione
naf"ente

di

trovare

al

cipio prin-

eresia

quella
in di che

oppor-^

dirposizion
guasto Chieda della
,

in

Icalia diede fu
e
,

per motivo altra

far

efla fummo

quel
lore doeiltii.

cerribil alla
iiasmo
e

che
?
non

queir

poesia
tanto

di

tutte

te

belle fotto

lettere
,

piacevoli itudj coir abbandono


dunque
(lesso ftudio
a'

promossi
ferie
,

Leon

X.

delle

facre

difctpline.
promoverst

Se
lo Io

giorni

noftri
e
,

vediamo

entusiasmo della
non

trascurarsi
;

fempre
ben
tendere

ptii

Religione
men

possiam
mentre
,

confeguenze
que' libri
nella le
i
,

fatali

ferpeggiatro
malizia
entrano

quali
de*

colla

pia

fina

difamina

pib delicati
verit"
"

argomenri

intorno

pi" importanti
Non si di
meno
y

come

abbiamvifto,
" bei
non

sri celebrano,

efaltanoy X.^
e

s'invidiano

giorni
ifcrive

del

secolo sentir"

di

Leon

guai
,

chi

cosi;
precadde ac-

chiamarsi

rozzo

barbaro
,

pien
.

di

giudiz)
,

e/di
al

pedantlsmo

fcolaftico

Cos"

Santissimo
a

Pontefice
X.

Adriano VI.,
^ e

che

fuccedette d'Italia
non

Leon
trovarono

Po"ti
in

belli

ingegni

quel
,

grave

Pontefice

queir quella
(limati

amorevole

accoglienza
che
,

quella
resi
tutto

protezione,
fortunati
,

liberalit" fotto

gli
ed
a

avea

Leone:

eccoti

il

Parnaso

Italiano per
altro

congiurato
dottissimo
\
"

denigrare quel
ad
annoverare

Pontefice
,

sino

il fuoPon"

y0.
pruova

bens"
y

che

non
in

pot" guardare
Italia dai

fenza "c"*

fdegno
,

eh* efl^e foflero

primi

deiiaftici
Diasi

preferite ai
un'
la

facri allo

ftudj
"

occhiata
e

ilaco
e

in
non

cui

trova"

Adriano
lodarsi la Chiesa la

Chiesa,
condotta

l'Italia,
Trov"
.

potr"

non

fua da

Adriano "
,

aflalita

potentissimi
dalla

nemici dalla
,

quali dall'
ado-

Alemagna
,

Francia
e

Boemia

pravano

l'arte,
a

la

forza intiere

contro

il Cartoli^ icuotesche
,

cismo,
^io

(ino

fare deir

che

provjncie
Sede
.

il giogo da eresie
,

Apodolica
V

Vide

gi"
le

vicino
e

minacciavan vi

Italia

baldanzose Vide

ferpeggiavano
Roma teatrali

occultamente. ai

airifteflb
ai

tempo alle
,

^andonata

piaceri^
La vide
il

canti

rappresentazioni
Poeti,
ch'erano
e

inondata

di

sfaccendati
de'

vertiment dialtri le

Cardinali, decretati,
vide

degli

"cclefia(lici
commedie
,

quelli leggere
,

avidamente
le
,

poemetti
autori le

gli afolani
;
mentre

arcadie, cevano gialo finche


lo
co*

ed

elTerne

ancora

frattanto
e

dimenticate

gravi discipline,

dio
mtr

della
visto

Religione.
il

Seppe
{
e

finalmente,
X.
non

Pontcj"ce
poesie
a
,

Leon

dilettarsi

tanto

air udir
e

scher{i

sempre
nelle

on"--

sti
,

intervenire
non

commedie
,

fuali
avea

il

buon
non

costume

era

motto
e
^

rispettatOfOVvilito

poco

la

gravit"

la

dignit" Pontificia [a]

"

"

"

"i,-"

1^

Il

"

"

(a) Tir"b.

J"au?'

P- "^-

*
-

79
'

Alla

vlfta ,.e
flato

attenta

considerazione
e

di

quello
do quanpoftnei
re amo-

lacrimevole
fofle

disila Chiesa,
uomo

di

Roma,
della spenta di

dato

Adriano
mentre
,

amante

fia
y

belle

lettere

non

aveflfe

cuore

ogni
alla

fcintilla

di zelo

ecclesiaftico, e

religione^

dovea

percuotere

qual folgore dal


e

Vaticano

la ofcena

turba

de' che Sede

commedianti^
avvilita
e
,

dicolo il rignit" la di-

duolo dell'
xieir
jsere

de'

poeti,

aveano

Apodolica
sacri

facevan

languire
es-

ozio
i

quei

mioiftri
,

quali doveano
in
un

primi ad impugnar
Sarebbe in

le armi
vero

difesa
vanto

de' dogmi

Cattolici^

d^no
lui
ne*

4el
mici

Vicario

difeso

Crifto, ogni
banda

che

mentre

i di

fonavano
le

da

le fiamme
Italia

deir

ere*

Jia,
r

qualrferpeggiando
a

per

minacciavano
meflb
e
,

incendio
in fui
ancora

Roma
,

Adriano
attorniato

fi fosse di

ndere fe-

Vaticano
in incendio.
matu"

Poeti

pren^
a

idendo
villa

le loro

cetere

caata"e

deir

Non nifeA"
pace

" Adriano

dunque
dei

pruova Poeti
,

il eh'

dispregio

che fofle del

ma*

egli

non

ca""^

di

dilettarsi

della
che
,

poefia;"ma "
occupato

pruova

fu"

zelo
ne

eccleliaftico
delle

nella il tempo

sollecitpdi*in

Chiese,

filmava col

perso fuo delle

cai ba'

gatelle^ desiderando
Ecclefiaftici
al

efempio
facre della

richiamar

gli
Che
mo-

fentiero

fgienze.

poi

non

foffe

cotanto

nemico

poefia
afcolc"

io

firpnell*

amorevolezza^

conche

Giro)""

8o
ino

Baldo
il
,.

Ambafciatore
un'

"dell' Arciduca

Ferdinao"
,

do

quale dopo
un

eloquente

orazione

gli

recit"
N" Adriano
rantente

grave "

ed
,

elegante epigramma
l'Abate
dei

(*). (a)
,

gi", 4ice
nemico

Tiraboschi
Ma
.

che

fosse
non

dotti di cotd

egli primie^
altri
contro

credeva

degni

nomji

che

gli

scolastici
.

Ecco

la fentenza
,

che le

fi d"

chiunque
fcienze^
della Abate
ro
e

pretende

promuovere

ferie
^

ed che

utili

riprende 1^
e
,

smoderata
Ma
"

(lima
,

fi fa
il

poefia

piacevoli iludj
;

mi

dica " del

Sig.

Tirabofchi fcoladici dotto


,

il celebre

Erasmo Adriano
come

nume?

degli
uomo

Eppure
lo
non
,

credette
tale
,

Era^

smo

(lim"

lo invit"

venire

Roma
o
,

gi"

per

comporre

che qual;
ma

Afolano eforrandolo
ed

qualche impiegar
in

nuova

Calandra

ad

il

fuo

grande
Chiesa

ingegno^
contro

elegante
nafcente Ecco
la

fiile Eresia.

difesa

d^Ua

la

la maniera

di

render Se
.

grata i belli

ad

no Adriadi

Tulliana

eloquenza
duplex
tuo
nova

ingegni
triumphi

(*) I^ostis
Et In
te

adest

gemini trophea

nova

causa

figenda
Schismaticus
te

Tholo.
arte^

funesjtas excitat
ferox lumen bella
cruenta

In
Ambo

Turca fidei in

ipovet. sed
alter

ardent Ciam ruit

deiere
; alter

facinus
tetrum

in

arma

palam.
venenum;

Hic

gladios
Viribus

vibrar,
hic

vomit

ille

maior, premi
;

fraudibus sed

ille

prior.
ille est,

Dignus

uterque
sub

longe

invisior

Qui (a)

ovis
tom.

specie peftora
7. p.
la.

vulpis

habet,

Tir.

S"

quei

tempo in di

avessero

in ci"
cutca

impiegata
^

trovata
e

avrebbero

Adriano onde
,

1'

amorevolezza
temuto

beralit" li-

Leone dei
temette
,

non

avrebbe
al il

ma Rote Aba-

il ritorno Bettinelli

Goti
,

come

dire

dell'

fotto

governo

d' Adriano' Scrit* gere proteg-

(aj.Dipinge
tore

elegantemente gloria
e

quefto
Leon
e

moderno
X.

immortai

di

nel

le paragone

arti,
tra

belle Leone

lettere,
X.
e

poi

efclama: VI.

qual
H
ri-

Adriano

[b) J

fpetto
di chi

venerazione
,

che

dobbiamo Sede
,

alla memoria
non

occup"
di fare

la Romana

mi

tono permetquanto

quedo

paragone
,

Leggasi
.

di
lio

Adriano
e

scrive

il Ciaconio

Ferdinando vite
non

Ughele ve-

altri che

Scrittori
il

delle

de'

Papi,

drasi,

paragone

riufcirebbe di Leone.

troppo Ci" i1

vantaggioso
detto
in difesa
non

all2(vera
d'un
nato

gloria
e

(la
le quaono"

fanto,

dotto

Pontefice,
rec"

febben
re

Spagnuolo
,

fommo

alla

noilra dee
;

nazione.

N"

riguardarsi
giacch"
^ir
in

come

importuna
viflo

quefta
to quan-

digressione
danno per dell'
le

eflfa abbiam

rec" arti
,

Italia

^uell^antico
;

trafporto cagione
e
,

piacevoli (ludj
delle noflri ferie

efTendo

abbandono
a'

difcipline
non

doti trovan-

giorni

1' Italia

men

efpofta
di

ad

eflfere infetta
Parte IL

dei

ferpeggianti
I.

errori F

quello

che

Tom.

Ta)

Risorg.
ivi.

part

2*

pag.

27$.

(b)

lo

fu

nel

fecolo

XVI.
;

ragion

vorrebbe
,

cfie

fi

adopraflfero
gere
faranno

fublim"

ingegni
che
,

Italiani

in

far

rifor*

quelle
armi

Tcienze

allora

furpno
,

fempre
il Cri*

potentissime
i folli

per

difTendere

ilianesimo

contra

deviamenti

de'

suoi

Avversar).
Ho (limato

necefTario

il premettere
a

quefta
A
p"*

feconda

parte delle ferie

del

mio

Saggio
facre fcienze

quella

breve

logia
i miei

e
^

per
,

prevenire

leggitori
come

fav"re

di

quei
dalla

grand* Spagna

uomini^
a

che,

vedremo,

vennero

far

riforgere
,

propagare
,

ed

illuftrare

ogni

gen^ celebri

d"
f"

facre
9

"e

ferie

difc"pline
far

nelle

pi"
dritto

Citt"

dell'

Italia
;
e

vedere

qual
grata

essi

biano ab-

ad

una

immortale,
da'

memoria

di

quegr
ticati.

Italiani,

quali

fi

vedgno

affatto

dimen"

8y

Se

la
mento

Spagna
delle

dchF Lettere

alla nel

Italia Secolo

il

risorgi-^
XV.

Con

alcune dovettero

previe agli

riflessioni intorno
e
,

ci"
,

ehe

Stranieri
in

fra
in

essi

agli Spa^
Secolo.

gnuoli gli

Stildi

Italia

detto

jtlj ccoc"
vidde da
tanto

giunti Spagna
tempo
,

quei

fortunati
e

tempi
,

in

cui

la

le

fcienze

belle antica nei


molte

arti
^

fepolte
e
,

risorgere

air

gloria

gnit" di-

Quantunque
.

gli Arabi

fecoli

addietro

divenuti

pacifici pofTelToridi propagafl^ro


,

provincie Spa*
nazione talch"
.

gnuole
icienze

nella
e

noftra

le

loro faflfe

matematiche
la

filosofiche
la nazione

riguardata
ta

Spagna
;
tutta

come

pi"

lettera^ (lima-

dell'Europa
nei rozzi

per"
,

quella letteratura
incolta
,

:a

fecoli i

comparve albori
di

barbara

ilio
IO

fpuntar
della

primi

quel

nuovo

giorLe
con"

bella guerre dei


mentre

elegante
contro

letterattura.

tinuate voluzioni

mori,
in

le
era

frequenti
divisa

ri. la lo

varj

Regni

cui

Spagna

fomentavano

negli Spagnuoli
'

84

fpirico guerriero
di le col grave oftacolo
mal'
s'

proprio
alla

della
colcivazicne
col
;
mentre

nazione
delle furor

furono

fcienze,
e

quali
romor

avvengono
armi

militare

delle
Eroi di fa

V
come

entufiasmo
men

di

diventare fo
il

riguardare

glorio-

titolo Resi

letterato.
i

finalmente di

Monarchi

Cattolici

versali unicon

Padroni
la

tutti

l Regni
di di

di

Spagna
nel

memorabil

conquida
le
rovine

Granata

14.^2.,
nazio* colta

cominci"
ne

fopra
"nalzarfi
I

quella

barbara
della

ad

il fontuoso

edificio

teratura. let-

progressi
,

di
che

quella
in
un

furono folo

cosi

rapidi
rac.

che

par

incredibile la

fecolo

cogliere
di ci

Spagna
che

s"

copiofi frutpi jn pgni


potuto in
,

re genefeli-

fcienze
i

avrebbero

render

tutti

fecoli paflfa^i

c\n

giacque

i"polta

nella

barbarier Di

queilo
in

fortunato

riforgimento
j

ragionar

idobbiamp
con

qupfta
della

disertazione

ricordando i
riti me-

Tentimene

pi" fincera primi

gratitudine
a

Angolari
immenfi^
campagne.

di

quei

maeftri, che
le noftre

co(lo

d'

fatiche

coltivarono Italiani
,

infalvarichite
fieno
come

GV

febben
che

non

gli Spagnuoli^
superare
le altre

quali pi"

miti

preuadoao
credono

nazioni;
al

nondimenp
vanto

di

aver

diritto
intero

gloriofp
e

di

Maestri lettere
"

del
to

mondo
"^^

[a).
,
"V

di

riftoratori
" " '

delle

"

Il

00

Tirab.

Stor.

Ictt.

tonu

7.

part.

i.

pag.

7^"

86 Io da
una so
,

che
lettera

tai di

fenttmenti Alfonso O.

prende
di Niccol"

l'"b.Tirab.
i
e

Segura

che
;

fimili ho ben

li

trovano

presso

Antonio
con

ed
te-

onde

rallegrarmi
quanto

in ho

vedendo
Icritto

tai

fiimonj
generosa
che Ne Italia lo

confermato indole

della confeflare di

nobile ci"

degli Spagnuoli agi'


Italiani difSmularlo univerfale
a

in

debbono
io

in

punto
;

letteratura.
ali'

pretendo
il

n"

contraftar

Magiftero
appoggiato
Non
di
meno

dell'

Europa
,

dove
monu*

trovi

fode per

ragioni
^

nienti
.

manifeftare in

vieppid
confeflfare
mentre
,

quanto

fieno
poco
o
,

liberali che

gli Spagnuoli agi'


o
,

quel quefti
molto

debbono

Italiani

fi dimenticano debbono fare


in

diffimulano
mi
,

quel
fi metta perri"

che di

agli Spagnuoli quella


difTertazione

alcune

fleflioni

intorno

al

fuddetto

risorgimento
"

".
Velia parte cK
,

I.
molti Strariieri
,

ebbero

fra

questi

alcuni

Principi
delle lettere del

Spagnuoli
in

nel
verso

risor^

gimento
la

Italia

met"

secolo

XV^
^

j^ebben
avuia

non

debba
parte nel

negarsi agi' Italiani riforgimemo

l'aver

gran

dell'amena

"7
letteratura
besi
forse

dopo

la

met"

del

fecolo
che
in

XV"
,

deb-^ ebbero
cipi i Prinper
una

nondimeno
la

confeflfare
,

eflb
e
,

maggior
che di

parte

e
,

Letterati
in

flranieri

concorfero circoftanze In
.

Italia

combinazione
alle

fommamente che

revoli favo-

fcienze

maniera

quei
a

primi, fplen"

raggi
dere d*

di
in

letteratura
,

che

cominciando

Icalia
non
,

illuminarono

poi
da da

le f"

altre

Provincie
ma
,

Europa
come

gli fparse
in cfla

1' Icalia

furono A

prodotti
par

ilraniere

cagioni.
rra

me

di

trovare

gran
arti
e

fomiglianza
fcietize
e

la
nei

prima tempi
elfe
nel

nafcita

delle

in

Italia

dell'antica

Roma,

il
e

riforgimento
a

di
ma

fecolo
la
fra

XV.

Nacque
,

crebbe fenza

fomper del delle


a

gloria
fecoli

Komana le

potenza,

che

molti

palme

di

quei
i

trionfatori bei fiori

mondo
arti
e

(i vedefTero
delle fcienze

fpuntare
Manco
.

quefta
ad
onta

gloria
della

quella

fuperba
dovette

nazione

fua di.

aheriggia
quegr
avea

abaflarsi che
,

ad

eflfer

difcepola

iftessi

popoli
in niezzo

quali
trionfi

fchiavi

veduti

Roma

ai

della

foggiogata
dell'Italia;
delle
che

Grecia.
ella
e

Quella
a

fu

l'antica
tutte

maeftra le ricchezze uomini


,

port"
;

Roma tutti
i

arti

fcienze
r

grandi
aureo

furono si

poi

ornamento

dell'
in

fecolo Le
"

d'

Augudo

formarono

quella

fcuola

pi" magnifiche
la

fabbriche
,

v/^he

refero

Roma F

meraviglia

del

mondo

furono
e

lavorate greco

da.

man

greca Gli labbra Romana


1*

o
,

fui

gufto
e

difegno
latini
tutti

innalzate. le la
tutta

Oratori alle
piose co-

Poeti

attinfero
:

fonti
che
,

de*

Greci

onde per f" i

tura letteranon
,

poi

(i diffuse da

Europa
ma

la

comunicarono
dai Greci.

Romani^
^

come

ricevuta Ecco lettere coii


in

quanto Italia

avvenne

nel XV. di
un

riforgimento
Dopo
rozza e

delle
fe-

nel

fecolo

canti

gi"

d'ignoranza
9

gi" fperare

barbara
alle

letteratura
,

fecero
tre

nuovo

giorno
,

amene

lettere
e

celebri
;
ma

Italiani,
la
luce

Dante loro

Bocac-

cio

il Petrarca

da luce

fparsa
,

su

gli

ameni

ftudj
,

fu

come

una

efimera Non valore


alla

che

fpari quasi

al

momento

che

fpuntava.
d'

ro ebbe;
e

quei grand'
perci"
,

uomini

feguaci
dar redasse Era
"

ugual

non

poterono

tale

fconfitta col
alla

barie bard(h
la che

eh' minio delle di

eiTa

non

ancora

pieno
Grecia
;
e

fcuole

rifervata trionfo in

gloria
vinta

quefto
la

fecondo volta amica


anni

Italia nazione fcienze

per
di

feconda
air

quella
Italia del
le

tasse por.

nuovo

Sin

dagli
Greci

ultimi dalle

fecolo velfazioni

XIV.

op"

pressi
chi Greco Fra che

continue
ora

de*Tur" rovina in del ItaKa


"

minacciavano

mai

la

Impero
,

rifugiaronsi
il

alcuni

quefti

fu

pi" celebre
accolto

il Crisolora
.

Quello dagr

letceracillimo

Greco

amorevolmente

^9
Ttalia"i!
,

apri fcuola
Firenze
,

di

greca
e
,

erudizione Pavia
,

in Ve-^ ebbe la

nezia
,

Roma siffatti allievi

ed

forte

di
un

aver

che
^

fecero
.

fperare
rono fuil
,

gi"

fortunato Leonardo

fecofo

alle

lettere

Quefti
Barbaro

Aretino, Francesco
il
,

Filelfo
,

il Guarino Il Concilio

Poggio
Firenze
e

poi
d'

di

port"
dotti Latini

iiirItalia i
,

un

nuovo

duolo

illuftri

Greci
,

quali eccitando
rono nuova non

l'emulazione ad di avvivare La
.

de* in

fervinafcence
pera

poco

effi la

foggia

(lud)

maggior gloria
"

debbesi

all' immortale

Beflfarione
di eflfere

Quefto

simo dottis-

Cardinale

merita

riguardato qual
non men

primo
delle
trovavano

principale promotore
che
y

in Italia

greche

delle

latine Greci
,

lettere. che

In

lui
a

afilo
e
,

i dotti
trovavano

venivano

K"ma
;

in

lui

un

munifico
liime

tore protetrecarono

i letterati alle fcienze

Italiani
"

Quanto

tanti
alla

codici

greci

da

lui
non

raccolti

qual aiuto
celebre
tutte
f

nafcente da madre

letteratura

diede

la di

Accademia
e

lui

eretta

modello
,

feconda

di letterati ? verfo
;

Cadde XV.
r

finalmente Greco

la
ecco

met"

del

fecolo data innon-

Imper"

ed
.

V Italia

di Greci
greca
non

dottiflimi si diffuse ? Conftantino

Qual
tofto

piena
per

di letteratura
te liane ita-

tutte

contrade

Lascaris

apre

rcuola
e

ia

Milano

Messina^

Giorgio

Trapezunz"o^

9^

Andronico
Gaza-

di si

Teffalonica
rendeva

in
celebre

Roma
con

dove
varie
e

doro Teotradii"gio Gior;

zjoni

in

Firenze^
;

Giovanni

Argiropiio
un

Temifto
e

in

Bologna
Citt"

altro

Andronico
;

cosi

alcri lumi
e

in

altre

d' Italia L'amena

fpargenda
letteratura

nuovi

falle
la

fcienze.
si

Greca
Italiani.
no

filofof"a
a

rendettero coi Greci

amabili
non

agi'

Quelli
1

gara

lafciava-

fepolti

loro in

migliori
Italia
;
ma

Autori
,

n" Demoft"ni

foBfrirono^
gli
^

che Omeri

regnaiTero
i Fiatoni
,

foli f"bbene

in
:

compagnia
ecco

dei
me lu-

Tuli)
,

dei

Virgili
,

dei

Livj

ed

nuovo

fparso
villa

full*

amena

letteratura

latina la

ecco

de' migliori
latinit" manc"
e
."

efemplari

nascere

colta,

ei

elegante
N"

all' Italia

in

quedo
per

tempo il

V altro

neceflario

poflente
lettere
,

ajuto
cio"
la la

pieno

sorgiment ri-

delle

munifica
non

zione prote-

de'Frincipiy
mai far
n'

fenza

quale

fi

videro Fra
.

memorabili

progressi
Roma
il

gli

Audj
il
nome

quanti padre quanti

ebbe

l' antica

merit"

di
e

delle
ne

lettere vant"

grande
nel

Augufto
fecolo titolo al

fra

l'Italia

XV.

niuno

pu"

disputar
Alfonso

quello

glorioso
Re molto in punto di

mo magnani-

d'Aragona
dato

di

Napoli
.

Quando
che
,

Italia

avesse

pi"i
di

di

quello

diede

alla
ancora

Spagna

letteratura;
alla

fana"

febbe

debitrice

molto

noflra

9"

zione,
tore
y

da
e

c"i

ncevecie

il

pititnuniGco
letteratura
.

prorec"

promotore

delia Re
ne
,

Italiana.
e
,

Quanto
lettere
,

quello faggio
e

avesse

in

pregio
pruova
H

le
ve*

i letterati
ottenne

"
avere

("cura

dere,
delle colti

che Tue

di gesta

tanti

encomiatori
i

gloriose
di

quanti
"

furono

piti

ingegni
Il

quei
Tirab.
,

tempi
nel
teca

Sig. Ab.

dovuto

elogio

che
,

fa

di

quefto Principe
dei di dove
in

parecchj
i
,

magnifici quali
fan
.

reftimon)
ficura fede

pi"
al

celebri io

Scrittori dico
: e

quanto

faranno

da

me

rapportati Spagnuola
al in

ragionare

della quanto

dominazione eflfa dovette


non

Italia ^noftrqr" Non

glande

Alfonso.

poflfo per"
di Lucio

recare

quello luogo
cos"
,

il teftimonio eflfere

Marineo
a

Siculo
vare

per

opportunissimo
Alfonso
non

pruo-

la

gran
,

parte
come

ch'ebbe

in
trova

quef"o
fra

riforgimento
quelli che
Dove

perch" prodotti

si

vengono
il Marineo

dall' Ab.

Tirab. Re di

parla di

quefto

Napoli

ferive
,

Cujus
litterm

auspiciis ,^ "
,

amplissima
mise-" interi-^
statum
^

Uberalitate

latina"

quas

jampridcm
pcnitus
ad

randam
tum

jachiram
pervenerant
,

fecerant fuerunt

"
,

ad

pristinum
in
,

6r meliorem
tio
,

cidtum

restitutas

magnoque
sub
in
,

pn^
tanto

"

veneratione

habitat
,

Floriurunt
omnes

Principe
genere

Vatcs
,

"
,

Rethores

omni

Utterarum

indulgentiasummi

Fr"ncipis

9*

"

""scitati
"

Q}^ ejus
,

quanta

"

ipse

claruit

eloqueneia^

scr"pta
Ecco
lettere

"

orationes

facile
preceso il

dtclarant

(tf)
^

coin"

il Marineo

riftoraeore

delle
di

io

Ispagna
al

attribuisce noftro
che
y

risorgimento
Alfonso. letterati di
nel

e(Te in
fia

Italia

grande
tutti

Non

gi" meraviglia
trovassero

quei
pa*
al
^

tempi
lazzo dir

amorevole

accoglienza^
a
,

di del
il

quefto
Naldo
,

Principe
non

cui

accorrevano

altrimente
e

che

ad

dro AlessanN" i scli


e
y

Macedone
,

ad

Augusto
erano

[V\
.

amanti

delle da

belle

lettere
nuovo

onorati
ma
,

ricchiti ar-

queftc

Augusto
i
,

Teo*
\

logi
y

Giureconsulti i
e
,

Medici
,

i venivano

Filosofi
acca"

tutti rezzati anzi il

finalmente da
lui

grandi ingegni
incitati quanto dei
a

coltivare faceva dotati A IL


,

le fcienze

fommihiftrava fuftentamento
ma

bifogno
di villa
non

per

giovani
di foftanze.

grande
di ci"

ingegno,
il celebre di
unum

poveri
Silvio

Enea
:

poi Pio
,

dubit" hune

fclamare

Qi//"

nostro

sceculo

pr^ter

favet

ingeniis
mezzo

[e]!

Non alcun'

tralasci" opportuno Con libri

quefto
a

faggio
rinascere
premura

Sovrano in Italia

far

le

defunte
i

lettere.

quanta
,

raccoglieva
a

pi"

preziosi

non

potendo

lui

farsi

cosa

pi"i grata

quanto

il

pre*

(a) (b) (O

De

rcbu:

Hisp.

fib.

xi.

Vita

Jannoti
ad

Mancti

VoL
.

a.

script,

itr.

ItaL
"

Orat.

Alt

9* fli due

Principi Spagnuoli
in Italia.
e

verfo

la
di

letteratara

ri-^

nafcente

Non
a

concenti

profondere
lor
.,

le

grazie
dero

le ricchezze

pr"
loro

dei

letterati

die*

nuovo

ftimolo

col

poilentissimo
genere

efem*

pb
Il

al

colciyamenco
Abate che

d'

ogni

di letteratura. che Ferdinando

Sig.
ancora

T"raboschi
il Fadre le

dice
,

pia
ben
sotto

coltivo

lettere
con

[a). Sebardore

quefto Principe
de'

abbia

coltivate abbia dato

pia

dotti
suo

maeftri, ed
valore nell'

pubblico
non
^

teftio"onio

del

eloquenza
trovato

so

per"
un

f"

il

Sig.

Abate

Tirabofchi letteratura di ci
etadc

abbia fudi'

teftimonio
a

della

Ferdinando,
ha lafciato

periore quella
^ mir lasse
,

quello
,

che

Pio In

IL

del
vita

Re

Alfonfo.
opera

ogni

( egli fcrive
Peritissimo
"

sua

diede

alle

lettere

arte,

della
in

grammatica
,

ancorch" le storie
,

di
e
.

rado

par^
tutto

ebbe che

onore

tutte

seppe

quello
volmente
sa

ossero

i i

Poeti

gli

Oratori. Niuna

Age^
co*

scioglieva incognita
della

dialettici

intrichi.

gli fu

della

Filosofia. Investig"
.

tutti
e

i secreti dottamente

Teologia
dell

Egli

seppe

gentilmente
di

ragionare
dell*
uomo

essenza
delP
,

Dio,

del del

Ubero

arbitrio

incarnazione
della In vuol

Verbo,
e

del Sacramento

delF

Altare,

Trinit",

rf* altre

difficilissimequestioni.
e
,

rispondere,
accertarsi
T

era

breve

raccolto

[b]
.

Se

poi

(a)

Tom.

6.

part.

i.

Mg,

j^.
e.

"b^

Defcrizione

deli*

"ur"p.

6y

95 Abate

Tiraboschi

qual

foflfe Io

stile

di
uaa

quello
bea

Frencipe lunga
sua

pu"

leggere
e

in Lucio alcune
un

Marineo

lettera,
a

orazioni
cotanto

[a). (ingoiare
Italiane lec"poco

Ora di
tere
,

vifta

di

merito

quelli Principi Spagnuoli


chi mai creduto

verfo

le

avrebbe
,

che Italia

quel
e
,

che

il Nebriflenfe

ricevette

dall'
V

il

no me-

che

port"
non
,

in

Ispagna

Italiano per la

Lucio
pagare
ma
,

rineo Mail graii per* air

solamente
avea

badalTe Italia
nazione
per
con

debito
che
ancor

che
la

Spagna

noftra

reflafle
due Tirab.
La
tutto

debitrice
ci

Italiana?

Eppure
debito
il

ben Ab,
ecc.

volte
La

ric"rda
do.

quefto
vette
ecc.
a

Sig.

Spagna

Lucio Ed "

Marineo

Spagna
quanto delle

" debitri" fecero lettere

ce

possibile

che
a

i
in

ooftri

Principi Spagnuoli
non
y

favore
per

Italia
la penna

abbia di

avuta

forza
almen

iftrappar
una

dal*
2*
,

quello
a uno

Storico

volta

Italia
ce

debbe

Spagnuolo
mentre

Italia
con

"

debiiri^

alta

Spagna,

efige Spagnuoli
ci" far"

tanto

rigore
che biamo dobv"glia mera-

che

ci ricordiamo

noi
?

di

ci"
,

air

Italia

Ma

maggior
debito

dopo
abbiamo lettere.
con

^minato
V Italia

quefto
per il

pretefo

che delle

riforgimento

Quanto

ho

detto

intorno

alla

parte

eh'

eb"

Ce) De

rebus

Hiff. Uk

Xh

9^
bero
xnenco

i Greci delle ad che

Principi Spagnnoli
in

nel

rtforgfche,

lettere
la

Italia
,

non

pretendo
dottissimi
non

ferva

ofcurare da
canto

gloria
loro

di tanti

ni Italiapoco
a

contribuirono
alla
a

dar

ultima bens" titolo

fcoofitta che di ferva maeftra

dominante far

barbarie;
che intero
,

voglio

vedere,
mondo

quel
solo di

gtoriofo pu"
essere

del
la

aver

luogo prima
non

dopo
V

sincera

confessione

(lata
e
,

Italia

discepola
g"' Italiani
il preteso

degli

Aracon

nreri
tanto

che

debbono ftranieri

esigere
debito ad
un

rigore

dagli

di essisi to frutsoli

quella particella degnan


y

di letteraria

felicit", che quefta


non
,

di

comunicare
,

essendo in Italia

crefciuto

"

vero

*per"

co'

(udori
,

benef"ci

influssi

degli ingegni

Italiani,

"11.
1/
merito
tere

i
in

alcuni

Spagnuoii
nel

verso

sacre,

Ut^

Jtalia
dal

secolo

XV.

dissimu^

lato

Sig. Ab.

Tiraboschi.

abebbene
illuminata
fecolo

poflfa
nelle

vantarsi

l'Italia
verfo

d* elTere
la

fiata del i

belle che

lettere

met"

XV.

prima

fpuntaflfero

in

Ifpagna

bei
in

raggi
appreflb

della
non
,

colta cos"

letteratura, per"
pu"

come

vedremo d*
avec

gloriarsi
lume

efla le
rono

in
sacre

quel

fecolo di

diffufo

maggior
con
,

sopra iiluftra-

fcienze
non.

quello
celebri (limati accenner"
trovare

cui
Venuti ed

le

pochi
Italia
,

uomini
e

dalla

Spa" pel
16-^

gna
ro

in

quivi
Io

onorati

/ingoiar quali
mi

Capere.
par

folamente i

alcuni,
titoli ad della Sto-'

ne'

di

pi"

giudi
VL

occupare

diftinto

pollo

nel

tomo

ria letteraria Il sacri

d' Italia. Ab. Tiraboschi


secolo

Sig.

dovendo
e

ragionare
loro

de^

ftudj

del
una

XV.

de*

illuft"atori,
Gi"
me

premette
son

gtuftissima

dichiarazione.

dichiarato

pia
se non

volte de'

( egli dice

) che
e

n"nin^ quan^
incid

tendo
to

ragionare
a

pia

cele

tri;

sot

basta

dare

una

giujia
in
non

ideja

dello

staio

eran

cotali
nuova

stuij
pruova

Italia
naen

[a).
della

E fua

per

'dare

una

impareia*

lit",

che fecero

di

gratitudine
pruovare

verfo

quei

(Iranieri,
del loro

quali

all'Italia cosK bench"


E mi
non

i frutti
sia

ingegno
9

profegue
uno
,

lecito

comin^.
di^

dare nascita

da

che
Italia cui colf

fosse gli

Italiano
eccelsi

alt
,

per"

dovettit

gradi
/
6

d' air

onore
,

indefisso Jludio pervenni


ne

Italia

fingqilarmente
IL

fece pruovare
G
,

ifmtl

{V\^

Parte

T.t

fa)

Tom.

6.

jvig.

ipj^

(b)

Loc

cit.

Gomincta
ce

poi

adifcorrere V.
fondato in che

del

Sommo

Pontefi*

Aleflfandro
Io

dunque
Ab.

quella
f" in

dichiarazione

det*S"g.
r

pretendo,
alcuni
e

quel
fra sacri

fecolo
i

be ebce"

Italia

Spagnuoli

(limati de*

pia

lebri

coltivatori
dovettero cui coir

profeflbri
gli
Audio fecero air
sua

iludj
,

quali
a
^

ali* Italia iodefeflfo


ne

eccelsi

gradi

d'

re ono-

pervennero pruovare

e
,

ali'

Italia
dovea

l"ngolarmente
ancora

"

frutti;

eflfer lecito

erudito

Scrittore, il

dare

ad Mi

essi fia

luogo dunque
da
air
uno

nella lecito

Scoria,
il

cominciare
il quale,

queftu
abbench^
d'
onore

supplemento
sion.4ovefle
^

Spagnuolo,
il

Italia

fupremo

gr4do
V.,

cui

fi vide

inalzato

Alel"andro
ftudio
l'onore

dovette

r" pe-

al.

fuo.indefeflb
;
e

delia

Sacra

Porpora

fece del
suo

fingplarmente
sapere
con

pruovare

all' Italia

i frutti
non

maggior
"

copia,

che vanni Gio-

fece di

Aleflfandro

V.

Que/l'

il celebre della

Torquemada;
dell' illuftre

glqria immortale
Ordine

Spai
e

gna,
oroamemo

onore

Domenicano,

del

Sacro
noq

Collegio.
fia afiatto

Cbiuoque
Ecclefiaftica

forailiere
non
,

nella

lta Stonon

di di
un

quel

fecolo dimenticato

potr"
nella

maravigliarsi
de' saeri

vedere
uomo

storia fu

(ludj
il loro

che
,

fenza

contratto

in

Italia

maggior

ornamento.

Leggansi
Q]iemoria

quanti

Scrittori faamio

illuilrau

la

degli

99 uomini fecolo

benemeriti

delle
trovasene

sacre

fetenze
un a

in Italia nel

XV.,
io

se

folo Giovanni

da cui

ga ven-

AltfflTandro V. preferito

TorquePontefice
,

mada,
bench"
del
to

fon

contento

che

quei

(Iraniero
,

occupi degno pofto


e

nella

Storia

Sig.Ab. Egli

Tirab.y

che

fia in eflfa dimentica*

quel dotto Spagnuolo.


farebbe
certamente

degno

di

occupare
ma
,

parecchie pagine in
dovr"
in contentarsi col

queir elegante Scoria


vedere
accennata

folcanto del
o
,

quello saggio qualche piccola parte


merito,
la

fuo si

gran

lo

dunque
anni

pretendo
del

che

ben

confideri
o

profonda

fcienza

Torquemada,
ammaeflfare fatiche de* in

ben

i molti

che

imi^ieg" in
econtmue

gl'Italiani,o
difesa della monumenti
,

le fue dotte
o
,

Chiesa che
ad

ben

il

pregio
non
,

letterari

ci ha

lasciato

debba
alcun

egli
ahro

anteporsin"
di

Aleflfandro
in

V.,
capo
sacr^

n"

ad

quanti
La di

vengono
sola

quel

lodati

dal

Tirab. zione erudia

fama^

della

profonda
giunta
a

queft'iiluftre
moflfe il

Domenicano
a

Mar*^
nei

tino V. 1430., flro dd


e

Papa

chiamarlo

Roma

decorarlo

colla

cospicua carica di Mae-;


ecco

Sacro

Palazzo.

Ed

il luminofo
3 6.^ anni s'

tro tea-

in cui il Torquemada il credito


colo.

per dotti

acquift"
fuo
se^

d' lo

uno

de'

pi"

uomini

del

Per

fpazio

di 25.

anni
,

infegn" in
sebben
a
"

Roma

la

Ecclefiafltca Giarifpradenza
G

si vedesse
'

obbligato'fr"quentemeflte
del Tuo

ad

interrompere
i
e

fl

so cor-

magifterOy
di

mencre

Somti^i

Pontefici
dottrina

fidavano
i

alla

lui

prudenza,
Ch"efa. 14$
6.

f"ngolar
"

pi" gravi Eugenio

affari IV.

della
iciel

rinvi"

al

Concili"
e

^di Bafilea
nel d" fuo detto

col breve
anno

"aractere

dj Teologo
in

Fcntificio,
di
i.

dato
dice
r

Roma

il

di

Nov.
del

il

Pontefice,
,

parlando
ac

Torqqemada
tatem, sia

ejus

scienti4m

virtutes^
"
,

prohi^
Ecck-

mihi,

Sedi

Apofiolic"
ptr tale

Romarue

plurin^um
in

fruSfiosas
manifeft"

h^c
in

tempora

fmsse.
sacra

Egli
iianza,

fattosi
che
9

quella
vanco

adu-

ragion
Cardinal

$'

acqurft".jl Pap"ense
.

che

gli

yieh

dato

dal

cio":
,

pr"mas
Pi" li. golare Anchiail

"/uerTAeolqgqs
ed
,

sui

umporis
titolo
a

tencns

(a\
Pio
quanto

pnpjpifico

gli diede
villa
di

mandojio

P^fensor
io lo

fid"
difesa Pio

fece

Torqupmada
teftipionio
Tanta

della li. il

Chiefa,
allora Enea

eflendone
Silvio.

fleflb

con/lamia^

fcrive
in

Gravefon,

Sedis

Apo^
propu^

istolic^, auSqrkatem

Concilio J?.
M.

BafAicnsi defensoris

piavUyUt

Pio

IL

Fidci
,

^lor"ofissimUin nomen
Difripltp
t

promerirus
di

sit

{b).
,.fu
il Tore

il

Concilio dal

Bafilea
a

quemada. Magpnza
ir.
f

invialo
affine

Paipa
i

Roremunda
di

di
;.

diftorre
.'"

Principi
...

Ger-r

'"

'

""

"

"

i^

f")

Gomment.
Hift.

de

rebus
a.

sui^temp.
co|L
$"

lib.

if

(b)

EcQi^

tQn.

dignus [a).Non
della
la

ha

ftimato

per"

il letterato d"
alP

tore Scrit-

Scoria d" fece


nemmen

letteraria

d* Italia
che

conservarci Italia

memoria

queft'uomo^
pruovare il
nome

f"ngo-

larmente

" frutti

della

fua

profonda
s"

scienza;

di f"
,

Torquemada
non

gerebbe legvillo

in

quella
lo

Storia
a

si
nel

foflfe

obbligato
eh'

Scrittore
per

produrlo
far di
T

tedimonio dell' Italiano

egli

trascr"ve

elogio
e

Giovanni

di Mont"nero, dice

cui,

del

npftro

Tor-

quemada
ad iibus

Ambrogio
d!E/o

Camaldolese

scrivendo

Eugenio

IV.

imi3a

propugnacida

insipUnF

conatibus

obje3a
io
trovo

[b).
in

Eppure gnuolo
il
tre

queft* illuftrlssimo
i
,

Spa*
to tut-

gravissimi
ad
occupare

titoli
tre

quali gli danno posti


de* in

dritto Il nei

distinti di
e uno

quella
logi Teo-

Sroria.

primo

" il titolo di Basilea


il

primi

Concilj
occupar che

d"Firenza;
posto
tra

e.pei"^
i

ci"

dovea

primo

Teologi

Domenicani In fatti

vengono

lodati
fu

dal

Tiraboschi.
non
,

qual
al

di

quei Teologi

uguale
di loro
nome

che la dal-

superiore
bocca della
a

Torquemada?
un

qual glorioso

merito
di

d' f

Papa
Qual
con

il

difensore da
tere met-

fede

di

loro

ci lasci" del de

opere

confronto
dt Ecclesia

quelle
;

Torquemada,
universali

cio":

Siunma De

dove

Ecclesia
~

Ecclesia

Romana^

"ejus

Pontificisprimatu

"a"

Bibliot.

Donin.
6.

tom.

i.

pag.

84""
aij.

(b) Tirab..tom,

part

2*

pag*

De

universalibus

conciliis
-

de

Schismaticis
,

"
Conc.

Haereticis-TraSatus Gentr.
errorcs corura

de

Potestatc

Papae^"
cantra

auclhor"tatt
"

TraSatus
De
"

principale^
Ckristi

perfidi Machometis
Baemos. opere Tutte

Carpare
altre

quelle
,

ed

erudirissie
,

me

di cui delia

ragiona

Niccol"
Domenicana

Antonio
non

gli
sono

Autori

Biblioteca
a

Aimace

sufficienti
fra ad i

dare

luogo
che AleC

queflo

"nsignei
la

Spagnuolo
lia
ti
;
mentre

Teologi
ottenerlo

illuftrarono

Icaceir

V.

gli badano
sentenze,
un

comentarj
hanno

sopra vista la

il Maestro

delle luce V.
; e

che

mai
lo

pubblica
della B.

Tcattarelf

della E

Concezione
che

dir"
al

poi degli

altri
e

Teologi
dei

che

hannp

tolto

il

pofto

Torquemada,
di loro "

quali ragiona il
chiara

S"g.

Ab. 11

perch" primo
e

rimafia pia
Favorini che
opera

fama
:

\a)
e

"

"

Agoftino
fama " un* di E
;
e

Agoftiniano
di

qual

la

chiara ? efla Concilio

ci " rimafta

flo que-

Teologo
minata
mente

teologica
,

che

efe-

nel

Bafilea
,

venne

folennela

condannata.

dovr" reftar

efler

chiara

famji
bre tene-

di

queflo
la

teologo
di

frattanto che in

nelle

fama

quel

Geologo,
come

quel
della

Cou-

cilio

fu
pure

venerato

difenfore chiara

fed^P
di

Cos" briello

dovr"

rimaner di

la fama

G^

Garofolo,

Gu"lielmo

Becchi
,

d' Alcjf*-

"a)

Ivi

IW

*"/"

to4 fandro
eternarono

Oliva
y

d' altri

Teologi
nell*

i
^

quali

non

la
;
e

certamente

opere
dimenticata
?

pubblicate

per

dar

luogo

ad del

essi

far"

la chiarissima

memoria

Torquemada
non

Quando
te

per"

a\resse

(limato
a

il

Sig.

Aba*

l'iraboschi levar
fama per

il

pofto

quei Teologi
;

di chia* al-

ra

d^rlo^
fra

al

Torquemada

poteva dare incomo-

knen

collocarlo
a

i sacri

spositori, senza
fama.
vi i chi
non

nessun

Italiano it

di chiara

Fra

gli

spo^ di

zitori

( dice

Sig.
.

Abate

) non Seppur

siditgno
vuole
,

special ricordanza
io

si

che

faccia
di di

meniione
un

di
a

quel
e^li
. .

Gia^.
diede di d il

Marchesini poco

autore

libro

cui

f"licr

titolo
nio

Marnniotre3us
.

Ovver
autore

queir Ant"^
un

Rampegolo
" .

Genovese

opera

in*
non*

titolata.
dimeno da

Repertorium
non

Biblicum
^ "

Opera
e
,

aversi cui

in

gran

pregio
annoverata

pei
da
non

piolti
Clemente
yenga

errori

di

"

guasta^ libri si vuole

gi"
y'

VIIL

frai (a). Non


che
,

proibiti
ci" in dal

finch"

corretta

Sig. Abate;
il

si

vuole

bens" del

lafciato

pace

Mamma* del
con

treSus

Marchesini
^

ricordi
i

il merito facr"

quemada Toropere

nello

illuftrare
di

libri

degne
^

certamente

fpecial
di

ricordanza
.

forse

Don

"

tale

opera

quell'
super

erudito
toto

Spagnuolo
Psaker"m

intitolata "x/^05mo

brcvis

"") ToiL

".

pirt.

!"

pig.

a3S*

"Jedfcaca

Pio

IL

?' Se
non
,

qoeil* opera
("rebbe XV.
omnium nel

non

fosse

degna
ta nove

di ricordanza
voice nel

ftaca Non S. i

riftampainferiore

fecolo

altra

intitolata

Expoiitio

Pauli
come

tpU
re pu-

stolarum altra

ftampata fopra

in Basilea

1495";

tutti i

vangelicol

titolo:

Qtuestiones
Meritava

super

Evangeliis. Noritnberg. 1478. quello


dottissimo
e

dunque
ilo
men

Cardinale cosi
ne

il

primo

po-

fra
uno

gli spositori ;
degno
che
non

farebbe

(lato al-

di

special ricordanza.
deUa
di
a

P nel capo
era

Ecde. giurisprudenza

s"afttca

degno
chiamato

special ricordanza ragione dal Grav"son


^5.

il

Torquemada

Juris peritissimus [a)i Dunque Pontificii

ni an-

impiegati
canonico
con

io

Roma

nel

magiftero
non

del

dritto
a

plauso univerfale
fei

badano di

gli dar? il

luogo
Non decreto

fra i celebri

canonitli eruditi

quel fecolo fopra


nel
1

badano di

grossi

volumi

in Roma Graziano, riftampati nel


1

5 55.9

ed in Venezia illominato ilo celebre


sa

578*

? Anche

nel

nofiro

fecolo que-

si crede

degno
e

di

ricordanza special
la chiara

Jureconsulto;
ecclesiafl"ca

dopo

lucespar-i
credette

r fopr2f

giurisprudenza^ non
il

Monsignor
re

Foncanini, che fosse inutile


Decretum Gratiani

risflampa*
a

in

Roma

coordinatum Non
la pensa

Joannt

Cardinali

Turrecremata.

cosi

Il

II

"

(aJJLoc.

"it.

io6 h
mata

Sig. Abate
degna
iiluftre
ci

Tiraboschi,
della

perci"

rfion

ba
d"

"i^
que*
me co,

fiia ftoria la an^i

ricordanza

"o

Giurisperico i
ordine

seguitando
pare

egli
che fa

assicura,V

del

Pancirolo,

^li

sia

sfuggito

alla vifta il questo

Torquemada^di
Scrittore: ordine
3.,

cui

revole ono-

menzione il
al

in

maniera

che fino
al

Sig.
capo
senza

Abate

fegue
del libro il

del il

Pancirolo

36

dopo
37.

quale

salta
tutto

38.
del
un

toccare

capo

occupato Se

dovuto effetto di deir Ma


non

elogio

del

Torquemada.
verso

ci"

fia nemeriti be-

parzialit"
Italia
,

i noftri
ne

letterati

essa

sia

giudice.
che

"

quello

il solo

Spagnuolo,
altri i
,

sfuggi
in
al

alla

vifta del

Sig. Abate;
letterati

ne

furono

quel
loro

secolo

celebri ftudio Italia

quali
onori

dovettero
a

indefesso
^

gli

eccelsi

cui

vennero, per-

air

singolarmente
Enea uomini scrive:

ne

fecero

pruovare

i frutti. Il

celebre

Silvio, poi Pio


venuti
In

IL,

dove ad

ragiona

de*
V

grandi

dalla
Cardia

Spagna
nalium
itone

illuftrar

Italia,

collegio multos dignos


"
j ,

fuissc Wspanos
obscurum. S.

commenda*

non

est

Alphonsum
ad vincala

S,

Eu-

stachii
nales
ta

Joannem
Basileac
in

Petri

Cardia

ipsi

concilio
ea rerum

vidimus
,

quorum
circum-

morum

gravitas
,

agendari4m
se

speBio fuit
,

omnem

ad

synodum
si fa

trahertnt
un

{a). Ora

il

Sig.

Abate

Tiraboschi

do-

j"i

Il

"

(a) Lib.

4"

GOffl,

ia

Uh.

Pant"

de

4iA.

"

"ft.Alpl%

107
vere

di
in

ricordarci

i nomi

d*

alcuni

Cardinali
^

quali

quella
ma

grande
non

assamblea si

fecero vedono

luminosa
nominaci dei
,

comparsa; n" Alfonso


per

perci"
n"
,

Carriglio
altro si ci dice

Giov, Silvio

Cervantes
che
^

quali
comparsa il
voto

Enea
che
,

fecero
Ce

luminosa

portavano

dietro di

di

tutto

il Concilio.

Il vien

merito

quelli
dal

degni
Ciaconio
ce

Principi
;

della
non

Chiesa posso

raccomandato

io

per"

ragionare

lungamen"

di

tutti
"

Prosegue
spania
tonium

Enea

Silvio

Hodie

quoque
S.

tns

HU

Cardinales

habet, Joannem
"
alterum

Sixti^Aru"
S^ An*

Jllerdcrsem,

Joannem

geli. Prioribus

quasi

duobus

Thcologicas sapientim
illustratur putat molto
;

syderibus
scientia

orbis nulli che della


lo

Romanus
sccundum

tertiunt

juris
credere

(a)
.

Bisogna
quei
non

pero due

non

siano

luminosi
;

pianeti
" riuscito
mentre
y

scienza

Teologica
al

giacch"

gli
schi

scoprirli
altro ebbe

Sig.

Abate di d'

Tirabo-

per

la forte nel Cielo

fcuoprire
Italia il

qual

nuov^

coitellazione del

MammotnSus
Il Giov. del
eoo

Marchesini.
il

Primo
,

cio"

Cardinale poco che


a

di

S.

Sifto
^

"

Torquemada.
fuo

Il

abbiam farci

detto

singoiar

merito detto

bada abbia

conofcere
eh'

quanta

ragione

Pio

11.

egli

(a)

pxi.

ck.

io8
recaco
xna

avea

gran
a

lume
la

atte (acre meritando

fcienze

in

Ro"

anzi

cucca

Chiesa,

giuftamen^
Ancori della

"ce

il cicolo

che

gii danno
,

gli erodici
cio". Eccksiac

Bibiioceca

Domenicana
lunun

universac

splendidiss"mum
\J
aler"

[a). Teologo
Ma"orcbino
il Cardinalb
uomo

Eminencissimo' Cerdano
chiamaco
,

lodaco

da

Pio

IL

" di

Anconio Messina ci" che

Arcililersciu

vefcovo dense*
ve

Sentasi

di

qaefto grand'
"
,

il Ciaconio: sui

PfUlosophorum
maximus
in

Theologorum
hatitus
;

omnium
ut
a

temporis
non

est

adto
sed

Pio

IL

Magisur
vocantur

Theologia
,

Princeps
quanco
ino

Theoiogorum pefo

(A).Tucci sanno
di

di

sia il ceflimon"o
che
canto onore

quel

f"piencissilec-

Puncefice Ora

rec"

all' Icaliana

ceratura.

fira ranci
,

celebri

Teologi
,

ti quanlio Conci-

egli
di

ne

conobbe dare Anconio pruova di

singolarmence
il cicolo di

net

Firenza,
noAro
come

Principe
non
,

de'Teodovr"
ri-*

iogi

al

Cerdano la

pucarsi

pi"

sicura

delta
?

fetenza
non

singolare
vremo

quefto
,

gran che

Cardinale

"

do*

lamencarci
uno

quel merico,
a

che de'

bada
logi Teo-

ad

Spagnuolo
Italia
,

ad

inalzarlo
a

Principe

in

non

badi

dargli luogo
d'

fra

i Teologi

nella

ftoria

letteraria
a

Italia? fuo ha II Cardina*

Altro

teftimonio

favor

(a)
Cb)

Biblior. De

Dominic.

toni.

i.

4"ag. tom

8jS"
\

vit" VofkXiL

"Qu4

fio

Nicolaus
rum sacrct

V.

sili

pki/osophia

itadiis
,

"

Arcano*
eie-anice lec-

theologicB cognitioni
honor"hus
nessuno

ex

omnibus
t
,

gerat
dilexit

amplissimis
,

donavi

"

[a)
.

la

facci

fra

cacti dai

qaelli

ceraci

che

vengono
come
,

annoveraci
per

Sig.
ftinfiaci

Abace
e
,

Tiraboschi
muTieraci
monio Niccoi" aii*^ folo lui da

efeoipio
,

de'

ri-

quei

Pontefice
come

pa"

vantar

un

ceflidiede
lico sa-

iliuftre ad

cotanto

queilo
;

ciie
appena

Antonio

Cerdano Sede
,

poich" primo
aler"

Apofloiica
creo

nei

Conciftoro zione raccomanda"


,

Cardinale
,

fenz*

che
9

quella
Io
non

dell'eminente posso

scienza

cua cospidue

virtii
.

persuadermi
,

che

teftimon]
da due

s"

onorevoli

dati

queflio Spagnuolo
ed
non
,
.

Pontefici del merito ad

letteratissimi de* (etterati

ottimi debbano

conjo-

fcicori
sere

es-^

valevoli

assicurargli diilinto
dei
sacri

luogo

fra

gli
nel

uomini iecolo
In

piti benemeriti
XV.
terzo

(ludj

in Italia

luogo.

vien

c"llotaco Cardinale

da

Enea SJ
in

vio Sil-

Giovanni
uomo,

Carvajal
non

di

Angelo,
Roma*

che

riconofceva

f"iperiore
L4
^

sella

giurisprudenza
fcienza
,

Ecclesiaftica.
delia della vita
e

sua

iar singo-

la

fantit"
a

le continuace Ghiefa
^

gloriose
re^rouno

fatiche
de*

pr"

Cattolica
e

16

pia celebri^

veneraci

Cardinali

CO

Toxn.

%.

de

vk.

Tttnt

"Qtil;

XII

di

quel

fecolo
"

Ferdinando ^anSinionia hteresum illuftre


in

Ughelll

lo dice

Vir

doSr"na
,

"

insignis, magni
oppugnator
a

consiliip

Oferrimus roinci" ia

semper

(a).
far

Co-

que(t'

Spagnaolo
nelle

lumino-cariche d*

comparfa
della Citt".

Roma
Rota

cospicue
e

uditore

Sacra
Ben di

poi di

Governatore
IV.
;

della
rari viollo
ve

consapevole
fcienza di
e

Eugenio
del

de' ia*

preg}

virtii

Carvajal
diede

al Concilio fuo valore

Basilea, dove
nel diritto di onorarlo

tali pruoche il

del

Canonico"
della Tacra

Papa
pora.

credette

giudo

Por-^

D'allora
come

in

poi
dritto

fu

quello
della

gran Romana

Cardinale Chiesa.
che
no("

il

braccio
vi
a

Appena
fidassero

fu lui

alT"re
i

d'importanza,
Pontefici..
a

lo
21.

Romani

Fino

legazioni
V.,

appoggiarono
Califto

lui

Eugenio
IL,
ab
e

IV.,
Paolo

col" NicIL

IIL,
,

Pio
illi
sunt

Opera
duo
come

legationum

quce

Ecclesia

viginti inventa;
lib.
7.

fuerunt
j

sahtaria
il Cardinal Frutto fra di
a

semper nel

fcrive
commentar].

Papiense
di

de'

fuoi furono
e

quefte

legazioni

pstce

alcuni molti

Principi di Germania^
eretici

la

conversione provocato

dpUa

Boemia*
dall'
"re" alla

Qaivi
siarca

pubblica
si

difputa

R"chezzana^

pret^ent"

intrepidp

(0

In

^idcUt. ad

CiOacofli

112

tenzone

in
e
,

presenza

della

corte
,

"

primati
dall' Coeleo

del
info*

fiegno
lente
magno

riporto
Di3a
.

glorioso
die

trionfo il

eres"a

( fcrive
Cardinalis

)
mcmo^

in

Regni

conventu
,

insigni
tam

ria, ardenti
tavit
,

animo
ut
,

sacra

dogmata

egregie expli*
deseruerint

defendit

plures haresim gli elogi


,

[a]
Serie*

Singolari
cori di

sono

coi
il

quali gli
di

quei

tempi

efakano Io
.

merito

quello
col pr""

chiarissimo
durre
parte

Cardinale

mi

contenter" da

dell'elogio
detto
'

fattogli

Giacomo Senten.

Picolomini
tia

Cardinale del

Paptense
)

ejus ( "gli dice


erant
,

Carvajal
.

plencs

reli^

gionis
rem

ac

majestatis
;

Prudenter

videbat;

diserte

explicabat
nihil
"

abiindabat
oratio
; ;
omnes
,

exemplis
Divina
quop^

Tarn
iam dicendo

fucati
animi

habebat

6f vultiis
"
nemo

modestia

assequtbatur
"
poierat praeter Vere
"

^uod
^^

mirahamur
ex

ipsum dignus

prestare quem

omnibus

nostra

"etas

priscis
acquei

nascentis

Sede-a

aiof Patribus
ma

non

inj"r"a
di
-

(b)
.

Batta
uomo

fom-

comendaz"one cbe
,

quefto grand*
Cardinale

il

fape*
volle,

re

il la

celebre di lui

Bessarione

eternare

memoria
,

inalzandogli
di S. Marcello si

fico magni;

fepotcro

nella
una

Chiesa
onorevole

nel

quale
un

oltre

ad

inscrizione

legge

latino

Epigramma
,

i cui

primi

versi

fono

Massitar. 8Hift. Comment

lib.

j.

Pontificum
Senatus

splendor
,

jacet

hic
^

sacrique

Namque
Hunc

animo Batis

Fetnis^
,

pectore

Cassar
sed

erat.

gcnuit
tenetque
:

rapuit

Roma,

Corpora
N"

velai

humus
^

spiri fus
tre

astra

colie"

gi"
,

furono che nel

quelli
fecolo altri

foli

Cardinali
t

Spagnuoli
facri

XV.
ancora

illuftrarono
mi
io

(ludj
campo
una

in

Iralia,
a

darebbera
di

ampio
fare della fecolo

ragionare
^

f"

pretendessi

giufta ftoria,
letteratura
.

non

gi"
Sin dal

un

faggio principio
Casanova da Martino

dorico di

noftra
il

quel
menicano Do-

Barcellonese
fu

Giovanni
a

chiamato del Sacro

Roma Palazzo

V.,
di
e

fatto

maeftro in

Vescavo
,

Bosa

Cerdegna,
creato

poi

d' EIna

in febben

Catalogna,
prevenuto

finalm"nte dalla lo che


morte

Cardinale V.
,

Martino

non

pot"

pubblicarlo
fafto

efegu"

Eugenio

IV.

appena dottissimo fcienze


a

Sommo
Cardinale

Pontefice. il fuo Romana opere


:

Impieg"
valore nelle
come

quefto
facre
ne

difesa

della
le col

Sede,
dedicate
Tractatus

fan

teflimonio
;

fue
tolo t"-

ad
de

Eugenio
Pot"
state

IV.

la

prima
supra

Pap"
contra

Conci--

lium
.

L'

altra

Tractatm
mezzo

Schismaticos

Basileenses
.

In Firenza

quelle

gloriose
da dove

imprese
fu

mor"

in

nel

1436.,

poi

Parte

IL

T.".
.

YI4

trasportato
Domenicani
Fra col" V.

il

suo

caclavere
Barcellona
accolti
,

alla

Chiesa

de^FF

di

{a)
ed

"

i letterati

onorati

da
Moles

Nic*
de nella V.

merita

degno

pofto

Giovanni di

Margarid Catalogna
fu (limato
;
"

d' iliuftre Chierico da

famiglia
di Camera

Girona di Niccol"

quefto
Giovan

Fontefice
Moles

protettore ad
una

degli

eruditi

giacch"

profonda
delle Vitto*
cosmo^

cognizione
belle rello

degli ftudj

facri un"

)' eruditone Andrea

lettere.

Theplogia
^
,

{ feri ve
humar"taiis

Jur"sprudentiac
studiis exculms
un

"
,

graphia
Sisto IV.

[b]

Fatto
.

Cardinale De nella del

da

pubblic"
Mori
.

elegante
dove
,

libro

optimo
Chiesa
fuo fe^
in

JPr"ncipe
di
S.

io

Napoli
V S.
orto
,

Spirito
Joan.
.

si

legge
Moles

ifcrizione
R. E.

polcro
Iberia
ac

C.

Gerundae do3rina
,

illustri

genere

eloquentia

pietate
Altro

insigni
celebre
Valenza

"c.
Cardinale (limato
^

diede
come

Roma

il

Begno principi Quefti

di

modello
e

di

della

Chiesa

per

la I due si

dottrina Romani

fantit"^
fici Ponte-

fu

Fietro
IL
9

Ferrici
.

Faolo

Sisto

IV.

prevalsero

di

questo

grand'
"

uomo

nei
V

piii gravi aflfari della


che
,

Chiesa
"

singolare
della

elogio
:

di
ut

lui

si

legge

nel

cbioflro

minerva

Quem

singulare

aeta^

(a) fa) CWIn


''
^

Oldoino Old
*

hist.

Pont.

"

Card"

Topu

Ji4dit. ad

Ciacoot

tis

mot
,

tnttgritatis
,

justiticB
,

doclr"nat
,

reli*

gionis
,

""

virtutum

omnium
omnes

exemplar
,

PrincU
Patrem

pes

fi' nationes
,

Christiana"
,

"

Patronum

duo

prtpcipuc
IV.
in

clarissimi
rese

Ponti

fices
"
na^

Paulus
v"cula

IL

"

Sixtus

ribendo,
suam

Petri

regenda
"

dexteram

appellare

dignabantur
A

complemento
nei vedere
a

della

gloria
fecolo Sede fcienza XV.
di

lecceraria
non c" man-

di

Spagna
il

facri

ftudj

del
alla

innalzato

Pietro
e
,

unq

Spagnuolo
caa

cui,

la

fingolar
la

la

cospi"-

fantit" Non

aprirono
altri
furono

ftrada
i mezzi

ai

Romano
con
,

Soglio.
cui di tali alla

fuprema
onore

dignit"
immortale

della della III.

Chiesa citt" La

Alfonso di fua

Borgia
chia*
^

Valenza
eminente
con
,

maro

poi

Calisto

fcienza
la

nella rec"
lo

giurisprudenza
grande
fece

ecclesiaftica
ali*

qual^

fplendore
come

universic"
uno

di

Lerida^
celebri
k"

riguardare
del fuo

de'
a

pia

giurisperiti
Pio

fecolo
"

come
,

dis$e
dritto At^

II,
,

eccellentissimo

nella

scienza
[a)
.

del

fra
fonso
core,

tutti

quelli
Aragona
(limatore
presso

del

suo

tempo
di

11

grande
cono$ckr

d'
e

Re

Napoli

ottima de' letterati

del
se

merito
come

,;

volle

averlo

di

confvUoie'
al Concilia H
2.

nei

pi"

gravi

Si"s".

loviolio

poi

di

Basilea,

Il

"

""

"

'

"''"'
"

IH

II

(a)

Destiii.

dell' Eurog"

ca"

ih

jj6
dove difesa
mcnte

si

fece

conoscere

il A
"

suo

valore dovette
le

zelo

in

della

Chiesa

lui

si
tutto

(ingolarreliquie
del

il vedere

fpente
colla

del

lungo
Munoz
ed

fcisma,

fommissioiie di

dell*
di

Antipapa Quefti
.

fuccessore
altri

Pietro,

Luna
alla

importanti
per i

fervizj recati

Chiesa sino

lo

condussero

pi"

cospicui

gradi

all'

Apoftolica
Non di Calisto
"

Sede
"

piceiola
r in

pruova

del

diftinto
al

merito Sommo

efTere
competenza in

(lato

inalzato del gran le


non
,

Pontificato
U et"

Bessarione. del
premo su-

avanzata,

cui

prese

redini

governo
a

della
tutto

Chiesa frutto
non men

diede

luogo

raccogliere
promettevano Chiesa
,

quel
tutti

che in

giuftamente vantaggio
coltiva^

si

della tori

che
e

delle

lettere
,

i cui di

ftim"
,

protesse

full'

esempio
le

Niccol"
d'
un

V.
timo ot-

Egli

nondimeno Pontefice
9

ademp"
come

tutte

parti
Pio

lo
vi

chiama

IL

Cali^ existianni

stum

tlL

quem

pr"

nominis

optimum

"namiis"c.[a)
Pontificato
y

.Yim lasciando Di
.

di

vivere
eterna

dopo
memoria

tre

di

di
:

zelo
,

di

fantit" O
! si

lui tibi
vere

disse

Jano

Vitali
Calixte
,

vita
erat

hnginqim
Roma

fidsset^
,

Qrbis
Se io

futura

caput

pretendessi

dar

luogo

fragrilluftri Spat-

"a) (.ib.4- Con.

in

Pontf

ii8

pio
che che

di
il

moderazione fingolaf
fuo

dice
,

che
a

si

rallegra
ci"
,

affunco

non

obblighi

dire

di

quei

tempi
.

infelicissimi
Ma io

dicono
che
,

anche
cucco

piii imparziali (d)


sco

dico

que-

merito

d' Alessandro fenza


;
come

VI.

poc^va

manifeilarlo dell' infelicit"


col

il di

Sig.

Abate

far ci

menzione
racconca

quei cecnpi

ceftimonlo ad dro Alessan-

d' Andrea
la

Fulvio fabbrica
voleva

ci"
,

che

dovetce di

dell* universic" dire ci" che ci"


,

Roma.
i

Che,

f"

poi
,

dicono che

ziali pi" imparAndrea

poceva
;

crafcrivere Nonnulli

disse

Victorello aBi
in

Haeretici saevire visi


,

tartareo

furore
prm^

Alexandrum

virtutihus qucercntts

termissis
,

quasi

muscae

cadavera

Ai/,

manat

imhtcillitatis

lapsus
, ,

" "

fortasse quosdam

non

veros

retulerunt
,

amplificavcrunt
.

forsitan

confixenint [b)
Poceva cici
rito

aggiungere
,

che facco
non

non

fono
e
,

i foli

ere-

quelli
,

che

lo

han
avuco

cos"
poca

che
parce

lo

fpineir

nazionale che

ha hanno

esagerare debolezze

facto

non

pochi
dimentichi
,

cattolici
di che
,

le

di
che

quel
si deve

Pontefice
alla

quel
p" occu-

rispetto
;

Suprema
a

Sede

mocivo
a

giuftissimo

feppellirlc nell
; n"n

'obblio

non

replicarle ftuchevolmente
di

fapendo
fenza
rin-

l"^

mai

parlare

quel

buono,

eh* ebbe
,

oc.

cit.

Addit.

ad

Chiae,

119

facciargli limale.
Conftancino,
fotte
il
filanto
mentre

Noti

la

pensava poter

cos"

il

graa

bramava
le

occultare di del qua*

imperiale

debolezze
npn

lunque
mo

femplice

sacerdote,

che

Supre"

Pontefice. Fin
qui i
9

abbiam
oltre

ragionato
eflfere (lati in

d'alcuni de'

Spacelebri

gnuoli
illuftratori
air cui

quali
de'

pia
,

facri fludio Altri


"

(ludj

Italia

dovettero
onote
at

indefesso
pervennero cui

gli

eccelsi
ne

gi^adi d'
vide

poi

quel

fecolo
^

il

merito febben
,

(ingoiare
essa
non

deft"

T ammirazione

deli* alle

Italia

gli
per
,

abbia
altro
non

innalzati furono

fupreme
N" io

dignit"
ragioner"
colla fecca
posso

di

cui

degni.
i

di tutti

per

annojare
di tanti

leg*

gitoli

eiuMnerazione

Scrittori.
par"*

Non
te

per"

non

accennare

qualche

dd

merito
a

letterario

d'

un

lUutlre
del

Spagnuolo
mondo
tero. in-

flimato

ragione qual
del Uomo
come

merav"glia
Alfonso

Parlo Abtilense

grande

Tostado
per la

Vescovo

ceUhmmo
lo
uoi"io

santit"^
Il solo ad
me no-

dotir"na^
di
re

dice

il Belarmino

{a)
bastava Secolo Sacfi "

questo memoria

prodigioso
Spagna
di tiitti

eterna-

la

della
la

nel

XV
,

ad

oscurare

fama

quei
cui

Scrittori

Italiani
,

che

come

upmiiii 4i
il nobil

rimasta della

pia
storia

chlura

fama
^

sono

soggetto

Jettefatia

d* Italia.
.

H4

(a)

De

Script, EccL

I20

Sentasi

come

di lai
:

ragiona

il

nostro

tissimo Eleganhomine^

Matamoros

tx

infinita
haec
ad

doSorum hahuit Tostado


cui

num

muliitudine
f

guantam

mtas

mo

cifra

controversiam laudem

Alfonsi
;

Epi^
quant ALualium

fiopi

Abiucnfis
vivere ncque
ex

ajpiravit

fi

alio

fuofiiecido gustinum
,

contigijfet ;
Sindoni
illis

ruqae

Hipponae
nec

Hieronymum
Ecclesiae

quempiam
mine

Proceribus

antiquis qui
^

invideremus
....

Dignus
cum
,

fortajfe Ifidoro

p"

fi

quatuor
ma

Ecclefiae quinto
a

doSores

"
,

Tho^

de

decertaret
vero
^

(j).
non

/
un

dir il

dee et" di

rigu^rrdarsi
foli
zx.

come

prodigio
ammirare ed

che
^

neU'

anni nelle

si sia

fatto greca

il Tostado

peritissimo
nella

l"ngue
tematica, ma-

ebrea;
storia

eruditissimo

filosofia^
civile ed

"

giurisprudenza
y

ec-

clesiaftica
,

verfatiffimo

in

tutte

le

scritture intimi
del

saclre^ fecreci
simile veri-

profondamente teologia
che
9

inftruito
,

nei

pia
i

della

Non breve

oltrepassa
spazio
affari
,

limiti 40.
anni

nel

di

di

vita

impiegata
tempo

in

graviffimi
di
,

abbia
di
,

egli

trovato

di
vi

legere
vuole di volesse
a

ftudiare
al

meditare

tanto,

quanto

lasciar

mondo
a

quel

toso porten,

numero

volumi
^

che

solo ? Ex

leggerli

re pa-

che

vi

pi"

lunga

vita

ejus operi"

(a)

De

Acad.

"

doft.

hisp.

Tir"

"2l

ius
sunt

scrive

il Calmet

zy

v"lumina

ad

hucsupcr^

quamvis
Ne
fu

plura
la fola

deper"erint

(a).
in
^

Spagna

il Teaao

cui

fece

comparsa
to

s"

luminosa
a

quello
dellare
di

illuftrissimo
1* ammirazione

lettera^

venne

ancora

delia
e

Italia,
ne un

dove

nella

Cicca
numero

Pisa di

pubblic"
cesi

soilen* che
,

prodigioso
celebre

cologiche
Alcune

lo
esse

resero

in al

cucci

quei

regni.

di il nel

non

piacquero
crovandosi in
al

docciamo
con

Torquemada,

quale
144V

Siena
una

Eugenio
censura

IV.
coner"

present"
Toftado.

Papa
non

grave

il

Quello
;
e

si

sbigocc" alla
ad

visca

di

si

bravo umili"
r

avversario
una

presencandosi
difesa* guerra
avea

Eugenio
ed ammir"

gli

doccissima letteraria

Vide fra altri due due

Italia

quella
ai
y

campioni

Spagnuoli
lecceraria In

quali

non

pari la

sua

Repubblica.
facci
y

mencre

in lealt"

non

vi

era

fra

gli
,

spositori
vide solo

chi

fosse dalla
il
;
ma

degno
Spagna

di
un

fpecial
uomo,

ricordanza che
non

comparir
merit"
secolo

primo
che

luogo
ancora

fra
nel

gii spositori
nostro

di

quel

secolo di
re eterna-

luminat il-

lo
y

ha

(limato
colla

degno

Italia

la le
co.

di lui memoria
lui voluminose

magnifica
illullrate

edizione dall'

del* erudii di

di

opere Bovosi

P.

Raynerio

Canonico

Regolare

(a)

Bibliot.

Sac.

112

S. L'
r
con

Salvatore
I

pubblicate
nella
aveva

in

Venezia

nel

1729.

erudito altissima

illuftratore (lima
,

prefazione
del
"x

manifefta

che

nollro

Toscado,

quello
tenebr"s

(ingoiare elogio.
nostri
in

vetujlioribus, quos
nullus
,

lucem

revocarunt

Au^ sit

thor
cimi

^omni
eximio

sublata

controversia^
,

extitit
^

qui

singulari
,

acptopc

Divino

Tosta--

"do

nostro

comparandus.
dee

Non

dissimularsi
,

che d'
:

lo

stile del

To;
ma

ilado
ci"
y

" incolto
,

privo

ogni

eleganza potius
,

come

dice
vitio

il Calmet

Saeculi

quam Tele-

ingeniiy
ganza
e

tribuendum scrivere del ai fosse

est

(a) Per

altro
alla

se

nello

uguale
noti
,

profonda
cer*

vada

erudizione inferiore

Toflado celebri Iure


nisi

sarebbe della

tamente

pia

Padri

Ghie*

sa.

Antiquis

Patribus

coaequandus

(scrive
eidem

il dottissimo

Mariana)
che

fiili elegantia
forse
con

defecijfet [b) E
eleganza
i i

f scriffero Italiani di
de^ di di loro

maggior
"

teologi
dice
,

quei tempi quali


abbiam

Tutti

Teologi
o
,

il

Tirab.,

finora
U
Usa^
,

parlato
opere
rono
,

quelli

almeno

cui

ci

rimangono
dottrina

bench" nondimeno
e

uomini
nei

profonda
libri
di

quello
che

stile

i"*.

colto

privo
a

d'ogni tempi

ornamento

proprio

era

fiato fino

quei

di

tutti

Teologi [e]-

(a)

Log. Hift.

cit.

"")
(e)

Hisp.
6.

lib.
x.

21.

li.
aa/.

Tom,

part

pag.

Ma dato

dira
al

il

S"g. Ab.

Tirab.
sua

di'

egli

non

ha

luogo

Toftado

nella

ftoria
non

letteraria,
fece lun"

perciocch"
ga dimora fra
non ve ne

quello
in

celebre Sia

letceracp
cosi
;

Italia.

nondimeno

che giac-

gli spositori
fu neflfuno
fare

Italiani
,

com*

egli

confeffa,

degno
occupare
come
,

di

special ricordanza,
i

poteva
nostro

almeno celebre

pofli
fece
in

vacanti

al si pas-

spositore
storia.

altri

deir Non dissimulato

antica
so

per"
il

per

qual
d'
un

ragione
altro

abbia

egli Spagiorni
eia

merito

teologo
tutti i

gnuoio,
delia
essa

il

quale

consacr"

quasi teologici
comparsa.

fua fece

vita

agli ftud)

in

Italia,

luminosissima

Quest'
celebre
,

"

Ga^

briele
cano
.

Cassafages
del secolo
e

Barcelonese

Domeniin
gente re-

XV."

profeffore
in detta

di

teologia p"i

Bologna, degli qual


luogo
di

Inquisitore
srudj pi"
nella

Citt",
di
un

x^inerva
a

Roma. dovuto che

Ora^
gio eloia
tra

oportuno

fare

quello
Sig. Ab.

illuftre

teologo,
della

quello
insorta

cui "

il PP.

ragiona
e

queftione

Domenicani,
del sangue

Francescani Grido nei


tre

sopra

razione l'ado-

di

giorni delia

sua

morte?
a

Questa
molli del lor

queftione, Teologi
sapere

egli

dice,
di

porse
lumi^

occasione
fwse

Italiani

dare che

pruove

[a)

Io

dico

porse

"
.

"

"

'"

"

(a)

Tom*

".

part,

x.

pag.

223.

1^4

occasione
5o

di dare
che
,

luminosa

pruova
il
nostro

del vanraggio-

pofto
i

occupava

Barcelooese,

fra

pia

celebri

Teologi
Pio II.

d'

Icalia. in
meno

Il Poocefice si
craccasse

volle, che
Non

sua

presenza
i Domenicani,

la decca

queflione.

che
teatro

Francescani
i

mandarono

quel

gnilo au-

pi"

bravi di

campioni.
dice
,

Il

Sig^

Abate
soli

Tirab.
ne

per

amore

brevit" mi

che
ma

due

nominer" dovendone
y

(a). Non
nominar
il

oppongo;
due
soli
,

perch"
vien da
fa
es"

mai lui il
ser

non

nominato

Gabriele parte

Spagnuolo
,

il

quale
ad

prescelto dalla
il

dei

Domenicani
della

primo
; e

principale
fu
tenzone

sodenitore
a

loro
e
,

fentenza
sostenere

in fatti

il

primo
in

cominciare di Pio

la colebre voleva

presenza soli
,

II ?
non

Giacch" nominare nominati

nominare due
,

dire vengono

perch" primo
de* due due
fra

quei
da

che IL
come

in

luogo
titi par-

Pio

capitani
a cercarne

pia tofto che


f

andar

li quel-

che

entrarono

poi
come

come

truppe II. de'

ausiliari P

Sentasi nitori di

parla Pio

primi
:

softeInter

quefta
,

teologica
dice
,

controversia

Prcsdicatores partts
Minores uterquc

egli

pra"cip"iat
sunt

disputandi
; inter

Gabrieli Francisco

Catalano

attr"butce

Saonensi

aterque

Philosophus^ [b]
.

teologa^ prcRj"aatis"imas hahcbatur

(a) (b)

Log.

cit.
.
.

CoBtfneBt.

lib, tu

ii6

dere^
un

se

quella disputa
Spagnuolo
,

porse che del

minor

occasioTie

celebre
dare Come

ai

Teologi
lor

Icaiiani

di

luminose

pruove

fapere.
del
valore
;

Pioli,

fu

ceftimooio

ne*
lo

facri

ftud) di
Sisto nella

quel
IV.
e

dotto Innocenzo
e
,

Barcellonese

cos"

^rono
merito

Vili.,
nella facra de

del

(ingoiar

teologia

eloquenza
Sama-ellaj^
di
per

deiPUluftre
^n^ment^

Rodrigo
del

Fernandez di

Qqllegio
XV.

S. Qemente
avere

B%j"

logna
anni
con

nel

fecolp

Dopo
la

alcuni morale

insegnata \n
fama
di di

Bologna
maeflro i

filosofia in

eminente
contro

quella fcienza,
della

pieno
"^nsacr" ^Ue
con

zelo
tutto

nemici

Chiesa

il fuo ed
^

ingegno
e^Mrai^a;
che

i^i i"cri

ftui}"

lingue
tanta

greca

neUa

quali riusc"
pareva

eccellenza
^

ci^^h^una
feri ve

d"

lui

idioma

nativo,

cqnle

Rodrigo

CarQ
uomo

(^}.La

facra eloquenza
tutts^

di

quello
in

dottissin^o
del
unV

li fnerit"

la
cui

ftinia

Roma recit"

pQnt^fic^
orazione
pas^

Sisrcr IV.

nella
D0 la

pr^^nza

iijel 1477.
^iom
;

mysterio
fu di

QfucU
,

^
in

Chr"sn

qyale
T
onore

(lampara
recitarne

Roma: davanti
di

cos"

pure

ebbe

altra
opere

il

)PontefiC9 Innocenzo in(tgne


uomo
e

Vili.
verso
,

Le
e

queftq

tu

in
cQ^n^

prosa

vengono
i

riferite da
lari onori

Nii^ol"
con
,

Antonio
,

pure

fingo*^

cui

Re

Cattolici

rimunerarono

'

\:'.''' .""

*\

"'

'

'

'

'""

^^

CiO Lib.

ixt

deir

Anti("itt di

Sivisliit

"7

di

lui

merito che
,

{a)

Ne
"

men

obbligata
illuftre
un

"

la

Spagna
poich"
eresse una

l' Italia

quefto
ottenne

letterato;

in

Siviglia
celebre

dove

canonicato^
di
gio colle-

universit"
di del Gesii

col

titolo il

di

Santa dal

Maria
nome

quale
vien

mente volgardetto il

fondatore
.

Collegio
Ecco

di
un

Maestro breve

Rodrigo

faggio
nel
e
,

d' alcuni

de'

celebri
f

Spagnuoli^
facri Aoria

Squali
Italia
di

fecolo che fecolo


che

XV.
potevan al

illuftrarono
nobilitare

fludj in
letteraria

la

quel

pari de' pi"


eglino
ottennero

illuftrt

Italiani
.

I titoli
delta ai de^
;

cospicui,
fede
,

di

Difensori

di

Principi

de'

Teologi
^

d'uguali
dritto

primi

PP.

della

Chiesa^
di
,

di

braccio

Romani

Pontefici
onori ftudio
,

meraviglia
Italia del

del

mondo

gli eccelsi
indffesso

cui
e

in

nero pervenlor

coir pere
vare
,

i frutti

fa-

che
,

all'Italia
ad essi

f"ngolarmente
un

fecero

pruo^ di

danno i

diritto
tra

incontraftabile scrittori

occupare
'

primi

podi
XV.

gli

Ecclesia*

"tici

del

fec9lo

{")

H.

*"
^

Oli

II

II

""

I.

"

Ji^

(a)

Bibl. Se

kisp.

nov.

tom.
non

x.

pag.

2x4^

(*)
ta

quede
delia

notizie Stona

fossero
de'

ftate teatri

ignote
non
,

ali* eradi"t
avrebbe

Autore

critica
rinfacciata fino che al
un un

poco
Ea so

opportunamente

alla

Spagna 257).
si

ignorati*
Non fa
,

degli
non

ecclesiaftici ammirare
,

1473

(pag.

p""*
censore

Autore erudito

,che

della

cattiva

logica

d'

Spagnuolo

pretenda
contro

che

sia buona

la logica

con

cui

egli argomenta

if

"xt

""
Se
Antonio sapere

UT.
prese

Nebrissense
con
,

dagli
in

Italiani

quel

cui

fece
le

risorgere

Ispagna

lettere.

JSoti

senza

giuda
premesse

ragione
alcune

nei

due di

antecedenti quanto XV. vette do-

paragrafi
r

ho

notizie del

Italiana

letteratura

Secolo

gi"

ai di

Principi Spagnuoli
scienze
,

promotori
illuftri d'

di

ogni

genere, beoeme-

gi"

a'

tanti

letterati
neir

iritt de' sacri

ftudj prima

intrare

esame

di

Sig.

Nasarre.
:

Ecco
Per Arabi
j

T
guerre

argomento
che la

del

Sig.
ekbe cos" tra

Dott.

Napoli
quasi
m

Signorelli
secoli

le

Sp"gna
divenne 14.7^.

per

8.

cogli

P che
,

ignt"Tanza
anche
;

ereditaria

quella

Penisola

nel

Sacerdoti
del

pochi
Xyi.
a

intendevano
non

il latino
lo

danque
N"arro
Io
.

sul

principio agP

secolo

pot"

Spagnuolo volgari
;

inregnare
non

Italiani

seri-" detto
tutta

vere

commedie

pretendo
beasi
j

difendere che

il

del

Sig.

Nasarre

pretendo
di XV.
,

suppofta
e
,

quella
del

ereditaria
nel del

barbarie secolo

otto

secoli

ignoranza
sul
a

latino

poteva in Non

upo

Spagnuolo
d' forse

principio
fare lare
,

secolo

XVI.

essere

grado
" del

insegnare

commedie che ad
avesse

in
onta

lingua
di
la

volgare.

pi"

singo"
nel
su

queir

ignoranza
sul

latino del secolo

colo
non

XVi pochi
a]

Spagna
che

principio

XVI"
in lati*

uomini de'

scrivevano

elegantemente
;
t

no

pari

pi"

coiti

luliani

che

oltre

la

lingua

-tig
.
"
" "
,

ei",
per

che
il

dovette

l"

noftra

Nazione
io

alfa-lcalia
detto

risorgimento
fi veda
,

delle che
il

l"ttere

secolo;

acciocch"

gli

'

Sf agnuoli
di

rono anticipapoco
,

agli
che da
loro

Italiani

pagamento
e
,

qu"l

ricevettero
che

cosi

eftinsero

teso quel-predal

debito Abate fto

viertClor Entriamo
che
,

rinfacciato

Sig.
que-

Tiraboschi. gran credito

gi"
V -al

disaminare Italia
contro

vanta

la

NazioneSpagi""cda
colta del
letteratura

intorno

irisorgtmenta d"llae

nel

secolo
\
"

XV.

sul

principio

Seculp
Parte

XVI.
,.

IL
'

T*
i"
,

li
.
^

'

I
-

:
,

^.

li
"" "

-1

.S"M
I

"

-1

"

...

r.

,'i
, , .

""

latina
re

^apevatior
si

la.

greca, in

T'

ebraidaf^

la

'

caldaica
:

cppii^
onta'

tali

trovfirono ereditaria
nella

"spa'gnk "' "ltre


dirotto parte in di

di.'ci"
secoli,

ad,

di

quella

barbarie

pu" saggi",
secoli

vedere

queft*
to

Autore

prinia

"qu"fto
otto'

cju"n^
gli
u^'

quei

"arbar"
e
,

illuminassero coltissimi

quei

nanissimi
ranza

ItafiiaM:' Quanto
nel

poi

all^'igtio^

degli
il

Ecclesiaftici
-

^sec"jS 'J"V.',' Isr

poggia
dridense
versale

noftr"
e

Ai"tott
"P.

"i "tMimboio
non

quale' k{);" 'dert"ncliio Nia-i


'*

dei

Mariana-,
pensa,
ma

fu

essa

cotanto

uni^' i
j"T

com'

"gli

$"i!"f'in alciina
ih

Provincia
reftiftertf

dottissimi F
me

ccclesiaftici Italia
ne sono

Cfie

qtI"lWote
pru"va
in
;

illuftrare
li che

sicura

ed

oltre

4ueV

da

vengono

acceftnati comparea nei

quefto
di"

".
,

quanti^aN*
j

tri

fecero

luminosa di Firenza!

CoVk"Ij

Coftanza

dP

Basilea, pi"
della

Sapeva
Giov.

oertan^"nte

"tualcha

c"satfE*^

lingua
il
de

latina nel

PoleinaF di

A^chidiacono'^
Basilea il
,.

Barcelona tr"
trova

quale
"vUi. nella

Concilio

peror"
discorso Oltre
.

pe"^
sf Ha^ ch"

giorni

dominio collezione t^nto la

cleY"c"tunt
del grepai

cui

ftampato

L"bb"

la

gua

latioji., sapeva

Ni^ol^

Saguntino

. .

ni gV Italia.Ufl*"""dei pregiudizipi" universali fi^a


"

quello quei

di voler.actiibuire che
in

all' Italia

la

ria globri cele-

di

sapere^ che

acquillarpnp
efla dimorarono

alcuni
per

Spagnuoli
che.ceippo.
bambfelfc
rudimeaci li"ni. Tali
^

quaU.
canti

JEssi
da

vengono

dipioci,, qpme
a

venuti delle

Spagna
sq"co

imparare
la sferza

primi
Ica-

scienze

degl'

ci' vengono :i quali acl

rappresentati molti
secolo

celebri sin-

Spagnuoli

XVI-

furono

fb

mandato interprete

da

Eugenio
neUe
come

IV.

al

GonciHo i II. latini


nella
"

di
:

Firenza i greci

irne co-

dispute
dice

fra

dove
,

si

rese

famoso cap.

Pio di

descrizione

deU*
se

:p^ropa

S4.

Quanti

pi"
di

potrei Spagna?

^c^erame
...

io^

la Scrivessi

storia

ktterari^,
il
,

?Qtey^

rimettere

.Dottor

,Signorelli,

che
"

in

una

^elle pi{^ vafte


Quella

Provincie
si

ec^iesiafticlie d'. ttaiia


maggior
del

qii^l"
non
m

Milana., di,.

vide

ignoranza, ktte^ato.
secolo
ne

Sj^fiQ^ t^arbari)ma
n"bile ^t"'

dopo
di

la met"

XVI,
parla
de*

aj9p.dp|K" il Co^ilip dilata, aj,


Papa,
Paolo

Trento. S.

Septa
Carlp

come

Mi/ane^e.peil^.W
V." ""-^''^ che jBcctC"siailici) " la fort^ n"
,

foiromeo
U tP loro

^^^

fnsda
curati
della
; ed

"gno*
rm ,;
ne

'ranZ(f(degli

molti

ofiitne

^j^ey^tto f"anf^
della turati.
mn

sacramentale riservate
era

pmfessione
in
alcune oltre
,

^asi ^^S si (msfirof, diocesi


" anirne P

censure

parti
che i di

ignor0nza
\non

passata mai

tanp

sirconifftttavano confessione
^

credendo

eglino

essere

obligati alS^
.

perche
clero
y

confettavano
.che
.

gli
vi

"jkri
u"

"

J^ra t^ale 1^ ignoranza


'

del

appena

chi

sapesse vit.

leggere
di S.

ovvero

intendere lib.

la
2.

lingua
cap.
z. e

Imtina* iib. 8. clero

divisano
%. ap.

Cari.

Borrom. il Dott.

Faccia
Bel

il.con"dmto

Signorelli
di

di questo

italiano

2565.

con

quello

Spagna

nd

uffl^

Isolar i)cnamento
jDieutedi
calia.

dell'

lUaftrr
V

Cotb?gro
di mai

di
tinca

S. CleT I-

,Bo]ogna.,e
pio

ammirazione Come
cotanto

Ma,

Immortala!
un;

ebbero

que*^

gli Sp^gnuoti
cbo
ire

ingegno
e

prodigioso
,.

v.^nti"i
.0

^aor^pci
anni
,

barbari

dalla
in

Spagna,
Italia divenraad

in

quattro

di

dimoi;^
e
,

spno

.maeftri

degl'..I"c"^l^i
in
,

superiori
f"cUe

e(G

io

eleganza
,

erudizione
,

.e

profonde

scienze?
. ,

-,
.

In
.venne

fatti,
a.

se

Gisrnesia

SepuLveda
affatto

neir

anno

Bologna
9Qn
5
i

digiiia"
dee

dello.

ftudio

le del-

lingue,
gi"
di
nel
i

riputaisi.un

roiraco"o
,

ch^ grad^"
la

S^y.cip"^tr? ai"ni dopo


una

r.folTe Jn
qp/)Cro

pubblicare
latina
uno

giuftifTima critica., ^^Ariftocele


fatta,

tra-;^

dua^j^e

dall*. italiano
greco

^Ic/ipo
Italia., "nconip

de'pii}

famosi diremo

ojiaeftri di
?
.

iq

cozi^

a^trov^e
prese

Se

immortale
la

Agoilino
^ei
o

dagl'
come

Italiani mai

.fua

sin*

gelare; .5C"en2;a

diritto,
7. anni
,

ne

apqui^
ia

ftp^tanw/ixi,6..
di

che

fcs^e gj"
^el
ne

iliaco

pftbbjicar^

1^
a

,sue

emendazioni prodotte
Andrea
conturbavi

Cr^zianop
aveano

i^era

superiore

quante

gj^

Itali^iH?,Q{/a
qua patet
,

libello

(dice

Scoto
f
,

) I//z/ftW%
nofpe^qi^e

nomigisjama

cunix"mflipqstcritqtc^da"qvLavit.[a)f,:^
Il fatto (i "
^

che

tali

Spagnuoli
Iz

vennero

9)

13^
:

Ipsc

esili jam^nosti)

ime

^uo

Tartesss

juyen(u^^
Ad
dtcus.

* ,

antiquum^ ^a\1

spirai

^
f

assetai
ci ha

tur.

Magnifico
to

ie"iimomo
,

che

lafciain

delle

letterarie alla in

fatiche
l'

deLNebrissense

far d'

guerra

barbarie-^
una

Italiano
scritta
con

Pietro in
verso

Martire
al

Anguiera
sa

lettera clTa

Nebrf* ci

nel

7489.
la

In

egli
eh*
,

finzione dice "


aver

poetica
villa
;
e

dipinge
da

barbarie

egli
fmanie

gire fugche

Spagna piena
difTe
multos

di

furore

efla

gli

parlando
yariosque
simid

del
mctus

Nebr"sa"

JPost
,

durosque
,

laborcs^
nec

Meque,
Me
.

mcosquc has

vicit, stravitquc;
terr"s

ultra

sinit

penitus

habitare

potentes.

Desertos

igitur Lybiae
,

Zonceque
"
vasta

furentis
Bocchi

Sactosos
,

montes
,

migri

aequora

Pulsa

peto. "
meno

Non in sima
contro

elegante
Martire
.

la

lettera

del
una

Nebrisa bellis*

rifpofta a
defcrizione
la

Pietro

dove
,

fa lui

della

guerra

da

intrapresa

barbarie.

Eccone

qui
Ast

un

saggio.
vires
et
,

ego

QiiaUscumque
(
Nam
rumor

meas

contraxi

protinus
mihi
nomina

te

tulerat

magni adpartes

Petti
belli

Martiris)
Communis

absentem
volui
a

arcessere

sed
;

Gallia

magna
remotus

tenebat ab
oris

Te Non

procul
poteras

Patria
etsi
,

nostrisque
,

cuperes

succurrerc

amico.

138
opere del
e
,

Hebriss"tise
scrittura
,

(l"

""i ttoih
,

Ca

c"i
,

ie"^

logia
come

fia di Giovro

giurifprudenza
:

poich"
cursu

fcrive
a

il

firipsit ingenti
omnes

ersus

gramaticcs
"
qua:
sdcms

prcsceptis
littcras

fere

liberalcs
multa
^

discipIinaSf
yolumina^
tanto

pervagarus
e

ext"nt

[a);
opere

fermandoci
le

fol-

fopra

quelle
V
amena

con

quali
dalle

egli
bre tene-

fece
e

riforgere
dallo
?

letteratura in
,

fquallore

cui

era

fin

allora

gia^
che

ciuta
non

dovremo

certamente

confessare, raggj^
al

dovette
le

agl'Italiani quei
fepolt"
lettere
,

che

fparse
fuo

fopra

ma

perfpicace
critica
,

ingegno
,

efquisito gufto
,

fina

feria
chi anti-

meditazione scrittori

fopra
;

le

migliori
e

opere che
,

degli
lo

pregj
non

fatiche

tero rendettiflora^

fuperiore
tori delle A

che che veder

uguale
possa
vantar

ai

primi

lettere

V Italia

far

ci"

pi"

chiaramente idea
avesse

fentiamo
della

dal

noftro

Antonio,
Italiatia formasse di di

quale

letteratura
dizio

quei tempi
,

qual

giu-^
deir

egli
"

quei

primi
fua

maeftrf (iorla

Italia

Nella di

prefazi"ne
ed*
i

alla

dello
cos"

gefta

Ferdinando

Isabella
de

parla
ItaUs litteras
:

ai

Cattolici

Principi
Natio

P"ssumus

dicere
,

^uandocumque
Qmnia

hmc Ora
io

nobis domando

dabit
,

corrumpet.

f"

il Ne-

(a)

In

elog"

.brissense
che

prese

avea

dagritalraot quelle lettere^


agli Spagouol"
come
,

poi

comunic" poteva
,

mar

afpirar
delte

al

glorioso
aver

titolo in

di

riftoratore

fcienze
la
,

coli'

portata

Ispagna quella
il

letteratura

quale
lui
?

anzi
j^

che
e

riftorare

buoa

gufto d'ogni
in
rate

era

da ftudio

creduta Se

pubblicata corrutrice
trovati le
avfeiss"

il Nebriss"nse

Italia

maeftri
,

degni

da

cui

imparare
ai noftri

rifto"
,

fcienze la cui
,

ddvea

proporre

Principi Ispagna
di efler"

fotte le

protezione
la

rinafcevano
come
e
,

in

lettere

Nazione

Italiana

benemerita^

della

Repubblica

letteraria

degna
che
da
;

impiegata da t"i Principi per vediamo nondimeno, Regno ;


dipinta dunque
quel
come

illuftrare il noftro Itti vien

corrutrice

delle n"
fra

lettere prese

fegno

"

eh'

egli

non

trov",

dall' Italia

fapere che
In fatti
non

fparse poi
f" vede
nel

gli Spagnuoli.
un

Nebrissense
da

cieco

seguace
a
,

dei
cui

precetti promulgati
V Italia fra il

ni quegl' Italia-

dovette Fu

risorgimento della
Perotto
:

latinit"
.

celebre

quefti Niccol"
dover del

detto
non

il

Sipontino colla Sipontino


nella
,

rinomata

Cornucopia seguire le
fuo

ma

credette del

il Nebrissense nel

pe-

date

lavoro

celebre
censurato

dizionario

cui

introduzione titolo di

vien

dal
to

Nebrissa
dal

il faftoso al
suo

Cornucopia
Nella

dz*

Siponnno
~^^

dt^|MnQ.

flesss d" tmt"

introduzione

egli parta
Uora

bi^^^^k

ft"ma

i d^^

pul

gfi^iiosp ff"p
decco
il

che

racconta

Francesco
della Tuo

Sansua

"hez

Srocensei

t"^Ua
aver

prefazione
dire da

J^inerva"
che
malato
Hieni^aya
e

Piqe

^Ij
^

inceso;

dre, paara-

trovatfdosi nel di paese dover

il Nebrissense

gravemente Las Brozas


,

chiamato lasciare
sovvente

si

la-

imperfetto quefti
ex

il fuo dae versi


ultor

nario, dizio-

ripeteva

;.:,

E"poriarc
:

aiiquis Barhato^^
ftjma
a

nostr"s

ossibus sequare

Qui face
Ecco

ferroque
avesse

Perottos dei

quale
Perotto

Nebrissense
la

celebre
meno

cui

intimava della
,;

.guerra

non
,

che conobbe
la

agli

altri bene

^maeftri
il

incolta
a

latinit"" debbe
la-

Ciq

Brocen^e del gran

cai

Spagna
dal latina universit"

perfezione Quello
dedicatoria
Salamanca Nebrissense

risorgimento
ma^ftro
della
sua

intrapreso
della

Nebrissa.
nella

l"ngua
all'
come

Minerva
entra

di del

dice,
a

ch'egli
la ille

delegato
da
tane

compir
quod

grand*
non

ra ope-

lui

cominciata: nubi
la

Itaque forsitan
guerra fa
a

potuit delega^
fece

perfieere^
E

pcrficiendum
il

viti
al

perci"
,

che Lorenzo

Nebrissense Valla
.

Perotto Sentasi

egli
come

parla quello
di

elegante
,

Spagnuoda
bar^

lo lui

colla

universit"
e

Salamanca m"dte
:

chiamata
Cam

inclita,

piissima
orbem

pefiis
///
,

bari ei pene
nota

totani

occupaverit apud
exteros

Jota

hoc
.

inureris
,

"

innocens

accufaris;
yerae.

gm/iuUampoj/imusA^ademiam

reperire ^ubi

pUrae^ae

taihikiith'fnd"gatrix grammatica
en"m
esi

dottatati

Qaot"squisque
jui dety h
hoso

grammatices
"
euni

'

Tra"cept"f-^
"a"-'

Sa"rentiufri'
veneretut^

Vallam,
"x"seukturf

sequut"s' non
lice hit

'Rine

coriieS"^'
tanictB'^

ifua/es'fuije op"rteat
turiidoquc
iiuic-t"nicr
5

rivul"s,

qui'
.

tx

fonte
malo

defl"xer"unt
facile
mederi

N"nc

tu

"JBH-*
5/ "

ter

poteris
,

catkedns
ub"

hHs'La"ireritio

deturbat"-i Miner"
ilio die
,

am\^it"

"ffeitur yp'atiarispro
Queftaf
"ra

puer"s
aveano

expl""aHi^^'
j

idea

noftn'iiiae'2
delfa na italia-

"n

del

valofe
e

dei'
\
vorran

primi

nftorarori

lecceratura
a

poi ^l' ItaHarii


primi

obbligarci
pre^.

ebrif"ss"ra dall'

"h"

i' noftri

illumit"atorr
^

fero

Jcalia

cjuei prit"iiraggi

cbte dt"^cKe

spaler"
aMti

soprala
spuntare
spargevano
torto
come

ri"ftra ""tt"rarari^P^

'Anfei f"

l^p#a
"

'le

latine
'

leifcere

i|ueHa Spagnuoli

luce-'cM

1q

opere

di

quefti
luce^

^part
cKe
le

eccl"ssalta qU"ll"

Italiana/
annoverata
"^

S"-

qaefta

mia/'pfopc^ziotoe
;

verr"'

ttii
he

Gigantes"sH"t la-^uova'^ primi


ottenuta
,

'tea
-,

'

fecondo

il

mro

sol?co
,

'dcf

"

F^"fentiAo

g"- Italialni
d"tta

quartino
i

d"

qtiei

UorOM""flA^l
e

latinit"/
sino
e
,

quali

abbiano

conservata

a'

giorni

noftri

la quelil

fama

che

ottennero

t'uttora

conservano

Nebrissense^
Quali
no

il
i

Vives,

il

Brocense,

Alvarez. occiTpao
,

sona

maeftri

pi" lllrriati';"

chp

tutte'^f"

cJt"ft^s"uqle '4i'!!r|^^

rfJ9ftrf
^fr;

Jt^ g"' Italian|3?:r^..^ggal

del

Brpcense,
e

della.saa

Minerva
:

disse

xl-pi^
m^ruit Pater
.

ro seve-

cricico
communis

gramacico

quo

libello
omnium

Au^

ihor Docior deir

lUteratorum
o

"
,

appellari [a) "


Alvarez disse

ci"

che

della
:

Grao^acica
nihil

il

Lagqmars"ai
latinius
,

fierk

cQiJ^innius pojje
vidctdr
nemmen

nihil
,

nihil

elegant"us,
che
^

[b)

ia

maniera d'

che

qi)a$i c^ede
porey^

dal io

secolo

Aaguftq

sperarsi

opera

quel
^

gemere
che vuol

pia jcbe
Qiao

pregevole?
si
ipecc^

Qual
ia
tpaoo

"

i|

primo

libro

la del-

giovenca

il

celebra;

V^nx^en:^'
.

Gratin^.?
inh
uti^

^oa

altro

chq

quello

del

Vives:.

Pr^ffendu^
^atque^

Vivis n^ti(lisfii^u^ primis .Lodovici llssmus exercitf^i^ptfm^ UbeUii^ [c\


*

D^l

merica

^el

Nqhr^nse
.

.b4^aqi^fuikCo,abbiap[:d^cco
gigflftiesca;la
ili g^e

Ci"

jM"i^a chia^piao
lie

pting^a proppsizio^

^1p

sofFrana

gP

Itfali^iii

: che

i critici

^i^nip(i^;dimeqcici^cf
no

i.paaefiri

Icaliani^

chiami^

gli Spagnuoli
;

primi
il
,

riftoiracori^idejlji lingua
:

lati n^

cw^q

sq?" ve

J^lor^fto

;;

nf suM

q/^

nmi"a^

( cip"

d^ljla Spagna
guq

) ^r/V^A
ad

oni

Uf^wxrlti^ {d)
it

4^j^tprtismmtqres:

fframimtkwa.

"n

'
.

^ ,

r-

"

n-. de

).

"

""

.""

(a) ^(b)

Sciop.
O*"^*

in pw"

consult.

Sch.
It"L

" sclu*

stud.

rat.

gramniat.

(fy

Libi

4*

IO"

"45

". IV.
Se

gli altri celebri Spagnuoli ristoratori delle


Secolo XVL pre^

lettere sul principio del


sero

dagt Italiani
sulla
nascente

il lume

che sparsera

Ictt^ratur^^

uir

esemplo
formaronsi continuarono

del

Nebrissensc
,

nella

scuola"
i
^

4i lui

tofto
con

^Icri prodi Campiooi


ardore
la cominciata
essa

quali
ra

guer^ f"-

frener".

di e barb^ciej, Fra

trionfarono

liceioence/

gli

altri cjeritano

ricordanza particolar Nonio

Luigi Viyes^ Ferdinando


ipez

( Nu-

) decto

il

Finciano^

elPietro G"o. Olivario.


annoverati da Gian

I due primi vengono ( Oliver.)

Vincenzo
in

Gravina,

fra

" riflorarori
,

delle lettere
ne

Ispagna: Hispanias ( dice egli )


e

singulos
lit^

attingatn,
teranun

tenebris
,,

er"puerunt hi cdeherrimi
Nebricensis sciLcet
,

restitutores Ludovicus
,

P/Vx-

cianus

Vives
,

yir in judicando "cutis*


.

simus
,

ac

in
^

dicendo

tro el"gantissimus[a) Il Pie-

Oliyario sebben
$ua

dimenasse gran
m)ndimjeno
colla

parte
sua

della
erud"-

vipa in Francia
^

(a) J)%

Convers.

M litten.

F.

CabrieL

Rqiiaenus"

"

zione iilorofia
movere

cosi
e

nelle

belle

l"ttere/
giov"
9

come

anche
poco

nella apruo-

matematica nascenti
se

non

le

lettere

in'

Ispagria.'Ve"iamp
dall' Italia
le

dunque
,

almen

quelli
;

portarono
con

quella
antiche

luce tenebre

di

letteratura

cui

dissiparono

diro^ezza/"d'
ornamento

ignoranza. singolare
della della che
,

Luigi
Patria

Vives
e
,

sua

Valenza
fu
f

glorrl
gen)
,

hAmortale

gna Spa-

uno

di la

quei
memoria

singolari
di,
un
.

badano

a4
mente

etertiare

secolo*

DiiHcil^ del
secolo
un

potr"opporre

V^
a

Itan",

sul

principio

Xyi.
italiano
Nel

*qu"""bcelebre
uguale,
ti
nop

Sp"gniiolo
clhe

di

merito tempo

superiore.
Italiana
il
no-

i.519.

dell'" piJU^T"tlce '.

ietfei"atnra

', "ssjsndoi.gioyan"
'

cli''"5/at"ni

t"xQ Yives,
apua

scrisse 'iii lui ^ifg^rahde Eras"i":


Iludovicus
egressus
,non

JSst

noi

Vives

'V"leniini^ :
in

nohdiwi

opinar

x6i.

annurrilsed
supra

nulla

philo"
(afa
^

sophide parie hph"sl"tter}^


,

yu"gus

ef\Lditas

in

"i^ie eti"mHn
ut
,

diceria
hoc
sczcul" committere

scrihen""ique
\ix

facultat" "o progress"s


n"rim
f

atium

quem

ausim d' lin

"urh^liQc

[a).

L'
-,

indole

sa^^gib\ion

mi

peirn^"tte fadella; noftra


/

glogare'lartgamenre
letteratura-, ad annoverarlo dir"

cl"-'^qu"ft* er"e'
d"' Voltante

d"'"ui
fra i

che

baili
lettere

pit"^enetoeriri delle

(a)

Tom.

3.

Episi/

14^ Quefte
puerUis
citado i
,

SODO

il libro celebrati
"
,

de

institutionc

stuiii
""r,

dialoghi

da

tutti, cio"
de
rationt

lingua
il al libro

latinat de

tre

libri

di^

scendi^
da le voli suoi in
lui opere
a

componcnda
di Valenza.

schqla
Ma

mandato
tutte

magiftraco
del Vives dalla

sopra

furono barbarie

sommamente

gipvele

purgar libri de

tutte

scienze,
opera
ar-

IO.

disciplinis. "

divisa
de

quella

tre

parti ;
in

nella

prima
e
9

tratta

corruptis
de

tibus

generale
,

poi

in

particolare
rethorica
, ,

cor*

rupta

grammatica
naturae
,

dialeSica

philo"
,

sophia
civili
\

philosophia
seconda
de de

morum

jurc

nella
terza

trad^ndis

disciplinisi

liella

artibus
"

Ognun
ra

vede genere
e

quanto

fosse purgare nei

necessaria
le scienze

un

Ope-;
infette fecoli

di

queft"
errori

per
rozzezza

di

tan^

precedenti
e

di barbarie
,

quale

erudizione
di
tutte

critica vi volesse
scienze. N" fornito cui
i

trattare

degnamente
poteva al

le

cilmente fadi

trovarsi
nostro

altro

letterato
a
,

lai

pregi

pari del

Vives letteraria
e
,

primi
il

Magistrati della primo


vien
ius

Repubblica
giudizio Sc^ligero:

cedevano critica.

pofto
detto

nel

nella

Egli
erudi'^

dallo dal

Vir

opprime

(a)^

Causaubono

vir

doSissimus

(b)

da

(a) 00

Animad. In

ad

Euseb.

Cron*

n,

"fi"^^

Exercit.

iaxoxt,

Barthio
lo
so

Vir
che
non

Insignis judicil
,

"

eruditionis

[a].

da

cucci dei

vien

egualmence
11 noftro che

ta approvacricico
,

quefta Opera
erudito
nimio Cano Io

Vives.

ed
ille di'' sto que-

riprende
sibi

dicendo
dum
,

plus

interdum

indulget

corruptas
non sa

scipUnas
peccato

persequitur
" E che
comune

[b]:

ma

chi

che

alla forse
non

maggior
rien

parte

degli
dello libri

critici
scesso

incolpaco
i

difecco
saranno

il

Canof
sempre

nondimeno
una

suoi

de

Locis

delie che
^

pi"
ad

pregiace
onca

opere.
sua

Pu"

concencarst

il Vives il Cano
:

la del-

severit"
In

confessi
de

Dixie

i/le multa

qui-'
v^-

dem
re
,

libris

corruptis

discipUnis

multa

praeclare
breve badare di
essere

[e).
Saggio
a

Quefto
Vives

del
conoscere

merito

d" quanto

Luigi
egli

pu"
fia

farci
annoverato

degno

fra

piia benemecome

rici rifioracori il Brucher"


:

delle
magno

leccere
,

giacche pellere
corruptores

scrive

animo artium

barhariem
,

tx"gitare
eruditionis lem
nec

ineptos
sensum

emendare
^

"
,

Hativam

scientiarum

indo*

ref"itutre
minori

magna

do3rinae
,

"

judicj laude^

felicitate
forse la

conatus

ej" [d).
debitrice
all' Italia

"

sar"

Spagna

di

(a)
tonis.

In

comment.

ad

lib.

2,

Phiiipidos

Gi"lL

BriC*

0""
W

De Ibi.

locis

lib.

X.

("0 Tom.

4,

part.

z,

libi

x.

e;

f4^

quefto ch'egli
cielo

suo

eroe

della

letteratura
sotto

Non
il

sap"amo, privilegiato
i

d"moraffe Italia
;

giammai
sebben
Ma

d'
d'

girati abbia
almeno

principali
sul

regni
modello
loro

Europa.

si sar" ed
avr"

formato succhiato

degl' Italiani
,

dai Sentasi

libri

il buon

gusto del

della noftro

letteratura?

qual
^usto

sia il della

giudizio
latinit"
ejf

Vives
sul

incorno

al

degl'
Italia

Italiani
litteras

principio
ab

del
ho^

15^8.
mine

Egli dice:
non

accepi

amico

modo
,

sed diios
eum

" nonnihii
annos

propinquo,
nihil

qui
ceronem

me

hortatur

ut

totos

nifi Ciin
,

legam
,

"

acmuler

infintentiis
ut
,

yerbis
,

in

figuris ;

ita

futunim LongoUum

longe poft relinquam.


,

me

"
quo
forum

alios
risi

permuhos
,

"

In

puerilitatem ingenia
velut

ij"am
furor
che di

imitationis

quae

muL

quidam

inva/it (a). Non


il Vives da
da-

duncJUe
gr
Italiani

verofimile
il

prendesse

guito

latinit"

biaf"mato

lui

qual

rid"cola

fanciullaggine.
Nunez fu

Ferdinando
nio jii
me
^

di
altres"

Guzman
uno

detto

Nonuom"-

Pinc"ano
a CUI

egli
la

dei

grandi
di

dovette
ricevete

Spagna
la nofba

buona

parte

quel

lu-

che

letteratura
solo allievo la

sul

primo
Nebris-

suo

risorgimento.
baftava ad

Quefto

del

sense

itnmortalare
con

gloria

del di

Mae-

ilro. Esso
che

r educ"

qupi precetti
un

coltujj-a
di

formarono

nel

Finci"no

giufto modello

(a) Tp"

i*

"f i""

Erasjnt

ep,

^^;

'49

tetmacL

La

brama

di cokivare

vieppi"
il

il Tuo

lice fe-

ingegno
Italia.
no

gli fece

intraprendere
le scuole del

viaggio

d*

Ivi

frequent"
e

greco

Giovia*
ma

Peloponese,
conobbe
,

di di

Filippo
grec"
due
e
,

Beroaldo;
e

in

breve

che

latino

ne

va sapedice
V

tanto,

quanto
Antonio ritori"oflTene

quei
) (a) ,
in

Maellii
cosi

(come abbandonata

Niccolo

Italia
y

Ispagna. quegli
la ftrada onori
e

Ivi ai

non

curando

della i suoi

Corte,
nobi*
;
sacr" con-

quali
.

gli aprivano
natali
,

lissimi
i lettere
,

iji suo
al le
suo

Angolare

ingegno
delle

suoi

giorni

risorgimento
scuole

belle
gre"

nobilitando
e

delle

lingua
molto

ha

latina
che-

col

magiftero
Abate

pi"
eflere
.

di ci" fiate Romano del


tre

pretende
le

Tiraboschi
scuole dal

nobilitate Blando.

romane

cavaliere
greca
men"

La

fama

dell' erudizione Ximenez famosa


a

Pinciano
esso

pervenuta

al Cardinal della
a

disponeva
lo
,

V edizione indusse

bia Bibse

Poliglotta gli
in altri

chiamarlo

fra

celebri difficil che fi


come
,

letterati lavoro.

chedoveano In
fatti

impiegarsi
versione fu lavoro latina

quel
70.

la

dei

legge

in

detta Alvaro

Bibbia Gomez

del

Pinciano
Ottenne

scrive

{b).
la

poi
greca

il noflro

Ferdinando
di

Catedra
da
,

di

lingua

nell' univerlit"

Alcala

do*

"j
ra5 "b)
Bibliot. De
nov.

pap. C

291.

xtb.

gefi.

Xljqsu

ve

pass"

quella
e

di

Salamanca.
e
,

Ivi

insegn"
le natura-

le

lingue
di
con

latina Plinio

greca fama frutto


in

spieg"
di

la storia

con

infigne
suoi le

maeftro

maraviglioso
a

de'

discepoli. Quanto
lettere
,

lui

dovessero

Ispagna

ne

fan

sicura
sotto

pruova
ia
sua

gli

uomini

grandi
fra il

che altri

si formarono

disciplina;
di

gli

furono
Francesco

cele* di

bri

Leone

Caftro,

Cardinal

Bobadilla,
e

Criftoforo

Stella,
e
,

Girolamo Giovanni
onore

Zurita, Vergara* Pinciano,


Salamanca
tanta

" due

fratelli
pero allo

Francesca che fa

Ci" che il fama


,

maggior
tempo

al in

"

elTendo Nebrissense

desso abbia
,

Maessro

nondimeno la fu Marineo Sentasi

ottenuta

che in
non

quasi
maniera
al in

oscur" che

gloria
creduto

di
a

quel
lui

grand' superio"

uomo;
re
,

che lettere

Lucio

preteso in eh' la

riftoratore
concetto

delle lo

Ispagna.
,

qual

aveffe

il Marineo

secondo

egli

scrive

allo

flesso
tenuta

Pinciano
,

raccontandogli
lui
alia

conversazione

col

di

Padre
multa

Inter

praniendum
ultro

( egli
lo^
ir"

scrive

) practer
sumus
,

quae
viris
,

citroqiu
tunc erant

quuti

postremo
nominatim
,

de

qui

Hispania
nem

do3is
In

gradatimque
ego
te

senno-

habuimus.

quo

cum

catttros

omnes

eruditione
destus
,

praestare "

dixissem
,

ille

ut

est

virmo^

prudens exceptis

) assentiri
Siculo
,

nequaquam
Poeta

voluit^
scilicet
,

nisi

duobus

6"
auLia

jintonio

Grammatico

cui

ego

respondens
j

MI

itineraria
,

dixi, filium

tuum

non

bene

cognoscis;
ptr^ Sicu^

aut

"i

cognoscis
"

ejus
,

qaidem
enlm

erudUion^m
tantum

belle dis"imuIas

Tuus

filius

Jum^
genere

"

Antomum

praestat
,

doSrina,
tuum

"

omnL

seientiae
aitate

'guanto

filium
;

Siculus
,

"
quanto
Ele^

Antotdus

praecedunt
sunt

yel

potius
,

majores gigante^
phaAtes
^

pigmaeis
,

muribus

hirundimbus

aquilae
tnen

delfinis
,

balenat

briftan"cat che laico


tnovit

[a). Non
ci ha di h"c
^uni

singolare
il

si "

elogio^

di

Pihciano
Marcino
me

lasciato

gran
il

giurecon^
Navarro;
illius
in
eru*

"zpikueca (egli
dice

d"tto

ad

) authoritas
totius

ditissinU
,

"

primis
"
,

Europae

au*

thoribus Ferdinat"di Con

graccis
Nonnii

latinis de

profanis

versatissinU

Gujman
il di
alla

[b). Lipsio*, che


gran
sta s" co-

ragion

si lamenta

dimenticato che
cane'
come onore

il

nome

quefto

critico^
;
tre men-

fece dice
,

noftra

Nazione

egli
est
,

si
eam

acuminis
,

"
tr"bues

judicii
; si

ali^

qua

laus

huic

reS"
Non

fidei
p

6*
minus

modestiae
,

magis.

alium

ego

vidi
,

qui
istam

adfeclate hoc

egerie
,

"'

qui

criticam sine
,

magis

puritercoluerit
Se

sine

ambitione al

fuco
del

(cjw
se*

dunque
aveva

la

Spagna
se

principio
di

colo

XVI.

da

uomini

quefto iingo*

K4
"

"

(") Epift.
(b)

lib.

XV.
de

CofiBitient.

Hor.

C/^nic

19^

(OEteft.

Ifli^ra.

'5/
lar
merico

l"ccefarlo
,

"

eotn"

m"i

pu" Italia

dersi pretenchi
luce
,

che
a

dovesse

mendicare
i

dall'

nisse ve-

portarle
d

primi

raggj
al

di

quella

che
detto
e

ivi

comincia
!

splendere
riflettere
,

principio
nella

di

secolo

Bada di
sommo

che

correzione il noftro Ermolao lettere


:

lUuftrazione ciano

Pomponio

Mela^
sopra

Pinbaro Barin

pott"
altro

vantaggio
celebri confessa

dei
lo

r"ftoratori Isaco

delle

Italia.

Cosi

Vossio
solus
,

ex

his

qui

castigationes
Pincianus.
ortus

in hunc iste
tamen

edidere

nobis

ptvfuit
suos

Vir

guantumvis
litteris
,

nobili quam
,

apud

loco
,

plus

natalibus

debet.

Crassiora

sunt

illa vir

menda

quae
,

JSmiolaus

'Barharus^"
Non d' ia rio
fu

ipse
al

alias

in"ignis
inferiore
lettere

su"tulit

[a\
fama nelOlivalo cielui

Nebrissense nelle

nella
come
,

erudizione
filosofia
naco
y

cos"
e

belle

matematica
,

Pietro
sotco
,

Giov.

come

il Viv^s
se
,

il

privilegiato
che
,

di
scrive
to

Valenza
lo erudito latine
e

crediamo

all'

elogio
Moria neir Demetrio

di

Pietro

Agoftino
lettere

(^).Inftruiuniversit" Cretensorte

nelle

greche
a

di

Alcal"
,

dov' and"

ebbe
a

Maeftro
ove

se
y

poi

Parigi
da

ebbe Fabro

la
uno

di ftudei "

diare che

la la

filosofia purgarono

Jacomo dall' antica

primi spinto
scien^

barbarie.

poi

da

un'ardente

brama

di

erudirsi

in altre

(ai

Itt

"Ponp.

Melaitf.

0") Empor.

urriusque

Jur"r

ia

pr""

"J4
iem Pont

ahi

in

suo

dialogo; qm

in"criktO"^

Neir

iftessa lettera

poi parla T
maeftro de*

Olivario

di

Benedetto
ce

o Teocreno, Tagliacariie

com*

egli si fe^

chiamare
,

genovese

di Fr"n* figlj

Cesco

Re

di Francia

; e

ne

fa

quefto bel ritratto.

Btnt"i^m

Theomnus
homo
,

filiomm Regis franci"


ut
,

pedagogus
esse

ingentis ostentationis
trudition"s
, ,

solent

Itali
,

at

nullius

solus

gromma^

ficus gtaecus

"latihus
,

insigms impudcntitz vir^


V
esser an"

"

nullius

judiciiecc.
quefto
Cortese

Si rifletta che Teocreno


come

dato in Francia

diede

niotivo

al

Cardinal
sopra
,

di scrivere

abbiam

detto
ai
^

che dovean
Italiani

riputarsifeliciquei popoli
communicuvano

quali g"
della loro

qualche par"t pu"


in parte dic"ntro

erudiiiont ; detto
r Olivario

che
^

icoipate

della

rigorosa censura
Tirahoschi d"
trovare
:

la iattanza

degl Italiani,
U
,

Nondimeno pu" tivo


soflrirla in pace per cui

Sig. Abate
e

t"oil

pensa

il

mo-

scrisse cosi

T Olivario

"

tendere facile in-

[ scr"ve il Tiraboscb"
Olivario
venuto
con

per

qua" motivo
avea

apiiratofe di Erasmo
il Teocreno
.

fosse si mal

pre^

contro

Questi
,

parlato
co^

di qualche dispre^^o

Erasmo
e

dicendolo

me

per

ingiuriaOlandese,

perci" "

dovea

e^set

(a) Open Erasm.

tott"

3. plot, u"t

epi" 46^

"5f
un uom

di nulla presso chi


di
un

"vea

Erasmo

in con^^

"etto

Dio

[a). E

non

ci dir" il

Sig" Abate
Y

quali
venir
se

pruove

egli abbia
Olivano

di

latria quefta letteraria idonon se

del

f Forse

poteva
non

Erasmo
chi
aves*

preferito al
in
concetto e

Fontano
,

da

Erasmo

d*

un

Dio

Il diffenderla
T iftes-r

dalle
so

critiche

censure

dagl' Italiani sar"


Era
V

che

divinizzarlo merito
,

Olivano
; ma

ammiratore
in ci" ave^

del
tanti

singoiar
dai

di Erasmo

compagni Legganst

quanti erano

i veri letteiati non

accecati

pregiudizinazionali.
le lettere
,

scritte dai

colui

dai

primi
fti^

letterati
liaoi
p

d'
e

Europa

anche

pia cospicui Ita* quelle del


Erasmo noftro il gran

trovaransi

di maggior espressioni che


non

ma

e
9

ammirazione,
Sentasi
.

Olivario Leon
ditio

come

scrive ad
tuorum

X.
rara
non

Vit"e morumque
ac

bonestas,enu
tuarum

eximia
,

virtutum
tuorum

merita^

quce

solam

studiorum testatissima hominum

mon"mentis
verum

vhique celebratis
^fuditissimorum
rum

sunt^

etian^

suffragio ; deniquc duo^


Principum

lllustrissimorum

Regis Anglia^^
comandata

"

Regis
ut
,

CathoUci

Uttcris
^

nobis

fa-^

cium
re

upratcipuo
"Cm

ac

singulari quodamfavo^
a6. Jan.
an.. 1

prosequamur
dir"

Romae

6"

(i);e

perci"il Sig.Abate

Tiraboschi

ch"

a) Tirab,

tom.

7.

Erasou tb)Ejpist.

'5"
Leon
Se
mento

X.

avesse

Epasnio
non

in il

concetto

dt

un

Qio
argo^

dunque
con

ba

Sig.
il

Abate

altro

cui il che
9

infringere
Teopreno

tedimonio
altri

deli' Oli. Italiani


,

Tarlo mi "
reno

contro

ed

non

lusingo poi
la fola

gli riesca
maniera

disminuirne
con
,

la cui di il

forza.
Teor*"

ridicola moftrar

pretese

tommo

disprezzo
non
,

Erasmo

chiamandolo
can2a
e

V Oland"fe

moftra V

aflTai la ja"
?
^

b"ria
,

di cui dire fono intenda che

lo

incolpa quefto

Olivario

In* che per-

torno

poi
Italiani che
y

al

fa
di

Spagauolo
non
^

gV
fuado

pieni

jattanza
di tutti
,

mi

parlar tempi
cosi
" il
non

ma

di

li quel-

che
^

sin

da
a

qu"i
peitsar
tutti Italia del ai

hanno

dato Italiani.

morivo

agli

ftranieri

degli

Quel
fare

chiamar

barbari deir

Italiani
,

quel
,

privativo
vantarf"
mover

giudo

parlar latino
^
non
.

quel
non

maestri labile ad Erasmo

mondo

intero

pu"
^
come

letterati
e
,

oltramontani fcrivere
il

la

mofle

gli fece

fuo

ceroniano Ci-

Me

non

solum

( dice

Erasmo

) pul^
^

cherrimi
ttiam

cognominis
Italorum

splendor

solUcitat insultano difesa

verum

quommdam
detto
non

procax
men

ec.

{a)
.

Ci" che

sia

in
"

dell*

Oli-

Vario

delNebriflTense
,

quali ufarono
contro

talvolta

qualche
in

espressione

pia

forte

gP

Italiani
con

contracambio

dell'

ingiufto disprezzo

cui

(a) Xft

Ciceroniano,

t\ vedevano
e

da

essi insultati

coi

nomi

di

ro^zi^

barbarr"

[%)
.

Dopo
teratura
a

quefta

idea che

manifeftano
i

della let-i

Italiana dobbiamo dovremo

di
il

quei tempi

primi maeftrij;;
delle
lettere in

cui

riforgimento
credere,
cui Ma che

Ispagna^
Italiani pra

prendeflTerp dagllume

con quel fapere,

fparferotanto
f"
a

fp-

1^ noftre fcienze?
che
,

vediamo

quegl' Illuftrf
favorire
la ri-

Mecenati
nafcente et"fecco
Due

pi"

fi adoprarono

letteratura

Spagnuola

si

prevalfero a

tal

degl' Italiani"
celebri Arcivescovi delle di Toledo lettere
in

furono

principali promotori principio del


Francefco Alfonfo lodati di dair fecolo

Ispago^
dinale Car-

iiil

XVI.,
e

T ammortai

Ximenez,
Fonfeca
.

il

grande ragion
lettera

Arc"vevengono icricta

fcovo d"
a

Con
in
una

ci"

Erasmo
:

Francefco

Vergara

Gratular

( fcrive

V Erasmo laudem

yestrce

Hispanice adprisnnam
.

eniditionis

velati

Gratular postliminio reflorescenti

compia*

'

'

"

*"
..

(*)
Francesco lia.

Fra

gli

altri

Italiani Olivario dei

pot"
la

dar occasione

alla

sura cen-

dello

Spagnuolo
Filelfo
come uno

impudente
delle

iattanza
lettere in

di

ristoratori di
se

It"*

Sentasi

parla
esse

ifiesso. PbiMpbks
,

aufiet
unquam

"fjfirmare neminem
ftpud
qm

bac
constet

tempestate
ex omnt

nec

fui s se

latinos quantum
se unum

bominum
,

memoria^
gr^e*

prater

idem "atinam

unus

tenuerit in

exercuerhque
dicendi

iam

parher^
(ff
y

tt
versu

orationem

omni ep.

^enen^

posa

5pisf fgr^^

lib, XVI.

J4"

t5"
te si

qiiod

diiorum

Prmsutum
sic

Prancisc"y " efflorcscit omni Panplucon

Atphon*
genere

faelicibus aaspiciis
ui
,

Studiorum

jutc optimo

appellare

possimus
In il

(a)
.

facci il Cardinale

Francesco
di del Padre fecolo Antonio
de

Ximenez
delie

dita me-

gloriofo
lui

c"colo

lettere
Di lui usquam

in

Ispagna
con

principio
Niccolo

XVI.
:

ce di-

ragione
quam

nullius

ma/US le

hujus fi"t

iiuer"s
a

meritutn V

(h).Fra
il

gravissime occupazioni
dei eflb valli

cui

obbligava
,

go'

verno

domin} luogo
i

della

Spagna
ed utili

trovarono

in

tanc"

ser|
di

penlieri
che
a

di

promuovere
cpnfecrati

ogni

genere

(cienze,

no pareva-

i fuoi

preziosi

giorni

folo

llo que-

importante
le

obietto.
per

Vedevafi leletcere edizione della

pronfohdere
e

ricchezze,
coltivatori.

avvivare

premiare!
della

loro

La
e

magnifica
la

ma priunicon-

Poliiglotta
y

fondazione due

celebre
che
,

Tersit"
lerveraono

di Alcal"

fono

monumenti
nome

immortale

il

di

quello

gran

Cardinale.
"

quali

furono

g"'

Italiani

impiegati
imprese
alia P

da

esso

in

perfezionare quefte
e
y

letterarie

Effe

si

cominciarono
fui

arrivarono del fefcolo di

Tua Elfe

ne perfeziodevano richiedi

principio
uomini

XVI.

forniti

fommo

ingegno,

(t)

Epist. 8p}.
]Pibk

(b}

Hispt

sor*

t,

a.

p.

M/^

M9

critica
t

di ertidizione
,

di greca,

perfetta
ebraica
,

cogtiiz"one
caldaica
;"

delle dove f"ma Italia

lingue
mai

latina
,

potea

il Xiroenez

trovar

quella
non

fcelcis*

fchieta
da
,

di
dove

dotti
venuti fecolo

uomini
,

se

che sul

nell*

erano

iii

Jspagna
che
nenien

prin"

^'ipio di quefto
le tenebre fi vede
nenin^en

primi raggi
? nel

dissiparono
un

della

barbarie

Eppure
lavoro occupare

Ica"

)iano
fa;

impiegato
uno

della
una

Poligloc-^
catedr^

fi

yede

in

Alcal"^
Nel

!5oavebbe
e

principio
in
e
^^

la gran

opera

deli*

la

Poliglotta,;
d'

trovaronsi

Ispagna

uomini"

capaci
te.

intraprenderla
^

terminarla il
,

felicement

Il NebrilTenfe Alfonso

il Pinciano

Lopez

di

Za-^

gniga.

Cpmplutenfe,
Giovanni facro
altro

Alfonso

Zamora^
furpno
n" il Gv^
la

Ipaolo
artefici efib
CQ

Coronel,
di la

Vergara

gli
"q

quel
manp

letterario Ilraniere Nel


.

edifizio,
fuorch"

mette Demetrio

Cretense fabbrica ricovero le


della
tutte

508.
di

innalsossi

magnifica
trovaflerp
le
sacre

univerfit"
le

Alcal",
non

dove
mea

colte

fcienze

che Ma
a

profane
di
a

; e

il celebre
e
,

collegio
maeftri

gue. Trilinle

fprnire

dotti
ristorare

cplti
e

4^^

cattedre le fcienze

declinate forf"
,

perfezionare
V

tutto

fu

duopo
il
mar

che

immortai
o
,

datore fonTosca"

facefie
ipo

valicare di
la

Ligure
e
,

pafiar

de'

Pirenei

difcender
:

dalle

9lpi

al

fortunato

fuolo

d'

Italia

^ui

pregare

i"5b alcuni municare della rio


:

letterati
,

acciocch"
nafcente

fi

degnaflero
qualche
lucef Ximenez

di

eo^

alla loro ih

universit" letteraria

cella parti-

copiofa

Signori
tutta

trov"

Ispagna copia
di

il Cardinal

quella

fcelta la

grandi uomini,
i

quali pochi

deva richieanni

grande
V di

imprefa,
di

quali

in
una

rendettero
celebri

univer/it"
come
,

Alcal" abb"am

delle

pia
col

Europa
d* Erasmo,

vifto

fopra

teftimonto
Al nella

Cardinal

Ximenez delle

fucedette
nella

non

men

protezione
di Croi

lettere, che ( dopo


di

Sede

Ar-

civefcoviie Cardinale
di

Toledo

il breve

governo

del

difcepolo
uomo

Luigi
di

Vives

so ) Alfon-

Fonseca che

fornito richiedevano Prelati che


ci

tutti
a

quei

lari singouno

pregj
dei

si

formarlo
tempo,

pi"

cospicui
V

del

suo

"
di

i"nllo que-

golare

elogio

lasci"

Erasmo
a

degno Vergara
dice:
leret

Prencipe.
nel
!

Scrive
e

egli

Giovanni di

di

5 27.
nostra

ragionando
Germania

Alfonfo
tales
sum

gli
ha-

utinam

multos

Episcopos
tales
successum

Quoties
. .

gratidatus
Antistites
,

vestras

Regioni
diorum
ventum

Religionis
tam
,

talem

stu-

fselicem
vero,

eruditarum

prO"-

(/z)/ Ea
la

dir.il

febben

debbasi
in

allo

Ximenez

prima

riftorazione al

degli (ludi Fpnfeca,

Ispa-*
ejfsi

gna,

debbesi

per"

noftro

eh'

(a)

Epist.

iS7a.

abbifog^ava
dei

dei Marinei.

Bembi,

dei

Sadoleci
,

non

cbe

Lue)

Alphons.

Fonseca
lineras inseSatiomim
tu

ArcK
meas

Tolet.Erasm.
Erasme
, ,

Rot.
Inter la-tia sola^

Quod
horum
,

"
numeras

quibus
^

extrceris animo
tua
causa

esset
,

sane

quod
nonnihii
ita per genus

ex

gaudc,"

rem
,

tum

mea
,

tum

"
quos
egeas

ni

vic"ssim

dolori
tecum

esset
,

minime

dece-

bat
^

agi
^ ,

ut

id

Itnimentis,
ac
,

homo
solatio sic
tu

recreandis animis
tuas

demulcendisque
natus
,

solido

vero

"

occupatus
te

Quamquam,
.

ratlones
ruc

instituisse

jamdiu

arbitror, quidem
per-

istiusmodi
nec
,

casihus
si
,

magnopere

moveri quam kas


:

eorum

urgeant,

levamen

aliunde,
petere
so^

e^c

recla
,

sinceraque facis
dum pr"
tua

conscientia

tamen

humanit"te
,

"
tanti

animi
te

gratitudine
,

amicorum
ea

studia

apitd

"sse

pateris
,

ut

nominibus aliis
litteris
^

e/usmodi
etiam

cofiog"*

nestes
.

Atque
non

utinam
tantum

officiorum
te

neribus,
ista

molestia
crede
,

prorsus
non
,

eximere

liceret
,

Erasme

mihi
caus^

amplius
data tenda
,

laborares

quamquam
opera
non

alioqui
usquequaque

tuat

"st

haclenus
ut

petnianno

videatur
modo

jam
mitius

exorta

superiore
sed
,

procella
ttiam
re

non

sixvire
si

paulatim
lUi spero
,

cons"lescere
.

Quod

omnino
,

sedente

est

quod
id
,

juvet fuisse
quod

suscitatam
.

"

JPerge igitur

facis
,

de

Christiana

JRc-

publka
laud^m
ut

mtUus
parare sit

in

Jies

mereri
,

simulque
tantum

tiU

immortaUm c^mulorum

de

qua

abestp
,

aliquid
cantra

improbitate
hoc

delibatum nitidius

ut

potius "c.

ejus fulgor
Tom.
3.

attr"tu

splendescat

Oper.

Erasm.

"p.

962.

".
Velia parte, eh'
ebbe delie

V.
Mar"neo
lettere in

Siculo

net

risorgimento

Ispagna.

A,L

Regno
r Ab. luce di

di

Spagna

dovette
in

Mariaeo
i

Siculo

{ feri ve
di

Tirab.)
\ che

gran

parte
a

primi

raggj
al

quella

ivi secolo

cominci" i

rispltndere fecoloXVI.)

principio

questo

parla del

[a].Discorrendo
cos"

poi
a

dello

ftile del
lo
stesso

Marineo
,

dice:

pu"

darsi

ragione )
s' ei al

vanto

( di

ri*
alla

iloracore

delle
alla
,

lecrere

Marineo
non

riguardo
in di
se

Spagna
un

quale
modello

propose
nondimeno

stesso

perfetto
di

fu
,

stimolo

guida

coltivar

quegli
In
"

studj., che
pruova di

prima
ci" di
arreca

vi

efiino

dimenticati
una

{b)
lettera

il

Sig.Ab*

di L

Alfonso
a.

Segura

"

"!"

'

"*

"""

"

"

'

'

"

"

Il

HI

(a) (b)

Tom.

7.

part.

a.

pag.

S}7.

Ivi

pag.

3j8.

T^4 Spagnuolo
egli
da Prima del
ne

discepolo
vanto

del
al

Mariiieo,
fuo maeftro. efame di

nella

quale

quello
di

entrare

neir

quello
non

rito me-

MarineOy
.offuscare
li"
y

io mi la

protetto,
gloria*
ci"
a

che

tendo pre-

di

quefto
a

"lluflre
dovette

Italiano
la

dissimulare anzi
tprnp

che

lui ho

Spagna;
di vifto di noftra

dire,
che il

che

giudo
Tirab.

motivo
abbia

rallegrartni
,

Sig.

Ab.

qual

grata

memoria

conservino
che
,

gli

Spagnuoli
rono

quei

pochi

Italiani
mentre

iUuftra-

la

letteratura^
dimenticati nello le
nesso

dal

Sig.

Ab.

vengono
y

affatto i
luce

tanti

celebri

gnuoli Spapiosa co-

quali fopra
grata di

fecolo
Italiane. il

fparsero
Merita per
che si

lettere

in
sere es-

fatti

quefta
dato
e uno

ricordanza

Marineo

quei

pochi

ilraqieri, noVi
,

rezzati acca-

beneficiati

dalla
anzi
ne

Spagna
conservano

fanno dolce

poi

fcreditarla;
e ne

una

memoria,
fece
JDe

fanno
coi libri

meritati J}e laudihus

elogj.

Cosi

lo

il Marineo

Hispanice
.

"

rebus

Hispanice

memorabilibus

Quefta
a

gratitudine
un

per"
vanto

non

dee

obbligarci
delle
ritato. ma-

dar

al in

Marineo

di
ci" eh'

riiloratore

lettere

Ispagna
altro

oltre io

egli fi fia

N" che parte fon che


y

pretendo
f"
iion

colle di

riflessione,
efaminare
nel
la

per

efporre,

pu"

arrogarsi

quefto
e
^

Italianp

li-

noftrej^lettef ibr^imentOj^delfe

"6f
"

iti

primo
Ab. "

luogo
Tirab.

non

posso

dissimulare
,

che
in

ti

Sig.

fa

fpuncare
d"

croppo

cardi the

Ispagna
le

prinii raggj
della
a

quella
;

luce^

dissip"
eh'
colo
essa

Tenebre

barbarie
al

poicch"

fcrive^^
del
se^

cominci" Le

splendere
memorabili

principio epoche,
1' edizione

XVI.
abbiam

due

di

cui

ibpra

ragionato
,

cio"
e
,

della
maeftri

Poliglotta
da
esso

del

Ximenez ali* uni?"rsit"

dei

celebri

dati

di

Alcala,

fanno del

curo si-

ceftimonio,
XVL
delle
luce
non

che

fui
a

principio fpuncare fplendeva


i

fecolo

cominciavano iectere
,

primi

raggj

colte
come

ma

vi

gi" copiosa

in

pieno
f"

meriggio.
al venire XV.
dalle ""

Di

pi"

il Marineo

in
diede

Ispagna
a

negli

ultimi
t

anni
amena

del

fecolo

far
dallo
e

risorgere

letteratura
era

tenebre,
:

squallore
miserande sforzi
di in
io.

in

cui

fin

allora

giaciuta riputarsi

perse
cucci di

fatiche facci dal


del

debbono

gli
pi"

Nebrissenss
fecolo dall'

per cio"

lo

fpazio

anni

XV.,
Icalia

dall'anno
Y

1473. immorcal
vremo Do.

cui

ricornaco

cominci" dei
ly. noftri anni X

impresa

della

r"ftorazione

ftudj

dunque
Nebrissense le
e

dire
,

che del

impiegati
nelP

dal

prima
lettere

fecolo
nelle

VI.

illuftrar

tacine

factcando
utilissimi i

pubbliche
non

scuole^
a

pubblicando
n"
men

libri
,

badarono

fpargere
tere
,

primi
che la

raggi

f^^'e

giacenci

lec^

in

maniera col fecolo

prima
f

luce

fpuncasse

insieme

XVL

t66
E icuola
li

in si

qual
formarono

tempo

io
,

domando
,

in

quale

il

Ximenez^
il furono
opera

il

PJnciano"
uomini
^

Zugniga, quali
fin
la

il dal

Coroneloy
1502.

Vergara^
in iAaco

prendere d'intrache si

pia quei

gloriosa tempi
illuftri fecolo
?

letteraria^
e
,

fia

vifta di

in

la colta

vada

ratura lette-

quelV
del Se
"

Spagnuoli
XV.
^

dee delle

riguardarsi
fatiche
del che
,

come

fructo

Nebrissense
la

gi"
del

non

vuol
a
,

pretendersi guisa
fatti
i

luce

Italiana

Marineo di
come

d'un
nascere

fole

coccehte
,

abbia
in

quasi

repente
nascono

letterati
Se s" sia

"spagna^
pretendesse
in

funghi.
il Marineo tura letterae

si

ibltanto
,

che la

adoperato
rifbrta

promuovere antiche le

nollra

gi"

dalie

tenebre del

dallo

fquallore
,

feguitando
di
;

pedate
,

Nebrissense
ci" il volerci
la
meno

nelle

scuole

Salamanca " lui

farebbe del
in
tutto

inverisimile credere
"

lo
a

per"
debba di

far

che
i

gran

parte Il
in

gna Spa-

primi
abb"am

raggi
vifto

letteratura. afferma
che
,

Giovio,
anni

qome

ppchi

OG^nne

il- Nebrissense
,

che
coltivava

non

fosse

(limato
"
certo

If) Ispagna
.

chi

non

le

lettere;
di

che

il

NebpMSf^nse
in

apri
molti

fcuola anni

lingua
che
,

latina
nisse ve-

greca

Isp^gaa

prima queft'
in

il Marineo
venne

;"dunque
trov"

quando gi"

Italiano

io

Ispagna,

fomma

ftimst

1^7
r
amena

letteratura
,

non

gi"

nelle tenebre
,
.

nello

squallore fin
Maggior

allora

iuta giace

diricco

pu" pretendere
Aria

quella
pagno com-

gloria Terudico
cui debbe
essa 20.

Portoghese
la

Barbosa

del Nebrissense
e a

nelle fcuole di Salamanca in

Spagna
1q
Audio

gran della

parte

Tessersi

in

propagato anni di

lingua greca.
la

PeF

continui
e
,

ottenne

in Salamanca

catedra ebbe d'


al

retorica
non

di

lingua

greca

"

Egli
che
,

fama

meo
e
,

di nelT

eloquente oratore
uno
e
,

elegante poeta

nell' altro diede del fuo

pubblico autentiche

pruove
^

valore.

Bis"gna
nelle

per" confessar^
veda
ci" che il

qW egli si perfeziona
forto Tirab.
il

belle lettere in

Firenze

Poliziano;
non

acciocch"
dissimulo

Sig. Ab.

eh' io

i noflri dovettero
e
y

all' Italia
"

Andiamo fosse
fornito

avanti
il

vediamo.
.

Marin^o

j^t

qual intraprendere la
lettere* fono il

di

valore

grand'opera
I mezzi
levar di

risorgimentodelle noftre tal' impresa una necessari ad


del
alla

mano

giovent"
e

i libri

grammaticali
le

dei

barbari

maedri^

fornirla

d'altri, che
;

aprano

f"cura ftrada alla lingua latina

illu(lrare

e presentarli gU antichi Autori del fecol d* on", e gttid^Gicure j^U'elegapte ferivere; come pc^i

refen"ipio(lesso dei Maettro, giovaiti"un


n^pd^Uo
fui

in

cui

trovino
si

quale essi
i

fortnipp adp-t

latini ,.^d .eleganti* %di" furono

mei^zi

i6%

prati
il

dai

riftoratori
e
9

delle
non

lettere

In

Italia
di

se

Valla

il
dome

Perotto

meritarono di

essere

rigaardati
almeno condurre

esempio
libri

eleganti

Scrittori
^

pubblicarodo
la

(liniati
vera

opportuni
latinit"

giovent"

alla

ed

eleganza

Vertendo
che
r

al

noftro il

tiforgimento
^

troviamo
il

il Olivario ad

Nebrissensc, pubblicarono aprire


all'
,

Pinciano
,

Vives,
nate desiair
,

preziose
alla pura

opere latinit"

la

ftrada

eleganza
Vediamo
l"iirabile

intelligenza degli
una

antichi critica
^

Scrittori
.

in

essi

giuftissima
in

un'

am-

perfpicacia
delle
i

ifcoprire
e
,

le

cagioni
sano

della in
sere es-

corruzione
additarci

fcienze per
cui

un

gufto

mezzi

dovean

finalmente

rimesse Ora almen doflfatasi


scuole
e avea

nell'antico

fplendore.
Siculo
che
venne

Lucio dodici
la le

Marineo
anni

in

Ispagna
ad* le dal-

dopo

il

Nebrissense bandite

pubblica
antiche

iftruzione
,

avea

pedantefche
le

grammatiche^
in(li"
zo mez-

gi" pubblicate
e

Tue

ftimatissime Heceflario
n"
,

cuzioni;
al
non

perci"

quefto
n"
,

primo
in
tutto

riforgimento
si

in

te parche
,

dovette
fu di

al

Marineo. di

Aggiungasi grammatica
dove
,

quello
ilefla

Italiano univerfit"

maeftro Salamanca

nella sore Profes-

era

il

Nebriflense.

Quai

furono

poi

libri

da

lui

pubblicati opportuni

al

iospiraco

fio" f

egli

tineo
non

non

sia

molto
in
se

elegante,'
fteflfo
un

che

perci"
modello
avuto

egli
alia

propose

perfetto

Spagna*
do ai

Aggiunge
tempi
,

per"
ai

Nondimeno
in

rigaar'non

luoghi
creduto

cui

visse

"

ma--

nxvigUa
,

eh'
come

ei

fosse
un

scr"ttor

coltissimo,
della

rimirato

benemerito

ristoratore

letteratura " dico


,

(a).
che

Mi

perdoni giudizio

il

Sig, Abate
non

Tirab"

quello
ed dei
recar

mi

par

degno forsf
il

della Marineo onde-

Tua ai
non

critica

erudizione.

Vifle
e

tempi

Gati
,

de'

Longobardi,
fosse
duto cre-

debba

maraviglia
non

ch'ei molto il

coltissimo
,

sebbeti air in
,

folle che

te eleganvifl" tore scrit-

Pia in tai

dico

oppofto
cui

Marineo che
uno

tempi

abbifognava
,

folle In

coltissimo

ad

ottenere

il titolo
zo.

d'elegante.
del cio"
e

fatti
5}.,
o

visse 40. T

il Marineo

anni

secolo

XV.,
ni,

del epoca pura


sue

secolo

XVL,

50.

an*

cl)e

formano

dell'eleganza,
latinit" opere
ne'

quasi
Scr"s^ in cui
i
,

superilizione
8e

della

in

Europa.
tempi
i in

il

Marineo

le

in

Italia

fcrivevano i
,

Fontani,
i

Poliziani Olanda

Sannazari "rasmi
,

Ben^bi,

Sadoleti;
in

gli

in

Tranciai
il
,

Budei,
Pinciano

Ispagna
i

il Nebris^

"nse
,

il Vives

due

Vergara
che
uno non

in

qucfti

tempi
che
,

dir"

il

Sig.

Ab.

Tirab,^
coltissimo

"

4naraviglia
core
non

foflTe creduto

scrit*-

molto

elegante

T7r
Ma
co visse: avuto

adagia,
cio"
Vi

il replicher"
ai

Sig. Abaee,
e

iodi-*'
in cui

riguardo
avuto

tempi

luoghi

riguardo Sig. Ab.


di

alla

Spagna

in

quei

tempi.
ioflaenza rineoP ad
erano

farebbe

qualche fpspetto d*
fullo (lile del Ma" vorr"
,

del clima
Non

Spagna

pretender" tanto
fui indietro
uno

fibbenedac
secolo

intendere, che
cosi
,

principio del

XVL di let"

gli Spagnuoli in
scrittore
un uomo non

punto

ceratura
era

che

molto

elegante
Non
,

da che

loro creduto

coltissimo.
il

mi
che

par
non

poflfarinfacciarmi
quefta
un'

Sig. Abate

(ia

naturale interpretazione

del fuo

detto.
tale lo

Ma

dovremo

noi noftra le

confeflare, che
letteratura pruoye che sul abbiam

fofle

(lato della

principio
re^

di
care

quel fecolp dopo


dei coltissimi

uomini
,

che

allora

fiorivano

inlfpagna? Sappia dunque Sig.Abate ghf


e
,

che
,

in

que* luo" Marineo,

in
e
,

que' tempi
fcriflferomolti

in

cui

fcrifle il

viflero
e
neo
,

Spagl"uolicon
a

eleganza

coltura ed

fuperioredi eguale ai pi"


a

molto

quella del Mari-

colti scrittori d' Italia. " Riftoratori delle


no"

lafciando ilre gna

parte
,

i quattro

lettere infieme
,

di cui abbiam
col
e

parlato ^ vilTero in Ispa"


i due
"

Marineo

fratelli de'

Vergara^^

Francefco

Giovanni

le lettere

quali piene

fra quelle dell'Erasmo. leggersi d'eleganza poflfono Deir


di GiovaoDi eleganaui

Vergara

ne

pu"

fax

tef!imonio
di F"nfec"
il

la

lettera
Recata

scricca da noi

nome

di Non

A\(onso

fopra.

gii

fu
come

in-^

feriore
ne

fuo Erafmo
In

fratello nella

Francesco.

Sentasi alla
lettera

parla

fifp"fta
^

da

lui
vix
tam

scrittagli :
iantum
crdt

ptacsentia
otii
,

Francisce
vel

carissime^
pr"
;

ut

te

resalutar"nt

copiosa
,

do"ta
,

amica
f

festiva epistola
nie

",

"i

riia^

xime "mnibus tib


"

fuiiset

otii, poterat
"
,

sic

undique
omamentis

scatens

rhusaruni

gratiarum

ora^

scribendo

deterrete.

Quis

credidisset

huc
ut

us^

jue
scentes

pr"gressur""
scriberent
an

grdecahicas

litteras
,

a"o"e^

epistolas tamfeliciter
ut

bellenizu*

kas;
adeo

expeSas
invideo.
Visum
. .

"enex Ut

invideam aliunde

fuvenibusf
capiam
mae

non

vix

plus

voluptalis
.

est

epistolae Collegii

exemplar quod
,

mittere
ibi los

L"variiuni

ad
est
,

Trilinguis
,

florentissimum
extimularem

Professores

quo

magis

il^

[a].
il

Creder"
rasmo

Sig.

Abate

Tiraboschi,
delle lettere
a

che del

TEMa* ad le bel-

dovesse
;
e

dir
fosse

altrettanto

rineo

che

per

mandarle nello

Lovanio
delle

incoraggiare
lettere ? in

quei professori

(ludio

ViflTe Perez

Tspagna
professore
oratore
,

net

cempi
d"
e

del

Mar"neo
nelP

vanni Giosit" univercome


,

rettorica poeta

d' Alcal"

coltissimo

(a) Epist.

Sp3"

ne

fan

fedele
ben
V

fae opere

direttorica,"
ne

di

poes"a; tissimo eleganeloquen*

Clerica

elogio
nobis

che

fa
:

il noftro hic

Alfonso
immatura tiae
tensi
suae

Matamoros

(egli fcrive)
"
,

morte

ereptus

ingemi
Academiae

triste

desiderium

compia^
ego
ar-^

reliquit.Impetratimi hoc )a
,

( quantum
ne

hitror xisset

Ciceroni inventus

manibus
,

si diutius ille. virex

esset

aliquis, qui

laude
^

ad

ipsum

Ciceronem

eloquentiac aspirasset [a].Poceva


ci"
un"

ancor

dire dice

il Matamoros

degli altri Italiani giacch" avendo


Perez disse
^

che

di Cicerone; del noftro

udita

orazione

Giovanni

il che

Navagero
quel

quando
vine
un

(lette in

Ispagna,
mi

gio"

giorno rapirebbe
Non \}"). Marineo
,

la

palma

dell'oratoria ni le orazio-

agi' Italiani
del

persuado che
messi
meno

abbiano
e

in

quell'ansiet"
Cicerone.
nelP

gli

altri Italiani Come


neir
,

molto

eleganza deljo
coita del Marineo

scrivere
,

oratoria gna ga fu
a

cosi nella

poesiavi
uomini

erano

in

Ispar
Ipn*

nei
lui

tempi

di gran

Giovanni fuperiori^
come

Soprario Aragonese
lo

coltissimo poeta;
Re

moftr"

nel

suo

Par

negirico al
Marineo

Gi^ttolico Ferdinando.
un

L' ift^ssp

ci lafci"
,

magnilicp elogio di quello


debct
,

poeta Spagnyolo
Faina
cui

di cui disse:
me

tantum

Judicc^ quantum

(a)
Cb)

De

Acad.

"

doft. Hisp. vir.


nov

Kif.

Ant. t^Uipt. t"s^,

Corduha
Non fu

Lucano
,

Mantua
al

VirpHo
i*

[a).

inferiore

Soprario
di

elegaticissimo difcepolo
di

poeca

Ferdinando Vives
y

Ruiz
la
e

Villega
pianse
in

Luigi
uma

cui

morte

una

dolcisBudeo alla Marti

egloga
si'

grande

amico

di VI.
D.

Filippo
confacr^ca

come

vede

nell'egloga
L'
le

di

lui

memoria.
cucce

eradico di

Emmanuele

pubblic"
lo che ci fui
ne

poesie
di

queft' elegance
secolo. Sentasi

Spagnuo-"
T
come

principio
fa

queito

elogio,
tuc".

quefto
d'
,

gran

cricico

semico
,

fanno

ogni ictwe)

ombra

d' adulazione.

Ita
aevi
^

ex"

jpnm/V(egli
nisi

imaginem
auSor"s
nomea

pr"sci

ut

argumentum

"
,

prohibercnt,
Dialo
in

saccuU pura

Augusti
ehgans
,
,

prohm
castigata
,

judUcanai.
;
novae
,

his

numeri

sonori
,

teretes; torosae^

jententiae

perspicuae
mirabilis

vividae
,

inventio Che

[b).
le

pi":

infino

Dame

Spagnuole
eleganza,
filassi che

feri

ve

no va-

il latino simo ilessi Marineo

con

maggior
e
,

il coltisie
^

ci"

negli,

tempi
sar" io

negli

luoghi-

Oh

quefta

poi sf"
,

chiamaca

propof"zionc
dimoftrarla
runa
,

gigantefca.
verissima. fcritca di Coree altra di dal

Eppure
un

mi

lusingo
di

di
tere let-

Ecco

saggio
ad Anna

due

Marineo
dell' decta

Cervan-

con

Dama

Imperatrice
Dama in

moglie

di al

Cario

V.^

rifpofta

SL"b. Open

I.

Canift.

Fordiii,

ViUeg.

pra^C

t7T Marineo.
vancon
,

Farla
e

dunque
:

il Mar"neo

ad

Anna

Cer^
mul^

le dice
natura

Tu

speciosissima
steUifcro
re

Virgo
calo
,

tum

cene

multum
,

mul^
pa*
tum,
,

tum

'"

proiclaris
dthes.
,

tuis,

qui
ego

talem
suis

genuere
mentis

remihus
vero.

Quos
tanto

cum

Te

filia
,

fcliciores
"
quam

existimo
,

quam

magrmm
tu

Javem
,

Junonem
,

quantum

vel

corporis
,

vel
necnon

ingenii

dotibus

Piillademp
quas
ex^

atque

Heberi
,

reiiquas Nimphas,
olim

celleruissimi
runt
,

vates

maximis

laudibus

extulc^ si
tu
nec

arztecedis.

Quarum
nec

quidem
Helenam

tempore

nata

fuisses
,

amavisset

Paris,
"c.

aureum

pomum

Veneti
con

dandum

censuisset

cosi

tira

avanci
ora

mille

leggiadrie. rifpofla
fia della della Dama

Vedasi

parte febben

della
non

Spagnuoia
9

che

pi"

fquisita
in

eleganza
y

pu"
della

nondimeno lettera admirari


,

dirsi
Marineo.

coltissima
Non possun

confronto
non

del

vehementer

eloquentissime
eloquenza
,

Sicule,
prcecl"^
esteti^

cum

ipse, qui

aurea

antehac

rissima
ni tati

fortiss"morum
mandare

Principum
nimc
^

facinora
illas
ac

consuevisti

dicendi prope
,

yires
,

splendorem
in

illum

admirabilem Fuellarum laudes

divinum

immeritas

atque

indigna
admirari
tatem.
,

prcBConia
liceat

converteris
.

Verum posteaquam
tuam

nihil

quod

superest
,

humani^
animo

benignitatem
Vir
.

facilitatem
ad

rcyoho

enim

cunSontm

gbriam
,

atqufi

"7^
^mmortalitatcnt
potes
natus te

"cntinerc

nequaquof^
monumentis
,

qtdn
,

perpctuis
vel

Uturarum

unumquemque
tommendss
.

indignutn quidem
est

scmpitertue ( quia
mecum

numari(B ubi virtuium


in

Ego
res

preesentiarum

nunquam
esse

mihi
existimavi
con

quidpiam
Tralascio iMedrano

neque di
a

formae
il

"c.

(a)
di
:

fare cui

confronco
il
non
,

Luigia
dice

fcrivendo

Marineo SibiUas Vates


,

per

te

siquidem
invideo

nonMusas
non
,

sceculis
non

pr"oribas

Pythios

apud

FythagQreas
a tucce

Fceminas
fu il l"

riore Philosophantes [b). Supecelebre

Luigia
non

Sigea
,

da

cui
tino lame co-

pot"
y

imparar
ma

Marineo

fo}o
il
,

il

coleo

il

greco

l'ebraico
^

caldaico,
.

in Tale

pi" opportuno
era

luogo
della

diremp

lo
e
^

ftaco
in

elegante
in

latinit"
visse
non

in
e

quei luoghi
ferisse
il

quei
;
e

tempi

cui
che

Mariueo f" fosse

potr" dirsi,
fcrittore V

fi^
?

maraviglia
Ma
molti colto il

creduto

coltissimo Tirab.
,

fatto

"
,

replicher"
di

Ab.
lo

chq
come

Spagnuoli
ed lo
"

quei tempi
e

lodano delle

elegante,
nego
;
ma

riftoratore

lettere
^

Non
ci"
e

che vivendo
poteva

pretende

argomentare
fra rozzi

da

Forse

che Scrittori
me

il Marineo
essere

barbari i

creduto
quanto

colto

ma

fatti da

recati

pruovano,

pivi

(a)

Nic.

Ann
p.

Bib.

hisp.

nor.

p.

33pw

"bj

Ivi

34S.

di

colto
,

ed

elegante
veonerq

Scrittore
dalla

[a)
.

Ora iq

in

quei
due

tempi

ftessi

Spagna

Italia
e
^

"ecireraci Spagnuoli
oesio ilce

Qiovai"nj gloria
,

Montesdoca
oroamenco

G"illu" loro due alla feri-

Sepulveda Collegio
flile
fan
Yipn

dell'

di

S.

Clemente essi
che

di

Bologna.
Italia
mentre
,

4aale
"ritti

latino

portarono pruov^

jq

evidente

"taliaDt
Spf^gns^
yere,

me^ritayano
modello.
di

d' colto

efler ed
vanto

propofti
elegante
due

per

erabo

degni
Tutti

di

quello

Spagnuoli
hanno

in

Italia
.

quattro

quelli (lampa
abbiam

letterati
:

delle

lettera

alla

pubblica
ne
,

quali

fieno
un

quelle

degl*

Italiani

dato

fopra
fon",
ci

i"ggio.
affai y^
di

Quelle
noi
altrove
:

poi
ne

del

Sepulyed^ ragionaremo:
Gernsii

note

iniamo centell-

dire

Sit

hoc

proprjum

per-

pftuumquc cfilebratum
in

elogium,
encomiis
a

laudatimi
a

fuisse Jpvio

ah

Erasmo^
sub^atiun

Sajtdo

coflum "
noto

Lilio il merito

Giraldo del di
;

Ferrari^nsi

{b)
.

Non noi
la

cosi faremo

Montesdoca,
altrove

ci
fua fua

un

dovere

vendicare
tanto

alluftre

memoria

fra
eoo

in

pruova
i

della

eleganza
,

fo6Qrano

pazienza
una

miei

leggitori,
Icritta
ad

cbe

io

presenti
Pio

loro

fua

lettera
"

Alberto

Principe

di

Carpi

Quella

la

(a) (b;

Tom.

7.

part.

a.

pag.

339.

Alph.

Matanv

de

Acad.

"

doa

Hisp.

v^;

179
maniera

di creduto Alberto

far

vedere
,

che
mia

io

non

pretendo

di

efl"re

fulfa
Fio

femplice
Carpcnsi

parola.

inclito

Principi

Joarmes
Multi
ne

Montesdoca
vivos
amant

hispanus fcelicitattm.
tantummodo
,

complures
eos

vivos

quidem

ex

animo
,

sed

callidi

amo-

ria
non

simidationc

ad

tempus
;
vero
,

pfosequuntar

utilitati^

officio
aguru
in
tuam

serviemes Tu
"

paucissimi

defunSorum
inclite
,

amicos

Princeps
"
amici

quos

semel

fidem
,

tiam

recepisti ^ita
adhuc
assiduis

eompieSeris
,

ut

eos

" "

incolumes

ienefdis
sime

cumules^
,

fato

absumptos
memoriam
est

familiaris'
quoquo Fr. Gra*
quem

desideres prorogare
noster

ipsorumque
studeas
.

paclo
iianus
tu
sane

Indicio litteris

in

sacris

prceceptor^

dum ubi
^

vixit

humanissime
,

"

lib"ralissime
vindicare
non

tramasti
desinis
.

decessit
edixisti

ab

interitu
ut
,

Quare

ejus
communem

lucuhrationes
omnium
in

tibi

nominatim
tatem

dicatce
me

ad

utili

per
;

quam
tam

emendatissimct

lucerli

cxirent

quod
Debeo

ego

ditigenter
,

quam
illi

Vbenter hanc
ut
cu^.

praestiti.
ram,

enim

tibi, Spero
.

debeo

"
rerum

intentionem aestimatores

futurum,
tuae
,

apud
bene^

justos

pietatis

ac

fic"ntiaefhidum
MDVL
Kal.

capias
Mali.

sempiternum.

Vale.

Carpi

U^

i8o

".vi.
Alcune

riflessioni intorno
pretesi
illustratori del della

ad

alni

Italiani
sul

Spagna
XVI.

principio

secolo

Xl

Sig.
d'

Ab.

Beccinell"y
il

per,

ricordare
di

ai

varj

Regni
che

Europa

primo
ci
,

Teme

letteratura,
un

devono delle
a

agi' Italiani
Colonie
colta
e

presenta

ritratto V

;^orico

di
T

letterati
,

che

Italia

fpedi
dalla Fausto

render Francia Andrelini


e
,

Europa
che
,

(^). Comincia
T Italiano le

egli
Publio

dice

introdusse
reca

belle
il

lettere

in

Franci^a
Giovanni Andrelini
ram
,

ne

in
il la

pruova

teftimonio che
satu-^

di
V

Cordiger",
rendette

quale

afTerma,^
ex

Francia
ex
,

jejuna
latinam

ex,

siqi^a
in il

vir"dem

barbara
trova

[b).
C"i-

P"ssd", liniaco

ppi
y.

Polonia
,

Italiano

quale
^

crasporcaad.o

col"

|a

buona

letteratura Barbara
,.

quaefuerant
,

Regna
d*

latina

facit
.

Piti

numerosa

Colonia

Italiani

ritrova

(a" W

Risorg.

part.

x.

p.

33S*

Ivip.33"^.

i8r neir

Ungheria
vi
,

i
,

quali

intimata
le

gu"rra

alla

barie bar-

fecero

risorgere

lettere. arriva finalmente Cos" gusto


in

Dopo
Bettinelli
portarono in

lungo

viaggio
e
,

il

Ispagna
Italiani poco
su

dice
buon

Ispagna
Fer.

gP
un

il

[a)
,

miamci
mi

queda

proposizione
connio Gherardo.
Conoscere
con

che

par Tirab.

lavorata

full' i(tesso

quella

del

dove
alla

ragiona

di

"
"c.
e

che

pia
si

f anche

Spagna
una

si

f"

mi

permetta
da ftooiaco che
,

d" fare
me contro

riflessione
li

fimile che
tanto

quella
mosse

fatta Io

T"r"b.
Scrittore

quello

fino
,

fargli

dire

all' Ab.

Lampillas

f"

gli ann"biavano

gli occhj
'Chi

non

creder"
,

io in

dico,

all'udire, che
il

gr
che

Italiani
il

portarono di
,

Ispagna
discorre

buon
il

gndo,

Navagero
fatto
colla
e
,

cui

Bettinelli,

abbia
con

Spagna

ci",

che
con

TAndrelini
la

la

Francia
il

il Callimaco

Polonia nazione
ei^

cio",

che

Navagero
es
,

rendette
sicca

la viridem

noftra

txjejuna
latinam
in
ancora

saturam

barbara
1524.
era

chi

non

creder"
venne

che
in

prima

del
non

cui

il

Navagero

"

Ispagna Regno
si

conosciuto

in

quddo

il

buon il Na-

gufto, poich"
vagero

assolutamente
il

dice, che

port"

buon

gufto

in

Ispagna

(a)

Ivi

pag.

34r.

i8"

Ma della

dirai'

Ab.

Betc"iieUi
lo

ch'egli

discorre
direca

volgar

poesia,

replico,
nella

ch'egli
che
non

fcojrre della
del fuo detto di
che coir" letteratura
e ,

volgar poesia
; ma

pruova
capo

che
;

in
ma

quel
si

si

di-

fcorre (lare

fola V V

poesia

pretende
di letterati
i

man"fe*
a
ren"

Italia

fpedi
e
,

colonie
a

der
di

Europa
;
e

fpargere
di
e

primi
arrecano

femi la

in

pruova

ci"

si

Francia divenute

la

Polonia
"

1'

Ungria
Italiani
alla
;

barbare
,

colte

per

opera
:

degl*
Cos"

poi
por--

immediatamente
tarano

si dice
buon

Spagna
e

il

gusto

gt Italiani
il

in

quella
Italia

guisa
xnaedra

refta

compito

bel

ritratto

dell'

dell'intera

Europa.
pero alla

Venghiamo
univerfale pruova
certa
:

pruova
T
di

"di

quel

detto

di

che

( prosegue
passo

Abate Giovanni

Bettinelli Boscano
in
.
.

"

quel

primo
cui

ristoratore
come

della
in

poesia

Spagnuola
.

narray

Granata

trovandosi di

col ad

Na^.
imi^ le allora

vagero
tare
e

ebbe
,

da

lui
i

consiglio
Poeti maniere la

prendere

tradurre
e

Italiani^
usate

lasciando
ad

roiie
tra* in

irregolari

insino d'

suoi

{a).
a

Ecco
render

Colonia colta
di

Italiani

fpediti
e a

Ispagna
i

quella

Nazione,
lo
pero

spargervi

primi

semi

letteratura, fcrittori
;

patisco com-

quefti nooderni

imperciocch"

"

(a)

Loc.

ciu

cos"
vuco

p"co

ci"

che

la hoftra letteratura che


,

ha

rice^ fatica

dagr
trovare

Italiani

durano

non

poca

per
hare

qualche Spagna.
a

Italiano
ha

venuto

ad V del

illumiAbate
1400* sino

la

Ci"

obbligato Epoca
in

Bettinelli
al

dar
^

luogo
che
odn

nella
ver"ne

Navagero
I

Ispagna
di

al

524.
Ma

il Sig. Abate potr" lusingarsi

avet

pr"ovato jport"r"n"
t"""

quel
il

fua

detto
in

univerfale

gf
col

Latianl

buongusto
^
con

Ispagna j

teftimod"

del Boscan

cui

egli confeflTa
"

effer"

fiat"
dei
zohi
^

dal Navagero c"nsigiiat"


versi

ufare fonetti

piuttoftoi
e
,

endecasillabi
,

di

far

can^

abbandonando ufati in

le altre

fpecie di
tutto

verf" voU gu-

gari
ilo

Ispagna? Dunque
bandito da

il buon

letterario fu
non

quel Regn"

(iti tanto

che

$itifarono le

pdede volgari fatte ac"M'midunque


affaricaro-;
per letteratura

raziona
tic

delle Italiani ? Iti vano

primi riftoratdri delia nodra


50.
il Nebrisfsens" Tutti
^

Io
ci"

fp"2to di
r il

"nni^ ci""dal473|; in
fino al 524.

cui c"ihin*

"pet

ai

in eui

ite ven-

Nav"gert"?
^ j

i libri del
tutto

Vives, "el Pindelle

ciano
Idtkia
za

del Zamora

16

ftudi"

lingue

greta

ebraica
, ,

caldaica
,

tu:ta

1' eiegan-

d"i

Vergara
nelle to\

non

baftarorfo
roz2;e

far

ritiafcere il
il Na-^

buon-gudo
vagero
ti
e
,

noftr"

fciiole ; viene detto


:

folo

femplice

fate Sonet^ecaaiin^^^
y

"

cannoni conie farina gt

Italiani

i84
to

il buon

gufto
,

ecco

dirozzjita la

Nazione,

co ec-

illuminate
Cos"

le

lettere. f"
,

farebbe inalzar
il la

la
"

Nazione edificio

Spagnuola
della fua

precendefTe
letteratura

foncuofo

fopra
riftoratori

volgare
noftre del
lo

poefia

ma

gli Spamifero
me co-

gnuoli

delle

lettere
,

pietre
fcienze

fondamentali

riforgimenco
della colta
T
e

delle

ftre no-

prima
,

(ludio della

lingua

latina
y

dolla

greca antichi

ebrea;
corretti

erudi?;ione
illuflracl
nelle ali'
ci ar-

dei

migliori
la
e

Autori

poi

cognizione
e
y

degli
maniera
tal la

abufi di

introdotti rimetterle

fcienze

la

tico an-

fplendore.
anni si vide
con

Sopra

fondamento della che


.,

in noilra

pochi
teratura letil

inalzata

fabrica

gufto
venifle

fi delicato
ad

prima

che

Navagero
r

illuftrarla
,

poteva

eflTa eccitare alle

invidia
,

ed

effer di di effa

efempjo
in

pi"

colte

Nazioni
.

La

fama

giunta
cum

Ollanda

fece

feri

vere

all' Erasmo.:

Quanta
bonas

animi
tam

volupta^
in in--

Hlcgi
,

linguas,
,

"

litteras

fdiciur

Hispania
geniorum landp.

quondam

fcecundissima
I

magnorum

(a) effiorescere

in
:

altra

lettera,
dice
,

partfi,

degli
Deo

ftudj
sic
,

di

Spagna
annis hoc

quilnis

spirante
teris

paucis

effiomit
,

ut

cce"

Regionibus
,

quamlibet
invidie

decorumg^ner^
esse^

prm*

ctlUntibus
,

vd

queat

vel

gxemplo

(tj.

(a) (b)

Epift. Epift.

8p4. 8"^

imonuinento la

ii pM
del

capace

di
di

r"ndere
Leon

imt""rtal"
X. del Nache

memoria E

pontificato

poi

s' efaminiamo

il gran

merit" troveremo^

vagero febben r amica

intorno

la

noftra

poefia^
Boscahad

egli configliafleil foggia


non
^

abbandonare ufaci che ftrada fra

di

componimenti
il

gli

Spagn"bli

fii pero
"

Navagero
nuova

min" deter-

il Bofcan

pr"ndbre la
della

ma

fuilhoftro
il
iia

Garcitaflb
nella
Jn2t

Vega^

come

lo confessa

B"scah S"ma:

ft"iTa dedicatoria ci"

alla

Diiches-

di

( e^li dice
^

parlatido del
) non
^

configlio
te
se

datoli

dal
col

Navager"
suo

Mi

bastenh'

Garcilasi"
certa

giadi^i"
opinione

che che
^

pu"
di

esser

regola
il

fecondo
non me

V io

lai

ad

mondo,
N"riimen

avesse

confermato.

" ver"^

che

prima gli
che
a

del

B"fc"h

rioii

fi ttfaflfero
ottave

gi"
i

in

Ispagtia
;

eildecafillabi
^

le

rime^

fonetti

n"

mancaflero
cui confotmarH; detto dei

agli

Spagnadi
Pr"va ftri
taella
he
reca ne

efeoipj
fia
quanto

domeftici
^

altr"ve
come
,

abbiam
lo

no-

po"ti provenzali
fuddetta

confefla

il Bofcat"

dedicatoria.

Emanuele
di antichi

F"ria

S"us" pottoi fonetti


e

parecchi
e

efempj
XV.

poeti

jghefi ;
il il

poi nel f"colo


Aufias
di March

pubblicarono lingua
in

celebre Marcbefe Altro

in

Val"nzana,

Santig"iana
"Uaminatore

lingua Caftigliana*
della

Italiano del

Spagna
V

fui

principio
l^irabofchi

fecob

XVI.

ci

prefehta
fi fonda

Abate in
ufl^

Quefta
"

preteniione

gnt"ofo fa|to
dei

eh*
9

egli'ci

racconta

dove Siviglia
la
nave

ragioni^
nel i^iZi,

Concarini
il

trovando/i e^i

in

( fct"ve
torri"
do
i

Tirabofchi
dal

) quando
tutto

Vittoria
e
,

gloriosa
marinai

giro di

il

mondo essi

aven^

osservato

che

m"rtti^

te/iuto

uri

esattissimo essefvi
ramente

conto

del
sette

toro
di
;

viaggio
Settembre

credevano
eranvi
,

di
ve-

giuriti

ai

giunti agli
chi

otto

m)n

vi

ebbe

in

tutta

la Cori*

"

Spagna
tarini
,

sapesse

darf"e

ragione

trattone

il

che l"olte
t
arcano

regole astronomiche

spiega felU

fremente

\ji\.
che

Gran fto fio


tutti

sorte

fi trovaflfe

in

Ispagna

que^
queU

celebre

Italiano
arcano
,

per ispiegare feliceoience


che per allro io mi
come

grande

figiiroche

gli Spagnuoli
ruscici ne'

farebbero

rettaci

q"egl'
P.
gelo Aninti.
cor^

ignoranti
Gazeo

dipinti grazio"mente
fuoi
;

dal

poetici componimenti
quali
fanno
coli'

xxAz"pia
rezione

Hilaria

occafione (ciocche
all'

della

Gregoriana
ai
come

mille levaci

diman4
non

de

intorno

dieci mai

giorni
foflTero

anno

fapendo
no

passati
^

f"nza

cfa'

egli*

f"

ne

fofli"ro
il
cavato

accorti.

Sebbene diti d' onde


to

Sig. Abate
abbia che
lo

Tirabofchi

don

ci ad^

quello
abbia vira

curiofo da

aneddp*^

pu"

crederli il
,

preso del

Monfignotf
Coit^ del
czt*

Becatelli
carini

quale
nel

nella
3.
tomo

Cardinale lettere

flampata

delle

(a) Todu

7"

ptfL

i"

^g.

t^u

^tf

rfinal
in

Reglnaldo
pruova

Polo

racconta

quel
xMeffer

facto.
Pietro

ca Retire Marle

il t^ftimonio

di
nella cui

Milanefe
^

il

quale
con
,

Aia

(loria

ripone

medesime
avea

parole quel
non arcano

Mefifer

Gafparo

gato spie-

"

Io
non

pretendo
fciolta

negare

che
,

il

Concarini s" benvi

abbia che
^

quella
tutto

dilBcolc"

pretendo
che
,

fia
tutta

del
la
uno

improbabile
chi

non

foflfe

in Ed

Spagna,
di

sapefl"
,

darne che

ne. ragioriftamtenzione in-

ecco

quei
onta

racconci

pati fenza

efame
,

ad autori
9

dellafomentano
contro

buonissima

degli
le

negl'
la noftra

Italiani ne Nazio-

pregiudicate
;

opinioni
ndo("
ci"
di

conferma
tutto

vieppi"
letteratura

in

credere,
che
,

che,
"
scch

in

Ispagna
/astica

non

sia

proibito
un

come

contrabando.
poco

Efaminiamo

quefta
vittoria eletta

ftoriella.
arriv"
a

In
viglia Si-

pcimo
,

luogo
non

quando
fi
trovava

la

nave

in

citt"
che

Carlo

V.,
la

perci"
deir

nemmen

il Contarini
,

feguitava
era

corte

Imperatore,
fatti

che

alloca

in

Vaglia-

dolid.
cavaliere
nave

In di

Antonio
il
,

Pigafetta
quale
sbarcato
fece il

Vincencino

Rodi
appena
a

viaggio
per

colla

Vittoria
,

part"
il nel

Vagliadi

dolid

prefentare

Carlo.

V.

diario
racconto

quel
cos"

viaggio

(a)

In

fecondo

luogo

Ca)

5tor.

d"

Viaft-T^

Jt

pafe

331^

187
dei
fa

viaggio
menzione
meno

come

dell' arrivo
non

Siviglia non
del diario del

s"

di che

eflersi accorci
trovarsi
;

giorno,
da loro

d"

dovea

nel

efaccamente fecca
a

formato due

anzi

nel

diario .che
^ ,

Piga*
che
,

j^er ben

voice

fi dice

arrivarono
i

Sivigliaagliocco
che pratici

di Setcembre nella
uomo

{a) fegno
nave
,

pi"

venivano Oelcano
nella

fra que"

ili Sebaftiano
za
,

di fomma
,

esperien^

dottissimo

nautica

fapevano bene^
giorno
dell' di

che
no

febben fette
,
.

il loro di"rio dovea Ora

al glor-* corrifpondelTe
otto

per"

eflere il
corte

fectembre
tore ve
,

giunta alla
che in

Impera*
na"

la
e

notizia dell' arrivo di verofimile

quella rinomata
converfazione variazione

qualche

di di.

fi quei cortigiani

difcorrefle

delia

giorni oflfervata dai


f"

marinaj., e che ninno


il Contarini.

sapesn ba-"

darne

ragione trattone
Pietro
era

Tanto

ilo

perch"
lo

Martire, o
nella chi
non corte

fofle che
di Carlo.

fi trovasse

poich" prefente,
udito
che
ne to

V.,

che

avefle

da

v'

era

prefente ; fcriveffe,
chi
un

in tutta

Spagna
Che
"

fi trov" fia

dar-fapefie
vano comune

ragione
lo

queflo non
col coftum"
le

fofpet*i

pruovo

troppo
cose

agjii:
e

flranieri

che

raccontano

di

Spagna,
che ci hanno

col,
allos la^

*manife(lare vi
erano

alcuni
in

degli uomini
i
,

dotti

quel Kegnp

quali

(a) Ston

de

viag. tom.

X.

pag.

331.

"$c"dii pi"
oiacemaciche

autentiche
e
,

praove
,

del
di

Tuo

valore

nelle
date

aftrooomia

quello

che

ci

abbia E

Meflfer

Gafparo quelli
,

Contarini.
che da noi fcienza
verranno

lafciando dove
y

accennati
era

parleremo Ispagna
doccissimo

della

nautica;
Ferrer
e

celebre

in
uomo

Messer
nella pruova

lacomo

Catalano

geografia,
le
fue i545.

Agronomia;
ii
vi

come

ne

fan

lettere

che eiTe

Camparono
"

in

Barcellona^ parere

nel intorno

In

ftampato
delle

il Tuo

alla

zione navigadei nel


ca"

Indie

fcritto

per
e

comando

(olici

Re

0,

Ferdinando,

Ifabella,
inftruito fra

quale
grafia cosmo-

fi manifeda
e

profondamente
aftronomia* Cardinale

nella

Trova6
D. I49J.

le altre di

lettere

una

jfcrittaglidal
jL^. d*

Pietro nella

Mendoza d'

de* ordine

AgoClo
li

del

quale
a

della
dove

Regina
fi
trovava

comanda
la
corte
,

di
e

venir dove

Barcellona

era

giunto
alle

Co*

lombo
die. In

di

ritorno

dal lettera

fuo

primo

viaggio
il Cardinale

In^ che

quella
il

gli dice
da

porci

feco

mapamondo
di macematica.
i

lui B"lia

facto
,

gli
le

tri alsue

ftromenti iftruzioni
capace
co

leggere

intorno di dar dal i^iz.

viaggi
ragione
Contarini.
ne

all'

America
arcano

per

derlo cre-

dello
Ch^

fpiega**
se vives-

felicemente
ancora

egli poi
una

nel

fa di

pruova Marzo

lettera
15^3.

fot-

toicritt"nel
{n

giorno
tempi

4.

del
con

quei

fioriva

gi"

gran

fama

di

79^ j^ofofo
dinaie
e

matemaiico

Giovanni
1

Siliceo
furono
e
,,

poi

Car^ io

fin dall*
le

anno

5 14"

e
"

pubblicate
di
nuovo

Parigi
Salamanca

fqe opere
nel
1520.

di matematica

in
cora an-

Maggior
da
cui le

fkma

ottenne

Pietro
opera di

Ciraelp

abbiamo

una

ta compie-

quasi
Alcala

t"Kte

parti della
152;.,

matematica
T
anno

flampata
mediato ili yi

in

nel della
nave

cio"

im* que?
nelL^ re ope-

all'arrivo
erano

Vittoria
.

Oltre

altri

dottissimi
non

uomini

verfati
lafciate

aftronoroia
,

febb^n
fcienza.

ci abbiano
Fra

di Gontarini agronomia
la

que"la

quefti fapeva
nella

ben

r|
e

quanto Pietro

fofl"

erudita

geografia

Qiov.
ebbe
n'
j"

Olivario^col
il
Gontarini un'

tre (]|ualeol-

disputa
dell'
e
y

eh'

intorno altra

]|

merito
flusso
r

Erasmo

ebbe

fopra i(
dere ve-

riflusso

de|

mare,

nella

quale fece
in

divario

al Gontarini

quahto

ci"

fi fofle
fue
per

ingannato
annotazioni assicurarsi homia.

Ari((ocele
alla quanto

[a) re

poi
di

bafl;a

^egjgerele
Mela

geografia

Pomponio

eg^lifofle

iftruito. neU'

aftro-r

Ci"
bab"le
,

f"l"^,pu" badare
cbe in
tutta

rendere
non

aflfacto vi fofle

impro^
chi

Spagna
arcano

fa*

peffe fpiegar quell'


g^ato
dal Gontarini.

cos"

felicemente

fpie.*

(a) In

aqoot

ad

"Bomp.

^eL

lib.

^p

"
Za

VII.
discepola
contrastarle
del delF
il

Spagna
secolo XVL

pretesa

Italia
titolo di

net

pot"

maestra

mondo

tutto.

x^Q

bene

che che

ancor

quefta pret"ndono

far"

una

di

quelle
e

propofizioni
come

f"

gigantesche"
Ma

ridono (i de-

ftravag^nci paradossi.
e
,

difcorriamla

la fon

amichevolmente ben

fenza che
"

preocupazione.
la maeftra
i

lontanp
venga
;

dal
venerata

volere
Come

nazione del autori

Spado mon-

gpuola.
tutto

n"

il

troyanp

preiTo
n^agnif"che
che
, ^

gravi

SpaDico ni Italiafecolo

gouoli
bens"
,

foipjgiianti
che il diritto

pret"nl"oni.
dire d'alcuni nel

al

ha
y

r
non

Italia
"

quel
fu

gloriofo

titolo

XVI.
che
non

fondato

ragioni gravi
la

cotanto
,

pofTa
Dottor Italia
stata
,

contraftarlo Bianchini

Spagna.
delle
/' pe (lamItalia
e
,

Il d*

nell' francamente

apologia
che
,

alTerisce
ed in

"

sempre sapere

" presetuemente

del

vero

so*

lido
maestra

ogni

specie

di

letteratura, madre,

alle

altre

naiioni

[a].

(a)

Opusc.

caloger.

tom.

z.

194 celebri
,

che

g"' Italiani
famose
avr"

si

viderp
versici

falir

falle

ca^

cedre fecole
che r

pi"

delle
mm

uni minor

foraftiere

nel

XVI.,
Italia ad

diricrola maeftia

Spagna,
del
inon*

eflTere chiamata

do

intero. La

riftretrezza
il
cotanto

d'

un

Saggio
troppo alla
i

Storico
in

non

mi
narra-

permette

diiFondermi

quefta
nazione;

3^"one

gloriosa
d'
accennare

noftra

mi

contenter" che

pia

celebri i pi"

Spagnuoli,
ragr
mente certa-

fparfero
in

per

diversi di

Regni
fetenze.
r di

luminosi

gj

ogni
il

genere

Meriterebbe
m^
,

primo

luogo
duolo

Italia letterati
la

"

cosi

nume-

ToQ) in ioli
FRANCIA

illuilre

Spagnuoli
,

che eh'

quel

fortunatp

fecola

illu(];rarono,
al
di

essi

daranno La

copiofa
celebre

materia

feguenre

tomo.

^niverfir"
addietro,
a

Parigi
e

riputata

sin

da

alcuni

fecoli
chiamava

madre
tutta

maelira

delle

fcienz"
,

se

da

Europa
erano

pumefoso

concorso

di fcolari

fjra qu"fti

in

gran

mero nu-

gli Spagnuoli.
che
essa

^ifogna
del

p"ro
XV*

confelTare,
durarono
e

fino
non

agli ultimi

feco^o
antica

io

pochi
cos"
nella

veilig)

dell'
e

barbarie
come
,

zezza roz-

("l"sotia

teologia

nelle

altre
non

fetenze
.

JDebbesi parte
le

certamente

agli Spagnuoli
di
avere

piccola
trono

della

gloria
e

sbalzate
e
,

dal
jre

sofifticherie

barbarie
coli'

di
e

ave-

ornate

le

gravi

fcienzc

elega^nst*

buoa

Kttfto

"

Dove

D.

Niccol"
Tomas

Antonio
che dice
xvo
ac
,

ragiona
i fuoi

del

Por"

toghese Alvaro
Francia nel
t sophicisprofeci

fece
:

(tudj in
in

fecolo
eo

XV.
tarncn

multum quo
tantum

Philo-

place

-^

bant uncidas
sunt

diaUBicoriim

tr"cx

sophistarum captU
pr" merito aversaii

quod scr"hendi
Inter alios

genus

Hispanict docUssimosviros^ Jodn.

Ludov.

Viyt^5^" Alphonsus Matamoros


modo
di pensare

(a) Que".
il noftro

ilo
varo mato

giudo

fece
,

che di

AI"

fatto Rettore

del

Collegio
matematica de

Parigi chia-*
introdurre il

Coqueretico procuraflfeancora
dello fludio
uno

gufto
due V

della

pubblicando ptopositionibusp
in

V trattati,

g^omemco

altro

de

mota triplici

stampati
ne'

Parigi nel
mae/lri

1509.

Non Francesi
a

ebbe
il noftro
a

miglior Luigi
la

sorte

fuoi

Vives

andato
cum

anch'
in

egli

Parigi

(ludiare

filosofia;
Nic, Ant.

eatem^

para
omnes

incidisset
artes

{ dice
eo

) guHus

bonm

ah
m

exutabant

philosophim gymn"'
totoscavillis Ma
e
"
.

sia, Gaspare
tentos

Lax^Dullardumque
sortitus
est

iti'^

prmceptores
uomo

[h)

eflfendu il d*
un

Vives di

di

fommo
;

ingegno
fece
vane

modo
per
zezza roz-

pensar

giudlssimo pubblic"

tutti

gii

sforzi
e

purgare
y

la filosofia dalle
e

cavillazioni
m

toilo

il filo libro

pieudo*

N (a) Bibliot. Cb) Ivi pag.


Hisp,

nov,

tom

1^6
diakSicos $orruptarum In
;
e

poi

la

pregiatissiaia opera

de

caush

artium-

quei
in

tempi
le

(lessi catedre

occup"
di

con

fommo
e
y

plauso
macica

Parigi

filofol"a
tnaeftro
^

mace-

Giov. Secondo

Marcinez
e
,

Siliceo Cardinale fcienza

poi di
Chiesa; Francesi
diti eru-

FilippoT
Deir
una

della
.

S.
a'

eneir
9

ahra fuo

lasci"

moniimentt

del

ingegno,
alcuni

pubblicando
d*

comenci
r aritmetica nel

fopra
theorica

libri

Aristotele;

"
^

practica

ftampata

in

Parigi

1514. fama XVl.

Maggior
anni
lo
,

s*acqui(l" in Parigi
T

nei

primi
Cirue-

del
ano

fecolo de'
suo

Aragonefe
filosofi

Pietro
e
,

pii!ieccellenti
tempo. di in
,

tici matema-

del
vera
un

in

vero

difficilmente

(i

ti:0f

corso

matematica
tempo

luperiore
in
,

quello
Ibienze
ce lu1'

del
Don

Cimelo
erano

un

cui

quefte
con

(tate

ancora

illi^flrate
ultimo di

quella
fecolo.
col

che
9

rpunt"
del

all'

quel

Fu

opei:a Cursus
e

Cirueio

ftampata

nel

15^3. artium.

titolo

quatuor critico

'mathematicarum Pietro che


,

U
altres"

to, erudiuno

Giov..

Qlivario

fu
in

degli Spagnuoli
ftud)
abbiam si filolofici
y

illuftrarono

Francia di tutti

gli

le belle

tergere
"

Ma

quefto
perq

gi"

altrove

raggionatb.
merito

Sopra
de 11^ dal

diftinse

il

singoiar

elegantissimo
Vives:
alter

Valenzano

Giov.

Gelida

detto

nostri

tempjjri^ ^ris(pteUs. Noq

eb|^e scjlainento

it)7
V
e

onore

d'
;

occupare
ma

le

prime

catedre
del

in

Parigf,
di rigi Padelca gre-

in

Bord"
detto

fu

Rettore della

collegio
e

del
di

Cardinale Bord"
,

Moine
nella

poi

la

universit"

dottissimo
nella la

lingua

ed
,

elegantissimo
di
avere ornata

latina filosofia
ne"

pu"
in
i

meritar

il

vadto

Francia
coiv

coir

eleganza
che
,

ed

erudizione
di in

$. anni

tinui

fu

maeflro

quella

facolt";
suo

Ebbe Andrea del


ut

il Gelida

Parigi

fcdJare
uomo

il celebre

Govea

Portoghese,
universa

{ al. dire
"
,

P.
si

Scoto

de

Aquitania
mer"tus
una

liner"s^
Ed
ecco

quis
si

"lias
,

optime

[a]
.

che

ci

presenta

davadt"
di uomini
s"

iUuftre

famiglia
che
,

Portoghese
illuftrarono

piena
la
come

letterarissimi
nel

Francia
nel

magiftero
e

delle delle

fciedze,
Universit"

governo "
la

de'Collegj, famiglia
Andrea^
,

Quella
.

de'

Govea
"

Quattro
Marziale mirati Rettore educ"

di

essa

Jacomo
in

Antonio,
ed
am*

si per del
nelle

videro
la loro

Francia

onorati

erudizionedi S.

Jacomo Barbara
tre

Govea
in

Collegio
lettere

Parigi
nipoti.
e

gli

altri alla

fuoi

Marziale
ilro d"

fu
essa

afiezionatissimo
e
,

poesia,

mae^

di

latinit"
"

Andrea
e

governo l'universit" maedro

il di

Collegio
Bord"
;

di

S.

Barbara
,

dopo
in

Antonio

fu

prima

Bord"

di

(i^

BibL

hisA

ptg.

616.

fia

per

il
anni

lungo

corso

di
la

2^.

anni
,

per'arm
e

undici

insegn"
ci in

Medicina
^

Dell'una,
opere

dell'altra furono Non

fc"enza

lascio
Tolosa

eccellenti nel

Tutte
"

flampate
trovarono

16)6.
trattata

(a)
con

in

Francia che
la

mi*

glior gufto gnuoli


a

la

teologia

filosofia XVI.

gli Sparono andafar" fem"

che

fui

principio
in il

del

fecolo Fra

(ludiarla celebre DotninUard

Parigi
.

quelli

pre

mai

nome

di

Francesco

Vittoria^
scrive
il

Instituti
Matamoros

splendor
,

come

decus
,

"

ornamcritum

theologics
,

eximplar

antiqu(x
debbe

religionis [b)
.

queft* quello
Gli

uomo

incomparabile
che
9

Ja nel

teologia
fecolo XVL

dore spleneruditi

acquift"

Autori
e

della

biblioteca

Domenicana che
il

Ecchardi
Vittoria
dalla
di

Quetif

pretendono
portasse ed erudita
in

Francia
purgata
un nome

Ispagna
teologia,
lo
.

quel
che

metodo

gli
ch"

acquift"

immortale Autori che


in ci

desidererei

quefti
logo te"-

gravi
,

additassero

qualchef
fiorisse
in

celebre

quei

tempi

Francia

da

paragonarsi
il
nome

col

noftro

Vittoria.

Era

gi"
,

celebre

di

quello

eccellente

teologo
Cano

quando
di
lui.

il fuo

discepolo
si

Melchior Gallis
,

fcriflfe atque

Quod

ilie
qu(s

Germanis^
hontinis
in

Italis

fir"psissct
,

crai

disputando

per-*

(a) (b)

Vid.

D.

Nic.
"

Anc.

Bibl.

Hiip.
vir.

nov.

f". i paK".3^2"

De

Aea4"

doc

Hisp,

tot

spicuitas , apud
eas

" tlegaritia ^
gentes

suavitas
,

non

ita nun"
.

icholap
del

studia

jacercnt(j)
per che
20.

Ndla

fcuala

Vittoria

anni

si

formarono
j

quei dopo

celebri

teologi
dei

posson

marsi chia-

riftoratori
la

degli ftudjteologici in Europa*


metta

Ed
non

ecco

fecolo

XVL

che U
am^

pochi
con

Teologi
non

Spagnuoli
minor

illudrarono
e

Francia

consolazione

mira2"onede' novatori.

Carolici
y

che

rabbia

difpetto de'
per
.

Diro

folamente
d'
un

d'alcuni

non

oltrepassare t
Perci"
y

limiti

faggio ftorico
il

lafciando
il

dottissin[\oMartino
fu celebrato
in

d'OIave,

quale
dei

verso

il 1)40.

Parigi
e

per

uno

primi professoridi filosofia,


P.. Giov.
;

teologia;
la

ed

il chiarissimo
anni
nome

Mariana breve^^ per de'


ren"*

che
mente

insegn" cinque
d' altri due
,

diciamo bada

il cui
eterna

dere

in
"

Francia

la

memoria

noflri

Teologi
Nel in

1563. fete
Giovanni del
i

la

prima luminosa
e

comp;(rsa
la

Parigi

Maldoriato,
fuo

cominci"
che
,

gloriosa carriera
DUO

magidero
da
e
,

conti-V
am"

per

IO.

anni
il
nuovo

Rifcuoteva maedro sia (lato


e tre ore

per

turto

mirazione

difficilmente
nel

si

trover"
universale

chi
.

gli
Due
,

fuperiore
prima
I

plauso

di

cominciare

it

II-

11,

Ti

(a) De

Loct

lib.

12,

$"

Bk

Ibi

"e

fae

lettoni
,

si

vedevano
noa

gi"
dal

occupati

tutti

podi
icolari

della
ma
y

fcuola^
da'

folo di

v"lgo
Parigi

degli
co-

primi
y

personaggi
e

fpicui
Anzi
a

per
si

letteratura
tal volta

per

le
a

loro far
"

dignit".
le lezioni alla la

vide aperto

coftretto

cielo

per
.

dare

sfogo
,

luogo

numerosa

udienza
a

(a) Quanto incomparabile


Ja3a Gallicum

f"a

obi^ligata
lo

Francia

quello
Ant.

maellro

es^

presse

N[ic.

( egli dice
agnini
Dei

) doSrinx
vVf4$

mine se-

fcecurid"vit
(jue

undequaad
,

egregiisy^ui exemplum

protli"
,

foriissim"
hidr^

Pratot

teptoris

conculcatis

hujuf

t"pitibus,

phyfligavemnt
del
in

(").
nell'
il

Compagno
facri

Maldonato fu

illuftrare TuU'o

ftudj
Gtov.

Francia

Criftia.tio
in
non

l?ietro
iti

Perpini"no
.

Prima

Lione,
meii

poi degli

Parigi
che
,

deft"
de'

1* atnmiraziope

eretici unica ad

catolici

colla

fua

rara

eloquenza
le altre

una

profonda
fcienze. A di

erudizione

di due

tutte

piti gravi
iretce

quefli
Clermonc in

Sp^gnuoU quella
Dum

do-

il

Collegio

fingol"c
m"xime
nomen
^

fama,

erbe

s'acquift"
fcrive
il

Francia^

fiorefet (
perque

Bacchino

) P"rpiniani
Maldonata

ejas

claritaterri
,

Quantum

Do^

(a) (b)

"Fe"sser.
Bib.

addi,
nov"

aux

dog.
to,
x,

de page

T"iou^ %%%

to.

3.

p.

joj.

Hisp.

Ho de
per nostri

raggidnaco
lecceraci

alquanta
illuftratort

pi"
della
cx"ke

difesamente Francia
,

co9" d' ropa Eu-

esser

quefta
come

una

delie

pia

Nazioni

anche "
,

acciocch"

vedano

alenai
talvolta la

Pseii-* alcuna
trova*

do-Critici

quali
che

di^preggiano
in
;

Nazione
no,
se
men

subico
illuminata secolo

qualche

epoca

acciocch"

vedano
^

dico
,

che

in

quefto

alcuni in

Spagnuoli
atcunp

sono

andati
;

in

Francia

ad

erudirsi

scienze
in

due

coli se-

prima

andarono

altri

Spagnuolt

quei

re-

CERMA.^"^
'

*^ ^^^

erudirlo^
meno

che

la

Frartc"a

dovette
luce di
,

la

G"r*

uxA.

mania

agli Spagnuoli
delle
sacre

copiosa
scienze Carlo porto V.
seco

di
cui

dottrina,

singolarmente

bisognavano pi*^ abzelan-

quei
cissimo
nel 1)^9.

regni.

Principe
in

della
ti

religione
celebre

Germania
de

Bi^nedittino

Alfonso ed
,

Vi-

rues;

Qaefto
Predicatore

profondo
e
,

Teologo
Ja
voce
,

eloquenti"cogli
che scritei

simo

con

intraprese
van

la .confutazione

delle

eresie

mette-

sossopra
una

quegl'
d"ttissima

infelici
opera

Popoli.
col

Nel
:

1541.

pubblic"
picae
^^ataper
fu

t"tolo

Philipdo-

disputationes

XX.

alversus

-lutherand

PhilippumMdancthontm
in

definsa\QyiQ(t3L
seguente della
anno

ristampata
Altri dUe

Colonia

nel

1542. por-

prodi

Camipioni
Carlo di

Chiesa

io

seco

in Germania
e
p

V.,
Olave

il Dominicano

Pie-

ero

Soto

Marcino

i
p

quali

empirono

*0T del
e

suo

nome

le
terrore

prime

universit"

della
In

Germania;
tempo
un^

furono

il

dell' eresia. Trucbses


e
,

quefto
ia

il

Cardinale

de

fond" che
,

Dilinga

celebre ri fossero

universit" idue fama

volle

primi professaed

Spagnuoli ^oto
poi
parte
non ottenne

Olave.

Qual
scessi

per V

quei tempi

jn

ogni

di

letteratura f

incomp^r^aver

bile

Medico

Andrea pruove della di


,

Laguna
suo

Dopo
nella

date

luminose

del

valore

Medicine^
afflisse
la
sua

in

occasione

pelle

che

nel
;

IS40.

alcune

Provincie

Germania
e

impiego
scienza della

singolare eloquenza ligtone


Siane
recit"
contro

profonda

della

re^*

la

pi"

violenta' peste

eresi^^
che

teftimonio in Non Colonia

1' "loquentissima orazione nel minor


1

543

(a).
ai sacri

rec"
V

vantaggio
di

(lu^j ir^
,

Germania

Agoftiniano Criflofaro
la

Sanco-cis

rando gi^

qu4st
e

maggior
coi lumi

parte

quelle Provincie
vera

illuftrandole

della
il merito

scienza

della

Qual ireligione.

fosse

di

quefto ciotto
di Trento
^

Spagnuo"o si manifefto
cui

nel Concilio
men

in doi"

fu

ammirata
la

non

la

sua

profonda
JacomodiNofu altro

trina, che
guera Decano lUudri

(ingoiareloquenza.
della Chiesa
di

Vienna
delle

gli de-

Spagnuoli promotori

scien2;e in

(a) Europa
quens
coran%
mtmm

Heautontimorumene
Coloniemcs lUusmum
^

s"ve"
^

A6H0
.

aPud

22.

Januatj
}

se iptam t"f^ )dteannn 1543-

frequenti {fima
cgncione
^

ttrbis

tra"Ht fofius^ffte
-

ko*

babita.

"

Germania.
ilre nella ceftimonio
lettera

Latino
del scritta
menses

Latinio
merito ad

ci Iia di

lasciato

un

illa--

quefto
Masio

Spagnuol^
nel
in

Andrea

1560
urbcm Eccie-

Ante
Jacobus
siae

paucos

( egli scrive
homo
Multa
.
. .

venir

Noguera^

hispanus
hic

Decanus

Viennensis quafuor jam


,

quoque
libros

scripsit,
quos
habet
,

ac

propediem
absolutos cabit.

de

Ecclesia
excusos

partim public reique teges,


tantum

partimque
etiam spero utiles minime

Quos
in

jucundos
fare.
Tu
,

omnibus,
si

publiae
yidebis
res

primis

quando
non
,

hominem

stertemem

arJuas

graviter"
dicendi
moki

"

erudite^ sed

etiam

eleganter,
traBart.
mania Ger-

"

quadam
Fra

facilitate permirifica
che
,

altri alle
gran

in

varie

Citt"

della di

salirono
e

prime
nome

catedre
di
uomo

filosofia

teologia
,

ebbe Alfonso anni


d* la

dottissimo

il
per

Gesuita molti
e
,

di

Pisa
nelle

Toledano. universit" Baronio


e

Insegno
di lo Dice-

teologia
Il

|
j

linga
lebra lo

Ipg
Uomo

"lstad.

Cardinal

come

dottissimo
litteratura
atate

[a];
sua

Ense"grenio
nobilissimus

! \

dice

omni

Philosopkus
,

"
medesime immortal"

Orator

Celebris
universit" il
suo

[b).
di

Nelle

Dilinga^ed*
il

Ingolftad
di

n"me

grande

gorio Grecol" Ni-

Valenza;

Vir

sapientissimus populum
mire

(dice

Antonio)

fidelem

^erexit.

(a)

In

Apendic.

6.

tom.

aimaL,

Cb) Cataloga

Test.,

verit.

" "

su"tentavit

egregia
tdidit

doctrin^
,

cmditionis
^

pictcuis

opera

Dilingce prins
^

mox

Ingoi-

sbadii
d'
un,

(j). Ma
erudito di

pi"

imparziale
Jano
di

sar" Nido

il

cedimonia do-* I/2-

Italiano.

Eritreo
scrive
:

ve

raggiona
est

Gregorio

Valenza
sibi

credibile

memorata

quantam
^

optimi

^prae^
era--

stantissimique
ditionis vitatis

Theologi

quantam

singularis fairyi quasi


sese

famam
termi amnis nis

eonfecerit.
non

Quae

imius

Ci^

contenta

extra

ripa"
ac
,

diffluens
Gerf7\aniam
excurrens

hnge primum
,

lateqae
tum

diffudit
universah"

Europam
principmn
commovit

omnium
,

virorum

animos^
:

omnium

academiarum
enim vir

sch"dia'

unus*

quisque
litter"n^m

Prit"ceps
,

i^nusquisque
tantum

locus

ubi

domicilium
a

esset

sibi

doSorem

txpettbat
ad
tiam
omnem

quo

in

ipsorum,

gymnasiis
rerum

Juventim
scien-

divinarum, in^titueretur

humanarumque

[b).
chiamo
delle
a se

Anche

la

Polonia
ornamento

alcuni

celebri

Spagnuoli
Quella
air di

ad

sue

universit"^
di dritto
di Moros

Cracovia

esib"

la

prima
Pietro

cattedra
Ruiz

llluftre
e

Aragonese
del

Amico
ftino nel

Compagno
celebre fama

grande
di
S.

AntQnio*
Clemente di

Ago-r
di

Collegio
della

Bo^

legna.

La

singoiar
al

dottrina

quello

giureconsulto

arriv"

Re

Sigismondo
,

il

eguale

Ca)

Bibh

liisp.

iioy.
a.

tom. num.

i.

pag.
x"

41 S"

(b)

Pinacotlu

tom.

Ao8

lo

chiam"

alla

Corte
,

lo

impiego
In
una

nella

pr^
ono*

sidenza
revole

della

Regia

Cancellarla.

quefto eleganre

impiego
opera
un

egli pubblic"
dccisiones

ed biamo Ab-

erudita

incirolaca

lithuanicae. O. Ruiz
,

illuftre

cedimonio
a

di Pietro eh'

Anc.

Agoftino
nella

in

una

lettera

scricca

quale
eru-

mani dico
sopra

feda Amico.

la

grande
Alfonso

(lima

aveva

del abbiam'

suo

di

Pisa^ di
col
essa

cui

detto
ceo-

illuftr"
9

la Polonia lume
uomo

magiscero
rec" dotti il che

della

logia. Maggior
Salmeron
sa

ad de'

grande
vantar

fonso Alposr
mir" am-

pi"

queir

erudito

secolo.

Il Ducaco di V.ilna
il

d" Licuania
dottissimo

nella

universic" di

toghese Por-

Emanuele

Vega
, ^

professore
opere

d" ceolor

logia* I^e
in

sue

erudire
in
^

profonde
e
,

cate pubblisono
un

Vilna
monumenco

Vienna
del
suo

in

Ronia

glorioso
PIANDKA.

singoiar

merito. che

Maggior
illuftrarono
le

fu

il

numero

degli SpagnuoU"
ogni
la

Fiandre dove

con

genere
sua

di scienze.
com?

Questo
parsa

fu il

teatro

fece

luminosa belle Lovanio

Luigi

Vives
nella

ridoratore universit"

delle di

lettere^ e
come

della

filosofia

scrive jl

Brucher"

(a). Altro

Spagnuolo

ebbe

(O I/"vanio
tium

II

Brucher"
;

'dove
eodem
vero

parla

del

Vives

Maestro atque snimo

in
ar*

dice

In

bonarum

mentiumy
^

mercatu

docend"
;

muner"

prafeSlus

magno

pel'*
emen'*

Sere dare

harbariem
erudtttonh
magna
conatus

exagitare
sensum.y " "

in'eptosarttum
nativam

corruptores^
tndolem
:

saiemiamm
laude
,

re"

Sthuere ti tate

doBrine
est.

fudicii
4.

nec

minore

ftelim

Tom.

pare.

z.

pag.

9".\

ryniyersit"
ves

di

Lovanio dello
cio"
,

non

inferiore
e
,

ai
sano

Vigu*

nell'

eleganza
filosofia
dal

scrivere Sebaftiano vien

nel

SCO

della
il
,

Fox

Morzil-

lo

quale
sui

Mireo

chiamato
e

Philofo-^
vanni Gio^/f,

phusaevi

dissertissimus
,

da

Gerard.

Vossio

Philosophus
"
la

praestantissimus

gan"issimus,
sparse salico
sopra

doclissimus.

(**) Qual

lume Antonio

poi

non

scienza

'del'dritto
di
sua

Perez
aeir Insti-

alla

prima

cattedra La

giurisprudenza insigne Opera


distinSae
di

Universit"
tutiones

istessgi ?

Imperiales
gli ha

ergtematibus
la. fam^

"

expUcatae

assicurata

celebre

giureconsulco.
Fra ti
ne

canti
la

celebri
Fiandra che

guerrieri Spagnupli
,

quan*
carono man-

vide

nel
seppero

Secolo unire

Xyi.
alla

non

alcioni,
armi
,

gloria delle,
Sancio
maestro

quella-

ancora

delle dal
Duca

lettere.
d'Alba

Don
gran

di

Lotidogno
dclP
arte

detto militare

pubblic"
la

dedicato,
de reducir

all'

istesso.

Duca

Discurso

sotre
al

forma
i
^

la disci^

plina

militar

mejor

t^tigi^o
O

estado.

Bru.-

FartelLT.L
'
"

.rr-

"

(*)
legante
fanno

Quanto
filosofo

sia
con

degno
cui
Io

Sebastiano
esaltano opere

fox

delle

lodi

^
,

e*

parecchi
-

Scrittori
studii -^De De
"

ne

fede

le

sue

elegantissime
In

De

Pbilo^
natu*

sopbiei tationer^
fa

Topica

"ceroms\Parapbrasis
"

Pbilosopbia

"

De
"

Iteuentute De
;

De

btmore
"

Regno
,

"
con^

Regh

institutione Histtia

informane
altre
tom.

styli
posson pag. iz6.

ratione vedersi

De in

scribenda Anu BibL

ed

che
a.

Ni".

Hisp.

aov.

AIO

sei.

1587.

Don

Francesco
del secolo
nel
con

Verdugo
XVI. ed
,

uno

de' fumenso*-

pi"

famosi

Capitani
a

non

migliance
che delle da
neir
sue

Cesare

valore

arce

milicare,

eleganza
guerre.

cui

scrisse

commentar]
in

Quefti
Frachetta

furono
e
,

tradotti

no Italiain

Girolamo
nel

pubblicati

poli Na-

1605.
possa colla
secca
temere

Sebben

di

recar

tedio de' letterati


non
^

a' miei

leggitori gnuoli

narrazione
della

Spase

illuftracori il

Europa
di
tre*

so

mi

perdonerebbero
ai

tacere

famosissimi alcuni

ni, Uomima-

quali
non

dovette
men

la

Fiandra
che
,

letterari
alla

jiumenci

utili di

gloriosi
Vir

Chiesa.

Il

primo

"

Alfonso nominibus

Caftro,

gravissimus

nuUtisque
acehimus
^

honorandus^ felicissimus

Haeresio-mastix
come
,

scr"ptorque Gonzaga
il

scrive di

Francesco

(a). 'Nella
la
sua

Citt"

Bruges
Adfu che
,

perfezion"
versus

Callro haereses
tanto

immorral XVL da
tutta

opera:

omhes

libri

Queft'
V

opera

ricevuta
nello

con

plauso
anni in
,

Europa
dieci

spazio di
in

2Z.

si

ristampo

volte

in
"

Francia,
Il
uomo
,
,

Italia
" V
non

Germania.

fecondo
a

incomparabile
ebbe nazioni
altro d'

Arias

no Montain

cui

fuperipre
Europa.
colla

quel

secolo

veruna

delle
il

Altrove di

"lludreremo

noftro

Saggio

memoria

(a)

De

orig,

"

progres.

Prancisc

Ord,

A"Z

pop"
JicA sai
crono

le siqte la

rivoluzioni

4i (\^^\F^gno,
j?
,

sa-

Regina

Maria

riftabilicp il

Cacplicismpy
faticarono
^

furono

gli Spagnuoli
di

quelli che popolo


,

pi"

nell' iftruzione

qpel
e
,

in di^
lalu^

Unipare ]e tenebre
ce

dell)! eresie

in

ifpargere
Sotoniayor,
,

della di

vera

religione. Luigi
j^arcoloromeo
,

di

AI7

fonso

Caftro

Carranza Antonio
,

Pietro

Soto"
furono
te

Bartolpinmeo
1

Torres

Agoliinp i^configgorOceaop
cielo
,

prodi C^qapionj

deftinati
a

ad
per al

l'ierp^i^, .ed obbligarla


il Sectentrione. Fosse

fuggir piaciuto

ver$o

chp

quanto

fu
il Ecco

glorioso
"

fos^

ftato

altretpiicp dure^

vole

frm;rp
un

di

q^efta

vittoria^
delie colonie

breve

saggio
a

letto-

rate

fpedice di Spagna
ad

cutt' i

Regni

dell' Europa:
ma
,

aggiungasi
numero^

elle

non

gi"

un"

colonia

uns^

provincia
tutt' i

di

letterati
d' Italia

Spagnupli
in

venuti
ifteflo
tedre" cat-

ad

illuftrare
i
,

regni
col

queir

secolo
e

quali
con

m^gifterp
ed
t

nelle

prime

erudite
i

eleganti
"de* 3acri
delle

opere

cate pubbli-

furono
,

ridoratori
e

ftad] in Italia,
altre

ed
come

illaftrarori
"

prpnjiotori
;
e

scienze,
$e

altrove
badar

vedremo

decidasi

poi
alla

ci"

to fo-

dovrebbe

a4

assicurare
contradare
tuttp

Spagna

il

non

vantato

djritto di
del
men

tolo all' Italia il ti-

di maedra Altra
non

inondo

nel

secolo

XV pr"-

poflfente ragione poflbno


Ig q^iale renala
I4

"pagnuo}i, l^^rrepli

Spapq^

i"p"riofe(il n"olcb
era

afric"na
,

ed del

q"alanqueaL
cucco
^

nazione si "

nel V
e

magiftero
essi
in

mondo secolo

e^

quefta
la
nuovo

aver

quel

introdocce

coltura,
mond". Non

ktceracura

Europea

negl' imper) del

diftefero Romane
la
;

cant"

il loro introduflTero
e
,

volo

le Victoria" in quanta

se

aquile

ne

giammai
latina
;

si
^^^

vafti
nel la

paesi
fortunato

lingua
XVI.
coltura/
nere

coltura

secolo
e
,

diftefero

gli Spagnuolt
pure la

loro

lingua
le
;

Pubblichino
calunnie
contro

ni alcunazio-" ed
corn

ftranierl
ne

pi"i

contro

Sp"gnuola
de'

declamino

inumanit"

avar"2lia
tuono

primi
la

Conquift"coti
,

deplorino
,

patetico

defolazione abitatori
cfonie

dell' America tanti


e
,

ci

dipingino
gemotio pesante
fcir"
,

quelli
avviliti
e

infelici
un

che

dalla

schidvit"
alt

fotco
;

giogo
riu-

poco

conforme

umanit"

noti

loro
^utte

d"
le nel

ofciirare
altre
nuovo

quella
,

gloria
che che
,

della

Spagna
fta*

foprai

natzioni niondo

poflTeggono

bilimetni
merita per

giullapiente i\
che
tanto

fa

civilt", religione,-'
nell' America

lette'rat"ra
con
,

si

vedono

fiorire

Sp"gnuola
altri

vantaggio
E

fopra
dove

tutti

gli

ftran"eri

ftabiliment"*
altre
la

mai
nel la
,

potran
nuovo

eglino
mondo
,

moftrarci dove

(traniere

citt"

si veda nelle

magnificenza
e

coltura
,

T erudizione

arci

fciebze,
Lima
,

che nel

si

fanno in
,

ammirare

nel

Messico,
in Buenos

in

Chile

Santa
O

^ede
,

^^4

Ayres
,

iri
e
,

...

Quito
,

in

Manila
,

in

tante

altre
no so-

cicca le

Provincie

della

noftr*

America
genere
Ci loro

Dove

universit"
nelle

fiorenti in
cicca

ogni
?

di

scienze^
le tre al-

f"

non

Spagnuole

moftr"no
Scrictori

nazioni
come
,

le Biblioceche noi

de'

ricani Ame-

moftreremo

quelle

ricani degli Ameed amenis^

Spagnuoli
simi la

piene
,

di

profondi
,

ingegni.
pot"
e

"

qual
che

nazione
le

(e

non

la

^pagnuoV

confeguir

mufe

navigafl"ro
barbare

no, Ocea-

faceflTero, che

quelle
col

priina
Parnaso
f"

monca-

gne

pocelFero gareggiare
Non
mi

Europeo?
Accademici delle

(*)

perfuado,

che
n"ll'

gli

francesi

aveffero

viaggiaco

inceriore
potenze,

pr"*

vincieAmericane
trovare

foggecce ad"lcre
fiorente
nella M.
cotani;o

sero dovescome
,

la

letteratura
come

la

trovarono

ci

tea

di

Quico,

ne

fa

teilimonio del
fuo

della

Gondamine dell'

nella

relazione

viaggio

all' interiore

America.
encrar
a

Porremmo
parte
e vancare con

dunque
nel

noi

Spagnuoli
dell'

g"' Icaliani
inoltre
come

magiftero
proprio
V

Europa,
ro magifte-

intero

d'

un

nuovo

mondo.

"

"

"

""...-

(*)
latina

Luminose date
;

pruove

del

loro

valore

nella due

poesia

hanno

ultimamente
il in
latino

aU' Ab. D. latino Alexandria


poema

Italia Saverio
dell'
-,

eccellenti colla di Ome^

poeti

Messicani
traduzione
col poema

Sig.
verso

Alegre
Illiade ed il

elegante
3ro
,

Sig.

Ab.

D"

Giuseppe

Abad

col

dotto

De

Deo

hominem

^15

APPENDICE.

"S* esamina

il

detto

d!

un

Moderno

Italiano.

l^V' intorno^^^^SSH^ "^L


''-

la pretesa

jattania degli SpagnuoU.

j^ebben di del
non

io
alla

mi

fia

proteftato
il
non

di

non

pretendere
di

dar

Spagna
turco
,

glorioso
mi
un

ticolo

maeftra
che
,

mondo venga

lusingo
effetto

per"
di

cenfurato

come

le naziona-

jat^anza
i

quel

far

pompa

deMetterati
illuftrarono
a

Spagnuoli,

quali

nel
a

fecolo

XVI.

l'Europa,
T

Ne de'
mente

bader" moderni fanno che

fo^trarmi
Scrittori

tal

cenfura
i
,

esempio

Italiani memoria
il

quali
di

replicataloro Essi
terati let-

gloriosa

que'
tutto.

lU"mioarono
mancare

mondo dovuta caccia


di

lo noi

fanno
non

feoza
lo

alla
fenza

modeftia;

possiam

fare

perciocch" iattanza,; imfra

quefta vien
del

annoverata

i fatali effetti

clim^

di

Spagna.
di flottazione mi sforzai
a

Nella
di

prima Saggio
contro

del

tomo

primo,
la
no-

quello
nazione
indole

difendere che

(Ira
per

chi

pretende
;
ora

("a

jamantt

di

precedenza
difesa

mi moderno

obbliga
autore

novarerin-

quella
il

altro

liano^ Ita-

quale gentilmente

pretende
O 4

che

f"a troppo

vero

eia Il

che

si dice

della
D.

iattanza degli Spagnuo

li.

Sig.

Dottore Storia

Pietro de*

Napoli
teatri
,

Signorelli
dove
it
,

^ffC^/"^
^Jl"t

ieir

erudita
certa

critica del

impuquale
meu

0Kl^*%Vk^,
pretese

opinione
di dare
non
,

Sig.

Natfarre

]27 V^y'

alla

Spagna

qualche
di chiamare
il detto
con

fotfe

giudo

vanto

contento

mente gentildi

scempiarmi
y

visioni

quell'
tilezza gen-

illudre

letterato
,

dice

ancora

maggior
a

che
,

il Nafarre

fu

indotto

cosi

scrivete

dai

folle orgoglio
Io

nazionale (a).
il
a meno

compatifco
non

Sig.
di

Dottore
non

Sigirorelli,
coftata eflfergli

poicch"
gran "
vero
,

pu"
lo

pena

scrivere

fomiglianti
assicura
,

efpressioni
il
trattar

;- st

com'

egli

ci

che
costa

con

afprezza

gli Scrittori
i
,

ftfanieri
per
natura

molta

pena

agt
sono

Italiani

quali
e

e
,

per

riflessione
egli
pur Baillet
--

urbani
,

discreti

{b). Nondimeno aggiunge


E' (e). M. il
,

si

prende
vero

nuova

pena

ed
,

po trop-

ci"
en

che

degli Spagnuo"
ceux

dice

Si

on

crofoit
parmi

da

Pays
dej
autres

ne

s*

entrou^

veroit les

point

ceux

n"tions
,

qui
qui
,

auroient

surpa^ses

"fort
,

peu

m"nte

ks

auroient

"gales
comme

mais

il

faut

congiderer
stntiment
comme
un

cette

nion opitert'^

pldtot
dfesse
pour

unveritable

de

leur

patrie

que

/ugeme/a

mif

(a) Cb)

Stor.
Ivi

de' pag. pag.

Teatri
224, 259.

pag.

zS7f

Ce)

Ivi

^17 si farebbe

fon

sain
,

"ufort
il

sincere.

Qiiat"ta pena
f"
,

risparitiiara

Dottor

Signorell"

qudla
avesse

til genfo-

espressione folle orf^)glio nazionale


il"tutto
hut

quel
i

veritable

sendment

de

tendresie

p"ur

patrie

"farniniamo

brevemente L'Autore doVe


si

quello
della
trovano

tt"ppb
de*

vero

giudizio
non

del
segna

BailleU.
il

St"ria

tri Tea-

luogo
; ma

quelle p^afaranno
de
spav.

rolo'
^e

del dal

Baillet

probabilmente
t"mo.

pre^

$. V.

del

primo

Jug.
e

dove si

ragiona
legge
Ma

degli quel
pasjo

Spagr"uoli

quivi
Dottor

v"ramente

riftampato
riftretta Baillet
^

dal
il

Signorelli.
di

quanto
nel

pi"
del

"

fer"so

quelle"

lmole pa-

libro

di
!

quello
In

che^

coolpapare

rifce

nella

St"ria dica
,

de'
che
non

Teatri
sfe

quefta
a

che
dicono
ria^

il Baillet

si

crede

ci"

"he
le

gli

Spagtiuoli
,

si

troveranno

fra
ne men

altre

poni quelli

letterati

superiori
,

forse

uguali
che meri-^

che

ha

prodotti

la

Spagna

sentimento

quando
terebbe Ma vieti nel

venisse la

addottato di

dagli Spagnuoli^

taccia

iattanza.
pensano
Baillet
"

n"

gli Spagnuoli
dal

cos"
^

n"

ci"

loro

rinfacciato
$.
e tratta

Qtteft' Autore
prima
merito Giunto
aussi

fuddetto

degli
in

Spagnuoli,
del

in de*
ai

generale,
loro Autori

dopo
nelle
ve
:

particolare
fcienze.
a

diversi^
E

filosofi
ques

feri

"'

spagne-

noutri

queU

Philosophcs

"

importanct

dans

christia*

ai8
msmc

aussi'bien
en

que

dans

le

Mahometisme
.

Si
il

fon

croyoit
dal che
y

"c.

"

fegue

cucco

passo

crascricco

Doccor

Signorelli.
il
una^

Dove

fi

vede,

che

ci"

fecondo
non

Baillet

precendono
le

gli
altre

Spagnuoli
9

/"

fuperiorir" fopra
di

nazioni
nella

in

ogni
:

getiere ci" de' eh'

fcienze^

ma

folranco
i

filosofia della

avrebbero
f"
"

vifto
il

tori leggiAutore

ft"rja
troncato

teatri il

dotto del

non

avesse

teftimonip
nonavesse

Baillet
.

Cosi

pure

s'egli
y

levato

dal

passo cita

copiato
P.
Niccolo
nuova

quella
Ant.

parentesi
nella
i6.
9

!in

cui

il

Baillet

prefazione
;

della
i

teca Biblio-

pagina
,

potrebbero, quali
lor

leggitori
fieno
le il

della

floria

de'

teatri

assicurai^si
che

pi'etensioni degli
Baillet.

Spagnuoli
a

rinfaccia

Egli

dunque
di anche cita
^

provare

che
filosofi
a

gli Spagnuoli

pretendono
mprito^o
altre

avere

uguali quelli
nel

in

forse

fuperiori
Niccol"

delle

nazioni

D.

Ant.

luogo

fopraddettp.
Ora che
cosa

pretc^nde

in

qlieljuogo
che

quefto
dpve
s"

erudito
tratta

Bibliografo?
di

Pretende/
debbano

Filosofi
il

peripatetici primo

gnuoli gli Spadare commen-

occupare opus icientiee


picessus

pofto
.

Quid

erit

philosophos
"
meris si
,

nostros^

qui

hujus

penetmlia^
omnes e

Aristotelis
tenebris
,

ejusdemcoripktei
imm"sso olii

dispu-clarescerc

tationis

lamine

qui

usquam

ma

Signorelli d' additarci


merito

altri filosofi

peripatetici
naci nomiopere

di

fuperiore
s"a
,

quello

degli Spagnuoli
delle

nelle

efatte sia
nella

traduzioni cr"tica sia Ci


.

d'

Ariftot"le
,

in

purgarle
pr"

dalle

cavitlazioni
,

ebarBatie,
in

n"fla

fondita

,"

chiarezza
rr
,

illuftrarle vicino

additi abbiano di

alcuni
imitato

ftranierone Ciceche
lo

"

quali piii da
nelle opere

filosofiche,
di

quello

imitarono

alcuni

quelli Spagnuoli

('"').

C*)
cT
alcuni

maggiormente
Critici
del. smorfiosi XVI.

convincere intorno
sarebbe

i' il

ingiusto

^giudizio
Filosofi

merito

de^
lo

Spagnuoli
xat"
caroQo

secolo

opportuno

stampare^

collezione ad

degli elegantissimi
delle
De
^

opuscoli
Filosofiche
likn
"

dicessi
di

pubbli**

imitazione Vives Naudeo tri Ubrufh

opere

Cicerone.

Luigi
tissimo
ve

consultatione

i.

detto
,

tle^arp*
j"* ,

dal

( Bibliog.
Ciceronis

poi. )
de

Anima
"

Senis

pf'"hSh
vigilia,
Giov,

s"neSute

De

som"o,

tr

Gelida

alcune Andr.

lettere

Filosofiche

; supra

ht"ne

ita

perscripta fieri p"sse


Geneliio

dice

Scoto

nibil

ut

videatur

Septtli^"da
Gonsalvus Democrates
" "

"

Dialogur
Alter de

de honestate

appetenda
rei arbitrio civili De Gloria

gloria
militari libri IIL V.
t

qfii dicitur qui


dicitur Girolamo De Dt

De
"

fato
,

"Sr libero

IIL
-

Ossorio Christiana

De libri

Nobilitate
IIL
"

libri lib.

Nobilitate

"

Regir

in"titutione
Fox alter

lib.

FIIL
-

Sebastiano
De libri bonore IIL
"

Morzilla
"

De

luveHtute
"r
,

liber

/.

liber De

De

Regno

R^s
.

institutiqne

Animarum

immortalitatc
m

Pietro

Giov.

Nugi^z
lib^ U

De

studio

PMQS0pbic9

De

Claris

Feripatetifi"

Xll

Che
lani troppo
,

fe poi

le loro
di

opere

fen^bratio
e
"

ja

ta-.

piene
Tentano

fott"gliezze
Ab. Lazeri

d' iqutilf il
^

queftioni
a

T erudito dice
,

quale
si

queftp proposito
est

ottimamente

Id

vi^

tium iUorum
ut

ftcmporis
;

potius
tum

fuit

quam

hotninum

sic

enim

philosophia
,

tradebatur^

bis

maxime

qucestionibus
,

investigationibusquc
curiosi

eruditi

homines

atquc

etiam

deleciarentur^

Aggiunge
si

poi opportunissimamente:
ea
,

Qiiibuscum philosppkifis
,

quis comparet
in

qua:

vel

in

vel

mathematicis
isti

aliquando
Lockius

persequuntur

re-

centiores

prc^peptores

Cud"vortfius
, ,

Moshemius
,

Vvolphius
,

Leibnitius
,

Eulems
^

JSernoulIii
r^ra
taruam

non

erit

sane

quod

antiquQrum
derideat

illo^

operam

dihgentiamque
per

[g)
,

Ci"
troppo
alla
vero

pu"
il

badare

convincere M. Baillet
; e

di

noa

giudizio

di

intorno
la

pretesa

Iattanza

degli Spagntiolj

poca

Bernardino
lib.
IIL Pietro
"

Gomez

De sive
,

Sale
de
^

l"b^ IFi

*^

De F.

conttantia

De Giov.
:

apibus

^Repuhlica
De

liL

Perpiniano
ad In quam

Topica
Corradum.

Atistotelea
y

tf

TuUiana
fc

EpistoU
Lazeri
:

jg. Mari^tm
tota

Di

efl"

dif

Ab. viri

hac

traElatione omnia
"

animadvertant media

'uelim

doBi
"

perspicue

logica

tf
"

shstmsissimh

quastionibus
eademque
; ut.

ohscufisshfn"e orationis
^

disciplina expUcft
ac

Terpinianu^y
rabili gant "st

nitore

ver"orum trad"

a4m^
posse
ne*

copia
j

fallantur
j

qui

bac

alia
"T
,

via

quam

qu^e

barbarie de pag.

snmonis vita
,

peregrini!
Perpin.

vocibus
p. (41^

impedita
.

Diatriba
cit.

"

script.

(a)

Diatriba

$42,

iragione dell'Autore
ler

della teftimonio
che

(lorla
di

de' teatri

in

vo-

appoggiare

ai

quel

critico
nodra

Ja

fvantaggiosa
nazione
.

idea

ci dovea

presencd

della
il

Oltre
che
,

che
non

riflettere
a

Sig,

Si-

gnorelli
tori

tornava

conto

agli ^^crici
;

Italiani nazioni critico

il

far

credere da

troppoveri
M. di

caratteri

delle

dissegnaci
non

Baillet
avere

giacch"
giosa vantag-

quefto

moltra

pi"

opinione
di

della

modellia
.

degl' italiani
,

che

quella degli Spagnuoli


Ecco
il

giudizio

del

Baillet
;

intorno

quella
non

virt"
avrei

negli
mai
a

fcrittori trascricco
,

Italiani f"
non

giudizio
lo

che

credessi

tuno oppor-

far

vedere
critico

agi' Italiani
in

qual
dice

fede
coner"

debba

darsi

quel
"

ci"

che

gli

Spagnuoli
Forse
il

non

"

tanto

facile ( feri ve
Italiani
loro di

il
due

Baillet)
nota-

giustificaregli diffetti
,

Scrittori vengon

hili
non

che

rinfacciati, bench"
a

fia giusto
loro

attribuirli
Il

universalniente
di

tutta

la si

nazione.

primo
nella

questi diffetti ,
parte

che

pretende
"
,

trovarsi
cerf

maggior

de' loro
romana
,

scritti

uria
essi

aria

di

quella vanit"
tutte

(he

fa
a

cH

disprzggino
tutti
e

le

altre

naiioid
barbari
allesserei

fino
quasi
mai

chiamarci che
le

senja
la
;

distinzione gentilena
e non

sciente,
le
i

oltrepassate
avesse
"

alpi
soli

quasi

che ered^

la

Provvi^
di
tutto

4"n^a
f

fatti

Italiani

^3
il

saptrc
si

dk'
son

Greci
,

degli

antichi
ed
,

Romania
odiosi
e
,

berci"

resi de'

dispreggevoli
Tedeschi
,

alla

maggior
Olandesi

parte
i
,

degV Inglesi
loro
resa

degli
,

quali

han
colla

la

pariglia
E
.

gli

hanno

castigati voglia
delle

pena
il

del libro

taglione
composto
ai

chiunque
un

consultare

da

Italiano

infelicit"
de

accadute

letterati

( Fierius potr" degV


tutu

Valerianus

infelicicace
atteso
,

licteracorutn
il
numer"

facilmente

discorrere Italiani
,

infelici letterati
le altre

eccedente

quello
Iddio

di

naiioni
di abbattere loro la

insien"e
,

che loro

fi fia
e

compiaciuto

la

superbia,
.

di

confondere
Tralascio
ancora
men

il

orgoglio
feconda
T

{")
parte idea
nella
,

quale
d"
non

vantaggiosa
Italiani
-

che

ci io

d' aU

cani mai col

f"riccori

Imperciocch"
trattare

ho,
cause

ftiqfiato giufto

il

fomigliaflti
tal volta
ce ne

produrre

teftimonj
Tutti
"

d* alcuni
fanno

meri

temperanti parecchi
teatri

critici

reca

efempj
a

riflesso

Autore abusino
i

della

ftoria

de*

) fin
per

qual

fegno
sia

alcuni

della autori
,

critica
sia le

censurare

particolari pochi fingolar

intiere
oltre
;

nazioni
.

Non
il

Francesi
merito

de^

primono
Italiani
con

il dovere

degP*

quelli

fanno

contracambiare
Gli
.

i Francesi^
e

ugual

dispreggio

uni
,

gli

altri

ol-

(a) Jugem.
di

des 1722*

S^vr.

tom.

i.

pag.

238*

della

itampa

Parigi

del

jtrispassano

talvolta
Non che

lifnici farebbe forse

d'

una

giuda
,

ed
vana

urbana
iattanza

censura.

cereamente

il che
y

dire^
tnen

qon

v' in

"

altra

na-

2;ione che
la

abbia
;
e

ecceduto fon
beh po^ran de'

quella
che
,

parce^
ne

Spagnuola
ne
,

ficuro

Francesi
amare

gf

Italiani

rinfacciarci
loro due

tante

cenfure fono

fatte

coptro
con

fcrittori,
nasioni si

quante

quelle

c|ii le
c"nfurate.

fonp

fcambievolmeqte
Io del

dunque,
Baillet cosi posso
vero

come

non

fottofcrivo alla

al

zio giudiItanon

intorno

iattanza
che

degP
Italiani

ligini
,

pretendere
ci"
tan(Q
e
"

g"'

credano

troppo

che

degli SpugnuoU
diritto
a

(ficc
ci"

J"i. JSaillet
.

^d

ho

maggior
minor
ad
il

pretendere
,

quanto

emotivo
,

phe
pre*

hanno

datp

gli
Nella

Spagnuoli
prima

un

si

fatto

giud"zio
parte

dissertazione manifeftai delle intorno di

della qi^anta opere

prima
fia

di

quedo
fanno
e

Saggip
gli

I4

iliaca
Ical"ani
de'

che
;

Spagnifoli
potrei
dire

degP
fcritti

iftesso che

agli
"

Francesi
"

fpno

creduti

Qierito
cotanto

Qra
da che

s^iungo
quelU
anzi cio"

eflfere

gli Spagnuoli
che
y

Ipntani

iattanza
liano quasf

vien

loro

rinfacciata,
vizio

cplpevoli
e
,

del

contrario
,

^i ammirare

celebrare fabbricate
trafcuranza

(e
nel in

ftraniere
nativo far
loro

qierci
pa^se^ alle

letterarie
e

pi"

che
troppa

le

di

moftrar

palese

altr^ nai^ioni

le

ricchezze

de'

ingegni
"

^^5

Sarebbe
noftra pretesa
o
,

certamente

pia
se
,

conosciuta

(limata

la

letteratura

gli

Spagnuoli maggior
al

pieni

della
;

jattanza
ci" della

ne

facessero " conforme

pompa modo

giacch"
pensare

non

grave
cercassero

di

nazione
^

almeno

la notizia mio tore Au-

flrada delle

di
loro

comunicare
letterarie

alle

altre

nazioni

la

produzioni
.

Quello
T

fentimento della scmiment

potr"
(loria de

certamente

dire che
,

erudito
un

de' teatri
pour

fia

yer"tablc

tcndrcssc

la

patrie

f/^"^'^^

Parte

IL

T.

Se

gF
tica

Italiani
la

illuminarono

colla
sia

scienza
lor

nautidebi^

Spagna
,

se

questa

trice

degli

scoprimenti
tanto

fatti

nel

nuovo

mondo

quanto
scrittori

pretendono
Italiani.

moderni

".

ovendo
air

io Italia

nelle
un'

feguenci
illuftre
,

diflfertazioni
numeroso

dare ricor-

duolo ne)
fela* d' "

eli colo
mentare

letterati XVI.
9

Spagnuoli
,

da

cui

fu

illuftrata

dovendomi Autore affatto il della

amichevolmente
(loria

dell' averli io

letteraria

Italia
fio
,

per che

dimenticati d' ftatl^ del col "

non

gi"-

dissimuli che XV.


,

nome

alcuni

Italiani,
i
,

oltre nel

quelli,
fecolo

da

me

fono

lodati
fecolo fuo

quali
XVI.

principio
alla ed

recarono

gran
nella

lume xnsiutica

Spagna
a

fingolar
la
no-

val"re

cui

debitrice

fir" molti

nazione

al

dire d'

dei.
immensi

moderni

fcrittori

di

Regni
,

.tefori
"

Sto che
,

vedere
,

che

qualche
a

critico decidere che


^

di
sul

li quelrito me-

s"

credono
i

autorizati
libri
y

di

tutti

mi

rinfacci

io

in

que-

minata averle

la

Spagnaio

punto

di

letteratura; nel
nuovo

che

in

intieri Regni acquiftaci

mondo.

""!"
I

primi raggj
JJCK.
condusse
non
,

di

quella
allo

luce
,

che

nel del

secolo
nuova

scoprimento

mondo

vennero

dagF Italiani.

ff^^r^

s.
die
il

fosse

vero

tutto

ci" che ed
alli

scrivono

intorno

la alIn-^ Ti-

fcjepza nautica
"

fcoprimenti delle
e
,

Sig. Abate

Bettinelli

il
y

Sig. Abate
che di
in
tutta

raboschiy dovremmo-^
fqienza furono
; e

confessare
i maeftri

quefta
ropa 1' Eudo*

g"' Italiani

che
nuovo

tutti i

Prencipi
,

che

posseggono

min] nel

mondo

dovean

riguardarsi come
il

feudacar) dell' Italia ^ alla quale

Portogallo,

la

Spagna,
dei loro

la

Francia,

1'

Inghilterrafono
immensi

ci debitrima Pri.

in quegF acquisti

paesi

per"
xnett;eranno

di

confessiare quefto gran


V efaminare^ie Il

debito, cipersulle
,

scritture

quali
Ita^

si

pretendefondato.
si|a

Sig. Abate

Bettinelli nella

elegante

opera

del

risorgimento della
XV.

U"

ecct

giunto al secolo

prende

manifo*

fiate
amanti

suoi

leggitori
armi
,

che
air
se
,

le 0^0
r^a

nazioni
rivolle
,

solo
e

dette

solo da

alt

ignoranza, nulla fanno


dalle
ca un

tutto

prendono

colte
,

ed

illuminate.

A
nel

far

ci"

vedere,
ben

r""

luminoso

esempio,
parte

quale pu"
due

ima-

ginarsi qual
Italiani
,

di
al

quelle
refto

toccher"

agi'
E' nel

quale

dell'

Europa.
i

vero

singoiar fatto ( egli scrive ) i:Ae gt


chiusi
e
,

Italia"
in

ni

nel da

mediteraneo

fossero
movessero

primi
a.

Ea-^
quiste con-

ropa

piccoli
se
,

stati

far

le
i

per sino

per

F altre

genti
e

mentre
,

gran

Regni
ne

d* allora

Monarchici,
si

per

la

posi^io^
la
rtiana

in

sult

Oceano

prossimi

stender alt

da

me^^o
nulla
,

giorno fecer
i

e
j

dal
se.

settentrione 1 Toscani /

Isole

te igno/ G""

da

frattanto ,
ed
,

novesi
,

Veneziani
,

Napoletani

altri

fu
e

necessario
,

^che
mano

quelli aprissero gli occhj,

desser

la

al

Portogallo

alla
,

Spagna

alla
,

Francia,
amai
,

alt

Inghilterra, che
mondo alt
a

tanto

posseggono
e
,

del

nfiovo

oriente
cui

alt

dente occi-

senfa

pi"

ricordarsi

lo

debbono

mamente pri-

[a].

Magnitiche parole
assicurare (latii

se
,

esse

sole

baftaflferoad

agli

Italiani
a
muovere

1* immorcai

gloria

di

sere es-

primi

gli Europei

alle
e
,

quiste con-

dell' India
,

ad

apriregli occhj P3

dar

(a) Risorg. part.

i.

pag.

31^.

"

l"

mano

al famosi

Portogallo
viaggi
.

ecc.

per le

intraprehdefre
che

primi
da
il

Ma

prove

poi
a ma-

ci

Sig.
la

Abate

sono

affatto

insussistenti
che
,

nifedare
ca

magnifica

proposizione
farci
toccar

con

tan"

franchezza
amolo Fa

pretende

con

mano.

Veggi

partitamente.
( egli dice degli fu
Astri
,

dunque
studio

)
e

allo

stendersi

fra
che

di
un

noi

lo

del

Globo,
bussola
gran

Amalfitano
cui
non

creduto pur

autor

ddta
i

scn^a
nel
ne ven-

potevano
Oceano stendersi
e
,

tentarsi

viaggi
dove

grande
lo

[a). Ma
fra Globo

io dimando;
lo

da

g"' Italiani
f

fludio
se

degli
gli
o oc*

Aftri chi
a

del
le

Aprirono

essi da

fare

osservazioni

astronomiche, quelli
Io

no furo-

pi" gli
occhi

tofto

gli Spagnuoli
Italiani da
noi f

che
siqsso

aprirono
ie Abazparte

agr

Decidalo
nella

Bettinelli

citato

prima
agronomici

di

quello Saggio diinque


rono

dove
che
col

degli ftudj gli


Arabi

Egli
"

confessa Italia

di
le

Spagna

porta*

alla
in

commercio
ecc.

sciente special-^
la D. met" del

mente

astronomia
non

(3).
noftro

Verso Re

fecolo il

XUL

fu

il

Alfonso

ristoratore

dell'
corresse

aftronomia
il si (lama

colle di

celebri

tavole,
e

colle la

quali

Tolorneo,
e

apr"
pernico Coma-

strada ?

agli
11

scoprimenti
autore

diTychone,
dell'

di

famoso

Anti-lucrezio

'

U) ca)

Ivi. ivf.

(b3 Risorg.

part.

2.

t"ag.

314.

nifesta eleo

quanto

dispiacesse
universalmente

ad

Alfonso
abbracciato:

quello

aa-

siftema
In
tam

confusa
quae
,

totius

imagine

mundi
,

0///7I,
Ibero

stomachum

Regi

commovit

Prisca Ora che lo


recate
:

sui
non

Uquisse
furono in

chaos

vestigia
Tavole

credas
"

quefte

Alfonsino
sempre

tofto dell' bussola Astri


,

Italia

accalorarono Se

piCi

fludio
della

aftronomia(a)?
verso

dunque
da

Y invenzione
questo in

il del

302.

nacque
non
,

dio Auci" i

degli

Globo

furono occhi

primi glltaliani
"

che di

apriflTero gli
dubio^che

all'Europa.
sieno ci"
re*

poiy" gli
in

cosi

fuor

gli Amalfitani
che

flati carsi
ni il

inventori
pruova

della di

bussola,

polfa

quelle magnifiche
Abate Bettinelli fieno varie
,

propofizioNon ed
oscure

avanzate

dall' Abate intorno

ignora
le in^

Sig.

quanto

notizie
flromento.

l' inventore "


,

di

quel!' utilissimo
ne

Alcuni Gioia fofle dove

vero
,

dan

la

gloria

Flavio
che

Amalfitano

altri i

per"

no pretendodell' Oriente,

gi"
ne

in

ufo la

fra

popoli
Marco

da

porco

notizia

Polo.

Francefi
poeta del di

pretendono
provenzale
fecolo
aver

che

parli

delia

buifola fiori
ancora

il loro

Guyat,
G"' al

che

sul

cipio prin-

Xlll. diritto

Inglesi
vanto

dono preten-

di

quello

fcopri-

"

III"!'

"'"""

"

'

Il

II

il

"

1^1

II

immmmmmmm

(a) Bett.

Ris.

part

i.

p,

x38.

mento

Ma
.

fra

tutte
ne

le

opinioni
il ha

pare
vanto

la

pi"

fondata

quella ,
come
,

che

attribuifce

ai oo-

ilri Arabi
il
non

fra

gli altri

fatto eruditamente che

Sig.

Abate troppo

Tirabofchiy teftimonio

fi creder" di fede
"

parziale
,

gno perci" pi" de-

Ecco

quafi svanita
la seconda

la

prima

prova

del

Sig. Abate
Andiamo il

Bettinelli.
avanti:

provala
Marco Polo

de prenalle essi

Sig. Abate
Orientali
recare

dai
: ma

viaggi
ognun

di

Indie

vede,qual

luce

poterono

pe* viaggi de* Portoghefi intraOceano


;

prefiper
Orientali
di Marco
9

il
non

grande
furono Bada

oltre

che al

le

Indie

incognite fino
riflettere
^

viaggio
tai
tare ten-

Polo. fi tard"

che
e
,

dopo
a

^'^^%"

quafi un
V

fecolo
alle peso la

mezzo

il Non lo Non

paflb per
" di

Oceano

Indie
j"

Orientali. cio"
,

maggior

prova

(coprimento pu"
non

delle Canarie
recat

fatto che
,

dai Genovefi.

meraviglia
cos"
,

queftifcritai Gefi
va tro-

tori Italiani attribuiscano jnovefi

francamente

quefto fcoprimento
di

mentre
narrano

appena

Autore il

quei

che

ci

quefti viaggj,
e

quale
che
i

faccia

menzione
,

de'

Genovefi;

quei

chi po-

gli nominano
quali
in

aggiungono
non

lani ad essi i Catamen

quei tempi
nelle

erano

fa-

""os" de' Genovesi

Guglielnavigazioni (a).

'tfii

nov,

Orb.

pag-

z.

ino

iJobertson
icrive si

moderno
,

ed

efatto

(lorica
d!
uno

dell*

America

la

prima

comparsa
ai

spirito

pia a^^ardoso
gnu"li quale
di

pu"
,

fissare
o

viaggi
Fortunate.

degli Spa^
Ma per

alle

Canarie

Isole essi

accidente isolette

furono
. " .

condotti scrittori

alla

scoperta

quelle
r

gli
.

cohtemporanei per"
regni
ave^o
del nei

non

hanno
il

spiegato
di la

Alla
.

met"

XlVm^

secolo
era

popolo
divisa
ecc.

tutti

i diversi si vede
,

quali
a

allora

Spagna (j). Agli

farvi

delle

piraterie

Spagnuoli

te similmen-

attribuiscono della E iloria


non

quefta
de' "

fcoperta gli (^)pruova lo di sangue


per

Autori

Inglefi

viaggi

piccola
dato

aver

Clemente Isole
a

VI.

nel

1345*

il Dominio

quelle
di

Luigi
ii

della

Cerda

del di

reale forza ad
averne

Casciglia,
quella
quista con-

quale
non
y

per"

privo

fare
il

arriv"
^o. anni

mai

possesso.

Ma
di
nuo*

quindi
vo

( prosegue
di
;

Ab.

Bet. cio"

)
al

da

Enrico

Ut.

Portogallo
,

1395.

furono
tale

riconosciute

sinch"

Don comparve I.
suo

Enrico
delle Padre
se

immor* scoperte
a/ 141 che 5

perci"
^

primo
sotto

Autore Giovanni

pia

decisive

Mi [e].

perdoni pi"i
Canarie

il d'

Sig. Ab.Bettinelli
un

gli dico,
racconto.

ha

preso

abbaglio
1395*
non

in

quello
furono

Le

nel

riconosciu-

(a) "b) (e)

Lil". Tom.

I, I,
z.

pag. pag. pag.

6$.
17.

Part.

3x2.

^J4
te

da

Enrico
a

III.

di

Portogallo,
il

ma

da

Enrico

IH.

di

Cadigli
alcuni Normando and"
tre

chiamato anni
le

Valecadinario*
come

Que/li
ad
un

dopo Sig.

cedette

in

feudo

chiamato
alle

Giov.
e
,

di

Becancour,
al
un suo

il

quale

Canarie Isole.
di

sottomise Fece

minio do-

di

quelle
Enrico mando di
Don

poi
e

cambio cipe Printo sot-

col

Principe
nel
1447.

Portogallo,
col"
una

quello
flocta

grossa di

il comando

Ferdinando

Caftro
Da

si ; co-

pu"
vede
co

leggersi negli Autori


efler falso
reso

sopracitati.
che
,

ci" si Eurilo del-

del

tutto

il

Principe
autore

s" sia

immortale
,

come

primo
nel 141

scoprimento
Erasi
per
con

delle
reso

Canarie immortale virt"

5.

bene
le

quello
e
,

gran
V

cipe Prinardore

fue

singolari
nuove

per
,

cui

ititraprese
e
,

scoperte

eflendone
; senza

mo priche
chi, oc-

Autore

promotore

in

Europa

abbisognasse
,

che

g"' Italiani
mano.

gli aprilTero gli


il

gli dissero,
con

Nondimeno franchezza
,

noftro
aver

Sig. Ab.
accennata

invidiabile

dopo quefto
tutto

la

gloriosa

epoca

di
per

Principe
ataino^

nel velie
colla

141
il

5,

scrive:
animoso

serpeggiava
e
,

fuoco

gt

Italiani

precedevano
furono
con

fiaccola pi"
che

lucente

[a). E
i

quali

mai
que*

gr Italiani
ila luminosa

precedettero

Portoghesi
che
,

fiaccola

? Il solo

da

quefto

Au-

") Part,

I.

pag.

313.

*5^
scoperse

il

tanto

celebrato
una
croce

Capo
di

Verde
,

nella

cui

spiaggia piant"
Triltan Verde.

legno.

poi

nel

1447* capa

Nugnez

passo

6o.

leghe pi"

in l" dal

Tuct^
fatte

quefte
,

m"lte
e
,

altre

furono

le

perte sco-

dai

Portoghesi
che
nelle

gli arditi viaggi


ilorie si
veda

in^
minato no-

trapresi
"

prima
Italiano

loro

alcuno
.

Comparisce
alcune

finalmence Isole
i 'sulle

Antonio alture
aveano

Noli
9

il

quale scopri dopo


,

di
e

Capo
scoperto

Verde
e
,

che

Portoghesi
to ; can-

oltrepaflfatoquel Capo
Italiani Italiani
Ma

bada in

agli

Scrittori

per

pubblicare,

che

quelle

scoperte

g"'

precedevano
buono
]
a

colla

fiaccola pia
quanto

luminosa.
e

Dio fiorici

viila
e
,

di

ci

narrano

gli

nazionali de*

gli

ilranieri

intorno

ai

viaggi gloriosissimi
fenza

ghesi PortoItalia^
in

pu"
,

sentirsi

sdegno
sieno
a

che
i

gV

ni

chiusi

nel

mediterraneo
movessero

stati

primi
per

Europa
,

che
le altre nulla

far
i

le

conquiste

se,

per

genti
,

mentre

Regni

posti
,

nclt
che
mano

Oceano

fecer

da

se.

Che

fu
e
,

necessario dasser la

gt
al nel

Italiani

aprisser gli occhj


? Mi
non

Portogallo
Mediterraneo
nei

pare

che si

quefti

scrittori di dover

chiusi effere eia


^

credano

letti

Regni,
che
sono

che

danno
da

full' Oceano

quelli
,

di

l"
non

monti.

Acciocch"
to

per"

rechi

meraviglia
incorno
al

quan"

ci dice

il

Sig.

Ab.

Beccinelli

lume

sparso
ne

dagli Icalian!
genc"luience ( egli dice Principi
ioni
^

in

tutta

1'
:

Europa
,

egli ilePCo^
per"
mera*

da

la

ragione
i nostri

Non

"

viglia
ti da' le
re,

se

attor
come
,

fossero
vedemmo soli

ricerca' per

ancor

lontani
erano

nayigaj
e

poich"
sciente
a

quasi
necessarie

asiudia^come
,

sapere

le

ci"

le

Matematiche,
"
come

t Astronomia
,

la cos"

Geografia

(a)^

mai
in

s'

erano

d"mencicace
un

que("
prima
che
,

scienze

Ispagna^
Italiani Genovesi
il
!

d'onde Come mai

secolo
i

1"
a

prefiero gP
gara
flotte delle coi
tutto

Catalani
con

viaggiavano
,erano

numer"je-'

levante

nondimeno

privi
?

scienze Ma perora

neceflfarie fermiamci

alla

Navigazione
nel

Portogallo^
del
loro

Dove

il Robertfon
sul

ragiona
del

dello
i

(lato
5.
e

Portogallo
.

principio
scrive
,

secolo

de'

primi viag*^
Arabi
in
era

g)

la

sapienza
Europa
..

coltivata dai

dagli
stabiliti

introdotta gna
e

in
in
e

Mori
La

Ispa*^
astro*

Portogallo
la

geometria^
le

l la

nomia,

geografia,

sopra

quali
di
erano

navi*

gallone
attenpone
soli
a

"

fondata,

diventavano

oggetti g"' Italiani


Andiamo iildole ritiratosi
,

studiosa

{b). E

fra

tanto

quasi'
Il'
ac-

studiar

queste

scienze. che
all'

avanti. marziale
a

Prencipe
copiava
capo di

Enrico,
le arti
e

le

fcienze fi dedic"

Sagres
di

nel

S.

Vincenzo

allo

(ludto

tutte

Ca) Risor^ part.x. pi^. (b) Stor. dell* Amer/tom,

342.^
1;

"*

'-

pag.

7"*

le

fcienze

neceflarie
e
,

agli rcpprimenti
,

al)e
,

na"

y"g"ziom gli
Bo

rjufc" in
della

eflfe cotanto (lor^a


eh'
,

eccellente dei

che
han-

Autori

Inglesi
di

viaggi
fu
sans

non

difficolt"

dire

egli
de
sons

contredit

le

premier

Mathematicien
sar" dato

ums[a).
in

^Egii.per"
'scienze
^

aaimaedrato
erano

dette "ftu-

dagli

Italiani
,

eh'
Nella

quaf"

soli

ad
di

diarie.
se

Signori

no*

famosa
venne,
essa

scuola
fu per Dos

Sagres

qualcbedun
pQr

Italiano
In

ifludiare Enrico
euti ale

2)po

insegnare.
uomini ed
y

raduno

pi"

dotti Mori

del

Portogallo
,

chiam"

Ebrei

eccellenti
un

Matematici^
tico MatemaAyea

fece

venire cui fece

di

Spagna
capo di

famosissimo Accademia.

quella (

fatto^
fi

venire

di

Majori^a
de*

scrivono

gli

AutoMa^ nelT
te ar-

diejla Storia

vi;}ggi )
nella
e
,

un

famosissimo
e
,
.

tematico
,

perito
strum^.nti
f
un

Navigazione
carte

di

fan
,

de lo

Mare.
capo

Fondo
di
\f{
a

una

^cuola
Chi

Academia
,

fece
,

quella [a\. qfiei


tem-

mai
cui le

creduto

avrebbe
erano

qhe

/(iy.in
e

g"' Italiani
scienze

quas^i soli
alla

(ludiare

sapere

necessarie

navigazione,
di tali scienze,
;
e

pptesse
senza

fondarsi

la. scuola
v'

pi"

celebre.

qhe
Q
,.

intpr\fentsse alcun

Italiano

che

la

$p4gna

il

.Portogallo

la

dovessero

fornire

tji

yalorQfi Mapflri?

""in"

(b) (a)

Tom. Tom.

1.

cap.

a.
_ .

2"

ca|v

:""""?% 5f,

Da che
l'arte d'
nuovo

quella
loro

scuola

nscirouo

quei
e
,

primi Eroi,
propagarono

coi

viaggi

schiarirono
e

di

navigare,
the
,

risvegliarono quello spirita.


allo scuola

arditezza

condusse In

scoprimento
si

del

Mondo.
i pia

quella

no perfezionarodi
vigare. na-

prattici fra, gli Italiani


ricercati
al

nell'arte Enrico
e
,

Non
in folla
i
,

dal

Principe

vano acorre-

Portogallo

i Veneziani
una

i Genovesi
e
,

quali acquistarono notizia


eretta

pi" perfetta
in

pia

esatta

della

loro

professione

quella
.

miovan\ente

scuola

[a).
.

Nessuna
scuola del
lo
.

cosa

per"
,

"

pi" gloriola
Y essersi in

qucfta
essa

Portogallo

quanto
nuovo

mato for-

scuopritore
bocca di d'

del

Mondo.
scevero

Sentasi d'

ci"

dalla

uno

stranij^ro
in

ogni

sospetta

parzialit"."Fu
)
se

questa

scuola

( scrive
si
li qua-

il Robertson

che

lo

scuopritore
rintracciano

dell' Anier"ca
i

form"
f

norh^si
e
^

passi
si

coi

i
no
,

suoi

maestri

le di F

sue

guide

vi

avvanjafole circo^

sar"

impossibile

ben

comprendere
e

stanne
r vi

che^ suggerirono

idea^
cos",

che

facilitarot^o.,

esecuzione quegV

d!^un disegno
i

stupendo
del fatti
,

[b). Ecco; Bettinelli,

Italiani, gli
; e

quali,

al. dir

aprirono
di

occhi

ai

Portoghesi
che dello

discepoli,
fpce da
del
se,

quelli

quella Nazione
e

niente

cfler

guida,
Mondo.

Maeftra

scuopritore

vo nuo-

^-

"

I
"

""

--

I
"

I.

IM_|L__L_a

fa)

Roberts. Loc.

Stor.

delP

Amen

lilv
.

i.
"

pag.
^

88.

(b)

clt. pag.

68,

".11.
Quanto
venga

esagerata
eh'
,

dal ebbero Indie

""g.

Ah.

Tirai.
nello

piccola

parte

gT Italiani
Orientali

scoprimento

delt

INon
cui il

fono

men

magnifiche
ci

efpressioni
le

con

Sig. Ab.

Tirab. nei

dipinge
verso

gloriose gefte
Orientali^
felice

degl'Italiani
Se nelle

viaggi

le

Indie
cotanto

quefto
prove
y

erudito
quanto

Scrittore "
certamente

foflfe

magnifico

nelle

zioni proposinella Lascio


"

remerebbe fua
a

immortalato nazione
con

(lor"a
parte

il

nome

della

Italiana cui nel


entra

II de*

brillante

esordio

gionare ra-

via^i degP
tutte

ItalianT
delle

fecolo

XV: prese intra-

baila

leggere
di tanti

le

ftorie uomini
e
,

gloriose

Immortali orientali

negli fcoprimenti
"

delle

Indie
f"
,

occidentali

per

dere decipreteso
,

viaggi
delle

di

Marco

Polo^
fatto dai

il

fcoprimento
e

Canarie

Genovesi

alcuni

altri potean

viaggi
bastare

degl'
a

Italiani
T

prima
Italia

del

1400.,
mente

render

eterna^

gloriosa

{a)
.

(a) Tirab.

stpr.

leu

tom.

S"

part*

x.

pag.

i6}.

i6ih

14" Entra gran nelle


parte
,

poi

il dotto

Storico

tns/nifeftare la
ne'
e
,

eh' ebbero facci dai

g"' Italiani

viaggi
dai

conquide
e

Portoghesi
:

Cadi del

iligliani;
un

comincia

cosi opera
il

Lo

scuopr"mento ingegno
ancora
e
,

nuovo

mondo
:

fu
e

dtlV

coraggio Italiano
alle Indie

passaggio

pel
non

mare

Orientali

finalmente trovato
e

fu

sen^a

il

consiglio^

indiri^^ode*
delle N"

nostri

(a)

"

Continuando

poi

il

racconto

magnifiche
ajU"

dice: imprese degl'Italiani


tarano

gtltaliani
le

soltanto
ma
y

col
col
e
,

loro

ingegno
anc"ra

scoperte
le

de*

Portoghesi

coraggio
li

distesero di
nuovi

maggiormente Regni

fecer padroni

(*)
.

Ecco

le due
il

proposizioni gloriosissime ali*


mare

Italia
tali
non

passaggio pel
trovato

alle

Indie
e

Orien^
V indi^

fu

sen^a
=5

il

consiglio^

n\\o
distese
e

degt Italiani maggiormente

il

coraggio degt Italiani


de*

le scoperte
nuovi

Portoghesi
Efaminiamo

li

fecer padroni
le il pruove
.

di

Regni.

ora

Prima Tirab.

per" bisogna confessare^


fi

che

Sig. Ab.
ai

proteila
la

di

non

voler
avere

contraftare

Portoghesi
via

gloria
fono
i

di

primi fcoperta la
tali
;

marictima accertati

alle Indie

orienr
e
,

poich"
Pane IL

troppo

facci

t.L

(a) (b)

Loc. Ivi

cit. p. 167,

monumenti

che
se

lor

la confermano

[a)
.

Vediamo
i

dunque
monumenti

fiano

ugualmente
che confermano
trovato

accertaci

fatti, e

i la

ag"'
quedo
indirizzo
.

Italiani

gloria
fenza La

di
il

non

elTersi

paSaggio

loro

consiglio
,

prima
:

pruova

che

ne

arreca

TAb.

Tirab.
diede

"

quella

D.
a

Alfonso
Frate
un

V.
Mauro

Re

di

Portogallo

incombenza
pano
del
di

Camaldolese
;
e

Vem^
un

formare
si

Planisfero
la Di
.

in

Codice

Monastero detto

conserva

nota

delle

spese

fatte

per

Planisfero
di

pia

Francesco che
ai

Alvarq
Capitani
data
um

scrittor di
carta

quei

tempi
mandati

racconta,
nel da
con
,

(fue
da

Caravelle

1487.
un

fu

navigare

copiata

mappamondo
.

"

congettura
"amento
,

il Foscarini

assai di

probabile
Mauro

fon-

che
a

il

Planisfero
le
carte

Fra

servisse
ad
uso

di de'

norma

formare
In
.

geografiche
:

Nocchieri
il air

ter{o
a

luogo

il

Re

Alfonso
intomo

fece
i

chiedere

parere Indie

Paolo

Toscanelli
il

vixiggi
mare

[b]
.

Dunque
fu
trovato

passaggio
il

pel
,

alle

Indie

non

scn^a

consiglio

Findiriiio
Reca
si
non

degt Italiani
.

poca

meravigli^
,

che da

quelli
un

s"gli con-

domandassero

agi'

Italiani de*

Re

che

si

prese
e
,

pochissimo
che fra

pensiero,
tutti
i

nuovi

fcopriche
,

menci

gloriosi

PrincTpi

Ca)

Tom.

6.

part,

x,

pag.

itfj.

(b;

Loc.

cit.

2^
tematico fangosissimo far
carte

dell'

Europa
,

v'era

in

Portogallo quel
perito
altri XIflato
V T nel

Matematico di

Majorch"no
con
,

navigare
Sin
"

molti

simi dottisEbreo tore invenfecoli

Aftronomi

dal

fecolo
era

Spagnuolo
del furono

Abramo Planisferio

Abenezra

(a)
.

Nei

fusseguenti

gli Spagnuoli
aflronomici Giov.
F per
arte ;

principali promotori
maniera nella
appena

degli
celebre

ilud)

in

che fua "

il

Inglese
feri di
ve :

di
di

Sarisberi dimostrare

Metallogia
in
uso

fra quale
vicina

noi

esser

propria fuori

della
di

geometria
,

la la

pochi
Africa
la

studiano
i

Spagna
^

queste
a

nazioni fra
motivo

tutte

le

altre

studiano

geonietria
dovremo

deWastronomia

(b)
"

Dopo
\vt

ci"

credere del
"
raen

che

vi

fosse Frate

bisogno
Mauro
? TAb.

Portogallo
Non

Planisferio

di ci"
^

curioso
che
,

che

aggiunge
eflendo
il

Tirab.
mandati
alle

Egli
due

dice

nei per

1487.

flati

Capitani
fu loro

fcuoprire
una
carta

paffaggio navigare
il il
a

Indie
,

data

da

copiata
Foscar"ni

da
con

un

mappamondo
"

congettura
che
norma

assai di

probabile fondanunto^
Mauro ad servisse
uso

Planisferio formar
E
non

Frate

di

le

carte

geografiche
il

dei
sia

nocchieri

[e).
aflai

ci

dir"

Sig,

Ab.

q^al

queflo

(a)

Bertoloc.

Bibliot. Stor. 6. EccL


i,

Rab. lib. 70.

tom.
n.

z.

pag.

36.

(b)

Fleur.

35,

((:)Tom,

part,

pag*

i^$.

M5 fondam"nto ))robabile ? Non av"ano


di forse

Portoghesi carte
del "
il

di

navigare prima
il

far

sto acquif

famoso
non

del planisferio

Frate

Mauro

poi

fapeva
da
,

Sig. Ab.
cui si

Tirab.

qual fosse
le
carte

mappamondo navigare
? Gli

copiarono

da

date

ai due

Capitani Portoghesinel viaggi ( "pera


dove

3487.
di cui
raccontano

scrittori della ftoriade'

die'

egli di
che

fervirsi Re

principalmente )
Giov. mand"

il

Don

nel

1487*
;
e

i due

Capitani all" fcoprimento


lor diede
une

delie Indie
fcrivonoi
monde sgavant

che

carte

di "rie

navigare ,
de

On dii

kur

donna

carte

la

Mape"

Calsadilla

Ev^qae
A
vifta
.

de

VysseUj quello

astronome

(a)
il

di

teftimonio

tender" preche

Sig. Ab.^
foff"

che

fia aliai dal

probabile^

quella
Mauro

carta

cavata

di planisferio

Frate

Venghiamo quello
il nio

all' ultima

pruova

con

cui che
il

critico

dorico

pretende moilrarc"
non

all'indie paflfaggio

orientali

fu

trovato

fenza Anto-^
*

consiglio
Galateo che
,

V indirizzo

degl'Italiani
sita

nel

fuo

libro de

Elementorum f" il
certo mar rosso

dice

in

Italia si

disputava
;
e

congiungasicoli' oceano
Italiano
era

che

un

Giorgio
( ecco
la

di

quedo

parere^

Con

che

confeguenza

dell' Ab.

Tirab.

) " probabile eh* eglf

(a) Tom.

!"

lib. i.

e,

3.

ancora

contribuisse scoperta

al

felice
Confesso
canoni la in

successo

di
non

s" ini'^
so

portante tendere
Autore

(tf)
.

che adaccaci

ia-

quali
per

fieno

da delle parere
;

quefta
posizioni proche

qualificare
Un Italiano

probabilit"
Italia
coli'

"

di

"

il " de* per

mar

rosso

congiungasi
eh'
,

oceano

dunque
fuccesso

probabile

egli

contribu"

al

felice del

Portoghesi
mare

nello

fcuoprimento

paffaggio

all'indie. che
^

Aggiungasi
libro fatto
de
sita

il Galateo
narra

alla lo

fine

del

Elementfrum

fcoprimento
;

dai

Portoghesi
che
mentre

del in

detto Italia
un

paffaggio
fi

in
cora an-

maniera
f"
aveano

difputava

fofie

possibile
i

tal

paflaggio
,

lo

gi" fcoperto
parere le

Portoghesi
Giorgio

fenza

\yvsogt"o
"

del

del

detto d"

Italiano. fotto
che
,

poi,

Jcggansi
li.
,

ftorie

Portogallo
e
,

Giovanni
non uno

ed
come

Emmanuele
in Don

vedrassi
cento erano

foto
parere.
e

Italia
"

ma

di di
sin

quello

Giovanni
i

IL gran

capace

formare,
dal

di

eseguire
del
suo

pi"

disegni
,

primo
moftr"

anno

governo,
di che

cio"
cercare

dal

1481.,
la
via per

la

ferma

rifoluzione
e

mare

alle

indie;

temendo

gli altri
feco

Principi
a

dell'

Europa
utilit"
,

volessero invit"
tutte

poi
le

"ffere

parte
".a

dell*
vo*

Potenze

Crifliane

(a)

Tom.

(5. part.

i,

pag.

xd*,

jd/.

^47 ledo

ajutare in ^ella
f"
,

impresa ;
si dichiar" la

ma

fa

da

tucct

ftimaca

non

capricciosa,almen

incerta

[a)

Allora

G"Qvanni

il proceccore^
,

di
e

qualunque
la promosse fuo
ne

ceni;acivo per
con

sofpiracascoperta

tutta

la

rifoiuzione

dell' immortale

Zio

ilPrencipe Enrico [b).Ben primi da quasi


mille

predo

se

vide

l' effetto^ poich" i

lui mandati

si

avanzarono

feicento
avanzavano

miglia
i

di l" dalla

linea.
nelle

Ogni

giorno

Portoghesi
il
certo

cognizionineceflarie
per
mare

ad

assicurare
V

paflaggio
bacissimo
^siccome la

alle Indie, Enrico


^

ingegno perspi-^
il

del

Principe

( dice
dalle per

Robertson)
della

si pu" congetturare
9

parole
tempo
e

boU
di

di Roma

avea,

formate
tutti

le idee matematici

questa

navigazione ;
si unirQno
stesso
a

piloti,
a

Portoghesi
bile i menti
9

allora
con

descriverla

pratica-'

il Re
e

entr"

calore

ne' loro sentii-

cominci"
,

concertare

delle misure

perque^

sto

ardio Il Re

importante viaggio (e).


Don

Emmanuele finalmente
tentata

degno succiefforedi
felice

D.
to

Giovanni
alla
tante

diede volte

compimen*
forf^ dimando rico Stopunto

Ma fcoperta.

il parere lo dice
caso

air Italiano

Giorgio? Niuno
che
,

dicono

bens"

non

fece

delle dicerie del

volgo
^"

mer"cre

vedeva

la

.Q4
________

"
-

"

"

"1"

li"

'"""

(a)

Stor.

de*

Viag.

tpm

i.

pag.

ig.
i.

ih) Robert.

Sjor. dell' Atfu. lib.

p. p2,

(e) Ivi

pag/P4.

fua

idea per

confermata uomini
di

da

qae' mdfti,
ingegno,

ch'egli
e

sceva cono-

fino

capacir"
il
gran di
,

grande
Vasco coftanza

(a). SceUe
di Gama
,

all' immortale
uomo

tmprefa
di

fornito
e
,

prudenza

di
,

grand'

animo

di

fomma
con una

fperiennuata conti-

za

nella

navigazione.
di portentose

Quell'

Eroe

ferie alla

azioni

arriv"

finalmente

sospirata m"ta.
A
villa

di

quello

breve

(incero
vi

saggio
far" chi
il

della creda
consU

floria

di

quello
che
,

fcoprimenco,
eflb
non

probabile
glia
,

si

fece
?
e
^

sen^a
E

ind"T"{io degt
il Frate di
e

Italiani Mauro Etoi


^

dovean

fenfra i

tirsi

nominare nomi

il

Giorgio
la

gloriosi
marittima,

quegli

che
erano

p"r

scienza
ai di

la

navigazione
ed
,

paragonati
anche

Fenici,

ed

ai

Cartaginesi

esabati

pia

{b) ?
Non "
eh'

piti felice
ci d"

il

Sig.
feconda

Ab.

Tirab.

nelle posizione, pro-

pruove

egli

della

magnifica
col
loro de'

cio":
distesero
e

gr

Italiani

coraggio

maggiormente padroni
e

le scoperte
di
nuovi

Portoghesi,
Al
io

li

fecer
bella

regni.

leggere

quella
di
trovare

gloriosa
dall' indie
un
,

propofia,
Italia Vasco
al

afpettava
e
,

mandati
alle

Portogallo
di

paflfatipoi
Odoardo

un

Gama,
,

un

Pacheco

Francesco

d' Almeida

ub

(a)

Stor.

de*

viag.
toc.

tdin.

x.

pag.
loo.

j^,

(b3 Robert,

cit*

pag.

^49 Alfonso
d' Alburcherche
,

altri di

quegl'
e
,

mortali imcon

Campioni, picc"ol
Oceano
,

quali

con

pochi legni
valicarono
V

numero

d"
e

perfone
sbarcaci di
in

so immen-

barbare

spiaggie
^

palTarono

era'

nembi eferciti

avvelenate

faette
,

cero disfeun vo nuo-

numerosi regno Ma trovai che


al

ed
,

acquiftarono

Portogallo.
non
9

invece

senza

mia

forpresa
,

non

altro

Italiano
Cademosto
da
temere,

nominato Veneziano. che


mi mi

dal

Tirab.,
Ebbi

f"

non

Luigi
motivo

te certamen-

si pareva

folTero

biaci anneb-

gli occhi
,

giacch"
fornito

impoffibile,
e

che

uno

Storico sincerit"

di

fina

critica,
che
nuovi che

trettanta d'al-

pretendesse

provare, di

g"'

liani Ita-

fecero
col
recar

i l'

Portoghesi padroni
d'
un

regni
non

efempio
nemmen

Veneziano
una

li

fece

padroni
Giunto
nel

d'

disabitata Cademofto

fpiaggia.
neziano Vein

al

Portogallo Luigi
mentre

1454., verfo
una

continuavano dell' che

quel

regno d'

viaggi
in

le cofle caravella

Africa, part" nel

ottenne

imbarcarsi il comando di

145

5""

fotto

di l" dal

Vincenzo Verde.

Diaz.

Essi

s'in-

noltrarono

Capo-

Equi

ilSig.
di

A-

bate

Tirab.

per

ingrandire
dice
,

il coraggio
che
niuno
avea

quello
ancora

paflaggiere
ardito

Italiano

oltrepassare

Capo-

Verde

(a).Eppure

nella

(a)

Tom.

6.

part.

x.

pag,

x6j^

Storia
Tristan

de*

Viaggi

si

legge
"

cWtiel
del di

1447.

Nanno
En-

solkcUato
sessanta

dagli

ordini

Principe
da

tico^ s' inoltr"


de
^e

leghe
alf Rio /' istessa

l"

Capod
un

Vergran

gittando
,

ancora

imboccatura

fiume

quello nomin" fece

grande viaggio

Alvaro
.....

Ferdinandei
Tristano qucy
i

e
,

oltrepasso
dun*
aveano

pia
che

quaranta
del
tanto

leghe [a).
celebre

Abbiamo

pnina
avuto

Gademosto d'

Portoghesi
Verde Vediamo valoroso
sulla

coraggio leghe. Regni


Nel Africa di

ohrepafTare

Capo-

di

ben adesso

100.

conquidaci primo
; ma

da

llo que-

Campione.
coda dell'

viaggio
trovando che f"
,

carono sbarnei

negri
vano
,

maggior

resilienza

quella

s'
ne

afpetcano. tornaro-

ammutinatosi Non riusci fare il

l'equipaggio quella
volta al
nostro

conquista*
nuovi

tore

di

Portogallo
suo

padrone

di

regni. se intrapre-

Spinto
di
terra

p"ro
nuovo

dal
la

fingolare coraggio
^

via

dell' dell'

Oceano. Africa di
;

Prese
ma

di forte

nuovo

sulla

spiaggia
della

la

femche

pre

nemica

gloria
tai

queft'
di
^

Eroe
,

fece
loro

intoppaflfero con
petri
non

negri
la

cui
e
,

inter*
si

intendevano
a

lingua
a

perci"

dero vi-

coftretti Ecco
tutte

ritornarsene
le

Portogallo.
di

grandi
narrate

gloriose imprese
dal

Luigi

Cademodo

Sig.

Ab.

Tirab.;

(a) Toffli.

X,

cap,

7^^

mi

de
est

alter"iU
meum

toicni

modo

vigUiis [a).

s"ibtrateni^

non

investigare
di
che
a

A eflfer Crede

villa

quefto
cofa

cefttmonio
,

che il

non

dee

fofpecco,
che
un

mai

dice
la

Sig.

Ab^

Tirab.?
pro^

badi

confermar
col

fua

gloriosa

pofizione
yidimus
,

impoftore
f

folo ci"
a

dire:

fecimusi
nuo'^

ivimus
come
,

Bader"
vem
,

conquiftare
vici

vi Ecco

regni
che di
ha coi.

il dice il

vidi
,

di
recato

Cesare
il ceAi"

ne

Sig.

Ab.
:

dopo
Ma

monio
niuno

Pietro

Marcire dubitato
^
. . .

ckecchesia
non

finora

cK
noi
tra

fi

abbia

navi'
a

gato buona
non

Portoghesi
annoverarlo
nelT

possiamo
coloro il cammino

pefci"
cK ebbero
alle

ragione piccola
orientali

parte

aprir

In*

die

[b).
tutta

E
la

chi

avrebbe di

mai

potuto

ima-

ginarsi
,

che

pruova terminare
un

quella magnihca
col

proporzione
ha coi
no

dovefle che
,

dire,
abbia poco
;

che

no niu-

dubitato
?

Italiano che

navigata
facilitaro"

Portoghesi
il
non

Navigazioni
d"lie indie
una
,

cammino

orientali

navigazioni

che

acquiftarono
TofFrir
e
9

Provincia

al

Portogallo. grandi
de

"

dovran

in

pace

quelle

anime che che


e
,

Vaschi
un

degli

Aiburcherchi,
tra

venga fecero
che

verato anno-

impoftore padroni
di

gli

eroi

i Por-

roghesi

nuovi

regni

compra*

(a) (b)

Oceaii. Tom.

dee.

zi.

lib.
i,

7. 17Q1
*

6^

pari,

pag.

^53
tono

col ^

pj"

lUoftre

fangue

le

ricchezze

dell*

Oriente

"" "Ir
Di

quanto

sia

debitrice
e

la

Spagna

Cristoforo

Colombo^

ad

Americo

Vespuccio.

iVI-cncre
e

Portoghesi
dell'

risvegliavano
Europa
Oriente
,

attenzione
sco*

ammirazione
e
,

colie
erano

famose

perte

conquide

nell'

gli Spai

gnuoli quale
della

occupati
fomminiftrava nazione
,

nella

guerra
un

contro

Mori
,

la valore

largo

campo

al

ed guerra
ecco

air colla

amore

della

gloria.

nata Termi-

quella
nel
vo

gloriosa conquida

di
un

nata Granuo*-

1492.9

aprirsi agli Spagnuoli


nel tai che
f"

luminoso
al

teatro

quale eglino
prove
non

doveano

rap^ d' intre^

presentare

mondo
arte
,

di

valore
,

pidezza
,

d'

veniflero

te autentica-

dalle al di

pi"i irrefragabili teftimonianze


d'

parrebbero
verofimile.

oggi

" oltrepaflfare
teatro

limiti

del mondo

Quefto
dall' fotto

fu

il

nuovo

fcoperto
Colombo
Ferdinando

immortafe

Genovese de' Cattolici

Criftoforo Re D.

gli auspicj
Io

^d

Isabella.

fon

ben

lungi

dal

voler

contrada

AH
f"

ali' Italia
cotanto

la

gloria
benemerito

d'

aver

dato
deli'uman

al

mondo

nn

uomo

gehere;
il
vanto

molto

pi"i di

voler alla

negare

al

Colombo
la via

d'avere
e

ap"rta paesi
,

Spagna oggid"

'agi' immensi,
nell'

ricchi
non

che siamo

possiede
ad

America.
i
riti me-

IVIa

perci" queft'

obbligati maniera,
,

efaltare
non

di
a

Eroe

in

che
i

si dia
colla

go luoloro

tanti
e

famosi

Spagnuoli
al

quali
la
ancora

arte

valore

portarono

fommo

gloria

la del-

noftra del

nazione
,

ed

accrebbero

quella

Colombo. E cominciando mondo


,

dalla
sin

prima
tempo credettero

("cura
di

notizia

del
vi lla que-

nuovo

dal che

Colombo doversi

furono

non

pochi
,

ad
della da da

uno

Spagnuolo Quello
fuUa
con

chiamato Piloto
coda

Alfonso

Sanchez trasportato

Huelba* venti

si d'un

fuppone
paese
;

furiosi dove

sconofciuto,
eflendo ftaro il f"-

ritorn"
nella

difScolc"
di

ed

ricevuto
creto

cafa

Colombo,
eh'

gli pales"

della fatta
^

fcoperta,
e

egli
le
e
,

avea

accid^-^talmencarte
,

te

gli consegn"
Colombo

fue

le l' affare lo
,

quali
con

cfaminate alcuni

dal uomini

confultato

periti

nella

navigazione
potevano
e
,

rono fidaverso

nell'opinione
r

che

ritrovarsi servirono di

Occidente nel lo

nuovi che

paesi pofcia
n"
;

gli

da gui-

viaggio
non

intraprese.
adottare
,

pretendo

n" che
,

promoil

yere

quella opinione

pretendo

bens"

Sig.

^5T

Abate
tutto

Tirab"scbi
conformato ad
un

nel
alla

ributtarla
verk"
,

non

si

sia
rie necessa-

del

sincerit"

dorico.

Egli dunque

dopo
:

avere

ac*

cennaca

quefta opinione aggiunge


trov"
di

questo
;
e

raccoO'

to

appena

fede

presso

il vii

volgo
di

ilcomun

consenso

tutti
ancora

gli

scrittori di

quei

tempi
ne

e
,

de*
tutto

posteriori
P
onore

qualunque
"

nazione
ben

d"

al Colombo
che
,

(a) Sapeva
quefto
racconto

il

Sig"
fe-^

Abate de
re

Tirab"scbi
presso

trov"

Francesco
;

Lopez
fapeva
ancora

di

Gomara che
,

scritto*
il Gomara

di

quei tempi
" storico delle
r in

non

da

annoverarsi Lndie che


,

fra il vii
avuta

volgo. La pregia
varie volte. il
lin"

fua
da

(loria
tutta

fu

in

tanto

Europa
francese

fu

tradotta

in

gue

; e

fu

ristampata cinque
racconta

11

Gomara
e

dunque
dica,
intorno sia
;

diftefamente
era

fatto';
di

febben

che

v'

qualche
del
o

sit" diver-

opinioni
cio"
o

alta

Patria

fuddetto Andatutti
,

Piloto,
luzo
,

se

(lato

Portoghese, egli
,

Biscaglino
che in
,

nondimeno Piloto

dice
in
casa

convengono

il

detto del

mor"
restarono

di le

Colombo
scritture
,

potere

quale

tutte

relazioni appartenenti demarcazione


scoperta
con

quel

lungo
ra ter-

viaggio

colla
,

delF

altura

della che

nuovamente

Dice (/"). alcuni

poi
uomini

il Colombo dotti
le

comunic"

fa)

Tom.

6.
X.

part. pag.
xo.

x.

pag.

i/i,

(a)

Lib.

avuce

notizie,

singolarmente
che

col di

frate

Per^
diede

di

Marchena
assenso

col

parere del

quelli

pieno

alla
ancor

relazione
di

defonco " il

Piloto.
Garci-

Scrittore lasso
,

quel
fede

fecolo
a

ed

egli
non

ancora

d"

tal il

racconto

(a).

Scrittore

del

v.il volgo
,

"
ve

P.
e

Giuseppe
crede

Acofta
y

ed
"

egli
vero

ancora

lo

feri

lo

{b).

I"7emmen ri di

";hc tutti
,

gli

fcrittori

poilerio*
onore

qualunque
L'

nazione illustrissimo

dian

quefto

al
senten^

Colombo.
tiam tis
nostrani

Ueziofcrive:
tradita in
a

aprime
.

confirmat
opinio^viam

lauda-orasinin--

scriptoribm
* .

has

stituissc

Columbum
nomen

hispani Alphonso opinione

cuiusdam

navarchi
ab
e
,

dicio

cui L'

SanSio

Huelva

(e).
coir lo
y

ifteflfa

promuove autori
V

conferma
P. Muril-

autorit"
uo^mo
,

di che

altri
certamente

erudito fatto

si "

diftingue*

re

fopra
Che

il che

vii

volgo
sia ad della

[d).
verit" di

quello
che
,

racconto,

non

accorder"
spargessero
nazionale

alcuni

ftranieri voci
oscurare

gli Spa*
o
,

gnuoli

quelle
a

per

invidia

losia ge-

fine

di

la

gloria
vii
tere carat-

del

Colombo.

Non

manifeftarono trovollo

quefto
bens" il

gli Spagnuoli;

Colombo

(a) (b)
(e)

Stor. Stor. Tom.

degl*
Nat.
I.

Inc.
e.

e.

3.

19. 4.
e.

prop.

7.

(d)

Ceogr.

Histi

Ub.

9.

nei

fiio" Italiani,
la

Quando

Vespuccio

pretese

rogarsi ar-

gloria di primo
lo la

fcopritoredel

codti-

nence
,

febben
in

Spagnuolo

se Ojeda aveflTe interes-

favorire farebbe

pretenfionedel Vespucc"o, poich"


quella gloria^ eflbndo
in cui

fiata fua della


con nave

lui il
;

comandante nondimeno onell" fiore il

viaggi" Vespuccio
di sincerit"
,

efempio
in ed

nobile

di

convinse

pubblicogiudizio d' "mpoassicur"

Vespuccio,
hanno condotta parte
,

queir

onore

al

Colombo. Non

gli Spagnuoli
in molti

trovata

quefta
:

onefia
la
me

Italiani di

quei tempi
co.

maggior

di

quelli che
nei relazioni
,

intervennero

passaggieri o
diftesero Cadamofto del

mercanti le loro
:

viaggi del
fui

nuovo

mondo

gufio di quella
,

vcnimus
,

fecimus
fu

vidimus^

attribuendosi

qpella gloria
fenza
nemm^n

che

propria degli

Spagnuoli
come

degnarsi di nominarli, Vespuccio,


la
le

vedremo Non

in

Americo

" affatto diversa fcrittori ci


narrano

maniera

con

cui i

moderni bo
y

gefta del Colom*


a

quanto
Essi

debbe

la

Spagna
la
non

codefio

grand'
parte
traprese. fue in-

uomo.

dissimulano

piccola
del

eh*

ebbero

gli Spagnuoli Quando


essi

nelle

immortali

ragionano
,

riforgimenil
to van-

lo

delle
air

lettere

in

Ispagna
no:

affine di darne

Italia ferivo
ad

la
uno

Spagna fu debitrice

di tal

tale

risorgimento
Parte IL
T.

Spagnuolo
R

venuto

1.

fine
sparse

in

Italia
j

ivi suoi

fornitosi

di

quel sapere

che

poscia fra^

(a). Quando
del
n^ovo
:

per"
mondo

no discorrotutto
,

delio r
Ji
onore

Icuoprimenco
ne

danno mondo

all' Italia

la

seuoprimento

un

nuovo

( dice
e
,

il comggio

Tiraboschi Italiano
il

) fu,

opera " fu

dell'

ingegno
conferm"

del

[b).

f" taluno

ed
^
:

illumin"
a

Colombo^,
nel del
di
suo

anche

quello (
fcrive

Italiano

confermarlo

pensiero

Jl Tiraboschi
non

parlando
le

lombo Co-

) giovarono
Toscanelli
Fiorentino n" T

poco

lettere pera n"


,

Paolo

[e). Non
de'
in

dice

che

gio-

vaffero
za

efempio

Portoghesi Portogallo
,

la fcienle
tizie no-

nautica

acquiftata

n"

communicategli. Spagnuoli
.

d^i

piloti Portoghesi,

Eppure

la

yeric^
eh'

e
^

la

f"ncerit"
:

esigevano
lo
un

da

^uefti Storici
io

essi

fcrivessero

scoprimene
Italiano

di

un

nuoyo

mondo

fu

opera

di
e

andato
e

tal

fine
di di
,

in

Portogallo^
sapere di
,

in

Castiglia,

^u" fornitosi'
quegli ajuti
impresa.
Colombo
le Nato

quel
cui ci"
narrano

quelle notizie,
per P
a

di

abbisognava
f"a i conforme

immor-

tale del

Che
ci

cjuanto

pi" imparatali iterici^

^ccone

pruove. il Colombo

nella

riviera

di

Genova.

(a)
(b)

Tom. Tom. Ivi

7.

part.
part. J79,

2. x.

pag. pag.

337.

6. pag.

idj"

(e)

26o
anni trov"
le

infiammava Colombo

gli animi
Todi

de'

Portoghesi. Quivi
su

principi
di
la

quali

fondare

pia lusinghiere fperanze


fuo
del
nome.

rendere
scuola

immortale
dello

il
.

Questa
mondo suoi
;

fu
i

scopri-^
le
sue

tore

nuovo

Portoghesi

furono

guide
y

maestri
conco

{a),
delle notizie per
mezzo

fenzaTar
avute

che

li di

fupquel
s^

pongono Piloto

dal
;

Coloi!nbo
non

Spagnuolo
de'

pu"
e
,

negarsi
,

eh' di per

egli
lomeo Barto-

impolTess"

giornali
la
,

delle

carte

Pedeftrello

cui de'

figlia prese

moglie.

"rail
del
nelle

Pedeflrell"

uno

pi" esperti navigatori


dal
ayea

Portogallo. prime
le

Impiegato
,

Principe fcoperte
e e

Enrico vate colti-

navigazioni
di

Isole

Porto
sue

Santo
^

di
corso

Madera.
tenuto

"g(i
dai diverse
loro

avea

notato

nelle

carte

il
e
,

Portoghesi
che li

nei

loro
e
^

viaggi

le circoftanze

guidarono
Ora
non

incoraggiarono
naturale molto che

nei

diillu-

fegni

"

qu"de pi"
,

carte

minaflfero

il Colombo TofcancUi?

che

le lettere

di

Paolo Di

pi"
queir

i felici

progressi
in
tutta

de'

piloti
in
mezzo

ghesi Portoall'

arditezza animava
nell'

lanciarsi
la

oceano
,

che

nazione
,

non

vei: do-

risvegliare

animo
e

d"i

Colombo di

mente natural-

coraggioso
y

ambiz"ofo

diftinguersi

(b) Rpberts.

lik

z.

pag^

(58*

26t

B"

tanti cefebri fc"pritori


,

uno ,a

di fpirito
tentare

emu"

Iasione
nuova,

capace

di

condurlo

qualunque
uomo

ed ardita
,

impresa f
e

Eflfendo

d' in"
dit" me-

gegno
i

perfpicace principi
,

di
i

profonda riflessione^ quali


e
,

fu

i le

Portoghesi
aveano

avean

fondate

le

Loro
e
,

fcoperte
confront"
le

te felicemenmo"

efeguite
derni
raccolse

le

de* oITeryazioni

navigatori con
i diversi

congetture

degli antichi;

indizj che di quegli fconosciuti


varj piloti Spagnuoli, e
raccontaci

paesi

li fomminiftravano
e

Portoghesi
,

che

vengono

rici dagli dotutto goment" arprendente sor-

fingolarmente
la

dall'

Errer";

da
nuovo

di eseguireun possibilit" di

piano
Andato
a

fcoperte.
,

in

Ispagna

prefentatoil fuo
un

getto proin

quei Cattolici
in

Principi in

tempo
.

cui
era

occupati
opportuno di

conquiftare i proprj regni


i' incerto intraprendere

non

per

(copridegli piano,
dotti la il

inento

fconofciuti

paesi;

bench"

alcuni

Spagnuoli riprovalTerocome
del che Colombo
lo
;

chimerico

trov"
,

nondimeno
e

uomini

approvarono

l' incoraggiarono per

Fra fofpirataintrapresa. Giovanni


uomo,
cura
e
,

quelli

fu

il

principale
di

Pere^, Priore
come

del

monaftero
,

Rabida,
lettera-

dice il Robertson credito

di gran

di

preiTo la Regina (a).Tutti

^j
(a)
Lib.
2.

pag.

xsS.

noftri
r

Sconci
^

pi"i didesamente
le

il

Goinartf^
tenute

Oviedo
con

ci

narrano

conferenze

dal.
qoan*

Colombo
co

quefto
e

dotto favor"
^

Spagnuolo
,

"flb

lo

anim"
alla

sino della
e
,

condurlo

cemente felipro"
sari neces-

confecuzione noftri

fofpirata
ajuci

tezione alla

de'

principi impresa.
fu

degli

progettata

Ecco

qual primo

la

via
,

che

condusse di
cotanto

il

Co""

lombo
l'ioso E chi

dal progetto
non

concepimento
felice quanta

glo"
di
i

al vede

compimento
parte
? Eflfo

eflb*
Por* viene
e
^

ci

abbiano

coghesi
9

gli Spagnuoli
celebrato
Italiano
come

nondimeno
del

folamente dell
mente

opera
mentre

coraggio

ingegno dire^
non

possiam
e
^

probabiU
liano ita-

che

il

coraggio
arrivati dal
a

l'ingegno

sarebbero
luci dalla ricevute

tale

fcopr"mento^
e
^

fenza

le

Portogallo

gli

aiuti avuti
Non
e

Spagna
"

per"
del

merita gran

minor Colombo

lode

il
il
^

coraggio
p

ingegno

cui di

nome

far"

fempre
nei fafti

ricordato della

con

fentimenti

dine gratitupiangono Com.

Monarchia

Spagnuola
l'

altres"
cui

gli Spagouoli
confentimento
il
nome

ingiudizia

con

fi
nuovo

vede

per

universale di

portare

il

mondo dovea
umano

Amerigo
del

Vespuccio,
Colombo,
il

mentre

vantare

quello
il

capriccio
fole quanto

( dice ingiusto
,

Robertson

) irragione^
un

ha

poi perpetuato

simili^

2^i
errore

...*/?

ardite

pretensioni J
al
vero

urt

fortunato

impostore
nuovo

hanno
uria

tolto

discopritore del
che
a

mondo

distinzi"ne ,

lui

soh

apparteneva

(a)
fra

Quello
annoverato tracce

forcunaco

itnpoftore viene
,

ancora

quegi' Italiani

Argoriauti
,

le c"d,
a

inUnortali

seguirono gli Europei [b) ed


la

cui
r"uovo

"

debitrice mondo. fra i

Spagna

de' suoi

acquici nejl
il

Meriterebbe

qualche luogo
nuovo
une

Vespuccio
scopette
:

primi viaggiatori alle


pas d
un

5' // n' avoit

d"

sa

gioire "

supercherie ind"gne
come

homme

d*honneur, viaggi(e)"
onore

dicono
a

gliAutori
vero
non
,

della ftoria de' fa il

dire
la

il

maggior

ali? che
, ,

Italia
pretese

memoria
^ e

di la d'
,

quefto impoftore
gloria del
,

ofcurare

Colombo
la

quella
"azione

di Alfonso
del

Ojf da
che

diftendendo
fecd
come

re-y

viaggio

femplicei
da

nella paflaggier"

flotta che
nuovo

comandata

Alfonso
la di

Ojsda^
della

in maniera

comparisse fua
mond"
,
.

gloria
tutta

fcoperta
fi Il

del in

quanto

fcopri

quel viaggio

Sig,Ab.
del fuo
nel

Bandirti paesano 1745.

fi^" sforzato

di difendere

la

causa

pubblicando Vespiiccio ^
"

in Firenze

l'opera intitolataT"/j,
R
4

co L"b. (b) Dot. (e) Tom.

2.

pag. l"zi

Napoli
"}i

Signor* Stor. de'Teat.

ps^^titi^

pag"i"a*

lettere riuscito

Americo di

Vespuccio
al

"c.

; ma

non

gli
e
,

persuadere
del

Pubblico

l' oneft"

la il
morie me-

gloriosa
Sig,
Ab. di

condotta
Bandirli Trevoux
onore

Tuo

Concittadino
*

St

( fcrivono )
del le
suo nort

gli
ci
reca

Autori
altre

delle
pruove

per

salvare
ci"
,

paesano
e
,

Amerigo
memorie
se

Vefpuc^
di

fuorch"
;

lettere pruove

le da

questo

navigatore

queste

stesse

s* atterrano^

giacch"
con

egli giuridicamente
,

per

dichiarazione
della

giuramento
convinto

dello di

stesso

Comandante

fiotta ^fu
Non
sare

due

solennissime
a

falsit" (a).
non

hanno di

potuto

meno

di i

confes* tinelli Bet-

impoftura
*

queft'
non

Italiano

Signori

Tirab.

; ma

perci"

hanno

creduto
propoPer
.

di

non

poter

provare
nome

le loro del

magnifiche Vespuccio
)
il

sioni

col

glorioso (
dice

comprovare

V Ab.

Bettinelli
per

gi"
i

detto

dagtltaliani, primi
"

discuopritori

tutti

Regni,
cenno

Regnanti

di

quella ( T Europa
del
,

),^a5/i
d!

un

del

Veraiiani
[b] ;
;

Cabotta
,

Amerigo
la

Vesil

puoci

ed

ha

in

vero

tujtta

ragione
Ab.
tutta

Sig, Ab.
come

imperciocch"
,

f"

il

SIg.
avere

Tirab.
,

abbiam
per

villo
,

pensa
un

di Italiano

la
non

gione ra-

*dire
,

che

ebbe

cola picfubito

parte che
non

negli fcoprimenti
si dubita
^

dell'

ori^nie,
coi

eh'

egli navigasse

Porco-

"i)

Ottob*

de

I74S.
u

artrf

94.

(b)

Risorg.

part,

pag.

in^

gbesi

percli"
che
un

non

potm
ebbe

dire
non

il

Sig" Ab.
piccola
mentre

BeN parte ninno

tinelli^

Italiano

negli
dubita,

fcoprimenti
ch'esso abbia che

dell'occidente^ navigato
mi Tirab.
reca con

gli Spagnuolif

Ci" si "
9

per"
che

maggior

meraviglia
il
sue

r Ab. nel
mentre
,

trovi che tutti

moderatissimo fa i di
se

Vespuccio
relazioni dalle fu
stesso
un

parlare quasi
del

nelle

piii gravi Autori^ ch'egli


Lo
a

relazioni

Vespuccio impoftore,
( fcrive
T

argomentano
e

insigne Vespuccio
nelle molta
sue

millantatore. Tirab.
di
se

Ab.

dir

il

vero,
con

relaiioni parla
Nella
"

medesima
re-

modef-apone
de* suoi

compendiosa
del

Iasione
r::

viaggj

trattando di
a

primo
avendo

die ti
a

Il

Re

D.

Ferdinando
navi

Castiglia

mandare
verso

quattro
r

discuoprire
per

nuove

terre,

occidente^
in
essa

fui eletto
per

Sua
a

Altena
,

eh' io
cs

fossi
t

fiotta
comunemente

ajutare
nel

discopmre
di

poi

parla
,

numero

pia

andammo

approdammo
Esaminiamo
un

"c.
poco

{a)
"

quefta
(lesso che

gran

modeira"
Tirab.
non

zione dice
,

del che nella

Vespucci
.

Lo
verisimile

Sig. Ab"
il

gli

par

Vespucci

fosse
"

navigazi"ne
nel

che
,

semplice
;
e

pa$saggero^ "

interessato

traffico [b)
il
raoconoo

ci" della

pi"

che

verisimile

secondo

maggior

(a) Tom. CbJ


Ivi.

6.

part.

x.

pag.

x8^.

parte
che

degli dorici
parla
di f"
coti

"ra
"

Io

doii"anclo
moderazione fcriv"
,

pdo
un

dir" femeletto

m"lta
il

plice
dal R"

paflTaggierd
,

quale perch"

che
con

fu

di ad

Caftiglia
^

andasse
nuove

quella
?

flotta

ajutare
flotta

dilcopr"re
in cui

terre

Di

pi"
i"on

quella
fu

s' imbarc"
a
conto

il

Vespucci
^

ihandata,
alcuni

n"

allefttta di

del

Re^
il che
,

ina

d"

mercanti Alfonso d'

Siviglia,
attivo

ciii esib"

fuo
Aveva

f"rvigio

Ojeda
Colombo

uffiziale
Anzi
"

accompagnato " che di

(a)
che

il

P.

Charlevoix fiotta
I

parere^
il Re

partisse
di

quella
coo-

f"nza

inoftrasse^ che
,

eflerne

fapevole.
s'esib"
parte air del

Aggiunge
Ojeda
y

poi
non

Amerigo
per

Vespucci
entrare
a

folamente per
con

traffico^ ma
nondimeno
fu " eletto

imb"ficarii
molta Re

egli

flesso

{b)

"

Egli
che
9

moderazione
^

derive Non
il

dal

Ferdinando
fua moderazione
di il di
non

minor

pruova

della
numer"

parlare

comunemer"te

net "c.
nel
numero

pia

a/i-

dammo, parla

approdoOima
comunemente

Anche

Cademosco

pi"
^

i^enimus^

fecinius^
per
vero

vidimus;
di
molta

nondimeno moderazione

vie6

riputato
a

uomo

E
.

dir

il il

un

femplice
era

in paflfaggiero

una

flotta
,

cui dito

comandante nella

Ojeda
,

uomo

di per

fommo eflere

crer

navigazione^

celebre

(tato

(a)
Cb)

Roberts.

lib. i/pag.

159.

Stor.

deir

IsoL

di

S. Dom,

lib. 3.

p"

iK^

i6% t"oni
la del loro

vi"ggio
parte

in

effe

davano
e
,

f" (lessi
che

pi" gloriosa
vano con

delle

impr"sef

quelli

paria
in Tali

maggior
di

moderazione^
vidimus
,

fcriveyano
ivimus
^
"

numero

pi", fccimus
erano

relazioni

mandate
;

in

Italia
,

leggevansi
g"' Italiani
gente
che

avidamente
y

ftampavansi
ammirati
,

ed

ecco

efaltati
,

venerati
e

come

aprivano
,

gli
e

occhi
^

davano
per

la

mano

al

togallo Pore

alla
mentre

Spagna
tai

gli
nulla

fcopri menti
facevan
da

cdnquiile,
Tal

Regni
del
e
,

se.

fu del

la

condotta

Gademofto
,

tale

quella
quella
di

Vespucci

non

adatto

dissimile Cavaliere
come

d'Antonio

Pigafetta
Italiano nella colla,

Vicentino,

Rodi
"

Queft'
avventuriere in

imbarcossi flotta celebre del

fem-

plice
e

Magallanes^
Nave

ritorn"

Ispa^na
in
e
,

Vittoria.

Appena
per

sbarcato

Siviglia
,

parti
una

immantinente relazione del


e
,

Vagli"dolid
a

prefeht"
;

viaggio
la

Carlo
a

V.

paCss" poi
;

Portogallo
per
la

present"
Erancia far

quel

Re

di
la

l"

part"

Corte

di col

rifvegliare
un uomo

comune

ammirazione fatto
in al V

vedere del la di mondo

che

avea

ro inte-

giro
e

finalmente del fuo

venne

Italia,
Graa

mando

relazione Rodi.
Manco

viaggio
che

JMaeftro Janes al

male,
di lui

il

Magainome

(i assicur"

per

tempo

dar

il fuo che

celebrato fi

ftretto

da al

fcoperto,

per

altro

chiamerebbe

di

d*oggi

lo

fretto

di.

Pigafctt"
.

E di

dir
dar

il

vero

T
nome

iftesso
allo

diritto ftretto

avet^

il

Pigafetta
dal il fuo dair

il fui)

fco-

perco

Magallanes
,

ch'ebbe

il

Vespucci
Colombo

di

dar
e

al

continente

fcoperto

dal

Ojeda.
Riflettasi
ora

sulla

diversa

condotta

dei

Por-*
e
,

toghesi

degli Spagnuol"
Piloti
e

condottieri
e

gloriosi

peritissimi
scoperte ai
loro
,

in

tanti

cos"

celebri servizio
e
,

viaggi^
recato

conquifte. Paghi
e
,

del Nazioni

Principi
del loro in

alle

loro

del
non

vero

merito

coraggio pubblicare

ed

ingegno^
relazioni

si

affaticarono loro lettere

lunghe
di loro per
e
^

delle

imprese.
scritte flato

Solamente
a' loro

abbiamo
dar delle viene di loro

alcune
conto

Principi

dello
I^ondimeno
come

delle
la

scoperte

conquide.

noflra
amante

Nazione per indole le


sue

spacciala
precedenza;
e
,

Nazione che
vanta

gloriosamente
quelle
un' altra parte

gefta
altre

le

gnifica ma-

sopra Si faccia

di

tutte

le

Nazioni.

riflessione.
nelle

Fra

tutti
del

g"*

liani Ita-

ch'ebbero

scoperte il
a

nuovo

m"ndo,
al

ninno

pu"
anzi
uomo nemmen

contrattare venire immortale minor


premura

primo
confronto fra

pofto
con

Colombo,
Ora

lui.

queft' quello

fu

tutti di

g"'

Italiani

che

ebbe
sue

blicare pub^

magnifiche,
n"
tere.

relazioni
se non

delle alcune

scoperte

di

lui Se

si videro

che ci"

private
il

let*

io dicessi

che

in

moftr"

Cplombo

2y"
IlD
carattere

d"

vero

Spagniiol"
,

mi

si tinFacceil Colombo

rebbe
certamente

la

pi"
fu

affettata
uomo

parzialit"
^

ma

d'un

carattere

conforme ci"

as"

sai
ca

quello degli Spagnuoli.


uno

Sentasi

dalia
sospetto

boc* di

d'

(Iraniero
il

che

non

pu"

essere

Dove parzialit". del


re

Robertson
dice
,

ragiona
:

dell' arrivo
lui
caratiti

Colombo
adattavasi
di
f

in

Ispagna

V"i
a

maravigliosamente
sollecitava
era

quello
t

del

Pa-

poh pone.

cui

la

confidenza
cortese
e
,

la protei
suo

Egli
i

strio

bench"

nel
nei

mento porta;

circospetto
nella

nelle

parole
ed
,

fitti

reprensib ir-

morale

esemplarissimo
^

nella

sua

puntualit"

tutti i doveri

efimiioni

di Re*

figionc (4).

".
Se
la

IV.
nella
a

Spagna

fu

illuminata
i
e
,

Nautica questo

da

bastiano Se-

Caboto

se

debbe
del

Italiano Mondo.

movi

Regr^i

tesori

mimo

JJovendo
fatti

il

Sig. Ab.
Italiani

Tirabnel

ragionare XVI.,

de'

gi viag-

dagli

secolo

comincia

Ca) Lih.

a.

fag"

v^

^7^

il
che

suo

ragionamento
ci

con

qaefto non
I

menbello^*
di

magnifico

esordio.

primi

anni

qmsta

secolo

fo de*

offrono abri navigatori lialiam^ per me^m e la Francia stesero fUoK la Spagna mag^
^

giormentc
e

il loro

dominio^

il loro
nuovo

commercio^
mondo.
.

s* arricchirono
me

co* tesori del


di due
,

Io.
"

dir" solarne
tero

cke

pia

di tutti

si rendete

illustri

colle
^

loro di

scoperte ; Sebastiano
scoperte
; ma

cio" di Caboto di cai di

Giovan--

ni
tra

Vera^^ani
poi
a

(a). En*
la

ragionare delle
al

cia Frannon

" debicr"ce
s* aspetta
a
y

Verazzani

quefte

me

il discorrerne.

Venghiamo
di

al Caboto
re-*

cui

la

Spagna "

debitrice

nuovi

gni

e
,

resori.

Prima

per" esaminiamo
Italiano K
arte

il valore

di

quefta
Nella

Argonauta
corte

nella

scienza

Nautica.

di Carlo nelt

(dice il Xir. ) era riputato uomo,


di

s" esperio
loti
se

navigare , che

niun

de* Pi-^

poteva

il viaggio intraprendere dal Caboto


non era

delt

America^

prima
male

stato

approvato fiaccola 1 suoi

[b)^
della

Gran

che

quefta
cio"

luminosa tardi
secolo

navigazione
i

spargesse

cosi
un

pra raggi so-

noftri

regni;

dopo

che
,

Portoghesi s'erano
e
,

resi celebri
che

colle

loro scoperte

20. verso

anni
il

dopo
nuovo

gli Spagnuoli viaggia^


!

vano

Mondo

(n) Tom. (b)


Ivi

7.

part.
209,

i.

pjig. 20$,

pag.

A^

i7"
E
non
CI

diri

it
i
,

Sig.

Ab.
sul

Tirab.

se

tutti

quel
colo se-

celebri

Spagnuoli
XVI.

quali

principio
nome

del
con

immortalarono
e
,

il loro
con

ghi lunsco*-

pericolosi viaggi intrapresero


,

famosissime muniti colla

perte

loro

viaggi
d"

tente pa-

d' nautico? sferza del abili

approvazione
Furono
Caboto Piloti Can"
a

quefto
a

esaminatore
alla

forse

obbligati

sottomettersi
Cosa in il
suo

Giovanni che cbe il allora

della fossero

uno

de'
e
,

pid

Europa
nome

Sebaftian

immortal" Mondo in ?

col

giro quale
cica

facto

tutto

Vediamo
la

dunque
^nau-"

si manifeftasse

Ispagna

scienza

di Non

quefto
v' "

gran dubbio

Maeftro. che
,

Sebaftiano nell' di
arte

Caboto
di

fosse

riputato
fama
a se

come

esperto la Corte dall' accaduta credito

navigare.
masse che^ chiala

Quefta

mosse

Spagna

il

Caboto

Inghilterra, dopo
nel 1509. 1* onor^

morte

d* Enrico

VII.
gran

Giunto di
esr

in
ser

Ispagna
facto Piloti

con

ebbe
,

Piloco
nella

maggiore
,

anche

esaminatore
di Sivi* ca nauti-

de*

casa

della dire
,

contractazione
cbe
trovasse

glia. Bisogna
del alla fama
,

per"
non

la

scienza

Caboto che

si lui

corrispondente
sparsa.

di

s*

era

Eccone

le

pruove.

Caboto
o

venne

in
stato

Ispagna

verso

l'anno
per
;

1511.,

poco

dopo.

Era

chiamato

lo impiegaregli
stes-

negli scoprimenti

deirAmer"9a

ed

^7"
io

lo

sollecitava. Nel

5. scrive Pietro Marcire sarebbe che


,

d'

Anghiera

"che

quanto

prima

(lato impiegato.

Nondimeno
il poter
avere

vediamo

non

gli riusc"

dalla Corte alcuno in

la licenza

d'

dere intraprenanno

viaggio
1526. Ora,
in
5ime
non

all' America
15.

fin' all'

quei
^

anni

che

dimor"

il Caboto

Ispagna
s'

quante

scoperte

importantisr

intrapresero,
? Fra

le
le

quali abbisognava^
altre
di

de'

piliespertiPiloti
il

nel

519.
dar an-

il

Magallanes
a

s' efib" alla Corte

Spagna
al

per
mar

tentare
ne

bramato la licenza
,

passaggio
e

del

Sur

ottenne

l" flotta necefi"ria. Il

"ssa Caboto

abbisognava
fra
tanto

d'
non

un

espertissimoPiloto.
che
,

sospiravaaltro

es"et

impiegato negli scoprimenti;


lui
f

nondimeno il celebre

sciato tralaSeba-

fu

eletto in

sua

vece

ftian

Cano. Finalmente nel

1526.

ottenne
con

da
le

Carlo

V"

il comando andare che


a

di

cinque navi
riconoscere
era

quali

dovea
,

meglio
anni

il fiume

Paraguay
a
,

pochi

prima

(tato scoperto passar

farvi (Iretto

opportuni
di

flabilimenti
,

quindi

lo

Magallanes
pruove

e
,

andarsene diede
uno

alle Molucche.
sua

E quali nautica ?

eglici
Errer"
:

della

scienza

Antonio

de'
T

piii gravi Storici di quef* opinione degliuomini


in
di

viaggi dice
esperti nel
gallone
non

Sr conio

pia
navi^

navigare
si

// Caboto
,

qu"sta

manifest"
T. I.

uomo

esperif'^^^lt

Parte

IL

arte

di

navigare

ne

men

buon Isola

condottitre
.
. .

"

JEgli
Tenente

abbandon"
Generale
di Roxas

in

un'

disabitata
*^ ^

il

suo

Martino
e
,

Mendel
Michele
la di
sua

Capitani
,

Francesco chi
La lui dotta
con

Rodas
condotta

per^
.

libert"
si

disapprovavan
di
non

"

gente
il

protest"
temendo
,

v(*l"^
essere

Continuar

con

viaggio
per lo

di di

malamente

con^

stretto

Magaltanes

(^),
de'
senza
,

Ecco

riprovato
queir
n"un

nel

giudizio

pt"
la

esperti
coi all' di provazione ap-

nella

nautica

esaminatore

Piloto

poteva
dat"
patente in

viaggiare
fatica
di

Ataoti

xnerica. anni
anzi
,

Non
poter appenaf

senza

ragione
la seppe

in

ottenere

scopritore;
la

si

Ispagna

nomina al
.

fatta

del

Caboto
,

furon
non
,

fatte
esser

rappresentanze

Ile', ma^ifeftandoglt

egli
se

idoneo

quella
rivocd

impresa.
rordinfe,
fatta
cosr

In fu d"
la

vida

di

che s*

Carlo

V.

non

perch"

era

gi"

divoJgata

r elezione Villa vediamo sori ^ano


eia
con

comandante scienza
da la

della
nautica

Flotta del

[b].

Caboto^
e

le
cui

Provincie
arricch"
il T

lui

conquiftate.,
Mentre
Corona Caboto di il
di

ce-*

Spagna.
della

Vera^^
Fran^

stendeva

dominio

{ scrive
nuove

Ab.

Tirab.
a

Veneziano
Spagna

soggettava

Provincie

quella

{e).

(a)
(h)

Decad. Ivi. Tom.


7.

3.

lib.

p.

c^

3.

(e)

part.

x.

pag.

20^.

17"
arrivato d

fiume,
Giovanni

cde
Diaz

dieci
de

anni

prima
i
e

ave"
me no-

fcoperco
dello ed

Sol"s

che

dal
de

/'copritore fi chiamava
fino
al

il Mio

Sol"s,
vitto

inoltratosi
pezzo

Rio

Paraguay
,

avendo di

qualche
,

d'argento
che
,

in

mano

quei

bari bar-

credecee ch'era nomin" il


ruare

fofie
a

frutto

del

paese
e

quello perci"

furto

fatto fiume

certi Rio
Solis

Portoghesi;
della Piata
,

quel

privando
di perpe^ da

primo

fcopritore
memoria
la

della
nome

gloria
del di

la. fua

nel

fiume

lui
avea

fcpperto (") :
il

gloria

peto procuro

cui

privato
a

primo

fcopritore
fulle

assicurarla del

f"
un

ftesso forte

fabbricando
che
,

fponde
Caboto

Paraguay
Ma
.

chiam" le fue
breve fu
,

Forte

re-

fiarono

deluse

Ipfinghiere fperanze
tempo demolito aflaiiti il forte

imf"

perciocch" gnuoli
dai

dopo
Barbari
allo

gli SpaCaboto. Mendoza

Rifervavasi l'alzare in

Spagnuolo
paese
una

Pietro
che

quel
della

citt"

fosse
e

ficuro gid" og-

fiabilimento chiamasi poco


,

nazione

Spagnuola,
febben
,

che

Buenos di

Ayres
perpetuare della

il fondatore
me no-

premuroso la

in

eflfa il fuo Trinit"


.

chiamasse

Santissima
un

Sarebbe f"
^ con

certamente

far

ingiuria

al

blico puba

lunghe

riflessioni nii

affaticassi

'

II

nome

di di
e

Rio acque

della che
,

Piata si

si forma

d"

oggid"
della

quella
de*

immensa

unione

unione
,

fiumi

P^u^n"

Paraguay

col
,

fiume

Uruguay

persuaderlo
,

(filanto fia al di
avanzata

focto

della
Ab.

magni^
Tirab. L' inoU

"ea
tutto

proposizron0
ci"

dal del
un

Sig.
Caboto.

ch'irli

ci

narra

traici r. alzare

alquanto
un

pih
che

in

fiume
poco

gi"
tempo
ud

fcoperro^
abban*

forte
e

fu
;
e

fra ci"

d"u3ato
,

diftrutto miniere vede

in

paese
ne

dove

ncM"

vi

fono

ne

d'oro,
fia

d'argento, impresa Spagna^


e
,

ognuno
che il

ben

quanto
nuMc

min"re
alla

soggettare
-

provincic
il di
coi lei

stendere

maggiormente
arricchirla che

dominio
del
nuovo

com--

mercio,
Io
mi

ed

tenori

mondo. di
com-"

persuado,
che

Te

la
tanto

ricca di di

flotta

xnercio r in America

parte ed
,

ogni
la

Spagna
tanta

verso

forgente
andar

ricchezza
alle

Europa
,

dovesse
dal

folamente
e

cie Provini

foggettare
da
lui

Caboto,
non

portare

tesori
tanta

fcoperti
,

(i

afiaticherebbero
in

gli
.

(Iranieri

per
il

interessarsi fuo
il ritorno.

efTa
,

n"

tanto

fofpirerebbero
Coochiude
tratto

Sig.

Ab.
colla

Tirab.

quelV.

erudito

della

f"a

(loria

riflessione
i
,

fatta

dagli

Autori eh' ella


tre

della "
cosa

raccolta
assai

de'

viaggi

quali ofTervano,
Italia
,

gloriosa
le

air

che

le

Potenze
r America

fra
,
,

quali

oggi agF

dividasi Italiani
a un

quasi
le

tutta

debbano I

lor

prime
cio"
""o" al ai

conquiste
Colombo due

; ;

Castigliani gt
/,
e

Genovese
,

Inglesi
i

due
a

Veneziani
,

Caboti

Francesi

un

Fioren-

^^8
tino
,

ciq" "i
dal

Verdiani
.

L^iftessa
nel li

riflessi"ne

v/eif

crascricca

Sig.^Ab.
e

Betti

[a]
.

Osservazione
ali

giuftissima
lo

certamenb
che
,

gloriosa quefti
moderni

Iralia
"

per"

desidererei
tacessero

scrittori

Italiani
cio" utile
:

ancora

.queit- altra
abbiano

riflessione
,

f" daHe da
dalle

Veneziani

ricavato

tanto o

conquide
quelle
del

fatte

da*.

Caboti;
;

rentini Fioi Genovesi Se Bercitra

Verazzani fatte dal

quanto

conquide queila

Colombo.

avesse

fatta
non

riflessione
mai
annoverata

il

Sig. Al^.
la

nelli

avrebbe

Spagna
nel lo
nuovo

"}uelle Potenze
mondo
,

che
,

tanto

posseggono
a

^en^a

pia

ricordarsi

cui

Jebbono

primamente

["].

"v.
Alcune

:
la loro

riflessioni
,

intorno
e

Sdenta
scoperte
messe

Nautica
e
,

degli Spagnuoli
conquiste
nel

delle

secolo
con

XVI.

confronto
i

quelle^degt

Italiani
.

^ebben
tardi le

gli Spagnuoli
lotQ

abbiano
verso

cominciato il
nuovo

pi^
mondo
^

imprese

(a)

Risorg.
Part.
I.

tom.

i
.

pag.

3x5.

(b)

pag.

311.

^79

ianno
ci" itati
ocean^o

nondimeno
che
i

compensato di
tentare

con

vantaggio
non

loro

manc"
in

gloria

per

edere
nell'

primi
Badi
"
.

frequenti
anche
{ in

viaggi
parte

loro

quella
,

U
ab-

poter

vantarsi
,

c;he

lor

fh ^ebbe
cT unq

come

bjam

yifto:, iaj^r"ma
mi
a

cofJtparsa
"
cetano

spirito pia

ail^rdoso
E

vaiUar
il
vero
^

(a)* riguwai

dir

fi
e

agli

zamenti avan-

del
a

commercio
,

della

navigazione
s' arricch"
arto
,

qt"gr,
;. P

immensi
a

tesori

de'

quali
valore duolo

Eu-^
gegno in-

rop^

quel
un

prodigi"so
numeroso

^d
,

onde
,

di

Evoi ardite che


,

Spaimin dra-t

gnuolt
pre$e
vano:

capi
,

'

condottieri
nome

delle

pi"

s'acquidacon"
ha
;
o

immortale
V invidia

preceso air

oscurare

d' alcuni

nieri fatti
censii

eftensiooe Corona di delle

grandezza Spagna
Citt"
che
^

degli acqaifti
o

dalla
e

alla

magoifiSpa"
nazioni

coltura
;

dell* ninna
entrar

America delle
a

gn^ola

dee

confeflarsi
in

Europei"
con

pu"

queda^ gloria

confronto

gli Spagnuoli*
La fcienza del nauticii XV L fece tali

progressi
le

fui

principio
ardite rompere
ranza
avea

fecolo

merc"

continuate
che

intraprese degli
tutti
i

Spagnuoli
,

feppe
l'

limiti
,

dentro
la
mente

quali

ignori"

circoscritta

umana.

Queir

(a)

Roberts*

Stor.

dell* Amer.

lib^

i.

p. 6^.

^8o
oceano

che
coperto

fpaventava
di

gli

atiim"

pi" coraggiosi^
e
,

fi vide

flotte ed

Spagnuole
fi

le

fpiagnobili*

gie
tate

pi"
d'

rimate

incognite
.

videfo

Europee

Colonie
col

Quegl'
mare,
;
e

immensi

fiumi, navigati

che da

gareggiano
non

vafto

fi videro
i

conosciuti
il loro i
era

legni
feno per

monti
con

piii alpeftri
V
oro
,

aprirono
V arg"nto quanto

arricchire abitatori
"

nfuovi
fin

illuftri flato

Finalmente

allora

creduto

magnifico
,

xnaraviglioso
confronto

nei

pafiati fcoprimenti (lupendi


.

s*eccliss"
e nuove

in

degli

viaggi
,

fco-

perte

degli
Le

Spagnuoli

osservazioni

fatte

da

loro,
recavano

le

carte

geo*
nuovo

grafiche degli fcoperti paesi


lume

un

air relazioni
e

Europa
de'

S"
"

diffondevano

da

per
con

tutto

le

loro

viaggi
da

udivansi
rutt"

iftudi

pore,

risvegliavano operazioni.

per

lo

fpiitto

navali
mente

Giunsero coli*
quanto

gli Spagnuoli
la

finaU
e
,

ad

accertare

esp"?rienza
il Globo

forma

eflensione

di

tutto

Terracqueo.
del
152.2^^
ora*

Con dice mai


:

ragione
la

il

Robertson,
navale altra d"

parlando
Spagna

gloria
^

ecclissava

quella
Mentre

ogni
tanti

nasone

[a)

valorosi lume la

Spagnuoli
alla

recavano

coi -^kti

loro
con

viaggi
dotti

gran

fcrenza

nautica

Scritti

illuflrarono

vieppi"

^tor.

d' Aflwn

lib,

t.

pag.

24^.

avvantaggiandosi
tesi

anche

in

ci"

fugr

Italiani

pre^
in

maeflfri,
fcietiza: ci"

illuminatori

degli Spagnuoli
legge
de' fenz' alla
una

quella
fcritcori
molt' la

Chiunque
ci
narrano

nei Caboti

moderni
e
^

che

di

altr' Italiani
,

creder" d'Italia

altro

che

giunta
epoca di fui

(loria
500.

letteratia
ci

fortunata nobile
V
non

del

presenter"
che
,

fchiera

Scrittori
punto

Italiani

"lluftfarono
1

Europa
fi fa Ab.

della

navigazione
alla ftoria

s"

per"
dal pensa

quaU

che

aggiunta
burlato

fcritta
la

Sig.
cosi

Tirab.^

leder"

chiunque

"

Ingolfatosi quello degli


di
non

ilorico del

nel

vado

oceanq

fcrict"ri

Italiani
in

fecolo acque il

XVI.
gran

moftra

iscoprire
di "
^

quelle
;

copia
che il
,

di ci

fcrittori
presenta nel

nautica Camillo

giacch"

primo

Agrippa
in
sopra

Milanese

quale

1595"

flamp"

Roma
F
arte

l'opera
del

intitolata:
Ma
.

Nuove
^

inveniioni
di
il
con

navigare

fine

prevenire
merito

qualunque
Italia
in

fvantaggi"sa

idea
co,

Contro

dell'

queda
"a
non

parte

inincia
t

quedo
militare

esordio
.

Bench"

nautica
^

la

scienza

marittima di
essere

avessero

in
non
,

Italia
mancarono
sero

frequente per"
a

occasion alcuni
,

esercitate
esse ancora

che

di

prt^

scrivere

[a)
a

Lasciamo

parte

f"

g"' Italiani

nel

fecolo

(a) Tofls.

7*

part*

z"

pag.

44^.

XVI,
militare
i

ebbero

occ"sion
paaco

di

esercitate che
;
e

la

faenza
decidere
alla

mariccimay
^

possono

Genovesi E
.

yeneziaoi
mai
,

yppghiamo
non
,

nautica

come

io

dico

ebbero
occasione

gl'Italiani
di due Se esercitare moderni

pei

fecolo la, nausea,

^VL
f"
narrano

frequente
"
vero

ci"
^

che

fcrittorj ci dA\^t"o
la^

nelle intieri
1'

fue

(lorie?

agi' Italiani
l"

"

reg^i

bica Am"fle;!!'
;

Spagna,
furono
le

F^ranc^a,
ricercati: dai f"
^

Inghilterra^ Principi

f"^

gl'Italiani
lontani colla dire Farmi
xneote

ancor

per fiaccola
non

navigazioni piy Ijacente;


oi;xasioqe
e

essi

pr^p^devaoo

come

ms^,

torno

ebbero che
il

Jla di;es"rcit2)rp.

naur"caP

Sig.

Ab.
alla che

Tirab.

avrelpbe.pi"iilgiadella

prov.yeduto
detto
avesse
,

gloria

fua
,ayeano

nazione^
cosi che

f"

g"' Italiani esercjtar^


per j.
,

frequenti
Qon
.

occasioni lor

di

la,

nautica^

lassavano
Frattanto
.

j^empo

iscriverne

trattati, quente frene


,

gli Sp^gnuoli

quali
Nautica

a veano

.05:c^f"one d\efercitare

la che

pub-

bliqavaop

dotti

traftatK d'un V

senza

abbisognassero
com'era
lor
ne*

dell'approvazione
ceffaria
nel rie per

Italiano
oceano.

navigfire
tomo

Il

March.

MaBet lettera"di
Mondi-

fecondo

delle ad efame

fue
la

oflervazioni Biblioteca della

dove

chiama

Fontaninj,
xiamo ^'Ua
i

nell'

articolo

Geografia
della

libri
,

che

per

uso

naviga^
tradotti

mercatura

furono

nel

i^qq.

Venezia

nel nella

1554*
loro

^ l^rancesi
li ogua
e
,

aflC"ra

la

tra^*

portarono

la

pubblicarono

in

Lio^ie

nel

1576.
lume

"

Quanto
celebre 1$^/.
di

poi

non

reco

alla
il

nautica

il nel
carta

Portoghese
pubblico
^idcl
il

FTetr"
suo

Nagnez,
difisa
dell* Dt altura

quale

trattato

d"lia
"

navigare

reggimento
in

poco

tempo
hi
ma

apprefTo
duo
,

latino:

artrnavigandilU
traSantur

in

qucfum
; in

priore
altero instrumenta
co'

pulcherri"
ex

proHemata regula

traduntur artis

mathe-

maticis

"
,

navigandi*
simi dottismaterna*

Sono

singolari gli elogi


esaltano il

quali
quello
Celio

uomini

merito

di

illuftre
t

tico.
'

Di

lui

scrisse
e

Giorgio
arcana

Qid

cupis

terr"s

inc"gnita
vela

caeli mari

f
"n

No5cere^"
tibi^ui
Per
msdios
summum

ignoto

paniere
reserat

suHimis

Olympam*
tutus

Jluclus
,

hoc

Duce,
della

eris.

Quello degli

breve
in

saggio
confronto Ab.

scienza

nautica
liani Ita-

Sp"gnuoli
lodati

degli
bafta

scrittori
a

dal

Sig.
avessero

Tirab.^

decidere
luminati il-

qua!

bisogno
in

gli Sp"gnuoli
scienza

d'eflere

quella
forse

dagr
il

Italiani*

Ma
y

fu

maggiore

bisogno
per

eh*

ebbe

la

Spagna
il'

del

coraggio
d'
un

degl'
nuovo

Italiani mondo?
e non

acqui-

fiarsi le
";ar

dominio
di

Leggansi potr"
non
re-

storie

quelle

conquide
,

AHPpre jl,porten(os9

QUmero

di eroi

chepro"

dusse

qu^ltetf"pila
per

n"ftra

nazione
,

che

ab--

bisognava
una

quell'immortale
meravigliose
scorie
un' v' "
accenta

impresa,
che

che

forma

delle

pia
nelle

epoche
tycce

vengono

regiilrace
Si

di

le nazioni. fra
la
somma

faccia che
,

riflessione

diilanza
nuovo

dallo

fcoprire
e

il Colombo

un

mondo
y

allo
e
,

fcorrerlo,

misurarlo
; e

quasi qual

palmo
sia
rare,

palmo

conqaiftarlo
Possiamo

decidasi ben

maggior
che
non

meraviglia. quando
il

congettu* delColom"^ dell' avrebbe nella

grande
il

ingegno

bo

avelTe
;

fcoperco
caso

nuovo

continente anni
come

America

il solo

pochi
,

dopo
si vede da

compito fcoperca
varez

quel
del

gran

difegno
fatta
un

Brasile per

nel

$oo.

Pietro
Air del

Alop"
vo nuo-

Cabrai

fortunato che
,

accidente*

pollo

possiam
non

dire fi armi i

f" la

fcoperta

mondo

fosse
e

coinbinata

collo

flato
non
,

glorioso
avrebbe

delle
fatti

coraggio

Spagnuolo
che

forprendenti progressi

fece

in

pochi
Ed nazione

anni.
ecco

ingiuftizia,
parte merito
e
,

che

fanno

allanoflra

la

maggior
il gran

degli Scriiltori flranieri,


della

esagerando
del delle
nuovo

prima
la

fcoperta
gloria

mondo
continuate "
men

deprimendo
e
,

altre

scoperte
io fon

meravigliose
parere, che

conquide.
non

nondimeno
il Colombo

di

debba
al

agli Spagnuoli, che


febben

quelli

Colombo.

Imperciocch"

queir

i8"
". ,

jmmorcal
mondo
,

QteiioVcse
dovette la

aprisse

l"

ftr"d"

al

tmv"

per" maggior
che
9

alle

rapide
parce

conquifte
deU\

degli

Spagnuoli
del riofo fatti
suo nome

immortalic"
men

farebbe

reftato
non

glpaveffero

cereamente
,

se

gli Spagnuoli
i

provare

air

Europa

vantaggi

di

quella

scoperta. Io mi

vergognerei
di tanti
e
,

di

mettere

confronto il

col

coraggio
del

Campioni
d* alcuni

Spagnuoli
altri

coraggio

Caboto

Argonauti
Il solo
alla

Italiani, che
lombo nazione davanti "

navigatorio
che

all'America. fare
onore

Co-

quello
in

pu"

noftra Mettasi

quefto
Eroe

glorioso
il i
,

confronto.

quefto

qUale

animato

dall' fatto

ekm^
sva-

pio

de'

Portoghesi
panico

quali

avearto

gi"

fiire quel
jio ;

terrore,

che

infondeva dei'
nuovo

Toceado mon-

ed

assicurato
tante

dell'

efillenza

con

previe

ficure

nptiiie
,

ed
di

indizj che
e

la

confermavano,
in
mezzo

falpa dal
all'
eterna oceano.

porto

Palos,

si

plancia
certamente

Coraggio

degno

di
ora

lode.
un

Mettasi

davanti

Francesco

d' Orella-

lia,il quale
un

imbarcato

con

pochi
s'

compagni

in

mal

fabbricato
alla

battello
corr"nte

abbandona del Rio

damente intrepiNapo
, ,

rapida
barbare

viga na-

fra
liei

mille Rio

fconosciuce

nazioni

entra

vallo
e

Maragnone
,

fcuopre

mferavigiiosi
edem"

paesi ^

finalmente

sbocca

nell'oceano;

2i87
pie di

fti"pore gli (labillment" Viaggio


qualunque
( dice

Spagnuoli

cui

si

prefenta.
gliaro
rita f da
-essere

il Robercson

) che

spo^

wmdniesco
non
^

abbellirnen/o^me^
come imo

ricordala
eventi

solo

de^

pia
ina

memorabili
come

di

quel secolo
alla che

avventurato^ sicura si
oceano
no^

il

primo

che

condusse

ti^ia
no

di

quelle
il Levante

immense

regioni

dijlendo-[a\
T
dita ar-

per

delj! Andes
pruova
Vasco di minor

alV

"

forse

fu di

coraggio
di

impr"sa prlre il
sconofciuti
nuovo

Nugnez

Balboa
per

in

scuo-

r"iar

pacifico paesi?
-appena
di

innoltrandosi

immensi
del

La

nuova cagiono

della al tempo

scoperta
di

mondo

Colombo
alla

una

gioja maggiore
trovato

quella che
oceano

portava

fine

il,

passaggio
E pert"
,

al
a

grande
parte

meridionale

[b]^
fcoliani Ita-

lasciando
le

altre (late

memorabili

quali

se

fojSero

eseguite dagl'
campo letteratura il gran

darebbero

ampio
Storico col

glorioso
della

di

nare ragiona Italia-

all'elegante
confrontisi
y

Colombo da Sebafliano

Magallanes
Cano,
in ed
cia trac-

che
altri

accompagnato

del

fperimentati piloti, Talpa


del defiderato
il
con

da

Siviglia

pafTaggio
primo
le

al

mare

meridionale. acque
s' inoltra

Va
oceano

folcando
e
,

pi"

r"mote

dell' tro den-

intrepido coraggio
flretto
^

d'

uiio

sconofciuto

che

poi

immor*

(a)

Lib.

pag. lib.

3 86, 3. pag. S2"

(b)

Roberts.

i88
tato il Cdo
nome.

F^r
i

esso

v"

navigando
alla

per vifta

jso"!

gi"rni
9

dopo
oceano

quali gli
meridionale.

si

prefenta
che
,

il

grande
gere

gli fece

fpar-

lagrime
sue

di

gioja
Non
vanto

per

si

faufto

riuscim^nco

delle

fatiche. Eroe ad le col

s" content" d' Tua


uno

qucft'

incom*

parab"le
badava di
nuovo

fcoprimento
,

che

eternar

la

gloria

ma

fpandendo
oceano
,

vele

per

queir
mesi

interminabile fenza isole


^

viaggi" quasi
fin Ve mansi
tanto

quattro

fcuoprir
che

terra,

che
ladrones

fcoperse
e
,

quelle

chiam" chia-"

los

poi
dove lor
morte

quelle

che

oggid"
contro

le

Filippine; perdette priv"


che
a

combattendo
mani il il
la

quei

barbari
Non
;

vita.

la

M^gallanes coraggio

di quech" ben,

la

gloria
lo

meritava

fuo

di quella privaflfe
Piloto del Cano

foddisfazione,
di

che intorno

ebbe

il

fuo

veleggiare compimento
condottiere.
di
e
,

4I
ftuil
(

globo

intero
^

dando del

felice

alla

penda
pi"
^he
nuovo

impresa
e
y

principal
ardito

"cco

pi"

sforzo

navigazione
che

aveflfe

mai
e

visto
al

il mondo

merit"
l'
ono*

agli Spagnuoli
re

condottier
per
i

Portoghese
famosi

di E

eflfere che

celebrati diremo

pi"

navigatori,

poi

del

coraggio

d^li ~Spade' i

gnuoli
diftesi llri
vanto

nelle

meraviglioi^e rapide conquide


del
nuovo

pi"
no-

imperi

mondo cedere

? Dovranno

valorosi

campioni
Caboti
,

in
; q

ci"

il

glorioso
al gran

ai

Vespuggi

pure

2.89
Colombo.

FraJI
che

numeroso

duolo rammiraKione
secolo
a

degli

ilJudri
ropa Eu-

conquiftacori
ne'

furono del
mettere

dell'
ne

primi
due

anni

XVI.,
confronto

fcelgo
col

solamente

da
e

sco pri-

fcopricore,
Ecco flotta
^

conquiil^rpre
Corces
,

Italiano.
che
con

Ferdinando
joQ.

piccola
le

uomini alla

d'

armi
,

spiega
dell'

vele,
sicano, Mes-

s' incammina " cui

conquida
erano

Impera
di

domini

pia
alla
corona

eftesi di

quelli

di tutti Eccovi che bile

Regni
sbarqate

fottopofti
nelle

Spagna.

Messicane di Armata
ma
,

fpiaggie quella
per

appena
numero

merita
di

il nome

il mifera^
aU

combattenti loro ardito ed


a

formidabile
valore.

cieccfanto

perii
il

incomparabile disegno
di d' in
un

Eccoli
la

efeguire

pi"

diftruggere
unanime

propria flotta,
t" 500. uomini

accordarsi rinferrarsi

voloa-^

vafto

nemico
con
,

paefe ogni

pieno

di

potenti

sconosciute

itazioni
;
e con

dirada preclusa
del
loro

allo

icampo

la fola

fperanza
wit"

valore.

Sfarla,
)
a

di

magnani^
"
pa^

( dice

il Robertson
nella storia

cui

Jticatc

ragonabih
Ed r le
a

[a).

cui

far"

paragonabile
del gran Cortes

il
"

valore,
il
a

ingegno,
con

la collanza

qua-'

quei
fine
un* IL

pochi

Spagnuoli
che
,

condusse.
non

rioso glo-

impresa
Tom.
L

folo
T

dovette

]^artc

(a)

Lib.

V.

pag.

6$.

riguardarsi
d'

come

temeraria
,

ma

che

anche

al di Non minor

oggi
in V

olcrepassa
vero

i limiti

del

verosimile?

ebbe parte valore nuovi

nella

conquida
del
nollro io
,

del Eroe

Messico che
,

ingegno
queir
e

il

di
de*
a

lui

ingegno

dico
,

creatore

pi"
capo dif*

ftraprdinar)

mezzi Le

per

venire

del

premeditato
parevano

difegno.
in ad
una

piti infuperabili
di nuovi

ficolt" che
certare

lui

feconde ferma
e

ralenti,
nel
con*

accoppiati
i fuoi

prudenza
un

piani
,

ad
corona

coftanre

vigore
i'im* che
,

in

efeguirli
,

unirono

alia

di
tal in in

Spagna

perial
$pese

corona

del

Messico

con

rapidit"

quasi pilfi tempo


continente
,

il Colombo

iscoprirc;quel,

vado

che
men

Cortes

conquid"rlo
"

Non Messico
ne

fu la

forprendente, conquida
dell'

che

quella
del

del

rapida

Impero
il

r"; Pedi

riscosse che solo


V

maggior
ardito
un

meraviglia
di
e

coraggio
Pizzar-

Cortes,
ro.

fpirito
vascello,

Francefco
cento

Con

cinquanta
con*

foldati

sarp"
,

da
fenza

Panama

quedo
per il

intrepido
la

quidacore
cosi
vada

sbigottirsi
qual'
era

difficolt"

di alle

impresa,
ed
,

presentarsi
di

pi"
mondo. il

feroci
E

agguerrite fpettacolo
il
,

nazioni

quel

nuovo

quale
il

pi" forprendeote, quale,


accortosi,
m"lti
e
,

che dell'
com-

vedere

jPizzarro
^atta
nello

impressione pagni
crolla
dai

fpirito di
patimenti fopra
V
arena

fuoi

continuati
una

calamit",
di

tira

fpada

linea

quella bar"

^92

licare;
ro

in

mancanza

della

quale

dovea

foia la lo^
duolo
di

moic"cud"de f"

sbigottire quel
non

piccolo
d'
e
,

Spagnuolij periore
Ma
a

fuflero

(lati

un

animo
i

fu-

qualunque
fi rifletjta
,

pericolo
che

difficolt" flessi fcriccori de' noftri


le

quegli
la

quali pia

pretendono
illuftri

deprimere
ammirano
,

gloria
ed

Capitani
de'
dei

efaltaho
;

rapide
che i

conquide popoli
e

Greci
,

dei

Romani

quasi
(lati
e

quali

trionfarono al
par

foflfero Romani
^

agguerriti
Greci. Io

difciplinati
che

de'

de' le

oflfervo,
de'
la

non

furono

cos"
come

rapide
nell'

conquide
e

Romani nodra

in

Europa,

Asia,
fevolta

che

fola Romane

Penisola
e

fatic"

per

due
una

colile de'

legioni,
eroi di forse

trionf"

pi"

d'

pi"

celebri

Roma
"

Epoi;

diedero minor

in

quegli
all'

dessi

tempi
di
lore va-

gli Spagnuoli
ed
,

pruova di
|

Europa
che d'

arte

militare

quella

davano

all'

America?

Erano,
i numerosi

forse eferciti

armate

imbelli

sicani Mesin

Francesi
?

disfatti

lia Ita-

dal
to

valore

Spagnuolo
il

Era

(](ualcheedeminaI. in di Francia
?

Motezzuma
e
,

graa

Francesco

vinto
furono foluto

condotto

prigioniere
due

Ispagna
del Per"

Non il ridi

certamente

molli
e

Inca

Langravio
eppure

d'

Asia,

il bravo

Elettor
al

Sassonia;

dovettero ed
,

foccombere
clemenza

valore
a

degli Spagnuoli
di Carlo

implorare

di pie-

V.

Attiro naie

che

h
ndU

lagbna"di
Fiandra

Messico
dali*

era

il

civ

guadato
e
,

intrepidoAtoor fpavenco
che*

dragone
nemici;
landa
zo

da*

Tuoi

SpagmioH

con

dei

oV

aler"

(Irecco

di mare,

nella Z^

^uad"
alle
armate

il bravo

Ossotio nemicWe
i

d' Uiloa

ir\ .mez^
delU

navi

impresa
che

pia

memorabili
va

( dice
df

il

Bentiveg^io ) e
Teatro
riaiu

merita^

moito^piL
cfe

a"(erper

la luce

d^lgior^
'
.

^o,
^^.
x\

le^t"iUbri^Jella

(a),[^).
.

f^rdi" dunque
i (latori

dovranTpacciars" per.
prodigi
di valore
a

cant

fatti' romsuizeschi deir.

det.pridli
gla^
Perch"
i

jeonquf tiose

America,

villa. delle

gefta "ft"icst" paesani

in

Europa?
Cortesi,

avvencurterij jchi"inar"id"fpciiitj

.Pizr
all'"

kam,

gli.' AjRmgri,
non

gii ; Alvaradi
,

mentre
noQ^

ifteflTo tempo.
'

pu". T' Europa.


,:;T' 3
' ' '

chiamare

'

'

""'

-so

"^1

'
"

l fr

"i

".""""

Il

"!"!

1^.
^

m^^mm"

f (a)

BentivogJ..gpec
L* si lancfarbrio

"\ Fiandr.

part

i.

iib, 6.

e.

^.

.(*"

iftesso'potrebbe dirsi dejla dell'

corrente

dell' Elba,

"alla quale

intrepidr'"diec'i -Spaghuoli' '(Colfa


armata

spada
pao di di

iti

b""ia

"-Vi^a

fienica,
V.

cai

/empiiti^

terrore', meiftrf
V*

ai|i|naroQO^I|a
hist. de CharL

yittoria^ T fT^rcitp
torn.

Carlo

Robertf.

y^, i"a^[.

258. P"l primo. di quattibravi Spagnuoli jacomo Falcbn: Valenzano t" i^oet"i
'
'

cant"

r^elegaxH
'^ '"'
-

'

*"'
"

*'

'

b
".-"

'\"

'.'

;^

-.

tlisptm mlit"i

M$tM
,,.1

t.': \Gf/fn4e nff^'.'^kiq i^i^ ^if^^"

HlPF.fi'/fH!^
ih'Minti"ui*"nsenip^
|

Co"t"ra orina tum


Ausum

bost"m
,

geifans "

barundion

ingens y

dignum

Coroh
,

cartn^

ttoi

un

Gonz"lv"
Francesco

(IT Coriov"
^

no-

Duci(

d'

ba Al-

un
,

Verdugo
p

on-

Mondragohe^
L"eiya,
e

un

Pietro

Navarro,

un

Antonio

cent* sin"^

altri

t)rodi Capitani,
se

quali
vifluci

sarebbero
in
un

(limati
tempo

golari,
r

non

foffero
era

in

cui

eroismo che

s'

rcfo

pi"

universale

fr^
fra
i

gli
Romani

Spaf

gnnolii
Ora

sia mi fi ddjba

giammai
dir" ai
il

ftato

non

Sig.

Abate

Tifaboschi

qual
tra

luogo quei

Caboti^

ed/, ai
dell'
e

Vespucc"
America ?

immortali de' due de' i

con^utftatod Imper]
quali

A^
"

villa dei
al

Messicatio,
fono debitrici,

Perdano,
al

tefori

Corte%
V

ed

Piz29rro
tutta
,

cattolici

Principi V

an^

ropa Eu-

dovriemmo
'

veder dal la*

cisd!ipaiiir"leideaU ',^d
?'"
!

Provincie
tefuri
,

soggettate
cui

Caboto

fognaci

con

arriccili abbiam

Spagna
in

Da razione

ci"
pur"

che

detto
V

quefta
,

difTercui la delV
ar-

argomentarsi
(forici
ci
non

imparzialit"
le

con

quelli moietni
lor
-f",

descrivoti"
"

glorie

patria;
ooki
CUI

giacch"
esakano

Affatto

diversa

la
narrano!

letteratura

nlcaliaqa
,

da
\

"queHji,

con

c"i

ci

viaggi,

lefcu"perc^
che
dimeni.

Partni Italiani;'. ;c^.1^*^tohqu"(le'de^r


tichino
tairi^be talvolta
:

j
;

quelli
bi

critici ^^.jejijdU"^^^^^
V

fioh

ila

fogno

Italia

d'

effere
una

ador4elle

nat/rdiSl" pi"

altrui'

Tp"gHe

per

t""fipaAre
d*"

"

co|tp.,'e;giyH^

paz"on",

Europa.

^95

1^

ICE

JPrefai""He.
DISSE RT AZIONE

'

pag.

I.

La

falsa
della

idea,
Leutratara

'ckt

fanno
\ i

alcuni:

Moderni,^ delle

copiosa
contro

s"rge"Ht
la

pregiudicau
Letteratura
'

opinioni Spaghuola.

moderna '9

"" l.-La

tmodcrata
delle

siirM

degli
dei

a^m

i"u-

r^

"fjoltra
\
tro

caconi

preghtjiijj

con^

la: moderna Deir abbandono


delia

Letteratura
della

Spagnut"la. latina^
t
t

22

$.

II.

lingua
Dwe

ignoranza
-ami

SpagnuoLu
contro

al-''

.^

pregiudifj

questa.

37

S. II !" Il w^'dai
"mova

nuovo

gusto "fdli

di

Letteratura
del secai

promosnostro

Spiriti
de'

^ la
^

sorgente'

pregiudi^j

contro

jnodtfna

Letteratura Italia
in

Spagnuolu"
altrove la dovia

55

jflV*.

In

pia
stima

che

oggid"
S!pa^
71

essere
i

Letteratura

'

gnuola^

DISSERTAZIONE
\

N.

5^

la

Spagna
dtllt

debbe nel

alV

Italia

il

risorgimento

lettere

Secoh

XV.
^

Con

alcune

previe
che dovettero

riflessioni
agli gli

intorno
^,^

ci"
.

Stranieri

fra

essiagli
in

Spagnuoli
secolo.

studj

in

Italia
82

detto

$.

I.

Della

pake
essi

^dk* ebbero Principi

t"olti^stranieri't

fra

alcutni' ^"le

Spagnuoti
Italia j\
.

nel
.

risorgimento
y

leue^e^ir^^

v^rfo
:^

la

met"

del

Secolo'Xi^k

26

S. IL

II
sacre

the fk^

alcuni

Spagnuoli
nel

verso

lei

,?i

l"ttera /)? Italia


.

secolo

JffC
96

'

'

dissimul"w

dalSig"^^^b.

Tzraboschi.ys

%.
^

IIL

Se Italiani

Antonio

Ntiriiscme
sapere le

prese
cui

da^
risarr 1^8

quei

cok
^

fece
-

g"

re

in

Ispagna

lettere.

5. IV".

S"

gli
delle

altri

celebri
sul

Spagnuo""

ristora^
^ectflfu
.

tori lo

lettere presero
sulla

prini:Spii"t,^l
lealidoi

"

XVL
sparsero

dagt
nascente

Ubmtt^
4

che S. V.
'

lette f atara.,

l^i^

pella
nel

parte

ch'ibhM^"rinfiO
^

Sici^
in

risorgimento

delie

lettere

Ijfiagl^ii. 16

^9f
S.

VI.
Uani sul

Alcune

intomo riflessioni illustratori


del

ad d"lia XVI.

altri

Ita-

pretesi principio

Spagna
1

secolo

80

S.

VII.
Ha

La
nel

Spagna
secolo di
maestra

pretesa XVI*
del

discepola pot"
mondo

delt

Ita^

contrastar"eil
tutto*

titolo

19J2)

APPENDICE/

Si

esamina
intomo

il la

detto

et

uri

moderno

Italiano

pretesa

/attan^a

degli

Spa^
ZI

gnuoli.

DISSERTAZIONE

III.

Se

gF Italiani
la bitrice mondo

illuminarono

colla

scienza
sia nel lor

tica nau-

Spagna
,

se

questa

de^

degli
tanto

scoprimenti
quanto Italiani.

fatti

nuovo

pretendono

i moderni

Scrittori

2z6

S.

!" I primi
colo

raggi

di

quellaluce
,

che

nelse^

XV. mondo

condusse

allo

scoprimento

del Ita^ zz%

nuovo

fjion

vennero

dagV
"

Uani.

:29S $.
II.

Quanto
la

venga^sager"ta

dal

Sig.

Ah.

Tirab.

piccola

parte
,

eh'

ebbero

gtMa"ndie
O-

liani

nello

scoprimento

delle

rientali. 240

S*

IH.

Vi

quanto

sia

debitrice

la ad

Spagna
Americo

Cristoforo

Colombo
^

Vespuccio.

2^1

IV.

Se

la

Spagna
Sebastiano

fu

illuminata
Caboto
;

nella

tica Nau-

da

se

debbe

questo
del

Italiano

nuovi

Regni
^

tesori

nuovo

Mondo. 2'/(j

S.

V.

Alcune

riflessioni
degli
e
I

Jntomo

la

scienza
loro
perte sco-

nautica

Spagnuoli,
nel

delle

conquiste
con

secolo

XVI.

se mes-

confronto

quelle

degt

Italiani.

27%

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