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Luned 25 novembre 2013 Anno 5 n 324

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Colonna sonora della settimana w il piacere


Antonello Venditti: Se telefonando cantata da Mina mi sembra adatta ai tempi. E mi fa pensare alla Cancellieri
di Marco

Ma mi faccia
Travaglio

l Garante. Se al posto I della Cancellieri mi sarei dimesso? Assoluta-

a cura di Martina

Castigliani

Ascolta su w www.ilfattoquotidiano.it

LA GIORNATA DI IERI w COLPI

DI GRAZIA w Il Presidente: Non ci sono le w GINEVRA w Dopo trentanni di guerra fredda con gli condizioni per la clemenza. Angelino non va in piazza Usa: esultano Obama e Putin. Israele: Errore storico

Napolitano e Alfano scaricano Berlusconi


Il Quirinale: Giudizi e propositi di estrema gravit, senza misura nei contenuti e nei toni. La spallata dellex delfino: Decadenza, il 27 non ci saremo. E il Pd a Letta: Ora non hai pi alibi Nicoli e Zanca pag. 2
Napolitano e Alfano LaPresse

Iran, fine di un incubo: storica intesa sul nucleare


di Giampiero Gramaglia e Roberta Zunini

Iran e i grandi trovano un accordo sul nuL cleare, che sospende le sanzioni ma dovrebbe garantire lo stop allatomica di Teheran. Cambiano i rapporti di forza in Medio Oriente, ma Israele teme: Errore strorico. pag. 3
I negoziatori di Ginevra LaPresse

mente no. Io mi fido della sua parola e non credo che abbia potuto dire una bugia al Parlamento e ai pubblici ministeri (Angelino Alfano, leader del Nuovo Centrodestra, Porta a Porta, 19-11). Vivo apprezzamento anche da parte di Pinocchio. Lupi grigi. Mi sento estraneo a un partito che insulta le istituzioni (Maurizio Lupi, ex Pdl, ora Ncd, la Repubblica, 17-11). In pratica si sente estraneo a Lupi, con il quale non vuole avere nulla a che fare. Il figliuol prodigo. Con Berlusconi stato un divorzio amarissimo. Lui mi ha dato molto, io tutto (Angelino Alfano, la Repubblica, 17-11). Pi che dare, lui ha preso.
Cancellieri-2 la vendetta.

Lambiente offre 3,3 milioni di posti, potrebbero essere molti di pi. Nessuno forma 500 professioni nuove. Ma lauto elettrica resta una favola e le case inquinano. Guida per lavorare, abitare e vivere a emissioni zero. Risparmiando
w pag.

Nicola Cosentino da onorevole si prodig per il figlio di un criminale. E veniva a casa a trovare mio marito ai domiciliari (Anna Carrino, compagna del boss dei Casalesi, Francesco Bidognetti, la Repubblica, 19-11). Era ancor pi umanitario della Cancellieri. Merita almeno un posto di viceministro della Giustizia.
L'invasione degli ultracorpi.

Tv e spot diano una rappresentazione pi sobria e dignitosa del corpo delle donne (Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica, 18-11). Che s'ha da fa' per salva' 'sta Cancellieri.
L'invasione degli ultraporci.

4 - 7 con un racconto di Luca Mercalli

ITALIA SENZA LAVORO

NATURA&ARTE: LORO GETTATO


w EDITORIALE w Sfruttarlo pu portare lavoro, ricchezza. E salute w INCHIESTA w Da

Oggi le cronache kennediane si mischiano con le motivazioni della sentenza Ruby e i commenti sdegnati dei moralisti a gettone. La coincidenza mediatica Kennedy-Berlusconi cade a proposito... Entrambi avevano una passione irrefrenabile per le belle donne... Il porco di Washington era un presidente disinvolto e fedifrago (Alessandro Sallusti, il Giornale, 22-11). Il porco di Arcore invece gli paga lo stupendio. Il subpresidente. Lo Stato c' e fa il massimo (Enrico Letta, presidente del Consiglio, in Sardegna sui luoghi dell'alluvione, 19-11). solo momentaneamente sott'acqua.
Segue a pag. 18

Pompei agli Uffizi, un giorno tra i capolavori trascurati

w LINTERVISTA w Amici, cibo, colleghi, amori. E 70 film

Lambiente il nostro pozzo di petrolio


di Ferruccio Sansa

Il Belpaese, un museo a sua insaputa


di Sara Frangini, Vincenzo Iurillo e Mario Molinari

Il terrunciello diventato Abatantuono


di Malcom Pagani

he cosa facciamo noi per lambiente? Lalternativa svimusei italiani: uno dei pi grandi patrimoni al mondo. C luppo-ambiente finalmente superata. Possiamo IDa cui ricavare cultura, crescita e lavoro. Pompei, per, si sfruttare la natura proteggendola. Gi oggi oltre tre mi- sfarina, gli Uffizi sono snobbati dai fiorentini. A Roma ci si lioni di italiani hanno un lavoro verde. Il turismo ci porta il 15% del pil, ma chiede un ambiente integro. pag. 18 perde nella periferia. I genovesi dimenticano i loro capolavori. Il confronto con la Francia ci uccide. pag. 8 - 9

sera, il momento peggiore: Il giorno, con la sua luce, un tempo da godere intensamente. Il tramonto un passaggio rapido. Un trapasso malinconico prima della notte che da sempre mi terrorizza. pag. 10 - 11

LUNED 25 NOVEMBRE 2013

ACCORDI E DISACCORDI
AREZZO

DIARIO DELLA GIORNATA


GRILLO CONTRO LETTA (E PIPPO BAUDO)

Io populista rabbioso? Mi piace


La querelle nata dopo le parole del premier Enrico Letta, secondo il quale le primarie del Pd sono la risposta al populismo rabbioso. Dice ora Grillo: Finalmente una verit. Siamo populisti rabbiosi e quando avremo la maggioranza, cancelleremo dalla Storia questa classe politica. Populista rabbioso? Mi piace!. Sempre dal blog, ieri, Grillo ha attaccato Pippo Baudo, che ha raccontato la fine dei suoi rapporti in Rai dopo la battuta di Grillo su Craxi: Il cacciato fui io e lui slingu Bottino Craxi, tremante, dissociandosi. Si invol subito dopo verso un contratto principesco con Fininvest di 45 miliardi di lire.

Calciatore 14 enne segna e muore


Un 14enne di Foiano della Chiana (Arezzo) morto durante una partita di calcio giovanile ad Abbadia San Salvatore, al confine tra le province di Siena e Grosseto. Il giovane stato colpito da un malore nella gara tra la squadra di Foiano, nella quale milita, e la Amiata di Abbadia S. Salvatore. Matteo Roghi si accasciato a terra poco dopo aver segnato il gol del pareggio (2-2) . Il ragazzo aveva giocato tutto il primo tempo. E stato soccorso dal medico della societ ma non c' stato niente da fare. Appena diffusasi la notizia, la prima squadra della societ, impegnata in una partita ad Albinia, ha abbandonato limpegno sportivo.

DECADENZA

Il Colle: no alla grazia E Alfano scarica B.


di Sara Nicoli

caricato e messo allangolo, prima da Alfano, quindi da Napolitano, intervenuto a mettere un freno ad una possibile escalation mediatica di Forza Italia contro un solo colpevole: proprio il Quirinale. Giornata di grande tensione, quella di ieri, con indiscrezioni sulle intenzioni eversive del Cavaliere che si sono rincorse per tutto il pomeriggio fino a sfociare in un diktat, dal Colle, inviato nel tentativo di chiudere per sempre la questione della grazia e sedare gli animi dei facinorosi pro Silvio. Peccato che Berlusconi non abbia alcuna voglia di mollare. E i suoi anche meno. Ieri lo ha fatto capire con chiarezza, chiamando ancora in causa il Colle da cui si sarebbe aspettato, in virt della sua storia politica, la concessione della grazia motu proprio. Parole disordinate alle quali Napolitano ha reagito subito e male chiudendo a suo modo la questione definitivamente. Cio, che non ci sono le condizioni per la grazia: Non solo non si sono create via via le condizioni per un eventuale intervento del Capo dello Stato sulla base della Costituzione, delle leggi e dei precedenti ha sostenuto Napolitano VERSO L8 DICEMBRE

ma si sono ora manifestati giudizi e propositi di estrema gravit, privi di ogni misura nei contenuti e nei toni. Gi, perch il Cavaliere aveva annunciato unescalation di tensione in vista della sua decadenza. Puntando al bersaglio grosso, non Renzi come si era immaginato (e contro cui avrebbe, comunque, fatto fare unindagine accurata, senza tuttavia trovare grandi riscontri), bens proprio il Capo dello Stato. Allarmato, Napolitano ha quindi deciso di agire in via preventiva, levando spazio a Berlusconi e al suo gioco delegittimante contro il Colle.
UNOPERAZIONE che comincer comunque oggi. Quando il Cavaliere spiegher pubblicamente come ha intenzione di restare a galla nonostante la sentenza di decadenza dal Senato. Primo bersaglio Napolitano, reo di avergli teso una trappola fin dal giorno della decadenza facendogli credere ci dice un falco a lui vicino - che un suo comportamento mansueto avrebbe favorito la decisione positiva sulla grazia, fatto che poi si scoperto privo di ogni fondamento. Ecco perch, proprio in previsione di questo gesto di sfida, il Capo dello Stato ha pensato bene di richiamarlo an-

NAPOLITANO RISPONDE ALLE MINACCE: NIENTE CLEMENZA, DALLEX PREMIER PROPOSITI DI ESTREMA GRAVIT LEX DELFINO NON VA IN PIAZZA
Qui sopra, Giorgio Napolitano. Accanto Silvio Berlusconi e Angelino Alfano nello studio di Giletti, ieri pomeriggio. Ansa

che a non dar luogo a comportamenti di protesta che fuoriescano dai limiti del rispetto delle istituzioni e di una normale, doverosa legalit. Ossia: evitare di far tracimare la prevista manifestazione di mercoled davanti a palazzo Grazioli (gi pronti i pullman come ai primi di agosto) in qualcosa di pi pesante, una gazzarra con relativo corteo che si spinge a protestare fin sotto il Senato, proprio nei momenti in cui Berlusconi parler in aula prima del voto. Unescalation di tensione che l'intervento di Napolitano ha invece rin-

focolato, convincendo i falchi ad andare avanti. Gasparri, per primo, ieri si detto sbigottito dalla tutela preventiva del Colle. E Brunetta ha sostenuto: Napolitano si rivelato uomo di parte. Oggi, dunque, il volume di fuoco sar pesante, anche perch Berlusconi annuncer il suo voto negativo alla legge di Stabilit, dunque il passaggio allopposizione e metter sul tavolo anche nuove carte di Frank Agrama appena arrivate dallAmerica, sulla cui base si proclamer innocente e grider alla necessit di una revisione del

processo. Gi allertati i direttori delle testate Mediaset, con ununica regola di ingaggio: scatenare linferno su quelle carte, far girare linformazione come in campagna elettorale. Conscio di tutto questo prossimo stridore di lame, ieri Angelino Alfano ha pensato bene di marcare la distanza a partire dalla manifestazione (in quanto ministro dellInterno la vede come fumo negli occhi): Guardiamo al futuro e non siamo coinvolti, ha detto, rimandando al mittente linvito di Brunetta a partecipare al corteo. Il vi-

cepremier appare ormai lontano. Ha in mente di proporre un patto al Parlamento, al governo e anche a Matteo Renzi. A fine 2014, poi faremo il punto. Certo, Berlusconi non del tutto dimenticato, meriterebbe la grazia, dice Alfano, peccato che accanto a lui continui a prevalere una linea estremista del partito, che consideriamo sbagliata, di voler far cascare tutto e mettere gli interessi del Paese dopo l'egoismo di partito; c' accanto a Berlusconi chi lo spinge in una direzione estrema. E senza vie duscita.

Il Pd sfida Letta: Adesso non hai pi alibi


di Paola

Zanca

on c nemmeno una bandiera del Pd, non ci sono i big del partito: Massimo N DAlema, Pier Luigi Bersani, Franco Marini. Eppure il giorno delle presentazioni ufficiali. Davanti alla convenzione nazionale, composta dai delegati venuti da tuttItalia, i candidati alla segreteria del partito infilano la pettorina per la corsa dell8 dicembre. Sono rimasti in tre: dal palco, Davide Zoggia legge i risultati definitivi dei congressi nei circoli. Ha vinto Matteo Renzi, con il 45 per cento, Gianni Cuperlo si fermato al 39 per cento, Pippo Civati sfiora il 10. La sala dellErgife, lhotel dei concorsi a Roma, li applaude, come pure ha fatto con lo squalificato Gianni Pittella: felicissimo perch ha smentito le previsioni di chi, a cominciare dai giornalisti, mi dava all1 o al 2 per cento, visto che alla fine ho fatto quasi il 6.... Strette di mano, pacche sulle spalle, Cuperlo fa addirittura una carezza a Renzi. Ma il tempo delle battute e delle smancerie, dura poco. Comincia subito linseguitore, il candidato di Massimo DAlema e di quella parte di Pd che ha resistito alle sirene del rottamatore. Va drit-

to al punto: Se ti prendi questa responsabilit - dice Cuperlo parlando della scelta pi importante della sua vita politica - non lo puoi fare mentre ti candidi a qualcosaltro. Se ti proponi di cambiare tutto nel centrosinistra e nel tuo Paese, non lo fai come secondo lavoro.
CE LHA con Renzi e la sua corsa alla testa del

Labbraccio tra Renzi e Cuperlo LaPresse

PRESENTAZIONE UFFICIALE DEI TRE CANDIDATI ALLE PRIMARIE. CUPERLO ATTACCA RENZI: NON SI FA IL SEGRETARIO COME SECONDO LAVORO

partito intesa come passaggio intermedio per la candidatura a premier. Il sindaco di Firenze replica: Io non sono qui perch voglio aggiungere una riga sul mio curriculum o perch voglio prendermi una rivincita rispetto a un anno fa. Poi passa allattacco del governo, che ha usato molto della nostra lealt e pazienza. Dice basta, Renzi (Oggi il momento di dire con forza che deve usare le nostre idee per essere efficace nelle scelte, altrimenti le larghe intese sono il passatempo per scavalcare il semestre europeo), dice basta Cuperlo (Bisogna scuotere l'albero per raccogliere i frutti, ora perch con il centrodestra spaccato il governo non ha pi alibi) e dice basta pure Civati, il solo, per la verit, a parlare esplicitamente di elezioni: Fatta la legge elettorale, si pu tornare al voto. Il premier Enrico Letta

non c. Ha deciso da tempo, almeno ufficialmente, di non scendere nellagone delle primarie perch viene prima il suo ruolo istituzionale. Per l8 dicembre, chiarisce, voter. Il fair play, sembra di capire, ha le ore contate. Dopo il congelamento del congresso provinciale di Salerno, dove Renzi aveva preso il 98 per cento dei voti, la battaglia si sposta sulla partecipazione. E sulle carte nascoste. I sostenitori del sindaco chiedono pi gazebi possibile: pi gente va a votare, pi ha chance di vincere al primo colpo. La campagna di Cuperlo, invece, si rivolger espressamente agli elettori del partito: gli unici, ricordano, ad aver titolo per scegliere il leader del Pd. Che, ha aggiunto ieri il candidato in polemica con il sindaco, un partito di sinistra, non il volto buono della destra. Ma non escluso che la partita si sposti su altri fronti. Ieri Renzi ha raccontato di un sms inviatogli per errore da una cronista di un importante giornale nazionale. Era a caccia di informazioni per scrivere un articolo contro Renzi. Solo che ha sbagliato numero e le ha chieste direttamente a lui.
Twitter: @paola_zanca

IL FATTO QUOTIDIANO DEL LUNED

LUNED 25 NOVEMBRE 2013

LEGGE DI STABILIT

ROMA

La Lega manda sotto il governo


Incidente per il governo Letta, in commissione Bilancio, durante la maratona domenicale per approvare gli emendamenti alla legge di stabilit. E stato approvata una norma che cancella laffidamento della manutenzione degli immobili di Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Finanza a un manutentore unico gestito dal demanio. Sono stati determinanti i voti della Lega: Cos sar garantita lautonomia gestionale alle forze dell'ordine, affermano Silvana Comaroli e Jonny Crosio della Lega. Il Carroccio al Pd: Siete spaccati. Governo sotto anche sulla tassazione per le sigarette elettroniche, passato col parete contrario dei relatori.

I lavoratori bloccano lOpera di Muti


Nessuna prima per lOpera di Roma. I lavoratori hanno deciso lo sciopero, contro lipotesi di commissariamento, annullando cos lErnani che, mercoled, avrebbe dovuto dirigere Riccardo Muti. Oggi sono stato di nuovo convocati dalla direzione del testro. Lo sciopero, i rappresentanti dei lavoratori lo avevano annunciato gi venerd, al termine di una singolare manifestazione in Campidoglio - con tanto di concerto ed esecuzione di brani dopera sotto la statua del MarcAurelio. In quelloccasione avevano anche avuto un incontro in Comune senza esito

LA FIRMA SOFFERTA

Iran e i grandi, accordo storico sul nucleare


di Roberta Zunini

uesta volta vale la pena di sopportare la retorica dell'aggettivo storico. La firma dell'accordo sul nucleare, avvenuta alle tre di notte di ieri tra le principali potenze mondiali e l'Iran chiude anche se per ora solo momentaneamente - il lungo trentennio di separazione tra l'Occidente e l'unica teocrazia islamica del pianeta. Era dalla crisi degli ostaggi dell'ambasciata statunitense a Teheran, rievocata per il grande pubblico dal recente film hollywoodiano Argo, che Stati Uniti e Iran si consideravano nemici fine di mondo. Ma stata proprio la paura dell'ordigno fine di mondo, per dirla con il dottor Stranamore, che ha portato all'accordo. Nonostante Israele lo consideri come un fatto negativo e addirittura una minaccia diretta alla sua esistenza, l'importante mantenere gli occhi degli ispettori dell'agenzia atomica dell'Onu (Aiea) ben aperti come quelli di un altro Argo della mitologia: il gigante dai MEDIO ORIENTE

FRENO ALLARRICCHIMENTO DELLURANIO IN CAMBIO DI UN ALLENTAMENTO DELLE SANZIONI. TEL AVIV PROTESTA

zione a farlo e i 5+1 (Usa, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna pi Germania) che la limitano e la mantengono entro una quota che rallenta sensibilmente la creazione della temuta bomba atomica.
UNA VOLTA concluso il periodo di tempo di validit dellaccordo complessivo, l'Iran sar considerato come ogni altro paese aderente al Trattato di non proliferazione. Nel testo dell'accordo si legge che gli iraniani si impegnano inoltre a diluire la met delluranio arricchito al 20% per produrre combustibile per il reattore sperimentale di Teheran non proseguir lo sviluppo degli impianti di Natanz, Fordo e del reattore ad acqua pesante, in grado di produrre plutonio, di Arak, considerato il pi pericoloso. Potr invece produrre centrifughe per sostituire quelle danneggiate . Non verranno aperti nuovi siti per larricchimento. Entro tre mesi Teheran fornir allAiea informazioni sui suoi siti e deve autorizzare ispezioni quotidiane e non preannunciate. In cambio, i sei

I rappresentanti del 5+1 dopo la firma dellaccordo Ansa

tantissimi occhi, che non dormiva mai. In realt il deal il primo passo di un accordo che si raggiunger solo se, al termine dei 6 mesi di prova, l'Iran dimostrer di aver mantenuto fede agli impegni sottoscritti. Innanzitutto quello di non arricchire l'uranio oltre il 5%. Il riconoscimento della possibilit di continuare ad arricchire il materiale nucleare stato uno degli scogli pi difficili da superare. Questa soglia di sbarramento ha messo d'accordo tutti: gli iraniani, che vedono approvata nero su bianco l'autorizza-

paesi negoziatori si impegnano a sospendere le misure restrittive per ridurre al minimo le vendite di petrolio iraniano e a consentire il rimpatrio di parte delle rendite trattenute allestero oltre che a sospendere le sanzioni per il settore petrolchimico, i metalli preziosi o i servizi associati, l'industria dellauto, i componenti di aerei civili e a non introdurre nuove sanzioni allOnu o allUe o negli Usa. Un alleggerimento complessivo di 1,5 miliardi di dollari. La punizione che pi preoccupava i vertici della teocrazia, anzi il vertice, la

guida Suprema - l'ayatollah Ali Khamenei- stato il blocco delle transazioni bancarie. Anche perch la guida suprema a capo di un impero economico, attraverso un'organizzazione apparentemente a scopo di beneficenza come ha rivelato la Reuters - che ha risentito enormemente delle sanzioni. Con l'accordo ora possibile riaccedere a 4,2 miliardi di dollari bloccati allestero. Non a caso, la tv di Stato iraniana, anzich congratularsi con il presidente Rohani, si cogratulata con Khamenei. Perch, senza il suo

avallo, l'intesa non si sarebbe raggiunta. Anche per Barak Obama, la firma rappresenta una boccata d'aria, dopo il calo di popolarit dovuto a problemi interni sfruttati dai repubblicani, come il fallimento dell'Obamacare (programma di assicurazione sanitaria) e l'innalzamento del debito. Ma c' un altro presidente che festeggia: Vladimir Putin, alleato di Iran e Siria, che ha mostrato ancora una volta la sua forza, dopo il successo sulle armi chimiche siriane. E Damasco ha esultato per l'accordo di Ginevra.

LA SVIZZERA VOTA NO

Un colpo allasse Usa-Israele


di Giampiero Gramaglia

I top manager esultano: bocciato il referendum sul taglio della paga


SONORA SCONFITTA per i promotori del

n accordo solido, perch tutte le parti vi hanno un loro tornaconto, ma provvisorio. Unintesa che pu prefigurare nuovi equilibri nel Medio Oriente, ma che vale sei mesi. In questo periodo, chi ci tiene, ai nuovi equilibri, far di tutto per consolidarlo; e chi invece li teme far di tutto per mandarlo allaria. Su un punto, gli esperti concordano: il patto di Ginevra, che prevede limitazioni e verifiche sui programmi nucleari iraniani maggiori di quanto finora ipotizzato, un passo avanti. Ma il pi duro resta da fare. Laccordo fra lIran e i Paesi del 5 + 1 i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dellOnu, Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia, cio le potenze nucleari storiche, pi la Germania- prevede che Teheran accetti vincoli ai suoi piani atomici, conservando, per, il diritto ad arricchire luranio, sia pure sotto la soglia del potenziale utilizzo militare, in cambio di un alleggerimento delle sanzioni economiche adottate nei suoi confronti. Nei prossimi sei mesi, le parti continueranno a

negoziare per definire unintesa stabile. La relativa malleabilit di Teheran in questa fase conferma che leconomia iraniana ha davvero cominciato ad accusare il peso delle sanzioni. Ma basta leggere le reazioni a caldo degli interessati per capire che laccordo di Ginevra apre crepe in alleanze consolidate, senza per altro poterne cementare di nuove, l dove c di mezzo una generazione di diffidenze, tensioni, vere e proprie ostilit.
OVVIAMENTE, tutti positivi i commenti dei protagonisti della trattativa, anche della Francia, che pure s assunta il ruolo nuovo di Paese pi vicino a Israele. LOnu e lUe suggeriscono ovvia prudenza, ma esprimono speranza e soddisfazione. Il presidente Usa Barak Obama dice allAmerica che lintesa di Ginevra rende il Mondo pi sicuro, mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu la definisce un errore storico. Israele non si fida dellIran e ne teme la bomba, che altererebbe i rapporti di forza nella Regione; e, oggi, si fida un po meno degli Stati Uniti. Obama e Netanyahu, poi, non sono mai stati in sintonia,

per i successivi ammiccamenti dellAmministrazione democratica al Mondo islamico, alle Primavere arabe e, adesso, in Iran, al presidente Hassan Rohani. Gli ottimisti ritengono che il passo avanti fatto sia in qualche modo irreversibile e possa avvicinare, per linfluenza dellIran in Siria sul regime di al-Assad e in Libano sugli Hezbollah, la conferenza di pace di Ginevra e la soluzione politica del conflitto siriano. Susanne Maloney, specialista di Iran alla Brookings, prestigioso thing tank di Washington, pensa che laccordo possa tenere perch vincola Teheran a un processo diplomatico le cui ricompense principali non saranno ottenute fin quando lintesa definitiva non sar stata raggiunta. Lennesima versione del gioco del bastone e della carota. Vi partecipano i falchi del Congresso Usa, che gi minacciano nuove pi pesanti sanzioni, se lIran dovesse sgarrare. In un tweet, il ministro degli Esteri Emma Bonino, fra i primi ad aprire un credito a Rohani, parla di "un passo importante per la pace in Medio Oriente" ed esprime "fiducia" per la Siria, "Ginevra 2 e i corridori umanitari.

referendum soprannominato iniziativa 1:12 in Svizzera, organizzato per chiedere una limitazione degli stipendi dei top manager. Con i voti di tutti i cantoni conteggiati, emerge che la proposta stata bocciata dal 65,3% degli elettori, mentre solo il 34,7% si espresso a favore del tetto ai maxi salari. Tutti i 26 cantoni hanno votato contro. La proposta era di imporre ai salari dei manager un limite legale in base al quale, allinterno di unazienda, lo stipendio pi alto non potesse superare di oltre 12 volte quello pi basso, in modo che nessuno potesse avere uno stipendio mensile pari a quando un dipendente guadagna in un anno. In Svizzera hanno sede grandi aziende come le societ farmaceutiche Novartis e Roche, gruppi assicurativi come Zurich e Swiss Re, e banche come Ubs e Credit Suisse. I sostenitori della iniziativa 1:12 sostengono che imporre un limite di legge ai salari avrebbe garantito maggiore equit, ma gli uomini daffari svizzeri ritengono che la proposta avrebbe indebolito la competitivit, rendendo pi difficile attirare grandi talenti e facendo trasferire alcune compagnie in altri Stati. Tra gli oppositori della proposta c'era Sepp Blatter, presidente della Fifa con sede in Svizzera, secondo il quale come effetto collaterale leventuale legge avrebbe anche danneggiato il calcio svizzero.

LUNED 25 NOVEMBRE 2013

NATURA, LORO GETTATO


SENZA FUMO La citt con il maggior numero di veicoli a emissioni zero in circolazione Kanagawa, in Giappone con 2.183 auto immatricolate. Seguono nella classifica delle metropoli pi elettrificate Los Angeles (2.000 vetture), Shanghai (1.633) e Portland negli Stati Uniti (1.300). La ricerca stata condotta dallIea, International energy agency. LItalia non compare in nessuna classifica, neppure quella relativa alle previsioni di vendita entro il 2020, quando - secondo le stime - le auto elettriche nel mondo dovrebbero raggiungere i sei milioni di unit. A livello europeo, le nazioni che secondo lIea hanno maggiori potenzialit di incrementare la loro quota di veicoli elettrici sono Spagna, Francia, Germania, Portogallo, Svezia, Olanda e Danimarca. A livello globale, invece, Cina e Stati Uniti da soli dovrebbero assorbire entro i prossimi otto anni 2,5 milioni di vetture a batteria.

In Giappone la citt pi pulita

FANTASMI
Catene di montaggio e concessionari. Ma le auto elettriche in Italia restano un oggetto quasi misterioso. Mentre allestero un boom LaPresse

ZERO EMISSIONI E POCHI CONSUMI. BOOM DI VENDITE NEL RESTO DEL MONDO, MA DA NOI NE ARRIVANO SOLO 5.000 LANNO: LO STATO E LA FIAT NON CI CREDONO. E NELLE CITT MANCANO LE COLONNINE PER LA RICARICA

di Daniele Martini

on c' prodotto al mondo pi annunciato, atteso e meno venduto dell'auto elettrica. E' almeno un ventennio che se ne parla con entusiasmo e speranza, salvo poi scoprire che gli acquirenti per ora latitano. Da Renault a Daimler, da Volkswagen a Ford, da Bmw a Nissan, dopo tante false partenze i grandi costruttori si stanno per convincendo che arrivato davvero il momento buono. Perch, come dicono quasi all'unisono e in gergo, la tecnologia matura. Negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante grazie soprattutto all'introduzione delle batterie al litio che per sono molto costose a causa della materia prima usata, un minerale i cui giacimenti si trovano per pi del 50 per cento nei laghi salati prosciugati delle Ande boliviane. Con queste nuove apparecchiature ogni auto capace di percorrere con una carica da un minimo di 100 chilometri in media ad un massimo di 200. Che non sono pochi considerando che l'auto elettrica pensata soprattutto per un uso cittadino e che il 60 per cento degli automobilisti europei non percorre pi di 30 chilometri al giorno, mentre solo una minoranza del 10 per cento copre tragitti giornalieri di oltre 100 chilometri. Ma non sono nemmeno tantissimi se messi a confronto con l'autonomia di un'auto tradizionale che arriva anche a 1.000 chilometri e passa. Secondo uno studio recente di Abi, un centro ricerche di Singapore, il numero di auto elettriche consegnate ogni anno nel mondo passer dalle attuali 150 mila, una quota praticamente trascurabile, a 2 milioni e 360 mila entro il 2020, con un tasso di crescita annuo di circa il 48 per cento. Mentre il centro Roland Berger stima che l'elettrico salir al 12 per cento del mercato nel 2025. Nel gruppo di testa dei produttori la Fiat probabilmente non ci sar pur avendo manifestato qualche anno fa una certa attenzione alla faccenda investendo in ricerca e tecnologia con risultati non

Auto elettrica, Italia in panne


disdicevoli a livello europeo. La cura Marchionne sta dando i suoi frutti anche a questo proposito. Come una mosca bianca tra i manager mondiali dell'automobile, l'amministratore delegato della grande casa torinese non crede n poco n punto all'auto elettrica tanto che una volta arrivato addirittura a bollare di masochismo industriale i suoi colleghi che si incaponiscono a puntarci e a investirci.
LA CONSEGUENZA che grazie a queste tetragone con-

vinzioni l'Italia perder l'appuntamento tecnologico con quella che, almeno per il traffico cittadino e metropolitano, viene considerata l'auto pulita del futuro in forza soprattutto del suo quasi trascurabile effetto inquinante. Mentre gli automobilisti faranno pi fatica dei colleghi di tutta Europa a inserirsi da acquirenti nell'alveo grande dell'elettrificazione automobilistica. Gi da ora l'Italia non tra i paesi dove l'auto elettrica pi venduta. Al primo posto c' la Norvegia, al secondo il Giappone, poi vengono Stati Uniti e

Francia. In termini assoluti il mercato pi ricco quello americano con 16 mila Nissan Leaf vendute da gennaio a settembre e circa 10 mila Tesla S, auto da amatori, con un prezzo che va da 72 mila euro a circa 100 mila. Dall'inizio dell'anno passato ad oggi in Italia sono stati venduti poco pi di 5 mila veicoli elettrici, commerciali e minicar compresi. Leader del mercato con oltre il 40 per cento di vetture Renault, unica casa automobilistica europea con auto elettriche su ogni segmento della gamma, dalle cittadine alle berline. L'arretratezza italiana destinata a crescere. Pochi altri sistemi di trasporto richiedono al pari dell'auto elettrica una logica di sistema, un modo di pensare e comportarsi in cui il nostro paese di solito non eccelle. Logica di sistema vuol dire che una serie di soggetti e di elementi devono integrarsi rendendo possibile lo sviluppo della nuova tecnologia e la sua affermazione nel mercato. Prima di tutto necessario che le case produttrici continuino ad investire in ricerca

IL FATTO QUOTIDIANO DEL LUNED

LUNED 25 NOVEMBRE 2013

PERCORSI AL GIORNO DAL 60% DEGLI AUTOMOBILISTI

<30 KM

VIAGGI BREVI Il 60% degli automobilisti europei percorre meno di 30 chilometri al giorno. Solo il 10% va oltre i cento. Le auto elettriche ormai hanno unautonomia di 100-200 chilometri con una ricarica.

INCREMENTO ANNUO DI VENDITE DELLE AUTO ELETTRICHE

48%

LA CLASSIFICA Le vendite di auto elettriche sono destinate ad aumentare del 48% annuo, arrivando al 12% del mercato nel 2025. La classifica della diffusione vede in testa la Norvegia, poi Giappone, Usa e Francia.

LA BICICLETTA CON BATTERIA

Muoversi in citt spendendo 4 euro al mese


i volevano le bici elettriche per far segnare un punto a favore dell'industria manifatturiera italiana nei conC fronti di quella cinese. La notizia l'ha fornita per primo un sito interamente dedicato alle biciclette con il motore, www.bicielettriche.bikeitalia.it. Il fatto questo: la Wayel, azienda italiana che seguendo il tragitto solito aveva deciso di trasferire la produzione in Cina, ha pensato che fosse arrivato il momento di intraprendere il percorso inverso. Per costruire le bici elettriche destinate al mercato nazionale ed europeo sta allestendo un nuovo stabilimento a Bologna. Investimento previsto, 12 milioni di euro, 39 i nuovi posti di lavoro, 35 mila i veicoli all'anno prodotti. Si partir nel 2015. la riprova che l'industria italiana crede molto nella possibilit di diffusione delle bici con il motorino elettrico. Sarebbe miope, del resto, pensare il contrario. I numeri prima di tutto testimoniano il grande balzo in avanti del nuovo tipo di biciclette. Negli ultimi 6 anni il loro numero in Europa cresciuto in modo esponenziale: erano meno di 100 mila nel 2006, sono state 854 mila un anno fa. Anche in questo caso in cima alla classifica ci sono Germania ed Olanda, con la prima che occupa il 44 per cento del mercato e la seconda il 21. Per l'Italia non ci sono dati sicuri, l'unica associazione che si occupa di raccogliere e diffondere cifre, la Colibi, stima che da noi la vendita di bici elettriche sia circa il 5 per cento del totale europeo, in linea con la Francia. Alla Fiera in- PEDALATE ternazionale del motociclo (Eicma) hanno fornito il da- LEGGERE to di 50 mila bici elettriche E INDUSTRIE vendute ogni anno in Italia, dato che si riferisce solo ai IN DECOLLO: LE prodotti gi assemblati e non considera quelli fatti DUE RUOTE VERDI in casa ed assai diffusi, con il kit elettrico comprato in SONO PASSATE negozio e poi montato sulla DA 100MILA A bici tradizionale direttamente dall'acquirente o da 854MILA IN SETTE qualche tecnico specializzato. Molto di moda i kit Bo- ANNI. E IN ITALIA sch e Panasonic, grande assente l'italiana Magneti Ma- APRONO NUOVE relli. FABBRICHE E
IL POTENZIALE spazio di ARRIVA LAVORO crescita in Italia enorme, anche in presenza della crisi e forse proprio per effetto della crisi che impone il ripensamento di stili di vita, a cominciare dal modo di spostarsi, soprattutto in citt. E' per questo che tutte le grandi aziende tradizionali di biciclette, da Atala a Bottecchia a Bianchi, hanno affiancato alla produzione tradizionale anche un settore per le elettriche. Mentre altre ditte si stanno facendo un nome, come la siciliana Lombardo bike che di recente ha fornito bici con il motore, non molte, appena una decina, ai vigili urbani di Roma. Enel Green Power, la societ elettrica dedicata alle energie rinnovabili, mette in vendita 6 modelli diversi di bici motorizzata. Dal punto di vista tecnico e della classificazione riguardo al codice della strada, la bici elettrica non n una bici in senso stretto n un motociclo. E' un velocipede a pedalata assistita e pu circolare senza targa e bollo e anche senza assicurazione. Le differenze fondamentali rispetto alla bici classica sono 4. Prima di tutto c' il motore che per non deve superare i 250 watt di potenza altrimenti classificato come motociclo. Seconda differenza la batteria, in genere ormai al litio, mentre solo le bici pi economiche continuano a montare quelle a piombo. Terza differenza: il sensore di pedalata, congegnato in modo che se il ciclista smette di pedalare, anche il motore si spegne. Ultima differenza: il computer di bordo, per selezionare il livello di assistenza alla pedalata, in genere 4 o 5 marce pi la folle. L'autonomia ancora modesta e ovviamente varia al variare delle condizioni: il peso del ciclista, il tipo di percorso, la presenza di vento etc... In genere si va da un minimo di 35/40 chilometri ad un massimo di 80/90. La ricarica si fa con una presa elettrica normale, in media in un'ora si rigenera met batteria, per l'operazione completa ce ne vogliono 3. La batteria pesa da 2 a 4 chili e si pu staccare nel momento in cui si lascia la bici parcheggiata. La stessa bici in assetto di strada pesa tra i 23 e i 28 chili, circa il doppio di una tradizionale. Costa tra 900 e 1.200 euro, 500/600 le cinesi di cui per non si trovano i ricambi. Nota finale dolce: consuma in media 4 euro al mese.
Dan. Mar.

MA CHE COLONNINE...

Lo spot verde di Roma e Bari


di Antonio Calitri

a colonnina di ricarica per le auto elettriche sta diventando il L nuovo gadget degli amministratori pubblici. Gli operatori energetici sono impegnati a diffondere linfrastruttura indispensabile per permettere la diffusione dellauto a emissioni zero che ha poca autonomia e rischia di far restare appiedati anche molto lontani da casa, visto che le colonnine pubbliche a volte scarseggiano per decine di chilometri. E manca anche uninformazione unica sulla loro collocazione. Eneldrive.it ad esempio monitora 293 colonnine su tutto il territorio nazionale, ma ci sono altri operatori con la propria rete. E poi ci sono quelle private di concessionari, supermercati, ecc.
A ROMA, tra le citt pi dotate di colonnine, Eneldrive.it ne riporta 87 alle quali vanno aggiunte quelle di Atac per lo pi per moto e bici elettriche, quelle di Acea e alcuni privati. Ad aprile 2012 firmando un accordo con Enel e Atac per raggiungere le 300 colonnine entro lanno, lex sindaco Gianni Alemanno diceva che Roma sarebbe diventata una delle citt con la pi alta diffusione europea di infrastruttura elettrica. Per fare un confronto, a Parigi nel dicembre 2011 stato lanciato il servizio Autolib che oggi dispone di 2.000 vetture 100% elettriche e 4.000 stazioni di parcheggio e ricarica. Nella Capitale, Car Sharing Roma gestito dallAgenzia Roma Servizi per la Mobilit, dispone di circa 120 auto di cui 10 Citroen C-Zero elettriche. E girando tra le strade romane, soprattutto nel centro storico, queste C-Zero sembrano essere il principale utilizzatore delle colonnine. A Bari c stato un approccio pi politico alla colonnina.

La citt stata la prima del sud (con tanto di comunicati) ad avviare una rete di 24 colonnine. Con 3 inaugurazioni: il 18 gennaio scorso quando esord la prima colonnina davanti al teatro Petruzzelli, il 29 luglio quando Enel aveva raggiunto le 22 colonnine e il 25 ottobre per quelle da Ikea.
NELLE PRIME DUE cera il sindaco Michele Emiliano ormai lanciato verso la regione. In tutte ha partecipato uno dei suoi collaboratori pi stretti, ex assessore, deputato Pd e consigliere del sindaco per la mobilit, Antonio Decaro che aspira a succedergli. E che prima, sul servizio di Park & Drive (parcheggi e bus navetta) e su bike sharing e piste ciclabili ha costruito parte del suo consenso. A Bari per, al di l del numero, le colonnine puntano sulle zone pi visibili, il centro, il negozio Eataly, laeroporto, il Politecnico mentre interi quartieri residenziali sono scoperti. E siccome le piazzole di ricarica sono quasi sempre libere, molti baresi si sono fatti due conti e spesso preferiscono parcheggiare l piuttosto che sulle strisce blu, tra le pi care dItalia a 2 euro lora. Per Francesco Marino, concessionario di auto a Bari, le colonnine che pure ho spinto perch venissero attivate, fino ad ora non hanno favorito la vendita delle auto, frenate a causa del prezzo che resta molto alto e che era stato determinato sullaspettativa di contributi statali che non sono arrivati. Oggi chi acquista unauto elettrica o fortemente motivato oppure ha lesigenza di circolare in aree dove non sono consentiti mezzi tradizionali. Ma quante auto elettriche si vendono in una citt come Bari? In un anno abbiamo venduto circa 25 vetture e la parte del leone lha fatta la Twizy.

migliorando il prodotto, consentendo alle auto di diventare pi affidabili acquisendo soprattutto un'autonomia di movimento sempre maggiore. L'altro punto senza il quale l'auto elettrica non pu affermarsi la rete di punti di ricarica. In assenza di un numero adeguato di colonnine a cui attaccare la macchina per reintegrare la funzionalit delle batterie, assolutamente velleitario pensare ad un mercato dell'auto in grande stile. Qui entrano in ballo le aziende elettriche. L'Enel che in Italia la pi grande ed a controllo pubblico sembra puntare con una certa convinzione sull'auto elettrica ed ha gi piazzato un migliaio di punti di ricarica, sostanzialmente di due tipi: domestici e pubblici. Le stazioni domestiche sono composte da un contatore installato nel garage o nel box di casa; quelle pubbliche sono le colonnine che si cominciano a vedere nelle citt, collocate in punti considerati strategici, concordati con le amministrazioni pubbliche. La cosa positiva che al momento non vengono prese di mira dai vandali, come fossero protette da una miracolosa mano invisibile. L'Enel in grado di seguire attraverso un centro di controllo le varie fasi di ricarica, calcolando il consumo e stabilendo l'importo che viene addebitato in bolletta.
TUTTO CI, PER, non basta se poi l'acquisto dell'auto non

viene accompagnato da una politica di sgravi. Al momento il grande handicap dell'elettrico il prezzo iniziale, superiore di circa un terzo rispetto alle vetture tradizionali a causa delle batterie. Il costo di partenza, vero, viene ammortizzato con il passare del tempo grazie a spese di manutenzione assai pi contenute e soprattutto per effetto dei bassi consumi. Gli esperti stimano che mentre un automobilista in 5 anni percorrendo in media 10 mila chilometri l'anno spende di carburante quasi 5 mila euro con un'auto media a benzina, 2.700 con una a gpl, 2.100 con una a metano, 3 mila con un diesel, con un'auto elettrica se la cava con meno di 1.000 euro. Ma il balzello del prezzo di listino

rimane. E dopo che la Fiat ha puntato sul metano come alternativa pulita a benzina e diesel, il risultato che da noi il concetto stesso di auto ecologica resta assai vago e l'equivoco si riflette sulla politica degli incentivi. All'inizio dell'anno il governo Monti ha introdotto sgravi per l'acquisto di auto ecologiche con criteri assai farraginosi che non hanno fatto scattare la voglia di acquisto di auto elettriche. Il 20 per cento circa di sconto sul prezzo di listino viene concesso per lo pi in presenza di rottamazione e anche se con massimali differenti, a tutte le vetture considerate ecologiche, da quelle a metano alle ibride, senza un vantaggio forte per le elettriche. Favorendo cos, nei fatti, proprio le non elettriche, a cominciare dalle auto a metano della Fiat che avendo un costo iniziale pi basso risultano di primo acchito pi convenienti per i clienti. Con queste premesse assai difficile che in Italia per le auto elettriche si passi dalle intenzioni ai fatti. Secondo una ricerca di Deloitte pi del 70 per cento degli italiani comprerebbe volentieri un'auto elettrica se ci fossero le condizioni per farlo. Purtroppo i presupposti al momento restano modesti. Gli automobilisti possono mettersi il cuore in pace mentre i cittadini devono rassegnarsi a citt sempre pi inquinate.

In cinque anni percorrendo 50mila chilometri si spendono quasi 5 mila euro con la benzina, 3mila con il diesel, 2.700 con il gpl, 2.100 con il metano e meno di mille con un mezzo elettrico

LUNED 25 NOVEMBRE 2013

NATURA, LORO GETTATO


TUTTI AL NORD La citt piu verde dEuropa Copenhagen che, come riporta lAdn Kronos, si aggiudicata il titolo di European Green Capital 2014. Sbaragliate le altre due finaliste, Bristol e Francoforte. La citt danese ha ricevuto lelogio speciale per i suoi successi, soprattutto in termini di eco-innovazione e mobilit sostenibile, e per il suo impegno a fungere da modello per la green economy. La giuria del premio ha definito il modello di business di Copenaghen un esempio di uno sviluppo sostenibile, che affronta le preoccupazioni ambientali, economiche e sociali. Copenaghen punta a diventare la cit-

IL FATTO QUOTIDIANO DEL LUNED

Copenaghen, la capitale dellecologia


di Thomas Mackinson

t pi confortevole al mondo per i ciclisti aumentando, entro il 2015, la percentuale degli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola in bicicletta dallattuale 35% al 50%. Il premio, istituito dalla Commissione europea stato gi assegnato a Stoccolma, Amburgo, Vitoria-Gasteiz e Nantes.

i fa presto a dire green, ma lItalia che ha toccato il record della disoccupazione giovanile siede su 500 profili professionali che il mercato del lavoro cerca e il sistema scolastico non forma, fino al paradosso di dieci nuovi mestieri addirittura irreperibili. Mobilit sostenibile, rinnovabili, bioedilizia, economia del riciclo, ecotessile: molte sono le declinazioni delleconomia verde su cui il nostro Paese sembra poter marciare come un treno. E' un verde-prezzemolo: non c telegiornale o magazine senza una storiella edificante sulle magnifiche sorti della green economy, mentre i siti abbondano di start-up di successo e di giovani che - grazie ai nuovi mestieri verdi - si avviano a un futuro radioso di occupazione e benessere. Il tutto sullo sfondo di un ritrovato equilibrio, finalmente, nel rapporto uomo-ambiente. Una favola che ci raccontiamo o un'opportunit reale? Loccasione irripetibile di salvare il Belpaese o lennesima speranza tradita? A leggere certi numeri lentusiasmo che ha contagiato tutti giustificato. A leggerli tutti, per, si scopre anche che lItalia fa lItalia: siede su una miniera doro e non lafferra proprio come accade con agricoltura, arte e turismo.
CHI VUOL CAPIRE davvero cosa siano i cosiddetti green jobs pu leggersi le 287 pagine del nuovo rapporto annuale di Union Camere e Fondazione Symbola Green Italy 2013. Tutte le pagine. Quando stato presentato, ai primi di novembre, i dati della sintesi - nel grigiore della crisi hanno fatto notizia: in Italia sono 3 milioni i lavoratori "verdi", 328mila le aziende (il 22%) dell'industria e dei servizi con almeno un dipendente che dal 2008 hanno investito, o lo faranno quest'anno, in tecnologie green per ridurre l'impatto ambientale e risparmiare energia. Da queste aziende arriver nel 2013 il 38% di tutte le assunzioni programmate nell'industria e nei servizi. Questa la green economy italiana, cui si devono 100,8 miliardi di valore aggiunto prodotto, in termini nominali, nel 2012 pari al10,6% del totale dell'economia nazionale. Di pi, quella verde, secondo il rapporto, ne addirittura la parte propulsiva: il 42% delle imprese manifatturiere che fanno eco-investimenti esporta i propri prodotti, contro il 25,4% di quelle che non lo fanno. Evviva londa verde, dunque. Ma si farebbe un torto alla ricerca se non si buttasse locchio alle pagine che raccontano laltra parte della verit: senza una politica specifica e coerente, lItalia che ha infierito sul suo suolo e sull'ambiente rischia di farsi sfuggire di mano un paradigma produttivo e professionale da cui ripartire, su cui fondare un nuovo made in Italy. Ma come fatto? INTANTO va chiarito che i 3,3 milioni di green jobs non sono agronomi, forestali e giardinieri. Sono figure appartenenti a una griglia definita da una speInfografica di Pierpaolo Balani

Offerte dimpiego

Le 500 professioni verdi che nessuno prepara


3,3 MILIONI DI POSTI GREEN LAMBIENTE UNA RISORSA PER LOCCUPAZIONE. MA LO SAREBBE DI PI SE SCUOLE E UNIVERSIT FORNISSERO LE COMPETENZE NECESSARIE
SUL SITO DEL FATTO

Rifiuti, sanatoria per i sindaci


el ddl ambiente collegato alla legge di stabilit approvato dal Consiglio dei N ministri venerd scorso spuntata una sanatoria per i comuni che non hanno rispettato gli obiettivi di raccolta differenziata stabiliti dalla legge 152/2006. L'articolo 18 sostituisce le scadenze e le deferisce nel tempo, sgravando di riflesso da eventuali azioni di responsabilit gli amministratori che, nel frattempo, non li hanno rispettati. E' appena successo a Recco, dove sindaco e assessori sono stati condannati dalla Corte dei Conti a risarcire un milione di euro di tasca propria. Ma ecco il "pronto soccorso" del governo: il tetto del 65%, che doveva essere conseguito l'anno scorso, slitta di quattro anni e arriva al 2016. Il provvedimento accorda anche il raggiungimento in comode rate dei livelli successivi previsti dalla legge del 2006 e che altri Paesi d'Europa, pi civili, hanno raggiunto da anni. Un favore ai sindaci ma un danno all'ambiente e ai contribuenti che gi dovranno sobbarcarsi 100 milioni di sanzioni europee in arrivo. E ora vedono ulteriormente a rischio la possibilit di centrare l'impegno di arrivare entro il 2020 al 50% di riciclo. "Una vergogna", protestano gli ambientalisti che si preparano a dar battaglia alla Camera. Tutti i particolari oggi sul Fattoquotidiano.it.
Th. Mack. e F.Sa.

mettere prima i giovani su un percorso green. Erano nati dalla compartecipazione dei diversi attori istituzionali, imprenditoriali e della formazione proprio per misurare i fabbisogni lavorativi e formativi del territorio ed erogare i necessari percorsi di studio. Di queste scuole oggi se ne contano appena 65 in tutta Italia, nonostante il 60% dei primi 825 diplomati 2013 abbia gi trovato occupazione. Ma solo 25 istituti fanno riferimento a percorsi in qualche modo collegati al mestiere del futuro.
PEGGIO alluniversit. Proprio

cifica classificazione Istat che comprende ormai 90 profili professionali specifici e altri 406 attivabili, cio non strettamente green ma suscettibili di una qualche evoluzione di competenza e lavoro nellambito dello sviluppo sostenibile: si va dai classici come lingegnere energetico o il bioarchitetto fino ai pi curiosi come il carpentiere sostenibile, che nellindustria del legno seleziona e lavora materiali naturali o eco-compatibi-

li, alleco-carrozziere che tra i lastroferratori riusa le lamiere per scopi diversi. Classificazione alla mano, si possono estrapolare i dati sulloccupazione Excelsior e scoprire le 20 figure green pi ricercate e quelle addirittura introvabili (nel grafico). E qui torna in campo lItalia che fa lItalia. Le figure non si trovano perch nessuno le cerca o nessuno le forma. Se si guarda alle mappe delle assunzioni con cri-

terio geografico si scopre che lo stock occupazionale green abita in gran parte al Nord, mentre il centro-sud quasi un non pervenuto nella grande rivoluzione verde: la sola Lombardia, prima in classifica con 11mila assunzioni, vale quanto Emilia, Lazio e Piemonte o come tutte le regioni del centro-sud. UnItalia a due velocit che riflette il diverso tasso di radicamento delle imprese verdi. Per contro esistono anche le 10

figure introvabili e sono il

frutto dellincapacit del sistema scolastico di orientare istruzione e formazione verso le professionalit che il mercato cerca. Nel caso dei green jobs il mis-matching tra professionalit immesse sul mercato e competenze richieste fortissimo. Del resto la scelta green, dice il rapporto 2013, andrebbe fatta prima. Ma noi abbiamo smantellato gli istituti tecnici superiori (Its), i soli che possono im-

in questi giorni negli atenei sono attivi i corner di orientamento di Italia Lavoro. Sono l per spiegare a chi si iscrive dove tira il vento del lavoro in un Paese che in un anno laurea 21.677 avvocati, 43.170 dottori in economia, 33.125 in medicina e soltanto 119 chimici industriali, 11 dottori in scienze del farmaco per lambiente e la salute e 49 in scienze ambientali. E poco importa se per queste categorie il tasso di occupazione a un anno dal titolo oscilla tra il 57 e l80%. Qualcuno al green preferisce ancora il rischio di restare al verde. E magari neppure lo sa.

IL FATTO QUOTIDIANO DEL LUNED

IL RACCONTO

LUNED 25 NOVEMBRE 2013

Ho cominciato dalla casa, il maggior centro di costo ed emissioni di gas climalteranti della famiglia. In genere le case italiane sono colabrodo energetici, e la mia vecchia abitazione non faceva eccezione
di Luca Mercalli

Un futuro diverso w Il bello fare ci che possibile e ci che piace, e condividere con la cellula sociale locale ci che non si in grado di fare da s. Non voglio tornare al medioevo! Voglio andare avanti.
Prepariamoci(Chiarelettere, 2013)

Oltre le nostre risorse w I sessanta milioni di italiani hanno unimpronta (utilizzo di territorio e inquinanti) di 4,2 ettari a testa, ma dispongono di risorse interne per un solo ettaro, con un deficit di oltre tre ettari.
Prepariamoci(Chiarelettere)

Il diario di Mercalli

Vivere a emissioni zero: meno soldi, pi natura

i pu vivere a basse emissioni. Io ci ho provato, e ci sono riuscito, con successo e soddisfazioni, etiche ed economiche. La crisi ambientale, climatica ed energetica sono di per s ragioni pi che sufficienti per cambiare abitudini di vita sprecone e inefficienti, ma la crisi economica aggiunge un motivo in pi per consumare meno.

Ho dunque cominciato dalla casa, che il maggior centro di costo e di emissioni di gas climalteranti della famiglia. In genere le case italiane sono dei colabrodo energetici, e la mia vecchia abitazione nei dintorni di Torino non faceva eccezione.
Sfruttando gli incentivi governativi per la riqualificazione energetica ho cambiato i serramenti, collocando vetri doppi o tripli basso-emissivi al posto di quelli semplici, riducendo cos di ben sei volte la loro dispersione termica e eliminando gli spifferi. Sul solaio di vecchie volte di mattoni ho sistemato venti centimetri di fibra di cellulosa, comodissima da spargere anche nei recessi pi nascosti, e dove mi stato possibile ho fatto anche il cappotto ai muri, con un vantaggio immediato anche in termini di confort. Il tetto esposto a sud diventato una miniera di energia solare gratuita e diretta: ci ho collocato 6 kW di pannelli fotovoltaici e 3 collettori termici per lacqua calda sanitaria. Il tutto si integra con una pompa di calore che preleva una parte dellenergia dallaria esterna alimentando il riscaldamento a pavimento a bassa temperatura. Risultato? Mi scaldo dinverno con lequivalente di 300 euro di elettricit, peraltro quasi tutti autoprodotti, salvo le giornate nuvolose, nelle quali integro il riscaldamento con una stufa a legna, ottima anche per cucinare. Faccio la doccia calda e gratuita per nove mesi allanno e nei restanti riesco pur sempre a portare lacqua a una temperatura superiore a quella di rete, integrando con la pompa di calore fino alla temperatura ottimale. Per eliminare il contatore del gas ho installato la piastra ad induzione, anche questa elettridai sempre maggiori disca, cos anche la cuciservizi: abito nella valle na pu essere alimendove si inaugurano tata in gran parte da LA TESTA TRA LE NUVOLE trionfalmente cantieri energia rinnovabile. Luca Mercalli, torinese, presiede Tav difesi dai militari, e Tutta la produzione e poi si sopprimono con i consumi sono conla Societ meteorologica italiana colpevole leggerezza i tinuamente monitoe dirige la rivista Nimbus. treni dei pendolari). Corati sul mio compuOspite fisso di Che tempo che munque cerco di ridurre ter, cos ho sempre la il pi possibile gli spostasituazione sotto confa, cura per La Stampa la rumenti grazie al telelavotrollo, la lavatrice si brica di meteorologia e clima. ro: dal computer di casa accende nelle giornaoggi si possono fare un te di sole durante la Tra i suoi ultimi libri: Filosofia sacco di attivit, evitanmassima produzione delle nuvole (Rizzoli 2008), do di perdere tempo e fotovoltaica, il riscaldenaro per strada e in damento si gestisce in Che tempo che far (Rizzoli riunioni inutili. E poi base alla temperatura 2009), Viaggio nel tempo che niente vacanze esotiche interna ed esterna. fa (Einaudi 2010) e lultimo con voli intercontinenOra la mia casa protali, ma brevi gite nelle duce in un anno oltre Prepariamoci (Chiarelettere montagne di casa, ci so7000 kWh di energia 2013). no pi sentieri da perelettrica, superiori al correre che giorni da vimio fabbisogno, al vere. punto che ho potuto lanciarmi nellacquiUn piccolo giardino sto di unauto elettrica e utilizzare il surplus di di un centinaio di metri quadri attorno a energia prodotta dai pannelli per la mobilit a casa stato da anni trasformato in un oremissioni quasi zero. Certo, lauto fa un cen- to super produttivo: quasi tutte le vertinaio di km con ogni carica, quindi ottima dure necessarie arrivano da l, a metri zeper i brevi percorsi tra casa-citt-ufficio ma ro, ad alta qualit e salubrit e senza pronon adatta per i viaggi pi lunghi, per i quali se durre rifiuti. Tre galline in un piccolo pollaio posso uso il treno (anche se sono scoraggiato divorano i residui di cucina pi ghiotti e re-

Chi

galano uova fresche. Il resto dellorganico va nella compostiera e produce ottimo concime. E per lirrigazione uso acqua piovana raccolta dai tetti. Molti prodotti alimentari come frutta e frumento per la panificazione domestica li compro tramite i gruppi dacquisto privilegiando la provenienza locale e la coltura biologica. La spesa al supermercato diventa cos un atto poco frequente e limitato ai prodotti strettamente indispensabili, facendo attenzione nellacquisto a limitare anche la produzione di rifiuti, e ovviamente a differenziare con diligenza quelli che restano. Il resto delle piccole azioni quotidiane si riassume in un solo obiettivo: combattere lo spreco, perseguire la sobriet, godere del necessario, respingere il superfluo.

Questo non vuol dire affatto privarsi delle comodit del XXI secolo, ma semplicemente essere pi efficienti, pi attenti, compiacersi dei grandi privilegi tecnologici di cui disponiamo senza darli per scontati e senza inseguire futili mode, tanto effimere quanto dannose in termini di sprechi di materie prime, di produzione di inutili rifiuti e di emissioni. Il
risultato finale, oltre al risparmio di energia e di denaro e ai vantaggi ambientali, del tutto intimo e spirituale: ci si accorge di vivere meglio perch si prende parte a un progetto di salvaguardia del bene comune senza per questo fare rinunce insostenibili ma solo usando un po di testa e un po di visione di futuro. Ecco che ci si

sente un po pi autonomi e resilienti di fronte alle minacce della crisi: le spese effettuate pian piano tornano indietro con il risparmio di combustibile, si prende confidenza con i propri consumi facendo s che siamo noi a controllare loro e non viceversa, ci si prepara con serenit e concretezza a tempi inevitabilmente pi duri, perch tra esaurimento del petrolio e dei minerali a buon mercato, sovrappopolazione, cementificazione, cambiamenti climatici, inquinamento, chiaro che le fette di risorse terrestri a nostra disposizione diventeranno sempre pi piccole e indigeste. Ah, e non mi dite che queste cose le possono fare solo i ricchi o chi abita in una casa indipendente: tutto, con un po di impegno, realizzabile anche in un condominio di citt, dove pure lorto diventa un sogno coltivabile grazie alle assegnazioni di terreni pubblici che si stanno diffondendo in molte citt, oppure con la partecipazione a gruppi dacquisto appoggiati a un agricoltore locale, dove possibile prenotare a inizio stagione le colture che si desiderano. E poi non bisogna prendere tutto di petto, ciascuno pu iniziare dallobiettivo pi semplice e praticabile, il resto verr da s. Basta crederci e impegnarsi, poi diven-

ter un gioco gratificante e intelligente.


Testo raccolto allincontro pubblico tenuto da Luca Mercalli a We can cult, Formigine (MO), 8 settembre 2013.

LUNED 25 NOVEMBRE 2013

LARTE, ORO GETTATO


I MUSEI PI VISITATI IN ITALIA sono allaperto. Al primo posto nella classifica redatta dal Ministero per le Attivit culturali, infatti, c il Circuito archeologico Colosseo, Foro romano, Palatino) che ha totalizzato nel 2012 5,2 milioni di visitatori per 37,4 milioni di introiti. Al secondo posto, Pompei: 2,3 milioni di visitatori e 19,1 milioni di incasso. Per entrare al chiuso occorre spostarsi a Firenze, agli Uffizi: 1,7 milioni per 8,7 milioni di entrate. Seguono poi la Galleria dellAccademia, ancora a Firenze (1,2 milioni di visitatori), Castel SantAngelo (900 mila) il circuito fiorentino degli Argenti, Boboli e Galleria del Costume (607 mila), la Reggia di Caserta (531 mila) e, infine, il Museo Egizio di Torino (495 mila), la Galleria Borghese (494 mila) e il Cenacolo Vinciano a Milano (407 mila).

Il Colosseo sempre primo in classifica

LItalia un museo Ma ancora non lo sa


di Sara Frangini, Vincenzo Iurillo e Mario Molinari

Italia terra di cultura. E di bellezze. I musei dovrebbero esserne i custodi elettivi. Eppure le visite complessive sono sempre pi rarefatte. Quelle nei musei in senso stretto, in un anno, sono paragonabili al solo Louvre di Parigi. Rispetto a dieci anni fa il numero addirittura diminuito. Se non ci fossero i parchi archeologici, Foro romano e Pompei, il saldo sarebbe ancora peggiore. Si salvano i circuiti museali, le strutture pensate e organizzate. Segno che con una politica mirata si pu crescere. E anche guadagnare. Ma andare per musei ancora una fatica, una delusione. A volte una gimkana. Come quella che questa settimana ha fatto il nostro signor Rossi. A Pompei piove. Piove ininterrottamente. E si legge il terrore negli occhi. Della bigliettaia, delle guide turistiche, dei turisti in k-way giallo che parlano lingue esotiche. Negli Scavi si respira la paura che un patrimonio archeologico senza uguali possa continuare a sfarinarsi sotto lacqua e il vento dei mesi brutti. Novembre 2013, piove sotto un cielo chiuso da nuvole grigie, fa un freddo boia e di conseguenza non c quasi nessuno. Un gruppo di giapponesi, qualche spagnolo, una scolaresca. Non c calca, non c fila. C, ma quello indelebile, il ricordo del novembre di tre anni fa, quando al termine di un paio di giorni di pioggia croll con grande rumore la Domus dei Gladiatori e con essa la credibilit del nostro paese nel mondo, lasciata in bala degli estri del ministro poeta Sandro Bondi. Una ferita mai cicatrizzata, la paura entrata nel dna del luogo. Da allora, alcuni ulteriori piccoli cedimenti di siti minori e chiusi al pubblico, il Grande Progetto Pompei da 105 milioni di euro per restaurare e mettere in sicurezza decine di domus entro il 2015, due nuovi governi e due ispezioni della Dia a caccia di infiltrazioni camorristiche negli appalti.

UNO DEI PI GRANDI PATRIMONI AL MONDO UN TESORO DA CUI RICAVARE CULTURA, CRESCITA, REDDITO. MA CHE RESTA ANCORA DIMENTICATO. POMPEI SI SFARINA, GLI UFFIZI SONO SNOBBATI DAI FIORENTINI. A ROMA CI SI PERDE NEL BUIO DELLA PERIFERIA. IL CONFRONTO CON LA FRANCIA CI UCCIDE

l'interno della Casa dell'Atrio Corinzio, crollato. Forse, si dice, a causa delle forti piogge.

La fila degli Uffizi


Anche gli Uffizi sono vuoti. Ma solo di cittadini fiorentini. I capolavori li trovi uno dietro laltro, senza sosta: rarit, opere preziose, pezzi unici. E capisci perch le sale e i corridoi sono affollati da visitatori che arrivano da ogni angolo del mondo. Eppure manca qualcosa, ed unassenza pesante. Non c lombra di un fiorentino, nemmeno uno. Non un caso se solo dopo quindici sale, si riesca a trovare qualcuno che parli in italiano. Tra visitatori irrequieti, avidi di bellezza, sale piene zeppe di opere meravigliose, gli Uffizi raccontano molto altro. Svelano una meraviglia di Firenze vissuta solo da chi abita la citt per pochi giorni, o per una manciata di ore: turisti stranieri, scolaresche rumorose, gruppi che sembrano reduci da un pellegrinaggio. Il museo lo specchio di chi affolla il centro, di chi riempie le strade che un tempo erano dei fiorentini: gli stessi che oggi si tengono a debita distanza.

Proprio come i monumenti e le piazze della loro citt, gli Uffizi sono a due passi da loro, che scelgono di evitare quel posto caotico ed estraneo alla vita di ogni giorno. Dover pagare l'ingresso non aiuta. Anzi, non piace affatto. E piace ancora meno stare ore in coda per sborsare 11 euro per un biglietto che, da giugno al prossimo gennaio (per otto mesi filati), comprende anche la mostra dedicata al Gran principe Ferdinando de' Medici. Bellissima, suggestiva. Ma obbligatoria, anche per chi non desidera vederla. A ben vedere, poi, non aiuta neppure il fatto di trovarsi davanti un bel po' di sale dalla 19 alla 23 - chiuse per lavori. Cos, agli Uffizi, si trovano solo stranieri o quasi. Alcuni hanno lo sguardo pieno della meraviglia e dell'impazienza di chi venuto da lontano, smaniosi di scoprire se davvero la magia dellarte di cui hanno letto racchiusa l dentro, altri sono distratti dai cellulari, aspettano il loro turno per entrare con gli occhi incollati alla guida o tentano, come un gruppo di francesi, di ripiegare uningombrante carta della citt. Dietro di loro si fa notare una coppia chiassosa. Due americani, che si muovono con il passo sicuro dei turisti navigati fino a raggiungere lingresso: lei agguanta la mac-

La pioggia di Pompei
Piove. Piove ininterrottamente. E si forma, e scorre forte, un fiumiciattolo dacqua sulla salita del sentiero dingresso degli Scavi. Costellati qua e l da transenne, cartelli di divieto e di lavori in corso. Precariet. Disagio. Senso di smarrimento. Il gazebo delle guide turistiche, allingresso di Villa dei Misteri, vuoto. Non bisogna meravigliarsi. bassissima stagione. Il trenino della Circumvesuviana, che nei mesi caldi trasporta verso Pompei migliaia di turisti provenienti dagli alberghi della costiera sorrentina e amalfitana, praticamente vuoto. Non un veicolo affidabile al cento per cento. Il ministro Massimo Bray, che da Napoli lo utilizz in incognito il giorno dopo la nomina proprio per recarsi agli Scavi, dovette abbandonarlo in fretta e furia a causa di unavaria. E farsi scortare per raggiungere la destinazione. Piove. Piove ininterrottamente. Una guida racconta a quattro turisti italiani che nella Pompei antica non esistevano le fogne. LAnfiteatro una pozza. Sbucano due cani enormi, che si dissetano nelle pozzanghere mentre un professore dallaccento emiliano tiene la sua lezione a una trentina di studenti. I cani sembrano senza padrone. Viene in mente che grazie al progetto Cave canem, finanziato dal ministero durante la stagione allegra dei commissariati straordinari, prima che uninchiesta della Procura di Torre Annunziata svelasse landazzo, fu commissionato un censimento dei randagi ospiti negli Scavi, finalizzato alladozione degli animali. Risultato: 55 randagi censiti, 26 adottati e oltre 100 mila euro spesi. Quasi 4.000 euro di soldi pubblici per ogni cane affidato. I randagi nel frattempo hanno continuato ad azzannare i turisti: nel maggio orribile del 2011, furono morsi il custode, una signora veneta, un accompagnatore turistico tedesco. Piove. Piove ininterrottamente. Ci sono cartelli di lavori in corso che spiegano bene come vanno le cose. Lallestimento espositivo della Palestra Grande iniziato nel febbraio 2010 e doveva concludersi il 19 dicembre 2010. Un residuo del disciolto commissariato retto dallindagato Marcello Fiori. Piove. Piove ininterrottamente. Alluscita si ascolta una guida dai capelli bianchi cantare una vecchia canzone napoletana: Torna, sta casa aspetta a te. Torna, che smania e te ved. Dietro di noi, lultima notizia: un tetto di circa 10 metri quadrati, in travi di legno e tegole di terracotta, al-

IL SENSO DEGLI ITALIANI PER I LORO CAPOLAVORI


IL MUSEO un'istituzione permanente senza scopo di lucro, al servizio della societ e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali e immateriali delluomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, le comunica e specificamente le espone per scopi di studio, educazione e diletto. Nel discorso pubblico dellItalia del 2013 anche linnocua definizione dellInternational Council of Museums suona rivoluzionaria. Il museo unistituzione politica, perch un elemento cruciale nella costruzione della polis. Le opere dei musei sono uscite, faticosamente, dal circuito economico. Hanno un senso nuovo. Un museo che noleggia le sue sale a pagamento non un museo. I musei non sono al servizio delle societ di servizi che spesso ne hanno fatto cosa loro - ma al servizio della societ. In Italia i musei sono al servizio del progetto della Costituzione: della sovranit del popolo, delluguaglianza sostanziale, del pieno sviluppo della persona umana. Il museo deve essere uno spazio pubblico aperto. Ai cittadini, prima che ai turisti. Un luogo dove i bambini possono crescere, gli adulti rimanere umani, gli anziani godersi la libert. Un luogo dove, chi lo desidera, venga guidato: ma dove chi vuole perdersi possa farlo. Un luogo comodo: con molte sedie, buoni ristoranti, belle librerie. Un museo che non fa ricerca un deposito di roba vecchia. Un museo che non guidato da un ricercatore come un aereo che non guidato da un pilota. Studio vuol dire amore, educazione tirar fuori lumanit chiusa nelluomo, il diletto la dolcezza che ci avvince alla vita. Se un museo riesce a ridare a queste tre parole il loro significato profondo, quello davvero un museo.
Tomaso Montanari

GLI UFFIZI AFFOLLATI DALLESTERO CODE INFINITE, PREZZI COMPLICATI Si parla dell'ipotesi di affidamento delle visite al Corridoio Vasariano alle guide private. Il Corridoio dovrebbe aprire in via sperimentale a gennaio, offrendo 12 tour al giorno per gruppi fino a 25 persone. Ma, a quanto trapela, a prezzi elevati: dai 34 euro (biglietto intero) a 25 (per quello ridotto). E i dipendenti protestano.

china fotografica, sfodera un sorriso da cartolina e immortala larrivo. Lespressione eloquente, ha raggiunto la meta. Ora potr dire: Sono stata qui. una rarit che gli Uffizi non siano affollati. Accade poche volte, mai nei weekend e solo in inverno. Nei giorni di festa, o nei fine settimana di Primavera, dopo ore e ore di fila si riesce ad accedere alle sale in cui, tra la calca e lafa, si scorgono quadri dei quali difficilissimo godere a pieno. Per qualcuno, come la giovane francese che incontriamo davanti alla Tribuna, nel primo dei tre corridoi che costituiscono la storica forma a U delledificio, che ci sia una persona o cento non fa alcuna differenza. Alla turista interessano solo le foto che riuscir a rubare al museo beffando i controlli. Si guarda attorno di continuo, e se nessuno la osserva estrae il tablet e scatta. Lo fanno in tanti - ci spiega unaddetta alla sorveglianza - e se interveniamo sa che suc-

IL FATTO QUOTIDIANO DEL LUNED

LUNED 25 NOVEMBRE 2013

36,4 MLN
VISITATORI ANNUI IN TUTTI I MUSEI ITALIANI

SCARSA AFFLUENZA Il dato si riferisce a Musei, Aree archeologiche e complessi museali. Nel 2011 erano pi di 40 milioni. Nel 2010 erano invece 37 milioni. Gli incassi complessivi nel 2012 sono stati 113,3 milioni.

RIDUZIONE VISITATORI MUSEI ULTIMI 10 ANNI

-4.5%

SETTORE FERMO Le visite ai musei in senso stretto (escluse aree archeologiche e circuiti) si sono ridotte rispetto al 2002. Da 10,5 milioni a poco pi di 10 milioni. Immutati gli incassi complessivi: circa 30 milioni.

VISITE COMPLESSIVE NEI CIRCUITI MUSEALI

+70%

ORGANIZZARE RENDE A reggere il settore ci sono i circuiti organizzati che hanno visto quasi raddoppiare lafflusso di visite e di incassi. Dai 24,9 milioni del 2002 si passa a quasi 50 milioni nel 2012.

meriggio, sono deserte, il buio dellautunno romano restituisce silenzio e malinconia. Unofferta museale di tale portata farebbe pensare a luci sgargianti, una buona offerta ristoro (non c un bar aperto), percorsi guidati, trasporti efficaci. Qui, per, lidea del circuito museale non sembra essere arrivata. Eppure, davanti al Pigorini c folla. Forse i romani amano la Preistoria. Ma alla biglietteria non c nessuno, e questo sembra strano. La turista giapponese fa lo sforzo di parlare inglese per avere informazioni allimpiegato. Non parla italiano? le chiede quello con fare annoiato. Lei non capisce, continua, impegnata, con il suo inglese balbettante ma la risposta secca: Siamo in Italia, si parla italiano. Una volta salite le grandi scale che portano al primo piano, la zona etnografica, si scopre il segreto di tanta ressa. C una Conferenza-spettacolo di danza classica indiana Bharata Natyam. Laffluenza deve aver sorpreso lorganizzazione perch il pubblico seduto sulle scale che portano al secondo piano, quello dellesposizione preistorica. Non si pu passare, non c nessun addetto (e per tutta la visita non incontreremo nessuno), ripieghiamo sullascensore. Al secondo piano di nuovo deserto. Lodore dominante quello della muffa. Le sale sono buie, gli scavi archeologici esposti non hanno nessuna protezione. Sorpresa amara, poi, quando si arriva al pezzo forte (per chi ha portato i bambini): la catena evolutiva delluomo ricostruita con le varie strutture scheletriche. Lo spazio vuoto, i pezzi sono in riparazione, i bambini restano delusi. Si consoleranno con le stanze etnografiche dedicata allAfrica o allAmerica. Ma gi tardi. Usciamo nel buio dellEur, lo spettacolo indiano finito e resta il silenzio del sabato sera. Di fronte al Planetario solo cartacce e lattine abbandonate. Nessuno sospetta che questo angolo di Roma potrebbe trasformarsi in unofferta culturale davvero ampia. Basterebbe un po di inventiva. E magari rispondere in inglese al giapponese di turno.

I genovesi dimenticano i loro tesori


Andiamo a vedere una bella mostra?, si chiede un genovese. Magari quella splendida di Edvard Munch, proprio in citt, a Palazzo Ducale. Altri puntano verso Roma, addirittura c chi immagina un weekend a Londra. Poi, magari per caso, dopo decenni che mancavi, ti capita di entrare dentro Palazzo Rosso, uno dei grandi musei cittadini. Non ci andavi dai tempi del liceo, quando avevi altro cui pensare che i quadri. Ma appena entrato resti a bocca aperta: Van Dych, Durer, Guercino, Reni, Veronese, Grechetto, Palma il Vecchio, Carracci. Roba che faresti mille chilometri per andare a vederla e invece ti dimentichi ti avere in casa. Ecco la sorte di tanti musei italiani. Li abbiamo a portata di mano e ce ne dimentichiamo. Palazzo Rosso - ben conservato, ben

POMPEI, LAVORI ETERNI LA STRADA PERDUTA DELLANTICA ROMA Sono passati tre anni dal crollo della Domus dei Gladiatori. Da allora si sono succeduti ulteriori piccoli cedimenti, il varo del Grande Progetto da 105 milioni di euro, due nuovi governi e due ispezioni della Dia a caccia di infiltrazioni camorristiche negli appalti. Ma i lavori nel sito archeologico non si fermano mai e il degrado non finito.

MUSEO PREISTORICO DI ROMA BALLI INDIANI E SCHELETRI SCOMPARSI Una volta salite le grandi scale che portano al primo piano, quello della zona etnografica, si scopre il segreto di tanta ressa. C una Conferenza-spettacolo di danza classica indiana Bharata Natyam. Laffluenza deve aver sorpreso lorganizzazione perch il pubblico seduto sulle scale e non c nessun addetto ad accompagnare i visitatori.

PALAZZO ROSSO E I MUSEI CITTADINI QUEI TESORI AMMIRATI DAI FRANCESI Da Van Dyck a Durer, passando per Grechetto, Guercino, Veronese e Guido Reni. Ecco Palazzo Rosso di Genova: 91mila visitatori lanno (in aumento), soprattutto da fuori. Molti i francesi. A Genova non mancano musei comunali e statali ben conservati e accoglienti. Ma alcuni contano poche migliaia di visitatori. I cittadini neanche li conoscono.

cede? Niente. Cambiano sala e fotografano altri quadri. Si parla dell'ipotesi di affidamento delle visite al Corridoio Vasariano alle guide private. Il Corridoio dovrebbe aprire in via sperimentale a gennaio, offrendo 12 tour al giorno per gruppi fino a 25 persone. Ma, a quanto trapela, a prezzi elevati. Le tariffe al vaglio parlano chiaro: dai 34 euro (biglietto intero) a 25 (per quello ridotto). Fino a 16 euro per chi ha l'ingresso gratuito per gli Uffizi ma che, nel caso scelga di vedere il Corridoio Vasariano, si trover a sostenere i costi per le prenotazioni e per le guide. Molti lavoratori del museo, davanti a questa prospettiva, storcono il naso. Perch, spiega un dipendente, in discussione la fruibilit dellarte come bene della collettivit. Cos, mentre in questi giorni - aggiunge - stato aperto un confronto con la Soprintendenza per valutare la possibilit della gestione delle visite da parte del personale interno crescono l'insofferenza e i ti-

mori che un affidamento esterno faccia lievitare i costi. Per non parlare - incalza - della distanza che si creerebbe tra gli Uffizi e chi vive la citt: gi di fiorentini qui ne vengono pochissimi. Non ci sono dubbi: il rischio che aumenti quella frattura che gi c', ed palpabile, tra gli abitanti di Firenze e il loro museo.

La preistoria a Roma sa di muffa


La prima impressione, entrando nel museo Preistorico Etnografico Luigi Pigorini di Roma, quella dellimponenza. Straripante ingresso in stile fascista, come del resto lintero quartiere dellEur in cui il museo situato. Di fronte c quello delle Arti e tradizioni popolari, accanto quello dellAlto Medioevo. Poco pi avanti si trova il Planetario, meta di genitori con bambini al seguito. Le strade, di sabato po-

tenuto - conta 91mila visitatori lanno. Accanto c Palazzo Bianco, altra meraviglia in quella che stata definita la strada pi bella del mondo: Strada Nuova, oggi via Garibaldi. In gran parte vengono da fuori (molti francesi). Altri gioielli genovesi, con direttori di primordine, sono frequentati soprattutto dalle scuole. Se va bene. Il Chiossone, uno dei maggiori per larte orientale, arriva a 16.100 visitatori, i musei di Nervi con i Guttuso e i Boldini a 18.000, Castello dAlbertis tocca i 15.100 e Villa Croce 13.000. Musei di interesse nazionale, in tanti quartieri della citt. Spesso appena ristrutturati come quelli di Nervi. Eppure capitano giorni che ti si stringe il cuore a entrare: quattro, cinque visitatori in una giornata. Tanti genovesi - ma accade in tutte le citt - ci vivono accanto e non conoscono il patrimonio che hanno. Pensare che alcuni sono perfino gratis. Basta entrare. E guardare.

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LUNED 25 NOVEMBRE 2013

ATTORE ECCEZZZIUNALE
SETTANTA FILM Dal cabaret al cinema il salto stato abbastanza breve per Diego Abatantuono. Sono tante le persone fondamentali nella carriera cinematografica di Abatantuono: il primo sicuramente Arbore che lo volle nel PapOcchio. Successivamente rischia di rimanere relegato in film in cui recita ancora il terrunciello, ma Pupi
Avati gli offre un ruolo drammatico in Regalo di Natale e, a quel punto, la carriera di Abatantuono cambia. Anche gli altri registi si accorgono che sa recitare. E molto bene. Nella lunghissima carrellata di personaggi, indimenticabile il ruolo del venditore di auto in Marrakech Express e quello del sergente in Mediterraneo, film premiato con lOscar.

Il terrunciello trasformato da Pupi Avati

Diego si racconta in un libro di aneddoti e ricordi: da Volont a Penelope Cruz. La storia del ragazzone che faceva il pugliese e pugliese non era: 70 film da bulimico del cibo, di Malcom Pagani e della vita. Con il sera, il momento peggiore: Il giorno, con la sua luce, un tempo da godere intensamente. Il traterrore della notte monto un passaggio rapido. Un trapasso dolce-

mente malinconico prima della notte che da sempre mi terrorizza. Inconsciamente, fin da piccolo, la associo alla fine e la ragione per cui vado a dormire tardissimo, credo risieda proprio in quel buco nero. Se faccio finta che non esista PAUSA e mi illudo resti solo una parentesi, mi fa meno paura. Per Il set quello di colmarne i vuoti, Diego Abatantuono mangia. Paste fredde, Mediterraneo minestroni intirizziti, avanzi di arrosto. Mangia in piedi, di Il film diretto da nascosto, in esplorazioni silenziose e furtive. Non sempre Gabriele Salvastato cos. La sua trentennale compagna, Giulia, dopo aver tores vinse recintato lunione con il matrimonio ha messo filo spinato e lOscar e molto lucchetti a custodia degli obbiettivi sensibili. Frigo, ghiacaltro: un cult ciaie, dispense. Lui ha imparato a riderne, a contenersi con sofferenza e a indossare grembiuli in cui lautoironia riscrive Giovenale e diventa slogan, autoscatto e manifesto esistenziale: Mens sana in corpore obeso. Al signor Abatantuono, il pugliese non pugliese pi famoso di Puglia nato nello stesso giorno di maggio di James Stewart e Al Bano, avevano chiesto un acuto. Un libro di ricette. Lui ha ribaltato il piatto, cucinato la sua vita, parafrasato anche De Sica e dato alle stampe (con Mondadori Electa e la preziosa collaborazione di Giorgio Terruzzi) Ladri di Cotolette. Quasi 200 pagine di memorie e confessioni legati al cibo, allamore e allamicizia dai set di tutto il mondo. Il Brasile, il deserto, la Grecia, lAfrica, il Salento e il misterioso Po. E al centro della scena, quasi tutti i 70 film di TRA GATTULLO E DERBY Diego. Le fughe, gli equivoci, i momenti di abbandono, i Diego Abatantuono nato a Milalitigi, le gaffes, le emozioni. no il 20 maggio 1955. Ha fatto il Roma, imbrunire umido. Al cabaret, lattore, ma anche lo scetavolo del suo ristorante preferito, circondato dal socio neggiatore e il conduttore televisiMaurizio Totti , da Fabio De vo. Muove i primi passi al Derby di Luigi e dallautore di Il pegviale Monte Rosa, a Milano, diretgior Natale della mia vita Alessandro Genovesi, comtori artistici Beppe Viola (che lo pagni di strada a vario titolo chiamava Diegolone) ed Enzo Jandi Soap opera in uscita nel 2014, la pausa loccasione nacci. Agli inizi della sua carriera per nutrirsi ancora. Mezza ha fatto parte del Gruppo Repelporzione di spaghetti presto lente, altra grande invenzione di abbandonati per raccontare. Il Van della produzione pasJannacci e Viola, insieme a Massiser la mattina seguente, almo Boldi, Giorgio Faletti, Giorgio lalba. Diego si lamenta del Porcaro, Ernst Thole. Ne venne tempo tiranno e detta il progiurerei. gramma: Tra unora tutti a Come si chiamava il cinema? fuori lo spettacolo La Tappezzeria, dormire. Ne passeranno Araldo. La sala della mia infanzia era in Via nato tra il bar Gattullo di Porta Lotre. Abatantuono parla anLorenteggio. Quasi ai confini della citt. cora. Un alfabeto personale. Seduto sulla canna della bici, ci passavo dovica e il Derby, appunto. Adesso, mentre in giro cirdavanti con mio nonno Paolo, imbianchicolano solo camion della no. Andavamo insieme in osteria, a volte Nettezza Urbana, alla erre imbottigliavamo il vino in cantina. Io sucdi Renzo. Allepoca in cui Arbore frequentava il Derby, una chiavo le cannule per filtrare e qualche sorso ci scappava. In sera si ferm a salutare mia madre. famiglia erano tutti felici: Senti come ride Diego con suo nonno. Ridevo per forza. Mio nonno era simpatico e un gocGuardarobiera del pi importante locale di Cabaret di Milano. Renzo le chiedeva chi fosse il ragazzone alto che lo aveva fatto cio aiutava. ridere e mamma non capiva: Ma lei intende Boldi, forse Con i suoi colleghi cena? Maurino di Francesco?, No, signora, io intendo quello con i Sul set quasi sempre, ma a volte di ristoranti non c traccia. In baffi, Ma chi? Mio figlio Diego? Ascolti me, lasci perdere, Per amore solo per amore di Veronesi, io, Haber, Amanda quello un deficiente. Tentava di proteggermi da un insuc- Sandrelli e Penelope Cruz capitiamo in un meraviglioso nulla cesso, per me sognava un lavoro vero. Quelli che si erano illusi tunisino. Per dormire chiedo un camper e mi danno una rouper non ottenere nulla, li conosceva bene. lotte lillipuziana. Dovevo entrarci carponi, la temperatura era insopportabile e accendere la ventola mi esponeva a un noMa su di lei sua madre aveva torto. Arbore mi prese per il Papocchio, ma mamma Rosa aveva ra- tevole rischio decapitazione. Cos mi impunto, mi procurano gione su tantissime altre cose. Con lei da ragazzino andavo al il camper e alla fine, diventa una comune. Ci ritrovavamo l cinema. Ghe un bel cappa e spada diceva e una volta dentro, per mangiare amatriciane e cacio e pepe. Il luogo era inasu poltrone da fachiri, era tutto un duello. Maciste, Ercole, i datto, lambiente umano stupendo. Moschettieri. Io mi divertivo, sulla sua passione cinefila non Sul set c la dittatura del cestino.

DAL GIAMBEL SCUSATE SE

Renzo Arbore mi vide a Milano e mi volle per il

PapOcchio. Arrivavo dal

Giambellino e dicevano che

somigliassi a Tognazzi, Avati

mi chiamava Ugo. Ma lui era

inarrivabile. Anche da cuoco. le trattorie del Testaccio

Villaggio mi fece scoprire tutte

Chi

Solo per chi disposto a sottomettersi. Con alcuni congiurati scelgo una bettola di riferimento e se non mi avvelenano, durante la lavorazione sono abbastanza fedele. La fondamentale importanza della pausa postprandiale lho imparata da Villaggio. Ci capitato spesso di dividere il mestiere e nelle scene programmate nel primo pomeriggio, scientificamente, il nome di Paolo non cera mai. Purissimo dolo villaggesco doc. Per Fantozzi contro tutti eravamo di stanza a Testaccio. Il carnevale delle trattorie. L ce n una a ogni angolo e Villaggio le conosceva tutte.
Insieme avete fatto Camerieri.

Lho visto con i miei occhi aggredire una peperonata surgelata alle 4 di mattina. Con lui e con Tognazzi mi sono divertito moltissimo.
Qualcuno sosteneva che lei somigliasse a Ugo.

Lo diceva suo figlio Gianmarco e a Pupi Avati, accadeva spesso di chiamarmi con il suo nome. Con Ugo ci conoscemmo allepoca del Derby e poi lavorammo insieme in un paio di film.
In Ultimo minuto - sempre Avati alla regia - lei e Tognazzi affrontaste il mondo del calcio.

Che cattivo, spietato e cinico esattamente come nel film. Da Ugo che era un gran cuoco e a volte esagerava chiedendo i voti ai commensali a fine cena, si andava spesso in compagnia.

IL FATTO QUOTIDIANO DEL LUNED


IL LIBRO DI UNA CARRIERA Scritto a quattro mani con Giorgio Terruzzi, il libro Ladri di cotolette pi che una biografia un pezzo di storia dellItalia tra gli anni Settanta e oggi. Ricco di aneddoti, curiosit, incontri e follie. Ricco, anche e soprattutto, di Milano.

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LINO ALLOSCAR ABATANTUONO


Troppo piccoli?

Al momento di saltarci sopra, con voce funerea da orazione post-sciagura, Marco Risi, il regista de Nel continente nero faceva lappello nominale per la missione suicida. Sotto di noi, troppo vicini, passavano pozzi, campi e alberi enormi. Poco sopra si pregava. Nelle mani di un pilota con un solo dente che quando sorrideva lasciava senza fiato. Per trovare il campo datterraggio stendeva sulla cloche una cartina pi grande dellaereo, non restava che affidarsi a dio. Una volta, per disperdere un branco di zebre, scese in picchiata e risal per tre volte. strano essere qui e poterlo raccontare.
A quasi 60 anni, gli spot, il teatro, la sua prima regia, il film natalizio di Brizzi, il prossimo di Patierno La gente che sta bene, una fiction, lassalto, per Ricky Tognazzi. La dipingono pigro, ma lei non conosce soste.

Un conto essere pigro, altro farmi il mazzo come ho sempre fatto fin da adolescente. Comunque sto lavorando per il futuro e intanto, con alcuni amici, ho aperto Meatball family, una polpetteria a Milano. C il mio faccione stilizzato, il pienone fisso, i miei figli lo frequentano come io da ragazzo frequentavo il Derby. Un po mi commuove e un po mi fa pensare a quando 18 anni, maledizione, li avevo io. Se penso che le polpette, anzi i pruppetti, le mangiavo con Volont ho gi fotografato il tempo che passato.
Eravate protagonisti dellultimo film di Luigi Comencini. Si intitolava Il ragazzo di Calabria. Gian Maria era il mio idolo.

Comunista, incapace di mediazioni, dotato di unironia sottilissima e di un nascosto, misterioso umorismo. Comencini che adoravo, mi aveva fatto piangere con Incompreso. Volont mi fece ridere dopo un corteggiamento estenuante perch era strano, conosceva il modo di confrontarsi, trovava sano litigare per un princpio e aveva un carattere tuttaltro che semplice. Un giorno mi sveglio e non trovo pi le mie scarpe. Le cerco ovunque, impreco e poi, sul set, le vedo ai suoi piedi. Lui mi osserva invocando implicitamente una reazione. Io taccio. Lo frego. Rido. Lo conquisto. Da quel momento fummo amici. Manca, come tante altre persone speciali.
Il cinema di ieri ha unatmosfera molto diversa da quella di oggi?

La cosa grave invece era proprio che non fosse successo niente. Li trovammo tutti felici, placidi, sereni. Rimanemmo di merda.
Che spiegazioni le diedero?

Dipende. Lultimo film lho fatto con Brizzi. Fausto molto intelligente e mi sono divertito molto. Altre volte va meno bene, ma se leggi le situazioni con la lente del pregiudizio, sbagli in partenza. Mi piacerebbe essere come il grande Gigio Alberti che non risulta aver mai litigato con nessuno in 57 anni di vita. Prenda Giuseppe Cederna. Da Marrakech a Mediterraneo abbiamo condiviso viaggi e film epocali, ma allinizio ci stavamo cordialmente sui coglioni. Le cose cambiano. Oggi siamo ottimi amici.
Hanno definito Salvatores il regista del viaggio, ma prima di Marrakech aveva viaggiato pochissimo.

Apriva generosamente la casa di Torvaianica ed era subito mucchio selvaggio. Una sera invita me e Ugo Conti, il mio amico storico.
Solo voi due?

Questo non lo so, ma so che io e Gabriele facemmo la tratta due volte. La prima in macchina per i sopralluoghi. Da Milano a Erfoud, passando attraverso la Costa Azzurra, Barcellona, i villaggi western dellAlmeria e il traghetto per il Marocco. La seconda in pullman con tutta la troupe. Non pi di 20 persone. Idea fantastica. Cementavamo i rapporti attraverso lepica del road movie. Se ogni film restituisse quel che mi ha dato Marrakech, il cinema sarebbe ancora pi straordinario di quel che . Peccato che cos, tutti insieme appassionatamente, si lavori solo quando il budget meno di unipotesi.
Di Mediterraneo ha memorie simili?

Giustificazioni evasive, superficiali, insoddisfacenti. Ci pensai a lungo e alla fine una spiegazione me la diedi io. Sui set mi si nota. Sono esuberante, vitale, allegro e sul lavoro provo a divertirmi e a coinvolgere chi con me. Ci sono attori che sognano solo che il lavoro finisca ed esistono quelli che lo amano a tal punto da augurarsi un prolungamento dellipnosi. Io sono tra quelli, soprattutto in film come Mediterraneo. Una festa quotidiana. Pu darsi che in quelloccasione, non vedendomi, qualcuno che mi soffriva caratterialmente, abbia evitato di far notare la mia assenza. Anomala e assolutamente inspiegabile alla festa finale. Mi dispiacque, ma c di peggio.
Anche di meglio.

Marrakech Express fu un viaggio prima del film. Che belle le partite a calcio con gli anni Settanta in sottofondo. Mediterraneo, ultimo giorno di riprese: festa col cast. Mi addormentai e non mi svegliarono. Ci rimasi di merda

Solo noi due. Latmosfera diversa dal solito. Tognazzi si chiuso per ore in cucina ed visibilmente orgoglioso: Il pezzo forte il dolce, ma non voglio rivelarvi niente, non lha fatto un pasticciere, opera di uno scultore. Arriva il primo. Un risotto ai gamberi blu come il mare. Ci irrigidiamo, ma Ugo spiega che il trucco in qualche goccia di Metilene. Divoriamo e passiamo oltre. Foglie di Salvia fritta e carpaccio.
E il dolce?

Il cameriere, vagamente gay, vestito come Mammy, la governante di Via col Vento, spinge un carrello con alcuni tranci di panettone malridotto. Tognazzi sbianca. Poi si alza, urla, bestemmia, lo insegue. Quello capisce di aver fatto una stronzata e corre a perdifiato. Tognazzi gli va dietro in cerca di giustizia. Il panettone, originariamente cotto a forma di tacchino per stupire gli ospiti, era stato deturpato irrimediabilmente. Mi offrii come scudo umano per evitare il peggio.
Le avventure le ricorda tutte?

Lisola di Kastellorizo era praticamente sconosciuta. Lontana dalle rotte. Incontaminata. Al di l dellOscar e delle soddisfazioni successive, quelle greche furono settimane indimenticabili. Io e Ugo Conti organizzammo instancabilmente la convivialit. Cantavamo canzoni anni Settanta nellunico bar dellisola, il Meltemi. Cerano i Mondiali e brigammo per lacquisto di un tv. Inventammo una serie di tornei di calcio e Futevoley, una pallavolo giocata con i piedi che poi rividi in Brasile al tempo del Barbiere di Rio . Di quella felicit diffusa, sul set, eravamo i motori e godevamo del godimento altrui. Come nei versi di De Gregori, andava tutto bene. Tutto fino allultima sera.
Cosa accadde lultima sera?

Se per questo, di molto meglio. Mia moglie Giulia. I miei figli, Marta, Matteo e Marco. Gli amici di una vita, tutte le famiglie allargate della mia esistenza disneyana, La mia rete di affetti capace di brillare e sostenersi nelle differenze. Gabriele Salvatores, per dire, oggi il compagno della mia ex moglie Rita.
Nel libro lei racconta un episodio significativo. In viaggio ci sono sua figlia Marta di 5 anni e Salvatores. A un tratto, la voce della bambina chiede a Gabriele: Cosa vuol dire frocio?. Il regista spiega gentilmente che frocio non dice: un termine improprio per definire un uomo che non attratto dalle donne, la parola giusta sarebbe gay. Ricorda?

Scrivo anche per questo. Per fissare i ricordi, dare un luogo alla memoria, non dimenticarmi di quando in Africa prendevo aerei sui quali oggi non metterei mezzo piede.

Ci eravamo dati appuntamento con gli abitanti allora di cena per festeggiare insieme nella piccola piazza del paese la fine del film. Nel pomeriggio, io e Conti, andiamo a dormire, ci risvegliamo tardi e ci accorgiamo che nessuno venuto a chiamarci, a vedere come stessimo, a sincerarsi della nostra assenza. Scendiamo preoccupati perch - pensiamo - per non essere stati chiamati deve essere accaduto qualcosa di grave.

Marta domand di nuovo: Ma a te piace la mamma?. Gabriele, sorpreso, replic: Ovvio e Marta, definitiva, tir fuori linnocenza dellet: E allora perch pap dice che sei frocio?. Tra noi, di questa cazzata tenera e goliardica, ridiamo ancora oggi. Siamo fortunati e piangerci addosso ci annoia. Comunque sa cosa le dico?
Cosa?

Sar contento Gabriele della scelta dellaneddoto.

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LUNED 25 NOVEMBRE 2013

UNA GIORNATA PARTICOLARE Chi

IL FATTO QUOTIDIANO DEL LUNED

Buongiorno w Alla mattina presto, dinverno, lo vedono scendere solitario per il canalone di Tofana. Velocit: 160 km/h. Un missile sulla pista bianca. Poi allena il croato Ivica Kostelic e quando pu gli rodagli sci. Anche a rischio di farsi male. Come accaduto di recente

Limpresa w Fino al simbolo estremo: quella mitica spaccata in aria, a 137,6 km/h, con la quale nel 2004 a Kitzbhel chiuse una Streif impeccabile. Unimmagine, unicona, forse il punto di giunzione tra due grandi sport della neve, la discesa e il salto con gli sci

Ghedina, vite veloci

Dacci oggi ladrenalina quotidiana


di Francesco Chiamulera

SCIATORE E CORRIDORE Nato a Pieve di Cadore nel 1969, stato il pi vittorioso discesista italiano nella storia della Coppa del Mondo di sci alpino, uno dei migliori specialisti degli anni novanta. Ha esordito nel 1989: ottenne la prima vittoria della carriera a Cortina, a cui ne sarebbe seguita un'altra due settimane dopo ad re, in Svezia. Nel 2006 ha partecipato al Campionato italiano superturismo, con la Bmw.

a giornata di Kristian Ghedina inizi con quindici centimetri di neve. In camera. Era a Wengen, Svizzera, durante gli allenamenti, met anni Novanta, e condivideva la stanza con Peter Runggaldier, anche lui sciatore discesista azzurro. Alla sera i due giovani uomini erano andati a dormire con le finestre aperte, come al solito: sopra i dodici gradi Kristian sente caldo, lo trova malsano (Peter non da meno). Durante la notte si era scatenata una bufera. I due si svegliarono presto. Toh, nevicato, disse Runghi allamico, guardando la spessa coltre che si era depositata sul davanzale interno della finestra. Controlla quanti gradi sono, tu che hai lorologio digitale che registra la temperatura, rispose Ghedo. Una nuvoletta bianca ne segnava il fiato. Meno quattro! esclam ridendo Runggaldier. Kristian segn un altro record personale.

GHEDINA A CORTINA un cognome istituzio-

nale, portato da centinaia di persone. Come Brambilla in certe zone lombarde o Esposito nel napoletano. La sua giornata, ventanni dopo, ora che la carriera agonistica conclusa, comincia ancora sulla neve, quella ampezzana. Alla mattina presto, dinverno, lo vedono scendere solitario per il canalone di Tofana. Velocit: 160 km/h. Un missile sulla pista bianca. Il suo un palmars imponente, fatto di record. Il pi grande discesista italiano di sempre, lunico sciatore di discesa ad avere vinto quattro volte sulla stessa pista, e cos via. Ma se lo sci un atto damore, di eros, con la pista e le sue forme, la sua anatomia sinuosa, Kristian anche e soprattutto un record di durata. lo sciatore che vanta lintervallo di

tempo pi lungo tra la prima e lultima medaglia. In mezzo, lo spazio di un ventennio o quasi. In unepoca di fatali dipendenze, per le quali altri figli della sua stessa generazione si sono rovinati, anche ladrenalina una sostanza, una droga naturale, prodotta dal corpo. Nella giornata di Kristian ladrenalina non manca, adesso come allora, prima che lavventura iniziasse. Come quando, appena tredicenne, a Cortina, nel garage di casa, approfitt del Vespone 150 lasciato dallo zio per fare un po di prove, a beneficio della sorella Katia e dellamico Alberto Ghezze. Sbaglio a schiacciare il freno e mi schianto contro il portone con vetrata. Sul polso ho un taglio profondo, il sangue esce a schizzi. Di fronte agli sguardi degli altri due comincio a spruzzarlo sui muri: guarda, luomo ragno!. Lo portano via in ambulanza, che passa a sirene spiegate davanti a casa dei nonni paterni. Il nipote si sporge dai finestrini e li saluta. Una vita nella velocit, come recita lunico libro che Ghedina ha scritto (Primi e centesimi, con Gianluca Trivero, Nutrimenti 2006). Kristian ha interpretato uno zeitgeist: lo spirito dei giovani degli anni Ottanta, arditi e scanzonati, soprattutto ingenui, giocosi. Il lato in luce di quegli anni, se quello dombra costituito dalla coca, dalle corruttele, dagli eccessi. Basta guardare come sorride, il Ghedo, dopo che ha concluso una discesa. Un sorriso intonso e trascinante. Basta sentire i cori e gli oooh di stupore che ne accompagnavano le discese, i salti in pista, il passaggio come un proiettile per le curve strette e pericolose. Persino i salti mortali, quando ne ha fatti (uno, una volta soltanto, Paganini non ripete, scherza lui). Fino al simbolo estremo: quella mitica spaccata in aria, a 137,6 km/h, con la quale nel 2004 a Kitzbhel chiuse una Streif percorsa in modo impeccabile. Unimmagine, uni-

il rapporto con un discepolo, sono tutte cose belle e importanti della sua nuova professione, ma il brivido di scendere sul tracciato mentre il vento ti taglia le guance, ci che a Kristian manca di pi. Cos capita che non si renda conto che, ormai, anche lui ha quasi quarantacinque anni. Dovevo rodare gli sci di Ivica, in gergo si dice farli ingrassare: usarli e poi passare la sciolina, e poi riusarli ancora, e cos via. Cos laltro giorno sono caduto, e mi sono pure fatto male a un ginocchio. Inezie, per uno che si Kristian Ghedina in gara Ansa schiantato in autostrada ed rimasto in coma nove giorni. A quanto andava, a cona, forse il punto di giunzione tra due grandi proposito, in questultimo incidente sugli sci? sport della neve, lo sci di discesa e il salto con gli Niente di che, 120 km/h. Se si cerca Kristian sci: Kristian con le gambe tese, gli sci sparati da- Ghedina su Google le chiavi di ricerca sono: Krivanti a s ricorda gli atleti senza paura che saltano stian Ghedina spaccata, Kristian Ghedina dal trampolino. Una volta sceso lui stesso dal jump, Kristian Ghedina girlfriend, Kristian Trampolino olimpionico di Cortina, voleva pro- Ghedina incidente. Ma anche Kristian Ghedivare lebbrezza, ma, racconta, non era come le na madre. Ogni luce ha la sua ombra. Kristian lo sue discese. sa. tutto in ombra il canale fuoripista dove Adriana, la mamma del Ghedo, sciatrice esperta, ANCHE ORA che le sue giornate sono quelle della ha incontrato il suo destino, tra le nevi ghiacciate maturit, impegnate nella preparazione di altri del Cristallo, nel 1985. Sulla tragedia di colei che atleti, Ghedina non rinuncia alla dose quotidiana gli ha insegnato, se si pu, a sfidare la vita, Kridi adrenalina. Ha dato preziosi consigli ad altri stian dice di avere costruito il coraggio che gli ha discesisti delle sue parti come Wendy Siorpaes e consentito i suoi successi. Quando ripensa alle Silvano Varettoni, e poi, dalla stagione sue follie e peripezie, quando azzarda, rischia e 2012-2013, allena il croato Ivica Kostelic. Ma gioca, sta semplicemente facendo quello che sua quando pu scappa ancora sulle piste. Certo, la madre gli ha trasmesso. Alla fine di ogni giornata trasmissione dei saperi, lesperienza tramandata, di Kristian c lei, Adriana.

IL DIARIO IMMAGINARIO DI
di Rosella

UNA BABY SQUILLO


Lo scandalo delle due adolescenti squillo e dei loro colloqui ha rivelato una faccia oscura della Roma bene. Ansa

Postorino*

Ci chiamavano bambine ma piccoli erano loro


quando sono scappata, mi ha messo un investigatore addosso, mi ha denunciata. Glielho detto che la ammazzavo, che le bruciavo i vestiti. Me lha fatta pagare, hai visto? Per me svilente mangiare allHilton in giacca e cravatta e poi pretendere lo sconto comitiva se porti con te altri amichetti a farsi due tipe che valgono 300 a botta. fare un video e poi ricattarci, minacciando di caricarlo su YouTube. Sai che penso? La gente giudica svilente quel che abbiamo fatto perch ha paura. Non per noi, ma di noi. Paura di ammettere che non poi cos terribile, che fin troppo facile fare sesso in cambio di soldi. Io e te lo sappiamo, loro non vogliono saperlo. Ci chiamano vittime, ma a me sembravano loro quelli vinti, quando ci spogliavamo in piedi accanto al letto e i tatuaggi luccicavano nerissimi sulla carne. Erano ipnotizzati, totalmente rapiti. Ecco comerano di fronte a noi: indeboliti. Diventavano persino teneri, persino timidi. Quanterano pi piccoli ricordi? da nudi. Con le gambe magre, e il culo flaccido, a volte, quellodore della pelle che ci dava nausea, o forse stordimento. Lo stordimento di un disgusto soggiogato, attraversato a occhi aperti come una soglia da varcare per diventare pi forti, pi indispensabili di loro. Intoccabili. Ho visto un film, tempo fa, non ricordo il titolo. Mi dimenticavo sempre di raccontartelo. Cerano due ragazze, due amiche come noi, chiacchieravano sdraiate sullo stesso letto, nella camerata di un pensionato. Girava voce che certe coetanee si prostituis-

i ammutolivamo in cinque minuti. Il tempo di slacciarci il reggiseno, ancheggiare davanti ai loro musi inebetiti, abL bassargli la cerniera dei pantaloni, e gi pendevano dalle nostre labbra, a corto di parole. A parte quelle di rito, certo: piccola, bambina, lolita mia. Nemmeno sapevano di essere ridicoli. Nemmeno immaginavano che cosa ci dicevamo di loro, io e te, sghignazzando. Te lha fatta la ricarica, quel ciccione? Quanto abbiamo tirato su, oggi? Ci compriamo una borsa nuova, il fumo, ci compriamo la coca. Ci beviamo tutto fino allultimo euro e brindiamo alla nostra bellezza, alla nostra amicizia. Insieme siamo intoccabili, noi due. Avevi paura, la prima volta. Ti avevo tenuta per mano, le nostre mani sudate. Ridevo. Ridevamo come due sceme ubriache, io ti cantavo nellorecchio al mondo porgo il terzo dito ?corro dietro ai soldi sto incattivito, tu mi cantavi nellorecchio? perch la vita costa cara e il mio cuore si ferito, e neppure mi batteva forte, il cuore, mentre entravo nella stanza, non mi tremavano neppure le gambe, avevo solo smesso di ridere. Anche tu. Adesso che finita la gente ci chiama prostitute. Baby-squillo: sembra il nome di un gruppo pop, vero? Invece parlano di noi. La gente parla non sa un cazzo eppure sai che fa? la gente parla, cantano i Diluvio, pure se non sa la verit. Dicono che svilente, quel che abbiamo fatto. Come se lavorare non fosse svilente in ogni caso. Chi lavorerebbe se potesse evitarlo? Per me svilente chiedere soldi a una figlia, come faceva tua madre. non poter decidere della mia vita, dover rendere conto alla mia, di madre, e a quello stronzo del suo uomo. Mi ha seguita fino a Ponza

sero con sconosciuti in strada, spiegava una. E laltra le confidava che a lei sarebbe piaciuto, farlo con uomini mai visti, uomini di cui non sai nulla. La prima invece si era convinta, non so perch, che la direttrice del pensionato lavrebbe mandata a curare i lebbrosi. Diceva che piuttosto di curare i lebbrosi avrebbe preferito anche lei farlo con degli sconosciuti. Lamica allora le accarezzava i capelli, la guardava, diceva: sarebbero fortunati, quegli uomini. Pi di tutto, a me manchi tu.
*Rosella Postorino ha pubblicato i romanzi La stanza di sopra (Neri Pozza 2007, Selezione Premio Strega, Premio Rapallo Carige Opera Prima), Lestate che perdemmo Dio (Einaudi 2009, Premio Benedetto Croce e Premio Cesare De Lollis) e Il corpo docile (Einaudi 2013). Ha scritto la pice teatrale Tu (non) sei il tuo lavoro (in Working for Paradise, Bompiani 2009) e Il mare in salita (Laterza 2011). Ha tradotto Moderato Cantabile di Marguerite Duras (nonostante edizioni 2013).

IL FATTO QUOTIDIANO DEL LUNED

LAZIO-ITALIA

LUNED 25 NOVEMBRE 2013

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MONTI SIMBRUINI
Favola senza lieto fine w Trentamila ettari di territorio incontaminato al confine tra Lazio e Abruzzo. Limpegno del servizio di Guardiaparco per proteggere la vita dei predatori confligge con le preoccupazioni degli allevatori. C chi sostiene che il lupo cattivo esiste solo nelle fiabe. Ma cresce la protesta e si afferma la voglia di farsi giustiziada soli

Pastori contro Protezione

Il dilemma del Parco: il lupo o lagnello?


di Silvano

Rubino

laria Guj, come ogni giorno, sale a bordo del fuoristrada insieme a un collega Guardiaparco e si arrampica tra boschi, radure, rilievi, borghi abbarbicati alle montagne. Chiusa la breve stagione degli sfolgoranti colori autunnali, su questo scorcio di Appennino gi caduta la prima neve. Come ogni giorno il compito di Ilaria controllare che la protezione della natura, nel Parco dei Monti Simbruini, 30mila ettari di territorio incontaminato al confine tra Lazio e Abruzzo, non sia solo una buona intenzione. A fine giornata, dopo la ricognizione, verificher anche i video registrati dalle dieci fototrappole (tra cui alcune fornite dal Wwf) dislocate in altrettanti punti strategici, sperando di vedere la sagoma familiare e fiera di uno degli abitanti pi sfuggenti del Parco, sua maest il lupo. Vederlo molto difficile, racconta Ilaria, e il materiale ottenuto con le fototrappole d molta soddisfazione: prima della riproduzione vediamo la coppia in amore, poi la femmina sta in tana, e a settembre/ottobre spesso vediamo il passaggio con i nuovi nati. Seguiamo levolversi della famiglia in tutte le sue fasi, in tutte le stagioni. Ormai li abbiamo visti centinaia di volte, ma anche se solo un video, spesso notturno e quindi in bianco e nero, vederlo comparire sempre unemozione. Traspare, dalle parole di Ilaria, tutto l'entusiasmo di chi si impegna per la tutela delle specie selvatiche, di cui il lupo un simbolo, nel bene e nel male, da sempre. Entusiasmo non condiviso da tutti, da queste parti, ma anche altrove. In primis dagli allevatori. Pietro De Santis, detto Pietraccio di Vallepietra, tutt'altro che entusiasta, anzi proprio arrabbiato. Lui stamattina si alzato molto presto e si recato nei suoi pascoli, per radunare le sue mucche e portarle in terreni dove non ci sia neve. Ogni volta che si avvicina alla mandria ha il terrore di dover contare un esemplare in meno, soprattutto tra i nuovi nati. Sbranato da un lupo.

rilevante. Comprensibile la rabbia. Il problema che la Legge regionale che prevede un risarcimento per ogni capo predato, negli ultimi anni rimasta lettera morta, per la solita questione: la scarsezza di risorse degli enti pubblici, con la Regione che ha accumulato ritardi sui rimborsi agli allevatori che vivono nell'area del Parco per oltre 130mila euro. dal 2010 che non vediamo un euro, protesta Pietraccio. Che ha il dente avvelenato con l'Ente parco: Il fatto che non ci siano i soldi un inganno, accusa. I soldi per il gasolio per i fuoristrada per girare a osservare i cervi che fanno l'amore li trovano e quelli per risarcire noi no?. Nel suo modo un po ruspante, tanto per intendersi, Pietraccio, che fa un po da portavoce agli allevatori della zona, spalleggiati dai sindaci dei Comuni, sintetizza il conflitto che si vive su queste terre bellissime e piene di tradizioni: da un lato le esigenze di protezione della natura e ricerca scientifica, dall'altro quelle di un'economia rurale che, seppure in costante declino, d ancora di

IL SUSSIDIARIO
LAREA PROTETTA Il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, con i suoi 30mila ettari, l'area protetta pi grande del Lazio. nato nel 1983. SETTE COMUNI L'area, ai confini con l'Abruzzo, comprende sette Comuni, situati tra 408 e 1075 metri: Jenne, sede dell'Ente, Subiaco, Camerata Nuova, Cervara di Roma, Filettino, Trevi nel Lazio e Vallepietra. NATURA E STORIA Il parco ricco di borghi medievali, boschi, altipiani, montagne e possiede una ricchissima fauna, composta da ungulati come il cinghiale e il capriolo, grandi carnivori come il lupo e l'orso, altri mammiferi come il gatto selvatico, la puzzola, la faina, l'istrice, uccelli rapaci e anfibi.

che vivere a molte famiglie. Spendono migliaia di euro per controllare i lupi, protesta Pietro, mettono gli anellini alle zampe, ma a noi cosa portano? Come si tutela l'ambiente, con la presenza dell'uomo o con la presenza dei predatori? meglio un prato dove pascola una bestia utile all'umanit o uno con i predatori? E come faccio io a pretendere che i miei nipoti continuino questo mestiere se le istituzioni ci trattano in

questo modo?.
L'IDEA CHE LA PRESENZA del lupo, tor-

IL COMPITO DELLANIMALE

Lombrello per lecosistema


l lupo stato considerato per secoli la specie nociva per eccellenza. E per I questo cacciato senza piet. Nelle campagne appenniniche esistevano i lupari, che cacciavano i lupi dietro ricompensa da parte degli allevatori ed esponevano i loro trofei nelle piazze dei borghi. Da quando stata vietata la caccia, ci sono stati molti passi avanti, nella protezione di questa specie ombrello, che indica cio, con la sua presenza, lo stato di salute di un ecosistema e contribuisce all'equilibrio complessivo (per esempio tenendo sotto controllo le popolazioni di ungulati come cinghiali e caprioli). Negli anni Settanta nella nostra penisola sopravvivevano appena un centinaio di lupi. Oggi, grazie alla protezione legale, ma anche come conseguenza dello spopolamento delle montagne, lareale di distribuzione occupa sostanzialmente tutta la catena appenninica, dalla Calabria alle Alpi Marittime e parte della catena alpina. Ma il lupo resta minacciato. Secondo il Wwf, circa il 20 per cento della popolazione ogni anno finisce vittima di trappole, bocconi avvelenati, doppiette di cacciatori. Non bastasse il bracconaggio, a causa degli incroci con il cane, il lupo rischia di perdere la sua identit genetica, un processo che sarebbe irreversibile. Il Wwf cura gli esemplari feriti nei suoi Centri di recupero, incoraggia luso di cani pastore e dei recinti elettrificati antilupo, collabora alle attivit di sorveglianza anti-bracconaggio, difende gli habitat naturali di questo splendido predatore.

A 70 ANNI SUONATI PIETRO continua la dura vita del pastore e per lui il lupo un nemico da combattere, n pi n meno. Soltanto un nemico che non vuole nemmeno sentir rammentare. Perch i lupi sono predatori e gli attacchi al bestiame al pascolo soprattutto in una zona dove dalla notte dei tempi si pratica il pascolo allo stato brado, con pecore, mucche e cavalli in libert sono eventi tutt'altro che rari: solo nel 2013 al Parco sono stati denunciati un centinaio di episodi, Ogni animale ucciso dai lupi, per un allevatore, un danno economico piuttosto

nato a popolare queste montagne dagli anni 70, dopo decenni di quasi totale sparizione, sia incompatibile con quella di pastori e agricoltori un'idea difficile da sradicare. Il Parco ci sta lavorando. Per esempio si regalano, grazie al progetto Life del Wwf, recinti (elettrificati e non) agli allevatori: Solo due pastori di ovini hanno accettato, spiega Luca Tarquini, responsabile del servizio naturalistico del Parco. Le recinzioni hanno funzionato, hanno tenuto lontani i lupi. Gli attacchi sono calati e quindi anche i risarcimenti dovuti. Ma non basta, anche perch molti, qua, fanno i pastori come secondo lavoro, lasciando quindi il bestiame per molti giorni di seguito incustodito. Senza fondi per i risarcimenti, spiega Alberto Foppoli, direttore del Parco, la battaglia complicata: Dobbiamo dare risposte a questi allevatori, che fanno molti sacrifici. Perch il rischio concreto che si facciano giustizia da soli e questo un danno ambientale notevole, perch si rischiano di vanificare gli sforzi fatti per far diventare il parco un baluardo di biodiversit. Ed ecco che il bracconaggio torna a diventare realt. I lupi finiscono nel mirino dei cacciatori, ma anche avvelenati dagli allevatori, o dai tartufari in lotta per i terreni migliori, intrappolati nei lacci tesi per catturare i cinghiali. Dal 2003 a oggi sono stati 24 i lupi ritrovati, uccisi, solo la punta dell'iceberg di un fenomeno che in molti casi rimane nascosto e che mette a rischio la popolazione del Parco, oggi costituita da circa una trentina di esemplari, suddivisi in 4/5 branchi. Cos le fototrappole che qualche mese fa riprendevano un branco di ben 11 esemplari, oggi lo ritraggono ridotto a soli 4. Una sconfitta, per Ilaria e gli altri. Perch, dice, lo sanno anche i miei due gemelli di 4 anni che il lupo il cattivo solo nelle fiabe.

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I PAPERONI DAFRICA
di Romano Prodi*

Pi stabilit E non solo economica


MIRAGGI
Accanto, un resort e una sfilata in Africa. Nella foto in alto Romano Prodi, consulente Onu per i Paesi africani. LaPresse

PROCESSO DI PACE Gli stati africani stanno affrontando sfide enormi alla loro stabilit e sicurezza. Sebbene negli ultimi anni ci sia stato un con-

siderevole progresso nella conquista della pace e della crescita economica, ancora molte popolazioni dellAfrica non godono dei benefici della pace. Inoltre, vecchie e nuove minacce continuano a mettere a repenta-

glio la stabilit politica. Tutto ci particolarmente destabilizzante in quanto la pace nel continente africano non riguarda solo il futuro dellAfrica ma quello di tutti noi. Per realizzare tutto ci comunque necessario che operino insieme.

Cinquantaquattro paesi devono essere un continente a loro misura, senza sacrificare le proprie identit e gli interessi nazionali. Nel nuovo mondo globalizzato neppure i pi grandi paesi africani hanno la forza e le dimensioni

MILIARDARI NEL DESERTO


di Martina Castigliani

nelli doro, ville a picco sul mare e spiagge che sembrano Saint Tropez. Grattacieli a cento piani in vere e proprie Manhattan del sud. LAfrica dei miliardari, cinquantacinque secondo la rivista finanziaria Ventures, si sveglia ogni mattina all'alba, fa affari e vive di uneconomia saccheggiata dallOccidente, e poi dimenticata. La geografia dei ricchi parte dal Maghreb, passa per Nigeria e Ghana e arriva in Sud Africa. Le vacanze sono a Parigi, Palma di Maiorca o gli Stati Uniti. Le fe- PADRONI bili con politiche concrete daste, esclusive, bevendo champaranno un futuro al continente. gne in piscine private. I soldi tra DEL CONTINENTE: Ma lAfrica sta gi risorgendo. Svizzera e Dubai, mentre gli afBasta guardare a Ghana e Sud fari rigorosamente in Asia. C' VIVONO NEL Africa. Senza parlare poi del un'Africa che continua a cresce- LUSSO PI Maghreb: sono stati dove le lite re. Perch se la fame inginocchia economiche sono coinvolte nelil territorio, il presente della ter- SFRENATO la ricostruzione economica. Cora arsa dal sole rivela nuovi e s garantiscono una crescita. ACCANTO A CHI vecchi privilegi. Parte dalla Nigeria il viaggio nel Quando legge la lista dei super lusso africano. Viene da l luopossidenti Bangaly Tour fa un MUORE DI FAME. mo pi ricco del continente: sorriso. LAfrica un contiAliko Dangote, imprenditore, nente ricco, dice, Da sempre. ORO, FERRARI, ha fatto fortuna con il cemento: Siete voi che lo dimenticate. DONNE E VILLE possiede oltre 20 miliardi di dolGiornalista esiliato della Guinea lari. Poche settimane fa ha anConakry, vive a Parigi dove ha la TRA AMERICA nunciato di voler costruire inlibert di raccontare i lati nascodustrie petrolchimiche. 9 misti del suo continente. Non ab- ED EUROPA liardi linvestimento totale per biamo solo povert. Le risorse oltre 30mila posti di lavoro. Apsono il lato che a voi interessa pena dopo Dangote viene la simeno. Limmagine che raccongnora Folorunsho Alakija. Diritano i media quella dei colpi di ge la compagnia petrolifera Stato e del mal governo. Nientaltro. I ricchi afri- Famfa Oil e nel tempo libero fa la stilista per la cani hanno in totale una fortuna di circa 143.88 moglie di un ex dirigente militare, Maryam Bamiliardi. Forse la stima al ribasso, ha conti- bangida. I ricchi nella capitale Lagos si vedono dai nuato Tour, viviamo in contesti in cui il divario mezzi di trasporto: hanno elicotteri per evitare il tra chi sta bene e chi no molto accentuato. Non traffico cittadino e arrivare prima in azienda, optutti amano ostentare i propri beni. pure 4x4 hummer blindati con le iniziali incise sulle targhe. Ma soprattutto lo champagne scorre a fiumi. I dati li ha forniti Euromonitor: il PaeUna piccola lite se quello che nel mondo ha subito la crescita di Afrobarometer denuncia come la crescita econo- consumo pi grande. Secondo solo alla Francia. mica abbia beneficiato una piccola lite e secondo In Marocco il podio di imprenditore pi potente la Banca mondiale il numero di chi vive in estrema del Paese lha occupato per anni Miloud Chaabi. povert in Africa cresciuto da 205 a 414 milioni. Ma nellultima classifica ha perso oltre un miliarDovremmo, continua Tour, avere uno Stato do e lasciato il posto a Othmane Benjelloun, a cacapace di creare un ambiente che spinge a inve- po del gruppo Bmce. Non da meno il Re stire sul territorio. Il punto sempre quello della Mohammed VI. La scena quella dei quartieri di ridistribuzione e della democrazia. Governi sta- Gueliz and Nakheel a Marrakech, Riyadh and

La loro Africa: Rolls e champagne


I RICCHI
Folorunsho Alakija e, nella foto accanto Aliko Dangote: un patrimonio per questultimo stimato in 20 miliardi di dollari: uno degli uomini pi ricchi dAfrica Ansa

FORBES

La classifica dei nababbi


a media quella di 2 miliardi e mezzo di L dollari a testa e messi tutti insieme fanno un patrimonio di oltre 143 miliardi. La classifica dei cinquantacinque possidenti dell'Africa l'ha stilata il giornale finanziario Ventures. Di questi, venti sono nigeriani, nove vengono dal Sud Africa e otto sono egiziani. Per capire, nel 2003, la lista pubblicata da Forbes censiva due miliardari soltanto in Africa, ora si sono moltiplicati. I settori in cui operano sono finanza, costruzioni e energia. In cima all'elenco dei super ricchi troviamo stabile Aliko Dangote con 20.2 miliardi. Tre sono le donne: Mama Ngina Kenyatta, vedova del presidente del Kenya; Isabel Dos Santos, figlia del presidente dell'Angola; Folorunsho Alakija, magnate della Nigeria e stilista. La media d'et di 65 anni. I pi vecchi sono l'imprenditore del Kenya Manu Chandaria e l'egiziano Mohammed Al-Fayed. I pi giovani invece vengono da Tanzania e Nigeria e commerciano petrolio, sono Mohammed Deji e Igho Sanomi.

IL FATTO QUOTIDIANO DEL LUNED


economiche per garantire pace e crescita nel lungo periodo. Progressi tangibili sono stati fatti, ma la sfida continuare su questa strada. La mia visione muove da quattro principi. Primo, lAfrica non ha necessit di nuove istituzioni continentali per ottenere i benefici dellintegrazione. Al contrario, bisogna puntare a coadiuvare lo sviluppo delle istituzioni esistenti e investire sulle loro capacit. Secondo, lAfrica deve procedere contemporaneamente su diversi fronti piuttosto che concentrarsi solo su una singola linea politica. Regolare il conflitto allo scopo di stabilizzare e garantire la sicurezza importante ma non ancora sufficiente. Diritti umani, politi-

LUNED 25 NOVEMBRE 2013

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ci, civili, e obiettivi economici sono necessari allo stesso modo per realizzare un nuovo futuro per lAfrica. Terzo, solo i paesi africani posso assicurare il loro stesso futuro pacifico. Tuttavia, anche un pi

integrato e coerente contributo da parte dei paesi sviluppati e delle organizzazioni sovranazionali pu giocare un ruolo vitale. *Discorso di apertura di Romano Prodi ad Africa. 53 Countries, one Union nel maggio 2010

ORO NERO
RICCHI DI INGIUSTIZIE

Cinquanta miliardari e 400 milioni di disperati


di Vronique Viriglio*

Luanda, la citt pi cara al mondo


di Stefano Citati

IL SUSSIDIARIO

POPOLOSA NIGERIA La Nigeria il Paese pi popoloso del continente africano. Settimo stato al mondo per popolazione, fa parte del Commonwealth of Nations. Le principali citt, oltre all'attuale capitale Abuja (dal 1991) e a quella precedente, Lagos, sono: Abeokuta, Ibadan, Port Harcourt, Kano, Kaduna, Jos e Benin City. VIVERE DI PETROLIO La principale risorsa economica della Nigeria basata sul petrolio. Purtroppo per le cattive amministrazioni che si sono susseguite negli anni, le carestie e le guerre civili non hanno mai portato ad una svolta decisiva questo paese.

n continente di 54 Stati dalle sterminate risorse naturali, tassi di crescita economica sostenuti, una popolazione giovane e prospettive molto promettenti in termini di investimenti nonostante crisi e conflitti aperti. Eppure un terzo del suo miliardo e 110 milioni di abitanti continua a vivere nella povert, tra carestia, malattie e pochi servizi di base. Sono queste le due facce della stessa medaglia chiamata Africa. Per fare un esempio concreto: la Nigeria che sguazza nel petrolio, i succosi profitti realizzati dalle multinazionali straniere e i nigeriani costretti a rubare loro nero dagli oleodotti per procurarsi benzina, mettendo in pericolo la propria vita. Parlano chiaro i dati del Fondo monetario internazionale (Fmi) e della Banca mondiale. Per il 2013 la crescita del Prodotto interno lordo (Pil) in Africa stimata al 5,6% mentre gli investimenti diretti stranieri (+5,5% nel 2012) sono in costante aumento. Ma non basta per ridurre la fascia di popolazione che vive ancora nellestrema povert, cio con meno di 1,25 dollaro al giorno. Questanno sono 400 milioni gli africani che non riescono a sbarcare il lunario. in Africa sub sahariana che si concentra un terzo delle persone pi povere al mondo, mentre 30 anni fa erano solo l11%. Sorge spontanea la domanda: chi trae beneficio dalla ricchezza prodotta in Africa (basta citare il petrolio della Nigeria, luranio del Niger, i diamanti del Sudafrica, il coltan della Repubblica democratica del Congo e il cacao della Costa dAvorio? Innanzitutto le multinazionali straniere: quelle delle storiche potenze coloniali - tra cui le francesi Total e Areva -, dei pesi massimi delleconomia mondiale - Cina in primis - e delle potenze emergenti - quale lIndia che si sono accaparrate il supermercato Africa nonostante la maggior parte dei paesi abbia conquistato lindipendenza 50 anni fa. Cos stato coniato il termine di neo-colonialismo economico, esasperando tensioni sociali gi sedimentate da un lungo dominio politico-culturale. A guadagnarci sono anche i padri-padroni al potere da decenni in numerosi paesi, che hanno trasformato la loro presidenza in un vero e proprio regno basato su nepotismo, clientelismo e corruzione radicati ad ogni livello dello Stato. Paul Biya in Camerun, Denis Sassou Nguesso in Congo, Teodoro Obiang Nguema in Guinea equatoriale per non parlare delle famiglie Bongo, in

n traffico bestiale, che inizia sotto i U grattacieli costruiti dai cinesi e arriva alle bidonville della sterminata periferia. Una quantit di jeep e suv come nemmeno in Russia, non solo perch sono un simbolo di potere ma anche perch le strade asfaltate sono ancora poche. I cinesi che costruiscono la citt vivono in vasti compound e fanno un po tutti i lavori: anche gli spazzini. A Luanda. Capitale dellAngola. Ventanni e passa di guerra e ora la citt pi cara del mondo (a parit di potere dacquisto). Per gli espatriati che si ritrovano a vivere a Luanda - da citt diroccata dal conflitto a megalopoli gli stipendi si devono contare in parecchie migliaia di dollari. Per uno stile di vita occidentale servono cifre notevoli, sapendo di poter avere tutto quello che rappresenta il lusso del Nord del Mondo. Pochi chilometri (ma ore di fila in macchina) separano le residenze di lusso dei potenti angolani e dei loro soci in affari dalle baraccopoli dove vive la maggior parte della popolazione che gi durante la guerra civile - e tanto pi dopo - si ammassata attorno alla capitale per cercare di approfittare delle briciole, di qualche rivolo di questa ricchezza che scorre. Scorre come il petrolio di cui composta, e che ha fatto gonfiare i prezzi dei beni e gli zeri dei capitali che crea. In Angola si assiste addirittura a unimmigrazione al contrario: portoghesi (e brasiliani, dirimpettai atlantici) cercano fortuna e ricchezza nellex colonia lusitana, mentre i figli dei nuovi ricchi - spesso ex militari o guerriglieri che facevano parte degli opposti eserciti - vanno a studiare in Brasile o a Lisbona. Luanda ha spodestato nel primato un altra citt africana, Lagos, capitale commerciale della Nigeria. La sua fortuna affonda nello stesso oro nero: clima pessimo, sovraffollata, violenta (agli occidentali veniva offerto un servizio di scorta allaeroporto), ma con meno di 5mila dollari (di qualche anno fa) vivere decentemente era complicato.

COME A MILANO E A PARIGI Una delle sfilate di moda alla Fashion Week, ambitissima settimana della moda a Dakar LaPresse

IL PIL CRESCE DEL 5,6% OGNI ANNO, MA ANCORA UN TERZO DELLA POPOLAZIONE HA FAME. MENTRE FRANCESI, CINESI E INDIANI FANNO AFFARI

Gabon, e Kabila in Repubblica democratica del Congo. E poi ci sono loro, gli uomini daffari miliardari: in Africa nellultimo decennio, come nel resto del mondo, i ricchi sono diventati pi ricchi. Secondo lultima classifica stilata dalla rivista Forbes, nel 2003 erano soltanto due su tutto il continente, oggi sono una cinquantina, con un patrimonio totale di 103,8 miliardi di dollari. In testa c luomo daffari nigeriano Aliko Dankote, che ha una fortuna di 20,8 miliardi di dollari, ben 8,8 miliardi in pi rispetto al 2012. Cresce leconomia, aumentano gli investimenti, i miliardari sono pi numerosi, ma la povert non diminuisce in modo significativo. questa lingiusta equazione che la maggioranza vive sulla

propria pelle; c chi direbbe lo scandalo africano. Sulla scena continentale, per lo pi nei centri urbani, si sta affacciando un nuovo protagonista: la classe media. In base allo studio Oxford Economics intitolato Un continente luminoso: il futuro delle opportunit nelle citt dellAfrica, entro il 2030 la nuova frontiera del consumo di massa si localizzer a Johannesburg, Il Cairo, Luanda, Lagos e Citt del Capo. Intanto la Banca mondiale ha evidenziato i rischi di una crescita a due velocit mentre lAfrica Progress Panel, presieduto da Kofi Annan, ha lanciato lallarme per le ineguaglianze stridenti e sempre pi grandi tra la minoranza dei ricchi e la maggioranza dei poveri, causando un profondo malessere sociale soprattutto tra i giovani africani che non trovano un lavoro e sono costretti ad emigrare. Esperti africani ma non solo suggeriscono da tempo che basterebbe reinvestire le ricchezze nella sanit, listruzione e il lavoro, ma anche promuovere lagricoltura in sistemi basati sulla giustizia, lequit e il buon governo per portare lAfrica sulla strada della pace e dello sviluppo. Solo cos, ne convinto Annan, le promesse che si aprono al continente e alle generazioni future non saranno vane.
*Agenzia Misna

Zaer a Rabat e Anfa and Ain al-Dhiab a Casablanca. Ville, parchi e servit. Naturalmente la piscina e un maggiordomo. Il primo dicembre 2011 ha aperto il Morocco Mall, uno dei pi grandi centri commerciali del Medio Oriente e dellAfrica del nord. E il simbolo della frattura tra chi pu comprare e chi deve restare a guardare le vetrine: 600 marchi e 250mila metri quadri, ha 14 ettari di giardini sul lungo mare. Un paradiso del commercio ancora destinato a pochi intimi e cos lo chiamano il ghetto dei ricchi.

Atmosfere da Beverly Hills


Alla maggior parte degli africani difficile far immaginare Beverly Hills, cos lontana da sembrare un sogno della televisione. Ma se la vedessero sa-

prebbero che quella la Costa dAvorio e che ribattezzare i quartieri di Abidjan, Cocody e Plateau, Riviera 4 Beverly Hills non stato cos folle. Atmosfera da Manhattan, grattacieli e locali per portafogli deccezione. E la sfilata di grandi nomi sui campanelli. C la star del calcio Didier Drogba, ma anche i ministri Patrick Achi o Hamed Bakayoko fino agli imprenditori pi importanti del territorio. Assinie Mafia la spiaggia resa famosa dalla star di reggae Alpha Blondy che lha cantata nel 1998. Solo dodici mesi pi tardi, con il colpo di stato militare sono stati chiusi i villaggi turistici internazionali dal Club Mditerrane allo Sporting Club Valtur. Ma questione di pochi anni e il lungomare tornato ad essere la Saint Tropez dellAfrica. Al secondo posto tra gli uomini pi ricchi del continente, c' Allan Gray,

75enne e finanziere con un patrimonio di 8,5 miliardi di dollari. Viene dal Sud Africa, l dove a preoccupare la sicurezza. Cos il lusso pi grande poter vivere in resort protetti e tanto ampi da far dimenticare di essere sotto controllo. La Manhattan di Johannesburg il quartiere di Sandton. E se a qualcuno il forte dislivello tra ricchi e poveri preoccupa, c chi cerca di guadagnarci. LEmoya Hotel offre soggiorni a 70 euro a notte in shanty town, bidonville perfettamente ricreate. Ci sono colazione, wifi ed elettricit, per il resto la ricreazione di baracche. Per capire come vivono i poveri? Forse. O, ammettono, per una semplice avventura. Chiude il cerchio l'Algeria: nazione potente, E' tra le pi solide economie del continente. Dicono, qui il potere, come la ricchezza, si nasconde.

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PAESI TUOI

LUNED 25 NOVEMBRE 2013

AGENDO
BANDIERINA/SERIE TV
Detroit, i poliziotti scendono allinferno Low Winter Sun, Fox Crime, 22.50 POLIZIOTTI CHE UCCIDONO altri poliziotti: per vendetta, per togliersi dai guai, per il gusto di farlo. Poliziotti invischiati nei pi sordidi affari criminali. Tutto sullo sfondo di una Detroit livida, che la crisi ha ridotto a una distesa di case e palazzi fatiscenti, illuminati da un basso sole invernale. lo sfondo da cui parte la narrazione di Low Winter Sun, la nuova serie in dieci episodi prodotta dal canale americano Amc (quello di The Walking Dead e Mad Men e Breaking Bad, per intenderci) che va in onda tutti i gioved alle 22.50 su FoxCrime. La discesa agli inferi dei personaggi, spinti in un vortice di corruzione e bugie, lo specchio di una citt che nella vita reale vede i suoi amministratori alla sbarra, i suoi storici palazzi rischiare la demolizione e il sindaco dichiarare bancarotta. Il fallimento economico diventa il fallimento etico e morale di uomini e donne che quasi senza rendersene conto hanno superato il limite. Tratta da una omonima miniserie britannica in due puntate, la versione americana di Low Winter Sun ha scelto di mantenere lo stesso protagonista, leccellente attore britannico Mark Strong (ma il suo vero nome, Marco Giuseppe Salussolia, rivela la chiarissima origine italiana). Girata nella Motor City, non poteva non tributare un doveroso omaggio alla storia musicale della citt della Motown: la sigla un brano originale, Hustlin In The Motor City, cantato dalla leggenda soul di Detroit Bettye LaVette.
Luca Raimondo

a cura di Silvano Rubino agenda.paesituoi@gmail.com

Al Leoncavallo la terra trema il critical wine ormai fa tendenza

ragazzi - per me lo sono - del Leoncavallo ospitano (e qui la parola ha un valore totale dacch non mossa dal minimo inI teresse privato) i vignaioli, ripeto, migliori e pi conosciuti, e quelli, anche migliori, ma non ancora conosciuti. Luigi Veronelli parlava cos di Critical Wine, la manifestazione enologica da lui varata nel 2003, che oggi diventata La terra trema e torna al Leoncavallo di Milano. Senza aver perso nemmeno un po della sua alta gradazione alternativa: La terra trema porta alla ribalta agricoltura di qualit, quella che in Italia quotidianamente si batte per tutelare suolo, socialit, cultura, sapori. Da tutta Italia arrivano agricoltori, vignaioli, spazi occupati che provano a sottrarre territorio al dilagare del cemento, offrendo ai visitatori un percorso in cui lagricoltura diventa una pratica di resistenza al modello dominante. Degustazioni, cene a filiera zero, il mercato contadino in cui si possono incontrare tutti gli agricoltori presenti, ma anche musica e momenti di riflessione politica, in perfetto stile Leoncavallo (dal 29 novembre al 1 dicembre, www.laterratrema.org). Degustazioni e dibattiti anche a Piacenza, per il pi grande happenning dei vini artigianali italiani, il Mercato dei vini, con oltre 200 vignaioli indipendenti, quelli cio che coltivano le loro vigne, imbottigliano e vendono il loro vino, quel tessuto dei piccoli produttori che fa grande lenologia nostrana e che contribuisce a tutelare territorio, il paesaggio, la cultura (30 novembre-1 dicembre, www.mercatodeivini.it). Vino anche a Siena, dove - in concomitanza con il grande Mercato del Campo - si pu vivere l'esperienza del Pellegrinaggio di vino, allinterno dellantico Spedale di Santa Maria della Scala (30 novembre-1 dicembre eng.comune.siena.it). Luned 25 novembre
LA POLITICA NEL PIATTO La fiera dellagricoltura di qualit che si tiene al Leoncavallo
Gi sede dei migliori vignaioli italiani ora il centro milanese rilancia con le cene a filiera zero

Giallo zafferano
Barisciano (Aq) www.comunebarisciano.it

Il meme

Una fiera di origini antichissime, quella di Santa Caterina: nel piccolo borgo di Barisciano, per secoli, si commerciavano grandi quantit di zafferano. Oggi rimane un grande mercato di prodotti tipici.
UNO SGUARDO NORMALE il titolo della rassegna cinematografica a tematica gay, lesbica, bisessuale, transgender che si tiene da 11 anni a Cagliari, con proiezioni, dibattiti, incontri (sino all'1 dicembre, www.associazionearc.eu) Marted 26 novembre

La pazienza di Vasari
Firenze, Galleria Palatina di Palazzo Pitti, sino al 5 gennaio www.uffizi.firenze.it Una mostra a Palazzo Pitti indaga la genesi e la vicenda collezionistica dellAllegoria della Pazienza, dipinto per lungo tempo attribuito al Parmigianino e solo recentemente riconosciuto come frutto dei pennelli congiunti dellaretino Giorgio Vasari e dello spagnolo Gaspar Becerra. CANZONE DAUTORE doc alla Casa del Jazz di Roma, con un live di Mimmo Locasciulli in trio, un emozionante percorso nella sua lunga carriera (ore 21, www.casajazz.it) Mercoled 27 novembre

Favara (Ag), Farm Cultural Park, sino al 30 novembre www.inmediterraneum.com Festival Internazionale Simultaneo di Videoarte che mette al centro le citt del Mediterraneo e dell'America Latina e si svolge in contemporanea a Montevideo, Bogot, Madrid, Atene, Cordoba e Favara, in Sicilia. Sei opere in concorso, una per ogni paese partecipante; tema comune: lessere fuori luogo. IL MUSEO NAZIONALE di Palazzo di Venezia di Roma dedica

la prima esposizione monografica a Carlo Saraceni, pittore veneziano attivo a Roma nel primo 600 (sino al 2 marzo, museopalazzovenezia.beniculturali.it) Venerd 29 novembre

programma di documentari provenienti da tutto il mondo. TORNA IN TUTTA ITALIA lappuntamento con Una notte al museo, con lapertura notturna dei musei e decine di iniziative, concerti, incontri, visite guidate (www.valorizzazione.beniculturali.it )

RENATO E ZALONE
di L. De Cicco

Schermi contemporanei
Milano, sino all'8 dicembre www.filmmakerfest.com Torna Filmmaker, la creatura di Silvano Cavatorta, dedicata alle produzioni audiovisive pi innovative, con il Concorso internazionale dedicato a documentari su lavoro, cultura e societ, Fuori formato sul cinema di ricerca, gli Eventi speciali, le Prospettive e la Retrospettiva, dedicata al documentarista Ross McElwee. PAOLO CONTE si esibisce a Torino, allAuditorium del Lingotto per un concerto a favore della ricerca oncologica (ore 21, www.concerto.net/conte) Sabato 30 novembre

Domenica 1 dicembre Babbo natale nel borgo


Candelo (Bi), sino al 29 dicembre www.candeloeventi.it Il dedalo di viuzze dell'antico Ri-

cetto di Candelo diventa un grande presepe: concerti, mercatini caratteristici e animazione per bambini e addirittura un ufficio postale di Babbo Natale dove poter inviare le richieste di regali. E il 22 dicembre grande presepe vivente, con

scene animate e canti. NEL CENTRO MEDIEVALE di Gradara (Pu) torna il "Castello di Natale" con bancarelle di artigianato, visite alla Rocca, castagne e vinbrul (sino al 6 gennaio, www.gradara.org).

IL DENTE DEL GIUDIZIO


di Furio

Colombo

Neve, ecco il presepe di Ginevra Bompiani


to e del poco : tristezza e allegria o almeno assenza della tristezza; caldo e freddo, o almeno i tubi del riscaldamento riparati; agio ( brevi tratti di strada insieme ) o disagio; un luogo e un altro luogo. Solitudine, per come fatto, non come disperazione. un gioco strano che si gioca, in apparenza, come si montano e smontano le scene di un teatro. Ci sono brevi stacchi, ma la scena cambia sotto i tuoi occhi.
LIMPRESSIONE STRANA che provi nella let-

Realt sullo schermo


Firenze, sino al 7 dicembre www.festivaldeipopoli.org PER CHI PENSA che la realt sia pi interessante della fiction torna il Festival dei Popoli, con una prima deccezione: We Steal Secrets: The Story of Wikileaks, sulla vicenda di Assange e Manning. E poi il consueto

l titolo lieve (La neve, et al. edizioni ) e I sembrano lievi i personaggi, disposti a caso ( questo il trucco ) nel paesaggio fatto uguale dalla neve. Ginevra Bompiani ha deciso di toccare e muovere e spostare i pezzi della sua narrazione con movimenti minimi. Limpressione di presepio che avverti subito data, sintende, dalla neve, che cos importante in queste pagine. Ma anche dal fatto che se sposti un pastore (c anche un pastore, nella storia) per lui cambia molto ma per lautrice e il lettore della storia non cambia nulla, come nella vita. Per esempio, al centro del libro la neve provoca un incidente (oppure, qualcuno, a causa della neve, investe qualcuno). La neve silenzio. E allimprovviso esplode il colpo dell'impatto (unauto travolge una moto, e in un punto la neve diventa fango mentre si sparge il sangue del ferito ). Ma non importa, nel senso che ciascuno ha gi un ruolo, chi soccorre, chi testimonia, chi va via (come la protagonista del libro ). Ma la neve non una metafora, niente metafora, in questo racconto. Tutto quello che : le persone, di cui sappiamo il necessario, gli oggetti, che sono fatti o trovati e che hanno una loro esistenza e un po (le scarpe, i cappelli) tirano su di morale; e bambini che nascono, chi in famiglia, chi per caso, e portano la loro piccola festa agli adulti spaesati. Ci sono due misure dellalto e basso, del mol-

La Napoli di Lina
Taranto, Teatro Orfeo, ore 21 www.amicidellamusicataranto.it Si rinnova per la settantesima volta lappuntamento con la stagione concertistica degli Amici della Musica. A inaugurarla arriva Lina Sastri, con il suo omaggio in parole e musica a Napoli, Linapolina, le stanze del cuore. NATA NEL 1933 dal genio creativo di Alfonso Bialetti, la Moka si mette in mostra, con un percorso espositivo che racconta storia e storie del caff ed espone caffettiere di tutte le et, alla Permanente di Milano (sino all8 dicembre, www.lapermanente.it) Gioved 28 novembre

Paolo Conte, a Torino il 29 novembre


Ansa

BANDIERINA/CD
di Pasquale Rinaldis

La musica delle sensazioni perdute Stratten Bologna 67/77 (New Model Label) POESIE da cantare e da imparare relative a un decennio mica qualsiasi! questa lindicazione che danno gli Stratten trio bolognese dedito al Pop, ma con diverse contaminazioni a chiunque approcci il loro concept album Bologna 67/77. Non unoperazione nostalgia tengono a precisare lautore delle canzoni Vincenzo Bagnoli, poeta e autore, Nicola Bagnoli, musicista e compositore delle musiche dellalbum e la cantante Alessandra Reggiani. solo un tentativo di darne uninterpretazione personale affermano, con brani di ottima fattura e che sono in grado di regalare sensazioni perdute o ritrovate, ricordi vivi o sbiaditi con il tempo. Validi!

Sguardi sul Mediterraneo

tura di tempo reale. come sentire il peso di ciascuna vita. I pochi che prendono la parola e si accorgono del lettore, dicono di contare pochissimo, si muovono un po alla Chagal, tra la neve, la strada, la casa, senza agganci o destinazioni importanti, non dal loro punto di vista, che il punto di vista del libro. Lautrice infatti sposta - lho detto- qua e la i pezzi, ma non ha interesse a variare i destini. Non importa cambiare i destini. Importa narrare, ovvero notare nella neve lievissime tracce di esistenza. Quante volte abbiamo detto, percorrendo la Storia dellArte, che certi disegni con cui lartista sembra prepararsi a un affresco sono pi belli e pi importanti della pittura finita? Questo il caso. Un album di disegni appena accennati che contengono grappoli di vite molto pi grandi di ciascuna narrazione, un po come i numeri detti frattali.

IL FATTO QUOTIDIANO DEL LUNED

LUNED 25 NOVEMBRE 2013

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PALCOSCENICO

LARTE DI COSTRUIRE

OBITUARY

Bellocchio libera lo zio Vanja


a staticit e lo stallo sono L le colonne portanti del cechoviano Zio Vanja qui rese dalla neutralit delle scene, un legno chiaro e morbido, dove i rossi saccendono e sottolineano i momenti cardini del dramma russo. La regia di Marco Bellocchio saffida generosa e lascia campo libero a Sergio Rubini (sesalta a fiammate), nei panni di Vanja, gran lavoratore senza ambizioni che ha riposto le sue aspettative nellintellettuale di famiglia, e Michele Placido (peso e personalit), appunto il Professore, che gode in citt di un sostanzioso vitalizio che dalla LIBRI RARI

Come risparmiare sullincrocio urbano


crivere di Internet sulle pagine cartacee di un quotidiano non un esercizio semplice, perch, di fatto, sarebbe molto S pi semplice collegarsi alla rete (http://cdn.thegridto.com) e esploIl regista Bellocchio con Placido e Rubini

campagna puntualmente i parenti gli inviano. Le luci sul fondale determinano i cambiamenti di stato, meteo e interiore, aiutate anche da un grande pannello deformante che storpia le figure, quasi le liquef, modifica e altera. Al contrasto con il legno della dacia emergono pennellate di vermiglio didascalico deffetto (come il cappottino della bambina in Schindlers list): dapprima la giacca del Prof, che sfrutta parassita il lavoro alacre delle formiche, la casacca del protagonista che arde ribellandosi alla sudditanza psicologica nei confronti del letterato, il gomi-

tolo che riannoda il filo per, gattopardescamente, ritornare allo status quo iniziale. Lemblema feticcio lalbero surreale sullo sfondo, la famiglia senza radici n busto, solo rami solitari, che ricorda i paradossi di De Chirico o l'assurdo di Magritte. La regia restituisce insoddisfazione, apatia, spleen, rassegnazione. Positiva Anna Della Rosa (La grande bellezza) Sonja la figlia del prof, che gi aveva interpretato questo ruolo nel Vanja con Haber. Nel 14 la trasposizione cinematografica.
Tommaso Chimenti

rare direttamente il sito in questione. Si tratta di una semplice pagina, che si trova allinterno del sito The Grid, che a Toronto si occupa di cultura urbana. La pagina che pu essere ingrandita presenta unimmagine di un incrocio stradale a Toronto, piuttosto banale. La fotografia stata scattata da un punto leggermente sopraelevato, si vedono alcuni edifici in mattoni, un tram, persone ferme al semaforo in attesa di attraversare la strada. interessante che limmagine sia coperta di etichette, ciascuna delle quali descrive un elemento dellimmagine: un palo della luce, il semaforo, le strisce pedonali, le aiuole, un albero piantato sul ciglio del marciapiede. E di ciascuno di questi elementi fornisce il prezzo in dollari canadesi. Il messaggio che nelle citt contemporanee, laccumulazione di elementi tecnici diversi (la pensilina dellautobus, la vernice catarifrangente del passaggio zebrato, le vasche in cemento per le piante, le targhe stradali, i bidoni della spazzatura), decisi e progettati da organismi spesso autonomi tra di loro determina dei costi per la cittadinanza esorbitanti, quando invece un diverso coordinamento nella fase della progettazione urbana, oltre a produrre un ambiente pi gradevole e ordinato avrebbe anche delle conseguenze economiche positive.
Valentin Blum

Mimma che voleva la verit


di Giulia Zaccariello giu.zacc@gmail.com

D. C. (DOPO CHRISTIE)

Quasimodo, impegno civile per il suo Sud


h, il Sud stanco di trascinare morti/in riva alle paludi di malaria,/ stanco di soO litudine, stanco di catene,/ stanco nella sua bocca/delle bestemmie di tutte le razze/che hanno urlato morte con leco dei suoi pozzi,/che hanno bevuto il sangue del suo cuore./ Per questo i suoi fanciulli tornano sui monti,/costringono i cavalli sotto coltri di stelle,/mangiano fiori d'acacia lungo le piste/nuovamente rosse, ancora rosse, ancora rosse./Pi nessuno mi porter nel Sud. il Lamento per il Sud di Salvatore Quasimodo tratto dalla raccolta poetica La vita non sogno (Mondadori 1949). Il Poeta aveva abbandonato la Sicilia a soli diciotto anni, trasferendosi prima a Roma, poi a Reggio Calabria e quindi in altre citt dellItalia settentrionale, per approdare a Milano nel 1934. Con la sua terra natale manterr LE DIECI
di ledieci.net

Melis diventa Ulisse nella Terra del Mito


Casta Diva Hans Tuzzi, Bollati Boringhieri, 146 pagg., 12,90

sempre un legame fortissimo di ricordi e richiami poetici. La difficile misura del canto greco influenzer la sua poesia, caratterizzata da un linguaggio fortemente musicale e una leggerezza ritmica che gli permetteranno anche di affrontare, dopo la fase ermetica, una poesia impegnata. Come in questa sua settima raccolta di versi, caratterizzata appunto dallimpegno politico e sociale e attenta alla societ italiana uscita sconfitta dalla seconda Guerra Mondiale, al confronto tra Dc e Fronte Popolare, alla difficile ricostruzione. Il suo Lamento la denuncia amara di un Sud arretrato economicamente e socialmente, non certo un paradiso a cui si voglia fare ritorno, verso cui il Poeta lancia il suo assurdo contrappunto di dolcezze e di furori, / un lamento damore senza amore.
Adele Marini

e melanzane al cioccolato sono un piatto da vertigine celeste della cucina napoL letana, eppure noto pochissimo. E solo un autore sofisticato come Hans Tuzzi poteva inserirlo in una storia calata nel paradiso della costa tra Sorrento e Amalfi, dove scorre il nastro d'asfalto pi bello del mondo. Stavolta, il commissario Melis non nella sua Milano o comunque in una landa polentona a scovare insospettabili assassini. Suo malgrado si trova ospite, con il bel brigadiere D'Aiuto, del suo ex superiore diventato pomposamente il Capo di Gabinetto del Ministero dell'Interno. Ossia Sua Eccellenza Saverio Lecaldano, che non disdegna la lingua napoletana a mo' di snobistica consuetudine. Melis, D'Aiuto e Lecaldano trascorrono un lunghissimo fine settimana nella villa di quest'ultimo. Il mare che hanno davanti non un mare qualsiasi. il mare delle Sirene e di Ulisse e prima dei Faraglioni capresi c' il minuscolo arcipelago chiamato Li Galli ma che Strabone individu come base delle Sirene. Tuzzi, ovviamente, le chiama Sirene. Tre isolotti che un tempo appartennero a due miti russi della danza: prima a Leonide Massine poi a Rudolf Nureyev. Nella finzione di Casta Diva, questo il titolo dell'ultimo mistero risolto da Melis per Bollati Boringhieri (in realt pubblicato gi nel 2005 in Tre delitti un'estate, Edizioni Sylvestre Bonnard), le Sirene furono lo sfondo di una "relazione appassionata e crudele" tra il coreografo de Quincy e Taginskij, "il suo ballerino preferito, il pi grande del secolo". Settant'anni dopo il carteggio proibito di quella relazione custodito da Boris Benatof, sublime pianista russo, che anche il vicino di villa di Lecaldano. Benatof vive con la Divina Frida Dechend, cantante lirica, e due "schiavi", due maschi autoctoni che assolvono a ogni funzione. Benatof vende il carteggio per bisogno. Trenta milioni di lire. Come al solito, quando indaga Melis, siamo negli anni Ottanta. L'acquirente un collezionista tedesco che poi viene trovato morto nella sua camera d'albergo. Omicidio. Molto ci sarebbe da scrivere su questo ennesimo, straordinario giallo di Tuzzi, magnifico scrittore, ma lo spazio tiranno. Su tutto: la prevalenza del ricchione, a scapito del gay politicamente corretto.
Fabrizio d'Esposito

Dieci modi con cui truccare un curriculum


Pierre Corneille

impate frenetici i vostri curricula ma ricordate, dopo aver mentito occorre buona meP moria 10. Labuso delle parafrasi - Passate esperienze. Scrivi Maitre di sala, leggi cameriere. Scrivi Responsabile promotore del brand, leggi promoter. Scrivi Caporedattore, leggi

corrispondente del giornalino scolastico tipo Brandon di Beverly Hills. Pi parole usi pi fa punteggio. E le parole straniere valgono doppio. 9. Labile contraffazione degli attestati, spacciare corsi sconosciuti come fossero master ad Harvard - Il mio attestato di partecipazione al corso di inglese che ho fatto in Vacanza-Studio nel 1999 lho chiamato University of London english degree. E stavo a Liverpool. 8. Gli hobbies farlocchi - Fai della tua vita una fiaba, impegnati a dare un nome elegante al tuo cazzeggio quotidiano 7. Le invenzioni. Tanto, come sul bus, nessuno controlla - Inventati un lavoretto di responsabilit nel 2008, un seminario di marketing al 3 anno (c in ogni facolt, tra un po anche ad Archeologia), il volontariato per il Wwf. Mettici quello che vuoi ma non strafare. Fantasia al potere s, ma ricorda che tra te e loro quello senza potere per ora sei tu. 6. La foto - Di solito c solo una foto fra le miliardi che possiedi che abbia i requisiti per

poter entrare in un curriculum. Eh si, sarebbe bello poter mettere quella di Formentera in cui hai labbronzatura giusta e sei uscito/a da Dio. Peccato che fai la linguaccia e tieni in mano il mojito. Le papabili sono poche, rimangono le evergreen, foto di qualche lustro fa utili per ogni occasione. Facevi ancora le scuole medie, ma una migliore non ce lhai. Prendi, zitto e porta a casa. 5. Il voto di laurea taroccato - Aggiungo un punto? Ma s, anche due... 4. Le lingue - Inglese? Beh io linglese lo so bene bene. Francese, tedesco e spagnolo? Vabb chi non li conosce oggigiorno? Giapponese e Arabo un po li mastico, cinese lo sto imparando E il latino e il greco me li ricordo benissimo dalle superiori! 3. Le omissioni ovvero lintelligente arte del Nascondere sotto il tappeto - Omettere, omettere, omettere. Come su unirrinunciabile linea del Piave. 2. Il famigerato Ecdl - Non importa che sia un esame fermo alle tecnologie del 1992, non importa che solo gli ultra sessantenni ne vadano orgogliosi. Importa solo fare massa su un curriculum che, altrimenti, piangerebbe miseria. 1. Un indirizzo e mail consono, la seriet, si sa, passa dai dettagli - Ok ora di rinunciare a songoku1983@libero.it o cucciola.85@hotmail.it. Purtroppo.

BANDIERINA/LIBRI
Linsospettabile utilit di un suricato morto Autore: Massimo Fenati, Mondadori, 128 pagine, 10 Euro LAUTORE DI CICO&TOTO Se da piccoli vi divertiva vedere Willy Coyote appiattito sotto uno schiacciasassi o tagliato a pezzettini nel tentativo di catturare Beep Beep, questo libro fa per voi. Massimo Fenati, fumettista genovese trapiantato a Londra, propone ora al pubblico una nuova puntata del suo umorismo spiazzante e surreale, che unisce lo spirito italiano allo humour inglese. Unaltra dimostrazione della speciale capacit di Fenati di inventare personaggi e caratteri originali, muovendosi tra il mondo umano e quello animale, dopo la serie dei pinguini innamorati Gus & Waldo (un successo internazionale pubblicato in Italia da Tea) e i fumetti di Cico e Toto nati insieme con il Fatto del Luned.

DIFENDERE LE VITTIME L'aveva aperto chiss quante volte quell'album, l'aveva consumato con gli occhi e con le dita. Guardava le immagini in silenzio, le sfiorava con le mani quasi a volerle disegnare di nuovo per riportarle in vita. Su una, in particolare, si perdeva spesso: lei capelli scuri, vestito rosa, e lo sguardo timido e sorridente, accanto a Giovanni Falcone che ride. Uno a fianco all'altro sorpresi dall'obiettivo, in una di quelle foto preziose perch scattate per caso. Poi chiudeva il libro, si avvicinava alla finestra, e sospirava mentre fuori arrivava il buio. Era inquieta e tenace Mimma Tamburello, morta a 75 anni dopo una lunga malattia. Nata a Palermo, l aveva sempre vissuto e lavorato. E combattuto, perch la sua stata una vita dedicata alla lotta contro Cosa nostra e la criminalit organizzata. Docente universitario e avvocato, aveva difeso uomini e donne nei processi per le stragi di mafia. Quello per l'attentato di Capaci del 23 maggio 1992, dove si era costituita parte civile per i familiari di alcune vittime e per i tre sopravvissuti. E quello per la strage di via d'Amelio, dove era stata a fianco delle famiglie degli uomini della scorta rimasti uccisi e dell'unico agente sopravvissuto. Chi l'ha conosciuta, giornalisti, giudici, avvocati, la ricordano nel suo ufficio, circondata da fascicoli e carte. Poco affascinata dai riflettori della stampa, nelle rare interviste rilasciate raccontava della sua amicizia con Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo, assassinata insieme al magistrato. Mostrava le foto, ne aveva a decine. Li ho incontrati il gioved, Francesca e Giovanni. E il sabato li hanno uccisi, raccont a un giornale locale. Un legame lungo anni e mai spezzato, nemmeno dopo le bombe, il sangue, la polvere e la paura. Tamburello aveva voluto prendere in mano l'eredit del giudice e portare avanti la sua ricerca di giustizia. Consapevole che in una terra ferita come quella siciliana come nuotare in mare aperto senza ancora di salvezza.

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LUNED 25 NOVEMBRE 2013

DALLA PRIMA
MA MI FACCIA IL PIACERE

IL FATTO QUOTIDIANO DEL LUNED

EDITORIALE

di Marco Travaglio

Lambiente pu essere il nostro petrolio


di Ferruccio Sansa

he cosa facciamo noi per lamC biente? In Sardegna oggi, in Toscana nel 2012, in Liguria e in Veneto nel 2011 la natura sfoga la sua rabbia in piogge che corrono sul cemento. Uccidono. Colpa del cielo, ma prima di chi lo maltratta. E di nuovo quella domanda: che cosa facciamo noi per lambiente? Chi scrive ripensa ai giorni della scuola, quando, con la calligrafia incerta del bambino, tappezzava il paese di manifesti Abbasso la caccia sfidando gli sguardi degli uomini che ogni sabato dinverno uscivano con lo schioppo (si chiamava cos, allora). Era la loro passione e quel bambino rompiscatole gliela faceva andare di traverso. Poi un giorno si smette: non si mettono pi manifesti, non si fir-

mano pi petizioni. Ti senti ridicolo. E hai gi abbastanza problemi, altro che i fagiani! Ma la ragione profonda unaltra: ti convinci che alla fine non cambier niente. il bivio dellet adulta: accettare la vita (chiamatelo realismo o rassegnazione) oppure batterti sapendo che servir a poco o a nulla (che sia velleitarismo o idealismo)? Ognuno d la sua risposta. Capita per tante battaglie. Cos per lambiente, parola che abbiamo scelto non a caso, un po asettica e distante. Che, per, pi concretamente, significa la terra dove viviamo. Laria che respiriamo. Il cibo che mangiamo. Il mondo che lasceremo ai figli. Ecco, come raccontiamo questo luned, la nostra generazione ha unopportunit unica. Lalternativa sviluppo-ambiente si pu superare. Possiamo sfruttare la natura proprio salvaguardandola e proteggendo noi stessi. Possiamo trarne un beneficio economico per le nostre famiglie e milioni di posti di lavoro. In Italia la prima industria il turismo (15% del pil), che ha bisogno di ambiente integro. Di pi: 3,3 milioni di persone hanno unoccupazione grazie alle professioni verdi. Potrebbero essere molti di pi, perch nessuno forma 500 figure professionali

che leconomia richiede. Bisognerebbe che lo Stato e noi tutti ci credessimo. Come dimostra la legge di stabilit, il governo Letta ha imboccato la direzione opposta: con lo specchietto per le allodole degli stadi fa un regalo ai signori del cemento. Poi la sanatoria per i comuni che non fanno la raccolta differenziata. Infine il via libera allasfalto con i 10 miliardi della Mestre-Orte. Ma noi facciamo la nostra parte? Certo, possiamo non votare i Cappellacci di turno. Partiamo, per, dalla casa. Ci vuole un investimento, ma garantisce risparmi futuri. E offre lavoro. Serve una scelta di fondo. Che non si fa solo per il portafogli. Come dice Luca Mercalli: non vogliamo il ritorno al medioevo, anzi. Sar una soddisfazione pi profonda a ripagarci. La consapevolezza di contribuire al bene comune. Il ritrovato senso del futuro. Che ci aiuta ad affrontare questo aspro presente. il Fatto Quotidiano del luned
a cura di

Ferruccio Sansa
con Salvatore Cannav, Alessandro Ferrucci, Emiliano Liuzzi, Paola Porciello Progetto grafico Paolo Residori Grafica Fabio Corsi

teo Orfini, sostenitore di Cuperlo, la Repubblica, 18-11). Dopo le elezioni non vinte con Bersani, le primarie vinte podi questo ventennio (Antonio Polito, liticamente con Cuperlo (al 38,4% conCorriere della sera, 21-11). I dieci co- tro il 46,7% di Renzi). A Orfini, Fantozzi mandamenti non bastano? gli fa una pippa. Ideal Standard/2. Va salutata con sod- La Cottarella. Possiamo battere la Gerdisfazione la conferma della forza e del mania (Carlo Cottarelli, commissario radicamento del centrosinistra in Basi- governativo per la Spending review, la licata. Questo voto premia la Repubblica, 21-11). Ma s, dai, buona amministrazione e diinvadiamo la Germania. mostra che il Sud non cede I cessi no. Maxi-multa a Jp alle lusinghe populiste (GuMorgan, 13 miliardi. La banca glielmo Epifani, segretario pagher i servizi sociali (Cordel Pd, Corriere, 19-11). Inriere, 20-11). Ma Berlusconi fatti la Basilicata ha eletto goniente, non vuole andarci lo vernatore Marcello Pittella, stesso. ex assessore della giunta De Signora, si copra. Burqa, Filippo caduta perch indachiesto un mese di condanna gata in blocco per i rimborsi per la Santanch (Corriere, spese gonfiati, e lui stesso 19-11). Cio, glielo mettono sotto indagine con l'accusa di per un mese? Sarebbe gi aver falsificato una ricevuta qualcosa. da 23 euro trasformandola in Compattezza. Spese pazze in 223. Il voto premia la buona Antonio Polito Regione Piemonte, a giudizio amministrazione. E non cede e Matteo Orfini tutti i consiglieri di Pdl e Caralle lusinghe del populismo. roccio (la Repubblica, Alleluja. 18-11). Quando si dice una maggioranza Parole grosse. Tessere gonfiate, indaga coesa. l'Antimafia. De Luca finisce nel mirino. Hanno tutti ragione. Gli alfaniani sono Sentito dai pm un 'cuperliano' (Corrie- teste di rapa (Sandro Bondi, Pdl, 17-11). re della sera, 21-11). Volevano sapere Bondi un esagitato, un innesto di stalinismo nel berlusconismo (Fabrizio che cazzo vuol dire cuperliano. Cupirla. La vittoria politica nostra, Cicchitto, Ncd, 17-11). Era ora che quei Renzi non cambi le carte in tavola (Mat- due cominciassero a dire cose sensate.

deal Standard/1. Bisogner mettersi d'accordo sugli standard di moralit I pubblica, se vogliamo uscire dall'incubo

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7.20 Charlie s Angels Angeli a rotelle Telefilm 8.20 Siska Il segreto di Leonardo Telefilm 9.45 Carabinieri 4 Caro pap Telefilm 10.50 Ricette all italiana Rubrica 11.30 TG4 - Meteo.it Informazione 12.00 La signora in giallo Una telefonata misteriosa Telefilm 12.55 La signora in giallo Omicidio in chiave minore Telefilm 14.00 TG4 - Meteo.it Informazione 14.45 Forum Real Tv 15.30 Prima tv Hamburg Distretto 21 Telefilm 16.35 My Life - Segreti e passioni Soap 17.00 Agatha Christie: Delitto in tre atti Giallo (Usa 1986). Di Gary Nelson, con Peter Ustinov, Tony Curtis 18.55 TG4 - Meteo.it Informazione 19.35 Tempesta d amore Soap 20.35 Quinta Colonna il Quotidiano Attualit 21.10 Quinta Colonna Attualit 23.55 Terra! Attualit 1.00 TG4 Night News Informazione

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IL FATTO QUOTIDIANO DEL LUNED

PRIMEPAGINE (PER BAMBINI)

LUNED 25 NOVEMBRE 2013

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MAMMAMONDO

CICO&TOTO, IL REGALO UNIMPRESA Tornano Cico&Toto dalla matita di Massimo Fenati. Fare un regalo con lanima difficile. A volte non si ottengono subito i risultati sperati, ma alla fine la buona volont viene premiata.

DISEGNA PER NOI


Disegna le notizie del mondo e della tua citt che ti hanno colpito. E inviale a
bambini@ilfattoquotidiano.com

diario di una madre qualunque

Le metteremo sul sito

MA... C QUALCOSA CHE SI AGITA NELLA MIA BORSETTA...!

TOTO! CHE COSA CI FAI L DENTRO?

EHM... GIOCARE IN BORSA VUOL DIRE UINALTRA COSA...! ODDO!

ALLORA INVECE CHE COMPRARE QUALCOSA, FAGLI UN REGALO TU CON LE TUE MANI!

HO BISOGNO DI FARE UN PO DI SOLDI, PER CUI... GIOCO IN BORSA!

MA PERCH TI SERVONO SOLDI?

TLE RUS STLE RU

Falsi e veri ricchi


B
arbara ha fatto una carriera strepitosa. Ha studiato, ha lottato, ha dato tutto. E in barba alle statistiche arrivata in alto. Molto in alto. Dove i tacchi a spillo si contano su poche dita. Dove, se ci arrivi, poi finisci sul giornale. Come una stella cometa per tutte le altre che ci provano, come un faro di luce che fa un po male per tutte quelle che non ci riescono. Perch c' sempre qualcuno l pronto a scattare quando tu ti fermi, ti perdi a fare figli... qualcuno che non ha "il problema", che non allatta, che non si sveglia di notte. Barbara ha passato anni in cui scendendo dal letto prendeva una testata nel muro perch non sapeva pi dovera, in che albergo, in che citt, in che paese. Poi sono arrivati i bambini. E vai con baby sitter, per il giorno, per la notte, tabelle di marcia che nemmeno un capo di Stato sarebbe in grado rispettare. Colloqui per scegliere la persona giusta, sempre che non ti molli dopo poco perch il bambino piange. Poi asili nido da passare al setaccio. E gi che ci siamo, che gli parlino in inglese, in cinese. Che facciano laboratori di ikebana e danza afro cubana, almeno cos i piccoli non si annoiano. E i nonni, inossidabili, sempre in allerta perch per i pi grandi c' la piscina, la palestra, il corso di scacchi. Ma un giorno si trovano insieme, come per miracolo: Barbara, il marito e i figli. Un pomeriggio piovoso, al centro commerciale. Allingresso c' una famiglia, tutti seduti insieme: un garrire di bambinetti scalcinati e sorridenti. Che a vederli vicini i figli di Barbara sembra che vengano da un altro universo: inamidati, pettinati, profumati. Roba che costa un occhio della testa. Ludovica, la figlia pi piccola di Barbara, osserva quei bambini come lei, diversi da lei. Poi stringe la mano della mamma e le chiede: Perch stanno l?. Perch sono poveri, tesoro. "Mamma, non possiamo essere poveri anche noi, cos stiamo sempre insieme?".
M.Valeria Valerio ilfattoquotidiano.it / blog /mammamondo/

PER NON FUNZIONA... TRA POCHI GIORNI IL COMPLEANNO DI CICO E NON POSSO FARGLI REGALI.

SPLENDIDA IDEA! MI METTO SUBITO ALLOPERA!

NONNA TILLA MI AVEVA INSEGNATO A FARE LA MAGLIA. VEDIAMO SE MI RICORDO COME FARE UN MAGLIONE...

MHH... QUALCOSA MI DICE CHE LA RISPOSTA NO!

ALLORA, INTERNET MI DAR LA GIUSTA ISPIRAZIONE.

MHH... FARE LO SCULTORE NON FA PER ME!

CERCHIAMO DI NUOVO QUALCOSALTRO...

MA LE VITI SI PIANTANO COL MARTELLO?

NUMI! DOMANI CICO COMPIE GLI ANNI E IO SONO ANCORA IN ALTO MARE!

E COS IL GIORNO DOPO...


TOTO CHE BELLO! IL REGALO PI GROSSO CHE ABBIA MAI APERTO!

URG! E ANCHE IL PI MOSTRUOSO!

GU

LP!

ANCHE QUESTA IDEA MI SEMBRA DA SCARTARE...

MHH... MI RESTA SOLO QUESTA DA PROVARE...

EHM... SPERO CHE TI PIACCIA...

SANTA GORGONZOLA! CHE DISASTRO! MEGLIO ELIMINARE QUESTO ORRORE!

HELLO! IO SONO DA AMERICA E COLLEZIONO ARTE MODERNA. TUA OPERA VERY INTERESSANTE... TU VENDI A ME PER TRECENTO DOLLARI?

300 DOLLARI?!?! MA CERTO!!! EVVIVA! SONO UN ARTISTA!!!

UN BIGLIETTO TUTTO INCLUSO AL PARCO DIVERTIMENTI IL REGALO PERFETTO! LO SAPEVO CHE AVEVI UN PIANO SEGRETO PER IL MIO COMPLEANNO! EH EH! E GI!

E POSSO FARE UN REGALO COI FIOCCHI A CICO!!!

LASCIATE CHE I BAMBINI

Santa Giulia, il capolavoro il museo


di Tomaso

Montanari

Museo di Santa Giulia, Brescia

LA CROCE DI DESIDERIO

Un museo come una persona: un'opportunit straordinaria, ma spesso anche una straordinaria difficolt. Ci sono musei noiosi e musei indimenticabili, ci sono musei riusciti e musei zoppicanti. E, come con le persone, si impara a conoscerne e ad amarne pregi e difetti: e anche i dettagli pi superficiali l'odore, la luce, i colori sono importanti. A volte i musei fanno paura: sembrano difficili. All'ingresso ti danno una mappa: e uno se la rigira tra le mani cercando di capire come attraversare questo territorio sconosciuto. E soprattutto chiedendosi: dove sar il tesoro? A volte i musei sono opachi: non rivelano, ma nascondono. Non sono al servizio delle opere che contengono: ma si presentano come se fossero loro stessi l'unica opera da vedere. A volte negano la citt in cui si trovano: la fanno dimenticare, la rendono irrilevante. Come se fossero un museo ideale buono per qualunque posto del mondo. Ecco, se volete conoscere un museo che tutto il contrario, andate al Santa Giulia, il museo della citt di Brescia. Uno dei musei pi riusciti, affascinanti, parlanti e simpatici del mondo. Perch non un museo che separa, nasconde, si

mette in mezzo: no, un museo che unisce, che svela la citt, che si fa trasparente. un museo che insegna, educa e diletta. Forse perch non un museo: un monastero antichissimo, fondato da Desiderio, re dei Longobardi e dalla regina Ansa, sua moglie. un pezzo di citt: un quartiere con i suoi chiostri, i suoi giardini, le sue chiese. un luogo magico:

perch riesce a contenere anche il paesaggio: ad avere in s il luogo cruciale in cui la citt diventa campagna, e viceversa. E proprio l, negli orti delle monache, c' un altra porta magica, quella che mette in contatto il passato e il presente, la citt dei vivi e la citt dei morti: proprio l venuta a galla la citt romana, con le sue piscine, i suoi mosaici, le sue strade, le sue pitture. E tu, senza uscire dal museo, sei dentro la citt. Senza uscire dalla tua vita, ne vivi a decine. Ci sono tanti pezzi straordinari, certo: la Croce di Desiderio, tempestata di gemme antiche, la Vittoria alata che scrive la storia (di Brescia, ormai), gli avori strepitosi con cui giocavano i cardinali, gli zerbinotti dipinti come santi da Romanino sui muri di San Salvatore, una delle chiese pi belle d'Italia. Ma la cosa pi straordinaria Santa Giulia stessa: una citt incantata che si trasforma in museo, il luogo pi bello dove passare una giornata di pioggia e di freddo. Una giornata che diventa felice.

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VIVARIO

LUNED 25 NOVEMBRE 2013

LULTIMA PAROLA
perlaceo. Passo e si voltano a guardarmi. Mi fermo, scarto dalla sua custodia la macchina fotografica, misuro la luce, scelgo tempo di otturazione e apertura di diaframma, il gatto e il gabbiano si mettono belli fermi, scatto una fotografia e me ne vado. Alle mie spalle sento riprendere a berciare. Non conosco la lingua dei gabbiani, ma mi risuona non troppo diversa quella delle vecchie gi alla fermata del 12 a Caricamento che si parlano delle malattie e degli ospedali dei loro estenuanti

IL FATTO QUOTIDIANO DEL LUNED

Gabbianella che discuti con il gatto


di Maurizio Maggiani

lle Fondamenta delle Grazie, il bastione che teneva un tempo il mare discosto dalle case di Genova, sullantico parapetto di pietra serena allaltezza del grosso buco dove una volta cerano le ultime case del quartiere di Madre di Dio, un gabbiano novello, magari una gabbianella?, sta dicendo qualcosa di stridulo a un grosso gatto. Il gatto nero e nellombra della pietra ha gli occhi intensamente gialli, il gabbiano bianco e delicatamente grigio

mariti. A casa riguardo la fotografia del giovane gabbiano e del vecchio gatto per confermarmi con una prova empirica nella certezza di aver visto una favola in pieno, materiale svolgimento. Le favole son fatte cos, che prima o poi finiscono per deluderti, stracciate, umiliate, dalla inimmaginata vastit della vita. Nelle favole i gatti insegnano banalmente ai gabbiani a volare, nella vita le gabbianelle parlano con i gatti dei loro ineffabili mariti. Fate voi.

PAN(ICO) QUOTIDIANO

Amare vuol dire vivere


di Emiliano Liuzzi

he non sarebbe neppure da scherzarci. La medicina semiufficiale non la considera una patologia molto grave. Te ne accorgi dallodore, dalle stanze di vita quotidiana che puzzano di solitudine. Si chiama philofobia, la paura di innamorarsi. Lucio Battisti e Mogol ne avevano fatto anche uno dei loro brani pi celebri. Ma era solo una canzonetta, come direbbe Jannacci. In realt ci sono persone che quel blocco mentale lo vivono ogni volta che trovano un compagno o una compagna di viaggio, anche se la sensazione vorrebbe non avessero un timetable sulla faccia, unora di partenza e unaltra di arrivo. E questione dinconscio, ma si riconosce dalla paura di aprirsi, mostrare i sentimenti, pronunciare parole che invece rimangono in un pensiero, spesso su una penna. Paura damare? Pu essere una delle definizioni pi sbrigative. Gli psichiatri spiegano che un filo conduttore che accomuna tutti coloro che sono affetti dalla patologia esiste: E una modalit per difendersi dalla parte oscura dellamore, non amiamo per non soffrire. Se lamore non entra nella nostra vita perch non gli abbiamo permesso di entrare. E non labbiamo permesso perch ci sono persone che non vogliono soffrire. Se dovessimo trovare anche una causa bisogna tornare, come sempre, allinfanzia, allorigine famigliare, a come si cresciuti, in quale contesto. Potrebbe essere uno dei motivi. Qualcuno azzarda anche i modi di vivere, cambiati e velocizzati, per cui non c pi tempo per nulla, neanche per pensare. Amore vuol dire anche affetto. Implica una serie di conseguenze comportamentali che ci rendono meno soli allinterno di un mondo. Implicano spirito di sacrificio e di adattamento. Per questo si ripercuote in tutta unaltra serie di distrubi collaterali. Che fanno della philofobia un problema da affrontare. Perch il sintomo di una una patologia pi grave che si chiama paura di vivere. emiliano.liuzzi@gmail.com

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