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Extra Storia 78 Extra Storia 79

Lo scontro di civilt veramente uneredit medievale? E le crociate furono davvero una guerra santa?
Religione
Propaganda
illustrata 1
A fianco, Luigi IX
di Francia salpa
per la settima
crociata. Finir
ostaggio dei
mori. A destra,
la presa di
Damietta (Egitto)
nel 1219. Rest
ai crociati per
appena 2 anni.
C
rociata e jihad: due termini che
evocano la liberazione dei Luoghi
sacri e la guerra santa. Parole che
sembrano non lasciare dubbi sullo
svolgersi dei fatti storici che le hanno origi-
nate. Ma proprio sul piano della Storia
che le crociate, intese come lotta religiosa o
scontro di civilt, sono state ridimensionate
dagli studiosi. E cos anche la jihad (tradot-
ta come guerra santa) che port alla ri-
conquista musulmana di Gerusalemme.
Fede o fame? Le crociate, in realt, fu-
rono un fenomeno non previsto, dovuto pi
ai problemi sociali e politici interni allEu-
ropa dellXI-XII secolo che alla volont di
liberare il Santo Sepolcro. Cio pi legato al-
la fame che alla fede. Econ una conclusione
paradossale: i perdenti, cio i cristiani (che
dovettero sloggiare nel 1291 dalla Terra-
santa), portarono a casa un prezioso bottino:
il sapere degli Arabi (v. articolo a pag. 86).
Con questi strumenti elaborarono una ri-
nascita culturale che port lEuropa nellet
moderna. E si assicurarono un vantaggio
organizzativo e tecnologico ancora oggi in-
superato. Le crociate non furono insomma il
risultato dellodio religioso: semmai lo inau-
gurarono. Causarono infatti un trauma an-
cora oggi vivo nel mondo islamico. la tesi,
condivisa da altri studiosi, dello storico fran-
cese di origine libanese Amin Maalouf, che
nel suo libro Le crociate viste dagli Arabi
(edizioni Sei) ha analizzato i racconti dei
cronisti musulmani dellepoca.
Spiedino di siriano. La prima crociata,
bandita nel 1095 da papa Urbano II e gui-
data da alti feudatari francesi, fu vissuta da-
gli Arabi come una feroce invasione. A
Maarrat (Siria), secondo le testimonianze
indipendenti del damasceno Ibn al-Athir e
di cronisti francesi, avvenne lincredibile.
Massacrata la popolazione, i cavalieri euro-
pei, rimasti senza cibo, lessarono gli adulti
nei pentoloni e cucinarono i bambini alla
griglia, infilzati sugli spiedi. Il fatto anche
comprovato da una lettera di giustificazione
al papa in cui i capi crociati affermavano di
avere agito in stato di necessit. Un epi-
sodio di cannibalismo di massa ancora vivi-
do nella memoria dei musulmani dice
Maalouf. Nonostante le atrocit, i nemici
alti, con i capelli lunghi e biondi, senza bar-
ba continuarono a essere chiamati Franchi
e non cristiani.
Da un pezzo lislam era in crisi. La spinta
allespansione che nellVIII secolo (appe-
na un secolo dopo che il Profeta aveva lan-
Marionette
della storia
Pupi siciliani
ad Acireale
(Catania).
Lopera dei
pupi fa rivivere
le gesta dei
crociati contro
gli infedeli,
detti mori
o saraceni.
Ma il mito dei
paladini della
fede stato
ormai sfatato
dagli storici.
Propaganda
illustrata 2
A fianco, una
miniatura celebra
linutile battaglia
vinta nel 1192
contro Saladino:
Riccardo Cuor di
leone (a sinistra
i due eroi faccia
a faccia) non
riusc a prendere
Gerusalemme.
Mamma
li crociati!
Extra Storia 81 Extra Storia 80
ciato la sua controffensiva vittoriosa contro
le trib politeiste dellArabia) era arrivata fi-
no alla Spagna, alla Sicilia, alla Persia e al-
lAfrica Nera, si era ormai esaurita. Gran
parte di questo dominio non veniva dalle
guerre spiega il medievalista Franco Cardi-
ni ma dalle conversioni, dato che sotto lor-
ganizzato islam si stava meglio. A Geru-
salemme (dal VII secolo in mano agli Arabi)
cera libert religiosa. Ebrei e cristiani ave-
vano anche la custodia dei Luoghi santi.
Arabi? No, Turchi. Chi cercasse la miccia
religiosa della guerra santa ripercorrendo
lepopea crociata rimarrebbe ugualmente
deluso. Quando Urbano II lanci la prima
crociata non aveva alcuna intenzione di pro-
porre la liberazione di Gerusalemme, ma so-
lo di inviare nel Vicino Oriente, in aiuto ai
Bizantini, gruppi di prncipi e cavalieri che le
autorit centrali dei nascenti Stati europei
non sapevano come gestire. Giovani teste
calde, nobili impoveriti in cerca di rivalsa e di
cui liberarsi. San Bernardo di Chiaravalle,
teorico delle crociate, li descriveva cos: So-
no pochi quelli di tale moltitudine che non
siano stati degli incredibili malfattori, sacri-
leghi, omicidi, spergiuri, adulteri, la cui par-
tenza dallEuropa [...] un vantaggio per
quanti vivono su entrambe le sponde del
mare, dato che essi ne proteggono una e ces-
sano di molestare laltra.
La seconda delusione per chi vede negli
Arabi i nemici storici dellOccidente data
dal fatto che i dominatori del mondo mu-
sulmano, al tempo delle crociate, erano in
realt i Turchi (convertitisi allislam nel IX
secolo) della dinastia dei Selgiuchidi. Cio i
nonni di una nazione che oggi si appresta a
entrare nellUnione europea ed inquadra-
ta nella Nato: la Turchia. Persino il califfo
del Cairo era un fantoccio ai loro ordini. E i
pi importanti capi della jihad, come Zangi,
il conquistatore di Edessa (uno dei 4 Stati
crociati), Norandino, il riunificatore delle
citt siriane allEgitto, Qutuz, vittorioso sui
Mongoli, e Baybars, capo delloffensiva fi-
nale contro i crociati, erano tutti Turchi e
non Arabi. Anche il famoso Saladino aveva
di fatto origini curde.
Ambiziosi straccioni. Terzo elemento
dissonante: i prncipi cattolici che risposero
allappello di Urbano furono preceduti da
folle di contadini senza terra, mercanti senza
scrupoli, diseredati. Alla loro ricerca di mi-
gliori condizioni di vita si aggiunse, non pre-
vista dalla Chiesa, la convinzione che la fine
del mondo fosse vicina e che fosse meglio
farsi trovare in Terrasanta il giorno del Giu-
dizio. Schiere di straccioni, galvanizzati da
entusiasti predicatori come Pietro lEremita
e ambigui uomini darme come Gualtieri
Senza Averi, presero la via di Gerusalem-
me. Prima per queste folle si riversarono
sulle comunit ebraiche del Reno e del Da-
nubio, massacrandole. Anche se lostilit
verso gli ebrei risale ai primi secoli del cri-
stianesimo (v. riquadro a destra), non vi era-
La Chiesa ingrossava le file delle armate crociate promettendo a quanti si arruolavano titoli e indulgenze. E un posto in paradiso
Come gli ebrei finirono
nel mirino antisemita
P
rima di
sterminare
gli infedeli lonta-
ni, i mori, comin-
ciamo da quelli
sotto casa, gli
ebrei. Doveva
pensarla cos il
conte Emich di
Leisingen, uno dei
capi della prima
crociata. Fu lui a
dare il via ai mas-
sacri, il 3 maggio
1096, contro gli
ebrei di Spira
(Germania), dove
morirono in 12.
Fu poi la volta di
Worms, dove i
morti furono 500.
Il 26 maggio
Emich risal fino
a Magonza e il
numero delle vitti-
me crebbe anco-
ra, mentre la per-
secuzione dilaga-
va in Germania
e in Francia.
Radici antiche.
Ma quando era
nato lodio verso
gli ebrei? La
rottura avvenne
nella Giudea
ribelle del
I secolo, quando i
cristiani (in origine
una delle tante
sette giudaiche)
scelsero di
integrarsi con
i dominatori
romani, distin-
guendosi dai
rivoltosi. Poi, nel
clima da fine del
mondo dellanno
Mille, gli ebrei
divennero un
capro espiatorio.
Attorno a loro si
moltiplicarono le
falsit pi
mostruose:
avvelenavano i
pozzi, profanavano
lostia, uccidevano
bambini cristiani
per impastare
con il loro sangue
il pane azzimo.
Tolleranza. Prima
del XIII secolo,
malgrado le
crociate e le
epurazioni, gli
scambi e la
frequentazione fra
ebrei e cristiani
erano abbastanza
abituali ha scritto
il medievalista
Vito Fumagalli.
nel Duecento che
la societ cristia-
na impose un
apartheid pi rigo-
roso, che sbocc
nelle pratiche di
chiusura nel
ghetto.
Nel 1492, proprio
nellanno in cui
noi chiudiamo il
Medioevo, Isa-
bella di Castiglia
e Ferdinando
dAragona
decretarono
lespulsione di
tutti gli ebrei dalla
Spagna: in pochi
giorni decine di
migliaia di
persone dovettero
lasciare il Paese
senza poter
portare nulla con
s. Solo pochi
anni fa, con
unapposita legge,
il governo spa-
gnolo ha restituito
la cittadinanza
ai loro discen-
denti. (f. b.)
Varsavia, 1943: rabbini durante
la distruzione del ghetto ebraico.
Prima crociata (1095-1099)
Madrid
Tours
Parigi Verdun
Londra
Wrzburg
Ratisbona
Basilea Vienna
Pest
Sofia
Adrianopoli
Belgrado
Nicea
Costantinopoli
Tolosa
Lione
Genova
Pisa
Roma
Trieste
Zara
Bari
Durazzo
Messina
Palermo
Siracusa
Napoli
Venezia
Aigues-Mortes
Granada
Algeri
Tunisi
Tripoli
Il Cairo
Damietta
Gerusalemme
Acri
Giaffa
Damasco
Tripoli
Antiochia
Laodicea
Aleppo
Edessa
Cesarea
Tarso
Konya
Pergamo
Atene
Sardi
Rodi
Candia La Canea
Antalya
Nicosia
Lisbona
Seconda crociata (1148-1151)
Terza crociata (1189-1192)
Quarta crociata (1202-1204)
Quinta crociata (1217-1221)
Sesta crociata (1228-1229)
Settima crociata (1248-1254)
Ottava crociata (1270)
La citt di
Aigues-Mortes fu
fondata nel XIII
secolo come
porto dimbarco
per la Terrasanta.
Lordine dei cavalieri
Ospitalieri nacque
per difendere un
ospedale voluto dai
mercanti di Amalfi
a Gerusalemme.
I mercanti del
Nord rifornivano
le crociate.
Molti crociati
viaggiarono su
navi come questa.
Il 12 aprile 1204
i crociati presero
Costantinopoli
e vi fondarono
un effimero Impero
latino dOriente.
Un agile cavaliere
saraceno: nel
Medioevo si
indicavano cos,
genericamente,
tutti i musulmani.
La moschea degli Eserciti al
Cairo. LEgitto era uno degli
obiettivi della 7
a
crociata.
Viavai
continuo
Le 8 crociate
maggiori e i
loro principali
avvenimenti. In
realt, ogni anno
partivano piccole
spedizioni verso
i Luoghi santi,
alle quali
si aggregavano
singoli cavalieri.
Combattenti
del Bene...
Le impronte
che i cavalieri
lasciarono come
voto al santuario
di San Michele
(Foggia). Dai
porti pugliesi
salparono i
partecipanti alla
5
a
e 6
a
crociata.
...come
san Michele
La grotta del
santuario
dove nel V
secolo sarebbe
apparso
san Michele
Arcangelo,
venerato come
giustiziere
dei malvagi.

Il 6 giugno 1190
limperatore
Federico Barbarossa
anneg guadando
il fiume Salef,
nellodierna Turchia.
Brindisi
Buda
Metz
Vzelay
Chambry
Marsiglia
Spalato
Trebisonda
Limassol
Adalia
Sidone
Extra Storia 82
no mai stati episodi di tale violenza rileva
Cardini. La crociata degli straccionipass
infine lo stretto dei Dardanelli, per essere
liquidata dalla cavalleria turca.
Facili conquiste. Scesero allora in cam-
po le truppe capitanate dai grandi condot-
tieri, come Goffredo di Buglione, Raimondo
di Saint-Gilles, Boemondo di Taranto. Le
citt della Siria e della costa palestinese (Ni-
cea, Aleppo, Antiochia, Tripoli) caddero una
dopo laltra, senza che gli emiri, in continua
lotta fra loro, riuscissero a opporre una seria
resistenza. La prima crociata trov insomma
una Palestina dominata e divisa.
Nel giugno del 1099 i Franchi giunsero
sotto le mura di Gerusalemme e il 18 luglio
presero la citt, compiendo il barbaro mas-
sacro della quasi totalit della popolazione
ebraica e musulmana. Un altro dato certo
che quando Saladino, sultano dEgitto, ri-
conquist nel 1187 la Citt Santa, risparmi
la vita ai cristiani (lasciandoli andare con i lo-
ro averi in cambio di un riscatto), ristabil la
libert di culto, fece tornare gli ebrei e strin-
se accordi di pace con altre citt crociate.
Che fin dallinizio i crociati non badassero
troppo al credo di chi passavano per le armi
provato dal fatto che uccisero anche cri-
stiani bizantini per acquisirne i possedimen-
ti. Nella quarta crociata, finanziata dalla re-
pubblica di Venezia, si arriv allassurdo di
perdere per strada lobiettivo Gerusalem-
me ponendo lassedio prima alla cristia-
nissima Zara, poi alla capitale dei cristiani
dOriente, Costantinopoli, che fu saccheg-
giata per fondarvi quindi un effimero Im-
Ma la guerra santa si combatteva anche tra cristiani
P
ortavano la croce sulla
tunica, come in Palestina.
E la ricompensa era la stessa:
remissione di tutti i peccati.
In pi, avevano diritto al sac-
cheggio. Nel 1209 un esercito
di 30 mila crociati si rivers
sul principato di Linguadoca
(tra la Francia meridionale e
i Pirenei orientali). L si erano
insediati gli albigesi (cos chia-
mati dalla citt di Albi), appar-
tenenti al movimento ereticale
dei ctari (dal greco kathars,
puro), che predicava un
ascetismo radicale e non rico-
nosceva il clero ufficia-
le, giudicato corrotto
e asservito a Satana.
Brama di ricchezza. La
Linguadoca era una
terra ricca e tollerante.
Per questo gli albigesi
vi si erano diffusi. E
anche per questo papa
Innocenzo III ordin la
crociata contro di loro. Le
operazioni militari durarono
trentanni, finch tutta la
Linguadoca fu spartita fra i
nuovi signori crociati.
Spietati. Nella sola citt di
Bziers, la prima roc-
caforte albigese a es-
sere distrutta, furono
massacrate 15 mila
persone. Il legato
pontificio rifer cos al
papa: Non c stata
piet n per let, n
per il sesso, n per la
condizione sociale.
La roccaforte
albigese di
Carcassonne
(Francia).
Le crociate furono un business per le
Repubbliche marinare. Amalfi, Venezia,
Pisa e Genova ne trassero enormi profitti
Santa
fortezza
Uno scorcio di
Nostra Signora
di Saidnaya,
fortezza e
monastero
cristiano
in Siria.

Sulla via
di Damasco
La citt di
Hama, centro
agricolo a nord
di Damasco
(Siria). Fu
presa dal turco
Zangi nel 1130.
pero latino (durato appena 57 anni). Bizan-
tini ed ebrei, daltro canto, in molti casi si al-
learono con i musulmani per difendere le
loro citt dai crociati, mettendo da parte la
diversa appartenenza religiosa. E non era
nemmeno raro che i cristiani si schierassero
con i Mongoli pagani contro i musulmani.
A Gerusalemme, intanto, i cavalieri si or-
ganizzarono in potenti ordini religioso-ca-
vallereschi, come lOrdine ospedaliero di
san Giovanni (poi di Malta), i famosi Tem-
plari (v. riquadro a pag. 64) e i cavalieri Teu-
tonici (i nobili tedeschi che cristianizzaro-
no poi con la spada le popola-
zioni baltiche e slave).
Convivenze. Col tempo si
form in Terrasanta una
comunit di residenti
cristiani che parlava
larabo, si era abitua-
ta ai costumi locali e
non vedeva di buon
occhio gli europei
troppo rigorosi che ar-
rivavano con le nuove
crociate. Furono queste
comunit di cultura mista
a far da tramite con lEuropa, facendo cir-
colare le conoscenze degli Arabi, letteratura
compresa. Secondo Miguel Asn-Palacios,
che scrisse una Escatologia musulmana nel-
la Divina Commedia tracciando straordina-
rie corrispondenze, Dante realizz la sua
opera essendo a conoscenza della letteratu-
ra araba, che aveva gi descritto linferno, il
purgatorio, il limbo e il paradiso. Il concet-
to stesso di universit, con i primi modelli
occidentali sorti a Bologna, Palermo e Pari-
gi, si fa risalire alle universit di diritto mu-
sulmane aggiunge Ahmad Abd al-Waliyy
Vincenzo, docente di Storia del diritto e del-
la civilt islamica allUniversit di Napoli.
Pretesto fondamentalista. Al mito del-
la guerra santa non sembra si voglia per ri-
nunciare, se un presidente della pi grande
potenza mondiale afferma di usare le armi
con la benedizione di Dio; se Israele viene vi-
sto come un caposaldo crociato; se le briga-
te palestinesi hanno nomi come Hittin, dalla
localit della vittoria decisiva di Saladino;
se infine, in Iraq, i guerriglieri tagliano le te-
ste dei nuovi Franchimimando gli emiri di
un tempo. Tutte forzature di una Storia in-
terpretata a proprio uso e consumo.
Franco Capone
Il clero non poteva
versare sangue, ma
i monaci-cavalieri s.
Era nata lidea
di guerra giusta
Testimone
dellimpresa
Ricostruzione
del Krak
(dallarabo
qaraq, rocca)
dei cavalieri a
Qalat al-Hosn
(Siria). Sopra,
ci che ne resta
oggi. Difeso
dagli Ospitalieri,
fu espugnato
nel 1271.
Gli arabi nella storia, Bernard Lewis
(Laterza). DallArabia romana a oggi.
Europa e Islam. Storia di un malinteso,
Franco Cardini (Laterza).
Per scavalcare i luoghi comuni
SAPERNE DI PI

Minaccioso: cos
doveva apparire un
cavaliere crociato.
Gaza, agosto 2004: una militante palestinese inneggia alla jihad. Il termine arabo
significa sforzo e tensione morale, ma oggi sinonimo di guerra santa.

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