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Chi la preda, oggi in Europa? Ce lo ha raccontato una romanziera ucraina e un co lonnello italiano.

. di Sergio Di Cori Modigliani Alcune questioni di geo-politica europea. Il 1926, il 1927, il 1928 e, soprattutto, i primi nove mesi del 1929, furono ann i di impressionante crescita finanziaria in tutto il mondo. Furono i quattro ann i nei quali l'oligarchia occidentale raggiunse la pi vasta quantit di profitto eco nomico mai realizzata, seconda soltanto -e per pochissimo- a quella che si verif icata nel 2011, 2012, 2013 e in questo iniziale 2014. Ci che i media non ci raccontano in questo periodo riguarda la impressionante cre scita esponenziale, in termini di profitto e rendita finanziaria, che le pi impor tanti famiglie europee e statunitensi hanno accumulato negli ultimi tre anni e m ezzo. Basterebbe questo semplice dato per comprendere tutte le motivazioni che si trov ano alla base dell'apparente incompetenza, apparente immobilismo e apparente inc apacit da parte della classe dirigente politica e imprenditoriale, oggi Gennaio 2 014, di apportare i necessari interventi per modificare la rotta attuale. Perch mai dovrebbero? Era dal 1928 che le cose non si mettevano cos bene. Una decade, quella tra il 1920 e il 1929, celebrata da grandi scrittori, saggist i, romanzieri, . cronachisti, giornalisti, opinionisti, che ci hanno lasciato in eredit un fondamentale patrimonio di notizie e informazioni per comprendere ci ch e era accaduto. Non si era mai verificato che modeste segretarie, impiegati di concetto, agricol tori poveri, in un breve lasso di tempo riuscissero a ottenere lauti profitti in borsa, abbandonando le campagne che iniziavano a spopolarsi, disertando il lavo ro commerciale e industriale identificato come "una fantasia piccolo-borghese" e spostando i capitali solo e soltanto nell'attivit speculativa finanziaria. Il tu tto gestito e amministrato da cinque colossi, Goldman Sachs, J.P.Morgan, Rothsch ild Bank, Manufacturer Hannover Trust e Royal Bank of Scotland. Era un periodo d i ebbrezza contagiosa e la velocit della comunicazione era, allora, il trend emer gente, celebrato e osannato dalla classe intellettuale dell'epoca che aveva prod otto (in Italia) l'esaltazione del movimento futurista fondato da Marinetti, il quale declamava in pubblico poemi a celebrazione della velocit di guadagno in bor sa grazie all'irruzione della tecnologia nel mondo sociale. Il Corriere della Se ra, insieme all'Archivio Alinari e alla Fondazione Cinecitt ha aperto un sito sul la crisi del 1929 nel quale possibile andare a spulciare i giornali dell'epoca p er comprendere quale fosse l'humus che serpeggiava in quegli anni. http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=wallstreet Ecco un estratto dell'occhiello di apertura di un articolo apparso il 3 settembr e del 1929, quarantatr giorni prima del crollo improvviso della borsa di Wall Str eet: Marted 3 settembre 1929 Record a Wall Street La borsa di Wall Street stabilisce un nuovo record: il Dow Jones industrial aver age raggiunge 386,1 punti. Dal 1925 le azioni sono cresciute in media del 120 pe r cento, in quattro anni centinaia di migliaia di americani sono andati in banca per farsi prestare i soldi necessari all acquisto dei titoli, con finanziamenti c he arrivano fino ai due terzi della cifra investita. In tutto il mondo si raccon tano le storie di dattilografe che grazie ai soldi guadagnati hanno lasciato il lavoro e si son date alla bella vita. L America pare essere diventata il Paese di Bengodi, anche in Italia non mancano quelli che vorrebbero seguire l esempio prove niente da oltre oceano. Ci che accaduto dopo, lo sanno anche i bambini. I pi importanti scrittori degli anni'20, da Fitzgerald a Lewis, da Anderson a Bar

nes, da Evelyn Waugh a Katherine Mansfield rimasero travolti dal crollo della bo rsa. E negli anni successivi emerse una nuova generazione di autori che si impeg n a raccontare, invece, gli anni del declino, del disagio sociale, della degradaz ione, di un mondo che era andato in pezzi provocando e producendo disperazione, disoccupazione, fame e miseria. Tra questi, in Europa, una voce rappresentativa di quella nuova espressione furo no i romanzi della scrittrice ucraina Irene Nemirovski, nata a Kiev nel 1905 e t rasferita con la famiglia nel 1921 a Parigi per fuggire dalla guerra civile tra russi bianchi e bolscevichi. Ho da poco finito di leggere un suo splendido romanzo uscito in Francia nel 1938 , "La preda" tradotto in italiano nel 2011 e distribuito dalla Adelphi di Milano . L'immagine che vedete in bacheca la copertina del libro, una fotografia scatta ta nel 1940 a Parigi dal celebre fotografo Horst P. Horst che si chiama "Lisa su lla seta". Non certo un caso che la Adelphi sia l'unica casa editrice italiana ( tra quelle importanti) che si rifiutata di pedinare la voracit delle nuove masse analfabete e invece di appiattirsi al ribasso ha insistito sulla propria ottima strada, addirittura innalzando la qualit della propria offerta. E di questo bisog na rendere merito a Roberto Calasso, geniale dirigente editoriale, che ha invent ato dal nulla la casa editrice nel 1969 e l'ha difesa con i denti fino a oggi. un romanzo inquietante, direi addirittura allarmante per quanto attuale. Al di l dell'ottima qualit narrativa e della eccezionale capacit di saper cogliere e raccontare l'autentico vissuto dell'intimit privata, nel gioco d'amore tra masc hi e femmine, ci che in questo libro colpisce l'attualit cronachistica. Sembra scritto nel 2013. Sembra che descriva gli umori, i sapori, i sogni, le ambizioni, le delusioni e i l disadoro dei cittadini italiani di quest'epoca. Parla di finanzieri all'arrembaggio, di politici corrotti e arraffoni, di masse di giovani disoccupati disposti a vendersi per una paga da fame o per un effimer o successo, della trasformazione della societ divenuta "preda costante di specula tori all'arrembaggio che hanno trasformato le vite pulsanti, l'energia fragorosa dei giovani che vivono l'eternit del loro desiderio, pronto a esplodere in un qu alunque momento, in un banale numero. Siamo cifre, percentuali, privi di individ ualit. Ormai si incasellati in un gioco gestito e condotto da una pattuglia di sp eculatori privi di scrupoli. Nelle tribune della Camera dei Deputati una folla i mmobile, stipata tra le colonne, aspetta le sue star con silenziosa soddisfazion e, per capire chi bisogna servire, nei confronti di chi necessario diventare def erenti per ottenere uno straccio di paga. chiaro a tutti ormai che siamo stati s equestrati dai due mostri divoratori dei sogni: la Finanza e la Politica". La trama si dipana raccontando una storia d'amore, intrepretata da Jean Luc Dagu erne, un giovane poverissimo che tenta (e la ottiene) una scalata di successo ve rso il potere finanziario, frantumando nel suo percorso ogni forma di sentimenta lit, di emotivit, di decoro interiore, sempre a "caccia di nuove prede da stordire con la retorica del discorso politico ben congegnato, pur di ottenere in cambio i voti necessari per essere eletti nel nome della propria vanit, dell'interesse privato, della sopraffazione". Finch un giorno, raggiunto l'acme del successo, si accorge della propria povert in teriore. Il resto non ve lo dico, n vi racconto la parte pi gustosa, invitandovi a leggerlo (se non volete spendere 18 euro per l'acquisto lo trovate in ogni biblioteca co munale di ogni citt italiana). Ci descrive la nostra vita di oggi, le attuali contraddizioni, ci che sta accaden do, come noi viviamo e scopriamo che l'atmosfera della Parigi nel 1932 la stessa identica di quella di Roma nel 2014. Se parlo oggi della Nemirovski, e di questo splendido breve romanzo, perch si tra tta di un best-seller ucraino, ripubblicato di recente in quella terra da noi lo ntana che vanta dei record per noi inconcepibili. L'Ucraina ha il 98,9% di alfab etizzazione. L'ultimo sondaggio condotto nel marzo del 2013 dall'Unione Europeo rivela che nella scala dei loro valori, al primo posto c' la musica, al secondo l

'amore, al terzo la letteratura, al quarto la famiglia, al quinto l'espressione individuale, al sesto il sesso libero. Il danaro si trova all'undicesimo posto, mentre in Italia saldamente al primo posto nella scala dei valori con la percent uale del 72%, seguito dal cibo, dai viaggi, dalla notoriet, dal lavoro fisso, dal la visibilit vip. L'Ucraina anche il paese con il record europeo di diffusione della lettura (l'82 % della popolazione legge almeno 20 libri l'anno, mentre in Italia il 46% non le gge nulla oppure un solo libro). La gente mette da parte i soldi per andare ai c oncerti di musica, ai recital dei poeti, e la loro pi grande aspirazione consiste nel sentirsi parte integrante della famiglia europea. una etnia, secondo me, che pu arricchire il dibattito europeo regalandoci la part ecipazione di una cittadinanza agguerrita che ha la caratteristica di essere mol to colta, con un livello spropositatamente alto di consapevolezza collettiva, ch e ha gi fatto sapere che considerano il loro ingresso nella Unione Europea come g aranzia formale contro la dittatura colonialista di Putin, ma non entreranno mai nell'euro n accetteranno mail l'imposizione del Fiscal Compact. Sono, quindi, pericolosi. per questo che la Francia, la Germania, l'Italia, l'Inghilterra, tacciono. Averli dentro l'Unione Europea non conviene: alzerebbero il livello di contrappo sizione e antagonismo contro le disposizioni della troika politico-finanziaria, sarebbero una perenne spina nel fianco e insieme ai ceki (nazione europea che ha bocciato il Fiscal Compact e si rifiutata di applicare le disposizioni del Fond o Monetario Internazionale) potrebbero andare a costruire una intercapedine anta gonista contro i russi a est e contro la tecnocrazia finanziaria a ovest. Gli stati europei sono colpevoli di omissione di soccorso. Non c' solidariet n informazione n alcuna copertura mediatica sugli eventi che in qu esti giorni si stanno verificando l. Anche nel 1938, la Francia e l'Inghilterra decisero -per gli stessi identici mot ivi- di far finta di niente e abbandonare al proprio destino la Cecoslovacchia, rifiutando di firmare con i ceki un patto di alleanza. E quando i tedeschi la in vasero annettendola, l'Europa non si mosse pensando che quella preda fosse stata sufficiente per l'appetito dei nazisti. Non molto diverso il quadro europeo, oggi, da quello della met degli anni'30. Secondo gli storici e i sociologi inglesi, francesi e tedeschi, ci che sta accade ndo in Ucraina l'ultimo atto della vecchia guerra fredda, oppure l'inizio di una nuova guerra fredda. Secondo gli statunitensi, invece, il primo atto di quella che loro chiamano "the hot ice war", la guerra ghiaccio bollente: un paradosso. Per il momento non abbiamo n bombardamenti n carri armati n soldati che sfilano (ed quindi fredda) eppure i morti si contano gi a milioni (ed quindi calda). Sono l' esercito dei disoccupati, dei nuovi poveri, degli imprenditori falliti, dei suic idi per disperazione, della gigantesca massa di europei tra i quali aumenta semp re di pi il livello di consapevolezza di uno stato di guerra permanente tra la te cnocrazia finanziaria da una parte e il popolo dall'altra. I sociologi li consid erano "effettivi morti sociali" perch vengono cancellati dallo scambio quotidiano , sottratti al consumo per indigenza e quindi proiettati fuori dal ciclo economi co: sono diventati un numero, perch a loro (ed un effetto di questa atroce guerra silente) stata sottratta la condizione di Persona. In quest'ottica, gli ucraini sono oggi la prima linea di questo fronte di scontr o. La Francia tace, meschina. E in Europa, quando i tedeschi parlano troppo e i francesi parlano troppo poco, sono guai. Perch ancora oggi, come da tradizione storica acquisita negli ultimi trecento ann i, la Francia all'avanguardia dei grandi sommovimenti collettivi di massa in gra do di anticipare i tempi lanciando nuovi modelli culturali alternativi. Se i fra ncesi cominciano a muoversi, a protestare, a strillare, a marciare, l'onda dilag a come un fiume in piena in tutto il continente. sempre stato cos. Lo sa molto be ne la Germania che sedici mesi, fa quando Hollande chiese di alzare la cifra di pareggio di bilancio dal 3 al 9%, accett subito, purch se ne stessero buoni, sopra

ttutto zitti. presumibile. Hollande non lo ama la sinistra, che lo considera troppo tenero e servo dei tede schi, un anti-europeista, in quanto si rifiutato di capeggiare la rivolta contro i danni dell'euro e contro le asfissianti manovre economiche imposte dalla fina nza. E non lo ama la destra, per motivi opposti; perch teme che la posizione assu nta dai francesi sia tattica, furba, momentanea, e da un momento all'altro possa no, invece, scendere apertamente in campo contro l'oligarchia del privilegio. Se questo avvenisse, la destra europea scomparirebbe perch non avrebbe pi alcuna pos sibilit di pescare nel torbido di parole d'ordine mascherate da antagonismo, dal sapore demagogico e invitante, ma prive di sostanza. Non ho un'idea precisa e definitiva sulla Francia, quindi non ho strumenti suffi cienti per giudicare. Una cosa, per, la so per certo: c' una scadenza, ed a breve, massimo quarantacinqu e giorni. L sapremo come si stanno mettendo le cose in Europa. Credo che sia per questo motivo che Hollande va a Washington l'11 Febbraio a inc ontrare Obama. Non a caso si porta appresso dodici economisti (tra cui Fitoussi) tra i quali, almeno sette, sono solidi intellettuali anti-euro, i quali si inco ntreranno a latere in tre riunioni con gli economisti americani, la Yellen, Krug man, Stiglitz, Roubini, Rohmer. In quelle riunioni oltreoceano verranno prese decisioni immediate che a noi, qua si certo, non verranno notificate subito, ma ce ne renderemo conto dall'evoluzio ne sia politica che dei mercati nelle successive settimane. Staremo a vedere. In questo momento, infatti, la Francia sta nei guai economici, forse addirittura peggio dell'Italia. Le loro grandi banche sono al limite del collasso, come quelle italiane, ma sono internazionalmente molto pi importanti. Per bloccare l'emorragia, la Francia ha bisogno di almeno 3.000 miliardi di euro che non provengano dalla BCE, e gli Usa sono l'unica nazione in grado di poter garantire simile potenziale copertura, c ongiuntamente ai giapponesi, il cui primo ministro -con tutta la sua pattuglia d i economisti appresso- arriva a Parigi il 22 Febbraio. la Francia, che in questo momento sta in bilico; negli ultimi sedici giorni il l oro spread balzato del 78% e si trova esattamente nella stessa situazione nella quale ci trovavamo noi nel settembre del 2011, nell'occhio del ciclone. Sale la preoccupazione, monta una furiosa contrapposizione anti-tedesca, per il momento ben contenuta. Sapremo a breve, quindi, se Hollande stato un tattico geniale che ha prima risol to i problemi nazionali per avere, poi, carta bianca nell'andare a contestare co n forza l'asse di ferro Merkel-Putin, oppure un modesto piccolo-borghese che ese gue con bonomia irresponsabile gli ordini della scuderia tecno-finanziaria. Per il momento, l'unico fronte acceso quello ucraino. Secondo alcuni attendibili analisti di geo-politica, l'Ucraina talmente importante per gli interessi russi che Putin sarebbe disposto a offrire all'Unione Europea lo scambio Ucraina-Syri a; toglie il veto all'Onu buttando in mare Assad e l'Europa dimentica gli ucrain i dando carta bianca ai russi. Sar di certo il negoziato principale a Washington tra venti giorni. Nel frattempo si scatener la speculazione finanziaria provocando dissesti in bors a perch stanno scommettendo (alcuni) su una certa ipotesi e (altri) su quella opp osta. Chi ci rimette siamo noi cittadini. E una certa sinistra italiana, ciecamente, con una ottusit che ha avuto modo di m ostrare in altre occasioni e un impegno degno di miglior causa, ha deciso e scel to di definire gli ucraini che protestano "una banda di fascisti" dei veri e pro pri "nemici dei popoli europei" (ieri ho ricevuto diversi attacchi e insulti per sonali -nonch minacce- per aver postato l' articolo sul giovane poeta assassinato ). Sarebbe risibile se non fosse tragico. Mi fa venire in mente la posizione sostenuta il 16 agosto del 1968 quando i carr i armati sovietici entrarono a Praga soffocando nel sangue la rivolta nota come la primavera di Dubcek. Ma non si impara mai dagli errori? Se andate su Google e digitate la parola Holodomor, vi trovate davanti (in altre

lingue) migliaia e migliaia di siti che raccontano il genocidio ucraino degli a nni '30; andate a leggere, anche solo su wikipedia, di che cosa si tratta. In It alia sempre stato vietato parlarne. La casa editrice Einaudi, nel 1974, dopo il golpe di Pinochet, stava per pubblicare un libro di uno storico danese sulla que stione, ma poi il libro non usc, che io sappia. Sono sicuro che in Italia, il 99,99% della popolazione ignora ancora oggi di che cosa si sia trattato. Io credo che sia giusto sostenere la protesta ucraina. Considero la loro aspiraz ione un momento fondamentale per l'affermazione delle rivolta dei popoli europei , tutti, dai lusitani ai greci, dagli irlandesi agli iberici, dagli italiani ai francesi, per andare all'attacco dei colossi finanziari rappresentati dalla diab olica troika e dall'oligarchia che salvaguardia il privilegio delle rendite fina nziarie consolidate, di stampo medioevale. Credo che sia giusto parlarne e seguirne le vicende. Una persona -e una testata- ha affrontato l'argomento. Un cittadino italiano al quale va tutto il mio rispetto. un ex militare che conosce molto bene il suo mestiere, che ha onorato al servizi o della comunit. Prima di essere costretto alle dimissioni -in pratica l'hanno bu ttato fuori a calci- era un ufficiale di carriera nella Guardia di Finanza, cons iderato il pi grande esperto telematico europeo nel campo delle truffe on line e nelle azioni delittuose sul web, al comando di una squadra di esperti ingegneri del web. Aveva il grado di colonnello. Ha scoperto, anni fa, come le societ produ ttrici e distributrici di video-slot in Italia avevano alterato i circuiti delle macchinette con un abile stratagemma e in un corposo rapporto aveva mostrato e dimostrato, con copiosa documentazione, come fossero riusciti a sottrarre all'er ario ben 42 miliardi di euro. Da bravo militare aveva seguito la procedura forma le: invi il suo rapporto al generale suo superiore, poi al ministero degli intern i, al ministero del tesoro, e infine alla corte dei conti. Lo fece con due gover ni. Scrisse a Berlusconi, Maroni, Tremonti, Monti, Passera, Cancellieri. Nessuno gli diede retta e l'hanno buttato fuori dall'arma. Si chiama Umberto Rapetto. Come militare in pensionamento. Ieri ha pubblicato un articolo che lancia il suo nuovo blog su Il Fatto Quotidia no. Con tristezza devo sottolineare il fatto che il suo pezzo (molto molto breve ma incisivo nel darci delle informazioni) non ha avuto nessuna condivisione n diffus ione sui social networks, nonostante Il Fatto sia l'organo di stampa che vanta i l pi alto numero di condivisioni in assoluto su facebook. Ve lo ripropongo qui, per intero. davvero una interessante lettura. L'idea di trovarmi da solo insieme al colonnello Rapetto, detto tra noi, mi inor goglisce. Questo quanto. http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/23/ucraina-il-grande-fratello-controllala-piazza-via-sms/855088/ Ucraina, il Grande Fratello controlla la piazza via sms? di Umberto Rapetto | 23 gennaio 2014 Carissimo abbonato, abbiamo registrato il suo nominativo come partecipante ad una manifestazione di disturbo di massa : questo il testo di un sms che sarebbe giunt o sui telefonini dei dimostranti in un evento di protesta tenutosi nella giornat a di marted 21 gennaio a Kiev. La notizia lanciata da Radio Svoboda (l emittente Libert ) e poi rimbalzata sul New Yo rk Times si riferisce ad un corteo di protesta avvenuto all entrata in vigore di u na nuova legge che vieta manifestazioni antagoniste al regime. La circostanza dimostra che le locali forze dell Ordine sfruttano le reti telefoni che mobili per individuare la presenza di apparati cellulari in una determinata area in ragione della loro connessione alle stazioni base trasmittenti (BTS o pi

semplicemente i ponti che garantiscono le comunicazioni nella cella di propria cop ertura) installate in zona. La dinamica di controllo in questione non fa rabbrividire solo sotto gli aspetti ideologici, politici, etici o morali, ma spaventa anche per la sua imprecisione tecnica. Il sistema infatti non riesce a setacciare in maniera corretta chi abb ia aderito alla protesta, ma va a schedare chiunque (anche accidentalmente) si s ia trovato nel raggio di portata del ponte radio o vi si sia agganciato per le p i bizzarre combinazioni tecnologiche. L abbinamento automatico tra ponte radio, ute nza e intestatario evoca lo spettro dei pi brutali rastrellamenti e anche solo la minaccia di servirsene inquieta persino i pi distratti. Gli instancabili lettori di romanzi corrono a 1984 . I cinefili, invece, subito pen sano ad Elysium e ai robot della polizia informatizzata in grado di rilevare e loc alizzare il dissenso nella popolazione. Chi meno appassionato di libri o del grande schermo si limita a preoccuparsi sen za cercare analogie nella narrativa o su questo o quel set.

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