Vous êtes sur la page 1sur 3

IL KILLER INSTINCT

Nessuna forma di autodifesa possibile se la nostra aggressivit non pronta a scatenarsi contro chi ci minaccia. La maggior parte delle persone hanno una naturale repulsione all'idea di ferire o uccidere un loro simile. Tuttavia lo scopo dell'autodifesa la sopravvivenza e solo rabbia e voglia di vivere possono darci una possibilit quando la vita a rischio. Ultimo aggiornamento 2 !"#!2##$

Quando si parla di autodifesa, si insiste giustamente sull'aspetto tecnico, fisico e operativo di ci che si deve fare o non fare, con le mani nude o con le armi, nella malaugurata ipotesi di dover combattere per sopravvivere. E cos in palestra, come nei corsi di tiro dinamico, ripetiamo infinite volte gesti e sequenze di movimenti tutt'altro che naturali, con lo scopo di rendere automatiche le reazioni che dovrebbero salvarci la vita nel momento del bisogno. Il "dovrebbero" d'obbligo in quanto il test sul campo !il cosiddetto "battleproofing"" riserva molto spesso delle brutte sorprese. E cos avviene che persone sulla carta addestrate ad affrontare situazioni di combattimento reale, sperimentino proprio nel momento critico esitazioni, paralisi emotive o, comunque, performance decisamente al di sotto del loro ipotetico livello tecnico. #ui banchi di scuola, tutti noi abbiamo conosciuto, direttamente o meno, gli effetti dello "stress da interrogazione" e la sua capacit$ di rendere inutili lunghe ore di studio. %ell'ambito dell'autodifesa, si osservano analoghe difficolt$, rese ancora pi& drammatiche dall'effettivo pericolo imminente, ma non solo... E' chiaro a tutti che un allenamento in palestra, una sessione di tiro al poligono, non sono la stessa cosa di un'aggressione per strada o una sparatoria. 'er questo motivo altrettanto chiaro ed indispensabile il dover addestrare le persone non solo sugli aspetti tecnici dell'autodifesa, ma soprattutto su quelli di controllo della paura e dello stress. (a c' un altro aspetto importantissimo di cui tenere conto. %on basta avere un sangue freddo eccezionale e padronanza delle proprie emozioni) nulla di questo servir$ se, contemporaneamente, non sapremo superare la nostra umana riluttanza ad usare una violenza potenzialmente mortale contro un altro essere umano. *e tecniche di difesa personale sono, per loro natura, "sporche" e distruttive. Il loro scopo non quello di vincere un incontro sportivo ma di sopravvivere ad un nemico pi& forte che ha deciso di annientarci. #pecialmente se il divario fisico con l'aggressore evidente, per esempio nei casi di autodifesa femminile, pu essere necessario impiegare misure a dir poco da voltastomaco, per respingere

un individuo che di umano ha ben poco. Eppure, in casi del genere, il solo modo per salvarci potrebbe essere il dover afferrare la faccia all'aggressore, piantargli entrambi i pollici negli occhi per farli uscire dalle orbite. #ubito, in un attimo e senza esitazioni. *a cosa vi fa ribrezzo+ ,i sentite male al solo pensiero+ -itenete di non essere in grado di fare tanto male+ Esitereste+ .llora avete pi& che mai bisogno di fare i conti con la vostra aggressivit$, il vostro /iller instinct. Il /iller instinct, ovvero l'istinto omicida. %on si tratta di trasformarci in mostri ma di attivare una sorta di "grilletto mentale". 0ome il grilletto di una pistola, una volta premuto, fa esplodere una carica che proietta un'energia devastante sul bersaglio, cos la vostra mente ed il vostro corpo devono distruggere la minaccia e ritornare ad essere quelli di prima quando la minaccia cessata. #i tratta di uno dei concetti pi& difficili da far capire agli allievi ed al contempo il pi& necessario. Il grilletto deve scattare non appena capite che la vostra sopravvivenza a rischio, a quel punto la vostra reazione deve essere immediata, feroce, totale. Ed qui che nascono i problemi. (olti candidati all'ospedale o all'obitorio, esitano proprio quando non dovrebbero... %on sempre e solo per motivazioni legate alla paura e all'effetto paralisi) possono esserci motivazioni di ordine culturale, emotivo, religioso, educativo. .lcuni esempi, con frasi celebri) "(a... *ui non mi aveva ancora colpito" !frase celebre pronunciata da un letto d'ospedale, reparto politraumatizzati" "1orse non attacca" !vi ha gi$ preso per il collo, sollevandovi da terra, e vi sta scuotendo vigorosamente" "1orse i testimoni intervengono e lo fermano" !#cordatevelo. %on vi aiuter$ nessuno. #i volteranno dall'altra parte" "2o paura di essere considerato un aggressore davanti al tribunale e preferisco aspettare" !un problema alla volta) pensate a uscirne vivi e tutti d'un pezzo. .i giudici penserete dopo" "%on colpisco molto forte altrimenti potrei ferirlo" !'essima idea) se si colpisce si deve farlo in modo risolutivo, del resto quell'altro non si preoccupa molto che vi facciate male o meno" "'referisco non fare niente e mi limito alla difesa, altrimenti quello si arrabbia ancora di pi&" !quello gi$ addosso a voi, solo una forza ancora maggiore pu fermarlo" Insomma, se, come probabile, vi riconoscete in una o pi& di queste frasi celebri, il vostro /iller instinct pericolosamente carente e se volete imparare a difendervi dovete partire proprio da qui.. 3ccorre incattivirsi, non contro il genere umano, in questo c' gi$ il nostro aggressore perfettamente attrezzato, ma contro chi vuole negarci il diritto di esistere. (a come si diventa pi& "cattivi"+

4iventare cattivi facile e le regole sono le stesse per noi come per gli animali. 5utti sappiamo che se un cane, magari docile e tranquillo, viene tenuto sempre legato alla catena, prima o poi si trasformer$ in una animale rabbioso. %el campo dell'addestramento agli uomini, i militari sono degli autentici maestri nell'arte di trasformare le persone in bestie feroci. 0hi non ha visto il film di #tanle6 7ubric/ "%ull &etal 'ac(et" lo vada a vedere e se ne far$ un'idea, romanzata finch8 si vuole, ma realistica nel concetto. %el film uno dei protagonisti, il terribile sergente istruttore 2artman !-. *ee Erme6", sottopone le reclute ad un addestramento selvaggio, avendo come solo obiettivo quello di trasformarle in strumenti di morte. 'eccato che ad un certo punto il processo di apprendimento "sfugga di mano" ed il sergente 2artman viene ucciso da uno dei suoi stessi allievi il cui equilibrio mentale andato in malora. 1ilm a parte, la trama riassume tanto le dinamiche quanto i rischi che si corrono quando si risvegliano gli istinti peggiori dell'uomo. In particolare si evince che il motore della nostra aggressivit$ la rabbia, l'indignazione, la frustrazione, la disperazione, il non aver pi& nulla da perdere. *a rabbia e la paura sono molto simili tra loro, perfino a livello neurologico ed ormonale, i circuiti cerebrali ed i neuromediatori coinvolti in queste emozioni sono contigui. (a l'effetto di queste due emozioni sulla nostra capacit$ di decidere opposto) una tender$ a bloccarvi e a rendervi indecisi, l'altra al contrario vi far$ scagliare contro l'avversario. *a rabbia che dobbiamo coltivare legata alla voglia di vivere. %essuno pu negare a noi ed ai nostri cari il diritto di esistere. #olo questa consapevolezza in grado di trasformare la paura in forza.

Vous aimerez peut-être aussi