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LA STAMPA
SABATO 14 APRILE 2007
PAGINA I

TUTTOlibri
SETTIMANALE
LEGGERE
GUARDARE
ASCOLTARE
NUMERO 1559
ANNO XXXI
tuttolibri@lastampa.it

Di lei, Grazia Deledda, si fidano da ventisei anni. E CARTEGGIO ANNIVERSARIO DIARIO DI LETTURA
FULMINI così anche quest’anno sul lungomare Deledda a
NICO ORENGO
Cervia, dal 21 aprile, ci sarà il Festival internazionale Caro Franz Da 100 anni La Ramondino
nico.orengo@lastampa.it degli aquiloni. Sono invitati «maestri» americani,
neozelandesi, australiani, dalla Tasmania e
Caro Max gli scout verso la Cina
Kafka e Brod: Gli esploratori Da Yiyun Li
DELEDDA, dall’Europa. Ahimè, non si scappa: purtroppo anche in
questa manifestazione di leggerezza ed eleganza,
cibo, libri, sogni tra Chiesa mille anni
FIGHTERS
diurna e notturna, ci saranno esibizioni di aquiloni da
combattimento, i «rokkaku» giapponesi e i «fighters»
indiani. Per l’occasione in nome dell’autrice di «Canne
e fidanzate e politica di buoni auspici
AL VENTO al vento» si spera in poco vento. VENTAVOLI - FORTE P. III BOATTI P. IX ZUCCONI P. XI

CHISSÀ
CHI VOTA
CESARE
MARTINETTI

C’è chi giura di averlo


visto, era il 1˚ aprile, allo Zenith
di Parigi, tra i settemila fans di
Nicolas Hulot. Hanno ricono-
sciuto Milou e lui doveva essere
lì vicino. Con un cappello e una
barba finta, come quando scap-
pava dai cattivissimi della «ghe-
péu» nel paese dei soviet.
Che peccato! Se Hulot si fos-
se candidato presidente della
Francia, non ci sarebbero dub-
bi: il Tintin della televisione
francese avrebbe preso il voto
del vero Tintin, stessa faccia da
«BD», stessa voglia di salvare il
mondo. Quel giorno allo Zenith,
Hulot, gliele ha cantate chiare
ai veri candidati, per primo a
quell’altro Nicolas Sarkozy det-
to «Sarkò», ma anche a lei, Sé-
golène Royal, detta «Ségò».
Hulot, il grande avventurie-
ro della tv, l’écolò né di destra né
di sinistra – dunque sostanzial-
mente di destra -, ha chiesto a
tutti, ecologicamente, di salvare
il pianeta. Ma per chi voterebbe
Tintin alle presidenziali se fosse
francese? Sarkò? Calma. Il vec-
chio Le Pen? Buoni colonizzato-
ri con i bravi negretti del Congo
sì, ma non esageriamo. Ségolè-
ne? Le donne sono delle rompi-
balle, tanto più quelle che credo-
no nel «paradiso rosso».
Bayrou, il centrista? Che noia!
Sarkò, dunque? Forse, al secon-
do turno, la Francia nelle mani
del piccolo Nicolas sarà un’av-
ventura. Ma al primo turno?
Ouf, cuic, wouah. Chissà.

Esce da Piemme Tintin e il segreto della letteratura di Tom


McCarthy (pp. 240, €14,90), un ritratto critico del personaggio Anteprima 100 anni fa nasceva Hergé: un ritratto
politico del suo avventuroso personaggio a fumetti
creato da Hergé, di cui ricorrerà a maggio il centenario della nascita.
Anticipiamo brani dal capitolo che ne delinea le idee politiche.

TOM Tintin è prima di tutto un pezzo

TINTIN
McCARTHY
di propaganda, che «svela» i ma-
Le origini politiche di li del comunismo. La seconda,
Tintin si collocano a destra, per in Congo (che fu pubblicata in
usare un eufemismo. Il Petit Vin- forma di libro in francese nel
gtième era un giornale di stretta 1931 e, con grande scorno dei li-
osservanza cattolica e, come di- berali europei, conserva

DI CORSA
ce Hergé stesso a Numa Sadoul un’enorme popolarità in Afri-
(cfr. Entretiens avec Hergé, Ca- ca), ritrae gli africani come gen-
sterman 1983, n.d.r.) a quel tem- te di buon cuore ma arretrata e
po «cattolico» significava «anti- pigra, bisognosa della domina-
bolscevico». Significava anche zione europea. In I sigari del fa-
antisemita. Il direttore del gior- raone e Il drago blu, entrambi

FRA DESTRA
nale, l’abate Norbert Wallez, te- pubblicati a metà degli anni
neva sulla scrivania una fotogra- Trenta, i cattivi sono tipici nemi-
fia autografata di Mussolini. ci della destra, figure chiave nel
Molti dei giornalisti che scrive- grande complotto mondiale del
vano per lui avevano legami con suo immaginario: massoni, fi-
il partito belga Rex, più o meno nanzieri e, dietro a tutto, appe-

E SINISTRA
fascista. na velato da un nome greco, un
Questo orientamento politi- Rastapopoulos sfacciatamente
co non solo trovò espressione semita.
nei fumetti, ma fu la loro raison
d’être. La prima avventura di p Continua a pag. II
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Agenda Tuttolibri
SABATO 14 APRILE 2007
II LA STAMPA

SCRIVERE A LA RUPE
LA POSTA DI CARLO FRUTTERO Carlo Fruttero, Tuttolibri-La Stampa, via Marenco 32, 10126 Torino cf@fruttero.net
TARPEA
Gay, ancora Gentile signora, condivido il suo orro- Uno di loro, che chiameremo Guido, lasciammo andar solo, con noi due die- LUCIO
CALPURNIO BESTIA
re per quel suicidio e tuttavia sulle moti- camminava un giorno molto davanti a tro i pilastri dei portici a tenerlo d'oc-
vazioni ho qualche dubbio. E' molto pro- me. Il terzo mi raggiunse a metà della chio. Perfino quando passava per la ra-
IL RATTO
a quel punto? babile che i compagni - efferate carogne
- lo abbiano tormentato con sibilanti ac-
cuse di omosessualità. Ma un ricordo
piazza. Cosa successe? Cosa ci prese?
Non lo so, non ricordo, fu forse la sugge-
stione dei romanzi polizieschi che legge-
pida visita in chiesa, l'Annunziata, lo se-
guivamo nascondendoci dietro i confes-
sionali. Il gioco durò un mese, forse due, CHE L’INTER
NON SA
Caro signor Fruttero, il suicidio di quel personale, molto lontano e ahimè sem- vamo, forse il capriccio di un momento, poi smettemmo per noia. Guido si accor-
ragazzo dell'istituto Sommeiller mi ha non pre molto vivido, mi costringe a confes- forse una sorta di gioco sperimentale. se certamente dei nostri stupidi maneg-
solo addolorato, ma mi ha anche sconvolta sare che anch'io sono stato un'efferata Guido andava tranquillo davanti a noi, gi, certamente ne soffrì, dovette chie-
nelle mie idee. Io credevo che la difficoltà di carogna. Avevo dodici anni, abitavo sul- avremmo potuto raggiungerlo, dargli dersi perché lo trattavamo in quel mo-

N
essere gay fosse ormai praticamente la riva destra del Po, ogni mattina scen- una voce. Invece, io e l'altra carogna ral- do. Non ne parlammo mai tra di noi e onostante i buoni
superata. Invece c'è stato quel suicidio e devo verso il ponte, attraversavo piazza lentammo. Avevamo deciso di «pedinar- questa è anzi la prima volta in assoluto sentimenti mo-
poi il vostro giornale ha pubblicato quelle Vittorio, e entravo senza entusiasmo lo». Era un bambino come tanti, un com- che racconto la storia. Sembra poca co- derni abbiano tol-
quattro testimonianze di vittime del nel ginnasio-liceo Vincenzo Gioberti. Al- pagno di scuola, non avevamo nulla con- sa, come bullismo. Ma io ne provo anco- to di mezzo i gla-
pregiudizioantigay. Possibile che dopo tri due ragazzini abitavano nello stesso tro di lui, non era il primo della classe, ra una bruciante, irrimediabile vergo- diatori e le bighe
tanto parlare siamo ancora a quel punto lì? quartiere e capitava spesso che facessi- non era di pelle nera, la parola gay nem- gna. Se dopo settant'anni mi fa ancora e ridotto la boxe a una fic-
Irene Martinengo, Ovada mo la strada insieme, anche al ritorno. meno esisteva. Eppure da quel giorno lo quest'effettovorrà pur dire qualcosa. tion a pagamento, Lucio
Calpurnio non si scompone
sulla passione secolare per il
football. Tranne quando ne
va di mezzo l'ordine pubbli-
co, o s'incastra nelle lotte di
potere regolate con nuovi e
PROSSIMAMENTE non meno micidiali aspidi.
Casualmente egli possiede

F
orse Urbano Cairo ne dai bestsellers francesi. At- d’arrangiarsi, talvolta anche let- Pazza Inter (Mondadori,

CAIRO, TRA
non la finirà presto tenzione particolare alla «veri- tori cosiddetti «forti» dicono di pp. 229, €17,50), titolo poco
con i suoi problemi cal- tà» di Francesca Mambro e Vale- «leggere in modo personale e epico per una storia appena
cistici, potrà invece rio Fioravanti sulla strage di Bo- speciale» («una pagina ogni cin- più epica, quella dell'Inter-
raccogliere frutti dal- logna che i due ex terroristi han- que» confessò a suo tempo un nazionale, squadra che ap-

STELLE E
la svolta data alla sezione libri no raccontato in Storia nera al raffinato uomo politico). Confer- partiene a petrolieri ed è so-
del suo arcipelago editoriale. giornalista di Liberazione An- ma che potremo avere tra poco, stenuta dalla seconda gene-
Alla Cairo editore, nata un an- drea Colombo. Ma già prima del quando Come parlare di un libro razione del radical chic.
no fa, è arrivata la nuova «di- 2008 Centovalli ci darà le sue ve- senza averlo mai letto arriverà Il libro è di Leo Turrini, gior-

STORIE NERE
rettora» Benedetta Centovalli, re «prove», legate soprattutto, nella nostra lingua, 5˚ titolo del- nalista del Carlino di ottime
giovane con curriculum di tut- per un’italianista quale lei è, alla l’Excelsior 1881, l’editrice milane- competenze musicali e moto-
to rispetto: da responsabile edi- ricerca e scoperta di talenti no- se che appena nata ha fatto il bot- ristiche che l'estro e la fama
toriale prima degli economici strani. Dovendo vincere nella to, partendo con due inediti, di hanno condotto su terreni
Bompiani e Sonzogno poi della non facile impresa di trovare Marinetti e di Flaubert, prose- non suoi. Ma questo è il giu-
narrativa italiana Rizzoli sino un’identità precisa, per ora non guendo con i taccuini di Bul- dizio del dilettante. Il profes-
alla direzione della piccola e perfettamente a fuoco, alla MIRELLA gakov, sempre oggetto di vistose sionista è invece andato a
squisita Alet. Su di lei punta «sua» nuova editrice. APPIOTTI anteprime giornalistiche, adesso spulciare l'indice dei nomi
molto naturalmente Giuseppe con il pamphlet di Alain (in ragione degli aspidi di
Ferrauto, direttore generale LEGGERE LIBRI... OH NO Finkielkraut L’ingratitudine. E cui sopra) approfittando dei
Con l’ingaggio di Benedetta Centovalli il patron del Toro
della «Cairo libri e periodici» Ma parlarne, sì. Il «paradosso» che, dopo il «cult» di Bayard, pro- giorni caldi di Telecom.
che conta di sfornare una cin- di Pierre Bayard che sta facendo dà una svolta alla sezione libri del suo arcipelago editoriale: porrà narrativa contemporanea Ci sarà Guido Rossi? C'è.
quantina di titoli l’anno tra nar- la fortuna di Gallimard, è di cer- in arrivo la martinicana Maillet, bestseller in Francia, con i racconti di Giorgio Conte L'uomo deputato a riporta-
rativa, saggistica, varia e ma- to il più gettonato di questa pri- e la «verità» Mambro-Fioravanti sulla strage di Bologna («il fratello» forse non meno fa- re la moralità nel calcio, co-
nuali. Forte dei successi iniziali mavera. Quanto meno lo è il suo moso); storie di artisti: Kiki de me lo si deputò a riportarla
identificabili nei romanzi stori- titolo, per evidente coerenza: in L’editore Urbano Cairo Montparnasse, Van Gogh, René nell'impresa (mah...), com-
ci di Christian Jacq e di Tim Commes parler des livres que l’on Clair, Zubin Metha; sino a un al- pare. E precisamente nelle
Willocks; nei memoir di Fran- n’a pas lus? Bayard ce ne spiega tro «ritrovato»: Il Criticone, volu- pagine del risarcimento,
cesco Ongaro e, soprattutto, di la tecnica, anzi le svariate tecni- me II, di Baltasar Gracian. Gui- cioè laddove la centenaria
Delfina Ratazzi con Say Good- che utilissime anche se non faci- data da Federico Garavaglia con storia dell'Internazionale
bay; nella narrativa dell’israe- li, corredando le sue 160 ultracol- Bignotti e Negri, le due fedelissi- trova riscatto a tre lustri di
liana Rina Frank (e ora si atten- te pagine di tutti i risvolti della si- me di Vanni Scheiwiller, consu- umiliazioni in frettolose au-
dono i giudizi su Marco Cassar- tuazione. Pagine che hanno su- lente un Piero Gelli in gran for- le di tribunale. Come se Car-
do, torinese appena sbarcato scitato un ameno e altrettanto ma, la Excelsior dimostra come tagine fosse stata attribuita
in libreria con Va a finire che ne- dotto articolo «alla rovescia» sul- si possa disegnare, in pochi trat- ad Annibale da un giudice
vica); nel viaggio Nella mente de- l’ultimo supplemento letterario ti, un percorso editoriale esem- di pace. Turrini fa ricordare
gli animali di Danilo Mainardi del Monde, ovvero «Comment plare. Che duri... a Moratti (Massimo) che
più volte ristampato, nel monu- parle des livres que l’on a lus?» Rossi era stato dirigente del
mentale Libro nero della donna dove oltre a ipotizzare un futuro RIZZOLI-PARRELLA club. «Legittimamente»,
a cura della giornalista france- non solo «bayardiano» anche Scrive Stefano Magagnoli, re- spiega. E legittimo fu, in se-
se Christine Ockrent. «borgesiano», come prevedibile, sponsabile narrativa di via guito, che dirimesse le que-
si presume che oltre a non legge- Mecenate: «Su Ttl del 24 marzo stioni moggiane. Ma non tut-
CENTOVALLI, CHE FARÀ? re più «completamente», nessu- leggo che Rizzoli avrebbe offer- to ciò che è legittimo è mora-
Subito la cura delle prossime no leggerà più «direttamente». to 300.000 euro a Valeria Par- le, e non tutto ciò che è ille-
uscite già programmate. Ovve- rella per il suo prossimo libro. gittimo e immorale è danno-
ro: il secondo romanzo della AGLI ITALIANI PIACERÀ... Io ammiro la Parrella ma so. Ce lo spiegava proprio
Frank; il giallo dell’inglese Tutto questo sembra, forse più 300.000 euro è una cifra che Guido Rossi in un suo Ratto
Matt Beynon Rees Il maestro di che altrove, calzare a pennello non ha nulla a che fare con la re- delle sabine scritto per
Betlemme, «caso» in Israele; dentro la «filosofia» italica, gra- altà». Legittimo chiarimento Adelphi. Ma tutto questo il
Sotto una stella nera della marti- zie alla quale e non da ieri, appli- che d’altronde questa rubrica nerazzurro non lo sa.
nicana Michelle Maillet che vie- cando una sottospecie dell’arte aveva già ipotizzato.

Tintin di corsa fra destra e sinistra nanziari condizionano il nostro


modo di vivere. Naturalmente
queste persone non portano il
più conveniente da seguire du-
rante la guerra. Sia come sia, re-
sta l’interessante paradosso
profano.[...] Il sacro e il politico
sono legati insieme fin dall’ini-
zio. In tutta l’opera di Hergé i fe-
cappuccio nelle loro riunioni al che, malgrado il suo riallinea- nomeni politici sono intrisi di at-
gente della produzione capitali- prese nel conflitto Bolivia-Para- vertice, ma il risultato è lo stes- mento politico, Hergé non cam- tributi sacri. [...]
p Segue da pag. I
stica di massa e del razzismo
americano (alla polizia accorsa
guay per lo sfruttamento dei
campi petroliferi di Gran Chaco
so! Produrre è il loro primo
obiettivo. Produrre sempre di
bia i suoi cattivi: uomini incap-
pucciati, i congiurati segreti di I
Lo scetticismo che dilaga in
Tintin nel paese dei Soviet ne è
La vena destrorsa nell’opera di dopo una rapina, l’impiegato di (o, come li ribattezza Hergé, più. Produrre, anche se per far- sigari del faraone, sono perfetti un buon esempio. [...] «I sovieti-
Hergé raggiunge l’apice quan- banca della cittadina dice: «So- «Gran Chapo»). Se destra e sini- lo devono inquinare i fiumi, il uomini di paglia per la sua visio- ci prendono in giro quei pove-
do, nella versione originale di no stati impiccati sette neri, ma stra convivono per un po’, con il mare, il cielo; anche se devono ne di sinistra del mondo così co- retti che credono ancora nel
La stella misteriosa, scritta per il il colpevole è fuggito »). In Il dra- tempo la seconda sembra avere distruggere le piante, le foreste, m’erano stati per quella di de- “Paradiso Rosso”» dice Tintin,
giornale al culmine dell’era na- go blu Tintin spezza la canna la meglio sulla prima, al punto gli animali. Produrre e condizio- stra. Fra cancellazioni e riscrit- usando concetti sacri come la
zista, inventa un cattivo ebreo con cui un petroliere america- che a metà degli Anni Settanta, narci per farci “consumare” ture, si ripetono gli stessi sche- fede e il paradiso, «svuotando-
(il banchiere newyorkese Blu- no percuote un conducente di in Tintin e i Picaros, l’eroe esibi- sempre di più, sempre più auto, mi. Hergé non ha mai negato il li» al tempo stesso di significa-
menstein) e mostra un nego- risciò cinese, esclamando: «Bru- sce sul casco da motociclista il deodoranti, spettacoli, sesso, tu- suo spostamento da destra a si- to: il «paradiso» è falso, la fede
ziante di nome Isaac che si fre- to! La vostra condotta è inde- simbolo della campagna per il rismo...». nistra, ma quando ne parlava malriposta. Anche in Tintin in
ga le mani soddisfatto quando gna di un uomo!». L’orecchio disarmo nucleare. «Anche Tintin è contrario al- tendeva a «correggerlo », pre- America [...] il sacro è presenta-
sembra che il mondo stia per fi- spezzato, anch’esso della metà Come viene ottenuto questo la società dei consumi?» gli chie- sentandolo piuttosto come una to come una truffa: «Mi lasci
nire. Perché? Perché, come degli Anni Trenta, contiene se- spostamento? Attraverso un de Sadoul. «Assolutamente con- fuga dalla politica verso un’ideo- convertirla alla religione neo-
spiega al suo amico Solomon: quenze che, stigmatizzando complesso insieme di cancella- trario, naturalmente!» rispon- logia dell’amicizia. [...] ebreo-buddoislamo-americana,
«Devo 50.000 franchi ai miei l’avidità delle multinazionali e il ture e rifacimenti che hanno sal- de Hergé. «Tintin ha sempre Hergé si «corresse» da de- i cui dividendi sono i più alti in
fornitori, e così non sarò co- cinismo dei trafficanti d’armi, vato Hergé e la sua opera dal Si- preso le parti degli oppressi.» stra a sinistra, e «corresse» il the world» dice un attivista a
stretto a pagarli». sono prese di peso dal periodico mùn personale e mondiale che Non c’è motivo di dubitare che contrasto stesso fra destra e si- Tintin, agitando un volantino di
Ma quasi nel momento stes- di sinistra Le Crapouillot, che segnò la sua epoca: la seconda questa nuova presa di posizio- nistra in un contrasto fra politi- propaganda. [...] Dal fascismo
so in cui prende piede, questa nel numero del marzo 1932 trac- guerra mondiale. [...] ne sia sincera, anche se bisogna ca e amicizia. Ma se allarghia- sacro all’amicizia sacra, fino a
tendenza di destra viene affian- cia il profilo del mercante d’ar- Negli Anni Settanta Hergé ammettere che nell’ambiente mo un po’ il quadro, vedremo una versione vuota e profana di
cata da una controtendenza di mi sir Basil Zaharroff (o, come si era ormai reinventato come dei media e delle arti degli anni che queste sono solo correzioni entrambi: questa è la via trac-
sinistra. In Tintin in America, lo ribattezza Hergé, Bazaroff) e liberale di sinistra. Dice a Sa- Settanta questa era la colloca- parziali nell’ambito della strut- ciata da Hergé attraverso il ven-
pubblicato in forma di libro nel in quello del febbraio 1934 sma- doul: «L’economia governa il zione più conveniente, così co- tura generale di un contrasto tesimo secolo che si rispecchia
1932, Hergé fa una satira pun- schera il ruolo delle grandi im- mondo; i poteri industriali e fi- me la collaborazione era la via più ampio: quello fra sacro e nelle avventure di Tintin.
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Il classico Tuttolibri
SABATO 14 APRILE 2007
LA STAMPA III

Kierkegaard, Kafka, Kleist L’esilio


IL LIBRO
dalla vita, condizione della creatività

FIDANZATE
IMPOSSIBILI
MAX BROD - FRANZ KAFKA
PER I TRE K.
Un altro scrivere
Lettere 1904-1924 che anno dopo convola felice-
Traduzione e introduzione mente a nozze. Sören, afflitto
di Marco Rispoli e Luca Zenobi
dal senso di colpa, traduce i
NERI POZZA, pp.447, €40
propri dilemmi in verità filoso-
Ecco una lettera di Kafka a fiche. Il pensiero aggredisce la
Brod, scritta a Praga nel vita e sulla scena del filosofo
settembre 1908: compare la figura di Don Gio-
«Mio caro Max - sono le 12 e 30 vanni: un alter-ego la cui sedu-
di notte, dunque un'ora insolita zione passa attraverso la sfera
per scrivere lettere anche estetica. A quel tempo la di-
quando la notte è così calda mensione etica gli appare pro-
come oggi. Nemmeno le falene saica e stemperata in rituali so-
si avvicinano alla luce. ciali. L’amore è cosa diversa
Dopo gli 8 giorni felici nella p Marco Vozza dal matrimonio, che Kafka nei
selva boema - le farfalle lì p A DEBITA DISTANZA Diari vede come una forma di
volano alte come le rondini da DIABASIS, pp. 181, €16 martirio. Frequenta strade se-
noi - ora sono da 4 giorni a p Michael Löwy condarie - ricorda una citazio-
p KAFKA SOGNATORE E RIBELLE
Praga e così inerme. Nessuno
p ELÈUTHERA, pp. 134, €13
ne da Aut-aut - «dove ci si ad-
mi può soffrire e io non posso dentra nel profondo della bo-
soffrire nessuno, ma la seconda scaglia». L’amore è il campo
cosa è solo la conseguenza del possibile, il tempo del con-
della prima; soltanto il tuo libro, giuntivo, suggerisce il filosofo.
che ora finalmente sto LUIGI Ma in Kafka ogni rapporto
FORTE
Franz Kafka in un ritratto di Paolo Garretto, 1969 leggendo difilato, mi fa bene. è vissuto patologicamente. I fi-
Così profondamente infelice, Il filosofo Nietzsche danzamenti con Felice Bauer,
senza una motivazione, non lo consigliava di non dimentica- la latente seduzione di Grete
Lettere Il carteggio fra Kafka e Max Brod, così amici, ero da tempo. Finché lo leggo
mi ci aggrappo, anche se non
re la frusta quando si va da
una donna. Non era un per-
Bloch o Julie Wohryzek, la pas-
sione verso la giornalista Mile-
vertito, piuttosto una vitti- na Jesenska, il legame finale
così diversi: parlano di cibo, di libri, di sogni, di amore vuole affatto essere d'aiuto
agli infelici; altrimenti devo ma. Sognò il «superuomo», con la figura calda e protettiva
cercare qualcuno che mi tocchi ma si lasciò inutilmente ab- di Dora Diamant sono tappe

“FRANZ, SMETTILA
anche soltanto con dolcezza, ed bindolare da una femme fatale verso una solitudine annichi-
è una necessità così pressante come Lou Salomé, che lo ten- lente in cui sola può scaturire
che ieri sono stato in hotel con ne, come recita il titolo di un la parola letteraria.
una prostituta. E’ troppo bel libro di Marco Vozza, A «Qualsiasi vincolo che non è

DI ESSERE FELICE
vecchia per essere ancora debita distanza. A Rilke era creato da me stesso - scrive
melanconica, solo le dispiace, andata meglio durante il suo Kafka a Felice nel 1916 -,
seppure non la meraviglia, che viaggio in Russia con l’affasci- foss’anche contro parti del mio
non si sia così gentili con le nante Lou. Poesia e letteratu- io, è senza valore, m’impedisce

NELL’INFELICITÀ”
prostitute come lo si è in una ra a quei tempi facevano di avanzare, lo odio e sono mol-
relazione. Non l'ho consolata, breccia anche nei cuori più to vicino a detestarlo». Dun-
poiché nemmeno lei ha emancipati. Certo molto di- que distanza da ogni turba-
consolato me». pendeva dai soggetti. Bert mento della vita prosciugata
Brecht, per esempio, col suo dalla scrittura, ossessione ver-
tratto cinico e spudorato, fu so fisicità e sessualità, zone
un seduttore per tutta la vita.
BRUNO
VENTAVOLI
grandi eventi funesti della storia intorno a
loro. Parlano di cibo, di libri, persino di so-
protesta addirittura con «quel» Musil che
gli chiede storie per la rivista che redige:
Ebbe mogli e amanti, in Ger-
mania e in esilio, nel capitali-
Un saggio di Vozza
Perché siano rimasti così legati gni notturni. Kafka tiene conferenze sui ri- «Che vuole? Che può volere lui e qualcuno smo come nel socialismo. dove tutto è rielaborato
per ventidue anni resta un mistero. Ma schi assicurativi, cerca di liberarsi dal pa- in genere, da me? E che può avere da Donne che collaboravano, in chiave filosofica,
da quando si conobbero nel 1902, parlan- dre ingombrante che gli rimprovera il falli- me?». Quando non riesce a scrivere, quan- raccoglievano materiali, scri-
do di Schopenhauer, Franz Kafka e Max mento esistenziale, confessa incubi racca- do le parole e le frasi si sbriciolano nella vevano per lui. Un vero team pensiero e scrittura
Brod non si abbandonarono più. Si so- priccianti e comici («Giaccio disteso sul pa- sua mente, annaspa nella malinconia. dove vita e arte erano in pe- quali imperativi assoluti
stennero vicendevolmente, si aprirono il vimento e vengo fatto a fette come un arro- Brod, invece passa da un successo all'al- renne amplesso e non in irre-
cuore, e soprattutto si scrissero forsenna- sto, e spingo con la mano una di queste fet- tro. E cerca di strappare Kafka al silenzio, solubile tensione come nei ca- oscure e degradate dell’io. Te-
ti. Quella mole immensa di lettere esce te a un cane»). Parla della malattia che lo trasmettendogli un po' della sua forza vita- si analizzati da Vozza, il cui li- mi su cui la critica si è abbon-
ora raccolta in volume, traduzione di corrode nel corso degli anni, le cure, i sana- le, dicendo che le sue pagine sono belle, bro ha un esplicito sottotito- dantemente soffermata. Nono-
Marco Rispoli e Luca Zenobi, per l'edito- tori, i tubercolotici che sputano pezzi di hanno riscosso ammirazione, finché non lo: «Kierkegaard, Kafka, stante ciò, il saggio di Vozza re-
re Neri Pozza. Oltre 400 pagine di mes- polmone, i chili che acquista o perde, sem- perde le staffe e lo rimprovera di crogiolar- Kleist e le loro fidanzate». gala, in una scrittura densa ed
saggi vergati ovunque, cartoline illustra- pre lucido sulla sua disperata fragilità, ep- si, di «essere felice nell'infelicità». Chi pensa a un saggio di ti- empatica, ghiotte suggestioni:
te, pezzi di carta, fogli intestati delle Assi- pure sempre, in fondo, ironico e lieve. Il 3 giugno 1924 Kafka muore di tuber- po storico-biografico è fuori anche grazie alla sua forma di
curazioni Generali (dove Kafka lavorava) Molto è dedicato all'amore. Kafka è ter- colosi. L'ultima cartolina che manda è del strada. Qui tutto è rielabora- pastiche filosofico-letterario
o delle Poste (dove invece lavorava rorizzato dalle donne, l'idea che qualcuna 20 maggio, dal sanatorio di Kierling, vicino to in chiave filosofica, filtrato con divagazioni su eros, perdi-
Brod). si avvicini per dargli il primo bacio lo riem- a Vienna, per scusarsi di aver miseramen- attraverso le opere, alla luce ta dell’esperienza, avventura
I conoscitori del grande scrittore pra- pie d'orrore. Ogni tanto anche lui cede agli te rovinato la visita tormentato dalla feb- di esistenze in cui pensiero e tra Otto e Novecento.
ghese ritroveranno testi e atmosfere già bre. Fino all'estremo respiro, tra un'inie- scrittura sono imperativi as- Ci scapita un po’ Kleist, rele-
noti, ma per la prima volta potranno leg-
gere insieme le lettere di Brod (a partire
Si conobbero nel 1902, parlando zione di piramidone e l'altra, corregge le
bozze del suo libretto, dimostrando di esse-
soluti, ontologici. C’è un filo
sottile che lega, in modo di-
gato in appendice, ma troneg-
gia Kafka, com’era inevitabile.
dal '17) così come sono uscite nell'edizio- di Schopenhauer, non re, nonostante le apparenze, un attento ed verso, i tre autori: l’esilio dal- Sul quale l’editrice Elèuthera
ne critica tedesca del 1989. si abbandonarono più: si scrivono esigente autore. All'amico raccomanda pe- la vita come condizione della pubblica un breve saggio di Mi-
Kafka, figlio di due agiati commer- rò di bruciare ogni rigo, così come ha chie- creatività. Non è un caso che chael Löwy, noto già in Italia
cianti, aveva le orecchie a sventola, lo di tutto, quasi mai dei grandi sto di far cremare il proprio corpo. Brod di- Kafka riconosca nel filosofo per alcuni libri sulla cultura
sguardo profondo, i polmoni pronti ad eventi funesti della storia subbidisce, non solo consegna alle stampe danese un consanguineo e vi ebraica: Kafka sognatore ribel-
corrompersi, il mondo lo spaventava e Il processo, Il castello e nel 1937 scrive la ce- si rispecchi, o senta una pro- le. Vi leggiamo cose in parte no-
dell'ebraismo amava solo le storie chassi- ormoni, con una cameriera molto libera o lebre biografia di Kafka, ma non si separa fonda affinità con Kleist e ne te da tempo, ma resta interes-
diche. Brod era nato in una casa borghe- con prostitute (e in poche righe scolpisce dalle amate carte nemmeno nel momento sostenga la scelta radicale sante la prospettiva di fondo:
se di musicofili molto colti. Da piccolo era poi l'immenso squallore), mai trova la feli- più tragico della sua esistenza. Nel 1939, del suicidio in compagnia di la dimensione sovversiva e li-
stato anche lui tormentato dai malanni e cità con le pazienti fidanzate. quando è costretto a fuggire da Praga per Henriette Vogel, dopo aver la- bertaria dello scrittore praghe-
dai disturbi mentali della mamma, ma Brod, invece, è spavaldo con l'altro ses- l'arrivo dei nazisti, stipa tutti i fogli in una sciato la giovanissima fidan- se. Proprio lui, diventato, come
aveva reagito con forza. Non voleva corri- so, si sposa, ma non smette di cercare av- valigia e se li porta in Palestina. zata Wilhelmine. disse George Steiner, «un ag-
spondere a quell'immagine dell'ebreo venture erotiche. Si butta tra le braccia di Kafka, il timido frustrato solitario, che Anche Kierkegaard, tem- gettivo» che si applica alle «co-
malaticcio, cavallo di battaglia degli anti- intellettuali e serve, persino di una bionda occultava le sue parole, è diventato uno dei peramento malinconico, ico- stanti di disumanità e di assur-
semiti, e s'era fatto un pugnace alfiere tedesca visceralmente antisemita, nonché grandi autori della letteratura mondiale, na del moderno soggetto se- dità dei nostri tempi».
del sionismo. Con i suoi occhialetti tondi, pronta a donarsi all'ebreo che le promette grazie a una trasgressione. Brod, l'uomo di gregato e frammentato, teo- Una sorta di luogo comune
lo sguardo forte, affrontava la vita energi- aiuto per la carriera di attrice (la sindrome successo, sarebbe oggi dimenticato se il rizza il carattere intransitivo contro le aberrazioni della mo-
co, scriveva, mieteva successi in politica, di Vallettopoli serpeggiava anche nella suo nome non fosse rimasto impigliato al e nichilistico dell'eros. Dopo dernità, che, rivisitato a dove-
amava le donne. Insomma non c'erano Germania protonazista). mito dell'amico da lui stesso devotamente poco più di un anno rompe il re, induce a riflettere senza esi-
due persone all'apparenza più distanti La letteratura è sempre il centro delle edificato. Sembra un paradosso ma, forse, fidanzamento con la giovanis- tazione su dominio e violenza
tra loro («Tu hai successo... io ho fallito in loro vite. Kafka prova a scrivere, di nasco- è il senso più profondo di quel legame inde- sima Regine Olsen: il vero onnipresenti nei rapporti socia-
tutto» scriveva Franz) eppure, visceral- sto, di notte, chiede giudizi in un misto di ti- cifrabile. E Kafka, che di processi assurdi amore non deve conoscere li. Un uomo che si è estraniato
mente vicine. midezza e di estremo narcisismo. E' consa- se ne intendeva, nell'al di là se la ride bef- l’appropriazione. La sua com- dalla vita per sognarla in modo
Nella loro lunga amicizia si scrivono pevole di essere uno scrittore, ma è restio fardo tra i colpi di tosse che continuano a pagna adolescente la pensa diverso: come un’utopia liber-
di tutto, quasi mai, stranamente, dei verso il pubblico. In una lettera del 1914 scuoterlo. diversamente e infatti qual- taria che non invecchia mai.
W TS R

Narrativa italiana Tuttolibri


SABATO 14 APRILE 2007
IV LA STAMPA

«Scicli 1990»:
una fotografia
«chiacchierio»), che ha il respi-
ro, la forza, l’impeto di una PAROLE Parazzoli «Quanto so di Anna»,
di Giuseppe «ddraunàra», vocabolo qui offi-
Leone ciato due volte («... Nino con lo IN CORSO una sfida alle convenzioni borghesi
tratta stupore di chi, già vecchio, sco-

UNA DONNA
GIAN LUIGI
dal volume pre il Mare, il suo liquore ‘queto, BECCARIA
«Il matrimonio le sue ddraunàre, le sue bonac-
in Sicilia»
edito da
ce»; «Quei piedi con cui s’era da-
to alla levatrice in una notte di SE BELLO
E’ TROPPO
TRA BRAHMS
Enzo Sellerio ddraunàra...»).
E’ una ddraunàra, è una tem-
pesta di suoni, la pagina di Silva-
na Grasso. Nella fucina di Gela, GRIGIO
E AUSCHWITZ
a risplendere è un sillabario fuo-
ri del tempo, senza tempo, miti-

G
co, duro come il ferro, castigato- iorgio Bertone,
re e purificatore come il fuoco, a proposito di
nonché profumatissimo. Ecco: enfatizzazione
ciò che resta di questa o quella di emozioni e di
miserabilità, di questo o di quel- giudizi sulle co-
l’oltraggio, di questo o quel ca- se, notava in un suo artico- le convenzioni borghesi e di una
Silvana Grasso In dieci racconti priccio (di natura, ovviamente)
è l’odore. Come insegna Ansel-
lo giornalistico l'attuale
uso abnorme del «troppo
insoddisfazionevitale.
Il romanzo di Parazzoli si muo-
ma, la maga del liquore alla za- bello», l'inflazione dei tan- ve in un reticolo di citazioni e allu-
il ritratto di una «pazza» terra gara: «... il fiore di zagara v’ac- ti «enormemente», «assolu- sioni colte - tra cinema filosofialet-
cutturava tale da cancellarne tamente» («è un libro asso- teratura - alle quali fanno da ironi-

FATE LUCE
ogni sembiante del fiore medesi- lutamente strepitoso»), co contrappesole rappresentazio-
mo. Dopo qualche settimana, «estremo» («è un oggetto ni di ambienti editoriali che nutro-
della stipa delle zagare nella bot- di estremo interesse»): uno no improbabili capolavori e pre-
tiglia a collo lungo, tipica da ro- spreco insomma di enfasi e tenziosi bestsellers. Anna è appe-

ALLA LUNA
solio, non c’era traccia se non di esagerazione. na sfiorata da questo mondo grot-
nell’odore». Sarebbe bene cogliere un tesco, così come l’impavida ricer-
Dieci vite stimmate pulsano suo suggerimento e prova- ca di un senso della vita non si ap-
fra specchiere e dirupi, fra salot- re a fare la storia del super- p Ferruccio Parazzoli paga del girotondo scombinato di

DI SICILIA
ti canforati e nuovi cinema para- lativo italiano, dalla «Gen- p QUANTO SO DI ANNA mariti, figli, amanti in cui si trova
diso, fra cannarozzi col sugo e tilissima» che per Dante p MONDADORI, pp. 299, €17,50 coinvolta. La sua vicenda viene
gambe di legno, fra candelore e era la sua donna, nobile in raccolta a strappi, reticenze e la-
stucchi pitturati in oro zecchi- assoluto, Beatrice, Lei e so- cune dal confidente, che funge da
no, fra ovali in maiolica e ciliegi lo lei, al «cattivissimo» per specchio di una simile per quanto
che «pinnuliàvano come capez- Machiavelli che doveva es- LORENZO compiaciutaimpotenza.
MONDO
zoli di femmina». Silvana Gras- sere il Principe, sciolto da Resta il fatto che l’irrequieta
bie di ddraunàra (tempesta mari- so è una «spia d’agonie»: eccel- ogni morale. Poi, col Sei- Ferruccio Parazzoli Anna si imbatte nel diario di Etty
na, la ddraunàra), un arazzo lin- sa di Angiolina, la cappellaia cento, si attacca con le ceri- ha scritto un singolare roman- Hillesum, la scrittrice ebrea mor-
guistico, la lingua che «crea» i con la manina di ferro; quindi monie degli «eminentissi- zo, che fin dal titolo, Quanto so di ta ad Auschwitz. Trova in lei alcu-
caratteri e i loro destini, la lin- del novello Ligabue, il madonna- mo» e simili, che finiscono Anna, denuncia una conoscenza ne analogie con i propri sentimen-
gua che veste e che squarcia. ro a cui davano la caccia «archi- col suonare a un certo pun- imperfetta del personaggio cen- ti, il desiderio squassante e deluso
Professoressa di greco, in- tetti di Città, antropologi, repor- to addirittura ironici. E si trale. La carenza riguarda l’io di un erotismo che coinvolga cor-
cardinata nei «caratteri» classi- ter di riviste americane»; di finisce con l'oggi, quando, narrante, persuaso che «è il bu- po e anima. Anche se rilutta per il
ci, da Teofrasto a Eroda, narra- Agatina, la signorina gabbata, a forza di strafare e stradi- io la matrice di ogni storia. Dal- momento all’estremo dialogo di
tivamente è a modo suo «attica» accasciandosi come «una pupa re, «velocissimo» risulta in l’oscurità la nascita, nell’oscuri- Etty, intenso e compensativo, con
e «asiana», ossia essenziale e so- di zucchero squagliata»; di Neri- effetti più lento, più debole tà la morte». Ma sembra prolun- il divino. Nell’ultimoappuntamen-
lenne, algida e passionale. Né na, l’amatissimo fantasma del di «veloce». garsi sullo scrittore e alla fine to con l’uomo che mette insieme i
più né meno (nata a Macchia di Forse aveva ragione Giu- sullo stesso lettore, che non sa frammenti della sua storia, Anna

p Silvana Grasso
Giarre, vive a Gela) una donna
siciliana. Quale la ritrasse Vita-
Una «spia d’agonie»: seppe Pontiggia quando
sottolineava l'odierno uso
tuttavia sottrarsi al fascino di
Anna.Questa giovane donna sta
lascia tuttavia intuire in modo
confusouna possibilesvolta: «Nul-
p PAZZA È LA LUNA liano Brancati: «In Sicilia, la vita dalla cappellaia «drogato» delle parole, un vivendo una crisi esistenziale, la mi può più ferire. Non potrei da-
p
p
EINAUDI
pp. 213, €17,50
intima fa a meno delle parole con la manina di ferro uso ipereccitato, «apprensi- dopo quindici anni si è separata re a nessuno la specie d’amore
(...). Le donne, poi, specialmente vo», che si riflette anche dal marito, un maturo professo- che io vorrei. Voglio guarire dalla
p RACCONTI
quelle che covano grandi affetti al nuovo Ligabue, sulla contemporanea fortu- re di filosofia che, con tutte le vergogna di non trovare mai ciò
e passioni, son capaci di morire alla zitella gabbata na massmediatica di tanti sue brillanti disquisizioni sul- che cerco, di continuare a deside-
lasciando la persona che hanno aggettivi e avverbi («incre- l’Eros, non ha saputo darle una rare qualcosache non trovo».
amato (...) col ricordo di pochi custode di cariate pellicole - Ben dibile», «pazzesco», «favo- pienezzadi affetti. Sapremo poi che, diventata
monosillabi. Al contrario delle Hur, Maciste, Cleopatra regina loso», «mitico», «galatti- E’ allora che incontra l’ano- inopinatamenteinfermiera volon-
BRUNO donne del nord, che riempiono d’Egitto; di Borina Serrafalco, co», «da brivido», «spetta- nimo narratore, destinato a di- taria, ha accompagnato un’amica
QUARANTA
la casa del loro infinito chiac- collezionista di tombe maritali... coloso», «fantastico»). In ventare suo confidente e testi- in un villaggio del Congo. E duran-
Anime e angeli così. chierio...». Non è, la letteratura, una cat- proposito si vada a vedere mone. Consulente editoriale e te una scorreria di ribelli contro
Come Ninofocu: che accende- Fedelissima al suo sgraziato tedra di morale, né deve esserlo. la vivacità dell'iperbole scrittore mancato, l’uomo si ap- l’ospedale, una delle due è stata
va un fiammifero dopo l’altro, museo, Silvana Grasso in Pazza Di fronte a Pazza è la luna non ci nell'attuale linguaggio dei paga viziosamente delle storie uccisa, crocifissa, l’altra è scom-
dando fondo a una privata, fol- è la luna ulteriormente attinge si confonda. Piuttosto si mediti giovani, in alcuni poverissi- offerte con dovizia dalla realtà. parsa nel nulla. Anna, sembra di
tissima santabarbara, per of- nella natura matrigna. La mo- su un giudizio di Gianfranco mo, al limite dell'afasia, in Salvo fornire per una volta un capire, ha deciso di inabissarsi in
frire una bussola alla luna nel struosità che, come la bellezza, Contini che sollecitò la gratitudi- altri divaricato «alla fol- suo contributoquando, durante una superiore forma di amore.
buio, quando le nuvole basse turba, non offende, è il suo ves- ne di Carlo Emilio Gadda (Gad- lia» («mi diverto alla fol- un concerto, rammenta ad An- Persuasache nellesole parole non
esiliavano il cielo. sillo (come lo è di una scrittrice da tra i numi di Silvana Grasso): lia»), sino alle iperboli «da na la funzione galeotta esercita- c’è salvezza, che anche le più nobi-
Con Pazza è la luna ritorna per misteriose corrispondenze «Son grotesque est un reflet de urlo», «da panico», «da pa- ta da un brano di Brahms, lo li non valgano un gesto di umana
al racconto Silvana Grasso, a lei affine, la torinese Elisabet- la grande injustice». Dell’ingiu- ura», «da delirio», tutto è stesso utilizzato come colonna condivisione. E’ come un lampo
fra le voci straordinarie (fuori ta Chicco). Della mostruosità, fi- stizia, la voce sontuosa eppure «magico», «mitico», «allu- sonora da Louis Malle per il film che ci invita a rileggere la sua vi-
dell’ordinario) della nostra let- sica e interiore, una rabdoman- scabra di Gela, non è la vendica- cinante», «pazzesco». «Bel- Les amants. E’ un modello di tra- cenda. Come se l’autore lasciasse
teratura. Un mannello di rac- te meticolosa, efferata. Fatta trice, ma l’ostinata testimone, fi- lo», «magnifico» sembrano sgressione che la donna acco- a noi il compito di ricomporre - da
conti ne segnò l’esordio, folgo- brillare attraverso una prosa no all’ultimo rictus, all’estremo troppo grigi. glie con fredda determinazione, tante pagine complesse e capzio-
rante, correva il 1993, Le neb- mai vacua (non v’è ombra di ghigno. come una sfida nei confronti del- se - la sua enigmaticafigura.

ro più recente, Tutto il mondo ha


Garlini «Ricordando Tondelli Tutto il mondo ha voglia di bal- rallenta le intenzioni, le annulla
SERGIO
PENT
voglia di ballare, tenta con sicu- lare è anche questo, un romanzo al ritmo martellante di una co-
La vita quotidiana è rezza di districarsi nei meandri sulla fine dei sogni di una genera- lonna sonora che fa impazzire il
fatta di poesia e di dolore. Nei delle esistenze insondabili, di il mondo ha voglia di ballare» zione che ha scoperto la libertà contesto sociale.
romanzi sempre particolari e raccontare la storia del nostro totale, la possibilità di muoversi Tra incontri ed esperienze,
variegati di Alberto Garlini, a
prevalere è soprattutto la poe-
sia del dolore. I passaggi esi-
recente passato senza riempire
la pagina di citazioni pescate ad
hoc dalla cronaca, ma limitando-
LIBERI TUTTI senza andare da nessuna parte,
l'incertezza di un futuro che co-
mincia a mettere i paletti alle
perdite e rimpianti, il percorso
dell'amicizia e dell'amore è l'uni-
co a conservare un significato
stenziali sono misurati su ge-
sti minimi, sulla connotazione
spesso disattesa dei sentimen-
si a sussurrare i ricordi con leg-
gerezza, recuperandoli in un ele-
gante, malinconico disincanto.
FINISCONO I SOGNI possibilità di cambiare il corso
delle cose. Tra le nebbie di Par-
ma nasce, cresce e si spegne
preciso, diretto. Mentre il mon-
do si scatena in una danza estre-
ma, finale, catartica, la vita rita-
ti, sulla casualità dei percorsi Se nel romanzo precedente l'amicizia tra il fragile Roberto, glia come sempre i piccoli desti-
umani che attraversano la Sto- era la figura di Pasolini a percor- anni in cui «l'intero mondo si è figlio di un famoso giornalista, e ni e con essi il profilo preciso del-
ria senza rendersi conto di in- rere la vicenda privata in veste espanso ed è diventato enorme il più intraprendente Riccardo, la Storia. E il passo lungo di Pier
ciderne la memoria. La misura di nume tutelare, qui troviamo in chilometri e piccolissimo in che gli rimarrà sempre amico an- attraversa con nobile fatica quel
unica e a suo modo esemplare invece Tondelli, il lungo, sgrazia- esperienza». che se non sarà presente al suo decennio, lasciandosi morire
di Garlini risiede proprio, cre- to e ormai mitico Pier che carat- Tutto il mondo ha voglia di bal- passo d'addio. Dall'infanzia all' con lui, in una specie di estremo
diamo, in questa innata capaci- terizza tuttora con la sua opera lare alla velocità di una musica adolescenza, le scelte dei due ra- saluto alle illusioni, che dopo di
tà di evocare il tempo colletti- in presa diretta l'edonismo inco- frenetica, e se Tondelli taglia gazzi contrassegnano la legge- allora davvero smisero di esiste-
vo attraverso la raffigurazione lore e infruttuoso degli Anni Ot- con disincanto i suoi effimeri tra- rezza incolore degli Anni Ottan- re, non appena qualcuno annun-
appartata di destini anonimi, tanta, quelli in cui si svolge il ro- guardi fino alla cruda accettazio- ta, e quando la figura di Chiara ciò che la musica era finita.
che la grandezza o le disgrazie manzo. Che non vuole assoluta- ne della fine prematura, i tre arriverà tra loro due, sarà come Il romanzo di Garlini ci conse-
di quel tempo le hanno comun- mente essere una biografia di amici Roberto, Riccardo e Chia- un sogno in più da condividere, gna il rapporto informale su que-
que sfiorate, subite. Il prece- Tondelli, ma un percorso di espe- ra hanno creduto davvero di te- anche se Chiara appartiene a gli anni, ed è come un saluto ne-
dente romanzo, Fùtbol bailado, rienze minime in cui anche il gio- nerle in pugno, quelle stagioni Riccardo, anche se Chiara rimar- cessario per prendere coscienza
raggiungeva vette di perfezio- vane scrittore di Correggio tro- p Alberto Garlini che li hanno visti crescere e ac- rà paralizzata in un incidente del disimpegno etico, ma anche
ne strutturale e stilistica che va una sua collocazione ideale e p TUTTO IL MONDO cumulare esperienze, delusioni, causato da Roberto. Non sono sentimentale, a cui poi ci siamo
meriterebbero una rivisitazio- non sempre agevole. Garlini ri- HAVOGLIA DI BALLARE astratti furori che sembrano pre- gli eventi quotidiani a separare i adeguati per abitudine, senza
ne, alla luce del percorso di percorre innanzitutto quegli an- p MONDADORI, pp. 342, €17,50 annunciare la vacuità del decen- tre compagni, ma l'indifferenza più troppa voglia di ballare sul
Garlini, che anche nel suo lavo- ni vacui e fintamente benestanti, nio successivo, la fine dei sogni. superficiale del loro tempo, che mondo.
R W TS

Il caso Tuttolibri
SABATO 14 APRILE 2007
LA STAMPA V

Kiran Desai «Eredi della sconfitta», spostata, quindi al nonno, che, pur
avendo i propri affetti monopolizzati
dalla cagna Mutt, accettò di tenersela
il mito dell’autonomia a fine Ottocento nella casa ormai fatiscente dove si era
ritirato. Qui per mandare avanti

IN NEPAL C’E’
l’istruzione di Sai fu ingaggiato uno
studente poco più anziano di lei, un
bravo ragazzo di origini umilissime
che ben presto se ne innamorò ricam-

UN GIUDICE
biato. Sennonché questo Gyan, travol-
to dai suoi coetanei rivoluzionari, co-
minciò poi a sciacquarsi la bocca coi lo-
ro slogan e quindi a disprezzare l’incol-

CON LA CIPRIA
pevolmente anglicizzante Sai, che sul-
le prime non capiva...
Quanto al terzo personaggio, il cuo-
co (innominato fino alla fine), questi
ha un figlio, Biju, che è riuscito a coro-
nare il sogno di tutti i miserabili arri-
vando come clandestino a New York.
MASOLINO le cose, ma anche solo di capirle. Qui però, malgrado avesse davanti
D’AMICO
L’anno è il 1986, il luogo, l’estremo l’esempio di qualche suo simile più di-
Può darsi un romanzo in cui a Nord del subcontinente, un angoletto sinvolto e fortunato come l’amico
nessun personaggio venga concessa del Nepal accanto al Tibet e sovrasta- Said, indiano di Zanzibar conquistato-
alcuna possibilità di essere altro che to dalle montagne dell’Himalaya. In re di una green card mediante nozze
perdente, e dal quale non si esca tutta- questa terra di confine esplode una con la figlia di certi hippies in ritardo,
via con una sensazione di depressio- delle tante violente e scervellate insur- ha scoperto di essere condannato a re-
ne? Nel passato remoto la pittura è rezioni delle varie etnie indiane col mi- stare nel fango, e dopo una serie di la-
stata capace di rappresentare dei de- to dell’autonomia. Infiammati da agita- vori degradanti prende la decisione,
relitti rimanendo gradevole, ma com- tori, i giovani sciamano per le strade scoraggiata da tutti, di tornare al suo
piacersi di questo tipo di pittoresco ap- gridando di volersi chiamare d’ora in Una fotografia tratta da «Rosa e Nepal» di Alessandro Orsi (Idea Editrice, 2005) Paese. Lo fa proprio nel momento peg-
pare oggi un po’ increscioso. In tempi avanti Gorkha (non più Gurkha secon- giore, e come accoglienza viene spo-
più vicini a noi forse viene in mente so- do la grafia degli ex dominatori ingle- missione a Cambridge solo grazie alla gliato di tutti i suoi patetici risparmi...
lo Guttuso, che metteva nei suoi pesca- si) e parlare solo la lingua locale (peral- corruzione di vari funzionari, e in In- Questo conclude la vicenda del cuoco;
tori o contadini sfruttati un’energia vi- tro identica al nepalese, a sua volta IL LIBRO ghilterra compì faticosamente la sua a sua volta il giudice viene orbato del-
talistica e dei colori così vivaci, da atti- snobbato dal resto della nazione). istruzione inghiottendo umiliazioni l’adorata cagna, né lo strappo tra Sai e
rarci a contemplare con una sorta di continue. Tornò tuttavia da trionfato- lo stupido, orgoglioso Gyan sembra
fascinazione l’ingiustizia di cui costoro ADOLESCENTI ARMATI re, sentendosi inglese e applicandosi avere le premesse per ricucirsi.
erano vittime e che altrimenti avrem- Nella prima scena un gruppo di questi la cipria sul viso per schiarirsi la pelle,
mo forse preferito ignorare. adolescenti armati e pericolosi piom- ed ebbe una nomina in provincia. Ma LE MAGICHE VETTE
Kiran Desai, ineccepibile vincitrice ba nella villa di un anziano magistrato col passare degli anni si trovò sempre Tutto finisce male, insomma, come di
del Man Booker Prize 2006, è una stra- in pensione per prendersi i fucili da più isolato, disprezzato dai britanni male in peggio vanno le cose in quei
ordinaria evocatrice di paesaggi, atmo- caccia che costui tiene appesi sul cami- che non lo avevano mai accettato co- luoghi peraltro incantati, con le magi-
sfere, odori, sensazioni, psicologie uma- no, con l’occasione trafugando cibarie me un loro pari, e odiato dai suoi com- che vette all’orizzonte - manifestazioni
ne, e sfoggia una tale maestria e una ta- e defecando dappertutto tranne che patrioti; e sfogò la frustrazione mal- di piazza degenerano in massacri in-
le personalità da rendere notevole ogni nel water. L’anziano magistrato si trattando la moglie che i parenti gli controllabili, i precari servizi cessano
pagina del suo libro Eredi della sconfit- chiama Jemubhai Patel ed è un giudi- avevano procurato, fino addirittura a del tutto dopo che i bambini guerrieri
ta. Eppure, lontana dalla commisera- ce in pensione, vedovo, che vive con scacciarla con la figlia in grembo. hanno incendiato le centrali elettriche
zione come dal sarcasmo, non scende una nipote sedicenne e un vecchio cuo- Questa figlia cresciuta lontano da e sabotato gli acquedotti. Eppure in
al minimo compromesso con la vicen- co poverissimo; sapienti flashes back ci KIRAN DESAI lui sposò un pilota di aerei, candidato questo brulichio impazzito e anarchi-
da che racconta, vicenda dove non solo ragguagliano sul passato di tutti e tre. Eredi della sconfitta per un volo spaziale sovietico ai tempi co le persone continuano ad arrabat-
tutti hanno in qualche misura torto - os- Il magistrato era figlio di gente mol- traduzione di Giuseppina Oneto
dell’amicizia tra India e Russia, ma poi tarsi; solo il futuro dirà se il caos, che
sia sbagliano in qualche decisione fon- to modesta che a suo tempo si svenò ADELPHI perì col marito, a Mosca, in un inciden- in questo momento sembra prevalere,
damentale della loro esistenza - ma, per farlo studiare ed entrare nell’am- pp.392, €19.50 te stradale. La loro figlia Sai fu prima si placherà o se invece riuscirà, come
peggio ancora, dove niente e nessuno ministrazione britannica. Niente affat- affidata a delle monache che la tiraro- sembra tristemente probabile, a con-
sembra in grado non solo di migliorare to dotato, egli riuscì a ottenere l’am- no su all’inglese facendone così una tagiare anche il resto del pianeta.

NEWTON COMPTON EDITORI


Franco Matteucci
Il profumo della neve
«Il profumo della neve [...] è un libro lirico e sognante, metafo-
ra di un volo quasi sciamanico (fuga? nostalgia? trasgressione?)
che porta a un rovesciamento fantastico, a una favola inquieta
e misteriosa.»
Progetto grafico StudioTi srl

Renato Minore, Il Messaggero

«Con questo ironico, dolce-amaro Profumo della neve [...] Franco


Matteucci [...] è pronto a entrare nell’agone dello Strega.»
L’Espresso

«Una storia onirica e delicata, raccontata con uno stile tenue,


sottile, lirico, dove l’eccesso di un bianco talmente vasto da
dare alla testa, da ispirare voglie e imprudenze, è trattenuto in
una scrittura pacata e lieve.»
Corriere della Sera
NUOVA NARRATIVA n. 77 (128 pp.). € 9,90

W W W . N E W T O N C O M P T O N . C O M
W TS R

Narrativa straniera Tuttolibri


SABATO 14 APRILE 2007
VI LA STAMPA

Un macellaio
è la vittima Dag Solstad Un rigoroso ritratto re, e ci riesce, pur servendoce-
ne tutti gli ingredienti: sviluppa
con tinte spente e però efficaci
designata
nel romanzo, della Norvegia in forma di romanzo la storia di una tragedia cui l’au-
di Ang Li, tore dà un argine, perché non è

IL SOGNO
un atto la vera ragione del racconto,
d’accusa piuttosto un episodio che, come
contro uno spostamento d’aria, modifi-
la tradizione ca l’assetto delle cose ma con

A NORD
confuciana scarso rumore.
che vuole Per abitudine di lettori cor-
la donna mite riamo verso il fatto che conclu-
e succube de a rigore di logica la storia,

DI OSLO
per accorgerci poi che non sta lì
il fine di questo strano roman-
zo. Sono piuttosto i caratteri
qui rappresentati, il taglio e l’in-
cisione di fisionomie colte dalla
strada e messe a fuoco con luci-
dità, i nodi della narrazione: un
uomo comune, arrabbiato con
Li Ang «La moglie del macellaio»: zio, che si è impossessato degli
scarsi beni rimasti, l’ha accolta
la vita e col lavoro, che si carica
di aggressività guardando alla
in casa, ma la tratta come una sera film americani in cassetta,
cibo, sesso, violenza, crudo intreccio schiava. A vent’anni è obbligata mentre la sua giovane e avve-
a sposare Chen Jiangshui, un nente moglie fa sogni da roto-

A SHANGHAI
tarchiato e grossolano macella- calco.
io dai piccoli occhi suini. Incuneatosi tra loro in cerca
E’ stata fortunata Lin Shi, di- di amicizia, il solo a pensare in
cono le vicine: ha un marito che termini di realtà, di emozioni di-

LA DONNA
le assicura il cibo e non deve rette e vissute è il quarantenne
rendere conto a nessuno. In re- architetto che si trova poco a
altà per Lin Shi la vita matrimo- poco sedotto dalle forme della
niale è un inferno: il marito l’ha p Dag Solstad bella Ilva, di cui pure riconosce

FA SCANDALO
brutalizzata fin dalla prima not- p TENTATIVO DI DESCRIVERE il limite di cervello e di cuore.
te di nozze. Accanito giocatore L'IMPENETRABILE Potrebbe essere la storia del so-
d’azzardo e assiduo frequenta- p Trad. di Massimo Ciaravolo lito tentato triangolo, ma l’ango-
e Maria Valeria d'Avino
tore del locale bordello, è spes- p IPERBOREA, pp. 212, €14
lo visuale dello scrittore è più
so ubriaco e gli abusi sono quoti- ampio e, per certi versi, più de-
diani. Ogni rapporto è uno stu- Dag Solstad luso, quindi si sposta e mette a
pro. Le urla di terrore della mo- fuoco l’esito di una società di va-
duro e spietato, un coraggioso glie eccitano Chen Jiangshui co- lori corrosi, in cui chi si arrabat-
atto d’accusa contro la tradizio- me i grugniti disperati dei maia- MARTA tamento a Romsås, città satelli- ta ancora alla ricerca di un co-
MORAZZONI
ne confuciana che vuole la don- li da abbattere al mattatoio, te a Nord di Oslo, un luogo in mune sentire politico che diven-
na moglie e madre virtuosa e ir- mentre le vicine le scambiano Dag Solstad, autore cui la qualità della vita si voleva ti un messaggio sociale ha per-
reprensibile e contro i tabù ses- per gemiti di piacere e ne spar- tra i più noti oggi in Norvegia, garantita da spazi vivibili, con so, e si arrende prima o poi alla
suali. Il libro, che ha come tema lano. A ogni minima contrarie- arriva per la prima volta in una socialità favorita da strut- disillusione in cui i meno avver-
il tragico intreccio tra cibo, ses- tà e ai vani tentativi di ribellio- Italia con Tentativo di descrive- ture condivise, nel verde e al- titi, i non poveri e non ricchi, vi-
so e violenza, crea scandalo: i ne sono ingiurie, percosse e se- re l’impenetrabile, rigoroso ra- l’aria aperta: il sogno di non so vono.
lettori reagiscono con volgarità vizie che lasciano Lin Shi dolo- gionamento intorno alla socie- quanti architetti del ventesimo Si compone il quadro di una
e insulti e, all’università, l’autri- rante e inebetita, in un crescen- tà norvegese sviluppato in mo- secolo, su cui è finito per cadere Norvegia lontana dal sogno
ce rischia il licenziamento. do di inumano sadismo, fino al- do esemplare nel quadro di un il maglio del profitto, che ridi- scandinavo che noi mediterra-
Il romanzo, ora tradotto da romanzo. nei sogniamo. I luoghi noti della

p Li Ang
Anna Maria Paoluzzi per l’Edi-
trice Pisani, si ispira a un fatto
Tutto comincia quando L’avvio si giova di una leg-
gerezza goliardica: si ritrova-
La sconfitta della via capitale, tra cui il sussiegoso
Café du Théâtre, vi fanno una
p LA MOGLIE DEL MACELLAIO realmente accaduto nella Shan- una ventenne uccide no due compagni di scuola se- socialdemocratica: piccola comparsa per lasciare
p
p
trad. di Anna Maria Paoluzzi
PISANI
ghai degli Anni Trenta, ma Li il marito dagli occhi parati da anni e destini diver- una famiglia piccolo posto alla Romsås dallo scorag-
Ang lo ambienta a Lucheng, un si, un architetto e uno scritto- giante anonimato: è solo il 1983,
p pp. 188; €14
piccolo villaggio di pescatori, suini, professionista re, per riunirsi nella condizio- borghese tra la globalizzazione e conseguen-
p ROMANZO
dove povertà e fame sono ende- nello sgozzare i maiali ne di io narrante e soggetto non ricco e non povero te isolamento mediatico potreb-
miche. Si apre con un articolo narrato. Come Borges o Una- bero essere ancora lontani, ma
di cronaca: la ventenne Lin Shi l’efferato finale. Intorno ci sono muno di Nebbia? In realtà il mensiona il progetto e fa della il tarlo di una solitudine impove-
ha ucciso il marito quaranten- i pettegolezzi delle comari, le su- percorso va altrove, si incana- città ideale una periferia che in- rita di valori ha già rosicchiato
ANGELO ne, un macellaio che lavorava perstizioni, le credenze in spet- la in un nervoso racconto in- vecchia troppo presto. Sono i vi- tanto dell’anima norvegese.
Z. GATTI
nel mattatoio, un professionista tri e fantasmi, le cerimonie ri- torno al sogno socialdemocra- cini di AG, architetto impegna- Amaro, sulla scia del duro
«Non sono cinese, io nello sgozzare i maiali, ne ha tuali con i sacrifici per la Reden- tico norvegese e relativa scon- to in politica e nel lavoro, auto- insegnamento che Stangerup,
sono taiwanese» dice con or- smembrato il corpo in otto par- zione dei Morti. fitta, che lo scrittore desume re a suo tempo del progetto del- più o meno nello stesso tempo,
goglio la scrittrice Li Ang ri- ti e ha cercato di occultarlo. E’ di un rosso vivo la coperti- dalle parole del vecchio com- la città ideale, inquadrato, lui sì, ha lasciato col romanzo L’uo-
vendicando la propria identi- Scoperta e processata, è stata na dell’edizione italiana, perché pagno, un architetto di fama nell’alta borghesia da cui deci- mo che volle essere colpevole, ac-
tà nazionale. Nata a Lugang condannata alla fucilazione. è il rosso il colore predominan- alle prese con una giovane fa- de di fuggire per cercare la veri- centua tale sapore nella grotte-
nel 1952, si laurea in filosofia e In un’atmosfera cupa, tra te: rosso l’abito da sposa della miglia piccolo borghese, che tà delle sue convinzioni sociali- sca cornice dei tre urli ben
milita a favore dei diritti delle espressionistici chiaroscuri e madre tra le braccia del solda- vive sulla linea di confine tra ste tra gente che crede più au- scanditi che l’autore e io nar-
donne. Nel 1975 è negli Stati con uno stile crudo, serrato, es- to, rosso il sangue che trasuda non ricco e non povero: la gen- tentica. Ed eccolo, dopo aver la- rante caccia in risposta ad af-
Uniti, consegue un master in senziale, vengono raccontati gli dalle carni non cotte da offrire te più insoddisfatta perché al sciato la moglie e la casa in cen- fermazioni del suo personag-
drammaturgia all’Università antefatti. A nove anni Lin Shi è sull’altare ai morti, rosso il san- margine di tutto e sempre in tro a Oslo, in un appartamento gio e amico. Tre urli munchia-
dell’Oregon. Oggi insegna rimasta orfana di padre, a tredi- gue che fuoriesce dalle colonne affanno, nevrotica e preda fa- a Romsås. ni? Forse, o forse è pure sugge-
presso il Dipartimento di Tea- ci ha trovato la madre mentre negli incubi di Lin Shi, rosso il cile della comunicazione di Qui Solstad inventa un per- stione di luoghi e solitudini,
tro dell’Università di Taipei. si dava, per fame, a un soldato sangue dei maiali macellati. massa. corso che sfiora, accarezza il che colpiscono il lettore e con-
Nel 1983 pubblica La mo- di passaggio e pertanto è stata Sangue rosso a fiumi. Un ro- Marito, moglie e bambino giallo, ma dichiara di non voler- giungono due passi diversi del-
glie del macellaio, un romanzo bandita dal clan familiare. Lo manzo per stomaci forti. occupano un decoroso appar- si compromettere con il gene- l’arte scandinava.

De Rivas In esilio, aspettando trale particolarmente legato a oppure fascista, i colori della poi di nuovo in Spagna, poi di
ANGELA
BIANCHINI
García Lorca, ma anche nipote bandiera repubblicana e altri nuovo nel Sud della Francia oc-
L'autore del libro Quan- di Manuel Azaña, ultimo presi- ancora accompagneranno l'esi- cupata e della Francia tempora-
il padre catturato dai franchisti do finirà la guerra apre così il dente della Repubblica Spa- stenza della famiglia de Rivas neamente libera fino all'imbar-
suo racconto: «La mia nascita gnola, morto in esilio in Fran- come quella di altre famiglie di co a Marsiglia e attraverso la

DOPO LA GUERRA anticipa di un mese meno un


giorno quella della Repubblica
Spagnola, eletta e proclamata
cia nel 1940. Dal 1967 de Rivas
vive stabilmente a Roma.
Quasi tutta l'infanzia e tutta
rifugiati, trasformati poi, attra-
verso gli anni, in «esuli». Una
condizione che è esistita anche
Martinica al rifugio quasi stabi-
le del Messico.
Siamo soltanto nel 1941 e già

ALLA RICERCA in piena primavera. Con que-


sto non voglio tanto mettere in
risalto il fatto di essere venuto
l'adolescenza, fino a sedici an-
ni, l'ha vissuta però, fuori dalla
Spagna, in gran parte in Messi-
per gli italiani e di cui l'unica
testimonianza, come scrisse
Furio Colombo, paragonabile
tutto è successo: non soltanto è
morto il grande zio, Manuel
Azaña, ma in Francia, dove

DI UNA PATRIA al mondo nella stagione più


promettente del ciclo annuale,
quanto di essere stato in certa
co, e questo, proprio per le cir-
costanze della sua vita e della
sua famiglia. E vorrei dire che
all'esperienza di de Rivas è
quella di Aldo Rosselli, figlio di
Nello, nella Famiglia Rosselli
avrebbe dovuto trovarsi al sicu-
ro è stato prelevato dai franchi-
sti anche il padre. Di lui si igno-
misura compartecipe di un av- il senso del libro sta nel titolo del 1983. rerà per anni la sorte: prima lo
venimento sociale, politico e stesso Quando finirà la guerra: si sa in galera, poi fucilato, poi
culturale che ha lasciato un se- frase piena di speranza e trepi- VILLEGGIATURE BORGHESI forse libero, ma trattenuto in
p Enrique de Rivas gno indelebile su coloro che lo dazione, che ha accompagnato Il libro di de Rivas è fatto, per Spagna e infine, alla chiusura
p QUANDO FINIRÀ LA GUERRA hanno vissuto, grandi, piccoli o buona parte dell'esistenza di forza di cose, di personaggi ma del libro, ricompare, quasi per-
p traduzione di Lia Ogno anziani, all'interno di quel ter- de Rivas. rappresenta soprattutto la me- sonaggio sconosciuto per i figli,
p Ed. IRRADIAZIONI, pp. 219, € 16 ritorio quasi quadrato che si Ma di che guerra si tratta? moria contraddittoria e doloro- in Messico.
Enrique de Rivas è nato nel 1931
a Madrid. Con la guerra civile, nel
chiama Spagna». Della Guerra Civile spagnola, sa di come si scivoli facilmente De Rivas ha ormai sedici an-
1936, inizia il suo esilio tra Sviz- Pochi inizi risultano così ovviamente, oppure della Se- dalla normalità all'anormalità, ni e tenta invano di recuperare
zera, Francia, Messico, dove emi- chiari e fulminanti e riflettono conda Guerra Mondiale che fi- dalla compagnia di altri due fra- il tempo, e con il tempo, l'imma-
grò nel 1941. Dal 1967 vive a Ro- altrettanto bene la personalità nì nel 1945, ma non portò con telli e una sorellina, dalle villeg- gine del padre. Questo accadrà,
ma. La sua ultima opera, «Epifa- dell'autore: si tratta di Enrique sé la fine del regime franchista, giature borghesi tradizionali recuperando, come in effetti ac-
nias romanas», è stata pubblica- de Rivas, che ha appena com- durato, come è noto, ben oltre della Sierra de Guadarrama al- cade in questo libro straziante e
ta nel 2006 dall’Instituto Cer- piuto settantasei anni, figlio di la disfatta del nazismo? le partenze inspiegabili che so- straordinario, una dimora,
vantes. Cipriano de Rivas Cherif, intel- Quando finirà la guerra, così no in realtà fughe e portano pri- «una patria, infine, dove sussi-
lettuale politico e direttore tea- come i termini repubblicano ma a Ginevra, poi in Francia, stere appieno».
R W TS

Il personaggio Tuttolibri
SABATO 14 APRILE 2007
LA STAMPA VII

Vita d’artista Un genio immenso


FIORI E GIARDINI
e fragile, a tre anni dalla scomparsa PAOLO
PEJRONE

MAESTRO IL FICODINDIA
KLEIBER VICINO DI CASA
CHE EDIPO Storia, cronaca e carattere degli alberi da frutto:
un paesaggio familiare, bellissimo e generoso,
una galleria di amici ritratti con arguzia da Giuseppe Barbera

L
SANDRO a arguta ed intelligen- i poveri e vecchi olivi che vengo-
CAPPELLETTO
te sicilianità di Giusep- no trapiantati con grossolana in-
Non sono passati nep- pe Barbera, quando coscienza e arrogante leggerez-
pure tre anni dalla morte di parla del carrubo, pro- za nei posti più impensati e stra-
Carlos Kleiber, il 13 luglio rompe gradevole ed ni. I loro tronchi ruvidi e pieni di
2004, e il vuoto non si colma. impetuosa... Il fico, l'albicoc- storia attraggono e affascinano:
Non soltanto per la perdita co, il ficodindia, l'arancio, il no- perché sottrarli alla coltura?
dell’artista, genio immenso e ce, il nespolo, il melograno, il Perché strapparli dai campi?
fragile, ma per il modo unico mandarino, il mandorlo, il li- Sono pur sempre degli esseri vi-
in cui ha abitato la musica ed mone, il ciliegio, l'ulivo, il susi- venti: devono i loro destini biz-
ha esercitato il proprio me- no e il pesco, piante da frutto zarri, strani e tristi ai capricci
stiere, da cui suo padre Erich del Mediterraneo (e non sol- di una bizzarra strana e triste
aveva tentato di tenerlo lonta- tanto loro), hanno nel suo Tut- moda e (purtroppo) alla loro
no. Di qualsiasi grande diret- p Mauro Balestrazzi ti Frutti (Mondadori, pp. 202, semplice, facile e generosa adat-
tore, accanto agli elogi, ai su- p CARLOS KLEIBER, €9,40) la loro storia, cronaca tabilità. Sarà sempre così peri-
perlativi, vive sempre una zo- ANGELO O DEMONE? e carattere. E' storia antica ed coloso esser troppo gentili e ma-
na d’ombra dove trovano spa- p L'EPOS attuale, storia di dimestichez- gnanimi?
p pp. 364, € 28,80
zio le critiche, tecniche, cultu- za e di amore forti, sinceri e as-
rali, caratteriali: di lui, no. Di p Per approfondire la conoscen- soluti. Per Giuseppe Barbera GENTILI E GENEROSE
lui tutti dicono soltanto bene. za di Kleiber si può consultare gli alberi sono amici, famiglia- Giovanni Barbera degli alberi
Anche i giornalisti, verso i in internet il sito: www.thrsw. ri e vicini. Di carattere. non è uno dei, tanti, ormai im-
quali era sadico: «Io non pos- com/kleiber.html (pagina com- Per chi vive in Sicilia il fico- preparati ed entusiasti «nuovi
so scegliere le interviste di pilata da Toru Hirasawa, densa dindia non ha nulla di esotico, amici», non è per nulla amico
mio gradimento e rifiutare le di informazioni biografiche e fa parte del quotidiano e del «improvvisato» delle piante,
altre (cosa che faccio sem- discografiche) suo familiare paesaggio. E' che mute, gentili e generose cer-
pre). Perciò dico di no a tutti». un po' come il carrubo, il man- cano di vivere tranquille vicino
Una soltanto ne ha concessa, Carlos Kleiber, genio e carriera «all’ombra» del padre Erich dorlo e gli agrumi: piante bel- a noi: non chiedono nulla, soltan-
a Ettore Mo del Corriere della lissime e soprattutto genero- to protezione. E' pura utopia
Sera. Due le domande consen- si d’Edipo portassero a tali esi- dirigere, era questo senso di fa- que si affilavano gli artigli di un se. Equazione, quest'ultima pensare i giardini come felici so-
tite, altrettante le ovvietà del- ti, guai a non averne! ticosa, ma raggiunta felicità demone. di non facile ed usuale eviden- pravviventi e sopravvissuti a vi-
le risposte. Al padre, rimane un prima- che trasmetteva. Aveva impa- Di questi episodi il libro di za. La bellezza può essere ge- sitatori maleducati, incoscienti
Nel tempo dell’offerta infi- to che il figlio non ha neppure rato a non abusarne, eppure tal- Balestrazzi (decisamente trop- nerosa? e alle folle!
nita, praticava l’arte della sot- tentato di inseguire: aver tenu- volta le situazioni gli sfuggiva- po caro di prezzo!) è generoso. La natura ed i suoi grandi al-
trazione. Tutti i musicisti di to a battesimo, a Berlino nel no di mano. Come ad Amburgo, Tende a limitare il suo orizzon- IL CALDO FEROCE beri: robinie, more selvatiche,
rango hanno agenti, lui tratta- 1925, il Wozzeck di Alban Berg, nel 1973, quando era prevista te al Kleiber italiano, ma all’in- Gli alberi da frutto un po' mi- ortiche e gramigne è una natu-
va i compensi e i contratti da intuendo il capolavoro che sta- l’incisione del concerto Impera- terno di questa scelta la rico- steriosi del nostro profondo ra robusta, forte, quasi blinda-
solo, con meticolosità da chi- va nascendo e pretendendo tore di Beethoven con Benedet- struzione cronachistica è docu- Sud sono sempre così belli! ta, non va confusa con i giardini.
mico, la professione alternati- ogni cura per ottenere il mi- mentata, al punto da costituire Tartassati, spesso, dal caldo I giardini, i frutteti, gli orti sono
va che aveva provato a eserci-
tare ventenne a Zurigo, dove
glior risultato. Questa attenzio-
ne alla creatività del proprio
A differenza del padre il testo più informato apparso
nella nostra lingua.
feroce dell'estate e con l'aiuto,
spesso, di un efficiente ed in-
entità artificiali e, anche se volu-
ti rustici e robusti, hanno neces-
la famiglia era ritornata dopo tempo, Carlos non l’ha mai sen- mai sentì né praticò Il passo della narrazione è telligente innaffiamento, pro- sità di aiuti e di cure.
la fine della guerra: Carlos tita, praticata. Il confine era Ri- la creatività del suo giornalistico e la tensione nar- ducono molto e, per l'appunto, Gli alberi da frutto, nella lo-
aveva cinque anni quando, nel chard Strauss, la nostalgia del- rativa viene mantenuta. Manca- in modo generoso ed abbon- ro antica (e in certi casi più re-
1935, il padre decise di fuggire la danza, del lieto inganno, della tempo: il confine era no la discografia e l’indice dei dante. cente) vita con l'uomo si sono
dal nazismo, scegliendo l’Ar- commedia mozartiana in tem- Richard Strauss nomi, la bibliografia non è com- Gli alberi da frutto, proprio comportati da sempre con ge-
gentina. Quando inizia a diri- po borghese raccontata nel Ca- pleta, ma se lo scopo era quello per la loro utile ed efficiente nerosa simpatia. Migliorati dall'
gere, si fa chiamare per qual- valiere della rosa. Queste le sue ti Michelangeli. Saltò tutto, già di tenere viva la memoria di presenza sono affascinanti e uomo stesso, nel corso dei seco-
che tempo Karl Keller, per colonne d’Ercole. alla prima prova, e le versioni questa eccezione alla regola, è «vissuti», come certi visi solca- li e dei millenni sono, come mol-
sfuggire all’ombra lunghissi- E c’era anche un limite quan- su quella mattinata pirotecnica raggiunto. Ascoltare Kleiber (e ti da rughe, come le vecchie te verdure dell'orto, speciali
ma di Erich. Lo stratagemma titativo: per non consumare gli si sprecano, ma conoscendo i i suoi dischi non sono poi così scarpe o come i divani un po' esempi dell'umana intelligenza:
dura poco. Ricorda Giulio autori prediletti, per sottrarsi due protagonisti, sarebbe stato esigui) fa benissimo; ma anche sfondati, dove ogni molla stan- la selezione paziente ed assidua
Franzetti, primo violino della alla routine dei concerti e delle stupefacente il contrario. Come ragionare di lui, interrogarsi ca e scassata dà segni evidenti ha portato alla ribalta delle no-
Scala: «Una volta Carlos mi tournée e ribadire la singolarità a Milano, nel 1987 - la sua ulti- sulle questioni che ha lasciato di vita lavorata, guadagnata e stre mense frutti più grandi,
ha raccontato: “Mio padre mi del gesto artistico, contro la sua ma volta alla Scala - quando aperte, tenere vivi i dubbi, le in- vissuta. L'uso nobilita, l'età in più buoni, più resistenti. L'uo-
diceva: ma come farai con iterazione infinita, oppure per pretese e ottenne la sostituzio- quietudini, contro il narcisismo moltissimi casi arricchisce, mo, nel corso dei secoli, non ha
quel braccio? Non riuscirai”… incapacità di controllare uno ne di Renato Bruson, interpre- che è la malattia infantile - e non rende soltanto, secondo le soltanto rovinato: ha anche fat-
E’ credibile che tra loro ci sia- stress non inferiore alla gioia, di te di Jago nell’Otello di Verdi, spesso anche senile - dello chef, popolari e superficiali culture to delle cose buone ed intelli-
no stati rapporti difficili. Car- sopportare troppo a lungo un dopo una litigata che dal piano come i francesi, perfidi e preci- «moderne», fragili, deboli e genti! L'ambiente non è stato
los aveva sempre avuto que- ruolo di comando, impositivo? dei camerini debordò fin quasi si, hanno deciso di chiamare il stanchi ed inutili . soltanto sfruttato, depredato,
sto incubo». Se tutti i comples- Ogni volta che lo si vedeva in platea. Dietro l’angelo, dun- direttore d’orchestra. Tutto questo lo sanno bene ferito ed ucciso.

BLOC NOTES «Sono un uomo normale di buona memoria


ANDREA ZANZOTTO GILLO DORFLES OTTO-NOVECENTO PERUGIA che è incappato in un vortice, che ne è uscito
Il 25 Aprile Sul filo Le scrittrici Fantasio più per fortuna che per virtù»
P RIMO L EVI
di un poeta della memoria piemontesi Festival
“La Stampa” rende omaggio
= «L’idea che la vita non sia = Verso il secolo. Gillo Dorfles, = Da Carolina Invernizio a = Laboratori, giochi, incontri, al grande scrittore, a vent’anni
che un, come dire, tentativo senza pittore, critico d’arte, tra i Alessandra Montrucchio, via via spettacoli, concorsi letterari... Dal
fine di superare un trauma fondatori del Mac, professore di incontrando figure quali Sibilla 19 al 22 aprile, a Perugia, dalla morte. Tra scienza, natura,
sconosciuto, è solo un Estetica, ripercorre la sua lunga Aleramo, Natalia Ginzburg, Ada «Fantasio Festival», un omaggio personaggi e storie fantastiche
“pensierino” affiorante tra altri in parabola intellettuale e non (è Gobetti e Marina Jarre, Barbara alla creatività di bambini e un’occasione unica per scoprire
discontinuità». Si intitola «Eterna nato a Trieste nel 1910) in Allason e Luciana Frassati, la ragazzi. La rassegna è un’idea di e riscoprire lo straordinario
riabilitazione da un trauma di cui «Lacerti della memoria» (Editrice Marchesa Colombi e Virginia Moony Witcher, scrittrice narratore, l’osservatore ironico,
s’ignora la natura» la Compositori, www.compositori.it, Galante Garrone. Giovanna Cannì fantasy, artefice di una fortunata a tratti scherzoso e allegro,
conversazione in due atti con pp. 213, €15, con la e Elisa Merlo hanno composto saga che ha come protagonista divertito e divertente.
l’ottantacinquenne poeta Andrea collaborazione di Aldo l’Atlante delle scrittrici Nina, la bambina della Sesta luna.
Zanzotto a cura di Laura Barile e Colonnetti). Dalla natale Trieste piemontesi, tra Ottocento e Alcuni tra i maggiori autori del
Ginevra Bompiani (Nottetempo, alla guerra, da Saba a «Aut-Aut», Novecento (Edizioni Seb 27, settore saranno a Perugia. Come in edicola con La Stampa
pp. 93, €8). Di interrogazione in all’America Latina degli Anni www.seb27.it, pp. 274, €14). Loredana Frescura («Elogio alla a 6,90 € in più
interrogazione. Con tre poesie Settanta. Il volume inaugura la Prologo di Laura Pariani, bruttezza», Fanucci), Paola
inedite. Poesia civile «Altri 25 collana «Quadrifogli», coordinata anch’essa scrittrice. Con una nota Zannoner («A piedi nudi, a cuore
aprile»: «La stoltezza che circola da Annalisa Lubich. di Alba Andreini, che ha curato il aperto», Fanucci), Francesco
si palpa / come un vento / i vecchi Prossimamente usciranno recente Meridiano Mondadori D’Adamo («Storia di Ouiah che
partigiani si perdono coi loro «Fricassea critica» di Dante Isela, dedicato a Carlo Cassola. Di ogni era un leopardo», Fabbri),
Alzheimer / i vecchi ex-internati / «La bottega d’arte a Firenze» di voce, una breve biografia, le Domenica Luciani, Emanuela
nei loro post-ictus / tutto è perso Antonio Paolucci e un saggio sulla opere principali, la bibliografia Nava, Giusi Quarenghi, Giovanni
/ o sotto malocchio...». danza di Vittoria Ottolenghi. critica essenziale. Del Ponte.
W TS R

Idee Tuttolibri
SABATO 14 APRILE 2007
VIII LA STAMPA

Herbert
Marcuse:
nuovi movimenti e le nuove ra-
dicalità di oggi? Nulla di me- Intellettuali e potere Quelli che gina, è infatti tutto un succeder-
si di bacchettate ai bacchettoni
escono glio che tornare a Herbert di destra e di sinistra, ai confor-
nuovi inediti Marcuse. hanno saputo non piegare la schiena misti del pensiero unico, o alme-
del sociologo Marcuse? Chi, tra i giovani, no a coloro che così vengono de-

LIBERTARI
che con conosce oggi questo filosofo te- finiti dall’autore. Che però com-
Horkheimer desco (nato nel 1898, emigrato pila altresì un elenco di campio-
e Adorno nel 1937 in America, morto nel ni, di «duri e puri» dell’intransi-
fu emblema 1979), tra i principali esponenti genza politica e civile. Tre, e tut-

NEL NOME
della «Scuola della Scuola di Francoforte e ti nati nella prima decade del
di Francoforte» pensatore tra i più originali del Novecento: Isaiah Berlin, Karl
Novecento? Chi ha letto L'uo- Popper, Raymond Aron.
mo a una dimensione, o Eros e ci- Sono invece quattro le virtù

DI ERASMO
viltà? Marxista critico, Marcu- che per Dahrendorf formano
se; indicato (ma era riluttante l’abito mentale che deve indos-
a considerarsi tale) come uno sare chi s’oppone a un potere di-
dei «padri» del Sessantotto; co- spotico e oppressivo. In primo
munque, un punto di riferimen- luogo la fortitudo, il coraggio di
to imprescindibile per chi vo- cui diedero prova Solzenicyn e
Un padre del ‘68 Che cosa avrebbe glia analizzare la società (an-
che di oggi), i suoi meccanismi,
Erasmo
da Rotterdam
Primo Levi. In secondo luogo la
iustitia, intesa come senso del
i perché del conformismo, del- in un ritratto diritto, «l’ordine appropriato al
da dire oggi ai «movimenti» di base la manipolazione dei bisogni e di Quentin legno curvo della natura uma-
della crescente introiezione Metsys: na». In terzo luogo la temperan-

MARCUSE
dei controlli. Troppi con la pau- Dahrendorf tia, che significa moderazione,
ra della libertà, preferendo si- lo assume sguardo asciutto e distaccato
curezza e divertimento. come modello sul turbinio della storia. In quar-
Ecco allora un'occasione della libertà to luogo la prudentia, ovvero la

SAREBBE
importante per leggere, di intellettuale saggezza, che è la fede di chi
Marcuse, molti testi finora ine- crede nel Dio della ragione.
diti in Italia, scritti tra il 1958 e Fa specie che nell’elenco dei
il 1979. In questo secondo volu- rimandati a ottobre figurino

UN NO TAV?
me dei suoi scritti e interventi Hannah Arendt e Norberto
pubblicati da manifestolibri, Bobbio. Quest’ultimo, è vero,
per la cura di Raffaele Lauda- nel 1935 scrisse una lettera al
ni. Titolo: Marxismo e nuova si- Duce, per respingere l’accusa
nistra. Le nuove sinistre di allo- di antifascismo che ne stava
ra, ovviamente, ma chi legge danneggiando gli studi accade-

cipelago composito, mobile.


Sfuggente. Movimenti «con-
Una critica «radicale» Ralf Dahrendorf è un illu-
stre sociologo tedesco, cui è toc-
Dahrendorf promuove
tro», oppure anche «per» qual- della società: cato in sorte - come tutti noi - Aron, Berlin e Popper,
cosa di diverso dai valori cor- analogie e differenze montare a cavalcioni sulla sella critica persino Bobbio
renti? E sono movimenti ugua- che unisce il secondo millennio
li, simili o diversi dal vecchio nel rapporto tra al terzo. Successore di Popper perché non abbastanza
Sessantotto (per tacere del spontaneità e partiti alla direzione della London «duro e puro»
Settantasette)? School of Economics, nel 1993 è
In realtà, accanto ad alcune non può non avere lo sguardo stato nominato Lord a vita dal- mici. Però successivamente su-
analogie, questi movimenti so- anche sull'oggi e fare, attraver- la regina Elisabetta, avendo bì gli arresti domiciliari, prese
no anche assai diversi dai loro so le riflessioni di Marcuse, adottato nel frattempo la citta- parte alla Resistenza, e soprat-
«antenati» di neanche mezzo confronti e paragoni. dinanza britannica. In prece- tutto non lasciò mai il proprio
secolo fa. Sono «soggetti» tra- Ad esempio sul lavoro, che denza era stato membro del Paese, a differenza dei tre cam-
p Herbert Marcuse sversali e non di classe (madri già allora stava divenendo sem- p Ralf Dahrendorf Parlamento tedesco per il grup- pioni di Dahrendorf. Talvolta
p MARXISMO E NUOVA SINISTRA e nonni contro la base di Vicen- pre più immateriale e cogniti- p ERASMIANI po liberale, segretario di Stato accettare qualche compromes-
p Traduzione di Luca Scafoglio za, sinistra e cattolici per la pa- vo (e la rete non esisteva); sulla p Trad. di Michele Sampaolo presso il ministero degli Esteri so è indispensabile per influire
p manifestolibri, pp. 365, €35 ce, etero e omo per i Dico). natura del potere negli anni p Laterza, pp. 244, €15 in Germania, esponente della sugli eventi, anziché esserne
Hanno Internet e fanno lega- della guerra in Vietnam; sulla Commissione europea. lontani spettatori. Ma forse il
me in modi nuovi. Sembrano insufficienza, per i movimenti, Cos’hanno in comune que- pregiudizio contro Bobbio è fi-
puntare a una diversa gerar- della sola spontaneità rivendi- ste due figure? Intanto entram- glio dell’avversione all’idea stes-
LELIO chia di valori piuttosto che a cando la necessità di un'orga- MICHELE be vanno ascritte al genere de- sa della sinistra liberale, di cui
DEMICHELIS AINIS
una rivoluzione impossibile. nizzazione che però lasciasse li- gli intellettuali pubblici, ossia Bobbio fu profeta. D’altronde
No-global, no-Tav, Non hanno un'ideologia marxi- bertà di iniziativa. Sognando Erasmo da Rotter- gli uomini di pensiero che inci- Dahrendorf lo ammette onesta-
no-base di Vicenza. Il movi- sta (a parte alcuni) e si muovo- una società libera, socialista in dam, autore del celeberrimo dono sul dibattito politico, e che mente, senza peraltro addurre
mento per la pace. In Fran- no soprattutto a difesa della vi- senso nuovo. Puntando sulla Elogio della follia, era un uma- perciò definiscono la mentalità solidi argomenti alla sua tesi.
cia, la rivolta dei giovani con- ta (la pace, l'ambiente, i diritti, forza della coscienza. Non quel- nista giramondo, tant’è che il di una generazione. In secondo In ogni caso non è questa
tro il contratto di primo im- la riduzione delle disuguaglian- la dei buoni sentimenti d'occa- «programma Erasmus» oggi luogo proprio a Erasmo - o me- l’impressione che la galleria de-
piego. E altro ancora. Sono i ze). Non hanno un'organizza- sione, ma «la consapevolezza designa lo scambio di studenti glio alla sua genitura - è dedica- gli Erasmiani lascia in conclusio-
movimenti, quella parte di so- zione rigida ma flessibile, aper- che non si può vivere confor- fra le università europee. Vis- to l’ultimo libro di Dahrendorf: ne sul lettore. Resta piuttosto
cietà che si muove fuori dagli ta, che fa rete e che non ha capi mandosi a criteri di giudizio e se fra il Quattrocento e il Cin- Erasmiani. un quadro di quanta fatica costi
schemi, che protesta, che pro- né strutture rigide. Ripudiano ad aspirazioni che hanno pro- quecento, in un’epoca segna- Chi sono? Per l’appunto, l’indipendenza di pensiero, e di
pone e chiede di avere voce. la violenza. Ripartono dal bas- dotto una società dell'opulenza ta da forti tensioni politiche e quegli intellettuali pubblici che come il suo prezzo sia la solitu-
Di fare democrazia dal basso, so e sono orizzontali. Ciò che nel mezzo della miseria e della religiose (allora come adesso, hanno saputo resistere alle sire- dine. E resta infine il monito a
nella convinzione che la de- invece appare uguale al passa- crudeltà». i due campi descrivevano in ne del totalitarismo, senza flet- resistere contro il conformismo
mocrazia non possa ridursi to - si sostiene - è la risposta Questo è radicalismo? Se lo realtà un sistema di vasi co- tere la schiena in un tempo nel richiesto dal potere dominante:
alla semplice delega espressa del potere (politico, economi- è, perché tanta ostilità, si chiede- municanti). Vi prese parte, an- quale quest’impresa riusciva ieri i tiranni, oggi il sistema dei
col voto. E poi, la cosiddetta co, religioso), che fatica ad va Marcuse? Certo, «può esser- ticipando la Riforma prote- quantomai difficile, oltre che ri- partiti. Come scrisse per l’ap-
«sinistra radicale». ascoltare, che teme i movimen- ci molto di sbagliato nei radicali; stante di Lutero; ma al con- schiosa. In coda al suo volume, punto Erasmo: «Amo la libertà,
Movimenti plurali, aperti; ti e l'autonomia della società. ma sembra che qualcosa sia sba- tempo ne restò al di fuori. E in- Dahrendorf ne stila perfino una e non voglio e non posso metter-
e partiti che condividono mol- Ma se il Sessantotto ha falli- gliato anche nella società contro fatti ebbe pessimi rapporti sia classifica, scherzosa ma in veri- mi al servizio di un qualsiasi
te di queste tematiche. Un ar- to, possono essere vincenti i la quale essi protestano». con la Chiesa sia con Lutero. tà non troppo: pagina dopo pa- partito».

N
ell'estate del 1963, quello), si trova ad affrontare. zi costruttori dell'ebraismo con- che intende per banalità del ma-
all'indomani del pro- Queste due lettere erano usci- temporaneo. Il fatto è che pro- le: «Il mio parere è che il male
cesso Eichmann e te già nel 1978 in un volume fran- TERRE PROMESSE prio le loro divergenze ci narra- non sia mai “radicale”, che sia so-
de La banalità del cese che raccoglieva criticamen- ELENA no il tessuto più profondo, com- lo estremo, e che non possieda
male, con tutti gli te alcuni saggi di Gershom Scho- LOEWENTHAL plesso ma non incoerente, dell' né profondità né dimensione de-
strascichi polemici che questo lem su Fidelité et utopie. Essais ebraismo. Entrambi lo esprimo- moniaca. Esso può invadere tut-

UNA SFIDA TRA


libro destò fra un continente e sur le judaisme contemporain (Cal- no. Anzi, esprimono proprio i di- to e devastare il mondo intero
l'altro, Hannah Arendt e Ger- mann Levy). In effetti è lo studio- versi e compositi «collanti» che precisamente perché si propaga
shom Scholem si scambiarono so di mistica, «salito» in terra hanno tenuto insieme, per secoli come un fungo. Esso “sfida il

MALE E AMORE
due lettere. Questo viaggio epi- d'Israele dalla Germania in tem- e millenni, l'identità d'Israele. La pensiero”. E' qui la sua
stolare attraverso Mediterra- po per non essere inghiottito dal- fede incrollabile e il bisogno co- “banalità”. Solo il bene ha pro-
neo e Oceano Atlantico, da Ge- lo sterminio, a contestare ad stante di quell'incertezza che si fondità e può essere radicale».
rusalemme a New York e vice- Hannah Arendt una visione spie- fa continua interrogazione: del In modo quasi speculare a
versa, esempla mirabilmente tata della storia ebraica, così co- mondo e di se stessi. L'esercizio questa interpretazione del male,
la distanza, non solo geografi- me emerge dalla sua cronaca del Uno scambio di lettere fra Hannah Arendt e Gershom Scholem instancabile della parola ma an- Scholem rivendica un concetto
ca, fra un luogo e l'altro. Fra processo Eichmann. Fra l'altro, all'indomani del processo Eichmann nel 1963: due letture che la capacità di sospendere la difficile da definire e tuttavia
modi di pensare ed esperienze è interessante notare come di della Shoah, una convergente prova dell’«identità di Israele» parola, la dove non resta che di- ben concreto, che noi chiamia-
diverse. Fra scelte di vita - op- fronte all'ideatore della soluzio- re il silenzio. Lo spirito critico fi- mo Ahavat Israel, «l'amore del
poste sì, ma forse solo all'appa- ne finale, incarnato in un uomo no allo spasimo, ma anche la re- popolo ebraico», e rimprovera
renza. dall'aria meschina e innocua, sa di fronte all'ingiudicabile. Arendt di ignorare questo senti-
Pubblicato in un minuscolo Arendt si pronunci a favore di Scholem esclama: come si mento. Lei risponde di non pote-
volume da Nottetempo (pp. un'inevitabile esecuzione capita- può criticare chi era dentro la re amare se stessa: l'appartenen-
39, €3, sulla base di una tradu- le mentre Scholem invochi una Shoah in quel momento? Arendt za negherebbe, secondo lei, la
zione anonima comparsa in sorta di grazia intesa come un at- replica: io c'ero. O meglio era co- possibilità stessa di «amare» il
Fine secolo il 28 settembre to di pietà conforme alla natura me se ci fossi perché io «sono» il proprio popolo. Con ciò, chiama
1985), questo carteggio è una etica dell'ebraismo. popolo ebraico. implicitamente in causa quel
formidabile sintesi dei dilem- Ma la cosa strabiliante, in que- Anche gli estremi di questa principio di condivisione del de-
mi e delle questioni inevitabil- ste poche pagine, non è tanto la sofferta discussione s'incontra- stino che è in fondo alla radice
mente aperte che l'ebraismo distanza nei punti di vista fra no. Fra queste pagine Arendt ci stessa di questo approccio senti-
contemporaneo (e non solo questi due grandi pensatori - an- offre una sintesi perfetta di ciò mentale all'identità.
R W TS

Storie Tuttolibri
SABATO 14 APRILE 2007
LA STAMPA IX

L’esperienza italiana Pedagogia Se questi decenni di vita del-


lo scoutismo cattolico dovesse-
ni. E' un processo lento e diffici-
le che però conta dei risultati.
ro essere riassunti per rapidissi- D'altronde ci sono un po' dap-
e storia degli esploratori cattolici me sintesi dovrebbero include- pertutto forme di riconoscimen-
re un lungo periodo iniziale, to di fatto degli abusivi: per

GLI SCOUT
marcato soprattutto dal con- esempio, i residenti di Squatter
fronto interno. Il dibattito af- Colony, nella periferia di Mum-
fronta in particolare modelli ed bai, pagano cento rupie al mese
esperienze di formazione - tipi- per vivere nelle catapecchie

IN CAMPO
ca la route, ovvero il campo mo- che in molti casi hanno trasfor-
bile che coinvolge tutti i giovani mato in case di cemento. Quin-
partecipanti - e gli interrogativi, di la municipalità di Mumbay ri-
spesso accesi, sulle proprie ca- ceve all'anno 1,2 milioni di rupie

DA 100 ANNI
ratterizzazioni interne (prepon- (più di 20 mila euro) da residen-
derante il tema della coeducazio- ti che ufficialmente neanche esi-
ne, vale a dire del superamento stono. Su questo punto il libro
della suddivisione di ragazzi e sceglie un asse ideologico: «Gli
ragazze in due diverse organiz- Lo sterminato paesaggio di favelas a San Paolo del Brasile abusivi - scrive Neuwirth - non
zazioni, risolto nel 1974 con la sono i nemici della società civi-
confluenza dell'Asci e dell'Agi
nell'Agesci). Le periferie globali In viaggio le». E spiega: «Sfidare il fatto
che la società ti nega un posto
Era tale, nella fase rifondati- prendendotene uno, è l'estre-
va, l'attenzione attribuita ai te- tra slums, baraccopoli e favelas ma conseguenza di un mondo
mi interni che la comparsa dei che nega abitualmente alla gen-

IN CITTÀ
Pionieri, organizzazione specu- te la dignità e il valore insiti in
lare agli scout fatta decollare una dimora».
dal Pci, non sembrò provocare Tutto questo fa parte di una
alcuna reazione, proprio come espansione delle periferie de-

ABITANO
se avesse preso posto in un mon- gradate, che sembra inarresta-
do lontano, in una società sepa- bile come mostra Il pianeta de-
rata anni luce dalla realtà catto- gli slum, del sociologo e geogra-
lica. Non sarà più così a partire fo Mike Davis. Basta qualche

I FANTASMI
dagli Anni Sessanta quando - su dato statistico. Nel 1973 nelle fa-
temi come l'obiezione di coscien- velas di San Paolo si raccoglie-
za, i diritti umani, l'antifasci- va l'1,2 % della popolazione tota-
smo, le prime contestazioni nel- le della città, ma nel 1993 si è ar-
le università - lo scoutismo, o al- rivati al 19,8 %. Le più alte per-
L'Asci risale al 1916. Nel 1974, dalla fusione con l’Agi, nacque l’Agesci meno parte dei suoi quadri, deci- centuali di abitanti di slum si

te modello educativo giovanile,


diffondendolo poi in molti altri
L’associazione fondata Rocinha (Rio de Janeiro), in
Africa a Kibera (Nairobi), in
Dal Brasile all’Africa,
Paesi, sono in pochi a ritenere da Baden-Powell Asia nei ghetti di Mumbai dall’India alla Turchia,
possa radicarsi in Italia e soprat- e il suo confronto con (Bombay) e in Europa a Sultan- un miliardo di case
tutto nel mondo cattolico. Per la beyli (Istanbul). Ne è sortito un
Chiesa di Pio X, impegnata alla la Chiesa, la politica libro, Città ombra, che l'autore e di persone «abusive»,
spasimo nella caccia ai «moder- e «la meglio gioventù» ha dedicato «Agli squatter di un futuro di degrado
nisti», l’organizzazione non può tutte le latitudini», dettagliato
che secernere nuove dosi dei deranno di essere parte inte- reportage di come si vive, o me- trovano in Etiopia e nel Ciad
perniciosi veleni del progresso. grante del rinnovamento che glio si sopravvive, in questi ag- (con la sbalorditiva quota del
Bisognerà attendere una de- bussava alle porte del Paese. glomerati variamente chiama- 99,4 %). Ma in cifre assolute so-
cina di anni perché vengano con- Tra gli «angeli del fango» che ti: bidonville, baraccopoli, fave- no la Cina e l'India a vantare il
sentite in ambito cattolico - bat- accorrono nel novembre del las, slum. Un reportage narrati- maggior numero di abitanti di
p Vincenzo Schirripa tistrada l'arcivescovo di Geno- 1966 a Firenze gli scout sono visi- p Robert Neuwirth vo in cui si raccontano storie di slum: rispettivamente con 193,8
p GIOVANI SULLA FRONTIERA va, Gavotti - le prime esperienze bilmente l'elemento preponde- p CITTÀ OMBRA persone e di comunità, in parti- milioni e 158,4 milioni. Mentre il
Guide e Scout cattolici nell'Ita- dei «Ragazzi Esploratori Cattoli- rante di una nuova gioventù. Al- p trad. di Savina Tessitore colare le storie degli occupanti più vasto slum del mondo è
lia repubblicana (1943-1947) ci Italiani». Di lì a poco, a esten- trettanto significativo è il fatto p FUSI ORARI, pp. 284, €15 abusivi che popolano queste cit- quello di Città del Messico con
Ed. Studium,, pp. 281, €22 p Mike Davis
p Paola Dal Toso
dere l'organizzazione in buona che Paolo Rossi, lo studente ro- p IL PIANETA DEGLI SLUM
tà illegali: quasi un milione a 4 milioni di abitanti.
p NASCITA E DIFFUSIONE parte della Penisola, verrà l'As- mano che nell'aprile dello stesso p trad. di Bruno Amato Rio e a Istanbul, un milione e Disoccupazione e sottoccu-
DELL'ASCI. 1916 - 1928 sociazione Scoutistica Italiana, anno perde la vita all'università p FELTRINELLI, pp. 211, €15 mezzo a Nairobi, sei milioni a pazione, lavoro infantile, sopru-
p F. ANGELI, pp. 176, €15 su cui si sofferma il saggio di Pa- di Roma, dopo un pestaggio da Mumbai. In tutto il mondo si si e ribellioni, l'azione dei terre-
ola dal Toso Nascita e diffusione parte di neo-fascisti, provenga calcola che gli abusivi che tira- moti, gli incendi devastatori
dell'Asci 1916-1928. Gli anni più dagli scout della parrocchia dei no su case di fango e pietra, poi fanno parte dell'indagine con-
duri verranno, ovviamente, col Martiri Canadesi, una delle più le consolidano con il calcestruz- dotta da Davis. Ci sono persino
GIORGIO fascismo: e la morte di Don Min- innovative nella sperimentazio- ALBERTO zo, poi le sistemano con la pla- pagine sul problema di vivere
BOATTI PAPUZZI
zoni, assistente scout assassina- ne liturgica e pastorale. stica, siano un miliardo. nella merda, in senso letterale,
Gli scout hanno cent' to ad Argenta dagli squadristi, E, forse, si vorrebbe conosce- Fra le varie forme di Il primo elemento che salta con la difficoltà di difendere l'in-
anni ma non li dimostrano: pre- sarà solo il preludio dello sciogli- re di più - anche rispetto a quan- inside story, di storie dal di agli occhi in questi alveari è la timità di certi bisogni corporali.
senti in tutto il mondo, conti- mento. to viene offerto nel pur pregevo- dentro - vivere da comunista forza delle contraddizioni. Un Le sue previsioni sono assoluta-
nuano a rappresentare anche Sul periodo successivo dello le libro di Schirripa - proprio sul o da ebreo in Germania, fin- moderno hotel a pochi metri mente e impietosamente pessi-
in Italia uno dei punti di riferi- scoutismo e, in particolare, sugli ruolo che vanno a svolgere gli gersi barbone o nero a dal fango e dai liquami di Kibe- mistiche: le città del futuro
mento più robusti ancora offer- aspetti, dopo la rifondazione, scout in questi anni: dal '68 agli Manhattan, travestirsi da im- ra. Un progetto del Bauhaus «lungi dall'essere fatte di vetro
ti ai giovani desiderosi di speri- che ne caratterizzano la presen- «anni di piombo», quando non migrato clandestino in Italia - per ricostruire e recuperare le e acciaio saranno in gran parte
mentare forme significative di za sia dentro il mondo cattolico pochi quadri dell'organizzazio- il giornalista americano Ro- bidonville di Rio. E gente che è costruite di mattoni grezzi, pa-
aggregazione sociale e di espe- sia in momenti significativi della ne vivono in modo diretto e per- bert Neuwirth ne ha scelta riuscita a diventare milionaria glia, plastica riciclata, blocchi
rienza personale basate su va- storia civile e politica della de- sonale, spesso drammatico, il una che si distingue per origi- comprando e vendendo capan- di cemento e legname di recupe-
lori non consumistici, non indi- mocrazia italiana, si sofferma confronto tra la loro abitudine nalità e per fatica: ha passato ne e baracche. Un secondo ele- ro. Gran parte del mondo urba-
vidualistici. Vincenzo Schirripa nel suo accu- all'impegno concreto e le derive quasi due anni in quattro fra mento è la possibilità degli abu- no del ventunesimo secolo vi-
Per la verità quando, nel rato libro Giovani sulla frontiera. più astratte e ideologizzanti del le più grandi e degradate peri- sivi di organizzarsi in movimen- vrà nello squallore circondato
1907, Baden-Powell dà vita in Guide e Scout cattolici nell'Italia movimento che li coinvolge. ferie del mondo, in quattro di- ti, rivendicare diritti, e da fanta- da inquinamento, escrementi e
Inghilterra a questo dirompen- repubblicana (1943-1974). gboatti@venus.it versi continenti. In America a smi che sono diventare cittadi- sfacelo».

noramica delle tematiche ricor-


Giamaicano e gramsciano Maestro Italia potremmo dire altrettan- uno dei suoi autori preferiti, il
MARCO
AIME
renti nel suo lavoro. Riprenden- to del berlusconismo) è stato co- Franz Fanon di Pelle nera, ma-
Se un regista nero fa do le teorie di Gramsci sulla cul- sì decisivo da indurre la sinistra schere bianche, per riflettere sul-
un film sui neri, di chi parla? tura popolare, Hall ne tenta un' di «studi culturali» e «postcoloniali» a compiere un'epocale svolta a la nuova negritudine, la black
Parla dei neri in quanto appar- applicazione nel contesto attua- destra? O forse il thatcherismo identity costruita sulla critica e
tenente a quella comunità op-
pure la sua posizione lo fa di-
ventare inevitabilmente altro?
le, dove «popolare» assume ac-
cezioni diverse, inglobando le
minoranze etniche, ma anche
STUART HALL: è il prodotto dei nostri tempi, do-
ve il soggetto individuale ha via
via preso il sopravvento su quel-
sulla volontà di negazione dei
tradizionali rapporti di presen-
tazione, espressi dai discorsi dei
Attenzione, dice Hall, a non so-
stituire vecchie identità, che
sanno di coloniale, con nuove
subendo slittamenti semantici
grazie al sistema di mercato. Po-
polare significa prodotto dal po-
PELLE NERA, li collettivi? Lo stesso individuo,
scrive Hall, non va più concepi-
to «come un Ego coeso, centra-
dominanti. Qualunque identità
è una costruzione e spesso è una
costruzione fatta da altri, da
definizioni, che però ne ricalca-
no gli schemi. Gran bel perso-
naggio questo Stuart Hall, gia-
polo oppure consumato da una
gran parte del popolo? Dalla sua
analisi emerge la continua lotta
BANDIERA ROSSA to, stabile e completo», ma pen-
sato come più frammentato, in-
completo e composto da sé mol-
quelle che Gramsci, appunto,
chiamava culture dominanti.
Di qui l'importanza di quello
maicano gramsciano che vive tra una cultura dominante, im- teplici. I tempi moderni non che Hall chiama il «fardello del-
in Inghilterra, dove è conside- pegnata a disorganizzare e rior- stanno solo fuori, nella società, la rappresentazione», che co-
rato una bandiera del dibatti- ganizzare la cultura popolare ma sono dentro di noi, è questa stringe a posizionarsi in qualche
to culturale e politico. In Italia per incapsularne e confinarne le p Stuart Hall la novità della nostra epoca. punto di osservazione e a diven-
soffrirebbe della mancanza di diverse espressioni e la, ma for- p IL SOGGETTO E LA DIFFERENZA Sebbene non manchi di tare altro da ciò che si osserva.
una collocazione definita della se sarebbe meglio dire le culture Per un'archeologia degli studi esprimere una certa critica all' E qualunque tipo di rappresen-
sua opera: un sociologo? Un popolari che danno vita a una re- culturali e postcoloniali approccio secondo cui oggi tut- tazione è sempre politica. Ecco
p MELTEMI, pp. 334, € 24
politologo? Un filosofo? Un mi- sistenza, contenendo gli attac- to è post qualcosa, sostenendo allora che, se un nero fa un film
litante? Perché Hall intreccia chi e rielaborando gli impulsi Altri scritti di Stuart Hall sono rac- che in realtà questa lettura defi- sui neri, non lo fa su di sé, ma su
esperienze, teorie e saperi di- provenientidall'alto. colti in «Politiche del quotidiano» nisca più ciò che c'era prima qualcuno che in quel momento
versi, per dare vita a quella La seconda parte del libro, (Il saggiatore 2006). Un suo profi- che non ciò che viviamo ora, nel- lui osserva dal suo angolo. Un
che possiamo definire una cri- sebbene incentrata su esempi lo e una guida alle sue «idee chia- la terza parte del libro Hall af- regista come Spike Lee, quando
tica culturale della società. inglesi, offre utili e provocatori vi» è uscito da Cortina, scritto da fronta tematiche più marcata- gli chiesero perché lavorava so-
Alfiere dei cosiddetti studi studi per comprendere molti James Procter («Stuart Hall e gli mente postcoloniali, come quel- lo con attori neri, rispose: «Ave-
culturali e postcoloniali,in que- eventi italiani attuali. Davvero studi culturali», pp. 178, €19,80). le legate a identità, diaspora, te mai chiesto a Fellini perché
sto libro ci offre un'ampia pa- l'irruzione del thatcherismo (in multiculturalismo, riprendendo metteva solo attori bianchi?».
R W TS

Diario di lettura Tuttolibri


SABATO 14 APRILE 2007
LA STAMPA XI

Fabrizia La vita. Fabrizia Ramondino è nata a Napoli nel 1936 da padre diplomatico, ha abi-
tato anche a Palma di Majorca, in Francia e in Germania. Ha insegnato dal 1966 al
1982, ora vive «felicemente» a Itri in provincia di Latina. Tiene una rubrica di recen-
Le opere. Il suo primo libro è del 1977 (Napoli: i disoccupati organizzati), l'esordio
narrativo del 1981 con Althénopis. Si è definita «cantastorie», ha scritto anche di
Bagnoli, della liberazione del Saharawi, del Centro Donna Salute Mentale di Trie-
Ramondino sioni, soprattutto di narrativa straniera e saggistica, sull'Espresso. ste. Con Mario Martone ha sceneggiato «Morte di un matematico napoletano».

zia Ramondino, promosso per meriti


da Ciano alla carriera diplomatica, tor-
LE SUE SCELTE nò dalla Cina per curarsi una pleurite.
«Quand'ero appena nata divenne con-
sole a Coira, poi dal '36 all'armistizio a
Majorca dove ho passato la primissima
infanzia, quindi in Francia dove è mor-
to, a Chambéry. So il francese quasi co-
me l'italiano, l'ho insegnato, lo leggo.
Ogni paio d'anni rileggo Balzac».
Legge tantissimo, vari saggi e ro-
manzi per volta, con un unico rito
(«non cominciare mai un libro la sera
prima di addormentarmi, preferisco fi-
nirne uno iniziato cioè rimanere in un
mondo che già conosco») e nessuna re-
verenza: «Prendo molti appunti nelle
f ultime pagine bianche, faccio a matita
sottolineature, cerchi, stelle. Non sono
una bibliofila». Ma che cosa ricorda,
delle migliaia di pagine percorse? «Per-
do colpi solo sulle cose che non mi inte-
ressano, la poltiglia editoriale. Ho una
memoria molto forte, che si manifesta
anche nella mia scrittura. I libri danno
EVA CANTARELLA enormi emozioni, che rimangono. Dan-
L'amore è un dio. te, Ariosto, Saba, Svevo, Balzac,
Tolstoj, Dostoevskij, i grandi poeti
Il sesso e la polis francesi, credo di ricordarli bene».
FELTRINELLI, pp. 175, €13 Ma mica soltanto gli eccelsi transi-
È un libro senza note, fa notare tano fra «purgatorio» e «inferno», in
Fabrizia Ramondino: di una grecista casa Ramondino. Ama i gialli, i thriller
che sa però fare ottima divulgazione. no ma i gialli sì, soprattutto Simenon
Fra le sue (tante) letture recenti, «che quasi tocca Balzac», lo svizzero
anche il saggio su Kafka di Michael Friederich Glauser, qualcosa di Aga-
Löwy (Eleuthera) e la testimonianza tha Christie. E sta leggendo, per di-
della Schiava bambina Daryatou strarsi, Mai più la verità di Marco Betti-

DALLA CINA
(Piemme). «Saggistica e filosofia mi ni, ambientato in una comunità per tos-
interessano moltissimo, per esempio sicodipendenti che assomiglia molto a
ho letto tutta Hannah Arendt. Ma non quella di Muccioli. «No, non lo terrò», è
leggerai Hegel», dice. Fabrizia nel purgatorio dei libri da leggere ma
Ramondino, che ha fatto le scuole in non da rileggere, e in genere i giallisti

MILLE ANNI
Francia, conosce bene francese, attuali finiscono subito all'inferno, vici-
tedesco e spagnolo. Rilegge spesso, no alla catasta della legna: «Sembrano
soprattutto Balzac. televisione, che diviene interessante so-
lo se c'è un delitto. Ho provato con Ca-
milleri ma mi scocciava quell'uso abusi-
f
DI BUONI AUSPICI
vo del dialetto, non ha senso dire "cur-
tieddu" se capisci subito che è il coltel-
lo, invece in Sciascia aveva significati
inesprimibile altrimenti, pensiamo ai
quaquaracquà...».
Rimane da chiedere quanto, per
questa lettrice formidabile dallo sguar-
GIOVANNA
ZUCCONI
gheroni: in riva al lago di Como, i ma- che mi arriva mi arriva». Sembra es- MARISA BULGHERONI «E’ bellissimo il romanzo
schi di famiglia devono scegliere nel serci un filo anche politico, però. «Io so- Un saluto attraverso “Debora” di Esther Singer,
A casa di Fabrizia Ra- '43 se stare con Salò o con la Resisten- no un po' anarchica come pensiero,
le stelle
mondino ci sono infer- za, e due anni dopo se considerarsi libe- non bombarola ma di vecchia tradizio-
MONDADORI, pp. 247, €17
sorella di Isaak, lo ritengo
no, purgatorio e paradi- ratori o vittime. Ma ruoli e scelte non ne anarco-socialista.Con Mario Marto-
so. L'inferno è fuori dalla porta, vici- sono mai così semplici, così netti. Debo- ne scrissi la sceneggiatura di Morte di Grandi entusiasmi recenti: il romanzo
superiore all’autobiografia
no alla catasta della legna, lì finiscono ra, bellissimo. È di Esther Singer, che un matematico napoletano, Caccioppoli dell'americanista Bulgheroni, del premio Nobel»
subito i libri che sa che non leggerà da bambina chiese al padre che cosa era nipote di Bakunin». «Debora» di Esther Singer sorella di
mai: vanno dritti alla biblioteca di sarebbe diventata da grande, e il padre Sul comodino ha dunque Mille anni Isaak Bashevic (Baldini Castoldi do sempre anche politico, sia un pati-
Itri, il paesino in provincia di Latina rispose: niente, sei una donna. Il fratel- di preghiere di Yiyun Li, «racconti mol- Dalai), «Solo con gli occhi» della mento vivere in un paese di lettori scar-
dove abita. Il purgatorio è un enorme lo Isaak Bashevic Singer disse accondi- to interessanti sulla Cina del dopo Tie- giapponese ventitreenne Risa Wataya si. «Ricordo davanti al municipio di Na-
scaffale dove soggiornano quelli che scendente: mia sorella scrive dei ro- nanmen. Io in Cina andai nel 1975, (Einaudi): «È un genio». Ma anche, letti poli, negli Anni Sessanta, lo scrivano al
vuole guardare. Pochissimi, soltanto manzi niente male. Per me invece De- quando era ancora vivo il Presidente. «per intrattenimento» e per ragioni quale dettavano le lettere. Nella mia ge-
quelli che è sicura di rileggere, ascen- bora è superiore all'autobiografia di Allora ero un po' maoista, avevo con- insieme sentimentali e politiche, i nerazione, c'era ancora l'analfabeti-
deranno al paradiso delle librerie do- Isaak Bashevic, che sto rileggendo do- tatti con la rivista milanese Vento dell' racconti di Yiyun Li («Mille anni di smo. Oggi tutti più o meno sanno legge-
mestiche. po tanti anni. Vado avanti. La schiava est che organizzò questo viaggio, al preghiere», Einaudi), che aveva sedici re, ma molti sono analfabeti in un altro
«Non sono conservatrice», dice, e bambina, di una giovanissima africana quale parteciparono Mario Capanna, anni quando il governo cinese senso, non hanno l'abitudine alla lettu-
vale per libri, oggetti, vestiti, pentole, diventata schiava del sesso in Europa. Dario Fo, Franca Rame. Io andai per represse la protesta di Tienanmen, e ra che è da sempre della borghesia col-
idee: tiene l'essenziale. Metabolismo Molto semplice come scrittura ma mol- due ragioni, una politica e l'altra, ma vive adesso negli Stati Uniti. ta. Sì, la lettura è un bene civico, a pre-
rigoroso. «Amo il vuoto», che in to toccante, un libro importante. La l'ho capito dopo, sentimentale. Mio pa- scindere da cosa leggi. Se non altro
quest'epoca di consumismo, di accu- stanza sul tetto di Ruskin Bond, un an- dre, che morì a 49 anni quando io ne non ti distacca dall'esperienza diretta,
mulazione coatta, di troppo di tutto, è
quantomai eversivo. Fabrizia Ramon-
gloindiano del '37 o '38, ha la mia età: la avevo 16, era stato in Cina dal 1922 al
1934. Era figlio di professori di liceo,
f dal rapporto fisico con la materia della
vita, come invece fa l'abuso di videogio-
dino non si muove mai, ma viaggia
tantissimo. Ha quell'intelligenza spe-
«Ho sul comodino i racconti frequentava storia all'Orientale di Na-
poli e chiese la borsa di studio di 500 li-
chi e di Internet. Leggere incuriosisce,
fa viaggiare verso l'altro e se stessi, di-
ciale che ribalta in verità ogni luogo di Yiyun Li sul dopo re all'anno per chi studiava il cinese. verte educando, come dicevano i latini.
comune, anche quello sulla lettura Tienanmen: mio padre Dovendo decidere fra un posto di assi- Non a caso gli americani, che traduco-
che la fa viaggiare in altri mondi e in stente di storia all'università e uno di no pochissimo da altre lingue, risolvo-
altre epoche. Non per turismo ma a Pechino dal ’22 al ’34 interprete in Cina, scelse l'avventura. no con le bombe». Ma leggere non è an-
per lavoro (cioè per piacere): scrive fu interprete e magistrato» Raccontava anche cose tremende, era RUDYARD KIPLING che faticoso, Fabrizia Ramondino?
recensioni per l'Espresso. «Non sono l'epoca delle concessioni europee e lui Kim «Per me no. Dodici anni fa ho avuto un
conservatrice» vale pure per le scelte seconda parte è il resoconto storico di aveva funzioni di magistrato. Condan- EINAUDI, pp. 339, €15,80
distacco della retina, quella fu vera an-
di lettura, mai convenzionali, sempre una rivolta contro gli inglesi a fine Otto- nò a morte due cinesi, non ho mai sapu- goscia. Ascolto qualche audiolibro ma
appassionate. cento. Poi mi è piaciuto molto L'amore to perché. Nel '49, un anno prima di Letto da bambina, in rilettura adesso senza amarli, però se diventassi cieca
«Andando a ritroso. Kafka. Sogna- è un dio. Il sesso e la polis della grecista morire, l'ho visto piangere per l'unica per capire se è adatto al nipotino mi piacerebbero».
tore ribelle di Michael Löwy, che sotto- Eva Cantarella, grande divulgazione volta, quando gli americani abbando- undicenne, che vive a Berlino. Il virus della lettura ha già contagia-
linea dello scrittore l'aspetto liberta- sostenuta da grande sapienza. Si parla narono il Kuomingtang e il “capo dei «Quando undici anni li avevo io, mio to altre generazioni, la figlia coreogra-
rio, anche per la frequentazione gio- tanto delle radici cristiane, ma leggen- briganti” entrò a Pechino». padre mi regalò «I tre moschettieri», fa a Berlino e il nipotino undicenne.
vanile dei circoli anarchici praghesi. do del mondo greco sembra di stare og- Maoista dunque, Fabrizia Ramondi- ne ho ancora un'enorme nostalgia». «Mi dispiace che siete lontani ma sono
La rivolta contro il padre è rivolta gi. Poi Solo con gli occhi di Risa Wataya, no, anche in opposizione postuma al pa- Niente rosa da ragazza («forse contenta che non vivete qui, gli dico
contro tutti i poteri, politici, religiosi, una giapponese giovanissima: è un ge- dre, «ma era il Mao della lunga marcia, qualche Claudine»), niente gialli poi sempre. È un'altra società, senza tutto
burocratici. Come diceva Canetti, tra nio. Ho letto tanto sull'adolescenza, ma il Mao che aveva rotto con l'Unione So- se non l'adorato Simenon. Ma gli il nostro consumismo. Mio nipote ha
tutti i poeti Kafka è il maggiore esper- questo è un libro straordinario - anche vietica: da anarco-socialista, vedevo in italiani no, neppure Andrea Camilleri già letto quei volumoni di Harry Pot-
to del potere. Antigone introdotta e ri- rispetto a tanti italiani cosiddetti giova- lui un altro comunismo possibile. Tante le piace. Un'eccezione per «Mai più la ter, Il mago dei numeri di Enzensber-
tradotta da Massimo Cacciari - an- ni, lei l'ha scritto a 19 anni con vera ma- cose erano giuste e vengono riprese nel- verità» di Marco Bettini (Piemme), ger, Il richiamo della foresta di Jack
che se per me le introduzioni dovreb- turità letteraria». la Cina dello sviluppo selvaggio di oggi, ambientato in una comunità di London. Adesso sto rileggendo Kim di
bero sempre essere postfazioni, il li- E non sono che le letture degli ulti- per esempio l'ultima Assemblea del po- recupero che assomiglia a San Kipling, per capire se è troppo presto
bro ti si deve offrire dal solo. Il bel ro- mi giorni. Scelte come, in libreria? polo ha deciso di combattere lo sfrutta- Patrignano. per regalarglielo. Ma non ho ancora
manzo dell'americanista Marisa Bul- «No, qui c'è solo il giornalaio. Quello mento dei contadini». Il padre di Fabri- deciso».

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