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FATTO di CRONACA
Redazione Giornalismo Investigativo Universit Parthenope 2014
La storia di Gennaro
CI STA UNA VITA DIVERSA, DI NON RUBARE PIU GENNARO DA NISIDA A CASA INFANTE
di Marilena Ciccone
E questione di abitudine. Fatto la prima volta poi inizia a piacerti. A 13 anni la prima rapina per Gennaro. Come la striscia di terra che L aveva sempre scampata. E poi un Collega lisolotto di Nisida alla terra Gli ospiti del corso di giornalismo giorno, insieme allo zio, avevano gi rapinato investigativo allUniversit Parthenope (NA): Ferma sottile il confine tra il bene e da sinistra a destra, Antonio Franco, un supermercato. Ma i 2000 euro sottratti non il male. Ci basta penetrare nel cuore Presidente Associazione Scugnizzi, Gennaro, gli bastarono. Pi avanti cera un grande lavoratore e ex detenuto del carcere di del quartiere di Poggioreale o osservare tabaccaio. Pistole alla mano e annunciarono la Nisida (NA), Gianluca Guida, direttore del dalla collina posillipina per rintracciare carcere di Nisida rapina. Il signore dietro la cassa era un ex falco, gli sguardi di tanti figli della strada che aveva una pistola. E fu subito conflitto a fuoco. Lo zio cadde a questo limite lhanno valicato. C chi lha fatto in terra. Morto, per un colpo alla testa. Gennaro incass 4 colpi ma maniera inconsapevole, chi sapeva i rischi cui andava riusc lo stesso a scappare. Butt la pistola ma dopo poco si incontro. Dietro le sbarre sono per tutti uguali, tutti accasci a terra. sono stati sottratti alla loro libert. 4 anni a Nisida. Se quella sera fossi riuscito a scappare ora Dissertazioni filosofiche e rivoluzioni culturali sono state facevo ancora le rapine Gennaro a Nisida vede il comandante necessarie per sancire normativamente i principi di del suo reparto come una figura di riferimento. Ora ha delle umanit delle pene e rieducazione dei condannati. regole. E difficile invogliarlo ad andare a scuola. Ma riesce a Tuttavia non sempre si crede nelle potenzialit dei prendere la licenza media. Poi l incontro con Antonio Franco, detenuti, si tende ad associare lindividuo al reato. presidente dell associazione Scugnizzi, che opera con ex Bisogna in ogni caso offrire una seconda opportunit, detenuti. Gennaro inizia un percorso rieducativo che lo far necessariamente essere sostenuta da una volont del affacciare al mondo del lavoro. detenuto, protesa ad un vero desiderio di recupero e ad Oggi Gennaro caporeparto presso la gelateria Casa Infante di un reinserimento adeguato nella societ. Oggigiorno, Patrizio Infante. Il riscatto sociale possibile. Il gusto vincente nonostante la tanto agognata civilizzazione, la situazioni della vita quello della legalit. delle carceri versa in condizioni inumane: pronte ad esplodere per il gran numero di detenuti, ben oltre gli standard di capienza. Listituto penitenziario di Poggioreale il pi grigio degli esempi. Uninfima presenza di psicologi e operatori sociali non sono in grado di occuparsi dei numerosi casi da seguire. I reclusi, lasciati a loro stessi, non possono far altro che confrontarsi con modelli negativi, apprendere tecniche criminali tramite racconti di altri galeotti. Una realt che forgia nuovi e migliori criminali che attendono solo di raggiungere la libert per mettere in pratica quanto appreso. Tuttaltra storia nellistituto penale minorile di Nisida. Grazie allesiguo numero di ospiti il personale lavorante in grado di rapportarsi con questi giovani detenuti, mettersi dalla loro parte analizzando da vicino i loro comportamenti e stili di vita. Grazie a questo scambio di idee tra stato e antistato, il personale specializzato pu comunicare con questi ragazzi, smussare la loro rabbia, conoscere i loro modelli di vita e i motivi delle loro azioni. Vengono attivati numerosi progetti, laboratori di recupero, che permettono di inserire i giovani in nuovi ambienti lavorativi, fornirgli nuove aspettative di vita. Tale contesto esige uno stravolgimento culturale, base dellinsegnamento di principi a valori minimi della famiglia. Il migliore esperimento per aiutarsi a vicenda il calarsi nei panni degli altri, dei ragazzi detenuti, osservare il mondo con gli occhi di persone a noi prossime, ma che hanno orizzonti paralleli ai nostri.
SE NON TI SENTI BENE O CHIAMI UNA GUARDIA PUO ESSERE UN RISCHIO LA SCONVOLGENTE INUMANITA DEL CARCERE DI POGGIOREALE
di Italia Vitucci nella cella con la coperta stesa a terra che i detenuti del carcere di Poggioreale cessano completamente di essere uomini. Il volume troppo alto della televisione, una chiacchierata con toni elevati bastano a mettere in allarme alcune guardie carcerarie che, senza dare troppe spiegazioni, ti conducono nella cella della vergogna. Sono stato denudato e picchiato a calci mentre facevo le flessioni a terra. Il giorno dopo mi sono recato in infermeria, ma una delle guardie implicate mi ha accompagnato e ha presenziato alla mia visita. Questo quanto emerge dalla dichiarazione di un ex detenuto. Solo oggi che uscito fuori dalle celle ha il coraggio di raccontare affermando di essere in cura presso uno psicologo. Le vessazioni sono state denunciate al Garante dei detenuti della Campania, dott.ssa Adriana Tocco, la quale afferma di non aver mai visto la fantomatica cella zero, ma di essere pronta a informarsi.
Il caso
Le testimonianze dei carcerati di Poggioreale (NA) rilevano lesistenza della Cella Zero: verit o menzogna?
Questa segnalazione, unita a denunce, che solo negli ultimi tempi hanno raggiunto un numero cospicuo, a carico della casa circondariale napoletana, sar consegnata alla magistratura che dovr verificare la veridicit dei fatti. Ad oggi ai piani alti si continua a parlare di leggende metropolitane. Si nega lesistenza dei picchiatori che, a volto coperto, conducono i detenuti in stanze al piano zero, trattandoli da animali e facendogli perdere la dignit per quello che sembrerebbe solo puro divertimento. I Baschi Azzurri difendono tramite la Sappe, il loro sindacato, la loro professionalit e lorgoglio nello svolgere un lavoro stressante e pericoloso. I racconti dimostrano un enorme contrasto con il senso di umanit, moralit, principi costituzionalmente garantiti,che rende un luogo di rieducazione un centro di violenza fisica e psicologica.
Di solito la giustizia viene rappresentata come una dea bendata che sorregge una bilancia, in Italia si sa, la nostra dea sta male e non ha pi forze per sorreggere la bilancia,questo il caso del decreto svuotacarceri. Vi immaginate a piede libero scippatori, rapinatori, assassini e stupratori? Beh tra qualche mese, se non si applicano emendamenti seri, potr divenire realt. Cosa potranno mai pensare riguardo lo Stato Italiano le famiglie delle vittime? Cosa potranno mai pensare le persone che pagano le tasse, seppur con enormi difficolt, sul come vengono spesi i soldi per la sicurezza del cittadino? E vero che processi lunghi incidono sull 1% del pil del belpaese, ed vero che molte carceri Italiane non rispettano parametri di umanit, essendo sovraffollate; ma non ci sembra il modo pi congruo per affrontare un problema, quello delle carceri, che molto pi ampio e profondo di ci che di serio si applicherebbe tramite decreto.
che c un modo solo per ottenerla, quello della legalit. Deve insegnargli ad evadere dai pensieri distruttivi e ricominciare. Allora come possiamo rispondere allex direttore del carcere di Poggiorale, Cosimo Giordano, secondo cui la rabbia si soffoca con la fantasia? Direttore la nostra mente, di persone sane e agiate pu aiutarci a sognare, a sperare in un futuro migliore e darci la forza di andare avanti con le nostre gambe, ma la mente di chi criminale e ha scelto una vita allincontrario della nostra cosa pu mai dirgli? Cosa potrebbe fantasticare un detenuto, che vive insieme a gente che ha fatto le sue stesse scelte? Forse, Direttore, lesempio da seguire sarebbe quello del carcere di Nisida che con una nuova dirigenza passata dalle criticit evidenziate dal Comitato europeo contro le torture, a diventare centro europeo degli studi sulla devianza minorile. Un ottimo esempio della voglia di cambiare.
Economia
FRODI E SPRECHI DELLA SPESA PUBBLICA 5 MILIARDI DI DANNO AL PAESE SCOPERTI NEL 2013 Tra le truffe, oltre 23 milioni di danno al Servizio sanitario
di Giuliano Iannone Con un ammontare di 5 miliardi tra frodi e sprechi della spesa pubblica, la GdF ha chiuso un triste 2013, comunicando nel suo bilancio annuale i dati di questa ennesima stangata: i danni erariali ammontano a circa 3,5 miliardi di euro, provocati da reati alla Pubblica Amministrazione. Scoperti impiegati, funzionari e amministratori a seguito di ben 4300 denunce. Sconcertante anche il valore dei sequestri di beni mobili e immobili e conti correnti: 309 milioni di euro. In proporzione il capitolo del Servizio sanitario nazionale stato quello pi colpito: denunciati circa 1173 truffatori e 1704 tra dipendenti pubblici e committenti per casi di doppio lavoro e incompatibilit. Unonta pari a 23 milioni di euro, che capita a fagiolo con limmane crisi del nostro paese. Lo scenario stato offerto dalle verifiche di iniziativa della polizia giudiziaria, fortificata da deleghe della Magistratura e della Corte dei Conti.
Il colore dei soldi: un desiderio che provoca scelleratezza a danno degli onesti.
Direttore: Cristiana Barone Editore: Antonella Castaldo Capo Redattore: Luigi Liguori Coordinatore di Redazione: Fabio Liguori Editing Grafica: Giuliano Iannone Redazione: Corso di Giornalismo Investigativo 2014- Universit Parthenope di Napoli Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008 Info line: fabio.liguori@virgilio.it giulianoiannone@gmail.com Seguici anche su Facebook : SPYNEWS24 FATTO DI SPORT