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Prof.

Livan Fratini

Prove sui materiali


PROVE TECNOLOGICHE

!parametri dipendenti dalle condizioni di prova; !comportamento in determinate condizioni; !confronto tra materiali; !piegatura o imbutitura

PROVE MECCANICHE

!parametri indipendenti dalle condizioni di prova (geometria e dimensioni); !Propriet intrinseche dei materiali; !TRAZIONE, COMPRESSIONE, TORSIONE, resilienza, durezza, fatica.

Prove sui materiali: la prova di trazione


!! MACCHINA DI PROVA UNIVERSALE
!!

UNI EN 10002

Traversa mobile Colonne Cella di carico

Provino

Morsetti

Basamento

Prove sui materiali: la prova di trazione

Prove sui materiali: la prova di trazione


!L0 !D0 !Lc

Lc

L0+D0/2<L0+2c<L0+2D0

L0

!L0=5D0 !L0=10D0

L0=140mm D0=14mm

Prove sui materiali: la prova di trazione


!! La traversa mobile si muove con velocit v imponendo di conseguenza una deformazione !! Peculiarit della prova di trazione:
!!

Si impone deformazione e il carico richiesto per deformare il provino una conseguenza della resistenza del materiale

Prove sui materiali: la prova di trazione

Prove sui materiali: la prova di trazione


Diagramma P-dl
Diagramma Carico-spostamenti
30000 25000 20000

P [N]

15000 10000 5000 0

dl [mm]

Prove sui materiali: la prova di trazione


Campo elastico ! !r !0 frattura Campo plastico

arctan E e0 P Deformazione elastica Deformazione plastica omogenea strizione eu ef

l0
A0

le lu

lf
Af

Allungamento a rottura

Prove sui materiali: la prova di trazione


!0 [MPa] !R [MPa] A% Materiale Acciaio C15 300 450 35 Acciaio C45 410 700 22 Acciaio inossidabile X8CrNi1810 250 600 55 Alluminio AA1100 (Al 99%) 35 90 35 Alluminio AA6061-O (Mg1%, Si0.6%, Cu0.3%) 55 125 25 Alluminio AA6061-T6 (Mg1%, Si0.6%, Cu0.3%) 275 310 8

"! tensione limite di proporzionalit, sp, in corrispondenza al termine del primo tratto di comportamento elastico e lineare del materiale; "! tensione di snervamento, s0, in corrispondenza al termine del tratto di comportamento elastico e quindi all'inizio del campo delle deformazioni plastiche; "! tensione di rottura, sR, convenzionalmente corrispondente alla tensione convenzionale massima desumibile dal diagramma; "! allungamento percentuale a rottura ; "! strizione percentuale a rottura

Prove sui materiali: la prova di trazione


GRANDEZZE DETERMINABILI !! Tensione di snervamento !! Tensione di rottura !! Modulo di elasticit longitudinale (YOUNG): E=!/e ! ! !! Allungamento percentuale a rottura: A%=LR-L0/L0 !! Strizione percentuale a rottura: S%= A0-AR/A0!

P(Y ) !0 = A0

!R =

P( R ) A0

FLOW RULE

(ln != ln C + n ln ")

!=C"n

! Snervamento ! Rottura

Prove sui materiali: la prova di trazione


Diagramma Carico-spostamenti

Diagramma ingegneristico: tensioni nominali vs. deformazioni convenzionali

!n=

P A0

e=

!l l0

(l ! l 0) l0

tensioni reali vs. deformazioni reali (logaritmiche)

!=

P A

d! =

dl l

! = ln( )
l0

! = ! n (1 + e)
! = ln(1 + e)

!!Curve EPP; RPP; RPI; EPI !!Rottura fragile e duttile

Prove sui materiali: la prova di trazione

Prove sui materiali: la prova di trazione


!=
P A
d! = dl l

P P A0 != = ! A A0 A

! = ln( )
l0
!l l0 (l ! l 0) l0

l ! l0 A0 l P e= , = , = !n l0 A l0 A0

e=

! = ! n (1 + e)

! = ln(1 + e)

Prove sui materiali: la prova di trazione


!! Le deformazioni logaritmiche godono della propriet additiva a differenza delle

deformazioni ingegneristiche

L1

L2=1.5L1

L3=2L1

!! Le deformazioni logarittmiche forniscono anche una rappresentazione adeguata

fisicamente

2L L 0

Prove sui materiali: la prova di trazione

" = C!

Materiale Acciaio C15 Acciaio C45 Acciaio inossidabile X8CrNi1810 Alluminio AA1100 (Al 99%) Alluminio AA6061-O (Mg1%, Si0.6%, Cu0.3%) Alluminio AA6061-T6(Mg1%, Si0.6%, Cu0.3%)

C [MPa] 610 960 1300 150 210 420

n 0.18 0.13 0.30 0.25 0.20 0.04

Prove sui materiali: la prova di trazione


A0 l ! = ln = ln l0 A A = A0 e #! P = "A = "A0 e
#!

( d! )" dP de )" = A0 & e +! & d" d" ' d"

% d! )" )" % # = A0 ( e ) ! e & #=0 # ' d" $ $

d! =! d"

d n n C! = C! d! n "1 n nC! = C!

n=e(striz)

Prove sui materiali: la prova di trazione

Energia specifica di rottura Lavoro di deformazione: ! Energia specifica a rottura:

(! U f = ) "d! = ) C! d! =C & # ' n + 1$ 0 0 0


n

!f

!f

n +1 % ! f

Uf =C

! n+1
n +1

Prove sui materiali: la prova di compressione


!! La caratterizzazione del materiale viene

fatta per valori troppo bassi di e

Soluzione: Prova di Compressione


F Piastre Massello F

!! Vantaggi:
!!

La rottura si verifica per valori pi grandi di e in quanto il materiale resiste di pi a compressione

!! Problemi:
!!

Creare uno stato di tensioni monoassiale poich nella compressione lo stato triassiale (effetto barrelling) C i p u esser fa tto m ed i a n te un a lubrificazione spinta (caso ideale m=0)

!!

m=0

Prove sui materiali: la prova di trazione


Tensione [Mpa] Temperatura crescente

deformazione

Prove sui materiali: la prova di trazione


600 500 1100C; 0.1 sec-1 1100C;1 sec-1 1100C; 15 sec-1

tensione [MPa]

400 300 200 100 0 0 0.2 0.4 deformazione 0.6

' -l d %ln+ +l % d. & , 0 != . = dt dt

*$ ( (" )" #

1 dl V = ! = l dt l

!, T) " = "( !, !
0.8

Prove sui materiali: la prova di trazione

Fenomeni di riassetto e di ricristallizzazione (statica e dinamica)

Prove sui materiali: la prova di trazione

Fenomeni di riassetto e di ricristallizzazione (statica e dinamica)

$p = A1!n sinh"1(A 2 Z )p { 1 + exp[" A 3B # (! " !c )] " exp[" A 4B # (! " !c )]}

Comportamento plastico dei materiali


Effetto Bauschinger
!! Incrudimento Isotropo !! Incrudimento Cinematico

!! Caso Reale

!c * = - !*

!c* = (!* -2!0)

Comportamento plastico dei materiali


Teoria di Galileo #! Se la massima tensione principale positiva raggiunge il valore della tensione di scorrimento, il materiale subisce deformazione plastica #! Max (s1, s2, s3) = seq, ne segue che seq # s0 $ def. Plastica #! Critiche: #! Non tiene conto delle altre tensioni agenti (Es. (100,0,0) uguale a (100,80,50)) #! Secondo Galileo uno stato di compressione, qualunque esso sia, non provocher mai def. Plastica

max(!1 , ! 2 , !3 ) # !0 min(!1 , ! 2 , !3 ) " !0

Comportamento plastico dei materiali


Teoria della massima tensione principale positiva e negativa #! Si avr def. Plastica se la massima tensione principale supera la tensione s0 o se la minima tensione principale risulta minore di -s0 #! Max (s1, s2, s3) = seq, ne segue che seq # s0 $ def. Plastica #! Min (s1, s2, s3) = -seq, ne segue che -seq % -s0 $ def. Plastica #! Analogo discorso se si considerano le deformazioni #! Critiche: #! Non tiene conto delle altre tensioni agenti

max(!1 , ! 2 , !3 ) # !0 min(!1 , ! 2 , !3 ) " !0

Comportamento plastico dei materiali


Teoria di Tresca

" max =

(! 3 $ ! 1 )
2

#"0 =

!0
2

!3 - !1 " !0 !1 - !2 " !0 !2 - !3 " !0 !3 - !1 " # !0 !1 - !2 " #!0 !2 - !3 " #!0


#! Osservazioni: #! Dominio aperto lungo la trisettrice $ uno stato lungo la trisettrice (stato idrostatico) non porter mai a def. Plastica #! Critiche: Esistenza di punti singolari (spigoli del dominio) e considera solo 2 !&

(1.13)

Comportamento plastico dei materiali


Teoria di Beltrami-Haigh #! Si avr deformazione plastica quando lenergia di deformazione elastica raggiunge un valore limite calcolabile sempre dalla prova di trazione Monoassiale: W0=!0"0/2 Triassiale: Weq= (!1"1+!2"2+!3"3)/2 Ricordando che "1 = [!1-'(!2+!3)]/E (( "i) "0=!0/E Weq # W0 $ def. Plastica, sostituendo: !12+!22+!32-2'(!1!2+!1!3+!2!3) # !02 1 We = ("1!1 + " 2 ! 2 + " 3! 3 ) = W0 2 #! #! #! #! #!
2 2 2 2 !0 = !1 +! 2 +!3 # 2" (! 1! 2 + ! 2! 3 + ! 3! 1 )

Osservazioni: Dominio chiuso lungo la trisettrice $ uno stato lungo la trisettrice (stato idrostatico) porter a def. plastica se maggiore del punto di intersezione tra la superficie esterna e la trisettrice

Comportamento plastico dei materiali


Stato idrostatico provoca deformazioni permanenti? #! Si consideri un cubetto soggetto ad uno stato idrostatico di compressione e di trazione

#! Stato idrostatico di compressione: No deformazione plastica #! Stato idrostatico di trazione: No deformazione plastica #!il materiale si rompe assumendo comportamento fragile (ossia non c campo plastico) #! Conclusione: uno stato idrostatico, sia esso negativo o positivo, non porta mai a deformazione plastica!! #! Ne segue che la superficie deve essere sempre aperta lungo la trisettrice

Comportamento plastico dei materiali


Teoria di Von Mises
#! In campo plastico si ha solo variazione di forma e non volume #! Lenergia di def. elastica pu esser scomposta in due aliquote: Energia legata alla variazione di volume (tensore idrostatico) ed Energia legata alla variazione di forma (tensore deviatorico)

We = Wv + Wd
0 0 # &( 1 0 0 # &( m 0 0 # &( 1 ' ( m $ 0 ( 0 !=$ 0 ( !+$ 0 ! 0 ( ' ( 0 2 m 2 m $ ! $ ! $ ! 0 (3 '(m! $ % 0 0 ( 3! " $ % 0 0 (m! " $ % 0 "

Wd = Wd 0

Comportamento plastico dei materiali


Teoria di Von Mises

1 1 &1 # Wv = * m ( ) i = $ ( * i '( ) i ! 2 2%3 "


3 & # 1 1 2 2 (1 ' 2* )(() i ) = (1 ' 2* )$() i + () i) j ! Wv = 6E 6E $ ! i , j =1 % "

!% i =

1 (1 " 2$ )!# i E

3 # 1 1 &3 2 We = ( ) i+ i = $() i ' * () i) j ! 2E $ ! i =1 2 i , j =1 % i =1 "


3 3 & 1 )3 2 & 1 )3 2 (1 " 2# )'* ! i " # * ! i ! j $ = Wd = We " Wv = '* ! i " # * ! i ! j $ " 2 E ( i =1 i , j =1 i , j =1 % 6E ( i =1 %

( 1 + #) ) 3 = 2

& 1+ # 2 2 2 ( ) ( ) ( ) ! " ! ! = ! " ! + ! " ! + ! " ! ' * * i j$ 1 2 2 3 3 1 6 E ( i =1 6 E i , j =1 %


2 i

Comportamento plastico dei materiali


Teoria di Von Mises
3 3 & 1 )3 2 & 1 )3 2 (1 " 2# )'* ! i " # * ! i ! j $ = Wd = We " Wv = '* ! i " # * ! i ! j $ " 2 E ( i =1 i , j =1 i , j =1 % 6E ( i =1 %

( 1 + #) ) 3 = 2

& 1+ # 2 2 2 ( ) ( ) ( ) ! " ! ! = ! " ! + ! " ! + ! " ! ' * * i j$ 1 2 2 3 3 1 6 E ( i =1 6 E i , j =1 %


2 i

1 +" 2 Wd = 2! 0 6E

(!1 " !2 ) + (!2 " !3 ) + (!3 " !1 )

= 2!

2 0

Comportamento plastico dei materiali


Teoria di Von Mises

(!1 " !2 ) + (!2 " !3 ) + (!3 " !1 )

= 2!

2 0

(!

2 2 2 # ! y ) + (! y # ! z ) + (! z # ! x ) + 6 " 2 + " + " = 2 ! xy yz zx 0 2 2 2

#! Osservazioni: Dominio aperto lungo la trisettrice $ uno stato lungo la trisettrice (stato idrostatico) non porter mai a def. Plastica

Comportamento plastico dei materiali


Lode: per valutare linfluenza della tensione intermedia prove su provini tubolari di piccolo spessore sottoposti a trazione assiale e pressione interna.

!2 " =

!1 + ! 3
2 2

! 3 " !1 =1 !0
Tresca Von Mises

! 3 "!1

-2

-1

&
Trazione

! 3 "!1 2 = !0 3+ 2

Mises

Compressione

Torsione pura

! 3 " !1 =1 !0

Tresca

Comportamento plastico dei materiali


Confronto tra Tresca e Von Mises #! Nelle condizioni di taglio puro, ottenibili applicando, ad esempio, una pura torsione, secondo la teoria di Von Mises la deformazione plastica si raggiunge quando la tensione tangenziale raggiunge il valore limite !0= 0.577 "0, mentre secondo la teoria di Tresca (massima tensione tangenziale) vale la relazione: !0 = 0.5 "0 #! Nella realt si osservato sperimentalmente che alcuni materiali rispondono meglio alla condizione di Von Mises, mentre altri sono meglio caratterizzati dalla condizione di Tresca #! Al fine di accertare a quale condizione risponde meglio il materiale, potr essere sufficiente fare due prove, una di trazione ed una di torsione e valutare il rapporto !0/ "0 #! Se esso dovesse risultare pi vicino a 0.577 vale la condizione di Von Mises, nel caso in cui, invece, risulti pi prossimo a 0.5 vale la condizione di Tresca

Comportamento plastico dei materiali


Relazioni tensioni-deformazioni in campo plastico

"!le deformazioni plastiche sono permanenti (non scompaiono al cessare dell'applicazione del
carico, come le deformazioni elastiche)

"!in campo elastico esiste una corrispondenza biunivoca tra tensioni e deformazioni: non cos in
campo plastico, ove, al fine di valutare lo stato di deformazione non pi sufficiente conoscere il campo tensionale, ma necessario analizzare l'intera storia di carico che ha portato allo stato tensionale finale

Comportamento plastico dei materiali


Relazioni tensioni-deformazioni in campo plastico
Non biunivocit tra tensioni e deformazioni in campo plastico comportamento del materiale dipende dalla storia di deformazioni (deformation path) che il materiale stesso ha subito; il materiale ha memoria del suo passato Esempio del Mendelsson: tubo di piccolo spessore sottoposto a trazione o torsione A-B-C-D (solo allungamenti) E-F-H-D (solo scorrimenti)

!x +3"xy =!0

Classificazione dei processi di formatura


"! Temperatura alla quale il processo si svolge "! Dimensioni e forma del pezzo in lavorazione "! La tipologia del processo nell'ambito dell'intero ciclo produttivo che conduce alla realizzazione del prodotto finito "! Le caratteristiche del meccanismo di deformazione che si instaura nel semilavorato durante il processo

Classificazione dei processi di formatura


Temperatura
T>Tr oppure T<Tr Tr)0,5 Tm influenza della temperatura e della deformazione plastica: Ricristallizzazione, Riassetto,

effetti sul comportamento plastico dei materiali metallici: riarrangiamento delle dislocazioni secondo configurazioni pi regolari, formazione di una struttura granulare completamente nuova con grani orientati in modo casuale nello spazio

Softening delle caratteristiche del materiale = riduzione della tensione di snervamento e di rottura ed incremento della duttilit del materiale

Classificazione dei processi di formatura


Temperatura

Processi:

a freddo (cold forming) a tiepido (warm forming) a caldo (hot forming)

Classificazione dei processi di formatura


Temperatura: a freddo (cold forming)
a causa della trasformazione dellenergia di deformazione fino a 100-200C (90-95% dellenergia va in calore)

!! !! !! !! !! !! !!

Produzione di componenti FINITI (nessuna lavorazione successiva) Elevate precisione dimensionale e tolleranze strette Richiesta elevata lubrificazione (fosfatazione+saponi) Produzione su larga serie di pezzi piccoli Acciai a basso e medio tenore di carbonio Sequenze di operazioni Ricotture intermedie

Classificazione dei processi di formatura


Temperatura: processi a caldo

T>Tr : T*[0,7 Tm- 0,9Tm]


(acciai per uso automobilistico 1200C)

!!Softening !!Elevate deformazioni con carichi non alti e con pochi passaggi !!Accuratezza dimensionale scarsa !!Formazione ossidi sulle superfici !!Costi dellinnalzamento della temperatura !!Lubrificazione non critica

Classificazione dei processi di formatura


Temperatura: processi a tiepido Acciai legati e al carbonio 600-800C

!! !! !! !!

Accuratezza simile al cold con geometrie pi complesse Acciai a medio e alto tenore di carbonio e acciai legati T deriva da compromesso:accuratezza dimensionale e finitura supercifiale (no ossidazione) e costi di pre-riscaldo tendono a T basse; geometrie complesse necessitano di duttilit per cui tendono a T alte Problema principale il lubrificante: soluzione grafite e acqua (fosfatazione non va bene per le temperature utilizzate) ma inquinante

Classificazione dei processi di formatura


Dimensioni e forma

Bulk forming: Pezzi pieni Massiva Superficie/Volume = basso; La sezione trasversale (spessore) subisce deformazioni

Sheet forming: Lamiere Superficie/Volume = alto; Spessore<<delle altre 2 dimensioni riduzione spessore non desiderata

Classificazione dei processi di formatura


Dimensioni e forma

Bulk forming: Elevate deformazioni (anche >2) Azioni di compressione Componente elastica trascurabile Ricottura (pre)

Classificazione dei processi di formatura


Dimensioni e forma

Sheet forming: Lamiere Azioni di trazione (fratture) Deformazioni non elevate Occorre tener conto di moti rigidi e di componente elastica (ritorno) Anisotropia (laminazione)

Classificazione dei processi di formatura


Posizione nel ciclo di lavorazione

Primari Laminazione (per le lamiere)

Secondari (imbutitura)

Corso di Tecnologia Meccanica Ing. Rosanna Di Lorenzo

Prof. Fabrizio Micari

Classificazione dei processi di formatura


Meccanismo di deformazione

Stazionari Tutte le parti del pezzo vengono sottoposte ad identico meccanismo di deformazione (analisi euleriana: elemento di volume)

Non stazionari Geometria e caratteristiche meccaniche del semilavorato cambiano nel corso del processo (analisi lagrangiana:Incrementale nel tempo)

Corso di Tecnologia Meccanica Ing. Rosanna Di Lorenzo

Prof. Fabrizio Micari

FORGIATURA

"

FORGIATURA
Forgiatura in stampi aperti - (open-die forging od upsetting)

FORGIATURA
Forgiatura in stampi semi-chiusi - (impression-die forging)

FORGIATURA
Forgiatura entro stampi chiusi (closed-die forging)

"! "! "! "!

chiusura degli stampi, non rimane alcun flash pezzo in lavorazione completamente racchiuso dagli stampi processo molto preciso (net-shape forging) controllo estremamente accurato del volume del semilavorato: essere esattamente eguale al volume della cavit tra gli stampi chiusi (se fosse inferiore non sarebbe possibile realizzare il completo riempimento; se fosse superiore la cavit sarebbe riempita prima del termine della corsa per cui gli stampi verrebbero di fatto ad agire su di un solido incomprimibile con un conseguente rapidissimo innalzamento della pressione applicata) stampi lavorati con precisione maggiore rispetto al caso dellimpression die forgin presse con maggiore capacit di carico applicabile solo su materiali teneri, quali le leghe di alluminio e di magnesio

"! "! "!

FORGIATURA
Forgiatura entro stampi chiusi (closed-die forging)

FORGIATURA
!! I processi di forgiatura sono peraltro largamente utilizzati anche al giorno doggi,

permettendo ad esempio la realizzazione di componenti quali alberi a gomito, bielle ed ingranaggi nellindustria automobilistica, di componenti di turbine (palette, dischi), nonch di numerose altre parti per lindustria meccanica

FORGIATURA
Forgiatura in stampi aperti di masselli cilindrici - Condizioni di assenza di attrito

"h = h 0 ! h f

& h0 # ' = ln$ $h ! ! % f"

h i = h 0 " (i " 1) ! dh

& h0 # 'i = ln$ $h ! ! % i"

" i = C #!i

2 D n Pi = # i Ai = C" i ! i 4

FORGIATURA
Forgiatura in stampi aperti di masselli cilindrici in presenza di attrito

FORGIATURA
Forgiatura in stampi aperti di masselli cilindrici in presenza di attrito

pave

p ave

2 r # & ' ( f $1 + ! 3h " %

FORGIATURA
Forgiatura in stampi aperti di masselli prismatici Se il rapporto B/L maggiore di 5:1, nel corso dello schiacciamento non si verificheranno deformazioni lungo la direzione della dimensione maggiore: questultima cio rimarr invariata rispetto alla dimensione iniziale.
B L

Tale circostanza giustificabile tenendo in considerazione il ruolo svolto dalle forze di attrito, le quali agiscono su una superficie sufficientemente grande da impedire qualunque deformazione lungo la dimensione maggiore.

p ave

L # & = ' f $1 + ! 2h " 3 %

P = pave LB

FORGIATURA
DIFETTI DI FORGIATURA

Formazione di fratture duttili: gravose condizioni di attrito; fratture sulla superficie esterna, in corrispondenza del piano equatoriale e presentano generalmente una inclinazione di 45 rispetto all'asse verticale di simmetria del provino; nucleazione, crescita e coalescenza di microvuoti, meccanismo strettamente dipendente dal verificarsi di uno stato tensionale idrostatico positivo nella zona in esame. I microvuoti infatti nucleano in corrispondenza ad inclusioni od impurit del materiale e, dipendentemente dallo stato tensionale, vengono compattati se la tensione media negativa o possono crescere ed unirsi tra loro (coalescere) in presenza di una tensione idrostatica positiva. In presenza di attrito si verifica folding che determina tensione assiale positiva sulla superficie equatoriale.

Instabilit plastica e frattura

FORGIATURA
IMPRESSION DIE FORGING PROGETTAZIONE DEL PREFORM
W

!p=3 Rc=1 mm

Wp

W=6 mm H=15 mm Rf=2 mm


Rfp Rcp

tp

t=10 mm

FORGIATURA
Stampi

FORGIATURA
Temperature per processi a caldo
TABLE 14.3 Metal or alloy Aluminum alloys Magnesium alloys Copper alloys Carbon and lowalloy steels Martensitic stainless steels Austenitic stainless steels Titanium alloys Iron-base superalloys Cobalt-base superalloys Tantalum alloys Molybdenum alloys Nickel-base superalloys Tungsten alloys Approximate range of hot forging temperature (C) 400550 250350 600900 8501150 11001250 11001250 700950 10501180 11801250 10501350 11501350 10501200 12001300

FORGIATURA
Velocit di forgiatura

TABLE 14.4 Equipment Hydraulic press Mechanical press Screw press Gravity drop hammer Power drop hammer Counterblow hammer

m/s 0.060.30 0.061.5 0.61.2 3.64.8 3.09.0 4.59.0

FORGIATURA
Costi di forgiatura

FORGIATURA
Costi di forgiatura

Ring test
Il ring-test si basa sullosservazione della deformazione di anelli a simmetria assiale cui imposta una riduzione in altezza.
=0.5 =1

Come si pu osservare la il processo di defor mazione fortemente influenzato dal coefficiente di attrito tra i piatti della pressa e le basi dellanello (in particolare, il parametro geometrico che cambia in modo significativo il diametro interno dellanello).

Assenza di attrito

Ring test
Simulazione ad elementi finiti dello schiacciamento di anelli con diversi valori del coefficiente di attrito (input per il codice FEM)

Determinazione delle curve di calibrazione: (curve IRTj vs. corsa ) per i diversi

Per ciascuna simulazione, calcolo dellindice:

I RTj =

d0 ! d j d0

per diversi steps di deformazione (mm di corsa)


d0= diametro interno iniziale del provino dj= diametro interno del provino al passo j

Prova sperimentale in laboratorio ( incognito): si interrompe la corsa a diversi step e si rileva il valore attuale del diametro interno dj in modo da calcolare i corrispondenti valori di IRTj e poter tracciare la curva IRTj vs. corsa sperimentale.

Determinazione delle curve di calibrazione: (curve IRTj vs. corsa ) per i diversi

Confronto tra la curva sperimentale e quelle numeriche: il valore del coefficiente di attrito che interpreta al meglio il comportamento del lubrificante usato nella prova sperimentale sar quello per il quale la curva ottenuta numericamente approssima con maggior precisione i punti sperimentali.

Prova sperimentale in laboratorio ( incognito): si interrompe la corsa a diversi step e si rileva il valore attuale del diametro interno dj in modo da calcolare i corrispondenti valori di IRTj e poter tracciare la curva IRTj vs. corsa

Ring test
0,4 0,3 0,2 0,1 0 -0,1 -0,2 -0,3 -0,4 0 IRT

Curve di calibrazione

RING TEST (CURVE DI CALIBRAZIONE)

I RT j =

d0 ! d j d0

=0,05 =0,10 =0,15 =0,20 =0,25 =0,30 =0,4 =0,5

12 CORSA [MM]

CORSA [MM] 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

IRT =0,05 =0,10 =0,15 =0,20 =0,25 =0,30 =0,4 =0,5 0 0 0 0 0 0 0 0 -0,022 -0,018 -0,015 -0,011 -0,007 -0,003 0,004 0,009 -0,045 -0,036 -0,028 -0,019 -0,01 -0,002 0,013 0,026 -0,069 -0,054 -0,04 -0,025 -0,011 0,002 0,025 0,046 -0,094 -0,073 -0,051 -0,03 -0,01 0,008 0,041 0,069 -0,121 -0,091 -0,061 -0,032 -0,007 0,017 0,061 0,098 -0,15 -0,109 -0,069 -0,033 0 0,031 0,079 0,134 -0,18 -0,126 -0,074 -0,028 0,013 0,051 0,105 0,182 -0,211 -0,141 -0,075 -0,018 0,034 0,088 0,15 0,228 -0,244 -0,152 -0,071 -0,001 0,052 0,127 0,207 0,285 -0,277 -0,159 -0,062 0,015 0,086 0,171 0,26 0,344

Ring test
corsa 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 I RT spe 0 -0,003 -0,002 0 0,007 0,017 0,033 0,053 0,089 0,133 0,168
0,3 0,25 0,2 0,15 0,1 0,05 0 0 -0,05 2 4 6 8 10 12 IRTspe 0,25 0,3 0,4

=0.3

Ring test
"! Le prove devono essere ripetute per avere un significato statistico poich i disturbi possono avere conseguenze importanti; "! Con attrito basso (forma a C)la misura del diametro interno pone qualche difficolt poich risulta difficile linserimento del calibro. In tal caso si pu sezionare il provino e procedere alla misura il che implica la necessit di utilizzare n provini per ogni step, dove n il numero di ripetizioni per misura; "! In lavorazioni molto diverse dallupsetting, specie nello sheet metal forming, il ring test risulta inadeguato per la stima del coefficiente di attrito, fornendo sovente valori pi elevati della realt.

ESTRUSIONE

ESTRUSIONE
Estrusione diretta

Estrusione inversa

Estrusione idrostatica

ESTRUSIONE

ESTRUSIONE

ESTRUSIONE

Il processo di estrusione viene generalmente considerato come un tipico processo stazionario: se immaginiamo di isolare un volume di riferimento, contenente la zona nella quale avviene la riduzione del diametro, il flusso del materiale avviene in condizioni di assoluta stazionariet, con campi di tensione e di deformazione costanti nel tempo. Anche il carico richiesto per effettuare la lavorazione si mantiene sostanzialmente costante, pur se, nel caso di estrusione diretta, si assiste ad una modesta riduzione del carico poich al procedere della estrusione diminuiscono le resistenze dovute all'attrito; infatti, dal momento che diminuisce il materiale contenuto nella matrice, si riduce anche la superficie di contatto materiale - matrice

ESTRUSIONE

Il processo di estrusione diretta viene condotto impiegando matrici coniche; in ogni caso, anche se si impiegasse una matrice quadrata con angolo di 90, il materiale crea comunque un invito conico: si assiste infatti alla formazione di una zona morta di materiale che non partecipa al processo di estrusione, con lo scorrimento del materiale che estrude su quello che rimane nella zona morta; in questo caso, naturalmente, le tensioni tangenziali all'interfaccia tra materiale che estrude e materiale della zona morta raggiungono il valore limite t0.

ESTRUSIONE
Scelta dellangolo di conicit

!! l'energia di deformazione ideale, necessaria per portare il diametro da D0 a Df con una sollecitazione monoassiale, ricavabile dal diagramma s-e del materiale; !! l'energia di distorsione, necessaria per causare la deviazione del flusso del materiale all'interno della matrice conica, imprimendo sullo stesso un flusso conico e quindi distorcendo le fibre del materiale; !! lenergia necessaria per vincere le resistenze di attrito.

ESTRUSIONE

P = p ave A 0 pave = " ave (0.8 + 1.2 # ! tot )


" tot

' tot = ln$ $


n +1 !tot

& A0 # ! ! % Afinale "

# ave " tot = ! #d"


0

(ave

1 = !tot

!tot

n C!tot 1 ' C! $ C! d! = % " = ) !tot & n + 1 # 0 n +1 0 n

ESTRUSIONE

" tot

# ave " tot = ! #d"


0

(ave

1 = !tot

!tot

n ' $ C ! 1 C ! n tot C ! d ! = = % " ) !tot & n + 1 # 0 n +1 0 n +1

!tot

ESTRUSIONE

! ave

1 = ! f d" $ "2 # "1 "1

"2

! ave

n +1 C " ( C 2 n +1 n +1 = "2 # "1 = ( ) (n + ( n + 1)(" 2 # " 1 )

ESTRUSIONE

Stima della pressione radiale agente sulla matrice: !

p=px0+s0

! La pressione radiale allimbocco quindi valutabile come la somma della pressione necessaria per realizzare il processo di estrusione e della tensione di flusso plastico del materiale.

ESTRUSIONE
LIMITI NEL PROCESSO DI ESTRUSIONE

ESTRUSIONE
LIMITI NEL PROCESSO DI ESTRUSIONE

Difetti interni al pezzo estruso CENTRAL BURSTING:


bassi valori sia dell'angolo a che del rapporto di riduzione. Ci perch in tali condizioni la parte centrale del materiale non viene interessata dalla deformazione plastica e, a causa della differente velocit tra la sezione d'ingresso e quella d'uscita, si pu determinare uno stato di trazione che provoca lo strappo del materiale. In tal modo, infatti, nella zona centrale del provino a ridosso dell'asse si verifica uno stato tensionale caratterizzato da una tensione media positiva, ci che favorisce la nucleazione, la crescita e la coalescenza dei microvuoti fino alla frattura

ESTRUSIONE
LIMITI NEL PROCESSO DI ESTRUSIONE

ESTRUSIONE
SHAPE EXTRUSION

ESTRUSIONE
SHAPE EXTRUSION

ESTRUSIONE
TUBE EXTRUSION

ESTRUSIONE
HOLLOW PARTS EXTRUSION

TRAFILATURA

Mentre nell'estrusione il materiale viene spinto ed costretto a fluire attraverso l'orifizio della matrice, nella trafilatura il materiale tirato. Riduzione di diametro ottenuta non con una azione di compressione, ma di trazione. Valori dell'angolo a molto pi piccoli rispetto a quelli in uso nel processo di estrusione (6, 8). La trafilatura viene condotta quasi esclusivamente a freddo, ottenendo, cos, elevate caratteristiche meccaniche. Fili d'acciaio o di rame utilizzati per la costruzione delle funi. I materiali che generalmente vengono impiegati nei processi di trafilatura sono caratterizzati da un coefficiente di incrudimento molto elevato, ovvero materiali fortemente incrudenti, al fine di evitare che nel corso del processo possa verificarsi la rottura del filo

TRAFILATURA
P = ! z A finale
A0 " z = " ave (1 + # ctg! ) ln Af

TRAFILATURA
P = ! z A finale
" z = " ave (1 + # ctg! ) ln
n

A0 Af

& A0 ( z ' C $ ln $ A f %
Condizione limite

# ! ! "

& A0 # & A0 # ! ' C $ ln ! * ave (1 + ( ctg) )$ ln $ A ! $ A ! f " f " % %

TRAFILATURA
Condizione limite

& A0 # & A0 # ! ' C $ ln ! * ave (1 + ( ctg) )$ ln $ A ! $ A ! f " f " % %


( A0 C! n (1 + ) ctg" )ln& &A n +1 ' f % # = C! n # $
& n +1 $ $ 1+ 'ctg) % # ! ! "

& A0 ln$ $A % f

# A0 n +1 != ( =e ! 1 + ' ctg) Af "

TRAFILATURA

& A0 ln$ $A % f

# A n + 1 0 != ( =e ! 1 + ' ctg) Af "

& n +1 $ $ 1+ 'ctg) %

# ! ! "

Massima riduzione che possibile realizzare dipende da: #!indice di incrudimento #!coefficiente d'attrito #!angolo della matrice. All'aumentare dell'indice di incrudimento aumenta, infatti, la riduzione realizzabile, mentre invece diminuisce all'aumentare del coefficiente d'attrito Forte rischio di central bursting, (bassi valori sia del rapporto di riduzione che dell'angolo) Per gli stessi motivi i carichi che sollecitano la matrice sono minori rispetto a quelli presenti nell'estrusione, con conseguenti minori pericoli di usura e/o frattura della matrice stessa.

TRAFILATURA
Matrici

TRAFILATURA
Multi-stage drawing

LAMINAZIONE
La laminazione una lavorazione per deformazione plastica che permette di ridurre una od entrambe le dimensioni della sezione trasversale di un solido prismatico mediante l'azione di due rulli i quali ruotano alla stessa velocit angolare ma con verso opposto Laminazione su tavola piana (flat rolling). Le generatrici dei rulli sono praticamente rettilinee, ed il processo quindi esclusivamente finalizzato alla riduzione dello spessore del laminato. La lavorazione viene condotta sia a caldo che a freddo dipendentemente che si tratti di un'operazione di sgrossatura nella quale si vogliono imprimere elevate deformazioni e non si ha molta cura della precisione dimensionale ottenuta sul semilavorato o di una operazione di finitura.

R ! A Vi hi A ! B

bu B Vu hu

LAMINAZIONE

Laminazione entro scanalature chiuse (shape rolling). Le generatrici dei rulli sono opportunamente profilate ed il laminato pertanto subisce ad ogni passaggio una variazione pi complessa della geometria della sua sezione trasversale

LAMINAZIONE

LAMINAZIONE
Flat rolling

LAMINAZIONE
Flat rolling
Descaler Edge Rollers Pyrometers

Reheating Furnaces

Transfer Table Flying Roughing Shear Mill

Finishing Mill

Runout Table & Cooling Banks Coilers

X-Ray

www.falckacciai.it

LAMINAZIONE
Flat rolling
Descaler Edge Rollers Pyrometers

Reheating Furnaces

Transfer Table Flying Roughing Shear Mill

Finishing Mill

Runout Table & Cooling Banks Coilers

X-Ray

LAMINAZIONE
Flat rolling
Larghezza del laminato molto grande rispetto allo spessore (b/h di norma molto maggiore di 10). Sezione di ingresso A-A: portata di materiale = Vibihi Sezione di uscita B-B : portata di materiale = Vubuhu.
bu B Vu A ! B hu

R ! A Vi hi

Con b/h>10 le forze di attrito agenti nella direzione della larghezza del laminato e la reazione della lamiera non ancora laminata si oppongono ad un allargamento in tale direzione: pertanto, almeno nella zona centrale, la deformazione pu essere considerata piana ed , quindi, possibile ammettere bi=bu.

LAMINAZIONE
Flat rolling

Invariabilit del volume hi>hu


R ! A Vi hi A ! B

deve risultare Vi<Vu


bu B Vu hu

La velocit del laminato dunque aumenta all'inter no dell'arco di abbracciamento spostandosi dall'ingresso verso l'uscita.

LAMINAZIONE
Flat rolling

Velocit periferica dei rulli= +R

Vi < " ! R < Vu

Deve cio esistere una ed una sola sezione, sezione neutra, in corrispondenza alla quale la velocit del laminato risulta essere uguale alla velocit periferica dei rulli. Tra la sezione di ingresso e la sezione neutra la velocit del laminato risulta essere inferiore alla velocit periferica dei rulli e per attrito i rulli trascinano il laminato, mentre tra la sezione neutra e la sezione di uscita la velocit del laminato maggiore della velocit periferica dei rulli e pertanto le azioni tangenziali dovute all'attrito all'interfaccia rullo-laminato si oppongono all'avanzamento del pezzo. In corrispondenza della sezione neutra la velocit relativa laminato-rulli nulla e si ha l'inversione delle azioni tangenziali.

LAMINAZIONE
Flat rolling

Velocit periferica dei rulli= +R

Vi < " ! R < Vu


E' necessario che la sezione neutra sia compresa tra la sezione di ingresso e la sezione di uscita. Se essa coincidesse con la sezione di ingresso: lungo tutto l'arco di abbracciamento si avrebbe Vlaminato>wr e pertanto tutte le azioni tangenziali dovute all'attrito all'interfaccia rullo-laminato si opporrebbero al trascinamento, il laminato non potrebbe imboccare.

Se la sezione neutra coincide con la sezione di uscita: le forze di attrito sono esattamente quelle necessarie e sufficienti per potere assicurare il trascinamento, potrebbero bastare piccole diminuzioni del coefficiente di attrito per rendere impossibile il trascinamento stesso.

LAMINAZIONE
Flat rolling

Velocit periferica dei rulli= +R

Vi < " ! R < Vu


E' necessario che la sezione neutra sia compresa tra la sezione di ingresso e la sezione di uscita. Se essa coincidesse con la sezione di ingresso: lungo tutto l'arco di abbracciamento si avrebbe Vlaminato>wr e pertanto tutte le azioni tangenziali dovute all'attrito all'interfaccia rullo-laminato si opporrebbero al trascinamento, il laminato non potrebbe imboccare.

$! $!

se diminuisce il coefficiente di attrito la sezione neutra si sposta verso l'uscita in modo tale che sia maggiore la porzione della superficie di contatto rulli-laminato nella quale le azioni tangenziali dovute all'attrito realizzano il trascinamento; se invece aumenta il coefficiente di attrito la sezione neutra si sposta verso l'ingresso in quanto sufficiente una minore estensione della zona di trascinamento affinch il sistema funzioni correttamente.

LAMINAZIONE
Flat rolling

Fa>Pr Sono anche note o calcolabili le seguenti relazioni: !""""""" Fa=F cos ,& !""""""" Pr=R sin ,& !""""""" F=R dove il coefficiente di attrito. Sostituendo si ottiene la condizione di trascinamento: F cos , > R sin , cos , > sin ,& > tan ,& Langolo ,: (hi-hu)/2 = R(1-cos ,)

tg! <
hi ! hu < 2R

LAMINAZIONE
Laminatoio

I parametri fondamentali nella scelta di un laminatoio: "! potenza fornita dal motore elettrico di comando; "! massima forza ammissibile agente sui rulli.

LAMINAZIONE
Reazione sui rulli
Tenendo conto del principio di azione e reazione, se i rulli esercitano sul laminato delle pressioni, allo stesso modo il laminato sollecita i rulli con una forza risultante eguale e contraria che tende a separarli. Il processo di laminazione potr, quindi, avvenire regolarmente se la forza che tende a separare i rulli e la potenza richiesta si mantengono inferiori ai rispettivi valori massimi disponibili sul laminatoio.

P ! p L/2 !

Rettificare l'arco di abbracciamento

L = R(hi ! hu )
Ipotesi: la sezione neutra si trovi in corrispondenza ad L/ 2, cio della mezzeria dellarco di abbracciamento

p ave

& L = 1,15' ave $ $ 1 + 2h ave %


have= (hi+hu)/2

# ! ! "

LAMINAZIONE
Reazione sui rulli
Forza che tende a separare i rulli
P ! p
R ! A Vi hi A ! B

P = p ave Lb

L/2
bu

B Vu hu

La forza che tende a separare i rulli risulta essere applicata ad una distanza pari ad L/2 rispetto al centro di rotazione del rullo e pertanto esercita un momento resistente

L M = P! 2

LAMINAZIONE
Momento resistente
Affinch i rulli continuino a ruotare con una velocit angolare +=cost il motore elettrico della macchina deve essere in grado di fornire un momento motore eguale ed opposto al momento resistente; pertanto la potenza necessaria per condurre la lavorazione (N il numero di giri al minuto dei rulli )

P ! p L/2 !

L 2 !N W =P 2 60

[W]
L M = P! 2

[Nm]

LAMINAZIONE
Limiti del processo
1.! 2.! Per effetto della pressione di contatto: Inflessione dei rulli Appiattimento dei rulli con variazione del raggio di curvatura

Soluzioni a.! Cambering (rettificare i rulli in modo che il diametro nella zona centrale sia leggermente maggiore, differenza di circa 0,5 mm = camber; generatrici rettilinee sotto carico) b.! Diminuire raggi rulli per diminuire pressioni. Si perde in rigidezza flessionale, pertanto si pensa a gabbia duo o quattro (due rulli piccoli di lavoro e altri a supporto c. Planetario e Sendzimir

LAMINAZIONE
Limiti del processo
1.! 2.! Per effetto della pressione di contatto: Inflessione dei rulli Appiattimento dei rulli con variazione del raggio di curvatura

Soluzioni a.! Cambering (rettificare i rulli in modo che il diametro nella zona centrale sia leggermente maggiore, differenza di circa 0,5 mm = camber; generatrici rettilinee sotto carico) b.! Diminuire raggi rulli per diminuire pressioni. Si perde in rigidezza flessionale, pertanto si pensa a gabbia duo o quattro (due rulli piccoli di lavoro e altri a supporto c. Planetario e Sendzimir

LAMINAZIONE
Limiti del processo
1.! 2.! Per effetto della pressione di contatto: Inflessione dei rulli Appiattimento dei rulli con variazione del raggio di curvatura

Soluzioni a.! Cambering (rettificare i rulli in modo che il diametro nella zona centrale sia leggermente maggiore, differenza di circa 0,5 mm = camber; generatrici rettilinee sotto carico) b.! Diminuire raggi rulli per diminuire pressioni. Si perde in rigidezza flessionale, pertanto si pensa a gabbia duo o quattro (due rulli piccoli di lavoro e altri a supporto c. Laminatoio Planetario e Sendzimir

LAMINAZIONE
Limiti del processo

Laminatoio Sendzimir
Laminatoio di norma utilizzato per la laminazione a freddo di sottili lamierini in acciaio ad alta resistenza. Il rullo di lavoro (quello cio a contatto con il laminato) presenta un diametro tipicamente pari a 6mm, ed realizzato in carburo di tungsteno al fine di ottenere elevata rigidezza e resistenza allusura

www.elgiloy.com

LAMINAZIONE
Limiti del processo
1.! 2.! Per effetto della pressione di contatto: Inflessione dei rulli Appiattimento dei rulli con variazione del raggio di curvatura

#! #! #!

Esso determina un aumento del raggio di curvatura del rullo e pertanto a parit di rapporto di laminazione determina un aumento della superficie di contatto rulli-laminato. La conseguenza immediata laumento della forza che tende a separare i rulli e della potenza richiesta per lesecuzione del processo. Anche in questo caso, al fine di ridurre l'appiattimento dei rulli, si ricorre alla riduzione del rapporto di laminazione, al miglioramento delle condizioni di lubrificazione o si impiegano, per la costruzione dei rulli, materiali con un pi elevato modulo di Young.

LAMINAZIONE
Difetti: alligatoring
Formazione di una frattura in corrispondenza del piano di simmetria orizzontale del laminato, che determina lapertura e la progressiva separazione delle due parti (superiore ed inferiore) del laminato, ciascuna delle quali sostanzialmente continua a seguire il rullo ad essa contiguo nella sua rotazione. Se il processo non viene immediatamente arrestato non appena lalligatoring inizia a manifestarsi, le due parti del laminato, aprendosi progressivamente, possono venire in contatto ed urtare con la struttura del laminatoio determinando notevoli danni. Cause dellalligatoring: presenza iniziale di difetti interni (inclusioni, microcavit) nel laminato e nel verificarsi di uno stato tensionale residuo di trazione in corrispondenza del piano di simmetria orizzontale del laminato nel momento in cui questultimo inizia ad uscire dallarco di abbracciamento.

LAMINAZIONE
Shape rolling

Lunchtime on a Crossbeam, Unknown, www.buffalogames.com

LAMINAZIONE
Ring rolling

FABBRICAZIONE DI TUBI
"! MATERIALI DUTTILI (PIOMBO): ESTRUSIONE:
in corrispondenza dellorifizio della matrice, viene posizionata una spina di opportuna geometria che costringe il materiale che estrude ad aprirsi in corrispondenza del suo asse e realizza quindi la formazione del forato.

"!ACCIAIO
Diametro del tubo da realizzare compreso tra i 100 ed i 500mm: !! Piegatura di una lamiera piana fino ad assegnarle la desiderata sezione circolare, pertanto rendendo adiacenti i lembi inizialmente estremi; questi ultimi vengono poi uniti mediante un procedimento di saldatura longitudinale Diametro del tubo da realizzare superiore ai 500mm: !! Il tubo potr essere costruito avvolgendo ad elica un foglio di lamiera e procedendo successivamente ad una saldatura elicoidale Diametro del tubo da realizzare inferiore ai 100mm !! I tubi con le migliori caratteristiche di resistenza meccanica sono quelli senza saldature, ottenuti utilizzando il laminatoio Mannesmann

FABBRICAZIONE DI TUBI
Il laminatoio Mannesmann, od obliquo, costituito da due rulli sagomati i quali ruotano, con lo stesso verso di rotazione, intorno a due assi tra di loro sghembi.

FABBRICAZIONE DI TUBI
$! Angolo di inclinazione degli assi dei due rulli rispetto allasse del
laminato (compreso tra i 3 ed i 5)

$! Luniformit dei versi di rotazione dei due rulli e linclinazione degli


assi di questi ultimi rispetto allasse del laminato fanno s che le azioni tangenziali al contatto determinino la rotazione del laminato intorno al suo asse e la traslazione secondo il verso di avanzamento con velocit Va

$! Queste azioni vengono scambiate lungo tutta la zona di contatto, la


quale ha forma conica, si destano quindi intense sollecitazioni torsionali sulla superficie del laminato che determinano un caratteristico scorrimento torsionale delle fibre superficiali

$! A causa delladerenza che si desta tra i rulli ed il laminato (spesso i


rulli presentano sulla superficie esterna delle rigature in modo da assicurare una migliore presa tra di essi ed il laminato), si originano azioni che, mentre fanno ruotare e sottopongono a torsione il laminato, lo fanno pure avanzare. La conicit della zona di contatto determina peraltro la riduzione del diametro esterno del pezzo in lavorazione

FABBRICAZIONE DI TUBI
$! Lo stato tensionale che si determina allinterno del
laminato per effetto del meccanismo di deformazione tale da creare le condizioni per la formazione di un foro centrale.

$! Formazione di una bocca concava allestremit


anteriore del laminato: ci perch gli strati pi esterni del materiale a contatto con i rulli subiscono certamente il meccanismo di trascinamento dovuto alla rotazione dei rulli medesimi in misura maggiore rispetto agli strati pi interni.

$! Lutilizzo di una spina posizionata tra i rulli


f avo r i s c e l a p e r t u r a d e l f o r o e l a s u a regolarizzazione.

$! Il tubo cos ottenuto in realt un forato di piccolo


diametro interno e di grosso spessore: per pervenire alla realizzazione di un prodotto commerciale necessario ridurne lo spessore ed ancora regolarizzarne la forma utilizzando il laminatoio a passo di pellegrino.

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE


!! Le lamiere sono ottenute mediante il processo di laminazione !! Per effetto della deformazione plastica i cristalli vengono orientati secondo direzioni

cristallografiche ben precise


!! In conseguenza di ci se si ricavano dalla lamiera alcuni provini orientati secondo direzioni

diverse rispetto alla direzione di laminazione (ad esempio a 0, a 45 ed a 90) e si effettuano su di essi prove di trazione, i risultati ottenuti con riferimento al modulo di Young, alla tensione di scorrimento, alla tensione di rottura ed all'allungamento percentuale a rottura risulteranno anche significativamente diversi.

finance.pipex.com

www.nzsteel.co.nz

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE


ANISOTROPIA

!! Indicando con el, ew ed et rispettivamente le deformazioni lungo la

direzione della lunghezza (direzione di laminazione), della larghezza e dello spessore del provino sottoposto a trazione, il rapporto
R = ew / et = ln (w0/wf) / ln (t0/tf) = ln (w0/wf) / ln (wflf / w0l0)

definito come indice di anisotropia

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE


ANISOTROPIA

!! Occorre far rilevare che la somma delle tre deformazioni deve essere eguale a zero, dovendo

essere in ogni caso soddisfatta la condizione di invariabilit del volume che governa i processi per deformazione plastica !! Se il materiale presenta caratteristiche isotrope non vi alcuna ragione per cui le deformazioni nel senso della larghezza e dello spessore debbano essere tra di loro diverse: si avr quindi ew=et=0.5el ed R=1 !! Se invece le caratteristiche del materiale sono anisotrope le due deformazioni lungo la direzione della larghezza e dello spessore saranno diverse ed il valore di R sar diverso dellunit.

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE


ANISOTROPIA
Provini orientati a 0, 45 e 90 rispetto alla direzione di laminazione, le condizioni che possono verificarsi sono riconducibili alle quattro seguenti tipologie: 1. R0 = R45 = R90 = 1 il materiale presenta caratteristiche completamente isotrope, indipendentemente dalla direzione lungo la quale stato tagliato il provino. 2. R0 = R45 = R90 - 1 in queste condizioni il materiale presenta anisotropia normale (la deformazione nella direzione dello spessore infatti minore o maggiore rispetto a quella nella direzione della larghezza del provino), ma non anisotropia planare: il valore di R, infatti, non dipende dall'angolazione del provino rispetto all'asse di laminazione. 3. R0 - R45 - R90 il materiale esibisce anche anisotropia planare 4. R0 - R45 - R90 - 1 si tratta del caso pi generale, in cui il materiale presenta sia anisotropia normale che planare

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE


ANISOTROPIA Indice medio di anisotropia normale: Rm = (R0 + R90 + 2R45) / 4 Indice anisotropia planare: .R = (R0 + R90 - 2R45) / 4 Materiale completamente isotropo: Rm=1 e .R=0; Materiale che esibisca anisotropia normale, ma non anisotropia nel piano della lamiera: Rm = R0 = R45 = R90 - 1 e da .R=0 In generale un acciaio laminato a freddo presenta un valore dell'indice medio di anisotropia normale compreso tra 1 ed 1.35, mentre per le leghe di alluminio si hanno valori di solito inferiori all'unit.

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE


ANISOTROPIA

Effetto dellanisotropia planare (earings assenti se .R=0)

e dellanisotropia normale (al crescere di R si riduce la sensibilit alla riduzione di spessore e quindi allassottigliamento)

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE


RITORNO ELASTICO - SPRINGBACK C
Spessore [mm]
6.0 5.0 4.0 3.0 -600 -400 -200 2.0 0 1.0 0.0 Tensioni [MPa] 200 400 600

Rc != Rf

" = " ( R c , spessore, ! f , E)

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE


RITORNO ELASTICO - SPRINGBACK
#!rapporto tra la tensione di flusso plastico del materiale "f ed il modulo di Young: l'entit del ritorno elastico funzione del parametro "f/E, il quale evidentemente dipende anche dalle caratteristiche di incrudimento del materiale.

Dipendenza da E

& Rc ' f # & Rc ' f # Rc ! ! = 4$ ( 3$ +1 $ ! $ ! Rf % sE " % sE "

Dipendenza da sf

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE


FORMABILITA: test
Capacit del materiale, di subire deformazioni permanenti senza arrivare alla frattura = F(n, R, ...)
#! Lamiera incastrata su uno stampo piano circolare mediante l'azione di un premilamiera che applica un carico totale pari a 1000kg; #! Il foro della matrice ha un diametro di 27mm, #! Il punzone, di forma sferica, ha un diametro di 20 mm. #! L a s u p e r f i c i e d e l p u n z o n e adeguatamente lubrificata.

Test di Erichsen

#! Lo stato deformativo che si desta costituito da un allungamento biassiale bilanciato

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE


FORMABILITA: test
Meccanica di deformazione: stretching, deformazione a spese dello spessore (flusso radiale inibito) fino a rottura "! Si applica con metodi fotografici o chimici, una griglia di cerchietti di dimensioni convenientemente piccole sulla superficie inferiore della lamiera, quella cio dalla parte opposta rispetto allazione del punzone, detti cerchietti risulteranno uniformemente dilatati. "! Raggiunto un certo valore di corsa, funzione della formabilit del materiale, sullestradosso della lamiera si former una frattura duttile: la corsa raggiunta in quell'istante costituisce il numero di Erichsen caratteristico del materiale.

Test di Erichsen

"! Test valido per precise condizioni di deformazione e lubrificazione (non comuni in processi industriali)

Bulge Test (liquido sotto pressione)

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE


FORMABILITA: Forming Limit Diagrams
Prove di imbutitura su fogli rifilati (blanks) con diversi rapporti tra le dimensioni (diverse superfici di presa); Punzone emisferico, foro matrice circolare, rompigrinze per incastro lamiera (stretching)

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE


FORMABILITA: Forming Limit Diagrams
Attraverso la griglia di cerchietti si osserva, al variare del rapporto tra le dimensioni iniziali dei lati della lamiera, il verificarsi di stati deformativi completamente differenti: "! per un rapporto tra i lati eguale ad uno (e cio per un blank iniziale quadrato), il rompigrinze agisce su tutto il contorno della lamiera e si determinano le condizioni di stretching biassiale completamente bilanciato tipiche del test di Erichsen, "! al variare del rapporto tra i lati, e quindi, man mano che l'azione del rompigrinze si esplica su una sempre pi limitata parte del contorno della lamiera, le condizioni di stretching sono sempre pi sbilanciate

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE


FORMABILITA: Forming Limit Diagrams

Minor strain <0

Minor strain =0

Minor strain>0

#! Via via che il rapporto tra le dimensioni iniziali tra i lati cresce si tende pertanto ad uno stato deformativo analogo a quello che si desta in una prova di trazione, in cui, per un materiale isotropo, la deformazione nella direzione della larghezza del provino (peraltro uguale a quella agente nella direzione dello spessore) di segno opposto ed pari alla met di quella nella direzione della trazione #! Per ciascuna delle condizioni investigate sono misurati i valori della deformazione maggiore (presente lungo la direzione dell'asse maggiore dell'ellissi e certamente sempre positiva) e della deformazione minore al momento del manifestarsi della frattura duttile. I punti cos ottenuti sono riportati su un piano cartesiano che ha in ordinate le deformazioni maggiori ed in ascisse le deformazioni minori: nel loro complesso essi definiscono un luogo di punti rappresentativo delle condizioni di formabilit del materiale al variare dello stato di deformazione.

FORMABILITA: Forming Limit Diagrams

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE

Biaxial

Minor strain>0

Minor strain=0

Minor strain<0

STAMPAGGIO DELLE LAMIERE


FORMABILITA: Forming Limit Diagrams
!! Pericolo della frattura duttile: quando la deformazione minore nulla, per la condizione di invariabilit del volume, la deformazione lungo lo spessore deve essere eguale ed opposta alla deformazione maggiore agente sul piano della lamiera; si avr quindi un rilevante assottigliamento che pu portare rapidamente alla strizione della lamiera ed alla frattura. !! E' possibile invece imprimere valori pi elevati di deformazioni di trazione, senza che si manifestino fratture, se esse sono accompagnate da deformazioni minori di compressione

PROGETTAZIONE PROCESSI

TRANCIATURA

TRANCIATURA

P =" R ! p !t P = carico di tranciatura p = perimetro t = spessore " R= tensione tang di rottura

60 50

Carico [kN]

40 30 20 10 0 0 1 2 Corsa [mm] 3 4

TRANCIATURA
SCELTA DEL GIOCO "! Materiali molto deformabili (leghe di alluminio allo stato ricotto): il gioco va contenuto entro il 2,5% dello spessore; "! Materiali mediamente deformabili (bronzo, acciai a basso tenore di carbonio): il gioco sar scelto intorno al 5% dello spessore; "! Materiali poco deformabili (acciai a medio ed alto tenore di carbonio): saranno adottati valori del gioco pari al 7,5% dello spessore del foglio di lamiera.

Tranciatura fine

TRANCIATURA
TRANCIATURA FINE

(a)

(b)

TRANCIATURA
NESTING

PIEGATURA

#!raggio di curvatura sotto carico R (alla fine della fase di carico viene a coincidere con il raggio di curvatura del punzone);

#! spessor e della lamiera, s: la deformazione impressa sulla generica fibra posta a distanza y dalla fibra neutra pari ad y/R; la deformazione massima si verifica sul bordo esterno della lamiera e sar pari ad s/ 2R. Pi piccolo s, minori saranno le deformazioni; #!R/s, al cui crescere si riduce la drasticit della deformazione impressa e s / 2 A% aumenta l'entit del conseguentemente = alla fine della fase di carico; ritorno elastico

y != R

Rmin

100

Rmin

50 s = A%

Rmax

Es = 2! 0

Raggio massimo di piegatura: quel valore del raggio di curvatura al di sopra del quale non si raggiunge deformazione plastica della lamiera, cio, in altre parole, cessata l'applicazione del carico la lamiera ritorna alla sua configurazione originaria Raggio minimo di piegatura: quel valore del raggio di piegatura al di sotto del quale si ha la frattura della lamiera.

PIEGATURA
(a) (b)

(c)

Raggio minimo di piegatura TABLE 16.3


Material Aluminum alloys Beryllium copper Brass, low-leaded Magnesium Steels Austenitic stainless Low-carbon, low-alloy, and HSLA Titanium Titanium alloys Condition Soft Hard 0 6T 0 4T 0 2T 5T 13T 0.5T 0.5T 0.7T 2.6T 6T 4T 3T 4T

PIEGATURA

PIEGATURA
Roll Forming
Schema del processo di roll forming

Stazione di profilatura a rulli.(1) nastro raccoglitore lamiera. (2) unit di alimentazione. (3) profilatrice a rulli. (4) unit per il taglio. (5) banco a rulli di scarico

PIEGATURA
Roll Forming

www.cometroll.com

Stazione di profilatura a rulli.(1) nastro raccoglitore lamiera. (2) unit di alimentazione. (3) profilatrice a rulli. (4) unit per il taglio. (5) banco a rulli di scarico

www.safeair-dowco.com

PIEGATURA
Roll Forming

y y 10 10 9 9 8 8 7 7 6 6

s = 0,125 - 20 mm ! 5 5 I rulli sono generalmente in acciaio al 4 4 carbonio con eventualmente la presenza di 3 3 cromo per aumentarne la resistenza allusura 2 2 e migliorare la finitura superficiale del 1 1 x x prodotto. x x y y Velocit di avanzamento della lamiera < 0,5 sequenza di profilatura industrialmente utilizzata per la m/s, ma pu raggiungere valori maggiori nel produzione di tubi in acciaio del diametro di 300mm caso di talune applicazioni particolari. ! Progettazione della sequenza di passaggi di piegatura.

IMBUTITURA

Raggi di raccordo di punzone e matrice (Rp ed Rd) Azione del punzone esercitata sul fondo del bossolo, il quale resta sostanzialmente rigido - od al pi subisce limitate deformazioni - e tira la lamiera circostante costringendola a scorrere entro la matrice. STATI TENSIONALI: !! fondo del bossolo sottoposto ad uno stato di tensione biassiale bilanciato, !! pareti laterali ad intense tensioni assiali di trazione !! mentre sulla flangia, sulla parte cio della lamiera ancora piana che non ha iniziato a fluire all'interno del foro della matrice, presente uno stato tensionale caratterizzato da tensioni radiali di trazione e tensioni circonferenziali di compressione. La flangia infatti tirata radialmente verso il foro della matrice ed , pertanto, costretta ad una continua riduzione di diametro; !! occorre ancora aggiungere che in corrispondenza del raggio di raccordo della matrice la lamiera soggetta a flessione e successivo raddrizzamento.

IMBUTITURA

IMBUTITURA
Criticit
Imbutitura senza premilamiera pu essere effettuata solo per valori assai bassi del rapporto di imbutitura D0/Dp fino ad un massimo pari a 1,2 Nella pratica industriale il valore della forza applicata d a l p r emi l a mi era vien e stabilito in modo tale da ottenere una pressione iniziale sulla flangia compreso tra l,0% e 1,5% della tensione di snervamento del materiale della lamiera.

IMBUTITURA
Pressione sul premilamiera Imbutitura senza premilamiera pu essere effettuata solo per valori assai bassi del rapporto di imbutitura D0/Dp fino ad un massimo pari a 1,2 Nella pratica industriale il valore della forza applicata dal premilamiera viene stabilito in modo tale da ottenere una pressione iniziale sulla flangia compreso tra l,0% e 1,5% della tensione di snervamento del materiale della lamiera

IMBUTITURA
Altri parametri operativi: "!rapporto di imbutitura D0/Dp: al crescere di tale rapporto si assiste ad un generale aggravamento dello stato tensionale e quindi, in definitiva, del carico necessario per condurre il processo. Esiste quindi un rapporto limite di imbutitura (limiting drawing ratio, LDR): gli acciai da imbutitura profonda ammettono valori di LDR compresi tra 1.8 e 2.0, mentre per le leghe di alluminio non superiore a 1.7 "!condizioni di lubrificazione: essenziale mantenere una ottima lubrificazione all'interfaccia lamiera-premilamiera e lamiera-matrice (per evitare carico eccessivo dovuto ad attriti) Viceversa non conveniente avere una lubrificazione spinta all'interfaccia materiale - punzone: ivi infatti pu risultare conveniente che una parte del carico di imbutitura venga trasmesso dal punzone alla lamiera per attrito sulle pareti laterali del punzone

IMBUTITURA
Altri parametri operativi: "! raggi di raccordo del punzone e della matrice: troppo ristretti possono condurre al pericolo della tranciatura od, in ogni caso, impongono una piegatura troppo severa alla lamiera. Pertanto il carico richiesto per l'imbutitura aumenta, senza che d'altra parte cambi la capacit di resistenza delle pareti del bossolo: aumenta quindi il pericolo di formazione di fratture ed necessario lavorare con valori pi bassi del rapporto di imbutitura. Raggi di raccordo troppo ampi, d'altro canto, lasciano molta lamiera non guidata e si pu manifestare il pericolo del puckering, cio della formazione di grinze tra il punzone e la matrice. "! gioco tra matrice e punzone: compromesso tra il pericolo di formazione di ondulazioni sulle pareti laterali dellimbutito dovuto alla mancata guida del materiale ed il rischio di assottigliamento (ironing)

& D0 # P = )DP s( R $ $ D ' 0,7 ! ! % P "

IMBUTITURA
Esempi di calcolo del diametro iniziale del blank

IMBUTITURA
Esempio di sequenza industriale di imbutitura

IMBUTITURA
Imbutitura di vaschette a sezione quadrata

Nelle zone degli spigoli, il meccanismo non molto diverso dal caso dellimbutitura di lamiere assialsimmetriche, con un flusso radiale del materiale, tensioni circonferenziali di compressione agenti sulla flangia e conseguente pericolo della formazione di grinze. Lungo i lati rettilinei, invece, il materiale subisce semplicemente un meccanismo di piegatura e successivo stiramento. Tali considerazioni mostrano che anche il ruolo del premilamiera ha una diversa peculiarit nellimbutitura di vaschette rettangolari: lungo i lati rettilinei esso ha esclusivamente una funzione di guida per la lamiera che scorre verso la cavit della matrice, mentre torna ad avere un ruolo di controllo e di impedimento della formazione di grinze nelle zone degli spigoli.

IMBUTITURA
Imbutitura di vaschette: rompigrinze

IDROFORMATURA
Idroformatura di lamiere

Premilamiera Lamiera

Q P
Idroformatura a punzone dacqua
Acqua

Idroformatura a matrice dacqua

Q
Idroformatura di bilamiera

IDROFORMATURA
IDROFORMATURA DI TUBI

Idroformatura a bassa pressione

P
Idroformatura ad alta pressione

IDROFORMATURA
IDROFORMATURA DI TUBI
Buckling

Axial load

Process window Stretching Leakage

Internal pressure

FORMATURA INCREMENTALE
Processi di spinning

FORMATURA INCREMENTALE
Processi di spinning

Spinning puro

Shear spinning (fluotornitura)

s1=s0 sin/&

Tube spinning

FORMATURA INCREMENTALE
Processi di spinning

FORMATURA INCREMENTALE
Costi

FORMATURA INCREMENTALE
Processi di Single Point Incremental Forming

120 100 80 60 40 20 0

emajor [%]

-30 -10 10

30

50

70

90

eminor [%]

Conventional FLC

Incremental FLC

FORMATURA INCREMENTALE
Processi di Single Point Incremental Forming

FORMATURA INCREMENTALE
Processi di Single Point Incremental Forming

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