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NOZIONI BASE SUI CUSCINETTI VOLVENTI Tipi di cuscinetto Modalit di cedimento Calcolo della durata Carico dinamico equivalente

ente Scelta del cuscinetto in base alla durata Carico minimo Calcolo statico, verifica statica Applicazione, bloccaggio assiale Interferenza di montaggio, scalettamento Disposizioni particolari, montaggio Riferimento bibliografico:
[1] I cuscinetti volventi, Collana Quaderni di Formazione SKF, Stamperia Artistica Nazionale, Torino (I), in ristampa 2004
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Hanno lo scopo di permettere la rotazione relativa di un componente (generalmente un albero) rispetto ad un altro (alloggiamento), evitando lo strisciamento circonferenziale grazie al rotolamento di corpi volventi (sfere, rulli). Sopportano forze (e momenti) scambiate fra le parti collegate.

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Schematicamente sono formati da: un anello interno (solidale allalbero) un anello esterno (solidale allalloggiamento) una o pi corone di corpi volventi (sfere, rulli) che rotolano sulle piste ricavate sugli anelli (trasmettono sforzi) una gabbia rotante che mantiene in posizione i corpi volventi eventuali guarnizioni e schermi di protezione Richiedono lubrificazione (con olio/grasso)
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Per la scelta del tipo di cuscinetto devono essere tenuti in considerazione i seguenti criteri. 1. Direzione del carico: Tipi di cuscinetto: radiale quaderno SKF assiale pag. 9-13 combinato presenza di momenti flettenti 2. Spazio disponibile Radiale

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Assiale

Combinato

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Momenti flettenti

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Per la scelta del tipo di cuscinetto devono anche essere tenuti in considerazione i seguenti criteri. Entit del carico (per dimensioni formule di progetto) Velocit di rotazione Disallineamento presente Precisione e rigidezza richieste (vedi macchine utensili) Silenziosit Spostamento assiale Montaggio e smontaggio Caratteristiche cuscinetti: quaderno SKF pag. 24-25

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Cedimento dei cuscinetti Le principali modalit di cedimento dei cuscinetti sono: Cedimento per fatica i corpi volventi e le piste nel funzionamento sono soggetti a tensioni di contatto variabili nel tempo; si formano cricche nel sottopelle delle piste che propagandosi affiorano; rumorosit del cuscinetto; il lubrificante in pressione si introduce in queste cricche e facilita il formarsi di crateri (pitting); i detriti possono provocare il grippaggio del cuscinetto. La durata di un cuscinetto, in prestabilite condizioni di funzionamento, il numero di giri al quale compaiono le prime cricche affioranti.
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Cedimento per sovraccarico statico un sovraccarico elevato (dovuto a urti, inceppamenti, elevati carichi allo spunto) pu provocare deformazioni permanenti del corpo volvente e delle piste (improntatura) localizzate o distribuite; le deformazioni provocano vibrazioni, rumorosit, maggiore attrito, diminuzione della durata; la deformazione ammissibile circa 1/10000 della dimensione del corpo volvente. Cedimento per disallineamento quando sotto lazione dei carichi la rotazione (flessionale) relativa fra gli anelli supera il limite previsto il contatto non pi corretto e si hanno aumento di rumorosit e sollecitazioni eccessive; nei casi pi gravi si pu avere lo sgabbiamento del cuscinetto. Occorre verificare la flessione dellalbero.
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Usura sede / anello (fretting corrosion) Un anello soggetto ad un carico rotante tende a ruotare sulla sua sede: se non garantita una opportuna interferenza il movimento relativo provoca una usura delle superfici di contatto (sede/anello) che pu essere aggravato da ambienti aggressivi (formazione di ruggine di contatto). Carico rotante: quando il carico fermo e lanello ruota o viceversa (tutti i punti dellanello sono soggetti al carico durante un giro) Carico fisso: quando anello e carico sono fissi Carico con direzione indeterminata: altre situazioni NB: Le forze centrifughe o le variazioni di temperatura in presenza di materiali diversi possono provocare variazioni di interferenza (vedere calettamento mozzo-albero).
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Esempi schematici Assale fisso e ruota Anello soggetto a carico rotante (interferenza) Anello soggetto a carico fisso

Albero rotante Anello soggetto a carico fisso Anello soggetto a carico rotante (interferenza)
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Calcolo della durata dei cuscinetti Durata di base (Formula ISO) Le curve SNP dei cuscinetti si assumono rette (diagramma log-log) con inclinazione p. La curva presa in considerazione di solito la B10 (affidabilit 90%). Non viene considerato alcun limite di fatica. P p N = cost = C p 10 6 N L10 = 6 10 L10 C = P
p

P = carico dinamico equivalente C = coefficiente di carico dinamico (carico per 106 cicli) (catalogo) L10 = durata in milioni di cicli Cuscinetti a sfere p = 3 Cuscinetti a rulli p = 10/3
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.. se la velocit di rotazione n costante:


L10 h = 10 6 C 60 n P
p

n (giri/min = rpm) L10h = durata in ore di funzionamento

.. se il cuscinetto oscilla di (gradi)

L10osc

180 C = 2 P

2 temp C 150 200 250 300 atemp 1,00 0,90 0,75 0,60
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Per temperature di esercizio > 150


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Durata di base corretta

C L10 = a1a 2 a 3 ( ISO 1977) P C L10 = a1a 23 (SKF) P a1 = fattore correttivo affidabilit (tabella 6 SKF 31) a2 = fattore correttivo materiale (normalmente 1) a3 = fattore correttivo lubrificazione a23 = fattore combinato materiale-lubrificazione (diagramma SKF)
p

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a1 = fattore correttivo affidabilit (tabella 6 SKF 31) affidabilit fattore a1 90 95 96 97 98 99

1,00 0,62 0,53 0,44 0,33 0,21

a23 = fattore combinato materiale-lubrificazione (diagramma SKF)


a 23 = f (k ) k= 1

= viscosit cinematica (mm2/s) del lubrificante in condizioni di funzionamento (diagramma SKF) 1 = viscosit cinematica (mm2/s) richiesta (diagramma SKF)
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40C = viscosit cinematica (mm2/s) del lubrificante in condizioni di fornitura (riferimento 40 C) La viscosit cinematica degli olii a 40C data dalla tabella:
Classe ISO min [mm /s]
2

ISO VG 2 ISO VG 3 ISO VG 5 ISO VG 7 ISO VG 10 ISO VG 15 ISO VG 22 1.98 2.42 2.88 3.52 4.14 5.06 6.12 7.48 9.00 11.0 13.5 16.5 19.8 24.2

max [mm /s]


2

Classe ISO min [mm /s]


2

ISO VG 32 ISO VG 46 ISO VG 68 ISO VG 100 ISO VG 150 ISO VG 220 ISO VG 320 28.8 35.2 41.4 50.6 61.2 74.8 90.0 110 135 165 198 242 288 352

max [mm /s]


2

Il grasso normale utilizzato per cuscinetti gi lubrificati ha una viscosit cinematica a 40 C di 70 mm2/s
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Durata con la Nuova Teoria SKF

La nuova teoria SKF prevede la presenza del limite di fatica (in termini di carico: Pu) e il calcolo tiene conto delle condizioni di pulizia in cui opera il cuscinetto (grado c). La teoria porta alla formula semplificata: C L10 = a 1a SKF P
p

P a SKF = f c u ; k P
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(diagramma SKF)

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condizioni di lavoro molto pulite pulite normali contaminate molto contaminate

fattore c 1.0 0.8 0.5 0.5 - 0.1 0

La difficolt nel definire c e le semplificazioni introdotte nella formula consigliano di rivolgersi al servizio tecnico della SKF per luso della nuova teoria.
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Cuscinetti radiali a sfere

Cuscinetti radiali a rulli

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Carico dinamico equivalente P (carico costante nel tempo)

Carico puramente radiale (o assiale): P = carico applicato Con carichi combinati (radiale Fr + assiale Fa) la cui risultante costante nel tempo: P = X Fr + Y Fa X,Y tabulati in funzione di Fa /C0 (C0 = coefficiente di carico statico, tabulato), del gioco del cuscinetto e della disposizione. I dati necessari si trovano nelle pagine iniziali di ogni tipo di cuscinetto (es: cuscinetti radiali a sfere SKF pag. 165). Se il carico assiale piccolo cio (Fa /Fr) e , con e = f(Fa /C0), allora si pone: P = Fr
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Carico dinamico equivalente P (carichi variabili nel tempo)

Il carico medio viene calcolato con la formula di Palmgren-Miner:


Fm = p i Fi p

i= Ui/U Ui = durata totale per la quale agisce il carico Fi U = durata totale Se il carico puramente radiale (o assiale): P = Fm

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Se il carico combinato e la direzione della risultante costante nel tempo: Fmr = p i Firp P = X Fmr + Y Fma
p Fma = p i Fia

Se il carico combinato e la direzione della risultante non costante nel tempo: Pi = X Fir + Y Fia P = p i Pi p

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Scelta del cuscinetto in base alla durata

Nel caso il carico sia puramente radiale (o assiale):


C L10 = a 1a 23 P
p

C min = P p L10

Nel caso di carichi combinati (X,Y dipendono dal cuscinetto) possibile soltanto effettuare una verifica:
C L10 = a 1a 23 > L10 (richiesta ) P
p

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Carico minimo

Durante la rotazione di un cuscinetto deve sempre essere presente un carico minimo. In caso contrario le forze dinerzia delle sfere e delle gabbie (e lattrito del lubrificante) possono provocare strisciamenti dannosi fra sfere e piste. Empiricamente: Pmin = 0.01C per cuscinetti a sfere Pmin = 0.02C per cuscinetti a rulli Nelle sezioni che precedono le tabelle dei singoli tipi di cuscinetto sono date indicazioni pi precise in merito.

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Calcolo statico

I cuscinetti vengono scelti in base al coefficiente di carico statico C0 quando: - il cuscinetto non ruota o compie movimenti lenti di oscillazione - la velocit di rotazione bassa e si accetta una durata breve - il cuscinetto ruota ed soggetto a sovraccarichi In ogni caso necessaria la verifica statica considerando il massimo carico P0 che pu verificarsi sul cuscinetto.
Carico statico equivalente

Quando sono presenti carichi sia radiali sia assiali: P0 = X 0 Fr + Y0 Fa X0 e Y0 sono indicati nelle pagine precedenti le tabelle dei cuscinetti.
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Scelta del cuscinetto in base al carico statico

C 0 s0 P0 s0 tabulato in base a: - condizioni di funzionamento - esigenze di silenziosit -tipo di cuscinetto Fattore di sicurezza s0 quaderno SKF pag. 49

Verifica statica di un cuscinetto scelto in base alla durata

Deve essere:

C0 s0 P0

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Applicazione dei cuscinetti (SKF 86-127)

Regole essenziali (cuscinetti radiali) considerando due cuscinetti: Un cuscinetto deve essere ancorato assialmente e deve essere in grado di sostenere i carichi assiali Laltro cuscinetto deve permettere gli spostamenti assiali dellalbero, dovuti p.e. a dilatazioni termiche; lo spostamento pu essere interno al cuscinetto (rulli senza orletti) o esterno al cuscinetto (fra anello e alloggiamento/albero) accoppiamento libero Per alberi corti pu essere previsto un montaggio in opposizione, (montaggio in cui ognuno dei due cuscinetti provvede alla guida assiale dellalbero in una sola direzione) Gli anelli soggetti a carico rotante devono essere montati con interferenza (pag. 11 e 35); i cuscinetti soggetti a carichi con direzione indeterminata devono avere entrambi gli anelli montati con interferenza.
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Bloccaggio assiale dei cuscinetti

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Interferenza di montaggio

Devono essere montati con interferenza gli anelli soggetti a carico rotante (nel caso di albero rotante: lanello interno dei cuscinetti). Nel caso di carichi con direzione indeterminata entrambi gli anelli devono essere montati con interferenza Gli accoppiamenti consigliati sono indicati nei manuali e permettono di ottenere lappropriato gioco radiale interno del cuscinetto (con gioco iniziale normale) nel caso in cui solo uno degli anelli sia montato con interferenza e le condizioni di funzionamento (temperatura) siano normali. Nel caso di accoppiamento forzato di entrambi gli anelli bisogna prevedere luso di cuscinetti con gioco iniziale diverso dal normale. N.B.: Linterferenza non serve per bloccare assialmente i cuscinetti.
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Foro

Anello interno

Albero
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Le interferenze che si ottengono con i vari accoppiamenti sono riportate nei cataloghi (cfr. quaderno SKF pag. 94-96, 99-101). Nelle tabelle per ogni accoppiamento sono riportati: - gli scostamenti - il campo di interferenza (gioco) teorico - il campo di interferenza (gioco) probabile (al 99%) Le sedi dei cuscinetti devono garantire anche precisioni di forma e posizione e devono quindi essere indicate le relative tolleranze (vedi quaderno SKF pag. 104-107); sono anche prescritte le rugosit consigliate. Le condizioni di interferenza (o di accoppiamento libero) devono essere verificate in condizioni di esercizio, in particolare tenendo conto di temperatura e velocit (vedi dischi; solitamente ciascun anello pu essere assimilato ad un anello sottile).
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Verifica allo scalettamento (cuscinetto-albero)

Ricordiamo che: ieffettiva = imin i R i T i Nel caso dei cuscinetti: imin da tabelle
albero anello anello i R = 2 0.4 (R a + Ra ) Ra = 0.4 m

i T = Dc ( m a ) T

Se lalbero in acciaio: i T = 0
(si considera lalbero indeformabile)

i =

2 d 2 d e anello

4 E

La velocit limite di scalettamento risulta quindi: 4 E (imin i R iT ) = d d e2anello


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Montaggio dei cuscinetti

Per montare i cuscinetti vi sono vari metodi e procedure illustrati nei cataloghi (SKF 143) che dipendono anche dal tipo di cuscinetto (scomponibile o no). I montaggi si dividono in: montaggio a freddo montaggio a caldo Per il montaggio a caldo si pu calcolare il T necessario (vedere calettamento mozzo-albero pag. 23): T = imax + s d 10 3 imax = interferenza massima in m s = gioco (ulteriori 30100 m)

I cuscinetti non devono essere riscaldati oltre 120 C.


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Disposizioni particolari Cuscinetti radiali appaiati (a sfere o a rulli)

In alcuni casi necessario appaiare due cuscinetti per sopportare carichi maggiori o momenti flettenti. Le coppie di cuscinetti hanno disposizioni particolari (SKF 158): Montaggio in tandem - Fa (in un solo senso) con entrambi i cuscinetti che la sopportano Montaggio a O - Fa (nei due sensi) sopportata da un solo cuscinetto; pu sopportare momenti flettenti Montaggio a X - Fa (nei due sensi) sopportata da un solo cuscinetto, non pu sopportare momenti flettenti La coppia di cuscinetti appaiati viene denominata gruppo.
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Montaggio a O

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Montaggio a X

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Cuscinetti obliqui (a sfere o a rulli)

Possono sopportare carichi sia radiali sia assiali. A causa della loro forma, un carico radiale genera in questi cuscinetti anche una forza assiale (SKF 113) che deve essere equilibrata da una forza in senso opposto: per questo motivo vengono generalmente montati in opposizione con un opportuno precarico assiale di montaggio. Per valutare il precarico di montaggio ha molta importanza lesperienza e/o la sperimentazione (SKF 111). I cuscinetti obliqui possono essere forniti appaiati (gruppi) con precarico assegnato (SKF 228 per cuscinetti obliqui a sfere). I cuscinetti obliqui a due corone di sfere corrispondono a un gruppo con disposizione a O di minore ingombro.
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Cuscinetti assiali

I cuscinetti assiali (reggispinta) sia a semplice che a doppio effetto non sopportano carichi radiali. Per realizzare una cerniera (con libert di orientamento) si pu ricorre a un cuscinetto assiale a sede sferica (SKF 402) e a un cuscinetto orientabile, facendo attenzione a fare coincidere i relativi centri di oscillazione.

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