Équipes Notre Dame

MILANO
Giornalino di Settore
Anno 20 n° 2 - Giugno 2001

Le due bisacce
Ripercorrendo i tre anni del nostro servizio di responsa- La provvidenza aveva messo a nostra disposizione il
bili di settore ci è venuta in mente un'immagine: quella di un necessario. E questo non era certo frutto delle nostre
viandante che parte per un lungo viaggio con due bisacce. riserve, di quanto avevamo saputo accumulare in preceden-
Un bisaccia doveva servire per le provviste, l'altra per za, non era il nostro patrimonio. Era invece il dono gratuito
raccogliere lungo la strada ricordi, reperti, doni avuti o dello Spirito, datoci, come dice San Paolo, per permetterci
trovati durante il percorso di annunziarlo alle Genti.
Quando è arrivata la telefonata dei Casalone - "Ora tocca E lo Spirito è generoso, soffia prima che noi arriviamo, non
a voi, se ve la sentite" - nel dire "si" ci siamo muniti subito guarda in faccia a nessuno, non fa discriminazioni, e si serve
delle due bisacce, e le abbiamo pure scelte ben capienti. Il anche degli ultimi per la maggior gloria di Dio.
viaggio era lungo e le provvi- Dopo tre anni siamo alla fine
ste da un lato, e le cose da del viaggio: siamo partiti con
raccogliere dall'altro, sarebbe- le bisacce vuote, arriviamo
ro state molte. avendole ricolme. Grazie. Gra-
Durante l'estate abbiamo fat- zie al Signore che non ha guar-
to l'inventario delle cose da met- dato alle nostre povertà, gra-
tere fra le provviste: un po' di zie a tutti gli amici del movi-
preghiera, un pizzico di buona mento incontrati, grazie a tutti
volontà, un pugno di tempo da voi, carissimi équipiers del set-
sottrarre al riposo, un poco an- tore di Milano! Grazie perché
cora di capacità organizzative e ci avete, prima di tutto, amati.
di fantasia. Ed avendoci amati ci avete ap-
Ma tutta la mercanzia messa prezzati per il poco di bene che
insieme non arrivava a coprire abbiamo saputo fare ed accet-
il fondo della bisaccia: ci è sem- tato pur con tutte le lacune del
brato allora da un lato di non nostro operato.
essere particolarmente attrez- Il duomo di Monza: Casalone, Avesani e poi Galleno Torniamo "soldati semplici",
zati alla bisogna, dall'altro di dei monzesi non si può far a meno! ma con la voglia di "essere
essere partiti con programmi utili" al movimento tutte le
troppo ambiziosi. Ormai avevamo detto sì, e siamo partiti volte che ci sarà l'occasione: perché abbiamo constatato
con la speranza che lungo la strada avremmo poi forse che l'impegno aiuta a crescere.
trovato il necessario per il nostro viaggio. Auguriamo di cuore a Tullio e Maria Luce, alle coppie di
Ed ecco il miracolo: subito la due giorni di Frascati poi gli collegamento vecchie e nuove, di fare anche loro l'esperien-
incontri in Regione con le tante splendide amicizie, nate in za delle due bisacce. Vedrete: arriverete anche voi alla fine
un minuto e vive per l'eternità tipiche del nostro movimento, del servizio con entrambe le bisacce stracolme: stracolme di
la spinta ad agire che viene dalla presa di responsabilità! "amore".
Tutte cose che hanno gonfiato a dismisura la bisaccia Paolo e Lidia Avesani
destinata alla raccolta. P.S. Dopo tanti anni di impegno in politica, dove ogni
E la bisaccia delle provviste? Quasi per miracolo, tornati mossa è guardata con sospetto, dove ogni disponibilità è
alla vita di Settore, ogni volta che l'aprivamo di fronte alle esaminata alla luce del "cui prodest", dove ogni iniziativa
richieste di informazione, ai consigli da dare nelle situazioni trova ostacoli a non finire, sono stato gioiosamente stu-
difficili, alla preoccupazione per le "pecorelle" a noi affidate, pito del consenso e della stima di tutti voi in questi tre anni
trovavamo sempre quello che ci serviva: ed era molto, molto di servizio. Evidentemente la gratuità, che in politica è
di più di quello che avevamo messo noi all'inizio del nostro merce rara, nel nostro movimento è linfa vitale. Anche di
viaggio. questo sono particolarmente grato a tutti voi. Paolo
2 - Giugno 2001
SI SOFFOCA ...
L'eredità di Padre Caffarel riscoperta nei suoi scritti
"Si soffoca nelle vostre preghie-
re cristiane! E più sono cristiane,
più l'aria è irrespirabile". Quante
volte ho sentito questo giudizio
da parte di increduli o di cristiani a
metà. "A chi lo dite!" Mi guarda-
no, stupiti: credevano di scanda-
lizzarmi.
"Però non dite: più sono cristia-
ne... ". In realtà tante famiglie si
credono autenticamente cristiane,
mentre vivono un cristianesimo
mutilato. Tutta la loro religione si
riduce alla pratica della virtù. Gli stessi sacramenti per loro
non sono che mezzi per giungervi. Quanta energia impiega-
no per acquistare e difendere le loro virtù! Essi sono dei
sacrificati, perennemente dei sacrificati: ad ogni ora si può
bussare alla loro porta. Hanno continua la preoccupazione
dell'" impegno " e della " testimonianza ".
Ma al di sopra di tutto, bisogna pur dirlo, sono noiosi,
mortalmente noiosi. E se nessuno rifiuta loro l'ammirazione
- d'altra parte c'è una certa grandezza in simili vite - nessuno
però si sogna di imitarli.
Dinanzi a loro, irresistibilmente, mi tornano in mente le
parole di Péguy: "La morale è stata inventata dai malati. E la
vita cristiana è stata inventata da Gesù Cristo".
E' vero. Se non si sta attenti, ogni vita religiosa subisce la
legge della diminuzione dell'energia. Ben presto della vita
cristiana si conserva solo la morale cristiana e la stessa
morale cristiana non tarda a degradarsi in una specie di
morale naturale che rende puritani austeri ed inflessibili. In
questa atmosfera di moralismo letteralmente si soffoca.
Ma il cristianesimo non è innanzitutto una morale o il culto
del dio Dovere, divinità senza volto; è una religione e non
una qualunque religione, semplice servizio ad un dio lonta-
no. Esso è una vita con Dio, anzi una comunità d'amore con
lui. "Ecco, io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la
mia voce e apre, io entrerò da lui, cenerò con lui ed egli con
me". (Apoc. 3, 20)
La vita cristiana è ancora di più, è una comunione. Median-
te la fede, una viva fede s'intende, il cristiano entra in
comunione col pensiero divino, partecipa, come dicono i
teologi, alla conoscenza che Dio ha di se stesso; e mediante
la carità egli ama Dio col cuore stesso di Dio, è vitalmente
associato all'atto con il quale Dio si ama. Siamo dunque ben
lontani dal moralismo spartano o da quello piccolo-borghe-
se. Purtroppo siamo talmente abituati a queste formule
apprese dal catechismo che le grandi realtà in esse celate non
ci meravigliano più.
Vi sono però dei cristiani che prendono sul serio queste
realtà soprannaturali e ne vivono. La loro fede è passione di
conoscere Dio e i suoi pensieri; ed essi si sforzano di serbarla
in loro viva e operante con la meditazione della parola divina
e con una costante attenzione a ciò che Dio vuole dire
attraverso gli avvenimenti quotidiani. Giovane, sollecita,
Équipes Notre Dame - MILANO
essa penetra sempre di più nelle inesauribili ricchezze di
Cristo.
La sua allegrezza esplode in queste parole di S. Giovanni
che ben esprimono il sentimento animatore di questi
cristiani: "Noi abbiamo riconosciuto l'amore che Dio ha per
noi e vi abbiamo creduto" (1 Giov. 41). Essi portano il peso
dell'amore di Dio perché ogni amore è fatica prima di essere
possesso. A poco a poco questo amore diviene la molla
di tutte le loro azioni, la loro ragione di vita.
"Chi ci separerà dall'amore di Cristo?" scriveva S. Paolo:
forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame,
la nudità, il pericolo?... "Ma in tutte queste cose noi siamo
più che vincitori, grazie a Colui che ci ha amati". (Rom. 8,
35-37)
La morale di questi cristiani - perché anch'essi hanno una
morale, ma non quella dei "malati", - è irradiazione della vita
divina, dell'Amore che abita in essi. Essa è contenuta nel
comandamento di Cristo: "Siate perfetti come è perfetto il
Padre vostro... Siate misericordiosi come il Padre vostro è
misericordioso". S. Paolo la definisce con queste parole:
"Siate imitatori di Dio. Come figli molto amati!" (Ef. 1). Nelle
famiglie di questi cristiani non correrete il rischio di
soffocare. Essi non sono prigionieri di un moralismo o di
un legalismo; sono liberi, liberi della libertà dei figli di Dio.
Si respira in essi un'aria di grande apertura, la grande
apertura di Dio. Vi comunicano il desiderio di Dio.
Cambio della guardia:
Tullio e Maria Luce
Con grandissima gioia annunciamo che i nostri
successori saranno Tullio e Maria Luce Galleno.
Il loro nome è uscito dal cuore di tanto di noi, sia
dell'équipe di settore, sia della base, come è risultato
dall'indagine fatta in occasione della giornata di set-
tore dello scorso marzo. E loro hanno accettato, certo
non a cuor leggero, ma dopo essersi interrogati, in
coppia ed in équipe.
Siamo contenti perché sono équipiers di "lungo
corso", esperti, come si dice, ma sempre entusiasti.
Saranno per tutti una guida serena, pacata, riflessiva:
hanno davanti un compito gravoso con un settore in
crescita (altre due équipe di giovani finiranno presto
il pilotaggio, altri pilotaggi sono già iniziati) e sparso
su un grande territorio.
Con loro iniziano il servizio di Coppia Referente
Culturale Cesare e Lucia Reverdito, della Milano 10,
che sostituiscono Biagio e Marina Savarè.
A loro ed alle coppie di collegamento "vecchie" e
"nuove" il nostro augurio di buon lavoro.
Paolo e Lidia
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FERMATE ILTEMPO
SE CI RIUSCITE...
Alain e Anne-Laure Tridon, responsabili in Fran-
cia della Provincia Est, hanno pubblicato questo
editoriale nella lettera mensile francese.
Ancora una opportunità per fermarci un momento
e chiederci ...
Ciao, Ciao. Scusami...NON HO TEMPO!
Quanta gente! Non posso aspettare. NON HO TEMPO!
Ti avrei aiutato ma....NON HO TEMPO!
Sarei stato volentieri unpò con te ma....NON HO TEMPO!
Leggere?..... Neanche da pensarci. NON HO TEMPO!
Vorrei pregare ma...NON HO TEMPO!
Fuori, le persone corrono,
le macchine corrono,
la città corre.
Tutti corriamo, per non perdere tempo, per guadagnare
tempo.
Così gli uomini trascorrono la loro vita correndo dietro al
tempo.
STOP! Fermiamoci.....
Fermiamoci e pensiamo a un tempo che si possa fermare.
Fermiamoci e pensiamo a un tempo in cui ci sia il tempo per
amarci, per esprimere questo amore, per construire il rappor-
to con noi stessi, con i nostri cari, con le nostre famiglie, gli
amici, i vicini.
Fermiamoci e pensiamo a un tempo in cui ci sia il tempo da
dedicare a Dio.
"Il tempo esiste per amare", canta Giannada.
E se diventasse il nostro slogan per questo nuovo millennio
appena iniziato?
Impariamo a riempire il tempo con calma, con tranquillità.
Impariamo a scegliere che cosa vogliamo farne del tempo
che Dio ci dà.
Osiamo fare, di questo inizio di millennio, un tempo di grazia
in cui raccogliamo i frutti del Grande Giubileo appena
terminato e del nostro raduno di Santiago.
Quest'anno siamo tutti invitati a fare uno sforzo particolare
nel campo della preghiera.
Immergiamoci in Colui che è l'eternità, in Colui che è all'ori-
gine di ogni Amore...
Così sapremo abitare il tempo che ci dà.
Così saremo pienamente persone, coppia, saremo piena-
mente coppie cristiane,
saremo pienamante coppie disponibili per la Chiesa e per il
mondo.
Santo e Felice 2001!
Giugno 2001 - 3
In ascolto dell'uomo
sacramento di Dio
Prime impressioni e ricordi
della sessione primaverile
(Ciampino 25/29 aprile 2001)
Come per l'altra sessione nazionale cui abbiamo parteci-
pato (Napoli), ci siamo portati a casa il ricordo di cinque
giorni vissuti in familiarità ed amicizia profonda. Pensiamo
che questa sia una caratteristica specifica della spiritualità
END: l'immediata accoglienza reciproca e sincera gli uni per
gli altri.
Ovviamente all'interno dell'equipe di formazione la cosa
è stata ancor più sentita ed evidente, i cinque incontri avuti,
ci hanno aiutato a concretizzare le relazioni ascoltate nel
reciproco scambio d'esperienze.
Anche il posto, molto grande ed accogliente, con un
bellissimo spazio per i bambini, i baby sitter efficienti e le
giornate belle hanno contribuito a farci lavorare con una
serenità non comunemente ottenibile.
Per quanto riguarda il tema, dal titolo affascinante e forte,
è stato, a nostro avviso, trattato nel giorno centrale della
sessione con un taglio differente al nostro modo usuale di
affrontare le tematiche. Le due riflessioni a carattere psico-
logico, per altro interessanti come contenuti, sono rimaste
poco calate nel vissuto concreto, dando spunti solo teorici
per il lavoro di coppia e d'equipes.
La prima relazione, della prof.ssa Sebastiani (teologa), c'è
rimasta molto nel cuore perché ci ha fatto posare lo sguardo
su aspetti della nostra vita di fede e di coppia (diventare
sacramento), che oltre ad essere quotidiani sono proprio il
fondamento del cammino verso la Santità.
Anche le due relazioni finali di Vanda e Ottavio e di padre
Epis hanno ci hanno dato spunti originali: l'una come
ricordo del proprio cammino di coppia come sacramento e
l'altra con una riflessione profonda e che abbracciava un po'
tutto quello che era emerso nei precedenti giorni di lavoro.
Conclusione: quando si saprà la data della prossima
sessione???
Un abbraccio
Paolo e Antonella Roveda
Equipe Pavia 2
Ricordiamo a tutti gli Equipiers che il nostro
giornalino nasce da contributi spontanei, che gli
articoli vengono impaginati in modo artigianale e
che l’ordine in cui essi compaiono è solo casuale.
Ricordiamo invece che solo gli articoli firmati
“Equipe di Settore” esprimono la posizione del
Settore: tutti gli altri sono proposte che possono
essere oggetto di riflessione e confronto, nel rispetto
di un fraterno pluralismo
Paolo e Lidia Avesani
4 - Giugno 2001
SULLA TUA PAROLA GETTERO' LE RETI
Una serata spesa bene per tutti: l'incontro di équipes miste
E' davvero difficile riassumere in poco spazio la ricchez-
za spirituale che è emersa da questi incontri. Ci rendiamo
conto in questi momenti di quanto abbiamo bisogno gli uni
degli altri e di quanto ci aiutiamo anche quando, come in
questo caso, capita di trovarsi con persone che non si
conoscono per niente o solo molto superficialmente.
E' davvero un'occasione da non perdere quella di far
parte di una équipe mista. Tra l'altro dà la possibilità di
partecipare anche a quelle persone che, per motivi familiari
o altro, per un certo periodo non riescono ad essere
presenti alle giornate di settore e sentono che nel cammino
in équipe un momento importante viene a mancare senza
un confronto allargato ad altre coppie.
Mettere in comune la nostra vita, le nostre esperienze,
le nostre povertà e le nostre ricchezze ci fa sentire grati al
Padre per averci fatto incontrare, per averci fatto capire
qualcosa in più di noi attraverso l'esperienza di un altro, per
averci creati così diversi e irripetibili ma anche così simili
nelle nostre reazioni e debolezze. Quella sera, probabil-
mente, siamo tornati a casa tutti con un profondo senti-
mento di riconoscenza verso il Movimento, che prevede
per noi queste opportunità di sentirci fratelli e sorelle con
altre coppie, e soprattutto di gratitudine verso il Padre che
ci ama così come siamo e, così come siamo, ci chiama per
essere suoi discepoli e lavorare con Lui per il Regno.
Sono state scritte molte cose importanti nelle relazioni
di quella serata: abbiamo cercato di individuarne alcune.
L'impegno missionario, caratteristica di ogni cristiano,
era già presente nei singoli prima di sposarsi, con esperien-
ze significative in diversi ambiti: per alcuni l'impegno
personale si concentrava su attività di oratorio o vari altri
gruppi cattolici (scout, Azione Cattolica, Neo-catecumenali,
attività missionarie ecc.). Con il matrimonio, questo ideale
si è trasformato in un progetto di coppia ed ha assunto una
luce nuova. Molti hanno sottolineato come, inizialmente,
la vita a due era vissuta con l'entusiasmo del "fare per gli
altri". Poi gli impegni di lavoro sempre più pressanti el'arrivo
dei figli hanno portato un certo raffreddamento ed aridità
e, nel tempo, hanno modificato il modo di vivere la
"missionarietà".
Ora la missione è principalmente vissuta in quanto
testimonianza:
a) come sposi che si vogliono bene e che vivono un
matrimonio non senza difficoltà ma con la certezza che il
Signore, vivo e presente in mezzo a loro, può dare la forza
di superare i momenti difficili ed essere fonte di novità nel
rapporto;
a) come genitori nei confronti dei figli (qualunque sia la
loro età…), da capire come "entità" autonome, ma da
accompagnare nei vari momenti della loro vita, anche e
soprattutto nella fatica, elemento indispensabile per una
crescita spirituale;
b) verso le altre famiglie (es. compagni di classe dei
propri figli, amici, vicini ) spesso non credenti, che ci
guardano e si interrogano su ciò che ci sostiene e ci dà
forza;
c) sul posto di lavoro,
d) in oratorio (catechismo, corso fidanzati, attività va-
rie), dove oggi la difficoltà maggiore sta nel trovare occa-
Équipes Notre Dame - MILANO
sioni per fare qualcosa insieme al proprio coniuge;
e) in ospedale, per don Sandro una continua occasione
per mettere a frutto la sua esperienza di consigliere spiritua-
le END e per testimoniare attraverso la semplice vicinanza
e l'ascolto, già di per sé elementi di evangelizzazione;
f) verso le coppie in crisi e/o separate;
g) come "oggetto di missione", ovvero imparando a
chiedere e accettare l'aiuto di altri.
Ognuno di noi, a secondo della situazione, si è trovato
a rendere testimonianza del messaggio evangelico con la
propria vita cristiana, le proprie scelte, spesso non confor-
mi allo "spirito del mondo", traendo forza e unione anche
e soprattutto nelle difficoltà attraverso la preghiera. Giorno
dopo giorno, anno dopo anno, ogni coppia infatti "ha
scoperto", a volte con stupore, di essere chiamata a fare
cose che non sono state progettate, ma che tuttavia hanno
arricchito ed aiutato nel proprio cammino di fede e santità.
Tutti dunque ci siamo sentiti chiamati in questo cammino
di testimonianza (testimoni anziché maestri), per caricare la
realtà di valori cristiani. Riferendosi alla Lumen Gentium, è
stato detto che bisogna essere missionari prima all'interno
della propria famiglia. Essere cioè attenti alle esigenze non
solo materiali ma anche spirituali del coniuge, dei figli, degli
anziani di famiglia. Non caricarsi inutilmente di troppi
impegni al di fuori di questo ambito, impegni che poi
risultano gravosi e non sempre si è in grado di svolgere
serenamente. L'esperienza in équipe non ha aggiunto va-
lori nuovi alle coppie che già si professavano cristiane, ma
proponendo un metodo e stimolando una regola di vita dà
l'opportunità di mettere in pratica l'ideale missionario.
"Sulla Tua parola getterò le reti" : ogni coppia impara a
individuare la Sua chiamata a "praticare una fattiva ospi-
talità e a promuovere la giustizia e le opere buone al servizio
di tutti i fratelli che si trovano in necessità" (Apostolicam
Actuositatem) e la presenza delle altre coppie, del consi-
gliere spirituale e soprattutto del Signore in mezzo a loro,
è di aiuto per discernere i tempi ed i modi, così diversi per
ognuno, con cui rispondere a questa chiamata: "Prendi il
largo!".
E' stato bello vedere come dietro tutti gli impegni presi
come coppia, come genitori, di figli naturali o adottivi, e
all'interno della parrocchia, verso le missioni, o semplice-
mente verso chi ci sta vicino, si veda un affidamento nel
Signore, che genera serenità, e la certezza che Lui non ci
darà impegni superiori alle nostre forze. La coppia non può
infatti sostenere tutto da sola: ha bisogno di reti di soste-
gno ed in particolare della preghiera personale, di coppia
e comunitaria. E' anche grazie alla preghiera che viene il
coraggio di rispondere alle varie situazioni; non a caso, sia
il Papa nella "Novo millennio ineunte" che il nostro Arci-
vescovo richiamano l'importanza della vita contemplativa,
come premessa per un impegno concreto e totale nella
logica della carità cristiana.
Possiamo infine fare memoria dell'invito che ci viene
fatto al termine di ogni celebrazione eucaristica : "Andate
in pace. Nel nome di Cristo", frase in cui è condensato
l'invito stesso di Cristo alla missione.
Biagio e Marina Savarè
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3 giugno 2001: una giornata in missione.
Gli équipiers di Pavia anche quest'anno hanno saputo organizzare una bella Giornata di Settore
Un grazie particolare a Paolo e Lidia che lasciano il loro servizio
Si sta imponendo una tradizione: svolgere la giornata di
settore di primavera a Pavia, ogni due anni. L'istituto delle
Suore del "Dosso verde" è sempre accogliente per gli amici
che vengono da fuori. La distanza che separa Pavia dalle
località di partenza non è eccessiva. Il relatore, don Giulio
Girardello, proveniente appositamente da Verona. Il tema
della giornata di
rilievo: "Un movi-
mento in missio-
ne". E poi, un'al-
tra chiamata di
nostro Signore
Gesù Cristo.
Non potevamo
non esserci. Ab-
biamo affrontato
il viaggio di ritor-
no dalla Puglia la
notte precedente
(eravamo lì per il
matrimonio di no-
stro nipote).
Paolo e Lidia
Avesani, emozio-
nati anche per la
poesia letta in dia-
letto di Verona, Pinacoteca Ambrosiana
hanno presentato
il relatore don Giulio, che era nella loro Parrocchia di Verona,
quando la frequentavano, molto giovani e non ancora
sposati.
Don Giulio, già missionario, specialmente in America
Latina, attualmente si occupa di missionarietà, all'interno
della diocesi di Verona. Egli ci ha spiegato che essere
missionari vuol dire "fare i discepoli" di Cristo. Ma prima di
poterli fare, bisogna essere discepoli di Cristo. Per essere
discepoli, bisogna innamorarsi di Cristo, il solo maestro, e
seguire il suo insegnamento.
Sì perché, se ci si innamora di Cristo, si diventa suoi
discepoli!
Naturalmente, fare discepoli, non è in nostro potere. E' lo
Spirito Santo che opera, dove, come e nel modo che non
comprendiamo. A noi tocca solo fidarci e cercare di capire,
nella situazione in cui ci troviamo (sul lavoro, in famiglia, in
Parrocchia, in Équipe, ecc . . .), cosa il Signore si aspetta da
noi.
Per capirlo, bisogna essere in ascolto della sua Parola. Da
questo, la necessità di uno studio approfondito della "Pa-
rola" che le Équipes dovrebbero fare.
Alla relazione, che ha entusiasmato noi tutti, anche
perché dalle parole di Don Giulio traspariva la sua fiducia
nella presenza costante dello Spirito Santo, dovunque e in
chiunque, è seguito un momento di ulteriore riflessione su
domande poste da alcuni Equipiers.
Giugno 2001 - 5
La giornata è stata di tempo incerto e questo non ci ha
permesso di pranzare all'aperto sul bel prato di cui è circon-
dato l'istituto delle suore che ci ospitavano; ma è stato
ugualmente bello vedere tutti spostare tavoli e sedie per
poter insieme consumare il pranzo al sacco, al coperto.
La famiglia Tavaroli ha approntato un picnic sul pavimen-
to perché non
c'erano più tavo-
li. Ma quando i
Brambilla hanno
finalmente trova-
to un tavolo, i
piccoli Tavaroli,
e specialmente
Pietro il più pic-
colo di 2 anni,
non volevano
più spostarsi
perché trovava-
no bello quel pic-
nic improvvisa-
to.
Dopo pranzo, il
tempo si è messo
decisamente al
bello e i bimbi
Giovanni Migliara - La Cerotsa di Pavia sono tornati a
giocare all'aper-
to. Anche i papà hanno giocato con loro a pallone, faticando
non poco per decidersi a tornare nelle salette dove si
stavano riunendo le équipes di formazione.
Dopo la S. Messa, i Savarè hanno rivolto a Paolo e Lidia
Avesani, ormai alla fine del loro mandato "missionario" di
responsabili di settore, un pensiero di ringraziamento per
quanto fatto e per quanto potranno ancora fare per il
movimento e, conoscendo ciò che a Paolo riesce meglio
fare, quando ci sono delle persone attorno ad un banchetto,
l'Équipe di settore ha voluto offrire loro dell'olio, portato
appositamente dalla Puglia, sapendo di fare cosa gradita.
Il dono è stato accompagnato da una pergamena sulla
quale alcuni Equipiers hanno composto, in modo estempo-
raneo, dei versi, cercando di "fare il verso" ad Avesani
poeta, che ha in seguito commentato: - Cosa potevo aspet-
tarmi - ?!.
Gli rispondiamo noi ora, dicendo: - Pensiamo che tu
potessi aspettarti di meglio e di più per quanto hai fatto,
insieme con Lidia; ma il nostro è stato un modo semplice,
scherzoso e fraterno per dirvi "grazie !", per tutto e anche
per questa giornata -.
Michele e Dina Dicorato
Pavia 2
P.S. Ho anche ricordato, per onor di cronaca, che l'olio
si da pure ai moribondi... Paolo
6 - Giugno 2001
Il CAMMINO PER
SANTIAGO DE CAMPOSTELA
"Perché vai a San-
tiago de Camposte-
la?" mi domanda
una signora preci-
sandomi che lei non
proviene dalla Ger-
mania ma dalla Ger-
mania dell'Est e vo-
lendo indicarmi con
questo un suo sen-
so di povertà.
Vengo a sapere
che è separata da
suo marito ed è
madre di due figli.
L'ultimo, compiu-
ti i diciott'anni, ha
lasciato la casa per cercare altrove un lavoro. Lei, sui
quarantacinque anni, sola, cercava un senso alla sua vita
che le sembrava ormai vuota.
"Perché vai a Santiago de Campostela?" mi domanda un
belga. La medicina il Talidomide su di lui ha lasciato un
segno. Ha la mano destra che sembra il piede di un neonato.
Vengo a sapere che va a Santiago de Campostela imploran-
do un aiuto non per lui ma per suo fratello. Un fratello che
è pure handicappato ma mentalmente.
"Perché vai a Santiago de Campostela?" mi chiede un
uomo. Ha iniziato il suo cammino in Olanda tre mesi or sono.
Coltivava campi di meli e di peri. Due anni consecutivi di
cattivo raccolto lo hanno mandato in fallimento. Cammina-
va meditando sul suo avvenire e quello della sua famiglia.
Perché vai alla tomba dell'Apostolo di Gesù? Perché fai
800 chilometri a piedi fino a Santiago de Campostela?
Perché? Tento una risposta.
Erano diversi anni che desideravo effettuare un pellegri-
naggio nel senso storico della parola. Non un pellegrinag-
gio seduto comodamente sulla poltrona di un autobus da
gran turismo, né piombare in un luogo santo con un volo
aereo. Ma un pellegrinaggio che richiedesse un impegno,
che costasse una certa fatica e, a volte, determinazione.
Il Cammino di Santiago de Campostela con il suo intrec-
cio di storia, di tradizione e di cultura europea cominciava
circa vent'anni fa ad attirarmi.
Un desiderio che si è formato un po' come le nuvole che,
in alta montagna, si sviluppano da niente.
Senz'altro un incoraggiamento mi è venuto da un amico
belga che ha effettuato "Il Cammino" partendo dal suo
paese. Un altro, da una breve permanenza in Santiago de
Campostela l'anno scorso in occasione dell' incontro mon-
diale delle Equipes Notre Dame.
Ma torniamo alla domanda di cui sopra. Cosa è stato per
me questo pellegrinaggio?
E' stato essenzialmente un periodo di preghiera e di
ringraziamento: ringraziamento per tutte le grazie che ho
ricevuto nei quarant'anni di matrimonio, soprattutto trami-
te mia moglie.
Devo dire che avevo forti dubbi alla partenza. Sarei stato
Équipes Notre Dame - MILANO
capace a quasi settant'anni di camminare, senza sosta,
giorno dopo giorno, e spesso per oltre trenta chilometri al
giorno, nella pioggia e talvolta con il vento contrario?
Sarei stato capace di vivere per quasi un mese con il
contenuto solo del mio zaino, dieci chili scarsi?
E la traversata dei Pirenei, partendo dalla pianura france-
se superando i 1500 metri di quota ridiscendendo sul
versante spagnolo in un giorno solo? (In questo ho avuto
fortuna. La giornata era splendida. Ma il giorno prima c'era
stata una bufera di neve. Il giorno seguente, sono venuto
a sapere che le montagne erano avvolte nella nebbia...)
E i muscoli delle gambe? E, soprattutto i piedi? A questo
proposito, sarò sempre riconoscente ad una infermiera
australiana, incontrata durante "Il Cammino", che me li ha
medicati in due occasioni.
"Tieni duro per i primi quattro giorni" ha ripetuto un '
amica, pratica del Cammino. Così, giorno dopo giorno,
ritmando la preghiera sui passi, e pregando a volte con i
piedi, ho continuato, portando nello zaino non solo i dieci
chili ma le intenzioni di tanti: parenti, amici, conoscenti,
preti e missionari, laici, ammalati nel corpo e stanchi nello
spirito, piccoli e grandi.
Non sapevo che si potesse pregare tutto il giorno e
provarne gioia. La natura aiutava, la solitudine pure. Attra-
versare città medievali, segnate dall'arte, percorrere il sen-
tiero solcato da milioni di pellegrini che hanno lasciato
segni nelle pietre, simboli un po' dappertutto: secoli di
storia, secoli di fede vissuta erano passati da quel sentiero.
Tutto questo aiutava.
E finalmente, dopo venti nove giorni, sono arrivato a
Santiago de Campostela.
Non posso descrivere la commozione e la gioia dell'arri-
vo. E' una cosa troppo intima per poter essere descritta.
Certamente Il Cammino de Santiago resterà uno dei mo-
menti più alti della mia vita.
Un aspetto importante per me di questo pellegrinaggio
è stato l'affido. Innanzi tutto al Signore.
Poi l'ignoranza del clima, della lingua, della mia resa fisica,
dell'adattamento alle varie circostanze... Quante incognite.
Qualche parola va detta sugli altri pellegrini incontrati
lungo il percorso.
Normalmente si camminava da soli sia perché i pellegrini
in questo periodo dell'anno (aprile) erano pochi (cinque o
sei al giorno), perché ciascuno camminava col suo passo
dovuto al peso diverso dello zaino, alla condizione fisica,
all'età e in particolare alla condizione dei piedi. Molto
spesso il camminare da solo era un desiderio espresso. Ma
ci sono stati dei momenti forti di apertura e di confidenze,
soprattutto alla sera, quando ci trovavamo riuniti in rifugio.
Mi resteranno sempre i ricordi di queste aperture,
franche e sincere: altre persone in preghiera, altre persone
in ricerca a volte non necessariamente di fede ma di un
senso alla loro vita, di un'identità personale. Anche questi
scambi fanno parte de " Il Cammino per Santiago de
Campostela."
Andrea Luquer
Milano 8
 Équipes Notre Dame - MILANO
GENITORI SI NASCE
MA ANCHE... SI DIVENTA!
Qualche anno fa Biagio ed io siamo stati invitati da una
coppia di amici, che fanno parte del movimento dei
Focolarini, a partecipare a un paio di incontri tenuti da
validi psicologi, che si tenevano al PIME ed erano rivolti
a genitori di bambini della fascia 0-3 anni. Siccome questi
incontri sono stati molto interessanti, abbiamo pensato di
proporli anche ai genitori della scuola materna di nostra
figlia. Non è stato difficile ricontattare le persone, che si
sono dimostrate subito disponibili, ed abbiamo così orga-
nizzato tre serate per le mamme e i papà dei bambini
dell'asilo. Anche in questo caso gli incontri sono stati
molto apprezzati perché i genitori si sono trovati davanti a
persone competenti, ma anche disponibili all'ascolto, equi-
librate e profonde.
Quest'anno con un gruppo di coppie di amici (cinque
coppie con figli compresi nella fascia di età 5-10 anni)
abbiamo nuovamente chiesto di poter organizzare un pic-
colo "corso". Ci sono stati proposti 5 incontri, con cadenza
quindicinale, durante i quali le coppie ( i genitori erano
caldamente invitati ad essere sempre presenti entrambi)
venivano sempre direttamente coinvolte. I temi affrontati
sono stati: l'autonomia, l'autostima, la comunicazione,
l'ascolto, la relazione educativa.
Non si tratta di "lezioni" durante le quali si imparano
improbabili tecniche per "farsi ubbidire" o "soluzioni" per
diventare in breve tempo dei genitori quasi perfetti. Si tratta
piuttosto di occasioni per riflettere in coppia sul proprio
ruolo di genitori, in una certa fase della crescita dei propri
figli, e per aiutarsi a individuare le priorità, gli strumenti e
le modalità da mettere in atto.
Vista l'esperienza positiva, abbiamo pensato di chiedere
all'ESP un breve presentazione per chi volesse come noi
approfondire i temi dell'educazione o altro, con amici o nella
scuola, e non sapesse a chi rivolgersi.
Presentazione dell'ESP = Equipe di Servizio alla Persona
Il desiderio di vivere sempre più con coerenza e traspa-
renza la vita cristiana sta alla base dell'equipe di servizio alla
persona. Le esperienze di alcune famiglie e professionisti
che operano nel mondo della famiglia mediante corsi per
fidanzati, conversazioni e colloqui con coppie o genitori,
ha evidenziato un certo tipo di "povertà"o bisogno cultu-
rale, dovuto al fatto che i problemi della vita, diventano a
volte di difficile soluzione . Durante l'arco della vita si
verificano a volte situazioni particolarmente delicate che se
supportate da consigli e orientamenti possono essere
affrontate favorendo così il dialogo e l'apertura. E' impor-
tante prevenire situazioni di degrado sociale e culturale
mediante interventi formativi tesi a sviluppare una cultura
della solidarietà, dell'equilibrio e dell'altruismo. E' nata così
l'idea di costituire un'equipe che, al servizio della società,
sia un aiuto per migliorare la qualità dì vita sociale, perso-
nale o di coppia.
L'Esp, costituitasi nel 94, è il settore di consulenza
normativa e sociale della cooperativa Stella (che deriva
dall'esperienza del movimento internazionale Umanità Nuo-
va, legato ai Focolarini) e si rivolge a Enti Pubblici (comuni,
scuole, associazioni) e privati mediante progetti inerenti lo
Giugno 2001 - 7
sviluppo della persona in tutti i suoi aspetti. Dell'equipe
fanno parte vari professionisti esperti interni del movimen-
to, medici, psicologi, assistenti sociali, giuristi, che si
sforzano di mettere alla base del loro operato non tanto
l'idea più giusta, o la teoria psicologica più appropriata, ma
l'intervento frutto della comunione reciproca. L'obiettivo
fondamentale è quelle di rispondere ai bisogni di formazio-
ne e promozione della persona mediante interventi di
natura educativa, formativa e psicologica. A ciascuna
attività corrisponde un gruppo di esperti che elabora
progetti e realizza interventi che derivano dalla condivisione
di esperienze e saperi professionali.
Le attività principali sono:
- Corsi d'educazione all'affettività e alla sessualità,
rivolti ai ragazzi delle scuole medie inferiori e al biennio
delle superiori. I corsi si propongono di fornire ai giovani
un'adeguata formazione che li aiuti a elaborare serenamen-
te le sollecitazioni sessuali sia a livello di pensiero sia
d'azione,: (riscoprendo insieme al piacere la gioia che la
sessualità può dare.)
- Corsi di formazione per genitori - rivolti sia a genitori
con bambini piccoli 0-10 ami sia a genitori con figli
adolescenti. Gli argomenti affrontanti riguardano: la co-
struzione della famiglia, lo sviluppo psicologico in età
evolutiva e adolescenziale, i ruoli materni e paterni, i mass
media ecc. Gli incontri sono un momento formativo e di
scambio di riflessioni volti ad aiutare chi desidera appro-
fondire il proprio ruolo educativo.
- Consulenza sociale sull'affido e l'adozione - Offre alle
famiglie e alle persone interessate oltre ad un'accurata
informazione legislativa, un'occasione di riflessione per
concretizzare una scelta di solidarietà e accoglienza e nel
caso dell'adozione accompagna la coppia nel rapporto con
il tribunale dei Minorenni e i servizi sociali.
- Incontri di formazione di volontariato e per operatori
dell'ambito socio-educativo - questo progetto intende
offrire un'occasione di riflessione sulle motivazioni che
spingono ad un'attività di volontariato in vista di un
impegno concreto e maturo, anche attraverso la conoscen-
za delle leggi sul volontariato, sulle caratteristiche e com-
piti di questa attività.
- Consulenza sociale, psicologica e legale - E' di pros-
sima apertura uno sportello di consulenza che vuole essere
una risposta rapida e concreta alle più diverse difficoltà e
disagi che vivono oggi la singola persona, la coppia e la
famiglia. E' uno spazio in cui è possibile ricevere delle
informazioni, ma in cui è anche possibile poter riflettere ed
insegnare alle persone ad essere esse stesse soggetti di
promozione umana e sociale. La consulenza è volta ad
aiutare a scoprire e potenziare le risorse e le positività della
persona per la risoluzione dei problemi emersi. Aiuta a
migliorare la comunicazione di coppia e fa prendere co-
scienza delle problematiche relative ai figli. La consulenza
legale si effettua relativamente al diritto di famiglia, diritti
e doveri dei coniugi in caso di separazione, procedura del
processo di nullità dei matrimonio.
Chi desiderasse contattare l'ESP, lo può fare tramite noi.
Biagio e Marina Savaré
8 - Giugno 2001
Incontro con:
LUISA SANTOLINI
Presidente del Forum per le Famiglie
Ho partecipato ad una serata organizzata per far conosce-
re Luisa Santolini e la sua attività in qualità di presidente del
Forum delle Famiglie. Avevo già sentito parlare di lei perché
il quotidiano Avvenire riporta scrupolosamente i faticosi
passi che questa Associazione muove, soprattutto a livello
politico, per difendere la dignità della famiglia. L'incontro è
stato interessantissimo. Luisa Santolini ha parlato per circa
un'ora degli obiettivi del Forum in un modo così chiaro,
trasparente e lucido che eravamo tutti orgogliosi di essere
rappresentati da una persona così intelligente, grintosa e
profonda. Anche il dibattito che ha seguito il suo intervento
ha lasciato tutti soddisfatti e molto speranzosi sulle batta-
glie che in futuro il Forum porterà avanti in difesa della
famiglia.
Riporto qui solo qualche appunto, a proposito dell'inter-
vento di quella serata.
Chi è interessato a conoscere meglio l'associazione e le
sue finalità può collegarsi al sito del Forum.
Ricordo che le Equipes Notre-Dame non sono un'Asso-
ciazione familiare, ma un Movimento di Spiritualità coniu-
gale. Ciò non esclude, tuttavia, che le singole coppie,
consapevoli della loro vocazione, si attivino per testimonia-
re la loro fede nella Chiesa e nella società.
APPUNTI
Rileggete il discorso del Papa ai cardinali del 17 maggio
01 (*).
L'avvenire del mondo si gioca sul fronte della famiglia.
La famiglia è una necessità storica. Tutta la società si
fonda sulla famiglia e dipende dalla salute della famiglia.
Sono consapevoli le famiglie di essere l'ossatura portante
della società?
Le famiglie devono essere più consapevoli delle loro
risorse, della loro fondamentale importanza per il bene della
società e, infine, dei loro diritti.
Educazione: chi dice alle famiglie che sono loro le prime
responsabili dell'educazione dei figli? Nessuno può sosti-
tuirsi.
I genitori non possono essere gli amici dei figli. Ci sono
ruoli precisi che non bisogna dimenticare. I genitori devono
essere adulti che hanno fatto delle scelte e che le trasmet-
tono ai loro figli: non bisogna aver paura di educare.
Accettare la fatica e le difficoltà.
Ci vuole molta coerenza e testimonianza. Indagine dei
Salesiani: è stato chiesto ai ragazzi che cosa rimproverano
ai loro genitori. E' emerso principalmente che rimproverano
l'incoerenza e l'insignificanza.
Il problema dell'abbandono della fatica educativa è un
problema trasversale a tutti i ceti.
Équipes Notre Dame - MILANO
Bisogna lavorare per un rinnovato patto educativo tra
famiglia e scuola nella convinzione che educare si può e
quindi si deve. Si tratta di assumersi delle responsabilità.
Il politico, il Preside, il Prof., il parroco devono essere tutti
sussidiari alla famiglia.
Non accontentarsi di partecipazioni di basso profilo, a
scuola per es., bisogna confrontarsi su cose grandi e farsi
sentire.
Cosa si può fare per dare diritto di cittadinanza alla
famiglia?
Vedere i problemi della famiglia e non la famiglia come un
problema.
Bisogna aiutare le famiglie prima che subentrino le emer-
genze. Si pensa che la famiglia regga tutto ma poi scoppia.
Le famiglie sono chiuse, se ne stanno per conto loro
pensando di dover risolversi tutto da sole. Molto spesso
non sono problemi privati e personali. Tutto ha un valore
sociale rilevante. Tutto si riverbera sulla comunità.
Il problema della famiglia è soprattutto un problema
culturale, poi naturalmente anche legislativo, economico,
sociale ecc.
Ci si deve sempre porre il problema del valore sociale dei
gesti, anche quelli che vengono considerati scelte persona-
li. L'aborto non è una scelta personale. 3 milioni di aborti in
20 anni significa aver ucciso un'intera città. Le ripercussioni
sulla società sono moltissime.
A parole la famiglia è riconosciuta come soggetto di
diritto ma non seguono i fatti. Non ci sono gesti concreti.
La povertà in Italia continua ad essere legata al numero dei
figli. Avere un figlio significa abbassare il proprio reddito
del 30%.
Si dice che la famiglia "produce capitale umano" (defini-
zione del Sole 24 ore). Ma allora perché non la si incentiva
come si incentivano le aziende che producono materiali?
In realtà a livello politico in Italia non c'è alcun interesse
nei confronti della famiglia.
1 minore su 7 in Italia è sotto la soglia della povertà.
E' molto importante il ruolo delle associazioni familiari.
Insieme si conta di più, si può ottenere di più. All'estero le
associazioni sono molto più ascoltate.
Come Forum abbiamo pochissime risorse sia umane sia
finanziarie (circa 30 associazioni iscritte con 3.500.000 di
soci, ma pochissimi partecipano attivamente).
Siamo riusciti ad ottenere qualche cosa a livello naziona-
le, ma a livello locale, comunale, regionale, non si è presenti.
Nessuno si è mai dato da fare per cambiare l'ICI che si paga
per metri quadrati e non per carico familiare. Uno è conside-
 Équipes Notre Dame - MILANO
rato ricco se vive in 150 m2 anche se poi magari ci sono in
7. Anche il consumo energetico o dell'acqua non cambia
con il numero delle persone: le famiglie dovrebbero ribellarsi
a queste situazioni.
Ci sono 210 persone in parlamento che hanno sottoscrit-
to un nostro documento. Sarà nostro compito seguire il loro
lavoro. Anche voi dovete impegnarvi a sapere quello che
fanno le persone che eleggete.
C'è molto silenzio nel mondo cattolico. Un atteggiamento
rinunciatario in tante situazioni. Non abbiamo tempo, vo-
lontà o forse non abbiamo neanche la fede per sostenere il
Santo Padre che è l'unico che ha ben chiaro cosa bisogna
fare per la famiglia.
Ridiamo anche ai nostri figli la capacità di scandalizzarsi,
di arrabbiarsi e di reagire.
Non adeguiamoci ad una cultura che ci chiede di compor-
tarci come se Dio non esistesse.
La politica sociale e quella familiare non sono la stessa
cosa. All'estero c'è il Ministero della famiglia. Cerchiamo di
ottenerlo anche in Italia.
C'è una strategia più o meno conscia di picconare la
famiglia. I singoli sono più controllabili, la famiglia è un
soggetto più forte.
Martin Luther King diceva: "Sono più preoccupato del
silenzio degli onesti che delle urla dei violenti".
(*) Giovanni Paolo II ai Vescovi il 17 maggio 2001
...Fattore decisivo per il presente e per le sorti
future dell'Italia è senza dubbio la famiglia: su di
essa, dunque, giustamente si concentra la vostra
attenzione, come emerge anche dal grande In-
contro nazionale delle famiglie che avete in pro-
gramma per il 20 e 21 ottobre.
Ad esso, a Dio piacendo, sarò lieto di prendere
parte. Occorre incrementare la pastorale delle
famiglie, non limitandola al periodo della prepa-
razione al matrimonio o alla cura di qualche
specifico gruppo. È indispensabile che le fami-
glie stesse diventino maggiormente protagoni-
ste, nell'evangelizzazione e nella vita sociale,
affinché sia tutelata la loro autentica fisionomia
e sia adeguatamente riconosciuto il loro ruolo.
Rinnovo, pertanto, la richiesta che siano salva-
guardati i diritti della famiglia fondata sul matri-
monio, senza confonderla con altre forme di con-
vivenza. Auspico di cuore che venga realizzata
un'organica politica per la famiglia, idonea a
sostenerla nei suoi compiti essenziali, a comin-
ciare dalla procreazione e dall'educazione dei
figli.
L'impegno per la famiglia è inscindibile da
quello a favore della vita umana, dal concepi-
mento al suo termine naturale...
Giugno 2001 - 9
IL FORUM
delle
ASSOCIAZIONI
FAMILIARI
COS'E'
È un'associazione, nata nel 1993, costituita da 32
associazioni e da 15 comitati regionali che svolgono
attività di promozione e sostegno della famiglia in
rappresentanza di tre milioni di famiglie.
Nella sua specificità di soggetto politico e cultu-
rale, ricerca, propone e promuove adeguate politi-
che familiari, funzionali alla formazione ed alla cresci-
ta delle famiglie, nel pieno e libero svolgimento dei
loro compiti e funzioni. Verifica gli effetti sulle fami-
glie delle politiche legislative, governative, ammini-
strative, sindacali e dei pronunciamenti della magi-
stratura, denunciando possibili situazioni inade-
guate o controproducenti per la famiglia.
COME OPERA
A. Interloquisce con le istituzioni nazionali e so-
vranazionali, in materia di politica familiare, con una
propria rappresentanza;
B. coopera con organismi nazionali e sovranazio-
nali aventi finalità analoghe;
C. denuncia situazioni ed azioni che risultino
inadeguate e/o contrarie agli interessi ed alle aspira-
zioni delle famiglie;
D. assume iniziative d'intervento culturale, azione
sociale e proposta politica a promozione e tutela
della soggettività familiare.
DOV'E'
La sede del Forum è in V.le Baldelli, 41 - 00146 Roma
Tel. 06 - 540.34.66 - Fax 06 - 540.34.67
E-mail: ass.forum@tin.it
Sito internet: www.forumasnifam.org
COME SI ADERISCE
A. Si aderisce al Forum sottoscrivendo il Patto
associativo e lo Statuto
B. Possono aderire come soci:
- le Associazioni familiari che svolgono la loro
attività nell'ambito dell'intero Paese;
- i Comitati o i Forum regionali per la Famiglia che
si costituiscono, condividendo le finalità e gli obiet-
tivi del Forum nazionale ed il suo Statuto.
C. Possono partecipare ai lavori ed alle attività del
Forum altri organismi aventi le stesse caratteristiche
dei soci, con la qualifica di osservatori.
10 - Giugno 2001
Spulciando in libreria
A "LEZIONE" DAI NOSTRI FIGLI
Il Pontificio consiglio per la famiglia pubblica gli atti del
convegno
Gli atti del congresso nazionale che il Pontificio consiglio
per la famiglia ha dedicato, l'autunno scorso, al tema "I figli:
famiglia e società nel nuovo millennio" sono ora raccolti in
un volume edito dalla Libreria editrice vaticana (376 pagine,
38 mila lire). Decine di riflessioni teologiche e pastorali, con
nomi quali il cardinale Alfonso Lopez Trujllo, il rettore della
Università Lateranense, Angelo Scola, il cardinale Martini
e don Luigi Giussani. E anche voci di laici, come quella della
docente universitaria norvegese Janne Haaland Matlary,
che riflette su maternità e figli nella società attuale. Problemi
concreti e comuni a tutto l'Occidente: per esempio il manca-
to appoggio alla maternità che si concretizza in sistemi
retributivi e fiscali per cui lo stipendio di un solo genitore
non basta, e di fatto entrambi sono pressochè costretti a
lavorare. La studiosa norvegese, che è anche madre di
quattro figli, analizza poi la "pressione incrociata" sulle
madri lavoratrici, e quel "secondo turno" di lavoro che per
tante inizia al rientro a casa.
Dall'analisi sociologica di una maternità di fatto non
stimata come lavoro prezioso, il volume passa alla valuta-
zione filosofica e teologica della concezione di "figlio" nel
nostro tempo. Il cardinale Lopez Trujillo inserisce l'odierna
diffusa reticenza ad avere figli nel quadro delle svalutazioni
della vita umana proprie di questa epoca; e, ricordando
Romano Guardini, fa risalire questa svalutazione a una
sottostante messa in dubbio della trascendenza della vita
umana nel suo passaggio terreno, che è propria del secolo
appena concluso.
Ma in questa congiuntura storica, il figlio irrompe nella
vita dei genitori riportando con la sua stessa presenza a
un'originarietà di domanda. Scrive Angelo Scola: "Niente
come la nascita di un figlio mette di fronte all'evidenza di
qualcosa che, pur venendo da noi, ci eccede da tutte le parti.
Da un lato sentiamo che nulla è più radicalmente nostro:
dall'altro, altrettanto radicalmente, percepiamo che nulla è
più ricevuto".
In una cultura dominante distratta e bugiarda, figli dun-
que come possibilità di conversione. È quanto afferma
anche Giussani nel suo intervento: "L'avere dei figli è la più
grande occasione che Dio dà per risvegliare la fede in noi".
Purchè, aggiunge Giussani, si abbia in mente che "la prima
condizione per potere educare è che ci sia un senso di
distacco, di rispetto, questo senso di timore e tremore per
il Mistero che è dentro quella creatura, che è così tua eppure
non è tua. Senza questo (...) padre e madre finiscono
inevitabilmente per compiere la terribile profezia del libro
della Sapienza, in un possesso del figlio che, mentre lo
stringe a sè, lo soffoca". Non è la storia di tanti amati, troppo
amati figli unici? Un libro per chi ha figli, o alunni, e una
vocazione a educare che non si esaurisce in facili ricette.
Marina Corradi, Avvenire
Équipes Notre Dame - MILANO
AMATEVIDITENEREZZAVOICHEVIAMATE
Spiritualità familiare sulle orme dei Padri
Autore: Giancarlo Fregni
Edizione: Effatà editrice
Costo: £12000
I Padri della Chiesa sono maestri di vita spirituale perché
hanno lasciato delle orme da seguire per tutti, anche per gli
sposati. Questo libro vuole offrire in pillole alcuni dei loro
"detti" sul matrimonio e la famiglia: sono frasi che si presta-
no ad una facile lettura negli spazi disponibili della giornata,
da uno spostamento all'altro, in anticamera, in treno. Ma,
soprattutto, sono indicazioni forti da tradursi quotidiana-
mente in vita vissuta. Nell'esultanza del Giubileo possano
queste antiche orme indicare ad ogni lettore un cammino di
conversione e santità.
VANITA' · EDUCAZIONE DEI FIGLI · MATRIMONIO
Autore: Giovanni Crisostomo
Edizione: Città nuova editrice
Costo: £16000
Giovanni Crisostomo (344-407), vescovo di
Costantinopoli, è considerato il più grande oratore cristiano
del suo tempo. Il trattato Sulla vanità è un'opera vivace e
ricca di spontaneità e la più antica esposizione che noi
possediamo della concezione cristiana dell'educazione. Si
aggiungono ad essa l'Omelia XX sulla Lettera agli Efesini e
l'Omelia XII sulla lettera ai Colossesi, che riprendono e
approfondiscono i numerosi accenni relativi alla famiglia e
al matrimonio presenti nel trattato. Le osservazioni riguar-
danti molti aspetti della vita coniugale e familiare nascono
sempre dalle più varie e concrete situazioni, e vengono
analizzate con estrema attenzione senza mai alterarle o
forzarle in uno schema preconcetto. Risalta mirabilmente,
da queste tre opere, la visione profondamente umana,
perché profondamente cristiana, che il Crisostomo ha della
famiglia e del matrimonio, di cui ha saputo cogliere la
misteriosa e suggestiva bellezza.
Sessione Nazionale
Ciampino 22-26 agosto 2001
"In ascolto dell'uomo
sacramento di Dio"
Con l'ultima lettera End avete ricevuto la scheda
per l'iscrizione. Vi incoraggiamo a "fare il passo".
Facciamo presente che il settore ha la possibilità
di offrire un contributo ai partecipanti che ne aves-
sero necessità. Ovviamente nel massimo riserbo.
 Équipes Notre Dame - MILANO Giugno 2001 - 11

UNA PREGHIERA INSIEME

Pubblichiamo su ogni numero del giornalino una preghiera che riteniamo significa-
tiva: riportata da un giornale o recitata in comunità o durante una veglia o ad un ritiro
ci può aver fatto pensare e meditare e quindi vogliamo proporla a tutti.
Per questo vi invitiamo a farci pervenire quelle preghiere che volete condividere con
gli altri, saranno sicuramente pubblicate.

PREGHIERA DELLA FAMIGLIA

Signore che abiti e vivi con noi,
ti preghiamo per la nostra famiglia,
aiutaci a conoscerci meglio,
a comprenderci di più:
perchè ciascuno si senta sicuro dell'affetto degli altri,
perchè a nessuno sfugga la stanchezza e la preoccupazione degli altri.
Rendici capaci di tacere e di parlare al momento opportuno,
con il tono giusto:
perchè le discussioni non ci dividano e il silenzio troppo lungo
non ci renda estranei l'uno all'altro.
Signore, liberaci dalle pretese di imporre agli altri il nostro modo
di pensare e di vivere.
Perdonaci quando dimentichiamo di essere tuoi figli e tuoi amici,
quando viviamo in casa come se tu non fossi presente.
Distruggi l'egoismo e la paura che ci chiudono;
la nostra famiglia sia disponibile ai parenti,
aperta agli amici,
ospitale per tutti,
sensibile al bisogno di giustizia e di pace.
Signore tienici uniti per sempre nella tua chiesa e sempre in cammino,
perchè vediamo insieme il tuo volto e la tua gioia nella famiglia vera,
nella comunione perfetta.
Amen
12 - Giugno 2001 Équipes Notre Dame - MILANO

AVETE GIA' IN AGENDA

ESTATE 2001 A IL VOSTRO RITIRO
BOTTA... FRESCA! ANNUALE?
Silvia e Poppi Simonis, équipier di Torino, 25 anni Ecco qualche proposta per chi non può
fa hanno iniziato la ricostruzione di Botta, una partecipare al Ritiro di Settore
piccola borgata abbandonata, a circa 800 m. di
altezza, sulle colline intorno a Torino. Man mano che 15 - 21 luglio
il piccolo paese rinasceva, veniva messo a disposi- Bienno BS - Eremo SS. Pietro e Paolo
zione di tante famiglie, coppie, singoli che, soprat- Don Francesco Baiguini
tutto nel periodo estivo, desideravano abbinare al Tel. 0364 - 400.81
relax di un ambiente ridente e silenzioso, momenti di Famiglie e coppie giovani
incontri con amici vecchi e nuovi, di approfondi-
mento di grandi temi della fede e della vita quotidia- 18 - 22 agosto
na e, non ultimo, di preghiera. Certosa di Pesio (CN) - Missioni Consolata
Anche noi qualche anno fa siamo andati, con PP. F. Peyron e F. Gioda
amici équipier e non, e vi abbiamo trascorso delle Tema: La gioia della fede
giornate molto piacevoli: passeggiate, chiaccherate, Tel. 0171 - 73.81.23
cantate, momenti di preghiera, ascolto di persone Famiglie
che parlavano su argomenti di attualità, pranzi in
comune, hanno effettivamente allietato le ore tra- 29 luglio - 5 Agosto 2001
scorse a Botta e anche per i bambini è stata una vera Perugia Montebello
"pacchia" (le macchine non possono accedere Monsignor Dante Lafranconi
perchè le stradine sono veramente piccole e tutta la Tel. 075 - 33.141
borgata è percorribile a piedi in non piùdi 10 minuti!): Famiglie (per info. tel. a Lucia e Cesare Reverdito)
in piena libertà a giocare all'aperto senza tregua con
tanti amici coetanei. Anche per loro è organizzato un 26 - 31 Agosto 2001
momento di preghiera intanto che i genitori prepa- Triuggio (MI) Villa Sacro Cuore
rano la cena. Tema: Dio che ama fino al perdono e si lascia amare (Lc. 7)
Quest'anno, ricorrendo il 25mo dall'inizio della Don Gabriele Milani
ricostruzione, i coniugi Simonis hanno preparato un Tel. 0362 - 91.93.22/91.93.42
programma quanto mai nutrito per allietare le vacan- Proposta AC per gli Adulti
ze dei loro ospiti e lo hanno fatto circolare a tutti
coloro che in questi anni sono passati per Botta. 27 - 31 Agosto 2001
Ecco alcune proposte: Madonnina del Grappa - Sestri Levante (GE)
Monsignor Dante Lafranconi
Settimana 23-28 luglio
Tel. 0185 - 45.71.31
Seminario di Armido Rizzi sul tema:
Coppie di sposi (per info. tel. a Carla e Giorgio Beghi)
Parola di Dio e vita quotidiana (6 incontri)
Seminario dal 30 luglio al 4 agosto
Relazione di Paolo Pellizzari sul tema:
Cristiani nel vicino Oriente, la difficile situazione
presente e i momenti significativi del passato.
Sommario
Argomento Pag.
Seminario dal 6 all'11 agosto
Le due bisacce - Paolo e Lidia Avesani 1
Seminario di don Giannino Piana sul tema:
Si soffoca - Padre Henri Caffarel 2
L'etica tra l'economia e la Politica (4 incontri)
Fermate il tempo - Alain e Anne Laure Tridon 3
Per prenotarsi, eventualmente anche solo per i In ascolto dell'uomo - P. e A. Roveda 3
week-end: Tel. 011 - 433.2322 Silvia e Poppi Sulla tua parola (équipes miste) 4
Una giornata in missione - M. e D. Dicorato 5
Il commino per Santiago - Andrea Luquer 6
Genitori si nasce ma anche... - B. e M. Savarè 7
Redazione: Biagio e Marina Savarè Incontro con Luisa Santoni 8-9
Équipe Milano 10 Spulciando in libreria 10
Via Ippolito Nievo 28/1 - 20145 MILANO Una preghiera insieme 11
Tel. 02-48007432 Fax. 02-43980432 Estate a Botta 12
E-mail bmsavare@mclink.it Programma ritiri 12
Segretario telefonista: Pietro Savarè