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CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO 1. .. .

OGGETTO

2 CAPITOLO 1
1 11 1. .. . OGGETTO OGGETTO OGGETTO OGGETTO
Le presenti Norme tecniche per le costruzioni definiscono i principi per il progetto, lesecuzione e il collaudo delle costruzioni,
nei riguardi delle prestazioni loro richieste in termini di requisiti essenziali di resistenza meccanica e stabilit, anche in caso di
incendio, e di durabilit.
Esse forniscono quindi i criteri generali di sicurezza, precisano le azioni che devono essere utilizzate nel progetto, definiscono le
caratteristiche dei materiali e dei prodotti e, pi in generale, trattano gli aspetti attinenti alla sicurezza strutturale delle opere.
Ai fini della presente norma si intendono per costruzioni!, tutte quelle stabilmente collocate sul territorio o che intervengano
con modifiche sostanziali sulle costruzioni esistenti, le quali, per dimensioni, forma e materiali impiegati possono costituire un
pericolo per la pubblica incolumit. "utte le costruzioni cos# intese debbono rispondere alle leggi ed alle norme vigenti, sia per
quanto attiene le disposizioni tecniche di seguito indicate, che per gli adempimenti amministrativi.
$icadono nellapplicazione delle presenti norme e delle procedure amministrative suddette anche le opere geotecniche e le opere
di protezione ambientale, gli interventi di adeguamento e miglioramento delle costruzioni esistenti, e tutti gli eventuali interventi
sullesistente nei quali ulteriori elementi strutturali vengano aggiunti ad una costruzione e connessi in modo permanente a quelli
esistenti, in modo da interagire con questi influenzandone significativamente il comportamento.
%irca le indicazioni applicative per lottenimento delle prescritte prestazioni, per quanto non espressamente specificato nel pre&
sente documento, si pu' fare riferimento a normative di comprovata validit e ad altri documenti tecnici elencati nel %ap. (). *n
particolare quelle fornite dagli Eurocodici con le relative Appendici Nazionali costituiscono indicazioni di comprovata validit e
forniscono il sistematico supporto applicativo delle presenti norme.








CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO 2. 2. 2. 2.
SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE

4 CAPITOLO 2
2.1. 2.1. 2.1. 2.1. PRINCIPI FONDAMENTAL PRINCIPI FONDAMENTAL PRINCIPI FONDAMENTAL PRINCIPI FONDAMENTALI I I I
Le opere e le componenti strutturali devono essere progettate, eseguite, collaudate e soggette a manutenzione in modo tale da
consentirne la prevista utilizzazione, in forma economicamente sostenibile e con il livello di sicurezza previsto dalle presenti
norme.
La sicurezza e le prestazioni di unopera o di una parte di essa devono essere valutate in relazione agli stati limite che si possono
verificare durante la vita nominale, di cui al 2.4. Si definisce stato limite una condizione superata la quale lopera non soddisfa
pi le esigenze per le quali stata progettata.
!n particolare, secondo quanto stabilito nei capitoli specifici, le opere e le varie tipologie strutturali devono possedere i seguenti
requisiti"
# sicurezza nei confronti di stati limite ultimi (SLU)" capacit$ di evitare crolli, perdite di equilibrio e dissesti gravi, totali o parziali,
che possano compromettere lincolumit$ delle persone ovvero comportare la perdita di beni, ovvero provocare gravi danni
ambientali e sociali, ovvero mettere fuori servizio lopera%
# sicurezza nei confronti di stati limite di esercizio (SLE): capacit$ di garantire le prestazioni previste per le condizioni di esercizio%
# sicurezza antincendio: capacit$ di garantire le prestazioni strutturali previste in caso dincendio, per un periodo richiesto%
# durabilit: capacit$ della struttura di mantenere, nellarco della popria vita nominale, i livelli prestazionali per i quali stata
progettata, tenuto conto delle caratteristiche ambientali in cui si trova e del livello previsto di manutenzione%
# robustezza: capacit$ di evitare danni sproporzionati rispetto allentit$ di possibili cause innescanti eccezionali quali esplosioni e
urti.
!l superamento di uno stato limite ultimo ha carattere irreversibile e si definisce collasso.
!l superamento di uno stato limite di esercizio pu& avere carattere reversibile o irreversibile.
'er le opere esistenti possibile fare riferimento a livelli di sicurezza diversi da quelli delle nuove opere ed anche possibile con#
siderare solo gli stati limite ultimi. (aggiori dettagli sono dati al )apitolo *.
! materiali ed i prodotti, per poter essere utilizzati nelle opere previste dalle presenti norme, devono essere sottoposti a procedure
e prove sperimentali di accettazione. Le prove e le procedure di accettazione sono definite nelle parti specifiche delle presenti
norme riguardanti i materiali.
La fornitura di componenti, sistemi o prodotti, impiegati per fini strutturali, deve essere accompagnata da un manuale di instal#
lazione e di manutenzione da allegare alla documentazione dellopera. ! componenti, i sistemi e i prodotti, edili od impiantistici,
non facenti parte del complesso strutturale, ma che svolgono funzione statica autonoma, devono essere progettati ed installati nel
rispetto dei livelli di sicurezza e delle prestazioni di seguito prescritti.
Le azioni da prendere in conto devono essere assunte in accordo con quanto stabilito nei relativi capitoli delle presenti norme. !n
mancanza di specifiche indicazioni, si dovr$ fare ricorso ad opportune indagini, eventualmente anche sperimentali, o a documen#
ti, normativi e non, di comprovata validit$.
2.2. 2.2. 2.2. 2.2. REQUISITI DELLE OPER REQUISITI DELLE OPER REQUISITI DELLE OPER REQUISITI DELLE OPERE STRUTTURALI E STRUTTURALI E STRUTTURALI E STRUTTURALI
2.2.1. 2.2.1. 2.2.1. 2.2.1. STATI LIMITE ULTIMI STATI LIMITE ULTIMI STATI LIMITE ULTIMI STATI LIMITE ULTIMI (SLU) (SLU) (SLU) (SLU)
! principali Stati Limite +ltimisono elencati nel seguito"
a) perdita di equilibrio della struttura o di una sua parte, considerati come corpi rigidi%
b) spostamenti o deformazioni eccessive%
c) raggiungimento della massima capacit$ di resistenza di parti di strutture, collegamenti, fondazioni%
d) raggiungimento della massima capacit$ di resistenza della struttura nel suo insieme%
e) raggiungimento di una condizione di cinematismo%
f) raggiungimento di meccanismi di collasso nei terreni%
g) rottura di membrature e collegamenti per fatica%
h) rottura di membrature e collegamenti per altri effetti dipendenti dal tempo%
i) instabilit$ di parti della struttura o del suo insieme%
,ltri stati limite ultimi sono considerati in relazione alle specificit$ delle singole opere% in presenza di azioni sismiche, gli Stati Limite
+ltimi comprendono gli Stati Limite di salvaguardia della -ita .SL-/ e gli Stati Limite di prevenzione del )ollasso .SL)/, come pre#
cisato nel 0.2.1.
2.2.2. 2.2.2. 2.2.2. 2.2.2. STATI LIMITE DI ESER STATI LIMITE DI ESER STATI LIMITE DI ESER STATI LIMITE DI ESERCIZIO (SLE) CIZIO (SLE) CIZIO (SLE) CIZIO (SLE)
! principali Stati Limite di 2sercizio sono elencati nel seguito"
a) danneggiamenti locali .ad es. eccessiva fessurazione del calcestruzzo/ che possano ridurre la durabilit$ della struttura, la sua
efficienza o il suo aspetto%
SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE 5
b) spostamenti e deformazioni che possano limitare luso della costruzione, la sua efficienza e il suo aspetto%
c) spostamenti e deformazioni che possano compromettere lefficienza e laspetto di elementi non strutturali, impianti, macchi#
nari%
d) vibrazioni che possano compromettere luso della costruzione%
e) danni per fatica che possano compromettere la durabilit$%
f) corrosione e3o eccessivo degrado dei materiali in funzione dellambiente di esposizione.
,ltri stati limite sono considerati in relazione alle specificit$ delle singole opere% in presenza di azioni sismiche, gli Stati Limite di 2#
sercizio comprendono gli Stati Limite di 4perativit$ .SL4/ e gli Stati Limite di 5anno .SL5/, come precisato 0.2.1.
2.2.3. 2.2.3. 2.2.3. 2.2.3. SICUREZZA ANTINCENDIO SICUREZZA ANTINCENDIO SICUREZZA ANTINCENDIO SICUREZZA ANTINCENDIO
6uando necessario, i rischi derivanti dagli incendi devono essere limitati progettando e realizzando le costruzioni in modo tale
da garantire la resistenza e la stabilit$ degli elementi portanti, nonch7 da limitare la propagazione del fuoco e dei fumi.
2.2. 2.2. 2.2. 2.2.4 44 4. .. . DURABILITA DURABILITA DURABILITA DURABILITA
La durabilit$ pu& essere garantita attraverso ladozione di appropriati provvedimenti stabiliti tenendo conto delle previste condi#
zioni ambientali e di manutenzione ed in base alle peculiarit$ del singolo progetto, tra cui"
a) scelta opportuna dei materiali%
b) dimensionamento opportuno delle strutture%
c) scelta opportuna dei dettagli costruttivi%
d) adozione di tipologie strutturali che consentano, ove possibile, lispezionabilit$ delle parti strutturali%
e) pianificazione di misure di protezione e manutenzione% oppure, quando queste non siano previste o possibili, progettazione
rivolta a garantire che il deterioramento della struttura o dei materiali che la compongono non ne causi il collasso durante la
sua vita nominale%
f) impiego di prodotti e componenti chiaramente identificati in termini di caratteristiche meccanico#fisico#chimiche, indispensa#
bili alla valutazione della sicurezza, e dotati di idonea qualificazione, cos8 come specificato al )apitolo 11%
g) applicazione di sostanze o ricoprimenti protettivi dei materiali, soprattutto nei punti non pi visibili o difficilmente ispezio#
nabili ad opera completata%
h) adozione di sistemi di controllo, passivi o attivi, adatti alle azioni e ai fenomeni ai quali lopera pu& essere sottoposta.
2.2. 2.2. 2.2. 2.2.5 55 5. .. . ROBUSTEZZA ROBUSTEZZA ROBUSTEZZA ROBUSTEZZA
6uando necessario, un adeguato livello di robustezza pu& essere garantito facendo ricorso ad una o pi tra le seguenti strategie
di progettazione"
a) progettazione della struttura in grado di resistere ad azioni eccezionali di carattere convenzionale, combinando valori nomi#
nali delle azioni eccezionali alle altre azioni esplicite di progetto%
b) prevenzione degli effetti indotti dalle azioni eccezionali alle quali la struttura pu& essere soggetta o riduzione della loro inten#
sit$%
c) adozione di una forma e tipologia strutturale poco sensibile alle azioni eccezionali considerate%
d) adozione di una forma e tipologia strutturale tale da tollerare il danneggiamento localizzato causato da unazione di carattere
eccezionale, quale, ad esempio, la rimozione di un elemento strutturale o di una parte limitata della struttura%
e) realizzazione di strutture quanto pi ridondanti, resistenti e3o duttili possibile%
f) adozione di sistemi di controllo, passivi o attivi, adatti alle azioni e ai fenomeni ai quali lopera pu& essere sottoposta.
2.2. 2.2. 2.2. 2.2.6 66 6. .. . VER VER VER VERIFICHE IFICHE IFICHE IFICHE
Le opere strutturali devono essere verificate"
a) per gli stati limite ultimi che possono presentarsi%
b) per gli stati limite di esercizio definiti in relazione alle prestazioni attese%
c) quando necessario, nei confronti degli effetti derivanti dalle azioni termiche connesse con lo sviluppo di un incendio.
Le verifiche delle opere strutturali devono essere contenute nei documenti di progetto, con riferimento alle prescritte caratteristi#
che meccaniche dei materiali e alla caratterizzazione geotecnica del terreno, dedotta in base a specifiche indagini. Laddove neces#
sario, la struttura deve essere verificata nelle fasi intermedie, tenuto conto del processo costruttivo previsto% le verifiche per que#
ste situazioni transitorie sono generalmente condotte nei confronti dei soli stati limite ultimi.
'er le opere per le quali nel corso dei lavori si manifestino situazioni significativamente difformi da quelle di progetto occorre effet#
tuare le relative necessarie verifiche.
6 CAPITOLO 2
2.3. 2.3. 2.3. 2.3. VALUTAZIONE DELL VALUTAZIONE DELL VALUTAZIONE DELL VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA A SICUREZZA A SICUREZZA A SICUREZZA
'er la valutazione della sicurezza delle costruzioni si devono adottare criteri probabilistici scientificamente comprovati. 2ssi
comprendono"
a) il metodo di primo livello, basato sulla valutazione della sicurezza per mezzo dei valori caratteristici e3o nominali e dei coeffi#
cienti parziali della resistenza dei materiali e delle azioni%
b) il metodo di secondo livello, basato sulla valutazione della sicurezza per mezzo dei momenti statistici del primo e del secondo
ordine della resistenza dei materiali e delle azioni%
c) il metodo di terzo livello, basato sulla valutazione della sicurezza per mezzo delle distribuzioni di probabilit$ della resistenza
dei materiali e delle azioni.
9el seguito sono riportati i criteri del metodo di primo livello, pi noto come metodo semiprobabilistico agli stati limite, o dei
coefficienti parziali. Lapplicazione deimetodi di secondo e di terzo livello deve essere giustificata mediante documentazione tec#
nica di comprovata validit$.
9el metodo agli stati limite, la sicurezza strutturale nei confronti degli stati limite ultimi deve essere verificata confrontando la
resistenza di progetto :d della struttura o della membratura strutturale, funzione della resistenza dei materiali che la compongo#
no .;d/ e dei valori nominali delle grandezze geometriche interessate .ad/, con il corrispondente valore di progetto degli effetti
delle azioni 2d, funzione dei valori di progetto delle azioni .<d/ e dei valori nominali delle grandezze geometriche della struttura
interessate .ad/.
La verifica della sicurezza nei riguardi degli stati limite ultimi .SL+/ espressa dallequazione formale"
:
d
= 2
d
>2.2.1?
!l valore di progetto della resistenza di un dato materiale ;d , a sua volta, funzione del valore caratteristico della resistenza, defi#
nito come frattile .inferiore/ della distribuzione statistica della grandezza, attraverso lespressione" ;d @ ;A3B(, essendo B( il fatto#
re parziale dal lato della resistenza.
!l valore di progetto di ciascuna delle azioni agenti sulla struttura <d funzione del valore rappresentativo dellazione <rep, otte#
nuto dal suo valore caratteristico <A, inteso come frattile della distribuzione statistica, attraverso lespressione" <d @ B< <rep @ B< <A
, essendo B< il fattore parziale dal lato delle azioni e un opportuno coefficiente di combinazione, 1, che tiene conto della ri#
dotta probabilit$ che pi azioni di diversa origine si attuino simultaneamente con il loro valore caratteristico.
! valori caratteristici dei parametri fisico#meccanici dei materiali sono definiti nel )apitolo 11. 'er la sicurezza delle opere e dei
sistemi geotecnici, i valori caratteristici dei parametri fisico#meccanici dei terreni sono definiti nel C.2.2.
La capacit$ di garantire le prestazioni previste per le condizioni di esercizio .SL2/ deve essere verificata confrontando il valore
limite di progetto associato a ciascun aspetto di funzionalit$ esaminato .)d/, con il corrispondente valore di progetto delleffetto
delle azioni .2d/, attraverso la seguente espressione formale"
)d = 2d >2.2.2?
2.4. 2.4. 2.4. 2.4. VITA NOMINALE CLASS VITA NOMINALE CLASS VITA NOMINALE CLASS VITA NOMINALE CLASSI DUSO E PERIODO DI I DUSO E PERIODO DI I DUSO E PERIODO DI I DUSO E PERIODO DI RIFERIMENTO RIFERIMENTO RIFERIMENTO RIFERIMENTO
2.4.1. 2.4.1. 2.4.1. 2.4.1. VITA NOMINALE VITA NOMINALE VITA NOMINALE VITA NOMINALE
La vita nominale -
9
di unopera il numero di anni nel quale lopera, purch7 soggetta alla manutenzione ordinaria, cos8 come
prevista in sede di progetto, manterr$ i livelli prestazionali per i quali stata progettata.
!l tipo di opera e la sua vita nominale devono essere precisati nei documenti di progetto.
La vita nominale delle opere di nuova realizzazione deve rispettare i limiti riportati nella Dab. 2.4.!a.

Tab. 2.4.Ia Vita nominale -
9
per i diversi tipi di costruzioni di nuova realizzazione

TIPI DI COSTRUZIONI DI NUOVA REALIZZAZIONE
V
9
.anni/
1
)ostruzioni provvisorie, provvisionali e di presidio
= E
2 )ostruzioni ordinarie = EF
0
)ostruzioni di durabilit$ straordinaria
= 1FF
'er unopera di nuova realizzazione la cui fase di costruzione sia prevista in sede di progetto di durata pari a '9, la vita nominale
relativa a tale fase di costruzione dovr$ essere assunta non inferiore a '9 e comunque non inferiore a E anni.
Le verifiche sismiche di opere di tipo 1 o in fase di costruzione possono omettersi quando il progetto preveda che tale condizione
permanga per meno di 2 anni.
La vita nominale delle opere esistenti che siano sottoposte a verifiche di sicurezza o a interventi strutturali e3o geotecnici di ade#
guamento . *.4.1/ o di miglioramento . *.4.2/, deve rispettare i limiti riportati nella Dab. 2.4.!b% diversamente si dovr$ interveni#
re nei modi indicati nel cap. *.
SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE 7




Tab. 2.4.Ib Vita nominale -
9
per i diversi tipi di costruzioni esistenti

TIPI DI COSTRUZIONI ESISTENTI
V
9
.anni/
1
)ostruzioni provvisorie, provvisionali e di presidio
= 2
2 )ostruzioni ordinarie = 0F
0 )ostruzioni di durabilit$ straordinaria = CF
'er unopera esistente la cui fase di intervento sia prevista in sede di progetto di durata pari a '9, la vita nominale riferita a tale
fase di intervento dovr$ essere assunta non inferiore a '9 e comunque non inferiore a 2 anni.
!n ogni caso non possibile considerare nel progetto fasi di costruzione di durata '9 G 1F anni o fasi di intervento di durata '9 G C
anni.
Le verifiche sismiche di opere di tipo 1 o in fase di intervento possono omettersi quando il progetto preveda che tale condizione
permanga per meno di 1 anno.
,l termine del periodo corrispondente alla vita nominale, le costruzioni di classe !!! e !- definite al 2.4.2, progettate o verificate
mediante la presente normativa, dovranno essere sottoposte a valutazioni di sicurezza qualora siano intevenute, in questo perio#
do, variazioni significative della domanda e3o delle caratteristiche strutturali, ed eventualmente a interventi nei modi indicati nel
cap. *.
2.4.2. 2.4.2. 2.4.2. 2.4.2. CLASSI DUSO CLASSI DUSO CLASSI DUSO CLASSI DUSO
)on riferimento alle conseguenze di una interruzione di operativit$ o di un eventuale collasso, le costruzioni sono suddivise in
classi duso cos8 definite"
Classe : )ostruzioni con presenza solo occasionale di persone, edifici agricoli.
Classe : )ostruzioni il cui uso preveda normali affollamenti, senza contenuti pericolosi per lambiente e senza funzioni pubbli#
che e sociali essenziali. !ndustrie con attivit$ non pericolose per lambiente. 'onti, opere infrastrutturali, reti viarie non
ricadenti in )lasse duso !!! o in )lasse duso !-, reti ferroviarie la cui interruzione non provochi situazioni di emergen#
za. 5ighe il cui collasso non provochi conseguenze rilevanti.
Classe : )ostruzioni il cui uso preveda affollamenti significativi. !ndustrie con attivit$ pericolose per lambiente. :eti viarie e#
Htraurbane non ricadenti in )lasse duso !-. 'onti e reti ferroviarie la cui interruzione provochi situazioni di emergenza.
5ighe rilevanti per le conseguenze di un loro eventuale collasso.
Classe V: )ostruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della protezione civile in
caso di calamit$. !ndustrie con attivit$ particolarmente pericolose per lambiente. :eti viarie di tipo , o I, di cui al 5(
E31132FF1, n. CJK2, L9orme funzionali e geometriche per la costruzione delle stradeM, e di tipo ) quando appartenenti ad i#
tinerari di collegamento tra capoluoghi di provincia non altres8 serviti da strade di tipo , o I. 'onti e reti ferroviarie di
importanza critica per il mantenimento delle vie di comunicazione, particolarmente dopo un evento sismico. 5ighe con#
nesse al funzionamento di acquedotti e a impianti di produzione di energia elettrica.
9el rispetto dei criteri di cui al presente paragrafo, le tipologie di manufatti appartenenti alle classi duso possono essere specifi#
cate e individuate nella pianificazione per il governo del territorio o nella pianificazione per lemergenza, sulla base di analisi
globali dei sistemi funzionali urbani.
2.4.3. 2.4.3. 2.4.3. 2.4.3. PERIODO DI RIFERIMEN PERIODO DI RIFERIMEN PERIODO DI RIFERIMEN PERIODO DI RIFERIMENTO TO TO TO
Le azioni sismiche sulle costruzioni vengono valutate in relazione ad un periodo di riferimento -
:
che si ricava, per ciascun tipo
di costruzione, moltiplicandone la vita nominale -
9
per il coefficiente duso )
+
"
-
:
@ -
9
N )
+
>2.4.1?
!l valore del coefficiente duso )
+
definito, al variare della classe duso, come mostrato in Dab. 2.4.!!.

Tab. 2.4.II ! Valori del coefficiente d"uso )
+

CLASSE DUSO ! !! !!! !-
COEFFICIENTE C
U
F,J 1,F 1,E 2,F

!n assenza di determinazioni della pericolosit$ sisimica pi specifiche ed accurate rispetto a quanto riportato negli ,llegati , e I,
il periodo di ritorno definito negli stessi allegati si assumer$ comunque non inferiore a 1F anni.
8 CAPITOLO 2
'er le costruzioni a servizio di attivit$ a rischio di incidente rilevante si adotteranno valori di )
+
anche superiori a 2, in relazione alle
conseguenze sullOambiente e sulla pubblica incolumit$ determinate dal raggiungimento degli stati limite.
2.5. 2.5. 2.5. 2.5. AZIONI SULLE COSTRUZ AZIONI SULLE COSTRUZ AZIONI SULLE COSTRUZ AZIONI SULLE COSTRUZIONI IONI IONI IONI
2.5.1. 2.5.1. 2.5.1. 2.5.1. CLASSIFICAZIONE DELL CLASSIFICAZIONE DELL CLASSIFICAZIONE DELL CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI E AZIONI E AZIONI E AZIONI
Si definisce azione ogni causa o insieme di cause capace di indurre stati limite in una struttura.
2.5.1.1 CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI IN BASE AL MODO DI ESPLICARSI
a/ dirette"
forze concentrate, carichi distribuiti, fissi o mobili%
b/ indirette"
spostamenti impressi, variazioni di temperatura e di umidit$, ritiro, precompressione, cedimenti di vincoli, ecc.
c/ degrado:
# endogeno" alterazione naturale del materiale di cui composta lopera strutturale%
# esogeno" alterazione delle caratteristiche dei materiali costituenti lopera strutturale, a seguito di agenti esterni.
2.5.1.2 CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI SECONDO LA RISPOSTA STRUTTURALE
a) statiche" azioni applicate alla struttura che non provocano accelerazioni significative della stessa o di alcune sue parti%
b) pseudo statiche" azioni dinamiche rappresentabili mediante unazione statica equivalente%
c) dinamiche" azioni che causano significative accelerazioni della struttura o dei suoi componenti.
2.5.1.3 CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI SECONDO LA VARIAZIONE DELLA LORO INTENSIT NEL TEMPO
a/ permanenti .P/" azioni che agiscono durante tutta la vita nominale della costruzione, la cui variazione di intensit$ nel tempo cos8
piccola e lenta da poterle considerare con sufficiente approssimazione costanti nel tempo"
# peso proprio di tutti gli elementi strutturali% peso proprio del terreno, quando pertinente% forze indotte dal terreno .esclusi
gli effetti di carichi variabili applicati al terreno/% forze risultanti dalla pressione dellacqua .quando si configurino costanti
nel tempo/ .P
1
/%
# peso proprio di tutti gli elementi non strutturali .P
2
/%
# spostamenti e deformazioni imposti, previsti dal progetto e realizzati allatto della costruzione%
# pretensione e precompressione .'/%
# ritiro e viscosit$%
# spostamenti differenziali%
b/ variabili .6/" azioni che agiscono con valori istantanei che possono risultare sensibilmente diversi fra loro nel corso della vita
nominale della struttura"
# carichi imposti%
# azioni del vento%
# azioni della neve%
# azioni della temperatura.
Le azioni variabili sono dette di lunga durata se agiscono con unintensit$ significativa, anche non continuativamente, per un
tempo non trascurabile rispetto alla vita nominale della struttura. Sono dette di breve durata se agiscono per un periodo di
tempo breve rispetto alla vita nominale della struttura., seconda del sito ove sorge la costruzione, una medesima azione cli#
matica pu& essere di lunga o di breve durata.
c/ eccezionali .,/" azioni che si verificano solo eccezionalmente nel corso della vita nominale della struttura%
# incendi%
# esplosioni%
# urti ed impatti%
d/ sismiche .2/: azioni derivanti dai terremoti.
2.5.2. 2.5.2. 2.5.2. 2.5.2. CARATTERIZZAZIONE DE CARATTERIZZAZIONE DE CARATTERIZZAZIONE DE CARATTERIZZAZIONE DELLE AZIONI ELEMENTAR LLE AZIONI ELEMENTAR LLE AZIONI ELEMENTAR LLE AZIONI ELEMENTARI I I I
Salvo i casi caratterizzati da elevata variabilit$, si definisce valore caratteristico PA di unazione permanente, il valore medio della
distribuzione dei valori correnti.
Si definisce valore caratteristico 6
A
di unazione variabile, il valore corrispondente ad un frattile KEQ della popolazione dei mas#
simi, in relazione al periodo di riferimento dellazione variabile stessa.
SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE 9
9ella definizione delle combinazioni delle azioni che possano agire contemporaneamente, i termini 6
AR
rappresentano le azioni
variabili della combinazione, con 6
A1
azione variabile dominante e 6
A2
, 6
A0
, S azioni variabili che possono agire contemporane#
amente a quella dominante. Le azioni variabili 6
AR
vengono combinate mediante i coefficienti di combinazione
FR
,
1R
e
2R
.
)on riferimento alla durata relativa ai livelli di intensit$ di unazione variabile, si definiscono"
# valore quasi permanente
2R
N 6
AR
" il valore superato per un periodo totale di tempo che rappresenti una grande frazione del pe#
riodo di riferimento. !ndicativamente, esso pu& assumersi uguale alla media della distribuzione temporale dellintensit$%
# valore frequente
1R
N 6
AR
" il valore superato per un periodo totale di tempo che rappresenti una piccola frazione del periodo di
riferimento. !ndicativamente, esso pu& assumersi uguale al frattile KEQ della distribuzione temporale dellintensit$%
# valore di combinazione .o raro/
FR
N 6
AR
" il valore tale che la probabilit$ di superamento degli effetti causati dalla concomitanza
con altre azioni sia circa la stessa di quella dovuta al valore caratteristico di una singola azione.
9el caso in cui la caratterizzazione probabilistica dellazione considerata non sia disponibile, ad essa pu& essere attribuito il valo#
re nominale. 9el seguito sono indicati con pedice A i valori caratteristici% senza pedice A i valori nominali.
La Dab. 2.E.! riporta i coefficienti di combinazione da adottarsi per gli edifici civili e industriali di tipo corrente. 'er i casi non con#
templati in tale tabella, si raccomandano valutazioni specifiche adeguatamente comprovate.

Tab. 2.5.I Valori dei coefficienti di combinazione
Cat!"#$a%A&$"' (a#$ab$)
FR

1R

2R

)ategoria , # ,mbienti ad uso residenziale F,J F,E F,0
)ategoria I # +ffici F,J F,E F,0
)ategoria ) # ,mbienti suscettibili di affollamento F,J F,J F,C
)ategoria 5 # ,mbienti ad uso commerciale F,J F,J F,C
)ategoria 2 T Iiblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso industriale 1,F F,K F,*
)ategoria < # :imesse e parcheggi .per autoveicoli di peso U 0F A9/ F,J F,J F,C
)ategoria P # :imesse e parcheggi .per autoveicoli di peso G 0F A9/ F,J F,E F,0
)ategoria V # )operture accessibili per sola manutenzione F,F F,F F,F
)ategoria ! T )operture praticabili
da valutarsi caso per
caso
)ategoria W T )operture speciali .impianti, eliporti, .../
-ento F,C F,2 F,F
9eve .a quota U 1FFF m s.l.m./ F,E F,2 F,F
9eve .a quota G 1FFF m s.l.m./ F,J F,E F,2
-ariazioni termiche F,C F,E F,F

2.5.3. 2.5.3. 2.5.3. 2.5.3. COMBINAZIONI DELLE A COMBINAZIONI DELLE A COMBINAZIONI DELLE A COMBINAZIONI DELLE AZIONI ZIONI ZIONI ZIONI
,i fini delle verifiche degli stati limite, si definiscono le seguenti combinazioni delle azioni.
X )ombinazione fondamentale, generalmente impiegata per gli stati limite ultimi .SL+/"
B
P1
N P
1
Y B
P2
N P
2
Y B
'
N' Y B
61
N 6
A1
Y B
62
N
F2
N 6
A2
Y B
60
N
F0
N 6
A0
Y S >2.E.1?
X )ombinazione caratteristica .rara/, generalmente impiegata per gli stati limite di esercizio .SL2/ irreversibili e nelle verifiche
alle tensioni ammissibili di cui al 2.J"
P
1
Y P
2
Y ' Y 6
A1
Y
F2
N 6
A2
Y
F0
N 6
A0
Y S >2.E.2?
X )ombinazione frequente, generalmente impiegata per gli stati limite di esercizio .SL2/ reversibili"
P
1
Y P
2
Y ' Y
11
N 6
A1
Y
22
N 6
A2
Y
20
N 6
A0
Y S >2.E.0?
X )ombinazione quasi permanente .SL2/, generalmente impiegata per gli effetti a lungo termine"
P
1
Y P
2
Y ' Y
21
N 6
A1
Y
22
N 6
A2
Y
20
N 6
A0
Y S >2.E.4?
X )ombinazione sismica, impiegata per gli stati limite ultimi e di esercizio connessi allazione sismica 2"
2 Y P
1
Y P
2
Y ' Y
21
N 6
A1
Y
22
N 6
A2
Y S >2.E.E?
X )ombinazione eccezionale, impiegata per gli stati limite ultimi connessi alle azioni eccezionali ,"
P
1
Y P
2
Y ' Y ,
d
Y
21
N 6
A1
Y
22
N 6
A2
Y S >2.E.C?
Pli effetti dellOazione sismica saranno valutati tenendo conto delle masse associate ai seguenti carichi gravitazionali"
1 2 2 j kj
j
G G Q . + +

[2.E.J]
9elle combinazioni per gli SL2, e per la combinazione sismica ed eccezionale, si intende che vengano omessi i carichi 6
AR
che
danno un contributo favorevole ai fini delle verifiche e, se del caso, i carichi P
2
.
,ltre combinazioni sono da considerare in funzione di specifici aspetti .p. es. fatica, ecc./.
9elle formule sopra riportate il simbolo # vuol dire combinato con.
10 CAPITOLO 2
! valori dei coefficienti di combinazione
FR
,
1R
e
2R
sono dati nella Dab. 2.E.!. ! valori dei coefficienti parziali di sicurezza B
Pi
e B
6R
sono dati nel 2.C.1.
2.6. 2.6. 2.6. 2.6. AZIONI NELLE VERIFIC AZIONI NELLE VERIFIC AZIONI NELLE VERIFIC AZIONI NELLE VERIFICHE A!LI STATI LIMITE HE A!LI STATI LIMITE HE A!LI STATI LIMITE HE A!LI STATI LIMITE
Le verifiche agli stati limite devono essere eseguite per tutte le pi gravose condizioni di carico che possono agire sulla struttura,
valutando gli effetti delle combinazioni definite nel 2.E.0.
2.6.1. 2.6.1. 2.6.1. 2.6.1. STATI LIMITE ULTIMI STATI LIMITE ULTIMI STATI LIMITE ULTIMI STATI LIMITE ULTIMI
9elle verifiche agli stati limite ultimi si distinguono"
X lo stato limite di equilibrio come corpo rigido" E*U
X lo stato limite di resistenza della struttura compresi gli elementi di fondazione" STR
X lo stato limite di resistenza del terreno" +EO
<atte salve tutte le prescizioni fornite nei capitoli successivi delle presenti norme, la Dab. 2.C.! riporta i valori dei coefficienti par#
ziali B
<
da assumersi per la determinazione degli effetti delle azioni nelle verifiche agli stati limite ultimi.
'er le verifiche nei confronti dello stato limite ultimo di equilibrio come corpo rigido .26+/ si utilizzano i coefficienti B
<
riportati
nella colonna 26+ della Dabella 2.C.!.
'er la progettazione di componenti strutturali che non coinvolgano azioni di tipo geotecnico, le verifiche nei confronti degli stati
limite ultimi strutturali .SD:/ si eseguono adottando i coefficienti B
<
riportati nella colonna ,1 della Dabella 2.C.!.
'er la progettazione di elementi strutturali che coinvolgano azioni di tipo geotecnico .plinti, platee, pali, muri di sostegno, .../ le
verifiche nei confronti degli stati limite ultimi strutturali .SD:/ e geotecnici .P24/ si eseguono adottando due possibili approcci
progettuali, fra loro alternativi.
9ell$pproccio %, le verifiche possono essere condotte con due diverse combinazioni di gruppi di coefficienti parziali, rispettivamente
definiti per le azioni .B
<
/, per la resistenza dei materiali .B
(
/ e, eventualmente, per la resistenza globale del sistema .B
:
/. 9ella Com&
binazione % dell$pproccio %, per le azioni si impiegano i coefficienti B
<
riportati nella colonna ,1 della Dabella 2.C.!. 9ella Combinazione
' dell$pproccio %, si impiegano invece i coefficienti B
<
riportati nella colonna ,2. !n tutti i casi, sia nei confronti del dimensionamento
strutturale, sia per quello geotecnico, si deve utilizzare la combinazione pi gravosa fra le due precedenti.
9ell$pproccio ' si impiega ununica combinazione dei gruppi di coefficienti parziali definiti per le ,zioni .B
<
/, per la resistenza
dei materiali .B
(
/ e, eventualmente, per la resistenza globale .B
:
/. !n tale approccio, per le azioni si impiegano i coefficienti B
<
ri#
portati nella colonna ,1.
! coefficienti B
(
e B
:
sono definiti nei capitoli successivi.

Tab. 2.,.I T Coefficienti parziali per le azioni o per l"effetto delle azioni nelle verifiche SLU
C"--$.$'t
/
<

E*U A1 A2
)arichi permanenti P1
<avorevoli
B
P1

F,K 1,F 1,F
Sfavorevoli 1,1 1,0 1,F
)arichi permanenti P2

<avorevoli
B
P2

F,F F,F F,F
Sfavorevoli 1,E 1,E 1,0
,zioni variabili 6
<avorevoli
B
6i

F,F F,F F,F
Sfavorevoli 1,E 1,E 1,0


9ella Dab. 2.C.! il significato dei simboli il seguente"
B
P1
coefficiente parziale dei carichi permanenti P1%
B
P2
coefficiente parziale dei carichi permanenti P2%
B
6i
coefficiente parziale delle azioni variabili 6.
9el caso in cui lazione sia costituita dalla spinta del terreno, per la scelta dei coefficienti parziali di sicurezza valgono le indica#
zioni riportate nel )apitolo C.
!l coefficiente parziale della precompressione si assume pari a B
'
@ 1,F.
,ltri valori di coefficienti parziali sono riportati nei capitoli successivi con riferimento a particolari azioni specifiche.
2.6.2. 2.6.2. 2.6.2. 2.6.2. STATI LIMITE DI ESER STATI LIMITE DI ESER STATI LIMITE DI ESER STATI LIMITE DI ESERCIZIO CIZIO CIZIO CIZIO
Le verifiche agli stati limite di esercizio riguardano le voci riportate al 2.2.2.
SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE 11
9el )apitolo 4, per le condizioni non sismiche, e nel )apitolo J, per le condizioni sismiche, sono date specifiche indicazioni sulle
verifiche in questione, con riferimento ai diversi materiali strutturali.
2.". 2.". 2.". 2.". VERIFICHE ALLE TENSI VERIFICHE ALLE TENSI VERIFICHE ALLE TENSI VERIFICHE ALLE TENSIONI AMMISSIBILI ONI AMMISSIBILI ONI AMMISSIBILI ONI AMMISSIBILI
LA COMMISSIONE PROPONE DI ELIMINARE LINTERO PARA+RAFO. LA DECISIONE E DEMANDATA ALLESAME
DEL CONSI+LIO SUPERIORE DEI LL.PP. I' .a0" 1$ )$2$'a&$"' )$2$'a# $) #$.3$a2" a) 4 2.5.3
IL CNI5 )ATE $) CTA )ORDIN+6MI CONDIVIDONO LELIMINAZIONE
:elativamente ai metodi di calcolo, dOobbligo il (etodo agli stati limite di cui al 2.C.
Limitatamente alle costruzioni di tipo 1 e 2 e )lasse duso ! e !! .Dab. 2.4.!a e 2.4.!b/, per le quali, agli SL-, agS U F,FJg , nei riguardi
dello Stato Limite di Salvaguardia delle -ita .SL-/ definito al 0.2.1, ammesso il (etodo di verifica alle tensioni ammissibili.
'er tali verifiche si deve fare riferimento alle norme tecniche di cui al 5( LL'' 14 febbraio 1KK2, per le strutture in calcestruzzo e
in acciaio, al 5( LL'' 2F novembre 1K*J, per le strutture in muratura e al 5( LL'' 11 marzo 1K** per le opere e i sistemi geo#
tecnici.
Le norme dette si debbono in tal caso applicare integralmente, salvo per i materiali e i prodotti, le azioni e il collaudo statico, per i
quali valgono le prescrizioni riportate nelle presenti norme tecniche.
Le azioni sismiche debbono essere valutate assumendo pari a E il grado di sismicit$ S, quale definito al I.4 del 5( LL'' 1C
gennaio 1KKC, ed assumendo le modalit$ costruttive e di calcolo di cui al 5( LL'' citato, nonch7 alla )ircolare LL'' 1F aprile
1KKJ, n. CE3,,.PP. e relativi allegati.
12 CAPITOLO 2









CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO 3. 3. 3. 3.
AZIONI SULLE COSTRUZIONI
14 CAPITOLO 3
3.1. 3.1. 3.1. 3.1. OPERE CIVILI E INDUS OPERE CIVILI E INDUS OPERE CIVILI E INDUS OPERE CIVILI E INDUSTRIALI TRIALI TRIALI TRIALI
3.1.1. 3.1.1. 3.1.1. 3.1.1. GENERALIT GENERALIT GENERALIT GENERALIT
Nel presente paragrafo vengono definiti i carichi, nominali e/o caratteristici, relativi a costruzioni per uso civile o industriale. La
descrizione e la definizione dei carichi devono essere espressamente indicate negli elaborati progettuali.
I carichi sono in genere da considerare come applicati staticamente, salvo casi particolari in cui gli effetti dinamici devono essere
debitamente valutati. Oltre che nella situazione definitiva duso, si devono considerare le azioni agenti in tutte le fasi esecutive
della costruzione.
3.1.2. 3.1.2. 3.1.2. 3.1.2. PESI PROPRI DEI MATE PESI PROPRI DEI MATE PESI PROPRI DEI MATE PESI PROPRI DEI MATERIALI STRUTTURALI RIALI STRUTTURALI RIALI STRUTTURALI RIALI STRUTTURALI
Le azioni permanenti gravitazionali associate ai pesi propri dei materiali strutturali sono derivate dalle dimensioni geometriche e
dai pesi dellunit di volume dei materiali con cui sono realizzate le parti strutturali della costruzione. Per i materiali pi comuni
possono essere assunti i valori dei pesi dellunit di volume riportati nella !ab. ".#.I.

Tab. 3.1.I - Pesi dellunit di volume dei principali materiali
MATERIALI
PESO UNIT DI VOLUME
$%N/m&'
Calcestruzz ce!e"tz e !alte
(alcestruzzo ordinario )*,+
(alcestruzzo armato ,e/o precompresso- ).,+
(alcestruzzi /leggeri01 da determinarsi caso per caso #*,+ 2 )+,+
(alcestruzzi /pesanti01 da determinarsi caso per caso )3,+ 2 .+,+
4alta di calce #3,+
4alta di cemento )#,+
(alce in polvere #+,+
(emento in polvere #*,+
5abbia #6,+
Metall e le#$e
7cciaio 63,.
8hisa 6),.
7lluminio )6,+
Materale la%&e'
!ufo vulcanico #6,+
(alcare compatto )9,+
(alcare tenero )),+
8esso #",+
8ranito )6,+
Laterizio ,pieno- #3,+
Le#"a!
(onifere e pioppo *,+ 2 9,+
Latifoglie ,escluso pioppo- 9,+ 2 3,+
S'sta"ze (are
7c:ua dolce ,chiara- ;,3#
7c:ua di mare ,chiara- #+,#
(arta #+,+
<etro ).,+
Per materiali strutturali non compresi nella !ab. ".#.I si potr far riferimento a specifiche indagini sperimentali o a normative o
documenti di comprovata validit, trattando i valori nominali come valori caratteristici.
3.1.3. 3.1.3. 3.1.3. 3.1.3. CARICHI PERMANENTI N CARICHI PERMANENTI N CARICHI PERMANENTI N CARICHI PERMANENTI NON STRUTTURALI ON STRUTTURALI ON STRUTTURALI ON STRUTTURALI
5ono considerati carichi permanenti non strutturali i carichi presenti sulla costruzione durante il suo normale esercizio, :uali
:uelli relativi a tamponature esterne, divisori interni, massetti, isolamenti, pavimenti e rivestimenti del piano di calpestio, intona=
ci, controsoffitti, impianti ed altro, ancorch> in :ualche caso sia necessario considerare situazioni transitorie in cui essi non siano
presenti.
AZIONI SULLE COSTRUZIONI 15
Le azioni permanenti gravitazionali associate ai pesi propri dei materiali non strutturali sono derivate dalle dimensioni geometri=
che e dai pesi dellunit di volume dei materiali con cui sono realizzate le parti non strutturali della costruzione. I pesi dellunit
di volume dei materiali non strutturali possono essere ricavati dalla !ab. ".#.I, ovvero da specifiche indagini sperimentali o da
normative o da documenti di comprovata validit, trattando i valori nominali come valori caratteristici.
In linea di massima, in presenza di orizzontamenti anche con orditura unidirezionale ma con capacit di ripartizione trasversale,
i carichi permanenti non strutturali potranno assumersi, per le verifiche dinsieme, come uniformemente ripartiti. In caso contra=
rio, occorre valutarne le effettive distribuzioni.
I tramezzi e gli impianti leggeri degli edifici per abitazioni e per uffici potranno assumersi, in genere, come carichi e:uivalenti
distribuiti, purch> i solai abbiano adeguata capacit di ripartizione trasversale.
Per gli orizzontamenti degli edifici per abitazioni e per uffici, il peso proprio di elementi divisori interni potr essere ragguagliato
ad un carico permanente uniformemente distribuito g
)
, purch> vengano adottate le misure costruttive atte ad assicurare una ade=
guata ripartizione del carico. Il carico uniformemente distribuito g
)
potr essere definito facendo ricorso a normative o a docu=
menti di comprovata validit.
8li elementi divisori interni con peso proprio elevato devono essere considerati in fase di progettazione, tenendo conto del loro
effettivo posizionamento sul solaio.
3.1.4. 3.1.4. 3.1.4. 3.1.4. CARICHI IMPOSTI CARICHI IMPOSTI CARICHI IMPOSTI CARICHI IMPOSTI
I carichi imposti, o sovraccarichi, comprendono i carichi legati alla destinazione duso dellopera? i modelli di tali azioni possono
essere costituiti da1
= carichi verticali uniformemente distribuiti :
%

= carichi verticali concentrati @
%

= carichi orizzontali lineari A
%

I valori nominali e/o caratteristici di :
%
, @
%
ed A
%
sono riportati nella !ab. ".#.II. !ali valori sono comprensivi degli effetti dinamici
ordinari, purch> non vi sia rischio di risonanza delle strutture.

Tab. 3.1.II = Valori dei carichi imposti per le diverse categorie duso delle costruzioni
Cat. A!be"t
)
*

+*N,!
-
.
/
*

+*N.
0
*

+*N,!.
7
A!be"t a& us' res&e"zale


7ree per attivit domestiche e residenziali ,compre=
se le camere e le corsie degli ospedali? le camere, le
cucine e i bagni degli alberghi e degli ostelli-
),++ ),++ #,++
5cale comuni *,++ *,++ #,++
Balconi e ballatoi *,++ ",++ #,++
B
U11c
(at. B# Cffici non aperti al pubblico ),++ ),++ #,++
(at. B) Cffici aperti al pubblico ",++ ),++ #,++
5cale comuni, balconi e ballatoi *,++ *,++ #,++
(
A!be"t suscettbl & a11'lla!e"t'
(at. (# 7ree con tavoli, :uali scuole, caffD, ristoran=
ti, sale per banchetti, lettura e ricevimento
",++ ",++ #,++
(at. () 7ree con posti a sedere fissi, :uali chiese,
teatri, cinema, sale per conferenze e attesa, aule
universitarie e aule magne
*,++ *,++ #,++
(at. (" 7mbienti privi di ostacoli al movimento
delle persone, :uali musei, sale per esposizioni,
aree daccesso a uffici, alberghi e ospedali, atri di
stazioni ferroviarie
.,++ .,++ #,++
(at. (*. 7ree con possibile svolgimento di attivit
fisiche, :uali sale da ballo, palestre, palcoscenici.
.,++ .,++ #,++
(at. (.. 7ree suscettibili di grandi affollamenti,
:uali edifici per eventi pubblici, sale da concerto,
palazzetti per lo sport e relative tribune, gradinate e
piattaforme ferroviarie.
.,++ .,++ ",++
5cale comuni, balconi e ballatoi
5econdo categoria duso, con le se=
guenti limitazioni
E *,++ E *,++ E ),++
F
A!be"t a& us' c'!!ercale
(at. F# Negozi *,++ *,++ #,++
(at. F) (entri commerciali, mercati, grandi magaz=
zini
.,++ .,++ #,++
5cale comuni, balconi e ballatoi 5econdo categoria duso
G Aree %er !!a#azz"a!e"t' e us' c'!!ercale
16 CAPITOLO 3
Cat. A!be"t
)
*

+*N,!
-
.
/
*

+*N.
0
*

+*N,!.
(at. G# 7ree per accumulo di merci e relative aree
daccesso, :uali biblioteche, archivi, magazzini,
depositi, laboratori manifatturieri
E 9,++ 6,++ #,++H
(at. G) 7mbienti ad uso industriale da valutarsi caso per caso
I=8
R!esse e aree %er tra11c' & (ec'l 2esclus
%'"t3

(at. I Jimesse, aree per traffico, parcheggio e sosta
di veicoli leggeri ,peso a pieno carico fino a "+ %N.
),.+ ) K #+,++ #,++HH
(at. 8 7ree per traffico e parcheggio di veicoli me=
di ,peso a pieno carico compreso fra "+ %N e #9+
%N-, :uali rampe daccesso, zone di carico e scarico
merci.
da valutarsi caso per caso
A=I=L
C'%erture
(at. A (operture accessibili per sola manutenzione
e riparazione
+,.+ #,)+ #,++
(at. I (operture praticabili di ambienti di categoria
duso compresa fra 7 e F
secondo categorie di appartenenza
(at. L (operture per usi speciali, :uali impianti,
eliporti.
da valutarsi caso per caso

H non comprende le azioni orizzontali eventualmente esercitate dai materiali immagazzinati.
HH per i soli parapetti o partizioni nelle zone pedonali. Le azioni sulle barriere esercitate dagli automezzi dovranno essere
valutate caso per caso.
I valori riportati nella !ab. ".#.II sono riferiti a condizioni di uso corrente delle rispettive categorie. 7ltri regolamenti potranno
imporre valori superiori, in relazione ad esigenze specifiche.
In presenza di carichi atipici ,:uali macchinari, serbatoi, depositi interni, impianti, ecc.- le intensit devono essere valutate caso
per caso, in funzione dei massimi prevedibili1 tali valori dovranno essere indicati esplicitamente nelle documentazioni di progetto
e di collaudo statico.
3.1.4.1 CARIC0I IMPOSTI VERTICALI UNI5ORMEMENTE DISTRI6UITI
7nalogamente ai carichi permanenti non strutturali definiti al M ".#." ed in linea di massima, in presenza di orizzontamenti anche
con orditura unidirezionale ma con capacit di ripartizione trasversale, i carichi imposti potranno assumersi, per la verifica
dinsieme, come uniformemente ripartiti. In caso contrario, occorre valutarne le effettive distribuzioni.
Per le categorie duso 7, B, (, F, A e I, i carichi imposti verticali che agiscono su di singolo elemento strutturale facente parte di
un orizzontamento ,ad esempio una trave-, possono essere ridotti in base allestensione dellarea di influenza di competenza
dellelemento stesso. 7nalogamente, per le sole categorie duso da 7 a F, potranno essere ridotte le componenti di sollecitazione
indotte dai carichi imposti agenti su membrature verticali, tra i :uali pilastri o setti, facenti parte di edifici multipiano con pi di )
piani. I criteri di riduzione dei carichi imposti e delle sollecitazioni da essi indotte potranno essere definiti facendo ricorso a nor=
mative o a documenti di comprovata validit.
3.1.4.- CARIC0I IMPOSTI VERTICALI CONCENTRATI
I carichi imposti verticali concentrati @
%
riportati nella !ab. ".#.II formano oggetto di verifiche locali distinte e non si combinano
con i carichi verticali ripartiti utilizzati nelle verifiche delledificio nel suo insieme? essi devono essere applicati su impronte di
carico appropriate allutilizzo ed alla forma dellorizzontamento? in assenza di precise indicazioni puN essere considerata una
forma dellimpronta di carico :uadrata pari a .+ K .+ mm, salvo che per le rimesse ed i parcheggi, per i :uali i carichi si applicano
su due impronte di )++ K )++ mm, distanti assialmente #,3+ m.
3.1.4.3 CARIC0I IMPOSTI ORIZZONTALI LINEARI
I carichi imposti orizzontali lineari A
%
riportati nella !ab. ".#.II devono essere utilizzati per verifiche locali e non si combinano con
i carichi verticali ripartiti utilizzati nelle verifiche delledificio nel suo insieme.
I carichi imposti orizzontali lineari devono essere applicati alle pareti alla :uota di #,)+ m dal rispettivo piano di calpestio? devo=
no essere applicati ai parapetti o ai mancorrenti alla :uota del bordo superiore.
Le verifiche locali riguardano, in relazione alle condizioni duso, gli elementi verticali bidimensionali :uali i tramezzi, le pareti, i
tamponamenti esterni, comun:ue realizzati, con lesclusione dei divisori mobili ,che comun:ue devono garantire sufficiente sta=
bilit in esercizio-.
Il soddisfacimento di :uesta prescrizione puN essere documentato anche per via sperimentale, e comun:ue mettendo in conto i
vincoli che il manufatto possiede e tutte le risorse che il tipo costruttivo consente.
AZIONI SULLE COSTRUZIONI 17
3.2. 3.2. 3.2. 3.2. AZIONE SISMICA AZIONE SISMICA AZIONE SISMICA AZIONE SISMICA
Le azioni sismiche di progetto, in base alle :uali valutare il rispetto dei diversi stati limite considerati, si definiscono a partire dal=
la /pericolosit sismica di base0 del sito di costruzione e sono funzione delle caratteristiche morfologiche e stratigraficheche de=
terminano la risposta sismica locale.
La pericolosit sismica D definita in termini di accelerazione orizzontale massima attesa a
g
in condizioni di campo libero su sito di
riferimento rigido con superficie topografica orizzontale ,di categoria A come definita al M ".).)-, nonch> di ordinate dello spettro
di risposta elastico in accelerazione ad essa corrispondente 5
e
,!-, con riferimento a prefissate probabilit di eccedenza P
<
J

come
definite nel M ".).#, nel periodo di riferimento <
J
, come definito nel M ).*. In alternativa D ammesso luso di accelerogrammi, pur=
ch> correttamente commisurati alla pericolosit sismica locale del sito della costruzione.
7i fini della presente normativa le forme spettrali sono definite, per ciascuna delle probabilit di superamento P
<
J
nel periodo di
riferimento <
J
, a partire dai valori dei seguenti parametri su sito di riferimento rigido orizzontale1
a
g
accelerazione orizzontale massima al sito?
I
o
valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale?
H
(
! valore di riferimento per la determinazione del periodo di inizio del tratto a velocit costante dello spettro in accelerazione
orizzontale.
In allegato alla presente norma, per tutti i siti considerati, sono forniti i valori di a
g
, I
o
e
*
C
T necessari per la determinazione delle
azioni sismiche.
3.2.1. 3.2.1. 3.2.1. 3.2.1. STATI LIMITE E RELAT STATI LIMITE E RELAT STATI LIMITE E RELAT STATI LIMITE E RELATIVE PROBABILIT DI S IVE PROBABILIT DI S IVE PROBABILIT DI S IVE PROBABILIT DI SUPERAMENTO UPERAMENTO UPERAMENTO UPERAMENTO
Nei confronti delle azioni sismiche gli stati limite, sia di esercizio che ultimi, sono individuati riferendosi alle prestazioni della
costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali, :uelli non strutturali e gli impianti.
8li stati limite di esercizio ,5LG- comprendono1
= Stat' L!te & O%erat(t7 ,5LO-1 a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi struttura=
li, :uelli non strutturali e le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, non deve subire danni ed interruzioni dOuso significa=
tivi?
= Stat' L!te & Da""' ,5LF-1 a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali,
:uelli non strutturali e le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, subisce danni tali da non mettere a rischio gli utenti e da
non compromettere significativamente la capacit di resistenza e di rigidezza nei confronti delle azioni verticali ed orizzontali,
mantenendosi immediatamente utilizzabile pur nellinterruzione duso di parte delle apparecchiature.
8li stati limite ultimi ,5LC- comprendono1
= Stat' L!te & sal(a#uar&a &ella Vta ,5L<-1 a seguito del terremoto la costruzione subisce rotture e crolli dei componenti
non strutturali ed impiantistici e significativi danni dei componenti strutturali cui si associa una perdita significativa di rigi=
dezza nei confronti delle azioni orizzontali? la costruzione conserva invece una parte della resistenza e rigidezza per azioni
verticali e un margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni sismiche orizzontali?
= Stat' L!te & %re(e"z'"e &el C'llass' ,5L(-1 a seguito del terremoto la costruzione subisce gravi rotture e crolli dei compo=
nenti non strutturali ed impiantistici e danni molto gravi dei componenti strutturali? la costruzione conserva ancora un margine di
sicurezza per azioni verticali ed un esiguo margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali.
Le probabilit di superamento nel periodo di riferimento P
<
J
, cui riferirsi per individuare lazione sismica agente in ciascuno de=
gli stati limite considerati, sono riportate nella !ab. ".).I.
Tab. 3.-.I P Probabilit di superamento P
<
J
in funzione dello stato limite considerato
Stat L!te P
<
J
8 Pr'bablt7 & su%era!e"t' "el %er'&' & r1er!e"t' V
R

5tati limite di esercizio
5LO 3#Q
5LF 9"Q
5tati limite ultimi
5L< #+Q
5L( .Q
@ualora la protezione nei confronti degli stati limite di esercizio sia di prioritaria importanza, i valori di P
<
J
forniti in tabella
devono essere ridotti in funzione del grado di protezione che si vuole raggiungere.
3.2.2 3.2.2 3.2.2 3.2.2 CATEGORIE DI SOTTOSU CATEGORIE DI SOTTOSU CATEGORIE DI SOTTOSU CATEGORIE DI SOTTOSUOLO E CONDIZIONI TOP OLO E CONDIZIONI TOP OLO E CONDIZIONI TOP OLO E CONDIZIONI TOPOGRAFICHE OGRAFICHE OGRAFICHE OGRAFICHE
Categorie di sottosuolo
7i fini della definizione dellazione sismica di progetto, si deve valutare leffetto della risposta sismica locale mediante specifi=
che analisi, da eseguire con le modalit indicate nel M 6.##.". In alternativa si puN fare riferimento a un approccio semplificato
che si basa sulla classificazione del sottosuolo, :ualora le condizioni stratigrafiche e le propriet dei terreni siano chiaramente
riconducibili alle categorie definite in !ab. ".).II.
Iatta salva la necessit della caratterizzazione geotecnica dei terreni nel volume significativo, intesa come la parte di sottosuolo
18 CAPITOLO 3
influenzata, direttamente o indirettamente, dalla costruzione del manufatto e che influenza il manufatto stesso, la misura diretta
della velocit di propagazione delle onde di taglio, <5, D fortemente raccomandata ai fini della classificazione del sottosuolo. @ue=
sta si effettua in base alle condizioni stratigrafiche ed ai valori della velocit e:uivalente di propagazione delle onde di taglio, <5,e:
,in m/s-, definita dallespressione1
S,eq
N
i
S,i
i 1
H
V
h
V
=
=


[".).#]
con1
hi spessore delli=esimo strato?
<5,i velocit delle onde di taglio nelli=esimo strato?
N numero di strati?
A profondit del substrato, definito come :uella formazione costituita da roccia o terreno molto rigido, caratterizzata da <5
non inferiore a 3++ m/s.
Per le fondazioni superficiali, la profondit del substrato D riferita al piano di imposta delle stesse, mentre per le fondazioni su
pali D riferita alla testa dei pali. Nel caso di opere di sostegno di terreni naturali, la profondit D riferita alla testa dellopera. Per
muri di sostegno di terrapieni, la profondit D riferita al piano di imposta della fondazione.
Per depositi con profondit A del substrato superiore a "+ m, la velocit e:uivalente delle onde di taglio <5,"+ D definita dal para=
metro <5,"+, ottenuto ponendo AR"+ m nella precedente espressione e considerando le propriet degli strati di terreno fino a tale
profondit.
Le categorie di sottosuolo che permettono lutilizzo dellapproccio semplificato sono definite in !ab. ".).II.

Tab. 3.-.II 9 Categorie di sottosuolo che permettono lutilizzo dellapproccio semplificato.
Cate#'ra Descrz'"e
A Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori
di velocit delle onde di taglio superiori a 3++ m/s, eventualmente
comprendenti in superficie terreni di caratteristiche meccaniche pi
scadenti con spessore massimo pari a " m.
6 Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a
grana fina molto consistenti, caratterizzati da un miglioramento delle
propriet meccaniche con la profondit e da valori di velocit e:uiva=
lente compresi tra "9+ m/s e 3++ m/s.
C Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina
mediamente consistenti con profondit del substrato superiori a "+ m, ca=
ratterizzati da un miglioramento delle propriet meccaniche con la pro=
fondit e da valori di velocit e:uivalente compresi tra #3+ m/s e "9+
m/s.
D Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o di terreni a grana
fina scarsamente consistenti con profondit del substrato superiori a "+
m, caratterizzati da un miglioramento delle propriet meccaniche con
la profondit e da valori di velocit e:uivalente compresi tra #++ e
#3+ m/s.
E
!erreni con caratteristiche e valori di velocit e"uivalente riconducibili a "uelle
definite per le categorie C o D, con profondit del substrato non superiore
a "+ m.

Per :ueste cin:ue categorie di sottosuolo, le azioni sismiche sono definibili come descritto al M ".)." delle presenti norme.
Per :ualsiasi condizione di sottosuolo non classificabile nelle categorie precedenti, D necessario predisporre specifiche analisi di ri=
sposta locale per la definizione delle azioni sismiche.

Condizioni topografiche
Per condizioni topografiche complesse D necessario predisporre specifiche analisi di risposta sismica locale. Per configurazioni
superficiali semplici si puN adottare la seguente classificazione ,!ab. ".).III-1


Tab. 3.-.III 9 Categorie topografiche
Cate#'ra Caratterstc$e &ella su%er1ce t'%'#ra1ca
!# 5uperficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i S #.T
!) Pendii con inclinazione media i U #.T
!" Jilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media
AZIONI SULLE COSTRUZIONI 19
#.T S i S "+T
!*
Jilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media i U
"+T
Le suesposte categorie topografiche si riferiscono a configurazioni geometriche prevalentemente bidimensionali, creste o dorsali
allungate, e devono essere considerate nella definizione dellazione sismica se di altezza maggiore di "+ m.
3.2.3. 3.2.3. 3.2.3. 3.2.3. VALUTAZIONE DELLAZI VALUTAZIONE DELLAZI VALUTAZIONE DELLAZI VALUTAZIONE DELLAZIONE SISMICA ONE SISMICA ONE SISMICA ONE SISMICA
3.-.3.1 DESCRIZIONE DEL MOTO SISMICO IN SUPER5ICIE E SUL PIANO DI 5ONDAZIONE
7i fini delle presenti norme lOazione sismica D caratterizzata da " componenti traslazionali, due orizzontali contrassegnate da V ed
W ed una verticale contrassegnata da X, da considerare tra di loro indipendenti. 5alvo :uanto specificato nel M 6.## per le opere e i
sistemi geotecnici, la componente verticale verr considerata ove espressamente specificato ,v. (ap. 6- e purch> il sito nel :uale
sorge la costruzione sia caratterizzato da unaccelerazione al suolo, cosY come definita nel seguente M".).".), pari ad agZ E +,#.g .
Le componenti possono essere descritte, in funzione del tipo di analisi adottata, mediante una delle seguenti rappresentazioni1
= accelerazione massima in superficie?
= accelerazione massima e relativo spettro di risposta in superficie?
= accelerogramma.
5ulla base di apposite analisi di risposta sismica locale si puN poi passare dai valori in superficie ai valori sui piani di riferimento
definiti nel M ".).)? in assenza di tali analisi lazione in superficie puN essere assunta come agente su tali piani.
Le due componenti ortogonali indipendenti che descrivono il moto orizzontale sono caratterizzate dallo stesso spettro di risposta
o dalle due componenti accelerometriche orizzontali del moto sismico.
La componente che descrive il moto verticale D caratterizzata dal suo spettro di risposta o dalla componente accelerometrica ver=
ticale. In mancanza di documentata informazione specifica, in via semplificata laccelerazione massima e lo spettro di risposta
della componente verticale attesa in superficie possono essere determinati sulla base dellaccelerazione massima e dello spettro di
risposta delle due componenti orizzontali. La componente accelerometrica verticale puN essere correlata alle componenti accele=
rometriche orizzontali del moto sismico.
@uale che sia la probabilit di superamento P
<
J
nel periodo di riferimento <
J
, la definizione degli spettri di risposta elastici, degli
spettri di risposta di progetto e degli accelerogrammi D fornita ai paragrafi successivi
3.-.3.- SPETTRO DI RISPOSTA ELASTICO IN ACCELERAZIONE
Lo spettro di risposta elastico in accelerazione D espresso da una forma spettrale ,spettro normalizzato- riferita ad uno smorza=
mento convenzionale del .Q, moltiplicata per il valore della accelerazione orizzontale massima a
g
su sito di riferimento rigido
orizzontale. 5ia la forma spettrale che il valore di a
g
variano al variare della probabilit di superamento nel periodo di riferimento
P
<
J

,vedi M ).* e M ".).#-.
8li spettri cosY definiti possono essere utilizzati per strutture con periodo fondamentale minore o uguale a *,+ s. Per strutture con
periodi fondamentali superiori lo spettro deve essere definito da apposite analisi ovvero lazione sismica deve essere descritta
mediante accelerogrammi.
3.-.3.-.1 S%ettr' & rs%'sta elastc' " acceleraz'"e &elle c'!%'"e"t 'rzz'"tal
Lo spettro di risposta elastico in accelerazione della componente orizzontale del moto sismico, 5
e
, D definito dalle espressioni se=
guenti1
+ ! [ !
B

(

|
|

\
|


+ =
B o B
o g e
T
T
1
F
1
T
T
F S a ) T ( S

[".).)]
!
B
! [ !
(

o g e
F S a ) T ( S =

!
(
! [ !
F
|

\
|
=
T
T
F S a ) T ( S
C
o g e

!
F
!
|

\
|
=
2
D C
o g e
T
T T
F S a ) T ( S

nelle :uali1
! D il periodo proprio di vibrazione?
5 D il coefficiente che tiene conto della categoria di sottosuolo e delle condizioni topografiche mediante la relazione seguente
5 R5
5
5
!
[".)."]
20 CAPITOLO 3
essendo 5
5
il coefficiente di amplificazione stratigrafica ,vedi !ab. ".).I<- e 5
!
il coefficiente di amplificazione topografica ,vedi
!ab. ".).<-?
\ D il fattore che altera lo spettro elastico per coefficienti di smorzamento viscosi convenzionali ] diversi dal .Q, mediante la
relazione
( ) 10 / 5 0, 55 , = + [".).*]
dove ] ,espresso in percentuale- D valutato sulla base dei materiali, della tipologia strutturale e del terreno di fondazione.
I
o
D il fattore che :uantifica lamplificazione spettrale massima, su sito di riferimento rigido orizzontale, ed ha valore minimo
pari a ),)?
!
(
D il periodo corrispondente allinizio del tratto a velocit costante dello spettro, dato dalla relazione

*
C C C
T C T , = [".)..]
dove1
H
(
! D definito al M ".) e (
(
D un coefficiente funzione della categoria di sottosuolo ,vedi !ab. ".).I<-?
!
B
D il periodo corrispondente allinizio del tratto dello spettro ad accelerazione costante, dato dalla relazione
" / ! !
( B
= [".).9]
!
F
D il periodo corrispondente allinizio del tratto a spostamento costante dello spettro, espresso in secondi mediante la relazione1

. 9 , #
g
a
+ , * !
g
F
+ =
[".).6]
Per categorie speciali di sottosuolo, per determinati sistemi geotecnici o se si intenda aumentare il grado di accuratezza nella
previsione dei fenomeni di amplificazione, le azioni sismiche da considerare nella progettazione possono essere determinate
mediante pi rigorose analisi di risposta sismica locale. @ueste analisi presuppongono unadeguata conoscenza delle propriet
geotecniche dei terreni e, in particolare, delle relazioni sforzi=deformazioni in campo ciclico, da determinare mediante specifiche
indagini e prove.
In mancanza di tali determinazioni, per le componenti orizzontali del moto e per le categorie di sottosuolo di fondazione definite
nel M ".).), la forma spettrale su sottosuolo di categoria A D modificata attraverso il coefficiente stratigrafico 5
5
, il coefficiente to=
pografico 5
!
e il coefficiente (
(
che modifica il valore del periodo !
(
.
Amplificazione stratigrafica
Per sottosuolo di categoria A i coefficienti 5
5
e (
(
valgono #.
Per le categorie di sottosuolo 6, C, D ed E i coefficienti 5
5
e (
(
possono essere calcolati, in funzione dei valori di I
o
e
H
(
! relativi al
sottosuolo di categoria A, mediante le espressioni fornite nella !ab. ".).I<, nelle :uali g R ;,3# m/s
)
D laccelerazione di gravit e
H
(
! D espresso in secondi.


Tab. 3.-.IV 9 #spressioni di $
5
e di C
(

Cate#'ra s'tt'su'l' S
S
C
C

A #,++ #,++
6 )+ , #
g
a
I *+ , + *+ , # ++ , #
g
o

)+ , + H
(
- ! , #+ , #


C .+ , #
g
a
I 9+ , + 6+ , # ++ , #
g
o

"" , + H
(
- ! , +. , #


D 3+ , #
g
a
I .+ , # *+ , ) ;+ , +
g
o

.+ , + H
(
- ! , ). , #


E 9+ , #
g
a
I #+ , # ++ , ) ++ , #
g
o

*+ , + H
(
- ! , #. , #



Amplificazione topografica
Per tener conto delle condizioni topografiche e in assenza di specifiche analisi di risposta sismica locale, si utilizzano i valori del
coefficiente topografico 5
!
riportati nella !ab. ".).<, in funzione delle categorie topografiche definite nel M ".).) e dellubicazione
dellopera o dellintervento.



Tab. 3.-.V 9 Valori massimi del coefficiente di amplificazione topografica 5
!

Cate#'ra t'%'#ra1ca Ubcaz'"e &ell:'%era ' &ell:"ter(e"t' S
T

!# = #,+
!) In corrispondenza della sommit del pendio #,)
!" In corrispondenza della cresta di un rilievo con #,)
AZIONI SULLE COSTRUZIONI 21
pendenza media minore o uguale di "+T
!* In corrispondenza della cresta di un rilievo con
pendenza media maggiore di "+T
#,*

La variazione spaziale del coefficiente di amplificazione topografica D definita da un decremento lineare con laltezza del pendio
o del rilievo, dalla sommit o dalla cresta, dove 5! assume il valore massimo riportato nella !ab. ".).<, fino alla base, dove 5
!
as=
sume valore unitario.
3.-.3.-.- S%ettr' & rs%'sta elastc' " acceleraz'"e &ella c'!%'"e"te (ertcale
Lo spettro di risposta elastico in accelerazione della componente verticale del moto sismico, 5
ve
, D definito dalle espressioni1
+ ! [ !
B

ve g v
B o B
T 1 T
S (T) a S F 1
T F T
( | |
= +
( |

( \

[".).3]
!
B
! [ !
(
ve g v
S (T) a S F =
!
(
! [ !
F

C
ve g v
T
S (T) a S F
T
| |
=
|
\

!
F
!
C D
ve g v 2
T T
S (T) a S F
T
| |
=
|
\

nelle :uali1
! D il periodo proprio di vibrazione ,in direzione verticale-?
I
v
D il fattore che :uantifica lamplificazione spettrale massima, in termini di accelerazione orizzontale massima del terreno a
g
su
sito di riferimento rigido orizzontale, mediante la relazione1

0,5
g
v o
a
F 1,35 F
g
| |
=
|
\
[".).;]
I valori di a
g
, I
o
, 5, \ sono definiti nel M ".).".).# per le componenti orizzontali del moto sismico? i valori di 5
5
, !
B,
!
(
e !
F
, salvo
pi accurate determinazioni, sono riportati nella !ab. ".).<I.

Tab. 3.-.VI - Valori dei parametri dello spettro di risposta elastico della componente verticale
Cate#'ra & s'tt'su'l' S
S
T
6
T
C
T
D

A; 6; C; D; E #,+ +,+. s +,#. s #,+ s

Per tener conto delle condizioni topografiche, in assenza di specifiche analisi si utilizzano i valori del coefficiente topografico 5!
riportati in !ab. ".).<.
3.-.3.-.3 S%ettr' & rs%'sta elastc' " s%'sta!e"t' &elle c'!%'"e"t 'rzz'"tal
Lo spettro di risposta elastico in spostamento delle componenti orizzontali 5
Fe
,!- si ricava dalla corrispondente risposta in accele=
razione 5
e
,!- mediante la seguente espressione1

)
)
!
K - ! , 5 - ! , 5
e Fe
|

\
|

=
[".).#+]
purch> il periodo proprio di vibrazione ! non ecceda i valori !
G
indicati in !ab. ".).<II.

Tab. 3.-.VII % Valori dei parametri !
G
e !
I

Cate#'ra s'tt'su'l' T
E
+s. T
5
+s.
A *,. #+,+
6 .,+ #+,+
C; D; E 9,+ #+,+

Per periodi di vibrazione eccedenti !
G
, le ordinate dello spettro possono essere ottenute dalle formule seguenti1
( )
E
E F De g C D o o
F e
F De g
T T
T T T S (T) 0, 025 a S T T F 1 F
T T
T T S (T) d
(

< = +
(

(

> =
[".).##]
dove tutti i simboli sono gi stati definiti, ad eccezione di d
g
, definito nel M ".).".".
3.-.3.3 SPOSTAMENTO ORIZZONTALE E VELOCIT ORIZZONTALE DEL TERRENO
I valori dello spostamento orizzontale d
g
e della velocit orizzontale v
g
massimi del terreno sono dati dalle seguenti espressioni1
22 CAPITOLO 3
F ( g g
! ! 5 a +). , + d =
[".).#)]
( g g
! 5 a #9 , + v =
dove a
g
, 5, !
(
, !
F
assumono i valori gi utilizzati al M ".).".).#.
3.-.3.4 SPETTRI DI RISPOSTA DI PRO<ETTO PER LO STATO LIMITE DI OPERATIVIT 2SLO3
Per lo stato limite di operativit lo spettro di risposta di progetto 5
d
,!- da utilizzare, sia per le componenti orizzontali che per la
componente verticale, D lo spettro di risposta elastico corrispondente, riferito alla probabilit di superamento nel periodo di rife=
rimento P
<
J

considerata ,v. MM ).* e ".).#-.
3.-.3.= SPETTRI DI RISPOSTA DI PRO<ETTO PER <LI STATI LIMITE DI DANNO 2SLD3; DI SALVA<UARDIA DELLA VITA 2SLV3 E DI
PREVENZIONE DEL COLLASSO 2SLC3
@ualora le verifiche agli stati limite di danno e di salvaguardia della vita non vengano effettuate tramite luso di opportuni acce=
lerogrammi ed analisi dinamiche al passo, ai fini del progetto o della verifica delle costruzioni le capacit dissipative delle strut=
ture possono essere considerate attraverso una riduzione delle forze elastiche, che tenga conto in modo semplificato della capaci=
t dissipativa anelastica della struttura, della sua sovraresistenza, dellincremento del suo periodo proprio di vibrazione a seguito
delle plasticizzazioni. In tal caso, lo spettro di risposta di progetto 5
d
,!- da utilizzare, sia per le componenti orizzontali, sia per la
componente verticale, D lo spettro di risposta elastico corrispondente riferito alla probabilit di superamento nel periodo di rife=
rimento P
<
J

considerata ,v. MM ).* e ".).#-, con le ordinate ridotte sostituendo nelle formule $".).)' ,per le componenti orizzontali-
e nelle formule $".).3' ,per le componenti verticali- \ con #/:, dove : D il fattore di comportamento definito nel (apitolo 6.
5i assumer comun:ue 5
d
,!- E +,)a
g
.
Il fattore di comportamento par lo stato limite di salvaguardia della vita e per lo stato limite di danno devono essere scelti in mo=
do che le ordinate dello spettro di progetto per lo stato limite di salvaguardia della vita non siano mai inferiori a :uelle dello spet=
tro di progetto per lo stato limite di danno. Le verifiche allo stato limite di prevenzione del collasso ,5L(-, a meno di specifiche
indicazioni, si svolgeranno soltanto in termini di duttilit e solo :ualora le verifiche in duttilit siano richieste ,v.M6.".9.#-, accer=
tando che la capacit in duttilit locale e globale della costruzione sia almeno pari1
a #,. volte la domanda in duttilit valutata in corrispondenza dello 5L<, nel caso si utilizzino modelli lineari,
alla domanda in duttilit allo 5L(, nel caso si utilizzino modelli non lineari.
3.-.3.> IMPIE<O DI ACCELERO<RAMMI
8li stati limite, ultimi e di esercizio, possono essere verificati mediante luso di accelerogrammi artificiali, simulati o naturali. (ia=
scun accelerogramma descrive una componente, orizzontale o verticale, dellazione sismica? linsieme delle tre componenti ,due
orizzontali, tra loro ortogonali, ed una verticale- costituisce un gruppo di accelerogrammi.
La durata degli accelerogrammi artificiali deve essere stabilita sulla base della magnitudo e degli altri parametri fisici che deter=
minano la scelta del valore di a
g
e di 5
5
. In assenza di studi specifici la durata della parte pseudo=stazionaria degli accelerogram=
mi deve essere almeno pari a #+ s? la parte pseudo=stazionaria deve essere preceduta e seguita da tratti di ampiezza crescente da
zero e decrescente a zero, in modo che la durata complessiva dellaccelerogramma sia non inferiore a ). s.
8li accelerogrammi artificiali devono avere uno spettro di risposta elastico coerente con lo spettro di risposta adottato nella pro=
gettazione. La coerenza con lo spettro di risposta elastico D da verificare in base alla media delle ordinate spettrali ottenute con i
diversi accelerogrammi, per un coefficiente di smorzamento viscoso e:uivalente ] del .Q. LOordinata spettrale media non deve
presentare uno scarto in difetto superiore al #+Q, rispetto alla corrispondente componente dello spettro elastico, in alcun punto
del maggiore tra gli intervalli +,#.s 2 ),+s e +,#.s 2 )!, in cui ! D il periodo proprio di vibrazione della struttura in campo elastico,
per le verifiche agli stati limite ultimi, e +,#. s 2 #,. !, per le verifiche agli stati limite di esercizio. Nel caso di costruzioni con iso=
lamento sismico, il limite superiore dellintervallo di coerenza D assunto pari a #,) !
is
, essendo !
is
il periodo e:uivalente della
struttura isolata, valutato per gli spostamenti del sistema disolamento prodotti dallo stato limite in esame.
Luso di accelerogrammi artificiali non D ammesso nelle analisi dinamiche di opere e sistemi geotecnici.
Luso di accelerogrammi generati mediante simulazione del meccanismo di sorgente e della propagazione D ammesso a condi=
zione che siano adeguatamente giustificate le ipotesi relative alle caratteristiche sismogenetiche della sorgente e del mezzo di
propagazione.
Luso di accelerogrammi registrati D ammesso, a condizione che la loro scelta sia rappresentativa della sismicit del sito e sia
adeguatamente giustificata in base alle caratteristiche sismogenetiche della sorgente, alle condizioni del sito di registrazione, alla
magnitudo, alla distanza dalla sorgente e alla massima accelerazione orizzontale attesa al sito.
8li accelerogrammi registrati devono essere selezionati e scalati in modo tale che i relativi spettri di risposta approssimino gli spet=
tri di risposta elastici nel campo dei periodi propri di vibrazione di interesse per il problema in esame. Nello specifico la compatibi=
lit con lo spettro di risposta elastico deve essere verificata in base alla media delle ordinate spettrali ottenute con i diversi accele=
rogrammi, per un coefficiente di smorzamento viscoso e:uivalente ] del .Q. LOordinata spettrale media non deve presentare uno
scarto in difetto superiore al #+Q ed uno scarto in eccesso superiore al "+Q, rispetto alla corrispondente componente dello spettro
elastico in alcun punto dellintervallo dei periodi propri di vibrazione di interesse per lopera in esame per i diversi stati limite. Oc=
AZIONI SULLE COSTRUZIONI 23
corre comun:ue evitare che gli spettri di risposta relativi ai singoli accelerogrammi registrati si discostino troppo, sia in difetto che
in eccesso, dallo spettro di risposta elastico di riferimento nel campo di periodi propri di vibrazione di interesse per il problema in
esame.
7l fine di soddisfare il re:uisito della spettro=compatibilit sopra citato, gli accelerogrammi registrati possono essere scalati line=
armente in ampiezza. ^ tuttavia necessario limitare il fattore di scala in modo da non alterare eccessivamente i segnali e renderli
incompatibili alla magnitudo e alla distanza epicentrale degli eventi sismici a cui sono riferiti.
3.2. 3.2. 3.2. 3.2.4 44 4. .. . EFFETTI DELLA VARIAB EFFETTI DELLA VARIAB EFFETTI DELLA VARIAB EFFETTI DELLA VARIABILIT SPAZIALE DEL M ILIT SPAZIALE DEL M ILIT SPAZIALE DEL M ILIT SPAZIALE DEL MOTO OTO OTO OTO
3.-.4.1 VARIA6ILIT SPAZIALE DEL MOTO
Nei punti di contatto con il terreno di opere con sviluppo planimetrico significativo, il moto sismico puN avere caratteristiche
differenti, a causa del carattere asincrono del fenomeno di propagazione, delle disomogeneit e delle discontinuit eventualmente
presenti, e della diversa risposta locale del terreno.
Fegli effetti sopra indicati dovr tenersi conto :uando essi possono essere significativi e in ogni caso :uando le condizioni di sotto=
suolo siano cosY variabili lungo lo sviluppo dellopera da richiedere luso di accelerogrammi o di spettri di risposta diversi.
In assenza di modelli fisicamente pi accurati e adeguatamente documentati, un criterio di prima approssimazione per tener con=
to della variabilit spaziale del moto sismico consiste nel sovrapporre agli effetti dinamici, valutati ad esempio con lo spettro di
risposta, gli effetti pseudo=statici indotti dagli spostamenti relativi.
Nel dimensionamento delle strutture in elevazione tali effetti possono essere trascurati :uando il sistema fondazione=terreno sia
sufficientemente rigido da rendere minimi gli spostamenti relativi. Negli edifici ciN avviene, ad esempio, :uando si collegano in
modo opportuno i plinti di fondazione.
8li effetti dinamici possono essere valutati adottando ununica azione sismica, corrispondente alla categoria di sottosuolo che in=
duce le sollecitazioni pi severe.
@ualora lopera sia suddivisa in porzioni, ciascuna fondata su sottosuolo di caratteristiche ragionevolmente omogenee, per cia=
scuna di esse si adotter lappropriata azione sismica.
3.-.4.- SPOSTAMENTO ASSOLUTO E RELATIVO DEL TERRENO
Il valore dello spostamento assoluto orizzontale massimo del suolo ,d
g
- puN ottenersi utilizzando lespressione $".).#)'.
Nel caso in cui sia necessario valutare gli effetti della variabilit spaziale del moto richiamati nel paragrafo precedente, il valore
dello spostamento relativo tra due punti i e _ caratterizzati dalle propriet stratigrafiche del rispettivo sottosuolo ed il cui moto
possa considerarsi indipendente, puN essere stimato secondo lespressione seguente1

)
g_
)
gi maK i_
d d ). , # d + =
[".).#"]
dove d
gi
e d
g_
sono rispettivamente gli spostamenti massimi del suolo nei punti i e _, calcolati con riferimento alle caratteristiche
locali del sottosuolo.
Il moto di due punti del terreno puN considerarsi indipendente per punti posti a distanze notevoli, in relazione al tipo di
sottosuolo? il moto D reso indipendente anche dalla presenza di forti variabilit orografiche tra i punti.
In assenza di forti discontinuit orografiche, lo spostamento relativo tra punti a distanza K ,in m- si puN valutare con
lespressione1

(

+ =

6 , +
s
- v / K , ). , #
+ i_ maK i_ + i_ i_
e # - d d , d - K , d
[".).#*]
dove v
s
D la velocit di propagazione delle onde di taglio in m/s e d
i_+
, spostamento relativo tra due punti a piccola distanza, D da=
to dallespressione

ij0 gi gj
d (x) 1, 25 d d = . [".).#.]
Per punti che ricadano su sottosuoli differenti a distanza inferiore a )+ m, lo spostamento relativo D rappresentato da d
i_+
? se i
punti ricadono su sottosuolo dello stesso tipo, lo spostamento relativo puN essere stimato, anzich> con lespressione $".).#*', con
le espressioni
ijmax
ij
s
d
d (x) 2, 3x
v
=

per sottosuolo tipo F,

[".).#9]
ijmax
ij
s
d
d (x) 3, 0x
v
=

per sottosuolo di tipo diverso da F.

Per la determinazione delle sollecitazioni indotte nei ponti dagli spostamenti relativi del terreno, si potranno utilizzare criteri ri=
portati in documenti di comprovata validit.
24 CAPITOLO 3
3.3. 3.3. 3.3. 3.3. AZIONI DEL VENTO AZIONI DEL VENTO AZIONI DEL VENTO AZIONI DEL VENTO
Il vento, la cui direzione si considera generalmente orizzontale, esercita sulle costruzioni azioni che variano nel tempo e nello
spazio provocando, in generale, effetti dinamici.
Per le costruzioni usuali tali azioni sono convenzionalmente ricondotte alle azioni statiche e:uivalenti definite al M ".".". Per le
costruzioni di forma o tipologia inusuale, oppure di grande altezza o lunghezza, o di rilevante snellezza e leggerezza, o di note=
vole flessibilit e ridotte capacit dissipative, il vento puN dare luogo ad effetti la cui valutazione richiede luso di metodologie di
calcolo e sperimentali adeguate allo stato dellarte.
3.3. 3.3. 3.3. 3.3.1 11 1. .. . VELOCIT VELOCIT VELOCIT VELOCIT BASE BASE BASE BASE DI RIFERIMENTO DI RIFERIMENTO DI RIFERIMENTO DI RIFERIMENTO
La velocit base di riferimento v
b
D il valore medio su #+ minuti, a #+ m di altezza sul suolo su un terreno pianeggiante e omoge=
neo di categoria di esposizione II ,vedi !ab. ".".II-, riferito ad un periodo di ritorno !J R .+ anni.
In mancanza di specifiche ed adeguate indagini statistiche v
b
D data dallespressione1
b b,0 a
v v c =
[".".#]
v
b+
D la velocit base di riferimento al livello del mare, assegnata nella !ab. ".".I in funzione della zona in cui sorge la co=
struzione ,Iig. ".".#-?
c
a
D il coefficiente di altitudine fornito dalla relazione1
a s 0
s
a a 0 s
0
c 1 per a a
a
c 1 k 1 per a a 1500 m
a
=
| |
= + <
|
\
[".".#.b]
dove1
a
+
, %
a
sono parametri forniti nella !ab. ".".I in funzione della zona in cui sorge la costruzione ,Iig. ".".#-?
a
s
D laltitudine sul livello del mare del sito ove sorge la costruzione.
!ale zonazione non tiene conto di aspetti specifici e locali che, se necessario, dovranno essere definiti singolarmente.

Tab. 3.3.I =Valori dei parametri v
b,+
, a
+
, %
a

Z'"a Descrz'"e (
b;?
+!,s. a
?
+!. *
a

#
<alle d7osta, Piemonte, Lombardia, !rentino 7lto 7dige,
<eneto, Iriuli <enezia 8iulia ,con leccezione della pro=
vincia di !rieste-
). #+++ +,*+
) Gmilia Jomagna ). 6.+ +,*.
"
!oscana, 4arche, Cmbria, Lazio, 7bruzzo, 4olise, Puglia,
(ampania, Basilicata, (alabria ,esclusa la provincia di
Jeggio (alabria-
)6 .++ +,"6
* 5icilia e provincia di Jeggio (alabria )3 .++ +,"9
.
5ardegna ,zona a oriente della retta congiungente (apo
!eulada con lIsola di 4addalena-
)3 6.+ +,*+
9
5ardegna ,zona a occidente della retta congiungente (apo
!eulada con lIsola di 4addalena-
)3 .++ +,"9
6 Liguria )3 #+++ +,.*
3 Provincia di !rieste "+ #.++ +,.+
; Isole ,con leccezione di 5icilia e 5ardegna- e mare aperto "# .++ +,")

Per altitudini superiori a #.++ m sul livello del mare, i valori della velocit base di riferimento possono essere ricavati da da
opportuna documentazione o da indagini statistiche adeguatamente comprovate, riferite alle condizioni locali di clima e di
esposizione. Iatte salve tali valutazioni, comun:ue raccomandate in prossimit di vette e crinali, i valori utilizzati non dovranno
essere minori di :uelli previsti per #.++ m di altitudine.
AZIONI SULLE COSTRUZIONI 25

5#. 3.3.1 = &appa delle zone in cui ' suddiviso il territorio italiano
3.3.2. 3.3.2. 3.3.2. 3.3.2. VELOCIT DI RIFERIME VELOCIT DI RIFERIME VELOCIT DI RIFERIME VELOCIT DI RIFERIMENTO NTO NTO NTO
La velocit di riferimento v
r
D il valore medio su #+ minuti, a #+ m di altezza dal suolo su un terreno pianeggiante e omogeneo di
categoria di esposizione II ,vedi !ab. ".".II-, riferito al periodo di ritorno di progetto !J. !ale velocit D definita dalla relazione1
r b r
v v c =
[".".)]
dove
vb D la velocit base di riferimento, di cui al M ".".#?
cr D il coefficiente di ritorno, funzione del periodo di ritorno di progetto !J.
In mancanza di specifiche e adeguate indagini statistiche, il coefficiente di ritorno D fornito dalla relazione1
r
R
r
R
1
c = 0.75 1- 0.2ln -ln 1- per 5 T 50
T
1
c = 0.65 1- 0.138ln -ln 1- per T 50
T
( | |

( |
( \
( | |

>
( | `
( \ )
R
R

["."."]
dove !J D il periodo di ritorno espresso in anni.
Ove non specificato diversamente, si assumer !J R .+ anni. Per unopera di nuova realizzazione in fase di costruzione per una
durata prevista in sede di progetto non superiore a tre mesi, si assumer !J . anni. Per unopera di nuova realizzazione, in fase
di costruzione per una durata prevista in sede di progetto compresa fra tre mesi ed un anno, si assumer !J #+ anni. Per le co=
struzioni di durabilit straordinaria o per le :uali uninterruzione di operativit o un eventuale collasso comporti gravi conse=
guenze, si assumer !J #++ anni.
3.3.3. 3.3.3. 3.3.3. 3.3.3. AZIONI STATICHE EQUI AZIONI STATICHE EQUI AZIONI STATICHE EQUI AZIONI STATICHE EQUIVALENTI VALENTI VALENTI VALENTI
Le azioni del vento sono costituite da pressioni e depressioni agenti normalmente alle superfici, sia esterne che interne, degli ele=
menti che compongono la costruzione ,M ".".*-.
Lazione del vento sui singoli elementi che compongono la costruzione va determinata considerando la combinazione pi
gravosa delle pressioni agenti sulle due facce di ogni elemento.

Nel caso di costruzioni di grande estensione, si deve inoltre tenere conto delle azioni tangenti esercitate dal vento ,M ".".*-..
Lazione dinsieme esercitata dal vento su una costruzione D data dalla risultante delle azioni sui singoli elementi, considerando
come direzione del vento :uella corrispondente ad uno degli assi principali della pianta della costruzione? in casi particolari, co=
me ad esempio per le torri a base :uadrata o rettangolare, si deve considerare anche lipotesi di vento spirante secondo la dire=
zione di una delle diagonali.
3.3.4. 3.3.4. 3.3.4. 3.3.4. PRESSIONE DEL VENTO PRESSIONE DEL VENTO PRESSIONE DEL VENTO PRESSIONE DEL VENTO
La pressione del vento D data dallespressione1
p R :
r
c
e
c
p
c
d
[".".*]
dove
:
r
D la pressione cinetica di riferimento di cui al M ".".9?
c
e
D il coefficiente di esposizione di cui al M ".".6?
c
p
D il coefficiente di pressione di cui al M ".".3?
26 CAPITOLO 3
c
d
D il coefficiente dinamico di cui al M ".".;.
3.3.5. 3.3.5. 3.3.5. 3.3.5. AZIONE TANGEN AZIONE TANGEN AZIONE TANGEN AZIONE TANGENTE TE TE TE DEL VENTO DEL VENTO DEL VENTO DEL VENTO
Lazione tangente per unit di superficie parallela alla direzione del vento D data dallespressione1
p
f
R :
r
c
e
c
f
["."..]
dove
:
r
D la pressione cinetica di riferimento di cui al M ".".9?
c
e
D il coefficiente di esposizione di cui al M ".".6?
c
f
D il coefficiente dattrito di cui al M ".".3.
3.3.6. 3.3.6. 3.3.6. 3.3.6. PRESSIONE CINETICA D PRESSIONE CINETICA D PRESSIONE CINETICA D PRESSIONE CINETICA DI RIFERIMENTO I RIFERIMENTO I RIFERIMENTO I RIFERIMENTO
La pressione cinetica di riferimento :
r
D data dallespressione1

2
r r
1
q v
2
= [".".9]
dove
v
r
D la velocit di riferimento del vento di cui al M ".".)?
D la densit dellaria assunta convenzionalmente costante e pari a #,). %g/m&.
Gsprimendo in %g/m& e vr in m/s, :r risulta espresso in N/m
)
.
3.3.. 3.3.. 3.3.. 3.3.. COEFFICIENTE DI ESPO COEFFICIENTE DI ESPO COEFFICIENTE DI ESPO COEFFICIENTE DI ESPOSIZIONE SIZIONE SIZIONE SIZIONE
Il coefficiente di esposizione c
e
dipende dallaltezza z sul suolo del punto considerato, dalla topografia del terreno e dalla catego=
ria di esposizione del sito ove sorge la costruzione. In assenza di analisi specifiche che tengano in conto la direzione di prove=
nienza del vento e leffettiva scabrezza e topografia del terreno che circonda la costruzione, per altezze sul suolo non maggiori di
z R )++ m, esso D dato dalla formula1
( ) ( ) ( )
( ) ( )
2
e r t 0 t 0 min
e e min min
c z k c ln z z 7 c ln z z per z z
c z c z per z < z
= + (

=
[".".6]
dove
%
r
, z
+
, z
min
sono assegnati in !ab. ".".II in funzione della categoria di esposizione del sito ove sorge la costruzione?
c
t
D il coefficiente di topografia.

Tab. 3.3.II = Parametri per la definizione del coefficiente di esposizione
Cate#'ra & es%'sz'"e &el st' @
r
z
?
+!. z
!"
+!.
I +,#6 +,+# )
II +,#; +,+. *
III +,)+ +,#+ .
I< +,)) +,"+ 3
< +,)" +,6+ #)

La categoria di esposizione D assegnata nella Iig. ".".) in funzione della posizione geografica del sito ove sorge la costruzione e
della classe di rugosit del terreno definita in !ab. ".".III. Nelle fasce entro *+ %m dalla costa, la categoria di esposizione D indi=
pendente dallaltitudine del sito.
Il coefficiente di topografia c
t
D posto generalmente pari a #, sia per le zone pianeggianti sia per :uelle ondulate, collinose e mon=
tane. In :uesto caso, la Iig. "."." riporta le leggi di variazione di c
e
per le diverse categorie di esposizione.
Nel caso di costruzioni ubicate presso la sommit di colline o pendii isolati, il coefficiente di topografia c
t
puN essere ricavato da dati
suffragati da opportuna documentazione.

Tab. 3.3.III - Classi di rugosit del terreno
Classe & ru#'st7 &el terre"' Descrz'"e
7
7ree urbane in cui almeno il #.Q della superficie sia coperto da
edifici la cui altezza media superi i #. m
B 7ree urbane ,non di classe 7-, suburbane, industriali e boschive
(
7ree con ostacoli diffusi ,alberi, case, muri, recinzioni,....-? aree
con rugosit non riconducibile alle classi 7, B, F
F
a- 4are e relativa fascia costiera ,entro ) %m dalla costa-?
b- Lago ,con larghezza massima pari ad almeno # %m- e relativa
fascia costiera ,entro # %m dalla costa-
AZIONI SULLE COSTRUZIONI 27
Classe & ru#'st7 &el terre"' Descrz'"e
c- 7ree prive di ostacoli o con al pi rari ostacoli isolati ,aperta
campagna, aeroporti, aree agricole, pascoli, zone paludose o
sabbiose, superfici innevate o ghiacciate, ....-
Lassegnazione della classe di rugosit non dipende dalla conformazione orografica e topografica del ter=
reno. 5i puN assumere che il sito appartenga alla (lasse 7 o B, purch> la costruzione si trovi nellarea rela=
tiva per non meno di # %m e comun:ue per non meno di )+ volte laltezza della costruzione, per tutti i
settori di provenienza del vento ampi almeno "+T. 5i deve assumere che il sito appartenga alla (lasse F,
:ualora la costruzione sorga nelle aree indicate con le lettere a- o b-, oppure entro un raggio di # %m da
essa vi sia un settore ampio "+T, dove il ;+Q del terreno sia del tipo indicato con la lettera c-. Laddove
sussistano dubbi sulla scelta della classe di rugosit, si deve assegnare la classe pi sfavorevole ,lazione
del vento D in genere minima in (lasse 7 e massima in (lasse F-.





5#. 3.3.- = Definizione delle categorie di esposizione

5#. 3.3.3 A Andamento del coefficiente di esposizione c
e
in funzione dellaltezza sul suolo (per c
t
R #)
3.3.!. 3.3.!. 3.3.!. 3.3.!. COEFFICIENT COEFFICIENT COEFFICIENT COEFFICIENTI II I AERODINAMIC AERODINAMIC AERODINAMIC AERODINAMICI II I
Il coefficiente di pressione cp dipende dalla tipologia e dalla geometria della costruzione e dal suo orientamento rispetto alla dire=
zione del vento.
Il coefficiente dattrito cf dipende dalla scabrezza della superficie sulla :uale il vento esercita lazione tangente.
Gntrambi :uesti coefficienti, definiti coefficienti aerodinamici, possono essere ricavati da dati suffragati da opportuna documen=
tazione o da prove sperimentali in galleria del vento.
28 CAPITOLO 3
3.3.". 3.3.". 3.3.". 3.3.". COEFFICIENTE DINAMIC COEFFICIENTE DINAMIC COEFFICIENTE DINAMIC COEFFICIENTE DINAMICO OO O
Il coefficiente dinamico tiene conto degli effetti riduttivi associati alla non contemporaneit delle massime pressioni locali e degli
effetti amplificativi dovuti alla risposta dinamica della struttura. Gsso puN essere ricavato da dati suffragati da opportuna docu=
mentazione, o tramite metodi analitici, numerici e/o sperimentali adeguatamente comprovati.
3.3.1#. 3.3.1#. 3.3.1#. 3.3.1#. AVVERTENZE PROGETTUA AVVERTENZE PROGETTUA AVVERTENZE PROGETTUA AVVERTENZE PROGETTUALI LI LI LI
Le azioni del vento sui ponti lunghi, sugli edifici alti e pi in generale sulle costruzioni di grandi dimensioni o di forma non sim=
metrica, possono dare luogo a forze trasversali alla direzione del vento e a momenti torcenti di notevoli intensit che possono es=
sere ulteriormente amplificati dalla risposta dinamica della struttura.
7gli ultimi piani degli edifici alti, le azioni del vento possono causare oscillazioni ,soprattutto accelerazioni di piano- che spazia=
no, nei riguardi degli occupanti, dalla non percezione sino al fastidio e, in alcuni casi, allintollerabilit fisiologica.
Per strutture o elementi strutturali snelli di forma cilindrica, :uali ciminiere, pali di illuminazione, torri di telecomunicazioni, singoli
elementi di carpenteria si deve tenere conto degli effetti dinamici di risonanza dovuti al distacco alternato dei vortici dal corpo inve=
stito dal vento. !ali effetti possono risultare particolarmente gravosi nei riguardi della fatica.
Per strutture particolarmente deformabili, leggere e poco smorzate, linterazione del vento con la struttura puN dare luogo ad a=
zioni aeroelastiche, i cui effetti modificano le fre:uenze proprie e/o lo smorzamento della struttura sino a causare fenomeni di in=
stabilit, fra i :uali il galoppo, la divergenza torsionale ed il flutter. Il galoppo D tipico di cavi ghiacciati o percorsi da rivoli
dac:ua, elementi di carpenteria e pi in generale elementi strutturali di forma non circolare. La divergenza torsionale D tipica di
cartelloni pubblicitari e pi in generale di lastre molto sottili. Il flutter D tipico di ponti sospesi o strallati o di profili alari.
Per strutture o elementi strutturali ravvicinati e di analoga forma, ad esempio edifici alti, serbatoi, torri di refrigerazione, ponti,
ciminiere, cavi, elementi di carpenteria e tubi, possono manifestarsi fenomeni di interferenza tali da modificare gli effetti che il
vento causerebbe se agisse sulle stesse strutture o elementi strutturali isolati. !ali effetti possono incrementare le azioni statiche,
dinamiche e aeroelastiche del vento in modo estremamente severo.
In tutti i casi sopra citati si raccomanda di fare ricorso a dati suffragati da opportuna documentazione, o ricavati per mezzo di
metodi analitici, numerici e/o sperimentali adeguatamente comprovati.
3.4. 3.4. 3.4. 3.4. AZIONI DELLA NEVE AZIONI DELLA NEVE AZIONI DELLA NEVE AZIONI DELLA NEVE
3.4.1. 3.4.1. 3.4.1. 3.4.1. CARICO CARICO CARICO CARICO D DD DELL ELL ELL ELLA A A A NEVE NEVE NEVE NEVE SULLE COPERTURE SULLE COPERTURE SULLE COPERTURE SULLE COPERTURE
Il carico provocato dalla neve sulle coperture sar valutato mediante la seguente espressione1

s sk i E t
q q C C = [".*.#]
dove1
:
s%
D il valore di riferimento del carico della neve al suolo, di cui al M ".*.)?
`
i
D il coefficiente di forma della copertura, di cui al M ".*."?
(
G
D il coefficiente di esposizione di cui al M ".*.*?
(
t
D il coefficiente termico di cui al M ".*...
5i assume che il carico della neve agisca in direzione verticale e lo si riferisce alla proiezione orizzontale della superficie della co=
pertura.
3.4.2. 3.4.2. 3.4.2. 3.4.2. VALORE VALORE VALORE VALORE DI RIFERIMENTO DI RIFERIMENTO DI RIFERIMENTO DI RIFERIMENTO DEL CARICO DEL CARICO DEL CARICO DEL CARICO D DD DELL ELL ELL ELLA A A A NEVE AL SUOLO NEVE AL SUOLO NEVE AL SUOLO NEVE AL SUOLO
Il carico della neve al suolo dipende dalle condizioni locali di clima e di esposizione, considerata la variabilit delle precipitazioni
nevose da zona a zona.
In mancanza di adeguate indagini statistiche e specifici studi locali, che tengano conto sia dellaltezza del manto nevoso che della
sua densit, il carico di riferimento della neve al suolo, per localit poste a :uota inferiore a #.++ m sul livello del mare, non do=
vr essere assunto minore di :uello calcolato in base alle espressioni riportate nel seguito, cui corrispondono valori associati ad
un periodo di ritorno pari a .+ anni per le varie zone indicate nella Iig. ".*.#. !ale zonazione non tiene conto di aspetti specifici e
locali che, se necessario, dovranno essere definiti singolarmente.
AZIONI SULLE COSTRUZIONI 29

5#. 3.4.1 % *one di carico della neve

Nelle espressioni seguenti, laltitudine di riferimento a
s
,espressa in m- D la :uota del suolo sul livello del mare nel sito dove D re=
alizzata la costruzione.
Z'"a I A Al%"a
7osta, Belluno, Bergamo, Biella, Bolzano, Brescia, (omo, (uneo, Lecco, Pordenone, 5ondrio, !orino, !rento, Cdine, <erbano=
(usio=Ossola, <ercelli, <icenza1
:
s%
R #,.+ %N/m
)
a
s
S )++ m
$".*.)'
:
s%
R #,"; $# a ,a
s
/6)3-
)
' %N/m
)

a
s
U )++ m

Z'"a I A Me&terra"ea
7lessandria, 7ncona, 7sti, Bologna, (remona, IorlY=(esena, Lodi, 4ilano, 4odena, 4onza Brianza, Novara, Parma, Pavia, Pesa=
ro e Crbino, Piacenza, Javenna, Jeggio Gmilia, Jimini, !reviso, <arese1
:
s%
R #,.+ %N/m
)
a
s
S )++ m
$".*."'
:
s%
R #,". $# a ,a
s
/9+)-b' %N/m
)
a
s
U )++ m
Z'"a II
7rezzo, 7scoli Piceno, Bari, Barletta=7ndria=!rani, (ampobasso, (hieti, Iermo, Ierrara, Iirenze, Ioggia, 8enova, 8orizia, Imperia,
Isernia, La 5pezia, Lucca, 4acerata, 4antova, 4assa (arrara, Padova, Perugia, Pescara, Pistoia, Prato, Jovigo, 5avona, !eramo,
!rieste, <enezia, <erona1
:
s%
R #,++ %N/m
)
a
s
S )++ m
$".*.*'
:
s%
R +,3. $# a ,a
s
/*3#-b' %N/m
)
a
s
U )++ m
Z'"a III
7grigento, 7vellino, Benevento, Brindisi, (agliari, (altanisetta, (arbonia=Iglesias, (aserta, (atania, (atanzaro, (osenza, (rotone,
Gnna, Irosinone, 8rosseto, L7:uila, Latina, Lecce, Livorno, 4atera, 4edio (ampidano, 4essina, Napoli, Nuoro, Ogliastra, Olbia=
!empio, Oristano, Palermo, Pisa, Potenza, Jagusa, Jeggio (alabria, Jieti, Joma, 5alerno, 5assari, 5iena, 5iracusa, !aranto, !erni,
!rapani, <ibo <alentia, <iterbo1
:
s%
R +,9+ %N/m
)
a
s
S )++ m
$".*..'
:
s%
R +,.# $# a ,a
s
/*3#-b' %N/m
)
a
s
U )++ m
Per altitudini superiori a #.++ m sul livello del mare si dovr fare riferimento alle condizioni locali di clima e di esposizione uti=
lizzando comun:ue valori di carico neve non inferiori a :uelli previsti per #.++ m.
30 CAPITOLO 3
3.4. 3.4. 3.4. 3.4.3 33 3. .. . COEFFICIENTE DI FORM COEFFICIENTE DI FORM COEFFICIENTE DI FORM COEFFICIENTE DI FORMA DELLE A DELLE A DELLE A DELLE COPERTURE COPERTURE COPERTURE COPERTURE
3.4.3.1 <ENERALITA:
I coefficienti di forma delle coperture dipendono dalla forma stessa della copertura e dallinclinazione sullorizzontale delle sue
parti componenti e dalle condizioni climatiche locali del sito ove sorge la costruzione.
In assenza di dati suffragati da opportuna documentazione, i valori nominali del coefficiente di forma `
#
delle coperture ad una o
a due falde possono essere ricavati dalla !ab. ".*.II, essendo c, espresso in gradi sessagesimali, langolo formato dalla falda con
lorizzontale.

Tab. 3.4.II 9 Valori del coefficiente di forma
C'e11ce"te & 1'r!a ?BC D C 3?B 3?B E D E >?B D F >?B

#
+,3
"+
- 9+ ,
3 , +

+,+

5i assume che la neve non sia impedita di scivolare. 5e lestremit pi bassa della falda termina con un parapetto, una barriera od
altre ostruzioni, allora il coefficiente di forma non potr essere assunto inferiore a +,3 indipendentemente dallangolo c.
Per coperture a pi falde, per coperture con forme diverse, cosY come per coperture contigue a edifici pi alti o per accumulo di
neve contro parapetti o pi in generale per altre situazioni ritenute significative dal progettista si deve fare riferimento a
normative o documenti di comprovata validit.
3.4.3.- COPERTURA AD UNA 5ALDA
Nel caso delle coperture ad una falda, si deve considerare la condizione di carico riportata in Iig. ".*.).

5#. 3.4.- A Condizioni di carico per coperture ad una falda
3.4.3.3 COPERTURA A DUE 5ALDE
Nel caso delle coperture a due falde, si devono considerare le tre condizioni di carico alternative, denominate Caso +, Caso ++ e Ca-
so +++ in Iig. ".*.".

5#. 3.4.3 A Condizioni di carico per coperture a due falde
3.4.4 3.4.4 3.4.4 3.4.4. .. . COEFFICIENTE DI ESPO COEFFICIENTE DI ESPO COEFFICIENTE DI ESPO COEFFICIENTE DI ESPOSIZIONE SIZIONE SIZIONE SIZIONE
Il coefficiente di esposizione (
G
tiene conto delle caratteristiche specifiche dellarea in cui sorge lopera. <alori consigliati di :ue=
sto coefficiente sono forniti in !ab. ".*.I per diverse classi di esposizione. 5e non diversamente indicato, si assumer (
G
R #.

Tab. 3.4.I % Valori di C
#
per diverse classi di esposizione
T'%'#ra1a Descrz'"e C
E

Battuta dai
venti
7ree pianeggianti non ostruite esposte su tutti i lati, senza costruzioni
o alberi pi alti
+,;
Normale
7ree in cui non D presente una significativa rimozione di neve sulla
costruzione prodotta dal vento, a causa del terreno, altre costruzioni o
alberi
#,+
Jiparata
7ree in cui la costruzione considerata D sensibilmente pi bassa del
circostante terreno o circondata da costruzioni o alberi pi alti
#,#
AZIONI SULLE COSTRUZIONI 31
3.4. 3.4. 3.4. 3.4.5 55 5. .. . COEFFICIENTE TERMICO COEFFICIENTE TERMICO COEFFICIENTE TERMICO COEFFICIENTE TERMICO
Il coefficiente termico tiene conto della riduzione del carico della neve, a causa dello scioglimento della stessa, causata dalla per=
dita di calore della costruzione. !ale coefficiente dipende dalle propriet di isolamento termico del materiale utilizzato in coper=
tura. In assenza di uno specifico e documentato studio, deve essere posto (
t
R #.
3.5. 3.5. 3.5. 3.5. AZIONI DELLA TEMPERA AZIONI DELLA TEMPERA AZIONI DELLA TEMPERA AZIONI DELLA TEMPERATURA TURA TURA TURA
3.5.1. 3.5.1. 3.5.1. 3.5.1. GENERALIT GENERALIT GENERALIT GENERALIT
<ariazioni giornaliere e stagionali della temperatura esterna, irraggiamento solare e convezione comportano variazioni della di=
stribuzione di temperatura nei singoli elementi strutturali.
La severit delle azioni termiche D in generale influenzata da pi fattori, :uali le condizioni climatiche del sito, lesposizione, la
massa complessiva della struttura e la eventuale presenza di elementi non strutturali isolanti.
3.5.2. 3.5.2. 3.5.2. 3.5.2. TEMPERATURA DELLARI TEMPERATURA DELLARI TEMPERATURA DELLARI TEMPERATURA DELLARIA ESTERNA A ESTERNA A ESTERNA A ESTERNA
La temperatura dellaria esterna, !
est
, puN assumere il valore !
maK
o !
min
, definite rispettivamente come temperatura massima e=
stiva e minima invernale dellaria nel sito della costruzione, con riferimento ad un periodo di ritorno di .+ anni.
In mancanza di adeguate indagini statistiche basate su dati specifici relativi al sito in esame, !
maK
o !
min
dovranno essere calcolati
in base alle espressioni riportate nel seguito, per le varie zone indicate nella Iig. "...#. !ale zonazione non tiene conto di aspetti
specifici e locali che, se necessario, dovranno essere definiti singolarmente.


5#. 3.=.1 % *one della temperatura dellaria esterna.

Nelle espressioni seguenti, !
maK
o !
min
sono espressi in T(? laltitudine di riferimento a
s
,espressa in m- D la :uota del suolo sul li=
vello del mare nel sito dove D realizzata la costruzione.
Z'"a I
<alle d7osta, Piemonte, Lombardia, !rentino=7lto 7dige, <eneto, Iriuli=<enezia 8iulia, Gmilia Jomagna1

min s
T 15 4 a / 1000 = ["...#]

max s
T 42 6 a / 1000 = ["...)]
Z'"a II
Liguria, !oscana, Cmbria, Lazio, 5ardegna, (ampania, Basilicata1

min s
T 8 6 a / 1000 = ["..."]

max s
T 42 2 a / 1000 = ["...*]
Z'"a III
4arche, 7bruzzo, 4olise, Puglia1

min s
T 8 7 a / 1000 = ["....]

max s
T 42 0.3 a / 1000 = ["...9]
Z'"a IV
(alabria, 5icilia1
32 CAPITOLO 3

min s
T 2 9 a / 1000 = ["...6]

max s
T 42 2 a / 1000 = ["...3]
3.5.3. 3.5.3. 3.5.3. 3.5.3. TEMPERATURA DELLARI TEMPERATURA DELLARI TEMPERATURA DELLARI TEMPERATURA DELLARIA INTERNA A INTERNA A INTERNA A INTERNA
In mancanza di pi precise valutazioni, legate alla tipologia della costruzione ed alla sua destinazione duso, la temperatura
dellaria interna, !
int
, puN essere assunta pari a )+ T(.
3.5.4. 3.5.4. 3.5.4. 3.5.4. DISTRIBUZIONE DELLA DISTRIBUZIONE DELLA DISTRIBUZIONE DELLA DISTRIBUZIONE DELLA TEMPERATURA NEGLI EL TEMPERATURA NEGLI EL TEMPERATURA NEGLI EL TEMPERATURA NEGLI ELEMENTI STRUTTURALI EMENTI STRUTTURALI EMENTI STRUTTURALI EMENTI STRUTTURALI
Il campo di temperatura sulla sezione di un elemento strutturale monodimensionale con asse longitudinale K puN essere in
generale descritto mediante1
a) la componente uniforme d!
u
R ! e !
+
pari alla differenza tra la temperatura media attuale ! e :uella iniziale alla data della co=
struzione !
+
?
b) le componenti variabili con legge lineare secondo gli assi principali f e z della sezione, d!
4f
e d!
4z
.
Nel caso di strutture soggette ad elevati gradienti termici si dovr tener conto degli effetti indotti dallandamento non lineare del=
la temperatura allinterno delle sezioni.
La temperatura media attuale ! puN essere valutata come media tra la temperatura della superficie esterna !
sup,est
e :uella della
superficie interna dellelemento considerato, !
sup,int
.
Le temperature della superficie esterna, !
sup,est
, e :uella della superficie interna !
sup,int
, dellelemento considerato vengono valuta=
te a partire dalla temperatura dellaria esterna, !
est
, e di :uella interna, !
int
, tenendo conto del trasferimento di calore per irrag=
giamento e per convezione allinterfaccia aria=costruzione e della eventuale presenza di materiale isolante ,vedi Iig. "...)-.
In mancanza di determinazioni pi precise, la temperatura iniziale puN essere assunta !
+
R#. T(.
Per la valutazione del contributo dellirraggiamento solare si puN fare riferimento alla !ab. "...I.

5#. 3.=.- = Andamento della temperatura allinterno di un elemento strutturale

Tab. 3.=.I = Contributo dellirraggiamento solare
Sta#'"e Natura &ella su%er1ce I"cre!e"t' & Te!%eratura

su%er1c es%'ste a
N'r&AEst
su%er1c es%'ste a Su&AO(est
'& 'rzz'"tal
Gstate 5uperficie riflettente + T( #3 T(
5uperficie chiara ) T( "+ T(
5uperficie scura * T( *) T(
Inverno + T( + T(
3.5.5. 3.5.5. 3.5.5. 3.5.5. AZIONI TERMICHE SUGL AZIONI TERMICHE SUGL AZIONI TERMICHE SUGL AZIONI TERMICHE SUGLI EDIFICI I EDIFICI I EDIFICI I EDIFICI
Nel caso in cui la temperatura non costituisca azione fondamentale per la sicurezza o per la efficienza funzionale della struttura D
consentito tener conto, per gli edifici, della sola componente d!
u
, ricavandola direttamente dalla !ab. "...II.
Nel caso in cui la temperatura costituisca, invece, azione fondamentale per la sicurezza o per la efficienza funzionale della strut=
tura, landamento della temperatura ! nelle sezioni degli elementi strutturali deve essere valutato pi approfonditamente stu=
diando il problema della trasmissione del calore.

Tab. 3.=.II 9 Valori di d!
u
per gli edifici
T%' & struttura GT
u

5trutture in c.a. e c.a.p. esposte g #. T(
5trutture in c.a. e c.a.p. protette g #+ T(
AZIONI SULLE COSTRUZIONI 33
5trutture in acciaio esposte g ). T(
5trutture in acciaio protette g #. T(
3.5.6. 3.5.6. 3.5.6. 3.5.6. PARTICOLARI PRECAUZI PARTICOLARI PRECAUZI PARTICOLARI PRECAUZI PARTICOLARI PRECAUZIONI NEL PROGETTO DI ONI NEL PROGETTO DI ONI NEL PROGETTO DI ONI NEL PROGETTO DI STRUTTURE SOGGETTE A STRUTTURE SOGGETTE A STRUTTURE SOGGETTE A STRUTTURE SOGGETTE AD AZIONI TERMICHE SP D AZIONI TERMICHE SP D AZIONI TERMICHE SP D AZIONI TERMICHE SPECIALI ECIALI ECIALI ECIALI
5trutture ed elementi strutturali in contatto con li:uidi, aeriformi o solidi a temperature diverse, :uali ciminiere, tubazioni, sili,
serbatoi, torri di raffreddamento, ecc., devono essere progettati tenendo conto delle distribuzioni di temperatura corrispondenti
alle specifiche condizioni di servizio.
3.5.. 3.5.. 3.5.. 3.5.. EFFETTI DELLE AZIONI EFFETTI DELLE AZIONI EFFETTI DELLE AZIONI EFFETTI DELLE AZIONI TERMICHE TERMICHE TERMICHE TERMICHE
Per la valutazione degli effetti delle azioni termiche, si puN fare riferimento ai coefficienti di dilatazione termica a temperatura
ambiente c
!
riportati in !ab. "...III.

Tab. 3.=.III A Coefficienti di dilatazione termica a temperatura ambiente
Materale c
T
+1?
9>
,BC.
7lluminio )*
7cciaio da carpenteria #)
(alcestruzzo strutturale #+
5trutture miste acciaio=calcestruzzo #)
(alcestruzzo alleggerito 6
4uratura 9 2 #+
Per gli elementi strutturali di legno o materiali derivati dal legno, le variazioni dimensionali per effetto termico sono generalmen=
te trascurabili. Le variazioni dimensionali per effetto delle variazioni di umidit dei medesimi materiali non possono mai essere
trascurate. Nel caso di strutture miste o composte con legno e altri materiali, linterazione tra i due materiali dovr essere esplici=
tamente verificata.
3.6. 3.6. 3.6. 3.6. AZIONI ECCEZIONA AZIONI ECCEZIONA AZIONI ECCEZIONA AZIONI ECCEZIONALI LI LI LI
Le azioni eccezionali sono :uelle che si presentano in occasione di eventi :uali incendi, esplosioni ed urti.
G opportuno che le costruzioni possiedano un grado adeguato di robustezza, in funzione delluso previsto della costruzione, in=
dividuando gli scenari di rischio e le azioni eccezionali rilevanti ai fini della sua progettazione, secondo :uanto indicato al M ).)...
Per le costruzioni in cui sia necessario limitare il rischio dincendio per la salvaguardia dellindividuo e della collettivit, nonch>
delle propriet limitrofe e dei beni direttamente esposti al fuoco, saranno eseguite verifiche specifiche del livello di prestazione
strutturale antincendio.
Le strutture devono essere altresY verificate nei confronti delle esplosioni e degli urti per verosimili scenari di rischio o su richie=
sta del committente.
Le azioni eccezionali considerate nel progetto saranno combinate con le altre azioni mediante la regola di combinazione eccezio=
nale di cui al M )...".
3.6.1. 3.6.1. 3.6.1. 3.6.1. INCENDIO INCENDIO INCENDIO INCENDIO
3.>.1.1 DE5INIZIONI
Per incendio si intende la combustione autoalimentata ed incontrollata di materiali combustibili presenti in un compartimento.
7i fini della presente norma si fa riferimento ad un incendio convenzionale di progetto definito attraverso una curva di incendio che
rappresenta landamento, in funzione del tempo, della temperatura dei gas di combustione nellintorno della superficie degli e=
lementi strutturali.
La curva di incendio di progetto puN essere1
nominale1 curva adottata per la classificazione delle costruzioni e per le verifiche di resistenza al fuoco di tipo convenzionale?
naturale1 curva determinata in base a modelli dincendio e a parametri fisici che definiscono le variabili di stato allinterno del
compartimento.
La resistenza al fuoco D la capacit di una costruzione, di una parte di essa o di un elemento costruttivo di mantenere, per un tempo
prefissato, la capacit portante, lisolamento termico e la tenuta alle fiamme, ai fumi e ai gas caldi della combustione nonch> tutte le
altre prestazioni se richieste.
Per compartimento antincendio si intende una parte della costruzione delimitata da elementi costruttivi resistenti al fuoco.
Per carico dincendio specifico si intende il potenziale termico netto che puN essere prodotto nel corso della combustione completa
di tutti i materiali combustibili contenuti in un compartimento, riferito allunit di superficie. I valori del carico dincendio specifico
di progetto ,"
f,d
- sono determinati mediante la relazione1
:
f,d
R :
f
Z h
:#
Z h
:)
Z h
n
[".9.#]
34 CAPITOLO 3
dove1
:f D il valore nominale del carico dincendio $4i/m)'.
h
:#
E #,++ D un fattore che tiene conto del rischio di incendio in relazione
alla superficie del compartimento
h
:)
E +,3+ D un fattore che tiene conto del rischio di incendio in relazione
al tipo di attivit svolta nel compartimento

=
=
#+
# i
ni n
)+ , +
D un fattore che tiene conto delle differenti misure di protezione
dallincendio ,sistemi automatici di estinzione, rivelatori, rete
idranti, s:uadre antincendio, ecc.-

@ualora nel compartimento siano presenti elevate dissimmetrie nella distribuzione dei materiali combustibili il valore nominale
:
f
del carico dincendio D calcolato anche con riferimento alleffettiva distribuzione dello stesso. Per distribuzioni molto concen=
trate del materiale combustibile si puN fare riferimento allincendio localizzato, valutando, in ogni caso, se si hanno le condizioni
per lo sviluppo di un incendio generalizzato. Ctili indicazioni per il calcolo del carico di incendio specifico di progetto sono forni=
te nel decreto del 4inistro dellinterno ; marzo )++6 e s.m.i.
Per incendio localizzato deve intendersi un focolaio dincendio che interessa una zona limitata del compartimento antincendio, con
sviluppo di calore concentrato in prossimit degli elementi strutturali posti superiormente al focolaio o immediatamente adiacen=
ti.
Nel caso di presenza di elementi strutturali lignei D possibili considerare solo una :uota parte del loro contributo alla determina=
zione del carico di incendio, da definire con riferimento a riconosciute normative o documenti di comprovata validit.
3.>.1.- RIC0IESTE DI PRESTAZIONE
Le prestazioni richieste alle strutture di una costruzione, in funzione degli obiettivi definiti al M ).).", sono individuate in termini
di livello nella !ab. "...I<.


Tab. 3.=.IV = ,ivelli di prestazione in caso di incendi
Livello I
Nessun re:uisito specifico di resistenza al fuoco dove le conseguenze del collas=
so delle strutture siano accettabili o dove il rischio di incendio sia trascurabile?
Livello II
4antenimento dei re:uisiti di resistenza al fuoco delle strutture per un periodo
sufficiente a garantire levacuazione degli occupanti in luogo sicuro allesterno
della costruzione?
Livello III
4antenimento dei re:uisiti di resistenza al fuoco delle strutture per un periodo
congruo con la gestione dellemergenza?
Livello I<
Je:uisiti di resistenza al fuoco delle strutture per garantire, dopo la fine
dellincendio, un limitato danneggiamento delle strutture stesse?
Livello <
Je:uisiti di resistenza al fuoco delle strutture per garantire, dopo la fine
dellincendio, il mantenimento della totale funzionalit delle strutture stesse.

I livelli di prestazione comportano classi di resistenza al fuoco, da stabilire per i diversi tipi di costruzioni. In particolare, per le
costruzioni nelle :uali si svolgono attivit soggette al controllo del (orpo Nazionale dei <igili del Iuoco, ovvero disciplinate da
specifiche regole tecniche di prevenzione incendi, i livelli di prestazione e le connesse classi di resistenza al fuoco sono stabiliti
dalle disposizioni emanate dal 4inistero dellInterno ai sensi del F. Lgs. 3 marzo )++9, n. #"; e successive modificazioni e inte=
grazioni.
In genere, i livelli di prestazione e le connesse classi di resistenza al fuoco sono individuati in relazione alla destinazione duso
delledificio, al tipo e al :uantitativo di materiale combustibile in esso presente, alla sua estensione/altezza, al massimo affolla=
mento ipotizzabile e alle misure di protezione antincendio presenti nellopera.
3.>.1.3 CLASSI DI RESISTENZA AL 5UOCO
Le classi di resistenza al fuoco sono1 #., )+, "+, *., 9+, ;+, #)+, #3+, )*+ e "9+? esse esprimono il tempo, in minuti primi, durante il
:uale la resistenza al fuoco deve essere garantita.
Le classi di resistenza al fuoco sono riferite allincendio convenzionale rappresentato dalle curve di incendio nominali.
3.>.1.4 CRITERI DI PRO<ETTAZIONE
La progettazione delle strutture in condizioni di incendio deve garantire il raggiungimento delle prestazioni indicate al M ".9.#.).
La sicurezza del sistema strutturale in caso di incendio si determina sulla base della resistenza al fuoco dei singoli elementi strut=
turali, di porzioni di struttura o dellintero sistema costruttivo.
AZIONI SULLE COSTRUZIONI 35
3.>.1.= PROCEDURA DI ANALISI DELLA RESISTENZA AL 5UOCO
Lanalisi della resistenza al fuoco puN essere cosY articolata1
= individuazione dellincendio di progetto appropriato alla costruzione in esame?
= analisi della evoluzione della temperatura allinterno degli elementi strutturali?
= analisi del comportamento meccanico delle strutture esposte al fuoco?
= verifiche di sicurezza.
3.>.1.=.1 I"ce"&' & %r'#ett'
5econdo lincendio convenzionale di progetto adottato, landamento delle temperature viene valutato con riferimento a una delle
due seguenti condizioni1
= curva nominale dincendio, di :uelle indicate successivamente, per lintervallo di tempo di esposizione pari alla classe di resi=
stenza al fuoco prevista, senza alcuna fase di raffreddamento,
= curva naturale dincendio, tenendo conto dellintera durata dello stesso, compresa la fase di raffreddamento fino al ritorno alla
temperatura ambiente.
Nel caso di incendio di materiali combustibili prevalentemente di natura cellulosica, la curva di incendio nominale di riferimento
D la curva di incendio nominale standard definita come segue1
[ ] ( - # t 3 , log "*. )+
#+ g
+ + = [".9.)]
dove j
g
D la temperatura dei gas caldi, espressa in T(, e t D il tempo espresso in minuti primi.
Nel caso di incendi di :uantit rilevanti di idrocarburi o altre sostanze con e:uivalente velocit di rilascio termico, la curva di in=
cendio nominale standard puN essere sostituita con la curva nominale degli idrocarburi seguente1
[ ] ( )+ - e 96. , + e "). , + # , #+3+
t . , ) t #96 , +
g
+ =

[".9."]
Nel caso di incendi sviluppatisi allinterno del compartimento, ma che coinvolgono strutture poste allesterno, per :ueste ultime la
curva di incendio nominale standard puN essere sostituita con la curva nominale esterna seguente1
[ ] ( )+ - e "#" , + e 936 , + # , 99+
t 3 , " t ") , +
g
+ =

[".9.*]
8li incendi convenzionali di progetto vengono generalmente applicati ad un compartimento delledificio alla volta.
5ono ammesse altresY specifiche curve nominali, per descrivere particolari scenari di incendio ,tunnel curve, slok heating curve,
ecc.-, purch> di comprovata validit.
3.>.1.=.- A"als &ell:e('luz'"e &ella te!%eratura
Il campo termico allinterno dei componenti della struttura viene valutato risolvendo il corrispondente problema di propagazione
del calore, tenendo conto del trasferimento di calore per irraggiamento e convezione dai gas di combustione alla superficie esterna
degli elementi e considerando leventuale presenza di materiali protettivi.
3.>.1.=.3 A"als &el c'!%'rta!e"t' !ecca"c'
Il comportamento meccanico della struttura viene analizzato tenendo conto della riduzione della resistenza meccanica dei com=
ponenti dovuta al danneggiamento dei materiali per effetto dellaumento di temperatura.
Lanalisi del comportamento meccanico deve essere effettuata per lo stesso periodo di tempo usato nellanalisi dellevoluzione
della temperatura.
5i deve tener conto della presenza delle azioni permanenti e di :uelle azioni variabili che agiscono contemporaneamente allincendio
secondo la combinazione eccezionale.
Non si prende in considerazione la possibilit di concomitanza dellincendio con altre azioni eccezionali e con le azioni sismiche.
5i deve tener conto, ove necessario, degli effetti delle sollecitazioni indirette dovute alle dilatazioni termiche contrastate, ad ecce=
zione dei seguenti casi1
l D riconoscibile a priori che esse sono trascurabili o favorevoli?
l sono implicitamente tenute in conto nei modelli semplificati e conservativi di comportamento strutturale in condizioni di in=
cendio.
Le sollecitazioni indirette, dovute agli elementi strutturali adiacenti a :uello preso in esame, possono essere trascurate :uando i
re:uisiti di sicurezza allincendio sono valutati in riferimento alla curva nominale dincendio e alle classi di resistenza al fuoco.
3.>.1.=.4 Ver1c$e & scurezza
La verifica della resistenza al fuoco viene eseguita controllando che la resistenza meccanica venga mantenuta per il tempo corri=
spondente alla classe di resistenza al fuoco della struttura con riferimento alla curva nominale di incendio.
Nel caso in cui si faccia riferimento a una curva naturale dincendio, le analisi e le verifiche devono essere estese allintera durata
dellincendio, inclusa la fase di raffreddamento.
Iermo restando il rispetto delle disposizioni legislative emanate ai sensi del F.Lgs. #";/)++9, nel caso in cui i re:uisiti di resisten=
36 CAPITOLO 3
za al fuoco delle strutture debbano essere mantenuti per un periodo limitato ,ad esempio, livello di prestazione II di tab. "...I<-,
la verifica della capacit portante delle strutture potr essere limitata a un tempo di esposizione allincendio naturale congruente
con il livello di prestazione scelto.
3.6.2. 3.6.2. 3.6.2. 3.6.2. ESPLOSIONI ESPLOSIONI ESPLOSIONI ESPLOSIONI
3.>.-.1 <ENERALIT
8li effetti delle esplosioni possono essere tenuti in conto nella progettazione di :uelle costruzioni in cui possono presentarsi mi=
scele esplosive di polveri o gas in aria o in cui sono contenuti materiali esplosivi.
5ono escluse da :uesto capitolo le azioni derivanti da esplosioni che si verificano allesterno della costruzione.
3.>.-.- CLASSI5ICAZIONE DELLE AZIONI DOVUTE ALLE ESPLOSIONI
Le azioni di progetto dovute alle esplosioni sono classificate, sulla base degli effetti che possono produrre sulle costruzioni, in tre
categorie, come indicate in !ab. ".9.I.


Tab. 3.>.I - Categorie di azione dovute alle esplosioni
Cate#'ra & az'"e P'ssbl e11ett
# Gffetti trascurabili sulle strutture
) Gffetti localizzati su parte delle strutture
" Gffetti generalizzati sulle strutture
3.>.-.3 MODELLAZIONE DELLE AZIONI DOVUTE ALLE ESPLOSIONI
Le esplosioni esercitano sulle costruzioni onde di pressione. Per le costruzioni usuali, D ammesso che tali onde di pressione siano
convenzionalmente ricondotte a distribuzioni di pressioni statiche e:uivalenti, purch> comprovate da modelli teorici adeguati.
Per esplosioni di (ategoria # non D richiesto alcun tipo di verifica.
Per esplosioni di (ategoria ), ove negli ambienti a rischio di esplosione siano presenti idonei pannelli di sfogo, si puN utilizzare la
pressione statica e:uivalente nominale, espressa in %N/mb, data dal valore maggiore fra :uelli forniti dalle espressioni1

v d
p 3 p + = [".9..a]

2
v v d
) V / A ( / 04 , 0 2 / p 3 p + + = [".9..b]
dove1
p
v
D la pressione statica uniformemente distribuita in corrispondenza della :uale le aperture di sfogo cedono, in %N/m
)

7
v
D larea delle aperture di sfogo, in mb
< D il volume dellambiente, in m&
Il rapporto fra larea dei componenti di sfogo e il volume da proteggere deve soddisfare la relazione1
. m 15 , 0 V / A m 05 , 0
1
V
1
[".9.9]
@ueste espressioni sono valide in ambienti o in zone di edifici il cui volume totale non superi #.+++ m&.
La pressione dovuta allesplosione D intesa agire simultaneamente su tutte le pareti dellambiente o del gruppo di ambienti con=
siderati.
(omun:ue, tutti gli elementi chiave e le loro connessioni devono essere progettati per sopportare una pressione statica e:uiva=
lente con valore di progetto p
d
R )+ %N/mb, applicata da ogni direzione, insieme con la reazione che ci si attende venga trasmessa
direttamente alle membrature dellelemento chiave da ogni elemento costruttivo, ad esso collegato, altresY soggetto alla stessa
pressione.
Per esplosioni di (ategoria " devono essere effettuati studi pi approfonditi.
3.>.-.4 CRITERI DI PRO<ETTAZIONE
5ono considerati accettabili i danneggiamenti localizzati, anche gravi, dovuti ad esplosioni, a condizione che ciN non esponga al
pericolo lintera struttura o che la capacit portante sia mantenuta per un tempo sufficiente affinch> siano prese le necessarie mi=
sure di emergenza.
Possono essere adottate, nella progettazione, opportune misure di protezione :uali1
l la introduzione di superfici in grado di collassare sotto sovrapressioni prestabilite?
l la introduzione di giunti strutturali allo scopo di separare porzioni di edificio a rischio di esplosione da altre?
l la prevenzione di crolli significativi in conseguenza di cedimenti strutturali localizzati.
AZIONI SULLE COSTRUZIONI 37
3.6.3. 3.6.3. 3.6.3. 3.6.3. URTI URTI URTI URTI
3.>.3.1 <ENERALIT
Nel seguito vengono definite le azioni dovute a1
l collisioni da veicoli?
l collisioni da treni?
l collisioni da imbarcazioni?
l collisioni da aeromobili.
Non vengono prese in esame le azioni eccezionali dovute a fenomeni naturali, come la caduta di rocce, le frane o le valanghe.
3.>.3.- CLASSI5ICAZIONE DELLE AZIONI DOVUTE A<LI URTI
Le azioni di progetto dovute agli urti sono classificate, sulla base degli effetti che possono produrre sulle costruzioni, in tre cate=
gorie, come indicato nella !ab. ".9.II.

Tab. 3.>.II % Categorie di azione
Cate#'ra & az'"e P'ssbl e11ett
# Gffetti trascurabili sulle strutture
) Gffetti localizzati su parte delle strutture
" Gffetti generalizzati sulle strutture

Le azioni dovute agli urti devono essere applicate a :uegli elementi strutturali, o ai loro sistemi di protezione, per i :uali le
relative conseguenze appartengono alle categorie ) e ".
3.>.3.3 URTI DA TRA55ICO VEICOLARE
3.>.3.3.1 Tra11c' (ec'lare s'tt' %'"t ' altre strutture
Le azioni da urto hanno direzione parallela a :uella del moto del veicolo al momento dellimpatto. Nelle verifiche si possono
considerare, non simultaneamente, due azioni nelle direzioni parallela ,I
d,K
- e ortogonale ,I
d,f
- alla direzione di marcia normale,
con

K , d f , d
I .+ , + I = [".9.6]
In assenza di determinazioni pi accurate e trascurando la capacit dissipativa della struttura, si possono adottare le forze
statiche e:uivalenti riportate in !ab. ".9.III.

Tab. 3.>.III % -orze statiche e"uivalenti agli urti di veicoli
T%' & stra&a T%' & (ec'l'
5'rza
I
d,K
$%N'
7utostrade, strade
eKtraurbane
=
#+++
5trade locali = 6.+
5trade urbane = .++
7ree di parcheggio e
autorimesse
7utomobili .+
<eicoli destinati al trasporto di merci, aventi massa
massima superiore a ",. t
#.+

Per urti di automobili su membrature verticali, la forza risultante di collisione I deve essere applicata sulla struttura +,. m al di
sopra della superficie di marcia. Larea di applicazione della forza D pari a +,). m ,in altezza- per il valore pi piccolo tra #,.+ m e
la larghezza della membratura ,in larghezza-.
Per urti sulle membrature verticali, la forza risultante di collisione I deve essere applicata sulla struttura #,). m al di sopra della
superficie di marcia. Larea di applicazione della forza D pari a +,. m ,in altezza- per il valore pi piccolo tra #,.+ m e la larghezza
della membratura ,in larghezza-.
Nel caso di urti su elementi strutturali orizzontali al di sopra della strada, la forza risultante di collisione I da utilizzare per le ve=
rifiche delle:uilibrio statico o della resistenza o della capacit di deformazione degli elementi strutturali D data da1
I R +,.r I
d,K
[".9.3]
dove il fattore r D pari ad #,+ per altezze del sottovia fino a . m, decresce linearmente da #,+ a + per altezze comprese fra . e 9 m
ed D pari a + per altezze superiori a 9 m. La forza I D applicata sulle superfici verticali ,prospetto dellelemento strutturale-.
5ullintradosso dellelemento strutturale si devono considerare gli stessi carichi da urto I di cui sopra, con uninclinazione rispet=
to allorizzontale di #+T verso lalto.
Larea di applicazione della forza D assunta pari a +,). per +,). m.
Nelle costruzioni dove sono presenti con regolarit carrelli elevatori si puN considerare e:uivalente agli urti accidentali unazione
orizzontale statica, applicata allaltezza di +,6. m dal piano di calpestio, pari a
38 CAPITOLO 3
I R . m [".9.;]
essendo m il peso complessivo del carrello elevatore e del massimo carico trasportabile.
3.>.3.3.- Tra11c' (ec'lare s'%ra %'"t
In assenza di specifiche prescrizioni, nel progetto strutturale dei ponti si puN tener conto delle forze causate da collisioni acciden=
tali sugli elementi di sicurezza attraverso una forza orizzontale e:uivalente di collisione pari a #++ %N. Gssa rappresenta leffetto
dellimpatto da trasmettere ai vincoli e deve essere considerata agente trasversalmente ed orizzontalmente #++ mm sotto la som=
mit dellelemento o #,+ m sopra il livello del piano di marcia, a seconda di :uale valore sia pi piccolo.
Le azioni da considerare nelle verifiche locali dellimpalcato dovranno essere definite in accordo al Paragrafo ..#.".#+.
Le forze di collisione da veicoli sugli elementi strutturali eventualmente presenti al disopra del livello di carreggiata sono :uelle
specificate nel Paragrafo ".9.".".#
3.>.3.4 URTI DA TRA55ICO 5ERROVIARIO
7lloccorrenza di un deragliamento puN verificarsi il rischio di collisione fra i veicoli deragliati e le strutture adiacenti la ferrovia.
@ueste ultime dovranno essere progettate in modo da resistere alle azioni conseguenti ad una tale evenienza.
Fette azioni devono determinarsi sulla base di una specifica analisi di rischio, tenendo conto della presenza di eventuali elementi
protettivi o sacrificali ,respingenti- ovvero di condizioni di impianto che possano ridurre il rischio di accadimento dellevento
,marciapiedi, controrotaie, ecc.-. @ueste azioni non si applicano sui sostegni di tettoie o di pensiline di impianti ferroviari.
In mancanza di specifiche analisi di rischio possono assumersi le seguenti azioni statiche e:uivalenti, in funzione della distanza d
degli elementi esposti dallasse del binario1
n per d S . m1
= *+++ %N in direzione parallela alla direzione di marcia dei convogli ferroviari?
= #.++ %N in direzione perpendicolare alla direzione di marcia dei convogli ferroviari?
n per . m [ d S #. m1
= )+++ %N in direzione parallela alla direzione di marcia dei convogli ferroviari?
= 6.+ %N in direzione perpendicolare alla direzione di marcia dei convogli ferroviari?
n per d U #. m pari a zero in entrambe le direzioni.
@ueste forze dovranno essere applicate a #,3+ m dal piano del ferro e non dovranno essere considerate agenti simultaneamente.
3.>.3.= URTI DI IM6ARCAZIONI
8li urti di imbarcazioni contro strutture progettate per sostenere limpatto dovuto a un accosto in condizioni di normale operati=
vit, non rientrano fra gli scopi del presente paragrafo, vanno calcolati secondo la letteratura scientifica consolidata di cui al (ap.
#) e vanno trattati come azioni variabili di cui al M )...#.".
Le azioni eccezionali causate da collisioni dovute ad imbarcazioni devono essere determinate tenendo conto, in particolare, del
tipo di via navigabile, del tipo di imbarcazione e del suo comportamento allatto dellimpatto, del tipo di struttura contro cui av=
viene limpatto e delle sue propriet dissipative.
Nelle verifiche si possono considerare agenti, non simultaneamente, due azioni nelle direzioni parallela ,I
d,K
- e ortogonale ,I
d,f
-
alla direzione del moto dellimbarcazione, con1

K , d f , d
I .+ , + I = [".9.#+]
Lazione tangenziale dovuta allattrito, I
r
, agente simultaneamente alla forza I
d,f
, vale1

f , d r
I *+ , + I = [".9.##]
Il punto di impatto dipende dalla geometria della struttura e dalle dimensioni dellimbarcazione.
Fetta L la lunghezza della imbarcazione, il punto di impatto pi sfavorevole puN essere considerato appartenente allintervallo
compreso fra +,+. L sotto e +,+. L sopra il livello dellac:ua assunto in sede di progetto. Larea di impatto D di +,+. L in verticale
per +,# L in orizzontale, a meno che lelemento strutturale non sia pi piccolo.
Le forze statiche e:uivalenti, Id,K, possono essere ricavate sulla base di studi di comprovata validit. In assenza di determinazioni
pi accurate e trascurando la capacit dissipativa della struttura su cui avviene lurto, le forze statiche e:uivalenti per le
imbarcazioni che navigano in ac:ue interne fluviali o lungo canali possono essere dedotte dalla !ab. ".9.<I.





Tab. 3.>.IV % -orze statiche e"uivalenti agli urti di imbarcazioni
Classe !barcaz'"e Lu"#$ezza +!. Massa a %e"' carc' +t. 5'rza 5
&;H
+*N.
Piccola .+ ".+++ "+.+++
AZIONI SULLE COSTRUZIONI 39
4edia #++ #+.+++ 3+.+++
8rande )++ *+.+++ )*+.+++
4olto grande "++ #++.+++ *9+.+++

<alori relativi ad imbarcazioni di massa diversa possono essere ricavati mediante interpolazione lineare.
Per le imbarcazioni che navigano in ac:ue marittime o nei porti sul mare, le forze di collisione possono essere ridotte del .+Q.
3.>.3.> URTI DI ELICOTTERI
5e in progetto D previsto il possibile atterraggio di elicotteri sulla copertura della costruzione, si deve considerare unazione ecce=
zionale per gli atterraggi di emergenza.
La forza statica verticale e:uivalente di progetto, espressa in %N, D uguale a
m #++ I
d
= [".9.#)]
dove m D la massa, in tonnellate, dellaeromobile.
5i deve considerare che le azioni dellurto possono agire su ogni parte dellarea di atterraggio come anche sulla struttura del tetto
ad almeno una distanza di 6 m dai limiti dellarea di atterraggio. Larea di impatto puN essere assunta pari a ) m o ) m.
40 CAPITOLO 3









CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO 4. 4. 4. 4.
COSTRUZIONI CIVILI E INDUSTRIALI
42 CAPITOLO 4
4.1. 4.1. 4.1. 4.1. COSTRUZIONI DI CALCE COSTRUZIONI DI CALCE COSTRUZIONI DI CALCE COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO STRUZZO STRUZZO STRUZZO
Formano oggetto delle presenti norme le strutture di:
calcestruzzo armato normale (cemento armato)
calcestruzzo armato precompresso (cemento armato precompresso)
calcestruzzo a assa percentuale di armatura o non armato
con ri!erimento a calcestruzzi di peso normale e con esclusione di "uelle opere per le "uali #ige una regolamentazione apposita a
carattere particolare$
Al % 4$&$&2 sono date inoltre le norme integrati#e per le strutture in calcestruzzo di inerte leggero$
'el seguito si intendono per calcestruzzi ordinari i calcestruzzi con!ormi al presente % 4$& ed al % &&$2( con esclusione dei calce)
struzzi di aggregati leggeri (LC)( di cui al %4$&$&2( e di "uelli Firorin!orzati (F*C)( di cui al %&&$2$&2$
Ai !ini della #alutazione del comportamento e della resistenza delle strutture in calcestruzzo( "uesto #iene titolato ed identi!icato
mediante la classe di resistenza contraddistinta dai #alori caratteristici delle resistenze cilindrica e cuica a compressione unias)
siale( misurate rispetti#amente su pro#ini cilindrici (o prismatici) e cuici( espressa in +Pa (% &&$2)$
Per le classi di resistenza normalizzate per calcestruzzo normale si pu, !are utile ri!erimento a "uanto indicato nelle norme -'I
.' 2/0)&:2//0 e nella -'I &&&/4:2//4$
1ulla ase della denominazione normalizzata #engono de!inite le classi di resistenza della Ta$ 4$&$I$

Tab. 4.1.I Classi di resistenza
Classe di resistenza
C23&/
C&23&4
C&032/
C2/324
C2435/
C5/356
C54344
C4/34/
C44344
C4/30/
C44306
C0/364
C6/324
C2/374
C7/3&/4

Analogamente a "uanto riportato nella -'I &&&/4:2//4 oltre alle classi di resistenza riportate in Ta$ 4$&$I si possono prendere in
considerazione le classi di resistenza gi8 in uso C22354 e C5234/$
I calcestruzzi delle di#erse classi di resistenza tro#ano impiego secondo "uanto riportato nella Ta$ 4$&$II( !atti sal#i i limiti deri)
#anti dal rispetto della durailit8$
Per classi di resistenza superiore a C6/324 si rin#ia al % 4$0$
Per le classi di resistenza superiori a C44344( la resistenza caratteristica e tutte le grandezze meccanic9e e !isic9e c9e 9anno in!lu)
enza sulla resistenza e durailit8 del conglomerato de#ono essere accertate prima dell:inizio dei la#ori tramite un:apposita spe)
rimentazione pre#enti#a e la produzione de#e seguire speci!ic9e procedure per il controllo di "ualit8$

Tab. 4.1.II Impiego delle diverse classi di resistenza
Strutture di destinazione Classe di resistenza inia
Per strutture non armate o a assa percentuale di armatura
(% 4$&$&&)
C23&/
Per strutture semplicemente armate C&032/
Per strutture precompresse C22354
4.1.1. 4.1.1. 4.1.1. 4.1.1. VALUTAZIONE DELLA SI VALUTAZIONE DELLA SI VALUTAZIONE DELLA SI VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA E METODI DI CUREZZA E METODI DI CUREZZA E METODI DI CUREZZA E METODI DI ANALISI ANALISI ANALISI ANALISI
La #alutazione della sicurezza #a condotta secondo i principi !ondamentali ed i metodi precisati al Capitolo 2$
In particolare per l:analisi strutturale( #olta alla #alutazione degli e!!etti delle azioni( si potranno adottare i metodi seguenti:
a) analisi elastica lineare;
b) analisi plastica;
c) analisi non lineare$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 45
?uando rile#ante( nei di#ersi metodi di analisi sopra citati #anno considerati gli e!!etti del secondo ordine (% 4$&$&$4)$
Le analisi gloali 9anno lo scopo di stailire la distriuzione delle !orze interne( delle tensioni( delle de!ormazioni e degli sposta)
menti nell:intera struttura o in una parte di essa$
Analisi locali possono essere necessarie nelle zone singolari "uali "uelle poste:
in prossimit8 degli appoggi;
in corrispondenza di caric9i concentrati;
alle intersezioni tra#i)colonne;
nelle zone di ancoraggio;
in corrispondenza di #ariazioni della sezione tras#ersale$
4.1.1.1 ANALISI ELASTICA LINEARE
L:analisi elastica lineare pu, essere usata per #alutare gli e!!etti delle azioni sia per gli stati limite di esercizio sia per gli stati limi)
te ultimi$
Per la determinazione degli e!!etti delle azioni( le analisi saranno e!!ettuate assumendo:
sezioni interamente reagenti con rigidezze #alutate ri!erendosi al solo calcestruzzo;
relazioni tensione de!ormazione lineari;
#alori medi del modulo d:elasticit8$
Per la determinazione degli e!!etti delle de!ormazioni termic9e( degli e#entuali cedimenti e del ritiro( le analisi saranno e!!ettuate
assumendo:
per gli stati limite ultimi( rigidezze ridotte #alutate ipotizzando c9e le sezioni siano !essurate (in assenza di #alutazioni pi@
precise la rigidezza delle sezioni !essurate potr8 essere assunta pari alla met8 della rigidezza delle sezioni interamente reagen)
ti);
per gli stati limite di esercizio( rigidezze intermedie tra "uelle delle sezioni interamente reagenti e "uelle delle sezioni !essura)
te$
Per le sole #eri!ic9e agli stati limite ultimi( i risultati dell:analisi elastica possono essere modi!icati con una ridistriuzione dei
momenti( nel rispetto dell:e"uilirio e delle capacit8 di rotazione plastica delle sezioni do#e si localizza la ridistriuzione$ In par)
ticolare la ridistriuzione non A ammessa per i pilastri e per i nodi dei telai( A consentita per le tra#i continue( le tra#i di telai in
cui possono essere trascurati gli e!!etti del secondo ordine e le solette( a condizione c9e le sollecitazioni di !lessione siano pre#a)
lenti ed i rapporti tra le luci di campate contigue siano compresi nell:inter#allo /(4)2(/$
Per le tra#i e le solette c9e soddis!ano le condizioni dette( la ridistriuzione dei momenti !lettenti pu, e!!ettuarsi senza esplicite
#eri!ic9e in merito alla duttilit8 delle memrature( purc9B il rapporto C tra il momento dopo la ridistriuzione ed il momento
prima della ridistriuzione risulti &DCD /(6/$
I #alori di C si rica#ano dalle espressioni:
CD/(44 E&(24 F (/(0E/(//&43G
cu
)H 3 d per !
cI
J 4/ +Pa K4$&$&L
CD/(44 E&(24 F (/(0E/(//&43G
cu
)H 3 d per !
cI
M 4/ +Pa K4$&$2L
do#e H A l:altezza della zona compressa dopo la ridistriuzione( d A l:atezza utile della sezione (Fig$4$&$4) ed G
cu
A de!inita in %
4$&$2$&$2$&$
Per le tra#i continue( le tra#i di telai in cui possono essere trascurati gli e!!etti del secondo ordine e le solette( se non #iene operata
alcuna ridistriuzione( il rapporto H3d nelle sezioni critic9e( non de#e superare il #alore /(44 per !cI J 4/ +Pa e /(54 per !cI M 4/
+Pa$

4.1.1.! ANALISI "LASTICA
L:analisi plastica pu, essere usata per #alutare gli e!!etti di azioni static9e e per i soli stati limite ultimi$
Al materiale si pu, attriuire un diagramma tensioni)de!ormazioni rigido)plastico #eri!icando c9e la duttilit8 delle sezioni do#e
si localizzano le plasticizzazioni sia su!!iciente a garantire la !ormazione del meccanismo pre#isto$
'ell:analisi si trascurano gli e!!etti di precedenti applicazioni del carico e si assume un incremento monotono dell:intensit8 delle
azioni e la costanza del rapporto tra le loro intensit8 cosN da per#enire ad un unico moltiplicatore di collasso$ L:analisi pu, essere
del primo o del secondo ordine$
4.1.1.# ANALISI NON LINEARE
L:analisi non lineare pu, essere usata per #alutare gli e!!etti di azioni static9e e dinamic9e( sia per gli stati limite di esercizio( sia
per gli stati limite ultimi( a condizione c9e siano soddis!atti l:e"uilirio e la congruenza$
44 CAPITOLO 4
Al materiale si pu, attriuire un diagramma tensioni)de!ormazioni c9e ne rappresenti adeguatamente il comportamento reale(
#eri!icando c9e le sezioni do#e si localizzano le plasticizzazioni siano in grado di sopportare allo stato limite ultimo tutte le de)
!ormazioni non elastic9e deri#anti dall:analisi( tenendo in appropriata considerazione le incertezze$
'ell:analisi si trascurano gli e!!etti di precedenti applicazioni del carico e si assume un incremento monotono dell:intensit8 delle
azioni e la costanza del rapporto tra le loro intensit8$ L:analisi pu, essere del primo o del secondo ordine$
4.1.1.4 E$$ETTI DELLE DE$OR%AZIONI
In generale( A possiile e!!ettuare:
l:analisi del primo ordine( imponendo l:e"uilirio sulla con!igurazione iniziale della struttura(
l:analisi del secondo ordine( imponendo l:e"uilirio sulla con!igurazione de!ormata della struttura$
L:analisi gloale pu, condursi con la teoria del primo ordine nei casi in cui possano ritenersi trascuraili gli e!!etti delle de!orma)
zioni sull:entit8 delle sollecitazioni( sui !enomeni di instailit8 e su "ualsiasi altro rile#ante parametro di risposta della struttura$
Oli e!!etti del secondo ordine possono essere trascurati se sono in!eriori al &/P dei corrispondenti e!!etti del primo ordine$
Tale re"uisito si ritiene soddis!atto se sono rispettate le condizioni di cui al % 4$&$2$5$7$2$
4.1.2. 4.1.2. 4.1.2. 4.1.2. VERIFICHE DE VERIFICHE DE VERIFICHE DE VERIFICHE DEGLI STATI LIMITE GLI STATI LIMITE GLI STATI LIMITE GLI STATI LIMITE
4.1.!.1 %ATERIALI
4.1.!.1.1 Resistenze di &ro'etto dei ateriali
4.1.!.1.1.1 Resistenza di progetto a compressione del calcestruzzo
Per il calcestruzzo la resistenza di progetto a compressione( !
cd
( B:
!
cd
QR
cc
!
cI
3 S
c
K4$&$5L
do#e:
R
cc
A il coe!!iciente ridutti#o per le resistenze di lunga durata;
S
c
A il coe!!iciente parziale di sicurezza relati#o al calcestruzzo;
!
cI
A la resistenza caratteristica cilindrica a compressione del calcestruzzo a 22 giorni$
Il coe!!iciente S
c
A pari ad &(4$
Il coe!!iciente R
cc
A pari a /(24$
'el caso di elementi piani (solette( pareti( T) gettati in opera con calcestruzzi ordinari e con spessori minori di 4/ mm( la resi)
stenza di progetto a compressione #a ridotta a /(2/ !
cd
$
Il coe!!iciente S
c
pu, essere ridotto da &(4 a &(4 per produzioni continuati#e di elementi o strutture( soggette a controllo continua)
ti#o del calcestruzzo dal "uale risulti un coe!!iciente di #ariazione (rapporto tra scarto "uadratico medio e #alor medio) della resi)
stenza non superiore al &/P$ Le suddette produzioni de#ono essere inserite in un sistema di "ualit8 di cui al % &&$2$5$
4.1.!.1.1.! Resistenza di progetto a trazione del calcestruzzo
La resistenza di progetto a trazione( !
ctd
( #ale:
!
ctd
Q !
ctI
3 S
c
K4$&$4L
do#e:
S
c
A il coe!!iciente parziale di sicurezza relati#o al calcestruzzo gi8 de!inito al % 4$&$2$&$&$&;
!
ctI
A la resistenza caratteristica a trazione del calcestruzzo (% &&$2$&/$2)$
Il coe!!iciente S
c
assume il #alore &(4$
'el caso di elementi piani (solette( pareti( T) gettati in opera con calcestruzzi ordinari e con spessori minori di 4/ mm( la resi)
stenza di calcolo a trazione #a ridotta a /(2/!
ctd
$
Il coe!!iciente S
c
pu, essere ridotto( da &(4 a &(4 nei casi speci!icati al % 4$&$2$&$&$&$
4.1.!.1.1.# Resistenza di progetto dellacciaio
La resistenza di progetto dell:acciaio !
Ud
A ri!erita alla tensione di sner#amento ed il suo #alore A dato da:
!
Ud
Q !
UI
3 S
s
K4$&$4L
do#e:
S
s
A il coe!!iciente parziale di sicurezza relati#o all:acciaio;
!UI
per armatura ordinaria A la tensione caratteristica di sner#amento dell:acciaio (% &&$5$2)( per armature da precompressione A la
tensione con#enzionale caratteristica di sner#amento data( a seconda del tipo di prodotto( da !
pUI
(arre)( !
p(/(&)I
(!ili)( !
p(&)I
(tre)
!oli e trecce); si #eda in proposito la Ta$ &&$5$=III$
Il coe!!iciente S
s
assume sempre( per tutti i tipi di acciaio( il #alore &(&4$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 44
4.1.!.1.1.4 Tensione tangenziale di aderenza acciaio-calcestruzzo
La resistenza tangenziale di aderenza di progetto !
d
#ale:

bd bk c
f f / =
K4$&$0L
do#e:

c
A il coe!!iciente parziale di sicurezza relati#o al calcestruzzo( pari a &(4;
!
I
A la resistenza tangenziale caratteristica di aderenza data da:

ctk 2 1 bk
f 25 , 2 f = K4$&$6L
in cui
& Q &(/ in condizioni di uona aderenza;
& Q /(6 in tutti gli altri casi e per arre in elementi strutturali realizzati con casse!orme scorre#oli( a meno c9e non si possa dimo)
strare c9e esistono condizioni di Vuona aderenzaV
2 Q &(/ per arre di diametro W J 52 mm
2 Q (&52 ) W)3&// per arre di diametro superiore
La lung9ezza di ancoraggio di progetto e la lung9ezza di so#rapposizione A in!luenzata dalla !orma delle arre( dal copri!erro(
dallXe!!etto di con!inamento dellXarmatura tras#ersale( dalla presenza di arre tras#ersali saldate( dalla pressione tras#ersale lun)
go la lung9ezza di ancoraggio e dalla percentuale di armatura so#rapposta rispetto allXarmatura totale$ Per le regole di dettaglio
da adottare si potr8 !are utile ri!erimento alla sezione 2 di .' &772)&)&$
4.1.!.1.! Dia'rai di &ro'etto dei ateriali
4.1.!.1.!.1 Diagrammi di progetto tensione-deformazione del calcestruzzo
Per il diagramma tensione)de!ormazione del calcestruzzo A possiile adottare opportuni modelli rappresentati#i del reale com)
portamento del materiale( de!initi in ase alla resistenza di progetto !
cd
e alla de!ormazione ultima di progetto G
cu
.
( a )

c2

f
cd
f

cu

cd
f
( b )

c3

cu

( c )

c4

cd
cu


$i'. 4.1.1 ( Modelli Y-G per il calcestruzzo

In Fig$ 4$&$& sono rappresentati i modelli Y)G per il calcestruzzo:
(a) paraola)rettangolo; () triangolo)rettangolo; (c) rettangolo (stress locI)$
In particolare( per le classi di resistenza pari o in!eriore a C4/30/ si pu, porre:
G
c2
Q /(2/P G
cu
Q /(54P
G
c5
Q /(&64P G
c4
Q /(/6P
Per le classi di resistenza superiore a C4/30/ si pu, porre:
G
c2
Q /(2/P E/(//24P(!
cI
Z4/)
/(45
G
cu
Q /( 20P E5(4P K(7/ Z !
cI
) 3&//L
4

G
c5
Q /(&64P E/( /44P K(!
cI
Z4/)34/ L G
c4
Q /( 2 G
cu

purc9B si adottino opportune limitazioni "uando si usa il modello (c)$
Per sezioni o parti di sezioni soggette a distriuzioni di tensione di compressione approssimati#amente uni!ormi( si assume per
la de!ormazione ultima di progetto il #alore G
c2
anzic9B G
cu
$
Calcestruzzo confinato
Per il diagramma tensione)de!ormazione del calcestruzzo con!inato A possiile adottare opportuni modelli rappresentati#i del
reale comportamento del materiale in stato triassiale$ ?uesti modelli possono essere adottati nel calcolo sia della resistenza ultima
sia della duttilit8 delle sezioni e de#ono essere applicati alle sole zone con!inate della sezione$
Il con!inamento del calcestruzzo A normalmente generato da sta!!e c9iuse e legature interne( c9e possono raggiungere la tensione
di sner#amento a causa della dilatazione laterale del calcestruzzo stesso a cui tendono ad opporsi$ Il con!inamento consente al
calcestruzzo di raggiungere tensioni e de!ormazioni pi@ ele#ate di "uelle proprie del calcestruzzo non con!inato$ Le altre caratte)
ristic9e meccanic9e si possono considerare inalterate$
40 CAPITOLO 4
In assenza di pi@ precise determinazioni asate su modelli analitici di compro#ata #alidit8( A possiile utilizzare la relazione ten)
sione)de!ormazione rappresentata in Fig$ 4$&$2 (do#e le de!ormazioni di compressione sono assunte positi#e)( in cui la resistenza
caratteristica e le de!ormazioni del calcestruzzo con!inato sono #alutate secondo le relazioni seguenti:
( )
ck,c ck 2 ck
f f 1, 0 5, 0 f = + per
2 ck
0, 05f K4$&$2L
( )
ck,c ck 2 ck
f f 1,125 2,5 f = + per
2 ck
0, 05f > K4$&$7L

( )
2
c2,c c2 ck,c ck
f f = K4$&$&/L

cu2,c cu 2 ck
0, 2 f = + K4$&$&&L

cd,c cc ck,c c
f f = K4$&$&2L
essendo
2
la pressione laterale e!!icace di con!inamento allo SLU( mentre
c2
ed
cu
sono #alutate in accordo al % 4$&$2$&$2$&$
Il calcolo della pressione laterale
2
#iene condotto !acendo ri!erimento a !ormulazioni di compro#ata #alidit8$

$i'. 4.1.! ( Modelli Y-G per il calcestruzzo confinato

'ella #alutazione della capacit8 della sezione il contriuto del copri!erro non de#e essere considerato nelle zone esterne al nucleo
con!inato in cui la de!ormazione massima supera la de!ormazione ultima del calcestruzzo non con!inato$
'el caso di utilizzo di rin!orzi appositamente progettati per il con!inamento degli elementi A possiile considerare i modelli di
comportamento riportati in ri!erimenti tecnici di compro#ata #alidit8$
4.1.!.1.!.! Diagrammi di progetto tensione-deformazione dellacciaio
Per il diagramma tensione)de!ormazione dell:acciaio A possiile adottare opportuni modelli rappresentati#i del reale comporta)
mento del materiale( modelli de!initi in ase al #alore di calcolo G
ud
Q /(7G
uI
(G
uI
Q (A
gt
)
I
) della de!ormazione uni!orme ultima( al
#alore di calcolo della tensione di sner#amento !
Ud
ed al rapporto di so#raresistenza I Q (!
t
3 !
U
)
I
(Ta$ &&$5$Ia))$
In Fig$ 4$&$5 sono rappresentati i modelli YZG per l:acciaio:
(a) ilineare !inito con incrudimento; () elastico)per!ettamente plastico inde!inito$

)a* )b*
$i'. 4.1.# ( Modelli Y-G per lacciaio
4.1.!.! STATI LI%ITE DI ESERCIZIO
4.1.!.!.1 +eneralit,
1i de#e #eri!icare il rispetto dei seguenti stati limite:
[ de!ormailit8(
[ #irazione(
[ !essurazione(
[ tensioni di esercizio(
[ !atica per "uanto riguarda e#entuali danni c9e possano compromettere la durailit8( per le "uali sono de!inite le regole speci!i)
c9e nei punti seguenti$
A

cu2,c

c

c2,c

cu

c2
f
ck
f
ck,c
0
A - non confinato
!cd(c
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 46
4.1.!.!.! Stato liite di de-orabilit,
I limiti di de!ormailit8 de#ono essere congruenti con le prestazioni ric9ieste alla struttura anc9e in relazione alla destinazione
d:uso( con ri!erimento alle esigenze static9e( !unzionali ed estetic9e$
I #alori limite de#ono essere commisurati a speci!ic9e esigenze e possono essere dedotti da documentazione tecnica di compro#a)
ta #alidit8$
4.1.!.!.# Stato liite &er .ibrazioni
?uando ric9iesto( de#ono essere indi#iduati limiti per #irazioni:
[ al !ine di assicurare accettaili li#elli di enessere (dal punto di #ista delle sensazioni percepite dagli utenti)(
[ al !ine di pre#enire possiili danni negli elementi secondari e nei componenti non strutturali(
[ al !ine di e#itare possiili danni c9e compromettano il !unzionamento di macc9ine e apparecc9iature$
4.1.!.!.4 Stato liite di -essurazione
In ordine di se#erit8 decrescente( per la cominazione di azioni prescelta( si distinguono i seguenti stati limite:
a) stato limite di decompressione( nel "uale la tensione normale A o#un"ue di compressione ed al pi@ uguale a /;
b) stato limite di !ormazione delle !essure( nel "uale la tensione normale di trazione nella !ira pi@ sollecitata A:

2 ( &
!
ctm
t
= K4$&$&5L
do#e !
ctm
A de!inito nel % &&$2$&/$2;
c) stato limite di apertura delle !essure( nel "uale il #alore limite di apertura della !essura calcolato al li#ello considerato A pari
ad uno dei seguenti #alori nominali:
\
&
Q /(2 mm \
2
Q /(5 mm \
5
Q /(4 mm
Lo stato limite di !essurazione de#e essere !issato in !unzione delle condizioni amientali e della sensiilit8 delle armature alla
corrosione( come descritto nel seguito$
4.1.!.!.4.1 Combinazioni di azioni
1i prendono in considerazione le seguenti cominazioni:
[ cominazioni "uasi permanenti;
[ cominazioni !re"uenti$
4.1.!.!.4.! Condizioni ambientali
Le condizioni amientali( ai !ini della protezione contro la corrosione delle armature metallic9e e ai !ini della protezione contro il
degrado del calcestruzzo( possono essere suddi#ise in ordinarie( aggressi#e e molto aggressi#e in relazione a "uanto indicato nel)
la Ta$ 4$&$III con ri!erimento alle classi di esposizione de!inite nelle Linee uida per il calcestruzzo strutturale emesse dal 1er#izio
Tecnico Centrale del Consiglio 1uperiore dei La#ori Pulici nonc9A nella -'I .' 2/0:2//0 e nella -'I &&&/4:2//4$

Tab. 4.1.III ( !escrizione delle condizioni ambientali
Condizioni abientali Classe di es&osizione
Ordinarie ]/( ]C&( ]C2( ]C5( ]F&
Aggressi#e ]C4( ]>&( ]1&( ]A&( ]A2( ]F2( ]F5
+olto aggressi#e ]>2( ]>5( ]12( ]15( ]A5( ]F4

4.1.!.!.4.# Sensibilit delle armature alla corrosione
Le armature si distinguono in due gruppi:
armature sensiili;
armature poco sensiili$
Appartengono al primo gruppo gli acciai da precompresso$
Appartengono al secondo gruppo gli acciai ordinari$
Per gli acciai zincati e per "uelli inossidaili( si pu, tener conto della loro minor sensiilit8 alla corrosione$
4.1.!.!.4.4 Scelta degli stati limite di fessurazione
'ella Ta$ 4$&$I= sono indicati i criteri di scelta dello stato limite di !essurazione con ri!erimento alle esigenze sopra riportate$
Tab. 4.1.IV / Criteri di scelta dello stato limite di fessurazione
+
r
u
&
&
i

d
i

e
s
i
'
e
n
z
e

Condizioni
abientali
Cobinazione di
azioni
Aratura
Sensibile "o0o sensibile
Stato liite 1
2
Stato liite 1
2

a Ordinarie
!re"uente ap$ !essure J \
2
ap$ !essure J \
5

"uasi permanente ap$ !essure J \
&
ap$ !essure J \
2

42 CAPITOLO 4
Aggressi#e
!re"uente ap$ !essure J \
&
ap$ !essure J \
2

"uasi permanente decompressione ) ap$ !essure J \
&

c
+olto
aggressi#e
!re"uente !ormazione !essure ) ap$ !essure J \
&

"uasi permanente decompressione ) ap$ !essure J \
&


\
&
( \
2
( \
5
sono de!initi al % 4$&$2$2$4( il #alore \
I
A de!inito al % 4$&$2$2$4$4$
4.1.!.!.4.3 Verifica dello stato limite di fessurazione
Stato limite di decompressione e di formazione delle fessure
Le tensioni sono calcolate in ase alle caratteristic9e geometric9e e meccanic9e della sezione omogeneizzata non !essurata$
Stato limite di apertura delle fessure
Il #alore caratteristico di apertura delle !essure (\
I
) non de#e superare i #alori nominali \
&
( \
2
( \
5
secondo "uanto riportato nel)
la Ta$ 4$&$I=$

L:ampiezza caratteristica delle !essure \
I
A calcolata come prodotto della de!ormazione media delle arre d:armatura G
sm
per la
distanza massima tra le !essure ^
maH
:
\
I
Q G
sm
^
maH
K4$&$&4L
Per il calcolo di Gsm e ^maH #anno utilizzati criteri consolidati riportati nella letteratura tecnica$
La #eri!ica dell:ampiezza di !essurazione pu, anc9e essere condotta senza calcolo diretto( limitando la tensione di trazione
nell:armatura( #alutata nella sezione parzializzata per la cominazione di carico pertinente( ad un massimo correlato al diametro
delle arre ed alla loro spaziatura$
4.1.!.!.3 Stato liite di liitazione delle tensioni
=alutate le azioni interne nelle #arie parti della struttura( do#ute alle cominazioni caratteristica e "uasi permanente delle azioni(
si calcolano le massime tensioni sia nel calcestruzzo sia nelle armature; si de#e #eri!icare c9e tali tensioni siano in!eriori ai massi)
mi #alori consentiti di seguito riportati$
4.1.!.!.3.1 Tensione massima di compressione del calcestruzzo nelle condizioni di esercizio
La massima tensione di compressione del calcestruzzo Yc(maH ( de#e rispettare la limitazione seguente:
Y
c
_ /(0/ !
cI
Q Yc(maH per cominazione caratteristica (rara) K4$&$&4L
Y
c
_ /(44 !
cI
Q Yc(maH per cominazione "uasi permanente$ K4$&$&0L
'el caso di elementi piani (solette( pareti( T) gettati in opera con calcestruzzi ordinari e con spessori di calcestruzzo minori di 4/
mm i #alori limite sopra scritti #anno ridotti del 2/P$
4.1.!.!.3.! Tensione massima dellacciaio in condizioni di esercizio
Per l:acciaio a#ente caratteristic9e corrispondenti a "uanto indicato al Capitolo &&( la tensione massima( Y
s(maH
( per e!!etto delle
azioni do#ute alla cominazione caratteristica de#e rispettare la limitazione seguente:
Y
s
_ /(2 !
UI
Q Ys(maH K4$&$&6L
4.1.!.# STATI LI%ITE ULTI%I
4.1.!.#.1 +eneralit,
1i de#e #eri!icare il rispetto dei seguenti stati limite:
[ resistenza(
[ duttilit8$
4.1.!.#.! Stato liite di resistenza
1i de#e #eri!icare il rispetto dei seguenti stati limite:
) resistenza !lessionale in presenza e in assenza di s!orzo assiale(
) resistenza a taglio e punzonamento(
) resistenza a torsione(
) resistenza di elementi tozzi(
) resistenza a !atica(
) stailit8 di elementi snelli$
4.1.!.#.# Stato liite di duttilit,
1i de#e #eri!icare( o#e ric9iesto al al % 6$4 delle presenti norme( il rispetto del seguente stato limite:
) duttilit8 !lessionale in presenza e in assenza di s!orzo assiale$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 47
4.1.!.#.4 Resistenza -lessionale e duttilit, assia in &resenza e in assenza di s-orzo assiale
4.1.!.#.4.1 Ipotesi di base
Per la #alutazione della resistenza !lessionale in presenza e in assenza di s!orzo assiale delle sezioni di elementi monodimensio)
nali( si adottano le seguenti ipotesi:
conser#azione delle sezioni piane;
per!etta aderenza tra acciaio e calcestruzzo;
de!ormazione iniziale dell:armatura di precompressione considerata nelle relazioni di congruenza della sezione$
resistenza a trazione del calcestruzzo nulla$
4.1.!.#.4.! Verifiche di resistenza e duttilit
Con ri!erimento alla sezione pressoin!lessa( rappresentata in Fig$ 4$&$4( la capacit8( in termini di resistenza e duttilit8( si determi)
na in ase alle ipotesi di calcolo e ai modelli YZG di cui al % 4$&$2$&$2$


$i'. 4.1.4 Sezione pressoinflessa "e#uilibrio delle forze interne corrispondenti al raggiungimento della deformazione ultima nel calcestruzzo)

Le #eri!ic9e si eseguono con!rontando la capacit8( espressa in termini di resistenza e( "uando ric9iesto al % 6$4 delle presenti nor)
me( di duttilit8( con la corrispondente domanda( secondo le relazioni:
+
*d
Q +
*d
('
.d
) D +
.d
K4$&$&2aL

d
Q
d
('
.d
) D
.d
K4$&$&2L
do#e
+
*d
A il #alore di progetto del momento resistente corrispondente a '
.d
;
'
.d
A il #alore di progetto dello s!orzo normale sollecitante;
+
.d
A il #alore di progetto del momento di domanda;

d
A il #alore di progetto della duttilit8 di cur#atura corrispondente a '
.d
;

.d
A la domanda in termini di duttilit8 di cur#atura$
'el caso di pilastri soggetti a compressione assiale( si de#e comun"ue assumere una componente !lettente dello s!orzo +
.d
Q e
'
.d
con eccentricit8 e pari almeno a 935/ e comun"ue non minore di 2/ mm (con 9 altezza della sezione)$
'el caso di presso!lessione de#iata la #eri!ica della sezione pu, essere posta nella !orma
&
+
+
+
+
zd
zd
Ud
Ud
*
.
*
.

|
|

\
|
+
|
|

\
|

K4$&$&7L
do#e
+
.
Ud
( +
.
zd
sono i #alori di progetto delle due componenti di !lessione retta della sollecitazione attorno agli assi U e z;
+
*
Ud
( +
*
zd

sono i #alori di progetto dei momenti resistenti di presso!lessione retta corrispondenti a '
.d
#alutati separatamente
attorno agli assi U e z$
L:esponente R pu, dedursi in !unzione della geometria della sezione e dei parametri
` Q '
.d
3'
*cd
K4$&$2/L
a
t
Q A
t


!
Ud
3'
*cd
K4$&$2&L
con '
*cd
QA
c
F !
cd
$
In mancanza di una speci!ica #alutazione( pu, assumersi:
- per sezioni rettangolari:

'.d3'*cd /(& /(6 &(/
4/ CAPITOLO 4
&(/ &(4 2(/

- per sezioni circolari ed ellittic9e: Q 2$

La capacit8 in termini di !attore di duttilit8 in cur#atura b

pu, essere calcolata( separatamente per le due direzioni principali di


#eri!ica( come rapporto tra la cur#atura cui corrisponde una riduzione del &4P della massima resistenza a !lessione oppure il
raggiungimento della de!ormazione ultima del calcestruzzo e3o dell:acciaio e la cur#atura con#enzionale di prima plasticizza)
zione
yd
espressa dalla relazione seguente:

yd
=
M
Rd
M
yd

yd

do#e:

yd
A la minore tra la cur#atura calcolata in corrispondenza dello sner#amento dell:armatura tesa e la cur#atura calcolata in cor)
rispondenza della de!ormazione di picco (/(2/P) del calcestruzzo compresso;
+*d A il momento resistente della sezione allo 1L-;
+:Ud A il momento corrispondente a
yd
e pu, essere assunto come momento resistente massimo della sezione in campo sostan)
zialmente elastico$
4.1.!.#.3 Resistenza nei 0on-ronti di solle0itazioni ta'lianti
1enza escludere la possiilit8 di speci!ici studi( per la #alutazione delle resistenze ultime di elementi monodimensionali nei con)
!ronti di sollecitazioni taglianti e delle resistenze ultime per punzonamento( si de#e considerare "uanto segue$
4!"#$.! %lementi senza armature tras&ersali resistenti a taglio
1e( sulla ase del calcolo( non A ric9iesta armatura al taglio( A comun"ue necessario disporre un:armatura minima secondo "uanto
pre#isto al punto 4$&$0$&$&$ .: consentito omettere tale armatura minima in elementi "uali solai( piastre e memrature a compor)
tamento analogo( purc9A sia garantita una ripartizione tras#ersale dei caric9i$

La #eri!ica di resistenza (1L-) si pone con
=
*d
D =
.d
K4$&$22L
do#e =
.d
A il #alore di progetto dello s!orzo di taglio agente$
Con ri!erimento all:elemento !essurato da momento !lettente( la resistenza di progetto a taglio si #aluta con
{ }
1/3
1 min
max 0,18 (100 ) / 0,15 ; ( 0,15 )
Rd ck c cp w cp w
V k f b d v b d
(
= + +

K4$&$25L

con
!cI espresso in +Pa
I Q & E (2//3d)
&32
J 2
#
min
Q /(/54I
532

!
cI
&32

e do#e
d A l:altezza utile della sezione (in mm);

&
Q A
sl
3 (
\
F d) A il rapporto geometrico di armatura longitudinale tesa (J /(/2) c9e si estende per non meno di (ld E d) oltre la
sezione considerata( do#e ld A la lung9ezza di ancoraggio;

cp
Q '
.d
3A
c
K+PaL A la tensione media di compressione nella sezione (J /(2 !
cd
);

\
A la larg9ezza minima della sezione (in mm)$
'el caso di elementi in cemento armato precompresso disposti in semplice appoggio( nelle zone non !essurate da momento !let)
tente (con tensioni di trazione non superiori a !
ctd
) la resistenza di progetto pu, #alutarsi4 in #ia sempli!icati#a( con la !ormula:
=
*d
Q /(6

F
\
F d (
2
ctd
f
E Y
cp
F !
ctd
)
c
K4$&$24L
In presenza di signi!icati#i s!orzi di trazione( la resistenza a taglio del calcestruzzo A da considerarsi nulla e( in tal caso( non A pos)
siile adottare elementi spro##isti di armatura tras#ersale$
Le armature longitudinali( oltre ad assorire gli s!orzi conseguenti alle sollecitazioni di !lessione( de#ono assorire "uelli pro#o)
cati dal taglio do#uti all:inclinazione delle !essure rispetto all:asse della tra#e( inclinazione assunta pari a 44d$ In particolare( in
corrispondenza degli appoggi( le armature longitudinali de#ono assorire uno s!orzo pari al taglio sull:appoggio$
4!"#$." %lementi con armature tras&ersali resistenti al taglio
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 4&
La resistenza di progetto a taglio =
*d
di elementi strutturali dotati di speci!ica armatura a taglio de#e essere #alutata sulla ase di
una adeguata sc9ematizzazione a traliccio$ Oli elementi resistenti dell:ideale traliccio sono: le armature tras#ersali( le armature
longitudinali( il corrente compresso di calcestruzzo e i puntoni d:anima inclinati$ L:inclinazione e dei puntoni di calcestruzzo ri)
spetto all:asse della tra#e de#e rispettare i limiti seguenti:
& J ctg eJ 2(4 K4$&$24L
La #eri!ica di resistenza (1L-) si pone con
=
*d
D =
.d
K4$&$20L
do#e =
.d
A il #alore di progetto dello s!orzo di taglio agente$
Con ri!erimento all:armatura tras#ersale4 la resistenza di progetto a ftaglio trazioneg si calcola con:
+ = sin ) ctg (ctg !
s
A
d /(7 =
Ud
s\
*sd
K4$&$26L
Con ri!erimento al calcestruzzo d:anima4 la resistenza di progetto a ftaglio compressioneg si calcola con
=
*cd
Q /(7

F d

F
\
F R
c
F !
cd
(ctgR E ctge)3(& E ctg
2
e) K4$&$22L
La resistenza di progetto a taglio della tra#e A la minore delle due sopra de!inite:
=
*d
Q min (=
*sd
( =
*cd
) K4$&$27L
do#e d(
\
e Y
cp
9anno il signi!icato gi8 #isto in % 4$&$2$5$4$&$ e inoltre si A posto:
A
s\
area dell:armatura tras#ersale;
s interasse tra due armature tras#ersali consecuti#e;
R angolo di inclinazione dell:armatura tras#ersale rispetto all:asse della tra#e;
!
cd
resistenza di progetto a compressione ridotta del calcestruzzo d:anima ( Q /(4);

R
c
coe!!iciente maggiorati#o pari a & per memrature non compresse

& E Y
cp
3!
cd
per / JY
cp
_ /(24 !
cd


&(24 per /(24 !
cd
JY
cp
J/(4 !
cd


2(4(& )Y
cp
3!
cd
) per /(4 !
cd
_ Y
cp
_ !
cd



Le armature longitudinali( dimensionate in ase alle sollecitazioni !lessionali( do#ranno essere prolungate di una misura pari a
a
&
Q/(7

F d F (ctge Z ctgR)32 D / K4$&$5/L
4!"#$# Casi particolari
Componenti tras&ersali
'el caso di elementi ad altezza #ariaile o con ca#i da precompressione inclinati( il taglio di progetto #iene assunto pari a:
=
.d
Q =
d
E =
md
E =
pd
K4$&$5&L
do#e:
=
d
Q #alore di progetto del taglio do#uto ai caric9i esterni;
=
md
Q #alore di progetto della componente di taglio do#uta all:inclinazione dei lemi della memratura;
=
pd
Q #alore di progetto della componente di taglio do#uta alla precompressione$
Carichi in prossimit degli appoggi
Il taglio all:appoggio determinato da caric9i applicati alla distanza a
#
J 2d dall:appoggio stesso si potr8 ridurre del rapporto
a
#
32d( con l:osser#anza delle seguenti prescrizioni:
) nel caso di appoggio di estremit8( l:armatura di trazione necessaria nella sezione o#e A applicato il carico pi@ #icino
all:appoggio sia prolungata e ancorata al di l8 dell:asse teorico di appoggio;
) nel caso di appoggio intermedio l:armatura di trazione all:appoggio sia prolungata sin do#e necessario e comun"ue !ino alla
sezione o#e A applicato il carico pi@ lontano compreso nella zona con a
#
J 2d$
'el caso di elementi con armature tras#ersali resistenti al taglio( si de#e #eri!icare c9e lo s!orzo di taglio =
.d
( calcolato in "uesto
modo( soddis!i la condizione
=
.d
J A
s
F !
Ud
F sinR K4$&$52L
do#e A
s
!
Ud
A la resistenza dell:armatura tras#ersale contenuta nella zona di lung9ezza /(64 a
#
centrata tra carico ed appoggio e
c9e attra#ersa la !essura di taglio inclinata i#i compresa$
Lo s!orzo di taglio =
.d
( calcolato senza la riduzione a
#
32d( de#e comun"ue sempre rispettare la condizione:
42 CAPITOLO 4
=
.d
J /(4
\
d ` !
cd
K4$&$55L
essendo ` Q /(4 un coe!!iciente di riduzione della resistenza del calcestruzzo !essurato per taglio$
Carichi appesi o indiretti
1e per particolari modalit8 di applicazione dei caric9i gli s!orzi degli elementi tesi del traliccio risultano incrementati( le armature
do#ranno essere opportunamente adeguate$

4!"#$4 Verifica al punzonamento
1olette piene( solette ner#ate a sezione piena sopra le colonne( e !ondazioni de#ono essere #eri!icate nei riguardi del punzona)
mento allo stato limite ultimo( in corrispondenza dei pilastri e di caric9i concentrati$

In mancanza di un:armatura tras#ersale appositamente dimensionata( la resistenza al punzonamento de#e essere #alutata( utiliz)
zando !ormule di compro#ata a!!idailit8( sulla ase della resistenza a trazione del calcestruzzo( intendendo la sollecitazione di)
striuita su di un perimetro e!!icace distante 2d dall:impronta caricata( con d altezza utile (media) della soletta$

1e( sulla ase del calcolo( la resistenza a trazione del calcestruzzo sul perimetro e!!icace non A su!!iciente per !ornire la ric9iesta
resistenza al punzonamento( #anno inserite apposite armature al taglio$ ?ueste armature #anno estese !ino al perimetro pi@ e)
sterno sul "uale la resistenza a trazione del calcestruzzo risulta su!!iciente$ La resistenza al punzonamento in presenza di armatu)
ra al taglio de#e essere #alutata utilizzando !ormule di compro#ata a!!idailit8$ Per la #alutazione della resistenza al punzona)
mento si pu, !are utile ri!erimento al % 0$4$4 di .'&772)&)&nel caso di assenza di armature al taglio( al % 0$4$4 di .'&772)&)& nel
caso di presenza di armature al taglio$

'el caso di !ondazioni si adotteranno opportuni adattamenti del modello sopra citato$
4.1.!.#.5 Resistenza nei 0on-ronti di solle0itazioni tor0enti
?ualora l:e"uilirio statico di una struttura dipenda dalla resistenza torsionale degli elementi c9e la compongono( A necessario
condurre la #eri!ica di resistenza nei riguardi delle sollecitazioni torcenti$ ?ualora( in#ece( in strutture iperstatic9e( la torsione
insorga solo per esigenze di congruenza e la sicurezza della struttura non dipenda dalla resistenza torsionale( non sar8 general)
mente necessario condurre le #eri!ic9e$ La #eri!ica di resistenza (1L-) consiste nel controllare c9e
T
*d
D T
.d
K4$&$54L
do#e T
.d
A il #alore di progetto del momento torcente agente$
Per elementi prismatici sottoposti a torsione semplice o cominata con altre sollecitazioni( c9e aiano sezione piena o ca#a( lo
sc9ema resistente A costituito da un traliccio peri!erico in cui gli s!orzi di trazione sono a!!idati alle armature longitudinali e tra)
s#ersali i#i contenute e gli s!orzi di compressione sono a!!idati alle ielle di calcestruzzo$
Con ri!erimento al calcestruzzo la resistenza di progetto si calcola con
T
*cd
Q 2 F A F t F !X
cd
F ctge 3 (& E ctg
2
e) K4$&$54L
do#e t A lo spessore della sezione ca#a; per sezioni piene t Q A
c
3u do#e A
c
A l:area della sezione ed u A il suo perimetro; t de#e es)
sere assunta comun"ue D 2 #olte la distanza !ra il ordo e il centro dell:armatura longitudinale$
Le armature longitudinali e tras#ersali del traliccio resistente de#ono essere poste entro lo spessore t del pro!ilo peri!erico$ Le
arre longitudinali possono essere distriuite lungo detto pro!ilo( ma comun"ue una arra de#e essere presente su tutti i suoi
spigoli$


Con ri!erimento alle sta!!e tras#ersali la resistenza di progetto si calcola con
= ctg !
s
A
A 2 T
Ud
s
*sd
K4$&$50L
Con ri!erimento all:armatura longitudinale la resistenza di progetto si calcola con
=

3ctg !
u
A
A 2 T
Ud
m
&
*ld
K4$&$56L
do#e si A posto
A area racc9iusa dalla !ira media del pro!ilo peri!erico;
A
s
area delle sta!!e;
u
m
perimetro medio del nucleo resistente
s passo delle sta!!e;
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 45
&
A
area complessi#a delle arre longitudinali$
L:inclinazione e delle ielle compresse di calcestruzzo rispetto all:asse della tra#e de#e rispettare i limiti seguenti
&J ctg e J 2(4 K4$&$52L
.ntro "uesti limiti( nel caso di torsione pura( pu, porsi ctg e Q (a
l
3a
s
)
&32

con: a
l
Q
m &
u 3 A
a
s
QA
s
3s
La resistenza di progetto alla torsione della tra#e A la minore delle tre sopra de!inite:
T
*d
Q min (T
*cd
( T
*sd
( T
*ld
) K4$&$57L
'el caso di elementi per i "uali lo sc9ema resistente di traliccio peri!erico non sia applicaile( "uali gli elementi a pareti sottili a
sezione aperta( do#ranno utilizzarsi metodi di calcolo !ondati su ipotesi teoric9e e risultati sperimentali c9iaramente compro#ati$
Sollecitazioni composte
a) Torsione( !lessione e s!orzo normale
Le armature longitudinali calcolate come sopra indicato per la resistenza nei riguardi della sollecitazione torcente de#ono essere
aggiunte a "uelle calcolate nei riguardi delle #eri!ic9e per !lessione$
1i applicano inoltre le seguenti regole:
) nella zona tesa all:armatura longitudinale ric9iesta dalla sollecitazione di !lessione e s!orzo normale( de#e essere aggiunta
l:armatura ric9iesta dalla torsione;
) nella zona compressa( se la tensione di trazione do#uta alla torsione A minore della tensione di compressione nel calcestruzzo
do#uta alla !lessione e allo s!orzo normale( non A necessaria armatura longitudinale aggiunti#a per torsione$
b) Torsione e taglio
Per "uanto riguarda la crisi lato calcestruzzo( la resistenza massima di una memratura soggetta a torsione e taglio A limitata dal)
la resistenza delle ielle compresse di calcestruzzo$ Per non eccedere tale resistenza de#e essere soddis!atta la seguente condizio)
ne:
&
=
=
T
T
*cd
ed
*cd
ed
+ K4$&$4/L
Per l:angolo e delle ielle compresse di conglomerato cementizio de#e essere assunto un unico #alore per le due #eri!ic9e di ta)
glio e torsione$
4.1.!.#.6 Resistenza di eleenti tozzi4 nelle zone di--usi.e e nei nodi
Per gli elementi per cui non #algono i modelli meccanici semplici( le #eri!ic9e di sicurezza possono essere condotte con ri!erimen)
to a sc9ematizzazioni asate sull:indi#iduazione di tiranti e puntoni$
Le #eri!ic9e di sicurezza do#ranno necessariamente essere condotte nei riguardi di:
resistenza dei tiranti costituiti dalle sole armature (*
s
)
resistenza dei puntoni di calcestruzzo compresso (*
c
)
ancoraggio delle armature (*

)
resistenza dei nodi (*
n
)
>e#e risultare la seguente gerarc9ia delle resistenze *
s
$ "*
n
( *

( *
c
)
Per la #alutazione della resistenza dei puntoni di calcestruzzo( si terr8 conto della presenza di stati di s!orzo pluriassiali$
Le armature c9e costituiscono i tiranti de#ono essere adeguatamente ancorate nei nodi$
Le !orze c9e agiscono sui nodi de#ono essere e"uilirate; si de#e tener conto delle !orze tras#ersali perpendicolari al piano del
nodo$
I nodi si localizzano nei punti di applicazione dei caric9i( agli appoggi( nelle zone di ancoraggio do#e si 9a una concentrazione di
armature ordinarie o da precompressione( in corrispondenza delle piegature delle armature( nelle connessioni e negli angoli delle
memrature$
Particolare cautela do#r8 essere usata nel caso di sc9emi iperstatici( c9e presentano meccanismi resistenti in parallelo$
4.1.!.#.7 Resistenza a -ati0a
In presenza di azioni ciclic9e c9e( per numero dei cicli e per ampiezza della #ariazione dello stato tensionale( possono pro#ocare
!enomeni di !atica( le #eri!ic9e di resistenza do#ranno essere condotte secondo a!!idaili modelli tratti da documentazione di
compro#ata #alidit8( #eri!icando separatamente il calcestruzzo e l:acciaio$
4.1.!.#.8 Indi0azioni s&e0i-i09e relati.e a &ilastri e &areti
4.1.!.#.8.1 'ilastri cerchiati
44 CAPITOLO 4
Per elementi pre#alentemente compressi( armati con arre longitudinali disposte lungo una circon!erenza e racc9iuse da una spi)
rale di passo non maggiore di &34 del diametro inscritto dal nucleo cerc9iato( la resistenza allo stato limite ultimo si calcola som)
mando i contriuti della sezione di calcestruzzo con!inato del nucleo e dell:armatura longitudinale( do#e la resistenza del nucleo
di calcestruzzo con!inato pu, esprimersi come somma di "uella del nucleo di calcestruzzo non con!inato pi@ il contriuto di una
armatura !ittizia longitudinale di peso eguale alla spirale$
Il contriuto dell:armatura !ittizia non de#e risultare superiore a "uello dell:armatura longitudinale( mentre la resistenza gloale
cosN #alutata non de#e superare il doppio di "uella del nucleo di calcestruzzo non con!inato$
4.1.!.#.8.! Verifiche di stabilit per elementi snelli
Le #eri!ic9e di stailit8 degli elementi snelli de#ono essere condotte attra#erso un:analisi del secondo ordine c9e tenga conto de)
gli e!!etti !lessionali delle azioni assiali sulla con!igurazione de!ormata degli elementi stessi$
1i de#e tenere adeguatamente conto delle imper!ezioni geometric9e e delle de!ormazioni #iscose per caric9i di lunga durata$
1i de#ono assumere legami !ra azioni interne e de!ormazioni in grado di descri#ere in modo adeguato il comportamento non li)
neare dei materiali e gli e!!etti della !essurazione delle sezioni$ Cautelati#amente il contriuto del calcestruzzo teso pu, essere
trascurato$
Snellezza limite per pilastri singoli
In #ia approssimata gli e!!etti del secondo ordine in pilastri singoli possono essere trascurati se la snellezza h non supera il #alore
limite

lim
25
v
= K4$&$4&L
do#e
` Q '
.d
3 (A
c
F !
cd
) A l:azione assiale adimensionale;
La snellezza A calcolata come rapporto tra la lung9ezza liera di in!lessione( l
/
( ed il raggio d:inerzia( i( della sezione di calce)
struzzo non !essurato:
hQ l
/
3 i K4$&$42L
do#e in particolare l
/
#a de!inita in ase ai #incoli d:estremit8 ed all:interazione con e#entuali elementi contigui$
Per le pareti il calcolo di l/ de#e tenere conto delle condizioni di #incolo sui "uattro lati e del rapporto tra le dimensioni principali
nel piano$

%ffetti globali negli edifici
Oli e!!etti gloali del secondo ordine negli edi!ici possono essere trascurati se A #eri!icata la seguente condizione:

2
c cd
.d
L
) I . (
0 ( & n
n
5& ( / P

+
K4$&$45L
do#e:
P
.d
A il carico #erticale totale (su elementi contro#entati e di contro#ento);
n A il numero di piani;
L A l:altezza totale dell:edi!icio sopra il #incolo ad incastro di ase;
.
cd
A il #alore di progetto del modulo elastico del calcestruzzo de!inito in % 4$&$2$&$7$5;
I
c
A il momento di inerzia della sezione di calcestruzzo degli elementi di contro#ento( ipotizzata interamente reagente$
4.1.!.#.8.# (etodi di &erifica
Per la #eri!ica di stailit8 si calcolano le sollecitazioni sotto le azioni di progetto risol#endo il sistema delle condizioni di e"uili)
rio comprensi#e degli e!!etti del secondo ordine e si #eri!ica la resistenza delle sezioni come precisato ai precedenti punti del
presente % 4$&$2$5$
Per i pilastri compressi di telai a nodi !issi( non altrimenti soggetti ad esplicite azioni !lettenti( #a comun"ue inserito nel modello
di calcolo un di!etto di rettilineit8 pari a &35// della loro altezza$
)nalisi elastica lineare
In #ia sempli!icata si pu, impostare il sistema risol#ente in !orma pseudolineare( utilizzando i coe!!icienti elastici corretti con i
contriuti del 2d ordine e una rigidezza !lessionale delle sezioni data da

c cd
I .
4 ( / &
5 ( /
.I
+
= K4$&$44)
do#e I
c
A il momento d:inerzia della sezione di calcestruzzo interamente reagente( e so#rapponendo gli e!!etti !lessionali a parit8
di s!orzi assiali$
Per i coe!!icienti elastici corretti si possono utilizzare le espressioni linearizzate nella #ariaile '
.d
(s!orzo assiale dell:elemento)$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 44
)nalisi non lineare
Il sistema risol#ente si imposta assumendo adeguati modelli non lineari di comportamento dei materiali asati sui seguenti pa)
rametri:
!
cI
resistenza caratteristica del calcestruzzo;
.
cd
Q .
cm
3 S
C.
modulo elastico di progetto del calcestruzzo con S
C.
Q &(2;
i coe!!iciente di #iscosit8 del calcestruzzo (% &&$2$&/$6);
!
UI
tensione di sner#amento caratteristica dell:armatura;
.
s
modulo elastico dell:armatura$
Oltre al metodo generale asato sull:integrazione numerica delle cur#ature( si possono utilizzare metodi di elaorazione alge)
rizzati asati sulla concentrazione dell:e"uilirio nelle sezioni critic9e (per esempio il metodo della colonna modello)( per i "uali
si rimanda a documenti di compro#ata #alidit8$
4.1. !.#.1: Veri-i0a dell;an0ora''io delle barre di a00iaio 0on il 0al0estruzzo
L:ancoraggio delle arre( sia tese c9e compresse( de#e essere oggetto di speci!ica #eri!ica$
La #eri!ica di ancoraggio de#e tenere conto( "ualora necessario( dell:e!!etto d:insieme delle arre e della presenza di e#entuali
armature tras#ersali$
L:ancoraggio delle arre pu, essere utilmente migliorato mediante uncini terminali$ 1e presenti( gli uncini do#ranno a#ere raggio
interno adeguato4 tale da e#itare danni all:armatura e( ai !ini dell:aderenza( essi possono essere computati nella e!!etti#a misura
del loro s#iluppo in asse alla arra$ In assenza degli uncini la lung9ezza di ancoraggio de#e essere in ogni caso non minore di 2/
diametri( con un minimo di &4/ mm$
Particolari cautele de#ono essere adottate "uando si possono pre#edere !enomeni di !atica e di sollecitazioni ripetute$
4.1.3. 4.1.3. 4.1.3. 4.1.3. VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZIONI TRANSITORIE IONI TRANSITORIE IONI TRANSITORIE IONI TRANSITORIE
Per le situazioni costrutti#e transitorie( come "uelle c9e si 9anno durante le !asi della costruzione( do#ranno adottarsi tecnologie
costrutti#e e programmi di la#oro c9e non possano pro#ocare danni permanenti alla struttura o agli elementi strutturali e c9e
comun"ue non possano ri#ererarsi sulla sicurezza dell:opera$
Le entit8 delle azioni amientali da prendere in conto saranno determinate in relazione al tempo dell:azione transitoria e della
tecnologia esecuti#a$
4.1.4. 4.1.4. 4.1.4. 4.1.4. VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZIONI ECCEZIONALI IONI ECCEZIONALI IONI ECCEZIONALI IONI ECCEZIONALI
Le resistenze di progetto dei materiali ri!erite ad una speci!ica situazione di #eri!ica si ottengono con i seguenti coe!!icienti par)
ziali di sicurezza:
calcestruzzo e aderenza con le armature S
C
Q &(/
acciaio d:armatura S
1
Q &(/
4.1.5. 4.1.5. 4.1.5. 4.1.5. VERIFICHE MEDIANTE P VERIFICHE MEDIANTE P VERIFICHE MEDIANTE P VERIFICHE MEDIANTE PROVE SU STRUTTURE CA ROVE SU STRUTTURE CA ROVE SU STRUTTURE CA ROVE SU STRUTTURE CAMPIONE E SU MODELLI MPIONE E SU MODELLI MPIONE E SU MODELLI MPIONE E SU MODELLI
La resistenza e la !unzionalit8 di strutture e elementi strutturali pu, essere misurata attra#erso pro#e su campioni di adeguata
numerosit8$
La procedura di pro#a e di interpretazione delle misure sar8 e!!ettuata secondo norme di compro#ata #alidit8$

4.1.6. 4.1.6. 4.1.6. 4.1.6. DETTAGLI COSTRUTTIVI DETTAGLI COSTRUTTIVI DETTAGLI COSTRUTTIVI DETTAGLI COSTRUTTIVI
4.1.5.1 ELE%ENTI %ONODI%ENSIONALI< TRAVI E "ILASTRI
Con ri!erimento ai dettagli costrutti#i degli elementi strutturali in calcestruzzo #engono !ornite le indicazioni applicati#e necessa)
rie per l:ottenimento delle prescritte prestazioni$
>ette indicazioni si applicano se non sono in contrasto con pi@ restritti#e regole relati#e a costruzioni in zona sismica$
4.1.5.1.1 Aratura delle tra.i
L:area dell:armatura longitudinale in zona tesa non de#e essere in!eriore a

d b
f
f
26 , 0 A
t min s,
yk
ctm
=
e comun"ue non minore di /(//&5 F
t
F d K4$&$44L
do#e:

t
rappresenta la larg9ezza media della zona tesa; per una tra#e a T con piattaanda compressa( nel calcolare il #alore di
t
si
considera solo la larg9ezza dell:anima;
40 CAPITOLO 4
d A l:altezza utile della sezione;
!
ctm
A il #alore medio della resistenza a trazione assiale de!inita nel % &&$2$&/$2;
!
UI
A il #alore caratteristico della resistenza a trazione dell:armatura ordinaria$
'egli appoggi di estremit8 all:intradosso de#e essere disposta un:armatura e!!icacemente ancorata( calcolata applicando la regola
della traslazione della risultante delle trazioni do#ute al momento !lettente in !unzione dell:angolo di inclinazione assunto per le
ielle compresse di calcestruzzo nella #eri!ica al taglio$

Al di !uori delle zone di so#rapposizione( l:area di armatura tesa o compressa non de#e superare indi#idualmente A
s(maH
Q /(/4
A
c
( essendo A
c
l:area della sezione tras#ersale di calcestruzzo$
Le tra#i de#ono pre#edere armatura tras#ersale costituita da sta!!e con sezione complessi#a non in!eriore ad A
st
Q &(4 mmj3m
essendo lo spessore minimo dell:anima in millimetri( con un minimo di tre sta!!e al metro e comun"ue passo non superiore a
/(2 #olte l:altezza utile della sezione$
In ogni caso almeno il 4/P dell:armatura necessaria per il taglio de#e essere costituita da sta!!e$
.#entuali armature longitudinali compresse di diametro prese in conto nei calcoli di resistenza de#ono essere trattenute da
armature tras#ersali con spaziatura non maggiore di &4$

4.1.5.1.! Aratura dei &ilastri
'el caso di elementi sottoposti a pre#alente s!orzo normale( le arre parallele all:asse de#ono a#ere diametro maggiore od uguale
a &2 mm e non potranno a#ere interassi maggiori di 5// mm$ Inoltre la loro area non de#e essere in!eriore a
A
s(min
Q (/(&/ '
.d
3 !
Ud
) e comun"ue non minore di /(//5 A
c
K4$&$40L
do#e:
!
Ud
A la resistenza di progetto dell:armatura (ri!erita allo sner#amento)
'
.d
A la !orza di compressione assiale di progetto
A
c
A l:area di calcestruzzo$
Le armature tras#ersali de#ono essere poste ad interasse non maggiore di &2 #olte il diametro minimo delle arre impiegate per
l:armatura longitudinale( con un massimo di 24/ mm$ Il diametro delle sta!!e non de#e essere minore di 0 mm e di k del diame)
tro massimo delle arre longitudinali$
Al di !uori delle zone di so#rapposizione( l:area di armatura non de#e superare A
s(maH
Q /(/4 A
c
( essendo A
c
l:area della sezione
tras#ersale di calcestruzzo$
4.1.5.1.# Co&ri-erro e inter-erro
L:armatura resistente de#e essere protetta da un adeguato ricoprimento di calcestruzzo$ Oli elementi strutturali de#ono essere
#eri!icati allo stato limite di !essurazione secondo il % 4$&$2$2$4$
Al !ine della protezione delle armature dalla corrosione( lo strato di ricoprimento di calcestruzzo (copri!erro) de#e essere dimen)
sionato in !unzione dell:aggressi#it8 dell:amiente e della sensiilit8 delle armature alla corrosione( tenendo anc9e conto delle
tolleranze di posa delle armature$
Per consentire un omogeneo getto del calcestruzzo( il copri!erro e l:inter!erro delle armature de#ono essere rapportati alla dimen)
sione massima degli inerti impiegati$
Il copri!erro e l:inter!erro delle armature de#ono essere dimensionati anc9e con ri!erimento al necessario s#iluppo delle tensioni
di aderenza con il calcestruzzo$
4.1.5.1.4 An0ora''io delle barre e loro 'iunzioni
Le armature longitudinali de#ono essere interrotte o##ero so#rapposte pre!eriilmente nelle zone compresse o di minore solleci)
tazione$
La continuit8 !ra le arre pu, e!!ettuarsi mediante:
[ so#rapposizione( calcolata in modo da assicurare l:ancoraggio di ciascuna arra$ In ogni caso la lung9ezza di so#rapposizione
nel tratto rettilineo de#e essere non minore di "uanto prescritto al % 4$&$2$5$&/$ La distanza mutua (inter!erro) nella so#rapposi)
zione non de#e superare 4 #olte il diametro( soluzioni di#erse possono essere adottate seguendo normati#e di compro#ata #a)
lidit8;
[ saldature( eseguite in con!ormit8 alle norme in #igore sulle saldature$ >e#ono essere accertate la saldailit8 degli acciai c9e
#engono impiegati( nonc9B la compatiilit8 !ra metallo e metallo di apporto nelle posizioni o condizioni operati#e pre#iste nel
progetto esecuti#o;
[ giunzioni meccanic9e per arre di armatura$ Tali tipi di giunzioni de#ono essere pre#enti#amente #alidati mediante pro#e spe)
rimentali$
Per arre di diametro l M52 mm occorrer8 adottare particolari cautele negli ancoraggi e nelle so#rapposizioni$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 46
'ellXassemlaggio o unione di due arre o elementi di armatura di acciaio per cemento armato possono essere usate giunzioni
meccanic9e mediante manicotti c9e garantiscano la continuit8$ Le giunzioni meccanic9e possono essere progettate con ri!erimen)
to a normati#e o documenti di compro#ata #alidit8$
4.1.7. 4.1.7. 4.1.7. 4.1.7. ESECUZIONE ESECUZIONE ESECUZIONE ESECUZIONE
Tutti i progetti de#ono contenere la descrizione delle speci!ic9e di esecuzione in !unzione della particolarit8 dell:opera( del clima(
della tecnologia costrutti#a$
In particolare il documento progettuale de#e contenere la descrizione dettagliata delle cautele da adottare per gli impasti( per la
maturazione dei getti( per il disarmo e per la messa in opera degli elementi strutturali$ Analoga attenzione do#r8 essere posta nel)
la progettazione delle armature per "uanto riguarda: la de!inizione delle posizione( le tolleranze di esecuzione e le modalit8 di
piegatura$
1i potr8 a tal !ine !are utile ri!erimento alla norma -'I .' &506/)&:2//& f.secuzione di strutture in calcestruzzo *e"uisiti co)
munig$
4.1.8. 4.1.8. 4.1.8. 4.1.8. NORME ULTERIORI PER NORME ULTERIORI PER NORME ULTERIORI PER NORME ULTERIORI PER IL CALCESTRUZZO ARMA IL CALCESTRUZZO ARMA IL CALCESTRUZZO ARMA IL CALCESTRUZZO ARMATO PRECOMPRESSO TO PRECOMPRESSO TO PRECOMPRESSO TO PRECOMPRESSO
I sistemi di precompressione con armature( pre#isti dalla presente norma( possono essere a ca#i scorre#oli ancorati alle estremit8
(sistemi post)tesi) o a ca#i aderenti (sistemi pre)tesi)$
La condizione di carico conseguente alla precompressione si cominer8 con le altre (peso proprio( caric9i permanenti e #ariai)
liT) al !ine di a#ere le pi@ s!a#ore#oli condizioni di sollecitazione$
'el caso della post)tensione( se le armature di precompressione non sono rese aderenti al conglomerato cementizio dopo la tesa)
tura mediante opportune iniezioni di malta all:interno delle guaine (ca#i non aderenti)( si de#e tenere conto delle conseguenze
dello scorrimento relati#o acciaio)calcestruzzo$
Le presenti norme non danno indicazioni su come trattare i casi di precompressione a ca#i non aderenti per i "uali si potr8 !are
ri!erimento ad -'I .' &772)&)&$
'el caso sia pre#ista la parzializzazione delle sezioni nelle condizioni di esercizio( particolare attenzione de#e essere posta alla
resistenza a !atica dell:acciaio in presenza di sollecitazioni ripetute$
4.1.7.1 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA / NOR%E DI CALCOLO
4.1.7.1.1 Stati liite ultii

Per la #alutazione della resistenza degli elementi strutturali #ale "uanto stailito al % 4$&$2$5( tenendo presente c9e per la #eri!ica
delle sezioni si assumer8 il #alore di progetto della !orza di precompressione con il coe!!iciente parziale SP Q &( secondo "uanto
pre#isto al punto % 2$0$&$
Per le #eri!ic9e di resistenza locale degli ancoraggi delle armature di precompressione( si assumer8( in#ece( un #alore di progetto
della !orza di precompressione con SP Q &(2$

4.1.7.1.! Stati liite di eser0izio
=ale "uanto stailito al % 4$&$2$2$ Per la #alutazione degli stati di de!ormazione e di tensione si de#ono tenere in conto gli e!!etti
delle cadute di tensione per i !enomeni reologici c9e comportano de!ormazioni di!!erite dei materiali: ritiro e #iscosit8 del calce)
struzzo( rilassamento dell:acciaio$
'ella #alutazione della precompressione nel caso di armatura post)tesa la tensione iniziale #a calcolata deducendo dalla tensione al
martinetto la perdita per rientro degli apparecc9i di ancoraggio e scorrimento dei !ili e le perdite per attrito lungo il ca#o$
'elle strutture ad armatura pre)tesa si de#e considerare la caduta di tensione per de!ormazione elastica$
Per le limitazioni degli stati tensionali nelle condizioni di esercizio( per tutte le strutture precompresse( #algono le prescrizioni
riportate al % 4$&$2$2$4$
4.1.7.1.# Tensioni di eser0izio nel 0al0estruzzo a 0adute a..enute
=ale "uanto stailito al % 4$&$2$2$4$
'on sono ammesse tensioni di trazione ai lemi nelle strutture costruite per conci pre!aricati( "uando non sia possiile dispor)
re l:armatura ordinaria c9e assore lo s!orzo di trazione$
4.1.7.1.4 Tensioni iniziali nel 0al0estruzzo
All:atto della precompressione le tensioni di compressione non deono superare il #alore:
Y
c
_ /(0/ !
cIm
K4$&$46L
42 CAPITOLO 4
essendo !
cIm
la resistenza caratteristica del calcestruzzo all:atto del tiro$
Per elementi con armatura pre)tesa( la tensione del calcestruzzo al momento del tras!erimento della pretensione pu, essere au)
mentata sino al #alore /(6/ !
cIm$

'ella zona di ancoraggio delle armature di precompressione si possono tollerare compressioni locali Y
c
prodotte dagli apparecc9i
di ancoraggio pari a:
Y
c
_ c !
cd
K4$&$42L
do#e
Yc Q S
P
P 3 A/ A la pressione agente sull:impronta caricata di area A/;
P A la !orza iniziale di tesatura nel ca#o (S
P
Q&(2);
!cd Q !cIm 3 Sc A la resistenza cilindrica del calcestruzzo all:atto della precompressione;
c J 5 A un !attore di so#raresistenza c9e dipende da:
il rapporto A/3A& tra l:area caricata e "uella circostante interessata;
la posizione dell:impronta caricata rispetto ai ordi della sezione;
le e#entuali inter!erenze con aree interessate #icine$
Per i #alori di c #anno impiegate !ormule di compro#ata a!!idailit8$
1i raccomanda di disporre idonee armature in grado di e"uilirare le !orze di trazione tras#ersali do#ute all:e!!etto del carico$
?ualora le aree di in!luenza di apparecc9i #icini si so#rappongano( le azioni #anno sommate e ri!erite all:area complessi#a$
4.1.7.1.3 Tensioni liite &er 'li a00iai da &re0o&ressione
Per le tensioni in esercizio a perdite a##enute #ale "uanto stailito al % 4$&$2$2$4$2 o#e si sostituisca !
p(/(&)I
( !
p(&)I
o !
pUI
a !
UI
$
Le tensioni iniziali de#ono rispettare le pi@ restritti#e delle seguenti limitazioni:
Y
spi
_ /(24 !
p(/(&)I
Y
spi
_ /(64 !
ptI
per armatura post)tesa
K4$&$47L
Y
spi
_ /(7/ !
p(/(&)I
Y
spi
_ /(2/ !
ptI
per armatura pre)tesa
o#e si sostituisca !
p(&)I
o !
pUI
a !
p(/(&)I
( se del caso$
In entrami i casi A ammessa una so#ratensione( in misura non superiore a /(/4 !
p(/(&)I
$
4.1.7.! DETTA+LI COSTRUTTIVI "ER IL CE%ENTO AR%ATO "RECO%"RESSO
Con ri!erimento ai dettagli costrutti#i degli elementi strutturali in calcestruzzo armato precompresso( ai punti seguenti del pre)
sente paragra!o #engono !ornite le indicazioni applicati#e necessarie per l:ottenimento delle prescritte prestazioni$
4.1.7.!.1 Aratura lon'itudinale ordinaria
'elle tra#i precompresse con esclusione delle tra#i a conci( anc9e in assenza di tensioni di trazione in cominazione rara( la per)
centuale di armatura longitudinale ordinaria non do#r8 essere in!eriore allo /(&P dell:area complessi#a dell:anima e
dell:e#entuale ringrosso dal lato dei ca#i$
'el caso sia pre#ista la parzializzazione della sezione in esercizio( le arre longitudinali di armatura ordinaria de#ono essere di)
sposte nella zona della sezione c9e risulta parzializzata$
4.1.7.!.! Sta--e
'elle tra#i do#ranno disporsi sta!!e a#enti sezione complessi#a non in!eriore a "uanto prescritto al punto % 4$&$0$&$&$ In prossimi)
t8 di caric9i concentrati o delle zone d:appoggio #algono le prescrizioni di cui al % 4$&$2$5$4$
In presenza di torsione #algono le prescrizioni di cui al % 4$&$2$5$0$
4.1.7.# ESECUZIONE DELLE O"ERE IN CALCESTRUZZO AR%ATO "RECO%"RESSO
Per "uanto riguarda lo strato di ricoprimento di calcestruzzo necessario alla protezione delle armature dalla corrosione( si riman)
da al % 4$&$0$&$5$
'el caso di armature pre)tese( nella testata i tre!oli de#ono essere ricoperti con adeguato materiale protetti#o( o con getto in ope)
ra$
'el caso di armature post)tese( gli apparecc9i d:ancoraggio della testata de#ono essere protetti in modo analogo$
All:atto della messa in tiro si deono misurare contemporaneamente lo s!orzo applicato e l:allungamento conseguito.
La distanza minima netta tra le guaine de#e essere commisurata sia alla massima dimensione dell:aggregato impiegato sia al di)
ametro delle guaine stesse in relazione rispetti#amente ad un omogeneo getto del calcestruzzo !resco ed al necessario s#iluppo
delle tensioni di aderenza con il calcestruzzo$
I risultati conseguiti nelle operazioni di tiro( le letture ai manometri e gli allungamenti misurati( #anno registrati in apposite ta)
elle e con!rontate con le tensioni iniziali delle armature e gli allungamenti teorici pre#isti in progetto$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 47
La protezione dei ca#i scorre#oli #a eseguita mediante l:iniezione di adeguati materiali atti a pre#enire la corrosione ed a !ornire
la ric9iesta aderenza$
Per la uona esecuzione delle iniezioni A necessario c9e le stesse #engano eseguite secondo apposite procedure di controllo della
"ualit8$
4.1.9. 4.1.9. 4.1.9. 4.1.9. NORME ULTERIORI PER NORME ULTERIORI PER NORME ULTERIORI PER NORME ULTERIORI PER I SOLAI I SOLAI I SOLAI I SOLAI
1i intendono come solai le strutture idimensionali piane caricate ortogonalmente al proprio piano( con pre#alente comporta)
mento resistente monodirezionale$
4.1.8.1 SOLAI %ISTI DI C.A. E C.A.". E =LOCC>I $ORATI IN LATERIZIO O IN CALCESTRUZZO
'ei solai misti in calcestruzzo armato normale e precompresso e locc9i !orati in laterizio o in calcestruzzo( i locc9i in laterizio
9anno !unzione di alleggerimento e di aumento della rigidezza !lessionale del solaio$ .ssi si suddi#idono in locc9i collaoranti e
non collaoranti$
'el caso di locc9i non collaoranti la resistenza allo stato limite ultimo A a!!idata al calcestruzzo ed alle armature ordinarie e3o
di precompressione$ 'el caso di locc9i collaoranti "uesti partecipano alla resistenza in modo solidale con gli altri materiali$
4.1.8.! SOLAI %ISTI DI C.A. E C.A.". E =LOCC>I DIVERSI DAL LATERIZIO
Possono utilizzarsi per realizzare i solai misti di calcestruzzo armato e calcestruzzo armato precompresso anc9e locc9i di#ersi
dal laterizio( con sola !unzione di alleggerimento$
I locc9i in calcestruzzo leggero di argilla espansa( calcestruzzo normale sagomato( polistirolo( materie plastic9e( elementi orga)
nici mineralizzati ecc( de#ono essere dimensionalmente staili e non !ragili( e capaci di seguire le de!ormazioni del solaio$
4.1.8.# SOLAI REALIZZATI CON L;ASSOCIAZIONE DI CO%"ONENTI "RE$A==RICATI IN C.A. E C.A.".
I componenti di "uesti tipi di solai de#ono rispettare le norme di cui al presente % 4$&$
Oltre a "uanto indicato nei precedenti paragra!i relati#amente allo stato limite di de!ormazione( de#ono essere tenute presenti le
seguenti norme complementari$
I componenti de#ono essere pro##isti di opportuni dispositi#i e magisteri c9e assicurino la congruenza delle de!ormazioni tra i
componenti stessi accostati( sia per i caric9i ripartiti c9e per "uelli concentrati$ In assenza di soletta collaorante armata o in di!)
!ormit8 rispetto alle prescrizioni delle speci!ic9e norme tecnic9e europee( l:e!!icacia di tali dispositi#i de#e essere certi!icata me)
diante pro#e sperimentali$
?uando si #oglia realizzare una ridistriuzione tras#ersale dei caric9i A necessario c9e il solaio cosN composto aia dei compo)
nenti strutturali ortogonali alla direzione dell:elemento resistente principale$
?ualora il componente #enga integrato da un getto di completamento all:estradosso( "uesto de#e a#ere uno spessore non in!erio)
re a 4/ mm ed essere dotato di una armatura di ripartizione a maglia incrociata e si de#e #eri!icare la trasmissione delle azioni di
taglio !ra elementi pre!aricati e getto di completamento( tenuto conto degli stati di coazione c9e si creano per le di#erse caratte)
ristic9e reologic9e dei calcestruzzi( del componente e dei getti di completamento$
4.1.10. 4.1.10. 4.1.10. 4.1.10. NORME ULTERIORI PER NORME ULTERIORI PER NORME ULTERIORI PER NORME ULTERIORI PER LE STRUTTURE PREFA LE STRUTTURE PREFA LE STRUTTURE PREFA LE STRUTTURE PREFARICATE RICATE RICATE RICATE
Formano oggetto del presente paragra!oi componenti strutturali pre!aricati in calcestruzzo armato( normale o precompresso
(nel seguito detti componenti) c9e rispondono alle speci!ic9e prescrizioni del presente % 4$&( ai metodi di calcolo di cui ai %% 2$0 e
2$6 e c9e( singolarmente o assemlati tra di loro o##ero con parti costruite in opera( siano utilizzati per la realizzazione di opere
di ingegneria ci#ile$
*ientrano nel campo di applicazione delle presenti norme i componenti prodotti in stailimenti permanenti o in impianti tempo)
ranei allestiti per uno speci!ico cantiere( o##ero realizzati a piB d:opera$
Componenti di serie de#ono intendersi unicamente "uelli prodotti in stailimenti permanenti( con tecnologia ripetiti#a e processi
industrializzati( in tipologie prede!inite per campi dimensionali e tipi di armature$
>i produzione occasionale si intendono i componenti prodotti senza il presupposto della ripetiti#it8 tipologica$
Il componente de#e garantire i li#elli di sicurezza e prestazione sia come componente singolo( nelle !asi transitorie di s!ormatura(
mo#imentazione( stoccaggio( trasporto e montaggio( sia come elemento di un pi@ complesso organismo strutturale una #olta in)
stallato in opera$
I componenti in possesso di attestato di con!ormit8 secondo una speci!ica tecnica europea elaorata ai sensi della diretti#a
273&/03C.. (marcatura C.) ed i cui ri!erimenti sono pulicati sulla Oazzetta -!!iciale dell:-nione .uropea sono intesi a#er con
ci, assolto ogni re"uisito procedurale di cui al deposito ai sensi dell:art$ 7 della legge 4 no#emre &76&( n$ &/20 e alla certi!icazio)
ne di idoneit8 di cui agli art$ & e 6 della legge 2 !eraio &764( n$ 04$ *esta l:oligo del deposito della documentazione tecnica
presso l:u!!icio regionale competente ai sensi della #igente legislazione in materia$
'el caso di prodotti coperti da marcatura C.( de#ono essere comun"ue rispettati( laddo#e applicaili( i %% &&$2$2( &&$2$5$4 e &&$2$4
delle presenti 'orme Tecnic9e$
0/ CAPITOLO 4
4.1.1:.1 "RODOTTI "RE$A==RICATI NON SO++ETTI A %ARCATURA CE
Per gli elementi strutturali pre!aricati "ui disciplinati( "uando non soggetti ad attestato di con!ormit8 o##ero >ic9iarazione di
Prestazione secondo una speci!ica tecnica armonizzata elaorata ai sensi della >iretti#a 273&/03C.. o del *egolamento -.
5/432/&& (marcatura C.) e i cui ri!erimenti sono pulicati sulla Oazzetta -!!iciale dell:-nione .uropea( sono pre#iste due cate)
gorie di produzione:
serie dic9iarata
serie controllata
I componenti per i "uali non sia applicaile la marcatura C.( ai sensi del >P* 240375 di recepimento della >iretti#a 273&/03C..
o##ero del *egolamento -. 5/432/&&( de#ono essere realizzati attra#erso processi sottoposti ad un sistema di controllo della
produzione ed i produttori di componenti in serie dic9iarata ed in serie controllata( de#ono altresN pro##edere alla pre#enti#a
"uali!icazione del sistema di produzione( con le modalit8 indicate nel % &&$2$
4.1.1:.! "RODOTTI "RE$A==RICATI IN SERIE
*ientrano tra i prodotti pre!aricati in serie:
i componenti di serie per i "uali A stato e!!ettuato il deposito ai sensi dell:art$ 7 della legge 4 no#emre &76& n$ &/20;
i componenti per i "uali A stata rilasciata la certi!icazione di idoneit8 ai sensi degli articoli & e 6 della legge 2 !eraio &764 n$
04;
ogni altro componente compreso nella de!inizione di cui al 5d comma del % 4$&$&/$
4.1.1:.!.1 "rodotti &re-abbri0ati in serie di09iarata
*ientrano in serie dic9iarata i componenti di serie c9e( pur appartenendo ad una tipologia prede!inita( #engono progettati di #ol)
ta in #olta su commessa per dimensioni ed armature (serie tipologica)$
Per le tipologie prede!inite il produttore do#r8 pro##edere( nell:amito delle modalit8 di "uali!icazione della produzione di cui al
% &&$2( al deposito della documentazione tecnica relati#a al processo produtti#o ed al progetto tipo presso il +inistero delle In!ra)
strutture 1er#izio Tecnico Centrale$
Per ogni singolo impiego delle serie tipologic9e la speci!ica documentazione tecnica dei componenti prodotti in serie do#r8 esse)
re allegata alla documentazione progettuale depositata presso l:-!!icio regionale competente( ai sensi della #igente legislazione in
materia$
*ientrano altresN in serie dic9iarata i componenti di serie costituiti da un tipo compiutamente determinato( prede!inito in dimen)
sioni ed armature sulla ase di un progetto depositato (serie ripetiti#a)$
Per ogni tipo di componente( o per ogni !amiglia omogenea di tipi( il produttore do#r8 pro##edere( nell:amito delle modalit8 di
"uali!icazione della produzione di cui al % &&$2( al deposito della documentazione tecnica relati#a al processo produtti#o ed al
progetto speci!ico presso il 1er#izio Tecnico Centrale del Consiglio 1uperiore dei La#ori Pulici$
Per ogni singolo impiego delle serie ripetiti#e( sar8 su!!iciente allegare alla documentazione progettuale depositata presso
l:-!!icio regionale competente( ai sensi della #igente legislazione in materia( gli estremi del deposito presso il 1er#izio Tecnico
Centrale$
4.1.1:.!.! "rodotti &re-abbri0ati in serie 0ontrollata
Per serie controllata si intende la produzione di serie c9e( oltre ad a#ere i re"uisiti speci!icati per la serie dic9iarata( sia eseguita
con procedure c9e pre#edono #eri!ic9e sperimentali su prototipo e controllo permanente della produzione( come speci!icato al %
&&$2$
>e#ono essere prodotti in serie controllata:
[ i componenti costituiti da assetti strutturali non consueti;
[ i componenti realizzati con l:impiego di calcestruzzi speciali o di classe M C 44344;
[ i componenti armati o precompressi con spessori( anc9e locali( in!eriori a 4/ mm;
[ i componenti il cui progetto sia redatto su modelli di calcolo non pre#isti dalle presenti 'orme Tecnic9e$
Per i componenti ricadenti in uno dei casi sopra elencati( A oligatorio il rilascio pre#enti#o dell:autorizzazione alla produzione(
secondo le procedure di cui al % &&$2$4$5$
4.1.1:.# RES"ONSA=ILIT? E CO%"ETENZE
Il Progettista e il >irettore tecnico dello stailimento di pre!aricazione( ciascuno per le proprie competenze( sono responsaili
della capacit8 portante e della sicurezza del componente( sia incorporato nell:opera( sia durante le !asi di trasporto !ino a piA
d:opera$
n responsailit8 del progettista e del >irettore dei la#ori del complesso strutturale di cui l:elemento !a parte( ciascuno per le pro)
prie competenze( la #eri!ica del componente durante il montaggio( la messa in opera e l:uso dell:insieme strutturale realizzato$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 0&
I componenti prodotti negli stailimenti permanenti de#ono essere realizzati sotto la responsailit8 di un >irettore tecnico dello
stailimento( dotato di adeguata ailitazione pro!essionale( c9e assume le responsailit8 proprie del >irettore dei la#ori$
I componenti di produzione occasionale de#ono inoltre essere realizzati sotto la #igilanza del >irettore dei la#ori dell:opera di
destinazione$
I !unzionari del 1er#izio Tecnico Centrale potranno accedere anc9e senza prea##iso agli stailimenti di produzione dei compo)
nenti pre!aricati per l:accertamento del rispetto delle presenti norme$
4.1.1:.4 "ROVE SU CO%"ONENTI
Per #eri!icare le prestazioni di un nuo#o prodotto o di una nuo#a tecnologia produtti#a ed accertare l:a!!idailit8 dei modelli di
calcolo impiegati nelle #eri!ic9e di resistenza( prima di dare inizio alla produzione corrente A necessario eseguire delle pro#e di
carico su di un adeguato numero di prototipi al #ero( portati !ino a rottura$
Tali pro#e sono oligatorie( in aggiunta alle pro#e correnti sui materiali di cui al Capitolo &&( per le produzioni in serie control)
lata$
4.1.1:.3 NOR%E CO%"LE%ENTARI
Le #eri!ic9e del componente #anno !atte con ri!erimento al li#ello di maturazione e di resistenza raggiunto( controllato mediante
pro#e sui materiali di cui al % &&$2$5$& ed e#entuali pro#e su prototipo prima della mo#imentazione del componente e del cimento
statico dello stesso$
I dispositi#i di solle#amento e mo#imentazione deono essere esplicitamente pre#isti nel progetto del componente strutturale e
realizzati con materiali appropriati e dimensionati per le sollecitazioni pre#iste$
Il copri!erro degli elementi pre!aricati de#e rispettare le regole generali di cui al presente % 4$&$
4.1.1:.3.1 A&&o''i
Per i componenti appoggiati in #ia de!initi#a( particolare attenzione #a posta alla posizione e dimensione dell:apparecc9io
d:appoggio( sia rispetto alla geometria dell:elemento di sostegno( sia rispetto alla sezione terminale dell:elemento portato( tenen)
do nel do#uto conto le tolleranze dimensionali e di montaggio e le de!ormazioni per !enomeni reologici e3o termici$
I #incoli pro##isori o de!initi#i de#ono essere progettati con particolare attenzione e( se necessario( #alidati attra#erso pro#e spe)
rimentali$
Oli appoggi scorre#oli de#ono essere dimensionati in modo da consentire gli spostamenti relati#i pre#isti senza perdita della ca)
pacit8 portante$
4.1.1:.3.! Realizzazione delle unioni e dei 0olle'aenti
Le unioni ed i collegamenti !ra elementi pre!aricati de#ono a#ere resistenza e de!ormailit8 coerenti con le ipotesi progettuali e
de#ono essere "uali!icati secondo "uanto pre#isot al pertinente paragra!o del Cap&&$2$
4.1.1:.3.# Tolleranze
Il progetto de#e indicare le tolleranze minime di produzione c9e do#r8 rispettare il componente$ Il componente c9e non rispetta
tali tolleranze( sar8 giudicato non con!orme e "uindi potr8 essere consegnato in cantiere per l:utilizzo nella costruzione solo dopo
pre#enti#a accettazione da parte del >irettore dei la#ori$
Il progetto dell:opera de#e altresN tener conto delle tolleranze di produzione( tracciamento e montaggio assicurando un coerente !un)
zionamento del complesso strutturale$
Il montaggio dei componenti ed il completamento dell:opera de#ono essere con!ormi alle pre#isioni di progetto$ 'el caso si #eri)
!icassero delle non con!ormit8( "ueste de#ono essere analizzate dal >irettore dei la#ori nei riguardi delle e#entuali necessarie mi)
sure corretti#e$
4.1.11. 4.1.11. 4.1.11. 4.1.11. CALCESTRUZZO A ASSA CALCESTRUZZO A ASSA CALCESTRUZZO A ASSA CALCESTRUZZO A ASSA PERCENTUALE DI ARMAT PERCENTUALE DI ARMAT PERCENTUALE DI ARMAT PERCENTUALE DI ARMATURA O NON ARMATO URA O NON ARMATO URA O NON ARMATO URA O NON ARMATO
Il calcestruzzo a assa percentuale di armatura A "uello per il "uale la percentuale di armatura messa in opera A minore di "uella
minima necessaria per il calcestruzzo armato o la "uantit8 media in peso di acciaio per metro cuo di calcestruzzo A in!eriore a
/(5 I'$
1ia il calcestruzzo a assa percentuale di armatura( sia "uello non armato possono essere impiegati solo per elementi secondari o
per strutture massicce o estese$
4.1.11.1 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA ( NOR%E DI CALCOLO
Per le #eri!ic9e di resistenza delle sezioni sotto s!orzi normali si adottano le competenti ipotesi tratte dal % 4$&$2$5$4$&$ Per una se)
zione rettangolare di lati a e soggetta ad una !orza normale '.d con una eccentricit8 e nella direzione del lato a la #eri!ica di re)
sistenza allo 1L-( con il modello (c) di % 4$&$2$&$2$&( si pone con
'.d J '*d Q !cd H

02 CAPITOLO 4
con H Q a 2e$
La #eri!ica di resistenza della stessa sezione rettangolare di lati a e soggetta anc9e ad un s!orzo di taglio =.d nella direzione del
lato a si pone con
=.d J =*d Q !c#d H 3 &(4
con
!c#d Q (!
2
ctdEc!ctd) per cJclim
!c#d Q ( !
2
ctdEc!ctd)
2
34) per cMclim
do#e
c Q '.d 3 H
Q c ) clim
climQ !cd 2 ( !
2
ctdE!cd !ctd)
4.1.12. 4.1.12. 4.1.12. 4.1.12. CALCESTRUZZO DI AGGR CALCESTRUZZO DI AGGR CALCESTRUZZO DI AGGR CALCESTRUZZO DI AGGREGATI LEGGERI EGATI LEGGERI EGATI LEGGERI EGATI LEGGERI !LC" !LC" !LC" !LC"
Il presente capitolo si applica ai calcestruzzi di aggregati leggeri minerali( arti!iciali o naturali( con esclusione dei calcestruzzi ae)
rati$
Per le classi di densit8 e di resistenza normalizzate pu, !arsi utile ri!erimento a "uanto riportato nella norma -'I .' 2/0)&:2//0$
1ulla ase della denominazione normalizzata come de!inita in % 4$& per il calcestruzzo di peso normale( #engono ammesse classi
di resistenza !ino alla classe LC4430/$
I calcestruzzi delle di#erse classi tro#ano impiego secondo "uanto riportato nella Ta$ 4$&$II$
=algono le speci!ic9e prescrizioni sul controllo della "ualit8 date in % 4$& e in % &&$&$
4.1.1!.1 NOR%E DI CALCOLO
Per il progetto delle strutture in calcestruzzo di aggregati leggeri #algono in genere le norme date nei % 4$& ( con la resistenza a
trazione di progetto pari a
!
ctd
Q/(24 !
ctI
3S
c
K4$&$4/L
In particolare non possono impiegarsi arre di diametro l M52 mm$ Per ogni indicazione applicati#a si potr8 !are utile ri!erimen)
to alla sezione && di -'I .' &772)&)&$
4.1.13. 4.1.13. 4.1.13. 4.1.13. RESISTENZA AL FUOCO RESISTENZA AL FUOCO RESISTENZA AL FUOCO RESISTENZA AL FUOCO
Le #eri!ic9e di resistenza al !uoco potranno eseguirsi con ri!erimento a -'I .' &772)&)2( utilizzando i coe!!icienti S
+
(% 4$&$4) re)
lati#i alle cominazioni eccezionali ed assumendo il coe!!iciente R
cc
pari a &(/$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 05
4.2. 4.2. 4.2. 4.2. COSTRUZIONI DI ACCIA COSTRUZIONI DI ACCIA COSTRUZIONI DI ACCIA COSTRUZIONI DI ACCIAIO IO IO IO
Le presenti norme de!iniscono i principi e le regole generali per soddis!are i re"uisiti di sicurezza delle costruzioni con struttura
di acciaio e regole speci!ic9e per gli edi!ici$
I re"uisiti per l:esecuzione di strutture di acciaio( al !ine di assicurare un adeguato li#ello di resistenza meccanica e stailit8( di
e!!icienza e di durata de#ono essere con!ormi alle -'I .' &/7/)2:2/&& ) .secuzione di strutture di acciaio e di alluminio ) Parte 2:
*e"uisiti tecnici per strutture di acciaio
4.2.1. 4.2.1. 4.2.1. 4.2.1. MATERIALI MATERIALI MATERIALI MATERIALI
4.!.1.1 ACCIAIO LA%INATO
Oli acciai per impiego strutturale de#ono appartenere ai gradi da 1254 a 140/ e le loro caratteristic9e de#ono essere con!ormi ai
re"uisiti di cui al % &&$5$4 delle presenti norme$
Per le applicazioni nelle zone dissipati#e delle costruzioni soggette ad azioni sismic9e sono ric9iesti ulteriori re"uisiti speci!icati
nel % &&$5$4$7 delle presenti norme$
In sede di progettazione( per gli acciai di cui alle norme europee armonizzate .' &//24( .' &/2&/ ed .' &/2&7)&( si possono as)
sumere nei calcoli i #alori nominali delle tensioni caratteristic9e di sner#amento !
UI
e di rottura !
tI
riportati nelle taelle seguenti$
Tab. 4.!.I Laminati a caldo con profili a sezione aperta
Nore e @ualit, de'li a00iai
S&essore noinale AtB dell;eleento
t C 4: 4: D t C 7:
-
E2
FNG
!
H -
t2
FNG
!
H -
E2
FNGIH -
t2
FNGIH
-'I .' &//24)2
1 254 254 50/ 2&4 50/
1 264 264 45/ 244 4&/
1 544 544 4&/ 554 46/
1 44/ 44/ 44/ 42/ 44/
-'I .' &//24)5
1 264 '3'L 264 57/ 244 56/
1 544 '3'L 544 47/ 554 46/
1 42/ '3'L 42/ 42/ 57/ 42/
1 40/ '3'L 40/ 44/ 45/ 44/
-'I .' &//24)4
1 264 +3+L 264 56/ 244 50/
1 544 +3+L 544 46/ 554 44/
1 42/ +3+L 42/ 42/ 57/ 4//
1 40/ +3+L 40/ 44/ 45/ 45/
-'I .' &//24)4
1 254 o 254 50/ 2&4 54/
1 544 o 544 4&/ 554 47/

Tab. 4.!.II ) Laminati a caldo con profili a sezione cava
Nore e @ualit, de'li a00iai
S&essore noinale AtB dell;eleento
t C 4: 4: D t C 7:
-
E2
FNG
!
H -
t2
FNG
!
H -
E2
FNG
!
H -
t2
FNG
!
H
-'I .' &/2&/)&
1 254 p 254 50/ 2&4 54/
1 264 p 264 45/ 244 4&/
1 544 p 544 4&/ 554 47/
1 264 'p3'Lp 264 57/ 244 56/
1 544 'p3'Lp 544 47/ 554 46/
1 42/ 'p3'Lp 42/ 44/ 57/ 42/
1 40/ 'p3'Lp 40/ 40/ 45/ 44/
-'I .' &/2&7)&
1 254 p 254 50/
1 264 p 264 45/
1 544 p 544 4&/

1 264 'p3'Lp 264 56/
1 544 'p3'Lp 544 46/

04 CAPITOLO 4
1 264 +p3+Lp 264 50/
1 544 +p3+Lp 544 46/

1 42/ +p3+Lp 42/ 4//

140/ +p3+Lp 40/ 45/

4.!.1.! ACCIAIO INOSSIDA=ILE
Oli acciai inossidaili per impieg9i strutturali de#ono essere con!ormi a "uanto pre#isto nel % &&$5$4$2$Per "uanto attiene alla pro)
gettazione strutturale con acciai inossidaili( le indicazioni e le regole indicate nella presente norma de#ono essere integrate da
norme di compro#ata #alidit8( "uali( ad esempio( la -'I .' &775)&)4 f%urocodice &. 'rogettazione delle strutture di acciaio 'arte (-)*
+egole generali - Criteri supplementari per acciai inossidabilig$
4.!.1.# SALDATURE
I procedimenti di saldatura e i materiali di apporto de#ono essere con!ormi ai re"uisiti di cui al % &&$5$4 delle presenti norme$
Per l:omologazione degli elettrodi da impiegare nella saldatura ad arco pu, !arsi utile ri!erimento allanorma -'I .' 240/:2/&/$
Per gli altri procedimenti di saldatura de#ono essere impiegati i !ili( !lussi o gas di cui alle pro#e di "uali!ica del procedimento$
Le caratteristic9e dei materiali di apporto (tensione di sner#amento( tensione di rottura( allungamento a rottura e resilienza) de)
#ono( sal#o casi particolari precisati dal progettista( essere e"ui#alenti osuperiori alle corrispondenti caratteristic9e delle parti
collegate$
4.!.1.4 =ULLONI E C>IODI
I ulloni e i c9iodi per collegamenti di !orza de#ono essere con!ormi ai re"uisiti di cui al % &&$5$4 delle presenti norme$
I #alori della tensione di sner#amento !
U
e della tensione di rottura !
t
dei ulloni( da adottare nelle #eri!ic9e "uali #alori caratte)
ristici sono speci!icati nel % &&$5$4$0 delle presenti norme$
4.2.2. 4.2.2. 4.2.2. 4.2.2. VALUTAZIONE DELLA SI VALUTAZIONE DELLA SI VALUTAZIONE DELLA SI VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA CUREZZA CUREZZA CUREZZA
La #alutazione della sicurezza A condotta secondo i principi !ondamentali illustrati nel Capitolo 2$
I re"uisiti ric9iesti di resistenza( !unzionalit8( durailit8 e roustezza si garantiscono #eri!icando il rispetto degli stati limite ultimi e
degli stati limite di esercizio della struttura( dei componenti strutturali e dei collegamenti descritti nella presente norma$
4.!.!.1 STATI LI%ITE

Oli stati limite ultimi da #eri!icare( o#e necessario( sono:
stato limite di e#uilibrio( al !ine di controllare l:e"uilirio gloale della struttura e delle sue parti durante tutta la #ita nominale
comprese le !asi di costruzione e di riparazione;
stato limite di collasso( corrispondente al raggiungimento della tensione di sner#amento oppure delle de!ormazioni ultime del
materiale e "uindi della crisi o eccessi#a de!ormazione di una sezione( di una memratura o di un collegamento (escludendo
!enomeni di !atica)( o alla !ormazione di un meccanismo di collasso( o all:instaurarsi di !enomeni di instailit8 dell:e"uilirio
negli elementi componenti o nella struttura nel suo insieme( considerando anc9e !enomeni locali d:instailit8 dei "uali si possa
tener conto e#entualmente con riduzione delle aree delle sezioni resistenti$
stato limite di fatica( controllando le #ariazioni tensionali indotte dai caric9i ripetuti in relazione alle caratteristic9e dei dettagli
strutturali interessati$
Per strutture o situazioni particolari( pu, essere necessario considerare altri stati limite ultimi$
Oli stati limite di esercizio da #eri!icare( o#e necessario( sono:
stati limite di deformazione e,o spostamento( al !ine di e#itare de!ormazioni e spostamenti c9e possano compromettere l:uso e!!i)
ciente della costruzione e dei suoi contenuti( nonc9B il suo aspetto estetico;
stato limite di vibrazione( al !ine di assicurare c9e le sensazioni percepite dagli utenti garantiscano accettaili li#elli di com!ort ed il
cui superamento potree essere indice di scarsa roustezza e3o indicatore di possiili danni negli elementi secondari;
stato limite di plasticizzazioni locali( al !ine di scongiurare de!ormazioni plastic9e c9e generino de!ormazioni irre#ersiili ed inac)
cettaili;
stato limite di scorrimento dei collegamenti ad attrito con bulloni ad alta resistenza- nel caso c9e il collegamento sia stato dimensiona)
to a collasso per taglio dei ulloni$
4.2.3. 4.2.3. 4.2.3. 4.2.3. ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE
Il metodo di analisi de#e essere coerente con le ipotesi di progetto$ L:analisi de#e essere asata su modelli strutturali di calcolo
appropriati( a seconda dello stato limite considerato$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 04
Le ipotesi scelte ed il modello di calcolo adottato de#ono essere in grado di riprodurre il comportamento gloale della struttura e
"uello locale delle sezioni adottate( degli elementi strutturali( dei collegamenti e degli appoggi$
'ell:analisi gloale della struttura( in "uella dei sistemi di contro#ento e nel calcolo delle memrature si de#e tener conto delle
imper!ezioni geometric9e e strutturali di cui al % 4$2$5$4$
4.!.#.1 CLASSI$ICAZIONE DELLE SEZIONI
La classi!icazione delle sezioni tras#ersali degli elementi strutturali si e!!ettua in !unzione della loro capacit8 di de!ormarsi in
campo plastico$ .: possiile distinguere le seguenti classi di sezioni:classe ( "uando la sezione A in grado di s#i)
luppare una cerniera plastica a#ente la capacit8 rotazionale ric9iesta per l:analisi strutturale condotta con il metodo pla)
stico di cui al % 4$2$5$2 senza suire riduzioni della resistenza$
classe . "uando la sezione A in grado di s#iluppare il proprio momento resistente plastico( ma con capacit8 rotazionale limitata$
classe & "uando nella sezione le tensioni calcolate nelle !ire estreme compresse possono raggiungere la tensione di sner#amento(
ma l:instailit8 locale impedisce lo s#iluppo del momento resistente plastico;
classe ) "uando( per determinarne la resistenza !lettente( tagliante o normale( A necessario tener conto degli e!!etti dell:instailit8
locale in !ase elastica nelle parti compresse c9e compongono la sezione$ In tal caso nel calcolo della resistenza la sezione
geometrica e!!etti#a pu, sostituirsi con una sezione efficace$
Le sezioni di classe & si de!iniscono duttili( "uelle di classe 2 compatte( "uelle di classe 5 semi)compatte e "uelle di classe 4 snelle$
Per i casi pi@ comuni delle !orme delle sezioni e delle modalit8 di sollecitazione( le seguenti Taelle 4$2$III( 4$2$I= e 4$2$= !ornisco)
no indicazioni per la classi!icazione delle sezioni$
La classe di una sezione composta corrisponde al #alore di classe pi@ alto tra "uelli dei suoi elementi componenti$

Tab. 4.!.III / Massimi rapporti larg/ezza spessore per parti compresse
00 CAPITOLO 4
Tab. 4.!.IV / Massimi rapporti larg/ezza spessore per parti compresse

Tab. 4.!.V / Massimi rapporti larg/ezza spessore per parti compresse

4.!.#.! CA"ACIT? RESISTENTE DELLE SEZIONI
La capacit8 resistente delle sezioni de#e essere #alutata nei con!ronti delle sollecitazioni di trazione o compressione( !lessione( ta)
glio e torsione( determinando anc9e gli e!!etti indotti sulla resistenza dalla presenza cominata di pi@ sollecitazioni$
La capacit8 resistente della sezione si determina con uno dei seguenti metodi$
Metodo elastico "%)
1i assume un comportamento elastico lineare del materiale( sino al raggiungimento della condizione di sner#amento$
Il metodo pu, applicarsi a tutte le classi di sezioni( con l:a##ertenza di ri!erirsi al metodo delle sezioni e!!icaci o a metodi e"ui#a)
lenti( nel caso di sezioni di classe 4$
Metodo plastico "')
1i assume la completa plasticizzazione del materiale$ Il metodo pu, applicarsi solo a sezioni di tipo compatto( cioA di classe & e 2$
Metodo elasto-plastico "%')
1i assumono legami costituti#i tensione)de!ormazione del materiale di tipo ilineare o pi@ complessi$
Il metodo pu, applicarsi a "ualsiasi tipo di sezione$
4.!.#.# %ETODI DI ANALISI +LO=ALE
L:analisi gloale della struttura pu, essere condotta con uno dei seguenti metodi:
Metodo elastico "%)
1i #alutano gli e!!etti delle azioni nell:ipotesi c9e il legame tensione)de!ormazione del materiale sia inde!initamente lineare$
Il metodo A applicaile a strutture composte da sezioni di classe "ualsiasi$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 06
La resistenza delle sezioni pu, essere #alutata con il metodo elastico( plastico o elasto)plastico per le sezioni compatte (classe & o
2)( con il metodo elastico o elasto)plastico per le sezioni snelle (classe 5 o 4)$
Metodo plastico "')
Oli e!!etti delle azioni si #alutano trascurando la de!ormazione elastica degli elementi strutturali e concentrando le de!ormazioni
plastic9e nelle sezioni di !ormazione delle cerniere plastic9e$
Il metodo A applicaile a strutture interamente composte da sezioni di classe &$
Metodo elasto-plastico"%')
Oli e!!etti delle azioni si #alutano introducendo nel modello il legame momento)cur#atura delle sezioni ottenuto considerando un
legame costituti#o tensione)de!ormazione di tipo ilineare o pi@ complesso$
Il metodo A applicaile a strutture composte da sezioni di classe "ualsiasi$
Le possiili alternati#e per i metodi di analisi strutturale e di #alutazione della capacit8 resistente !lessionale delle sezioni sono
riassunte nella seguente Ta$ 4$2$=I$
Tab. 4.!.VI / Metodi di analisi globali e relativi metodi di calcolo delle capacit0 e classi di sezioni ammesse
%etodo di analisi 'lobale
%etodo di 0al0olo della 0a&a0it,
resistente della sezione
Ti&o di sezione
(.) (.) tutte (q)
(.) (P) compatte (classi & e 2)
(.) (.P) tutte (q)
(P) (P) compatte di classe &
(.P) (.P) tutte (q)
(q) per le sezioni di classe 4 la capacit8 resistente pu, essere calcolata con ri!erimento alla sezione e!!icace$
4.!.#.4 E$$ETTI DELLE DE$OR%AZIONI
In generale( A possiile e!!ettuare:
Z l:analisi del primo ordine( imponendo l:e"uilirio sulla con!igurazione iniziale della struttura(
Z l:analisi del secondo ordine( imponendo l:e"uilirio sulla con!igurazione de!ormata della struttura$
L:analisi gloale pu, condursi con la teoria del primo ordine nei casi in cui possano ritenersi trascuraili gli e!!etti delle de!orma)
zioni sull:entit8 delle sollecitazioni( sui !enomeni di instailit8 e su "ualsiasi altro rile#ante parametro di risposta della struttura$
Tale condizione si pu, assumere #eri!icata se risulta soddis!atta la seguente relazione:
10
F
F
Ed
cr
cr
=
per lXanalisi elastica
K4$2$&]
15
F
F
Ed
cr
cr
= per lXanalisi plastica
do#e R
cr
A il moltiplicatore dei caric9i applicati c9e induce l:instailit8 gloale della struttura( F
.d
A il #alore dei caric9i di progetto
e F
cr
A il #alore del carico instailizzante calcolato considerando la rigidezza iniziale elastica della struttura$
4.!.#.3 E$$ETTO DELLE I%"ER$EZIONI
'ell:analisi della struttura( in "uella dei sistemi di contro#ento e nel calcolo delle memrature si de#e tener conto degli e!!etti del)
le imper!ezioni geometric9e e strutturali "uali la mancanza di #erticalit8 o di rettilineit8( la mancanza di accoppiamento e le ine)
#itaili eccentricit8 minori presenti nei collegamenti reali$
A tal !ine possono adottarsi nell:analisi adeguate imper!ezioni geometric9e e"ui#alenti( di #alore tale da simulare i possiili e!!et)
ti delle reali imper!ezioni da esse sostituite( a meno c9e tali e!!etti non siano inclusi implicitamente nel calcolo della resistenza
degli elementi strutturali$
1i de#ono considerare nel calcolo:
Z le imper!ezioni gloali per i telai o per i sistemi di contro#ento;
Z le imper!ezioni locali per i singoli elementi strutturali$
Oli e!!etti delle imper!ezioni gloali per telai sensiili agli e!!etti del secondo ordine possono essere riprodotti introducendo un
errore iniziale di #erticalit8 della struttura ed una cur#atura iniziale degli elementi strutturali costituenti$
L:errore iniziale di #erticalit8 in un telaio pu, essere trascurato "uando:
p
.d
D /(&4 =
.d
K4$2$2]
do#e p.d A la !orza di progetto orizzontale totale e =.d A la !orza di progetto #erticale totale agenti sulla costruzione
'el caso di telai non sensiili agli e!!etti del secondo ordine( nell:e!!ettuazione dell:analisi gloale per il calcolo delle sollecitazioni
da introdurre nelle #eri!ic9e di stailit8 degli elementi strutturali( la cur#atura iniziale degli elementi strutturali pu, essere tra)
scurata$
02 CAPITOLO 4
'ell:analisi dei sistemi di contro#ento c9e de#ono garantire la stailit8 laterale di tra#i in!lesse o elementi compressi( gli e!!etti
delle imper!ezioni gloali de#ono essere riprodotti introducendo( sotto !orma di errore di rettilineit8 iniziale( un:imper!ezione
geometrica e"ui#alente dell:elemento da #incolare$
'ella #eri!ica di singoli elementi strutturali( "uando non occorra tenere conto degli e!!etti del secondo ordine( gli e!!etti delle im)
per!ezioni locali sono da considerarsi inclusi implicitamente nelle !ormule di #eri!ica di stailit8$
4.2.4. 4.2.4. 4.2.4. 4.2.4. VERIFICHE VERIFICHE VERIFICHE VERIFICHE
Le azioni caratteristic9e (caric9i( distorsioni( #ariazioni termic9e( ecc$) de#ono essere de!inite in accordo con "uanto indicato nei
Capitoli 5 e 4 delle presenti norme$
Per costruzioni ci#ili o industriali di tipo corrente e per le "uali non esistano regolamentazioni speci!ic9e( le azioni di progetto si
ottengono( per le #eri!ic9e static9e( secondo "uanto indicato nel Capitolo 2$
Il calcolo de#e condursi con appropriati metodi della meccanica strutturale( secondo i criteri indicati in % 4$2$5$
4.!.4.1 VERI$IC>E A+LI STATI LI%ITE ULTI%I
4.!.4.1.1 Resistenza di &ro'etto
La resistenza di progetto delle memrature *
d
si pone nella !orma:

+
I
d
*
*

=
K4$2$5L
do#e:
*
I
A il #alore caratteristico della resistenza ( trazione( compressione( !lessione( taglio e torsione ) della memratura( determinata
dai #alori caratteristici delle resistenza dei materiali !
UI
e dalle caratteristic9e geometric9e degli elementi strutturali( dipen)
denti dalla classe della sezione$
S
+
A il !attore parziale gloale relati#o al modello di resistenza adottato$
'el caso in cui si aiamo elementi con sezioni di classe 4 pu, !arsi ri!erimento alle caratteristic9e geometric9e fe!!icacig( area
e!!icace A
e!!
( modulo di resistenza e!!icace o
e!!
( modulo di inerzia e!!icace r
e!!
( #alutati seguendo il procedimento indicato in -'I
.'&775)&)4$ 'el caso di elementi strutturali !ormati a !reddo e lamiere sottili( per #alutare le caratteristic9e fe!!icacig si pu, !are
ri!erimento a "uanto indicato in -'I .'&775)&)5$ In alternati#a al metodo delle caratteristic9e geometric9e e!!icaci si potr8 uti)
lizzare il metodo delle tensioni ridotte( indicato in -'I .' &775)&)4$

Per le #eri!ic9e di resistenza delle sezioni delle memrature( con ri!erimento ai modelli di resistenza esposti nella presente nor)
mati#a ed utilizzando acciai dal grado 1 254 al grado 1 40/ di cui al % &&$5( si adottano i !attori parziali S
+/
e S
+2
indicati nella
Ta$ 4$2$=II$ Il coe!!iciente di sicurezza S
+2
( in particolare( de#e essere impiegato "ualora si eseguano #eri!ic9e di elementi tesi
nelle zone di unione delle memrature indeolite dai !ori$
Per #alutare la stailit8 degli elementi strutturali compressi( in!lessi e presso)in!lessi( si utilizza il coe!!iciente parziale di sicurezza
S
+&
$

Tab. 4.!.VII / Coefficienti di sicurezza per la resistenza delle membrature e la stabilit0
*esistenza delle 1ezioni di Classe &)2)5)4 S
+/
Q &(/4
*esistenza all:instailit8 delle memrature S
+&
Q &(/4
*esistenza all:instailit8 delle memrature di ponti stradali e !erro#iari S
+&
Q &(&/
*esistenza( nei riguardi della !rattura( delle sezioni tese (indeolite dai !ori) S
+2
Q &(24
4.!.4.1.! Resistenza delle ebrature
Per la #eri!ica delle tra#i la resistenza di progetto da considerare dipende dalla classi!icazione delle sezioni$
La #eri!ica in campo elastico A ammessa per tutti i tipi di sezione( con l:a##ertenza di tener conto degli e!!etti di instailit8 locale
per le sezioni di classe 4$
Le #eri!ic9e in campo elastico( per gli stati di s!orzo piani tipici delle tra#i( si eseguono con ri!erimento al seguente criterio:
( )
2
0 M yk
2
Ed Ed , x Ed , z
2
Ed , z
2
Ed , x
/ f 3 + + K4$2$4L
do#e:
Y
H(.d
A il #alore di progetto della tensione normale nel punto in esame( agente in direzione parallela all:asse della memratura;
Y
z(.d
A il #alore di progetto della tensione normale nel punto in esame( agente in direzione ortogonale all:asse della memratu)
ra;
s
.d
A il #alore di progetto della tensione tangenziale nel punto in esame( agente nel piano della sezione della memratura$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 07
La #eri!ica in campo plastico ric9iede c9e si determini una distriuzione di tensioni interne fstaticamente ammissiileg( cioA in
e"uilirio con le sollecitazioni applicate ('( +( T( ecc$) e rispettosa della condizione di plasticit8$
I modelli resistenti esposti nei paragra!i seguenti de!iniscono la resistenza delle sezioni delle memrature nei con!ronti delle sol)
lecitazioni interne( agenti separatamente o contemporaneamente$
Per le sezioni di classe 4( in alternati#a alle !ormule impiegate nel seguito( si possono impiegare altri procedimenti di compro#ata
#alidit8$
4.2.4.1.2.1 Trazione
L:azione assiale di progetto '
.d
de#e rispettare la seguente condizione:

1
,

Rd t
Ed
N
N
K4$2$4L
do#e la resistenza di progetto a trazione '
t(*d
di memrature con sezioni indeolite da !ori per collegamenti ullonati o c9iodati
de#e essere assunta pari al minore dei #alori seguenti:
a) la resistenza plastica di progetto della sezione lorda( A(

/ +
UI
*d ( pl
A!
'

= K4$2$0L
b) la resistenza di progetto a rottura della sezione netta( A
net
( in corrispondenza dei !ori per i collegamenti
$
! A 7 ( /
'
2 +
tI net
*d ( u


= K4$2$6L
?ualora il progetto pre#eda la gerarc9ia delle resistenze( come a##iene in presenza di azioni sismic9e( la di progetto plastica del)
la sezione lorda( '
pl(*d
( de#e risultare minore della resistenza di progetto a rottura delle sezioni indeolite dai !ori per i collega)
menti( '
u(*d
:

*d ( u *d ( pl
' ' K4$2$2L
4.2.4.1.2.2 Compressione
La !orza di compressione di progetto '
.d
de#e rispettare la seguente condizione:

1
N
N
Rd , c
Ed

K4$2$7L
do#e la resistenza di progetto a compressione della sezione '
c(*d
#ale:
/ + UI *d ( c
3 ! A ' = per le sezioni di classe &( 2 e 5(
K4$2$&/L
/ + UI e!! *d ( c
3 ! A ' = per le sezioni di classe 4$
'on A necessario dedurre l:area dei !ori per i collegamenti ullonati o c9iodati( purc9B in tutti i !ori siano presenti gli elementi di
collegamento e non siano presenti !ori so#radimensionati o asolati$
4.2.4.1.2.3 *lessione monoassiale +retta,
Il momento !lettente di progetto +
.d
de#e rispettare la seguente condizione:

1
,

Rd c
Ed
M
M
K4$2$&&L
do#e la resistenza di progetto a !lessione retta della sezione +
c(*d
si #aluta tenendo conto della presenza di e#entuali !ori in zona
tesa per collegamenti ullonati o c9iodati$
La resistenza di progetto a !lessione retta della sezione +
c(*d
#ale:
2; e & classe di sezioni le per
! o
+ +
/ +
UI pl
*d ( pl *d ( c

= = K4$2$&2L
in cuiopl rappresenta il modulo di resistenza plastico della sezione
5; classe di sezioni le per
! o
+ +
/ +
UI min ( el
*d ( el *d ( c

= = K4$2$&5L
4; classe di sezioni le per
! o
+
/ +
UI min ( e!!
*d ( c

= K4$2$&4L
per le sezioni di classe 5( o
el(min
A il modulo resistente elastico minimo della sezione in acciaio; per le sezioni di classe 4( in#ece( il
modulo o
e!!(min
A calcolato eliminando le parti della sezione inatti#e a causa dei !enomeni di instailit8 locali( secondo il procedimen)
to esposto in -'I .'&775)&)4( e scegliendo il minore tra i moduli cosN ottenuti$
Per la !lessione iassiale si #eda oltre$
6/ CAPITOLO 4
'egli elementi in!lessi caratterizzati da giunti strutturali ullonati( la presenza dei !ori nelle piattaande tese dei pro!ili pu, esse)
re trascurata nel calcolo del momento resistente se A #eri!icata la relazione

/ +
UI !
2 +
tI net ( !
! A ! A 7 ( /


K4$2$&4L
do#e A
!
A l:area lorda della piattaanda tesa( A
!(net
A l:area della piattaanda al netto dei !ori e !
t
A la resistenza ultima dell:acciaio$
4.2.4.1.2.4 Taglio
Il #alore di progetto dell:azione tagliante =
.d
de#e rispettare la condizione

1
V
V
Rd , c
Ed

K4$2$&0L
do#e la resistenza di progetto a taglio =
c(*d
( in assenza di torsione( #ale
!


/ +
UI #
*d ( c
5
! A
=

= K4$2$&6L
do#e A
#
A l:area resistente a taglio$ Per pro!ilati ad I e ad p caricati nel piano dell:anima si pu, assumere
( )
! \ ! #
t r 2 t t 2 A A + + = K4$2$&2L
per pro!ilati a C o ad - caricati nel piano dell:anima si pu, assumere
( )
! \ ! #
t r t t 2 A A + + = K4$2$&7L
per pro!ilati ad I e ad p caricati nel piano delle ali si pu, assumere
( )

+ =
\ \ #
t 9 A A K4$2$2/L
per pro!ilati a T caricati nel piano dell:anima si pu, assumere
( )
! #
t A 7 ( / A = K4$2$2&L
per pro!ili rettangolari ca#i fpro!ilati a caldog di spessore uni!orme si pu, assumere
) 9 3( A9 A
#
+ = "uando il carico A parallelo all:altezza del pro!ilo(
K4$2$22]
) 9 3( A A
#
+ = "uando il carico A parallelo alla ase del pro!ilo;
per sezioni circolari ca#e e tui di spessore uni!orme:
= 3 A 2 A
#
K4$2$25L
do#e:
A A l:area lorda della sezione del pro!ilo(
A la larg9ezza delle ali per i pro!ilati e la larg9ezza per le sezioni ca#e(
9
\
A l:altezza dell:anima(
9 A l:altezza delle sezioni ca#e(
r A il raggio di raccordo tra anima ed ala(
t
!
A lo spessore delle ali(
t
\
A lo spessore dell:anima$
In presenza di torsione( la resistenza a taglio del pro!ilo de#e essere opportunamente ridotta$ Per le sezioni ad I o p la resistenza
di progetto a taglio ridotta A data dalla !ormula

) 3 /( f 25 , 1
1 V V
0 M yk
Ed , t
Rd , c red , Rd , c

=
K4$2$24L
do#e s
t(.d
A la tensione tangenziale massima do#uta alla torsione uni!orme$ Per sezioni ca#e( in#ece( la !ormula A

Rd , c
0 M yk
Ed , t
red , Rd , c
V
) 3 /( f
1 V
(
(

=
K4$2$24L
La #eri!ica a taglio della sezione pu, anc9e essere condotta in termini tensionali (#eri!ica elastica) nel punto pi@ sollecitato della se)
zione tras#ersale utilizzando la !ormula

0 , 1
) 3 /( f
0 M yk
Ed , t

K4$2$20L
do#e s
.d
A #alutata in campo elastico lineare$
La #eri!ica all:instailit8 dell:anima della sezione soggetta a taglio e pri#a di irrigidimenti de#e essere condotta in accordo con %
4$2$4$&$5$4 se
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 6&

UI
\
!
254 62
t
9

> K4$2$26L
con t assunto cautelati#amente pari a &(// oppure #alutato secondo "uanto pre#isto in norme di compro#ata #alidit8$
4$2$4$&$2$4 Torsione
Per gli elementi soggetti a torsione( "uando possano essere trascurate le distorsioni della sezione( la sollecitazione torcente di
progetto( T
.d
( de#e soddis!are la relazione
/ ( &
T
T
*d
.d
K4$2$22L
essendo T
*d
A la resistenza torsionale di progetto della sezione tras#ersale$ La torsione agente T
.d
pu, essere considerata come la
somma di due contriuti

.d ( \ .d ( t .d
T T T + = K4$2$27L
do#e T
t(.d
A la torsione uni!orme e T
\(.d
A la torsione per ingoamento impedito$
4$2$4$&$2$0 *lessione e taglio
1e il taglio di progetto =
.d
A in!eriore a met8 della resistenza di progetto a taglio =
c(*d


*d ( c .d
= 4 ( / = K4$2$5/L
si pu, trascurare l:in!luenza del taglio sulla resistenza a !lessione( eccetto nei casi in cui l:instailit8 per taglio riduca la resistenza
a !lessione della sezione$ 1e il taglio di progetto =
.d
A superiore a met8 della resistenza di progetto a taglio =
c(*d
isogna tener
conto dell:in!luenza del taglio sulla resistenza a !lessione$
Posto

2
*d ( c
ed
&
=
= 2
(
(

= K4$2$5&L
la resistenza a !lessione si determina assumendo per l:area resistente a taglio A
#
la tensione di sner#amento ridotta (& ) !
UI
$
Per le sezioni ad I o ad p di classe & e 2 doppiamente simmetric9e( soggette a !lessione e taglio nel piano dell:anima( la corri)
spondente resistenza con#enzionale di progetto a !lessione retta pu, essere #alutata come:

Rd c y
M
yk
w
w
y pl
Rd V y
M
f
t
A
W
M
, ,
0
2
,
, ,
4

(
(

K4$2$52L
in cui A\ rappresenta l:area dell:anima del pro!ilo
4$2$4$&$2$6 'resso o tenso flessione retta
La presso) o tenso)!lessione retta pu, essere trattata con ri!erimento a metodi di compro#ata #alidit8$
Per le sezioni ad I o ad p di classe & e 2 doppiamente simmetric9e( soggette a presso o tenso!lessione nel piano dell:anima( la cor)
rispondente resistenza con#enzionale di progetto a !lessione retta pu, essere #alutata come:

*d ( U ( pl *d ( U ( pl *d ( U ( '
+ ) a 4 ( / & ( 3 ) n & ( + + = = K4$2$55L
Per le sezioni ad I o ad p di classe & e 2 doppiamente simmetric9e( soggette a presso o tenso!lessione nel piano delle ali( la corri)
spondente resistenza con#enzionale di progetto a !lessione retta pu, essere #alutata come:
a n per + +
*d ( z ( pl *d ( z ( '
= K4$2$54L
o
a n per
a 1
a n
1 M M
2
Rd , z , pl Rd , z , N
>
(
(

|
|

\
|

=
K4$2$54L
essendo
+
pl(U(*d
il momento resistente plastico di progetto a !lessione semplice nel piano dell:anima(
+
pl(z(*d
il momento resistente plastico di progetto a !lessione semplice nel piano delle ali(
e posto:
n Q '
.d
3 '
pl$*d
K4$2$50L
a Q ( A 2 t
!
) 3 A J /(4 K4$2$56L
do#e:
A A l:area lorda della sezione(
A la larg9ezza delle ali(
t
!
A lo spessore delle ali$

62 CAPITOLO 4
Per sezioni generic9e di classe & e 2 la #eri!ica si conduce controllando c9e il momento di progetto sia minore del momento pla)
stico di progetto( ridotto per e!!etto dello s!orzo normale di progetto( +
'(U(*d
$
4$2$4$&$2$2 'resso o tenso flessione biassiale
La presso) o tenso)!lessione iassiale pu, essere trattata con ri!erimento a metodi di compro#ata #alidit8$
Per le sezioni ad I o ad p di classe & e 2 doppiamente simmetric9e( soggette a presso o tenso!lessione iassiale( la condizione di
resistenza pu, essere #alutata come:
&
+
+
+
+
n 4
*d ( z ( '
.d ( z
2
*d ( U ( '
.d ( U

|
|

\
|
+
|
|

\
|
K4$2$52L
con n D /(2 essendo n Q '
.d
3 '
pl(*d
$ 'el caso in cui n _ /(2( e comun"ue per sezioni generic9e di classe & e 2( la #eri!ica pu, essere
condotta cautelati#amente controllando c9e:
&
+
+
+
+
*d ( z ( '
.d ( z
*d ( U ( '
.d ( U

|
|

\
|
+
|
|

\
|
K4$2$57L
Per le sezioni di classe 5( in assenza di azioni di taglio( la #eri!ica a presso o tenso)!lessione retta o iassiale A condotta in termini
tensionali utilizzando le #eri!ic9e elastic9e; la tensione agente A calcolata considerando la e#entuale presenza dei !ori$
Per le sezioni di classe 4( le #eri!ic9e de#ono essere condotte con ri!erimento alla resistenza elastica (#eri!ica tensionale); si posso)
no utilizzare le propriet8 geometric9e e!!icaci della sezione tras#ersale considerando la e#entuale presenza dei !ori$
4$2$4$&$2$7 *lessione- taglio e sforzo assiale
'el calcolo del momento !lettente resistente de#ono essere considerati gli e!!etti di s!orzo assiale e taglio( se presenti$
'el caso in cui il taglio sollecitante di progetto( =
.d
( sia in!eriore al 4/P della resistenza di progetto a taglio(=
c(*d
( la resistenza a
!lessione della sezione pu, essere calcolata con le !ormule per la tenso3presso !lessione$ 1e la sollecitazione di progetto a taglio
supera il 4/P della resistenza di progetto a taglio( si assume una tensione di sner#amento ridotta per l:interazione tra !lessione e
taglio: !
U(red
Q(& )) !
UI
do#e:

2
Rd , c
Ed
1
V
V 2
(

=
K4$2$4/L
Per le sezioni di classe 5 e classe 4 le #eri!ic9e de#ono essere condotte con ri!erimento alla resistenza elastica (#eri!ica tensionale);
per le sezioni di classe 4 si possono utilizzare le propriet8 geometric9e e!!icaci della sezione tras#ersale$
4.!.4.1.# Stabilit, delle ebrature
4.!.4.1.#.1 )ste compresse
La #eri!ica di stailit8 di un:asta si e!!ettua nell:ipotesi c9e la sezione tras#ersale sia uni!ormemente compressa$ >e#e essere

1
N
N
Rd , b
Ed

K4$2$4&L
do#e
'
.d
A l:azione di compressione di progetto(
'
(*d
A la resistenza di progetto all:instailit8 nell:asta compressa( data da
5( e 2 &( classe di sezioni le per
A!
'
& +
UI
*d (

= K4$2$42L
e da
4 classe di sezioni le per
! A
'
& +
UI e!!
*d (

= K4$2$45L
I coe!!icienti u dipendono dal tipo di sezione e dal tipo di acciaio impiegato; essi si desumono( in !unzione di appropriati #alori
della snellezza adimensionale ( dalla seguente !ormula

0 . 1

1
2

+
=
K4$2$44L
do#e ( ) [ ] 2 . 0 1 5 . 0 + + = ( R A il !attore di imper!ezione( rica#ato dalla Ta$ 4$2$=III( e la snellezza adimensionale A
pari a

CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 65

cr
UI
'
! A
= per le sezioni di classe &( 2 e 5( e a K4$2$44L


cr
UI e!!
'
! A
= per le sezioni di classe 4$ K4$2$40L

Tab. 4.!.VIII / Curve dinstabilit0 per varie tipologie di sezioni e classi dacciaio- per elementi compressi


'
cr
A il carico critico elastico asato sulle propriet8 della sezione lorda e sulla lung9ezza di liera in!lessione l
/
dell:asta( calcolato
per la modalit8 di collasso per instailit8 appropriata (!lessionale( torsionale o !lesso)torsionale)$
'el caso in cui sia minore di /(2 oppure nel caso in cui la sollecitazione di progetto '
.d
sia in!eriore a /(/4'
cr
( gli e!!etti legati ai
!enomeni di instailit8 per le aste compresse possono essere trascurati$
Limitazioni della snellezza
1i de!inisce lung9ezza d:in!lessione la lung9ezza l
/
Q v l da sostituire nel calcolo del carico critico elastico '
cr
alla lung9ezza l
dell:asta "uale risulta dallo sc9ema strutturale$ Il coe!!iciente v de#e essere #alutato tenendo conto delle e!!etti#e condizioni di
#incolo dell:asta nel piano di in!lessione considerato$
1i de!inisce snellezza di un:asta nel piano di #eri!ica considerato il rapporto
h Q l
/
3 i K4$2$46L
64 CAPITOLO 4
do#e
l
/
A la lung9ezza d:in!lessione nel piano considerato(
i A il raggio d:inerzia relati#o$
n opportuno limitare la snellezza h al #alore di 2// per le memrature principali ed a 24/ per le memrature secondarie$
4.!.4.1.#.! Tra&i inflesse
Le tra#i in!lesse con la piattaanda compressa non su!!icientemente #incolata lateralmente( de#ono essere #eri!icate nei riguardi
dell:instailit8 !lesso torsionale secondo la !ormula
1
M
M
Rd , b
Ed
K4$2$42L
do#e:
+
.d
A il massimo momento !lettente di progetto
+
(*d
A il momento resistente di progetto per l:instailit8$

'el caso di pro!ilo in!lesso secondo l:asse !orte (asse U) il momento resistente di progetto per i !enomeni di instailit8 di una tra#e
lateralmente non #incolata pu, essere assunto pari a

!
o +
& +
UI
U LT *d (

= K4$2$47L
do#e
o
U
A il modulo resistente della sezione( pari al modulo plastico o
pl(U
( per le sezioni di classe & e 2( al modulo elastico o
el(U
( per le
sezioni di classe 5 e c9e pu, essere assunto pari al modulo e!!icace o
e!!(U
( per le sezioni di classe 4$
Il !attore u
LT
A il !attore di riduzione per l:instailit8 !lessotorsionale( dipendente dal tipo di pro!ilo impiegato e pu, essere deter)
minato dalla !ormula
K4$2$4/L
do#e ( ) [ ]
2
0 , 1 5 . 0
LT
LT LT
LT LT
+ + =
Il coe!!iciente di snellezza adimensionale LT A dato dalla !ormula

cr
yk Y
M
f W
LT

= K4$2$4&L
in cui+cr A il momento critico elastico di instailit8 !lesso)torsionale( calcolato considerando la sezione lorda del pro!ilo e tenendo
in conto( le condizioni di carico( la reale distriuzione del momento ed i #incoli torsionali presenti$
'el caso generale( si assume !Q&( Q&( wQ& e 0 , LT Q/(2.
Il !attore di imper!ezione R
LT
A ottenuto dalle indicazione riportate nella Ta$ 4$2$I] (a) in ase alle cur#e di stailit8 de!inita nella
taella $Ta$ 4$2$I] ()

Tab. 4.!.IJ a 1alori raccomandati di L2 per le differenti curve di stabilit0.
Curva di stabilit a b c d
Fattore di imperfezione
LT
0,21 0,34 0,49 0,76


Tab. 4.!.IJ b / !efinizione delle curve dinstabilit0 per le varie tipologie di sezione e per gli elementi inflessi
Sezione tras.ersale Liiti Cur.a di instabilit, da Tab. 4.!.VI
1ezione laminata ad I
93J2
93M2
a

1ezione composta saldata
93J2
93M2
c
d
Altre sezioni tras#ersali ) d

CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 64
Per i pro!ili a I o a p( laminati o composti saldati( il coe!!iciente 0 , LT

non pu, mai essere assunto superiore a /(4( il coe!!iciente v
non pu, mai essere assunto in!eriore a /(64 e il termine w A de!inito come:
|
|

\
|

=
2
1
, 1 min
LT
f
K

K4$2$42L
Il !attore ! considera la reale distriuzione del momento !lettente tra i ritegni torsionali dell:elemento in!lesso ed A de!inito dalla
!ormula
( ) [ ]
2
c
8 , 0 2,0 - 1 ) k - 5(1 0, - 1 f LT = K4$2$45L
in cui il !attore corretti#o Ic assume i #alori riportati in Ta$ 4$2$]$ In particolare nel caso di #ariazione lineare del momento !let)
tente ()&&) rappresenta il rapporto tra il momento in modulo minimo ed il momento in modulo massimo presi entrai con il
loro segno$
Il !attore di imper!ezione R
LT
A ottenuto dalle indicazione riportate nella Ta$ 4$2$I] (a) in ase alle cur#e di stailit8 de!inita nella
taella $Ta$ 4$2$I] (c)



Tab. 4.!.IJ 0 / !efinizione delle curve dinstabilit0 per le varie tipologie di sezione e per gli elementi inflessi laminati o composti saldati

Sezione tras.ersale Liiti Cur.a di instabilit, da Tab. 4.!.VI
1ezione laminata ad I
93J2
93M2

c
1ezione composta saldata
93J2
93M2
c
d

4.!.4.1.#.# (embrature inflesse e compresse
Per elementi strutturali soggetti a compressione e !lessione( si deono studiare i relati#i !enomeni di instailit8 !acendo ri!eri)
mento a normati#e di compro#ata #alidit8$


4.!.4.1.#.4 Stabilit dei pannelli
Oli elementi strutturali in parete sottile (di classe 4) presentano prolemi complessi d:instailit8 locale( per la cui trattazione si
de#e !are ri!erimento a normati#e di compro#ata #alidit8$
4.!.4.1.4 Stato liite di -ati0a
Per le strutture soggette a caric9i ciclici de#e essere #eri!icata la resistenza a !atica imponendo c9e:

Mf R d
/ K4$2$44L
essendo

d
l:escursione di tensione (e!!etti#a o e"ui#alente allo spettro di tensione) prodotta dalle azioni ciclic9e di progetto c9e induco)
no !enomeni di !atica con coe!!icienti parziali +
!
Q &;

*
la resistenza a !atica per la relati#a categoria dei dettagli costrutti#i( come desumiile dalle cur#e 1)' di resistenza a !atica(
per il numero totale di cicli di sollecitazione ' applicati durante la #ita di progetto ric9iesta(

+!
il coe!!iciente parziale de!inito nella Ta$ 4$2$]I$
'el caso degli edi!ici la #eri!ica a !atica delle memrature non A generalmente necessaria( sal#o per "uelle alle "uali sono applica)
ti dispositi#i di solle#amento dei caric9i o macc9ine #iranti$
Tab. 4.!.J / Coefficiente correttivo del momento flettente per la verifica a stabilit0 delle travi inflesse
60 CAPITOLO 4

'el caso dei ponti gli spettri dei caric9i da impiegare per le #eri!ic9e a !atica sono !issati nel Capitolo 4 delle presenti norme$
Per #alutare gli e!!etti della !atica A innanzitutto necessario classi!icare le strutture nei con!ronti della loro sensiilit8 al !enome)
no$
1i de!iniscono le strutture poco sensiili alla rottura per !atica "uelle in cui si #eri!ic9ino tutte le seguenti circostanze:
) dettagli costrutti#i( materiali e li#elli di tensione tali da non essere sensiili alla !atica (ad esempio dimostrando tramite
procedure analitic9e e3o sperimentali c9e le e#entuali lesioni presentino assa #elocit8 di propagazione e signi!icati#a
lung9ezza critica);
) disposizioni costrutti#e c9e permettano la ridistriuzione degli s!orzi (per esempio elementi c9e presentino gradi di i)
perstaticit8 strutturali);
) dettagli idonei ad arrestare la propagazione delle lesioni;
) dettagli !acilmente ispezionaili;
) prestailite procedure di ispezione e di manutenzione atte a rile#are e correggere le e#entuali lesioni$
1i de!iniscono le strutture sensiili alla rottura per !atica "uelle c9e non ricadono nei punti precedenti$
La resistenza a !atica di un dettaglio A indi#iduata nel piano ilogaritmico log())log(') o log())log(')( essendo ' il numero
di cicli a rottura( mediante una cur#a caratteristica( detta cur#a 1)'$ >etta cur#a( A indi#iduata mediante la classe di resistenza a
!atica
C
o
C
( c9e rappresenta la resistenza a !atica del dettaglio( espressa in +Pa( per 'Q2&/
0
cicli$
Le cur#e 1)' per tensioni normali sono caratterizzate( oltre c9e dalla classe
C
( dal limite di !atica ad ampiezza costante
>
(
corrispondente a 'Q4&/
0
cicli e dal limite per i calcoli di !atica(
L
( c9e corrisponde all:intersezione del secondo ramo della cur)
#a con la #erticale per 'Q&/
2
cicli$
L:e"uazione della cur#a 1)' A

1
6
m
6
C
1
6
m 2
6 8
D
8
L
2 10
per N 5 10
N
5 10
per 5 10 <N 10
N
per N>10
+
| |

=
|
|
\
| |

= |
|
\
=
(

K4$2$44L
do#e mQ5( cosicc9B risulta

D C
0, 737 =
;

L
=0,549
D
$

K4$2$40L
Le cur#e 1)' per tensioni normali sono rappresentate in Figura 4$2$&$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 66

$i'ura 4.!.1 ) Curve S-3 per dettagli,elementi soggetti a tensioni normali

Le cur#e 1)' per tensioni tangenziali sono rappresentate in Figura 4$2$2$
Le cur#e 1)' per tensioni tangenziali sono caratterizzate( oltre c9e dalla classe
C
( dal limite per i calcoli di !atica(
L
( corri)
spondente a 'Q&/
2
cicli$ L:e"uazione della cur#a 1)' A

1
6
m
8
C
8
L
2 10
per N 10
N
per N>10
| |

=
|
|
\
=

K4$2$46L
do#e mQ4( cosicc9B risulta

L C
0, 457 = $

K4$2$42


$i'ura 4.!.! ) Curve S-3 per dettagli,elementi soggetti a tensioni tangenziali

Per indicazioni riguardanti le modalit8 di realizzazione dei dettagli costrutti#i e la loro classi!icazione( con le rispetti#e cur#e 1)'
si pu, !are ri!erimento al documento -'I .'&775)&)7$

Tab. 4.!.JI / Coefficienti di sicurezza da assumere per le verific/e a fatica.
Conse'uenze della rottura
Conse'uenze oderate Conse'uenze si'ni-i0ati.e
62 CAPITOLO 4
1trutture poco sensiili alla rot)
tura per !atica

+!
Q &(//
+!
Q &(&4
1trutture sensiili alla rottura
per !atica

+!
Q &(&4
+!
Q &(54

I metodi di #eri!ica sono tre:
metodo di #eri!ica a #ita illimitata;
metodo di #eri!ica a danneggiamento accettaile$
metodo dei coe!!icienti lamda
Metodo di verifica a vita illimitata.
La #eri!ica a #ita illimitata( o#e ric9iesta per un particolare progetto( si esegue controllando c9e sia:
D Mf d
=
max max,
K4$2$47L
oppure c9e :
L D Mf d
= =
max max,
K4$2$0/L
do#e
d max,
e
d max,
sono( rispetti#amente( i #alori di progetto delle massime escursioni di tensioni normali e di tensioni
tangenziali indotte nel dettaglio considerato dallo spettro di carico( e
D
e
D
i limiti di !atica ad ampiezza costante$
La #eri!ica a #ita illimitata A esclusa per tutti i dettagli le cui cur#e 1)' non presentino limite di !atica ad ampiezza costante (per
es$( i connettori a piolo)$
Metodo di verifica a danneggiamento accettabile
La #eri!ica a danneggiamento accettailesi conduce mediante la !ormula di Palmgren)+iner( attra#erso la de!inizione dell:indice
di danno( >( controllando c9e risulti:
0 , 1 =

i i
i
N
n
D K4$2$0&L
do#e
i
n A il numero dei cicli di ampiezza
d i,
indotti dallo spettro di carico per le #eri!ic9e a danneggiamento nel corso della
#ita pre#ista per il dettaglio e
i
N A il numero di cicli di ampiezza
d i,
a rottura( rica#ato dalla cur#a 1)' caratteristica del det)
taglio$

Metodo di verifica con i coefficienti lambda
Per la #eri!ica con il metodo dei coe!!icienti si de#e !are ri!erimento a normati#e di compro#ata #alidit8$
'el caso di cominazioni di tensioni normali e tangenziali( la #alutazione della resistenza a !atica do#r8 considerare i loro e!!etti
congiunti adottando idonei criteri di cominazione del danno$
'ella #alutazione della resistenza a !atica do#r8 tenersi conto dello spessore del metallo ase nel "uale pu, innescarsi una poten)
ziale lesione$
Le cur#e 1)' reperiili nella letteratura consolidata sono ri!erite ai #alori nominali delle tensioni$
Per i dettagli costrutti#i dei "uali non sia nota la cur#a di resistenza a !atica le escursioni tensionali potranno ri!erirsi alle tensioni
geometric9e o di picco( cioA alle tensioni principali nel metallo ase in prossimit8 della potenziale lesione( secondo le modalit8 e
le limitazioni speci!ic9e del metodo( nell:amito della meccanica della !rattura$
4.!.4.1.3 $ra'ilit, alle basse te&erature
La temperatura minima alla "uale l:acciaio per impiego strutturale pu, essere utilizzato senza pericolo di rottura !ragile( in as)
senza di dati pi@ precisi( de#e essere stimata sulla ase della temperatura T alla "uale per detto acciaio pu, essere garantita la re)
silienza w=- ric9iesta secondo le norme europee applicaili$
Per "uanto riguarda le caratteristic9e di tenacit8( nel caso di strutture non protette( si assumono come temperatura di ri!erimento
T
.d
"uella minima del luogo di installazione della struttura( con un periodo di ritorno di cin"uant:anni T
min
de!inita al %5$4$2( di)
minuita di &/ dC
T
.d
Q T
min
) &/dC K4$2$02L
'el caso di strutture protette #err8 in#ece adottata la temperatura T
min
aumentata di 4 dC
T
.d
Q T
min
E 4 dC K4$2$05L
In assenza di dati statistici locali si potr8 assumere come temperatura di ri!erimento il #alore T
.d
Q )24 dC per strutture non protette e
T
.d
Q )&/ dC per strutture protette$
Per la determinazione dei massimi spessori di utilizzo degli acciai in !unzione
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 67
della temperatura minima di ser#izio(
dei li#elli di sollecitazione di progetto Y
.d
col metodo agli stati limiti(
del tipo e del grado dell:acciaio(
pu, essere utilizzata la Ta$ 2$& di -'I .' &775)&)&/$
Per memrature compresse #algono le prescrizioni della Ta$ 2$& della -'I .' &775)&)&/ con Y
.d
Q/(24 !
U
$
Tale taella A #alida per #elocit8 di de!ormazione non superiori a G
/
Q 4H&/
)4
3s e per materiali c9e non aiano suito incrudimenti
e3o in#ecc9iamenti tali da alterarne le caratteristic9e di tenacit8$
4.!.4.1.5 Resistenza di 0a.i4 barre e -uni
La #eri!ica di ca#i( arre e !uni do#r8 tener conto della speci!icit8 di tali elementi sia per "uanto riguarda le caratteristic9e dei ma)
teriali( sia per i dettagli costrutti#i e potr8 essere condotta con ri!erimento a speci!ic9e indicazioni contenute in normati#e di
compro#ata #alidit8( "uali -'I I1O 24/2( .' &//47:2//4 e .' &//0/:2//4( adottando !attori parziali S
+
c9e garantiscano i li#elli
di sicurezza stailiti nelle presenti norme$
4.!.4.1.6 Resistenza de'li a&&are009i di a&&o''io
Le #eri!ic9e degli apparecc9i di appoggio de#ono essere condotte tenendo conto della speci!icit8 dei materiali impiegati e della
tipologia delle apparecc9iature$
1i pu, !are ri!erimento a modelli di calcolo contenuti in normati#e di compro#ata #alidit8( "uale la -'I .' &556 Appoggi strut)
turali da parte & a parte 2( adottando !attori parziali S
+
c9e garantiscano i li#elli di sicurezza stailiti nelle presenti norme$

4.!.4.! VERI$IC>E A+LI STATI LI%ITE DI ESERCIZIO
4.!.4.!.1 S&ostaenti .erti0ali
Il #alore totale dello spostamento ortogonale all:asse dell:elemento (Fig$ 4$2$5) A de!inito come
C
tot
Q C
&
E C
2
K4$2$04L


$i'. 4.!.# )!efinizione degli spostamenti verticali per le verific/e in esercizio
essendo:
C
C
la monta iniziale della tra#e(
C
&
lo spostamento elastico do#uto ai caric9i permanenti(
C
2
lo spostamento elastico do#uto ai caric9i #ariaili(
C
maH
lo spostamento nello stato !inale( depurato della monta iniziale Q C
tot
) C
C
$
'el caso di coperture( solai e tra#i di edi!ici ordinari( i #alori limite di C
maH
e C
2
( ri!eriti alle cominazioni caratteristic9e delle azio)
ni( sono espressi come !unzione della luce L dell:elemento$
I #alori di tali limiti sono da de!inirsi in !unzione degli e!!etti sugli elementi portati( della "ualit8 del com!ort ric9iesto alla costru)
zione( delle caratteristic9e degli elementi strutturali e non strutturali gra#anti sull:elemento considerato( delle e#entuali implica)
zioni di una eccessi#a de!ormailit8 sul #alore dei caric9i agenti$
In carenza di pi@ precise indicazioni si possono adottare i limiti indicati nella Ta$ 4$2$]II( do#e L A la luce dell:elemento o( nel
caso di mensole( il doppio dello salzo$
4.!.4.!.! S&ostaenti laterali
'egli edi!ici gli spostamenti laterali alla sommit8 delle colonne per le cominazioni caratteristic9e delle azioni de#ono general)
mente limitarsi ad una !razione dell:altezza della colonna e dell:altezza complessi#a dell:edi!icio da #alutarsi in !unzione degli
e!!etti sugli elementi portati( della "ualit8 del com!ort ric9iesto alla costruzione( delle e#entuali implicazioni di una eccessi#a de)
!ormailit8 sul #alore dei caric9i agenti$
In assenza di pi@ precise indicazioni si possono adottare i limiti per gli spostamenti orizzontali indicati in Ta$ 4$2$]III (^ sposta)
mento in sommit8; C spostamento relati#o di piano Fig$ 4$2$4)$

Tab. 4.!.JII / Limiti di deformabilit0 per gli elementi di impalcato delle costruzioni ordinarie
2/ CAPITOLO 4
Eleenti strutturali
Liiti su&eriori &er 'li s&osta/
enti .erti0ali
L
maH


L
2


Coperture in generale
2//
&

24/
&

Coperture praticaili
24/
&

5//
&

1olai in generale
24/
&

5//
&

1olai o coperture c9e reggono intonaco o altro materiale di
!initura !ragile o tramezzi non !lessiili
24/
&

54/
&

1olai c9e supportano colonne
4//
&

4//
&

'ei casi in cui lo spostamento pu, compromettere
l:aspetto dell:edi!icio
24/
&


In caso di specific/e esigenze tecnic/e e,o funzionali tali limiti devono essere opportunamente ridotti.

Tab. 4.!.JIII ) Limiti di deformabilit0 per costruzioni ordinarie soggette ad azioni orizzontali
Ti&olo'ia dell;edi-i0io
Liiti su&eriori &er 'li s&ostaenti orizzontali
9


.di!ici industriali monopiano senza carro)
ponte &4/
&

3
Altri edi!ici monopiano
5//
&

3
.di!ici multipiano
5//
&

4//
&

In caso di specific/e esigenze tecnic/e e,o funzionali tali limiti devono essere opportunamente ridotti.


$i'. 4.!.4 ) !efinizione degli spostamenti orizzontali per le verific/e in esercizio
4.!.4.!.# Stato liite di .ibrazioni
Le #eri!ic9e de#ono essere condotte adottando le cominazioni !re"uenti di progetto e !acendo ri!erimento a normati#e per la mi)
sura e la #alutazione degli e!!etti indotti dalle #irazioni "uali: la -'I 70&4:&77/( la -'I 77&0:2//0 ed altre norme di compro#ata
#alidit8$
4.!.4.!.#.1 %difici
'el caso di solai caricati regolarmente da persone( la !re"uenza naturale pi@ assa della struttura del solaio non de#e in generale
essere minore di 5 pz$
'el caso di solai soggetti a eccitazioni ciclic9e la !re"uenza naturale pi@ assa non de#e in generale essere in!eriore a 4 pz$
In alternati#a a tali limitazioni potr8 condursi un controllo di accettailit8 della percezione delle #irazioni$
4.!.4.!.#.! Strutture di ele&ata flessibilit e soggette a carichi ciclici
I controlli di accettailit8 della percezione de#ono essere condotti seguendo metodologie e limitazioni suggerite da normati#e di
compro#ata #alidit8$
4.!.4.!.#.# .scillazioni prodotte dal &ento
Le strutture di ele#ata !lessiilit8( "uali edi!ici alti e snelli( coperture molto ampie( ecc$( de#ono essere #eri!icate per gli e!!etti in)
dotti dall:azione dinamica del #ento sia per le #irazioni parallele c9e per "uelle perpendicolari all:azione del #ento$
Le #eri!ic9e de#ono condursi per le #irazioni indotte dalle ra!!ic9e e per "uelle indotte dai #ortici( utilizzando dati su!!ragati da
opportuna documentazione( o tramite metodi analitici( numerici e3o sperimentali adeguatamente compro#ati$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 2&
4.!.4.!.4 Stato liite di &lasti0izzazioni lo0ali
'elle strutture in acciaio A normale c9e la presenza di tensioni residue (do#ute a processi di !aricazione( tolleranze( particolari)
t8 di alcuni dettagli( #ariazioni localizzate della temperatura) produca concentrazioni di tensioni e conseguenti plasticizzazioni
localizzate$ ?ueste non in!luenzano la sicurezza dell:opera nei con!ronti degli stati limite ultimi$ Inoltre i criteri di cui al % 4$2$4$&$5
tengono conto dell:in!luenza di "uesti parametri nei riguardi dell:instailit8 delle memrature$
In presenza di !enomeni di !atica a asso numero di cicli ci si de#e cautelare mediante speci!ic9e #eri!ic9e$
4.2.5. 4.2.5. 4.2.5. 4.2.5. VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZIONI PROGETTUALI TRA IONI PROGETTUALI TRA IONI PROGETTUALI TRA IONI PROGETTUALI TRANSITORIE NSITORIE NSITORIE NSITORIE
Per le situazioni costrutti#e transitorie( come "uelle c9e si 9anno durante le !asi della costruzione( do#ranno adottarsi tecnologie
costrutti#e e programmi di la#oro c9e non possano pro#ocare danni permanenti alla struttura o agli elementi strutturali e c9e
comun"ue non possano ri#ererarsi sulla sicurezza dell:opera$
Le entit8 delle azioni amientali da prendere in conto saranno determinate in relazione alla durata nel tempo della situazione
transitoria e della tecnologia esecuti#a$
4.2.6. 4.2.6. 4.2.6. 4.2.6. VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZIONI IONI IONI IONI PROGETTUALI ECCEZION PROGETTUALI ECCEZION PROGETTUALI ECCEZION PROGETTUALI ECCEZIONALI ALI ALI ALI
Per situazioni progettuali eccezionali( il progetto do#r8 dimostrare la roustezza della costruzione mediante procedure di scenari
di danno per i "uali i !attori parziali S
+
dei materiali possono essere assunti pari all:unit8$
4.2.7. 4.2.7. 4.2.7. 4.2.7. PROGETTAZIONE INTEGR PROGETTAZIONE INTEGR PROGETTAZIONE INTEGR PROGETTAZIONE INTEGRATA DA PROVE ATA DA PROVE ATA DA PROVE ATA DA PROVE
La resistenza e la !unzionalit8 di strutture e elementi strutturali pu, essere misurata attra#erso pro#e su campioni di adeguata
numerosit8$
I risultati delle pro#e eseguite su opportuni campioni de#ono essere trattati con i metodi dell:analisi statistica( in modo tale da
rica#are parametri signi!icati#i "uali media( de#iazione standard e !attore di asimmetria della distriuzione( sN da caratterizzare
adeguatamente un modello proailistico descrittore delle "uantit8 indagate (#ariaili aleatorie)$
Indicazioni pi@ dettagliate al riguardo e metodi operati#i completi per la progettazione integrata da pro#e possono essere reperiti
in -'I .' &77/( annesso >$
4.2.8. 4.2.8. 4.2.8. 4.2.8. UNIONI UNIONI UNIONI UNIONI
'el presente paragra!o sono considerati sistemi di unione elementari( in "uanto parti costituenti i collegamenti strutturali tra le
memrature in acciaio$ In particolare( sono presentati metodi per calcolare le prestazioni resistenti e le relati#e modalit8 e regole
per la realizzazione dei #ari tipi di unione esaminati$ Le tipologie di unione analizzate sono "uelle realizzate tramite ulloni(
c9iodi( perni e saldature$
Le sollecitazioni agenti nei collegamenti allo stato limite ultimo e allo stato limite di esercizio si de#ono #alutare con i criteri indi)
cati in % 4$2$2$
Le sollecitazioni cosN determinate possono essere distriuite( con criteri elastici oppure plastici( nei singoli elementi costituenti i
collegamenti strutturali tra le memrature a condizione c9e:
le azioni cosN ripartite !ra gli elementi di unione elementari (unioni) del collegamento siano in e"uilirio con "uelle applicate e
soddis!ino la condizione di resistenza imposta per ognuno di essi;
le de!ormazioni deri#anti da tale distriuzione delle sollecitazioni all:interno degli elementi di unione non superino la loro ca)
pacit8 di de!ormazione$
Per il calcolo della resistenza a taglio delle #iti e dei c9iodi( per il ri!ollamento delle piastre collegate e per il precarico dei ulloni(
si adottano i !attori parziali S
+
indicati in Ta$ 4$2$]I=$
Tab. 4.!. JIV / Coefficienti di sicurezza per la verifica delle unioni.
*esistenza dei ulloni
S
+2
Q &(24
*esistenza dei c9iodi
*esistenza delle connessioni a perno
*esistenza delle saldature a parziale penetrazione e a cordone d:angolo
*esistenza dei piatti a contatto
*esistenza a scorrimento: per 1L- S
+5
Q &(24
per 1L. S
+5
Q &(&/
*esistenza delle connessioni a perno allo stato limite di esercizio S
+0(ser
Q &(/
Precarico di ullone ad alta resistenza
con serraggio controllato
con serraggio non controllato


+6 Q &(/
+6 Q &(&/



22 CAPITOLO 4
4.!.7.1 UNIONI CON =ULLONI4 C>IODI E "ERNI SO++ETTI A CARIC>I STATICI
Le unioni realizzate con ulloni si distinguono in fnon precaricateg e fprecaricateg$
Le unioni realizzate con c9iodi si considerano sempre fnon precaricateg e i c9iodi de#ono essere pre!eriilmente impegnati a ta)
glio$
I perni delle cerniere sono sollecitati a taglio e !lessione$
4.!.7.1.1 Unioni 0on bulloni e 09iodi
'ei collegamenti con ulloni fnon precaricatig gli assiemi =ite3>ado3*ondella de#ono essere con!ormi a "uanto speci!icato nel %
&&$5$4$0$&$
'ei collegamenti con ulloni fprecaricatig gli assiemi =ite3>ado3*ondella de#ono essere con!ormi a "uanto speci!icato nel %
&&$5$4$0$2$
'elle unioni con ulloni ad alta resistenza delle classi 2$2 e &/$7( precaricati con serraggio controllato( per giunzioni ad attrito( le
#iti( i dadi e le rondelle de#ono essere !orniti dal medesimo produttore$ Il momento di serraggio + per tali unioni A pari a:
tbk res c p
f A d k F d k M = = 7 , 0
,
K4$2$04L
do#e: d A il diametro nominale della #ite( A
res
A l:area resistente della #ite e !
tI
A la resistenza a rottura del materiale della #ite$
Il #alore del !attore I A indicato sulle targ9ette delle con!ezioni (dei ulloni( oppure delle #iti) per le tre classi !unzionali speci!ica)
te nella seguente Taella 4$2$]=$
Tabella 4.!.JV / Classi funzionali per i bulloni
w/ 'essun re"uisito sul !attore I
w&
Campo di #ariailit8 del !attore I
i
del singolo elemento tra minimo e massimo di)
c9iarati sulla con!ezione
w2
=alore medio I
m
del !attore e suo coe!!iciente di #ariazione =
I
dic9iarati sulla con)
!ezione

'el caso il momento di serraggio non sia riportato sulle targ9ette delle con!ezioni( ma compaia il solo !attore I secondo la classe
!unzionale( si pu, !are ri!erimento alle seguenti Taelle 4$2$]=I e 4$2$]=II( c9e si ri!eriscono rispetti#amente alle #iti di classe 2$2 e
&/$7$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 25
Tabella 4.!.JVI / Coppie di serraggio per bulloni 4.4
=iti 2$2 +omento di serraggio + K' mL
Vite /01!1 /01!" /01!4 /01!2 *
p-C
3/45 )
res
3mm
"
5
%1! 35.5 57.: 68.# 8:.5 46.! 74.#
%14 8:.! 1:7 1!5 144 54.4 113
%15 141 158 186 !!3 76.8 136
%17 184 !#! !61 #1: 1:7 18!
%!: !64 #!8 #74 4#8 1#6 !43
%!! #6# 447 3!# 386 16: #:#
%!4 464 358 554 638 187 #3#
%!6 584 7## 86! 111: !36 438
%#: 84! 11#1 1#18 13:7 #14 351
%#5 1546 1865 !#:5 !5#3 436 716

Tabella 4.!.JVII Coppie di serraggio per bulloni (5.6
=iti &/$7 +omento di serraggio + K' mL
Vite /01!1 /01!" /01!4 /01!2 *
p-C
3/45 )
res
3mm
"
5
%1! 6:.7 73.: 88.1 11# 38.: 74.#
%14 11# 1#3 137 17: 7:.3 113
%15 165 !11 !45 !71 11: 136
%17 !4! !8: ##8 #76 1#4 18!
%!: #4# 41! 47: 348 16! !43
%!! 456 35: 53# 646 !1! #:#
%!4 38# 61! 7#: 848 !46 #3#
%!6 757 1:41 1!13 1#77 #!1 438
%#: 1167 1414 1548 1773 #8# 351
%#5 !:38 !461 !77! #!84 36! 716

'elle taelle sono riportati: la dimensione della #ite +]]( l:area resistente della #ite A
res
in mm
2
( la !orza di precarico
F
p(C
Q/$6A
res
!
tI
in I' ed i #alori del momento di serraggio + in 'm( corrispondenti a di!!erenti #alori del !attore I$ Poic9B il
momento di serraggio A !unzione lineare del !attore I( la interpolazione per rig9e A immediata$
.: consigliaile utilizzare( per "uanto possiile( lotti di produzione di ulloni omogenei$
24 CAPITOLO 4
'el caso di caric9i dinamici e3o #irazione A opportuno predisporre sistemi antis#itamento reperiili in norme di compro#ata
#alidit8 tecnica$
'el caso dicollegamenti con ulloni fnon precaricatig gli stessi de#ono essere comun"ue serrati in maniera tale da raggiungere
uno stretto contatto( generalmente considerato come associaile alla condizione otteniile mediante l:azione di un uomo con una
c9ia#e di dimensioni normali senza raccio di estensione e pu, essere considerato come il punto in cui una c9ia#e a percussione
inizia a martellare$
Per una ulteriore garanzia di durailit8 del giunto( nel caso di utilizzo di ulloneria con classe !unzionale w& o w2( tutti i ulloni
fnon precaricatig potranno comun"ue essere adeguatamente serrati( come de!inito nella seguente taella:

Tabella 4.!.JVIII - 'reserraggio con metodo combinato

Il serraggio dei ulloni de#e essere eseguito in accordo alla norma -'I .' &/7/:2:2/&&$
'ei giunti con ulloni ad alta resistenza fprecaricatig la resistenza ad attrito dipende dalle modalit8 di preparazione delle super!i)
ci a contatto( dalle modalit8 di esecuzione e dal gioco !oro)ullone$ In #ia sempli!icati#a la resistenza di progetto allo scorrimento
di un ullone ad attrito si calcoler8 assumendo una !orza di precarico pari al 6/P della resistenza ultima a trazione del ullone$ Il
#alore della !orza di fprecaricog da assumere nelle unioni progettate ad attrito( per lo stato limite di ser#izio oppure per lo stato
limite ultimo A pari "uindi a
7 , 0
7
,
M
res tbk
Cd p
A f
F

= K4$2$00L
do#e A
res
A l:area resistente della #ite del ullone
La posizione dei !ori per le unioni ullonate o c9iodate de#e rispettare le limitazioni presentate nella Ta$ 4$2$]I]( c9e !a ri!eri)
mento agli sc9emi di unione riportati nella Fig$ 4$2$4$

Tab. 4.!.JIJ / 'osizione dei fori per unioni bullonate e c/iodate.
Distanze e
interassi
)$i'. 4.!.3*
%inio
%assio
Unioni es&oste a
-enoeni 0orrosi.i o
abientali
Unioni non es&oste a
-enoeni 0orrosi.i o
abientali
Unioni di eleenti in
a00iaio resistente alla 0or/
rosione )EN1::!3/3*
e
&
&(2 d
/
4tE4/ mm ) maH(2t;&2 mm)
e
2
&(2 d
/
4tE4/ mm ) maH(2t;&24 mm)
p
&
2(2 d
/
min(&4t;2// mm) min(&4t;2// mm) min(&4t;&64 mm)
p
&(/
) min(&4t;2// mm) ) )
p
&(i
) min(22t;4// mm) ) )
p
2
2(4 d
/
min(&4t;2// mm) min(&4t;2// mm) min(&4t;&64 mm)
L:instailit8 locale del piatto posto tra i ulloni3c9iodi non de#e essere considerata se (p
&
3t)_K7(2543!U)
/$4
L:
in caso contrario si assumer8 una lung9ezza di liera in!lessione pari a /$0 p
&
$
t A lo spessore minimo degli elementi esterni collegati$


I !ori de#ono a#ere diametro uguale a "uello del ullone maggiorato al massimo di & mm( per ulloni sino a 2/ mm di diametro(
e di &(4 mm per ulloni di diametro maggiore di 2/ mm$ 1i pu, derogare da tali limiti "uando e#entuali assestamenti sotto i cari)
c9i di ser#izio non comportino il superamento dei limiti di de!ormailit8 o di ser#izio$ ?uando necessario( A possiile adottare
faccoppiamenti di precisioneg in cui il gioco !oro)ullone non do#r8 superare /(5 mm per ulloni sino a 2/ mm di diametro e /(4
mm per ulloni di diametro superiore( o altri accorgimenti di riconosciuta #alidit8$
Per !ori asolati o maggiorati de#ono essere utilizzate le indicazioni riportate in -'I .' &775)&)2$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 24


$i'. 4.!.3 )!isposizione dei fori per le realizzazione di unioni bullonate o c/iodate
6nioni con bulloni o chiodi soggette a taglio e7o a trazione
La resistenza di progetto a taglio dei ulloni e dei c9iodi F
#(*d
( per ogni piano di taglio c9e interessa il gamo dell:elemento di
connessione( pu, essere assunta pari a:
F
#(*d
Q /(0 !
tI
A
res
3 S
+2
( ulloni classe 4$0( 4$0 e 2$2; K4$2$06L
F
#(*d
Q /(4 !
tI
A
res
3 S
+2
( ulloni classe 0$2 e &/$7; K4$2$02L
F
#(*d
Q /(0 !
trI
A
/
3 S
+2
( per i c9iodi$ K4$2$07L
A
res
indica l:area resistente della #ite e si adotta "uando il piano di taglio interessa la parte !ilettata della #ite$ 'ei casi in cui il pi)
ano di taglio interessa il gamo non !ilettato della #ite si 9a
F
#(*d
Q /(0 !
tI
A3S
+2
( ulloni ) tutte le classi di resistenza( K4$2$6/L
do#e A indica l:area nominale del gamo della #ite e !
tI
( in#ece( indica la resistenza a rottura del materiale impiegato per realiz)
zare il ullone$ Con !
trI
A indicata la resistenza caratteristica del materiale utilizzato per i c9iodi( mentre A
/
indica la sezione del
!oro$
La resistenza di progetto a ri!ollamento F
(*d
del piatto dell:unione( ullonata o c9iodata( pu, essere assunta pari a
F
(*d
Q I R !
tI
d t 3 S
+2
( K4$2$6&L
do#e:
d A il diametro nominale del gamo del ullone(
t A lo spessore della piastra collegata(
!
tI
A la resistenza caratteristica a rottura del materiale della piastra collegata(
RQmin xe
&
3(5 d
/
) ; !
tI
3!
tI
; &y per ulloni di ordo nella direzione del carico applicato(
RQmin xp
&
3(5 d
/
) /(24 ; !
tI
3!
tI
; &y per ulloni interni nella direzione del carico applicato(
IQmin x2(2 e
2
3d
/
&(6 ; 2(4y per ulloni di ordo nella direzione perpendicolare al carico applicato(
IQmin x&(4 p
2
3d
/
&(6 ( 2(4y per ulloni interni nella direzione perpendicolare al carico applicato(
essendo e
&
( e
2
( p
&
e p
2
indicati in Fig$ 4$2$5 e d
/
il diametro nominale del !oro di alloggiamento del ullone$
La resistenza di progetto a trazione degli elementi di connessione F
t(*d
pu, essere assunta pari a:
F
t(*d
Q /(7
!tI
A
res
3 S
+2
( per i ulloni; K4$2$62L
F
t(*d
Q /(0 !
trI
A
res
3 S
+2
( per i c9iodi$ K4$2$65L
Inoltre( nelle unioni ullonate soggette a trazione A necessario #eri!icare la piastra a punzonamento; ci, non A ric9iesto per le u)
nioni c9iodate$ La resistenza di progetto a punzonamento del piatto collegato A pari a
z
p(*d
Q /(0 { d
m
t
p
!
tI
3 S
+2
; K4$2$64L
do#e d
m
A il minimo tra il diametro del dado e il diametro medio della testa del ullone; t
p
A lo spessore del piatto e !
tI
A la tensio)
ne di rottura dell:acciaio del piatto$
La resistenza di progetto complessi#a della singola unione a taglio A perci, data da min (F
#(*d
; F
(*d
)( mentre la resistenza di progetto
della singola unione a trazione A ottenuta come min (z
p(*d
; F
t(*d
)$
'el caso di presenza cominata di trazione e taglio si pu, adottare la !ormula di interazione lineare:
&
F 4 ( &
F
F
F
*d ( t
.d ( t
*d ( #
.d ( #
+ K4$2$64L
con la limitazione &
F
F
*d ( t
.d ( t
( do#e con F
#(.d
ed F
t(.d
si sono indicate rispetti#amente le sollecitazioni di taglio e di trazione agenti
sull:unione; per re#it8( le resistenze a taglio ed a trazione dell:unione sono state indicate con F
#(*d
ed F
t(*d
$
20 CAPITOLO 4
'el caso in!ine di unioni con c9iodi ciec9i soggetti a taglio pu, essere necessario #eri!icare la resistenza allo strappo e la resisten)
za a trazione della sezione netta della lamiera collegata
6nioni a taglio per attrito con bulloni ad alta resistenza
La resistenza di progetto allo scorrimento F
s(*d
di un ullone di classe 2$2 o &/$7 precaricato pu, essere assunta pari a:
F
s(*d
Q n b F
p(Cd
3 S
+5
$ K4$2$60L
do#e:
n A il numero delle super!ici di attrito(
b A il coe!!iciente di attrito(
Fp(Cd A la !orza di precarico del ullone data dalla (4$2$00) c9e( in caso di serraggio controllato( pu, essere assunta pari a /(6 !
tI
A)
res
( in#ece c9e pari a /(6 !
tI
A
res
3 S
+6
$
Il coe!!iciente di attrito tra le piastre b a contatto nelle unioni fpre)caricateg A in genere assunto pari a:
= /(4 super!ici saiate meccanicamente o a graniglia( esenti da incrosta)
zioni di ruggine e da #aiolature;
= 0,4 super!ici saiate meccanicamente o a graniglia( e #erniciate a
spruzzo con prodotti a ase di alluminio o di zinco$
super!ici saiate meccanicamente o a graniglia( e #erniciate con sili)
cato di zinco alcalino applicando uno spessore dello strato di 4/)2/
m;
= 0,3 super!ici pulite mediante spazzolatura o alla !iamma( esenti da in)
crostazioni di ruggine;
= 0,2 super!ici non trattate$


'el caso un collegamento ad attrito con ulloni ad alta resistenza precaricati sia soggetto a trazione F
t(.d
(allo stato limite ultimo)
la resistenza di progetto allo scorrimento F
s(*d
si riduce rispetto al #alore sopra indicato e pu, essere assunta pari a:
F
s(*d
Q n b ( F
p(Cd
/(2 F
t(.d
)3 S
+5
K4$2$66L
'el caso di #eri!ica allo scorrimento nello stato limite di esercizio( in modo analogo si pu, assumere:
F
s(*d(eser
Q n b ( F
p(Cd
/(2 F
t(.d(eser
)3 S
+5
K4$2$62L
do#e F
t(.d(eser
A la sollecitazione di progetto ottenuta dalla cominazione dei caric9i per le #eri!ic9e in esercizio$
4.!.7.1.! Colle'aenti 0on &erni
La resistenza di progetto a taglio del perno A pari a

F
#(*d
Q /(0 !
upI
A 3 S
+2
K4$2$67L
do#e A A l:area della sezione del perno ed !
upI
A la tensione a rottura del perno$
La resistenza di progetto a ri!ollamento dell:elemento in acciaio connesso dal perno A pari a
F
(*d
Q &(4 t d !
U
3 S
+/
K4$2$2/L
do#e t A lo spessore dell:elemento( d il diametro del perno !U A la minore tra la tensione di sner#ament del perno (!UpI) e "uella del)
le piastre (!UI)$
'ella concezione delle connessioni con perni si de#e a#er cura di contenere le azioni !lettenti$ La resistenza a !lessione del perno A
data da
+
*d
Q &(4 o
el
!
UpI
3 S
+/
K4$2$2&L
do#e o
el
A il modulo (resistente) elastico della sezione del perno$
?ualora si pre#eda la sostituzione del perno durante la #ita della costruzione( isogna limitare le sollecitazioni di !lessione e ta)
glio sul perno e di compressione sul contorno dei !ori$ Per cui la !orza di taglio ed il momento agenti sul perno in esercizio(
F
(.d(ser
e +
.d(ser
( de#ono essere limitate secondo le seguenti !ormula:
F
(*d(ser
Q /(0 t d !
U
3 S
+0ser
M F
(.d(ser
K4$2$22L
+
*d(ser
Q /(2 o
el
!
UpI
3 S
+0(ser
M +
.d(ser
K4$2$25L
Inoltre( a!!inc9B il perno possa essere sostituito( A necessario limitare le tensioni di contatto( Y
9(.d
( al #alore limite( !
9(.d
Q 2(4 !
U
3
S
+0(ser
$ Le tensioni di contatto possono essere #alutate con la !ormula seguente

K4$2$24L
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 26
do#e con d
/
si A indicato il diametro del !oro di alloggiamento del perno( mentre F
.d(ser
A la !orza di taglio c9e il perno tras!erisce a
ser#izio ed . A il modulo elastico dell:acciaio$
4.!.7.! UNIONI SALDATE
'el presente paragra!o sono considerate unioni saldate a piena penetrazione( a parziale penetrazione( ed unioni realizzate con
cordoni d:angolo$ Per i re"uisiti riguardanti i procedimenti di saldatura( i materiali d:apporto e i controlli idonei e necessari per la
realizzazione di saldature dotate di prestazioni meccanic9e adeguate ai li#elli di sicurezza ric9iesti dalla presente norma( si !accia
ri!erimento al % &&$5$4$4$
4.!.7.!.1 Unioni 0on saldature a &iena &enetrazione
I collegamenti testa a testa( a T e a croce a piena penetrazione sono generalmente realizzati con materiali d:apporto a#enti resi)
stenza uguale o maggiore a "uella degli elementi collegati$ Pertanto la resistenza di progetto dei collegamenti a piena penetrazio)
ne si assume eguale alla resistenza di progetto del pi@ deole tra gli elementi connessi$ -na saldatura a piena penetrazione A ca)
ratterizzata dalla piena !usione del metallo di ase attra#erso tutto lo spessore dell:elemento da unire con il materiale di apporto$
4.!.7.!.! Unioni 0on saldature a &arziale &enetrazione
I collegamenti testa a testa( a T e a croce a parziale penetrazione #engono #eri!icati con gli stessi criteri dei cordoni d:angolo (di
cui al successi#o % 4$2$2$2$4$)$
L:altezza di gola dei cordoni d:angolo da utilizzare nelle #eri!ic9e A "uella teorica( corrispondente alla preparazione adottata e
speci!icata nei disegni di progetto( senza tenere conto della penetrazione e del so#rametallo di saldatura( in con!ormit8 con la
norma -'I .' I1O 7072:&:2//4$
4.!.7.!.# Unioni 0on saldature a 0ordoni d;an'olo
La resistenza di progetto( per unit8 di lung9ezza( dei cordoni d:angolo si determina con ri!erimento all:altezza di gola fag( cioA
all:altezza fag del triangolo iscritto nella sezione tras#ersale del cordone stesso (Fig$ 4$2$0)$

$i'. 4.!.5 )!efinizione dellarea di gola per le saldature a cordone dangolo

La lung9ezza di calcolo L A "uella intera del cordone( purc9B "uesto non aia estremit8 palesemente mancanti o di!ettose$
.#entuali tensioni Y
33
de!inite al paragra!o successi#o agenti nella sezione tras#ersale del cordone( inteso come parte della sezione
resistente della memratura( non de#ono essere prese in considerazione ai !ini della #eri!ica del cordone stesso$
Per il calcolo della resistenza delle saldature con cordoni d:angolo( "ualora si !accia ri!erimento ai modelli di calcolo presentati
nel paragra!o seguente( si adottano i !attori parziali S
+
indicati in Ta$ 4$2$]I=$ n possiile utilizzare modelli contenuti in norma)
ti#e di compro#ata #alidit8( adottando !attori parziali S
+
c9e garantiscano i li#elli di sicurezza stailiti nelle presenti norme$
Ai !ini della durailit8 delle costruzioni( le saldature correnti a cordoni intermittenti( realizzati in modo non continuo lungo i
lemi delle parti da unire( non sono ammesse in strutture non sicuramente protette contro la corrosione$
Per le #eri!ic9e occorre ri!erirsi alternati#amente alla sezione di gola nella e!!etti#a posizione o in posizione rialtata( come indi)
cato nel paragra!o successi#o$
4.!.7.!.4 Resistenza delle saldature a 0ordoni d;an'olo
Allo stato limite ultimo le azioni di progetto sui cordoni d:angolo si distriuiscono uni!ormemente sulla sezione di gola (de!inita
al % 4$2$2$2$5)$
'el seguito si indicano con Y

la tensione normale e con s

la tensione tangenziale perpendicolari all:asse del cordone d:angolo(
agenti nella sezione di gola nella sua posizione e!!etti#a( e con Y
((
la tensione normale e con s
((
la tensione tangenziale parallele
all:asse del cordone d:angolo$ La tensione normale Y
((
non in!luenza la resistenza del cordone$


22 CAPITOLO 4
$i'ura 4.!.6Considerando la sezione di gola nella sua e!!etti#a posizione( si pu, assumere la seguente condizione di resistenza

7 5-6 ft8 , M.


K4$2$24L
do#e:
!tI A la resistenza caratteristica a trazione ultima nominale della pi@ deole delle parti collegate;v Q /(2/ per acciaio 1254; /(24 per
acciaio 1264; /(7/ per acciaio 1544; &(// per acciaio 142/ e 140/$
In alternati#a( detta a l:altezza di gola( si pu, adottare cautelati#amente il criterio sempli!icato
F
\(.d
3F
\(*d
J & K4$2$20L
do#e F
\(.d
A la !orza di progetto c9e sollecita il cordone d:angolo per unit8 di lung9ezza e F
\(*d
A la resistenza di progetto del cor)
done d:angolo per unit8 di lung9ezza
( )
2 + tI *d ( \
5 3 a! F = K4$2$26L
Considerando la sezione di gola in posizione rialtata( si indicano con n

e con t

la tensione normale e la tensione tangenziale


perpendicolari all:asse del cordone$
La #eri!ica dei cordoni d:angolo si e!!ettua controllando c9e siano soddis!atte simultaneamente le due condizioni

K4$2$22L

K4$2$27L
do#e !
UI
A la tensione di sner#amento caratteristica ed i coe!!icienti v& e v2 sono dati( in !unzione del grado di acciaio( in Ta$
4$2$]]$

Tab. 4.!.JJ / 1alori dei coefficienti v
&
e v
2

S!#3 S!63 / S#33 S4!: / S45:
v
&
/(24 /(6/ /(02
v
2
&(/ /(24 /(64
4.!.7.# UNIONI SO++ETTE A CARIC>I DA $ATICA
La resistenza a !atica relati#a ai #ari dettagli dei collegamenti ullonati e saldati( con le relati#e cur#e 1)'( pu, essere reperita in
-'I .' &775)&)7$
In ogni caso si adottano i coe!!icienti parziali indicati in Ta$ 4$2$]I$ In alternati#a si possono utilizzare modelli contenuti in nor)
mati#e di compro#ata #alidit8( adottando !attori parziali S
+
c9e garantiscano i li#elli di sicurezza stailiti nelle presenti norme$
4.!.7.4 UNIONI SO++ETTE A VI=RAZIONI4 URTI EGO INVERSIONI DI CARICO
'ei collegamenti soggetti a taglio e dinamicamente sollecitati( a causa di #irazioni indotte da macc9inari oppure a causa di im)
pro##ise #ariazioni delle sollecitazioni do#ute a urti o altre azioni dinamic9e( de#ono adottarsi apposite soluzioni tecnic9e c9e
impediscano e!!icacemente lo scorrimento$
A tal proposito si consiglia l:utilizzo di giunzioni saldate( oppure( nel caso di unioni ullonate( l:utilizzo di dispositi#i anti)
s#itamento( ulloni precaricati( ulloni in !ori calirati o altri tipi di ulloni idonei a limitare o eliminare lo scorrimento$
4. 4. 4. 4.2.9. 2.9. 2.9. 2.9. RE#UISITI PER LA PRO RE#UISITI PER LA PRO RE#UISITI PER LA PRO RE#UISITI PER LA PROGETTAZIONE E L$ESECU GETTAZIONE E L$ESECU GETTAZIONE E L$ESECU GETTAZIONE E L$ESECUZIONE ZIONE ZIONE ZIONE
L:esecuzione delle strutture in acciaio de#e essere con!orme alla -'I .' &/7/:2:2/&&
4.!.8.1 S"ESSORI LI%ITE
n #ietato l:uso di pro!ilati con spessore t _ 4 mm$
-na deroga a tale norma( !ino ad uno spessore t Q 5 mm( A consentita per opere sicuramente protette contro la corrosione( "uali
per esempio tui c9iusi alle estremit8 e pro!ili zincati( od opere non esposte agli agenti atmos!erici$
Le limitazioni di cui sopra non riguardano elementi e pro!ili sagomati a !reddo$
4.!.8.! ACCIAIO INCRUDITO
n proiito l:impiego di acciaio incrudito in ogni caso in cui si pre#eda la plasticizzazione del materiale (analisi plastica( azioni si)
smic9e o eccezionali( ecc$) o pre#algano i !enomeni di !atica$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 27
4.!.8.# +IUNTI DI TI"O %ISTO
In uno stesso giunto A #ietato l:impiego di di!!erenti metodi di collegamento di !orza (ad esempio saldatura e ullonatura)( a me)
no c9e uno solo di essi sia in grado di sopportare l:intero s!orzo( o##ero sia dimostrato( per #ia sperimentale o teorica( c9e la di)
sposizione costrutti#a A esente dal pericolo di collasso prematuro a catena$
4.!.8.4 "RO=LE%ATIC>E S"ECI$IC>E
Per tutto "uanto non trattato nelle presenti norme( in relazione a:
Preparazione del materiale
Tolleranze degli elementi strutturali di !aricazione e di montaggio
Impiego dei !erri piatti
=ariazioni di sezione
Intersezioni
Collegamenti a taglio con ulloni normali e c9iodi
Tolleranze !oro)ullone$ Interassi dei ulloni e dei c9iodi$ >istanze dai margini
Collegamenti ad attrito con ulloni ad alta resistenza
Collegamenti saldati
Collegamenti per contatto
si pu, !ar ri!erimento a normati#e di compro#ata #alidit8$
4.!.8.3 A""ARECC>I DI A""O++IO
La concezione strutturale de#e pre#edere !acilit8 di sostituzione degli apparecc9i di appoggio( nel caso in cui "uesti aiano #ita
nominale pi@ re#e di "uella della costruzione alla "uale sono connessi$
4.!.8.5 VERNICIATURA E ZINCATURA
Oli elementi delle strutture in acciaio( a meno c9e siano di compro#ata resistenza alla corrosione( de#ono essere adeguatamente
protetti mediante #erniciatura o zincatura( tenendo conto del tipo di acciaio( della sua posizione nella struttura e dell:amiente
nel "uale A collocato$ >e#ono essere particolarmente protetti i collegamenti ullonati (precaricati e non precaricati)( in modo da
impedire "ualsiasi in!iltrazione all:interno del collegamento$
Anc9e per gli acciai con resistenza alla corrosione migliorata (per i "uali pu, !arsi utile ri!erimento alla norma -'I .' &//24)4)
de#ono pre#edersi( o#e necessario( protezioni mediante #erniciatura$
'el caso di parti inaccessiili( o pro!ili a sezione c9iusa non ermeticamente c9iusi alle estremit8( do#ranno pre#edersi adeguati
so#raspessori$
Oli elementi destinati ad essere incorporati in getti di calcestruzzo non de#ono essere #erniciati: possono essere in#ece zincati a
caldo$
4.2.10. 4.2.10. 4.2.10. 4.2.10. CRITERI DI DURAILIT CRITERI DI DURAILIT CRITERI DI DURAILIT CRITERI DI DURAILIT% % % %
La durailit8 de#e assicurare il mantenimento nel tempo della geometria e delle caratteristic9e dei materiali della struttura( a!!in)
c9B "uesta conser#i inalterate !unzionalit8( aspetto estetico e resistenza$
Al !ine di garantire tale persistenza in !ase di progetto de#ono essere presi in esame i dettagli costrutti#i( la e#entuale necessit8 di
adottare so#raspessori( le misure protetti#e e de#e essere de!inito un piano di manutenzione (ispezioni( operazioni manutenti#e e
programma di attuazione delle stesse)$
4.2.11. 4.2.11. 4.2.11. 4.2.11. RESISTENZA AL FUOCO RESISTENZA AL FUOCO RESISTENZA AL FUOCO RESISTENZA AL FUOCO
Le #eri!ic9e di resistenza al !uoco potranno eseguirsi con ri!erimento a -'I .' &775)&)2( utilizzando i coe!!icienti S
+
( % 4$2$0) re)
lati#i alle cominazioni eccezionali$
4.2.12 4.2.12 4.2.12 4.2.12 PROFILI IN CLASSE 4 PROFILI IN CLASSE 4 PROFILI IN CLASSE 4 PROFILI IN CLASSE 4
La determinazione delle caratteristic9e resistenti e!!icaci di pro!ili in classe 4 de#e essere condotta con ri!erimento ad indicazioni
normati#e di compro#ata #alidit8$
7/ CAPITOLO 4
4.3. 4.3. 4.3. 4.3. COSTRUZIONI COMPOSTE COSTRUZIONI COMPOSTE COSTRUZIONI COMPOSTE COSTRUZIONI COMPOSTE DI ACCIAIO DI ACCIAIO DI ACCIAIO DI ACCIAIO & && & CALCESTRUZZO CALCESTRUZZO CALCESTRUZZO CALCESTRUZZO
Le presenti norme si applicano a costruzioni ci#ili e industriali con strutture composte in acciaio e calcestruzzo per "uanto attiene
ai re"uisiti di resistenza( !unzionalit8( durailit8( roustezza( ed esecuzione$
Le strutture composte sono costituite da parti realizzate in acciaio per carpenteria e da parti realizzate in calcestruzzo armato
(normale o precompresso) rese collaoranti !ra loro con un sistema di connessione appropriatamente dimensionato$
Le presenti norme de!iniscono i principi e le regole generali per soddis!are i re"uisiti di sicurezza delle costruzioni con strutture
composte in acciaio e calcestruzzo e le regole speci!ic9e per gli edi!ici$
Per tutto "uanto non espressamente indicato nel presente capitolo( per la progettazione strutturale( l:esecuzione( i controlli e la
manutenzione de#e !arsi ri!erimento ai precedenti %% 4$& e 4$2 relati#i alle costruzioni di calcestruzzo armato ed alle costruzioni di
acciaio( rispetti#amente$
4.3.1. 4.3.1. 4.3.1. 4.3.1. VALUTAZIONE DELLA SI VALUTAZIONE DELLA SI VALUTAZIONE DELLA SI VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA CUREZZA CUREZZA CUREZZA
La #alutazione della sicurezza A condotta secondo i principi !ondamentali illustrati nel Capitolo 2$
I re"uisiti ric9iesti di resistenza( !unzionalit8( durailit8 e roustezza si garantiscono #eri!icando il rispetto degli stati limite ultimi e
degli stati limite di esercizio della struttura( dei componenti strutturali e dei collegamenti descritti nella presente norma$
In aggiunta a "uanto indicato in %% 4$& e 4$2 do#ranno essere considerati ulteriori stati limite$
4.#.1.1 STATI LI%ITE ULTI%I
Stato limite di resistenza della connessione acciaio-calcestruzzo( al !ine di e#itare la crisi del collegamento tra elementi in acciaio ed e)
lementi in calcestruzzo con la conseguente perdita del !unzionamento composto della sezione$
4.#.1.! STATI LI%ITE DI ESERCIZIO
Stato limite di esercizio della connessione acciaio-calcestruzzo( al !ine di e#itare eccessi#i scorrimenti !ra l:elemento in acciaio e
l:elemento in calcestruzzo durante l:esercizio della costruzione$
4.#.1.# $ASI COSTRUTTIVE
Le !asi costrutti#e( "uando rile#anti( de#ono essere considerate nella progettazione( nell:analisi e nella #eri!ica delle strutture
composte$
4.3.2. 4.3.2. 4.3.2. 4.3.2. ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE
Il metodo di analisi de#e essere coerente con le ipotesi di progetto$
L:analisi de#e essere asata su modelli strutturali di calcolo appropriati( a seconda dello stato limite considerato$
4.#.!.1 CLASSI$ICAZIONE DELLE SEZIONI
La classi!icazione delle sezioni composte A eseguita secondo lo sc9ema introdotto per le sezioni in acciaio in % 4$2$5$ 'el calcolo si
possono adottare distriuzioni di tensioni plastic9e o elastic9e per le classi & e 2( mentre per le classi 5 e 4 si deono utilizzare
distriuzioni di tensioni elastic9e$
In particolare( per le sezioni di classe & e 2( l:armatura di trazione A
s
in soletta( posta all:interno della larg9ezza collaorante ed
utilizzata per il calcolo del momento plastico( de#e essere realizzata con acciaio z44/C e rispettare la condizione
c s s
A A

sk
ctm
yk
c sk
ctm
yk
s
f
f
f
z h f
f
f
235
3 , 0
) 2 /( 1
1
235
0
+
+
= K4$5$&L
do#e A
s
A l:area collaorante della soletta di calcestruzzo ( !
ctm
A la resistenza media a trazione del calcestruzzo( !
UI
e !
sI
sono la
resistenza caratteristica a sner#amento dell:acciaio da carpenteria e di "uello d:armatura rispetti#amente( 9
c
A lo spessore della
soletta di calcestruzzo( z
/
A la distanza tra il aricentro della soletta di calcestruzzo non !essurata e il aricentro della sezione
composta non !essurata( C A pari ad & per le sezioni in classe 2 e a &(& per le sezioni in classe &$
4.#.!.! %ETODI DI ANALISI +LO=ALE
Oli e!!etti delle azioni possono essere #alutati mediante l:analisi gloale elastica anc9e "uando si consideri la resistenza plastica( o
comun"ue in campo non)lineare delle sezioni tras#ersali$
L:analisi lineare elastica pu, essere utilizzata per le #eri!ic9e agli stati limite di esercizio( introducendo opportune correzioni per
tenere conto degli e!!etti non)lineari "uali la !essurazione del calcestruzzo( e per le #eri!ic9e dello stato limite di !atica$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 7&
Oli e!!etti del trascinamento da taglio e dell:instailit8 locale de#ono essere tenuti in deito conto "uando "uesti in!luenzino si)
gni!icati#amente l:analisi$
4.#.!.!.1 Analisi lineare elasti0a
In "uesto tipo di analisi si de#ono tenere in conto( "uando rile#anti( i !enomeni "uali la #iscosit8( le de!ormazioni anelastic9e( ad
esempio do#ute alla temperatura( al ritiro e ai cedimenti #incolari( le !asi costrutti#e( la precompressione e la !essurazione$
Per costruzioni poco sensiili ai !enomeni del secondo ordine e "uindi non suscettiili di prolemi di stailit8 gloale( A possiile
tenere in conto la #iscosit8 nelle tra#i di impalcato sostituendo l:area delle porzione in calcestruzzo( A
c
( con aree e"ui#alenti ri)
dotte in ragione del coe!!iciente di omogeneizzazione n( cioA del rapporto tra i moduli elastici dei materiali( calcolato per re#e e
lungo termine$ ?uando le tensioni di lunga durata non siano preponderanti si pu, adottare un unico coe!!iciente di omogeneiz)
zazione assumendo un modulo elastico del calcestruzzo pari alla met8 del modulo elastico istantaneo( sia per le analisi a re#e
termine c9e per "uelle a lungo termine$ Per tenere in conto la !essurazione delle tra#i composte A possiile utilizzare due metodi$
Il primo consiste nell:e!!ettuare una prima analisi fnon !essuratag in cui l:inerzia omogeneizzata di tutte le tra#i A pari a "uella
della sezione interamente reagente( .r
&
$ Indi#iduate( alla conclusione dell:analisi( le sezioni soggette a momento !lettente negati)
#o( nelle "uali si 9anno !enomeni di !essurazione( si esegue una seconda analisi f!essuratag$ In tale analisi la rigidezza .r
&
A asse)
gnata alle porzioni di tra#e soggette a momento !lettente positi#o( mentre la rigidezza !essurata ottenuta trascurando il calce)
struzzo teso( .r
2
( A assegnata alle porzioni di tra#e soggette a momento !lettente negati#o$ La nuo#a distriuzione delle rigidezze
e delle sollecitazioni interne A utilizzata per le #eri!ic9e agli stati limite di ser#izio ed ultimo$
Il secondo metodo( applicaile alle tra#i continue in telai contro#entati in cui le luci delle campate non di!!eriscono tra loro di pi@
del 0/P( considera una estensione della zona !essurata all:estremit8 di ogni campata( caratterizzata da rigidezza .r
2
( pari al &4P
della luce della campata; la rigidezza .r
&
A assegnata a tutte le altre zone$
La rigidezza delle colonne de#e essere assunta pari al #alore indicato in % 4$5$4$2 della presente norma$
Oli e!!etti della temperatura de#ono essere considerati nel calcolo "uando in!luenti$ Tali e!!etti possono solitamente essere trascu)
rati nella #eri!ica allo stato limite ultimo( "uando gli elementi strutturali siano in classe & o 2 e "uando non #i siano pericoli di in)
stailit8 !lesso)torsionale$
Il momento !lettente ottenuto dall:analisi elastica pu, essere ridistriuito in modo da soddis!are ancora l:e"uilirio tenendo in
conto gli e!!etti del comportamento non)lineare dei materiali e tutti i !enomeni di instailit8$
Per le #eri!ic9e allo stato limite ultimo( ad eccezione delle #eri!ic9e a !atica( il momento elastico pu, essere ridistriuito "uando la
tra#e composta A continua o parte di un telaio contro#entato( A di altezza costante( non #i A pericolo di !enomeni di instailit8$
'el caso di tra#i composte parzialmente ri#estite di calcestruzzo( occorre anc9e #eri!icare c9e la capacit8 rotazionale sia su!!icien)
te per e!!ettuare la ridistriuzione( trascurando il contriuto del calcestruzzo a compressione nel calcolo del momento resistente
ridotto nella situazione ridistriuita$
La riduzione del massimo momento negati#o non de#e eccedere le percentuali indicate nella Ta$ 4$5$I$

Tab. 4.#.I ) Limiti della ridistribuzione del momento negativo sugli appoggi
Classe della sezione & 2 5 4
Analisi fnon)!essuratag 4/ 5/ 2/ &/
Analisi f!essuratag 24 &4 &/ /

1e si utilizzano pro!ili di acciaio strutturale di grado 1544 o superiore la ridistriuzione pu, essere !atta solo con sezioni di classe
& e classe 2( e non de#e superare il 5/P per le analisi fnon !essurateg ed il &4P per le fanalisi !essurateg$
4.#.!.!.! Analisi &lasti0a
L:analisi plastica pu, essere utilizzata per eseguire le #eri!ic9e allo stato limite ultimo "uando:
tutti gli elementi sono in acciaio o composti acciaio)calcestruzzo;
"uando i materiali soddis!ano i re"uisiti indicati in % 4$5$5$&;
"uando le sezioni sono di classe &;
"uando i collegamenti tra le memrature sono a completo ripristino di resistenza plastica e sono dotati di adeguata capacit8 di
rotazione o di adeguata so#raresistenza$
Inoltre( nelle zone in cui A supposto lo s#iluppo delle de!ormazioni plastic9e (cerniere plastic9e)( A necessario c9e
i pro!ili in acciaio siano simmetrici rispetto al piano dell:anima(
la piattaanda compressa sia opportunamente #incolata(
la capacit8 rotazionale della cerniera plastica sia su!!iciente$
4.#.!.!.# Analisi non lineare
L:analisi non lineare de#e essere eseguita secondo le indicazioni in % 4$2$5$5$
72 CAPITOLO 4
I materiali de#ono essere modellati considerando tutte le loro non)linearit8 e de#e essere tenuto in conto il comportamento della
connessione a taglio tra gli elementi delle tra#i composte$
L:in!luenza delle de!ormazioni sulle sollecitazioni interne de#e essere tenuta in conto "uando rile#ante$
4.#.!.# LAR+>EZZE E$$ICACI
La distriuzione delle tensioni normali negli elementi composti de#e essere determinata mediante un modello c9e tenga conto
della de!ormailit8 a taglio delle ali della tra#e metallica e della soletta in calcestruzzo$
La larg9ezza e!!icace(
e!!
( di una soletta in calcestruzzo pu, essere determinata mediante l:espressione

e!!
Q
/
E
e(&
E
e(2
( K4$5$2L
do#e
/
A la distanza tra gli assi dei connettori e
e!!(i
Qmin (L
e
32(
i
) A il #alore della larg9ezza collaorante da ciascun lato della
sezione composta (#edi !ig$ 4$5$&)$


$i'. 4.#.1. - !efinizione della larg/ezza efficace b
e!!
e delle ali#uote b
ei


Le indica approssimati#amente la distanza tra due punti di nullo del diagramma dei momenti$ 'el caso di tra#i continue con !les)
sione determinata pre#alentemente da caric9i distriuiti uni!ormi si possono utilizzare le indicazioni di Fig$4$5$2
Per gli appoggi di estremit8 la !ormula di#iene

e!!
Q
/
E v
&

e(&
E v
2
E
e(2
( K4$5$5L
do#e 0 , 1 025 , 0 55 , 0
,
1

|
|

\
|
+ =
i eff
e
b
L
$

$i'. 4.#.! ) Larg/ezza efficace- b
e!!
- e luci e#uivalenti- L
e
- per le travi continue
4.#.!.4 E$$ETTI DELLE DE$OR%AZIONI
In generale( A possiile e!!ettuare:
l:analisi del primo ordine( imponendo l:e"uilirio sulla con!igurazione iniziale della struttura;
l:analisi del secondo ordine( imponendo l:e"uilirio sulla con!igurazione de!ormata della struttura$
Oli e!!etti della geometria de!ormata (e!!etti del secondo ordine) de#ono essere considerati se essi ampli!icano signi!icati#amente
gli e!!etti delle azioni o modi!icano signi!icati#amente il comportamento strutturale$ L:analisi del primo ordine pu, essere utiliz)
zata "uando l:incremento delle sollecitazioni do#uto agli e!!etti del secondo ordine A in!eriore al &/P$ Tale condizione A ritenuta
soddis!atta se
R
cr
D&/ K4$5$4L
do#e R
cr
A il !attore ampli!icati#o dei caric9i di progetto necessario per causare !enomeni di perdita della stailit8 dell:e"uilirio
elastico$
b0
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 75
Per i telai il #alore di R
cr
pu, essere calcolato utilizzando l:espressione #alida per le costruzioni in acciaio di cui al punto % 4$2$5$4$
4.#.!.3 E$$ETTI DELLE I%"ER$EZIONI
'ell:analisi strutturale si de#e tenere conto( per "uanto possiile( degli e!!etti delle imper!ezioni$
A tal !ine possono adottarsi adeguate imper!ezioni geometric9e e"ui#alenti( a meno c9e tali e!!etti non siano inclusi implicita)
mente nel calcolo della resistenza degli elementi strutturali$
1i de#ono considerare nel calcolo:
le imper!ezioni gloali per i telai o per i sistemi di contro#ento;
le imper!ezioni locali per i singoli elementi strutturali$
'ell:amito dell:analisi gloale della struttura( le imper!ezioni degli elementi composti soggetti a compressione possono essere
trascurate durante l:esecuzione dell:analisi del primo ordine$ Le imper!ezioni degli elementi strutturali possono essere trascurate
anc9e nelle analisi al secondo ordine se

Ed
Rk , pl
N
N
5 , 0
K4$5$4L
do#e A la snellezza adimensionale dell:elemento( calcolata in % 4$5$4$2( '
pl(*I
A la resistenza a compressione caratteristica
dell:elemento( o##ero ottenuta considerando tutte le resistenze dei materiali senza coe!!icienti parziali di sicurezza e '
.d
A lo
s!orzo assiale di progetto$
Oli e!!etti delle imper!ezioni gloali de#ono essere tenuti in conto secondo "uanto prescritto per le strutture in acciaio al punto %
4$2$5$4 della presente norma$
Le imper!ezioni( rappresentate da una cur#atura iniziale delle colonne composte e delle memrature composte in genere( sono
gi8 considerate nelle cur#e della Ta$ 4$5$III$ Per le tra#i di impalcato le imper!ezioni sono riportate nella !ormula di #eri!ica nei
riguardi dell:instailit8 !lesso)torsionale$
Per gli elementi in acciaio le imper!ezioni sono gi8 considerate nelle !ormule di #eri!ica per l:instailit8 riportate in % 4$2$4$&$5 del)
la presente norma$
4.3.3. 4.3.3. 4.3.3. 4.3.3. RESISTENZE DI RESISTENZE DI RESISTENZE DI RESISTENZE DI PROGETTO PROGETTO PROGETTO PROGETTO
La resistenza di progetto dei materiali !
d
A de!inita mediante l:espressione:

+
I
d
!
!

= K4$5$0L
do#e !
I
A la resistenza caratteristica del materiale$
In particolare( nelle #eri!ic9e agli stati limite ultimi si assume S
+
pari a :
S
C
(calcestruzzo) Q &(4 ;
S
A
(acciaio da carpenteria) Q &(/4 ;
S
1
(acciaio da armatura) Q &(&4 ;
S
=
(connessioni) Q &(24 $
'elle #eri!ic9e agli stati limite di esercizio si assume S
+
Q &$
'elle #eri!ic9e in situazioni di progetto eccezionali si assume S
+
Q &$
1i assumono per i di!!erenti materiali (acciaio da carpenteria( lamiere grecate( acciaio da armatura( calcestruzzo( ecc$) le resistenze
caratteristic9e !
I
de!inite nel Capitolo && delle presenti norme$ 'ella presente sezione si indicano con !
UI
( !
sI
( !
pI
e !
cI
( rispetti#a)
mente( le resistenze caratteristic9e dell:acciaio strutturale( delle arre d:armatura( della lamiera grecata e del calcestruzzo$
4.#.#.1 %ATERIALI
4.#.#.1.1 A00iaio
Per le caratteristic9e degli acciai (strutturali( da lamiera grecata e da armatura) utilizzati nelle strutture composte di acciaio e cal)
cestruzzo si de#e !are ri!erimento al % &&$5 delle presenti norme$
Le prescrizioni generali relati#e alle saldature( di cui al % &&$5 delle presenti norme( si applicano integralmente$
Per le procedure di saldatura dei connettori ed il relati#o controllo si pu, !are ri!erimento a normati#e consolidate$
'el caso si utilizzino connettori a piolo( l:acciaio de#e rispettare le prescrizioni di cui al % &&$5$4$6$
4.#.#.1.! Cal0estruzzo
Le caratteristic9e meccanic9e del calcestruzzo de#ono risultare da pro#e eseguite in con!ormit8 alle indicazioni delle presenti
norme sulle strutture di cemento armato ordinario o precompresso$
74 CAPITOLO 4
'ei calcoli statici non pu, essere considerata nB una classe di resistenza del calcestruzzo in!eriore a C2/324 nB una classe di resi)
stenza superiore a C0/364; per i calcestruzzi con aggregati leggeri( la cui densit8 non pu, essere in!eriore a &2// Ig3m
5
( le classi
limite sono LC2/322 e LC4430/$
Per classi di resistenza del calcestruzzo superiori a C44344 e LC 4/344 si ric9iede c9e prima dell:inizio dei la#ori #enga eseguito
uno studio adeguato e c9e la produzione segua speci!ic9e procedure per il controllo "ualit8$
?ualora si pre#eda l:utilizzo di calcestruzzi con aggregati leggeri( si de#e considerare c9e i #alori sia del modulo di elasticit8 sia
dei coe!!icienti di #iscosit8( ritiro e dilatazione termica dipendono dalle propriet8 degli aggregati utilizzati; pertanto i #alori da
utilizzare sono scelti in ase alle propriet8 del materiale speci!ico$
'el caso si utilizzino elementi pre!aricati( si rin#ia alle indicazioni speci!ic9e delle presenti norme$
4.3.4. 4.3.4. 4.3.4. 4.3.4. TRAVI CON SOLETTA CO TRAVI CON SOLETTA CO TRAVI CON SOLETTA CO TRAVI CON SOLETTA COLLAORANTE LLAORANTE LLAORANTE LLAORANTE
4.#.4.1 TI"OLO+IA DELLE SEZIONI
Le sezioni resistenti in acciaio delle tra#i composte( Fig$ 4$5$5( si classi!icano secondo i criteri di cui in % 4$2$5$&$
?ualora la tra#e di acciaio sia ri#estita dal calcestruzzo( le anime possono essere trattate come #incolate tras#ersalmente ai !ini
della classi!icazione della sezione purc9B il calcestruzzo sia armato( collegato meccanicamente alla sezione di acciaio e in grado di
pre#enire l:instailit8 dell:anima e di ogni parte della piattaanda compressa nella direzione dell:anima$

$i'. 4.#.# )2ipologie di sezione composte per travi
4.#.4.! RESISTENZA DELLE SEZIONI
Il presente paragra!o tratta sezioni composte realizzate con pro!ili e soletta collaorante$ +etodi e criteri di calcolo per la deter)
minazione delle caratteristic9e resistenti di sezione di tra#i composte ri#estite possono essere tro#ati nel % 0$5 della -'I .'&774)
&)&$

4.#.4.!.1 Resistenza a -lessione
Il momento resistente della sezione composta pu, essere rica#ato utilizzando di!!erenti metodi analogamente a "uanto indicato
per le costruzioni in acciaio$
La larghezza di soletta collaborante da utilizzare per le verifiche di resistenza delle sezioni pu essere determinata secondo le indicazioni del
punto 4.3.2.3
La lamiera grecata utilizzata per la realizzazione dei solai collaoranti e disposta con le grec9e parallelamente all:asse del pro!ilo
in acciaio non de#e essere considerata nel calcolo del momento resistente$
4.#.4.!.1.1 (etodo elastico
Il momento resistente elastico A calcolato sulla ase di una distriuzione elastica delle tensioni nella sezione$ 1i de#e trascurare il
contriuto del calcestruzzo teso$ Il momento resistente elastico( +
el
( A calcolato limitando le de!ormazioni al limite elastico della
resistenza dei materiali: !
cd
per il calcestruzzo( !
Ud
per l:acciaio strutturale e !
sd
per le arre d:armatura$
'el caso di sezioni di classe 4 si pu, utilizzare il metodo elastico adottando una sezione e!!icace ridotta della componente metal)
lica $ Oli e!!etti delle !asi costrutti#e( della #iscosit8 e del ritiro #anno considerati$ Oli e!!etti della #iscosit8 possono essere descritti
tramite un modulo elastico e"ui#alente del calcestruzzo come in 4$5$2$2$&$
4.#.4.!.1.! (etodo plastico
Il momento resistente di progetto( +
pl(*d
( si #aluta assumendo tutti i materiali completamente plasticizzati( una tensione di com)
pressione nel calcestruzzo pari a /(24!cd( e trascurando la resistenza a trazione del calcestruzzo$
4.#.4.!.1.# (etodo elasto-plastico
Il momento resistente della sezione A rica#ato attra#erso una analisi non)lineare in cui sono impiegate le cur#e tensioni)
de!ormazioni dei materiali$ n assunta la conser#azione delle sezioni piane$ Il metodo A applicaile a sezioni di "ualun"ue classe; A
necessario "uindi tenere in conto tutte le non linearit8 presenti( gli e#entuali !enomeni di instailit8 e il grado di connessione a
taglio$
4.#.4.!.! Resistenza a ta'lio
La resistenza a taglio #erticale della memratura A a!!idata interamente alla tra#e metallica( la cui resistenza A calcolata secondo le
!ormule riportate in %4$2$4$&$2$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 74
4.#.4.# SISTE%I DI CONNESSIONE ACCIAIO/CALCESTRUZZO
'elle strutture composte si de!iniscono sistemi di connessione i dispositi#i atti ad assicurare la trasmissione delle !orze di scorri)
mento tra acciaio e calcestruzzo$
Per le tra#i( sull:intera lung9ezza de#ono essere pre#isti connettori a taglio ed armatura tras#ersale in grado di trasmettere la !or)
za di scorrimento tra soletta e tra#e di acciaio4 trascurando l:e!!etto dell:aderenza tra le due parti$
Il presente paragra!o !ornisce indicazioni generali sui sistemi di connessione tra la tra#e metallica e la soletta in calcestruzzo( e
indicazioni speci!ic9e per il calcolo della connessione con connettori duttili$
Il sistema di connessione si de!inisce duttile se possiede capacit8 de!ormati#a su!!iciente per giusti!icare lXipotesi di comporta)
mento plastico ideale nella struttura considerata; i connettori possono essere classi!icati fduttilig secondo "uanto esposto in %
4$5$4$5$&$
Il concetto di connessione a completo o parziale ripristino si applica solo a tra#i nelle "uali la #eri!ica di resistenza delle sezioni
critic9e A e!!ettuata con il metodo plastico$ -n sistema di connessione si de!inisce a completo ripristino "uando un incremento di
resistenza della connessione non produce un incremento di capacit8 portante della tra#e$ In caso contrario la connessione #iene
de!inita a parziale ripristino$
Il grado di connessione A inteso( perci,( come il rapporto tra il numero dei connettori c9e assicurano il completo s#iluppo del
momento resistente plastico della sezione composta( '!( ed il numero e!!etti#o di connessioni a taglio presenti( '$
?uando le sezioni di solo acciaio sono compatte (classe & e 2( secondo "uanto de!inito ai %% 4$2$5$&$ e 4$5$4$&$) e sono progettate uti)
lizzando il metodo plastico( si pu, utilizzare una connessione a taglio a parziale ripristino di resistenza solo se il carico ultimo di
progetto A minore di "uello c9e potree essere sopportato dallo stesso elemento progettato con connessioni a completo ripristi)
no di resistenza$
Le di#erse tipologie dei connettori possono essere classi!icate secondo le seguenti categorie:
connessioni a taglio;
connessioni a sta!!a;
connessioni composte da connettori a taglio e a sta!!a;
connessioni ad attrito$
'el presente paragra!o sono esposti metodi di calcolo per connessioni a taglio c9e impiegano pioli con testa in cui la trazione a)
gente sul singolo connettore a taglio risulta minore di &3&/ della sua resistenza ultima$
4.#.4.#.1 Connessioni a ta'lio 0on &ioli
4.#.4.#.1.1 Disposizione e limitazioni
I connettori a piolo de#ono essere duttili per consentire l:adozione di un metodo di calcolo plastico della connessione e per appli)
care il calcolo plastico per la de!inizione del momento resistente della tra#e$
Tale re"uisito di duttilit8 della connessione si ritiene soddis!atto se essi 9anno una capacit8 de!ormati#a a taglio superiore a 0
mm( ma tale #alore de#e essere con#alidato da apposite pro#e o comun"ue certi!icato dal produttore dei pioli$ In alternati#a( il
comportamento dei pioli pu, essere assunto come fduttileg sull:intera luce di una tra#e d:impalcato se:
- i pioli 9anno una altezza minima dopo la saldatura pari a 60 mm ed un diametro pari a &7 mm;
- la sezione in acciaio ad I o p A laminata a caldo;
- "uando( nel caso si utilizzino lamiere grecate per il solaio( "ueste siano continue sulla tra#e;
- in ogni greca sia disposto un unico piolo;
- la lamiera grecata soddis!i le limitazioni
/
39
p
2 e 9
p
J 0/ mm (#edi Figure 4$5$4$a e 4$5$4$);
- la !orza agente in soletta sia calcolata utilizzando il metodo per il calcolo del momento plastico$
1otto tali condizioni il grado di connessione ( de!inito al % 4$5$4$5( de#e soddis!are le seguenti limitazioni
( )
m L
m L L
f
e
e e
yk
25 per 1
25 per 4 , 0 ; 04 , 0 0 , 1
355
1 max
>

(
(


|
|

\
|


[4$5$6]

do#e con L
e
si A indicata la distanza( in metri( tra i punti di momento nullo nella parte di tra#e soggetta a momento positi#o$
Alternati#amente possono essere considerati come fduttilig i pioli a#enti altezza non in!eriore a 4 #olte il loro diametro( un dia)
metro compreso tra &0 mm e 24 mm( saldati su un pro!ilo a piattaande uguali( ed un grado di connessione c9e rispetta le se)
guenti limitazioni:
( )
m L
m L L
f
e
e e
yk
25 per 1
25 per 4 , 0 ; 03 , 0 75 , 0
355
1 max
>

(
(


|
|

\
|

[4$5$2]
70 CAPITOLO 4

Per una casistica pi@ generale( si rimanda a normati#e di compro#ata #alidit8$
La spaziatura massima tra i connettori de#e essere pari a
MAX f yk
s 22 t 235 f = per le tra#i collaoranti con solette piene o
solette gettate su lamiere con grec9e parallele all:asse della tra#e;
MAX f yk
s 15 t 235 f = nel caso in cui le grec9e della lamiera
siano ortogonali all:asse della tra#e( do#e con t
!
si A indicato lo spessore della piattaanda del pro!ilo e con !
UI
la tensione di sner)
#amento della piattaanda del pro!ilo$ In ogni caso la spaziatura massima de#e essere in!eriore ad 2// mm$ La spaziatura minima
dei connettori a pioli de#e essere non minore di 4 #olte il diametro del gamo del connettore$ In direzione ortogonale alla !orza di
scorrimento l:interasse dei pioli non de#e essere in!eriore a 2(4 #olte il diametro del gamo per le solette in calcestruzzo piene ed
a 4 #olte il diametro del gamo per tutti gli altri tipi di soletta$
I connettori possono essere disposti uni!ormemente tra i punti di momento massimo e minimo della tra#e solo nel caso di sezioni
di classe & e classe 2 e se il !attore di connessione rispetta le limitazioni sopra indicate$ 1e l:azione composta della connessione A
tale da de!inire una sezione con un momento plastico resistente maggiore di 2(4 #olte "uello della sola sezione in acciaio A neces)
sario eseguire #eri!ic9e supplementari nelle sezioni intermedie tra "uelle di massimo e minimo momento perc9B in tale caso il
sistema di connessione potree a#ere un comportamento non duttile$

4.#.4.#.1.! Resistenza dei connettori
La resistenza di progetto a taglio di un piolo dotato di testa( saldato in modo automatico( con collare di saldatura normale( posto
in una soletta di calcestruzzo piena pu, essere assunta pari al minore dei seguenti #alori
( )
V tk a Rd
d f P / 4 / 8 , 0
2
,
= K4$5$7L
( )
V cm ck c Rd
E f d P / 29 , 0
5 , 0 2
,
= K4$5$&/L
do#e
S
=
A il !attore parziale de!inito al % 4$5$5$
!
tI
A la resistenza caratteristica a rottura dell:acciaio del piolo (comun"ue !
tI
J 4// +Pa )(
!
cI
A la resistenza cilindrica caratteristica del calcestruzzo della soletta(
.
cm
A il #alore medio del modulo elastico secante del calcestruzzo della soletta de!inito al % &&$2$&/$5(
d A il diametro del piolo( compreso tra &0 e 24 mm;
9
sc
A l:altezza del piolo dopo la saldatura;
R Q /(2 (9
sc
3 d E & ) per 5 J 9
sc
3 d J 4( K4$5$&& aL
R Q &(/ per 9
sc
3 d M 4$ K4$5$&& L
'el caso di solette con lamiera grecata la resistenza di progetto dei connettori a piolo( calcolata per la soletta piena( de#e essere
con#enientemente ridotta$ Per lamiera disposta con le grec9e parallelamente all:asse del pro!ilo( la resistenza della connessione a
taglio A moltiplicata per il !attore ridutti#o
I
l
Q /(0
/
(9
sc
Z 9
p
) 3
2
p
9 J &(/( K4$5$&5L
do#e 9
sc
A l:altezza del connettore( non maggiore di 9
p
E64mm( e 9
sc
( 9
p
e
/
sono indicati in Fig$4$5$4(a)$

$i'. 4.#.4(a) ) !isposizione della lamiera grecata rispetto al profilo in acciaio
1e le grec9e sono orientate tras#ersalmente al pro!ilo in acciaio (!ig$ 4$5$4())( il !attore ridutti#o A
I
t
Q /(6
/
(9
sc
Z 9
p
) 3
r
2
p
n 3 9 K4$5$&4L
do#e n
r
A il numero dei pioli posti dentro ogni greca$ La (4$5$&4) pu, essere utilizzata solo se !tI del connettore A in!eriore a 44/
+Pa$ Il #alore di I
t
de#e essere sempre in!eriore ai #alori riportati nella Ta$ 4$5$II; l:espressione di I
t
A #alida se 9
p
J24mm e

/
D9p e con connettori di diametro massimo pari a 2/ mm nel caso di saldatura attra#erso la lamiera e pari a 22 mm nel caso di
lamiera !orata$

Tab. 4.#.II / Limiti superiori del coefficiente 8
t

Nuero di &ioli
&er 're0a
S&essore della
laiera
Connettori 0on J!: e
saldati attra.erso la laiera
Laiera 0on -ori e &ioli saldati
sul &ro-ilo
( diaetro &ioli 18 o !!
NrK1 J&(/ /(24 /(64
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 76
M&(/ &(// /(64
NrK!
J&(/ /(6/ /(0/
M&(/ /(2/ /(0/



$i'. 4.#.4() ) !isposizione della lamiera grecata rispetto al profilo in acciaio
4.#.4.#.! Altri ti&i di 0onnettori
Per altri tipi di connettori( "uali connettori a pressione( uncini e cappi( connettori rigidi nelle solette piene( la resistenza a taglio si
de#e #alutare secondo normati#e di compro#ata #alidit8$
4.#.4.#.# Valutazione delle solle0itazioni di ta'lio a'enti sul sistea di 0onnessione
Ai !ini della progettazione della connessione( la !orza di scorrimento per unit8 di lung9ezza pu, essere calcolata impiegando
l:analisi lineare elastica( l:analisi non lineare o( nel caso di connettori duttili( la teoria plastica$
'el caso di analisi elastica( le #eri!ic9e de#ono essere condotte su ogni singolo connettore$
Per connessioni duttili a completo ripristino( la massima !orza totale di scorrimento di progetto( =
ld
c9e de#e essere contrastata
da connettori distriuiti tra le sezioni critic9e( si determina con e"uazioni di e"uilirio plastico$
1e si utilizza per le sezioni tras#ersali la teoria elastica( anc9e la !orza di scorrimento per unit8 di lung9ezza de#e essere calcolata
utilizzando la teoria elastica$ Le propriet8 static9e della sezione tras#ersale de#ono essere uguali a "uelle utilizzate nel calcolo
delle tensioni normali$
4.#.4.#.4 Detta'li 0ostrutti.i della zona di 0onnessione a ta'lio
Il copri!erro al di sopra dei connettori a piolo de#e essere almeno 2/ mm$ Lo spessore del piatto a cui il connettore A saldato de#e es)
sere su!!iciente per l:esecuzione della saldatura e per una e!!icace trasmissione delle azioni di taglio$ La distanza minima tra il con)
nettore e il ordo della piattaanda cui A collegato de#e essere almeno 2/ mm$
L:altezza complessi#a del piolo dopo la saldatura de#e essere almeno 5 #olte il diametro del gamo del piolo( d$ La testa del piolo
de#e a#ere diametro pari ad almeno &(4 d e spessore pari ad almeno /(4 d$ ?uando i connettori a taglio sono soggetti ad azioni
c9e inducono sollecitazioni di !atica( il diametro del piolo non de#e eccedere &(4 #olte lo spessore del piatto a cui A collegato$
?uando i connettori a piolo sono saldati sull:ala( in corrispondenza dell:anima del pro!ilo in acciaio( il loro diametro non de#e
essere superiore a 2(4 #olte lo spessore dell:ala$
?uando i connettori sono utilizzati con le lamiere grecate per la realizzazione degli impalcati negli edi!ici( l:altezza nominale del
connettore de#e sporgere non meno di 2 #olte il diametro del gamo al di sopra della lamiera grecata$ La larg9ezza minima della
greca c9e pu, essere utilizzata negli edi!ici A di 4/ mm$
4.#.4.#.3 Aratura tras.ersale
L:armatura tras#ersale della soletta de#e essere progettata in modo da pre#enire la rottura prematura per scorrimento o !essura)
zione longitudinale nelle sezioni critic9e della soletta di calcestruzzo a causa delle ele#ate sollecitazioni di taglio create dai con)
nettori$ L:armatura de#e essere dimensionata in modo da assorire le tensioni di scorrimento agenti sulle super!ici fcritic9eg di
potenziale rottura( a)a( )( c)c( d)d( esempli!icate in Fig$ 4$5$4$

$i'. 4.#.3 - 2ipic/e superfici di collasso a taglio nelle piattabande di calcestruzzo

La sollecitazione di taglio agente lungo le super!ici critic9e de#e essere determinata coerentemente con le ipotesi di calcolo assun)
te per la determinazione della resistenza della connessione$
L:area di armatura tras#ersale in una soletta piena non de#e essere minore di /(//2 #olte l:area del calcestruzzo e de#e essere di)
striuita uni!ormemente$ In solette con lamiera grecata a#enti ner#ature parallele o perpendicolari all:asse della tra#e( l:area
72 CAPITOLO 4
dell:armatura tras#ersale non de#e essere minore di /(//2 #olte l:area del calcestruzzo della soletta posta al di sopra
dell:estradosso della lamiera grecata e de#e essere uni!ormemente distriuita$
4.#.4.4 %ODALIT? ESECUTIVE
Le modalit8 esecuti#e de#ono essere con!ormi alle indicazioni di normati#e di compro#ata #alidit8$
4.#.4.3 S"ESSORI %INI%I
Per gli elementi di acciaio della struttura composta #algono le regole stailite al % 4$2$7$&$ delle presenti norme$
'elle tra#i composte da pro!ilati metallici e soletta in c$a$ lo spessore della soletta collaorante non de#e essere in!eriore a 4/ mm
e lo spessore della piattaanda della tra#e di acciaio cui A collegata la soletta non de#e essere in!eriore a 4 mm$
4.3.5. 4.3.5. 4.3.5. 4.3.5. COLONNE COMPOST COLONNE COMPOST COLONNE COMPOST COLONNE COMPOSTE E E E
4.#.3.1 +ENERALIT? E TI"OLO+IE
1i considerano colonne composte soggette a compressione centrata( presso)!lessione e taglio( costituite dall:unione di pro!ili me)
tallici( armature metallic9e e calcestruzzo:
(a) sezioni completamente ri#estite di calcestruzzo;
() sezioni parzialmente ri#estite di calcestruzzo;
(c) sezioni scatolari rettangolari riempite di calcestruzzo;
(d) sezioni circolari ca#e riempite di calcestruzzo$

$i'. 4.#.5 )2ipi di sezioni per colonne composte- trattate nel presente paragrafo .

In generale A possiile concepire "ualun"ue tipo di sezione tras#ersale( in cui gli elementi in acciaio e in calcestruzzo sono assem)
lati in modo da realizzare "ualun"ue tipo di !orma$ Il progetto e le #eri!ic9e di tali elementi strutturali #a eseguito utilizzando
procedure numeric9e a!!idaili c9e tengano in conto le non)linearit8 dei materiali e dei sistemi di connessione( i !enomeni di riti)
ro e #iscosit8( le non linearit8 legate alle imper!ezioni$
'el seguito #engono !ornite indicazioni per #eri!icare le colonne composte pi@ comuni( #edi !ig$ 4$5.0( c9e rispettano i seguenti
re"uisiti:
&$ la sezione A doppiamente simmetrica;
2$ la sezione A costante lungo l:altezza della colonna;
5$ il contriuto meccanico del pro!ilato in acciaio ( de!inito in % 4$5$4$2( A compreso tra /(2 e /(7;
4$ la snellezza adimensionale ( de!inita in % 4$5$4$2( A in!eriore a 2$/;
4$ per le sezioni interamente ri#estite( !ig$ 4$5$0( i copri!erri massimi c9e si possono considerare nel calcolo sono c
U
Q/(4 e c
z
Q/(5
9;
0$ il rapporto tra l:altezza 9
c
e la larg9ezza
c
della sezione de#e essere /(2 J 9
c
3
c
4(/;
6$ l:armatura longitudinale utilizzata nel calcolo non de#e essere maggiore del 0P della sezione in calcestruzzo$

'ei criteri di #eri!ica( inoltre( si de#e distinguere il caso in cui le sollecitazioni siano a!!idate interamente alla struttura composta
dal caso in cui la costruzione #enga realizzata costruendo prima la parte in acciaio e poi completandola con il calcestruzzo$
4.#.3.! RI+IDEZZA $LESSIONALE4 SNELLEZZA E CONTRI=UTO %ECCANICO DELL;ACCIAIO
Il contriuto meccanico del pro!ilato in acciaio A de!inito dalla !ormula

Rd pl A
yk a
N
f A
,
1

K4$5$&4L
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI 77
do#e con A
a
A indicata l:area del pro!ilo in acciaio e con '
pl(*d
la resistenza plastica di progetto a s!orzo normale della sezione
composta( de!inita in % 4$5$4$5$&$
La rigidezza !lessionale e!!icace della sezione composta( .r
e!!
( da utilizzarsi per la de!inizione del carico critico euleriano A data
dalla !ormula

c eff c e s s a a eff
J E k J E J E EJ + + =
,
) ( K4$5$&0L
do#e I
e
A un !attore corretti#o pari a /(0( mentre r
a
( r
s
e r
c
sono i momenti di inerzia rispetti#amente del pro!ilo in acciaio( delle
arre d:armature e del calcestruzzo ed .c(e!! A il modulo elastico e!!icace del calcestruzzo ottenuto tenendo conto degli e!!etti della
#iscosit8 in ase alla relazione$

( ) +
=
Ed Ed , G
cm eff , c
N / N 1
1
E E
K4$5$&6L
do#e
.cm A il modulo elastico istantaneo del calcestruzzo
A il coe!!iciente di #iscosit8 de!inito al punto (&&$2$&/$6)
'.d A la massima azione assiale di progetto
'O(.d A lXali"uota di azione assiale do#uta alle azioni permanenti


La snellezza adimensionale della colonna A de!inita come

cr
*I ( pl
'
'
= K4$5$&2L
do#e '
cr
A il carico critico euleriano de!inito in ase alla rigidezza !lessionale e!!icace della colonna composta e '
pl(*I
A il #alore
caratteristico della resistenza a compressione dato da

sk s ck c yk a Rk , pl
f A f A 85 , 0 f A N + + =
K4$5$&7L
'el calcolo delle sollecitazioni allo stato limite ultimo la rigidezza !lessionale do#ree essere determinata in ase alla relazione
seguente per tenere conto degli e!!etti del secondo ordine:
) r . I r . r . ( I ) .r (
c cm II ( e s s a a / II ( e!!
+ + = K4$5$2/L
do#e I
/
#ale /(7 e I
e(II
A assunto pari a /(4$
?uando una colonna A particolarmente snella( oppure "uando la costruzione ric9iede particolari li#elli di sicurezza( A necessario
considerare anc9e i !enomeni a lungo termine$
4.#.3.# RESISTENZA DELLE SEZIONI
4.#.3.#.1 Resistenza della sezione &er tensioni norali
La resistenza plastica di progetto della sezione composta a s!orzo normale pu, essere #alutata secondo la !ormula

S
sk s
C
ck c
A
yk a
Rd pl
f A f A
f A
N

+

+

=
85 , 0
,
K4$5$2&L
do#e A
a
( A
c
( A
s
sono4 rispetti#amente4 le aree del pro!ilo in acciaio( della parte in calcestruzzo e delle arre d:armatura$ 'el caso
in cui si adottino sezioni riempite (!ig$4$5$0 c(d) A possiile sostituire il coe!!iciente /$24 con il coe!!iciente &$/( (!ig$ 4$5$0 c)$ 'elle
colonne composte riempite realizzate con pro!ili a sezione ca#a di !orma circolare (!ig$4$5$0 d) A possiile tenere in conto( nel cal)
colo della s!orzo normale plastico resistente( degli e!!etti prodotti dal con!inamento c9e il tuo in acciaio esercita sul calcestruzzo$
In particolare( A possiile !are ri!erimento a #ari modelli di con!inamento presenti nelle normati#e e nella documentazione tecni)
co3scienti!ica di compro#ata #alidit8$ In mancanza di pi@ precise analisi e per elementi strutturali del tipo rappresentato nella Fi)
gura)4$5$6 A possiile utilizzare il seguente modello di con!inamento$
La resistenza plastica di progetto della colonna circolare riempita di calcestruzzo( tenendo in conto del con!inamento( assume la
seguente !orma
S
sk s
ck
yk
C
ck c
A
yk a
Rd pl
f A
f
f
d
t f A
f A
N

+
|
|

\
|
+

=
c a ,
1

[4$5$22]
do#e t A lo spessore del tuo di acciaio e d A il diametro esterno della colonna$ Tale !ormula A #alida nel caso in cui 0,5 e
l:eccentricit8 massima del carico(
Ed Ed
e M N = ( sia minore di /(&$ I coe!!icienti
a
ed
c
sono dati dalle seguenti espressioni
&// CAPITOLO 4

( )
( )
( )
a
0, 25 3 2 1,0 e 0
e
0, 25 3 2 10 0, 25 0, 5 0<e d 0,1
d
1, 0 e>0,1

+ =

= + +


[4$5$25]


( )
( )
2
2
c
4,9-18,5 17 0 e 0
e
4,9-18,5 17 1-10 0<e d 0,1
d
0 e>0,1

+ =

| |

= +
|
\


[4$5$24]

$i'ura 4.#.6 / Sezione tipo di colonna composta circolare riempita di calcestruzzo in cui 9 possibile considerare il confinamento del calcestruzzo

Il calcolo del momento resistente di progetto della colonna composta +
*d
in !unzione dello s!orzo normale '
.d
agente si rica#a
dal dominio di interazione +)'( c9e de!inisce la resistenza della sezione tras#ersale$
Per de!inire tale dominio di interazione ')+( A possiile utilizzare metodi presenti nelle normati#e e nella documentazione tecnica
di compro#ata #alidit8 oppure utilizzare apposite procedure e tecnic9e numeric9e asate sull:integrazione dei legami costituti#i ten)
sione)de!ormazione dell:acciaio e del calcestruzzo nella sezione composta$
n possiile( nel caso si utilizzino i tipi di sezione composta presentate nella Figura 4$5$0 e rispettose dei re"uisiti esposti in % 4$5$4$&(
utilizzare un metodo sempli!icato per la de!inizione del dominio di interazione ')+ (#edi Figura 4$5$2)$


$i'ura 4.#.7 / Metodo semplificato per la valutazione del dominio di interazione 3-M per le colonne composte

In tale metodo si assume il modello dello stress)locI per il calcestruzzo( si trascura la resistenza a trazione del conglomerato e si
adotta un metodo di calcolo plastico in cui le arre d:armatura sono assunte completamente sner#ate( cosN come il pro!ilo in ac)
ciaio$ Il dominio non A rappresentato completamente( ma approssimato secondo una poligonale passante per "uattro punti: A( z(
C e >$
I punti A e z corrispondono( rispetti#amente( alle sollecitazioni di !orza normale centrata e !lessione pura$

I punti C e > sono ottenuti !issando lo s!orzo normale al #alore '
pm(*d
e /(4 '
pm(*d
( essendo '
pm(*d
lo s!orzo normale resistente di
progetto della sola porzione di calcestruzzo della sezione composta( o##ero

ck
pm,Rd c
c
f
N 0,85 A =


[4$5$24]
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI &/&
do#e A
c
A l:area complessi#a di calcestruzzo della sezione composta$
>al dominio resistente si rica#a il momento resistente plastico di progetto associato allo s!orzo normale '
.d
della cominazione
di calcolo come

( )
pl,Rd Ed d pl,Rd
M N M =
K4$5$20L
do#e +pl(*d A il momento resistente plastico di progetto e d A un coe!!iciente di progetto a presso)!lessione uniassiale$
'el caso in cui la colonna sia soggetta a sollecitazioni di presso)!lessione de#iata( la #eri!ica della colonna composta A condotta
calcolando i coe!!icienti di progetto
dU
e
dz
indipendentemente per i due piani di !lessione delle colonne( secondo il metodo
presentato nella Figura )4$5$2( e controllando c9e

y,Ed z,Ed
M,y M,z
dy pl,y,Rd dz pl,z,Rd
y,Ed z,Ed
dy pl,y,Rd dz pl,z,Rd
M M

M M
M M
1, 0
M M


+


[4$5$26]
do#e +
pl(U(*d
e +
pl(z(*d
sono i momenti resistenti plastici rispetto ai due piani di !lessione( mentre +
U(.d
ed +
z(.d
sono i momenti
sollecitanti deri#anti dalle analisi strutturali( incrementati per tenere conto dei !enomeni del II ordine( come esposto in % 4$5$4$4$5
oppure calcolati secondo uno sc9ema di calcolo in cui le imper!ezioni dell:elemento sono state considerate utilizzando opportuni
!attori di imper!ezione$ I coe!!icienti +(U e +(z sono "uelli riportati in % 4$5$4$4$5$
4.#.3.#.! Resistenza e ta'lio della sezione
La sollecitazione di taglio di progetto =
.d
agente sulla sezione de#e essere distriuita tra la porzione in acciaio e la porzione in
calcestruzzo in modo da risultare minore o uguale della resistenza di ognuna delle due parti della sezione$ In assenza di analisi
pi@ accurate il taglio pu, essere suddi#iso utilizzando la seguente !ormula
*d ( pl
*d ( a ( pl
.d .d ( a
+
+
= = =
K4$5$22L
.d ( a .d .d ( c
= = = =
do#e
+
pl(*d
A il momento resistente di progetto della sezione composta mentre +
pl(a(*d
A il momento resistente di progetto della sola
sezione in acciaio$ In generale la sollecitazione di taglio di progetto sulla parte in acciaio( =
a
(
.d
( non de#e eccedere il 4/P del ta)
glio resistente di progetto della sola sezione in acciaio( =
a(*d
(% 4$2$4$&$2)( per poterne cosN trascurare l:in!luenza sulla determina)
zione della cur#a di interazione ')+$ In caso contrario A possiile tenerne in conto dell:interazione in ase alle indicazioni del %
4$2$4$&$2$

Per semplicit8 A possiile procedere assegnando tutta l:azione di taglio =
.d
alla sola parte in acciaio$
4.#.3.4 STA=ILIT? DELLE %E%=RATURE
4.#.3.4.1 Colonne 0o&resse
La resistenza di progetto all:instailit8 della colonna composta A data dalla !ormula

K4$5$27L
do#e '
pl(*d
A la resistenza de!inita in % 4$5$4$5$& e u A il coe!!iciente ridutti#o c9e tiene conto dei !enomeni di instailit8( de!inito in
!unzione della snellezza adimensionale dell:elemento con la !ormula

K4$5$5/L
do#e ( )
(

+ + =
2
2 $ / & 4 $ /
e R A il !attore di imper!ezione( rica#ato dalla Ta$ 4$5$III$
4.#.3.4.! Instabilit, lo0ale
I !enomeni di instailit8 locale possono essere trascurati nel calcolo delle colonne se sono rispettate le seguenti disuguaglianze:
U
!
254
7/
t
d

per colonne circolari ca#e riempite; K4$5$5&L
U
!
254
42
t
d

per colonne rettangolari ca#e riempite; K4$5$52L
&/2 CAPITOLO 4
y f
f
235
44
t
b


per sezioni parzialmente ri#estite; K4$5$55L
{ }
0

; mm 4/ maH c
per sezioni completamente ri#estite; K4$5$54L
do#e e t
!
sono rispetti#amente la larg9ezza e lo spessore delle ali del pro!ilo ad I o p; d e t sono in#ece il diametro e lo spessore
della sezione dei pro!ili ca#i; c A il copri!erro esterno delle sezioni interamente ri#estite$

Tab. 4.#.III / Curve di instabilit0 e fattori di imperfezione
Tipo sezione In!lessione
intorno
all:asse
Cur#a di stailit8 Imper!ezione

(a)
U)U a L32//
z)z c L3&4/

()
U)U L32//
z)z c L3&4/

(c)
a
(s_5P)
L35//

(5P_s_0P)
L32//
sQAs3Ac
(As area armature( Ac
area calcestruzzo)

Cur#a di stailit8 a c
Fattore di imper!ezione /(2& /(54 /(47

4.#.3.4.# Colonne &ressoin-lesse
La #eri!ica a presso)!lessione della colonna composta A condotta controllando c9e
+
.d
JR
+
+
pl(*d
('
.d
) K4$5$54L
do#e +
.d
( associato allo s!orzo normale '
.d
( A il massimo #alore del momento !lettente nella colonna( calcolato considerando( se
rile#anti( i di!etti di rettilineit8 della colonna( #edi Ta$ 4$5$ III( e gli e!!etti del secondo ordine e +
pl(*d
('
.d
) il momento resistente
di progetto disponiile( !unzione di '
.d
$
Il coe!!iciente R
+
A assunto pari a /(7 per gli acciai compresi tra le classi 1254 ed 1544( mentre per l:142/ e l:140/ A posto pari a /(2$
Oli e!!etti dei !enomeni del secondo ordine possono essere tenuti in conto incrementando i momenti ottenuti dall:analisi elastica
tramite il coe!!iciente ampli!icati#o
/ ( &
'
'
&
I
cr
.d

= K4$5$50L
in cui '
cr
A il carico euleriano e v A un coe!!iciente c9e dipende dalla distriuzione del momento !lettente lungo l:asse
dell:elemento$
Il coe!!iciente v A assunto pari ad &( "uando l:andamento del momento !lettente A paraolico o triangolare con #alori nulli alle e)
stremit8 della colonna( ed A dato da
44 , 0 44 , 0 66 , 0
max
min
+ =
M
M
K4$5$56L
"uando l:andamento A lineare( con +
maH
e +
min
i momenti alle estremit8 della colonna( concordi se tendono le !ire poste dalla
stessa parte dell:elemento (se + A costante +
maH
Q+
min
e vQ&(&)$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI &/5
4.#.3.3 TRAS$ERI%ENTO DE+LI S$ORZI TRA CO%"ONENTE IN ACCIAIO E CO%"ONENTE IN CALCESTRUZZO
La lung9ezza di tras!erimento degli s!orzi tra acciaio e calcestruzzo non de#e superare il doppio della dimensione minore della
sezione tras#ersale oppure( se minore( un terzo dell:altezza della colonna$
?ualora( nel tras!erimento degli s!orzi( si !accia a!!idamento sulla resistenza do#uta all:aderenza ed all:attrito( il #alore puntuale del)
la tensione tangenziale pu, calcolarsi mediante un:analisi elastica in !ase non !essurata$ Il #alore puntuale massimo non de#e supe)
rare le tensioni tangenziali limite di aderenza !ornite nel paragra!o successi#o$
1e si realizza un collegamento meccanico( utilizzando connettori duttili di cui al % 4$5$4$5$&( si pu, e!!ettuare una #alutazione in
campo plastico degli s!orzi tras!eriti( ripartendoli in modo uni!orme !ra i connettori$
'elle sezioni parzialmente ri#estite composte con pro!ili metallici a doppio T( il calcestruzzo tra le ali de#e essere collegato
all:anima mediante connettori indi#iduando un c9iaro meccanismo di tras!erimento tra il calcestruzzo e l:anima se #i A !lessione
secondo l:asse deole; inoltre si de#ono inserire sta!!e passanti o saldate se la resistenza a taglio non A attriuita al solo pro!ilo in
acciaio$

4.#.3.3.1 Resistenza allo s0orriento -ra i 0o&onenti
La resistenza allo scorrimento !ra pro!ili in acciaio e calcestruzzo A do#uta alle tensioni di aderenza( all:attrito all:inter!accia accia)
io)calcestruzzo nonc9B al collegamento meccanico; la resistenza de#e essere tale da e#itare scorrimenti rile#anti c9e possano in!i)
ciare i modelli di calcolo considerati$
'ell:amito del metodo di #eri!ica agli stati limiti si pu, assumere una tensione tangenziale di progetto do#uta all:aderenza ed
all:attrito4 !ino ai seguenti limiti:
/(5/ +Pa( per sezioni completamente ri#estite;
/(44 +Pa( per sezioni circolari riempite di calcestruzzo;
/(4/ +Pa( per sezioni rettangolari riempite di calcestruzzo;
/(2/ +Pa( per le ali delle sezioni parzialmente ri#estite;
/ (zero)( per l:anima delle sezioni parzialmente ri#estite$
1e tali limiti #engono superati( l:intero s!orzo #a a!!idato a collegamenti meccanici$ Il collegamento meccanico tra il pro!ilo in ac)
ciaio a doppio T ed il calcestruzzo pu, essere realizzato mediante sta!!e saldate all:anima del pro!ilo oppure passanti; un altro
meccanismo di connessione pu, essere realizzato con pioli a taglio$ In ogni caso A necessario de!inire un sistema di connessione
dal c9iaro !unzionamento meccanico per il tras!erimento delle sollecitazioni$
?ualora #i siano connettori a piolo sull:anima di sezioni in acciaio a doppio T o similari( le ali limitano l:espansione laterale del
calcestruzzo incrementando la resistenza allo scorrimento dei pioli$ ?uesta resistenza aggiunti#a si pu, assumere pari a bP
*d
32(
#edi Fig$ 4$5$)7( su ogni ala per ogni !ila di pioli( essendo P
*d
la resistenza di progetto del singolo connettore$ 1i pu, assumere b
Q/(4$ Tali #alori delle resistenze meccanic9e sono considerati #alidi se la distanza tra le ali rispetta le limitazioni (#edi Fig$ 4$5$7):
5// mm( se A presente un connettore per !ila;
4// mm( se sono presenti due connettori per !ila;
0// mm( se sono presenti tre o pi@ connettori per !ila$


$i'. 4.#.8 )!isposizione dei pioli per la connessione meccanica acciaio-calcestruzzo

4.#.3.5 CO"RI$ERRO E %INI%I DI AR%ATURA
1i de#ono rispettare le seguenti limitazioni:
il copri!erro dell:ala delle colonne completamente ri#estite de#e essere non minore di 4/ mm( nB minore di &30 della larg9ezza
dell:ala;
il copri!erro delle armature de#e essere in accordo con le disposizioni relati#e alle strutture in cemento armato ordinario$
Le armature de#ono essere realizzate rispettando le seguenti indicazioni:
&/4 CAPITOLO 4
l:armatura longitudinale( nel caso c9e #enga considerata nel calcolo( non de#e essere in!eriore allo /(5P della sezione in calce)
struzzo;
l:armatura tras#ersale de#e essere progettata seguendo le regole delle strutture in cemento armato ordinario;
la distanza tra le arre ed il pro!ilo pu, essere in!eriore a "uella tra le arre oppure nulla; in "uesti casi il perimetro e!!icace per
l:aderenza acciaio)calcestruzzo de#e essere ridotto alla met8 o a un "uarto( rispetti#amente (!ig$ 4$5$&/)
le reti elettrosaldate possono essere utilizzate come sta!!e nelle colonne ri#estite ma non possono sostituire l:armatura longitu)
dinale$
'elle sezioni riempite di calcestruzzo generalmente l:armatura non A necessaria$

$i'. 4.#.1:/ 'erimetro efficace delle barre di armatura.
4.3.6. 4.3.6. 4.3.6. 4.3.6. SOLETTE COMPOSTE SOLETTE COMPOSTE SOLETTE COMPOSTE SOLETTE COMPOSTE CON LAMIERA GRECATA CON LAMIERA GRECATA CON LAMIERA GRECATA CON LAMIERA GRECATA
1i de!inisce come composta una soletta in calcestruzzo gettata su una lamiera grecata( in cui "uest:ultima( ad a##enuto induri)
mento del calcestruzzo( partecipa alla resistenza dell:insieme costituendo interamente o in parte l:armatura in!eriore$
La trasmissione delle !orze di scorrimento all:inter!accia !ra lamiera e calcestruzzo non pu, essere a!!idata alla sola aderenza( ma
si de#ono adottare sistemi speci!ici c9e possono essere:
a ingranamento meccanico !ornito dalla de!ormazione del pro!ilo metallico o ingranamento ad attrito nel caso di pro!ili sago)
mati con !orme rientranti( (a) e ()( Fig$ 4$5$&&;
ancoraggi di estremit8 costituiti da pioli saldati o altri tipi di connettori( purc9B cominati a sistemi ad ingranamento (c)( Fig$
4$5$&&;
ancoraggi di estremit8 ottenuti con de!ormazione della lamiera( purc9B cominati con sistemi a ingranamento per attrito( (d)
Fig$ 4$5$&&$
Occorre in ogni caso #eri!icare l:e!!icacia e la sicurezza del collegamento tra lamiera grecata e calcestruzzo$

$i'. 4.#.11 )2ipic/e forme di connessione per ingranamento delle solette composte
4.#.5.1 ANALISI "ER IL CALCOLO DELLE SOLLECITAZIONI
'el caso in cui le solette siano calcolate come tra#i continue si possono utilizzare i seguenti metodi di analisi( gi8 presentati nel
paragra!o % 4$5$2$2:
(a) analisi lineare con o senza ridistriuzione;
() analisi gloale plastica( a condizione c9e( do#e #i sono ric9ieste di rotazione plastica( le sezioni aiano su!!iciente capacit8
rotazionale;
(c) analisi elasto)plastica c9e tenga conto del comportamento non lineare dei materiali$
I metodi lineari di analisi sono idonei sia per gli stati limite ultimi( sia per gli stati limite di esercizio$ I metodi plastici de#ono es)
sere utilizzati solo nello stato limite ultimo$
1i pu, utilizzare( per lo stato limite ultimo( l:analisi plastica senza alcuna #eri!ica diretta della capacit8 rotazionale se si utilizza
acciaio da armatura z44/C (di cui al % &&$5$2$&) e se le campate 9anno luce minore di 5 m$
1e nell:analisi si trascurano gli e!!etti della !essurazione del calcestruzzo( i momenti !lettenti negati#i in corrispondenza degli ap)
poggi interni possono essere ridotti !ino al 5/P( considerando i corrispondenti aumenti dei momenti !lettenti positi#i nelle cam)
pate adiacenti$
-na soletta continua pu, essere progettata come una serie di campate semplicemente appoggiate; in corrispondenza degli ap)
poggi intermedi si raccomanda di disporre armature secondo le indicazioni del successi#o % 4$5$0$5$&$
4.#.5.1.1 Lar'9ezza e--i0a0e &er -orze 0on0entrate o lineari
Forze concentrate o applicate lungo una linea parallela alle ner#ature della lamiera possono essere considerate ripartite su una
larg9ezza
m
operando una di!!usione a 44d sino al lemo superiore della lamiera( #edi Fig$ 4$5$&2( secondo la !ormula

m
Q
p
E 2 (9
c
E 9
!
) K4$5$52L
do#e:
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI &/4

p
A la larg9ezza su cui agisce il carico(
9
c
A lo spessore della soletta sopra la ner#atura e 9
!
A lo spessore delle !initure$ Per stese di carico lineari disposte tras#ersalmente
all:asse della greca si pu, utilizzare la medesima !ormula considerando come
p
l:estensione della linea di carico$ Possono assu)
mersi di!!erenti larg9ezze e!!icaci
m
in presenza di di!!erenti dettagli di armatura nella soletta cosN come indicato in altri ri!eri)
menti tecnici (% cap$ &2)$

$i'. 4.#.1! ) !iffusione del carico concentrato
4.#.5.! VERI$IC>E DI RESISTENZA ALLO STATO LI%ITE ULTI%O
1i considereranno di regola le seguenti #eri!ic9e:
resistenza a !lessione;
resistenza allo scorrimento;
resistenza al punzonamento ed al taglio$
Ai !ini della #eri!ica allo scorrimento occorre conoscere la resistenza a taglio longitudinale di progetto s
u(*d
tipica della lamiera
grecata pre#ista( determinata secondo i criteri di cui al Capitolo && delle presenti norme$
La resistenza di una soletta composta alle sollecitazioni di taglio)punzonamento A di regola #alutata sulla ase di una adeguata
sperimentazione( condotta in modo da riprodurre le e!!etti#e condizioni della super!icie di contatto tra lamiere e getto in calce)
struzzo riscontraili in cantiere$
?ualora si consideri e!!icace la sola lamiera grecata( attriuendo al calcestruzzo esclusi#amente la !unzione di contrasto
all:imozzamento locale( la resistenza pu, essere #eri!icata in accordo con le indicazioni di normati#e di compro#ata #alidit8 sui
pro!ilati sottili di acciaio !ormati a !reddo$
4.#.5.# VERI$IC>E A+LI STATI LI%ITE DI ESERCIZIO
4.#.5.#.1 Veri-i09e a -essurazione
L:ampiezza delle !essure del calcestruzzo nelle regioni di momento negati#o di solette continue de#e essere calcolata in accordo
col % 4$&$2$2$4$
?ualora le solette continue siano progettate come semplicemente appoggiate in accordo con il precedente % 4$5$0$&( la sezione tra)
s#ersale dell:armatura di controllo della !essurazione non de#e essere minore di /(2P dell:area della sezione tras#ersale del calce)
struzzo posta al di sopra delle ner#ature nelle costruzioni non puntellate in !ase di getto( e di /(4P dell:area della sezione tras#er)
sale del calcestruzzo posta al di sopra delle ner#ature per le costruzioni puntellate in !ase di getto$
4.#.5.#.! Veri-i09e di de-orabilit,
L:e!!etto dello scorrimento di estremit8 pu, essere trascurato se nei risultati sperimentali il carico c9e causa uno scorrimento di
/(4 mm A maggiore di &(2 #olte il carico della cominazione caratteristica considerata( oppure se la tensione tangenziale di scor)
rimento all:inter!accia A in!eriore al 5/P della tensione limite di aderenza s
u(*d
$
Il calcolo delle !recce pu, essere omesso se il rapporto tra luce ed altezza non supera i limiti indicati nel precedente % 4$& relati#o
alle strutture di c$a$ e risulta trascuraile l:e!!etto dello scorrimento di estremit8$
4.#.5.4 VERI$IC>E DELLA LA%IERA +RECATA NELLA $ASE DI +ETTO
4.#.5.4.1 Veri-i0a di resistenza
La #eri!ica della lamiera grecata de#e essere s#olta in accordo con le indicazioni della normati#a -'I .'&775)&)5 in materia di
pro!ilati sottili di acciaio !ormati a !reddo$ Oli e!!etti delle dentellature o delle ugnature de#ono essere opportunamente conside)
rati nella #alutazione della resistenza$
&/0 CAPITOLO 4
4.#.5.4.! Veri-i09e a'li stati liite di eser0izio
L:in!lessione della lamiera sotto il peso proprio ed il peso del calcestruzzo !resco( escludendo i caric9i di costruzione( non de#e
essere maggiore di L3&2/ o 2/ mm( essendo L la luce e!!etti#a della campata !ra due appoggi de!initi#i o pro##isori$
Tali limiti possono essere aumentati "ualora in!lessioni maggiori non in!icino la resistenza o l:e!!icienza del solaio e sia considera)
to nella progettazione del solaio e della struttura di supporto il peso addizionale do#uto all:accumulo del calcestruzzo$ 'el caso
in cui l:in!lessione dell:estradosso possa condurre a prolemi legati ai re"uisiti di !unzionalit8 della struttura( i limiti de!ormati#i
deono essere ridotti$
4.#.5.3 DETTA+LI COSTRUTTIVI
4.#.5.3.1 S&essore inio delle laiere 're0ate
Lo spessore delle lamiere grecate impiegate nelle solette composte non de#e essere in!eriore a /(2 mm$ Lo spessore della lamiera
potr8 essere ridotto a /(6 mm "uando in !ase costrutti#a #engano studiati idonei pro##edimenti atti a consentire il transito in si)
curezza di mezzi d:opera e personale$
4.#.5.3.! S&essore della soletta
L:altezza complessi#a 9 del solaio composto non de#e essere minore di 2/ mm$ Lo spessore del calcestruzzo 9
c
al di sopra
dell:estradosso delle ner#ature della lamiera non de#e essere minore di 4/ mm$
1e la soletta realizza con la tra#e una memratura composta( oppure A utilizzata come dia!ramma orizzontale( l:altezza comples)
si#a non de#e essere minore di 7/ mm ed 9
c
non de#e essere minore di 4/ mm$
4.#.5.3.# Inerti
La dimensione nominale dell:inerte dipende dalla pi@ piccola dimensione dell:elemento strutturale nel "uale il calcestruzzo A get)
tato$
4.#.5.3.4 A&&o''i
Le solette composte sostenute da elementi di acciaio o calcestruzzo de#ono a#ere una larg9ezza di appoggio minima di 64 mm(
con una dimensione di appoggio del ordo della lamiera grecata di almeno 4/ mm$
'el caso di solette composte sostenute da elementi in di#erso materiale( tali #alori de#ono essere portati rispetti#amente a &//
mm e 6/ mm$
'el caso di lamiere so#rapposte o continue c9e poggiano su elementi di acciaio o calcestruzzo( l:appoggio minimo de#e essere 64
mm e per elementi in altro materiale &// mm$
I #alori minimi delle larg9ezze di appoggio riportati in precedenza possono essere ridotti( in presenza di adeguate speci!ic9e di
progetto circa tolleranze( caric9i( campate( altezza dell:appoggio e re"uisiti di continuit8 per le armature$
4.3.7. 4.3.7. 4.3.7. 4.3.7. VER VER VER VERIFICHE PER SITUAZION IFICHE PER SITUAZION IFICHE PER SITUAZION IFICHE PER SITUAZIONI TRANSITORIE I TRANSITORIE I TRANSITORIE I TRANSITORIE
Per le situazioni costrutti#e transitorie( come "uelle c9e si 9anno durante le !asi della costruzione( do#ranno adottarsi tecnologie
costrutti#e e programmi di la#oro c9e non possano pro#ocare danni permanenti alla struttura o agli elementi strutturali e c9e
comun"ue non possano ri#ererarsi sulla sicurezza dell:opera$
Le entit8 delle azioni amientali da prendere in conto saranno determinate in relazione alla durata della situazione transitoria e
della tecnologia esecuti#a$
4.3.8. 4.3.8. 4.3.8. 4.3.8. VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZIONI ECCEZIONALI IONI ECCEZIONALI IONI ECCEZIONALI IONI ECCEZIONALI
Per situazioni progettuali eccezionali( il progetto do#r8 dimostrare la roustezza della costruzione mediante procedure di scenari
di danno per i "uali i !attori parziali S
+
dei materiali e SO e S? delle azioni possono essere assunti pari ai #alori precisati per il cal)
cestruzzo nel % 4$&$4 e per l:acciaio nel % 4$2$0$
4.3.9. 4.3.9. 4.3.9. 4.3.9. RESISTENZA AL FUOCO RESISTENZA AL FUOCO RESISTENZA AL FUOCO RESISTENZA AL FUOCO
Le #eri!ic9e di resistenza al !uoco potranno eseguirsi con ri!erimento a -'I .' &774)&)2( utilizzando i coe!!icienti S
+
(#edi %
4$5$2) relati#i alle cominazioni eccezionali$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI &/6
4.4. 4.4. 4.4. 4.4. COSTRUZIONI DI LEGNO COSTRUZIONI DI LEGNO COSTRUZIONI DI LEGNO COSTRUZIONI DI LEGNO
Formano oggetto delle presenti norme le opere costituite da strutture portanti realizzate con elementi di legno strutturale (legno
massiccio( legno strutturale con giunti a dita( legno lamellare incollato) o con prodotti strutturali a ase di legno (pannelli a ase
di legno( altri prodotti deri#ati dal legno per uso strutturale) assemlati con adesi#i oppure con mezzi di unione meccanici( eccet)
tuate "uelle oggetto di una regolamentazione apposita a carattere speci!ico$
I materiali e i prodotti de#ono rispondere ai re"uisiti indicati nel % &&$6$
Tutto il legno per impieg9i strutturali de#e essere classi!icato secondo la resistenza( prima della sua messa in opera$
La presente norma pu, essere usata anc9e per le #eri!ic9e di strutture in legno esistenti purc9B si pro##eda ad una corretta #alu)
tazione delle caratteristic9e del legno e( in particolare( degli e#entuali stati di degrado$
4.4.1. 4.4.1. 4.4.1. 4.4.1. VALUTAZIONE DELLA SI VALUTAZIONE DELLA SI VALUTAZIONE DELLA SI VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA CUREZZA CUREZZA CUREZZA
La #alutazione della sicurezza de#e essere condotta secondo i principi !ondamentali illustrati nel Capitolo 2$
La #alutazione della sicurezza de#e essere s#olta secondo il metodo degli stati limite$
I re"uisiti ric9iesti di resistenza( rigidezza( !unzionalit8 e roustezza si garantiscono #eri!icando gli stati limite ultimi e gli stati
limite di esercizio della struttura( dei singoli componenti strutturali e dei collegamenti$
4.4.2. 4.4.2. 4.4.2. 4.4.2. ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE
L:analisi della struttura si pu, e!!ettuare assumendo un comportamento elastico lineare dei materiali e dei collegamenti conside)
rando i #alori pertinenti (medi o caratteristici) del modulo elastico dei materiali e della rigidezza delle unioni( in !unzione dello
stato limite e del tipo di #eri!ica considerati$
I calcoli de#ono essere s#olti usando appropriate sc9ematizzazioni e( se necessario( supportati da pro#e$ Lo sc9ema adottato de#e
essere su!!icientemente accurato per simulare con ragione#ole precisione il comportamento strutturale della costruzione( anc9e in
relazione alle modalit8 costrutti#e pre#iste$
'ell:analisi gloale della struttura( in "uella dei sistemi di contro#ento e nel calcolo delle memrature si de#e tener conto delle
imper!ezioni geometric9e e strutturali$
A tal !ine possono adottarsi adeguate imper!ezioni geometric9e e"ui#alenti( il #alore delle "uali pu, essere reperito in normati#e
di compro#ata #alidit8$
Per "uelle tipologie strutturali in grado di ridistriuire le azioni interne( anc9e grazie alla presenza di giunti di adeguata duttilit8(
si pu, !ar uso di metodi di analisi non lineari$
In presenza di giunti meccanici si de#e( di regola( considerare l:in!luenza della de!ormailit8 degli stessi$
Per tutte le strutture( in particolare per "uelle composte da parti con di#erso comportamento reologico( le #eri!ic9e( per gli stati
limite ultimi e di esercizio( de#ono essere e!!ettuate con ri!erimento( oltre c9e alle condizioni iniziali( anc9e alle condizioni !inali
(a tempo in!inito)$
4.4.3. 4.4.3. 4.4.3. 4.4.3. AZIONI E LORO COMIN AZIONI E LORO COMIN AZIONI E LORO COMIN AZIONI E LORO COMINAZIONI AZIONI AZIONI AZIONI
Le azioni caratteristic9e de#ono essere de!inite in accordo con "uanto indicato nei Capitolo 5 e 4 delle presenti norme$
Per costruzioni ci#ili o industriali di tipo corrente e per le "uali non esistano regolamentazioni speci!ic9e( le azioni di progetto si
de#ono determinare secondo "uanto indicato nel Capitolo 2$

n opportuno e#itare( per "uanto possiile( stati di coazione non intenzionali longitudinali o tras#ersali alla !iratura$ In ogni caso
i loro e!!etti do#ranno essere #alutati( caso per caso( ponendo speci!ica attenzione alla e#oluzione nel tempo delle de!ormazioni
del legno$

4.4.4. 4.4.4. 4.4.4. 4.4.4. CLASSI DI DURATA DEL CLASSI DI DURATA DEL CLASSI DI DURATA DEL CLASSI DI DURATA DEL CARICO CARICO CARICO CARICO
Le azioni di progetto de#ono essere assegnate ad una delle classi di durata del carico elencate nella Ta$ 4$4$I$

Tab. 4.4.I - Classi di durata del carico
Classe di durata del 0ari0o Durata del 0ari0o
Permanente pi@ di &/ anni
Lunga durata 0 mesi )&/ anni
+edia durata & settimana 0 mesi
zre#e durata meno di & settimana
Istantaneo ))
&/2 CAPITOLO 4

Le classi di durata del carico si ri!eriscono a un carico costante atti#o per un certo periodo di tempo nella #ita della struttura$ Per
un:azione #ariaile la classe appropriata de#e essere determinata in !unzione dell:interazione !ra la #ariazione temporale tipica
del carico nel tempo e le propriet8 reologic9e dei materiali$
Ai !ini del calcolo in genere si pu, assumere "uanto segue:
il peso proprio e i caric9i non rimo#iili durante il normale esercizio della struttura4 appartengono alla classe di durata per)
manente;
i caric9i permanenti suscettiili di camiamenti durante il normale esercizio della struttura e i caric9i #ariaili relati#i a ma)
gazzini e depositi4 appartengono alla classe di lunga durata;
i caric9i #ariaili degli edi!ici( ad eccezione di "uelli relati#i a magazzini e depositi( appartengono alla classe di media durata;
il so#raccarico da ne#e ri!erito al suolo #sI( calcolato in uno speci!ico sito ad una certa altitudine( A da considerarsi di re#e du)
rata per altitudini di ri!erimento as in!eriori a &/// m( mentre A da considerarsi di media durata per altitudini as superiori o
uguali a &/// m;
l:azione del #ento e le azioni eccezionali in genere4 appartengono alla classe di durata istantanea$
4.4.5. 4.4.5. 4.4.5. 4.4.5. CLASSI DI SERVIZIO CLASSI DI SERVIZIO CLASSI DI SERVIZIO CLASSI DI SERVIZIO
Le strutture (o parti di esse) de#ono essere assegnate ad una delle 5 classi di ser#izio elencate nella Ta$ 4$4$II$
Il sistema delle classi di ser#izio 9a lo scopo di de!inire la dipendenza delle resistenze di progetto e dei moduli elastici del legno e
materiali da esso deri#ati dalle condizioni amientali$ .sempli!icazioni sui criteri di assegnazione saranno !orniti in Circolare$

Tab. 4.4.II / Classi di servizio
Classe di ser#izio &
n caratterizzata da un:umidit8 del materiale in e"uilirio con
l:amiente a una temperatura di 2/ dC e un:umidit8 relati#a dell:aria
circostante c9e non superi il 04P( se non per poc9e settimane
all:anno$
Classe di ser#izio 2
| caratterizzata da un:umidit8 del materiale in e"uilirio con
l:amiente a una temperatura di 2/ dC e un:umidit8 relati#a dell:aria
circostante c9e superi l:24P solo per poc9e settimane all:anno$
Classe di ser#izio 5
n caratterizzata da umidit8 pi@ ele#ata di "uella della classe di ser#i)
zio 2$

4.4.6. 4.4.6. 4.4.6. 4.4.6. RESISTENZA DI PROGET RESISTENZA DI PROGET RESISTENZA DI PROGET RESISTENZA DI PROGETTO TO TO TO
La durata del carico e l:umidit8 del legno in!luiscono sulle propriet8 resistenti del legno$
I #alori di progetto per le propriet8 del materiale a partire dai #alori caratteristici si assegnano "uindi con ri!erimento cominato
alle classi di ser#izio e alle classi di durata del carico$
Il #alore di progetto ]
d
di una propriet8 del materiale (o della resistenza di un collegamento) #iene calcolato mediante la relazio)
ne:

+
I mod
d
] I
]

= K4$4$&L
do#e:
]
I
A il #alore caratteristico della propriet8 del materiale( come speci!icato al % &&$6( o della resistenza del collegamento$ Il #alore
caratteristico ]
I
pu, anc9e essere determinato mediante pro#e sperimentali sulla ase di pro#e s#olte in condizioni de!inite
dalle norme europee applicaili( come riportato nel paragra!o &&$6;

+
A il coe!!iciente parziale di sicurezza relati#o al materiale( i cui #alori sono riportati nella Ta$ 4$4$III;
I
mod
A un coe!!iciente corretti#o c9e tiene conto dell:e!!etto( sui parametri di resistenza( sia della durata del carico sia dell:umidit8
della struttura$ I #alori di I
mod
sono !orniti nella Ta$ 4$4$I=$
1e una cominazione di carico comprende azioni appartenenti a di!!erenti classi di durata del carico si do#r8 scegliere un #alore
di I
mod
c9e corrisponde all:azione di minor durata$

Tab. 4.4.III - Coefficienti parziali S
+
per le propriet0 dei materiali
Stati liite ultii
+

0obinazioni -ondaentali
legno massiccio 1443
legno lamellare incollato 14#3
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI &/7
pannelli di ta#ole incollate a strati incrociati (])Lam) 14#3
pannelli di particelle o di !ire 144:
L=L( compensato( pannelli di scaglie orientate 14#:
unioni 14#3
0obinazioni e00ezionali &(//
Per i materiali non compresi nella Taella si potr8 !are ri!erimento ai pertinenti #alori
riportati nei ri!erimenti tecnici di compro#ata #alidit8 indicati nel Capitolo &2( nel rispet)
to dei li#elli di sicurezza delle presenti norme$
4.4.7. 4.4.7. 4.4.7. 4.4.7. STATI LIMITE DI ESER STATI LIMITE DI ESER STATI LIMITE DI ESER STATI LIMITE DI ESERCIZIO CIZIO CIZIO CIZIO
Le de!ormazioni di una struttura( do#ute agli e!!etti delle azioni applicate( degli stati di coazione( delle #ariazioni di umidit8 e
degli scorrimenti nelle unioni( de#ono essere contenute entro limiti accettaili( sia in relazione ai danni c9e possono essere indotti
ai materiali di ri#estimento( ai pa#imenti( alle tramezzature e( pi@ in generale( alle !initure( sia in relazione ai re"uisiti estetici ed
alla !unzionalit8 dell:opera$
In generale nella #alutazione delle de!ormazioni delle strutture si de#e tener conto della de!ormailit8 dei collegamenti$
Considerando il particolare comportamento reologico del legno e dei materiali deri#ati dal legno( si de#ono #alutare sia la de)
!ormazione istantanea sia la de!ormazione a lungo termine$
La de!ormazione istantanea si calcola usando i #alori medi dei moduli elastici per le memrature e il #alore istantaneo del modu)
lo di scorrimento dei collegamenti$

Tab. 4.4.IV /1alori di I
mod
per legno e prodotti strutturali a base di legno
%ateriale Ri-eriento
Classe di
ser.izio
Classe di durata del 0ari0o
"eranente Lun'a %edia =re.e Istantanea
Legno massiccio
Legno lamellare
incollato (q)
L=L
.' &4/2&)&
.' &4/2/
.' &4564( .' &4267
& /(0/ /(6/ /(2/ /(7/ &(&/
2 /(0/ /(6/ /(2/ /(7/ &(&/
5 /(4/ /(44 /(04 /(6/ /(7/
Compensato .' 050 ::2//4
Parti &( 2( 5 & /(0/ /(6/ /(2/ /(7/ &(&/
Parti 2( 5 2 /(0/ /(6/ /(2/ /(7/ &(&/
Parte 5 5 /(4/ /(44 /(04 /(6/ /(7/
Pannello di sca)
glie orientate
(O1z)
.' 5//:2//0
O1z32 & /(5/ /(44 /(04 /(24 &(&/
O1z35 O1z34 & /(4/ /(4/ /(6/ /(7/ &(&/
2 /(5/ /(4/ /(44 /(6/ /(7/
Pannello di parti)
celle
(truciolare)
.' 5&2 ::2/&/
Parti 4( 4 & /(5/ /(44 /(04 /(24 &(&/
Parte 4 2 /(2/ /(5/ /(44 /(0/ /(2/
Parti 0( 6 & /(4/ /(4/ /(6/ /(7/ &(&/
Parte 6 2 /(5/ /(4/ /(44 /(6/ /(7/
Pannello di !ire(
pannelli duri
.' 022:2::2//4
pz$LA(
pz$pLA & o 2
& /(5/ /(44 /(04 /(24 &(&/
pz$pLA & o 2 2 /(2/ /(5/ /(44 /(0/ /(2/
Pannello di !ire(
pannelli semiduri
.' 022:5::2//4
+zp$LA& o 2 & /(2/ /(4/ /(0/ /(2/ &(&/
+zp$pL1& o 2 & /(2/ /(4/ /(0/ /(2/ &(&/
2 ) ) ) /(44 /(2/
Pannello di !ira
di legno( ottenu)
to per #ia secca
(+>F)
.' 022:4:2/&/
+>F$LA(
+>F$pL1
& /(2/ /(4/ /(0/ /(2/ &(&/
+>F$pL1 2 ) ) ) /(44 /(2/
Per i materiali non compresi nella Taella si potr8 !are ri!erimento ai pertinenti #alori riportati nei ri!e)
rimenti tecnici di compro#ata #alidit8 indicati nel Capitolo &2( nel rispetto dei li#elli di sicurezza delle
presenti norme$
(q) I #alori indicati si possono adottare anc9e per i pannelli di ta#ole incollate a strati incrociati( ma limitata)
mente alle classi di ser#izio & e 2$


La de!ormazione a lungo termine pu, essere calcolata utilizzando i #alori medi dei moduli elastici ridotti opportunamente me)
diante il !attore &3(&E I
de!
)( per le memrature4 e utilizzando un #alore ridotto nello stesso modo del modulo di scorrimento dei
collegamenti$
Il coe!!iciente I
de!
tiene conto dell:aumento di de!ormailit8 con il tempo causato dall:e!!etto cominato della #iscosit8(
dell:umidit8 del materiale e delle sue #ariazioni$ I #alori di I
de!
sono riportati nella Ta$ 4$4$=$
La !reccia (#alore dello spostamento ortogonale all:asse dell:elemento) netta di un elemento in!lesso A data dalla somma della
!reccia do#uta ai soli caric9i permanenti( della !reccia do#uta ai soli caric9i #ariaili( dedotta dalla e#entuale contro!reccia ("ualo)
ra presente)$
'ei casi in cui sia opportuno limitare la !reccia istantanea do#uta ai soli caric9i #ariaili nella cominazione di carico rara( in
&&/ CAPITOLO 4
mancanza di pi@ precise indicazioni( si raccomanda c9e essa sia in!eriore a L 35//( essendo L la luce dell:elemento o( nel caso di
mensole( il doppio dello salzo$
'ei casi in cui sia opportuno limitare la !reccia !inale( in mancanza di pi@ precise indicazioni( si raccomanda c9e essa sia in!eriore
a L 32//( essendo L la luce dell:elemento o( nel caso di mensole( il doppio dello salzo$
Per il calcolo della !reccia !inale ci si do#r8 ri!erire ai documenti di cui al cap$ &2$
I limiti indicati per la !reccia costituiscono solo re"uisiti minimi indicati#i$ Limitazioni pi@ se#ere possono ri#elarsi necessarie in
casi particolari( ad esempio in relazione ad elementi portati non !acenti parte della struttura$ In generale( nel caso di impalcati( si
raccomanda la #eri!ica della compatiilit8 della de!ormazione con la destinazione d:uso$

Tab. 4.4.V /1alori di I
de!
per legno e prodotti strutturali a base di legno
%ateriale Ri-eriento
Classe di ser.izio
1 ! #
Legno massiccio
q
.' &4/2&)& /(0/ /(2/ 2(//
Legno lamellare incollato .' &4/2/ /(0/ /(2/ 2(//
L=L .' &4564( .' &4267 /(0/ /(2/ 2(//
Compensato .' 050 ::2//4
Parte & /(2/ ) )
Parte 2 /(2/ &(// )
Parte 5
/(2/ &(// 2(4/
Pannelli di scaglie orientate (O1z) .' 5//:2//0
O1z32
2(24 ) )
O1z35 O1z34 &(4/ 2(24 )
Pannello di particelle (truciolare) .' 5&2::2/&/
Parte 4
2(24 ) )
Parte 4
2(24 5(// )
Parte 0
&(4/ ) )
Parte 6
&(4/ 2(24 )
Pannello di !ire( pannelli duri .' 022:2::2//4
pz$LA
2(24 ) )
pz$pLA&(
pz$pLA2
2(24 5(// )
Pannello di !ire( pannelli semiduri .' 022:5::2//4
+zp$LA&(
+zp$LA2
5(// ) )
+zp$pL1&(
+zp$pL12
5(// 4(// )
Pannello di !ira di legno( ottenuto per
#ia secca (+>F)
.' 022:4::2/&/
+>F$LA
2(24 ) )
+>F$pL1
2(24 5(// )
Per materiale posto in opera con umidit8 prossima al punto di saturazione( e c9e possa essere soggetto a essicca)
zione sotto carico( il #alore di 8
de!
do#r8( in assenza di idonei pro##edimenti( essere aumentato a seguito di op)
portune #alutazioni( sommando ai termini della taella un #alore comun"ue non in!eriore a 2(/$
Per i materiali non compresi nella Taella si potr8 !are ri!erimento ai pertinenti #alori riportati nei ri!erimenti tec)
nici di compro#ata #alidit8 indicati nel Capitolo &2( nel rispetto dei li#elli di sicurezza delle presenti norme$
q I #alori indicati si possono adottare anc9e per i pannelli di ta#ole incollate a strati incrociati( ma limitatamente
alle classi di ser#izio & e 2$
4.4.8. 4.4.8. 4.4.8. 4.4.8. STATI LIMITE ULTIMI STATI LIMITE ULTIMI STATI LIMITE ULTIMI STATI LIMITE ULTIMI
4.4.7.1 VERI$IC>E DI RESISTENZA
Le tensioni interne si possono calcolare nell:ipotesi di conser#azione delle sezioni piane e di una relazione lineare tra tensioni e
de!ormazioni !ino alla rottura$
Le resistenze di progetto dei materiali ]
d
sono "uelle de!inite al % 4$4$0$
Le prescrizioni del presente paragra!o si ri!eriscono alla #eri!ica di resistenza di elementi strutturali in legno massiccio o di pro)
dotti deri#ati dal legno a#enti direzione della !iratura coincidente sostanzialmente con il proprio asse longitudinale e sezione
tras#ersale costante( soggetti a s!orzi agenti pre#alentemente lungo uno o pi@ assi principali dell:elemento stesso (Fig$ 4$4$&)$
A causa dell:anisotropia del materiale( le #eri!ic9e degli stati tensionali di trazione e compressione si de#ono eseguire tenendo
conto dell:angolo tra direzione della !iratura e direzione della tensione$

CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI &&&

$i'. 4.4.1 - :ssi dellelemento

4.4.7.1.1 Trazione &arallela alla -ibratura
>e#e essere soddis!atta la seguente condizione:
Y
t(/(d
J !
t(/(d
K4$4$2L
do#e:
Y
t(/(d
A la tensione di progetto a trazione parallela alla !iratura #alutata sulla sezione netta;
!
t(/(d
A la corrispondente resistenza di progetto (!ormula 4$4$&)( determinata tenendo conto anc9e delle dimensioni della sezione
tras#ersale mediante il coe!!iciente I
9
( come de!inito al % &&$6$&$&$
'elle giunzioni di estremit8 si do#r8 tener conto dell:e#entuale azione !lettente indotta dall:eccentricit8 dell:azione di trazione
attra#erso il giunto: tali azioni secondarie potranno essere computate( in #ia approssimata( attra#erso una opportuna riduzione
della resistenza di progetto a trazione$
4.4.7.1.! Trazione &er&endi0olare alla -ibratura
'ella #eri!ica degli elementi si do#r8 opportunamente tener conto del #olume e!!etti#amente sollecitato a trazione$ Per tale #eri!i)
ca si do#r8 !ar ri!erimento a normati#e di compro#ata #alidit8$
Particolare attenzione do#r8 essere posta nella #eri!ica degli elementi soggetti a !orze tras#ersali applicate in prossimit8 dei ordi
della sezione in direzione tale da indurre tensione di trazione perpendicolare alla !iratura$
4.4.7.1.# Co&ressione &arallela alla -ibratura
>e#e essere soddis!atta la seguente condizione:
Y
c(/(d
J !
c(/(d
K4$4$5L
do#e:
Y
c(/(d
A la tensione di progetto a compressione parallela alla !iratura;
!
c(/(d
A la corrispondente resistenza di progetto (!ormula 4$4$&)$
>e#e essere inoltre e!!ettuata la #eri!ica di stailit8 per elementi compressi( come de!inita al % 4$4$2$2$2$
4.4.7.1.4 Co&ressione &er&endi0olare alla -ibratura
>e#e essere soddis!atta la seguente condizione:
Y
c(7/(d
J !
c(7/(d
K4$4$4L
do#e:
Y
c(7/(d
A la tensione di progetto a compressione ortogonale alla !iratura;
!
c(7/(d
A la corrispondente resistenza di progetto (!ormula 4$4$&)$
'ella #alutazione di Y
c(7/(d
A possiile tenere conto della ripartizione del carico nella direzione della !iratura lungo l:altezza della
sezione tras#ersale dell:elemento$ n possiile( con ri!erimento a normati#e di compro#ata #alidit8( tener conto di una larg9ezza
e!!icace maggiore di "uella di carico$
4.4.7.1.3 Co&ressione in0linata ris&etto alla -ibratura
'el caso di tensioni di compressione agenti lungo una direzione inclinata rispetto alla !iratura si de#e opportunamente tener
conto della sua in!luenza sulla resistenza( !acendo ri!erimento a normati#e di compro#ata #alidit8$
4.4.7.1.5 $lessione
>e#ono essere soddis!atte entrame le condizioni seguenti:

K4$4$4aL
&&2 CAPITOLO 4

K4$4$4L
do#e:
Y
m(U(d
e Y
m(z(d
sono le tensioni di progetto massime per !lessione rispetti#amente nei piani Hz e HU determinate assumendo una
distriuzione elastico lineare delle tensioni sulla sezione (#edi Fig$ 4$4$&);
!
m(U(d
e !
m(z(d
sono le corrispondenti resistenze di progetto a !lessione(!ormula 4$4$&)( determinate tenendo conto anc9e delle di)
mensioni della sezione tras#ersale mediante il coe!!iciente I
9
( come de!inito al % &&$6$&$&$
I #alori da adottare per il coe!!iciente I
m
( c9e tiene conto con#enzionalmente della ridistriuzione delle tensioni e della disomo)
geneit8 del materiale nella sezione tras#ersale( sono:
I
m
Q /(6 per sezioni tras#ersali rettangolari;
I
m
Q &(/ per altre sezioni tras#ersali$
>e#e essere inoltre e!!ettuata la #eri!ica di stailit8 per elementi in!lessi (s#ergolamento o instailit8 !lesso)torsionale)( come de!i)
nita al % 4$4$2$2$&$
4.4.7.1.6 Tenso-lessione
'el caso di s!orzo normale di trazione accompagnato da sollecitazioni di !lessione attorno ai due assi principali dell:elemento
strutturale( de#ono essere soddis!atte entrame le seguenti condizioni:

K4$4$0aL

K4$4$0L
I #alori di I
m
da utilizzare sono "uelli riportati al % 4$4$2$&$0$
>e#e essere inoltre e!!ettuata la #eri!ica di stailit8 per elementi in!lessi (s#ergolamento o instailit8 !lesso)torsionale)( come de!i)
nita al % 4$4$2$2$&$
4.4.7.1.7 "resso-lessione
'el caso di s!orzo normale di compressione accompagnato da sollecitazioni di !lessione attorno ai due assi principali
dell:elemento strutturale( de#ono essere soddis!atte entrame le seguenti condizioni:

K4$4$6aL

K4$4$6L
I #alori di I
m
da utilizzare sono "uelli riportati al precedente % 4$4$2$&$0$
>e#ono essere inoltre e!!ettuate le #eri!ic9e di stailit8( come de!inite al % 4$4$2$2$
4.4.7.1.8 Ta'lio
>e#e essere soddis!atta la condizione:
s
d
J !
#(d(
K4$4$2L
do#e:
s
d
A la massima tensione tangenziale di progetto( #alutata secondo la teoria di roura\sIi;
!
#(d
A la corrispondente resistenza di progetto a taglio (!ormula 4$4$&)$
Alle estremit8 della tra#e si potr8 e!!ettuare la #eri!ica sopra indicata #alutando in modo con#enzionale s
d
( considerando nullo( ai
!ini del calcolo dello s!orzo di taglio di estremit8( il contriuto di e#entuali !orze agenti all:interno del tratto di lung9ezza pari
all:altezza 9 della tra#e( misurato a partire dal ordo interno dell:appoggio( o all:altezza e!!etti#a ridotta 9
e!!
nel caso di tra#i con
intagli$
Per la #eri!ica di tra#i con intagli o rastremazioni di estremit8 si !ar8 ri!erimento a normati#e di compro#ata #alidit8$
La resistenza a taglio per rotolamento delle !ire (rolling s9ear) si pu, assumere non maggiore di due #olte la resistenza a trazio)
ne in direzione ortogonale alla !iratura$
4.4.7.1.1: Torsione
>e#e essere soddis!atta la condizione:
s
tor(d
J I
s9
!
#(d(
K4$4$7L
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI &&5
do#e:
s
tor(d
A la massima tensione tangenziale di progetto per torsione;
I
s9
A un coe!!iciente c9e tiene conto della !orma della sezione tras#ersale;
!
#(d
A la resistenza di progetto a taglio (!ormula 4$4$&)$
Per il coe!!iciente I
s9
si possono assumere i #alori:
I
s9
Q &(2 per sezioni circolari piene;
I
s9
Q &E /(&4 93 J 2 per sezioni rettangolari piene( di lati e 9( J 9;
I
s9
Q & per altri tipi di sezione$
4.4.7.1.11 Ta'lio e torsione
'el caso di torsione accompagnata da taglio si pu, eseguire una #eri!ica cominata adottando la !ormula di interazione:
&
! ! I
2
d #(
d
d #( s9
d tor(

|
|

\
|

+

K4$4$&/L
o#e il signi!icato dei simoli A "uello riportato nei paragra!i corrispondenti alle #eri!ic9e a taglio e a torsione$
4.4.7.! VERI$IC>E DI STA=ILIT?
Oltre alle #eri!ic9e di resistenza de#ono essere eseguite le #eri!ic9e necessarie ad accertare la sicurezza della struttura o delle sin)
gole memrature nei con!ronti di possiili !enomeni di instailit8( "uali lo s#ergolamento delle tra#i in!lesse (instailit8 !lesso)
torsionale) e lo sandamento laterale degli elementi compressi o pressoin!lessi$
'ella #alutazione della sicurezza all:instailit8 occorre tener conto( per il calcolo delle tensioni per !lessione( anc9e della cur#atu)
ra iniziale dell:elemento( dell:eccentricit8 del carico assiale e delle e#entuali de!ormazioni (!recce o contro!recce) imposte$
Per "ueste #eri!ic9e si de#ono utilizzare i #alori caratteristici al !rattile 4P per i moduli elastici dei materiali$
4.4.7.!.1 Eleenti in-lessi )instabilit, di tra.e*
'el caso di !lessione semplice( con momento !lettente agente attorno all:asse !orte U della sezione (cioA nel piano ortogonale a
"uello di possiile s#ergolamento)( con ri!erimento alla tensione do#uta al massimo momento agente nel tratto di tra#e compreso
tra due successi#i ritegni torsionali( de#e essere soddis!atta la relazione:
&
! I
d ( m m ( crit
d ( m

K4$4$&&L

Y
m(d
tensione di progetto massima per !lessione;
I
crit(m
coe!!iciente ridutti#o di tensione critica per instailit8 di tra#e( per tener conto della riduzione di resistenza do#uta allo
sandamento laterale;
!
m(d
resistenza di progetto a !lessione (!ormula 4$4$&)( determinata tenendo conto anc9e delle dimensioni della sezione tras#er)
sale mediante il coe!!iciente I
9
$
Per tra#i a#enti una de#iazione laterale iniziale rispetto alla rettilineit8 nei limiti di accettailit8 del prodotto( si possono assume)
re i seguenti #alori del coe!!iciente di tensione critica I
crit(m

<
<

=
m rel(
2
m rel(
m rel( m rel(
m rel(
m crit(
&(4 per &3
4 ( & /(64 per 64 ( / 40 ( &
64 ( / per &
I K4$4$&2L

crit m( I m( m rel(
3 ! = snellezza relati#a di tra#e;
!
m(I
resistenza caratteristica a !lessione (paragra!o &&$6$&$&);
Y
m(crit
tensione critica per !lessione calcolata secondo la teoria classica della stailit8( con i #alori dei moduli elastici caratteristi)
ci (!rattile 4P) (paragra!o &&$6$&$&)$
4.4.7.!.! Eleenti 0o&ressi )instabilit, di 0olonna*
'el caso di asta soggetta solo a s!orzo normale de#e essere soddis!atta la condizione:
1

c,0,d crit,c
c,0,d

f k

K4$4$&5L
Y
c(/(d
tensione di compressione di progetto per s!orzo normale;
&&4 CAPITOLO 4
!
c(/(d
resistenza di progetto a compressione;
I
crit(c
coe!!iciente ridutti#o di tensione critica per instailit8 di colonna #alutato per il piano in cui assume il #alore minimo$
Il coe!!iciente ridutti#o I
crit(c
si calcola in !unzione della snellezza relati#a di colonna h
rel(c(
c9e #ale:

05 , 0
k c,0,
c,crit
k c,0,
rel,c
E
f f

= = K4$4$&4L
!
c(/(I
resistenza caratteristica a compressione parallela alla !iratura;
Y
c(crit
tensione critica calcolata secondo la teoria classica della stailit8( con i #alori dei moduli elastici caratteristici (!rattile 4P)
(paragra!o &&$6$&$&);
h snellezza dell:elemento strutturale #alutata per il piano in cui essa assume il #alore massimo$
?uando h
rel(c
J /(5 si de#e porre I
crit(c
Q &( altrimenti

2
c rel(
2
c crit(
I I
&
I
+
=
K4$4$&4L
con
( ) ( )
2
c rel( c rel( c
5 ( / & 4 ( / I + + = K4$4$&0L
v
c
coe!!iciente di imper!ezione( c9e( se gli elementi rientrano nei limiti di rettilineit8 de!initi al % 4$4$&4( pu, assumere i seguenti
#alori:
) per legno massiccio v
c
Q /(2;
) per legno lamellare v
c
Q /(&$
4.4.9. 4.4.9. 4.4.9. 4.4.9. COLLEGAMENTI COLLEGAMENTI COLLEGAMENTI COLLEGAMENTI
I collegamenti tra gli elementi strutturali de#ono essere progettati in numero( posizione( resistenza( rigidezza tali da garantire la
trasmissione delle sollecitazioni di progetto allo stato limite considerato in coerenza ai criteri adottati nello s#olgimento
dell:analisi strutturale$
Le capacit8 portanti e le de!ormailit8 dei mezzi di unione utilizzati nei collegamenti de#ono essere determinate sulla ase di
pro#e meccanic9e( per il cui s#olgimento pu, !arsi utile ri!erimento alle norme -'I .' &/64:2//2( -'I .' &52/:2//7( -'I .'
&52&:2//&( -'I .' 2027&:&77&( -'I .' I1O 276/:2/&/( e alle pertinenti norme europee$
La capacit8 portante e la de!ormailit8 dei mezzi di unione possono essere #alutate con ri!erimento a normati#e di compro#ata
#alidit8$
'el calcolo della capacit8 portante del collegamento realizzato con mezzi di unione del tipo a gamo cilindrico( si do#r8 tener
conto( tra l:altro( della tipologia e della capacit8 portante ultima del singolo mezzo d:unione( del tipo di unione (legno)legno(
pannelli)legno( acciaio)legno)( del numero di sezioni resistenti e( nel caso di collegamento organizzato con pi@ unioni elementari(
dell:allineamento dei singoli mezzi di unione$
n ammesso l:uso di sistemi di unione di tipo speciale purc9B il comportamento degli stessi sia c9iaramente indi#iduato su ase
teorica e3o sperimentale e purc9B sia comun"ue garantito un li#ello di sicurezza non in!eriore a "uanto pre#isto nella presente
norma tecnica$
Oiunti a dita incollati a tutta sezione non possono essere usati in classe di ser#izio 5$
In ogni caso i sistemi di unione de#ono essere #eri!icati nelle reali condizioni di impiego in opera$
4.4.10. 4.4.10. 4.4.10. 4.4.10. ELEMENTI STRUTTURALI ELEMENTI STRUTTURALI ELEMENTI STRUTTURALI ELEMENTI STRUTTURALI
Ogni elemento strutturale( in legno massiccio o in materiali deri#ati dal legno( pre#alentemente compresso( in!lesso( teso o sotto)
posto a cominazioni dei precedenti stati di sollecitazione( pu, essere caratterizzato da un:unica sezione o da una sezione com)
posta da pi@ elementi( incollati o assemlati meccanicamente$
Le #eri!ic9e dell:elemento composto do#ranno tener conto degli scorrimenti nelle unioni$ A tale scopo A ammesso adottare per le
unioni un legame lineare tra s!orzo e scorrimento$
'el caso di elementi strutturali realizzati mediante accoppiamento di elementi a ase di legno o di altro materiale tramite connes)
sioni o incollaggi( la #eri!ica complessi#a dell:elemento composto do#r8 tenere conto dell:e!!etti#o comportamento dell:unione(
de!inito con ri!erimento a normati#a tecnica di compro#ata #alidit8 ed e#entualmente per #ia sperimentale$ In ogni caso le solle)
citazioni nei singoli elementi componenti do#ranno essere con!rontate con "uelle speci!icate ai %% 4$&( 4$2 in relazione a ciascun
singolo materiale$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI &&4
4.4.11. 4.4.11. 4.4.11. 4.4.11. SISTEMI STRUTTURALI SISTEMI STRUTTURALI SISTEMI STRUTTURALI SISTEMI STRUTTURALI
Le strutture reticolari costituite da elementi lignei assemlati tramite collegamenti metallici( unioni di carpenteria o incollaggio(
do#ranno essere in genere analizzate come sistemi di tra#i( considerando la de!ormailit8 e le e!!etti#e eccentricit8 dei collega)
menti$
La stailit8 delle singole memrature nelle strutture intelaiate de#e essere #eri!icata( in generale( tenendo conto delle e!!etti#e
condizioni dei #incoli nonc9A della de!ormailit8 dei nodi e della presenza di e#entuali sistemi di contro#entamento$
La instailit8 delle strutture intelaiate de#e essere #eri!icata considerando( oltre agli e!!etti instailizzanti dei caric9i #erticali( an)
c9e le imper!ezioni geometric9e e strutturali( in"uadrando le corrispondenti azioni con#enzionali nella stessa classe di durata dei
caric9i c9e le 9anno pro#ocate$
'ei casi in cui la stailit8 laterale A assicurata dal contrasto di contro#entamenti adeguati( la lung9ezza di liera in!lessione dei
piedritti( in mancanza di un:analisi rigorosa( si pu, assumere pari all:altezza d:interpiano$
Per gli arc9i( oltre alle usuali #eri!ic9e( #anno sempre eseguite le #eri!ic9e nei con!ronti dell:instailit8 anc9e al di !uori del piano$
Per gli arc9i( come per tutte le strutture spingenti( i #incoli de#ono essere idonei ad assorire le componenti orizzontali delle rea)
zioni$
Le azioni di progetto sui contro#enti e3o dia!rammi de#ono essere determinate tenendo conto anc9e delle imper!ezioni geometri)
c9e strutturali( nonc9B delle de!ormazioni indotte dai caric9i applicati( se signi!icati#e$
?ualora le strutture dei tetti e dei solai s#olgano anc9e !unzioni di contro#entamento nel loro piano (dia!rammi per tetti e solai)(
la capacit8 di esplicare tale !unzione con un comportamento a lastra de#e essere opportunamente #eri!icata( tenendo conto delle
modalit8 di realizzazione e delle caratteristic9e dei mezzi di unione$
?ualora gli elementi di parete s#olgano anc9e !unzioni di contro#entamento nel loro piano (dia!ramma per pareti)( la capacit8 di
esplicare tale !unzione con un comportamento a mensola #erticale de#e essere opportunamente #eri!icata( tenendo conto delle
modalit8 di realizzazione e delle caratteristic9e dei mezzi di unione$
4.4.12. 4.4.12. 4.4.12. 4.4.12. ROUSTEZZA ROUSTEZZA ROUSTEZZA ROUSTEZZA
I re"uisiti di roustezza strutturale di cui ai %% 2$& e 5$&$& possono essere raggiunti anc9e mediante l:adozione di opportune scelte
progettuali e di adeguati pro##edimenti costrutti#i c9e( per gli elementi lignei( de#ono riguardare almeno:
la protezione della struttura e dei suoi elementi componenti nei con!ronti dell:umidit8;
l:utilizzazione di mezzi di collegamento intrinsecamente duttili o di sistemi di collegamento a comportamento duttile;
l:utilizzazione di elementi composti a comportamento gloalmente duttile;
la limitazione delle zone di materiale legnoso sollecitate a trazione perpendicolarmente alla !iratura( soprattutto nei casi in
cui tali stati di sollecitazione si accompagnino a tensioni tangenziali (come nel caso degli intagli) e( in genere( "uando siano da
pre#edere ele#ati gradienti di umidit8 nell:elemento durante la sua #ita utile$
4.4.13. 4.4.13. 4.4.13. 4.4.13. DURAILIT% DURAILIT% DURAILIT% DURAILIT%
In relazione alla classe di ser#izio della struttura e alle condizioni di carico( do#r8 essere predisposto in sede progettuale un pro)
gramma delle operazioni di manutenzione e di controllo da e!!ettuarsi durante la #ita della struttura$
4.4.14. 4.4.14. 4.4.14. 4.4.14. RESISTENZA AL FUOCO RESISTENZA AL FUOCO RESISTENZA AL FUOCO RESISTENZA AL FUOCO
Le #eri!ic9e di resistenza al !uoco potranno eseguirsi con ri!erimento a -'I .' &774)&)2( utilizzando i coe!!icienti S
+
(#edi %
4$4$0( Ta$ 4$4$III) relati#i alle cominazioni eccezionali$
4.4.15. 4.4.15. 4.4.15. 4.4.15. REGOLE PER L$ESECUZI REGOLE PER L$ESECUZI REGOLE PER L$ESECUZI REGOLE PER L$ESECUZIONE ONE ONE ONE
In assenza di speci!ic9e prescrizioni contenute nelle pertinenti norme di prodotto( le tolleranze di la#orazione cosN come "uelle di
esecuzione de#ono essere de!inite in !ase progettuale$
In assenza di speci!ic9e prescrizioni contenute nelle pertinenti norme di prodotto( al !ine di limitare la #ariazione dell:umidit8 del
materiale e dei suoi e!!etti sul comportamento strutturale( le condizioni di stoccaggio( montaggio e le !asi di carico parziali( de#o)
no essere de!inite in !ase progettuale$
Per tutte le memrature per le "uali sia signi!icati#o il prolema della instailit8( lo scostamento dalla con!igurazione geometrica
teorica non do#r8 superare &34// della distanza tra due #incoli successi#i( nel caso di elementi lamellari incollati( e &35// della
medesima distanza( nel caso di elementi di legno massiccio$
Il legno( i componenti deri#ati dal legno e gli elementi strutturali non do#ranno di regola essere esposti a condizioni atmos!eric9e
pi@ se#ere di "uelle pre#iste per la struttura !inita e c9e comun"ue producano e!!etti c9e ne compromettano l:e!!icienza struttura)
le$
Prima della costruzione o comun"ue prima della messa in carico( il legno do#r8 essere portato ad una umidit8 il pi@ #icino possi)
ile a "uella appropriata alle condizioni amientali in cui si tro#er8 nell:opera !inita$
&&0 CAPITOLO 4
?ualora si operi con elementi lignei per i "uali assumano importanza trascuraile gli e!!etti del ritiro( o comun"ue della #ariazio)
ne della umidit8( si potr8 accettare durante la posa in opera una maggiore umidit8 del materiale( purc9B sia assicurata al legno la
possiilit8 di un successi#o asciugamento( !ino a raggiungere l:umidit8 pre#ista in !ase progettuale senza c9e ne #enga compro)
messa l:e!!icienza strutturale$
I sistemi di collegamento non de#ono presentare distorsioni permanenti in opera$

4.4.16. 4.4.16. 4.4.16. 4.4.16. VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZIONI TRANSITORIE' CO IONI TRANSITORIE' CO IONI TRANSITORIE' CO IONI TRANSITORIE' CONTROLLI E PROVE DI C NTROLLI E PROVE DI C NTROLLI E PROVE DI C NTROLLI E PROVE DI CARICO ARICO ARICO ARICO
Per situazioni costrutti#e transitorie( come "uelle c9e si 9anno durante le !asi della costruzione( do#ranno adottarsi tecnologie
costrutti#e e programmi di la#oro c9e non possono pro#ocare danni permanenti alla struttura o agli elementi strutturali e c9e
comun"ue non possano ri#ererarsi sulla sicurezza dell:opera$
Le entit8 delle azioni amientali da prendere in conto saranno determinate in relazione alla durata della situazione transitoria e
della tecnologia esecuti#a$
L:assegnazione delle azioni di calcolo ad una delle classi di durata del carico e delle classi di ser#izio do#r8 essere congruente con
la e!!etti#a durata della situazione transitoria in esame$
In aggiunta a "uanto pre#isto al Capitolo 7( l:esecuzione delle pro#e di carico per le strutture con elementi portanti di legno o con
materiali deri#ati dal legno( do#r8 tener conto della temperatura amientale e dell:umidit8 del materiale$
L:applicazione del carico do#r8 essere in grado di e#idenziare la dipendenza del comportamento del materiale dalla durata e dal)
la #elocit8 di applicazione del carico$
A tal !ine( si possono adottare metodi e protocolli di pro#a riportati in normati#e di compro#ata #alidit8$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI &&6
4.5. 4.5. 4.5. 4.5. COSTRUZIONI DI MURAT COSTRUZIONI DI MURAT COSTRUZIONI DI MURAT COSTRUZIONI DI MURATURA URA URA URA
4.5.1. 4.5.1. 4.5.1. 4.5.1. DEFINIZIONI DEFINIZIONI DEFINIZIONI DEFINIZIONI
Formano oggetto delle presenti norme le costruzioni con struttura portante #erticale realizzata con sistemi di muratura in grado
di sopportare azioni #erticali ed orizzontali4 collegati tra di loro da strutture di impalcato( orizzontali ai piani ed e#entualmente
inclinate in copertura( e da opere di !ondazione$
4.5.2. 4.5.2. 4.5.2. 4.5.2. MATERIALI E CARATTER MATERIALI E CARATTER MATERIALI E CARATTER MATERIALI E CARATTERISTICHE TIPOLOGICHE ISTICHE TIPOLOGICHE ISTICHE TIPOLOGICHE ISTICHE TIPOLOGICHE
4.3.!.1 %ALTE
Le prescrizioni riguardanti le malte per muratura sono contenute nel % &&$&/$2$
4.3.!.! ELE%ENTI RESISTENTI IN %URATURA
4.3.!.!.1 Eleenti arti-i0iali
Per gli elementi resistenti arti!iciali da impiegare con !unzione resistente si applicano le prescrizioni riportate al % &&$&/$&$
Oli elementi resistenti arti!iciali possono essere dotati di !ori in direzione normale al piano di posa (!oratura #erticale) oppure in
direzione parallela (!oratura orizzontale) con caratteristic9e di cui al % &&$&/$ Oli elementi possono essere retti!icati sulla super!icie
di posa$
Per l:impiego nelle opere trattate dalla presente norma( gli elementi sono classi!icati in ase alla percentuale di !oratura i ed
all:area media della sezione normale di ogni singolo !oro !$
I !ori sono di regola distriuiti pressoc9B uni!ormemente sulla !accia dell:elemento$
La percentuale di !oratura A espressa dalla relazione i Q&// F3A do#e:
F A l:area complessi#a dei !ori passanti e pro!ondi non passanti;
A A l:area lorda della !accia dell:elemento di muratura delimitata dal suo perimetro$
'el caso dei locc9i in laterizio estrusi la percentuale di !oratura i coincide con la percentuale in #olume dei #uoti come de!inita
dalla norma -'I .' 662)7:2//6$
Le Ta$ 4$4$Ia) riportano la classi!icazione per gli elementi in laterizio e calcestruzzo rispetti#amente$
Tab. 4.3.Ia / Classificazione elementi in laterizio
Eleenti "er0entuale di -oratura i Area - della sezione norale del -oro
Pieni iJ&4P ! J7 cmj
1emipieni &4P _ iJ 44P ! J&2 cmj
Forati 44P _ iJ 44P ! J&4 cmj
Oli elementi possono a#ere inca#i di limitata pro!ondit8 destinati ad essere riempiti dal letto di malta$
.lementi di laterizio di area lorda A maggiore di 5// cmj possono essere dotati di un !oro di presa di area massima pari a 54 cmj( da
computare nella percentuale complessi#a della !oratura( a#ente lo scopo di age#olare la presa manuale; per A superiore a 42/ cmj
sono ammessi due !ori( ciascuno di area massima pari a 54 cmj( oppure un !oro di presa o per l:e#entuale alloggiamento della arma)
tura la cui area non superi 6/ cmj$

Tab. 4.3.Ib / Classificazione elementi in calcestruzzo
Eleenti "er0entuale di -oratura i
Area - della sezione norale del -oro
) J 8:: 0I ) 8 8:: 0I
Pieni iJ &4P ! J /(&/ A ! J /(&4 A
1emipieni &4P _ iJ 44P ! J /(&/ A ! J /(&4 A
Forati 44P _ iJ 44P ! J /(&/ A ! J /(&4 A

'on sono soggetti a limitazione i !ori degli elementi in laterizio e calcestruzzo destinati ad essere riempiti di calcestruzzo o malta$
Lo spessore minimo dei setti interni (distanza minima tra due !ori) A il seguente:
elementi in laterizio e di silicato di calcio: 6 mm;
elementi in calcestruzzo: &2 mm;
1pessore minimo dei setti esterni (distanza minima dal ordo esterno al !oro pi@ #icino al netto dell:e#entuale rigatura) A il se)
guente:
elementi in laterizio e di silicato di calcio: &/ mm;
elementi in calcestruzzo: &2 mm;
Per i #alori di adesi#it8 malta3elemento resistente si pu, !are ri!erimento a indicazioni di normati#e di riconosciuta #alidit8$
&&2 CAPITOLO 4
4.3.!.!.! Eleenti naturali
Oli elementi naturali sono rica#ati da materiale lapideo non !riaile o s!aldaile( e resistente al gelo; essi non de#ono contenere in
misura sensiile sostanze soluili( o residui organici e de#ono essere integri( senza zone alterate o rimo#iili$
Oli elementi de#ono possedere i re"uisiti di resistenza meccanica ed adesi#it8 alle malte determinati secondo le modalit8 descrit)
te nel % &&$&/$5$
4.3.!.# %URATURE
Le murature costituite dall:assemlaggio organizzato ed e!!icace di elementi e malta possono essere a singolo paramento( se la pa)
rete A senza ca#it8 o giunti #erticali continui nel suo piano( o a paramento doppio$ In "uesto ultimo caso si !ar8 ri!erimento agli .u)
rocodici -'I .' &770)&)& oppure a "uanto indicato al % 4$0$
'el caso di elementi naturali( le pietre di geometria pressoc9B parallelepipeda( poste in opera in strati regolari( !ormano le mura)
ture di pietra s#uadrata$ L:impiego di materiale di ca#a grossolanamente la#orato A consentito per le nuo#e costruzioni( purc9B
posto in opera in strati pressoc9B regolari: in tal caso si parla di muratura di pietra non s#uadrata; se la muratura in pietra non
s"uadrata A intercalata( ad interasse non superiore a &(0 m e per tutta la lung9ezza e lo spessore del muro( da !asce di calcestruzzo
semplice o armato oppure da ricorsi orizzontali costituiti da almeno due !ilari di laterizio pieno( si parla di muratura listata$
L:uso di giunti di malta sottili (spessore compreso tra /$4 mm e 5 mm) e3o di giunti #erticali a secco #a limitato ad edi!ici con nu)
mero di piani !uori terra non superiore a 5 ed altezza interpiano massima di 5$4 m(
4.5.3. 4.5.3. 4.5.3. 4.5.3. CARATTERISTICHE MECC CARATTERISTICHE MECC CARATTERISTICHE MECC CARATTERISTICHE MECCANICHE DELLE MURATUR ANICHE DELLE MURATUR ANICHE DELLE MURATUR ANICHE DELLE MURATURE E E E
Le propriet8 !ondamentali in ase alle "uali si classi!ica una muratura sono la resistenza caratteristica a compressione !
I
( la resi)
stenza caratteristica a taglio in assenza di azione assiale !
#I/
( il modulo di elasticit8 normale secante .( il modulo di elasticit8 tan)
genziale secante O$
Le resistenze caratteristic9e !
I
e !
#I/
sono determinate o per #ia sperimentale su campioni di muro o( con alcune limitazioni( in
!unzione delle propriet8 dei componenti$ Le modalit8 per determinare le resistenze caratteristic9e sono indicate nel % &&$&/$5( do)
#e sono anc9e riportate le modalit8 per la #alutazione dei moduli di elasticit8$
In ogni caso i #alori delle caratteristic9e meccanic9e utilizzate per le #eri!ic9e de#ono essere indicati nel progetto delle opere$
In ogni caso( "uando A ric9iesto un #alore di !
I
maggiore o uguale a 2 +Pa si de#e controllare il #alore di !
I
( mediante pro#e spe)
rimentali come indicato nel % &&$&/$
4.5.4. 4.5.4. 4.5.4. 4.5.4. ORGANIZZAZIONE STRUT ORGANIZZAZIONE STRUT ORGANIZZAZIONE STRUT ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE TURALE TURALE TURALE
L:edi!icio a muratura portante de#e essere concepito come una struttura tridimensionale$ I sistemi resistenti di pareti di muratu)
ra( gli orizzontamenti e le !ondazioni de#ono essere collegati tra di loro in modo da resistere alle azioni #erticali ed orizzontali$
I pannelli murari( di muratura non armata( sono considerati resistenti anc9e alle azioni orizzontali "uando 9anno una lung9ezza
non in!eriore a /(5 #olte l:altezza di interpiano; i pannelli murari s#olgono !unzione portante( "uando sono sollecitati pre#alen)
temente da azioni #erticali( e s#olgono !unzione di contro#ento( "uando sollecitati pre#alentemente da azioni orizzontali$ Ai !ini
di un adeguato comportamento statico e dinamico dell:edi!icio( tutti le pareti de#ono assol#ere( per "uanto possiile( sia la !un)
zione portante sia la !unzione di contro#entamento$
Oli orizzontamenti sono generalmente solai piani( o con !alde inclinate in copertura( c9e de#ono assicurare( per resistenza e rigi)
dezza( la ripartizione delle azioni orizzontali !ra i muri di contro#entamento$
L:organizzazione dell:intera struttura e l:interazione ed il collegamento tra le sue parti de#ono essere tali da assicurare appropria)
ta resistenza e stailit8( ed un comportamento d:insieme fscatolareg$
Per garantire un comportamento scatolare( muri ed orizzontamenti de#ono essere opportunamente collegati !ra loro$ Tutte le pa)
reti de#ono essere collegate al li#ello dei solai mediante cordoli di piano di calcestruzzo armato e( tra di loro( mediante ammor)
samenti lungo le intersezioni #erticali$ I cordoli di piano de#ono a#ere adeguata sezione ed armatura$
>e#ono inoltre essere pre#isti opportuni incatenamenti al li#ello dei solai( a#enti lo scopo di collegare tra loro i muri paralleli del)
la scatola muraria$ Tali incatenamenti de#ono essere realizzati per mezzo di armature metallic9e o altro materiale resistente a tra)
zione( le cui estremit8 de#ono essere e!!icacemente ancorate ai cordoli$ Per il collegamento nella direzione di tessitura del solaio
possono essere omessi gli incatenamenti "uando il collegamento A assicurato dal solaio stesso$ Per il collegamento in direzione
normale alla tessitura del solaio( si possono adottare opportuni accorgimenti c9e sostituiscano e!!icacemente gli incatenamenti
costituiti da tiranti estranei al solaio$
Il collegamento !ra la !ondazione e la struttura in ele#azione A generalmente realizzato mediante cordolo in calcestruzzo armato
disposto alla ase di tutte le murature #erticali resistenti$ n possiile realizzare la prima ele#azione con pareti di calcestruzzo ar)
mato; in tal caso la disposizione delle !ondazioni e delle murature so#rastanti de#e essere tale da garantire un adeguato centrag)
gio dei caric9i trasmessi alle pareti della prima ele#azione ed alla !ondazione$
Lo spessore dei muri portanti non pu, essere in!eriore ai seguenti #alori:
muratura in elementi resistenti arti!iciali pieni &4/ mm
muratura in elementi resistenti arti!iciali semipieni 2// mm
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI &&7
muratura in elementi resistenti arti!iciali !orati 24/ mm
muratura di pietra s"uadrata 24/ mm
muratura di pietra listata 4// mm
muratura di pietra non s"uadrata 4// mm
I !enomeni del secondo ordine possono essere controllati mediante la snellezza convenzionale della parete( de!inita dal rapporto:
h Q 9
/
3 t K4$4$&L
do#e 9
/
A la lung9ezza liera di in!lessione della parete #alutata in ase alle condizioni di #incolo ai ordi espresse dalla K4$4$0L e t
A lo spessore della parete$
Il #alore della snellezza h non de#e risultare superiore a 2/$
4.5. 4.5. 4.5. 4.5.5. 5. 5. 5. ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE
La risposta strutturale A calcolata usando:
analisi sempli!icate$
analisi lineari( assumendo i #alori secanti dei moduli di elasticit8
analisi non lineari
Per la #alutazione di e!!etti locali A consentito l:impiego di modelli di calcolo relati#i a parti isolate della struttura$
Per il calcolo dei caric9i trasmessi dai solai alle pareti e per la #alutazione su "ueste ultime degli e!!etti delle azioni !uori dal pia)
no( A consentito l:impiego di modelli sempli!icati( asati sullo sc9ema dell:articolazione completa alle estremit8 degli elementi
strutturali$
4.5.6. 4.5.6. 4.5.6. 4.5.6. VERIFICHE VERIFICHE VERIFICHE VERIFICHE
Le #eri!ic9e sono condotte con l:ipotesi di conser#azione delle sezioni piane e trascurando la resistenza a trazione per !lessione
della muratura$
Oltre alle #eri!ic9e sulle pareti portanti( si de#e eseguire anc9e la #eri!ica di tra#i di accoppiamento in muratura ordinaria( "uan)
do prese in considerazione dal modello della struttura$ Tali #eri!ic9e si eseguono in analogia a "uanto pre#isto per i pannelli mu)
rari #erticali$
4.3.5.1 RESISTENZE DI "RO+ETTO
Le resistenze di progetto da impiegare4 rispetti#amente4 per le #eri!ic9e a compressione( presso!lessione e a caric9i concentrati
(!
d
)4 e a taglio (!
#d
) #algono:
!
d
Q !
I
3S
+
K4$4$2L
!
#d
Q !
#I
3 S
+
K4$4$5L
do#e
!
I
A la resistenza caratteristica a compressione della muratura;
!
#I
A la resistenza caratteristica a taglio della muratura in presenza delle e!!etti#e tensioni di compressione( #alutata secondo
"uanto indicato al %&&$&/$5$5( in cui S
+
A il coe!!iciente parziale di sicurezza sulla resistenza a compressione della muratura(
comprensi#o delle incertezze di modello e di geometria( !ornito dalla Ta$ 4$4$II( in !unzione delle classi di esecuzione pi@ a)
#anti precisate( e a seconda c9e gli elementi resistenti utilizzati siano di categoria I o di categoria II (#edi % &&$&/$&)$

Tab. 4.3.II. 1alori del coefficiente S
+
in funzione della classe di esecuzione e della categoria degli elementi resistenti
%ateriale
Classe di ese0uzione
1 !
+uratura con elementi resistenti di categoria I( malta a prestazione
garantita
2(/ 2(4
+uratura con elementi resistenti di categoria I( malta a composizione
prescritta
2(2 2(6
+uratura con elementi resistenti di categoria II( ogni tipo di malta 2(4 5(/

L:attriuzione delle Classi di esecuzione & e 2 #iene e!!ettuata adottando "uanto di seguito indicato$
In ogni caso occorre (Classe 2):
disponiilit8 di speci!ico personale "uali!icato e con esperienza( dipendente dell:impresa esecutrice( per la super#isione del
la#oro (capocantiere);
disponiilit8 di speci!ico personale "uali!icato e con esperienza( indipendente dall:impresa esecutrice( per il controllo ispetti#o
del la#oro (direttore dei la#ori)$
La Classe & A attriuita "ualora siano pre#isti( oltre ai controlli di cui sopra( le seguenti operazioni di controllo:
&2/ CAPITOLO 4
controllo e #alutazione in loco delle propriet8 della malta e del calcestruzzo;
dosaggio dei componenti della malta fa #olumeg con l:uso di opportuni contenitori di misura e controllo delle operazioni di
miscelazione o uso di malta premiscelata certi!icata dal produttore$
4.3.5.! VERI$IC>E A+LI STATI LI%ITE ULTI%I
Oli stati limite ultimi da #eri!icare sono:
presso !lessione per caric9i laterali (resistenza e stailit8 !uori dal piano);
presso !lessione nel piano del muro;
taglio per azioni nel piano del muro;
caric9i concentrati;
!lessione e taglio di tra#i di accoppiamento$
Le #eri!ic9e #anno condotte con ri!erimento a normati#e di compro#ata #alidit8$
Per la #eri!ica a presso !lessione per caric9i laterali( nel caso di adozione dell:ipotesi di articolazione completa delle estremit8 del)
la parete (#edi % 4$4$4)( A consentito !ar ri!erimento al metodo sempli!icato di seguito riportato$
La resistenza unitaria di progetto ridotta !
d(rid
ri!erita all:elemento strutturale si assume pari a

d rid ( d
! ! = K4$4$4L
in cui W A il coe!!iciente di riduzione della resistenza del materiale( riportato in Ta$ 4$4$III in !unzione della snellezza con#enzio)
nale h e del coe!!iciente di eccentricit8 m de!inito pi@ a#anti Ke"uazione 4$4$0L$
Per #alori non contemplati in taella A ammessa l:interpolazione lineare; in nessun caso sono ammesse estrapolazioni$

Tab. 4.3.III -1alori del coefficiente W con lipotesi della articolazione "a cerniera)
Snellezza Coe--i0iente di e00entri0it, K 5 eGt
: :43 14: 143 !4:
: &(// /(64 /(47 /(44 /(55
3 /(76 /(6& /(44 /(57 /(26
1: /(20 /(0& /(44 /(26 /(&0
13 /(07 /(42 /(52 /(&6
!: /(45 /(50 /(25

Per la #alutazione della snellezza con#enzionale h della parete secondo l:espressione K4$4$&L la lung9ezza liera d:in!lessione del
muro 9
/
A data dalla relazione
9
/
Q }9 K4$4$4L
in cui il !attore } tiene conto dell:e!!icacia del #incolo !ornito dai muri ortogonali e 9 A l:altezza interna di piano; } assume il #alo)
re & per muro isolato( e i #alori indicati nella Ta$ 4$4$I=( "uando il muro non 9a aperture ed A irrigidito con e!!icace #incolo da
due muri tras#ersali di spessore non in!eriore a 2// mm( e di lung9ezza l non in!eriore a &34 9( posti ad interasse a$

Tab. 4.3.IV - <attore laterale di vincolo
9Ga
93a J /(4 &
/(4 _ 93a J &(/ 532 93a
&(/ _ 93a &3K&E(93a)
2
L

1e un muro tras#ersale 9a aperture( si ritiene con#enzionalmente c9e la sua !unzione di irrigidimento possa essere espletata
"uando lo stipite delle aperture disti dalla super!icie del muro irrigidito almeno &34 dell:altezza del muro stesso; in caso contrario
si assume } Q &$
'ella lung9ezza l del muro di irrigidimento si intende compresa anc9e met8 dello spessore del muro irrigidito$ Il coefficiente di
eccentricit0 m A de!inito dalla relazione:
m Q 0 e3t K4$4$0L
essendo e l:eccentricit8 totale e t lo spessore del muro$ Le eccentricit8 dei caric9i #erticali sullo spessore della muratura sono do)
#ute alle eccentricit8 totali dei caric9i #erticali( alle tolleranze di esecuzione ed alle azioni orizzontali$ .sse possono essere deter)
minate con#enzionalmente con i criteri c9e seguono$
a) eccentricit8 totale dei caric9i #erticali:

+
=
+
=
2 &
2 2
2 s
2 &
& &
& s
' '
d '
e ;
' '
d '
e K4$4$6L
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI &2&
do#e:
e
s&
eccentricit8 della risultante dei caric9i trasmessi dai muri dei piani superiori rispetto al piano medio del muro da #eri!ica)
re;
e
s2
eccentricit8 delle reazioni di appoggio dei solai soprastanti la sezione di #eri!ica;
'
&
carico trasmesso dal muro so#rastante supposto centrato rispetto al muro stesso;
'
2
reazione di appoggio dei solai so#rastanti il muro da #eri!icare;
d
&
eccentricit8 di '
&
rispetto al piano medio del muro da #eri!icare;
d
2
eccentricit8 di '
2
rispetto al piano medio del muro da #eri!icare;
tali eccentricit8 possono essere positi#e o negati#e;
b) eccentricit8 do#uta a tolleranze di esecuzione( e
a
$
Considerate le tolleranze mor!ologic9e e dimensionali connesse alle tecnologie di esecuzione degli edi!ici in muratura si de#e
tener conto di una eccentricit0 e
a
c/e 9 assunta almeno uguale a e
a
Q 932// K4$4$2L
con 9 altezza interna di piano$
c) eccentricit8 e
#
do#uta alle azioni orizzontali considerate agenti in direzione normale al piano della muratura(
e
#
Q +
#
3' K4$4$7L
do#e +
#
ed ' sono( rispetti#amente( il massimo momento !lettente do#uto alle azioni orizzontali e lo s!orzo normale nella re)
lati#a sezione di #eri!ica$ Il muro A supposto incernierato al li#ello dei piani e( in mancanza di aperture( anc9e in corrispon)
denza dei muri tras#ersali( se "uesti 9anno interasse minore di 0 m$
Le eccentricit8 e
s
( e
a
e e
#
#anno con#enzionalmente cominate tra di loro secondo le due espressioni:

#
&
2 a s &
e
2
e
e ; e e e + = + = K4$4$&/L
Il #alore di eQe
&
A adottato per la #eri!ica dei muri nelle loro sezioni di estremit8; il #alore di eQe
2
A adottato per la #eri!ica della
sezione o#e A massimo il #alore di +
#
$ L:eccentricit8 di calcolo e non pu, comun"ue essere assunta in!eriore ad e
a
$
In ogni caso do#e risultare:
t 55 $ / e ; t 55 $ / e
2 &
K4$4$&&L
4.3.5.# VERI$IC>E A+LI STATI LI%ITE DI ESERCIZIO
'on A generalmente necessario eseguire #eri!ic9e nei con!ronti di stati limite di esercizio di strutture di muratura4 "uando siano
soddis!atte le #eri!ic9e nei con!ronti degli stati limite ultimi$
'el caso della muratura armata( e per particolari situazioni della muratura non armata( si !ar8 ri!erimento a norme tecnic9e di
compro#ata #alidit8$
4.3.5.4 EDI$ICI SE%"LICI
Per edi!ici semplici A consentito eseguire le #eri!ic9e( in #ia sempli!icati#a( adottando le azioni pre#iste nelle presenti 'orme Tec)
nic9e( con resistenza del materiale di cui al % 4$4$0$&( ponendo il coe!!iciente S
+
Q 4(2 ed utilizzando il dimensionamento sempli!i)
cato di seguito riportato con le corrispondenti limitazioni:
a) le pareti strutturali della costruzione siano continue dalle !ondazioni alla sommit8;
b) nessuna altezza interpiano sia superiore a 5(4 m;
c) il numero di piani in muratura non sia superiore a 5 (entro e !uori terra) per costruzioni in muratura ordinaria ed a 4 per co)
struzioni in muratura armata;
d) la planimetria dell:edi!icio sia inscri#iile in un rettangolo con rapporti !ra lato minore e lato maggiore non in!eriore a &35;
e) la snellezza della muratura( secondo l:espressione K4$4$&L( non sia in nessun caso superiore a &2;
f) il carico #ariaile per i solai non sia superiore a 5(// I'3mj$
g) de#ono essere rispettate le percentuali minime( calcolate coperta rispetto alla super!icie totale in pianta dell:edi!icio( di sezio)
ne resistente delle pareti( calcolate nelle due direzioni ortogonali( speci!icate in Ta$ 6$2$II$
La #eri!ica si intende soddis!atta se risulta:
Y Q '3( /(04 A) J !
I
3S
+
K4$4$&2L
in cui ' A il carico #erticale totale alla ase di ciascun piano dell:edi!icio corrispondente alla somma dei caric9i permanenti e #a)
riaili (#alutati ponendo S
O
QS
?
Q&) della cominazione caratteristica e A A l:area totale dei muri portanti allo stesso piano$
4.5.7. 4.5.7. 4.5.7. 4.5.7. MURATURA ARMATA MURATURA ARMATA MURATURA ARMATA MURATURA ARMATA
La muratura armata A costituita da elementi resistenti arti!iciali pieni e semipieni idonei alla realizzazione di pareti murarie in)
corporanti apposite armature metallic9e #erticali e orizzontali( annegate nella malta o nel conglomerato cementizio$
&22 CAPITOLO 4
Le arre di armatura possono essere costituite da acciaio al caronio( o da acciaio inossidaile o da acciaio con ri#estimento spe)
ciale( con!ormi alle pertinenti indicazioni di cui al % &&$5$
n ammesso( per le armature orizzontali( l:impiego di armature a traliccio elettrosaldato o l:impiego di altre armature con!ormate
in modo da garantire adeguata aderenza ed ancoraggio( nel rispetto delle pertinenti normati#e di compro#ata #alidit8$
In ogni caso do#r8 essere garantita una adeguata protezione dell:armatura nei con!ronti della corrosione$
Le arre di armatura de#ono a#ere un diametro minimo di 4 mm$ 'elle pareti c9e incorporano armatura nei letti di malta al !ine
di !ornire un aumento della resistenza ai caric9i !uori piano( per contriuire al controllo della !essurazione o per !ornire duttilit8(
l:area totale dell:armatura non de#e essere minore dello /(/5P dell:area lorda della sezione tras#ersale della parete (cioA /(/&4P
per ogni !accia nel caso della resistenza !uori piano)$
?ualora l:armatura sia utilizzata negli elementi di muratura armata per aumentare la resistenza nel piano( o "uando sia ric9iesta
armatura a taglio( la percentuale di armatura orizzontale( calcolata rispetto all:area lorda della muratura( non potr8 essere in!erio)
re allo /(/4P nB superiore allo /(4P( e non potr8 a#ere interasse superiore a 0/ cm$ La percentuale di armatura #erticale( calcolata
rispetto all:area lorda della muratura( non potr8 essere in!eriore allo /(/4P( nB superiore allo &(/P$ In tal caso( armature #erticali
con sezione complessi#a non in!eriore a 2 cmj do#ranno essere collocate a ciascuna estremit8 di ogni parete portante( ad ogni in)
tersezione tra pareti portanti( in corrispondenza di ogni apertura e comun"ue ad interasse non superiore a 4 m$
La lung9ezza d:ancoraggio( idonea a garantire la trasmissione degli s!orzi alla malta o al calcestruzzo di riempimento( de#e in
ogni caso essere in grado di e#itare la !essurazione longitudinale o lo s!aldamento della muratura$ L:ancoraggio de#e essere otte)
nuto mediante una arra rettilinea( mediante ganci( piegature o !orcelle o( in alternati#a( mediante opportuni dispositi#i meccani)
ci di compro#ata e!!icacia$
La lung9ezza di ancoraggio ric9iesta per arre dritte pu, essere calcolata in analogia a "uanto usualmente !atto per le strutture di
calcestruzzo armato$
L:ancoraggio dell:armatura a taglio( sta!!e incluse( de#e essere ottenuto mediante ganci o piegature( con una arra d:armatura
longitudinale inserita nel gancio o nella piegatura$ Le so#rapposizioni de#ono garantire la continuit8 nella trasmissione degli
s!orzi di trazione( in modo c9e lo sner#amento dell:armatura aia luogo prima c9e #enga meno la resistenza della giunzione$ In
mancanza di dati sperimentali relati#i alla tecnologia usata( la lung9ezza di so#rapposizione de#e essere di almeno 0/ diametri$
La malta o il conglomerato di riempimento dei #ani o degli alloggi delle armature de#e a##olgere completamente l:armatura$ Lo
spessore di ricoprimento de#e essere tale da garantire la trasmissione degli s!orzi tra la muratura e l:armatura e tale da costituire
un idoneo copri!erro ai !ini della durailit8 degli acciai$ L:armatura #erticale do#r8 essere collocata in apposite ca#it8 o recessi( di
dimensioni tali c9e in ciascuno di essi risulti inscri#iile un cilindro di almeno 0 cm di diametro$
La resistenza a compressione minima ric9iesta per la malta A di &/ +Pa( mentre la classe minima ric9iesta per il conglomerato
cementizio A C&23&4$ Per i #alori di resistenza di aderenza caratteristica dell:armatura si pu, !are ri!erimento a risultati di pro#e
sperimentali o a indicazioni normati#e di compro#ata #alidit8$
La resistenza di progetto della muratura da impiegare per le #eri!ic9e a taglio (!
#d
)( pu, essere calcolata ignorando il contriuto di
"ualsiasi armatura a taglio incorporata nell:elemento( "ualora non sia !ornita l:area minima di armatura sopra speci!icata per e)
lementi di muratura armata atti ad aumentare la resistenza nel piano( oppure prendendo in considerazione il contriuto
dell:armatura a taglio( "ualora sia presente almeno l:area minima pre#ista( secondo "uanto riportato in normati#e di riconosciuta
#alidit8$
Le #eri!ic9e di sicurezza #anno condotte assumendo per l:acciaio S
s
Q &(&4$
4.5. 4.5. 4.5. 4.5.8 88 8. .. . MURATURA CO MURATURA CO MURATURA CO MURATURA CONFINATA NFINATA NFINATA NFINATA

La muratura con!inata A un muratura costituita da elementi resistenti arti!iciali pieni e semipieni( dotta di elementi di con!ina)
mento in calcestruzzo armato o muratura armata$ Il progetto della muratura con!inata pu, essere s#olto applicando integralmen)
te "uanto pre#isto negli .urocodici strutturali ed in particolare nelle norme della serie .' &770 e .' &772 con le relati#e appen)
dici nazionali$
4.5. 4.5. 4.5. 4.5.9 99 9. .. . VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZIONI TRANSITORIE IONI TRANSITORIE IONI TRANSITORIE IONI TRANSITORIE
Per le situazioni costrutti#e transitorie( come "uelle c9e si 9anno durante le !asi della costruzione( do#ranno adottarsi tecnologie
costrutti#e e programmi di la#oro c9e non possano pro#ocare danni permanenti alla struttura o agli elementi strutturali e c9e
comun"ue non possano ri#ererarsi sulla sicurezza dell:opera$
Le entit8 delle azioni amientali da prendere in conto saranno determinate in relazione al tempo della situazione transitoria e del)
la tecnologia esecuti#a$
4.5. 4.5. 4.5. 4.5.10 10 10 10. .. . VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZ VERIFICHE PER SITUAZIONI ECCEZIONALI IONI ECCEZIONALI IONI ECCEZIONALI IONI ECCEZIONALI
Per situazioni progettuali eccezionali( il progetto do#r8 dimostrare la roustezza della costruzione mediante procedure di scenari
di danno per i "uali i !attori parziali S
+
dei materiali possono essere assunti pari a c di "uelli delle situazioni ordinarie (#edi Ta$
4$4$II)$
CO1T*-<IO'I CI=ILI . I'>-1T*IALI &25
4.5. 4.5. 4.5. 4.5.11 11 11 11. .. . RESISTENZA AL F RESISTENZA AL F RESISTENZA AL F RESISTENZA AL FUOCO UOCO UOCO UOCO
Le #eri!ic9e di resistenza al !uoco potranno eseguirsi con ri!erimento a -'I .' &770)&)2( utilizzando i coe!!icienti S
+
(#edi % 4$4$)
&/) relati#i alle cominazioni eccezionali$

&24 CAPITOLO 4
4.6. 4.6. 4.6. 4.6. COSTRUZIONI COSTRUZIONI COSTRUZIONI COSTRUZIONI DI ALTRI MATERIALI DI ALTRI MATERIALI DI ALTRI MATERIALI DI ALTRI MATERIALI
I sistemi costrutti#i o gli elementi strutturali non trattati nelle presenti norme tecnic9e( c9e prioritariamente assicurano e3o con)
triuiscono alla sicurezza strutturale e3o geotecnica delle opere( possono essere utilizzati nel rispetto delle seguenti condizioni:
) i materiali o prodotti strutturali utilizzati de#ono essere con!ormi ai re"uisiti di cui al Cap$&& delle presenti norme;
) le regole di progettazione ed esecuzione de#ono essere tali da garantire un li#ello di sicurezza compatiile con le presenti nor)
me tecnic9e per le costruzioni e de#ono essere ad esse riconduciili( o##ero( "uando disponiili e3o applicaili( con i ri!erimenti
tecnici ed i documenti di compro#ata #alidit8 di cui al Capitolo &2 delle presenti 'orme Tecnic9e$
'el caso in cui la prima delle due condizioni di cui sopra non sia rispettata( si applicano le pertinenti procedure di cui al punto
&&$&$
'el caso in cui la seconda delle due condizioni di cui sopra non sia rispettata( l:idoneit8 all:uso del sistema costrutti#o e
dell:elemento strutturale do#r8 essere compro#ata da una >ic9iarazione rilasciata dal Presidente del Consiglio 1uperiore dei
LL$PP$( ai sensi dell:articolo 42( comma 2( del >P* 52/32//&$
Per singoli casi speci!ici e "ualora lo ritengano necessario( le amministrazioni territorialmente competenti alla #eri!ica
dell:applicazione delle presenti norme tecnic9e ai sensi del >P* 52/32//& o le Amministrazioni committenti( al !ine di #eri!icare
la sussistenza delle condizioni sopra indicate( potranno a##alersi dell:atti#it8 consulti#a( di carattere !acoltati#o ai sensi
dell:articolo 2( comma &( lettera )( del >$P$*$ 2/432//0( del Consiglio 1uperiore dei La#ori Pulici( c9e si esprime pre#ia istrutto)
ria del 1er#izio Tecnico Centrale$










CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO 5.

PONTI
126 CAPITOLO 5
5.1. PONTI STRADALI
5.1.1. OGGETTO
Le norme contengono i criteri generali e le indicazioni tecniche per la progettazione e lesecuzione dei ponti stradali.
Nel seguito col termine ponti si intendono anche tutte quelle opere che, in relazione alle loro diverse destinazioni, vengono nor-
malmente indicate con nomi particolari, quali: viadotti, sottovia o cavalcavia, sovrappassi, sottopassi, strade sopraelevate, ecc.
Le presenti norme, per quanto applicabili, riguardano anche i ponti mobili.
5.1.2. PRESCRIZIONI GENERALI
5.1.2.1 Premesse
In sede di progetto vanno deinite le caratteristiche generali del ponte, ovvero la sua localizzazione, la destinazione e la tipologia,
le dimensioni principali, il tipo e le caratteristiche dei materiali strutturali impiegati ed il tipo delle azioni considerate ai ini del
suo dimensionamento.
In sede di realizzazione si accerter! che le modalit! tecnico esecutive adottate nellesecuzione dellopera siano rispondenti alle
assunzioni ed alle prescrizioni di "rogetto ed alle speciiche di #apitolato.
5.1.2.2 Geometria della sede stradale
$i ini della presente normativa, per larghezza della sede stradale del ponte si intende la distanza misurata ortogonalmente
allasse stradale tra i punti pi% esterni dellimpalcato.
La sede stradale sul ponte & composta dalla piattaorma, eventualmente divisa da uno spartitraico e composta dalle corsie e dal-
le banchine, dai cordoli e laddove previsti dai marciapiedi, secondo limportanza, la unzione e le caratteristiche della strada.
La supericie carrabile del ponte & composta dalla piattaorma e da eventuali marciapiedi sormontabili, ovvero di altezza inerio-
re a '( cm e non protetti da barriere di sicurezza stradale o da altri dispositivi di ritenuta.
5.1.2.3 Altezza libera
Nel caso di un ponte che scavalchi una strada ordinaria, laltezza libera al di sotto del ponte non deve essere in alcun punto mi-
nore di ( m, tenendo conto anche delle pendenze della strada sottostante.
Nei casi di strada a traico selezionato & ammesso, per motivi validi e comprovati, derogare da quanto sopra, purch) laltezza
minima non sia minore di * m.
+ccezionalmente, ove lesistenza di vincoli non eliminabili imponesse di scendere al di sotto di tale valore, si potr! adottare
unaltezza minima, in ogni caso non ineriore a ,,-. m. /ale deroga & vincolata al parere avorevole dei #omandi 0ilitare e dei
1igili del 2uoco competenti per territorio.
I ponti sui corsi dacqua classiicati navigabili dovranno avere il tirante corrispondente alla classe dei natanti previsti.
"er tutti i casi in deroga allaltezza minima prescritta di ( m, si debbono adottare opportuni dispositivi segnaletici di sicurezza
3ad es. controsagome4, collocati a conveniente distanza dallimbocco dellopera.
Nel caso di sottopassaggi pedonali laltezza libera non deve essere ineriore a -,(. m.
5.1.2.4 Comatibilit! idra"li#a
5uando il ponte interessa un corso dacqua naturale o artiiciale, il progetto dovr! essere corredato da uno studio di compatibilit!
idraulica costituito da una relazione idrologica e da una relazione idraulica riguardante le scelte progettuali, la costruzione e
lesercizio del ponte.
6i norma il manuatto non dovr! interessare con spalle, pile e rilevati il corso dacqua attivo e, se arginato, i corpi arginali. Limi-
tatamente ai corsi dacqua caratterizzati da bacini idrograici di estensione superiore a '.. 7m
-
nella sezione

di attraversamento,
qualora osse necessario realizzare pile in alveo, la luce minima tra pile contigue non dovr! essere ineriore a *. m. 8oluzioni con
luci ineriori potranno essere autorizzate dall$utorit! competente, previo parere del #onsiglio 8uperiore dei Lavori "ubblici. Il
presente capoverso non si applica per la progettazione di interventi di potenziamento di inrastrutture esistenti con la costruzione
di nuovi ponti in adiacenza a ponti esistenti.
Nel caso di pile e9o spalle in alveo cura particolare & da dedicare al problema delle escavazioni in corrispondenza delle ondazio-
ni e alla protezione delle ondazioni delle pile e delle spalle.
Lo studio di compatibilit! idraulica dovr! are rierimento ad una piena di progetto rierita ad un periodo di ritorno non ineriore
a -.. anni.
Il ranco di sottotrave e la distanza tra il ondo alveo e la quota di sottotrave dovranno essere assunte tenendo conto del trasporto
solido di ondo e del trasporto di materiale galleggiante.
Il ranco idraulico necessario non pu: essere ottenuto con il sollevamento del ponte durante la piena.
PONTI 127
Le azioni idrodinamiche associate al livello idrico medio annuale devono essere combinate con le altre azioni adottando

,
1

2
unitari.
Lo scalzamento e le azioni idrodinamiche associati allevento di piena con periodo di ritorno duecentennale devono essere com-
binate esclusivamente con le altre azioni variabili da traico, adottando per queste ultime i coeicienti di combinazione
1
.
5.1.3. AZIONI SUI PONTI STRADALI
Le azioni da considerare nella progettazione dei ponti stradali sono:
; le azioni permanenti<
; distorsioni e deormazioni impresse<
; le azioni variabili da traico<
; le azioni variabili 3variazioni termiche, spinte idrodinamiche, vento, neve e le azioni sui parapetti4<
; le resistenze passive dei vincoli<
; gli urti sulle barriere di sicurezza stradale di veicoli in svio<
; le azioni sismiche<
; le azioni eccezionali.

5.1.3.1 Azio$i erma$e$ti
'. "eso proprio degli elementi strutturali: g
'

-. #arichi permanenti portati: g
-
3pavimentazione stradale, marciapiedi, barriere acustiche, barriere di sicurezza stradale, para-
petti, initure, sistema di smaltimento acque, attrezzature stradali, rinianchi e simili4.
,. $ltre azioni permanenti: g
,
3spinta delle terre, spinte idrauliche, ecc.4.
5.1.3.2 Distorsio$i e de%ormazio$i imresse
'. 6istorsioni e presollecitazioni di progetto: =
'
.
$i ini delle veriiche si devono considerare gli eetti delle distorsioni e delle presollecitazioni eventualmente previste in pro-
getto.
-. +etti reologici: ritiro =
-
e viscosit! =
,
<
Il calcolo degli eetti del ritiro del calcestruzzo e della viscosit! deve essere eettuato in accordo al carattere ed allintensit! di
tali distorsioni deiniti nelle relative sezioni delle presenti Norme /ecniche.
,. #edimenti vincolari: =
*

6ovranno considerarsi gli eetti di cedimenti vincolari quando, sulla base delle indagini e delle valutazioni geotecniche, que-
sti risultino signiicativi per le strutture.
5.1.3.3 Azio$i &ariabili da tra%%i#o. Cari#'i &erti#ali( Q1
5.1.3.3.1 Premessa
I carichi verticali da traico sono deiniti dagli 8chemi di #arico descritti nel > (.'.,.,.,, disposti su corsie convenzionali.
5.1.3.3.2 Definizione delle corsie convenzionali
Le larghezze ?
l
delle corsie convenzionali sulla supericie carrabile ed il massimo numero 3intero4 possibile di tali corsie su di es-
sa sono indicati nel prospetto seguente 32ig. (.'.' e /ab. (.'.I4.
8e non diversamente speciicato, qualora la piattaorma di un impalcato da ponte sia divisa in due parti separate da una zona
spartitraico centrale, si distinguono i casi seguenti:
a) se le parti sono separate da una barriera di sicurezza issa, ciascuna parte, incluse tutte le corsie di emergenza e le banchine, &
autonomamente divisa in corsie convenzionali.
b) se le parti sono separate da barriere di sicurezza mobili o da altro dispositivo di ritenuta, lintera carreggiata, inclusa la zona
spartitraico centrale, & divisa in corsie convenzionali.

Fig. 5.1.1 - Esempio di numerazione delle corsie

Tab. 5.1.I - Numero e larghezza delle corsie
128 CAPITOLO 5
Larghezza della superfi-
cie carrabile w
Numer di crsie c!-
"e!zi!ali
Larghezza di u!a crsia
c!"e!zi!ale #m$
Larghezza della z!a
rima!e!%e #m$
? @ (,*. m n
l
A ' ,,.. 3?-,,..4
(,* B ? @ C,. m n
l
A - ?9- .
C,. m B ? n
l
A Int3?9,4 ,,.. ? - 3,,.. x n
l
4

La disposizione e la numerazione delle corsie va determinata in modo da indurre le pi% savorevoli condizioni di progetto. "er
ogni singola veriica il numero di corsie da considerare caricate, la loro disposizione sulla supericie carrabile e la loro numera-
zione vanno scelte in modo che gli eetti della disposizione dei carichi risultino i pi% savorevoli. La corsia che, caricata, d!
leetto pi% savorevole & numerata come corsia Numero '< la corsia che d! il successivo eetto pi% savorevole & numerata come
corsia Numero -, ecc.
5uando la supericie carrabile & costituita da due parti separate portate da uno stesso impalcato, le corsie sono numerate conside-
rando lintera supericie carrabile, cosicch) vi & solo una corsia ', solo una corsia - ecc., che possono appartenere alternativamen-
te ad una delle due parti.
5uando la supericie carrabile consiste di due parti separate portate da due impalcati indipendenti, per il progetto di ciascun im-
palcato si adottano numerazioni indipendenti. 5uando, invece, gli impalcati indipendenti sono portati da una singola pila o da
una singola spalla, per il progetto della pila o della spalla si adotta ununica numerazione per le due parti.
"er ciascuna singola veriica e per ciascuna corsia convenzionale, si applicano gli 8chemi di #arico deiniti nel seguito per una
lunghezza e per una disposizione longitudinale, tali da ottenere leetto pi% savorevole.
5.1.3.3.3 Schemi di Carico
Le azioni variabili del traico, comprensive degli eetti dinamici, sono deinite dai seguenti 8chemi di #arico:
Schema di Carico 1: & costituito da carichi concentrati su due assi in tandem, applicati su impronte di pneumatico di orma
quadrata e lato .,*. m, e da carichi uniormemente distribuiti come mostrato in 2ig. (.'.-. 5uesto
schema & da assumere a rierimento sia per le veriiche globali, sia per le veriiche locali, considerando
un solo carico tandem per corsia, disposto in asse alla corsia stessa. Il carico tandem, se presente, va
considerato per intero.
Schema di Carico 2: & costituito da un singolo asse applicato su speciiche impronte di pneumatico di orma rettangolare,
di larghezza .,C. m ed altezza .,,( m, come mostrato in 2ig. (.'.-. 5uesto schema va considerato auto-
nomamente con asse longitudinale nella posizione pi% gravosa ed & da assumere a rierimento solo per
veriiche locali. 5ualora sia pi% gravoso si considerer! il peso di una singola ruota di -.. 7N.
Schema di Carico 3: & costituito da un carico isolato da '(. 7N con impronta quadrata di lato .,*. m. 8i utilizza per verii-
che locali su marciapiedi non protetti da sicurvia.
Schema di Carico 4: & costituito da un carico isolato da '. 7N con impronta quadrata di lato .,'. m. 8i utilizza per veriiche
locali su marciapiedi protetti da sicurvia e sulle passerelle pedonali.
Schema di Carico 5: costituito dalla olla compatta, agente con intensit! nominale, comprensiva degli eetti dinamici, di (,.
7N9mD. Il valore di combinazione & invece di -,( 7N9mD. Il carico olla deve essere applicato su tutte le
zone signiicative della supericie di inluenza, inclusa larea dello spartitraico centrale, ove rilevante.
Schemi di Carico 6.a, b, c: In assenza di studi speciici ed in alternativa al modello di carico principale, generalmente cautelativo,
per opere di luce maggiore di ,.. m, ai ini della statica complessiva del ponte, si pu: ar rierimento
ai seguenti carichi q
L,a
, q
L,b
e q
L,c

| |
=
|
\
.,-(
,
'
'-E,F( GHN9mI
L a
q
L

G(.'.'I
| |
=
|
\
.,,E
,
'
EE,J' GHN9mI
L b
q
L

G(.'.-I
| |
=
|
\
.,,E
,
'
JJ,'- GHN9mI
L c
q
L

G(.'.,I
essendo L la lunghezza della zona caricata in m.
5.1.3.3.4 Categorie Stradali
8ulla base dei carichi mobili ammessi al transito, i ponti stradali si suddividono nelle due seguenti categorie:
ponti per il transito dei carichi mobili sopra indicati con il loro intero valore<
ponti per il transito dei soli carichi associati allo 8chema ( 3ponti pedonali4.
Laccesso ai ponti pedonali di carichi diversi da quelli di progetto deve essere materialmente impedito.
PONTI 129
Il transito di carichi eccezionali il cui peso, sia totale che per asse, ecceda quelli previsti per la relativa categoria o classe, dovr! essere
autorizzato secondo le vigenti norme sulla disciplina della circolazione stradale. 8e necessario, il progetto potr! speciicatamente
considerare uno o pi% veicoli speciali rappresentativi, per geometria e carichi-asse, dei veicoli eccezionali previsti sul ponte. 6etti
veicoli speciali e le relative regole di combinazione possono essere appositamente speciicati caso per caso o dedotti da normative di
comprovata validit!.
5.1.3.3.5 Disposizione dei carichi mobili per realizzare le condizioni di carico pi gravose
Il numero delle colonne di carichi mobili da considerare nel calcolo & quello massimo compatibile con la larghezza della supericie
carrabile, tenuto conto che la larghezza di ingombro convenzionale & stabilita per ciascuna corsia in ,,.. m.

Fig. 5.1.& - Schemi di carico 1 5 (dimensioni in m)
In ogni caso il numero delle corsie non deve essere ineriore a -, a meno che la larghezza della supericie carrabile sia ineriore a
(,*. m.
La disposizione dei carichi ed il numero delle corsie sulla supericie carrabile saranno volta per volta quelli che determinano le
condizioni pi% savorevoli di sollecitazione per la struttura, membratura o sezione considerata.
8i devono considerare, compatibilmente con le larghezze precedentemente deinite, le seguenti intensit! dei carichi 3/ab. (.'.II4:

Tab. 5.1.II - Intensit dei carichi 5
i7
e q
i7
per le di!erse corsie
Psizi!e 'aric asse (
i)
#)N$
*
i)
#)N+m,$
#orsia Numero ' ,.. F,..
#orsia Numero - -.. -,(.
#orsia Numero , '.. -,(.
$ltre corsie .,.. -,(.

"er i ponti pedonali si considera il carico associato allo 8chema ( 3olla compatta4 applicato con la disposizione pi% gravosa per le
singole veriiche.
$i ini della veriiche globali di opere singole di luce maggiore di ,.. m, in assenza di studi speciici ed in alternativa al modello
di carico principale, si disporr! sulla corsia n. ' un carico q
L,a
, sulla corsia n. - un carico q
L,b
, sulla corsia n. , un carico q
L,c
e sulle
altre corsie e sullarea rimanente un carico distribuito di intensit! -,( 7N9mD.
130 CAPITOLO 5
I carichi q
L,a
, q
L,b
e q
L,c
si dispongono in asse alle rispettive corsie convenzionali.
5.1.3.3. Str!tt!re secondarie di impalcato
Diffusione dei carichi locali
I carichi concentrati da considerarsi ai ini delle veriiche locali ed associati agli 8chemi di #arico ', -, , e * si assumono unior-
memente distribuiti sulla supericie della rispettiva impronta. La diusione attraverso la pavimentazione e lo spessore della so-
letta si considera avvenire secondo un angolo di *(K, ino al piano medio della struttura della soletta sottostante 32ig. (.'.,.a4. Nel
caso di piastra ortotropa la diusione va considerata ino al piano medio della lamiera superiore dimpalcato 32ig. (.'.,.b4.
Calcolo delle strutture secondarie di impalcato
$i ini del calcolo delle strutture secondarie dellimpalcato 3solette, marciapiedi, traversi, ecc.4 si devono prendere in considera-
zione i carichi gi! deiniti in precedenza, nelle posizioni di volta in volta pi% gravose per lelemento considerato. In alternativa si
considera, se pi% gravoso, il carico associato allo 8chema -, disposto nel modo pi% savorevole e supposto viaggiante in direzione
longitudinale.
"er i marciapiedi non protetti da sicurvia si considera il carico associato allo 8chema ,.
"er i marciapiedi protetti da sicurvia e per i ponti pedonali si considera il carico associato allo 8chema *.
Nella determinazione delle combinazioni di carico si indica come carico q
'
la disposizione dei carichi mobili che, caso per caso,
risulta pi% gravosa ai ini delle veriiche.

Fig. 5.1.-a - "i##usione dei carichi concentrati nelle
solette
Fig. 5.1.-b - "i##usione dei carichi
concentrati negli impalcati a piastra
ortotropa
5.1.3.4 "#$%&$ '"($")$*$ D" +(",,$C%. $&C(-.-&+% D$&".$C% "DD$#$%&"*- $& P(-S-&#" D$ D$SC%&+$&/$+0 S+(/++/("*$1 2
2

I carichi mobili includono gli eetti dinamici per pavimentazioni di media rugosit!. In casi particolari, come ad esempio, in pros-
simit! dei giunti di dilatazione, pu: essere necessario considerare un coeiciente dinamico addizionale q
-
, da valutare in rieri-
mento alla speciica situazione considerata.
5.1.3.5 "#$%&$ '"($")$*$ D" +(",,$C%. "#$%&- *%&3$+/D$&"*- D$ ,(-&".-&+% % D$ "CC-*-("#$%&-1 2
3

La orza di renamento o di accelerazione q
,
& unzione del carico verticale totale agente sulla corsia convenzionale n. ' ed & ugua-
le a
'E. 7N B q
,
A .,C 3-5
'7
4 L .,'.q
'7
M ?
'
M L B F.. 7N G(.'.*I
essendo ?
l
la larghezza della corsia e L la lunghezza della zona caricata. La orza, applicata a livello della pavimentazione ed a-
gente lungo lasse della corsia, & assunta uniormemente distribuita sulla lunghezza caricata e include gli eetti di interazione.
5.1.3. "#$%&$ '"($")$*$ D" +(",,$C%. "#$%&- C-&+($,/3": 2
4

Nei ponti con asse curvo di raggio N 3in metri4 lazione centriuga corrispondente ad ogni colonna di carico si valuta convenzio-
nalmente come indicato in /ab. (.'.III, essendo 5
v
A O
i
-5
i7
il carico totale dovuto agli assi tandem dello schema di carico ' agenti
sul ponte.
Il carico concentrato q
*
, applicato a livello della pavimentazione, agisce in direzione normale allasse del ponte.
Tab. 5.1.III - $alori caratteristici delle #orze centri#ughe
.aggi di cur"a%ura #m$ *
/
#)N$
N @ -.. .,- 5
v

-.. B N B '(.. *. 5
v
9N
'(.. B N .

5.1.3.4 "#$%&$ D$ &-'- - D$ '-&+%1 2
5

"er le azioni da neve e vento vale quanto speciicato al #apitolo ,.
Lazione del vento pu: essere convenzionalmente assimilata ad un sistema di carichi statici, la cui componente principale & oriz-
zontale e diretta ortogonalmente allasse del ponte e9o diretta nelle direzioni pi% savorevoli per alcuni dei suoi elementi 3ad es. le
pile4. /ale componente principale si considera agente sulla proiezione nel piano verticale delle superici direttamente investite, ivi
PONTI 131
compresi i parapetti, le barriere di sicurezza stradale e le barriere acustiche, ove previsti. Lazione del vento pu: essere valutata
come azione dinamica mediante una analisi dellinterazione vento-struttura.
La supericie dei carichi transitanti sul ponte esposta al vento si assimila ad una parete rettangolare continua dellaltezza di , m a par-
tire dal piano stradale.
Lazione del vento si pu: valutare come sopra speciicato nei casi in cui essa non possa destare enomeni dinamici nelle strutture
del ponte o quando lorograia non possa dar luogo ad azioni anomale del vento.
"er i ponti particolarmente sensibili alleccitazione dinamica del vento si deve procedere alla valutazione della risposta struttura-
le in galleria del vento e, se necessario, alla ormulazione di un modello matematico dellazione del vento dedotto da misure spe-
rimentali.
Il carico di neve si considera non concomitante con i carichi da traico, salvo che per ponti coperti.
5.1.3.5 "#$%&$ $D(%D$&".$C6-1 2


Le azioni idrodinamiche sulle pile poste nellalveo dei iumi andranno calcolate secondo le prescrizioni del > (.'.-.* tenendo con-
to, oltre che dellorientamento e della orma della pila, anche degli eetti di modiicazioni locali dellalveo, dovute, per esempio,
allo scalzamento.
5.1.3.7 "#$%&$ D-**" +-.P-("+/("1 2
4

Il calcolo degli eetti delle variazioni termiche deve essere eettuato in accordo al carattere ed allintensit! di tali variazioni
deinite nel #apitolo ,.
5.1.3.18 "#$%&$ S/$ P"("P-++$ - /(+% D$ '-$C%*% $& S'$%1 2
5

Laltezza dei parapetti non potr! essere ineriore a ','. m. I parapetti devono essere calcolati in base ad unazione orizzontale di
',( 7N9m applicata al corrimano.
Le barriere di sicurezza stradali e gli elementi strutturali ai quali sono collegati devono essere dimensionati in unzione della clas-
se di contenimento richiesta per limpiego speciico 3vedi 60 LL. "". -' giugno -..* n. -,CJ e s.m.i.4.
Nel progetto dellimpalcato deve essere considerata una combinazione di carico nella quale al sistema di orze orizzontali, equi-
valenti alleetto dellazione durto sulla barriera di sicurezza stradale, si associa un carico verticale isolato sulla sede stradale co-
stituito dal 8econdo 8chema di #arico, posizionato in adiacenza alla barriera stessa e disposto nella posizione pi% gravosa.
/ale sistema di orze orizzontali potr! essere valutato dal progettista, alternativamente, sulla base:
delle risultanze sperimentali ottenute nel corso di prove durto al vero, su barriere della stessa tipologia e della classe di
contenimento previste in progetto, mediante lutilizzo di strumentazione idonea a registrare levoluzione degli eetti
dinamici<
del riconoscimento di equivalenza tra il sistema di orze e le azioni trasmesse alla struttura, a causa di urti su barriere
della stessa tipologia e della classe di contenimento previste in progetto, laddove tale equivalenza risulti da valutazioni
teoriche e9o modellazioni numerico-sperimentali<
In assenza delle suddette valutazioni, il sistema di orze orizzontali potr! essere determinato con rierimento alla resistenza carat-
teristica degli elementi strutturali principali coinvolti nel meccanismo dinsieme della barriera e dovr! essere applicato ad una
quota h, misurata dal piano viario, pari alla minore delle dimensioni h', h-, dove h' A 3altezza della barriera - .,'.m4 e h- A ',..
m. Nel dimensionamento degli elementi strutturali ai quali & collegata la barriera si dovr! tener conto della eventuale sovrappo-
sizione delle zone di diusione di tale sistema di orze, in unzione della geometria della barriera e delle sue condizioni di vinco-
lo. Le orze orizzontali cosP determinate saranno ampliicate di un attore pari a ',-(.
Il coeiciente parziale di sicurezza per la combinazione di carico agli 8LQ per lurto di veicolo in svio deve essere assunto unita-
rio.
5.1.3.11 (-S$S+-&#- P"SS$'- D-$ '$&C%*$1 2
7

Nel calcolo delle pile, delle spalle, delle ondazioni, degli stessi apparecchi di appoggio e, se del caso, dellimpalcato, si devono
considerare le orze che derivano dalle resistenze parassite dei vincoli.
Nel caso di appoggi in gomma dette orze andranno valutate sulla base delle caratteristiche dellappoggio e degli spostamenti
previsti.
Le resistenze passive dei vincoli devono essere considerate associate a quelle azioni per le quali danno eetto.
Il coeiciente parziale di sicurezza per le combinazioni di carico agli 8LQ deve essere assunto come per le azioni variabili.
5.1.3.12 "#$%&$ S$S.$C6-1 -
"er le azioni sismiche si devono rispettare le prescrizioni di cui ai >> -.(., e ,.-.
Nelle espressioni [-.(.(] e [-.(.J] si assumer! di regola, per i carichi dovuti al transito dei mezzi
-R
A .,..
Sve necessario, per esempio per ponti in zona urbana di intenso traico, si assumer! per i carichi dovuti al transito dei mezzi
-R
A
.,-, quando rilevante, sia nella combinazione delle azioni sia per la deinizione delleetto dellazione sismica.

132 CAPITOLO 5
5.1.3.13 "#$%&$ -CC-#$%&"*$1 "
Le azioni eccezionali da considerare nel progetto saranno valutate sulla base delle indicazioni contenute nel > ,.C in generale e al >
,.C., in particolare.
#on rierimento al > ,.C.,.' si puntualizza che le azioni durto agenti sugli elementi strutturali orizzontali al disopra della strada, so-
no da impiegarsi per la veriica di sicurezza globale dellimpalcato nel suo insieme inteso come corpo rigido 3sollevamen-
to9ribaltamento4< alloccorrenza di tali eventi sono ammessi danni localizzati agli elementi strutturali che non comportino il collasso
dellimpalcato.
I piedritti dei ponti ubicati a distanza B(,. m dalla sede stradale, dovranno essere protetti contro il pericolo di urti di veicoli stradali,
mediante adeguate opere chiaramente destinate alla protezione dei piedritti stessi.
5.1.3.14 C%.)$&"#$%&$ D$ C"($C%
Le combinazioni di carico da considerare ai ini delle veriiche devono essere stabilite in modo da garantire la sicurezza in con-
ormit! a quanto prescritto al #ap. -.
$i ini della determinazione dei valori caratteristici delle azioni dovute al traico, si dovranno considerare, generalmente, le
combinazioni riportate in /ab. (.'.I1.

Tab. 5.1.I0 1 $alori caratteristici delle azioni do!ute al tra##ico

'arichi sulla superficie carrabile
'arichi su
marciapiedi e
pis%e ciclabili
!! srm!-
%abili
Carichi verticali Carichi oriontali
Carichi verti!
cali
Truppo di
azioni
0odello
principale
3schemi di
carico ', -, ,,
* e C4
1eicoli spe-
ciali
2olla 38che-
ma di carico
(4
2renatura
2orza centri-
uga
#arico unior-
memente di-
stribuito
'
1alore carat-
teristico

8chema di ca-
rico ( con valo-
re di combina-
zione
-,(HN9m
-

-K
1alore re-
quente

1alore carat-
teristico

-b
1alore re-
quente

1alore carat-
teristico

, 3U4
8chema di ca-
rico ( con valo-
re caratteristico
(,.HN9m
-

* 3UU4
8chema di
carico ( con
valore carat-
teristico
(,.HN9m
-


8chema di ca-
rico ( con valo-
re caratteristico
(,.HN9m
-

( 3UUU4
6a deinirsi
per il singo-
lo progetto
1alore carat-
teristico o
nominale

3U4 "onti pedonali
3UU4 6a considerare solo se richiesto dal particolare progetto 3ad es. ponti in zona urbana4
3UUU4 6a considerare solo se si considerano veicoli speciali

La /ab. (.'.1, con rierimento al > -.C.', ornisce i valori dei coeicienti parziali delle azioni da assumere nellanalisi per la deter-
minazione degli eetti delle azioni nelle veriiche agli stati limite ultimi.
$ltri valori di coeicienti parziali sono riportati nel #ap. * con rierimento a particolari azioni speciiche dei diversi materiali.
I valori dei coeicienti di combinazione
.R
,
'R
e
-R
per le diverse categorie di azioni sono riportati nella /ab. (.'.1I.

Tab. 5.1.0 1 %oe##icienti parziali di sicurezza per le combinazioni di carico agli SL&
'efficie!%e 2(3
415
61 6&
PONTI 133
$zioni permanenti g
'
e g
,

avorevoli
savorevoli
V
T'
e V
T,

.,F.
','.
',..
',,(
',..
',..
$zioni permanenti non
strutturali
3-4
g
-

avorevoli
savorevoli
V
T-

.,..
',(.
.,..
',(.
.,..
',,.
$zioni variabili da traico
avorevoli
savorevoli
V
5

.,..
',,(
.,..
',,(
.,..
','(
$zioni variabili
avorevoli
savorevoli
V
5i

.,..
',(.
.,..
',(.
.,..
',,.
6istorsioni e presollecita-
zioni di progetto
avorevoli
savorevoli
V
='

.,F.
',..
3,4

',..
',..
3*4

',..
',..
Nitiro e viscosit!, #edimenti
vincolari
avorevoli
savorevoli
V
=-
, V
=,
, V
=*

.,..
',-.
.,..
',-.
.,..
',..

3'4

+quilibrio che non coinvolga i parametri di deormabilit! e resistenza del terreno< altrimenti si applicano i valori della colonna $-.
3-4

Nel caso in cui le azioni permanenti non strutturali 3ad es. carichi permanenti portati4 siano compiutamente deiniti si potranno adottare gli stessi coeicienti validi per le
azioni permanenti.
3,4

',,. per instabilit! in strutture con precompressione esterna
3*4

',-. per eetti locali

Tab. 5.1.0I - %oe##icienti per le azioni !ariabili per ponti stradali e pedonali
6zi!i 7rupp di azi!i
4Tab. 5.1.I05
'efficie!%e

8
di cmbi-
!azi!e
'efficie!%e

1
4"alri
fre*ue!%i5
'efficie!%e
&

4"alri *uasi
perma!e!%i5
8chema ' 3carichi tandem4 .,J( .,J( .,.
8chemi ', ( e C 3carichi distribuiti .,*. .,*. .,.
$zioni da
traico
3/ab. (.'.I14
8chemi , e * 3carichi concentrati4 .,*. .,*. .,.
8chema - .,. .,J( .,.
- .,. .,. .,.
, .,. .,. .,.
* 3olla4 -- .,J( .,.
( .,. .,. .,.
a ponte scarico
8LQ e 8L+
.,C .,- .,.
1ento in esecuzione .,E .,. .,.
a ponte carico
8LQ e 8L+
.,C .,. .,.

Neve
8LQ e 8L+ .,. .,. .,.
in esecuzione .,E .,C .,(
/emperatura 8LQ e 8L+ .,C .,C .,(

"er le opere di luce maggiore di ,.. m & possibile modiicare i coeicienti indicati in tabella previa autorizzazione del 8ervizio /ecni-
co #entrale del 0inistero delle Inrastrutture, sentito il #onsiglio 8uperiore dei lavori pubblici.
5.1.4. VERIFICHE DI SICUREZZA
Le veriiche di sicurezza sulle varie parti dellopera devono essere eettuate sulla base dei criteri deiniti dalle presenti norme
tecniche.
In particolare devono essere eettuate le veriiche allo stato limite ultimo, ivi compresa la veriica allo stato limite di atica, ed a-
gli stati limite di servizio riguardanti gli stati di essurazione e di deormazione.
Le combinazioni di carico da considerare ai ini delle veriiche devono essere stabilite in modo da garantire la sicurezza secondo
quanto deinito nei criteri generali enunciati al #apitolo - delle presenti norme tecniche.

134 CAPITOLO 5
5.1.4.1 )eri%i#'e a*li Stati Limite +ltimi
8i dovr! veriicare che sia: +
d
B N
d
, dove +
d
& il valore di progetto degli eetti delle azioni ed N
d
& la corrispondente resistenza di
progetto.
5.1.4.2 Stati Limite di ,ser#izio
"er gli 8tati Limite di +sercizio si dovr! veriicare che sia: +
d
B #
d
, dove #
d
& un valore nominale o una unzione di certe proprie-
t! materiali legate agli eetti progettuali delle azioni considerate, +
d
& il valore di progetto delleetto dellazione determinato
sulla base delle combinazioni di carico.
5.1.4.3 )eri%i#'e allo stato limite di %ati#a
"er strutture, elementi strutturali e dettagli sensibili a enomeni di atica vanno eseguite opportune veriiche.
Le veriiche saranno condotte considerando spettri di carico dierenziati, a seconda che si conduca una veriica per vita illimitata,
una veriica a danneggiamento equivalente 3metodo dei coeicienti 4 o una veriica a danneggiamento accettabile.
In assenza di studi speciici, volti alla determinazione delleettivo spettro di carico che interessa il ponte, si potr! ar rierimento
ai modelli descritti nel seguito.
0erifiche per "i%a illimi%a%a
Le veriiche a atica per vita illimitata potranno essere condotte, per dettagli caratterizzati da limite di atica ad ampiezza costan-
te, controllando che il massimo delta di tensione WX
maY
A3X
maY
-X
min
4 indotto nel dettaglio stesso dallo spettro di carico signiicativo
risulti minore del limite di atica del dettaglio stesso. $i ini del calcolo del WX
maY
si possono impiegare, in alternativa, i modelli di
carico di atica ' e -, disposti sul ponte nelle due conigurazioni che determinano la tensione massima e minima, rispettivamente,
nel dettaglio considerato.
La veriica a vita illimitata & esclusa per tutti i dettagli le cui curve 8-N non presentino limite di atica ad ampiezza costante 3es.
connettori a piolo o barre darmatura per c.a.4

'odello di carico 1
Il modello di carico di atica ' si ottiene dallo 8chema di #arico ' considerando il J.Z dei carichi concentrati ed il ,.Z di quelli
distribuiti 3vedi ig. (.'.*4.
"er veriiche locali si deve considerare, se pi% gravoso, il modello costituito dallasse singolo dello schema di carico -, isolato e
con carico al J.Z 3vedi ig.(.'.*4.
I carichi dovranno essere posizionati al centro della relativa corsia convenzionale.

Fig. 5.1./ - 'odello di carico di #atica n( 1

'odello di carico )
5uando siano necessarie valutazioni pi% precise, in alternativa al modello sempliicato n. ', derivato dal modello di carico prin-
cipale, si pu: impiegare il modello di carico a atica n. -, rappresentato nella /ab. (.'.1II, applicato al centro della corsia di marcia
lenta.
Il modello di carico - non considera gli eetti di pi% corsie caricate sullimpalcato in esame. Nel caso in cui siano da prevedere
signiicativi eetti di interazione tra veicoli, per lapplicazione di questo modello si dovr! disporre di dati supplementari, reperi-
bili o da letteratura tecnica consolidata o a seguito di studi speciici.
9agma del "eicl
:is%a!za %ra
gli assi 3m4
'aric fre*ue!%e
per asse 37N4
Tip di ru%a
3/ab. (.'.I[4



*,(.

F.
'F.

$
\


*,-.

E.

$
PONTI 135

',,. '*.
'*.
\
\


,,-.
(,-.
',,.
',,.
F.
'E.
'-.
'-.
'-.
$
\
#
#
#


,,*.
C,..
',E.
F.
'F.
'*.
'*.
$
\
\
\


*,E.
,,C.
*,*.
',,.
F.
'E.
'-.
''.
''.
$
\
#
#
#
Tab. 5.1.0II - 'odello di carico di #atica n( ) !eicoli #requenti
0erifiche a da!!eggiame!% e*ui"ale!%e 4me%d dei cefficie!%i 5
Le veriiche saranno condotte considerando il delta di tensione
p
indotto nel dettaglio dal modello di carico a atica n. ,, ripor-
tato in 2ig. (.'.(, costituito da un veicolo di atica simmetrico a * assi, ciascuno di peso '-. 7N.
Il modello di carico a atica n. , dovr! essere posizionato al centro della corsia di marcia lenta.


Fig. 5.1.5 - 'odello di carico a #atica n( *

8i pu: deinire uno spettro di tensione equivalente, ad ampiezza costante
E,d
, in grado di produrre in -Y'.
C
cicli lo stesso
danneggiamento prodotto dallo spettro di tensione di progetto.
Lampiezza del delta di tensione equivalente pu: essere ricavata in modo convenzionale secondo al relazione:

E,d
=
1
x
2
x
3
x
4
.......x
i
. x
p
= x
p
con
max;
in cui ,
max
e

sono attori, opportunamente calibrati, che tengono conto dalla orma e dalla lunghezza della supericie di inlu-
enza del dettaglio considerato, della severit! dello spettro di carico, della vita nominale dellopera e9o della vita prevista per il
dettaglio, dellinterazione tra eventi ecc.
"er la determinazione dei coeicienti & necessario ar ricorso a normative di comprovata validit!.
0erifiche a da!!eggiame!% acce%%abile
Le veriiche a danneggiamento consistono nel veriicare che nel dettaglio considerato lo spettro di carico produca un danneggia-
mento 6 B '.
Il danneggiamento 6 sar! valutato mediante la legge di "almgren-0iner, considerando la curva 8-N caratteristica del dettaglio e
la vita nominale dellopera.
Le veriiche saranno condotte considerando lo spettro indotto dal modello di atica n. *, riportato in /ab. (.'.1III, ove & rappre-
sentata anche la percentuale di veicoli da considerare, in unzione del traico interessante la strada servita dal ponte.
Il modello di carico a atica n. * dovr! essere posizionato al centro della corsia di marcia lenta.
I tipi di pneumatico da considerare per i diversi veicoli e le dimensioni delle relative impronte sono riportati nella /ab. (.'.I[.
In assenza di studi speciici, per veriiche di danneggiamento, si considerer! sulla corsia di marcia lenta il lusso annuo di veicoli
superiori a '.. 7N, rilevanti ai ini della veriica a atica dedotto dalla /ab. (.'.[.
Il modello di carico * non considera gli eetti di pi% corsie caricate sullimpalcato in esame. Nel caso in cui siano da prevedere
signiicativi eetti di interazione tra veicoli, per lapplicazione di questo modello si dovr! disporre di dati supplementari, reperi-
bili o da letteratura tecnica consolidata o a seguito di studi speciici.
136 CAPITOLO 5


Tab. 5.1.0III - 'odello di carico di #atica n( + !eicoli equi!alenti
'O;PO9I<ION2 :2L T.6FFI'O
9agma del "eicl
T
i
p


d
i

p
!
e
u
m
a
%
i
c


4
T
a
b
.
5
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1
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5

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'(,. '(,. (,.



$
\
#
#
#



*,E.
,,C.
*,*.
',,.

J.
',.
F.
E.
E.
'.,. (,. (,.



Tab. 5.1.I= - "imensioni degli assi e delle impronte per i !eicoli equi!alenti
Tip di
p!euma%ic
:ime!si!i dell>asse e delle impr!%e
$

\

PONTI 137
#



Tab. 5.1.= ,lusso annuo di !eicoli pesanti sulla corsia di marcia lenta
'a%egrie di %raffic
Fluss a!!u di "eicli di
pes superire a 188 )N sulla
crsia di marcia le!%a
' - 8trade ed autostrade con - o pi% corsie per senso di mar-
cia, caratterizzate da intenso traico pesante
-,.Y'.
C

- - 8trade ed autostrade caratterizzate da traico pesante di
media intensit!
.,(Y'.
C

, - 8trade principali caratterizzate da traico pesante di mo-
desta intensit!
.,'-(Y'.
C

* - 8trade locali caratterizzate da traico pesante di intensit!
molto ridotta
.,.(Y'.
C

5.1.4.4 )eri%i#'e allo stato limite di %ess"razio$e
"er assicurare la unzionalit! e la durata delle strutture viene preissato uno stato limite di essurazione, commisurato alle condi-
zioni ambientali e di sollecitazione, nonch) alla sensibilit! delle armature alla corrosione.
Strutture in calcestruzzo armato ordinario
"er le strutture in calcestruzzo armato ordinario, devono essere rispettate le limitazioni di cui alla /ab. *.'.I1 per armatura poco
sensibile.
Strutture in calcestruzzo armato precompresso
1algono le limitazioni della /ab. *.'.I1per armature sensibili.
5.1.4.5 )eri%i#'e allo stato limite di de%ormazio$e
Lassetto di una struttura, da valutarsi in base alle combinazioni di carico precedentemente indicate, deve risultare compatibile
con la geometria della struttura stessa in relazione alle esigenze del traico, nonch) con i vincoli ed i dispositivi di giunto previsti
in progetto.
Le deormazioni della struttura non devono arrecare disturbo al transito dei carichi mobili alle velocit! di progetto della strada.
5.1.4.- )eri%i#'e delle azio$i sismi#'e
Le veriiche nei riguardi delle azioni sismiche vanno svolte secondo i criteri ed i metodi esposti nelle relative sezioni delle presen-
ti Norme.
5.1.4.. )eri%i#'e i$ %ase di #ostr"zio$e
Le veriiche di sicurezza vanno svolte anche per le singole asi di costruzione dellopera, tenendo conto dellevoluzione dello
schema statico e dellinluenza degli eetti dieriti nel tempo.
1anno veriicate anche le eventuali centine e le altre attrezzature provvisionali previste per la realizzazione dellopera.
5.1.4./ )eri%i#'e alle te$sio$i ammissibili
"er i ponti stradali non & ammesso il metodo di veriica alle tensioni ammissibili.
5.1.5. STRUTTURE PORTANTI
5.1.5.1 Imal#ato
5.1.5.1.1 Spessori minimi
Tli spessori minimi delle diverse parti costituenti limpalcato devono tener conto dellinluenza dei attori ambientali sulla dura-
bilit! dellopera e rispettare le prescrizioni delle norme relative ai singoli elementi strutturali.
5.1.5.1.2 Str!tt!re ad elementi prefabbricati
Nelle strutture costruite in tutto o in parte con elementi preabbricati, al ine di evitare sovratensioni, distorsioni o danneggia-
menti dovuti a dietti esecutivi o di montaggio, deve essere assicurata la compatibilit! geometrica tra le diverse parti assemblate,
tenendo anche conto delle tolleranze costruttive.
138 CAPITOLO 5
Tli elementi di connessione tra le parti collegate devono essere conormati in modo da garantire la corretta trasmissione degli
sorzi.
Nel caso di elementi in cemento armato normale e precompresso e di strutture miste acciaio-calcestruzzo vanno considerate le
redistribuzioni di sorzo dierite nel tempo che si maniestano tra parti realizzate o sottoposte a carico in tempi successivi e le
analoghe redistribuzioni che derivano da variazioni dei vincoli.
5.1.5.2 Pile
5.1.5.2.1 Spessori minimi
1ale quanto gi! indicato al comma precedente per le strutture dellimpalcato.
5.1.5.2.2 Schematizzazione e calcolo
Nella veriica delle pile snelle, particolare attenzione deve essere rivolta alla valutazione delle eettive condizioni di vincolo, spe-
cialmente riguardo linterazione con le opere di ondazione.
Le sommit! delle pile deve essere veriicata nei conronti degli eetti locali derivanti dalle azioni concentrate trasmesse dagli ap-
parecchi di appoggio.
8i deve veriicare che gli spostamenti consentiti dagli apparecchi di appoggio siano compatibili con gli spostamenti massimi alla
sommit! delle pile, provocati dalle combinazioni delle azioni pi% savorevoli e, nelle pile alte, dalla dierenza di temperatura tra
le acce delle pile stesse.
5.1.6. VINCOLI
I dispositivi di vincolo dellimpalcato alle sottostrutture 3pile, spalle, ondazioni4 devono possedere le caratteristiche previste dal-
lo schema statico e cinematico assunto in sede di progetto, sia con rierimento alle azioni, sia con rierimento alle distorsioni.
"er strutture realizzate in pi% asi, i vincoli devono assicurare un corretto comportamento statico e cinematico in ogni ase
dellevoluzione dello schema strutturale, adeguandosi, se del caso, ai cambiamenti di schema.
Le singole parti del dispositivo di vincolo ed i relativi ancoraggi devono essere dimensionati in base alle orze vincolari trasmes-
se.
I dispositivi di vincolo devono essere tali da consentire tutti gli spostamenti previsti con un margine di sicurezza maggiore rispet-
to a quello assunto per gli altri elementi strutturali.
"articolare attenzione va rivolta al unzionamento dei vincoli in direzione trasversale rispetto allasse longitudinale
dellimpalcato, la cui conigurazione deve corrispondere ad uno schema statico e cinematico ben deinito.
La scelta e la disposizione dei vincoli nei ponti a pianta speciale 3ponti in curva, ponti in obliquo, ponti con geometria in pianta irre-
golare4 devono derivare da un adeguato studio di capacit! statica e di compatibilit! cinematica.
5.1.-.1 Protezio$e dei &i$#oli
Le varie parti dei dispositivi di vincolo devono essere adeguatamente protette, al ine di garantirne il regolare unzionamento per
il periodo di esercizio previsto.
5.1.-.2 Co$trollo0 ma$"te$zio$e e sostit"zio$e
I vincoli del ponte devono essere accessibili al ine di consentirne il controllo, la manutenzione e leventuale sostituzione senza
eccessiva diicolt!.
5.1.-.3 )i$#oli i$ zo$a sismi#a
"er i ponti in zona sismica, i vincoli devono essere progettati in modo che, tenendo conto del comportamento dinamico
dellopera, risultino idonei:
- a trasmettere le orze conseguenti alle azioni sismiche
- ad evitare sconnessioni tra gli elementi componenti il dispositivo di vincolo
- ad evitare la uoriuscita dei vincoli dalle loro sedi.
5.1.7. OPERE ACCESSORIE
Le opere di impermeabilizzazione e di pavimentazione, i giunti e tutte le opere accessorie, devono essere eseguiti con materiali di
qualit! e con cura esecutiva tali da garantire la massima durata e tali da ridurre interventi di manutenzione e riacimenti.
5.1...1 Imermeabilizzazio$e
Le opere di impermeabilizzazione devono essere tali da evitare che iniltrazioni dacqua possano arrecare danno alle strutture
portanti.
5.1...2 Pa&ime$tazio$i
PONTI 139
La pavimentazione stradale deve essere tale da sottrarre allusura ed alla diretta azione del traico lestradosso del ponte e gli
strati di impermeabilizzazione che proteggono le strutture portanti.
5.1...3 Gi"$ti
In corrispondenza delle interruzioni strutturali si devono adottare dispositivi di giunto atti ad assicurare la continuit! del piano
viabile. Le caratteristiche dei giunti e le modalit! del loro collegamento alla struttura devono essere tali da ridurre il pi% possibile
le sovrasollecitazioni di natura dinamica dovute ad irregolarit! locali e da assicurare la migliore qualit! dei transiti.
In corrispondenza dei giunti si deve impedire la percolazione delle acque meteoriche o di lavaggio attraverso i giunti stessi. Nel
caso di giunti che consentano il passaggio delle acque, queste devono conluire in appositi dispositivi di raccolta, collocati imme-
diatamente sotto il giunto, e devono essere convogliate a scaricarsi senza possibilit! di ristagni o dilavamenti che interessino le
strutture.
5.1...4 Smaltime$to dei li1"idi ro&e$ie$ti dall2imal#ato
Lo smaltimento dei liquidi provenienti dallimpalcato deve eettuarsi in modo da non arrecare danni o pregiudizio allopera
stessa, alla sicurezza del traico e ad eventuali opere ed esercizi sottostanti il ponte. $ tale scopo il progetto del ponte deve essere
corredato dallo schema delle opere di convogliamento e di scarico. "er opere di particolare importanza, o per la natura dellopera
stessa o per la natura dellambiente circostante, si deve prevedere la realizzazione di un apposito impianto di depurazione e9o di
decantazione.
5.1...5 Disositi&i er l2isezio$abilit! e la ma$"te$zio$e delle oere
In sede di progettazione e di esecuzione devono essere previste opere di camminamento 3piattaorme, scale, passi duomo, ecc.4
commisurate allimportanza del ponte e tali da consentire laccesso alle parti pi% importanti sia ai ini ispettivi, sia ai ini manu-
tentivi. Le zone nellintorno di parti destinate alla sostituzione periodica, quali ad esempio gli appoggi, devono essere corredate
di punti di orza, chiaramente individuabili e tali da consentire le operazioni di sollevamento e di vincolamento provvisorio.
5.1...- )a$i er #o$dotte e #a&idotti
La struttura del ponte dovr! comunque prevedere la possibilit! di passaggio di cavi e di una condotta di acquedotto< le dimen-
sioni dei vani dovranno essere rapportate alle prevedibili esigenze da valutare con rierimento a quanto presente in prossimit!
del ponte.
140 CAPITOLO 5
5.2. PONTI 3,RRO)IARI
Le presenti norme si applicano per la progettazione e lesecuzione dei nuovi ponti erroviari.
Il Testore dellInrastruttura in base alle caratteristiche unzionali e strategiche delle diverse inrastrutture erroviarie stabilisce i
parametri indicati al #ap. -: vita nominale, classe duso.
5.2.1. PRINCIPALI CRITERI PROGETTUALI E MANUTENTIVI
La progettazione dei manuatti sotto binario deve essere eseguita in modo da conseguire il migliore risultato globale dal punto di
vista tecnico-economico, con particolare riguardo alla durabilit! dellopera stessa.
5.2.1.1 Isezio$abilit! e ma$"te$zio$e
2in dalla ase di progettazione deve essere posta la massima cura nella concezione generale dellopera e nella deinizione delle
geometrie e dei particolari costruttivi in modo da rendere possibile laccessibilit! e lispezionabilit!, nel rispetto delle norme di
sicurezza, di tutti gli elementi strutturali. 6eve essere garantita la piena ispezionabilit! degli apparecchi dappoggio e degli even-
tuali organi di ritegno. 6eve inoltre essere prevista la possibilit! di sostituire questi elementi con la minima intererenza con
lesercizio erroviario< a tale scopo i disegni di progetto devono ornire tutte le indicazioni al riguardo 3numero, posizione e porta-
ta dei martinetti per il sollevamento degli impalcati, procedure da seguire anche per la sostituzione degli stessi apparecchi, ecc.4.
5.2.1.2 Comatibilit! idra"li#a
8i rimanda integralmente al paragrao (.'.-.*
5.2.1.3 Altezza libera
8i rimanda integralmente al paragrao (.'.-.,.
5.2.2. AZIONI SULLE OPERE
Nellambito della presente norma sono indicate tutte le azioni che devono essere considerate nella progettazione dei ponti erro-
viari, secondo le combinazioni indicate nei successivi paragrai.
Le azioni deinite in questo documento si applicano alle linee erroviarie a scartamento normale e ridotto.
5.2.2.1 Azio$i Perma$e$ti
Le azioni permanenti che andranno considerate sono: pesi propri, carichi permanenti portati, spinta delle terre, spinte idrauliche,
ecc.
5.2.2.1.1 Carichi permanenti portati
Sve non si eseguano valutazioni pi% dettagliate, la determinazione dei carichi permanenti portati relativi al peso della massiccia-
ta, dellarmamento e della impermeabilizzazione 3inclusa la protezione4 potr! eettuarsi assumendo, convenzionalmente, per li-
nea in rettiilo, un peso di volume pari a 'E,. 7N9m]

applicato su tutta la larghezza media compresa ra i muretti paraballast, per
una altezza media ra piano del erro 3".2.4 ed estradosso impalcato pari a .,E. m. "er ponti su linee in curva, oltre al peso con-
venzionale sopraindicato va aggiunto il peso di tutte le parti di massicciata necessarie per realizzare il sovralzo, valutato con la
sua reale distribuzione geometrica e con un peso di volume pari a -. 7N9m].
Nel caso di armamento senza massicciata andranno valutati i pesi dei singoli componenti e le relative distribuzioni.
Nella progettazione di nuovi ponti erroviari dovranno essere sempre considerati i pesi, le azioni e gli ingombri associati
allintroduzione delle barriere antirumore, anche nei casi in cui non sia originariamente prevista la realizzazione di questo genere
di elementi.
8ono da annoverare nei carichi permanenti portati anche il peso delle eventuali initure, il sistema di smaltimento acque, etc..
5.2.2.2 Azio$i &ariabili &erti#ali
5.2.2.2.1 .odelli di carico
I carichi verticali associati al transito dei convogli erroviari sono deiniti per mezzo di diversi modelli di carico rappresentativi delle
diverse tipologie di traico erroviario: normale e pesante.
I valori dei suddetti carichi dovranno essere moltiplicati per un coeiciente di adattamento ?, variabile in ragione della tipolo-
gia dellInrastruttura 3errovie ordinarie, errovie leggere, metropolitane, ecc.4. "er le errovie ordinarie il valore del coeiciente
di adattamento da adottarsi per i diversi modelli di carico & deinito nei relativi paragrai< per le errovie leggere, metropoli-
tane, ecc., il valore del coeiciente & deinito dal Testore dellInrastruttura in unzione della speciicit! dellinrastruttura
stessa. 8ono considerate tre tipologie di carico i cui valori caratteristici sono deiniti nei successivi paragai. Nel seguito, i rieri-
menti ai modelli di carico L0 J', 8^9. e 8^9- ed alle loro componenti si intendono, in eetti, pari al prodotto dei coeicienti _
per i carichi indicati nelle 2ig. (.-.' e 2ig. (.-.-.
PONTI 141
5.2.2.2.1.1 .odello di carico *. 41
5uesto modello di carico schematizza gli eetti statici prodotti dal traico erroviario normale come mostrato nella 2ig. (.-.' e
risulta costituito da:


Fig. 5.&.1 - -reno di carico L'.1
- quattro assi da -(. 7N disposti ad interasse di ',C. m<
- carico distribuito di E. 7N9m in entrambe le direzioni, a partire da .,E m dagli assi destremit! e per una lunghezza illimitata.
"er questo modello di carico & prevista una eccentricit! del carico rispetto allasse del binario, dipendente dallo scartamento s, per
tenere conto dello spostamento dei carichi< pertanto, essa & indipendente dal tipo di struttura e di armamento. /ale eccentricit! &
calcolata sulla base del rapporto massimo ra i carichi aerenti a due ruote appartenenti al medesimo asse
5
1-
95
1'
A',-( G(.-.'I
essendo 5
1'
e 5
1-
i carichi verticali delle ruote di un medesimo asse, e risulta quindi pari a s9'E con sA '*,( mm< questa eccentri-
cit! deve essere considerata nella direzione pi% savorevole.
Il carico distribuito presente alle estremit! del treno tipo L0 J' deve segmentarsi al di sopra dellopera andando a caricare solo
quelle parti che orniscono un incremento del contributo ai ini della veriica dellelemento per leetto considerato. 5uesta ope-
razione di segmentazione non va eettuata per i successivi modelli di carico 8^ che devono essere considerati sempre agenti per
tutta la loro estensione. Il valore del coeiciente di adattamento da adottarsi per il modello di carico L0J' nella progettazio-
ne di errovie ordinarie & pari a ','.
5.2.2.2.1.2 Modelli di carico SW


Fig. 5.&.& -'odelli di carico S/
Il modello di carico 8^ & illustrato in 2ig. (.-.-< per tale modello di carico, sono considerate due distinte conigurazioni denomi-
nate 8^9. ed 8^9-..
Il modello di carico 8^9. schematizza gli eetti statici prodotti dal traico erroviario normale per travi continue 3esso andr! uti-
lizzato solo per le travi continue qualora pi% savorevole dellL0J'4.
Il modello di carico 8^9- schematizza gli eetti statici prodotti dal traico erroviario pesante.
Le caratterizzazioni di entrambe queste conigurazioni sono indicate in /ab. (.-.I.

Tab. 5.&.I - %aratteristiche -reni di %arico S/
Tip di 'aric *
")
#)N+m$ a #m$ c #m$
9@+8 ',, '(,. (,,
9@+& '(. -(,. J,.

Il valore del coeiciente di adattamento da adottarsi nella progettazione delle errovie ordinarie & pari, rispettivamente, a ','
per il modello di caricoo 8^9. ed a ',. per il modello di carico 8^9-.
5.2.2.2.1.3 Treno scarico
"er alcune particolari veriiche & previsto un ulteriori particolare modello di carico denominato /reno 8carico rappresentato da
un carico uniormemente distribuito pari a '.,. 7N9m.
5.2.2.2.1.4 (ipartizione locale dei carichi.
Distribuzione longitudinale del carico per mezzo del binario
Qn carico assiale 5
vi
pu: essere distribuito su tre traverse consecutive poste ad interasse uniorme a, ripartendolo ra la traver-
sa che la precede, quella su cui insiste e quella successiva, nelle seguenti proporzioni -(Z, (.Z, -(Z 32ig. (.-.,4.

142 CAPITOLO 5

Fig. 5.&.- - "istribuzione longitudinale dei carichi assiali

"istribuzione longitudinale del carico per mezzo delle tra!erse e del ballast
In generale, i carichi assiali del modello di carico L0J' possono essere distribuiti uniormemente nel senso longitudinale.


Fig. 5.&./ - "istribuzione longitudinale dei carichi attra!erso il ballast

/uttavia, per il progetto di particolari elementi strutturali quali le solette degli impalcati da ponte, la distribuzione longitudinale
del carico assiale al di sotto delle traverse & indicata in 2ig. (.-.* ove, per supericie di rierimento & da intendersi la supericie di
appoggio del ballast.
"er la ripartizione nella struttura sottostante valgono gli usuali criteri progettuali.
In particolare, per le solette, salvo diverse e pi% accurate determinazioni, potr! considerarsi una ripartizione a *(K dalla supericie
di estradosso ino al piano medio delle stesse.
"istribuzione tras!ersale delle azioni per mezzo delle tra!erse e del ballast
8alvo pi% accurate determinazioni, per ponti con armamento su ballast in rettiilo, le azioni possono distribuirsi trasversalmente
secondo lo schema di 2ig. (.-.(.

Fig. 5.&.5 - "istribuzione tras!ersale in retti#ilo delle azioni per mezzo delle tra!erse e del ballast( In #igura0 1h rappresenta la #orza centri#uga de#inita al successi!o
25()()(*(1

"er ponti con armamento su ballast in curva, con sovralzo u, le azioni possono distribuirsi trasversalmente secondo lo schema
di 2ig. (.-.C.
PONTI 143

Fig. 5.&.A - "istribuzione tras!ersale in cur!a delle azioni per mezzo delle tra!erse e del ballast( In #igura0 1h rappresenta la #orza centri#uga de#inita al successi!o
25()()(*(1

5.2.2.2.1.5 Distribuzione dei carichi verticali per i rilevati a tergo delle spalle
In assenza di calcoli pi% accurati, il carico verticale a livello del piano di regolamento 3posto a circa .,J. m al di sotto del piano del
erro4 su rilevato a tergo della spalla pu: essere assunto uniormemente distribuito su una larghezza di ,,. m.
"er questo tipo di carico distribuito non deve applicarsi lincremento dinamico.
5.2.2.2.2 Carichi s!i marciapiedi
I marciapiedi non aperti al pubblico sono utilizzati solo dal personale autorizzato.
I carichi accidentali sono schematizzati da un carico uniormemente ripartito del valore di '. 7N9mD. 5uesto carico non deve con-
siderarsi contemporaneo al transito dei convogli erroviari e deve essere applicato sopra i marciapiedi in modo da dare luogo agli
eetti locali pi% savorevoli.
"er questo tipo di carico distribuito non deve applicarsi lincremento dinamico.
5.2.2.2.3 -ffetti dinamici
Le sollecitazioni e gli spostamenti determinati sulle strutture del ponte dallapplicazione statica dei treni di carico debbono essere
incrementati per tenere conto della natura dinamica del transito dei convogli.
Nella progettazione dei ponti erroviari gli eetti di ampliicazione dinamica dovranno valutarsi nel modo seguente:
- per le usuali tipologie di ponti e per velocit! di percorrenza non superiore a -.. 7m9h, quando la requenza propria della strut-
tura ricade allinterno del uso indicato in 2ig. (.-.J, & suiciente utilizzare i coeicienti dinamici ` deiniti nel presente para-
grao<
- per le usuali tipologie di ponti, ove la velocit! di percorrenza sia superiore a -.. 7m9h e quando la requenza propria della
struttura non ricade allinterno del uso indicato in 2ig. (.-.J e comunque per le tipologie non convenzionali 3ponti strallati,
ponti sospesi, ponti di grande luce, ponti metallici diormi dalle tipologie in uso in ambito erroviario, ecc.4 dovr! eettuarsi
una analisi dinamica adottando convogli reali e parametri di controllo speciici dellinrastruttura e del tipo di traico ivi
previsto.

Fig. 5.&.B - Limiti delle #requenze proprie n
o
in 3z in #unzione della luce della campata
In 2ig. (.-.J il uso & caratterizzato da:
un limite superiore pari a: n
o
A F*,JC M L
-.,J*E
G(.-.-I
144 CAPITOLO 5
un limite ineriore pari a: n
o
A E.9L per * m B L B -. m G(.-.,I
n
o
A -,,(E M L
-.,(F-
per -. m B L B '.. m G(.-.*I
"er una trave semplicemente appoggiata, sottoposta a lessione, la prima requenza lessionale pu: valutarsi con la ormula:
n
o
A
o
75 , 17

GazI G(.-.(I
dove: b
.
rappresenta la reccia, espressa in mm, valutata in mezzeria e dovuta alle azioni permanenti.
"er ponti in calcestruzzo b
.
deve calcolarsi impiegando il modulo elastico secante, in accordo con la breve durata del passaggio
del treno.
"er travi continue, salvo pi% precise determinazioni, L & da assumersi pari alla L
c
deinita come di seguito.
I coeicienti di incremento dinamico ` che aumentano lintensit! dei modelli di carico deiniti in (.-.-.-.' si assumono pari a `
-
o
`
,
, in dipendenza del livello di manutenzione della linea. In particolare, si assumer!:
3a4 per linee con elevato standard manutentivo:

82 , 0
2 , 0 L
44 , 1
2
+

con la limitazione ',.. B `


-
B ',CJ G(.-.CI
3b4 per linee con ridotto standard manutentivo:

73 , 0
2 , 0 L
16 , 2
3
+

con la limitazione ',.. B `


,
B -,.. G(.-.JI
dove:
L
c
rappresenta la lunghezza caratteristica in metri, cosP come deinita in /ab. (.-.II.

Tab. 5.&.II - Lunghezza caratteristica L
c

'as 2leme!% s%ru%%urale
Lu!ghezza L
C

I;P6L'6TO :I PONT2 IN 6''I6IO 'ON D6LL69T 4L69T.6 O.TOT.OP6 O 9T.3TT3.6 2(3I06L2NT25
1
Pias%ra c! !er"a%ure l!gi%udi!ali e %ras"ersaliE
sl l!gi%udi!aliF

1.1 "iastra 3in entrambe le direzioni4 , volte linterasse delle travi trasversali
1.& Nervature longitudinali 3comprese mensole
ino a .,(. m4
34
<
, volte linterasse delle travi trasversali
1.- /ravi trasversali: intermedie e di estremit! - volte la luce delle travi trasversali
&
Pias%re c! sle !er"a%ure %ras"ersali
&.1 "iastra 3per entrambe le direzioni4 - volte linterasse delle travi trasversali L , m
&.& /ravi trasversali intermedie - volte la luce delle travi trasversali
&.- /ravi trasversali destremit! luce della trave trasversale
I;P6L'6TO :I PONT2 IN 6''I6IO 92N<6 D6LL69T 4P2. T2N9IONI LO'6LI5
-
-.1 8ostegni per rotaie 3Longherine4
- come elemento di un grigliato , volte linterasse delle travi trasversali
- come elemento semplicemente appoggiato distanza ra le travi trasversali L , m
-.& 8ostegni per rotaie a mensola 3longherine a
mensola4 per travi trasversali di estremit!
`
,
A -,., ove non meglio speciicato
-.- /ravi trasversali intermedie - volte la luce delle travi trasversali
-./ /ravi trasversali destremit! luce della trave trasversale
I;P6L'6TO :I PONT2 IN 'L9 'ON D6LL69T 4P2. IL '6L'OLO :27LI 2FF2TTI LO'6LI 2 T.6902.96LI5
/
/.1 8olette superiori e tra!ersi di impalcati a sezione
scatolare o a graticcio di travi

- nella direzione trasversale alle travi principali , volte la luce della soletta
- nella direzione longitudinale , volte la luce della soletta dimpalcato o, se
minore, la lunghezza caratteristica della trave
principale
- mensole trasversali supportanti carichi errovia-
ri: se ed.,(. m, essendo e la distanza ra lasse
della rotaia pi% esterna e il ilo esterno
dellanima pi% esterna della struttura principale
longitudinale, occorre uno studio speciico.
, volte la distanza ra le anime della struttura
principale longitudinale
/.& 8oletta continua su travi trasversali 3nella dire-
zione delle travi principali4
- volte linterasse delle travi trasversali
/.- 8olette per ponti a via ineriore:
- ordite perpendicolarmente alle travi principali - volte la luce della soletta
- ordite parallelamente alle travi principali - volte la luce della soletta o, se minore, la
lunghezza caratteristica delle travi principali<
/./ Impalcati a travi incorporate tessute ortogonal-
mente allasse del binario
- volte la lunghezza caratteristica in direzione
longitudinale
/.5 0ensole longitudinali supportanti carichi erro-
viari 3per le azioni in direzione longitudinale4
se eB.,(: m `
-
A',CJ< per ed.,( m v.3*.'4

T.60I P.IN'IP6LI
PONTI 145
5
5.1 /ravi e solette semplicemente appoggiate
3compresi i solettoni a travi incorporate4
Luce nella direzione delle travi principali
5.& /ravi e solette continue su n luci, indicando
con:
L
m
A'9n
.
3L'LL-L.....LLn4
L
c
A 7L
m
dove:
n A - -, -* -e (
7 A ',- -',, -',* -',(
5.- "ortali:
- a luce singola da considerare come trave continua a tre luci
3usando la (.- considerando le altezze dei
piedritti e la lunghezza del traverso4
- a luci multiple da considerare come trave continua a pi% luci
3usando la (.- considerando le altezze dei
piedritti terminali e la lunghezza di tutti i
traversi4
5./ 8olette ed altri elementi di scatolari per uno o
pi% binari 3sottovia di altezza libera B (,. m e
luce libera B E,. m4.
"er gli scatolari che non rispettano i precedenti
limiti vale il punto (.,, trascurando la presen-
za della soletta ineriore e considerando un
coeiciente riduttivo del ` pari a .,F, da ap-
plicare al coeiciente `
`
-
A ',-.< `
,
A ',,(
5.5 /ravi ad asse curvilineo, archi a spinta elimina-
ta, archi senza riempimento.
met! della luce libera
5.A $rchi e serie di archi con riempimento due volte la luce libera
5.B 8trutture di sospensione 3di collegamento a
travi di irrigidimento4
* volte la distanza longitudinale ra le struttu-
re di sospensione
93PPO.TI 9T.3TT3.6LI
A
A.1 "ile con snellezza fd,. 8omma delle lunghezze delle campate adia-
centi la pila
A.& $ppoggi, calcolo delle tensioni di contatto al di
sotto degli stessi e tiranti di sospensione
Lunghezza degli elementi sostenuti

I coeicienti di incremento dinamico sono stabiliti con rierimento a travi semplicemente appoggiate. La lunghezza L
c
permette
di estendere luso di questi coeicienti anche ad altre tipologie strutturali.
Sve le sollecitazioni agenti in un elemento strutturale dipendessero da diversi termini ciascuno dei quali aerente a componenti
strutturali distinti, ognuno di questi termini dovr! calcolarsi utilizzando la lunghezza caratteristica L
c
appropriata.
5uesto coeiciente dinamico ` non dovr! essere usato con i seguenti carichi:
treno scarico<
treni reali<
"er i ponti metallici con armamento diretto occorrer! considerare un ulteriore coeiciente di adattamento dellincremento dina-
mico g 3inserito per tener conto del maggiore incremento dinamico dovuto al particolare tipo di armamento4, variabile esclusi-
vamente in unzione della lunghezza caratteristica L
c
dellelemento, dato da:
gA ',. per L
c
BE m ed L
c
d F. m
gA ',' per E m @ L
c
BF. m
Nei casi di ponti ad arco o scatolari, con o senza solettone di ondo, aventi copertura h maggiore di ',. m, il coeiciente dina-
mico pu: essere ridotto nella seguente maniera:

=
',..
',.
'.
rid
h

G(.-.EI
dove h, in metri, & laltezza della copertura dallestradosso della struttura alla accia superiore delle traverse.
"er le strutture dotate di una copertura maggiore di -,(. m pu: assumersi un coeiciente di incremento dinamico unitario.
"ile con snellezza f B ,., spalle, ondazioni, muri di sostegno e spinte del terreno possono essere calcolate assumendo coeicienti
dinamici unitari.
5ualora debbano eseguirsi veriiche con treni reali, agli stessi dovranno essere associati coeicienti dinamici reali.
5.2.2.3 Azio$i &ariabili orizzo$tali
5.2.2.3.1 ,orza centrif!ga
Nei ponti erroviari al di sopra dei quali il binario presenta un tracciato in curva deve essere considerata la orza centriuga agen-
te su tutta lestensione del tratto in curva.
La orza centriuga si considera agente verso lesterno della curva, in direzione orizzontale ed applicata alla quota di ',E. m al di
sopra del ".2..
146 CAPITOLO 5
I calcoli si basano sulla massima velocit! compatibile con il tracciato della linea. Sve siano considerati gli eetti dei modelli di
carico 8^, si assumer! una velocit! di '.. 7m9h.
Il valore caratteristico della orza centriuga si determiner! in accordo con la seguente espressione:
( ) ( ) = =


- -
'-J
t4 !4 !4
! $
1 # 1 # 1
g r r
G(.-.F.aI
( ) ( ) = =


- -
'-J
t4 !4 !4
! $
q # q # q
g r r
G(.-.F.bI
dove:
5
t7
-q
t7
A valore caratteristico della orza centriuga G7N -7N9mI<
5
v7
-q
v7
A valore caratteristico dei carichi verticali G7N -7N9mI<
_ A coeiciente di adattamento<
v A velocit! di progetto espressa in m9s<
1 A velocit! di progetto espressa in 7m9h<
A attore di riduzione 3deinito in seguito nella (.-.'.4<
g A accelerazione di gravit! in m9sD<
r A & il raggio di curvatura in m.
Nel caso di curva policentrica come valore del raggio r dovr! essere assunto un opportuno valore medio ra i raggi di curvatura
che interessano la campata in esame.
La orza centriuga sar! sempre combinata con i carichi verticali supposti agenti nella generica conigurazione di carico, e non
sar! incrementata dai coeicienti dinamici.
& un attore di riduzione dato in unzione della velocit! 1 e della lunghezza L

di binario carico.
( | |
| |
( | = +
|
| (
\
\
'-. E'* -,EE
' ',J( '
'...
#
$
#
$ L
G(.-.'.I
dove:
L

A lunghezza di inluenza, in metri, della parte curva di binario carico sul ponte, che & la pi% savorevole per il progetto del ge-
nerico elemento strutturale<
A ' per 1 B '-. 7m9h o L

B -,EE m<
@ ' per '-. B 1 B ,.. 7m9h e L

d -,EE m<
314 A 3,..4 per 1 d ,.. 7m9h.
"er il modello di carico L0 J' e per velocit! di progetto superiori ai '-. 7m9h, saranno considerati due casi:
3a4 0odello di carico L0 J' e orza centriuga per 1 A '-. 7m9h in accordo con le ormule precedenti dove A '<
3b4 0odello di carico L0 J' e orza centriuga calcolata secondo le precedenti espressioni per la massima velocit! di progetto.
Inoltre, per ponti situati in curva, dovr! essere considerato anche il caso di assenza di orza centriuga 3convogli ermi4.
"er i modelli di carico L0J' e 8^9. lazione centriuga si dovr! determinare partendo dalle equazioni G(.-.FI e
G(.-.'.Iconsiderando i valori di 1, _, e deiniti nella seguente /ab. (.- II.
PONTI 147

5.2.2.3.2 "zione laterale 9Serpeggio:
La orza laterale indotta dal serpeggio si considera come una orza concentrata agente orizzontalmente, applicata alla sommit!
della rotaia pi% alta, perpendicolarmente allasse del binario. /ale azione si applicher! sia in rettiilo che in curva.
Il valore caratteristico di tale orza sar! assunto pari a 5
s7
A '.. 7N. /ale valore deve essere moltiplicato per _, 3se _d'4, ma non
per il coeiciente `.
5uesta orza laterale deve essere sempre combinata con i carichi verticali.
5.2.2.3.3 "zioni di avviamento e frenat!ra
Le orze di renatura e di avviamento agiscono sulla sommit! del binario, nella direzione longitudinale dello stesso. 6ette orze
sono da considerarsi uniormemente distribuite su una lunghezza di binario L determinata per ottenere leetto pi% gravoso
sullelemento strutturale considerato.
I valori caratteristici da considerare sono i seguenti:
avviamento: 5
la,7
A ,, G7N9mI M LGmI B '... 7N per modelli di carico L0 J', 8^9.,
8^9-
renatura: 5
lb,7
A -. G7N9mI M LGmI B C... 7N per modelli di carico L0 J', 8^9.
5
lb,7
A ,( G7N9mI M LGmI per modelli di carico 8^9-
5uesti valori caratteristici sono applicabili a tutti i tipi di binario, sia con rotaie saldate che con rotaie giuntate, con o senza dispo-
sitivi di espansione.
Le azioni di renatura ed avviamento saranno combinate con i relativi carichi verticali 3per modelli di carico 8^9. e 8^9- saranno
tenute in conto solo le parti di struttura che sono caricate in accordo con la 2ig (.-.- e con la /ab. (.-.I4.
5uando la rotaia & continua ad una o ad entrambe le estremit! del ponte solo una parte delle orze di renatura ed avviamento &
traserita, attraverso limpalcato, agli apparecchi di appoggio, la parte rimanente di queste orze & trasmessa, attraverso le rotaie,
ai rilevati a tergo delle spalle. La percentuale di orze traserite attraverso limpalcato agli apparecchi di appoggio & valutabile con
le modalit! riportate nel paragrao relativo agli eetti di interazione statica.
Nel caso di ponti a doppio binario si devono considerare due treni in transito in versi opposti, uno in ase di avviamento, laltro
in ase di renatura.
Nel caso di ponti a pi% di due binari, si deve considerare:
- un primo binario con la massima orza di renatura<
- un secondo binario con la massima orza di avviamento nello stesso verso della orza di renatura<
- un terzo ed un quarto binario con il (.Z della orza di renatura, concorde con le precedenti<
- altri eventuali binari privi di orze orizzontali.
"er il treno scarico la renatura e lavviamento possono essere trascurate.
"er lunghezze di carico superiori a ,.. m dovranno essere eseguiti appositi studi per valutare i requisiti aggiuntivi da tenere in
conto ai ini degli eetti di renatura ed avviamento.
"er la determinazione delle azioni di renatura e avviamento relative a errovie diverse da quelle ordinarie 3errovie leggere, me-
tropolitane, a scartamento ridotto, ecc.4 dovranno essere eseguiti appositi studi in relazione alla singola tipologia di inrastruttu-
ra.
Tab. 5.&.II - 5arametri per determinazione della #orza centri#uga
0alre di ?
;assima "el-
ci%G della li!ea
#Hm+h$
6zi!e ce!%rifuga basa%a suF 'aric "er%icale
asscia%
0 ? f

8^9-

e '..
'.. ' ' ' Y ' Y 8^9-

Y ' Y 8^9-
@ '.. 1 ' ' ' Y ' Y 8^9-

L0J' e
8^9.

d '-.
1 '
' Y Y
3L0J'L8^9.4
x ' x ' x
3L0J'L8^9.4
'-. _ '
_ Y ' Y
3L0J'L8^9.4

Y _ Y ' Y
3L0J'L8^9.4 B '-. 1 _ '
_ Y ' Y
3L0J'L8^9.4

148 CAPITOLO 5
I valori caratteristici dellazione di renatura e di quella di avviamento devono essere moltiplicati per _ e non devono essere mol-
tiplicati per .
5.2.2.4 Azio$i &ariabili ambie$tali
5.2.2.4.1 "zione del vento
Le azioni del vento sono deinite al > ,., delle presenti Norme /ecniche.
Nelle stesse norme sono individuate le metodologie per valutare leetto dellazione sia come eetto statico che dinamico. Le
strutture andranno progettate e veriicate nel rispetto di queste azioni.
Nei casi ordinari il treno viene individuato come una supericie piana continua convenzionalmente alta * m dal ".2.E indipenden-
temente dal numero dei convogli presenti sul ponte.
Nel caso in cui si consideri il ponte scarico, lazione del vento dovr! considerarsi agente sulle barriere antirumore presenti, cosP da
individuare la situazione pi% gravosa.
5.2.2.4.2 +emperat!ra
Le azioni della temperatura sono deinite al > ,.( delle presenti Norme /ecniche.
Nelle stesse norme sono individuate le metodologie per valutare leetto dellazione. Le strutture andranno progettate e veriica-
te nel rispetto di queste azioni.
5ualora non si reputi di eseguire uno studio termodinamico degli eetti della temperatura, in via approssimata, essenzialmente
per la valutazione delle deormazioni e9o degli stati tensionali delle strutture correnti, possono assumersi i seguenti campi di va-
riazione termica per la struttura.
a) !ariazione termica uni#orme !olumetrica
Le variazioni termiche uniormi da considerare per le opere direttamente esposte alle azioni atmoseriche, rispetto alla tempera-
tura media dal sito, in mancanza di studi approonditi sono da assumersi pari a:
h Impalcato in calcestruzzo, c.a. e c.a.p. W/ A i '(K#
h Impalcato in struttura mista acciaio-calcestruzzo W/ A i '(K#
h Impalcato con strutture in acciaio ed armamento su ballast W/ A i -.K#
h Impalcato con strutture in acciaio ed armamento diretto W/ A i -(K#
h 8trutture in calcestruzzo W/ A i '(K#
+sclusivamente per il calcolo delle escursioni dei giunti e degli apparecchi dappoggio la variazione di temperatura di cui al pre-
cedente capoverso dovr! essere incrementata del (. Z per tutte le tipologie di impalcato.
b) !ariazione termica non uni#orme
In aggiunta alla variazione termica uniorme, andr! considerato un gradiente di temperatura di ( K# ra estradosso ed intradosso
di impalcato con verso da determinare caso per caso.
Nel caso di impalcati a cassone in calcestruzzo, andr! considerata una dierenza di temperatura di ( K# con andamento lineare
nello spessore delle pareti e nei due casi di temperatura interna maggiore9minore dellesterna.
Nei ponti a struttura mista acciaio-calcestruzzo, andr! considerata anche una dierenza di temperatura di ( K# tra la soletta in
calcestruzzo e la trave in acciaio.
$nche per le pile si dovr! tenere conto degli eetti dovuti ai enomeni termici e di ritiro dierenziale.
"er le usuali tipologie di pile cave, salvo pi% accurate determinazioni, si potranno adottare le ipotesi approssimate di seguito de-
scritte:
- dierenza di temperatura tra interno ed esterno pari a '. K# 3con interno pi% caldo dellesterno o viceversa4, considerando un
modulo elastico + non ridotto<
- variazione termica uniorme tra usto, pila e zattera interrata pari a ( K# 3zattera pi% redda della pila e viceversa4 con varia-
zione lineare tra lestradosso zattera di ondazione ed una altezza da assumersi, in mancanza di determinazioni pi% precise,
pari a ( volte lo spessore della parete della pila.
"er la veriica delle deormazioni orizzontali e verticali degli impalcati, con lesclusione delle analisi di comort, dovranno consi-
derarsi delle dierenze di temperatura ra estradosso ed intradosso e ra le superici laterali pi% esterne degli impalcati di '. K#.
"er tali dierenze di temperatura potr! assumersi un andamento lineare ra i detti estremi, considerando gli stessi gradienti ter-
mici diretti sia in un verso che nellaltro.
"er il calcolo degli eetti di interazione statica binario-struttura, si potranno considerare i seguenti eetti termici sul binario:
- in assenza di apparecchi di dilatazione del binario, si potr! considerare nulla la variazione termica nel binario, essendo essa
ininluente ai ini della valutazione delle reazioni nei vincoli issi e delle tensioni aggiuntive nelle rotaie e non generando essa
scorrimenti relativi binario impalcato<
- in presenza di apparecchi di dilatazione del binario, si assumeranno variazioni termiche del binario pari a L,. K# e -*. K# ri-
spetto alla temperatura di regolazione del binario stesso. Nel caso di impalcato in acciaio esse dovranno essere applicate con-
temporaneamente alle variazioni termiche dellimpalcato e con lo stesso segno. Nel caso di impalcati in c.a.p. o misti in acciaio-
PONTI 149
calcestruzzo, occorrer! considerare, tra le due seguenti, la condizione pi% savorevole nella combinazione con le altre azioni:
nella prima & nulla la variazione termica nellimpalcato e massima 3positiva o negativa4 quella nella rotaia, nella seconda & nul-
la la variazione termica nella rotaia e massima 3positiva o negativa4 quella nellimpalcato.
$i ini delle veriiche di interazione, le massime variazioni termiche dellimpalcato rispetto alla temperatura dello stesso allatto
della regolazione del binario, possono essere assunte pari a quelle indicate in precedenza, in unzione dei materiali costituenti
lopera e della tipologia di armamento. \eninteso, quanto innanzi esplicitato trova applicazione quando la regolazione del binario
viene eseguita nei periodi stagionali nei quali il ponte viene a trovarsi approssimativamente in condizioni di temperatura media.
In generale si possono ritenere trascurabili, e comunque in avore di sicurezza, gli eetti del gradiente termico lungo laltezza
dellimpalcato.
5.2.2.5 ,%%etti di i$terazio$e stati#a Tre$o45i$ario4Str"tt"ra
Nei casi in cui si abbia continuit! delle rotaie tra il ponte ed il rilevato a tergo delle spalle ad una o ad entrambe le estremit! del
ponte 3ipotesi di assenza, ad uno o ad entrambi gli estremi del ponte, di apparecchi di dilatazione del binario4 si dovr! tenere
conto degli eetti di interazione tra binario e struttura che inducono orze longitudinali nella rotaia e nella sottostruttura del pon-
te 3sistemi ondazione-pila-apparecchio di appoggio, ondazione-spalla-apparecchio di appoggio4 e scorrimenti longitudinali tra
binario e impalcato che interessano il mezzo di collegamento 3ballast e9o attacco4.
Le suddette azioni dovranno essere portate in conto nel progetto di tutti gli elementi della struttura 3impalcati, apparecchi
dappoggio, pile, spalle, ondazioniE ecc.4 e dovranno essere tali da non compromettere le condizioni di servizio del binario 3ten-
sioni nella rotaia, scorrimenti binarioimpalcato4.
6evono essere considerati gli eetti di interazione binario-struttura prodotti da:
- renatura ed avviamento dei treni<
- variazioni termiche della struttura e del binario<
- deormazioni dovute ai carichi verticali.
Tli eetti di interazione prodotti da viscosit! e ritiro nelle strutture in c.a. e c.a.p. dovranno essere presi in conto, ove rilevanti.
La rigidezza del sistema appoggio9pile9ondazioni, da considerare per la valutazione degli eetti delle interazioni statiche, dovr!
essere calcolata trascurando lo scalzamento nel caso di pile in alveo.
$l ine di garantire la sicurezza del binario rispetto a enomeni di instabilit! per compressione e rottura per trazione della rotaia,
nonch) rispetto ad eccessivi scorrimenti nel ballast, causa di un suo rapido deterioramento, occorre che vengano rispettati i limiti
sullincremento delle tensioni nel binario e sugli spostamenti relativi tra binario ed estradosso dellimpalcato o del rilevato orniti
dal Testore dellinrastruttura che speciicher! modalit! e parametri di controllo in unzione delle caratteristiche
dellinrastruttura e della tipologia di armamento 3rotaie, traverse, attacchi4 e della presenza o meno del ballast.
La veriica di sicurezza del binario andr! condotta considerando la combinazione caratteristica 38L+4, adottando per le azioni
termiche coeicienti
oi
A',..
5.2.2.- ,%%etti aerodi$ami#i asso#iati al assa**io dei #o$&o*li %erro&iari
Il passaggio dei convogli erroviari induce sulle superici situate in prossimit! della linea erroviaria 3per esempio barriere anti-
rumore4 onde di pressione e depressione secondo gli schemi riportati nel seguito.
Le azioni possono essere schematizzate mediante carichi equivalenti agenti nelle zone prossime alla testa ed alla coda del treno
nei casi in cui, in ragione della velocit! della linea, non si instaurino ampliicazioni dinamiche signiicative per il comportamento
degli elementi strutturali investiti dalle azioni aerodinamiche. +sse dovranno essere utilizzate per il progetto delle barriere e delle
relative strutture di sostegno 3cordoli, solette, ondazioni, ecc.4.
I carichi equivalenti sono considerati valori caratteristici delle azioni.
In ogni caso le azioni aerodinamiche dovranno essere cumulate con lazione del vento come indicato al punto (.-.,.,.-.
5.2.2..1 S!perfici verticali parallele al binario
I valori caratteristici dellazione i q
'7
relativi a superici verticali parallele al binario sono orniti in 2ig. (.-.E in unzione della di-
stanza a
g
dallasse del binario pi% vicino.
150 CAPITOLO 5

I suddetti valori sono relativi a treni con orme aerodinamiche savorevoli< per i casi di orme aerodinamiche avorevoli, questi
valori dovranno essere corretti per mezzo del attore 7
'
, ove:
7
'
A .,E( per convogli ormati da carrozze con sagoma arrotondata<
7
'
A .,C. per treni aerodinamici.
8e laltezza di un elemento strutturale 3o parte della sua supericie di inluenza4 & B',. m o se la larghezza & B-,(. m, lazione q
'7
deve
essere incrementata del attore 7
-
A',,.
5.2.2..2 S!perfici orizzontali al di sopra del binario
I valori caratteristici dellazione i q
-7,
relativi a superici orizzontali al di sopra del binario, sono orniti in 2ig. (.-.F in unzione
della distanza hg della supericie ineriore della struttura dal "2.
La larghezza dapplicazione del carico per gli elementi strutturali da considerare si estende sino a '. m da ciascun lato a partire
dalla mezzeria del binario.
"er convogli transitanti in due direzioni opposte le azioni saranno sommate. Nel caso di presenza di pi% binari andranno consi-
derati solo due binari.
$nche lazione q
-7
andr! ridotta del attore 7
'
, in accordo a quanto previsto nel precedente > (.-.-.C.'.
Le azioni agenti sul bordo di elementi nastriormi che attraversano i binari, come ad esempio le passerelle, possono essere ridotte
con un attore pari a .,J( per una larghezza ino a ',(. m.
5.2.2.6.3 Superfici orizzontali adiacenti il binario I valori caratteristici dellazione i q
,7
, relativi a superici orizzontali adiacenti il bi-
nario, sono orniti in 2ig. (.-.'. e si applicano indipendentemente dalla orma aerodinamica del treno.
"er tutte le posizioni lungo le superici da progettare, q
,7
si determiner! come una unzione della distanza a
g
dallasse del binario
pi% vicino. Le azioni saranno sommate, se ci sono binari su entrambi i lati dellelemento strutturale da calcolare.
8e la distanza h
g
supera i ,,E. m lazione q
,7
pu: essere ridotta del attore 7
,
:
( )
7 , 3
h 5 , 7
k
g
3

= per ,,E m @ h
g
@ J,( m<
7
,
A . per h
g
e J,( m
dove h
g
rappresenta la distanza dal ".2. alla supericie ineriore della struttura.











Fig. 5.&.I - $alori caratteristici delle azioni q
14
per super#ici !erticali parallele al binario
PONTI 151





5.2.2..4 Str!tt!re con s!perfici m!ltiple a fianco del binario sia verticali che orizzontali o inclinate
I valori caratteristici dellazione i q
*7
, sono orniti in 2ig. (.-.'' e si applicano ortogonalmente alla supericie considerata. Le azio-
ni sono determinate secondo quanto detto nel precedente > (.-.-.C.' adottando una distanza ittizia dal binario pari a
aj
g
A .,C min a
g
L .,* maY a
g G(.-.'.I

Le distanze min a
g
, maY a
g
sono indicate in 2ig. (.-.''.
Nei casi in cui maY a
g
d C m si adotter! maY a
g
A C,. m
I coeicienti 7
'
e 7
-
sono gli stessi deiniti al precedente > (.-.-.C.'.



Fig. 5.&.J - $alori caratteristici delle azioni q
)4
per super#ici orizzontali al di sopra del binario

Fig. 5.&.18 - $alori caratteristici delle azioni q
*4
per super#ici orizzontali adiacenti il binario
152 CAPITOLO 5

5.2.2..5 S!perfici che circondano integralmente il binario per l!nghezze inferiori a 28 m
In questo caso, tutte le azioni si applicheranno indipendentemente dalla orma aerodinamica del treno nel modo seguente:.
- sulle superici verticali i 7
*
M q
'7
, per tutta laltezza dellelemento, con q
'7
determinato in accordo con il punto (.-.-.C.' e 7
*
A -<
- sulla supericie orizzontale i 7
(
M q
-7
, con:
q
-7
determinato in accordo con il punto (.-.-.C.-<
7
(
A -,( se la struttura racchiude un solo binario<
7
(
A ,,( se la struttura racchiude due binari.
5.2.2.. Azio$i idrodi$ami#'e
Le azioni idrauliche sulle pile poste nellalveo dei iumi andranno calcolate secondo le prescrizioni del > (.-.'.- tenendo conto,
oltre che dellorientamento e della orma della pila, anche degli eetti di modiicazioni locali dellalveo dovute, per esempio, allo
scalzamento.
5.2.2./ Azio$i sismi#'e
"er le azioni sismiche si devono rispettare le prescrizioni di cui al > ,.-. e al > J.F.
"er la determinazione degli eetti di tali azioni si ar! di regola rierimento alle sole masse corrispondenti ai pesi propri ed ai ca-
richi permanenti e considerando con un coeiciente - A .,- il valore quasi permanente delle masse corrispondenti ai carichi da
traico erroviario.
5.2.2.6 Azio$i e##ezio$ali
Le azioni eccezionali da considerare nel progetto saranno valutate sulla base delle indicazioni contenute nel > ,.C in generale e al >
,.C.,.' in particolare.
#on rierimento al > ,.C.,.' si puntualizza che le azioni durto agenti sugli elementi strutturali orizzontali al disopra della strada, so-
no da impiegarsi per la veriica di sicurezza globale dellimpalcato nel suo insieme inteso come corpo rigido 3sollevamen-
to9ribaltamento4< alloccorrenza di tali eventi sono ammessi danni localizzati agli elementi strutturali che non comportino il collasso
dellimpalcato.
8empre nellambito delle azioni eccezionali devono essere considerate quelle riportate nei seguenti paragrai.
5.2.2.7.1 (ott!ra della catenaria
8i dovr! considerare leventualit! che si veriichi la rottura della catenaria nel punto pi% savorevole per la struttura del ponte. La
orza trasmessa alla struttura in conseguenza di un simile evento si considerer! come una orza di natura statica agente in dire-
zione parallela allasse dei binari, di intensit! pari a i -. 7N e applicata sui sostegni alla quota del ilo.
In unzione del numero di binari presenti sullopera si assumer! la rottura simultanea di:
' catenaria per ponti con un binario<
- catenarie per ponti con un numero di binari compreso ra - e C<
, catenarie per ponti con pi% di sei binari.
Nelle veriiche saranno considerate rotte le catenarie che determinano leetto pi% savorevole.




Fig. 5.&.11 - "e#inizione della distanza ma6 a
g
e min a
g
dall7asse del binario
PONTI 153
5.2.2.7.2 Deragliamento al di sopra del ponte
Sltre a considerare i modelli di carico verticale da traico erroviario, ai ini della veriica della struttura si dovr! tenere conto
della possibilit! alternativa che un locomotore o un carro pesante deragli, esaminando separatamente le due seguenti situazioni
di progetto:
'as 1:
8i considerano due carichi verticali lineari q
$'d
A C. 7N9m 3comprensivo delleetto dinamico4 ciascuno.
/rasversalmente i carichi distano ra loro di 8 3scartamento del binario4 e possono assumere tutte le posizioni comprese entro i
limiti indicati in 2ig. (.-.'-.
"er questa condizione sono tollerati danni locali, purch) possano essere acilmente riparati, mentre sono da evitare danneggia-
menti delle strutture portanti principali.

'as &:
8i considera un unico carico lineare q
$-d
AE. 7N9m
.
',* esteso per -. m e disposto con una eccentricit! massima, lato esterno, di ',(
s rispetto allasse del binario 32ig. (.-.',4. "er questa condizione convenzionale di carico andr! veriicata la stabilit! globale
dellopera, come il ribaltamento dimpalcato, il collasso della soletta, ecc.
"er impalcati metallici con armamento diretto, il caso - dovr! essere considerato solo per le veriiche globali.

5.2.2.7.3 Deragliamento al di sotto del ponte
Nel posizionamento degli elementi strutturali in adiacenza della errovia, ad eccezione delle gallerie artiiciali a parete continua,
occorre tenere conto che per una zona di larghezza di ,,( m misurata perpendicolarmente dallasse del binario pi% vicino, vige il
divieto di ediicabilit!.
$ distanze superiori di *,(. m & consentita la realizzazione di pilastri isolati. "er distanze intermedie dovranno essere previsti e-
lementi strutturali aventi rigidezza via via crescenti con il diminuire della distanza dal binario.
Le azioni prodotte dal treno deragliato sugli elementi verticali di sostegno adiacenti la sede erroviaria sono indicate al > ,.C.,.*.
5.2.2.17 Azio$i i$dirette
5.2.2.18.1 Distorsioni
Le distorsioni, quali ad esempio i cedimenti vincolari artiicialmente provocati e non, sono da considerarsi azioni permanenti. Nei
ponti in c.a., c.a.p. e a struttura mista i loro eetti vanno valutati tenendo conto dei enomeni di viscosit!.
5.2.2.18.2 (itiro e viscosit;
I coeicienti di ritiro e viscosit! inali, salvo sperimentazione diretta, sono quelli indicati nel > ''.'.
5ualora si debba provvedere al calcolo dellampiezza dei giunti e della corsa degli apparecchi di appoggio, gli eetti del ritiro e
della viscosit! dovranno essere valutati incrementando del (.Z i valori di cui al precedente capoverso.

Fig. 5.&.1- - %aso )


Fig. 5.&.1& - %aso 1
154 CAPITOLO 5
Nella progettazione delle pile di un viadotto erroviario deve considerarsi il ritiro dierenziale usto-ondazione 3usto-pulvino4,
considerando un plinto 3pulvino4 parzialmente stagionato, che non ha, quindi, ancora esaurito la relativa deormazione da ritiro.
#onseguentemente a tale situazione si potr! considerare un valore di ritiro dierenziale pari al (.Z di quello a lungo termine,
considerando un valore convenzionale del modulo di elasticit! del calcestruzzo pari ad '9, di quello misurato.
5.2.2.18.3 (esistenze parassite nei vincoli
Nel calcolo delle pile, delle spalle, delle ondazioni, degli stessi apparecchi dappoggio e, se del caso, dellimpalcato, si devono
considerare le orze che derivano dalle resistenze parassite dei vincoli. Le orze indotte dalla resistenza parassita nei vincoli sa-
ranno da esprimere in unzione del tipo di appoggio e del sistema di vincolo dellimpalcato.
5.2.3. PARTICOLARI PRESCRIZIONI PER LE VERIFICHE
5.2.3.1 Combi$azio$e dei tre$i di #ari#o e delle azio$i da essi deri&ate er i8 bi$ari
5.2.3.1.1 &!mero di binari
8alvo diversa prescrizione progettuale ciascun ponte dovr! essere progettato per il maggior numero di binari geometricamente
compatibile con la larghezza dellimpalcato, a prescindere dal numero di binari eettivamente presenti.
5.2.3.1.2 &!mero di treni contemporanei
Nella progettazione dei ponti andr! considerata leventuale contemporaneit! di pi% treni, secondo quanto previsto nella /ab.
(.-.III. #onsiderando, in genere, sia il traico normale che il traico pesante.


"er strutture con , o pi% binari dovranno considerarsi due distinte condizioni: la prima che prevede caricati solo due binari 3pri-
mo e secondo4 considerando gli eetti pi% gravosi tra il caso a ed il traico pesante< la seconda che prevede tutti i binari carica-
ti con lentit! del carico corrispondente a quello issato nel caso b.
#ome primo binario si intende quello su cui disporre il treno pi% pesante per avere i massimi eetti sulla struttura. "er secondo
binario si intende quello su cui viene disposto il secondo treno per avere, congiuntamente con il primo, i massimi eetti sulla struttu-
ra< pertanto, il primo e il secondo binario possono anche non essere contigui nel caso di ponti con , o pi% binari.
5ualora la presenza del secondo treno o, eventualmente, dei successivi, riduca leetto in esame, essi non vanno considerati pre-
senti.
/utti gli eetti delle azioni dovranno determinarsi con i carichi e le orze disposti nelle posizioni pi% savorevoli. $zioni che pro-
ducano eetti avorevoli saranno trascurate 3ad eccezione dei casi in cui si considerino i treni di carico 8^ i quali debbono consi-
derarsi applicati per lintera estensione del carico4.
5.2.3.1.3 Sim!ltaneit; delle azioni da traffico < valori caratteristici delle azioni combinate in gr!ppi di carichi
Tli eetti dei carichi verticali dovuti alla presenza dei convogli vanno sempre combinati con le altre azioni derivanti dal traico
erroviario, adottando i coeicienti indicati in /ab. (.-.I1.
Il carico verticale, nel caso di ponti con pi% binari, & quello che si ottiene con i treni speciicati nella /ab. (.-.III.
Nella valutazione degli eetti di interazione, alle azioni conseguenti allapplicazione dei carichi da traico erroviario si adotte-
ranno gli stessi coeicienti parziali dei carichi che li generano.
I valori ra parentesi indicati nella /ab. (.-.I1 vanno assunti quando lazione risulta avorevole nei riguardi della veriica che si
sta svolgendo.
Tab. 5.&.III - %arichi mobili in #unzione del numero di binari presenti sul ponte
Numer Di!ari Traffic !rmale
Traffic pesa!%e
3-4

di bi!ari 'arichi cas a
3'4
cas b
3'4

1 "rimo ',. 3L0 J'L8^9.4 - ',. 8^9-
"rimo ',. 3L0 J'L8^9.4 - ',. 8^9-
& secondo ',. 3L0 J'L8^9.4 - ',. 3L0 J'L8^9.4
"rimo ',. 3L0 J'L8^9.4 .,J( 3L0 J'L8^9.4 ',. 8^9-
e-
secondo ',. 3L0 J'L8^9.4 .,J( 3L0 J'L8^9.4 ',. 3L0 J'L8^9.4
$ltri - .,J( 3L0 J'L8^9.4 -
3' 4
L0J' L 8^9. signiica considerare il pi% savorevole ra i treni L0 J', 8^9.
3- 4
8alvo i casi in cui sia esplicitamente escluso
PONTI 155


Il gruppo * & da considerarsi esclusivamente per le veriiche a essurazione. I valori indicati ra parentesi si assumeranno pari a:
3.,C4 per impalcati con - binari caricati e 3.,*4 per impalcati con tre o pi% binari caricati.
5.2.3.1.4 'alori rari e fre2!enti delle azioni da traffico ferroviario
Le azioni derivanti da ciascuno dei gruppi di carico deiniti nella /ab. (.-.I1 sono da intendersi come ununica azione caratteristi-
ca da utilizzarsi nella deinizione dei valori rari e requenti.
5.2.3.1.5 'alori 2!asi<permanenti delle azioni da traffico ferroviario
I valori quasi permanenti delle azioni da traico erroviario possono assumersi uguali a zero ad eccezione delle combinazioni si-
smiche.
5.2.3.1. "zioni da traffico ferroviario in sit!azioni transitorie
Nelle veriiche di progetto per situazioni transitorie dovute alla manutenzione dei binari o del ponte, i valori caratteristici delle
azioni da traico, caso per caso, sono da concordarsi con lautorit! erroviaria.
5.2.3.2 )eri%i#'e alle te$sio$i ammissibili
"er i ponti erroviari non & ammesso il metodo di veriica alle tensioni ammissibili di cui al > -.J.
5.2.3.3 )eri%i#'e a*li SL+ e SL,
5.2.3.3.1 (e2!isiti concernenti gli S*/
"er le veriiche agli stati limite ultimi si adottano i valori dei coeicienti parziali in /ab. (.-.1 e i coeicienti di combinazione
in /ab. (.-.1I.
















Tab. 5.&.I0 -$alutazione dei carichi da tra##ico
TIPO DI
CARIC
O
Azioni verticali Azioni orizzontali
Commenti
Gruppi
di carico
Carico
verticale
(1)
Treno
scarico
Frenatura
e avvia-
mento
Centriu!a "erpe!!io
Gruppo
1
(#)
1$% - %$& (%$%) 1$% (%$%) 1$% (%$%)
massima azione
verticale e laterale
Gruppo
#
(#)
- 1$% %$% 1$% (%$%) 1$% (%$%) sta'ilit( laterale
Gruppo
)
(#)
1$% (%$&) - 1$% %$& (%$%) %$& (%$%)
massima azione
lon!itudinale
Gruppo
*
%$+
(%$,-%$*)
- %$+ (%$,-%$*) %$+ (%$,-%$*) %$+ (%$,-%$*) essurazione
3'4 Includendo tutti i valori 32< a< etc..4
3-4 La simultaneit! di due o tre valori caratteristici interi 3assunzione di diversi coeicienti pari ad '..4, sebbene improbabile,
156 CAPITOLO 5



Nella /ab. (.-.1 il signiicato dei simboli & il seguente:
V
T'
coeiciente parziale del peso proprio della struttura, del terreno e dellacqua, quando pertinente<
V
T-
coeiciente parziale dei pesi propri degli elementi non strutturali<
V
\
coeiciente parziale del peso proprio del ballast<
V
5
coeiciente parziale delle azioni variabili da traico<
V
5i
coeiciente parziale delle azioni variabili
V
"
coeiciente parziale delle azioni di precompressione
V
#ed
coeiciente parziale delle azioni di ritiro, viscosit! e cedimenti non imposti appositamente.








Tab. 5.&.0I - %oe##icienti di combinazione 8 delle azioni
6zi!i =
8
4"alri rari5
=
1
4"alri
fre*ue!%i5
=
&
4"alri
*uasi per-
ma!e!%i5
$zioni singole #arico sul rilevato a tergo delle
spalle
.,E. .,(. .,.
da traico $zioni aerodinamiche generate
dal transito dei convogli
.,E. .,(. .,.
gr
'
.,E.
3-4
.,E.
3'4
.,.
Truppi di gr
-
.,E.
3-4
.,E.
3'4
-
carico gr
,
.,E.
3-4
.,E.
3'4
.,.
gr
*
',.. ',..
3'4
.,.
$zioni del ven-
to
2
^7
.,C. .,(. .,.
$zioni da in ase di esecuzione .,E. .,. .,.
neve 8LQ e 8L+ .,. .,. .,.
$zioni termiche /
7
.,C. .,C. .,(.
3'4
.,E. se & carico solo un binario, .,C. se sono carichi due binari e .,*. se sono carichi tre o pi% binari.
3-4
5uando come azione di base venga assunta quella del vento, i coeicienti k
.
relativi ai gruppi di carico
delle azioni da traico vanno assunti pari a .,..
Tab. 5.&.0 - %oe##icienti parziali di sicurezza per le combinazioni di carico agli SL&
'efficie!%e 2(3
415
61 6&
$zioni permanenti avorevoli
savorevoli
V
T'
.,F.
','.
',..
',,(
',..
',..
$zioni permanenti non strut-
turali
3-4

avorevoli
savorevoli
V
T-
.,..
',(.
.,..
',(.
.,..
',,.
\allast
3,4
avorevoli
savorevoli
V
\
.,F.
',(.
',..
',(.
',..
',,.
$zioni variabili da traico
3*4
avorevoli
savorevoli
V
5
.,..
',*(
.,..
',*(
.,..
',-(
$zioni variabili avorevoli
savorevoli
V
5i
.,..
',(.
.,..
',(.
.,..
',,.
"recompressione avorevole
savorevole
V
"
.,F.
',..
3(4

',..
',..
3C4

',..
',..
Nitiro, viscosit! e cedimenti
non imposti appositamente
avorevole
savorevole
V
#ed
.,..
',-.


.,..
',-.
.,..
',..
3'4

+quilibrio che non coinvolga i parametri di deormabilit! e resistenza del terreno< altri-
menti si applicano i valori della colonna $-.
3-4

Nel caso in cui le azioni permanenti non strutturali 3ad es. carichi permanenti portati4 siano
compiutamente deiniti si potranno adottare gli stessi coeicienti validi per le azioni per-
manenti.
3,4

5uando si prevedano variazioni signiicative del carico dovuto al ballast, se ne dovr!
tener conto esplicitamente nelle veriiche.
3*4

Le componenti delle azioni da traico sono introdotte in combinazione considerando
uno dei gruppi di carico gr della /ab. (.-.I1.
3(4

',,. per instabilit! in strutture con precompressione esterna
3C4

',-. per eetti locali
PONTI 157


5.2.3.3.2 (e2!isiti concernenti gli S*-
Lassetto di una struttura, da valutarsi in base alle combinazioni di carico previste dalla presente norma, deve risultare compati-
bile con la geometria della struttura stessa in relazione alle esigenze dei convogli erroviari.
"er le veriiche agli stati limite desercizio si adottano i valori dei coeicienti parziali in /ab. (.-.1I.
Sve necessario in luogo dei gruppi delle azioni da traico erroviario deiniti in /ab. (.-.I1 possono considerarsi le singole azioni
con i coeicienti di combinazione indicati in /ab. (.-.1II.


"er la valutazione degli eetti dellinterazione si usano gli stessi coeicienti adottati per le azioni che provocano dette intera-
zioni e cio&: temperatura, carichi verticali da traico erroviario, renatura.
In ogni caso le azioni aerodinamiche devono essere cumulate con lazione del vento. Lazione risultante dovr! essere maggiore di
un valore minimo, unzione della velocit! della linea e comunque di ',( 7N9m
D

sia nella veriica agli 8L+ 3combinazione caratteri-
stica4 sia nella veriica agli 8LQ con V
5
A ',.. e V
5i
A',...
5.2.3.3.2.1 Stati limite di esercizio per la sicurezza del traffico ferroviario
9ccelerazioni !erticali dell7impalcato
5uesta veriica & richiesta per opere sulle quali la velocit! di esercizio & superiore ai -.. 7m9h o quando la requenza propria del-
la struttura non & compresa nei limiti indicati nella 2ig. (.-.J. La veriica, quando necessaria, dovr! essere condotta considerando
convogli reali.
In mancanza di ulteriori speciicazioni, per ponti con armamento su ballast, non devono registrarsi accelerazioni verticali supe-
riori a ,,( m9s
-

nel campo di requenze da . a -. az.
"e#ormazioni torsionali dell7impalcato
La torsione dellimpalcato del ponte & calcolata considerando il treno di carico L0 J' incrementato con il corrispondente coei-
ciente dinamico.

Il massimo sghembo, misurato su una lunghezza di , m e considerando le rotaie solidali allimpalcato 32ig. (.-.'*4, non deve ec-
cedere i seguenti valori:
per 1 B '-. 7m9h< t B *,( mm9,m
per '-. @ 1 B -.. 7m9h< t B ,,. mm9,m
per 1 d -.. 7m9h< t B ',( mm9,m
"er velocit! 1 d -.. 7m9h si deve inoltre veriicare che per convogli reali, moltiplicati per il relativo incremento dinamico, risulti
t B ',- mm9,m.

Fig. 5.&.1/ - Sghembo ammissibile
Tab. 5.&.0II - &lteriori coe##icienti di combinazione delle azioni
6zi!i
=
8
4"alri rari5
=
1
4"alri
fre*ue!%i5
=
&
4"alri *uasi
perma!e!%i5
$zioni singole
da traico
/reno di carico L0 J' .,E.
3,4

3'4

.,.
/reno di carico 8^ 9. .,E.
3,4
.,E. .,.
/reno di carico 8^9-
.,..
3,4

.,E. .,.
/reno scarico
',..
3,4

- -
#entriuga
3-4 3,4

3-4

3-4

$zione laterale 3serpeggio4 ',..
3,4
.,E. .,.
3'4
.,E. se & carico solo un binario, .,C. se sono carichi due binari e .,*. se sono carichi tre o pi% binari.
3-4
8i usano gli stessi coeicienti adottati per i carichi che provocano dette azioni.
3,4
5uando come azione di base venga assunta quella del vento, i coeicienti
.
relativi ai gruppi di carico delle
azioni da traico vanno assunti pari a .,..
158 CAPITOLO 5
In mancanza di ulteriori speciiche, lo sghembo complessivo dovuto alla geometria del binario 3curve di transizione4 e quello do-
vuto alla deormazione dellimpalcato, non deve comunque eccedere i C mm9, m.
In#lessione nel piano orizzontale dell7impalcato
#onsiderando la presenza del treno di carico L0 J', incrementato con il corrispondente coeiciente dinamico, lazione del vento,
la orza laterale 3serpeggio4, la orza centriuga e gli eetti della variazione di temperatura lineare ra i due lati dellimpalcato sta-
bilita al > (.-.-.*, linlessione nel piano orizzontale dellimpalcato non deve produrre:
- una variazione angolare maggiore di quella ornita nella successiva /ab. (.-.1III<
- un raggio di curvatura orizzontale minore dei valori di cui alla citata tabella.















Il raggio di curvatura, nel caso di impalcati a semplice appoggio, & dato dalla seguente espressione:
=

-
E
h
L
: G(.-.''I
dove b
h
rappresenta la reccia orizzontale.
La reccia orizzontale deve includere anche leetto della deormazione della sottostruttura del ponte 3pile, spalle e ondazio-
ni4, qualora esso sia savorevole alla veriica.
5.2.3.3.3 'erifiche allo stato limite di fatica
"er strutture e elementi strutturali che presentano dettagli sensibili a enomeni di atica vanno eettuate opportune veriiche nei
conronti di questo enomeno.
Le veriiche saranno condotte considerando idonei spettri di carico. La determinazione delleettivo spettro di carico da conside-
rare nella veriica del ponte dovr! essere eettuata in base alle caratteristiche unzionali e duso della inrastruttura erroviaria
cui lopera appartiene.
5.2.3.3.4 'erifiche allo stato limite di fess!razione
"er assicurare la unzionalit! e la durabilit! delle strutture viene preissato uno stato limite di essurazione commisurato alle
condizioni ambientali, di sollecitazione e di ispezionabilit!, nonch) alla sensibilit! delle armature. /ali veriiche vengono condot-
te per le azioni da traico gruppo * /ab. (.-.I1.



Tab. 5.&.0III - 'assima !ariazione angolare e minimo raggio di cur!atura
0elci%G
#)m+h$
0ariazi!e
6!glare massima
.aggi mi!im di cur"a%ura
9i!gla campa%a PiK campa%e
1 B '-. .,..,( rd 'J.. m ,(.. m
'-. @ 1 B -.. .,..-. rd C... m F(.. m
-.. @ 1 .,..'( rd '*... m 'J(.. m










CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO 6. 6. 6. 6.
PROGETTAZIONE GEOTECNICA

160 CAPITOLO 6
6.1. 6.1. 6.1. 6.1. DISPOSIZIONI GENERAL DISPOSIZIONI GENERAL DISPOSIZIONI GENERAL DISPOSIZIONI GENERALI II I
6.1.1. 6.1.1. 6.1.1. 6.1.1. OGGETTO DELLE NORME OGGETTO DELLE NORME OGGETTO DELLE NORME OGGETTO DELLE NORME
Il presente capitolo riguarda gli aspetti geotecnici della progettazione e della esecuzione di opere ed interventi che interagiscono
con il terreno ed in particolare tratta di :

opere di fondazione;
opere di sostegno;
opere in sotterraneo;
opere e manufatti di materiali sciolti naturali;
fronti di scavo;
miglioramento e rinforzo dei terreni e degli ammassi rocciosi;
consolidamento di opere esistenti,
nonch della sicurezza dei pendii naturali e della fattibilit di interventi che hanno riflessi su grandi aree.
6.1.2. 6.1.2. 6.1.2. 6.1.2. PRESCRIZIONI GENERAL PRESCRIZIONI GENERAL PRESCRIZIONI GENERAL PRESCRIZIONI GENERALI I I I
Le scelte progettuali devono tener conto delle prestazioni attese delle opere, dei caratteri geologici del sito e delle condizioni am-
bientali. I risultati dello studio rivolto alla caratterizzazione e modellazione geologica, di cui al !.".# devono essere esposti in
una specifica relazione geologica.
Le analisi di progetto devono essere basate su modelli geotecnici dedotti da specifiche indagini e prove che il progettista deve de-
finire in base alla tipologia dell$opera o dell$intervento e alle previste modalit esecutive.
Le scelte progettuali, il programma e i risultati delle indagini, la caratterizzazione e la modellazione geotecnica, unitamente alle
analisi per il dimensionamento geotecnico delle opere e alla descrizione delle fasi e modalit costruttive devono essere illustrati
in una specifica relazione geotecnica.

6.2. 6.2. 6.2. 6.2. ARTICOLAZIONE DEL PR ARTICOLAZIONE DEL PR ARTICOLAZIONE DEL PR ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO OGETTO OGETTO OGETTO
La progettazione geotecnica delle opere e degli interventi richiede preliminarmente la conoscenza delle caratteristiche geologiche
generali del sito e si articola pertanto in:
#. scelta del tipo di opera e di intervento e programmazione delle indagini geotecniche;
". caratterizzazione fisico-meccanica dei materiali presenti nel volume significativo e definizione dei modelli geotecnici di sotto-
suolo %cfr. &."."';
&. definizione delle fasi e delle modalit costruttive;
(. verifiche della sicurezza e delle prestazioni
). programmazione delle attivit di controllo e monitoraggio.
6.2.1. 6.2.1. 6.2.1. 6.2.1. CARATTERIZZAZIONE E CARATTERIZZAZIONE E CARATTERIZZAZIONE E CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGI MODELLAZIONE GEOLOGI MODELLAZIONE GEOLOGI MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL SITO CA DEL SITO CA DEL SITO CA DEL SITO
Il modello geologico di riferimento * la ricostruzione concettuale di un insieme geologico capace di descrivere compiutamente le
caratteristiche geologiche del sottosuolo, le correlazioni tra i diversi elementi ed i loro processi evolutivi e di descrivere le
interrelazioni tra l+insieme geologico e le opere in progetto. La caratterizzazione e la modellazione geologica del sito deve
comprendere la ricostruzione dei caratteri litologici, stratigrafici, strutturali, idrogeologici, geomorfologici e, pi, in generale, di
pericolosit geologica del territorio, descritti e sintetizzati dal modello geologico di riferimento.
In funzione della complessit del contesto geologico nel -uale si inserisce l$opera, specifiche indagini di tipo geologico saranno
finalizzate alla documentata ricostruzione del modello geologico.
Il modello geologico deve essere sviluppato in modo da costituire utile elemento di riferimento per il progettista per in-uadrare i
problemi geotecnici e per definire il programma delle indagini geotecniche
La caratterizzazione e la modellazione geologica del sito devono essere esaurientemente esposte e commentate in una relazione
geologica, da redigere in conformit a -uanto previsto all$art. "! del ./0 "123"1#1 e che * parte integrante del progetto.
6.2.2. 6.2.2. 6.2.2. 6.2.2. INDAGINI, CARATTERIZ INDAGINI, CARATTERIZ INDAGINI, CARATTERIZ INDAGINI, CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIO ZAZIONE E MODELLAZIO ZAZIONE E MODELLAZIO ZAZIONE E MODELLAZIONE GEOTECNICA NE GEOTECNICA NE GEOTECNICA NE GEOTECNICA
Le indagini geotecniche devono essere programmate in funzione del tipo di opera e3o di intervento e devono riguardare il volu-
me significativo di cui al &."."; le indagini devono permettere la definizione dei modelli geotecnici di sottosuolo necessari alla
progettazione. .ella definizione del piano delle indagini, della caratterizzazione e della modellazione geotecnica * responsabile il
progettista.
4i fini dell$analisi -uantitativa di uno specifico problema, per modello geotecnico di sottosuolo si intende uno schema rappresen-
tativo del volume significativo di terreno %vedi nota # del &."."', suddiviso in unit omogenee sotto il profilo fisico-meccanico,
che devono essere caratterizzate con riferimento allo specifico problema geotecnico, e dove sia definito il regime delle pressioni
PROGETTAZIONE GEOTECNICA 161
interstiziali. La definizione del modello geotecnico implica la scelta dei valori caratteristici dei parametri geotecnici che devono
essere coerenti con il problema geotecnico da analizzare.
/er valore caratteristico di un parametro geotecnico deve intendersi una stima ragionata e cautelativa del valore del parametro
per ogni stato limite considerato. I valori caratteristici delle propriet fisiche e meccaniche da attribuire ai terreni devono essere
dedotti dall$interpretazione dei risultati di specifiche prove di laboratorio su campioni rappresentativi di terreno e di prove e mi-
sure in sito.
La valutazione dei parametri geotecnici caratteristici con metodi statistici * consentita -uando * disponibile una base di dati spe-
rimentali sufficientemente ampia.
/er gli ammassi rocciosi e per i terreni a struttura complessa, nella valutazione della resistenza caratteristica occorre tener conto
della natura e delle caratteristiche geometriche e di resistenza delle discontinuit. .eve inoltre essere specificato se la resistenza
caratteristica si riferisce alle discontinuit o all$ammasso roccioso.
5uota e configurazione del piano campagna, profondit degli scavi e dimensioni dell$opera,. costituiscono i dati geometrici del
problema; i loro valori caratteristici coincidono con i rispettivi valori nominali.
/er la verifica delle condizioni di sicurezza e delle prestazioni di cui al successivo !.".(, la scelta dei valori caratteristici delle
-uote piezometriche e delle pressioni interstiziali deve tenere conto della loro variabilit sia spaziale che temporale.
Le indagini, il prelievo di campioni e le prove in sito ed in laboratorio, sulle terre e sulle rocce, devono essere eseguite e certificate
dai laboratori di prova di cui all$art. )6 del ./0 ! giugno "11#, n. &71. I laboratori su indicati fanno parte dell$elenco depositato
presso il 8ervizio 9ecnico :entrale del :onsiglio 8uperiore dei Lavori /ubblici.
;el caso di costruzioni o di interventi di modesta rilevanza, che ricadano in zone ben conosciute dal punto di vista geologico e
geotecnico, la progettazione pu< essere basata sull$esperienza e sulle conoscenze disponibili, ferma restando la piena responsabi-
lit del progettista su ipotesi e scelte progettuali.
6.2.3 6.2.3 6.2.3 6.2.3. .. . FASI E MODALITA COS FASI E MODALITA COS FASI E MODALITA COS FASI E MODALITA COSTRUTTIVE TRUTTIVE TRUTTIVE TRUTTIVE
;el progetto devono essere individuate le diverse fasi esecutive per definire eventuali specifiche condizioni geotecniche anche a
carattere temporaneo che possono verificarsi nel corso dei lavori. 5ueste fasi dovranno essere oggetto di specifiche analisi da
condurre con i criteri e le procedure riportati nelle presenti norme.
6.2.4 6.2.4 6.2.4 6.2.4. .. . VERIFICHE DELLA SICU VERIFICHE DELLA SICU VERIFICHE DELLA SICU VERIFICHE DELLA SICUREZZA E DELLE PRESTA REZZA E DELLE PRESTA REZZA E DELLE PRESTA REZZA E DELLE PRESTAZIONI ZIONI ZIONI ZIONI
Le verifiche di sicurezza relative agli stati limite ultimi %8L=' e le analisi relative alle condizioni di esercizio %8L>' devono essere
effettuate nel rispetto dei principi e delle procedure indicate al ".! .
6.2.4.1 VERIFICHE NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE ULTIMI (SLU)
/er ogni stato limite per perdita di e-uilibrio %>5=', come definito al ".!.#, deve essere rispettata la condizione:
>
inst,d
? >
stb,d

dove >
inst,d
* il valore di progetto dell$azione instabilizzante, >
stb,d
* il valore di progetto dell$azione stabilizzante; -uest$ultima
pu< includere anche una componente dovuta alla resistenza del terreno.
La verifica della suddetta condizione va eseguita impiegando come fattori parziali i valori @ relativi alla colonna >5= della tabel-
la !.".I per le azioni. /er il calcolo della componente dovuta alla resistenza del terreno si adottano i valori A relativi alla colonna
A" della tabella !.".II per i parametri geotecnici e gli opportuni valori 0 relativi alla colonna 0" delle successive tabelle !.(.I,
!.(.II, !.(.BI, !.).I e dalla tabella !.!.I, per le resistenze.
/er ogni stato limite ultimo che preveda il superamento della resistenza di un elemento strutturale %890' o del terreno %C>D',
come definiti al ".!.#, deve essere rispettata la condizione:
>
d
? 0
d
E!.".#F

essendo >
d
il valore di progetto dell$azione o dell$effetto dell$azione, definito dalle relazioni E!."."aF o E!."."bF


E!."."aF


E!."."bF
e 0
d
* il valore di progetto della resistenza del sistema geotecnico definito in E!.".&F.

E!.".&F
162 CAPITOLO 6
>ffetto delle azioni e resistenza di progetto sono espresse nelle E!."."aF e E!.".&F rispettivamente in funzione delle azioni di
progetto G
@
@
H
, dei parametri geotecnici di progetto I
H
3G
A
e dei parametri geometrici di progetto a
d
. Il coefficiente parziale di
sicurezza G
0
opera direttamente sulla resistenza del sistema. L$effetto delle azioni di progetto pu< anche essere valutato diret-
tamente con i valori caratteristici delle azioni come indicato dalla E!."."bF ponendo G
>
J G
@
.
In accordo a -uanto stabilito al ".!.#, la verifica della condizione !.".# deve essere effettuata impiegando diverse combinazioni di
gruppi di coefficienti parziali, rispettivamente definiti per le azioni %4# e 4"', per i parametri geotecnici %A# e A"' e per le resi-
stenze %0#, 0" e 0&'.
I diversi gruppi di coefficienti di sicurezza parziali sono scelti nell$ambito di due approcci progettuali distinti e alternativi.
;el primo approccio progettuale %4pproccio #' le verifiche si eseguono con due diverse combinazioni di gruppi di coefficienti
ognuna delle -uali pu< essere critica per differenti aspetti dello stesso progetto.
;el secondo approccio progettuale %4pproccio "' le verifiche si eseguono con un$unica combinazione di gruppi di coefficienti.
/er le verifiche nei confronti di stati limite ultimi non espressamente trattati nei successivi paragrafi, da !.& a !.## si utilizza
l$4pproccio # con le due combinazioni %4#KA#K0#' e %4"KA"K0"'. I fattori parziali per il gruppo 0# sono sempre unitari; -uelli
del gruppo 0" possono essere maggiori o uguali all+unit ed in assenza di indicazioni specifiche per lo stato limite ultimo consi-
derato, vanno scelti dal progettista in relazione alle incertezze dei procedimenti adottati.
6.2.4.1.1 Azioni
I coefficienti parziali G
@
relativi alle azioni sono indicati nella 9ab. !.".I. 4d essi deve essere fatto riferimento con le precisazioni
riportate nel ".!.#. 8i deve comun-ue intendere che il terreno e l$ac-ua costituiscono carichi permanenti %strutturali' -uando,
nella modellazione utilizzata, contribuiscono al comportamento dell$opera con le loro caratteristiche di peso, resistenza e rigidez-
za.
;ella valutazione della combinazione delle azioni i coefficienti di combinazione
iL
devono essere assunti come specificato nel
:apitolo ".




T!. 6.2.I M Coefficienti parziali per le azioni o per leffetto delle azioni
C"i#$i E%%&''o
Co&%%i#i&n'& P"zi(&
)
@
(o )
>
)
E*U (A1) (A2)
/ermanenti @avorevole
G
C#

1,6 #,1 #,1
8favorevole #,# #,& #,1
/ermanenti non struttura-
li
%#'

@avorevole
G
C"

1,1 1,1 1,1
8favorevole #,) #,) #,&
Bariabili @avorevole
G
5i

1,1 1,1 1,1
8favorevole #,) #,) #,&

%#'
;el caso in cui i carichi permanenti non strutturali %ad es. i carichi permanenti portati' siano compiutamente definiti, si potranno adottare gli stessi coefficienti validi
per le azioni permanenti.
6.2.4.1.2 R&+i+'&nz&
Il valore di progetto della resistenza 0
d
pu< essere determinato:
a) in modo analitico, con riferimento al valore caratteristico dei parametri geotecnici del terreno, diviso per il valore del coeffi-
ciente parziale G
A
specificato nella successiva 9ab. !.".II e tenendo conto, ove necessario, dei coefficienti parziali G
0
specificati
nei paragrafi relativi a ciascun tipo di opera;
b) in modo analitico, con riferimento a correlazioni con i risultati di prove in sito, tenendo conto dei coefficienti parziali G
0
ri-
portati nelle tabelle contenute nei paragrafi relativi a ciascun tipo di opera;
c) sulla base di misure dirette su prototipi, tenendo conto dei coefficienti parziali G
0
riportati nelle tabelle contenute nei para-
grafi relativi a ciascun tipo di opera.

T!. 6.2.II M Coefficienti parziali per i parametri geotecnici del terreno
P",&'"o
G"n-&zz (( ./(&
00(i#"& i( #o&%%i#i&n'& 0"zi(&
Co&%%i#i&n'&
0"zi(& G
A

(M1) (M2)
9angente dell$angolo di resi-
stenza al taglio
tan NO
H
G
NO
#,1 #,")
:oesione efficace cO
H
G
cO
#,1 #,")
0esistenza non drenata c
uH
G
cu
#,1 #,(
/eso dell$unit di volume GG G
G
#,1 #,1

PROGETTAZIONE GEOTECNICA 163
Il valore di progetto della resistenza degli ammassi rocciosi o dei terreni a struttura complessa si ottiene, per il caso %a', applican-
do al valore caratteristico della resistenza unitaria al taglio 0 un coefficiente parziale G

0 J#,1 %A#' e G

0J#,") %A"' ovvero proce-


dendo come previsto ai punti b' e c' di cui sopra.
6.2.4.1.3.Parametri geometrici di progetto
I valori di progetto dei parametri geometrici sono assunti coincidenti con i rispettivi valori caratteristici, salvo diversamente spe-
cificato nel seguito.
6.2.4.1.4 . V&"i%i#$& +'"/''/"(i #on (1n(i+i -i in'&"zion& '&""&no2+'"/''/"
Le analisi finalizzate al dimensionamento strutturale nelle -uali si consideri l$interazione terreno-struttura si eseguono con i valo-
ri caratteristici dei parametri geotecnici.
6.2.4.2 VERIFICHE NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE ULTIMI IDRAULICI
Nei casi in cui interferiscano con la circolazione delle acque nel sottosuolo le opere geotecniche devono essere verificate nei
confronti dei possibili stati limite di sollevamento o di sifonamento.
4 tal fine, nella valutazione delle pressioni interstiziali e delle -uote piezometriche caratteristiche, si devono assumere le
condizioni pi, sfavorevoli, considerando i possibili effetti dell$assetto stratigrafico sul regime idraulico del sottosuolo.
Si deve comunque verificare che le quote piezometriche di progetto, risultanti dallapplicazione dei fattori parziali di cui alle
successive tabelle 6.2.III e 6.2.IV, non conducano a situazioni idrauliche fisicamente non ammissibili.

/er la stabilit al sollevamento deve risultare che il valore di progetto dell$azione instabilizzante B
inst,d
, ovverosia della risultante
delle pressioni idrauliche ottenuta considerando separatamente la parte permanente %C
inst,d
' e -uella variabile %5
inst,d
', sia non
maggiore della combinazione dei valori di progetto delle azioni stabilizzanti %C
stb,d
' e delle resistenze %0
d
':
B
inst,d
? C
stb,d
K 0
d
E!.".(F
dove B
inst,d
J C
inst,d
K 5
inst,d
E!.".)F
/er le verifiche di stabilit al sollevamento, i relativi coefficienti parziali sulle azioni sono indicati nella 9ab. !.".III. 4l fine del cal-
colo della resistenza di progetto 0d, tali coefficienti devono essere combinati in modo opportuno con -uelli relativi ai parametri
geotecnici %A"'. Dve necessario, il calcolo della resistenza va eseguito in accordo a -uanto indicato nei successivi paragrafi per le
fondazioni su pali e per gli ancoraggi, come appropriato.

T!. 6.2.III M Coefficienti parziali sulle azioni per le verifiche nei confronti di stati limite di sollevamento
C"i#$i E%%&''o
Co&%%i#i&n'& P"zi(&
)
@
(o )
>
)
So((&3,&n'o (UPL)
/ermanenti
@avorevole
G
C#

1,6
8favorevole #,#
/ermanenti non strut-
turali
%#'

@avorevole
G
C"

1,1
8favorevole #,)
Bariabili
@avorevole
G
5i

1,1
8favorevole #,)

%#' ;el caso in cui i carichi permanenti non strutturali %ad es. i carichi permanenti portati' siano compiutamente definiti, si potranno adottare gli stessi coeffi-
cienti validi per le azioni permanenti.

Il controllo della stabilit al sifonamento si esegue verificando che il valore di progetto della pressione interstiziale instabilizzante
%u
inst,d
', ottenuto considerando separatamente la componente permanente e -uella variabile delle pressioni interstiziali, risulti
non superiore al valore di progetto della tensione totale stabilizzante %P
stb,d
', tenendo conto dei coefficienti parziali della 9ab.
!.".IB:
u
inst,d
? P
stb,d
E!.".!F
.

T!. 6.2.IV M Coefficienti parziali sulle azioni per le verifiche nei confronti di stati limite di sifonamento
C"i#$i E%%&''o
Co&%%i#i&n'& 0"zi(&
)
@
(o )
>
)
Si%on,&n'o
(H4D)
/ermanenti
@avorevole
G
C#

1,6
8favorevole #,&
/ermanenti non strutturali
%#'

@avorevole
G
C"

1,1
8favorevole #,)
Bariabili @avorevole G
5i
1,1
164 CAPITOLO 6
8favorevole #,)

%#'
;el caso in cui i carichi permanenti non strutturali %ad es. i carichi permanenti portati' siano compiutamente definiti, si potranno adottare gli stessi coefficienti validi
per le azioni permanenti.
6.2.4.5 VERIFICHE NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO (SLE)
Le opere e i sistemi geotecnici di cui al !.#.# devono essere verificati nei confronti degli stati limite di esercizio. 4 tale scopo, il
progetto deve esplicitare le prescrizioni relative agli spostamenti compatibili e le prestazioni attese per l+opera stessa.
La verifica agli stati limite di servizio implica l$analisi del problema di interazione terreno-struttura. Il grado di approfondimento
dell$analisi di interazione terreno-struttura * funzione dell$importanza dell$opera in fase di esercizio e nel tempo secondo -uanto
disposto al paragrafo ".".". .
/er ciascun stato limite di esercizio deve essere rispettata la condizione:
>
d
? :
d
E!.".2F
dove >
d
* il valore di progetto dell$effetto delle azioni nelle combinazioni di carico per gli 8L> specificate al ".).& e :
d
* il pre-
scritto valore limite dell$effetto delle azioni. 5uest$ultimo deve essere stabilito in funzione del comportamento della struttura in
elevazione e di tutte le costruzioni che interagiscono con le opere geotecniche in progetto, tenendo conto della durata dei carichi
applicati.

6.2
6.2.5 6.2.5 6.2.5 6.2.5. .. . IMPIEGO DEL METODO O IMPIEGO DEL METODO O IMPIEGO DEL METODO O IMPIEGO DEL METODO OSSERV SSERV SSERV SSERVAZIONALE AZIONALE AZIONALE AZIONALE

;ei casi in cui a causa della particolare complessit della situazione geologica e geotecnica e dell$importanza e impegno dell$opera,
dopo estese ed approfondite indagini, anche attraverso l$analisi costo-benefici, permangano documentate ragioni di incertezza risol-
vibili solo in fase costruttiva, la progettazione pu< essere basata sul metodo osservazionale.
;ell$applicazione di tale metodo si deve seguire il seguente procedimento:
devono essere stabiliti i limiti di accettabilit dei valori di alcune grandezze rappresentative del comportamento del complesso
manufatto-terreno;
si deve dimostrare che la soluzione prescelta * accettabile in rapporto a tali limiti;
devono essere previste soluzioni alternative, congruenti con il progetto, e definiti i relativi oneri economici;
deve essere istituito un adeguato sistema di monitoraggio in corso d$opera, con i relativi piani di controllo, tale da consentire
tempestivamente l$adozione di una delle soluzioni alternative previste, -ualora i limiti indicati siano raggiunti.
6.2. 6.2. 6.2. 6.2.6 66 6. .. . MONITORAGGIO DEL COM MONITORAGGIO DEL COM MONITORAGGIO DEL COM MONITORAGGIO DEL COMPLESSO OPERA PLESSO OPERA PLESSO OPERA PLESSO OPERA- -- -TERRENO TERRENO TERRENO TERRENO
Il monitoraggio del complesso opera-terreno e degli interventi consiste nella installazione di un$appropriata strumentazione e
nella misura di grandezze fisiche significative - -uali spostamenti, tensioni, forze e pressioni interstiziali - prima, durante e3o do-
po la costruzione del manufatto.
Il monitoraggio ha lo scopo di verificare la corrispondenza tra le ipotesi progettuali e i comportamenti osservati e di controllare la
funzionalit dei manufatti nel tempo. ;ell$ambito del metodo osservazionale, il monitoraggio ha lo scopo di confermare la validi-
t della soluzione progettuale adottata o, in caso contrario, di individuare la pi, idonea tra le altre soluzioni previste in progetto.
8e previsto, il programma di monitoraggio deve essere definito e illustrato nella relazione geotecnica.
6.3. 6.3. 6.3. 6.3. STABILIT DEI PENDII STABILIT DEI PENDII STABILIT DEI PENDII STABILIT DEI PENDII NATURALI NATURALI NATURALI NATURALI
Le presenti norme si applicano allo studio delle condizioni di stabilit dei pendii naturali, anche in presenza di azioni sismiche %
2.##.&.)' e al progetto, alla esecuzione e al controllo degli interventi di stabilizzazione.
6.3.1. 6.3.1. 6.3.1. 6.3.1. PRESCRIZIONI GENERAL PRESCRIZIONI GENERAL PRESCRIZIONI GENERAL PRESCRIZIONI GENERALI I I I
Lo studio della stabilit dei pendii naturali richiede osservazioni e rilievi di superficie, raccolta di notizie storiche sull$evoluzione del-
lo stato del pendio e su eventuali danni subiti dalle strutture o infrastrutture esistenti, la constatazione di movimenti eventualmente
in atto e dei loro caratteri geometrici e cinematici, la raccolta dei dati sulle precipitazioni meteoriche, sui caratteri idrogeologici della
zona e sui precedenti interventi di consolidamento. Le verifiche di sicurezza, anche in relazione alle opere da eseguire, devono essere
basate su dati ac-uisiti con specifiche indagini geotecniche, da predisporre tenendo conto del modello geologico di riferimento.
6.3.2. 6.3.2. 6.3.2. 6.3.2. MODELLAZIONE GEOLOGI MODELLAZIONE GEOLOGI MODELLAZIONE GEOLOGI MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL PENDIO CA DEL PENDIO CA DEL PENDIO CA DEL PENDIO
PROGETTAZIONE GEOTECNICA 165
Il modello geologico di riferimento deve rappresentare le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, geologico strutturali e idroge-
ologiche, con particolare riguardo alla genesi delle forme e dei processi, dei diversi litotipi, dell$ambiente deposizionale, del meta-
morfismo delle rocce, degli stili tettonici e geologico-strutturali dell$area.
Il modello geologico di riferimento deve riconoscere e descrivere le criticit di natura geologica in relazione ai possibili processi di
instabilit e ai cinematismi.
Le tecniche di studio, i rilievi e le indagini sono commisurati all$estensione dell$area, alle finalit progettuali e alle peculiarit dello
scenario territoriale ed ambientale in cui si opera.
6.3.3. 6.3.3. 6.3.3. 6.3.3. MODELLAZIONE GEOTECN MODELLAZIONE GEOTECN MODELLAZIONE GEOTECN MODELLAZIONE GEOTECNICA DEL PENDIO ICA DEL PENDIO ICA DEL PENDIO ICA DEL PENDIO
9enendo conto del modello geologico ed evolutivo del versante, devono essere programmate specifiche indagini per la caratte-
rizzazione geotecnica dei terreni e dell$ammasso roccioso, finalizzate alla definizione del modello geotecnico sulla base del -uale
effettuare lo studio delle condizioni di stabilit nonch al progetto di eventuali interventi di stabilizzazione.
Le indagini devono effettuarsi secondo i seguenti criteri:
la superficie del pendio deve essere definita attraverso un rilievo plano-altimetrico in scala adeguata ed esteso ad una zona
sufficientemente ampia a monte e valle del pendio stesso;
lo studio geotecnico deve definire la successione stratigrafica e le caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni e degli ammassi
rocciosi, l$entit e la distribuzione delle pressioni interstiziali nel terreno e nelle discontinuit, degli eventuali spostamenti pla-
no-altimetrici di punti in superficie e in profondit.
La scelta delle tipologie di indagine e misura, dell$ubicazione del numero di verticali da esplorare, della posizione e del numero
dei campioni di terreno da prelevare e sottoporre a prove di laboratorio dipende dall$estensione dell$area, dalla disponibilit di
informazioni provenienti da precedenti indagini e dalla complessit delle condizioni idrogeologiche e stratigrafiche del sito in
esame.
Il numero minimo di verticali di indagine e misura deve essere tale da permettere una descrizione accurata della successione strati-
grafica dei terreni interessati da cinematismi di collasso effettivi e potenziali e, in caso di pendii in frana, deve consentire di accertare
forma e posizione della superficie o delle superfici di scorrimento esistenti e definire i caratteri cinematici della frana.
La profondit e l$estensione delle indagini devono essere fissate in relazione alle caratteristiche geometriche del pendio, ai risultati
dei rilievi di superficie nonch alla pi, probabile posizione della eventuale superficie di scorrimento.
9utti gli elementi raccolti devono permettere la definizione di un modello geotecnico di sottosuolo %vedi !."."' che tenga conto
della complessit geologica, della situazione stratigrafica e geotecnica, della presenza di discontinuit e dell$evidenza di movi-
menti pregressi e al -uale fare riferimento per le verifiche di stabilit e per il progetto degli eventuali interventi di stabilizzazione.
6.3.4. 6.3.4. 6.3.4. 6.3.4. VERIFICHE DI SICUREZ VERIFICHE DI SICUREZ VERIFICHE DI SICUREZ VERIFICHE DI SICUREZZA ZA ZA ZA
Le verifiche di sicurezza devono essere effettuate con metodi che tengano conto della forma e posizione della superficie di scor-
rimento, dell$assetto strutturale, dei parametri geotecnici e del regime delle pressioni interstiziali.
;el caso di pendii in frana le verifiche di sicurezza devono essere eseguite lungo le superfici di scorrimento che meglio appros-
simano -uella3e riconosciuta3e con le indagini.
;egli altri casi, la verifica di sicurezza deve essere eseguita lungo superfici di scorrimento cinematicamente possibili, in numero
sufficiente per ricercare la superficie critica alla -uale corrisponde il grado di sicurezza pi, basso.
5uando sussistano condizioni tali da non consentire una agevole valutazione delle pressioni interstiziali, le verifiche di sicurezza
devono essere eseguite assumendo le condizioni pi, sfavorevoli che ragionevolmente si possono prevedere.
. La valutazione del margine di sicurezza dei pendii naturali deve essere eseguita impiegando parametri geotecnici congruenti
con i caratteri del cinematismo atteso o accertato, presi con il loro valore caratteristico.
L$adeguatezza del margine di sicurezza ritenuto accettabile dal progettista deve comun-ue essere giustificata sulla base del livello
di conoscenze raggiunto, dell$affidabilit dei dati disponibili e del modello di calcolo adottato in relazione alla complessit geologica
e geotecnica, nonch sulla base delle conseguenze di un$eventuale frana.
6.3.5. 6.3.5. 6.3.5. 6.3.5. INTERVENTI DI STABIL INTERVENTI DI STABIL INTERVENTI DI STABIL INTERVENTI DI STABILIZZAZIONE IZZAZIONE IZZAZIONE IZZAZIONE
Il progetto degli interventi di stabilizzazione deve comprendere la descrizione completa dell$intervento, l$influenza delle modali-
t costruttive sulle condizioni di stabilit, il piano di monitoraggio e un significativo piano di gestione e controllo nel tempo della
funzionalit e dell$efficacia dei provvedimenti adottati. In ogni caso devono essere definiti l$entit del miglioramento delle condi-
zioni di sicurezza del pendio e i criteri per verificarne il raggiungimento.
La scelta delle pi, idonee tipologie degli interventi di stabilizzazione deve tener conto del meccanismo di collasso ipotizzato o in
atto, dei suoi caratteri cinematici e del regime delle pressioni interstiziali nel sottosuolo. Il progetto degli interventi deve essere
basato su specifici modelli geotecnici di sottosuolo.
Il margine di sicurezza raggiunto per effetto degli interventi di stabilizzazione deve essere giustificato dal progettista.
Dltre alla valutazione dell$incremento di sicurezza indotto dagli interventi di stabilizzazione nei confronti del meccanismo di col-
lasso pi, critico, * necessario verificare le condizioni di sicurezza connesse con altri, diversi, meccanismi di collasso, compatibili
con gli interventi ipotizzati.
166 CAPITOLO 6
6.3.6. 6.3.6. 6.3.6. 6.3.6. CONTROLLI E MONITORA CONTROLLI E MONITORA CONTROLLI E MONITORA CONTROLLI E MONITORAGGIO GGIO GGIO GGIO
Il monitoraggio di un pendio o di una frana interessa le diverse fasi che vanno dallo studio al progetto, alla realizzazione e gestione
delle opere di stabilizzazione e al controllo della loro funzionalit e durabilit. >sso * riferito principalmente agli spostamenti di pun-
ti significativi del pendio, in superficie e3o in profondit, al controllo di eventuali manufatti presenti e alla misura delle pressioni in-
terstiziali, da effettuare con periodicit e durata tali da consentire di definirne le variazioni periodiche e stagionali.
Il controllo dell$efficacia degli interventi di stabilizzazione deve comprendere la definizione delle soglie di attenzione e di allarme
e dei provvedimenti da assumere in caso del relativo superamento.
6.4. 6.4. 6.4. 6.4. OPERE DI FONDAZIONE OPERE DI FONDAZIONE OPERE DI FONDAZIONE OPERE DI FONDAZIONE
6.4.1. 6.4.1. 6.4.1. 6.4.1. CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI PROGETTO PROGETTO PROGETTO PROGETTO
Le scelte progettuali per le opere di fondazione devono essere effettuate contestualmente e congruentemente con -uelle delle
strutture in elevazione.
Le strutture di fondazione devono rispettare le verifiche agli stati limite ultimi e di esercizio e le verifiche di durabilit, sotto a-
zioni statiche, dinamiche ed in particolare di carattere sismico con i criteri indicati al 2.##.).
;el caso di opere situate su pendii o in prossimit di pendii naturali o artificiali deve essere verificata anche la stabilit globale del
pendio in assenza e in presenza dell$opera e di eventuali scavi, riporti o interventi di altra natura, necessari alla sua realizzazione.
.evono essere valutati gli effetti della costruzione dell$opera su manufatti attigui e sull$ambiente circostante.
;el caso di fondazioni su pali, le indagini devono essere dirette anche ad accertare la fattibilit e l$idoneit del tipo di palo in re-
lazione alle caratteristiche dei terreni e al regime delle pressioni interstiziali.
6.4.2. 6.4.2. 6.4.2. 6.4.2. FONDAZIONI SUPERFICI FONDAZIONI SUPERFICI FONDAZIONI SUPERFICI FONDAZIONI SUPERFICIALI ALI ALI ALI
La profondit del piano di posa della fondazione deve essere scelta e giustificata in relazione alle caratteristiche e alle prestazioni
della struttura in elevazione, alle caratteristiche del sottosuolo e alle condizioni ambientali.
Il piano di fondazione deve essere situato sotto la coltre di terreno vegetale nonch sotto lo strato interessato dal gelo e da signifi-
cative variazioni stagionali del contenuto d$ac-ua.
In situazioni nelle -uali sono possibili fenomeni di erosione o di scalzamento da parte di ac-ue di scorrimento superficiale, le
fondazioni devono essere poste a profondit tale da non risentire di -uesti fenomeni o devono essere adeguatamente difese.
In presenza di azioni sismiche, oltre a -uanto previsto nel presente paragrafo, le fondazioni superficiali devono rispettare i criteri
di verifica di cui al successivo 2.##.).&.#
6.4.2.1. VERIFICHE AGLI STATI LIMITE ULTIMI (SLU)
;elle verifiche di sicurezza devono essere presi in considerazione tutti i meccanismi di stato limite ultimo, sia a breve sia a lungo
termine.
Cli stati limite ultimi delle fondazioni superficiali si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di collasso determinati dalla mobili-
tazione della resistenza del terreno e al raggiungimento della resistenza degli elementi strutturali che compongono la fondazione
stessa.
;el caso di fondazioni posizionate su o in prossimit di pendii naturali o artificiali deve essere effettuata la verifica anche con ri-
ferimento alle condizioni di stabilit globale del pendio includendo nelle verifiche le azioni trasmesse dalle fondazioni.
Le verifiche devono essere effettuate almeno nei confronti dei seguenti stati limite:
Q SLU di tipo geotecnico (GEO)
collasso per carico limite dell$insieme fondazione-terreno;
collasso per scorrimento sul piano di posa;
stabilit globale.
Q SLU di tipo strutturale (S!)
raggiungimento della resistenza negli elementi strutturali, accertando che la condizione E!.".#F sia soddisfatta per ogni stato li-
mite considerato.
La verifica di stabilit globale deve essere effettuata secondo la :ombinazione " %4"KA"K0"' dell$4pproccio #, tenendo conto dei
coefficienti parziali riportati nelle 9abelle !.".I e !.".II per le azioni e i parametri geotecnici e nella 9ab. !.7.I per le resistenze glo-
bali.
Le rimanenti verifiche devono essere effettuate applicando la combinazione %4#KA#K0&' di coefficienti parziali prevista
dall$4pproccio ", tenendo conto dei valori dei coefficienti parziali riportati nelle 9abelle !.".I, !.".II e !.(.I.
;elle verifiche finalizzate al dimensionamento strutturale, il coefficiente G
R
non deve essere portato in conto.


T!. 6.4.I - Coefficienti parziali G
!
per le verifiche agli stati limite ultimi di fondazioni superficiali
PROGETTAZIONE GEOTECNICA 167
V&"i%i# Co&%%i#i&n'&
0"zi(&
Co&%%i#i&n'&
0"zi(&
Co&%%i#i&n'&
0"zi(&
(R1) (R2) (R5)
:apacit portante G
0
J #,1 G
0
J #,7 G
0
J ",&
8corrimento G
0
J #,1 G
0
J #,# G
0
J #,#

6.4.2.2 VERIFICHE AGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO (SLE)
4l fine di assicurare che le fondazioni risultino compatibili con i re-uisiti prestazionali della struttura in elevazione % "."." e
".!."', si deve verificare il rispetto della condizione E!.".2F, calcolando i valori degli spostamenti e delle distorsioni nelle combina-
zioni di carico per gli 8L> specificate al ".).&, tenendo conto anche dell$effetto della durata delle azioni.
4nalogamente, forma, dimensioni e rigidezza della struttura di fondazione devono essere stabilite nel rispetto dei summenziona-
ti re-uisiti prestazionali, tenendo presente che le verifiche agli stati limite di esercizio possono risultare pi, restrittive di -uelle
agli stati limite ultimi.
6.4.3. 6.4.3. 6.4.3. 6.4.3. FONDAZIONI SU PALI FONDAZIONI SU PALI FONDAZIONI SU PALI FONDAZIONI SU PALI
Il progetto di una fondazione su pali deve comprendere la scelta del tipo di palo e delle relative tecnologie e modalit di esecu-
zione, il dimensionamento dei pali e delle relative strutture di collegamento, tenendo conto degli effetti di gruppo tanto nelle ve-
rifiche 8L= -uanto nelle verifiche 8L>.
Le indagini geotecniche, oltre a soddisfare i re-uisiti riportati al !.".", devono essere dirette anche ad accertare l$ effettiva rea-
lizzabilit e l$idoneit del tipo di palo in relazione alle caratteristiche dei terreni e del regime delle pressioni interstiziali.
In generale, le verifiche dovrebbero essere condotte a partire dai risultati di analisi di interazione tra il terreno e la fondazione co-
stituita dai pali e dalla struttura di collegamento %fondazione mista a platea su pali' che porti alla determinazione dell$ali-uota
dell$azione di progetto trasferita al terreno direttamente dalla struttura di collegamento e di -uella trasmessa dai pali.
;ei casi in cui l$interazione sia considerata non significativa o, comun-ue, si ometta la relativa analisi, le verifiche 8L= e 8L>,
condotte con riferimento ai soli pali, dovranno soddisfare -uanto riportato ai !.(.&.# e !.(.&.".
;ei casi in cui si consideri significativa tale interazione e si svolga la relativa analisi, le verifiche 8L= e 8L>, condotte con riferi-
mento alla fondazione mista, dovranno soddisfare -uanto riportato ai !.(.&.& e !.(.&.(.
In ogni caso, in aggiunta a -uanto riportato ai !.".(.#.# e !.".(.#.", fra le azioni permanenti deve essere incluso il peso proprio
del palo e l$effetto dell$attrito negativo, -uest$ultimo valutato con i coefficienti G
A
del caso A# della 9ab. !.".II.
In presenza di azioni sismiche, oltre a -uanto previsto nel presente paragrafo , le fondazioni su pali devono rispettare i criteri di
verifica di cui al successivo 2.##.).&."

6.4.5.1 VERIFICHE AGLI STATI LIMITE ULTIMI (SLU)
;elle verifiche di sicurezza devono essere presi in considerazione tutti i meccanismi di stato limite ultimo, sia a breve sia a lungo
termine.
Cli stati limite ultimi delle fondazioni su pali si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di collasso determinati dalla mobilitazio-
ne della resistenza del terreno e al raggiungimento della resistenza degli elementi strutturali che compongono la fondazione stes-
sa.
;el caso di fondazioni posizionate su o in prossimit di pendii naturali o artificiali deve essere effettuata la verifica con riferimen-
to alle condizioni di stabilit globale del pendio includendo nelle verifiche le azioni trasmesse dalle fondazioni.
Le verifiche delle fondazioni su pali devono essere effettuate con riferimento almeno ai seguenti stati limite, -uando pertinenti:
Q SLU di tipo geotecnico (GEO)
collasso per carico limite della palificata nei riguardi dei carichi assiali;
collasso per carico limite della palificata nei riguardi dei carichi trasversali;
collasso per carico limite di sfilamento nei riguardi dei carichi assiali di trazione;
stabilit globale;
Q SLU di tipo strutturale (S!)
raggiungimento della resistenza dei pali;
raggiungimento della resistenza della struttura di collegamento dei pali, accertando che la condizione E!.".#F sia soddisfatta
per ogni stato limite considerato.
La verifica di stabilit globale deve essere effettuata secondo la :ombinazione " %4"KA"K0"' dell$4pproccio # tenendo conto dei
coefficienti parziali riportati nelle 9abelle !.".I e !.".II per le azioni e i parametri geotecnici, e nella 9ab. !.7.I per le resistenze glo-
bali.
Le rimanenti verifiche devono essere effettuate applicando la combinazione dei fattori parziali %4#KA#K0&' prevista
dall$4pproccio ", tenendo conto dei valori dei coefficienti parziali riportati nelle 9abelle !.".I, !.".II e !.(.II,
;elle verifiche finalizzate al dimensionamento strutturale il coefficiente G
0
non deve essere portato in conto.
168 CAPITOLO 6
6.4.5.1.1 R&+i+'&nz& -i 0(i +o66&''i #"i#$i ++i(i
Il valore di progetto 0
d
della resistenza si ottiene a partire dal valore caratteristico 0
H
applicando i coefficienti parziali G
0
della
9ab. !.(.II.


T!. 6.4.II M Coefficienti parziali G
0
da applicare alle resistenze caratteristiche a carico verticale dei pali

R&+i+'&nz Si,!o(o P(i in%i++i P(i '"i3&(('i P(i - &(i# #on'i2
n/

G
R
(R1) (R2) (R5) (R1) (R2) (R5) (R1) (R2) (R5)
Rase G
b
#,1 #,() #,#) #,1 #,2 #,&) #,1 #,! #,&
Laterale in com-
pressione
G
s
#,1 #,() #,#) #,1 #,() #,#) #,1 #,() #,#)
9otale
%S'
G #,1 #,() #,#) #,1 #,! #,&1 #,1 #,)) #,")
Laterale in trazione G
st
#,1 #,! #,") #,1 #,! #,") #,1 #,! #,")

%S'

da applicare alle resistenze caratteristiche dedotte dai risultati di prove di carico di progetto.

La resistenza caratteristica 0
H
del palo singolo pu< essere dedotta da:
a) risultati di prove di carico statico di progetto su pali pilota % !.(.&.2.#';
b) metodi di calcolo analitici, dove 0
H
* calcolata a partire dai valori caratteristici dei parametri geotecnici, oppure con l$impiego
di relazioni empiriche che utilizzino direttamente i risultati di prove in sito %prove penetrometriche, pressiometriche, ecc.';
c) risultati di prove dinamiche di progetto, ad alto livello di deformazione, eseguite su pali pilota % !.(.&.2.#'.
d' analisi dei dati di penetrazione di pali pilota infissi staticamente o dinamicamente


%a' 8e il valore caratteristico della resistenza a compressione del palo, 0
c,H
, o a trazione, 0
t,H
, * dedotto dai corrispondenti valori
0
c,m
o 0
t,m
, ottenuti elaborando i risultati di una o pi, prove di carico di progetto, il valore caratteristico della resistenza a
compressione e a trazione * pari al minore dei valori ottenuti applicando i fattori di correlazione T riportati nella 9ab. !.(.III,
in funzione del numero n di prove di carico su pali pilota:


E!.(.#F



E!.(."F

T!. 6.4.III - "attori di correlazione T per la determinazione della resistenza caratteristica a partire dai risultati di prove di carico statico su pali pilota
N/,&"o -i 0"o3& -i #"i#o 1 2 5 4 7 8
T
#
#,(1 #,&1 #,"1 #,#1 #,1
T
"
#,(1 #,"1 #,1) #,11 #,1

%b' :on riferimento alle procedure analitiche che prevedano l$utilizzo dei parametri geotecnici o dei risultati di prove in sito, il valo-
re caratteristico della resistenza 0
c,H
%o 0
t,H
' * dato dal minore dei valori ottenuti applicando alle resistenze calcolate 0
c,cal
%0
t,cal
' i
fattori di correlazione T riportati nella 9ab. !.(.IB, in funzione del numero n di verticali di indagine:


E!.(.&F


E!.(.(F

T!. 6.4.IV - "attori di correlazione T per la determinazione della resistenza caratteristica in funzione del numero di verticali indagate
N/,&"o -i 3&"'i#(i in-6'& 1 2 5 4 8 9 7 1:
T
&
#,21 #,!) #,!1 #,)) #,)1 #,() #,(1
T
(
#,21 #,)) #,(7 #,(" #,&( #,"7 #,"#

@atta salva la necessit di almeno una verticale di indagine per ciascun sistema di fondazione, ai fini del conteggio delle verticali
di indagine per la scelta dei coefficienti T in 9ab. !.(.IB si devono prendere solo le verticali che si possono riferire ad un contesto
PROGETTAZIONE GEOTECNICA 169
geotecnico omogeneo e lungo le -uali, la singola indagine %sondaggio con prelievo di campioni indisturbati, prove penetrometri-
che, ecc.', sia stata spinta ad una profondit superiore alla lunghezza dei pali, in grado di consentire una completa identificazio-
ne del modello geotecnico di sottosuolo.
%c' 8e il valore caratteristico della resistenza 0
c,H
* dedotto dal valore 0
c,m
ottenuto elaborando i risultati di una o pi, prove di-
namiche di progetto ad alto livello di deformazione, il valore caratteristico della resistenza a compressione * pari al minore
dei valori ottenuti applicando i fattori di correlazione T riportati nella 9ab. !.(.B, in funzione del numero n di prove dinami-
che eseguite su pali pilota:


E!.(.)F

T!. 6.4.V - "attori di correlazione T per la determinazione della resistenza caratteristica a partire dai risultati di prove dinamiche su pali pilota
N/,&"o -i 0"o3& -i #"i#o 7 2 7 8 7 1: 7 18 7 2:
T
)
#,!1 #,)1 #,() #,(" #,(1
T
!
#,)1 #,&) #,&1 #,") #,")

(-) 8e il valore caratteristico della resistenza 0
c,H
* dedotto attraverso l$analisi dei dati di penetrazione di pali infissi staticamente o
dinamicamente, il valore caratteristico della resistenza a compressione dovr essere ricavato in base alla E!.".#"F maggiorando
i fattori di correlazione della tabella !.(.B con un fattore pari a #,"

6.4.3.1.1.1 Resistenza a carico assiale di una palificata
/er una palificata, la verifica della condizione E!.".#F dovr essere fatta in base alla resistenza caratteristica che risulta dalla som-
ma delle resistenze caratteristiche dei pali che la costituiscono. 8ar comun-ue necessario valutare possibili riduzioni della resi-
stenza disponibile per effetto gruppo, tenendo conto della tipologia dei pali, della natura dei terreni interessati e della configura-
zione geometrica della palificata.
6.4.5.1.2 R&+i+'&nz& -i 0(i +o66&''i #"i#$i '"+3&"+(i
/er la determinazione del valore di progetto 0
tr,d
della resistenza di pali soggetti a carichi trasversali valgono le indicazioni del
!.(.&.#.#, applicando i coefficienti parziali G
9
della 9ab. !.(.BI.

T!. 6.4.VI 2Coefficienti parziali G
9
per le verifiche agli stati limite ultimi di pali soggetti a carichi trasversali
Co&%%i#i&n'& 0"zi(& (R1) Co&%%i#i&n'& 0"zi(& (R2) Co&%%i#i&n'& 0"zi(& (R5)
G
9
J #,1 G
9
J #,! G
9
J #,&

;el caso in cui la resistenza caratteristica 0
tr,H
sia valutata a partire dalla resistenza 0
tr,m
misurata nel corso di una o pi, prove di cari-
co statico su pali pilota, * necessario che la prova sia eseguita riproducendo intensit e retta di azione delle azioni di progetto.
;el caso in cui la resistenza caratteristica sia valutata con metodi di calcolo analitici, i coefficienti riportati nella 9ab. !.(.IB devono
essere scelti assumendo come verticali indagate solo -uelle che consentano una completa identificazione del modello geotecnico di
sottosuolo nell$ambito delle profondit interessate dal meccanismo di rottura.
La resistenza sotto carichi trasversali dell$intera fondazione su pali deve essere valutata tenendo conto delle condizioni di vincolo
alla testa dei pali determinate dalla struttura di collegamento.
6.4.5.2 VERIFICHE AGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO (SLE)
.evono essere presi in considerazione almeno i seguenti stati limite di servizio, -uando pertinenti:
eccessivi cedimenti o sollevamenti;
eccessivi spostamenti trasversali.
8pecificamente, si devono calcolare i valori degli spostamenti e delle distorsioni nelle combinazioni caratteristiche previste per gli
stati limite di esercizio al ".).&, per verificarne la compatibilit con i re-uisiti prestazionali della struttura in elevazione, come
prescritto dalla condizione E!.".2F. La geometria della fondazione %numero, lunghezza, diametro e interasse dei pali' deve essere
stabilita nel rispetto dei summenzionati re-uisiti prestazionali, tenendo opportunamente conto degli effetti di interazione tra i
pali e considerando i diversi meccanismi di mobilitazione della resistenza laterale rispetto alla resistenza alla base, soprattutto in
presenza di pali di grande diametro.
6.4.5.5 VERIFICHE AGLI STATI LIMITE ULTIMI (SLU) DELLE FONDAZIONI MISTE
;el caso in cui il soddisfacimento della condizione E!.".#F sia garantito dalla sola struttura di collegamento posta a contatto con il
terreno secondo -uanto indicato al !.(.".#, ai pali pu< essere assegnata la sola funzione di riduzione e regolazione degli sposta-
170 CAPITOLO 6
menti. In -uesto caso il dimensionamento dei pali deve garantire il solo soddisfacimento delle verifiche 8L> secondo -uanto ri-
portato al paragrafo successivo.
;el caso in cui, invece, il soddisfacimento della condizione E!.".#F sia garantito con il contributo anche dei pali, la verifica deve
essere condotta con l$4pproccio " del !.(.".# prendendo in considerazione tutti i meccanismi di stato limite ultimo, sia a breve
sia a lungo termine.
Cli stati limite ultimi delle fondazioni miste si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di collasso determinati dalla mobilitazione
della resistenza del terreno e al raggiungimento della resistenza degli elementi strutturali che compongono la fondazione stessa.
;el caso di fondazioni posizionate su o in prossimit di pendii naturali o artificiali deve essere effettuata la verifica con riferimen-
to alle condizioni di stabilit globale del pendio includendo nelle verifiche le azioni trasmesse dalle fondazioni.
Le verifiche delle fondazioni miste devono essere effettuate con riferimento almeno ai seguenti stati limite, -uando pertinenti:
Q SLU di tipo geotecnico (GEO)
collasso per carico limite della fondazione mista nei riguardi dei carichi assiali;
collasso per carico limite della fondazione mista nei riguardi dei carichi trasversali;
stabilit globale;
Q SLU di tipo strutturale (S!)
raggiungimento della resistenza dei pali;
raggiungimento della resistenza della struttura di collegamento dei pali,
accertando che la condizione E!.".#F sia soddisfatta per ogni stato limite considerato.
;elle verifiche SLU di tipo geotecnico, la resistenza di progetto 0
d
della fondazione mista si potr ottenere attraverso opportune
analisi di interazione, con parametri geotecnici caratteristici o sommando le rispettive resistenze caratteristiche e applicando alla
resistenza totale il coefficiente parziale di capacit portante %0&' riportato nella 9ab. !.(.I.
6.4.5.4 VERIFICHE AGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO (SLE) DELLE FONDAZIONI MISTE
L$analisi di interazione tra il terreno e la fondazione mista deve garantire che i valori degli spostamenti e delle distorsioni siano
compatibili con i re-uisiti prestazionali della struttura in elevazione % "."." e ".!."', nel rispetto della condizione E!.".2F.
La geometria della fondazione %numero, lunghezza, diametro e interasse dei pali' deve essere stabilita nel rispetto dei summenziona-
ti re-uisiti prestazionali, tenendo opportunamente conto dei diversi meccanismi di mobilitazione della resistenza laterale rispetto
alla resistenza alla base, soprattutto in presenza di pali di grande diametro.
6.4.5.8 ASPETTI COSTRUTTIVI
;el progetto si deve tenere conto dei vari aspetti che possono influire sull$integrit strutturale, sulla durabilit e sul comporta-
mento dei pali, -uali la distanza relativa, la se-uenza di installazione, i problemi di refluimento e sifonamento nel caso di pali tri-
vellati, l$addensamento del terreno con pali infissi, gli effetti della falda o di sostanze chimiche presenti nell$ac-ua o nel terreno
sul conglomerato dei pali gettati in opera, la connessione dei pali alla struttura di collegamento. La durabilit dei pali di fonda-
zione deve essere valutata in relazione ai materiali posti in opera ed alle specifiche condizioni ambientali del sito di progetto.
6.4.5.6 CONTROLLI D1INTEGRIT; DEI PALI
In tutti i casi in cui la -ualit dei pali dipenda in misura significativa dai procedimenti esecutivi e dalle caratteristiche geotecniche
dei terreni di fondazione, devono essere effettuati controlli di integrit.
Il controllo dell$integrit, da effettuarsi con prove dirette o indirette di comprovata validit, deve interessare almeno il )U dei pali
della fondazione con un minimo di " pali.
;el caso di gruppi di pali di grande diametro %dV71 cm', il controllo dell$integrit deve essere effettuato su tutti i pali di ciascun
gruppo se i pali del gruppo sono in numero inferiore o uguale a (.
6.4.5.9 PROVE DI CARICO
6.4.5.9.1 P"o3& -i 0"o6&''o +/ 0(i 0i(o'
Le prove per la determinazione della resistenza del singolo palo %prove di progetto' devono essere eseguite su pali appositamente
realizzati %pali pilota' identici, per geometria e tecnologia esecutiva, a -uelli da realizzare e ad essi sufficientemente vicini.
L$intervallo di tempo intercorrente tra la costruzione del palo pilota e l$inizio della prova di carico deve essere sufficiente a garan-
tire che il materiale di cui * costituito il palo sviluppi la resistenza richiesta e che le pressioni interstiziali nel terreno si riportino ai
valori iniziali.
8e si esegue una sola prova di carico statica di progetto, -uesta deve essere ubicata dove le condizioni del terreno sono pi, sfavo-
revoli.
Le prove di progetto devono essere spinte fino a valori del carico assiale tali da portare a rottura il complesso palo-terreno o co-
mun-ue tali da consentire di ricavare significativi diagrammi dei cedimenti della testa del palo in funzione dei carichi e dei tem-
pi.
PROGETTAZIONE GEOTECNICA 171
Il sistema di vincolo deve essere dimensionato per consentire un valore del carico di prova non inferiore a ",) volte l$azione di
progetto utilizzata per le verifiche agli 8L>.
La resistenza del complesso palo-terreno * assunta pari al valore del carico applicato corrispondente ad un cedimento della testa
pari al #1U del diametro nel caso di pali di piccolo e medio diametro %d W 71 cm', non inferiori al )U del diametro nel caso di pali
di grande diametro %d V 71 cm'.
8e tali valori di cedimento non sono raggiunti nel corso della prova, * possibile procedere all$estrapolazione della curva speri-
mentale a patto che essa evidenzi un comportamento del complesso palo-terreno marcatamente non lineare.
/er i pali di grande diametro si pu< ricorrere a prove statiche eseguite su pali aventi la stessa lunghezza dei pali da realizzare, ma
diametro inferiore, purch tali prove siano adeguatamente motivate ed interpretate al fine di fornire indicazioni utili per i pali da
realizzare. In ogni caso, la riduzione del diametro non pu< essere superiore al )1U e tale da restituire un palo ancora di grande
diametro (d 80 cm); il palo di prova deve essere opportunamente strumentato per consentire il rilievo separato delle curve di
mobilitazione della resistenza laterale e della resistenza alla base.
:ome prove di progetto possono essere eseguite prove dinamiche ad alto livello di deformazione, purch adeguatamente interpreta-
te al fine di fornire indicazioni comparabili con -uelle derivanti da una corrispondente prova di carico statica di progetto.
6.4.5.9.2 P"o3& -i ##&''zion& in #o"+o -1o0&"
8ui pali di fondazione, ad esclusione di -uelli sollecitati prevalentemente da azioni orizzontali, devono essere eseguite prove di
carico statiche di accettazione per controllarne principalmente la corretta esecuzione e il comportamento sotto le azioni di proget-
to. 9ali prove devono pertanto essere spinte ad un carico assiale pari a #,) volte l$azione di progetto utilizzata per le verifiche 8L>.
In presenza di pali strumentati per il rilievo separato delle curve di mobilitazione delle resistenze lungo la superficie e alla base, il
massimo carico assiale di prova pu< essere posto pari a #," volte l$azione di progetto utilizzata per le verifiche 8L>.
Il numero e l$ubicazione delle prove di accettazione devono essere stabiliti dal .irettore dei Lavori sentito il :ollaudatore statico
se presente, in base all$importanza dell$opera e al grado di omogeneit del terreno di fondazione. In ogni caso il numero di prove
non deve essere inferiore a:
" se il numero di pali * compreso tra "# e )1,
& se il numero di pali * compreso tra )# e #11,
( se il numero di pali * compreso tra #1# e "11,
) se il numero di pali * compreso tra "1# e )11,
il numero intero pi, prossimo al valore ) K n3)11, se il numero n di pali * superiore a )11.
Il numero di prove di carico di accettazione pu< essere ridotto della met %o al numero intero pi, prossimo' se sono effettuati
controlli non distruttivi su almeno il )1U dei pali, con esito positivo.
8e il numero dei pali * inferiore o uguale a "1, deve essere eseguita almeno una prova di carico. In alternativa devono essere ese-
guite prove di tipo non distruttivo su tutti i pali di fondazione per verificarne lunghezza e integrit strutturale.
;el caso di pali infissi, il numero di prove di accettazione pu< essere ridotto al )1U rispetto a -uanto sopra indicato %o al numero
intero pi, prossimo' se durante la loro installazione sono stati raccolti i dati di penetrazione di tutti i pali e, attraverso adeguati
studi, dimostrata la corrispondenza degli stessi con i comportamenti ottenuti dalle prove di accettazione eseguite.
;el caso di pali prefabbricati, il numero di prove di carico di verifica pu< essere ridotto al &&U rispetto a -uanto sopra indicato %o
al numero intero pi, prossimo'. 8ar comun-ue necessario eseguire almeno una prova di carico.
6.5. 6.5. 6.5. 6.5. OPERE D OPERE D OPERE D OPERE DI SOSTEGNO I SOSTEGNO I SOSTEGNO I SOSTEGNO
Le presenti norme si applicano a tutte le costruzioni e agli interventi atti a sostenere in sicurezza un corpo di terreno o di materia-
le con comportamento simile. In particolare :
muri, per i -uali la funzione di sostegno * affidata al peso proprio del muro e a -uello del terreno direttamente agente su di
esso %ad esempio muri a gravit, muri a mensola, muri a contrafforti';
paratie, per le -uali la funzione di sostegno * assicurata principalmente dalla resistenza del volume di terreno posto innanzi
l$opera e da eventuali ancoraggi e puntoni;
strutture miste, che esplicano la funzione di sostegno anche per effetto di trattamenti di miglioramento e per la presenza di parti-
colari elementi di rinforzo e collegamento.
6.5.1 6.5.1 6.5.1 6.5.1 CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI PROGETTO PROGETTO PROGETTO PROGETTO
La scelta del tipo di opera di sostegno deve essere effettuata in base alle dimensioni e alle esigenze di funzionamento dell$opera,
alle caratteristiche meccaniche dei terreni in sede e di riporto, al regime delle pressioni interstiziali, all$interazione con i manufatti
circostanti, alle condizioni generali di stabilit del sito. .eve inoltre tener conto dell$incidenza sulla sicurezza di dispositivi com-
plementari %-uali rinforzi, drenaggi, tiranti e ancoraggi' e delle fasi costruttive.
;ei muri di sostegno, il terreno di riempimento a tergo del muro deve essere posto in opera con opportuna tecnica di costipa-
mento ed avere granulometria tale da consentire un drenaggio efficace nel tempo. 8i pu< ricorrere all$uso di geotessili, con fun-
172 CAPITOLO 6
zione di separazione e filtrazione, da interporre fra il terreno in sede e -uello di riempimento. Il drenaggio deve essere progettato
in modo da risultare efficace in tutto il volume significativo a tergo del muro.
.evono essere valutati gli effetti derivanti da parziale perdita di efficacia di dispositivi particolari -uali sistemi di drenaggio su-
perficiali e profondi, tiranti ed ancoraggi. /er tutti -uesti interventi deve essere predisposto un dettagliato piano di controllo e
monitoraggio nei casi in cui la loro perdita di efficacia configuri scenari di rischio.
In presenza di costruzioni preesistenti, il comportamento dell$opera di sostegno deve garantirne i previsti livelli di funzionalit e
stabilit. In particolare, devono essere valutati gli spostamenti del terreno a tergo dell$opera e verificata la loro compatibilit con
le condizioni di sicurezza e funzionalit delle costruzioni preesistenti. Inoltre, nel caso in cui in fase costruttiva o a seguito della
adozione di sistemi di drenaggio si determini una modifica delle pressioni interstiziali nel sottosuolo se ne devono valutare gli
effetti, anche in termini di stabilit e funzionalit delle costruzioni preesistenti.
Le indagini geotecniche devono avere estensione tale da consentire la verifica delle condizioni di stabilit locale e globale del
complesso opera-terreno, tenuto conto anche di eventuali moti di filtrazione.
.evono essere prescritte le caratteristiche fisiche e meccaniche dei materiali di riempimento.
6.5.2 6.5.2 6.5.2 6.5.2 AZIONI AZIONI AZIONI AZIONI
8i considerano azioni sull$opera di sostegno -uelle dovute al peso proprio del terreno e del materiale di riempimento, ai sovraccari-
chi, all$ac-ua, ad eventuali ancoraggi presollecitati, al moto ondoso, ad urti e collisioni, alle variazioni di temperatura e al ghiaccio.
6.8.2.1 SOVRACCARICHI
;el valutare il sovraccarico a tergo di un$opera di sostegno si deve tener conto della eventuale presenza di costruzioni, di deposi-
ti di materiale, di veicoli in transito, di apparecchi di sollevamento.
6.8.2.2 MODELLO GEOMETRICO DI RIFERIMENTO
Il modello geometrico deve tenere conto delle possibili variazioni del profilo del terreno a monte e a valle del paramento rispetto ai
valori nominali.
;el caso in cui la funzione di sostegno * affidata alla resistenza del volume di terreno a valle dell$opera, la -uota di valle dove
essere diminuita di una -uantit pari al minore dei seguenti valori:
- #1U dell$altezza di terreno da sostenere con opere a sbalzo;
- #1 U della distanza fra l$ancoraggio a -uota inferiore e la sommit del terreno a valle nel caso di opere ancorate;
- 1,) m.
Il livello della superficie libera dell$ac-ua o della falda freatica deve essere scelto sulla base di misure e sulla possibile evoluzione del
regime delle pressioni interstiziali anche legati a eventi di carattere eccezionale e a possibili malfunzionamenti dei sistemi di dre-
naggio. In assenza di particolari sistemi di drenaggio, nelle verifiche allo stato limite ultimo, si deve sempre ipotizzare che la superfi-
cie libera della falda non sia inferiore a -uella del livello di sommit dei terreni con bassa permeabilit %H W #1
-!
m3s'.
6.5.3 6.5.3 6.5.3 6.5.3 VERIFICHE AGLI STATI VERIFICHE AGLI STATI VERIFICHE AGLI STATI VERIFICHE AGLI STATI LIMITE LIMITE LIMITE LIMITE
Le verifiche eseguite mediante analisi di interazione terreno-struttura o con metodi semplificati devono sempre rispettare le con-
dizioni di e-uilibrio e congruenza e la compatibilit con i criteri di resistenza del terreno. X necessario inoltre portare in conto la
dipendenza della spinta dei terreni dallo spostamento dell$opera.
6.8.5.1 VERIFICHE DI SICUREZZA ( SLU)
;elle verifiche di sicurezza devono essere presi in considerazione tutti i meccanismi di stato limite ultimo, sia a breve sia a lungo
termine. Cli stati limite ultimi delle opere di sostegno si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di collasso determinati dalla mo-
bilitazione della resistenza del terreno, e al raggiungimento della resistenza degli elementi strutturali che compongono le opere
stesse.
6.8.5.1.1 M/"i -i +o+'&6no
/er i muri di sostegno o per altre strutture miste ad essi assimilabili devono essere effettuate le verifiche con riferimento almeno
ai seguenti stati limite
Q SLU di tipo geotecnico (GEO) e di e#uilibrio di corpo rigido (E$U)
stabilit globale del complesso opera di sostegno-terreno;
scorrimento sul piano di posa;
collasso per carico limite dell$insieme fondazione-terreno;
ribaltamento;
Q SLU di tipo strutturale (S!)
raggiungimento della resistenza negli elementi strutturali,
accertando che la condizione E!.".#F sia soddisfatta per ogni stato limite considerato.
PROGETTAZIONE GEOTECNICA 173
La verifica di stabilit globale del complesso opera di sostegno-terreno deve essere effettuata secondo la :ombinazione "
%4"KA"K0"' dell$4pproccio #, tenendo conto dei coefficienti parziali riportati nelle 9abelle !.".I e !.".II per le azioni e i parametri
geotecnici e nella 9ab. !.7.I per le verifiche di sicurezza di opere di materiali sciolti e fronti di scavo.
Le rimanenti verifiche devono essere effettuate secondo l$4pproccio ", con la combinazione di coefficienti %4#KA#K0&', tenendo
conto dei valori dei coefficienti parziali riportati nelle 9abelle !.".I, !.".II e !.).I.
Lo stato limite di ribaltamento non prevede la mobilitazione della resistenza del terreno di fondazione e deve essere trattato come
uno stato limite di e-uilibrio come corpo rigido, utilizzando i coefficienti parziali sulle azioni indicati nella 9ab. !.".I per il caso
%>5=' e adoperando i coefficienti parziali del gruppo %A"' per il calcolo delle spinte.

T!. 6.8.I 2 Coefficienti parziali %
!
per le verifiche agli stati limite ultimi S! e GEO di muri di sostegno
V&"i%i#
Co&%%i#i&n'&
0"zi(&
(R1)
Co&%%i#i&n'&
0"zi(&
(R2)
Co&%%i#i&n'&
0"zi(&
(R5)
:apacit portante della fondazione G
0
J #,1 G
0
J #,1 G
0
J #,(
8corrimento G
0
J #,1 G
0
J #,1 G
0
J #,#
0esistenza del terreno a valle G
0
J #,1 G
0
J #,1 G
0
J #,(

In generale, le ipotesi di calcolo delle spinte devono essere giustificate sulla base dei prevedibili spostamenti relativi manufatto-
terreno, ovvero determinate con un$analisi dell$interazione terreno-struttura. Le spinte devono tenere conto del sovraccarico e
dell$inclinazione del piano campagna, dell$inclinazione del paramento rispetto alla verticale, delle pressioni interstiziali e degli effetti
della filtrazione nel terreno. ;el calcolo della spinta si pu< tenere conto dell$attrito che si sviluppa fra parete e terreno. I valori assun-
ti per il relativo coefficiente di attrito devono essere giustificati in base alla natura dei materiali a contatto e all$effettivo grado di mo-
bilitazione.
4i fini della verifica alla traslazione sul piano di posa di muri di sostegno con fondazioni superficiali, non si deve in generale
considerare il contributo della resistenza passiva del terreno antistante il muro. In casi particolari, da giustificare con considera-
zioni relative alle caratteristiche meccaniche dei terreni e alle modalit costruttive, la presa in conto di un$ali-uota %comun-ue
non superiore al )1U' di tale resistenza * subordinata all$assunzione di effettiva permanenza di tale contributo, nonch alla veri-
fica che gli spostamenti necessari alla mobilitazione di tale ali-uota siano compatibili con le prestazioni attese dell$opera.
;el caso di strutture miste o composite, le verifiche di stabilit globale devono essere accompagnate da verifiche di stabilit locale
e di funzionalit e durabilit degli elementi singoli.
6.8.5.1.2 P"'i&
/er le paratie si devono considerare almeno i seguenti stati limite ultimi:
Q SLU di tipo geotecnico (GEO) e di tipo idraulico (U&L e '())
collasso per rotazione intorno a un punto dell$opera %atto di moto rigido';
collasso per carico limite verticale;
sfilamento di uno o pi, ancoraggi;
instabilit del fondo scavo in terreni a grana fine in condizioni non drenate;
instabilit del fondo scavo per sollevamento;
sifonamento del fondo scavo;
instabilit globale dell$insieme terreno-opera;
Q SLU di tipo strutturale (S!)
raggiungimento della resistenza in uno o pi, ancoraggi;
raggiungimento della resistenza in uno o pi, puntoni o di sistemi di contrasto;
raggiungimento della resistenza strutturale della paratia,
accertando che la condizione E!.".#F sia soddisfatta per ogni stato limite considerato.
La verifica di stabilit globale dell$insieme terreno-opera deve essere effettuata secondo la :ombinazione " %4"KA"K0"'
dell$4pproccio #, tenendo conto dei coefficienti parziali riportati nelle 9abelle !.".I e !.".II e !.7.I.
Le rimanenti verifiche devono essere effettuate secondo l$4pproccio # considerando le due combinazioni di coefficienti:
:ombinazione #: %4#KA#K0#'
:ombinazione ": %4"KA"K0#'
tenendo conto dei valori dei coefficienti parziali riportati nelle 9abelle !.".I, !.".II e !.).I.
/er le paratie, i calcoli di progetto devono comprendere la verifica degli eventuali ancoraggi, puntoni o strutture di controventa-
mento.
@ermo restando -uanto specificato nel !.).&.#.# per il calcolo delle spinte, per valori dell$angolo d$attrito tra terreno e parete Y Z
N$3", ai fini della valutazione della resistenza passiva * necessario tener conto della non planarit delle superfici di scorrimento.

174 CAPITOLO 6
6.8.5.2 VERIFICHE DI ESERCIZIO (SLE)
In tutti i casi, nelle condizioni di esercizio, gli spostamenti dell$opera di sostegno e del terreno circostante devono essere valutati
per verificarne la compatibilit con la funzionalit dell$opera e con la sicurezza e funzionalit e di manufatti adiacenti, anche a
seguito di modifiche indotte sul regime delle ac-ue sotterranee.
In presenza di manufatti particolarmente sensibili agli spostamenti dell$opera di sostegno, deve essere sviluppata una specifica
analisi dell$interazione tra opere e terreno, tenendo conto della se-uenza delle fasi costruttive.
6.6. 6.6. 6.6. 6.6. TIRANTI DI ANCORAGGI TIRANTI DI ANCORAGGI TIRANTI DI ANCORAGGI TIRANTI DI ANCORAGGIO O O O
I tiranti di ancoraggio sono elementi strutturali opportunamente collegati al terreno, in grado di sostenere forze di trazione.
6.6.1. 6.6.1. 6.6.1. 6.6.1. CRITERI DI PROGETTO CRITERI DI PROGETTO CRITERI DI PROGETTO CRITERI DI PROGETTO
4i fini del progetto, gli ancoraggi si distinguono in provvisori e permanenti.
Cli ancoraggi possono essere ulteriormente suddivisi in attivi o presollecitati, -uando nell$armatura viene indotta una forza di
tesatura iniziale, e passivi o non presollecitati.
;ella scelta del tipo di ancoraggio si deve tenere conto delle sollecitazioni prevedibili, delle caratteristiche del sottosuolo,
dell$aggressivit ambientale.
;el progetto devono indicarsi l$orientazione, la lunghezza e il numero degli ancoraggi; la tecnica e le tolleranze di esecuzione; la
resistenza di progetto 0
ad
e l$eventuale programma di tesatura.
;el caso di ancoraggi attivi impiegati per una funzione permanente, devono essere adottati tutti gli accorgimenti costruttivi ne-
cessari a garantire la durabilit e l$efficienza del sistema di testata dei tiranti, soprattutto per -uelli a trefoli, in particolare nei ri-
guardi della corrosione, per tutta la vita nominale della struttura. Inoltre si devono prevedere efficaci dispositivi di contenimento
locale dell$armatura nei confronti del possibile tranciamento in corso di esercizio.

;el progetto deve essere definito un programma di manutenzione ordinaria che pu< comprendere anche successivi interventi di
regolazione e3o sostituzione dei dispositivi di ancoraggio. .eve inoltre essere predisposto un piano di monitoraggio per verifica-
re il comportamento dell$ancoraggio nel tempo.
8e la funzione di ancoraggio * esercitata da piastre, da pali accostati o simili, * necessario evitare ogni sovrapposizione tra la zona
passiva di pertinenza dell$ancoraggio e -uella attiva a tergo dell$opera di sostegno.
/er la valutazione della resistenza a sfilamento di un ancoraggio si pu< procedere in prima approssimazione con formule teori-
che o con correlazioni empiriche. La conferma sperimentale con prove di trazione in sito nelle fasi di progetto e di accettazione *
sempre necessaria.
6.6.2. 6.6.2. 6.6.2. 6.6.2. VERIFICHE DI SICUREZ VERIFICHE DI SICUREZ VERIFICHE DI SICUREZ VERIFICHE DI SICUREZZA !SLU" ZA !SLU" ZA !SLU" ZA !SLU"
;elle verifiche di sicurezza devono essere presi in considerazione tutti i meccanismi di stato limite ultimo, sia a breve sia a lungo
termine.
Cli stati limite ultimi dei tiranti di ancoraggio si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di collasso determinati dalla mobilitazio-
ne della resistenza del terreno e al raggiungimento della resistenza degli elementi strutturali che li compongono.
/er il dimensionamento geotecnico, deve risultare rispettata la condizione E!.".#F con specifico riferimento ad uno stato limite di
sfilamento della fondazione dell$ancoraggio. La verifica di tale condizione pu< essere effettuata con riferimento alla combinazio-
ne 4#KA#K0&, tenendo conto dei coefficienti parziali riportati nelle 9abelle !.".I, !.".II e !.!.I.
La verifica a sfilamento della fondazione dell$ancoraggio si esegue confrontando la massima azione di progetto /
d
, considerando
tutti i possibili stati limite ultimi %8L=' e di esercizio %8L>', con la resistenza di progetto 0
ad
, determinata applicando alla resi-
stenza caratteristica 0
aH
i fattori parziali G
0
riportati nella 9ab. !.!.I.

T!. 6.6.I 2 Coefficienti parziali per la resistenza di ancoraggi
Si,!o(o G
R
Co&%%i#i&n'& 0"zi(&
9emporanei G
0a,t
#,#
/ermanenti G
0a,p
#,"

Il valore caratteristico della resistenza allo sfilamento dell$ancoraggio 0
aH
si pu< determinare:
a) dai risultati di prove di progetto su ancoraggi di prova;
b) con metodi di calcolo analitici, dai valori caratteristici dei parametri geotecnici dedotti dai risultati di prove in sito e3o di labo-
ratorio.
;el caso %a', il valore della resistenza caratteristica 0
aH
* il minore dei valori derivanti dall$applicazione dei fattori di correlazione
T
a#
e T
a"
riportati nella 9abella !.!.II rispettivamente al valor medio e al valor minimo delle resistenze 0
a,m
misurate nel corso delle
prove:
PROGETTAZIONE GEOTECNICA 175

( ) ( )


=
2 a
min
m , a
1 a
medio
m , a
ak
R
;
R
Min R
E!.!.#F
;el caso %b', il valore della resistenza caratteristica 0
aH
* il minore dei valori derivanti dall$applicazione dei fattori di correlazione
T
a&
e T
a(
riportati nella 9abella !.!.III rispettivamente al valor medio e al valor minimo delle resistenze 0
a,c
ottenute dal calcolo.
/er la valutazione dei fattori T
a&
e T
a(
, si deve tenere conto che i profili di indagine sono solo -uelli che consentono la completa
identificazione del modello geotecnico di sottosuolo per il terreno di fondazione dell$ancoraggio.



E!.!."F
;ella valutazione analitica della resistenza allo sfilamento degli ancoraggi non si applicano coefficienti parziali di sicurezza sui
valori caratteristici della resistenza del terreno; si fa -uindi riferimento ai coefficienti parziali di sicurezza A#.

T!. 6.6.II 2 "attori di correlazione per derivare la resistenza caratteristica da prove di progetto* in funzione del numero degli ancoraggi di prova
N/,&"o -&6(i n#o"66i -i 0"o3 1 2 < 2
T
a#
#,) #,( #,&
T
a"
#,) #,& #,"

T!. 6.6.III 2 "attori di correlazione per derivare la resistenza caratteristica dalle prove geotecniche* in funzione del numero n di profili di indagine
N/,&"o -i 0"o%i(i -i in-6in& 1 2 5 4 7 8
T
a&

#,71 #,2) #,21 #,!) #,!1
T
a(

#,71 #,21 #,!) #,!1 #,))

;ei tiranti il cui tratto libero * realizzato con trefoli o barre di acciaio armonico, nel rispetto del criterio della progettazione in ca-
pacit si deve verificare che la resistenza caratteristica al limite di snervamento del tratto libero sia sempre maggiore del valore
massimo della resistenza a sfilamento della fondazione dell$ancoraggio ottenuto sulla base di prove di progetto %0a,m' o con me-
todi di calcolo analitici %0a,c'.

;ei tiranti di prova, l$armatura a trefoli dell$acciaio armonico del tratto libero deve essere dimensionata in modo che la resistenza
caratteristica al limite di snervamento del tratto libero sia sempre maggiore del tiro massimo di prova.
6.6.3. 6.6.3. 6.6.3. 6.6.3. ASPETTI COSTRUTTIVI ASPETTI COSTRUTTIVI ASPETTI COSTRUTTIVI ASPETTI COSTRUTTIVI
/er la realizzazione di ancoraggi di tipo attivo si devono impiegare sistemi -ualificati, come previsto al ##.).".. La durabilit e la
compatibilit con i terreni dei materiali impiegati per la costruzione dei tiranti, nonch i sistemi di protezione dalla corrosione, devo-
no essere documentati.
Il diametro dei fori non deve essere inferiore ai diametri nominali previsti in progetto.
La tesatura dei tiranti deve essere effettuata in conformit al programma di progetto. In ogni caso, la tesatura pu< avere inizio
non prima che siano praticamente esauriti i fenomeni di presa ed indurimento del materiale costituente la fondazione
dell$ancoraggio.
6.6.4. 6.6.4. 6.6.4. 6.6.4. PROVE DI CARICO PROVE DI CARICO PROVE DI CARICO PROVE DI CARICO
6.6.4.1. PROVE DI PROGETTO SU ANCORAGGI PRELIMINARI
Cli ancoraggi preliminari di prova %ancoraggi di progetto' - sottoposti a sollecitazioni pi, severe di -uelle di verifica e non utiliz-
zabili per l$impiego successivo - devono essere realizzati con lo stesso sistema costruttivo di -uelli definitivi, nello stesso sito e
nelle stesse condizioni ambientali.
Cli ancoraggi preliminari di prova devono essere realizzati dopo l$esecuzione di -uelle operazioni, -uali scavi e riporti, che pos-
sano influire sulla capacit portante della fondazione.
;elle valutazioni si terr conto della variazione della resistenza allo sfilamento nel tempo, per effetto del comportamento viscoso
del terreno e dei materiali che costituiscono l$ancoraggio.
Il numero di prove di progetto non deve essere inferiore a:
# se il numero degli ancoraggi * inferiore a &1,
" se il numero degli ancoraggi * compreso tra &# e )1,
& se il numero degli ancoraggi * compreso tra )# e #11,
2 se il numero degli ancoraggi * compreso tra #1# e "11,
7 se il numero degli ancoraggi * compreso tra "1# e )11,
#1 se il numero degli ancoraggi * superiore a )11.
6.6.4.2. PROVE DI ACCETTAZIONE DEGLI ANCORAGGI
176 CAPITOLO 6
Le prove di accettazione devono essere effettuate su tutti gli ancoraggi. La prova consiste nell$applicazione di un ciclo semplice di
carico e scarico; in -uesto ciclo il tirante viene sottoposto ad una forza pari a #," l$azione di progetto /d utilizzate per le verifiche
8L>, verificando che gli allungamenti misurati siano nei limiti previsti e3o compatibili con le misure sugli ancoraggi preliminari
di prova.
6.#. 6.#. 6.#. 6.#. OPERE IN SOTTERRANEO OPERE IN SOTTERRANEO OPERE IN SOTTERRANEO OPERE IN SOTTERRANEO
Le presenti norme definiscono le procedure tecniche per il progetto e la costruzione delle opere in sotterraneo -uali le gallerie, le
caverne ed i pozzi, che sono costruiti totalmente nel sottosuolo mediante operazioni coordinate di asportazione del terreno e3o
della roccia in posto e l$esecuzione di eventuali interventi necessari alla stabilizzazione della cavit a breve e a lungo termine,
nonch del rivestimento finale.
6.#.1. 6.#.1. 6.#.1. 6.#.1. PRESCRIZIONI GENERAL PRESCRIZIONI GENERAL PRESCRIZIONI GENERAL PRESCRIZIONI GENERALI I I I
Il progetto delle opere in sotterraneo, per la loro peculiarit, deve svilupparsi ponendo particolare cura nella definizione del mo-
dello geologico e del modello geotecnico di riferimento.
L$approccio progettuale adottato deve prevedere l$impiego di metodi atti a prevenire o controllare, nelle fasi esecutive, gli effetti
legati alla variazione dello stato tensionale preesistente nel terreno e3o nell$ammasso roccioso e del regime idraulico del sottosuo-
lo nell$intorno della cavit conseguenti alle operazioni di scavo. .eve in particolare essere dimostrato il raggiungimento di con-
dizioni di stabilit della stessa cavit ad opera ultimata, in relazione alle condizioni e alle caratteristiche del sito, nonch alle con-
seguenze che si possono comun-ue produrre nell$ambiente circostante. 4 tale scopo, in stretta dipendenza dai risultati delle
indagini geologiche e geotecniche, nel progetto devono essere specificati e adeguatamente giustificati:
geometria, ubicazione %per le opere puntuali -uali le caverne ed i pozzi' e tracciato dell$opera %per le opere a sviluppo lineare
-uali le gallerie';
metodi e tecniche di scavo, di tipo tradizionale o meccanizzato;
eventuali interventi di stabilizzazione %compresi il miglioramento e il rinforzo dei terreni e dell$ammasso roccioso' da adotta-
re sul fronte e sulle pareti di scavo;
modalit e metodi per l$intercettazione delle ac-ue sotterranee ed il controllo del regime delle pressioni interstiziali
- provvedimenti per prevenire l$innesco e3o la riattivazione di eventuali fenomeni franosi, soprattutto per le gallerie a bassa co-
pertura e nelle zone di imbocco;
elementi utili a definire accorgimenti nei metodi e nelle tecniche di scavo, interventi, piani e norme di sicurezza, anche con
riferimento a particolari situazioni di pericolo per presenza di gas tossici o esplosivi, di cavit %naturali e antropiche' o di ve-
nute improvvise di ac-ua;
problemi relativi alla messa a dimora dei materiali di risulta dagli scavi, compresa la individuazione degli eventuali interventi
di inertizzazione che si rendessero necessari, in relazione alla natura degli stessi materiali.
6.#.2. 6.#.2. 6.#.2. 6.#.2. CARATTERIZZAZIONE GE CARATTERIZZAZIONE GE CARATTERIZZAZIONE GE CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA OLOGICA OLOGICA OLOGICA
L$ampiezza e l$approfondimento degli studi e delle indagini di carattere geologico devono essere commisurati alla complessit
geologica, alla vulnerabilit ambientale del sito, alla posizione e alle dimensioni dell$opera.
Il modello geologico di riferimento deve descrivere le caratteristiche geologiche generali dei terreni e dell$ammasso roccioso inte-
ressato dagli scavi indicando natura e distribuzione geometrica dei litotipi e caratteri strutturali, ponendo particolare attenzione
al riconoscimento del contatto fra formazione di base e copertura, dei contatti stratigrafici, delle faglie in corrispondenza o in
prossimit dell$opera e delle altre discontinuit .evono essere accertate le caratteristiche sismotettoniche e la franosit della zona
interessata dal progetto, particolarmente rilevante per gallerie parietali e per le zone di imbocco, e deve essere segnalata
l$eventuale presenza di cavit carsiche.
Cli accertamenti devono riguardare inoltre le condizioni idrogeologiche e i caratteri degli ac-uiferi presenti nell$area, nonch i
rischi di natura ambientale dovuti alla presenza di gas tossici ed esplosivi e di minerali nocivi.


6.#.3 6.#.3 6.#.3 6.#.3. .. . CARATTERIZZAZIONE E CARATTERIZZAZIONE E CARATTERIZZAZIONE E CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOTECN MODELLAZIONE GEOTECN MODELLAZIONE GEOTECN MODELLAZIONE GEOTECNICA ICA ICA ICA
8pecifiche indagini, in sito e in laboratorio, devono permettere la caratterizzazione fisico-meccanica dei terreni e delle rocce sia
alla scala dell$elemento di volume sia alla scala dell$ammasso. Dve necessario la caratterizzazione deve essere rivolta a valutare
potenzialit spingenti e3o rigonfianti e le caratteristiche meccaniche lungo le discontinuit. .eve inoltre essere accertato il regime
delle pressioni interstiziali e l$eventuale presenza di moti di filtrazione.
Il modello geotecnico di sottosuolo deve permettere di eseguire le analisi di progetto e le verifiche di sicurezza di cui al successi-
vo !.2.) . 4 tal fine, deve evidenziare le zone omogenee dal punto di vista fisico-meccanico e rappresentare il regime idraulico
del sottosuolo interessato dallo scavo. Inoltre, la caratterizzazione fisico-meccanica dei materiali deve essere adeguata ai proce-
dimenti analitici e3o numerici previsti.
PROGETTAZIONE GEOTECNICA 177
;el caso in cui la progettazione faccia riferimento al [metodo osservazionale\, indagini e prove integrative possono essere svolte
in corso d$opera purch previste per la valutazione dei parametri critici per la scelta fra le soluzioni alternative gi individuate in
progetto.
6.#.4. 6.#.4. 6.#.4. 6.#.4. CRITERI DI PROGETTO CRITERI DI PROGETTO CRITERI DI PROGETTO CRITERI DI PROGETTO
8ulla base del modello geotecnico del sottosuolo, il progetto deve comprendere la previsione -uantitativa degli effetti direttamen-
te indotti dagli scavi al contorno della cavit e in superficie, con riferimento in particolare a scavi e gallerie poco profonde in am-
bienti urbanizzati, da cui deve derivare la scelta del metodo e delle tecniche di scavo e degli eventuali interventi di miglioramen-
to e rinforzo in fase di avanzamento. .evono essere dimensionati i rivestimenti, di prima fase e definitivi, e -uando appropriato,
le opere di protezione agli imbocchi. Infine, nel caso di opere che ricadono in zona di versante, devono essere valutate le condi-
zioni di stabilit globale dei pendii con cui l$opera interagisce, sia in corso di realizzazione sia in esercizio.
L$adozione di interventi di miglioramento e rinforzo dei terreni e dell$ammasso roccioso per garantire o migliorare la stabilit
globale e locale dell$opera deve essere adeguatamente motivata, cos] come deve essere giustificato e illustrato il dimensionamen-
to di tali interventi.
6.#.5. 6.#.5. 6.#.5. 6.#.5. ANALISI PROG ANALISI PROG ANALISI PROG ANALISI PROGET ET ET ETTUALI E VERIFICHE TUALI E VERIFICHE TUALI E VERIFICHE TUALI E VERIFICHE DI DI DI DI SICUREZZA SICUREZZA SICUREZZA SICUREZZA
/er lo svolgimento delle analisi progettuali si deve ricorrere ad uno o pi, dei seguenti procedimenti:
a) metodi analitici;
b) metodi numerici, per simulare il comportamento del sistema opera-terreno, nelle diverse fasi di scavo e costruzione, nonch
in condizioni di esercizio.
Le verifiche devono essere svolte con riferimento a stati limite ultimi %8L=' e a stati limite di esercizio %8L>'.
8i devono considerare gli stati limite ultimi per raggiungimento della resistenza del terreno o dell$ammasso roccioso interessato
dallo scavo %C>D' e stati limite ultimi per raggiungimento della resistenza degli elementi strutturali che costituiscono gli inter-
venti di stabilizzazione e di rivestimento, sia di prima fase sia definitivi %890'. .evono essere inoltre valutati -uantitativamente
gli effetti indotti sui manufatti e sulle costruzioni esistenti con cui l$opera in sotterraneo interagisce. .evono essere considerati i
possibili stati limite ultimi di tipo idraulico prodotti sia dalle spinte idrauliche al fronte e al contorno dello scavo in fase di avan-
zamento %=/L' sia da elevati gradienti idraulici nel caso di attraversamento di terreni suscettibili al sifonamento %^_.'.
Le verifiche di stabilit globale dei versanti con cui l$opera interagisce e dei fronti di scavo agli imbocchi devono essere eseguite
con i criteri indicati ai !.& e !.7 rispettivamente per i pendii naturali e per i fronti di scavo.
Le verifiche agli stati limite ultimi %890 o C>D' devono essere eseguite con l$4pproccio #, considerando le due combinazioni di
coefficienti
:ombinazione #: %4#KA#K0#'
:ombinazione ": %4"KA"K0"'
/er gli interventi di stabilizzazione e per le strutture di rivestimento con funzione definitiva, per le opere di protezione degli im-
bocchi, -ueste ultime sia con funzione provvisoria sia definitiva, i valori dei coefficienti parziali sono -uelli riportati nelle 9abelle
!.".I, !.".II mentre i coefficienti 0# e 0" sono sempre unitari.
/er le verifiche che si riferiscono agli interventi di miglioramento e rinforzo in fase di avanzamento e alle strutture di rivestimen-
to con funzione provvisoria, i coefficienti parziali sulle azioni o sui loro effetti sono -uelli della 9abella !.".I; -uelli sui parametri
geotecnici e sulle resistenze sono sempre unitari.
Le verifiche agli stati limite ultimi %890 e C>D' eseguite tenendo conto dell$interazione degli elementi strutturali con il terreno o
l$ammasso roccioso, devono essere eseguite con i criteri gi indicati al !.".(.#.(, assumendo i fattori parziali come specificato nel
presente paragrafo, rispettivamente per gli interventi di rinforzo in fase di avanzamento, per il rivestimento di prima fase e per
-uello definitivo.

Le verifiche =/L e ^_. devono essere eseguite con i criteri indicati al !.".(.".

;el caso di progettazione basata sul [metodo osservazionale\, le analisi devono permettere la valutazione -uantitativa del com-
portamento dell$opera nelle diverse fasi di scavo e costruzione, in modo da poter formulare previsioni sui valori delle grandezze
rappresentative del comportamento della cavit, con particolare riguardo ai valori di convergenza radiale, della deformazione
longitudinale del fronte e, se pertinenti, degli spostamenti di superficie, per consentire il confronto delle previsioni con i valori
misurati delle medesime grandezze.
6.#.6. 6.#.6. 6.#.6. 6.#.6. CONTROLLO E MONITORA CONTROLLO E MONITORA CONTROLLO E MONITORA CONTROLLO E MONITORAGGIO GGIO GGIO GGIO
Il monitoraggio deve permettere di verificare la validit delle previsioni progettuali in relazione al comportamento dell$opera in
fase di costruzione ed in esercizio, per il periodo di tempo indicato in progetto. >sso deve essere predisposto in modo da permet-
tere la valutazione del comportamento del terreno o dell$ammasso roccioso interessato, delle strutture di rivestimento per ogni
fase di scavo e costruzione e a opera ultimata, nonch del comportamento dei manufatti esistenti. In presenza di fenomeni frano-
si, potenziali o in atto, il monitoraggio deve riguardare le grandezze significative %tensioni, spostamenti, regime delle pressioni
interstiziali' e gli effetti sulle opere per il controllo del fenomeno.
178 CAPITOLO 6
;el caso di applicazione del metodo osservazionale, il monitoraggio deve essere specificamente progettato per consentire il con-
trollo delle grandezze rappresentative del comportamento del complesso opera-terreno ai fini della scelta fra le soluzioni alterna-
tive previste.
6.$. 6.$. 6.$. 6.$. OPERE DI MATERIALI S OPERE DI MATERIALI S OPERE DI MATERIALI S OPERE DI MATERIALI SCIOLTI E FRONTI DI CIOLTI E FRONTI DI CIOLTI E FRONTI DI CIOLTI E FRONTI DI SCAVO SCAVO SCAVO SCAVO
Le presenti norme si applicano ai manufatti di materiali sciolti, -uali rilevati, argini di difesa per fiumi, canali e litorali, rinfianchi,
rinterri, terrapieni e colmate, scavi per la formazione di piazzali trincee. Le norme si applicano, inoltre, alle opere e alle parti di ope-
re di materiali sciolti con specifiche funzioni di drenaggio, filtro, transizione, fondazione, tenuta, protezione ed altre. Cli sbarramenti
di ritenuta idraulica di materiali sciolti sono oggetto di normativa specifica.
6.$.1. 6.$.1. 6.$.1. 6.$.1. CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI PROGETTO PROGETTO PROGETTO PROGETTO
Il progetto di un manufatto di materiali sciolti deve tenere conto dei re-uisiti prestazionali richiesti e delle caratteristiche dei ter-
reni di fondazione. >sso deve comprendere la scelta dei materiali da costruzione, sia naturali che di provenienza diversa, e la loro
modalit di posa in opera.
I criteri per la scelta dei materiali naturali devono essere definiti in relazione alle funzioni dell$opera, tenendo presenti i problemi
di selezione, coltivazione delle cave, trasporto, trattamento e posa in opera..
/er i materiali di provenienza diversa, i criteri di selezione e impiego dovranno essere definiti di volta in volta, compatibilmente
con i vincoli di natura ambientale.
;el progetto devono essere indicate le prescrizioni relative alla -ualificazione dei materiali e alla posa in opera precisando tempi
e modalit di costruzione, in particolare lo spessore massimo degli strati in funzione dei materiali. 8ono altres] da precisare i con-
trolli da eseguire durante la costruzione e i limiti di accettabilit dei materiali, del grado di compattazione da raggiungere e della
deformabilit degli strati.
6.$.2. 6.$.2. 6.$.2. 6.$.2. VERIFICHE DI SICUREZ VERIFICHE DI SICUREZ VERIFICHE DI SICUREZ VERIFICHE DI SICUREZZA !SLU" ZA !SLU" ZA !SLU" ZA !SLU"
.eve risultare rispettata la condizione E!.".#F, verificando che non si raggiunga una condizione di stato limite ultimo con i valori
di progetto delle azioni e dei parametri geotecnici.
Le verifiche devono essere effettuate secondo la :ombinazione " %4"KA"K0"' dell$4pproccio #, tenendo conto dei valori dei coef-
ficienti parziali riportati nelle 9abelle !.".I, !.".II e !.7.I.



T!. 6.=.I - Coefficienti parziali per le verifiche di sicurezza di opere di materiali sciolti e di fronti di scavo
Co&%%i#i&n'& R2
G
0
#.#

La stabilit globale dell$insieme manufatto-terreno di fondazione deve essere studiata nelle condizioni corrispondenti alle diverse
fasi costruttive, al termine della costruzione e in esercizio.
Le verifiche locali devono essere estese agli elementi artificiali di rinforzo eventualmente presenti all$interno ed alla base del ma-
nufatto, con riferimento anche ai problemi di durabilit. ;el caso di manufatti su pendii si deve esaminare l$influenza dell$opera
in terra sulle condizioni generali di sicurezza del pendio, anche in relazione alle variazioni indotte nel regime idraulico del sotto-
suolo.
8e l$opera ha funzioni di ritenuta idraulica, lo stato limite ultimo * da verificarsi con riferimento alla stabilit dei paramenti, in
tutte le possibili condizioni di esercizio. 8i deve porre particolare attenzione alle problematiche relative al sifonamento ed
all$erosione, in relazione alle caratteristiche dei terreni di fondazione dei materiali con i -uali * realizzata l$opera, tenendo conto
di -uanto indicato al !.".(."
6.$.3. 6.$.3. 6.$.3. 6.$.3. VERIFICHE IN CONDIZI VERIFICHE IN CONDIZI VERIFICHE IN CONDIZI VERIFICHE IN CONDIZIONI DI ESERCIZIO !SL ONI DI ESERCIZIO !SL ONI DI ESERCIZIO !SL ONI DI ESERCIZIO !SLE" E" E" E"
8i deve verificare che i cedimenti del manufatto, dovuti alla deformazione dei terreni di fondazione e dell$opera, siano compatibi-
li con la sua funzionalit.
8pecifiche analisi devono inoltre essere sviluppate per valutare l$influenza del manufatto sulla sicurezza e sulla funzionalit delle
costruzioni in adiacenza e per individuare gli eventuali interventi al fine di limitarne gli effetti sfavorevoli.
6.$. 6.$. 6.$. 6.$.4. 4. 4. 4. ASPETTI COSTRUTTIVI ASPETTI COSTRUTTIVI ASPETTI COSTRUTTIVI ASPETTI COSTRUTTIVI
I materiali costituenti il manufatto devono essere posti in opera in strati con metodologie idonee a garantire il raggiungimento
delle propriet fisiche e meccaniche richieste in progetto.
Le caratteristiche dei componenti artificiali, -uali i materiali geosintetici, devono essere specificate e certificate in conformit alle
relative norme europee armonizzate e verificate sulla base di risultati di prove sperimentali da eseguire nelle fasi di accettazione
e di verifica delle prestazioni attese.
PROGETTAZIONE GEOTECNICA 179
6.$.5. 6.$.5. 6.$.5. 6.$.5. CONTROLLI E MONITORA CONTROLLI E MONITORA CONTROLLI E MONITORA CONTROLLI E MONITORAGGIO GGIO GGIO GGIO
.urante la costruzione devono essere eseguite prove di controllo secondo un programma di prove e fre-uenze commisurato alla
tipologia ed importanza del manufatto, in modo da assicurare un congruo numero di misure significative. :on il monitoraggio si
deve accertare che i valori delle grandezze misurate, -uali ad esempio spostamenti e pressioni interstiziali, siano compatibili con i
re-uisiti di sicurezza e funzionalit del manufatto e di -uelli delle costruzioni contigue.
6.$.6. 6.$.6. 6.$.6. 6.$.6. FRONTI DI SCAVO FRONTI DI SCAVO FRONTI DI SCAVO FRONTI DI SCAVO
6.=.6.1 INDAGINI GEOTECNICHE E CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA
@erme restando le prescrizioni di carattere generale di cui al !.".", le indagini geotecniche devono inoltre tener conto della pro-
fondit, dell$ampiezza, della destinazione e del carattere permanente o provvisorio dello scavo.
6.=.6.2 CRITERI GENERALI DI PROGETTO E VERIFICHE DI SICUREZZA
Il progetto deve definire un profilo di scavo tale che risultino rispettate le prescrizioni di cui al !.".( e la verifica di sicurezza
deve essere condotta con modalit analoga a -uella indicata per i manufatti di materiali sciolti.
;el caso di scavi realizzati su pendio, deve essere verificata l$influenza dello scavo sulle condizioni di stabilit generale del pen-
dio stesso.
Il progetto deve tener conto dell$esistenza di opere e sovraccarichi in prossimit dello scavo, deve esaminare l$influenza dello
scavo sul regime delle ac-ue superficiali e deve garantire la stabilit e la funzionalit delle costruzioni preesistenti nell$area inte-
ressata dallo scavo.
/er scavi in trincea a fronte verticale di altezza superiore ai " m, nei -uali sia prevista la permanenza di operai, e per scavi che ri-
cadano in prossimit di manufatti esistenti, deve essere prevista una armatura di sostegno delle pareti di scavo. Le verifiche de-
vono essere svolte nei confronti degli stati limite ultimi %8L=' e nei confronti degli stati limite di servizio %8L>', -uando pertinen-
ti.
Le azioni dovute al terreno, all$ac-ua e ai sovraccarichi anche transitori devono essere calcolate in modo da pervenire, di volta in
volta, alle condizioni pi, sfavorevoli.
Le ipotesi per il calcolo delle azioni del terreno e dell$armatura devono essere giustificate portando in conto la deformabilit rela-
tiva del terreno e dell$armatura, le modalit esecutive dell$armatura e dello scavo, le caratteristiche meccaniche del terreno e il
tempo di permanenza dello scavo.
6.%. 6.%. 6.%. 6.%. MIGLIORAMENTO E RINF MIGLIORAMENTO E RINF MIGLIORAMENTO E RINF MIGLIORAMENTO E RINFORZO DEI TERRENI E ORZO DEI TERRENI E ORZO DEI TERRENI E ORZO DEI TERRENI E DEGLI AMMASSI ROCCIO DEGLI AMMASSI ROCCIO DEGLI AMMASSI ROCCIO DEGLI AMMASSI ROCCIOSI SI SI SI
Le presenti norme riguardano la progettazione, la costruzione e il controllo degli interventi di miglioramento e rinforzo dei terre-
ni e degli ammassi rocciosi, realizzati per diverse finalit applicative.
6.%.1. 6.%.1. 6.%.1. 6.%.1. SCELTA SCELTA SCELTA SCELTA DEL TIPO DI INTERVEN DEL TIPO DI INTERVEN DEL TIPO DI INTERVEN DEL TIPO DI INTERVENTO E CRITERI GENERAL TO E CRITERI GENERAL TO E CRITERI GENERAL TO E CRITERI GENERALI DI PROGETTO I DI PROGETTO I DI PROGETTO I DI PROGETTO
La scelta del tipo di intervento deve derivare da una caratterizzazione geotecnica dei terreni e degli ammassi rocciosi da trattare e
da un$analisi dei fattori tecnici, organizzativi e ambientali.
Cli interventi devono essere giustificati, indicando i fattori geotecnici che ci si propone di modificare e fornendo valutazioni
-uantitative degli effetti meccanici attesi.
Le indagini geotecniche devono riguardare anche l$accertamento dei risultati conseguiti, avvalendosi di misure e di appositi
campi prova
;el progetto devono essere definiti il dimensionamento degli interventi, le caratteristiche degli eventuali elementi strutturali e
dei materiali di apporto, le tecniche necessarie e le se-uenze operative.
Il progetto deve indicare le modalit di accertamento dei risultati, specificando le misure e le indagini sperimentali pi, opportune
in relazione alla tipologia ed agli obiettivi dell$intervento di miglioramento e3o rinforzo. ;egli interventi di particolare importan-
za il progetto deve prevedere una fase preliminare di verifica sperimentale e messa a punto delle modalit esecutive
dell$intervento %campo prove'.

6.%.2. 6.%.2. 6.%.2. 6.%.2. MONITORAGGIO MONITORAGGIO MONITORAGGIO MONITORAGGIO
Il monitoraggio ha lo scopo di valutare l$efficacia degli interventi e di verificare la rispondenza dei risultati ottenuti con le ipotesi
progettuali. ^a inoltre lo scopo di controllare il comportamento nel tempo del complesso opera-terreno trattato.
Il monitoraggio deve essere previsto nei casi in cui gli interventi di miglioramento e di rinforzo possano condizionare la sicurezza
e la funzionalit dell$opera in progetto o di opere circostanti.
180 CAPITOLO 6
6.1&. 6.1&. 6.1&. 6.1&. CONSOLIDAMENTO GEOTE CONSOLIDAMENTO GEOTE CONSOLIDAMENTO GEOTE CONSOLIDAMENTO GEOTECNI CNI CNI CNICO DI OPERE ESISTENT CO DI OPERE ESISTENT CO DI OPERE ESISTENT CO DI OPERE ESISTENTI I I I
Le presenti norme riguardano l$insieme dei provvedimenti tecnici con i -uali si interviene sul sistema manufatto-terreno per eli-
minare o mitigare difetti di comportamento di un$opera esistente dovuti a problematiche geotecniche.
6. 6. 6. 6.1&.1. 1&.1. 1&.1. 1&.1. CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI PROGETTO PROGETTO PROGETTO PROGETTO
Il progetto degli interventi di consolidamento deve derivare dalla individuazione delle cause che hanno prodotto il comporta-
mento anomalo dell$opera. 9ali cause possono riguardare singolarmente o congiuntamente la sovrastruttura, le strutture di fon-
dazione, il terreno di fondazione.
In particolare, devono essere ricercate le cause di anomali spostamenti del terreno conseguenti al mutato stato tensionale indotto
da modifiche del manufatto, da variazioni del regime delle pressioni interstiziali, dalla costruzione di altri manufatti in adiacen-
za, da modifiche del profilo topografico del terreno per cause antropiche o per movimenti di massa, oppure le cause alle -uali *
riconducibile il deterioramento dei materiali costituenti le strutture in elevazione e le strutture di fondazione.
Il progetto del consolidamento geotecnico deve essere sviluppato unitariamente con -uello strutturale, ovvero gli interventi che
si reputano necessari per migliorare il terreno o per rinforzare le fondazioni devono essere concepiti congiuntamente al risana-
mento della struttura in elevazione.
La descrizione delle modalit esecutive dell$intervento e delle opere provvisionali sono parte integrante del progetto. /er situa-
zioni geotecniche, nelle -uali sia documentata la complessit del sottosuolo e comprovata l$impossibilit di svolgere indagini e-
saustive, * possibile il ricorso al metodo osservazionale.
6.1&.2. 6.1&.2. 6.1&.2. 6.1&.2. INDAGINI GEOTECNICHE INDAGINI GEOTECNICHE INDAGINI GEOTECNICHE INDAGINI GEOTECNICHE E CARATTERIZZAZIONE E CARATTERIZZAZIONE E CARATTERIZZAZIONE E CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA GEOTECNICA GEOTECNICA GEOTECNICA
Il progetto degli interventi di consolidamento deve essere basato su risultati di indagini sul terreno e sulle fondazioni esistenti,
programmate dopo aver consultato tutta la documentazione eventualmente disponibile, relativa al manufatto da consolidare e al
terreno.
In presenza di manufatti particolarmente sensibili agli spostamenti del terreno di fondazione, nell$ubicazione e nella scelta delle
attrezzature e delle tecniche esecutive delle indagini si devono valutare le conseguenze di ogni disturbo che potrebbe indursi nel
manufatto.
Le indagini devono anche comprendere la misura di grandezze significative per individuare i caratteri cinematici dei movimenti
in atto e devono riguardare la variazione nel tempo di grandezze geotecniche come le pressioni interstiziali e gli spostamenti del
terreno all$interno del volume ritenuto significativo. 8e * presumibile il carattere periodico dei fenomeni osservati, legato ad e-
venti stagionali, le misure devono essere adeguatamente protratte nel tempo.
6.1&.3. 6.1&.3. 6.1&.3. 6.1&.3. TIPI DI CONSOLIDAMEN TIPI DI CONSOLIDAMEN TIPI DI CONSOLIDAMEN TIPI DI CONSOLIDAMENTO GEOTECNICO TO GEOTECNICO TO GEOTECNICO TO GEOTECNICO
I principali metodi per il consolidamento geotecnico fanno in generale capo a uno o pi, dei seguenti criteri:
miglioramento e rinforzo dei terreni di fondazione;
miglioramento e rinforzo dei materiali costituenti la fondazione;
ampliamento della base di appoggio al terreno;
trasferimento del carico a strati pi, profondi;
introduzione di sostegni laterali;
rettifica degli spostamenti del piano di posa.
;ella scelta del metodo di consolidamento si deve tener conto della circostanza che i terreni di fondazione del manufatto siano
stati da tempo sottoposti all$azione di carichi permanenti e ad altre azioni eccezionali. 8i devono valutare gli effetti di
un$eventuale ridistribuzione delle sollecitazioni nel terreno per effetto dell$intervento sulla risposta meccanica dell$intero manu-
fatto, sia a breve che a lungo termine.
Interventi a carattere provvisorio o definitivo che comportino variazioni di volume, -uali il congelamento, le iniezioni, la getti-
niezione, e modifiche del regime delle pressioni interstiziali, richiedono particolari cautele e possono essere adottati solo dopo
averne valutato gli effetti sul comportamento del manufatto stesso e di -uelli adiacenti.
Le funzioni dell$intervento di consolidamento devono essere chiaramente identificate e definite in progetto.
6.1&.4. 6.1&.4. 6.1&.4. 6.1&.4. CONTROLLI E MONITORA CONTROLLI E MONITORA CONTROLLI E MONITORA CONTROLLI E MONITORAGGIO GGIO GGIO GGIO
Il controllo dell$efficacia del consolidamento geotecnico * obbligatorio -uando agli interventi consegue una ridistribuzione delle sol-
lecitazioni al contatto terreno-manufatto. I controlli assumono diversa ampiezza e si eseguono con strumentazioni e modalit diverse
in relazione all$importanza dell$opera, al tipo di difetto del manufatto e ai possibili danni per le persone e le cose.
Il monitoraggio degli interventi di consolidamento deve essere previsto in progetto e descritto in dettaglio M indicando le gran-
dezze da misurare, gli strumenti impiegati e la cadenza temporale delle misure M nel caso di ricorso al metodo osservazionale. Cli
esiti delle misure e dei controlli possono costituire elemento di collaudo dei singoli interventi.
PROGETTAZIONE GEOTECNICA 181
6.11. 6.11. 6.11. 6.11. DISCARICHE CONTROLLA DISCARICHE CONTROLLA DISCARICHE CONTROLLA DISCARICHE CONTROLLATE DI RIFIUTI E DEPO TE DI RIFIUTI E DEPO TE DI RIFIUTI E DEPO TE DI RIFIUTI E DEPOSITI DI INERTI SITI DI INERTI SITI DI INERTI SITI DI INERTI
6.11.1. 6.11.1. 6.11.1. 6.11.1. DISCARICHE CONTROLLA DISCARICHE CONTROLLA DISCARICHE CONTROLLA DISCARICHE CONTROLLATE TE TE TE
6.11.1.1 CRITERI DI PROGETTO
Dltre a -uanto stabilito nelle specifiche norme vigenti, il progetto delle discariche deve essere basato sulla caratterizzazione del
sito, con una chiara definizione delle modalit costruttive e di controllo dei diversi dispositivi di barriera, tenendo conto della na-
tura dei rifiuti, della vulnerabilit ambientale del territorio e dei rischi connessi con eventuali malfunzionamenti.
6.11.1.2 CARATTERIZZAZIONE DEL SITO
La caratterizzazione geologica e geotecnica deve essere finalizzata alla identificazione della natura dei terreni e delle rocce pre-
senti nell$area e dello schema di circolazione idrica del sottosuolo, nonch alla valutazione di tutte le grandezze fisico-meccaniche
che contribuiscono alla scelta della localizzazione dell$opera %comprensiva delle aree di deposito, di servizio e di -uelle di rispet-
to', alla sua progettazione e al suo esercizio. X in particolare necessario il preventivo accertamento della presenza di falde ac-ui-
fere, di zone di protezione naturale, del rischio sismico e di inondazione, del rischio di frane o di valanghe e di fenomeni di sub-
sidenza.
6.11.1.5 MODALIT; COSTRUTTIVE E DI CONTROLLO DEI DISPOSITIVI DI >ARRIERA
Il progetto dovr definire in dettaglio le modalit costruttive e di controllo delle barriere previste dalla specifica normativa di set-
tore. In particolare, devono essere definite le prove di -ualificazione del materiale impiegato e le modalit costruttive in termini
di spessore degli strati da porre in opera e metodi di compattazione. Il progetto deve inoltre definire il numero e la fre-uenza del-
le prove di controllo da eseguire in sito e in laboratorio durante la costruzione delle barriere. In ogni caso, sulla barriera finita do-
vranno essere previste specifiche prove di controllo della permeabilit, in numero adeguato da consentire la valutazione del rag-
giungimento o meno dei re-uisiti richiesti dalla specifica normativa di settore.
6.11.1.4 VERIFICHE DI SICUREZZA
La stabilit del manufatto e dei terreni di fondazione deve essere valutata mediante specifiche analisi geotecniche, riferite alle di-
verse fasi della vita dell$opera. In particolare deve essere verificata la stabilit e la deformabilit del fondo, per garantire nel tem-
po l$efficacia e la funzionalit del sistema di raccolta del percolato, la stabilit globale e la stabilit delle pareti laterali.
In particolare, nel caso di barriere composite, devono essere valutate le condizioni di stabilit lungo superfici di scorrimento che
comprendano anche le interfacce tra i diversi materiali utilizzati.
;elle verifiche che interessano il corpo della discarica, si devono attribuire ai materiali di rifiuto parametri che tengano conto del-
la composizione del rifiuto medesimo e dei metodi di pretrattamento e costipamento adottati nonch dei risultati di specifiche
prove in sito o di laboratorio.
6.11.1.8 MONITORAGGIO
Il monitoraggio geotecnico del complesso discarica-terreno deve in generale comprendere la misura di grandezze significative M
-uali, ad esempio, assestamenti, pressioni interstiziali, caratteristiche del percolato e di eventuale biogas.
6.11.2. 6.11.2. 6.11.2. 6.11.2. DE DE DE DEPOSITI DI INERTI POSITI DI INERTI POSITI DI INERTI POSITI DI INERTI
6.11.2.1 CRITERI DI PROGETTO
Il progetto deve definire modalit e caratteristiche del deposito in modo che risultino rispettate le prescrizioni di cui al !.".( e la
verifica di sicurezza deve essere condotta con modalit analoga a -uella indicata al !.7 per i manufatti di materiali sciolti.
;elle verifiche che interessano il corpo del deposito, si devono attribuire parametri che tengano conto della natura e delle moda-
lit di compattazione del materiale nonch dei risultati di specifiche prove in sito o di laboratorio.
/er i bacini di decantazione a servizio di attivit estrattive consistenti in invasi delimitati almeno da un lato da argini di terra in
cui i solidi sono separati dai li-uidi, devono essere determinate le caratteristiche del materiale di decantazione per varie possibili
situazioni di consolidazione.
4l fine di garantire condizioni adeguate di stabilit, devono essere previsti dispositivi per la raccolta e l$allontanamento dal de-
posito delle ac-ue di ruscellamento superficiale e dispositivi per l$abbattimento ed il controllo del regime delle pressioni intersti-
ziali all$interno del materiale del deposito. X da prevedersi un dispositivo per evitare comun-ue la tracimazione.
;el progetto devono essere definite le modalit di posa in opera dei materiali e i provvedimenti per evitare dissesti del materiale
del deposito.
6.11.2.2 MONITORAGGIO
Il monitoraggio geotecnico del complesso deposito-terreno consiste nella installazione di appropriata strumentazione e nella mi-
sura di grandezze significative M -uali, ad esempio, spostamenti e pressioni interstiziali.
182 CAPITOLO 6
.eve essere altres] effettuato un controllo delle ac-ue di ruscellamento superficiale al fine di limitarne la penetrazione nel corpo
del deposito.
6.12. 6.12. 6.12. 6.12. FATTIBILIT D FATTIBILIT D FATTIBILIT D FATTIBILIT DI OPERE SU GRANDI AR I OPERE SU GRANDI AR I OPERE SU GRANDI AR I OPERE SU GRANDI AREE EE EE EE
Le presenti norme definiscono i criteri di carattere geologico e geotecnico da adottare nell$elaborazione di piani urbanistici e nel
progetto di insiemi di manufatti e interventi che interessano ampie superfici, -uali:
a) nuovi insediamenti urbani civili o industriali;
b) ristrutturazione di insediamenti esistenti, reti idriche e fognarie urbane e reti di sottoservizi di -ualsiasi tipo;
c) strade, ferrovie ed idrovie;
d) opere marittime e difese costiere;
e) aeroporti;
f) bacini idrici artificiali e sistemi di derivazione da corsi d$ac-ua;
g) sistemi di impianti per l$estrazione di li-uidi o gas dal sottosuolo;
h) bonifiche e sistemazione del territorio;
i) attivit estrattive di materiali da costruzione.
6.12.1. 6.12.1. 6.12.1. 6.12.1. INDAGINI SP INDAGINI SP INDAGINI SP INDAGINI SPECIFICHE ECIFICHE ECIFICHE ECIFICHE
Cli studi geologici e la caratterizzazione geotecnica devono essere estesi a tutta la zona di possibile influenza degli interventi pre-
visti, al fine di accertare destinazioni d$uso compatibile del territorio in esame.
In particolare, le indagini e gli studi devono caratterizzare la zona di interesse in termini di pericolosit geologica intrinseca, per
processi geodinamici interni %sismicit, vulcanismo,...' ed esterni %stabilit dei pendii, erosione, subsidenza,`' e devono consenti-
re di individuare gli eventuali limiti imposti al progetto di insiemi di manufatti e interventi %ad esempio: modifiche del regime
delle ac-ue superficiali e sotterranee, subsidenza per emungimento di fluido dal sottosuolo'.















CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO 7. 7. 7. 7.

PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE

184 CAPITOLO 7


Il presente capitolo disciplina la progettazione e la costruzione delle nuove opere soggette anche allazione sismica. Le sue
indicazioni sono da considerarsi aggiuntive e non sostitutive di quelle riportate nei Capitoli 4, 5 e 6; si deve inoltre far sempre
riferimento a quanto indicato nel Capitolo , per la valutazione della sicurezza, e nel Capitolo !, per la valutazione dellazione
sismica.
Le costruzioni caratterizzate, nei confronti dello SLV, da ag"#$,$%5g possono essere progettate e verificate come segue&
' si considera la com(inazione di azioni definita nel ) !..4, applicando, in due direzioni ortogonali, il sistema di forze
orizzontali definito dallespressione *%.!.%+ e assumendo ,
h
- $,.$ /

per tutte le tipologie;
' si richiede la sola verifica nei confronti dello SLV;
' si utilizza in generale una 0progettazione non dissipativa1, quale definita nel ) %..; qualora si scelga una
0progettazione dissipativa1, quale definita nel ) %.., si possono impiegare, in classe di duttilit2 C3041, valori unitari
per i coefficienti 5d di cui alla 6a(. %..I;
' nel caso di edifici fino a due piani, considerati al di sopra della fondazione o della struttura scatolare rigida di cui al )
%..., non 7 richiesto il rispetto dei requisiti di rigidezza e resistenza degli orizzontamenti di cui al ) %...
7.1. 7.1. 7.1. 7.1. REQUISITI REQUISITI REQUISITI REQUISITI DELLE COSTRUZIONI DELLE COSTRUZIONI DELLE COSTRUZIONI DELLE COSTRUZIONI NEI CONFRONTI DEGLI NEI CONFRONTI DEGLI NEI CONFRONTI DEGLI NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE STATI LIMITE STATI LIMITE STATI LIMITE
"intende per&
' costruzione& linsieme di struttura, elementi non strutturali e impianti;
' capacit2 di un elemento strutturale o di una struttura& linsieme delle caratteristiche di rigidezza, resistenza e duttilit2 da
essi manifestate, quando soggetti ad un prefissato insieme di azioni;
' domanda su un elemento strutturale o su una struttura& linsieme delle caratteristiche di rigidezza, resistenza e duttilit2
ad essi richieste da un prefissato insieme di azioni.
"otto leffetto delle azioni definite nel ) !., deve essere garantito il rispetto degli stati limite ultimi e di esercizio, quali definiti al
) !... e individuati riferendosi alle prestazioni della costruzione nel suo complesso includendo, oltre agli elementi strutturali,
agli elementi non strutturali e agli impianti, il volume significativo di terreno
.
e le strutture di fondazione.
In mancanza di espresse indicazioni in merito il rispetto dei vari stati limite, valutato confrontando capacit2 e domanda, si
considera conseguito quando sono soddisfatti i requisiti di rigidezza, resistenza e duttilit2, per gli elementi strutturali, e di
sta(ilit2 e funzionalit2, per gli elementi non strutturali e gli impianti, secondo quanto indicato al ) %.!.6.
8er tutti gli stati limite, le strutture di fondazione devono resistere agli effetti risultanti dalla risposta del terreno e delle strutture
sovrastanti, senza spostamenti permanenti incompati(ili con lo stato limite di riferimento. 9l riguardo, deve essere valutata la
risposta sismica e la sta(ilit2 del sito, secondo quanto indicato nel ) %....5.
7.2. 7.2. 7.2. 7.2. CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE E MODE PROGETTAZIONE E MODE PROGETTAZIONE E MODE PROGETTAZIONE E MODELLAZIONE LLAZIONE LLAZIONE LLAZIONE
7.2.1. 7.2.1. 7.2.1. 7.2.1. CARATTERISTICHE GENE CARATTERISTICHE GENE CARATTERISTICHE GENE CARATTERISTICHE GENERALI DELLE COSTRUZIO RALI DELLE COSTRUZIO RALI DELLE COSTRUZIO RALI DELLE COSTRUZIONI NI NI NI
REGOLARIT
Le costruzioni devono avere, quanto pi: possi(ile, struttura iperstatica caratterizzata da regolarit2 in pianta e in altezza. "e
necessario, ci; pu; essere conseguito suddividendo la struttura, mediante giunti, in unit2 tra loro dinamicamente indipendenti.
8er quanto riguarda gli edifici, una costruzione 7 regolare in pianta se tutte le seguenti condizioni sono rispettate&
a< la configurazione in pianta 7 compatta =ogni orizzontamento 7 delimitato da una linea convessa poligonale< e, in relazione
alla distri(uzione di masse e rigidezze, approssimativamente simmetrica rispetto a due direzioni ortogonali;
(< il rapporto tra i lati di un rettangolo in cui la costruzione risulta inscritta 7 inferiore a 4;
c< eventuali rientranze in pianta =angoli rientranti o rientranze ai (ordi< non influenzano significativamente la rigidezza in
pianta dellorizzontamento e, per ogni rientranza, larea compresa tra il perimetro dellorizzontamento e una linea poligonale
convessa che racchiude lorizzontamento non supera il 5> dellarea dellorizzontamento;.
d< ciascun orizzontamento ha una rigidezza nel proprio piano tanto maggiore della corrispondente rigidezza degli elementi
strutturali verticali da potersi assumere che la sua deformazione in pianta influenzi in modo trascura(ile la distri(uzione
delle azioni sismiche tra questi ultimi e ha resistenza sufficiente a garantire lefficacia di tale distri(uzione.
"empre riferendosi agli edifici, una costruzione 7 regolare in altezza se tutte le seguenti condizioni sono rispettate&
e) tutti i sistemi resistenti alle azioni orizzontali si estendono per tutta laltezza della costruzione o, se sono presenti parti aventi

.
8er volume significativo di terreno si intende la parte di sottosuolo influenzata, direttamente o indirettamente, dalla costruzione del manufatto e che influenza il
manufatto stesso.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 185
185

differenti altezze, fino alla sommit2 della rispettiva parte delledificio;
f) massa e rigidezza rimangono costanti o variano gradualmente, senza (ruschi cam(iamenti, dalla (ase alla sommit2 della
costruzione =le variazioni di massa da un orizzontamento allaltro non superano il 5>, la rigidezza non si riduce da un
orizzontamento a quello sovrastante pi: del !$> e non aumenta pi: del .$><; ai fini della rigidezza si possono considerare
regolari in altezza strutture dotate di pareti o nuclei in c.a. o pareti e nuclei in muratura di sezione costante sullaltezza o di
telai controventati in acciaio, ai quali sia affidato almeno il 5$> dellazione sismica alla (ase;
g) nelle strutture intelaiate, il rapporto tra la capacit2 e la domanda allo SLV non 7 significativamente diverso, in termini di
resistenza, per orizzontamenti diversi =tale rapporto, calcolato per un generico orizzontamento, non deve differire pi: del
!$> dallanalogo rapporto calcolato per lorizzontamento adiacente<; pu; fare eccezione lultimo orizzontamento di strutture
intelaiate di almeno tre orizzontamenti;
h) eventuali restringimenti della sezione orizzontale della costruzione avvengono in modo graduale da un orizzontamento al
successivo, rispettando i seguenti limiti& ad ogni orizzontamento il rientro non supera il !$> della dimensione corrispondente
al primo orizzontamento, n? il .$> della dimensione corrispondente allorizzontamento immediatamente sottostante. ,a
eccezione lultimo orizzontamento di costruzioni di almeno quattro piani, per il quale non sono previste limitazioni di
restringimento.
@ualora, immediatamente al di sopra della fondazione, sia presente una struttura scatolare rigida, purch? progettata con
comportamento non dissipativo, i controlli sulla regolarit2 in altezza possono essere riferiti alla sola struttura soprastante la
scatolare, a condizione che questultima a((ia rigidezza rispetto alle azioni orizzontali significativamente maggiore di quella
della struttura ad essa soprastante. 6ale condizione si pu; ritenere soddisfatta se gli spostamenti della struttura soprastante la
scatolare, valutati su un modello con incastri al piede, e gli spostamenti della struttura soprastante, valutati tenendo conto anche
della deforma(ilit2 della struttura scatolare, sono sostanzialmente coincidenti.
8er i ponti le condizioni di regolarit2 sono definite nel ) %.A....
DISTANZA TRA COSTRUZIONI CONTIGUE
La distanza tra costruzioni contigue deve essere tale da evitare fenomeni di martellamento e comunque non pu; essere inferiore
alla somma degli spostamenti massimi determinati per lo SLV, calcolati per ciascuna costruzione secondo il ) %.!.! =analisi
lineare< o il ) %.!.4 =analisi non lineare< e tenendo conto, laddove significativo, dello spostamento relativo delle fondazioni delle
due parti adiacenti, secondo quanto indicato ai )) !..5.., !..5. e %.!.5;
La distanza tra due punti di costruzioni che si fronteggiano non potr2 in ogni caso essere inferiore a .B.$$ della quota dei punti
considerati, misurata al di sopra della fondazione o della struttura scatolare rigida di cui al ) %..., moltiplicata per a
g
"B$,5g # ..
@ualora non si eseguano calcoli specifici, lo spostamento massimo di una costruzione non isolata alla (ase pu; essere stimato in
.B.$$ della sua altezza, misurata come sopra, moltiplicata per a
g
"B$,5g e pertanto, in questo caso, la distanza tra costruzioni
contigue non potr2 essere inferiore a .B.$$ della quota dei punti considerati, misurata come sopra, moltiplicata per a
g
"Bg. Il
presente capoverso non si applica ai ponti.
"e le costruzioni hanno dispositivi disolamento sismico eBo dissipazione, particolare attenzione va posta al dimensionamento dei
distacchi eBo giunti, tenendo in conto le indicazioni riportate nel ) %..$.4 e nel ) %..$.6.
ALTEZZA MASSIMA DEI NUOVI EDIFICI
Laltezza massima degli edifici deve essere opportunamente limitata, in funzione della loro capacit2 in rigidezza, resistenza e
duttilit2, in aggiunta ai limiti imposti dalle normative ur(anistiche locali.
LIMITAZIONE DELLALTEZZA IN FUNZIONE DELLA LARGHEZZA STRADALE
I regolamenti e le norme di attuazione degli strumenti ur(anistici possono introdurre limitazioni allaltezza degli edifici in
funzione della larghezza stradale.
8er ciascun fronte delledificio verso strada, i regolamenti e le norme definiranno la distanza minima tra la proiezione in pianta del
fronte stesso ed il ciglio opposto della strada. "intende per strada larea di uso pu((lico aperta alla circolazione dei pedoni e dei
veicoli, e lo spazio inedifica(ile non cintato aperto alla circolazione pedonale.
7.2. 7.2. 7.2. 7.2.2 22 2. .. . CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE PROGETTAZIONE PROGETTAZIONE PROGETTAZIONE DEI SISTEMI STRUTTUR DEI SISTEMI STRUTTUR DEI SISTEMI STRUTTUR DEI SISTEMI STRUTTURALI ALI ALI ALI
Le costruzioni devono essere dotate di sistemi strutturali che garantiscano rigidezza, resistenza e duttilit2 nei confronti delle due
componenti orizzontali delle azioni sismiche, tra loro ortogonali.
I sistemi strutturali sono composti di elementi strutturali primari ed eventuali elementi strutturali secondari. 9gli elementi strutturali
primari 7 affidata lintera capacit2 antisismica del sistema; gli elementi strutturali secondari sono progettati per resistere ai soli carichi
verticali =v. ) %..!<.
La componente verticale deve essere considerata, in aggiunta a quanto indicato al ) !..!.., anche in presenza di elementi pressoch?
orizzontali con luce superiore a $ m, elementi precompressi =con lesclusione dei solai di luce inferiore a C m<, elementi a mensola di
luce superiore a 4 m, strutture di tipo spingente, pilastri in falso, edifici con piani sospesi, ponti, e costruzioni con isolamento nei casi
specificati in ) %..$.5.!..
186 CAPITOLO 7


Dei casi precisati in ) !..5.. si deve inoltre tener conto della varia(ilit2 spaziale del moto sismico.
Eli orizzontamenti, ove presenti, devono essere dotati di rigidezza e resistenza tali da consentire la ridistri(uzione delle forze
orizzontali tra i diversi sistemi resistenti a sviluppo verticale.
Il sistema di fondazione deve essere dotato di elevata rigidezza estensionale nel piano orizzontale e di adeguata rigidezza
flessionale. 3eve essere adottata ununica tipologia di fondazione per una data struttura in elevazione, salvo che questa non
consista di unit2 indipendenti. In particolare, nella stessa struttura, deve essere evitato luso contestuale di fondazioni su pali e di
fondazioni dirette o miste, salvo che uno studio specifico non ne dimostri laccetta(ilit2.
COMPORTAMENTO STRUTTURALE
Le costruzioni soggette allazione sismica, non dotate di appositi dispositivi disolamento eBo dissipativi, devono essere
progettate in accordo con uno dei seguenti comportamenti strutturali&
a) comportamento strutturale non dissipativo, oppure;
b) comportamento strutturale dissipativo.
Del comportamento strutturale non dissipativo, tutte le mem(rature e i collegamenti rimangono in campo elastico o
sostanzialmente elastico; la domanda derivante dallFazione sismica e dalle altre azioni 7 calcolata, in funzione dello stato limite
cui ci si riferisce, indipendentemente dalla tipologia strutturale, senza tener conto delle non linearit2 di materiale e, se non
significative, di quelle geometriche.
Del comportamento strutturale dissipativo, un numero consistente di mem(rature eBo collegamenti entra in campo plastico,
mentre le rimanenti rimangono in campo elastico o sostanzialmente elastico; la domanda derivante dallFazione sismica e dalle
altre azioni 7 calcolata, in funzione dello stato limite cui ci si riferisce e della tipologia strutturale, tenendo conto delle non
linearit2 di materiale e, se significative, di quelle geometriche.
CLASSI DI DUTTILIT
Gna costruzione a comportamento strutturale dissipativo deve essere progettata per conseguire una delle due Classi di 3uttilit2
=C3<&
' Classe di 3uttilit2 9lta =C3191<, a elevata capacit2 dissipativa, oppure;
' Classe di 3uttilit2 Hedia =C3141<, a media capacit2 dissipativa.
La differenza tra le due classi risiede nellentit2 delle plasticizzazioni previste, in fase di progettazione, sia a livello locale sia a
livello glo(ale.
PROGETTAZIONE IN CAPACIT E FATTORI DI SOVRARESISTENZA
"ia per la C3191 sia per la C3141, simpiegano i procedimenti tipici della progettazione in capacit2. Delle sole costruzioni di
muratura, essi simpiegano dove esplicitamente specificato.
@uesta progettazione ha lo scopo di assicurare alla struttura dissipativa un comportamento duttile ed opera come segue&
- distingue gli elementi e i meccanismi, sia locali sia glo(ali, in duttili e fragili;
- mira ad evitare le rotture fragili locali e lattivazione di meccanismi glo(ali fragili o insta(ili;
- mira a localizzare le dissipazioni di energia per isteresi in zone degli elementi duttili a tal fine individuate e progettate, dette
0dissipative1 o 0duttili1, coerenti con lo schema strutturale adottato.
6ali fini possono ritenersi conseguiti progettando la capacit2 allo SLV degli elementiBmeccanismi fragili, locali e glo(ali, in modo che
sia maggiore di quella degli elementiBmeccanismi duttili ad essi alternativi. 8er assicurare il rispetto di tale diseguaglianza, a livello sia
locale sia glo(ale, lFeffettiva capacit2 degli elementiBmeccanismi duttili 7 incrementata mediante un opportuno coefficiente I5d, detto
0fattore di sovraresistenza1; a partire da tale capacit2 maggiorata si dimensiona la capacit2 degli elementiBmeccanismi fragili
indesiderati, alternativi ai duttili.
8er ogni tipologia strutturale i fattori di sovraresistenza I5d da utilizzare nella progettazione in capacit2, per i diversi elementi
strutturali e le singole verifiche, sono riassunti nella ta(ella seguente,&

Tab. 7.2.I - Fattori di sovraresistenza I5d (fra parentesi quadre indicato il numero dellequazione corrispondente)
Ti!"!#ia $%&'%%'&a"( E"()(*%i $%&'%%'&a"i P&!#(%%a+i!*( i* ,aa,i%-
.
R/

CD0A0 CD010
C.a. gettata in opera
6ravi =) %.4.4....< 6aglio .,$ .,.$
8ilastri =) %.4.4...<
8ressoflessione *%.4.4+ .,!$ .,!$
6aglio *%.4.5+ .,!$ .,.$
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 187
187

Dodi trave'pilastro
=) %.4.4.!..<
6aglio *%.4.6'%, %.4...'.+ .,$ .,.$
8areti =) %.4.4.5..< 6aglio *%.4..!'.4+ .,$ '
8refa((ricata
a struttura intelaiata
Collegamenti di tipo a<
=) %.4.5...<
,lessione e taglio .,$ .,.$
Collegamenti di tipo (<
=) %.4.5...<
,lessione e taglio .,!5 .,$
8refa((ricata
con pilastri incastrati alla
(ase e orizzontamenti
incernierati
Collegamenti di tipo fisso
=) %.4.5...<
6aglio .,!5 .,$
9cciaio
"i impiega il fattore di sovraresistenza I
ov
definito al ) %.5..
Colonne =) %.5.4.< 8ressoflessione *%.5..$+ .,!$ .,!$
Composta
acciaio'calcestruzzo
"i impiega il fattore di sovraresistenza I
ov
definito al ) %.5..
Colonne =) %.6.6.< 8ressoflessione *%.6.%+ .,!$ .,!$
Legno Collegamenti .,!$'.,6$ .,.$'.,!$
Huratura armata con
progettazione in capacit2
8annelli murari =) %.C...%< 6aglio ' .,5$
8onti "i impiegano i fattori di sovraresistenza definiti al ) %.A.5

In nessun caso la domanda valutata con i criteri della progettazione in capacit2 pu; superare la domanda valutata per il caso di
comportamento strutturale non dissipativo.
Le strutture di fondazione e i relativi elementi strutturali devono essere dimensionati sulla (ase della domanda ad essi trasmessa
dalla struttura sovrastante =v. ) %..5< ed avere comportamento strutturale non dissipativo, indipendentemente dal
comportamento attri(uito alla struttura su di essi gravante.
I collegamenti realizzati con dispositivi di vincolo temporaneo, di cui al ) ...A, devono sostenere la domanda allo SLV =vedi ) %.!<
maggiorata di un coefficiente I
5d
sempre pari a .,5.
SPOSTAMENTI RELATIVI IN APPOGGI MO1ILI
Eli appoggi mo(ili devono essere dimensionati per consentire, sotto lazione sismica corrispondente allo SLC, uno spostamento
relativo nella direzione dinteresse tra le due parti della struttura che essi collegano, valutato come&
= d
Es
+d
Eg


dove&
d
Js
7 lo spostamento relativo tra le due parti della struttura, valutato come radice quadrata della somma dei quadrati dei
massimi spostamenti orizzontali nella direzione dinteresse delle due parti; tali massimi spostamenti sono calcolati, nel caso
di analisi lineare, secondo il ) %.!.!.! o, nel caso di analisi non lineare, secondo il ) %.!.4; per i ponti, lo spostamento relativo
cosK ottenuto deve essere moltiplicato per .,5,
d
Jg
7 lo spostamento relativo tra il terreno alla (ase delle due parti della struttura collegate dallappoggio mo(ile, calcolato
come indicato al ) !..5..
8er la trasmissione di forze orizzontali tra parti della struttura non 7 mai consentito confidare sullattrito conseguente ai carichi
gravitazionali, salvo per dispositivi espressamente progettati per tale scopo.
ZONE DISSIPATIVE E RELATIVI DETTAGLI COSTRUTTIVI
8oich? il comportamento sismico non lineare della struttura 7 largamente dipendente dal comportamento delle sue zone
dissipative, esse devono formarsi ove previsto e mantenere, in presenza di azioni cicliche, la capacit2 di trasmettere le necessarie
sollecitazioni e di dissipare energia, garantendo la capacit2 in duttilit2 relativa alla classe di duttilit2 scelta.
I dettagli costruttivi delle zone dissipative e delle connessioni tra queste zone e le restanti parti della struttura, nonch? dei diversi
elementi strutturali tra loro, sono fondamentali per un corretto comportamento sismico e devono essere esaurientemente
specificati negli ela(orati di progetto.
7.2.3. 7.2.3. 7.2.3. 7.2.3. CRITERI DI PROGETTAZ CRITERI DI PROGETTAZ CRITERI DI PROGETTAZ CRITERI DI PROGETTAZIONE DI ELEMENTI STR IONE DI ELEMENTI STR IONE DI ELEMENTI STR IONE DI ELEMENTI STRUTTURALI SECONDARI UTTURALI SECONDARI UTTURALI SECONDARI UTTURALI SECONDARI ED ELEMENTI ED ELEMENTI ED ELEMENTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI COSTRUTTIVI COSTRUTTIVI COSTRUTTIVI NON NON NON NON
STRUTTURALI STRUTTURALI STRUTTURALI STRUTTURALI
ELEMENTI SECONDARI
9lcuni elementi strutturali possono essere considerati 0secondari1; nellanalisi della risposta sismica, la rigidezza e la resistenza
alle azioni orizzontali di tali elementi possono essere trascurate. 6ali elementi sono progettati per resistere ai soli carichi verticali
e per assecondare gli spostamenti dalla struttura senza perdere capacit2 portante. Eli elementi secondari e i loro collegamenti
188 CAPITOLO 7


devono quindi essere progettati e dotati di dettagli costruttivi per sostenere i carichi gravitazionali, quando soggetti a
spostamenti causati dalla pi: sfavorevole delle condizioni sismiche di progetto allo SLC, valutati come al ) %.!.!.!.
In nessun caso la scelta degli elementi da considerare secondari pu; determinare il passaggio da struttura 0irregolare1 a struttura
0regolare1 come definite al ) %..., n? il contri(uto totale alla rigidezza ed alla resistenza sotto azioni orizzontali degli elementi
secondari pu; superare il .5> dellanaloga rigidezza degli elementi primari.
ELEMENTI COSTRUTTIVI NON STRUTTURALI
8er elementi costruttivi non strutturali sintendono, ad esempio, quelli citati in 6a(. %..II. 6ra questi si distinguono gli elementi
con rigidezza, resistenza e massa tali da influenzare in maniera significativa la risposta strutturale e quelli che, pur non
influenzando la risposta strutturale, sono ugualmente significativi ai fini della sicurezza eBo dellincolumit2 delle persone.
La capacit2 degli elementi non strutturali, compresi gli eventuali elementi strutturali che li sostengono e collegano, tra loro e alla
struttura principale, deve essere maggiore della domanda sismica corrispondente a ciascuno degli stati limite da considerare =v. )
%.!.6<. @uando lelemento non strutturale 7 costruito in cantiere, 7 compito del progettista della struttura individuare la domanda
e progettarne la capacit2 in accordo a formulazioni di comprovata validit2 ed 7 compito del direttore dei lavori verificarne la
corretta esecuzione; quando invece lelemento non strutturale 7 assem(lato in cantiere, 7 compito del progettista della struttura
individuare la domanda, mentre 7 compito del fornitore eBo dellinstallatore fornire elementi e sistemi di collegamento di capacit2
adeguata.
"e la distri(uzione degli elementi non strutturali 7 fortemente irregolare in pianta, gli effetti di tale irregolarit2 de((ono essere
valutati e tenuti in conto. @uesto requisito si intende soddisfatto qualora si incrementi di un fattore leccentricit2 accidentale di
cui al ) %..6.
"e la distri(uzione degli elementi non strutturali, 7 fortemente irregolare in altezza, deve essere considerata la possi(ilit2 di forti
concentrazioni di danno ai livelli caratterizzati da significative riduzioni degli elementi non strutturali rispetto ai livelli adiacenti.
@uesto requisito sintende soddisfatto qualora si incrementi di un fattore .,4 la domanda sismica sugli elementi verticali =pilastri
e pareti< dei livelli con significativa riduzione degli elementi non strutturali.
La domanda sismica sugli elementi non strutturali pu; essere determinata applicando loro una forza orizzontale ,
a
definita
come segue&
( )
a a a a
F S W /q = *%...+
dove
,
a
7 la forza sismica orizzontale distri(uita o agente nel centro di massa dellelemento non strutturale, nella direzione pi:
sfavorevole, risultante delle forze distri(uite proporzionali alla massa;
"
a
7 laccelerazione massima, adimensionalizzata rispetto a quella di gravit2, che lelemento strutturale su(isce durante il sisma
e corrisponde allo stato limite in esame =v. ) !...<;
/
a
7 il peso dellelemento;
q
a
7 il fattore di comportamento dellelemento.
In assenza di specifiche determinazioni, per q
a
si possono assumere i valori riportati in 6a(. %..II.
In mancanza di analisi pi: accurate "
a
pu; essere calcolato nel seguente modo&
( )
(

+
+
= 0.5
) /T T (1 1
Z/H 1 3
S S
2
1 a
a
*%..+
dove&
L 7 il rapporto tra accelerazione massima del terreno a
g
su sottosuolo tipo 9 per lo stato limite in esame =vedi ) !...< e
laccelerazione di gravit2 g;
" 7 il coefficiente che tiene conto della categoria di sottosuolo e delle condizioni topografiche secondo quanto riportato nel )
!..!...;
Z 7 la quota del (aricentro dellelemento non strutturale misurata a partire dal piano di fondazione =vedi ) !..<;
M 7 laltezza della costruzione misurata a partire dal piano di fondazione;
6
a
7 il periodo fondamentale di vi(razione dellelemento non strutturale;
6
.
7 il periodo fondamentale di vi(razione della costruzione nella direzione considerata.
8er le strutture con isolamento sismico si assume sempre N-$.
Il valore del coefficiente sismico "
a
non pu; essere assunto minore di L".
Tab. 7.2.II O Valori di q
a
per elementi non strutturali
Elemento non strutturale q
a

PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 189
189

Parapetti o decorazioni aggettanti
1,0
Pavimenti galleggianti
Insegne e pannelli pubblicitari
Ciminiere, antenne e serbatoi su supporti funzionanti come mensole senza
controventi per pi di met della loro altezza
Pareti interne ed esterne
2.0
Tramezzature e facciate
Ciminiere, antenne e serbatoi su supporti funzionanti come mensole non
controventate per meno di met della loro altezza o connesse alla struttura
in corrispondenza o al di sopra del loro centro di massa
Elementi di ancoraggio di armadi e librerie permanenti direttamente
poggianti sul pavimento
Controsoffitti, dispositivi di contenimento e sostegno dei corpi illuminanti
7.2.4. 7.2.4. 7.2.4. 7.2.4. CRITERI DI PROGETTAZ CRITERI DI PROGETTAZ CRITERI DI PROGETTAZ CRITERI DI PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI IONE DEGLI IMPIANTI IONE DEGLI IMPIANTI IONE DEGLI IMPIANTI
Il presente paragrafo fornisce indicazioni utili per la progettazione e linstallazione antisismica degli impianti, intesi come
insieme di& impianto vero e proprio, dispositivi di alimentazione dellimpianto, collegamenti tra gli impianti e la struttura
principale. 9 meno di contrarie indicazioni delle norme nazionali di riferimento, della progettazione antisismica degli impianti 7
responsa(ile il produttore, della progettazione antisismica degli elementi di alimentazione e collegamento 7 responsa(ile
linstallatore, della progettazione antisismica degli orizzontamenti, delle tamponature e dei tramezzi a cui si ancorano gli
impianti 7 responsa(ile il progettista strutturale.
La capacit2 dei diversi elementi funzionali costituenti limpianto, compresi gli elementi strutturali che li sostengono e collegano,
tra loro e alla struttura principale, deve essere maggiore della domanda sismica corrispondente a ciascuno degli stati limite da
considerare =v. ) %.!.6<. P compito del progettista della struttura individuare la domanda, mentre 7 compito del fornitore eBo
dellinstallatore fornire impianti e sistemi di collegamento di capacit2 adeguata.
Don ricadono nelle prescrizioni successive e richiedono uno specifico studio gli impianti che eccedano il !$> del carico
permanente totale del campo di solaio su cui sono collocati o del pannello di tamponatura o di tramezzatura a cui sono appesi o
il .$> del carico permanente totale dellintera struttura.
In assenza di pi: accurate valutazioni, la domanda sismica agente per la presenza di un impianto sul campo di solaio su cui
limpianto 7 collocato o sul pannello di tamponatura o di tramezzatura a cui limpianto 7 appeso si pu; assimilare ad un carico
uniformemente distri(uito di intensit2 ,aB", dove ,a 7 la forza di competenza di ciascuno degli elementi funzionali componenti
limpianto applicata al (aricentro dellelemento e calcolata utilizzando le equazioni *%...+ e *%..+ e " 7 la superficie del campo di
solaio o del pannello di tamponatura o di tramezzatura. 6ale carico distri(uito deve intendersi agente sia ortogonalmente sia
tangenzialmente al piano medio del campo o del pannello.
In accordo con i criteri della progettazione in capacit2 gli eventuali componenti fragili devono avere capacit2 doppia di quella
degli eventuali elementi duttili ad essi contigui, ma non superiore a quella richiesta da unanalisi eseguita con fattore di
comportamento q pari ad . perch?, in nessun caso, la domanda valutata con i criteri della progettazione in capacit2 pu; superare
la domanda valutata per il caso di comportamento strutturale non dissipativo.
Eli impianti non possono essere vincolati alla costruzione contando sulleffetto dellattrito, (ensK devono essere collegati ad essa
con dispositivi di vincolo rigidi o flessi(ili; gli impianti a dispositivi di vincolo flessi(ili sono quelli che hanno periodo di
vi(razione 6 Q $,.s. "e si adottano dispositivi di vincolo flessi(ili, i collegamenti di servizio dellimpianto devono essere flessi(ili
e non possono far parte del meccanismo di vincolo.
3eve essere limitato il rischio di fuoriuscite incontrollate di gas o fluidi, particolarmente in prossimit2 di utenze elettriche e
materiali infiamma(ili, anche mediante lutilizzo di dispositivi dinterruzione automatica della distri(uzione. I tu(i per la
fornitura di gas o fluidi, al passaggio dal terreno alla costruzione, devono essere progettati per sopportare senza rotture i massimi
spostamenti relativi costruzione'terreno dovuti allazione sismica corrispondente a ciascuno degli stati limite considerati =v. )
%.!.6<.
7.2.5. 7.2.5. 7.2.5. 7.2.5. REQU REQU REQU REQUISITI STRUTTURALI DE ISITI STRUTTURALI DE ISITI STRUTTURALI DE ISITI STRUTTURALI DEGLI ELEMENTI DI FOND GLI ELEMENTI DI FOND GLI ELEMENTI DI FOND GLI ELEMENTI DI FONDAZIONE AZIONE AZIONE AZIONE
Le azioni trasmesse in fondazione derivano dallanalisi del comportamento dellintera opera, in genere condotta esaminando la
sola struttura in elevazione alla quale sono applicate le pertinenti com(inazioni delle azioni di cui al ) .5.!.
"ia per C3091 sia per C3041 il dimensionamento delle strutture di fondazione e la verifica di sicurezza del complesso
fondazione'terreno devono essere eseguiti assumendo come azione in fondazione, trasmessa da ciascun elemento soprastante, la
minore tra&
' la domanda derivante dalla capacit2 di flessione dellelemento stesso =calcolata per la forza assiale derivante dalla
com(inazione delle azioni di cui al ) !..4< e amplificata con un I5d pari a .,$ in C3091 e .,$$ in C3041, congiuntamente al
taglio determinato da considerazioni di equili(rio;
' la domanda derivante dallanalisi strutturale eseguita in campo lineare con comportamento non dissipativo =v. ) %.!<;
' la domanda derivante dallanalisi strutturale eseguita in campo non lineare, nel caso si adotti tale modellazione.
190 CAPITOLO 7


FONDAZIONI SUPERFICIALI
Le strutture delle fondazioni superficiali devono essere progettate per in modo da avere un comportamento non dissipativo. Don
sono quindi necessarie armature specifiche per ottenere un comportamento duttile.
Le platee di fondazione in calcestruzzo armato devono avere, secondo due direzioni ortogonali e per lintera estensione, armature
longitudinali in percentuale non inferiore allo $,> dellarea della sezione trasversale della platea, sia inferiormente sia
superiormente.
Le travi di fondazione in cemento armato devono avere, per lintera lunghezza, armature longitudinali in percentuale non
inferiore allo $,> dellarea della sezione trasversale della trave, sia inferiormente sia superiormente.
FONDAZIONI SU PALI
I pali in calcestruzzo devono essere armati, per tutta la lunghezza, con una armatura longitudinale in percentuale non inferiore allo
$,!> dellarea della sezione trasversale del palo e unarmatura trasversale costituita da staffe o da spirali di diametro non inferiore
a C mm, passo non superiore a C volte il diametro delle (arre longitudinali e dettagli come descritti al ) %.4.6..
Le zone dissipative sono localizzate, a partire dalla testa del palo, per uno sviluppo di almeno .$ diametri, e lungo il palo, in
corrispondenza di eventuali discontinuit2 stratigrafiche, per uno sviluppo di almeno ! diametri. In esse, lRarmatura longitudinale
deve avere area non inferiore all.> dellarea della sezione trasversale del palo, mentre larmatura trasversale deve essere costituita
da staffe singole di passo non superiore a 6 volte il diametro delle (arre longitudinali.
Luso di pali inclinati deve essere esplicitamente giustificato. Il dimensionamento di questi pali deve derivare, con un adeguato
margine di sicurezza, da una specifica analisi dinterazione del complesso fondazione'terreno in condizioni sismiche.
COLLEGAMENTI ORIZZONTALI TRA FONDAZIONI
"i deve tenere conto della presenza di spostamenti relativi del terreno sul piano di fondazione, calcolati come specificato nel )
!..5. e applicati alla fondazione, e dei possi(ili effetti da essi indotti nella struttura sovrastante.
6ali spostamenti relativi possono essere trascurati se le strutture di fondazione sono collegate tra loro da un reticolo di travi, o da
una piastra dimensionata in modo adeguato, in grado di assor(ire le forze assiali conseguenti. In assenza di valutazioni pi:
accurate, si possono prudenzialmente assumere le seguenti azioni assiali&
S $,! D
sd
a
maT
Bg per il profilo stratigrafico di tipo 4
S $,4 D
sd
a
maT
Bg per il profilo stratigrafico di tipo C
S $,6 D
sd
a
maT
Bg per il profilo stratigrafico di tipo 3
dove D
sd
7 il valore medio delle forze verticali agenti sugli elementi collegati, e a
maT
7 laccelerazione orizzontale massima
attesa al sito.
In assenza di analisi specifiche della risposta sismica locale laccelerazione massima attesa al sito pu; essere valutata con la
relazione& a
maT
- a
g
" in cui " 7 il coefficiente che comprende leffetto dellamplificazione stratigrafica ="
"
< e dellamplificazione
topografica ="
6
<, di cui al ) !..!., e a
g
7 laccelerazione orizzontale massima su sito di riferimento rigido.
9i fini dellapplicazione delle precedenti relazioni, il profilo stratigrafico di tipo J 7 assimilato a quello di tipo C se i terreni posti
sul su(strato di riferimento sono mediamente addensati =terreni a grana grossa< o mediamente consistenti =terreni a grana fina< e a
quello di tipo 3 se i terreni posti su su(strato di riferimento sono scarsamente addensati =terreni a grana grossa< o scarsamente
consistenti =terreni a grana fine<.
Il collegamento tra le strutture di fondazione non 7 necessario per profili stratigrafici di tipo 9, per costruzioni caratterizzate, nei
confronti dello SLV, da ag"#$,$%5g e per le gallerie artificiali.
6ravi o piastre di piano e travi porta pannello possono essere assimilate a elementi di collegamento solo se realizzate ad una
distanza # .,$$ m dallestradosso delle fondazioni dirette o del plinto di collegamento dei pali.
7.2.6. 7.2.6. 7.2.6. 7.2.6. CRITERI DI MODELLAZI CRITERI DI MODELLAZI CRITERI DI MODELLAZI CRITERI DI MODELLAZIONE DELLA STRUTTURA ONE DELLA STRUTTURA ONE DELLA STRUTTURA ONE DELLA STRUTTURA E E E E DELL DELL DELL DELLAZIONE SISMICA AZIONE SISMICA AZIONE SISMICA AZIONE SISMICA
MODELLAZIONE DELLA STRUTTURA
Il modello della struttura deve essere tridimensionale e rappresentare in modo adeguato le effettive distri(uzioni spaziali di massa,
rigidezza e resistenza, con particolare attenzione alle situazioni nelle quali componenti orizzontali dellazione sismica possono
produrre forze dinerzia verticali =travi di grande luce, s(alzi significativi, ecc.<.
Del caso di comportamento strutturale non dissipativo si adottano unicamente i modelli lineari.
Del caso di comportamento strutturale dissipativo si possono adottare sia modelli lineari sia modelli non lineari. Il legame
costitutivo utilizzato per modellare il comportamento non lineare della struttura, dovuto alla non linearit2 di materiale, deve
essere giustificato, anche in relazione alla corretta rappresentazione dellenergia dissipata nei cicli di isteresi.
8er rappresentare la rigidezza degli elementi strutturali si possono adottare modelli lineari, che trascurano le non linearit2 di
materiale e geometriche, e modelli non lineari, che le considerano; in am(o i casi si deve tener conto della fessurazione dei
materiali fragili. In caso non siano effettuate analisi specifiche, la rigidezza flessionale e a taglio di elementi in muratura, cemento
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 191
191

armato, acciaio'calcestruzzo, pu; essere ridotta sino al 5$> della rigidezza dei corrispondenti elementi non fessurati, tenendo
de(itamente conto dello stato limite considerato e dellinfluenza della sollecitazione assiale permanente.
9 meno di specifiche valutazioni, gli orizzontamenti possono essere considerati infinitamente rigidi nel loro piano, a condizione
che siano realizzati in cemento armato, oppure in latero'cemento con soletta in cemento armato di almeno 4$ mm di spessore, o
in struttura mista con soletta in cemento armato di almeno 5$ mm di spessore collegata da connettori a taglio, opportunamente
dimensionati, agli elementi strutturali in acciaio o in legno e purch? le aperture presenti non ne riducano significativamente la
rigidezza.
Della definizione del modello, gli elementi non strutturali =quali tamponature e tramezzi< possono essere rappresentati unicamente
in termini di massa, considerando il loro contri(uto alla rigidezza e alla resistenza del sistema strutturale solo qualora tale contri(uto
modifichi significativamente il comportamento del modello.
MODELLAZIONE DELLAZIONE SISMICA
Le azioni conseguenti al moto sismico sono modellate sia direttamente, attraverso forze statiche equivalenti o spettri di risposta,
sia indirettamente, attraverso accelerogrammi opportunamente selezionati.
Della definizione dellazione sismica sulla struttura, si possono considerare la deforma(ilit2 del complesso fondazione'terreno e
la sua capacit2 dissipativa. Il rapporto tra il taglio =o lo sforzo assiale, per la direzione verticale< allestradosso della fondazione,
valutato con un modello a vincoli fissi, e il taglio =o lo sforzo assiale, per la direzione verticale< valutato con un modello
comprensivo dellinterazione inerziale, non dovr2 superare il minore tra .,5$ e il coefficiente di amplificazione stratigrafica "" di
cui al ) !..!. 3eforma(ilit2 e capacit2 dissipativa possono essere modellate con vincoli viscoelatici secondo le indicazioni di cui
al ) %.A.!...
8er le fondazioni miste, come specificato al ) 6.4.!, linterazione fra terreno, pali e struttura di collegamento deve essere studiata
con appropriate modellazioni, allo scopo di pervenire alla determinazione dellaliquota dellazione di progetto trasferita al
terreno direttamente dalla struttura di collegamento e dellaliquota trasmessa ai pali.
8er tenere conto della varia(ilit2 spaziale del moto sismico, nonch? di eventuali incertezze, deve essere attri(uita al centro di
massa uneccentricit2 accidentale rispetto alla sua posizione quale deriva dal calcolo. 8er i soli edifici e in assenza di pi: accurate
determinazioni, leccentricit2 accidentale in ogni direzione non pu; essere considerata inferiore a $,$5 volte la dimensione
delledificio misurata perpendicolarmente alla direzione di applicazione dellazione sismica. 3etta eccentricit2 7 assunta costante,
per entit2 e direzione, su tutti gli orizzontamenti.
7.3. 7.3. 7.3. 7.3. METODI DI ANALISI E METODI DI ANALISI E METODI DI ANALISI E METODI DI ANALISI E CRITERI DI VERIFICA CRITERI DI VERIFICA CRITERI DI VERIFICA CRITERI DI VERIFICA
Lentit2 della domanda con la quale confrontare la capacit2 della struttura, secondo i criteri definiti al ) %.!.6, pu; essere valutata
utilizzando una delle modellazioni descritte in precedenza ed adottando uno fra i metodi di analisi illustrati nel seguito.
I metodi di analisi si articolano in lineari e non lineari. Le analisi non lineari si applicano alle strutture a comportamento
dissipativo =) %..<; le analisi lineari si applicano alle strutture a comportamento sia non dissipativo sia dissipativo =) %..<. In
questultimo caso =analisi lineare di strutture a comportamento dissipativo<, la domanda sismica 7 ridotta utilizzando un
opportuno fattore di comportamento q.
Il valore del fattore q 7 specificato, per tutte le tipologie strutturali, nel ) %.!.., particolarizzandolo poi, per i diversi materiali,
negli specifici paragrafi. Le strutture possono essere classificate come appartenenti ad una tipologia in una direzione orizzontale
e ad unaltra tipologia nella direzione orizzontale ortogonale alla precedente, utilizzando per ciascuna direzione il fattore di
comportamento corrispondente.
8er ciascuno degli stati limite e dei metodi di analisi considerati, nella ta(ella successiva sono riportati&
' per lanalisi lineare, i valori da attri(uire al fattore di comportamento q;
' per lanalisi non lineare, le modalit2 di modellazione dellazione sismica.

Tab. 7.2.I O Valori di q

e modalit di modellazione dellazione sismica
"696I LIHI6J
Li*(a&( 3Di*a)i,a ( S%a%i,a4 N!* Li*(a&( 3Di$$ia%i5!4
Di$$ia%i5! N!* Di$$ia%i5! Di*a)i,a S%a%i,a
SLE
SLO
=U<

=U<

) %.!.4.. ) %.!.4.
SLD q # .,5
=UU<
q # .,5
=UU<

SLU
SLV q Q .,5
=UU<
q # .,5
=UUU<

SLC ''' '''
(*)
=v. ) !..!.4<,

(**)
=v. ) !..!.5; per i ponti si pu; avere q Q .,$<,

(***)
=v. ) !..!.5 e la ta(ella %.!.II<

192 CAPITOLO 7


7.3.1. 7.3.1. 7.3.1. 7.3.1. ANALISI LINEARE O NO ANALISI LINEARE O NO ANALISI LINEARE O NO ANALISI LINEARE O NON L N L N L N LINEARE INEARE INEARE INEARE
Lanalisi delle strutture soggette ad azione sismica pu; essere lineare o non lineare.
ANALISI LINEARE
Lanalisi lineare pu; essere utilizzata per calcolare la domanda sismica nel caso di comportamento strutturale sia non dissipativo sia
dissipativo =) %..<. In entram(i i casi, la domanda sismica 7 calcolata, quale che sia la modellazione utilizzata per lazione
sismica, riferendosi allo spettro di progetto =) !..!.4 e ) !..!.5< ottenuto assumendo per il fattore di comportamento q i valori
riportati nella ta(ella %.!.I.
Valore del fattore di comportamento
Del caso di comportamento strutturale dissipativo =) %..<, il valore del fattore di comportamento q, da utilizzare nella direzione
considerata per lazione sismica, dipende dalla tipologia strutturale, dal suo grado di iperstaticit2 e dai criteri di progettazione
adottati e tiene conto delle non linearit2 di materiale. Jsso pu; essere calcolato tramite la seguente espressione&

R 0
K q q = *%.!..a+
dove&
q
$
7 il valore (ase del fattore di comportamento, i cui massimi valori sono riportati in ta(ella %.!.II in dipendenza della Classe di
3uttilit2, della tipologia strutturale, del coefficiente V di cui al ) %.A... e del rapporto L
u
BL
.
tra il valore dellazione sismica
per il quale si verifica la formazione di un numero di cerniere plastiche tali da rendere la struttura un meccanismo e quello
per il quale il primo elemento strutturale raggiunge la plasticizzazione a flessione; la scelta di q
$
deve essere adeguatamente
giustificata;
W
5
7 un fattore che dipende dalle caratteristiche di regolarit2 in altezza della costruzione, con valore pari ad . per costruzioni
regolari in altezza e pari a $,C per costruzioni non regolari in altezza.

Tab. 7.2.II O Valori massimi del valore di base q$

del fattore di comportamento
per diverse tecniche costruttive ed in funzione della tipologia strutturale e della classe di duttilit C!
q$
6ipologia strutturale C3191 C3141
C!$%&'+i!*i /i ,a",($%&'++! 36 7.7.2.24
"trutture a telaio, a pareti accoppiate, miste =v. ) %.4.!..< 4,5
u
/
1
!,$
u
/
1

"trutture a pareti non accoppiate =v. ) %.4.!..< 4,$
u
/
1
!,$
"trutture deforma(ili torsionalmente =v. ) %.4.!..< !,$ ,$
"trutture a pendolo inverso =v. ) %.4.!..< ,$ .,5
"trutture a pendolo inverso intelaiate monopiano =v. ) %.4.!..< !,5 ,5
C!$%&'+i!*i ,!* $%&'%%'&a &(8abb&i,a%a 36 7.7.9.:4
"trutture a pannelli 4,$ L
u
BL
.
!,$
"trutture monolitiche a cella !,$ ,$
"trutture con pilastri incastrati e orizzontamenti incernierati !,5 ,5
C!$%&'+i!*i /a,,iai! 36 7.9.2.24 ( ,!)!$%( /i a,,iai!-,a",($%&'++! 36 7.;.2.24
"trutture intelaiate
"trutture con controventi eccentrici
5,$ L
u
BL
.

4,$
"trutture con controventi concentrici a diagonale tesa attiva
"trutture con controventi concentrici a X
4,$
,5
4,$
,$
"trutture a mensola o a pendolo inverso ,$ L
u
BL
.
,$
"trutture intelaiate con controventi concentrici 4,$ L
u
BL
.
4,$
"trutture intelaiate con tamponature in murature ,$ ,$
C!$%&'+i!*i /i "(#*! 36 7.7.24
8annelli di parete a telaio leggero chiodati con diaframmi incollati, collegati
mediante chiodi, viti e (ulloni
"trutture reticolari iperstatiche con giunti chiodati
,$Y!,$ '
8ortali iperstatici con mezzi di unione a gam(o cilindrico =se sono rispettate le
prescrizioni contenute nel ) %.%.!..<
,$Y4,$ '
8annelli di parete a telaio leggero chiodati con diaframmi chiodati, collegati
mediante chiodi, viti e (ulloni.
,$Y5,$ '
8annelli di parete incollati a strati incrociati, collegati mediante chiodi, viti, (ulloni
"trutture reticolari con collegamenti a mezzo di chiodi, viti, (ulloni o spinotti
"trutture cosiddette miste, ovvero con intelaiatura =sismo'resistente< in legno e
tamponature non portanti
' ,$Y,5
8ortali iperstatici con mezzi di unione a gam(o cilindrico =valori ridotti se sono ' ,$Y,5
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 193
193

rispettate le prescrizioni minime contenute nel ) %.%.!..<
"trutture isostatiche in genere, compresi portali isostatici con mezzi di unione a
gam(o cilindrico, e altre tipologie strutturali
.,5Y,5
C!$%&'+i!*i /i )'&a%'&a 36 7.<.:.24
Costruzioni di muratura ordinaria '
.,%5 L
u
BL
.

Costruzioni di muratura armata '
,5 L
u
BL
.

Costruzioni di muratura armata con progettazione in capacit2 '
!,$ L
u
BL
.

Costruzioni di muratura confinata '
,$ L
u
BL
.

Costruzioni di muratura confinata con progettazione in capacit2 '
!,$ L
u
BL
.

P!*%i 36 7.=.2.:4
Pi"( i* ,()(*%! a&)a%!
8ile verticali inflesse
Jlementi di sostegno inclinati inflessi
!,5 V
,. V
.,5
.,
Pi"( i* a,,iai!>
8ile verticali inflesse
Jlementi di sostegno inclinati inflessi
8ile con controventi concentrici
8ile con controventi eccentrici

!,5
,$
,5
!,5

.,5
.,
.,5
'
Sa""(
In genere
"e si muovono col terreno

.,5
.,$

.,5
.,$
A&,?i ,$ .,

8er le costruzioni regolari in pianta, qualora non si proceda a unanalisi non lineare finalizzata alla valutazione del rapporto
L
u
BL
.
, per esso possono essere adottati i valori indicati nei paragrafi successivi per le diverse tipologie costruttive.
8er le costruzioni non regolari in pianta, si possono adottare valori di L
u
BL
.
pari alla media tra .,$ e i valori di volta in volta
forniti per le diverse tipologie costruttive.
@ualora nella costruzione siano presenti pareti di calcestruzzo armato, per prevenirne il collasso fragile, i valori di q
$
devono
essere ridotti mediante il fattore Z
[
, con&
( )

[
$
.,$$ per strutture a telaio e miste equivalenti a telai
Z
$,5 . L B! . per strutture a pareti, miste equivalenti a pareti, torsionalmente deforma(ili

dove L
$
7 il valore assunto in prevalenza dal rapporto tra altezza totale =dalle fondazioni o dalla struttura scatolare rigida di (ase
di cui al ) %..., fino alla sommit2< e lunghezza delle pareti; nel caso in cui gli L
$
delle pareti non differiscano significativamente
tra di loro, il valore di L
$
per linsieme delle pareti pu; essere calcolato assumendo, come altezza, la somma delle altezze delle
singole pareti, come lunghezza, la somma delle lunghezze.
8er valori elevati del fattore di comportamento q, la domanda in resistenza allo SLV potre((e risultare inferiore alla domanda in
resistenza allo SL!. In questi casi, qualora si scelga di progettare la capacit2 in resistenza sulla (ase della domanda allo SL!,
invece che allo SLV, va opportunamente rivalutato il fattore di comportamento q. @uesto sar2 impiegato nelle verifiche di
duttilit2 e per la determinazione della classe di duttilit2 di appartenenza. Il valore di q utilizzato per la componente verticale
dellazione sismica, a meno di adeguate analisi giustificative, 7 q - .,5 per qualunque tipologia strutturale e di materiale, tranne
che per i ponti per i quali 7 q - ..
8er le strutture a comportamento strutturale non dissipativo si adotta un fattore di comportamento qD3, ridotto rispetto al valore
minimo relativo alla C3141 =6a(. %.!.II< secondo lespressione&

ND CD"B"
2
1 q q 1,5
3
= *%.!..(+
Effetti delle non linearit geometriche
Le non linearit2 geometriche sono prese in conto attraverso il fattore \ che, in assenza di pi: accurate determinazioni, pu; essere
definito come&

h V
d P

Er

=
*%.!.+
dove&
8 7 il carico verticale totale dovuto allorizzontamento in esame e alla struttura ad esso sovrastante;
194 CAPITOLO 7


d
Jr
7 lo spostamento orizzontale medio dinterpiano allo SLV, ottenuto come differenza tra lo spostamento orizzontale
dellorizzontamento considerato e lo spostamento orizzontale dellorizzontamento immediatamente sottostante, entram(i
valutati come indicato al ) %.!.!.!;
X 7 la forza orizzontale totale in corrispondenza dellorizzontamento in esame, derivante dallanalisi lineare con fattore di
comportamento q;
h 7 la distanza tra lorizzontamento in esame e quello immediatamente sottostante.
Eli effetti delle non linearit2 geometriche&
possono essere trascurati, quando \ 7 minore di $,.;
possono essere presi in conto incrementando gli effetti dellazione sismica orizzontale di un fattore pari a .B=.]\<, quando \
7 compreso tra $,. e $,;
devono essere valutati attraverso unanalisi non lineare, quando \ 7 compreso tra $, e $,!.
Il fattore \ non pu; comunque superare il valore $,!.
ANALISI NON LINEARE
Lanalisi non lineare si utilizza per sistemi strutturali a comportamento dissipativo =) %..< e tiene conto delle non linearit2 di
materiale e geometriche; queste ultime possono essere trascurate nei casi precedentemente precisati. I legami costitutivi utilizzati
devono includere la perdita di resistenza e la resistenza residua, se significative.
7.3.2. 7.3.2. 7.3.2. 7.3.2. ANALISI DINAMICA ANALISI DINAMICA ANALISI DINAMICA ANALISI DINAMICA O STATICA O STATICA O STATICA O STATICA
^ltre che in relazione al fatto che lanalisi sia lineare o non lineare, i metodi danalisi sono articolati anche in relazione al fatto che
lequili(rio sia trattato dinamicamente o staticamente.
Il metodo danalisi lineare di riferimento per determinare gli effetti dellazione sismica, per comportamenti strutturali sia
dissipativi sia non dissipativi, 7 lanalisi modale con spettro di risposta o 0analisi lineare dinamica1. In essa lequili(rio 7 trattato
dinamicamente e lazione sismica 7 modellata direttamente attraverso lo spettro di progetto definito al ) !..!.5. In alternativa
allanalisi modale si pu; adottare unintegrazione al passo, modellando lazione sismica attraverso accelerogrammi, ma in tal
caso la struttura deve avere comportamento strutturale elastico lineare.
8er le sole costruzioni la cui risposta sismica, in ogni direzione principale, non dipenda significativamente dai modi di vi(rare
superiori, 7 possi(ile utilizzare, per comportamenti strutturali sia dissipativi sia non dissipativi, il metodo delle forze laterali o
0analisi lineare statica1. In essa lequili(rio 7 trattato staticamente, lanalisi della struttura 7 lineare e lazione sismica 7 modellata
direttamente attraverso lo spettro di progetto definito al ) !..!.5.
Infine, per determinare gli effetti dellazione sismica per comportamenti strutturali dissipativi, si possono eseguire analisi non
lineari; in esse lequili(rio 7 trattato, alternativamente&
a< dinamicamente =0analisi non lineare dinamica1<, modellando lazione sismica indirettamente, mediante accelerogrammi;
(< staticamente =0analisi non lineare statica1<, modellando lazione sismica direttamente, mediante forze statiche fatte crescere
monotonamente.
7.3.3. 7.3.3. 7.3.3. 7.3.3. ANALISI LINEARE DINA ANALISI LINEARE DINA ANALISI LINEARE DINA ANALISI LINEARE DINAMICA O STATICA MICA O STATICA MICA O STATICA MICA O STATICA
"ia per analisi lineare dinamica, sia per analisi lineare statica, si deve tenere conto delleccentricit2 accidentale del centro di
massa.
8er gli edifici, gli effetti di tale eccentricit2 possono essere determinati mediante lapplicazione di carichi statici costituiti da
momenti torcenti di valore pari alla risultante orizzontale della forza agente al piano, determinata come in ) %.!.!., moltiplicata
per leccentricit2 accidentale del (aricentro delle masse rispetto alla sua posizione di calcolo, determinata come in ) %..6.
7.2.2.: ANALISI LINEARE DINAMICA
Lanalisi dinamica lineare consiste&
' nella determinazione dei modi di vi(rare della costruzione =analisi modale<;
' nel calcolo degli effetti dellazione sismica, rappresentata dallo spettro di risposta di progetto, per ciascuno dei modi di vi(rare
individuati;
' nella com(inazione di questi effetti.
3evono essere considerati tutti i modi con massa partecipante significativa. P opportuno a tal riguardo considerare tutti i modi
con massa partecipante superiore al 5> e comunque un numero di modi la cui massa partecipante totale sia superiore al A$>. "e i
requisiti detti non possono essere soddisfatti =per esempio in edifici caratterizzati da un comportamento significativamente
influenzato da modi torsionali<, si raccomanda che il numero minimo Z di modi da prendere in considerazione soddisfi entram(e
le seguenti condizioni&
n 3 k e 0,2s T
k

*%.!.!+
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 195
195

dove&
_ Z 7 il numero di modi considerati;
_ n 7 il numero di piani sopra la fondazione o sopra la sommit2 di un (asamento rigido;
_ 6Z 7 il periodo di vi(razione del Z'esimo modo.
8er la com(inazione degli effetti relativi ai singoli modi deve essere utilizzata una com(inazione quadratica completa degli effetti
relativi a ciascun modo, quale quella indicata nellespressione *%.!.4+&
( )
1/2
j i
j i ij
E E E

= *%.!.4+
con&
J
`
valore delleffetto relativo al modo `;
a
i`
coefficiente di correlazione tra il modo i e il modo `, calcolato con formule di comprovata validit2 quale&
( )
( ) ( ) ( )
3/2
i j ij i j ij
2
2 2 2 2 2
ij i j ij ij i j ij
8 +
1- +4 1+ +4 +
ij


=


*%.!.5a+

che, nel caso di uguale smorzamento dei modi i e `, si esprime come&
( ) ( ) ] 4 1 [ 1
8

ij
2 2
ij ij
3/2
ij
2
ij
+ +
= *%.!.5(+

bi,` smorzamento viscoso dei modi i e `;
c
i`
7 il rapporto tra linverso dei periodi di ciascuna coppia i'` di modi =c
i`
- 6
`
B6
i
<.
In alternativa, nel caso in cui la struttura sia non dissipativa, si pu; effettuare unanalisi con integrazione al passo, modellando
lazione sismica attraverso accelerogrammi.
7.2.2.2 ANALISI LINEARE STATICA
Lanalisi statica lineare consiste nellapplicazione di forze statiche equivalenti alle forze dinerzia indotte dallazione sismica e
pu; essere effettuata per costruzioni che rispettino i requisiti specifici riportati nei paragrafi successivi, a condizione che il
periodo del modo di vi(rare principale nella direzione in esame =6
.
< non superi ,5 6
C
o 6
3
e che la costruzione sia regolare in
altezza.
8er costruzioni civili o industriali che non superino i 4$ m di altezza e la cui massa sia approssimativamente uniformemente
distri(uita lungo laltezza, 6. =in secondi< pu; essere stimato, in assenza di calcoli pi: dettagliati che comunque sono consigliati
per evitare una sovrastima dellazione, utilizzando la formula seguente&
3/4
1 1
H C T =
*%.!.6a+
dove& M 7 laltezza della costruzione, in metri, dal piano di fondazione o dalla sommit2 delleventuale struttura scatolare rigida
progettata con comportamento non dissipativo =v. ) %...< e Cl vale $,$C5 per costruzioni con struttura a telaio in acciaio, $,$%5 per
costruzioni con struttura a telaio in calcestruzzo armato e $,$5$ per costruzioni con qualsiasi altro tipo di struttura.
8er strutture a pareti, in calcestruzzo armato o muratura, il valore di C
l
pu; essere stimato in relazione allarea 9c delle pareti al
primo livello della costruzione, come&
C
1
= 0, 075 A
c
con A
c
= A
i
(0, 2+(l
wi
/ H))
2

*%.!.6(+
dove 9i 7 larea della parete i nella direzione considerata al primo livello della costruzione, espresso in m

, M 7 definita come
sopra, e l[i 7 la lunghezza della parete i al primo livello della costruzione nella direzione considerata, espresso in metri, con la
limitazione che l[iBM $,A.
In alternativa, una stima pi: accurata di 6. pu; essere ottenuta mediante la seguente espressione&
d 2 T
1
= *%.!.6c+
dove d 7 lo spostamento laterale elastico del punto pi: alto dellRedificio, espresso in metri, dovuto ai carichi gravitazionali
applicati nella direzione orizzontale.
Lentit2 delle forze si ottiene dallordinata dello spettro di progetto corrispondente al periodo 6
.
e la loro distri(uzione sulla
struttura segue la forma del modo di vi(rare principale nella direzione in esame, valutata in modo approssimato.
196 CAPITOLO 7


La forza da applicare a ciascuna massa della costruzione 7 data dalla formula seguente&

=
j
j j i i h i
W z / W z F F
*%.!.%+
dove&
,
h
- "
d
=6
.
< / VBg
,
i
7 la forza da applicare alla massa i'esima;
/
i
e /
`
sono i pesi, rispettivamente, della massa i e della massa `;
z
i
e z
`
sono le quote, rispetto al piano di fondazione =v. ) !..!..<, delle masse i e `;
"
d
=6
.
< 7 lordinata dello spettro di risposta di progetto definito al ) !..!.5;
/ 7 il peso complessivo della costruzione;
V 7 un coefficiente pari a $,C5 se la costruzione ha almeno tre orizzontamenti e se 6
.
d 6
C
, pari a .,$ in tutti gli altri casi;
g 7 laccelerazione di gravit2.
7.2.2.2 VALUTAZIONE DEGLI SPOSTAMENTI DELLA STRUTTURA
Eli spostamenti d
J
sotto lazione sismica di progetto relativa allo SLV si ottengono moltiplicando per il fattore di duttilit2 in
spostamento e
d
i valori d
Je
ottenuti dallanalisi lineare, dinamica o statica, secondo lespressione seguente&
Ee d E
d d = *%.!.C+
dove
( )
C 1
1
C
d
C 1 d
T T se
T
T
1 q 1
T T se q
< + =
=
*%.!.A+
In ogni caso e
d
# 5q O 4.
I valori di q, per ogni stato limite, sono quelli riportati in 6a(. %.!.I, con il valore dei fattori di (ase q
$
riportati in 6a(. %.!.II.
Eli spostamenti allo SLC si possono ottenere, in assenza di pi: accurate valutazioni che considerino leffettivo rapporto delle
ordinate spettrali in spostamento, moltiplicando per .,5 gli spostamenti allo SLV.
7.3.4. 7.3.4. 7.3.4. 7.3.4. ANALISI NON LINEARE ANALISI NON LINEARE ANALISI NON LINEARE ANALISI NON LINEARE DINAMICA O DINAMICA O DINAMICA O DINAMICA O STATICA STATICA STATICA STATICA
Lanalisi non lineare, dinamica o statica, si utilizza per gli scopi e nei casi seguenti&
' valutare gli spostamenti relativi allo SL di interesse;
' eseguire le verifiche di duttilit2 relative allo SLC;
' individuare la distri(uzione della domanda inelastica nelle costruzioni progettate con il fattore di comportamento q;
' valutare i rapporti di sovraresistenza L
u
BL
.
di cui ai )) %.4.!., %.4.5.., %.5.., %.6.., %.%.!, %.C...! e %.A...;
' come metodo di progetto per gli edifici di nuova costruzione, in alternativa ai metodi di analisi lineare;
' come metodo per la valutazione della capacit2 di edifici esistenti.
7.2.7.: ANALISI NON LINEARE DINAMICA
Lanalisi non lineare dinamica consiste nel calcolo della risposta sismica della struttura mediante integrazione delle equazioni del
moto, utilizzando un modello non lineare della struttura e gli accelerogrammi definiti al ) !..!.6. Jssa ha lo scopo di valutare il
comportamento dinamico della struttura in campo non lineare, consentendo il confronto tra duttilit2 richiesta e duttilit2
disponi(ile allo SLC e le relative verifiche, nonch? di verificare lintegrit2 degli elementi strutturali nei confronti di possi(ili
comportamenti fragili.
Lanalisi dinamica non lineare deve essere confrontata con unanalisi modale con spettro di risposta di progetto, al fine di
controllare le differenze in termini di sollecitazioni glo(ali alla (ase della struttura.
Del caso delle costruzioni con isolamento alla (ase lanalisi dinamica non lineare 7 o((ligatoria quando il sistema disolamento
non pu; essere rappresentato da un modello lineare equivalente, come sta(ilito nel ) %..$.5.. Eli effetti torsionali sul sistema
disolamento sono valutati come precisato nel ) %..$.5.!.., adottando valori delle rigidezze equivalenti coerenti con gli spostamenti
risultanti dallanalisi. In proposito si pu; fare riferimento a documenti di comprovata validit2.
7.2.7.2 ANALISI NON LINEARE STATICA
Lanalisi non lineare statica consiste nellapplicare alla struttura i carichi gravitazionali e, per la direzione considerata dellazione
sismica, un sistema di forze orizzontali distri(uite, ad ogni livello della costruzione, proporzionalmente alle forze dinerzia ed
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 197
197

aventi risultante =taglio alla (ase< ,
(
. 6ali forze sono scalate in modo da far crescere monotonamente, sia in direzione positiva che
negativa e fino al raggiungimento delle condizioni di collasso locale o glo(ale, lo spostamento orizzontale d
c
di un punto di
controllo coincidente con il centro di massa dellultimo livello della costruzione =sono esclusi eventuali torrini<. Il diagramma ,
(
'
d
c
rappresenta la curva di capacit2 della struttura.
Lanalisi richiede che al sistema strutturale reale sia associato un sistema strutturale equivalente, ad un grado di li(ert2.
"i devono considerare almeno due distri(uzioni di forze dinerzia, ricadenti luna nelle distri(uzioni principali =Eruppo .< e
laltra nelle distri(uzioni secondarie =Eruppo < appresso illustrate.
Gruppo 1 - Distribuzioni principali:
' se il modo di vi(rare fondamentale nella direzione considerata ha una partecipazione di massa non inferiore al %5> si applica
una delle due distri(uzioni seguenti&
distri(uzione proporzionale alle forze statiche di cui al ) %.!.!., utilizzando come seconda distri(uzione la a< del
Eruppo ,
distri(uzione corrispondente a un andamento di accelerazioni proporzionale alla forma del modo fondamentale di
vi(rare nella direzione considerata;
' in tutti i casi pu; essere utilizzata la distri(uzione corrispondente allandamento dei tagli di piano calcolati in unanalisi
dinamica lineare, includendo nella direzione considerata un numero di modi con partecipazione di massa complessiva non
inferiore al A$> =se il periodo fondamentale della struttura 7 superiore a .,! 6
C
deve essere utilizzata necessariamente questa
distri(uzione<.
Gruppo 2 - Distribuzioni secondarie:
a) distri(uzione uniforme di forze, da intendersi come derivata da un andamento uniforme di accelerazioni lungo laltezza della
costruzione;
b) distri(uzione adattiva, che cam(ia al crescere dello spostamento del punto di controllo in funzione della plasticizzazione della
struttura;
c) distri(uzione multimodale, considerando almeno sei modi.
7.3.5. 7.3.5. 7.3.5. 7.3.5. RISPOS RISPOS RISPOS RISPOSTA ALLE DIVERSE COMP TA ALLE DIVERSE COMP TA ALLE DIVERSE COMP TA ALLE DIVERSE COMPONENTI DELLAZIONE S ONENTI DELLAZIONE S ONENTI DELLAZIONE S ONENTI DELLAZIONE SISMICA ED ALLA VARIA ISMICA ED ALLA VARIA ISMICA ED ALLA VARIA ISMICA ED ALLA VARIA!ILIT" SPAZIALE DEL !ILIT" SPAZIALE DEL !ILIT" SPAZIALE DEL !ILIT" SPAZIALE DEL MOTO MOTO MOTO MOTO
ANALISI, LINEARE O NON LINEARE, DINAMICA O STATICA
"e la risposta 7 valutata mediante analisi, lineare o non lineare, dinamica o statica, essa pu; essere calcolata&
_ separatamente per ciascuna delle tre componenti, per ricavare poi gli effetti complessivi pi: gravosi sulla struttura
=sollecitazioni, deformazioni, spostamenti, ecc.< com(inando gli effetti delle tre componenti =JT, Jf, Jz< mediante la "5"",
secondo l espressione&
2
z
2
y
2
x
E E E + + *%.!..$a+
_ oppure, in alternativa, unitariamente per le tre componenti, applicando lFespressione&
1, 00 E 0, 30 E 0, 30 E
x y z
+ + *%.!..$(+

In questultimo caso, gli effetti pi: gravosi si ricavano dal confronto tra le tre com(inazioni ottenute permutando circolarmente i
coefficienti moltiplicativi.
"ia che si adotti la *%.!..$a+ sia che si adotti la *%.!..$(+&
_ la componente verticale deve essere tenuta in conto unicamente nei casi previsti al ) %....
_ la risposta deve essere com(inata con gli effetti pseudo'statici indotti dagli spostamenti relativi prodotti dalla varia(ilit2
spaziale del moto unicamente nei casi previsti al ) !..5.., utilizzando, salvo per quanto indicato al ) %.. in merito agli
appoggi mo(ili, la radice quadrata della somma dei quadrati ="5""<.
ANALISI, LINEARE O NON LINEARE, DINAMICA CON INTEGRAZIONE AL PASSO
"e la risposta 7 valutata mediante analisi, lineare o non lineare, dinamica con integrazione al passo, le due componenti
accelerometriche orizzontali =e quella verticale, ove necessario< sono applicate simultaneamente a formare un gruppo di
accelerogrammi e gli effetti sulla struttura sono rappresentati dai valori medi degli effetti pi: sfavorevoli ottenuti dalle analisi, se
si utilizzano almeno % diversi gruppi di accelerogrammi, dai valori pi: sfavorevoli degli effetti, in caso contrario. In nessun caso
si possono adottare meno di ! gruppi di accelerogrammi.
Del caso in cui sia necessario valutare gli effetti della varia(ilit2 spaziale del moto, lanalisi pu; essere eseguita imponendo alla
(ase della costruzione storie temporali del moto sismico differenziate, ma coerenti tra loro e generate in accordo con lo spettro di
198 CAPITOLO 7


risposta appropriato per ciascun vincolo. In alternativa, si potranno eseguire analisi dinamiche con moto sincrono tenendo in
dovuto conto gli effetti pseudo'statici di cui al ) !..5.
7.3.6. 7.3.6. 7.3.6. 7.3.6. RISPETTO DEI REQUISI RISPETTO DEI REQUISI RISPETTO DEI REQUISI RISPETTO DEI REQUISITI NEI CONFRONTI TI NEI CONFRONTI TI NEI CONFRONTI TI NEI CONFRONTI DE DE DE DEGLI STATI LIMITE GLI STATI LIMITE GLI STATI LIMITE GLI STATI LIMITE
8er tutti gli elementi strutturali primari e secondari, gli elementi non strutturali e gli impianti si deve verificare che il valore di
ciascuna domanda di progetto, definito dalla ta(ella %.!.III per ciascuno degli stati limite richiesti, sia inferiore al corrispondente
valore della capacit2 di progetto.
Le verifiche degli elementi strutturali primari ="6< si eseguono, come sintetizzato nella ta(ella %.!.III, in dipendenza della Classe
dUso =CU<&
- nel caso di comportamento strutturale non dissipativo, in termini di rigidezza =5IE< e di resistenza =5J"<, senza applicare le
regole specifiche dei dettagli costruttivi e della progettazione in capacit2;
- nel caso di comportamento strutturale dissipativo, in termini di rigidezza =5IE<, di resistenza =5J"< e di duttilit2 =3G6< =nei
casi esplicitamente indicati dalla Dorma<, applicando le regole specifiche dei dettagli costruttivi e della progettazione in
capacit2.
Le verifiche degli elementi strutturali secondari si effettuano solo in termini di duttilit2.
Le verifiche degli elementi non strutturali =D"< e degli impianti =IH< si effettuano in termini di funzionamento =,GD< e sta(ilit2
="69<, come sintetizzato nella ta(ella %.!.III, in dipendenza della Classe dGso =CG<.
Dellesecuzione delle verifiche, particolare attenzione deve essere dedicata alleffettiva contemporaneit2 delle diverse
caratteristiche di sollecitazione agenti sulla singola sezione, per evitare di prendere in conto situazioni inutilmente onerose.

Tab. 7.2.III O Stati limite di elementi strutturali primari" elementi non strutturali e impianti
"696I LIHI6J
CG I CG II CG III e IX
"6 "6 D" IH "6 D" IH
=U<

"LJ
"L^ 5IE ,GD
"L3 5IE 5IE
"LG
"LX 5J" 5J" "69 "69 5J" "69 "69
"LC 3G6
=UU<
3G6
=UU<

=U<
8er le sole CG III e IX, nella categoria Impianti ricadono anche gli arredi.
=UU<
Dei casi esplicitamente indicati dalla Dorma.
7.2.;.: ELEMENTI STRUTTURALI 3ST4
VERIFICHE DI RIGIDEZZA 3RIG4
La condizione in termini di rigidezza sulla struttura si ritiene soddisfatta qualora la conseguente deformazione degli elementi
strutturali non produca sugli elementi non strutturali danni tali da rendere la costruzione temporaneamente inagi(ile
4
.
Del caso delle costruzioni civili e industriali, qualora la temporanea inagi(ilit2 sia dovuta a spostamenti di interpiano eccessivi,
questa condizione si pu; ritenere soddisfatta quando gli spostamenti di interpiano ottenuti dallanalisi in presenza dellazione
sismica di progetto corrispondente allo SL e alla CG considerati siano inferiori ai limiti indicati nel seguito.
8er le CG I e II ci si riferisce allo SL! =v. 6a(. %.!.III< e deve essere&
a) per tamponamenti collegati rigidamente alla struttura, che interferiscono con la deforma(ilit2 della stessa&
d 0, 0050 h per tamponamenti fragili
r


*%.!...a+
d 0, 0075 h per tamponamenti duttili
r


*%.!...(+
b) per tamponamenti progettati in modo da non su(ire danni a seguito di spostamenti dinterpiano d
rp
, per effetto della loro
deforma(ilit2 intrinseca ovvero dei collegamenti alla struttura&
r rp
d d 0, 0100 h *%.!..+
c) per costruzioni con struttura portante di muratura ordinaria
r
d 0, 0020 h < *%.!..!+
d) per costruzioni con struttura portante di muratura armata

4
@uesta verifica ha lo scopo di contenere i danni agli elementi non strutturali ma, per consuetudine consolidata, consegue tale risultato attraverso condizioni imposte
alla struttura invece che agli elementi non strutturali.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 199
199

r
d 0, 0030 h < *%.!..4+
e) per costruzioni con struttura portante di muratura confinata
r
d 0, 0025 h < *%.!..5+
dove&
d
r
7 lo spostamento di interpiano, ovvero la differenza tra gli spostamenti del solaio superiore e del solaio inferiore, calcolati, nel
caso di analisi lineare, secondo il ) %.!.!.! o, nel caso di analisi non lineare, secondo il ) %.!.4, sul modello di calcolo non
comprensivo dei tamponamenti,
h 7 laltezza del piano.
8er le CG III e IX ci si riferisce allo SL# =v. 6a(. %.!.III< e gli spostamenti dinterpiano devono essere inferiori ai B! dei limiti in
precedenza indicati.
In caso di coesistenza di diversi tipi di tamponamento o struttura portante nel medesimo piano della costruzione, deve essere
assunto il limite di spostamento pi: restrittivo. @ualora gli spostamenti di interpiano siano superiori a $,$$5 h =caso (<, le
verifiche della capacit2 di spostamento degli elementi non strutturali vanno estese a tutti i tamponamenti, alle tramezzature
interne ed agli impianti.
VERIFICHE DI RESISTENZA 3RES4
"i deve verificare che i singoli elementi strutturali e la struttura nel suo insieme possiedano una capacit2 in resistenza sufficiente
a soddisfare la domanda allo SLV.
La capacit2 in resistenza delle mem(rature e dei collegamenti 7 valutata in accordo con le regole contenute nei capitoli
precedenti, integrate dalle regole di progettazione definite di volta in volta nei successivi paragrafi.
8er le strutture a comportamento dissipativo, la capacit2 delle mem(rature 7 calcolata con riferimento al loro comportamento
ultimo, come definito di volta in volta nei successivi paragrafi.
8er le strutture a comportamento non dissipativo, la capacit2 delle mem(rature 7 calcolata con riferimento al loro
comportamento elastico o sostanzialmente elastico, come definito di volta in volta nei successivi paragrafi.
La resistenza dei materiali pu; essere ridotta =< per tener conto del degrado per deformazioni cicliche, giustificandolo sulla (ase
di apposite prove sperimentali. In tal caso, ai coefficienti parziali di sicurezza sui materiali I
H
si attri(uiscono i valori precisati
nel Cap. 4 per le situazioni eccezionali.
VERIFICHE DI DUTTILIT 3DUT4
Le verifiche di duttilit2 si applicano alle strutture di elevazione degli edifici di calcestruzzo armato, di acciaio e a struttura
prefa((ricata, laddove possa essere esclusa linterazione con gli elementi non strutturali, e ai ponti.
"i deve verificare che i singoli elementi strutturali e la struttura nel suo insieme possiedano una capacit2 in duttilit2&
_ nel caso di analisi lineare, coerente con il fattore di comportamento q adottato e i relativi spostamenti, quali definiti in
%.!.!.!;
_ nel caso di analisi non lineare, sufficiente a soddisfare la domanda in duttilit2 evidenziata dallanalisi.
Del caso di analisi lineare la verifica di duttilit2 si pu; ritenere soddisfatta applicando a tutti gli elementi strutturali, sia primari
sia secondari, le regole specifiche dei dettagli costruttivi precisate nel presente capitolo per le diverse tipologie costruttive; tali
regole sono da considerarsi aggiuntive rispetto a quanto previsto nel cap. 4 e a quanto imposto dalle regole della progettazione in
capacit2, il cui rispetto 7 comunque o((ligatorio per gli elementi strutturali primari delle strutture a comportamento dissipativo.
@ualora non siano rispettate le regole specifiche dei dettagli costruttivi, quali precisate nel presente capitolo, occorrer2 procedere
a verifiche di duttilit2.
8er le sezioni allo spiccato dalle fondazioni o dalla struttura scatolare rigida di (ase di cui al ) %... degli elementi strutturali
verticali primari la verifica di duttilit2, indipendentemente dai particolari costruttivi adottati, 7 necessaria qualora non
diversamente specificato nei paragrafi successivi relativi alle diverse tipologie costruttive.
7.2.;.2 ELEMENTI NON STRUTTURALI 3NS4
VERIFICHE DI STA1ILIT 3STA4
8er gli elementi non strutturali devono essere adottati magisteri atti ad evitare la possi(ile espulsione sotto lazione della ,
a
=v. )
%..!< corrispondente allo SL e alla CG considerati.
200 CAPITOLO 7


7.2.;.2 IMPIANTI 3IM4
VERIFICHE DI FUNZIONAMENTO 3FUN4
8er tutti gli impianti, si deve verificare che gli spostamenti strutturali o le accelerazioni =a seconda che gli impianti siano pi:
vulnera(ili alleffetto dei primi o delle seconde< prodotti dalle azioni relative allo SL e alla CG considerati non siano tali da
produrre interruzioni duso degli impianti stessi.
VERIFICHE DI STA1ILIT 3STA4
8er ciascuno degli impianti principali, i diversi elementi funzionali costituenti limpianto, compresi gli elementi strutturali che li
sostengono e collegano, tra loro e alla struttura principale, devono avere capacit2 sufficiente a sostenere la domanda
corrispondente allo SL e alla CG considerati.
7.4. 7.4. 7.4. 7.4. COSTRUZIONI DI CALCE COSTRUZIONI DI CALCE COSTRUZIONI DI CALCE COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO STRUZZO STRUZZO STRUZZO
7.4.1. 7.4.1. 7.4.1. 7.4.1. GENERALIT" GENERALIT" GENERALIT" GENERALIT"
Del caso di comportamento strutturale non dissipativo, la capacit2 delle mem(rature deve essere valutata in accordo con le
regole di cui al ) 4.., senza nessun requisito aggiuntivo, a condizione che in nessuna sezione si superi il momento resistente
massimo in campo sostanzialmente elastico, come definito al ) 4....!.4.. 8er i nodi trave'pilastro di strutture a comportamento
non dissipativo si devono applicare le regole di progetto relative alla C3 041 contenute nel ) %.4.4.!. 8er le strutture prefa((ricate
a comportamento non dissipativo si devono applicare anche le regole generali contenute nel ) %.4.5.
Del caso di comportamento strutturale dissipativo, la struttura deve essere concepita e dimensionata in modo tale che, sotto
lazione sismica relativa allo SLV, essa dia luogo alla formazione di un meccanismo dissipativo sta(ile fino allo SLC, nel quale la
dissipazione sia limitata alle zone preposte. La capacit2 delle mem(rature e dei collegamenti deve essere valutata in accordo con
le regole di cui dal ) %.. al ) %.!, integrate dalle regole di progettazione e di dettaglio fornite dal ) %.4.4 al ) %.4.6.
Del valutare la capacit2, si pu; tener conto delleffetto del confinamento =v. ) 4.......<, purch? si consideri la perdita dei
copriferri al raggiungimento, in essi, della deformazione ultima di compressione del calcestruzzo non confinato =$,!5><.
9l riguardo, nel valutare la capacit2 degli elementi strutturali, si prefigurano tre possi(ili strategie di progettazione&
.< si trascura leffetto del confinamento;
< si considera leffetto del confinamento per tutti gli elementi strutturali;
!< si considera leffetto del confinamento per tutti gli elementi verticali secondari e per le zone dissipative allo spiccato degli
elementi primari verticali =pilastri e pareti<.
La strategia .< 7 di pi: semplice applicazione, ma pi: conservativa; la strategia < richiede verifiche pi: onerose perch?, di
necessit2, iterative, ma consente un migliore utilizzo dei materiali; la strategia !< rappresenta un compromesso tra le prime due.
Le strutture devono essere progettate in maniera tale che i fenomeni di degrado e riduzione di rigidezza che si manifestano nelle
zone dissipative non pregiudichino la sta(ilit2 glo(ale della struttura.
Eli elementi non dissipativi delle strutture dissipative e i collegamenti tra le parti dissipative ed il resto della struttura devono
possedere una capacit2 sufficiente a consentire lo sviluppo della plasticizzazione ciclica delle parti dissipative.
"e tamponamenti di muratura appositamente progettati come colla(oranti costituiscono parte del sistema strutturale resistente al
sisma, si raccomanda che la loro progettazione e realizzazione siano eseguite in accordo con documenti di comprovata validit2.
7.4. 7.4. 7.4. 7.4.2 22 2. .. . CARATTERISTICHE DEI CARATTERISTICHE DEI CARATTERISTICHE DEI CARATTERISTICHE DEI MATERIALI MATERIALI MATERIALI MATERIALI
7.7.2.: CONGLOMERATO
Don 7 ammesso luso di conglomerati di classe inferiore a C$B5 =v. ) 4..< o LC$B.
7.7.2.2 ACCIAIO
8er le strutture si deve utilizzare acciaio 445$C =v. ) ...!...<.
"i consente lutilizzo di acciai di tipo 445$9, con diametri compresi tra 5 e .$ mm, per le reti e i tralicci nonch? per le staffe per
strutture in C3041 e per strutture a comportamento non dissipativo.
7.4.3. 7.4.3. 7.4.3. 7.4.3. TIPOLOGIE STRUTTURAL TIPOLOGIE STRUTTURAL TIPOLOGIE STRUTTURAL TIPOLOGIE STRUTTURALI E I E I E I E FATTORI DI COMPORTAM FATTORI DI COMPORTAM FATTORI DI COMPORTAM FATTORI DI COMPORTAMENTO ENTO ENTO ENTO
7.7.2.: TIPOLOGIE STRUTTURALI
Le strutture sismo'resistenti in cemento armato previste dalle presenti norme possono essere classificate nelle seguenti tipologie&
_ $%&'%%'&( a %("ai!, nelle quali la resistenza alle azioni sia verticali che orizzontali 7 affidata principalmente a telai spaziali,
aventi resistenza a taglio alla (ase Q 65> della resistenza a taglio totale;
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 201
201

_ $%&'%%'&( a a&(%i, nelle quali la resistenza alle azioni sia verticali che orizzontali 7 affidata principalmente a pareti =v. )
%.4.4.5<, aventi resistenza a taglio alla (ase Q 65> della resistenza a taglio totale; le pareti, a seconda della forma in pianta, si
definiscono semplici o composte =v. ) %.4.4.5<, a seconda della assenza o presenza di opportune 0travi di accoppiamento1
duttili distri(uite in modo regolare lungo laltezza, si definiscono singole o accoppiate;
_ $%&'%%'&( )i$%( %("ai!-a&(%i, nelle quali la resistenza alle azioni verticali 7 affidata prevalentemente ai telai, la resistenza alle
azioni orizzontali 7 affidata in parte ai telai ed in parte alle pareti, singole o accoppiate; se pi: del 5$> dellazione
orizzontale 7 assor(ita dai telai si parla di $%&'%%'&( )i$%( (@'i5a"(*%i a %("ai, altrimenti si parla di $%&'%%'&( )i$%(
(@'i5a"(*%i a a&(%i;
_ $%&'%%'&( a (*/!"! i*5(&$!, nelle quali almeno il 5$> della massa 7 nel terzo superiore dellaltezza della costruzione e nelle
quali la dissipazione denergia avviene alla (ase di un singolo elemento strutturale;
_ $%&'%%'&( a (*/!"! i*5(&$! i*%("aia%( )!*!ia*!, nelle quali almeno il 5$> della massa 7 nel terzo superiore dellaltezza
della costruzione, in cui i pilastri sono incastrati in sommit2 alle travi lungo entram(e le direzioni principali delledificio e
nei quali la forza assiale non eccede il !$> della resistenza a compressione della sola sezione di calcestruzzo;
_ $%&'%%'&( /(8!&)abi"i %!&$i!*a")(*%(, composte da telai eBo pareti, la cui rigidezza torsionale non soddisfa ad ogni piano la
condizione r

Bl
s

Q ., nella quale&
r

- raggio torsionale al quadrato 7, per ciascun piano, il rapporto tra la rigidezza torsionale rispetto al centro di rigidezza
laterale e la maggiore tra le rigidezze laterali, tenendo conto dei soli elementi strutturali primari
6
,
ls

- per ogni piano, 7 il rapporto fra il momento dinerzia polare della massa del piano rispetto ad un asse verticale
passante per il centro di massa del piano e la massa stessa del piano; nel caso di piano a pianta rettangolare ls

- =L

g 4

<B.,
essendo L e 4 le dimensioni in pianta del piano.
Gna struttura a pareti, nei termini sopra definiti, 7 da considerarsi come $%&'%%'&a a a&(%i ($%($( /(b!")(*%( a&)a%(
%
se le pareti
sono caratterizzate da unestensione a (uona parte del perimetro della pianta strutturale e sono dotate di idonei provvedimenti
per garantire la continuit2 strutturale cosK da produrre un efficace comportamento scatolare. Inoltre, nella direzione orizzontale
dinteresse, la struttura deve avere un periodo fondamentale, in condizioni non fessurate e calcolato nellipotesi di assenza di
rotazioni alla (ase, non superiore a 6
C
.
7.7.2.2 FATTORI DI COMPORTAMENTO
Il fattore di comportamento q da utilizzare per ciascuna direzione dellazione sismica orizzontale 7 calcolato come riportato nel )
%.!.. e nella ta(ella %.!.II.
9i fini della determinazione del fattore di comportamento q, una struttura si considera a a&(%i a,,!ia%( quando 7 verificata la
condizione che il momento totale alla (ase, prodotto dalle azioni orizzontali, 7 equili(rato, per almeno il $>, dalla coppia
prodotta dagli sforzi verticali indotti nelle pareti dallazione sismica.
Le strutture a pareti possono essere progettate sia in C3191 sia in C3141, mentre le strutture a pareti estese de(olmente armate
solo in C3 041.
Le strutture aventi i telai resistenti allazione sismica realizzati, anche in una sola delle direzioni principali, con travi a spessore
devono essere progettate in C3 141 salvo che tali travi non si possano considerare elementi strutturali 0secondari1.
8er strutture regolari in pianta, possono essere adottati i seguenti valori di L
u
BL
.
&
a) "trutture a telaio o miste equivalenti a telai
' strutture a telaio di un piano L
u
BL
.
- .,.
' strutture a telaio con pi: piani ed una sola campata L
u
BL
.
- .,
' strutture a telaio con pi: piani e pi: campate L
u
BL
.
- .,!
b) "trutture a pareti o miste equivalenti a pareti
' strutture con solo due pareti non accoppiate per direzione orizzontale L
u
BL
.
- .,$
' altre strutture a pareti non accoppiate L
u
BL
.
- .,.
' strutture a pareti accoppiate o miste equivalenti a pareti L
u
BL
.
- .,
8er tipologie strutturali diverse da quelle sopra definite, ove sintenda adottare un valore q h .,5 il valore adottato deve essere
adeguatamente giustificato dal progettista mediante limpiego di analisi non lineari.
7.4.4 7.4.4 7.4.4 7.4.4 DIMENSIONAMENTO E VE DIMENSIONAMENTO E VE DIMENSIONAMENTO E VE DIMENSIONAMENTO E VERIFICA DEGLI ELEMENT RIFICA DEGLI ELEMENT RIFICA DEGLI ELEMENT RIFICA DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI I STRUTTURALI I STRUTTURALI I STRUTTURALI PRIMARI E SECONDARI PRIMARI E SECONDARI PRIMARI E SECONDARI PRIMARI E SECONDARI
Le indicazioni successive si applicano solo agli elementi strutturali primari delle strutture in elevazione. 8er essi si eseguono
verifiche di resistenza e di duttilit2 nei modi indicati nel ) %.!.6...
I fattori di sovraresistenza I5d da utilizzare nelle singole verifiche, secondo le regole della progettazione in capacit2, sono
riportati nella 6a(. %..I.

6
8er strutture a telaio o a pareti =purch? snelle e a deformazione prevalentemente flessionale<, r

pu; essere valutato, per ogni piano, riferendosi ai momenti dinerzia


flessionali delle sezioni degli elementi verticali primari.
%
8er le pareti estese de(olmente armate un utile riferimento possono essere le Linee Euida del Consiglio "uperiore dei Lavori 8u((lici.
202 CAPITOLO 7


8er le strutture di fondazione vale quanto indicato nel ) %..5.
8er gli elementi strutturali secondari delle strutture in elevazione vale quanto indicato nel ) %..!.
8er le strutture, o parti di esse, progettate con comportamento strutturale non dissipativo, la capacit2 delle mem(rature soggette
a flessione o pressoflessione deve essere calcolata, a livello di sezione, al raggiungimento della curvatura di prima
plasticizzazione fd di cui al ) %.4.4....
7.7.7.: TRAVI
7.7.7.:.: V(&i8i,?( /i &($i$%(*+a 3RES4
In ogni sezione la capacit2 deve essere superiore o uguale alla corrispondente domanda.
Flessione
La domanda a flessione 7 quella ottenuta dallanalisi glo(ale della struttura per le com(inazioni di carico di cui al ) !..4.
La capacit2 a flessione deve essere valutata come indicato nel ) 4...... sulla (ase delle armature flessionali effettivamente
presenti, compreso il contri(uto di quelle poste allinterno della larghezza colla(orante di eventuali solette piene, se ancorate al di
fuori della campata in esame =vedi ,ig. %.4..<.

Fi#. 7.7.: A Larghezza collaborante delle travi
La larghezza colla(orante 7 da assumersi uguale alla larghezza del pilastro (
c
=vedi ,ig. %.4..a< su cui la trave confluisce, pi:&
' due volte laltezza della soletta da ciascun lato, nel caso di travi confluenti in pilastri interni =vedi ,ig. %.4..(<;
' due o quattro volte laltezza della soletta da ciascun lato in cui 7 presente una trave trasversale di altezza simile, nel caso di
travi confluenti rispettivamente in pilastri esterni o interni =vedi ,ig. %.4..c e %.4..d<.
Del caso di travi perimetrali si considera unicamente la soletta colla(orante dal lato interno.
Taglio
La domanda a taglio, per ciascuna direzione e ciascun verso di applicazione delle azioni sismiche, si ottiene dalla condizione di
equili(rio della trave, considerata incernierata agli estremi, soggetta ai carichi gravitazionali e allazione della capacit2 flessionale
di calcolo nelle due sezioni di plasticizzazione =generalmente quelle di estremit2< determinati come indicato in ) 4...... e
amplificati del fattore di sovraresistenza I
5d
di cui alla 6a(. %..I.
La domanda a taglio, nei casi in cui le cerniere plastiche non si formino nella trave ma negli elementi che la sostengono, 7
calcolata sulla (ase della capacit2 flessionale di calcolo di tali elementi.
8er le strutture in C3141, la capacit2 a taglio 7 valutata come indicato nel ) 4......!.
8er le strutture in C3191, vale quanto segue&
' la capacit2 a taglio si valuta come indicato in ) 4....!, assumendo nelle zone dissipative ctg\ -.;
' se nelle zone dissipative il rapporto tra le domande a taglio, minima e massima, risulta inferiore a '$,5, e se il maggiore tra i
valori assoluti delle due domande supera il valore&
d b f
V
V
2 V
w ctd
max Ed,
min Ed,
R1

|
|

\
|
= *%.4..+
dove b
$
7 la larghezza dellanima della trave e d 7 laltezza utile della sua sezione, allora nel piano verticale di inflessione
della trave devono essere disposti due ordini di armature diagonali, luno inclinato di g45i e laltro di '45i rispetto allasse
della trave. In tal caso, la capacit2 a taglio deve essere affidata per met2 alle staffe e per met2 ai due ordini di armature
inclinate, per le quali deve risultare&
2
f A
V
yd s
max Ed,

*%.4.+
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 203
203

dove 9
s
7 larea di ciascuno dei due ordini di armature inclinate.
7.7.7.:.2 V(&i8i,?( /i /'%%i"i%- 3DUT4
La duttilit2 si quantifica mediante il fattore di duttilit2 che, per ciascuno dei parametri a(itualmente considerati =curvatura,
spostamento<, 7 il rapporto tra il valore massimo raggiunto dal parametro in esame e il valore del parametro stesso allatto della
prima plasticizzazione.
@ualora sia necessario verificare =ai sensi del ) %.!.6..< che la struttura possieda una capacit2 in duttilit2, locale e glo(ale,
superiore alla corrispondente domanda si deve operare come segue, riferendosi alla duttilit2 in curvatura =locale< e alla duttilit2
in spostamento =glo(ale<.
La domanda in duttilit2 di curvatura allo SLC nelle zone dissipative, espressa mediante il fattore di duttilit2 in curvatura e
,

qualora non si proceda ad una determinazione diretta mediante analisi non lineare, pu; essere valutata in via approssimata
come&

1 C
C
1 C
1
1,5 (2q 1) per T T
T
1,5 1 2(q 1) per T T
T

= | |

+ <
|

\
*%.4.!+
dove 6
.
7 il periodo proprio fondamentale della struttura.
C

La capacit2 in duttilit2 di curvatura

pu; essere calcolata come indicato al ) 4....!.4..
6ra il fattore di duttilit2 in spostamento e
d
=v. ) %.!.!.!< e il fattore di duttilit2 in curvatura e

sussiste la relazione e

- e
d
'.
=usualmente conservativa per le strutture in c.a.<, mentre tra il fattore di duttilit2 in spostamento e
d
e il fattore di comportamento
q sussistono le relazioni *%.!.A+ =v. ) %.!.!.!<.
7.7.7.2 PILASTRI
7.7.7.2.: V(&i8i,?( /i &($i$%(*+a 3RES4
In ogni sezione la capacit2 deve essere superiore o uguale alla corrispondente domanda.
resso-flessione
8er le strutture in C3 091 e in C3 041 la domanda a compressione non deve eccedere, rispettivamente, il 55> e il 65> della
capacit2 massima a compressione della sezione di solo calcestruzzo, per tutte le com(inazioni considerate.
9i fini della progettazione in capacit2, per ciascuna direzione e ciascun verso di applicazione delle azioni sismiche, per ogni nodo
trave'pilastro =ad eccezione dei nodi in corrispondenza della sommit2 dei pilastri dellultimo piano<, la capacit2 a flessione
complessiva dei pilastri deve essere maggiore della capacit2 a flessione complessiva delle travi amplificata del coefficiente I
5d
,
in accordo con la formula&



Rd b, Rd Rd c,
M M
*%.4.4+
dove&
per il valore di I
5d
si veda la 6a(. %..I;
H
c,5d
7 la capacit2 a flessione del pilastro convergente nel nodo, calcolata per i livelli di sollecitazione assiale presenti nelle
com(inazioni sismiche delle azioni;
H
(,5d
7 la capacit2 a flessione della trave convergente nel nodo.


8
@ualora lirregolarit2 della costruzione sia cosK spiccata da far ritenere necessaria una maggiore cautelativit2 nella stima della domanda in duttilit2 di curvatura,
nelle *%.4.!+ si pu; sostituire il valore di q$ al valore di q.
204 CAPITOLO 7


Fi#. 7.7.2 A %rogettazione in capacit dei pilastri

Della *%.4.4+ si assume il nodo in equili(rio ed i momenti, sia nei pilastri sia nelle travi, tra loro concordi. Del caso in cui i
momenti nel pilastro al di sopra e al di sotto del nodo siano tra loro discordi, al primo mem(ro della formula *%.4.4+ va posto il
momento maggiore in valore assoluto, mentre il minore va sommato ai momenti resistenti delle travi =v. fig. %.4.<.
8er la sezione di (ase dei pilastri del piano terreno si adotta come domanda a flessione il maggiore tra il momento risultante
dallanalisi e la capacit2 a flessione H
c,5d
della sezione di sommit2 del pilastro.
Il confronto capacit2'domanda a presso'flessione pu; essere condotto in maniera semplificata eseguendo, per ciascuna direzione
di applicazione del sisma, una verifica a presso'flessione retta con la capacit2 a flessione del pilastro ridotta del !$>.
Del caso in cui si sia adottato il modello elastico incrudente di fig. 4....a, le capacit2 a flessione H
c,5d
e H
(,5d
si determinano
come specificato nel ) 4.......
Taglio
9i fini della progettazione in capacit2, per ciascuna direzione di applicazione del sisma la domanda a taglio XJd si ottiene
imponendo lequili(rio con i momenti delle sezioni di estremit2 =superiore e inferiore< del pilastro
s
i,d
M
i
i,d
M , determinate come
appresso indicato ed amplificate del fattore di sovraresistenza I
5d
, secondo lespressione&
( )
s i
Ed p Rd i,d i,d
V l M M = + *%.4.5+
dove&
per il valore di I
5d
si veda la 6a(. %..I;
b,Rd
i,d c,Rd
c,Rd
M
M M min(1, )
M
=


7 il momento nella sezione di estremit2 =superiore o inferiore< in corrispondenza della
formazione delle cerniere nelle travi, dove i valori in sommatoria sono quelli impiegati nella
*%.4.4+;

c,Rd
M

7 la capacit2 a flessione nella sezione di estremit2 =superiore o inferiore<;

l
p
7 la lunghezza del pilastro.
Del caso in cui i tamponamenti non si estendano per lintera altezza dei pilastri adiacenti, la domanda a taglio da considerare per
la parte del pilastro priva di tamponamento 7 valutata utilizzando la relazione *%.4.5+, dove laltezza l
p
7 assunta pari
allestensione della parte di pilastro priva di tamponamento.
La capacit2 a taglio delle sezioni dei pilastri 7 calcolata come indicato nel ) 4......!.
7.7.7.2.2 V(&i8i,?( /i /'%%i"i%- 3DUT4
Xale quanto enunciato al ) %.4.4....
7.7.7.2 NODI TRAVE-PILASTRO
"i definisce nodo la zona del pilastro che si sovrappone alle travi in esso concorrenti.
"i distinguono due tipi di nodi&
_ interamente confinati: quando in ognuna delle quattro facce verticali si innesta una trave; il confinamento si considera
realizzato quando, su ogni faccia del nodo, la sezione della trave copre per almeno i !B4 la larghezza del pilastro e, su entram(e
le coppie di facce opposte del nodo, le sezioni delle travi si ricoprono per almeno i !B4 dellaltezza;
_ non interamente confinati& quando non appartenenti alla categoria precedente.
7.7.7.2.: V(&i8i,?( /i &($i$%(*+a 3RES4
Il nodo deve essere progettato in maniera tale da evitare una sua rottura anticipata rispetto alle zone delle travi e dei pilastri in
esso concorrenti.
In ogni nodo la capacit2 a taglio deve essere superiore o uguale alla corrispondente domanda.
La domanda a taglio in direzione orizzontale deve essere calcolata tenendo conto delle sollecitazioni pi: gravose che, per effetto
dellazione sismica, si possono verificare negli elementi che vi confluiscono. In assenza di pi: accurate valutazioni, la domanda a
taglio agente nel nucleo di calcestruzzo del nodo pu; essere calcolata, per ciascuna direzione dellazione sismica, come&
( )
esterni nodi per V f A V
interni nodi per V f A A V
C yd S1 Rd jbd
C yd S2 S1 Rd jbd
=
+ =

*%.4.6+
*%.4.%+
in cui per il valore di I
5d
si veda la 6a(. %..I, 9
s.
ed 9
s
sono rispettivamente larea dellarmatura superiore ed inferiore della
trave e X
C
7 la forza di taglio nel pilastro al di sopra del nodo, derivante dallanalisi in condizioni sismiche.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 205
205

La capacit2 a taglio del nodo 7 fornita da un meccanismo a traliccio che, a seguito della fessurazione diagonale, vede operare
contemporaneamente un meccanismo di taglio compressione ed un meccanismo di taglio trazione. "i devono pertanto soddisfare
requisiti atti a garantire lefficacia dei due meccanismi.
La compressione nel puntone diagonale indotta dal meccanismo a traliccio non deve eccedere la resistenza a compressione del
calcestruzzo. In assenza di modelli pi: accurati, il requisito pu; ritenersi soddisfatto se&

1 h b f V
d
jc j cd jbd
*%.4.C+
in cui
MPa in espresso f con
250
f
1
ck
ck
j
|

\
|
= *%.4.A+
ed L
`
7 un coefficiente che vale $,6 per nodi interni e $,4C per nodi esterni, j
d
7 la forza assiale nel pilastro al di sopra del nodo,
normalizzata rispetto alla resistenza a compressione della sezione di solo calcestruzzo, h
`c
7 la distanza tra le giaciture pi: esterne
delle armature del pilastro, (
`
7 la larghezza effettiva del nodo. @uestultima 7 assunta pari alla minore tra&
a) la maggiore tra le larghezze della sezione del pilastro e della sezione della trave;
b) la minore tra le larghezze della sezione del pilastro e della sezione della trave, am(edue aumentate di met2 altezza della
sezione del pilastro.
8er evitare che la massima trazione diagonale del calcestruzzo ecceda la fctd deve essere previsto un adeguato confinamento. In
assenza di modelli pi: accurati, si possono disporre nel nodo staffe orizzontali di diametro non inferiore a 6 mm, in modo che&

( ) [ ]
ctd
cd d ctd
2
jc j jbd
jw j
ywd sh
f
f f
h b / V
h b
f A

*%.4..$+
in cui i sim(oli gi2 utilizzati hanno il significato in precedenza illustrato, 9
sh
7 larea totale della sezione delle staffe e h
`[
7 la
distanza tra le giaciture di armature superiori e inferiori della trave.
In alternativa, lintegrit2 del nodo a seguito della fessurazione diagonale pu; essere garantita integralmente dalle staffe
orizzontali se&

( ) ( )
( )
sh ywd Rd s1 s2 yd d
sh ywd Rd s2 yd d
A f A +A f 1-0,8 per nodi interni

A f A f 1-0,8 per nodi esterni



*%.4...+
*%.4..+

dove per il valore di I
5d
si veda la 6a(. %..I, 9
s.
ed 9
s
hanno il valore visto in precedenza, j
d
7 la forza assiale normalizzata
agente al di sopra del nodo, per i nodi interni, al di sotto del nodo, per i nodi esterni.
7.7.7.7 DIAFRAMMI ORIZZONTALI
7.7.7.7.: V(&i8i,?( /i &($i$%(*+a 3RES4
Eli orizzontamenti devono essere in grado di trasmettere le forze ottenute dallanalisi, aumentate del !$>.
7.7.7.9 PARETI
"i definisce parete un elemento strutturale di supporto per altri elementi che a((ia una sezione trasversale rettangolare o ad essa
assimila(ile, anche per tratti, caratterizzata in ciascun tratto da un rapporto tra dimensione massima l[ e dimensione minima ([
in pianta l[B([ h 4 =v. fig. %.4.!<. Le pareti possono avere sezione orizzontale composta da uno =parete semplice< o pi: =parete
composta< segmenti rettangolari. "i raccomanda che pareti composte da pi: segmenti rettangolari collegati o che si intersecano
=sezioni a L, 6, G o simili< siano considerate unit2 intere, che consistono di una o pi: anime parallele, o approssimativamente
parallele, alla direzione della forza di taglio sismica agente e di una o pi: flange normali o approssimativamente normali ad essa.
7.7.7.9.: V(&i8i,?( /i &($i$%(*+a 3RES4
La capacit2 deve essere superiore o uguale alla corrispondente domanda.
Del caso di pareti semplici, la verifica di resistenza si esegue con riferimento al rettangolo di (ase avente dimensione maggiore l[
e dimensione minore ([; le pareti si definiscono snelle se il rapporto h[Bl[ h , tozze in caso contrario, essendo h[ laltezza totale
della parete =v. fig. %.4.!< misurata a partire dalla sua (ase
A
.


9
4ase della parete 7 lestradosso del suo piano di fondazione o la sommit2 della struttura scatolare interrata avente diaframmi rigidi e pareti perimetrali. In questultimo
caso la verifica della struttura scatolare di (ase 7 comunque necessaria.
206 CAPITOLO 7




Fi#. 7.7.2 A Sezioni resistenti delle pareti semplici e composte (la freccia indica la direzione del sisma)

Del caso di pareti composte, la verifica di resistenza si esegue considerando la parte di sezione costituita dalle anime parallele, o
approssimativamente parallele, alla direzione dellazione sismica considerata ed assumendo che la larghezza efficace della
flangia su ciascun lato dellanima considerata si estenda, dalla faccia dellanima, del valore minimo tra =v. fig. %.4.!<&
a< la larghezza reale =lf< della flangia;
(< il 5> dellaltezza totale della parete =h[< al di sopra del livello considerato;
c< la met2 della distanza =d< tra anime adiacenti.
6ra pareti sismiche primarie =v. )%..!< 7 permessa, per la singola parete, una ridistri(uzione degli effetti dellRazione sismica fino
al !$>, purch? non si verifichi una riduzione della domanda totale di resistenza delle pareti. "i raccomanda che le forze di taglio
siano ridistri(uite insieme con i momenti flettenti, in modo tale che nelle singole pareti il rapporto tra i momenti flettenti e le
forze di taglio non vari in maniera apprezza(ile. Delle pareti soggette a grandi variazioni dellazione assiale, come per esempio
nelle pareti accoppiate, si raccomanda che i momenti e i tagli siano ridistri(uiti dalle pareti soggette a modesta compressione o a
trazione semplice a quelle soggette a unelevata compressione assiale.
6ra travi di collegamento su piani differenti di pareti accoppiate 7 permessa, per la singola trave, una ridistri(uzione degli effetti
dellazione sismica fino al $>, purch? non vari lazione assiale sismica alla (ase di ogni singola parete.
In mancanza di analisi pi: accurate, la domanda di calcolo nelle pareti pu; essere determinata mediante le procedure
semplificate illustrate nel seguito.
resso-flessione
8er le sole pareti snelle, sia in C3191 sia in C3141, la domanda in termini di momenti flettenti lungo laltezza della parete =linea , di
fig. %.4.4< 7 ottenuta per traslazione verso lalto dellinviluppo del diagramma dei momenti =linea b di fig. %.4.4< derivante dai
momenti forniti dallanalisi =linea a di fig. %.4.4<; linviluppo pu; essere assunto lineare se la struttura non presenta significative
discontinuit2 in termini di massa, rigidezza e resistenza lungo laltezza.
La traslazione deve essere in accordo con linclinazione degli elementi compressi nel meccanismo resistente a taglio e pu; essere
assunta pari ad h
cr
=altezza della zona inelastica dissipativa di (ase<.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 207
207


Fi#. 7.7.7 A &raslazione del diagramma dei momenti flettenti per strutture a pareti e strutture miste

In assenza di analisi pi: accurate, si pu; assumere che laltezza della zona dissipativa hcr al di sopra della (ase della parete, possa
essere valutata rispettando le condizioni seguenti&
h
cr
= max l
w
,h
w
/6
( )
purch h
cr

2 l
w
h
s
per n 6 piani
2 h
s
per n 7 piani


*%.4..!+


dove l[ e h[ hanno il significato mostrato in fig. %.4.!, n 7 il numero di piani della costruzione, hs 7 laltezza li(era di piano.
8er tutte le pareti, la domanda in forza normale di compressione non deve eccedere rispettivamente il !5> in C3191 e il 4$> in
C3141 della capacit2 massima a compressione della sezione di solo calcestruzzo, per tutte le com(inazioni considerate.
Le verifiche devono essere condotte nel modo indicato per i pilastri nel ) %.4.4... tenendo conto, nella determinazione della
capacit2, di tutte le armature longitudinali presenti nella parete.
8er le pareti estese debolmente armate" occorre limitare le tensioni di compressione nel calcestruzzo per prevenire linsta(ilit2
fuori dal piano, secondo quanto indicato nel ) 4....!.A. per i pilastri singoli. "e il fattore di comportamento q 7 superiore a , si
deve tener conto della domanda in forza assiale dinamica aggiuntiva che si genera nelle pareti per effetto dellapertura e chiusura
di fessure orizzontali e del sollevamento dal suolo. In assenza di pi: accurate analisi essa pu; essere assunta pari al S5$> della
domanda in forza assiale dovuta ai carichi gravitazionali relativi alla com(inazione sismica di progetto.
Taglio
8er le pareti si deve tener conto del possi(ile incremento delle forze di taglio a seguito della formazione della cerniera plastica
alla (ase della parete. 9 tal fine, la domanda di taglio di calcolo deve essere incrementata del fattore&
snelle pareti per q
) (T S
) (T S
0,1
M
M
q

q 1,5
1 e
C e
2
Ed
Rd rd

|
|

\
|
+
|
|

\
|

*%.4..4+
tozze pareti per q
M
M

Ed
Rd
Rd

*%.4..5+
dove per I
5d
si veda la 6a(. %..I, e con H
Jd
ed H
5d
si indicano i momenti flettenti di calcolo, rispettivamente, di domanda e di
capacit2 alla (ase della parete, con 6
.
il periodo fondamentale di vi(razione delledificio nella direzione dellazione sismica, con
"
e
=6< lordinata dello spettro di risposta elastico corrispondente allascissa 6.
Delle strutture miste, il taglio nelle pareti deve tener conto delle sollecitazioni dovute ai modi di vi(rare superiori. 9 tal fine, il
taglio derivante dallanalisi =linea a di fig. %.4.5< pu; essere sostituito dal taglio incrementato =linea b di fig. %.4.5< e questultimo
dal diagramma inviluppo =linea , di ,ig. %.4.5<; h
[
7 laltezza della parete, X9 7 il taglio alla (ase gi2 incrementato, X4 7 il taglio
ad .B! dellaltezza h[, che comunque deve essere assunto almeno pari a X9B.
208 CAPITOLO 7



Fi#. 7.7.9 A !iagramma di inviluppo delle forze di taglio nelle pareti accoppiate

Delle pareti estese debolmente armate, per garantire che lo snervamento a flessione preceda il raggiungimento dello stato limite
ultimo per taglio, il taglio derivante dallanalisi deve essere amplificato, ad ogni piano, del fattore =qg.<B.
Delle verifiche delle pareti, sia in C3 091 sia in C3 041, si deve considerare& la possi(ile rottura a taglio'compressione del
calcestruzzo dellanima, la possi(ile rottura a taglio'trazione delle armature dellanima e la possi(ile rottura per scorrimento nelle
zone dissipative.
Verifica a taglio-compressione del calcestruzzo dell!anima
La determinazione della resistenza 7 condotta in accordo con il ) 4......!, assumendo un (raccio delle forze interne z pari a $,C l[
ed uninclinazione delle diagonali compresse pari a 45i. Delle zone dissipative tale resistenza va moltiplicata per un fattore
riduttivo $,4.
Verifica a taglio-trazione dell!armatura dell!anima
Il calcolo dellarmatura danima deve tener conto del rapporto di taglio L
s
- H
Jd
B=X
Jd


l
[
<. 8er la verifica va considerato, ad
ogni piano, il massimo valore di L
s
.
"e L
s
Q , la determinazione della resistenza 7 condotta in accordo con il ) 4......!, assumendo un (raccio delle forze interne z
pari a $,C l[ ed uninclinazione delle diagonali compresse pari a 45i. 9ltrimenti si utilizzano le seguenti espressioni&
Ed Rd,c h yd,h w S w
V V 0,75 f b l + a

*%.4..6+
h yd,h w V yd,v w Ed
f b z f b z min N + a a

*%.4..%+

in cui a
h
e a
v
sono i rapporti tra larea della sezione dellarmatura orizzontale o verticale, rispettivamente, e larea della relativa
sezione di calcestruzzo, f
fd,h
e f
fd,v
sono i valori di progetto della resistenza delle armature orizzontali e verticali, D
Jd
7 la
forza assiale di progetto =positiva se di compressione<, X
5d,c
7 la resistenza a taglio degli elementi non armati, determinata in
accordo con il ) 4......!.., da assumersi nulla nelle zone dissipative quando D
Jd
7 di trazione.
Verifica a scorrimento nelle zone dissipati"e
"ui possi(ili piani di scorrimento =per esempio le riprese di getto o i giunti costruttivi< posti allinterno delle zone dissipative
deve risultare&
Ed Rd,S
V V

*%.4..C+

dove X
5d,"
7 il valore di progetto della resistenza a taglio nei confronti dello scorrimento
Rd,S dd id fd
V V +V +V =

*%.4..A+
nella quale X
dd
, X
id
e X
fd
rappresentano, rispettivamente, il contri(uto delleffetto 0spinotto1 delle
armature verticali, il contri(uto delle armature inclinate presenti alla (ase, il contri(uto della resistenza per attrito, e sono dati
dalle espressioni&

sj yd
yd cd sj
dd
A f 0,25
f f A 1,3
min V *%.4.$+
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 209
209

= ) cos( A f V
i si yd id
*%.4..+


( ) [ ]


+ +
=

wo w cd
Ed Ed yd sj f
fd
b l f 0,5
/z M N f A
min V *%.4.+

dove k 7 dato dallespressione *%.4.A+ =in cui L
`
- $,6$<, e
f
7 il coefficiente dattrito calcestruzzo'calcestruzzo sotto azioni cicliche
=pu; essere assunto pari a $,6$<, l

9
s`
7 la somma delle aree delle (arre verticali intersecanti il piano contenente la potenziale
superficie di scorrimento, b 7 laltezza della parte compressa della sezione normalizzata allaltezza della sezione, 9
s`
7 larea di
ciascuna armatura inclinata che attraversa il piano detto formando con esso un angolo m
i
.
8er le pareti tozze deve risultare X
id
hX
Jd
B.
La presenza di armature inclinate comporta un incremento della resistenza a flessione alla (ase della parete che deve essere
considerato quando si determina il taglio di calcolo X
Jd
.
7.7.7.9.2 V(&i8i,?( /i /'%%i"i%- 3DUT4
La domanda in duttilit2 di curvatura nelle zone dissipative delle pareti pu; essere espressa mediante il fattore di duttilit2 in
curvatura e
,
; qualora non si proceda ad una determinazione diretta mediante analisi non lineare, tale domanda pu; essere
valutata attri(uendo a

i valori forniti dalle *%.4.!+ del ) %.4.4... con il valore di q in queste espressioni ridotto del fattore
HJdBH5d, dove HJd 7 il momento flettente di progetto alla (ase della parete fornito dallanalisi nella situazione sismica di progetto
e H5d 7 la resistenza flessionale di progetto.
La capacit2 in duttilit2 di curvatura

pu; essere calcolata, in termini di fattore di duttilit2 in curvatura e

, come rapporto tra la


curvatura u cui corrisponde una riduzione del .5> della massima resistenza a flessione O oppure il raggiungimento della
deformazione ultima del calcestruzzo eBo dellacciaio O e la curvatura convenzionale fd di prima plasticizzazione quale definita
nel ) 4....!.4..
Delle sole regioni di estremit2 della sezione trasversale, dette 0elementi di (ordo1, si pu; tener conto, nel calcolo della capacit2,
delleffetto del confinamento purch? congiuntamente allespulsione dei copriferri al raggiungimento, in essi, della deformazione
ultima di compressione del calcestruzzo non confinato =$,!5><; gli elementi di (ordo =zone campite di fig. %.4.6< si assumono di
larghezza ($ pari alla larghezza ([ della sezione diminuita dello spessore dei copriferri e di lunghezza lC pari allestensione della
zona nella quale la deformazione a compressione del calcestruzzo supera cu-$,!5>. In ogni caso&
( )
C w w
l max 0.15l ,1.5b


Fi#. 7.7.; A 'lementi di bordo di una parete" diagramma delle corrispondenti curvature"
schema esemplificativo delle armature di confinamento

Il valore di Tu si ricava dalla condizione di equili(rio della sezione nella com(inazione di progetto sismica facendo riferimento,
per la valutazione della deformazione ultima del calcestruzzo cu,c, alla quantit2 di armatura di confinamento effettivamente
presente =v. ) 4.......<.
Del caso si utilizzi la formulazione semplificata indicata al ) %.4.6..4 per eseguire la verifica di duttilit2, si pu; porre
( )
w w c
b 5 , 1 , l 20 , 0 max l .
7.7.7.; TRAVI DI ACCOPPIAMENTO DEI SISTEMI A PARETI
La verifica delle travi di accoppiamento 7 da eseguire con i procedimenti contenuti nel ) %.4.4.. se 7 soddisfatta almeno una delle
due condizioni seguenti&
210 CAPITOLO 7


_ il rapporto tra luce netta e altezza 7 uguale o superiore a !;
_ la sollecitazione di taglio di calcolo risulta&

Ed ctd
V f b d *%.4.!+
essendo ( la larghezza e d laltezza utile della sezione.
"e le condizioni precedenti non sono soddisfatte la sollecitazione di taglio deve essere assor(ita da due ordini di armature
diagonali, opportunamente staffate, disposte ad n sulla trave che si ancorano nelle pareti adiacenti, con sezione pari, per ciascuna
diagonale, ad 9
s
tale da soddisfare la relazione&

Ed S yd
V 2 A f sin *%.4.4+
essendo m langolo minimo tra ciascuna delle due diagonali e lasse orizzontale.
6ravi aventi altezza pari allo spessore del solaio non sono da considerare efficaci ai fini dellaccoppiamento.
7.4.5 7.4.5 7.4.5 7.4.5 COSTRUZIONI CON STRU COSTRUZIONI CON STRU COSTRUZIONI CON STRU COSTRUZIONI CON STRUTTU TTU TTU TTURA PREFA!!RICATA RA PREFA!!RICATA RA PREFA!!RICATA RA PREFA!!RICATA
La prefa((ricazione di parti di una struttura progettata per rispondere alle prescrizioni relative agli edifici in cemento armato
richiede la dimostrazione che il collegamento in opera delle parti sia tale da conferire alla struttura stessa le prestazioni assunte,
in termini di resistenza, rigidezza e duttilit2, nel modello di calcolo.
Le prescrizioni di cui al presente ) %.4.5 sono aggiuntive rispetto a quelle contenute nei capitoli precedenti, per quanto applica(ili
e non esplicitamente modificate.
7.7.9.: TIPOLOGIE STRUTTURALI E FATTORI DI COMPORTAMENTO
"i considerano le tipologie di sistemi strutturali gi2 definite al ) %.4.!.. con, in aggiunta, le seguenti&
_ strutture a pannelli;
_ strutture monolitiche a cella;
_ strutture a pilastri isostatici =strutture monopiano e pluripiano con pilastri incastrati alla (ase e con orizzontamenti collegati ad
essi mediante cerniere fisse<.
I valori massimi di q
o
per queste ultime categorie sono contenuti nella ta(ella %.!.II.
9ltre tipologie possono essere utilizzate giustificando i fattori di comportamento adottati e impiegando regole di dettaglio tali da
garantire i requisiti generali di sicurezza di cui alle presenti norme.
Delle strutture prefa((ricate il meccanismo di dissipazione energetica 7 associato prevalentemente alle rotazioni plastiche nelle
zone dissipative. In aggiunta, la dissipazione pu; avvenire attraverso meccanismi plastici a taglio nelle connessioni, purch? le
forze di richiamo non diminuiscano significativamente al susseguirsi dei cicli dellazione sismica e si evitino fenomeni
dinsta(ilit2. Della scelta del fattore di comportamento complessivo q possono essere considerate le capacit2 di dissipazione per
meccanismi a taglio, specialmente nei sistemi a pareti prefa((ricate, tenendo conto dei valori di duttilit2 locali a scorrimento e
s
.
Delle strutture con pilastri incastrati alla (ase e orizzontamenti collegati ad essi mediante cerniere fisse, la dissipazione di energia
avviene unicamente nelle sezioni dei pilastri allo spiccato dalle fondazioni o dalla struttura scatolare rigida di (ase di cui al )
%.... 8er assicurare lefficacia di tale dissipazione, 7 richiesta la verifica di duttilit2 in tali zone, indipendentemente dai particolari
costruttivi adottati. 9 tal fine, non 7 consentito il ricorso alla *%.4.A+ di cui al ) %.4.6...
7.7.9.2 COLLEGAMENTI
I collegamenti tra gli elementi prefa((ricati ' e tra questi e le fondazioni ' condizionano in modo sostanziale il comportamento statico
dellorganismo strutturale e la sua risposta sotto azioni sismiche.
I collegamenti tra gli elementi prefa((ricati, strutturali e non, devono essere appositamente progettati per garantire le condizioni
di vincolo previste dallo schema strutturale adottato e per possedere capacit2 di spostamento e di resistenza maggiori delle
corrispondenti domande.
I dispositivi meccanici che realizzano tali collegamenti devono essere qualificati secondo le procedure di cui al ) ...C.
8er gli edifici prefa((ricati a pannelli portanti lidoneit2 dei collegamenti tra i pannelli con giunti gettati o saldati deve essere
adeguatamente dimostrata mediante le prove sperimentali di idoneit2.
I collegamenti tra elementi monodimensionali =trave'pilastro< devono garantire la congruenza degli spostamenti verticali e
orizzontali, e il trasferimento delle sollecitazioni deve essere assicurato da dispositivi meccanici. 9 questo vincolo pu;
accoppiarsi, allaltro estremo della trave, un appoggio mo(ile. Lampiezza del piano di scorrimento deve risultare, con ampio
margine, maggiore dello spostamento dovuto allazione sismica.
Delle strutture con pilastri incastrati alla (ase e orizzontamenti collegati ad essi, il collegamento tra pilastro ed elemento
orizzontale deve essere di tipo cerniera =rigida o elastica<. 9ppoggi mo(ili sono possi(ili in corrispondenza di giunti. Le travi
prefa((ricate in semplice appoggio devono essere strutturalmente connesse ai pilastri o alle pareti =di supporto<. Le connessioni
devono assicurare la trasmissione delle forze orizzontali nella situazione sismica di progetto senza fare affidamento sullattrito.
Ci; vale anche per le connessioni tra gli elementi secondari dellimpalcato e le travi portanti.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 211
211

8er gli elementi di collegamento va controllato che non diano luogo a dissesti locali sul conglomerato sotto lapplicazione di cicli
di carico ripetuti.
In tutti i casi, i collegamenti devono essere in grado di assor(ire gli spostamenti relativi e di trasferire le forze risultanti
dallanalisi, con adeguati margini di sicurezza.
In aggiunta alle precedenti regole generali, nelle strutture a comportamento dissipativo si applicano anche le seguenti regole
specifiche.
Degli elementi prefa((ricati e nei loro collegamenti si deve tener conto del possi(ile degrado a seguito delle deformazioni
cicliche in campo plastico. @uando necessario, la resistenza di progetto dei collegamenti prefa((ricati valutata per carichi non
ciclici deve essere opportunamente ridotta per le verifiche sotto azioni sismiche.
In caso di collegamenti tra elementi prefa((ricati di natura non monolitica, che influenzino in modo sostanziale il
comportamento statico dellorganismo strutturale, e quindi anche la sua risposta sotto azioni sismiche, sono possi(ili le tre
situazioni seguenti, a ciascuna delle quali deve corrispondere un opportuno criterio di dimensionamento&
a) collegamenti situati al di fuori delle previste zone dissipative, che quindi non influiscono sulle capacit2 dissipative della
struttura;
b) collegamenti situati in prossimit2 delle previste zone dissipative alle estremit2 degli elementi prefa((ricati, ma
sovradimensionati in modo tale da non pregiudicare la plasticizzazione delle zone dissipative stesse;
c) collegamenti situati nelle previste zone dissipative alle estremit2 degli elementi prefa((ricati, dotati delle necessarie
caratteristiche in termini di duttilit2 e di quantit2 di energia dissipa(ile.
7.7.9.2.: R(#!"( /i &!#(%%!
STRUTTURE INTELAIATE
9lle strutture intelaiate a comportamento dissipativo si applicano le seguenti regole di progetto.
#ollegamenti lontani dalle zone dissipati"e o di tipo a$
Il collegamento deve essere posizionato ad una distanza dalla estremit2 dellelemento, trave o pilastro, dove si ha la zona
dissipativa, pari almeno alla lunghezza del tratto ove 7 prevista armatura trasversale di contenimento, ai sensi del ) %.4.4... e del
) %.4.4.., aumentata di una volta laltezza utile della sezione.
La resistenza del collegamento deve essere non inferiore alla sollecitazione locale di calcolo. 8er il momento di domanda si
assume il maggiore tra il valore derivante dallanalisi e il valore ricavato, con la progettazione in capacit2, dai momenti di
capacit2 delle zone dissipative adiacenti moltiplicati per il fattore di sovraresistenza I
5d
di cui alla 6a(. %..I. Il taglio di calcolo 7
determinato con le regole della progettazione in capacit2 di cui al ) %.4.4.... =travi< e ) %.4.4... =pilastri<, utilizzando il fattore di
sovraresistenza I
5d
di cui alla 6a(. %..I.
#ollegamenti so"radimensionati o di tipo b$
Le parti degli elementi adiacenti alle unioni devono essere dimensionate con gli stessi procedimenti della progettazione in
capacit2 previsti nel ) %.4.4 per le strutture gettate in opera, in funzione della classe di duttilit2 adottata, e dotate dei relativi
dettagli di armatura che ne assicurino la prevista duttilit2. "i utilizza il fattore di sovraresistenza in 6a(. %..I.
Le armature longitudinali delle connessioni devono essere completamente ancorate prima delle sezioni terminali delle zone
dissipative. Le armature delle zone dissipative devono essere completamente ancorate fuori delle connessioni.
8er strutture in C3191 non 7 ammessa la giunzione dei pilastri allinterno dei nodi e delle zone dissipative.
#ollegamenti che dissipano energia o di tipo c$
8revia dimostrazione analitica che il funzionamento del collegamento 7 equivalente a quello di uno interamente realizzato in
opera e che soddisfi le prescrizioni di cui al ) %.4.4, la struttura 7 assimila(ile ad una di tipo monolitico.
Lidoneit2 di giunzioni atte a realizzare il meccanismo plastico previsto per le strutture a telaio e a soddisfare le richieste glo(ali e
locali di duttilit2 ciclica nella misura corrispondente alle C3091 e 041 pu; essere desunta da normative di comprovata validit2
oppure da prove sperimentali in scala reale che includano almeno tre cicli completi di deformazione di ampiezza corrispondente
al fattore di comportamento q, eseguite su sotto'insiemi strutturali significativi.
STRUTTURE A PILASTRI INCASTRATI ALLA 1ASE E ORIZZONTAMENTI COLLEGATI AD ESSI
8er le strutture monopiano, i collegamenti ad appoggio mo(ile devono essere dimensionati come indicato al ) %...
8er le strutture pluripiano, i collegamenti ad appoggio mo(ile non sono consentiti.
In aggiunta alle precedenti regole generali, nelle strutture a comportamento dissipativo si applicano anche le seguenti regole
specifiche.
8er le strutture monopiano, la resistenza a taglio dei collegamenti a cerniera non deve essere inferiore alla forza orizzontale
necessaria per indurre nella sezione di (ase del pilastro un momento flettente pari al momento resistente ultimo, moltiplicata per
un fattore di sovraresistenza I
5d
di cui alla 6a(. %..I.
8er le strutture pluripiano, i collegamenti a cerniera devono essere dimensionati nei confronti della forza di piano in equili(rio
con il diagramma del taglio risultante dalle indicazioni fornite nella sezione 08ilastri1 del ) %.4.5.!.
212 CAPITOLO 7


7.7.9.2.2 Va"'%a+i!*( /(""a &($i$%(*+a
La resistenza delle connessioni tra elementi prefa((ricati deve essere valutata con gli stessi coefficienti parziali di sicurezza
applica(ili alle situazioni non sismiche, come indicato nei )) 4......., 4..!...., 4..!...4 o 4..%.. secondo quanto di competenza.
Della valutazione della resistenza allo scorrimento si deve trascurare lattrito dovuto agli sforzi esterni di compressione.
Delle strutture a comportamento dissipativo gli elementi di acciaio utilizzati per realizzare la connessione devono possedere
caratteristiche di resistenza, duttilit2 e dissipazione conformi a quanto previsto nel progetto.
7.7.9.2 ELEMENTI STRUTTURALI
8er gli elementi strutturali si applicano le regole progettuali degli elementi non prefa((ricati.
Pi"a$%&i
8er strutture a pilastri isostatici le colonne devono essere fissate in fondazione con vincoli dincastro.
8er le strutture a comportamento dissipativo, connessioni pilastro'pilastro allinterno delle zone dissipative sono permesse solo
per strutture in C3141.
8er strutture a comportamento dissipativo con pilastri pluripiano incastrati alla (ase e con travi incernierate ai pilastri stessi,
deve essere considerato lincremento del taglio, da valutarsi in accordo alla *%.4..4+.
Pa&(%i /i a**(""i &(8abb&i,a%i
3eve essere evitato il degrado della resistenza delle connessioni. 6ale requisito si ritiene soddisfatto se tutte le connessioni
verticali sono ruvide o provviste di connettori a taglio e verificate a taglio.
Della verifica delle connessioni orizzontali la forza assiale di trazione deve essere portata da unarmatura longitudinale verticale
disposta nella zona tesa del pannello e ancorata completament( nel corpo dei pannelli sopra'e sottostanti. 8er le connessioni che
sono solo parzialmente tese sotto le azioni sismiche, la verifica di resistenza a taglio deve essere fatta considerando
esclusivamente la zona compressa; in questo caso come valore della forza assiale si deve considerare il valore della risultante di
compressione su questa zona.
Dia8&a))i
Il comportamento a diaframma 7 reso pi: efficace se nelle zone di collegamento degli orizzontamenti sono predisposti appositi
supporti. Gnappropriata cappa di cemento armato gettato in opera pu; migliorare significativamente la rigidezza dei
diaframmi.
Le forze di trazione devono essere portate da apposite armature disposte lungo il perimetro del diaframma e nelle connessioni
interne con gli altri elementi prefa((ricati. "e si prevede una cappa di cemento armato gettato in opera, dette armature possono
essere posizionate nella cappa stessa.
Eli elementi di sostegno, sia al di sotto sia al di sopra del diaframma, devono essere adeguatamente connessi ad esso; a tal fine
non si considerano le forze di attrito dovute alle forze di compressione esterne. 8er le strutture a comportamento dissipativo, le
forze di taglio lungo le connessioni piastra'piastra o piastra'trave devono essere moltiplicate per un fattore maggiorativo pari a
.,!$.
7.4.6 7.4.6 7.4.6 7.4.6 DETTAGLI COSTRUTTIVI DETTAGLI COSTRUTTIVI DETTAGLI COSTRUTTIVI DETTAGLI COSTRUTTIVI PER LE STRUTTURE A C PER LE STRUTTURE A C PER LE STRUTTURE A C PER LE STRUTTURE A COMPORTAMENTO DISSIPA OMPORTAMENTO DISSIPA OMPORTAMENTO DISSIPA OMPORTAMENTO DISSIPATIVO TIVO TIVO TIVO
Le indicazioni fornite nel seguito in merito ai dettagli costruttivi si applicano alle strutture in c.a. a comportamento dissipativo,
sia gettate in opera sia prefa((ricate. I dettagli costruttivi sono articolati in termini di&
_ limitazioni geometriche,
_ limitazioni di armatura.
7.7.;.: LIMITAZIONI GEOMETRICHE
7.7.;.:.: T&a5i
La larghezza ( della trave deve essere Q $ cm e, per le travi 0a spessore di solaio1, deve essere non maggiore della larghezza del
pilastro, aumentata da ogni lato di met2 dellaltezza della sezione trasversale della trave stessa, risultando comunque non
maggiore di due volte (
c
, essendo (
c
la larghezza del pilastro misurata ortogonalmente allasse della trave.
Il rapporto (Bh tra larghezza e altezza della trave deve essere Q $,5.
Don deve esserci eccentricit2 tra lasse delle travi che sostengono pilastri in falso e lasse dei pilastri che le sostengono. Le travi
devono avere almeno due supporti, costituiti da pilastri o pareti.
Le zone dissipative si estendono, per C3191 e C3141, per una lunghezza pari rispettivamente a .,5 e .,$ volte laltezza della
sezione della trave, misurata a partire dalla faccia del nodo trave'pilastro o da entram(i i lati a partire dalla sezione di prima
plasticizzazione. 8er travi che sostengono un pilastro in falso, si assume una lunghezza pari a volte laltezza della sezione
misurata da entram(e le facce del pilastro.
7.7.;.:.2 Pi"a$%&i
La dimensione minima della sezione trasversale non deve essere inferiore a 5 cm.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 213
213

"e \, quale definito nel ) %.!.., risulta h $,., la dimensione della sezione trasversale nella direzione parallela al piano dinflessione
non deve essere inferiore ad un ventesimo della maggiore tra le distanze tra il punto in cui si annulla il momento flettente e le
estremit2 del pilastro. @uestultima limitazione geometrica non si applica quando gli effetti del secondo ordine siano presi in
conto incrementando gli effetti dellRazione sismica di un fattore pari a .B=.'\< quando \ 7 compreso tra $,. e $, o computati
attraverso unanalisi non lineare quando \ 7 compreso tra $, e $,!.
In assenza di analisi pi: accurate, si pu; assumere che la lunghezza della zona dissipativa sia la maggiore tra& laltezza della
sezione, .B6 dellaltezza li(era del pilastro, 45 cm, laltezza li(era del pilastro se questa 7 inferiore a ! volte laltezza della sezione.
7.7.;.:.2 N!/i %&a5(-i"a$%&!
"ono da evitare, per quanto possi(ile, eccentricit2 tra lasse della trave e lasse del pilastro concorrenti in un nodo. @ualora tale
eccentricit2 superi .B4 della larghezza del pilastro, la trasmissione degli sforzi deve essere assicurata da armature adeguatamente
dimensionate allo scopo.
7.7.;.:.7 Pa&(%i
Le pareti non possono appoggiarsi in falso su travi o solette.
Lo spessore delle pareti, anche se estese de(olmente armate, deve essere non inferiore al massimo tra .5 cm =$ cm nel caso in cui
nelle travi di collegamento siano da prevedersi, ai sensi del ) %.4.4.6, armature inclinate< e .B$ dellaltezza li(era dinterpiano.
8ossono derogare a tale limite, su motivata indicazione del progettista, le strutture a funzionamento scatolare a un solo piano
non destinate ad uso a(itativo.
3evono essere evitate aperture distri(uite irregolarmente, salvo che la loro presenza non sia specificamente considerata
nellanalisi, nel dimensionamento e nella disposizione delle armature.
7.7.;.2 LIMITAZIONI DI ARMATURA
Le giunzioni di (arre mediante saldatura sono vietate in corrispondenza delle zone dissipative degli elementi strutturali. La
giunzione di (arre mediante dispositivi meccanici di collegamento 7 concessa nelle colonne e nelle pareti se dispositivi elementi
sono oggetto di prove appropriate in condizioni compati(ili con la classe di duttilit2 scelta.
7.7.;.2.: T&a5i
%rmature longitudinali
9lmeno due (arre di diametro non inferiore a .4 mm devono essere presenti superiormente e inferiormente, per tutta la
lunghezza della trave.
In ogni sezione della trave, salvo giustificazioni che dimostrino che le modalit2 di collasso della sezione sono coerenti con la
classe di duttilit2 adottata, il rapporto geometrico a relativo allarmatura tesa, indipendentemente dal fatto che larmatura tesa sia
quella al lem(o superiore della sezione 9
s
o quella al lem(o inferiore della sezione 9
i
, deve essere compreso entro i seguenti
limiti&
yk
comp
yk
f
3,5

f
1,4
+ < <
*%.4.6+
dove&
a 7 il rapporto geometrico relativo allarmatura tesa, pari ad 9
s
B=(oh< oppure ad 9
i
B=(oh<;
a
comp
7 il rapporto geometrico relativo allarmatura compressa;
f
fZ
7 la tensione caratteristica di snervamento dellacciaio =in H8a<.
Inoltre deve essere a
comp
Q $,5 a ovunque e nelle zone dissipative a
comp
Q.B a.
Larmatura superiore, disposta per il momento negativo alle estremit2 delle travi, deve essere contenuta, per almeno il %5>, entro
la larghezza dellanima e comunque, per le sezioni a 6 o ad L, entro una fascia di soletta pari, rispettivamente, alla larghezza del
pilastro, od alla larghezza del pilastro aumentata di volte lo spessore della soletta da ciascun lato del pilastro, a seconda che nel
nodo manchi o sia presente una trave ortogonale. 9lmeno p della suddetta armatura deve essere mantenuta per tutta la
lunghezza della trave.
Le armature longitudinali delle travi, sia superiori sia inferiori, devono attraversare, di regola, i nodi senza ancorarsi o giuntarsi
per sovrapposizione in essi. @uando ci; non risulti possi(ile, sono da rispettare le seguenti prescrizioni&
_ le (arre vanno ancorate oltre la faccia opposta a quella di intersezione con il nodo, oppure rivoltate verticalmente in
corrispondenza di tale faccia, a contenimento del nodo;
_ la lunghezza di ancoraggio delle armature tese va calcolata in modo da sviluppare una tensione nelle (arre pari a .,5 f
fZ
, e
misurata a partire da una distanza pari a 6 diametri dalla faccia del pilastro verso linterno.
La parte dellarmatura longitudinale della trave che si ancora oltre il nodo non pu; terminare allinterno di una zona dissipativa,
ma deve ancorarsi oltre di essa.
214 CAPITOLO 7


La parte dellarmatura longitudinale della trave che si ancora nel nodo, deve essere collocata allinterno delle staffe del pilastro.
8er prevenire lo sfilamento di queste armature il diametro delle (arre non inclinate deve essere # L
(L
volte laltezza della sezione
del pilastro, essendo
( )

+
+

=
esterni nodi per 0,8 1
f
f 7,5
interni nodi per
/ 0,75k 1
0,8 1
f
f 7,5
d
yd Rd
ctm
comp D
d
yd Rd
ctm
bL
*%.4.%+
dove&
j
d
7 la forza assiale di progetto normalizzata;
Z
3
vale . o B!, rispettivamente per C3191 e per C3141;
I
5d
vale ., o ., rispettivamente per C3191 e per C3141.
"e per nodi esterni non 7 possi(ile soddisfare tale limitazione, si pu; prolungare la trave oltre il pilastro, si possono usare piastre
saldate alla fine delle (arre, si possono piegare le (arre per una lunghezza minima pari a .$ volte il loro diametro disponendo
unapposita armatura trasversale dietro la piegatura.
%rmature tras"ersali
Delle zone dissipative devono essere previste staffe di contenimento. La prima staffa di contenimento deve distare non pi: di 5
cm dalla sezione a filo pilastro; le successive devono essere disposte ad un passo non superiore alla minore tra le grandezze
seguenti&
_ un quarto dellaltezza utile della sezione trasversale;
_ .%5 mm e 5 mm, rispettivamente per C3191 e C3 041;
_ 6 volte e C volte il diametro minimo delle (arre longitudinali considerate ai fini delle verifiche, rispettivamente per C3191 e C3
041
_ 4 volte il diametro delle armature trasversali.
8er staffa di contenimento si intende una staffa rettangolare, circolare o a spirale, di diametro minimo 6 mm, con ganci a .!5i
prolungati, alle due estremit2, per almeno .$ diametri. I ganci devono essere assicurati alle (arre longitudinali.
7.7.;.2.2 Pi"a$%&i
Del caso in cui i tamponamenti non si estendano per lintera altezza dei pilastri adiacenti, larmatura risultante deve essere estesa
per una distanza pari alla profondit2 del pilastro oltre la zona priva di tamponamento. Del caso in cui laltezza della zona priva
di tamponamento fosse inferiore a .,5 volte la profondit2 del pilastro, devono essere utilizzate armature (i'diagonali.
Del caso precedente, qualora il tamponamento sia presente su un solo lato di un pilastro, larmatura trasversale da disporre alle
estremit2 del pilastro ai sensi del ) %.4.5.!. deve essere estesa allintera altezza del pilastro.
%rmature longitudinali
8er tutta la lunghezza del pilastro, linterasse tra le (arre non deve essere superiore a 5 cm.
Della sezione corrente del pilastro, la percentuale geometrica a di armatura longitudinale, con a rapporto tra larea dellarmatura
longitudinale e larea della sezione del pilastro, deve essere compresa entro i seguenti limiti&
1% 4% a *%.4.C+


"e sotto lazione del sisma la forza assiale su un pilastro 7 di trazione, la lunghezza di ancoraggio delle (arre longitudinali deve
essere incrementata del 5$>.
%rmature tras"ersali
Delle zone dissipative devono essere rispettate le condizioni seguenti& le (arre disposte sugli angoli della sezione devono essere
contenute dalle staffe; la distanza tra due (arre vincolate
.$
consecutive deve essere non superiore a .5 cm e $ cm,
rispettivamente per C3191 e C3141.
Il diametro delle staffe di contenimento e legature deve essere non inferiore a&
)] /f f d (0,4 mm; max[6
yd,st l yd, max bl,
per C3191 e 6 mm per C3141, dove d(l,maT 7 il diametro massimo delle (arre
longitudinali, ffd,l e ffd,st sono, rispettivamente, la tensione di snervamento di calcolo delle (arre longitudinali e delle staffe.
Il passo delle staffe di contenimento e legature deve essere non superiore alla pi: piccola delle quantit2 seguenti&
_ .B! e .B del lato minore della sezione trasversale, rispettivamente per C3191 e C3141;

10
Le barre vincolate sono quelle direttamente trattenute da staffe o da legature.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 215
215

_ .,5 cm e .%,5 cm, rispettivamente per C3191 e C3141;
_ 6 e C volte il diametro delle (arre longitudinali che collegano, rispettivamente per C3191 e C3141.
Dettagli costrutti"i per la duttilit
8er le zone dissipative allo spiccato dei pilastri primari e per le zone terminali di tutti i pilastri secondari devono essere eseguite
le verifiche di duttilit2 indicate al ) %.4.4... In alternativa, tali verifiche possono ritenersi soddisfatte se, per ciascuna zona
dissipativa, si rispettano le limitazioni seguenti&

0,035
b
b
30
0
c
d sy, d wd



*%.4.A+
cd
yd
wd
f
f
zo calcestruz di nucleo del volume
to confinamen di staffe delle volume
= *%.4.!$+
dove:

wd
7 il rapporto meccanico dellarmatura trasversale di confinamento allinterno della zona dissipativa =il nucleo di calcestruzzo
7 individuato con riferimento alla linea media delle staffe< che deve essere non minore di $,. in C3191 e $,$C in C3141.

7 la domanda in duttilit2 di curvatura allo SLC;


d 7 la forza assiale adimensionalizzata di progetto relativa alla com(inazione sismica SLC =d = NEd/Acfcd<;
sf,d 7 la deformazione di snervamento dellacciaio;
h
c
7 la profondit2 della sezione trasversale lorda;
h
0
7 la profondit2 del nucleo confinato =con riferimento alla linea media delle staffe<;
b
c
7 la larghezza minima della sezione trasversale lorda;
b
0
7 la larghezza del nucleo confinato corrispondente a b
c
=con riferimento alla linea media delle staffe<;
il coefficiente di efficacia del confinamento, uguale a =
n

s
, con:
a< per sezioni trasversali rettangolari

( )

=
n
0 0
2
i n
h b 6 / b 1
*%.4.!.a+
( ) [ ] ( ) [ ]
0 0 s
h 2 s/ 1 b 2 s/ 1 =
*%.4.!.(+


dove& n 7 il numero totale di (arre longitudinali contenute lateralmente da staffe o legature, (i 7 la distanza tra (arre consecutive
contenute e s 7 il passo delle staffe;
(< per sezioni trasversali circolari con diametro del nucleo confinato 3$ =con riferimento alla linea media delle staffe<
1
n
=
*%.4.!.c+
( )
s 0
= 1-s/ 2 D

(


*%.4.!.d+
dove& n 7 il numero totale di (arre longitudinali contenute lateralmente da staffe o legature, (i 7 la distanza tra (arre consecutive
contenute, - per staffe circolari singole, - . per staffa a spirale.
7.7.;.2.2 N!/i %&a5(-i"a$%&!
^ltre a quanto richiesto dalla verifica nel ) %.4.4.!.., lungo le armature longitudinali del pilastro che attraversano i nodi devono
essere disposte staffe di contenimento in quantit2 almeno pari alla maggiore prevista nelle zone adiacenti al nodo del pilastro
inferiore e superiore; nel caso di nodi interamente confinati il passo risultante dellarmatura di confinamento orizzontale nel
nodo pu; essere aumentato del doppio, ma non pu; essere maggiore di .5 cm.
7.7.;.2.7 Pa&(%i
Delle parti della parete, in pianta ed in altezza, al di fuori di una zona dissipativa, vanno seguite le regole del cap. 4, con
unarmatura minima verticale e orizzontale, finalizzata a controllare la fessurazione da taglio, avente rapporto geometrico a
riferito, rispettivamente, allarea della sezione orizzontale e verticale almeno pari allo $,>. 6uttavia, in quelle parti della sezione
dove, nella situazione sismica di progetto, la deformazione a compressione c 7 maggiore dello $,>, si raccomanda di fornire un
rapporto geometrico di armatura verticale a Q $,5>.
Le armature, sia orizzontali sia verticali, devono avere diametro non superiore ad .B.$ dello spessore della parete, devono essere
disposte su entram(e le facce della parete, ad un passo non superiore a !$ cm, devono essere collegate con legature, in ragione di
almeno A legature ogni metro quadrato.
%rmature longitudinali
Degli elementi di (ordo delle zone dissipative larmatura longitudinale deve rispettare le prescrizioni fornite per le zone
dissipative dei pilastri primari nel ) %.4.6...
%rmature tras"ersali
216 CAPITOLO 7


Degli elementi di (ordo delle zone dissipative larmatura trasversale deve rispettare le prescrizioni fornite per le zone dissipative
dei pilastri primari nel ) %.4.6...
%rmature inclinate
Le armature inclinate che attraversano potenziali superfici di scorrimento devono essere efficacemente ancorate al di sopra e al di
sotto della superficie di scorrimento ed attraversare tutte le sezioni della parete poste al di sopra di essa e distanti da essa meno
della minore tra q h[ ed q l[.
Dettagli costrutti"i per la duttilit
8er le zone dissipative di (ase delle pareti primarie devono essere eseguite le verifiche di duttilit2 indicate al ) %.4.4.5.. In
alternativa, tali verifiche possono ritenersi soddisfatte se, per ciascuna zona dissipativa, il rapporto volumetrico di armatura
trasversale negli elementi di (ordo rispetta le limitazioni seguenti&

( ) 0,035
b
b
30
0
c
d sy, v d wd
+

*%.4.!+
cd
yd
wd
f
f
bordo di elementi degli zo calcestruz di nucleo del volume
to confinamen di staffe delle volume
= *%.4.!!+


dove i sim(oli hanno il significato della *%.4.C+ e
cd v yd, v v
f f = , essendo
v
e
v yd,
f , rispettivamente, il rapporto
geometrico e la resistenza di snervamento di calcolo dellarmatura verticale al di fuori degli elementi di (ordo.
7.7.;.2.9 T&a5i /i a,,!ia)(*%!
Del caso di armatura ad n, ciascuno dei due fasci di armatura deve essere racchiuso da armatura a spirale o da staffe di
contenimento con passo non superiore a .$$ mm.
In questo caso, in aggiunta allarmatura diagonale deve essere disposta nella trave armatura di diametro almeno .$ mm
distri(uita a passo .$ cm in direzione sia longitudinale che trasversale ed armatura corrente di (arre da .6 mm ai (ordi
superiore ed inferiore.
Eli ancoraggi delle armature nelle pareti devono essere del 5$> pi: lunghi di quanto previsto per il dimensionamento in
condizioni non sismiche.
7.5. 7.5. 7.5. 7.5. COSTRUZIONI DA COSTRUZIONI DA COSTRUZIONI DA COSTRUZIONI DACCIAIO CCIAIO CCIAIO CCIAIO
Del caso di comportamento strutturale non dissipativo la capacit2 delle mem(rature e dei collegamenti deve essere valutata in
accordo con le regole di cui al ) 4.5 delle presenti norme, senza nessun requisito aggiuntivo.
Del caso di comportamento strutturale dissipativo la capacit2 delle mem(rature e dei collegamenti deve essere valutata in
accordo con le regole di cui dal ) %.. al ) %.! delle presenti norme, integrate dalle regole di progettazione e di dettaglio fornite dal
) %.5.! al ) %.5.6. Le strutture devono essere progettate in maniera tale che i fenomeni di degrado e riduzione di rigidezza che si
manifestano nelle zone dissipative non pregiudichino la stabilit globale della struttura.
Delle zone dissipative, al fine di assicurare che le stesse si formino in accordo con quanto previsto in progetto, la possi(ilit2 che il
reale limite di snervamento dellacciaio sia maggiore del limite nominale deve essere tenuta in conto attraverso un opportuno
coefficiente I
ov
, definito al ) %.5...
Eli elementi non dissipativi delle strutture dissipative e i collegamenti tra le parti dissipative ed il resto della struttura devono
possedere una capacit2 sufficiente a consentire lo sviluppo della plasticizzazione ciclica delle parti dissipative.
7.5.1. 7.5.1. 7.5.1. 7.5.1. CARATTERISTICHE DEI CARATTERISTICHE DEI CARATTERISTICHE DEI CARATTERISTICHE DEI MATERIALI MATERIALI MATERIALI MATERIALI
Lacciaio strutturale deve essere conforme ai requisiti del ) ...!.4.A.
La distri(uzione delle propriet2 del materiale, quali la tensione di snervamento e la tenacit2, nella struttura deve essere tale che le
zone dissipative si formino dove sta(ilito nella progettazione.
6ale requisito 7 soddisfatto se la tensione di snervamento dellacciaio delle zone dissipative e la progettazione della struttura
rispettano una delle seguenti condizioni a<, (< o c<&
a< la tensione di snervamento massima reale ff,maT dellacciaio nelle zone dissipative soddisfa lespressione ff,maT # .,. ov ffZ dove&
ov 7 il fattore di sovraresistenza utilizzato nella progettazione e ffZ 7 la tensione di snervamento caratteristica da utilizzarsi nel
calcolo di cui al ) ...!.4... In assenza di dati statistici pi: accurati, il fattore di sovraresistenza del materiale,
ov
, 7 assunto pari
a .,5 per gli acciai tipo "!5, "%5 ed "!55 e pari a .,.5 per gli acciai tipo "4$ e "46$.
(< nel progetto 7 specificato un valore massimo ff,maT della tensione di snervamento caratteristica ffZ,d dellacciaio nelle zone
dissipative; la tensione di snervamento caratteristica dellacciaio nelle zone non dissipative ffZ,nd 7 sempre superiore a ff,maT ; in
questo caso, il fattore di sovraresistenza,
ov
, pu; essere assunto uguale a .,$$;
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 217
217

c< la tensione di snervamento massima reale ff,act dellacciaio impiegato nelle zone dissipative 7 ricavata da un campione
significativo di misurazioni sul materiale e il fattore di sovraresistenza 7 calcolato, per ogni zona dissipativa, come ov,act - ff,act
B ffZ, essendo ffZ la tensione di snervamento caratteristica da utilizzarsi nel calcolo dellacciaio delle zone dissipative.
7.5.2. 7.5.2. 7.5.2. 7.5.2. TIPOLOGIE STRUTTURAL TIPOLOGIE STRUTTURAL TIPOLOGIE STRUTTURAL TIPOLOGIE STRUTTURALI E I E I E I E FATTORI DI COMPORTAM FATTORI DI COMPORTAM FATTORI DI COMPORTAM FATTORI DI COMPORTAMENTO ENTO ENTO ENTO
7.9.2.: TIPOLOGIE STRUTTURALI
Le strutture sismo'resistenti dacciaio possono essere distinte, in accordo con il loro comportamento, nelle seguenti tipologie
strutturali&
a) S%&'%%'&( i*%("aia%(& sono composte di telai che resistono alle forze orizzontali con un comportamento prevalentemente
flessionale. In queste strutture le zone dissipative sono principalmente collocate alle estremit2 delle travi, in prossimit2 dei
collegamenti trave'colonna, dove si possono formare le cerniere plastiche e lenergia 7 dissipata per mezzo della flessione
ciclica plastica.
b) S%&'%%'&( ,!* ,!*%&!5(*%i ,!*,(*%&i,i& in esse le forze orizzontali sono assor(ite principalmente da mem(rature soggette a
forze assiali. In queste strutture le zone dissipative sono principalmente collocate nelle diagonali tese. 8ertanto possono essere
considerati in questa tipologia solo quei controventi per cui lo snervamento delle diagonali tese precede il raggiungimento
della resistenza delle aste strettamente necessarie ad equili(rare i carichi esterni. I controventi reticolari concentrici possono
essere distinti nelle seguenti tre categorie =,ig. %.5..<&
(.< contro"enti con diagonale tesa atti"a, in cui la resistenza alle forze orizzontali e le capacit2 dissipative sono affidate
alle aste diagonali soggette a trazione.
(< contro"enti a V, in cui le forze orizzontali devono essere assor(ite considerando sia le diagonali tese che quelle
compresse. Il punto dintersezione di queste diagonali giace su di una mem(ratura orizzontale che deve essere
continua.
(!< contro"enti a &" in cui il punto dintersezione delle diagonali giace su una colonna. @uesta categoria non deve essere
considerata dissipativa poich? il meccanismo di collasso coinvolge la colonna.
c) S%&'%%'&( ,!* ,!*%&!5(*%i (,,(*%&i,i& in esse le forze orizzontali sono principalmente assor(ite da mem(rature caricate
assialmente, ma la presenza di eccentricit2 di schema permette la dissipazione di energia nei traversi per mezzo del
comportamento ciclico a flessione eBo taglio. I controventi eccentrici possono essere classificati come dissipativi quando la
plasticizzazione dei traversi dovuta alla flessione eBo al taglio precede il raggiungimento della resistenza ultima delle altre
parti strutturali.
d) S%&'%%'&( a )(*$!"a ! a (*/!"! i*5(&$!& in esse almeno il 5$> della massa 7 nel terzo superiore della struttura oppure la
dissipazione di energia 7 localizzata principalmente alla (ase di un singolo elemento strutturale.
..
.
e< S%&'%%'&( i*%("aia%( ,!* ,!*%&!5(*%i ,!*,(*%&i,i> in esse le azioni orizzontali sono assor(ite sia da telai sia da controventi
agenti nel medesimo piano verticale.
f< S%&'%%'&( i*%("aia%( ,!* %a)!*a%'&(> sono costituite da strutture intelaiate con le quali le tamponature in muratura o
calcestruzzo sono in contatto, non collegate.

b1) Strutture con controventi concentrici a diagonale tesa attiva

b2) Strutture con controventi concentrici a V

11
Strutture ad un solo piano che posseggano pi di una colonna, con le estremit superiori delle colonne collegate nelle direzioni principali delledificio e con il valore del carico
assiale normalizzato della colonna non maggiore di 0,3 in alcun punto possono essere considerate strutture a telaio
218 CAPITOLO 7



b3) Strutture con controventi concentrici a K

c) Strutture con controventi eccentrici

d) Strutture a mensola o a pendolo inverso

e) Strutture intelaiate con controventi concentrici

Fi#. 7.9.:. ( &ipologie strutturali

3a tale classificazione sono escluse le strutture di acciaio in cui la dissipazione di energia 7 realizzata mediante limpiego di
appositi dispositivi antisismici.
8er le strutture di acciaio in cui le forze orizzontali sono assor(ite da nuclei o pareti di controvento in cemento armato si rimanda
al ) %.4.
6ipologie strutturali diverse da quelle sopraelencate possono essere utilizzate (asandosi su criteri di progettazione non difformi
da quelli considerati nella presente norma. Il grado di sicurezza raggiunto utilizzando tali criteri deve essere comunque non
inferiore a quello garantito dalla presente norma.
7.9.2.2 FATTORI DI COMPORTAMENTO
8er ciascuna tipologia strutturale il valore massimo per q
$
7 indicato in 6a(. %.!.II.
8er le strutture regolari in pianta possono essere adottati i seguenti valori di L
u
BL
.
&
_ edifici a un piano L
u
BL
.
- .,.
_ edifici a telaio a pi: piani, con una sola campata L
u
BL
.
- .,
_ edifici a telaio con pi: piani e pi: campate L
u
BL
.
- .,!
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 219
219

_ edifici con controventi eccentrici a pi: piani L
u
BL
.
- .,
_ edifici con strutture a mensola o a pendolo inverso L
u
BL
.
- .,$
6ali valori di q
$
sono da intendersi validi a patto che vengano rispettate le regole di progettazione e di dettaglio fornite nei
paragrafi dal ) %.5.! al ) %.5.6.
7.5.3. 7.5.3. 7.5.3. 7.5.3. REGOLE DI PROGETTO G REGOLE DI PROGETTO G REGOLE DI PROGETTO G REGOLE DI PROGETTO GENERALI PER ELEMENTI ENERALI PER ELEMENTI ENERALI PER ELEMENTI ENERALI PER ELEMENTI STRUTTURALI DISSIPAT STRUTTURALI DISSIPAT STRUTTURALI DISSIPAT STRUTTURALI DISSIPATIVI IVI IVI IVI
Le regole di progetto seguenti si applicano alle parti delle strutture sismo'resistenti progettate per avere un comportamento
strutturale dissipativo. Le zone dissipative devono avere unadeguata duttilit2 ed una sufficiente capacit2.
Delle disposizioni di cui al presente capitolo, le zone dissipative sono localizzate nelle mem(rature; pertanto i collegamenti e
tutte le componenti non dissipative della struttura devono essere dotate di adeguata capacit2.
J possi(ile progettare strutture in cui le zone dissipative si localizzano in corrispondenza dei collegamenti purch? si utilizzino
normative di comprovata validit2 e comunque il grado di sicurezza raggiunto utilizzando tali criteri risulti non inferiore a quello
garantito dalla presente norma
7.9.2.: VERIFICHE DI RESISTENZA 3RES4
I collegamenti in zone dissipative devono avere capacit2 sufficiente a consentire la plasticizzazione delle parti dissipative
collegate. "i ritiene che tale requisito di capacit2 sia soddisfatto nel caso di saldature a completa penetrazione.
Del caso di collegamenti con saldature a cordoni dangolo e nel caso di collegamenti (ullonati deve essere soddisfatto il seguente
requisito&
j,d ov pl,Rd U,Rd
R 1,1 R R = *%.5..+
dove&
5
`,d
7 la capacit2 di progetto del collegamento;
5
pl,5d
7 la capacit2 al limite plastico della mem(ratura dissipativa collegata;
5
G,5d
7 il limite superiore della capacit2 della mem(ratura collegata.
Del caso di mem(rature tese con collegamenti (ullonati, la capacit2 corrispondente al raggiungimento della tensione di
snervamento della sezione deve risultare inferiore alla capacit2 corrispondente al raggiungimento della tensione di rottura della
sezione netta in corrispondenza dei fori per i dispositivi di collegamento; si deve quindi verificare che&
tk
yk
M0
M2 res
f
f

1,1
A
A
*%.5.+
essendo 9 larea lorda e 9res

larea resistente costituita dallarea netta in corrispondenza dei fori, integrata da uneventuale area di
rinforzo. I fattori parziali I
H$
e I
H
sono definiti nella 6a(. 4..X del ) 4..!..... delle presenti norme.
7.9.2.2 VERIFICHE DI DUTTILITA 3DUT4
In ogni zona o elemento dissipativo si deve garantire una capacit2 in duttilit2 superiore alla corrispondente domanda in duttilit2.
La verifica deve essere effettuata adottando le misure di deformazione adeguate ai meccanismi duttili previsti per le diverse
tipologie strutturali.
8er le tipologie indicate in ) %.5..., si possono utilizzare le seguenti misure di deformazione locale &
_ elementi inflessi o presso inflessi di strutture intelaiate& rotazione alla corda;
_ elementi prevalentemente tesi e compressi di strutture controventate& allungamento complessivo della diagonale;
_ elementi sottoposti a taglio e flessione di strutture con controventi eccentrici =elementi di collegamento<& rotazione rigida tra
lelemento di connessione e lelemento contiguo.
La duttilit2 locale 7 definita come segue
=
u
/
y

La domanda in duttilit2 locale 7 definita dal rapporto tra il valore di deformazione u misurato mediante analisi non lineare e il
valore di deformazione f al limite elastico. Del caso di analisi strutturale lineare con fattore di comportamento, la domanda di
deformazione pu; essere dedotta dal campo di spostamenti ultimi ottenuti come in ) %.!.!.!.
La capacit2 in duttilit2 locale 7 data dal rapporto tra la misura di deformazione al collasso u, valutata in corrispondenza della
riduzione del .5> della massima resistenza dellelemento, e la deformazione f corrispondente al raggiungimento della prima
plasticizzazione.
La capacit2 in duttilit2, quando non sia determinata mediante sperimentazione diretta, deve essere valutata utilizzando metodi
di calcolo che descrivano in modo adeguato il comportamento in campo non'lineare, inclusi i fenomeni di insta(ilit2
dellequili(rio, e tengano conto dei fenomeni di degrado connessi al comportamento ciclico.
220 CAPITOLO 7


La verifica di duttilit2 si ritiene comunque soddisfatta qualora siano rispettate, in funzione della classe di duttilit2 e del valore di
(ase del fattore di comportamento q
)
utilizzato in fase di progetto, le prescrizioni relative alle classi di sezioni trasversali per le
zoneBelementi dissipativi riportate in 6a(. %.5.III nonch? le prescrizioni specifiche di cui ai successivi paragrafi relativi a ciascuna
tipologia strutturale e sia soddisfatta, per le sezioni delle colonne primarie delle strutture a telaio in cui si prevede la formazione
di zone dissipative, la relazione&
0,3 N / N
Rd , pl Ed

*%.5.!+


dove D
Jd
7 il valore della domanda a sforzo normale e D
pl,5d
7 il valore della capacit2 a sforzo normale determinata secondo
criteri di cui al ) 4..4....

Tab. 7.9.I ( Classe della sezione trasversale di elementi dissipativi in funzione della classe di duttilit e di q
)
C"a$$( /i
/'%%i"i%-
Va"!&( /i ba$( @
B
/(" 8a%%!&( /i
,!)!&%a)(*%!
C"a$$( /i $(+i!*(
%&a$5(&$a"( &i,?i($%a
C3 041 d q
$
# 4 Classe . o
C3 091 q
$
h 4 Classe .
7.5.4. 7.5.4. 7.5.4. 7.5.4. REGOLE DI PROGETTO S REGOLE DI PROGETTO S REGOLE DI PROGETTO S REGOLE DI PROGETTO SPECIFICHE PER STRUTT PECIFICHE PER STRUTT PECIFICHE PER STRUTT PECIFICHE PER STRUTTURE INTELAIATE URE INTELAIATE URE INTELAIATE URE INTELAIATE
9l fine di conseguire un comportamento duttile, i telai devono essere progettati in modo che le zone dissipative si formino nelle
travi piuttosto che nelle colonne.
@uesto requisito non 7 richiesto per le sezioni delle colonne alla (ase ed alla sommit2 dei telai multipiano e per gli edifici
monopiano.
7.9.7.: TRAVI
V(&i8i,?( /i &($i$%(*+a 3RES4
Delle sezioni in cui 7 attesa la formazione delle zone dissipative devono essere verificate le seguenti relazioni&
1 /M M
Rd pl, Ed

*%.5.4+

0,15 /N N
Rd pl, Ed

*%.5.5+

( ) 0,50 /V V V
Rd pl, M Ed, G Ed,
+ *%.5.6+
dove&
H
Jd
, D
Jd
e X
Jd
sono i valori della domanda a flessione, sforzo normale e taglio;
H
pl,5d
, D
pl,5d
e X
pl,5d
sono i valori della capacit2 a flessione, sforzo normale e taglio determinate secondo criteri di cui al )
4..4...;
X
Jd,E
7 la domanda a taglio dovuta alle azioni non'sismiche;
X
Jd,H
7 la domanda a taglio dovuta allapplicazione di momenti plastici equiversi H
pl,5d
nelle sezioni in cui 7
attesa la formazione delle zone dissipative.
Le travi devono avere capacit2 sufficiente nei confronti dellinsta(ilit2 flessionale e flesso'torsionale, determinata come in )
4..4...!. ed assumendo la formazione delle zone dissipative nella sezione caratterizzata dalla domanda pi: elevata in condizioni
sismiche.
7.9.7.2 COLONNE
V(&i8i,?( /i &($i$%(*+a 3RES4
La capacit2 delle colonne deve essere confrontata con la com(inazione pi: sfavorevole della domanda a flessione ed a sforzo
normale.
La domanda deve essere determinata come segue&

Ed Ed,G ov Ed,E
N N 1,1 N = +

*%.5.%+
Ed Ed,G ov Ed,E
M M 1,1 M = +

*%.5.C+
Ed Ed,G ov Ed,E
V V 1,1 V = +

*%.5.A+
in cui
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 221
221

D
Jd,E
, H
Jd,E
, X
Jd,E
sono i valori della domanda a sforzo normale, flessione e taglio dovuta alle azioni non sismiche incluse
nella com(inazione delle azioni per la condizione sismica di progetto;
D
Jd,J
, H
Jd,J
, X
Jd ,J
sono i valori della domanda a sforzo normale, flessione e taglio dovuta alle azioni sismiche di
progetto;
I
ov
7 il fattore di sovraresistenza relativo al materiale di cui al ) %.5..;
r 7 il minimo valore tra gli r
i
-=Hpl,5d,i O HJd,E,i< B H
Jd,J,i
valutati per tutte le travi in cui si attende la
formazione di zone dissipative, essendo H
Jd,J,i
la domanda a flessione dovuta alle azioni sismiche di
progetto, HJd,E,i la domanda a flessione dovuta alle azioni non sismiche incluse nella com(inazione
delle azioni per la condizione sismica di progetto e Hpl,5d,i il valore dalla capacit2 a flessione dalla i'
esima trave.
Delle colonne in cui si attende la formazione di zone dissipative, la domanda deve essere calcolata nellipotesi che in
corrispondenza di tali zone sia raggiunta la capacit2 a flessione H
pl,5d
.
Il rapporto tra la domanda e la capacit2 a taglio deve rispettare la seguente limitazione&

Ed pl,Rd
V / V 0, 50

*%.5..$+

8er assicurare lo sviluppo del meccanismo glo(ale dissipativo, deve inoltre essere rispettata la seguente diseguaglianza per ogni
nodo trave'colonna del telaio

C,pl,Rd Rd b,pl,Rd
M M


*%.5...+

dove I
5d
7 dato in 6a(. %..I, H
C,pl,5d
7 la capacit2 a flessione della colonna calcolata per i livelli di domanda a sforzo normale
valutata nelle com(inazioni sismiche delle azioni ed H
(,pl,5d
7 la capacit2 delle travi che convergono nel nodo trave'colonna.
Della *%.5...+ si assume il nodo in equili(rio ed i momenti, sia nelle colonne sia nelle travi, tra loro concordi. Del caso in cui i
momenti nella colonna al di sopra e al di sotto del nodo siano tra loro discordi, al primo mem(ro della formula *%.5...+ va posta
la maggiore tra le capacit2 a flessione delle colonne, mentre la minore va sommata alle capacit2 a flessione delle travi.
7.9.7.2 COLLEGAMENTI TRAVE-COLONNA
V(&i8i,?( /i &($i$%(*+a 3RES4
I collegamenti trave'colonna devono essere progettati in modo da possedere una adeguata capacit2 sK da consentire la
formazione delle plastiche zone dissipative alle estremit2 delle travi secondo le indicazioni di cui al ) %.5.!.!. In particolare, la
capacit2 a flessione del collegamento trave'colonna, H
`,5d
, deve soddisfare la seguente relazione

j,Rd ov b,pl,Rd
M 1,1 M

*%.5..+

dove H
(,pl,5d
7 la capacit2 a flessione della trave collegata e I
ov
7 il coefficiente di sovraresistenza.
7.9.7.7 PANNELLI DANIMA DEI COLLEGAMENTI TRAVE-COLONNA
V(&i8i,?( /i &($i$%(*+a 3RES4
I pannelli danima devono essere progettati in modo da consentire lo sviluppo del meccanismo dissipativo della struttura, e cio7
la plasticizzazione delle sezioni delle travi convergenti nel nodo trave'colonna evitando fenomeni di plasticizzazione e
insta(ilizzazione a taglio.
6ale requisito si pu; ritenere soddisfatto quando&

vp,Ed vp,Rd vb,Rd
V / min(V ,V ) 1 <

*%.5..!+

essendo X
vp,Jd
, X
vp,5d
e X
v(,5d
rispettivamente la domanda a taglio, la capacit2 a taglio per plasticizzazione del pannello e la
capacit2 a taglio per insta(ilit2 del pannello, queste ultime valutate come in ) 4..4... e 4..4...!.
La domanda a taglio X
vp,Jd
deve essere determinata assumendo il raggiungimento della capacit2 a flessione nelle sezioni delle
travi convergenti nel nodo trave'colonna, secondo lo schema e le modalit2 previste in fase di progetto.
7.9.7.9 COLLEGAMENTI COLONNA-FONDAZIONE
V(&i8i,?( /i &($i$%(*+a 3RES4
Il collegamento colonna'fondazione deve essere progettato in modo tale la sua capacit2 sia maggiore della capacit2 della colonna
ad esso collegata.
222 CAPITOLO 7


In particolare, la capacit2 a flessione del collegamento deve rispettare la seguente disuguaglianza

C,Rd ov c,pl,Rd Ed
M 1,1 M (N )

*%.5..4+

dove H
c,pl,5d
7 la capacit2 a flessione della colonna, valutata per la domanda a sforzo normale D
Jd
che fornisce la condizione pi:
gravosa per il collegamento di (ase. Il coefficiente I
ov
7 fornito nel ) %.5...
7.5.5. 7.5.5. 7.5.5. 7.5.5. REGOLE DI PROGETTO S REGOLE DI PROGETTO S REGOLE DI PROGETTO S REGOLE DI PROGETTO SPECIFICHE PER STRUTT PECIFICHE PER STRUTT PECIFICHE PER STRUTT PECIFICHE PER STRUTTURE CON CONTROVENTI URE CON CONTROVENTI URE CON CONTROVENTI URE CON CONTROVENTI CONCENTRICI CONCENTRICI CONCENTRICI CONCENTRICI
Delle strutture con controventi concentrici le mem(rature costituenti le travi e le colonne ed i collegamenti devono possedere una
capacit2 sufficiente a consentire lo sviluppo delle zone dissipative nelle diagonali.
Le diagonali di controvento hanno essenzialmente funzione portante nei confronti delle azioni sismiche e, a tal fine, tranne che
per i controventi a X, devono essere considerate le sole diagonali tese.
La risposta carico'spostamento laterale deve essere sostanzialmente indipendente dal verso dellazione sismica.
8er edifici con pi: di due piani, la snellezza adimensionale delle diagonali deve rispettare le seguenti condizioni&
.,! # # in telai con controventi ad n;
# in telai con controventi a X.
V(&i8i,?( /i R($i$%(*+a 3RES4
6ravi e colonne considerate soggette prevalentemente a sforzi assiali in condizioni di sviluppo del meccanismo dissipativo
previsto per tale tipo di struttura devono rispettare la condizione

,
N / ( ) 1
Ed b Rd Ed
N M

*%.5..5+
essendo
D
(,5d
la capacit2 nei confronti dellinsta(ilit2, calcolata come in ) 4..!...6 e ) 4.!.!...! tenendo conto dellinterazione con il
momento flettente H
Jd
,
D
Jd
ed H
Jd
i valori della domanda a sforzo normale e flessione dovuta alle com(inazioni sismiche di progetto, valutate
rispettivamente mediante le espressioni %.5.% e %.5.C, ponendo r il minimo valore tra gli r
i
- Dpl,5d,i B D
Jd,i
dove D
pl,5d,i
7 la
capacit2 a sforzo normale della i'esima diagonale e D
Jd,i
la domanda a sforzo normale per la com(inazione sismica, calcolati per tutti
gli elementi di controvento in cui si attende la formazione di zone dissipative.
8er garantire un comportamento dissipativo omogeneo delle diagonali allinterno della struttura, i valori massimo e minimo dei
coefficienti r
i
- D
pl,5d,i
BD
Jd,i
, dove D
pl,5d,i
7 la capacit2 a sforzo normale della i'esima diagonale e D
Jd,i
la domanda a sforzo normale
per la com(inazione sismica, calcolati per tutti gli elementi di controvento in cui si attende la formazione di zone dissipative,
devono differire non pi: del 5>.
Dei telai con controventi a X le travi devono avere capacit2 sufficiente a rispondere alla domanda relativa alle azioni di natura
non sismica senza considerare il contri(uto fornito dalle diagonali.
Le travi devono inoltre avere capacit2 sufficiente per rispondere alla domanda che si sviluppa a seguito della plasticizzazione
delle diagonali tese e dellinsta(ilizzazione delle diagonali compresse in condizioni sismiche. 8er determinare il valore di tale
domanda si pu; considerare la presenza, nelle diagonali tese, di una sollecitazione pari alla capacit2 a sforzo normale D
pl,5d
e,
nelle diagonali compresse, di una sollecitazione pari a I
p(
.
D
pl,5d
, essendo I
p(
- $,!$ il fattore che permette di stimare la
capacit2 residua dopo linsta(ilizzazione della diagonale.
I collegamenti delle diagonali alle altre parti strutturali devono garantire il rispetto dei requisiti di cui al ) %.5.!...
V(&i8i,?( /i D'%%i"i%- 3DUT4
@ualora non si eseguano le specifiche verifiche di duttilit2 di cui al ) %.5.!., le mem(rature di controvento devono appartenere
alla prima o alla seconda classe di cui al ) 4.... secondo la 6a(. %.5.III. @ualora esse siano costituite da sezioni circolari cave, il
rapporto tra il diametro esterno d e lo spessore t deve soddisfare la limitazione dBt # !6. Del caso in cui le aste di controvento
siano costituite da profili tu(olari a sezione rettangolare, i rapporti larghezza'spessore delle parti che costituiscono la sezione non
devono eccedere .C, a meno che le pareti del tu(o non siano irrigidite.
7.5.6 7.5.6 7.5.6 7.5.6 REGOLE DI PROGETTO S REGOLE DI PROGETTO S REGOLE DI PROGETTO S REGOLE DI PROGETTO SPECIFICHE PER STRUTT PECIFICHE PER STRUTT PECIFICHE PER STRUTT PECIFICHE PER STRUTTURE CON CONTROVENTI URE CON CONTROVENTI URE CON CONTROVENTI URE CON CONTROVENTI ECCENTRICI ECCENTRICI ECCENTRICI ECCENTRICI
I controventi eccentrici dividono le travi dei telai in due o pi: parti. 9d una di queste parti, chiamata selemento di connessionet,
7 affidato il compito di dissipare lenergia sismica attraverso deformazioni plastiche cicliche taglianti eBo flessionali. Eli elementi
di connessione possono essere componenti orizzontali o verticali.
Eli elementi di connessione vengono denominati scortit quando la plasticizzazione avviene per taglio, slunghit quando la
plasticizzazione avviene per flessione e sintermedit quando la plasticizzazione 7 un effetto com(inato di taglio e flessione. In
relazione alla lunghezza 0e1 dellelemento di connessione, si adotta la classificazione seguente&
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 223
223

( )
Rd l,
Rd l,
V
M
1 0,8 e : corti + >> <<
*%.5..6a+
( ) ( )
Rd l,
Rd l,
Rd l,
Rd l,
V
M
1 1,5 e
V
M
1 0,8 : intermedi + < < + >> << *%.5..6(+
( )
Rd l,
Rd l,
V
M
1 1,5 e : lunghi + >> << *%.5..6c+
dove H
l,5d
e X
l,5d
sono, rispettivamente, la capacit2 a flessione e la capacit2 a taglio dellelemento di connessione, L 7 il rapporto
tra il valore minore ed il maggiore della domanda a flessione attesa alle due estremit2 dellelemento di connessione
.
.
V(&i8i,?( /i R($i$%(*+a 3RES4
8er le sezioni ad I la capacit2 a flessione, H
l,5d
, e la capacit2 a taglio, X
l,5d
, dellelemento di connessione sono definiti, in assenza di
domanda a sforzo normale, rispettivamente dalle formule&
( )
f f y Rd l,
t h t b f M = *%.5..%+

( )
f w
y
Rd l,
t h t
3
f
V =

*%.5..C+



essendo ( e tf la larghezza e lo spessore della flangia, h laltezza della sezione e t[ lo spessore dellanima del profilo costituente la
sezione.
@uando sia soddisfatta la relazione DJdBDpl,5d d $,.5 occorre che ad entram(e le estremit2 del collegamento la capacit2 a taglio ed
a flessione siano maggiori della corrispondente domanda&

Ed l,Rd
V V

*%.5..A+

Ed l,Rd
M M

*%.5.$+

essendo D
Jd
, XJd, e HJd i valori della calcolo domanda a sforzo normale, taglio e flessione agenti in corrispondenza delle
estremit2 dellelemento di connessione e D
pl,5d
la capacit2 a sforzo normale della sezione costituente lelemento di connessione.
@uando il valore di calcolo della domanda a sforzo normale D
Jd
agente sullelemento di connessione supera il .5> della
corrispondente capacit2 della sezione costituente lelemento, D
pl,5d
, tale domanda va tenuta opportunamente in conto riducendo
la capacit2 a taglio, X
l,5d
, e a flessione, H
l,5d
, dellelemento di connessione stesso adottando le seguenti espressioni

( )
0,5
2
l,Rd,r l,Rd Ed pl,Rd
V V 1 N / N
(
=
(


*%.5..+

( )
l,Rd,r l,Rd Ed pl,Rd
M M 1 N / N
(
=


*%.5.+


Se DJdBDpl,5d Q $,.5 occorre anche che sia

l,Rd l,Rd
e 1, 6 M / V se 5 d $,! *%.5.!+

( )
l,Rd l,Rd
e 1,15 0, 5 R 1, 6 M / V

se 5 Q $,! *%.5.4+


dove 5 - DJd t[ =d 'tf< B =XJd 9<, in cui 9 7 larea lorda del collegamento.
Le mem(rature non contenenti elementi di connessione, come le colonne e gli elementi diagonali, se sono utilizzati elementi di
connessione orizzontali, e le travi, se sono utilizzati elementi di connessione verticali, devono possedere una capacit2 tale da
soddisfare la com(inazione pi: sfavorevole della domanda a sforzo normale e della domanda a flessione&

( )
Rd Ed Ed Ed,G ov Ed,E
N M , V N +1,1 N

*%.5.5+
dove:
D5d =HJd,XJd< 7 la capacit2 a sforzo normale di progetto della colonna o dellelemento diagonale valutata tenendo conto
dellinterazione con la domanda a flessione ed a taglio, HJd e XJd nella com(inazione sismica;

.
@uando L-. i momenti flettenti alle due estremit2 sono uguali e nellelemento di connessione si formano due cerniere plastiche.
224 CAPITOLO 7


DJd,E 7 la domanda a sforzo normale nella colonna o nellelemento diagonale, dovuta ad azioni di tipo non'sismico incluse nella
com(inazione sismica di progetto;
DJd,J 7 la domanda a sforzo normale nella colonna o nellelemento diagonale per lazione sismica di progetto;
Iov 7 il coefficiente di sovra resistenza del materiale di cui al ) %.5..;
7 pari al valore minimo dei coefficienti i - .,5 Xl,5d,i BXJd,i per elementi di connessione corti in cui si localizzano le zone
dissipative, i - .,5 Hl,5d,iBHJd,i per tutti gli elementi di connessione lunghi e intermedi in cui si localizzano le zone dissipative,
dove XJd,i e HJd,i sono i valori della domanda a taglio e flessione delli'esimo elemento di connessione per la com(inazione
sismica di progetto, Xl,5d,i e Hl,5d,i sono le capacit2 a taglio e flessione delli'esimo elemento di connessione.
I collegamenti degli elementi di connessione devo avere una capacit2 sufficiente a soddisfare una domanda pari a

d d,G ov i d,E
E =E +1,1 E

*%.5.5+
dove&
Jd,E 7 la domanda agente sul collegamento per le azioni di tipo non'sismico incluse nella com(inazione sismica di progetto;
Jd,J 7 la domanda agente sul collegamento per lazione sismica di progetto;
Iov 7 il coefficiente di sovraresistenza;
ri 7 il coefficiente relativo allelemento di connessione considerato e calcolato come indicato nel presente paragrafo.
8er garantire un comportamento dissipativo omogeneo degli elementi di collegamento allinterno della struttura, i coefficienti r
i
calcolati per tutti gli elementi di connessione come indicato in precedenza nel presente paragrafo, devono differire tra il massimo
ed il minimo di non pi: del 5>.
V(&i8i,?( /i D'%%i"i%- 3DUT4
@ualora non si effettuino specifiche verifiche di duttilit2 di cui al ) %.5.!.&
' gli elementi di collegamento lunghi e intermedi devono appartenere alla prima o alla seconda classe di cui al ) 4....
secondo la 6a(. %.5.III;
' negli elementi di collegamento intermedi e corti devono essere evitati i fenomeni di insta(ilit2 locale fino al raggiungimento
della completa plasticizzazione della sezione;
' devono essere soddisfatte le prescrizioni sui dettagli costruttivi di cui al presente paragrafo;
' la domanda di rotazione rigida \
p
tra lelemento di connessione e lelemento contiguo non deve eccedere i seguenti valori&
p
elementi corti : 0,08rad

*%.5.6a+
p
elementi lunghi : 0,02rad

*%.5.6(+

8er gli elementi di connessione sintermedit si interpola linearmente tra i valori precedenti.
D(%%a#"i ,!$%&'%%i5i
Il comportamento degli elementi di connessione lunghi 7 dominato dalla plasticizzazione per flessione. Le modalit2 di collasso
tipiche di tali elementi di connessione sono rappresentate dalla insta(ilit2 locale della piatta(anda compressa e dalla insta(ilit2
flesso'torsionale. 9l fine di evitare tali fenomeni, occorre disporre irrigidimenti ad una distanza massima pari a ..5 (
,
essendo (
la larghezza della flangia del profilo costituente lelemento di connessione, dallestremit2 dellelemento di connessione stesso.
In tutti i casi, gli irrigidimenti danima devono essere disposti da am(o i lati in corrispondenza delle estremit2 delle diagonali.
Del caso di elementi di connessione corti e travi di modesta altezza =minore di 6$$ mm< 7 sufficiente che gli irrigidimenti siano
disposti da un solo lato dellanima, impegnando almeno i !B4 della altezza dellanima stessa. 6ali irrigidimenti devono avere
spessore non inferiore a t
[
, e comunque non inferiore a .$ mm, e larghezza pari a =(B<'t
[
, essendo t[ lo spessore dellanima del
profilo costituente lelemento di connessione.
Del caso degli elementi di connessione lunghi e degli elementi di connessione intermedi, gli irrigidimenti hanno lo scopo di
ritardare linsta(ilit2 locale e, pertanto, devono impegnare lintera altezza dellanima.
Le saldature che collegano il generico elemento di irrigidimento allanima devono possedere una capacit2 tale da soddisfare una
domanda pari a 9
st
f
f
, essendo 9
st
larea dellelemento di irrigidimento; le saldature che lo collegano alle piatta(ande devono
possedere una capacit2 superiore a 9
st
f
f
B4.
7.6. 7.6. 7.6. 7.6. COSTRUZIONI COMPOSTE COSTRUZIONI COMPOSTE COSTRUZIONI COMPOSTE COSTRUZIONI COMPOSTE DI ACCIAIO DI ACCIAIO DI ACCIAIO DI ACCIAIO# ## #CALCESTRUZZO CALCESTRUZZO CALCESTRUZZO CALCESTRUZZO
Eli edifici con struttura sismo'resistente composta acciaio'calcestruzzo devono essere progettati assumendo uno dei seguenti
comportamenti strutturali&
a< comportamento strutturale non dissipativo.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 225
225

(< comportamento strutturale dissipativo, con zone dissipative localizzate in componenti e mem(rature composte acciaio'
calcestruzzo;
c< comportamento strutturale dissipativo, con zone dissipative localizzate in componenti e mem(rature in acciaio;
Del caso di comportamento strutturale non dissipativo la capacit2 delle mem(rature e dei collegamenti deve essere valutata in
accordo con le regole di cui al ) 4.!. delle presenti norme, senza nessun requisito aggiuntivo.
Del caso di comportamento strutturale dissipativo la capacit2 delle mem(rature e dei collegamenti deve essere valutata in
accordo con le regole di cui al ) 4.!. delle presenti norme, integrate dalle regole di progettazione e di dettaglio fornite dal ) %.6. Le
strutture devono essere progettate in maniera tale che le zone dissipative si sviluppino ove la plasticizzazione o linsta(ilit2 locale
o altri fenomeni di degrado dovuti al comportamento isteretico non influenzino la sta(ilit2 glo(ale della struttura.
3urante levento sismico le zone dissipative devono essere localizzate esclusivamente nei componenti in acciaio strutturale; deve
essere quindi garantita lintegrit2 dei componenti di calcestruzzo soggetti a compressione.
Eli elementi non dissipativi delle strutture dissipative ed i collegamenti tra le parti dissipative ed il resto della struttura devono
possedere una capacit2 sufficiente a consentire lo sviluppo della plasticizzazione ciclica delle parti dissipative.
Lassunzione del comportamento strutturale tipo (< 7 su(ordinata alladozione di misure specifiche atte a prevenire leventualit2
che componenti in calcestruzzo contri(uiscano alla capacit2 delle zone dissipative.
7.6.1. 7.6.1. 7.6.1. 7.6.1. CARATTERISTICHE DEI CARATTERISTICHE DEI CARATTERISTICHE DEI CARATTERISTICHE DEI MATERIALI MATERIALI MATERIALI MATERIALI
7.;.:.: CALCESTRUZZO
Don 7 ammesso limpiego di calcestruzzo di classe inferiore a C$B5 o LC$B.
Della progettazione, nel campo di applicazione delle presenti norme, non 7 consentito limpiego di calcestruzzi di classe
superiore alla C4$B5$ o LC4$B44.
7.;.:.2 ACCIAIO PER C.A.
Lacciaio per c.a. deve essere del tipo 445$C, di cui al ) ...!... delle presenti norme; luso dellacciaio 445$9 7 consentito nei casi
previsti nel ) %.4...
7.;.:.2 ACCIAIO STRUTTURALE
Lacciaio strutturale deve corrispondere alle qualit2 di cui al ) %.5 e al ) ...!.4. delle presenti norme.
7.6.2. 7.6.2. 7.6.2. 7.6.2. TIPOLOGIE STRUTTURAL TIPOLOGIE STRUTTURAL TIPOLOGIE STRUTTURAL TIPOLOGIE STRUTTURALI E I E I E I E FATTORI DI COMPORTAM FATTORI DI COMPORTAM FATTORI DI COMPORTAM FATTORI DI COMPORTAMENTO ENTO ENTO ENTO
7.;.2.: TIPOLOGIE STRUTTURALI
Le costruzioni composte acciaio'calcestruzzo possono essere realizzate con riferimento alle tipologie strutturali seguenti, il cui
funzionamento 7 descritto nel ) %.5.&
a) strutture intelaiate;
b) strutture con controventi concentrici realizzati in acciaio strutturale;
c) strutture con controventi eccentrici nelle quali gli elementi di connessione, dove si localizzano le zone dissipative, devono
essere realizzati in acciaio strutturale;
d) strutture a mensola o a pendolo inverso;
e) strutture intelaiate controventate
8er strutture con pareti o nuclei in c.a., nelle quali la resistenza allazione sismica 7 affidata agli elementi strutturali di
calcestruzzo armato, si rimanda al ) %.4. Le pareti possono essere accoppiate mediante travi in acciaio o composte acciaio'
calcestruzzo.
7.;.2.2 FATTORI DI COMPORTAMENTO
"i applicano le prescrizioni di cui al ) %.5.6 e per quanto riguarda il valore massimo del valore di (ase q
$
del fattore di
comportamento si applica la ta(ella %.!.II, a condizione che siano rispettate le prescrizioni e le regole esposte nel presente
capitolo.
7.6.3. 7.6.3. 7.6.3. 7.6.3. RIGIDEZZA DELLA SEZI RIGIDEZZA DELLA SEZI RIGIDEZZA DELLA SEZI RIGIDEZZA DELLA SEZIONE TRASVERSALE COMP ONE TRASVERSALE COMP ONE TRASVERSALE COMP ONE TRASVERSALE COMPOSTA OSTA OSTA OSTA
La rigidezza elastica delle sezioni in cui il calcestruzzo 7 in compressione deve essere valutata utilizzando un coefficiente di
omogeneizzazione n - J
a
BJ
cm
- %, essendo J
cm
il modulo di elasticit2 secante del calcestruzzo. Inoltre il calcolo del momento
dinerzia non fessurato, I
.
, delle travi composte con calcestruzzo in compressione deve essere valutato includendo nel calcolo la
porzione della soletta di calcestruzzo compresa nella larghezza efficace, determinata come al ) %.6.5.....
226 CAPITOLO 7


Dei casi in cui il calcestruzzo 7 in trazione, la rigidezza della sezione composta dipende dal momento dinerzia della sezione
fessurata I

, calcolato assumendo il calcestruzzo non reagente e come attive le sole componenti metalliche della sezione, profilo
strutturale ed armatura, collocate nella larghezza efficace.
7.6.4. 7.6.4. 7.6.4. 7.6.4. CRITERI DI PROGETTO CRITERI DI PROGETTO CRITERI DI PROGETTO CRITERI DI PROGETTO E DETTAGLI PER STRUT E DETTAGLI PER STRUT E DETTAGLI PER STRUT E DETTAGLI PER STRUTTURE DISSIPATIVE TURE DISSIPATIVE TURE DISSIPATIVE TURE DISSIPATIVE
7.;.7.: CRITERI DI PROGETTO PER STRUTTURE DISSIPATIVE
Le regole di progetto seguenti si applicano agli elementi composti acciaio'calcestruzzo delle strutture sismo'resistenti progettati
per avere un comportamento strutturale dissipativo. 6ali elementi devono avere unadeguata capacit2 in termini di resistenza e
duttilit2. La duttilit2 7 ottenuta rispettando i criteri di progetto e i dettagli costruttivi.
Del caso di comportamento tipo b) di cui al ) %.6, la capacit2 deve essere valutata per gli elementi in acciaio secondo quanto
indicato nel ) %.5.
Delle disposizioni di cui al presente capitolo, le zone dissipative sono localizzate nelle mem(rature; pertanto i collegamenti e
tutte le componenti non dissipative della struttura devono essere dotati di adeguata capacit2.
J possi(ile progettare strutture in cui le zone dissipative si localizzino in corrispondenza dei collegamenti purch? si utilizzino
riferimenti tecnici di comprovata validit2 e, comunque, il grado di sicurezza raggiunto utilizzando tali criteri risulti non inferiore
a quello garantito dalla presente norma
7.;.7.2 VERIFICHE DI RESISTENZA 3RES4
La progettazione sismica delle strutture composte acciaio'calcestruzzo 7 (asata sulla valutazione del limite inferiore =J
pl,5d
< e del
limite superiore =J
G.5d
< della capacit2.
Il limite inferiore della capacit2 delle zone dissipative, J
pl,5d
, deve essere confrontato con la domanda ottenuta dalla com(inazione
sismica delle azioni J
"d
, per cui deve risultare J
"d
d J
pl.5d
.
Il limite superiore della capacit2 delle zone dissipative =J
G,5d
< deve essere utilizzato nella verifica della capacit2 delle altre
componenti strutturali coinvolte nello sviluppo dei meccanismi di collasso prescelti. 6ale valore deve essere assunto
analogamente a quanto previsto nelle strutture in acciaio pari a J
G,5d
- .,. I
ov
J
pl,5d
, con I
ov
definito nel ) %.5...
In particolare per il progetto dei collegamenti adiacenti le zone dissipative deve risultare&

j,d U,Rd
R R

*%.6..+
dove&
5
`,d
7 la capacit2 del collegamento;
5
G,5d
7 il limite superiore della capacit2 della mem(ratura collegata, valutata come indicato nel presente paragrafo.
Dei nodi trave'colonna adiacenti le zone dissipative di telai con colonne costituite da profili rivestiti completamente o
parzialmente di calcestruzzo, la capacit2 a taglio del pannello danima della colonna pu; essere calcolata come la somma dei
contri(uti del calcestruzzo e del pannello in acciaio. In particolare, se laltezza della sezione della trave non differisce da quella
del pilastro di pi: del 4$>, la capacit2 a taglio si ottiene sommando i due contri(uti forniti, rispettivamente, dallacciaio e dal
calcestruzzo&
wp,Rd wp,s,Rd wp,c,Rd
V =0,8(V +V ) *%.6.+
dove X
[p,s,5d
7 la capacit2 del pannello danima in acciaio calcolato secondo i metodi indicati nel ) 4., X
[p,c,5d
7 la capacit2 a taglio
fornito dal calcestruzzo che deve essere determinato utilizzando appropriati modelli tirante'puntone tipici delle strutture in
calcestruzzo. La domanda a taglio, X
[p,"d
, con cui confrontare la capacit2 X
[p,5d
, 7 calcolata considerando il raggiungimento della
capacit2 a flessione nelle sezioni delle travi convergenti nel nodo trave'colonna secondo lo schema e le modalit2 previste in fase
di progetto.
7.;.7.2 VERIFICHE DI DUTTILITA 3DUT4
In ogni zona o elemento dissipativo si deve garantire una capacit2 in duttilit2 superiore alla corrispondente domanda in duttilit2.
La verifica deve essere effettuata adottando le misure di deformazione adeguate ai meccanismi duttili previsti per le diverse
tipologie strutturali.
8er le tipologie indicate in ) %.5..., si possono utilizzare le seguenti misure di deformazione locale q&
elementi inflessi o presso inflessi di strutture intelaiate& rotazione alla corda;
elementi prevalentemente tesi e compressi di strutture controventate&u allungamento complessivo del diagonale;
elementi sottoposti a taglio e flessione di strutture con controventi eccentrici =elementi di collegamento<& rotazione rigida
tra lelemento di connessione e lelemento contiguo.
La duttilit2 locale 7 definita come segue
=q
u
/q
y

PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 227
227

La domanda di prestazione in duttilit2 locale 7 definita dal rapporto tra il valore di deformazione qu misurato mediante analisi
non lineare e il valore di deformazione qf al limite elastico. Del caso di analisi strutturale lineare con fattore di comportamento, la
domanda di deformazione pu; essere dedotta dal campo di spostamenti ultimi ottenuti come in ) %.!.!.!.
La capacit2 in duttilit2 locale 7 data dal rapporto tra la misura di deformazione al collasso qu valutato in corrispondenza della
riduzione del .5> della massima resistenza dellelemento, e la deformazione qf corrispondente al raggiungimento della prima
plasticizzazione, La capacit2 in duttilit2, quando non sia determinata mediante sperimentazione diretta, deve essere valutata
utilizzando metodi di calcolo che descrivano in modo adeguato il comportamento in campo non'lineare, inclusi i fenomeni di
insta(ilit2 dellequili(rio, e tengano conto dei fenomeni di degrado connessi al comportamento ciclico.
La verifica di duttilit2 si ritiene comunque soddisfatta qualora siano rispettate, le prescrizioni ed i dettagli costruttivi per le zone
dissipative riportati nel seguito nel presente paragrafo, le prescrizioni ed i dettagli costruttivi riportati nei paragrafi successivi per
ciascuna tipologia ed elemento strutturale e sia soddisfatta, per le sezioni delle colonne primarie delle strutture a telaio in cui si
prevede la formazione di zone dissipative, la relazione&

0,3 N / N
Rd , pl Ed

*%.6.!+


dove D
Jd
7 il valore della domanda a sforzo normale e D
pl,5d
7 il valore della capacit2 a sforzo normale determinata secondo
criteri di cui al ) 4..4....

Delle zone dissipative il rapporto tra la larghezza e lo spessore dei pannelli danima e delle ali deve rispettare i seguenti limiti&
O per le zone dissipative in solo acciaio =non rivestite in calcestruzzo< valgono le indicazioni di cui al precedente ) %.5.6.
O per le zone dissipative rivestite in calcestruzzo i valori dei rapporti larghezza'spessore per le facce dei profilati metallici
impiegati devono rispettare le limitazioni di cui alla 6a(. %.6.I.
Tab. 7.;.I (Valori limite della snellezza per i profilati metallici
Va"!&( /i ba$( @
B
/(" 8a%%!&( /i ,!)!&%a)(*%! :,9 C 2 D @
B
D 7 @
B
E 7
"ezione ad M o I parzialmente o totalmente rivestita
in calcestruzzo& limiti per le sporgenze delle ali cBt
f

.4 v A v
"ezione rettangolare cava riempita di calcestruzzo&
hBt limite
!C v 4 v
"ezione circolare cava riempita di calcestruzzo& dBt
limite
C5 vw C$ vw
essendo
v - =!5Bf
fZ
<
$,5
cBt
f
7 il rapporto tra la larghezza e lo spessore della parte in aggetto dellala definita nella ,ig. %.6..
dBt ed hBt sono i rapporti tra massima dimensione esterna e spessore.
7.;.7.7 DETTAGLI COSTRUTTIVI
La plasticizzazione delle (arre di armatura della soletta di calcestruzzo delle travi composte 7 ammessa solo quando esse
soddisfano le prescrizioni di cui al ) %.6.5. circa la profondit2 dellasse neutro adimensionalizzato a rottura =6a(. %.6.IX<.
Delle zone di intersezione tra trave e colonna apposite armature metalliche devono essere disposte nella soletta di calcestruzzo al
fine di governare gli effetti locali di diffusione delle tensioni. Il dimensionamento di tali armature longitudinali deve essere
effettuata con modelli che soddisfino lequili(rio.
7.6.5 7.6.5 7.6.5 7.6.5 REGOLE SPECIFICHE PE REGOLE SPECIFICHE PE REGOLE SPECIFICHE PE REGOLE SPECIFICHE PER LE MEM!RATURE R LE MEM!RATURE R LE MEM!RATURE R LE MEM!RATURE
Del progetto delle colonne composte si pu; tener conto della resistenza della sola sezione in acciaio o della sezione composta
acciaio'calcestruzzo. La dimensione minima, (ase o altezza per le sezioni rettangolari o diametro minimo per le sezioni circolari,
delle colonne completamente rivestite di calcestruzzo deve essere non inferiore a 5$ mm.

228 CAPITOLO 7


Fi#. 7.;.: ( *apporti dimensionali

Le colonne non devono essere progettate per dissipare energia, con lesclusione delle zone al piede della struttura in specifiche
tipologie strutturali. 8er compensare le incertezze connesse alleffettiva risposta dellorganismo strutturale alle azioni sismiche, 7
necessario predisporre armatura trasversale per il confinamento delle zone in cui potre((ero localizzarsi imprevisti fenomeni di
plasticizzazione.
@uando 7 necessario sfruttare interamente la capacit2 di una colonna composta per soddisfare la progettazione in capacit2 o le
verifiche di resistenza, si deve garantire la completa colla(orazione tra la componente in acciaio e quella in calcestruzzo.
In tutti i casi in cui 7 insufficiente il trasferimento degli sforzi tangenziali per aderenza ed attrito, 7 richiesto luso di connettori a
taglio per il trasferimento mediante interazione meccanica e il ripristino dellazione composta, calcolati secondo quanto indicato
in ) 4.!.
7.;.9.: TRAVI CON SOLETTA COLLA1ORANTE
V(&i8i,?( /i &($i$%(*+a 3RES4
Delle travi con soletta colla(orante il grado di connessione DBD
f
, definito al ) 4.6.5...., deve risultare non inferiore a $,C e la
complessiva capacit2 a taglio dei connettori nella zona in cui il calcestruzzo della soletta 7 teso non deve essere inferiore alla
capacit2 delle armature longitudinali.
La capacit2 dei connettori a piolo si ottiene, a partire da quella indicata al ) 4.6.5.4, applicando un fattore di riduzione $,%5.
La determinazione delle caratteristiche geometriche della sezione composta va effettuata considerando unappropriata larghezza
colla(orante della soletta e delle relative armature longitudinali.
La larghezza colla(orante (
eff
si determina con le modalit2 indicate nel ) 4.!..! e si ottiene come somma delle due aliquote (
e.
e
(
e
ai due lati dellasse della trave e della larghezza (
c
impegnata direttamente dai connettori.

eff e1 e2 c
b b b b = + +

*%.6.4+
(
eff
- (
e.
g (
e
g (
c

Ciascuna aliquota (
e.
, (
e
deve essere calcolata sulla (ase delle indicazioni contenute nelle 6a(elle %.6.III e %.6.IX e non deve
superare, rispettivamente, la met2 dellinterasse tra le travi o lintera distanza del (ordo li(ero della soletta dallasse della trave
adiacente.
Delle 6a(. %.6.III e IX, con riferimento alla diversa collocazione delle mem(rature nellam(ito del telaio, sono riportati i valori
della larghezza efficace parziale (
ei
da utilizzare nella analisi elastica della struttura =momento dinerziaBrigidezza flessionale< O
6a(. %.6.III O e per il calcolo dei momenti plastici O 6a(. %.6.IX.
I termini utilizzati sono definiti nella ,ig. %.6.. Della 6a(. %.6.IX con (
magg
7 individuata la larghezza di eventuali piastre
addizionali saldate alle piatta(ande delle colonne con lo scopo di aumentare la capacit2 portante del calcestruzzo in prossimit2
dellarea nodale; qualora queste non siano installate, tale parametro coincide con la larghezza (
c
della colonna.
V(&i8i,?( /i /'%%i"i%- 3DUT4
@ualora non si effettuino specifiche verifiche di duttilit2 di cui al ) %.5.!., nelle zone dissipative soggette a momento positivo
deve essere verificato il rapporto TBd dato da&

/ / ( )
cu cu a
x d < + *%.6.5+

nella quale&
T 7 la profondit2 dellasse neutro a rottura;
d 7 laltezza totale della sezione composta;
v
cu
7 la deformazione a rottura del calcestruzzo valutata tenendo conto degli effetti di degrado ciclico del materiale;
v
a
7 la deformazione totale al lem(o teso del profilo metallico.
Il suddetto requisito di duttilit2 pu; ritenersi soddisfatto quando il rapporto TBd soddisfa i limiti riportati in 6a(. %.6.II.
Tab. 7.;.II 'Valori limite del rapporto +,d per le travi composte" al variare del fattore q
)

8
F
3NG))H4
:,9 I @
B
D 7
3JG/4
"i)i%(

@
B
E 7
3JG/4
"i)i%(

!5 $,!6 $,%
%5 $,! $,4
!55 $,% $,$

PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 229
229

7.;.9.2 MEM1RATURE COMPOSTE PARZIALMENTE RIVESTITE DI CALCESTRUZZO
C&i%(&i /i D(%%a#"i!
Ladozione dei dettagli darmatura trasversale riportati in ,ig. %.6.. pu; ritardare linnesco dei fenomeni di insta(ilit2 locale nelle
zone dissipative. In particolare i limiti riportati in 6a(. %.6.I per le piatta(ande possono essere incrementati se tali (arre sono
caratterizzate da un interasse longitudinale, s
l
, minore della lunghezza netta, c, della piatta(anda, s
l
Bc d.,$&
O per s
l
Bc # $,5, i limiti di 6a(. %.6.I possono essere moltiplicati per un coefficiente .,5$;
O per $,5 d s
l
Bc d.,$ si pu; interpolare linearmente tra i coefficienti .,5$ e .,$$.
3eve essere inoltre garantito uno spessore del copriferro netto di almeno $ mm e non superiore a 4$ mm.
I valori minimi dellinterasse delle staffe sono devono essere ricavati dalle limitazioni di cui al ) %.6.5.!

Tab. 7.;.III (!efinizione della larghezza efficace parziale per il calcolo della rigidezza flessionale

M()b&a%'&a %&a$5(&$a"(
La&#?(++a (88i,a,( a&+ia"(
b
(i

DodoBColonna
interni
8resente o non presente
8er H
'
& $,$5 L
8er H
g
& $,$!%5 L
DodoBColonna
esterni
8resente
DodoBColonna
esterni
Don presenteB9rmatura
non ancorata
8er H
'
& $
8er H
g
& $,$5 L


Tab. 7.;.IV (!efinizione della larghezza efficace parziale per il calcolo del momento plastico
S(#*! /("
)!)(*%!
8"(%%(*%(
P!$i+i!*( M()b&a%'&a %&a$5(&$a"(
La&#?(++a
(88i,a,(
a&+ia"( b
(i

Degativo, H
'

Colonna
interna
9rmatura sismica incrociata $,.$ L
Degativo, H
'

Colonna
esterna
9rmature ancorate alle travi di
facciata o al cordolo di
estremit2
$,.$ L
Degativo, H
'

Colonna
esterna
9rmature non ancorate alle
travi di facciata o al cordolo di
estremit2
$
8ositivo, H
g

Colonna
interna
9rmatura sismica incrociata $,$%5 L
8ositivo, H
g

Colonna
esterna
6rave in acciaio trasversale
dotata di connettori; "oletta
disposta in modo da
raggiungere o superare il filo
esterno della colonna disposta
in asse forte
$,$%5 L
8ositivo, H
g

Colonna
esterna
6rave trasversale assente o
priva di connettori; "oletta
disposta in modo da
raggiungere o superare il filo
esterno della colonna disposta
in asse forte
(
magg
Bg$,%
h
c
B
8ositivo, H
g

Colonna
esterna
3isposizioni differenti
(
magg
B #
$,$5 L



9 - colonna esterna
4 - colonna interna
C - trave longitudinale
3 - trave trasversale
J - s(alzo in calcestruzzo
230 CAPITOLO 7



Fi#. 7.;.2 - !efinizione degli elementi in una struttura intelaiata
7.;.9.2 COLONNE COMPOSTE COMPLETAMENTE RIVESTITE DI CALCESTRUZZO
C&i%(&i /i /(%%a#"i!
La dimensione minima, (ase o altezza per le sezioni rettangolari o diametro per le sezioni circolari, delle colonne completamente
rivestite di calcestruzzo deve essere non inferiore a 5$ mm.
Delle strutture intelaiate le zone dissipative delle colonne si localizzano in corrispondenza di entram(e le estremit2 dei tratti di
lunghezza li(era delle colonne stesse, e nei sistemi di controventi eccentrici nelle porzioni di colonna adiacenti agli elementi di
connessione. 8er la determinazione della loro lunghezza si rimanda al ) %.4.6....
@uando larmatura trasversale nelle zone dissipative sia disposta secondo un interasse s minore della larghezza c della
piatta(anda del profilo, possono essere seguite le indicazioni fornite in ) %.6.5. che modificano i valori limite della snellezza
delle piatta(ande dei profilati metallici.
Delle zone dissipative deve essere disposta unarmatura trasversale, in grado di produrre un efficace effetto di confinamento sul
calcestruzzo, con un interasse che non deve eccedere il minimo dei seguenti valori& met2 della dimensione minima del nucleo di
calcestruzzo contenuto nelle staffe, .%5 mm oppure C volte il diametro minimo dellarmatura longitudinale disposta lungo la
colonna. 6ale interasse nei pilastri del livello pi: (asso 7 da assumere pari al minimo dei seguenti valori& met2 della dimensione
minima del nucleo di calcestruzzo contenuto nelle staffe, .5$ mm oppure 6 volte il diametro minimo dellarmatura longitudinale
disposta lungo la colonna.
Il diametro minimo delle armature trasversali non deve essere inferiore a 6 mm e comunque pari al massimo dei seguenti valori&
6 mm e a $,!5 volte il diametro massimo minimo delle armature longitudinali moltiplicato per =f
fdf
Bf
fd[
<
$,5

essendo f
fdf
e f
fd[
le
tensioni di progetto della piatta(anda e dellarmatura.
7.;.9.7 COLONNE COMPOSTE RIEMPITE DI CALCESTRUZZO
V(&i8i,?( /i &($i$%(*+a 3RES4
La capacit2 a taglio nelle zone dissipative pu; essere valutata facendo riferimento alla sola sezione di acciaio o sulla (ase di
quella in cemento armato. In questultimo caso il rivestimento in acciaio pu; essere utilizzato come armatura a taglio.
7.6.6. 7.6.6. 7.6.6. 7.6.6. REGOLE SPECIFICHE PE REGOLE SPECIFICHE PE REGOLE SPECIFICHE PE REGOLE SPECIFICHE PER STRUTTURE INTELAIA R STRUTTURE INTELAIA R STRUTTURE INTELAIA R STRUTTURE INTELAIATE TE TE TE
7.;.;.: ANALISI STRUTTURALE
Delle travi composte 7 possi(ile assumere un momento dinerzia equivalente costante lungo lintera trave, I
eq
, dato dalla
relazione&

eq 1 2
I 0, 6 I 0,4 I = +
.
*%.6.6+

La rigidezza flessionale delle colonne composte pu; essere assunta pari a&
( ) ( )
a cm c
C
E I 0, 9 E I r E I E I
s
= + +

*%.6.%+

nella quale J e J
cm
sono i moduli di elasticit2 dellacciaio e del calcestruzzo; I
a
, I
c
e I
s
sono i momenti di inerzia della sezione in
acciaio, del calcestruzzo e delle armature, rispettivamente. Il coefficiente di riduzione r dipende dal tipo di sezione trasversale; in
assenza di pi: accurate determinazioni, pu; essere assunto pari a $.5.
7.;.;.2 TRAVI E COLONNE
I tralicci composti non possono essere usati come elementi dissipativi.
V(&i8i,?( /i &($i$%(*+a 3RES4
8er le travi si applicano le prescrizioni di cui al ) %.5.4.. mentre per le colonne si applicano le regole di cui al ) %.5.4..
La capacit2 delle travi deve essere verificata nei confronti della domanda per insta(ilit2 flessionale e flesso'torsionale in accordo
con il ) 4.6.4.5 assumendo il raggiungimento della capacit2 per flessione, con soletta di calcestruzzo tesa, ad una estremit2
dellelemento.
8er assicurare lo sviluppo del meccanismo glo(ale dissipativo, deve inoltre essere rispettata la seguente diseguaglianza per ogni
nodo trave'colonna del telaio

C,pl,Rd Rd b,pl,Rd
M M


*%.6.C+
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 231
231


dove I
5d
7 dato in 6a(. %..I, H
C,pl,5d
7 la capacit2 a flessione della colonna calcolato per i livelli di domanda a sforzo normale
valutata nelle com(inazioni sismiche delle azioni ed H
(,pl,5d
7 la capacit2 delle travi che convergono nel nodo trave'colonna.
7.;.;.2 COLLEGAMENTI TRAVE-COLONNA
I collegamenti trave'colonna devono essere progettati secondo le indicazioni contenute al ) %.5.4.!.
7.;.;.7 COLLEGAMENTI COLONNA-FONDAZIONE
I collegamenti colonna'fondazione devono essere progettati secondo le indicazioni contenute al punto ) %.5.4.6.
7.;.;.9 CONDIZIONE PER TRASCURARE IL CARATTERE COMPOSTO DELLE TRAVI CON SOLETTA
La capacit2 plastica di una sezione composta di una trave con soletta =limite superiore o inferiore della capacit2 plastica delle
zone dissipative< pu; essere calcolata tenendo conto del solo contri(uto della sezione di acciaio =progettazione in conformit2 al
principio (< di cui al ) %.6< se la soletta 7 non collegata al telaio di acciaio in corrispondenza della colonna cui la trave 7 collegata
per una zona circolare di diametro (eff, essendo (eff la maggiore delle larghezze efficaci delle travi collegate a quella colonna.
9 tal fine occorre che non vi sia contatto tra la soletta e qualsiasi lato verticale di qualsiasi elemento di acciaio =per esempio
colonne, connettori a taglio, piastre di collegamento, flangia ondulata, lamiera di acciaio collegata con chiodi alla flangia della
sezione di acciaio<.
"i raccomanda che nelle travi parzialmente rivestite sia tenuto in conto il contri(uto del calcestruzzo tra le flange della sezione di
acciaio.
7.6.7. 7.6.7. 7.6.7. 7.6.7. REGOLE SPECIFICHE PE REGOLE SPECIFICHE PE REGOLE SPECIFICHE PE REGOLE SPECIFICHE PER STRUTTURE CON CONT R STRUTTURE CON CONT R STRUTTURE CON CONT R STRUTTURE CON CONTROVENTI CON ROVENTI CON ROVENTI CON ROVENTI CONCENTRICI CENTRICI CENTRICI CENTRICI
I telai composti con controventi concentrici devono essere progettati secondo le regole di progetto e di dettaglio di cui al ) %.5.5.
7.6.$. 7.6.$. 7.6.$. 7.6.$. REGOLE SPECIFICHE PE REGOLE SPECIFICHE PE REGOLE SPECIFICHE PE REGOLE SPECIFICHE PER STRUTTURE CON CONT R STRUTTURE CON CONT R STRUTTURE CON CONT R STRUTTURE CON CONTROVENTI ECCENTRICI ROVENTI ECCENTRICI ROVENTI ECCENTRICI ROVENTI ECCENTRICI
I telai composti con controventi eccentrici devono essere progettati in modo tale che la dissipazione di energia sia localizzata
nellelemento di collegamento.
9 tal proposito devono essere seguite le regole di cui al ) %.5.6.
7.7. 7.7. 7.7. 7.7. COSTRUZIONI DI LEGNO COSTRUZIONI DI LEGNO COSTRUZIONI DI LEGNO COSTRUZIONI DI LEGNO
8er le costruzioni di legno, si definiscono i seguenti termini&
O /'%%i"i%- $%a%i,a& si intende il rapporto tra lo spostamento ultimo e lo spostamento al limite del comportamento elastico, valutati
con prove quasi'statiche in accordo alle pertinenti normative sui metodi di prova per le strutture di legno;
O *!/i $()i-&i#i/i& giunzioni con deforma(ilit2 significativa, tale da dovere essere presa in considerazione nelle analisi
strutturali e da valutarsi secondo le pertinenti normative di calcolo;
O *!/i &i#i/i& giunzioni con deforma(ilit2 trascura(ile ai fini del comportamento strutturale da valutarsi secondo le pertinenti
normative di calcolo;
O '*i!*i ,!* )(++i /i '*i!*( a #a)b! ,i"i*/&i,!& unioni realizzate con mezzi meccanici a gam(o cilindrico =chiodi, viti,
spinotti, (ulloni ecc.<, sollecitati perpendicolarmente al loro asse;
O *!/i /i ,a&(*%(&ia& collegamenti nei quali le azioni sono trasferite per mezzo di zone di contatto, e senza lutilizzo di mezzi di
unione meccanici; esempio di giunzioni di questo tipo sono& lincastro a dente semplice, il giunto tenone'mortasa, il giunto a
mezzo legno, ed altri tipi frequentemente utilizzati nelle costruzioni tradizionali.
7.7.1. 7.7.1. 7.7.1. 7.7.1. ASPETTI CONCETTUALI ASPETTI CONCETTUALI ASPETTI CONCETTUALI ASPETTI CONCETTUALI DELLA PROGETTAZIONE DELLA PROGETTAZIONE DELLA PROGETTAZIONE DELLA PROGETTAZIONE
Eli edifici sismoresistenti di legno devono essere progettati con una concezione strutturale in accordo a uno dei seguenti
comportamenti, anche tenuto conto delle disposizioni di cui al ) %.%.%&
a) comportamento strutturale dissipativo;
b) comportamento strutturale non dissipativo.
Le strutture progettate secondo il comportamento strutturale dissipativo devono appartenere alla C3091 o alla C3041, nel
rispetto dei requisiti di cui al ) %.%.!, in relazione a& tipologia strutturale, tipologia di connessione e duttilit2 della connessione.
Le zone dissipative devono essere localizzate nei collegamenti; le mem(rature lignee devono essere considerate a comportamento
elastico, salvo che non siano adottati per gli elementi strutturali provvedimenti tali da soddisfare i requisiti di duttilit2 di cui al )
%.%.!.
9i fini dellapplicazione dei criteri della progettazione in capacit2, per assicurare la plasticizzazione delle zone dissipative =i
collegamenti<, queste devono possedere una capacit2 almeno pari alla domanda mentre le componenti non dissipative =gli
elementi strutturali< adiacenti, de((ono possedere una capacit2 pari alla capacit2 della zona dissipativa amplificata del fattore di
232 CAPITOLO 7


sovraresistenza I
5d
, di cui alla 6a(. %..I, nella quale i valori minimi devono essere giustificati sulla (ase di idonee evidenze
teorico'sperimentali.
Le propriet2 dissipative devono essere valutate sulla (ase di comprovata documentazione tecnico'scientifica, (asata su
sperimentazione dei singoli collegamenti o dellintera struttura o su parte di essa, in accordo con normative di comprovata validit2.
Del caso di comportamento strutturale non dissipativo, la capacit2 delle mem(rature e dei collegamenti deve essere valutata in
accordo con le regole di cui al )4.4 delle presenti norme, senza nessun requisito aggiuntivo.
7.7.2. 7.7.2. 7.7.2. 7.7.2. MATERIALI E PROPRIET MATERIALI E PROPRIET MATERIALI E PROPRIET MATERIALI E PROPRIET" DELLE ZONE DISSIPA " DELLE ZONE DISSIPA " DELLE ZONE DISSIPA " DELLE ZONE DISSIPATIVE TIVE TIVE TIVE
"i applica, per quanto riguarda il legno, quanto previsto al ) 4.4; con riferimento alle altre parti strutturali, si applica quanto
contenuto nel Capitolo 4 per gli altri materiali.
@ualora si faccia affidamento a comportamenti strutturali dissipativi =C3 091 o 041<, in mancanza di pi: precise valutazioni
teoriche e sperimentali, si devono applicare le regole seguenti&
a) nelle zone considerate dissipative possono essere utilizzati solamente materiali e mezzi di unione che garantiscono un adeguato
comportamento di tipo oligociclico;
b) le unioni incollate devono essere considerate, in generale, come non dissipative, a meno che non siano poste in serie con un
elemento duttile applicando i criteri della progettazione in capacit2;
c) i nodi di carpenteria possono essere utilizzati solamente quando possono garantire una sufficiente dissipazione energetica,
senza presentare rischi di rottura fragile per taglio o per trazione ortogonale alla fi(ratura, e con la presenza di dispositivi atti
ad evitarne la sconnessione.
@uanto richiesto nel precedente capoverso =a< pu; considerarsi soddisfatto se 7 rispettato quanto riportato nel successivo ) %.%.!.
8er lutilizzo nelle pareti di taglio e nei diaframmi orizzontali, i pannelli strutturali di rivestimento devono rispettare le seguenti
condizioni&
a) i pannelli di particelle =JD !.< devono avere uno spessore non inferiore a .! mm e massa volumica caratteristica in accordo a
GDI JD .!6A'.<;
b) i pannelli di compensato =JD 6!6< devono avere spessore non inferiore a A mm;
c< i pannelli di ^"4 =JD !$$< devono avere spessore non inferiore ai . mm se disposti a coppia, non inferiore a .5 mm se disposti
singolarmente.
I mezzi di unione meccanici devono soddisfare i seguenti requisiti&
a< i connettori a gam(o cilindrico devono essere conformi ai requisiti di cui al ) ...%.C delle presenti norme;
(< gli elementi di carpenteria metallica, realizzati in composizione anche saldata, devono rispettare le prescrizioni riportate nella
presente normativa relativamente alle costruzioni di acciaio.
7.7.3. 7.7.3. 7.7.3. 7.7.3. TIPOLOGIE STRUTTURAL TIPOLOGIE STRUTTURAL TIPOLOGIE STRUTTURAL TIPOLOGIE STRUTTURALI E FATTORI I E FATTORI I E FATTORI I E FATTORI DI DI DI DI COMPORTAMENTO COMPORTAMENTO COMPORTAMENTO COMPORTAMENTO
In funzione del loro comportamento duttile e della capacit2 di dissipazione di energia sotto carichi ciclici, con riferimento a
quanto definito nel ) %.., le costruzioni di legno possono avere comportamento strutturale non dissipativo o comportamento
strutturale dissipativo =C3091 o C3041<.
Del caso di strutture con comportamento dissipativo, 7 o((ligo del 8rogettista giustificare la scelta dei valori assunti nei calcoli
per il fattore q$, sulla (ase della capacit2 dissipativa del sistema strutturale nonch? dei criteri di dimensionamento dei
collegamenti, che devono essere in grado di garantire una adeguata capacit2, prevenendo rotture fragili mediante una puntuale
applicazione dei principi della progettazione in capacit2.
Della 6a(. %.!.II sono riportati, per ciascuna classe, alcuni esempi di strutture con gli intervalli dei valori di (ase q
)
del fattore di
comportamento. I valori minimi degli intervalli indicati saranno utilizzati in assenza di comprovate risultanze sperimentali eBo
teoriche. Xalori pi: elevati, ma sempre compresi nellintervallo proposto, si potranno utilizzare solo sulla (ase di comprovate
risultanze sperimentali eBo teoriche. Del caso in cui il controventamento della struttura sia affidato a materiali diversi
=calcestruzzo armato, acciaio<, si deve fare riferimento ai pertinenti paragrafi della presente normativa.
7.7.2.: PRECISAZIONI
Le zone considerate dissipative devono essere in grado di deformarsi plasticamente per almeno tre cicli a inversione completa,
con un rapporto di duttilit2 statica pari a 4, per le strutture in C3041, e pari a 6, per le strutture in C3091, senza che si verifichi
una riduzione della loro resistenza maggiore del $>.
Le disposizioni di cui al precedente capoverso possono considerarsi soddisfatte nelle zone dissipative di ogni tipologia
strutturale se si rispettano le seguenti prescrizioni&
a) i collegamenti legno'legno o legno'acciaio sono realizzati con perni o con chiodi presentanti diametro d non maggiore di .
mm ed uno spessore delle mem(rature lignee collegate non minore di .$d;
b) nelle pareti e nei diaframmi con telaio in legno, il diametro d dei chiodi non 7 superiore a !,. mm e il materiale di rivestimento
strutturale 7 di legno o di materiale da esso derivato, con uno spessore minimo pari a 4d.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 233
233

@ualora tutte le precedenti prescrizioni non siano rispettate, ma sia almeno assicurato lo spessore minimo degli elementi collegati
pari, rispettivamente, a Cd per il caso a< e a !d per il caso (<, si devono utilizzare i valori ridotti del coefficiente q
$
riportati in 6a(.
%.!.II.
7.7.4. 7.7.4. 7.7.4. 7.7.4. ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE
Dellanalisi della struttura si deve tener conto, di regola, della deforma(ilit2 dei collegamenti.
"i devono utilizzare i valori di modulo elastico per 0azioni istantanee1, ricavati a partire dai valori medi di modulo elastico degli
elementi resistenti.
Del modello strutturale gli impalcati devono essere, in generale, assunti con la loro deforma(ilit2; essi possono essere assunti
come rigidi, senza necessit2 di ulteriori verifiche, se&
a) per gli impalcati sono rispettate le disposizioni costruttive date nel successivo ) %.%.5.! o, in alternativa e se pertinente, nel )
%.%.%.;
b) eventuali aperture presenti non influenzano significativamente la rigidezza glo(ale di lastra nel proprio piano.
6ravi e solette sui cui poggiano elementi in falso =pilastri o pareti< devono essere sempre dimensionate tenendo in considerazione
linfluenza delle componenti verticali dellazione sismica, in accordo con quanto riportato in ) %...
7.7.5. 7.7.5. 7.7.5. 7.7.5. DISPOSIZ DISPOSIZ DISPOSIZ DISPOSIZIONI COSTRUTTIVE IONI COSTRUTTIVE IONI COSTRUTTIVE IONI COSTRUTTIVE
7.7.9.: GENERALIT
Le strutture a comportamento dissipativo devono essere progettate in modo che le zone dissipative siano localizzate
principalmente in quei punti della struttura dove eventuali plasticizzazioni, insta(ilit2 locali o altri fenomeni dovuti al
comportamento isteretico non compromettano la sta(ilit2 glo(ale della struttura.
Le disposizioni costruttive date nei successivi ) %.%.5. e %.%.5.! si applicano alle zone di struttura progettate per sviluppare un
comportamento dissipativo.
7.7.9.2 DISPOSIZIONI COSTRUTTIVE PER I COLLEGAMENTI
Le mem(rature compresse e i loro collegamenti =come per esempio i giunti di carpenteria<, per cui possa essere prevedi(ile il
collasso a causa dellinversione di segno della sollecitazione, devono essere progettati in modo tale che non si verifichino
separazioni, dislocazioni, disassamenti.
8erni e (ulloni devono essere serrati e correttamente inseriti nei loro alloggiamenti =nel rispetto delle tolleranze previste<.
7.7.9.2 DISPOSIZIONI COSTRUTTIVE PER GLI IMPALCATI
8er quanto riguarda gli impalcati, si applica in generale quanto previsto al ) 4.4, con le variazioni seguenti&
a) eventuali fattori di incremento della capacit2 portante dei mezzi di unione ai (ordi dei rivestimenti strutturali non devono
essere utilizzati; nel caso di (ordi discontinui dei pannelli non si deve incrementare linterasse dei chiodi lungo i (ordi
medesimi;
b) la distri(uzione delle forze di taglio negli impalcati deve essere valutata tenendo conto della disposizione effettiva, in pianta,
degli elementi di controvento verticali;
c) i vincoli nel piano orizzontale tra impalcato e pareti portanti verticali devono essere di tipo (ilatero.
6utti i (ordi dei rivestimenti strutturali devono essere collegati agli elementi del telaio& i rivestimenti strutturali che non
terminano su elementi del telaio devono essere sostenuti e collegati da appositi elementi di (loccaggio taglio'resistenti.
3ispositivi con funzione analoga devono essere inoltre disposti nei diaframmi orizzontali posti al di sopra di elementi verticali di
controvento =ad esempio le pareti<.
La continuit2 delle travi deve essere assicurata, specialmente in corrispondenza delle zone di impalcato che risultano pertur(ate
dalla presenza di aperture.
@uando gli impalcati sono considerati, ai fini dellanalisi strutturale, come rigidi nel loro piano, in corrispondenza delle zone
nelle quali si attua il trasferimento delle forze orizzontali agli elementi verticali =per esempio le pareti di controvento< si deve
assicurare il mantenimento della direzione di tessitura delle travi di impalcato.
7.7.6. 7.7.6. 7.7.6. 7.7.6. VERIFICHE DI SICUREZ VERIFICHE DI SICUREZ VERIFICHE DI SICUREZ VERIFICHE DI SICUREZZA ZA ZA ZA
I valori di resistenza degli elementi di legno fanno riferimento a carichi di tipo 0istantaneo1, nelle condizioni di servizio assunte
per la struttura.
9l fine di garantire lo sviluppo del comportamento ciclico dissipativo in corrispondenza delle zone assunte come dissipative,
tutti gli altri elementi strutturali eBo connessioni devono essere progettati con adeguati valori di sovraresistenza, come indicato
nel ) %.%.!. 6ale requisito di sovraresistenza si applica, in particolare, a&
a) collegamenti di elementi tesi o qualsiasi collegamento alle strutture di fondazione; b) collegamenti tra diaframmi orizzontali
ed elementi verticali di controvento.
234 CAPITOLO 7


I giunti di carpenteria non presentano rischi di rottura fragile se la verifica per tensioni tangenziali, condotta in accordo con il )
4.4, 7 soddisfatta utilizzando un ulteriore coefficiente parziale di sicurezza pari a .,!.
Le verifiche di duttilit2 =3G6< si intendono soddisfatte quando siano rispettate le regole disposizioni costruttive di cui al ) %.%.5 e
le regole di dettaglio di cui al ) %.%.%.
8er la verifica di strutture progettate in conformit2 al concetto di comportamento strutturale dissipativo =classe di duttilit2
C3191 o C3141<, pu; considerarsi valido quanto riportato nelle verifiche di resistenza =5J"< del ) %.!.6... quando siano
soddisfatti i requisiti di cui al ) %.%.! per le zone dissipative =anche sulla (ase di apposite prove sperimentali< e la resistenza del
materiale sia opportunamente ridotta del $> per tener conto del degrado per deformazioni cicliche.
7.7.7. 7.7.7. 7.7.7. 7.7.7. REGOLE DI DETTAGLIO REGOLE DI DETTAGLIO REGOLE DI DETTAGLIO REGOLE DI DETTAGLIO
7.7.7.: DISPOSIZIONI COSTRUTTIVE PER I COLLEGAMENTI
Le regole e disposizioni riportate nel presente paragrafo %.%.%.. e nel successivo %.%.%. si applicano alle strutture progettate in
C3091 o C3041, relativamente alle zone considerate e progettate come dissipative.
8erni e (ulloni di diametro d superiore a .6 mm non devono essere utilizzati nei collegamenti legno'legno e legno'acciaio,
eccezion fatta quando essi siano utilizzati come elementi di chiusura dei connettori e tali, quindi, da non influenzare la resistenza
a taglio.
Il collegamento realizzato mediante spinotti o chiodi a gam(o liscio non deve essere utilizzato senza accorgimenti aggiuntivi
volti ad evitare lapertura del giunto.
Del caso di tensioni perpendicolari alla fi(ratura, si devono osservare disposizioni aggiuntive al fine di evitare linnesco di
fratture parallele alla fi(ratura =splitting<.
7.7.7.2 DISPOSIZIONI COSTRUTTIVE PER GLI IMPALCATI
In assenza di elementi di controvento trasversali intermedi lungo la trave, il rapporto altezzaBspessore per una trave a sezione
rettangolare deve rispettare la condizione hBb # 4.
In siti caratterizzati da un valore a
g
" Q $" g, particolare attenzione deve essere posta alla spaziatura degli elementi di fissaggio in
zone di discontinuit2.

7.$. 7.$. 7.$. 7.$. COSTRUZIONI DI MURAT COSTRUZIONI DI MURAT COSTRUZIONI DI MURAT COSTRUZIONI DI MURATURA URA URA URA
7.$.1. 7.$.1. 7.$.1. 7.$.1. REGOLE GENERALI REGOLE GENERALI REGOLE GENERALI REGOLE GENERALI
7.<.:.: PREMESSA
Le costruzioni di muratura devono essere realizzate nel rispetto di quanto contenuto nelle presenti Dorme 6ecniche ai )) 4.5 e
....$. Il rispetto di tali requisiti consente di classificare le costruzioni in muratura come moderatamente dissipative e quindi
appartenenti alla classe di duttilit2 C3141.
In particolare, ai predetti paragrafi deve farsi riferimento per ci; che concerne le caratteristiche fisiche, meccaniche e geometriche
degli elementi resistenti naturali e artificiali, nonch? per i relativi controlli di produzione e di accettazione in cantiere.
Il presente paragrafo divide le costruzioni di muratura in& ordinaria, armata e confinata. 9l riguardo si precisa che, per quanto
attiene allacciaio darmatura, vale tutto quanto specificato dalle presenti Dorme 6ecniche relativamente alle costruzioni in
calcestruzzo armato.
9i fini delle verifiche di sicurezza, 7 in ogni caso o((ligatorio lutilizzo del 0metodo semipro(a(ilistico agli stati limite1, salvo
quanto previsto al ) .% e al ) %.C...A.
I coefficienti parziali di sicurezza per la resistenza del materiale forniti nel Capitolo 4 possono essere ridotti del $>.
7.<.:.2 MATERIALI
Eli elementi da utilizzare per costruzioni di muratura portante devono essere tali da evitare rotture fragili. 9 tal fine gli elementi
devono possedere i requisiti indicati nel ) 4.5. e, fatta eccezione per le costruzioni caratterizzate, allo "LX, da ag" #$,$%5g,
rispettare le seguenti ulteriori indicazioni&
O percentuale volumetrica degli eventuali vuoti, non superiore al 45> del volume totale del (locco;
O eventuali setti, disposti parallelamente al piano del muro, continui e rettilinei; le uniche interruzioni ammesse sono quelle in
corrispondenza dei fori di presa o per lalloggiamento delle armature;
O resistenza caratteristica a rottura nella direzione portante =f
(Z
<, calcolata sullarea al lordo delle forature, non inferiore a 5 H8a
o, in alternativa, resistenza media normalizzata nella direzione portante =f(< non inferiore a 6 H8a ;
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 235
235

O resistenza caratteristica a rottura nella direzione perpendicolare a quella portante ossia nel piano di sviluppo della parete =
bk
f <,
calcolata nello stesso modo, non inferiore a .,5 H8a.
La malta di allettamento per la muratura ordinaria deve avere resistenza media non inferiore a 5 H8a.
Del caso di utilizzo di elementi per muratura che fanno affidamento a tasche per riempimento di malta, i giunti verticali possono
essere considerati riempiti se la malta 7 posta su tutta laltezza del giunto su di un minimo del 4$> della larghezza dellelemento
murario. Luso di giunti verticali non riempiti 7 consentito per costruzioni caratterizzate, allo "LX, da ag" #$,.5g, con le seguenti
limitazioni&
' altezza massima di interpiano # !.5 m;
' numero dei piani in muratura da quota campagna& # ! per ag" #$,$%5g ; # per $,$%5g dag" #$,.5g.
"ono ammesse murature realizzate con elementi artificiali o elementi in pietra squadrata.
P consentito utilizzare la muratura di pietra non squadrata o la muratura listata solo per costruzioni caratterizzate, allo "LX, da
ag"#$,$%5g.
7.<.:.2 MODALIT COSTRUTTIVE E FATTORI DI COMPORTAMENTO
In funzione del tipo di tecnica costruttiva utilizzata, la costruzione pu; essere considerata di muratura ordinaria,di muratura
armata o di muratura confinata. I valori massimi del valore di (ase q
$
del fattore di comportamento con cui individuare lo
spettro di progetto =vedi ) !..!.5< da utilizzare nelle analisi lineari, sono indicati in 6a(. %.!.II.
Del caso della muratura armata, valori compresi tra ,$ L
u
BL
.
e ,5 L
u
BL
.
possono essere applicati in funzione del sistema
costruttivo prescelto, senza verificare quale sia il meccanismo di collasso della costruzione. Il valore !,$ L
u
BL
.
pu; essere
utilizzato solo applicando i principi della progettazione in capacit2 descritti al ) %.C...%.
"i assume sempre q - q
$
o W
5
, attri(uendo a W
5
i valori indicati nel ) %.!...
I coefficienti L
.
e L
u
sono definiti come segue&
L
.
7 il moltiplicatore della forza sismica orizzontale per il quale, mantenendo costanti le altre azioni, il primo pannello murario
raggiunge la sua resistenza ultima =a taglio o a pressoflessione<;
L
u
7 il A$> del moltiplicatore della forza sismica orizzontale per il quale, mantenendo costanti le altre azioni, la costruzione
raggiunge la massima forza resistente.
Il valore di L
u
BL
.
pu; essere calcolato per mezzo di unanalisi statica non lineare =) %.!.4..< e non pu; in ogni caso essere assunto
superiore a ,5.
@ualora non si proceda a unanalisi non lineare, possono essere adottati i seguenti valori di L
u
BL
.
&
O costruzioni di muratura ordinaria L
u
BL
.
- .,%
O costruzioni di muratura armata L
u
BL
.
- .,5
O costruzioni di muratura armata progettate con la progettazione in capacit2 L
u
BL
.
- .,!
O costruzioni di muratura confinata L
u
BL
.
- .,6
O costruzioni di muratura confinata progettate con la progettazione in capacit2 L
u
BL
.
- .,!
7.<.:.7 CRITERI DI PROGETTO E REKUISITI GEOMETRICI
Le piante delle costruzioni devono essere quanto pi: possi(ile compatte e simmetriche rispetto ai due assi ortogonali. Le pareti
strutturali, al lordo delle aperture, devono avere continuit2 in elevazione fino alla fondazione, evitando pareti in falso. Le
strutture costituenti orizzontamenti e coperture non devono essere spingenti. Jventuali spinte orizzontali, valutate tenendo in
conto lazione sismica, devono essere assor(ite per mezzo di idonei elementi strutturali.
I solai devono assolvere funzione di ripartizione delle azioni orizzontali tra le pareti strutturali e di vincolo nei confronti delle
azioni fuori del piano delle pareti , pertanto devono essere (en collegati ai muri e garantire un adeguato funzionamento a
diaframma. La distanza massima tra due solai successivi non deve essere superiore a 5 m.
La geometria delle pareti resistenti al sisma, deve rispettare i requisiti indicati nella 6a(. %.C.II, in cui t indica lo spessore della
parete al netto dellintonaco, h
o
laltezza di li(era inflessione della parete come definito al ) 4.5.6., h laltezza massima delle
aperture adiacenti alla parete, l la lunghezza della parete.

Tab. 7.<.I O *equisiti geometrici delle pareti resistenti al sisma
Tipologie costruttive tmin (=ho/t)max (l/h) min
Muratura ordinaria, realizzata con elementi in pietra squadrata 300 mm 10 0,5
Muratura ordinaria, realizzata con elementi artificiali 240 mm 12 0,4
Muratura armata, realizzata con elementi artificiali 240 mm 15 Qualsiasi
236 CAPITOLO 7


Muratura confinata 240 mm 15 0,3
Muratura ordinaria, realizzata con elementi in pietra squadrata,
in siti caratterizzati, allo SLV, da a
g
S 0.15g
240 mm 12 0,3
Muratura realizzata con elementi artificiali semipieni,
in siti caratterizzati, allo SLV, da a
g
S 0.075 g
200 mm 20 0,3
Muratura realizzata con elementi artificiali pieni,
in siti caratterizzati, allo SLV, da a
g
S 0.075 g
150 mm 20 0,3

7.<.:.9 METODI DI ANALISI
7.<.:.9.: G(*(&a"i%-
I metodi di analisi di cui al ) %.! devono essere applicati con le seguenti precisazioni e restrizioni.
7.<.:.9.2 A*a"i$i "i*(a&( $%a%i,a
P applica(ile nei casi previsti al ) %.!.!., anche per le costruzioni irregolari in altezza, purch? si ponga V - .,$.
Le rigidezze degli elementi murari devono essere calcolate considerando sia il contri(uto flessionale sia quello tagliante.
Lutilizzo di rigidezze fessurate 7 da preferirsi; in assenza di valutazioni pi: accurate le rigidezze fessurate possono essere
assunte pari alla met2 di quelle non fessurate.
Il modello pu; essere costituito dai soli elementi murari continui dalle fondazioni alla sommit2, collegati ai soli fini traslazionali
alle quote dei solai.
In alternativa, gli elementi di accoppiamento fra pareti diverse, quali travi o cordoli in cemento armato e travi in muratura
=qualora efficacemente ammorsate alle pareti<, possono essere considerati nel modello, a condizione che le verifiche di sicurezza
siano eseguite anche su tali elementi. 8er gli elementi di accoppiamento in muratura si seguono i criteri di verifica di cui ai ))
%.C...6, %.C.. e %.C.!.. 8ossono essere considerate nel modello travi di accoppiamento in muratura ordinaria solo se sorrette da
un cordolo di piano o da un architrave resistente a flessione efficacemente ammorsato alle estremit2. 8er elementi di
accoppiamento in cemento armato si seguono i criteri di cui al ) %.4.4.6, considerando efficaci per laccoppiamento elementi
aventi altezza almeno pari allo spessore del solaio. In presenza di elementi di accoppiamento lanalisi pu; essere effettuata
utilizzando modelli a telaio, in cui le parti di intersezione tra elementi verticali e orizzontali possono essere considerate infinitamente
rigide.
Del caso di solai rigidi, la distri(uzione delle forze di taglio nei diversi pannelli ottenuta dallanalisi lineare pu; essere modificata
con una ridistri(uzione limitata, facendo sK che lequili(rio glo(ale di piano sia rispettato =il modulo e la posizione della forza
risultante di piano restino invariati< e a condizione che la variazione del taglio in ciascun pannello, xX, soddisfi la relazione yxXy
# maTz$,5yXy, $,.yX
piano
y{ dove X 7 il taglio nel pannello e X
piano
7 il taglio totale al piano nella direzione parallela al
pannello. 6ale ridistri(uzione non 7 ammessa nel caso in cui il rapporto L
u
BL
.
necessario per il calcolo del fattore di struttura q
sia stato ottenuto dal progettista direttamente da unanalisi non lineare. Xiceversa, se nella determinazione di L
u
BL
.
ci si 7
avvalsi dei valori prudenziali suggeriti al ) %.C...!, la ridistri(uzione 7 ammessa.
Del caso di solai deforma(ili la ridistri(uzione pu; essere eseguita solamente tra pannelli complanari collegati da cordoli o
incatenamenti ovvero appartenenti alla stessa parete. In tal caso, nel calcolo dei limiti per la ridistri(uzione, X
piano
7 da
intendersi come la somma dei tagli nei pannelli complanari ovvero appartenenti alla stessa parete.
Le verifiche fuori piano possono essere eseguite separatamente, e possono essere adottate le forze equivalenti indicate al ) %..!
per gli elementi non strutturali, assumendo q
a
- !. 8i: precisamente lazione sismica ortogonale alla parete pu; essere
rappresentata da una forza orizzontale distri(uita, pari a "
aB
q
a
volte il peso della parete nonch? da forze orizzontali concentrate
pari a "
a
Bq
a
volte il peso trasmesso dagli orizzontamenti che si appoggiano sulla parete, qualora queste forze non siano
efficacemente trasmesse a muri trasversali disposti parallelamente alla direzione del sisma. 8er le pareti resistenti al sisma, che
rispettano i limiti di 6a(. %.C.II, si pu; assumere che il periodo 6
a
indicato al ) %..! sia pari a $. 8er le pareti non resistenti al
sisma la verifica fuori piano va comunque condotta valutando, anche in forma approssimata, 6
a
.
7.<.:.9.2 A*a"i$i /i*a)i,a )!/a"(
P applica(ile in tutti i casi, con le limitazioni di cui al ) %.!.!... @uanto specificato per modellazione e possi(ilit2 di
ridistri(uzione nel caso di analisi statica lineare si applica anche in questo caso.
Le verifiche fuori piano possono essere eseguite separatamente, adottando le forze equivalenti specificate al punto precedente
per lanalisi statica lineare.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 237
237

7.<.:.9.7 A*a"i$i $%a%i,a *!* "i*(a&(
Lanalisi statica non lineare 7 applica(ile agli edifici in muratura secondo le modalit2 descritte al ) %.!.4., con la possi(ilit2 di
estendere quanto ivi indicato per le strutture in cui il modo di vi(rare fondamentale nella direzione considerata ha una
partecipazione di massa non inferiore al %5>, anche ai casi in cui la partecipazione di massa sia non inferiore al 6$>.
Il modello geometrico della struttura pu; essere conforme a quanto indicato nel caso di analisi statica lineare. In alternativa si
possono utilizzare modelli pi: sofisticati purch? idonei e adeguatamente documentati.
I pannelli murari possono essere caratterizzati da un comportamento (ilineare elastico perfettamente plastico, con resistenza
equivalente al limite elastico e spostamenti al limite elastico e ultimo corrispondenti alla risposta flessionale e a taglio di cui ai ))
%.C.. e %.C.!.. Eli elementi lineari in c.a. =cordoli, travi di accoppiamento< possono essere caratterizzati da un comportamento
(ilineare elastico perfettamente plastico, con resistenza equivalente al limite elastico e spostamenti al limite elastico e ultimo
definiti per mezzo della risposta flessionale o a taglio.
7.<.:.9.9 A*a"i$i /i*a)i,a *!* "i*(a&(
"i applica integralmente il ) %.!.4. facendo uso di modelli meccanici non lineari di comprovata e documentata efficacia nel
riprodurre il comportamento dinamico e ciclico della muratura.
7.<.:.; VERIFICHE DI SICUREZZA
In caso di analisi lineare, al fine della verifica di sicurezza nei confronti dello stato limite ultimo, la capacit2 di ogni elemento
strutturale resistente al sisma deve essere non inferiore alla domanda agente per ciascuna delle seguenti modalit2 di collasso&
pressoflessione, taglio nel piano della parete, pressoflessione fuori piano. 3evono essere comunque soggette a verifica a
pressoflessione fuori del piano tutte le pareti aventi funzione strutturale, in particolare quelle portanti carichi verticali, anche
quando considerate non resistenti al sisma in (ase ai requisiti di 6a(. %.C.II.
In caso di applicazione di principi della progettazione in capacit2 =muratura armata< lazione da applicare per la verifica a taglio 7
derivata dalla resistenza a pressoflessione, secondo quanto indicato al ) %.C...%.
Le modalit2 di verifica sono descritte ai ) %.C.., %.C.!..
Don 7 richiesta alcuna verifica di sicurezza per le costruzioni che rientrano nella definizione di costruzione semplice =) %.C...A<.
Del caso di analisi statica non lineare, la verifica di sicurezza consiste nel confronto tra la capacit2 di spostamento ultimo della
costruzione e la domanda di spostamento ottenute applicando il procedimento di cui al ) %.!.4.., salvo quanto specificato di
seguito. La rigidezza elastica del sistema (ilineare equivalente si individua tracciando la secante alla curva di capacit2 nel punto
corrispondente ad un taglio alla (ase pari a $,% volte il valore massimo =taglio massimo alla (ase<. Il tratto orizzontale della curva
(ilineare si individua tramite luguaglianza delle aree sottese dalle curve tracciate fino allo spostamento ultimo del sistema.
In ogni caso, sia per le costruzioni in muratura ordinaria sia per le costruzioni in muratura armata senza progettazione in
capacit2, la verifica di sicurezza non 7 soddisfatta qualora il rapporto tra taglio totale agente alla (ase del sistema equivalente a
un grado di li(ert2, calcolato con lo spettro di risposta elastico, e taglio alla (ase resistente del sistema equivalente a un grado di
li(ert2 ottenuto dallanalisi non lineare, ecceda il valore 4,$.
Del caso di analisi dinamica non lineare, la verifica di sicurezza consiste nel confronto tra la capacit2 di spostamento e la
domanda di spostamento.
7.<.:.7 PRINCIPI DI PROGETTAZIONE IN CAPACIT
I principi di progettazione in capacit2 si applicano esclusivamente al caso di muratura armata.
8er ogni pannello murario, il principio fondamentale 7 finalizzato ad evitare il collasso per taglio, assicurandosi che sia preceduto
dal collasso per flessione. 6ale principio 7 rispettato quando ciascun pannello murario 7 verificato a flessione rispetto alle azioni
agenti ed 7 verificato a taglio rispetto alle azioni risultanti dalla resistenza a collasso per flessione, amplificate del fattore I
5d
di
cui alla 6a(. %..I.
7.<.:.< FONDAZIONI
Le strutture di fondazione devono essere realizzate in cemento armato, secondo quanto indicato al ) %..5, continue, senza
interruzioni in corrispondenza di aperture nelle pareti soprastanti.
@ualora sia presente un piano cantinato o seminterrato in pareti di cemento armato, esso pu; essere considerato quale struttura
di fondazione dei sovrastanti piani in muratura portante, nel rispetto dei requisiti di continuit2 delle fondazioni, e non 7
computato nel numero dei piani complessivi in muratura.
7.<.:.= COSTRUZIONI SEMPLICI
"i definiscono 0costruzioni semplici1 quelle che rispettano le condizioni di cui al ) 4.5.6.4 integrate con le caratteristiche descritte
nel seguito, oltre a quelle di regolarit2 in pianta e in elevazione definite al ) %.. e quelle definite ai successivi ) %.C.6.., %.C.6. e
%.C.6.!, rispettivamente per le costruzioni di muratura ordinaria, di muratura armata e di muratura confinata. 8er le costruzioni
semplici aventi, allo SLV, ag"#$,!5g non 7 o((ligatorio eseguire alcuna analisi e verifica di sicurezza, ma 7 richiesto il
soddisfacimento delle seguenti condizioni integrative&
238 CAPITOLO 7


O in ciascuna delle due direzioni siano previsti almeno due sistemi di pareti di lunghezza complessiva, al netto delle aperture,
ciascuno non inferiore al 5$> della dimensione della costruzione nella medesima direzione. Del conteggio della lunghezza
complessiva possono essere inclusi solamente setti murari che rispettano i requisiti geometrici della 6a(. %.C.II. La distanza tra
questi due sistemi di pareti in direzione ortogonale al loro sviluppo longitudinale in pianta sia non inferiore al %5> della
dimensione della costruzione nella medesima direzione =ortogonale alle pareti<. 9lmeno il %5> dei carichi verticali sia portato
da pareti che facciano parte del sistema resistente alle azioni orizzontali;
O in ciascuna delle due direzioni siano presenti pareti resistenti alle azioni orizzontali con interasse non superiore a % m, eleva(ili
a A m per costruzioni in muratura armata;
O per ciascun piano il rapporto tra area della sezione resistente delle pareti e superficie lorda del piano non sia inferiore ai valori
indicati nella 6a(. %.C.III, in funzione del numero di piani della costruzione e della sismicit2 del sito, per ciascuna delle due
direzioni ortogonali&

Tab(""a 7.<.II - .rea pareti resistenti in ciascuna direzione ortogonale per costruzioni semplici/
Accelerazione di picco del terreno a
g
S(
1
)
0,07g 0,10g 0,15g 0,20g 0,25g 0,30g 0,35g 0,40g 0,45g 0,50g
Tipo di struttura Numero piani
Muratura ordinaria
1 3,5% 3,5% 4,0% 4,5% 5,5% 6,0% 6,0% 6,0% 6,0% 6,5%
2 4,0% 4,0% 4,5% 5,0% 6,0% 6,5% 6,5% 6,5% 6,5% 7,0%
3 4,5% 4,5% 5,0% 6,0% 6,5% 7,0% 7,0%
Muratura armata
1 2,5% 3,0% 3,0% 3,0% 3,5% 3,5% 4,0% 4,0% 4,5% 4,5%
2 3,0% 3,5% 3,5% 3,5% 4,0% 4,0% 4,5% 5,0% 5,0% 5,0%
3 3,5% 4,0% 4,0% 4,0% 4,5% 5,0% 5,5% 5,5% 6,0% 6,0%
4 4,0% 4,5% 4,5% 5,0% 5,5% 5,5% 5,5% 6,0% 6,5% 6,5%
(
1
) S
T
si applica solo nel caso di strutture di Classe duso III e IV (v. 2.4.2)

8er le costruzioni semplici il numero di piani non pu; essere superiore a !, per le costruzioni in muratura ordinaria, e a 4, per
costruzioni in muratura armata.
3eve inoltre risultare, per ogni piano&
M
k

f
0,25
A
N
=
*%.C..+
in cui D 7 il carico verticale totale alla (ase di ciascun piano delledificio corrispondente alla somma dei carichi permanenti e
varia(ili =valutati ponendo I
E
- I
@
- .<, 9 7 larea totale dei muri portanti allo stesso piano e f
Z
7 la resistenza caratteristica a
compressione in direzione verticale della muratura.
Il dimensionamento delle fondazioni pu; essere effettuato in modo semplificato tenendo conto delle tensioni normali medie e
delle sollecitazioni sismiche glo(ali determinate con lanalisi statica lineare.
7.$.2. 7.$.2. 7.$.2. 7.$.2. COSTRUZIONI COSTRUZIONI COSTRUZIONI COSTRUZIONI DI DI DI DI MURATURA ORDINARIA MURATURA ORDINARIA MURATURA ORDINARIA MURATURA ORDINARIA
7.<.2.: CRITERI DI PROGETTO
^ltre ai criteri definiti al ) 4.5.4.. e al ) %.C...4, le costruzioni di muratura ordinaria 7 opportuno che a((iano le aperture praticate
nei muri verticalmente allineate. "e cosK non fosse, deve essere prestata particolare attenzione sia alla definizione di un adeguato
modello strutturale sia alle verifiche, in quanto il disallineamento delle aperture comporta discontinuit2 ed irregolarit2 nella
trasmissione delle azioni interne. In assenza di valutazioni pi: accurate, si prendono in considerazione nel modello strutturale e
nelle verifiche esclusivamente le porzioni di muro che presentino continuit2 verticale dal piano oggetto di verifica fino alle
fondazioni.
7.<.2.2 VERIFICHE DI SICUREZZA
7.<.2.2.: P&($$!8"($$i!*( *(" ia*!
La verifica a pressoflessione di una sezione di un elemento strutturale si esegue confrontando il momento agente di calcolo con il
momento ultimo resistente calcolato assumendo la muratura non reagente a trazione e unopportuna distri(uzione non lineare
delle compressioni. Del caso di una sezione rettangolare e diagramma delle compressioni rettangolare con valore della resistenza
pari a $.C5fd, tale momento ultimo pu; essere calcolato come&
|
|

\
|
|

\
|
=
d
0 0 2
u
0,85f

1
2

t l M *%.C.+
dove&
H
u
7 il momento corrispondente al collasso per pressoflessione
l 7 la lunghezza complessiva della parete =comprensiva della zona tesa<
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 239
239

t 7 lo spessore della zona compressa della parete
|
$
7 la tensione normale media, riferita allarea totale della sezione =- DB=lot<, con D forza assiale agente positiva se di
compressione<; se D 7 di trazione, H
u
- $
f
d
- f
Z
BI
H
7 la resistenza a compressione di calcolo della muratura.
In caso di analisi statica non lineare, la capacit2 a pressoflessione pu; essere calcolata ponendo f
d
pari al valore medio della
capacit2 a compressione della muratura, e lo spostamento ultimo allo SLC, a meno di moti rigidi del pannello, pu; essere
assunto pari all.,$> dellaltezza del pannello.
7.<.2.2.2 Ta#"i!
La capacit2 a taglio di ciascun elemento strutturale 7 valutata per mezzo della relazione seguente&

t vd
V l' t f =

*%.C.!+

dove&
l 7 la lunghezza della parte compressa della parete ottenuta sulla (ase di un diagramma lineare delle compressioni, e
in assenza di resistenza a trazione
t 7 lo spessore della parete
f
vd
- f
vZ
BI
H
7 definito al ) 4.5.6.. e al ) ...!.!, calcolando la tensione normale media =indicata con |
n
nel paragrafi citati< sulla
parte compressa della sezione =|
n
- DB=lot<<.
In caso di analisi statica non lineare, la resistenza a taglio pu; essere calcolata ponendo f
vd
- f
vm$
g $,4|
n #
f
v,lim
con f
vm$

resistenza media a taglio della muratura =in assenza di determinazione diretta si pu; porre f
vm$
- f
vZ$
B$,% e f
v,lim
- f
vZ,lim

B$,%<, e lo spostamento ultimo allo SLC, a meno di moti rigidi del pannello, pu; essere assunto pari allo $,5> dellaltezza del
pannello.
7.<.2.2.2 P&($$!8"($$i!*( 8'!&i ia*!
Il valore del momento di collasso per azioni perpendicolari al piano della parete 7 calcolato assumendo un diagramma delle
compressioni rettangolare, un valore della resistenza pari a $,C5 f
d
e trascurando la resistenza a trazione della muratura.
7.<.2.2.7 T&a5i i* )'&a%'&a
La verifica di travi di accoppiamento in muratura ordinaria, in presenza di azione assiale orizzontale nota, viene effettuata in
analogia a quanto previsto per i pannelli murari verticali. @ualora lazione assiale non sia nota dal modello di calcolo =ad es.
quando lanalisi 7 svolta su modelli a telaio con lipotesi di solai infinitamente rigidi nel piano<, ma siano presenti, in prossimit2
della trave in muratura, elementi orizzontali dotati di resistenza a trazione =catene, cordoli<, i valori delle resistenze possono
essere assunti non superiori ai valori di seguito riportati ed associati ai meccanismi di rottura per taglio o per pressoflessione.
La capacit2 a taglio X
t
di travi di accoppiamento in muratura ordinaria in presenza di un cordolo di piano o di un architrave
resistente a flessione efficacemente ammorsato alle estremit2, pu; essere calcolata in modo semplificato come

t vd0
V h t f =

*%.C.4+

dove&
h 7 laltezza della sezione della trave
f
vd$
- f
vZ$
B I
H
7 la resistenza di calcolo a taglio in assenza di compressione; nel caso di analisi statica non lineare pu; essere
posta pari al valore medio =f
vd$
- f
vm$
<.
La capacit2 massima a flessione, associata al meccanismo di pressoflessione, sempre in presenza di elementi orizzontali resistenti
a trazione in grado di equili(rare una compressione orizzontale nelle travi in muratura, pu; essere valutata come
( )
(


=
t h f 0,85
H
1
2
h
H M
bd
p
p u

*%.C.5+
dove
M
p
7 il minimo tra la capacit2 a trazione dellelemento teso disposto orizzontalmente ed il valore $,4f
hd
ht
f
hd
-f
hZ
BI
H
7 la resistenza di calcolo a compressione della muratura in direzione orizzontale =nel piano della parete<. Del caso
di analisi statica non lineare essa pu; essere posta uguale al valore medio =f
hd
- f
hm
<.

La capacit2 a taglio, associata a tale meccanismo, pu; essere calcolata come&

p u
V 2M / l =

*%.C.6+
dove l 7 la luce li(era della trave in muratura.
240 CAPITOLO 7


Il valore della capacit2 a taglio per lelemento trave in muratura ordinaria 7 assunto pari al minimo tra X
t
e X
p
.
7.$.3. 7.$.3. 7.$.3. 7.$.3. COSTRUZIO COSTRUZIO COSTRUZIO COSTRUZIONI NI NI NI DI DI DI DI MURATURA ARMATA MURATURA ARMATA MURATURA ARMATA MURATURA ARMATA
7.<.2.: CRITERI DI PROGETTO
Linsieme strutturale risultante deve essere in grado di reagire alle azioni esterne orizzontali con un comportamento di tipo
glo(ale, al quale contri(uisce soltanto la resistenza delle pareti nel loro piano.
7.<.2.2 VERIFICHE DI SICUREZZA
7.<.2.2.: P&($$!8"($$i!*( *(" ia*!
8er la verifica di sezioni pressoinflesse pu; essere assunto un diagramma delle compressioni rettangolare, con profondit2 pari a
$,C la profondit2 dellasse neutro, e tensione pari a $,C5 f
d
. Le deformazioni massime da considerare sono pari a v
m
- $,$$!5 per
la muratura compressa e v
s
- $,$. per lacciaio teso.
In caso di analisi statica non lineare si adottano come valori di calcolo le resistenze medie dei materiali, e lo spostamento ultimo
pu; essere assunto pari all.,6> dellaltezza del pannello.
7.<.2.2.2 Ta#"i!
La resistenza a taglio =X
t
< 7 calcolata come somma dei contri(uti della muratura =X
t,H
< e dellarmatura =X
t,"
<, secondo le
relazioni seguenti&

t t,M t,S
V V V = +

*%.C.%+

t,M vd
V d t f =

*%.C.C+
dove&
d 7 la distanza tra il lem(o compresso e il (aricentro dellarmatura tesa
t 7 lo spessore della parete
f
vd
-f
vZ
BI
H
7 definito al ) 4.4.6.. calcolando la tensione normale media =indicata con |
n
nel paragrafo citato< sulla sezione
lorda di larghezza d =|
n
- 8Bdt<.

( )
t,S sw yd
V 0, 6 d A f / s =

*%.C.A+
dove&
d 7 la distanza tra il lem(o compresso e il (aricentro dellarmatura tesa,
9
s[
7 larea dellarmatura a taglio disposta in direzione parallela alla forza di taglio, con passo s misurato ortogonalmente alla
direzione della forza di taglio,
f
fd
7 la tensione di snervamento di calcolo dellacciaio,
s 7 la distanza tra i livelli di armatura.
3eve essere altresK verificato che il taglio agente non superi il seguente valore&

t,c d
V 0, 3 f t d =

*%.C..$+

dove&
t 7 lo spessore della parete
f
d
7 la resistenza a compressione di progetto della muratura.
In caso di analisi statica non lineare si adottano come valori di calcolo le resistenze medie dei materiali e lo spostamento ultimo
pu; essere assunto pari allo $,C> dellaltezza del pannello.
7.<.2.2.2 P&($$!8"($$i!*( 8'!&i ia*!
Del caso di azioni agenti perpendicolarmente al piano della parete, la verifica si esegue adottando, per muratura e acciaio, il
diagramma delle compressioni e i valori di deformazione limite utilizzati per la verifica nel piano.
7.$. 7.$. 7.$. 7.$.4 44 4. . . . COSTRUZIONI COSTRUZIONI COSTRUZIONI COSTRUZIONI DI DI DI DI MURATURA CONFINATA MURATURA CONFINATA MURATURA CONFINATA MURATURA CONFINATA
La progettazione e la realizzazione di costruzioni di muratura confinata deve essere eseguita in accordo con i criteri e le regole
date nella JD .AAC'..
7.$. 7.$. 7.$. 7.$.5 55 5. . . . STRUTTURE MISTE STRUTTURE MISTE STRUTTURE MISTE STRUTTURE MISTE
Dellam(ito delle costruzioni di muratura 7 consentito utilizzare strutture di diversa tecnologia per sopportare i carichi verticali,
purch? la resistenza allazione sismica sia integralmente affidata agli elementi di identica tecnologia. Del caso in cui si affidi
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 241
241

integralmente la resistenza alle pareti in muratura, per esse devono essere rispettate le prescrizioni di cui ai punti precedenti. Del
caso si affidi integralmente la resistenza alle strutture di altra tecnologia =ad esempio pareti in c.a.<, devono essere seguite le
regole di progettazione riportate nei relativi capitoli della presente norma. In casi in cui si ritenesse necessario considerare la
colla(orazione delle pareti in muratura e dei sistemi di diversa tecnologia nella resistenza al sisma, questultima deve essere
verificata utilizzando i metodi di analisi non lineare.
I collegamenti fra elementi di tecnologia diversa devono essere espressamente verificati. 8articolare attenzione deve essere
prestata alla verifica dellefficace trasmissione dei carichi verticali. Inoltre 7 necessario verificare la compati(ilit2 delle
deformazioni per tutte le parti strutturali.
P consentito altresK realizzare costruzioni costituite da struttura muraria nella parte inferiore e sormontate da un piano con
struttura in cemento armato o acciaio o legno o altra tecnologia, alle seguenti condizioni&
_ i limiti allaltezza delle costruzioni previsti per le strutture in muratura si intendono comprensivi delle parti in muratura e di
quelle in altra tecnologia;
_ la parte superiore di diversa tecnologia sia efficacemente ancorata al cordolo di coronamento della parte muraria;
_ nel caso di metodo di analisi lineare, luso dellanalisi statica =nei limiti di applica(ilit2 riportati al ) %.C...5.< 7 consentito a
patto di utilizzare una distri(uzione di forze compati(ile con la prima forma modale elastica in ciascuna direzione, calcolata
con metodi sufficientemente accurati che tengano conto della distri(uzione irregolare di rigidezza in elevazione. 9 tal fine, in
assenza di metodi pi: accurati, la prima forma modale pu; essere stimata dagli spostamenti ottenuti applicando staticamente
alla costruzione la distri(uzione di forze definita nel ) %.!.!.;
_ nel caso di analisi statica non lineare, si utilizzino le distri(uzioni di forze orizzontali previste al ) %.!.4.., dove la prima forma
modale elastica 7 stata calcolata con metodi sufficientemente accurati.
_ nel caso di analisi lineare, per la verifica della parte in muratura si utilizzi il fattore di comportamento q prescritto al ) %.C...!;
per la verifica della parte superiore di altra tecnologia si utilizzi il fattore di comportamento adatto alla tipologia costruttiva e
alla configurazione =regolarit2< della parte superiore, comunque non superiore a ,5;
_ tutti i collegamenti fra la parte di diversa tecnologia e la parte in muratura siano localmente verificati in (ase alle forze
trasmesse calcolate nellanalisi, maggiorate del !$>.
7.$. 7.$. 7.$. 7.$.6 66 6. . . . REGOLE DI DETTAGLIO REGOLE DI DETTAGLIO REGOLE DI DETTAGLIO REGOLE DI DETTAGLIO
7.<.;.: COSTRUZIONI DI MURATURA ORDINARIA
9d ogni piano deve essere realizzato un cordolo continuo allintersezione tra solai e pareti.
I cordoli devono avere altezza minima pari allaltezza del solaio e larghezza almeno pari a quella del muro; 7 consentito un
arretramento massimo non superiore a 6$ mm e a $,5ot dal filo esterno per murature di spessore t fino a !$$ mm. 8er murature
di spessore t superiore, larretramento pu; essere maggiore di 6$ mm, ma non superiore a $,ot. Larmatura corrente non deve
essere inferiore a C cmw, le staffe devono avere diametro non inferiore a 6 mm ed interasse non superiore a 5$ mm. 6ravi
metalliche o prefa((ricate costituenti i solai devono essere prolungate nel cordolo per almeno la met2 della sua larghezza e
comunque per non meno di .$ mm ed adeguatamente ancorate ad esso.
In corrispondenza di incroci dangolo tra due pareti perimetrali sono prescritte, su entram(e le pareti, zone di parete muraria di
lunghezza non inferiore a . m, compreso lo spessore del muro trasversale.
9l di sopra di ogni apertura deve essere realizzato un architrave resistente a flessione efficacemente ammorsato alla muratura.
7.<.;.2 COSTRUZIONI DI MURATURA ARMATA
@uanto indicato al ) %.%.5.. per la muratura ordinaria si applica anche alla muratura armata, con le seguenti eccezioni e le
pertinenti prescrizioni di cui al ) 4.5.%.
Eli architravi soprastanti le aperture possono essere realizzati in muratura armata.
Le (arre di armatura devono essere esclusivamente del tipo ad aderenza migliorata e devono essere ancorate in modo adeguato
alle estremit2 mediante piegature attorno alle (arre verticali. In alternativa possono essere utilizzate, per le armature orizzontali,
armature a traliccio o conformate in modo da garantire adeguata aderenza ed ancoraggio.
La percentuale di armatura orizzontale, calcolata rispetto allarea lorda della sezione verticale della parete, non pu; essere
inferiore allo $,$4>, n? superiore allo $,5>.
8arapetti ed elementi di collegamento tra pareti diverse devono essere (en collegati alle pareti adiacenti, garantendo la continuit2
dellarmatura orizzontale e, ove possi(ile, di quella verticale.
9gli incroci delle pareti perimetrali 7 possi(ile derogare al requisito di avere su entram(e le pareti zone di parete muraria di
lunghezza non inferiore a . m.
7.<.;.2 COSTRUZIONI DI MURATURA CONFINATA
Le costruzioni di muratura confinata dovranno essere progettate rispettando i seguenti requisiti&
' gli elementi di confinamento orizzontale e verticali dovranno essere collegati fra loro e ancorati agli elementi del sistema
242 CAPITOLO 7


strutturale principale,
' per garantire un collegamento efficace fra gli elementi di confinamento e la muratura, il calcestruzzo degli elementi di
confinamento dovr2 essere gettato dopo la realizzazione della muratura,
' la minima dimensione trasversale degli elementi di confinamento orizzontali e verticali non dovr2 essere inferiore a .5$
mm. Delle pareti a doppio foglio lo spessore degli elementi di confinamento deve garantire la connessione dei due fogli ed
il loro confinamento,
' gli elementi di confinamento verticali dovranno essere posizionati&
o a< lungo i (ordi li(eri di ogni parete strutturale,
o (< su entram(i i lati delle aperture aventi area maggiore di .,5 m

,
o c< allinterno delle pareti con passo non maggiore di 5 m,
o d< alle intersezioni delle pareti strutturali, in tutti i casi in cui gli elementi di confinamento pi: vicini siano ad una
distanza superiore a .,5 m,
' gli elementi di confinamento orizzontali dovranno essere posizionati nel piano della parete ad ogni piano e, in ogni caso, ad
un passo non maggiore di 4 m,
' larmatura longitudinale degli elementi di confinamento deve avere unarea non inferiore a !$$ mm

o all.> della sezione


dellelemento di confinamento,
' le staffe dovranno avere diametro non inferiore a 5 mm e passo non maggiore di .5 cm,
' le lunghezze di sovrapposizione delle (arre longitudinali non dovranno essere pi: lunghe di 6$ diametri.
7.%. 7.%. 7.%. 7.%. PONTI PONTI PONTI PONTI
7.%.1. 7.%.1. 7.%.1. 7.%.1. CAMPO DI APPLICAZION CAMPO DI APPLICAZION CAMPO DI APPLICAZION CAMPO DI APPLICAZIONE E E E
Il presente capitolo tratta il progetto di ponti a pile e travate; queste ultime possono essere del tipo continuo su pi: pile, o
semplicemente appoggiate ad ogni campata.
Le pile sintendono a fusto unico, con sezione trasversale di forma generica, piena o cava, mono o multicellulare. 9nche pile in
forma di portale sono tratta(ili con i criteri e le regole contenute in questo capitolo. 8ile a geometria pi: complessa, ad es. a telaio
spaziale, richiedono in generale criteri di progetto e metodi di analisi e verifica specifici.
8er ponti di tipologia diversa da quella indicata, le ipotesi e i metodi di calcolo devono essere adeguatamente documentati, fermi
restando i fattori di comportamento riportati in ta(ella %.!.II.
7.%.2 7.%.2 7.%.2 7.%.2 CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE PROGETTAZIONE PROGETTAZIONE PROGETTAZIONE
Del caso di comportamento strutturale non dissipativo, la capacit2 delle mem(rature e dei collegamenti deve essere valutata in
accordo con le regole di cui al ) 4, senza nessun requisito aggiuntivo, a condizione che& per le strutture di calcestruzzo armato,
nessuna sezione superi la curvatura convenzionale di prima plasticizzazione, come definita al ) 7.4.4.1.2; per le strutture di
calcestruzzo armato precompresso e per le strutture in carpenteria metallica, nessun materiale superi la deformazione di
snervamento di progetto.
Del caso di comportamento strutturale dissipativo, la struttura del ponte deve essere concepita e dimensionata in modo tale che,
sotto lazione sismica relativa allo SLV, essa dia luogo alla formazione di un meccanismo dissipativo sta(ile, nel quale la
dissipazione sia limitata alle pile.
9i soli fini del progetto dei pali di fondazione, con riferimento al ) %..5, 7 possi(ile considerare una limitata capacit2 dissipativa,
dividendo per .,5 le sollecitazioni sismiche sui pali derivanti dallanalisi strutturale con comportamento non dissipativo. In
questo caso, per una lunghezza pari a .$ diametri dalla sommit2 del palo, devono applicarsi i dettagli costruttivi di cui al ) %.A.6..
relativi alla C3141.
La capacit2 delle mem(rature e dei collegamenti deve essere valutata in accordo con le regole di cui dal ) %.. al ) %.!, integrate
dalle regole di progettazione e di dettaglio fornite ai paragrafi successivi.
Del valutare la capacit2 delle sezioni in calcestruzzo armato, si pu; tener conto delleffetto del confinamento =v. ) 4.......<,
purch? si consideri la perdita dei copriferri al raggiungimento, in essi, della deformazione ultima di compressione del
calcestruzzo non confinato =$,!5><.
Il proporzionamento della struttura deve essere tale da favorire limpegno plastico del maggior numero possi(ile di pile. Il
comportamento inelastico dissipativo deve essere di tipo flessionale, con esclusione di possi(ili meccanismi di rottura per taglio.
8er quanto possi(ile, le zone dissipative devono essere posizionate in punti accessi(ili, pur con ragionevole difficolt2, per
facilitarne lispezione e la riparazione.
In genere, il comportamento sismico di ponti con impalcato continuo 7 migliore di quello di ponti a travata appoggiata, purch? si
riesca ad assicurare una formazione delle cerniere plastiche pressoch? simultanea sotto tutte le pile scelte come elementi
dissipativi.
Eli elementi ai quali non 7 mai richiesta capacit2 dissipativa e devono, quindi, mantenere un comportamento sostanzialmente
elastico sono& gli elementi progettati per avere un comportamento non dissipativo, le porzioni esterne alle zone dissipative delle
pile, limpalcato, gli apparecchi di appoggio, le strutture di fondazione ed il terreno da esse interessato, le spalle, le pile che non
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 243
243

scam(iano azioni orizzontali con limpalcato. 9 tal fine si adotta il criterio della 0progettazione in capacit21 descritto nel seguito
per ogni caso specifico.
7.=.2.: VALORI DEL FATTORE DI COMPORTAMENTO
Del caso di comportamento strutturale non dissipativo, per le due componenti orizzontali dellazione sismica, q
$
7 assunto pari a
.,$.
Del caso di comportamento strutturale dissipativo, per le due componenti orizzontali dellazione sismica, i valori massimi del
valore di (ase q
$
del fattore di comportamento sono riportati in 6a(. %.!.II; in essa& V=L<-., se L Q !, V=L<-=LB!<
$,5

, se ! h L Q .,
essendo L - LBM, dove L 7 la distanza della sezione di cerniera plastica dalla sezione di momento nullo ed M 7 la dimensione
della sezione nel piano di inflessione della cerniera plastica.
8er gli elementi duttili di calcestruzzo armato, i valori di q
$
della 6a(. %.!.II valgono solo se la sollecitazione di compressione
normalizzata j
Z
, ottenuta dividendo lo sforzo di calcolo D
Jd
per la resistenza a compressione semplice della sezione =j
Z
-
D
Jd
B9
c
f
cZ
<, non eccede il valore $,!.
La sollecitazione di compressione normalizzata non pu; superare il valore j
Z
- $,6.
8er valori di j
Z
intermedi tra $,! e $,6, il valore di q
$
7 dato da&
( ) 1 q 1
0,3

q ) ( q
0
k
0 k 0

(

= *%.A..+
essendo q
$
il valore applica(ile per j
Z
# $,!.
Della ta(ella %.!.II sono riportate anche le strutture che si muovono con il terreno. Jsse non su(iscono amplificazione
dellaccelerazione del suolo poich? sono caratterizzate da periodi naturali di vi(razione in direzione orizzontale molto (assi =6
#$,$! s<. 9ppartengono a questa categoria anche le spalle connesse allimpalcato mediante collegamenti flessi(ili o appoggi
mo(ili.
8er ciascuna delle due direzioni principali, i valori massimi q
$
del fattore di comportamento sono da applicare, nel caso di ponti
isostatici, alle singole pile, nel caso di ponti a travata continua, allintera opera.
Del caso di ponti con elementi strutturali duttili di diverso tipo si adotta, per ciascuna delle due direzioni, il fattore di
comportamento degli elementi di ugual tipo che contri(uiscono in misura maggiore alla resistenza nei confronti delle azioni
sismiche.
Il requisito di regolarit2, quindi lapplica(ilit2 di un valore W
5
- ., pu; essere verificato a posteriori mediante il seguente
procedimento&
_ per ciascun elemento duttile si calcoli il rapporto& r
i
-q
$
H
Jd,i
BH
5d,i
, dove H
Jd,i
7 il momento alla (ase dellelemento duttile
i'esimo prodotto dalla com(inazione sismica di progetto, H
5d,i
7 il corrispondente momento resistente;
_ la geometria del ponte si considera 0regolare1 se il rapporto tra il massimo ed il minimo dei rapporti r
i
, calcolati per le pile
facenti parte del sistema resistente al sisma nella direzione considerata, risulta inferiore a = % r = r
i,max
/ r
i,min
< 2<.
Del caso risulti %r 2, lanalisi deve essere ripetuta utilizzando il seguente valore ridotto di W
5

K
R
= 2 / %r *%.A.+
e comunque assumendo sempre q - q
$
W
5
Q ..
9i fini della determinazione di r
maT
e r
min
nella direzione orizzontale considerata si possono escludere le pile la cui resistenza a
taglio non ecceda il $> della resistenza sismica totale diviso il numero degli elementi resistenti.
8er ponti a geometria irregolare =ad esempio con angolo di o(liquit2 maggiore di 45i, con raggio di curvatura molto ridotto, ecc.<
si adotta un fattore di comportamento q pari a .,5. Xalori maggiori di .,5, e comunque non superiori a !,5, possono essere adottati
solo qualora le richieste di duttilit2 siano verificate mediante analisi non lineare.
7.%.3. 7.%.3. 7.%.3. 7.%.3. MODELLO STRUTTURALE MODELLO STRUTTURALE MODELLO STRUTTURALE MODELLO STRUTTURALE
Il modello strutturale deve poter descrivere tutti i gradi di li(ert2 significativi caratterizzanti la risposta dinamica e riprodurre
fedelmente le caratteristiche di inerzia e di rigidezza della struttura, e di vincolo degli impalcati. Dei modelli a comportamento
non lineare, devono essere messi in conto anche gli effetti dellattrito degli apparecchi dappoggio e il comportamento di
eventuali dispositivi di fine corsa.
@uando limpalcato a((ia angolo di o(liquit2 h $i =vedi ,ig. %.A..< o sia particolarmente largo rispetto alla lunghezza =rapporto
tra larghezza 4 e lunghezza L, 4BL h ,$< particolare attenzione deve essere dedicata ai moti torsionali del ponte intorno allasse
verticale, in particolare evitando che la rigidezza torsionale dinsieme del ponte sia affidata ad ununica pila, nel caso di impalcati
continui, o progettando il sistema degli apparecchi dappoggio per resistere agli effetti torsionali, nel caso di impalcati
semplicemente appoggiati.

244 CAPITOLO 7



Fi#. 7.=.: - %onte obliquo
La rigidezza degli elementi in cemento armato deve essere valutata tenendo conto del loro effettivo stato di fessurazione, che 7 in
generale diverso per limpalcato =spesso interamente reagente< e per le pile.
8er gli impalcati in calcestruzzo deve essere considerata la significativa riduzione di rigidezza torsionale dovuta alla
fessurazione. In assenza di pi: precise determinazioni, per la rigidezza torsionale della sezione fessurata si possono assumere i
seguenti valori&
_ per sezioni aperte o solette, rigidezza nulla;
_ per sezioni scatolari precompresse, rigidezza pari al 5$> della rigidezza non fessurata;
_ per sezioni scatolari in c.a., rigidezza pari al !$> della rigidezza non fessurata.
In assenza di pi: accurate determinazioni, leccentricit2 accidentale di cui al ) %..6 7 riferita allimpalcato e pu; essere assunta
pari a $,$! volte la dimensione dellimpalcato stesso, misurata perpendicolarmente alla direzione dellazione sismica.
7.=.2.: INTERAZIONE INERZIALE TERRENO-STRUTTURA
Del caso in cui la deforma(ilit2 e la capacit2 dissipativa del complesso fondazione'terreno siano schematizzate con vincoli
viscoelastici, le matrici dimpedenza dinamica utilizzate per la modellazione degli effetti di interazione inerziale saranno valutate
per ogni pila e per ogni spalla.
8er le analisi lineari e per le analisi non lineari, tutte le matrici dimpedenza dinamica saranno valutate, per via iterativa, in
corrispondenza del valore di un appropriato valore di 6. La modellazione del ponte dovr2 includere le caratteristiche inerziali dei
plinti e del terreno gravante sopra di essi e tener conto della rigidezza degli elementi in calcestruzzo armato nel loro effettivo
stato di fessurazione.
8er le analisi non lineari con integrazione al passo, in cui si siano modellate le non linearit2 dei sistemi geotecnici, devono essere
adottati accelerogrammi registrati, salvo quanto di seguito specificato per la determinazione degli effetti dellinterazione terreno'
struttura.
Il rapporto tra il taglio =o lo sforzo assiale, per la direzione verticale< allestradosso della fondazione di ogni singola pila o spalla,
valutato con il modello a vincoli fissi, e il taglio =o lo sforzo assiale, per la direzione verticale< valutato con il modello
comprensivo dellinterazione inerziale, non dovr2 superare il minore tra .,5$ e il coefficiente di amplificazione stratigrafica "" di
cui al ) !..!. @ualora tale condizione non sia rispettata, si potr2 procedere in maniera iterativa modificando proporzionalmente
tutte le matrici dimpedenza sottoposte ad ogni pila o spalla, fintanto che la suddetta condizione non risulti soddisfatta.
Le verifiche geotecniche, le verifiche strutturali del complesso fondale e la distri(uzione delle caratteristiche di sollecitazione tra i
pali della fondazione saranno eseguite impiegando un modello coerente con quelli utilizzati per la definizione delle matrici
dimpedenza.
Eli spostamenti impressi alle pile e alle spalle per effetto della varia(ilit2 spaziale del moto di cui al ) !..5 saranno applicati,
laddove significativi, ai nodi 0lato terreno1 degli elementi che rappresentano le matrici dimpedenza nel modello del ponte.
Delle analisi lineari, tutte le matrici dimpedenza dinamica dovranno contenere solo i termini lineari della parte reale, ossia i
termini di rigidezza. La capacit2 dissipativa potr2 essere tenuta in conto riducendo tutte le ordinate degli spettri di progetto, sia
per le componenti orizzontali, sia per la componente verticale, mediante fattori moltiplicativi opportunamente valutati per le tre
direzioni dellazione sismica e ottenuti da metodi di comprovata validit2. I fattori cs dovranno essere stimati confrontando, per
ognuna delle tre direzioni dellazione sismica, i risultati di due analisi dinamiche non lineari con integrazione al passo, condotte
sui due modelli di seguito definiti. Il primo modello dovr2 tenere conto di tutte le matrici dimpedenza, complete anche della
parte immaginaria. Il secondo modello differir2 dal primo per la sola assenza della parte immaginaria di tali matrici. 8er
entram(e le analisi si dovranno impiegare non meno di % accelerogrammi, artificiali o naturali, come definiti in ) !..!.6. La
risposta sismica , sar2 la somma delle domande di taglio nella direzione considerata dellazione sismica =per la direzione
verticale si valuteranno le sollecitazioni normali<, misurate allestradosso della fondazione delle pile e delle spalle che sono
collegate allimpalcato in detta direzione. 6ali domande saranno rappresentate dal valore medio delle domande pi: sfavorevoli
ottenute dalle singole analisi. Il fattore cs sar2 quindi dato dal rapporto ,.B, fra le domande sismiche del ponte misurate
rispettivamente sul primo e sul secondo modello.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 245
245

7.%.4. 7.%.4. 7.%.4. 7.%.4. ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE ANALISI STRUTTURALE
8er i metodi di analisi si fa riferimento al ) %.!, salvo quanto specificato al successivo ) %.A.4... @uando si utilizzano i metodi
lineari, lincremento delle sollecitazioni flettenti nelle zone dissipative per effetto delle non linearit2 geometriche pu; essere preso
in conto mediante lespressione semplificata&

Ed Ed
M d N =

*%.A.!+
dove d
Jd
7 lo spostamento valutato nella situazione sismica di progetto in accordo con quanto specificato nel ) %.!.!.! e D
Jd
7 la
forza assiale di progetto.
7.=.7.: ANALISI STATICA LINEARE
I requisiti necessari per applicare lanalisi statica lineare possono ritenersi soddisfatti nei casi seguenti&
a) per entram(e le direzioni longitudinale e trasversale, in ponti a travate semplicemente appoggiate e purch? la massa efficace
di ciascuna pila non sia superiore ad .B5 della massa di impalcato da essa portata;
b) nella direzione longitudinale, per ponti rettilinei a travata continua e purch? la massa efficace complessiva delle pile facenti
parte del sistema resistente al sisma non sia superiore ad .B5 della massa dellimpalcato;
c) nella direzione trasversale, per ponti che soddisfino la condizione b) e siano simmetrici rispetto alla mezzeria longitudinale, o
a((iano uneccentricit2 non superiore al 5> della lunghezza del ponte. Leccentricit2 7 la distanza tra (aricentro delle masse e
centro delle rigidezze delle pile facenti parte del sistema resistente al sisma nella direzione trasversale.
8er pile a sezione costante la massa efficace pu; essere assunta pari alla massa del terzo superiore della pila pi: la massa del
pulvino.
Dei casi =a< e =(< la massa H, da considerare concentrata in corrispondenza dellimpalcato ed in (ase alla quale valutare la forza ,
equivalente allazione sismica, vale rispettivamente&
_ la massa di impalcato afferente alla pila, pi: la massa della met2 del terzo superiore della pila pi: la massa del pulvino., nel
caso a);
_ lintera massa dellimpalcato, pi: la massa del terzo superiore di tutte le pile pi: la massa di tutti i pulvini, nel caso b).
Il periodo fondamentale 6
.
in corrispondenza del quale valutare la risposta spettrale in accelerazione "
d
=6
.
< 7 dato in entram(i i
casi dallespressione&
M/K 2 T
1
= *%.A.4+
nella quale W 7 la rigidezza laterale del modello considerato, ossia della singola pila nel caso a<, complessiva delle pile nel caso (<.
Del caso c< il sistema di forze orizzontali equivalenti allazione sismica da applicare ai nodi del modello 7 dato dalla espressione&
i i
2
1 d
2
1
2
i
G d
g
) (T S
T
4
F = *%.A.5+
nella quale& 6
.
7 il periodo proprio fondamentale del ponte nella direzione trasversale, g 7 laccelerazione di gravit2, di 7 lo
spostamento del grado di li(ert2 i quando la struttura 7 soggetta ad un sistema di forze statiche trasversali f
i
-E
i
, E
i
7 il peso
della massa concentrata nel grado di li(ert2 i.
Il periodo 6
.
del ponte in direzione trasversale pu; essere valutato con lespressione approssimata&

=
i i
2
i i
1
d G g
d G
2 T *%.A.6+
8er impalcati di significativa o(liquit2 o di particolare larghezza, quali individuati nel paragrafo precedente, si deve applicare
oltre alle azioni orizzontali, un momento torcente intorno allasse verticale H
t
- S, e dove& , 7 la risultante delle azioni
orizzontali, e - $,$C=4gL< e 4 ed L sono rispettivamente la dimensione longitudinale e trasversale dellimpalcato.
"e invece di un modello spaziale si adottano due modelli piani, il momento torcente H
t
deve essere diviso in due componenti,
luna da applicare al modello trasversale =e-$,$C4<, laltra da applicare al modello longitudinale =e - $,$CL<.
7.%.5. 7.%.5. 7.%.5. 7.%.5. DIMENSIONAMENTO DIMENSIONAMENTO DIMENSIONAMENTO DIMENSIONAMENTO E VERIFICA E VERIFICA E VERIFICA E VERIFICA DEGLI ELEM DEGLI ELEM DEGLI ELEM DEGLI ELEMENTI ENTI ENTI ENTI STRUTTURALI STRUTTURALI STRUTTURALI STRUTTURALI
Le indicazioni successive si applicano agli elementi strutturali delle strutture in elevazione. 8er essi si effettuano verifiche di
resistenza e verifiche di duttilit2 nei modi indicati nel ) %.!.6...
I fattori di sovraresistenza I
5d
da utilizzare nelle singole verifiche, secondo le regole della progettazione in capacit, sono calcolati
mediante lespressione&

Rd
0, 7 0, 2 q 1 = +

*%.A.%+
246 CAPITOLO 7


nella quale q 7 il valore del fattore di comportamento utilizzato nel calcolo. Del caso di sezioni in cemento armato, qualora il
rapporto j
Z
tra la forza assiale e la resistenza a compressione della sezione di calcestruzzo eccede $,., il fattore di sovraresistenza
va moltiplicato per .g =j
Z
] $,.<w.
Le sollecitazioni calcolate a partire dalle capacit2 flessionali amplificate, incrementate delleffetto dei carichi permanenti
distri(uiti sugli elementi, ovvero ottenute con il criterio della progettazione in capacit2, si indicano con lindice 0prc1, ad es. ,
prc
.
8er le strutture di fondazione vale quanto indicato nel ) %..5.
9lle azioni sismiche, cui la spalla o la pila devono resistere come strutture a s? stanti, sono da aggiungere le forze parassite
trasmesse per attrito dagli appoggi mo(ili o elastomerici che non assolvono la funzione di isolamento ai sensi del ) %..$, che
devono essere maggiorate di un fattore pari a .,!$.
Le forze parassite trasmesse dagli appoggi o le coazioni indotte nella struttura dalle azioni varia(ili o permanenti potranno essere
trascurate per le opere aventi elementi strutturali che raggiungono la capacit2 flessionale, calcolata sul relativo dominio di
resistenza allo SL0, in corrispondenza della sollecitazione assiale agente.
7.=.9.: PILE
8er le pile in acciaio, si rimanda ai criteri del ) %.5.
8er le pile in calcestruzzo armato, si applicano i criteri appresso indicati.
7.=.9.:.: V(&i8i,?( /i &($i$%(*+a 3RES4
In ogni sezione la capacit2 deve risultare superiore o uguale alla corrispondente domanda.
resso-flessione
Delle sezioni in cui 7 prevista la formazione di zone dissipative, la domanda a presso'flessione 7 quella ottenuta dallanalisi
glo(ale della struttura per le com(inazioni di carico di cui al ) !..4.
8er i ponti in C3091 ed in C3041 la domanda a compressione nelle pile non deve eccedere, rispettivamente, il 55> ed il 65>
della capacit2 massima a compressione della sezione di solo calcestruzzo, per tutte le com(inazioni considerate.
Delle sezioni comprese nelle zone dissipative, deve risultare&

Ed Rd
M M *%.A.C+
nella quale&
H
Jd
7 la domanda flessionale =accompagnata dalla domanda flessionale in direzione ortogonale assunta come ad essa
contemporanea
.!
< derivante dallanalisi;
H
5d
7 la capacit2 flessionale, calcolata sul relativo dominio di resistenza allo SL0 in corrispondenza della sollecitazione assiale
agente.
Delle sezioni poste al di fuori delle zone dissipative, deve risultare&

prc yd
M M

*%.A.A+
nella quale H
prc
7 la domanda flessionale =accompagnata dalla domanda flessionale in direzione ortogonale assunta come ad
essa contemporanea< calcolata come descritto al ) %.A.5 e Hfd 7 la capacit2 flessionale corrispondente alla curvatura convenzionale
di prima plasticizzazione di cui al ) %.4.4..., in corrispondenza della sollecitazione assiale agente.
@ualora, al di fuori delle zone dissipative delle pile, la domanda flessionale H
prc
superi il valore H
5d
delle zone dissipative
stesse, si adotta questultimo al posto di H
prc
.
Taglio
9i fini della progettazione in capacit2, per ciascuna direzione di applicazione del sisma, la domanda a taglio XJd si ottiene
imponendo lequili(rio tra le capacit2 a flessione delle sezioni di estremit2 della pila Hs,prc e Hi,prc e il taglio Xprc applicato nelle
stesse sezioni, secondo le espressioni&

Ed Bd prc
V V = *%.A..$a+

( )
prc s,prc i,prc p
V M M / l = +

*%.A..$(+


13
A seconda della regola di combinazione direzionale assunta (v. 7.3.5) le tre caratteristiche di sollecitazione sono
effettivamente contemporanee, se si adotta la 7.3.10b oppure assunte tali, se si adotta la 7.3.10a.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 247
247

dove lp 7 la distanza tra le due sezioni di estremit2 della pila =nel caso di pila incastrata solamente alla (ase 7 la distanza tra la
sezione di incastro e la sezione di momento nullo< e 4d 7 calcolato sulla (ase del rapporto tra il taglio derivante dallanalisi X
J
e il
taglio Xprc

mediante la formula seguente&

( )
1, 00 2, 25 / 1, 25
Bd E prc
q V V =

*%.A...+
La capacit2 a taglio delle sezioni delle pile 7 calcolata come indicato nel ) 4......!, dove il (raccio delle forze interne, z, pu;
essere assunto pari a $,Ad per le sezioni rettangolari piene o cave, $,%5d per le sezioni circolari piene, $,6$d per le sezioni circolari
cave.
Delle zone dissipative delle pile progettate in C3191, langolo di inclinazione delle (ielle di calcestruzzo compresso deve essere
assunto pari a 45i.
Le dimensioni della sezione sono da riferirsi al solo nucleo confinato di calcestruzzo, laddove sia necessaria armatura di
confinamento.
8er elementi tozzi, con L d ,$ =vedi ) %.A...<, deve essere eseguita anche la verifica a scorrimento.
7.=.9.:.2 V(&i8i,?( /i /'%%i"i%- 3DUT4
La verifica di duttilit2 deve essere eseguita per le zone dissipative delle pile che richiedono armatura di confinamento come
indicato al ) %.A.6...
Il rispetto dei dettagli costruttivi indicati al ) %.A.6.. consente di omettere la verifica esplicita di duttilit2. @uestultima, laddove
necessaria, deve essere eseguita come indicato al ) %.4.4....
7.=.9.2 IMPALCATO
9l fine di evitare il martellamento tra diverse parti di impalcato tra loro contigue si dovranno rispettare i criteri enunciati al )
%..., nella sezione 0distanza fra costruzioni contigue1.
Xalori inferiori di tali distanze potranno essere adottati se il martellamento tra le parti produce meccanismi di rottura controllata
e, compati(ilmente con lesercizio dellinfrastruttura, facilmente ripara(ili.
7.=.9.2.: V(&i8i,?( /i &($i$%(*+a 3RES4
In ogni sezione la capacit2 deve risultare superiore o uguale alla corrispondente domanda.
Il criterio di dimensionamento per limpalcato 7 che esso non su(isca danni per le azioni corrispondenti allo SLV ossia per effetto
delle massime sollecitazioni indotte dallazione sismica di progetto.
Le verifiche di resistenza sono in generale superflue nella direzione longitudinale per ponti ad asse rettilineo o con curvatura
poco pronunciata, salvo effetti locali nelle zone di collegamento con gli apparecchi dappoggio.
In direzione trasversale, la domanda in resistenza si ottiene con i criteri della progettazione in capacit2.
In particolare, in sommit2 della generica pila i si ha una sollecitazione di taglio data da&
Rd Rd,i
Ed E,i E,i
E,i
M
V V V q
M

=
*%.A..+
nella quale X
J,i
7 il valore dello sforzo di taglio ottenuto dallanalisi, H
J,i
il corrispondente momento flettente alla (ase della
pila, ed H
5d,i
leffettivo momento resistente alla (ase della pila.
"e la pila trasmette anche momenti allimpalcato, i valori da assumere per la verifica di questultimo sono dati dai valori dei
momenti resistenti delle mem(rature che li trasmettono, moltiplicati per il fattore di sovraresistenza I
5d
.
8er azione sismica diretta trasversalmente al ponte, quando si verifica limpalcato con il criterio della progettazione in capacit2,
deve essere considerata la riduzione della sua rigidezza torsionale.
In direzione verticale, la verifica dellimpalcato deve essere eseguita nei casi indicati al ) %..., assumendo per lazione sismica il
valore q - ..
7.=.9.2 APPARECCHI DI APPOGGIO E ZONE DI SOVRAPPOSIZIONE
7.=.9.2.: Aa&(,,?i /a!##i! ! /i 5i*,!"! 8i$$i
Eli apparecchi dappoggio o di vincolo fissi devono essere dimensionati con i criteri della progettazione in capacit2. Jssi devono
quindi essere in grado di trasmettere, mantenendo la piena funzionalit2, forze orizzontali tali da produrre, nella o nelle zone
dissipative alla (ase della pila, un momento flettente pari a& I
5d
oH
5d
, dove H
5d
7 il momento resistente della o delle zone
dissipative. @uesta verifica pu; essere eseguita in modo indipendente per le due direzioni dellazione sismica.
Le forze determinate come sopra possono essere superiori a quelle che si ottengono dallanalisi ponendo q - .; in tal caso, per il
progetto degli apparecchi 7 consentito adottare queste ultime.
248 CAPITOLO 7


7.=.9.2.2 Aa&(,,?i /a!##i! )!bi"i
Delle zone di appoggio dove 7 previsto un movimento relativo tra elementi diversi della struttura =impalcato'pila, impalcato'
spalle, seggiole 0Eer(er1, ecc.< gli appoggi mo(ili devono essere dimensionati come indicato al ) %...
7.=.9.2.2 Di$!$i%i5i /i 8i*( ,!&$a
Con il termine di dispositivi di fine corsa si designano diversi elementi costruttivi aventi lo scopo di limitare il movimento
relativo tra impalcato e sommit2 della pila o spalla. @uesti dispositivi possono consistere in elementi ammortizzanti in gomma o
altro, collegamenti a fune, ecc.
Il ricorso a tali elementi 7 necessario quando le condizioni di progetto non permettono di realizzare appoggi, fra travata e testa
pila o spalla, o nei giunti in travata =seggiole FEer(er<, di prestazioni pari a quelle richieste al ) %.A.5.!.4.
In tali casi, in mancanza di verifica analitica in campo dinamico dellinterazione impalcato'pila o spalla e delle sollecitazioni indotte
nei dispositivi, questi ultimi possono venire dimensionati per resistere ad una forza pari ad L o @, in cui L - .,5 o " o a
g
Bg 7
laccelerazione normalizzata di progetto valutata allo SLC, ", a
g
e g sono definiti al ) !..!... e @ 7 il peso della parte di impalcato
collegato ad una pila od alle spalle, oppure, nel caso di due parti di impalcato collegate tra loro, il minore dei pesi di ciascuna delle
due parti.
7.=.9.2.7 Z!*( /i $!5&a!$i+i!*(
Delle zone di appoggio dove 7 previsto un movimento relativo tra elementi diversi della struttura =impalcato'pila, impalcato'
spalle, seggiole 0Eer(er1, ecc.< deve essere comunque disponi(ile una adeguata zona di sovrapposizione.
La lunghezza minima di tale zona 7 ottenuta aggiungendo allo spostamento relativo tra le parti, valutato come indicato al ) %..,
lo spazio necessario, pari almeno a 4$$ mm, per disporre lapparecchio di appoggio.
7.=.9.7 SPALLE
Le spalle dei ponti devono essere progettate in modo che tutte le parti componenti non su(iscano danni che ne compromettano la
completa funzionalit2 sotto lazione sismica relativa allo "LX.
La verifica sismica delle spalle pu; essere eseguita, a titolo di accetta(ile semplificazione, separatamente per la direzione
trasversale e per quella longitudinale.
Il modello da adottare per lanalisi delle spalle dipende dal grado di accoppiamento con limpalcato che esse sostengono =vedi ))
%.A.5.4.. e %.A.5.4.<.
7.=.9.7.: C!""(#a)(*%! )(/ia*%( aa&(,,?i /a!##i! )!bi"i
@uesto tipo di collegamento viene in generale realizzato solo per i movimenti in senso longitudinale.
In questo caso il comportamento della spalla sotto azione sismica 7 praticamente disaccoppiato da quello del resto del ponte.
Della determinazione delle sollecitazioni sismiche di progetto si devono considerare i seguenti contri(uti&
O le spinte dei terreni comprensive di effetti sismici, come specificato in ) %....C, valutando, laddove previsto e de(itamente
tenuto in conto anche nelle prestazioni cinematiche degli appoggi, eventuali spostamenti relativi rispetto al terreno.
O le forze dinerzia agenti sulla massa della spalla e del terreno presenti sulla sua fondazione, cui va applicata unaccelerazione
pari ad a
g
".
7.=.9.7.2 C!""(#a)(*%! )(/ia*%( aa&(,,?i /a!##i! 8i$$i
@uesto tipo di collegamento 7 adottato in maniera generalizzata per la direzione trasversale, ed in genere su una delle due spalle
per la direzione longitudinale.
In entram(i i casi, le spalle e il ponte formano un sistema accoppiato, ed 7 quindi necessario utilizzare un modello strutturale che
consenta di analizzare gli effetti di interazione tra il terreno, la spalla e la parte di ponte accoppiata.
Linterazione terreno'spalla pu; in molti casi essere trascurata =a favore di sta(ilit2< quando lazione sismica agisce in direzione
trasversale al ponte, ossia nel piano della spalla. In questi casi lazione sismica pu; essere assunta pari allaccelerazione a
g
o".
Del senso longitudinale il modello deve comprendere, in generale, la deforma(ilit2 del terreno retrostante e quella del terreno di
fondazione.
@ualora non venga effettuata lanalisi dinterazione di cui sopra, le forze dinerzia agenti sulla massa della spalla, del terreno
presente sulla sua fondazione e dellimpalcato saranno calcolate in (ase allaccelerazione valutata con lo spettro di progetto in
corrispondenza del periodo 64. Del caso in cui il sistema costituito dalla spalla, dal terreno presente sulla sua fondazione e
dallimpalcato sia infinitamente rigido =periodo proprio inferiore a $,$5s< le forze dinerzia direttamente applicate ad esso
possono essere assunte pari al prodotto delle masse per laccelerazione del terreno a
g
o".
Del caso in cui la spalla sostenga un terreno rigido naturale per pi: dellC$> dellaltezza, si pu; considerare che essa si muova
con il suolo. In questo caso le forze dinerzia di progetto possono essere determinate considerando unaccelerazione pari ad a
g
o".
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 249
249

7.%.6. 7.%.6. 7.%.6. 7.%.6. DETTAGLI COSTRUTTIVI DETTAGLI COSTRUTTIVI DETTAGLI COSTRUTTIVI DETTAGLI COSTRUTTIVI PER ELEMENTI PER ELEMENTI PER ELEMENTI PER ELEMENTI DI DI DI DI CALCESTRUZZO ARMATO CALCESTRUZZO ARMATO CALCESTRUZZO ARMATO CALCESTRUZZO ARMATO
7.=.;.: PILE
9l fine di conferire la necessaria duttilit2 7 necessario disporre idonee armature trasversali allinterno delle zone dissipative delle
pile&
' armature atte a confinare adeguatamente il nucleo in calcestruzzo della sezione;
' armature atte a contrastare linsta(ilit2 delle (arre verticali compresse.
Le prescrizioni sulle armature trasversali sono volte a conseguire determinati o(iettivi prestazionali. Jsse non determinano dei
quantitativi di acciaio da sommare tra di loro, pertanto nelle zone dissipative di una pila, fermi restando i dettagli costruttivi e il
passo minimo delle armature prescritti nei successivi tre paragrafi, il quantitativo di armatura trasversale 7 il massimo tra quelli
necessari a&
' soddisfare le verifiche di resistenza a taglio;
' confinare adeguatamente il nucleo in calcestruzzo della sezione;
' contrastare linsta(ilit2 delle (arre verticali compresse.
"alvo studi specifici le armature in parola sono indicate nei )) %.A.6...., %.A.6... e %.A.6...!.
7.=.;.:.: A&)a%'&( (& i" ,!*8i*a)(*%! /(" *',"(! /i ,a",($%&'++!
Le armature per il confinamento del nucleo di calcestruzzo non sono necessarie nei casi seguenti&
' se la sollecitazione di compressione normalizzata risulta j
Z
# $,$C;
' nel caso di sezioni delle pile in parete sottile a doppio 6 o cave, mono o multi cellulari, purch? risulti j
Z
#$,;
' nel caso di sezioni delle pile progettate in C3191 o in C3141 ove 7 possi(ile raggiungere una duttilit2 in curvatura non
inferiore, rispettivamente, a e
}
- .! o a e
}
- %, senza che la deformazione di compressione massima nel calcestruzzo superi
il valore $,$$!5.
La percentuale meccanica minima di armatura trasversale per il confinamento costituita da tiranti o staffe di forma rettangolare
[d,r 7 data da&

wd,r w,req w,min
max( ; 0, 67 )

*%.A..5+
con&

( )
yd
c
w,req k L
cc cd
f
A
0,13 0, 01
A f
= +

*%.A..6+
dove&
' 9c 7 larea totale di calcestruzzo della sezione.
' 9cc 7 larea del nucleo confinato della sezione.
' j
Z
7 stato precedentemente definito.
' vale $,!% per le pile progettate in C3191 e $,C per le pile progettate in C3141.
'
w,min
vale $,.C per le pile progettate in C3191 e $,. per le pile progettate in C3141.
'
L
7 la percentuale geometrica di armatura longitudinale.

8er staffe di forma circolare, la percentuale meccanica minima di armatura di confinamento 7 data da&

wd,c w,req w,min
max(1, 4 ; )

*%.A..%+
La percentuale meccanica 7 definita dalle espressioni seguenti&
O sezioni rettangolari

yd
sw
wd,r
cd
f
A

s b f
=


*%.A..C+
in cui&
' 9s[ - area complessiva dei (racci delle staffe chiuse e dei tiranti in una direzione
' s - interasse verticale delle armature di confinamento - "L
250 CAPITOLO 7


' ( - dimensione nel piano orizzontale del nucleo confinato di calcestruzzo misurata in direzione ortogonale a quella dei
(racci delle staffe.

O sezioni circolari

sp yd
wd,c
sp cd
4A f

D s f
=


*%.A..A+
in cui
' 9sp, 3sp - area della sezione delle (arre circonferenziali e diametro della circonferenza
' s - interasse verticale delle armature di confinamento - "L
Il passo dellarmatura trasversale di confinamento lungo lasse verticale della pila "L deve rispettare le seguenti condizioni&

*
6
min
1/ 5
bL
L
d
S
b


*%.A.$+

in cui d(L 7 il diametro delle armature longitudinali e (U 7 la dimensione minore del nucleo confinato di calcestruzzo.
In direzione trasversale la distanza "6 nel piano orizzontale tra due (racci di staffa rettangolare o tra due tiranti deve risultare&

*
L
1/ 3
S min
200 mm
b


*%.A..+
La porzione di calcestruzzo effettivamente confinata si misura dal (aricentro delle staffe di confinamento alla fi(ra in cui la
deformazione di compressione nel conglomerato 7 pari al valore $,$$!5B.
7.=.;.:.2 A&)a%'&( (& ,!*%&a$%a&( "i*$%abi"i%- /(""( ba&&( 5(&%i,a"i ,!)&($$(
Jsse non sono necessarie nel caso di sezioni delle pile progettate in C3141 ove sia possi(ile omettere larmatura di confinamento.
Il passo dellarmatura trasversale per contrastare linsta(ilit2 delle (arre verticali compresse lungo lasse verticale della pila "L
deve rispettare la seguente condizione&

L
S 6
bL
d

*%.A.+
con il significato gi2 esposto dei sim(oli.

Lungo i (ordi rettilinei delle sezioni lo(iettivo di trattenere le (arre longitudinali pu; essere raggiunto in due modi alternativi&
' mediante un (raccio di staffa assicurato per mezzo di tiranti intermedi, disposti in posizioni alternate lungo lasse
verticale della pila.
' attraverso la sovrapposizione di pi: staffe chiuse, disposte in modo tale che le (arre verticali interne risultino
alternativamente legate.
In direzione trasversale la distanza "6 nel piano orizzontale tra due (racci di staffa o tiranti deve risultare inferiore o uguale a
$cm. Il quantitativo minimo di tiranti o (racci trasversali necessari a limitare i fenomeni dinsta(ilit2 delle (arre longitudinali
lungo i (ordi rettilinei 7 fornito dalla relazione seguente&

t
S yk,s
T yk,t
A 1
A f
S 1, 6 f
=


*%.A.!+
In cui&
' ed sono rispettivamente larea di un (raccio di staffa o tirante =in mm< e la distanza misurata in direzione
trasversale fra i (racci dei tiranti =m<.
' 7 la somma delle aree delle (arre verticali =in mm< di competenza di un (raccio di staffa o tirante.
' e le tensioni di snervamento dellacciaio dellarmatura verticale e delle staffe o tiranti.

7.=.;.:.2 D(%%a#"i ,!$%&'%%i5i (& "( +!*( /i$$ia%i5(
La lunghezza, misurata lungo lasse verticale, della zona dissipativa di una pila progettata in C3191 ove risulti j
Z
#$,! 7 pari alla
maggiore delle due&
' la profondit2 della sezione in direzione ortogonale allasse di rotazione del momento flettente;
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 251
251

' la distanza tra la sezione di momento massimo e la sezione in cui il momento si riduce del $>. Il diagramma dei
momenti flettenti su cui computare il decremento del $> 7 quello in cui il valore massimo del momento vale Hprc.
8er $,!#jZ#$,6 tale valore deve essere incrementano del 5$>.
8er unulteriore estensione di lunghezza pari alla precedente si dispone solo larmatura di confinamento gradualmente
decrescente, in misura non inferiore in totale a met2 di quella necessaria nel primo tratto.

La lunghezza, misurata lungo lasse verticale, della zona dissipativa di una pila progettata in C3141 7 pari alla distanza tra la
sezione di momento massimo e la sezione ove risulti H5d#.,!oHJd .6ale distanza pu; essere nulla.

6utte le armature di confinamento, staffe o tiranti, devono terminare con piegature a .!5i che si ancorano verso linterno per una
lunghezza minima di .$ diametri.
I tiranti devono essere sempre ancorati alle staffe in prossimit2 delle (arre verticali.
Del caso di sezioni ove risulti jZ # $,!$ 7 possi(ile impiegare tiranti con piegature a .!5i su una estremit2 e a A$i sullaltra
estremit2, purch? siano alteranti i versi di posa.
6iranti con entram(e le piegature di estremit2 a .!5i possono essere costituiti da due elementi distinti con tratti rettilinei
convenientemente sovrapposti allinterno della zona centrale del nucleo di calcestruzzo.

Del caso di sezioni delle pile in parete sottile a doppio 6 o cave, mono o multi cellulari, il rapporto tra la lunghezza netta di ogni
parete interna e il proprio spessore dovr2 essere inferiore o uguale a C. 8er le pareti esterne tale limite vale 4. 8er le pile circolari
cave tale limitazione si intende riferita al diametro interno.
7.=.;.2 IMPALCATO, FONDAZIONI E SPALLE
,erme restando le prescrizioni inerenti le armature di cui al ) %..5, in conseguenza dei criteri di progetto adottati, non sono da
prevedere per gli elementi costruttivi in titolo accorgimenti specifici per conferire duttilit2.
7.1&. 7.1&. 7.1&. 7.1&. COSTRUZIONI COSTRUZIONI COSTRUZIONI COSTRUZIONI CON I CON I CON I CON ISOLAMENTO E'O DISSIP SOLAMENTO E'O DISSIP SOLAMENTO E'O DISSIP SOLAMENTO E'O DISSIPAZIONE AZIONE AZIONE AZIONE
7.1&.1. 7.1&.1. 7.1&.1. 7.1&.1. SCOPO SCOPO SCOPO SCOPO
Il presente capitolo fornisce criteri e regole per il progetto di costruzioni nuove e per ladeguamento di quelle esistenti, nelle quali
un sistema disolamento sismico sia posto al di sotto della costruzione medesima, o sotto una sua porzione rilevante, allo scopo
di migliorarne la risposta nei confronti delle azioni sismiche orizzontali.
La riduzione della risposta sismica orizzontale, qualunque siano la tipologia e i materiali strutturali della costruzione, pu; essere
ottenuta mediante una delle seguenti strategie disolamento, o mediante una loro appropriata com(inazione&
a) incrementando il periodo fondamentale della costruzione per portarlo nel campo delle minori accelerazioni di risposta;
b) limitando la massima forza orizzontale trasmessa.
In entram(e le strategie le prestazioni dellisolamento possono essere migliorate attraverso la dissipazione nel sistema di
isolamento di una consistente aliquota dellenergia meccanica trasmessa dal terreno alla costruzione.
Le prescrizioni del presente capitolo non si applicano ai sistemi di protezione sismica (asati sullimpiego di elementi dissipativi
distri(uiti a vari livelli, allinterno della costruzione.
7.1&.2. 7.1&.2. 7.1&.2. 7.1&.2. REQUISITI GENER REQUISITI GENER REQUISITI GENER REQUISITI GENERALI E CRITERI PER IL ALI E CRITERI PER IL ALI E CRITERI PER IL ALI E CRITERI PER IL LORO SODDISFACIMENTO LORO SODDISFACIMENTO LORO SODDISFACIMENTO LORO SODDISFACIMENTO
Il sistema disolamento 7 composto dai dispositivi disolamento e, eventualmente, di dissipazione, ciascuno dei quali espleta una
o pi: delle seguenti funzioni&
O sostegno dei carichi verticali con elevata rigidezza in direzione verticale e (assa rigidezza o resistenza in direzione orizzontale,
permettendo notevoli spostamenti orizzontali;
O dissipazione di energia, con meccanismi isteretici eBo viscosi;
O ricentraggio del sistema;
O vincolo laterale, con adeguata rigidezza, sotto carichi orizzontali di servizio =non sismici<.
,anno parte integrante del sistema disolamento gli elementi di connessione, nonch? eventuali vincoli supplementari disposti per
limitare gli spostamenti orizzontali dovuti ad azioni non sismiche =ad es. vento<.
3etta 0interfaccia disolamento1 la superficie di separazione sulla quale 7 attivo il sistema disolamento, si definiscono&
O 0sottostruttura1, la parte della struttura posta al di sotto dellinterfaccia del sistema disolamento e che include le fondazioni,
avente in genere deforma(ilit2 orizzontale trascura(ile e soggetta direttamente agli spostamenti imposti dal movimento
sismico del terreno;
O 0sovrastruttura1, la parte della struttura posta al di sopra dellinterfaccia disolamento e, perci;, isolata.
La sovrastruttura e la sottostruttura si devono mantenere in campo sostanzialmente elastico. 8er questo la struttura pu; essere
progettata con riferimento ai particolari costruttivi richiesti per le costruzioni caratterizzate, allo SLV, da ag"#$,$%5g, con deroga, per
le strutture in c.a., a quanto previsto al ) %.4.6 e al ) %.A.6.
252 CAPITOLO 7


Gnaffida(ilit2 superiore 7 richiesta al sistema disolamento, per il ruolo critico che esso svolge. 6ale affida(ilit2 si ritiene
conseguita se il sistema disolamento 7 progettato e verificato sperimentalmente secondo quanto sta(ilito nel ) ...A.
7.1&.3. 7.1&.3. 7.1&.3. 7.1&.3. CARATTERISTICHE E CR CARATTERISTICHE E CR CARATTERISTICHE E CR CARATTERISTICHE E CRITERI DI ACCETTAZION ITERI DI ACCETTAZION ITERI DI ACCETTAZION ITERI DI ACCETTAZIONE DEI DISPOSITIVI E DEI DISPOSITIVI E DEI DISPOSITIVI E DEI DISPOSITIVI
I dispositivi si possono utilizzare solo qualora posseggano le caratteristiche e soddisfino integralmente le prescrizioni riportate
nel ) ...A delle presenti norme.
7.1&.4. 7.1&.4. 7.1&.4. 7.1&.4. INDICAZIONI PROGETTU INDICAZIONI PROGETTU INDICAZIONI PROGETTU INDICAZIONI PROGETTUALI ALI ALI ALI
7.:B.7.: INDICAZIONI RIGUARDANTI I DISPOSITIVI
Lalloggiamento dei dispositivi disolamento e di dissipazione ed il loro collegamento alla struttura devono essere concepiti in
modo da assicurarne laccesso e rendere i dispositivi stessi ispeziona(ili e sostitui(ili. P necessario anche prevedere adeguati
sistemi di contrasto, idonei a consentire leventuale ricentraggio dei dispositivi qualora, a seguito di un sisma, si possano avere
spostamenti residui incompati(ili con la funzionalit2 della costruzione eBo con il corretto comportamento del sistema
disolamento.
^ve necessario, i dispositivi devono essere protetti da possi(ili effetti derivanti da attacchi del fuoco, chimici o (iologici. In
alternativa, occorre prevedere dispositivi che, in caso di distruzione degli isolatori, siano idonei a trasferire il carico verticale alla
sottostruttura.
7.:B.7.2 CONTROLLO DI MOVIMENTI INDESIDERATI
8er minimizzare gli effetti torsionali, la proiezione del centro di massa della sovrastruttura sul piano degli isolatori ed il centro di
rigidezza dei dispositivi o, nel caso di sottostruttura flessi(ile, il centro di rigidezza del sistema sottostruttura'isolamento devono
essere, per quanto possi(ile, coincidenti. Inoltre, nei casi in cui il sistema di isolamento affidi a pochi dispositivi le sue capacit2
dissipative e ricentranti rispetto alle azioni orizzontali, occorre che tali dispositivi siano, per quanto possi(ile, disposti in maniera
da minimizzare gli effetti torsionali =ad esempio perimetralmente< e siano in numero staticamente ridondante. Del caso dei ponti,
si potranno trascurare gli effetti delleccentricit2 accidentale delle masse/
8er minimizzare le differenze di comportamento dei dispositivi, le tensioni di compressione a cui lavorano devono essere per
quanto possi(ile uniformi. Del caso di sistemi disolamento che utilizzino dispositivi di diverso tipo, particolare attenzione deve
essere posta sui possi(ili effetti della differente deforma(ilit2 verticale sotto le azioni sia statiche che sismiche.
8er evitare o limitare azioni di trazione nei dispositivi, gli interassi della maglia strutturale devono essere scelti in modo tale che
il carico verticale 0X1 di progetto agente sul singolo isolatore sotto le azioni sismiche e quelle concomitanti, risulti essere di
compressione o, al pi:, nullo =XQ$<. Del caso in cui dallanalisi risultasse Xd$, occorre che la tensione di trazione sia in modulo
inferiore al minore tra E =E modulo di taglio del materiale elastomerico< e . H8a, negli isolatori elastomerici, oppure, per i
dispositivi di altro tipo, dimostrare, attraverso adeguate prove sperimentali, che il dispositivo 7 in grado di sostenere tale
condizione, oppure predisporre opportuni vincoli in grado di assor(ire integralmente la trazione.
7.:B.7.2 CONTROLLO DEGLI SPOSTAMENTI SISMICI DIFFERENZIALI DEL TERRENO
Degli edifici, sia le strutture del piano di posa dei dispositivi sia le strutture del piano da cui spicca la sovrastruttura devono
essere dimensionate in modo da assicurare un comportamento rigido nel piano suddetto, cosK da limitare gli effetti di
spostamenti sismici differenziali. 9ltrimenti la varia(ilit2 spaziale del moto del terreno deve essere messa in conto secondo
quanto specificato nel ) !..5.
La condizione precedente si considera soddisfatta se un diaframma rigido costituito da un solaio in c.a. oppure da una griglia di
travi progettata tenendo conto di possi(ili fenomeni di insta(ilit2 7 presente sia al di sopra sia al di sotto del sistema di
isolamento e se i dispositivi del sistema di isolamento sono fissati ad entram(i i diaframmi o direttamente o attraverso elementi
verticali il cui spostamento orizzontale in condizioni sismiche sia minore di .B$ dello spostamento relativo del sistema di
isolamento. 6ali elementi devono essere progettati per rispondere in campo rigorosamente elastico, tenendo anche conto della
maggiore affida(ilit2 richiesta ai dispositivi di isolamento e dissipazione.
7.:B.7.7 CONTROLLO DEGLI SPOSTAMENTI RELATIVI AL TERRENO E ALLE COSTRUZIONI CIRCOSTANTI
9deguato spazio deve essere previsto tra la sovrastruttura isolata e il terreno o le costruzioni circostanti, per consentire
li(eramente gli spostamenti sismici in tutte le direzioni. 8er i ponti, i giunti di separazione tra le diverse porzioni di impalcato e
tra limpalcato e la sottostruttura devono essere dimensionati in modo da permettere il corretto funzionamento del sistema
disolamento, senza impedimenti al li(ero spostamento delle parti isolate.
^ccorre anche attuare adeguati accorgimenti affinch? leventuale malfunzionamento delle connessioni a cavallo dei giunti non
possa compromettere lefficienza dellisolamento.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 253
253

7.1&.5. 7.1&.5. 7.1&.5. 7.1&.5. MODELLAZIONE E ANALI MODELLAZIONE E ANALI MODELLAZIONE E ANALI MODELLAZIONE E ANALISI STRUTTURALE SI STRUTTURALE SI STRUTTURALE SI STRUTTURALE
7.:B.9.: PROPRIET DEL SISTEMA DI ISOLAMENTO
Le propriet2 meccaniche del sistema di isolamento da adottare nelle analisi di progetto, derivanti dalla com(inazione delle
propriet2 meccaniche dei singoli dispositivi che lo costituiscono, sono le pi: sfavorevoli che si possono verificare durante il
periodo di riferimento X5 considerato. Jsse devono tener conto, ove pertinente, di&
O entit2 delle deformazioni su(ite in relazione allo stato limite per la verifica del quale si svolge lanalisi,
O varia(ilit2 delle caratteristiche meccaniche dei dispositivi, nellam(ito della fornitura,
O velocit2 massima di deformazione =frequenza<, in un intervallo di varia(ilit2 di S!$> del valore di progetto,
O entit2 dei carichi verticali agenti simultaneamente al sisma,
O entit2 dei carichi e delle deformazioni in direzione trasversale a quella considerata,
O temperatura, per i valori massimo e minimo di progetto,
Inoltre, si deve tener conto delleventuale cam(iamento nel tempo delle caratteristiche meccaniche durante la vita utile del
dispositivo.
"i devono, pertanto, eseguire pi: analisi per ciascuno stato limite da verificare, attri(uendo ai parametri del modello i valori
estremi pi: sfavorevoli ai fini della valutazione delle grandezze da verificare e coerenti con lentit2 delle deformazioni su(ite dai
dispositivi.
Del caso in cui i valori estremi =massimo oppure minimo< differiscano di non pi: del $> dal valor medio, si potranno adottare i
valori medi delle propriet2 meccaniche del sistema di isolamento.
7.:B.9.2 MODELLAZIONE
La sovrastruttura e la sottostruttura devono essere modellate come sistemi a comportamento elastico lineare aventi rigidezza
corrispondente al comportamento strutturale non dissipativo. Il sistema di isolamento pu; essere modellato, in relazione alle sue
caratteristiche meccaniche, come avente comportamento visco'elastico lineare oppure con legame costitutivo non lineare. La
deforma(ilit2 verticale degli isolatori dovr2 essere messa in conto quando il rapporto tra la rigidezza verticale del sistema di
isolamento W
v
e la rigidezza equivalente orizzontale W
esi
7 inferiore a C$$.
"e 7 utilizzato un modello lineare, si deve adottare una rigidezza equivalente riferita allo spostamento totale di progetto per lo
stato limite in esame, di ciascun dispositivo facente parte del sistema di isolamento. La rigidezza totale equivalente del sistema di
isolamento, W
esi
, 7 pari alla somma delle rigidezze equivalenti dei singoli dispositivi. Lenergia dissipata dal sistema
disolamento deve essere espressa in termini di coefficiente di smorzamento viscoso equivalente del sistema disolamento b
esi
,
valutato con riferimento allenergia dissipata dal sistema di isolamento in cicli con frequenza nellintervallo delle frequenze
naturali dei modi considerati. 8er i modi superiori della struttura, al di fuori di tale intervallo, il rapporto di smorzamento del
modello completo deve essere quello della sovrastruttura nella condizione di (ase fissa.
@uando la rigidezza eBo lo smorzamento equivalenti del sistema di isolamento dipendono significativamente dallo spostamento
di progetto, deve applicarsi una procedura iterativa fino a che la differenza tra il valore assunto e quello calcolato non sia
inferiore al 5>.
Il comportamento del sistema di isolamento pu; essere modellato come lineare equivalente se sono soddisfatte tutte le seguenti
condizioni&
a) la rigidezza equivalente del sistema disolamento 7 almeno pari al 5$> della rigidezza secante per cicli con spostamento pari
al $> dello spostamento di riferimento;
b) lo smorzamento lineare equivalente del sistema di isolamento, come definito in precedenza, 7 inferiore al !$>;
c) le caratteristiche forza'spostamento del sistema disolamento non variano di pi: del .$> per effetto di variazioni della
velocit2 di deformazione, in un campo del S!$> intorno al valore di progetto, e dellazione verticale sui dispositivi, nel campo
di varia(ilit2 di progetto;
d) lincremento della forza nel sistema disolamento per spostamenti tra $,5 d
dc
e d
dc
, essendo d
dc
lo spostamento del centro di
rigidezza dovuto allazione sismica, 7 almeno pari al ,5> del peso totale della sovrastruttura.
Del caso in cui si adotti un modello non lineare, il legame costitutivo dei singoli dispositivi del sistema disolamento deve
riprodurre adeguatamente il loro comportamento nel campo di deformazioni e velocit2 che si verificano durante lazione sismica,
anche in relazione alla corretta rappresentazione dellenergia dissipata nei cicli di isteresi.
"e ritenuta rilevante ai fini della risposta sismica della struttura isolata, 7 opportuno tenere in conto leventuale interazione
terreno'struttura come indicato al ) %.A.!...
7.:B.9.2 ANALISI
8er le costruzioni isolate alla (ase si applicano le prescrizioni di cui ai )) %.!.! e %.!.4 integrate o, se del caso, sostituite da quelle
contenute nei successivi punti. 8er esse non pu; essere usata lanalisi statica non lineare.
254 CAPITOLO 7


7.:B.9.2.: A*a"i$i "i*(a&( $%a%i,a
8er le costruzioni dotate di isolamento alla (ase, il metodo dellanalisi statica lineare pu; essere applicato se la struttura isolata
soddisfa i requisiti seguenti&
a) il sistema disolamento pu; essere modellato come lineare, in accordo con il precedente ) %..$.5.;
b) il periodo equivalente T
is
della costruzione isolata ha un valore compreso fra ! o6
(f
e !,$ s, in cui 6
(f
7 il periodo della
sovrastruttura assunta a (ase fissa, stimato con unespressione approssimata;
c) la rigidezza verticale del sistema di isolamento W
v
7 almeno C$$ volte pi: grande della rigidezza equivalente orizzontale del
sistema di isolamento W
esi
;
d) il periodo in direzione verticale 6
v
, calcolato come
V V
M/K 2 T = , 7 inferiore a $,. s;
e) nessun isolatore risulta in trazione per leffetto com(inato dellazione sismica e dei carichi verticali;
f) il sistema resistente allazione sismica possiede una configurazione strutturale regolare in pianta, come 7 definita al ) %...
9i requisiti da a) ad f) si aggiungono, per gli edifici civili ed industriali, i seguenti&
_ la sovrastruttura ha altezza non maggiore di $ m e non pi: di 5 piani
_ la sottostruttura pu; essere considerata infinitamente rigida ovvero il suo periodo proprio 7 non maggiore di $,$5s.
_ la dimensione maggiore in pianta della sovrastruttura 7 inferiore a 5$ m;
_ in ciascuna delle direzioni principali orizzontali, leccentricit2 totale tra il centro di rigidezza del sistema di isolamento e la
proiezione verticale del centro di massa non 7 superiore al !> della dimensione della sovrastruttura trasversale alla direzione
orizzontale considerata.
9i requisiti da a) ad f) si aggiungono, per i ponti, i seguenti&
O lo schema statico 7 a impalcati semplicemente appoggiati, oppure lo schema statico 7 a impalcati continui con geometria
regolare, caratterizzata da& sostanziale rettilineit2 dellimpalcato, luci uguali, rapporto massimo tra le rigidezze delle pile
inferiore a , lunghezza totale dellimpalcato continuo inferiore a .5$ m;
O la massa della met2 superiore delle pile 7 inferiore a .B5 della massa dellimpalcato;
O le pile hanno altezza inferiore a $ m;
O in direzione trasversale la distanza tra il centro di rigidezza del sistema di isolamento e il centro di massa dellimpalcato non 7
superiore al 5> della dimensione trasversale della sovrastruttura.
"e le condizioni dette sono rispettate, il calcolo pu; essere svolto su due modelli separati, per ciascuno dei quali si assume il
valore corrispondente dello smorzamento, uno per la sovrastruttura pi: sistema disolamento ed uno per la sottostruttura. "u
questultimo agiscono le forze ricavate dal primo modello e le forze dinerzia prodotte direttamente dal moto del terreno.
La forza orizzontale complessiva applicata al sistema disolamento, da ripartire tra gli elementi strutturali costituenti la
sottostruttura in proporzione alle rigidezze dei corrispondenti dispositivi disolamento, 7 pari a&

( )
e jS esi
F M S T , =

*%..$..+
dove "
e
=6
is
, b
esi
< 7 laccelerazione spettrale definita nel ) !..! per la categoria di suolo di fondazione appropriata e W
esi,min
7 la
rigidezza equivalente minima in relazione alla varia(ilit2 delle propriet2 meccaniche del sistema di isolamento, per effetto dei
fattori definiti nel ) %..$.5...
Lo spostamento del centro di rigidezza dovuto allazione sismica d
dc
deve essere calcolato, in ciascuna direzione orizzontale,
mediante la seguente espressione&
min esi,
esi is e
de
K
) , (T S M
d

=
*%..$.+
Le forze orizzontali da applicare a ciascun livello della sovrastruttura devono essere calcolate, in ciascuna direzione orizzontale,
mediante la seguente espressione&

( )
j j e jS esi
f m S T , =

*%..$.!+
in cui m
`
7 la massa del livello `'esimo.
Eli effetti della torsione dinsieme della sovrastruttura sui singoli dispositivi di isolamento possono essere messi in conto
amplificando in ciascuna direzione gli spostamenti e le forze precedentemente definiti mediante i fattori ~
Ti
e ~
fi
, da applicare,
rispettivamente, alle azioni in direzione T e f&
tot,y
xi i 2
y
e
1 y
r
= +

i 2
x
x tot,
yi
x
r
e
1 + = *%..$.4+
in cui&
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 255
255

=T
i
, f
i
< sono le coordinate del dispositivo rispetto al centro di rigidezza;
e
tot T, f
7 leccentricit2 totale nella direzione T, f;
r
T, f
sono le componenti, in direzione T e f del raggio torsionale del sistema di isolamento, date dalle seguenti espressioni&
( )

+ =
yi xi i yi i x
K K y K x r /
2 2 2

( )

+ =
xi xi i yi i y
K K y K x r /
2 2 2

*%..$.5+
W
Ti
, W
fi
sono le rigidezze equivalenti del dispositivo i'esimo rispettivamente nelle direzioni T e f.
9i fini della verifica degli elementi strutturali, gli effetti torsionali sulla sovrastruttura sono valutati come specificato in ) %.!.!.
7.:B.9.2.2 A*a"i$i "i*(a&( /i*a)i,a
8er le costruzioni con isolamento alla (ase lanalisi dinamica lineare 7 ammessa quando risulta possi(ile modellare elasticamente
il comportamento del sistema di isolamento, nel rispetto delle condizioni di cui al ) %..$.5.. 8er il sistema complessivo, formato
dalla sottostruttura, dal sistema disolamento e dalla sovrastruttura, si assume un comportamento elastico lineare. @ualora il
sistema di isolamento non sia immediatamente al di sopra delle fondazioni, il modello deve comprendere sia la sovrastruttura sia
la sottostruttura, a meno che la sottostruttura non sia assimila(ile ad una struttura scatolare rigida come definita al ) %....
Lanalisi pu; essere svolta mediante analisi modale con spettro di risposta o mediante integrazione al passo delle equazioni del
moto, eventualmente previo disaccoppiamento modale, considerando un numero di modi tale da portare in conto anche
unaliquota significativa della massa della sottostruttura, se inclusa nel modello.
Del caso si adotti lanalisi modale con spettro di risposta, questa deve essere svolta secondo quanto specificato in ) %.!.!.., salvo
diverse indicazioni fornite nel presente paragrafo. Le due componenti orizzontali dellazione sismica si considerano in generale
agenti simultaneamente, adottando, ai fini della com(inazione degli effetti, le regole riportate in ) %.!.!... La componente
verticale deve essere messa in conto nei casi previsti in ) %... e, in ogni caso, quando il rapporto tra la rigidezza verticale del
sistema di isolamento W
v
e la rigidezza equivalente orizzontale W
esi
risulti inferiore a C$$. In tali casi si avr2 cura che la massa
eccitata dai modi in direzione verticale considerati nellanalisi sia significativa.
Lo spettro elastico definito in ) !..!. va ridotto per tutto il campo di periodi 6 Q $,C 6
is
, assumendo per il coefficiente riduttivo k
il valore corrispondente al coefficiente di smorzamento viscoso equivalente b
esi
del sistema di isolamento.
Del caso di analisi lineare con integrazione al passo, la messa in conto del corretto valore del coefficiente di smorzamento viscoso
equivalente b si ottiene, quando si opera sulle singole equazioni modali disaccoppiate, assegnando a ciascuna equazione il
corrispondente valore modale di b o, quando si opera sul sistema completo, definendo in maniera appropriata la matrice di
smorzamento del sistema.
7.1&.6. 7.1&.6. 7.1&.6. 7.1&.6. VERIFICHE VERIFICHE VERIFICHE VERIFICHE
7.:B.;.: VERIFICHE DEGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO
Il livello di protezione richiesto per la sottostruttura e le fondazioni nei confronti dello SL! 7 da ritenere conseguito se sono
soddisfatte le relative verifiche nei confronti dello SLV, di cui al ) %..$.6..
La verifica dello SL! della sovrastruttura deve essere effettuata controllando che gli spostamenti dinterpiano ottenuti dallanalisi
siano inferiori ai B! dei limiti indicati per lo SL! nel ) %.!.6...
I dispositivi del sistema disolamento non devono su(ire danni che possano comprometterne il funzionamento nelle condizioni
di servizio. 6ale requisito si ritiene normalmente soddisfatto se sono soddisfatte le verifiche dello SLV dei dispositivi. In caso di
sistemi a comportamento non lineare, eventuali spostamenti residui al termine dellazione sismica allo SL! devono essere
compati(ili con la funzionalit2 della costruzione.
Le eventuali connessioni, strutturali e non, particolarmente quelle degli impianti, fra la struttura isolata e il terreno o le parti di
strutture non isolate, devono assor(ire gli spostamenti relativi corrispondenti allo SL! senza su(ire alcun danno o limitazione
duso.
7.:B.;.2 VERIFICHE DEGLI STATI LIMITE ULTIMI
8er le costruzioni particolarmente esposte allazione del vento e per i ponti in generale sar2 condotta la verifica dello SL0 dei
dispositivi di isolamento eBo dissipazione di energia sottoposti alle com(inazioni inerenti le azioni varia(ili orizzontali/
7.:B.;.2.: V(&i8i,?( /(""! SLV
La capacit2 della sottostruttura e della sovrastruttura deve essere valutata adottando i valori di I
H
utilizzati per le costruzioni
non isolate.
Eli elementi della sottostruttura devono essere verificati rispetto alle sollecitazioni ottenute direttamente dallanalisi, quando il
modello include anche la sottostruttura. In caso contrario, essi devono essere verificati rispetto alle sollecitazioni prodotte dalle
forze trasmesse dal sistema disolamento com(inate con le sollecitazioni prodotte dalle accelerazioni di risposta direttamente
applicate alla sottostruttura. Del caso in cui la sottostruttura possa essere assunta infinitamente rigida =periodo proprio inferiore
256 CAPITOLO 7


a $,$5s< le forze dinerzia direttamente applicate ad essa possono essere assunte pari al prodotto delle masse della sottostruttura
per laccelerazione del terreno a
g
". La com(inazione delle sollecitazioni deve essere eseguita adottando le regole riportate in )
%.!.5, tenendo in conto gli effetti pseudo'statici indotti dagli spostamenti relativi prodotti dalla varia(ilit2 spaziale del moto
unicamente nei casi previsti ai )) !..5.. e !..5..
La domanda sugli elementi strutturali della sovrastruttura e della sottostruttura e sul terreno deve essere valutata, nel caso di
analisi lineare, considerando un fattore di comportamento q#.,5$ nel caso degli edifici e q-. nel caso dei ponti ed adottando le
regole di com(inazione di cui al ) !..4.
Delle condizioni di massima sollecitazione le parti dei dispositivi non impegnate nella funzione dissipativa devono rimanere in
campo elastico, nel rispetto delle norme relative ai materiali di cui sono costituite, e comunque con un coefficiente di sicurezza
almeno pari a .,5.
Delle costruzioni di classe duso IX, le eventuali connessioni, strutturali e non, particolarmente quelle degli impianti, fra la
struttura isolata e il terreno o le parti di strutture non isolate devono assor(ire gli spostamenti relativi previsti dal calcolo, senza
danni.
9l fine di evitare il martellamento tra diverse parti tra loro contigue si dovranno rispettare i criteri enunciati al ) %..., nella
sezione 03I"69DN9 659 C^"65GNI^DI C^D6IEGJ1, e, per i ponti, al ) %.A.5..
7.:B.;.2.2 V(&i8i,?( /(""! SLC
I dispositivi del sistema disolamento devono essere in grado di sostenere, senza rotture, gli spostamenti d

, valutati per un
terremoto riferito allo SLC. Del caso di sistemi a comportamento non lineare, allo spostamento ottenuto con lazione sismica
detta, occorre aggiungere il maggiore tra lo spostamento residuo allo SL! e il 5$> dello spostamento corrispondente
allannullamento della forza, seguendo il ramo di scarico a partire dal punto di massimo spostamento raggiunto allo SL!.
In tutte le costruzioni, le connessioni del gas e di altri impianti pericolosi che attraversano i giunti di separazione devono essere
progettate per consentire gli spostamenti relativi della sovrastruttura isolata, con lo stesso livello di sicurezza adottato per il
progetto del sistema disolamento.
8er i ponti e le costruzioni dotate anche di appoggi mo(ili devono essere rispettati i requisiti enunciati rispettivamente nei ))
%.A.5.!. e %....
I dispositivi di fine corsa, se previsti, devono permettere li(eramente gli spostamenti massimi dei dispositivi di isolamento eBo
dissipazione di energia e devono essere dimensionati secondo i criteri indicati nel ) %.A.5.!.!. Eli spostamenti massimi sono
definiti al primo capoverso del presente paragrafo.
7.1&.7. 7.1&.7. 7.1&.7. 7.1&.7. ASPETTI COSTRUTTIV ASPETTI COSTRUTTIV ASPETTI COSTRUTTIV ASPETTI COSTRUTTIVI( MANUTENZIONE( SOS I( MANUTENZIONE( SOS I( MANUTENZIONE( SOS I( MANUTENZIONE( SOSTITUI!ILIT" TITUI!ILIT" TITUI!ILIT" TITUI!ILIT"
Il progetto deve contenere la descrizione delle modalit2 di messa in opera dei dispositivi ed il relativo piano di manutenzione. I
documenti di progetto devono indicare i dettagli, le dimensioni e le prescrizioni sulla qualit2, come pure eventuali dispositivi di
tipo speciale e le tolleranze concernenti la messa in opera. Jlementi di elevata importanza, che richiedano particolari controlli
durante le fasi di costruzione e messa in opera, devono essere indicati negli ela(orati grafici di progetto, insieme alle procedure
di controllo da adottare.
Il piano di qualit2 deve prevedere, inoltre, la descrizione delle modalit2 di installazione dei dispositivi durante la fase di
costruzione dellopera da isolare, nonch? il programma dei controlli periodici, degli interventi di manutenzione e di sostituzione,
durante la vita nominale della struttura, la cui durata deve essere specificata nei documenti di progetto.
9i fini della qualit2 della posa in opera, gli isolatori devono essere installati da personale specializzato, sulla (ase di un disegno
planimetrico recante le coordinate e la quota di ciascun dispositivo, lentit2 e la preregolazione degli eventuali dispositivi mo(ili
a rotolamento, le dimensioni delle eventuali nicchie predisposte nei getti di calcestruzzo per accogliere staffe o perni di
ancoraggio, le caratteristiche delle malte di spianamento e di sigillatura.
9i fini della sostituzione degli isolatori, il progetto delle strutture deve prevedere la possi(ilit2 di trasferire temporaneamente i
carichi verticali dalla sovrastruttura alla sottostruttura per il tramite di martinetti oleodinamici, adiacenti allisolatore da
sostituire. 9 tale scopo il progetto delle strutture pu; prevedere nicchie per linserimento dei martinetti tra la sottostruttura e la
sovrastruttura ovvero altre disposizioni costruttive equivalenti.
9nche i percorsi, che consentono al personale addetto di raggiungere e di ispezionare gli isolatori, devono essere previsti e
riportati sul progetto esecutivo delle strutture portanti e su quello delle eventuali murature di tamponamento, in modo da
garantire laccessi(ilit2 al dispositivo da tutti i lati.
Le risultanze delle visite periodiche di controllo devono essere annotate su un apposito documento che deve essere conservato
con il progetto della struttura isolata durante lintera vita di utilizzazione della costruzione.
7.1&.$. 7.1&.$. 7.1&.$. 7.1&.$. ACCORGIMENTI SPECIFI ACCORGIMENTI SPECIFI ACCORGIMENTI SPECIFI ACCORGIMENTI SPECIFICI IN FASE DI COLLAU CI IN FASE DI COLLAU CI IN FASE DI COLLAU CI IN FASE DI COLLAUDO DO DO DO
9i fini del collaudo statico, di fondamentale importanza 7 il controllo della posa in opera dei dispositivi, nel rispetto delle
tolleranze e delle modalit2 di posa prescritte dal progetto, nonch? la verifica della completa separazione tra sottostruttura e
sovrastruttura e tra questultima ed altre strutture adiacenti, con il rigoroso rispetto delle distanze di separazione previste in
progetto.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 257
257

Il collaudatore pu; disporre lesecuzione di speciali prove per la caratterizzazione dinamica del sistema di isolamento atte a
verificare, nei riguardi di azioni di tipo sismico, che le caratteristiche della costruzione corrispondano a quelle attese.
7.11. 7.11. 7.11. 7.11. OPERE E SISTEMI GEOT OPERE E SISTEMI GEOT OPERE E SISTEMI GEOT OPERE E SISTEMI GEOTECNICI ECNICI ECNICI ECNICI
Le presenti norme disciplinano la progettazione e la verifica delle opere e dei sistemi geotecnici di cui al ) 6.... soggetti ad azioni
sismiche, nonch? i requisiti cui devono soddisfare i siti di costruzione e i terreni interagenti con le opere in presenza di tali azioni.
In aggiunta alle prescrizioni contenute nel presente paragrafo, le opere e i sistemi geotecnici devono soddisfare le prescrizioni
contenute nel Capitolo 6, relative alle com(inazioni di carico non sismico.
7.11.1. 7.11.1. 7.11.1. 7.11.1. REQUISITI NEI CONFRO REQUISITI NEI CONFRO REQUISITI NEI CONFRO REQUISITI NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMI NTI DEGLI STATI LIMI NTI DEGLI STATI LIMI NTI DEGLI STATI LIMITE TE TE TE
"otto leffetto dellazione sismica di progetto, definita al Capitolo !, le opere e i sistemi geotecnici devono rispettare gli stati limite
ultimi e di esercizio definiti al ) !..., con i requisiti di sicurezza indicati nel ) %...
Le verifiche degli stati limite ultimi devono essere eseguite ponendo pari a . i coefficienti parziali sulle azioni e sui parametri
geotecnici e impiegando le resistenze di progetto, con i coefficienti parziali 5 indicati nel presente Capitolo % per il caso
particolare delle verifiche in presenza di azioni sismiche.
7.11.2. 7.11.2. 7.11.2. 7.11.2. CARATTERIZZAZIONE GE CARATTERIZZAZIONE GE CARATTERIZZAZIONE GE CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA AI FINI SIS OTECNICA AI FINI SIS OTECNICA AI FINI SIS OTECNICA AI FINI SISMICI MICI MICI MICI
Le indagini geotecniche devono essere predisposte dal progettista in presenza di un quadro geologico adeguatamente definito,
che comprenda i principali caratteri tettonici e litologici, nonch? leventuale preesistenza di fenomeni di insta(ilit2 del territorio.
Le indagini devono comprendere laccertamento degli elementi che, unitamente agli effetti topografici, influenzano la
propagazione delle onde sismiche, quali le condizioni stratigrafiche e la presenza di un su(strato rigido o di una formazione ad
esso assimila(ile.
La caratterizzazione fisico'meccanica dei terreni e la scelta dei pi: appropriati mezzi e procedure dindagine devono essere
effettuate tenendo conto della tipologia del sistema geotecnico e del metodo di analisi adottato nelle verifiche.
Del caso di opere per le quali si preveda limpiego di metodi danalisi avanzata, 7 opportuna anche lesecuzione di prove cicliche
e dinamiche di la(oratorio, quando sia tecnicamente possi(ile il prelievo di campioni indistur(ati. In ogni caso, la
caratterizzazione geotecnica dei terreni deve consentire almeno la classificazione del sottosuolo secondo i criteri esposti nel )
!...
Della caratterizzazione geotecnica 7 necessario valutare la dipendenza della rigidezza e dello smorzamento dal livello
deformativo.
Delle analisi di sta(ilit2 in condizioni post'sismiche si deve tener conto della riduzione di resistenza al taglio indotta dal
decadimento delle caratteristiche di resistenza per degradazione dei terreni e dalleventuale accumulo di pressioni interstiziali
che pu; verificarsi nei terreni saturi.
Dei terreni saturi si assumono generalmente condizioni di drenaggio impedito. In tal caso, nelle analisi condotte in termini di
tensioni efficaci, la resistenza al taglio 7 esprimi(ile mediante la relazione

( )
f n
c' ' u tan ' = +

*%.....+
dove |
n
7 la tensione efficace iniziale normale alla giacitura di rottura, xu 7 leventuale sovrappressione interstiziale generata
dal sisma e i parametri c e }

tengono conto della degradazione dei terreni per effetto della storia ciclica di sollecitazione.
Dei terreni a grana fina, le analisi possono essere condotte in termini di tensioni totali esprimendo la resistenza al taglio mediante
la resistenza non drenata, valutata in condizioni di sollecitazione ciclica

f u,c
c =

*%....+

dove c
u,c
include gli effetti di degradazione dei terreni.
7.11.3. 7.11.3. 7.11.3. 7.11.3. RISPOSTA SISMICA E S RISPOSTA SISMICA E S RISPOSTA SISMICA E S RISPOSTA SISMICA E STA!ILIT" DEL SITO TA!ILIT" DEL SITO TA!ILIT" DEL SITO TA!ILIT" DEL SITO
7.::.2.: RISPOSTA SISMICA LOCALE
Il moto generato da un terremoto in un sito dipende dalle particolari condizioni locali, cio7 dalle caratteristiche topografiche e
stratigrafiche del sottosuolo e dalle propriet2 fisiche e meccaniche dei materiali, terreni o rocce, di cui 7 costituito. 9lla scala della
singola opera o del singolo sistema geotecnico, lanalisi della risposta sismica locale consente quindi di definire le modifiche che
il segnale sismico di ingresso su(isce, a causa dei suddetti fattori locali.
Le analisi di risposta sismica locale richiedono unadeguata conoscenza delle propriet2 geotecniche dei terreni, da determinare
mediante specifiche indagini e prove.
Delle analisi di risposta sismica locale, lazione sismica di ingresso 7 descritta in termini di storia temporale dellaccelerazione
=accelerogrammi< su di un sito di riferimento rigido ed affiorante con superficie topografica orizzontale =sottosuolo tipo 9 del )
!..<. 8er la scelta degli accelerogrammi di ingresso, si deve fare riferimento a quanto gi2 specificato al ) !..!.6.
258 CAPITOLO 7


7.::.2.2 FATTORI DI AMPLIFICAZIONE STRATIGRAFICA
In condizioni stratigrafiche e morfologiche schematizza(ili con un modello mono'dimensionale e per profili stratigrafici
riconduci(ili alle categorie di cui alla 6a(. !..II, il moto sismico alla superficie di un sito 7 defini(ile mediante laccelerazione
massima =amaT< attesa in superficie ed una forma spettrale ancorata ad essa. Il valore di amaT pu; essere ricavato dalla relazione amaT
- S"oag dove ag 7 laccelerazione massima su sito di riferimento rigido ed S" 7 il coefficiente di amplificazione stratigrafica.
7.::.2.2 FATTORI DI AMPLIFICAZIONE TOPOGRAFICA
8er condizioni topografiche riconduci(ili alle categorie di cui alla 6a(. !..III, la valutazione dellamplificazione topografica pu;
essere effettuata utilizzando il coefficiente di amplificazione topografica S6. Il parametro S6 deve essere applicato nel caso di
configurazioni geometriche prevalentemente (idimensionali, creste o dorsali allungate, di altezza superiore a !$ m. Eli effetti
topografici possono essere trascurati per pendii con inclinazione media inferiore a .5i, altrimenti si applicano i criteri indicati nel
) !...
7.::.2.7 STA1ILIT NEI CONFRONTI DELLA LIKUEFAZIONE
7.::.2.7.: G(*(&a"i%-
Il sito presso il quale 7 u(icato il manufatto deve essere sta(ile nei confronti della liquefazione, intendendo con tale termine quei
fenomeni associati alla perdita di resistenza al taglio o ad accumulo di deformazioni plastiche in terreni saturi, prevalentemente
sa((iosi, sollecitati da azioni cicliche e dinamiche che agiscono in condizioni non drenate.
"e il terreno risulta suscetti(ile di liquefazione e gli effetti conseguenti appaiono tali da influire sulle condizioni di sta(ilit2 di
pendii o manufatti, occorre procedere ad interventi di consolidamento del terreno eBo trasferire il carico a strati di terreno non
suscetti(ili di liquefazione.
In assenza di interventi di miglioramento del terreno, limpiego di fondazioni profonde richiede comunque la valutazione della
riduzione della capacit2 portante e degli incrementi delle sollecitazioni indotti nei pali.
7.::.2.7.2 E$,"'$i!*( /(""a 5(&i8i,a a "i@'(8a+i!*(
La verifica a liquefazione pu; essere omessa quando si manifesti almeno una delle seguenti circostanze&
.. eventi sismici attesi al sito di magnitudo 1 inferiore a 5;
. accelerazioni massime attese al piano campagna in assenza di manufatti =condizioni di campo li(ero< minori di $,.g;
!. profondit2 media stagionale della falda superiore a .5 m dal piano campagna, per piano campagna su('orizzontale e
strutture con fondazioni dirette;
4. depositi costituiti da sa((ie pulite con resistenza penetrometrica normalizzata =2
.
<
6$
h !$ oppure q
c.D
h .C$ dove =2
.
<
6$
7 il
valore della resistenza determinata in prove penetrometriche dinamiche ="tandard 8enetration 6est< normalizzata ad una
tensione efficace verticale di .$$ Z8a e q
c.D
7 il valore della resistenza determinata in prove penetrometriche statiche =Cone
8enetration 6est< normalizzata ad una tensione efficace verticale di .$$ Z8a;
5. distri(uzione granulometrica esterna alle zone indicate nella ,ig. %.....=a< nel caso di terreni con coefficiente di uniformit2 0
c

d !,5 ed in ,ig. %.....=(< nel caso di terreni con coefficiente di uniformit2 0
c
h !,5.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 259
259


Fi#. 7.::.: - Fusi granulometrici di terreni suscettibili di liquefazione

@uando le condizioni . e non risultino soddisfatte, le indagini geotecniche devono essere finalizzate almeno alla
determinazione dei parametri necessari per la verifica delle condizioni !, 4 e 5.
7.::.2.7.2 M(%!/!"!#i( /i a*a"i$i
@uando nessuna delle condizioni del ) %....!.4. risulti soddisfatta e il terreno di fondazione comprenda strati estesi o lenti
spesse di sa((ie sciolte sotto falda, occorre valutare il coefficiente di sicurezza alla liquefazione alle profondit2 in cui sono
presenti i terreni potenzialmente liquefaci(ili.
"alvo utilizzare procedure di analisi avanzate, la verifica pu; essere effettuata con metodologie di tipo storico'empirico in cui il
coefficiente di sicurezza viene definito dal rapporto tra la resistenza disponi(ile alla liquefazione e la sollecitazione indotta dal
terremoto di progetto. La resistenza alla liquefazione pu; essere valutata sulla (ase dei risultati di prove in sito o di prove cicliche
di la(oratorio. La sollecitazione indotta dallazione sismica 7 stimata attraverso la conoscenza dellaccelerazione massima attesa
alla profondit2 di interesse.
Ladeguatezza del margine di sicurezza nei confronti della liquefazione deve essere valutata e motivata dal progettista.
7.::.2.9 STA1ILIT DEI PENDII
La realizzazione di strutture o infrastrutture su versanti o in prossimit2 del piede o della sommit2 di pendii naturali richiede la
preventiva verifica delle condizioni di sta(ilit2, affinch? prima, durante e dopo il sisma, la resistenza del sistema sia superiore
alle azioni =condizione *6...+< ovvero gli spostamenti permanenti indotti dal sisma siano di entit2 tale da non pregiudicare le
condizioni di sicurezza o di funzionalit2 delle strutture o infrastrutture medesime.
7.::.2.9.: A+i!*( $i$)i,a
Lazione sismica di progetto da assumere nelle analisi di sta(ilit2 deve essere determinata in accordo ai criteri esposti nel ) !..!.
Del caso di pendii con inclinazione maggiore di .5i e altezza maggiore di !$ m, lazione sismica di progetto deve essere
opportunamente incrementata o attraverso un coefficiente di amplificazione topografica =vedi )) !.. e !..!< o in (ase ai risultati
di una specifica analisi (idimensionale della risposta sismica locale, con la quale si valutano anche gli effetti di amplificazione
stratigrafica.
In generale lamplificazione tende a decrescere sotto la superficie del pendio. 8ertanto, gli effetti topografici tendono a essere
massimi lungo le creste di dorsali e rilievi, ma si riducono sensi(ilmente in frane con superfici di scorrimento profonde. In tali
situazioni, nelle analisi pseudostatiche gli effetti di amplificazione topografica possono essere trascurati =S
6
-.<.
260 CAPITOLO 7


7.::.2.9.2 M(%!/i /i a*a"i$i
Lanalisi delle condizioni di sta(ilit2 dei pendii in condizioni sismiche pu; essere eseguita mediante metodi pseudostatici, metodi
degli spostamenti e metodi di analisi dinamica.
Delle analisi, si deve tenere conto dei comportamenti di tipo fragile, che si manifestano nei terreni a grana fina sovraconsolidati e
nei terreni a grana grossa addensati con una riduzione della resistenza al taglio al crescere delle deformazioni. Inoltre, si deve
tener conto dei possi(ili incrementi di pressione interstiziale indotti in condizioni sismiche nei terreni saturi. Dei metodi
pseudostatici lazione sismica 7 rappresentata da unazione statica equivalente, costante nello spazio e nel tempo, proporzionale
al peso 3 del volume di terreno potenzialmente insta(ile. 6ale forza dipende dalle caratteristiche del moto sismico atteso nel
volume di terreno potenzialmente insta(ile e dalla capacit2 di tale volume di su(ire spostamenti senza significative riduzioni di
resistenza. Delle verifiche allo stato limite ultimo, in mancanza di studi specifici, le componenti orizzontale e verticale di tale
forza possono esprimersi come F
h
- 4
h

.
3 ed F
v
- 4
v

.
3, con 4
h
e 4
v
rispettivamente pari ai coefficienti sismici orizzontale e
verticale&
g
a
k
max
S h
= *%....!+


v h
k 0, 5 k =

*%....4+

dove
c
s
- coefficiente di riduzione dellaccelerazione massima attesa al sito;
a
maT
- accelerazione orizzontale massima attesa al sito;
g - accelerazione di gravit2.
In assenza di analisi specifiche della risposta sismica locale, laccelerazione massima attesa al sito pu; essere valutata con la
relazione

max g S T g
a S a S S a = =

*%....5+
dove
" - coefficiente che comprende leffetto dellamplificazione stratigrafica =S
"
< e dellamplificazione topografica =S
6
<, di cui al )
!..!.;
a
g
- accelerazione orizzontale massima attesa su sito di riferimento rigido.
I valori di c
s
sono riportati nella 6a(. %....I al variare della categoria di sottosuolo e dellaccelerazione orizzontale massima attesa
su sito di riferimento rigido.
La condizione di stato limite deve essere valutata con riferimento ai valori caratteristici dei parametri geotecnici e riferita alla
superficie di scorrimento critica, caratterizzata dal minore margine di sicurezza. Ladeguatezza del margine di sicurezza nei
confronti della sta(ilit2 del pendio deve essere valutata e motivata dal progettista.
In terreni saturi e in siti con accelerazione orizzontale massima attesa a
maT
h $,.5
.
g, nellanalisi statica delle condizioni successive
al sisma si deve tenere conto della possi(ile riduzione della resistenza al taglio per incremento delle pressioni interstiziali o per
decadimento delle caratteristiche di resistenza indotti dalle azioni sismiche.
Dellanalisi di sta(ilit2 di frane quiescenti, che possono essere riattivate dallazione del sisma, si deve fare riferimento ai valori
dei parametri di resistenza attinti a grandi deformazioni. Leventuale incremento di pressione interstiziale indotto dal sisma, da
considerare in dipendenza della natura dei terreni, deve considerarsi uniformemente distri(uito lungo la superficie di
scorrimento critica.
Tab. 7.::.I O Coefficienti di riduzione dellaccelerazione massima attesa al sito
Ca%(#!&ia /i $!%%!$'!"!
A 1, C, D, E
L
$
L
$

$, d a
g
=g< # $,4
$,!$ $,C
$,. d a
g
=g< # $, $,% $,4
a
g
=g< # $,. $,$ $,$
Le analisi del comportamento dei pendii in condizioni sismiche possono essere svolte anche mediante il metodo degli
spostamenti, in cui la massa di terreno potenzialmente in frana viene assimilata ad un corpo rigido che pu; muoversi rispetto al
terreno sta(ile lungo una superficie di scorrimento. Il metodo permette la valutazione dello spostamento permanente indotto dal
sisma nella massa di terreno potenzialmente insta(ile.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 261
261

Lapplicazione del metodo richiede la valutazione dellaccelerazione critica, che deve essere valutata con i valori caratteristici dei
parametri di resistenza, e dellazione sismica di progetto, che deve essere rappresentata mediante storie temporali delle
accelerazioni. Eli accelerogrammi impiegati nelle analisi, in numero non inferiore a %, devono essere rappresentativi della
sismicit2 del sito e la loro scelta deve essere adeguatamente giustificata =vedi ) !..!.6<. Don 7 ammesso limpiego di
accelerogrammi artificiali.
Del metodo degli spostamenti, la valutazione delle condizioni di sta(ilit2 del pendio 7 effettuata mediante il confronto tra lo
spostamento calcolato per il cinematismo di collasso critico e i valori limite o di soglia dello spostamento. Le condizioni del
pendio e dei manufatti eventualmente interagenti con esso possono essere riferite al raggiungimento di uno stato limite ultimo o
di esercizio in dipendenza del valore di soglia dello spostamento. I criteri di scelta dei valori limite di spostamento devono essere
illustrati e giustificati dal progettista.
Lo studio del comportamento in condizioni sismiche dei pendii pu; essere effettuato anche impiegando metodi avanzati di
analisi dinamica, purch? si tenga conto della natura polifase dei terreni e si descriva realisticamente il loro comportamento
meccanico in condizioni cicliche. 8er questi motivi, il ricorso alle analisi avanzate comporta indagini geotecniche adeguatamente
approfondite. 8er queste analisi, lazione sismica di progetto deve essere rappresentata mediante accelerogrammi scelti
utilizzando gli stessi criteri gi2 indicati per il metodo degli spostamenti.
7.11.4. 7.11.4. 7.11.4. 7.11.4. FRONTI DI SCAVO E RI FRONTI DI SCAVO E RI FRONTI DI SCAVO E RI FRONTI DI SCAVO E RILEVATI LEVATI LEVATI LEVATI
Il comportamento in condizioni sismiche dei fronti di scavo e dei rilevati pu; essere analizzato con gli stessi metodi impiegati per
i pendii naturali; specificamente mediante metodi pseudostatici, metodi degli spostamenti e metodi avanzati di analisi dinamica.
Dei metodi pseudostatici lazione sismica 7 rappresentata da unazione statica equivalente, costante nello spazio e nel tempo,
proporzionale al peso 3 del volume di terreno potenzialmente insta(ile. Le componenti orizzontale e verticale di tale forza
devono essere ricavate in funzione delle propriet2 del moto atteso nel volume di terreno potenzialmente insta(ile e della capacit2
di tale volume di su(ire spostamenti senza significative riduzioni di resistenza.
In mancanza di studi specifici, le componenti orizzontale e verticale della forza statica equivalente possono esprimersi come F
h
-
4
h

.
3 ed F
v
- 4
v

.
3, con 4
h
e 4
v
rispettivamente pari ai coefficienti sismici orizzontale e verticale definiti nel ) %....!.5. ed
adottando i seguenti valori del coefficiente di riduzione dellaccelerazione massima attesa al sito&
" - $.!C nelle verifiche dello stato limite di salvaguardia della vita ="LX<
" - $.4% nelle verifiche dello stato limite di danno ="L3<.
Delle verifiche di sicurezza si deve controllare che la resistenza del sistema sia maggiore delle azioni =condizione *6...+<
impiegando lo stesso approccio di cui al ) 6.C. per le opere di materiali sciolti e fronti di scavo, ponendo pari allunit2 i
coefficienti parziali sulle azioni e sui parametri geotecnici =) %.....< e impiegando le resistenze di progetto con un coefficiente
parziale pari a 5 - ... "i deve inoltre tener conto della presenza di manufatti interagenti con lopera.
In alternativa, le verifiche degli stati limite ultimi ="LX< o di esercizio ="L3< possono essere eseguite con il metodo degli
spostamenti, controllando che gli spostamenti permanenti indotti dal sisma siano di entit2 tale da non pregiudicare le condizioni
di sicurezza o di funzionalit2 dei fronti di scavo o dei rilevati e dei manufatti eventualmente interagenti con essi. Del metodo
degli spostamenti, laccelerazione critica deve essere valutata utilizzando i valori caratteristici dei parametri di resistenza. Le
condizioni dellopera possono essere riferite al raggiungimento di uno stato limite ultimo o di esercizio in dipendenza del valore
di soglia dello spostamento. La valutazione delle condizioni di sicurezza 7 effettuata mediante il confronto tra lo spostamento
calcolato e tale valore limite o di soglia. I criteri di scelta dei valori limite di spostamento devono essere illustrati e giustificati dal
progettista.
7.11.5. 7.11.5. 7.11.5. 7.11.5. FONDAZIONI FONDAZIONI FONDAZIONI FONDAZIONI
7.::.9.: REGOLE GENERALI DI PROGETTAZIONE
La progettazione delle fondazioni 7 condotta unitamente alla progettazione dellopera alla quale appartengono e richiede
preliminarmente&
.. la valutazione della risposta sismica locale del sito, secondo quanto indicato al ) %....!..;
. la valutazione della sicurezza del sito nei confronti della liquefazione e della sta(ilit2 glo(ale, secondo quanto indicato
rispettivamente ai )) %....!.4. e %....!.5;
le analisi al punto =.< devono consentire di motivare la scelta dellazione sismica adottata nella progettazione dellintera opera; le
analisi al punto =< devono indicare esplicitamente gli interventi eventualmente necessari a garantire la sta(ilit2 glo(ale del sito.
8er le azioni trasmesse in fondazione, nonch? per i requisiti e i criteri di modellazione della stessa, si rinvia ai precedenti )) %..5
e %..6.
7.::.9.2 INDAGINI E MODELLO GEOTECNICO
Il modello geotecnico del sottosuolo da utilizzare nelle verifiche deve essere definito mediante linterpretazione dei risultati di
indagini e prove definite dal progettista ed eseguite con specifico riferimento alle scelte tipologiche del sistema di fondazione
adottato per lopera in progetto, tenendo conto di quanto riportato al precedente ) %.... e al Capitolo ! della presente norma.
262 CAPITOLO 7


7.::.9.2 VERIFICHE DELLO STATO LIMITE ULTIMO 3SLU4 E DELLO STATO LIMITE DI DANNO 3SLD4
Eli stati limite ultimi delle fondazioni dirette e su pali si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di collasso determinati dalla
mo(ilitazione della resistenza del terreno e di quella degli elementi strutturali che compongono la fondazione stessa. 3evono
essere considerati almeno gli stessi stati limite ultimi di cui ai ) 6.4... e 6.4.!... Nelle verifiche si deve tener conto delle pressioni
interstiziali preesistenti e di quelle eventualmente indotte dal moto sismico.
Le verifiche dello stato limite ultimo di fondazioni superficiali e su pali sono condotte con le metodologie indicate nel Capitolo 6
e con le prescrizioni riportate al ) %......
7.::.9.2.: F!*/a+i!*i $'(&8i,ia"i
La capacit2 del complesso fondazione'terreno deve essere verificata con riferimento allo SLV nei confronti del raggiungimento
della resistenza per carico limite e per scorrimento, nel rispetto della condizione *6...+ e adottando i coefficienti parziali della
6a(ella %....II. In tutte le verifiche, la procedura adottata per il calcolo della resistenza deve essere congruente con quella adottata
per il calcolo delle azioni. 8i: precisamente, la resistenza pu; essere valutata con approcci di tipo pseudo'statico se la
determinazione delle azioni discende da unanalisi pseudo'statica o di dinamica modale.
'(V per carico limite
Le azioni derivano dallanalisi della struttura in elevazione come specificato al ) %..5. Le resistenze sono i corrispondenti valori
limite che producono il collasso del complesso fondazione'terreno; esse sono valuta(ili mediante lestensione di procedure
classiche al caso di azione sismica, tenendo anche conto delleffetto dellinclinazione e delleccentricit2 delle azioni in fondazione
e delle azioni inerziali sul volume di terreno significativo.
'(V per scorrimento sul piano di posa
8er azione si intende il valore della forza agente parallelamente al piano di scorrimento, per resistenza si intende la risultante
delle tensioni tangenziali limite sullo stesso piano, sommata, in casi particolari, alla resistenza mo(ilitata sui tratti verticali della
fondazione.
"pecificamente, si tiene conto della resistenza lungo le superfici laterali nel caso di contatto diretto fondazione'terreno in scavi a
sezione o((ligata o di contatto diretto fondazione'calcestruzzo o fondazione'acciaio in scavi sostenuti da paratie o palancole. In
tali casi, il progettista deve indicare laliquota della resistenza lungo le superfici laterali che intende portare in conto, da
giustificare con considerazioni relative alle caratteristiche meccaniche dei terreni ed ai criteri costruttivi dellopera.
'(D
In aggiunta allanalisi della sicurezza del complesso fondazione'terreno rispetto allo stato limite ultimo, devono essere condotte
verifiche nei confronti dello stato limite di danno. In particolare, devono essere valutati gli spostamenti permanenti indotti dal
sisma, verificando che essi siano accetta(ili per la fondazione e siano compati(ili con la funzionalit2 dellintera opera.

Tab. 7.::.II ' Coefficienti parziali * per le verifiche degli stati limite delle fondazioni superficiali con azioni sismiche
Xerifica C!(88i,i(*%( a&+ia"( R
Capacit2 portante della fondazione ..
"corrimento ...
5esistenza mo(ilitata sui tratti verticali ..

7.::.9.2.2 F!*/a+i!*i $' a"i
'(V
Le fondazioni su pali devono essere verificate per gli SLV sotto lazione del moto sismico di riferimento.
Delle verifiche, si devono prendere in considerazione tutti gli stati limite rilevanti e almeno i seguenti&
] raggiungimento della resistenza a carico limite verticale del complesso pali'terreno;
] raggiungimento della resistenza a carico limite orizzontale del complesso pali'terreno;
] liquefazione del terreno di fondazione;
] spostamenti o rotazioni eccessive che possano indurre il raggiungimento di uno stato limite ultimo nella struttura in
elevazione;
] rottura di uno degli elementi strutturali della palificata =pali o struttura di collegamento<.
Le verifiche a carico limite =verticale e orizzontale< consistono nel raffronto tra le azioni =forza assiale e forza trasversale sul palo<
e le corrispondenti resistenze, nel rispetto della condizione *6...+ e con le prescrizioni di cui al ) %......
In presenza di moto sismico, nei pali si sviluppano sollecitazioni dovute sia alle forze inerziali trasmesse dalla sovrastruttura
=interazione inerziale< sia allinterazione tra palo e terreno dovuta allo scuotimento =interazione cinematica<.
Dei casi in cui gli effetti di interazione cinematica siano considerati trascura(ili rispetto agli effetti di interazione inerziale
trasmessi dalla struttura in elevazione alla fondazione, questi ultimi devono essere determinati, in accordo con quanto riportato
al ) %..5, dalla corrispondente analisi della struttura in elevazione sotto la com(inazione di carico sismico per stato limite ultimo.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 263
263

In tutti gli altri casi, gli effetti sui pali si determinano a partire da unanalisi completa dellinterazione terreno'fondazione'
struttura che permetta di ottenere la distri(uzione temporale delle sollecitazioni di natura inerziale e cinematica in ogni sezione
dei pali.
In alternativa, 7 possi(ile ricorrere a unanalisi elastica per la valutazione separata degli effetti di interazione inerziale e
cinematica.
In tutti i casi, per la valutazione degli effetti di interazione cinematica si deve tenere conto&
' della sismicit2 dellarea,
' della rigidezza relativa pali'terreno,
' delle condizioni di vincolo alla testa dei pali,
' della stratigrafia dei terreni, desunta nel rispetto delle indicazioni di cui ai )) %.... e %....5., ponendo particolare
attenzione alla caratterizzazione geotecnica degli strati di terreno pi: superficiale, alla dipendenza della rigidezza del
terreno dallo stato tensionale e de formativo, alla presenza di elevati contrasti di rigidezza tra strati contigui di terreno.
J opportuno che tale valutazione sia comunque sempre eseguita per sottosuoli tipo C o peggiori.
La valutazione delle resistenze del complesso pali'terreno soggetto allazione verticale e trasversale deve essere effettuata nel
rispetto delle indicazioni di cui ai )) %.... e %....5., ponendo particolare attenzione alla caratterizzazione geotecnica degli strati
di terreno pi: superficiali e tenendo conto di eventuali riduzioni di resistenza dei terreni per effetto dellazione sismica.
Delle verifiche condotte in termini di tensioni efficaci in terreni saturi si deve tenere conto degli eventuali incrementi di pressione
interstiziale indotti dal moto sismico e, in particolare, si deve trascurare il contri(uto alla resistenza di eventuali strati di terreno
suscetti(ili di liquefazione.
8er le fondazioni miste, di cui al ) 6.4.!, linterazione fra il terreno, i pali e la struttura di collegamento deve essere studiata con
appropriate modellazioni, allo scopo di pervenire alla determinazione dellaliquota dellazione di progetto trasferita al terreno
direttamente dalla struttura di collegamento e dellaliquota trasmessa ai pali. Dei casi in cui linterazione sia considerata non
significativa o, comunque, si ometta la relativa analisi, le verifiche SL0 e SL! devono essere condotte con riferimento ai soli pali.
Dei casi in cui si consideri significativa tale interazione e si svolga la relativa analisi, le verifiche SL0 e SL! devono soddisfare
quanto riportato ai )) 6.4.!.4 e 6.4.!.5, ove le azioni e le resistenze di progetto ivi menzionate sono da intendersi determinate
secondo quanto specificato nel presente Capitolo %.
'(D
In aggiunta allanalisi della sicurezza delle fondazioni su pali rispetto agli stati limite ultimi, devono essere condotte verifiche nei
confronti degli stati limite di danno. In particolare, gli spostamenti permanenti indotti dal sisma non devono alterare
significativamente la resistenza strutturale della fondazione e devono essere compati(ili con la funzionalit2 dellopera.
7.11.6. 7.11.6. 7.11.6. 7.11.6. OPERE DI SOSTEGNO OPERE DI SOSTEGNO OPERE DI SOSTEGNO OPERE DI SOSTEGNO
7.::.;.: REKUISITI GENERALI
La sicurezza delle opere di sostegno deve essere garantita prima, durante e dopo il terremoto di progetto.
"ono ammissi(ili spostamenti permanenti indotti dal sisma che non alterino significativamente la resistenza dellopera e che
siano compati(ili con la sua funzione e con quella di eventuali strutture o infrastrutture interagenti con essa.
Le indagini geotecniche devono avere estensione tale da consentire la caratterizzazione dei terreni che interagiscono direttamente
con lopera e di quelli che determinano la risposta sismica locale.
Lanalisi sismica delle opere di sostegno deve considerare quei fattori che ne influenzino significativamente il comportamento.
P comunque necessario portare in conto i seguenti aspetti&
] effetti inerziali nel terreno, nelle strutture di sostegno e negli eventuali carichi aggiuntivi presenti;
] comportamento anelastico e non lineare del terreno;
] effetto della distri(uzione delle pressioni interstiziali, se presenti, sulle azioni scam(iate fra il terreno e lopera di sostegno;
] condizioni di drenaggio;
] influenza degli spostamenti dellopera sulla mo(ilitazione delle condizioni di equili(rio limite.
P ammesso luso dei metodi pseudo'statici, come specificato nei successivi )) %....6... e %....6.!...
Eli stati limite ultimi delle opere di sostegno si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di collasso determinati dalla
mo(ilitazione della resistenza del terreno e al raggiungimento della resistenza degli elementi strutturali che compongono le
opere stesse. 3evono essere considerati almeno gli stessi stati limite ultimi di cui ai )) 6.5.!...., 6.5.!... e 6.6..
7.::.;.2 MURI DI SOSTEGNO
I sistemi di drenaggio a tergo della struttura devono essere in grado di tollerare gli spostamenti transitori e permanenti indotti
dal sisma, senza che sia pregiudicata la loro funzionalit2.
"i deve verificare preliminarmente lesistenza di un adeguato margine di sicurezza a liquefazione dei terreni interagenti con il
muro.
264 CAPITOLO 7


7.::.;.2.: M(%!/i /i a*a"i$i
9 meno di analisi dinamiche avanzate, lanalisi della sicurezza dei muri di sostegno in condizioni sismiche pu; essere eseguita
mediante i metodi pseudo'statici e i metodi degli spostamenti.
Lanalisi pseudo'statica si esegue mediante i metodi dellequili(rio limite. Il modello di calcolo deve comprendere lopera di
sostegno, il volume di terreno a tergo dellopera, che si suppone in stato di equili(rio limite attivo =se la struttura pu; spostarsi<, e
gli eventuali sovraccarichi agenti sul volume suddetto.
Dellanalisi pseudo'statica, lazione sismica 7 rappresentata da una forza statica equivalente pari al prodotto delle forze di gravit2
per un opportuno coefficiente sismico.
Delle verifiche dello stato limite ultimo, i valori dei coefficienti sismici orizzontale 4
h
e verticale 4
v
possono essere valutati
mediante le espressioni
g
a
k
max
m h
=
*%....6+

v h
k 0, 5 k =

*%....%+
dove

m
- coefficiente di riduzione dellaccelerazione massima attesa al sito;
a
maT
- accelerazione orizzontale massima attesa al sito;
g - accelerazione di gravit2.
In assenza di analisi specifiche della risposta sismica locale, laccelerazione massima pu; essere valutata con la relazione

max g S T g
a S a S S a = =

*%....C+
dove
S - coefficiente che comprende leffetto dellamplificazione stratigrafica =S
"
< e dellamplificazione topografica =S
6
<, di cui al )
!..!.;
a
g
- accelerazione orizzontale massima attesa su sito di riferimento rigido.
Della precedente espressione, il coefficiente di riduzione dellaccelerazione massima attesa al sito 7 pari a&
m - $.!C nelle verifiche allo stato limite di salvaguardia della vita ="LX<
m - $.4% nelle verifiche allo stato limite di danno ="L3<.
Delle verifiche di sicurezza si deve controllare che la resistenza del sistema sia maggiore delle azioni nel rispetto della condizione
*6...+ ponendo pari allunit2 i coefficienti parziali sulle azioni e sui parametri geotecnici =) %.....< e impiegando le resistenze di
progetto con i coefficienti parziali 5 gi2 indicati nella ta(ella %....II per le fondazioni superficiali.
8er muri che non siano in grado di su(ire spostamenti relativi rispetto al terreno, il coefficiente c
m
assume valore unitario. I
valori del coefficiente possono essere incrementati in ragione di particolari caratteristiche prestazionali del muro, prendendo a
riferimento il diagramma di ,igura %....! di cui al successivo ) %....6.!..
Del caso di muri di sostegno li(eri di traslare o di ruotare intorno al piede, si pu; assumere che lincremento di spinta dovuta al
sisma agisca nello stesso punto di quella statica. Degli altri casi, in assenza di specifici studi si deve assumere che tale incremento
sia applicato a met2 altezza del muro.
Lo stato limite di ri(altamento deve essere trattato come uno stato limite di equili(rio di corpo rigido =J@G<, con coefficienti
parziali unitari sulle azioni e sui parametri geotecnici =) %.....< e utilizzando un coefficiente di riduzione dellaccelerazione
massima attesa al sito m pari a .,5 volte il valore impiegato per le verifiche a scorrimento e non superiore a ..

8er opere particolari con terrapieno in falda, quali le opere marittime, si devono distinguere due differenti condizioni&
] permea(ilit2 del terreno (assa =4 d 5o.$
'4

mBs<, in cui lacqua interstiziale si muove insieme allo scheletro solido;
] permea(ilit2 del terreno alta =4 h 5o.$
'4

mBs<, in cui lacqua interstiziale si muove rispetto allo scheletro solido.
Del primo caso, per la valutazione dellazione inerziale il terreno pu; essere trattato come un mezzo monofase.
Del secondo caso, gli effetti indotti dallazione sismica sullo scheletro solido e sullacqua devono essere valutati separatamente
=analisi disaccoppiata<.
In presenza di acqua li(era contro la parete esterna del muro, si deve tenere conto delleffetto idrodinamico indotto dal sisma,
valutando le escursioni =positiva e negativa< della pressione dellacqua rispetto a quella idrostatica.
La verifica nei confronti dello stato limite di scorrimento pu; essere eseguita anche con il metodo degli spostamenti =) %....!.5.<.
In tal caso, laccelerazione critica deve essere valutata utilizzando i valori caratteristici dei parametri di resistenza. Le condizioni
dellopera possono essere riferite al raggiungimento di uno stato limite ultimo o di esercizio in dipendenza del valore di soglia
dello spostamento. La valutazione delle condizioni di sicurezza 7 effettuata mediante il confronto tra lo spostamento calcolato e
tale valore limite o di soglia. I criteri di scelta dei valori limite di spostamento devono essere illustrati e giustificati dal progettista.
PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE 265
265

7.::.;.2.2 V(&i8i,?( /i $i,'&(++a
I muri di sostegno devono soddisfare le condizioni di sta(ilit2 glo(ale con i metodi di analisi di cui al ) %....!.5 e le verifiche di
sicurezza delle fondazioni di cui al ) %....5. In tali verifiche, si richiede il rispetto della condizione *6...+ con le prescrizioni di cui
ai )) %..... e %....5.
Del rispetto del criterio della progettazione in capacit2 utilizzato in campo strutturale, la progettazione di unopera di sostegno
su fondazioni superficiali deve avvenire in modo da favorire il raggiungimento dello stato limite per scorrimento.
Le azioni da considerare nelle analisi di sicurezza delle fondazioni sono fornite dalla spinta esercitata dal terrapieno, dalle azioni
gravitazionali permanenti e dalle azioni inerziali agenti nel muro, nel terreno e negli eventuali sovraccarichi.
In aggiunta allanalisi della capacit2 del sistema nei confronti dello SLV, devono essere condotte verifiche nei confronti dello SL!.
In particolare, gli spostamenti permanenti indotti dal sisma devono essere compati(ili con la funzionalit2 dellopera e con quella
di eventuali strutture o infrastrutture interagenti con essa.
7.::.;.2 PARATIE
Lanalisi delle paratie in condizioni sismiche pu; essere eseguita mediante metodi pseudo'statici e metodi avanzati di analisi
dinamica.
7.::.;.2.: M(%!/i $('/!-$%a%i,i
Dei metodi pseudo'statici lazione sismica 7 definita mediante unaccelerazione equivalente costante nello spazio e nel tempo.
Le componenti orizzontale e verticale a
h
e a
v
dellaccelerazione equivalente devono essere ricavate in funzione delle propriet2
del moto sismico atteso nel volume di terreno significativo per lopera e della capacit2 dellopera di su(ire spostamenti senza
significative riduzioni di resistenza.
In mancanza di studi specifici, a
h
pu; essere legata allaccelerazione di picco a
maT
attesa nel volume di terreno significativo per
lopera mediante la relazione&

h h max
a k g a = =

*%....A+
dove g 7 laccelerazione di gravit2, 4
h
7 il coefficiente sismico in direzione orizzontale, L # . 7 un coefficiente che tiene conto della
deforma(ilit2 dei terreni interagenti con lopera e c # . 7 un coefficiente funzione della capacit2 dellopera di su(ire spostamenti
senza cadute di resistenza.
8er le paratie si pu; porre a
v
- $.
Laccelerazione di picco a
maT
7 valutata mediante unanalisi di risposta sismica locale, ovvero come

max g S T g
a S a S S a = =

*%.....$+
dove S
"
7 il coefficiente che comprende leffetto dellamplificazione stratigrafica =S
"
< e dellamplificazione topografica =S
6
<, di cui
al ) !..!., ed a
g
7 laccelerazione orizzontale massima attesa su sito di riferimento rigido.
Il valore del coefficiente L pu; essere ricavato a partire dallaltezza complessiva 5 della paratia e dalla categoria di sottosuolo
mediante il diagramma di ,ig. %.....
8er la valutazione della spinta nelle condizioni di equili(rio limite passivo deve porsi L - ..
Il valore del coefficiente c pu; essere ricavato dal diagramma di ,ig. %....!, in funzione del massimo spostamento u
s
che lopera
pu; tollerare senza riduzioni di resistenza.
8er u
s
- $ 7 c - .. 3eve comunque risultare&

u 0, 005 H.
s


*%......+
"e Loc # $, deve assumersi Z
h
- $,oa
maT
Bg.
8ossono inoltre essere trascurati gli effetti inerziali sulle masse che costituiscono la paratia. P necessario verificare che il sito, per
effetto del terremoto di progetto, non sia suscetti(ile di liquefazione. In caso contrario occorre predisporre le misure necessarie
perch? non si verifichi tale fenomeno.
8er valori dellangolo dattrito tra terreno e parete ~ h }B, ai fini della valutazione della resistenza passiva 7 necessario tener
conto della non planarit2 delle superfici di scorrimento.
7.::.;.2.2 V(&i8i,?( /i $i,'&(++a
8er le paratie deve essere verificata la capacit2 del sistema rispetto ai possi(ili stati limite ultimi impiegando la condizione *6...+
con i coefficienti di sicurezza parziali prescritti al ) %......
Delle verifiche, per azioni sintendono le risultanti delle spinte a tergo della paratia e per resistenze sintendono le risultanti delle
spinte a valle della paratia e le reazioni dei sistemi di vincolo.

266 CAPITOLO 7


0 10 20 30 40 50 60 70 80
H (m)
0.0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
1.2

sottosuolo di tipo A
B C D

Fi#. 7.::.2 - !iagramma per la valutazione del coefficiente di deformabilit L
0.001 0.01 0.1
u
s
(m)
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1

0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3


u
s
(m)
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1


Fi#. 7.::.2 - !iagramma per la valutazione del coefficiente di spostamento c/
7.::.;.7 SISTEMI DI VINCOLO
Eli elementi di contrasto sollecitati a compressione =puntoni< devono essere dimensionati in maniera che linsta(ilit2 geometrica
si produca per forze assiali maggiori di quelle che provocano il raggiungimento della resistenza a compressione del materiale di
cui sono composti. In caso contrario si deve porre c - ..
Del caso di strutture ancorate, ai fini del posizionamento della fondazione dellancoraggio si deve tenere presente che, per effetto
del sisma, la potenziale superficie di scorrimento dei cunei di spinta presenta uninclinazione sullorizzontale minore di quella
relativa al caso statico. 3etta L
s
la lunghezza li(era dellancoraggio in condizioni statiche, la corrispondente lunghezza li(era in
condizioni sismiche L
e
pu; essere ottenuta mediante la relazione&
|
|

\
|
+ =
g
a
1,5 1 L L
max
S e
*%.....+
dove a
maT
7 laccelerazione orizzontale massima attesa al sito.
Eli elementi di ancoraggio devono avere resistenza e lunghezza tali da assicurare lequili(rio dellopera prima, durante e dopo
levento sismico.
"i deve inoltre accertare che il terreno sia in grado di fornire la resistenza necessaria per il funzionamento dellancoraggio
durante il terremoto di riferimento e che sia mantenuto un margine di sicurezza adeguato nei confronti della liquefazione.
7.::.;.7.: V(&i8i,?( /i $i,'&(++a
8er i sistemi di vincolo devono essere verificate le condizioni di sicurezza. In particolare, per i tiranti di ancoraggio devono essere
rispettati i criteri di verifica gi2 indicati al ) 6.6 con le prescrizioni riportate al ) %......









CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO 8. 8. 8. 8.
COSTRUZIONI ESISTENTI


268 CAPITOLO 8
8.1. 8.1. 8.1. 8.1. OGGETTO OGGETTO OGGETTO OGGETTO
Il presente capitolo definisce i criteri generali per la valutazione della sicurezza e per la progettazione, lesecuzione ed il collaudo
degli interventi sulle costruzioni esistenti.
definita costruzione esistente quella che abbia, alla data della redazione della valutazione di sicurezza e/o del progetto di interven-
to, la struttura completamente realizzata.
8.2. 8.2. 8.2. 8.2. CRITERI GENERALI CRITERI GENERALI CRITERI GENERALI CRITERI GENERALI
Le disposizioni di carattere generale contenute negli altri capitoli della presente norma costituiscono, ove applicabili, riferimento
anche per le costruzioni esistenti, ad esclusione delle limitazioni di altezza indicate al .!.", delle regole generali ed in particola-
re delle prescrizioni sulla geometria e sui dettagli costruttivi, salvo quanto specificato nel seguito.
La valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi su costruzioni esistenti devono tenere conto dei seguenti aspetti#
$ la costruzione riflette lo stato delle conoscenze al tempo della sua realizzazione%
$ possono essere insiti e non palesi difetti di impostazione e di realizzazione%
$ la costruzione pu& essere stata soggetta ad azioni, anche eccezionali, i cui effetti non siano completamente manifesti%
$ le strutture possono presentare degrado e/o modificazioni significative rispetto alla situazione originaria.
'ella definizione dei modelli strutturali, si dovr(, inoltre, tenere conto che#
$ la geometria e i dettagli costruttivi sono definiti e la loro conoscenza dipende solo dalla documentazione disponibile e dal li-
vello di approfondimento delle indagini conoscitive%
$ la conoscenza delle propriet( meccaniche dei materiali non risente delle incertezze legate alla produzione e posa in opera ma
solo della omogeneit( dei materiali stessi allinterno della costruzione, del livello di approfondimento delle indagini conosci-
tive e dellaffidabilit( delle stesse%
$ i carichi permanenti sono definiti e la loro conoscenza dipende dal livello di approfondimento delle indagini conoscitive.
)i dovr( prevedere limpiego di metodi di analisi e di verifica dipendenti dalla completezza e dallaffidabilit( dellinformazione
disponibile e luso, nelle verifiche di sicurezza, di adeguati *fattori di confidenza+, che modificano i parametri di capacit( in fun-
zione del livello di conoscenza relativo a geometria, dettagli costruttivi e materiali.


8.3. 8.3. 8.3. 8.3. VALUTAZIONE DELLA SI VALUTAZIONE DELLA SI VALUTAZIONE DELLA SI VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA CUREZZA CUREZZA CUREZZA
La valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi sulle costruzioni esistenti potranno essere eseguiti con riferimento
ai soli )L,, salvo che per le costruzioni in classe duso I-, per le quali sono richieste anche le verifiche agli )L. specificate al ./.0%
nel caso in cui si effettui la verifica anche nei confronti degli )L. i relativi livelli di prestazione possono essere stabiliti dal 1rogettista
di concerto con il 2ommittente.
Le -erifiche agli )L, possono essere eseguite rispetto alla condizione di salvaguardia della vita umana 3)L-4 o, in alternativa,
alla condizione di collasso 3)L24.
'elle verifiche rispetto alle azioni sismiche il livello di sicurezza di una costruzione esistente 5 quantificato attraverso la vita no-
minale corrispondente all6intensit( dell6azione sopportabile dalla struttura% l6entit( delle altre azioni contemporaneamente presen-
ti 5 la stessa assunta per le costruzioni nuove, salvo leventuale adozione di appositi provvedimenti restrittivi sulluso e, conse-
guentemente, sui carichi verticali.
Le costruzioni esistenti devono essere sottoposte a valutazione della sicurezza quando ricorra anche una sola delle seguenti si-
tuazioni#
$ riduzione evidente della capacit( resistente e/o deformativa della struttura o di alcune sue parti dovuta a danneggiamenti pro-
dotti da azioni ambientali 3sisma, vento, neve e temperatura4, da azioni eccezionali 3urti, incendi, esplosioni4 o da situazioni di
funzionamento ed uso anomalo, significativo degrado e decadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali, deformazio-
ni significative conseguenti a problemi in fondazione%
$ provati gravi errori di progetto o di costruzione%
$ cambio della destinazione duso della costruzione o di parti di essa, con variazione significativa dei carichi variabili e/o pas-
saggio ad una classe duso superiore%
$ esecuzione di interventi non dichiaratamente strutturali, qualora essi interagiscano, anche solo in parte, con elementi aventi
funzione strutturale e, in modo consistente, ne riducano la capacit( o ne modifichino la rigidezza.

7ualora le circostanze di cui ai punti precedenti riguardino porzioni limitate della costruzione, la valutazione della sicurezza potr(
essere effettuata anche solo sugli elementi interessati e su quelli con essi interagenti, tenendo presente la loro funzione nel complesso
strutturale, posto che le mutate condizioni locali non incidano sostanzialmente sul comportamento globale della struttura.
COSTRUZIONI ESISTENTI 269
Qualora sia necessario effettuare la verifica della costruzione, la valutazione della sicurezza del sistema di fondazione deve esse-
re eseguita se sussistono condizioni che possono dare luogo a fenomeni di instabilit globale o se si verifica una delle seguenti
condizioni:
- nella costruzione sono presenti importanti dissesti attribuibili a cedimenti delle fondazioni o se dissesti della stessa na-
tura si sono prodotti nel passato;
- siano possibili fenomeni di ribaltamento della costruzione per effetto di condizioni morfologiche sfavorevoli, di modi-
ficazioni apportate al profilo del terreno in prossimit delle fondazioni o delle azioni sismiche di progetto;
- siano possibili fenomeni di liquefazione del terreno di fondazione dovuti alle azioni sismiche di progetto;
- le sollecitazioni in fondazione prodotte dalla combinazione sismica delle azioni superino di pi del 10% quelle che sca-
turiscono dalla combinazione fondamentale.

8llo scopo di verificare la sussistenza delle predette condizioni, il progettista far( riferimento alla documentazione disponibile
per la costruzione in esame e potr( omettere di svolgere indagini specifiche qualora a suo giudizio sussistano sufficienti elementi
di conoscenza sul volume di terreno significativo e sulle fondazioni per effettuare le valutazioni precedenti.

1er le costruzioni che ricadono nelle classi duso III e I-, qualora la vita nominale, che scaturisce dalla verifica delle combinazioni
che includono le azioni del sisma, risulti minore della met( del valore riportato in 9ab. !.:.Ib, la costruzione potr( rimanere in e-
sercizio ed i provvedimenti necessari dovranno essere inseriti in un programma le cui priorit( sono determinate con riferimento
alla vita nominale.

La valutazione della sicurezza deve permettere di stabilire se#
$ luso della costruzione possa continuare senza interventi%
$ luso debba essere modificato 3declassamento, cambio di destinazione e/o imposizione di limitazioni e/o cautele nelluso4%
$ sia necessario procedere ad aumentare o ripristinare la capacit( portante.
La valutazione della sicurezza dovr( effettuarsi ogni qual volta si eseguano gli interventi strutturali di cui al ;.:, e dovr( deter-
minare il livello di sicurezza prima e dopo lintervento.
Il 1rogettista dovr( esplicitare, in relazione, i livelli di sicurezza attuali o raggiunti con lintervento e le eventuali conseguenti li-
mitazioni da imporre nelluso della costruzione.

8.4. 8.4. 8.4. 8.4. CLASSIFICAZIONE DEGL CLASSIFICAZIONE DEGL CLASSIFICAZIONE DEGL CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI I INTERVENTI I INTERVENTI I INTERVENTI
)i individuano le seguenti categorie di intervento#
$ interventi di adeguamento, ovvero interventi atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente, conseguendoi livelli di sicu-
rezza previsti dalle presenti norme% per le azioni sismiche lintervento deve essere atto a conseguire un valore della vita no-
minale almeno pari a quello riportato in 9ab. !.:.Ib, salvo quanto specificato nel seguito%
$ interventi di miglioramento, ovvero interventi atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente, per le azioni sismiche i li-
velli di sicurezza minimi per le costruzioni esistenti di classe III e I- sono definiti da un valore di vita nominale pari alla met(
di quello riportato in 9ab. !.:.Ib%
$ riparazioni o interventi locali che interessino singoli elementi strutturali, e che comunque non riducano le condizioni di sicu-
rezza preesistenti.
In genere, i provvedimenti sulle strutture di fondazione potranno essere omessi se, in aggiunta alle circostanze elencate al ;./,
che debbono sussistere anche dopo lintervento, si verificheranno tutte le seguenti condizioni#
- gli interventi non comportino sostanziali alterazioni dello schema strutturale della costruzione;
- gli stessi interventi non comportino rilevanti modificazioni delle sollecitazioni trasmesse alle fondazioni;
Lesclusione di provvedimenti in fondazione dovr( essere in tutti i casi motivata esplicitamente dal progettista, attraverso una
verifica di idoneit( del sistema di fondazione alla luce di tutti i criteri indicati.
7ualora lintervento preveda linserimento di nuovi elementi che richiedano apposite fondazioni, queste ultime dovranno essere
verificate con i criteri generali di cui ai precedenti 2apitoli 0 e , cos< come richiesto per le nuove costruzioni.

=li interventi di adeguamento e miglioramento devono essere sottoposti a collaudo statico.
1er i beni di interesse culturale in zone dichiarate a rischio sismico, ai sensi del comma : dellart. !> del ?Lgs !! gennaio !@@:, n.
:! *2odice dei beni culturali e del paesaggio+, 5 in ogni caso possibile limitarsi ad interventi di miglioramento effettuando la rela-
tiva valutazione della sicurezza.
8.4.1. 8.4.1. 8.4.1. 8.4.1. INTERVENTO DI ADEGUA INTERVENTO DI ADEGUA INTERVENTO DI ADEGUA INTERVENTO DI ADEGUAMENTO MENTO MENTO MENTO
270 CAPITOLO 8
fatto obbligo di procedere alla valutazione della sicurezza e, qualora necessario, alladeguamento della costruzione, a chiunque
intenda#
a) sopraelevare la costruzione%
b) ampliare la costruzione mediante opere strutturalmente connesse alla costruzione%
c) apportare variazioni di classe e/o di destinazione duso che comportino incrementi dei carichi globali in fondazione superiori
al "@A. Besta comunque fermo lobbligo di procedere alla verifica locale delle singole parti e/o elementi della struttura, anche
se interessano porzioni limitate della costruzione%
d) effettuare interventi strutturali volti a trasformare la costruzione mediante un insieme sistematico di opere che portino a si-
stemi strutturali diversi dal precedente.
In ogni caso, il progetto dovr( essere riferito allintera costruzione e dovr( riportare le verifiche dellintera struttura post-intervento,
secondo le indicazioni del presente capitolo.
1er le azioni sismiche degli interventi effettuati ai sensi dei precedenti punti a4 e d4 si assume un valore della vita nominale pari a
quello fornito in 9ab. !.:.Ia.
,na variazione dellaltezza delledificio, per la realizzazione di cordoli sommitali, sempre che resti immutato il numero di piani, non
5 considerata sopraelevazione o ampliamento, ai sensi dei punti a) e b). In tal caso non 5 necessario procedere alladeguamento, salvo
che non ricorrano le condizioni di cui ai precedenti punti c) o d).
Il punto b4 non si applica agli interventi finalizzati a migliorare la sicurezza funzionale delle opere stradali e ferroviarie se
lincremento di carico verticale sulle singole fondazioni delle strutture interessate 5 inferiore al "@A.
1er quanto riguarda la verifica della fondazione valgono le seguenti indicazioni.
1er interventi che ricadono nelle condizioni a4 b4 e d4#
- classi duso I e II# nella verifica si potranno assumere fattori di confidenza unitari, se sono soddisfatte le condizioni del ;.:,
altrimenti si dovranno adottare i fattori di confidenza in funzione del livello di conoscenza raggiunto.
- classi duso III e I-# la verifica potr( essere effettuata ammettendo fattori di confidenza unitari, se sono soddisfatte le condi-
zioni del ;.: e se gli incrementi di carico in fondazione siano minori del "@A, altrimenti si dovranno adottare i fattori di
confidenza in funzione del livello di conoscenza raggiunto.
1er interventi che ricadono nelle condizioni c4#
- classi duso I e II# la verifica potr( essere omessa se sono soddisfatte le condizioni del ;.:., che dovranno essere esplicita-
mente analizzate dal progettista in relazione
- classi duso III e I-# la verifica dovr( essere effettuata, potendo ammettere fattori di confidenza unitari, se sono soddisfatte
le condizioni del ;.:.
In tutti i casi in cui 5 prevista la verifica delle fondazioni e leventuale intervento di adeguamento, il progettista potr( non effettu-
are nuove indagini geotecniche e geologiche qualora a suo giudizio gli elementi di conoscenza disponibili risultino sufficienti per
svolgere le relative analisi e per progettare lintervento.

8.4.2. 8.4.2. 8.4.2. 8.4.2. INTERVENTO DI MIGLIO INTERVENTO DI MIGLIO INTERVENTO DI MIGLIO INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO RAMENTO RAMENTO RAMENTO
Bientrano negli interventi di miglioramento tutti gli interventi che siano comunque finalizzati ad accrescere la sicurezza della co-
struzione esistente alle azioni considerate.
possibile eseguire interventi di miglioramento nei casi in cui non ricorrano le condizioni specificate al ;.:.".
=li interventi necessari per realizzare il miglioramento non devono essere tali da determinare nel loro complesso la condizione di
cui al caso d4 del punto ;.:.", per la quale 5 obbligatorio lintervento di adeguamento.
Il progetto e la valutazione della sicurezza dovranno essere estesi a tutte le parti della struttura potenzialmente interessate da
modifiche di comportamento, nonchC alla struttura nel suo insieme.
)i potr( omettere lintervento e la verifica della fondazione se sono soddisfatte le condizioni del ;.:% negli altri casi si far( riferi-
mento ai criteri indicati per gli interventi di adeguamento.
8.4.3. 8.4.3. 8.4.3. 8.4.3. RIPARAZIONE O INTERV RIPARAZIONE O INTERV RIPARAZIONE O INTERV RIPARAZIONE O INTERVENTO LOCALE ENTO LOCALE ENTO LOCALE ENTO LOCALE
In generale, gli interventi di questo tipo riguarderanno singole parti e/o elementi della struttura. .ssi sono volti a conseguire una
o piD delle seguenti finalit(#
ripristinare le caratteristiche iniziali di elementi o parti danneggiate,
migliorare le caratteristiche di resistenza e/o di duttilit(, anche di elementi o parti non danneggiate,
impedire meccanismi di collasso locale,
modificare un elemento o una porzione limitata della struttura,
a condizione che l6intervento non cambi significativamente il comportamento globale della costruzione. Il progetto e la valutazio-
ne della sicurezza, cos< come la relazione di cui al ;./, potranno essere riferiti alle sole parti e/o elementi interessati, e documen-
COSTRUZIONI ESISTENTI 271
tare le carenze strutturali riscontrate, risolte e/o persistenti e dimostrare che, rispetto alla configurazione precedente al danno, al
degrado o alla variante, non siano prodotte sostanziali modifiche al comportamento delle altre parti e della struttura nel suo in-
sieme e che gli interventi non comportino una riduzione delle condizioni di sicurezza preesistenti.
La relazione di cui al ;.! che, in questi casi, potr( essere limitata alle sole parti interessate dallintervento ed a quelle con esse
interagenti, dovr( documentare le carenze strutturali riscontrate, risolte e/o persistenti, ed indicare le eventuali conseguenti limi-
tazioni alluso della costruzione. 'el caso di interventi di rafforzamento locale, volti a migliorare le caratteristiche meccaniche di
elementi strutturali o a limitare la possibilit( di meccanismi di collasso locale, 5 necessario quantificare il miglioramento locale
della sicurezza.
8.5. 8.5. 8.5. 8.5. PROCEDURE PER LA VAL PROCEDURE PER LA VAL PROCEDURE PER LA VAL PROCEDURE PER LA VALUTAZIONE DELLA SICUR UTAZIONE DELLA SICUR UTAZIONE DELLA SICUR UTAZIONE DELLA SICUREZZA E LA REDAZIONE EZZA E LA REDAZIONE EZZA E LA REDAZIONE EZZA E LA REDAZIONE DEI PROGETTI DEI PROGETTI DEI PROGETTI DEI PROGETTI
'elle costruzioni esistenti le situazioni concretamente riscontrabili sono le piD diverse ed 5 quindi impossibile prevedere regole
specifiche per tutti i casi. ?i conseguenza, il modello per la valutazione della sicurezza dovr( essere definito e giustificato dal
progettista, caso per caso, in relazione al comportamento strutturale attendibile della costruzione, tenendo conto delle indicazioni
generali di seguito esposte.
8.5.1. 8.5.1. 8.5.1. 8.5.1. ANALISI STORICO ANALISI STORICO ANALISI STORICO ANALISI STORICO- -- -CRITICA CRITICA CRITICA CRITICA
8i fini di una corretta individuazione del sistema strutturale esistente e del suo stato di sollecitazione 5 importante ricostruire il pro-
cesso di realizzazione e le successive modificazioni subite nel tempo dal manufatto, nonchC gli eventi che lo hanno interessato.

8.5.2. 8.5.2. 8.5.2. 8.5.2. RILIEVO RILIEVO RILIEVO RILIEVO
Il rilievo geometrico-strutturale dovr( essere riferito sia alla geometria complessiva dellorganismo che a quella degli elementi
costruttivi, comprendendo i rapporti con le eventuali strutture in aderenza. 'el rilievo dovranno essere rappresentate le modifi-
cazioni intervenute nel tempo, come desunte dallanalisi storico-critica.
Il rilievo deve individuare lorganismo resistente della costruzione, tenendo anche presente la qualit( e lo stato di conservazione
dei materiali e degli elementi costitutivi.
?ovranno altres< essere rilevati i dissesti, in atto o stabilizzati, ponendo particolare attenzione allindividuazione dei quadri fes-
surativi e dei meccanismi di danno.
8.5.3. 8.5.3. 8.5.3. 8.5.3. CARATTERIZZAZIONE ME CARATTERIZZAZIONE ME CARATTERIZZAZIONE ME CARATTERIZZAZIONE MECCANICA DEI MATERIAL CCANICA DEI MATERIAL CCANICA DEI MATERIAL CCANICA DEI MATERIALI I I I
1er conseguire unadeguata conoscenza delle caratteristiche dei materiali e del loro degrado, ci si baser( su documentazione gi(
disponibile, su verifiche visive in situ e su indagini sperimentali. Le indagini dovranno essere motivate, per tipo e quantit(, dal
loro effettivo uso nelle verifiche% nel caso di beni culturali e nel recupero di centri storici, dovr( esserne considerato limpatto in
termini di conservazione del bene. I valori delle resistenze meccaniche dei materiali vengono valutati sulla base delle prove effet-
tuate sulla struttura e prescindono dalle classi discretizzate previste nelle norme per le nuove costruzioni.
8. 8. 8. 8.5.4. 5.4. 5.4. 5.4. LIVELLI DI CONOSCENZ LIVELLI DI CONOSCENZ LIVELLI DI CONOSCENZ LIVELLI DI CONOSCENZA E FATTORI DI CONFI A E FATTORI DI CONFI A E FATTORI DI CONFI A E FATTORI DI CONFIDENZA DENZA DENZA DENZA
)ulla base degli approfondimenti effettuati nelle fasi conoscitive sopra riportate, saranno individuati i *livelli di conoscenza+ dei
diversi parametri coinvolti nel modello 3geometria, dettagli costruttivi e materiali4, e definiti i correlati fattori di confidenza, da
utilizzare per tenere conto nelle verifiche di sicurezza delle carenze nella conoscenza dei parametri del modello.
8.5.5. 8.5.5. 8.5.5. 8.5.5. AZIONI AZIONI AZIONI AZIONI
I valori delle azioni e le loro combinazioni da considerare nel calcolo, sia per la valutazione della sicurezza sia per il progetto de-
gli interventi, sono quelle definite dalla presente norma per le nuove costruzioni, salvo quanto di seguito precisato.
1er i carichi permanenti, un accurato rilievo geometrico-strutturale e dei materiali potr( consentire di adottare coefficienti parzia-
li modificati, assegnando valori di E
=
adeguatamente motivati. 'ei casi per i quali 5 previsto ladeguamento, i valori di calcolo
delle altre azioni saranno quelli previsti dalla presente norma.
8.6. 8.6. 8.6. 8.6. MATERIALI MATERIALI MATERIALI MATERIALI
=li interventi sulle strutture esistenti devono essere effettuati con i materiali previsti dalle presenti norme% possono altres< essere
utilizzati materiali non tradizionali, purchC nel rispetto di normative e documenti di comprovata validit(, ovvero quelli elencati
al 2apitolo "!.
'el caso di edifici in muratura 5 possibile effettuare riparazioni locali o integrazioni con materiale analogo a quello impiegato o-
riginariamente nella costruzione, purchC durevole e di idonee caratteristiche meccaniche.
272 CAPITOLO 8
8.7. 8.7. 8.7. 8.7. VALUTAZIONE E PROGET VALUTAZIONE E PROGET VALUTAZIONE E PROGET VALUTAZIONE E PROGETTAZIONE IN PRESENZA TAZIONE IN PRESENZA TAZIONE IN PRESENZA TAZIONE IN PRESENZA DI AZIONI SISMICHE DI AZIONI SISMICHE DI AZIONI SISMICHE DI AZIONI SISMICHE
'ella valutazione della sicurezza o nella progettazione di interventi sulle costruzioni esistenti soggette ad azioni sismiche, parti-
colare attenzione sar( posta agli aspetti che riguardano la duttilit(. )i dovranno quindi assumere le informazioni necessarie a va-
lutare se i dettagli costruttivi, i materiali utilizzati e i meccanismi resistenti siano in grado di continuare a sostenere cicli di solleci-
tazioni o deformazioni anche in campo anelastico.
8.7.1. 8.7.1. 8.7.1. 8.7.1. COSTRUZIONI IN MURAT COSTRUZIONI IN MURAT COSTRUZIONI IN MURAT COSTRUZIONI IN MURATURA URA URA URA
'elle costruzioni esistenti in muratura soggette ad azioni sismiche, in particolare negli edifici, si possono manifestare meccanismi
locali e meccanismi dinsieme. I meccanismi locali interessano singoli pannelli murari o piD ampie porzioni della costruzione, e
sono favoriti dallassenza o scarsa efficacia dei collegamenti tra pareti e orizzontamenti e negli incroci murari. I meccanismi glo-
bali sono quelli che interessano lintera costruzione e impegnano i pannelli murari prevalentemente nel loro piano.
La sicurezza della costruzione deve essere valutata nei confronti di entrambi i tipi di meccanismo.
1er lanalisi sismica dei meccanismi locali si pu& far ricorso ai metodi dellanalisi limite dellequilibrio delle strutture murarie,
tenendo conto, anche se in forma approssimata, della resistenza a compressione, della tessitura muraria, della qualit( della con-
nessione tra le pareti murarie, della presenza di catene e tiranti. 2on tali metodi 5 possibile valutare la capacit( sismica in termini
di resistenza 3applicando un opportuno fattore di comportamento4 o di spostamento 3determinando landamento dellazione o-
rizzontale che la struttura 5 progressivamente in grado di sopportare allevolversi del meccanismo4.
Lanalisi sismica globale deve considerare, per quanto possibile, il sistema strutturale reale della costruzione, con particolare at-
tenzione alla rigidezza e resistenza dei solai, e allefficacia dei collegamenti degli elementi strutturali. La resistenza a taglio di cal-
colo per azioni nel piano di un pannello in muratura potr( essere calcolata facendo ricorso a formulazioni alternative rispetto a
quelle adottate per opere nuove, purchC di comprovata validit(.
In presenza di edifici in aggregato, contigui, a contatto od interconnessi con edifici adiacenti, i metodi di verifica di uso generale
per gli edifici di nuova costruzione possono non essere adeguati. 'ellanalisi di un edificio facente parte di un aggregato edilizio
occorre tenere conto delle possibili interazioni derivanti dalla contiguit( strutturale con gli edifici adiacenti. 8 tal fine dovr( esse-
re individuata lunit( strutturale 3,)4 oggetto di studio, evidenziando le azioni che su di essa possono derivare dalle unit( strut-
turali contigue.
L,) dovr( avere continuit( da cielo a terra per quanto riguarda il flusso dei carichi verticali e, di norma, sar( delimitata o da
spazi aperti, o da giunti strutturali, o da edifici contigui strutturalmente ma, almeno tipologicamente, diversi. Fltre a quanto
normalmente previsto per gli edifici non disposti in aggregato, dovranno essere valutati gli effetti di# spinte non contrastate cau-
sate da orizzontamenti sfalsati di quota sulle pareti in comune con le ,) adiacenti, meccanismi locali derivanti da prospetti non
allineati, ,) adiacenti di differente altezza.
Il progettista strutturale pu& rifarsi alla pianificazione per il governo del territorio, a carattere generale o attuativo, per quanto
riguardalanalisi storico-critica e il rilievo dellaggregato, nonchC lindividuazione preliminare delle ,).

L6analisi globale di una singola unit( strutturale assume spesso un significato convenzionale e perci& pu& utilizzare metodologie
semplificate. La verifica di una ,) dotata di solai sufficientemente rigidi pu& essere svolta, anche per edifici con piD di due piani,
mediante l6analisi statica non lineare, con verifica in termini di forze o spostamenti, analizzando e verificando separatamente cia-
scun interpiano dell6edificio, e trascurando la variazione della forza assiale nei maschi murari dovuta all6effetto dell6azione sismi-
ca. 2on l6esclusione di unit( strutturali d6angolo o di testata, cos< come di parti di edificio non vincolate o non aderenti su alcun
lato ad altre unit( strutturali, l6analisi potr( anche essere svolta trascurando gli effetti torsionali, nellipotesi che i solai possano
unicamente traslare nella direzione considerata dell6azione sismica. 'el caso invece di ,) dangolo o di testata 5 comunque am-
messo il ricorso ad analisi semplificate, purchC si tenga conto di possibili effetti torsionali e dellazione aggiuntiva trasferita dalle
,) adiacenti applicando opportuni coefficienti maggiorativi delle azioni orizzontali.
7ualora i solai dell6edificio siano flessibili si potr( procedere all6analisi delle singole pareti o dei sistemi di pareti complanari, cia-
scuna parete essendo soggetta ai carichi verticali di competenza ed alle corrispondenti azioni del sisma nella direzione parallela
alla parete.
8.7.2. 8.7.2. 8.7.2. 8.7.2. COSTRUZIONI IN CEMEN COSTRUZIONI IN CEMEN COSTRUZIONI IN CEMEN COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO O IN ACCIA TO ARMATO O IN ACCIA TO ARMATO O IN ACCIA TO ARMATO O IN ACCIAIO IO IO IO
'elle costruzioni esistenti in cemento armato o in acciaio soggette ad azioni sismiche viene attivata la capacit( di elementi e mec-
canismi resistenti, che possono essere *duttili+ o *fragili+.
Lanalisi sismica globale deve utilizzare, per quanto possibile, metodi di analisi che consentano di valutare in maniera appropria-
ta sia la resistenza che la duttilit( disponibile. Limpiego di metodi di calcolo lineari richiede da parte del progettista
unopportuna definizione del fattore di comportamento in relazione alle caratteristiche meccaniche globali e locali della struttura
in esame.
I meccanismi *duttili+ si verificano controllando che la domanda non superi la corrispondente capacit( in termini di deformazio-
ne. I meccanismi *fragili+ si verificano controllando che la domanda non superi la corrispondente capacit( in termini di resisten-
za.
COSTRUZIONI ESISTENTI 273
1er il calcolo della capacit( di elementi/meccanismi duttili si impiegano le propriet( dei materiali esistenti, determinate secondo
le modalit( indicate al ;.G./, divise per i fattori di confidenza in relazione al livello di conoscenza raggiunto.
1er il calcolo della capacit( di resistenza degli elementi fragili, le resistenze dei materiali si dividono per i corrispondenti coeffi-
cienti parziali e per i fattori di confidenza in relazione al livello di conoscenza raggiunto.
1er i materiali nuovi o aggiunti si impiegano le propriet( nominali.
8.7.3. 8.7.3. 8.7.3. 8.7.3. EDIFICI MISTI EDIFICI MISTI EDIFICI MISTI EDIFICI MISTI
8lcune tipologie di edifici esistenti possono essere classificate come miste. )ituazioni ricorrenti sono#
$ edifici i cui muri perimetrali siano in muratura portante e la struttura verticale interna sia rappresentata da pilastri 3per esem-
pio, in c.a. o acciaio4%
$ edifici in muratura che abbiano subito sopraelevazioni, il cui sistema strutturale sia, per esempio, in c.a. o acciaio, o edifici in
c.a. o acciaio sopraelevati in muratura%
$ edifici che abbiano subito ampliamenti in pianta, il cui sistema strutturale 3per esempio, in c.a. o acciaio4 sia interconnesso con
quello esistente in muratura.
1er queste situazioni 5 necessario prevedere modellazioni che tengano in considerazione le particolarit( strutturali identificate e
linterazione tra elementi strutturali di diverso materiale e rigidezza, ricorrendo, ove necessario, a metodi di analisi non lineare di
comprovata validit(.

8.7.4. 8.7.4. 8.7.4. 8.7.4. CRITERI E TIPI DINT CRITERI E TIPI DINT CRITERI E TIPI DINT CRITERI E TIPI DINTERVENTO ERVENTO ERVENTO ERVENTO
1er tutte le tipologie di costruzioni esistenti gli interventi di consolidamento vanno applicati, per quanto possibile, in modo rego-
lare ed uniforme. Lesecuzione di interventi su porzioni limitate delledificio va opportunamente valutata e giustificata, conside-
rando la variazione nella distribuzione delle rigidezze e delle resistenze e la conseguente eventuale interazione con le parti re-
stanti della struttura. 1articolare attenzione deve essere posta alla fase esecutiva degli interventi, in quanto una cattiva esecuzione
pu& peggiorare il comportamento globale delle costruzioni.
La scelta del tipo, della tecnica, dellentit( e dellurgenza dellintervento dipende dai risultati della precedente fase di valutazio-
ne, dovendo mirare prioritariamente a contrastare lo sviluppo di meccanismi locali e/o di meccanismi fragili e, quindi, a migliora-
re il comportamento globale della costruzione.
In generale dovranno essere valutati e curati gli aspetti seguenti#
$ riparazione di eventuali danni presenti%
$ riduzione delle carenze dovute ad errori grossolani%
$ miglioramento della capacit( deformativa 3Hduttilit(H4 di singoli elementi%
$ riduzione delle condizioni che determinano situazioni di forte irregolarit( degli edifici, in termini di massa, resistenza e/o ri-
gidezza, anche legate alla presenza di elementi non strutturali%
$ riduzione delle masse, anche mediante demolizione parziale o variazione di destinazione duso%
$ riduzione dellimpegno degli elementi strutturali originari mediante lintroduzione di sistemi disolamento o di dissipazione
di energia%
$ riduzione delleccessiva deformabilit( degli orizzontamenti%
$ miglioramento dei collegamenti degli elementi non strutturali%
$ incremento della resistenza degli elementi verticali resistenti, tenendo eventualmente conto di una possibile riduzione della
duttilit( globale per effetto di rinforzi locali%
$ realizzazione, ampliamento, eliminazione di giunti sismici o interposizione di materiali atti ad attenuare gli urti%
$ miglioramento del sistema di fondazione, ove necessario.
Interventi su parti non strutturali ed impianti sono necessari quando, in aggiunta a motivi di funzionalit(, la loro risposta sismica
pu& mettere a rischio la vita degli occupanti o produrre danni ai beni contenuti nella costruzione. 1er il progetto di interventi atti
ad assicurare lintegrit( di tali parti valgono le prescrizioni fornite nei .!./ e .!.:.
1er le strutture in muratura, inoltre, dovranno essere valutati e curati gli aspetti seguenti#
$ miglioramento dei collegamenti tra solai e pareti o tra copertura e pareti e fra pareti confluenti in martelli murari ed angolate.
$ riduzione ed eliminazione delle spinte non contrastate di coperture, archi e volte%
$ rafforzamento delle pareti intorno alle aperture,
1er le strutture in c.a. ed in acciaio si prenderanno in considerazione, valutandone leventuale necessit( e lefficacia, anche le tipo-
logie di intervento di seguito esposte o loro combinazioni#
$ rinforzo di tutti o parte degli elementi%
$ aggiunta di nuovi elementi resistenti, quali pareti in c.a., controventi in acciaio, etc.%
$ eliminazione di eventuali comportamenti a piano *debole+%
$ introduzione di un sistema strutturale aggiuntivo in grado di resistere per intero allazione sismica di progetto%
274 CAPITOLO 8
$ eventuale trasformazione di elementi non strutturali in elementi strutturali, come nel caso di incamiciatura in c.a. di pareti in
laterizio.
Infine, per le strutture in acciaio, potranno essere valutati e curati gli aspetti seguenti#
$ miglioramento della stabilit( degli elementi e della struttura%
$ incremento della resistenza e/o della rigidezza dei collegamenti%
$ miglioramento dei dettagli costruttivi nelle zone dissipative%
$ introduzione di indebolimenti locali controllati, finalizzati ad un miglioramento del meccanismo di collasso.
8.7.5. 8.7.5. 8.7.5. 8.7.5. PROGETTO DELLINTERV PROGETTO DELLINTERV PROGETTO DELLINTERV PROGETTO DELLINTERVENTO ENTO ENTO ENTO
1er tutte le tipologie costruttive, il progetto dellintervento di adeguamento o miglioramento sismico deve comprendere#
a4 verifica della struttura prima dellintervento con identificazione delle carenze e del livello di azione sismica per
la quale viene raggiunto lo )L, 3e )L. se richiesto4%
b4 scelta motivata del tipo di intervento%
c4 scelta delle tecniche e/o dei materiali%
d4 dimensionamento preliminare dei rinforzi e degli eventuali elementi strutturali aggiuntivi%
e4 analisi strutturale considerando le caratteristiche della struttura post-intervento%
f4 verifica della struttura post-intervento con determinazione del livello di azione sismica per la quale viene rag-
giunto lo )L, 3e )L. se richiesto4.
8nalogamente si proceder( per gli interventi 3di rafforzamento4 locali. In tal caso non si eseguiranno le analisi della struttura e le
verifiche ante e post-operam di cui ai punti a4, e4, f4, che saranno sostituite da analoghe verifiche sul singolo elemento o sul mec-
canismo locale sul quale si interviene, al fine di determinarne gli incrementi di resistenza e/o di duttilit( conseguenti
allintervento.








CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO 9. 9. 9. 9.
COLLAUDO STATICO

276 CAPITOLO 9
9.1. PRESCRIZIONI GENERALI
Il collaudo statico, inteso come procedura disciplinata dalle vigenti leggi di settore e richiamata dalle presenti norme, finalizzato
alla certificazione dellaffidabilit strutturale delle costruzioni, come definite al Cap. 1, sulla base della valutazione del compor-
tamento e delle prestazioni delle parti delle costruzioni stesse che svolgono funzione portante e contribuiscono alla stabilit com-
plessiva delle strutture e delle opere comprese nel progetto depositato presso gli organi di controllo competenti.
Il collaudo statico deve essere effettuato per tutte le opere soggette agli adempimenti tecnico-amministrativi disposti dalle leggi
vigenti, ovverosia le costruzioni, le opere geotecniche e le opere di protezione ambientale, gli interventi di adeguamento e miglio-
ramento delle costruzioni esistenti, nonch tutti gli eventuali interventi sullesistente nei uali ulteriori elementi strutturali ven-
gano aggiunti ad una costruzione e connessi in modo permanente a uelli esistenti, in modo da interagire con uesti influenzan-
done significativamente il comportamento. Il collaudo statico deve riguardare pertanto, in generale, tutti gli elementi strutturali
contemplati nel progetto depositato e, uando previsto, autorizzato presso gli organi di controllo.
Il collaudo statico va eseguito in corso dopera, al fine di consentire la verifica delle diverse fasi costruttive delle strutture! in par-
ticolare, per le opere in cemento armato normale e precompresso, ci" consente al collaudatore la verifica, anche a campione, della
corretta disposizione delle armature e delle fasi di getto. Il collaudo statico finale, a strutture completate, pu" essere effettuato in
casi particolari e per costruzioni semplici e#o di modesta entit.
$e opere non possono essere poste in esercizio prima delleffettuazione del collaudo statico.
Il collaudo statico di tutte le opere di ingegneria civile regolamentate dalle presenti norme tecniche, deve comprendere i seguenti
adempimenti%
a) controllo di uanto prescritto dal progetto delle opere, eseguite sia con i materiali regolamentati dalle leggi n. 1&'(#)1, n.
(*#)*, sia con materiali diversi!
b) ispezione dellopera nelle varie fasi costruttive degli elementi strutturali, ove il collaudatore sia nominato in corso dopera, e
dellopera nel suo complesso, con particolare riguardo alle parti strutturali pi+ importanti. $ispezione dellopera verr ese-
guita alla presenza del ,irettore dei lavori e del Costruttore, confrontando in contraddittorio il progetto depositato in cantiere
con il costruito. Il Collaudatore controller altres- che siano state messe in atto le prescrizioni progettuali e siano stati eseguiti i
controlli sperimentali. .uando la costruzione eseguita in procedura di garanzia di ualit, il Collaudatore deve prendere
conoscenza dei contenuti dei documenti di controllo ualit e del registro delle non-conformit.
c) esame dei certificati delle prove sui materiali,
d) esame dei certificati di cui ai controlli in stabilimento e nel ciclo produttivo, uando previsti al Capitolo 11!
e) controllo dei verbali e dei risultati delle eventuali prove di carico fatte eseguire dal ,irettore dei lavori.
Il Collaudatore, nellambito delle sue responsabilit, dovr inoltre%
f) esaminare il progetto dellopera, limpostazione generale della progettazione nei suoi aspetti strutturale e geotecnico, gli
schemi di calcolo e le azioni considerate!
g) esaminare le indagini eseguite nelle fasi di progettazione e costruzione come prescritte nelle presenti norme!
h) esaminare la relazione a strutture ultimate redatta dal ,irettore dei lavori ove richiesta.
Infine, nellambito della propria discrezionalit, il Collaudatore potr richiedere%
i) di effettuare tutti uegli accertamenti, studi, indagini, sperimentazioni e ricerche utili per formarsi il convincimento della si-
curezza, della durabilit e della collaudabilit dellopera, uali in particolare%
- prove di carico!
- prove sui materiali messi in opera, anche mediante metodi non distruttivi!
- monitoraggio programmato di grandezze significative del comportamento dellopera da proseguire, eventualmente, anche
dopo il collaudo della stessa.
9.2 PROVE DI CARICO
$e prove di carico, ove ritenute necessarie dal Collaudatore, dovranno identificare la corrispondenza del comportamento teorico
con uello sperimentale. I materiali degli elementi sottoposti a collaudo devono aver raggiunto le resistenze previste per il loro
funzionamento finale in esercizio.
Il programma delle prove, stabilito dal Collaudatore, con lindicazione delle procedure di carico e delle prestazioni attese deve
essere sottoposto al ,irettore dei lavori per lattuazione e reso noto al /rogettista e al Costruttore.
$e prove di carico si devono svolgere con le modalit indicate dal Collaudatore che se ne assume la piena responsabilit, mentre,
per uanto riguarda la loro materiale attuazione, responsabile il ,irettore dei lavori.
$e prove di carico sono prove di comportamento delle opere sotto le azioni di esercizio. .ueste devono essere, in generale, tali da
indurre le sollecitazioni massime di esercizio per combinazioni caratteristiche 0rare1. In relazione al tipo della struttura ed alla na-
tura dei carichi le prove possono essere convenientemente protratte nel tempo, ovvero ripetute su pi+ cicli.
Il giudizio sullesito della prova responsabilit del Collaudatore.
COLLAUDO STATICO 277
$esito della prova va valutato sulla base dei seguenti elementi%
- le deformazioni si accrescano allincirca proporzionalmente ai carichi!
- nel corso della prova non si siano prodotte fratture, fessurazioni, deformazioni o dissesti che compromettono la sicurezza o la
conservazione dellopera!
- la deformazione residua dopo la prima applicazione del carico massimo non superi una uota parte di uella totale commisura-
ta ai prevedibili assestamenti iniziali di tipo anelastico della struttura oggetto della prova. 2el caso invece che tale limite venga
superato, prove di carico successive devono indicare che la struttura tenda ad un comportamento elastico.
- la deformazione elastica risulti non maggiore di uella calcolata.
$e prove statiche, a giudizio del Collaudatore e in relazione allimportanza dellopera, possono essere integrate da prove dinami-
che e prove a rottura su elementi strutturali.
2el caso di costruzioni dotate di dispositivi antisismici, ai fini del collaudo statico, di fondamentale importanza il controllo del-
la posa in opera dei dispositivi, nel rispetto delle tolleranze e delle modalit di posa prescritte dal progetto, nonch la verifica del-
la completa separazione tra sottostruttura e sovrastruttura e tra uestultima ed altre strutture adiacenti, con il rigoroso rispetto
delle distanze di separazione previste in progetto.
Il collaudatore pu" altres- disporre specifiche prove dinamiche atte a verificare il comportamento dinamico della costruzione.

9.2.1 STRUTTURE PREFABBRICATE
In presenza di strutture prefabbricate poste in opera, fermo restando uanto sopra specificato, si devono eseguire controlli atti a
verificare la rispondenza dellopera ai reuisiti di progetto! inoltre fondamentale il preventivo controllo della posa degli ele-
menti prefabbricati e del rispetto del progetto nelle tolleranze e nelle disposizioni delle armature e dei giunti, nonch nella verifi-
ca dei dispositivi di vincolo.

9.2.2 PONTI STRADALI
3ermo restando uanto sopra specificato, in particolare si dovr controllare che le deformazioni sotto i carichi di prova, in termini
di abbassamenti, rotazioni ecc, siano comparabili con uelle previste in progetto e che le eventuali deformazioni residue dopo il
primo ciclo di carico, determinate come indicato pi+ sopra, non risultino superiori al 145 di uelle massime misurate, ovvero
successive prove di carico dimostrino che le deformazioni residue tendano ad esaurirsi.
/er i ponti a campata multipla, la prova di carico deve essere eseguita su almeno un uinto delle campate, secondo le modalit
sopra precisate.
/er le opere di significativa rilevanza, le prove statiche andranno completate da prove dinamiche, che misurino la rispondenza
del ponte alleccitazione dinamica, controllando che il periodo fondamentale sperimentale sia confrontabile con uello previsto in
progetto.

9.2.3 PONTI FERROVIARI
6ltre a uanto specificato al precedente 7 8.9, le prove di carico dovranno essere effettuate adottando carichi che inducano, di
norma, le sollecitazioni di progetto dovute ai carichi mobili verticali nello stato limite di esercizio, in considerazione della dispo-
nibilit di mezzi ferroviari ordinari e#o speciali. $e deformazioni residue dopo il primo ciclo di carico, determinate come indicato
pi+ sopra, non devono risultare superiori al 145 di uelle massime misurate, ovvero successive prove di carico devono dimostra-
re che le deformazioni residue tendano ad esaurirsi.
/er i ponti a campata multipla, la prova di carico deve essere eseguita su almeno un uinto delle campate, secondo le modalit
precisate nel capoverso precedente.
/er le opere di significativa rilevanza, le prove statiche andranno integrate da prove dinamiche, che misurino la rispondenza del
ponte alleccitazione dinamica, controllando che il periodo fondamentale sperimentale sia confrontabile con uello previsto in
progetto.
278 CAPITOLO 9









CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO 10 10 10 10. .. .
REDAZIONE DEI PROGETTI STRUTTURALI ESECUTIVI E
DELLE RELAZIONI DI CALCOLO

280 CAPITOLO 10
10 10 10 10.1. .1. .1. .1. CARATTERISTICHE GENE CARATTERISTICHE GENE CARATTERISTICHE GENE CARATTERISTICHE GENERALI RALI RALI RALI
I progetti esecutivi riguardanti le strutture devono essere informati a caratteri di chiarezza espositiva e di completezza nei conte-
nuti e devono inoltre definire compiutamente lintervento da realizzare.
Restano esclusi i piani operativi di cantiere ed i piani di approvvigionamento.
Il progetto deve comprendere i seguenti elaborati:
- Relazione di calcolo strutturale, comprensiva di una descrizione generale dellopera e dei criteri generali di analisi e verifica;
- Relazione sui materiali;
- Elaborati grafici, particolari costruttivi;
- Piano di manutenzione della parte strutturale dellopera;
- Relazione sui risultati sperimentali corrispondenti alle indagini specialistiche ritenute necessarie alla realizzazione dellopera.
Particolare cura andr posta nello sviluppare le relazioni di calcolo, con riferimento alle analisi svolte con lausilio del calcolo au-
tomatico, sia ai fini di facilitare linterpretazione e la verifica dei calcoli, sia ai fini di consentire elaborazioni indipendenti da parte
di soggetti diversi dal redattore del documento.
II progettista resta comun!ue responsabile dellintera progettazione strutturale.
"el caso di analisi e verifica svolte con lausilio di codici di calcolo, oltre a !uanto sopra specificato, e in particolare oltre alla Re-
lazione generale strutturale, si dovranno seguire le indicazioni fornite in # $%.&.
10 10 10 10.2. .2. .2. .2. ANALISI E VERIFICHE ANALISI E VERIFICHE ANALISI E VERIFICHE ANALISI E VERIFICHE SVOLTE CON L SVOLTE CON L SVOLTE CON L SVOLTE CON LAUSILIO DI CODICI D AUSILIO DI CODICI D AUSILIO DI CODICI D AUSILIO DI CODICI DI CALCOLO I CALCOLO I CALCOLO I CALCOLO
'ualora lanalisi strutturale e le relative verifiche siano condotte con lausilio di codici di calcolo automatico, il progettista, dovr
controllare laffidabilit dei codici utilizzati e verificare lattendibilit dei risultati ottenuti.
Il progettista dovr !uindi esaminare preliminarmente la documentazione a corredo del soft(are per valutarne laffidabilit e
soprattutto lidoneit al caso specifico. In tal senso dovr verificare che la documentazione, che sar fornita dal produttore o dal
distributore del soft(are, contenga una esauriente descrizione delle basi teoriche e degli algoritmi impiegati, lindividuazione dei
campi dimpiego, nonch) casi prova interamente risolti e commentati, per i !uali dovranno essere forniti i file di input necessari a
riprodurre lelaborazione.
10 10 10 10.2.1. .2.1. .2.1. .2.1. RELAZIONE DI CALCOLO RELAZIONE DI CALCOLO RELAZIONE DI CALCOLO RELAZIONE DI CALCOLO
Il progettista dovr avere cura che nella Relazione di calcolo la presentazione dei risultati stessi sia tale da garantirne la leggibili-
t, la corretta interpretazione e la riproducibilit. In particolare nella Relazione di calcolo si devono fornire le seguenti indicazio-
ni:
Tipo di analisi svolta
*ccorre preliminarmente:
- dichiarare il tipo di analisi strutturale condotta +di tipo statico o dinamico, lineare o non lineare, e le sue motivazioni;
- indicare il metodo adottato per la risoluzione del problema strutturale e le metodologie seguite per la verifica o per il proget-
to-verifica delle sezioni.
- indicare chiaramente le combinazioni di carico adottate e, nel caso di calcoli non lineari, i percorsi di carico seguiti. In ogni
caso va motivato limpiego delle combinazioni o dei percorsi di carico adottati, in specie con riguardo alla effettiva esaustivit
delle configurazioni studiate per la struttura in esame.
Origine e Caratteristiche dei Codici di Calcolo
*ccorre indicare con precisione lorigine e le caratteristiche dei codici di calcolo utilizzati riportando titolo, autore, produttore,
versione, estremi della licenza duso o di altra forma di autorizzazione alluso.
Modalit di presentazione dei risultati.
-a !uantit di informazioni che usualmente accompagna lutilizzo di procedure di calcolo automatico richiede unattenzione par-
ticolare alle modalit di presentazione dei risultati, in modo che !uesti riassumano, in una sintesi completa ed efficace, il compor-
tamento della struttura per !uel particolare tipo di analisi sviluppata. In particolare, . necessario che la Relazione di calcolo ripor-
ti almeno le seguenti indicazioni:
- descrizione dellopera e della tipologia strutturale;
- in!uadramento normativo dellintervento;
- definizione dei parametri di progetto;
- descrizione dei materiali adottati e loro caratteristiche meccaniche;
- criteri di progettazione e modellazione;
- combinazione delle azioni;
- codice di calcolo impiegato;
- rispetto delle verifiche per gli stati limite considerati.

REDAZIONE DEI PROGETTI STRUTTURALI ESECUTIVI E DELLE RELAZIONI DI CALCOLO 281
-esito di ogni elaborazione deve essere sintetizzato in disegni e schemi grafici contenenti, almeno per le parti pi/ sollecitate della
struttura, le configurazioni deformate, la rappresentazione grafica delle principali caratteristiche di sollecitazione o delle compo-
nenti degli sforzi, i diagrammi di inviluppo associati alle combinazioni dei carichi considerate, gli schemi grafici con la rappre-
sentazione dei carichi applicati e delle corrispondenti reazioni vincolari.
0i tali grandezze, unitamente ai diagrammi ed agli schemi grafici, vanno chiaramente evidenziati le convenzioni sui segni, i valo-
ri numerici e le unit di misura di !uesti nei punti o nelle sezioni significative ai fini della valutazione del comportamento com-
plessivo della struttura, i valori numerici necessari ai fini delle verifiche di misura della sicurezza.
E opportuno che i tabulati generalmente forniti dai programmi automatici, cui la Relazione di calcolo deve fare riferimento, non
facciano parte integrante della Relazione stessa, ma ne costituiscano un allegato.
Informazioni generali sullelaborazione.
1 valle dellesposizione dei risultati vanno riportate anche informazioni generalizi guardanti lesame ed i controlli svolti sui risul-
tati ed una valutazione complessiva dellelaborazione dal punto di vista del corretto comportamento del modello.
Giudizio motivato di accettabilit dei risultati.
2petta al progettista il compito di sottoporre i risultati delle elaborazioni a controlli che ne comprovino lattendibilit. 3ale valu-
tazione consister nel confronto con i risultati di semplici calcoli, anche di larga massima, eseguiti con metodi tradizionali riferi-
mento a schemi o soluzioni noti e adottati, ad esempio, in fase di primo proporzionamento della struttura. Inoltre, sulla base di
considerazioni riguardanti gli stati tensionali e deformativi determinati, valuter la consistenza delle scelte operate in sede di
schematizzazione e di modellazione della struttura e delle azioni.
"ella relazione devono essere elencati e sinteticamente illustrati i controlli svolti, !uali verifiche di e!uilibrio tra reazioni vincola-
ri e carichi applicati, comparazioni tra i risultati delle analisi e !uelli di valutazioni semplificate, etc.
2.2.2. 2.2.2. 2.2.2. 2.2.2. VALIDAZIONE INDIPEND VALIDAZIONE INDIPEND VALIDAZIONE INDIPEND VALIDAZIONE INDIPENDENTE DEL CALCOLO ENTE DEL CALCOLO ENTE DEL CALCOLO ENTE DEL CALCOLO
"el caso in cui si renda necessaria una validazione indipendente del calcolo strutturale o comun!ue nel caso di opere di partico-
lare importanza, i calcoli pi/ importanti devono essere eseguiti nuovamente da soggetto diverso da !uello originario mediante
programmi di calcolo diversi da !uelli usati originariamente e ci4 al fine di eseguire un effettivo controllo incrociato sui risultati
delle elaborazioni.
282 CAPITOLO 10





















CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO 11. 11. 11. 11.

MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE

284 CAPITOLO 11
11.1. GENERALIT

Si definiscono materiali e prodotti per uso strutturale, utilizzati nelle opere soggette alle presenti norme, quelli che
prioritariamente assicurano e/o contribuiscono alla sicurezza strutturale e/o geotecnica delle opere stesse, e che consentono ad
unOpera ove questi sono incorporati permanentemente di soddisfare in maniera prioritaria il requisito base delle opere n.1
Resistenza meccanica e stabilitdi cui al egolamento !" n.#$%/&$11 ovvero il requisito essenziale n.1 della 'irettiva ()/1$*/+"" e
s.m.i..
, materiali ed i prodotti per uso strutturale devono rispondere ai requisiti indicati nel seguito.
, materiali e prodotti per uso strutturale devono essere-
. identificati univocamente a cura del produttore, secondo le procedure applicabili/
. qualificati sotto la responsabilit0 del produttore, secondo le procedure applicabili/
. accettati dal 'irettore dei lavori mediante acquisizione e verifica della documentazione di identificazione e qualificazione, nonch1
mediante eventuali prove sperimentali di accettazione.
,n particolare, per quanto attiene lidentificazione e la qualificazione, possono configurarsi i seguenti casi-
23 materiali e prodotti per uso strutturale per i quali sia disponibile una norma europea armonizzata il cui riferimento sia
pubblicato su 4!!". 2l termine del periodo di coesistenza, il loro impiego nelle opere 5 possibile soltanto se in possesso
della 6arcatura +", prevista dalla 'irettiva ()/1$*/+"" 7rodotti da costruzione 8+7'3, recepita in ,talia dal '7
&1/$9/1))#, n.&9*, cos: come modificato dal '7 1$/1&/1));, n. 9)) ovvero dal egolamento !" n.#$%/&$11/
<3 materiali e prodotti per uso strutturale per i quali non sia disponibile una norma europea armonizzata ovvero la stessa ricada
nel periodo di coesistenza, per i quali sia invece prevista la qualificazione con le modalit0 e le procedure indicate nelle presenti
norme. " fatto salvo il caso in cui, nel periodo di coesistenza della specifica norma armonizzata, il produttore abbia volonta=
riamente optato per la 6arcatura +"/
+3 materiali e prodotti per uso strutturale non ricadenti in una delle tipologie 23 o <3, per i quali sia stata rilasciato un <enesta=
re/>alutazione ?ecnica "uropea 8"?23 o per i quali sia stata pubblicata una specifica @inea 4uida per il rilascio del +ertifi=
cato di ,doneit0 ?ecnica allimpiego. ,n tali casi il produttore potr0 pervenire alla 6arcatura +" in conformit0 all"?2, ov=
vero, in alternativa, dovr0 essere in possesso di un +ertificato di ,doneit0 ?ecnica all,mpiego rilasciato dal Servizio ?ecnico
+entrale sulla base della pertinente @inea 4uida approvata dal +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici/
'3 materiali e prodotti per uso strutturale, non ricadenti nei casi 23, <3 o +3. ,n tal caso il produttore dovr0 effettuare il deposi=
to della documentazione presso il Servizio ?ecnico +entrale, sulla base delle Linee Guida per il deposito dei materiali e prodotti
ad uso strutturale pubblicate dallo stesso Servizio ?ecnico +entrale.
Ael caso + , qualora il produttore preveda limpiego dei prodotti strutturali anche con funzioni di compartimentazione antincen=
dio, dichiarando anche la prestazione in relazione alla caratteristica essenziale resistenza al fuoco, le @inee 4uida sono elaborate
dal Servizio ?ecnico +entrale di concerto, per la valutazione di tale specifico aspetto, con il 'ipartimento dei >igili del Buoco, del
Soccorso 7ubblico e della difesa +ivile del 6inistero dell,nterno.
2i fini dellapplicazione del caso +3, il Servizio ?ecnico +entrale del +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici pubblica periodica=
mente lelenco delle @inee 4uida per il rilascio della +ertificazione di ,doneit0 ?ecnica allimpiego di specifici prodotti.
2d eccezione di quelli in possesso di 6arcatura +", possono essere impiegati materiali o prodotti conformi ad altre specifiche tecni=
che qualora dette specifiche garantiscano un livello di sicurezza equivalente a quello previsto nelle presenti norme. ?ale equivalenza
sar0 accertata attraverso procedure alluopo stabilite dal Servizio ?ecnico +entrale del +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici, senti=
to lo stesso +onsiglio Superiore.
7er i materiali e prodotti recanti la 6arcatura +" sar0 onere del 'irettore dei @avori, in fase di accettazione, accertarsi del posses=
so della marcatura stessa e richiedere ad ogni fornitore, per ogni diverso prodotto, il +ertificato ovvero 'ichiarazione di +onfor=
mit0 o di prestazione in accordo alla parte armonizzata della specifica norma europea armonizzata ovvero allo specifico <enesta=
re/valutazione ?ecnico "uropeo 8"?23, per quanto applicabile.
7er i prodotti non recanti la 6arcatura +", il 'irettore dei @avori dovr0 accertarsi del possesso e del regime di validit0
dell2ttestato di Cualificazione 8caso <3 o del +ertificato di ,doneit0 ?ecnica allimpiego 8caso +3 o dellattestato di 'eposito della
'ocumentazione 8+aso '3 rilasciato del Servizio ?ecnico +entrale del +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici.
Sar0 inoltre onere del 'irettore dei @avori, nellambito dellaccettazione dei materiali prima della loro installazione, verificare che
tali prodotti rientrino nelle tipologie, classi e/o famiglie previsti nella documentazione di identificazione e qualificazione, nonch1
accertare lidoneit0 alluso specifico del prodotto mediante verifica delle prestazioni dichiarate per il prodotto stesso nel rispetto
dei requisiti stabiliti dalla normativa tecnica applicabile per luso specifico e dai documenti progettuali, con particolare riferimen=
to alla elazione sui 6ateriali.
2l termine dei lavori che interessano gli elementi strutturali, il 'irettore dei @avori predispone, nellambito della relazione a
struttura ultimata di cui allarticolo *% del '7 n.#($/$1, una specifica Relazione sui controlli e sulle prove di accettazione sui materia-
li e prodotti strutturali, da consegnare al +ollaudatore statico, nella quale sia evidenziata lidentificazione e qualificazione dei ma=
teriali e prodotti, le prove di accettazione e le eventuali ulteriori valutazioni sulle prestazioni.
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 285
,l Servizio ?ecnico +entrale del +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici potr0 attivare un sistema di vigilanza presso i cantieri e i
luoghi di lavorazione per verificare la corretta applicazione delle presenti disposizioni, ai sensi dellart. 11 del '7 n. &9*/)# ov=
vero del +apo >,,, del egolamento !" n. #$%/&$11.
@e prove su materiali e prodotti, a seconda delle specifiche procedure applicabili, come specificato di volta in volta nel seguito,
devono generalmente essere effettuate da-
a) laboratori di prova notificati ai sensi dellart. 1( della 'irettiva n. ()/1$*/+"" ovvero ai sensi del +apo >,, del egolamento !"
n. #$%/&$11/
b) laboratori di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1/
c) altri laboratori, dotati di adeguata competenza ed idonee attrezzature, appositamente abilitati dal Servizio ?ecnico +entrale/
Cualora si applichino specifiche tecniche europee armonizzate, ai fini della marcatura +", le attivit0 di certificazione di prodotto
o del controllo di produzione in fabbrica e di prova dovranno essere eseguite dai soggetti previsti dal relativo sistema di attesta=
zione della conformit0, ovvero dal sistema di valutazione e verifica della costanza delle prestazioni applicabile al prodotto.
, fabbricanti di materiali, prodotti o componenti disciplinati nella presente norma devono dotarsi di adeguate procedure di con=
trollo di produzione in fabbrica. 7er controllo di produzione nella fabbrica si intende il controllo permanente della produzione,
effettuato dal fabbricante. ?utte le procedure e le disposizioni adottate dal fabbricante devono essere documentate sistematica=
mente ed essere a disposizione di qualsiasi soggetto od ente di controllo che ne abbia titolo.
,l richiamo alle specifiche tecniche armonizzate, di cui alla 'ir. ()/1$*/+"" ed al '7 &9*/)# o al egolamento !" n. #$%/&$11,
contenuto nella presente norma deve intendersi riferito allultima versione aggiornata, salvo diversamente specificato. ,l richiamo
alle specifiche tecniche volontarie !A,, "A e ,SO contenute nella presente norma deve intendersi riferito alla data di pubblica=
zione se indicata, ovvero, laddove non indicata, allultima versione aggiornata. +on +ircolare del 7residente del +onsiglio Supe=
riore dei @avori 7ubblici, emanata sentiti il 'ipartimento dei >igili del Buoco, del Soccorso 7ubblico e della difesa +ivile del 6i=
nistero dell,nterno ed il 'ipartimento per la 7rotezione +ivile, si aggiorneranno periodicamente gli elenchi delle specifiche tecni=
che volontarie !A,, "A ed ,SO richiamate nella presente norma.
286 CAPITOLO 11
11.2. CALCESTRUZZO
@e Aorme contenute nel presente paragrafo si applicano al calcestruzzo per usi strutturali, armato e non, normale e precompres=
so di cui al D 9.1.
11.2.1. SPECIFICHE PER IL CALCESTRUZZO
@a prescrizione del calcestruzzo allatto del progetto deve essere caratterizzata almeno mediante la classe di resistenza, la classe
di consistenza al getto ed il diametro massimo dellaggregato, nonch1 la classe di esposizione ambientale, di cui alla norma !A,
"A &$*=1-&$$*. Ael caso di impiego di armature di pre= o post=tensione permanentemente incorporate nei getti 5 obbligatoria an=
che lindividuazione della classe di contenuto in cloruri. @a classe di resistenza 5 contraddistinta dai valori caratteristici delle resi=
stenze cubica
cE
e cilindrica f
cE
a compressione uniassiale, misurate rispettivamente su cubi di spigolo 1%$ mm e su cilindri di
diametro 1%$ mm e di altezza #$$ mm .
,noltre, si dovranno dare indicazioni in merito ai processi di maturazione ed alle procedure di posa in opera, facendo utile riferi=
mento alla norma !A, "A 1#*;$-&$1$ ed alle Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle ca-
ratteristiche meccaniche del calcestruzzo pubblicate dal Servizio ?ecnico +entrale del +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici.
@a resistenza caratteristica a compressione 5 definita come la resistenza per la quale si ha il %F di probabilit0 di trovare valori in=
feriori. Aelle presenti norme la resistenza caratteristica designa quella dedotta da prove su provini come sopra descritti, confe=
zionati e stagionati come specificato al D 11.&.9, eseguite a &( giorni di maturazione. 7otranno essere indicati altri tempi di matu=
razione a cui riferire le misure di resistenza ed il corrispondente valore caratteristico. ,noltre, si dovr0 tener conto degli effetti
prodotti da eventuali processi accelerati di maturazione.
,l conglomerato per il getto delle strutture di unopera o di parte di essa si considera omogeneo ai fini del controllo 8secondo le
prestazioni3, se possiede le medesime caratteristiche prestazionali 8classe di resistenza e classe di esposizione3.
.
11.2.2. CONTROLLI DI QUALIT DEL CALCESTRUZZO
,l calcestruzzo va prodotto in regime di controllo di qualit0, con lo scopo di garantire che rispetti le prescrizioni definite in sede di
progetto.
,l controllo si articola nelle seguenti fasi-
Valutazione preliminare
Serve a determinare, prima dellinizio della costruzione delle opere, la miscela per produrre il calcestruzzo in accordo con le pre=
scrizioni di progetto.
Controllo di produzione
iguarda il controllo da eseguire sul calcestruzzo durante la produzione con processo industrializzato del calcestruzzo stesso.
Controllo di accettazione
iguarda il controllo da eseguire sul calcestruzzo utilizzato per lesecuzione dellopera, con prelievo effettuato contestualmente al
getto dei relativi elementi strutturali.
Prove complementari
Sono prove che vengono eseguite, ove necessario, a complemento delle prove di accettazione.
@e prove di accettazione e le eventuali prove complementari, compresi i carotaggi di cui al punto 11.&.*, sono eseguite e certificate
dai laboratori di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1.
,l costruttore resta comunque responsabile della qualit0 del calcestruzzo, che sar0 controllata dal 'irettore dei @avori, secondo le
procedure di cui al D 11.&.%.
11.2.3. VALUTAZIONE PRELIMINARE
,l costruttore, prima dellinizio della costruzione di unopera, deve accertare mediante idonee prove preliminari, per ciascuna mi=
scela omogenea di calcestruzzo da utilizzare, le prestazioni richieste dal progetto.
,l 'irettore dei @avori ha lGobbligo di eseguire controlli sistematici in corso dopera per verificare la corrispondenza delle caratte=
ristiche del calcestruzzo fornito rispetto a quelle stabilite dal progetto.

11.2.4. PRELIEVO E PROVA DEI CAMPIONI
!n prelievo consiste nel prelevare dagli impasti, al momento della posa in opera ed alla presenza del 'irettore dei @avori o di
persona di sua fiducia, il calcestruzzo necessario per la confezione di un gruppo di due provini.
@a media delle resistenze a compressione dei due provini di un prelievo rappresenta la esistenza di prelievo che costituisce il
valore mediante il quale vengono eseguiti i controlli del calcestruzzo. ,l prelievo viene accettato se la differenza fra i valori di re=
sistenza dei due provini non supera il &$ F del valore inferiore.
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 287
H obbligo del 'irettore dei @avori prescrivere ulteriori prelievi rispetto al numero minimo, di cui ai successivi paragrafi, tutte le
volte che variazioni di qualit0 e/o provenienza dei costituenti dellimpasto possano far presumere una variazione di qualit0 del
calcestruzzo stesso, tale da non poter piI essere considerato omogeneo.
7er la preparazione, la forma, le dimensioni e la stagionatura dei provini di calcestruzzo vale quanto indicato nelle norme !A,
"A 1&#)$=1-&$$& e !A, "A 1&#)$=&-&$$).
+irca il procedimento da seguire per la determinazione della resistenza a compressione dei provini di calcestruzzo vale quanto
indicato nelle norme !A, "A 1&#)$=#-&$$) e !A, "A 1&#)$=9-&$$&.
+irca il procedimento da seguire per la determinazione della massa volumica vale quanto indicato nella norma !A, "A 1&#)$=
;-&$$).
11.2.5. CONTROLLO DI ACCETTAZIONE
,l controllo di accettazione 5 eseguito dal 'irettore dei @avori su ciascuna miscela omogenea e si configura, in funzione del quan=
titativo di calcestruzzo in accettazione, nel-
. controllo di tipo 2 di cui al D 11.&.%.1/
. controllo di tipo < di cui al D 11.&.%.&.
,l controllo di accettazione 5 positivo ed il quantitativo di calcestruzzo accettato se risultano verificate le disuguaglianze di cui
alla ?ab. 11.&., seguente-
Tab. 11.2.I
Controllo di tipo A Controllo di tipo B

c,min
J cE = #,%

cm&(
J cE K #,%
cm&(
J cE K 1,9( s
8AL prelievi- #3 8AL prelievi J 1%3
Ove-
cm&(
= resistenza media dei prelievi 8A/mmM3/
c,min
= minore valore di resistenza dei prelievi 8A/mmM3/
s N scarto quadratico medio
11.2.5.1 CONTROLLO DI TIPO A
Ogni controllo di tipo 2 5 riferito ad un quantitativo di miscela omogenea non maggiore di #$$ m
#
ed 5 costituito da tre prelievi,
ciascuno dei quali eseguito su un massimo di 1$$ m
#
di getto di miscela omogenea. isulta quindi un controllo di accettazione
ogni #$$ m
#
massimo di getto. 7er ogni giorno di getto va comunque effettuato almeno un prelievo.
Aelle costruzioni con meno di 1$$ m
#
di getto di miscela omogenea, fermo restando lobbligo di almeno # prelievi e del rispetto
delle limitazioni di cui sopra, 5 consentito derogare dallobbligo di prelievo giornaliero.
11.2.5.2 CONTROLLO DI TIPO B
Aella realizzazione di opere strutturali che richiedano limpiego di piI di 1%$$ m
#

di miscela omogenea 5 obbligatorio il controllo
di accettazione di tipo statistico 8tipo <3.
,l controllo 5 riferito ad una miscela omogenea e va eseguito con frequenza non minore di un controllo ogni 1%$$ m
#
di calce=
struzzo.
Ogni controllo di accettazione di tipo < 5 costituito da, almeno 1% prelievi, ciascuno dei quali eseguito su 1$$ m
#
di getto di misce=
la omogenea. 7er ogni giorno di getto va comunque effettuato almeno un prelievo.
Se si eseguono controlli statistici accurati, linterpretazione dei risultati sperimentali puO essere svolta con i metodi completi
dellanalisi statistica assumendo la legge di distribuzione piI corretta e il suo valor medio, unitamente al coefficiente di variazio=
ne 8rapporto tra deviazione standard e valore medio3. Aon sono accettabili calcestruzzi con coefficiente di variazione superiore a
$,#. 7er calcestruzzi con coefficiente di variazione 8sR
m
) superiore a $,1% occorrono controlli piI accurati, integrati con prove
complementari di cui al D11.&.;.
,nfine, la resistenza caratteristica cE dovr0 essere maggiore del valore corrispondente al frattile inferiore %F e la resistenza mini=
ma di prelievo
c,min
dovr0 essere maggiore del valore corrispondente al frattile inferiore 1F.
11.2.5.3 PRESCRIIONI COMUNI PER ENTRAMBI I CRITERI DI CONTROLLO
,l prelievo dei provini per il controllo di accettazione va eseguito alla presenza del 'irettore dei @avori o di un tecnico di sua fi=
ducia che provvede alla redazione di apposito verbale di prelievo e dispone lidentificazione dei provini mediante sigle, etichetta=
ture indelebili, ecc./ la certificazione effettuata dal laboratorio prove materiali deve riportare riferimento a tale verbale.
@a domanda di prove al laboratorio deve essere sottoscritta dal 'irettore dei @avori e deve contenere precise indicazioni sulla po=
sizione delle strutture interessate da ciascun prelievo.
@e prove non richieste dal 'irettore dei @avori non possono fare parte dellinsieme statistico che serve per la determinazione del=
la resistenza caratteristica del materiale.
@e prove a compressione vanno eseguite conformemente alle norme !A, "A 1&#)$=#-&$$)
288 CAPITOLO 11
, certificati di prova emessi dai laboratori devono contenere almeno-
. lidentificazione del laboratorio che rilascia il certificato/
. una identificazione univoca del certificato 8numero di serie e data di emissione3 e di ciascuna sua pagina, oltre al numero tota=
le di pagine/
. lidentificazione del committente dei lavori in esecuzione e del cantiere di riferimento/
. il nominativo del 'irettore dei @avori che richiede la prova/
. la descrizione, lidentificazione e la data di prelievo dei campioni da provare/
. la data di ricevimento dei campioni e la data di esecuzione delle prove/
. lidentificazione delle specifiche di prova o la descrizione del metodo o procedura adottata, con lindicazione delle norme di
riferimento per lesecuzione della stessa/
. le dimensioni effettivamente misurate dei campioni provati, dopo eventuale rettifica/
. le modalit0 di rottura dei campioni/
. la massa volumica del campione/
. i valori delle prestazioni misurate.
7er gli elementi prefabbricati di serie, realizzati con processo industrializzato, sono valide le specifiche indicazioni di cui al D
11.(.#.1
@opera o la parte di opera realizzata con il calcestruzzo non conforme ai controlli di accettazione non puO essere accettata finch1
la non conformit0 non 5 stata definitivamente rimossa. ,l costruttore deve procedere ad una verifica delle caratteristiche del calce=
struzzo messo in opera mediante limpiego di adeguati mezzi dindagine, secondo quanto prescritto dal 'irettore dei @avori e
conformemente a quanto indicato nel successivo D 11.&.*. Cualora gli ulteriori controlli confermino la non conformit0 del calce=
struzzo, si dovr0 procedere ad un controllo teorico e/o sperimentale della sicurezza della struttura interessata dal quantitativo di
calcestruzzo non conforme, sulla base della resistenza ridotta del calcestruzzo.
Ove ciO non fosse possibile, ovvero i risultati di tale indagine non risultassero soddisfacenti si puO dequalificare lopera, eseguire
lavori di consolidamento ovvero demolire lopera stessa.
, controlli di accettazione sono obbligatori ed il collaudatore 5 tenuto a controllarne la validit0, qualitativa e quantitativa/ ove ciO
non fosse, il collaudatore 5 tenuto a far eseguire delle prove che attestino le caratteristiche del calcestruzzo, seguendo la medesi=
ma procedura che si applica quando non risultino rispettati i limiti fissati dai controlli di accettazione.
11.2.6. CONTROLLO DELLA RESISTENZA DEL CALCESTRUZZO IN OPERA
@a resistenza del calcestruzzo nella struttura dipende dalla resistenza del calcestruzzo messo in opera, dalla sua posa e costipa=
zione, dalle condizioni ambientali durante il getto e dalla maturazione.
Ael caso in cui-
a3 le resistenze a compressione dei provini prelevati durante il getto non soddisfino i criteri di accettazione della resistenza carat=
teristica prevista nel progetto, oppure
b3 sorgano dubbi sulle modalit0 di confezionamento, conservazione, maturazione e prova dei provini di calcestruzzo, oppure
c3 sorgano dubbi sulle modalit0 di posa in opera, compattazione e maturazione del calcestruzzo, oppure
d3 si renda necessario valutare a posteriori le propriet0 di un calcestruzzo precedentemente messo in opera,
si puO procedere ad una valutazione delle caratteristiche di resistenza attraverso una serie di prove sia distruttive che non di=
struttive.
?ali prove non devono, in ogni caso, intendersi sostitutive dei controlli di accettazione.
,l valore caratteristico della resistenza del calcestruzzo in opera 8definita come resistenza caratteristica in situ, cEis o fcEis3 5 in ge=
nere minore del valore della resistenza caratteristica di progetto cE o fcE. 7er i soli aspetti relativi alla sicurezza strutturale e senza
pregiudizio circa eventuali carenze di durabilit0, 5 accettabile un valore caratteristico della resistenza in situ non inferiore all(%F
della resistenza caratteristica di progetto. 7er la modalit0 di determinazione della resistenza a compressione in situ, misurata con
tecniche opportune 8distruttive e non distruttive3, si potr0 fare utile riferimento alle norme !A, "A 1&%$9=1-&$$), !A, "A 1&%$9=
&-&$$1, !A, "A 1&%$9=#-&$$%, !A, "A 1&%$9=9-&$$%. @a resistenza caratteristica in situ va calcolata in accordo alla norma !A, "A
1#;)1-&$$(, assunta come riferimento dalle Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale pubblicate dal Servizio ?ec=
nico +entrale del +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici.
11.2.7. PROVE COMPLEMENTARI
Sono prove che eventualmente si eseguono al fine di stimare la resistenza del calcestruzzo in corrispondenza a particolari fasi di
costruzione 8precompressione, messa in opera3 o condizioni particolari di utilizzo 8temperature eccezionali, ecc.3.
,l procedimento di controllo 5 uguale a quello dei controlli di accettazione.
?ali prove non possono essere sostitutive dei controlli di accettazione che vanno riferiti a provini confezionati e maturati secondo
le prescrizioni del punto 11.&.9.
, risultati di tali prove potranno servire al 'irettore dei @avori od al collaudatore per formulare un giudizio sul calcestruzzo in
opera.
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 289
11.2.8. PRESCRIZIONI RELATIVE AL CALCESTRUZZO CONFEZIONATO CON PROCESSO INDUSTRIALIZZATO
7er calcestruzzo confezionato con processo industrializzato si intende quello prodotto mediante impianti, strutture e tecniche or=
ganizzate sia in cantiere che in uno stabilimento esterno al cantiere stesso.
4li impianti per la produzione con processo industrializzato del calcestruzzo disciplinato dalle presenti norme devono essere i=
donei ad una produzione costante, disporre di apparecchiature adeguate per il confezionamento, nonch1 di personale esperto e
di attrezzature idonee a provare, valutare e mantenere la qualit0 del prodotto.
4li impianti devono dotarsi di un sistema permanente di controllo interno della produzione allo scopo di assicurare che il pro=
dotto risponda ai requisiti previsti dalle presenti norme e che tale rispondenza sia costantemente mantenuta fino allimpiego.
,l sistema di controllo della produzione di calcestruzzo confezionato con processo industrializzato in impianti di un fornitore,
predisposto in coerenza con la norma !A, "A ,SO )$$1, deve fare riferimento alle specifiche indicazioni contenute nelle Linee
Guida sul calcestruzzo preconfezionato elaborate dal Servizio ?ecnico +entrale del +onsiglio Superiore dei @@.77.
'etto sistema di controllo deve essere certificato da organismi terzi indipendenti che operano in coerenza con la norma !A, +",
"A ,SO/,"+ 1;$&1, autorizzati dal Servizio ?ecnico +entrale del +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici sulla base di criteri ap=
positamente emanati dal +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici o, fino allemanazione di questi ultimi, dei criteri di cui al '6
)/%/&$$# n. 1%* cos: come eventualmente integrati dalle 2mministrazioni competenti, per quanto applicabili
, documenti che accompagnano ogni fornitura di calcestruzzo confezionato con processo industrializzato devono indicare gli estremi
di tale certificazione.
Ael caso in cui limpianto di produzione industrializzata appartenga al costruttore nellambito di uno specifico cantiere, la certifi=
cazione di cui sopra non 5 richiesta se il sistema di gestione della qualit0 del costruttore, predisposto in coerenza con la norma
!A, "A ,SO )$$1 e certificato da un organismo accreditato, prevede lesistenza e lapplicazione di un sistema di controllo della
produzione dellimpianto, conformemente alle specifiche indicazioni contenute nelle Linee Guida sul calcestruzzo preconfezionato
elaborate dal Servizio ?ecnico +entrale del +onsiglio Superiore dei @@.77.
,l 'irettore dei @avori, che 5 tenuto a verificare quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali forniture provenienti da impianti
non conformi, dovr0 comunque effettuare le prove di accettazione previste al D 11.&.% e ricevere, prima dellinizio della fornitura,
copia della certificazione del controllo di processo produttivo.
7er produzioni di calcestruzzo inferiori a 1%$$ m
#
di miscela omogenea, effettuate direttamente in cantiere, mediante processi di pro=
duzione temporanei e non industrializzati, la stessa deve essere confezionata sotto la diretta responsabilit0 del costruttore. ,l 'iretto=
re dei @avori deve avere, prima dellinizio delle forniture, evidenza documentata dei criteri e delle prove che hanno portato alla de=
terminazione delle prestazioni di ciascuna miscela omogenea di conglomerato, cos: come indicato al D 11.&.#.

11.2.. COMPONENTI DEL CALCESTRUZZO
11.2.!.1 LE"ANTI
Aelle opere oggetto delle presenti norme devono impiegarsi esclusivamente i leganti idraulici previsti dalle disposizioni vigenti
in materia, dotati di marcatura +" in conformit0 ad una norma europea armonizzata della serie !A, "A 1); ovvero ad uno speci=
fico "?2, purch1 idonei allimpiego previsto nonch1, per quanto non in contrasto, conformi alle prescrizioni di cui alla @egge &*
maggio 1)*% n. %)%.
H escluso limpiego di cementi alluminosi.
@impiego dei cementi richiamati allart. 1, lettera + della legge &*/%/1)*% n. %)%, 5 limitato ai calcestruzzi per sbarramenti di rite=
nuta.
7er la realizzazione di dighe ed altre simili opere massive dove 5 richiesto un basso calore di idratazione devono essere utilizzati i
cementi speciali con calore di idratazione molto basso dotati di marcatura +" in conformit0 alla norma europea armonizzata !A,
"A 19&1*.
, leganti idraulici, qualora immessi sul mercato da un distributore attraverso un centro di distribuzione, devono essere allorigine
dotati della marcatura +" di cui sopra. ,l centro di distribuzione, cos: come definito nella norma !A, "A 1);=&, deve possedere
unGautorizzazione allGuso di detta marcatura concessa al distributore da un organismo di certificazione notificato, in base alle pro=
cedure della norma !A, "A 1);=&, a dimostrazione che la conformit0 del prodotto marcato +" 5 stata mantenuta durante le fasi
di trasporto, ricevimento, deposito, imballaggio e spedizione, unitamente alla sua qualit0 ed identit0.
Cualora il calcestruzzo risulti esposto a condizioni ambientali chimicamente aggressive si devono utilizzare cementi con adegua=
te caratteristiche di resistenza alle specifiche azioni aggressive. Specificatamente in ambiente solfatico si devono impiegare ce=
menti resistenti ai solfati conformi alla norma europea armonizzata !A, "A 1);=1 ed alla norma !A, )1%*-1)); o, in condizioni
di dilavamento, cementi resistenti al dilavamento conformi alla norma !A, )*$*-1));.
11.2.!.2 A""RE"ATI
290 CAPITOLO 11
Sono idonei alla produzione di calcestruzzo per uso strutturale gli aggregati ottenuti dalla lavorazione di materiali naturali, arti=
ficiali, ovvero provenienti da processi di riciclo conformi alla norma europea armonizzata !A, "A 1&*&$ e, per gli aggregati leg=
geri, alla norma europea armonizzata !A, "A 1#$%%=1.
,l sistema di attestazione della conformit0, ovvero di valutazione e verifica della costanza della prestazione, di tali aggregati, ai
sensi del '7 n. &9*/)# o del egolamento !" #$%/&$11 5 indicato nella seguente ?ab. 11.&.,,.

Tab. 11.2.II
Sp#$i%i$a T#$ni$a E&rop#a ar'oni((ata di
ri%#ri'#nto
U)o Pr#*i)to
Si)t#'a di Att#)ta(ion# d#lla
Con%or'it+
Si)t#'a di ,al&ta(ion# # ,#ri%i$a
d#lla Co)tan(a d#lla Pr#)ta(ion#
2ggregati per calcestruzzo !A, "A
1&*&$ e !A, "A 1#$%%=1
+alcestruzzo
strutturale
& K

H consentito luso di aggregati grossi provenienti da riciclo, secondo i limiti di cui alla ?ab. 11.&.,,,.

Tab. 11.2.III
Ori-in# d#l 'at#rial# da ri$i$lo Cla))# d#l $al$#)tr&((o p#r$#nt&al# di i'pi#-o
demolizioni di edifici 8macerie3 N + (/1$ fino al 1$$F
demolizioni di solo calcestruzzo e c.a.
P +9%/%% P &$F
P +#$/#; P #$F
P +&$/&% fino al *$F
iutilizzo di calcestruzzo interno ne=
gli stabilimenti di prefabbricazione
qualificati = da qualsiasi classe
+lasse minore del cal=
cestruzzo di origine
fino al 1%F
Stessa classe del calce=
struzzo di origine
fino al 1$F

7er quanto riguarda gli eventuali controlli di accettazione da effettuarsi a cura del 'irettore dei @avori, questi sono finalizzati al=
meno alla determinazione delle caratteristiche tecniche riportate nella ?ab. 11.&.,>. , metodi di prova da utilizzarsi sono quelli
indicati nelle Aorme "uropee 2rmonizzate citate, in relazione a ciascuna caratteristica.

Tab. 11.2.I, . Controlli di accettazione per a!!re!ati per calcestruzzo strutturale
Caratt#ri)ti$.# t#$ni$.#
'escrizione petrografica
'imensione dellaggregato 8analisi granulometrica e contenuto dei fini3
,ndice di appiattimento
?enore di solfati e zolfo
'imensione per il filler

esistenza alla frammentazione/frantumazione 8per calcestruzzo cE J +%$/*$ e aggregato
proveniente da riciclo3

,l progetto, nelle apposite prescrizioni, potr0 fare utile riferimento alle norme !A, (%&$=1-&$$% e !A, (%&$=&-&$$%, al fine di indi=
viduare i limiti di accettabilit0 delle caratteristiche tecniche degli aggregati.
11.2.!.3 A""IUNTE
Aei calcestruzzi 5 ammesso limpiego di aggiunte, in particolare di ceneri volanti, loppe granulate daltoforno e fumi di silice,
purch1 non ne vengano modificate negativamente le caratteristiche prestazionali.
@e ceneri volanti devono soddisfare i requisiti della norma europea armonizzata !A, "A 9%$=1. 7er quanto riguarda limpiego si
potr0 fare utile riferimento ai criteri stabiliti dalle norme !A, "A &$*=1-&$$* ed !A, 111$9-&$$9.
, fumi di silice devono soddisfare i requisiti della norma europea armonizzata !A, "A 1#&*#=1.
11.2.!./ ADDITI,I
4li additivi devono essere conformi alla norma europea armonizzata !A, "A )#9=&.
11.2.!.5 AC0UA DI IMPASTO
@acqua di impasto, ivi compresa lacqua di riciclo, dovr0 essere conforme alla norma !A, "A 1$$(- &$$#.
11.2.!.1 MISCELE PRECON2EIONATE DI COMPONENTI PER CALCESTRUO
,n assenza di specifica norma armonizzata europea, il produttore di miscele preconfezionate di componenti per calcestruzzi, cui
sia da aggiungere in cantiere lacqua di impasto, deve documentare per ogni componente utilizzato la conformit0 alla relativa
norma armonizzata europea.
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 291
11.2.1!. CARATTERISTICHE DEL CALCESTRUZZO
@e caratteristiche del calcestruzzo possono essere desunte, in sede di progettazione, dalle formulazioni indicate nei successivi
punti. 7er quanto non previsto si potr0 fare utile riferimento alla Sez. # di !A, "A 1))&=1=1.
11.2.13.1 RESISTENA A COMPRESSIONE
,n sede di progetto strutturale si far0 riferimento alla resistenza caratteristica a compressione su cubi
cE
cos: come definita nel D
11.&.1.
'alla resistenza cubica si passer0 a quella cilindrica da utilizzare nelle verifiche mediante lespressione-
f
cE
N $,(# Q
cE
[11.&.1]
Sempre in sede di previsioni progettuali, 5 possibile passare dal valore caratteristico al valor medio della resistenza cilindrica
mediante lespressione
f
cm
N f
cE
K ( RA/mm
&
S [11.&.&]
11.2.13.2 RESISTENA A TRAIONE
@a resistenza a trazione del calcestruzzo puO essere determinata a mezzo di diretta sperimentazione, condotta su provini apposi=
tamente confezionati, secondo la norma !A, "A 1&#)$=&-&$$), per mezzo delle prove di seguito indicate-
. prove di trazione diretta/
. prove di trazione indiretta- 8secondo !A, "A 1&#)$=*-&$1$ o metodo dimostrato equivalente3/
. prove di trazione per flessione- 8secondo !A, "A 1&#)$=%-&$$) o metodo dimostrato equivalente3.
,n sede di progettazione si puO assumere come resistenza media a trazione semplice 8assiale3 del calcestruzzo il valore 8in
A/mm
&
3-
f
ctm
N $,#$ f
cE
&/#
per classi P +%$/*$ [11.&.#a]
f
ctm
N &,1& ln R1Kf
cm
/1$S per classi T +%$/*$ [11.&.#b]
valori che dovranno essere ridotti del 1$F in caso di utilizzo di aggregati grossi di riciclo nei limiti previsti dalla ?ab. 11.&.,,,.
, valori caratteristici corrispondenti ai frattili %F e )%F sono assunti, rispettivamente, pari a $,; f
ctm
" ed 1,# f
ctm
#
,l valore medio della resistenza a trazione per flessione 5 assunto, in mancanza di sperimentazione diretta, pari a-
f
cfm
N 1,& f
ctm
[11.&.9]
11.2.13.3 MODULO ELASTICO
7er modulo elastico istantaneo del calcestruzzo va assunto quello secante tra la tensione nulla e $,9$ fcm, determinato sulla base di
apposite prove, da eseguirsi secondo la norma !A, *%%*-1);*.
,n sede di progettazione si puO assumere il valore-
"
cm
N &&.$$$ Rf
cm
/ 1$S
$,#
RA/mm
&
S [11.&.%]
che dovr0 essere ridotto del &$F in caso di utilizzo di aggregati grossi di riciclo nei limiti previsti dalla ?ab. 11.&.,,,. ?ale formula
non 5 applicabile ai calcestruzzi maturati a vapore. "ssa non 5 da considerarsi vincolante nellinterpretazione dei controlli speri=
mentali delle strutture.
11.2.13./ COE22ICIENTE DI POISSON
7er il coefficiente di Poisson puO adottarsi, a seconda dello stato di sollecitazione, un valore compreso tra $ 8calcestruzzo fessura=
to3 e $,& 8calcestruzzo non fessurato3.
11.2.13.5 COE22ICIENTE DI DILATAIONE TERMICA
,l coefficiente di dilatazione termica del calcestruzzo puO essere determinato a mezzo di apposite prove, da eseguirsi secondo la
norma !A, "A 1;;$-&$$$.
,n sede di progettazione strutturale, o in mancanza di una determinazione sperimentale diretta, per il coefficiente di dilatazione
termica del calcestruzzo puO assumersi un valor medio pari a 1$ U 1$
=*

L+
=1
, fermo restando che tale grandezza dipende dal tipo di
calcestruzzo considerato 8rapporto aggregati/legante, tipi di aggregati, ecc.3 e puO assumere valori anche sensibilmente diversi da
quello indicato.
11.2.13.1 RITIRO
@a deformazione assiale per ritiro del calcestruzzo puO essere determinata a mezzo di apposite prove, da eseguirsi secondo la
norma !A, 11#$;-&$$(.
,n sede di progettazione strutturale, e quando non si ricorra ad additivi speciali, il ritiro del calcestruzzo puO essere valutato sulla
base delle indicazioni di seguito fornite.
@a deformazione totale da ritiro si puO esprimere come-
292 CAPITOLO 11
V
cs
NV
cd
KV
ca
[11.&.*]
dove-
V
cs
5 la deformazione totale per ritiro
V
cd
5 la deformazione per ritiro da essiccamento
$
ca
5 la deformazione per ritiro autogeno.
,l valore medio a tempo infinito della deformazione per ritiro da essiccamento-
V
cd,W
N E
h
V
c$
[11.&.;]
puO essere valutato mediante i valori delle seguenti ?ab. 11.&.>a=b in funzione della resistenza caratteristica a compressione,
dellumidit0 relativa e del parametro h
$
-
Tab. 11.2.,a . Valori di $
c%

%
$4

D#%or'a(ion# da ritiro p#r #))i$$a'#nto 5in 67
U'idit+ R#lati*a 5in 87
23 /3 13 93 !3 133
23 =$,*& =$,%( =$,9) =$,#$ =$,1; K$,$$
/3 =$,9( =$,9* =$,#( =$,&9 =$,1# K$,$$
13 =$,#( =$,#* =$,#$ =$,1) =$,1$ K$,$$
93 =$,#$ =$,&( =$,&9 =$,1% =$,$; K$,$$

Tab. 11.2.,b . Valori di &
h

.
3
5''7 4
.

1$$ 1,$$
&$$ $,(%
#$$ $,;%
J %$$ $,;$

7er valori intermedi dei parametri indicati 5 consentita linterpolazione lineare. @o sviluppo nel tempo della deformazione V
cd

puO essere valutato come-
V
cd
8 t3 N X
ds
8 t Y t
s
3 V
cd,W
[11.&.(]
dove la funzione di sviluppo temporale assume la forma
X
ds
8t=t
s
3 N 8t=t
s
3 / R8t=t
s
3K$,$9 h
o
#/&

[11.&.)]
in cui-
t 5 let0 del calcestruzzo nel momento considerato 8in giorni3
t
s
5 let0 del calcestruzzo a partire dalla quale si considera leffetto del ritiro da essiccamento 8normalmente il termine della
maturazione, espresso in giorni3.
h
$
5 la dimensione fittizia 8in mm3 pari al rapporto &2c / u
2
c
5 larea della sezione in calcestruzzo
u 5 il perimetro della sezione in calcestruzzo esposto allaria.
,l valore medio a tempo infinito della deformazione per ritiro autogeno V
ca,W
puO essere valutato mediante lespressione-
V
ca,W
N =&,% 8 f
cE
Y 1$3 1$
=*

[11.&.1$]
con f
cE
in A/mm
&
.
11.2.13.: ,ISCOSIT;
,n sede di progettazione, se la tensione di compressione del calcestruzzo, al tempo t
$
N Z di messa in carico, non 5 superiore a $,9%
f
cEZ
, il coefficiente di viscosit0 [ 8W, t
$
3, a tempo infinito, a meno di valutazioni piI precise 8per es. D #.1.9 di !A, "A 1))&=1=13,
puO essere dedotto dalle seguenti ?ab. 11.&.>, e 11.&.>,, dove h
$
5 la dimensione fittizia definita in D 11.&.1$.*-

Tab. 11.2.,I < Valori di ' ()" t
%
)# *tmosfera con umidit relativa di circa il +,-
t
3

.
3
P :5 ''
.
3
= 153 '' .
3
= 333 '' .3 J 133 ''
# giorni #,% #,& #,$ &,(
; giorni &,) &,; &,% &,#
1% giorni &,* &,9 &,& &,1
#$ giorni &,# &,1 1,) 1,(
J *$ giorni &,$ 1,( 1,; 1,*

MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 293
Tab. 11.2.,II = Valori di ' ()" t
%
)# *tmosfera con umidit relativa di circa il ,,-
t
3

.
3
P :5 ''
.
3
= 153 '' .
3
= 333 '' .
3
J 133 ''
# giorni 9,% 9,$ #,* #,#
; giorni #,; #,# #,$ &,(
1% giorni #,# #,$ &,; &,%
#$ giorni &,) &,* &,# &,&
J *$ giorni &,% &,# &,1 1,)

7er valori intermedi 5 ammessa una interpolazione lineare.
Ael caso in cui sia richiesta una valutazione in tempi diversi da t N W del coefficiente di viscosit0 questo potr0 essere valutato se=
condo modelli tratti da documenti di comprovata validit0.
11.2.11. DURA"ILIT
7er garantire la durabilit0 delle strutture in calcestruzzo armato ordinario o precompresso, esposte allazione dellambiente, si
devono adottare i provvedimenti atti a limitare gli effetti di degrado indotti dallattacco chimico, fisico e quelli derivanti dalla
corrosione delle armature e dai cicli di gelo e disgelo.
2 tal fine, valutate opportunamente le condizioni ambientali del sito ove sorger0 la costruzione o quelle di impiego, conforme=
mente alle indicazioni della tabella 9.1.,,, delle presenti norme, in fase di progetto dovranno essere indicate le caratteristiche del
calcestruzzo da impiegare in accordo alle Linee Guida sul calcestruzzo strutturale edite dal Servizio ?ecnico +entrale del +onsiglio
Superiore dei @avori 7ubblici facendo anche, in assenza di analisi specifiche, utile riferimento alle norme !A, "A &$*=1-&$$* ed
!A, 111$9-&$$9. ,noltre devono essere rispettati i valori del copriferro nominale di cui al punto 9.1.*.1.#, nonch1 le modalit0 e la
durata della maturazione umida in accordo alla !A, "A 1#*;$-&$1$ ed alle Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo struttu-
rale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo pubblicate dal Servizio ?ecnico +entrale del +onsiglio Superio=
re dei @avori 7ubblici.
2i fini della valutazione della durabilit0, nella formulazione delle prescrizioni sul calcestruzzo, si potranno prescrivere anche
prove per la verifica della resistenza alla penetrazione degli agenti aggressivi, quali anidride carbonica e cloruri. Si puO, inoltre,
tener conto del grado di impermeabilit0 del calcestruzzo, determinando il valore della profondit0 di penetrazione dellacqua in
pressione.
7er la prova di determinazione della profondit0 della penetrazione dellacqua in pressione nel calcestruzzo indurito potr0 farsi
utile riferimento alla norma !A, "A 1&#)$=(-&$$(.
,n fase di messa in opera il 'irettore dei @avori deve verificare con particolare attenzione che siano assolutamente evitate aggiun=
te dacqua non approvate dal produttore di calcestruzzo, nonch1 che sia assicurata la corretta compattazione del calcestruzzo
stesso.7er la gestione di eventuali aggiunte in fase preliminare alla consegna si dovr0 fare riferimento alle indicazioni riportate
nelle @inee 4uida sul calcestruzzo preconfezionato edite dal Servizio ?ecnico +entrale del +onsiglio Superiore dei @avori 7ubbli=
ci.

11.2.12. CALCESTRUZZO FI"RORINFORZATO #FRC$
,l calcestruzzo fibrorinforzato 8B+3 5 caratterizzato dalla presenza di fibre discontinue nella matrice cementizia/ tali fibre
possono essere realizzate in acciaio o materiale polimerico, e devono essere marcate +" in accordo alle norme europee
armonizzate !A, "A 19(()=1 ed !A, "A 19(()=&.
@a miscela del calcestruzzo fibrorinforzato deve essere sottoposta a valutazione preliminare secondo le indicazioni riportate nel
precedente D 11.&.# con determinazione dei valori di resistenza a trazione residua f1E per lo Stato limite di esercizio e f#E per lo
Stato limite !ltimo determinati secondo !A, "A 19*%1-&$$;.
7er le fibre realizzate in materiali polimerici, caratterizzati da comportamento a lungo termine sensibilmente influenzato da
fenomeni di viscosit0, i valori della suddetta resistenza a trazione post=fessurazione devono essere verificati con prove di lunga
durata.
,n fase di accettazione, oltre a quanto gi0 indicato al D11.&.%, dovr0 essere eseguita dal 'irettore dei @avori la verifica della
conformit0 dei valori della tensione residua a trazione su miscele omogenee.
7er quanto riguarda le regole per la classificazione dei calcestruzzi fibrorinforzati si potr0 fare riferimento ai documenti di com=
provata di cui al +ap.1&.
294 CAPITOLO 11
11.3. ACCIAIO

11.3.1. PRESCRIZIONI COMUNI A TUTTE LE TIPOLOGIE DI ACCIAIO
11.3.1.1 CONTROLLI
@e presenti norme prevedono tre forme di controllo obbligatorie-
\ in stabilimento di produzione, da eseguirsi sui lotti di produzione/
\ nei centri di trasformazione/
\ di accettazione in cantiere.
2 tale riguardo il Lotto di produzione si riferisce a produzione continua, ordinata cronologicamente mediante apposizione di con=
trassegni al prodotto finito 8rotolo finito, bobina di trefolo, fascio di barre, ecc.3. !n lotto di produzione deve avere valori delle
grandezze nominali omogenee 8dimensionali, meccaniche, di formazione3 e puO essere compreso tra #$ e 1&$ tonnellate.
11.3.1.2 CONTROLLI DI PRODUIONE IN STABILIMENTO E PROCEDURE DI 0UALI2ICAIONE
?utti gli acciai oggetto delle presenti norme, siano essi destinati ad utilizzo come armature per cemento armato normale o pre=
compresso o ad utilizzo diretto come carpenterie in strutture metalliche, devono essere prodotti con un sistema permanente di
controllo interno della produzione in stabilimento che deve assicurare il mantenimento dello stesso livello di affidabilit0 nella
conformit0 del prodotto finito, indipendentemente dal processo di produzione.
Batto salvo quanto disposto dalle norme europee armonizzate, ove applicabili, il sistema di gestione della qualit0 del prodotto
che sovrintende al processo di fabbricazione deve essere predisposto in coerenza con la norma !A, "A ,SO )$$1 e certificato da
parte di un organismo terzo indipendente, di adeguata competenza ed organizzazione, che opera in coerenza con le norme !A,
+", "A ,SO/,"+ 1;$&1.
2i fini della certificazione del sistema di gestione della qualit0 del processo produttivo il produttore e lorganismo di certificazio=
ne di processo dovranno, ove applicabile, fare utile riferimento alle indicazioni contenute nelle relative norme !A, "A disponibi=
li.
Cuando non sia applicabile la marcatura +", ai sensi del '7 n. &9*/)# di recepimento della 'irettiva ()/1$*/+"" ovvero del e=
golamento !" #$%/&$11, la valutazione della conformit0 del controllo di produzione in stabilimento e del prodotto finito 5 effet=
tuata attraverso la procedura di qualificazione di seguito indicata.
,l Servizio ?ecnico +entrale della 7residenza del +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici 5 organismo per il rilascio dellattestato
di qualificazione per gli acciai di cui sopra.
@inizio della procedura di qualificazione deve essere preventivamente comunicato al Servizio ?ecnico +entrale allegando una
relazione ove siano riportati-
13 elenco e caratteristiche dei prodotti che si intende qualificare 8tipo, dimensioni, caratteristiche meccaniche e chimiche, ecc.3/
&3 indicazione dello stabilimento e descrizione degli impianti e dei processi di produzione/
#3 descrizione dellorganizzazione del controllo interno di qualit0 con indicazione delle responsabilit0 aziendali/
93 copia della certificazione del sistema di gestione della qualit0/
%3 indicazione dei responsabili aziendali incaricati della firma dei certificati/
*3 descrizione particolareggiata delle apparecchiature e degli strumenti del @aboratorio interno di stabilimento per il controllo
continuo di qualit0/
;3 dichiarazione con la quale si attesti che il servizio di controllo interno della qualit0 sovrintende ai controlli di produzione ed 5
indipendente dai servizi di produzione/
(3 modalit0 di marchiatura che si intende adottare per lidentificazione del prodotto finito/
)3 descrizione delle condizioni generali di fabbricazione del prodotto nonch1 dellapprovvigionamento delle materie prime e/o
del prodotto intermedio 8billette, rotoli, vergella, lamiere, laminati, ecc.3/
1$3 copia del manuale di qualit0 aziendale, coerente alla norma !A, "A ,SO )$$1.
,l Servizio ?ecnico +entrale verifica la completezza e congruit0 della documentazione presentata e procede a una verifica docu=
mentale preliminare della idoneit0 dei processi produttivi e del Sistema di 4estione della Cualit0 nel suo complesso.
Se tale verifica preliminare ha esito positivo, il Servizio ?ecnico +entrale potr0 effettuare una verifica ispettiva presso lo stabili=
mento di produzione.
,l risultato della verifica documentale preliminare unitamente al risultato della verifica ispettiva saranno oggetto di successiva
valutazione da parte del Servizio ?ecnico +entrale per la necessaria ratifica e notifica al produttore. ,n caso di esito positivo il
7roduttore potr0 proseguire nella procedura di qualificazione del prodotto. ,n caso negativo saranno richieste al 7roduttore le
opportune azioni correttive che dovranno essere implementate.
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 295
@a 7rocedura di Cualificazione del 7rodotto continua con-
. esecuzione delle 7rove di Cualificazione a cura di un @aboratorio di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1 incaricato dal Servizio
?ecnico +entrale su proposta del produttore secondo le procedure di cui al D 11.#.1.9/
. invio dei risultati delle prove di qualificazione da sottoporre a giudizio di conformit0 al Servizio ?ecnico +entrale da parte del
laboratorio di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1 incaricato/
. in caso di giudizio positivo il Servizio ?ecnico +entrale provvede al rilascio dell2ttestato di Cualificazione al produttore e in=
serisce questultimo nel catalogo ufficiale dei prodotti qualificati che sar0 reso pubblicamente disponibile/
. in caso di giudizio negativo, il 7roduttore puO individuare le cause delle non conformit0, apportare le opportune azioni corret=
tive, dandone comunicazione sia al Servizio ?ecnico +entrale che al @aboratorio incaricato e successivamente ripetere le prove
di qualificazione.
,l prodotto puO essere immesso sul mercato solo dopo il rilascio dell2ttestato di Cualificazione. @a qualificazione ha validit0 %
8cinque3 anni.
11.3.1.3 MANTENIMENTO E RINNO,O DELLA 0UALI2ICAIONE
7er il mantenimento della qualificazione i 7roduttori sono tenuti, con cadenza annuale entro *$ giorni dalla data di scadenza
dellanno di riferimento ad inviare al Servizio ?ecnico +entrale-
13 dichiarazione attestante la permanenza delle condizioni iniziali di idoneit0 del processo produttivo, dellorganizzazione del con=
trollo interno di produzione in fabbrica/
&3 i risultati dei controlli interni eseguiti nellanno sul prodotto nonch1 la loro elaborazione statistica con lindicazione del quanti=
tativo di produzione e del numero delle prove/
#3 i risultati dei controlli eseguiti nel corso delle prove di verifica periodica di sorveglianza sul prodotto, da parte del laboratorio
di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1 incaricato/
93 la documentazione di conformit0 statistica dei parametri rilevati 8di cui ai prospetti relativi agli acciai specifici3 nel corso delle
prove di cui ai punti &3 e #3. 7er la conformit0 statistica tra i risultati dei controlli interni ed i risultati dei controlli effettuati dal
@aboratorio incaricato, devono essere utilizzati metodi statistici di comprovata validit0 per il confronto delle varianze e delle
medie delle due serie di dati, secondo i procedimenti del controllo della qualit0.
,l 7roduttore deve segnalare al Servizio ?ecnico +entrale ogni eventuale modifica anche temporanea, al processo produttivo o al
sistema di controllo, apportata ad uno dei requisiti richiesti durante la procedure di qualificazione
,l Servizio ?ecnico +entrale esamina la documentazione al fine del giudizio positivo di conformit0.
Ogni sospensione della produzione deve essere tempestivamente comunicata al Servizio ?ecnico +entrale indicandone le moti=
vazioni. Cualora la produzione venga sospesa per oltre un anno, la procedura di qualificazione deve essere ripetuta. @a sospen=
sione della produzione non esenta gli organismi incaricati dalleffettuare le visite di ispezione periodica della qualit0 di processo
di cui ai DD 11.#.&.1&, 11.#.#.% e 11.#.9.11.
,l Servizio ?ecnico +entrale puO effettuare o far effettuare, in qualsiasi momento, al @aboratorio incaricato ulteriori visite ispettive
finalizzate allaccertamento della sussistenza dei requisiti previsti per la qualificazione.
2l termine del periodo di validit0 di % 8cinque3 anni dell2ttestato di Cualificazione il produttore deve chiedere il rinnovo/ il Ser=
vizio ?ecnico +entrale, valutata anche la conformit0 relativa allintera documentazione fornita nei % 8cinque3 anni precedenti, rin=
nover0 la qualificazione.
,l mancato invio della documentazione di cui sopra entro i previsti sessanta giorni ovvero laccertamento da parte del Servizio
?ecnico +entrale di rilevanti non conformit0, comporta la sospensione ovvero la decadenza della qualificazione.
11.3.1./ IDENTI2ICAIONE E RINTRACCIABILIT; DEI PRODOTTI 0UALI2ICATI
+iascun prodotto qualificato deve costantemente essere riconoscibile per quanto concerne le caratteristiche qualitative e ricondu=
cibile allo stabilimento di produzione tramite marchiatura indelebile depositata presso il Servizio ?ecnico +entrale, dalla quale
risulti, in modo inequivocabile, il riferimento all2zienda produttrice, allo Stabilimento, al tipo di acciaio ed alla sua eventuale
saldabilit0.
Ogni prodotto deve essere marchiato con identificativi diversi da quelli di prodotti aventi differenti caratteristiche, ma fabbricati
nello stesso stabilimento e con identificativi differenti da quelli di prodotti con uguali caratteristiche ma fabbricati in altri stabili=
menti, siano essi o meno dello stesso produttore. @a marchiatura deve essere inalterabile nel tempo e senza possibilit0 di mano=
missione.
7er stabilimento si intende una unit0 produttiva a s1 stante, con impianti propri e magazzini per il prodotto finito. Ael caso di
unit0 produttive multiple appartenenti allo stesso produttore, la qualificazione deve essere ripetuta per ognuna di esse e per ogni
tipo di prodotto in esse fabbricato.
+onsiderate la diversa natura, forma e dimensione dei prodotti, le caratteristiche degli impianti per la loro produzione, nonch1 la
possibilit0 di fornitura sia in pezzi singoli sia in fasci, possono essere adottati differenti sistemi di marchiatura, anche in relazione
alluso, quali ad esempio limpressione sui cilindri di laminazione, la punzonatura a caldo e a freddo, la stampigliatura a vernice,
296 CAPITOLO 11
lapposizione di targhe o cartellini, la sigillatura dei fasci e altri. 7ermane comunque lobbligatoriet0 del marchio di laminazione
per quanto riguarda barre e rotoli.
@identificazione e la rintracciabilit0 dei prodotti qualificati sono requisiti obbligatori. @e modalit0 di applicazione sono specifica=
te nei paragrafi relativi alle singole tipologie di prodotto.
?enendo presente che lelemento determinante della marchiatura 5 costituito dalla sua inalterabilit0 nel tempo e dalla impossibi=
lit0 di manomissione, il produttore deve rispettare le modalit0 di marchiatura dichiarate nella documentazione presentata al Ser=
vizio ?ecnico +entrale e deve comunicare tempestivamente eventuali modifiche apportate.
@a mancata marchiatura, la non corrispondenza a quanto depositato o la sua illeggibilit0, anche parziale, rendono il prodotto non
impiegabile.
Cualora, sia presso gli utilizzatori, sia presso i commercianti, lunit0 marchiata 8pezzo singolo o confezione3 venga scorporata,
per cui una parte, o il tutto, perda loriginale marchiatura del prodotto 5 responsabilit0 sia degli utilizzatori sia dei commercianti
documentare la provenienza mediante i documenti di accompagnamento del materiale e gli estremi del deposito del marchio
presso il Servizio ?ecnico +entrale.
Ael primo caso i campioni destinati al laboratorio incaricato delle prove di cantiere devono essere accompagnati dalla sopraindi=
cata documentazione e da una dichiarazione di provenienza rilasciata dal 'irettore dei @avori, quale risulta dai documenti di ac=
compagnamento del materiale.
, produttori ed i successivi intermediari devono assicurare una corretta archiviazione della documentazione di accompagnamen=
to dei materiali garantendone la disponibilit0 per almeno 1$ anni. 2i fini della rintracciabilit0 dei prodotti, il costruttore deve i=
noltre assicurare la conservazione della medesima documentazione, unitamente a marchiature o etichette di riconoscimento, fino
al completamento delle operazioni di collaudo statico.
"ventuali disposizioni supplementari atte a facilitare lidentificazione e la rintracciabilit0 del prodotto attraverso il marchio possono
essere emesse dal Servizio ?ecnico +entrale.
?utti i certificati relativi alle prove meccaniche degli acciai, sia in stabilimento che in cantiere o nel luogo di lavorazione, devono
riportare lindicazione del marchio identificativo, rilevato a cura del laboratorio incaricato dei controlli, sui campioni da sottopor=
re a prove. Ove i campioni fossero sprovvisti di tale marchio, oppure il marchio non dovesse rientrare fra quelli depositati presso
il Servizio ?ecnico +entrale le certificazioni emesse dal laboratorio non possono assumere valenza ai sensi delle presenti Aorme e
di ciO ne deve essere fatta esplicita menzione sul certificato stesso.
,n tal caso il materiale non puO essere utilizzato ed il @aboratorio incaricato 5 tenuto ad informare di ciO il Servizio ?ecnico +en=
trale.
11.3.1.5 2ORNITURE E DOCUMENTAIONE DI ACCOMPA"NAMENTO
?utte le forniture di acciaio, per le quali non sussista lobbligo della 6arcatura +", devono essere accompagnate dalla copia
dellattestato di qualificazione del Servizio ?ecnico +entrale e dal certificato di controllo interno tipo #.1, di cui alla norma !A,
"A 1$&$9, dello specifico lotto di materiale fornito .
?utte le forniture di acciaio, per le quali sussista lobbligo della 6arcatura +", devono essere accompagnate dalla copia
dellattestato ovvero dichiarazione di conformit0 di cui alla 'ir.()/1$*/+"" o di prestazione di cui al egolamento !" #$%/&$11,
dalla prevista marcatura +" nonch1 dal certificato di controllo interno tipo #.1, di cui alla norma !A, "A 1$&$9, dello specifico
lotto di materiale fornito .

,l riferimento agli attestati comprovanti la qualificazione del prodotto deve essere riportato sul documento di trasporto.
@e forniture effettuate da un commerciante intermedio devono essere accompagnate da copia dei documenti rilasciati dal 7rodut=
tore e completati con il riferimento al documento di trasporto del commerciante stesso.
,l 'irettore dei @avori prima della messa in opera, 5 tenuto a verificare quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali forniture
non conformi, ferme restando le responsabilit0 del produttore.
11.3.1.1 PRO,E DI 0UALI2ICAIONE E ,ERI2IC>E PERIODIC>E DELLA 0UALIT;
, laboratori incaricati, di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1, devono operare secondo uno specifico piano di qualit0 approvato dal
Servizio ?ecnico +entrale.
, certificati di prova emessi dovranno essere uniformati ad un modello standard elaborato dal Servizio ?ecnico +entrale.
, relativi certificati devono contenere almeno-
. lidentificazione dellazienda produttrice e dello stabilimento di produzione/
. lindicazione del tipo di prodotto e della eventuale dichiarata saldabilit0/
. il marchio di identificazione del prodotto depositato presso il Servizio ?ecnico +entrale/
. gli estremi dellattestato di qualificazione nonch1 lultimo attestato di conferma della qualificazione 8per le sole verifiche pe=
riodiche della qualit03/
. la data del prelievo, il luogo di effettuazione delle prove e la data di emissione del certificato/
. le dimensioni nominali ed effettive del prodotto ed i risultati delle prove eseguite/
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 297
. lanalisi chimica per i prodotti dichiarati saldabili 8o comunque utilizzati per la fabbricazione di prodotti finiti elettrosaldati3/
. le elaborazioni statistiche previste nei DD- 11.#.&.1& e 11.#.#.%.
, prelievi in stabilimento sono effettuati, ove possibile, dalla linea di produzione.
@e prove possono essere effettuate dai tecnici del laboratorio incaricato, anche presso lo stabilimento del produttore, qualora le
attrezzature utilizzate siano tarate e la loro idoneit0 sia accertata e documentata.
'i ciO ne deve essere fatta esplicita menzione nel rapporto di prova nel quale deve essere presente la dichiarazione del rappresen=
tante del laboratorio incaricato relativa allidoneit0 delle attrezzature utilizzate.
,n caso di risultato negativo delle prove il 7roduttore deve individuare le cause e apportare le opportune azioni correttive, dan=
done comunicazione al @aboratorio incaricato e successivamente ripetere le prove di verifica.
@e specifiche per leffettuazione delle prove di qualificazione e delle verifiche periodiche della qualit0, ivi compresa la cadenza
temporale dei controlli stessi, sono riportate rispettivamente nei punti seguenti-
D 11.#.&.1&, per acciai per cemento armato in barre o rotoli, reti e tralicci elettrosaldati/
D 11.#.#.%, per acciai per cemento armato precompresso/
D 11.#.9.11, per acciai per carpenterie metalliche.
11.3.1.: CENTRI DI TRAS2ORMAIONE
Si definisce +entro di trasformazione un impianto esterno alla fabbrica e/o al cantiere, fisso o mobile, che riceve dal produttore di
acciaio elementi base 8barre, rotoli, reti, lamiere o profilati, profilati cavi, ecc.3 e confeziona elementi strutturali direttamente im=
piegabili in cantiere, pronti per la messa in opera o per successive lavorazioni.
,l +entro di trasformazione puO ricevere e lavorare solo prodotti qualificati allorigine, accompagnati dalla documentazione pre=
vista al D 11.#.1.%.
7articolare attenzione deve essere posta nel caso in cui nel centro di trasformazione, vengano utilizzati elementi base, comunque
qualificati, ma provenienti da produttori differenti, attraverso specifiche procedure documentate che garantiscano la rintracciabi=
lit0 dei prodotti.
,l trasformatore deve dotarsi di un sistema di controllo della lavorazione allo scopo di garantire che le lavorazioni effettuate assi=
curino il mantenimento della conformit0 delle caratteristiche meccaniche e geometriche dei prodotti alle presenti norme.
,l sistema di gestione della qualit0 del prodotto, che sovrintende al processo di trasformazione, deve essere predisposto in coe=
renza con la norma !A, "A ,SO )$$1.
?utti i prodotti forniti in cantiere dopo lintervento di un trasformatore devono essere accompagnati da idonea documentazione,
specificata nel seguito, che identifichi in modo inequivocabile il centro di trasformazione stesso e che consenta la completa trac=
ciabilit0 del prodotto.
, centri di trasformazione sono tenuti ad effettuare controlli atti a garantire al prodotto finale caratteristiche meccaniche compati=
bili con la classificazione dellacciaio originale non lavorato.
Aellambito del processo produttivo deve essere posta particolare attenzione ai processi di piegatura e di saldatura. ,n particolare
il 'irettore ?ecnico del centro di trasformazione deve verificare, tramite opportune prove, che le piegature e le saldature, anche
nel caso di quelle non resistenti, non alterino le caratteristiche meccaniche originarie del prodotto. 7er i processi sia di saldatura
che di piegatura, si potr0 fare utile riferimento alla normativa europea applicabile.
,l 'irettore ?ecnico dello stabilimento, nominato dal +entro di ?rasformazione, dovr0 operare secondo il comma % dellart.*9 del
'.7.. #($/$1, limitatamente alle lavorazioni ed attivit0 effettuate.
Si identificano due diverse tipologie di +entri di ?rasformazione, come di seguito riportato-
a. +entri di ?rasformazione 'epositati/
b. +entri di ?rasformazione Cualificati.
, centri di trasformazione 'epositati sono tenuti a dichiarare al Servizio ?ecnico +entrale la loro attivit0, indicando le tipologie
di prodotti trasformati, lorganizzazione, i procedimenti di lavorazione, nonch1 fornire copia della certificazione del sistema di
gestione della qualit0 che sovrintende al processo di trasformazione. Ogni centro di trasformazione 'epositato deve inoltre in=
dicare un proprio logo o marchio che identifichi in modo inequivocabile il centro stesso/ il sistema di gestione della qualit0 del
prodotto, che sovrintende al processo di trasformazione, predisposto in coerenza con la norma !A, "A ,SO )$$1, deve essere cer=
tificato da parte di un organismo terzo indipendente, di adeguata competenza ed organizzazione, che opera in coerenza con la
norma !A, +", "A ,SO/,"+ 1;$&1.
Aella dichiarazione di attivit0 al Sevizio ?ecnico +entrale deve essere indicato limpegno ad utilizzare esclusivamente elementi di
base qualificati allorigine.
2lla dichiarazione deve essere allegata la nota di incarico al 'irettore ?ecnico del centro di trasformazione, controfirmata dallo
stesso per accettazione ed assunzione delle responsabilit0, ai sensi delle presenti norme, sui controlli sui materiali.
,l Servizio ?ecnico +entrale, con il rilascio del relativo 2ttestato di 'eposito, attesta lavvenuta presentazione della dichiarazione
di cui sopra.
298 CAPITOLO 11
@a dichiarazione sopra citata deve essere confermata annualmente al Servizio ?ecnico +entrale, con allegata una dichiarazione
attestante che nulla 5 variato rispetto al precedente deposito, ovvero siano descritte le avvenute variazioni. ,l Servizio tecnico
+entrale provvede ad aggiornare lelenco della documentazione necessaria ad ottenere l2ttestato di 'eposito, in base ai progres=
si tecnici ed agli aggiornamenti normativi che dovessero successivamente intervenire.
, +entri di ?rasformazione 'epositati devono effettuare, sotto la loro diretta responsabilit0 le prove indicate negli specifici pa=
ragrafi relativi a ciascun prodotto in acciaio 8D11.#.&.1$.#, D 11.#.#.%.#, D 11.#.9.11.&3.
, +entri di ?rasformazione 'epositati devono comunicare al Servizio ?ecnico +entrale le eventuali variazioni apportate al pro=
cesso di produzione depositato.
Ogni fornitura in cantiere di elementi presaldati, presagomati o preassemblati, proveniente da un +entro 'epositato, deve es=
sere accompagnata-
a) da dichiarazione, su documento di trasporto, degli estremi dell2ttestato di 'eposito, rilasciato dal Servizio ?ecnico +entrale,
recante il logo o il marchio del centro di trasformazione/
b) dallattestazione inerente lesecuzione delle prove di controllo interno di cui ai paragrafi specifici relativi a ciascun prodotto 8D
11.#.&.1$.#, D 11.#.#.%.#, D 11.#.9.11.&3, fatte eseguire dal 'irettore ?ecnico del centro di trasformazione, con lindicazione dei
giorni nei quali la fornitura 5 stata lavorata. Cualora il 'irettore dei @avori lo richieda potr0 prendere visione del egistro di
cui al D 11.#.&.1$.#/
c) da dichiarazione contenente i riferimenti alla documentazione fornita dal produttore ai sensi del D 11.#.1.% in relazione ai pro=
dotti utilizzati nellambito della specifica fornitura. +opia della suddetta documentazione dovr0 essere messa a disposizione
del 'irettore dei @avori o delle competenti autorit0 di vigilanza, che ne facciano richiesta.
,l sistema di controllo del processo di trasformazione dei +entri di ?rasformazione Cualificati, predisposto in coerenza con la
norma !A, "A ,SO )$$1, deve fare riferimento alle specifiche indicazioni contenute nelle apposite @inee 4uida elaborate dal Ser=
vizio ?ecnico +entrale del +onsiglio Superiore dei @@.77. 'etto sistema di controllo deve essere certificato da organismi terzi in=
dipendenti che operano in coerenza con la norma !A, +", "A ,SO/,"+ 1;$&1, autorizzati dal Servizio ?ecnico +entrale del +on=
siglio Superiore dei @avori 7ubblici sulla base di criteri appositamente emanati dal +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici o, fino
allemanazione di questi ultimi, dei criteri di cui al '6 )/%/&$$# n. 1%* cos: come eventualmente integrati dalle 2mministrazioni
competenti, per quanto applicabili. @Organismo di +ertificazione rilascia al +entro di ?rasformazione Cualificato un apposito
2ttestato di Cualificazione. @Organismo di certificazione comunica tempestivamente al Servizio ?ecnico +entrale ogni informa=
zione relativa al rilascio di tali 2ttestati di Cualificazione e sul loro mantenimento e validit0. ,l Servizio ?ecnico +entrale cura il
mantenimento dell"lenco dei +entri di ?rasformazione Cualificati.
, +entri di ?rasformazione Cualificati devono far eseguire da @aboratori di cui allart. %) del '.7.. #($/&$$1 le prove indicate
negli specifici paragrafi relativi a ciascun prodotto in acciaio 8D11.#.&.1$.#, D 11.#.#.%.#, D 11.#.9.11.&3.
Ogni fornitura in cantiere di elementi presaldati, presagomati o preassemblati, proveniente da un +entro Cualificato, deve es=
sere accompagnata-
a) da dichiarazione, su documento di trasporto, degli estremi dell2ttestato di Cualificazione, recante il logo o il marchio del cen=
tro di trasformazione e degli estremi dellOrganismo di certificazione che lo ha rilasciato/
b3 dallattestazione inerente lesecuzione e certificazione delle prove di controllo di cui ai paragrafi specifici relativi a ciascun
prodotto 8D 11.#.&.1$.#, D 11.#.#.%.#, D 11.#.9.11.&3, fatte eseguire dal 'irettore ?ecnico del centro di trasformazione e certificate
da uno dei @aboratori di cui allart. %) del '.7.. #($/&$$1, sui campioni prelevati dai lotti utilizzati per lo specifico cantiere/ a
tale scopo il 'irettore ?ecnico deve richiedere ai laboratori che nei certificati sia riportata esplicitamente lindicazione del/dei
cantiere/i ove viene utilizzata la fornitura. 2lla suddetta attestazione seguir0 linvio dei relativi certificati, appena disponibili/
c) da dichiarazione contenente i riferimenti alla documentazione fornita dal produttore ai sensi del D 11.#.1.% in relazione ai pro=
dotti utilizzati nellambito della specifica fornitura. +opia della suddetta documentazione dovr0 essere messa a disposizione
del 'irettore dei @avori o delle competenti autorit0 di vigilanza, che ne facciano richiesta.
,l 'irettore dei @avori 5 tenuto a verificare quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali forniture non conformi, ferme restan=
do le responsabilit0 del centro di trasformazione. 'ella documentazione di cui sopra deve prendere atto il collaudatore, che ri=
porta, nel +ertificato di collaudo, gli estremi del centro di trasformazione che ha fornito leventuale materiale lavorato.
7er entrambe le tipologie di +entro di trasformazione, il mancato rispetto delle condizioni sopra indicate o la non veridicit0 delle
dichiarazioni prestate, accertato anche attraverso sopralluoghi, nonch1 la mancata conferma periodica dellattivit0 o linvio di do=
cumentazione non coerente con le indicazioni fornite dal Servizio ?ecnico +entrale, comporta la decadenza dellattestato di quali=
ficazione ovvero di deposito.
" prevista la sospensione o, nei casi piI gravi o di recidiva, la revoca degli attestati ove il Servizio ?ecnico +entrale accerti, in
qualsiasi momento, difformit0 fra i documenti forniti e lattivit0 effettivamente svolta, ovvero la mancata ottemperanza alle pre=
scrizioni contenute nella vigente normativa tecnica.
, provvedimenti di sospensione e di revoca vengono adottati dal Servizio ?ecnico +entrale.

MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 299
11.3.2. ACCIAIO PER CEMENTO ARMATO
H ammesso esclusivamente limpiego di acciai saldabili qualificati secondo le procedure di cui al precedente D 11.#.1.& e controlla=
ti con le modalit0 riportate nel D 11.#.&.11.
11.3.2.1 ACCIAIO PER CEMENTO ARMATO B/53C
@acciaio per cemento armato <9%$+ 5 caratterizzato dai seguenti valori nominali della tensione di snervamento e della tensione a
carico massimo da utilizzare nei calcoli-

Tab. 11.3.Ia
f
] nom
9%$ A/mmM


f
t nom
%9$ A/mmM



e deve rispettare i requisiti indicati nella seguente ?ab. 11.#.,b-

Tab. 11.3.Ib
Caratt#ri)ti$.# R#?&i)iti 2rattil# 587
?ensione caratteristica di snervamento f
]E
J f
] nom
%.$
?ensione caratteristica a carico massimo f
tE
J f
t nom
%.$
8f
t
/f
]
3
E

J 1,1%
1$.$
^ 1,#%
8f
]
/f
]nom
3
E
P 1,&% 1$.$
2llungamento 82
gt
3
E
J ;,%F 1$.$
'iametro del mandrino per prove di piegamento a )$L
e successivo raddrizzamento senza cricche- [ ^ 1& mm

9 [

1& P [ P 1* mm % [
per 1* ^ [ P &% mm ( [
per &% ^ [ P %$ mm 1$ [
7er laccertamento delle caratteristiche meccaniche vale quanto indicato al D 11.#.&.#.
11.3.2.2 ACCIAIO PER CEMENTO ARMATO B/53A
@acciaio per cemento armato <9%$2, caratterizzato dai medesimi valori nominali della tensione di snervamento e della tensione
a carico massimo dellacciaio <9%$+, deve rispettare i requisiti indicati nella seguente ?ab.11.#.,c.

Tab. 11.3.I$
Caratt#ri)ti$.# R#?&i)iti 2rattil# 587
?ensione caratteristica di snervamento f
]E
J f
] nom
%.$
?ensione caratteristica a carico massimo f
tE
J f
t nom
%.$
8f
t
/f
]
3
E
J 1,$%
1$.$
8f
]
/f
]nom
3
E
P 1,&% 1$.$
2llungamento 82
gt
3
E
J &,%F 1$.$
'iametro del mandrino per prove di piegamento a )$L
e successivo raddrizzamento senza cricche- per [ P 1$ mm

9 [


7er laccertamento delle caratteristiche meccaniche vale quanto indicato al D 11.#.&.#.
11.3.2.3 ACCERTAMENTO DELLE PROPRIET; MECCANIC>E
7er laccertamento delle propriet0 meccaniche di cui alle precedenti tabelle vale quanto indicato nella norma !A, "A ,SO 1%*#$=
1- &$1$.
@e propriet0 meccaniche dei campioni ottenuti da rotolo raddrizzato, reti e tralicci sono determinate su provette mantenute per
*$ 8K1%, .$3 minuti a 1$$ _ 1$ L+ e successivamente raffreddate in aria calma a temperatura ambiente.
,n ogni caso, qualora lo snervamento non sia chiaramente individuabile, si sostituisce f
.
con f
(%"/)
.
@a prova di piegamento e raddrizzamento si esegue alla temperatura di &$ _ % L+ piegando la provetta a )$L, mantenendola poi
per *$ minuti a 1$$ _ 1$ L+ e procedendo, dopo raffreddamento in aria, al parziale raddrizzamento per almeno &$L. 'opo la pro=
va il campione non deve presentare cricche.
11.3.2./ CARATTERISTIC>E DIMENSIONALI E DI IMPIE"O
@acciaio per cemento armato 5 generalmente prodotto in stabilimento sotto forma di barre o rotoli, reti o tralicci, per utilizzo di=
retto o come elementi di base per successive trasformazioni.
7rima della fornitura in cantiere gli elementi di cui sopra possono essere saldati, presagomati 8staffe, ferri piegati, ecc.3 o preas=
semblati 8gabbie di armatura, ecc.3 a formare elementi composti direttamente utilizzabili in opera.
@a sagomatura e/o lassemblaggio possono avvenire-
. in cantiere, sotto la vigilanza della 'irezione @avori/
300 CAPITOLO 11
. in centri di trasformazione, solo se provvisti dei requisiti di cui al D 11.#.1.;.
?utti gli acciai per cemento armato devono essere ad aderenza migliorata, aventi cio5 una superficie dotata di nervature o dentel=
lature trasversali, uniformemente distribuite sullintera lunghezza, atte a garantire adeguata aderenza tra armature e conglomera=
to cementizio.
7er quanto riguarda la marchiatura delle barre e dei rotoli vale quanto indicato al D 11.#.1.9.
7er la documentazione di accompagnamento delle forniture di acciaio provenienti dallo stabilimento di produzione o da un
commerciante intermedio, vale quanto indicato al D 11.#.1.%/ per quanto riguarda i prodotti pre=sagomati o pre=assemblati vale
quanto indicato ai DD 11.#.&.1$.1 e 11.#.&.1$.&.
?utti i prodotti sono caratterizzati dal diametro della barra tonda liscia equipesante, calcolato nellipotesi che la densit0
dellacciaio sia pari a ;,(% Eg/dm
#
.
4li acciai <9%$+, di cui al D 11.#.&.1, possono essere impiegati in barre di diametro compreso tra * e %$ mm.
7er gli acciai <9%$2, di cui al D 11.#.&.& il diametro delle barre deve essere compreso tra % e 1$ mm.
@uso di acciai forniti in rotolo 5 ammesso, senza limitazioni, per diametri inferiori o uguali a 1* mm per gli acciai <9%$+ e
diametri inferiori o uguali a 1$ mm per gli acciai <9%$2.
7er quanto riguarda le tolleranze dimensionali si fa riferimento a quanto prescritto nella !A, "A 1$$($-&$$%.
11.3.2.5 RETI E TRALICCI ELETTROSALDATI
4li acciai delle reti e tralicci elettrosaldati devono essere saldabili.
, tralicci sono dei componenti reticolari composti con barre ed assemblati mediante elettrosaldature in fabbrica, in genere da mac=
chine automatiche, in tutti i punti di intersezione.
@e reti sono dei sistemi costituiti da barre longitudinali e trasversali disposte ad angolo retto e saldate insieme per elettrosaldatu=
ra in fabbrica, in genere da macchine automatiche, in tutti i punti di intersezione.
7er le reti ed i tralicci costituiti con acciaio di cui al D 11.#.&.1 le barre e le staffe devono avere diametro che rispetta la limitazio=
ne- * mm P P1* mm.
7er le reti ed i tralicci costituiti con acciaio di cui al D 11.#.&.& le barre e le staffe devono avere diametro che rispetta la limitazio=
ne- % mm P P 1$ mm.
,l rapporto tra i diametri delle barre componenti reti e tralicci deve essere-

min
/
maU
J $,* [11.#.1]
, nodi delle reti devono resistere ad una forza di distacco determinata in accordo con la norma !A, "A ,SO 1%*#$=&-&$1$ pari al
&%F della forza di snervamento della barra, da computarsi per quella di diametro maggiore sulla tensione di snervamento pari a
9%$ A/mm
&
. ?ale resistenza al distacco della saldatura del nodo, va controllata e certificata dal produttore di reti e di tralicci se=
condo le procedure di qualificazione di seguito riportate.
,n ogni elemento di rete o traliccio le singole armature componenti devono essere della stessa classe di acciaio. Ael caso dei tralic=
ci 5 ammesso luso di staffe aventi superficie liscia perch1 realizzate con acciaio <9%$2 oppure <9%$+.
11.3.2.5.1 IDENTI2ICAIONE DELLE RETI E DEI TRALICCI ELETTROSALDATI
@a produzione di reti e tralicci elettrosaldati puO essere effettuata a partire da materiale di base prodotto nello stesso stabilimento
di produzione del prodotto finito o da materiale di base proveniente da altro stabilimento.
Ael caso di reti e tralicci formati con elementi base prodotti nello stesso stabilimento, la marchiatura del prodotto finito puO coin=
cidere con quella dellelemento base.
Ael caso di reti e tralicci formati con elementi base qualificati prodotti in altro stabilimento di uno stesso produttore, dovr0 essere
apposta su ogni confezione di reti o tralicci unapposita etichettatura con indicati tutti i dati necessari per la corretta identifica=
zione del prodotto e del produttore delle reti e dei tralicci stessi. ,l 'irettore dei @avori, al momento dellaccettazione della forni=
tura in cantiere, deve verificare la presenza della predetta etichettatura.
Ael caso di reti e tralicci formati con elementi base prodotti in uno stabilimento di un altro produttore, gli elementi base possono
essere costituiti da-
a) prodotti qualificati provvisti di marchio del produttore originale/
b) prodotti semilavorati non qualificati.
Ael caso a3 di prodotti qualificati provvisti di marchio del produttore originale, ogni rete o traliccio deve essere dotato di apposi=
ta marchiatura o etichettatura che identifichi il produttore della rete o del traliccio stesso in modo permanente anche dopo anne=
gamento nel calcestruzzo. @addove non fosse possibile tecnicamente applicare su ogni pannello o traliccio la marchiatura secon=
do le modalit0 sopra indicate, dovr0 essere comunque apposta su ogni confezione di reti o tralicci unapposita etichettatura con
indicati tutti i dati necessari per la corretta identificazione del prodotto e del produttore/ in questo caso il 'irettore dei @avori, al
momento dellaccettazione della fornitura in cantiere deve verificare la presenza della predetta etichettatura.
Ael caso b3 di prodotti semilavorati non qualificati, la marchiatura del prodotto finito deve essere apposta sul singolo foglio di
rete o sul singolo traliccio sotto forma di marchiatura o etichettatura che identifichi il produttore della rete o del traliccio stesso in
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 301
modo permanente anche dopo annegamento nel calcestruzzo. ?ale marchiatura o etichettatura puO essere a cura del produttore
finale o apposta a cura del produttore dellelemento base semi=lavorato.
11.3.2.1 SALDABILIT;
@analisi chimica effettuata su colata e leventuale analisi chimica di controllo effettuata sul prodotto finito devono soddisfare le
limitazioni riportate nella ?ab. 11.#.,, dove il calcolo del carbonio equivalente +
eq
5 effettuato con la seguente formula-

1%
+u Ai
%
> 6o +r
*
6n
+ +
eq
+
+
+ +
+ + = [11.#.&]
in cui i simboli chimici denotano il contenuto degli elementi stessi espresso in percentuale.

Tab. 11.3.II < 0assimo contenuto di elementi chimici in -
Anali)i di prodotto Anali)i di $olata
+arbonio + $,&9$ $,&&$
Bosforo 7 $,$%% $,$%$
`olfo S $,$%% $,$%$
ame +u $,(%$ $,($$
2zoto A $,$19 $,$1&
+arbonio equivalente +
eq
$,%&$ $,%$$

H possibile eccedere il valore massimo di + dello $,$#F in massa, a patto che il valore del +
eq
sia ridotto dello $,$&F in massa.
+ontenuti di azoto piI elevati sono consentiti in presenza di una sufficiente quantit0 di elementi che fissano lazoto stesso.
11.3.2.: TOLLERANE DIMENSIONALI
@a deviazione ammissibile per la massa nominale per metro deve essere come riportato nella ?ab. 11.#.,,, seguente.

Tab. 11.3.III
Dia'#tro no'inal#@ 5''7 5 A B A 9 9 C B A 53
?olleranza in F sulla massa nominale per metro * 9,%
11.3.2.9 ALTRI TIPI DI ACCIAI
11.3.2.9.1 A$$iai ino))idabili
H ammesso limpiego di acciai inossidabili di natura austenitica o austeno=ferritica, purch1 le caratteristiche meccaniche siano
conformi alle prescrizioni relative agli acciai di cui al D 11.#.&.1, con lavvertenza di sostituire al termine f
t
della ?ab. 11.#.,b, solo
nel calcolo del rapporto ft / f], il termine f
;F
, ovvero la tensione corrispondente ad un allungamento totale pari al ;F. @a saldabi=
lit0 di tali acciai va documentata attraverso prove di saldabilit0 certificate da un laboratorio di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1
ed effettuate secondo gli specifici procedimenti di saldatura, da utilizzare in cantiere o in officina, previsti dal produttore o, in
alternativa, mediante adeguata analisi metallografica che attesti la natura austenitica o austenitico=ferritica della struttura.
7er essi la qualificazione 5 ammessa anche nel caso di produzione non continua, permanendo tutte le altre regole relative alla
qualificazione degli acciai per cemento armato.
11.3.2.9.2 A$$iai (in$ati
H ammesso luso di acciai zincati purch1 le caratteristiche fisiche, meccaniche e tecnologiche siano conformi alle prescrizioni rela=
tive agli acciai <9%$+ e <9%$2.
,l materiale base da sottoporre a zincatura deve essere qualificato allorigine, fatto salvo quei casi in cui lo stabilimento di produ=
zione con il suo processo produttivo conferisca le propriet0 meccaniche finali successivamente al processo di zincatura.
Se la temperatura del bagno di zincatura non supera i 9*%L+ non 5 richiesta la verifica ulteriore delle propriet0 meccaniche dopo
la zincatura, in tal caso lo stabilimento di zincatura puO dichiarare, sotto la propria responsabilit0, le caratteristiche meccaniche
del materiale base come caratteristiche meccaniche del prodotto finito. Ael caso in cui la temperatura del bagno di zincatura su=
peri i 9*%L+, occorre eseguire la qualifica del prodotto dopo il procedimento di zincatura secondo le stesse procedure indicate per
gli acciai per costruzioni di calcestruzzo armato.
,n ogni caso occorre verificare le caratteristiche di aderenza del prodotto finito secondo le procedure indicate per i centri di tra=
sformazione di prodotti per costruzioni di calcestruzzo armato.
7er le modalit0 di controllo del rivestimento di zinco 8qualit0 superficiale, adesione del rivestimento, massa di rivestimento per
unit0 di superficie3 e quale utile guida per la scelta dei quantitativi minimi di zinco, si puO fare riferimento alla norma ,SO
19*%;-&$$%.
11.3.2.! "IUNIONI MECCANIC>E
302 CAPITOLO 11
@assemblaggio o unione di due barre darmatura puO essere effettuato mediante dispositivi, o giunzioni meccaniche, che ne ga=
rantiscano la continuit0. ?ali giunzioni meccaniche devono essere marchiate, tracciabili e messe in opera in accordo alle apposite
istruzioni di installazione e devono soddisfare i requisiti contenuti nella norma !A, 11&9$=1-&$$;. @e prove sulle giunzioni mec=
caniche devono essere eseguite in accordo alla norma !A, 11&9$=&-&$$;.
2i fini della qualificazione di tali prodotti si applica il caso '3 del paragrafo 11.1 senza applicare i restanti paragrafi del presente
D11.#.&.
@e prove di accettazione in cantiere, da effettuarsi a discrezione del 'irettore dei @avori, devono essere effettuate in conformit0
alla norma !A, 11&9$=&-&$$;.
11.3.2.13 PROCEDURE DI CONTROLLO PER ACCIAI DA CEMENTO ARMATO ORDINARIO < BARRE E ROTOLI
11.3.2.13.1 Controlli )i)t#'ati$i in )tabili'#nto
11.3.2.13.1.1 Generalit
@e prove di qualificazione e di verifica periodica, di cui ai successivi punti, devono essere ripetute per ogni prodotto avente carat=
teristiche differenti o realizzato con processi produttivi differenti, anche se provenienti dallo stesso stabilimento.
, rotoli devono essere soggetti a qualificazione separata dalla produzione in barre e dotati di marchiatura differenziata.
11.3.2.13.1.2 Prove di qualificazione
,l laboratorio incaricato deve effettuare, senza preavviso, presso lo stabilimento di produzione, il prelievo di una serie di ;% saggi,
ricavati da tre diverse colate o lotti di produzione, venticinque per ogni colata o lotto di produzione, scelti su tre diversi diametri
opportunamente differenziati, nellambito della gamma prodotta. ,l prelievo deve essere effettuato su tutti i prodotti che portano
il marchio depositato in ,talia, indipendentemente dalletichettatura o dalla destinazione specifica.
Sui campioni vengono determinati, a cura del laboratorio incaricato, i valori delle tensioni di snervamento e carico massimo f
]
e f
t

lallungamento 2
gt
ed effettuate le prove di piegamento e la verifica della composizione chimica ai fini della saldabilit0.
11.3.2.13.1.3 Procedura di valutazione
Valutazione dei risultati
@e grandezze caratteristiche f
]
, f
t
, 2
gt
ed il valore caratteristico inferiore di f
t
/f
]
devono soddisfare la seguente relazione-
U . E s J +
v
[11.#.#]
@a grandezza caratteristica 8f
]
/f
]nom
3E ed il valore caratteristico superiore di f
t
/f
]
devono soddisfare la seguente relazione-
U K E s P +
v
[11.#.9]
dove-
+
v
N valore prescritto per le singole grandezze nelle tabelle di cui ai DD 11.#.&.1 e 11.#.&.&
U N valore medio
s N deviazione standard della popolazione
E N 5 il coefficiente riportato in ?ab. 11.#.,> per f
t
, f
]
ed 8f
]
/f
]nom
3 e in ?ab. 11.#.> per 2
gt
e f
t
/f
]
e stabilito in base al numero dei
saggi.
,n ogni caso il coefficiente & assume, in funzione di n" i valori riportati nelle ?ab. 11.#.,> e 11.#.>.
Su almeno un saggio per colata o lotto di produzione 5 calcolato il valore dellarea relativa di nervatura o di dentellatura di cui al
D 11.#.&.1$.9.
Cualora uno dei campioni sottoposti a prova di qualificazione non soddisfi i requisiti di resistenza o duttilit0 di cui al D 11.#.& del=
le presenti norme tecniche, il prelievo relativo al diametro di cui trattasi va ripetuto ed il nuovo prelievo sostituisce a tutti gli ef=
fetti quello precedente. !n ulteriore risultato negativo comporta la ripetizione della prova di qualificazione.
Tab. 11.3.I, D f
.
1 f
t
1 Coefficiente & in funzione del numero n di campioni (per una probabilit di insuccesso attesa del ,- 2p = %"3,4 con una probabilit del
3%-)
n 4 n E
% #,9$ #$ &,$(
* #,$) 9$ &,$1
; &,() %$ 1,);
( &,;% *$ 1,)#
) &,*% ;$ 1,)$
1$ &,%; ($ 1,()
11 &,%$ )$ 1,(;
1& &,9% 1$$ 1,(*
1# &,9$ 1%$ 1,(&
19 &,#* &$$ 1,;)
1% &,## &%$ 1,;(
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 303
1* &,#$ #$$ 1,;;
1; &,&; 9$$ 1,;%
1( &,&% %$$ 1,;9
1) &,&# 1$$$ 1,;1
&$ &,&1 == 1,*9
Tab. 11.3., D *
!t
" f
t
f
.
# f.f.nom#1 Coefficiente & in funzione del numero n di campioni (per una probabilit di insuccesso attesa del 5%- 2p = %"3%4 con una pro-
babilit del 3%-)
n 4 n E
% &,;9 #$ 1,**
* &,9) 9$ 1,*$
; &,## %$ 1,%*
( &,&& *$ 1,%#
) &,1# ;$ 1,%1
1$ &,$; ($ 1,9)
11 &,$1 )$ 1,9(
1& 1,); 1$$ 1,9;
1# 1,)# 1%$ 1,9#
19 1,)$ &$$ 1,91
1% 1,(; &%$ 1,9$
1* 1,(9 #$$ 1,#)
1; 1,(& 9$$ 1,#;
1( 1,($ %$$ 1,#*
1) 1,;( 1$$$ 1,#9
&$ 1,;; . 1,&(&

11.3.2.13.1./ Prove periodiche di verifica della qualit
2i fini della verifica della qualit0 il laboratorio incaricato deve effettuare controlli saltuari, ad intervalli non superiori a tre mesi,
prelevando tre serie di cinque campioni, costituite ognuna da cinque barre di uno stesso diametro, scelte con le medesime moda=
lit0 contemplate nelle prove a carattere statistico di cui al punto 11.#.&.1$.1.&, e provenienti da una stessa colata.
,l prelievo deve essere effettuato su tutti i prodotti che portano il marchio depositato in ,talia, indipendentemente
dalletichettatura o dalla destinazione specifica. Su tali serie il laboratorio effettua le prove di resistenza e di duttilit0. , corrispon=
denti risultati delle prove di snervamento e carico massimo vengono introdotti nelle precedenti espressioni, le quali sono sempre
riferite a cinque serie di cinque saggi anche di diametro diverso, da aggiornarsi ad ogni prelievo, aggiungendo la nuova serie ed
eliminando la prima in ordine di tempo. , nuovi valori delle medie e degli scarti quadratici cos: ottenuti sono quindi utilizzati per
la determinazione delle nuove tensioni, caratteristiche, sostitutive delle precedenti 8ponendo n N ;%3.
Ove i valori caratteristici riscontrati risultino inferiori ai minimi di cui ai DD 11.#.&.1 e 11.#.&.&, il laboratorio incaricato ne d0 co=
municazione al Servizio ?ecnico +entrale e ripete le prove di qualificazione solo dopo che il produttore ha ovviato alle cause che
hanno dato luogo al risultato insoddisfacente.
Cualora uno dei campioni sottoposti a prova di verifica della qualit0 non soddisfi i requisiti di duttilit0 di cui ai citati DD 11.#.&.1 e
11.#.&.&, il prelievo relativo al diametro di cui trattasi va ripetuto. ,, nuovo prelievo sostituisce quello precedente a tutti gli effetti.
!n ulteriore risultato negativo comporta la ripetizione della qualificazione.
@e tolleranze dimensionali di cui al D 11.#.&.; vanno riferite alla media delle misure effettuate su tutti i saggi di ciascuna colata o
lotto di produzione.
Su almeno un saggio per colata o lotto di produzione 5 calcolato il valore dellarea relativa di nervatura o di dentellatura e la
composizione chimica.
11.3.2.13.2 Controlli )& )in-ol# $olat# o lotti di prod&(ion#
, produttori gi0 qualificati possono richiedere, di loro iniziativa, di sottoporsi a controlli su singole colate o lotti di produzione,
eseguiti a cura di un laboratorio di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1. @e colate o lotti di produzione sottoposti a controllo devono
essere cronologicamente ordinati nel quadro della produzione globale. , controlli consistono nel prelievo, per ogni colata e lotto
di produzione e per ciascun gruppo di diametri da essi ricavato, di un numero n di saggi, non inferiore a dieci, sui quali si effet=
tuano le prove previste al D 11.#.&.1$.1.&. @e tensioni caratteristiche di snervamento e carico massimo vengono calcolate a mezzo
delle espressioni di cui al D 11.#.&.1$.1.# nelle quali n 5 il numero dei saggi prelevati dalla colata.
11.3.2.13.3 Controlli n#i $#ntri di tra)%or'a(ion#
, controlli nei +entri di ?rasformazione Cualificati e nei +entri di ?rasformazione 'epositati, da effettuarsi con le modalit0
di cui al D 11.#.1.;, sono obbligatori e devono essere eseguiti-
a) in caso di utilizzo di barre, un controllo ogni )$ t della stessa classe di acciaio proveniente dallo stesso stabilimento, anche se
con forniture successive, su cui si effettuano prove di trazione e piegamento/
304 CAPITOLO 11
b) in caso di utilizzo di rotoli, un controllo ogni %$ t per ogni tipologia di macchina e per ogni diametro lavorato della stessa clas=
se di acciaio proveniente dallo stesso stabilimento, anche se con forniture successive, su cui si effettuano prove di trazione e
piegamento ed una verifica dellarea relativa di nervatura o di dentellatura, secondo il metodo geometrico di cui alla seconda
parte del D 11.#.&.1$.9/ il campionamento deve garantire che, nellarco temporale di # mesi, vengano controllati tutti i fornitori e
tutti i diametri per ogni tipologia di acciaio utilizzato e tutte le macchine raddrizzatrici presenti nel +entro di trasformazione.
Ogni controllo 5 costituito da 1 prelievo, ciascuno costituito da # spezzoni di uno stesso diametro sempre che il marchio e la do=
cumentazione di accompagnamento dimostrino la provenienza del materiale da uno stesso stabilimento nonch1 la stessa classe di
acciaio.
Cualora non si raggiungano le quantit0 sopra riportate deve essere effettuato almeno un controllo per ogni giorno di lavorazione,
su almeno due diametri fra quelli utilizzati.
?utte le prove suddette devono essere eseguite dopo le lavorazioni e le piegature atte a dare ad esse le forme volute per il partico=
lare tipo di impiego previsto.
, valori di resistenza, allungamento e aderenza devono essere compresi fra i valori massimi e minimi riportati nella tabelle se=
guente.
Tab. 11.3.,I a7 1 Valori di accettazione nei centri di trasformazione 1 barre e rotoli dopo la raddrizzatura
+aratteristica >alore limite Aote
f] minimo 9#; A/mm
&
per acciai <9%$2 e <9%$+
f] massimo %(% A/mm
&
per acciai <9%$2 e <9%$+
2gt minimo
J *,$F
per acciai <9%$+
2gt minimo
J &,$F
per acciai <9%$2
7iegamento / addrizzamento 2ssenza di cricche per acciai <9%$2 e <9%$+
fr / fp
per % mm P a P * mm J $.$#%
per * mm P a P 1& mm J $.$9$
per a J 1& mm J $.$%*
per acciai <9%$2 e <9%$+

Se la media dei tre risultati validi della prova rientrano nei limiti minimi e/o massimi del prescritto valore di accettazione, il con=
trollo 5 considerato conforme. ,n caso contrario il 'irettore tecnico di stabilimento deve intervenire con una adeguata azione cor=
rettiva per eliminare la non conformit0 e le sue cause.
,l 'irettore tecnico di stabilimento cura la registrazione di tutti i risultati delle prove di controllo interno su apposito registro, di
cui deve essere consentita la visione a quanti ne abbiano titolo.
Ael caso di +entri di ?rasformazione Cualificati, il prelievo dei campioni viene effettuato dal 'irettore ?ecnico che deve assi=
curare, mediante sigle, etichettature indelebili, ecc., che i campioni inviati per le prove da effettuarsi presso il @aboratorio di cui
allart. %) del '7 n. #($/&$$1, siano effettivamente quelli prelevati, nonch1 sottoscrivere la relativa richiesta di prove contenente
lindicazione dei giorni nei quali ciascuna fornitura 5 stata lavorata nonch1 il cantiere o i cantieri ove 5 destinata.
,n caso di mancata sottoscrizione della richiesta di prove da parte del 'irettore del ?ecnico, le certificazioni emesse dal @aborato=
rio non possono assumere valenza ai sensi del presente decreto e di ciO ne deve essere fatta esplicita menzione sul certificato stes=
so.
, certificati emessi dai laboratori devono obbligatoriamente contenere almeno-
. lidentificazione del laboratorio che rilascia il certificato/
. una identificazione univoca del certificato 8numero di serie e data di emissione3 e di ciascuna sua pagina, oltre al numero tota=
le di pagine/
. lidentificazione del +entro di ?rasformazione/
lidentificazione della fornitura cui le prove si riferiscono e lindicazione dei giorni in cui 5 stata lavorata/
. il nominativo del 'irettore ?ecnico che richiede la prova/
. la descrizione e lidentificazione dei campioni da provare/
. la data di ricevimento dei campioni e la data di esecuzione delle prove/
. lidentificazione delle specifiche di prova o la descrizione del metodo o procedura adottata, con lindicazione delle norme di
riferimento per lesecuzione della stessa/
. le dimensioni effettivamente misurate dei campioni/
. i valori delle grandezze misurate e lesito delle prove di piegamento.
, certificati devono riportare, inoltre, lindicazione del marchio identificativo rilevato a cura del laboratorio incaricato dei control=
li, sui campioni da sottoporre a prove. Ove i campioni fossero sprovvisti di tale marchio, oppure il marchio non dovesse rientrare
fra quelli depositati presso il Servizio ?ecnico +entrale, le certificazioni emesse dal laboratorio non possono assumere valenza ai
sensi delle presenti norme e di ciO ne deve essere fatta esplicita menzione sul certificato stesso.
11.3.2.13./ Pro*# di ad#r#n(a
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 305
2i fini della qualificazione, i prodotti in barre e in rotolo devono superare con esito positivo prove di aderenza conformemente al
metodo 6eam-test da eseguirsi presso uno dei laboratori di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1, con le modalit0 specificate nella
norma !A, "A 1$$($-&$$%.
@e tensioni di aderenza ricavate devono soddisfare le seguenti relazioni-
b
m
J $,$)( 8($ . 1,& 3 [11.#.%]
b
r
J $,$)( 81#$ . 1,) 3 [11.#.*]
essendo-
il diametro nominale del campione in mm/
b
m
il valor medio della tensione di aderenza in 67a calcolata in corrispondenza di uno scorrimento pari a $,$1 , $,1 ed 1 mm/
b
r
la tensione di aderenza massima al collasso.
@e prove devono essere estese ad almeno tre diametri, come segue-
. uno nellintervallo % P P 1$ mm 8barre3 e % P c P ( mm 8rotoli3//
. uno nellintervallo 1& P P 1( mm 8barre3 e 1$ P c P 19 mm 8rotoli3//
. uno pari al diametro massimo 8barre e rotoli3..
7er le verifiche periodiche della qualit0 e per le verifiche delle singole partite, non 5 richiesta la ripetizione delle prove di aderen=
za quando se ne possa determinare la rispondenza nei riguardi delle caratteristiche e delle misure geometriche, con riferimento
alla serie di barre che hanno superato le prove stesse con esito positivo.
+on riferimento sia allacciaio nervato che allacciaio dentellato, per accertare la rispondenza delle singole partite nei riguardi del=
le propriet0 di aderenza, si valuteranno su & campioni per ciascun diametro considerato, conformemente alle procedure riportate
nella norma !A, "A ,SO 1%*#$=1-&$1$-
. il valore dellarea relativa di nervatura f
r
, per lacciaio nervato/
. il valore dellarea relativa di dentellatura f
p
, per lacciaio dentellato.
,l valore minimo di tali parametri 5 di seguito riportato-
Tab. 11.3.,I b7
<arre otoli
per % P P * mm fr ovvero fp J $.$#% $.$#;
per * ^ P 1& mm fr ovvero fp J $.$9$ $.$9&
per T 1& mm fr ovvero fp J $.$%* $.$%)

Il raddrizzamento degli spezzoni di rotolo per ottenere i campioni su cui si effettuano le prove di beam test, ovvero le
misure geometriche, deve essere eseguito in modo tale da non pregiudicare le caratteristiche superficiali del prodot-
to originario.
Ael certificato di prova, oltre agli esiti delle verifiche di cui sopra, devono essere descritte le caratteristiche geometriche della sezione
e delle nervature ovvero dentellature.
11.3.2.11 PROCEDURE DI CONTROLLO PER ACCIAI DA CEMENTO ARMATO ORDINARIO < RETI E TRALICCI ELETTROSALDATI
11.3.2.11.1 Controlli )i)t#'ati$i in )tabili'#nto
11.3.2.11.1.1 Prove di qualificazione
,l laboratorio di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1 effettua, presso lo stabilimento di produzione, in almeno quattro sopralluoghi
senza preavviso il prelievo di una serie di ($ saggi, ricavati da 9$ diversi pannelli, & per ogni elemento.
Ogni saggio deve consentire due prove-
. prova di trazione su uno spezzone di filo comprendente almeno un nodo saldato, per la determinazione della tensione a carico
massimo, della tensione di snervamento e dellallungamento/
. prova di resistenza al distacco offerta dalla saldatura del nodo, determinata forzando con idoneo dispositivo il filo trasversale
nella direzione di quello longitudinale posto in trazione 8secondo la norma !A, "A 1$$($-&$$% per i tralicci e secondo la nor=
ma !A, "A ,SO 1%*#$=&-&$1$ per le reti elettrosaldate3..
,l prelievo deve essere effettuato su tutti i prodotti che portano il marchio depositato in ,talia, indipendentemente
dalletichettatura o dalla destinazione specifica.
7er la determinazione delle tensioni caratteristiche di snervamento e rottura, determinate in accordo con il D 11.#.&.#, valgono le
medesime formule di cui al D 11.#.&.1$.1.# dove n" numero dei saggi considerati, va assunto nel presente caso pari a ($, ed il coef=
ficiente & assume, in funzione di n" i valori riportati nelle tabelle di cui al D 11.#.&.1$.1.#.
Cualora uno dei campioni sottoposti a prove di qualificazione non soddisfi i requisiti previsti nelle Aorme ?ecniche relativamen=
te ai valori di allungamento o resistenza al distacco, il prelievo relativo allelemento di cui trattasi va ripetuto su un altro elemen=
306 CAPITOLO 11
to della stessa partita. ,l nuovo prelievo sostituisce quello precedente a tutti gli effetti. !n ulteriore risultato negativo comporta la
ripetizione delle prove di qualificazione.
11.3.2.11.1.2 Prove di verifica della qualit
,l laboratorio incaricato deve effettuare controlli saltuari ad intervalli non superiori a tre mesi, su una serie di &$ saggi, ricavati da
1$ diversi elementi, & per ogni elemento. ,l prelievo deve essere effettuato su tutti i prodotti che portano il marchio depositato in
,talia, indipendentemente dalletichettatura o dalla destinazione specifica.
Sulla serie il laboratorio effettua la prova di trazione e di distacco. , corrispondenti risultati vengono aggiunti a quelli dei prece=
denti prelievi dopo aver eliminato la prima serie in ordine di tempo.
Si determinano cos: le nuove tensioni caratteristiche sostitutive delle precedenti sempre ponendo n N ($.
Ove i valori caratteristici riscontrati risultino inferiori ai minimi di cui ai DD 11.#.&.1 e 11.#.&.& il laboratorio incaricato sospende le
verifiche della qualit0 dandone comunicazione al Servizio ?ecnico +entrale e ripete la qualificazione solo dopo che il produttore
ha ovviato alle cause che hanno dato luogo al risultato insoddisfacente.
Cualora uno dei campioni sottoposti a prove di verifica non soddisfi i valori previsti al D 11.#.&, il prelievo relativo allelemento di
cui trattasi va ripetuto su un altro elemento della stessa partita. ,l nuovo prelievo sostituisce quello precedente a tutti gli effetti. ,n
caso di ulteriore risultato negativo, il laboratorio incaricato sospende le verifiche della qualit0 dandone comunicazione al Servizio
?ecnico +entrale e ripete la qualificazione dopo che il produttore ha ovviato alle cause che hanno dato luogo al risultato insoddi=
sfacente.
11.3.2.11.2 Controlli )& )in-oli lotti di prod&(ion#
Aegli stabilimenti soggetti ai controlli sistematici, i produttori qualificati possono sottoporre a controlli singoli lotti di produzione
a cura del laboratorio incaricato.
, controlli consistono nel prelievo per ogni lotto di un numero n di saggi, non inferiore a venti e ricavati da almeno dieci diversi
elementi, sui quali si effettuano le prove previste al D 11.#.&.11.1.&.
@e tensioni caratteristiche di snervamento e carico massimo vengono calcolate a mezzo delle formule di cui al D 11.#.&.1$.1.# nelle
quali n 5 il numero dei saggi prelevati.

11.3.2.12 CONTROLLI DI ACCETTAIONE IN CANTIERE
, controlli di accettazione in cantiere sono obbligatori e devono essere effettuati entro #$ giorni dalla data di consegna del mate=
riale a cura di un @aboratorio di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1.
"ssi devono essere eseguiti, con le medesime modalit0 contemplate nelle prove a carattere statistico di cui al punto 11.#.&.1$.1.&,
in ragione di # saggi ogni #$ t di acciaio impiegato della stessa classe proveniente dallo stesso stabilimento, anche se con forniture
successive.
,l prelievo dei campioni va eseguito alla presenza del 'irettore dei @avori o di un tecnico di sua fiducia che provvede alla reda=
zione di apposito verbale di prelievo ed alla identificazione dei provini mediante sigle, etichettature indelebili, ecc./ la certifica=
zione effettuata dal laboratorio prove materiali deve riportare riferimento a tale verbale. @a richiesta di prove al laboratorio inca=
ricato deve essere sempre firmata dal 'irettore dei @avori, che rimane anche responsabile della trasmissione dei campioni.
, saggi devono essere ricavati da campioni di uno stesso diametro per barre e rotoli o della stessa tipologia 8in termini di diametro
e dimensioni 3 per reti e tralicci, e recare il marchio di provenienza
7er i lotti provenienti da +entri di ?rasformazione Cualificati le certificazioni dei controlli di accettazione in cantiere possono
essere sostituite, fino ad massimo di &/# del numero complessivo delle prove previste, dalle certificazioni delle prove fatte esegui=
re dal +entro di ?rasformazione sulle specifiche forniture di provenienza del materiale destinato al cantiere. ,n tal caso il 'iretto=
re dei @avori 5 comunque tenuto a prelevare i saggi e disporre lesecuzione delle restanti prove di accettazione previste 8non infe=
riori ad 1/# del numero complessivo previsto3, secondo le modalit0 sopra indicate.
, valori di resistenza ed allungamento di ciascun campione, accertati in accordo con il punto 11.#.&.#, da eseguirsi comunque pri=
ma della messa in opera del prodotto riferiti ad uno stesso diametro, devono essere compresi fra i valori massimi e minimi ripor=
tati nelle tabelle seguenti per barre e rotoli e reti e tralicci, rispettivamente.

Tab. 11.3.,II a7 1 Valori di accettazione in cantiere 1 barre e rotoli dopo la raddrizzatura
+aratteristica >alore limite Aote
f] minimo 9#; A/mm
&
per acciai <9%$2 e <9%$+
f] massimo %(% A/mm
&
per acciai <9%$2 e <9%$+
2gt minimo
J *,$F
per acciai <9%$+
2gt minimo
J &,$F
per acciai <9%$2
ft / f] 1,1# P ft / f] P 1,#; per acciai <9%$+
ft / f] ft / f] J 1,$# per acciai <9%$2
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 307
7iegamento/raddrizzamento
assenza di cricche
per acciai <9%$2 e <9%$+

Tab. 11.3.,II b7 1 Valori di accettazione in cantiere 1 reti e tralicci
+aratteristica >alore limite Aote
f] minimo 9#; A/mm
&
per acciai <9%$2 e <9%$+
f] massimo %(% A/mm
&
per acciai <9%$2 e <9%$+
2gt minimo
J *,$F
per acciai <9%$+
2gt minimo
J &,$F
per acciai <9%$2
ft / f] 1,1# P ft / f] P 1,#; per acciai <9%$+
ft / f] ft / f] J 1,$# per acciai <9%$2
'istacco del nodo
J Sez. nom. a maggio=
re d 9%$ d &%F
per acciai <9%$2 e <9%$+

Cuesti limiti tengono conto della dispersione dei dati e delle variazioni che possono intervenire tra diverse apparecchiature e
modalit0 di prova.
Se un risultato 5 non conforme, sia il provino che il metodo di prova devono essere esaminati attentamente. Se nel provino 5 pre=
sente un difetto o si ha ragione di credere che si sia verificato un errore durante la prova, il risultato della prova stessa deve esse=
re ignorato. ,n questo caso occorrer0 prelevare un ulteriore 8singolo3 provino.
Se i tre risultati validi della prova sono maggiori o uguali del prescritto valore di accettazione, il lotto consegnato deve essere
considerato conforme.
Se i criteri sopra riportati non sono soddisfatti, 1$ ulteriori provini devono essere prelevati da prodotti diversi del lotto in presen=
za del produttore o suo rappresentante che potr0 anche assistere allesecuzione delle prove presso un @aboratorio di cui allart. %)
del '7 n. #($/&$$1.
,l lotto deve essere considerato conforme se la media dei risultati sui 1$ ulteriori provini 5 maggiore del valore caratteristico e i
singoli valori sono compresi tra il valore minimo e il valore massimo secondo quanto sopra riportato.
,n caso contrario il lotto deve essere respinto e il risultato segnalato al Servizio ?ecnico +entrale.
,l prelievo dei campioni va effettuato a cura del 'irettore dei @avori o di un tecnico di sua fiducia che deve assicurare, mediante
sigle, etichettature indelebili, ecc., che i campioni inviati per le prove al laboratorio incaricato siano effettivamente quelli da lui
prelevati.
Cualora la fornitura, di elementi sagomati o assemblati, provenga da un +entro di ?rasformazione 'epositato, il 'irettore dei
@avori, dopo essersi accertato preliminarmente che il suddetto +entro di trasformazione sia in possesso dei requisiti previsti al D
11.#.1.;, puO recarsi presso il medesimo +entro di ?rasformazione ed effettuare in stabilimento tutti i controlli di accettazione
prescritti al presente paragrafo. ,n tal caso il prelievo dei campioni viene effettuato dal 'irettore ?ecnico del centro di trasforma=
zione secondo le disposizioni del 'irettore dei @avori/ questultimo deve assicurare, mediante sigle, etichettature indelebili, ecc.,
che i campioni inviati per le prove da effettuarsi presso il @aboratorio di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1 incaricato della prove
di accettazione in cantiere, siano effettivamente quelli prelevati, nonch1 sottoscrivere la relativa richiesta di prove contenente
lindicazione delle strutture cui si riferisce ciascun prelievo. ,n caso di mancata sottoscrizione della richiesta di prove da parte del
'irettore dei @avori, le certificazioni emesse dal @aboratorio non possono assumere valenza ai sensi del presente decreto e di ciO
ne deve essere fatta esplicita menzione sul certificato stesso.
, certificati emessi dai laboratori devono obbligatoriamente contenere almeno-
. lidentificazione del laboratorio che rilascia il certificato/
. una identificazione univoca del certificato 8numero di serie e data di emissione3 e di ciascuna sua pagina, oltre al numero tota=
le di pagine/
. lidentificazione del committente dei lavori in esecuzione e del cantiere di riferimento/
. il nominativo del 'irettore dei @avori che richiede la prova/
. la descrizione e lidentificazione dei campioni da provare/
. la data di ricevimento dei campioni e la data di esecuzione delle prove/
. lidentificazione delle specifiche di prova o la descrizione del metodo o procedura adottata, con lindicazione delle norme di
riferimento per lesecuzione della stessa/
. le dimensioni effettivamente misurate dei campioni/
. i valori delle grandezze misurate e lesito delle prove di piegamento.
, certificati devono riportare, inoltre, lindicazione del marchio identificativo rilevato a cura del laboratorio incaricato dei control=
li, sui campioni da sottoporre a prove. Ove i campioni fossero sprovvisti di tale marchio, oppure il marchio non dovesse rientrare
fra quelli depositati presso il Servizio ?ecnico +entrale, le certificazioni emesse dal laboratorio non possono assumere valenza ai
sensi delle presenti norme e di ciO ne deve essere fatta esplicita menzione sul certificato stesso.
308 CAPITOLO 11
11.3.3. ACCIAIO PER CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
H ammesso esclusivamente limpiego di acciai qualificati secondo le procedure di cui al precedente D 11.#.1.& e controllati con le
modalit0 riportate nel D 11.#.#.%.
11.3.3.1 CARATTERISTIC>E DIMENSIONALI E DI IMPIE"O
@acciaio per armature da precompressione 5 generalmente fornito sotto forma di-
7ilo- prodotto trafilato di sezione piena che possa fornirsi in rotoli o in fascia/
6arra- prodotto laminato di sezione piena che possa fornirsi soltanto in forma di elementi rettilinei, le caratteristiche finali del
prodotto possono essere conferite con trattamento termico o meccanico successivo alla laminazione/
8reccia- prodotti formati da & o # fili trafilati dello stesso diametro nominale avvolti ad elica intorno al loro comune asse longi=
tudinale fornito in rotolo o bobine/ passo e senso di avvolgimento dellelica sono eguali per tutti i fili della treccia/
8refolo- prodotto formato da * fili trafilati avvolti ad elica intorno ad un filo trafilato rettilineo completamente ricoperto dai fili
elicoidali, fornito in bobine. ,l passo ed il senso di avvolgimento dellelica sono uguali per tutti i fili di uno stesso strato
esterno.
7er tutto quanto non specificatamente citato nel presente testo si dovr0 fare riferimento a quanto previsto nelle !A, ;*;%-&$$) ed
!A, ;*;*-&$$).
, fili possono essere a sezione trasversale circolare o di altre forme e devono essere prodotti da vergella avente composizione
chimica conforme a una delle seguenti norme-
= !A, "A ,SO 1*1&$=&-&$11
= !A, "A ,SO 1*1&$=9-&$11
, fili sono individuati mediante il diametro nominale o il diametro nominale equivalente riferito alla sezione circolare equipesan=
te. @a superficie dei fili puO essere liscia o improntata.
Aon 5 consentito limpiego di fili lisci nelle strutture precompresse ad armature pre=tese.
, fili delle trecce possono essere lisci o improntati. , fili dello strato esterno dei trefoli possono essere lisci od improntati. , fili dei
trefoli e delle trecce devono essere prodotti da vergella avente caratteristiche meccaniche e composizione chimica omogenee e
conformi ad una delle seguenti norme-
= !A, "A ,SO 1*1&$=&-&$11
= !A, "A ,SO 1*1&$=9-&$11
,l processo di improntatura deve essere completato prima della trecciatura o della trefolatura, rispettivamente per le trecce e per i
trefoli.
, trefoli compattati possono essere prodotti per trafilatura o laminazione dopo la treofatura e prima del trattamento termico.
Cuando la trefolatura e la compattazione sono eseguite contemporaneamente, il filo centrale rettilineo deve avere diametro al=
meno uguale a quello dei fili esterni.
@e barre possono essere lisce, a filettatura continua o parziale, con risalti o nervature/ vengono individuate mediante il diametro
nominale nel caso di barre lisce o mediante il diametro nominale equivalente riferito alla sezione circolare equipesante nel caso di
barre non lisce. @e barre filettate devono avere filetto con passo uniforme e non superiore a $,( volte il diametro nominale. @e bar=
re a filettatura continua o parziale, con risalti o nervature, devono avere geometria superficiale conforme a quanto specificato nel
D 11.#.#.%.&.#.
7er quanto riguarda la marchiatura dei prodotti, generalmente costituita da sigillo o etichettatura sulle legature, vale quanto in=
dicato al D 11.#.1.9. @e barre con risalti o nervature dovranno essere fornite con marchio apposto sulle singole barre.
7er la documentazione di accompagnamento delle forniture vale quanto indicato al D 11.#.1.%. @e forniture dovranno altres: esse=
re accompagnate da un certificato di qualit0 e con=formit0, tipo #.1, rilasciato secondo la Aorma !A, "A 1$&$9-&$$%.
, trefoli e le trecce possono essere prodotti e forniti protetti con guaina oppure protetti con cera o grasso, oltre alla guaina. @e ca=
ratteristiche delle guaina, della cera e del grasso sono specificate nella norma !A, ;*;*-&$$).
?utti i prodotti possono essere forniti con protezione superficiale costituita da uno strato di zinco. @operazione di zincatura deve
essere eseguita come specificato nelle UNI 7675-&$$) ed UNI 7676-&$$). @o spessore dello strato di zinco o la quantit0 di zinco per
unit0 di lunghezza di prodotto, deve essere verificato secondo quanto specificato nelle UNI 7675-&$$) ed UNI 7676-&$$).
, fili devono essere esenti da saldature.
Sono ammesse le saldature di fili destinati alla produzione di trecce e di trefoli se effettuate prima della trafilatura/ non sono am=
messe saldature durante loperazione di cordatura.
2llatto della posa in opera gli acciai devono presentarsi privi di ossidazione, corrosione, difetti superficiali visibili, pieghe.
H tollerata unossidazione che scompaia totalmente mediante sfregamento con un panno asciutto.
,n cantiere non 5 ammessa alcuna operazione di raddrizzamento.

MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 309
11.3.3.2 CARATTERISTIC>E DEI PRODOTTI
4li acciai per armature da precompressione devono possedere propriet0 meccaniche e di duttilit0, garantite dal produttore, non
inferiori a quelle indicate nella successiva ?ab. 11.#.>,,,-

Tab. 11.3.,III
Tipo di a$$iaio Barr# 2ili
Tr#%oli #
tr#$$#
Tr#%oli $o'pattati
?ensione caratteristica al carico massimo
f
ptE
A/mm
&

1$$$ 1%;$ 1(*$ 1(&$
?ensione caratteristica allo $,1 F di deformazione residua = scostamento
dalla proporzionalit0
f
p8$,13E
A/mm
&

na 19&$ na na
?ensione caratteristica all1 F di deformazione totale eef
p813E
A/mm
&
na na 1*;$ 1*&$
?ensione caratteristiche di snervamento f
p]E
A/mm
&
($$ na na na
2llungamento totale percentuale a carico massimo 2
gt
#,% #,% #,% #,%
AaNnon applicabile
7er il modulo di elasticit0 si far0 riferimento al catalogo del produttore.
@e grandezze qui di seguito elencate- , 2, 6, `, f
ptE
, f
p8$,13E
f
p]E
, f
p813E
, fp8$,13/fpt, fp]/fpt, fp813/fpt, fpt/fptE, 2
gt
, "p, l, A, f 81($L3, A, @, r, p,
t devono formare oggetto di garanzia da parte del produttore ed i corrispondenti valori garantiti figurare nel relativo catalogo.
,l controllo delle grandezze di cui sopra 5 eseguito secondo le modalit0 e le prescrizioni indicate nei punti successivi.
7ertanto i valori delle grandezze-
, 2, 6 sono confrontati con quelli che derivano dallapplicazione ai valori nominali, delle tolleranze prescritte al
D 11.#.#.%.&.#/
f
ptE
, f
p]E
f
p813E
, f
p8$,13E
ottenuti applicando ai valori singoli f
pt
, f
p]
, f
p813
, f
p8$,13
la formula ks x x
k
= sono confrontati con i cor=
rispondenti valori caratteristici garantiti che figurano nel catalogo del produttore e con quelli della ?ab.
11.#.>,,,/ Aella formula precedente 5 inteso che sia-
UE N valore caratteristico della grandezza/
U N valore medio dei singoli valori in considerazione/
E N coefficiente dedotto dalla ?ab. 11.#.,> in funzione del numero n di valori singoli in consi=
derazione/
s N scarto quadratico medio della distribuzione dei valori singoli/
fp8$,13/fpt, fp]/fpt, e fp813/fpt ottenute come rapporto tra i valori singoli fp8$,13, fp], fp813 e il corrispondente valore al carico
massimo fpt, devono risultare compresi tra il valore minimo e il valore massimo riportati al
successivo D 11.#.#.%.&.#/
fpt/fptE, 2gt sono confrontati, rispettivamente, con il corrispondente valore massimo indicato al D 11.#.#.%.&.# e con il
valore minimo che figura nella ?ab. 11.#.>,,,
l, A, f 81($L3 sono confrontati con quelli prescritti al D 11.#.#.%.&.#/
"p, ', @ e r, sono conformi con quelli prescritto al D 11.#.#.%.&.#/
`, p, t sono confrontati con i corrispondenti valori limite indicati al successivo D 11.#.#.%.&.#/
Si prende inoltre in considerazione la forma del diagramma sforzi deformazioni ottenuta nella prova di trazione.

11.3.3.3 CADUTE DI TENSIONE PER RILASSAMENTO
@e cadute di tensione per rilassamento devono essere riferite al valore percentuale ottenuto sperimentalmente dopo 1$$$ ore dal=
la messa in tensione (1$$$3. @a tensione iniziale 8spi3 di prova deve essere pari al ;$F del valore fpt ottenuto come valore medio
della tensione al carico massimo ottenuta su due saggi prelevati in adiacenza a quello sottoposto a prova.
,l valore della caduta di rilassamento dopo 1$$$ ore 81$$$3, non puO essere assunto superiore a quello indicato nella tabella
11.#.,g.
,n mancanza di specifica sperimentazione, i valori di
1$$$
possono essere tratti dalla ?ab. 11.#.,g.
Tab. 11.3.IF
ar'at&ra Prodotto
1333

?recce, filo o trefolo stabilizzato &,%
<arre laminate a caldo 9,$

,l rilassamento di armature che subiscono un ciclo termico dopo la messa in tensione deve essere valutato sperimentalmente.
310 CAPITOLO 11

11.3.3./ CENTRI DI TRAS2ORMAIONE
Si definisce +entro di trasformazione, nellambito degli acciai per cemento armato precompresso, un impianto esterno alla fabbri=
ca e/o al cantiere, fisso o mobile, che riceve dal produttore di acciaio elementi base 8fili, trecce, trefoli, barre, ecc.3 e confeziona e=
lementi strutturali direttamente impiegabili in cantiere per la messa in opera.
11.3.3.5 PROCEDURE DI CONTROLLO PER ACCIAI DA CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
11.3.3.5.1 Pr#)$ri(ioni $o'&ni < Modalit+ di pr#li#*o
, saggi destinati ai controlli-
. non devono essere avvolti con diametro inferiore a quello della bobina o rotolo di provenienza/
. devono essere prelevati con le lunghezze richieste dal laboratorio incaricato delle prove ed in numero sufficiente per eseguire
eventuali prove di controllo o ripetizioni successive e devono essere contrassegnati univocamente/
. devono essere adeguatamente protetti nel trasporto.
11.3.3.5.2 Controlli )i)t#'ati$i in )tabili'#nto
11.3.3.5.2.1 Prove di qualificazione
,l laboratorio incaricato deve effettuare, senza preavviso, presso lo stabilimento di produzione, il prelievo di una serie di %$ saggi,
% per lotto, da 1$ lotti di produzione diversi. , 1$ lotti di produzione presi in esame per le prove di qualificazione devono essere
costituiti da prodotti della stessa forma ed avere la stessa resistenza nominale, ma non necessariamente lo stesso diametro e la
stessa caratteristica di formazione. , diametri dei prodotti sottoposti a prova devono comprendere i valori minimo e massimo per
i quali il produttore chiede la qualificazione. 7er quanto riguarda i trefoli e le trecce, 5 inteso che le caratteristiche di omogeneit0 e
di continuit0 di produzione richiamate nella definizione di lotto di produzione di cui al D 11.#.1.1, si estendono a tutti i fili che co=
stituiscono il prodotto. 4li acciai devono essere raggruppati in categorie nel catalogo del produttore ai fini della relativa qualifi=
cazione.
, % saggi di ogni singolo lotto vengono prelevati da differenti fasci, rotoli o bobine. Ogni saggio deve recare contrassegni atti ad
individuare il lotto ed il rotolo, la bobina o il fascio di provenienza.
Sulla serie di %$ saggi vengono determinate le grandezze , 2, 6, `, f
pt
, f
p]
, f
p8$,13
, f
p813
, l, "
p
, 2
gt
, A ovvero f 81($L3 sotto il control=
lo di un laboratorio di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1. @e relative prove possono venire eseguite dai tecnici del laboratorio in=
caricato presso il laboratorio dello stabilimento di produzione purch1 venga rispettato quanto prescritto dalle norme in merito
alla verifica della taratura delle attrezzature.
, valori caratteristici fptE, fp]E, fp8$,13E, fp813E ottenuti dallelaborazione statistica dei risultati con la relazione del punto 11.#.#.&, devono
rispettare i valori minimi di cui alla ?ab. 11.#.>,,,, ovvero quelli dichiarati e garantiti dal produttore.
4li scarti quadratici medi delle rispettive distribuzioni devono risultare non superiori al #F del valore medio per fpt, e al 9F per
fp], fp8$,13, fp813.
,l valore dei rapporti fp8$,13/fpt, fp]/fpt, e fp813/fpt ed il valore massimo della tensione al carico massimo fpt non possono eccedere i limiti
indicati al D 11.#.#.%.&.#.
?utti i valori di allungamento totale percentuale 2gt devono risultare almeno uguali a quelli riportati nella ?ab. 11.#.>,,,.
>engono quindi ulteriormente determinati-
= la caduta per rilassamento r, su saggi provenienti da 9 lotti, in numero di # saggi per ogni lotto.
= il limite di fatica @ sotto carico assiale, con la procedura indicata al punto *.(.9 della norma !A, "A 1))&=1=1.
= la grandezza ', per i trefoli di diametro maggiore o uguale a 1&,% mm, su saggi provenienti da % lotti. 7er ciascun lotto il nu=
mero di saggi 5 indicato nella !A, "A ,SO 1%*#$=#-&$1$. ,l risultato dovr0 essere confrontato con il limite specificato al D
11.#.#.%.&.#.
= la durata di vita a rottura t con delle prove di corrosione sotto tensione, secondo norma !A, "A ,SO 1%*#$=#-&$1$ soluzione 2,
effettuate su # lotti in numero di * per lotto. ,l diametro nominale dei lotti scelti deve essere possibilmente diverso. ,n ogni caso
per almeno uno dei lotti il diametro deve essere il piI piccolo tra quelli appartenenti alla gamma di produzione oggetto della
qualificazione e presenti allatto del controllo. ,l risultato dovr0 essere confrontato con i limiti specificati al D 11.#.#.%.&.#.
= la durata di vita a rottura t& con delle prove di corrosione sotto tensione, secondo norma !A, "A ,SO 1%*#$=#-&$1$ soluzione
<, effettuate su & lotti in numero di 1 per lotto. ,l diametro nominale dei & lotti scelti deve essere di=verso. ,n ogni caso per almeno
uno dei lotti il diametro deve essere il piI piccolo tra quelli appartenenti alla gamma di produzione oggetto della qualificazione e
presenti allatto del controllo. ,l risultato ottenuto dal test non dovr0 essere inferiore alle &$$$ ore.
@e prove per la determinazione di r, @, ' e t, devono essere eseguite nel laboratorio di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1. ?utti i
risultati di prova devono essere positivi in relazione al valore garantito dal produttore per il rilassamento ed alle prescrizioni con=
tenute nel D 11.#.#.%.&.# per le rimanenti grandezze.

MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 311
,nfine si effettueranno le determinazioni-
= del minimo valore del rapporto tra il diametro del filo centrale e quello dei fili periferici su un saggio per lotto di trefoli/
= del passo di avvolgimento, su un saggio per lotto di trecce e di trefoli/
= del comportamento al piegamento del filo centrale di un saggio per lotto di trefoli/
= del coefficiente di strizione a rottura ` su un saggio per ogni lotto nel caso delle trecce e dei trefoli/
= delle profondit0 delle impronte per i prodotti improntati/
verificando che i risultati ottenuti siano tutti conformi alle limitazioni date al D 11.#.#.%.&.#.
11.3.3.5.2.2 Prove di verifica della qualit
2i fini della verifica della qualit0 il laboratorio incaricato deve effettuare controlli saltuari su un campione costituito da % saggi
provenienti da un lotto per ogni categoria di armatura. ,l controllo verte su un minimo di sei lotti ogni trimestre da sottoporre a
prelievo in non meno di tre sopralluoghi. Su tali saggi il laboratorio viene determinato il valore delle grandezze , 2, 6, @, f
pt
, 1,
f
p],
, f
p813
, f
p8$,13
, fp8$,13/fpt, fp]/fpt, e fp813/fpt, "
p
, A, 2
gt
, ovvero f 81($L3.
, valori caratteristici f
ptE
, f
p]E
, f
8$,13E
, f
p813E
calcolati con la formula del precedente D 11.#.#.%.&.1 devono rispettare i valori minimi di
cui alla ?ab. 11.#.>,,, ovvero i valori dichiarati dal produttore.
Se gli scarti quadratici medi risultano superiori al #F del valore medio per f
pt
, e al 9F per f
p]
, f
8$,13
, f
p813
, il controllo si intende so=
speso e la procedura di qualificazione deve essere ripresa dallinizio.
Ove i valori caratteristici f
ptE
, f
p]E
, f
8$,13E
, f
p813E
riscontrati risultino inferiori ai valori minimi di cui alla ?ab. 11.#.>,,, ovvero i valori
dei rapporti fp8$,13/fpt, fp]/fpt, e fp813/fpt non siano compresi tra i limiti specificati nel D 11.#.#.%.&.#, il laboratorio incaricato sospende le
verifiche della qualit0 dandone comunicazione al Servizio ?ecnico +entrale che autorizzer0 il laboratorio di cui allart. %) del '7
n. #($/&$$1 a ripetere le prove di qualificazione solo dopo che il produttore abbia ovviato alle cause che hanno dato luogo al risul=
tato insoddisfacente e previa eventuale nuova visita ispettiva.
7er il calcolo del valore caratteristico delle grandezze fpt, fp], fp8$,13, fp813 devono essere prese in considerazione sempre 1$ serie di %
saggi, facenti parte dei prodotti oggetto della qualificazione, da aggiornarsi ad ogni prelievo, aggiungendo la nuova serie ed eli=
minando la prima in ordine di tempo. , nuovi valori delle medie e degli scarti quadratici medi cos: ottenuti vengono utilizzati per
la determinazione delle nuove tensioni caratteristiche, sostitutive di quelle precedenti, ponendo sempre n N %$.
7er le grandezze r e per la resistenza alla fatica, i controlli si effettuano una volta al semestre, per entrambe su # saggi provenienti
dallo stesso lotto per ogni categoria di armatura.
@a grandezza ', per i trefoli di diametro maggiore o uguale a 1&,% mm, 5 de=terminata 1 volta al semestre su saggi provenienti da
1 lotto, nel numero previsto dalla !A, "A ,SO 1%*#$=#-&$1$.
@e prove di corrosione sotto tensione per la determinazione della durata di vita a rottura t sono effettuate 1 volta al semestre su 1
lotto, in numero di * saggi per lotto.
@e prove per la determinazione delle grandezze r, ' e t e per la valutazione delle resistenza alla fatica, vengono eseguite nel la=
boratorio di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1. ?utti i risultati di prova devono essere positivi in relazione al valore indicato nella
?abella 11.#.>,,, per la caduta di rilassamento e alle limitazioni date nel D 11.#.#.%.&.# per le grandezze ' e t.
Su un saggio per lotto di trefoli si effettueranno le determinazioni del rapporto tra il diametro del filo centrale e quello dei fili pe=
riferici confrontandoli con quelli limite indicati al D 11.#.#.%.&.#.
Su un saggio per lotto di trecce e di trefoli, si calcoler0 il valore del coefficiente di strizione a rottura ` e si misurer0 il passo di
avvolgimento p di cui al D 11.#.#.%.&.#.
,l laboratorio di cui al allart. %) del '7 n. #($/&$$1 provveder0 ad effettuare i prelievi sopramenzionati , provvedendo, per
quanto possibile, a coprire tutti i diametri compresi nellintervallo oggetto della qualificazione.
11.3.3.5.2.3 Determinazione delle propriet e tolleranze
Cualora non diversamente specificato, le determinazioni e le misure di cui al presente paragrafo si effettuano, per i fili, le trecce, i
trefoli e le barre, secondo quanto indicato nelle pertinenti parti delle norme !A, "A ,SO 1%*#$=.
, valori delle tensioni fpt, fp], fp8$,13, fp813 devono essere riferiti al valore nominale dellarea della sezione trasversale riportata nel ca=
talogo del produttore.
9iametro (:)" area della sezione trasversale (*) e massa per unit di lun!hezza (0)
@area della sezione trasversale si valuta per pesata assumendo che la densit0 dellacciaio sia pari a ;,(1 Eg/dm
#

per i fili, le trecce
e i trefoli e ;,(% Eg/dm
#
per le barre.
Cualora richiesto, il diametro dei fili lisci e delle barre lisce si misura con uno strumento appropriato che garantisca una accura=
tezza di lettura di $,$1 mm o migliore.
,l valore ottenuto per la massa deve essere riferito a un metro di lunghezza di prodotto.
Sui valori nominali delle aree delle sezioni dei fili, delle barre, delle trecce e dei trefoli 5 ammessa una tolleranza di _ &F. 7er le
barre la tolleranza 5 compresa tra =&F e K*F. @e stesse tolleranze si applicano al valore della massa nominale per unit0 di lun=
ghezza dichiarata dal produttore.
Aei calcoli statici si adottano le aree delle sezioni nominali.
312 CAPITOLO 11

R#ttilin#it+
, prodotti forniti in rotolo o in bobine devono avere raggio di avvolgimento tale per cui allatto dello svolgimento, allungati al
suolo, su un tratto di 1 m non presentino curvatura con freccia superiore a &% mm/ il produttore deve indicare il diametro minimo
di avvolgimento del prodotto. Ael caso di fili forniti in fasci il valore massimo di curvatura come sopra definito 5 pari a 1$ mm.
7er le barre il valore massimo di deviazione dalla rettilineit0, misurato su una qualsiasi lunghezza, non deve superare 9 mm per
metro di lunghezza.
O*alit+
@ovalit0 dei fili lisci, definita come differenza tra massimo e minimo diametro misurato, non deve essere maggiore di &/1$$ del
loro diametro nominale. @a misurazione delle dimensioni deve essere effettuata con uno strumento che garantisca una accuratez=
za di lettura di 1/1$$ di mm o migliore. ,l diametro medio, inteso come media delle misurazione di due diametri ortogonali tra
loro di cui uno sia il massimo tra quelli ottenuti, non deve differire per piI dell1F dal valore nominale del diametro dichiarato
dal produttore.
Pa))o di a**ol-i'#nto 5p7
,l passo di avvolgimento dei fili delle trecce deve essere compreso tra 19 e && volte il loro diametro nominale.
,l passo di avvolgimento dei fili esterni dei trefoli deve essere compreso tra 19 e 1( volte il loro diametro nominale.
Dia'#tro d#i %ili d#ll# tr#$$# # d#i tr#%oli
,l rapporto tra il diametro del filo interno e quello di ciascuno dei fili esterni di un trefolo a fili lisci o improntati deve essere al=
meno pari a 1,$#.
7er la misurazione deve essere usato uno strumento che assicuri una risoluzione di $,$1 mm o migliore.
Di'#n)ioni d#ll# i'pront# n#i prodotti i'prontati.
Aei fili, nelle trecce e nei trefoli improntati, le dimensioni delle impronte devono rispettare quanto riportato nella ?ab. 11.#.g.
Tab. 11.3.F = 9imensioni e tolleranze per le impronte dei fili" delle trecce e dei trefoli improntati (mm)#
'iametro nominale del prodotto
a
@imiti della pro=
fondit0 massima
delle impronte
@unghezza delle
impronte e rela=
tiva tolleranza
'istanza tra le
impronte e rela=
tiva tolleranza
Bili
a P % mm
6inimo N $,$#
6assimo N $,1*
#,% _ $,% %,% _ $,%
% mm ^ a P ( mm
6inimo N $,$%
6assimo N $,&$
%,$ _ $,% (,$ _ $,%
( mm ^ a P 11
mm
6inimo N $,$%
6assimo N $,&%
?recce e
trefoli
a P 1& mm
6inimo N $,$#
6assimo N $,$)
#,% _ $,% %,% _ $,%
a T 1& mm
6inimo N $,$9
6assimo N $,1$
+o#%%i$i#nt# di )tri(ion# 57
,l valore minimo del coefficiente di strizione `, riferito al valore dellarea della sezione trasversale effettiva dei fili costituenti le
trecce e i trefoli, 5 pari al &%F per i fili lisci e pari al &$F per i fili improntati.
7er i fili lisci la grandezza ` non deve essere inferiore al &%F. ?ale limite si riduce al &$F per i fili improntati.
7er le barre 5 richiesta una rottura duttile 8con strizione3 visibile ad occhio nudo.

8ensione al carico massimo (f
pt
)
@a determinazione di fpt si effettua per mezzo della prova di .trazione. @a tensione al carico massimo non puO essere maggiore del
corrispondente valore caratteristico garantito dal produttore, incrementato del 1%F.
8ensione di scostamento dalla proporzionalit allo %#5- (fp(%"5))
,l valore della tensione f
p8$,13
si ricava dal corrispondente diagramma sforzi . deformazioni, ottenuto con prove di trazione.
8ensione di snervamento (f
p.
)
7er le barre, il valore della tensione di snervamento f
p]
si ricava dal corrispondente diagramma sforzi . deformazioni ottenuto
con la prova di trazione.
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 313
0odulo di elasticit (;p)
,l modulo di elasticit0 "p 5 inteso come rapporto fra la differenza di tensione media e la differenza di deformazione corrisponden=
te, valutato per lintervallo di tensione 8$,&=$,;3 f
pt
sul diagramma sforzi=deformazioni ottenuto con la prova di trazione .
Sono tollerati scarti del _ %F rispetto al valore dichiarato dal produttore.
8ensione all<5- di deformazione totale (f
p(5)
)
,l valore della tensione corrispondente all1F di deformazione totale si ricava dal diagramma sforzi=deformazioni ottenuto con la
prova di trazione.
Limiti del rapporto tra le tensioni fp(%"5)" fp." fp(5) e la tensione al carico massimo fpt
,l valore delle grandezze fp8$,13/fpt, fp]/fpt, e fp813/fpt ottenute come rapporto tra i valori singoli fp8$,13, fp], fp813 e il corrispondente valore
al carico massimo fpt, deve risultare compreso tra i limiti $,(; e $,)%.
*llun!amento totale percentuale sotto carico massimo (*
!t
)
,l valore dellallungamento totale percentuale sotto carico massimo si ricava dal dia=gramma sforzi=deformazioni ottenuto con la
prova di trazione @a base di misura dellestensimetro deve essere in accordo alla !A, ;*;*-&$$) per trefolo e treccia/ !A,
;*;%-&$$) per i fili e J &$$ mm per le barre.
Prova di pie!amento alternato (=)
@a prova di piegamento alternato si esegue su fili aventi (.
,l numero dei piegamenti alterni a rottura non deve risultare inferiore a 9 per i fili lisci e a # per i fili con impronte. 7er il filo cen=
trale dei trefoli valgono gli stessi limiti precedenti.
Prova di pie!amento (>)
@a prova di piegamento si esegue su fili aventi ( mm e su barre.
@angolo di piegamento deve essere di 1($L e il diametro del mandrino deve essere pari a-
% per i fili/
* per le barre con &* mm
( per le barre con T &* mm.
Resistenza a fatica (L)
@e prove per la determinazione del limite di fatica @ e della resistenza alla fatica, vengono condotte con sollecitazione assiale a
ciclo pulsante, facendo oscillare la tensione fra un valore superiore
1
, e un valore inferiore
&
. ,l risultato della prova per la veri=
fica di resistenza a fatica 5 ritenuto soddisfacente se il campione sopporta, senza rompersi, almeno due milioni di cicli.
Aelle prove di resistenza alla fatica, il valore superiore della tensione di prova, 1, deve essere pari al ;$F del valore ottenuto
come media delle tensioni al carico massimo ricavate su due saggi prelevati in adiacenza a quello sottoposto a prova. ,l valore
inferiore della tensione di prova, &, 5 dato in ?ab. 11.#.g,.

Tab. 11.3.FI D Valori inferiori della tensione di prova" / (0Pa)" nella prova di verifica della resistenza a fatica
Bili lisci, trecce e trefoli con fili lisci 1 200 7a
Bili improntati, trecce e trefoli con fili
improntati
1 180 7a
<arre lisce 1 &$$ 67a 8a P 9$ mm3 1 1%$ 67a 8a T 9$ mm3
<arre filettate o improntate 1 1($ 67a 8a P 9$ mm3 1 1&$ 67a 8a T 9$ mm3

@a frequenza di prova deve essere non superiore a 1&$ hz per i fili e le barre e &$ hz per i trefoli.

Prove di rilassamento a temperatura ordinaria (R)
@e prove per la determinazione della caduta di tensione nel tempo a lunghezza costante ed a alla temperatura ?N di &$L+ _ 1L+
devono essere condotte a partire dalla tensione iniziale spi del punto 11.#.#.# e per la durata stabilita. , diagrammi sperimentali
ottenuti devono essere allegati al certificato di prova. @a durata stabilita della singola prova 5 di 1$$$ ore. Sono consentiti tempi
di prova pari a 1&$ ore. ,n sede di prima qualificazione del prodotto, tutte le prove devono avere durata di 1$$$ ore. ,n sede di
verifica della qualit0 le prove devono avere durata di 1&$ ore. , risultati di prova, per ciascuna delle durate stabilite, devono esse=
re tutti non superiori-
= 7er treccia, trefolo e filo- a 1,%F a 1&$ ore
= 7er barre- 9F a 1$$$ ore
= 7er tutti i prodotti- a quanto stabilito in tabella 11.#.,g
,l campione deve essere sollecitato per un tratto non inferiore a 1$$ cm/ in conseguenza la lunghezza del saggio deve essere con=
venientemente incrementata per tener conto della lunghezza dei dispositivi di afferraggio. Aella zona sollecitata il campione non
deve subire alcuna lavorazione, deformazione meccanica o pulitura.
7rove per la determinazione del coefficiente medio ' di riduzione del carico mas=simo 8trazione deviata3.
314 CAPITOLO 11
@e prove per la determinazione del coefficiente medio ' di riduzione del carico mas=simo per trazione deviata, sono richieste per
i trefoli con diametro nominale maggiore o uguale a 1&,% mm e per i trefoli compattati. ,l valore limite di ' non puO
superare il &(F.
11.3.3.5.2./ Controlli su singoli lotti di produzione
Aegli stabilimenti soggetti a controlli sistematici di cui al presente D 11.#.#.%.&, i produttori possono richiedere di sottoporsi a con=
trolli, eseguiti a cura del laboratorio di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1 gi0 incaricato per le prove di verifica della qualit0, su
singoli lotti di produzione 8massima massa del lotto N 1$$ t3 di quei prodotti che, per ragioni di produzione, non possono ancora
rispettare le condizioni minime quantitative per qualificarsi. @e prove da effettuare sono quelle di cui al successivo D 11.#.#.%.#.
11.3.3.5.3 Controlli n#i $#ntri di tra)%or'a(ion#
Si applicano le disposizioni relative ai +entri di ?rasformazione Cualificati di cui al D 11.#.1.;.
, controlli sono obbligatori e devono essere effettuati a cura del 'irettore tecnico del centro di trasformazione.
, controlli vengono eseguiti secondo le modalit0 di seguito indicate.
"ffettuato un prelievo di # saggi ogni #$ t della stessa categoria di acciaio proveniente dallo stesso stabilimento, anche se con for=
niture successive, si determinano, mediante prove eseguite presso un laboratorio di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1, i corri=
spondenti valori minimi di f
pt
, f
p]
, f
p813
, f
p8$,13,
2gt e "p.
, risultati delle prove sono considerati accettabili se-
= nessuno dei valori di tensione sopra indicati 5 inferiore al corrispondente valore caratteristico dichiarato dal produttore/
= tutti i valori di tensione al carico massimo fpt non superano il valore caratteristico fptE corrispondente, incrementato del
1%F.
= tutti i valori dellallungamento totale percentuale al carico massimo 2gt non sono inferiori al limite della ?ab. 11.#.>,,,/
Ael caso che anche uno solo dei valori delle tensioni o dellallungamento totale percentuale al carico massimo non rispetti la cor=
rispondente condizione, verranno eseguite prove supplementari su un campione costituito da almeno 1$ saggi prelevati da altret=
tanti rotoli, bobine o fasci. Se il numero dei rotoli, bobine o fasci 5 inferiore a 1$, da alcuni fasci sono prelevati due saggi da due
barre diverse, mentre da alcuni rotoli o bobine verranno prelevati due saggi, uno da ciascuna estremit0.
Ogni saggio deve recare contrassegni atti ad individuare il lotto ed il rotolo, bobina o fascio di provenienza.
"ffettuato il prelievo supplementare si determinano, mediante prove effettuate presso un laboratorio di cui allart. %) del '7 n.
#($/&$$1, i valori di f
pt
, f
p]
, f
p813
, f
p8$,13
, 2gt, "p.
@a fornitura 5 considerata conforme se-
- la media dei risultati ottenuti per le grandezze fpt, fp], fp8$,13, fp813 sugli ulteriori saggi 5 almeno uguale al valore caratteristico ga=
rantito dal produttore e i singoli valori sono superiori allo stesso valore caratteristico garantito, diminuito del 1,%F.
- la media dei risultati ottenuti per la grandezza fpt sui 1$ ulteriori saggi 5 al massimo uguale a 1,1% volte il valore caratteristico
fptE garantito dal produttore e i singoli valori sono inferiori allo stesso limite, incrementato del 1,%F.
la media dei risultati ottenuti per la grandezza 2gt sui 1$ ulteriori saggi 5 al minimo uguale al limite indicato nella ?ab.
11.#.>,,, e i singoli valori sono superiori allo stesso limite, diminuito del %F.
@ulteriore risultato negativo comporta linidoneit0 della fornitura e la trasmissione dei risultati al produttore, che 5 tenuto a farli
inserire tra i risultati dei controlli statistici della sua produzione.
,n tal caso il 'irettore tecnico del centro di trasformazione deve comunicare il risultato anomalo sia al laboratorio incaricato del
controllo che al Servizio ?ecnico +entrale.
,l prelievo dei campioni va effettuato a cura del 'irettore tecnico del centro di trasformazione che deve assicurare, mediante si=
gle, etichettature indelebili, ecc., che i campioni inviati per le prove al laboratorio incaricato siano effettivamente quelli da lui pre=
levati, nonch1 sottoscrivere la relativa richiesta di prove contenente lindicazione dei giorni nei quali ciascuna fornitura 5 stata
lavorata e del cantiere o dei cantieri ove 5 destinata.
,n caso di mancata sottoscrizione della richiesta di prove da parte del 'irettore del ?ecnico, le certificazioni emesse dal @aborato=
rio non possono assumere valenza ai sensi del presente decreto e di ciO ne deve essere fatta esplicita menzione sul certificato stes=
so.
7er le caratteristiche dei certificati emessi dal laboratorio, si fa riferimento a quanto riportato al D 11.#.1.*, fatta eccezione per il mar=
chio di qualificazione, normalmente non presente sugli acciai da cemento armato precompresso, per il quale si potr0 fare riferimento
ad eventuali cartellini identificativi ovvero ai dati dichiarati del richiedente.
,l 'irettore tecnico centro di trasformazione curer0 la registrazione di tutti i risultati delle prove di controllo interno su apposito
registro, di cui dovr0 essere consentita la visione a quanti ne abbiano titolo.
?utte le forniture provenienti da un +entro di trasformazione devono essere accompagnate dalla documentazione di cui al D
11.#.1.;.
11.3.3.5./ Controlli di a$$#tta(ion# in $anti#r#
, controlli di accettazione in cantiere devono essere eseguiti secondo le medesime indicazioni di cui al precedente D 11.#.#.%.#, o=
gni #$ t della stessa categoria di acciaio proveniente dallo stesso stabilimento, anche se con forniture successive.
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 315
,l prelievo dei campioni va eseguito alla presenza del 'irettore dei @avori o di un tecnico di sua fiducia che provvede alla reda=
zione di apposito verbale di prelievo ed alla identificazione dei provini mediante sigle, etichettature indelebili, ecc./ la certifica=
zione effettuata dal laboratorio prove materiali deve riportare riferimento a tale verbale. @a richiesta di prove al laboratorio inca=
ricato deve essere sempre firmata dal 'irettore dei @avori, che rimane anche responsabile della trasmissione dei campioni.
7er i lotti provenienti da +entri di ?rasformazione Cualificati le certificazioni dei controlli di accettazione in cantiere possono
essere sostituite, fino ad massimo di &/# del numero complessivo delle prove previste, dalle certificazioni delle prove fatte esegui=
re dal +entro di ?rasformazione sulle specifiche forniture di provenienza del materiale destinato al cantiere. ,n tal caso il 'iretto=
re dei @avori 5 comunque tenuto a prelevare i saggi e disporre lesecuzione delle restanti prove di accettazione previste 8non infe=
riori ad 1/# del numero complessivo previsto3, secondo le modalit0 sopra indicate.
7er le modalit0 di prelievo dei campioni, di esecuzione delle prove, di compilazione dei certificati, di accettazione delle forniture
e per le procedure derivanti da risultati non conformi, valgono le medesime disposizioni di cui al precedente D 11.#.#.%.#.
11.3.3.5.5 Prodotti in-&ainati o in-&ainati # $#rati.
?rattandosi di ulteriori trasformazioni, 5 richiesto che gli acciai di partenza 8trefoli per cemento armato precompresso3 siano gi0
qualificati secondo le procedure finora descritte.
7er le ulteriori caratteristiche 8materiale protettivo, quantit0, guaine, spessore, ecce3 si rimanda a quanto contenuto nella specifi=
ca !A, ;*;*-&$$).
11.3.3.5.1 Prodotti (in$ati.
H ammesso luso di acciai zincati purch1 le caratteristiche fisiche, meccaniche e tecnologiche siano conformi alle prescrizioni rela=
tive agli acciai di cui al presente paragrafo D11.#.#.
,l materiale base da sottoporre a zincatura deve essere qualificato allorigine.
Ael caso in cui la temperatura del bagno di zincatura non superi i 9*%L+, lo stabilimento di zincatura 5 responsabile delle caratte=
ristiche del rivestimento di zinco e puO dichiarare, sotto la propria responsabilit0, le caratteristiche meccaniche del materiale base
come caratteristiche meccaniche del prodotto finito.
Ael caso in cui la temperatura del bagno di zincatura superi i 9*%L+, occorre eseguire la qualifica del prodotto dopo il procedi=
mento di zincatura secondo le stesse procedure indicate per gli acciai per costruzioni di calcestruzzo armato precompresso.
7er le modalit0 di controllo del rivestimento di zinco 8qualit0 superficiale, adesione del rivestimento, massa di rivestimento per
unit0 di superficie3 si puO fare riferimento alle norme !A, ;*;%-&$$) e !A, ;*;*-&$$).
11.3.3.5.: C#rti%i$ati di pro*a rila)$iati dal laboratorio di $&i allGart. 5! d#l DPR 393H2331.
Aei certificati di prova che il laboratorio di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1 rilascia a seguito delle prove di cui ai D 11.#.#.%.&.1 e
11.#.#.%.&.&, devono essere riportati sia i valori delle forze Bpt, Bp], Bp8$,13, Bp813, ottenuti dalle singole prove, sia i corrispondenti valo=
ri delle tensioni fpt, fp], fp8$,13, fp813 calcolate in riferimento alle aree delle sezioni trasversali nominali dei saggi sottoposti a prova.
Aei certificati rilasciati dal menzionato laboratorio e relativi a prove ove non sono richieste elaborazioni statistiche dei risultati,
ovvero dove il solo riferimento per lo svolgimento della prova 5 il valore del carico massimo ottenuto su saggi gemelli 8prova di
rilassamento, di fatica, di corrosione sotto tensione, ecc.3, i dati di prova possono essere espressi anche solo in termini di forza Bpt.


316 CAPITOLO 11
11.3.4. COMPONENTI IN ACCIAIO PER STRUTTURE METALLICHE E PER STRUTTURE COMPOSTE
11.3./.1 "ENERALIT;
7er la realizzazione di strutture metalliche e di strutture composte si dovranno utilizzare acciai conformi alle norme armonizzate
della serie !A, "A 1$$&%, !A, "A 1$&1$ e !A, "A 1$&1)=1, recanti la 6arcatura +", cui si applica il sistema di attestazione della
conformit0 o di valutazione e verifica della costanza della prestazione &K, e per i quali si rimanda a quanto specificato al punto 2
del D 11.1. Solo per i prodotti per cui non sia applicabile la marcatura +" si rimanda a quanto specificato al punto < del D 11.1 e si
applica la procedura di cui al D 11.#.9.11.1.
7er gli acciai inossidabili si veda il D 11.#.9.(.
7er la realizzazione di componenti o sistemi strutturali in acciaio in serie nelle officine di produzione di carpenteria metallica e
nelle officine di produzione di elementi strutturali si applica quanto specificato al punto 11.1, caso 23, in conformit0 alla norma
europea armonizzata !A, "A1$)$=1. Aei casi in cui i tali componenti strutturali sono fabbricati in conformit0 ai dettagli di pro=
getto 8disegni, specifiche per i materiali, ecc.3 predisposti dal progettista delle opere sulla base delle presenti norme tecniche, per
la suddetta marcatura +" si applicheranno le modalit0 di dichiarazione delle prestazioni ed etichettatura previste dalle specifiche
tecniche armonizzate in applicazione del 6etodo #, ?Riferimento ai documenti di pro!ettazione delle opere o dell@ordine del cliente, di
cui al 'ocumento 4uida @ . *pplicazione de!li ;urocodici . concernente la 'ir. ()/1$*/+"" ed emanato dalla +ommissione "u=
ropea. Aegli altri casi, per la marcatura +", si applicheranno le modalit0 di dichiarazione delle prestazioni ed etichettatura previ=
ste dalle specifiche tecniche armonizzate in applicazione del 6etodo 1, ?Andicazione dei dati !eometrici del componente e delle proprie-
t dei materiali e dei prodotti costituenti utilizzati, di cui allo stesso 'ocumento 4uida @. ,n entrambi i casi il 'irettore dei lavori,
in fase di accettazione dei componenti o sistemi strutturali, prima della loro istallazione, verificher0 la conformit0 di quanto di=
chiarato ai requisiti stabiliti dalla presente norma e dai documenti progettuali
,n alternativa, e comunque non oltre il termine del periodo di coesistenza della predetta norma europea armonizzata !A, "A
1$)$=1 pubblicato in 4azzetta ufficiale dell!nione "uropea, potr0 applicarsi quanto riportato al successivo D 11.#.9.1$.
7er laccertamento delle caratteristiche meccaniche indicate nel seguito, il prelievo dei saggi, la posizione nel pezzo da cui essi
devono essere prelevati, la preparazione delle provette e le modalit0 di prova devono rispondere alle prescrizioni delle norme
!A, "A ,SO #;;-1))), !A, ,SO/? 1&;#%=&-&$$), !A, "A ,SO *()&=1-&$$), !A, "A ,SO 19(=1-&$11.
11.3./.2 ACCIAI LAMINATI
4li acciai laminati di uso generale per la realizzazione di strutture metalliche e per le strutture composte comprendono-
7rodotti lunghi
. laminati mercantili 8angolari, @, ?, piatti e altri prodotti di forma3/
. travi ad ali parallele del tipo h" e ,7", travi ,7A/
. laminati ad !
7rodotti piani
. lamiere e piatti
. nastri
7rofilati cavi
. tubi prodotti a caldo
7rodotti derivati
. travi saldate 8ricavate da lamiere o da nastri a caldo3/
. profilati a freddo 8ricavati da nastri a caldo3/
. tubi saldati 8cilindrici o di forma ricavati da nastri a caldo3/
. lamiere grecate 8ricavate da nastri a caldo3
11.3./.2.1 Controlli )&i prodotti la'inati
, controlli sui laminati verranno eseguiti secondo le prescrizioni di cui al D 11.#.9.11.
11.3./.2.2 2ornit&ra d#i prodotti la'inati
7er la documentazione di accompagnamento delle forniture vale quanto indicato al D 11.#.1.%.
11.3./.3 ACCIAIO PER "ETTI
7er lesecuzione di parti in getti si devono impiegare acciai conformi alla norma !A, "A 1$&)#-&$$*.
Cuando tali acciai debbano essere saldati, valgono le stesse limitazioni di composizione chimica previste per gli acciai laminati di
resistenza similare.
11.3././ ACCIAIO PER STRUTTURE SALDATE
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 317
11.3././.1 Co'po)i(ion# $.i'i$a d#-li a$$iai
4li acciai per strutture saldate, oltre a soddisfare le condizioni indicate al D 11.#.9.1, devono avere composizione chimica confor=
me a quanto riportato nelle norme europee armonizzate applicabili, di cui al punto 11.#.9.1.
11.3./.5 PROCESSO DI SALDATURA
@a saldatura degli acciai dovr0 avvenire con uno dei procedimenti allarco elettrico codificati secondo la norma !A, "A ,SO
9$*#-&$11. H ammesso luso di procedimenti diversi purch1 sostenuti da adeguata documentazione teorica e sperimentale.
, saldatori nei procedimenti semiautomatici e manuali dovranno essere qualificati secondo la norma !A, "A &(;=1-&$1& da parte
di un "nte terzo. 2 deroga di quanto richiesto nella norma !A, "A &(;=1-&$1&, i saldatori che eseguono giunti a ? con cordoni
dangolo dovranno essere specificamente qualificati e non potranno essere qualificati soltanto mediante lesecuzione di giunti te=
sta=testa.
4li operatori dei procedimenti automatici o robotizzati dovranno essere certificati secondo la norma !A, "A 191(-1))). ?utti i
procedimenti di saldatura dovranno essere qualificati secondo la norma !A, "A ,SO 1%*19=1-&$1&.
@e durezze eseguite sulle macrografie non dovranno essere superiori a #%$ h>#$.
7er la saldatura ad arco di prigionieri di materiali metallici 8saldatura ad innesco mediante sollevamento e saldatura a scarica di
condensatori ad innesco sulla punta3 si applica la norma !A, "A ,SO 19%%%-&$$;/ valgono perciO i requisiti di qualit0 di cui al
prospetto 21 della appendice 2 della stessa norma.
@e prove di qualifica dei saldatori, degli operatori e dei procedimenti dovranno essere eseguite da un "nte terzo/ in assenza di
prescrizioni in proposito l"nte sar0 scelto dal costruttore secondo criteri di competenza e di indipendenza.
Sono richieste caratteristiche di duttilit0, snervamento, resistenza e tenacit0 in zona fusa e in zona termica alterata non inferiori a
quelle del materiale base.
Aellesecuzione delle saldature dovranno inoltre essere rispettate le norme !A, "A 1$11=1-&$$) ed !A, "A 1$11=&-&$$% per gli
acciai ferritici ed !A, "A 1$11=#-&$$% per gli acciai inossidabili. 7er la preparazione dei lembi si applicher0, salvo casi particolari,
la norma !A, "A ,SO )*)&=1-&$$%.
@e saldature saranno sottoposte a controlli non distruttivi finali per accertare la corrispondenza ai livelli di qualit0 stabiliti dal
progettista sulla base delle norme applicate per la progettazione.
,n assenza di tali dati per strutture non soggette a fatica si adotter0 il livello + della norma !A, "A ,SO %(1;-&$$( e il livello < per
strutture soggette a fatica.
@entit0 ed il tipo di tali controlli, distruttivi e non distruttivi, in aggiunta a quello visivo al 1$$F, saranno definiti dal +ollaudato=
re e dal 'irettore dei @avori/ per i cordoni ad angolo o giunti a parziale penetrazione si useranno metodi di superficie 8ad es. li=
quidi penetranti o polveri magnetiche3, mentre per i giunti a piena penetrazione, oltre a quanto sopra previsto, si useranno meto=
di volumetrici e cio5 raggi g o gamma o ultrasuoni per i giunti testa a testa e solo ultrasuoni per i giunti a ? a piena penetrazione.
7er le modalit0 di esecuzione dei controlli ed i livelli di accettabilit0 si potr0 fare utile riferimento alle prescrizioni della norma
!A, "A ,SO 1;*#%-&$1$
?utti gli operatori che eseguiranno i controlli dovranno essere qualificati secondo la norma !A, "A 9;#-&$$(=11 almeno di secon=
do livello.
Oltre alle prescrizioni applicabili di cui al precedente D 11.#.1.;, il costruttore deve corrispondere ai seguenti requisiti.
,n relazione alla tipologia dei manufatti realizzati mediante giunzioni saldate, il costruttore deve essere certificato secondo la
norma !A, "A ,SO #(#9-&$$* parti &, # e 9/ il livello di conoscenza tecnica del personale di coordinamento delle operazioni di
saldatura deve corrispondere ai requisiti della normativa di comprovata validit0. , requisiti sono riassunti nella ?ab. 11.#.g,, di
seguito riportata.
@a certificazione dellazienda e del personale dovr0 essere operata da un "nte terzo, scelto, in assenza di prescrizioni, dal costrut=
tore secondo criteri di indipendenza e di competenza.
Tab. 11.3.FII
Tipo di a(ion# )&ll#
)tr&tt&r#
Str&tt&r# )o--#tt# a %ati$a in 'odo non )i-ni%i$ati*o
Str&tt&r# )o--#tt# a
%ati$a in 'odo )i-niD
%i$ati*o
Ri%#ri'#nto A B C D
6ateriale <ase-
Spessore minimo
delle membrature
S&#%, s P #$ mm
S&;%, s P #$ mm
S#%%, s P #$ mm
S&#%
S&;%
S&#%
S&;%
S#%%
S9*$, s P #$ mm
S&#%
S&;%
S#%%
S9*$ 8Aota 13
2cciai inossidabili e
altri acciai non e=
splicitamente men=
zionati 8Aota 13
@ivello dei requi=
siti di qualit0 se=
condo la norma
!A, "A ,SO
"lementare
"A ,SO #(#9=9
6edio
"A ,SO #(#9=#
6edio
"A ,SO #(#9=#
+ompleto
"A ,SO #(#9=&
318 CAPITOLO 11
#(#9-&$$*
@ivello di cono=
scenza tecnica del
personale di
+oordinamento
della saldatura
secondo la norma
!A, "A ,SO
19;#1-&$$;
'i base Specifico +ompleto +ompleto
Aota 13 >ale anche per strutture non soggette a fatica in modo significativo
11.3./.1 BULLONI E C>IODI
11.3./.1.1 B&lloni
2gli assiemi >ite/'ado/ondella impiegati nelle giunzioni inon precaricate si applica quanto specificato al punto 2 del D 11.1 in
conformit0 alla norma europea armonizzata !A, "A 1%$9(=1.
,n alternativa anche gli assiemi conformi alla norma europea armonizzata !A, "A 19#))=1 sono idonei per lGuso in giunzioni non
precaricate.
>iti, dadi e rondelle, in acciaio, devono essere associate come in tabella 11.#.g,,,.a.

Tab. 11.3.FIII.a
>iti 'adi ondelle iferimento
+lasse di resistenza
!A, "A ,SO ()(=
1-&$$)
+lasse di resistenza
!A, "A ,SO &$()(=
&-&$1&
'urezza
9.*
9/ %/ * oppure (
1$$ h> min.
!A, "A 1%$9(
parte 1
9.(
%.*
%/ * oppure (
%.(
*.( * oppure (
(.( ( oppure 1$ 1$$ h> min
oppure #$$ h>
min.
1$.)
1$ oppure 1&

@e tensioni di snervamento f
]b
e di rottura f
tb
delle viti appartenenti alle classi indicate nella precedente ?ab. 11.#.g,,,.a sono ri=
portate nella seguente ?ab. 11.#.g,,,.b-

Tab. 11.3.FIII.b
Cla))# /.1 /.9 5.1 5.9 1.9 9.9 13.!
f
]b
8A/mm
&
3
f
tb
8A/mm
&
3
&9$
9$$
#&$
9$$
#$$
%$$
9$$
%$$
9($
*$$
*9$
($$
)$$
1$$$

Aei casi in cui non sia applicabile la marcatura +" secondo la citata norma europea armonizzata !A, "A 1%$9(=1, si applica
quanto riportato al D11.#.9.1$ per le officine per la produzione di bulloni e chiodi.
11.3./.1.2 B&lloni p#r -i&n(ioni Ipr#$ari$at#I
2li assiemi >ite/'ado/ondella impiegati nelle giunzioni i7recaricate si applica quanto specificato al punto 2 del D 11.1 in con=
formit0 alla norma europea armonizzata !A, "A 19#))=1.
>iti, dadi e rondelle, in acciaio, devono essere associate come in tabella 11.#.g,>.
Tab. 11.3.FI,
Sistema
>iti 'adi ondelle 7iastrine
a

+lasse di
resistenza
iferimento
+lasse di
resistenza
iferimento 'urezza iferimento 'urezza iferimento
h
(.(
!A, "A 19#)),
parte #
(
!A, "A 19#)),
parte #
#$$=#;$
h>
!A, "A 19#))
parti % e *
#$$=#;$
h>
!A, %;1%
!A, %;1*
1$.)
!A, "A 19#)),
parte #
1$
!A, "A 19#)),
parte #
h> 1$.)
!A, "A 19#)),
parte 9
1$
!A, "A 19#)),
parte 9
a
@utilizzo delle piastrine non 5 contemplato nella norma armonizzata europea !A, "A 19#))=1 . @e piastrine devono quindi ri=
spondere ai requisiti indicati nel caso < del D 11.1 della presente norma tecnica
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 319
Aei casi in cui non siano applicabile la marcatura +" secondo la citata norma europea armonizzata !A, "A 19#))=1, si applica
quanto riportato al D 11.#.9.1$ per le officine per la produzione di bulloni e chiodi.

11.3./.1.3 El#'#nti di $oll#-a'#nto in a$$iaio ino))idabil#
4li elementi di collegamento in acciaio inossidabile resistente alla corrosione devono essere conformi alle prescrizioni di cui alla
!A, "A ,SO #%$*=1-&$1$ 8>iti e viti prigioniere3, !A, "A ,SO #%$*=&-&$1$ 8'adi3, !A, "A ,SO #%$*=#-&$1$ 8>iti senza testa e par=
ticolari similari non soggetti a trazione3, !A, "A ,SO #%$*=9-&$1$ 8>iti autofilettanti3. 7er essi si applica quanto riportato al D
11.#.9.1$ per le officine per la produzione di bulloni e chiodi.

11.3./.1./ C.iodi
7er i chiodi da ribadire a caldo si devono impiegare gli acciai previsti dalla norma !A, "A 1$&*#-&$$#. 7er essi si applica quanto
riportato al D 11.#.9.1$ per le officine per la produzione di bulloni e chiodi.

11.3./.: CONNETTORI A PIOLO
Ael caso si utilizzino connettori a piolo, lacciaio deve essere idoneo al processo di formazione dello stesso e compatibile per sal=
datura con il materiale costituente lelemento strutturale interessato dai pioli stessi. "sso deve avere le seguenti caratteristiche
meccaniche-
. allungamento percentuale a rottura 8valutato su base
$ $
2 *% , % @ = ,dove 2
$
5 larea della sezione trasversale del saggio3 J
1&/
. rapporto f
t
/ f
]
J1,&.
Cuando i connettori vengono uniti alle strutture con procedimenti di saldatura speciali, senza metallo dapporto, essi devono es=
sere fabbricati con acciai la cui composizione chimica soddisfi le limitazioni seguenti-
+ P $,1(F, 6n P $,)F, S P $,$9F, 7 P $,$%F
7er essi si applica quanto riportato al D 11.#.9.1$ per le officine per la produzione di elementi strutturali in serie.

11.3./.9 ACCIAI INOSSIDABILI
" consentito limpiego di acciaio inossidabile per la realizzazione di strutture metalliche e composte.
Si dovranno utilizzare acciai conformi alle norme armonizzate !A, "A 1$$((=9 e !A, "A 1$$((=%, recanti la 6arcatura +", cui si
applica il sistema di attestazione della conformit0 o di valutazione e verifica della prestazione &K, e per i quali si rimanda a quan=
to specificato al punto 2 del D 11.1.
11.3./.! ACCIAI DA CARPENTERIA PER STRUTTURE SO""ETTE AD AIONI SISMIC>E
@acciaio costituente le membrature, le saldature ed i bulloni devono essere comunque conformi ai requisiti riportati nelle presen=
ti norme.
7er le zone dissipative si applicano le seguenti regole addizionali-
. per gli acciai da carpenteria il rapporto fra i valori caratteristici della tensione di rottura f
tE
e la tensione di snervamento f
]E
de=
ve essere maggiore di 1,1$ e lallungamento a rottura 2
%
, misurato su provino standard, deve essere non inferiore al &$F/
. la tensione di snervamento massima f
],maU
deve risultare f
],maU
P 1,1jov f
]E
/
. i collegamenti bullonati devono essere realizzati con bulloni ad alta resistenza di classe (.( o 1$.).
,l valore del coefficiente jov 5 specificato nel D ;.%.
?ali requisiti devono essere, ove applicabile, specificati negli elaborati progettuali e verificati a cura del 'irettore dei @avori.
11.3./.13 CENTRI DI TRAS2ORMAIONE E PRODUTTORI DI ELEMENTI TIPOLO"ICI IN ACCIAIO
Aellambito degli acciai per carpenteria metallica, per i prodotti e/o componenti strutturali per cui non sia applicabile la marcatu=
ra +", si definiscono
- Centri di trasformazione per carpenteria metallica,- i centri di prelavorazione di componenti strutturali e le officine di produzione di
carpenterie metalliche . , +entri di trasformazione, 'epositati o Cualificati, devono possedere tutti i requisiti previsti al D
11.#.1.;, salvo diversamente specificato al punto 11.#.9.11.&.
= Produttori di elementi tipolo!ici in acciaio- i centri di produzione di lamiere grecate e profilati formati a freddo, le officine per la
produzione di bulloni e chiodi, le officine di produzione di elementi strutturali in serie. 2i produttori di elementi tipologici in
acciaio si applicano le disposizioni previste al D 11.#.1.; per i +entri di ?rasformazione 'epositati. 2gli elementi tipologici da
essi fabbricati si applicano le disposizioni di cui al punto 11.1, caso '.
,n particolare si definiscono-
320 CAPITOLO 11
= centri di prelavorazione o di servizio quegli impianti che ricevono dai produttori di acciaio elementi base 8prodotti lunghi e/o piani3
e realizzano elementi singoli prelavorati che vengono successivamente utilizzati dalle officine di produzione di carpenteria me=
tallica che realizzano, a loro volta, strutture complesse nellambito delle costruzioni/
= officine di produzione di carpenteria metallicaB quegli impianti che ricevono dai produttori di acciaio elementi base 8prodotti lunghi
e/o piani3 ovvero dai centri di prelavorazione o di sercvizio elementi singoli prelavorati e realizzano, a seguito di una specifica
ordinazione e su specifico progetto, strutture complesse destinate ad una singola ed identificata opera di costruzione/
= centri di produzione di prodotti formati a freddo e lamiere !recate tutti quegli impianti che ricevono dai produttori di acciaio nastri o
lamiere e realizzano profilati formati a freddo, lamiere grecate e pannelli composti profilati, ivi compresi quelli saldati che perO
non siano sottoposti a successive modifiche o trattamenti termici. 7er quanto riguarda i materiali soggetti a lavorazione, puO
farsi utile riferimento, oltre alle norme citate nel precedente D 11.#.9.1, anche alle norme !A, "A 1$#9*-&$$) e !A, "A
1$19)-1)); 8parti 1, & e #3.
= le officine per la produzione di bulloni e chiodi tutti quegli impianti che ricevono dai produttori di acciaio prodotti base e realizzano
elementi di cui al punto 11.#.9.*.
= le officine di produzione di elementi strutturali in serie tutti quegli impianti che ricevono dai produttori di acciaio prodotti base e
realizzano elementi strutturali in serie per limpiego nelle costruzioni non ricadenti nelle precedenti categorie.
11.3./.11 PROCEDURE DI CONTROLLO SU ACCIAI DA CARPENTERIA
11.3./.11.1 Controlli in )tabili'#nto di prod&(ion#
@e procedure di cui ai seguenti D 11.#.9.11.1.1, 11.#.9.11.1.&, 11.#.9.11.1.#, 11.#.9.11.1.9 ed 11.#.9.11.1.% si applicano soltanto ai pro=
dotti per cui sia applicabile il punto < di cui al D11.1 87rodotti soggetti a Cualificazione Aazionale3.
11.3./.11.1.1 Suddivisione dei prodotti
Sono prodotti qualificabili sia quelli raggruppabili per colata che quelli per lotti di produzione.
2i fini delle prove di qualificazione e di controllo di cui ai paragrafi successivi3, i prodotti nellambito di ciascuna gamma mer=
ceologica di cui al D 11.#.9.&, sono raggruppabili per gamme di spessori cos: come definito nelle norme europee armonizzate !A,
"A 1$$&%, !A, "A 1$&1$=1, !A, "A 1$&1)=1, !A, "A 1$$((=9 e !A, "A 1$$((=%.
2gli stessi fini, ove rilevante, sono raggruppabili anche i diversi gradi di acciai 8k, k$, k&, l&3, sempre che siano garantite per tutti
le caratteristiche del grado superiore del raggruppamento.
!n lotto di produzione 5 costituito da un quantitativo compreso fra #$ e 1&$ t, o frazione residua, per ogni profilo, qualit0 e
gamma di spessore, senza alcun riferimento alle colate che sono state utilizzate per la loro produzione. 7er quanto riguarda i pro=
filati cavi, il lotto di produzione corrisponde allunit0 di collaudo come definita dalle norme europee armonizzate !A, "A 1$&1$=
1 e !A, "A 1$&1)=1 in base al numero dei pezzi.
11.3./.11.1.2 Prove di qualificazione
2i fini della qualificazione, fatto salvo quanto prescritto ed obbligatoriamente applicabile per i prodotti di cui a norme armoniz=
zate in regime di cogenza, il produttore deve predisporre una idonea documentazione sulle caratteristiche chimiche, ove perti=
nenti, e meccaniche riscontrate per quelle qualit0 e per quei prodotti che intende qualificare.
@a documentazione deve essere riferita ad una produzione consecutiva relativa ad u n periodo di tempo di al meno sei mesi e ad
un quantitativo di prodotti tale da fornire un quadro statisticamente significativo della produzione stessa e comunque o J &.$$$ t
oppure ad un numero di colate o di lotti J &%.
?ale documentazione di prova deve basarsi sui dati sperimentali rilevati dal produttore, integrati dai risultati delle prove di qua=
lificazione effettuate a cura di un laboratorio di cui allart. %), comma 1, del '7 n. #($/&$$1, incaricato dal produttore stesso.
@e prove di qualificazione devono riferirsi a ciascun tipo di prodotto, inteso individuato da gamma merceologica, classe di spes=
sore e qualit0 di acciaio, ed essere relative al rilievo dei valori caratteristici/ per ciascun tipo verranno eseguite almeno #$ prove su
saggi appositamente prelevati.
@a documentazione del complesso delle prove meccaniche deve essere elaborata in forma statistica calcolando, per lo snervamen=
to e la resistenza a rottura, il valore medio, lo scarto quadratico medio e il relativo valore caratteristico delle corrispondenti di=
stribuzioni di frequenza.
11.3./.11.1.3 Controllo continuo della qualit della produzione
,l servizio di controllo interno della qualit0 dello stabilimento produttore deve predisporre unaccurata procedura atta a mante=
nere sotto controllo con continuit0 tutto il ciclo produttivo.
7er ogni colata, o per ogni lotto di produzione, contraddistinti dal proprio numero di riferimento, viene prelevato dal prodotto
finito un saggio per colata e comunque un saggio ogni ($ t oppure un saggio per lotto e comunque un saggio ogni 9$ t o frazione/
per quanto riguarda i profilati cavi, il lotto di produzione 5 definito dalle relative norme !A, di prodotto, in base al numero dei
pezzi.
'ai saggi di cui sopra verranno ricavati i provini per la determinazione delle caratteristiche chimiche e meccaniche previste dalle
norme europee armonizzate !A, "A 1$$&%, !A, "A 1$&1$=1, !A, "A 1$&1)=1, !A, "A 1$$((=9 e !A, "A 1$$((=% rilevando il
quantitativo in tonnellate di prodotto finito cui la prova si riferisce.
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 321
7er quanto concerne f
.
e f
t
i dati singoli raccolti, suddivisi per qualit0 e prodotti 8secondo le gamme dimensionali3 vengono ripor=
tati su idonei diagrammi per consentire di valutare statisticamente nel tempo i risultati della produzione rispetto alle prescrizioni
delle presenti norme tecniche.
, restanti dati relativi alle caratteristiche chimiche, di resilienza e di allungamento vengono raccolti in tabelle e conservati, dopo
averne verificato la rispondenza alle norme !A, "A 1$$&%, !A, "A 1$&1$=1 !A, "A 1$&1)=1, !A, "A 1$$((=9 e !A, "A 1$$((=%
per quanto concerne le caratteristiche chimiche e, per quanto concerne resilienza e allungamento, alle prescrizioni di cui alle ta=
belle delle corrispondenti norme europee della serie !A, "A 1$$&% ovvero delle tabelle di cui alle norme europee !A, "A 1$&1$
ed !A, "A 1$&1) per i profilati cavi ed alle !A, "A 1$$((=9 e !A, "A 1$$((=% per gli acciai inossidabili.
H cura e responsabilit0 del produttore individuare, a livello di colata o di lotto di produzione, gli eventuali risultati anomali che
portano fuori limiti la produzione e di provvedere ad ovviarne le cause. , diagrammi sopra indicati devono riportare gli eventuali
dati anomali.
, prodotti non conformi devono essere deviati ad altri impieghi, previa punzonatura di annullamento, e tenendone esplicita nota
nei registri.
@a documentazione raccolta presso il controllo interno di qualit0 dello stabilimento produttore deve essere conservata a cura del
produttore.
11.3./.11.1./ Verifica periodica della qualit
,l laboratorio incaricato effettua periodicamente a sua discrezione e senza preavviso, almeno ogni sei mesi, una visita presso lo
stabilimento produttore nel corso della quale su tre tipi di prodotto, scelti di volta in volta tra qualit0 di acciaio, gamma merceo=
logica e classe di spessore, effettuer0 per ciascun tipo non meno di #$ prove a trazione su provette ricavate sia da saggi prelevati
direttamente dai prodotti sia da saggi appositamente accantonati dal produttore in numero di almeno & per colata o lotto di pro=
duzione, relativa alla produzione intercorsa dalla visita precedente.
,noltre il laboratorio incaricato effettua le altre prove previste 8resilienza e analisi chimiche3 sperimentando su provini ricavati da
# campioni per ciascun tipo sopraddetto.
,nfine si controlla che siano rispettati i valori minimi prescritti per la resilienza e quelli massimi per le analisi chimiche.
Ael caso che i risultati delle prove siano tali per cui viene accertato che i limiti prescritti non siano rispettati, vengono prelevati
altri saggi 8nello stesso numero3 e ripetute le prove.
Ove i risultati delle prove, dopo ripetizione, fossero ancora insoddisfacenti, il laboratorio incaricato sospende le verifiche della
qualit0 dandone comunicazione al Servizio ?ecnico +entrale e ripete la qualificazione dopo che il produttore ha ovviato alle cau=
se che hanno dato luogo al risultato insoddisfacente.
7er quanto concerne le prove di verifica periodica della qualit0 per gli acciai di cui al D 11.#.9.1, con caratteristiche comprese tra i
tipi S&#% ed S#%%, si utilizza un coefficiente di variazione pari all(F.
7er gli acciai con snervamento o rottura superiore al tipo S#%% si utilizza un coefficiente di variazione pari al *F.
7er tali acciai la qualificazione 5 ammessa anche nel caso di produzione non continua nellultimo semestre ed anche nei casi in cui
i quantitativi minimi previsti non siano rispettati, permanendo tutte le altre regole relative alla qualificazione.
11.3./.11.1.5 Controlli su singole colate
Aegli stabilimenti soggetti a controlli sistematici di cui al D 11.#.9.11.1, i produttori possono richiedere di loro iniziativa di sotto=
porsi a controlli, eseguiti a cura di un @aboratorio di cui allart. %), comma 1, del '7 n. #($/&$$1, su singole colate di quei pro=
dotti che, per ragioni produttive, non possono ancora rispettare le condizioni quantitative minime per qualificarsi.
@e prove da effettuare sono quelle relative alle norme europee armonizzate !A, "A 1$$&%, !A, "A 1$&1$=1, !A, "A 1$&1)=1,
!A, "A 1$$((=9 e !A, "A 1$$((=% ed i valori da rispettare sono quelli di cui alle tabelle delle corrispondenti norme europee del=
la serie !A, "A 1$$&% ovvero delle tabelle di cui alle norme europee !A, "A 1$&1$ ed !A, "A 1$&1) per i profilati cavi ed alle
!A, "A 1$$((=9 e !A, "A 1$$((=% per gli acciai inossidabili.

11.3./.11.2 Controlli n#i $#ntri di tra)%or'a(ion# # pr#))o i prod&ttori di #l#'#nti tipolo-i$i in a$$iaio
11.3./.11.2.1 Centri di produzione di lamiere grecate e profilati formati a freddo
Oltre a quanto previsto al D11.#.1.; per i centri di trasformazione depositati, per le lamiere grecate da impiegare in solette com=
poste 8di cui al precedente D 9.#.* delle presenti norme3 il produttore deve effettuare una specifica sperimentazione al fine di de=
terminare la resistenza a taglio longitudinale di progetto b
u.d
della lamiera grecata. @a sperimentazione e la elaborazione dei ri=
sultati sperimentali devono essere conformi alle prescrizioni dell2ppendice <.# alla norma !A, "A 1))9=1=1-&$$%. Cuesta speri=
mentazione e lelaborazione dei risultati sperimentali devono essere eseguite da un laboratorio di cui allarticolo %) del '7
#($/&$$1, di adeguata competenza. ,l rapporto di prova deve essere trasmesso in copia al Servizio ?ecnico +entrale e deve essere
riprodotto integralmente nel catalogo dei prodotti.
, documenti che accompagnano ogni fornitura in cantiere devono indicare gli estremi della certificazione del sistema di gestione
della qualit0 del prodotto che sovrintende al processo di trasformazione 8di cui al D 11.#.1.;3, ed inoltre ogni fornitura in cantiere
deve essere accompagnata da copia della dichiarazione sopra citata.
322 CAPITOLO 11
4li utilizzatori dei prodotti e/o il 'irettore dei @avori sono tenuti a verificare quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali for=
niture non conformi.
, controlli in officina devono essere effettuati in ragione di almeno & prelievi ogni 1$ t di acciaio della stessa categoria, provenien=
te dallo stesso stabilimento, anche se acquisito con forniture diverse, avendo cura di prelevare di volta in volta i campioni da tipo=
logie di prodotti diverse.

11.3./.11.2.2 Centri di prelavorazione di componenti strutturali
,n generale, il centro di prelavorazione deve rispettare le prescrizioni di cui al D 11.#.1.; relative ai centri di trasformazione 'e=
positatio Cualificati, nonch1, relativamente ai controlli ed alla relativa certificazione, quanto riportato al successivo paragrafo
11.#.9.11.&.# relativo alle officine per la produzione di carpenterie metalliche.
,n alternativa, qualora i prodotti realizzati dai centri di prelavorazione siano forniti ad una officina di produzione di carpenteria
metallica o ad una officina di produzione di elementi strutturali in serie di cui al D 11.#.9.1, il centro di prelavorazione deve esse=
re incluso nel piano di qualit0 dellofficina stessa.,
Aellambito del processo produttivo deve essere posta particolare attenzione ai processi di spianatura dei rotoli, ai processi di ta=
glio, foratura e piegatura. ,l 'irettore ?ecnico del centro di prelavorazione deve assicurare che i processi adottato non alterino le
caratteristiche meccaniche originarie.

11.3./.11.2.3 Officine per la produzione di carpenterie metalliche
@e officine per la produzione di carpenterie metalliche devono rispettare le prescrizioni di cui al D 11.#.1.; relative ai centri di tra=
sformazione 'epositatio Cualificati, nonch1 quanto riportato al presente paragrafo.
Aellambito del processo produttivo deve essere posta particolare attenzione ai processi di spianatura dei rotoli, ai processi di ta=
glio, foratura e piegatura ed ai processi di saldatura. ,l 'irettore ?ecnico dellofficina deve assicurare che i processi adottati non
alterino le caratteristiche meccaniche originarie. 7er la saldatura si applicano le prescrizioni cui al D 11.#.9.%.
, controlli in officina sono obbligatori e devono essere effettuati a cura del 'irettore ?ecnico, secondo le modalit0 di cui al prece=
dente D 11.#.1.;.
'etti controlli in officina devono essere effettuati in ragione di almeno 1 prelievo ogni #$ t di acciaio della stessa categoria, pro=
veniente dallo stesso stabilimento, anche se acquisito con forniture diverse, avendo cura di prelevare di volta in volta i campioni
da tipologie di prodotti diverse.
, dati sperimentali ottenuti devono soddisfare le prescrizioni di cui alle tabelle delle corrispondenti norme europee armonizzate
della serie !A, "A 1$$&% ovvero delle tabelle di cui al D 11.#.9.1 per i profilati cavi per quanto concerne lallungamento e la resi=
lienza, nonch1 delle norme europee armonizzate della serie !A, "A 1$$&%, !A, "A 1$&1$=1 e !A, "A 1$&1)=1 per le caratteristi=
che chimiche.
Ogni singolo valore della tensione di snervamento e di rottura non deve risultare inferiore ai limiti tabellari.
'eve inoltre essere controllato che le tolleranze di fabbricazione rispettino i limiti indicati nelle norme europee applicabili sopra
richiamate e che quelle di montaggio siano entro i limiti indicati dal progettista. ,n mancanza deve essere verificata la sicurezza
con riferimento alla nuova geometria.
7er le modalit0 di prelievo e certificazione delle prove si applica quanto riportato al D 11.#.&.1$.#.
7er le caratteristiche dei certificati emessi dal laboratorio, si fa riferimento a quanto riportato al D 11.#.&.1$.9, fatta eccezione per il
marchio di qualificazione, non sempre presente sugli acciai da carpenteria, per il quale si potr0 fare riferimento ad eventuali car=
tellini identificativi ovvero ai dati dichiarati dal produttore.
,l 'irettore ?ecnico dellofficina curer0 la registrazione di tutti i risultati delle prove di controllo interno su apposito registro, di
cui dovr0 essere consentita la visione a quanti ne abbiano titolo.
?utte le forniture provenienti da unofficina devono essere accompagnate dalla documentazione di cui al D 11.#.1.;.

11.3./.11.2./ Officine per la produzione di bulloni e chiodi
@e officine per la produzione di bulloni e chiodi devono rispettare le prescrizioni di cui al D 11.#.1.; relative ai centri di trasforma=
zione 'epositati, nonch1 quanto riportato al presente paragrafo.
, produttori di bulloni e chiodi per carpenteria metallica devono dotarsi di un sistema di gestione della qualit0 del processo pro=
duttivo per assicurare che il prodotto abbia i requisiti previsti dalle presenti norme e che tali requisiti siano costantemente man=
tenuti fino alla posa in opera. ,l sistema di gestione della qualit0 del prodotto che sovrintende al processo di fabbricazione deve
essere predisposto in coerenza con la norma !A, "A ,SO )$$1 e certificato da parte di un organismo terzo indipendente, di ade=
guata competenza ed organizzazione, che opera in coerenza con le norme !A, +", "A ,SO/,"+ 1;$&1.
, controlli in stabilimento sono obbligatori e devono essere effettuati a cura del 'irettore ?ecnico dellofficina in numero di alme=
no 1 prova a trazione su bullone ogni 1$$$ prodotti.
, documenti che accompagnano ogni fornitura in cantiere di bulloni o chiodi da carpenteria devono indicare gli dellattestato
dellavvenuto deposito della documentazione presso il Servizio ?ecnico +entrale.
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 323

11.3./.11.3 Controlli di a$$#tta(ion# in $anti#r#
, controlli di accettazione in cantiere sono obbligatori per tutte le forniture di elementi e/o prodotti, qualunque sia la loro prove=
nienza e la tipologia di qualificazione.
,l prelievo dei campioni va eseguito alla presenza del 'irettore dei @avori o di un tecnico di sua fiducia che provvede alla reda=
zione di apposito verbale di prelievo ed alla identificazione dei provini mediante sigle, etichettature indelebili, ecc./ la certifica=
zione effettuata dal laboratorio prove materiali deve riportare riferimento a tale verbale. @a richiesta di prove al laboratorio inca=
ricato deve essere sempre firmata dal 'irettore dei @avori, che rimane anche responsabile della trasmissione dei campioni.
7er i lotti provenienti da +entri di ?rasformazione Cualificati le certificazioni dei controlli di accettazione in cantiere possono
essere sostituite, fino ad massimo di &/# del numero complessivo delle prove previste, dalle certificazioni delle prove fatte esegui=
re dal +entro di ?rasformazione sulle specifiche forniture di provenienza del materiale destinato al cantiere. ,n tal caso il 'iretto=
re dei @avori 5 comunque tenuto a prelevare i saggi e disporre lesecuzione delle restanti prove di accettazione previste 8non infe=
riori ad 1/# del numero complessivo previsto3, secondo le modalit0 sopra indicate.
2 seconda delle tipologie di materiali pervenute in cantiere il 'irettore dei @avori deve effettuare i seguenti controlli, con le mo=
dalit0 di prelievo descritte al D11.#.#.%.#-
= ;lementi di Carpenteria 0etallica- 1 campione ogni #$ tonnellate/ il numero di campioni, prelevati e provati nellambito di una
stessa opera, non puO comunque essere inferiore a tre. 7er strutture di modesta entit0, che impieghino una quantit0 di acciaio da
carpenteria non superiore a & tonnellate, la scelta di effettuare o meno il controllo 5 demandata al 'irettore dei @avori, che terr0
conto anche della complessit0 della struttura.
= Lamiere !recate e profili formati a freddo- 1 campione ogni % tonnellate/ il numero di campioni, prelevati e provati nellambito di
una stessa opera,, non puO comunque essere inferiore a tre. 7er strutture di modesta entit0, che impieghino una quantit0 di la=
miere grecate o profili formati a freddo non superiore a $.% tonnellate, la scelta di effettuare o meno il controllo 5 demandata al
'irettore dei @avori, che terr0 conto anche della complessit0 della struttura.
= 6ulloni e chiodi- 1 campione ogni %$$ pezzi impiegati/ il numero di campioni, prelevati e provati nellambito di una stessa opera,
non puO comunque essere inferiore a tre. 7er strutture di modesta entit0, che impieghino una quantit0 di pezzi non superiore a
1$$, la scelta di effettuare o meno il controllo 5 demandata al 'irettore dei @avori, che terr0 conto anche della complessit0 della
struttura.
, controlli di accettazione devono essere effettuati prima della posa in opera degli elementi e/o dei prodotti.
, criteri di valutazione dei risultati dei controlli di accettazione devono essere adeguatamente stabiliti dal 'irettore dei @avori in
relazione alle caratteristiche meccaniche dichiarate dal fabbricante nella documentazione di identificazione e qualificazione e
previste dalle presenti norme o dalla documentazione di progetto per la specifica opera. Cuesti criteri tengono conto della disper=
sione dei dati e delle variazioni che possono intervenire tra diverse apparecchiature e modalit0 di prova. ?ali criteri devono esse=
re adeguatamente illustrati nella Relazione sui controlli e sulle prove di accettazione sui materiali e prodotti strutturali predisposta dal
'irettore dei lavori al termine dei lavori stessi.
Se un risultato 5 non conforme, sia il provino che il metodo di prova devono essere esaminati attentamente. Se nel provino 5 pre=
sente un difetto o si ha ragione di credere che si sia verificato un errore durante la prova, il risultato della prova stessa deve esse=
re ignorato. ,n questo caso occorrer0 prelevare un ulteriore 8singolo3 provino.
Se i tutti risultati validi della prova sono maggiori o uguali del previsto valore di accettazione, il lotto consegnato deve essere
considerato conforme.
Se i criteri sopra riportati non sono soddisfatti, un ulteriore campionamento, di numerosit0 doppia rispetto a quanto precedente=
mente previsto in relazione alle varie tipologie di prodotto, deve essere effettuato da prodotti diversi del lotto in presenza del
produttore o suo rappresentante che potr0 anche assistere allesecuzione delle prove presso un @aboratorio di cui allart. %) del
'7 n. #($/&$$1.
,l lotto deve essere considerato conforme se i singoli risultati ottenuti sugli ulteriori provini 5 maggiore di accettazione.
,n caso contrario il lotto deve essere respinto e il risultato segnalato al Servizio ?ecnico +entrale.
Cualora la fornitura di elementi lavorati provenga da un +entro di trasformazione, dopo essersi accertato preliminarmente che il
suddetto +entro di trasformazione o 7roduttore sia in possesso di tutti i requisiti previsti dalla norma, ,l 'irettore dei @avori puO
recarsi presso il medesimo +entro di trasformazione o 7roduttore ed effettuare in stabilimento tutti i controlli di cui sopra. ,n tal
caso il prelievo dei campioni viene effettuato dal 'irettore ?ecnico del +entro di trasformazione o del 7roduttore secondo le di=
sposizioni del 'irettore dei @avori/ questultimo deve assicurare, mediante sigle, etichettature indelebili, ecc., che i campioni in=
viati per le prove al laboratorio incaricato siano effettivamente quelli da lui prelevati, nonch1 sottoscrivere la relativa richiesta di
prove.
7er la i compilazione dei certificati, per quanto applicabile, valgono le medesime disposizioni di cui al D 11.#.&.1& .



324 CAPITOLO 11
11.4. MATERIALI DIVERSI DALL%ACCIAIO UTILIZZATI CON FUNZIONE DI ARMATURA IN
STRUTTURE DI CALCESTRUZZO ARMATO
7er limpiego di materiali diversi dallacciaio con funzione di armatura in strutture in cemento armato, si rimanda a quanto speci=
ficato al D 11.1, casi 23, <3 o +3.



11.5. SISTEMI DI PRECOMPRESSIONE A CAVI POST&TESI E TIRANTI DI ANCORAGGIO
11.5.1. SISTEMI DI PRECOMPRESSIONE A CAVI POST TESI
@e presenti norme si applicano a qualsiasi sistema a cavi post=tesi, usato per la precompressione di strutture in conglomerato ce=
mentizio.
2 tali sistemi di precompressione si applica quanto specificato al punto +3 del D 11.1, sulla base della @inea 4uida di benestare
?ecnico "uropeo "?24 $1# ovvero della Linea !uida per la certificazione dell<idoneit tecnica dei sistemi di precompressione a cavi post-
tesiCedita dal Servizio ?ecnico +entrale#
,n aggiunta a quanto previsto al punto +3 del D 11.1, ogni fornitura deve essere accompagnata da un manuale contenente le speci=
fiche tecniche per la posa in opera e la manutenzione.
2d integrazione di quanto indicato al punto + del D 11.1, nel caso di qualificazione attestata mediante marcatura +" basata su
"?2, ai fini dellimpiego e per le esigenze di vigilanza sul mercato, i produttori sono tenuti a depositare presso il Servizio ?ecnico
+entrale del +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici-
a) copia del certificato di conformit0 o di costanza della prestazione del prodotto sulla base dell"?2/
b) copia dell"?2/
,l 'irettore dei @avori 5 tenuto a verificare nellambito delle proprie competenze, quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali
forniture prive della documentazione di qualificazione e che le procedure di posa in opera siano conformi alle specifiche tecniche
del produttore del sistema stesso/ dovr0 inoltre effettuare idonee prove di accettazione, che comprendano in ogni caso la verifica
geometrica e delle tolleranze dimensionali, nonch1 la valutazione delle principali caratteristiche meccaniche dei materiali com=
ponenti e/o delle principali prestazioni del sistema, al fine di verificare la conformit0 degli ancoraggi a quanto richiesto per lo
specifico progetto.
@e modalit0 di esecuzione delle prove di accettazione sono riportate nella @inea 4uida di <enestare tecnico "uropeo "?24 $1#.
11.5.2. TIRANTI DI ANCORAGGIO
7er quanto riguarda i tiranti permanenti e provvisori di ancoraggio per uso geotecnico, tutti i materiali e componenti utilizzati
devono essere conformi alle prescrizioni contenute nelle presenti norme, per quanto applicabili.
2 tali sistemi si applica quanto specificato al punto +3 del D 11.1. Ael caso di qualificazione mediante +ertificazione di ,doneit0
?ecnica, questa avviene sulla base della Linea Guida per il rilascio della certificazione di idoneit tecnica all<impie!o di tiranti per uso !eo-
tecnico di tipo attivo edita dal Servizio ?ecnico +entrale#
,n aggiunta a quanto previsto al punto + del D 11.1, ogni fornitura deve essere accompagnata da un manuale contenente le speci=
fiche tecniche per la posa in opera e la manutenzione.
,l 'irettore dei @avori 5 tenuto a verificare nellambito delle proprie competenze, quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali
forniture prive della documentazione di qualificazione e che le procedure di posa in opera siano conformi alle specifiche tecniche
del produttore del sistema stesso/ dovr0 inoltre effettuare idonee prove di accettazione, che comprendano in ogni caso la verifica
geometrica e delle tolleranze dimensionali, nonch1 la valutazione delle principali caratteristiche meccaniche dei materiali com=
ponenti e/o delle principali prestazioni del sistema, al fine di verificare la conformit0 dei tiranti a quanto richiesto per lo specifico
progetto.


MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 325
11.6. APPOGGI STRUTTURALI
4li appoggi strutturali sono dispositivi di vincolo utilizzati nelle strutture, nei ponti e negli edifici, allo scopo di trasmettere pun=
tualmente carichi e vincolare determinati gradi di libert0 di spostamento.
4li appoggi strutturali, per i quali si applica quanto specificato al punto 2 del D 11.1, devono essere conformi alle norme europee
armonizzate della serie !A, "A 1##; e recare la 6arcatura +". Si applica il Sistema di 2ttestazione della +onformit0 o di >aluta=
zione e >erifica della +ostanza della 7restazione previsto nelle pertinenti specifiche tecniche armonizzate per le applicazioni cri=
tiche. ,n aggiunta a quanto previsto al punto 2 del D 11.1, ogni fornitura deve essere accompagnata da un manuale contenente le
specifiche tecniche per la posa in opera e la manutenzione.
,l 'irettore dei @avori 5 tenuto a verificare nellambito delle proprie competenze, quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali
forniture prive della documentazione di qualificazione e che le procedure di posa in opera siano conformi alle specifiche tecniche
del produttore del sistema stesso/ dovr0 inoltre effettuare idonee prove di accettazione, che comprendano in ogni caso la verifica
geometrica e delle tolleranze dimensionali, nonch1 la valutazione delle principali caratteristiche meccaniche dei materiali com=
ponenti e/o delle principali prestazioni degli appoggi, al fine di verificare la conformit0 degli appoggi stessi a quanto richiesto per
lo specifico progetto.
326 CAPITOLO 11
11.7. MATERIALI E PRODOTTI A "ASE DI LEGNO
11.7.1 GENERALIT
@e prescrizioni contenute in questo paragrafo si applicano ai materiali e ai prodotti a base di legno per usi strutturali, la cui con=
formit0 deve essere definita in applicazione del D 11.1.
, produttori di materiali, prodotti o sistemi strutturali in legno, per i quali siano gi0 disponibili @inee 4uida "?24 ovvero 'ocu=
menti per la >alutazione "uropea 8"2'3, dovranno adeguarsi a quanto prescritto al punto + del D 11.1.
@a produzione, la lavorazione, fornitura e utilizzazione dei prodotti di legno e dei prodotti a base di legno per uso strutturale do=
vranno avvenire in applicazione di un sistema di assicurazione della qualit0 e di un sistema di rintracciabilit0 che copra la catena
di distribuzione dal momento della prima classificazione e marcatura dei singoli componenti e/o semilavorati almeno fino al
momento della prima messa in opera.
Oltre che dalla documentazione indicata al pertinente punto del D11.1, ovvero nel D 11.;.1$, ogni fornitura deve essere accompa=
gnata, secondo quanto indicato al D11.;.1$.1.&, da un manuale contenente le specifiche tecniche per la posa in opera. ,l 'irettore
dei @avori 5 tenuto a rifiutare le eventuali forniture non conformi a quanto sopra prescritto.
,l progettista sar0 tenuto ad indicare nel progetto le caratteristiche dei materiali secondo le indicazioni di cui al presente capitolo.
?ali caratteristiche devono essere garantite dai produttori, o centri di lavorazione, o fornitori intermedi, per ciascuna fornitura,
secondo le disposizioni applicabili di cui alla marcatura +" ovvero di cui al D 11.;.1$.
,l 'irettore dei @avori effettuer0 i controlli di accettazione in cantiere previsti al D11.;.1$.1.&. ,l 'irettore dei @avori potr0 far ese=
guire ulteriori prove di accettazione sul materiale pervenuto in cantiere e sui collegamenti, secondo le metodologie di prova indi=
cate nella presente norma.
Sono abilitati ad effettuare le prove ed i controlli, sia sui prodotti che sui cicli produttivi, i laboratori di cui allart. %) del '7 n.
#($/&$$1 e gli organismi di prova o certificazione del controllo di produzione in fabbrica abilitati ai sensi del '7 n. &9*/)# o del
egolamento !" #$%/&$11 in materia di prove e controlli sul legno.
11.:.1.1 PROPRIET; DEI MATERIALI
Si definiscono valori caratteristici di resistenza di un tipo di legno i valori del frattile %F della distribuzione delle resistenze, otte=
nuti sulla base dei risultati di prove sperimentali effettuate con una durata di #$$ secondi su provini allumidit0 di equilibrio del
legno corrispondente alla temperatura di &$ _& L+ ed umidit0 relativa dellaria del *% _ %F.
7er il modulo elastico, si fa riferimento sia ai valori caratteristici di modulo elastico corrispondenti al frattile %F sia ai valori medi,
ottenuti nelle stesse condizioni di prova sopra specificate.
Si definisce massa volumica caratteristica il valore del frattile %F della relativa distribuzione con massa e volume misurati in
condizioni di umidit0 di equilibrio del legno alla temperatura di &$ _ & L+ ed umidit0 relativa dellaria del *% _ %F.
,l progetto e la verifica di strutture realizzate con legno massiccio, lamellare o con prodotti per uso strutturale derivati dal legno,
richiedono la conoscenza dei valori di resistenza, modulo elastico e di massa volumica costituenti il profilo resistente, che deve
comprendere almeno quanto riportato nella seguente ?ab. 11.;.,.
Tab. 11.:.I < Profilo resistente per materiali e prodotti a base di le!no
R#)i)t#n(# Mod&li #la)ti$i Ma))a *ol&'i$a
Blessione f
m,E

6odulo elastico paral=
lelo medio mm
"
$,mean

6assa volumi=
ca caratteristica

E

?razione paral=
lela
f
t,$,E

6odulo elastico paral=
lelo caratteristico
"
$,$%

6assa volumi=
ca media m,mm

mean

?razione per=
pendicolare
f
t,)$,E

6odulo elastico per=
pendicolare medio mm
"
)$,mean


+ompressione
parallela
f
c,$,E

6odulo elastico tan=
genziale medio mm
4
mean


+ompressione
perpendicolare
f
c,)$,E


?aglio f
v,E



m @a massa volumica media puO non essere dichiarata.
mm ,l pedice mean puO essere abbreviato con m

7er il legno massiccio, i valori caratteristici di resistenza, desunti da indagini sperimentali, sono riferiti a dimensioni standardiz=
zate del campione di prova secondo le norme pertinenti. ,n particolare, per la determinazione della resistenza a flessione laltezza
della sezione trasversale del campione di prova 5 pari a 1%$ mm, mentre per la determinazione della resistenza a trazione paralle=
la alla fibratura, il lato maggiore della sezione trasversale del campione di prova 5 pari a 1%$ mm.
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 327
7ertanto, per elementi di legno massiccio sottoposti a flessione o a trazione parallela alla fibratura che presentino rispettivamente
una altezza o il lato maggiore della sezione trasversale inferiore a 1%$ mm, i valori caratteristici fm,E e ft,$,E , indicati nei profili resi=
stenti, possono essere incrementati tramite il coefficiente moltiplicativo Eh, cos: definito-

\
|
= # , 1 /
h
1%$
min E
& , $
h
[11.;.1]
essendo h, in millimetri, laltezza della sezione trasversale dellelemento inflesso oppure il lato maggiore della sezione trasversale
dellelemento sottoposto a trazione.
7er il legno lamellare incollato i valori caratteristici di resistenza, desunti da indagini sperimentali, sono riferiti a dimensioni
standardizzate del campione di prova secondo le norme pertinenti. ,n particolare, per la determinazione della resistenza a fles=
sione laltezza della sezione trasversale del campione di prova 5 pari a *$$ mm, mentre per la determinazione della resistenza a
trazione parallela alla fibratura, il lato maggiore della sezione trasversale del provino 5 pari a *$$ mm.
'i conseguenza, per elementi di legno lamellare sottoposti a flessione o a trazione parallela alla fibratura che presentino rispetti=
vamente una altezza o il lato maggiore della sezione trasversale inferiore a *$$ mm, i valori caratteristici fm,E e ft,$,E, indicati nei
profili resistenti, possono essere incrementati tramite il coefficiente moltiplicativo Eh, cos: definito-

\
|
= 1 , 1 /
h
*$$
min E
1 , $
h
[11.;.&]
essendo h, in millimetri, laltezza della sezione trasversale dellelemento inflesso oppure il lato maggiore della sezione trasversale
dellelemento sottoposto a trazione.
11.7.2 LEGNO MASSICCIO
@a produzione di elementi strutturali di legno massiccio a sezione rettangolare dovr0 risultare conforme alla norma europea ar=
monizzata !A, "A 19$(1=1 e, secondo quanto specificato al punto 2 del D 11.1, recare la 6arcatura +".
Cualora non sia applicabile la marcatura +", i produttori di elementi di legno massiccio per uso strutturale, secondo quanto spe=
cificato al punto < del D 11.1, devono essere qualificati in accordo alle procedure di cui al D 11.;.1$.
,l legno massiccio per uso strutturale 5 un prodotto naturale, selezionato e classificato in dimensioni duso secondo la resistenza,
elemento per elemento, sulla base delle normative applicabili.
, criteri di classificazione garantiscono allelemento prestazioni meccaniche minime statisticamente determinate, senza necessit0
di ulteriori prove sperimentali e verifiche, definendone il profilo resistente, che raggruppa le propriet0 fisico=meccaniche, neces=
sarie per la progettazione strutturale.
@a classificazione puO avvenire assegnando allelemento una +ategoria, definita in relazione alla qualit0 dellelemento stesso con
riferimento alla specie legnosa e alla provenienza geografica, sulla base di specifiche prescrizioni normative. 2l legname apparte=
nente a una determinata categoria, specie e provenienza, puO essere assegnato uno specifico profilo resistente, generalmente ar=
monizzato con le classi di resistenza proposte dalla !A, "A ##(-&$$), utilizzando metodi di classificazione previsti nelle norma=
tive applicabili. Ove applicabile, potr0 farsi utile riferimento ai profili resistenti indicati nelle norme !A, 11$#%-&$1$ parti 1, & e #.
,n generale 5 possibile definire il profilo resistente di un elemento strutturale anche sulla base dei risultati documentati di prove
sperimentali, in conformit0 a quanto disposto nella !A, "A #(9-&$1$.
11.7.3 LEGNO STRUTTURALE CON GIUNTI A DITA
2i prodotti con giunti a dita, in assenza di specifica norma europea armonizzata, si applica il p.to + del paragrafo 11.1
,l controllo della produzione deve essere effettuato a cura del 'irettore ?ecnico della produzione, che deve provvedere alla tra=
scrizione dei risultati delle prove su appositi registri di produzione. 'etti registri devono essere resi disponibili al Servizio ?ecni=
co +entrale e, limitatamente alla fornitura di competenza, al 'irettore dei @avori e al collaudatore della costruzione
, singoli elementi utilizzati per la composizione del legno strutturale con giunti a dita dovranno soddisfare i requisiti minimi del=
la norma europea armonizzata !A, "A 19$(1=1 al fine di garantirne una corretta attribuzione ad una classe di resistenza.
,noltre il sistema di gestione della qualit0 del prodotto che sovrintende al processo di fabbricazione deve essere predisposto in
coerenza con le norme !A, "A ,SO )$$1 e certificato da parte di un organismo terzo indipendente, di adeguata competenza ed
organizzazione, che opera in coerenza con le norme !A, +", "A ,SO/,"+ 1;$&1.
11.7.4. LEGNO LAMELLARE INCOLLATO
11.:./.1 RE0UISITI DI PRODUIONE E 0UALI2ICAIONE
'al termine del periodo di coesistenza per la norma europea armonizzata !A, "A 19$($, pubblicato in 4!!", gli elementi strut=
turali di legno lamellare incollato debbono essere conformi alla stessa norma europea armonizzata !A, "A 19$($ e, secondo
quanto specificato al punto 2 del paragrafo 11.1, recare la marcatura +".
328 CAPITOLO 11
2gli elementi di legno lamellare per uso strutturale per i quali, durante il suddetto periodo di coesistenza, i Babbricanti non aves=
sero gi0 optato per la marcatura +" sulla base della suddetta norma europea armonizzata !A, "A 19$($, si applica il caso < di
cui al D11.1 cos: come specificato al D 11.;.1$, con laggiunta di quanto segue.
,l controllo della produzione in fabbrica dovr0 essere coerente con quanto indicato nei rispettivi paragrafi della norma europea
armonizzata !A, "A 19$($. ?ale controllo della produzione deve essere effettuato a cura del 'irettore ?ecnico della produzione,
che deve provvedere alla trascrizione dei risultati delle prove su appositi registri di produzione. 'etti registri devono essere resi
disponibili al Servizio ?ecnico +entrale e, limitatamente alla fornitura di competenza, al 'irettore dei @avori e al +ollaudatore
della costruzione.
,l sistema di gestione della qualit0 del prodotto che sovrintende al processo di fabbricazione deve essere inoltro predisposto in
coerenza con le norme !A, "A ,SO )$$1e certificato da parte di un organismo terzo indipendente, di adeguata competenza ed
organizzazione, che opera in coerenza con le norme !A, +", "A ,SO/,"+ 1;$&1.
, documenti che accompagnano ogni fornitura devono indicare gli estremi della certificazione del sistema di gestione della quali=
t0 del processo produttivo.
11.:./.2 CLASSI DI RESISTENA
@attribuzione degli elementi strutturali di legno lamellare ad una classe di resistenza deve essere effettuata secondo !A, "A
19$($, secondo quanto previsto ai punti seguenti.
11.:./.2.1 Cla))i%i$a(ion# )&lla ba)# d#ll# propri#t+ d#ll# la'#ll#
@e singole tavole, per la composizione di legno lamellare, dovranno soddisfare i requisiti della norma europea armonizzata !A,
"A 19$(1=1 al fine di garantirne una corretta attribuzione ad una classe di resistenza. 7er classi di resistenza delle singole tavole
superiori a +#$ si far0 riferimento esclusivo ai metodi di classificazione a macchina.
@e singole lamelle vanno tutte individualmente classificate dal produttore come previsto al D 11.;.&.
@elemento strutturale di legno lamellare incollato puO essere costituito dallinsieme di lamelle tra loro omogenee 8elemento o=
mogeneo3 oppure da lamelle di diversa qualit0 8elemento combinato3, secondo quanto previsto nella norma !A, "A 19$($.
Aella citata norma viene indicata la corrispondenza tra le classi delle lamelle che compongono lelemento strutturale e la classe di
resistenza risultante per lelemento lamellare stesso, sia omogeneo che combinato.
11.:./.2.2 Attrib&(ion# dir#tta in ba)# a pro*# )p#ri'#ntali
" ammessa lattribuzione diretta degli elementi strutturali lamellari alle classi di resistenza sulla base di risultati di prove speri=
mentali, da eseguirsi in conformit0 alla norma europea armonizzata !A, "A 19$($.
11.7.5 PANNELLI A "ASE DI LEGNO
, pannelli a base di legno per uso strutturale, per i quali si applica il caso 2 di cui al D11.1, debbono essere conformi alla norma
europea armonizzata !A, "A 1#)(*. 7er i pannelli a base di legno per i quali non sia applicabile la suddetta norma europea ar=
monizzata !A, "A 1#)(* si applicano le procedure di cui ai casi + o ' di cui al paragrafo 11.1.
7er la valutazione dei valori caratteristici di resistenza, rigidezza e massa volumica da utilizzare nella progettazione di strutture
che incorporano pannelli a base di legno, puO farsi riferimento alle norme !A, "A 1&#*)=1-&$$& 8OS<, pannelli di particelle e
pannelli di fibra3, !A, "A 1&#*)=&-&$11 8pannello compensato3 e !A, "A 1&#*)=#-&$$) 8pannelli di legno massiccio con spessore
inferiore a ($ mm3.
11.7.6 ALTRI PRODOTTI DERIVATI DAL LEGNO PER USO STRUTTURALE
7er gli altri prodotti derivati dal legno per uso strutturale per i quali non 5 applicabile una norma europea armonizzata di cui al
punto 2 del D 11.1 o non 5 applicabile quanto specificato al punto < del medesimo D 11.1, si applica quanto riportato ai punti + o
' del paragrafo 11.1 della presente norma.
11.7.7 ADESIVI
4li adesivi per usi strutturali devono produrre unioni aventi resistenza e durabilit0 tali che lintegrit0 dellincollaggio sia conser=
vata, nella classe di servizio assegnata, durante tutta la vita prevista della struttura.
11.:.:.1 ADESI,I PER ELEMENTI INCOLLATI IN STABILIMENTO
4li adesivi fenolici ed amminoplastici devono soddisfare le specifiche della norma !A, "A #$1-&$$*. 2desivi poliuretanici e iso=
cianatici devono soddisfare i requisiti della !A, "A 1%9&%-&$$(.
Aelle more della definizione di una specifica normativa, gli adesivi di natura chimica diversa devono soddisfare le specifiche del=
la medesima norma e, in aggiunta, dimostrare un comportamento allo scorrimento viscoso non peggiore di quello di un adesivo
fenolico od amminoplastico cos: come specificato nella norma !A, "A #$1-&$$*, tramite idonee prove comparative.
11.:.:.2 ADESI,I PER "IUNTI REALIATI IN CANTIERE
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 329
Aelle more della definizione di una specifica normativa, gli adesivi utilizzati in cantiere 8per i quali non sono rispettate le prescri=
zioni di cui alla norma !A, "A #$1-&$$*3 devono essere sottoposti a prove in conformit0 ad idoneo protocollo di prova, per di=
mostrare che la resistenza a taglio del giunto non sia minore di quella del legno, nelle medesime condizioni previste nel protocol=
lo di prova.
11.7.8 ELEMENTI MECCANICI DI COLLEGAMENTO
7er tutti gli elementi metallici che fanno parte di particolari di collegamento 8metallici e non metallici quali spinotti, chiodi, viti,
piastre, ecc.3 le caratteristiche specifiche verranno verificate con riferimento alle normative applicabili per la categoria di apparte=
nenza.
11.7. DURA"ILIT DEL LEGNO E DERIVATI
11.:.!.1 "ENERALIT;
@a durabilit0 delle opere realizzate con prodotti strutturali in legno 5 ottenibile mediante opportune scelte progettuali e
unattenta definizione dei particolari costruttivi.
2l fine di garantire alla struttura adeguata durabilit0, si devono considerare i seguenti fattori correlati in funzione della classe di
servizio prevista-
= la destinazione duso della struttura/
= le condizioni ambientali prevedibili/
= la composizione, le propriet0 e le prestazioni dei materiali/
= la forma degli elementi strutturali ed i particolari costruttivi/
= la qualit0 dellesecuzione ed il livello di controllo della stessa/
= le particolari misure di protezione/
= la probabile manutenzione durante la vita presunta.
Si adotteranno, in fase di progetto, idonei provvedimenti volti alla protezione dei materiali.
7er i materiali trattati con agenti preservanti contro attacchi di tipo biologico si dovr0 fare riferimento ai principi generali della
!A, "A 1%&&(-&$$).
11.:.!.2 RE0UISITI DI DURABILIT; NATURALE DEI MATERIALI A BASE DI LE"NO
,l legno ed i materiali a base di legno devono possedere unadeguata durabilit0 naturale per la classe di rischio prevista in servi=
zio, oppure devono essere sottoposti ad un trattamento preservante in accordo alla !A, "A 1%&&(-&$$).
,noltre, quale utile riferimento ai fine della valutazione della durabilit0 dei materiali a base di legno, si precisa quanto segue-
= la norma !A, "A #%$=1-1))* fornisce indicazioni sui metodi per la determinazione della durabilit0 naturale e i principi di clas=
sificazione delle specie legnose basati sui risultati di prova/
= la norma !A, "A #%$=&-1))* fornisce una classificazione della durabilit0 del legno massiccio nei confronti di funghi, coleotteri,
termiti e organismi marini/
= la norma !A, "A 9*$-1))* fornisce una guida alla scelta delle specie legnose in base alla loro durabilit0 naturale nelle classi di
rischio cos: come definite allinterno della !A, "A ##%=1-&$$*/
= le norme !A, "A ##%=&-&$$* e !A, "A ##%=#-1))( forniscono una guida per lapplicazione del sistema delle classi di rischio se=
condo le definizioni fornite nella !A, "A ##%=1-&$$*.
@e specifiche relative alle prestazioni dei preservanti per legno ed alla loro classificazione ed etichettatura sono indicate nelle
norme !A, "A %))=1-&$$) e !A, "A %))=&-1))(.
11.:.!.3 RESISTENA ALLA CORROSIONE
, mezzi di unione metallici strutturali devono, di regola, essere intrinsecamente resistenti alla corrosione, oppure devono essere
protetti contro la corrosione in funzione della classe di servizio prevista.

11.7.1! PROCEDURE DI IDENTIFICAZIONE' QUALIFICAZIONE E ACCETTAZIONE
@e caratteristiche dei materiali, indicate nel progetto secondo le prescrizioni di cui ai precedenti paragrafi o secondo eventuali
altre prescrizioni in funzione della specifica opera, devono essere garantite dai fabbricanti, o centri di lavorazione, o fornitori in=
termedi, per ciascuna fornitura, secondo le disposizioni che seguono.
11.:.13.1 DISPOSIIONI "ENERALI
Cualora non sia applicabile la procedura di marcatura +", per tutti i prodotti a base di legno per impieghi strutturali valgono in=
tegralmente, per quanto applicabili, le seguenti disposizioni che sono da intendersi integrative di quanto specificato al punto <
del D 11.1.
330 CAPITOLO 11
7er lobbligatoria qualificazione della produzione, i fabbricanti 8produttori3 di elementi in legno strutturale devono trasmettere al
Servizio ?ecnico +entrale del +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici, per ciascun stabilimento, la documentazione seguente-
= lindividuazione dello stabilimento cui listanza si riferisce/
= il tipo di elementi strutturali che lazienda 5 in grado di produrre/
= lorganizzazione del sistema di rintracciabilit0 relativo alla produzione di legno strutturale, come di seguito specificato-
caso 1- per i prodotti in legno massiccio si dovr0 dare evidenza di un sistema di tracciabilit0 legato allapplicazione di una cor=
retta regola di classificazione in funzione della provenienza del materiale/
caso &- per i prodotti in legno lamellare 8e altri prodotti giuntati citati allinterno del presente capitolo3 si dovr0 garantire un
sistema di tracciabilit0 in grado di identificare le prove effettuate durante il controllo interno di produzione/
= lorganizzazione del controllo interno di produzione, con lindividuazione di un 'irettore ?ecnico della produzione qualifi=
cato alla classificazione del legno strutturale ed allincollaggio degli elementi ove pertinente/
= il marchio afferente al produttore specifico per la classe di prodotti elementi di legno per uso strutturale.
7er lobbligatoria denuncia di attivit0, i +entri di @avorazione di legno strutturale devono produrre al Servizio ?ecnico +entrale
del +onsiglio Superiore dei lavori 7ubblici, per ciascun stabilimento, la seguente documentazione minima -
= lindividuazione dello stabilimento cui listanza si riferisce/
= il tipo di elementi strutturali che lazienda 5 in grado di produrre/
= il sistema di tracciabilit0 instaurato in grado di poter garantire la definizione del Bornitore 8produttore, centro di lavorazione
o fornitore intermedio3 nei confronti del materiale in uscita dallo stabilimento.
,l 'irettore ?ecnico della produzione, di comprovata esperienza e dotato di abilitazione professionale tramite apposito corso di
formazione, assumer0 le responsabilit0 relative alla rispondenza tra quanto prodotto e la documentazione depositata.
, egolamenti, i curricula dei docenti e i rispettivi programmi didattici del corso di 'irettore ?ecnico della 7roduzione dovranno
essere preventivamente depositati presso il Servizio ?ecnico +entrale, che verificher0 la complessiva congruenza dei +orsi con i
requisiti richiesti dalle presenti norme.
, produttori e i centri di lavorazione sono tenuti ad inviare al Servizio ?ecnico +entrale, ogni anno, i seguenti documenti-
a3 una dichiarazione attestante la permanenza delle condizioni iniziali di idoneit0 della organizzazione del controllo interno di
qualit0 o le eventuali modifiche/
b3 i risultati dei controlli interni eseguiti nellultimo anno, per ciascun tipo di prodotto, da cui risulti anche il quantitativo di
produzione.
,l mancato rispetto delle condizioni sopra indicate, accertato anche attraverso sopralluoghi, nonch1 la mancata conferma annuale
dellattivit0, o linvio di documentazione non coerente con le indicazioni fornite dal Servizio ?ecnico +entrale, comporta la deca=
denza della qualificazione.
?utte le forniture di elementi in legno per uso strutturale devono riportare il marchio del produttore e essere accompagnate da
una documentazione riportante la dichiarazione delle caratteristiche tecniche essenziali del prodotto.
,l Servizio ?ecnico +entrale, in base ai progressi tecnici ed agli aggiornamenti normativi che dovessero successivamente interve=
nire, provvede ad aggiornare lelenco della documentazione necessaria ad ottenere la qualificazione e di conferma annuale
dellattivit0.
H prevista la sospensione o, nei casi piI gravi o di recidiva, la revoca degli attestati di qualificazione e di denuncia attivit0 ove il
Servizio ?ecnico +entrale accerti, in qualsiasi momento, difformit0 tra i documenti depositati e la produzione effettiva, ovvero la
mancata ottemperanza alle prescrizioni contenute nella vigente normativa tecnica., provvedimenti di sospensione e di revoca
vengono adottati dal Servizio ?ecnico +entrale

11.:.13.1.1 Id#nti%i$a(ion# # rintra$$iabilit+ d#i prodotti ?&ali%i$ati
?enuto conto di quanto riportato al paragrafo precedente, ciascun prodotto qualificato deve costantemente essere riconoscibile
per quanto concerne le caratteristiche qualitative e riconducibile allo stabilimento di produzione tramite marchiatura indelebile
depositata presso il Servizio ?ecnico +entrale, conforme alla relativa norma armonizzata.
Ogni prodotto deve essere marchiato con identificativi diversi da quelli di prodotti aventi differenti caratteristiche, ma fabbricati
nello stesso stabilimento e con identificativi differenti da quelli di prodotti con uguali caratteristiche ma fabbricati in altri stabili=
menti, siano essi o meno dello stesso produttore. @a marchiatura deve essere inalterabile nel tempo e senza possibilit0 di mano=
missione.
7er stabilimento si intende una unit0 produttiva autonoma, con impianti propri e magazzini per il prodotto finito. Ael caso di
unit0 produttive multiple appartenenti allo stesso fabbricante, la qualificazione deve essere ripetuta per ognuna di esse e per ogni
tipo di prodotto in esse fabbricato.
+onsiderata la diversa natura, forma e dimensione dei prodotti, le caratteristiche degli impianti per la loro produzione, nonch1 la
possibilit0 di fornitura sia in pezzi singoli sia in lotti, differenti possono essere i sistemi di marchiatura adottati, anche in relazio=
ne alla destinazione duso.
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 331
+omunque, per quanto possibile, anche in relazione alla destinazione duso del prodotto, il produttore 5 tenuto a marchiare ogni
singolo pezzo. Ove ciO non sia possibile, per la specifica tipologia del prodotto, la marchiatura deve essere tale che prima
dellapertura delleventuale ultima e piI piccola confezione il prodotto sia riconducibile al produttore, al tipo di legname nonch1
al lotto di classificazione e alla data di classificazione.
?enendo presente che lelemento determinante della marchiatura 5 costituito dalla sua inalterabilit0 nel tempo, e dalla impossibi=
lit0 di manomissione, il produttore deve rispettare le modalit0 di marchiatura denunciate nella documentazione presentata al
Servizio ?ecnico +entrale e deve comunicare tempestivamente eventuali modifiche apportate.
Cualora, sia presso gli utilizzatori, sia presso i commercianti 8quali fornitori intermedi3, lunit0 marchiata 8pezzo singolo o lotto3
viene scorporata, per cui una parte, o il tutto, perde loriginale marchiatura del prodotto 5 responsabilit0 sia degli utilizzatori sia
dei commercianti documentare la provenienza mediante i documenti di accompagnamento del materiale e gli estremi del deposi=
to del marchio presso il Servizio ?ecnico +entrale.
, produttori, i successivi intermediari e gli utilizzatori finali devono assicurare una corretta archiviazione della documentazione
di accompagnamento dei materiali garantendone la disponibilit0 per almeno 1$ anni e devono mantenere evidenti le marchiature
o etichette di riconoscimento per la rintracciabilit0 del prodotto.
"ventuali disposizioni supplementari atte a facilitare lidentificazione e la rintracciabilit0 del prodotto attraverso il marchio po=
tranno essere emesse dal Servizio ?ecnico +entrale del +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici.

11.:.13.1.2 2ornit&r# # do$&'#nta(ion# di a$$o'pa-na'#nto
Batta esclusione per i prodotti marcati +" di cui al paragrafo 11.1, tutte le forniture di legno strutturale devono essere accompa=
gnate da-
= una copia dellattestato di qualificazione del Servizio ?ecnico +entrale del +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici/
= dichiarazione resa dal @egale appresentante dello stabilimento in cui vengono riportate le informazioni riguardanti le carat=
teristiche essenziali del prodotto ed in particolare- la classe di resistenza del materiale, leuroclasse di reazione al fuoco e il co=
dice identificativo dellanno di produzione/ sulla stessa dichiarazione deve essere riportato il riferimento al documento di tra=
sporto.
@attestato puO essere utilizzato senza limitazione di tempo, finch1 permane la validit0 della qualificazione e vengono rispettate
le prescrizioni periodiche di cui al D 11.;.1$.1.
,n tutti i casi, sia per i prodotti marcati +" che per quelli non marcati, valgono le seguenti prescrizioni.
Cualora il Bornitore si configuri anche come esponsabile dellesecuzione 8montaggio e/o posa in opera3, dovr0 essere allegato
specifico manuale con elaborati grafici per la posa degli stessi elementi. Cualora il esponsabile dellesecuzione sia altra figura
diversa dal Bornitore, spetta ad esso e non al Bornitore disporre il manuale per la posa degli elementi strutturali e consegnarlo al
'irettore dei @avori.
@e forniture effettuate da un commerciante 8fornitore intermedio3 devono essere accompagnate da copia dei documenti rilasciati
dal 7roduttore e da eventuale centro di lavorazione intermedio.

11.:.13.2 CONTROLLI DI ACCETTAIONE IN CANTIERE
, controlli di accettazione in cantiere sono obbligatori per tutte le tipologie di materiali e prodotti a base di legno e sono demanda=
ti al 'irettore dei @avori il quale, prima della messa in opera, 5 tenuto ad accertare e a verificare quanto sopra indicato e a rifiuta=
re le eventuali forniture non conformi.
,l 'irettore dei @avori esegue i controlli di accettazione a carattere non distruttivo sugli elementi, cos: come disciplinato di segui=
to.
7er gli elementi di legno massiccio, su ogni lotto di fornitura, dovr0 essere eseguita obbligatoriamente una nuova classificazione
visuale in cantiere su almeno il cinque per cento degli elementi costituenti il lotto di fornitura, da confrontare con la classificazio=
ne effettuata nello stabilimento.
7er gli elementi di legno lamellare dovr0 essere acquisita la documentazione relativa alla classificazione delle tavole e alle prove
meccaniche distruttive svolte obbligatoriamente nello stabilimento di produzione relativamente allo specifico lotto della fornitura
in oggetto 8prove a rottura sul giunto a pettine e prove di taglio e/o delaminazione sui piani di incollaggio3.
7er gli altri elementi giuntati di cui ai paragrafi 11.;.#, 11.;.% ed 11.;.*, dovr0 essere acquisita la documentazione relativa alla clas=
sificazione del materiale base e alle prove meccaniche cos: come descritte nel manuale di controllo della produzione, svolte obbli=
gatoriamente in stabilimento relativamente allo specifico lotto della fornitura in oggetto.
Aei casi in cui non siano soddisfatti i controlli di accettazione, oppure sorgano dubbi sulla qualit0 e rispondenza dei materiali o
dei prodotti a quanto dichiarato, oppure qualora si tratti di elementi lavorati in situ, oppure non si abbiano a disposizione le pro=
ve condotte in stabilimento relative al singolo lotto di produzione, si deve procedere ad una valutazione delle caratteristiche pre=
stazionali degli elementi attraverso una serie di prove distruttive e non distruttive con le modalit0 specificate di seguito.
7er quanto riguarda il legno massiccio potr0 fatto farsi utile riferimento ai criteri di accettazione riportati nella norma !A, "A
#(9-&$1$.
332 CAPITOLO 11
7er il legno lamellare e gli altri elementi giuntati di cui ai D 11.;.#, 11.;.9, 11.;.% ed 11.;.*, in considerazione dellimportanza
dellopera, potranno essere effettuate prove di carico in campo elastico anche per la determinazione del modulo elastico parallelo
alla fibratura secondo le modalit0 riportate nella !A, "A 9$(-&$1$ o nella !A, "A #($-1))9, ciascuna in quanto pertinente.

11.:.13.3 PRODOTTI PRO,ENIENTI DALLGESTERO
4li adempimenti di cui al D 11.;.1$.1 si applicano anche ai prodotti finiti provenienti dallestero e non dotati di marcatura +".
Ael caso in cui tali prodotti, non soggetti o non recanti la marcatura +", siano comunque provvisti di una certificazione di idonei=
t0 tecnica riconosciuta dalle rispettive 2utorit0 estere competenti, il produttore potr0, in alternativa a quanto previsto al D
11.;.1$.1, inoltrare al Servizio ?ecnico +entrale del +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici domanda intesa ad ottenere il ricono=
scimento dellequivalenza della procedura adottata nel 7aese di origine depositando contestualmente la relativa documentazione
per i prodotti da fornire con il corrispondente marchio. ?ale equivalenza 5 sancita con decreto del 7residente del +onsiglio Supe=
riore dei @avori 7ubblici.

MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 333
11.8. COMPONENTI PREFA""RICATI IN C.A. E C.A.P.
11.8.1. GENERALIT
4li elementi costruttivi prefabbricati devono essere prodotti attraverso un processo industrializzato che si avvale di idonei im=
pianti, nonch1 di strutture e tecniche opportunamente organizzate.
,n particolare, deve essere presente ed operante un sistema permanente di controllo della produzione in stabilimento, che deve
assicurare il mantenimento di un adeguato livello di affidabilit0 nella produzione del calcestruzzo, nellimpiego dei singoli mate=
riali costituenti e nella conformit0 del prodotto finito.
'etto sistema di controllo deve comprendere anche la produzione del calcestruzzo secondo quanto prescritto al D 11.&.
2 tutti gli elementi prefabbricati dotati di marcatura +" si applica quanto riportato nei punti 2 oppure + del D 11.1. ,n tali casi,
inoltre, si considerano assolti i requisiti procedurali di cui al deposito ai sensi dellart.) della @egge % novembre 1);1 n. 1$(* ed
alla certificazione di idoneit0 di cui agli articoli 1 e ; della @egge & febbraio 1);9 n. *9. esta comunque lobbligo del deposito del
progetto presso il competente ufficio territoriale. 2i fini dellimpiego, tali prodotti devono comunque rispettare, laddove applica=
bili, i seguenti punti 11.(.&, 11.(.#.9 ed 11.(.%, per quanto non in contrasto con le specifiche tecniche europee armonizzate.
Aei casi in cui i componenti strutturali sono fabbricati in conformit0 ai dettagli di progetto 8disegni, specifiche per i materiali,
ecc.3 predisposti dal progettista delle opere sulla base delle presenti norme tecniche, per la suddetta marcatura +" si appliche=
ranno le modalit0 di dichiarazione delle prestazioni ed etichettatura previste dalle specifiche tecniche armonizzate in applicazio=
ne del 6etodo #, ?Riferimento ai documenti di pro!ettazione delle opere o dell@ordine del cliente, di cui al 'ocumento 4uida @ . *p-
plicazione de!li ;urocodici . concernente la 'ir. ()/1$*/+"" ed emanato dalla +ommissione "uropea. Aegli altri casi, per la marca=
tura +", si applicheranno le modalit0 di dichiarazione delle prestazioni ed etichettatura previste dalle specifiche tecniche armo=
nizzate in applicazione del 6etodo 1, ?Andicazione dei dati !eometrici del componente e delle propriet dei materiali e dei prodotti costi-
tuenti utilizzati, di cui allo stesso 'ocumento 4uida @. ,n entrambi i casi il 'irettore dei lavori, in fase di accettazione dei com=
ponenti prefabbricati prima della loro istallazione, verificher0 la conformit0 di quanto dichiarato ai requisiti stabiliti dalla presen=
te norma e dai documenti progettuali.
7er tutti gli elementi prefabbricati ai quali non sia applicabile quanto specificato al punto 2 oppure al punto + del D 11.1, valgono
le disposizioni di seguito riportate.
,n questo ambito, gli elementi costruttivi di produzione occasionale devono essere comunque realizzati attraverso processi sotto=
posti ad un sistema di controllo della produzione, secondo quanto di seguito indicato.
11.8.2. REQUISITI MINIMI DEGLI STA"ILIMENTI E DEGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE
,l processo di produzione degli elementi costruttivi prefabbricati, oggetto delle presenti norme, deve essere caratterizzato almeno
da-
a) impianti in cui le materie costituenti siano conservate in sili, tramogge e contenitori che ne evitino ogni possibilit0 di confusio=
ne, dispersione o travaso/
b) dosaggio a peso dei componenti solidi e dosaggio a volume, o a peso, dei soli componenti liquidi, mediante utilizzo di idonei
strumenti soggetti a taratura secondo le normative applicabili/
c) organizzazione mediante una sequenza completa di operazioni essenziali in termini di produzione e controllo/
d) organizzazione di un sistema permanente di controllo documentato della produzione/
e) rispetto delle norme di protezione dei lavoratori e dellambiente.
11.8.3. CONTROLLO DI PRODUZIONE
4li impianti per la produzione di elementi costruttivi prefabbricati, disciplinati dalle presenti norme, devono essere idonei ad
una produzione continua, disporre di apparecchiature adeguate per il confezionamento nonch1 di personale esperto e di attrez=
zature idonee a provare, valutare e correggere la qualit0 del prodotto.
,l produttore di elementi prefabbricati deve dotarsi di un sistema di controllo della produzione allo scopo di assicurare che il
prodotto abbia i requisiti previsti dalle presenti norme e che tali requisiti siano costantemente mantenuti fino alla posa in opera.
,l sistema di gestione della qualit0 del prodotto che sovrintende al processo di fabbricazione deve essere predisposto in coerenza
con la norma !A, "A ,SO )$$1 e certificato da parte un organismo terzo indipendente, di adeguata competenza ed organizza=
zione, che opera in coerenza con la norma !A, +", "A ,SO/,"+ 1;$&1.
2i fini della certificazione del sistema di gestione della qualit0 il produttore e lorganismo di certificazione di processo potranno
fare riferimento alle indicazioni contenute nelle relative norme europee od internazionali applicabili.
, controlli sui materiali dovranno essere eseguiti in conformit0 a quanto riportato nella presente norma o alle normative comun=
que applicabili.
11.9.3.1 CONTROLLO SUI MATERIALI PER ELEMENTI DI SERIE
334 CAPITOLO 11
7er il calcestruzzo impiegato con fini strutturali nei centri di produzione dei componenti prefabbricati di serie, il 'irettore tecnico
di Stabilimento dovr0 effettuare il controllo continuo del calcestruzzo stesso secondo le prescrizioni contenute nel D 11.&, operan=
do con apparecchiature di misura di forza e spostamenti tarate annualmente da uno dei laboratori di cui allart. %) del '7 n.
#($/&$$1 o da organismi terzi di taratura appositamente accreditati secondo i regolamenti vigenti nel settore.
,l tecnico suddetto provveder0 alla trascrizione giornaliera dei risultati su appositi registri di produzione con data certa, da con=
servare per dieci anni da parte del produttore. 'etti registri devono essere disponibili per i competenti organi del +onsiglio Su=
periore dei lavori pubblici = Servizio ?ecnico +entrale, per i direttori dei lavori e per tutti gli aventi causa nella costruzione.
@e prove di stabilimento dovranno essere eseguite a &( giorni di stagionatura e ai tempi significativi nelle varie fasi del ciclo tec=
nologico, secondo le modalit0 precisate in D 11.&.9.
@a resistenza caratteristica dovr0 essere determinata secondo il metodo di controllo di tipo < di cui al D 11.&.%, ed immediatamen=
te registrata.
,noltre dovranno eseguirsi controlli del calcestruzzo a &( giorni di stagionatura, presso un laboratorio di cui allart. %) del '7 n.
#($/&$$1, per non meno di un prelievo ogni cinque giorni di produzione effettiva per ogni tipo di calcestruzzo omogeneo/ tali ri=
sultati dovranno soddisfare il controllo di tipo 2 di cui al D 11.&.%, operando su tre prelievi consecutivi, indipendentemente dal
quantitativo di calcestruzzo prodotto.
Sar0 responsabilit0 del 'irettore ?ecnico dello stabilimento la trascrizione sullo stesso registro dei risultati delle prove di stabili=
mento e quelli del laboratorio esterno.
,nfine, il tecnico abilitato dovr0 predisporre periodicamente, almeno su base annua, una verifica della conformit0 statistica dei
risultati dei controlli interni e di quelli effettuati da laboratorio esterno, tra loro e con le prescrizioni contenute nelle vigenti nor=
me tecniche.
7er lacciaio darmatura impiegato con fini strutturali nei centri di produzione dei componenti prefabbricati di serie, il 'irettore
tecnico di Stabilimento dovr0 verificare che il materiale in ingresso sia provvisto della documentazione di identificazione, e/o
marchiatura, prevista e sia accompagnato dai documenti previsti al punto 11.#.1.% 8attestato di qualificazione del S?+, documenti
di trasporto, etc.3. ,l 'irettore dei @avori 5 tenuto a rifiutare le eventuali forniture non conformi.
@acciaio dovr0 rimanere riconoscibile e riconducibile allazienda produttrice ed allo stabilimento di produzione.
7er lacciaio che non subisce lavorazioni non sono necessarie ulteriori verifiche.
Ael caso di piegatura, saldatura e raddrizzatura dellacciaio, 5 responsabilit0 del 'irettore tecnico di Stabilimento verificare, tra=
mite opportune prove, che le lavorazioni non alterino le caratteristiche meccaniche e geometriche originarie del prodotto. @e pro=
ve devono essere eseguite dopo le lavorazioni. 7er i processi sia di saldatura che di piegatura, si potr0 fare utile riferimento alla
normativa europea applicabile.
@a prova di piegatura va eseguita su tre spezzoni ogni )$ tonnellate di acciaio lavorato 8in uscita dalla/e apparecchiatura/e dello
stabilimento3, e comunque almeno 1 volta al mese, secondo la norma !A, "A ,SO 1%*#$=1-&$1$. >anno usati mandrini di diame=
tro opportuno. 'opo la prova il campione non deve presentare cricche.
@a prova sulle saldature strutturali, eseguite da operatore qualificato devono essere definite allinterno del controllo di produzio=
ne in fabbrica aziendale. 7er le modalit0 di esecuzione dei controlli ed i livelli di accettabilit0 si potr0 fare utile riferimento alla
norma !A, "A ,SO 1;*#%-&$1$. Ogni due anni, al rinnovo della qualifica delloperatore, verranno effettuate sulle saldature tutte
le prove previste dalle norme europee applicabili.
2 valle delloperazione di raddrizzamento dei rotoli, verr0 effettuata una prova a trazione su tre spezzoni ogni 1$ rotoli presso
uno dei laboratori di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1.
,l 'irettore tecnico di stabilimento curer0 la registrazione di tutti i risultati delle prove di controllo interno e del laboratorio ester=
no su apposito registro di produzione, da conservare per dieci anni, di cui dovr0 essere consentita la visione a quanti ne abbiano
titolo.
, suddetti controlli si applicano solo a prodotti per i quali non sia applicabile la marcatura +", per i quali si applica integralmente
quanto previsto dalle norme pertinenti specifiche tecniche armonizzate.
11.9.3.2 CONTROLLO DI PRODUIONE IN SERIE CONTROLLATA
7er le produzioni per le quali 5 prevista la serie controllata, 5 richiesto il rilascio preventivo dellautorizzazione alla produzione
da parte del Servizio ?ecnico +entrale, secondo le procedure di cui al D 11.(.9.#.
11.9.3.3 PRO,E INIIALI DI TIPO PER ELEMENTI IN SERIE CONTROLLATA
@a produzione in serie controllata di componenti strutturali deve essere preceduta da verifiche sperimentali su prototipi eseguite
da un laboratorio di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1, appositamente incaricato dal produttore.
11.9.3./ MARC>IATURA
Ogni elemento prefabbricato prodotto in serie, deve essere appositamente contrassegnato da marchiatura fissa, indelebile o co=
munque non rimovibile, in modo da garantire la rintracciabilit0 del produttore e dello stabilimento di produzione, nonch1 indi=
viduare la serie di origine dellelemento.
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 335
,noltre, per manufatti di peso superiore ad ( EA, dovr0 essere indicato in modo visibile, per lo meno fino alleventuale getto di
completamento, anche il peso dellelemento.
11.8.4. PROCEDURE DI QUALIFICAZIONE
@a valutazione dellidoneit0 del processo produttivo e del controllo di produzione in stabilimento, nonch1 della conformit0 del
prodotto finito, 5 effettuata attraverso la procedura di qualificazione di seguito indicata.
, produttori di elementi prefabbricati di serie devono procedere alla qualificazione dello stabilimento e degli elementi costruttivi
di serie prodotti trasmettendo, ai sensi dellart. %( del '7 n. #($/&$$1, idonea documentazione al Servizio ?ecnico +entrale della
7residenza del +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici.
@a documentazione di cui sopra sar0 resa nota dal Servizio ?ecnico +entrale a mezzo di specifica +ircolare.
,l Servizio ?ecnico +entrale ha facolt0, anche attraverso sopralluoghi, di accertare la validit0 e la rispondenza della documenta=
zione, come pure il rispetto delle prescrizioni contenute nelle presenti norme.
,l Servizio ?ecnico +entrale provvede ad aggiornare lelenco della documentazione necessaria ad ottenere la qualificazione, in
base ai progressi tecnici ed agli aggiornamenti normativi che dovessero successivamente intervenire.
11.9./.1 0UALI2ICAIONE DELLO STABILIMENTO
@a qualificazione dello stabilimento 5 il presupposto per ogni successivo riconoscimento di tipologie produttive.
@a qualificazione del sistema organizzativo dello stabilimento e del processo produttivo deve essere dimostrata attraverso la presen=
tazione di idonea documentazione, relativa alla struttura organizzativa della produzione ed al sistema di controllo in stabilimento.
Ael caso in cui gli elementi costruttivi siano prodotti in piI stabilimenti, la qualificazione deve essere riferita a ciascuna unit0 di
produzione.
11.9./.2 0UALI2ICAIONE DELLA PRODUIONE IN SERIE DIC>IARATA
?utte le ditte che procedono in stabilimento alla costruzione di manufatti prefabbricati in serie dichiarata, prima dellinizio di una
nuova produzione devono presentare apposita domanda Servizio ?ecnico +entrale del +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici.
?ale domanda deve essere corredata da idonea documentazione, ai sensi dellart. %( del '7 n. #($/&$$1 e di quanto indicato al D
11.(.9.1.
Sulla base della documentazione tecnica presentata il Servizio ?ecnico +entrale rilascer0 apposito attestato di qualificazione, a=
vente validit0 triennale.
?ale attestato, necessario per la produzione degli elementi, sottintende anche la qualificazione del singolo stabilimento di produ=
zione.
@attestato 5 rinnovabile su richiesta, previa presentazione di idonei elaborati relativi allattivit0 svolta ed ai controlli eseguiti nel
triennio di validit0.
11.9./.3 0UALI2ICAIONE DELLA PRODUIONE IN SERIE CONTROLLATA
Oltre a quanto specificato per produzione in serie dichiarata, la documentazione necessaria per la qualificazione della produzione
in serie controllata dovr0 comprendere la documentazione relativa alle prove a rottura su prototipo ed una relazione interpretati=
va dei risultati delle prove stesse.
Sulla base della documentazione tecnica presentata il Servizio ?ecnico +entrale, sentito il +onsiglio Superiore dei @avori 7ubblici,
rilascer0 apposita autorizzazione alla produzione, avente validit0 triennale.
?ale attestato, necessario per la produzione degli elementi, sottintende anche la qualificazione del singolo stabilimento di produ=
zione.
@autorizzazione 5 rinnovabile su richiesta previa presentazione di idonei elaborati, relativi allattivit0 svolta ed ai controlli ese=
guiti nel triennio di validit0.
11.9././ SOSPENSIONI E RE,OC>E
H prevista la sospensione o, nei casi piI gravi o di recidiva, la revoca degli attestati di qualificazione dello stabilimento e/o della
produzione in serie dichiarata o controllata, ove il Servizio ?ecnico +entrale accerti, in qualsiasi momento, difformit0 tra i docu=
menti depositati e la produzione effettiva, ovvero la mancata ottemperanza alle prescrizioni contenute nella vigente normativa
tecnica. , provvedimenti di sospensione e di revoca vengono adottati dal Servizio ?ecnico +entrale.
11.8.5. DOCUMENTI DI ACCOMPAGNAMENTO
,l 'irettore dei @avori 5 tenuto a rifiutare le eventuali forniture non conformi a quanto riportato nel presente paragrafo.
Oltre a quanto previsto nei punti applicabili del D 11.1, ogni fornitura in cantiere di elementi costruttivi prefabbricati, sia di serie
che occasionali, dovr0 essere accompagnata da apposite istruzioni nelle quali vengono indicate le procedure relative alle opera=
zioni di trasporto e montaggio degli elementi prefabbricati, ai sensi dellart. %( del '7 n. #($/&$$1, da consegnare al 'irettore
dei @avori dellopera in cui detti elementi costruttivi vengono inseriti, che ne curer0 la conservazione-
336 CAPITOLO 11
?ali istruzioni dovranno almeno comprendere, di regola-
a) i disegni dassieme che indichino la posizione e le connessioni degli elementi nel complesso dellopera, compreso lelenco degli
elementi forniti con relativi contrassegni/
b) apposita relazione sulle caratteristiche dei materiali richiesti per le unioni e le eventuali opere di completamento/
c) le istruzioni di montaggio con i necessari dati per la movimentazione, la posa e la regolazione dei manufatti/
d) elaborati contenenti istruzioni per il corretto impiego e la manutenzione dei manufatti. ?ali elaborati dovranno essere conse=
gnati dal 'irettore dei @avori al +ommittente, a conclusione dellopera/
e) per elementi di serie qualificati, certificato di origine firmato dal produttore, il quale con ciO assume per i manufatti stessi le
responsabilit0 che la legge attribuisce al costruttore, e dal 'irettore ?ecnico responsabile della produzione. ,l certificato, che
deve garantire la rispondenza del manufatto alle caratteristiche di cui alla documentazione depositata presso il Servizio ?ecni=
co +entrale, deve riportare il nominativo del progettista e copia dellattestato di qualificazione rilasciato dal Servizio ?ecnico
+entrale/
f) documentazione, fornita quando disponibile, attestante i risultati delle prove a compressione effettuate in stabilimento su cubi
di calcestruzzo 8ovvero estratto del egistro di produzione3 e copia dei certificati relativi alle prove effettuate da un laborato=
rio incaricato ai sensi dellart. %) del '7 n. #($/&$$1/ tali documenti devono essere relativi al periodo di produzione dei ma=
nufatti.
+opia del certificato dorigine dovr0 essere allegato alla relazione del 'irettore dei @avori di cui allart. *% del '7 n. #($/&$$1.
7rima di procedere allaccettazione dei manufatti, il 'irettore dei @avori deve verificare che essi siano effettivamente contrasse=
gnati, come prescritto dal D 11.(.#.9.
,l produttore di elementi prefabbricati deve altres: fornire al 'irettore dei @avori, e questi al +ommittente, gli elaborati 8disegni, par=
ticolari costruttivi, ecc.3 firmati dal 7rogettista e dal 'irettore ?ecnico della produzione, secondo le rispettive competenze, contenenti
istruzioni per il corretto impiego dei singoli manufatti, esplicitando in particolare-
!) destinazione del prodotto/
h) requisiti fisici rilevanti in relazione alla destinazione/
i) prestazioni statiche per manufatti di tipo strutturale/
D) prescrizioni per le operazioni integrative o di manutenzione, necessarie per conferire o mantenere nel tempo le prestazioni e i
requisiti dichiarati/
&) tolleranze dimensionali nel caso di fornitura di componenti.
Aella documentazione di cui sopra il progettista deve indicare espressamente-
. le caratteristiche meccaniche delle sezioni, i valori delle coazioni impresse, i momenti di servizio, gli sforzi di taglio massimo, i
valori dei carichi di esercizio e loro distribuzioni, il tipo di materiale protettivo contro la corrosione per gli apparecchi metallici
di ancoraggio, dimensioni e caratteristiche dei cuscinetti di appoggio, indicazioni per il loro corretto impiego/
. se la sezione di un manufatto resistente deve essere completata in opera con getto integrativo, la resistenza richiesta/
la possibilit0 di impiego in ambiente aggressivo e le eventuali variazioni di prestazioni che ne conseguono.

11.8.6. DISPOSITIVI MECCANICI DI COLLEGAMENTO
, dispositivi meccanici che garantiscono il collegamento fra elementi prefabbricati devono essere idonei a garantire le prestazioni
previste dalle presenti norme ed in particolare, in presenza di azioni sismiche, al D ;.9.%.&.
2i suddetti dispositivi meccanici, se dotati di marcatura +", si applica quanto riportato ai punti 23 e +3 del D11.1. ,n assenza di mar=
catura +" si applica comunque il punto '3 del D11.1.
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 337
11.. DISPOSITIVI ANTISISMICI
7er dispositivi antisismici si intendono gli elementi che contribuiscono a modificare la risposta sismica, o in generale dinamica, di
una struttura, ad esempio incrementandone il periodo fondamentale, modificando la forma dei modi di vibrare fondamentali,
incrementando la dissipazione di energia, limitando la forza trasmessa alla struttura e/o introducendo vincoli permanenti o tem=
poranei che migliorano la risposta sismica o dinamica.
?utti i dispositivi devono avere una vita di servizio maggiore di 1$ anni nel campo di temperatura di riferimento indicato nelle
specifiche tecniche applicabili a ciascun dispositivo. ,n assenza di indicazioni riportate nelle suddette specifiche tecniche il campo
di temperatura di riferimento deve essere almeno compreso fra .1% L+ e K9% L+. 7er opere particolari, per le quali le temperature
prevedibili non rientrano nel suddetto intervallo, potr0 farsi riferimento a campi di temperatura diversi da quello sopra citato/
per dispositivi operanti in luoghi protetti, si puO assumere un campo di temperatura ridotto in relazione ai valori estremi di tem=
peratura ambientale.
'evono essere previsti piani di manutenzione e di sostituzione allo scadere della vita di servizio, senza significativi effetti
sulluso delle strutture in cui sono installati.
@addove si faccia riferimento alla norma europea armonizzata !A, "A 1%1&), le grandezze di riferimento ivi citate andranno de=
sunte da quanto prescritto nelle presenti Aorme ?ecniche per le +ostruzioni ovvero dalle 2ppendici Aazionali agli "urocodici. ,n
particolare, in quanto segue, si intende per d
bd
lo spostamento d
&
valutato per un terremoto riferito allo EL+ 8si veda anche D
;.1$.*.&.&3.
11..1. TIPOLOGIE DI DISPOSITIVI
,n generale, ai fini della presente norma, si possono individuare le seguenti tipologie di dispositivi-
',S7OS,?,>, ', >,A+O@O ?"67O2A"O- questi dispositivi sono utilizzati per obbligare i movimenti in uno o piI direzioni secondo
modalit0 differenziate a seconda del tipo e dellentit0 dellazione. Si distinguono in -
9ispositivi di vincolo del tipo ?a fusibileC- caratterizzati dallimpedire i movimenti relativi fra le parti collegate sino al raggiungi=
mento di una soglia di forza oltre la quale, al superamento della stessa, consentono tutti i movimenti. 2bitualmente sono uti=
lizzati per escludere il sistema di protezione sismica nelle condizioni di servizio, consentendone il libero funzionamento du=
rante il terremoto di progetto, senza modificarne il comportamento.
9ispositivi (dinamici) di vincolo provvisorio- caratterizzati dalla capacit0 di solidarizzare gli elementi che collegano, in presenza
di movimenti relativi rapidi, quali quelli sismici, e di lasciarli liberi, o quasi, in presenza di movimenti relativi lenti imposti o
dovuti ad effetti termici.
',S7OS,?,>, ',7"A'"A?, '2@@O S7OS?26"A?O, a loro volta suddivisi in-
9ispositivi a comportamento lineare o ?LineariC- caratterizzati da un legame forza=spostamento sostanzialmente lineare, fino ad
un dato livello di spostamento, con comportamento stabile per il numero di cicli richiesti e sostanzialmente indipendente dal=
la velocit0/ nella fase di scarico non devono mostrare spostamenti residui significativi.
9ispositivi a comportamento non lineare o ?=on LineariC- caratterizzati da un legame forza=spostamento non lineare, con compor=
tamento stabile per il numero di cicli richiesti e sostanzialmente indipendente dalla velocit0.
',S7OS,?,>, ',7"A'"A?, '2@@2 >"@O+,?n detti anche 9ispositivi a comportamento viscoso o Viscosi- caratterizzati dalla dipendenza
della forza soltanto dalla velocit0 o da velocit0 e spostamento contemporaneamente/ il loro funzionamento 5 basato sulle forze di
reazione causate dal flusso di un fluido viscoso attraverso orifizi o sistemi di valvole.
',S7OS,?,>, ', ,SO@26"A?O o ?AsolatoriC- svolgono fondamentalmente la funzione di sostegno dei carichi verticali, con elevata rigi=
dezza in direzione verticale e bassa rigidezza o resistenza in direzione orizzontale, permettendo notevoli spostamenti orizzontali.
2 tale funzione possono essere associate o no quelle di dissipazione di energia, di ricentraggio del sistema, di vincolo laterale sot=
to carichi orizzontali di servizio 8non sismici3. "ssendo fondamentalmente degli apparecchi di appoggio, essi debbono rispettare
le relative norme per garantire la loro piena funzionalit0 rispetto alle azioni di servizio.
,n generale, ai fini della presente norma, si possono individuare le seguenti tipologie di isolatori-
Asolatori elastomerici- costituiti da strati alternati di materiale elastomerico 8gomma naturale o materiali artificiali idonei3 e di
acciaio, questultimo con funzione di confinamento dellelastomero, risultano fortemente deformabili per carichi paralleli alla
giacitura degli strati 8carichi orizzontali3.
Asolatori a scorrimento- costituiti da appoggi a scorrimento, con superficie piana o curva, caratterizzati da bassi valori delle resi=
stenze per attrito.
',S7OS,?,>, costituti da una +O6<,A2`,OA" '"@@" 7"+"'"A?, +2?"4O,".
11..2. PROCEDURA DI QUALIFICAZIONE
, dispositivi antisismici, per i quali si applica quanto specificato al punto 23 del D 11.1, devono essere conformi alla norma euro=
pea armonizzata !A, "A 1%1&) e recare la 6arcatura +". Si applica il Sistema di 2ttestazione della +onformit0 o di >alutazione
e >erifica della +ostanza della 7restazione previsto nella suddetta norma europea armonizzata per le applicazioni critiche.
338 CAPITOLO 11
Ael caso di dispositivi antisismici non ricadenti, o non completamente ricadenti, nel campo di applicazione della norma europea
armonizzata !A, "A 1%1&), si applica il caso +3 del D11.1. Ael caso di qualificazione mediante +ertificazione di ,doneit0 ?ecnica,
questa avverr0 sulla base di specifiche @inee 4uida edite dal Servizio ?ecnico +entrale#
,n aggiunta a quanto previsto al punto 23 o +3 del D 11.1, ogni fornitura deve essere accompagnata da un manuale contenente le
specifiche tecniche per la posa in opera e la manutenzione.
@e procedure di qualificazione hanno lo scopo di dimostrare che il dispositivo 5 in grado di mantenere la propria funzionalit0
nelle condizioni duso previste durante tutta la vita di progetto.
, dispositivi sottoposti a prove di qualificazione potranno essere utilizzati nella costruzione solo se gli elementi sollecitati in cam=
po non lineare vengono sostituiti o se la loro resistenza alla fatica oligociclica 5 almeno di un ordine di grandezza superiore al
numero dei cicli delle prove, e comunque previo accertamento della loro perfetta integrit0 e piena funzionalit0 a seguito delle
prove, da accertare attraverso la successiva effettuazione delle prove di accettazione ed il controllo dei relativi parametri di verifi=
ca.
11..3. PROCEDURA DI ACCETTAZIONE
,l 'irettore dei @avori 5 tenuto a verificare, nellambito delle proprie competenze, quanto sopra indicato e che le procedure di po=
sa in opera siano conformi alle specifiche tecniche del produttore del sistema stesso/ dovr0 inoltre effettuare idonee prove di ac=
cettazione, che comprendano in ogni caso la verifica geometrica e delle tolleranze dimensionali, nonch1 la valutazione delle prin=
cipali caratteristiche meccaniche dei materiali componenti e/o delle principali prestazioni dei dispositivi, secondo le modalit0 de=
scritte nel seguito, al fine di verificare la conformit0 dei dispositivi stessi a quanto richiesto per lo specifico progetto.
@e prove di accettazione devono essere certificate da un @aboratorio di cui allarticolo %) del '7 #($/&$$1, dotato di adeguata
competenza, attrezzatura ed organizzazione.
7er i dispositivi rientranti nel campo di applicazione della norma europea armonizzata !A, "A 1%1&), le metodologie per le pro=
ve di accettazione ed i relativi criteri di valutazione, ove non diversamente specificato nel seguito, sono quelli indicati, per cia=
scun tipo di dispositivo, nella suddetta norma europea armonizzata con riferimento alle prove di +ontrollo di 7roduzione in
Babbrica 87actor. Production Control tests3. ,l numero dei dispositivi da sottoporre a prove di accettazione 5 di seguito specificato
per ciascun tipo di dispositivo.
" possibile impiegare, ai fini delle prove di accettazione, le prove di +ontrollo di 7roduzione in Babbrica effettuate nellambito
del mantenimento della qualificazione dei dispositivi stessi ai sensi della norma europea sopra detta, nel numero che la stessa
norma prevede, a condizione che-
= il campionamento dei dispositivi sia stato effettuato, sui lotti destinati allo specifico cantiere, dal 'irettore dei @avori del
cantiere stesso/
= le prove siano certificate da un @aboratorio di cui allarticolo %) del '7 #($/&$$1, dotato di adeguata competenza, attrez=
zatura ed organizzazione.
= , suddetti certificati riportino esplicitamente lindicazione del o dei cantieri ove viene utilizzata la fornitura.
7er dispositivi non ricadenti nel campo di applicazione della norma europea armonizzata !A, "A 1%1&) le prove di accettazione,
che rimangono obbligatorie, saranno eseguite secondo le modalit0 e con i criteri di valutazione riportate nelle specifiche tecniche
europee, ovvero nelle @inee 4uida Aazionali, di riferimento.
,n generale, e se non differentemente indicato nelle specifiche tecniche di riferimento, le massime differenze tra le caratteristiche
meccaniche ottenute nelle prove di qualificazione ed i valori di progetto o nelle normali condizioni duso devono essere contenu=
te entro limiti riferiti a variazioni nellambito della fornitura, dellinvecchiamento, della temperatura e della frequenza di prova.
,n particolare-
. le differenze nellambito della fornitura, devono essere riferite ai valori di progetto/
. le differenze dovute allinvecchiamento, alla temperatura e alla frequenza di prova, devono essere riferite ai valori nelle nor=
mali condizioni di utilizzo che derivano da prove condotte ad una temperatura di 8&# _ %3 L+.
@e differenze dovute alla frequenza di prova, devono essere valutate nellambito di una variazione della frequenza di almeno _
#$F eccetto per i dispositivi il cui funzionamento dipende dalla velocit0 per i quali lo studio deve essere esteso ad un campo
maggiore.
11..4. DISPOSITIVI A COMPORTAMENTO LINEARE
,l comportamento dei dispositivi a comportamento lineare 5 definito tramite la rigidezza equivalente l
e
e il coefficiente di smor=
zamento viscoso equivalente o
e
, che devono rispettare le limitazioni
o
e
^ 1%F [11.).1]
F &$ l / l l
in in e
< [11.).&]
essendo l
in
la rigidezza iniziale valutata come rigidezza secante tra i valori corrispondenti al 1$F ed il &$F della forza di proget=
to.
7er assicurare un comportamento ciclico stabile, le variazioni in una serie di cicli di carico riferiti allo stesso spostamento massi=
mo devono essere limitate nel modo seguente-
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 339
F 1$ l / l l
3 # 8 , e 3 # 8 , e 3 i 8 , e
[11.).#]
F 1$ /
3 # 8 , e 3 # 8 , e 3 i 8 , e
[11.).9]
dove il pedice 8#3 si riferisce a quantit0 determinate nel terzo ciclo di carico ed il pedice 8i3 si riferisce a quantit0 relative alli=
esimo ciclo, escluso il primo 8i J &3.
@e massime differenze tra le caratteristiche meccaniche ottenute nelle prove di qualificazione ed i valori di progetto o le normali
condizioni duso devono essere contenute entro limiti riportati in ?ab. 11.).,
@e variazioni devono essere valutate con riferimento al #L ciclo di prova.

Tab. 11.!.I
2ornit&ra In*#$$.ia'#nto T#'p#rat&ra 2r#?&#n(a di pro*a
l
e
_1%F _&$F _9$F _1$F
o
e
_1%F _1%F _1%F _1$F
11.!./.1 PRO,E DI ACCETTAIONE SUI DISPOSITI,I
@e prove di accettazione devono essere effettuate su almeno il 1$F dei dispositivi, comunque non meno di 9 e non piI del nume=
ro di dispositivi da mettere in opera. Su almeno un dispositivo verr0 anche condotta una prova quasi statica, imponendo alme=
no % cicli completi di deformazioni alternate, con ampiezza massima pari a _ d
&
.
Cualora il dispositivo abbia caratteristiche costruttive analoghe a quelle di un isolatore elastomerico ne sia geometricamente simi=
le e sia soggetto ad azione tagliante, senza perO svolgere funzione portante dei carichi verticali, le prove di accettazione dovranno
essere condotte secondo le modalit0 e numerosit0 previste per le prove su isolatori elastomerici, ma con la seguente variante-
. caratterizzazione dei dispositivi in assenza di carico iniziale, riproducendo le condizioni di vincolo sulle facce, superiori ed
inferiori del dispositivo in opera.

11..5. DISPOSITIVI A COMPORTAMENTO NON LINEARE
, dispositivi a comportamento non lineare possono realizzare comportamenti meccanici diversi, ad elevata o bassa dissipazione
di energia, con riduzione o incremento della rigidezza al crescere dello spostamento, con o senza spostamenti residui allazzera=
mento della forza. Ael seguito si tratteranno dispositivi caratterizzati da una riduzione della rigidezza, ma con forza sempre cre=
scente, al crescere dello spostamento, i cui diagrammi forza=spostamento sono sostanzialmente indipendenti dalla velocit0 di
percorrenza e possono essere schematizzati come nella Big. 11.).1.
, dispositivi a comportamento non lineare sono costituiti da elementi base che ne determinano le caratteristiche meccaniche fon=
damentali ai fini della loro utilizzazione
,l loro comportamento 5 individuato dalla curva caratteristica che lega la forza trasmessa dal dispositivo al corrispondente spo=
stamento/ tali curve caratteristiche sono, in generale, schematizzabili con delle relazioni bilineari definite imponendo il passaggio
per il punto di coordinate 8B
1
, d
1
3, corrispondente al limite teorico del comportamento elastico lineare del dispositivo, e per il
punto di coordinate 8B
&
, d
&
3, corrispondente alla condizione di progetto allo S@+.

2i-. 11.!.1 = 9ia!rammi forza 1 spostamento per dispositivi non lineari

,l ciclo bilineare teorico 5 definito dai seguenti parametri-
d
el
N spostamento nel primo ramo di carico in una prova sperimentale entro il quale il comportamento 5 sostanzialmente linea=
re. ,n generale puO assumersi un valore pari a d
&
/&$/
B
el
N Borza corrispondente a d
el
, nel ramo di carico iniziale sperimentale.
d
1
N ascissa del punto dintersezione della linea retta congiungente lorigine con il punto 8d
el
, B
el
3 e la linea retta congiungente i
punti 8d
&
/9, B8d
&
/933 e 8d
&
, B
&
3 nel terzo ciclo della prova sperimentale/
B
1
N ordinata del punto dintersezione della linea retta congiungente lorigine con il punto 8d
el
, B
el
3 e la linea retta congiungente
i punti 8d
&
/9, B8d
&
/933 e 8d
&
, B
&
3 nel terzo ciclo della prova sperimentale/
d
&
N spostamento massimo di progetto del dispositivo corrispondente allo S@+/
340 CAPITOLO 11
B
&
N forza corrispondente allo spostamento d
&
, ottenuta al terzo ciclo sperimentale.
@e rigidezze elastica e post=elastica, rispettivamente del primo ramo e del secondo ramo, vengono definite come- l
1
N B
1
/d
1
/ l
&
N
8B
&
=B
1
3/8d
&
=d
1
3, mentre la rigidezza secante 5 data da l
sec
N B
&
/d
&
e lo smorzamento equivalente 5 o
e
N "
d
/8&p B
&
d
&
3 essendo "
d
larea del ciclo disteresi.
7er assicurare un comportamento ciclico stabile, le variazioni in una serie di cicli di carico riferiti allo stesso spostamento massi=
mo devono essere limitate nel modo seguente-
F 1$ l / l l
3 # 8 , & 3 # 8 , & 3 i 8 , &
[11.).%]
F 1$ /
3 # 8 , e 3 # 8 , e 3 i 8 , e
[11.).*]
dove il pedice 8#3 si riferisce a quantit0 determinate nel terzo ciclo di carico ed il pedice 8i3 si riferisce a quantit0 relative alli=
esimo ciclo, escluso il primo 8iJ&3.
,l ciclo teorico che eventualmente si assume per lesecuzione delle analisi non lineari per la progettazione della struttura, comple=
tato dei rami di scarico e ricarico coerenti con il comportamento reale, deve essere tale che lenergia dissipata in un ciclo non dif=
ferisca di piI del 1$F dallenergia dissipata nel terzo ciclo di carico della prova sperimentale.
@e massime differenze tra le caratteristiche meccaniche ottenute nelle prove di qualificazione ed i valori di progetto o nelle nor=
mali condizioni duso devono essere contenute entro limiti riportati in ?ab. 11.).,,.
@e variazioni devono essere valutate con riferimento al #L ciclo di prova.

Tab. 11.!.II

2ornit&ra In*#$$.ia'#nto T#'p#rat&ra 2r#?&#n(a di pro*a
l
&
_1%F _&$F _&$F _1$F
l
sec
_1%F _&$F _9$F _1$F
o
e
_1$F _1%F _1%F _1$F

Cuando il rapporto dincrudimento risulta l
&
/l
1
P $,$%, il limite su l
&
viene sostituito dal limite sulla variazione di l
&
/l
1
che de=
ve differire meno di $,$1 dal valore di progetto.
11.!.5.3 PRO,E DI ACCETTAIONE SUI DISPOSITI,I
Si applica quanto previsto al D 11.).9.1 per i dispositivi lineari.

11..6. DISPOSITIVI A COMPORTAMENTO VISCOSO
, dispositivi a comportamento viscoso trasmettono, in generale, soltanto azioni orizzontali ed hanno rigidezza trascurabile nei
confronti delle azioni verticali. "ssi sono caratterizzati da un valore della forza proporzionale a v
f
, e pertanto non contribuiscono
significativamente alla rigidezza del sistema. @a relazione forza spostamento di un dispositivo viscoso, per una legge sinusoidale
dello spostamento, 5 riportata in Big. 11.).&. @a forma del ciclo 5 ellittica per fN1.
,l loro comportamento 5 caratterizzato dalla massima forza sviluppata B
maU
e dallenergia dissipata "
d
in un ciclo, per una prefis=
sata ampiezza e frequenza, ossia dalle costanti + e f.
7er assicurare un comportamento ciclico stabile, le variazioni dellenergia dissipata "
d
in una serie di cicli di carico riferiti a stessa
velocit0 e spostamento massimi devono essere limitate nel modo seguente-
F 1$ " / " "
3 # 8 d 3 # 8 d 3 i 8 d
[11.).;]
dove il pedice 8#3 si riferisce a quantit0 determinate nel terzo ciclo di carico ed il pedice 8i3 si riferisce a quantit0 relative alli=
esimo ciclo, escluso il primo 8iJ&3.

2i-. 11.!.2 1 9ispositivi a comportamento viscoso
@e massime differenze tra le caratteristiche meccaniche ottenute nelle prove di qualificazione ed i valori di progetto o nelle nor=
mali condizioni duso devono essere contenute entro limiti riportati in ?ab. 11.).,,,, tenendo conto dei rapporti di scala tra i di=
spositivi sottoposti a prove di qualificazione e quelli reali.

Tab. 11.!.III
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 341
2ornit&ra In*#$$.ia'#nto T#'p#rat&ra 2r#?&#n(a di pro*a
B
maU
_1%F _%F _%F _1$F
"
d
=1%F =%F =%F _1$F

7er tener conto di possibili valori di velocit0 superiori a quelli di progetto, la forza massima di progetto del dispositivo va ampli=
ficata con un fattore di affidabilit0 j
v
dato da

v
N 81Kt
d
3Q81,%3
f
[11.).(]
in cui t
d
5 la tolleranza sulla forza di progetto fornita dal produttore, comprensiva della variabilit0 per effetto della temperatura, e
f 5 lesponente delle legge costitutiva.
,l dispositivo deve possedere due cerniere sferiche alle estremit0 onde evitare effetti di trafilamento e deterioramento delle guar=
nizioni, e la capacit0 rotazionale deve essere valutata tenendo conto dei carichi che interesseranno la struttura nel corso della vita,
degli effetti del sisma e dei disallineamenti di montaggio. ,n ogni caso la rotazione consentita dalle cerniere non deve essere infe=
riore ai & gradi sessagesimali.
, dispositivi devono essere progettati in modo da evitare snervamenti sotto lapplicazione dei carichi di servizio e rotture sotto le
condizioni di collasso. 'evono essere inoltre in grado di sopportare le accelerazioni laterali risultanti dalle analisi sismiche strut=
turali allo S@+ e, in assenza di tale valutazione, devono resistere ad una forza minima trasversale pari ad almeno due volte il pe=
so proprio del dispositivo. ,l progetto e la costruzione del dispositivo devono consentire la manutenzione nel corso della vita utile
ed evitare che fenomeni di instabilit0 interessino gli steli, nelle condizioni di massima estensione ed in riferimento alla configura=
zione di messa in opera
11.!.1.1 PRO,E DI ACCETTAIONE SUI DISPOSITI,I
@e prove di accettazione devono essere effettuate su almeno il 1$F dei dispositivi, comunque non meno di 9 e non piI del nume=
ro di dispositivi da mettere in opera.

11..7. ISOLATORI ELASTOMERICI
4li isolatori debbono avere pianta con due assi di simmetria ortogonali, cos: da presentare un comportamento il piI possibile in=
dipendente dalla direzione della azione orizzontale agente. 2i fini della determinazione degli effetti di azioni perpendicolari agli
strati, le loro dimensioni utili debbono essere riferite alle dimensioni delle piastre in acciaio, depurate di eventuali fori, mentre
per gli effetti delle azioni parallele alla giacitura degli strati si considerer0 la sezione intera dello strato di gomma.
@e piastre di acciaio devono essere conformi a quanto previsto nelle norme per gli apparecchi di appoggio, con un allungamento
minimo a rottura del 1(F e spessore minimo pari a & mm per le piastre interne e a &$ mm per le piastre esterne.
Si definiscono due fattori di forma-
S
1
fattore di forma primario, rapporto tra la superficie 2 comune al singolo strato di elastomero ed alla singola piastra dacciaio,
depurata degli eventuali fori 8se non riempiti successivamente3, e la superficie laterale libera @ del singolo strato di elastomero,
maggiorata della superficie laterale degli eventuali fori 8se non riempiti successivamente3 ossia S
1
N2/@/
S
&
fattore di forma secondario, rapporto tra la dimensione in pianta ' della singola piastra in acciaio, parallelamente allazione
orizzontale agente, e lo spessore totale t
e
degli strati di elastomero ossia S
&
N '/t
e
.
4li isolatori in materiale elastomerico ed acciaio sono individuati attraverso le loro curve caratteristiche forza =spostamento, ge=
neralmente non lineari, tramite i due parametri sintetici- la rigidezza equivalente l
e
, il coefficiente di smorzamento viscoso equi=
valente o
e
.
@a rigidezza equivalente l
e
, relativa ad un ciclo di carico, 5 definita come rapporto tra la forza B corrispondente allo spostamento
massimo d raggiunto in quel ciclo e lo stesso spostamento 8l
e
N B/d3 e si valuta come prodotto del modulo dinamico equivalente
a taglio 4
din
per 2/t
e
.
,l coefficiente di smorzamento viscoso equivalente o
e
si definisce come rapporto tra lenergia dissipata in un ciclo completo di ca=
rico "
d
e &pBd, ossia o
e
N "
d
/8&p Bd3.
@a rigidezza verticale l
v
5 definita come rapporto tra la forza verticale di progetto B
v
e lo spostamento verticale d
v
8l
v
N B
v
/d
v
3.
@e massime differenze tra le caratteristiche meccaniche ottenute nelle prove di qualificazione ed i valori di progetto o nelle nor=
mali condizioni duso devono essere contenute entro limiti riportati in ?ab. 11.).,>.
@e variazioni devono essere valutate con riferimento al #L ciclo di prova. @e frequenze di prova per valutare le variazioni delle
caratteristiche meccaniche sono $,1hz e $,%hz.

Tab. 11.!.I,
2ornit&ra In*#$$.ia'#nto T#'p#rat&ra 2r#?&#n(a di pro*a
l
e
_&$F _&$F _&$F _&$F
l
v
.#$F = = =
342 CAPITOLO 11
o
e
_&$F _&$F _&$F _&$F

@e variazioni dovute al carico verticale, valutate come differenza tra i valori corrispondenti al carico verticale massimo ed a quel=
lo minimo, non dovranno superare il 1%F del valore di progetto.
11.!.:.1 PRO,E DI ACCETTAIONE SUI DISPOSITI,I
@e prove di accettazione devono essere effettuate su almeno il &%F dei dispositivi, e comunque non meno di 9 e non piI del nu=
mero di dispositivi da mettere in opera.
, dispositivi sottoposti a prove di qualificazione potranno essere utilizzati nella costruzione solo previa verifica della loro perfetta
integrit0 a seguito delle prove, da accertare attraverso la successiva effettuazione delle prove di accettazione ed il controllo dei
relativi parametri di verifica.

11..8. ISOLATORI A SCORRIMENTO
4li isolatori a scorrimento devono essere in grado di sopportare, sotto spostamento massimo impresso pari a d
&
, almeno % cicli di
carico e scarico. , cicli si riterranno favorevolmente sopportati se il coefficiente dattrito 8f3, nei cicli successivi al primo, non varie=
r0 di piI del &%F rispetto alle caratteristiche riscontrate durante il terzo ciclo, ossia
, &% , $ f / f f
3 # 8 3 # 8 3 i 8
[11.).)]
avendo contrassegnato con il pedice 8i3 le caratteristiche valutate alli=esimo ciclo e con il pedice 8#3 le caratteristiche valutate
al terzo ciclo. 'etto d
dc
lo spostamento massimo di progetto del centro di rigidezza del sistema disolamento, corrispondente allo
S@+, qualora lincremento della forza nel sistema di isolamento per spostamenti tra $,% d
dc
e d
dc
sia inferiore all 1,&%F del peso
totale della sovrastruttura, gli isolatori a scorrimento debbono essere in grado di garantire la loro funzione di appoggio fino a
spostamenti pari ad 1,&% d
&
.
11.!.9.1 PRO,E DI ACCETTAIONE SUI DISPOSITI,I
@e prove di accettazione, devono essere effettuate su almeno il 1$F dei dispositivi, comunque non meno di 9 e non piI del nume=
ro di dispositivi da mettere in opera.
Cualora gli isolatori fossero dotati di elementi o meccanismi supplementari atti a migliorarne le prestazioni sismiche, su almeno
un dispositivo completo di tali parti supplementari verr0 anche condotta una prova quasi statica, imponendo almeno % cicli
completi di deformazioni alternate, con ampiezza massima pari a _ d
&
. ,l dispositivo non potr0 essere utilizzato nella costruzione,
a meno che il suo perfetto funzionamento non sia ripristinabile con la sostituzione degli elementi base.

11... DISPOSITIVI A VINCOLO RIGIDO DEL TIPO A (FUSI"ILE)
, dispositivi a fusibile sono classificabili in due categorie- di tipo meccanico, quando lo svincolo 5 determinato dal rilascio di fermi
sacrificali, o di tipo idraulico, quando lo svincolo 5 governato dallGapertura di una valvola di sovrappressione.
11.!.!.1 PRO,E DI ACCETTAIONE SUI DISPOSITI,I
@e prove di accettazione sui dispositivi saranno effettuate con le modalit0 di seguito indicate, e si riterranno superate se i risultati
ottenuti non differiranno da quelli delle prove di qualificazione di oltre il _1$F.
q misura della geometria esterna, con tolleranza di _1$F sugli spessori e _%F sulle lunghezze, per i componenti determinanti ai
fini del comportamento.
q >alutazione della capacit0 di sostenere almeno # cicli monotonici con carico massimo impresso pari al valore di progetto di
servizio, con una tolleranza del K1$F, in assenza di snervamenti o rotture.
q >alutazione della forza di rilascio, sottoponendo il campione ad un carico monotonico sino al raggiungimento della rottura del
fusibile 8forza di rilascio3. @a tolleranza, rispetto al valore di progetto, deve essere definita dal progettista e, in assenza di tale
valutazione, 5 pari a _1%F.
@e prove di accettazione devono essere effettuate su almeno il 1$F dei dispositivi, comunque non meno di 9 e non piI del nume=
ro di dispositivi da mettere in opera. ,l dispositivo non potr0 essere utilizzato nella costruzione, a meno che il suo perfetto fun=
zionamento non sia ripristinabile con la sostituzione degli elementi base.

11..1!. DISPOSITIVI #DINAMICI$ DI VINCOLO PROVVISORIO
@a corsa disponibile deve essere funzione dello spostamento di progetto non sismico, derivanti da azioni lente, quali effetti termi=
ci, ritiro, viscosit0 e da qualsiasi altro spostamento relativo che puO interessare le parti che il dispositivo connette, incluso lo spo=
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 343
stamento dovuto alla comprimibilit0 del fluido in presenza di azione sismica. ,n ogni caso, la corsa non deve essere minore di _%$
mm per i ponti e _&% mm per gli edifici.
,l dispositivo deve possedere due cerniere sferiche alle estremit0 onde evitare effetti di trafilamento e deterioramento delle guar=
nizioni, e la capacit0 rotazionale deve essere valutata tenendo conto dei carichi che interesseranno la struttura nel corso della vita,
degli effetti del sisma e dei disallineamenti di montaggio. ,n ogni caso la rotazione consentita dalle cerniere non deve essere infe=
riore ai & gradi.
, dispositivi devono essere progettati in modo da evitare snervamenti sotto lapplicazione dei carichi di servizio e rotture sotto le
condizioni di collasso. 'evono essere inoltre in grado di sopportare le accelerazione laterali risultanti dalle analisi sismiche strut=
turali allo S@+ e, in assenza di tale valutazione, devono resistere ad una forza minima pari ad almeno due volte il peso proprio
del dispositivo. ,l progetto e la costruzione del dispositivo devono consentire la manutenzione nel corso della vita utile ed evitare
che fenomeni di instabilit0 interessino gli steli, nelle condizioni di massima estensione ed in riferimento alla configurazione di
messa in opera.
,l fattore di sicurezza nei confronti delle sovrapressioni, rispetto alle condizioni di progetto sismico allo S@+ deve essere pari ad
1,%, salvo che per i dispositivi dotati di sistema di protezione dal sovraccarico incorporato, per i quali il sistema deve attivarsi per
una forza minore del 11$F della forza di progetto ed il fattore di sicurezza deve essere assunto almeno pari ad 1.1.
@a velocit0 di attivazione dei dispositivi, tipicamente, 5 compresa tra $,% mm/s e % mm/s, ovvero per valori decisamente maggiori
di $,$1 mm/s.
11.!.13.1 PRO,E DI ACCETTAIONE SUI DISPOSITI,I
@e prove di accettazione devono essere effettuate su almeno il 1$F dei dispositivi, comunque non meno di 9 e non piI del nume=
ro di dispositivi da mettere in opera. ,l dispositivo potr0 essere utilizzato nella costruzione, salvo verifica della sua perfetta inte=
grit0 al termine delle prove.
7er le prove di accettazione per le quali non ci si avvalga delle prove di controllo di produzione in fabbrica, la prova di sovrap=
pressione 5 effettuata secondo la valutazione del comportamento rispetto ad un sovraccarico, accertando che il dispositivo attivi
il meccanismo di protezione dalle sovrapressioni per una forza minore ad 1,% volte quella di progetto, se dotato di meccanismo di
protezione interno, o che non subisca n1 perdite di fluido n1 alcun danno al sistema, se ne 5 sprovvisto, sotto lapplicazione della
storia di carico seguente-
a) aggiungimento del carico di progetto in meno di $,% secondi e mantenimento costante dello stesso per un tempo stabilito
dal progettista e, comunque, per almeno % secondi/
b) ,nversione del carico in meno di 1 secondo e mantenimento costante dello stesso per un tempo stabilito dal progettista e,
comunque, per almeno % secondi.


344 CAPITOLO 11
11.1!. MURATURA PORTANTE
11.1!.1. ELEMENTI PER MURATURA
4li elementi per muratura portante devono essere conformi alle norme europee armonizzate della serie !A, "A ;;1 e, secondo
quanto specificato al punto 2 del D 11.1, recare la 6arcatura +", secondo il sistema di attestazione della conformit0 o di valuta=
zione e verifica della costanza della prestazione indicato nella seguente tabella.

Tab. 11.13.I
Sp#$i%i$a T#$ni$a E&rop#a di ri%#ri'#nto Cat#-oria
Si)t#'a di Att#)ta(ion# d#lla
Con%or'it+
Si)t#'a di ,al&ta(ion# # ,#ri%i$a
d#lla Co)tan(a d#lla Pr#)ta(ion#
Specifica per elementi per muratura = "lementi per mu=
ratura di laterizio, silicato di calcio, in calcestruzzo vi=
brocompresso 8aggregati pesanti e leggeri3, calcestruzzo
aerato autoclavato, pietra agglomerata, pietra naturale
!A, "A ;;1=1, ;;1=&, ;;1=#, ;;1=9, ;;1=%, ;;1=*
+ategoria , &K
+ategoria ,, 9

+ome piI precisamente specificato nelle norme europee armonizzate della serie !A, "A ;;1, gli elementi di categoria , hanno
una resistenza alla compressione dichiarata, determinata tramite il valore medio o il valore caratteristico, e una probabilit0 di in=
successo nel raggiungerla non maggiore del %F. 4li elementi di categoria ,, non soddisfano questo requisito.
@uso di elementi per muratura portante di +ategoria , e ,, 5 subordinato alladozione, nella valutazione della resistenza di pro=
getto, del corrispondente coefficiente di sicurezza j
6
riportato nel relativo paragrafo 9.%.*.
11.13.1.1 PRO,E DI ACCETTAIONE
Oltre a quanto previsto al punto 2 del D11.1, il 'irettore dei @avori 5 tenuto a far eseguire ulteriori prove di accettazione sugli e=
lementi per muratura portante pervenuti in cantiere secondo le metodologie di prova indicate nelle citate nome europee armo=
nizzate.
@e prove di accettazione su materiali di cui al presente paragrafo sono obbligatorie per i soli elementi che costituiscono muratura
portante e devono essere eseguite e certificate presso un laboratorio di cui allart. %) del '7 n. #($/&$$1.
11.13.1.1.1 R#)i)t#n(a a $o'pr#))ion# d#-li #l#'#nti r#)i)t#nti arti%i$iali o nat&rali
,l controllo di accettazione in cantiere ha lo scopo di accertare se gli elementi da mettere in opera abbiano le caratteristiche dichia=
rate dal produttore.
Ael caso in cui il produttore abbia dichiarato la resistenza media, il controllo sar0 effettuato su almeno un campione per ogni #%$
m
#
di fornitura per elementi di +ategoria ,,, innalzabili a *%$ m
#
per elementi di +ategoria ,. Ogni campione sar0

costituito da n
elementi 8nJ*3 da sottoporre a prova di compressione. 7er ogni campione siano f
1
, f
&
, e f
n
le resistenze a compressione degli ele=
menti con f
1
^ f
&
^ e ^ f
n
/ il controllo sul campione si considera positivo se risultino verificate entrambe le disuguaglianze-
8f
1
K f
&
K e K f
n
3/n J f
bm
[11.1$.1]
f
1
J $,($ f
bm
[11.1$.&]
dove f
bm
5 la resistenza media a compressione dichiarata dal produttore.
Ael caso in cui il produttore non abbia dichiarato la resistenza media ma abbia dichiarato la sola resistenza caratteristica, il con=
trollo di accettazione in cantiere sar0 effettuato su almeno un campione per ogni #%$ m
#
di fornitura per elementi di +ategoria ,,,
innalzabili a *%$ m
#
per elementi di +ategoria ,. 7er ogni campione, siano f1, f&, ef* la resistenza a compressione dei sei elementi
con f1 ^ f& ^ e f*, il controllo si considera effettuato con esito positivo se risulta verificata la seguente disuguaglianza- f1J fbE, dove
fbE 5 la resistenza caratteristica a compressione dichiarata dal produttore.
2l 'irettore dei @avori spetta comunque lGobbligo di curare, mediante sigle, etichettature indelebili, ecc., che i campioni inviati
per le prove ai laboratori siano effettivamente quelli prelevati in cantiere con indicazioni precise sulla fornitura e sulla posizione
che nella muratura occupa la fornitura medesima.
@e modalit0 di prova sono riportate nella !A, "A ;;&=1-&$11.
11.1!.2. MALTE PER MURATURA
@e prestazioni meccaniche di una malta sono definite mediante la sua resistenza media a compressione f
m
.
@a classe di una malta 5 definita da una sigla costituita dalla lettera 6 seguita da un numero che indica la resistenza f
m
espressa
in A/mmM

secondo la ?ab. 11.1$.,,. 7er limpiego in muratura portante non sono ammesse malte con resistenza f
m
^ &,% A/mmM.

MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 345
7er garantire la durabilit0 5 necessario che i componenti la miscela rispondano ai requisiti contenuti nelle norme !A, "A
1$$(-&$$# 8acqua di impasto3, nelle norme europee armonizzate !A, "A 1#1#) 8aggregati per malta3 e !A, "A 1#$%%=1 8aggre=
gati leggeri3.
@e malte possono essere prodotte in fabbrica oppure prodotte in cantiere mediante la miscelazione di sabbia, acqua ed altri com=
ponenti leganti.
@e malte per muratura prodotte in fabbrica devono essere specificate o come malte a prestazione garantita oppure come malte a
composizione prescritta.
@a composizione delle malte per muratura prodotte in cantiere deve essere definita dalle specifiche del progetto.
11.13.2.1 MALTE A PRESTAIONE "ARANTITA
@a malta a prestazione garantita deve essere specificata per mezzo della classe di resistenza a compressione con riferimento alla
classificazione riportata nella tabella 11.1$.,,.

Tab. 11.13.II D Classi di malte a prestazione !arantita
Cla))# M 2@5 M 5 M 13 M 15 M 23 M d
esistenza a compressione A/mm
&
&,% % 1$ 1% &$ d
d 5 una resistenza a compressione maggiore di &% A/mmM dichiarata dal produttore

@e modalit0 per la determinazione della resistenza a compressione delle malte sono riportate nella !A, "A 1$1%=11-&$11.
@a malta per muratura portante deve garantire prestazioni adeguate al suo impiego in termini di durabilit0 e di prestazioni mec=
caniche e deve essere conforme alla norma europea armonizzata !A, "A ))(=& e, secondo quanto specificato al punto 2 del D
11.1, recare la 6arcatura +", secondo il sistema di attestazione della conformit0 o di >alutazione e >erifica della +ostanza della
7restazione indicato nella seguente ?ab. 11.1$.,,,.

Tab. 11.13.III
Sp#$i%i$a T#$ni$a E&rop#a di Ri%#ri'#nto U)o Pr#*i)to
Si)t#'a di Att#)ta(ion#
d#lla Con%or'it+
Si)t#'a di ,al&ta(ion# #
,#ri%i$a d#lla Co)tan(a
d#lla Pr#)ta(ion#
6alta per murature !A, "A ))(=& !si strutturali &K

11.13.2.2 MALTE A COMPOSIIONE PRESCRITTA
7er le malte a composizione prescritta le proporzioni di composizione in volume o in massa di tutti i costituenti devono essere
dichiarate dal produttore.
@a resistenza meccanica dovr0 essere verificata mediante prove sperimentali svolte in accordo con le !A, "A 1$1%=11-&$11.
@e malte a composizione prescritta devono inoltre rispettare le indicazioni riportate nella norma europea armonizzata !A, "A
))(=& secondo il sistema di attestazione della conformit0 o di valutazione e verifica della costanza della prestazione indicato nella
tabella 11.1$.,>.

Tab. 11.13.I,
Sp#$i%i$a T#$ni$a E&rop#a di Ri%#ri'#nto U)o Pr#*i)to
Si)t#'a di Att#)ta(ion#
d#lla Con%or'it+
Si)t#'a di ,al&ta(ion# #
,#ri%i$a d#lla Co)tan(a
d#lla Pr#)ta(ion#
6alta per murature !A, "A ))(=& !si strutturali
e non
9

7er le composizioni in volume descritte nella tabella 11.1$.> 5 possibile associare la classe di resistenza specificata.

Tab. 11.13., D Corrispondenza tra classi di resistenza e composizione in volume delle malte
Cla))# Tipo di 'alta Co'po)i(ion#
C#'#nto Cal$# a#r#a Cal$# idra&li$a Sabbia Po((olana
6 &,% ,draulica . . 1 # .
6 &,% 7ozzolanica . 1 . . #
6 &,% <astarda 1 . & ) .
6 % <astarda 1 . 1 % .
346 CAPITOLO 11
6 ( +ementizia & . 1 ( .
6 1& +ementizia 1 . . # .

11.13.2.3 MALTE PRODOTTE IN CANTIERE
Ael caso di malte prodotte in cantiere, le miscele andranno calibrate in funzione delle specifiche di progetto. @e malte devono ga=
rantire prestazioni adeguate al loro impiego in termini di durabilit0 e di prestazioni meccaniche.

11.13.2./ PRO,E DI ACCETTAIONE
@e prove di accettazione sulle malte ad uso strutturale mirano a verificare che la resistenza della malta rispetti i valori di progetto
assunti e specificati dal progettista.
,l 'irettore dei @avori potr0 far eseguire prove di accettazione sulle malte, secondo le metodologie di prova indicate nella presen=
te norma. @e prove sono obbligatorie nel caso di malte a composizione prescritta o prodotte in cantiere, la cui composizione diffe=
risce da quelle riportate nella ?abella 11.1$.>.
,l controllo di accettazione va eseguito su miscele omogenee e prevede il campionamento di almeno # provini prismatici 9$ U 9$ U
1*$ mm ogni #%$ m
#
di muratura realizzata con la stessa miscela, da sottoporre a flessione, e quindi a compressione sulle * met0
risultanti, secondo quanto indicato nella norma !A, "A 1$1%=11-&$11. ,l valore medio delle resistenze a compressione misurate
deve risultare maggiore o uguale del valore di progetto.
11.1!.3. DETERMINAZIONE DEI PARAMETRI MECCANICI DELLA MURATURA
11.13.3.1 RESISTENA A COMPRESSIONE
11.13.3.1.1 D#t#r'ina(ion# )p#ri'#ntal# d#lla r#)i)t#n(a a $o'pr#))ion#
@a resistenza caratteristica sperimentale a compressione si determina su n muretti 8n J*3, secondo la procedura descritta nella
norma !A, "A 1$%&=1-&$$1.
@a determinazione della resistenza caratteristica deve essere completata con la verifica dei materiali, da condursi come segue-
. malta- n. # provini prismatici 9$ U 9$ U 1*$ mm da sottoporre a flessione, e quindi a compressione sulle * met0 risultanti, se=
condo la norma !A, "A 1$1%=11-&$11/
. elementi resistenti- n. 1$ elementi da sottoporre a compressione con direzione del carico normale al letto di posa, secondo la
norma europea armonizzata !A,="A ;;&=1.
11.13.3.1.2 Sti'a d#lla r#)i)t#n(a a $o'pr#))ion#
,n sede di progetto, per le murature formate da elementi artificiali pieni o semipieni il valore della resistenza caratteristica a com=
pressione della muratura f
&
puO essere dedotto dalla resistenza caratteristica a compressione degli elementi e dalla classe di ap=
partenenza della malta tramite la ?ab. 11.1$.>,. 2i fini delluso di tale tabella, nel caso la resistenza a compressione degli elementi
sia dichiarata mediante il suo valore medio fbm, in assenza di una determinazione sperimentale diretta, la resistenza caratteristica
dellelemento fbE puO essere stimata mediante la relazione fbEN $,( fbm. @a validit0 della tabella 5 limitata a quelle murature aventi
giunti orizzontali e verticali riempiti di malta e di spessore compreso tra % e 1% mm. 7er valori non contemplati in tabella 5 am=
messa linterpolazione lineare/ in nessun caso sono ammesse estrapolazioni.

Tab. 11.13.,I D Valori di f
&
per murature in elementi artificiali pieni e semipieni (valori in =mm
/
)
R#)i)t#n(a $aratt#ri)ti$a a $o'pr#))ion# %
b4
d#llG#l#'#nto NH''
2

Tipo di 'alta
M15 M13 M5 M2@5
&,$ 1,& 1,& 1,& 1,&
#,$ &,& &,& &,& &,$
%,$ #,% #,9 #,# #,$
;,% %,$ 9,% 9,1 #,%
1$,$ *,& %,# 9,; 9,1
1%,$ (,& *,; *,$ %,1
&$,$ ),; (,$ ;,$ *,1
#$,$ 1&,$ 1$,$ (,* ;,&
9$,$ 19,# 1&,$ 1$,9 .

Ael caso di murature costituite da elementi naturali si assume convenzionalmente la resistenza caratteristica a compressione
dellelemento f
bE
pari a-
f
bE
N $.;% f
bm
[11.1$.#]
dove f
bm
rappresenta la resistenza media a compressione degli elementi in pietra squadrata.
MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 347
,l valore della resistenza caratteristica a compressione della muratura f
E
puO essere dedotto dalla resistenza caratteristica a
compressione degli elementi f
bE
e dalla classe di appartenenza della malta tramite la seguente ?ab. 11.1$.>,,.

Tab. 11.13.,II D Valori di f
&
per murature in elementi naturali di pietra squadrata (valori in =mm
/
)
R#)i)t#n(a $aratt#ri)ti$a a $o'pr#))ion# %
b4
d#llG#l#'#nto
Tipo di 'alta
M15 M13 M5 M2@5
&,$ 1,$ 1,$ 1,$ 1,$
#,$ &,& &,& &,& &,$
%,$ #,% #,9 #,# #,$
;,% %,$ 9,% 9,1 #,%
1$,$ *,& %,# 9,; 9,1
1%,$ (,& *,; *,$ %,1
&$,$ ),; (,$ ;,$ *,1
#$,$ 1&,$ 1$,$ (,* ;,&
J 9$,$ 19,# 1&,$ 1$,9 .

2nche in questo caso, per valori non contemplati in tabella 5 ammessa linterpolazione lineare/ in nessun caso sono ammesse e=
strapolazioni.
,n alternativa alla determinazione sperimentale della resistenza a compressione, per la stima della resistenza caratteristica a com=
pressione della muratura in elementi artificiali e naturali, 5 anche possibile fare riferimento a quanto riportato al D #.* della norma
"A 1))*=1=1, integrata dalla relativa 2ppendice Aazionale. 7er la determinazione della resistenza normalizzata del blocco fb a cui
queste norme si riferiscono, qualora essa non sia dichiarata dal produttore, si utilizzano i fattori di conversione della resistenza
alla compressione media del blocco contenuti nella appendice 2 della !A, "A ;;&=1.
11.13.3.2 RESISTENA CARATTERISTICA A TA"LIO IN ASSENA DI TENSIONI NORMALI
11.13.3.2.1 D#t#r'ina(ion# )p#ri'#ntal# d#lla r#)i)t#n(a a ta-lio
@a resistenza caratteristica sperimentale a taglio si determina su n campioni 8n J*3, seguendo sia, per la confezione che per la pro=
va, le modalit0 indicate nella norma !A, "A 1$%&=#-&$$; e, per quanto applicabile, !A, "A 1$%&=9-&$$1. ,n alternativa, la resi=
stenza caratteristica a taglio puO essere valutata con prove di compressione diagonale su n campioni di muratura 8n J*3 seguen=
do, sia per la confezione che per la prova, le modalit0 indicate in normative di comprovata validit0.
11.13.3.2.2 Sti'a d#lla r#)i)t#n(a a ta-lio
,n sede di progetto, per le murature formate da elementi artificiali ovvero in pietra naturale squadrata, il valore di f
vE$ "
in alterna=
tiva alla determinazione sperimentale, puO essere dedotto dalla ?ab. 11.1$.>,,,. 7er valori non contemplati in tabella 5 ammessa
linterpolazione lineare/ in nessun caso sono ammesse estrapolazioni. 7er caratteristiche dei materiali 8resistenza della malta o
resistenza dei blocchi3 diverse da quelle contemplate in tabella, 5 necessario ricorrere alla determinazione sperimentale.

Tab. 11.13.,III D Resistenza caratteristica a ta!lio in assenza di tensioni normali f
v&%
(valori in =mm
/
)
El#'#nti p#r '&rat&ra %*43 5NH''
2
7
Malta ordinaria di $la))#
di r#)i)t#n(a data
Malta p#r )trati )ottili
5-i&nto ori((ontal# J
3@5 '' # A 3 ''7
Malta all#--#rita
@aterizio 61$ = 6&$ $,#$
$,#$
m
$,1% 6&,% = 6) $,&$
61 = 6& $,1$
Silicato di calcio
61$ = 6&$ $,&$
$,&$
mm
$,1% 6&,% = 6) $,1%
61 = 6& $,1$
+alcestruzzo vibrocompresso
+alcestruzzo areato autoclavato
7ietra artificiale e pietra naturale a
massello
61$ = 6&$
6&,% = 6)
61 = 6&
$,&$
$,1%
$,1$
$,&$
mm
$,1%
m valore valido per malte di classe 61$ o superiore e resistenza dei blocchi fbEJ %.$ A/mm
&
mm valore valido per malte di classe 6% o superiore e resistenza dei blocchi fbEJ #.$ A/mm
&

, valori in tabella possono essere direttamente utilizzati nel caso di giunti orizzontali e verticali riempiti di malta. Ael caso di
giunti orizzontali riempiti di malta e giunti verticali non riempiti, ma con le facce adiacenti degli elementi di muratura poste in
contatto luna con laltra, i valori della tabella vanno dimezzati. 7er la stima della resistenza a taglio della muratura con letto di
malta interrotto, nella quale gli elementi di muratura sono disposti su due o piI strisce uguali di malta ordinaria riempiti, i valori
di fvE$ relativi al letto pieno vanno opportunamente ridotti secondo quanto indicato nella norma "A 1))*=1=1 integrata dalla rela=
tiva 2ppendice Aazionale.
348 CAPITOLO 11
11.13.3.3 RESISTENA CARATTERISTICA A TA"LIO
,n presenza di tensioni di compressione, la resistenza caratteristica a taglio della muratura, f
vE
, 5 definita come resistenza
alleffetto combinato delle forze orizzontali e dei carichi verticali agenti nel piano del muro e puO essere ricavata tramite la rela=
zione
f
vE
N f
vE$
K $,9
n
[11.1$.9]

dove-
f
vE$
5 la resistenza caratteristica a taglio in assenza di carichi verticali/

n
5 la tensione normale media dovuta ai carichi verticali agenti nella sezione di verifica.
'eve risultare inoltre soddisfatta la relazione
fvE fvE,lim [11.1$.%]
con-
f
vE,lim
valore massimo della resistenza caratteristica a taglio che puO essere impiegata nel calcolo/
,l valore massimo della resistenza caratteristica a taglio si pone pari a-

, lim
0, 065
vk b
f f =

[11.1$.*]
ad eccezione degli elementi pieni in calcestruzzo aerato autoclavato e di tutti gli elementi caratterizzati da una resistenza a tra=
zione 8misurata in direzione orizzontale parallelamente al piano di posa3 maggiore o uguale a $,& fb , per i quali si pone-

,lim
0,10
vk b
f f =

[11.1$.;]
dove fb 5 la resistenza normalizzata a compressione verticale dei blocchi valutata secondo le norme armonizzate della serie !A,
"A ;;1. , valori di fvE,lim sopra riportati sono relativi a muratura con giunti verticali riempiti di malta. Ael caso di giunti orizzonta=
li riempiti di malta e giunti verticali non riempiti, ma con le facce adiacenti degli elementi di muratura poste in contatto luna
dellaltra, si adotta fvE,lim N $,$9% fb.

11.13.3./ MODULI DI ELASTICIT; SECANTI
,l modulo di elasticit0 normale secante della muratura 5 valutato sperimentalmente su n muretti 8n J *3, seguendo sia per la con=
fezione che per la prova le modalit0 indicate nella norma !A, "A 1$%&=1-&$$1.
,n sede di progetto, in mancanza di determinazione sperimentale, nei calcoli possono essere assunti i seguenti valori-
. modulo di elasticit0 normale secante " N 1$$$ f
E
[11.1$.(]
. modulo di elasticit0 tangenziale secante 4 N $.9 " [11.1$.)]













CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO 12. 12. 12. 12.

RIFERIMENTI TECNICI
350 CAPITOLO 12

Per quanto non diversamente specificato nella presente norma, si intendono coerenti con i principi alla base della stessa, le indi-
cazioni riportate nei seguenti documenti:
- Eurocodici strutturali pubblicati dal CEN, con le precisazioni riportate nelle Appendici Nazionali o desumibili dalle presenti
norme;
- Norme UN EN armonizzate i cui riferimenti siano pubblicati su !azzetta Ufficiale dell"Unione Europea;
- Norme per prove, materiali e prodotti pubblicate da UN#
noltre, a integrazione delle presenti norme e per quanto con esse non in contrasto, possono essere utilizzati i documenti di segui-
to indicati c$e costituiscono riferimenti di comprovata validit%:
- struzioni del Consiglio &uperiore dei 'avori Pubblici;
- 'inee !uida del &ervizio (ecnico Centrale del Consiglio &uperiore dei 'avori Pubblici;
- 'inee !uida per la valutazione e riduzione del risc$io sismico del patrimonio culturale e successive modificazioni del )iniste-
ro per i *eni e le Attivit% Culturali, come licenziate dal Consiglio &uperiore dei 'avori Pubblici e ss# mm# ii#;
- struzioni e documenti tecnici del Consiglio Nazionale delle +icerc$e ,C#N#+#-#
Possono essere utilizzati anc$e altri codici internazionali, purc$. sia dimostrato c$e garantiscano livelli di sicurezza non inferiori
a quelli delle presenti Norme tecnic$e#

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