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Enrico Suso

Libretto della vita perfetta


Prologo Sullabbandono interiore e sulla buona distinzione che si deve avere nella ragione
Ecce enim veritatem dilexisti, incerta et occulta sapientiae tuae manifestasti mihi.

Cera un uomo in Cristo che sera esercitato, nei suoi tempi giovanili, secondo luomo esteriore, su tutti i punti in cui sono soliti esercitarsi i principianti, ma restava inesperto luomo interiore quanto al suo pi alto abbandono, e lui sentiva bene che qualcosa gli mancava, ma non sapeva che cosa. !vendo trascorso cos" lungo tempo, molti anni, ebbe una volta un raccoglimento, nel quale fu tratto in se stesso e gli fu detto cos" internamente# $%evi sapere che labbandono interiore porta luomo alla pi alta verit&'. Per( quella nobile parola gli era allora barbara e sconosciuta, e aveva tuttavia molto amore per tale cosa, ed era spinto assai fortemente verso questa stessa cosa )pensando* se prima della morte potesse arrivare a conoscerla chiaramente e conseguirla a fondo. Cos" giunse a essere avvertito e ispirato che nello splendore di quella medesima immagine vi stesse nascosto un falso fondo di disordinata libert&, e vi stesse ricoperto un grave danno per la santa cristianit&. Egli se ne spavent( e sent" per qualche tempo in se stesso una ripugnanza verso la chiamata interiore. E una volta ebbe in se stesso un forte rapimento, e gli si fece lume da parte della divina +erit&, che non doveva avervi nessun abbattimento, perch- . sempre stato e dovr& essere sempre che il male si celi dietro il bene, e non si deve perci( rigettare il bene a causa del male. E intese dire che nell!ntico /estamento, quando %io per mezzo di 0os. oper( i suoi veri miracoli, i maghi vi mischiarono i loro falsi, e quando venne Cristo, vero 0essia, vennero alcuni altri e dimostrarono falsamente di esserlo ugualmente. Ed . cos" dovunque, in ogni cosa, e perci( il bene non si deve rigettare con il male, ma si deve scegliere mediante una buona distinzione, come fece la bocca divina. E spieg( che non fossero da rigettare le buone immagini ragionevoli, che tengono sottomessa la loro chiara ragionevolezza al pensiero della santa cristianit&, n- che fossero da temersi le massime ragionevoli che contengono una buona verit& riguardo a una vita perfetta, perch- esse dirozzano luomo e gli mostrano la sua nobilt&, leccellenza dellEssere divino e la nullit& di tutte le altre cose, ci( che giustamente, al di sopra di ogni cosa, incita luomo al vero abbandono. E cos" torn( al precedente modo di vivere di un vero abbandono, verso cui era stato esortato. 1ra desider( dalleterna +erit& che gli desse una buona distinzione, per quanto fosse possibile, tra gli uomini che hanno di mira unordinata semplicit&, e alcuni che hanno

per scopo, come si dice, una libert& disordinata, e gli insegnasse quale fosse il retto abbandono, per mezzo del quale potesse giungere dove doveva. 2li fu risposto in maniera luminosa che tutto ci( doveva avvenire secondo il modo di una spiegazione per similitudini, come se il discepolo domandasse e la +erit& rispondesse. E fu anzitutto rinviato al nocciolo della Santa Scrittura, da dove parla leterna +erit&, perch- vi cercasse e vedesse ci( che ne avessero detto i pi dotti e i pi sperimentati, ai quali %io ha aperto la sua Sapienza nascosta, com. indicato qui sopra in latino, o che cosa ne ritenesse la santa cristianit&, in modo che restasse nella verit& certa. E gli si fece luce cos".

3 Come un uomo abbandonato comincia e finisce nellunit&


! tutti gli uomini che devono essere riportati in %io . vantaggioso conoscere il primo principio di s- e di tutte le cose, perch- nel medesimo . pure il loro ultimo approdo. E a questo riguardo bisogna sapere che tutti coloro che hanno mai parlato della verit& convengono sopra un punto# che c. un qualcosa che . assolutamente il primo e il pi semplice, e prima del quale nulla esiste. 1ra %ionigi ha contemplato questessere senza fondo nella sua nudit& e dice, insieme ad altri maestri, che lessere semplice di cui si parla resta assolutamente innominato nonostante tutti i nomi, perch-, com. detto nella scienza della logica, il nome dovrebbe esprimere la natura e il concetto della cosa nominata. 1ra . palese che la natura dellessere semplice sunnominato . infinita e immensa e inafferrabile a ogni intelligenza creata. 4uindi . noto a tutti i sacerdoti ben istruiti che lessere senza modo . pure senza nome. E perci( dice %ionigi nel libro dei Nomi divini che %io . non essere o un niente, e ci( deve intendersi riguardo a ogni essenza ed essere che noi possiamo attribuirgli in modo creato, perch- quello che gli si attribuisce in modo simile . tutto falso in qualche maniera, e la negazione di ci( . vera. E perci( si potrebbe chiamare un 5ulla eterno, tuttavia, quando si deve discorrere di una cosa come di eccellente e di gran conto, bisogna creargli un qualche nome. Lessenza di questa silenziosa semplicit& . la sua vita, e la sua vita . la sua essenza. 6 unintelligenza vivente, essenziale, sussistente, che comprende se stessa, ed . e vive ella stessa in se stessa ed . ci( stesso. 5on posso ora sviluppare ci( oltre, e chiamo questessere leterna +erit& increata, perch- tutte le cose sono l& come nella novit& e nel loro inizio e nel loro eterno principio. E l& comincia e finisce un uomo abbandonato, in un ordinato assorbimento, come qui appresso sar& mostrato.

7 Se nella pi alta unit& pu( esistere qualche diversit&

Il discepolo interrog( dicendo# 5on so capire, dal momento che quest8no . tanto semplice, da dove provenga la molteplicit& che gli si attribuisce. 8no lo riveste di sapienza e lo chiama la Sapienza, uno di bont&, uno di giustizia e simili cose, cos" asseriscono i preti a motivo della fede nella divina /rinit&. Perch- non lo si lascia restare nella sua semplicit& che . lui stesso9 0i sembra in tutto che questunico 8no abbia troppe opere e troppa diversit&, o come pu( essere un cos" puro 8no, se c. in lui tanta molteplicit&9 La Verit rispose dicendo# /utta questa molteplicit& ., al fondo e alla base, una semplice unit&. Il discepolo disse# Che cosa chiami tu $fondo' e $origine', o $non fondo'9 La Verit: :o chiamo $fondo' la fonte e lorigine da dove scaturiscono le effusioni. Il discepolo: Signore, che cos. ci(9 La Verit: 6 la natura e lessenza della divinit&, e in questo abisso senza fondo si sprofonda la /rinit& delle Persone nella loro unit&, e ogni molteplicit& . l& disfatta in qualche modo di se stessa. Prendendolo in questa maniera, non c. l& opera estranea, ma solo una silenziosa tenebra sospesa in se stessa. Il discepolo disse# Caro Signore, dimmi, che cos. allora che conferisce a questo stesso )fondo* il primo sguardo alle operazioni, e soprattutto alla sua propria operazione che . il generare9 La Verit disse# ;a ci( la sua possente forza. Il discepolo: Signore, che cos. ci(9 La Verit: E la natura divina del Padre, e l&, nello stesso istante, essa . gravida di fecondit& e di operazione, perch- l&, secondo lintendimento della nostra intelligenza, la divinit& s. slanciata in %io. Il discepolo: Caro Signore, non . ci( una cosa sola9 La Verit disse# Si, divinit& e %io sono una cosa sola, e tuttavia la divinit& non opera ngenera, ma %io genera e opera. E ci( viene dalla distinzione che . nella designazione, secondo la comprensione della ragione. 0a . una cosa sola nel fondo, perch- nella natura divina non c. altro che lessenza e le propriet& relative, e queste non aggiungono assolutamente nulla allessenza# esse sono questa tutte insieme, bench- siano distinte da ci( a cui sono opposte, cio. dal loro termine opposto. Perch- la natura divina, a prenderla secondo lo stesso fondo, non . affatto pi semplice in se stessa, del Padre preso nella stessa natura, o di alcunaltra Persona. /u sei ingannato unicamente dallimmaginazione, che considera ci( secondo il modo in cui . reso nella creatura. Ci( . in se stesso unico e semplice. Il discepolo disse# +edo bene di essere giunto allultimo fondo della pi alta semplicit&, pi addentro di cui, nessuno che vuol possedere la verit&, pu( andare.

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Come luomo e tutte le creature si sono tenute eternamente )in %io* e la loro processione nel divenire
Il discepolo: Eterna +erit&, ma come le creature si sono tenute eternamente in %io9 Risposta: +i sono state come nel loro eterno esemplare. Il discepolo: Che cos. questo esemplare9 La Verit: 6 la sua essenza eterna, presa secondo che si d& a conseguire in maniera partecipata alle creature. E nota che eternamente tutte le creature sono in %io, e non hanno avuto l& alcuna distinzione profonda, fuorch- come si . detto. Esse sono la stessa vita, essenza e potenza, per quanto sono in %io, e sono lo stesso 8no e nulla di meno. 0a dopo luscita, quando prendono il loro essere proprio, ciascuna ha la sua essenza particolare, distintamente con la propria forma, che le d& il suo essere naturale, perch- la forma d& lessenza particolare e distinta, sia riguardo allessenza divina che a ogni altra, come la forma naturale della pietra le d& di avere la sua propria essenza. E questa non . lessenza di %io, n- %io . la pietra, bench- questa e tutte le creature sono da lui ci( che sono. E in questa effusione tutte le creature hanno acquistato il loro %io, perch-, quando la creatura si trova creatura, essa confessa il suo creatore e il suo %io. Il discepolo: Caro Signore, lessere delle creature . pi nobile secondo che . in %io, o secondo che . in se stesso9 La Verit: Lessere delle creature in %io non . creatura, ma la creaturalit& di ciascuna creatura . a essa pi nobile e pi utile dellessere che ha in %io. Perch- che cosha di pi la pietra o luomo o qualunque creatura nel suo stato creaturale, per ci( che sono stati eternamente %io in %io9 %io ha bene e rettamente ordinato le cose, perchciascuna cosa guarda indietro alla sua prima 1rigine, in maniera sottomessa. Il discepolo: Signore, da dove vengono allora il peccato o il male o linferno o il purgatorio o il diavolo e cose simili9 Risposta: La creatura ragionevole dovrebbe avere una reintroversione che si sprofonda nell8no, ma perch- essa resta estroversa allesterno con un ingiusto sguardo di propriet& sul proprio io, vien fuori allora diavolo e ogni malizia.

= :l vero ritorno che deve fare un uomo abbandonato attraverso il ;iglio unigenito
Il discepolo: >o compreso bene la verit& delleffusione del divenire delle creature. Sentirei ora parlare volentieri della breccia )verso %io*, come luomo attraverso il Cristo deve ritornare e conseguire la sua beatitudine.

La Verit: ?isogna sapere che Cristo, ;iglio di %io, aveva qualcosa di comune con tutti gli uomini e qualcosa di singolare rispetto agli altri. Ci( che gli . comune con tutti gli uomini . la natura umana, essendo anche lui vero uomo. Egli assunse la natura umana e non la persona, e ci( si deve prendere nel senso che Cristo assunse la natura umana nellindividualit& della materia, ci( che il dottore %amasceno chiama in atomo, e cos" alla natura umana assunta corrisponde il puro sangue nel corpo benedetto di 0aria, quando da lei prese lo strumento corporeo. E perci( la natura umana presa in se stessa non ha alcun diritto @ dal momento che Cristo ha assunto essa e non la persona @ a ci( che ciascun uomo debba e possa essere nella stessa maniera %io e uomo. Egli . il solo al quale appartiene linaccessibile dignit& di avere assunto la natura in tale purit& che nulla gli . seguito n- del peccato originale n- di alcun altro peccato, e perci( egli fu il solo che pot- redimere il genere umano indebitato. In secondo luogo le opere meritorie, che tutti gli altri uomini compiono in vero abbandono di se stessi, ordinano propriamente luomo alla beatitudine, che . allora una ricompensa alla virt . E la beatitudine consiste nella piena fruizione di %io, dove ogni ostacolo e diversit& sono rimossi. 0a lunione dellincarnazione di Cristo, essendo in un essere personale, sorpassa ed . superiore allunione dello spirito dei beati in %io. Poichdal primo momento in cui fu concepito come uomo fu veramente ;iglio di %io, cosicchnon ebbe alcunaltra sussistenza che quella di ;iglio di %io. 0a tutti gli altri uomini hanno la loro sussistenza naturale nel loro essere naturale e, per quanto completamente siano rapiti da se stessi o per quanto puramente si abbandonino nella +erit&, non avviene mai che siano trasformati nella sussistenza della persona divina e che perdano la propria. In terzo luogo questuomo, il Cristo, aveva pure, al di sopra di tutti gli altri uomini, di essere il capo della Chiesa, nella stessa maniera in cui si parla del capo delluomo in ordine al proprio corpo, cos" come sta scritto che tutti coloro che ha previsto li ha preparati a diventare conformi allimmagine del ;iglio di %io, in modo che egli sia il primogenito tra molti altri.9 E, perci(, chi vuole avere un vero ritorno e divenire figlio in Cristo si rivolga con un vero abbandono da se stesso verso di lui# cos" arriver& dove deve. Il discepolo: Signore, che cos. un vero abbandono9 La Verit: Percepisci con precisa distinzione queste due parole# lasciare s. E se tu puoi pesare esattamente queste due parole e indagare a fondo sul loro ultimo significato e considerarlo con giusta distinzione, allora potrai essere istruito rapidamente sulla +erit&. Prendi ora anzitutto la prima parola che suona# $s-' o $me', e considera che cos.. E bisogna sapere che ciascun uomo ha cinque s-. 8n s- gli . comune con la pietra ed . lessere, un altro con la pianta ed . il crescere, il terzo con gli animali ed . il sentire, il quarto con tutti gli uomini ed . che ha in s- una natura comune, nella quale tutti gli altri convengono, il quinto che gli appartiene propriamente, . il suo uomo personale, sia secondo la nobilt& che secondo laccidentalit&. Che cos. ora che distorna luomo e lo priva della beatitudine9 6 solamente lultimo s-, quando luomo, per rivolgersi verso se stesso, esce da %io, dove dovrebbe rientrare di nuovo, e fa di se stesso un proprio ssecondo laccidente, cio. si appropria per cecit& di ci( che . di %io, lo ha di mira, e lo dissipa nel tempo in mancanze. 0a chi volesse lasciare ordinatamente questo s-, dovrebbe dare tre sguardi# il primo in modo da rivolgersi, con uno sguardo che si sprofonda, alla nullit& del proprio s-,

considerando che questo s- e il s- di tutte le creature sono un nulla lasciati fuori ed esclusi dallEssere che . lunica forza operante. :l secondo sguardo . di non trascurare che persino nel pi alto abbandono il proprio s- permane sempre nella propria attiva sussistenza, dopo luscita, e non vi . assolutamente annientato. :l terzo sguardo si fa con un annientamento e un libero abbandono di se stesso in tutto ci( in cui ci si guidava da s-, in servile molteplicit& contro la divina +erit&, )abbandono* nella gioia e nella sofferenza, nel fare e nellomettere, cos" da perdersi con ricca potenza, senza badare a questo e a quello, e annientarsi in maniera da non riprendersi e diventare una cosa con il Cristo nellunit&, cos" da operare in ogni momento per lui, mediante il ritorno, ricevere e vedere ogni cosa in questa semplicit&. E questo s- abbandonato diventa un $io' cristiforme, di cui la Scrittura parla per mezzo di san Paolo che dice# $:o vivo, non pi io, Cristo vive in me'. E questo io chiamo un s- ben pesato. Prendiamo ora laltra parola che Egli dice# lasciare. Egli intendeva con ci( $abbandonare' o $disprezzare', non cos" che si potesse lasciare questo s- al punto da essere ridotti totalmente a nulla, ma solo nel disprezzo, e allora . assai bene per luomo. Il discepolo: Sia lodata la +erit&A Caro Signore, dimmi, resta qualcosa a un uomo felicemente abbandonato9 La Verit: Ci( accade senza dubbio quando il servo buono e fedele . introdotto nella gioia del suo Signore# allora sinebria della traboccante abbondanza della casa divina, perch- gli avviene in maniera inesprimibile come a un uomo ubriaco che si dimentica di s- al punto da non essere pi padrone di se stesso, poich- . totalmente annientato a se stesso ed . passato completamente in %io ed . diventato uno spirito con lui, alla stessa maniera di una gocciolina dacqua versata in molto vino. Poich- come questa si annienta a se stessa, allorch- trae a s- e in s- il sapore e il colore di quello, cos" avviene a coloro che sono in pieno possesso della beatitudine# sfugge loro, in maniera inesprimibile, ogni desiderio umano e si perdono a se stessi e si sprofondano completamente nella divina volont&. !ltrimenti non potrebbe essere vera la Scrittura che afferma che %io deve diventare tutto in tutte le cose, se fosse che qualcosa delluomo restasse nelluomo, e non si versasse invece completamente fuori di lui. +i resta il suo essere, ma in unaltra forma, in unaltra gloria e in unaltra potenza. E ci( proviene dallabbandono senza fondo di s-. E lui dice cos" a riguardo del precedente pensiero# ma se qualche uomo in questa vita sia cos" abbandonato da avere perfettamente raggiunto ci( in modo da non guardare pi il suo io, n- nella gioia n- nella sofferenza, ma da amare se stesso e pensarsi esclusivamente per %io, secondo il pi perfetto grado raggiungibile, non riesco a comprendere B egli dice B se sia possibile. Si facciano avanti coloro che lhanno vissuto, perch-, per parlare secondo il mio intendere, ci( mi sembra impossibile. %a tutto questo discorso tu puoi scorgere una risposta alla tua domanda, poich- un retto abbandono di un tale uomo nobile nel tempo . poi modellato e disposto in conformit& allabbandono dei beati di cui parla la Scrittura, pi o meno, secondo che gli uomini sono pi o meno uniti o diventati uno )con %io*. E osserva in particolare che egli dice che essi sono destituiti del loro io e trapassati in unaltra forma e in unaltra gloria e in unaltra potenza. Che cos. mai laltra forma estranea se non la divina natura e la divina essenza nella quale essi si dileguano e che li dilegua in s-, per essere la stessa cosa9 Che cos. allora unaltra gloria se non essere trasfigurati e glorificati nella luce sussistente che . inaccessibile9 Che cos. dunque unaltra potenza se non che dalla stessa sussistenza )divina* e dalla stessa unit& sono date alluomo una forza divina e una

potenza divina di fare e lasciare tutto ci( che conviene alla sua beatitudine9 E cos" luomo . disfatto delluomo, come s. detto. Il discepolo: 6 possibile ci( nel tempo9 La Verit: La beatitudine di cui si . parlato pu( essere conseguita in una duplice maniera. 8na maniera . secondo il grado pi perfetto, che . al di sopra di ogni possibilit&, e ci( non pu( essere in questo tempo, poich- alla natura umana appartiene il corpo, la cui molteplice pressione vi si oppone. 0a, prendendo la beatitudine secondo una comunicazione parziale, . possibile, e tuttavia sembra impossibile a molti uomini. E ci( non . irragionevole, perch- nessun pensiero n- ragione vi possono pervenire. %ice bene un testo che si trova un pugno duomini, separati e sperimentati nella vita spirituale, che sono di spirito cos" puro e deiforme da avere in loro le virt secondo una divina somiglianza, perch- sono liberati dalle immagini e trasformati nellunit& del primo esemplare, e arrivano in qualche modo al pieno oblio della vita caduca e temporale, e sono trasformati nellimmagine divina e sono uno con lui. 0a l& sta pure scritto che ci( appartiene solo a quelli che hanno posseduto questa beatitudine nel pi alto grado, ossia ad alcuni uomini, pochi e i pi devoti, che vanno ancora con il corpo nel tempo.

C Le alte e utili questioni che la +erit& gli risolvette per mezzo dellimmagine di un uomo abbandonato
%opo di ci( venne al discepolo il desiderio di sapere se vi fosse in qualche paese un simile uomo nobile e abbandonato, preso veramente per Cristo, per farne conoscenza in %io e venire a un familiare colloquio con lui. E, mentre era in questo fervore, si sprofond( in se stesso e, nella sospensione dei suoi sensi, gli sembr( di essere condotto in un paese spirituale. E l& vide librarsi tra cielo e terra unimmagine, come se fosse limmagine di un uomo vicino a una croce, in aspetto benevolo, e due categorie di uomini gli giravano intorno e non si avvicinavano, gli uni guardavano limmagine solo interiormente e non esteriormente, gli altri allesterno e non nellinterno, e gli uni e gli altri si volgevano verso limmagine con avversione e durezza. 2li sembr( quindi che limmagine si abbassasse come un uomo vero, si sedesse presso di lui e gli esprimesse di chiedere ci( che aveva da chiedere, perch- gli sarebbe stato risposto. Egli prese la parola e disse con un intimo sospiro del cuore# $Eterna +erit&, che cos. ci(, e che significa questa meravigliosa visione9'. Cos" gli fu risposto, dicendo in lui la parola# 4uestimmagine che hai veduto, significa lunigenito ;iglio di %io nella maniera in cui ha assunto la natura umana. E che hai veduto solo unimmagine e che essa fosse tuttavia molteplicemente varia significa che tutti gli uomini sono sue membra, e che sono pure figli o sono diventati figli per lui e in lui, come le numerose membra fisiche di un corpo. 0a che il capo appare eccellente, ci( vuol dire che Egli . il primo e il ;iglio unigenito secondo leccellente assunzione )della natura umana* nella sussistenza della Persona divina, mentre gli altri sono solo immersi nellunit& trasformante della stessa immagine.

La croce significa che un vero uomo abbandonato, secondo luomo esteriore e interiore, deve mantenersi sempre nella donazione di se stesso in tutto quello che %io vuole che soffra, da qualunque parte ci( venga, tanto da essere disposto a riceverlo in maniera da morire a se stesso in lode del Padre celeste. E simili uomini si comportano nobilmente allinterno e cautamente allesterno. Che la figura fosse cos" benevolmente vicino alla croce indica questo# per quante sofferenze abbiano, ne hanno noncuranza, per il loro stesso abbandono. %ove si volgeva la testa, l& si volgeva pure il corpo# ci( significa la corrispondenza della fedele imitazione della sua pura vita, chiara come uno specchio, e della sua buona dottrina, alla quale vigorosamente essi si volgono e si conformano. 2li uomini della prima specie, che lo guardavano allinterno e non allesterno, indicano gli uomini che considerano la vita di Cristo solamente con la ragione, in maniera speculativa, e non in maniera pratica, mentre dovrebbero spezzare la propria natura attraverso un esercizio dimitazione dello stesso modello. Essi tirano tutto ci(, secondo tale visione, al diletto della natura e a una libert& oziosa in aiuto di se stessi, e sembrano loro molto grossolani e ignoranti quelli che non consentono con essi sulla stessa cosa. !lcuni lo guardavano ancora solo in maniera esteriore e non secondo linteriore, e costoro apparivano duri e rigidi, ed essi si esercitano rigorosamente, vivono cautamente e hanno davanti alla gente una condotta onorata e santa, ma trascurano il Cristo interiormente. Poich- la sua vita era dolce e mite, ma questi uomini sono molto rudi, giudicano le altre persone e sembra loro tutto falso ci( che non va secondo il loro modo di vivere. 4uesti uomini si comportano diversamente da Colui che pure hanno di mira, e ci( si nota da questo# se uno li prova, essi non si mantengono nellabbandono di se stessi, n- nello sprofondamento della loro natura e nella perdita delle cose che proteggono la volont& propria, come $volentieri', $malvolentieri' e simili. E con ci( la volont& propria viene conservata e protetta, tanto che luomo non giunge alle virt divine, come lobbedienza, la sopportazione, larrendevolezza e altre simili, perch- tali virt portano luomo allimmagine di Cristo. Il discepolo cominci( a interrogare ancora di pi e parl( cos"# %immi, come si chiama il modo in cui luomo giunge alla sua beatitudine9 Risposta: Si pu( chiamare un modo generativo, come sta scritto nel +angelo di san 2iovanni, che Egli ha dato potenza e facolt& di diventare figli di %io a tutti coloro che da nientaltro che da %io sono nati. E ci( avviene in un modo analogo a ci( che si chiama $generazione' secondo la maniera comunemente accettata. 1ra, ci( che genera laltro in tal modo, lo foggia conforme a s- e in s-, e gli conferisce la somiglianza del suo essere e della sua attivit&. E perci(, a un uomo abbandonato, dove %io solo . Padre, nel quale nulla di temporale si genera secondo propriet&, si aprono gli occhi in modo da comprendersi in %io, ricevere la sua essenza e vita beata ed essere uno con lui, perchtutte le cose sono qui uno nell8no. Il discepolo disse# :o vedo tuttavia che ci sono montagne e valli, acqua e aria, e svariate creature, come dici dunque che non c. che l8no9 La pura parola rispose parlando cos"# :o ti dico ancora di pi # tranne che luomo non comprenda due contraria, cio. due cose contrarie congiuntamente in una, in verit&, senza alcun dubbio, non . molto facile parlare con lui di tali cose, perch-, quando egli comprende ci(, allora solamente ha percorso la met& del cammino della vita che io intendo. Una domanda: 4uali sono i contrari9

Risposta: 8n eterno 5ulla e la sua creaturalit& temporale. Unobiezione: %ue contrari in un essere sono in contraddizione, in tutti i modi, con ogni scienza. Risposta: :o e te non cincontriamo su di uno stesso ramo o in uno stesso luogo, tu vai per una strada, io per unaltra. Le tue domande procedono da senno umano e io rispondo con sensi che sono al di sopra dellintento di ogni uomo. %evi diventare insensato se vuoi giungere qua, perch- la +erit& diventa manifesta per mezzo della nescienza. !vvenne in quello stesso tempo un grandissimo cambiamento in lui. 2iunse a questo# che durante circa dieci settimane, era talvolta, ora di pi ora di meno, astratto cos" fortemente che, con i sensi desti, in presenza di persone o senza di esse, il suo sentire gli trapassava secondo la propria attivit&, tanto che dappertutto, in tutte le cose, non gli rispondeva che l8no e ogni cosa nell8no, senza nessuna molteplicit& di questo o di quello. La parola riprese e disse in lui# %unque, com. andata9 >o detto bene9 gli disse# S", ci( che prima non potevo credere . diventato di mia conoscenza, ma mi stupisce perch- passi di nuovo. La parola disse# Probabilmente ci( non si . ancora affondato nel tuo fondo essenziale. Il discepolo riprese e chiese cos"# %ove approda lintelletto di un uomo abbandonato9 Risposta: Luomo pu( giungere nel tempo al punto di intuirsi uno in Colui che . il 5ulla di tutte le cose che si possono ricordare o esprimere, e questo 5ulla si chiama %io secondo il consenso universale ed . in se stesso lessere pi essenziale. E qui luomo si riconosce uno con questo 5ulla, e questo 5ulla conosce se stesso senza attivit& di conoscenza. 0a ci( . qui nascosto in qualche modo ancora pi profondamente. Una domanda: %ice la Scrittura qualcosa di Colui che tu hai chiamato 5ulla , non del suo non essere, ma della sua eminente incomprensibilit&9 Risposta: %ionigi scrive dell8no che . senza nome, e questo pu( essere il 5ulla che io intendo, perch- se uno lo chiama divinit& o essenza, o con qualunque nome gli si dia, questi nomi non gli convengono propriamente come si formano nella creatura. Una domanda: 0a che cos. il pi profondamente nascosto di questo 5ulla suddetto, che nel suo significato, secondo il tuo parere, esclude ogni realt& divenuta9 Esso . invero pura semplicit&, come pu( avere il massimamente semplice pi dentro o pi fuori9 Risposta: ;in quando luomo comprende ununione o tale cosa che si pu( manifestare con parole, egli deve andare ancora pi profondo, questo 5ulla non pu( andare pi profondamente in se stesso, ma ben noi, secondo quello che possiamo comprendere, cio. quando vogliamo intendere senza alcuna luce o immagine formata, che possano esistere, ci( che nessuna intelligenza pu( cogliere per mezzo di forme e immagini. E di ci( non si pu( discorrere, poich- ritengo che si discorra di una cosa che si pu( manifestare con parole, ora, qualunque cosa di ci( si dica, non si spiegher& affatto che cosa sia questo 5ulla, per quanto dottori e libri vi siano. 0a che questo 5ulla sia lui stesso ragione o essenza o godimento, ci( . pure ben vero, secondo il modo in cui possiamo parlarne, ma, secondo la verit& dello stesso 5ulla, ci( . cos" lontano e pi lontano che chiamare una fine perla un ceppo.

Una domanda: Che cosa vuol dire# quando il 5ulla generante che si chiama %io viene in se stesso, luomo non conosce alcuna distinzione tra s- e lui9 Risposta: 4uesto 5ulla non . in se stesso per noi, finch- . operante in noi tale cosa, ma quando lui viene in se stesso per noi, allora n- noi e neppure lui per noi sappiamo niente di questa cosa. Una domanda: Spiegami meglio ci(. Risposta: 5on intendi che il possente, annientante rapimento nel 5ulla toglie nel fondo )di %io* ogni distinzione, non secondo lessere, ma solo secondo la nostra percezione, come si . detto9 Una domanda: !i impressiona ancora una parola che . stata detta innanzi# che luomo pu( giungere nel tempo al punto di intuirsi uno in Colui che . sempre stato. Come pu( essere ci(9 Risposta: %ice un maestro che leternit& . una vita che . sopra il tempo e racchiude in s- ogni tempo, senza prima e senza dopo. E chi . immerso nelleterno 5ulla possiede tutto in tutto e non ha n- prima n- dopo. S", luomo che vi fosse immerso oggi, non lo sarebbe stato pi di recente, a parlare secondo leternit&, di colui che vi fosse immerso da mille anni. Unobiezione: Luomo . in attesa di tale immersione solo dopo la morte, come dice la Scrittura. Risposta: "i# . vero secondo un possesso duraturo e perfetto, non secondo un pregustamento, di pi o di meno. Una domanda: 0a com. riguardo alla cooperazione delluomo con %io9 Risposta: 4uello che su ci# si . detto, non si deve intendere secondo il semplice significato, come le parole suonano nel linguaggio comune, ma si deve prendere secondo il trapasso, quando luomo non resta pi se stesso, - trapassato nell8no ed . divenuto uno, e l& luomo non opera come uomo. E per questo motivo si comprende come tale uomo ha in s- tutte le creature nellunit&, e tutti i diletti, s", pure quelli che si hanno nelle opere corporali, senza attivit& corporale e spirituale, perch- . lui stesso ci# nella suddetta unit&. E nota qui una differenza# gli antichi maestri della natura consideravano le cose naturali solamente nel modo in cui esse sono nelle loro cause naturali, e cos" ne parlavano pure e le gustavano, e non diversamente. 8gualmente i divini maestri cristiani, e generalmente i dottori e le persone sante, prendono le cose come sono scaturite da %io, e vi riportano luomo dopo la sua morte naturale, per quanto abbia vissuto quaggi secondo la sua volont&. 0a questi uomini assorbiti prendono s- e ogni cosa, per la trascendente e immanente unit&, come esistenti sempre ed eternamente. Una domanda: 5on c. l& nessuna diversit&9 Risposta: S", solo chi ha veramente quella grazia sa ci# e si riconosce creatura, non difettosa ma piuttosto unita )a %io*, e quando egli non era, era il medesimo )%io*, e non unito. Una domanda: Che cosa vuol dire questo# quando egli non era, era quello stesso9 Risposta: $ ci( che dice san 2iovanni nel suo +angelo# $Ci( che . divenuto . stato fatto, era in lui la vita'.

Una domanda: Come pu# ora essere vero questo, dal momento che suona come se lanima fosse una doppia realt&, creata e increata9 Come pu# essere ci#, come pu# luomo essere creatura e non creatura9 Risposta: Luomo non pu# essere creatura e %io secondo il nostro linguaggio, ma %io . trino e uno, ugualmente pu# luomo in qualche modo, quando trapassa in %io, essere uno nel perdersi, ed essere, secondo la maniera esteriore, contemplante, godente e cose simili. E di ci# porto un paragone# locchio si perde nel suo vedere attuale, perchdiventa uno nellatto della vista con il suo oggetto, e tuttavia ognuno dei due resta ci# che .. Una domanda: Chi ha mai conosciuto la Scrittura sa che nel 5ulla lanima o deve essere trasformata al di sopra di s- o essere annientata secondo lessere, e qui non . cos". Risposta: Lanima resta sempre creatura, ma nel 5ulla, quando vi si . perduta, non pensa affatto al modo in cui allora . creatura ovvero . quel 5ulla, oppure se . creatura o . niente, oppure si . unita o no. 0a, quando si . in possesso della ragione, si percepisce bene ci(, e questa percezione si mantiene nelluomo. Una domanda: >a un tale uomo tuttavia il meglio9 Risposta: S", per il fatto che non gli viene tolto ci( che ha e gli viene data unaltra cosa migliore. Egli comprender& ci( di pi e pi puramente, e ci( gli resta. 0a egli tuttavia non . giunto l& attraverso tutto quello di cui si . parlato, in conseguenza del ritorno in s-. Se deve giungervi, . necessario che sia nel fondo che sta nascosto nellanzidetto 5ulla. L& non si sa niente di niente, l& non c. nulla, l& non c. neppure alcun $l&', cosa se ne dica, lo si sfigura. E tuttavia questuomo . un nulla di s-, bench- gli resti tutto, secondo ci( che si . detto prima. Una domanda: Su ci( istruiscimi meglio. Risposta: : dottori dicono che la beatitudine dellanima consiste prima di tutto in questo# quando essa contempla %io nudamente, prende tutto il suo essere e la sua vita, e attinge tutto ci( che ., per quanto . beata, dal fondo di questo 5ulla, e non sa niente di conoscenza, a parlare da questo punto di vista, n- damore, n- assolutamente di niente. Essa riposa tutta e unicamente nel 5ulla, e non sa niente tranne lessere che . %io o questo 5ulla. 0a quando sa e riconosce di sapere, contemplare e conoscere il 5ulla, ci( . unuscita e un ritorno in s- da ci( che aveva prima, secondo lordine naturale. E poich- tale assorbimento . spremuto dalla stessa vena, perci( tu puoi comprendere come esso si presenti in profondit&. Una domanda: %esidererei comprendere ci( ancora meglio dalla verit& della Scrittura. Risposta: : dottori dicono# quando si conoscono le creature in se stesse, ci( si chiama ed . una conoscenza vespertina, perch- allora si vedono le creature in immagini distinte in qualche modo, ma, quando si conoscono le creature in %io, ci( si chiama ed . una conoscenza mattutina, e cos" si contemplano le creature senza alcuna distinzione, spoglie di ogni immagine e prive di ogni somiglianza, nell8no che . %io stesso in se stesso. Una domanda: Pu( luomo nel tempo comprendere questo 5ulla9 Risposta: 5on penso che ci( possa essere secondo il modo dello spirito, ma secondo il

modo unitivo egli si intuisce unito in ci( dove questo 5ulla gode se stesso ed . generante. Ci( avviene bene mentre il corpo . sulla terra, secondo il parlare comune, ma luomo . allora al di sopra del tempo. Una domanda: Lunione dellanima avviene mediante la sua essenza o mediante le sue potenze9 Risposta: Lessenza dellanima si unisce con lessenza del 5ulla, e le potenze dellanima con le operazioni del 5ulla, operazioni che il 5ulla ha in se stesso. Una domanda: +engono a cadere nelluomo le sue mancanze oppure egli pu( commetterne ancora dopo ci(, quando si riconosce ancora creatura, non in maniera difettosa ma in modo unito9 Risposta: ;inch- luomo resta se stesso, pu( commettere delle mancanze, come dice san 2iovanni# $Se presumiamo di non avere peccati, inganniamo noi stessi e la verit& non . in noi'. 0a in quanto luomo non resta se stesso, non commette mancanze, come lo stesso san 2iovanni dice in una sua lettera, cio. che luomo il quale . nato da %io non fa peccati n- commette mancanze, poich- il seme divino dimora in lui. E perci( luomo che qui va bene, non fa pi opere, fuorch- unopera sola, poich- c. ununica nascita e un unico fondo, cio. secondo lunione. Unobiezione: Come pu( essere che luomo non faccia pi che unopera9 !nche Cristo aveva una duplice operazione. Risposta: Ditengo che luomo non faccia pi che unopera, egli che non ha di mira nessunopera tranne quando loperi la nascita eterna. Se %io non generasse il suo ;iglio senza interruzione, Cristo non avrebbe fatto alcuna opera naturale. Perci( io la ritengo unopera sola, tranne che si voglia prenderla secondo lintendimento umano. Unobiezione: : maestri pagani dicono tuttavia che nessuna cosa . destituita della propria operazione. Risposta: Luomo non . destituito della propria operazione, ma essa resta l& inosservata secondo il modo. Una domanda: Le opere di creatura che rimangono da fare alluomo, . lui che le fa o chi9 Risposta: Se luomo deve giungere al pi alto grado, deve morire nella rinascita che . in lui, e questa rinascita deve avvenire in lui. 5ota come# tutto ci( che viene in noi, da dove sia, se non . nato in noi di nuovo, non ci . utile. La rinascita . cos" estranea, e ha cos" poco ormai da fare con il corpo dopo la sua realizzazione, che la natura fa nelluomo, come in un animale ragionevole, quelle opere che appartengono alla vita delluomo, e che luomo, in qualche modo, non ha pi da fare, cio. in maniera attuale, come aveva )da fare* prima della realizzazione )della sua rinascita*, ma fa piuttosto queste opere in maniera abituale. E di ci( prendi una similitudine dal vino bruciato# esso non ha meno materialit&, per un operare pi forte e tranquillo, del vino che . rimasto nella sua prima nascita. Una domanda: %a una distinzione tra la nascita eterna e la rinascita che . nelluomo. Risposta: Chiamo eterna nascita lunica forza in cui tutte le cose e le cause di tutte le cose ottengono di essere e di essere cause. 0a io chiamo la rinascita che appartiene

solamente alluomo un indirizzare di nuovo qualunque cosa si voglia verso lorigine da prendere secondo il modo dellorigine, senza nessuna considerazione propria. Unobiezione: Che cosa operano allora le cause essenziali e naturali di cui scrivono i maestri della natura9 Risposta: Esse operano naturalmente tutto ci( che leterna nascita delluomo opera nel suo generare, ma nel fondo )del 5ulla* non c. niente da dirne. Una domanda: 4uando lanima, nella sua immersione, si perde secondo la conoscenza e tutte le sue operazioni creaturali, che cos. che allora guarda al di fuori per leffettuazione delle cose esteriori9 Risposta: /utte le potenze dellanima sono troppo inferme perch- possano entrare in questo 5ulla, secondo quel modo di cui si . parlato prima, tuttavia, quando ci si . perduti cos" in questo 5ulla, le potenze operano ci( che . di loro origine. Una domanda: Com. fatto questo perdersi nel quale luomo si perde in %io9 Risposta: Se mi hai seguito con diligenza, ci( ti . stato mostrato prima assai propriamente, perch- quando luomo . cos" rapito a lui stesso da non sapere niente, ndi s- n- di niente ed . completamente acquietato nel fondo delleterno 5ulla, allora egli . ben perduto a se stesso. Una domanda: /rapassa la volont& nel 5ulla9 Risposta# S", secondo il suo volere, perch-, per quanto libera sia la volont&, essa . diventata libera soprattutto quando non ha pi bisogno di volere. Unobiezione: Come pu( trapassare alluomo la sua volont&9 !l Cristo rest( la volont&, secondo il modo di volere. Risposta: !lluomo trapassa la volont& secondo il volere, secondo cio. che egli voglia operare con propriet& ora questo ora quello, e qui egli non ha una tale attivit& di volere in maniera difettosa, come prima si . detto, ma la sua volont& . diventata libera, cosicch- egli non fa pi che unopera che . lui stesso secondo il modo dellunione, e opera fuori del tempo. 0a, se si prende ci( secondo il nostro parlare, egli non vuole fare niente di male, e vuole tutte le cose buone, e propriamente tutto il suo vivere, volere e agire sono una tranquilla, intatta libert&, che . sicuramente, senza alcun dubbio, il suo sostegno, e allora egli si comporta secondo il modo della generazione. Unobiezione: La processione della volont& non . per modo di generazione. Risposta: 4uesta volont& . unita con la volont& divina, e non vuole altro allinfuori di ci( che essa stessa ., in quanto il volere . in %io. E ci( che . stato detto innanzi non deve intendersi secondo un rimettersi in %io, come suona comunemente, ma si deve prendere come una destituzione di se stesso, perch- luomo . tanto unito che %io . il suo fondo. Una domanda: Desta alluomo il suo essere personale e distinto nel fondo del 5ulla9 Risposta: /utto questo nellinsieme si deve intendere unicamente secondo lapprensione umana, in cui, secondo lo sguardo che trascende in maniera annientante, questo e quello restano inavvertiti, non secondo lessenza in cui ognuno resta ci( che ., come dice sant!gostino# $Lascia cadere in disprezzo questo e quel bene, allora resta il puro bene trascendente nella sua nuda ampiezza, ed . %io'.

Una domanda: Luomo che ha esperienza del 5ulla di cui si . parlato, per modo di godimento, conserva ci( incessantemente9 Risposta: 5on per modo di godimento, ma ci( resta in una maniera abituale, che non si perde. Una domanda: Lesteriore disturba un po linteriore9 Risposta: Se fossimo fuori del tempo secondo il corpo, vi sarebbe minore impedimento, in molti modi, per fame, fatica o altre cose, ma la contemplazione spirituale esteriore non disturba linteriore, perch- . nella libert&. ! volte accade anche che, quanto pi la natura . oppressa, tanto pi riccamente si trova la divina +erit&. Una domanda: %a dove viene la malinconia9 Risposta: 4uando tale cosa non deriva da cause naturali, e luomo . libero interiormente, non vi presti attenzione, ci( passa con il corpo. 0a se linteriore vi fosse mischiato dal fondo, ci( non sarebbe giusto. Unobiezione: La Scrittura del +ecchio /estamento e del 5uovo nel +angelo spiega chiaramente come nel tempo non si possa arrivare a ci( che . stato detto. Risposta: Ci( . vero quanto al possesso e alla piena conoscenza del medesimo, perchci( che luomo prova di qui, . pi perfetto di l", bench- sia lo stesso e possa essere sulla terra al di sopra dellintelligenza. Una domanda: 8n uomo che comincia a comprendere il suo eterno 5ulla, non per forza superiore, ma unicamente per sentito dire, o senza ci(, per mezzo di immagini prodotte in lui, che cosa deve fare9 Risposta: Luomo che non ancora comprende tanto da sapere soprannaturalmente che cos. il suddetto 5ulla, dove tutte le cose sono annientate secondo la loro stessa propriet&, lasci stare tutto com., qualunque cosa gli venga innanzi, e si tenga alla dottrina comune della santa cristianit&, come si vedono molti uomini buoni e semplici che giungono a una lodevole santit&, e che tuttavia non sono chiamati a ci(. 0a se uno . giunto al punto sicuro, vi si tenga, ed . sulla retta strada, perch- tale punto . conforme alla Santa Scrittura. 0i sembra inquietante fare diversamente, perch-, chi si trascura in ci(, o si perde in una mancanza di libert& oppure incorre spesso in una libert& disordinata.

E Su quali punti difettano gli uomini che vivono in una falsa libert&
8na volta, in una luminosa domenica, egli era seduto raccolto e pensoso, e nel silenzio del suo spirito gli si fece incontro una figura spirituale, che era sottile nelle parole, ma non esercitata nelle opere, e prorompeva in una sfarzosa esuberanza. Egli prese la parola e gli disse# $%onde sei tu9'. 4uello rispose# $5on venni mai da alcun luogo'. Egli# $%immi, che sei tu9'. 4uello# $:o non sono'. Egli# $Che cosa vuoi9'. 4uello# $5on voglio nulla'. Egli disse ancora# $4uesto . un portento, dimmi# come ti chiami9'.

4uello rispose# $0i chiamo il selvaggio senza nome'. Il discepolo disse# /u puoi ben chiamarti il selvaggio perch- le tue parole e risposte sono assai selvagge. 1ra dimmi una cosa, te ne prego# dove giunge il tuo discernimento9 %uello disse# ! una libert& affrancata. Il discepolo disse# %immi, che chiami tu una $libert& affrancata'9 %uello disse# 4uando luomo vive a suo capriccio, senza distinzione, senza nessuno sguardo davanti e dietro. Il discepolo disse# /u non sei sulla retta via della +erit&, perch- tale libert& svia luomo da ogni beatitudine e lo priva della vera libert&, perch- a chi manca la distinzione manca lordine, e ci( che . senza ordine . malvagio e difettoso, come Cristo disse# $Chi fa il peccato . schiavo del peccato'. 0a chi con una coscienza pura e una vita custodita entra nel Cristo per mezzo di un vero abbandono di se stesso, costui giunge alla vera libert&, come il Cristo stesso disse# $Se il ;iglio vi libera, voi sarete veramente liberi'. Il selvaggio disse# Che chiami tu $ordinato' o $non ordinato'9 Il discepolo disse# Chiamo una cosa ordinata quando tutto ci( che le appartiene, internamente o esternamente, non rimane oscuro nei suoi effetti, e la chiamo disordinata se qualcosa di ci( che si . detto non ha luogo. Il selvaggio disse# 8na libert& affrancata deve perire a tutto quanto e disprezzare tutto ci(. Il discepolo disse# La noncuranza sarebbe contro ogni verit&, ed . simile alla falsa libert& affrancata, perch- . contro lordine che leterno 5ulla, nella sua fecondit&, ha dato a tutte le cose. Il selvaggio disse# Luomo che . stato annientato nel suo eterno 5ulla non sa niente di distinzione. Il discepolo: Leterno 5ulla, che . considerato qui e in ogni retta ragione essere nulla non per il suo non essere ma per la sua realt& trascendente, questo 5ulla non ha in se stesso la minima distinzione, e da lui, in quanto . fecondo, proviene ogni ordinata distinzione di tutte le cose. Luomo non . mai tanto annientato in questo 5ulla che al suo intendimento non resti pertanto la distinzione della sua propria origine, e, alla ragione dello stesso, la sua propria scelta, per quanto tutto ci( resti inavvertito nel suo primo fondo. Il selvaggio: 5on si prende allora ci( assolutamente in nessuna parte tranne che nello stesso e dallo stesso fondo9 Il discepolo: Egli non lo prenderebbe giustamente, perch- ci( non . solamente nel fondo, . pure in se stesso un qualcosa di creato fuori del fondo, e resta ci( che ., e lo si deve prendere pure in questo modo. Se fosse che gli sfuggisse la sua distinzione secondo lessenza come secondo lapprensione, allora si potrebbe concedere, ma ci( non . come s. detto innanzi. Perci( bisogna avere sempre una buona distinzione. Il selvaggio disse# >o inteso dire che vi sia stato un grande maestro che negasse ogni distinzione. Il discepolo disse# Ci( che tu pensi, che egli negasse ogni distinzione, se lo prendi nella

divinit&, si pu( comprendere che egli lintendesse di ognuna delle Persone nel fondo, dove esse sono indistinte, ma non lo sono riguardo a ci( in cui esse sono opposte, e qui si deve tenere certamente la distinzione personale. Se lo prendi pure nellannientamento di un uomo trapassato )in %io*, riguardo a ci( . stato detto sufficientemente prima, come ci( debba intendersi secondo lapprensione e non secondo lessenza. E nota qui che altro . separazione, altro distinzione, come . manifesto che corpo e anima non sono separati, perch- uno . nellaltro e nessun membro che . separato pu( vivere. 0a lanima . distinta dal corpo, perch- lanima non . il corpo, n- il corpo lanima. Cos" io intendo che nella verit& non c. niente che possa avere separazione dallessere semplice, perch- questo d& lessere a tutti gli esseri, ma c. distinzione cosicch- lessere divino non . lessere della pietra, n- lessere della pietra lessere divino, n- alcuna creatura lessere dellaltra. E cos" i maestri pensano che questa distinzione, a parlare propriamente, non . in %io, ma . piuttosto da %io. E lui dice nel Libro della Sapienza# come niente . pi intimo di %io, cos" non c. niente di pi distinto. E perci( la tua sentenza . falsa, e questa opinione . vera. Il selvaggio disse# Lo stesso maestro ha detto cose molto belle di un uomo cristiforme. Il discepolo disse# :l maestro in un luogo dice cos"# Cristo . il ;iglio unigenito e noi no, egli . il ;iglio naturale, perch- la sua nascita termina alla natura, ma noi non siamo il ;iglio naturale, e la nostra generazione si chiama una rinascita perch- ha per termine luniformit& alla sua natura, egli . unimmagine del Padre, noi siamo formati secondo limmagine della santa /rinit&. E dice che nessuno, in quanto a ci(, pu( commisurarsi a lui in parit&. Il selvaggio disse# >o inteso che egli dicesse che un tale uomo opera tutto ci( che il Cristo ha operato. Il discepolo rispose# Lo stesso maestro dice cos" in un luogo# il giusto opera tutto quello che opera la giustizia, e ci( . vero, dice lui, perch- il giusto . figlio unico della giustizia, come sta scritto# $Ci( che . nato dalla carne . carne e ci( che . nato dallo spirito . spirito'. E ci( . unicamente vero nel Cristo, dice lui, e in nessun altro uomo, perch- egli non ha altro essere che lessere del Padre, n- altro generante che il Padre celeste, e perci( egli opera tutto ci( che il Padre opera. 0a in tutti gli altri uomini, dice lui, si trova questo# che noi operiamo pi o meno con lui, secondo che siamo pi o meno nati da lui. E questo discorso ti istruisce propriamente sulla +erit&. Il selvaggio disse# :l suo discorso mostra chiaramente che tutto ci( che . stato dato al Cristo, . stato dato pure a me. Il discepolo: :l tutto che . stato dato al Cristo . il perfetto possesso della beatitudine essenziale, come lui disse# $1mnia dedit mihi Pater, il Padre mi ha dato tutto', e questo stesso tutto egli lha donato a tutti noi, ma in maniera diversa. E dice in molti luoghi che lui ha tutto ci( per lincarnazione, e noi per lunione deiforme, e perci( lui ha ci( tanto pi nobilmente quanto pi nobilmente ne era capace. Il selvaggio per( continu( a esporre e volle dire che egli negasse ogni somiglianza e unione, e che lui ci collocasse puramente e senza somiglianza nella pura unit&. Il discepolo rispose dicendo# Ci( che ti fa difetto senza dubbio . che non ti . chiara la distinzione di cui si . detto prima, come un uomo deve diventare uno in Cristo e tuttavia

restare distinto, e dove egli . unito, e dove deve prendersi come uno )con lui*, non come unito. La luce essenziale non ti ha ancora illuminato, perch- la luce essenziale comporta ordine e distinzione, rifiuta unerompente molteplicit&. La tua acuta intuizione spadroneggia per la magnificenza del lume naturale con agile raziocinio, che risplende assai simile alla luce della divina +erit&. Il selvaggio tacque e lo preg( con rassegnata sottomissione che toccasse oltre lutile distinzione. gli rispose dicendo# :l pi grande difetto che fa deviare te e i tuoi simili sta in ci(# che vi manca una buona distinzione della verit& razionale. E perci( chi vuole raggiungere il pi alto grado e non cadere in tale difetto deve stare attento a questa misteriosa dottrina# cos" giunger& senza ostacoli a una vita beata.

F 4uanto nobilmente si comporta un uomo rettamente abbandonato in tutte le cose


%opo di ci( il discepolo si rivolse di nuovo con fervore alleterna Verit, e desider( sapere pure qualche distinzione riguardo alle caratteristiche della figura esterna di un uomo che si fosse veramente abbandonato, e domand(# & terna Verit, come si comporta un simile uomo nellaccadere di ogni cosa9'. Risposta: Egli scompare a se stesso e con lui tutte le cose. Una domanda: Come si comporta riguardo al tempo9 Risposta: Si tiene nellistante presente, senza propositi egoistici, e prende il suo pi alto bene nella minima come nella pi grande cosa. Una domanda: Paolo dice che al giusto non . data alcuna legge. Risposta: 8n uomo giusto si comporta, secondo il suo stato di creatura, pi remissivamente degli altri uomini, perch- comprende a fondo, interiormente, che cosa . conveniente esteriormente a ognuno, e prende ogni cosa in questo modo, ma che non abbia legami viene dal fatto che opera per abbandono quello stesso che il comune degli uomini fa per forza. Una domanda: Chi . trasformato in questo abbandono interiore non . dispensato dagli esercizi esteriori9 Risposta: Si vedono pochi uomini giungere con le forze non consumate l& dove tu dici, perch- il distaccarsi dalle cose terrene prova sin nel pi intimo delle loro midolla coloro ai quali ci( avviene in verit&. E perci(, quando essi sanno ci( che bisogna fare e lasciare, restano negli esercizi comuni, pi o meno, secondo la loro possibilit& o le altre circostanze. Una domanda: %a dove viene, a certi uomini che sembrano buoni, la grande ristrettezza e la smisurata angustia che hanno nella coscienza, e invece ad alcuni altri la larghezza disordinata9

Risposta: >anno entrambi ancora di mira la loro propria immagine , ma in modo diverso i primi spiritualmente, gli altri materialmente. Una domanda: Se ne sta un tale uomo tutto il tempo ozioso, o qual . il suo da fare9 Risposta: :l da fare di un uomo ben abbandonato . il suo abbandonarsi, e la sua opera . il suo restare ozioso, perch- nel suo fare egli resta in riposo e nella sua opera resta ozioso. Una domanda: Come si comporta verso il prossimo9 Risposta: Egli ha comunione con la gente senza immaginazione, affezione senza attaccamento e compassione senza affanno, in vera libert&. Una domanda: 6 obbligato un uomo simile a confessarsi9 Risposta: La confessione che si fa per amore . pi nobile di quella che viene dal debito. Una domanda: 4ual . il modo di pregare di un tale uomo, oppure deve pregare anche lui9 Risposta: La sua preghiera . fruttuosa perch- si raccoglie nei suoi sensi, essendo %io spirito, ed egli fa attenzione se si . creato in qualche modo un ostacolo o se segue se stesso, mediante qualche anticipazione del proprio io. E in essa si produce una luce nelle facolt& superiori che gli manifesta che %io . lessere e la vita e loperare in lui, ed egli ne . solo uno strumento. Una domanda: Come si presenta il mangiare, bere e dormire di un tale uomo nobile9 Risposta: Secondo lesterno e secondo la sensibilit& luomo esteriore mangia, ma secondo la contemplazione interiore egli non mangia, altrimenti userebbe del cibo e del riposo in maniera animale. Ed . cos" pure nelle altre cose che appartengono alluomo. Una domanda: Com. fatta la sua condotta esteriore9 Risposta: Egli non ha molti modi particolari n- molte parole, ed esse sono schiette e semplici, e ha una condotta morigerata, tanto che le cose fluiscono attraverso di lui senza di lui, ed . calmo nei sensi. Una domanda: Sono tutti cos"9 Risposta: Pi o meno secondo una differenza accidentale, ma il punto essenziale resta uguale. Una domanda: 6 giunto un uomo simile a un sapere completo della +erit& o gli restano ancora il sembrare e il credere9 Risposta: 4uando luomo resta con se stesso, gli resta pure il sembrare e il credere, ma quando si . perduto a se stesso in ci( che ., l& c. un sapere di tutta la +erit& perch- ci( . questa stessa )+erit&*, ed egli vi si tiene abbandonato9 E con ci( ti sia detto abbastanza, perch- non si giunge l& con domande, ma con un retto abbandono si perviene a questa +erit& nascosta. !men.

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