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Avvertenza. Questa la prima parte di un lavoro in costruzione.

. Viene analizzato soprattutto il porto di partenza (ma non solo, anche la levata dancore e luscita dal porto). La seconda parte quella sul via io intrapreso (da tempo), perch! non pretendo dessere entrato nel porto darrivo occuper", penso, i mesi da iu no in poi. #L#

IL CAPITALE E UN RAPPORTO SOCIALE (MA QUALE?) di Gianfranco La Grassa PREMESSA $orno un po alla teoria perch! la sordit" a tal proposito mi sem%ra piuttosto scora iante. $anto pi& che in enere i sa i teorici li raccol o poi in un li%ro e penso che una certa quantit" di persone, pi& di quelle che le ono simili sa i in '(), ne prender" visione. *on c detto pi& hiozzo e i norante del val pi& la pratica che la rammatica. )enza rammatica (e sintassi) non si esprime nulla, salvo suoni utturali per quanto mi ri uarda incomprensi%ili. Lo stimolo a quanto se ue mi viene dalla lettura di questi ultimi mesi dedicata ad alcuni classi+ ci mar,isti del secondo dopo uerra. )ono rimasto piuttosto sorpreso nel constatare che non aveva+ no chiara la teoria del valore mar,iana, pur ma ari sostenendo che era superata- considerare supera+ to ci. che nemmeno si conosce tanto %ene ovviamente atte iamento assai super/iciale, per non dir di pe io. 0 assurdo, a mio parere, %laterare e anche di scienza se prima non si a//erra il /ul+ cro della teoria mar,iana della /ormazione sociale. 1oi cerano li ortodossi, che invece la sape+ vano (e anche %ene) ma lavevano irri idita in canoni di tipo ecclesiastico. 2ancava proprio latte + iamento a mio avviso corretto- conoscere ade uatamente il punto di partenza, ma sapere che da questo si preso lavvio centocinquanta anni /a- ma ari qualche metro di via io si dovre%%e essere percorso in tanto tempo. 'olom%o, partendo da 1alos, conosceva %ene il suo porto di partenza. 3nvece di a irarvisi come un tontolone andando in iro per taverne e osterie, scelse una direzione %en precisa e salp. pensan+ do di andare alle 3ndie. 3n realt" scoperse qualcosa di inaspettato e sconosciuto, che dovette esplora+ re- e cos4 pure molti altri dopo di lui. 1ensate un po se, colpito da 5lzheimer (allora malattia scono+ sciuta), avesse perso il senso di dove si trovava i" al momento della partenza. 5vre%%e levato le ancore, avre%%e preso una direzione che pensava precisa, ma che invece era anchessa a casaccio una volta che tutto allintorno li /osse apparso impreciso e con/uso. 'hi sa dove sare%%e arrivatodu%ito alle 5meriche. 6n mar,ista deve partire da 2ar,- attestarsi su una determinata rotta con la convinzione di voler arrivare comunque a qualcosa di nuovo, che non pu. pi& aspettare dopo un secolo e mezzo di conti+ nuo calpestare il solito suolo, di ancora io nella solita rada. 7estare ancora attestati alla /onda dopo tanto tempo implica che non si marinai se non a chiacchiere. 1artire per. senza nemmeno sa+ pere dove si stava stazionando durante i preparativi di partenza, si ni/ica votarsi a va are in alto mare senza co nizione di quale direzione e//ettiva si presa- si pu. consultare la %ussola quanto si vuole, ma se anche li occhi sono appannati, se i iramenti di testa sono incessanti, se le mani tre+ mano e la e io continua a cadere di mano, la irarsi come quando si esce u%riachi da un tu u+ rio arantito. UNA PRIMA POSIZIONE DEL PROBLEMA 8. Le determinazioni che val ono per la produzione in enerale de%%ono venire isolate in modo che per lunit" che deriva i" dal /atto che il so etto, lumanit", e lo etto, la natura, sono li

stessi non vada poi dimenticata la di//erenza essenziale. 3n questa dimenticanza consiste, per esempio, tutta la sa ezza de li economisti moderni che dimostrano leternit" e armonia dei rappor+ ti sociali esistenti. 0ssi spie ano che nessuna produzione possi%ile senza uno strumento di produ+ zione, non /osse altro questo strumento che la mano- n! senza lavoro passato e accumulato, non /os+ se altro questo lavoro che la%ilit" riunita e concentrata per reiterato esercizio nella mano del sel+ va io. 3l capitale tra laltro uno strumento di produzione, anche lavoro passato, o ettivato. Quindi, il capitale un rapporto naturale eterno, universale- a condizione che io tralasci proprio quellelemento speci/ico che, solo, /a di uno 9strumento di produzione, di un 9lavoro accumulato, un capitale (Introduzione del 1 !" a Per la critica dell#econo$ia %olitica , uscito nel 8:;< con una Prefazione, assai pi& schematica, da me analizzata nei Due %assi in Mar&, 3l 1oli ra/o, =>8>). Quellelemento speci/ico appunto il rapporto sociale di produzione di /orma capitalistica, a/+ /ermatosi storicamente, di /atto, nella tras/ormazione dei rapporti /eudali in una parte d0uropa e che trovarono, allepoca di 2ar,, la loro pi& compiuta espressione in 3n hilterra con la 7ivoluzio+ ne industriale (la prima), lun o processo che pu. rosso modo essere datato 8?@>+?>A8:B>+C>. 1e+ riodo in cui, dopo millenni di storia dellumanit", /u rovesciato il rapporto tra so etto (luomo la + voratore) e il mezzo di lavoro. *iente pi& lo strumento come semplice prolun amento della mano, uidato dal cervello pro ettante le diverse sequenze del processo lavorativo conducente al prodotto /inito e utile a soddis/are un qualche %iso no del vivere in societ". Queste sequenze sono ormai compiute da strumenti semplici a//inati per sin ole operazioni speci/iche, inseriti in una macchina e mossi in modo coordinato, con precisione ine ua lia%ile, da un or ano di trasmissione colle ato ad un motore alimentato da ener ia (in enere non pi& umana). Luomo sorve lia le macchine e le ser+ ve nel loro movimento che studiato altrove, da altri cervelli rispetto a quelli di chi le sorve lia e serve. 3l capitale non n! lo strumento usato nella mani/attura (dellepoca capitalistica) industria che si %asa sulla prosecuzione e sviluppo dellarti ianato, solo con in randimento dellopi/icio e pro+ ressiva spinta divisione tecnica del lavoro che specializza lavoratori e strumenti n! il successivo sistema di macchine, mosse da ener ia naturale, dellindustria meccanica vera e propria. 3l capi+ tale non cosa, ma rapporto sociale, disse 2ar,. Questa//ermazione sem%rava su//iciente nella /ase storica in cui la scrisse (condita da mi liaia di pa ine di analisi di simile rapportoD), poich! lo+ %iettivo della polemica erano li economisti moderni ricordati anche nel passo appena citato. 2ar, non poteva imma inare che mar,isti de eneri si sare%%ero serviti della sua tesi decisiva (il capitale un rapporto sociale) per svisarla completamente. )e il capitale /osse cosa, il luo o precipuo della sua analisi sare%%e nel processo di produzione (in senso stretto), in cui tali cose (i mezzi produttivi) ven ono impie ati e mossi dallattivit" lavora+ tiva- da qui in /ondo partita, per quel che ri uarda laspetto produttivo, la teoria neoclassica (non economia vol are come certi super/iciali hanno interpretato, assimilandola alle prime /ormulazio+ ni delle tesi %asate sul valore dei %eni correlato alla loro utilit"), che analizza la com%inazione dei /attori produttivi (so etto, mezzo, o etto, ecc. di produzione) attuata da un so etto coordinatore e diri ente del processo. )e invece il capitale rapporto sociale, allora necessario capire come si /ormato- il processo di /ormazione di quel rapporto, che il capitale (insomma, il rapporto di /orma denominata ormai per uso corrente capitalistica), diventa lo etto centrale e primario dellanalisi, dellinda ine scienti/ica. *el mira%ile 'a%itolo (I inedito (che 2ar, tolse dalledizione del 3 li%ro de Il 'a%itale, lunico da lui pu%%licato nel 8:@?, e che quindi lultima rande opera scienti/ica da lui ela%orata- lin/ini+ ta serie de li inediti usciti per circa un secolo a partire dalla sua morte stata scritta precedentemen+ te e il rande pensatore ritenne evidentemente insoddis/acente la loro stesura provvisoria) il proces+ so venne se uito, nei suoi randi %alzi, con atte iamento pi& teorico che storico, ma non trascuran+ done nemmeno la storia, sia pure per schizzo. )i /ormul. il concetto di sottomissione for$ale del la+ voro al capitale (con correlata principale /orma assoluta del pluslavoroAplusvalore) se uita poi, ra+

zie alla spinta divisione tecnica del processo lavorativo, dalla sottomissione reale, in cui ha centrali+ t" la /orma relati)a di detto plusvalore. Le /orme assoluta eAo relati)a si ri/eriscono pur sempre allo s/ruttamento, che in 2ar, non nulla pi& che la quantit" di pluslavoroAplusvalore ottenuta. $ali /orme sono dunque in corrisponden+ za con quelle, for$ale e reale, della sotto$issione (del lavoro al capitale), implicanti la preliminare costituzione di tale rapporto sociale di sottomissione. Le for$e della sottomissione (correlative a quelle del plusvalore) rappresentano laspetto della )ariazione del rapporto sociale (che * il ca%ita+ le), e dunque della quantit" del pluslavoro estratto come plusvalore. 1rima della variazione deve per. esistere lo etto che variaE esistenza consentita dalla /ormazione del rapporto capitalistico. #uai trattare insieme lo etto e la sua variazione (movimento), /acendo uninde%ita commistione tra di essi, /enomeni invece da distin,uere, dal punto di vista lo,ico, in un %ri$a e in un %oi. 2i permetto di avanzare lipotesi (incerta, per carit") che 2ar, a%%ia eliminato il capitolo dalla pu%%li+ cazione, intuendo il pericolo della commistione e quindi la possi%ilit" che qualche (de%ole) mar,ista (tanti nel secondo dopo uerra del secolo scorso) pensasse la centralit" dello s/ruttamento capitalisti+ co nel pieno del processo produttivo in senso stretto (lavorativo). Questultimo realizza ( attua) lo s/ruttamento- e certamente lo realizza /acendone variare la quantit" in %ase alle sue /orme assoluta o relati)a. $uttavia, non d" vita allo s/ruttamento (estrazione di pluslavoro) nella sua speci/icit" ca+ pitalistica, che dipende dalla /ormazione storica di un determinato rapporto sociale. F%ietter" qualcunoE ma la realizzazione dello s/ruttamento (pluslavoroAplusvalore) non quella che avviene do%o il passa io per la produzione, quando lo etto prodotto venduto nel mercatoG Qui si realizzano in realt" quelle diverse parti del plusvalore, contenute nelle merci prodotte, che sono il pro/itto e la rendita, con semmai lulteriore speci/icazione dei diversi am%iti in cui il pro/itto si distri%uisce (industria, commercio, %anca, ecc.). )e il capitalismo una /ormazione sociale che tanto in anna e maschera lo s/ruttamento, se esso quindi resiste nel tempo (qui resto sempre a 2ar,, sia chiaro, non sono salpato dal suo porto), perch! lo s/ruttamento nascosto dallequiva+ lenza nello scam%io di merci (che vedremo me lio pi& sotto)E denaro (che esprime la capacit" dac+ quisto del capitalista di tutti i /attori produttivi) contro /orza lavoro, venduta li%eramente dal suo possessore, senza costrizione servile alla prestazione lavorativa. Fvviamente, %en sapendo che se il lavoratore non vende questa sua merce (allora soltanto li%eramente, tra vir olette) non sa in che altro modo vivere. La speci/icit" del capitalismo quindi appunto la costituzione storica di un rapporto %en preci+ so, costituzione che implica la li%erazione da o ni servit& con contemporanea netta separazione tra possesso dei mezzi produttivi e possesso di semplice capacit" di lavorare. )e il lavoratore separato dai mezzi di estrinsecazione di tale capacit" insita nella sua corporeit" (mente, muscoli, mani, ecc.), e tuttavia lasciato li%ero di sce liere che cosa me lio li a rada (morire di /ame o uada narsi da vivere), non pu. svilupparsi altro che la li%era non su%ito, ma la randezza di 2ar, di aver individuato lo s/ruttamento prescindendo da li attriti ancora esistenti contrattazione tra capitale e /orza lavoro. 3nsomma, si dovuta /ormare la massa del lavoro salariatoE questo il movimento (storico) di instaurazione del rapporto sociale che il ca%itale, secondo la de/inizione di 2ar,. =. 6lteriore o%iezione, che potre%%e essere sollevata da li operaisti ( ,rundrissisti e non mar,i+ sti) e dal secondo 5lthusser, anche lui stordito dal @: e dalla 7ivoluzione culturale cinese. Horse che la produzione cosa, e non invece processoG 0 in tale processo non ci sono rapporti socialiG 0 per di pi&, non questo il processo in cui si realizza (attua) lestrazione del plusvalore (prima solo potenziale)G 3n o ni processo di produzione, in qualsiasi /ormazione sociale storicamente esistita, si realizza lo s/ruttamento in quanto pluslavoro (poich! il plusvalore solo la /orma di valore del plu+ slavoro). Ii che vivevano, di razia, i /eudatari o i proprietari di schiaviG $uttavia, nelle /ormazioni sociali precapitalistiche il processo di produzione era condotto completamente (salvo alcuni casi storici, rilevanti ma che qui tralasciamo per semplicit") dai lavoratori, sia pure con mezzi di produ+ zione non propri, ma da essi adoperati e or anizzati nel loro sistematico processo di utilizzo. *el

processo produttivo capitalistico, il capitalista avre%%e il potere di comandare il lavoro (perch! nel processo lavorativo esiste la /orza lavoro in atto, quindi lero azione della sua ener ia), mano+ vrando a piacimento lor anizzazione duso dei mezzi (le tecnolo ie)- questo preteso comando sul lavoro sare%%e, per alcuni, il rapporto di capitale. *el lavoro a domicilio, in cui il mercante conse nava la materia prima allarti iano e poi ritirava i prodotti per commercializzarli, il rapporto tra lavoratore e mezzi produttivi era simile a quello pre+ capitalistico. 0ppure 2ar, indica tale /ase come ormai a%erta transizione verso il rapporto s%ecifi+ ca$ente capitalistico. Questultimo si realizza precisamente nel momento in cui i mezzi (tuttiE mate+ ria prima e mezzi di lavoro, li strumenti in un primo tempo) sono separati dal lavoro ormai salaria+ to, cio li%ero ma o%%li ato per vivere a contrattare quale merce la sua /orza lavoro. *ella mani+ /attura, che allinizio, come indicato da 2ar,, solo una %otte a arti iana allar ata, il rapporto i" capitalistico. *on ci sono pi& arzoni, non pi& produttori le ati al mercante (nella /i ura appena so+ pra descritta)- ci sono capitalisti proprietari di tutti i mezzi che acquistano /orza lavoro da lavoratori li%eri (se nalo ancora le vir olette). $uttavia, questi lavoratori possiedono pur sempre, in un primo tempo, il loro mestiere arti iana+ le. Quindi non sono separati dai mezzi di estrinsecazione della loro attivit" nel corso del processo produttivo in senso stretto- anzi tale a//ermazione valida per tutto il periodo della mani/attura /ino a quando, con il macchinismo indotto dalla rivoluzione industriale, non viene invertito il rapporto tra uomo e mezzo del suo lavoro. $uttavia, /in dallinizio della mani/attura (solo una %otte a arti+ ianale allar ata come dice 2ar,) siamo in pieno rapporto capitalistico. )e questo sociale, deve essere un rapporto tra so etti umani, sia pure personi/icazione, so ettivazione, dello stesso, co+ stituitosi in un processo storico indipendente dalla loro volont". Questo rapporto sociale (c-e * il ca%itale) corre tra il possessore dei mezzi produttivi e il possessore della /orza lavoro, li%ero da co+ strizioni servili e dunque o%%li ato, per vivere, a vendere questa sua capacit" come merce (al suo valore di merce), che allora contiene i" in s! la %otenzialit. del pluslavoroAplusvalore (lo vedremo in detta lio nella prima parte). $ale rapporto di scam%io viene %ri$a di o ni tras/ormazione del processo lavorativo, in cui poi variano le for$e (assoluta eAo relati)a) del pluslavoro divenuto plusvalore. 5nzi, solo questo rap+ porto che implica il successivo impie o della /orza lavoro da parte del possessore dei mezzi al /ine di realizzare la %otenzialit. del pluslavoroAplusvalore a dare vita a quel processo di produzio+ ne in senso stretto che ha percorso la via del pro resso tecnico e della divisione tecnica del lavoroil cui /ine non sottomettere il lavoro al proprio comando (sciocchezza sesquipedale di intellettuali innamorati della lotta per la lotta, veri soreliani minori, anzi miserrimi), ma %attere i concorrenti capitalisti. 3n e//etti, essendoci la li%ert" dello scam%io di merci quindi la li%era scelta di che cosa acquistare e di che cosa vendere e quindi (prima) produrre chi produce a minor costo ha possi%ili+ t" di scon/i ere ed espellere dal mercato i competitori. Qui sta il /ulcro del processo di passa io dalla sottomissione for$ale a quella reale del lavoro al capitale, dalla /orma assoluta a quella rela+ ti)a del plusvalore. Quando 2ar,, non potendo ovviamente prevedere lavvento di mar,isti come li operaisti ed un certo 5lthusser, scriveva che il capitale non cosa ma rapporto, manco per niente intendeva ri/erirsi al processo di produzione, in quanto lavorativo, e ai rapporti che al suo interno si /ormano e che sono rappresentati da un crescente con lomerato di mansioni e ruoli particolari in pi& o meno sistematico, ma complicato, intreccio. 3nnanzitutto, questo complicato intreccio di ruoli e /unzioni creato dalla divisione (detta) tecnica del lavoro, con sue periodiche rior anizzazioni- e tale divisione non tanto /rutto della presunta lotta di classe, %ens4 della concorrenza intercapitalistica tesa a vincere nel mercato mediante a%%assamento dei costi e prezzi. )iamo arrivati alle assurdit" trontiane che il 'apitale mutava questa divisione come risposta al Lavoro in lotta. 6na pensata da intellet+ tuale, che ese uiva una curva a sinistra talmente stretta e rapida da provocare ravi s%andamenti. 3l lavoro, semmai, si sempre di/eso contro certi mutamenti- ma ha ripetuto in continuazione lattesta+ zione e resistenza in trincee superate del processo lavorativo, solo /renando provvisoriamente il

pro resso, che comunque sempre andato %ellamente avanti, nel lun o periodo, rendendo o%sole+ te tali lotte (di retro uardia) proprio come super. alla /ine li ostacoli luddisti. 3n o ni caso, 2ar, non si ri/eriva, quale primo passo teorico, a quanto avveniva dentro il pro+ cesso lavorativo. 0 questo nonostante non a%%ia avuto il concetto di impresa, %ens4 solo quello di /a%%rica, in cui si andava, secondo lui, costituendo una lar a massa di operai in piena sottomissione reale. $uttavia, era conscio del pericolo di /raintendimento ed insistette, nellultimo scritto vera+ mente teorico, le Glosse a /a,ner, che il so etto (nel senso del su0+,iacente, quindi diciamo pure lo etto) della sua analisi era la merce- di conse uenza non il processo lavorativo, ma lo scam%io. 0 qui si potre%%e inserire un altro %analone e sostenere che allora 2ar, stato veramente lanticipa+ tore della lo%alizzazione odierna. Ii/endersi contro tutti li sciocchi non /acile. 'hi non vuol pensare, non penser" mai comunqueD 3l rapporto di scam%io decisivo nella /ormazione sociale a modo di produzione ( sociale, non semplicemente lavorativo come potre%%e pensare un sindacalista) quello tra capitale e /orza lavo+ ro, scam%io che vede come so etti (ma proprio so,,etti a questo loro rapporto storicamente co+ stituitosi) il possessore dei mezzi produttivi e il possessore (li%erato da costrizioni servili) di /orza lavoro, o%%li ato quindi a venderla come merce in li%era (e questa volta senza vir olette) contratta+ zione. 3n simili condizioni di li%ert" contrattuale, soltanto, si ha lo scam%io di questa merce partico+ lare al suo valoreAlavoro (con prezzo oscillante attorno ad esso) in o ni dato periodo storico dello sviluppo capitalistico. *on le tante mansioni e ruoli /ormatisi nellor anizzazione dei processi produttivi (in quanto la+ vorativi) contano, %ens4 questo rapporto interno alla %roduzione sociale co$%lessi)a$ente conside+ rata1 $a lo,ica$ente antecedente e dun2ue esterno a 2uello di la)oro . 0 questo rapporto tra due so etti (ra ruppati in classi sociali), di cui luno possiede i mezzi produttivi e laltro la /orza lavoro (possesso separatosi dal precedente) a caratterizzare la /ormazione sociale capitalistica, nel cui am%ito viene resa possi%ile la riunione, nella produzione e//ettiva, di questi due so etti solo mediante lo scam%io della s%eciale merce /orza lavoro. )cam%io (in media) di equivalenti, corri+ spondente alla li%ert" contrattuale, in cui i" %otenzial$ente inscritto il pluslavoro (che prende la /orma del valore). Hu quindi s%a liato pensare come /ecero li althusseriani, /ra i quali il sottoscritto per un paio di decenni che 2ar, avre%%e /atto me lio ad iniziare Il 'a%itale non dalla merce, %ens4 dalla terza )ezione (La produzione del plusvalore assoluto) o addirittura dalla quarta (La produzione del plusvalore relativo). )emmai, si sare%%e potuto sostenere lutilit" di premettere a tutta lanalisi del modo di produzione capitalistico il cap. JJ3V, quello che tratte iava il processo della cosiddetta accumulazione ori inaria, processo storico di /ormazione del rapporto sociale nella sua /orma ca+ pitalistica li%erazione del produttore da le ami servili e sua separazione dai mezzi di applicazione della /orza lavoro del tutto decisivo per poi analizzare li sviluppi della nuova /orma dello s/rutta+ mento (pluslavoro). $uttavia, si sare%%e /atta con/usione continua tra la costituzione storica del rap+ porto, nei suoi empirico+concreti svol imenti, e le mosse dellinda ine scienti/ica del modo di pro+ duzione (sociale, non semplicemente lavorativo) capitalistico, inda ine che procede per astrazione teorica, eneralizzante e sempli/icatoria, mentre la storia cerca di inse uire le mutevoli particolarit". B. )ia come sia, non importa stare a discutere o i la scelta di 2ar, nella disposizione del suo materiale (soprattutto teorico, con alcune esempli/icazioni storiche). 3l decisivo a//errare %ene qual le//ettivo rapporto sociale, di cui 2ar, parla quando a//ermaE il capitale non cosa ma rap+ porto. *on si ri/erisce ai mezzi produttivi in quanto tali, ma nemmeno al processo produttivo in senso stretto in cui essi ven ono impie ati. 'entrale, per iniziare o ni analisi del capitale se uendo i percorsi mar,iani, il rapporto del lavoro salariato, il rapporto della separazione dei mezzi dalla /orza lavoro che vi si applica- una separazione che, data la li%erazione dalle costrizioni servili, col+ mata solo tramite il rapporto di scam%io intercorrente tra chi possiede i mezzi e chi la sola /orza la+ voro, un rapporto tra equivalenti che cela la dise ua lianza insita nella propriet" dei mezzi, e /a ap+

parire e uali (%er diritto) tutti i mem%ri della societ" moderna. )imile chiarezza circa il ra%%orto sociale1 c-e * il ca%itale , indispensa%ile per espellere dallo+ rizzonte teorico mar,iano (il porto di partenza) unaltra deviazione, apparsa in un ormai lontano di%attito sulla transizione dal /eudalesimo al capitalismo, in cui le due tesi /ondamentali a con/ronto erano quelle di 1aul 2. )KeezL e di 2aurice Io%%. #li altri apportarono ulteriori speci/icazioni a tali tesi, ma le due in o etto /urono espresse pi& chiaramente dai suddetti autori. )KeezL, di ori i+ ne MeLnesiana e in/luenzato da storici come 1irenne (io non escluderei nemmeno 1olanLi), sostenne che il /eudalesimo /u dissolto dallo sviluppo dei commerci. 'i si ricordi che a lun o essi /urono quelli su randi distanze ed interessarono una parte minima di quanto era prodotto per la vita di co+ munit" assai locali (che erano in enere quelle dei /eudi, i cui rapporti interni erano da padrone a servo), e separate /ra loro, che vivevano in condizioni di sostanziale auto+sussistenza. 2ar, sostenne che lo sviluppo del commercio, e dunque la//ermarsi di una %or hesia mercanti+ le che conquist. anche posizioni di supremazia sociale, era stata soltanto una iniziale /ase di transi+ zione, presto a%ortita con in/eudamento di tale classe tramite matrimoni con no%ili e acquisto di ter+ re, ecc. 5 parte la discussione intorno ai concreti processi storici di trapasso da una /orma societaria allaltra, dal punto di vista teorico dare importanza al commercio si ni/ica a//ermare la predominan+ za della /orma merce tout court. 3n tema di rapporti sociali, il rapporto che il capitale diventa quin+ di quello dellinterscam%io mercantile, 2+2, naturalmente con lintermediazione del denaro, 2+I+ 2. 6no scam%io che, in $edia, avviene per equivalenti. )alvo pensare ai primi commerci su randi distanze, in cui poteva veri/icarsi un acquisto a %asso prezzo data anche linesistenza di con/ronti mercantili eneralizzati e una vendita ad altro prezzo, %en pi& che su//iciente a coprire i costi di trasporto e i rischi, lasciando mar ini elevati di pro/itto. *on siamo per. nelle condizioni di un mer+ cato capitalistico. 5nche ammesso che una certa accumulazione mercantile di capitale da intendersi per. come semplici somme di denaro uada nate nei commerci, quindi come cosa e non rapporto a%%ia im+ messo un erme di /uturi sviluppi capitalistici, evidente che non qui il rapporto di capitale per eccellenza. 3l capitalismo una societ", in cui ci. che appare in piena evidenza la li%erazione da vincoli servili e una intensi/icazione tale dello scam%io di merci che ormai non esiste pi& alcuna possi%ilit" di auto+sussistenza per nessuna comunit"- salvo quelle residuali e sempre pi& emar inate. *on esiste /orma di societ", altra rispetto al capitale, che a%%ia saputo resister li- stata eneral+ mente spazzata via o, appunto, rele ata ad unesistenza del tutto mar inale. Ii /atto, tutti vivono di scam%io mercantile- e tutti devono avere una qualche merce da scam%iare per procurarsi quanto ne+ cessario alla vita. 5nche se sono sussistiti a lun o, e ancora sussistono, /asce di popolazione mon+ diale che non si possono considerare li%ere, pensare lo sviluppo capitalistico come semplice /rutto di uno s/ruttamento di tali /asce stato, ed ancora (pur se ormai in misura irrisoria), un errore che conduce ad un vicolo cieco nellanalisi di questa /ormazione sociale. 2ar, non commise un simile errore ed in questo consiste la sua randezza e la sua modernit". 1ersonalmente insisto sulla necessit" di allontanarsi da una certa sua impostazione, di valutare /ino in /ondo, sia pure con il senno di poi, lerrore che commise e che lo condusse a previsioni non mai realizzatesi. )ia per. chiaro che lerrore in questione non ri uarda per nulla le sue a//ermazioni sottoposte a critica dalla scienza dominante (dei dominanti), che ne ha commessi di %en ma iori e che non proprio in rado di capire limpostazione di /ondo del pensiero mar,iano. #rave per. che nemmeno sedicenti mar,isti, pensatori convinti di poterlo a iornare, a%%iano in realt" a//er+ rato il suo e//ettivo punto di partenza. 2ar, parte dal presupposto, per quanto di//icilmente esistente al suo stato puro e mai privo di imper/ezioni e scostamenti, che lo scam%io di merci sia per/etta+ mente li%ero nella sua contrattazione e che quindi, sia pure attraverso continue oscillazioni, esso av+ ven a nella /orma dellequivalenza in valore /ra le merci scam%iate. )e i possessori di merci sono per/ettamente li%eri nello scam%iarsele, e se quindi le//ettivo rap+ porto di scam%io tra di esse oscilla, ora in pi& ora in meno, rispetto alla parit" dei loro valori, nessu+ no pu. avvanta iarsi a senso unico in tale scam%io- qualcuno perde e qualcuno uada na in un

ioco a somma zero. 0 chi uada na o i pu. perdere domani- nel lun o periodo proprio come quando si etta in aria una moneta un numero n di volte, con n assai rande tutti i so etti scam%i+ sti restano pi& o meno su di un piede di parit", nessuno uada na in modo permanente. 6n conto, lo ripeto, quanto pu. avvenire in un commercio tra comunit" complessivamente auto+su//icienti or+ anizzato da ruppi di mercanti esistenti ne li interstizi tra le une e le altre (e ma ari su lun he di+ stanze) un altro ci. che si veri/ica in un mercato eneralizzato, quando nessuno pu. vivere se non scam%iando una qualche merce per entrare in possesso delle altre, in re ime di li%ert" contrat+ tuale e del conse uente scam%io di equivalenti. 3l pro/itto per. un uada no permanente di una data classe di scam%isti, i possessori di quelle merci che sono mezzi produttivi. 0ssi devono dunque trovare nel mercato una merce che a%%ia un valore, in %ase al quale avven a $edia$ente la sua compravendita, ma ne conten a %otenzial$ente uno superiore, che si mani/esta (si attualizza) nel suo uso. 0 questa merce la /orza lavoro. )e sta+ to ravemente s%a liato, e ha portato /uori strada molti mar,isti, sostenere che non %iso na iniziare la lettura de Il 'a%itale dalla merce, o per me lio dire dallintera prima sezione (2erce e denaro, tre capitoli), altrettanto vero che la parte cruciale da le ere dopo, proprio se uendo lordine di esposizione della massima opera mar,iana, ma sulla 2uale soffer$arsi in $odo del tutto %articolare la secondaE la tras/ormazione del denaro in capitale (quarto capitolo). 3n de/initiva, va detto che, nella sostanza, era Io%% ad avere ra ione nel di%attito sulla transi+ zione dal /eudalesimo al capitalismo. *on tanto in %ase allinda ine concreta dei processi storici dellaccu$ulazione ori,inaria, dove si possono sempre trovare appi li per una tesi o per laltra. La ra ione precisamente teorica, sta nella scoperta della le e per via di astrazione ( eneralizza+ zione) scienti/ica. *ella storia, si ha sempre pi& o meno lavvicendarsi delluovo e della allina, per cui si indecisi nel decidere la causa prima del /ormarsi di una for$a (sociale o %iolo ica). Quando per. una data for$a si a//ermata e sta%ilizzata ci si ricordi che lanalisi scienti/ica viene compiuta sempre %ost festu$, come dice 2ar, (ma non so quanti altri autori)- in o ni caso si le a la parte terza (sul metodo) dellIntroduzione del 1 !" inizia appunto tale analisi che individua un preciso anello, la causa prima (a volte un postulato), da cui svol ere lintera concatenazione lo i+ ca (e sistematica) relativa alla con/i urazione (struttura) di 2uella for$a. 1er non appesantire qui il mio scritto, $etto in a%%endice una serie di passi tratti da questa deci+ siva sezione (da le,,ersi su0ito, prima di continuare)- decisiva proprio al /ine di a//errare qual il rapporto sociale costitutivo del capitale secondo la concezione mar,iana. Questa prima parte del mio testo si /onda, in de/initiva, sullillustrazione di tale concezione, traendone le varie conclusioni possi%ili e mostrandone la correttezza e con ruit". 3 mar,isti alternativi ne hanno capito poco e hanno alla /ine annientato la reale impostazione mar,iana, con /raintendimenti pi& ravi ancora del suo errore, situato in tuttaltro luo o. 3 do matici hanno compreso il /ulcro del ra ionamento mar,iano, ma lo ascoltano come oracolo, non come /ormulazione scienti/ica che mostra sempre nel tempo le sue parti caduche e svianti. Questo in o ni caso il porto di partenza, alla cui conoscenza almeno per sommi capi %iso na dedicarsi. 5ltrimenti si parte a casaccio, senza sapere da dove prende inizio il via io n! quale rotta si sta prendendo. 1roprio questo stato il rande caos creato nel mar,ismo da de%oli pensatori ne li anni ?>+:>, preludio al suo a//ossamento invece di renderlo mezzo per la scoperta di nuovi continenti, comera nellintento di Le,,ere il 'a%itale (8<@;). PARTE PRIMA LA RI'OGNIZIONE DEL POR3O DI PAR3ENZA 8. 2i ripeter. in molti punti, e /in dallinizio di questa parte, poich! riten o utile /arlo dopo una cos4 lun a assenza dal porto di partenza. 'he cos lo s/ruttamento in 2ar,G 0 un comportamento del capitalista che si pone con loperaio (il lavoratore salariato) in reciproca lotta (di classe)G 0

qualcosa che ci si ioca dentro il processo di lavoro, dove loperaio deve ese uire e il capitalista pu. comandare in virt& della propriet" (potere di disporre) dei mezzi produttiviG 'hi pensa questo non ha capito un %el nulla di 2ar,, ma nemmeno di che cosa si ni/ica /are scienza. )e si studia la caduta dei ravi per estrarne la le e, non che ci si mette a discutere nel contempo dei mezzi tramite cui utilizzarla ai propri /ini. 1er capire limpie o di una le e (non naturale, ma s%ecifica+ $ente storico+sociale, nel caso dello s/ruttamento- e per di pi& quello ca%italistico) intanto ne+ cessario de/inire le condizioni nel cui am%ito essa si mani/esta. La scoperta che /a di 2ar, un rande, comunque lo si utilizzi o i, la di//erenza tra lavoro e /orza lavoro. 0 questa scoperta che lo di//erenzia nettamente dai classici- per cui chi lo considera uno de li economisti classici (che continuavano invece a con/ondere i due termini e quindi non avre%%ero mai nemmeno potuto concepire lo s/ruttamento) tanto super/iciale quanto colui che considera mar,ista chiunque accetti come punto di partenza questa scoperta. La /orza lavoro ci. che esiste in potenza nella corporeit" umana (nei muscoli, nervi, cervello)- il lavoro lattualizza+ zione, lestrinsecazione, di tale potenzialit". 2ar, accetta dei classici lidea che il lavoro (lener ia che sprizza dalluso della capacit" potenziale) ci. che sta%ilisce il valore dei prodotti umani. )e questi attraverso processi storici speci/ici, da 2ar, presi in esame soprattutto nella loro modalit" in lese dellepoca, che non esaurisce lintera amma della loro possi%ilit" di mani/estazione stori+ co+sociale assumono eneralmente la for$a della merce, l#idea del loro )alore 2uale la)oro (estrinsecazione della forza la)oro) in essi incorporato /ornisce la chiave interpretativa del loro re+ ciproco rapporto di scam%io. 1rima dello scam%io, quindi, i prodotti pur divenuti eneralmente merci hanno un )alore %en preciso (appunto il lavoro, in quanto ener ia spesa in un dato tempo dalla /orza lavoro per porli in essere). 3l rapporto di scam%io che, a causa di altri processi storici speci/ici, si esprime nella /i ura del prezzo in denaro, cio nella merce universalmente accettata nello scam%io non si /orma in questultimo se non come variazione continua di questo prezzo, ma intorno ad un livello medio, ad un centro di ,ra)it., che il lavoro incorporato. Questa la le e individuata da 2ar,- in que+ sto certo se uendo i classici. )i pu. discutere e criticare tale impostazione, non per. se uirla solo in apparenza, /acendo invece della le e il risultato di una lotta. )enza du%%io esiste la lotta de li scam%isti per eliminarsi dal mercato e restare vincitori. La lotta per. implica, secondo la concezione chiaramente esplicitata, lesistenza di un centro di ,ra)it. attorno a cui essa si pu. scatenare. Fv+ viamente, questultimo non appartiene allam%ito della natura, ma a quello storico+sociale, dove sussiste una temporalit" diversa- esso quindi muta in %ase allevoluzione delle /orme sociali, ma ha pur sempre una sua o ettivit" indipendente dalla volont" e decisione dei vari sin oli individui, per+ ch! dipende dallintreccio delle azioni di questi ultimi stretti /ra loro in speci/ici rapporti. La lotta, insomma, spie a loscillazione dei prezzi intorno al valore (lavoro) dei prodotti+merce, non spie a minimamente questo valore, che dato in altra sede, dato quale %resu%%osto ris%etto allo sca$0io $ercantile. 5ppunto, la le e di ravit", che non dipende da eventuali alterazioni ad essa apportate arti/icialmente per certi scopi. 'hi con/onde il valore e dunque, in ultima ana+ lisi, il prezzo delle merci con il risultato di una lotta (ad es. tra scam%isti) un semplice empirista, che sinchina di /ronte alla /amosa concretezza del la pratica val pi& della rammatica. )i dedichi allapplicazione di determinate tecniche utili per scopi speci/ici- lasci perdere la scienza che esula proprio dalla sua for$a $entis, qualcosa a lui ostile, re/rattaria al suo modo di ra ionare. 7ipetoE lecito criticare una data idea+,uida, un concetto /ondamentale, che re e una determi+ nata impostazione scienti/ica. *on minimamente lecito strapazzare la scienza, la ricerca di le i (che, nella scienza storico+sociale, non hanno ma ari la stessa valenza e le alit" te$%orale che in quelle naturali), per /arne il risultato di una enerica pratica umana, pratica di applicazione di tec+ niche per usi particolari. $anto meno, si possono interpretare come il risultato di una lotta- a meno che non si precisi lam%ito di questultima e, soprattutto, quali le i vi ano nel suo condurla, nel suo estrinsecarsi. 3l 2anuale di Von 'lauseKitz o il )un $zu non sono mere delucidazioni di tecni+ che peculiari. 2al rado lapparente speci/icit" delle re ole strate iche in contesti diversi, se ne cer+

ca il /ondamento le ale, una certa eneralit", attorno a cui avven ono variazioni nel tempo storico (nelle con,iunture) della loro applicazione- non per. variazioni a piacimento, senza rispetto di quel+ le date, ma non cristallizzate, eneralit". Laspetto impositivo della scienza rispetto alla mera pratica umana esiste anche in questo contesto. La sin,olarit. delle situazioni non posta in irriduci+ %ile antitesi con la le alit". 5ltrimenti, inutile parlare di strate ie- si su erisca ad o ni conten+ dente di a ire in %ase alla pura (e cervellotica) spontaneit". *on pensare ma a ireE la norma de li scervellati che vediamo in movimento in o ni epoca di scatenamento della dissennatezza. =. 7itorniamo quindi allo s/ruttamento in senso mar,iano (non dei mar,isti da me letti ulti+ mamente). 3n de/initiva, esso unoperazione matematica, di sottrazione. )i parte dal valore del %eneAmerce (tempo del lavoro ero ato per produrlo) e li si sottrae intanto il valore della /orza la+ voro che stata impie ata in questa produzione per quel dato tempo. Questa soltanto una//erma+ zione iniziale che va almeno minimamente spie ata. 3ntanto, %iso na capire perch! si parla del valo+ re della /orza lavoro. 3l motivo dipende da un processo storico+sociale che ha condotto dal lavoro (parlando con esattezzaE dalla prestazione di lavoro) servile a quella del lavoratore salariato. Que+ stultimo deve essere stato (o deve essersi) li%erato dai condizionamenti servili. 3l salario appunto un prezzo ed implica quindi la presenza di uno scam%io di merci. 2a questultimo deve avvenire in un li%ero mercante iamento, in una contrattazione tra due so etti che si scam%iano una cosa senza essere o%%li ati da alcunch! a cederla ad un dato prezzo- deve trattarsi di una contrattazione alla pari, senza costrizione esercitata su nessuno dei due contraenti. 3nnanzitutto, la cosa trattata qui come merce di scam%io, o etto di una contrattazione mirata a sta%ilirne il prezzo, appunto la /orza lavoro, la capacit" di un uomo di ero are ener ia lavorativa (manuale e intellettuale) insita nella sua corporeit". )e deve venderla alla stessa uisa di una merce, due sono le condizioni essenzialiE a) che non a%%ia altro da o//rire per poi procurarsi quanto li necessario per vivere, tenuto conto che si tratta del vivere in una data societ"- %) deve essere li%ero nella vendita di questa particolare merce (che non si pu. staccare dalla sua persona), senza essere o%%li ato a cederla a condizioni non contrattate ma sta%ilite da qualcun altro, ad esempio lacqui+ rente o un suo rappresentante munito di /orza (di /atto lo )tato). 0videntemente, ci deve essere una condizione preliminare. La societ" non deve essere una som+ matoria di tanti 7o%inson, o nuno dei quali impie a propri mezzi di produzione cui applica la pro+ pria capacit" lavorativa ottenendo dei prodotti con cui vivere. Lo sviluppo della societ" e del suo li+ vello di vita (medio) deve essere tale che nessuno potre%%e produrre da solo tutti i %eni necessari per vivere nel suo splendido isolamento. 0 indispensa%ile dedicarsi alla produzione di uno o po+ chi %eni e scam%iarli reciprocamente con quelli (diversi) di molti altri. F nuno diverre%%e un picco+ lo produttore di %eni da scam%iare, cio di merci. 2ai esistita una societ" costituita in prevalenza da simile struttura produttiva (mercantile eneralizzata)- e non entrer. adesso qui nella spie azione di simile /atto, che aprire%%e tutto il mondo delle /orme sociali precapitalistiche. 1rendiamo atto che la vera societ" mercantile eneralizzata quella capitalistica. 3n essa esiste per. una preliminare condizione sociale (condizione di un rapporto sociale decisivo per il /unzionamento complessivo di tale /orma societaria) %en precisaE deve esserci separazione netta tra chi ha i mezzi produttivi e chi presta il lavoro nei vari processi produttivi. $ale separazione non deve tuttavia comportare servit& alcuna di chi presta il lavoro nei con/ronti di chi pu. utilizzarlo avendo il possesso dei mezzi di pro+ duzione. Questa condizione preliminare si realizza appunto con il capitalismo, /orma sociale in cui i pos+ sessori dei mezzi si /re iano del ran merito di aver li%erato i prestatori di lavoro (nel processo di produzione) da o ni condizione servile, di averli resi e uali e li%eri alla uisa di o ni altro mem%ro della societ"- per cui essi sono allora in rado di trattare la /orza lavorativa esistente nella loro cor+ poreit" come una loro esclusiva propriet" che possono, ma solo se vo liono e senza quindi alcuna costrizione (salvo quella di non sapere poi come vivere), vendere in un mercato particolareE quello, appunto, della /orza lavoro.

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La tesi della mano invisi%ile (5dam )mith) va calata in tale contesto storico, in cui esisteva ancora uno )tato e condizioni sociali e politiche, in cui erano pi& che visi%ili e operanti condizioni di non ancora eliminata costrizione al lavoro- esistevano vesti ia, per quanto i" s%recciate, dellan+ tica servit&. 3n questo senso lantistatalismo smithiano non va con/uso con la successiva ossessione dei li%eristi. )iamo ancora in /ase di a%%attimento dei residui, non proprio de%oli, del vecchio re i+ me (modo di produzione) /eudale. )iamo in rivoluzione, non in pieno conservatorismo reaziona+ rio cos4 come praticato dai li%eristi odierni. B. 3ntanto notiamo su%ito la con/usione mentale di coloro che hanno preso le considerazioni di 2ar, sul /eticismo della merce come si trattasse dellalienazione umana. 'on la merce, luomo non produrre%%e pi& per estrinsecare le sue capacit", la sua creativit", ori inalit", ecc.- sare%%e invece o%%li ato a se uire le costrizioni tipiche della produzione mercantile. 3ntanto questultima, essendo %asata sulla li%era competizione, non a//atto detto che de%%a morti/icare, se considerata in se stes+ sa, la creativit" e inventivit" dei produttori- anzi si dovre%%e supporre pi& spesso il contrario. La morti/icazione delluomo alienato nella merce che produce in realt" quella dellintellettuale, au+ tentico opportunista venduto al potere, che scrive e produce le sue idee per rispondere allesi en+ za di chi lo pa a a//inch! le esprima in modo con/acente alla sua (di chi pa a) e emonia. 'ertamen+ te, questo intellettuale non considera pi& simili idee come proprie. 5vendo accettato di acquisire la quali/ica dellintellettuale solo per potersi arricchire scrivendo, e non impie ando n! %raccia n! mente in un lavoro produttivo, e li pensa che o ni produttore di merci, intento a %attere i concorren+ ti, sia para ona%ile a lui che sta svendendo il proprio cervello solo per non /aticare come li altri. *on quindi per produrre idee di critica, eventualmente utili a chi dedito al duro lavoro, ma solo per in raziarsi i li%eratori (del lavoro, cos4 adesso salariato e non pi& servile) a//inch! lo remu+ nerino %ene per essere incensati nella loro condizione di capitalisti inetti, puri parassiti di una socie+ t" intera, poich! sono questi settori capitalistici a pa are li intellettuali opportunisti. Vi di pi&. La societ" in cui la merce diventa /orma enerale del prodotto lavorativo umano quella in cui si prodotta la separazione tra chi possiede i mezzi produttivi e chi /ornisce li%era+ mente, vendendola a somi lianza di o ni altra merce la propria /orza lavorativa. *on centra la+ lienazione della propria personalit" di lavoratore in qualcosa che, in quanto merce, si estranea da lui e li si er e contro come un alter e,o nemico. Lasciamo perdere questi cere%ralismi daccatto di chi ripie ato sulla propria e ocentrica insoddis/azione. Qui esiste una li%ert" di super/icie, che a+ rantita- e con ci. arantito un am%ito pi& o meno ampio, ma mai inessenziale, di scelta. 3l pro%le + ma che ci si deve decidere, per vivere, a vendere la capacit" lavorativa (non la propria personalit", i propri ideali, ecc. come semmai /a lintellettuale servo del potere) a chi ha i mezzi produttivi per mettere in atto i processi da cui escono i prodotti utili a quel determinato tipo storico di vivere so + ciale. 0 in questa vendita, proprio per la li%era contrattazione insita nelle condizioni del mercato, la /orza lavoro riceve, in media, il valore che quello proprio di o ni merce. 'i si deve chiedere se realistico supporre questa contrattazione li%era da o ni impedimento, da o ni costrizione. Ii//icile imma inare qualcosa di simile- non pi& per. che imma inare sulla $erra la caduta di un rave nel vuoto assoluto, in assenza di qualsiasi attrito pur minimo. 0ppure tale caduta, in %ase alla sola le e di ravit" e in assenza di o ni attrito, supposta, altrimenti mai si sta%ilire%%e il valore della /orza di ravit" stessa. 2ar, non ha mai pensato, soprattutto nellepoca in cui viveva, che tra i due contraenti, capitalista e salariato, vi /osse per/etta parit". $uttavia, con lo sviluppo del sindacalismo si in se uito arrivati a condizioni in cui pu. essere il secondo, e non tanto raramente, in condizioni di vanta io quanto a rapporti di /orzaE nel semplice mercato della /orza lavoro, per., mai nelle condizioni di possesso dei mezzi produttivi. 1er inciso, anche quando questi ultimi tramite una rivoluzione che ha comunque /atto epoca e cam%iato il mondo sono stati avocati nel loro complesso allo )tato, il potere di decisione, controllo, orientamento produttivo, ecc. non sono spettati ai possessori di /orza lavoro, rimasti meri venditori di una loro propriet" (la /orza lavoro). )pesso nemmeno venditori li%eri, ma o%%li ati a date condizioni da chi deteneva il

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potere nello )tato e ne li or anismi di esercizio dello stesso. 6nultima precisazione. 3l lavoro salariato che semplicemente la vendita della /orza lavoro in qualit" di merce avviene con pa amento in denaro- esso ha quindi un prezzo. Lasciando adesso le discussioni sulle varie /unzioni del denaro, ovvio che, con ri/erimento alla compravendita di mer+ ci, esso /unziona da intermediario nello scam%io- come se questultimo avvenisse tra merci, solo con una simile mediazione. 3l salario reale in e//etti quello espresso in termini di potere dacquisto di dati pacchetti di merci per vivere (nellam%ito di un dato assetto dei rapporti sociali). Lo scam%io va supposto, come la le e di ravit", in assenza di attriti. 6no scam%io senza attriti (che sem+ pre invece ci sono) avviene nella /orma della reciproca cessione di prodotti di pari valore (lavoro in+ corporato secondo lipotesi mar,iana, in ci. se uendo senzaltro i classici)E la /orza lavoro contro un pacchetto di altre merci (quelle acquista%ili con il salario), per. tramite uso di denaro (in de/initi+ va nelle sue diverse /i ure monetarie). 'ome dice 2ar,, la re ola (lo scam%io di equivalenti) si a//erma per. attraverso una successione di sre olatezze, di continui scostamenti dallequivalenza. Iel resto, come la media statistica. )e si %utta in aria cento volte una moneta, la re ola ci dice che dovre%%e uscire cinquanta volte la testa e cinquanta la croce. )i e//ettuino cento ruppi di cento lanci- pro%lematico che se ne veri/ichi uno con cinquanta e cinquanta. 0ppure questa la re ola. 3l vettore di composizione delle /orze non , salvo che casualmente, nessuna delle /orze in campoper. ha i suoi precisi ed inequivoca%ili e//etti, e sono questi ad essere presi in considerazione alla /ine. 3l trend di una curva sinusoidale in pochissimi momenti della stessa inclinazione di questul+ tima- eppure, se si deve valutare levoluzione di un processo per lun hi periodi al /ine di trarne con+ clusioni storiche meno e//imere e contin enti, si considera il primo pi& ancora dellandamento a serpentina della seconda. C. 5rriviamo adesso al clou del pro%lema. La /orza lavoro viene venduta, in media, al suo valo+ re. 3l salario reale (che esprime il pacchetto di merci acquista%ili) non altro, in i%otesi $ar&iana, che il lavoro incorporato in questo insieme di merci (il lavoro ero ato dalla /orza lavoro per produr+ le), cio il loro valore. $ale salario, in realt", oscilla continuamente attorno al valore della /orza la+ voro acquistata come merce- insomma la sre olatezza, le ata ad attriti vari (/ra cui la lotta sin+ dacale), ma oscillante intorno alla re ola rappresentata da quell in media, che ha validit" per de+ terminati periodi storici, elevandosi tendenzial$ente di periodo in periodo. 2ar,, in/atti, mai so+ stenne lesistenza di un valore medio della /orza lavoro quello attorno a cui oscillano li e//ettivi salari reali immuta%ile, sempre e uale ad un livello di sussistenza quasi %iolo ica. 0 li distinse invece sempre una componente storico+sociale nel valore della /orza lavoro, componente appunto in aumento come trend. )i vedano le polemiche con il cittadino Neston in Salario1 %rezzo e %ro+ fitto e numerose altre a//ermazioni disseminate nelle sue opere. 5 questo punto, il pro%lema dello s/ruttamento (come sottrazione) diviene un ioco da %am+ %ini- chiss" perch! i norato da /ior di mar,isti. La /orza lavoro, li%era (supponendo teoricamen+ te lassenza di attriti, pur sapendo che essi sempre ci sono), ha un determinato valore ( medio), che il lavoro incorporato ecc. ecc.- mi au uro che a questo punto il lettore sappia prose uire. 3mmessa nel processo produttivo, essa ero a per. un (tempo di) lavoro ma iore di quello che rappresenta il suo valore di $erce (quindi dacquisto nella super/icie mercantile)- questa ma iorazione il pluslavoro, che in am%ito eneralmente mercantile si esprime come valore (il pluslavoro incorpora+ to nelle merci prodotte diventa quindi plusvalore). 0sso nella sua /i ura /enomenica, in quanto realizzazione ra iunta con la vendita dei prodotti nel mercato il pro/itto capitalistico- lasciando perdere in questa sede la rendita, e la suddivisione del pro/itto nei vari settori in cui si distri%uisce (industria, commercio, %anca, ecc.), tenendo conto che solo di distri%uzione si tratta perch! il plu+ svalore (pluslavoro) non si /orma certo nel commercio e nella %anca (commercio di denaro). )e nemmeno questo pro%lema risulta chiaro, non so che /arci- non posso qui mettermi a spie are per /ilo e per se no per quale motivo il commercio (di prodotti e di denaro) attenendo al puro livello dello scam%io mercantile, che scam%io di e2ui)alenti non in rado di creare alcun surplus,

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poich! si trattere%%e di una contraddizione in ter$ini. Lasciamo anche perdere tutte le complicazioni introdotte dalla valutazione del lavoro co$%lesso e se$%lice (e dalla traduzione del primo nel secondo), dalla cosiddetta trasfor$azione, ecc. Qui non cinteressa la per/ezione o meno dellaspetto quantitativo (matematico) del pro%lema, %ens4 il suo si ni/icato pi& enerale. 3nnanzitutto la merce ha un valore i" presupposto (il lavoro incorporato), che iusti/ica il suo prezzo- e non viceversa. Quindi, pure il pro/itto ha come presupposto il plusva + lore (pluslavoro incorporato)- non si /orma nel mercato di vendita dei prodotti per a%ilit" del vendi+ tore, per la sua /orza o astuzia, per imposizione sullacquirente. 0 nemmeno certamente ricordan+ do che il venditore dei prodotti, in un sistema di eneralizzazione della loro /orma di merce, il ca+ pitalista iacch! esiste la dissimmetria tra possesso dei mezzi di produzione e possesso di sola /orza lavoro il pro/itto nasce dallimposizione esercitata dallacquirente di questultima sul suo vendito+ re. *on si suppon ono attriti, semplicemente la vendita di o ni merce, e dunque della stessa /orza lavoro, al suo valoreAlavoro. 3l lavoro incorporato (indirettamente, come a%%iamo spie ato) nella merce /orza lavoro J- il lavoro che essa capace di ero are nel processo produttivo (dove i mezzi sono del capitalista) JO1l. *ulla di trascendentale, nulla che a%%ia spie azione altra se non la le e del valore e de li scam%i delle merci secondo valori equivalenti- equivalenza che esprime il /atto sociale precedente la eneralizzazione della /orma di merce, la li%erazione di o ni individuo da costrizioni servili, la li+ %ert" quindi de li scam%isti, che nel mercato non puramente /ormale, li0ert. %iena $a li$itata ai 4so,,etti5 solo in 2uanto %ossessori di $erci . La dise ua lianza consiste nel possesso di merci diverse- che mani/estano tuttavia appieno la loro diversit" nel processo produttivo, non nel mercato. 0d questo /atto che ha creato con/usione nella testa di certi mar,isti, convinti che allora lo s/ruttamento nasca soltanto nel processo produttivo, attraverso la lotta di classe, la lotta tra ca+ pitale e lavoro, che invece divenuta, in o ni sistema s%ecifica$ente capitalistico, lotta sindacale, tradunionismo, in cui si in e//etti ritirata, con il tempo (dello sviluppo capitalistico), la sedicente 'lasse (demiur o della )toria), mostrando il suo carattere non ri)oluzionario. 0 qui il discorso di//icilino. Vediamo se si chiarisce. ;. 1er capire lin hippo, in cui sono malamente caduti molti mar,isti, necessario com+ prendere %ene il carattere della scienza, che ricerca le i (da eneralizzazioni dellesperienza) tra+ mite astrazione dalla concretezza empirica- lastrazione (che non pura imma ine /antastica) pre+ cede dal punto di vista lo ico tale concretezza, il %resu%%osto dellesperienza empirica (quotidia+ na detto in senso lato), che la scienza cerca di ordinare in connessioni intelle i%ili. La le e in un certo senso esiste tramite le sue mani/estazioni empiriche- tuttavia, lastrazione, che tale le + e , eminentemente reale- nel senso che la %ase /ondamentale delle nostre azioni, se a queste vo liamo dare un senso compiuto. 5ltrimenti, ci si deve rasse nare ad a ire come i ra azzotti scemi di un qualsiasi movimento, orientato da intellettuali cialtroni e pa ati dal 'apitale, contro il cui 'omando inveiscono in modo da servire i reali capitalisti, quelli pe iori e pi& reazionari, quelli che appunto li pa ano per /ar a ire da scervellati un %ranco di e//ettivi decere%rati (la decere%razio+ ne la le e che precede, ed presupposto nonch! spie azione, dello scervellamento). Lo s/ruttamento, nella sua /orma (storica$ente s%ecifica) capitalistica, si esprime tramite due movimenti, cui viene dato lo stesso nome, il che ha creato appunto molte con/usioni. 3ntanto, deve essere de/inita la le e, lastrazione dal movimento concreto in cui essa si mani/esta e realizza (nellempiria). $ale le e ci dice che nel sistema dello scam%io mercantile eneralizzato e la e+ neralizzazione si ha soltanto quando si /orma e diventa predominante il rapporto sociale tra posses+ sore di mezzi produttivi, lacquirente di /orza lavoro, e il possessore di questultima, il suo vendito+ re si veri/ica appunto lo scam%io di tale merce speci/ica al suo valore (una media), rappresentato da una quantit" J di lavoro incorporato nei %eni necessari alla sussistenza (storico+sociale) del suo portatore (il lavoratore). $ale /orza lavoro per., tenendo conto del complesso sistema sociale delle /orze produttive esistente in quel dato periodo storico, ha in %otenza la capacit" di ero are un tempo

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di lavoro JO1l (pluslavoro). *on avendo mezzi produttivi, il venditore di tale merce la deve cedere al possessore di questi ultimi, che lo inserisce nel processo sociale di produzione (ma in un %artico+ lare %rocesso di la)oro, che parte dello stesso) in cui lero azione di JO1l pu. attuarsi. Lo s/ruttamento, quindi, esiste i" %otenzial$ente nellatto di scam%io della /orza lavoro dive+ nuta, attraverso un lun o processo storico, merce- e non si deve %adare a li attriti esistenti (imposi+ zioni, astuzie, ra iri o altro), ci si deve attenere al /atto astratto, ma %resu%%osto, che o ni merce si scam%ia con altre, o con il loro intermediario universale, sulla %ase dellequivalenza, delle uale quantit" di lavoro incorporato in esse. La %otenzialit. si attua poi in un processo di lavoro, parte del complessivo processo sociale che produce merci, in continuo accrescimento ed estensione (a ritmi diversi) per quanto concerne il sistema delle sue /orze produttive (di cui via via pi& decisivo il lato tecnolo ico). Lo s/ruttamento, i" esistente come le e allo stato %otenziale nel livello (super/i+ ciale) dello scam%io mercantile, diventa certo attuale nel processo di produzione e, in particolare, in quello di lavoro in cui la /orza lavoro viene inserita. Hin quando esiste lo scam%io mercantile e+ neralizzato che solo sulla %ase della separazione tra possesso dei mezzi produttivi e ( li0ero) pos+ sesso della sola /orza lavoro pu. storicamente realizzarsi la le e dello s/ruttamento capitalisti+ co, nella sua eneralit" (che la %otenzialit.), esiste ed ridicolo il pensare di a%olirla, o rivoltarla a piacimento, con un qualsiasi enere di lotta o di imposizione (ma ari da parte dello )tato) o con al+ tro inutile marchin e no che si pensi di esco itare. La lotta si sviluppa solo intorno alla for$a e allevoluzione di questa le e. Lo ripetoE i" data nel li)ello del $ercato, per cui tutti quelli che hanno voluto sno%%are il primo capitolo de Il 'a%itale, quello appunto sulla merce, hanno perso di vista i connotati e//ettivi della le e del valore o lhanno trattata quale inutile orpello esco itato da un 2ar, economicista. La /ormazione del mer+ cato, con tutte le sue le i (che esistono, non sono invenzione dei li%eristi), /enomeno storico e sociale per eccellenza. 3l li%erista le ha solo ipostatizzate ed eternizzate in quanto /orma /inalmente scoperta del produrre secondo 7a ione (astorica)- ed questa la precisa accusa /atta loro da 2ar, (ad es. nella Miseria della filosofia). )e con il capitalismo la s/era economica venuta in piena evi+ denza e ha avuto e//etti decisivi sul resto della /ormazione sociale, tale /atto non una /antasia del preteso economicismo mar,iano. La lotta non per lottenimento del plusvalore (pluslavoro come sua sostanza e pro/itto come sua /i ura /enomenica), al massimo (ne vedremo /ra poco i limiti) per la /orma, assoluta o relati+ )a, dello stesso. Ia le ersi a questo proposito, 0e)endosela, tutta la trattazione al proposito /atta da 2ar, ne Il 'a%itolo (I inedito (da capire perch! lha tolto dal 3 li%ro de Il 'a%itale, da lui pu%%lica+ to), nelle mira%ili e chiarissime parti ri uardanti la sotto$issione 6o sussunzione7 for$ale e reale del la)oro sotto 6nel7 ca%itale ( in tale capitolo, detto per inciso, che si trova una delle pi& esplicite e lucide indicazioni circa la /ormazione dell o%eraio co$0inato in quanto coordinamento tra poten+ ze mentali e lavoro manuale, che la supposta, da 2ar,, 0ase sociale cruciale per la transizione al modo di produzione comunista). @. 1lusvalore assoluto rosso modo corrispondente al primo a//ermarsi del capitalismo, con il rapporto sociale considerato i" in /ormazione ed ampliamento, ma con un sistema di /orze produt+ tive ancora poco avanzato, corrispondente alliniziale /ase di sviluppo della mani/attura si ni/ica allun amento della iornata lavorativa in modo da accrescere il tempo corrispondente al 1l (il sur+ plus rispetto a J). 3n se uito, e massimamente dopo la prima 7ivoluzione industriale (macchini+ smo, ecc.), la /orma assunta dal plusvalore (pluslavoro) quella relati)a, implicante la riduzione, razie al crescente sviluppo della produttivit" del lavoro assistito tecnicamente, del tempo di lavoro rappresentante il valore dei mezzi di sussistenza della /orza lavoro (del suo portatore). 3l tempo di lavoro complessivo (la iornata di lavoro) resta e uale, ma la parte che costituisce J si riduce e quindi aumenta 1l. 3n questa /ase storica, quella assai pi& lun a e rilevante della storia del capitali+ smo (del suo modo di produzione), si ha spesso anche un accrescimento del 1l nella sua /orma as+ soluta tramite intensi/icazione dei ritmi di lavoro (lo stesso tempo rappresenta una ma iore quanti+

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t" di ener ia ero ata). La /orma del plusvalore (pluslavoro) non per. il plusvalore, %ens4 soltanto la sua variazionelo s/ruttamento i" esiste comunque perch! implicato dalla /orma dello scam%io mercantile che av+ viene tra possessore dei mezzi produttivi (capitalista) e possessore di /orza lavoro (operaio, lavora+ tore salariato). 0 del resto, anche la lotta intorno alle /orme ( assoluta e relati)a) del plusvalore non si svol e principalmente dentro il processo di produzione (in senso stretto, cio lavorativo, quello detto spesso di /a%%rica)- a meno di non considerare lo sciopero, in quanto con esso viene %locca + to tale processo, quale lotta dentro lo stesso. 3l che sare%%e un errore marchiano. Ii conse uenza, in nessun senso lo s/ruttamento le ato ad una lotta diretta tra capitale e lavoro dentro i processi produttivi in senso stretto. Lo s/ruttamento (la %otenzialit.), quale le e del modo di produzio+ ne capitalistico cos4 come la sua mani/estazione nelle /orme assoluta o relati)a appartiene al complessivo processo sociale di produzione nella sua speci/icazione storica detta capitalistica, pro+ cesso di produzione che implica, necessaria$ente ed inelutta0il$ente, il passa io per la /ase dello scam%io mercantile (scam%io di equivalenti) eneralizzato. *essuno s/ruttamento, immediato e di+ retto, si /orma costituti)a$ente (cio come le e) dentro un qualsivo lia processo produttivo, in 2uanto la)orati)o, dove tuttavia si veri/ica lattuazione dello stesso nelle concrete /orme empiriche assunte da detto processo di lavoro. )iamo sempre alla necessit" di comprendere la le e (pur non eterna, non espressione di una 7a ione 5ssoluta, %ens4 storico+sociale) nella sua astrazione scienti/ica, che mai va con/usa con le mani/estazioni empiriche, da cui essa tuttavia tratta tramite lattivit" del pensiero- se questa assente, non resta appunto che immer ersi nel vivo della lotta, calarsi il passamonta na, inci+ tando torme di cavallette (in /orma di movimenti iovanili) ad immolarsi nella dis/atta a ma + ior loria della pa ante schiera dei pi& reazionari e parassiti capitalisti esistenti in quella data /ase storica. 'ialtroni e disonesti, e//ettivi cattivi maestri, in /orma di pseudo+rivoluzionari anar+ coidi ed am%iziosissimi, pronti poi ad a%%andonare i loro turlupinati per assidersi su qualche trono da $a8tre . %enser (versione de radata del 1ulcinella). #li in/ami e /astidiosi non pensatori, denominati in 3talia operaisti, si sono messi a raccontare che lo s/ruttamento era opera del 'apitale dentro i processi di /a%%rica (di lavoro), contrastato %al+ damente da scia urati in vena di puro casino. 3n se uito alla 7ivoluzione culturale cinese (8<@@+ @< soprattutto) processo con indu%%ie venature di puro vandalismo s/ascia+tutto, e tuttavia passi%i+ le anche di alcuni inse namenti meno catastro/ici per/ino lalthusserismo s%and. per un certo pe+ riodo (adesso non mi perito a dire /ino a quando) e cerc. di dare di nit" teorica ad un pensiero emi+ nentemente antiscienti/ico, venendo a raccontare che lo s/ruttamento si iocava dentro il processo produttivo in senso stretto. )i arriv. allautentica %estialit" (senza o//esa per le %estie, che scuseran+ no questo lin ua io di noi a%errati umani) della//ermazione secondo cui la divisione tecnica del lavoro risultato dello sviluppo della tecnolo ia e concomitante or anizzazione del processo lavo+ rativo, elemento di sicuro accrescimento della /orma relati)a del plusvalore, ma non certo causa dello s/ruttamento capitalistico in quanto le e del complessivo processo sociale di produzione in questa storicamente determinata /orma di societ" era in realt" quella autenticamente sociale, in quanto risultato della lotta tra capitale e lavoro. Qui and. perso o ni orientamento, si spense o ni possi%ilit" di ri/lettere realmente sui limiti del+ la teoria mar,iana, anne ata nel calore della lotta proletaria per lemendazione del mondo dal dia+ %olico capitale. Questo il se no distintivo di una /ase storica, che allori ine del de rado intellet+ tuale e culturale dellultimo trentennio del JJ secolo e da cui non ci siamo ancora rimessi, anzi si sta a//ondando sempre pi& nelli nominia e nella%%rutimento. 0 questo se no distintivo, piaccia o non piaccia, di sinistra, questa i no%ile deriva del fu comunismo, ormai capace solo di suscitare dis usto, semplice ricettacolo di tutto il pensiero pi& arretrato e reazionario, pieno di odio puramen + te viscerale verso il capitalismo, ma in nome di un ritorno al 2edioevo, alla candela, al cavadenti con la tena lia, al chirur o con se a e martello. La divisione tecnica da 2ar, considerata quale lascito rilevante del modo di produzione capi+

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talistico, senza la quale mai si conse uire%%e quel copioso /luire dei %eni in rado di realizzare i /ondamentali del comunismoE a ciascuno secondo i suoi %iso ni, il lavoro come primo %iso no della vita, il tempo li%ero per dedicarsi a quelli che chiamiamo -o00ies, ecc. non a//atto la causa dello s/ruttamento e non certo o%iettivo principe della lotta di classe in quanto tesa a contra+ stare il mali no capitalista. Hra laltro, essa semmai pi& /rutto della lotta tra capitalisti che tra capi+ tale e lavoro. 'erto il suo risultato laumento del plusvalore relati)o, ma sanno i pseudomar,isti che cosa questo si ni/icaG $ale aumento non ottenuto tramite allun amento o intensi/icazione (dei ritmi) del tempo di ero azione lavorativa. Questultimo pu. persino essere accorciato, per/ino reso meno intenso, per il /atto che la pro+ duttivit" del lavoro, razie alla tecnolo ia, a consentire laccorciamento del tempo di lavoro neces+ sario a produrre i %eni per la sussistenza della /orza lavoro (del suo portatore) con accrescimento del tempo corrispondente al 1l. Hacendo il classico esempietto da scuola elementare, mettiamo una iornata lavorativa di : ore, in cui C rappresentino J e C il 1l. )e raddoppia la produttivit" del lavo+ ro (in specie nei settori che producono %eni+salario) il C di J si riduce a = e il 1l passa a @. )i pu. anzi aumentare il salario (quello reale, quello del tenore di vita dei lavoratori) del ;>P. LJ equi+ varr" allora a B ore, ma il 1l sar" pur sempre ma iore di prima (; ore). 2ar, disse non so quante volte che 7icardo s%a liava a mettere pro/itto e salario in correlazione inversa (uno aumentava quando diminuiva laltro)- entram%i possono crescere, con reciproca soddis/azione. 2a i mar,isti i noranti del @: e successivi, no, /ecero pro redire il mar,ismo (cio il loro semplice rundrissi+ smo perch! sem%rava non avessero mai letto veramente Il 'a%itale) come i am%eri. La divisione tecnica del lavoro non lo s/ruttamento in quanto le e del capitalismo, che estrae co$un2ue pluslavoro in %ase alla /orma capitalistica dei rapporti inerenti al complessivo pro+ cesso sociale di produzione, or anizzato sulla %ase dello scam%io enerale in svol imento tra e uali possessori di merci, divisi per. dalla separazione dei mezzi produttivi dalla /orza lavoro che li mette in opera e che quindi va venduta come merce essa stessa. La divisione tecnica, /rutto del pro resso delle tecnolo ie e dellor anizzazione lavorativa e dovuta pi& che altro alla competizione tra capita+ listi (o i diremmo imprese), accresce senzaltro il plusvalore ( relati)o), ma spesso con soddis/a+ zione di entram%i i so etti in lotta iacch! comporta il tendenziale aumento (certamente di//e+ renziato, nessuno lo ne a) del tenore di vita enerale. )olo li intellettuali e li studentelli (quelli /i+ li di pap", di cui era zeppo il movimento sessantottino) mai al lavoro- e i primi %en pasciuti dal 'apitale per raccontare le loro panzane ultrarivoluzionarie potevano pian ere su li operai s/rut+ tati dai ne rieri che introducevano in/ernali marchin e ni macchinici per s/ruttarli %estialmente. 1oi, appena la Hiat mise in opera solo pochi reparti avanzati come il L52 o il 7FQF#5$0, allora li stessi %u//oni si inchinarono in adorazione dei pe iori capitalisti italiani. *ella saldatura delle scocche comandata elettronicamente, come vidi di persona, li operai /umavano, se la raccon+ tavano e intervenivano saltuariamente quando si veri/icava qualche intoppo. 0 il salario che perce+ pivano era pi& elevato della media. 'he meravi liaD 3n pratica lo s/ruttamento era diminuito di col+ po- ed invece era quasi sicuramente aumentato, il 1l era andato su e lJ i&D 1er/etti idioti, che han+ no unito alla rin/usa a 2ar, tutti i pensatori pi& o meno randi che incontravano nel loro iter acca+ demico (Reide er o Qateson, *ietzsche o 1ri o ine, Houcault o 2aturana+Varela, ecc.) in unor ia di vi liacca demenzialit" che ha creato un corto circuito enerazionale, una interruzione di trasmis+ sione di saperi per un reale avanzamento della conoscenza della societ" odierna. Huori dalle 6niver+ sit" questi mentitori, questi im%onitori, servi del pe iore capitalismo- siano mandati nelle miniere di car%one che ancora esistono nel mondo e, se non accettano, alla /ame, senza pensione n! sussidi n! assistenza sanitaria. ?. 6n piccolo s/o o, proprio minimo a con/ronto di quanto si dovuto in oiare da parte di que+ ste ma/ie intellettuali di sinistra estrema, radicale, alcuni ancora (/inti) comunisti e mar,isti. Vili mestieranti di una scienza che calpestano, di un autore che hanno cancellato, a volte per. incen+ sandolo con /umi nausea%ondi per impedirne la conoscenza. La divisione tecnica sociale solo nel

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senso che il pro resso tecnico parte inte rante di una societ" caratterizzata dai rapporti che a%%ia+ mo pur succintamente descritti. $ale divisione non per. /rutto di marchin e ni dia%olici, inventati nella lotta di classe dai capitalisti per me lio s/ruttare li operai (i salariati). )e si %en se uito il ra+ ionamento, si capito cos, nella sua le e storicamente speci/ica, lo s/ruttamento. La divisio+ ne tecnica pu. aumentarlo nello stesso senso in cui, come trend, ha accresciuto pure, e non di poco, il tenore di vita de li s/ruttati. $ale divisione interna al processo di lavoro ha un altro si ni/icato assai pi& utile per noi, anche teoricamente. 0ssa il risultato dellapplicazione allattivit" umana della razionalit" del minimo mezzo (o s/orzo o costo) per ra iun ere un dato o%iettivo (risultato, prodotto). *el recente mio ultimo pezzo teorico (1rocediamo lentamente, ecc.) lho desi nata come razionalit" del $ini$a& (mini+ mo s/orzo per un dato risultato o massimo risultato con un dato s/orzo). 1er semplicit" la indicher. spesso cos4. )i tratta di una razionalit" sempre conosciuta, credo, dallessere umano (nemmeno li animali, imma ino, ne siano scevri). $uttavia, indu%%io che la sua applicazione su lar a scala, la considerazione dessa come la massima /orma di razionalit", si ha con il capitalismo. 3n tale /orma sociale, la suddetta razionalit" diventa sinonimo di e//icienza economica, essendo in modo partico+ lare applicata nella s/era economica (in specie produttiva), dove precedentemente non era moneta corrente. 'redo si possa dire che era i" in au e nella prima /ase (ancora di transizione) della /ormazione capitalistica, quella del capitale commerciale. $uttavia, con lo sviluppo dellimpresa, or anizzazio+ ne speci/ica dellunit" produttiva capitalistica, si a//erma in tutta la sua estensione. 0 una volta a/+ /ermatasi nellunit" produttiva, questa razionalit" in/orma, almeno nellideolo ia dominante, o ni ramo di attivit" umana. 3n o ni am%ito si tende, o si dice di tendere, al conse uimento del massimo di utilit" possi%ile. )i cerca di or anizzare il proprio tempo li%ero secondo una sua distri%uzione ra+ zionale, intendendo per razionale tale procedimento. 'redo che nello sport, /orse per/ino nella s/era amorosa, si pensa di poterlo utilizzare. *on intendo per. addentrarmi in discorsi dispersivi. Ii sicu+ ro, il minimo s/orzo in/orma lintero nostro modo di pensare (di scrivere, non ne parliamo). 3nutile ne are che si tratta della//ermazione di una razionalit", che nel capitalismo ha trovato la sua massima estensione duso nella s/era economica. 5 simile comportamento dovuto lenorme sviluppo delle /orze produttive, il pro resso tecnico, quello stesso scienti/ico nella misura in cui una scoperta implica immediatamente la sua or anizzazione in esplorazione sistematica del campo di conoscenza apertosi, con utilizzo di imponenti mezzi a tal /ine, utilizzo possi%ilmente razionale nel senso indicato. La concorrenza intercapitalistica (interimprenditoriale) in/ormata dal medesimo principio. La//ermazione della %or hesia quale classe dominante nella nuova /ormazione sociale risultato della concorrenza e del suo inimita%ile impulso impresso allo sviluppo produttivo e allin+ nalzamento delle condizioni della vita di una popolazione, la cui crescita si impenn. per un lun o periodo di tempo (sempre meno per aumento della natalit", sempre pi& per la /orte diminuzione del+ la mortalit", allun amento della vita, ecc.). *on per nulla strano che 2ar, stesso a%%ia dato a tale principio la massima importanza, po+ nendolo al centro dellattivit" capitalistica- sare%%e stato strano semmai il contrario. 5ccrescere il plusvalore (pluslavoro) nella sua /orma relati)a o%iettivo speci/ico della razionalit" del $ini$a&. 2ar, consider. anzi la sempre pi& ampia applicazione della stessa quale portato positivo della /or+ mazione capitalistica. 1er questo motivo alcuni mar,isti (si pensi al nostro 5ntonio La%riola, esem+ pio classico), iun endo certo a conclusioni a%erranti, arrivarono a iusti/icare le imprese colo+ niali, viste come semplice mezzo di espansione del capitalismo nel mondo- espansione di una /orma della produzione sociale %asata sulla pi& spinta eneralizzazione della razionalit" economizzatrice dei mezzi e, dunque, in rado di contri%uire allimpetuosa crescita del ritmo di avanzamento scienti+ /ico e tecnico, /avorevole al pro resso di tutti i popoli del mondo. Ialtra parte, 2ar, mai pens. ad un comunismo nella povert", nella /ru alit", alla uisa di quei preti scalzi che sono divenuti i de enerati comunisti (collettivisti) odierni. 5//inch! ad o nuno venissero distri%uiti %eni in %ase ai suoi %iso ni, in continua espansione e moltiplicazione se si im+

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ma ina una societ" in sviluppo e tras/ormazione storica (e non una societ" tri%ale /redda e immo+ %ile), luso di una sempre pi& elevata e//icienza economizzatrice dei mezzi a disposizione era da considerarsi positivo. 3n un certo senso, per quanto ri uarda questuso, c stata storia, ma ora non ce nS pi&. 5ncora una volta si dimostra che in 2ar, lelemento mutevole, storico, la struttura dei rapporti sociali. La critica a li economisti classici per la loro a+storicit" ri uardante la /orma capita+ listica della produzione concerneva appunto leternizzazione della li%ert" individuale con mero ri/e+ rimento a quella dello scam%io mercantile, alla li%ert" dei possessori di merci. $ale tipo di li%ert" poich! per 2ar,, e qui sta la sua superiorit" rispetto ad altri studiosi delle societ" capitalistica, che videro solo lampliarsi dello scam%io mercantile (una lo%alizzazione ante littera$) implicava la lar a /ormazione del lavoro salariato, /avorito /ra laltro dalla irre i+ mentazione dei va a%ondi, ecc. 0 il lavoro salariato si ni/ica separazione del possesso dei mezzi produttivi da quello della /orza lavorativa capace di metterli in /unzione. 3n de/initiva, la eneraliz+ zazione della /orma di merce implicava quella della propriet" capitalistica dei mezzi di produzione e della li%era vendita come merce della capacit" lavorativa (mentale e manuale) da parte di chi non aveva altro modo per vivere. Questo il rapporto storicamente speci/ico (da cui deriva quel tipo di s/ruttamento che a%%iamo sopra spie ato), passi%ile di mutamento e tras/ormazione. La razionalit" economica, che la %ase della divisione tecnica del lavoro, era invece acquisizione ormai perma+ nente e sare%%e stata necessaria anche per la transizione al modo di produzione comunista. Questa divisione, dunque, si mani/estata senza du%%io in %ase ad una tras/ormazione sociale (dal /eudale+ simo al capitalismo), ma sare%%e poi divenuta necessaria per o ni produzione che si vo lia ese uire secondo i criteri del minimo mezzo e della massimizzazione dei risultati. :. )crive 2ar, (nel primo capitolo della sua massima opera, sulla merce)E 3mma iniamoci in/i+ neTunassociazione di uomini li%eri che lavorino con mezzi di produzione comuni e spendano co+ scientemente le loro molte /orze+lavoro individuali come una sola /orza+lavoro sociale. Qui si ripe+ tono tutte le determinazioni del lavoro di 7o%inson Uquello delleconomia %or hese, in particolare neoclassica, anche se non a questa che 2ar, si ri/erisce, ovviamente- ndr.V, per. social$ente inve+ ce che indi)idual$ente. $utti i prodotti di 7o%inson erano sua produzione esclusivamente persona+ le, e quindi o etti duso, immediatamente per lui. 3l prodotto complessivo dellassociazione pro+ dotto sociale. 6na parte serve a sua volta da mezzo di produzione. 7imane sociale Uanche 7o%inson 'rusoe dedicava una parte del suo tempo e delle sue risorse a produrre mezzi di produzione per ac+ crescere poi la sua produzione di 9o etti duso, e questa parte rimaneva lo icamente indi)idualeil pro%lema non diverso nel caso del 97o%inson collettivo- ndrV. 2a unaltra parte viene consuma+ ta come mezzo di sussistenza dai mem%ri dellassociazione. 3l 7o%inson collettivo evidentemente la /ormazione sociale arrivata al suo stadio di sociali+ s$o, che in 2ar, la prima /ase della societ" nel suo /arsi comunista. 3n detto stadio, esiste la %en nota scarsit" dei mezzi per soddis/are i vari %iso ni (/ra i quali vi anche quello di produrre e non solo di consumare, poich! si consuma solo se si produce- nessun neoclassico si scorda questo /atto elementare). $ra i mezzi scarsi vi appunto il tempo di lavoro. 3l neoclassico, pi& in enerale, di+ re%%e il tempo di vita, ma 2ar, qui se ue i classici, per lui laspetto principale la produzione e si produce lavorando- quindi il tempo di vita /ondamentale quella sua parte che tempo di lavoro. Questo tempo di lavoro recita nella societ" che 7o%inson collettivo (il socialis$o) una duplice parteE La sua distri%uzione, compiuta socialmente secondo un piano, re ola lesatta proporzione delle di//erenti /unzioni lavorative con i di//erenti %iso ni. Ialtra parte, il tempo di lavoro serve allo stesso tempo come misura alla partecipazione individuale del produttore al lavoro in comune, e quindi anche alla parte del prodotto comune consuma%ile individualmente (ivi). 'ome vedete, nella produzione %iso na distri%uire razionalmente il mezzo scarso (il tempo di la+ voro) tra i vari usi (produttivi) cui pu. essere adi%ito- e questa razionalit" appunto quella che mas+ simizza il risultato (prodotto) ottenuto con quel dato tempo di lavoro. Questultimo per., nel sociali+ smo, viene speso social$ente e secondo un piano razionale (deciso dai produttori associati, coo+

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peranti)E appunto il piano di distri%uzione del tempo di lavoro secondo il principio del $ini$a&. )e+ uiamo la /ormulazione di 2ar,E la distri%uzione del tempo di lavoro viene compiuta socialmen+ te, cio da parte dei produttori che decidono in collettivit" e piena cooperazione, secondo un pia+ no. 0 cosa decide questo pianoG 7e ola lesatta proporzione delle di//erenti /unzioni lavorative con i di//erenti %iso ni. )em%ra quindi evidente che al primo posto ci sia il %iso no di o etti utili da produrre (certo per dedicarli sia ad un nuovo ciclo di produzione, che non deve essere ovviamen+ te interrotto, sia al consumo)- da ci. se ue lesatta divisione del tempo di lavoro (svolto da di//eren+ ti /unzioni lavorative, quindi tenendo pienamente conto della divisione del lavoro) /ra le produzioni che otten ono i di//erenti o etti duso (produttivo e di consumo). )iamo precisamente nellam%ito del calcolo economico (razionale secondo lesi enza del $ini+ $a&) delleconomia neoclassica (senza concetti mar inalistici, uso di matematiche, ecc.). 3l 7o%in+ son collettivo si comporta come quello individuale quanto a razionalit" /ondamentale che uida la sua condotta. )i deve ottenere il massimo possi%ile di o etti utili (al consumo e a perpetuare, ac+ crescendola, la produzione) dal tempo di lavoro scarso. Qasandosi inoltre sulla divisione del lavoro esistente in o ni ciclo della produzione- divisione /ra cui non va certo dimenticata quella tra potenze mentali della produzione e lavoro manuale, tra lavoro direttivo ed esecutivo. )olo quando, razie al copioso /luire di %eni ottenuto con simile sistema produttivo (piani/icato), si saranno create le con+ dizioni atte a dare a ciascuno secondo i suoi %iso ni, a prestare il lavoro come primo %iso no della vita, a dedicarsi a questa o quelloccupazione a proprio piacimento, ecc., solo allora /inisce il pro%lema della scarsit"- di conse uenza anche quello della razionalit" del minimo mezzo. *on vi sar" pi& la costrizione indotta da questa scarsit"- in primo luo o quella del tempo di lavoro, che di+ ventere%%e un mero accessorio rispetto al tempo di vita nel suo complesso. )iamo all0den della storia dell6manit"G *on credo, poich! restere%%ero un mucchio di malan+ ni, sociali e individuali, ad a//li erla. *on per. questo il centro della questione. )e il pro%lema cruciale da risolvere quello del copioso /luire dei %eni, si pu. %en dire che il capitalismo ha dimo + strato di saperlo assicurare. Iaccordo, con di//erenze enormi tra i primi e li ultimi della classe, con /asi altalenanti, quindi con le %en note, e periodicamente assai ravi, crisi economiche che /an+ no arretrare le condizioni di vita di vaste /asce della popolazione. $uttavia, a oltre due secoli dalla 7ivoluzione industriale (solo la prima di una serie di cui non si vede interruzione), se si traccia il trend dello sviluppo dellaumento delle condizioni di vita di tutte le /asce sociali, e ormai della stra rande ma ioranza di una popolazione mondiale moltiplicatasi per non so quante volte il %i+ lancio nettamente positivo. Iiciamocelo /rancamenteE pur se 2ar, aveva considerato storicamente crescenti i livelli salaria+ li (quindi il valore della merce /orza lavoro), il mar,ismo in enere ha sempre pensato in termini di relativa e strisciante miseria. 5ncora adesso i preti scalzi dei residui comunisti ra ionano in tali termini- e se non possono ri/erirsi ai livelli (detti con disprezzo materiali) di vita, si consolano cianciando di disa io psichico, delle so//erenze spirituali (che sono le loro in quanto /alliti su tutta la linea e con il cervello in pappe, strumentalizzati da intellettuali a%ominevoli che, a pa amento, ne /anno massa di manovra di alcuni settori capitalistici criminali e parassiti). Iisperatamente, tentano allora di provocare, ovunque ne siano capaci (laddove lielo lascino /are), danni al pro resso scien+ ti/ico e tecnico, sperando cos4 di poter un iorno a//ermareE avevamo detto che si tornava indietro, alla miseria delle masse- socialis$e ou 0ar0arie. 3llusi, saranno solo neoluddisti, destinati alla stessa /ine dei loro precedenti- e nemmeno da considerare con piet" come quelli di allora. Iel resto chi potre%%e o i sostenere, senza suscitare ilarit", che una massa di produttori asso+ ciati in rado, in piena cooperazione comune, di piani/icare la distri%uzione del tempo ero ato dalle varie /unzioni lavorative tra i vari settori atti a produrre i di//erenti o etti duso di cui a%%iso+ na il 7o%inson collettivoG 'hi arantisce la reale associazione cooperativa dei vari produttoriG Lo )tato, che dichiara la propriet" comune dei mezzi produttivi, ma poi attraversato dalla lotta, se+ reta o aperta, tra varie camarille e ruppi di potereG *on /acciamo ancora ridere. 5ndiamo allora alla propriet" cooperativa di varie unit" produttive che a iscono secondo i principi della pi& aspra

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concorrenza mercantileG 0 da chi sono uidate queste unit" produttive in propriet" cooperativaG *on si mai sentito parlare dei mana er in quanto funzionari del ca%italeG )i deve sempre prestare attenzione alla stupidit" di chi non ha cervello per pensare in modo minimamente pro%lematicoG 1er /avore, se tanto mi d" tanto, restiamo pure allor anizzazione produttiva speci/ica della /ormazione sociale capitalistica. 0 e//ettivamente pi& economica (razionale secondo il principio del $ini+ $a&), pi& /lessi%ile. Lesperienza storica concreta ha dimostrato che la piani/icazione statale ha irri+ idito e poi /atto crollare il presunto 7o%inson collettivo- ed anche da questa esperienza che vanno tratte le nuove astrazioni ( eneralizzazioni) scienti/iche. <. $orniamo un momento a 2ar,, a quello che pose sensatamente certi pro%lemi, a colui il quale avre%%e preso a calci nei denti chiunque li /ornisse ricette per la cucina dellavvenire, a chiun+ que, in preda a demenza /uriosa o pa ato dai capitalisti /ur%astri (i pi& arretrati, i reali im%ro lioni), avesse prospettato /umose or anizzazioni sociali di %eata cooperazione, /in endo che l6omo per natura %uono e eneroso. 3l 7o%inson collettivo una pura /inzione teorica, poich! un a re ato indistinto, e cumulativo, trattato quale so etto unico (come l6omo o l6manit" di certi /iloso/i- e come anche lo )tato per altri /iloso/i). 2ar, ha il concetto di /ormazione sociale, una struttura rela+ zionale tra diversi individui. La societ" un intreccio complesso di rapporti interattivi tra individui. Iando la priorit" alla s/era economico+produttiva della /ormazione capitalistica perch! in que+ stultima tale s/era ha conquistato la priorit"- non si tratta certo di una /antasia mar,iana era possi+ %ile ra ruppare questi individui in classi pi& enerali in %ase alla loro /unzione espletata nella s/era in questione. 0ssa tuttavia attraversata dalla concorrenza tra pi& unit" produttive- ed da tale concorrenza che nasce la divisione del lavoro prima di tutto allinterno della mani/attura, che non si distin ue ai suoi inizi dalla industria arti iana delle corporazioni quasi per altro che per il ma ior numero de li operai occupati contemporaneamente dallo stesso capitale. )i ha soltanto un in randimento dello/+ /icina del mastro arti iano (Il 'a%itale, li%ro 3, cap. sulla cooperazione). La dissoluzione delle cor+ porazioni, provocata dalla concorrenza mercantile, porta alla divisione tecnica del lavoro (non /rutto della lotta di classe tra capitale e lavoro come poi pensato da un mar,ismo de enerato in comica imitazione della 7ivoluzione culturale cineseD), alla divisione dei compiti, che moltiplica e specia+ lizza anche i di//erenti strumenti arti ianali di %ase (martelli di o ni tipo, se he di o ni tipo, pialle di o ni tipo, scalpelli di o ni tipo, e via dicendo). $ale divisione tecnica a//ina le mansioni lavorati+ ve e li strumenti, preparando e in/ine /acendo esplodere la rivoluzione industriale, quella delle macchineE tanti strumenti semplici messi in azione in una serie di operazioni elementari di cui consta lapprestamento di un dato prodotto da un apparato di trasmissione colle ato ad un motore centrale alimentato da ener ia (in enere non pi& umana). Lunica radicale lotta di classe svoltasi durante la prima 7ivoluzione industriale quella lud+ dista, pi& che iusti/icata sul piano umano ma o ettivamente reazionaria- vero antecedente stori+ co delle lotte de li ultimi odierni residui sedicenti comunisti (che nemmeno sanno che cosera il co+ munismo in 2ar,) per /ermare o ni novit", %uona o cattiva che sia, in modo soltanto indiscrimina+ to. 5nche il luddismo distrusse sicuramente alcune macchine non destinate a successo- quindi, sen+ za saperlo, /avor4 una selezione darKiniana tra i sistemi meccanici. *on direi per. che /u positivo, n! che avesse una qualche possi%ilit" di arrestare veramente il pro resso tecnico+scienti/ico, n! so+ prattutto che a%%ia realmente determinato la direzione di sviluppo di tale pro resso e, tramite esso, delle /orme capitalistiche realmente a//ermatesi nel lun o periodo. 5vr" provocato qua e l" qualche intoppo, /avorito la vittoria di questo piuttosto che di quel ruppo capitalistico, accelerato o ritarda+ to il ra//orzamento di alcune /ormazioni %articolari (o di aree allinterno di queste), ma la divisione tecnica non a//atto dipesa, per lessenziale, dalla sedicente lotta di classe. 'os4 ieri come o icon la di//erenza che o i non possi%ile mani/estare rande comprensione umana verso il neo+ luddismo, che solo mani/estazione di dis/acimento di un movimento che e%%e %en altri scopi e compiti.

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2ar, sapeva, dunque, che le classi non si /ormano in %ase alla divisione tecnica del lavoro, sempre pi& /ine e spinta (e meccanizzata) per via della concorrenza capitalistica (e certamente per aumentare il pro/itto con i metodi del plusvalore relati)o)- essa crea una molteplice suddivisione dei compiti lavorativi, non solo se mentati in orizzontale ma anche disposti in erarchie verticali. 0 tut+ to questo mosso da quel principio del $ini$a&, che anche per 2ar, il massimo della razionalit" espressa non soltanto nel sistema capitalistico e per /inalit" di classe, poich! sar" principio da ere+ ditare nel socialismo (il 7o%inson collettivo) se si vorr" superare questo stadio e conse uire in/ine lo scopo ultimo e de/initivoE il comunismo, che metter" /ine ad o ni costrizione delluomo su altri uomini e condurr" pure alla//rancamento (o,,etti)o, non decretato da preti scalzi in vena, /alsaD, di parsimonia e /ru alit") dal moltiplicarsi dei %iso ni. 'i si ricordi delle a//ermazioni mar,iane (e leniniane) circa lorchestra che non riesce ad e//ettuare le sue esecuzioni in assenza di un di+ rettore. 3l rapporto sociale /ondamentale che caratterizza il capitalismo non dipende in alcuna misura dalla divisione tecnica del lavoro- esso le ato alla eneralizzazione de li scam%i mercantili, pro+ cesso uidato dalla classe (%or hesia), che ha assunto la predominanza nella societ" e che lo ha ele+ vato a de/initiva e duratura li%ert" ed e ua lianza de li uomini (Iichiarazione dei diritti dell6o+ mo). 3nvece, il /ondamento principale e pi& caratteristico dello scam%io mercantile la separazione tra possesso di mezzi produttivi e (li%ero) possesso di /orza lavoro quale merce essa stessa. Questa la divisione sociale principale esistente nellepoca storica del capitale- il rapporto sociale cruciale non si costituisce dunque dentro il processo di lavoro, ma nella /orma societaria in cui i processi storici peculiari, che lhanno caratterizzata per almeno due secoli, hanno condotto al lavoro salaria+ to. Ia qui 2ar, partito, non dalla enerica a//ermazione della lotta di classe, che poteva servire quale primo approccio enerale nella stesura del Manifesto del 8:C:. *on vero che in principio sta la lotta di classe (altro svarione dellalthusserismo). 6na simile enerica a//ermazione vale quanto quella che in principio sta la produzione in enerale. )ciocchezze. 2ar, ne consapevoleE La %roduzione in ,enerale unastrazioneT..che ha un senso, in quanto mette e//ettivamente in ri+ lievo lelemento comune, lo /issa e ci risparmia una ripetizione. $uttavia, questo ,enerale, ossia le+ lemento comune astratto e isolato mediante comparazione, esso stesso un qualcosa di complessa+ mente articolato che si dirama in di//erenti determinazioni UTTV le determinazioni che val ono per la produzione in enerale de%%ono venire isolate in modo che per lunit" che deriva i" dal /atto che il so etto, lumanit", e lo etto, la natura, sono li stessi non vada poi dimenticata la di//e+ renza essenziale (Introduzione del 1 !"- lultimo passo i" stato citato allinizio). Iunque, la//ermazione in ,enerale serve da pro+memoria, soltanto utile per non dimenti+ care da dove poi necessario prendere e//ettivamente lavvio nella propria analisi scienti/ica. Li+ nizio sta appunto nella de/inizione delle /orme speci/iche assunte, nellevoluzione storica, dalla pro+ duzione socialeE le /orme speci/iche della relazione tra so etto, mezzi ed o etto di lavoro. 0 cos4 per la lotta di classe. Linizio sta nel de/inire i processi storico+sociali attraverso cui si costituisco+ no le classi. 'on %uona pace di 5lthusser e mal rado il suo preteso materialismo, ridotto a sempli+ ce ideolo ia (empiristica) a itatoria e di propa anda co$e se le classi entrassero in campo i" /ormate (le squadre di calcio). 0 ovvio che, nella concretezza empirica, non si pu. mai sapere se nato prima luovo o la allina- %ella a//ermazione di rande valenza scienti/icaD $uttavia, si /a scienza quando si a//erra il %andolo della matassa da tirare volendo srotolarla in modo si ni/icativo per la conoscenza sociale e non per sentire il calore della lotta proletaria. *el caso della /ormazione sociale moderna, tale %andolo il processo da cui emer e in domi+ nanza il rapporto capitalistico che costituisce le classi in lotta (le squadre che entrano in campo). 3l rapporto si a//erma nella societ" attraverso la separazione dei mezzi di produzione, posseduti da una classe, dalla /orza lavoro che li mette in opera, caratterizzante laltra classe. Queste le due classi i" lo,ica$ente /ormate dal processo storico di eneralizzazione della /orma di merce e dalla se+ parazione appena vista tra mezzi e /orza lavoro tra le quali, per 2ar,, si svol e la lotta nel modo

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di produzione capitalistico- di cui il enerico concetto di %roduzione in ,enerale, pur avendo un senso, non spie a minimamente larticolazione speci/ica, non consente di individuare il vero %ando+ lo della matassa da tirare, il reale punto dinizio quando si vo lia analizzare la speci/ica /ormazione sociale capitalistica. 8>. 6na volta arrivati a questo punto, alcuni punti salienti dovre%%ero essere se non proprio as+ sodati (nulla mai certo e al di sopra di o ni du%%io, altrimenti o ni discussione cessere%%e) quanto meno relativamente chiari nellimpostazione mar,iana, in quella che 5lthusser de/in4 lapertura alla scienza del 'ontinente )toria. 3l /ulcro della questione sta nella individuazione della con/i urazione dei rapporti in o ni storicamente determinata epoca della /ormazione economica della societ". Iallimpulso che la s/era produttiva imprime a questultima nel capitalismo, 2ar, trasse la convin+ zione che il processo sociale di produzione caratterizzato da dati livelli di sviluppo delle /orze produttive, ma con/ormato soprattutto dalla struttura dei rapporti di produzione /osse decisivo per scoprire in o ni epoca di quale peculiare /orma di societ" si trattasse e quale /osse in essa il modo di produzione dominante. #li elementi enerali della produzione so etto, o etto e mezzi si arti+ colano /ra loro in %ase ai rapporti sociali dominanti in quellepoca e consentono di dividere li indi+ vidui, che partecipano al processo produttivo, in randi classi di so etti per ruolo e /unzioni svolte. 2ar, attri%u4 particolare rilevanza alla divisione in verticale, tra dominanti e dominati. Quel+ lo che contava per lui non era per. il ruolo e la /unzione svolta nel diretto (immediato) processo produttivo, considerato nella sua empirica concretezza di sistematica sequenza di operazioni ineren+ ti al processo lavorativo (quello poi detto nel capitalismo, sempli/icando, di /a%%rica). 3l processo sociale di produzione che sussume sotto di s! anche i momenti della distri%uzione, scam%io, consumo (produttivo e individuale) dei %eni veniva inda ato soprattutto puntando allin+ dividuazione delle classi di so etti che, in o ni data epoca storica, lavoravano producendo quan+ to necessario a mantenere linsieme de li individui viventi in quella determinata /ormazione sociale e a riprodurre, contestualmente, la struttura delle loro (inter)relazioni. 3n merito alla societ" del ca+ pitale, si veda il %el passo di 2ar, (/ine del cap. JJ3 del 3 li%ro de Il 'a%itale)E 3l processo di pro+ duzione capitalistico, considerato nel suo nesso complessivo, cio considerato come processo di ri+ produzione, non produce dunque solo merce, non produce dunque solo plusvalore, ma produce e ri+ produce il ra%%orto ca%italistico stessoE da una parte il capitalista, dallaltra l o%eraio salariato. )pero sia chiaro. 3l processo produttivo in senso stretto quello lavorativo (con divisione tecnica, /orma relati)a del plusvalore, tante mansioni diverse, ecc.). 3l processo (modo) sociale di produzio+ ne capitalistico /ondamentalmente processo di ri%roduzione sociale. 0 che cosa riproduce essen+ zialmenteG Lautentico ra%%orto ca%italistico, quello caratterizzante in s%ecifico questa /orma sto+ ricamente determinata di societ", che il rapporto tra capitalista (possessore dei mezzi produttivi) e loperaio salariato (possessore, li%ero, di merce /orza lavoro)- c.v.d. 3n de/initiva, nella societ" antica interessava la classe dei so etti schiavi, il cui pluslavoro con+ sentiva ai loro proprietari di prosperare, dedicandosi inoltre alle /unzioni dette sovrastrutturali (politico+militari+ideolo iche). *ella societ" /eudale il rapporto decisivo era tra servi della le%a e proprietari /ondiari, ecc. *el capitalismo (il cui /ulcro il modo di produrre ad esso corrispondente), le classi si de/iniscono in %ase alla li%erazione di o ni so etto da condizioni servi+ li, accompa nata per. dalla separazione tra mezzi produttivi e prestatori della /orza lavorativa che li mette in opera. 6na separazione prima solo for$ale (proprietaria) e poi, con lavanzamento della di+ visione tecnica dellor anizzazione lavorativa e lintroduzione dei sistemi di macchine, anche reale (vedi soprattutto, come i" detto sopra, il 'a%itolo (I inedito), con le potenze mentali della produ+ zione e la direzione dei processi che si concentrano nel capitale (nella classe dominante di tale /or+ ma societaria) di contro al lavoro espropriato effetti)a$ente1 concreta$ente, di o ni capacit" non meramente manuale o, comunque, esecutiva. *on interessa per de/inire le randi classi potenzialmente anta oniste e di cui si prevedeva quindi la lotta, prima sorda poi in/ine esplicita e mani/esta, tesa al superamento del capitalismo la

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divisione dei compiti e ruoli allinterno del processo lavorativo (produttivo nel suo senso pi& ristret+ to), una divisione via via pi& complicata e minuziosa, specialistica, salvo la creazione di randi masse di operai manuali, privi di o ni a%ilit" pro/essionale, ma anche di cultura, quindi di capacit" e emoniche sociali (quelle politico+ideolo iche). Iecisiva era appunto la separazione tra mezzi pro+ duttivi e lavoratori. )i de/inivano cos4 le due classi dei possessori dei mezzi (e del denaro per acqui+ starli, essendo essi divenuti merci li%eramente contratta%ili) e dei possessori di sola /orza lavoro. 0ntram%i li%eri possessori di merci da scam%iare, ma in condizioni di di//erenza tali che, una volta e//ettuato lo scam%io, ne emer eva la possi%ilit" per il possessore dei mezzi, come i" spie ato so+ pra a%%ondantemente, di ottenere il pluslavoro (plusvalore) del possessore della capacit" lavorativa impie ata nella produzione vera e propria. La concorrenza tra capitalisti (tra possessori di mezzi) il vero motore della divisione tecnica del lavoro (con la sua moltiplicazione di ruoli e /unzioni entro di esso)- ma non questa la dinamica sociale per cui 2ar, pensava alla /ormazione delle condizioni o ettive e so ettive della transizio+ ne dal capitalismo al socialismo e comunismo. $ale dinamica, del tutto intrinseca allo sviluppo ca+ pitalistico l#es%ro%riazione UcheV si compie attraverso il ioco delle le i immanenti della stessa %roduzione ca%italistica, attraverso la centralizzazione dei ca%itali UTV. Ii pari passo con questa centralizzazione ossia con les%ro%riazione di $olti ca%italisti da %arte di %oc-i , si sviluppano su scala sempre crescente la /orma cooperativa del processo di lavoro, la consapevole applicazione tec+ nica della scienza, lo s/ruttamento metodico della terra, la tras/ormazione dei mezzi di lavoro in mezzi utilizza%ili solo collettivamente, la economia di tutti i mezzi di produzione mediante il loro uso come mezzi del lavoro sociale, com%inato, mentre tutti i popoli ven ono via via intricati nella rete del mercato mondiale UT.V 'on la diminuzione costante dei ma nati del capitale che usurpano e monopolizzano tutti i vanta i di questo processo di tras/ormazione, cresce la massa della miseria, delloppressione, dellasservimento, della de enerazione, dello s/ruttamento, ma cresce anche la ri+ %ellione della classe operaia che sempre pi& sin rossa ed disciplinata, unita e or anizzata dallo stesso meccanismo del processo di produzione capitalistico UT.V La centralizzazione dei mezzi di produzione e la socializzazione del lavoro ra iun ono un punto in cui diventano incompati%ili con il loro involucro capitalistico. 0d esso viene spezzato. Suona l#ulti$a ora della %ro%riet. %ri)ata ca%italistica9 Gli es%ro%riatori )en,ono es%ro%riati (par. ? del cap. JJ3V del 3 li%ro de Il 'a%ita+ le, sullaccu$ulazione ori,inaria). $ralascio la vecchiezza insosteni%ile di ran parte di queste a//ermazioni. Qiso na semplice+ mente capire che per 2ar, il processo capitalistico stesso in sviluppo attraverso la concorrenza tra i molti capitalisti, in un primo tempo or anizzatori e direttori del processo di lavoro stesso e del+ la sua divisione tecnica (con la /orma relati)a di accrescimento del plusvalore cui essa d" impulso) a produrre le condizioni o,,etti)e della sua tras/ormazione (rivoluzionaria) in altra /ormazione so+ ciale- condizioni o ettive che si riassumono nel processo di socializzazione delle forze %rodutti)e , sia dal lato dei mezzi di produzione, della tecnolo ia, ecc., sia da quello dellor anizzazione del processo in cui la /orza lavoro viene ero ata, creando valore (una cui parte plusvalore, cio in ulti+ ma analisi pro/itto). 2ar, era tuttavia convinto che si sare%%ero create pure le condizioni so,,etti)e della tras/orma+ zioneE separazione della /unzione proprietaria da quella direttiva del capitalista (unite nella /ase concorrenziale), intreccio e coordinamento di questultima con le /unzioni lavorative operaie in sen+ so stretto (esecutive, manuali, ecc.). 3l risultato ultimo del processo sare%%e stato la /ormazione del la)oratore colletti)o coo%erati)o, vera %ase sociale pensata in costante allar amento della tra+ s/ormazione rivoluzionaria. )u questi pro%lemi, e su li errori di 2ar, a tale proposito, ho scritto molto ne li ultimi due decenni- esplicitazioni si trovano in 1rocediamo lentamente, ecc.. Quindi non mi dilun o. Va per. sottolineato che tali risultati erano creduti possi%ili da 2ar, in %ase alla conquistata centralit" della razionalit" /ondata sul $ini$a& nel sistema capitalistico. 0 li era altrettanto sicuro che essa /osse ormai unacquisizione decisiva per lestrinsecazione dellattivit" produttiva sociale.

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Questultima quindi, pur attuata per una (necessaria) epoca storica in /orma capitalistica, avre%%e in/ine condotto, per le sue le i immanenti di sviluppo, alla ne azione di se stessa tras/ormandosi (non spontaneamente certo) in socialismo, primo stadio del comunismo, nel cui am%ito la razionali+ t" in questione si sare%%e rivelata ancor pi& decisiva perch! applicata in modo collettivamente piani+ /icato al processo sociale di produzione- con la conse uente enorme crescita delle /orze produttive e della produzione, in rado perci. di soddis/are o ni %iso no umano, mettendo /ine a pro%lemi di scarsit". 88. 1revisioni lar amente errate, non veri/icatesi proprio nei suoi presunti risultati essenziali la tras/ormazione socialistica, il lavoratore collettivo cooperativo, ecc. come ho messo innumerevoli volte in rilievo. Questo stato lerrore capitale commesso da chi pretendeva di aver impostato una lotta di classe rivoluzionaria, risoltasi invece sempre, alla /ine, in sindacalismo e competizione per la distri%uzione del prodotto totale, per il mi lioramento delle condizioni di vita e di lavoro. $ras/ormazione inelutta%ile della lotta tra capitale e lavoro una volta appurato che lo sviluppo capi+ talistico non per nulla destinato, come creduto da 2ar, (si rile ano le a//ermazioni sopra citate), ad accrescere la miseria, oppressione, asservimento, de enerazione delle condizioni vita della massa lavoratrice salariata. 3l mi lioramento stato invece conse uito in notevole misura, smenten+ do le previsioni mar,iane, ripetute come un disco rotto dai comunisti dementi per/ino ai iorni no+ stri. 6na tras/ormazione rivoluzionaria, creduta socialista, si veri/icata in paesi lar amente pre+ca+ pitalistici (o poco capitalistici), ma ha condotto alla /ormazione, per altra via pi& rapida e coercitiva, di strutture relazionali capitalistiche (pur mascherate) divenute a%%astanza presto troppo costrittive e as/ittiche, con il conse uente crollo dellimpalcatura politica. Questultimo ha reso, in de/initi+ va, visi%ili li e//ettivi risultati storicamente conse uiti, tutta//atto di//erenti per. da quelli pensati da 2ar, e dal mar,ismo. Ialtronde, solo le previsioni mar,iane pessimistiche in merito alla crescente miseria di masse sterminate di lavoro salariato e ottimistiche invece per quanto concerne lemer ere di una nuova %ase sociale di massa, il lavoratore collettivo potevano attri%uire un fonda$ento o,,etti)o alla co+ stituzione di un nuovo modo di produzione, nucleo centrale della /ormazione sociale comunista. Questo proprio quello che venuto a mancare nel corso del secolo e mezzo susse uente allopera mar,iana. *ei paesi dello sviluppo capitalistico, i comunisti sono quindi spariti o si sono tras/ormati in scriteriati predicatori di arretratezza e de+sviluppo, in preda alla pi& nera disperazione, che /a compiere loro le pi& %asse scelleratezze. 0ssi sono ormai divenuti reazionari, vandeani, puntelli del+ le rivolte di settori detti impropriamente popolari, del tutto /unzionali al predominio dellimperiali+ smo centrale e ai settori capitalistici san uisu he e parassiti (i su0dominanti), che in vari altri paesi ne rappresentano le 2uinte colonne. 3l /ondamento o ettivo era puramente illusorio perch! 2ar, si convinse in %ase ad una certo mira%ile costruzione scienti/ica con molti punti di /orza, primo /ra tutti lo smascheramento dellillu+ soria li%ert" ed e ua lianza predicate dalla nuova classe dominante %or hese- e 2uesto * un %unto solido c-e resta, alla /accia di tutti i detrattori li%eraliD che la s/era economica, divenuta quella pi& propulsiva e dinamica (anche tale punto indu%%io), avre%%e condotto alla pi& enerale applicazio+ ne della razionalit" del $ini$a&, da cui sare%%e derivata lintera dinamica sociale appena sopra ana+ lizzata e indirizzata alla tras/ormazione socialistica e comunistica. 2ar, sapeva che, nelle /ormazio+ ni precapitalistiche, il con/litto, in particolare %ellico, era lelemento propulsore pi& dinamico, pur se spesso /ortemente distruttivo. 0d anche in tale am%ito /unziona la razionalit" umana, solo in /or+ ma diversaE quella indicata come strate ica in quanto pensa e applica la sequenza di mosse tese alla vittoria nel con/litto in o etto. $ale razionalit" /u ritenuta caratteristica delle s/ere sovrastrutturaliE politica e ideolo ia. *ella s/era economica invece prendeva la prevalenza, con la transizione al ca%italis$o , una razionalit" eminentemente costruttiva e che stava in e//etti sconvol endo li assetti produttivi, la stessa relazio+ ne che da millenni era sempre esistita tra uomo (so etto) e mezzo (strumento) attraverso cui il pri+

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mo tras/erisce lattivit" sullo etto, da tras/ormare in prodotto utile per il vivere sociale. La produ+ zione de li o etti cresceva esponenzialmente razie alla nuova razionalit" e a quel che aveva com+ portato in termini di totale capovol imento della relazione so ettoAmezzo del lavoro. 3l lavoro di+ veniva %otenzial$ente pi& /acile e meno /aticoso, la sua produttivit" si moltiplicava, li o etti utili /luivano sempre pi& copiosamente. 'i. do)e)a indu%%iamente avvenire, in un primo tempo, sotto le ida della /ormazione del rap+ porto di produzione capitalistico quello sociale, su cui adesso non mi so//ermo pi&, solo ricordan+ do che non si /orma dentro il processo produttivo in senso stretto (lavorativo) ma portava conse+ uenze utili anche per il domani pi& radioso, razie alle tras/ormazioni su%ite dalla struttura rela+ zionale sociale (con la corrispondente lotta tra classi i" considerata) durante levolversi di questa sempre pi& dinamica societ". 1i& dinamica, ma /ino ad un certo limite nella concezione di 2ar,- se+ condo cui, e qui err., lo sviluppo sare%%e stato in/ine arrestato dalla centralizzazione dei capitali, dalla /ormazione del rapporto tra redditieri e mem%ri del lavoratore collettivo, ecc. ecc. La rivolu+ zione era inevita%ile- come visto sopra, li espropriatori ven ono espropriati. Hiorisce il sociali+ smo, /ase in cui la razionalit" delle//icienza economizzatrice dei mezzi ( $ini$a&) avr" solo e//etti %ene/ici e positivi per lintera societ" mondiale- %ene/ici e positivi per la nuova crescita illimitata delle /orze della produzione sociale, ma soprattutto per la tras/ormazione dei rapporti in direzione della societ" dei real$ente e,uali (non le ua lianza dei possessori di merci, %asata sulla dise ua+ lianza che i" conosciamo). 0rrore madornale. 2a perch!G F lo si capisce o altrimenti si resta al va o umanesimo dei %uoni e semplici, dei /ru ali e parsimoniosi, di tutti i comunisti odierni (e anche comunitaristi, per nulla//atto di//erenti su tale pro%lema) che, quando non sono /ara%utti pa ati dal capitale, sono de+ li emeriti chiacchieroni, navi anti in un mare di %analit" scaraventate nei crani vuoti dei loro adep+ ti con lin ua io coltoE quello de li inutili contenitori di nozioni a+sistematiche, a//astellate alla rin/usa solo %our :%ater le 0our,eois. *oi non siamo quel 0our,eois (le ,entil-o$$e, Wourdain, che non sapeva di parlare in prosa) e ce ne s%attiamo della loro cultura. 1erci. prose uiamo. *elle unit" produttive capitalistiche che 2ar, aveva analizzato a /ondo era in primo piano, appariscente nel suo in randirsi e nellimpetuoso pro redire dei suoi macchinari, la /a%%rica, il luo+ o della produzione vera e propria. 5%%iamo i" spie ato che per 2ar, ci. non sare%%e potuto av+ venire se non si /osse %reli$inar$ente for$ato il ra%%orto sociale ca%italistico, di cui a%%iamo i" discusso molto. $uttavia il processo produttivo in senso stretto, che si svol e nella /a%%rica, /unzio+ na in %ase alla razionalit" in questione, comportante tutto quel processo di socializzazione delle /or+ ze produttive, la sistematica applicazione della scienza alla produzione, ecc. di cui tratta il passo ci+ tato dal par. ? del capitolo sullaccumulazione ori inaria. $ale razionalit" serviva, in un primo tem+ po, allestrazione della /orma relati)a del plusvalore (s/ruttamento) ed era il mezzo vincente per ec+ cellenza nella competizione tra capitalisti. La vittoria di alcuni conduceva per. a quella centralizzazione dei capitali che, per 2ar,, avre%+ %e comportato la separazione del proprietario capitalista dal processo produttivo vero e proprio, svolto mediante applicazione della razionalit" economizzatrice, comportante o%%li atoria coopera+ zione e coordinamento dei diversi lavori ivi svolti. La propriet" si sare%%e separata dalla /unzione direttiva del processo in questione, ormai assunta da lavoratori salariati (quellin e nere che, as+ sieme al manovale, /aceva parte nella concezione mar,iana del lavoratore collettivo). 5 questo punto, nel processo produttivo in senso stretto, tutto il personale sare%%e stato s/ruttato, cio avre%+ %e /ornito pluslavoroAplusvalore. Questultimo non appariva per. pi& come pro/itto industriale, pro+ /itto della /i ura che, razie alla propriet", aveva il diritto di diri ere il processo produttivo, anzi sem%rava persona io centrale della produzione proprio in quanto sapeva diri erla. *iente pi& in+ anno e apparenza. *el processo produttivo non vi era pi& %iso no del proprietario (dei mezzi pro+ duttivi) per diri ere il processo secondo la razionalit" comportante il massimo sviluppo delle /orze produttive, quellaspetto dinamico del capitalismo che ne aveva costituito la le ittimazione storica.

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8=. La dinamica capitalistica, caratterizzata dalla crescente applicazione del $ini$a&, avre%%e condotto per 2ar, alla centralizzazione dei capitali, con /uoriuscita del proprietario dal processo produttivo (quello di /a%%rica, considerato decisivo). 3l pro/itto, che plusvalore (pluslavoro), si realizza per. dentro la /a%%rica- certamente, lo ricordo, in quanto attualizzazione di quella %otenzia+ lit. insita nel rapporto di scam%io di /orza lavoro tra capitalista e operaio salariato, rapporto che quello proprio del ca%itale co$e ra%%orto sociale, perch! in/orma di s! non solo la produzione (di merci e plusvalore) ma so%rattutto la ri%roduzione del ra%%orto in 2uestione, e dunque la reale riproduzione del modo (sociale) di produzione capitalistico. 3l pro/itto (plusvaloreApluslavoro) tutta+ via, dopo la centralizzazione dei capitali e i /enomeni sociali da questa provocati, viene intascato dal proprietario ormai esterno (assenteista) rispetto alla produzione vera e propria, cio di /atto tras/ormato in una sorta di interesse da capitale (inteso in simile contesto come cosa, come som+ ma di denaro, non quale ra%%orto sociale). *on si sare%%e per. trattato di capitale semplicemente dato a prestito al lavoratore collettivo che ormai avre%%e estito lintero processo produttivo. $ale capitale era prima di tutto investito nella propriet" delle unit" produttive (insistoE il cui nucleo centrale era la /a%%rica produttiva estita dal lavoratore collettivo) ormai divenute societ" per azioni (o comunque %er 2uote). La propriet" di questo tipo, pur avulsa dalla produzione, dava comunque diritto di ele ere li or ani diri enti, i consi li di amministrazione, al cui interno venivano nominati i massimi verticiE lamministratore dele ato, ecc. )imili diri enti, tuttavia, avevano perso o ni /unzione direttiva della produzione, non rappresentavano pi& le potenze mentali di questultima, ormai salariate come quelle manuali ed ese+ cutive. 'osa potevano quindi /are questi diri enti, nominati dal puro capitale azionarioG Iedicarsi alle+ strazione del plusvalore (pluslavoro) creato nellunit" produttiva, ormai senza pi& il loro contri%uto. Lunico modo per estrarlo era di assimilare il capitale speso in azioni (o quote) a quello di prestito, con in pi& per. il diritto (di propriet" appunto) di nominare que li or ani diri enti che sta%ilivano la destinazione del pro/itto (che plusvalore). Lazione diveniva una sorta di titolo di credito, per. do+ tato del diritto di disposizione proprietaria. 3l pro/itto (plusvalore) si tras/ormava in una specie di in+ teresse (il dividendo azionario), ma con la possi%ilit" di impie arlo in manovre sulla propriet" delle azioni, che decidevano le sorti dellunit" produttiva. 3n questa /unzionava ormai a pieno re ime la razionalit" delle//icienza e del %otenziale massimo sviluppo delle /orze produttive- %ossi0ile per. soltanto se /osse divenuto ,enerale nella societ. il rapporto vi ente nellunit" produttiva capitalisti+ ca, che avre%%e allora assunto la posizione di ra%%orto sociale do$inante. 3n e//etti, nel rapporto costituitosi nellunit" produttiva vi eva la cooperazione tra i lavoratori del %raccio e della mente. 'erto, vi sare%%ero state le normali controversie le ate a li avanzamenti di carriera, allattri%uzione di ma iori responsa%ilit" (e dunque di pi& alte remunerazioni salariali), al mi lioramento delle condizioni di lavoro ma ari scaricando su altri i lavori pi& /aticosi, ecc.- in+ somma, tutte le solite miserie della vita associativa de li esseri umani, che sono tuttaltro che %uoni e enerosi (2ar, non era mica un minorato come i %uonisti do id4). $uttavia, non vi sare%%e stato nessuno in rado di prelevare il pluslavoro /ornito da li altri, poich! tutti sare%%ero stati sala+ riati, quindi pa ati, in media, secondo il valore della loro /orza lavoro. 3l pluslavoro, sempre in va+ lore, veniva assor%ito dalla propriet" assenteista razie al diritto di nominare chi disponeva del sur+ plus creato dal lavoratore collettivo nella produzione. 6na volta oduto di questo diritto (azionario) di disposizione del pluslavoro (nella /i ura del pro/itto, che veniva trattato come un interesse o dividendo), i proprietari, disinteressati alla produ+ zione, sare%%ero slittati verso una mentalit" /inanziaria, con la tipica credenza di questi persona + i che il uada no nasca dal semplice impie o del denaro in s!. 0 poich! tali uada ni sono pi& ra+ pidi in quei luo hi dove ormai si contrattano istituzionalmente i titoli (Qorse valori), nulla di me lio che interessarsi solo a questi tipi di investimento (di capitali in denaro o equivalente), disinteressan+ dosi delle sorti delle unit" produttive, salvo sporadici ritorni di /iamma, ma sempre /unzionali al+ lora a mantenere in vita il pi& possi%ile (cio /ino a quando non si potessero liquidare vanta iosa +

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mente le proprie posizioni azionarie) la allina dalle uova doro. La prima conse uenza di queste tras/ormazioni era (sempre per 2ar,) limpedimento posto da una propriet" si//atta al pieno sviluppo delle potenzialit" contenute nella riunione di direzione ed esecuzione (potenze mentali e manuali) nel lavoratore collettivo. La dinamica capitalistica aveva mostrato a causa della concorrenza per %attere li avversari, quindi non certo per consapevolez+ za dei capitalistiAproprietari la /orza della razionalit" del $ini$a& (e del coordinamento e coopera+ zione tra pi& operazioni lavorative) proprio nel suo campo speci/ico dapplicazioneE lunit" produtti+ va (la /a%%rica). Iiveniva per. anche evidente quanto sare%%e stata ancora pi& produttiva se si /osse estesa al coordinamento e cooperazione di un numero sempre ma iore di unit" produttive. La dina+ mica del capitale, per sua intrinseca natura, indicava la via che dalla centralizzazione dei capitali ormai divenuta centralizzazione /inanziaria dopo la separazione della propriet" del capitalista dal+ la sua /unzione direttiva nella produzione avre%%e condotto alle//ettiva centralizzazione ri/erita al coordinamento delle varie unit" produttive. Ia qui nasceva lidea che /osse possi%ile la piani/icazione enerale centralizzata della produzio+ ne- non per semplice imposizione dimperio, se uendo invece landamento dello sviluppo delle /or+ ze produttive, socializzate inconsapevolmente dalla stessa dinamica dei rapporti capitalistici. $utta+ via, a tale s%occo naturale (natural$ente sociale) /aceva da ostacolo e limite la propriet" ormai dedita a manovre /inanziarie. 3n de/initiva, questa possi%ilit" (e %otenzialit.) si sare%%e scontrata con la resistenza dei proprietari, ormai azionisti e dediti alle operazioni di Qorsa, ecc., ai quali con+ veniva perci. non spin ere la centralizzazione oltre certi limiti che, annullando pro ressivamente lintermediazione mercantile, avre%%e /atto venir meno anche la necessit" del denaro. Questultimo nella /ormazione capitalistica caratterizzata dal enerale scam%io di merci- e i" sappiamo nell#a$0ito di 2uale ra%%orto sociale (che il capitale) si eneralizza lo scam%io mercan+ tile allar a necessariamente le sue /unzioniE da semplice intermediario alla misura del valore e alla sua accumulazione, /acendo con/ondere il suo possessore, convinto che esso possa accrescersi a partire da se stesso, salvo poi patire il tracollo delle crisi. )e /osse /inita la /unzione del denaro (ri+ dotto al %en noto %uono certi/icante il lavoro prestato come 2ar, pensava sare%%e accaduto nella /ase socialista), sare%%e stato messo in scacco il diritto di propriet" sulle unit" produttive, il control+ lo tramite pacchetti azionari di queste ultime, la nomina dei consi li di amministrazione indispensa+ %ili a mantenere in piedi la distri%uzione in dividendi azionari del pro/itto (plusvaloreApluslavoro estratto al lavoratore collettivo di /a%%rica)- distri%uzione che spesso non viene e//ettuata (a decisio+ ne per. dei consi li nominati dai proprietari dazioni), ma che non deve essere eliminata quale di+ ritto ad effettuarla, altrimenti non esistono pi& titoli dotati di valore, quindi immediatamente scam+ %ia%ili in denaro, %ase indispensa%ile per la partecipazione a tutte le manovre di Qorsa, ecc. ecc. La semplice centralizzazione dei capitali, quindi, sare%%e entrata in con/litto con quella delle unit" produttive, promossa dai vari ruppi del lavoratore collettivo cooperativo. La prima avre%%e dovuto (e voluto) conservare lo scam%io di merci e la /unzione del denaro per compiere tutte le va+ rie operazioni di Qorsa e /inanziarie- si sare%%e quindi opposta tenacemente alla centralizzazione produttiva oltre dati limiti. 2a questultima che, allar ando pro ressivamente lam%ito del coordi+ namento cooperativo e dunque lapplicazione sempre pi& consapevole della razionalit" del $ini$a&, sare%%e in rado di consentire quellincremento esponenziale delle /orze produttive in rado di rea+ lizzare lo%iettivo del comunismoE a ciascuno secondo i suoi %iso ni. 0cco il perch! della predizione mar,iana e mar,ista (e anche leninista) secondo cui il rapporto di capitale avre%%e in/ine %loccato lo sviluppo delle /orze produttive, /acilitando la presa di coscien+ za dei lavoratori in merito alla rivoluzione. 5rrivati alla /ase della centralizzazione capitalistica, cio della separazione di propriet" e direzione con le varie conse uenze che i" conosciamo /ra cui la creazione della propriet" azionaria e lestrazione del plusvalore mediante le nuove /orme di controllo sullunit" produttiva (la /a%%rica, sede del lavoratore collettivo), che poi conducono alle manovre sui pacchetti azionari, ai iochi /inanziari, ecc. sare%%e stata %loccata lulteriore socializ+ zazione delle /orze produttive. Questultima, quindi, avre%%e o,,etti)a$ente richiesto la ri$ozione

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di tale ostacolo al coordinamento delle unit" produttive e al conse uente superamento del mercato, comportante necessariamente il denaro con tutti li e//etti cui d" ori ine (ancora una volta si rile a il passo citato del par. ? sullaccumulazione ori inaria). 1er dirla alla Hantozzi, il socialismo di mercato dunque una %oiata pazzesca, una contrad+ dizione in termini, un totale a%%andono del porto di partenza mar,iano. *on per. perch! si sal+ pati alla ricerca di nuove soluzioni dopo le drastiche, violente, inappella%ili, smentite su%ite dalla storia. )emplicemente perch! si im%ro lioni come certe diri enze di paesi che ancora /in ono il socialismo- o perch! si intellettuali privi di o ni concretezza, ma attaccati allidea enerica di una societ" di e uali e cooperanti. 3n o ni caso, non si capito nulla dellintima lo ica dei passi compiuti da 2ar, nellanalisi del capitale per arrivare alla conclusione (rivelatasi errata) dell o,,et+ ti)a %ossi0ilit. del socialismo. Questi non pensatori, questi im%onitori da strapazzo hanno occupato il campo per quarantanni almeno, hanno tutto distrutto e hanno messo in silenzio chi, come il sotto+ scritto, conosce a menadito li an/ratti di quella teoria, di quel porto. 6n porto comunque ordina+ to, %en costruito, solo non pi& attrezzato per ospitare navi moderne e ri/ornirle del necessario prima di salpare. 8B. 6na volta arrivati a questo punto, da ri%adire qual il rapporto sociale /ondamentale che ancora /are%%e della societ", se si /osse avverata la previsione di 2ar, circa la /ormazione del lavo+ ratore collettivo, una /ormazione capitalistica- qual il rapporto della//ermazione mar,iana il ca+ pitale non una cosa ma un rapporto sociale. )are%%e pur sempre il rapporto del lavoro salariato, dellacquisto della /orza lavoro come merce, messa a disposizione da chi possiede solo questultima a chi possiede i mezzi produttivi mediante una li%era contrattazione, in cui si sta%ilisce in media lo scam%io secondo equivalenti, cio secondo la parit" delle quantit" di lavoro incorporate nelle merci scam%iate. )empre ricordando che la merce /orza lavoro vale secondo il lavoro incorporato nelle merci necessarie alla sussistenza storico+sociale del suo portatore (e certo secondo le diverse quali+ /iche e complessit" della prestazione di lavoro che questultimo /ornisce)- quindi, il denaro che il possessore dei mezzi produttivi d" come salario (allora reale) al prestatore di /orza lavoro deve equivalere in media alla possi%ilit" dacquistare queste merci. 'hi presta in qualit" di salariato il lavoro direttivo, le potenze mentali della produzione quelle /unzioni che nella prima /ase capitalistica detta concorrenziale, precedente la centralizzazione, era+ no esercitate dal proprietario dei mezzi produttivi, dal capitalista interessato, spinto dalla razio+ nalit" del $ini$a&, ad estendere via via la centralizzazione e coordinamento (piani/icato) delle unit" produttive (/a%%riche, opi/ici della tras/ormazione da materia prima in prodotto /inito) a tutta la s/e+ ra economico+produttiva. 3l capitalista possessore dei mezzi, persa la /unzione direttiva che o%%li+ ato ormai ad acquistare come normale lavoro salariato, non pu. consentire oltre certi limiti a que+ sto allar amento completo della centralizzazione e coordinamento produttivi. 0 li non ha pi& la possi%ilit", come allinizio, di con/ondere il pro/itto (che pluslavoroAplusvalore estratto alla /orza lavoro) con la remunerazione (salario di direzione) della sua /orza lavoro direttiva- pu. ormai solo /are appello alla copertura del rischio di perdita dei capitali. Ie%ole ripie o- nessuno li chiede di rischiare, rinunci pure al possesso dei mezzi produttivi, che tornere%%ero ad essere posseduti da quel lavoratore collettivo operante nelle unit" produttive, in cui essi sono i" impie ati da chi ha la capa+ cit" e compito precipuo di utilizzarli. 'os4 /inire%%e la separazione tra so etto lavoratore e mezzi del suo lavoro, che stato processo enerale attuatosi nella transizione alla /ormazione caratterizza+ ta da quel rapporto sociale (del lavoro salariato) che il capitale. $anto pi& che il possesso dei mezzi produttivi, quando essi apparten ano a /i ure sociali total+ mente esterne al processo di lavoro in cui sono utilizzati, diventa diritto di propriet" esercitato sulle quote in cui stato suddiviso il capitale- adesso nel mero senso della cosa e non del ra%%orto, nel senso di /ondi a disposizione dellunit" produttiva per acquistare mezzi e /orza lavoro in qualit" di merci. 3l capitale azionario implica un diritto di propriet" sullunit" produttiva con tutto quanto a%%iamo i" visto in merito alla nomina dei consi li di amministrazione, dei vertici dessa, ecc. ecc.

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ma non altro, in realt", che una massa di mezzi /inanziari (in de/initiva di denaro) con cui si ac + quistano i /attori della produzione come merci, mascherando sotto questa cumulativa dizione la di//erenza tra acquisizione dei mezzi e acquisizione della /orza lavoro separata da questi ultimi e costretta a vendersi per unirsi ad essi e produrre, cedendo per. il pluslavoro ecc. ecc. (spero che a questo punto si sappia prose uire). *on a caso, nella /ormazione sociale in cui si veri/ica la centralizzazione dei capitali, in cui si attua cio sia la separazione della propriet" dalla direzione della produzione in senso stretto sia las+ sunzione dellintero processo, che si svol e nelle diverse unit" produttive, da parte dei vari ruppi del lavoro collettivo (cooperante secondo il $ini$a&), ecc. capitale industriale e capitale di credito (%ancario) entrano in sim%iosi (secondo la de/inizione leniniana di capitale /inanziario, ulteriore sviluppo e precisazione della concezione di Ril/erdin ), si intrecciano indissolu%ilmente /ra loro. 3l capitalista, che acquista le azioni in cui suddiviso il capitale (cosa) delle unit" produttive capitali+ stiche divenendone proprietario pro quota, e il capitalista, che /un e apertamente da prestatore (a credito) di capitali esterno alla produzione (anche lui costituitosi in capitalista collettivo proprie+ tario pro quota di quelle societ" per azioni che sono %anche), si con/ondono spesso eppur vo liono distin uersi. 0ssi hanno interessi comuni al mantenimento della struttura capitalistica che ormai, nella visione mar,iana, %locca lo sviluppo produttivo perch! pone limiti alla crescente centralizzazione e coordi+ namento delle unit" produttive e alla possi%ilit" di sanare la separazione tra so etto lavoratore e mezzi della sua prestazione lavorativa. $uttavia i loro interessi anche diver ono, essendo diverse le unit" di estione (quelle produttive e quelle di credito) da cui essi o estra ono il plusvalore (uni+ t" produttive) o comunque si distri%uiscono il plusvalore estratto (tra le precedenti e quelle di e+ stione del credito). #li a enti capitalistici si a//annano in continuazione, tramite i loro le ulei, per distin uere in punta di diritto la /unzione proprietaria da quella del credito. )/orzi vani di ossessivi (e ossessionati) /ormalisti, perch! la ran parte di coloro che acquistano azioni di randi societ", sulle quali non hanno alcuna possi%ilit" di controllo, come acquistasse o%%li azioni (titoli che per lui hanno soltanto un di//erente re ime di interesse)- e li compra le une e le altre per collocare i suoi risparmi o perch! allettato dalle incessanti variazioni delle quotazioni di Qorsa, da cui spera di ottenere un lucro (e se rimane pelato, tutto sem%ra asettico, le ato a /ortuna o a%ilit" nel navi are tra le cieche le i della mano invisi%ile, che lo in/atti ma nelle sue manovre tru//aldine). Ial+ tra parte, chi esercita apertamente e per mestiere la /unzione del credito, date le dimensioni delle unit" che lo estiscono e lentit" dei crediti concessi alle varie unit" produttive, ha spesso molta voce in capitolo nel controllo e estione di queste ultime. )i trovano inoltre parecchi marchin e ni per distin uere il credito di esercizio, a %reve, da quel+ lo per investimenti in capitale /isso, quindi di lun o periodo. )ono in /ondo palliativi- non comple+ tamente inutili ma certo non essenziali. 'os4 come in altro am%ito non lo sono le varie norme sta%i+ lite per impedire le pratiche monopolistiche (poich! si /issano soltanto con/ini quantitativi, asso+ luti o me lio percentuali)- o, in altro am%ito ancora, il perse uimento (penale) dei /inanziamenti occulti o de li im%ro li aperti o delle evasioni (o elusioni) /iscali. 0 chi pi& ne ha pi& ne metta. 7ipetoE restando nelle pastoie della /ase attuale di questa /ormazione sociale, simili pratiche sono necessarie per smussare le//etto di certe irre olarit". $uttavia, non si tocca lessenza del pro%le+ ma. *ella concezione mar,iana, si sare%%e necessariamente arrivati al contrasto pi& acuto tra tutti i /enomeni ( i" visti) relativi alla centralizzazione e coordinamento delle unit" produttive, resi possi+ %ili dalla razionalit" delle//icienza economica, e quelli ancora derivanti dalla separazione delle uni+ t" produttive (di merci), preciso portato del permanere del ca%itale co$e ra%%orto, il cui aspetto de+ cisivo, cruciale, sempre il rapporto della compravendita di /orza lavoro nel mercato. Quando, con la centralizzazione dei capitali, la propriet" si separa dalla direzione e questa si ri+unisce allesecu+ zione in unit" produttive complessivamente coordinate secondo la razionalit" del minimo mezzo (e della cooperazione tra molte /unzioni lavorative), so etto lavoratore e mezzo sanano apparente+

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mente la loro separazione. 0 semplice illusione, perch! non siamo nellarti ianato- il mezzo pro+ duttivo ormai divenuto lintera unit" produttiva (/a%%rica). )e questa, mediante lazione del capi+ tale /inanziario appena sopra considerata, ancora in mano altrui rispetto al lavoratore collettivo che coopera allinterno dessa, il rapporto sociale che , secondo 2ar,, il capitale non per nulla superato. 0d in/atti, il capitale /inanziario sia nella /orma del capitale azionario in mano a chi nomina li amministratori e controllori dellunit" produttiva- o invece in quella del capitale di credi+ to concesso da una unit" di estione dello stesso (mettiamo pure il credito a cooperative di produt+ tori associati) a consentire sia lacquisto dei mezzi produttivi sia quello della /orza lavoro (diret+ tiva ed esecutiva) in qualit" di merce. 0 la permanenza della merce ma in modo tutto speci/ico della merce /orza lavoro, il rapporto sociale decisivo a se nalare senza om%ra di du%%io che siamo ancora sostanzialmente, al di l" del+ le /orme illusorie, nella societ" capitalistica- alla /accia de li im%ro lioni (eAo im%ecilli) del socia+ lismo di mercato. )econdo la visione di 2ar,, si viene senza du%%io /ormando la 0ase sociale del+ la transizione il lavoro collettivo cooperativo tramite il processo di centralizzazione dei capitali, comportante la vasta socializzazione delle /orze produttive che li a%%iamo visto sopra descrivere (a questo punto si le a al ran completo quel para ra/o ? citato, di pochissime pa ine, perch! qui non posso riportarlo per intero). Questa %ase sociale non per. su//iciente perch! il capitale, divenuto quello della propriet" azionaria o del denaro dato a credito (molto simili ormai /ra loro, in reciproca sim%iosi nel capitale /inanziario), impedisce la transizione allimma inato socialismo. 8C. 'hi arantisce il diritto di propriet"G Lo )tatoD 0cco perch! sono am%i ui i ri/ormatori pro+ ressisti, quelli della conquista delle ma ioranze in democrazia (semplice aranzia /ormale, non sempre nemmeno rispettata, dellequivalenza nello scam%io mercantile e soprattutto della li%era contrattazione di compravendita di merce /orza lavoro). Qiso na a%%attere questo %aluardo sto sempre accettando limpostazione del pro%lema data da 2ar,, sono sempre nel suo porto, quello della mia partenzaD trinceratosi dietro lasettico Iiritto, in realt" strumento di oppressione attra+ verso il mantenimento di 2uel ra%%orto sociale c-e * il ca%itale, della compravendita di merce /orza lavoro che assicura comunque il pluslavoro (s/ruttamento). *el capitalismo concorrenziale pro+ priet" e /unzione direttiva nello stesso so etto, il capitalista tale s/ruttamento pi& di//icilmente smaschera%ile, poich! il pluslavoro estratto ( i" contenuto %otenzial$ente, lo ricordo, nello scam%io tra possessore dei mezzi e possessore di /orza lavoro) si con/onde con la remunerazione (salario) del lavoro direttivo. 'on la centralizzazione, la /unzione direttiva del capitalista cade, il salario di direzione come li altri salari, equivale alla sussistenza storico+sociale dei lavoratori in quanto di+ ri enti produttivi. 7esta lo )tato a arantire il diritto di propriet" azionaria, quello del commercio di denaro in quanto credito, ecc, ecc. Ril/erdin , socialdemocratico, e%%e la pensata di una %anca statale centra+ le, amministratrice unica del credito alle unit" produttive, sede dei processi che si supponeva sare%+ %ero stati tendenzialmente controllati dal lavoratore collettivo cooperativo. *on %asta invece a//atto per arantire la transizione al socialismo. 'on quel credito viene acquistata merce /orza lavoro, da cui viene poi estratto il plusvalore (pluslavoro) necessario alla restituzione del credito (interessi compresi). 0 chi estisce questo credito con potere di /atto autonomo, nascosto dietro la /orma del Iiritto, a sua volta arantito dallo )tato, che cos4 prote e pure il reale ruppo capitalistico masche+ ratosi dietro le /unzioni della Qanca unica centrale controlla il plusvalore. *on sono i produttori associati, i mem%ri del lavoratore collettivo (dallin e nere allultimo manovale) a estirlo, a di+ stri%uirlo /ra li impie hi utili allo sviluppo di una nuova /ormazione sociale. )i salta allora la Qan+ ca e si a//ida tutto direttamente allo )tatoG *on cam%ia il pro%lema, soltanto il ruppo che estisce il potere nello )tato e controlla il plusvalore. 'on la rivoluzione del 8? e successivi sviluppi, cadde lillusione della rivoluzione laddove i processi di centralizzazione dei capitali avevano condotto assai pi& avanti la socializzazione delle /orze produttive, e quindi la possi%ilit" di pro redire nella centralizzazione coordinata delle unit"

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produttive, contrastando e poi scon/i endo il predominio proprietario colle a%ile al capitale /inan+ ziario- non inteso da Lenin, questo sia chiaro, in un senso cos4 restrittivo come quello invalso o i. )i trattava della sim%iosi tra industriale e %ancario pur se, in/luenzato da Ril/erdin (ma in relazione al tipo di sviluppo capitalistico tedesco), il rande rivoluzionario %olscevico vedeva in tale sim%iosi la prevalenza del capitale %ancario, mentre poi la /ormazione capitalistica che conquist. il predomi+ nio centrale ( li 6sa) vide la chiara predominanza della rande cor%oration industriale. L6rss rimase alla /ine isolata nella costruzione del socialismo, anche se, /inch! visse Lenin, non /u a%%andonata completamente lidea del mero avamposto della rivoluzione mondiale e non si dichiar. mai u//icialmente la costruzione del socialismo in un paese solo- tuttavia, a questa ci si dedic. in realt", compiendo per/ino quellarretramento, pensato come soltanto tattico, della *01. Lenin riprese il suo vecchio concetto di /ormazione sociale ( '-e cosa sono ,li 4a$ici del %o%olo5), a iornandolo. 3n 2ar, la /ormazione sociale si con/onde in realt" con il modo di produzione. 3l ca+ pitalismo non si riduce a questultimo- tuttavia la /ormazione sociale capitalistica quella in cui tale modo sociale di produrre in cui, lo ripeter. /ino alla saziet", 2uel ra%%orto c-e * il ca%itale , nel suo senso pi& speci/ico, quello dello scam%io di /orza lavoro venduta li%eramente come merce dal suo possessore a chi possiede i mezzi della sua estrinsecazione assume la /unzione preminente, in+ dicando linelutta%ile via dello sviluppo della societ" detta capitalistica. 3n un paese capitalisticamente arretrato qual era l6rss, Lenin illustr. una /ormazione sociale composta dalla interrelazione tra pi& modi di produzione (tra pi& rapporti sociali caratterizzanti di+ verse modalit" della produzione complessiva in tale societ"), in disarmonia e con/litto tra loro e di cui uno assumeva la predominanza in /asi successive dello sviluppo societario. Questa era indicata quale /ormazione sociale di transizione al socialismo. Lenin sapeva che il modo di produzione so+ cialista (da lui non sempre %en distinto da quello in cui sussisteva la propriet" se$%lice$ente stata+ le dei mezzi produttivi, cio delle unit" produttive che rappresentano ormai tali mezzi, usati in esse quali sistemi meccanici) non era allinizio nemmeno quello dominante. 5nzi, sare%%e i" stato un pro resso che si cerc. di ottenere appunto con la *01 passare dal modo di produzione della pic+ cola propriet" contadina e semiarti ianale (le ata in enere alla campa na) al vero modo di produ+ zione capitalistico %asato sulla concentrazione ur%ana di masse operaie in randi /a%%riche. 8;. 3n un contesto simile, decisivo appariva allora che tale processo /osse uidato, controllato e orientato (verso il socialismo) dallo )tato di cosiddetta dittatura %roletaria. 0 appunto qui che sor+ se il cortocircuito /atale per questa impostazione del pro%lema rivoluzionario, pro%lema ancor o i irrisolvi%ile poich! inestrica%ilmente connesso allerrore di 2ar,, che vedremo nella seconda parte, ma di cui ho i" ampiamente trattato in passato (in ormai almeno ventanni di studio e ri/lessione autocritica). Questa dittatura proletaria (supposta dittatura della ma ioranza sulla minoranza, che dovre%%e quindi rovesciare quella della %or hesia, dittatura della minoranza) diede in/ine ori ine ad una propa anda tutta//atto nominalistica, dal momento che non veniva indicato quale e//ettivo ra%%orto sociale do$inante si deve /ormare nella societ" in via di transizione. La dittatura proleta+ ria divenne semplicemente la /ormula di copertura della dittatura esercitata da una presunta avan+ uardia (il partito) della classe proletaria. 5ltra illusione ideolo ica che mascherava la pura e semplice a//ermazione di uno dei ruppi di potere in lotta per conquistare il controllo dello )tato, in quanto e//ettivo or ano (insieme di apparati politici e ideolo ici) da cui esercitare la supremazia sul complesso sociale. La piani/icazione centrale non super. mai nella realt" del preteso socialismo la /orma di mer+ ce (qui val ono ancora a mio avviso li appro/onditi studi di Qettelheim). 3n particolare, la /orza la+ voro mantenne sostanzialmente questo carattere nel rapporto con le direzioni delle randi unit" pro+ duttive sovietiche (i ;o$0inat). 1er di pi&, essa perse di /atto la li%ert" di contrattazione, assunta da sindacati che rappresentavano direttamente li or ani di potere del partito (nello )tato), ne erano anzi emanazione. 'i si ricordi la tesi della cin hia di trasmissione, uno dei motivi di polemica del comunismo contro i sindacati socialdemocratici, meramente tradunionisti, quindi or ani di quella

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che /u considerata laristocrazia operaia iunta ad un compromesso, per un piatto di lenticchie, con la %or hesia capitalistica. *ella visione di 2ar,, la centralizzazione dei capitali opponendosi, come i" visto, alla piena estensione di quella delle unit" produttive, comportante la crescente socializzazione delle /orze in queste ultime espresse, ecc. (sempre il par. ? tanto citato) alla /ine %loccava lo sviluppo di tali /or+ ze- e questo /atto, assieme al costituirsi della 0ase sociale necessaria (il lavoratore collettivo), avre%%e spinto alla rivoluzione, alla%%attimento dello )tato che di/endeva il diritto di propriet" e quindi la separazione tra i produttori associati e i mezzi (ormai le unit" produttive come comples+ si sistemi de li stessi) mediante i quali essi esplicavano la loro capacit" lavorativa (ai vari livelli di+ rettivi ed esecutivi). Questa visione, direttamente discendente dal suo errore, /aceva del sociali+ smo (in quanto primo o00li,atorio radino per salire al comunismo) la /orma sociale che s%locca+ va lo sviluppo delle /orze produttive. *ei quasi cinquantanni di uerra /redda, in quanto competi+ zione tra campo capitalista e campo socialista, dopo una prima illusione (lo )putniM, ecc.) si as+ sistette ad un ri o lio, pur tra crisi (le recessioni), del primo campo e allim%ozzolamento, putre/a+ zione e poi crollo del secondo. 0 i comunisti restarono im%am%olati per la sorpresa. $utto questo ha /atto necessariamente ri/iorire le tesi intorno alle meravi lie del li%ero mer+ cato (la mano invisi%ile tornata pienamente virtuosa), in cui si esplica la sana competizione tra i$%rese (che non sono mere unit" produttive) in rado di portare al pieno sviluppo produttivo, che si pretendeva dovesse invece essere il vanto del socialismo. 0 non solo lo sviluppo quantitativo, come credono tanti sciocchi critici (decrescisti) del capitalismo, ma scoperta di nuovi settori, lancio di innovazioni nienta//atto super/lue come sostenuto dai mar,+MeLnesiani alla Qaran+)KeezL nel loro 'a%itale $ono%olistico, testo %en pi& che invecchiato. 3l %locco delle /orze produttive si e%%e con il socialismo reale, che pens. di sostituire alla privata la mera propriet" statale dei mezzi, con potere di limitazione della li%ert" contrattuale dei prestatori di /orza lavoro, potere asse nato ai ruppi in lotta per la supremazia nellam%ito de li apparati della s/era politica. 6na limitazione ac+ compa nata, per vasti settori di salariati (ai livelli pi& %assi), da condizioni semiservili a aranzia di una paternalistica protezione in tema di assistenza sociale (poi de radata per mancanza di sviluppo delle /orze produttive) e di %landi ritmi di lavoro, con ulteriori /enomeni di sta nazione. 0 creando inoltre una tensione sociale crescente nei con/ronti di ceti medi con pi& alte quali/iche e scalpitan+ ti in attesa di essere valorizzati per le loro ma iori competenze, ecc. 3nsomma, tutto ci. che ha por+ tato ai processi de li ultimi decenni. 0 non si creda di salvarsi con lesempio della 'ina. 3n essa, si dato li%ero s/o o molto pi& di quanto non appaia nei resoconti ideolo ici, che non sono solo quelli de li apolo eti, ma anche quel+ li dei critici i noranti del /ilo+capitalismo (occidentale), sciocchi rilli parlanti contro un comuni+ smo inesistente alliniziativa imprenditoriale, spesso addirittura nelle sue dimensioni al massimo medie. Le circa B>>> randi imprese statali eredit" delle /an/aluche sulla dittatura proletaria, la piani/icazione centrale, i produttori associati, che sono invece salariati con li%ert" limitata dai sindacati cin hia di trasmissione dei ruppi di potere nel partito+)tato, ecc. ecc. sono decotte, in perdita /ortissima. 1er pure ra ioni di quiete sociale (comunque non proprio assicurata), si cerca di smem%rarle e liquidarle con radualit", utilizzando vari cosiddetti ammortizzatori sociali. 'o+ munque, si procede verso una /ormazione sociale a//atto diversa, che non diventer" quella del capi+ talismo occidentale, ma comunque ancora lar amente sconosciuta. 0 mi permetto per/ino di pre+ vedere, entro un lasso di tempo non lun hissimo (dieci anni penso saranno su//icienti), cam%iamen+ ti, ci si au ura non tumultuosi, de li assetti sociali e soprattutto politici, che condurranno poi, in un %en pi& lun o lasso di tempo, alla /ormazione sociale sconosciuta. 3n o ni caso, questa pro%lematica esi e, prima di o ni altra analisi, una ri/lessione appro/ondita sul pro%lema dello )tato, trattato o i come si /osse alle scuole elementari. Io%%iamo ancora dare lesame di ammissione alle medie. 2i /ermo quindi per non iniziare un discorso del tutto nuovo e la cui direzione non saprei al momento indicare. Hin qui, in/atti, ho soltanto esaminato credo per. come non si /aceva da troppo tempo il porto di partenza. Fvviamente, non ho visita+

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to tutti i moli, tutti i docMs e quantaltro ci sia (non conosco molto i porti veri). *e ho solo tratte + iato uno schizzo e soprattutto mi sono concentrato sulla insenatura in cui situato, per %en indi+ viduare 2uel ra%%orto sociale c-e * il ca%itale, secondo la nota /ormula mar,iana. )e non si cono+ sce questa insenatura, si salpa s%a liando rotta e ci sinca lia /in da su%ito. 5desso, nella seconda parte, tracceremo la rotta, ma sar. pi& %reve, certamente pi& %reve. 3n e//etti, si prende il mare, si pensa di andare verso le 3ndie- poi qualcun altro, assumendo il comando delle navi, si trover" ma a+ ri nelle 5meriche. 5lmeno si spera. SECONDA PARTE LA RO33A DI PAR3ENZA< L#4ERRORE5 6'ON IL 4SENNO DI POI57 DI MAR= UTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTV APPENDICE CON CITAZIONI (COMMENTATE) DI MARX (cap. 3V, li%ro 3 de Il 'a%italeE La tras/ormazione del denaro in capitale) XXLa circolazione delle merci il punto di partenza del capitale. La produzione delle merci e la circolazione sviluppata delle merci, cio il co$$ercio, costituiscono i %resu%%osti storici del suo nascere. 3l commercio mondiale e il mercato mondiale aprono nel secolo JV3 la storia moderna del+ la vita del capitaleYY. XXLa /ormazione di plusvalore, quindi la tras/ormazione del denaro in capitale, non pu. dunque essere spie ata n! per il /atto che i )enditori vendano le merci al di so%ra del loro valore, n! per il /atto che i co$%ratori la comperino al di sotto del loro valoreYY. XX) visto che il plusvalore non pu. sor ere dalla circolazione, e che quindi nella sua /orma+ zione non pu. non accadere alle s%alle della circolazione qualcosa che in)isi0ile nella circolazio+ ne stessaYY. XXIunque impossi%ile che dalla circolazione scaturisca capitale- ed altrettanto impossi%ile che non scaturisca dalla circolazione. Ieve necessariamente scaturire da essa, ed insieme non in essaYY. 1asso cardine di tutta la teorizzazione mar,iana, della sua spie azione che il rapporto sociale (che il ca%itale) nasce dentro la circolazione eneralizzata delle merci per cui non pu. esistere nulla che assomi li ad un socialismo di mercato eppure reso invisi%ile nella sua sostanza dalla li%ert" for$ale che in/orma i rapporti tra possessori di merci in questa circolazione mercantile ene+ ralizzata, portato esclusivo della /orma di societ" capitalistica. Questo laspetto /ondamentale di quellarcano che la for$a di $erceE rapporto tra cose che si sostituisce al rapporto tra uomini, ma so%rattutto rapporto in cui i" contenuta la sostanza dello s/ruttamento (estrazione del surplus di lavoro che diventa il pro/itto capitalistico), ed nel contempo rapporto di e2ui)alenza nel li0ero scam%io di merci tra e,uali possessori delle stesse. Quindi la merce acquisisce lo statuto di fetic+ cio, di misteriosit" deit" che uida la vita de li uomini nella /ormazione capitalistica, facendoli a%%arire e,uali nel $entre sancisce la loro dise,ua,lianza9 Horse lunico inconveniente nellesposizione di 2ar, di avere messo il para ra/o sul feticis$o nel primo capitolo sulla merce. 3n o ni caso, non si poteva con/ondere tale /eticismo con laliena+ zione, mai citata in/atti da 2ar,. $uttavia, si rischia di perdere quellarcano /ondamentale, direi la

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reale $asc-era del capitalismo che non li viene tolta nemmeno o i (e tanto meno da mar,isti or+ mai de enerati in de%oli pensatori)E il capitalismo li%ert" ed e ua lianza e tuttavia, nello stes+ so tempo, sfrutta$ento e dise,ua,lianza. 'ome chi si alza la mattina e vede tranquillamente il )ole via iare da est a ovest, cos4 il pensatore dei dominanti si acquieta in questa li%ert" ed e ua+ lianza e crede alla potenza insita nellazione imprenditoriale, in pieno rispetto delle le i di merca+ to, o ettive e naturali (come appunto il via io del )ole)- al massimo lo statalista (a volte an+ cor pi& nocivo) ci racconta della possi%ilit" (e//ettiva) di lenire qualche stortura sociale, con linter+ vento del Iemiur o, un insieme di apparati che sono la su$$a della dise ua lianza di potere e di con/litto tra i potenti. Quando occorre, tale pensatore, con i vari iornalisti al se uito, %latera contro i /inanzieri, che avre%%ero provocato quelle catastro/i del tutto intrinsec-e al /unzionamento di questa societ"- e tut+ tavia provvisorie, di fase (ciclo), autentiche malattie di un or anismo che non lo conducono a//atto alla morte, anzi lo s ravano delle tossine accumulate. 0 i mar,isti de eneri se uono questo andaz+ zo, perch! anche loro dormono di notte e re olano la loro ve lia sullandamento della iornata che va naturalmente dallal%a al tramonto. 'he sia la $erra a ruotare (e nella direzione dal tramonto allal%a, da ovest ad est) non possono sospettarlo, restano inorriditi e sprezzanti di /ronte a chi lielo rivela, esattamente come i tolemaici ai tempi dei tempi. $i prendono per matto, in preda a /antasie pericolose. 0 cos4 ancor o i, nella nuova crisi, do%%iamo veder sciorinata tutta la /alsa sapienza de li apolo eti di questo sistema, mai contrastati sui punti essenziali dai critici che pi& critici non si pu.. Qasti vedere le solite litanie contro la /inanza, me lio se contro i /inanzieri che, essendo sin oli individui, possono essere /atti passare per persone in/ide, poco corrette, che si scatenano in im%ro li. 0 allora i& con li alti lai sulla decadenza delletica, con i capitalisti di una volta che si suicidavano quando /alliti mentre questi ci inzuppano il pane. 0 via con tutte le co lionerie, che si ripetono pari pari da met" 9:>> se non da prima ancora, visto che Qalzac morto nel 8:;>- ed in+ credi%ile le ere le sue opere e trovarsi nel mondo do i. XXIunque il cam%iamento deve veri/icarsi nella $erce che viene comprata nel primo atto, I+2 UIenaro+2erce - che la merce /orza lavoro- ndrV, ma non nel )alore dessa, poich! ven ono scam+ %iati equivalenti, cio la merce vien pa ata al suo valore. 3l cam%iamento pu. derivare dunque sol+ tanto dal )alore d#uso della merce co$e tale, cio dal suo consu$oYY. 'onsumo che avviene ovviamente dentro il processo lavorativo, dove varia la quantit" del sur+ plus (pluslavoroAplusvalore) estratta da questuso- mentre la le e dello s/ruttamento capitalistico, con il suo ioco di e ua lianza e li%ert" celanti la dise ua lianza, si i" costituita con il /ormarsi del lavoro salariato (mercato della /orza lavoro) e la eneralizzazione a merce di o ni prodotto lavo+ rativo umano. XX0 il possessore di denaro trova sul mercato tale merce s%ecificaE la ca%acit. di la)oro, ossia la forza+la)oroYY. F ni commento super/luo. XXT. a//inch! il possessore di denaro incontri sul mercato la /orza+lavoro come $erce de%%ono essere soddis/atte diverse condizioni UTTT..V la forza+la)oro come $erce pu. apparire sul merca+ to soltanto in quanto e perch! viene o//erta o venduta come $erce dal %ro%rio %ossessore, dalla per+ sona della quale essa forza+la)oro. 5//inch! il possessore della /orza+lavoro la venda come merce, e li deve poterne disporre, quindi essere li0ero %ro%rietario della propria capacit" di lavoro, della propria persona. 0 li si incontra sul mercato con il possessore di denaro e i due entrano in rapporto reciproco come %ossessori di $erci, di pari diritti, distinti solo per essere luno compratore, laltro venditore, %ersone dunque ,iuridica$ente e,uali. La continuazione di questo rapporto esi e che il proprietario della /orza+lavoro la venda sempre per un te$%o deter$inato, poich! se la vende in

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%locco, una volta per tutte, vende se stesso, si tras/orma da li%ero in schiavo, da possessore di merce in merce UTTTV. La seconda condizione essenziale, a//inch! il possessore di denaro trovi la for+ za+la)oro sul mercato co$e $erce, che il possessore di questa non a%%ia la possi%ilit" di vendere $erci, nelle quali si sia o ettivato il suo lavoro, ma anzi sia costretto a mettere in vendita, come $erce1 la sua stessa forza+la)oro, che esiste soltanto nella sua corporeit" vivente UTTV. Iunque, per tras/ormare il denaro in ca%itale il possessore di denaro deve trovare sul $ercato delle $erci il la)oratore li0ero- li0ero nel duplice senso che dispon a della propria /orza lavorativa come %ro%ria $erce, nella qualit" di li%era persona, e che, daltra parte, non a%%ia da vendere altre merci, che sia privo ed esente, li%ero di tutte le cose necessarie per la realizzazione della sua /orza+lavoroYY. 0 /in troppo chiaro di quali cose necessarie si trattiE dei mezzi produttivi, da cui il possessore della /orza lavorativa separato, e senza i quali non pu. realizzare n! un processo in proprio (come 7o%inson nella sua isoletta) n! una produzione di merci con cui procurarsi il denaro e acqui+ stare, secondo il principio dello scam%io di equivalenti (2+I+2), li altri o etti utili al suo vivere. *on siamo alla produzione mercantile semplice dellarti ianato, ma appunto nella produzione capi+ talistica, in cui il rapporto sociale /ondamentale tra possessore di denaro (con propriet" dei mezzi produttivi da mettere in moto tramite /orza lavoro) e li%ero possessore di questultima, venduta quindi in /orma di merce (altrimenti il possessore dovre%%e vendere se stesso assieme alla /orza la+ vorativa e ci troveremmo situati in altro ra%%orto sociale). 3l capitolo si chiude con una delle %rillanti sparate sarcastiche in cui 2ar, era maestro e che tuttavia illustra il carattere in annevole (il iro del )ole intorno alla $erra) che la societ" capitali+ stica presenta e che ancor o i non superatoE XXLa sfera della circolazione, ossia dello sca$0io di $erci, entro i cui limiti si muovono la compera e la vendita della /orza+lavoro, era in realt" un vero Eden dei diritti innati dell#uo$o. Quivi re nano soltanto Li0ert.1 E,ua,lianza1 Pro%riet. e Bent-a$. Li0ert.> 1oich! compratore e vendito+ re duna merce, per es. della forza+la)oro, sono determinati solo dalla loro li0era )olont.. )tipulano il loro contratto come li%ere %ersone, iuridicamente pari. 3l contratto espressione iuridica co$u+ ne. E,ua,lianza> 1oich! essi entrano in rapporto reciproco soltanto come %ossessori di $erci, e scam%iano equivalente per equivalente. Pro%riet.> 1oich! o nuno dispone soltanto del proprio. Bent-a$> 1oich! o nuno dei due ha a che /are solo con se stesso. Lunico potere che li mette luno accanto allaltro e che li mette in rapporto quello del %ro%rio utile, del loro vanta io particolare, dei loro interessi %ri)ati. 0 appunto %erc-: cos4 o nuno si muove solo per s! e nessuno si muove per laltro, tutti portano a compimento, per una ar$onia %resta0ilita delle cose, o sotto li auspici duna provvidenza onniscaltra, solo lopera del reciproco vanta io, dellutile comune, dellinteres+ se eneraleYY. 0 cos4 siaD

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