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LItalia in grande trasformazione. I profondi effetti della crisi hanno messo in moto importanti cambiamenti. Nulla sar pi come prima.
La profonda recessione delleconomia italiana, la seconda in sei anni, finita. I suoi effetti no.
Il Paese ha subito un grave arretramento ed diventato pi fragile, anche sul fronte sociale.
Non stiamo sperimentando normali fasi del ciclo economico bens cambiamenti strutturali che posizionano il Paese su basi e traiettorie pi basse e diverse, che ancora non possono dirsi solide.
Con questa nuova condizione bisogna fare i conti. Cominciando con il mutare lessico, se si vuole rappresentarla in modo corretto. Luso del termine ripresa improprio.
Molto meglio parlare di inizio di una nuova era e di ricostruzione. Non si comincia dal nulla. E accanto a tante carenze ci sono molti segni di grande vitalit e buone carte da giocare nella competizione globale.
I TEMI
I danni della crisi. I segni di risalita. Le forze favorevoli. I venti contrari.
Laccumulazione di capitale al lumicino e i margini di utile sono ai minimi. Si susseguono le chiusure di imprese.
Investimenti ai minimi
(Italia, in % del PIL, dati a prezzi costanti)
25,0 24,0 23,0 22,0 21,0 20,0 19,0 18,0 17,0 16,0
1970 1975 1985 1995 2005 2010
1980 1990 2000 2015
Austria
Belgio
Francia
Area euro
Paesi Bassi
Finlandia
1.700
0,0
1.600 -5,0
1.500 -10,0
1.400 PIL effettivo Trend pre-crisi PIL potenziale Deviazione dal trend (%, scala destra) Deviazione dal potenziale (%, scala destra)
1995 1998 1999 2003 2004 2007 2008 2011 2012 2015
1996 1997 2000 2001 2002 2005 2006 2009 2010 2013 2014
1.300
-15,0
1.200
-20,0
I segni di risalita.
80 70 60
-50 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Fonte: elaborazioni CSC su dati Commissione europea.
120
20
110
10
100
90
-10
80 Produzione industriale Attese di produzione imprese (saldi, scala destra) 70 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Le attese di produzione sono spostate avanti di tre mesi. Produzione industriale di novembre 2013: Indagine Rapida CSC. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
-20
0
-5
-10 -15
205 203 201 Spesa delle famiglie 199 Attese sulla situazione economica della famiglia* (scala destra)
197 2008 -45
2009
2010
2011
2012
2013
2014
* Spostate avanti di tre trimestri; quarto trimestre 2013: media ottobre-novembre. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
10 0 -10 -20
-5,0 Investimenti fissi lordi (var. %, volumi) Condizioni per gli investimenti (rispetto a 3 mesi prima, scala destra) Condizioni in cui operano le imprese (prossimi 3 mesi)
* Differenza tra % risposte migliori e % risposte peggiori. Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca dItalia-Il Sole 24 Ore.
1,0
55,0
0,0
50,0
-1,0
45,0
-2,0 PIL -3,0 Indicatore anticipatore OCSE PMI composito (scala destra) -4,0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
40,0
35,0
30,0
PMI composito: manifatturiero+servizi. Lindice anticipatore OCSE spostato avanti di due periodi. Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters.
Le forze favorevoli.
2,0 112,0
Prodotto interno lordo Stati Uniti Area euro Paesi emergenti Cambio dollaro/euro Tasso FED
3 3 2
0,57
Dollari per barile; 2 livelli; 3 valori percentuali. Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati Eurostat, FMI, CPB.
-10,0
Export italiano
-15,0
-20,0 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Domanda Potenziale italiana* Commercio mondiale 2011 2012 2013 2014 2015
* Crescita delle importazioni totali di 38 partner commerciali, ponderate per le quote delle esportazioni italiane verso quei partner. 2013-2015: previsioni CSC. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT, Comtrade, OCSE, FMI e CPB.
4 3 2 1 0 -1
-2
-3 -4 -5 -6
1990 1993 1996 1999 2001 2002 2004 2005 2007 2008 2010 2011 2013
1991 1992 1994 1995 1997 1998 2000 2003 2006 2009 2012
115
75 -6,0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 70
Media 2000-7
2012
2013
2014
2015
Cina (14,7%)
Tra parentesi il peso sul PIL mondiale calcolato a PPA nel 2012. Fonte: elaborazioni CSC su dati FMI.
Indonesia (1,4%)
Messico (2,2%)
Turchia (1,3%)
India (5,7%)
Brasile (2,8%)
Russia (3,0%)
Germania
Francia
Euroarea
Italia
Spagna
2012
2013
2014
2015
in corso un lento ma inevitabile aggiustamento della rotta del rigore in Europa. Se venisse mantenuto lattuale target della riduzione del debito pubblico, le correzioni da fare in molti paesi sarebbero troppo concentrate nel tempo e socialmente inaccettabili, risultando per giunta inefficaci.
Centro Studi Confindustria
opportuno che ci avvenga in vista delle prossime elezioni europee, che si stanno gi delineando come un referendum popolare sulla moneta unica.
* Indice dei prezzi al consumo esclusi energia e alimentari. Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters, Eurostat, BLS.
La BCE deve fronteggiare un quadro in cui la deflazione pi che un rischio la ricetta per rimettere ordine nei conti pubblici e nella competitivit.
Italia Germania
2,5 2,0
1,5
1,0 0,5 0,0 -0,5 -1,0 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.
Pi capitale e meno avversione al rischio valgono la fine del credit crunch nel 2015
(Prestiti bancari alle imprese italiane, variazioni % annue)
14,0 12,0 10,0
8,0
6,0 4,0 2,0 0,0 -2,0 -4,0 -6,0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Simulazioni CSC per 2014 e 2015. Le simulazioni sono state elaborate con i dati al settembre 2013. Ipotesi: capitale (var. quota % sul passivo): 0,0 nel 2014 e 0,0 nel 2015; titoli di stato (var. quota % sull'attivo): +0,5 nel 2014 e 0,0 nel 2015. Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca dItalia.
7,00
6,00
5,00
4,00
3,00 2010
2011
2012
2013
2014
2015
2,0
1,5 1,0 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Capacit inutilizzata OPEC
70
60 50
2014: previsioni CSC ed EIA. Fonte: elaborazioni CSC su dati EIA, Thomson Reuters.
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
100
98
96
94
92
ULA PIL
90 2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
I venti contrari.
2,3
1,4 1,0
1,1
-2,0
-3,0
Le previsioni sono quelle diffuse nel gennaio di ciascun anno e si riferiscono all'anno in corso e al successivo. * La dispersione misurata dalla differenza assoluta tra previsioni massima e minima. Per il biennio 2014-2015 sono state usate le previsioni disponibili a dicembre 2013. Fonte: elaborazioni CSC su dati Consensus Forecast e stime dei singoli istituti per il biennio 2014-2015.
34,9
60 50
40
17,8
14,4
18,6 31,1
29,6
30 20 10 0
12,4
7,2
8,7 7,5
2010 c' gi ripresa
11,3
2011 ...6 mesi
1,1
4,8
2013
2,5
115
105
95
85
2000 2002 2003 2005 2007 2009 2010 2012
2001 2004 2006 2008 2011 2013
* Variazione % 2013 = variazione % 1 semestre 2013 su 1 semestre 2012. Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.
2000 Francia Regno Unito Paesi Bassi Spagna Italia Irlanda Stati Uniti Germania Giappone 82,9 93,1 125,7 94,1 84,3 109,5 90,0 95,0 92,3
2007 136,1 147,3 149,6 161,5 116,2 160,2 107,2 77,0 71,4
* Secondo trimestre 2013 per lItalia. Fonte: elaborazioni CSC su dati OCSE ed Eurostat.
Le turbolenze nel quadro politico dovute alle elezioni europee nel 2014 e alle probabili elezioni politiche nel 2015 in Italia. Il Paese ha gi sperimentato a cavallo tra 2012 e 2013 il costo di una campagna elettorale particolarmente accesa e dellincognita sul suo esito.
Centro Studi Confindustria
Qualcosa dovr pur andare per il verso giusto, direbbe Wilkins Micawber, il proverbiale ottimista di David Copperfield.
2013 -1,8 -2,5 -5,4 -6,3 0,3 -2,1 2,3 -1,7 12,2 1,2 1,3
2014 0,7 0,2 1,6 -0,2 4,1 3,4 2,9 0,1 12,3 1,3 1,4
2015 1,2 0,8 2,2 0,8 4,7 4,2 3,3 0,5 12,2 1,5 1,8
-2,5 -4,2 -8,3 -6,4 2,0 -7,4 1,1 -1,1 10,7 3,0
3
Occupazione totale (ULA) Tasso di disoccupazione Prezzi al consumo Retribuzioni totale economia
1
0,9
Fob-fob, valori in percentuale del PIL; 2 valori percentuali; 3 per ULA. Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT e Banca d'Italia.
2013 48,7 51,7 44,3 53,3 3,0 1,0 2,4 4,4 132,6 129,0
2014 48,5 51,2 44,2 53,2 2,7 0,9 2,7 4,5 133,7 129,8
2015 48,0 50,4 43,9 52,8 2,4 1,0 3,1 4,5 132,0 128,2
48,2 51,2 44,0 52,9 3,0 1,5 2,5 4,0 127,0 124,2
Prestiti diretti a paesi euro e quota di pertinenza dell'ESM. Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT e Banca d'Italia.
Previsioni a confronto
(Italia, variazioni %)
PIL 2013 Governo (20 settembre 2013) Prometeia (6 dicembre 2013) UniCredit (10 dicembre 2013) OCSE (19 novembre 2013) Commissione europea (5 novembre 2013) CSC (19 dicembre 2013) REF (15 ottobre 2013) FMI (8 ottobre 2013) ISTAT (4 novembre 2013) Deutsche Bank (11 dicembre 2013) Intesa SanPaolo (16 dicembre 2013) Goldman Sachs (7 novembre 2013) Morgan Stanley (2 dicembre 2013) Citigroup (2 dicembre 2013) Global Insight (15 dicembre 2013) -1,7 -1,8 -1,8 -1,9 -1,8 -1,8 -1,8 -1,8 -1,8 -1,8 -1,8 -1,8 -1,9 -1,8 -1,9 2014 1,0 0,7 0,7 0,6 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,6 0,5 0,4 0,2 0,2 -0,3 0,8 0,3 0,5 0,7 1,0 3,0 3,0 2,9 3,3 3,1 3,4 2,9 3,0 2,1 2,9 2,8 3,1 2,9 2,7 2,7 2,9 2,5 2015 1,7 1,4 1,3 1,4 1,2 1,2 1,1 1,1 2013 3,1 3,0 3,0 3,0 3,0 3,0 3,2 3,2 Deficit/PIL 2014 2,3 3,0 2,6 2,8 2,7 2,7 2,7 2,1 2015 1,8 2,4 2,3 2,0 2,5 2,4 2,5 1,8
Lo scenario sfavorevole
(Italia, variazioni % e valori in % del PIL)
Scenario base 2014 PIL Consumi delle famiglie Investimenti fissi lordi Esportazioni di beni e servizi Importazioni di beni e servizi Occupati Indebitamento della PA Debito della PA 0,7 0,2 1,6 4,1 3,4 0,1 -2,7 133,7 2015 1,2 0,8 2,2 4,7 4,2 0,5 -2,4 132,0 Scenario negativo* 2014 0,4 0,1 -0,7 3,5 1,9 -0,1 -2,9 134,0 2015 0,0 0,0 -4,0 3,8 0,1 0,0 -2,4 133,3
* Ipotesi: commercio mondiale frenato, il credit crunch prosegue nel 2015, lo spread sovrano non si riduce, serve una manovra restrittiva sui conti pubblici. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
La competitivit delle imprese italiane, fortemente penalizzata dal CLUP, stata favorita da una buona domanda potenziale, dalla crescente qualit dei prodotti e dal rafforzamento della posizione a monte nelle catene globali del valore.
Spagna Francia
110
105
100
95 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2013: media dei primi sette mesi. Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.
Conti riequilibrati
(Italia, saldi in % PIL)
6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0
-1,0 Saldo delle partite correnti Saldo primario della PA
-2,0
-3,0
-4,0
2002 2003 2004 2005 2010 2011 2012 2013
2000 2001 2006 2007 2008 2009 2014 2015
3,0
2,0
1,0
0,0
* PIL nominale indicato nel DEF per il 2013, 2014, 2015. La quantificazione degli effetti delle manovre stimata relativamente allandamento tendenziale delle spese e delle entrate. Le manovre sono le seguenti: nel 2009, DL 78/09, L Finanziaria 2010; nel 2010, DL 78/10, L. Stabilit 2011; nel 2011, DL 98/11, 138/11, L Stabilit 2012, DL 201/11; nel 2012, DL95/12 e L. Stabilit 2013; nel 2013, DL 35/13, DL 54/13, DL 63/13, DL 69/13, DL 76/13, DL 91/13, DL 101/13, DL 102/13, DL 104/13, DDL Stabilit 2014 approvato dal Senato. Fonte: elaborazioni e stime CSC su relazioni tecniche ai provvedimenti.
140
130
120
110
90
2004 2005 2006 2007 2008 2009
2000 2001 2002 2003 2010 2011 2012 2013
5,0
Retribuzioni settore privato*
4,0 2008 3,0 2007 2001 2002 1997 2015 2,0 2009
1,0
1998
2012
0,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0 (Disoccupati+ULA in CIG)/Forza Lavoro
* Di fatto nominali per unit di lavoro standard. 2013-2015: previsioni CSC. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
La definizione delle tasse uniforme tra paesi. Per esempio la tassa sul reddito, sui profitti e la tassa sul reddito di impresa rientrano tutte come tasse sul reddito. Dati in ordine descrescente per il total tax rate. Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca Mondiale, Paying Taxes 2014.
13,5
54,5
53,0 52,5 52,0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
11,0 2003
La pressione fiscale effettiva calcolata facendo il rapporto percentuale tra il gettito derivante da entrate tributarie e contributi sociali e il solo PIL emerso. Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat e stime F. Schneider (2013).
Dati in ordine descrescente rispetto al tempo complessivo di adempimento. Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca Mondiale, Paying Taxes 2014.
Best performer
Global Competitiveness Index 2013-2014 (WEF) World Competitiveness Index 2013 (IMD) Doing Business 2014 (Banca Mondiale)
49 (148)
1. Svizzera 2. Singapore 3. Finlandia 1. Svizzera 2. Hong Kong 3. Svezia 1. Singapore 2. Hong Kong 3. Nuova Zelanda
43 (60)
-3
65 (189)
* In parentesi il numero di paesi oggetto dellindagine. ** Calcolate sul numero di paesi dellanno precedente. Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca Mondiale, IMD e WEF.
14,0 12,0
10,0
Lorda
8,0 6,0
4,0
2,0 0,0
Irlanda Eurozona
Danimarca
Portogallo
Germania
Grecia
Belgio
Polonia
Svezia
Regno Unito
* Dato mancante per i paesi che non hanno comunicato l'informazione alla Commissione europea. Fonte: elaborazioni CSC su dati Commissione europea.
Paesi Bassi
Spagna
Francia
Austria
Italia
Dipendenti settore privato Uomini Regime pre-1992 Regime contributivo 162 97 Donne 188 102
64 63 62 61 60 59
58
1970 1972 1974 1976 1978 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2015 2020 2025 2030 2035 2040 2045 2050 2055 2060
* Proxy per let di pensionamento. Fonte: elaborazioni CSC su dati OCSE e stime Commissione europea.
4.000
3.000
2.000
1.000
Quali ricette?
Serve uscire dalleuro?
Gran parte degli enti partecipati dalla PA non produce servizi pubblici
(Dati 2012)
Numero
In % del totale
In % del totale
Enti che producono servizi di interesse generale Enti che non producono servizi di interesse generale Totale*
2.033
41,7
42,5
2.842
58,3
8.817
57,5
4.875
100,0
15.329
100,0
* Il totale si riferisce ai soli enti ai quali stato possibile associare il codice ATECO. Il numero complessivo delle partecipate dalle PA di 7.712 con un onere complessivo a carico delle PA partecipanti di 22,7 miliardi. Fonte: elaborazioni CSC su dati CONSOC e AIDA.
Si pu accelerare il ritmo delleconomia con le riforme. Secondo uno studio dellFMI, se pienamente attuati, gli interventi 2011 e 2012 possono elevare di un punto percentuale la crescita dellItalia.
LItalia nelleconomia della conoscenza pu giocare la carta dellenorme patrimonio culturale, il pi importante al mondo. La cultura motore di sviluppo.
Paesi ordinati per Cultura importante per la vita. * Pi risposte possibili. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
Almeno una volta nell'anno hai Assistito a un balletto, spettacolo di danza, opera Regno Unito Paesi Bassi Germania UE-27 Spagna Francia Italia 22 23 25 18 15 25 17 Visitato un monumento o sito storico 65 71 63 52 48 54 41 Visitato un museo o galleria 52 60 44 37 29 39 30
Spesa delle famiglie in attivit ricreative e culturali (% consumi) 10,6 9,8 9,0 8,7 8,1 8,1 7,1
Paesi ordinati per Spesa. Fonte: elaborazioni CSC su dati Commissione europea ed Eurostat.
Ore annue di educazione artistica* (2008) Regno Unito Spagna Paesi Bassi Francia UE-27 Italia Germania n.d. 440 n.d. 760 n.d. 390 750
Studenti universitari in arte (% 2011) 7,0 5,4 4,4 4,2 3,8 3,3 3,1
Scrittori e artisti** (% occupati 2009) 0,7 0,5 1,3 0,7 0,7 0,5 0,8
Paesi ordinati per Studenti universitari in arte. * Nei primi otto anni di istruzione obbligatoria. ** Include autori, giornalisti, scultori, pittori, compositori, musicisti, cantanti, coreografi, ballerini, attori. Fonte: elaborazioni CSC su dati Commissione europea ed Eurostat.
% del PIL 1995 Paesi Bassi Spagna Francia UE-15 Regno Unito Germania Italia 1,5 1,3 1,0 1,0 0,9 0,8 0,8 2011 1,8 1,5 1,4 1,1 1,0 0,8 0,6 1995 318 155 193 216 138 190 121
Pro-capite 2011 631 343 431 388 288 261 144 Var. % cumulata 98,4 121,1 122,9 79,4 109,0 37,2 18,8
Paesi ordinati per 2011, % del PIL. * Comprende, dove presente, il supporto a organizzazioni religiose. Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.
* Primi 10 paesi per numero di siti. Fonte: elaborazioni CSC su dati UNESCO.
Tecnologia 5 3 1 17 18 6 14 9 24 26
Talento 2 8 1 11 19 22 23 26 28 18
Tolleranza 1 8 19 3 10 20 16 18 6 23
Classe creativa (%) 43,9 35,2 43,4 46,2 41,3 44,8 39,2 41,6 31,0 39,3
1 2 3 10 13 14 15 15 17 19
Prodotti agricoli* Italia Francia Spagna Germania Regno Unito Paesi Bassi 275 225 177 116 62 15
* Domande registrate e presentate fino a novembre. ** Domande registrate fino a novembre. Fonte: elaborazioni CSC su dati DOOR ed E-BACCHUS.
Cultura: solo nel Regno Unito pesa sul PIL pi che in Italia
(Valore aggiunto a prezzi correnti, % sul totale e miliardi di euro; 2011)
Nucleo* Regno Unito Italia UE-27 Germania Paesi Bassi Francia 0,8 0,6 0,7 0,7 0,6 0,7
Paesi ordinati per Totale cultura. * Patrimonio storico-artistico, arti performative e arti visive. ** Film, video, radio-tv, musica, libri e stampa, videogiochi e software. *** Architettura, comunicazione e branding, design, arredamento, produzione di stile. Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.
Nucleo* Regno Unito Paesi Bassi Italia Germania UE-27 Spagna Francia 0,9 1,2 0,6 0,8 0,8 0,5 0,8
Paesi ordinati per Totale cultura. 2011 per i Paesi Bassi. * Patrimonio storico-artistico, arti performative e arti visive. ** Film, video, radio-tv, musica, libri e stampa, videogiochi e software. *** Architettura, comunicazione e branding, design, arredamento, produzione di stile. Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.
Nucleo* Italia Germania Francia Regno Unito Paesi Bassi Spagna 1,6 5,7 5,9 17,9 1,2 1,0
Paesi ordinati per Totale cultura. * Arti visive. ** Film, musica, libri e stampa, videogiochi. *** Design, arredamento, artigianato artistico, abbigliamento esterno e calzature. Fonte: elaborazioni CSC su dati UNCTAD e Comtrade.
Nucleo* Italia Regno Unito Spagna Francia Mondo Germania Paesi Bassi 0,1 1,1 0,1 0,3 0,2 0,1 0,1
Totale cultura (livello) 34,0 17,1 9,3 17,8 490,6 31,9 11,0
Paesi ordinati per Totale cultura. * Arti visive. ** Film, musica, libri e stampa, videogiochi. *** Design, arredamento, artigianato artistico, abbigliamento esterno e calzature. Fonte: elaborazioni CSC su dati UNCTAD e Comtrade.
Il Rinascimento manifatturiero:
ridefinire il ruolo della creativit plasmandolo sul Rinascimento manifatturiero, che fonde nel marchio italiano il saper fare con la cultura accumulata, il paesaggio, la bellezza, larte culinaria, il talento.
Centro Studi Confindustria
Il made in Italy pu essere considerato larte della trasformazione dei valori culturali in significati che si aggiungono ai valori funzionali e danno ai prodotti italiani il carattere dellunicit.
Se nulla cambier il Paese si trover sempre pi a essere mero fornitore di materia prima culturale valorizzata e pienamente goduta da altri. Ci render sempre pi difficile anche estrarre una rendita dal patrimonio artistico.
Facciamo in modo che la bellezza salvi lItalia, se non proprio tutto il Mondo.