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La fattoria a scuola

2.10 IL FORMAGGIO
Fonte: http://www.politicheagricole.it/ICRF/INFORMA/Alimenti/formaggi.htm

Il formaggio è il prodotto ricavato dalla coagulazione delle


caseine presenti nel latte (cagliata).
È frutto di una delle più antiche tecnologie alimentari che
permette la conservazione di un prodotto altamente deperibile
come il latte.
Una serie di pratiche a cui viene sottoposto (es.: salatura e
stagionatura), rende il prodotto stabile nel tempo.

 Classificazione dei formaggi


ORIGINE DEL LATTE CONSISTENZA DELLA PASTA TENORE IN GRASSI

• VACCINI • PASTA MOLLE • "MAGRI"


• PECORINI (dal 40 % al 70% di acqua) (meno del 20%)
• CAPRINI • PASTA DURA • "LEGGERI"
• BUFALINI (meno del 40% di acqua) (tra il 20% ed il 35%)
• Non è riportata alcuna
indicazione per i formaggi
generici con tenori superiori al
35%

TEMPO DI MATURAZIONE COTTURA DELLA CAGLIATA TECNOLOGIE PARTICOLARI

• FRESCHISSIMI • FORMAGGI CRUDI • A PASTA FILATA (cagliata


(48 - 72 ore) (temperatura ambiente) modellata in acqua bollente)
• FRESCHI • FORMAGGI SEMICOTTI • FUSI (formaggi di diverse
(15 giorni) (temperatura compresa tra 38 e qualità fusi insieme a prodotti
• SEMISTAGIONATI 40 C) lattieri, sali, spezie ed aromi)
(da 40 giorni a 6 mesi) • FORMAGGI COTTI • MASCARPONE (coagulazione
• STAGIONATI (temperatura compresa tra 58 e della crema di latte)
(da 6 mesi ad un anno) 60 C)
• MOLTO STAGIONATI
(oltre un anno)

Formaggi freschi o a maturazione rapida (< 1 mese): Mozzarella, Robiola, Crescenza, Stracchino,
Caprino
Formaggi a maturazione media (1-3 mesi): Gorgonzola, Fontina, Taleggio, Asiago, Caciotta,
Provolone, Montasio.
Formaggi a maturazione lenta (> 3 mesi): Grana, Parmigiano, Pecorino, Fiore Sardo.

 Composizione dei formaggi


(g. per 100 di parte edibile)
Freschi o a maturazione
A maturazione media A maturazione lunga
Composizione breve
(1-3 mesi) (3-12 mesi)
(<1 mese)
a b
Acqua 55,70 53,50 41,70 30,80
Proteine 21,10 18,10 21,90 33,20
Grassi 15,50 25,10 29,50 26,70
Carboidrati 6,10 - - -
Energie Kcal 239,00 300,00 350,00 379,00
Calcio, mg 162,00 650,00 740,00 1250,00
Riboflavina, mg 0,18 0,51 0,38 0,35
a = freschi e a pasta filata
b = molli
Fonte: Tabelle di composizione degli alimenti, Istituto Nazionale della Nutrizione, 1989

Unità 2 – Il latte 17
La fattoria a scuola

 Formaggi fusi
I formaggini, le fette per toast, i preparati per pizza etc. che riportano la dizione "Formaggio Fuso", si
ottengono mescolando formaggi di diversa natura, componenti del latte, additivi fondenti ed emulsionanti
(citrati, fosfati di sodio, polifosfati).
Questi formaggi hanno un elevato contenuto in acqua (per la presenza di emulsionanti), e, contenendo
spesso polifosfati, determinano una riduzione del calcio alimentare assimilabile.

 Cosa è un formaggio a denominazione d’origine


Vengono riconosciute come "denominazioni di origine" le denominazioni relative ai formaggi prodotti in zone
geografiche delimitate osservando usi locali e costanti e le cui caratteristiche merceologiche derivano
prevalentemente dalle condizioni proprie dell'ambiente di produzione.

 I formaggi DOP della Lombardia


Reg. CE n.1263/96
Bitto (DOP)
(GUCE L. 163/96 del 02.07.1996)
Reg. CE n.1107/96
Formai de Mut dell’Alta Val Brembana (DOP)
(GUCE L. 148/96 del 21.06.1996)
Reg. CE n.1107/96
Gorgonzola (DOP)
(GUCE L. 148/96 del 21.06.1996)
Reg. CE n.1107/96
Grana Padano (DOP)
(GUCE L. 148/96 del 21.06.1996)
Reg. CE n.1107/96
Parmigiano Reggiano (DOP)
(GUCE L. 148/96 del 21.06.1996)
Reg. CE n.1107/96
Provolone Valpadana (DOP)
(GUCE L. 148/96 del 21.06.1996)
Reg. CE n.1107/96
Quartirolo Lombardo (DOP)
(GUCE L. 148/96 del 21.06.1996)
Reg. CE n.1107/96
Taleggio (DOP)
(GUCE L. 148/96 del 21.06.1996)
Reg. CE n. 1263/96
Valtellina Casera (DOP)
(GUCE L.163/96 del 02.07.1996)
Fonte: http://www.politicheagricole.it/QUALITA/DOP/Regioni/Lombardia.htm

 Forme e formaggi
Molti formaggi di pregio (caciocavallo, provolone, ecc.) sono diventati così familiari ai consumatori che
spesso vengono riconosciuti "a vista", in base alla loro forma tradizionale (spesso non tutelata). Occorre
invece diffidare delle imitazioni, sempre più frequenti, non limitandosi più all'apparenza, che può ingannare,
ma leggendo attentamente l'etichetta o assicurandosi della presenza dei marchi dei Consorzi di Tutela.
Dietro l'aspetto di un "provolone" può celarsi un "formaggio fuso", e ... come l'abito non fa il monaco,
l'apparenza non fa la qualità!

 Le frodi più frequenti


Formaggi ottenuti con latte in polvere ricostituito (consentito in altri paesi)
Formaggi pecorini contenenti percentuali più o meno elevate di latte vaccino
Mozzarella di bufala contenenti percentuali più o meno elevate di latte vaccino
Attribuzione della designazione di formaggio doc a formaggi comuni
Vendita di formaggi di provenienza diversa, e magari estera, come "formaggi tipici o a Denominazione di
origine"

18 Unità 2 – Il latte
La fattoria a scuola

 Tecnologia della caseificazione

Unità 2 – Il latte 19
La fattoria a scuola

2.11 IL BURRO

Il burro è la sostanza grassa del latte, trasformata (aggrumata) tramite l'operazione di zangolatura (cioè lo
sbattimento della crema), con separazione del latticello (un latte magro).
La crema di latte (o panna) si ottiene per affioramento (come sottoprodotto della lavorazione di formaggi
semigrassi come il grana o il parmigiano) o per centrifugazione.

CREMA DI LATTE
(di affioramento o di centrifuga)

PASTORIZZAZIONE

INSEMENZAMENTO*
della crema (lattoinnesto)

MATURAZIONE
della crema (12-15 ore)

Burrificazione discontinua Burrificazione continua


ZANGOLATURA

Salatura / Colorazione

FORMATURA

CONFEZIONAMENTO e CONSERVAZIONE

* Innesto di batteri

20 Unità 2 – Il latte
La fattoria a scuola

2.12 LO YOGURT

Lo yogurt è il latte fermentato da microrganismi specifici (Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus


thermophilus).

Latte fresco
I
Pastorizzazione, omogeneizzazione
I
inoculo con

Streptococcus Lactobacillus
thermophilus bulgaricus
I I
confezionamento incubazione a 40-45°C
I I
incubazione a 40-45°C rottura del coagulo
I I
raffreddamento raffreddamento
I |
Yogurt a coagulo confezionamento
intero I
Yogurt a coagulo rotto

La composizione alimentare dello yogurt rispecchia in buona parte quella del latte, con qualche piccola ma
importante variazione.
Lo zucchero del latte, il lattosio, è stato in buona parte fermentato con la produzione di acido lattico. E'
l'aumento di acidità che provoca il passaggio da uno stato liquido (caratteristico del latte) a quello di gel,
tipico dello yogurt.
I fermenti portano a un arricchimento di aminoacidi essenziali, la componente più nobile delle proteine, e di
alcune vitamine del gruppo B.
Il calcio come quantità non cambia, ma diventa più facilmente assimilabile.

Unità 2 – Il latte 21
La fattoria a scuola

3 – Suggerimenti per le Unità Didattiche


a cura delle corsiste della Scuola Elementare Rinnovata di Milano

classe Argomento Attività pratica Materiale


1^ -2^ La bovina da latte: Osservazione di: Possibilmente un
osservazione dell’animale - Testa e orecchie poste in alto (le vacche animale vero
riconoscimento delle varie in pianura solitamente non hanno più le (visita in cascina)
parti esterne e corna, perchè vengono cauterizzate
nomenclatura quando sono piccole), 2 grandi occhi
posti lateralmente, 2 narici, una grande
bocca
- collo robusto
- corpo tozzo
- 4 zampe con zoccoli
- mantello
- coda
- mammella
1^ - 2^ Il latte • riconoscere il latte come una
Analisi organolettica sostanza liquida, di colore
biancastro, dolce al gusto
• riconoscere che il gusto cambia se Latte fresco
cambia il trattamento termico (latte Latte a lunga
fresco alta qualità/latte UHT o conservazione
sterilizzato) e il tenore di grasso (latte Latte fresco intero
intero/latte scremato) Latte fresco scremato
3^ La vacca: classificazione Riconoscere le caratteristiche: Visita in un’azienda
- vertebrato agricola con vacche da
- pelo latte
- mammella
- figli vivi
- sangue caldo
Classificazione nella classe dei mammiferi
3^-4^- Riconoscere le diverse Visita a una azienda
5^ razze e loro agricola da latte
specializzazione
produttiva
Conoscere il ciclo di
allevamento di una bovina
da latte
Visita a una centrale
Ciclo del latte del latte o caseificio

Conoscere i derivati del


latte

Il latte: riconoscere gli Con l’aggiunta di alcune gocce di limone Latte, limone
elementi nutrizionali separare la caseina (proteina) dal latticello
presenti nel latte che contiene il lattosio (zucchero)

Riconoscere i grassi, trasformando la panna Panna fresca, frullatore


del latte in burro

Produzione della formaggella mediante Latte fresco intero


l’aggiunta del caglio al latte fresco intero caglio, sale

Preparazione dello yogurt latte


Osservazione al microscopio dei batteri dello fermenti lattici vivi
yogurt microscopio

22 Unità 2 – Il latte
La fattoria a scuola

Attivita’ correlate

° Lingua italiana
Classi seconde e terze
- Dopo l’osservazione della vacca, composizione di un testo descrittivo
- Dopo le prove organolettiche, composizione di testi di fantasia ed emotività (Casa ti fa venire in mente
l’odore del latte? Ed il sapore? Che cosa ti ricorda?)
- Manipolazione delle fiabe con l’introduzione del latte, come elemento magico, o della vacca come aiuto
del protagonista (Cenerentola viene aiutata da una vacca frisona a raggiungere il ballo… La bella
addormentata viene risvegliata da un sorso di latte…)
- Creazione di fiabe con animali fantastici a base di “mucca” (mucchiglio mucca-coniglio, cavucca cavallo-
mucca, mucchena mucca-balena...)
Classi quarte e quinte
- Testo fantastico dopo l’osservazione dei microrganismi al microscopio (inventa la città dei micro…)
- Testo descrittivo dopo la visita ad una azienda da latte (descrivi come vengono allevate la moderne
vacche da latte), impiegando le eventuali nuove parole tecniche imparate: asciutta, manza, vacca,
lettiera permanente, sala di mungitura, insilato,
- Testi argomentativi: l’importanza del latte nell’alimentazione
- Ricerca delle parole del latte (fresco, a lunga conservazione, pastorizzato, omogeneizzato,…)

° Educazione all’immagine
- Il puzzle di una vacca
- Puzzle di animali diversi e scambio di parti per la creazione di animali fantastici a base di “mucca”
- Le bovine ed il latte nella pubblicità
- Lavori con il cuoio

° Geografia
- I vari ambienti dell’allevamento: stalla, pascolo, alpeggio
- La specializzazione delle razze bovine tramite l’intervento selettivo dell’uomo e loro adattamento in
ambienti diversi

° Matematica
- Misure di peso e di capacità, con i problemi relativi
- Diagramma di flusso dell’esperienza di produzione del burro, del formaggio, dello yogurt
- Problemi di calcolo del rapporto tra il latte ed il formaggio, del burro o dello yogurt prodotti

Un’esperienza pizzigoniana: si costruiscono con gli alunni delle piccole zangole, utilizzando un barattolo di
vetro, un bastone di legno ed un disco di legno che entri nel barattolo e che abbia al centro un foro per far
passare il bastone: con esse si proverà a fare il burro.

Unità 2 – Il latte 23
La fattoria a scuola

4 – Giochiamo con le parole


a cura di Franca Tridico

Zootecnia e latte

ACCADI
L O I S L P F E R B A V R P BIANCO
BONTA
I T I T C O R N A M O I F A BUE
CALCIO
CASEARIA
T A M A M M E L L A T T E S CODA
CORNA
R Z U L A U S C O D A E R C CUOIO
ERBA
FERMENTI
O Z N L A C C A D I R L M O FIENO
FOSFORO
N I G A L C O L F P U L E L FRESCO
LATTE
LATTICINO
I R I B I A N C O A M O N O LITRO
MAMMELLA
C O T B O R E I S N I F T I MANZETTA
MANZO
MUCCA
I T U M U H T O F N N I I A MUNGITURA
PANNA
T S R E P E L O O A E E N T PASCOLO
PASTORIZZATO
T A A C A S E A R I A N T N PELO
RUMINE
SIERO
A P C U O I O T O R O O O O STALLA
TORO
L A T T E Z N A M A N Z O B UHT
VITELLO

CON LE LETTERE AVANZATE COMPONI UNA FRASE:

24 Unità 2 – Il latte
La fattoria a scuola

Cruciverba

12
9
4 11
2 5 6 10
1 3 7 8

1. Il grasso del latte


2. La Classe della vacca
3. Latte senza grassi
4. La sigla del latte che si conserva a lungo
5. Il maschio della vacca
6. Il latte appena munto
7. Il latte con i grassi
8. In passato serviva per fare il burro
9. Una vacca giovane
10.La proteina del latte
11.Lo zucchero del latte
12.La più grande produttrice di latte

Unità 2 – Il latte 25
La fattoria a scuola

Soluzioni:

L O I S L P F E R B A V R P

I T I T C O R N A M O I F A

T A M A M M E L L A T T E S

R Z U L A U S C O D A E R C

O Z N L A C C A D I R L M O

N I G A L C O L F P U L E L

I R I B I A N C O A M O N O

C O T B O R E I S N I F T I

I T U M U H T O F N N I I A

T S R E P E L O O A E E N T

T A A C A S E A R I A N T N

A P C U O I O T O R O O O O

L A T T E Z N A M A N Z O B

IL PRIMO ALIMENTO

12
9 F
4 M 11 R
2 U 5 6 A 10 L I
1 M 3 H T F 7 8 N C A S
P A S T O R I Z Z A T O
A M C R E N A E S T N
N M R O S T N T E O A
N I E C E G T I S
A F M O R O A N I
E A O L A O
R T A
I O

26 Unità 2 – Il latte
La fattoria a scuola

5 – Schede di lavoro
a cura delle corsiste della Scuola Elementare Rinnovata di Milano

Scheda 1

NOME

COS’E’

ETA’

PESO:

ALTEZZA:

 Descrizione:

Testa:

Corpo:

Pelo:

Mammella:

Coda:

Zampe:

 Caratteristiche

Dove vive:

Cosa produce:

Come si riproduce:

Unità 2 – Il latte 27
La fattoria a scuola

Scheda 2
L’AZIENDA DA LATTE

 Colora i disegni e collega a ognuno la descrizione corrispondente

• Nelle stalle moderne le vacche


non sono più legate e hanno a loro
disposizione una mangiatoia
sempre piena di foraggi e una
zona di riposo “a cuccette”, dove
possono sdraiarsi su di un
materassino o una lettiera pulita
senza sporcarsi le mammelle

• La mungitura viene effettuata due


volte al giorno in un’apposita “sala
di mungitura”. Qui vengono
attaccati i gruppi prendicapezzoli
che provvedono a svuotare la
mammella; il latte munto viene
fatto arrivare mediante tubi fino
alla cisterna.

• Nelle giornate di bel tempo si


possono vedere le vacche nel loro
paddock esterno e quando una
scolaresca viene in visita
all’azienda, accorrono tutte molto
curiose per vedere cosa succede.

• Il mais è conservato in appositi


silos “a trincea”.
Il silomais rappresenta la base
dell’alimentazione delle vacche da
latte per tutto l’anno

• Siccome le vacche fanno molto


più latte di quanto un vitellino
riesca a berne, devono essere
munte e i vitelli vengono messi in
piccoli box, dove ricevono due
volte al giorno il latte

28 Unità 2 – Il latte
La fattoria a scuola

Scheda 3

 Completa il testo inserendo i termini mancanti e colora i disegni

Nella …………………

SETTORE c’è

………………………….
la …………………. da latte

produce

il ……………………………….

viene portato

intero

…………………….. parzialmente scremato


dura 4 giorni
Caseificio

latte accadì
ricotta Centrale del Latte
intero

mozzarella parzialmente scremato


……………………….
dura 3 mesi scremato

formaggio fresco
panna

formaggio stagionato SETTORE


yogurt, budino, panna cotta,…
………………………

tutti i prodotti del latte vengono poi commercializzati

SETTORE

…………………………

latte – latte fresco – latte UHT– PRIMARIO – SECONDARIO – stalla – TERZIARIO – vacca

Unità 2 – Il latte 29
La fattoria a scuola

Scheda 4 – Tutti i prodotti di una vacca

 Metti i settori giusti al posto giusto e colora i disegni

SETTORE

…………………………

letame
(concime naturale)
SETTORE

…………………………

carne
e cuoio

vendita al pubblico

SETTORE

…………………………

PRIMARIO – SECONDARIO – TERZIARIO

30 Unità 2 – Il latte
La fattoria a scuola

Scheda 5

 Dal latte al formaggio

Latte: 2 litri

Riscaldare a 38°

Aggiungere caglio 1 cucchiaio / 2 litri

Attendere 8’

Lasciar riposare 10’ - 25’

Rompere la cagliata

Lasciar separare il coagulo dal siero 15’-20’

Separare la cagliata

Cagliata Siero

Mettere nelle forme

Far spurgare il siero

Salare

Formaggio fresco

Unità 2 – Il latte 31
La fattoria a scuola

6 – Schede di lavoro con soluzioni


Scheda 2 - soluzione
L’AZIENDA DA LATTE

 Colora i disegni e collega a ognuno la descrizione corrispondente

• Nelle stalle moderne le vacche


non sono più legate e hanno a loro
disposizione una mangiatoia
sempre piena di foraggi e una
zona di riposo “a cuccette”, dove
possono sdraiarsi su di un
materassino o una lettiera pulita
senza sporcarsi le mammelle

• La mungitura viene effettuata due


volte al giorno in un’apposita “sala
di mungitura”. Qui vengono
attaccati i gruppi prendicapezzoli
che provvedono a svuotare la
mammella; il latte munto viene
fatto arrivare mediante tubi fino
alla cisterna.

• Nelle giornate di bel tempo si


possono vedere le vacche nel loro
paddock esterno e quando una
scolaresca viene in visita
all’azienda, accorrono tutte molto
curiose per vedere cosa succede.

• Il mais è conservato in appositi


silos “a trincea”.
Il silomais rappresenta la base
dell’alimentazione delle vacche da
latte per tutto l’anno

• Siccome le vacche fanno molto


più latte di quanto un vitellino
riesca a berne, devono essere
munte e i vitelli vengono messi in
piccoli box, dove ricevono due
volte al giorno il latte

32 Unità 2 – Il latte
La fattoria a scuola

Scheda 3

 Completa il testo inserendo i termini mancanti e colora i disegni

Nella stalla

SETTORE c’è

PRIMARIO
la vacca da latte

produce

il latte

viene portato

intero

latte fresco parzialmente scremato


dura 4 giorni
Caseificio

latte accadì
ricotta Centrale del Latte
intero

mozzarella parzialmente scremato


latte UHT
dura 3 mesi scremato

formaggio fresco
panna

formaggio stagionato SETTORE


yogurt, budino, panna cotta,…
SECONDARIO

tutti i prodotti del latte vengono poi commercializzati

SETTORE

TERZIARIO

latte – latte fresco – latte UHT– PRIMARIO – SECONDARIO – stalla – TERZIARIO – vacca

Unità 2 – Il latte 33
La fattoria a scuola

7 – Giuseppina Pizzigoni e la Scuola Rinnovata

Giuseppina Pizzigoni, fondatrice della scuola Rinnovata, nasce a Milano il 21 marzo1870, diviene maestra
nel 1888 ed è assunta dal Comune di Milano nel 1889. E’ il tempo in cui nelle scuole americane ed in quelle
nord-europee si moltiplicano le esperienze di “scuola attiva”, cioè di scuole basate sulla centralità delle
esigenze e delle attività dei bambini, nel rispetto del loro sviluppo fisico, mentale, affettivo e relazionale.
A Milano, la Pizzigoni si inserisce nel movimento delle esperienze pedagogiche attivistiche ed innovative,
ponendosi in prima linea nell’operare cambiamenti organizzativi e metodologici. Occorre combattere il
verbalismo e superare l’impianto dogmatico utilizzato per trasmettere il sapere: la Pizzigoni, facendo leva sul
ruolo dell’esperienza diretta ed interattiva nel processo d’apprendimento, sostiene con forza l’idea di una
scuola aperta al mondo ed all’esperienza che ne può scaturire.
Nasce così la RINNOVATA.
Nel 1909 il commendator Innocenzo Vigliardi Paravia, il cavalier Ercole Marelli ed il dottor Marco De Marchi,
promettono alla Pizzigoni un aiuto per attuare la sua idea di scuola nuova. Altri sottoscrittori sono Felice
Bisleri e la Cariplo. La ricerca di fondi e di appoggi autorevoli continua tutto l’anno e nasce il Comitato
Promotore, presieduto dal senatore Giovanni Celoria, con l’adesione dello psicologo Treves, del neurologo
Medea, degli scienziati Calzecchi e Murani, del ministro dell’agricoltura Mauri e di molti altri insigni
rappresentati del mondo della cultura e dell’imprenditoria lombarda.
Il commissario prefettizio concede un terreno in località detta “La Ghisolfa”, sulla strada della Bovina, e l’uso
di un padiglione prefabbricato Docker. Sul terreno sorgono un campo per le esercitazioni agricole, un
apiario, un pollaio, molti alberi ed infrastrutture per il gioco e lo sport all’aria aperta.
Si dà, a questo punto, inizio all’esperimento: è l’anno scolastico 1911-1912.
Sono accolti 64 scolari suddivisi in due classi miste.
Negli anni che seguono si registra un vigoroso aumento delle richieste d’iscrizione. Cresce parallelamente
l’interesse della pedagogia ufficiale e delle istituzioni scolastiche, in Italia ed in Europa, per la metodologia
Pizzigoniana.
I fatti ed i successi impongono e rendono necessaria la costruzione di un nuovo edificio scolastico. Il
progetto è affidato all’ingegner Valverti, su indicazioni della stessa Pizzigoni che per prima, in Italia, coniuga
le esigenze pedagogiche e didattiche con la struttura dell’edificio, in modo da preparare un “ambiente
educativo di apprendimento”. Il nuovo edificio della scuola Rinnovata, l’attuale, è inaugurato il 30 ottobre
1927, e negli anni si è adattato alle esigenze dei tempi; è una splendida costruzione ad un piano, in mattoni
rossi, che richiama lo stile delle case coloniche lombarde, e che si estende su un’area di circa ventiduemila
metri quadri, occupati dalle aule, dai campi e dalle strutture di agraria, da viali e cortili per il gioco, dalla
piscina.
Due anni dopo la Pizzigoni lascia la direzione della scuola per occuparsi della diffusione del suo metodo
attraverso le iniziative dell’Opera Pizzigoni, già Comitato Promotore, eretta in Ente Morale con Regio
Decreto del 23 ottobre 1927, n° 2116, con l’attivazione di corsi di specializzazione didattica.
Il 4 agosto 1947, Giuseppina Pizzigoni muore, in povertà, a Saronno.
La città di Milano rende omaggio all’insigne figura traslando le sue spoglie al Cimitero Monumentale e
dedicandole una via cittadina.
Negli anni successivi diverse scuole e classi adottarono il metodo Pizzigoni, sia in Italia che all’estero.
L’Opera Pizzigoni ha mantenuto, fino al 1992, l’autorizzazione ad organizzare Corsi ad Indirizzo Didattico
Differenziato secondo il Metodo Pizzigoni, riconosciuti dal Ministero, per formare insegnanti esperti nella sua
applicazione.

IL METODO PIZZIGONI
Il Metodo Pizzigoni propone un itinerario educativo che si sviluppa attraverso tutte le discipline, intese come
fonte di esperienze plurime. E’ un Metodo che si basa sull’esperienza concreta e personale del bambino
che, operando sulla realtà e sulle problematiche da essa derivanti, ricerca e trova, per induzione, i principi
generali insiti nel particolare.
Il procedere per via induttiva, dall’esperienza alla sistematizzazione teorica, è la modalità connaturata ed
autentica di procedere della mente infantile.
L’alunno è costantemente chiamato ad interagire con la realtà, alla ricerca di soluzioni che necessitano di
osservazioni, rilevazioni, formulazione di ipotesi risolutive, analisi delle variabili, ricerca dei percorsi possibili
di risoluzione, verifica e valutazione della soluzione scelta, enunciazione del principio, applicazione a
situazioni equiparabili.
Il Metodo Pizzigoni si basa sul LAVORO. L’AMBIENTE e la PLURALITA’ DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI.
Nella scuola Rinnovata operano, infatti, docenti di Lingua Italiana e Matematica, tutor di classe, specialisti di
Scienze, Musica, Educazione Motoria (compreso il nuoto), Storia-Geografia-Studi Sociali, Educazione

34 Unità 2 – Il latte
La fattoria a scuola

all’Immagine, Lingua Inglese, Religione Cattolica, nonché facilitatori all’apprendimento per la dispersione
scolastica e specialisti nel sostegno agli alunni in situazione di handicap.

Bibliografia
Giuseppina Pizzigoni – Le mie lezioni ai maestri d’Italia - La Scuola Brescia
Giuseppina Pizzigoni - La scuola Rinnovata secondo il metodo sperimentale –
Bertarelli 1911
Olga Rossi Cassottana – Giuseppina Pizzigoni. Oltre il metodo: la teorizzazione nascosta. La Scuola Brescia
1988
Francesco De Bartolomeis – Giuseppina Pizzigoni e la Rinnovata – La Nuova Italia 1953

Unità 2 – Il latte 35

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