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v^-

x
l^

PROPOSTA
DI

ALCUNE

CORREZIOHI ED AGGIUNTE
AL

VOCABOLARIO DELLA CRUSCA.

T'^oL, II.

Par,

/.

MILANO
l

I-

I 31

P.

REGIA STAMPERIA
'

^'d-

LA

rP.ESEi;TE

EDIZIONE E SOTTO LA PROTEZIONE DELLA LEGGE.

8 1968
\

//

^^

PREFAZIONE.

A, -LLORCHE
vano
di

gli

Accademici della Crusca attendealla

proposito
,

terza

correzione
,

del

loro

Vocabolario

un assai rinomato Italiano lodando e raccomandando V impresa scriveva da Vieima il 7 novembre 1677 all'amico Francesco Redi cosi: Io non mi sono mai lamentato d'alcun Vocabolario
,

ne Fi eincese

n Spagniiolo
in

n Inglese

n mi son

mai trovato ingannato


di tutte
le

servirmi

indifferentemente
tutta V

loro voci.

Ma
si

non trovo in

Europa

( tutte

le

nazioni non barbare della quale ho visitate

a casa loro) chi non

dolga di trovarsi ingannato

DELLE DIECI VOLTE LE OTTO DAL VOCABOLARIO DELLA Crusca. E la ragione credo che sia perch tutte le
altre nazioni

approvano per buono quello che


e

di

mano
il

in

mano

si

parla

non

altro

e cosi ne' loro Voca-

bolarj si va sul sicuro.

Ma
i

noi che sostenghiamo


si parli alV
^

buon

secolo

poi vogliamo che

uso del

secolo presente (parlo tra

non pedanti )

abbiawM

obbligazione di usare d' un poco di discrezione di pi

Del resto fratelli cari astatem habetis: fate un poco quello che Dio v ispira ecc.
degli altri.
,
^

Ingannati dal Vocabolario della Crusca delle dieci


volte le otto
!
1

La sentenza

assai dura.

chi la

pronunzia? Un Fiorentino, un Accademico


sca
,

della

Cru-

il

celebro Map:

ilotri
,

('\

Cent' anni appresso


solo
altro
la

condotta a compimento non


la

terza,

ma ben anche
erudito

([uarta riforma,
il

un

sommo

allermava che

Vocabolario

non potea sempre far regola agii scrituscivano detti si rigorosi ? tori. E di (piai bocca Della bocca di un altro lodatissimo Fiorentino e Accademico della Crusca Giovanni Lami il quale lidella Crusca
,
;

beramente uscendo delle misere ano^ustie del Vocae seguendo in ci il nobile esempio del bolario
,

suo maestro Anton Maria Salvini


belli e

gran creatore di ne
fo^Sli

nuovi

vocaboli
:

arditamente

di

nuovi ancor esso


Prefazione
tra
i

de' quali nella terza

parte

della

alle

Antichit Toscane piglia le difese con-

mastri pedanti che


il
,

levano

pelo
il

della

non vasua barba. E altrove aveva


il

tormentavano

-,

gi detto
(piasi

Vocabolario della Crusca essere compilato

fosse di lingua morta.

Alle gravi sentenze di questi acuti intelletti noi

non

faremo odiosi commenti

che ognuno per se stesso ne


avviliremo
il

vede
tici si

la

conseguenza.

Ne

giudizio di Cri-

reverendi con quello d'un fiimoso antiquario

che Fiorentino ancor esso,


fatto di lingua
(

ma

di

nessuna autorit in

cheologia
la

avendone per molta in fatto di arnel preambolo ad un suo Viaggio per


pubblicato
tre

Valachia

anni sono in Firenze

C) Lettere

familiari del

Conte Lorenzo Magalotti stampate in

Firenze l'anno 1779 per Gaetano Cambiaci, e portate nell'Indice dei Testi di lingua col decreto del 1786. Voi. 1, lett. 71,
f.

223.

trascorse in parole

troppo oltraggiose coatra V Ac,

cademia
che
di

della Crusca

dimeiitic

and che

dalle

fiiti-

queir illustre consesso ne venne un


alla patria
,

o;;rande

onore

e alT italiana letteratura

singolail

rissimo benefizio.

Ma
studj

egli antico

costume

vili-

pendere
si

quegli

che

niiil

si

conoscono o mal

coltivano, e non raro in Italia,

dove perpe-

tuamente
r un
>

l^

altro si rode
,

Di
il

quei che

un muro ed una fossa serra


della

vedere

scrittori pi solleciti

gloria

delF al-

trui paese

che del natio.

Non

qui luogo al ricordo delle fiere guerre Sanesi


,

t;on tanto impeto d' ingegno

di

animo

e di ragione
le

sostenute per conto


sioni

della
;

favella

contra

preten-

deir Accademia
i

e per ora

parte

clamori che in

porremo pure da ogni tempo per tutta Italia si


,

alzarono da' suoi sapienti

sdegnosi di quelF assoluta


d'

dominazione sorpassante fuor


fini

ogni metro

constamil

deir onesto e del giusto.

Diremo solamente che


le scritture

se tutte in

un corpo

si

adunassero
soli

pate e non istampate dei

savj Toscani contra

toscano Vocabolario, acquisterebbero intera fede


oracoli del Magalotti e del

gli

Lami
i

e per

sentirebbe altamente

la

necessit di

ognuno si dar nuova forma


,

e disposizione al primo di tutti


favella.

libri

il

libro della

Perciocch

fino

da' suoi

principi
,

ordinata
e pian,

senza metodo filosofico questa grand' opera


tati
i

suoi fondamenti sull'unica autorit degli scritti


,

sprezzata quella della ragione e delF uso

ne segui

ohe

il

Vocabolario and lontanissimo dallo scopo a

71

mi
che
1

siirattc
il

opere vengono destinate


il

consenua lnch

senno

deiili

ne avverr mai Accademici nel-

ampliarlo e rifarlo sar tenace del misero

metodo

praticato dai primi suoi ordinatori Tlnfarmato e Tlnler2;no.

E giova vederne chiaro


il

il

perch.

Nel compilare
storo presero a

Lessico della
il

lingua italiana co-

norma

Lessico della latina costruito


,

cent' anni avanti dal Caleppino (*)

il

quale conten-

nesi alla sola autorit

degli

esempj.
la

E non videro
e

che un
lin2:ua
,

tale sistema ottimo

per

compilazione d'una
pi non
si

morta

la

quale sta

al

detto

muta veniva pessimo alla compilazione d' una lingua viva che perpetuamente si allarga o restrignesi ad arbitrio delL uso supremo e vero signore delle
f;ivcl!e
:

simili

in

certa

c^uisa

alla
,

Giurisprudenza
de' costumi e
,

pratica

che

col

mutar

de' bisogni

della politica condizione d'

zion delle leggi a poco a


la ma2;2;iore
difica.

un popolo nelF applicapoco si altera, e secondo

o minor civilt di quel popolo le

mo-

Non conobbero
gli

que' due gran barbassori con

quanta sapienza
vivio
,

avea Dante avvertiti nel Cone lo

che

lo latino seguita arte,


:

bello volgare
alla

seguita uso

ne seppero aver
dal

il

capo

massima

mio celebre concittadino Daniele Bartoli che i Vocabolarj non sono quali le cose animate che hanno, come dicono i maestri^ il maximum quod sic, oltre al quale non passano, ma cre^ scono per juxta positionem e appena mai sar che
sentita
, ,

ben

abbiano fine.

{*)

Ambrogio detto Caleppino,

di

Bergamo

dell' antica illusti'e

famiglia Caleppio.

VII

Governato adunque il Vocabolario italiano colle e' non potea riuscire leggi medesime che il latino che difettoso. Il Lami al luogo citato toccando esso pure questa irrepugnabile verit, n avvisa che i suoi
,

valenti colleghi finalmente

si

accorsero delF errore,


d'

e lo confessarono

e studiaronsi

emendarlo.

Ma

r emendazione non rispose

alla confessione.

Imper-

ciocch neir ultima correzione del Vocabolario T ac-

crebbero essi,

egli vero,
,

di

parecchie migliaja di
dall'

nuovi vocaboli e centinaja di altri tolti adoperarono nella dichiarazione dei tolti
ture.

uso ne

dalle scrit,

Ma

il

metodo

si

rimase sempre

lo stesso

il i

valore e lo spirito delle parole non passarono mai


confini deir autorit positiva, e ne fu trasandata
lisi

Tana-

come prima
,

Critica
centisti

si

non fu mai chiamata in corse di nuovo alle aride fonti


,

ajuto la
de' Tre-

che stoltamente
si

si

ebbero
e

tutti

per immanelle

colati

raccolse

il

loro
,

marame dimenticato
a

antecedenti

compilazioni
infinito

danno
,

della

lingua

viva
fede
si

crebbe in

la

spenta

per

troppa

alla scorrettissima ortografia

dei

testi a
,

penna
novelli

accettarono per

voci

vere

le
gli
,

false

e
,

errori vinsero di lunga

mano

antichi

e quelle

medesime novelle voci e vaghezza il servirsi nelle


di registro
,

dizioni

di cui fu forza

diffinizioni,
al

rimasero fuor
,

e quindi

inutili
(*).

tutto

perch

dis-

perse e fuor di veduta


(*)

Di queste fu

fatta raccolta dal Bergaatioi

il

nainei'o va

sopra le mille cinquecento.

Se mi domandi
per alfabeto,
ni]})'

il

perch nel Vocabolario non vennero poste


:

aln'o jae saprei diiTj

non che

gli

^ccadcHtic-i

\1U

A
veri

voler
il

purjxare

pertanto
io

da

\z']

gravi e

si

Vocabolario,

non tomo

di

dire

essere ne-

cessario spiantare dai fondamenti rpiesto grande edilzio,


il

e con pi corretto disegno, diviso dal cattivo


architetto,

bnon materiale, farne


de2;li
,

lace autorit
dell"

scrittori
la

non pi la falspesse volte compagna


,

ignoranza

ma

filosofia

che

fijylia

della ra-

"ione e ben

assistita

dalf Analisi e dalla Critica

pu

fallire

e nella qualit de'

non vocaboli ora vede una


un valore mal mal conceduto , ciascuno. Laon-

significazione viziosamente adottata, ed ora un'altra

non mai avvertita


tolto,

e a quello rende

e a questo ne toglie

un

altro

e determina con sicurezza

la virt di

de se per T addietro toccai con qualche riserva cos^


essenziali difetti
ria
,

e nulladimeno la garrula pedante-

me

ne

fa

in

capo grande tempesta


vani rispetti
del

io

prender
la

adesso da' suoi latrati pi animo a consumar

mia

impresa
libero

e lasciati
le

tratter
:

ferro

piaghe

Vocabolario

con pi che tale

dev' essere V officio di oc;ni vero zelatore di questa

lingua a noi cos cara, e cos

manomessa da coloro

medesimi che a tutta gola si gridano suoi grandi propugnatori e son essi per dio che colf incepparne le forze e mortificarle V isteriliscono e di matrona la fanno massaja e di una Venere colle
:

le
&ti

adoperarono senza pensarvi e per solo impulso delT uso. Che


il

fecero ecientemente e di propria


il

autorit

si

potrebbe

ri-

cordar loro che

Vocabolarista debb' essere non gi formatore,


:

ma

etorico delle parole

e se volentieri gli
al

si

la

licenza di,

arretamente usata di poterne


perci
e' b

bisogno foggiale di nuove


di notarle

non

deve scioglier dal debito

e farne ragione.

IX

Grazie una vecchia ridicola in guardinfante. Schia-

mazzi dunque a sua possa

la

lega

de^ parola]

con-

giurata colla malignit di certi gran furbi, che poveri di belle lettere quanto ricchi di malizia e im-

postura assoldano nel bujo

le

pi miserabili penne
star

per

vituperarmi

ch^ io

non mi

per clamori

dal correre la

mia

che

la

verit sia

prudenza comanda timida e rispettosa nel regno deila


strada. se
le tolga

politica,

nessun riguardo

Tessere coraggiosa

dove

rischio

non corre

di dire aliquid brevibus

Qyarls

et carcere dlgrium,

E per

certo

se in

me

avesse po-

tuto nulla

il

timore delle costoro maledizioni, non io

mi

sarei ardito
utile

giammai
dal

di

porre

mano ad
,

un' ojjera

quanto
piena

per s stessa e necessaria


voto

e da lungo
,

tempo invocata
d' invidie.
:

de2;r Italiani

altrettanto

Di questi tanti fracassi


prcecepi, atque animo
ferisca

io

posso dire
ante
,

per vero
peregi.
e che

Omnia
eh' io
di

mecum
la
il

Ma
nuda

dirittamente
d' effetto

nel segno

pregio e
innegabili
,

non vada
:

mia

fatica tre fatti

me
;

V assicurano

vano

gracidar de' pedanti (i)


di

scompigliati

come un branco

polli

sorpresi
,

dal

nibbio

il

grave rispondere
si

de' sapienti (2)

che debitamente
;

fesa del Palladio in pericolo

il

armano alla dipieno e numeroso


e italiani e stra-

suffragio di prestantissimi
nieri
(

letterati

che dove

trattasi della tlosofia d'

una

linii;ua

(1)
(2)

Le oneste chiacchiere La Lettera apologetica


il

veronesi.
a tutti nota

del celebre
si

jorofessor

Rosini, e

Discorso Accademico, di cui

attende la stampa,

del vero filosofo Niccolini.

anche
artiicj

lo straniero

non pratico
)
:

de' grammaticali suoi

Imoii 2;ih1cc

quali

non provocati, non


mio onorato propodimostrazioni
s'

accarezzati, non conosciuti,

ma

spontanei e liberis-

simi fanno plauso e coraggio al

nimento.

Le

fpiali

indomandate
naturale

del

ben2;no animo loro da niun altro principio


a ripetere che da
cpi'^l

irresistibile

hanno movisco-

mento che
nosciuti
,

ci

tra^ac tutti ad amare anche

o;li

allorch

leggendo T opere loro


,

li

troviara

consentire nelle proprie nostre opinioni

e ci
1'

r animo nel veder adombrata ne' loro


gine della nostra mente, e sviluppati
pensieri
:

scritti
i

gode imma-

nostri stessi

movimento dolcissimo e beneficio singo-

larissimo della natura che lega con questo

mezzo

mal2;rado di tutte le distanze e di tutte le politiche

separazioni,

il

cuore degli uomini ovunque e gen-

tilezza e vu't.

Non
mia

voglio quindi tacere che se la

presente
(

opera

mi ha

fruttato per
)

una parte

e dovea inevitabilmente fruttarle


,

amare contraddi-

zioni ed inimicizie

soavissimo ed inestimabile frutto

dair altra

me
i

n'

venuto

di

molte preziose e care


il

benevolenze. E se fosse onesta cosa


colle

far pubblici
(

stampe

sentimenti confidati alle lettere

pri-

vilegio che

appena vuoisi concedere


te stesso ),
dall'

a quegli amici

che sono un altro

agevolmente dimostrerei
esser superbo,

che

il

vanto di quei suffragi, lungi


la

modesto; e

mia causa conforterei colFapprova,

zione non solo di dotti particolari

ma

col generale

consenso

d' interi

corpi accademici.

ci

dee far maraviglia. Cinquantasei Accademie


di cui

ItaUane,

abbiamo

stampa

le lettere,

comprese

XI

pur quelle
rentina al

della

Toscana,

si

sollevarono contra la Fio:

tempo

della feroce guerra del Gigli

guerra

scandalosa e guerreggiata da quel corruccioso intelletto

con
che

tutte le

armi della contumelia. Cos quella


era
in se stessa e onoratissima

causa

giusta

divenne per oltraggi personali e per troppo sdegno


iniqua e vituperosa.
gello la decidesse
,

fu cosa

ben

fatta

che

il

bardella

provando colF argomento

forza alla
Sozzifanti
sei
,

mano
che

sottoscritto

dalF Auditor generale

il

Gigli con tutte le sue cinquanta-

Accademie avea torto, e intera ragione il Frullone e che di pi da buon cristiano e buon sude poi mutar dito egli avea obbligo di ritrattarsi
;

aria

ed

egli

da buon suddito e cristiano e insieme


si

da savio distesamente

ritratt

ma

galoppato a Ro-

ma

e quivi ferma la sua dimora

seguit per tutta la

vita

con penna

tinta

nel fiele e nel sangue a sfo-

gare dai
Crusca.

sette colli

V impotente sua bile contro la

nel vero

senza ragione

e per la gran

causa della libert della lingua


fitto.

italiana

senza pro-

Perciocch
il

il

G2;li

dannando

e beffando soie-

latamente

dialetto Fiorentino pretese doversi


diritto

amtutti

mettere nel Vocabolario con e^ual


gli altri

anche
il

dialetti

della

Toscana, massimamente

Sa-

nese.

E non
che
,

ricord che Dante assai miglior giudice

di queste cose gli

avea
il

tutti
,

sfatati,

ne punto condolcissimo e
i

sider

anche

Sanese
in

tuttoch

gentilissimo

ha pur esso
,

buon dato

suoi parti-

colari idiotismi

che

rifiutati

dai dotti e proprj uni-

camente del volgo per niun conto debbono entrare


neir universale della illustre favella a tutti

comune

1:1

sola die

secondo
nelle
alle
:

le

aite

tiottniie
!\[a

dHl' Aligliieri

dee

regnare
silenzio

srrittnre.

se la forza

pot
a

lorre
(inelle

ragioni

del

Gigli, noi po'^e


si

deixl" Italiani

eh quanti

misero ben ad-

dentro
di

alle

viscere della questione ed ebbero forza


d'

senno e
si

ingegno

tutti

da tutte parti e in

tutti
ti-

tempi

alzarono a gridar bbera da quei ceppi


fritta

rannici la favella

schiava dall'Accademia, e di
:

nazionale divenuta miseramente municipale


lati

e ribel-

giustamente

alle

non

giuste sue leggi

con ogni

duisa ed eccellenza di scritti fecer veduto che senza


inebbriarsi nel licjnido oro dell'Arno ogn' Italiano
scriver cose

pu

degne

di

cedro con tutte quelle esimie


il

condizioni di lingua che fanno bello

pensiero.

non

le scrissero forse,
,

prima che

il

Vocabolario fosse
ogn' italica terra

pure concetto

quegf immortali
di
?

d'

che per valore

prose e di poesie saranno sempre

bei lumi del nostro idioma

E
la

qui parmi abbia luogo

una considerazione da ninno mai avvertita, ma per

mio credere vera. Avanti


nedetto Frullone
tutti
:

nascita di questo be-

qual pi qnal

meno

scrive-

vano con purgatezza

e quei medesimi che pochissie or sono

mo

orrido

levarono

di se stessi,

nomi

2;i

spenti, se furono miseri di pensiero, noi furono al

certo di

stile

e oo^nuno

V ebbe

suo proprio.
della
:

Che
ci

anzi parecrhi fra essi

dalf oracolo

Crusca

vennero
gneresti
,

dati a maestri di bello scrivere


in

e vergo-

quanto

al
:

merito delfidee, esser T aue gli stessi


,

tore di quegli

scritti

loro

autori

mi
at-

credo, se tornassero dal sepolcro


toniti di raaravialia al

rimarrebbero

vedere quelle miserande loro

XIII

quisquilie

divenute
il

esemplari

di
il

attica

locuzione
Cosi an-

nulla

meno che
il

Goiliedo e
della

Furioso.

dava

grande

aliar

lingua

prima del Voca-

bolario.

Ed ora che tutto il suo tesoro raccolto, ond' mai che in e che tutti V hanno alle mani tanta quotidiana abbondanza di stampe il numero de purgati scrittori menomato in vece di crescere ?
,

Cerchi

la

cagione

di

questo
altri

altri nella

violenta

indi-

fluenza del neologismo,


latato

nelF

immensamente

dominio delle scienze poco curanti dello


altri
,

scri-

vere castigato e gentile,


son andate
le

neir abbandono in che


a torto

belle

Lettere
la

sprezzate da

coloro che mal conoscono

secreta universale ed
,

eterna loro potenza


sciata la via del

massimamente allorquando lapiacere, vanno in ajuto della ra,

gione.
i

Quanto a me credo che il perch moderni, generalmente parlando, meno

dell'

essere

esatti scrit-

tori de' cinquecentisti,

essendo tuttavia pi pensatori,


di mettersi allo studio

proceda dalla diversa maniera


della lingua

dopo la formazione del Vocabolario. Perciocch cjuelli prendevano immediatamente la norma


del bel parlare dalle opere de'

sommi maestri,
della

il

pi de' presenti

la

prende dal codice

Crusca.

Ma
si

in quelle la lingua tutta viva,

perch sempre

animata dalle sentenze che con perpetua successione


ajutano

V una colF altra


;

e fortemente riscaldano

r animo del lettore


di spirito
,

e nel Vocabolario tutta vota

un frammento di bella statua un capello svelto dal capo di bella donna e nulla pi. Nelle opere V eccelperch
spezzata ed in brani
,
:

lenza della lingua

si

sente

nel Vocabolario

si

vede,

XIV

o per mca;llo

tlirc

par di vederla

e non che una

smorta

(li

lei

iina2;iiic

fuggitiva: onde avviene che


della della

se cpiaUhc debole

lampo

sua bellezza

alcusi

na volta trahice nel seno


porta r esempio
,

locuzione di cui

impressione che V animo ne


quel vezzo

ri-

ceve non dura che in proporzione della forza memorativa.


2;anza,

Per

lo

contrario

rpieir ele-

nncUa

i^razia

di favellare

che

si

att2;ne alla

fonte nel pieno e rapido sgorgo delf orazione eccitata

da

tutti gli stimoli

dell*

eloquenza

sfavdla nel
,

com-

mosso animo del lettore col medesimo impeto colla medesima luce con che la fantasia delf autore la folperch gor e vi resta profondamente impressa fortemente sentita. La lingua in somma nel Vocabo, ,

lario tutto
<^)uindi

ghiaccio

nelle
,

opere tutto fuoco.

noi leggendo Y autore


air allegrezza

con
,

lui ci

abbandoodio
lui ci fac,

niamo
e air

ed

al

pianto

con
,

lui alf

amore
le
,

con

lui ci

sdegniamo
e

con

ciamo amici
vestiamo

agli onesti, e avversi ai

malvagi

e tutte

sue passioni
quella

si

fa

nostra quella sua


di colorire le idee

eloquenza

sua

maniera

e metterle in movimento.
l'

Le quali commozioni

del-

animo nella lingua de' Vocabolarj son tutte spente: che ninno sicuramente con siffatti libri alla mano piange o s' adira, n amore il tocca di patria, ne di virt. Di che si conchiude che la lingua imparata
per sentimento di necessit dee sorgere pi
pi viva che f imparata per ricordanza.
eflicace,
il

E come

ricordare non che un freddo riflettere della mente

e per Y opposto una fervida operazione del cuore


sentire
,

il

ne segue che

lo

scrivere de' Cruscanti e

XV

sempre
che

aggliiacciato

ed

esangue

perch

costoro
Il

scrivono non per sentimento,


li

ma

per riflessione.

fd rei

d'

un

altro brutto difetto,

ed che

fasi

cendosi essi eleganti colle sole altrui eleganze, non

fanno autori giammai.


e tanto coglier di
fiori

A che

tanto studio di lingua

nelF altrui
?

campo
il

se

il

tuo

proprio non ne mette mai uno

se esercitando per^

petuamente
e infeconda

la sola

memoria
?
:

lasci inerte

tuo cuore

la fantasia

Il

che

si

dee tenere negli


di spirito

scrittori cosa vituperosa

che indizio sicuro

sempre il pascersi della sola imitazione; e scrittore degno di vivere nella stima de' posteri non sar mai quello che sempre pende dagli esemplari, sempre guarda al maestro, ne sa fare co&a da se.
sterilissimo fu

Dirai
belle

Vale molto

V apprendere

formole del parlare.


;

bello anche T udirle

ma
,

parla

per

altrui
il

bocca

ed non da colui che sempre ed simile al portatore


Si

dagli

antichi le
:

certamente

curvato

sotto

peso di merci non sue.

A^giugni

che cotesti Cruscanti, che mai non escono della tutela del Vocabolario , lo seguitano in quelle cose
principalmente nelle quali mai niun savio lo seguit,
voglio dire ne' modi di favellare non gi
bili e
i

pi no-

peregrini

ma

pi bizzarri
,

e pur che abdi


il

biano

cert' aria di

novit

poco monta se sanno


queste
,

muffa e di ruggine.

di

viete

eleganze

Vocabolario doviziosissimo

linguajuoli studio:

samente ne ingemmano
questo matto e servile

loro scritti

e la colpa di

modo

di scrivere deesi pre-

cipuamente
lario

ripetere

dalF aver portato nel Vocabodi

come oro purgatissimo

coppella tutte le

scorie
<|nal

le

srliinnic

dolle voccliie scritture.


(

Per

hi
li-

rosa r da dire senza riguardi


)

poich soli

tamiiim rst unitati


il

che se da una parte fu grande


dal

vantao.2;io derivato

Vocabolario
il

alle

Lettere,

non

tu dall' altra piccolo


1

danno

ai

j)rogressi della

t'avella

aver egli uicreddul niente


in

i'ortilicata

im:

l>ald;uizita.

vece

di raffrenarla,
il

la

pedanteria

la

quale, arrojianteniente piantato

suo trono di piomdi divisione


la

bo nel Vocabolario, alz

il

gran muro
,

non

atterrato ancora del tutto


filosofia,

che separ

gram-

matica dalla
ra2;ione.

te'

schiava
virile

delf autorit la

Conculcata cosi

la

bellezza delf idee,


la

([uesto ciarliero

scheletro
tutta
,

pedagogo pose
nelle

eccel-

lenza dello scrivere

parole
([uale

nelle sole

parole del Vocabolario


essere redenzione
:

fuor del
rise di

grid

non
quel-

si

M. Tullio insegnante
:

che sine re nulla


1

vis

verbi

est

e proscritta

altra di lui

sentenza Positum
effici

sit

igitur in primis
elo,

s/fie

philosophia non posse


,

quem qucerimus

qtentem

dann a morte
inmiortali che
i

gli

alunni di Socrate

'

non

fece

parola).

Ma

che doveasi

attendere da un Vocabolario fondato dai grandi ar-

chimandriti

del

pedantismo

V Infarinato e V Inferidi loro


i
,

gno

Essi fecero

opera degna

ma non
i

fu
i

degno de loro
Magalotti
,

incliti

successori
altri

Redi,

Segni,

i
il

Cocchi

ed

di

queir onorata gegoffo dise-

nerazione

continuare su quel primo

gno un
materiali

SI

severo edificio, che tuttavia co' medesimi


il

ben ordinati, e ben diviso


tutto
1"

sano dal frasi

rido e gutato

inutile

bellissimo

farebbe

e maravie;lioso.

Ma

grazie

alla

fortuna dell onore

xvir

massimamente del Fiorentino ci che per r addietro non fecesi giova' sperare die si far: poich fra i moderni Accademici della Crusca la
italiano
,

pubbhca voce grida


pensanti e
cui gloria

il

nome

di tali

che solidamente
(

curanti

del vero onor della patria


)

alla

mal
i

si

serve colf adularla


di

conoscono beh
aperto

addentro

vizj
il

cui

parliamo

e a viso

condannano
toriti.

pedantesco sistema da cui furono parVocabolario ha


sotto
il

E
gno
che

tra

convinti che

il

forte biso-

di passar finalmente

reggimento

della

filosofia, io

m'assicuro

di

poter collocare quegli stessi


le

gravemente
e

presero ad impugnare
le

opiiiiofti

del Perticari

mie intorno

la

gran divisione

Dantesca delia

lino;ua illustre italiana dalla toscana.

De* quali egregi avversar) e per veduta e per udita

comprendo essere
generoso
,

stato

onesto

il

combattere e

eh' io reco a

mia gloria V aver meritato


;

r onore delle loro opposizioni e vinto d' urbanit e d' ingegno quasi mi duole non potermi dir vinto
ancor
dal
di ragione.

clr io noi

possa

il

debba

e che le dottrine di Dante

sieno state dettate


,

non
Apo-

suo

odio

centra

Firenze
,

ma

dalla

profonda
di sen-

ed intima sua sapienza


logia che
il

si

far manifesto dalf

Perticari

con quella sua gravit


titolo
:

tenze e

di stile
,

ha composta col
e

Dell'
il

amor

patrio di Dante
eloquio
:

del

suo libro

intorno

i^olgare

apologia che compiutamente lo vendica da


il

queir accusa oltraggiosa, e

dimostra, sopra quanti


,

mai furono, amantissimo


solamente
ai

della patria
:

e acerbissimo

malvas^i suoi re2;2tori

diche vedras^i

quella sua

magnanima indignazione
odio,
la

volgersi

prova

non

iii

di

ma

di carit

e compassione.
i

E ap,

parir in tutta

luce la stima che

contemporanei
riprov

fecero di quel libro, e

come ninno

lo

nep-

pure

de' Fiorentini:

quali, se Dante V avesse scritto


i

coir odioso e sconcio disegno che


dittori gli

nostri contrad-

appongono,
di lui:

si

sarebbero altamente com-

mossi contra
figli

spezialmente coloro che amici o

o nipoti dei condannati dalla giustizia del fiero


,

poeta air Inferno e per sempre vituperati

non pod' ira

tevano non aver

tuttavia

caldo V animo

per

in2;iurie tanto solenni e

non ancor vendicate.


le

Si trar-

rauoo
nella
della

in

mezzo
ei
:

su questo

testimonianze del Boc-

caccio, ed una particolarmente bellissima del Petrarca,

quale

flagella

falsi

arroganti letterati
g'

Toscana

e diresti eh' egli vide in ispirito


la

In-

farinati e

gr Inferigni con tutta


in

vana

e petulante

lor discendenza. Si mostrer

seguito

che

quella

giusta stima de'contemporanei intorno quel libro


,

non

venne mai meno ne' posteri e che salvo i pochi Toscani che al tempo della sua scoperta tentarono di porne in dubbio T autenticit e in discredito le dottrine,
tutti
i

pi lodati nostri scrittori


tutti
,

dal cinque-

cento a noi,

sonosi mantenuti in questa

medee

sima nostra fede

che pu veramente
le migliori

dirsi

cattohca,
,

perch

diffusa

per

scuole italiane

per

non mai
Verr in
autentici

interrotta successione conservata purissima

quale usci della mente

del

suo

grande legislatore.
le

somma provata

in tutte
di

forme e con

monumenti resistenza
;

un linguaggio uni-

versale italiano fin dal 3co

linguaggio dirittamente

XIX
detto da

Dante aulico e cortigiano^ perch principal-

mente parlavasi nelle Corti e nel Foro. E fa scritto prima in Sicilia, indi in Napoli, poscia in Roma avanti i Toscani, che non creatori, ma imitatori eccellenti
ne furono, e nulla pi
s
:

eccellenti,

si

perch pronti
i

d'in2:e2:no e bei parlatori

sono

di lor

natura

Toscani,

perch reggendosi
altra

essi a

stato franco sortirono pi

che ogni

gente

d' Italia la

fehce occasione di dar


\ eloquenza in cui
,

opera alf eloquenza. Perciocch

siede la perfezione della favella, f eloquenza


lissima e potentissima figlia della libert,
si

bel-

quella
ai

che ne' popolari governi agevolmente solleva


titudine: sovrano
si

primi

scanni \ ambizione de' cittadini so2;2:io2;ando la mol-

pazzo e volubile,
ai

le cui mille teste

volgono sempre

consio;li

di colui
,

che

adopera

meo^lio

non

le

arti

della
il

parola, che infiamma

prudenza ma quelle della sangue degli uomini, e ne


le

domina
i

le passioni.
la

Per tutte

quali dimostrazioni

scender chiara

conse2;uenza che quella lino^ua che


,

Toscani cliiaman toscana


;

nel suo pieno lingua


a

italiana

e che italiano e
il

non toscano
il

buon

diritto

vuol essere
la

tribunale e

senato che dee fermarne


(^).

vera universale le2:islazione

N
gli

2;i

con

ci

si

pretende

punto

detrarre

alla

gloria del dialetto


altri

toscano, a cui volentieri su tutti


il

e once desi

primo

se2;2;io

siccome quello

(*)

L'

Apologia

di cui

si

paiola
,

ed accennasi V andamento

fai-

parte del volume consecutivo

la cui presta
:

pubblicazione com-

penser

il

ritai-do

del presente

ritardo di cui

non

stata tutta
il

nostia la colpa; e sia prova di animo moderato e paziente

tacerla.

clic,

per usar
,

le

parole del Gravina altra volta ci-

tate

pia w^ameiitc partecipa delia luigua comune

ed

illustre (/),

Ma

che

il

Frullone
di

cui volentieri accet-

tiamo a o;uardiauo e tutore


tuta, se
la

questa Elena combat-

rapisca

e senza decreto costituiscasi suo

assoluto padrone, questo non consentiremo giammai:

spezialmente consideratolo carico delle colpe


la Critica
il

di cui

mostra
quereli.

contaminato

nel

rivelare

le

quali se la ragione adopera alcuna volta


role,

amare pa-

non
:

si

Un

oracolo, che a confessione


t^

de^ suoi
le

medesimi sacerdoti

inganna delle dieci volte

che non pu far regola dello scrivere , che pare compilato ad uso de' morti non dee maraviotto
,

gliare se

vivi ingannati
)

senza per volerne abolita

sdegnano n sanno indursi a patire che i suoi devoti pretendano di soggiogare co' suoi fallaci responsi le menti che
la religione

quando

quando

si

(*)

Le

dottrine della lingua comune ed illustre

che

il

Gravina

con belle e

invitte ragioni sostiene nel 2. della


si

Ragion poetica,
egli

uon pare
scrisse
il

gli

fossero ancora

ben ferme nel capo quando


alla

latino
,

Dialogo ultimamente dato


I.

luce nel Giornale

arcadico

genn. Quad.
:

Ne accade

stupirne.

Quel Dialogo

fu

opera giovanile

e la

Ragion poetica usci dai segreti della sua

matura sapienza. Egli


difl'onde

per da notaisi

eli

anche
il

in

quello ei
dell' illu-

ed allarga talmente per


che
noi
stabilito
ci
si

tutta T Italia

corso

Btre volgare,

volentieri,
i

se
,

monimienti noi
vece di

dimoillustre

strassero
italiano

avanti

Toscani

in

comune
illustre

accorderemmo
volesse

a chiamarlo

comune

toscano

olo che

una volta intendere


e

che a ben adoperailo


fatte

non basta esser nato iu quel paradiso , muni cio propriet di tutti a tutti
, ,

che delle cose

co-

non ad un

solo ne spetta

r ordinamento e

il

coverno.

XXI

amano
pur
la

di

ragionare

prima

di credere.

Se costoro

l'avessero fatto

meno
che
di

tiranno,

men acerba sarebbe


:

denunzia de' suoi errori


sai

che

gli errori de' ti-

ranni ben

rado

trovano

misericordia.

E
n'

nel vero tra quelU di cui s'istituisce l'accusa

ha molti che passano


si
il

limiti
,

del perdono^ e

ve mol-

tissimi di natura tanto ridicola

che nel farne


Nel

l'

esame
spero

non
che

terrebbe sul serio

Minosse.

che

discreto lettore vedr subito la ras^ione delio

r aver
facezia

preso

il

partito di rallegrar tratto tratto

l'austerit del processo coli' onesto


,

condimento della
la

senza cui

sarebbe

indarno
si

speranza di

trovare in chi legge

pazienza
lettura.

virtuosa da poter

durare
dulce

la

noja

della

Siqidd placet, siqidd

hominum sensibus influita dehentur lepidls omnia gratiis. E il dar risalto con grazia alle cose da nulla
chiede pi arte che
il

dar luce

alle

gravi. Perci

quel cotale che, simile negli sguardi

al fiore

innocente

che nasconde

la

serpe,
al
,

mie Osservazioni
decoroso e nobile
i

mi compassiona perch nelle Vocabolario non presi un tuono


i

e poi cheto cheto picchia a tutti botoli d' ogni pagliajo

canili

per aizzarmi addosso


il

e ogni pelo, rispondo che


lo piglier

tuono nobile
di
si

decoroso

quando a rimeritarlo

laudabile zelo

mi dar a scrivere il panegirico dell' impostura. Ma dannato finora a non aver tra le mani che nomi verbi ed avverbj e diffinizioni e citazioni e metafore ed altra simile messe grammaticale seguiter con sua pace il mio stile, e mi studier di rendere ameno il pi che posso questo campo infelice tutto ingom,

bro

di lappole e spine

in

mezzo

le quali

prodigio

XXII
il

raccoi^liere a consolazione de' miei pazienti lettori


iiore

qualche
durvi

gentile.

tanto possibile V intronobilt


e

con fortuna

cjuella

qu(4

decoro

quanto e possibile che quel zelante rotale


l'arte di scrivere, tuttoch 02;nuno
il

intenda

cotifessi valen-

tissimo nelle lettere: parlo per di quelle che viasigia-

no chiuse
ancora

in

val2;ia

per tmior della luce. Rispondo


il

che

mentre

Frullone di propria

autorit

costituitosi re della lingua compiacesi di presentarsi


alla

pubblica adorazione dei dotti composto in trono

sopra tre macine da mulino, e circondato dai 2;randi


del regno seduti sopra
le

gerle in parrucche e zi,

marre da cui a gran fiocchi nevica la farina non sembra rigorosamente volere che i sudditi s' accostino
a favellargli in

tuono nobile

decoroso

qualit in,

compatibili

colla

maest
zimarre
di

di

quel trono
parrucche.
s

di

quelle

gerle

di quelle

nulladi,

meno
spetto

ad onta
dell'

emblemi

poco reverendi
dell"

chi
ri-

ha parlato
.''

Accademia

della Crusca

con pi

i\Ia

altro la

sapienza

Accademia
al cui

in

piena senato, quella ch'io venero e


presto
fede
,

oracolo

ed altro

la

sapienza degli Accademici

in casa loro

quella che separata dal


a vedersi
se agisca

corpo agisce
,

da s
Pizia
,

e resta

bene

e
,

se la

pur fuori del tempio e senza tripode canti la verit. Ora io dico che il Vocabolario lavoro della seconda e non della prima e chi lo crede
,
:

lavoro

sancito in concilj ecumenici per isquittinio

interrooihi le lettere di Francesco Redi, e udir di

che

badiali spropositi gi belli e stampati

aveano comin-

ciato a bruttare la terza riformazione del Vocabolario

xxiu
i

suoi incauti colleghi


li

senza ch'egli primo Accade-

mico

sapesse

fu sorte che

avutene sotto
di rimediarvi.

gli
Il

occhi le stampe giugnesse a tempo

che fa prova evidente che il pieno suffragio delF Accademia non vi concorse, e eh' ella era appieno
innocente
di

quelle colpe
;

tutte

colpe private dei


quali
,

membri compilatori

nella disamina delle

giustificazione di queir

onoranda assemblea, far pi


si

chiara la verit che qui soltanto

tocca.
dell'

Divisa adunque dalla sapienza generale

Acca-

demia

la

sapienza individuale degli Accademici comil

pilatori o correttori del Vocabolario, siami lecito

dire che quanto f

una degna
mostra.

di riverenza,
:

altret-

tanto r altra
lo sia
,

pu
lo

esserlo di censura

e che davvero
tutto questo io

il

fatto

N con

concederei a

me

stesso la libert di
i
:

una sola parola


alle

meno che
vissimi

rispettosa se

commettitori di quei gra-

falli

fossero vivi
,

che anche
,

vive perdire la

sone

si

debbe

egli

vero

liberamente

verit,

ma

verit temperata da que2;li onesti r2;uardi


la civilt.

che r educazione consiglia e


morti e verso quelli

Ma

verso

principalmente di cui 2;norasi


sa che Y errore
,

pur
pi
o
d'

il

nome

ne

si
,

la verit
,

vuol

essere pi rigorosa
sciolta
d'

e tanto

pi
di

libera

quanto
personale
passione.

ogni
di

sospetto

nimist
vile

invidia

sdegno o

d' altra

Di ci pure nel corso

di tutta
:

V opera

render a
sacer esto.
,

suo luogo buone ragioni

e chi vorr malignamente


,

torcere ad altro fine le mie intenzioni

Ma

poich siamo sul parlar delle Critiche

che

fondate nella ra2;ione e nel vero, senza offesa de' vivi,

ieriscoiio

il

solo errore de' morti


di

non vorremo noi


che senza
sal-

dir

qualche cosa
la

(juelle
,

Critiche

var

causa de' morti


i

dividendosi dalla ragione e


vivi e trapassano in villania?
i

dal vero, oltraggiano

La luce del Sole


in
la

sveglia

serpenti
la

ne mette
:

moto

il

veleno

intorpidito

notte dal gelo

luce de' buoni scritti sveglia l'invidia, che tran-

quilla su le
alle

opere oscure attacca sempre


:

il

suo dente
i

pi luminose e pi sane

onde incontra che

morsi delle vipere letterarie vanno in misura del merito cui

prendono a lacerare. Uno scrittore che abbia consumata onoratamente la vita nel procacciarsi un

nome che
stesso di

il

tragga fuor del sepolcro

e conscio a se

non aver disonorate


d'

le lettere

consohsi della
all'

speranza

aver cresciuta qualche fronda


,

alloro

della patria letteratura

questo scrittore
,

fa egli

cosa

da savio o pure da

stolto

se vinto da giusto sde?

gno
Le

si

volta a questi rettili velenosi e gli schiaccia

sentenze

degli

uomini
gli

gravi
il

discordano
si

su

questo punto. Dicono

uni che

savio

quello

che sa sopportare
glianza di
bajare
de' cani

le

ingiurie e sprezzarle a simiin

magnanima belva che


passa
sicura
il

mezzo
si

all'

ab-

neppur

degna
,

guardarli.

Dicono che
al

blaterare
pi
alla

de' tristi

tanto
,

pi

rotti

parlare

quanto

ignoranti

non

pu imprimere alcuna macchia


perch
la

fama

de'

buoni,
pochi

fama essendo
,

il

discorso
la

non

dei

ma
che
tesa.

dei pi
la

si
,

riposa su

giustizia

del

pubblico
\

difende

e torna in capo
la
:

alT offensore

of-

Dicono che

mi^ilior

medicina

dell ino:iurie
alla

la dimenticanza

ti

confortano

pazienza

XXV
coli'

esempio
cV

di Socrate

die percosso nelia pubblica

piazza

un calcio da un mascalzone, e stimolato a dimandarne castigo, rispose di non poterlo, perch


calci deir asino

non erano stati mai chiamati in giudizio. Aggiungono ancora che l'adirarsi contra costoro un metter mano alla spada contra le mosche, un lamentarsi delle spine attaccate alle rose un aizzar e a darti animo a pi che prima la maldicenza che non sopportarla ti rammentano quella di Momo
i
,
:

potendo trovar materia

di satira nelle belle


:

forme di

Venere

la

trov nei coturni

sopra

quali destando

per tutto r Olimpo T inestinguibile

riso de'

Numi

die

libero corso alla sua maligna scurrilit.

Queste ed
gli oratori

altre belle

sentenze mettono in
:

campo

della

pazienza

alle quali

contrarj ri-

spondono a questo modo. Se prova di nobile e generoso coraggio il saper perch il soldato non sopporta soffrire gli affronti
,

in pace T insulto

delF inimico

perch
si
?

si

tiene di-

sonorato se non risponde? perch non


quillamente scannare senza far retta
bravura, chi

lascia tranil

Se

soffrire
il

non

dir pi

bravo
savj

il

somiere che
al

lione? La pazienza!
bella

Ohi

la
i

pazienza
la

certo

virt
,

meritamente

pongono su
pi
d'

gli altari

e ne cantano a coro pieno le lodi. Nulla-

dimeno

in

mezzo
la

a quegF inni
sorella

s'

ud

una

voce che

chiam
e
:

della

codardia.
eroi
gi

pazientissimo
disse a Tersite

prudentissimo degli

E il non
mi
stim

Tu

sei

troppo vile

perch
:

io

abbassi a sdecrnarmi delle tue maldicenze

ma

opera degna della sua sapienza

il

tempestargli collo

XXtl
scettro del
tutto
il

Ke ile' Kegi campo fu gi eli'

le spalle:

il

giudzio di

egli avesse avvilita

addosso

a quel cane la real maest,


eh' ei fece di queir

ma

tenue che

il

santo uso

augusto randello
L'ira

Fu

la

pi

bella

di sue belle itiprese.

insano alfetto, egli


ragione.
filosofi
,

vero, e

perturba

gli
il

ordini della

Ma non
non con-

confonderla, grida

principe de'

fonderla con lo sdegno^ affetto jnagnanimo e indizio


certissimo di virt. Perci nel 4. dell'Etica, cap. 5,

non dubita

di

chiamare insensati coloro che non sanno

sdegnarsi e propulsare V offesa.

Questo assioma gravissimo d'Aristotile mi riduce


alla

niente un passo assai opportuno di Dante, lad(

dove
la

hif,

due poeti tragittando


s'

in piccola

barca

palude stigia
intero

incontrano nel rabbioso

Filippo

Argenti che tenta di far loro una gran villania. Riporto


quel
testo
s

perch esso
,

getta
s

sul

dettato dello Stagirita


le

una bellissima luce

perch
si

parole e

concetti dell' Alighieri strettamente

annodano

collo

scopo della questione.


la

Mentre noi correvam


Dinanzi mi
si

morta gora
,

fece un pien di fango


igieni

E
Ed

disse

Chi se tu che
:

anzi ora

io

lui

S^ io
se'

vengo non rimango.


si
se'

Ma
Ed
io

tu chi
:

che

fatto brutto

Rispose

Vedi che son un che piango.


:

a lai

Con piangere
,

con lutto
,

Spirito maladetto
Ch' io li conosco

ti

rimani
sie
le

ancor

lordo tutto.

Allora stese al legno

ambe

mani.
lo sospinse

Per che

l
:

maestro accorto

Dicendo

Via cost con gli altri cani.

XXVII

Lo

collo

poi con
il

le

braccia mi cnse ^

Baciommi

volto, e disse:

Alma sdegnosa,
s'

Benedetta
Abbandono

colei che in te
ultimi
versi

incinse.

questi

alla
si

meditazione

di coloro che insensati

od

ipocriti

mettono a biaoffesi
s'

simare quei generosi che indebitamente

in-

fiammano del nobile sdegno della ragione. E costretto mio mal grado a non dovermi gittare dopo le spalle una villana soperchieria, che meritevole per se stessa
del pi alto
ticolarissimo

disprezzo

acquista nel caso mio pare dal luogo in


di toccarla

peso dalle circostanze

cui

si

voluto farla
,

famosa
che

prover

senza imbrattarmi
di

e quanto basta soltanto a torre

mi abbia incatenata la penna la coscienza del torto e non il sentimento della virt. Longa est injuria longae Ambages seti
il

mezzo

sospetto

summa sequar {vestigia rerum. Come a Dante per la morta gora


pure nel mentre che
e
si

di Stige, a

me

a beneficio

delF italiana let-

teratura PO correndo la morta gora del Vocabolario,

mi

affatico a

purgarlo dalle sue brutture, a


di

me

pure

fatto

dinanzi un pien

fango

un anonimo
di
al

mascalzone che
egli sia

dicesi Fiorentino:

ma
,

qual tana

veramente sbucato noi sanno


diavolo della vigliaccheria
il

mondo che
n'

due

il

che

ha presa

la protezione, e

direttore dela Biblioteca Itahana

che alt unico


sioni

fine di scoprir il vero

per via di discusle laide

urbane e ragionevoli ne ha pubblicate impertinenze.


Cotest'

uno adunque pieno


dannato
,

di

fango

al

modo

di

quel furioso

ha steso al mo

legno

ambe

XXVIIl
le

mani per alTondailo

si

avventato cio a

tutto

furore col fausto della pi canagliesca scrittura contra

r opera mia

nuotando

come porco
quella pur

in

brago nelle

contumelie

e brutalmente oltraggiando
,

non

solo la

propria mia persona


amici.

ma
grido

anco de' miei

Pe' quali

vilissimi
gli
^

portamenti io
:

pure colle

parole del poeta


spirito maladctto

Rimanti nel tuo fango , via cost con gli altri cani; ma
al

come Dante
ti

gi

disse
sie

cane
:

Filippo Argenti
io

Io

conosco

ancor

lordo tatto

non posso
:

dire

altrettanto al cane della Biblioteca Italiana


la

perch
gli

coscienza
al

della sua
la

mostruosa bruttezza
;

fa

portare

muso
di

maschera

il

vigliacco per la

andarne vituperato non si ardisce di metter fuori le orecchie. Ne torna conto abbasperch nella sargli il cappuccio che le nasconde
giusta paura
:

storia delle
dita,

buone

lettere

non

guadagno,
tristi

ma

per-

ma
,

dolore la cognizione dei

che

le diso-

norano

e col tenersi alla macchia le infamano vol-

gendole in vero mestier di ladroni.

Ben

il

vero
ed

che per meritarmi


il

io

pure V ab-

bracciamento
quella sua

bacio

del

divino
:

Virgilio

con
,

sublime

esclamazione
te
s'

Alma sdegnosa
!

Benedetta colei die in

incinse
d'

volentieri avrei
,

dato corso a parole pi gravi

indignazione
(

non
non
si-

contra a quel

ringhioso
ai

anonimo cane
s

eh' egli
,

cane pasciuto
merita che
2:nore
il
,

banchetti del

mondezzaio
sii

il

bastone), ben

contro all'egregio

che cercatolo colla lanterna


ali

ha allentato
pensiero la
,

guinzaglio

oscuro.

Ma mi

mette

raffinata civilt

de' presenti nostri

costumi

che ha

trasmutato in biasimevole vizio


e

a virt dello

sdegno:

mi spaventa

il

vedere ed

il

leggere tatto giorno


dappertutto
de' peggiori.
i

nella grande storia delV


gliori

uomo che
la vittima

mi-

sono bene spesso


la
la

Lasciando adunque
ai potenti,
sia
,

magnanimit
dei deboli
io
la

dello

sdegno

divisa

pazienza.

non potendo
fatta da' tristi

ne

dovendo
(

dir tutto quello


d'

che

porto ascoso nel core


,

perciocch ne' casi


la

ingiuria

che non valgono

polvere de' tuoi


,

piedi

ti

conviene

parlar fieramente

o tacendo
,

bere con Giobbe subsannationem quasi aquam ) io mi star contento di dir questo solo Che 1' anonimo
:

Fiorentino venendomi mascherato alla vita mi assalta

da

vile

e che

il

direttore della Biblioteca

Italiana

favorendo queste tenebrose


tandole col far
stioni che

aggressioni

anzi ecci-

centro

suoi fogU di tutte le que-

V opera
,

del 3Ionti fosse

per promuovere
miei avversar] di
nelP assalirmi

senza restrizioni
manifestarsi
egli
,

senza obbligo

a'

senza correr

pericolo

un onesto Giornale uno scolo di basse passioni uno steccato di cavalieri da strada. Dir ancora ( e saranno su questo punto le ultime mie parole ) che pubbhcando egli quelle indecentissime
ha
fatto d'
,

non
il

osservazioni,

ma

villanie, e folgorandole di tutta

la luce possibile in
,

mio nome nascere venne da me derla a lui medesimo


guisa
,

un Giornale che porta in fronte di cui al primo suo in un Giornale


,

rifiutata la

direzione per cedi questa

egli

ha

adoperando

costretta la giustizia del pubblico ad istituire


:

un rigoroso processo delle cui conseguenze sarebbe tempo eh' egli cominciasse a star in pensiero , e si
VJ

xx\
ricordasse clic
ai

penetranti ocelli di questo giudice


il

inesorabile vano

nascondere sotto velo


cuore

di

dorata

protesta una nera intenzione. Qnanto a


col fatto che
o;li

me, vedendo
V assolvo
torti
;

pesa

al

la G^ratitndine,

per r avvenire

il

d' 02;ni

rii^nardo. L'
il

estremo dei

rendere necessario
egli
,

rimprovero dei beneficj

ed

recandomi

questi termini

non mi

fa

pi

sdegno

ma

compassione.

PARALELLO
DEL VOCABOLARIO DELLA CRUSCA
CON QUELLO

DELLA LINGUA INGLESE


COMPILATO

DA Samuele Johnson
E QUELIO

DELL' ACCADEMIA SPAGNUOLA


ne' loro principi costitutivi.

LVOnO INVIATOCI DALLA CORTESIA DEL CKIEBKE


Vocabolarista e Filologo

G. G.

PARALELLO
DEL VOCABOLARIO DELLA CRUSCA
CON QUELLO

DELLA LINGUA INGLESE


COMPILATO DA SAMUELE JOBNSOIf
E QUELLO

DELr ACCADEMIA SPAGNUOLA


ne'

LOEO principi COSTITUTIVI.

Le premier Iwre d'une nation


est le dictionnaire de sa langue.

xj ESAME

crtico

ed

il

confronto che io imprendo

del Vocabolario della Crusca con quello della lingua

inglese compilato da
l'

Samuele Johnson
,

e quello del-

Accademia Spagnuola ha il doppio scopo di ridurre a' suoi minimi termini la grande quistione intorno alle regole filosofiche d'una lingua, e di dimostrare colla
luce
degli

esempj quale sarebbe

la

vera via da teita-

nersi nella compilazione d'


liano.

un nuovo Vocabolario
tutte

Le

osservazioni che verr facendo nel corso di


paralello
di

questo

critico

muovono
all'

dal

solo

puro desiderio
liana favella
Voi.
,

giovare in qualche
italiano

parte all'itapensiero. JLa


i

e pi ancora
I.

IL Par.

^A

non dee sminuir nulla di quella gratitudine che noi professeremo mai sempre a que' vaquali posero coraggiosamente la mano lenti Toscani
severit loro
i

all'

innalzamento

d'

un

edifizio unico allora in

Europa
i

essi

meritarono delle generazioni avvenire, e


caddero per via deonsi ascrivere
dell'
ai

difetti

ne' quali
alla

tempi

natura
,

opera

alla

debolezza

delle

forze

anzi che al loro nobile divisamento.


altro

umane Con mi-

nor riverenza per


tica

hassi
ai

a risguardare a quegli

accademici che succedettero


,

primi nella stessa fagli

non avendo
,

essi

ne corretto

errori

de loro
cogni1'

predecessori

ne ampliato V opera
filosofia

loro

secondo che
le

le scienze e la

avevano accresciute

zioni ed allargata la lingua.

Quindi scorrendo

ul-

timo Vocabolario da essi compilato (i), vediamo con dolore che dopo i trattati del Galileo e dei sommi

uomini

di

quella filosofica scuola, tutta l'ampia fab-

brica delle nostre parole ancora fondata sulle definizioni peripatetiche, e


stiche.

commessa
dover loro

di quisquiglie scolail

Pare che

fosse

purgarla da questi

errori gi insopportabili ai tempi stessi in cui scrive-

vano

non che a
dotti

quelli in cui scriviamo.

poca lode

dal canto dell'avanzamento

della

favella si
,

meritano

da noi que'
liano
1
I

uomini
del
-

di

Verona

quali nell' in-

traprendere una nuova edizione del Vocabolario itain


-

questa luce
-

secolo
I I

XIX
r

in

luogo di
^

--r-

!--

(l)

Vocabolario
IJiC).,

dell'
il

Accademia della Crusca. Quarta impressione.


Manni. Kel
citai'e la

Tirenze

presso
;

prefazione mi riferisco
:

a questa edizione

negli articoli faccio uso della seguente


,

Vocabolario degli Accademici della Crusca


fiutaci finora
,

oltre

le

giunte

cresciuto

d' assai migliaja di voci e

modi

de'

das^

sicif le pi, trovate da Veronesi,

Verona Jvc6

3
rifornirlo
di

quanto le scienze fisiche, le fnatematiil

che, le naturali, l'arte militare,

commercio,
,

l'eco-

nomia
cinque

politica e la statistica richiedevano


secoli

ritornarono

addietro

e diseppellirono

da

quelle

tenebre ossa di cadaveri e cenere di sepoltura.

Ne
le

mancavano

a quegli eruditi e laboriosi la

mente o

forze per supplire ai nostri bisogni:

ma

pi de' nostri

bisogni calse ad essi l'onore e lo studio del trecento (i);

e per se
verbi

la

ragione grammaticale della nostra lingua

riconosce dalla loro diligenza


,

nuove

uscite
,

d'

alcuni

e nuovi

uffizj

d'

alcune parole

noi non posdi

siamo tuttavia chiamarci loro debitori che


suppellettile
dell'
,

poca

e quale

si

converrebbe

alla ristretta sfera

umano
che r

consorzio in quel secolo.


sto

Dal rapido transunto che


rei
Italia

per incominciare vor,

vedesse una volta


studj

che se
l

le

altre

nazioni sono
di parole
,

ne' loro

pi in

delle quistioni

questi loro felici e rapidi progressi


attribuire alle tribune
,

non

si

debbono unicamente
citi

agli eser-

ed

alle politiche loro franchigie,

ma

in

gran parte
,

altres alla

ragione

filosofica
nell'

de' loro

vocabolari

ed

alla libert di

procedere

adoperar le parole o nel


si

formarne d nuove; vorrei che essa


c|uesta verit
,

convincesse di

che
con

la

grande opera
i

d'

un vocabolario

deesi ordinare

principj

quali dalla cognizione


all'

delle cose guidino


scelta delle parole
alle
(i)
,

il

vocabolarista
la

inchiesta ed alla
sali dalle

mentre

Crusca

parole

cose

volendo

piuttosto

menomar

queste
il

che
Conte

Intendo per trecento quel secolo rozzo, del quale

5*rticari

ha tessuta
elie

la storia

colle stesse savie eccezioni

ed ar-

Tcrteaze

egli v'

ha

fatte.

Toccare
l'Italia

all'

antica autoritc di quelle. Allora solamente


il

verr in cliiaro, che

modo
ad

empirico, tenuto
la

lino ad ora

come

il

solo
il

atto

ampliare

nostra

lingua

dee cedere
,

luogo ad una scorta pi fedele


filosofia.

e pi franca

quella della

Apriamo pertanto il Dizionario del Johnson (i)t ed accompagniamo questo autore nelle sue ricerche.
Incomincia
e^rli

dal

descrivere
Gli

lo

stato
,

della linsfua
die' egli
,

inglese al suo tempo.

elementi

ne

erano

confusi e mescolati in gran


di

copia

ma

senza

ordine;

gran forza,

ma

senza freno. In tanta vascelta,

riet era mestieri

di far

una

onde scoprire

le

corruzioni della favella, ed ammettere o rifiutare le


diverse sue locuzioni
difficile
;

ma
ne

questa scelta era tanto pi

a farsi

in

quanto
,

che

non

vi

aveva nessun

principia prestabilito

scrittori di autorit.

per
diede
tutti

colla sola guida della

grammatica generale
sua

egli

mano
i

alla

sua grand' opera, facendo lo spoglio di


della

buoni

scrittori

nazione
essi

dai quali ricav


,

le voci

ed

significati

da
,

adoperati

cui poscia'

ridusse a giusto

metodo

e parti in beli' ordine colle


dell'

regole

dell'

Esperienza e

Analogia.

Con queste
e sconvene-

sicurissime scorte egli osserv che ogni lingua ha le

sue irregolarit

le quali

bench
le

inutili

voli, sono tuttavia tollerate fra

imperfezioni delle

cose tutte di quaggi

e debbono trovar luogo ne' vo^

cabolari al solo fine di non lasciarle vagare pi oltre


^i) cito sempre
l'

edizione di Londra del


tJie

1810 cot
in

titolo:
tlie

A
are

Dictionary of

english language
,

which

words

Ueduced from

their originals

and

illustiated in their diffe-

rent &ignifications

by examples Irow

the best writers etc,

by

Saaiuel Johnson.

onde non vengano


priet della lingua.

col

tempo
s'

a confondersi colle pr*

Ma

avvide altres

che

v'

hanno

nelle lingue certe altre impropriet ed incono-ruenze


le quali

debbono

essere

dai

vocabolaristi

corrette

proscritte: tutte le irregolarit, osserva egli (i),

che
s'

vennero originate dalla diversit del pronunziare,


corporarono di
tal

in*
si

maniera nella lingua


,

che non
essa.

possono pi correggere
per altro fissarne
il

ne separare da

Deesi
irre^

valore, e circoscriverlo.

Le

golarit di questa specie

non sono errori


arte
critica

d'

ortografia

ma

bens

macchie

d'
,

antica barbarie stampate cos ad-

dentro

nella

lingua

che

l'

nessun
rate da
dell'

modo purgamela. Molte


alterazioni

altre

non pu in poi sono gene-

accidentali

o dalla depravazione

ignoranza secondo che gli scrittori seguirono con

maggiore o minor giudizio il parlare del volgo. Di questa seconda specie di anomalie si diede il Johnson (2) a procurare la correzione col ricercare la vera
ortografia delle voci nella loro origine,

come

nel la-

tino per quelle che evidentemente derivano da questa

lingua

e nel francese per quelle che da questo idioma

sono originate.
avverte
anzi
d'

In questa

parte

del
il

suo lavoro egli


5

aver seguito V uso ed


la

consenso dei pi
lingue
:

che
i

ragione

filosofica

delle

e per

forme diverse dai vocaboli originali, governandosi sempre con tutta riregistr

derivati con desinenze e

verenza verso r antichit


(i)

e col debito rispetto verso


il

Preface

pag. 2, Incomincio

numero
esse

delle

pagine dalla
nell'

puma
(2)

della prefazione,

non essendo

numerate

edizione

inglese.

Nel luogo

citato della prefaxion^,

l'indole della sua lingrid.

PocTii sono
,

cambain'enti
rifer

da

lui

fatti

in

questa

parte

ed in que pochi

sempre

le cose

moderne

alle

antiche per conservare


egli (i),

intana l'origine della favella.

Le parole, nota
le

sono fidiuole della terra, come


^el
cielo
;

cose sono figliuole

le

lingue sono
i

gli

stromentl del sapere

le parole

sono

segni delle idee. Conviene


,

adunque

che questi stromentl non irrugginiscano n si guae che questi segni siano permanenti come le stino
,

cose

che rappresentano.
sua
e

^^

Passa quindi

l'

spiegare que' principi ^^ etimologia che lo


nella

A. (2) a guidarono

impresa.

Egli divide tutte le parole in

prmitii'e

derivative.

Primitive egli chiama quelle


stessa lingua
;

che sono coeve della loro radice nella


e derivative quelle che possono
questo principio

riferirsi

ad un' altra

parola pi semplice nella lingua medesima. Seguendo


,

egli rifer tutte le derivative alle loro

primitive, perch reput importantissima cosa nell'in-

dagine di tutto quanto


stin2:uere esattamente
i

il

corpo

d"

una lingua

il

di-

una voce da un'altra, notando'

modi

usuali della loro derivazione ed inflessione.


distinte

due ben
e
alla

sorgenti

attinse

egli (3) nelle

sue

ricerche in questo
teutonica
,

modo

ordinate > alla lingua romana


nella

comprendendo
il

prima
il

anche

ir francese, e nella seconda


e
tutti gli
affini
dialetti.

sassone,

germanico
ordin le

Con queste due grandi divisioni


diverse etimologie di tutte le parole
(i)
,

egli

ne cur poi di

Preface

pag. 3.

(2) Preface

luogo

citato.

(3) Preface

luogo citato

r
segnare particolarmente se la parola latina o francese da lui indicata barbara od elegante
,

antica o

mosenso

derna

bastandogli di dilucidare le sue.


affini,
,

Not

il

de' vocaboli

onde

si

potesse facilmente passare


l'

iair

uno

air altro

o afferrarne
le

idea generale senza


differenze delle

seguire

minutamente
,

particolari
nella

parole derivative

le

quali

loro

discendenza o

CDgnazione colle
senso, perch
si

primitive

mutano
?>

cambiano ben sovente di col mutar di contrada, e

perch
d'

gli

scrittori

d'un secolo differiscono da quelli

un

altro pi antico.

Piantate cosi le basi del suo lavoro


il

e^li

dichiara

modo da

lui

tenuto nel raccogliere e re2:istrare le

parole (i).

Confessa in
si

primo luogo d'avere


riferiscono a
,

trala,

sciato tutte quelle che

nomi proprj

eome
d'

Sociniano

CaUnista

ritenendo

per altro le

generiche,
arte

come Gentile, Pagano. Nei vocaboli (2) ammise tutti quelli che libri o dizionarj
i
i
,

tecnici gli fornirono

aggiungendovi alcuni
nelF uso

usati tal-

volta da
rit
,

un

solo scrittore, o muniti d'una sola autointrodotti

ancora

comune.
,

Queste

parole sono da lui chiamate CandUate


tanti

quasi aspetvoci poi che

r approvazione del tempo.

(^)uelle

alcuni autori hanno introdotto nella lingua per


di novit, per condiscendenza alla

amor

moda

per vanit,

(T)
{2)

Preface, pag

4.

In questa ampliazione di voci


,

3>

tenuini particolari dell' arti

non dor non


:

comprendono ....

vi

da apprendere

pi che tanto di nostro linpuacsio

e inoltre essi richieggono

un vocabolario a parte

che per av^-entur3 una volta non manFa:'. I.

cher

aliai

nosQ-a iavella. Pref, al Yocab. della Cru.

per ostentazione, per capriccio, per favore delle lin^ gue straniere, o per ignoranza della propria, egli registr
studiosi
alla

col
in

solo

scopo di

censurarle, e di porre gli


la

guardia contro
vocaboli

pazzia

di

appropriare

lingua

stranieri e inutili a detrimento

de* naturali e de proprj. Delle parole

doppie o com-

poste egli non registr che quelle le quali differiscono


dalle

componenti.

Ommise

altres

tutte

quelle

clie
i

gli scrittori

vanno arbitrariamente coniando secondo


Accett
le

principi dell'Analogia, perch basta la voce

analoga

a farle

comprendere.

antiquate (i) ogni

volta che le trov adoperate

dai

moderni

tali

da

meritare per
in onore.
si

la

forza e bellezza loro d'essere rimessa


tutti
i

Non

segn attentamente
aggiunta
,

vocaboli che
privative

formano

coli'

delle

particelle

accrescitive, ecc.
particelle

perch quantunque l'uso di queste


affatto arbitrario,

non

sia
si

per altra parta

cos largo, che

foggiano col loro ajuto nuove pa

role ad ogni occasione o bisogno.

Sin qui tratt

il

Johnson

delle
;

parole

considerate'

nel loro aspetto grammaticale

ma

da questo trapassa

egli bentosto alla parte pi importante dell'opera sua,

quella delle spiegazioni (2).


egli
,

Difficilissima cosa, dice


stessa

r interpretare
:

una lingua per via della


essere
di

lingua
voci

molte voci non possono


,

spiegate con

sinonime

perch

ognuna

esse ha

una pro-

pria e particolare appellazione dell'idea rappresentata.

Con questa indolenza, che


italiana
,

gli stranieri
,

chiamano pur troppo


d' arti.

noi

non abbiamo ne
words are

dizionarj
,

n termini
t/iey

(i) Obsolete

acLnitted
,

when

are fouiid in aw-

thors not obsolete. Preface


(2) Preface
i

pag. 5.
il

piag.

5 verso

fine.

si

pu spiegarle per
cose talora
,

via

di

parafrasi, perch le

le^Q

semplici non possono essere descritte. La natura


ignota
,

delle

o la cognizione

di

esse
,

tanto incerta

che diversa nelle diverse menti


si

ed

allora le parole colle quali queste cose

rappresen-

tano sono ambigue anch' ^^sq ed incerte.


zioni per altra
astrusi

Le

spiega-

parte

deono
si

farsi

con vocaboli
,

meno

della

parola che

spiega

perch ogni cosa

dee

definirsi

con parole cos piane da non abbisognare


,

kis^Q stesse

di definizione

come ogni prova dee ap-

poggiarsi ad una presupposta cognizione cos evidente

da non abbisognar di prova.


lingua parole
d'

V ha

inoltre

in
,

ogni

non pu essere
rit,

un senso cos sottile e sfumato che fermo da nessuna parafrasi. Ve n ha


che
s'

finalmente di quelle

involgono in tanta oscu-

che sottraggonsi ad ogni interpretazione. Queste


confessa FA., d'aver lasciato senza definizione.

sole,

Tra (i)

le
v'

pi strette regole della Lessicografia

interpretativa

ha quella che

la

spiegazione e la pa-

rola spiegata siano reciprocamente di

un valore uguale.
,

Ma

le parole

sono ben di rado sinonime


in

e per fa

d'uopo adoperar nuovi termini


pi idee

ajuto di quelli che

non sono adeguati. Alcuni nomi racchiudono sovente


,

ed alcune idee hanno pi nomi. Fa dunque

mestieri di scostarsi talvolta da quella regola, col servirsi

di parole d'

un valore approssimativo

poich le

circonlocuzioni suppliscono di radissimo alla


de'

mancanza
raccoglie

termini proprj.

In questo caso rimanendo imper,

fette le interpretazioni

il

vero significato

si

poi tutto intiero dagli esempj.


Treface

(i)

pag. 6.

IO
f*

In ogni parola

iVi

grandissimo uso sarebbe stato


1'

necessario,

prosegue (i)
,

A.

di notare
tutti
i

progressi

del suo significato

d'

indicare

gradi iuter-

ncdj

pei

quali

essa

pass per discendere dalla pri*


,

mitiva alla sua nliima ed accidentale signifnanza

di

maniera che
tutta la serie
l'

la

spiegazione

d'

un

siguificato venisse
,

concatenarsi con quella

che lo consegue
indicata

e ne fosse

regolarmente
;

dalla

prima
si

al-

ultima nozione

ma

questo

precetto

non

pu

sempre osservare, perch molti


incerti
,

significati

sono tanto

che non

v*

ha motivo di circoscriverli pi in
:

questo, che in quello


di discendere
si

molte idee radicali


,

in

luogo

diramano
di

ed allora impossibil cosa


tra
,

trovar

un punto
simili

contatto

1'

una e

l'

altra.

Le

idee poi dello stesso tipo (2)

quantunque non
cosi di

esat-

tamente

differiscono

talvolta

poco fra

loro, che non e dato alle parole di esprimere questa


differenza
,

bench
unite
,

la

mente
;

la

intenda

quando
il

le si

appresentano

insieme
s'

e talvolta

senso

loro

h cosi confuso

che non

arriva a

comprenderlo se
separare.
.

non
V

col

riunire ci che la

mente non pu
non sono

Queste

gravi

difficolt

sentite

da co-

loro che s'arrestano all'uso

comune

delle parole,
la

ma

sono ben note a quelli


colla

che

congiungono

filosofia

grammatica
Prejare
,

(3).
I

il

.1

..

(i)

luogo

citato.

(2)

0/

the saiue race.

{3)

In moltissime voci appresso


il

primo

signifirato

che e
il

il

proprio e

pi comune,

si

collocato sotto varj paragrafi

sl~

gnificato inen proprio, o qualche frase n proverbio particolare ap-*

partenente a quel vocalolg. Pref. al Vocab, della Crusca^parag. V-v

II

Soventi volte

il

senso

metaforico

d'
;

una parola
questo per

prende
altro

il

luogo del proprio ed originale


nell'

non dee essere ommesso mai


(i).

ordinamento

delle voci per


rit

amor Poniamo
,

della

chiarezza e della regola^


,

verbigrazia

che ardore non


primitivo

sia

usato per fuoco materiale, ne flagrante per bruciante


quest' ultimo significato tuttavia
il

d' ar-r

dor e di flagrante, ed egli

il

Johnson,

lo registra

sempre pel primo


fica

ancorch
,

non abbia

in

pronto
filoso-

esempi per avvalorarlo


delle lingue
,

bastandogli la ragion
i

la

quale insegna che

sensi figu-

rativi

possono ssere con maggior


,

facilitct

conosciuti

e appropriati (2)

se

da quelle nozioni primitive veur


poi molte
altre

gono
i

dedotti.

V hanno
,

parole

cosi

riboccanti di significati

che

il

raccoglierli tutti varca


il
si-.^

segni del possibile.

Alcune volte accade che


e
la

unificato d'una voce derivativa dee essere estratto dalla

radice della parola

madre

spiegazione

d'

un voche

cabolo primitivo trovasi altre volte nel corredo de' suoi


derivati.
s'

In ogni

caso di dubbio o di

difficolt

incontrano pur troppo ad ogni


,

momento

in
all'

questa

parte della Lessicografia


di tutte le parole

si

dee ricorrere

esame

della

medesima
facili

stirpe, poicli ve

n'ha sempre alcune pi

e pi piane dell'altre,

e tutte poi sono meglio rischiarate ed intese quando

vengono
ed

considerate in tutte le varie

loro

strutture

affinit.

(i) Preface
{2.)

pag, 7,
dell' utilit di

Per oonviucersi vie meglio


potr
il

questo principio

deir A. inglese

lettore
,

esaminare

il

Vocabolario della

Crusca
alle

alla

voce Tamburare
j

e le osservazioni del .Cav.


ecc. ecc.

Monti

voci Abbacare

Accanato

>.

Gli esempi nggliintl


,

ai

diversi significati di cia-

sclieduna parola
lori dai quali
o<^ni

e posti per ordine d' et


,

degli au-

sono ricavati
,

risolvono poi intieramente


o^^ni

dilHcolt

rimediano ad

difetto.

Nello

scegliere questi esempj io ebbi in mira, dice l'A., di

renderli, oltre alla semplice e nuda spiegazione delle

parole, giovevoli eziandio per


diosi.

altri

rispetti

agli

stu-

per

li

trasse

dai

princij)]

filosofici

delle

scienze, dai pi bei


artifizi

fatti
,

istorici,

dai

pi

perfetti

della

chimica

dai

migliori

fonti

poetici
li

dalle pi alte disquisizioni teologiche;

ma
quali

ridusse

a giusta misura per


di questi
citati

non intimorire
scrittori
,

lettori.

Alcuni

esempj ricavati da
d'

non sono
mo-.

come maestri
stile

eleganza
all'

ne proposti

come

delli di

giovano

illustrazione di quelle parole


;

che

essi soli

adoperarono

ne

v'

ha chi

possa ragiostile

nevolmente pretendere
cose di fabbrica o
tresi
,

tutta la purit

dello

in

d' airricoltura.

Alcune

citazioni aldi

che non hanno altro


la

fine se

non quello

con-

fermare

semplice esistenza della parola, sono scelte'


di

con minor diligenza


il

quelle che debbono insegnarne

costrutto e le affinit.

Non

cit

autori

viventi se

non forzato
temporanea
canza
cizia verso

dalla venerazione verso qualche opera condi straordinaria eccellenza


,

o dalla man-

d' altri

esempj

o dalla tenerezza della sua amia lui caro


,

un

nome

ne cerc grazia

al-/

l'opera sua con moderni ornamenti.

La lingua
alla

inglese
dal

dice egli (i), stata da molte cagioni

traviata

suo orisrinal fonte teutonico


zione

e condotta
,

costruquali

ed

alla

fraseologfa

francese

dalle

(I) Preface

pa^,.

8.

i3
idovere di tutti
gli antichi
i

buoni

scrittori di ritirarla col


,

prendere
sole

autori per modello dello stile


nelle

e col tra-

scegliere

parole

pi

recenti
,

quelle

che

siippliscono ad una reale


sto caso r indole della

mancanza perch in quelingua non ne riceve offesa ,


con
,

ed esse

vengono

ad

incorporarsi

tutta

facilit

neir idioma.

Ma
suoi

siccome
tempi
,

ogni lingua

prosegue (i)
di

ha
alla

di

rozzezza prima
i

giun-

gere

perfezione

come pure
;
,

suoi di falsa raffi-

natezza e di decadenza

cos io

procedere molto cauto


chit

onde
in

il

mi sono risoluto di mio zelo per antil'

non

m' ingolfasse
il

tempi

troppo

remoti

non sopraccaricasse
pi intesi (2).
tori de' quali

mio

libro di vocaboli
i

ora non

E
ha

qui egli stabilisce


fatto

secoli e gli

au-

uso, incominciando da Sidney,


d'

e venendo a quelli della gloriosa epoca

Elisabetta.
lui

Parlando poscia del numero degli esempj da


confini del giusto

ad-

dotti, egli vorrebbe scusarsi dell'aver passato talvolta


i
,

col dire

che

quantunque possa
di essi ripetano lo

prima

vista
,

sembrare che alcuni


si

stesso senso

vedr tuttavia dopo un pi accurato


le

esame

che ne dichiarano anzi

varie

differenze

(l)
io

But as every lansuage has a time of rucleness antecedent perfection as wel as of false refineinent and declension I have
,

heen cautious
ioo remote
,

lesi iny

zeal far antiquity iidght drive

me

into times

and crowd

my

hook with

words now no longer unvolumi

derstood. Pref. pag. 8.


(2.)

Siamo pertanto nella scelta delle voci che in questi


collocate andati dietro all' autorit e
;

SI sono

all'uso, due signori

delle favelle viventi

per V autorit

ci

siamo valuti di quei pu"


,

rissimi scrittori che


torno. Pref. al

nel decimoquarto

secolo fiorirono
I.

ii

quel

Vocab. delia Crusca, parag.

i4
poicli alcuni sono applicati alle

persne,

altri

allo

cose

questo in senso onesto

quello in cattivo^

uno
gli

ti

dar

la

nativa espressione della parola secondo


altro l'eleganza di essa

antichi,

un

secondo
questo
,

mo-

derni.

Un

autorit

dubbiosa

viene

in

modo

confermata da un'
frase

altra di

maggior credito

ed ogni

ambigua viene

rischiarata
citato

da citazioni limpide
contribuisce
>

e precise.
l'

Ogni esempio

cosi al-

ampliazione ed

alla stabilit

della lingua.

Not
voche
,

altres

diversi significati delle parole equi-

ed

il

senso

naturale

delle

metaforiche

ne

dimentic

d'

indicare le parti dell'orazione a cui ogni


,

parola dee riferirsi

ed

modi

co' quali

dee essere
sintassi.

adoperata nelle diverse costruzioni della


ce

Terminata con queste avvertenze la raccolta delle s parole e confermatane 1' esistenza colle autorit
, ,

rivolse

il

Johnson (i)

alle cose

si

diede ad inve-

stigar la natura d' ogni sostanza della quale aveva re-

gistrato

il

nome

studiandosi

di

spiegare
losrica
,

ogni idea

con una definizione strettamente


vere
ogni

e di descri*

produzione

dell' arte

e della

natura
d'

con
ogni

una sposizione tanto accurata da tener luogo


altra

dei

dizionarj
,

appellativi

tecnici.

Ma

questa
,

perfezione

soggiunge poscia
si

con rara modestia

un
d'

bel sogno di poeta che

risveglia vocabolarista;

le ristrette forze della

mente umana m' impedirono


io

arrivare alla

meta che

mi

era prefissa (2).

<i) Prefaccy
(2)

pag. 9.

'i

E
cT

se egli

presso

non aiT% questa perfezione, le and pi dajiA ogni altro. E il Johnson ra^ solo , senza un ajuto ai

i5
-

Non
:

rimase per dal proseguire

nel!'

intrapreso

lavoro con affannosa diligenza e con perseverante attivit

anzi egli

teme che

quest' assiduo studio

abbia

mondo

mentre

gli

Accademici della Crusca furono ottanta


al

in-

cominciando
Qui cade

dall'

^^^ozsafo sino

f^agliato.

assai in

acconcio una Nota somministi-ataci dalla cor-

tesia del dottissimo


l'

uomo

sig. ab.

Mazzucchelli, Bibliotecario deldotti

Ambrosiana

ed

esti-atta

dalla

Repubblica dei
P

Tedeschi

pubblicata da Klopstock.

Amburgo 1774?

3o3 e segg. La Crusca

(dice Klopstock) e T Accademia Francese e Johnson hanno scritto


i

Vocabolarj delle loro lingue. Quest'

uomo

solo

ha

fatto
far

meglio
meglio

che quelle Societ. Ci non ostante potrebbero ancora


molti che un sol uomo.

La Crusca

e gli

Accademici Francesi co,

municaronsi
la cosa

pi

spesso

pregiudlcj

che giuste ricerche

e cos

and come andar dovea. Johnson ha penetrato pi adaltri

dentro nella sua lingua che giammai


nosti'a lingua

nella propria.

Na

alla
,

non
per

vino.
lo

anche un Johnson porgerebbe vei'amente acqua e Essa troppo vasta. Quindi un Dizionario Tedesco
essere scritto

meno debb'

da

alcuni

pochi.

Ma

costoro

non debbon
ha molti
dieci

essere gi stretti in veruna societ.


tutti!

di tutti contro

Debb' esser gueiTa Sopra una sola parola, specialmente quando

e significanti derivati,

debbono spesse
fissar

fiate

contraddirsi

o pi dotti.

Ma
,

allora

crescer Y incertezza.
la

Coloro
?

clie

scrivono

Vocabolarj

debbono

lingua.
?

Fissarla

Come
avve-

se la nostra fosse gi quasi totalmente fissata

E pu

ci

nire d' una lingua tuttor vivente

ci far
?

dunque potrebbero
che
le

quattro, cincp-ie, dieci o dodici uomini

Quand'

Nazioni
Scritil

posero un limite alT incremento delle loro lingue? Dietro


tori

gli

pu

il

picciol crocchio degl' indagatori

giungere a

fissare

valor

delle

voci

d'una lingua? Qui

sta

il

punto

ma

questo

un

servigio per la Nazione.

Quali esser debbono questi indaga-

tori?

Chi pu e chi vuole; perch ci torna a proposito.


il

chi

poi sar
chi

raccoglitore di quanto era spai'so e separato?


chi vuole.

Ancora
Al-

pu

Ma

chi

'1

far

male

c^o

rigettando

^[juanto ritener

dovea,

e ritenendo

quanto dovea
abbia

rigettale.
,

lora sopraggiuna,er uja altro che

occhi ia capo

e far

i6

partorito alcun difetto, perch la

mente

tutta intenta

ad un' accurata ricerca


di svol2:ere oo-ni

e tutta piena delia necessita


,

combinazione

e di dichiarare

osfni

similitudine non

pu

evitare di tener dietro alle pi


d'

acute e

sottili

ramificazioni
distinzioni
,

un

significato
inutili

molte

poi di queste
al

sembrano
esse sono

ed oziose

grosso de' lettori

ma

giudicate

impordisci-

tanti e

necessarie da coloro che versano nelle


filosofiche e dottrinali
,

pline

senza

le

quali
,

non

si

pu compilare un
significati
stessi
,

dizionario con esattezza

ne discorpoi certi

rere scientificamente (i) per esso.


,

V hanno
un per V

quali bench non siano perfettamente gli

sono tuttavia cos strettamente immedesimati tra

loro

che vengono sovente presi

1'

altro.

La

moltitudine pensa in confuso, e per conseguente parla


senza esattezza.
di significati

Gli esempj di questa difficile specie


anch' essi
essere
,

potranno

indifferente1'

mente

applicati a questo o a quello

ma

ambiguit

loro non

mi dee

essere
le

imputata
parole,
essi

dice

il

Johnson

perch io non formo

ma

le registro; ne'

insegno agli uomini come


riferisco
i

debbano pensare,

ma

come

essi

fino al
,

mio tempo hanno

espresso

loro pensieri.

Duolmi
,

ripete egli^ dell' imperfezione

d'

alcuni esempj
d' infiniti

ma
altri
,

procacciai di compensarla colla


tutti

scelta
lanti

proprj ed esatti
,

scintil-

dello splendore

dell'

imaginazione

o ricchi dei

tesori del sapere (2).

meglio.

Soltanto escluder

si

dovrebbero

capelli

grigi

per

I3

riunione del Vocabolario.


(i) Preface, luogo citato.

(2) Preface

pag. 9 verso

il

fine.

17
y>

Scendendo
,

ai

termini particolari

dell' arti

mecca-

niche

egli dice di

non aver potuto


il

registrarli tutti

perch era disperato lavoro


nelle fabbriche
,

cercarli nelle

miniere

nelle
,

navi

ed

il
,

ricorrere al cava-

tore

al

navigante

al

mercadante
parole

disputando colla

rozzezza di questo, o colla stupidit di quest'altro (r).


v

Molte poi sono

le

che

mancano

in

un

vocabolario, e che non possono essere considerate

come

ommissioni.

Il

parlare di quella classe del popolo che

data
suale e

al

traffico
;

ed

alle

fatiche

quasi tutto ca-

mutabile

parecchi
e

termini
,

sono creati da
in
certi

convenienze

locali
,

temporanee
ora
,

corrono

tempi e luoghi

e sono in altri affatto ignoti.


s'

Questa
abbassa
in

parte della lingua che

innalza

ora

si

e sfugge ad ogni
conto di

non pu esser tenuta materia permanente d' un idioma.


ricerca
istessa

L' accuratezza
d'

pu

talvolta in

questa

ma-

niera

opere aver faccia di negligenza.

Quanto pi
inosservate
altre

uno

intento alla investigazione delle cose pi rare,

tanto pi

facilmente
spera

lascer

trascorrere
sott'

quelle
volte
;

che
il

potergli
d'

passar

occhio

pericolo

ignorare le cose

difficili
1'

uguale

a quello di confidar troppo nelle facili;

umana mente
;

teme

le

cose grandi, e disdegna le piccole; viene rin,

tuzzata dalla fatica

o ingannata dalla
,

facilit

ora
in-

troppo sicura nelle sue precauzioni

ora
si

troppo

dolente nella sicurezza; alcune volte


birinti
,

stanca ne'la-

ed

altre

si

distrae

in diversi

intendimenti.
e

Un

opera grande

difficile

appunto perch

grande
con

anche quando ogni sua parte pu essere


(i) Preface
,

trattata

pag. io.

Voi. li.

Far.

i8
faciliti.
Il

lavoro parziale intorno ad ognuna di esse


col

dee accordarsi

complesso di

tutta

1'

opera

ne

si

pu ragionevolmente pretendere che le pietre adoperate nella cupola d' un tempio siano squadrate e pulite come il diamante d' un anello.
V Si aspetter forse
,

prosegue

l'

A.

che io abbia

posto un termine alle variazioni della lingua prodotte


fin

qui dal

tempo e
d'

dal caso senza

nessuna

opposi-

zione.

Risponder francamente che mi

confidai
,

per

alcun tempo

aver toccato questo nobile scopo


d'

ma
da

ora temo pi che mai

essere

stato

abbagliato

una vana speranza.

Non

dato a nessun vocabolarista

di preservare le parole e le locuzioni dagli effetti di

un continuo mutamento:
la

egli

non

pu imbalsamare
la

lingua in

modo

da tenerne lontana
il

corruzione

come non pu cambiare


ne discacciare a un
vanit e
1'

corso delle cose sublunari,


dal

tratto

mondo

la

follia

la

affettazione.

Vennero
,

negli altri paesi

isti-

tuite a questo fine

accademie

quasi vedette ad ogni


le

adito della lingua (i), per ritenere

parole

fug-

giasche

e ripulsare le nuove
,

ma
i

vana pur sempre


sono di na-

riusc la loro vigilanza

poich
,

suoni

tura

cosi

volubile e sottile
;

che

sfuggono ad ogni

precauzione

il

porsi in capo d' incatenar le sillabe

(i)

Le vedette

della

Crusca dormono da grau tempo

ed n

questa

fatai letargia

noi

dobbiamo
parole

ascrivere
,

la

presente

corruil

zione della nostra favella.


ritto di

La Crusca

che
di

ei

era arrogato
nel

di-

sopravvedere

le

prima

ammetterle
in

gran

corpo della lingua,


I

ci lasci

da novant' anni

qua senza guida.


che invasero
il

lettori

facciano

ragione di tutte le stranezze


le

nostro coraun parlare, aumentandosi


esso
il

idee, e

non trovandosi

in

modo

di esprimerle.

9
follia

uguale a quella

di percuotere

il

vento

colla

sferza.
gli

La lingua francese si mut visibilmente sotto ocelli stessi dell' Accademia che l* aveva in cura
la

e gl'Italiani d'oggid confessano che

lingua di qua-

lunque loro opera moderna e manifestamente diversa del Macchiavelli e del da quella del Boccaccio
,

Caro
quasi

(i).

Questi
totali,

cambiamenti
ne repentini
,

per

altro
le

non

sono

mai

perch

grandi in-

vasioni e le grandi migrazioni de' popoli sono ora assai

rare

ma

v*

hanno ben

altre cagioni d' alterazione


,

le

quali bench pi lente nel loro operare


percettibili nel loro progredire
,

e quasi im-

superano tuttavia ogni


del
il

umana
le

resistenza

quanto

le rivoluzioni

cielo o

tempeste del mare.


,

V ha

tra

queste

commer:

cio

il

quale, per quanto sia necessario e lucrativo,


i

corrompe nullameno
coloro che
quali praticano

costumi

e con essi la lingua


gli

cercano di aggraduirsi

stranieri

coi

frequentemente,
,

imparano a poco a
dal
,

poco un

dialetto misto

che

si

difronde

porto e
e viene

dai magazzini per le altre classi del popolo

gradatamente ad incorporarsi nel linguaggio corrente.

questa esterna cagione tengono dietro altre interne

e non

meno

violente.

Un

popolo colto e

civile

non

pu rimanere gran tempo


plice

nella stretta sfera del

semche

bisogno

e nella
;

uniformit

delle

parole

servono ad esprimerlo
cosi

questo popolo per altra parte

ordinato

che

le diverse
,

sue
di

classi

si

prestano
;

vicendevoli soccorsi di lumi

danaro e di lavoro

quindi la classe agiata avendo

campo

a pensare andr

(I) Preface

pag.

io.

20

sempre

aliai i^ando la
sia

massa delle idee, ed ogni aureale

mento d'idee,
inentp
dell'

esso

o immaginario, pro,

durr nuove parole o nuove espressioni

perocch

la

uomo quando
,

libera dalle necessit studi

dia le convenienze
ne'

quando padrona
si

spaziare

campi
:

dell'

imaginazione
al

alTatica

dietro alle spe-

culazioni
le parole

quindi

cadere

d'
,

un' usanza

cadono pure

che

la

esprimevano
si si

e col dilTondersi d'una


stessa

nuova opinione
proporzione
studio
istesso
,

cambia
varie

la

lingua in quella
si

che

altera o

muta
,

il

costume.

Lo
la

delle

scienze

nell'

ampliare

lingua
affatto

impronta

le parole di
:

nuovi

significati diversi
1'

dal loro primitivo

dannosa perfino riesce


il

abil

bondanza, perch da essa s'ingenera


tra preferisce

capriccio,
all'

quale senza nessuna regola costante una parola


,

al-

e questa a quella pospone

le vicissi-

tudini della

moda avvalorano
il
i
:

anch' esse

1'

uso di nuovi

vocaboli

o allargano

significato di quelli

che gi
si

sono conosciuti
d'

anche

tropi della poesia


,

fanno
di-'

et

in

et pi col
in

vengono
popolo

comuni ed i sensi metaforici tempo usuali e correnti. Avanzando


,

un

civilt
,

alcune
altre

espressioni

gli

appajono
,

troppo grossolane

troppo
,

compassate

quindi

r uso

di

nuovi modi di dire

che nascono e muojono


lo

con perpetua vicenda. Invano pretende


le parole

Swift

che

non invecchino

quando

il

consenso

gene-

rale le lascia invecchiare.

Come

potrebbero esse

tenersi in uso rappresentando un' idea falsa ? e

mancome
alla

rimettersi in onore
favella
,

se

non sono pi famigliari


?

e dispiacciono per la loro stranezza

(i)

(i)

Prcfnrr

pag.

i?

alJi

met.

21

Finalmente

la

pi forte di tutte le cagioni d'altesi

razione, quella che non

pu

nello stato presente delle


di

cose rimuovere,

la

mescolanza

due
si

lingue, e
,

questa mescolanza portata dalla

educazione

nella
parte.

quale lo studio delle varie lingue ha


Colui che ha per lungo tempo

gran

studiato

una

lingua

straniera alla sua, discerner a stento le parole e le

combinazioni
fretta
,

dell'

una da quelle
,

dell' altra

quindi la

la

negligenza

la

ricercatezza

1'

affettazione

introdurranno nella lingua parole tolte ad imprestito

ed esotiche
altres

espressioni.

Questa

fatale

mescolanza
,

prodotta dalla moltiplicit delle traduzioni

che

sono

la

peggior peste delle lingue

nessun

libro

mai

stato voltato d'

una lingua

in

un' altra senza che

esso abbia portato con se alcun che del

nativo idio-

ma,

e comunicatolo all'altro. Questa la


,

pi

peril

niciosa di tutte le innovazioni


rattere originale della favella
,

perch deturpa
e ne offende
a
il

ca-

corpo
nella
,

intiero

le parole

possono entrare

migliaja

fabbrica di una lingua senza nessun suo

danno
un

ma

una nuova fraseologia


zio

fa

gran guasto ad
le pietre
dell'

tratto

poich essa non tocca solamente


,

dell* edil-

ma scommette

1'

ordine

architettura
alterazioni

sul
fa

quale fondato.
d'

queste ineluttabili
,

uopo chinare

il

capo in silenzio
il

come

nelle grandi

calamit che affliggono talvolta

genere umano. Resta


possiamo re-

che andiamo trattenendo ci che non


spingere
,

e che cerchiamo con palliativi di arrestare,


,

per quanto in noi


bile.
tf^

progressi
Stati

d'

un morbo insana-

Le lingue come

gli

inchinano naturalmen-

alla

decadenza, e noi Inglesi, termina l'A., che

32

abbiamo saputo
stra

cosi a

lungo coiiseivare

intatta

la

no-

politica

costituzione,
la

facciamo ogni sforzo per


nostra lingua (i).
il

conservare immacolata

Sono

questi

principj coi quali compilato

di-

zionario pi filosofico di tutte le lingue vive, principj


fondati sulla ragione delle cose
,

sulle discipline della

granmiatica
linsfua,

generale,

sui

caratteri
di essa.

particolari

della

e sull'uso

comune

Esaminiamoli an-

Cora per
I.*'

sommi

capi.

Il

Johnson ha
nella

registrato tutte le parole correnti

al

suo tempo

lingua, e tutte

quelle

che
si

gli

scrittori

adoperarono dal d che quella lingua

spo-

gli dell'antica barbarie. Rispetto alle


il

prime

egli segu

consenso generale della sua nazione, senz* altra au-

torit

che quella

dell'

uso

comune
,

come

nelle voci

Cadetto nel significato militare

Cassone nei due pi

recenti significati militare ed architettonico,

Camello
sono in-

pardo
suno

Campanulato pei
,

significati ne* quali


,

tesi dai naturalisti

Caravenser raglio
dalla
y

ecc.

Cos nes-

di noi escluderebbe

lingua
^

nostra

Piro-

tecnia^

Tattica^
,

Strategia

Coseno

Infinitesimale
i

Cosacco

ecc.

e tante altre
l'

parole che

progressi

delle scienze

uso di tutta Italia

hanno rendute
alle voci

da gran tempo nazionali e comuni. Rispetto


usate
dagli
antichi
scrittori
,

gistrato se

Johnson non ha renon quelle che per la forma loro si conil

vengono

perfettamente

alla

lingua

nel

suo stato di
ai

perfezione, e pero egli

non ha

attinto

fonti

del

(i)

We

have long preserved our constitution


,

let

us make some

^^rugcUs /or our languore* Freface

pag. ultima.

secolo

d'

Alfredo

ne

alle

cronache o

alle

barbare leg-

gende
pili

di que' secoli rozzi,


,

ma

sibbene a quelli d'un' et

avanzata

con quest' avvertenza per di non prepi antichi

terire

que' vocaboli

che

gli

scrittori

di

questa et pi avanzata avevano


dichiarato storicamente
i

conservato. Egli ha

modi

di

Chaucer e

di

Tb-

maso Mero (i), ma non ne ha fatto uso se non quando li trov adoperati da altri pi recenti e forbiti scrittori.

Con questa massima


testi

egli

ha

eliminato
tutti
i

dalle Autorit e dai

del

suo dizionario
1'

vecchi

cronachisti
la

de* quali
,

Inghilterra

abbonda
antiquate

quanto

nostra penisola

e con essi tutta la colluvie

delle loro barbare

locuzioni

e delle
,

loro

parole.

Se

la

Crusca avesse seguito


solamente
l'uso de' suoi

non dir questo


le

principio,
essa

ma

tempi,

avrebbe

pure espunte dal nostro Vocabolario, poich dal d che il Macchiavelli ritorn in onore Io studio della
lingua italiana sino al
della

tempo

in cui

gli

Accademici
all'

Crusca incominciarono

a dar

mano

opera

loro,

un grandissimo numero di quelle parole del trecento eran gi morte, e quantunque essi abbiano
de' secoli susseguenti le adoper.

tentato di richiamarle in vita, nessun nobile scrittore

2. Alla scelta delle parole

il

Johnson ha

fatto suc-

cedere
l'

r illustrazione
,

delF origine loro per via deldell*

etimologia

e quella
1'

uso per via degli esempj, pi chiara


scarsi,

di

modo che dove


,

etimologia pu essere dubbia od


si

oscura

la

dichiarazione della parola

fa

cogh esempj; e quando questi sono ambigui o

(i)

The history of the english

ansucige.

Subito Uopo

la

pie-

fazione.

-4
il

valor della parola stabilito dalla sua etimologia.


\o

La Crusca per
al

contrario ha rivolto
le

le

sue fatiche

solo uso,

poich

voci greche o latine


italiano

che ag-

iriunse ad oirni vocabolo

sono

mere traduutilitc

7oni talvolta sbagliate, e senza nessun' altra

fuor

che quella

di

porre

il

lettore sulla via di sapere

come
in la-

questa o quella idea


tino, senza dir

si

esprimeva

in

greco od

mai

se la parola italiana sia da questa

o quel

liniTua^r^fio
le
il

ori^rinata.

Del rimanente 02:nun sa


linofua

che

fra

ori [ri ni

della

nostra

non

solo

il

greco ed
di

latino antico,

ma
il

quello altres de' secoli


il

mezzo,
,

ma

il

mauro,

l'arabico,

provenzale

il

tedesco

lo

spagnuolo ed

francese

moderno doveil

vansi a buon diritto annoverare. Cosi ha fatto

John-

son

il

quale alle

parole

evidentemente

trapiantate

dal greco, dal latino, dall'arabico, dal francese, dall'

italiano aggiunse subito


,

la

voce originale corrispon-

dente (i)

acciocch

gli
1'

studiosi ne
orisfine. E2:li

comprendessero
ha
altres scom-

ad un batter d'occhio

posto tutte le parole doppie o composte, indicandone


in

questo
,

modo

primi elementi

onde

stabilirne l'es-

senza
3."

e dilucidarne la derivazione.

A
i

questa prima illustrazione della parola sucin:?lese la definizione

cede nel dizionario


tutti

di

essa in

suoi varj significati.

Ne

citer alcune al fine

di

questa scrittura per dimostrare quanto sia grande

lo spazio
il

che frappose

la filosofia fra

deputati sopra

Vocabolario della Crusca e Samauele Johnson. Le definizioni sono corroborate da brevi ed evidentissimi

(i)

Yft\. nrl
,

fij^innirlo
.

in^lce le vo.i
,

Amaurosis

Ainhagee

hnanrulc

Assauh

Anivuruus

f ce.

f-cr.

esempi

estratti
,

dagT immortali autori


quest' avvertenza
il

di

quella clasdi
i

sica terra

con

che nelle cose


cita
,

lingua propriamente detta

Johnson
altri

sempre

pi eleganti ed

pi
,

disinvolti

scrittori
;

come

lo

Swift
il

r Addison

il

Pope ed
altri

nella metafisica
;

Locke con
il

tutti
,

gli
il

pensatori

nelle

scienze

di fatto
tica
il

Boyle

Newton
il

ecc.; nella ragion poeil

Shakespeare,
questo

Dryden,

Prior ed

altri

som-

mi.

modo

egli

giunto, siccome ha fatto

non ha mostruosamente conla Crusca, ad un significato


estratto delle

nobile e casto un esempio osceno, ne alla definizione


d'

una parola

scientifica

un

Cronache Pi-

stoiesi

o di Fra Jacopone.

4.
finir

Alcune poche volte


la

egli

si

contentato di de,

parola senza

citare
il

esempj

bastandogli

di

spiegarne chiaramente
lingue madri che

significato coll'ajuto
:

delle

V hanno fornita
alla

questa
delle

regola

giova mirabilmente
disusate
,

dilucidazione
talvolta

parole

le

quali

possono

dagli scrittori di

storie e di
i

romanzi essere felicemente impiegate. Se


avessero almeno
seguito
delle
in tutta

vocabolaristi della Crusca

questo consiglio
antichissime
di sorta
,

Y immensa farragine
citate

parole

da

essi

senza

spiegazione
molti

la

lingua

italiana

sarebbe ricca di
si

vocaboli che, per non essere intesi,


nostro dizionario

giacciono nel

come
il

g' insetti

disseccati nella pol-

vere de' musei senza moto e senza vita.


ora ad esaminare
(i) Cito

Facciamoci
(i)
:

Dizionario

spagnuolo

sar

r edizione che ha per titolo:


de
la

Diccionavlo

lengua

castellana
,

en qua se explica
,

el

verdacero sentldo de las yoces

su naturaleza

y calidad

etc.

20
juesta fatica assai pi

breve di 4uella che


,

si
1'

posta

esame del Dizionario inglese perch mia di Madrid dichiar essa stessa il modo
neir
si

Accade-

col quale

govern nel suo lavoro


una istruzione
a'

esponendolo
deputati
,

partitamente
discorrere

in

suoi

senza

filosoficamente de' principj che ella

prese per guida.

Giover dunque
r istruzione
,

il

tradurre le parti principali di quelle

perch ogni lettore ne deduca

avver-

tenze generali da quell'


fc

Accademia

osservate.
y

Tutte
a'

le voci

appellative

spaglinole

dice l'Ac-

cademia

suoi deputati (i), verranno registrate per


i

ordine alfabetico, esclusi rimanendo


proprj di persone o di luoghi r istoria o alla geografia
di significato
,

vocaboli e

nomi
ai*

che appartengono

come pure

tutte le parole

Ad

manifestamente osceno (2). ogni voce si aggiunger immediatamente V inparte


:

dicazione di quella
essa voce appartiene
cipio
lari

, ,

dell'
,

orazione
,

alla

quale
parti-

cio

se verbo
i

nome o

ecc.

notando

altres

tempi

de' verbi irrego-

ed ogni anomalia

de' verbi

o de* nomi.

Ogni voce primitiva verr


,

illustrata dalla defini-

zione

dagli

esempj e

dall'

etimologia.

Si

registre-

ranno dopo di essa


teti

tutte

le

sue derivate

cogli epi-

pi frequenti e coi proverbj.

Ogni

verbo

sar

corredato
de' verbali.

de' suoi

participj

de' vocaboli

composti e
la real

compuesto por
ia fol.
(i)

Academla eepannola. En Madrid. Anno 1726,

Historia de la Academia. Pag. xv e xvl.


di

(2)

dal

Che dice la Crusca buon costume ?

questo metodo altaiiicntf roniandatc

a?
S' indicher V uso e
il

modo
,

corrente
le

d'

impie-

gare
la

le voci primitive,

notandone

qualit, cio se
,

voce antica o moderna


,

se bassa o rustica
,

se

cortigiana

curiale o

provinciale
,

se la

locuzione

equivoca o proverbiale

metaforica o barbara.
d'

Si consulter la vera ortografia

ogni voce, onde

rischiararne la primitiva origine, togliendo ogni abuso

contrario (i).

Baster

1'

aggiungere ad ogni voce


,

straniera la

sua corrispondente francese

italiana

africana ecc.

senza investigar pi addentro nella sua etimologia.


ft

S'indicheranno

le voci

proprie della sola poesia,

o solamente usate nel


Il

foro.
gli

Si faranno

avvertiti

studiosi

delle
si

voci

di

cattivo suono,

onde abbiano a fuggirle, e


sostituir

spieghe-

ranno
V

tutti

diversi significati delle equivoche.


si

Ad
de'

ogni voce antiquata

quella

che

r uso
V

moderni ammette nello


scelta

stesso significato.

Le

voci nuove introdotte nella lingua senza pru-

denza nella
la propriet
5)

verranno discacciate, richiamandosi


antiche
,

in luogo loro le
,

delle quali

si

dimostrer

la

bellezza e Y armonia.
gli stranieri
si

Per osservanza verso

aggiunger

(i)

Questa parte
la

dell' ortografia,

considerata anche dal Johnson


ricerca
delle

come

pi atta a guidarci
,

nella

vere propriet

delle voci

stata

malmenata per modo dagli autori delle Giunte


in pi luoghi affatto sfigurata.
>

Veronesi

che
,

la

hngua ne
,

Ve-

dansi Osegh
mili.

Trailo

Auzei

Matera

Metere

mille

altre si-

Si riscontrino

le

osservazioni
,

del

Cav. Monti

alle

parole

ArrenamerUo e Arrenare
at'

pag. 86 della parte seconda di que-

opera.

ad ogni

voce

locuzione

o proverbio
>

la

voce o

frase latina clic \ corrisponde (i).

Queste sono
della lins^ua

le

basi sulle quali fondato Tedifizio

spagnuola

innalzato dall'

Accademia

di

Madrid.

punti principali ne' quali essa differisce da


,

quella della Crusca sono tre

per tacere delle altre dif-

ferenze che ogni lettore scorger da se in quelle parti


stesse

ove

le

due Accademie vanno


di
il

d'

accordo

II

pri-

mo

adunque
dall'
,

quello del diritto di cittadinanza con-

ferito

Accademia
quantimrjue

Madrid

tutte

le

parole

spa^nuoe
lingua

dizionario sia fondato sulla

cast^Vana.

Quell'

Accademia che non

aveva
il

r orgoglio provinciale di ridurre alle sole Castiglie

pregio del bel dire, ammise nel corpo della favella le


voci particolari
,

delle

altre

provincie o

regni

della

Spagna (2) onde formare una lingua nobile e comune nel tempo stesso a tutti gli abitanti di quella vastissima terra. Il chiamare questo principio a confronto con quello seguito dalla Crusca di non accettare se

non

di

rado

le parole

usate

anche

dai pi^i

eccellenti scrittori nati fuori del

grembo

della toscana

(1)

Ho

ti'alasciato

tutte le avvertenze clie trattano delle

disci-

pline particolari di queir egregio lavoro.


(2)

En
,

el

cuerpo de est obra

y en

el

lugar que les cor,

responde
>

se

ponen

vrias

se usau

frerpienteniente

voces peculiares y prprias que en algunas provinrias y reinos de


,

5>

Espanna, com ca Aragn


omiten

Andalucia
Castilla
:

Astrias
las
,

IMurcia

etc.

Aunque uo son comunes en


las

y en

de Aragn se

que vienen de

la

lingua lemosina
,

y no estn auto"

rizadas con los fueros, leves

y ordenanzas de nquel rrino.

Prologo

pag.

V.

giurisdizione
lo disse gi
Il

sarebbe
nella

inutil'

opera

il

perch
1.

ne
i3.

Dante

Volgare eloquenza,
difPerenza
si

i. e.

secondo punto di

trova
all'
,

nel

modo
quella
esat-

seguito dalle due

parole antiquate.
della Crusca
,

Accademie intorno Quella di Madrid


registr tutte
,

uffizio delle

come
indic

le

ma

ne

tamente r uso che ne facevano

gli antichi,

ne dichiar
voci

r origine

e finalmente

sugger

quelle

che

il

consenso de' moderni sostitu alle


dimenticanza.

vecchie cadute in

Di queste avvertenze la Crusca non diede quasi mai fiato, accatastando tutte le antica srlie del trecento
senz' altra

illustrazione

che quella

de' passi

ricavati

dagli autori che le adoperarono. In questo


il

modo

tanto
in-

passo, quanto la parola


nella stessa oscurit.

rimangono ben sovente

volti

Consigliandosi colla storia

della lingua (i), essa avrebbe dichiarato esattamente


il

valore

d'

ogni parola

antica onde
degli
il

ajctare gli stu~


di

diosi

neir intelligenza
l'

scrittori
,

que' tempi.
nel suo

Gliene dava

esempio

Varchi

il

quale

Ercolano

illustr nel

modo

sopraccennato alcune pa-

role e locuzioni antiche, essendo questa la sola via di

richiamarne
Il

1'

uso e di spiegarne le propriet.


il

terzo finalmente ed

pi importante

de' punti

di

differenza, che io vo considerando, quello delle

etimolo2:ie. I lettori o

avranno

osservato

che

tanto

il

(i)
Jlese

Gli studiosi potranno

esaminare

la Storia della lingua inal

posta
,

dal

Johnson

al

piede della sua prefazione


il

Dizio-

nario
dell'

quella della lingua spagnuola che precede

Dizionai'io colla

Accademia.

Duolmi
fugg,

di

non poter farne un confronto


fatica.

nostra.

La Crusca

questa utile

3o

Johnson

quanto

1'

Accademia spagniiola giudicarono


spiegare
le
l'

non
gica.

potersi

rettamente

propriet

delle

voci primitive senza


I

investigarne

origine

etimolo-

motivi pei quali la Crusca

si

astenne da quenella sua prefain

ste ricerche

sono da essa

dichiarati

zione (i), ove dice: Ci siamo astenuti

tutto e per

tutto dall' assegnare V etimologia e V origine di qualsi-

voglia voce

essendo per lo
bene

pi

incerte e dubbie
,

sopra cui

vi

spesso

da piatire

anche per

non esser cosa appartenente a


cosa appartenente
del
all'

quest' opera.

Che

sia

opera lo
dell*

dimostrano

le

ragioni
;

Johnson e

1'

esempio

Accademia spagnuola
si

che poi
e dubbie
d'

le origini delle voci siano


,

per lo pi incerte
abbia a lasciare

e clie per questo


,

motivo

investigarle e spiegarle

nessuno certamente vorr

acconsentire ai signori Accademici.

Le

discipline eti-

mologiche sono divise da chi


una
di esse
,

le professa in

due
,

parti:

la

pi scientifica
le

ed universale

sfonda
quella

per dir cosi tutte


radice che forn
il

lingue primitive, e sale


all'idea
d'

primo segno

dell'uomo;
voce

altra

che particolare e propria

una lingua viva,


dee

procede nelle sue investigazioni


dalla quale originata

alla ricerca della


si

quella che
,

illunrare.
d'

Quella prima remota


coli
;

piena di difficolt e
,

osta-

questa prossima
coli'

facile

e piana

una vuol
lingue
dello

essere trattata

ampio corredo
,

di tutte le
si

che

si

credono primitive

l'

altra

contenta
talvolta
si

studio delle lingue affini getturale


,

la

prima

con-

la

seconda positiva

perch

appoggia

(i)

^ ocab. della Crusc. Pref. parag. 6.

3i
alla storia

ed

all'

analogia.

di questa

si

valsero
il

il

Johnson e gli Accademici di guente esempio a confermare


rola

Madrid.

Giovi

se-

quest' opinione.
la

La paincerta

Mu^avero giace nel Villani che

adoper, e
;

nella Crusca che da questo autore la


affatto

tolse

ed oscura (i). Coi principj etimologici se ne


V origine
nella

sarebbe ricercata

lingua

spagnuola

poich

il

Villani stesso

non adopera mai questa voce


,

se non parlando de' Catalani

si

sarebbe facilmente

venuto in chiaro che essa


dai Saraceni
cilia
,

stata introdotta in Italia

quali militarono lungo


si
,

tempo

in

Si-

per

gli

Aragonesi, quindi

sarebbe trovata la
cio soldato per lo
stracorridore
si

schietta voce arabica

Moghavero
dardi
il
,

pi a cavallo armato di
l'esercito.

delsa-

Stabilito cos
il

valore della parola,

rebbe corretto

Villani

ed ogni moderno scrittore


le

che

si

facesse a descrivere

guerre

di

que' tempi

la

storia militare italiana, potrebbe valersene senza

taccia di ricercato. L'investigazione poi della radicale

di questa voce

non pi cosa appartenente


senza

al

lavoro

d'un vocabolarista, come nella voce a&^fe basterebbe


r indicarne
l'

origine greco-latina

risalire alla

primitiva Siriaca.

Ma
esempj

parmi omai tempo


,

di venire al confronto pra-

tico di questi vocabolarj


il

e di terminare

con pochi
,

loro critico

esame. Apriamoli adunque

senza accettazione
al

di parti

vediamo

come reggono

cimento.

(i) Miigavero. Spezie di

dardo,

da questo furono cQsi


Crusc.

detti

anche

soldati armati di tale arme.

3:

Jon N
Entusiasmo, (i)
(

o N.

n. s.

[v^ovcnaa^c]. Vana credenza


;

lina

privata rivelazione

vana fiducia nei dicol cielo. Es. LV/z,

vino favore e nel

commercio

tusasmo non

fondato sulla ragione


,

ne sulla

divina rivelazione
se
2..^

ma

nel concetto

che ha di
passione;

un cervello
d'
d'

riscaldato e prosontuoso. Locke.

Calore

imaginazione;
opinione.

violenza di

confidanza

3.^ Elevazione della fantasia; sollevamento d'idee.

Segue un

beli'

esempio del Dryden.

Crusca.
Entusiasmo. Sollevamento
Lat. Entlusasmus.
di

mente; furor

poetico.

Ecco

tutta la definizione

accompagnata da un vobarbaro, e corroborata

cabolo che non latino,

ma

da un esempio ricavato da una commedia del Buonarroti.

Chiamino

metafisici a confronto questo

furor

poetico della Crusca con quei tre lampanti significati


cos

bene
il

distinti dal

Johnson

e decidano la

lite

se-

condo

cuor

loro.

Johnson.
Pensare. (2)
far
v.

a,

n.

Avere idee

paragonare ter-

mini o cose; ragionare; discorrere colla mente;

qualunque operazione mentale


che
di giudizio

sia di

appren-

siva

d' illazione.

(1)

In inglese Enthaslasm.
Lascio
le

(2) In inglese to think.

etimologie e le

affinit dal

gotico

dal sassone e dall' olandese.

33
2.

Giudicare

conchiudere
;

determinare.

3.
4.

Avere intenzione
Imaginare
;

far disegno.

fantasticare.

5.

Ruminare

meditare.

6. Ridursi in 7. Giudicare
;

mente una
dubbiare

cosa.

portare opinione.
; ;

8. Considerare
g.^ Imaginarsi;

consigliarsi.

figurarsi; concepire.

io. Credere.

Stimo
Tillotson

inutile

il

ripetere
dall'

che

ognuno
Swift

di

questi

esempi avvalorato
,

autorit di Locke,
, ,

Dryden,

Addison

Shakespeare

Bentley e

degli autori dello Spettatore.

Crusca.
Pensare. Applicare
bietto che
si
l'

intelletto a
all'

qualche

s
;

sia

ob-

presenti

immaginativa

rivol-

gere
2.*^

la

mente

alla considerazione di checchessia.

Determinare.

3.
4.*^

Stimare

darsi ad intendere

imaginarsi.

Prendersi cura o pensiero.

5.

Pensare in alcuna cosa vale averne desiderio


meditarla.

6.
7.""

Credere ben

fatto.

Pesare; giudicare; stimare.

8. Disporsi.

Con una sequela


dalle

d'
,

esempj

tratti

dal

Boccaccio
d'

Novelle antiche

dalla Cronichetta

Amaretto

e dalla Vita di S. Girolamo.

Colui che ha

fior di

ragionamento

e che salito

pi su delle controversie scolastiche, vedr facilmente

Voi

II.

Par,

I.

la

differenza cle
la

pissa tra

la

prima

delnizione del

Jolinson,
telletto
,

quale abbraccia

le tre

operazioni dell'inaltres

e questa della Crusca.


il

Vedr

dimen-

ticato affatto

significato di aier intenzione


,

o far di-

segno

quello di fantasticare

e quello di ridursi in

mente una cosa. Ej)pure noi diciamo e scriviamo tutto giorno Io pensava di pormi colle forze del mio in:

gegno

in

onesta libert
y

ma

tempi non

me

lo

con-

sentirono

cio io aveva

intenzione di pormi ecc.


,

]\H sono imbattuto in Matteo

//

quale andava pen-

sando tutto stralunato

cio andava fantasticando.

^on
ci
Il

ti

ricorda quel passo del


;

Dante ? Aspetta che


lo

pensi

cio

aspetta

che

me
?

riduca in mente.

valerci di questi significati a dispetto della Crusca

ci

merita forse la scomunica

Johnson.
Senso, (i)
n,
s.

[Sens frane. Sensus


gli

lat. ]

Potenza
;

o facolt di comprendere
vista, l'udito,
il

oggetti esterni
il

la

tatto, l'odorato e
;

gusto.

2. Apprerv^va de' sensi

sensazione.

3.

Apprensiva

dell'intelletto;

apprensiva della mente.

4. Sensibilit;

prontezza o acutezza di percezione.

5.

Intendimento; perfetto stato delle facolt intel;

lettuali

vigore della ragion naturale.


d'

6.

Ragione
Opinione

una

cosa

sua

ragionevole signifi-

cazione.
7. 8.
;

giudizio.

Conoscenza
convinzione.

interna che

abbiamo

d'

una cosa

(i) In inglese

Sense.

Ci

gj Percezione morale.

io. Significato

valore

d'

una

cosa.

CR

s e A.
si

Senso. Potenzia o facolt per la quale dono le cose corporee presenti, in


2. Significato.

comprenSensus,

lat.

3. Appetito; sensualit.
4. Intelligenza 5.
;

intelletto.

Opinione
la

pensiero.
definizione
del

Tanto
st'ultima
dei sensi.

prima

Johnson

quanto
a

quella della Crusca sono esatte del pari;

ma

que-

manca la nomenclatura e l'enumerazione Muove poi il riso il leggere fra i varj


dalla Crusca sotto
il

esempi
il

citati
:

primo

significato,

seguente

Pero
s

se

ungono

tutte le sensoraj colle

quali spesso
Il
l'

pecca venialmente.
corrisponde alin parte

secondo significato della Crusca


;

ultimo del Johnson

il

terzo rassomiglia
il

al

secondo del Johnson


quinto
;

quarto
,

in

tutto simile
si

al

dell'

autore inglese

col quale

pu
il

raf-

frontare

ed

il

quinto finalmente della Crusca ripe-

tuto nel settimo del Johnson.

Mancano
ed
il

intanto

tersi-

zo

il

quarto

il

sesto

l'

ottavo

nono dei

gnificati notati e distinti

con tanta squisitezza di senso

dal vocabolarista inglese.

Johnson,
Anima., (i)
n.
s.

Sostanza

immateriale

ed

immor-

tale dell'

uomo.

(l) In inglese Saul.

, ,

36
'j..^

Principio intellettuale.

3. Principio vitale. 4. Spirito; essenza; quintessenza; parte principale.

5/ Forza

interna.

6. Espressione famigliare della qualit della

mente.

7. Essenza dell'
8.

uomo.
grandezza della mente.

Forza

attiva delle cose.


,

9. Spirito
10.*^

fuoco

^gni essere
i

intelligente.

Lascio
di
sti

magnifici esempj
di
,

Shakespeare e

Hooker di Swift Milton che accompagnano quedi


,

diversi significati

ed apro

la

Crusca.

CR
Anima. Forma
manti.
2.^ Vita
;

s e J.
,

intrinseca de' viventi

vita degli

ani-

persona.

3. Spirito separato dal corpo. 4.

Potenza che vuole ed appetisce.


si

5. Talora

piglia per considerazione e pensiero,'

conciossiacosach

sieno

operazioni

dell'

anima

sebbene in questo

senso diciamo

comunemente

animo.
6.

Perch
d'

gno

anima quella che d vita ; in seeccessivo amore e benevolenza attribuiamo


l'

altrui

il

nome
anima

d'

anima.

7. Esser

d'

uno vale essere suo

strettis*

simo amico.
8.

Uomo
Anima

d'

anima vale
messer

uomo

devoto e di co-

scienza.
9.
di

Domeneddio per persona

dabbene.

Anima in vece di persona. ii. Anima, armadura fatta a scaglie. 12. Anima dicesi per parte interna di molte come vasi bottoni.
lo.^
,

cose,

i3. Parte principale

ove

si

comprende

il

fonda-

mento e la sostanza di checchessia. 14. Il seme de' frutti che rinchiuso dentro
nocciolo
j

al

dal quale nascono le piante.

i5. Parte interna delle radici.

Corre

tra questi
si

due
tra

articoli
i

quella stessa
d'

diffe-

renza che
quelli
sia

osserva
scolare.

lavori

un

maestro e
della vera
al

d'uno
la

Non

occorre dimostrare quanto


ai

erronea e quanto

contraria

dettati

filosofia

definizione

data dalla
Il

Crusca

significato di questa

voce.

dir

forma
Il

all'
,

primo anima
tale

una sciocchezza

per
di

non dire

un' eresia

da
il

non
se

abbisosrnare

confutazione.

secondo ed

terzo significato notati dalla Crusca sarebbero inutili,


il

primo
il

fosse definito

a dovere. Confesso di

non
ad
vl-

intendere

quarto
d'

ove

F anima

posta in
si

senso

di volont o

appetito.
,

La Crusca
:

appoggia

un

solo

esempio

ed questo
Inf.

/'

anima tua

da

tacle

offesa.

Dante,

cant.
,

2.

Conviene ricordarsi
gran
viaggio
:

che in questo luogo Dante

considerate le sue forze,

teme che

esse

non sieno
;

sufficienti al

che sta per imprendere

ma

Virgilio lo
,

riconforta

se io ho ben la tua parola intesa

rispose

del

ma-

gnanimo queir ombra


cio
tu

V anima tua da viltade offesa;


spirito e
la

hai paura
si

lo

grandezza della

tua mente

arretrano

per

vilt.

Questa interpreta-

zione

mi par pi

chiara di quella della Crusca, colla

36

quale Vir2;ilio verrebbe a dire che


perito di

la

volont o l'apIl

Dante sono
Crusca

offesi

da
,

vilti.

quinto signiinesatto;
si

ficato dell.

If nto

dubbioso,
Il

rincontri col sesto del


si"-nificato
il

Johnson.
Il

sesto

bellissimo
l'ottavo ed

e ben

dichiarato.
di

settimo,

nono sono modi


tol2:a

dire
II

accidentali, e non signi-

ficati inerenti alla


si
il

parola
L'

secondo.
1'

decimo pu correre quando undecimo il duodecimo, il'


,

decimoquarto e
favella
,

ultimo

sono

peculiari della nostra


in

e non

possono porsi

bilancia. Il

decimo-

terzo corrisponde al quarto del Johnson.

Risulta da questo esame quasi

aritmetico che nei


significati della
,

loro principi psicologici


sca
,

tutti

Cruda

tranne uno

sono

compresi

anzi

ampliati

quelli del

camente

Johnson, e che sempre parlando metafisimancano all' anima italiana il principio in,

tellettuale
la

lo spirito
deli'

r essenza
inglese.

la

forza

interna e

grandezza

anima

Johnson.
Ide\. (i)
Es.
n. s.

[Ide frane, l^a.] Tmagine mentale.


idea
tutto

Io

chiamo

ci che

la

mente ap-

prende
cezione

in se stessa,
,

od immediato obbietto della per-

del pensiero o dell' intelletto. Locke.


colla quale le cose aiip^riscono alla

La forma
o
il

mente,

risultamento della nostra percezione vien chiamato

idea.

Watts.
alrri
,

Seguono
di Fairfax

cinque esernpj

di

Sidney,

di

Hooker,

di

Milton e di Dryden.

(i)

la

irj'ileee

Idea.

39

CR
Idea.. (

S C A.

Sema
altri

definizione, )

Es.

idea Y esemplare imagine


disse

di

tutte le cose

bench

essere

idea la 'ntera
Buti.

similitudine

di tutte le cose tra se differenti.

la

Crusca

stringendo

tutta la favella col

guin-

zaglio de' trecentisti spensatori, ci ha ridotti al rossore


di questo confronto
!

Johnson,
Liberta', (i)
franco
2.
;

n. s.

[Liberti frane. Lihertas

lat. ]

Stato

opposto di schiavit.

Salvamento da tirannide o da governo disordinato.


;

3. Libero arbitrio

opposto di necessit.

4- Privilegio; esenzione; franchigia.


5.**

Scioglimento

dall'

obbligo

per

quanto uno

k.

in libert di scegliere la sua condizione.


6. Licenza
;

permissione.

Crusca.
Liberta*. Astratto di libero, in
Libero,
lat.

Libertas,

add.

Che ha
;

libert

non

soggetto

senza sopraccapo

padrone di

se stesso.
il

Se
al

tutte le

magnanime ombre che versarono


udissero
nelle proprie

loro sangue per la libert della Toscana dal Farinata

Ferrucci

mura

della loro
l'

bella Firenze

ridotto a cosi

vile sentenza

alto
la
i

ed

egregio motivo delle loro imprese immortali


terebbero

menduri

disdegno^mente

le

larghe

ferite,

(i) In inglese Liberti/.

40
rsiJj

le

criulcli

fciiiche

sofTerte per la patria

loro.

Avrei creduto che in Firenze,

come
,

in

Inghilterra,
tutti
i

non mancassero
significati

modi per esprimere


grave
parola
gli

varj

di questa
i

essendone
le

piene
e
i

le strade,

monumenti,

stemmi,
N.

monete

gonfaloni.

Jo HNs
Amore, (r)
fra
i
//.

s.

[Amour
;

frane,

^mor

lat. ]

Passione

sessi.

2.

Amorevolezza

benevolenza.

3. Galanteria.
4.*^

Tenerezza paterna.

5.^

Genio

inclinazione.

6. L' oggetto amato.


7. Libidine.
8." Appetito irragionevole.

9.

Bont

concordia.

io. Principio d' unione.

ii. Rappresentazione pittorica dell'amore.


12. i3.
14.*^

Un
La

vezzeggiativo.
debita reverenza a Dio.
d'

Nome

una

stoffa

di seta.

CR
Amore.
Es.
Lat.

S e A.

Amor ( senza definizione ). Amore inclinazione naturale


volont

dell'

animo
della

cio della

mossa
ed

dall'

apprensiva

cosa piacente. Buti.


2. Dividesi in

divino

umano ;

il

divino Io

stesso

che

la

virt della carit.

(i)

la inglese Zot-e.

41
3.

Per amore umano, preso


,

in

buona parte,

si-

gnifica benevolenza

amicizia.
significa
,

4.^ Preso in

mala parte

desiderio libidi( ani-

noso

appetito

disordinato

amor carnale
celeste

me

assiderate dello 'nfarinato


i^oi

e dello 'nferrigno

dov' avete

lasciato V

amor

del

Pe-

trarca ?
5."

).

Amore
,

prendesi anche per genio

buona gra-

zia

rassegnazione.
;

6.

Volont

desiderio.

7.
8.*^

Andar

in

amore

(zitti l, signori cruscanti).


al

Amore diciamo anche


moglie

drudo, all'amante.
il

(La
col
il

non potr ella chiamare


suo
?
,

marito

nome

d amor
,

Stendi

fido

amor mio
la

sposa diletta

j*

queir arpa

9.^

Amore

Monti, ) per lo Dio Cupido.


>

man

Le persone
appassionato
di

di

tempra gentile e
gi sentita

di

cuor caldo e
la

avranno

tutta

differenza

questi

due amori.

Johnson.
Equazione, (i) [dal
della proporzione
dell'
lat.

.AEquare.] Investigazione
dai

media presa
difetto

due estremi
applicata

eccesso

e del

per essere

al

tutto.
[

Equazione
uguale.

in algebra

].

Espressione della medesima


,

quantit in due termini dissimili

ma

di valore

(i) In inglese Equ&tioji.

42

EiuAziONi:
tra
il
il

in

asuonomia

].

Misura

della dillerenza

tempo o il moto del sole, apparente, ed moto del sole o tempo medio (i).

Crusca,
Equazione. Egualit, aggiustamento, pareggiamento. Seguono due esempj del Crescenzio e del Passa vanti.
tjuesta definizione venne ristampata dagli Accade-

mici della Crusca

nel

1729

cio

dopo

che

tutta

r egregia scuola del Galileo aveva allargato di tanto


le dottrine

matematiche.
nelT anno del Signore 1806

(Questa definizione venne ricopiata nel!' edizione di

Verona

fatta

senza che

que' dotti uomini che la proccurarono

abbiano posto

mente

a corregsferla.

Dizionario spagnvolo.

Angolo. (2)
un piano

s.
,

m. L' inclinazione di due linee sopra

che protratte

s'

intersecano

fanno^

l'angolo nel punto

della loro

intersecazione.
lat.

vocabolo geometrico. Viene dal


significa lo stesso.

Angalus

che

Crusca.
Angolo.
Quella inclinazione
fuor
di

che

fanno
in

due

linee

concorrenti
punto.
(i)
le

dirittura

un medesimo

Questa
,

difTereiiza

la

quale

ora

accresce, ora ciminuisce

quantit

viene dai pi recenti astronomi cliiainafa con

mag-

gior precisione Prostafercsi.


(a) In lingua spagnuola uprln,

43
2.*

Canto

ovvero cantonata.

Ho
quanto

scelto questo
sia

esempio per dimostrare solamente


Vocabolario
a

sterile

nel nostro

la vantata

abbondanza delle voci appetto

quelle degli stranieri.

La Crusca
Spagnuola
r uso che
,

si

contentata

di spiegare

l'angolo geo-

metrico, ed un
la

modo
quale

di dire:

non

cos

l'Accademia
defmizione

dopo quella

prima

ne dk sessantacinqiie
si

altre, tutte necessarie a stabilire

fa

di

questa voce

cardinale
,

nell'

archi-

tettura, nella statica, nella fortificazione

nelT ottica,

nell'astronomia, nella
narle
,

scherma,

ecc.

Baster accenil

perch

lettori

facciano da se stessi
delle
2.

para-

gone
I.

dell' esattezza

rispettiva

due

Accademie.

Angolo. Voce di scherma.


lato.

Angolo adjacente o
di

conterminale a un

Voce
4.

tris^onometria.

3.

Angolo acuto.
scherma.
6.
5.

Geomet.

Angolo

acuto.
d'

Voce

di

Angolo azzimuttale. Voce


cissoide.
8.

astronomia.

Angolo

dente.

Scherm.

Geomet. 7. Angolo corrisponAngolo cwrilineo. Geomet. 9. AnAngolo di eleAngolo della spalla.


io.
Fortific.

golo della controscarpa. Fortific.


vazione.
Fortific.

Voce di diottrica, ii. 12. Angolo della gola.


Catottrica. I4Diottrica. i5.

i3.

Angolo

d incidenza.
raggio.
16.

Angolo d inclinazione d un Angolo di riflessione. Catottrica.


Diottrica. 17.

Angolo

di refrazione.

Angolo

della.

terra.

Astrologia.
19.

18.

Angolo
cielo.

al centro

d un

poligono.

Fortific.

Angolo del

Astrologia.
21.

2.0.

Angolo

del fianco o della

cortina.
Fortific.

Fortific.

Angolo del

poligono esterno.
interno. Fortific.

22.

Angolo del poligono


2.5.

2^.

Angolo

di Occidente. Astrologia.

24.

Angolo

di

posizione
26.

Geografi
del

Angolo

frazione.

Statica.

Angolo

settore.

Fortific.

4-r

27.

Angolo

d un

scgmcnlo. Geomct. 28. Angolo

d un

segmento della
Forrific.

sfera.

Geoinet. 29. Angolo diminuito.

al

3o Angolo al eentro. Foitific. 3i. Angolo segmento. Geomct. 32. Angolo nella circonferenza.
^

Geoniet. 33. Angolo entrante


04.

Angolo morto.
35.

Fortific.

Angolo

sferico.

Geomet.

Angolo

esterno.

Sclierma. 3G. Angolo in fuori. Scherma. 3j. Angolo


fiancheggiato. Fortific. 38. Angolo fiancheggiante. Fortif.

39. Angolo orario. Gnomonica.

/\o.

Angolo

inferiore.

Scherma. 41. Angolo istantaneo. Scherma.


golo lunulare. Geomet. 43. Angolo mistilineo.
44- Angolo
misto.

AnGeomet.
42.

Scherma.

45.

Angolo

moderato.

Scherma. 46. Angolo obliquo. Geomet. 47. Angolo ottuso. Geomet. 4^>- Angolo ottuso. Scherma. 49- Angolo ottico o visuale. Ottica e Prospettica. 5o Angolo

Trigonomet. 5i. Angolo orientale. Astrologia. 52. Angolo parallattico. Astronomia. 53. Angolo pelecoide. Geomet. descrittiv. 54. Angolo peropposto a un
lato.

manente. Scherma. 55.

Angolo rettilineo. retto. Geomet.' 58. Angolo retto. Scherm. 59. Angolo rimesso. Scherm. 60. Angolo rotto. Diottrica. 61. Angolo sagliente o Angolo i'ivo. Fortif. 62. Angolo sistroide. Geomet.
descritt. lido.

Angolo piano. Geomet. 57. Angolo

Geomet.

56.

Geomet. 64- Angolo soScherma. 65. Angolo superiore. Scherma.


63. Angolo solido.
dell'

Tutte queste varie denominazioni

Angolo sono

nel Dizionario spagnuolo esattamente definite ed ap-

propriate a quella scienza od a quell' arte alla quale


si

appartengono.

Questa

la

vera ricchezza

d'

una

lingua (i).
(i)

E da

vedersi

il

modo
ai

sf-giiito

dall'

Alberti
in

nel

suo

gran

Dizionario per rimediare

difotti

della

Crusca

questa part**

45

Dizionario spjgnuolo.

Alabarda,
sei

s. f.

Arme
,
,

offensiva
sulla

fatta
sta

d'

un

asta

di

in sette piedi

quale

fitto

largo due

palmi

che diminuisce

un ferro gradatamente

e va a terminar in punta.

non era n Accademico n Toscano. Non maraviglia adunque se la sua della Crusca egregia fatica non ottenne il voto legale. E nuUadimeno chi de' nostri seppe meglio di lui ideare il disegno d' un Vocabotanto utile della lingua.
,

Ma

1'

Alberti

lario

compilato

secondo

le

norme

della

Filosofia

Edi
egli
il

quanti

exTori, di quante miserabili superfluit

non purg

Vocaport
?

bolario della Crusca

quanta nuova ricchezza

non

vi

fondendolo tutto quanto nel suo Dizionario universale itahano

Sopra migliaia di voci potremmo dimostrale di che grande intervallo il primo rimanga dietro al secondo. Ma per servire alla
brevit d' una Nota
si

confronti V uno coli* altro

sopra una sula

voce

e sia Linea.

Crusca.
Linea. Lunghezza senza larghezza.
a.
3.

Linea per Lignaggio

Descendenza.

Linea equinoziale

si

dice di Quella che ugualmente distante

da' poli divide in parti uguali la sfera.


4-

Tener

la linea

diritta

o simili

si

dice

dell'

Operare con

giustizia.

AL
2.

s E B

I,

Linea. Lunghezza senza larghezza ecc. Linea retta, curva mista.

Linea orizzontale, tennine di Prospettiva, Quella linea che


stando al livello
dell'

occhio termina

la

nostra vista.
d'
il

3.

Linea del piano


il

dicesi

Quella che prima

ogni altra

tira

disegnatore, colla quale rappresentasi


,

piano orizzon-

tale

cio Quella pienezza che in superficie di teiTeuo

46

Lj lama
ti
l'
,

d.i

taglio piana

ed

affilata

da due parlati,

con una punta acuta

dall'

un de
di

e dal-

altro

un ferro

ritratto a guisa

mezzaluna

d' altro

sito

al

medesimo orizzonte equidistante


eli'

e sopra

la quale colui

che opera, innalza ci


diceei
al

egli

vuol disegnare.

4.

Linea verticale

Quella

che

viene segnata dai Gravi

cadendo
quei

dall' alto

basso. Gli artefici la riconoscono con


,

pesi

che chiamano Perpendicoli

li

Muratori

il

Piombo.
5. Linea.

Series.

Termine dt Genealogia

Serie o Successione

di parentF

dT\erso grado,

tutti
,

discendenti dal

mede-

simo padre
diritta,
6.

comune

Lignaggio

Discendenza

a Linea

laterale, trasversale, masculina ecc.


,

Aver

la

sua hnea
alti'i

s'

intende

di

Genealogia

Il

far sapere

agli

che V

uomo ha

la linea

sua da persone virtuose

e antichissime.
7.

Linea, nella Geografia e nella Navigazione


cellenza r Equatore
,

si

chiama per ec-

o la Linea e<juinoziale. V. Equatore.

8.

Linea equinoziale

si

dice quella che ugualmente distante dai

Poli divide la efera in parti uguali.


<j.

Linea fiduciale o di fiducia dicesi dai Geometri e dagli Astro-^

nomi La centrale
IO.

dell'

Astiolabio o del Traguardo.


e
di
,

Linea,
Riga

in
,

termine di scr'ttwa

stamperia

vale Verso,

cio Tutto lo scritto che

o deve essere in linea

retta sur
j

una pagina.
si

I.

Linea rotta o corta dicesi dagli stampatori Quella che


colla sola
il

forma

prima

pai'ola del discorso

lasciando in bianco

rimanente del verso.

12.

Diconsi anche

Linee

quei

lineamenti a guisa di taglio che

6on formati dalla piegatura della

mano

la principale delle

quaU
1.3.

in

Chiromanzia

detta Linea della vita.


1'

Linea, termine militale, dicesi

Ordinanza

di

un

esercito sul

campo,

o nella marcia, o schierato in battaglia.

14 Linea, termine di

Guerra, dicesi in generale un Trincieraassalti

m*nto o Fobbo con parapetto per difendersi dagli

47
colle

punte rivolte

all'

infuori.

Sembra
distintiva

verisimile

che questa voce derivi dalla tedesca hellehard.


2. L' alabarda e altres
1'

arma

del ser-

gente neir infanteria.


del nemico
cos
,

dicesi

Linea del

campo
,

Linea di
di co-

circonvallazione

Linea di contravvallazione
di

Linea

municazione
15.

Linea

difesa.

Linea

si

dice altres T Ordinanza delle navi disposte a con>.

battere in occasione di battag,lia navale.


16.

Linea d'acqua d'un bastimento,

lo stesso

che Linea di cai

rico, e dicesi Quella che passa per tutti

punti del bordo


,

dove
Linea

la superficie

dell'
il

acqua del mare

tocca

quando

il

bastimento ha tutto
l'j.

suo carico per navigai-e.


fino alla quale calcolato

d'

immersione dicesi Quella

dal costruttore che deve immergersi la nave pel proprio

suo peso.
18.

Linea di

fior d'

acqua dicesi in Marineria Quella parte della


il

nave che volgarmente chiamasi


sciuga.
19.

Bagnasciuga. V. Bagna-

Vascello di linea. V. Vascello.

20. Linea cadente del fiume dicesi dagl'Idraulici Quella

pendenza

od
21.

altezza di corpo d' acqua che forma la caduta necessaria


1'

perch

acque possano scorrere liberamente.


diritta
,

Tener

la

linea

simili

dicesi

dell'

Operare con

giustizia.

22. Linea di

muro

o simile vale Dirittura.


delle

Nelle
alla

definizioni

Linee

appartenenti

all'

Astronomia e
Linea
alla

Geometria qualcuno poti'ebbe forse desiderare che l'Alberti


pi esatto
,

fosse stato

e dolersi
;

eh' egli

abbia taciuta
alla

la

Gnomonica

e la Sostilai'e

e di

seouito

Linea retta e

curva la Linea a doppia curvatura.

Non
e
della
tutte

era

neppur da

obbliarsi

la

definizione

della Meridiana

moderna Geodesia. Malgrado di queste mancanze ed imperfezioni quale enorme distanza


Perpendicolaie
nella
,
!

tra r Alberti e la Ci'usca

Quanta

ck)vizia

di cognizioni

da una

4-

U S C A, Alvbard.v. Sorta d'arme inasta.


l

Lat. Alabarda.

Ilo posto questo esempio per dimostrare che nes-

sun vocabolarista ha osato di seguire l'uso della Crusca nel definire vocaboli particolari con interpretazioni generiche. Il

danno

clie

ne risulta evidentissila

mo

poich

gli

scrittori

potranno, secondo

Crusca,

adoperare indifferentemente Partigiana per Alabarda,


Giannetta per Partigiana
,

Spuntone

per Giannetta

Falcione per Ispontone, poich tutte queste armi sono


sorta
d'

armi

in asta

quindi confondendo
,

tempi e
le

le cose

con rozza impropriet di termini


ai

daranno

Alabarde

Pretoriani,

le Partigiane

alla

Falange,

e gli Spuntoni ai cavalieri erranti.

Dizionario spagnuolo.

Alcebr\. (i)
per via
vare

s,

f.

L'arte d'investigare
coi quali
1'

le quantit

de'

numeri

le stesse

quantit

sono figurate. Ovvero

arte che
,

insegna a trola

qualunque

grandezza

risolvendo

qui-

stione proposta pei


si

medesimi
e deriva

termini coi quali

compone.
,

voce matematica

dall'

Arabica algebra.

Chiamasi anche arte

analitica.

pai'te

e dall'altra quanta miseria!

Contuttoci

anche l'Alberti

ha dimenticata T origine
priamente presso
questo
altre
filo
i

della parola. Essa tutta latina, e pro-

Latini valea Filo di lino.


sia

Come

l'

imagine di

disteso
,

passata

rappresentare V idea di tante


occhi e
discorso
T intende

lunghezze

ognuno che abbia


s.

agevolmente da
(i) In lingua

spagnuola Algebra

4';

Crusca,
Algebra. Sorte d'aritmetica che
delle radici
tratta
,

de'

numeri,

e de' quadrati

ecc.

e procede per

via di risoluzione.

Sarebbe opera vana


nifizioni a stretto

il

chiamare
;

queste due defi-

confronto

ma

prender

da

esse
gli

occasione di far

conoscere

il

ragionamento
negligenza.

che

ultimi vocabolaristi

hanno
delle
la

fatto

per onestare questa


Essi
di-

veramente
cono
sato

imperdonabile
parlando

loro

(i),
pia

definizioni,

d aver
cosa

pen-

spiegare

natura

della

definita
;

che ad attenersi strettamente alle


di che talora
,

regole filosofiche
la

quantunque

ben sapessimo

defin-,

zione che di

alcuna

cosa ne

danno

gli

scientifichi

abbiamo amato meglio per maggior


tanto rigorosa
e che anzi si

chiarezza o per

altra simgUante cagione di farne una definizione non


,

pu

appellare
il

dichia-

razione o spiegazione. Quindi sfoggiano

vasto loro

sapere col
della

produrre
y

le

definizioni
esse

della

Cissoide e
fatte

Concoide

quali

dovrebbero essere

per

gli studiosi.
ai signori

Domander
voler essere
franchi
nel

Accademici
stabilire
i

della Crusca di

chiari nello

loro principj

fare

le

loro

protestazioni.

Domander

hanno inteso di definire o di spiegare^ essendo queste due cose assai diverse. Nel primo
quindi se
essi

caso non so se nelle regole della definizione, la quale

dee essere
(I)

esatta

intiera

propria

v'

abbia

pur

Prefaz. pai-ag.

li.

Voi.

JL

Par,

So
quella di definire le cose scientifiche senza alfcnersi

strettamente alle redole filosofiche. Nel secondo


quello di spiegare
d'
,

che

cio di allargare

il

significato

un idea astrusa o complicata


di

per via di
essi

parafrasi

locuzioni

comuni,
che

non so come

abbiano

creduto di rischi;nare una parola matematica col dirla


sorta
ai

d aritmetica
,

s'

aggira intorno alle radici ed


risoluzione
logici
,

quadrati

procede per via di


chiamasi
per
via

poi-

ch questa

maniera
procede

dai

viziosa ia

quanto che

d'idem per

idem

di^notum per obscurum. Pregher artres i lettori a chiamare a s stessi quale delle due definizioni qui
sopra riferite ha d
ito

loro
;

un idea pi chiara e pi

adequata
rebbero

dell'

Algebra

mi appello per ultimo


i

al

senno del Paoli e del


,

Ferroni (i),
,

quali arrossi-

ne son certo

di

trattare le scienze in cos

bislacca maniera.
JNJa
siasi

tempo omai

di

terminare questo qualunque

paragone

di voci,

che mi sono
che non

fatto

coscienza

di scegliere fra quelle

cambiano per camlettore italiano avr


,

biar di paesi

che hanno un medesimo significato


civili.

presso tutte le nazioni

Ogni

nel corso di questo scritto sentita


la

quant' io la sento,
il

necessit d' una riforma nel nostro Vocabolario,


le

quale tanto per


sate

parole inutili

quanto per
a
d'

le

fal-

per

le

mancanti non pu pi
milioni

gran pezza
esseri
,

supplire al bisogno di diciotto


santi.

penquali

colla

Unanime il grido de popoli italiani rasfion comune d'una linsrua vorrebbero


di

vicen-

devolmente ajutarsi nell'acquisto

quelle cognizioni

(i) Insigni matematici di Toscaaa.

Si

che con loro vergogna vedono oggimai diffuse in


la

tutta

rimanente Europa.

Il

modo

col quale hassi a pro-

cedere in questa riibrma panni per una parte

indi-

cato dalle gravi osservazioni del Cav. Monti e del Conte


Perticari
,

le

quali posano sulla dottrina di

Dante

per r altra

dall'
,

esempio che

io offro di

due dizionarj

di lingue vive

e principalmente di quello del Johna

son

chiamato

ragione

l'

interprete

della

filosofia.

forse

non

v'

ebbe mai per imprendere questa rinda grandi e fortunosi

novazione pi propizio tempo di questo in cui vivia-

mo. Scossa
ed
alle

l'Italia

casi,

e rin-

savita dalle disgrazie,

sembra ora
:

rivolta ai gravi studj

severe

discipline

risplende in ogni angolo


filosofi;

d'essa iLsapere de' pi


la

chiari

arde ancora
valore e la

fiamma

delle

arti

belle

vive

il

scienza de' suoi guerrieri. Forse basteranno pochi anni

perch questa forte ed onorata prole, di cui va a buon


diritto altiera
,

scenda tutta nella notte del sepolcro


,

e perch le piaghe
liscano lentamente
,

di cui ancora

si

duole

infisto-

e la ritornino a quello stato lansi

guido ed inerte

nel quale non

sente

pi nulla

nemmeno
tentrare

il

male.

Deh

non

vi sia chi nieghi di sot-

alle

fatiche di questa

gravissima

impresa

deh
rele

non odansi pi ripetere quelle infingarde quecolle quali gF Italiani cercarono sempre di scolla

pare

una volta dal chiamare soccorso, ajuto, protezione altra che quella
;
!

decadenza loro

deh

si

cessi

dell'

animo nostro e del nostro ingegno. Di che non


,

siamo noi capaci


stretti a seguirle

noi

soli

concordi e volenti

noi

assuefatti a dar le
!

mosse

alle altre nazioni,

ed ora co-

Raggiungiamole per sopravanzarle

5a
un' altra volta. L'

amor

santo della patria ed


i

il

sicuro

testimonio delia coscienza siano


ajuti nostri,

nostri

soccorsi, gli

ci

protegs^ano essi nella nostra impresa,

acci le generazioni future non abbiano a rimproverar

questo

secolo di sterili ed indccore lagnanze


dell'
d'

ma

benedirci piuttosto
tesoro
d'

aver noi ampliato quel ricco


sponta-

imagirii

idee die patrimonio

neo

dila

mente

italiana.

ESAME
DI

ALCUNE
F

VOCI.

VOCABOLARIO.

FACCENDA.
Cosa da
cora non vi
avviata
,

Cosa da farsi ecc.

OSSERVAZIONE.
farsi e
s'

quella a cui

si
il

vuole por

mano
non

e an-

e posta.

Faccenda
al

pi delle volte cosa


^

ma non

condotta

suo termine
( e
il

di rndo
)

gi terminata.

Allorch

diciamo
tale o

diciamo tutto di
,

La faccenda
che l'Alberti
farsi o

andata del
farsi

tal

diamo noi cosa da


sia

o gi fatta?

modo intenSembrami adunque


altro
:

stato pi destro nel definirla

Cosa da

pur da compirsi. Affare, Negozio ^ Fatto.

VOCABOLRIO.
FACCENDA.
anche
V. Ser faccenda
s'

si

dice
:

ad uomo
che
si

che volentieri

intriga in ogni cosa


^^

dice
^

Faccendiere

Faccendone.

Lat. Ardelio

Opcrosus,

OSSERVAZIONE.
Ili

qual luona latinit

Ardelio

divenne mai

sinonimo

di

Operosus? Ardelio di sua natura fu e saia sempre voce


,

di spregio

Operosus di

sempre onesta

significazione.

.Non vanno

si

dunque d'accordo, ne il possono: che altro Tessere un Anlrlionf o sia un Imbroglione, uomo che
,

mescola

in

tutt'

negozj e ninno ne

guida bene

ed

uomo operose, pieno ei si di faccende, ma di ben condotte faccende, uomo attivo ^ laborioso industrioso. E qui contro la Crusca mi ajati la stessa Crusca,
altro Tessere
,

la

quale

Y. Facc^mte) cambiando in meglio le carte nella

dichiarazione latina, mi accoppia Operosus con Industrius

accanto a Solprs. Or trovi ella, se sa

la

maniera

di

met-

ter del pari sulT istessa linea Imbroglione con Industrioso


e Solerte-^ e allora
d' Operosus.

diremo

pure

che Ardelio sinonimo

VOCABOLARIO.
FAGCENTE.
Lat. Facicns
iilt.

Che fa
,

_,

Sollecito al fare

Dassai.
Esern.

Operosus ^ Industrius , Solers.

Ainct. 2 1. Egli

con

sottilissimo velo e pur-

pureo
vede
Un
fare
tutti
,

facceiite al chiaro viso graziosa omljra,

ecc

OSSERVAZIONE.
velo che

fa ombra
,

al viso

non

un velo
Solers
di
,

sollecito al

un velo Dassai
aggiunti

Operosum

Industrius

insociabili a cosa
,

priva

anima.

Egli

un velo ombreggiante e nulla pi; e sar schiavo a chi mi trover il modo di ben collocarlo sotto quelle dichiarazioni.

JMa avrebb' egli per avventura

il

compilatore
di Velo,

di

questo esempio preso faccente per relativo non


di Egli?

ma

Lo sbaglio, direbbe il Lasca, passa battaglia, e pure, chi ben vi gnarcU , non tanto ingiusto il sospetto.

VOCABOLARIO.
FACILITA'. Agevolezza.
fain. Molti diveiitaiio
de' liniosinieri.

Lat. FacUitas. Tratt. Gov,

gagliofB

pCM'

la

farilir

Sagg, nat. esp.


la

i86.

Discaopre

pi chiaramente

facilit

del cristallo.

OSSERVAZIONE,
Facilit nel
la

primo esempio Bont, Benignit, E come


differenza da Facile, in senso di Agivole,
il

Crusca

lia fatto

a Facile % in senso di Benigno, segregando saviamente


fisico

dal morale, cosi parmi dovesse farla da Facilit


AiJ:ei>olezza

senso

a Facilit in senso di Benii^nit

Pie-

ghevolezza di animo; e non confondere, siccome brutta-

mente confonde

la

facilit

degli

uondni limosinieri colla

facilit de' cristalli.

Aggiungiamo intorno a Facile un'avFacile nella


significa-

vertenza non tutta fuori di luogo.

zione di Pieghevole, Condiscendente torna a lode, se

uomo

ad ingiuria

se donna.

VOCABOLARIO.
FACITORA.
Verh. fem. Factrice. Lat.

Gerendorwn
la

arbitra. Cron. Morell. 2.5^.

Se tu conosci

don-

na tua pienamente dotata

delle sopraddette vir-

t ecc., nel tuo testamento lasciala facitora ecc.

OSSERVAZIO NE.
Questo medesimo esempio delle Cronache Morelliane
leggesi sotto Facitrice cosi
:

Nel tuo testamento lasciala fa^


i

citrice e dispensatrice di tutti

tuoi fatti
il

libera e spedita.

Egli

dunque da credere che

compilatore dell' articolo

Facitora sia stato altri da quello di Fucitrice, e che I'uik*

56
l*al)1ia

preso

giallo

i^tnlnp:Uo

the ha

fili

tor

T nitro

dal Testo a

sione
SI

deijli

penna dello Smunto, nel quale, per confesstessi Aecadeinici, molte volte gli esempj non
li])reria Strozzi,

accordano con quelli del Testo della

da

cui tratta la stanija.


il

Ove quindi

sia

vero ci che aflerma

CiitrnitOy

che
la

il

Testo dello Smunto originale, ne segui-

rebbe che
vocabolo:
si

sincera lezione sarebbe Facitricf, e che Faci-

tor, sostenuta da questo unico esempio, diverrebbe Inlso


alla

quale opinione
,

ci

accostiamo senza riguardo,


il

per

la

detta ragione
,

si

ancora perch secondo


si

giudizio

(U^ir

orecchio

a cui in queste cose

vuole avere molto


\\^

rispetto, r assonanza /acz'trzce e dispensatr ic e

moXVA

^'x

grazia che la dissonanza facitora e dispensatrice.

VOCABOLARIO.
FADO.
V. A.

Add. Scipito

Sciocco

Senza sapore,

OSSERVAZIONE,
Il

chiamarla solamente

antica
Il

ben poco. Conveniva


dalla

aggiugnere fracida provenzale.

diluvio di cos fatte voci

piovuto per

le

penne de' Trecentisti


credere.
e

Provenza
infinite

in

Italia passa ogni

Per tutte quelle

delle

quali

non avevamo niente bisogno,

che appunto della

natura di questo sciocchissimo e stomachevole Fado sono


il

gran vituperio della nostra lingua,


gli

ci

sia

perdonato

il

lagnarci che

Accademici
pi

le

abbiano con religiosa sol-

lecitudine insaccate tutte nel Vocabolario, tacendone quasi

sempre l'origine,
voci
JL)i

e
:

il

delle

volte

]>onendole
di
il

come
corpo

piene

di

vita

orribilmente

puzzano
in

carogna.
l)el

questa laida pestilenza vaccinata


favella

tutto

dell' italiana

parleremo pi seriamente

nell'

esame

bielle

Giunte Veronesi segnate L e G.

VOCABOLARIO.
FAGIANA.
In ischerzo detta per Fava. Pataff.
5.

Nel ver quest' pur nuova cerbonea


dermi ingrossata
la fagiana.

ve-

OSSERVAZIONE.
Fava
(

dice la Crusca colla solita sua definizione


la

Sorta di legume. Poi nel IV

Fava diventa

tale

una legume,

che non cresce che

nell' orto

de* furbi.

quel paragrafo

adunque
farci

non

al

tema dovea
metamorfosi

inviarci la Crusca, se volea


di

conoscere

la

Fagiana in Fava. Tiriamo

un velo sull'osceno
care al Frullone.

traslato di queste voci furfantine tanto

nel di Fagiana cresciuta un mezzo


di

palmo diamo

al

nostro

buon servo
la

Dio mastro Burchiello badiligenza

di

non confondere
,

fava di Pittagora con quella


la

del Pataffio

e
di

ammiriamo
queste

del
,

Vocabolario

nel far tesoro


favella al

preziose

eleganze

onde ninna

mondo possa

venir a petto dell' italiana nel lin-

guaggio bellissimo del postribolo (*).

(*)

E r onore
il

la

creanza qui vogliono che non


all'

si

lasci fuggir
,

1'

oc-

casione di chiedere uniilmente perdono

anonimo Fiorentino
s

se igno-

rando noi che


nella sua ira

linguaggio de' furbi


,

gli

stesse

cuore

siamo caduti
fi

condannandolo

temerariamente dicendo che non


quella
de' furfanti.

dovea
pre-

mescolar

la

favella degli
di

onesti uomini con

Il

ghiamo per
sentenze
,

non

farsi

calunniatore
d^ auer

maliziosamente svisando
il

le

nostre
del per,

accusandoci
eicltiso
l'

chiamato
)

Salutati a render conto


. .

eh egli abbia

dal Vocaholario

mo'' d'

esempio

Pederasta

mentre appunto

indiscreto nostro gridare contra le mercanzie tirate nel


ci

Vocabolario da' magazzini di Sodoma


svia SI

ha meritate
:

le

graziose sue beffe,

non temete, lepidis-imo

sig.

Senzanome

loi
:

non siamo, ne saremo mai


saremo bene
di dirvi clie

arditi di entrare nelle vostre giurisdizioni

il

le

perpetue contumelie colle quali


j

ci

confutate disonorano fortemente la


il

urbanit fiorentina
gentilezza
,

che
si

il

bellissimo dei dialetti italiani

toscano, tutto
DejL

amaramente

duole di vedersi difeso furia di Tillnaie.

58

VOCAEOLiRIO.
l'AL.WCE.
E?,
1

S(juadronc secondo V uso de Maccilonl.

iilt.

Ruct'lL Ap. 226.

L'allegro viiicitor con

ali

(Toro, Tutto

dijniito del
alle falangi

color dell'alba

Vedrai per entro


giare.

armato Lampeg-

OSSERVAZIONE.
Le
falawj^i di

questo passo del Ruccllai sono

le

api in

battaglia.

Chi avrebbe
le
?

mai

detto

se

il

Vocal)olario

non

rinsegaasse, che

falangi delle api sono Squadroni secondo

l'uso de' Macedoni


assai

Ecco un punto d'erudizione militare


cui

peregrino
,

di
il
il

ne Vegczio

ne Arriano

il

Macchiavelli

Grassi hanno fatto parola.

Falange^ oltre
similitudine

suo proprio

sigiiiiicato

anclie

per

qualsiasi

moltitudiue di gente e di
dirsi
,

animali.

Ecco quello df era da


veasi sottoporre

ed ecco

il

senso a cui do-

V esempio del Rucellai.


igner pi oltre
il

E stimiamo

si

possa ancora

sj

traslato di questa

voce,

e sull'esempio di

Prudenzio che disse phalanges culparuni,

dire anche noi falange di spropositi,

VOCABOLARIO.
FALCARE.
Piegare. Lat. FLectere. Dant, Parg. 18.

Tale per qnel giron suo j)asso falca. But. Falca,


cio pif'ga suo passo |)cr quel girone. Tcs, Bv.
7. 4->.

Inmiantenente che l'uomo veste persona


non avendo voi potuto trovare
i

reito consolatevi che

tra

vostri
\i

una fogna
avvisiamo,

che

le

raccolga, l'avete felicemente trovata tra


le
il

nostri.

Ben

che malgrado di tutte


dente per sostenerlo,
altLiamo
1'

cure

e gli affanni dcli'orna?/sj/mo

vostro corrisiion-

traHco delie letterarie indecenze nel paese da coi

oior

di

parlarvi

non

fratta che la pubblica detcitazione.

09
di gndice,

dee egli vestir persona

d* amici,

guardare che sua persona non falchi T altra


(cio non defalchi
,

non sottragga).

OSSERVAZIONE.
Dunque
trarre
!

Falcare dapprima Piegare

poi Defalcare

Sot-

Queste due dichiarazioni vanao troppo lontane Tuna


si

dall'altra, e vicendevolmente
la

oscurano. Per dissiparne

nebbia cerchiamo qualche raggio di luce nella chiosa


il

del miglior espositore di Dante,

Lombardi. Ecco
si

le

sue

parole: Falcare, dice bene


f>

il

Vellutello,
Il

il

contrario

di Diffalcare , che significa Detrarre.

Vocabolario della
degli
altri

ff

Crusca chiosando col Buti e colla comune


per piegare^ adduce

falcare
>>

un passo

di

ser Brunetto
il

Latini

che non solamente


,

non conferma

senso da

r>

esso Vocabolario preteso


bilire

ma

fatto a posta
,

per

ista-

>f

che falcare significa quanto avanzare


Cosi
il

il

contrario

ff

di diffalcare, n

Lombardi,

che

egli, interpre-

tando suo passo falca per suo passo avanza y non vada lungi
dal vero, ne lo persuadono
i

versi consecutivi, ne' quali

detto che quella gran turba di

anime che falcava


,

il

suo
,

passo verso
cio
li

due poeti viaggiatori


,

tosto

fu sopra
:

loro

raggiunse

perch correndo

si

movea

il

lor cor-

rere viene paragonato alla furia e alla calca delle Tebane baccanti

lungo
il

L'

Ismeno.

Or questo non

piegare,

ma

avanzare

passo di forza.
interpretazione

questa

soccorre, per mio


volgarizzatore
di

avviso,

mirabilmente
Latini.

T esempio del
persona

Brunetto

Ei parla dei doveri d'un giudicante, e dice che


la

coll'assumer

di giudice egli

deve assumere anche


persona

quella d'amico, e guardare che V una non falchi l'altra.

Che vuol
di giudice

dir

questo? Vuol dire guardarsi che


,

la

non sopravanzi

non soverchi quella d'amico^

guardarsi iu una parola dal fare soperchierie.

6o

VOCABOLARIO.
FALCATO
J.ar.
]{

E. Cie usa la falce


3.
il

Armato
f).

di falce.

Falcai ins. Buon. Ficr.

f).

E per messe
inJappoli.

fccoiiJevoIe Falcator che

pie

s'

OSSERVAZIONE.
La riverenza
di clie

slamo altamente compresi per

T ilil

lustre autor della Fiera

non

ci

torra

il

coraggio di dire
,

che Falcatole per Fnlciatore pessima voce

quanto

sa-

rebbe Falcare e Falcato per Falciare e Falciato. E se fai luogo a quello in quella significazione, ti converr farlo
anclic a questo coli" irtesso valore
:

in tal

modo confonil

derai
3\Ia

le

radici e

prodotti di

due verbi differentissimi.

finche Falciatore sar ver])ale di Falciare^ Falcatore

sar di Falcare., n sotto altro titolo potreV)be

un giorno
epi-

aver luogo nel Vocabolario.

Queste

inutili

e strane

genesi di bastarde parole sul tronco

delle

legittime

non

sono lodevoli
lizzarria
il

n noi sappiamo

comprendere
amato
,

per quale

Buonarroti potendo senza danno del verso dir


dir Falcatore,

Falciatore^ abbia capricciosamente

Vi

sarebbe

ei

pericolo

che

il

Buonarroti
,

come

a tutti che

scrivono suole del continuo accadere

avesse innocente-

mente

scritto

r uno credendo

di scriver

T altro? o che pia


Tartini e Franla

presto r ommissione dell'i fosse puro errore di stampa?

La prima edizione
chi in Firenze del

della Fiera

fatta

per

li

172, ottant' anni dopo


cui
si

morte delCrusca,
quali Falca-

l'autore, quella

medesima a

attenuta la
fra'

iidonda di tanti sbagli eh' una paura;,


tore in luogo di Falciatore di grazia la tavola, e poni

sarebbe de' pi leggieri. Vedine

mente all'annotazione da
di

piedi,,

nella quale

si

avverte che
coli*

(juegli errori cie

si

possono
sola

facilmente

correggere

ag^iumere o detrarre una

6i
lettera
y

se

ne lascia
se

il

pensiero al discreto lettore.

noi

discreti

saremo

per

onore del

Buonarroti crederemo
luogo
<li

che appunto di cotesto numero


Falciatore, e che la

sia Falcatore in

Crusca
stampa.

ci

abbia

regalato

per voce
la

vera un errore

di

Forse che

non questa

consueta sua cortesia?

VOCABOLARIO.
FALCOLA.
Manca
sa. Lat.

Cera lavorata
il

ridotta in

forma

clin-'

drica, quasi

medesimo che candela. hat.Facula.


Sorta di fai col a alquanto pi gros-

V esempio.

FALGOLOTTO.

Facula major. Manca T esempio.

OSSERVAZIONE.
La stranezza
tica
di

queste voci, e pi lo strano


1'

loro

si-

gnificato ci fa desiderarne

esempio

onde veder

in pra-

come Falcola

e Falcolotto siano
Il

una spezie
ehiusi
alla

di candela

e di candelotto.

fidarsi a

occhi

veneranda

autorit della Crusca


di

pu essere prova di devozione, ma sano giudizio non sempre ^ e stimiamo che nei misteri
di

della lingua talvolta sia meglio ragionare che credere.

La Crusca ha portato nel Vocabolario con esempio


Fra Giordano Facola
cula
ital.
,
,

antiquata e pretta voce latina Fa,

ce

diminutivo di Fax, Parva fax


:

gr.

Lampadion

Facella

ma

per dichiararci quel meschino arcaismo


cui
tutti

gi

non usa Facella,


ci

intendiamo

ma
il

Falcola,

che

fa

restare tutti balordi.


i

qui nota

beli'

uso e

frequentissimo di spiegare
disusati, e
i

vocaboli disusati con


il

altri

pi

pi chiari co' pi tenebrosi:


far

che propria-

rnente

si

chiama

lume a torchio smorzato.

Or qui sorgono
Tulcola
rata,
di
,

tlue
ti

considerazioni
,

V una die Tucola


cera

t>

clie

pi

piaccia

non

altrimenti

lavo-

come insegna la Crusca, ma materia accenclibilt , unta cera e di olio. Fax (linde Faci da) est frustuin Ugni , ut
tcedcp
j

pinus j

laricis
,

etc.

cera aut eleo inunctuni

aut etiam

per

se soluni

vcl alter ius materia^ igni concipiendo aptaa,

ad

lumen faciendum ignemque circumferendwn. Abbiamo trascrtta

intera la diciiarazlone del Forcellinl,


,

onde compa,

randola con quella della Crusca Tace


cesa che fa lume, giudichi
sia
sia
la

Fiaccola

Cosa ac-

ognuno per

se aiedesimo quale

sensati!

poi ne dica se un corpo

unto di cera

lo stesso
si

che un corpo tutto di cera.

L'altra

che

la

Crusca ha veduto essa pure benisFalcolotto

simo

che

Falcola

sono
:

evidentissime
voci

stor,

piature di Fiaccola e Fiaccolotto

quindi

corrotte

voci indegne del Vocabolario, e nondimeno


"Vocabolario

inserite

nel

come
e forse

voci incontaminate: e perch? perch

suonarono,

sime di INIercato

suonano tuttavia nelle taverne purisperch vorrebbes a tutto costo vecchio


:

menar T
delirio
1

Italia alla

scuola di Ciapino e di Cecco.

Qaalf*

Vedi appresso Fangotto.

VOCABOLARIO.
FANGO.
va' io
il

Terra intenerita neiV acqua. Lat, Lutum,


icy.

Cocnum. Dant. Purg.

Un mese

poco pi prola

come Pesa

il

gran manto a chi dal fango


neghittosa

guarda. Petr. canz, ii. Sicch

esca del fango.

OSSERVAZIONE.
Creda pure
il

compilatore di questo articolo, die citar,

dare, o sia difendere

preservare

il

manto papale dal fan^o

63
sigmficn guardarlo dalla terra intenerita nell'acqua.

Ognuno
va;j;lia

ha
che

il

suo

modo

d'

intendere

ma

noi

crederemo che

non macchiarlo con opere


il
il

indeiine.
la

se parimente egli stima

fango ni cui giace

neghittosa

Roma

che di

Roma
que-

parla
"vizj
,

Petrarca) sia

la

helletta del

Tevere,
orecchio

non de' suoi


si

tenga pur cara


gli

la

sua opinione. Basta non


poi
all'
il

reli

se taluno

susurra

proverbio

Non

veder la bufola nella neve.

VOCABOLARIO.
FANGOTTO.
Fagotto, Fardellotto ecc.

OSSERVAZIONE.
Fangotto per Fagotto tutta voce del volgo, e del solo

volgo

toscano:
di

quindi

voce

ne italiana, ne degna per


della
filosofia.

nessun verso

entrare in un Vocabolario compilato sedella


)

condo

le

norme

critica

No

gri-

diamolo liberamente

lere nel tesoro della

non vuole, n dee vocomune favella queste immondezze.


no, r
Italia

E quando
lati
i

al dialetto

toscano soprabbondano da tanti


tutti
i

altri
,

titoli

di

preminenza su

gli
il

altri

d" Italia

il

tirarli

pure dal brago vergogna

venderci come oro

di coppella anche gli escrementi del


farsi fiera beffa di

popolazzo

gli

un

noi

che quanto sapremo sempre ap-

prezzare

il

senno ecumenico dell'Accademia, altrettanto


senza

avremo
individui
"vazion

in dispregio le pretensioni di que' trapassati suoi

che

generale e

una ponderata approsenza porle a partito , di puro loro


il

sigillo

di

capriccio introdussero nel santuario della favella tante parole scomunicate. Di che fanno intera dimostrazione
i

molti

spropositi che

abbiamo osservati ed osserveremo, de' quali

deesi incolpare

non

gi l'universit di q-jeH' illustre corpo

64
Accademico,
ridilo
alla
,

ma

rAHiltrnna temerit
privato lavoro
,

d qualclie

suo indi-

nel cui

se fosse stato sottomessa

generale sanzione, non e possibile che in mezzo a tanta sapienza non si fosse trovato pur uno che n'avesse scorto
il

diletto.

VOCABOLARIO.
FANTASTICO.
Lat.
Atlil.

Finto, Immaginato,

Non

vero.

Immaginai la s. Lab. 24. Davanti alla virt lantastica, la quale il sonno lega, diverse forme paratemi , avvenne che ecc.

OSSERVAZIONE.
L'esempio non risponde punto
virtt

alla

definizione.

Quivi

fantastica la fantasia.

la fantasia,
si

questa grande

e bella potenza della nostra


sca
iirtii

anima,

chiamer dalla Cruvera e reale


:

finta

Con sua pace


le

ella si virt

e se vere
la

non sono

sue creazioni, basta bene sia vera


la

potente lor creatrice. Torni due passi indietro


,

Cru-

sca

guardi alla dichiarazione dell' avv. Fantasticamente

in signific. di Fantasia.
virt finta
,

egli

detto

che valga
?

Con
finta

o pure Con virt immaginativa

La virt

non

trovasi che nelle case dell' ipocrisia.

VOCABOLARIO.
FANTE.

I.

Servidore , Garzone. Lat.

Famulus ,
si

Servus,

In genere femminino non

piglia se non

per serva. Lat. Anelila.


la faccia

Dant. Inf. 18.

Sicch

ben con

gli

occhi attingile Di quella

sozza scapigliata fante.

65

II.

Per Fanciullo semplicemente

o Persona

creatura

Purg. aS.

umana Ma come
?

_,

cjuantunque
cV

adulta.

Dant.

animai divenga fante

Non

vedi tu ancor

OSSERVAZION E.
Fante nell'esempio del
I

non

Serva
:

ma

bagascia.
la

Dante

stesso ne
la
)

'1

dice subito appresso

Taida
cui
cui

se

Taide

di

Terenzio
di

quella

di

Dante qui
ella fa in-

parla

non

V amica
per

Alessandro

cendiare

Persepoli

divertimento, ne poi l'amica di

Tolomeo che la tolse in moglie e la coron regina d'Egitto, ella non neppur spvva. Oade stimiamo che Fante ^ sull'esempio dell'Alighieri,
spregiate s,
si

possa anche dire di altre donne,

ma

libere e di

non

servii condizione.

Lo
d'ore,

stesso diremo di Fante


lat.

posto

nel

tema per Sem-

Famulus, Scrvus. Quel Medoro che dall'Ariosto


Tolonutta,
st.
:

viene paragonato in bellezza a un angelo del paradiso, era

D* oscura

stirpe nato in

ma non

servo.

Nulla-

dimeno

il

poeta,

e.
,

23.
dice

120, parlando d'Angelica che

se lo fece marito

senza aver rispetto eh' ella fusse


Figlia del maggior re ch'abbia
il

Levante

Da troppo amor costretta si condusse A farsi moglie d'un povero fante.


E
povpro fante
il

chiama

di

nuovo,
,

e.

42.

st.

46. Pe' quali

esempj rimane chiaro, mi pare


persona
di bassa

c\q

fante dicesi ancor di


serva.

nazione s,

ma non

Neir esempio poi del secondo siamo sicuri che gli Accademici non hanno ben compreso il vero valore della parola. Ivi Fante ha un significato tutto logico, ben diverso
dal consueto.
Il

poeta parla dell'uomo, e del come di anicoli'

male sensitivo diventi animai ragionevole


Voi.

uso

della

IL Par.

1.

66
parola.

Quindi

egli

adopera Fante per ParlaiUe


For
^

alla

niera Ialina,

d;il

verino difettivo

firis
il

fatur 9

maonde
->

fans participio-, di che


ital.

venne poscia
parante)
,

negativo Infans
dato
ai

Infante

cio

iV^o;i

nome

bambini

che non hanno ancor acquistata la facolt della favella. Le parole adunque come d'animai divenga fante gi non
\oiiliono dire

come d'animale

diventi

Fanciullo o Persona

o Creatura
))olario
,

umana conforme
il

alla

dichiarazione del Voca-

ma
di

bens come divenga parlante, e perci ragioparlare

nevole

poich

non

proprio
le

che

dell'

uomo
bellis-

che solo

tutti gli

animali

si<:;nifica

interne operazioni
:

della ragione

colT organo
d"

della parola

onde
1"

fu

simo

il

senno

Omero quando

qualific

uomo da questa

tutta sua propriet,

chiam?ndolo articolatamente parlante.


Pare che da questa omerica appella-

Iliade,

1.

1.

V. aSo. tirato

zione abbia

Dante

la

sua

ma Dante

osservatore

quanto Omero della natura nel a5 dell'Inferno a cotesta


qualificativa ne congiunse
l'

un' altra
s

parimente tutta del-

uomo
un

la

quale se non e
egli

nobile

come

la

prima, nel
fa
l'

luogo per in cui


di
tratt)

destramente l'adopera

effetto
ivi

franco e mirabile di pennello.


artificio
le

Descrive

Dante con maraviglioso


metamorfosi
penti nelle
delle

strane e vicendevoli
,

anime dannate
loro

in serpenti
:

e di ser-

prime
d fine
( di

sembianze

dopo aver narrata

con tutte
Cavalcanti

le
,

pi minute circostanze quella di Buoso e di


alla
)

descrizione con questi versi


eh' era fiera divenuta

L' anima

Buoso

Si fu<jge sufo land

per

la valle,
lui

E
Su
i

V altro (Cavalcanti) dietro a


versi

parlando sputa.
il

quali

un qualche

schifiltoso,

cui naso sia

stato educato a certe poetiche quintessenze de' nostri di,

potrebbe per avventura torcere


che Dante col contenersi

il

grifo

ma chiunque

alla

poesia delle frasi metter innanzi quella delle cose, dir


alla

propriet del serpente che

67
siifolando fugge
^

e a quella dell'

uomo che parlando


meglio che
altri

sputa
la

caratteri/za e dipigne con

due semplicissimi tocchi


troppo
strepito di parole.

na-

tura dell'uno e dell'altro


filosofo

meno

non farebbe con vto

VOCABOLARIO.
FARD A.
Sornacclo

grande

Sputo catarroso

generalmente
Lib. son. 5.

Boba sporca da

imbrattare altrui.

ili

fiaschi di farcia

Minaccia chi

sta forte alla frontiera.

OSSERVAZIONE,
Questi fiaschi di farda intesi per Fiaschi pieni di
nacchi grandi pi che
le

sor-

ostriche, o sia di sputo catarroso


si

son cose per vero dire

sozze, che

al solo

pensarvi lo

stomaco fugge
si

via?,

e stentiamo a credere possa darsi

uomo

bravo che raccolga ed infiaschi queste sporcizie come


malvagia. Celso Cittadini sanese in una delle molte sue
al

la

Note inedite
sotto la voce
role
;

Vocabolario della Crusca, prima edizione,


e Infardare

Farda

prorompe
sia

in queste pa-

Non

sanno (gli Accademici) cosa

Farda: e sogche Zucca. Per


pi

giugne che M. Luca d'Arezzo in un ms. a penna spiega


cotesta voce dicendo che

Farda
fiaschi

lo

stesso

Onde

fiaschi

di

farda sarebbero quelle zucche vote che


di

dappertutto

modo

usano

contadini.

l'opposto

il

Salvini aderendo alla Crusca,

ma usando

polite parole in

una delle sue Annotazioni


ironicamente da Fard
il

alla Fiera spiega

Tardata
viso.
s'

Colpo di cenci intinti nelV inchiostro o in altra


;
,

sozza materia

Liscio
lite.

Imbratto del

Non

da noi

decidere questa
i

Lasciamo che
^

accapiglino tra loro


fiaschi.

maestri della favella

e guardia-

moci da quei

6S

VOCABOLARIO,
FARE
ecc.

S S

E M V AZ

N E.

Dialogo,
Il
"^TiRio

Fare

il

vebeo Dahe

E l'ae. Allerti da Villanuova


compilatore del Dizionorio Uiwersale Italiano.

Il p.
Il V.

F.

IMi

avete assassinato,
al

siffiior

Abate.
della Crusca

D. Signor Abate,
Si, di ladro
il

supremo tribunal

vi do querela di ladro.
Jl V.

F.

vogliamo restituzione

in

integrum

di tutto
// V.

mal

tolto.
soii

D. E non saremo
anche
i

a chiamarvi in giudizio: cli


le

verbi Stare ed Andare per

medesime ru-

berie vi mettono in
Il V.
Il i\

campo una

lite

da subissarvi.
.

E tutti e quattro vi faremo addosso un rumore D. Una tempesta, un fracasso che mander sottosopra il regno grammaticale. Ve ne pentirete.
F.
.
.

Il V.

F.

Si, ve ne pentirete: e

il

giudizio clie se ne far

davanti alla Pizia di messer Frullone, sar altro, vel


dich' io
,

che gi quello delle vocali davanti

all'

ar-

conte Aristarco Falereo.


Il V.

D. Seguito, se mai noi sapeste, in Atene un giorno


sette d' ottobre in causa

appunto

di violenta rapina

grammaticale come
Al.

la

vostra.

Avete

finito ?

Il V. F.

Finito?

Non abbiamo

ancor

cominciato.
dire

voi

v'accorgerete tra poco


il

che

voglia

l'offendere

verbo Fare.

Jl V.

D.

il

verbo Dare,

, ,

9
Al,

Povero

mei

tanta ira anche nell'animo nobilissime


della

dei due verbi principali

prima
vi

conjugazione

Ma
Jl V. F.

in cortesia

si

pu saper che

muove

a chia-

marmi con

tanta grazia ladro e assassino?


I

Guata mirabile mansuetudine

Noi

diresti, al ve-

bambina dell'Innocenza che d beo-' non egli una care alle serpi? Ma dite un poco sfacciatissima ladroncelleria, un vero assassinamento
derlo, la figura
:

lo

spogliarmi,

il

mutilarmi

di

un buon migliajo e
?

mezzo

di locuzioni

assegnatemi dalla Crusca

E da

quaranta e pi pagine, ciascuna di tre colonne, confinarmi nel vostro Dizionario a poco pi d'una sola,

precipitando, per

modo

di dire,

il

napoleone de' verbi


miseria?

da tanta dominazione
Il V.

di lin2;ua in tanta

D.

me

e a tanti altri nostri fratelli

non ha

for-

se fatto ancor peggio?

Non m'ha
,

egli

affastellate,

infarcite a guisa di salsicciotto

senza dichiarazioni

senza esenipj tutte le maniere di dire sottoposte alla

mia giurisdizione? Di guisa che quelle povere locuzioni prive di sangue e di vita sembrano tante ossa
di morti

ammucchiate nelle campestri cappelle della

Svizzera sotto la custodia d' un Crocifisso.


Alb. Bravissimi
Il V. F.
I

E stanno
,

qui tutti

miei torti verso di voi?


?

Vi pajono forse pochi e leggieri


leggieri
la

Alb.

Tanto

eh' io son presto a mostrarvi chiaro


,

pi che

luce, che anzi che farvi alcun male

io

v' ho fatto del bene.

Ilv.D. Oh
Il V. F.

si

davvero
i

il

bene del dottor Sanguisuga 5


di strada,

che guarisce

suoi ammalati scannandoli.

pur quello dei benefattori


a'

che asciusnelli

gano
al

viandanti

le

borse

onde renderli pi

Alb.

cammino. Voi siete ambidue pi impertinenti


pi
falsi

pi maligni

di

wn Critiqo maschcratu. Vi replic ch'i

non
di

v'

ho

fitto
vi

alcun clnnno
i

'>

che nulla vi ho tolto


che meglio
di

quanto
vostre

npparteueva
e
^

niesser

Frullone ho regolata
le

ordinata T economia di tutte


e che
io.

attribuzioni
,

hnahuente
"Voi

borsaiuoli

e ladri siete voi

uou

Ma

vi

guardate stu-

pidi iu viso e trasecolate.

se vorrete ascoltarmi,

vedrete vero

il

mio detto.
Il

HSr'.F. Fratello, che te ne send>ra?

reverendo abate

da Yillanuova
di
Il V.

ci

ha

ridotti alla

mendicit, e pretende

averne

fatti

pi ricchi.
egli ha la fronte di

D. Per dio, eh'


nalista
:

ma

lascialo

un politropo Giorun po' dire ; veggiamo a che


ire

Al.

T inverecondia. Ponete gi dunque le


arriva
tare
di ci

e acciocch possiate por,

che intendo

di ragionarvi giusto giudizio

ascoltate pazientemente.

Voi verbo Fare e voi verbo Dare

che siete voi


,

Due

verbi indeterminati, che non


,

avete

da pochi
,

casi in fuori

nessuna assoluta significazione


da
voi
clie

siete

impotenti a sussistere

stessi

se

non viene
parlando

l'appoggio d'altra parola


vostra nzione. Perci nel

diriga e determini la
,

mio Dizionario
anche

del verbo Fare, dissi cos:


tt

Come appo

Latini

cos'i

nella

lingua

}f

nostra esprime questo verbo generalmente l'azione

>t

che poi particolarmente

si

spiega con
,

altri

verbi;

onde dinotando
diettivi de' verbi
co'

gli
,

avverbj
le

che sono quasi addelle


azioni
,

>>

circostanze
le

nomi divisandosi
la

cose agenti o pazienti


,

spiegandosene
}/

lor qualit

ne segue che accop-

piato

il

verbo Fare co' verbi, nomi ed avverbj, ne


,

>

significlii

merc
le

di tal

compagnia, distintamente

le

spezie precise e

forme individuali delle azioni parse

" ticolari:

come da

comprende T

tizione generale.

7'
Siccome per
>t

fate ben atttnzione )

soverchia e

forse

iiiutil

cosa

sarebbe

il

trar

fuori e riunire

>>

sotto questo articolo le moltissime frasi particolari


e locuzioni proprie e pi espressive nel significato,

ff

f>

o pi frequenti nell' uso clie da' suoi varj

accopil

)f

piamenti

si

formano

cos baster esporre quelle

}>

di cui significato da questo

verbo unicamente
^

di-

ft

pende, rimettendo
^^enuti
il

{^

ecco la conclusione
,

alla quale

se aveste

posto bene la mente

non sareste con tante

querimonie
f>

ad infastidirmi), rimettendo per tutte

altre

lettore al luogo loro pi proprio e par-

if

ticolare, al quale

comunemente
j

ei

suole ricorrere.
,

}t

Laonde Fare acqua


Carlona, ecc.

Fare affdtata

Fare a gara,

alla carlona, ecc. ecc. Vedi


>)

Acqua,

Affollata ,

Gara,

<(

E intorno al verbo Dare ecco le mie proteste Dare si usa ancora accoppiarlo con gl'infiniti d'altri
:

'/

verbi e con molti nomi


e

con articolo

senza
,

)>

parimente con avverbj o con altre particelle


infinite

for-

}>

mando

maniere, proverbj

e frasi espressive
si

di particolari significazioni

che non tutte

possono

ridurre sotto generi determinati. Baster


oltre
alle gi

}t

dunque p addietro spiegate, dar un cenno di


si

}>

quelle che sono pi frequenti nell'uso, e pi spesso


s'

incontrano nelle scritture, perch

possa ricoro altra

>/

rere all'articolo particolare del

nome, verbo
?/

}>

voce principale con cui s'accoppia.

Con queste
Dizionario
,

chiare avvertenze aprite


ai

adunque
,

il

miO

andate dirittamente
,

nomi

verbi ed av-

verbj

a'

quali servite
5

e troverete
,

fedelmente regile

strate, e

se a Dio piace

molto ampliate tutte

locuzioni delle
assassino.
// V. F.

quali

indebitamente mi dite ladro e

perch non lasciarle

siccome ha fatto

la

Crusca,

sotto

r immediato nostro governo?

"2
Alb. L perch sono molti:
i.*'

perdio voi non slete


^

si-

gnori,

ni;i
,

servi di quelle frasi

2."

percii

il

vo-

cabolo
dizioni

a cui

ogni savio lettore


la

nella

ricerca delle

Volge

monte,
favellare

il

voca'otilo

dominatore,

non

il

vocabolo servitore
di

3,

perch spesse volte


indistintamente
it

una maniera
servigio di
strata

accetta
si,

altri

verbi,

.nOni

ma

distinti^ e regil'altro porta

sotto

r uno piuttosto che sotto


si

pericolo che inutilmente

cerchi dove

non

lad-

dove collocata sotto


nale subito
si

il

reggimento della voce cardi4.

ritrova

-^

perch

le

fogge

di

dire

nelle quali siete intromessi, sono senza

numero, masil

simamente quelle del verbo


degli scrittori

JVire,

che secondo
in tutte le

senno

pu prender posto

forme del

ragionare e perdersi nell'infinito.

con tutto

Ond' che la Crusca radunamento che n'ha fatto, pu dirsi che


centesima parte
n'

appena

la

abbia posta in registro.

E non
alle

potendole tutte a voi sottomettere, a che cari?


,

carvi soltanto d' alcune poche

Dico poche rispetto


tuttoch
al
la

pi che sonosi tralasciate

congerie

di queste

poche, relativamente

solo

verbo Fare,'

per sua projiria confessione, ingombri quaranta e pi


pagine del Vocabolario
,

le

quali

ridotte a caratteri

alquanto pi larghi in 8. formerebbero esse sole un

volume
//(/.

di

circa

dugento cinquanta facce

ingombro
dite

tutto superfluo.
r.

Ingombro

tutto superfluo?
clie

Che diavolo
in

mai

"^

Alb.

Dico quello che penso, e


nato
si
:

pratica ho condan-

e la ragione di

questo mio operare e pensare

che

vedere che tutto cotesto fasto di modi non una vana ripetizione, essendo essi per la pi
il

parte gi posti
di

ai

debiti luoghi
la

con

lo

stesso corredo
si

esempi sotto
riferire.

voce dominatrice, a cui

de^-

,2:iono

73
}l V' F,

Tanto meglio

questa ripetizione agevola

al let-

tore la via di ritrovarli pi prestamente.


Alh.

Ecco dove io v'aspettava, ecco dove la Crusca col liberale intendimento di ampliare il vostro dominio
vi ha fatti doviziosi e superili a forza di usurpazioni
:

perciocch vi ha dato illegittimamente

il

possesso di

locuzioni nelle quali voi siete puramente verbi servili


,

dipendete

al

tutto da altre parole

senza cui

siete nulli.
altrui

E poco sarebbe
di

l'avervi

fatti

ladri delle

maniere

dire

il

peggio ladri ancor delle

borse.

Ilv.F. Ladri ancor delle borse? Voi siete pazzo, signor

Abate
Alh.

pazzo a bandiera.

Oltraggiatemi

come
la

vi

pare.

Son uso

veder pagata

d'ingiurie la verit.

Ma

dopo

tutto udite

come
dalla

il

pazzo

a bandiera ve

discorre.

Ognuno che
la
(

mole del

Vocabolario della Crusca

ocularmente giudica della


tiene per la pi dovise

massa della nostra lingua,


ziosa di tutte
,

e per tale
la

amor

di

patria

non

m' inganna
desca
la

io

tengo veracemente.

Ma

quale ri-

trovasi nel detto Vocabolario ella a petto della te,

della francese, dell'inglese, della spagnuola


,

pi meschina di tutte

perch
:

la

lingua della

filo-

manca presso che tutta e tutta noi 1' abbiamo bens nelle opere de' sommi Italiani che di arti e di
sofia vi

scienze scrissero e scrivono tutto giorno,


versale

ma
il

nell'uni*
cercarla.

deposito

della

favella niente
,

Religiosamente ritenendo
zioni

con pi esatte definile

spiegando nel mio Dizionario tutte quante


,

voci del Fiorentino

io

posso onestamente vantarmi

d'aver cresciuta
pellettile della

di parecchie migliaja di voci la sup-

comune

lingua italiana, e di voci

non

gi

morte, che a nulla servono,

ma

vive e cadute

dalla

penna

di eccellenti scrittori, q fermate dall' us..

^4
pruno signore delle
tavelle
:

e per uso deesi

intendere
l'uuiver-

non
saie

il

consenso particolare d'un muiiicipio,


uazioiic.
di

ma
o di

.Iella

Nuiladinieno, malgrado di tale e tanto


fornite
tutte d' esempj
,

auguniento
annotazione

voci
le

(jualclie
pi.

che

glustllicbi
:

il

niio

Dizionario

coin]3endiato del vostro (*)

perch? Perch a hello stu-

dio ho schivata la mostruosa

mole

d'

esempj del Fioreninutile


e

tino

e innanzi a tutto

escludendo

perpetua

npetizioue delle medesime locuzioni affogate ne' medesimi

esempj, con un semplice Vedi

le

ho tutte concatenate,

dalle diverse parti del Vocabolario richiamate ad

uno

stesso
il

e solo principio

mediante

il

qual sistema metodico

mio

leggitore, nella ricerca di tutto ci che appartiene a

una

voce qual siasi, trovasi liberato dalla penosa necessit di

andar vagando all'oscuro negl'immensi spazj del Vocabolario


;

ed ha pronte tutte voce


,

in

un centro
il

le varie

prerogative

di quella

o vede indicato

luogo dove trovarle. La


il

quale

ecoaojnia

diminuendo non poco


il

soverchio

del

Vocabolario, diminuisce ancora


(')
<lel

dispendio de' compratori.


della

11

confronto
,

brevissimo.

VocaLol.irio

Crusca voi. 5

ecliz.

Piaeri

Venezia 1763, non compreso l'Indice delle voci latine, r


Totale delle
,

la

tavola delle ahbrevi.iture.

pagine Lucca.
Totale
.

2704.
. .

Dizionario dell' Alberti voi. 6


Il

ediz.

di

a586.

secondo rimane minore del primo pagine

118.
di tre ctdonne.

Si ncir

uno come ncH'

altro

ogni

pagina

Ogni co-

lonna di 84 righe in quello della Crucca,


berti.

di

75 in rjutUo dell'Alfaccia.

Dunque

il

Lucchese

minore del Fiorentino 27 righe per


pagine sopnnndtate

Moltiplicato 27 per 2086

esce un totale di righe 69,822. Mettine altre


,

29,736 di meno
zionario

rifultanti

dalle Il8
di

e avrai

il

Di-

dell' Alberti
:

minore

righe 99,558 a fronte del Vocabolario

delia Crusca
di

le

quali
il

novantanove mila cinquecento cinquantotto linee


1'

manco scemano

quinto di tutta

opera.
d'

Se u detragga un altro buon quinto

aggiunte

si

trover che

il

Vocabolario della Crusca fuso nel Dizionario


grossi volumi
:

dell' Alberti calato di


ai

due

tutta
,

mondiglia saviamente gittata

polli

da

cjuel gindi-

zioio Vocabolarista

e pagai* a peso d' oro dai compratori.

75
Perci scherzando dissi poc' anzi che questo vano e
tanto raddoppiamento ruVm le borse
di ladri
al
si
,

e che

il

nome
che

acconciava meglio
vi

ai

vostri costumi

mio, non

avendo
l'

io

fatta

veruna frode, ne
locuzioni secondo

cangiato altro
il

che

ordine

delle

metodo

sintetico che la ragione

mi sugger.
anche
il

// V. F.

Ma
il

di

grazia,

non

egli sintetico
il

metodo
riduce

della Crusca, che sotto


tutto

nostro reggimento

parlare nel quale noi siamo chiamati ad agire

o, come dite voi, a servire?


Alb.

Farmi

d**

aver esposto bastantemente chiaro


e
il

il

perch

ci fare
si

nonsidovea,

perch conseguentemente

battuto da

me

diverso sentiero.
,

Ma

lasciando che

ognuno vada

a suo senno

dir o per
si

meglio dire

replicher che quello di che


tanto la supposta
sintesi

duole

la Critica

non

della Crusca,

quanto lo

sciaurato ed eterno rlpetimento delle stesse frasi ed

esempi

al

quale con un semplice F, come per


le

me

s' fatto, poteasi rimediare. Allora


a tre o quattro soltanto, e a

quaranta pa-

gine a tre colonne del verbo Fare restringerebbersi

meno

le trenta del

verbo

Dare,
bita

e a

meno ancora
:

le diciotto di

Andare

e le quat-

tordici di Stare

e via discorrendo del resto nella deIl

proporzione.

quale risparmio giudiziosamente

operato su tante migliaja di voci ravvolte nello stesso vizio recherebbe


il

Vocabolario a quella ragionata


il

semplicit che tiea lontano dal lettore

tedio e la

confusione. Recisa cosi colle forbici della Critica quella

smodata e lussureggiante abbondanza

che

in

altro

all'ultimo
si

non

si

risolve che in

una fastosa povert,


la

scemerebbe, ardisco dirlo, d'un terzo


Il

mole del

Vocabolario.

quale essendo libro

il

cui prezzo uscir

dee non gi dalle piene borse della ricca ignoranza,

ma

dalle vote della bisognosa sapienza, a cui

sempre

70

jVt'cqiicqumi fiiudo suspirat

minimus

in

imo

ijiiporta

molto che
llv.y. Voi
.lite

sia

ilei

minore costo possibile,

le

vostre ragioni assai nette:


il

ma

avvi-

sandovi di correggere

metodo
al

della Crusca col dare

arbitrariamente V esigilo
tivi

pi degli esempj illustrasoverchio lusso di lingua,

delle parole,

come

non
Alb.

vi accorgete di correre dentro al vizio contrario

restringendoli a troppo pochi.

A
e

quanti pu chiedere

illustrazione della

parola
:

non pi
alle

sempre che
morte
essi
io
gli

la

parola

sia

viva

che in

quanto
dia
,

scarto tutti senza misericorri-

poich
:

ad altro non servono che a far


goffi

dere

cotanto sono

sgrammaticati

(*).

Niuno

per mi accuser d'aver ommesso pur uno dei tanti


arcaismi a cui ligenza
delle
gli

Accademici, per agevolare l'intelscritture, giudicarono doversi


re2;istro.

antiche

concedere
liei

V onor del

tutti io

do

luo2;o

mio Dizionario,

e a molti di essi pi sicure di-

chiarazioni.
j3orra,

Ma

quell' infinito
al

sfarzo

di

testi

tutta

tutto

incenso

naso de' morti, a che con-

servarlo? Pe' morti non gi,


fatti
i

ma
le

pe' vivi

si

vogliono

Vocabolari.
voci vive
gli
,

Ilv.F. E appunto pe'vivi, e per


larmente
che
il

particodi

si

vo'iliono

conservati tutti

esempj

senno della Crusca seppe dotarle

onde

in essi

imparare relegante giuoco delle parole, e giovarsi


delle b<lle sentenze in loro racchiuse.
Alb.

Come
vostra

la
)

Ijellissima

ex.

gr.

per non uscire

di

casa

che leggesi in Fare astinenza con esempio di


:

Jacopone
Cj Lmuisio ed

il

quale per dire che col digiuno bisogna


rcmjirc -u le
e

U'-erenio

norme

della Logica e sull'esem-

pio del grande Alfieri sgrammaticare


lare conra le r<"ole della

'grammaticato nel
e

senso di

par-

Grammatica;

moetreremf^ a suo \uo<'n l'error


la

della rrnsca

o piuttosto dell'ignorante che ma] intese

Cruc.i.

77
mortificare l'appetito del senso, acciocch
creste
5

non

alzi le

esprime in questi nobili versi


Il

il

concetto:

digiunare piacemi

E far

grande astinenza

Per macerar mio asino Che non mi dia incrcscenza.

Gran peccato davvero


felicissimi Vostri stati
stalla

fu

il

mio nelT allontanare dai


tratto fuori per

queir asino e rimetterlo nella

da cui

gli

Accademici l'aveano

insegnarci l'astinenza e le belle sentenze e l'elegante

giuoco delle parole. Ecco uno


vostra Eccellenza
simili peccatacci
,
*,

de** furti

da

me

fatti

non voglio dissimularvi che di

rispetto a quaranta mila altri voca-

boli
//
t.

io

scn lordo da capo a piedi.


l

F.

Eh, padron mio

se questi fossero

soli,

pazienza

ma

voi n'avete ancor di pi grossi. Nella citazione

ommettete perpetuamente quella del luogo donde son tratti, e questo in un Vocabolario gran
de' testi voi
fallo,

perch cosi rimane precisa


Il

la via di riscontrarli

in caso di dubbio.

che

mio caro abate Castraverbi


vostri lettori alla dispera-

o pur Gastratesti
zione.
Alb.

mette

La censura non garbata, ma giusta: e di non aver previsto lo sconcio che ne


questo
il
,

io

mi dolgo

risulta.
il

Ne
mio

solo

difetto di

cui

odo
dice

viziato

Dizionario

nel

quale

chi

che

parecchie

definizioni in fatto di scienze esatte sono sbagliate;,


il

che mi reco a credere facilmente. NuUadimeno


articoli della

ri-

marr sempre vero che molti


vi sono
stati

Grusca

corretti

e molti ampliati e molti ag-

giunti di nuovo.
italiana

Di che spero conseguire dalla giusta


e

posterit
ai

lode

gratitudine

non senza
lena

compatimento
e pericolo

difetti

che in lavoro

di tanta

sono

inevitabile

conseguenza del corto

umano

intelletto.

78
//
i".

D. Ilo. ascoltate senza interrompervi le


dispiuazioni.

vostre vive

Or piacciavi ch'io
litiganti.

pure

vi

frammetta

juattro parole, le quali a


i

termini di perfetta pace

onorevoli condurranno

Confesso adunque
si-

por parte mia che

il

discreto

ragionamento del
credenza

gnor Al)ate mi persuade-,


il

e confido

non sar diverso


clie
ci

sentire del

mio

collega.

Nella

aveste frodati de* nostri

diritti

noi vi al>biamo bru-

scamente assalito, ed anche villanamente oltraggiato co'' brutti nomi di ladro e assassino. N'avete mostrato
falso
il

sospetto; e noi,

dono
Al.

la

come verbi onorati che ragione, domandiamo scusa d'ogni mal


il

intendetto.

Apprezzo

nemico che mi

fa

guerra

fronte sco-

perta, e reputo che nel mestier delle


la

Lettere, per

cognizione del vero, nulla cosa pi giovi

che

la

contesa.

Ne

sia

prova

la

nostra, che

amaramente

in-

cominciata, con reciproca utilit dolcemente

finita.

Sarebbe troppo ridicola pretensione


censura,
la

il

volere che la
agli

quale

non perdona n anco


che e
,

errori

de' potenti, dovesse aver rispetto a quelli de' letterati.

D'altra

parte

la

censura?

Una severa

coscienza esteriore
i

che

ci

svela per nostro meglio

difetti

occultati dall'amor proprio. S'ella giusta,


:

benefica
ferite
al

se ingiusta

ella torce
,

di

punta
onore

le

sue

petto

del

feritore

e cresce

al

con-

Lode adunque ed amplissima a quei censori che senza timore dell' avversario mostran la faccia , e mettendo aiiiniam pr anima svelatamente l'attactrario.

cano

o se
la

tacciono

il

loro
il

nome

non

ti

lasciano

ignorar

persona
egli

n
di

dove stanno
quei
codardi

di casa.

Ma
in

che

s'

ha

a dire

che

paurosi

delle pubbliche beffe

scendono colla larva

al viso

arena, o saettano l'avversario a


dietro la tela?

man

salva appiattati

Ecco

veri assassini della letteratura

19
che petulanti
gione

quanto Ignoranti sostituendo


,

alla ra-

insulto

aggrediscono

altrui
,

riputazione

senza portar pericolo della propria


ranza di altra gloria che quella
glia

senza darti spe-

d'

aver fatta battain

con un

fimtpsima che
si

si

presenta
il

pelle di

lione, e caduto a terra


ghi orecchi.
// V.

scuopre

lione dai lun-

D. E allora
pubbliche

la

festa

della

vittoria

si

converte

la

risa.

Jl V. F.

E Ajace
vile

disonorato
la

d'aver data

morte

ammazza per la vergogna non al figlio d' Atreo, ma ad


si

un

quadrupede.

Alb. Perci vive eterna ed incorruttibile nel segreto patto

del Pubblico

una

giustizia

che altamente condanna

queste buje

aggressioni,

queste malvage
pi.

usanze di
il

nuocere impunemente.
giudizio

rigoroso esercita

suo

sopra
la

coloro

che

col

mentito
lo

pretesto di

cercare

verit
,

non cercano che


e aizzando

sfozo del fiele

che

li

consuma

questi

larvati
la

scherani
crociata

ne

incettano

la

maldicenza ^ e gridano

profferendo porto franco a tutte le anonime villanie.

E
Ilv.

con tra cui

?
.
.

D. Signor Abate*.

Al.

Contra
giorno

quegli

onorati

scrittori

di

cui

aveano

\m.
le-

premurosamente mendicata l'amicizia, e

vato
Il{>.

il

nome

alle

stelle.

D. Signor A'jate, che questo bujo chi va egli ?

discorso? e

0,

Alb.

A E

nessuno,

se

nessuno col

giiaire

accusa s stesso.
sia tutt' altri

se a qualcuno parr che io qui


gli

mi

che

l'Alberti da Yillanuova,

paja quello che

vuole
si

solo che faccia ragione, o presto o tardi ch'ella


nifesti, alla verit i

ne pretenda che
e

la

mapruden2:a debba
la soffere7,a4

sempre esser muta,

senza limite alcuno

8o
tanto circll.i diventi
il

pane de'

vili.

Intendami chi
io
il

pu

che

m'

intcnd'' io.

perche

prenda

pa-

zientemente or da questo, or da quello


cicuta,
si

calice della

creda

eh*' io

sia

disposto a prenderlo indiffesa troppo


di

renteraente da

tutti.

Ella

amaro pre-

sentata villanamente da quella

mano medesima che


cura pi deli-

ponea

mentre

le

torn conto, ogni


:

cata neir accarezzarti


la

poi cresciuti gli artigli imit

sconoscente hestia della tavola, che ricevuta uma-

namente in ospizio, e visto bello l'albergo e sbadato r albergatore , il mise di cheto fuori dell'uscio,
e fattasi padrona di
dalla
finestra.

tutta la casa gli

facea le fiche
scritto

Or

basta.

Lasciai

una

volta che una rotta amicizia doveasi considerare

come
io

un tempio
la

atterrato su le cui

mine ancor passeggia


alle

religione.

Ma
,

troppo

credulo

apparenze

non

posi mai

T animo
castigato

alla

vera cognizione del saper

un poco dalF esperienza, confesso che quella mia sentenza fallitale m'accorgo a mie spese che non la religione ma il livore , la
vivere. Oggi
,

perfidia

la furberia
,

esultano
e

su
in

le

mine

del pii

sacro de' sentimenti


fesa
i

volgono
,

istrumento d'of-

medesimi beneicj

e in bugiardi titoli d'

im-

parziale
sioni

amore

del vero le pi basse personali pas-

che dal

fracido

tronco

delle

tradite

morte

amist rampollano pi feroci.


Jl V.

F.

Per

le

mie cinquanta mila locuzioni


sarebbe

vi

giuro che

noi non intendiamo nulla di quello che dite.


grazia: T ab. da Yillanuova
si

Ma

di

egli

mai per
autore

una subitanea metamorfosi trasformato


della Proposta
?

nell'

Se

ci fosse,

vi

ricordiamo che safedele

reste poco consentaneo a voi

ai vostri stessi precetti.

medesimo, poco Voi m' intendete.

8i
Alh.

V'intendo^

e io sono

appunto quel desso.


la

Ma

in

que' precetti io consiglio

tolleranza delle critiche,


quali
,

non
zare
gli

delle
,

ingiurie
sai 1
^

delle

volendole

rintuz-

non

a chi farne pagar la

pena,
,

e tornar-

in capo

smacco
e

non
all'

all'

autore
,

perch
se

si

tiene

intanato

non

editore

perch

ne

lava,

come

Pilato, le mani.

Che
dati

se
in

anche

il

dolersi
alle

di questi assalti

impunemente
il

mezzo

te,

nebre

e favoriti da chi pi

dovea averne rossore


da

biasimevole debolezza,
in

primo che non cadde mai


terra, e mi lapidi:
g'

errore

raccolga

il

sasso

poi vada a cercare


sensati.

gli

eroi della pazienza fra


e se altro

in-

Vi saluto

non avete da do-

mandarmi, ritorno
Il^:>.

alle
ci

mie faccende.
quali

D. Fermate: non
degli eroi

vogliamo noi separare all'usanza


i

d'Omero,
si

dopo
ci

il

duello

reci-

procamente
di

regalavano?

Voi

a-ete fatto dono

molte nuove dizioni: e noi, se vi piace, vorremmo

contraccambiarvi con un amichevole avviso, che per

Al.
Il V.

r innanzi potrebbe tornarvi a qualche Ed io volentieri l'accetter.


D. Guardatevi

profitto.

dalle arti di que' letterati che

senza

toccar penna, colT ajuto delle miracolose reliquie di


S.
l'

Giovanni Barbadoro

di

oscurissimi

diventano

al-

improvviso chiarissimi, e fanno

virt

del render

male per bene.

Voi.

IL Far.

VOCABOLARIO.
FARE ACQUA.
liill
,

III.

Fare acqua da ocdu o

si-

Noi.

conchiudere ^
i.

Niliil agere. Pataff.

Non dare in iiulla. Lat. Da occhi abbiam fatt' ac-

qua

eccoci

frati.

OSSETI V AZIONE.
Il

Vocabolario

al

IX

di

Acqua portando
:

lo stesso

esem-

pio dichiara questa locuzione cosi


vale Storpiare alcun negozio
,

Fare acqua da occhi

Ora a noi pare che dallo storpiare un negozio al non conchiuJerlo o non Latini ne dare in nulla sia notabile differenza quanta mettevano dal male ao:ere al nihil azere. Ialino che dunFarlo male.
i

que

non diventi lo stesso che nale agere ^ infiQoche storpiare un negozio sar diverso dal non fargli
il

nihil agere

ne bene, u male, queste due dichiarazioni faranno zuffa


tra loro, e

converr che

alla fine

1'

una delle due

sfratti

dal Vocabolario.
sfratto

E giudichiamo che secondo

ragione lo

debba toccare a quel Negozio storpiato^

perch

r acqua non ha mai

storpiato gli occhi a nessuno.

VOCABOLARIO.
FAPvE
v'cre

ACQUA.
il

IV. Fare
,

i^enlr

V acqua,

Mao-

desiderio

Svegliare V appetito,

OSSERVAZIONE.
Fare venir V acqua
fosse? Se
,

dove? All'orto?

al

molino?
il

alle

non

dite

il

dove,

^e

la

rido che

vostro asso-

luto Fare venir V

acqua

signiTichi

Muovere l'appetito.

s'intende alla bocca.

Ma

Voi ditelo

dunque

in buon' ora.

83
nella vostra clichlarazlone non vi obbliate del pi soe non fate come quel rispettoso che ad un stanziale
:

gran

seccatore

di

rango

dicea

Ella mi viene

e tacea

nelle tasche

per riverenza, e quel signore mai noi capiva.

Alla voce Ugola avete portato questo medesimo


favellare, e ivi

modo

di

compiutamente avete detto


ci

Far venir

l'acqua sull'ugola. La stessa cosa


Acquolina.
fate

ripetete sotto la voce


lo

Seguite

adunque qui pure


die
noi

stesso stile
d'

vostro

conto

siamo tardi

intendimento

come quel nobile

seccatore.

VOCABOLARIO.
FARE LA PERA.
Ammazzare
Apportare altrui di nascoso e
:

jnalizLOsamente alcun pregiudizio grande


o Fare

come

ammazzare occultamente o Far altro darmo. Lat. Clam per se vel per alium damnum inferre. Malm. 6. ^\. Soggiugne jerch a lor vuol far la pera Io F ho con quei
,
.,

.,

briccoa furfanti indegni.

OSSERVAZIONE.
Il

Biscioni nelle sue

Note

al citato

passo del Malman-

tile

discostandosi dalla Crusca, ne riporta la dichiarazione,


:

indi la combatte cos


}t

u Io dico che

Far

la

pera

sia lo

stesso che Maturarla.

perch

la

pera quando ma-

tura pi facilmente d'ogni altra frutta cade dall'albero


}>

perci questo detto viene traslato a significare che alle

male operazioni,

quando son giunte


,

al

sommo,

sta pre-

parata
}>

la

caduta

cio la meritata pena.

per questo

si

dice di coloro

che
alla

dopo molti

misfatti

sono

iinal-

.V

mente condannati
stigo
:

morte o a qualche
,

solenne ca-

?;

La pera

era gi fatta

ovvero era matura. Sicch

84

Far

la

pera vorr dire Maturare , cio Ridurre alV ultimu

termine
}'

un

tal

fatto che non

si

possa pi sostenere
le

cos

si

iiuasti e

vada male
il

siccome fanno

pere ma-

>t

ture.

E perch

maturar delle
cii

pere segue come inla

j;

sensibilmente, cosi

intraprende a fare
fa

suddetta

>>

azione, operando celatamente,

che colui a cui tocca

j;

non

se

n'

avvegga.

di

qui che questo

proverbio

serve per la pi in significato di Fare la spia: perch


a questa S dice

})

operazione

og-ii

maggior segretezza

si

richiede.
>>

tf

ancora Far
i

la susina, e significa lo stesso.

Qui
e

pure lasceremo che


si

Toscani

s"*

aljbarufFino seco stessi,

facciano quanto

vonno
sul

la pera.

Ma

chiunque amer di

scrivere per farsi intendere fuggir a tutta gaml)a cotesto

modo

di

favellare

vero senso del quale


a noi

non vanno

neppur d'accordo coloro che


per sicuro.

vorrebbero venderlo

VOCABOLARIO.
FARE RETTA.
Dant.
riin.
si

Reggere , Sostenere. Lat. Substlnere.

20.

quella guisa douia retta face


difesa'

Quando

mira per volere onore. (Qui fa

per non essere sopraffatta

dall' altrui sguardo.)

OSSERVAZ IONE.
Questa sopraffazione
derla per nessun verso fazione
,

di
-,

sguardo noi non sappiamo vee

temiamo che tanto


sia

la sopraf-

quanto

la

difesa

non

tutta

visione

del
e in

solo

Vocabolario. In un codice ricordato dal


altro
la

Bembo,
:

un

che apparteneva

alla chiara

memoria del

cav. Bossi

lezione di questi versi di Dante corre cos


,

quella

guisa retta donna face ecc.


preferirsi
,

con questa, che pare da


;

il

Fare retta va in fumo

retta

non

pi

sustantivo aderente al verbo Fare,

ma

addiettivo di donna.

85
la quale

se

mal ebbe bisogno

di epiteto qualificativo,
,

qui

n'ha vera necessit: non poteiiJo


del poetare,
il

chi
in

bea intenda Parie


luogo fnr di

sustantivo donna

questo

se bella mostra senza qualche addiettivo che la qualifichi


e questo addiettivo

non pu esser che

retta

cio onestai

onde

la

sentenza che a noi par di vedere

in quella simili-

tudine tale:

quella guisa che fa onesta donna


,

quando
laddove

vaoiheggia se stessa per desiderio di vedersi onorata


l'altra degli

Accademici A qwlla guisa die


essere
si

una.

donna fa

difesa per

non
in

sopraffatta

dall' altrui

sguardo

non

sappiamo

che

risolva.
di

Quanto
gere
,

alla dichiarazione
y

Far retta spiegato per Regche

Sostenere

ci solo

diremo

ameremmo
Vedi
gli
gli

si

fosse

detto pi chiaramente
il

Far

resistenza.
,

esempj e

Vocabolario alla voce Retta sust.

ove

stessi
,

esempj

tornano in campo, eccettuato quello di Dante

che non

essendo di sicura lezione, sarebbe sano consiglio l'espungerlo dal Vocabolario sotto qualunque interpretazione.

VOCABOLARIO.
FARE VITA.
jEvum
Viscere,

Lat. Vivere

Vitam ducere

agitare. Fr. Jac.

T. 3. 20. 22.

Mo

qual

vita vorrai fare ?

Non
,

vorrai tu lavorare ?

Che
?

ne possi guadagnare

partirne

all'

affamato

OSSER VAZIONE,
Questo modo male piantato e male spiegato. Far
se
vita^

non dice

la qualit della vita,

come qui,

in

modo

assoluto,
altra idea

si

non dice nulla, n posto, regge , ne pu camminar


:

bene senza qualche dir mai Pietro fa


il

concomitante
vive.

che nessuno

vita

per Pietro

Pare adunque che

tema

si

dovesse porre ia quest'altra maniera. Fare nta^

'16

'icconipagTiato

da altra

\'Oce

che ne

sppciflci la

qualit

vale

Condurre
^ita

il

tale o tal altro genere di vita.

Quindi far mala


vita

o pur buona. Far


altre.

vita

stretta.

Far

da cane,

nuir

L'esemplo medesimo coIT interrogazione Mo

qual vita vorrai fare?


chiaro che sotto
il

Non

vorrai in lavorare?

dimostra
oziosa

relativo

quale

s'

intende

vita

od attiva.

VOCABOLARIO.
FARE ZUFFA.
stare,

Combattere
,

Azzuffarsi

ContraIiif.

Lat. Proeliari

ConfUgere.

Dant.

i8.

Le

rij)e eraii

grommate
'

cFuiia mufla, Per l'alito


,

di gi

che

vi

ajipasta

Glie

con

gli

occhi e

col naso iacea zulTa.

OSSER FAZIONE.
Una
gherei
battaglia della muffa

con

gli

occhi e col naso la

A'edrei volentieri.
il

se la battaglia fosse tropologica, pre-

compilatore di notarlo, onde non cada nell'animo


il
il

dei lettori

troppo

ingiusto

sospetto

eh' ei

non sappia

distinguere

reale dall' ideale.

VOCABOLARIO.
FARINA. Grano
fior di farina.

macmata. Lat. Farina. Pallad. F. R. Fichi secchi pesti ed intrisi con


o biada

Dant. Par.
ria.

2,2.

le

cocolle Sacca

son piene di farina

OSSERVAZIONE.
Affediddio che quel sospetto comincia a prender aria di
giusto.

Osserva qui

lettore

di

grazia la farina

ria,

delle

acocolle, cio le pessime azioni de' Frati mescolate col fior


di farina in

cui

s*

intridono

ficii
,

secchi.

Dopo

ci

poni

mente

al

para2;rafo delle
il

metafore

dalle quali la
gli

Crusca

avendo escluso
propriamente

citato

passo di Dante,

segno evi-

dente che per quella farina

ria delle cocolle ella

intende

biada macinata e impastata co' fichi secchi.


celia

parte

la

Simili

guazzabugli ridicolissimi
dal

s'

ha

egli a crederli

a])provati e confermati
?
il

generale

suf-

fragio deir

Accademia
sapere ed

Non

mai.

Ovunque

chiamato a
il

consulta
giudici

il

senno d'un intero consesso,

umano pi severamente esamina, pi cautamente procede pi maturamente risolve. Il mal lavoro del Vo,

cabolario non pu essere stato che opera particolare. Ri-

petiamo quindi
intera

di

nuovo

in

termini

pi
il

manifesti

Il

Yocabolario detto della Crusca non


l'

Vocabolario del-

fra'

Accademici della Crusca ^ quali se volentieri confesseremo che molti ve n'ebbe

Accademia

ma

di alcuni

di

valentissimi, non

temeremo

nel

tempo

stesso di after-

mare che come

in tutte le letterarie corporazioni


,

sem-

pre accaduto e sempre mai accaderh


reputarsi mediocrissimi: e
la
i

fatti

non pochi furono da ben lo dimostrano. Per


,

quii cosa resti chiaro

il

lettore

che in queste nostre


la

disquisizioni tutte volte che

nominiamo
sia

Crusca, vuoisi

per noi intendere, non l'Accademia,

alle cui generali

adu-

nanze veracemente crediamo

stato

promesso da Mi-

nerva

da Apollo

lo

spirito di verit,

ma T Accadeiuico
:

autore degli articoli che prendiamo ad esaminare

al

pri-

vato compilamento de' quali pu alciine volte aver preseduto Terrore.

83

VOCABOLARIO.
FARRAGINE. Mucchio
varie robe.

confuso e Mescolanza

(Il

Lat.

Fan ago.
ili

Gal, Dif. Capr. iS.


stravac;anze (lij)eu(lc

Tutta questa iarra^iiie


dal

non aver

inteso nieiue la mia operazione.

OSSER V AZIONE,
Farragine nel pioprio significato mistura di biade di-

verse, orzo, veccia, segale, ecc., e venne detta Farragine

da Farro, del quale principalmente componevasi. Di qui

per traslato Farragine

per M< scoanza di molte cose. Era


il

dunque
rola

in

primo luogo a desiderarsi che


la

Vocabolario

innanzi tratto porgesse


i

vera e primitiva idea della pa,

il

che

non ha

fiitto

dovea fare

e in

secondo

luogo avvertisse colle debite distinzioni che una farragine


fli

stravaganze altra cosa che una farragine di lenticchie


:

e di fave

onde qualche
generi

lettore

non
d' idee

pigli
:

l'ombra

pel

corpo, e

si

confusione

prima

sorgente

de' nostri errori nelT uso delle parole.

VOCABOLARIO.
FARSxVTA. La parte da
con esso
'l

pie del farsetto

cucito

busto. Lat. Extrenia saguli ora. Bern,


PI

Tehno a Belisarclo mena, E la falsata al capo ben sii accosta. Z' 2. 3i. 3S, Perche il brando scese Tra la farsata apj)nnto e le mascelle , Sicclie lo rase e non tocc la
Ori. 2. IO. lo.
sojra
.,

pelle.

Per

sinulitudinc.

Frane. SaccJt. nov,

iSc).

Alettesi

una barbuta.,
prese
,

clic della farsata

uscirono,

come

e' la

una

nidiata

(\\

toni.

89

OSSERVAZIONE.
S* io

non ho perduto
gli

del tutto

;li

occhi dell'intelletto,

qui tanti sono

errori

quanti

gli

esempj

perciocch

in nessuno di essi Farsata e


cucita

La

parte da pie del farsetto


il

con

esso

il

busto.

Il

primo dice che

colpo di
di

mazza menato
Se
la farsata

dal

paladino
gli

Dudone

a quel

bestione

Belisardo sull'elmo
la

accosta ben bene al capo la farsata.

parte da pie del farsetto,


gliel' accosti,
ali"

sibile

che quel colpo


Dalla testa

gliela

come poscomprima sopra

la

testa?

estremit del farsetto che con-

fina col

pettignone tale distanza che neppur Salomone


accordare
co' versi
al

saprebbe

del

Berni

la

dichiarazione

della Crusca.

Andiamo
Ruggero

secondo, e a
:

far

pi chiara

la

cosa riportiamo tutto quel passo

Dal

bel

usc quasi mortale


_,

Un

colpo addosso al Conte

che V offese

S che dell'elmo gli

ruppe

il

guanciale,

Che piastra o fatatura noi

difese.
^

Vero che al Conte non fece altro male

Come a Dio piacque, perch


Tra
la farsata

il

brando scese

appunto

le

mascelle

S che lo

rase, e non tocc la pelle.

Ecco un
ciale
le

altro

colpo che dato suU' elmo


5

rompe
la

il

guan-

ad Orlando
la

e gli

scende (secondo
sotto
il
:

Crusca) tra

mascelle e

parte

bellico.

Si acqueti chi

dolce a questa interpretazione


il

che noi seguiamo l'Alberti,

quale avvistosi prima di noi dell' errore degli Accadela loro

mici, e portata sopra altro esempio


v' aggiunse questo paragrafo
:

dichiarazione

Piii

particolarmente dicevasi
('^)

farsata

la,

fodera dtV elmo

pianella

simile

sotto

questa

sensata

spiegazione

pone

gli

esempj che abbiam

(')

Co3J detta anticamente un' ariv.atura

(Ij

teitn.

\et1iUo

liei

Borni, e l'altro pur del Sacchetti,

erronea-

mente
del

crcilnto tliverso dagli

Accademici,
:

poi

un altro
si

medesuiio Novelliere, che rjnesto


Hit
.,

Subito
la

trae la
:

pian'

Li

quale

avva

molto

r ammorbi data

farsata

dietro
tro
:

al

quale veniva, se fosse stato bisogno, quest'alfante parr che lavasse ventri scuscendo la fardella

E
(

la

sata

intendi

pianella

lavandola
il

p"r ispazio di
)

due

d.

E questo
le

ella

fece (dice

Saccli'tti

perche una

gatta la notte di sterco avr ben fornito qu<lla pianella.

Raccogliendo

idee, e accostando
Patallo

gli

esempj che abdi

biamo ommcssi del


e

e del Pulci a questi

Franco

del Derni, a noi pare di vedere che la Farsata sia prola

priamente

fodera del farsetto^ e per similitudine fodera

di altri arnesi, coic

appunto l'elmo

e \r pianella: di
la

che

il

lettore

si

tara meglio l'idea

leggendo tutta

novella 164.

VOCABOLARIO.
FASTIGIOSO.
rvagionando
letterati

Acid.
Iella

Fastidioso.

Agii.

Pand. 61.

masserizia
,

con

qualunque

non

fastigiosi

uclirebbono volentieri,

OSSER FAZIONE.
L'antica Crusca
fini

portando

lo

stesso

testo
,

del

PandolI

dichiar Fastidioso per Firn di fasto


in

Fastoso.

suoi

riformatori
stidiosi

appresso avendo trovato nel Buti Vermi fa,

per fastidiosi
superbi

si

avvisarono che fastidiosi e non alintendersi


ai

terasi

dovessero

anche

letterati

del

Pandolfini.
e

Lasciamo andare che

letterati d'ogni
(

tempo
I

d'ogni paese meritamente pu convenire


un)

pur troppo
a questi
)
:

epiteto e l'altro
si

(e volesse Dio che


belle

soli

agiiiunti
il

limitassero le nostre

prerogative

ma

Vocabolario moderno avvisaiidosi di corregger l'antico.

91
i''

ha egli realmente corretto, o pur guasto? L'Alberti,

al

cai esatto gludicio moltissimo


sto
;

concediamo,

il

tiene per gua-

inipercioccb recando
1"

il

detto esempio del Pandolini,

tien silda

interj)retazione della Crusca antica.

noi pure

andlam volentieri nella sua sentenza


che seguendo
bra fuor
d'
il

sulla considerazione
ei

naturale procedere dei derivativi,

semY.

ogni dubbio che Fastidioso debba essere gene,

razione non di Fastidio

ma

di Fastigio
,

significante

il

Vocab.

Sublimit

Altezza

lat.

Fastigium.
di far

Quanto
i.

agli

esempj del Buti noi non crediamo


dicendo eh'
Fastigioso
e'

peccato mortale

non sono
perch
)

di alcun,

momento,

perch

per Fastidioso sarebbe vocabolo nato da radice


2.
(

non sua
Buti
loro
,

messo da parte l'esempio equivoco


dell'

del Pandolfini
i

non reggesi che sulP autorit


le

unico

3."

perch

parole deviate dalla


in ajuto

sincera
l'

origine
d'

allorch
,

non hanno
secondo
sospette
il

che

autorit

un
il

solo scrittore

buon ragionare
4.

si

debbono
si

sen)-

pre aver per


verso di Dante
dal testo
S."
i

perch

il

Buti

chiosando

Da

fastidiosi vermi era raccolto

diparto
:,

e quel

testo

medesimo forma
promettiamo

la

sua condanna

perch Fastigioso per Fastidioso e voce assolutamente


:

corrotta e plebea
bile
ed.

e noi

di averla per
g' illustri

no-

incontaminata subito che vedremo


essi di
li

Ac-

cademici aver
a che

stessi

il

coraggio di adoperarla. Fino


tutto

alcuno

loro

non ne porga a

suo

rischio

l'esempio, noi
stigma Y. A.
favella
essi
:

pregheremo

di stamparle in fronte lo
i

non essendo giustizia che conservatori della vendano a noi per buone le voci di cui neppur
:

ardiscono di far uso

ne che

Toscani pigliando per


,

se

capponi di Bruno e

di

Buffalmacco

lascino al resto

degl' Italiani le galle di

gengiovo di Calandrino.

9-

VOCABOLARIO.
FATAGTONE. Astratto di Fatato FATATO. Add, Dato o permesso
stillato

ecc.

dai fati

Dc^

ecc.

OSSERVAZIONE.
Dunque
la

rata[:ione
1

Cosa permessa dai fati

Desti-

nata? Bella

tlilliiizioiie

noi

tenevamo che
^

fosse

Mai

gica operazione, o sia Incantesimo, col quale


poeti
_,

secondo

rendevasi invulnrrabde la persona

impenetrabile
si

l'armatura.

Ma

di

queste astrattive definizioni


si

frequenti

nel Vocabolario, e
parola.

nulle

faremo

pi

avanti

qualche

con

gli

Mostriamo intanto un errore da non credersi, se occhi proprj non si vede.

Nel

II

di

Futare

si

legge cosi
,

Fatare in significato
signif.

attivo vale

Fare

la fatagione
2.

Render fatato nel


offerendo a
,

del
in-

/.

Bern. Ori.

26. 16.

Ed

domandar V
fatargli
il

V'ta

Ci di' ella possa per incantamento


il

ca-

vallo o

iiuarnimcnto.
il

Nota bene, lettore, che

Vocabolario per internarci


1.

nel significato di questo fatare ci ha respinti al

Veesse,

diamolo dunque posatamente e tutto disteso.

I.

Esser fatato vale

Venir dai fati

lat.

In fatis
,

Fr. Giord. Fred. S. Se tu


eh' io fo
ei

non mi
ant.

togli

V arbitrio

che ci
disse,

mi

sia

fatato.

Rim.

Faz, Ub. ic3.


te partire.

t' fatato.

Che non mi debba mai da


,

Metam.
la lancia

Protpsilao primajo
di Ettore.

siccome fue fatato

cade per

nel senso

d"*

esser fatato a Frate Giordano

tutto ci
a

ci L egli

fa, e
il

a.

Fazio V essere sempre innamorato, e


trafitto

Pro-

tesilao

cader

da Ettore
in

si

dir che corre la fa?

tagione d' un cavallo o di

guarnimento

E che

fatare
lat.

per incantesimo procede nel senso di Venir dai futi,

93
In fatis esse
?

Qui da vero

il

Vocabolario

stato

male

fatato contro alla grandine degli spropositi: e gli era fa-

tato Colli erat in fatis

J che l'autore del secondo para-

grafo lo compilasse colla testa nel sacco.

VOCABOLARIO.
FAVELLARE.
vale

V. Favellare colla

bocca piena
rispetto, Lat.

Favellare

cautamente

con

Caute loqui.

Manca Y esempio.

OSSERVAZIONE.
Se Empiersi
(

la
)

bocca di checchessia ^ secondo


,

la

Crusca
_,

V. Bocca IX
lat.

vale Parlarne strabocchevolmente

senza

ritegno,
tello

Effuse loqui,

come
lat.

possibile che

il

suo fra-

carnale
,

Favellare

colla

bocca piena vaglia Favellar

cautamente

con rispetto,

Caute loqui, che tutto

il

contrario? Questo articoletto piagne addosso al suo compilatore dirottamente


,

e fa compassione.

VOCABOLARIO.
FAVELLARE.
favella,

XL Non

favellare

ad alcuno

vale

Essere adirato seco. Avere stizza con lui. Tenergli

OSSERVAZIONE.
Innamorasi una fanciulla
,

e sepolta

con

tutti

pensieri

nell'oggetto della sua passione non mangia, non bee,

non

dorme
pili

e di allegra
alle

e loquace
,

si

fa

trista

non parla

neppure

compagne

silenzio

non

egli quello d'

neppure alla madre. Il suo Antioco innamorato della mab

drigna? La Crusca dice che no

e vuole sia quello della

94
Eelcolore
,

clic

vemita

in

iscrezlo col Prete da Verluiigo


i^e/i-

per

la

hefl^ che tutti

sanno, tcnnegli favella insino a


abbracciata teneramente la

ltuiia.

Un
glie e
i

padre
suoi

di
figli

famiglia
,

mo-

esce lieto di casa e vassi alle sue facritorna tutto tur])ato


, ,

cende.
alla

Dopo poco
,

non

fa

motto ne
si

moglie

ne

ai figli

senza neppur guardarli


:

chiude
colla

nella sua camera.


famiglia.

La Crusca dice

colui

adirato

noi diclamo: colui

ha avuta notizia d'un mal


lo

.andato
il

negozio, d'una disgrazia che

mina:

non ha

coraggio di contristare, narrandola,

gli

oggetti pi cari

deir amor suo.

Orlando nella casa del pastore, veduti

gli

amorosi epitratto
:

grammi d'Angelica
lare
e

e di

Medoro, perde
il

un
gli

il

par-

resta

come

])alordo.

La Crusca dice
pastore

Orlando

istlzzlto,

probabilmente perch

ha data cat-

tiva cena; e T Ariosto risponde

perch

il

dolore comincia
salutato

a farlo impazzire.
saluta
,

E quel Certosino che


di

non
ai

ri-

muto

tira
gli

lungo
e

;,

e quella fanciulla che colta

in fallo

abbassa
della

occhi
,

non trova risposta

rim-

proveri

madre

diremo noi che anche

questi

non

parlano per isdegno?

Le cagioni di non favellare ad una persona possono dunque esser mille senza che ninna venga da ira o da stizza. La Crusca confondendo l'effetto colla cagione si fermata
al

caso particolare di uno che


,

per collera tenea favella

ad un altro
stabilito

su

quel

caso

con logica

poco

retta

ha

una massima generale non vera, piantandola so-

pra un

perch Non favelUire ad alcuno vuol proprio dire per largo e per lungo
di

modo

dire

che nulla risolve

Non

favellargli

e nulla pi.

Che

poi

il

silenzio

venga da

sdegno o da altro, questo che monta''

95

VOCABOLARIO.
FAVELLATORE.
Vcrhal masc. Che
fai^clla,
6.

Lat.

Locutor, Ganulus. Bocc. no^. 5S.

INIcsser
, il

Fo-

rese cavalcando e ascoltando Giotto


bellissimo
derarlo.
favellatore

quale

era

cominci a consi-

OSSERVAZIONE.
Il

datore della dichiarazione latina Garruus imposto a

Favellatore

sicuramente fu

il

medesimo

che

compil

gli

articoli di Favellare

a bocca piena e Non favellare ad

olciuio.

Favellatore posto

assolutamente vocabolo indetermiree o buone sue qualit dagli aggiunti.


fa egli

nato, che piglia

le

Con che

criterio

adunque mei

sinonimo

di Ciarlone

{Garruus), vocabolo determinato

in

tutto senso cattivo***

Non vede

egli
y

che quel Giotto favellatore bellissimo, cio


si

facondissimo

eccellentissimo,
,

volge

di'

punta contro

alla

sua dichiarazione
bello sproposito

e che
?

il

dir garrulo

un uomo che parla

(^')

VOCABOLARIO.
FAVILLA.
Danr.
intesi
:

Parte minutissima di fuoco. Scintilla ecc.


Giusti son

Inf. 6.

duo

ma non

vi

sono

Superbia, invidia ed avarizia sono Le

tre faville eh'

hanno

cuori accesi.

Segue se-

parato

il

lungo paragrafo delle metafore.


di

(*) Ecco le dlchiarazioui r Indice delle voci latine.

Garruus portate dalla


Chiacchierino

stessa

Crusca nel-

Berlngatore
liero, Ciarpiere
,

Berlinghiere

Ciaramella, Ciarlatore, Ciar-

Garrulo

Cornacchia , Cornacchione , Garrevole , Garriscano , Garrifore, Gracchia , Gracchiatore , Gracchione , Gracidatore , Parabolano ,
,

Sgolato , Tabella , Taccolino , Cianciosello. , ventiquattro degni ir agW'i A\ Favellatore ^ che per s stesso voce tutta onesta e innocente, n si pu far rea che in forza di quri.i-

Faraboloso

Parolajo
i

Ed

ecco

che disonesto addiettivo.

96

OSSERVAZIONE.
Su queste
tre faville Superbia
,

Iumlia, Avarizia esclude


s'

dalla Ijiniglia delle metafore, che

ha egli a

dire''

Nul-

altro

che
ne''

il

detto gi tante volte

sopra

simili

guazza-

bugli,

quali

non

mai

favilla di critica.

Lo
Ftbbre

stesso
',

mal vezzo
la

ricorre

poco

appresso

alla

voce

ove

superba fibbre di Papa Bonifazio, cio Tira


i

di quel fiero Pontefice contra

Colonnesi

confondesl dalla

Crusca colla febbre terzana, colla quartana, colla putrida,

con tutta

in

somma

la infinita loro

generazione,

avesse
e. la

almanco notata una

sola metafora di quella

voce: p.
se a

febbre d'amore, dell'ambizione, dell'invidia, dell'ira,


soprattutto la febbre poetica che d' ora in poi
,

Dio

piace, non sar conosciuta

sott' altro

nome che
dii

di classica

e di romantica, ne con felice effetto largo recipe di temperanza.

curata che con

un

Qaod utinam
illustri

faxint a quiete

del pubblico e ad onore degl'

ammalati.

VOCABOLARIO.
IP.COXDO. Add.
abbondevolmcntc
fjundus
,

Fcrtllr
:

Clic

genera e produca

contrario di Sterile. Lat. Fce-

Fcrtilis.

OSSERVAZIONE.
Se v'ha perfetti sinonimi,
le viste
e'

parrebbe che

tali

sotto tutte

dovessero giudicarsi Fecondo e


tra loro di

Fertile.

Nulladimeno

egli

hanno

belle e notabili difierenze, le quali


analisi

essendo state con da tre sommi


i

sottile

innanzi a noi osservate


,

filologi

della

Francia

daremo qui

tradotti

lor
.

pensamenti cfnne picciolo saggio della

critica

rigo-

rosa

con che anche

maggiori

intelletti

si

sono dati a

97
volgere T importante
filosofia

della

favella.

Il

die far
critico
ai

pure in parte

la

scusa del metodo


noi

che in questo

esame

si

va per

praticando, e mostrer insieme

riformatori del Vocabolario quanto debba essere ponderato

e severo

il

giudicio analitico delle parole

delle varie

loro significazioni e permutazioni prima di definirle.

Voltaire.
Fecondo e sinonimo di Fertile quando parlasi della coltivazione della terra e terreno fecondo e detto egualmente
:

bene che fertile cosi pure fecondare un terreno e ferti-* lizzarlo. La massima che non ammette T identit dei sinonimi, viene a dir solamente che non si pu far uso delle stesse parole in ogni occasione. La femmina, di qua:

lunque spezie

ella sia,
,

non

si

dice fertile {*)


si

ma
\

feconda.

Si fecondano le ova
fertile^

ma non

fertilizzano

non

gi.

ma feconda
come

dicesi la Natura.
si

Queste due voci qualche volta


nel figurato
nel proprio.
tutt'

adoprano cosi bene


spirito fertile o

Uno
uno.

pure

fecondo di grandi idee sar

Ma

le

graduate lor differenze sono delicatissime. Dirai


,

p. e. fecondo

ma non

fertile

un oratore

e fecondit di
;

parole^

ma non
di

fertilit.

Dirai istessamente

quel princi-

pio, quel metodo, quel suggetto di grande fecondit,

ma non
scaturite

grande

fertilit.

la

ragione sta in questo,

che un principio, un metodo, un suggetto producono idee


l'

una

razione

e la

come generazione non


dall' altra

esseri di successiva genee fertile


,

ma. feconda.

(*)

Ovidio

parlando di donna
:

adoperando
disse
,

fertilit

in luogo di fecon^

dita, la pensava diversamente


toties

onde
;

Fast.

Scepe

Rhea questa

est

fobcunda

nec

iinquam Mater
stefso

et indout fertilitate
;

sua.

Ma non

tutte

le

lingue

hanno

lo

ardire

Pilla

poetica poi qualche volta st\

Lene una discreta temerit.


Voi.

IL Far.

98
Bicnirurrux Scuderi dont la fertile piume.

Qui

la

parola
si

rtile

len collocata

perdio

la

penna

di Studfii

esercitava e stendeasi sopra argomenti d' corni


la

maniera.

Ma
;

parola

fi

conilo

si

addice pi alP indegno


i

che

alla

penna:, e quanto dirai bene:


tanto dirai male
:

tempi sono fecondi^


delitti.

di dtlitti

tempi sono fertili di

BeauzE.

E
la

nel proprio e nel figurato queste

due voci Ferondo


:

e Fertile

esprimono copiosa produzione

ma sembra che

fecondit proceda dalla natura, e che Infertilit sia piuteffetto


-^

tosto

dell' arte.

Il

sole

la

pioggia fecondano le
la fertilizzano.

campagne
spn-ito di

e la fatica

gP

ingrassi

Uno
:

felice

natura pu essere fecondo di grandi idee

uno

spirito di

natura meiio felice pu divenir fertile con

una ben intesa cultura, con uno studio profondo, con una
ostinata fatica.

questa distinzione pi o

meno

si

rife-

riscono tutte
di

le

differenze

ammesse

dall'uso nell'impiego

queste voci.
L' Ae.

Koubaud.
sono

La fecondit
zioai.
di

e la fertilit

abbondanza

di

prodn-

Ma

la

fecondit significa particolarmenie la facolt

produrre-, e la fertilit l'energico disviluppo di quella

facolt produttrice.

La prima rimonta
L'

al principio;,
i

la se-

conda

si

ferma

all'effetto.

una

generativa

l'altra

relativa.
Si

fecondano
:

le

cose

che

nulla

produrrebbero per s

stesse

si

fertilizzano le cose che abljandonate a s stesse


11

produrrebliero scarsamente.

sole feconda la natura

la

coltivazione fertilizza la terra.


Il

pesce maschio feconda


le

le

ova della

femmina spanLa pol-

dendo sopra
ticelli

fregole lo spermatico suo liquore.

vere seminale del dattero maschio vola sull'ale de' vena fecondar
i

fiori

del dattero femmina.

, ,

99

Le femmine
condit
5

dell'

Oriente

di
la

buon'ora cessano
cominciarono.
le

la

/e-

perch di buon' ora

Ne' paesi
la

ove

la falce del

despotismo tronca

messi

fertilit

ha corta durata.
I

Finanzieri esauriscono la fecondit della terra ne' paesi


gli

ove

appalti son troppo brevi

ove non durano che un triennio. regioni dell'America non risponde

come nell' Annoverese, La fertilit di alcune


ai

voti del piantatore,

allorch ei vuole far forza al terreno piantandovi ciliegi


susini e altri frutti da nocciolo che alla sua
si

natura non

confanno.

La

sterilit
:

il

contrario

della fecondit

meglio che

della fertilit
dir fertile
,

perciocch un cattivo terreno se noi potrai


:

noi potrai neppur dire sterile al tutto


di fertile.

egli

non
si-

che
sterile

una negazione

forse la differenza di
,

ad infecondo restrignesi a questo

che

il

primo

gnifica

propriamente ci che non suscettivo


il

di feconda^

zione, e

secondo ci che non l'ebbe.


(

Livio chiam la Gallia fertile d'uomini e di biade


tilis

Fer-

hominum frugumque Gallia,


(
tellus

l.

5. e.

84

)i Plinio, /econcZa

di metalli

fcecunda metallorwnj.

Da

questi

due

esempj sarebbe
esprime
la

egli

conceduto

il
,

dedurre che

la fertilit

produzione

esteriore

e la fecondit

V inte-

riore? (*)

Nel

figurato
di

un soggetto
^

fecondo allorch contiene

il

germe

molte verit

lo

sviluppo delle quali parrebbemi

doversi chiamare

fertilit.

Nel figurato pure

la

fecondit
,

a quanto

mi sembra
un autore

porta seco un' idea di grandezza

cui difficilmente potrem-

mo

applicare alla fertilit. Perci diremo che

/econdo allorch dagl'intimi penetrali dell'ingegno e della


scienza sa cavare incessantemente nuove masse d' idee e
(*)

Questa, per mio

{giudizio

l'idea caratteritica iu cui Tanuo a ri-

solversi tutte ie difTereuze di queste voci.

ICO
solide
e

v.iiinte

diremo

fertile

uno

scrittore

clie

cre-

dulo alla liont de' suoi primi pensieri con rapida penna
gitta sulle carte quidquid in buccain
,

la

pompa

di ([uellci

vana abbondanza che spesso

sinonima della

strrilit.

Lo
bale
,

spirito fertile di

espedienti.

dispetto delle ca-

delle

satire
le

dei

fuochi

fatui

della

Fionda

(^)

ei

mantiene salde
zarJni.
Il

redini del

roverno nelle mani di

Ma/Annii

elenio

e f rondo di

mezzi.
il

Eg;li

sjiana ad
la

bale, quasi solo coutra tutti,


renei,
le

mare,

Spagna,

Pi-

Gallie

le

Alpi fino alle porte del Campidoglio.

U
ch
chia
il
,

secolo, un paese fecondo d'uomini grandi, allor-

governo
ti

o reggasi a repubblica o reggasi a monaril

lascia

pacifico

godimento

d' un' onesta

libert.

Tale sarebbe T et del principe sognato da Platone.

Evvi popoli, evvi tempi


e

fertili di belle

invenzioni, alcircostanze

lorch le officine dell" industria eccitata dalle

da sovrani incoraggiamenti, da una parte mettono cocol

municazione
tpiello

galjinetto

de' sapienti

dall'altra

eoa
della

de' Principi.
di

Feconde
tirannia.

grandi
li

delitti

sono
li

sempre

le

leggi

Esse

creano, esse

comandano,
le

esse

li

fo-

mentano. Cosi dappertutto ove sono atroci


atroci
i

leggi sono

costumi

vedete

il

Giappone.

L'interesse particolare e fertilissimo di mezzi con cui elu-

dere
so
i

le proil/izioni

perch l'esca del guadagno


la

l'attrae ver-

passaggi cui l'ispezione


di chiudere.

pi vigilante e severa non.

ha modo
cipali

Cosi

il

contral)bando uno de" prinl'

rami del commercio europeo: vedete


piii

Ligliilterra.
trasfi-

L'errore

caro alle passioni


il

il

ytiii

fertile di

gurazioni: egli e
rit

Proteo della favola.

Una grande veil

feconda di
:

altre

verit successive che la fanno pi

luminosa

un

sole che
la

pi

si

alza

verso

meriggio

pi spande schietta

luce.

C} Nome d'una fazione contraria

alla

Corte

al

tempo

di Mzzarini.

VOCABOLARIO.
FEROCIT'.
Fierezza
,

Bravura. Lat. Ferocitas.


i

OSSERVAZIONE.
Che direbbe
tore
di questa

definizione

il

celebre

compilacjie
ci

dei sinonimi francesi,


la

Tab. Girard? Anzi


Crusca,
la

dir

tornata in se stessa
gi
definito
?

stessa

quale

aveva
Virtus

Bravura per

Valore, Coraggio.,

lat.

Strenuitas
finizione

Concederemo noi bene che anche questa desia magra ma che il Coraggio , il Valore , la
:

Bravura sieno sinonimi

di Ferocit, noi

concederemo noi
della virt.

mai
Se

fino
lo

che

il

vizio

non diventi sinonimo

straniero sull'autorit dell'oracolo regolatore della

nostra favella sapr che per noi Ferocia e Bravura, Ferocia e

Valore

Ferocia e Coraggio sono una stessa cosa


il

se vedr che feroce appelliamo


il

bravo

soldato, feroce

coraggioso

scrittore

feroce

il

valoroso

sprezzator dei

pericoli, la virt italiana per dio disonorata.

Ma

il

di-

sonore vada a cui tocca

e lo straniero

sappia
,

che noi
coraggioso
,

propriamente diciamo bravo Orazio sul ponte


Socrate nelle carceri
,

valoroso Ercole fra

mostri

e fe-

roce Gaiilina, feroce la tigre e qualunque animale di co-

stume o natura

fiera e

crudele.

VOCABOLARIO.
FEPvRAGOSTO.
mese di Agosto.
IV. Ferrare Agosto vale Stare in allegria e
in

Si dice cosi

il

Primo giorno del

convin

il

primo giorno

d'

Agosto,

OSSEnVAZIONE.
Acclocci prluiieramente
si

vegga

se
,

omnibus numer

ohsoluta sia la definizione di Ferragosto

quella delP Alberti


tt

paragoniamola con

^<

Ferragosto
si

s.
il

da Ferie d' Agosto

dice cosi

m. Voce derivata primo giorno del

f>

mese

d'

Agosto

perch anticamente solevansi in quel


le

tempo celebrare
f>

Ferie Augustali con grandi allegrie.

Queste durano ancora nel popolo nostro, e consistono

come se fosse giorno festivo, e in farsi molti regali. Or vedi caro Frullone, quante cose non gi perch ti fossero ignote da dirsi e non dette
in banchettare
>>

(che

grazie
t"*

al

Cielo tu
il

sei

dottissimo e

le

sai

tutte),

ma

perch
:

hai

vizio di credere che noi le

sappiamo

da noi
siamo

il

che falso

perch ingenuamente noi confes-

di

essere ignorantissimi, e
le

abbiamo bisogno che


sei

il

Vocabolario ce

spiani a lettere di frontispizio.


ti

peggio, portala in pace, peggio

condotto nel

dichiararci Ferrare Agosto.

Tu ne V
di ferro
,

hai posto quarto pai

ragrafo di Ferrare
delle bestie
'^

Munir

Conficcare
ci

ferri a' piedi

con questa

dichiarazione
i

hai
i

ferrato

il

mese
cosi

di

agosto

come
,

si

ferrano

cavalli ed

muli. Ma*

non va bene
di

caro Frullone

credilo

non va bene.
corruzioni

Quel modo
volgo
5

parlare

una

delle

mille

del

cui la potente e continua

forza

del

mal uso in-

sensibilmente fa trapassare pur sulla bocca delle colte e


dotte persone.

Dovevi quindi avvertire


di

eh' el

non viene
e

mica da Ferrare., Munir

frro

e Conficcar chiodi, sic,

come

tu ne lo dai

ma da

Fcriare

Fare

le ferie

stu-

pisco che per la necessaria illustrazione di questa corrotta


guisa di dire tu

non ne abbia

fatto alcun

motto

pi

ancora mi meraviglio che avendo tu ammesso nel Vocabolario Feria


f

Feriale
la

Ffriahnontf

Furiato, abbi poi im-

meritamente chiusa

porta SLFeriare^ verbo non solamente

io3
bello
rior
y

ottimamente
,

generato dal deponente latino


^

Fe-,

aris

ntus

swn

Fare vacanza
participio

ma

necessario

perch senza di esso


bolo senza padre.

il

Fenato

sarebbe

vocail

E perdona

ancora se reputiamo che

Varchi avrebbe parlato pi nobihnente e pi convenientemente alla dignit della Storia ( che la Storia non

una

vile

fantesca
II

ma una
si

grave
di

matrona
Ai^osto

se in vece
si

di quel plebeo

primo mese

non

pott^tte

ferrare avesse detto non

potette feriare.

Cosi n esso,
il

u tu
della

ci

avreste ferrato quel


il

mese come
di D.

maniscalco

Mancia ferrava

Ronzinante

Chisciotte.

VOCABOLARIO.
FERRATO.
doma.
AdcL da Ferrare.
^,

I.

Per metafora,

Anim. ant. 2 5.

4-

Le

ferrate

menti lussuria

OSSERVAZIONE.
Parendomi che
valli
il

ferrare la mente a similitudine de' ca

fosse

trasato

troppo
il

bestiale, e ricordando

che

cacografi

nostri

vecchi
parola

pi delle

volte

incorporavano

l'articolo nella

consecutiva, sospettai a principio


error di scrittura passato poi

che

le

ferrale

menti

fosse

nella stampa, e che

indubitatamente s'avesse a leggere


il

V efferate menti

nel qual caso

traslato pigliava onesta

sembianza. Sospettai appresso che quel ferrate fosse us^to


in senso di ferree
:

e allora

parevami fosse vocabolo male


in

adoperato, avvisando che


senso proprio
ferro
reo
il
,

da ferrato a ferreo
Perciocch
se

buona
del
di.

logica notabile differenza.


,

parliamo

ferrato
s

dicesi

un corpo che
ferro
;,

munito

ma
corpo
,

in

medesimo non

tutto

e dlciam fer-

che
io

di ferro.

Se poi andiamo
cvii

nel

metaforico

confesfo di Don saper via per

possa

rc4
trasportarsi Ferrare e rerrato da suggello materiale a sng-

getto splritunlo

che dal ftrrare per esempio una porta,


simili, arrecarsi a ferrare lo spi-

ima ruota,
ferratura

u;i l)JStoiie e
,

nto, ftrrare V intdlrtto


troppo
al

ferrare

ptusicri risulterebbe
se

una

mostruosa.

Ma

da Ferrare e Ferrato

passeremo

nome

radicale Ferro, trovereijio altre asso-

ciazioni ed altro giuoco d'idee.

Essendo

il

ferro metallo

durissimo, agevolmente la fantasia pot trasportare l'imagine della sua durezza dal materiale nelT ideale, e allora

Taddiettivo Ferreo, derivante non da Ferrare,


si

ma

dajFc'rro,
di

fece con naturale

e
,

pronta metafora sinonimo


e

Duro,

lwnatio , Crudele ecc.

allora

ben

si

disse e dicesi tut-

tavia Ferreo sonno. Ferrea legge, Ferrei costumi; ma. Ferrato sonno, Ferrata legge, Ferrati costumi
si

non mai: o
in

se

disse

fu detto senza rigor di termini

senza precisione

d'idee.

qui di

nuovo quelle menti ferrate,


il

vece di
fatto sta

ferree, di ninna guisa sapevano contentarmi.

Ma

che reahnente questo fu

senso in che

il

degno volga-

rizzatore di quel testo Frate Bartolomeo da S. Concordi


1'

intese

poich

le

parole di S, Girolamo sono queste

Ferreas mentes libido domat.


di questo scrittore,
la

Grande

per

me

l'autorit^

ma
-,

pi grande quella della ragione,'

quale mi accerta che ferrato per ferreo in senso morale


e
il

abuso di termini

perche

1'

ho gi detto

e bastan-

temente

cliiaro,

se

amor d'opinione non me n'inganna.


Vocabolario nella citazione di

Per annodare a tutto questo discorso una conclusione

sembrami manifesto che

il

quell'esempio va errato stimando che l'aggiunto ferrato


sia detto a similitudine di Ferrare
,

Munir

di ferro:
si

mentre

dalle parole latine ferreas mentes apertamente


il

vede che

traduttore disse ferrate in luogo di ferree. Quindi l'esemsi

pio del Frate mal

accorda

con

quello

di

Dante

strali

ferrati di piet, e coli' altro di

Gino saetta frrata di pia arditissima generazione

cere, ne' quali

veramente ferrato

io5'
letaforlca di Ferrare
,

conferma

il

detto di sopra

cio

che l'azione

di

questo verl)0 non trasportabile


a quella

dall' of-

ficina della materia

dello

spirito.

Imperciocch
^

ne Dante, n Gino dissero mica piet ferrata


ferrato

ne piacere
assoluto,

come queir

altro /erj*at^' menti in


,

modo

ma

dissero strali ferrati di piet

e saetta ferrata di pia-

cere.

La ferratura
al

d'

uno

strale o d'

l'intende,

persona

ma la ferratura della mondo la possa mai concepire. Di


,

una saetta ognuno mente non credo che


cosi

fatte

stranezze di favellare vedesi ingombro a ogni pie sospinto


il

Vocabolario

ingombro

si

vedr sempre mai se


il

suoi

valenti

compilatori, sprezzato

grido

della filosofia, si
la

ostineranno a voler inviolabile mantenere

massima

fal-

samente

stabilita in articolo

di fede,

che

gli scrittori

del

buon

secolo sono impeccabili.

VOCABOLARIO.
FERREO.
Acid,
,

Di

ferro. Lat. Ferreus, Ovid. Pist,


il

Aim lassa perch addimand mai il montou ferreo ?

navilio

OSSERVAZIONE,
Col testo d'Ovidio
questa lezione
alla

mano correggeremo
fin
deirli

l'errore di
dalla

piantato

nel Vocabolario

prima

sua formazione.
pilatori
,

Come mai nessuno


si

ottanta suoi

com-

correttori, riformatori

accorse che quei ferreo

montone non potea essere che sproposito? In quale poeta,


in quale mitologo
si

vide mai

il

vello d' oro cangiato in

vello di ferro? L'esempio che qui adducesi

tratto dal

Volgarizzamento

delle
citato

Eroidi

di

Ovidio

testo a

perpetuamente

senza

indicazione di

penna luogo come i

Volgarizzamenti delle Metamorfosi, di Livio, di Virgilio,

io6
di

Seneca

ecc. ecc.

il

che

fa

che

il

lettore
il

non possa
latino
la

mai per propna sotldlstazione confrontare


colla versione,

testo

ne dirvi sopra
essere
di se

il

suo

fatto.

Cos

Crusca,

senza paura

di

colta

in

fallo, corre liberi questi

campi, e giudice
le pare.

stessa se la fa e se la dice

come
che
il

Nel presente passo per


Aimc
lassa
,

fuor d'ogni forse

le parole

perch addiinand

mai

il

navilio

iionton ferreo ( se

il

compilatore per l)revit


)
:

non

vi

ha

fatto alcun
le di

troncamento
a

sono una magra versione di quel-

Medea
Hei

Giasone
cur

miii!

unquam

juvenilibus acta lacertis


?

Piryxeam petiit Pdias arhor ovem


Ferreo deve leggersi

Pe' quali versi ognun vede che nel testo italiano non gi
,

ma

Frisseo da Frisso

che don

al

padre

di

Medea

il

montone

dal vello d'oro divenuto nel

Vocabolario da dugento e sei anni vello di ferro.

VOCABOLARIO.
FERRIGNO.
Ri^idus
,

Acid,

Che den di ferro. Lat. Durus,


^

FerreiLs

Ferrugineiis.

Dani.

Inf.

8.

Luogo
])ietra

in Inferno detto Malebolge, Tutto di'


e di color ferrigno.

FERRUGIGNO.
in

Add. Ferrigno.

Lat. Ferrugineus.

Frane. Sacch. Op. div. 93. Eniatites ecc. nasce

Arabia ecc.

il

suo colore ferrugigno.

OSSERVAZIONE.
Ferrigno nell'esempio di Dante, e Ferrugigno in quello
di

Franco non sono die mera qualit

di colore, e s

l'uno

come r

altro significano color di ruggine.

Allorch Virgilio
i

nel quarto delle

Georgiche,

v.
),

i83, chiamo ferru^igni

giacinti {^ferrugineo $ hyacinthos

intese egli di dire giacinti

107
che hanno del ferro?

E quando
la

nel sesto dell'Eneide

v.

3o3
o

chiam ferrujigna

barca di

Caronte

ferruginea

suhvectat corpora cyniba ), alluse egli alla qualit del ferro


alla qualit del

colore? Ferrugigno

lat.

Ferrugineus viene;

non da Ferrum, ma da

Ftrrugo., che in italiano Ruggine.

color ferrigno o ferrugigno


,

non

propriamente colore

che tien di ferro


gine
:

ma

colore che simiglia a quello della rug-

la

quale bench sia alterazione e corruzione di ferro,

nulladimeno cosa diversa.

di

questo colore non


le

fa-

cendo
zioni

la

Crusca alcun motto, parmi che


agli

sue dichiara-

applicate

esempj di Franco e

di

Dante sieno

difettose.
Il

Magalotti usa tutto latinamente Ferrugineo in luogo

di Ferrugigno, e lo spiega per colore di castagna vecchia'.

nel che

si

accorda col Forcellini.


,

Ma
,

FerrupAneo non

nella Crusca
rali
,

ne anche ferruginoso

termine de' Natu-

proprio

de' corpi contenenti del ferro.


gli

Ambedue
onori del

per queste voci otterranno infallibilmente


Vocabolario
sieda
5

se avverr
la

che
:

alla

sua compilazione pre-

finalmente

filosofia

di

che

la

sapienza

desjli

odierni Accademici ci assicura.

VOCABOLARIO.
FEKE.O. X. Venire
Veli.

ai ferri

modo

proi^erbiale

Venire al fatto. Lat.


^5.

Rem

ipsam aggred. Cron.


ai

Ultimamente vegnendo

ferri

per

essere in concordia mila. Allegr.

con noi, ebbe

fiorini

cento
cosi

12 3.

Invaghiccbiatosi di

lei

pelle pelle, e addomesticandosi

con essa, ven-

nero

ai ferri.

io8

osservazioni:.
Tornate due brevi passi addietro
tando Ferro per Anne
al III,

laddove por-

sopra un esemplo di Dante avete


dell'arco
col pugnale di

messo

mazzo

il

grilletto

ma-

donna Lucrezia: e per chiosa a quel pnsso dello stesso Dante, luf, 7. Dopo Iiin-^a tenzone Verranno al sangue,
troverete citato
il

seguente esempio
,

dell' antico
i

Commen-

tatore: Verranno ai ferri


guineransi.

toccheransi

cittadini e insan-

Ora domando
lo

io: questo

Venir ai ferri per truessere in

cidarsi forse

stesso che

Venir ai ferri per

concordia?

quell'altro

Venir ai ferri

con una donna e


?

forse la battaglia de' Guelfi co' Ghibellini

quattro cose

adunque
2.."

si

ponga considerazione:

i.
,

che

Venir ai ferri

propriamente detto
3.

Venire al sangue

Venire alle armi'.,

che Venir ai ferri negli esempj qui riportati parlar


;,

iigurato

che

la

dichiarazione della Crusca spiega gli


dizione
,

esempj

ma non

la

4. finalmente che
tnta

ammetla

tendo essa nel Vocabolario


ha dato a conoscere
di averla
(

la

ed escludendo
debita

vera,

sia

detto

colla

riverenza )

poco compresa.

VOCABOLARIO.
FESTA.
IX. Far la festa a uno vale Uccderlo.
Conciare uno
.

XT.

pel di delle feste vale

Trattarlo male

Disertarlo.

OSSERVAZIONE.
Per evitare che presso
voce
gnere
le feste
gli

stranieri

non

piglino

mala

degl'Italiani, non sarebbe egli bene aggiu-

alla dichiarazione
si

l'avvertimento che Far

la festa

la senso di Uccidere

dice soltanto per ironia?

Ed essendo

109
gi stata questa locuzione portata fra le tante del vei])0

Fare

V. Fare festa iV
?

non ritorna
festa

ella

qui
sia
^

inutil-

mente

A
la
:

noi pare che

una simile

non
volta
fa

da ceniente

lebrarsi in

un Vocabolario pi die una


terza

lodiamo
Veronesi

celebrazione che se ne
la

nelle Giunte
il

che anzi

condanniamo

perch
il

prete che

vi canta la

messa

il

medesimo^ cio

medesimo esemserve
la

pio di Francesco dall'Ambra, di cui

si

Crusca.

VOCABOLARIO.
FI ADONE. Fiale , Favo. Lat. Favus. Lihr.
smilt.

hanno a il mele.) e certe hanno a FI ALONE. Lo stesso che


Altre pecchie

ire

per U
il

fiori

da fare

fare

fiaclone ne' coppi.

Fiale.

FIAYO.

Fiale.
,

Cresc.
le

9.

99. 5.

Le putride

parli

de' fiavi

ovvero

vote cere ecc.

OSSERVAZIONE.
L' analogia

grammaticale assai bene fu detta


la
il

la

salvaalle

guardia della favella. Essa

fiaccola

che

in

mezzo

tenebre delle anomalie guida

nostro intelletto alla vera


si-

genesi delle parole^ essa n* insegna a distinguere con

curezza

il

le

sincere dalle false

le

sane dalle corrotte

essa

filo

di

Arianna nel labirinto delle intricate ed equifiaccola avanti,

voche derivazioni. Con questa


filo

con questo

mani, chi sar che avendo per voce schietta e sicura Fialone, accetti per tale anche l'inaudito e mostruoso
alle

Fiaclone intromesso qui sulla

fede

di

un

solo

ed

unico

esempio

di

un

testo a

penna, cui ninno pu consultare?


gli

Gli Accademici, e
tutti de*" codici
si

che dico

Accademici?

gli scrutatori

sono

le
:

mille volte incannati nella let-

tura delle antiche carte

ed superfluo

il

ricordare che

rio
tali

scilttiiie

dalle

poche autografe in
d' idioti

fuori )
,

sono per
e

lo

pi

materiale

fatica

materialissimi
la

tutte

zejpe d'errori, cui sola


della Critica.

pu dileguare

severa analisi
siasi scritto

Chi dunque n'assicura che non

per ignoranza o letto per isvista un d in vece d'un Z?

come

si

pu dare

recapito
il

senza

verun sospetto
ti

al
:

bacacsar

stardo Fiadane^ quando


cialo via
egli
?

legittimo rialone
la

grida

E poniamo pure che


il

lezione sia vera


la

vero che Fiadone y quale

porge

Crusca,

sia

voce

viva ed in corso?
Dicasi liberamente lo stesso
di

Fiavo.

Nel Crescenzi,
della

in Franco Sacchetti e nel Volgarizzatore

Scala del

Paradiso di S. Agostino abbiamo le antiche voci Fiare e


Fiaro per Favo.

La Crusca
:

n'

ha regalato

anche questa
A.

mondiglia

;,

e pazienza
ci

poich almeno col marchio V.


di

onestamente

ha detto che sono voci fuor

commercio.

Ma

venderci F/a(o come vocabolo vivo ed immacolato, e

presentamelo sopra un passo unico del Crescenzi, accanto


a cui ella dovea vedere quest' altro
:

Tignuole e ragnuoli
:

per

li

quali

si

corrompe V uso
egli

de'

Favi

T osservare che
colti-

Favo o pur Fiale usa


vazione delle api
-^

sempre ove parla della


tanti

e alla vista di

esempj non inCre-

dursi mai in sospetto che Fiavo possa essere scorrezione


di scritto o di

stampa

e ciecamente credere che

il

scenzi all'improvviso e senza ragione invaghitosi di questo


Fiavo stranissimo siasi a questa sola volta dipartito dal suo
solito

modo

di favellare,

per non mai pi ritornarvi, per

vero son tutte cose che vanno a ritroso del verisimile


tutte considerazioni

che

acquistano poca fede

questo

vocabolo sciagurato.
In tanto dubbio del vero per accertarci se Fiavo e Fia-

done sieno voci vive

come
d'

la

registra
il
s

la

Crusca di

ottimo uso almeno nel bel paese dove

suona, abbia-

mo

consultato

il

sapere

un

leale

coltissimo ingegno

Ili
toscano
:

e<k

ecco nel seguente scherzo poetico


;

la risposta

di cui ci stato cortese

Della cruscante Flora

il

burattello
la
il

Che del Tosco idioma


Abburatta
,

farina
fior pi bello

e ne coglie

Ha

fatto della lingua una sentina

Tal eh* poca a lavarla tutta V onda

Che gi

di Faltfrona

si

dechina.
ti

Cos vuole che schietto lo

risponda

L' amor franco del ver. Fiavo e Fiadone

Mai non

intesi

e gli
,

ho per borra immondo^

Non

del

Tosco parlar

ma

del Frullone.

VOCABOLARIO.
FIATxVKE. Per Fiutare Odorare Annasare. Tes, Br. y. 2^. Noi conosciamo la cosa da lungi,
,
.

per udire e per vedere e fiatare ecc.

OSSEE VAZIONE.
Ecco un
altro

vocabolo da mandarsi a far compagnia a

Flavo e a Fiadone^ dico Fiatare per Fiutare stabilito sull'incertissima autorit di

un a trovato

in luogo

d'un u^

e su la speranza che

lettori sian tondi


il

pi che V
l'

di

Giotto per credere che


parola.
tare.

naso sia divenuto


allo

organo della

E
s

Ma
io

la

stampa concorde

scritto dice Fia-

rispondo che la buona Critica, pi valente


tutte le

che

tutti gli scritti e

stampe

dice Fiutare
fa forza
\

e che

in voci

dubbie un solo autore non


Vocabolario^

che

il

troppo dar iede a cos fatte lezioni ha riempito di molte


centinaja di voci false
il

e che
e

l'adottarle
di

come
1'

sicure

e spacciarle

come innocenti

uso

una delle due, o mala fede, o poco giudizio. Ne voglio

Hk
clic

tacere

se

ali*

estirpazione di questi
in

scandali

non

si

chiama una volta

ajuto

la

lilosofia, la
fallita.
,

speranza di un

ragionato Vocabolario italiano


il

Dicasi intanto che

codice Triviilziano conservatissimo


il

quanto T ortografia
,

del quarto secolo

concedea correttissimo

negli allegati

passi ed in altii ha

sempre

in luogo

di

Fiatare

netto e

chiaro Odorare.

VOCABOLARIO.
IIATARE.
fai^cllarc,

li.

Fcr Favellare o

Dar scmo

di

OSSERVAZIONE.
Due
sostanziali difetti
a

me

par

di

vedere

in

questo

paragrafo.

L'

uno

che Fiatare

positivamente vien dato


la

per Favellare: cos che secondo


ci

sua posizione la Crusca


flati
y

autorizza a dire
,

Io fiato,
,

Tu

Quello fiata per


falso
:

Tu nessuno mai
Io parlo

parli

Quello parla.

Or questo
:

che

disse egli fiat per egli parl


,

e la ragione

in questo

che Fiatare nel significato


,

di
il

Parlare non

verbo positivo
tutti
li

ma
3,"

negativo
lo

;;,

negativo
i.

dimostrano
os fiatare
?>

sei

esempi che

corredano.

Non

-,

2.*

Senza
fiat:,

figliare

Non
la

chi ardisca di fiatare


i,

4.

Non

ne

S."

Non

eh' ei ne fiatasse

tare.

E non abbandona
sei

non poteva fianegativa che accompagnato dalla


:

6. E'

preposizione condizionale Se, o espressa o sottintesa


.Se fidati

p. e.

morto

Chi fiater morir


5,

il

che

lo

stesso

che dire Se alcuno fiater morir


seguito dair interrogazione
:

T abbandona anche
?

p.

e.

Cd ardir di fiatare

L'altro pi grave difetto sta nel credere che ne' posti

esempj Non

fiottare

vaglia

assolutamente

Non

favellare

mentre vale Non fare neppur l'atto di favellare , Non alitare , Non trarre fiato il che, se a Dio piace, assai
:

ii3

meno
indiare.

di favellare.

La Cruscai antica con pi senno spiedisse

gando questo Fiatare 9


I

unicamente Dar se^no

eli

fa-

correttori, coli' aggiunta di quel Favellare asso-

luto, in vece di emendarla P hanno apertamente sconciata^

non avvertendo che da

Favellare a

Dar

segno di favellare

corre proprio la distanza che dalla realta all'apparenza.

VOCABOLARIO.
FICINA. Sembra
tolo. lo
,

stesso che Cellina

Bugigat-

Lat. Cellula
il

Latebra. Cavale. Pungi l. 26.

Apparendogli

forma
le

visibile

demonio ( a S. Domenico ) in una notte lo men per tutte

ficine della casa.

OSSERVAZIONE.
Questa Ficina
il
,

tutto che la Crusca ne confessi incerto


in

significato,
,

non porta
e fracida
,

fronte
la

alcun segno
,

di

con-

dannazione
sana come
ch'ella
Edifizio
y

quale

vedi

ci

vien data per


contr'

la

vita.

Si

potreblje
di

porre

mille

imo
e

una

decapitazione
di

Officina^

come
di

Difizio di
,

Pifania

Epifania, Pocalisse

Apocalisse

migliaja di questa plebea generazione, contra le quali sollevasi l'ira

della

ragione, e freme

al

veder portata nel

giardino della favella con tanta diligenza tanta immondizia.

VOCABOLARIO.
FIEDERE.
rire
,

Spargere

il

sangue altrui col ferro


,

Fe-

Percuotere, hai. Ferire

Pcrcutere ,

Vulne^

rare.

Dant.
in

Inf.

gimmo-

ver lo
Par.

Lasciammo il muro e mezzo per un sentier che ad


io.
8

una
Voi,

valle fiede.

IL

I.

TI4

JlEUEFvE.
Dant.
alciui

V. A.

Ferire.

Lat. Satician

yulnerarc.

lf. q.

Vento

ecc.

Che

lcr la selva

senza

raiteiUo.

OSSERVAZIONE.
Un
sentiero
,

che

f.fdc

a una

mite non

sentiero
^

che

sparga sancrue
tiero che

ne che frisca, ne che percuota


fli

ma

senva a

mena, che conduce, che


a

ca'^'o,
il

che

terminare
citato
SI

quella
a

valle.

Se

fa

merav2,lia
,

veder qui
quale

mal

proposito

quelT esempio
che

troppa pi ne
il

far la citazione del consecutivo,

del Buti,

spiegando appunto quel fitde a una

vaile

va contro diretvenir
al

tamente
nostra:

alla
il

dichiarazione
si

della

Crusca per
la

nella

che proprio

chiama darsi

zappa

piede.

Anche il vento che fiere la selva noi non sappiamo come si acconci hene alla dichiarazione Ferire definitoci
dalla Crusca Percuotere con ferro o eitro fino all' effusione
del sangue:, col ferro

non avendo noi veduto mai alcun vento che


sangue
alle

tragga

selve.

Ma

siamo gi tanto
,

avvezzati alle confusioni del figurato col proprio


ferire

che

il

del vento portato qui sopra

una stessa linea col


gli

/e-

rire di Lancillotto

non

ci

fa

pi caso. Yedi

escmpj.

VOCABOLARIO.
FIGLIO. Lo
stesso che Figliuolo.

g Figlio per Facchino. Lat. Bajuliis.

OSSERVAZIONE.
Ho
fatto

prova

tre

volte
di

di

accozzare

quattro
Feicciino
\

parole
e tre

suir infinita bellezza


volte ini e cascata
tutto
il

Fialio

divenuto

la

penna.

Disperando

di poter dirne
di

bene
il

eh'' ei

merita, ne lascio

ai fiv^li

tutte

le

piazze

pensiero.

I lj>

VOCABOLARIO.
FILICE.
V. A.

Add.

Felice. G. V. 6. 60. 3.

La

fi

lice,

e loro bene avventurosa oste torn in Firenze.

OSSERVAZIONE.
La
loro bene avventurosa oste torn in Firenze
:

cosi la

buona edizione del Muratori

e la milanese

senza quello

sciagurato y/zce, che evidentemente, se mai

v'entr,
,

una storpiatura
quali
tutte
la

di felice
,

sola

opera de' Menanti


,

ai fa

Crusca

a dispetto continuo della Critica


cosi
,

le

buone.
5

come ognun vede

si

fa bella la

lingua

e poi gridasi

Oh

che ricchezza

VOCABOLARIO.
FILOSOMIA. Fisonomia
ecc.

OSSERVAZIONE.
E
si

ha
la

la

fronte
?

di e
di
si

porre

nel

sacrario

della

favella

anche
colato
?

Filosomia

porvela come

vocabolo immaI

questo segno
ci

abusa

la

pazienza degl' Italiani


delle

per chi

avete voi presi?

Ve'" Jigli

Dogane?

VOCABOLARIO.
FIMBRIA.
Lat. Fimbria ecc.

I Per metafora. Pecor. .0,3. a. Cotesti splendenti occhi tuoi passati per gli occhi miei alle
fmbrie del mio cuore
il

mi hanno acceso entro


i^ale

miser petto tanto fuoco, che pi sopportar


fibra o

noi posso e qui forse

membrana

),

/i6

osservazioni:.
Non
dano
SI

dee

far

colpa

alla

Crusca se ha lascialo senza


dicendo che

spiefi^azione

questa parola, poich l'esempio di Fra Giorla

apertamente

dichiara

la

fimbria

V
la

vrlo del vestinunto.

Se

la

portianio

dunque
clie

in traslato,

fmbria del core

non pu valere
allora a salvare

orlo

del

core.

]\Ia

come faremo

da ogni contraddizione
il

la sentenza dell'

esempio che ne vien dato? Se

dardo
del

di quegli cechi splendenti

non

passato

che

all' orlo
il

core, come avr egli fatto ad accendere


petto tanto

dentro

misero

amante pi sopportare noi posia ? Da una ferita che non va oltre la pelle non pu uscire tanta ruina. Ne ancora credibile che il Pecorone abbia
fuoco che
l'

usato

qm

finbria

\:>ev

fibra

come pare

alla

Crusca-, per-

ch

il

traslato
si

eccederebbe

le forze della

parola, e l'orlo
quali conside*
direi

del core

farebbe mezzo del core. Per

le

razioni, che a

me

pajono direttissimo,
,

io

che fibra
o fu er-

spacciatamente fosse da leggersi


metafora troppo spropositata
semplicit
traslato

che

fiunhrin.

rore di penna passato per irriflessione nella stampa, o


:

il

che rijingna
scrittore
,

alla costante

dello

stile

di

quello

diverrebbe'
i

indegno

di

aver luogo nel Vocabolario tra

fiori

della favella.

VOCABOLARIO.
FINEZZA.
Astratto di Fine,

OSSERVAZIONE.
Questa guisa
quanto
tutt'
i

di

dcfmire cosi cara


fcdel

alla

Crusca costa poco


sa
praticarla.

dolor di capo, e ogni

cristiano

Ma'

sbrigativa, sar ella altrettanto chiara? avr ella

suoi

numeri? Essendo cosa

di

grande momento in

117

Un Vocabolario e 11 nostro mettendolacl ad ogni passo tra' piedi, non dispiaccia al lettore che le si dica sopra un qualche nonnulla. Un' esatta definizione 1' abbreviata e precisa esposi,

zione di
definito.

tutte

le

nostre

co^inizioni O
le

relative

all' o<!;2.etto

DO

Acci dunque che niuno

manchi de' suoi cain tutt'


i

ratteri, fa

d'uopo aver considerato l'oggetto

casi,

in tutte le combinazioni, in tutte le sue sembianze possibili.

Fa

d'

uopo ancora che nei vocaboli


equivoco significato

della diffinizione
,

niuno ve
intelletto

n' entri di

onde

il

nostro

non

resti

punto perplesso, ne porti pericolo di


Di qual Fine dovr io

andar a Levante, dovendo andar a Ponente. La Crusca mi


definisce Finezza
astratto di Fine.

forjnarmi l'idea per non errare? Di Fine sustantivo o di


Fine

addiettivo?
si

Dell' addiettivo al sicuro:

altrimenti la

definizione

risolverebbe in astratto di astratto.


delle
il

Ma
;,

se

staremo
l'

all'uso

parole e diremo Fine,


1'

il

pi del-

Italia

intender

sostantivo e non

addiettivo

perch
dice

la

comune, per

distinguere l'astratto dal concreto,


^

a tutta ragione Fine sustantivo e Fino addiettivo

su cui

ambiguit di senso non pu cadere.

Proseguiamo.
neir intelletto
e
,

Affinch

l'

idea astratta

mi venga piena
lui
,

egli necessario

che in
concreta

sia

precorsa

gi ferma la cognizione
le

della

accompagnata

da tutte
della

sue modificazioni. Questa istantanea operazione


oltre

mente, massimamente
chevole

che a molti pu riuscire difficoltosa,


che poco
si
il

a coloro
,

assuefecero a decom-

porre le loro idee


;,

riesce ancora

pi delle volte
la

mandota

perch

di

rado addiviene che

memoria abbia
di cui si

pronte e in cospetto tutte


il

le significazioni
il

concreto.

Quindi affermeremo che

metodo

delle defi-

nizioni astrattive

gettando pochissima, o per dir meglio

nessunissima luce sui definiti, vizioso^ e loderemo l'Alberti


,

che costantemente dipartendosi da coteste perpetuo

fi8
ari(it delln

Crusta
studia

per

iioii

chiamarle

d''

altro

nomo pogla

giore

si

sempre

di

porgerti innanzi
la

generale

qnnlita ilelT oggetto.

Di che ahl>iamo

prova anche in

Unrzza
squisito

ila

lui

deiinita Stato e qualit di ci die fine

ottimo

suo genere.
dalla
i

Un

altro nonnulla su le Finezze esemplificate


tutt''

Cruri-

sca, e reggiamo se questa voce stata in

suoi

guardi considerata. La Crusca se ne spedisce in due lievissimi


articoli,

nel

primo
firn

de""

quali
d'

troviamo sorelle
\

la

finezza del met(dlo e la


finezze della
cortesia.

zza

amore

nell'altro le
di.

Se

vi

cerchi
,

finezza di spirito,
di arte
,

giudizio, di

sentimento, di occiio

di stile ecc.

e quella Finezza che chiamasi Astuzia, parente dell* Inganno


e della Perfidia
,

saranno

tutte
il

indarno
di

le

tue
gli

ricerche.

Kon

direcuo

gi

necessario
1"

dar

tutte

esempj

crederemo bens che


di questa voce tanto
gli

accennar brevemente
gli

le

relazioni

con

oggetti materiali, quanto cou


il

spirituali

u farebbe conoscer meglio

valore.

nel

vero allorch noi diciamo uomo fino un furbo che adorna de' pi delicati colori le sue menzogne, un perfido che
accarezza e tradisce, un imp )Store

che non avendo mai

salutate le Lettere, ne fa traffico e divien capo di l^tte-'


rati
,

parrebbe fosse buono

il

sapere cosa deesi intendere

otto quella onesta significazione,

onde

farci

un'idea giusta

e compiuta di Finezza, considerata

tenente tanto
rale
e

alle

Arti

alle

come termine apparLettere, quanto alla Mosi

alla Fdosofia.

Oneste brevi considerazioni

esten-

dono

a migliaja d'altri vocaboli definiti tutti per astrazione.

VOCABOLARIO.
FINIENTE
ncns
sasti
,

FINF.XTE. Che
Fr. far. T.
5.

finisce

Eat. Desi8.

F'udrtis.

29.

Non po-

fmejite

Non

trovasti T

amore.

119

OSSERVAZIONE.
Chiunque eoa opinione avversa
il

alla

nostra vuole che

Vocabolario della Crusca


,

sia

tutto

lavoro

messo
preso

alle
:

fave

ponga attenzione

al

badiale

errore

qui

vistolo tale che


ciullo, salvi, se
l'

appena vorrebbesi perdonarlo a un fanpu, T onore dei Concilj ecumenici delil

Accademia.

Qui Finente non

medesimo che

Finiente

l'uno va
Finiente

discosto dall'altro pi che gennajo dalle more.


participio addiettivo, e

vale Cosa che finisce. Finente^ ar-

caismo del popolazzo


o di

preposizione terminativa di luogo vale Fino, Infino


,

tempo

o d'azione, e
le

Finch, Jn-

finoch.

Onde
e

parole

r amore vogliono dire


inasti

Non posasti Non prendesti


sei

finente

Non

tri

vasti

riposo finche

non travoce

amore

un orbo pure
in
nell' antico
1.

vede.

Di questa

plebea tuttora viva

Transtevere abbiamo

opportunispubblicato
fi-

simo esempio
dal Muratori,

frammento

di storia

3. e.

17.

Con questo honore fo menato


:

nente

lo

palazzo de Campito^lio
i

cio infino al palazzo,

questi sono

guadagni del razzolare nell'oro del decimo-

terzo secolo senza critica direzione.

dunque prova della nostra riverenza verso quell'insigne Accademia il tenerla affiitto innocente di questi sbaSia
gli
,

troppo grossolani, e T attribuirli

tutti al privato giu-

dizio degli

Accademici compilatori.

VOCABOLARIO.
FIOPvIRE.
IT.

Per metaf. vale Essere in


,

fiore,

in

eccellenza. Lat. Florcre

Eminere. Dant. Par, ay.


il

Bea

fiorisce

nedi

uoraiiii

volere.

no
OSSERVAZIONE.
Poco diverso
Qui
Fiorire
tla

ralente Terrore

che
,

qui

si

piglia.

non vale punto Essere

in flore
:

in eccellenza,

ma

sbucciare, spuntare a guisa di fiore


,

in

somma una
alla

lontura che comincia


zione. Si rechi tutto

non liontura venuta


terzetto
:

perfe-

il

Ben

fiorisce negli
la

uomini

il

volere

Ma
E

pioggia continua converte


le

In bozzacchioni

susine vt re.

vuol dire
alle

E^li ben

vero

die

nelV

umana

volont
;

spunta

volte
il

qualche fiore di buona

risoluzione

ma

nella guisa che


le
il

continuo piovere fa degenerare in cattive


i

buone susine , cos


fiore del

continui incitamenti al male guastano

buon
i

volere.

Quel

fiorisce
al

adunque vale fa fiori ^


I.

e nulla pi

e deesi riportare

VOCABOLARIO.
FIOuIRE.
fiori.

IH.

In
T.

att.

signific.

vale Sparger di
tutto
'1

Fr. Jac.

Di

l>ci

fiori

fiorisco.

OSSEE FAZIONE.
Questo medesimo esempio con
altra lezione rlpetesl sotto
il

Infiorire cosi; Ch'io gli apparecchio


infiorisco. Neil'

letto

di fior tutto

un luogo adunque
coli'

o nell'altro e' pare

esem-

pio malamente citato. Qui era da portarsi fiorire in senso


d" Inghirlandare

esempio

del

Firenzuola,
,

Dial. beli,

donn. 408. Furon chiamate


dire fiori

viole
le

mammole
chiam
il

quasi volessero
Poliziano

da mammole ,
,

per

mam-

molette verginelle
ovvero
viole

quasi volasse

infierire eh' egli

erano fiori

da

fiorir verginelle.
il

Oiide

poi ad imitazione
a. 5. se.

del Firenzuola,

Bumarruoti nella Tancia,

2,

us fiorito per inghirlandato.

121
Poicli
io

ho perso

te

pi di mariti

di

dami non
non

sia chi

mi ragioni
fioriti
,

1 capei non

vo' pi,

portar
ir
,

N a

balli

vo^^lio

n a pricissioni.

VOCABOLARIO.
FISIC AGGINE.
Astratto di Fisico , Fantasticaggine.

OSSERVAZIONE.
Di cotesto bel modo
qualche cosa
di defiiire
i

vocaboli

si

gi detto

abbastanza, e non se ne parla pi.


di

Ma

questa volta v'

peggio. Fisicaggine

non

e astratto di Fisico

(altrimenti Fisicaggine verrebbe a dire NcLtura),


to di Fisicoso
'.^

ma

astrat-

si

quella e

questo procedono da Fisi'


,

care
le

lo

stesso che Fantast'care


il

Ghiribizzare.

Queste cose

vede anche
la

terz**

occhio (^) del Socrate immaginario.


la

Fisicaggine., o sia

Fantasticaggine

il

Ghiribizzo,

il

Capriccio, la Bizzarria divenuti sinonimi di Fisica, vadano


essi
tatti
l'

pure in nome

di

Dio a cu'nulo

delle

prove che

assurdi entrarono nel Vocabolario senza saputa del-

Accademia.

VOCABOLARIO.
FISICOSO. AdcL ad ungucm.
Scrupoloso, Fantastico, hat.Factus

OSSERVAZIONE.
Credevamo che
tesse navigare
'~~

nel

mare

degli spropositi

non

si

po-

piii

in l di Fisicaggine astratto di Fisico:


Il

^-^^-^^^ -

II

i_

,,

Il

^1^^

(*)

Cavami

gli
il

occhi: ecco la testa:


terz'

Sempre

occhio
ti

cara

mi

resta

sol terz' oschio

euardtr.

a2

ci

slamo insalinoti. Eccone un altro


snlla

dello stesso

seme

clic

tnedesinia direzione

trapassa le colonne, e va

mollo leghe pi oltre.

La Crusca
stico, parole

ci

deiinisce risicoso per Scrupoloso

Fanta-

di

notissima significazione:

iii

qui nulla
latina

clie

dire.

IMa

procedendo
,

alla

dichiarazione
,

iiuesto risicoso ossia Fantastico

Stravagante

questo fratel
copU
,

germano
in

di

Pazzo

ci
)

viene

spiegato
factus

inaudite

et

auribus pereipe terra

per

uomo

ad ungueni

che

buon italiano vale uomo perfetto: e la metafora presa dai marmorarj, che coir ugna esplorano la commettitura de" marmi onde conoscerne la levigatezza. Quindi lavorare , comporre, pulire ad ungueni o m li/io^acm uuiraltro
importa che ridurre
largo dato
in Orazio
,

alla

perfezione
i

di

che aV)hiamo in
particolarmente
la castiga-

gli

esenipj presso

Latini^

che nella Poetica raccomandando


,

tezza de' versi

dicea:

....
Multa
che
sia

Carmen reprehendite quod non


dies et multa litura cocrcuit
,

atque

PrcBsnctun totirs non castigovit ad ungucm:


il

huou
stesso

ricordo

coloro che

senza

uno sgorbio

ti

2;ettano

su la carta dugento versi in un'ora.

Ma

esem-

pio dello

Orazio
,

al

nostro

caso

pi

acconcio

questo della Satira 5


tejo per

1.

i, ov'egli loda Capitone Fron-

uomo
,

di

perfetta virt.

....
Coccrjus

Inttrea Mmccnas advenit atque

Capitoquc simul Fontejus ad unguem


sit

Factus homo, Antoni, ut non

magis alter, amicus.

si

trover dopo ci chi


,

prenda factus ad unguem per

risicoso

Fantastico
,

dica la perfezione morale sinonima


della

della strava;anza

sorella

pazzia?

responsi dell'oracolo legislatore della

Sono questi i favella? Noi amesacerdoti sono


verit che

remo sempre
uoaiiui ad

di

dire che
:

moderni suoi
per
le

unguem

e tuitochc

dure

123

andiamo scuoprendo
di

ci

sieno manifesti

gravi loro sdegni


si

verso di noi, non avverr mal per ci che


essi
il

muti verso

nostro rispetto.

Diremo bens Uberissimamente

che se eglino
tecessori
5

non
qui

si

mostreranno pi valenti degli ane


si

le

cose del loro Vocabolario andranno sempre


^

male come
rentina

fin

male ne scuseranno
dicano vanno
,

falli

coloro
fio-

che senza saper che


//"

gridando
;

alla

sapavamo.

No

miei
l'

carissimi

voi

mentite.
gli

Degli errori che noi abbiamo

onore

di

porvi sotto

occhi, voi non sapavate nulla, propriamente nulla.


credavate che
nella
il

Voi

difetto del

Vocabolario

consistesse tutto

mancanza
si

delle parole o in lezioni o citazioni scor,

rette o altre simili leggerezze

e volavate

che l'autorit
la

del Frullone

dovesse

avere

per infallibile:
,

qual
,

cosa noi non solo non volavamo

ma non dovavamo
:

potavamo

di

veruna guisa concedervi

perch
difetto
di

la

grande

magagna

del Vocabolario altro che


;

parole o

sbaglio di testi

come
,

altro

il

sapere che
pigliarli

in

mare

molta copia di pesci


fritto
:

ed altro

il

e farne

buon
aizzati

del quale
di

ai

cani

che

ci

latrano

intorno

dal soffio
le reste,
di luna.

Castel Goffredo
farli

onde

non potremo dar che banchettare sul mondezzajo a lume


noi

VOCABOLARIO.
FISOFOLO. Lo
ha'] a

stesso che Filosofo

voce detta per

rial

Boccaccio.

PITONE

FITTONE.

Spirito che entrando ne' corpi

umani indovina. Lat.

Pytlion.

FITONESSA. Lo
nissa.

stesso die Fitonissa. Lat. Pytlio-

FITONICO.
niciis.

Appartenente a Fittone.

Lat. Pytho-

124

S S

E R

FAZIONE
il

ridotta a Dialogo.

L'Autore e

Fkullone.

A.

Le parole dette per

)aja

deggiono
le

esse
?

entrare nel

Vocabolario del pari che


F.

sincere

Qual dnl)bio? La necessaria intelligenza de' Classici ne


rende necessario
il

registro.
si

A.

credi

tu, caro Frullone, potersi dare un lettore


clie

zucca,

ove tu non

ti

prendessi
,

la
si

liriga di

aju-

tarlo della tua interpretazione

non

accorgerebbe

che
F.

fsofolo

voce da sclierzo?

Perch no? L'ignoranza degl'idioti non ha confini.

A.

Dunque
Pe'
soli

egli

in servigio degl'idioti

che

ti

dai questo

aftanno caritatevole?
F.

idioti

del certo. Chi

non

e tutto

zucca

il

vede
tanto

da

s.

A. Benissimo.

Ma

codesti
essi

idioti,
il

de' quali

ti

pigli

pensiero, leggono

Boccaccio? o per dir meglio,


*

sanno
F.

essi

pur leggere?

Se noi sanno, lor danno.


il

A me

che n'importa? Io

fo

mio dovere.
di
il

A.

Il

dovere cio
afFatto

servire agl'idioti, ai quali


servigio.
s

si

rende

vano

ti

pare

mo
sei

bella cosa che


,

un personaggio
diligente
cosi male

grave quale tu

trascurato
s

maestro verso quelli che intendono, debba esserlo


verso quelli
la

che

non intendono,
Ti pare,

gittar

sua fatica?
grazia di

unicamente
parole

in

anima mia, che cotestoro sia giusto il convere?

taminare colla mescolanza delle parole che non sono


la

casta famiglia delle

forse tale

il

metodo

dei Vocabolarj di ogni altra

colta

nazione?

ia5

tu stesso inserendo nel tuo quelle

tltl

Boccaccio

dette in persona d" uomini idioti perch

non seguir

poi

il

medesimo

stile

per

le

tante della

medesima
Novellieri,

spezie che n" hai omesse di

altri eccellenti

e dei Comici, e della Tancia, e della Nencia, e di

Cecco?
dice
?

ecc.

Non

hai tu messo anche questi nell'In-

Non

vedi di essere qui teco stesso in manifesta

contraddizione?

Tu
:

tentenni,
di

tu

non rispondi.
solo

al-

Via, da bravo

contentami

un

perch,
:

trimenti su questi matti vocaboli

grideremo

Fuora

del Vocabolario.
F.

Fuora del Vocabolario


cabolario
li

Gracchia a tua posta

il

Vo-

riterr.
gli

A.

la

sana critica
l'altre

scaccer
ti

e coli' opposto

esempio
eterna-

di tutte

nazioni

confonder,

ed

mente
F.

dir che le voci dette per baja

non deggiono

trovar luogo che nel Vocabolario di Arlecchino.

io

mo

a dispetto di tutto

il

mondo
il

voglio che l'abf-ttone

biano anche nel mio: che cos


ciso. ]\r intendi?

mio

ha de-

A.

Il

tuo

fittone'*.

da cjuando in qua sei tu divenuto la

barba maestra d'una pianta, ovvero una colonnetta


di lesino luno-o
la via?
le

T,

Fa pure ^

fa

pure

viste

di

non capire: ma
,

io

ti

re-

plico che lo spirito fittonico della tramoggia


Fittonessa della Crusca
cosi
(

ossia la
)

che anche dicesi Fittonissa


stare.

ha fermo
e tu sei
:

e
.

cosi
.

ha da

La Crusca
tuoi

Cru-

sca

A.

Un
io

bel ciuccio

cosi
,

dicono

tutti
,

li

amici.

Ma

non sono
al

solo

mio caro

ho

di molti fratelli
a
,

per tutto.
dentro

Del

resto parmi di cominciare

entrar

mistico tuo discorso.

V ex

fittone

fittonico

e fittonessa

tu

intendi pitone^
?

pitonico,

pitonessa.
ar-

Non

egli

vero

Or vedi un po' come questi

caismi mi avevano balzato fuori di strada.

126
r.

Clic aiwilsnil

Elle soii voci fresche,


io
le

incon'ottc

pu-

rissime, e
A.

tali

vendo

nel

mio Vocabolario.
dire bugia: parla
al

ti

capitano coinpratori?
,

Non mi
ti

sincero

coutVssa eh' elle


e

fanno in fondo
le mille

bu-

ratto la mala,

chiamano da lontano
V. A.

miglia

quel

benedetto

che

si

vorrebbe

avere

un

po' pi spesso alle


r.

mani.

pretenderesti che io dannnssi coteste voci acquistate

da Guido Giudice, dal Passavanti, dal


e
le

Maestruzzo

mandassi a
?

tua

requisizione

ingiustamente

morire
A.

Mor Patroclo che miglior ben era.

II.

21. v. 107.

Morirono tante voci

di

Dante

tante

ne

morirono

del Boccaccio, tante pur del Petrarca, e


il

non morr

Fittone del Maestruzzo,

il

Fittonico del Passavanti,

la Fittonissa di

Guido Giudice? Osserva che dopo co ardito pi di recarsi ai denti d' oro
, ,

storo ninno

si

queste
tutti

ghiande tarlate del secol


dissero

osserva

che

appresso

e dicono

e diranno

mai

sempre

Pitone, Pitonico, Pitonessa

osserva che cosi adope-

rando conservasi
pythonissa
y

la loro

emolo^R pytion, pythonicuSj


storpiano

cui

quclT altre
ira

indegnamente

cangiando con
o di olmo
dai ragazzi
il

d'Apollo in un

tronco di cjuercia
fin

famoso serj)ente Pitone conosciuto


i

quali

si

daranno a ridere se udiranno


Fittone.

che Apollo uccise

un

Considera finalmente

che se Fittone
forza clie
della
il

e Fittcnessa

sono voci ben dette, sar

sia

anche Pizia in vece di Pizia, nome


stirpe
,
:

medesima

e allora

zio, ne Giuochi Pizj

istituiti

non pi Apollo Piin onore di quel Dio

per l'uccisione appunto di quei serpente,

ma diremo
adunque
,

Apollo Fizio

e Giuoclii Fizj

e le Pizie di Pindaro ecc.


?

Mi

spiego io chiaro
le

aVjbastanza
della

Mettiti
:

mio bello, su

vie

razione

non imbandire

127
su la tua mensa degna di Giove la carne morta per viva;
lasciala

nel

sepolcro
tu
sia
la
,

non indurci
,

nella tentazione di
ti

credere

che

senza naso

poich non

pare che

tu ne senta bene

puzza. Io non sono Fizia^ ne Fittoti

ne, n Fittonessa
sprezzala, se
fiso folia.
ti

ma

parlo,

lo

vedi,

la

verit: e tu
la

fa

noja, e segui da bravo fisofolo

tua

VOCABOLARIO.
FISTELLA.
scella.
la

Fiscella

Cestella

Paniera, Lat. Fi-

Fi.

Giord.
le

Le femmine che vanno per


fistclle

terra, per

piazze e per le rughe, affetsopra.

tate e

imbambacollate, e con loro

FISTELLO.
vengan
li

V. A. Fistola. Fi. Jac. T. 3. 32. 7.


fistelli

A me

Con

miglia ja di carbon celli

li

granchi sieno quelli, Di che tutto io pieno


( Cos
gli

sia.

stampati

ma

alcuni mss, hanno

enfiatelli. )

FISTELLOSO.

v. a.

Bucherato. Fallaci. Magg.

9.

E' vizj del cacio sono s'egli secco o fistelloso,

OSSERVAZIONE.
Fiscella
fino dal

voce tutta latina, bella, graziosa


nella

portata
,

decimoterzo secolo

bngua
Fiorita

italiana
d' Italia

come
legdi

apparisce dagli esempj che

nelle

si

gono.

Che Fra Giordano


togliendole
e
il

uno

de' migliori

scrittori

queir et,
bia potuto
FisteUa
,

suo nativo

garbo e decoro abstorpiarla in


,

voluto

senza

verun bisogno
e

e parlar

contra

uso

contra

ragione

non

verisimile, ne credibile. Credibilissimo bens e similissimo


al

vero

si

che ne' testi siasi letto

vm

in vece d'

un e

ia8

per

la

simlgllnnza
;

di

questo

cine

lettere

nelle

anticlie

scritture

di

che ognuno per veduta pu avere sicura e


le cjuali

pronta testimonianza. Per

considerazioni, e mas-

siinaniente per T osservare clic cotesta strana Fistella

noa

re^gesi che sulT unico esempio del Frate, noi crederemo


di

non
.

far e

peccato mortale se
error
di

la

sospetteremo voce tutta


:

falsa

mero

lettura o scrittura

rimarremo
Accademici

senza scrupolo in questa credenza

finche

gli

ne' tanti codici eh' essi hanno alle mani di questo autore

non abbiano
Privato cir

riscontrata vera e concorde


sia

questa lezione.
,

ella

certa e fuor

di

contrasto
essi
la

dimande:

remo

se Fisttlla sia

voce viva quale

pongono

se essi per onore del fatto proprio risponderanno del si,

noi francamente lo

negheremo,

o tutto al pi

l'avremo
che alcuni

per idiotismo indegno del Vocabolario.

Passiamo a Fistdln. Gli Accademici notano


jnss.

in

vece

di ristclli

hanno

Enfiatelli: e questa lezione


essi alla

sopra

lo stesso testo
,

adottarono
Enfiagione.
,
'

voce Enfiatello disi

minutivo di Enfiato
pra un unico testo

che giuoco adunque


la

ciuoca? Con che cora^jiio c? ero


ci

con che senno

Crusca so-

dona per veri due vocaboli, l'uno

de' qurli di tutta necessita

deve esser falso? Non


che
il

questo

un voler provarci
consarcinato di tutti

ella
gli

stessa

suo Vocaljolario

spropositi

de' copisti"^

Ma dopo
a FisteU

Enfiatello, risponderanno essi per

avventura, abbiamo datq

luogo
loso.

alla

lezione Fistello per dare

un appoggio

Ottimamente. Eliminate adunque dal vostro Vocabofondato tutto su quel passo di


,

lario l'articolo Enfiatfdlo,

Jacopone
fiattllo
i"

perciocch se Fistello voce vera di qua

En-

altra

non pu essere voce vera di la. L" una spegne e se chiameremo a giudice della lite la Critica,
sar
;

la

spenta

] istcllo

voce
,

senza radice, o di radice

contaminata
la

morto
anche

Fistello

converr che muoja per


suo generato. Perciocch

stessa ragione

Fistelloso

129
le

voci latine
elle

da

cui

esse

pretenderanno
(

di

derivare,

non sono

gi Flstda, ne Fistelosus

vocaboli addosso

a cui griderelijero anche le oche del Campidoglio),


ristala e Fistulosits
:

ma

ne pare

verisimile

che

il

Volgariz-

zatore di Palladio

abbia voluto e potuto

senza l)isogno
,

sviare dalla sua derivazione questo secondo


tocliendoiili la sua bella

e sformarlo se
l'

sembianza

latina.

ha fitto
corrotto

studiosamente

ei

non pu aver seguito che


Per tutte
nel
le

il

parlare del volgo.

quali

cose noi

ci

lasce-

remo nuovamente andar


A'oce spuria ancor essa
,

sospetto

che
:

Fistelloso sia

o pure idiotismo

non trovan-

dosi altri csempj che la soccorrano,

crederemo che quel


,

Volgarizzatore

abbia

scritto

non Fistdloso
data

ma

Fistoloso

conforme
zione

alla

sua nativa radice, persuadendo questa levoci

due

altre

d'antica

ancor

esse e della
il

medesima

stirpe, Fistolare e Fistolazione

(V.

Vocab.

).

Ma

queste cose sien dette come

privato
,

nostro

parere.

Si noti

per che in grazia


il

di Fistelloso

notato dalla stessa

Crusca per arcaismo,


-viva

Vocabolario resta scemo dello voce


j,

e onestissima Fistoloso

Pieno di fistole

Infistolito

di che si

vegga a che miseria condotta

la nostra lingua

dalla eterna

mania delle ciarpe vecchie.

VOCABOLARIO.
FISTIAKE. FISTIATA. FISTIATORE. FISTIE-

KELLA. FISTIO.

OSSERVAZIONE.
La lingua
Fiscata
y

illustre

comune

pii

nobilmente dice Fischiare


o

Fischiatore,

Fischierella

Fiscili o

verrebbe

notato di affettata toscaneria chi dicesse Fistio^ Fistiare,


Voi.

IL Par.

I.

3o
Nulladiinciio transcat nello stile runesso
la
il

ecc.

Fistio
dall'

con
,

tutta

sua geiierazione.

]\Ia

per
i

non uscire

cAe

chi degl* Italiani potr tollerare

detestabili idiotismi /re-

hotomia per Flihotoniia


chiarazione
latina

Formcnto per Fermento colla di,

Foi mentimi

cui

ne

la

huona

latinit,

ne

la

barbara mai intesero? e con Formento anche For-

nientare e Formentato messi in parit di pura favella

con

Fermentare
Fragellato
Flagelletto
,

Fermentato
,

Cos Fragellamento
Fragelletto
,

Fragellare

Fragellazione
ecc.

Fragello per Flagello,


il

poi

non s'ha a dire che

Vocabolario
,

della Crusca tutto


il

sordido di plateali

idiotismi

che

Vocabolario della nazione ancora nel grembo dei fupossibili contingenti


?

turi

VOCABOLARIO.
FLAGELLO.
I.
eli

IT.

Per

/.strage,

Mortalit. Biircli.

io8.
topi

E non

passa quest' anno


flagello.

Che

tu vedrai

un gran

OSSERVAZIONE.
Veramente
che sotto
la

in casa

il

Burchiello

bisogna andare assai


,

cauti nel prendere in proprio senso le parole

badare
ci

persona di
si

que"* suoi topi gatta

non

covi.

Ma

sia

che

voglia

a questa volta pare

di'" ei

parli

da

cristiano, e che iper gran flagrilo di topi voglia

dire,

non

grande strage,

ma grande abbondanza il che per vero sarebbe un bellissimo qui pr quo, E flagello per abbon:

danza
del

quantit, moltitudine vedilo nel III con esempio

Alalmantile.

i3i

VOCABOLARIO.
FLUORE.
Flusso. Lat. Flucns ecc.

OSSERVAZIONE.
Perch

mo
il

Fluens addiettivo, e non Fluor sostantivo?

Questo

medesimo che spiegar Mare per Marino , Giorno per Giornaliero , ecc. Ma ci non pu essere che

ci serv'ia-

errore di stampa trascorso nelP edizione di cui

mo

e da questa nella scorrettissima Veronese.

VOCABOLARIO.
FOCACCIA.
ciato
y

Schiacciata

che un
in

pane schiac,

messo a cuocere
alcuni

forno

o sotto la

brace.

In

luoghi detta

corrottamente

Cofaccia.

OSSERVAZIONE.
Ringraziamo Dio che questa volta
se stessa
fatta di
,

la

Crusca condanna
che
le
vieii
i

e giustifica

pienamente

l'

accusa

porre nel Vocaholario per immacolati e sinceri

vocaboli contaminati. Qui essa pure apertamente confessa

che

Cofaccia
,

voce corrotta.

Cerca adunque

indietro
tutti

Cofaccia
gli

e la troverai adornata di molti

esempj con

onori della castit


5

come una

vergine.
,

E non
Cecco,

solo Coe
tre

faccia

ma anche

Cofaccetta e Cofaccina
di

e tutte

non

gi su la

bocca della Sandra a


,

ma
di

del

Sacchetti, del Berni


Sederini
e

del Burchiello

del Firenzuola, del

del

Cronicista

Morelli e
la

del

Biografo
di

S.

Giovanni Battista. Or vedi


lingua toscana
si

fede che in fatto


all'

mera

dee dare ciecamente

autorit de' suoi

pi eminenti

scrittori.

Vedi se non bisogna andare guar,

dingo nella compra di cosi fatte gioje

che poi

la stessa

]3a
Criisc.
.

qnnndo

<

di

Imona

cosclcnz.i

confessa cw sdiio
di

false

Jopo pero averle vendute per geiiune


).

Golcondn

e di

Visapui"

VOCABOLARIO.
FONDAINIEXTO. Quel
fia
ilei

muraiucnto sotterraneo, soe

quale

si

juiiilaio

jiosauo
i. 9.

gli

cclificj.

Lat. fiudanieiituni. Recl. Cons.

Sn questo

fondairnto sarei di parere


la
&l|^i}ora

che quanto prima

cominciasse a medicarsi.

OSSEMVAZlONi:.
Ci

perdoni T egregio citatore


in

di

questo esempio se dimedicarsi


il

mandiamo
la

che

modo

la
,

signora potr
e

sovra

un fondanvnto sotterraneo

se

vada bene

prendere

medicina nel fondo d'una cantina.

VOCABOLARIO.
FORCELLUTO.
la

v. a.

Add, Forcuto, Lat.

frifidus',

Trisulcus. Dittam. 3. 11. L'Italia ticn forcelluta

coda

L'

una

j)arte

riguarda
la

Cicliani

L' altra dirizza a Durazzo

proda.
^

FORCUTO.
come

Add. Che ha forma di forca


,

o rehhj

la forca. Lat. Bijidus

Bifurcus,

OSSERVAZIONE.
Forc^.Uuto
,

dice

bene
la

la

Crusca,

il

medesimo die
Trisulcus?

Torruto. Perch

dunque

dichiarazione latina di Forcuto'


Trijldus
^

o Bifidus-) Bifurcus^ e di lorcelluto^

i33

Questa aperta contraddizione. Ci e poco. L'esemplo


Forcelluto

di
,

non risponde punto

alla

latina

dichiarazione
di
,

perch Trifidus e

Trisulcus sono
di cui quivi
lo di

aggiunti
si

cosa

a tre

punte

e l'Italia,

che due: e l'esempio stesso


la
Sicilia
,

non ne conta dice: T una che riguarda


parla
la

l'

altra

la

citt

Durazzo. Dunque

for-

celluta coda

d'Italia

non

ne trisulca, ne tri/Ida,

ma
am-

bifida: e quel testo fa lite con quella spiegazione, e

bedue

le spiegazioni

malamente cozzano insieme.

VOCABOLARIO.
FOFxFATTO.
camento.
v. a.
Su.st.

niisfatto
,

Errore
_,

Man^

Lat. Peccatuni

Erratiun

Dclictum

Facinus ecc.

OSSERVAZIONE.
Forfattn
Mfait.
e
il

Forfait

de' Francesi,
la

come

Misfatto

il
i

Ma

Misfatto ottenne in Italia


,

sanzione dell' uso

e Forfatto, ornai cinque secoli

fu

condannato a morte
,

senza perdono con tutta


add.
e

la

sua famiglia Forfare

Forfatto

Forfattura (^)
gi

insopportabili
e
il

gallicismi
(

come

il

Fado che

vedemmo,
passare

Follastro
l'

Foldtre
a

che abtutte le

biam
paga

lasciato

perch

aver occhio
la

immondezze
di

impossibile.

Nulladimeno
vi

Crusca

non
solo

ammetterli nel Vocabolario

consuma intorno
^

quattro articoli con una bella


Forfatto n' ha sei,

mano d'esempj

il

mentre
Incirca

tant' altre oneste e vive parole

(*)

Dagent' anni

all'

dopo
,

la

morte

di

Forfattura

comparvo
molti
figli

uscita delle sue ceneri

Furfanteria
Furfantello
,

che

felicemente

partor
;

Furfantare

Furfante

Furfantino e Furfantane
,

quali

nou

solo mantengonsi

belli
j

e sani nel ceto delle parole

nia

ben anche nel

eeto de' galantuomini

^ yi ^-'^0 In ogni sort* di condiz.iorie bella figura.

i3 +

non ne Imuno
tener viva

infinito
e
In

\nn'

uno.

Ci

sia
il

notato

unicanifiite pef

ricordanza che
]>i

lusso delli

morta lingua

divora

che

la

terza ]>arte del Vocaiolario

vcriiicando T aceriia senteaza del Lami altrove gi riferita.

Ma
il

poich

la

Crusca ha
,

niostrati tanto

amore per quedefinito.

sto odioso lorfatto


fa

T avesse almeno ben


di
di

Ella

fratello

carnale

Misfatto e di Errore questi


e
tre
gli

di

Mansolo

camcnto. Or sa})pia che


legittimo,
stardi
:

fratelli
altri

uno

ci e Misfatto^

che

ilue

sono ba-

sappia che nella liuiga catena delle colpe Errore


gli

e Misfatto sono

estremi anelli della medesima, e che


,

corre tra loro tanta distanza quanta, ex, gr.


Ijedire
al

dal disob-

padre
alle

l'ucciderlo:

sappia che
e
il

V Errore concuore

travviene
tit

regole del dovere,

Misfatto alla sandi

delle leggi;,

che TuilO parte

da debolezza
malizia;,
,

o di

mente,

e l'altro da profonda

che questo
bojji.

riceve l'assoluzione dal pentimento

P altro dal

Or vegga un

po' ella

se

Forfatto e

Misfatto

possano in

Ijuona logica divenir fratelli di Errore.

Ke

pi
,

felici

sono
,

le

dichiarazioni
Il

latine

Ptccatum^
e

Erratw

Delictun

Facinus.

peccato propriamente detto


,

trasgressione della legge divina


jiu

il

delitto

un grado
civile
;

su

il

misfatto
la
,

trasgressione
il

della

legge

quello Conculca

religione contra
e

grido della coscienza

:>

questo

la

societ
le

viene

da
dell'

consumata scelleratezza

quello rompe

relazioni

rompe
avendo

le

relazioni dell'

uomo con Dio ^ questo uomo coli' uomo , e mette in peDi Erratwn
,

ricolo la pubblica

sicurezza.

nulla

diremo
lo

gi ald)astanza detto di Errore


gl'illustri
il

che

stesso.

Diremo bens che


voci. Misfatto,

compilatori del Vocabolario,


vario valore di tutte queste

se avessero analizzato bene

Errore.

Fallo, Scelleratezza, ecc.,

Mancamento^ Peccato, Delitto, non le avrebbero perpetuamente


col lestiinonio de' proprj occhi

messe ad un mazzo

come

i35
ciascuno pu vedere da se: e aggiugneremo clie quel tanto

esemp] messi intorno a qneir infame Forfatto e un'illuminazione fatta allo scheletro d'un assassino. Perci
d'
sia lodato l'Alberti

lume

che

gli

ha rassegnati tutti

al

diavolo

unitamente

quelli di Forfare e di Forfuttura,

VOCABOLARIO.
FORMICOLATO.
Dittam.
5.
I

Acid. Spesso

a guisa

di formicJic.

Perch ogni selva ed ogni bosco parvi Formicolato di varj serpenti. (In alcuni
6,
testi

a penna

si

legge Formicolare.

OSSErxVAZIONE.
Le due uniche stampe
sono
si

che

abbiamo del Dittamondo

chiazzate d'errori, che la lettura ne stomaca,


:

ed

cosa da disperarsi
ai testi a

si

che mette pi

conto

1'

attenersi

penna. La Crusca confessa che in alcuni testi


si

a penna

legge Formicolare.
,

Non condanniamo
il

la

prelo-

scelta lezione For/7zicoZato

ed anche, se
d'

vuole,
il

la

deremo.
eli'

Ma saremmo
,

desiderosi

intendere

perch

abbia sbandito dal Vocabolario Formicolare frequenta-

tivo di Formicare
testi

mentre
le

di

lui le

faceano certa fede

veduti,

e pi l'add. Formicolato

evidente sua ge-

nerazione.

E parea
difficile
1'

dovesse raccomandar questo verbo


della

anche
parole

il

giudice
,

bellezza

esteriore

delle

dico

orecchio

a cui del certo suona pi grato

che Formicare^ e assai meglio di questo


lichio delle formiche
,

esprime

il

bru-

si

che quasi te lo dipinge,

VOCABOLARIO.
FOPvNITO.
Sust. Finimento. G. V. io. 75.
,

2..

Volle

avere cavagli e fam2;lie vestite

e cavalieri e

i36
(lonzclll,

o ioniiii
il

di

arnesi, e aver larga ta-

vola.

( Cosi ha

T.

D avanzati
i

altri

buoni

T. a

penna

quantunijitc

Drp. Decani, correg)

gano questo luogo leggendo fornite.

OSSEFiVAZIONE.
Di
sari

cjLiestc

due voci

su*t. Fornito e Fornita quale

adunque
quale

la

nioiia?

delle

due gravissime autorit, quella

della Crusca e quella dei Deputati al

Decamerone

dovr prevalere?

Il

buon

testo Recaiiati, seguito dal INlu,

ratori e dalla edizione

milanese
,

dice nessuna
f^llo

e la sua

lezione diversa dall' altre


cosi
:

senza

migliore

canta

E
si

volle co' suoi cardinali

evere cavalli

e famigli ve-

stili,

e cavalieri e donzelli forniti d' arnesi.

Dietro a questo

testo

abbiano adunque

per vocaboli

non

sicuri

tanto

Fornito, quanto Fornita sustantlvi.


di

E
la

noi lodando la Crusca

aver esclusa dal Vocabolario

Fornita dei Deputati

protestiamole francamente

che

il

suo

Fornito

vendutoci

per voce fresca e piena di vita pute di moi'to ancor esso


terribilmente.

VOCABOLARIO.
FORTUNATO.
5
I.

Add. da Fortunare.

Disgraziato

_,

Che ha cattiva fortuna. Lat. Infelix ecc.


Fortunato vale
,

altres

Che ha o

inferisce

buona fortuna

Avventuroso, Lat. Fortunatus,

OSSER FAZIONE.
Questi due articoli capovolti disonestano

questa voce.
i.*

La congiunzione aggiuntiva

altres

del

imj^orta di

-.37

forza la

conseguenza

che
:

il

senso

vero
la

precipuo
cosa
tutta

d
al
il

Fortunato
contrario
,

sia Disgraziato

giacendo
si

ogni ragioae voleva che


,

ponesse prima
,

senso pi ricevuto

quello di Awenturoso

Felice.

We

si

pu lodare

la

Crusca di aver fatto lu^go nel Vocabolario

a Fortunato per Disgraziato senza avvertire che in questa


rarissima sigaiticazione voce ita in disuso
e

in deriso.
lo
scrit-

Ed

in vero sarebbe da salutarsi colle


si

frombole

tore che

ardisse di dire fortunati


r,

tempi della carestia,


^

delle inondazioni

dei terremoti,

delle pestilenze, ecc.


,

ci suir

esempio delle Croniche Morelliaue


fa
il

nel quale la

Crusca
alla

ci

bel regalo dei tempi fortunati della guerra:

vista de^ quali chi

pu rimanersi

dal dire che questa

continua messe di voci a doppio senso contrario vitupera


la nostra lingua
la
,

pi coloro

che come

fior

di favella

consecrarono nel Vocabolario?

Cercando donde
di questa parola

sia

nata

nel

registrare
di di
si

gli

attributi
,

cilmente la
il

una s strana inversione troveremo nel vizioso metodo


gli

ordine

fa-

determinare
presentano;

valore delle voci secondo


fallacissimo, a cui

esempj che

metodo
lizza
i

non

gi la ragione,
,

che ana-

vocaboli prima di definirli


Gli

ma

il

solo caso pre,

siede.

Accademici non avendo trovato

come

dal

si-

lenzio del Vocabolario stesso risulta,

veruii

esempio di
felice,

Fortunare in significato di Prosperare

Hender
,

argo-

mentarono che quel verbo non avesse


altro valore

ne potesse avere
e

che quello
presti
gli

di

Disgraziare

Tumultuare

di

che aveano

eserapj in

G. Villani e nel Tratla

tato dell'equit.

Quindi conclusero che


di

genuina

e pri-

maria significazione

Fortunato dovea essere Disgraziato^


il

e a questa concessero

primo posto

non consideraprette

rono che Fortunato


tine, naturalmente

Fortunare

essendo

voci la-

dovevano nel

farsi italiane

portar seco
i

originarla ed intrinseca loro prerogativa: nella quale

i3
Latini non lasciarono correre clie Tidea
tlclln liiona for-

tuna.

Ma

poich

gli

Accadeinici poco curarono


stati
si

di

ra2;io-

nare
tre

fossero

almeno
quali

pi diligenti nelT indagare. Ecco

esenipj

pe**

far

manifesto che l'esilio da essi

dato a rortunare nel nativo e vero suo senso di Prosperare


1.
,

Render

ftlicc

fu

ingiusto.

Ghiabr.

llim.
i

son.
reg,n
).

2.3.

2, ediz. milan. Alto governa Lo scettro, e

for-

tunar non cessa.


legromi della
la vi fortuni
y

Bemb. Lett. ( allegato romana legslazion vostra


e prosperi

dall'Alberti
,

Bal-

prego Dio che


Il

a pieno desiderio
segnato Z.

vostro.

terzo

vedilo nelle Giunte Veronesi,

Vi sarebbe quest' altro


lunque istante
zione
ti

Tu grato
,

accetta ed

usa

Qua-

fortuni

il

cielo

traduzione fedele dell' Orafortunaverit horani Grata


gli

Tu quamcumque Deus

tihi

sume manu.
si

Ma

l'esempio d'autore vivente, e non

vuole dar peso.

VOCABOLylRIO.
FRANCESCO.
GaUicus
,

AdcL

Franzcsc

Di Francia,

Lat.

Gallus.

OSSEJIVAZIONE,
N
cap.
I

Gallus f ne GaUicus, mio caro Frullone?.

Francesca
,

per Francese viene da Francus e Francicus. Leggi Vopisco


I

nella vita di

Probo

Francicus dictus est Probus

Iniptrator a devictis Francis.

VOCABOLARIO.
Frw\NGERE. Rompere,
S clie

Spezzale ecc. Dant, Inf.


lass frange.

2.

duro giudizio
corda
e

E Purg.

3i.

Come

balestro frange

quando scocca Da troppa


l'arco.

tesa la sua

i39

il

I.

E figuratamente.
:

Dant.

Inf. 29. Al! or disse

maestro

non

si
,

franga
eio

Lo

tuo pensier.
si

l ut.

ivi.

Non

si

franga

non

rompa da

altre

cose che hai a pensare.

OSSERVAZIONE.
Il

duro giudizio
il

di lass

nel primo

dei

citati

eserapj

Danteschi
dalla

severo decreto della divina Giustizia sospeso


Il

Clemenza.

frangersi

del decreto di

Dio accopin vero


le
si

piato col frangersi

del balestro
si

meriterebbe

balestrate:

ma

siamo
si

accostumati a veder maritaggi

mostruosi

che non

vuole

pi
1'

prenderne maraviglia.
aver esclusa
dal

Tralasceremo
ragrafo dei

anche

di

dire che

pa-

traslati

la frase

Frangere

un

giudizio
tratti

non
la

prova

di

buon

giudizio.

per uscire due

da questa
in,

continua selva d'errori prenderemo


terpretazione
alle

ad esaminare
dalla

data dal Buti


si

accettata

Crusca

parole
del

Non

franga
di
il
,

lo

tuo pf-nsier.
ci

l'investigadalie

zione

concetto

Dante

allargher

nojo

grammaticali alquanto

core e T ingegno.
seguiti dai pi
,

La Crusca
nerirsi
s.
il

il

Enti
:

spiegano quel

Frangersi per Distrarsi


:

il

Venturi ed

il

Vol])i

per Intedi.

Lombardi oscurissimamente per Fare parte


la

conoscere

pi giusta di queste tre chiese

vol-

giamoci

allo stesso

Dante
le

udiamo che dice

La molta
Avean

gente e
le

diverse piaghe
s

luci

mie

inebriate

Che dello stare a piangere eran vaghe.


Cos comincia egli quel canto
coli' effusione

del pi dolce

de" sentimenti riposti nei penetrali

del cuore

umano,

la

compassione.

Dante

per

gli
si

strazj
gli

veduti

delle

anime

eternamente perdute avea

occhi pieni di lagrime,

14^
che
le
ii<
Il

potea saziarsi del piangere.


.Iella

il

suo pianto, oltre

cagioai
,

piet generale, n* avea ancor una partide''

colare

la

piet

parenti. Imperciocch
fiso lo

dimandato da

"Viriiilio

del percli tenea

s";uardo Lan.iim tra V oin-

hre triste smozzicate,

risponde:

dentro a quella cava

Dov'

io

teneva gli occhi

a posta

Credo che un spirto del mio sangue pianga

La
Le

colpa che laggi cotanto costa.


ci

quali parole

fanno evidentemente comprendere che

Dante plangea

di

compassione verso
,

quelP infelice

suo

consanguineo, che era Geri del BpUo


della famiglia Sacchetti.

ammazzato da uno
:

Al che Virgilio soggiugne

Non
Lo

si

franga

tuo pensier da qui innanzi sovr* elio,


al

volere che
del

discorso di Dante che piange per

comdi

passione

suo

dannato

parente
il

s^

accordi

quello

Virgilio che l'esorta a


di

non frangere

suo pensiero sovr' elio


significhi

viva forza conviene che quel frangersi


-^

inte-

nerirsi, impietosirsi
il

perciocch non dal rompere o sviare


che
s'

pcnsi'^ro dalle altre cose


,

lianno a pensare,

come
suo
clie

spiega la Crusca

ne

dcdV affannarsi a far parte del

p?nsiyro sovra Ger del Bullo,


Virgilio cerca ritrarlo
,

come spiega
il

11

Lombardi,
punito.

ma
la

dallo stare a piagnere, e

gua-

tar fiso dentro la cava dove


Virgilio aggiugae

suo

congiunto

subito

ragione

per

cui

Dante non
a' pie del

deve averne tanta p'et, dicendo:


concludere
di

Io vidi lui

ponticello Mostrarti e mi narcinr forte col dito', con che vuole

che
lo

la

compassione

di

Dante sopra
il

la

sorte

uno che
mal

mostra a dito, e sdegnosamente


Al
,

minaccia,

compartita.

che

Dante replica

prontamente
della

queste pietose
{uesiione
:

parole

che tutto sciolgono H nodo

HI
O
duca mio
,

la {violenta

morte

Che non

gli

vendicata ancor
dell'
:

diss'io^

P
fece

alcun che

onta sia consorte ^

lui

disdegnoso
,

onde sen gio


coni' io

Senza parlarmi

stimo

Ed
Che

in ci

m' ha
:

e'

fatto a se pi, pio.


,

quanto a dire
pi spezzato

mi ha pi intenerito
il

pi com-

mosso,

core di compassione.
il

E questo

incontrastabihnente

si

vero e patetico senso di quelle


di

par le i per le quali a noi

sembra fuori

dubbio che quel


impitosirsi
^

frangersi

debba necessariamente valere


ai

con
forze

metafora tolta
tano
il

Latini, che frequentissimamente trasporalle

V.

Frango

morali affezioni debilitanti


,

le

dell'animo^ come frangi m^tu, frangi dolore


conciamente
al

e assai ac,

caso nostro frangi misericordia


1.

frase

di

Cicerone ad Attico,

i,

ep.

12.

Ma
si

bellissimo e op-

portunissimo esempio di
Intenerirsi
sia
,

J'raTzs^^rsi

in senso di Ammollirsi,

questo
8.

pi non

cerchi

del Tasso,

Ger,

e.

st.

Agghiacciato mio cor, che non derivi

Per

rdi

occhi, e
,

stilli

in lacrime
ti
,

converso?

Duro mio cor

che non

spetri e frangi ?
s'

Pianger ben merti ognor

ora non piangi.

Parr strano a taluno che Virgilio, spirito mansuetis-

simo

si
il

mostri riprensore
suo

della

compassione

di

Dante
che

"Verso

consanguineo:

ma conviene

ricordarsi

qui Virgilio teologo;, e che in teologia grave peccato l'aver piet dei dannati. Perci egli nel vigesimo dell'Inferno rimproverando Dante che in circostanza e
affatto

cagione

consimile lagrimava, disse:

ancor

se'

tu desi altri sciocchi ?

Qui

vive la piet

quando

ben morta.
,

Chi pi scellerato di colui

Che al giudizio divin passion porta?

14
Passniido
ilalla

spiegazione grammaticale alla parte rettorl-

ca

diamo uno sguardo alla liellezza del sentimento. L" illustre e cotanto benemerito dell'italiana letteratura Giiiiutn
,

nel suo veramente


dia

l'ilosoiico

esame della Divina Commevedere cosa che


:

non

sa in cotesto passo
il

l'interessi.

noi pare assai

contrario

e se

non oseremo

afl'ermare

per certo che Dante qui abbia avuto di mira quel luogo
deir Odissea
,

ove Ulisse sccso airinlerno vede l'ombra


per

d'Ajace che tutto solo in disparte ancor freme di sdegno


coatra di
lui
le

vinte

armi d'Achille
lite

affermeremo
l'ira

per che l'ira d'Ajace per quella


di

perduta, e

Ceri del

Bello
si

per

la

trascurata
,

vendetta della
e

sua
e
s

morte non poco


l'altra

rassomigliano

che

si

1'

una

fanno molta impressione,

ma con

diverso

tocco

d'affetti.

La scei:a per quanto l'inferno d'Omero e quello di Dante possono assimigliarsi , e la stessa ^ ma non lo stesso il merito degli attori. L'ombra di Ceri, uomo di oscurissima fama e ammazzato pe' mali suoi portamenti, non pu alzarsi a competere di grandezza coli' ombra
,

d'Ajace, che per magnanimo dispetto uccise se stesso


fu, dopo Achille,
Troja. Nulladimeno
lato della
il

primo

degli Eroi alla

conquista di

ci
il

arrischiamo di dire che quanto dal

grandezza
il

poeta italiano vinto dal greco,


vinto
dall'italiano

altrettanto
piet.
cirlo
:

greco

dal

lato

della

Ulisse parla ad Ajace con molli parole per addol-

Dante non parla

Ceri del Bello,

ma
,

s'intenerisce
anzi
al

e inebria sh occhi di lacrime al solo vederlo


j>arergh d'averlo
e

solo

veduto. Ajace non risponde ad Ulisse,

non dissimuliamo
il

che

quel

silenzio

sublime

di

pi alto effetto che


protestando dopo
,

minaccioso atto di Ceri:


gli

ma

Ulisse,

che se Ajace
gli

avesse risposto

sde,

gnoso

sdegnosamente

avrebbe replicato ancor esso

distruzire

con cructa manifestazione del suo mal talento

143
il

patetico delibazione;, e Dante


e

P accresce pigliando

dalle

minacce dello sventurato

invendicato suo parente mo-

tivo di maggior compassione verso di lui:


e'

Ed

in ci ni'

ha

fatto a se pia pio. Taccio che la situazione di Geri fra

le

anime disperate

pi terribile, e per conseguente pi


d**

compassionevole

che quella
la

Ajnce fra

le

anime degli

eroi: e se direte che

sorte di quell'oscuro peccatore

non

vi

commove
non
la

risponder

che poco

sentite

se

poco

vi tocca,

sorte di quell'ignoto seminatore di risse,


di

mail generoso pianto


principale in

Dante, personaggio altissimo e questo breve, ma commovente tratto dramsi

matico. Ci che ne cresce ancor la passione

il

mirabile

contrapposto

della

piet di Dante colle severe sentenze

del suo teologo conduttore.

del certo a chiunqe abbia

aperte

le

porte dell' anima alla piet


il
:

non dovr

dispia-

cere che questa volta

poeta

siasi

dimenticato della le-

zione fattagli nel

e.

20

essendo pel debole nostro comil

prendimento troppo ardua cosa


dottrina.

concepire cosi sublime

VOCABOLARIO.
FRATE.
(

Fratello ecc.
ult.)

I.

Per Compagno , Amico.


i.

Esemp.

Boez. Varch.

5. Onci'

or tutta

si

vede Lucente e piena

al frate

suo rivolta Co-

prir la luna le stelle minori.

OSSERVAZIONE.
Il

Sole non fu niai detto compagino o amico di Diana,

ossia della

Luna, ma
vale

fratello: ci

sanno pure
tutto
il

fanciulli.

Onde
mine.

qui Frate

Fratello

in

pieno del ter-

14+

VOCABOLARIO.
FRA VCL A.
fragola. Lat. Fraga, Fragaria occ.

OSSERVAZIONE.
Donde
lia

tolto la
si

Crusca questo Fras^aria , che in niun

Lessico latino

trova, e che piuttosto che /ravo/a sempieni, di

bra indicare luoghi

fravole

ed essere

il

plurale di

Tm^arium^ come
riwn e voce

Viridaria di Viridarium. Se
INIa

anch'* essa di fantasia.

non che Franavediamo Fragola, a


lat.

cui veniamo rimessi.

Fragola, Frutta nota,


e

Fraga.

Qui Fragaria stato dimenticato,


credere.

saviamente, a mio

non porre altra dichiarazione che Frutta nota ? Anche il pane e il salame son cibi noti inilladimeno vi siete dato T affanno di dichiararli. Lodiamo
perch
:

Ma

adunque l'Alberti che partendosi


nomica
e

dalla spiegazione

ecos. f.

della Crusca,

ne d

la

seguente: FRAGOLA,
^

Fraga. Sorta di piccol frutto primaticcio

rosso

odoroso

d'un gusto gratissimo


tC

che cresce da una pianter ella per


ne""

voltura, o naturalmente

boschi

altri luoghi ombrosi.

Ve

ha
j

di pi, specie

scadclle

niagiostre.
la

Il

come Fragole Forcellini ha


?

biancie

7*0J5e

mo^
e

fatto

altrettanto:

di farlo sdegner O'

Crusca

VOCABOLARIO.
FREGIO.

III.

Figuratam. per Macchia, Disonore^


1.

Infamia. Lat. lifaniia, Probrum. Ar. Far. 28.

Benchc n macchia
2ua
s

vi

pu

clar.j

ne fregio Lin-

vile.

OSSERVAZIONE.
Con pace
camente
la

della Crusca

e dell'Alberti

che segue ciela

Crusca

qui Fregio vale Fregio in tutta

sua

14^
propria sigiiUcazlone.
tive lingue

Usiamo
ne
fare alcun
ti

dire

continuo che

le

cat-

non danno,

tolgono riputazione,

vale a

dire ciie

non possono

male quando
:

ti

mordono,
anche

ne alcun bene quando


sulla bocca
de"*

lodano

che

la lode corre
ai

maligni o per fare dispetto


ne' loro
simili.

buoni, o per

lodare
inocchia

se
vi

stessi

Le

parole

adunque

iic.

pu dar, ne fv^io Lingua s vile (cio deirostiero che con la novella della Fiammetta prende a vituperare La lingua di le donne ) vengono a dire propriamente
:

cjuesto vile

non pu macchiare
'^

la vostra

fama

vituperandovi

ne fregiarla lodandovi

e fregio sta

nel

vero suo senso.

Non vede
(j-ar ,

il

compilatore che pigliando fregio per maccda


:

ne uscirelbe questo bel verso


ne macchia?

Bench ne macchia
egli

vi

pu
di

che bisogno avea

l'Ariosto

torcere Fregio nell'insolenti senso di Sfregio^ quando questa essendo parola niente

meno

bella di quella potea dire

Bench ne macchia
che
e

vi

pu dar, n

sfregio, ecc.?
il

Se non

nell'uno

nell'altro

rebbe troppo sfacciato e

pleonasmo procedetroppo ripugnante all'aurea sempoeta.

modo

plicit dello stile di quel divino

Ma
errore

ci
si

che mette
,

il

sigillo

alla

convinzione di questo
in

che se

Fregio qui

fosse usato

senso

di

macchia, l'uso figurato sarebbe


la sola ironia

ironico senza fallo:


,

che

pu
il

svisar questa voce

e voltarla in op-

posta significazione. Ora se tu darai senso ironico a Fregio,


ti

sar,

forza

darlo anche a Macchia',

il

che del tutto


alloggiare

impossibile. Se

dunque Macchia non


,

si

pu qui

che in senso proprio


tutta la

di viva

necessit Ijsogna che in

pienezza

del

Fregio: altrimenti

medesimo senso vi alloggi anche l'Ariosto annodando insieme due idee


avrebbe parlato
,

insociabili tra di loro

a sproposito

il

che

non potendo noi credere


the

resteremo nella ferma opinione


compilatore.

lo sproposito sia tutto del

Voi.

IL Par. L

io

14''

VOCABOLARIO.
FRE'MENTE.
Cic

freme

Che esclama ecc.

FREMERE. Far ramare strepita ecc. FREMUTO. Strepito Ramar di vace ecc.
,
,

OSSLR V AZIONE.
Queste
de fi ni 7.10 ili
ci

tlnnao

elle

il

giusto

valore di

queste voci?

No

mai. Fremito propriamente detto

non
qui'

rouiore assoluto,

come

il

pone

la

Crusca,

ma mutus
,

dcun , fractus et asper souus , non piene cniissus


et reconditus fragori
loai^ius
,
,

sed latcns
irati

ducti

siniilis
,

qualis est

mars, leonis ru^ientis


twiinis
,

canis hirrientis
et

obstrepentis multi-

tonantis
(

cacli

Imjusmodi,
i

Trihuitur

et

liomi-

nibus
dalla

ecc.

Forcellini

).

Ecco come
le

Yocabolaristi guidati

filosofia

analizzano
chi
le

parole, ed esattamente spiedi

gandole
e

pongono
i

usa in istato

ben ragionare

ben esporre

proprj pensamenti. La Crusca insegnan-

doci che Fremente vale Che esclama mette in

campo due

esempi

nel primo
i

de' quali alibiam


',

>

frementi lupi, e
,

nel secondo

frementi cavalli

che sono

secondo essa

lupi e cavalli esclamanti, ossia gridanti

ad

alta voce., perch


eh' ella ci
la

Grillare

ad

alta voce

appunto

la

definizione

da

di Esclamare.

Or questa non
cavalli
e

certamente

rigorosa

propriet di parlare di cui deve


nel definire: e
i i

\ir

uso un Vocabolarista
i

lupi, e via,di seguito

cani

eoa

tutta la generazione degli animali irascibili, e


i

dopo

questi le onde,

venti

le

selve
si

che

esclamano e gri-

dano a tutta gola non credo


nel nostro Vocabolario.

trovino in altro libro che

'47

VOCABOLARIO.
FREQUENTATIVO.
Che indica frequentazione.

OSSERVAZIONE.
Cotesta voce di grandissimo

uso nella Grammatica,

e pareva che meritasse pi larga dichiarazione. S* io chie-

der
egli

al

Vocabolario

che sono
mia

verbi frequentativi? avr

soddisfatto alla

dimanda rispondendo che Jre-

quentativo indica frequentazione?

Non pretendiamo
grammaticale
i^

noi gi

che

il

Vocabolario
e'

in

toga

tutta

minutaderi-

mente

insegni

che frequentativi diconsi


ne' quali
idea

verbi

vati da altri verbi,

l'idea primitiva viene ac,

cresciuta con altra


ex. gr. Frugolare
,

accessoria di ripetizione
,

come

Canticchiare
Saltare

Saltellare frequentativi di

Frugare , Cantare
de' frequentativi

y
,

e talvolta

pure
e

frequentativi

p. e. Salterellare,

cento altre qualit

e modificazioni di cosi fatti verbi de" quali la nostra lingua

copiosa.

Non vogliamo

in
il

somma che
Douchet
e
il

vi

consumi in-

torno tante parole quante


ci

Beauzee. Basta

dica: Frequentativo, Termine indicante frequentazione,


i

presso

Grammatici particolarmente detto


di altri verbi

de' verbi

che

ripetono

V azione

da

cui derivano.

VOCABOLARIO.
FUGGA.
V. A.

Zo

stesso die

Fusa
<^

ecc.

OSSERVAZIONE.
Ecco un Lazzaro, non mica quattridaano
della Scrittura,
,

come quello

ma

di

ben cinque

secoli, a cui la piet

della Crusca canta

V esequie incensandolo quatMo volte

148
iu quattro
articoli

distintissimi

con nove esempj


immacolata

d**

illu-

strazione

a die fine? Al fine, dir la Crusca, di

non
fa-

lasciare indietro
vella;,

un

sol fiore

dell'

antica

e al fine, tal altro risponder,

d' ingrossare

cou

ogni

sorta

di

firacido

il

Vocabolario.
in

Poffar Dio

nove
voce
e

esempj e quattro

articoli
I

onore

di Fus:ga, d"

un morto
,

cosi schifoso e plebeo

Ma Fugga voce
,

toscana

del Boccaccio, del Villani, del Passavanti


(

V.

gli

esempj

).

del Crescenzi
la

Si

spalanchi

adunque

porta

colla carta di transito firmata da queste quattro letterarie

potenze

si

lasci
il

entrare in citt con tutto

il

funebre suo

convoglio

Lazzaro Fugga.
tutti
i

Ma
la

se

avverr che una volta,


risolutamente pro-

sprezzando

latrati

filosofia

ceda

alla e

compilazione

del

vero Vocabolario italiano, e

Fugga

Infuggare chiamati dal Sancse Cittadini mostri di

parlare fiorentinesco rientreranno nel sepolcro, ne rester


di loro che
il

nudo nome per servire


le

ai

fasti

eruditi di

quel secolo benedetto in cui questo


nostra lingua correa gi per tutte

purissimo oro della


fosse.

Nel considerare la corruzione di Fuga in Fugga mi sono occorse alla mente alcune altre parole, che essendo^

come quella,
dettero
di
la

tutte latine, deviarono dalla schietta origine

loro, e raddoppiando senza bisogno le consonanti,

per-

nativa

loro

sembianza
con
j

in

servigio del volgo,


a

ogni bella cosa corrompitore.

Non mi fermer
la

dire

che

Fummo
il

Funvnare

tutta

numerosa

loro fa-

miglia sono di questa

clr.sse

e dir solo che fuori della


e scri-

Toscana
dal latino

parlar
e

illustre
,

comune pronunciando
,

vendo Fumo
,

Fumare

ecc.

quali appunto gli vennero


;

pi ragionatamente adopera queste voci


di

pereti-

ch

fra

due ortografie
:

uso la migliore sempre V


il

mologica

onde

fa

maraviglia
di

vedere che
a quella

il

Vocabolario

preferisca

l'ortografia

Fummo

di
i

Fumo.
Toscani

Ma
ci

lasciando questo da parte, per qual ragione

149
beffano
jiiaso

allorch

scriviamo

con

un solo
essi
i

Camillo,
,

To'-

Bartolomeo?

Non
lingua

sono

Camillus

Thomas,

Bartholoma'us della
chio non
li

madre?

Il

giudizio dell' orec-

trova forse pi soavi e pi dolci di Cammillo


\,

Tommaso
l'

Bartolommeo

ne' quali

il

raddoppiamento deldi

emme

richiede necessariamente
di

un brutto squarcio
Udirei

bocca con un suono quasi

scoppio?

volentieri

un Toscano cantare
tonare Sanate

le

Laudi de' Santi

e se l'udissi in,

Thomma ,
noi
,

Sancte Bartholommcce

gli

direi

tu mi storpi quei Santi in latino.


al

E
,

s'

egli

li

pronunciasse
,

modo che

perch dunque
?

gli

chiederei

me
di

gli

storpi tu in italiano

Dio ne scampi chi dicesse Camelo in vece

Cam-

mello.

E pure
^

egli

il

Camelus venuto dalla lingua siriaca

nella latina con

un
la

solo

un

solo Z,

dalla latina

neir italiana

ne

ragion dell' orecchio sa intendere


all' altra
,

come

nel far tragitto dall' una

favella gli sia necessario

raddoppiare

le

consonanti

ne come

acquisti pi grazia

perdendo

la

nativa fisonomia.

Ma

fra le

molte etimologiche sconciature, insopportabile


la

quella che appunto con


leggi di

m
si

duplicata assoggetta alle


:

una medesima ortografia due voci disparatissime


della casa ove
Il

Cammino, Luogo
Strada j Viaggio.

fa

il

fuoco

Cammino,
?

primo non

egli il
la

Caminus de' Latini

Perch
piarmelo

dunque non mantenergli


?

materna
linea

sua

bella

derivazione
?

Perch

coli'

emme
la

doppia iniquamente stor-

Perch porre su

medesima

due voci

tanto dissimili senza pure un accento che le distingua?

Dietro ci parmi potersi discretamente concludere che


intorno
a
la

cotesti

nomi
fa

e a pi altri della

stessa fonte
1'

e natura

Crusca

molto bene a regolarne

ortografia
,

conforme

alla

pronunzia del

popolo fiorentino

ma

che

ne anco noi facciam male a regolarla conforme


della racione

al

dettato

qualunque volta

la

diversa

ortografia

noa

5o

c.ingia

punto

il

valore

di queste voci

nou

ne resta

ofleso

(ierchio.

Glie anzi le

crederemo migliori perch


sono
venute.

ne

inostrano

nie(;lio

donde

Per tutte

le

quali considerazioni, senza paura di cadere in crinien

Icesas

non dubiteremo di scrivere con un solo emme Canvlo ^ Camillo, Tomaso, Bartolomeo^ sicuri di farci intendere egualmente bene che scrivendo Cammello Canmiillo , ecc.
,

iu

quanto

Camino, luogo da
s.

far

fuoco,

la

sua eti-

mologia parla da

VOCABOLARIO.
FUROPiE. Furia, Impeto smoderato predominante
la ragione
\\\t. )
,

Pazzia. Lat. Furor

Insania.
al

Es.
s
'1

Fetr. son. 254.

Quella
la

clie

mondo
,

famosa e chiara F
furor mio.

sua grau \irtute

OSSERVAZIONE.
A
reo
^

noi semira che nel citato esempio Furore abbia


dicliiarazione
,

un

senso non compreso nella


e
il

un senso meii'
in

non generale, ma particolare: ne sembra


che

somma
tre

che

Petrarca l'adoperi per veemenza d'amore, seguendo


,

Virgilio

due volte nelP Egloga decima


fa

nel

quarto dell'Eneide ne

uso

in

questa significazione, v.

io3. Ardet amans Dido traxitque per ossa furorem, v. 433.

Tempus inane peto


traducendo
le

requiem spatiumque furori.


del
in

parole

verso 91

Ne Nec famam

il

Caro

ohstarc

furori dub'to di dire

modo

assoluto furore

l'amor di

Didone.

Nel passo

j)oi

del Petrarca

non pare conforme


sentimenti verso

all'altezza, n alla delicatezza de' suoi

jMadonna da esso considerata come cosa celeste, che per


furor mio
egli

abbia

voluto

intendere la mia furia,

la

i5i

mia pazzia

parole che tornerebbero in biasimo non so,

lamente deir amor suo


dare un caratteie
di

cui

egli

sempre

si

studia di
in bia-

affetto

pi che terreno,
:

ma

simo ancora deUa sua donna


clie

venendo

a dire in sustanza

Paverhi amata
si

fu

una grande pazzia.


del certo

Ma

se pazzi ed

insiimi

vogliono chiamare solamente

coloro che locano

in btsso oggetto r

amore
,

il

Petrarca non vorr


e

essere della schiera

per onor suo

della sua

donna

converr dare
ficazione.

quelle sue parole una pi onesta signinulla del resto

Onde parrebbe che senza mutar


in senso

fosse da aggiungersi a pie dell'esempio questa sola

breve

avvertenza: qui

d'amore

veenientissimo,

VOCABOLARIO.
FUSO.
SiLst.

Strumento di legno
,

lungo comune,

mente intorno a un palmo


quali

diritto

tornito

corpacciuto nel mezzo, sottile nelle punte, nelle


ia

un poco
s'

di

capo , che
il

si

chiama cocca,
Vincitrice

al cpiale

accappia

fdo

acciocch torcendosi

non

isgusci.

Lat. Fusus. O^id. S. B.


ti

di mille |)eiicoli

fa

ella

porre

alle
le

fusa del

paniere.
chie
,

E altrove.

Certo allora
li

fatali siroc-

le

quali dispensano

futuri avvenimenti,
le
s

doveano
son.

a ritroso volgere

mie

fusa.
il

Petr.

255.

Invide Parche

repente

fuso

Troncaste.

OSSERVAZIONE.
Bella, chiara, accurata e compiutissima definizione: e

giova
altri

il

notarla per giustiiicare


di

nostri lamenti
si

su tanti

nomi

cose, ne' quali

la

Crusca

scioglie dall' ob-

bligo di definirle col pretesto che le soa cose note. Quindi

1^3
quel
s

spesso

frha
vanit.

7Tn(n

Aninudo noto
quril

Strumento noto
di

e altre simili
fosse

La
la

maniera

dermire

se
ci

buona,

larehlie

condanna
Vincitrice

delia presente,

non

essendo cosa pi nota del fuso.

I\la

veniamo
mille

agli

esempj.
ti

1/ Ovid.
Ala

Pist.

S.

Vi.

di

ppricoh
lia

ella irorre alle fusa del paniere.

Qui per certo

fa magagna.

come

scoprirla

se

testi

del volgarizzamento delle

Eroidi son tutti a penna, e in Firenze?

Come

confrontar
?

questo passo col testo latino

se

il

luogo non citato

Non

ci

sgomenteremo per questo.


la

L' occhio della Critica

che senza

presenza de'

libri

sa leggere

anche da lonnell'epistola di

tano, e un poco
di

di pratica nelle

opere d'Ovidio torranno


il

mezzo ogni
ad

diliicolta.

Ecco
yS.

passo
fiips
,

Dejanira

Ercole,

v.

Non

Alcide,

victriceni
?
Il

mille luhorum Rasilihus calathis imposuisse

rnumim
ha

vol-

garizzatore,
piuttosto

gittando
tradotto

via
il

l'interrogativo,
testo
latino
:

stravolto
la

che

nuUadimeno

sentenza rimane sempre

la

stessa, e

Crusca

l'

ha mozza
la

storpiata

ognun vede che la ommettendo la cosa pi


ingenio

necessaria,

mano.

Onde ex
porre

correggeremo

al

sicuro quell'esempio, dicendo:


ti

Vincitrice di mille pericoli


la

fa
:

ella

intendi Jole

mano

alle

fusa del pa-'


9

niere

o piuttosto:

La mano

vincitrice di mille pericoli

ecc.,

onde allontanare V anfibologia che


tivo non di

fareblje vincitrice relai fole.


la

mano, ma
il

di ella, cio
il

E notabene
,

che lasciando
<:he

testo quale
il

pone

Crusca
lo

la

cosa
:

Jole fa porre dentro

paniere

stesso

Ercole

maraviglia proprio da casotto. Ercole in una cestai


2.
i

Certo

allora
y

le

fatali sirocchie

le

quali dispensano
le

futuri avvenimenti

dovfano a ritroso volgere


citazione del

mie fusa.

Manca
sone.

qui pure
:

la

luogo

',

ma troveremo
Medea
a

anche questo

ed eccolo

nell' epistola

di

Gia-

Tane

fjucB

disppusant fatalia fila sorores D('buerant

fusos evoluisse raeos. Ninno icuora che

ufficio

delle fatali

i53
srocchie
^

cio

delle ParcTiCr,
il

il

filare

gli

stami

della

nostra vita. Qui tlunqne


ratissimo
,

parlare

tutto figurato figu,

e fuso

non

e strumento di legno

lungo un

pah
stare

mo

ecc.,

ma

vita: e le

fusa

di

Medea non possono


il

colle fusa di Jole in


3.

uno
,

stesso paniere.

Invide Parche
)

repente

fuso Troncaste

ag-

giugni

che attorcea soave e chiaro Stame al


attorce

mio

laccio.

Un

fuso che

ad

un
la

laccio

uno stame soave e


pi chiara di questo

chiaro

non

veramente

cosa

mondo. Bens
mento

chiarissimo che fuso

neppur qui

stru-

di legno,

ma

vita.,

la

vita di Laura.

L'emendazione da
no
la
4.*'

farsi a

questo mazzo d'esempj, ognu-

vede.

I
.

Fuso

anche uno degli arnesi per


e

tessere. Petr.

cap.
sottil

IO. Poi con

gran subbio
Cosi

con mirabil fuso Vidi tela

tesser Crlsippo.

la Crusca.
di

Ma

s'

ella

non ha

altra

prova dell'esistenza
Il
,

questo fuso da tessere, temo


della sottile

che far poco panno.


dialettica di Crisippo

Petrarca qui parla

la

quale

fu
gli

di tanta

eccellenza,

che diceasi per proverbio, che se


di Logica,

Dei avesser bisogno


Crisippea. Nel passo
tessere

non adopererebliero che


nuli' altro

la

allegato

adunque subbio, fuso,


,

tela,

sono tutte
le

parole metaforiche
sottili
il

significanti

che

acute e

argomentazioni di quello stoico. Di che segue che


del

parlar

Petrarca

non

proprio
ci

ma

figurato

infno a tanto che la Crusca

non

dia migliore spiega-

zione e notizia di questo

preteso

arnese

da tessere, noi
liberamente

l'avremo per arnese sognato,


dalla

e ci partiremo

diremo che per fuso non si dee qui intendere alcuna sorta d'ordigno, ma il filo avvolto
sua opinione
,

al

fuso,
,

il

contenente pel contenuto, come quando Viril

gilio

e dietro a Virgilio
uccelli
;

Pvucellai dissero

loquaci nidi

per loquaci

e per tacere di mille consimili


tutti

metoalla

nimie basti quella che

abbiamo

continuamente

i54
l)Occa, bere una tazza pei* bere
tazza.
il

vino contenuto nella

la

di notarsi
J

all'

ultimo che nel Vocabolaiio della Crusca


il

voce

uso

oltre

tema ha

cinque

parai^raf
a

f,

nel
usi

Dizionario tlelP Alberti

quattordici, vale

dire

nove
il

e significazioni di pi che nella Crusca.

Ne

perci

totale

della materia
di

ingombra pi spazio

di

qua che

di l:

perch

dodici esemjj recati dalla Crusca, l'Alberti con savia


,

economia non ne ha servati che quattro

sgombrando

inutile

lusso ha

flitto

largo alle

nuove

e sode ricchezze.

G
VOCABOLARIO.
GAGLIARDAMENTE,
Fortkcr ecc.
Per metafora vale Fortemente, Gal. Sist. 62. Io mi son trovato a sentire in pujbliche di'jvv.

Con gagliardia. Lat.

spute sostener gagliardamente contro a questi


introduttori di novit.

OSSER FAZIONE.
Se Gagliardo (V.
latino
il

Vocabolario

vale Forte senza

me-

tafora, se Tortemmte vale Gaaliardanirrite senza metafora,


se
il

Fortiter
fa

risponde
oo:li

all'

uno

all'

altro

senza

metafora,

come
e

adesso

Gagliardamente a divenir
di

improvviso

senza l/isogno metafora


il

Fortemente

Qui

a nostro giudizio
garsi.

compilatore non ha saputo bene spie-

Suir allegato
della parola

esempio del Galileo


col

egli

ha confuso
figurato o

Tuso

valore

della

parola.

i55
proprio die
si

pigli

l'

avV. Gagliardamente h sempre

si-

nonimo

di

Fortemente,

come Fortemente
nel
il

lo
,

sempre di
all'

GanUardamenLe.
Lez. 49S.

Vedilo

Vocabolario

articolo

Gagliardia nota in fine

seguente

esempio del Varchi,


y

La seconda

dote del corpo la gagliardia

la

quale risponde alla Fortezza.

che dunque quelle scioc-

che parole per metafora vale Fortemente? Noi valeva egli forse anche prima ? E dopo avermi detto tu stesso nel-

r esempio
sinonimo

del Varchi
di

che
,

Gagliardia in senso proprio


egli cosa da beffe
?
il

Fortezza

non

T aggiuNel testo

gnere che suo sinonimo anche nel figurato

adunque del Galileo non era da


metaforico di quell'avverbio,
al

notarsi

che

mero uso
fatto nel

modo che
.

si

suo superlativo Gagliardissimamente mente vi stanno non solo


giudizio.

Le parole vale Fortesenza bisogno , ma anche senza

VOCABOLARIO.
GAGLIOFFO. Nome
nigoldo
SLitus
,

ingiurioso

come Galeone Bla,

Poltrone e simili. Lat. Siihdolus


,

Ver-

Nequam ecc. GAGLIOFF ACCIO. Peggiorai di Cagliofo.


Nehido
sulsus
,

Lat./n-

Stipe s ,

Calide X

Invenustus , lllepidus ecc.

GAGLIOFFAGGINE.
sulsitas
,

Astratto di Gaglioffo. Lat. In-

Stoliditas ecc.

GAGLIOFFAMENTE.
salse
y

Avv.

Da gaglioffo.

Lat.

//?-

Stolide ecc.

OSSERVAZIONE.
Nulli sua

forma manebat
:

Obstabatque

aliis

aliud

quia corpore in uno

Frigida pugnabant calidis , humentia siccis

MolUa Cam

duris

sine

pondero habentia pondus.

, , ;

i56
Questa
sai
ovit-linna
al

descrizione

cU'l

C.ios

pninnl

si

acUlica as-

bene

nua/zabiiglio

ilelle tliclilaraziom latine


li;

portate

qui dalla Crusca. Se non


po' d" attenzione,
intricata matnssa.
eci

fretta, o lettore, daniiui


i

un

ajutanii ad espodire

nodi di questa

La Crusca
Vcrsutiis.

in

fronte

Ganliojfo
in

mi

mette

Suhdolus

Clie vale Siibdolus

italiano?

Astuto, frodosi-

lento, Incannatore segreto.

Vcrsutus? Preso in onesta

gnificazione, Ingegnoso

Accorto, Sagace-, ed in rea. Furbo,


della
,

Mariuolo , Malizioso.

Dunque per sentenza


,

Crusca

Gaglioffo lo stesso che Astuto

Frodolento
io

Ingannatore
caro lettore?

Furbo, Mariuolo, Malizioso.


Il Lctt.

Dico

bene,

Benissimo.
avanti.
Clie
la
,

Andiamo
Gaglioffo,

Gaalioffarrio? Peggiorativo di

risponde

Crusca.

Dunque,

ripiglio
,

io, se

Gaglioffo vale Astuto

Furbo , Mariuolo, ecc.

sar forza che

Gaglioffaccio valga peggio che Astuto, peggio che Furbo,

peggio che Mariuolo

ecc.

tal

che se fosse lecito

il

creare

nuove parole
cio
,

diremmo ^5CutacciO, Furbaccio , Mariuolac egli

ecc.

Non

vero, caro lettore?


pure

// Lete.

Verissimo.

Cosi pareva a

me

ma

sappi che

la

nostra con-'

seguenza e falslssima. Gaglioffaccio, grida


in italiano
Il Lctt.

la

Crusca, vale

ci che Stipes e

Caudex

in latino.
!

Possanza delle contraddizioni


,

Che

quanto a dire Stolido

Fatuo

Stupido

Scioccone,

Semplicione,

Balordo, Capocchio, Pecorone,


altri

Gocciolone,

B abbia ne
fra' quali

con

cento
,

quaranta
tutti
si

nomi consimili nudi

merati dal Borgantini


il

e fratelli

Pataflio

vuole

che

Caudex e registri anche

Stipes
il

suo

Squasimodeo.
Il Lett.

Come faremo
,

noi a metter d'accordo


colla

la

Stoli-

dit

coW

Astuzia

la

Stupidita

Frode,
di

la

Scempiag-

gine colla Furberia?

tva

tanta

discordia

spiegazioni

, ,

chi potr sul Vocabolario formarsi la vera e precisa idea


Ji

Gaglioffo e di tutta la sua generazione?

Ecco, mio lettore dabbene,


dalla tua bocca.
di poter dire

la

conclusione

eh**

io

volea

Finche non giunga dunque


et melior litem
:

il

momento

anche noi
natura diremit

Nane Deus

seguitiamo a esclamare

Frigida pugnahant calidis

humentia

siccis

Molila

cum

duris

sine

pondera habentia pondus.

VOCABOLARIO.
GALANTE.
nustus
,

Acid. Gentile, Grazioso,


,

Gap,

Lat. Ve-

Elegans

Lepidus

Scitus ecc.

GALANTERIA. Astratto
Ci tien sani

di Galante, Lat. Venustas, Ori.


i.

Decor , Concinnitas , Elegantia. Bern.

4. 2.
,

Da

questa peste

sia galanteria

Allora elezion par eh' ella

sia.

OSSERVAZIONE,
Dov*
teria ?

e andata la testa
ci tien

di

questo

esemplo? Dov'

la

cosa che

sani?

che questa peste o sia galaU"


il

queste

interrogazioni

Berni risponde che la


l'

galanteria pestilenziale di che egli parla


la

amore

che

cosa che ce ne preserva V Occupazione e la Lontail

nanza:, e che

compilatore nel citar questo passo ne ha

gittata via la testa,

perch

egli stesso

non avea ben seco

la sua.

Perci

il
:

Berni chiede che quelP esempio rechisi

in questa forma

Quando
ci

si

vede poi che guardia e cura


sani

Occupazione
galanteria
,

assenzia

tien

Da

questa peste o sia

Allora elezion par eh' ella


l'

sia.

Considerato dunque dal Berni


ste
,

amore come una pedefinita

non pare che questa

sia la galanteria

dal

i58
Vocabolario VcniLstas
,

Decor
le

Concinniras

Elrgantia. Molto

meno
tdia
il

ci

semina che

definizioni di
il

Calante e Galan-

ci

spieghino interamente

valore di queste voci,- che

Varchi nelle sue lezioni a torto dicea non essere usate

(incora
le

da buoni
nelle

scrittori

perciocch anteriori
11

al

Varchi

aveano gi poste

in credito

Berni nell'Innamorato,
il

e l'Ariosto

Commedie.

Ivi stesso

Varchi opin
del
latino

che Galante e Galanteria


JElegans
f

fossero

derivazioni

Els.antia'.

il

die non pu stare avendo noi gi

l'ormato da c]uelle Eleganza, Elegante.

Per

la

qual cosa a

contento di ognuno che mal soddisfatto delle spiegazioni


del Vocabolario
le

desideri di conoscer

meglio

l'

origine e

significazioni, e gli usi di


analisi

Galante e Galanteria, por-

geremo qui intera T


tiosofo di

grammaticale

clie

ne fece

il

Ferney.

Il

che

sia

anche

dimostrazione

della

diligenza che gli scrittori

debbono porre nel ben afferrare e risolvere lo spirito delle parole e Voltaire grammatico insegni loro che dalla polvere de' grammatici non prendo
:

macchia
'<

il

mantello de'
(

filosofi.

Galanteria

die' egli )

viene

da
,

Gal, che da prin-

cipio

significava Gajezza e Allegrezza

dere in Alain Chartier e in Froissard.

come si pu ve-' Nel romanzo della


;,

Uosa trovasi anche


Allindato.

I'

add. Galand per significare Ornato

La
f

belle

fut bien atourne


filet d'or galande.
la

Et d'un

Probabilmente

Gala degl'
,

Italiani

il

Galnn degli

Spagnuoli derivano da Ga/

che in origine sembra parola Al tempo della

celtica, dalla quale insensibilmente siasi formato Galante,

che significa Uomo premuroso


colle giostre, questo

di

piacere.

Cavalleria, in cui questo desiderio di piacere segnalavasl

vocabolo prese pi nobile


presente
Tirarsi

significa-

zione
d'

ond''

anche
vale

al

c^alantemente fuor

wi affare

Cavarsene coraggiosamente.

Ed

in fatti

S()

galante uomo presso

g'

Inglesi significa

uomo

di corcii^gio-

presso
>/

Francesi uoino di probit.


galante lutt' nitro che galante uomo. Per
:

Uomo

sca-

lante

uomo intendiamo un uomo onesto per uomo galante un Damerino, un Leggiadro , un Lusinghiero ^ un. uomo di
Esser galante generalmente vale Procurar di
Il

belle fortune.

piacere con istudiate cortesie.


quelle
civile.

tale

stato

galante

con
clie

dame vuol

dire stato
il

cjualche

cosa di pi
pivi

Ma
di

essere

galante d' una

dama ha una

forte

significazione, e vale Esserne V amante.

Oggi per questo


familiare. di
belle

modo
}>

dire

non corre che nel parlar


1*0/720

Un
vi si
di

galante non solamente

fortune

ma
che

mescola pure qualche idea di arditezza, ed ansfrontatezza.

in cotal

senso

quel verso di

La-Fontaine
Mais un galant chercheur de pucelages.
i>

Ne

sono

men

varie le significazioni di Galanteria^ che

ora vale

Civctteria-i

ora un Piccol giojello

ora un Litrigo

amoroso,

da qualche

Vnus. Ond'

tempo ironicamente Favcurs de che Dire una galanteria y Donare una galane Buscare
tutti
i

teria. Stare su la galanteria

una galanteria

son,

cose differentissime.

Quasi

vocaboli che frequenrice

temente cadono nel linguaggio della conversazione,

vono molte digradazioni


difficile
:

lo

svolgimento

delle
,

quali

il

che

ne' vocaboli tecnici


arbitrario
il

non accade

perch
>

pi preciso e

meno

loro significato.

VOCABOLARIO.
GALLERIA.
Stanza da passeggiare ^
Pinacotheca
e dove s ten-

gono pitture , statue ed altre cose di pregio. Lat,


Gazophylaciuni
^
^

Museuni,

i6o

OSSERVAZ IONE.
Cazophrlaciim
phylatto
tlove
i
{

voce

greca

da

Gaza
il

Ricchezza

Custodii e y Ti'iier chiuso)


iipO!?ti
gli

luogo propriameate
gli

si

tengono

argenti,

ori, le

gemme,
e

denari, e tutto in

somma che gP
luogo
e
le

Italiani

intendono per
passeggiare
sci

Tesoro. Se

un
le

cotnl

sia

stanza
,

da
altri

da tenervi

statue

pitture

vegga. La

Crusca sopra un esempio


la

di

Fra
la

Giordano

mette

anche

voce Gazoflacio
ivi

ma non
cjneste
il

spiega per nulla. Ejpure


si

parlandosi

di

cose preziose che


,

consentano nel ga~

zofilacio del

Tnipin

poche parole
Gazofilacio
^

dovevano ba-

stare a

comprendere che
,

Stanza da passeggiare

ne Museo

non pu essere ne Pinacoteca. Usiamo


,

italianamente questa parola in vece di Galleria

e le

au-

guriamo

gli

onori del Vocabolario.

VOCABOLARIO.
GALLINACCI A.
di vino

g Peggiorativo di Gallina. Frane.

Sacci.Tiov. 217. Gallina nallinaccia,

un orcinoTo

una cofaccia per la mia gola caccia. GALLINACCIO. Add. Di gallina. Lat. Gallinae
ccus. Frane. Saccli. nov.

2jy. Gallina gallinaccofaccia

cia
la

ini

creinolo di vino e una


caccia.

per

mia gola

OSSERVAZIONE.
Quale dei due volete che
sia

sproposito?
?

GalUnaccift

snstantivoj o Gallinaccio addiettivo

i6i

VOCABOLARIO.
GAMBA. GAINIBETTA. GAMBUCCIA. GAINTBER ACCIA ecc. GAMBUTO. AiJ. Che ha gambo, Lat. Caule prcedkus
,

la caulcin

surgeiis.

don.

Veli. 40.

Lam-

bertuccio fu molto lungo della persona, sopra


gli

altri

uomini maggiore

magro

gambuto,

OSSERVAZIONE.
Dietro a
ta
il

Gamba , Gambetta , Gambuccia ognuno


Gambuccia
t,

s'aspet-

peggiorat.
,

Bucchina
Barbetta

come dopo Bocca y Bocchetta y Boccuccia viene Boccaccia: e appresso ^ara.


,

Barbicella

Barbicciuoa

Barbicola, Barbicina,
e
cosi

Barbuzza comparisce
altre simili analogie.

finalmente

Barbaccia;

pi

]Ma Gambaccia,

bench ad ogni ora


quale in vece di

se n'incontrino tante per tutte le


ancora comparsa

piazze e le vie, non.


il

nel Vocabolario,

Gambaccia ne d Gamberaccia per Gamba ulcerosa.


si

E non

potendo credere eh'


ella

padre

nasca,

venga da Gambero , quanto legittimamente, il


ella
^

di qual
sa Dio.

Ma

ella

voce toscana

perci largo a Gamberaccia con

tutte le sue ulcere su lo stinco.

Ma

largo a LajTbertuccio

caule prcedituSy no per dio

che

costui

una delle pi
s'

deformi sconciature del Vocabolario. Questa volta


grossata tanto la vista al compilatore
distinguere dal
,

in-

che non ha saputo

gambo d' un cavolo la gamba d' un uomo, et quidem d' un uomo lungo della persona , e sopra gli altri uomini maggiore come Lambertuccio. Egli in somma ha pres Gambuto per derivativo di Gambo, mentre
tutte le parole di quel

passo

gridano

eh' egli

viene da

Gamba, come Barbuto da Barba, Panciuto da Pancia


Voi.

IL

Par.

I.

ii

l^2
polputo
ecc.,
iiioiio
d.i

Polpri^

Zannuto da Ztwna
la

Naticuto da Natica

lune

voti die pi ea. leu-Io

desinenza in uto espri-

graiilczz:

e qu.uitiL della cosa si^oificnta.


la

E giova

avvenirle, acciocclie ve^^asi


d.i

ragione tleiraver derivato


Gumnito. Perciocchc

uomo sigli ficUerebhe soltanto uomo clic ha gamba, coinbt^to nieutre uomo gambuto sigii:iica uomo cie ha molta ^amba \
Gunilni
noi)

Canibato,

ma

coiue Barbato che ha burba, e Barbuto die ha multa barba.

VOCABOLARIO.
GANGHEPvO.
slruiw'iito
ili

li.
(li

Gadicro v anche un Picciolo


fervo
^

[il

ai/unco, con due


delle

pie
,

gatitre
clic
I.

da pie

simili al

calcagno

forbici

serve per affdjhiare in vece di bottone.

Bardi,

26.

Io vidi un granchio senza


:

la

corteccia

Veii'r ver ne dicendo


})ortare ai

il

via cercone

Mi

fa

gangheri

la peccia.

OSSERVAZIONE.
Se
tal
gli

eseiiipj
si

soii

fatti

per dar luce

ai

vocaboli; se a

effetto

vuole eh'

ei

siano chiari, evidenti, onde la


disfavilli
;

sentenza chiusa nel loro seno subito


carli
ininteUigiljili
,

se

il

re-

l'applicarli senza comprenderli sala loro

rebbe cosa da matto; se


compilatore

applicazione

al

vocaljolo

posto per tema dee sempre aversi per segno sicuro che
il

gli

lia

bene compresi, ne farebbe


la

egli

il

citatore di questo
sia

esempio

grazia di dire che


\

diavolo

quel grancfo senza corteccia, a cui


la

vino cercone

fu
,

portare

piccia ai gangheri
fgli

noi

sapendo
siffatti

spiegare

ne permetterebbe gangherano
peraao
il

di

dirgli

che
,

esempj disvitu-

la

pazienza del lettore


,

e fortemente
la

Vocaljolario

che destinato ad esser*

prima

i63
sicura guida dell'umano discorso, conviene che sia tutto

luce?

E non

qui solamente

che cotesto incomprensiil

bile logogrifo

viene a

romperci

capo. Vedilo in hallo


:

due

altre volte sotto Feccia e Cercone

tanta

la

grazia

eh' egli ha saputo trovare presso la Crusca.

VOCABOLARIO.
GAKAYINA.
Sorta
d' uccello,
d!

GARGANEGA.
GAFvIANDRO.

Sorta

uva.

GARGANTIGLIA.

Sorta di collana,

Sorta di pietra preziosa,

GARZA. Sorta d' uccello. GATTERO. Sorta di pianta. GATTI CE. Spezie di pianta. GAVOTTA. Specie di pesce. GAZZELLA. Sorta d' animale
nuto ecc. ecc. ecc.

quadrupede

cor-

OSSERVAZIONE.
Su queste brave
sopra
il

''

"^

definizioni

non abbiamo cosa che

dire

gi detto al proposito del lattovario Diatrionton-

pipereon.
posti

Avvertiremo solamente che


Crusca come
piante

Getter e Gattice

dalla
e

diverse
detto

sono unum

et

idemh

precisamente quell' albero

dai Latini Poil

pulus alba. Pioppo bianco}, sul quale vedi

Vocabolario

del Baldinucci e la Coltivazione del Davanzali.

VOCABOLARIO.
GAREGGIARE.
Fare a gara.
In
signif. neut, e

neut. pass, vale

i6iV

OSSERVAZIONE.
Cinque sono
di
OSSI
gli

espiiipj

di qicsto articolo

e in

ninno

Gares[<jinrc

neutro passivo^
di

ne
e

il

pu essere,
gareggio

jiorcli

uou

verbo

azione passiva
s""

toruante sopra
Io
ini

se stessn.

nel vero

ove

intese mai

Tu

ti

gareggia ecc.?
Gare!][iiare

sei^ne

il

suo
,

verliale
alla
p.\le

Gircs^idtore colla

s pi egazi ou e latina yE/;//(itor

non
si

si

vuol con-

traddire.

Diremo

l)ensi clic

nulamente

accorda col se-

guente

unico esempio

del

Pandolfmi Sa.

per

tenere

uomo

o frmniiia rapportatore a gareggiatore in casa vedete

quanti! e danno. Perciocch gareggiatore (|ui sta in senso

reo, in senso di Gareggioso


tii^insus
,

Garoso, Contenzioso^

lat.

Li-

Bixosus
la

.,

come

negli

esemp)

die

dello

stesso

Pandoliiii ciia

Crusca 5i.

La
89.

famiglia gareggiosa

non

pu mai
suo vero

ai>cr

buon pensiero.

Non

sar la casa gareg-

giosa quando chi la regge


significato

prudente.

Ora

ceinulator nel

non termuie odioso , ma nobile. Egli esprime la [udita di un'anima desiderosa di gloria e nobilmeot coraggiosa, che eccitata dalT esempio di qualche bella virt si propone d"* imitnrla e di vincerla.
Is'e

pretendiamo noi gi che Tacito malamente abhia detto,


l,

Ann.

12, cap. 64: Dr


L'umano
\,

lieta

accendcbat cernalo ad detersopra


lui
,

rinui Ventidio

ma lodiamo
,

Cicerone, che

volendosi di emulazione in reo significato


j;imento di chiamarla viziosa

ebbe V accorquarto
delle

dicendo
,

nel

Tusculane

cap. 36.

Vitiosa urimlatione
utilitatis ?

quoe risalitati si-

milis est, cemulari

quid hahet

La presente osservazione
tigliezza
,

forse pecca di soverchia sotil

ma
mai

nel determinare

vero valore dei vocaboli


ne tutto ci
clic

non

si

sottile al)bastanza

corre

senza difetto
definire.

nel

favellare

corre egualmente

bene nel

i6m

VOCABOLARIO.
OARIUO.
F.

CARIBO.

OSSERVAZIONE.
V^di
la

nostra osservazione a Caribo e T interpretazione


a quelli della

che noi contro


pj quivi

Crusca gi
il

demmo
ci

questa

parola. Allorch, ponderato


allegati

bene

concetto degli esem-

del
la

Boccaccio e
dichiarazione
di

di

Dante,

parve di

dover condannare
e
di

di

Caribo per Ballo


^

dargli
a
la

il

significato

Modo.,
la

Guisa

Manipra

nnl-

altro

ci ci

condusse che

sola

guida della Critica,


la

enza

quale non resteremo mai di ripetere che


del

pilazione

Vocabolario

sar

sempre

insensata.

comE del
la

certo su quella

vore
alla

la

Critica

avvertiva

altamente
di

Crusca che dietro


sentenza era
runo.

sua dichiarazione l'esempio


quello

Danto

cozzava fierainente

con

del Boccaccio^ nella cui

iinjjossibile

che quel ballo avesse luogo ve-

Ma

gli

errori piantati
di

una volta

in

terreno non colsi

tivato dair arte

cui

parliamo

mettono

profonde

occulte radici, che non bisogna maravigliare se quello di

Caribo o Caribo per Ballo, inserito fino dalla

sua prima

formazione nel Vocabolario, non stato

mai osservato,

ne

svelto

(*).

(*)

Ecco

1'

.iriicolo
,

di Caribo

n-!!'

antico

Vocabolario:

CARIBO,

r. a.

Ballo o Ballnwento

da corybante-, murato

Co

in

Dant. Purg

i. Si

fero avanti Cantando al loro angelico caribo. Forie quello che noi diremm

Ballo tondo
I

Rivoletto.
-ej;uito
vi

riformatori in
si

ag^iun-.cro dimezzato Taieiupio del BoCr

accio che intero

questo:
tenere
il

Con

nel sacrifcio da
in

Jn Cerere ed
S" asconia

Bacco

divin cibo

a noi per debole cedere

, ^

i66

A
di

dimostrare pertanto dir

lo

contraria

nostra

inter-

pretazione non anilata lungi dal vero,


pul>l>iicare

siaci

conceduto

col del)ito e pieno

consenso dell'autore una


egregio
la

lettera cortesemente
belle

inviataci

dall"

Professore di
parte che ci

Lettere F. B.

Gmovese. Ommcssa
benevolenza,
e

ris2iiarda di sua liberale

alcune amare cen-

sure su

la

spiegazione di Ri^oUtto datoci dalla Crusca


di

come

sinonimo

Caribo, e

quindi Caribo sinonimo di Hidda,


il

Jliddone, Bailo tondo,

dotto

uomo segue
,

cosi:

Farmi
abl)ia

potei*

arrischiare

V opinione

che

Dante pel
,

primo
i

preso Caribo da" Genovesi e da' Liguri


i

presso
,

quali anclie oggid


i

plebei

che strozzano
,

le

parole

usano

vocaboli

Gibo e Desgibo

Aij.gaibato

Desgai-

bato in senso di Garbo e Sgarbo, di Garbato e Sgarbato


il

che equivale a bello o brutto modo


e detti vocaboli

persona di buona

o cattiva maniera;
dalla plebe

pronunziati con>e sopra


e

uel territorio genovese


l

ligure
yi
,

da coloro

che parlano, come


Desgaributo.
caboli
siffatti
si

suol dirsi sul T


:

si

pronunziano

per intero in questa guisa

Caribo

Desgribo, Aggaribato
e
il

Che
5

tale sia col

V uso

significato di vo-

vi

sar

facile

Taverne

sicura

contezza,^

mentre
air

un popolo quasi per ogni sua parte lusubria limitrofo. Non manca altronde T autorit dei
parla di
della

pi accreditati Scrittori

Storia Genovese.

Citer

il

Casoni,

il

quale nel libro 8 de' suoi Annali ristampati nel


della legge

1800, parlando
si

emanata nel 1547,

colla quale

credette di aver

trovato

un bel modo

di

regolare le

Sol che operato sa degno caribo

A
i

coii alti effetti

e che colui

eh' opera qtietfo sia di drpno tribo.

versi

non sono

pi

lielli

drl

mondo,
lei

n manco
fieli'

pi chiarii

wia

hen

chiariisimo

che qui parla-i

sacramento

Eucariftia. Oe*

eome

possibile

che nell'ocerazione dell'Eucaristia entri


,

la

contraddanzn
?

etu

Billn toudo o Hddoue

che cqaivale

alla

nostra Fnrlina

107
elezioni delle
pu^ljliclie
si

cariche, e di

poteri politici, cos


>t

esprime:

hen eqnlll)rare i Dlsponevaao le 2,gi


l

del i528, che nella distril)uzione delle dignit puhhlitlie

t>

avesse luogo pi
i

la sorte

che

la

elezione, ordinando che


la

consigli

si

astraessero dalTurna per ischivare


i

pardi

u zialitk nel dare


it

suffragi.
i

Ma

essendo questo
stato tolio

modo
via

eleggere

Consoli e

Magistrati
la

per

)>

mezzo
cieca

della

Riforma del 1547,

quale togliendo alla


,

>>

sorte l'elezione de' consiglieri


alla

la

concedeva in
che nel

>;

parte

prudenza dei voti, ne


suscitarono di nuovo

succedette

>/

praticarsi questa
si

legge detta da alcuni per ischerzo del


le

Qarihetto
:t

emulazioni

fra

le

parti.

>i

pi sotto aggiunge: a

V corpo della nobilt


>t

de**

due portici,
)

di

Rimanendo dunque nel nel presente tempo questa divisione S. Luca (ed era quello dell" antica
(

i>

fazione nobile
tica fazione

e di S. Pietro

ed era l'altro dell' an-

}>

popol?.re ), ed essendo

quel di S. Pietro
nobili di

n pi numeroso dell'altro,
tt

venivano
1

esso mal
>/

soddisfatti della

Riforma del

847 detta del Garihetto ecc.


delle Storie d
e

Anche

rAcinelli nel suo

Compendio
la

stampato in Lipsia nel lySo


tjuesta legge del
}>

reso raro, fa

Genova, menzione di

Garib^tto sotto
i

stessa epoca del 1547.

Ora se Garibctto secondo


dirsi

buoni canoni gramaticali


e aver

dee

diminutivo
della

di

Grbo

deve

il

significata

medesimo
i

voce radicale da cui deriva, manifesto


,

che Gribo o Gbo Genovesi ed


i

persona Aggaribata o Aggaibata presso


vale
lo

Liguri

stesso che sarbo


e
lo

buon

modo, buona,
garbata
i

conj.riia

nwnira;

stesso che

persona

di

maniera bella e graziosa: e cosi dobbiam dire


,

che Dessaribo o DtS'zaib


il

Des^aribato o Des<^>aibato vale


^

contrario non altrimenti c\\e Des'^razia


di

secondo

il

Fiil

renzuola, l'opposto
Petrarca, un
iuino.

Grazia^ e Desviare, secondo


al

andare tutto
facile

rovescio del dritto caniScrittori


,

Niente pi

che

dagl' Italiani

dai

i6
Poeti in Ispecie
Aleritx)
f>

cU

Caribo

siasi

fatto

Garbo, siccome di
che
che

si

fatto Mirto, di Carico Carco, ecc.


fratellanza poi di pronunzia
la

h^

stretta

vi fra
la

la lettera

toglie

altra

dillicoltn

giusta

lezione di Dante porti scritto Caribo, non Caribo, e perci

questa

sia
il

parola di signiiicalo diverso

('^j.

Anche
della

il

Lanche

dino

Velutello

ed

altri

Commentatori

Divina
,

Commedia hanno valutata si poco ({uesta obbiezione non hanno lasciato di stare attaccati alla sensata
gazione di
hallo
e

spie-

aarbo
ballo

di
la

modo, quella pazza rifiutando di a ri;zolttto. Quanto all' aver Dante ace
di
di

centata

seconda sillaba
di

Caribo cosa nota che questo

Autore abbonda

simili
il

licenze per

comodo
tutti
i

della

rima

e del metro: e non


a vedere se sia di

solo

Dante, ma
probaljilit

poeti.

Resta
aVjbia

uguale
lo

che Dante

improntato da' Genovesi

strano vocabolo. Panni poterlo

quasi atfermare da ci che scrive Dante medesimo nel suo

Trattato dela Volgare Eloquenza.


lati
,

Dopo aver
e

egli criveli

siccome

all'erma
i

nei capi

la

i3,

tutti
i

volgari

d'Italia, e via gittati

pi sconci, scegliendo
crivello

pi ono-

revoli che

sono

nel

suo
il

rimasi

annovera fra
dei

questi

il

Siciliano e
de*"

Pugliese, e
;

poscia T Idioma

Toscani

Genovesi

sebbene sostenga che ninno di


il

questi popoli pu
e notando
le

arrogarsi
lor

titolo

dei volgari

illustri,

rispettive

pecche

incolpi

Genovesi
Toscani

dell'abuso veramente smoderato, e tuttora costante della


lettera

pure mettendo questi ultimi accanto


fa

ai

lor confinanti

credere che
i

degli

uni che degli altri

abbia voluto adottnre

pi -acconci

vocaboli

tanto pi

che Dante non ignorava l'esteso commercio de' Genovesi


e co' Siciliani e cogli altri

popoli

dell' Italia

di

tutte

(*>

Questa obbiezione
e Caribo

tolta

fli

mezzo

dalla

stessa

Crusca,

quale

pone Carilo

per uno stcsu e solo vocabolo.

69

e coste

elei

Mediterraneo,

11

cue

dava luogo

ai

mede-

simi pi che ad altri popoli italiani di largamente aruicchire la loro lingua. Se da


lit

quanto ho detto
son
debitore

la

probabi-

della

mia

opinione ben
,

dimostrata, dovr dire,


alla

ejrres-io

sig.

Cavaliere

che ne

vostra

sensatissima osservazione che mi ha spinto, e mi ostata


di scorta in questa disamina.

Converr senipre con voi,


alla

che r interpretazione della voce Caribo in senso di huona^


di congrua
y

di garbata
,

maniera quadra per eccellenza


e dir

propriet del parlare

anche

alla

riputazione

di

Dante
dalla
letto.

e del

Boccaccio, T una e T altra mal compromessa


di

mostruosa spiegazione in significato

ballo

a rigo-

Ripeter a vostra lode che avete dato drittamente


,

nel segno, e che mi confermate nella persuasione

in cui

sono stato sempremai


tutte

buona Critica va innanzi a quelle autorit che prive di fondamento stanno in


,

che

la

piedi

Tuna all'ombra
le
>/

dell'altra: e caduta la prima, caliste

scano tutte come

lunghe

di

carte da tarocco ia

mano

ai fanciulli.

VOCABOLARIO.
CASTIGATORE.
stigatore
Clic gastiga. 2.

Lat. Puntor

Caquali

Bocc. nov. 82.


,

As?ai sono

li

essendo stoltissimi

maestri degli
8.

altri si

fanno
suo

e gastigatori. Anim, ant. 40. 9.

Quegli che
il

dolcemente

e gastigato

ha

in reverenzia
il

gastigatore. Alani. Gir. 18. i5. IMa

mio baston

gastigator de' matti Ti punir degli oltraggiosi


fatti.

OSSERVAZIONE.
Poco
indietro con articoli separati la Crusca
di Punire
ci

ha sa-

viamente distinto Castimre in senso

da CastizarC'

170
in

senso
ci

di

Jiiprnuiere
(Ila

Ammonire

Corrcfri2cre.

Perch

tliinque

confonde

qui in una sola cotesto due diCastigatore


e
la

veise significazioni?
il

Ne' primi due esenipj


-^

medesimo die Ripnnsore^ Ammonitore


,

dichiarasola-

zione latina Piuiitor vi mal posta

ed

accordasi

mente col bastone castigatore dt' matti del terzo esempio. Vuole adunque il buon metodo che si separi un castigatore che con s.ivie ammonizioni vi e.nenda , da un
castigatore che a furia di bastonate
vi

accoppa

che del
(

certo con pace della Crusca quel bastone castigatore

al-

meno

in Italia

non

si

pu avere

in

reverenzia

dal Ca-

stigato.

VOCABOLARIO.
GAVARCHIA.
Pataff. 9.
Il

Cucendo

le

gavarcliic

colle strambe. (

comentatore dice di non aver

potuto ritrovare

il

significato di questo vocabolo. )

OSSER V AZIONE.
A

che fine adunque


inesplical^ile

il

cacciate

nel Vocabolario?

Che,
dire

questa
di

intemperanza o per

megiio
sa

mania
dere
,

dar passo anche alle voci

che ninno
reali

inten-

rimane dubbio se sieno


scrittura
?

voci

o pure erdal gran

ror di

E
,

tratte

poi da qual
Patatlio
il
:

liliro ?

dizionario

de' furbi se
n"*

dal

di

guisa

die

posto
,

ancora

die

intendesse

furbesco
:

significato

Ir-

sarebbero sempre voci da eliminarsi


intenzione
degli

meno che non


alla

sia

Accademici
i

di

ammettere

mensa
Comenesclu-

de' oralantuornlni anche


tate

furfanti.

all'

ultimo se accetil

nel Vocabolario Gavarcliia, di cui dite die


lia

tatore non

potuto trovare d significato


,

perch
e

dete

Prospiteo

M'ineo

Batnsteo
lo

Gajcddo

cent' altre

pur del Pataffio, delie quali

stesso Comentatore vi ha

171
data la spiegazione
?

Che
le

se

avete

saviamente giudicate
strano

indegne del registro

intese, per quale

modo
?

di

ragionare vorrete crederne degne le non intese

VOCABOLARIO.
GAVAZZA, Romorc
Lat. Hxultatio
,
^

Strepito fatto

per allegrezza,

Lcethia gesticns. F. V. ii.63.

Con

granile

gavazza di grida e di stormenti.


) gavazzare. M. V. 11.89.

( Cosi nel

testo Ricci.
Il

GAVAZZO.

Con gran

gavazzi di grida e stormenti.

OSSERVAZIONE.
La
rap;ione e l'autorit

combattono, anzi distruggono

la

lezione Gavazza del primo esempio, e consigliano a leg-

ger Gavazzo

r,

i.^

perch

il

nome

sostantivo generato dalla


di

prima persona
zare

dell' indicativo
,

tempo presente

Gavaz,

Gavazzo

come

di

Schiamazzare

Schiamazzo

di

Sollazzare Sollazzo^ di Svolazzare Svolazzo^ e cent' altri,


se usciremo di
fosse

questa desinenza

a.

acciocch gavazza

buona parola, bisognerebbe fosse cattiva gavazzo, 3. la frase essu la cui bont non cade disputazione sendo la stessa in ambeJue gli esempj , e frase dir cos
;,

domestica dei YlUani


egli da credere

di

Matteo padre
sola
il

di Filippo figlio,
la

che vma

debb' essere
fi2;lio

lezione:

altrimenti ne seguirebbe che

nel rubare al padre


il

quel passo

gli

avrebbe

fatto

addosso

dottore
alle

condanstessi
,

nando quella dizione. Poni ancor mente


Accademici:
palesano
savj
il

parole degli
essi

cos nei

testo

Facci:
la

culle

quali

loro

dubbio su

sincerit di

Gavazza

da

non

si

attentano di darla per voce sicura, e tacitala

mente dicono che

Vera lezione vuole Gavazzo. Perch

17
<la;ui|ae

T hanno

el

messii in registro? V>^r

non

dipartirsi

dal fallate nctoJo di compilare tr.ttc lo

voci

clu*

incon-

trano nelle antiche scrittnre, non ricordando che per lo

pi

elle

sono lavoro
gli

d'ignoranti

copisti,

che

spesso

nejipure

stessi

antograli, massini imente di cpiei tempi,


la

sono

sicuri.

Ov' Fautore,
allora chi gli

cui

penna scriveido
senza
vtderlo

le pro-

prie cose non trascorra in errori

e senza

vederli?

emenda? La

Critica.

VOCA.BOLARIO.
GEBO.
V. A. Lat.

H'ucus, Pataff.

i.

Egli e un geljo^
)

e la aiiiirati^liato. (Alcuni Ic^'uono l)obo.

OSSERVAZIONE.
A
quale adunque
ci

appiglieremo?

nessuno,

VOCABOLARIO.
GELATINA. Brodo
(line.

rappreso ecc. Per similitu^

3Iorg. 22. 104.

Tutta

la

notte vi

si

bor-,

l^ottava,

E ognun
,

volea pur

Gano

in gelatina

cio fracassaco

disfatto e morto ),

OSSERVAZIONE.
Quel lago
Inf.

di

gelo dentro a cui nella bolgia detta Caina,


i

32, sono dannati e orrendamente rappresi


beflPa
la

traditori,

detto per
cui

lutinn
si

non

in

bocca

di

Dante a

simde

:her7.o

in

luogo

doloros) e terribile sareV)be

stato disconvenevole,

ma

in

bocca del traditore Gamicioa


e

de" Pazzi che parla con lui,

che rispondendo

jjf'r

terzo

ad una interrogazione del poeta fatta a due

ombre

strette

insieme dal gelo, dice:

173
Se vuoi saper
cii

son codesti due

....

D'un corpo
Degna pi
Accademici

uscir, e tutta la Caina

Potrai cercare, e non troverai ombra


d'esser fina in gelatina.
io

Dietro a questa premessa

dubito fortemente che

gli

noa

sieiio

bea

eotrati

nelT intenzione del


,

Pulci, e ch'egli, alludendo a qael dantesco castigo


le

con

parole o^nun volea pur


y

Guno
morto,

in gelatina voglia dire

non

^k fracassato

disfatto e
i

ma dannato

all'infernale

lago di gelo fra

traditori.

qaal traditore pi degno d


?

esser fitto in gelatina

che Gano

senza quelT allusione

quale scherzo o castigo pi insulso che

un

briccone di

quella fatta immerso in un metaforico brodo rappreso?

VOCABOLARIO.
GELO.
Eccesso di freddo

Freddo, Ghiacciato ecc.


Petr, ccuiz. io.

GELATO. Add. GELIDO. Jdd. Gelato,


ecc.

La vide

in

mezzo

delie gelid' ac-

que.
'

OSSERVAZIONE.
di

Si mostri in

prima che Gelo non sempre Eccesso


vale talvolta Fresco e Frescura Fur. 23.
e

freddo

eh' ei

sempli-

cemente.
stelo

Ar.

i3o.

Infelice
si

quell'antro ed ogni

In cui

Medoro

Angelica

legge: Cos restar cjuel

d di'

ombra n gelo A pnstor


tra verdi
sotto

mai non

daran

piii

n a

gregge. Quindi Gelido per Fresco add., Tass. Ger. i5. 56.

Ma

tutta insieme poi

sponde In profondo canal


di perpetue

l'acqua s'aduna,

V ombra

fronde Mor-

morando sen va gelida e bruna. Mormorerebbe ella quelr onda se fosse presa dal gelo? Nella stessa significazione
deesi a tutta forza intendere
il

sopraccitato esempio del

Petrarca, che

intero

dice

cosi: IVon al suo


tal

amante pi
ignuda

Diana piacque Quando per


i'ide

ventura

tutta

La

in wj.'zzo

delle

gelid' acque.

Dunque non

in senso di

174
gelate o ghiacciate
tese queir
,

ma

di

fresche

si

vogliono

essere in-

acque: che u Diana, n persona del mondo


si

per

diletto

mise mai tutta

iiuila

uelT acqua stretta dal


dai
nostri

ghiaccio.
fresco ad

E
in

qui Gelido viene usato

poeti per

iinitazio'.ie

de' Latini. Virg. Georg, a. 488.

(pii

me

gelidis

v<dlibus
l.

HcenU Sistat
2,
sat.

et

indenti ramoriini pro-

tesat WTbra! Oraz.

7.

90. foribusque repulsum

Perfundit c^elida: ove da notarsi Gelida in forza di sustantivo.

E aquam

libere

gelidain

Cicerone

nelF ultimo

capitolo della prima Catilinaria.

VOCABOLARIO.
GENEATICO, v. a. JdcL Lat. Genethllacus GENETLIACO. GenecuicOy Astrologo die fa
la nativit.

ecc.
altrui

OSSERVAZIONE.
IVIi

date prima Geneatico


;,

per

voce

morta senza spie-

garla

poi con rjuelia


la

mi

dicliiarate

medesima voce morta non dichiarata viva Genetliaco. Ci per vero non un

dar luce, nia teae)re. Di pi: nel pruno articolo

me

la

ponete per addiettivo,


tivo.
oxi

nel secondo in forza di sustan-

Di pi:
era egli

clie

significa

Astrologo

che fa la nativit?

pi

chiaro

il

dire Astrologo giudiciario che

fa prognostici su
al

la nativit?

Di pi: se alcuno

dimanda

Vocabolario cosa significhi poeii'a genetliaca ^ vorr egli


senza risposta?

lasciarlo

VOCABOLARIO.
GENERALE.
Add, Uiversale ecc.

OSSLPxVAZIONE.
Generale ed Universale sono sinonimi in quanto che l'uno
e r altro risguardano
il

una
,

totalit:

ma
li

il

primo comprende
tutti
,

pi dei particolari

il

secondo

comprende

il

'75
^irlmo

ammette qualche
p.
e.

eccezione,

il

secondo nessuna.

Un'opera
la

generalmente lodata quella che ottiene


si

lode dei pi:, e opera lodata universalmente


la

quella

che ottien
differenze.

lode di tutti

queste

non sono piccole

VOCABOLARIO.
GENTUCCIA.
Gente
vile,

Lat. Plehecula ecc.

g Gcntucca disse in runa Dant, Parg, i^. Quel

da Lucca ecc. E' mormorava

non

so che

gentucca Sentiva

io

u' ci sentia

la piaga.

OSSERVAZIONE,
Che direbbe Dante
dagli
al

vedersi cos sconciamente inteso

Accademici,
il

cangiato
della

per

essi in

Gente
?

vile-,

ia
le

Plebaglia

cognome

sua

bella

Lucchese
della

Fra

belle amate da Dante fu anche

una nobile e costumata


quale ans'

donzella Lucchese di

cognome Gentucca,
egli

dando esso

in esiglio e passando del

i3oi per Lucca

in,

Tagh fortemente. Perci fingendo


cio nel i3oo, la sua gita ai tre

un anno avanti
spirituali, fa

mondi

che

quH da Lucca ^
moramento per
surati passano

cio Buonagiunta, parli di


profezia.

questo inna-

Or mira un po'
d'ogni

se

Gentucca
senza

sia

detto in forza di rima per Gcntuccia. Spropositi cos smiil

segno
si

remissione, n

il

testimonio degli occhi

crederebbero.

VOCABOLARIO.
GERGO.
Parlare oscuro
,

o sotto metafora,

come
la

la Ingegnosa

per la Chiave, la Faticosa per


^

Scala, Bracchi per Birri

o sotto allusione, come

Allungar la vita ^ Affogar nella canapa per Essere

, ,

impiccato

Coiira(/iiio,

come Gonzo pet Stefano per Pancia. E non 5' intende


n per voci InrcJtate,

se

non

tra quelli che ne

hanno fatta osservazione


significati.

o sono convenuti tra loro de'


che Parlar furbesco
ehi
,

Lo

stesso

usato e inteso da' furbi e

barattieri.
,

Lat. Verba arbitraria , Furtiva lo-

qucndi forma

jEnigma.

OSSERVAZIONE.
E dopo una
la

cosi solenne e cosi

sensata

dichiarazione
la fa-

Crusca ha potuto fondere nel Vocabolario tutta


,

vella furfantina del Pataffio, del Burchiello


tile,

del

Malmanla

quanta ne ha trovata altrove dispersa,


s'

favella

che non

intende se non tra qudli che sono convenuti tra


y

loro de* significati

la favella

usata e intesa solo

da' furbi

e da^ barattieri?

Noi metteremo da parte


che
questa
le

il

i^rave

cemento
,

processo

definizione

provocherebbe
il

lasceremo che

per

citate parole

della Crusca

lettore giudichi da se
,

stesso

se

p.
,

e.

la serpentina de' ccdlastreri

de' carpioni

de' gamut/.

scappati colV ajuto del rabuino alla margherita,


:

era degna di entrare nello spolveroso

se

primi che la

trovarono non meritavano veramente di andare alle stampe


di S.

Marco a suon
maddaltna
,

di steccose
i>:i

pur
bruna

di salire la faticosa
al

della
Iosa
i
j

non

nella

lume della mocco^


,

ma

nel chiaro del ruffo di sant' Alto

senza

histi e

bistolfi,

che col
la

Piero

saltami

addosso raccomandano al

primo moggio

perpetua de' truccanti.


si

Acciocch vie pi

conosca e detestisi questo infame


parte e passata nel Vocabolario,
il

linguaggio di cui tanta

soggiugneremo qui per elenco


giorni della settimana secondo la

nome

de' mesi e dei

nomenclatura de' furbi

regolata sopra

la

denominazione de' segni zodiacali e delle

pagane divinit.

177

Marchese del Lenzore cio Aquario). ScagUoso Pesce Febbrajo Marchese Mese delF Marzo Marchese del Lanoso Mese IMarchese del Cornuto del Toro Aprile Mese Gemini Maggio IMarchese Mese del Granchio Giugno Marchese del Rovescio Mese Marchese del Possente Luglio Leone Mese Agosto Marchese del Cerchioso Mese Giusta Libra Settemb. Marchese Mese Ottobre Marchese del Rosecchioso Scorpione Mese Mese diNovemb. Marchese del Frecciarne (del Dicenib. Marchese del Nasuto del Capro Mese
Mese
di

Gennajo

(i)

dell'

di
di

dello

del

).

Ai-iete

).

di

).

di

de' Cai-nosi

dei

).

di

(2)
(

).

di

del

).

di

(3).

di

della

della
(

).

di

dello

).

Sagittario).
),

di

(4)

Noid

de'

Giorni settimanali.
(

Lustro Lustro Luned Marted Lustro Mercoled Lustro Gioved Lustro Venerd Lustro Sabato Lustro
Domenica
lato

del Ruffo di Sant'Alto


della

cio Giorno del Sole).

Moccolosa

della

Luna

).

del Formicoso (5).


del Truccante (del Ladro, che Mercurio
dell'
).

Anticrotto (6).

della

Maggiorana
(

(7).
,

del

Grimo
:

del Vecchio
t'

clie

Saturno

).

Dimander qaalcliednno
mostruose sciocchezze?

E donde

hai tu cavate tante


libricciuolo intitoiii

Un poco da un
tempo
prima
^

Modo nuovo

d* intendere la di

Lingua Gerga, stampato


e
di

Venezia senza data

un

altro

poco dal libro

della pazienza: perch

abbominare questo ladro


,

linguaggio ed eccitare altrui ad abbominarlo


luto conoscerne tutto quello che
si

abbiam vofarci si-

potea oade
_

curi di condannarlo a ragion veduta.


-

Il
il

II
sia
^

(1)

Il

perch

mese

Lenzore da Lenza
Piovere.
il

detto da' furbi il marchese bello il tacerlo. che in lingua furbesca Arqua , come Lenzire

(2) (3)

Torse perch
11

Granchio cainraina alT indietro.

1'

Cerchioso in furbesco

anello

come

mese d'Agosto,

il

cui sepjno la

potuto applicare Vergine, non l'intendiamo.


siasi

al

(4) Forse perch il capro ha lun2;o naso. (5) Formicoso in lingua furbesca Soldato. (6) Anticrotto e primo maggio in furbesco Dio Giove. (7) Maggiorana in furbesco vale Noitra Donna,

quindi Anticrotto

anche

Voi. II.

Par.

1.

i^

178

VOCABOLARIO.
CETTAFiE.
si

I.

Per Posare. Boec. uov. Sa.

9.

Le
^3.

gitt davaiite liinocchioiie, e disse.

E nov.

IO.

In su
si

un
giti.

loro Ictticcllo con loro insieme a

giacer

OSSER FAZIONE.
Kinno
i."

di
si

questi esempj risponde alla dichiarazione.


gett chwante finocchione.
,

Le

di

Frate All)erto da Imola


,

cliiedente

quelT anima santa perdono a madonna


angelo Gabriello.
,

zucca Lisetta

che dovea dormire

coli'

Con

qual giudizio sia tratto qui questo esempio

noi so

immaginare. So bene che se

pittarsi in finocchione fosse il

medesimo che posare^ staremmo tutti in orazione di e notte, e daremmo fuoco ai letti e alle sedie. Ma prova un poco di dire ad un uomo rotto dalla fatica, come gi
Frate Alberto dalle bastonate dell'angelo Gabriello, prova
di
dirgli
:

gettali

in

ginocciio

per riposarti

udrai

la

bella risposta.
2."

In

su

un

letticello

a giacer

si gitt.

Non vede
,

la

Crusca che mettendo posare in luogo di gettare

ne usci-

rebbe

la frase

a giacer

si

pos, frase insensata?

Non vede

che l'idea del riposo ta tutta quanta nel verbo giacere


e che quivi pittarsi vale
pittarsi e

nuli' altro? L'inconsial


la

derata compilazione di questo articolo


viglia:

certo fa mera-

ma

pi ne far
il

la

seguente

per

quale apparir

sempre pi vero

gi detto altre volte,

che certe parti


dell'Acca-

del Vocabolario indegne

del

senno

generale

demia non possono essere che mal lavoro particolare.

179

VOCABOLARIO.
GETTO.
// gettare.

Lat. Jactus. Rim, ant, P.


la

N.

Not. Jac.

siccome
,

nave Che

eletta alla for-

tuna ogni pesante


riglioso.

E scampane

per getto pe-

OSSERVAZIONE.
Si reintegri

prima
si

il

testo sconciamente mutilato

per

pi chiarezza

ponga verso per verso.


nave

Ed

io, siccom* la

Che gitta alla fortuna ogni pesante,

scampane, per

gitto
:

Di luogo

periglioso
io
,

Similemente

gitto
li

A
Ecco due

P0i_,

bella

miei sospiri e pianti.


dai quali
il

falli

non

lievi

un

fiato di Critica
Il

sarebbe stato assai a ritrarre


i'

compilatore.
sustantivo

primo
,

ommissione importantissima del


il

luogo

ri-

mosso

quale
Il

la

sentenza muta sembiante, e diventa


ancor

insensata.

secondo

pi

deforme

sta

nell'

aver

dato a getto l'addiettivo periglioso^ quando non potea estsere

che di luono rimaso fuori del testo. Nel che


:

il

Vo-

cabolario

commette solenne errore di raziocinio ch perigliorSO non il getto per cui si salva

percioc-

la

nave

ma

periglioso

il

Z^ogo

da cui

appunto

per

quel pru-

dentissimo getto ella scampa. Ben da dirsi talpa colui

che non vede cosa


Vocabolario.

si

manifesta.

Eppure,
dall'

chi

U crederebbe!
segui-

questo erroneo testo contamina fino


il

edizione principe

E con
:

tutto ci gli anonirai corvi


lo

eranno a gracchiare

sapavamo.

i8c

VOCABOLARIO.
GlIERMl CIO.
PatajJ. i. In ;hcnnui2,io,
iii

civco^

e delle cieuti yXHihbia.

OSSERVAZIONE.
Finche
il

Fittone

la

Fittoncssa

della Crusca
,

non

si

degni spianarci questo bel passo, noi aiTorinerenio


a darne
affibbia
ticolo
le

pronti

prove

clie

In ghermugio

in civeo

e delle cionti

vuol dire:

L'anima

del compilatore di questo ar-

andata nel Limbo.

VOCABOLARIO.
GIIEZZO.
ger
sti
,

A(l(I.

Nero;

e si

dice de Mori. Lat. A'i-

FiLscus. Dittani, 2. 3.
castelli

Gran

leofanti, e que-

avean

Sopra

il

dosso con gliezzi neri

e strani.

OSSERVAZIONE,
Ecco un
vato.
altro bel
firfallone

che
,

annidatosi

fino

dal

1612 nella culla del Vocaiolario


Il

non venne mai osser-

primo a vederlo

fu
,

l'insigne e ^carissimo nostro


letterato di assai sicuro giu-

amico Giovanni Gherardini


dizio in fatto di lingua^

del quale

avremo

pii^

avanti ocla

casione di fare pi onorato ricordo puljblicanUo

cortese

sua correzione di alcuni nostri sbagli commessi nelle passate Osservazioni.


Il

Gherardini adunqiie nella giudiziosa

sua operetta delle Voci Italiane ammissibili mette in chiaro


l'errore che sull' addotto passo del Dittamondo prendono
gli

Accademici. Riporta egli primieramente, pag. i3o, quel


se.
i.

passo della Tancia, atto 4,


empiere
il

Credetti a

un pippiont

gozzo

in.

quel cambio ho imboccato un nibbio

i8i

un ghfzzo;
ghfzzo e una

assicuratosi
ti'

con

questo

esemplo, che
(

sorta
cor^>i

uccello

nero, forse
che
si

die' egli
If

di

quella spezie di

bastardi

veggono prr

mon-

tagne della Toscana, pnssa

all'esempio
e

del Dittaujondo,

che mozzo leggesi nel Vocabolario,


dimostra che
il

portatolo

intero,

ghezzo di Fazio

il

medesimo che quello

del Buonarroti.

Gran

leofanti, e questi avean castelli


il

Sopra

dosso con gliezzi neri e strani

Struzzi con pappagalli ed altri uccelli.

Tale r intoro testo di Fiizio


ostinarsi a

nel quale nessuno

pu

volere
Tieri

che

quei

ghezzi

sieno

Mori, perch
e

l'aggiunto

diverrebbe

affatto

superfluo

che Fazio

abbia inteso di dire Mori neri non verisimile.

E quan-

do pure

ci fosse,

rimarrebbe sempre saldo l'errore del


per
addiettivo

Vocabolario

nel

darci

un evidentissimo

personal sustantivo.

(VOCABOLARIO.
CHI A CERE. Giacere GHIACINTO. Pietra
ecc.

preziosa ecc.

OSSERVAZIONI!:.
Anche Ghiacere
municipali
,

e Ghiacinto ?

E ne

le

date per voci non

ma

nazionali e nobili e cittadine e di ventie

quattro carati
piglio a occhi

come Giacere
chiusi
col
sull'

Giacinto

Or bene
Crusca
;,

io

le

autorit

della
il

per
la

giunta

piglier

Ghiacere

anche

Ghiacimento e

Gdacitura, legittimi suoi figliuoli; ne voi, senza far torto


al

padre

me

li

potete sbandire dal Vocabolario.

rac-

comandare intanto vie pi questa novissima e bellissima ortografia daremo qui luogo ad alcuni versetti di un tal

(/iambnttlsta GhiandeUl
VjutIi
e

che innamorato Gol Ghincera del

del

Ghiacinto di Benvenuto Cellini, pronunziava


tra
il
:;^

e scriveva colT h

1"

tutte le parole coniin-

cianti per gi e per gio.

Invito a Nice.
Glii
il

Sol arde

ed

io

Jiii

[ghiaccio

NH

ghiardino al
,

fiori

in braccio.

Vieni

o Nice

e finch intorno
il

Sotto Sirio

awainpa

gliorno

Meco all'ombra phiacerai


Fra' shiacinti
,

e sentirai

Quanto
Jl

gliiova nclV arsura

ghiaccre alla frescura.


soave shiacitura
y
!

Vien

mia ghioja
il

e alla tua vista

Vedrai farsi
Il
Il

pi ghiocondo
il

pi bel di tutto

mondo

ghiardin di Ghiambattista, (*)

VOCABOLARIO.
#

GIORNEA.
Giorno
,

Spezie di veste ecc. UT. Giornea per

Giornata^ modo antico. Frane, Saccli.

nov. 87.

Nostro Signore
di questo Gliiandelli

vi

doni cattiva giornea.

per 1' h ?oni<;1ia in tutto a qiicl.i avea quclJ' Arrio cavalicr lonuno deriso da clie per la stessa lettera efii^ramina clie Catullo ncir comincia
:

La tnania

Chommoda

ticclat
,

si

quando commoda
Arrius insidias.
Arrius

pellet

D l'erre
e tuisce
:

et hinstdias

Jonos fluctut

pos'quara
esse

illuc
,

isset

Jam
Il

non Jonos

sed I/ionios.

che abbiam voluto avvertire


1'

acciocch

nuu

creda

caj^ricc'jfa

MOitra ntioiie'

Invito del

iig.

C/iiamattista.

i83

OSSERVAZIONE,
Modo antico? No mal. La persona qui Jare un tal Dino di Geri Tagliamoclii
,

introdotta a parclie

avendo viagche Fiorenora


,

giato molto di l dai monti affettava, tutto

tino,
dire
:

il

parlar forestiero.

Quindi
;

il
:

Sacchetti

gli

fa

Vo' non ci mungere plus

ora

per mie

foi

ed altre

simili

smancerie

fra le quali cattiva giornea dal francese


(

journe.

Non

dunque modo antico


e

che
gli

tali

sarebbero
galli-

anche

vo'

manger

mie foi

tutti

studiati

cismi e inglesismi che tutto di udiamo nelle

ma una
dere
pii

espressa caricata maniera di


naturale
e

commedie), favellare , onde ren-

ridicola l'imitazione dei personaggi

che parlano

sia nelle

novelle

sia

nelle commedie.
citato

ri-

dicolissima veramente diventa nel

passo

giornea
,

perch confonde insieme due idee disparatissime


e veste
lezioso
:

giorno

il

che desta subitamente

le risa

alle

spalle

del

Gallomano Ta2;liamochi.

VOCABOLARIO.
GIRE. Andare;
rata
e

come quello s'usa


gita

e si costruisce.
(li

Y. Andare. Bocc. Aniet. 34. Cos

lai

dispe-

me
lo

per

come la misera Biblis non pieghevole Canno disperata se n'anne sarei


^

air oml^re Stigie.

OSSERVAZIONE.
Questo verbo
nel Vocabolario
pii
il

della poesia

che

della

prosa porta
tutti nel

corredo di sedici esempj,


il

pro-

prio significato di Andare^ eccettuato

presente, in cui
di
,

vale Morire.

E certamente

se

la

sorte

colei

che qui
st-

parla deesi assomigliare a quella di Bib'U

che disperata

j84
n'

ond air omore

sti^ir

^ forza che anche le altre parole


disp'rata

(lisprrata

me n?

sarci gita slgaifichino


a

me

jic

sarei

morta. Soccorra
ilelle cui

questa interpretazione mi passo


di dire
il

di

Dante,
la-^

maniere

Bocc.tcco fu ingegnosissimo

clro,anzi che imitatore. Purg. 14.

do
per

il

demonio Lor sen gira

Ben faranno i Pagan quancio quando Mainardo Pagani,


il

le

sue malvagit e ruberie soprannomato

demonio

se ne morr.

poici

Gire e lo stesso che Andare,, ecco

nello stesso

Boccaccio

due
6.

altri

ese:!ipj

di

Andare per
io
^

Morire. Gior. 5, nov.


il

Acciocch mortndo

vedendo

viso suo

ne possa andar consolato. Gioru. io, nov. 7.


doiilia

Ho
il

per minor

eletto

di voler morire

,
,

e cos far. se

vero eh' io fieramente n' andrei sconsolata

prima

egli

noi sapesse.

Vuoisi adunque rimuovere e separare dalla turba degli


altri quindici

quell'esempio
signiticato

di

valore tutto

diverso, e

farne con

nuovo
con

gnandolo

quello di

nuovo paragrafo, accompaDante, e ponendo: Gire neut.

pass, per Morire.

VOCABOLARIO.
GIUC
\RE.
111.

Giucare neut. pass. Operare. Aver

che fare ecc.

OSSERVAZIONE.
Gli esemp di questo paragrafo sono sei, e neppur
(

un

lo

crederesti?) va in senso neutro passivo.


2.

i.

Quantutto

do non giucassero gl'inganni.


il

In questo giucnva
4." Ne' benefici

fatto.

3.

Dove giuoca pecunia.


quello. che

giuoca

l'animo. 5.^ Il fine e

giuoca.

6.

Il triangolo

giuoca liberamente.

i85

VOCABOLARIO.
GIUCArvE.
glio,
scherzi,

IV. Giucare a

mosca

cieca ^

a sona-

alla cunetta e simili p'a/e Impiegarsi in tali

OSSERVAZIONE.
A
noi pare che tanto sia
il

dire Giuocare a

mosca cieca,

quanto Impiegarsi nel giuoco di mosca cieca, e che questa dichiarazione sia unum prr idem. Non si volendo impacciare
ei
,

nella lunga descrizione di questi

giuochi non era


:

meglio strigarsene con due parole dicendo


i

Giuochi da

fanciulli; e inviar
(

curiosi a qualche libro che ne parli?


al

V. Note del Minucci


stata

Malmantile

e.

st.

40.

Sa-

rebbe anche
voci andate

una
di

carit

Y avvertirci che Giucare e


,

tutta la sua famiglia Giucatore


fuori

Giucolare

Giucante sono

uso e da porsi accanto a Ghiacere


della lingua morta.

e Ghiacinto nel

museo

VOCABOLARIO.
GIUDEO.
Rim,

II.

Per Ostinato^ Incredulo. Lat.


^

Perfi-

dusy Obstinatus , Perdnax


ant.

Durus Dura?
,

cervicis.

M, Cin. 5o. O voi che siete ver me dir senza s giudei, Che non credete il mio prova , Guardate se presso a costei mi trova Quel gentile amor che va con lei.

OSSERVAZIONE.
Le
dichiarazioni son due,
e

Ostinato e A Incredulo

e l'e-

sempio uno solo,


cazione
" Incredulo

nel suo concetto la parola Giudeo


la

figuratamente adoperata chiama evidentemente


,
a.

signifi-

cui nessuna risponde

delle

altre

i8o
cinque
latine.

TuiUcp inois crat rcculitum rcddrre Jiomen!


Ji

Actiocthe diimjue tutto quel lusso


Tiato

laiiuiui

e quell'05t/-

non

si

resiiiio

la

setiza

vcruii

appoggio, aggiungasi
e

altro

esempio che

lo

sopporti.

beilo pirmi

calzante

quello degli Angiolesi presso TAllacci, ove l'amante chia-

ma

ciudeo ^er ostinato

il

core della sua donna; Oliiinc

il

suo cor com' tanto ^j^iudeo!

VOCABOLARIO.
GIULLARE
e

GIULLAUO. Bufone
V. A. Pataff. 6.
Il
,

ecc.

GIULLERIA.
V.

giiulalcsco

(semnella

bra doversi due unirla] esco

come

si legge

Guidalesco

lia

rnarcio in giullcria.

OSSERVAZIONE.
Se Giullare e Giullaro son voci
vive
e sane
^

perche
ha pi

morta dev'essere

Giullr-ria?

O ammazzatemele
Ma non
si

tutte e tre,

o tutte o tre lasciatele vivere: che niuna

di loro

merito dell'altra, n pi reit.

faccia per questi

vecchiumi una

lite.
la

Perche

si

mostra incerta

Crusca se nelTaddotto esem?

pio debbasi leggere guidalesco o pur guidalesco


(dicasi senza riguardo), perch
di

Perch
concetto
possa

non ha inteso

il

quell'esempio, n crediamo che barba d'uomo

giurare d'intenderla, essendo sacro linguaggio de' furbi.

che dunque citarlo?


gli

E come mai

pot entrare nel capo deai

Accademici

il

sistema di dare splendore

vocaboli con

esempj che

altro
ai

non sono che teneljre


lettori,

tenebre

fitte

noQ solamente

ma
le

quegli stessi sapienti che

senza discrezione e rimorso

imbottano nel VocaVjolario.


celi

Ed

in

vero

clie

diavolo
ita

significa

un

siudalesco

o
il

pur euidcd^sco che

marcio

in ciulltria?

se ne sai

i87
vero significato, come puoi tu restare sospeso se (riuda"
lesco abbiasi a

leggere o guidalesco?

L'annotazione
quella

.sem-

bra doversi dire

condanna
sieno

la

citazione di
il

sfinge.
,

se

non ha saputo essere Edippo


il
i

suo

allegatore

come sperare che

suoi lettori?

VOCABOLARIO.
GIURATO.
raniento.

da Giurare. Confermato con giu^ Lat. furamento finnatns. Ovid. Pist. 2.


Acid,
ti

Ma

tu, o lento,

stai altrove,

e gi

non

ti

rimenano li giurati Tcldii. Fiamm. 4. aS. Io credetti non meno ali Dii da te giurati , che a te.

OSSERVAZIONE.
Non
zione.
si

pu

alle

volte

dere addotti COSI diversi


Il
,

non rimanere maravigliati al vedal tema gli esempj d'illustra-

r amento

tema dice che Giurato vale Confermato con giRt. Jur amento Jrmatus , e qui neir un esempio
vale

neir altro

Invocato
parla

chiamato
d^Iddii?

in

testimonio

del
si

giuramento.

Non

si

egli

E quando mai
,

vide confermato per giuramento^ luramento ohstrictus

Iddio?

poteva

il

Vocabolario cadere in abbaglio

si

grossolano

se fossesi ricordato d'aver definito egli stesso

Giurare,
forza del

Chiamare Iddio
per corroborare

e
il

Santi o

le ?

cose sacre in testimonianza


la

suo detto

Vuole aditnque

buon

discorso che cotesti due esempj delle Epistole Ovisi

diane e della Fiammetta


Villani

stacchino da^U

altri

due dei
separato.

Giovanni

Matteo, e formino articolo

poich siamo in soggetto, dicasi ancora che Giurato

per Congiurato posto dalla Crusca per voce antiquata, e


Giurazione per voce viva sembrano, chi bene vi guardi,
parole mal giudicate, e he delle due par degna di morto

piuttosto la secali. la

li

quale non hi che un sol cllTenha


in.^ftio,

Rore, Alhertiiiio Giudice;, mentre l'altra ne


le Storie Pistoiesi^
il

traduttore di Livio, Giovanni Vilil

lani, e assai per tutti

Petrarca.

se

diiaiuprpino iu

giudice la poesia, ella

ci

dir che in

alcuni casi Giurato

pu

f.\rsi

termine

pi

poetico

che
:

Congiurato.

Ne
e

sia
la

]>rova r esempio dello stesso Petrarca

Amor, natura

hclV oblia insieme Contra

me

son

iiiurati.

Sostituite sono in
juraru?it soniniis

me

congiurati alla maniera latina

In
la

me

ventusque fiA^sque. Ov.

Her. io, e

frase

sapr pi di

prosa che di verso.

VOCABOLARIO.
GIUSO.
As^vcrb.
lo

stesso che
,

Gi ecc.

Io stesso che Mandar gi. I. Ulaiular gliiso Bocc, nov. i8. i3. Corsesi adunque a furore alle

case del conte ecc.

e appresso intno

a'

fon-

damenti

le

mandar

giuso.

OSSER VAZIOyE.
Tosto che avete detto che Giuso
e
lo
l'

stesso che

Gi,,

non

mo

cosa

infinitamente

ridicola

insegnarci

che

Mandar sin? E questo sciocco idem per idem mi spiega egli la frase posta per tema? Mi dice egli che nell' esempio arrecato vale Atterrare ? ?Ii opporrete che sotto il v. Mandare I avete detto che Mandar nii vale Boi;inare. INIa di grazia si ferma egh significato di questa guisa di dire? Osservate. Malm. cjui
Mandar
c-iuso

lo stesso che

il

f).

56. Ritiratasi in camera sul letto

Manda
pie gi

ai Trivi<iante
lo

Macometto. Qui vale Bestemmiare. Bocc. nov. 64. Per


le

qnal srido

gru, mandato

l'altro

.>

cominciarono
mfino da
ora.

n fuqoire. Qui vale Calare. Bocc. nov. 76.

189
sappiate che chi amito avr
la galla.
il

porco non potr mandar


Varcli.
,

a^i

Qai vale
dirsi

Ingojare. B<>ez.

3.

i.

Le

cose

che restano a

pare che pungano


e

ma

ingojate e

man-

date gi divengono dolci


Tollerare.

soavi.

Qui vale

iigaratamente

Ora vedete u poco se queste sigaiticazioni ab-

bina punto che fare con Rovinare, e che hel giudizio sia
stato porre in fronte a qnelT

esempio quelT indeterminata


,

ed insieme fatua dichiarazione Mandar aiuso

lo stesso clte

Mandar

gi,

VOCABOLARIO.
GLI. IV. Talora
condo
si

trova anche usato in princi-Egli, nel se-

pio di periodo in vece del pronome


significato , die
n'j.

forma plebea
teco

barbara.
T esser

Ar. Far.

yy.
il

Gli

cortesia

Tillano, Disse

Circasso pien d'ira e disdei.

gno. Bern. Ori.

5.

49. Gli

ben fornito,

ed ha

la

sella

nuova.

OSSEE FAZIONE.
Questa volta l'oracolo della Crusca pronuncia una sentenza fatale ad una
delle

pi

leggiadre
in

propriet
di
,

della

toscana favella. Se Gli

pronome
,

vece

EeU

e fornia

plebea e barbara^ arcibarbari

arciplebei
il

oltre
il

T Ariosto
mai ebber

ed

il

Berni

sono

il

Gecchi
il

Lasca,

Firenzuola,

Francesco dall'Ambra,
Voce
uso continuo.
idiotismi
5

Buonarroti e quanti
,

di graziosi toscani scrittori

perciocch

tutti

ne fanno
dirli
,

Ma

in

vece

di

barbarismi, perch non


al

che adoperati a tempo danno grazia


de' Comici
?

parlare

spezialmente a quello
dice
giti.
il

Se

tutti

gV idiotismi
parlando ap-

Salvini, fosser bassezze, addio propriet della Unin


di

una delle sue


Gli per Egli,
'\\

Note
lascia

alla Fiera

punto

correre liberissimo nella

190
Conuiicilia
,

che v

il

2;J*aii

campo

ilelle

atticlie

Fiorenti-

nerie. Piacess^ al cielo die consistesse qui tutta la bar-

barie della favella tirata dalla bocca della plebe


sata senza

e pas-

condanna nel Vocabolario! Del rimanente questo


l^i^Ii

plebeo, questo barbaro Gli per


nelle

mille

volte

leggesi

Commedie
,

doli"

Ariosto, che non fu mai n barbaro,


il

n plebeo
in

e le stesse ragioni difendono

pronome La

vece

di Ella,

che nel parlare riuiesso ha molta grazia,


naturalezza, pi legdi usarlo e

e tanta che sjiesso gli acquista pi

giadria che Ella.

Ma

il

luogo e

il

tempo

dipende

da quel delicato

sentire,

da

quel pronto

istantaneo

discernimento che precorre


intellettuale.

la riflessione, e

chiamasi Gusto

VOCABOLARIO.
GOLPE.
Aiiimalc.

Volpe ecc.

GOLPONE.

Volpone ecc.

OSSEE FAZIONE
ridotta a Dialogo.

Un Francese

ed un Italiano.

F. Fra

le

rancide

nostre

voci

noi

abbiamo T arcaismo

Goupil, che poi voltossi in Volpila da cui venne in


seguito
Volpillage
,

significante Astuzia

da

volpe.

Ora

non
nato
I.

vi
il

par egli che dal nostro Goupil possa


vostro Golpe?
i

essere

Considerando

tanti nostri provenzalismi


:

non

ardirei

assolutamente negarlo

ma

e"'

pare che Golpe sia piut,

tosto contadinesca e plebea corruzione di Volpe

voce

quasi tutta latina


rivati Volpi^ella
,

Vulpis.

Volpe e tutt'

suoi de-

Volpicino, Volpino, Volpone son voci

belle e

comuni

a tutta

Italia fino dall' infanzia della

nostra lingua.

191
jT.

Perch dunque non imitate


sbandito per sempre
dal

il

senno francese, che


voi

lia

suo linguaggio Goiipil eoa

tutta la sua generazione?

Ed avendo
Fo/p? e

tutti

alle

mani

le

vere e belle parole

Volpone,

come

potete voi tollerare cjuei villani Golpe e Golpone ed

ammetterli nella civilt del vostro parlare?


/.

V ingannate.

Golpe e Golpone son voci che non corISel resto della peni-r

rono che nel contado toscano.


sola sono proscritte
:

e in molte cose da fare graa

differenza da lingua toscana a lingua italiana.


F. Osservo per

che

la

Crusca registra nel Vocabolario

Golpe e Golpone in pari grado di bont e di uso che


Volpe e
I.

Volpone,

E non
le

gi queste sole,

ma

mille e mille
8

altre
,

voci,

quali fuori della

Toscana n mai

odono

ne

fe-

cero mai fortuna.


T.

che dunque porle nel Vocabolario come lingua co-

mune
/.

?
il

Volete udirne

perch?

F. Volentieri.
I.

Fu tempo
scano
5

in Italia che

il

dialetto

Veneziano e
,

il

Todi-

siccome
la

plii

leggiadri della nazione

si

sputarono

preminenza.
la

Ma
di

la lite
ai

non dur lungo


:

tempo
ria
,

e
,

rimase

vittoria

Toscani

perch

Veneziani

se prevalsero

commercio
j

e di

signo-

non prevalsero di scrittori e nel fatto delle lingue non la potenza delle armi che decide la
lite
,

ma

quella degli scritti


gli

depositar]

dell'

umano

pensiero e di tutti

oracoli della ragione, la cui

forza posta principalmente nella parola.

vide assai

bene questa verit Orazio allorch parlando de' Greci


soggiogati dai
col

Romani confess che


eloquenza
e

vinti
i

vinsero
lor

potere

dell'

delle

arti

feroci

vincitori.

19^
.

Grcecia capta ferwn inctorcm ccepit , et artes


Intnit ogiestL Latto.

Quali e

([iiaiui
la
l"

ingegni sovrani abljiano fatta grande e da

questo lato

prima

di

tutte

le

citt
ella

italiane

Firenze,

non
li

chi

ignori.

E non avesse
e

dato

all' Italia

che

sei

altissimi
,

Fiorentini,

Dante, Petrarca, Boccaccio,


Galileo, basterebljero questi
degl' ingegni italiani a quella

]\IaccliiaveUi
soli

Michelangelo
la

contrapporre
siasi

gloria

di qnal

altra

intera

nazione.

Ma non

contenta Fiella spinse

renze della vittoria del suo eloquente dialetto,


pili

oltre

le

sue
al

ambizioni. Imperciocch pretese e pre-

tende ancora

presente

che

toscana e non italiana

si

debba chiamare
a
tutti

tutta quella gran parte

della tavella che

noi

comune.
tempi
di

cotal
,

pretensione
il

era

gi

ia
i

caiiipo ii dai

Dante

quale a disingannare
il

Toscani su questo punto scrisse appositamente


della Volgare eloquenza
jueiite
,

Trattato

sviluppando in esso pi ampiadi

quelle

stesse

dottrine
del

cui
^

avea
e

gettati

gi

fondamenti

nell'

opera

Convito
la

dietro

a
altri

Dante
gravi
:

alzarono in ogni tempo fortemente


scrittori

voce cent'

mal sofferenti

di

questa arditissima usurpazione


il

fra

quali Torquato Tasso nel Dialogo intitolato


,

Gorif-

za^a
ste

part.

pr.

non pot contenersi dal rompere


stato

in

que-

parole: Se la mvacit de' fiorentini ingegni dalla natura


stata

mi

negata, non mi

almeno negato

il

siudicio

di conoscere ch'io posso imparare


neglio ch'essi

da

altri

molte cose assai


,

per

se

non sono

atti

a ritrovare

QUELLA

FAVELLA STESSA , non che altro , la quale essi cosi superlAMEKTE APPROPRIANDOSI, COSI trascuratamente sogliono
usare.
state

tuttavia queste superbe appropriazioni


,

sarebbero

non insopportabili

se
;

si

fossero discretamente dentro


affar

a questi limiti contenute

poich nel grande

dello
la fa-

scrivere poco rileva che italiana o


vella.
Il

toscana dicasi

punto

sta

che scrivasi Jjene, e che non torni a

vergogna di
mente.
zioiie
si

clii

se

l'appropria
i

lo

scriverla

mala-

Ma

ci che trapassa
i

coniiiii

della moclera-

che

Fiorentini

oltre

misura invaghiti

deir ameno loro dialetto, pretendano di stanllrlo in


lingua universale italiana, e

che in questo intendiil

mento

la

Crusca

compilando

suo Vocabolario vi
tanta

abbia infarcita

come oro purissimo


chiamavasi dal fiero

popolesca

favella contaminata, quella che montanina da

Dante,
nostro

canagliesca

ed

acuto

Baretti.
F.

Questo per vero non mi sembra zelo del materno parlare


,

ma
:

fanatismo.

/.

Dite bene

fanatismo

nato

dalla
,

credenza che tutto


e da lui solo
,

ci che esce da

labbro

toscano
illustri

sia

ottimo favellare.

E due

pedanti consumarono

tutte le forze del molto loro ingegno nel confermare

questa lusinghiera opinione. L'uno fu Benedetto Varchi, che nel suo cosi detto Ercolano
raccolse e die

voga

a tutta la
:

scurrile e bassa

favella
il

del

popolo

Fiorentino

ond' ebbe poi a dire

Sanese Diomede
discorsis>e

Borghese nella prima delle sue Lettere


dal Varchi pi age^pole apprendere
il

che

parlar popolesco

che

lo

scrivere

puro

e corretto.

L'altro fu Leonardo

Salvlati.

F.

Quel medesimo forse che die tanta guerra


Tasso?

al

povero

J.

Quel desso: che poscia ide, e principalmente ajut


la

grand' opera del Vocabolario

il

qual merito letdi quelle


fe-

terario gli valse


roci e

dopo morte

il

perdono

pedantesche sue impertinenze. So un Francese


li

potesse sostenere tanta pazienza da leggere

costui

Avvertimenti sopra la lingua, vedreste con che sottile

pedanteria

il

Salviati
le
pi.

si

affanna a sistemare e a dar

peso a tutte

minute quisquilie del popolesco


'*>

Voi IL Par,

^54
parlar Fiorentino, e a venderne per eleganze venustissime tutte le sconcordanze
(

sono len molte


di

) j
v

e con quanto disprezzo

e' si

ride

tutti

noi

che
ita-

poniaaio ogni cura nel regolato


liano.

parlar

comune
i

Non
?

solea egli dire che in Firenze

pizzicai

gnoli parlano pi acconciamente che in altre citta

Senatori
JF.

g" Italiani

pazientemente sopportano
la

simili villanie?

I.

Quest'era appunto
volete
?

gran maraviglia del Gigli.

Ma
il

che
po-

L" Italiano divenuto da gran


le sofl'erenze
:

tempo

polo di tutte

e dal tribolatore del

Tasso

non
1

si

potea aspettare miglior creanza. Intanto quelle

sue pedantesche dottrine misero profonde radici nel-

animo

di

tutti

coloro
della

Toscani e Italiani
senza
filosofia

che
;,

si
il

danno
Salviati

allo

studio
il

lingua

ed
gli

Varchi in dispetto della ragione sono

rimasi
ci

oracoli della favella;, e per sacra nuli' altra


si

vogliono che

abbia che quella

di

Mercato vecchio.

Concorse mirabilmente a fermarli

in questa opinione

un

altro

lepidissimo ingegno con

levato a cielo dai Fiorentini, e

un bizzarro poema tutto zeppo di quei


fiorito

loro ribojjoli e di quei proverbj domestici, de' quali

non

si

sa straccio fuori di casa loro

soprat-

tutto di quel furbesco parlare, di cui per confessione

degli stessi

Accademici

V. Gergo

non possiede

la

chiave che la canasilia. Parlo del Malmautile.


F.

Mi

piace

udir

questa

cosa

poich a non tacervi


io

la

verit, nel leggere quel

poema

mi vergognava della

mia ignoranza, non sapendo quasi nulla cavarne di


quella lingua.
I.

Ponete gi

la

vergogna

perciocch

gli

stessi

Toscani

assai volte

non

1*

intendono neppur
si

essi.

Ond'

che

a renderlo intelligibile

convenne che due valenti


il

Fiorentini,

il

Minucci

Biscioni, e per giunta

il

19^
Salvini
sarlo
si

beccassero pazientemente
di

il

cervello a chioi

con tant3 mole

Note, che ne disgrado

com-

menti dell'Apocalisse, e
blioteche

a cercare la spiegazione di

quegli enigmi, non gi fra T erudita polvere delle Bi,

ma

nel

fango di Mercato vecchio

nella

cui sola frequenza potean trovare gli Edipi del

Mal-

mantile.
F.

Dal

fin

qui detto raccolgo che ad acquistarsi presso


la

Toscani

voce

di

bel parlatore e scrittore giover

molto
/.

il

far uso

di quelle

popolesche loro maniere.


si

Tutto

il

contrario. Se

un Lombardo

avvisasse di dire,
,

a cagion d'esempio. Golpe e Gopone


altro di quei loro
lascivie del

o di usare tal
savj

modi cui
,

gli stessi lor

chiamano
affet-

parlar toscano

verrebbe notato di

tazione e messo in deriso.

Non
,

molt' anni

che un

celebre Piemontese pubblic una Storia repubblicana,

che in

Italia e fuori d' Italia

e fino nel

nuovo Mondo
Carlo Botta?

ottenne applausi maravigliosi.


F. Parlate forse della Storia
/.

Americana
la bella

di

Per l'appunto.

F.

Conosco queir opera per


stata fatta in

traduzione che n'


il

francese.

E
la

nel vero

generale con-

senso della mia nazione

tiene per opera piena di


filosofia.

maschia eloquenza
7.

di

molta
,

Dite ancora di molta lingua

di quella

lingua che
nel

gli

Accademici
della favella
F.

della

Crusca

depositarono

sacrario

come

castissima e senza pecca.


l'

Mi

figuro le lodi

con che eglino

avranno spinta

alle

stelle.
I.

Spinta alle stelle? Tiriamo


zio di quei sapienti

un velo sull'arcano giudisi

non

dica a quale confronto

quell'opera perde T onor dell'aringo. Dicasi solo che


ne' fogli letterari di quella
si

gentile e brava nazione

fu Tilipesa.

F.
/.

Oh
E

questa in vero e contraddizione da slialordire.


i

volete udirne
di favelLire

difetti? Quelle stesse prette forniole


i

che
,

Toscani esaltano a cielo nel Varchi,


si

nel Davanzali
disca
di

ecc., e mal sollereudo ch'altri

arsi

condannarle

come plebee
civili.
i

beffano chi

ardisce imitarle

come

Ci

in

somma che
,

le

dovea meritare presso


punto
le

Toscani pi grazia
che ne In

ci

ap-

guadagn

lo strazio

fatto.

E que* 1'

sto vi sia suggello di disinganno

mostrandovi che

Toscani
qu<
Ile

stessi

nel loro secrreto Ci

condannano
condanniamo
la

uso di
pronti

voci e maniere che noi

per
ci

essi

mai sempre a gridarci addosso


di notarle

croce se

attentassimo, non dir di spiantarle dal Vocabo-

lario,
F.

ma
non

solamente come villane.


quello che dite
la
:

Mi

fa

grande impressione
fosse

ognuno

a cui

ben conta

savia intenzione degli

Accademici

saria tentato di credere

che questa graa

massa
in

di lingua tutta

plebea inserita nel Vocabolario

parit di nettezza accanto alla nobile, fosse stata


l

posta

quasi a trappola dei


,

non

pratici della lingua.


scritti i

Ma
I.

di

grazia
'(

non V adoprano

essi ne"* loro

Toscani

Nelle Novelle, nelle


e

Commedie,
le

nelle Poesie rusticali,

generalmente in tutte
l^ellissimo
:

giocose materie assaissimo

e con

effetto.

Ma

nelle gravi

ben

se

ne

guardano

che quelle

veneri

popolesche

riuscireb-

bero troppo disconvenevoli.


F.

di

che lingua dunque


?

si

giovano nelle cose d'alta


gran nodo della
e

eloquenza
J.

Della lingua
i

qui sta

il

lite )

che
i

Toscani

chiaman toscana,

gl'Italiani

italiana

della lingua illustre

comune

quella che Dante dicea


,

essere manifesta in tutte le citt dell' Italia

non

nvere fermo seggio in veruna

quella che gli stessi

'97
Toscani,
ai

pan d'ogni

altro

Italiano, sono costretti a


la

imparar per grainatica^ quella che vive non su


del popolo,

bocca
^

ma

nelle

sudate eterne carte degli scrittori

quella filialmente che regolata dall' educazione rimuove da


se tutti
i

corrotti vocaboli plateali, e


al

abbandona

le

Golpi

Golponi

solo

grossolano
pii

linguaggio

de' contadini.

ne volete prova

certa? Fate attenzione agli scritti


,

de' moderni Toscani pi rinomati


rentini appunto son quelli che

vedrete

che
il

Fio-

meno adoperano
,

volgar

fiorentino, appigliandosi tutti al volgar illustre


al

comune,

volgar nobile, al volgare grammaticato

diviso affatto

da quello del popolo che non conosce nobilt, ne grammatica.

Di che

avviene

fatto
i

curioso, che
di

settarj

del

Varchi combattendo contra


del volgar illustre

settarj

Dante l'esistenza
essi stessi

italiano, e di niun altro volgare ser-

vendosi che dell'italiano comune, maggiormente


il

confermano

e col proprio

esempio dimostrano che

la

lingua di cui bisogna scrivendo far uso non gi quella

che acquistasi dalla balia e dal popolo, bens quella che,

come
studio.

dianzi

vi

dissi,
la

c'insegnano e l'educazione e lo
gran
verit

acciocch

risguardante

questa
si

combattuta lingua
stampi pi chiara

artificiale

separata dalla naturale vi


dalla
1'

nell'intelletto, uditela
egli
il

bocca di

Vincenzo Gravina. Dopo aver


quenza deesi
lippiche
,

contra

opinione del

Varchi invittamente provato che


a

libro della Volgar eloa

Dante

restituire
le

come

Demostene

le Fi-

a
il

Cicerone

Tuscolane, a Virgilio l'Eneide,


Civili, ei

a Cesare

Commentario de Bello
:

procede a que-

sta gravissima conclusione

u Pur quando esso libro Dante

non avesse per suo ausi

tore

rimarrebbe

egli forse

l'opinione ivi insegnata senza


fosse,

l'appoggio dell'autorit d'alcuno, qualunque egli

eccelso ingegno, qual dovrebbe essere certo stato l'autor


di quel

ragionamento

Toro e

sottile?

Perdarebber

la

Ji>rza

quelle

rolnistisslnic

ragioni
le

eli' Ivi

si

npportano
d'

C.itIoreM>ero

forse
di

terra

testimonianze

mi

con-

scaso universale
allora

quella

et

per una
a tutta
tal

lingua

creiluta

senza

controversia

del Foro e della

comune Corte? E perch


iia

Itnlia

ad uso

sentenza non solo


e

dall'autorit,
l'

ma

dalla ragione ancora

dall'origine del-

istessa lingua rintracciamo,


in

d'uopo considerare che

sin dal principio

tempo

della

Romana

repubblica

fu

sempre una lingua


>>

letteraria distinta dalla volgare,


dall' istessa

Il

che
gli

ci

si

addita

natura,

la

quale di-

scern

scrittori

dal popolo tanto in parlando,

quanto
co,

in pronunziando, ed eccita dal fondo della lingua plebea

variabile,

confusa

ed

incerta, una

lingua
,

illustre,
,

stante

ordinata e distinta
e

per

casi

persone
il

generi

nutieri

costruzioni.

Conciossiach
regolato,

popolo

non dal-

l'arte

e dalla

riflessione

ma
non

portato dalla nasogni in parlando


le

tura e da

occulto e cieco
distinzioni

moto
curi
,

altri

ed

altre

non

se

necessarie ad
il

esprimere e distinguere comunque egli possa


cetto

suo con-

Oltre
la
i

la

confusion delle desinenze


le vili, le

confonde

anche
sconce

plebe, colle parole nobili

sonore colle

confonde

altres

l'espressione, ed in line come

pone una massa

tale di

puro

d'impuro favellare, che

'1

plebeo a rispetto

dell'illustre

come

l'oro

ammassato

nella sua miniera a rispetto del purificato.

Cosi

il

Gravina

il

quale con profonda


tutta questa materia

filosofia acutis,

simamente discorrendo

nominando

un gran numero di non Toscani scrittori che ebbero fae comune vella comune con Dante , P- trarca , Boccaccio
,

anche l'autorit da ozni reQolator della lingua riconosriuta


y

luminosamente dimostra

che questa

lingua

in
s'

uno
urh

stesso concento

da

divprse e lontane regioni d* Italia

risonare, perch

NON ERA

LARE, MA DI TUTTO IL

ALCUNA PLEBE IN PARTICOFIOR D' ITALIA IN COMUNE.


D'

199
F.

Air evidenza

e alla forza

di

queste ragioni a
:

me

pare

non

si

possa opporre che ciance

fortemente du-

bito che la Crusca eccessivamente tenera del popolare toscano dialetto, portando nel Vocabolario

come
fatto

oro purificato tanta lingua

pleljea

non abbia

gran danno alla nobile

messa gran confusione e incertezza nelT uso della medesima.


,

J.

Sono interamente del vostro avviso. Ma consolami la speranza che avendo tutte le colte genti d' Europa presa da noi la norma de' loro Yocabolarj , noi pren-

deremo da esse

vicenda V esempio

di

riformare

il

nostro sotto le critiche leggi della

filosofia.

VOCABOLARIO.
GONFIARE
bire
,

ecc.

IL Figuratamente per Insuper,

Diventare vanaglorioso
y

Far

divenire

vanaglorioso
Superbire.
(

usandosi

att,

e neut, Lat. Efferr,


Inf. 2.1. Io

Esemp.

pr. )

Dant.

ve-

dea

lei

ecc.

gonfiar tutta e riseder compressa.

OSSERVAZIONE,
che gonfia , cio insuperbisce e div>mta vanag^loriosa? ?rohahi\nente qualche Semiramide , qualche Cleopatra. No qualche cosa di maggior
Sai tu
,

lettore

chi costei

maraviglia:

la

bollente pegola in cui a casa calda

si

les-

sano

barattieri.

VOCABOLARIO.
GOPxZARINO
27. 17.
e

GORZERINO.
non
ali

Gorzaretto, Morg.
se n'

Un

tratto Astolfo

avvedend

Che

la

spada

entr nel trorzavino.

aoo

OSSER VAZIONE.
Il

testo

evidentemente

storpiato

volendolo rite-

nere nel Vocabolario, conviene porlo cosi: Un colpo trasse


quel con Saracino

Un
entr
in

tratto

a Astolfo non
gorzarino.
la

se n'

avvedendo
volendolo

Che
1

In

spadu
^

e//

nel

Ho

detto

itniere

perch
se
si

vero per

irregolare sintassi del gela

rundio

no;?

n'avvedendo, che secondo


dovre])l)e
si

costruzione
,

gramaticale

attaccare a can Saracino

se-

condo

il

concetto

appicca ad Astolfo, ed anche per quello


leva le ganasce, e

sljadigliante a Astolfo che mette a

non

al certo fior di farina, meriterebbe di

esserne allonta-

nato.

VOCABOLARIO.
GOVERNO.
soli.

// governare. Lat. Be^lnien, Cura. Pctr.

236.

Stanca senza governo

in

mar

clic

frange.

OSSERVAZIONE,
n
quarto di Governo canta cos: GoVETlNO per Istru-

mento da governare navi (*), lat. Gubernacuhini , Clavus. Petr.' son. 3 3. Orione armato Spezza ai tristi nocchier governi
e sarte. Cosi nel son. di vele e di governo.
l'alto
il
il

199.

La mia

debile barca

Disarmata
Tien per
,

l'Ariosto Fur.

18.

144.

padrone, ove men rotte Crede l'onde trovar


il

dritto

governo. Nell'esempio del tema

Petrarca paragonala

sua vita a una nave senza governo


in

in

mar che frange , cio

mar tempestoso. Non egli evidente che Governo quivi pure il medesimo che Timone, lat. Gubernaculum? Or
(
>

In rece di questa vapa e indeterininata definizione

perch non dire

lirictamente e pi

chiaramente Timone

Anche

la
si

vela istrumento da

^vernar navi: u perci Terun savio VocaboJ arista


finirla

avviserebbe di de-

Tstrvmento navale.

aoi
vedi
gli

esempj

e troverai che

questo Governo, questo


delle

Timone viene accoppiato col Gov>crno


donne nel primo
viziose
,

camere

delle
,

col Governo

dell' isola

nel secondo

col Governo della persona nel terzo.


Simili

traslocazioni di esempj

portati fuori di

casa

cio sotto significazioni a cui

non possono apparnotarne di quando ia


difetto
,

tenere,

sono

infinite

giovi

il

quando qualcuna per tener avvertito un


nella

a cui
i

nuova riforma bisogna


,

aver l'occhio, perch se

pochi sono da tollerarsi


dere
la
,

troppi fan troppo brutto veil

e accusano

se

non

poco

giudizio

certamente

poca attenzione del compilatore.

VOCABOLARIO.
GIIACIDAEE.
Proprio
de' ranocchi

quando man-

dano fuori la voce. Lat. Coaxare. Dial. S. Oreg, M. Lo corbo colla bocca aperta, e coli' alle
tese

cominci ad andare

d'

intorno a questo

pane, e a gracidare.

OSSERVAZIO'^E.
Come va
un esempio
egli

questo

negozio? Nel tema mi dite che


,

Gracidare proprio de* ranocchi

e poi

mi recate innanzi
dal

in cui odesi gracidare

non un ranocchio, ma
te-

un corvo. Distaccatemi adunque cotesto esempio

ma,

e ripiantatelo nel I> ove saviamente insegnate che


si

Gracidare
uccelli.

dice anche della gallina

dell'oca a

di

altri

VOCABOLARIO.
GJvAD
VFvE. V. A. Sccjicrc

per

graci. l^nt.

Grada tini

descendcrc. Codi. Inf, 3. Questa regione infernale

entra da questo lumc, e parte otto gradi


di sotto dair altro

Tuno

gradando per
gradare o
,

sito di

suo giro.

GRADAZIONE.
GRADIRE.
Ascendere

//

IL

salire

gradata-

mente, Lat. Gradatlo


II.

Gradalis ascensio ecc.


,

Per Andare aitanti

Salire.

Lat.

Gradatini subire, Dant, Purg. 2^.


si

qual pi a gradire oltre


pi
dall'

mette

Non vede

uno

all'

altro stilo.

OSSERVAZIONE.
Le
definizioni di
si

apertamente

Gradazione e Gradire li contraddicono. Se Gradare significa Gra,

Gradare

datamente discendere ^ come mai possibile che Gradazione


e Gradire
,

che pur sono

lo

stesso
si

Gradare

significhino

Gradatamente salire?
letto a

Come

pu dar luogo
ti

nell'intel-

due contrarj cos manifesti?


garbi,
il

Gradare o Gradire, che pi


tini,
e

Gradior de' La-

vale Andare per gradi: ed essendo verbo indiffe-

rentissimo
gli
all'

tanto

al

discendere

quanto

al

salire

come

addotti esempi dimostrano), ei piglia la sua direzione

ins o air ingi, secondo

il

concetto in cui chiamato


,

a servire. Dite altrettanto di Gradazione

che determina-

tamente non

ne Salita, ne Discesa,
,

ma semplicemente
come appunto una

lunghezza di gradi andanti su e gi

scala che tanto fatta per salire, quanto per discendere.

Onde

fu die

filologi

per similitudine dissero Gradazione

ora ascendente ed or discendente quella figura rettorica che


consiste in nia progressiva successione
d' idee

talmente
di pi

ordinate

che

la

seconda

sia

sempre qualche cosa

ao3
e
di
la
la

meno

clic

la

prima

e la terza <U pi o di

meno

che
sere

seconda, e cosi l'altre fino all'ultima, che dev'espi. forte

o pur la pi

debole
:

secondo
qual

che la
sono

gradazione

ascende o discende

della

figura

piene

le

carte degli oratori.

Le voci adunque Gradare y Gradazione ^ Gradire sono per due ragioni mal definite, i.*" perch la
definizione
si

% II

loro

contraddice

2.

perch

si

pone per deter-

minato r indeterminato loro valore.

VOCABOLARIO.
GRANCHIO.
e in terra.

Animale notissimo che


Lat. Cancer
,

vive in

-acqua
seii

Cancer fluviatilis ,

marinus. Belline, son. i55. vole o nobile


,

E non

vi

pajan fa-

Che i granchi per paura de' fornai Noti [)ortin mai danar nelle scarselle, E son. 2-51. Per sentir come i granchi in un corbello Imparin cos ben Y arpe a sonare.

OSSERVAZIONE.
E
i

granchi che imparano a sonar l*arpa, e per paura

de' fi>rnai

non portano mai danaro nelle


i^/Ve
i

scarselle sono
in

veramente quelV animale notissimo che


terra? Per verit questa volta

acqua

in

misteri della

madre Crusca

vincono troppo
a pericolo di

le

forze di ogni
e

umana
di

protologia. Quindi

scomunica
vocabolo

anche

dannazione diremo

che

granchi sonatori di arpa dentro un corbello non sono


,

illustrazioni del
bajoni-,

ma

olfuscazioni a pascolo dei


non.

e noi gridando
di

sempre che tutto quello che


trovar
luo2;o
il

s'intende indegno
fatto

in

un Vocabolario

con senno, non cesseremo mai

consiglio di allon-

tanare tutte simili pappolate troppo al decoro

disconve-

rievoU di un libro cosi severo.

204-

VOCABOLARIO.
GUANCIA.
T. 4in

Malore die viene


A.

in bocca.

Fr. Jac,

^^' 9.

me venga

il

mal dclT asma, Ed

bocca

la graiicia.

OSSERVAZIONE.
Tanto dice
e
la definizione
,

quanto V esempio

l'

uno

r altra non dicono


sia

nulla.

Onde

resta

sempre
il

a sapersi
fa

che
Il

questo malore, di cui neppure

Pasta

motto.
e

solo Alberti alla voce Afta dice cos:

Afta,

s. f. ,

per
e

lo

pi Afte

al plurale.

Termine medico. Ulceretta tonda


accompagnata da
diflcolt d'inghiottire.

superficiale, che nasce nella bocca,

in-

fiammazione, e talora da

Y.Grancin.

Appresso a questo Vedi non aspettar che l'Alberti sotto


Grancia confermi
le

cose qui dette di Afta. Egli se ne di,

mentica totalmente
quale
1*

e senza

aggiuguer parola copia

tal

articolo della Crusca.

VOCABOLARIO.
GRATTAGRANGHIO.
Dolore di orecchio, che
nelle

di lui cavit diramasi

a guisa

di granchio.

OSSERVAZIONE.
Nelle i
sta

ben parlanti pretendono che quetrasposizione non sia di buon uso, e che onninamente
lui

cavit.

debhasi

dire
e

nelle cavit
in

di

lui.

Pretendono ancora che


Diffondere e Diffondersi
la

Diramare
sia
la

Dirarruirsi

senso

di

vocabolo male adoperato, perch


propria
,

Crusca circoscrive
a

significazione

di
^

cotesto
e la

verljo
(

quella
p.
e.

di
il

Spiccare

Troncare

rami

figurata

come

aoS
Diramarsi de* /turni) a quella di Separarsi, Disgiugncrsi. Or
ecco questi due pretesi
vizj

di favellare

accreditati dallo
a

stesso oracolo della Crusca. Noi

non prenderemo

lodare,

ne a condannare
l'altre

la

trasposizione nelle di lui cavit, n


stessa

molte della

natura,

i;lie

quotidianamente

s'incontrano nelle carte di eccellenti scrittori. Stimeremo


bens cosa opportuna
il

mostrare col fatto medesimo della


ella
la

Crusca quanto immeritamente

tolga al

verbo Dira-

mare attivo
Diffondere
,

neutro passivo

significazione di Spargere^

Dilatare.
il

ci

valga innanzi a tutto


cavit
dell'

suo proprio Diramarsi del


:

dolore nelle

orecchio
il

nella

qual

formola
il

di

parlare al certo

non entra

Troncare de'rami, ne

Se-

pararsi de* fiumi,


nella

ma

tutta la forza di Diramarsi risolvesi


di

significazione

Diffondersi

o per

servirci

d'

un

traslato dantesco, sul quale

abbiamo

gi mostrato
,

a suo

luogo un altro error della Crusca, Disbrancarsi


dersi in hranclie ,

cio Span-

che poi torna

il

medesimo che Diramarsi.


esempj del Redi, non

Ma

v' di

pili.

Dopo

il

metaforico Diramarsi de* fiumi

viene Tadd. Diramato,

con

due

pi in senso di Separato o Disgiunto,


spiegazione latina Sparsus.

ma

di Sparso, colla

Di pi ancora

appresso

Diramato

viene con altro

esempio del Redi Diramazione, da Diramare, non pi in significato di Troncamento o Disgiugnimento , ma di tutta
e sola Diffusione di rami, col latino

Fiamorum

diffusio.

Dopo

fatti

esempj e dichiarazioni dello stesso Vocail

bolario, vegga per se stesso

savio lettore se
in

il

neut. pass

Diramarsi uscendo dei termini


circoscrive,

cui

il

Vocabolario lo
,

non debba anche valere, propriamente usato

Spandersi in rami^ e figuratamente Diffondersi a guisa di


rami.

ao6

VOCABOLARIO.
GRATTATURA. Srpw
si

riniaso

nella pelle di
\.

clii

grattato. Lat. Scari/icatio. Red, cons.

G,

Lo

tonicntaiio aurora
a Inerte

due piaghe sordido,

osti-

nate e
della

dalle grattature sopra lo stineo


sinistra.

gamba

OSSERVAZIONE.
A
dice
:

noi pare che qui la Crusca

s'inganni. Grattatura
,

propriamente

V atto

del

grattare

l'

esempio stesso

lo

piaghe aperte dalle grattature y cio piaghe aperte noa


,

dal spgno

ma

dall' z?o/ic del

grattare.

Non

vedi che di-

cendo

colla

Crusca piaghe aperte dai segni del grattare,


piaghe
,

verrai a dire piaghe aperte da

percli la piaga
?

appunto quel segno che

lascia la grattatura

VOCABOLARIO.
GRAVE.
l.a.t.

VL
y

Far Fuigentc

Aspro

Trafttivo,
i.
i'.

Acero US

Asper, Gravis, Bocz, Varcli.

Guardando

nel

mio volto grave

del pianto ecc.

OSSERVAZIONE,
Se grave neir addotto esempio fosso aggiunto
potreVjbesi tollerare la dichiarazione pungente
Jittivo.
,

di

pianto

aspro , tra-

Ma
al

quel grave aggiitnto di


di

volto.
,

Ora un volto
o
trafittivo

pungente
pianto,
il

pianto

o aspro
fu

di

pianto

di

certo non

mai veduto. E' pare adunque che

Vocabolario qui

pianto corra nel


di pioggia
i

un qui pr quo , e che grave di senso medesimo che Virgilio disse gravi
pigli
caricii:

papaveri, cio

ne sappiamo compren-

dere come

il

compilatore aljbia potuto unir questo esempio

2,7

di Boezio a quello di

Dante

Io userei parole ancor

pi.

gravi: e sottometterli, essendo cosi diversi, ad

una me-

desima spiegazione.

VOCABOLARIO.
GRECO. Nome
GRECO. Nome
di

vento

che

soffia

dalla parte

della Grecia. Lat, Aqidlo.


di

vento

che
;

soffia

dalla parte

della Grecia. Lat. Aquilo

piuttosto Meses.

OSSERVAZIONE,
E
per aggiugnervi le parole piuttosto Meses era necestutta la tesi
?

sario ripetere inutilmente

VOCABOLARIO.
GREGGE
debbono
Ciascuno
gregge
vero.
ai
^

GREGGIA.
le

Quantit di bestiame adul,

nato insieme ecc. Cresc.

9, cap.

'79. i.

Pascer

si

greggi insieme
notte debbe

convenevolmente.
no-

la

stare intorno al suo


tutte vederle per

comunemente
si
,

alcuna volta

dee riducer

la
,

gregge

suo luogo
,

e sotto

un maestro
esser tutte.

cio

un

guardato re

debbono

OSSERVAZIONE.
Vogliono
i

buoni grammatici
)

e pare che
sia

il

vogliano

secondo tutta ragione

che Gregge

sustantivo mascu-

lino, e Greggia femminino. Di che segue che Gregge nel

plurale fa Greggi-^ e che Greggia fa Gregge,

come pe' molti

esempi

di

questo articolo

si

dimostra. La Crusca non mette

2o3
alcuna distinzione
d

genere;,

autorit

dell' aclJotto

passo del Cresceuzi P assolve: percioccli quivi, se la lezione noji scorretta, stanno per lei la gregge e le greggi.

Nnlladinieno questa usurpazione del genere femminino sul


niasculino severamente vien condannata dalla sana regola

grammaticale

onde

il

ricordato

pi

volte

acuto Critico

Cittadini nello sue postille lilieramente scrisse queste parole


:

ma

la

Greggia (nel plur.) fa Gregge , e Gregge fa Greggi: Crusca non sapeva tanto. Noi rifiutiamo la dura con-

seguenza di cotesto rigoroso


di credere

Sanese

ma non dubitiamo
le

che l'esempio del Crescenzi (la gregge e


altro scrittore del

greggi

non avvalorato da verun


,

secolo sia da fuggirsi

che

la

sua

autorit

buon debba ce-

dere a quella della ragione (^).

VOCABOLARIO.
GRE^IIRE. Ghermire.
Lat. Prelicndeie , Arripne ecc.

GREMITO.
sus
,

Acid. Spesso, Folto, Ripieno, L^t. Spis,

Deiisus

Rcfertus ecc.

OSSERVAZIONE.
Se
Grt'mire

vale Ghermire:,

perch

Gremito non dee

valere Ghermito?

(*)
<Ja

Tale

si

la

nostra schietta opinione. Kulladimeno acciocch

ognuno
,

? possa farne pi sicuro giudizio

ed usar senza scrupolo queste voci


insorte a cagione di esse tra
tre discorsi a
,

"^egg^a

se gli talenta
il
;

le

misere

liti

il

Ru,

scelli

ed
J45

Muzio
il

il

primo ne' suoi

M. Lodovico D^ke
la

pag.

secondo nelle sue battaglie


del P. Soave
,

pag. 57. Vegga anche


se

Gram-~

mat'tca ragionata
*a5tro parere
,

pag. 18.
a

desidera eserupj coutrarj al

che conforme

quello del Cittadini e del Ru'cclli e del


le

V. Soave

rondanaa

la firegge e

greggi
e
il

lel

Crescenzi
,

vegga
121.

gli

Amori

pastorali del

Caro in pi luoghi,

j^Jolza

un.

83 e

209
Se Gremito vale Folto
Jffoltare
,

Ripieno, perch non dee valere

Riempire anclie Gremire?


tra

Donde mai questa guerra


pio? Io
ina
di
le

padre e

figlio

-^

tra la di-

scorde significazione del verbo e quella del suo


la

partici-

veggo

stabilita

nel Vocabohirio della Crusca,

non so vederla in quello della ragione. Negli esenipj


Gremito trovo
le

litora
;

gremite di cadaveri
e
le

e
di

colli e

ripe gremite di

gente

piante gremite
di parlar

bruchi.
la

Perch dovr dunque credere


grem

male volgendo

passione in azione, e dicendo ex.


di brucili le piante
: :

gv. la scorsa

primavera

il

passaggio

di Cesare grem le

strade di gente

la battaglia

greu di cadaveri la campagna ?


al
si

o pur dall'attivo trapassare gremirono di bruchi


si

neutro passivo, e dire: Si

le

piante

gremirono di gente
?

le

strade:

grem di cadaveri la campagna

Per

la stessa

ragione se

il

Bernl citato dal Vocabolario

sotto Gremire in significato

di

Ghermire

non ha

errato

dicendo: Messa

una branca fuor , V ebbe gremito: perch


Afferrato?
il

dovr

io

temere di adoperare T assoluto addiettivo Gre^


^

mito per Ghermito^ Preso

Questo strano dissidio tra


sidio protetto dalla

verbo

il

participio, dis-

veneranda

autorit

della

Crusca, a

me

pare che involva con poco onore della nostra lingua


:

una manifesta contraddizione


dalo sarebbe tolto di

penso che
il

cy'iesto

scan-

mezzo

se

verbo

Ghermire non

uscisse de' suoi confini, e per

una delle tante permutanella

zioni
si

.:>

inversioni

di lettere

popolare favella non


al

cangiasse sconciamente
di

in

Gremire

modo che
di

gi
,

vedemmo
Focaccia

sopra Flagellare
Cofaccia
e

corrompersi in Fragellare
altri

in

mille

vocaboli
il

questa

razza: su la natura de' quali parrebbe che

Vocabolista

dovesse assennare con opportune

eccezioni

ed

avverti-

menti

il

lettore.

Voi.

IL Far.

I.

14

aio

VO CAB OL Alilo.
GRIDARE.
g^ucre
,

111.

Per Garrire, Riprendere. Lar. ^r,

Iiicrepare
^

Objurgare.

Farcii,

Ercol. 60,

Gridare

che

Latini

elicevano
si

solamente in

voce neutra Exclamarc,^


attivamente,

dice da noi eziandio

come anco

Garrire,

OSSERVAZIONE.
Senza dubbio
Riprendere:
il

v.

Gridare spesse volte vale


del Vaiclii mal

Garrire,

ma

l'esempio
che

allegato. Il

Varchi non dice

Gridare
si

vagha

Garrire; dice solo


^

che tanto l'uno che T altro

costruiscono attivamente

non
di

parla del loro significato,


le

ma unicamente
:

dei

modo
si

adoperarli, e

sue parole son chiare: Gridare


e

dice

da noi attivamente , come anco Garrire


conseguenti
:

pi

chiare le

ma

Sgridare, onde
:

il

Boccaccio form Sgri,

datori, solamente attivo

Stridere

per

lo

contrario,

sempre neutro.

VOCABOLARIO.
GROFANO. Lo
stesso che

Garofano. Lat. Caryo^


'7.

phylluui aromaticwn. Crcsc. 4. \o.

poi prendi

venti grofani per ciascuna corba, o con filo,

o in pezza posti, nella bocca del vaso metti.

4. 4^-

^*

^^ grofaiii vi aggiugnerai, ovvero


il

alcuna cosa odorifera, acquister

loro odore.

OSSER V AZIONE.
L'edizione Veneta del i533 nel primo esempio ha garofani, nel secondo gherofani.

senza dubbio la pi corretta

La Napoletana del i6o5, ha garofani tanto nel primo

21

che

nel

secondo.

Cos

T ultima Milanese
lia

del

i8o5.

Il

codice ambrosiano nel primo


fiU^ che
si

paro/bZf

nell'altro ^ar/o-

accosta

pi.

al

greco Caryofyllon. Se nella disia delle

scordanza delle varie lezioni,


dici
5

stampe,

sia de'
,

co-

sopra qualche vocal)olo inusitato e poco sicuro


della Critica
si

uno

de' primi canoni

quello di dar
,

sempre

alla pi accettata e

comune

la

preferenza

perch dovre-

mo

noi credere che la strana e plebea


altro

lezione Grofani

non confortata da verun


preporsi a Garofani^ su
la

classico

esempio

sia

da

quale non pu cadere alcun

dubbio? Non
ch
il

basta. Se
,

Grofano fosse voce sincera, peril

Crescenzi
.,

o sia

suo Volgarizzatore

non
la

disse
cosi

parimente

1.

6.

56

Grofanata ,

ma
il

Garofanata
?

detta erba di odore simile a quello del garofano


disse garofanato^ e

Perch

non grofanato
quella
dall'
gli

bassilico di cui parla

nello stesso libro, cap. i6? Per l'autorit adunque delle


migliori

stampe,

e per

del

testo

ambrosiano, e
soprat-

per r induzione risultante

analogia de' nomi derivaaltri

tivi, e pel silenzio di tutti

Scrittori,

tutto per la invitta forza che in simili casi ha la Critica,


e'

pare doversi rettamente

conchiudere che Grofano


la

sia

parola mostruosa e corrotta. Allorch

Crusca tolse dal-

l'edizione procurata dall'Inferigno questo giojello, dovea


recarsi a

mente

ci eh' ella stessa not nella

Tavola delle
s'

Abbreviature, dicendo che in quella edizione


molti luoghi scorretti.

incontrano

fra

queste scorrezioni

s'ella

avesse

ben odorato cotesto Grofano puzzolente, n'avrebbe sentilo forse il fetore , e vedutolo non adoperato da verun
altro scrittore,

neppur da

quelli che usarono ed abusarono


,

la jii

triviale

parlatura del popolo

non

l'

avrebbe

la-

sciato entrare nel Vocabolario

come vocabolo

castigato e

purissimo.

sia

VOCABOLARIO.
GUARDA^IACCniE.
clic

Queir arnese
il

dell'

ardubuso
T esempio.

dijemlc e ripara

grilletto. jNIcinca

OSSERVAZIONE.
Il

suardamacchie per unta


,

l'

Italia

il

guardiano delle

uncchie

o sia de' boscii


,

che per ci nelle Gride dicesi

anche Guardaboschi
generazione. Cerco
ficare

voce lime

composta quanto Guar-

dacorpo , Guardacore , Guardinfante, e pi altre della stessa


il

perch Guardaniacchie debba signiil

r arnese che ripara


nel

grilletto

dell'

archibuso

non so figurarmelo che


grilletto conira
s'
l'

riparo che fa esso arnese al


il

urto delle frasche allorch

cacciatore
all' orij^ine

intrica deutro le macchie. ]\Ia se

ben attendi

delle molte altre cosi fatte

voci composte, troverai che


grilletto

suardamacchie

per Quardia del

allontanasi tanto

dalla natura di tutte le sue sorelle, che sarai forzato di

malformata ed erronea: perciocch in tutte l'altre il sustantivo che accompagnasi a guarda , terza persotia di guardare indicativo tempo presente , sempre la cosa guardata o difesa, non mai la cosa contra il cui urto
dirla

esteriore

d'uopo guardarla o difenderla.


,

Quindi non
si

guardamacciie

ma

guardagrilletto (*) pareva

dovesse
i

appellar quell'arnese dell'archibugio. Per significare

ri-

pari con cui difendiamo contra le impressioni del vento o

del freddo le gote e

il

naso abbiamo composto

vocaboli.

<Juardagote e guardanaso. In vece di chiamarli guardanaso


e guardasote ,

diremmo

noi bene chiamandoli guardavento


in vece di Guardagioje,
il

o guardafreddo'f

E l'Alamanni,

avrebbe
m

egli fatto
-

meglio a dir Guardaladri; e


I

Saivini,
'

'

(*;

I
i

Fi incesi lo cliianiano Snltoguai dia f Soui-garde )


e

Lombardi

Soi-

Icmanc

l'Analogia

!a

Logica,

Cnar'ln^riHetC'j.

, ,

2l3
in vece di Quarclamandre , a dir Guardalupi? Conchludasi

adunque che
chie

il

naturale e chiaro significato di Guarclaniacdelle

Guardiano

macchie

e fra le voci della


si

metac-

desima schiatta rimase fuori del Vocabolario non


ciano
le

seguenti, delle
,

quali.

l'Alberti rende
^

buon conto:
Guar^

Guardacartocci

Guardaboschi , Guardacasa
,

Guardacorde ,
, ,

Guardamandrie , Guardamagazzino
dapetto
j

Guardapagliajo
,

Guardapinna , Guardapolll
y

Guardaporto
,

Guar:

daportone
alle quali

Guardasigilli

Guardastinco

Guardavivande

aggiugneremo noi Guardacapre che


1.

del Caro,

Ara. past.

3.

Non

ti

vergogni tu di voler in braccio un


di

cotal guardacapre ? e

anche Guardacoste, bella voce

uso,

dinotante Corpo di milizie a difesa delle coste di mare,


o pur vascello da guerra destinato allo stesso effetto.

VOCABOLARIO.
GUARDATOE.E.
stos
,

Che guarda. Lat. Iiispector

Cu-'
^

Servator. Bocc. nov. 97. 6.

Minuccio

io

ho
ti

eletto te perfidissimo guardatole

d'un mio
;,

segreto. 3Ior. S. Greg. Pist. Io

ho peccato

e che
?

potr

io

fare

guardator degli uomini

Paol. Oros.

E che
che
la

di questa

guerra fosse guar-

datore

fine aspettasse.

OSSERVAZIONE.
Savissimamente
la

Crusca schierando in dodici

distinti

paragrafi le varie virt del v. Guardare, ha separato Guar-

dare in senso di Mirare, Dirizzare la vista verso V oggetto

da Guardare

% II in senso di Custodire
di

e poi

III

da

Guardare in senso

Conserf^are.

Nel suo verbale Guar-significazioni


;

datore ella fa fascio di queste tre diverse

come

ne' tre eserapj soprallegati pwoi apertamente vedere

214
perclocrli

nel

primo

Gnardatore d'un segreto vale Cudci^li

stode; nel secondo Guardat.orc

uomini vale Conser-

vatore, e nel terzo Guardatore di guerra vale Spettatore.

Questo miscuglio, anzi guazzabuglio, sommamente vizioso


,

il

discretivo sistema della stessa

Crusca

il

con-

danna.

VOCABOLARIO.
GUARDINGO, AdiLHispcttoso
ecc. "L^it.Cautus ecc.

OSSERVAZIONE.
La Crusca
sissiinus.

definisce lispettoso per Ossequioso


,

lat.

Ohse-

quiosus-i e Rispettosissimo per Ossequiosissimo

lat

Ohsequioil

Stabilite queste sane dichiarazioni, dia


agli

lettore

uno sguardo
i."
2.''

esempj

del
farsi

presente articolo, e vegga

se Rispettoso possa

mai

sinonimo

di

Guardingo.

Render cauto
animo.

e guardingo dagli
sottili

amorosi lacciuoli.
nel guar-

Amore che per


S'avviene
al

sentieri sottentra

dinjro
3.

savio

uomo
di

di esser

cauto e guardingo

nelle divisioni.
4,"
5."

Uomini diventati fuor


Pioma non fu mai
si

modo

sospettosi e guardinghi.

ansia, spaventata e guardinga

eziandio da' suoi medesimi.


6.*"

Abboccarsi prima alquanto guardinghi, poi

si

danno

le

destre, e giurano sull'altare,


7.

Vassene
al

il

valoroso in se ristretto

tacito e guar-

dingo

rischio ignoto,

O
ne
vi

B.i^pettoso

adunque
che

fu

mal definito, o
sta

in

ninno

di

questi sette esempj

Guardingo
questo

in

senso di Rispettoso

pu

stare

attributo di riverenza e

timore, e P altro di prudenza, accortezza, sagacit.

ai5

VOCABOLARO.
L^-TTURA.
V. L.

Danno y Bovina,

Perdimento, Lat.

Jactura. Buon. Fier, 2.5. 5. Parer dura ed aspra

cosa A' marinari dover far

iattura Delle

lor

mercanzie.

OSSERVAZIONE.
La cura
principale da porsi
nello

studio

delle

lingue

la perfetta cognizione del senso primitivo delle parole: e a questa, innanzi a tutt' altre cose, debb' essere intesa

mente d'un Vocabolista, Yeggiamo ha ben adempito il suo officio.


la

se

qui

la

Crusca

Iattura (lat. Jactura da facio) propriamente e Getto di

mercanzia o
pera qui
gli

di altro

peso nel mare per alleggerire


(

la

nave

e in questo proprio senso


il
,

dalla Crusca taciuto ) l'ado-

Buonarroti, come gi Cicerone nel terzo deSi in

Officj

cap. 23.

mari jactura facienda


i>ilis

sit ,

equi

ne pretiosi potus jacturam faciat, an servuli

Dunque
non
nel

propriamente preso quel far jattura


vale far danno
,

delle mercanzie

far rovina

di

esse,

ma

farne getto
tal

mare.

Essendo poi

sempre dannoso un
passaggio
di

getto

natu-

ralmente jattura fece

dal
,

reale
,

neir ideale e

divenne significazione
tale negli altri
le cose gi dette
la

Danno
di

Huina

Perdimento
:

esempj

Dante

e dell' Ariosto

ma

per

non pare che

in questo del Buonarroti


il

Crusca abbia bene compreso


parola
^

vero e primario valore


gli

della

e per

nostro avviso

eempj sono mal

accoppiati.

VOCABOLARIO.
JDEAHE.
Ncutr. pass.
ecc.

Figurarsi

Formar

idea

/niiasiinarsL

OSSETI VAZIONE.
Il

Vocaliolaiio
aflitto

pone Ideare nel solo neutro passivo, ed


secondo esso
sciocchezza

esclude
qual

Fattivo. Di che sc2;ue che Ideare una cosa


,

siasi

sarebbe
,

mal detto
gittar

come

se-

condo noi

sarebbe
il

il

tempo

e parole

a dimostrar

contrario.

VOCABOLARIO.
IDEA.
Serpente notissimo per
le

favole ecc. Dant,

Inf. 9.

E con

idre verdissime eraii cinte.


'

OSSERVAZIONE.
L'iJra notissima per
l'

le

favole quella di Lerna.


,

Ma
sono

idra di

Lerna nome particolare


:

n tutte
cui

le idre

Lernee, ne favolose
le

quelle

di

Dante dice cinte


Idra insensata:

Furie, non hanno punto che fare col serpente notissimo


le

per
il

favole.
sia

La definizione adunque
piantarono
quale

di

che

detto con pace dell' Lifarinato e dell'Inferigno,


la
,

che primi

si

trova

nel Vocabolario.

Idra termine generale, e significa meramente biscia


acquatica^ dal greco idor, acqua.
:

delle

tante

che

ci

riempiono
le

le

paludi,

laghi e le

fosse,

nessuna merita

fatiche di Ercole, n
si

T onor

delle favole.

E non

sola-

mente
dros
la

dice Idra

femminino, ma ben anche Idra ma-

scolina, voce egualmente ben derivata da Hydrus o

Hy^

degna del Vocabolario, a cui raccomnndano. Cnr. En. 1. 7. Dr^^V


,

seguenti
,

esempj

idri

ddle vipere,

degli aspi

Placava l'ira, raddolciva

il

tosco

risanava

, ,

2ii7

morsi. Spolv.

Colt. Ris.
5'

1.

v.

384.

dove la mortai

vipera

V idro Spesso

asconde.

V adopera
,

pure

il

Sal-

vini nel secondo della sua Iliade.

Osservi intanto

il

lettore

quante belle voci


da Idro
si

tutte

scientifiche generate da Idra e


di serpe
,

non

in significato

ma
,

di

acqua

indarno
,

cercano nel Vocabolario.


,
,

Idragogia
Idrocele
, ,
,

Idrargiro

Idraulica
,

Idraulico

Idrocardia
,

Idrodinamica
Idr oftalmia
Idrologia
,

Idrofano
y
,

Idrofilacio
,

Idrofobia
^
,

Idrofobo

Idrogeno
Idrologo
,

Idrografia

Idrografico

Idrografo

Idrometra
,

Idrometria

Idrometrico
scopia
,

Idrometro
,

Idropepe
,

Idrope

Idrosarca, Idro,

Idroscopo

Idrostatica

Idrostatico

Idruro,

tutte queste voci ( niuna delle


legislatore

quali uscita dalla


favella
)

bocca del popolo

della

vedile
e
,

nel

Dizionario Universale Itcdiano

ben dichiarate

secondo
scrittori

r uopo

illustrate
,

di

esempj cavati da eccellenti


,

Torricelli, Pvedi

Mattioli, Vallisnieri, Targioni

Cocchi

,>

Algarotti

ecc.

VOCABOLARIO.
IENA
Tes.

IENE. Animale quadrupede, Lat. Hyoena, Brun, 5. 56. Iene una bestia che F una
,

volta maschio

T altra femmina.

Tran,

pece, mort. L'altra velenosa bestia che

Tuomo

appella lena

che difende

corpi delle genti

morte.

OSSERVAZIONE,
Di belle cose s'imparano
Jena o Iene

da questo articolo:
:

i.

che
di-

animale

quadrupede
tutto-,

ben vedi che


egli ora
])er

cende quadrupede detto

2,"

che

femer-

mina ed ora maschio


ror popolare
(
Z.

il

che datoci gi da Plinio

8, cap. 3o ), qui ,ridassi da Ser Brunetto

ai8
jier

cosa fuori di tliiM/io^ 3,* eh" egli animai velenoso

i,

4.* eh' ei fa la guardia ai morti e difendeli.

Se nou che
di

esseudo cosa notissima che questo

fiero

aaimale

gran-

dezza

di

muso
1"

e di

pelo

al

tutto simile ai lupo, in dii

fetto d*

aUro aUinento disotterra anche

cadaveri, ognuno
i

dir, o die

autore del Trattato sopra


il

peccati mortali

conoscea poco
di quel difende

naturale di questa hestia, o che in vece

da leggersi

offende
Il

o che

il

passo

viziato da qualche altra

magagna.

nostro

non

che

un puro sospetto, ma noi teniamo mal


che
oltre
il

foncjato, e ci pare

testo a

penna

citato dalla

Crusca sarehbe da

consultarsi

anche

il

codice Vaticano.
nelle

Sarebbe ancora da
cose
risguardanti
s\

dimandarsi fino a che segno,


scienze
,

le

metta conto seminare nel Vocabolario

sciocche

e superstiziose dottrine tutte le volte che con esempj pi

ragionevoli

si

pu

illustrar la parola posta

per tema.

VOCABOLARIO.
lERATTE. Sona
penne
di pietra preziosa del colore delle
de' nihbj. Lat. Hieracitis,

Pass, 363.

Come
,.

del calciflonio, e dell' clltropia, e del clieloiiite


e deir ieiatte.

OSSERVAZIONE,
Le
la

edizioni del Passavanti citate dalla Crusca son tre

prima quella dell'anno i585 in 12 per Bartolommeo


^

SerraartcUi
listi;
la

la

seconda, pure in 12, del 1681 pel Vange-

terza in

4 del I725 per

li

Tartini e Franchi in

Firenze. Ora in nessuna di esse

si

legge Jerattc. La pri-

ma

e la

seconda dicono Jeraite

e la terza
,

che ha sercorretta
dalla

vito di
stessa

norma

a tutte
,

le

posteriori
:

e fu

Accademia

ha

ierakite

e icrakite al
la

sicuro

o pur

Urache, come

la

milanese del iSoS,

vera indubitata

ai9
lezione.

Da che
de' quali

fonte

adunque trassero
Ji

gli

Accadenic

questo sciagurato e strano


certo
lo
5

ratte ? Dai testi a

penna per
dove
in

essi

stessi

dicono

aver fatto uso

stampato parve

loro

scorretto e
si

mal

sicuro.

Ma

un

passo di tanta evidenza


di giudizio da

pu

egli

essere

cosi

povero

non veder che


egli

Jeratte sproposito di scrit-

tura

Non doveva

di Critica pigliarne

un compilatore che avesse fiore almeno un picciol sospetto? e odo,

rata la falsit del vocabolo

riscontrarlo nell' edizione del


di

a5, cui l'Accademia protesta

aver corretta
ci

ella stessa?

troppo
la
5

acerbe
via
il

considerazioni

aprirebbe

opportu-

namente
cademici

grossolano sbaglio qui preso dagli Acuoii


,

sbaglio

solamente

mostrato

dalla

critica

analisi della parola

ma

confermato dal fatto lor proprio,

allorch essi stessi sopra quel testo del Passavanti accet-

tarono nella sopraddetta edizione del

aS
,

per corretta e
al

vera lezione

non

ieratte

ma

ierakite

conforme

latino

e greco vocabolo Hieracits et upaKirriq.

Ma

nell'

osservare

che l'Alberti ha ciecamente seguito


eglino per s stessi
letti dalla
il

il

lor fallo,

veggano

gran danno che viene negl' intel-

prepotente autorit loro anche quando prendono

errore

e da questo
fidarsi

evidentemente nullo jeratte conoscano


copisti, pi che alla guida inle

che

il

nella consulta dei testi antichi alla fallacisd' ignoranti


,

sima ortografia

fallibile della Critica

ha spalancato
di

porte del Vocabofalse parole


la
:

lario a

una gran moltitudine


delle

mostruose e

l'emendazione

quali eserciter

non poco

pazienza

ed

il

senno dei moderni riformatori.

VOCABOLARIO.
IMBATTO. Lo
vostro fate e imbatti.

imb attere , Imbattlmento. Lat. Im6.

pedimentum, Cant. Cam.


fatti,

Quand'egli

il

tempo

E non

guardate a impedimenti

a:O

OSSERVAZIONE.
Se V Imbatto e V Iinbattere
trarsi,
,

e se Imbattersi vale Incon-

come pu

egli

di

verbo divenendo nome sustan-

tivo, cangiar natura, e valere

huppdbmmto

in
:

vece

A''

In-

contro? L'esempio dice impedimenti, e imbatti


batto
lierti

dunque ime

non pu essere

il

medesimo che impedimento. L'Al1"

vide prima di noi


:

error

della

Crusca
die

il

not

con queste parole


dee essere
lo

Dal

testo

apparisce
_,

Imbatto non

stesso die

Impedimento

ma

piuttosto Incontro

Awenimento , Occorso

di persona.
il

E prima

dell'Alberti nelle

sue sensatissime Difficolt

Bergautini.
y

La Crusca usa

nella
di

definizione la voce Imbattimento

ma

poi

si

obl)lia

porla in registro, e nella

stessa di-

menticanza cade

l'Alljerti.

VOCABOLARIO.
LMBESTIAEE.
Neut. pass. Ji^ere costumi o Fare
azioni da bestia ecc.

OSSERVAZIONE,
E
che
iTbestiare in

attiva significazione che v'


dal Vocabolario?
di
2.^

ha

fatt' egli

me

lo

sbandite

Ne bramate
che
se

forse

l'esempio?

Eccovelo

Torquato Tasso nel Dialogo del

Piacer onesto, parte


i>'

Onde

or vorrei,

piaciuto

d' imbestiarlo

vi

piacesse finalmente, come fa Dante,

deificarlo.

VOCABOLARIO.
IMBUIRE. IMBUITO.
Divenir ignorante.
Adii, Lat.

Manca

1"

esempio.

Imhutas ecc.

2ai

OSSERVAZIONE.
Il

verbo Imbuire:, Divenire bue, e figuratampnte igno-

rante, nel suo participio passivo di necessit dee far Imbuito,

Dunque Tadd. Imbuito

nella primaria significazione


bue.

della sua radicale Imbuire

dovrebbe valere Divenuto


,

Ora

in questo senso la

Crusca noi riconosce

non pare

che n'abbia buona ragione.


L^ Imbuito ch'ella qui
razione italiana
,

ci

presenta nudo d'ogni dichia-

munito soltanto della latina Imbutus ^


Egli
^

viene da un altro Imbuire escluso esso pure dal Vocabolario


5

e d tutt' altro significato.


,

un Imbuire
ital.

tirato

latinamente da Imbuo

is ,

utum

che vale Imbevere ^ InImbevuto,


curioso

zuppare , Bagnare, da cui Imbutus , a, um,


Inzuppato
_,

Bagnato.
Ella

Nota dunque

il

procedere

della Crusca.

pone primieramente
Poi mette
.

Imbuire, Divenir

bue; ed esclude l'add. Imbuito, Divenuto bue sua necessaria derivazione.

l'add.

Imbuito, Inzuppato

ed esclude Imbuire
il

Inzuppare sua necessaria radice. Onde


figlio
,

primo trovasi nel Vocabolario senza


:

il

secondo
si

senza padre
viglino.

di

che credo che

l'

uno

altro

meraegli

Ma

proposito
il

Imbuire

Divenir

bue, sarebbe

mal creato
ladimeno

verbo Imbrutire, Divenir bruto? Nessuno


gli

de' nostri Vocabolarj


egli della
,

ha dato finora cittadinanza: nulInasi-

stessa famiglia che Imbuire,


,

nire, Imbestiare

Indragare
,

Involpire, ed altri

parecchi,
il

e r analogia lo giustifica

T uso

lo

chiede

giudizio
,

dell'orecchio l'approva niente


venir brutto.

manco che

Imbruttire

Di-

La
di

serie de' vocaboli

generati dai

nomi suIn
,

stantivi e addiettivi congiunti alla preposizione

che

per dolcezza
finita
',

suono spesse volte cangiasi in Im , inne restano a nascere che per sola

e molti

com-

binazione d' idee la fantasia potr un di partorire.

2aa

VOCABOLArxlO.
LM-MUTARE.
Comiuutarc
,

Tranutar , Pciniiitarc,

Lai. Permutare ecc.

IMMUTATO.
tus ecc.

Adii,

da Immutare, Lat. Immuta^

IMMUTAZIONE.
stantia.
siuiilituciiie

Immutabilit, Stabilit. Lat.To/zS.


fia

Firwitas.

Grisost.
la

Cos

jier

alcuna

dico
2.

ininutazione de^ Santi.


do[)0 T iminutaziod'

Scgi.
110

anim,

122.
il

Quando

del sensorio

senso giudica

esso sensibile

ricevuto nelT istrumento.

OSSER VAZIONE.
Una per
cieca
il

noi delle prove pi certe che malgrado della


si

reverenda autorit della Crusca non


dettato
,

dee seguirne
i'u

alla

che

il

suo Vocabolario
di

compilato e

riformato senza quel rigore


si

Critica che a tant' opera

conveniva,
,

il

gravissimo errore qui preso dagli Acdall' Infarinato


(

cademici
del 1O12

errore portato nel Vocabolario

e dall'Inferigno fino dalla


) 5

prima sua fondazione


!

V. Pediz.

e da ninno ( incredibile cosa

),

da niuno fra

cotanto senno in tante correzioni e riforme mai avvertito.

pure dopo aver visto

ciie

Immutare usato latinamente


il

signiuca Mutare, pareva impossibile

non vedere che Imlat.

mutazione dovea necessariamente significar Mutazione ,

Immutatio

e
y

che

il

pigliarla in senso tutto contrario


lat.

per

Invnutabi ita

Stabilita y

Constantia

j,

rirmitas, era spro-

posito sbardellato.

Cresce
vi
la
si

la

bruttezza del

fallo

osservando

gli

csempj che

allegano, ognuno de' quali apertamente grida contro

Crusca.

2^3

Nel primo

si

parla della
alla

immutazione de* Santi


celeste

cio

del transito de' giusti


santiiicato e fatto

beatitudine col corpo


la

immortale dopo

resurrezione.

Non

ebbe
di

egli

mai T Accademico compilatore


dai

assistito all' Officio

de' morti, e udito cantare

chierichetti quel versetto

Giobbe

14. 14.

Putas ne mortuus homo rursum vivat?

Cunctis diehus )

quibiis

nunc milito, expecto donec veniat

mmutatio mea.

Qaell' immutatio

ebbe

egli

mai nella linmutazione? Ci


di

gua

latina

altro

significato che quello di


egli

poco.

Non
,

lesse

mai quel passo


mysterium

S. Paolo

Corinthios

i5.

5i.
,

Ecce

vohis

dico

ad Omnes
quel-

quidein resurgemus

scd non omncs inmiutahmur ?


in

altro di S. Ilario

psal.

54.
?

Omncs quidem resurgent,


e quel!' altro dello stesso

sed non omnt;s commutabuntur

santo in psal. 69.

Omnis ciuidem caro resurget , sed non


il

omnis demutabitur? Ben ha perduto


colui che in quelle parole

lume

dell'intelletto

non vede una manifesta mutache


risorgendo fa
;

zione

di

stato

il

passaggio
all'

il

corpo

ben a torto pretende la dittatura perpetua della lingua un Vocabolario che piglia Immutazione per Immutabilit , e neppur dopo due secoli di correzioni vede 1' errore.
de' Santi dal corruttibile
incorruttibile

Nel secondo esempio poi


fugge
recare
la

l'

ignoranza del suo allegatore

misura.

se

il

discreto lettore ne permetter di

intero

quel

passo

ed un

altro
s

che

lo

precede

rimarr attonito della cecit con cui


preso. Ecco
il

grosso granchio fu

testo disteso

che in tal cosa sia questa differenza manifesto


si

per^

che talor

dice di sentir di vedere

quando
la

l'occhio im-

mutato dal colore.

talor

si

dice di sentir di vedere


il

quando
non

coir occhio noi giudichiamo e


in quel tempo in che egli (
il

lume e

tenebra ancora
)

sensorio dell'occhio

immutato dal colore. Questo


verso
.

sentir di vedere

adunque

di-

perch l'uno consiste nella immutazion del sensokio.

^^4
e

questo

non sente

se

non
l'

il

colore

ecc.

/.'

altro

sentir
il

di vedere

quando dopo
sensibili

tmmutazion del sensorio


conosciuti
dai

senso giudica di esso sensibile ecc.

E precedentemente avea
sensi per se e

detto che

sono

non per accidente, per la rapitone die la cognizione di essi non si fa senza immutazione del senso. Appresso soggiugnesi che la grandezza e la figura
(

degli obbietti
il

im-

mutano

il

senso

immutandolo
sia

maggiormente

colore ecc.

E
il

questa immutazione, o
il

alterazione di senso, ripetesi


sul suo significato passa

tante volte, che

prender errore

credibile, e noi sapresti perdonare a

un

fanciullo.

Alla

presenza
(

adunque

di

abbagli

enormi in tanta
)

luce di testi

ne vedremo ancor di peggiori

cessino

gl'indiscreti di farci addosso


essi

rumore, allorch non potendo

alzare la voce contro all'evidenza di cosi gravi spro,

positi

r alzano contra

le

libere nostre parole nel rivelarli.

Noi non vogliamo, n possiamo Toler guerra all'Accademia della Crusca


di riverenza,
,

verso
la

la

quale saremo sempre conipresi


agli errori de' quali

ma

vogliamo
il

alcuni

suoi individui, senza


gli

generale e concorde suffragio debellis-

Accademici, seminarono con tanto danno della


il

sima nostra lingua

loro Vocabolario.
di

E quando

replica,

tamente noi protestiamo


nU' intera adunanza di

attribuir
sapiejiti
,

queste

colpe

non
al

quei

ma unicamente

privato arbitrio di alcuni suoi


noi pare di farci
,

membri poco avveduti,


la

anzi che offensori, suoi difensori, e di

precidere a noi stessi ogni via d'intaccare


e

sua dignit

l'eminente sua riputazione.

coloro poi clie ci accusano di troppo animose espressi

sioni, e loderebbero che per noi

adoperassero armi pi

ilposate e
gli

meno

taglienti,

risponderemo che combattendo


noi siamo
alle

errori del Vocabolario

prese

con un
,

avversario non

solamente

formidabile per s stesso


,

nia
gli

circondato ancora

non

gi dalla logica religione

che

'

225

meritamente dovuta,

ma
:

dalla cieca superstizione

che
tenui

consacra fino le insano consiglio


il

colpe

nel quale stato di cose sarebbe


officiosi riguardi

diminuire con

le

nostre forze, e indurre altrui nel sospetto che da ragione

poto sicura pi presto che da rispetto proceda quella


serva.

ri-

Diremo ancora che ove son salve


,

le

leiis;!

della
,

decenza

e ogni pi delicato riguardo verso de' vivi

nel

resto mestieri tanto pi liberamente

impugnare l'errore
dell'
,

de' morti

quant' egli per


si

alto

credito
lettori

autore

pi

tenacemente

figge nell'

animo de'

e pi diflcil-

mente

si

svelle.

VOCABOLARIO.
IxvIO. Slist
.

Non ha
^

il

numero del pi

significa

Parte inferiore

Fondo , ed contrario a Sommo, Lat. Pars ima, Imiim. (Esemp. tilt.) Dittam. j. E so ancor eli' io non sar lo primo , Ne 'l deretan clie dee far questa via , Che tutti ne convieu tornar
all'

zj..

imo.

OSSERVAZIONE.
La lezione
all'

imo

che probabilmente ne'


scritto

testi a

penna,

secondo l'antica ortografia, fu

alUmo tutto unito,


tenore della
iisl

qui ha molta apparenza d' erronea. Parlasi del far la via


dell' altro

mondo
:

cio di morire.

Dunque
all'

il ^

sentenza ne consiglia a leggere non


alla

imo

al limo

polvere
il

e allora quel tutti ne convien tornare al limo


es
^

sar

PuI^ps

et in

pulverem reverteris del d delle Geil

neri, a cui chiaramente vedesi che

poeta ebbe

la

mira.

Voi.

II.

Par.

i5

VOCABOLARIO.

IMPEKADETCE.
Per
iripcnitlrice

AIoi;lie d'

Imperatore ecc.
.">.

similit.

Dant.

Iiif.

La prima

ecc.

}^\\

di

moke

favelle.

OSSERVAZIONE.
Abljiamo nella storia parecchie Imperadrici senza marito
,

vissute

celibi

tutta

la

vita.

Come

si

applica

c|ueste la delluizione Moglie (T Impcradoe? Deiiiiitemi


il

bene

verbale mascolino Impcradore


il

e e

avrete definito bene


se

anche
che
le

femminino Imperadrice
accorgerete
il

riiletterete

che an-

donne possono avere dignit imperatoria senza


,

esser mogli

vi

che quella
,

definizione

si

fa

viziosa quanto
tore
^

sarebbe Adulatrice
5

moglie di Adula-

Intcantatrice

moglie d' Incantatore ^ ecc. ecc.

Ma

veniamo al paragrafo. Che vuol dire Imperadrice


che Imperadrice
favella.
di
il

di molte

favelle? Nuli' altro


tra

molte nazioni
parlar figurato
sta

diverse

loro nella

Dunque
y

non

caiJe

sulla

parola

Imperadrice
la

che
,

ivi

nel

senso

suo

proprio,

ma
:

sVf
:

voce

fattila
gli

equivalente
la

per

metonimia a nazione

dunque
que

e
il

un sogno

qui supposta similitudine

dun-

e nullo

paragrafo.

VOCABOLARIO.
IMPIASTRO. Medicamento composto
che
si

di
i

pia materie^
malori. Lat,

distende per applicar sopra


Inf. 24.

Emplastrum, Dant.

cos tosto al
cj.

mal

liuiise lo 'mpiastro. Petr. cap.


glie

AlF italiche do-

fiero impiastro.

227

OSSERVAZIOISIE.
Bell' Imbratto

d' iinpiastn

che qui
di

ci

manipola

il

Vo-

cabolario.

Primieramente quello

Dante applicatogli da
:

Virgilio per guarirlo del


Cos

male della paura


mastro

mi

fece,

sbigottir lo
s

Quand'
11

io gli vidi

turbar la fronte,
siiunse lo 'mpiastro
:

cos tosto

al

mal

qual

impiastro

sappiamo adesso per certo eh' era un


la

composto di pi materie. L'altro del Petrarca


sconfitta data da
la

famosa
sotto

Sirenas
:

re

de' Parti, ai

Romani

condotta di Crasso

chi de' nostri duci

che in duro astro


il

Passar V Eufrate
All' italiche

_,

fece

mal governo
fu medicamento

doglie fiero impiastro.


,

anche questo
pigli

come ognun vede

com,

posto di pi materie ecc.

acciocch niuno ne dubiti


metaforici,
vedili

non
il

li

per impiastri

amalgamati
il

coir impiastro di rafano e farina di secale tra

bellico

e
;,

petti^none

e coir impiastro e nero


,

di

grano pesto col meliloto


per

e col

papavero bianco
al

e coli' ortica

la terzana.

Se dimanderai
(

Vocabolario
il

come
,

questi

cataplasmi
disgraziati
,

il

perdonino Dante e

Petrarca

ben

)
il

facciano

buona lega
gli

colle

paure e colle

sconfitte

perch
stro

escluda dalle metafore, risponder che impia-

metaforicamente preso non gi rimedio o provveai mali morali


,

dimento o salute
menzione
o

ma unicamente

II

Con-

Fatto

concluso con imbroglio e cdV impazzata

come

p. e.

l'articolo che qui finiamo d'esaminare.

VOCABOLRIO.
IMPICCATO.
all'

II.

Ognuno ha
proi-'erh.
,

il

suo impiccato
che

uscio

modo

e pa/e

Ognuno

ha qualche

difetto, Lat.

Ncmo

sine crimine.

OSSERVAZIONE.
Di grazia: Oi^nuno ha qualche difetto
gato colla frase
egli

bene spie-

Nemo

sine crimine?

dissima differenza da difetto a

Noa corre egli grancrimen ? Ad un uomo dabsuo


:

bene
mine?

che
noi

abljia
il

ancor

esso

il

inijiiccato

all'

uscio
cri-

avremo

coraggio di dire
a

ne tu pure vai

sin.e

e dirlo

Socrate, dirlo ad
altri

Aristide, dirlo a Fo-

cione e a mille
gliatlssima
?

di

vita

santissima e insieme irava-

noi

pare

che

quel

proverlno tanto
e

nel-

italiano che nel latino sia


il

mal dichiarato,
JViuno senza
e

che Oiinuno

ha

suo

impiccato
{

nlV uscio vaglia, non gi Ognuno ha


poi
^

qualche difetto

meno
lia

delitto

ma

Ognuno ha

le

sue afflizioni
la

che dirittamente corrisponda


la
,

a quell'altro O^inuno

sua croce. Quindi

sua latina

dichiarazione sar, non gi


giliano
Quisc^ue suos

Nemo

sine

cr/wmc

ma

il

Vir-

patimur nianes.

VOCABOLARIO.
IMPLICITO.
si

V.

I..

JdcL Che non

e espresso

ma

comprende per necessit. Lat, Implicitus. But,


I.
I.

Par.

Cio a coloro che sono implici nel

mondo.

OSSEnV AZIONE.
Sogularao adunque
la

dichiarazione della Crusca


impliciti nel

e in
colle

vece di Coloro che sono


proprie sue parole
:

mondo diciamo
espressi
,

Coloro che

non sono
:

ma

si

comprendono per necessit nel mondo


dovino
a farne
la

poi venga Grillo in-

spiegazione.

Noi intanto
cose del
di Grillo.

dividendoci

dalla Crusca

diremo che
j

impliciti nel
nelle

mondo qui vale im-

plicati, intricati

inviluppati

mondo

per

essere intesi

non avrcm bisogno

VOCABOLARIO.
IN. g V. Per Verso. Lat. Erga, Pctr, son, 9. In me movendo de' l)cg!i occhi i rai ^ Cria cV amor
pensieri.

OSSERVAZIONE.
Che
Verso
,

la

preposizione In pigli anche la significazione


J?ri;a
,

eli

lat.

non

si

contrasta

',

ma

che tale

sia

il

suo senso nell' addotto esempio, noi credo. Si metta una


virgola dopo

me

e rechisi tutto quel passo al

modo che

segue

Cos costei, eh' fra le

donne un sole,
i

In me

movendo

de' begli ocelli

rai

Cria d'amor pensieri atti e parole:

e queir in

me divenendo

relativo del verbo cria

signili-

cherk non pi verso me,

ma

dentro me.

rimanere piesi

namente convinti
il

di questa interpretazione

legga intero

sonetto
Il

che tutto
die"

Laura.

Sole,

una comparazione del Sole con egli, quando nel Tauro, veste il
e

mondo
stri

di novcl colore,
la

occhi

non solamente fa palese ai novirt de' suoi raggi adornando le rive e i

colli
(

di fioretti,

Ma dentro

dove giammai non s'aggiorna


della terra
,

cio pur dentro le buje


di se
il

viscere

Gravido
,

fa

terrestro umore.

Cosi Laura
crea

novello sole
del
la

mo-

vendo

de' be^li

occhi

rai

nelT interno

poeta

d'amor
cuore.

pensieri atti e parole.


,

Quello esercita

sua virt

nei nascondigli della terra

e questo nei nascondigli del

Dunque non

verso

ma

dentro.

Altrimenti patisca

difetto la

comparazione.

VOCABOLARIO.
IN. ^ \iy. Talora presso
e
g/i

antlckl scrittori

IN
cU

NE

NEL
3.
2.

si

rrovao insieme congiunte,

Awn.

(inr.

2.f>,

In

uri

ninner

di

pecore e

fiere

ecc.

OSSER VAZIONE.
E
tra
i

perch
si

gli

antichi ahusarono questo l)arbaro


egli

modo

di

favellare,
bei

dovr

con tanta mano d'esempj riporlo


,

fiori

della lingua? Osservali


i.

caro lettore, e vedi

scialacquo che stomaca:


3.

In nel nwnrro. 2. In nel seme^


5

In nel convito.
In nel monte.

4.

In nel colpevole.

In nelle ricchezze, giunta del Ve-

6.

Poi quest"" altra


8.

piccola

ronese. 7. In chlle grandezze.


Vangelo.

In della corte. 9. In del


11. In dell* amor di Dio,

10. In del nostro Signore.


i3.

12. In deipvnsicri.
tezze.
si

In

dell'

antro.

14.

In delle ardi-

i5. In deir occulte cose.

16. In dell' una gota.


:

cesi

procura V economia de' Vocabolarj

e
,

queste son

le ric-

ciiezze

della favella, questa la filosofia

queste
a

le

delizie

de' nostri compilatori;, e

non v'ha modo


che
le

poter mettere

loro nel capo ch'elle sono sporcizie della favella involta

ancor nelle

fasce,

tale

tornerebbe

ad

onore

il

poterle dimenticare.

VOCABOLARIO.
INALBERARE
alberi ecc.
e

INNALBERARE.

Saluc su

gli

Inalberare neutr. pass, vale


Sax:cli,

lo stesso.
si

Frane.

riov.
,

161.

La

Ijertuccia
,

cominci ad
il

inalberare

e fatto lor paura

j>igncndo

muso

innanzi

cominci a

funjzire.

a3l

OSSERVAZIONE.
Questa citazione
fatta col

capo nel sacco. Inalberarsi


sua significazione. La

(V.

III) vale anclie


si

metaforicamente Adirarsi, Infuriarsi^


la
si

e tale

qui chiarissimaaiente

bertuccia di cui Franco qui parla

quella che andava

di furto a dispignere le pitture di Buffalmacco in

una cap-

pella del Vescovo Guido d'Arezzo.


gli

alberi nelle
la

Or dove sono eglino cappelle? E ancora non dice egli Franco


poi a fuggire?
salita

che

bertuccia colta in fallo dai fanti messi in agguato


,

da prima cominci a inalberarsi

trebbe ella fuggire se fosse gi

Come posull'albero? Ma io
:

perdo troppe parole


su
gli

in cose manifestissime

e le bertucce
5

alberi dentro le cappelle de' Vescovi sono abbagli

di cui le stesse

bertucce farebbero belle

risa.

VOCABOLARIO.
INCARNATvE
ecc. II. Per rappresentare al vivo
i.

Condurre a perfezione, Ar. Far.

58.
io

Non

star

per repulsa o
bri e incarni

finto
il

sdegno Ch'

non adom-

mio diseano.

OSSERVAZIONE.
Sono parole
in suo pieno
tina
l'

traslate di Sacripante

che avendo Angelica

potere dice tra se: Corr la fresca e mattu-

rosa

Che tardando stagion perder potria.


suo
disegno
^

Questa
significhi
,

incarnazione del

che

cosa

ognuno che non


zione

sia

Frate Puccio l'intende. La dichiaraal


vivo
:

adunque
altra

Rappresentare

non
il

e'

entra
si

ne
dice

manco V
di opera

Condurre a perfezione

che questo

cominciata,

ma non
il

finita, e

povero Sacri-

pante non avea ancor messa mano


pare che quivi Incarnar
desiderio
,

al lavoro.

Onde

a noi

disegno vas^lia

Dar

eletto al snv

e nuli' altro.

y3a

VOCABOLARIO. INCAKIU'COLARE. L uscire fa


clic

il

canapo

del canale della girella

ed entrare fra essa r

la cassa della carrucola.

OSSEE V AZIONE.
Il

Baldinnccl nel suo YocaVolario del Disegno con pi

ragione spiega
carrucolai) e
il

Incaurucolare per Mettere

il

canapo nella

Bergantini pure lo nota nella trecentesima

trentesimasesta delle sue Difficolt incontrate sul Vocabolario della Crusca.


e'

Dico con pi ratsione, perch

la

ragione

insegna che
,

la

preposizione In porta di sua natura ime Incarrucolare pei' Uscire della


,

missione

non uscimento^

carrucola ripugna al buon discorso

quanto ripugnerebbe

Incanalare per Uscir del canale

..

Imprigionare per Uscir di


,

prigione. Incassare per Uscir della cassa

niiU' altre.

VOCABOLARIO.
INCINQUALE.
Par.
<j.

Neutr. pass. Divenir cinque. Dant:


tener un

Questo ccntesm' anno ancor s'incinqua.


i.
zj.o.

Tac. Dav. ann.

Insuperbiscono

a!ino l'onore: che farieno in

cinque? Incin-

queriansi

magistrati ecc.

OSSERVAZIONE.

gi oltre

a sessant' anni

che

il

Bergantini nelle sue

Difficolta vide qui

T error

della Crusca, e mostr,


,

seguendo

migliori espositori di
gi Divenir cinque,

Dante

che Incinquarsi

non vale

ei

ma

Rfiddoppiar si cinque volte.

Onde

questo centesimo anno s'incinqua gi

non vuol dire diventa

*> '*

eingwe,

come tortamente spiega la Crusca, rlducendo eoa aritmetica tutta nuova cent'anni a cinque: ma vuol dire
quintuplicJicr
in
^

'

si

o sia passeranno altri cinque secoli.

che

senso di quintuplicarsi sia stato


(

preso
la

anche dal

Davanzali

del cui esempio mal

si

giova

Crusca, per-

ch anzi vien tutto contra di

lei ),

apertamente raccogUesi

dal testo latino, che dice: quinquiplicari inagistratus. E' pare

adunque che

il

Vocabolario non abbia ben raggiunto


il

lo spi-

rito di questa voce, della quale

Davanzali stesso compia-

cendosi, lasci a piedi della sua versione questa postilla:

Omero

Dante,

e tutti
i

grandi formano

nomi dalle

cose.

Quintiliano, e tutti

Grammatici l'approvano; quando calvoleva cio che

zino appunto come qui, dove Tiberio schernisce la cinquan-

nascine, che Gallo voleva, de' magistrati

'.

dove

e'

duravano un anno dovessero durar cinque.

VOCABOLARIO.
INCINTO.
Acid,

da

Incignere. Lat. Gravidus ,

Fiw^

gnaiis ecc.

OSSERVAZIONE.
Tutto bene
:

ma

credo non sarebbe tornato male V ag-

lugnere che T add. Incinto S'"5


Latini

non

si

usa

che

nel

genere

femminino. Incnto a prima vista parrebbe V Incinctus dei


5

nel quale la preposizione In


fa

non

negativa,

ma
Per

confermativa, e

che vaglia

lo

stesso che Cinctus.


nell' italiano
,

lo contrario egli

vocabolo negativo

e pro-

priamente preso vale JVon cinto, come


giusto; Indotto, JVon dotto, ecc.
Il

p. e. Ingiusto,

Non
di

come
1.

poi Incinta sia

passato

significare

Gravida
a

imparasi
2
,
,

da una Nota
e.

Remigio Fiorentino
cio gravida,

G. Villani,

14.

Incinta,

perch

le

donne

di Firenze
,

quando eran grachiamavano


incinte.

vide ,

andavano senza cintura

per

si

i3^
Per che
le
la

quali

parole

iiitemlesi

l'origine della voce, e

voce e tinta toscana, divenuta poi per T uso ita-

liana.

VOCABOLARIO.
INCOIA A KDl RE. Dkcnire codardo
Avvilirsi ecc.
,

Lipaurirc

Tac. Dav.

Al falso rido

eli' e'

fosse
diti

morto credettero,
vittoria.

e credettero incodar-

la

INCODAliDlTO.
AI
falso

Add. da Incodardire. Tac. Dav.


eh'
e'

grido

fosse

morto credettero,

e credettero incodarditi la vittoria.

OSSEE FAZIONE,
Incodardito sicuramente forza che venga da Incodar-

V Incodarditi del primo tema, s'egli addiettivo nel secondo? L^ uno dei due adunque mal allegato, e, come ognun vede, superflua
dire.

Ma come

pu esser

verl)o

ripetizione.

VOCABOLARIO.
INCOGNITO ecc. In forza di sustandvo. Dani. Purg. j. Ma di soavit di mille odori Vi facea
un incognito
indistinto.

OSSER FAZIONE.
Tutto r opposto.
pie le

Non

l'

add. Incognito che qui


Indistinto, e

adem-

veci di sustaativo,
,

ma

vale Indistin-

filone. Confusione

Mistura.

2 3 i>

VOCABOLARIO.
INCOLPATO.
Albert. 20.
Adii,
eia

Incolpare, Lat. Accusar US.


si

Coin|)agao

fa della

colpa chi di-

fende

incolpato ( qui in forza di sust. ). Lor. Med, canz. 101. 5. Se mi trovi incolpata , S' io
J'

ti

son fedele stata

Pregar

ti

voglio abbi piet

di

me.

OSSERVAZIONE.
Ecco
tia

bel mazzo

di

granchi.
di

Osserviamoli

attenta-

mente,

cominciamo dal passo

Lorenzo de' Medici.

Le parole sono in bocca d'una donna che creduta colpevole dal suo amante cerca persuaderlo della sua innocenza, e ridurlo dal crudele pensiero d'abbandonarla. Per dunque
discorso
giustificare se stessa, e lui
(

muovere

a compassione,,
gli fa

la nieschinella
:

attenendoci

al

Vocabolario)

questo

me se mi trovi incoia paia e fedele. Supposta per un momento vera questa leed ammessa la spiegazione della Crusca, e' bisozione
Ti prego di avere piet di
,

gna aver

tutti chiusi
la

gli

occhi

della

mente per non

si

accorgere che

preghiera verrebbe a fondarsi sopra due

proposizioni condizionali direttamente opposte ed incompatibili, accusata e innocente.


L"'

Alberti vide

T errore
,

a tutta ragione

spieg

Incolpata

per Incolpevole

Senza

colpa
tilato

ma non

vide che la Crusca avea bruttamente


le

l'esempio che intero canta cos: Alza

vele
,

muSemi

trovi incolpata.
ti

Punto fermo. Se

ti

son fedele stata


:

Pregar

voglio abbi piet di me.


se

E
:

vuol dire

Fuggi, abbandotrovi

nami

mi

trovi

colpevole

ma

se

mi
1.*

fedele

abbi

compassione di me.

Tre sono adunque


testo

gli

errori,

la

citazione
''

d'un
per

senza testa,
5

a." la
nella,

dichiarazione
^h' ella

Incolpato
il

Accusato

quando

guisa

porta

testo di

Lorcuzo, queir incolpala corrciiuo su


fedele

la

stessa

linea cU

avrebbe necessariameate dovuto valere Incolpevole


,

Senza colpa

Innocente

'^

3."
di

lo

sbaglio delia ineLlesima di:

chiarazione sull'esempio
s

Albertano Giudice

Compa.'^/io

fa dilla colpa chi difende


,

V incoJptito
,

nella qual sentenza


reo.

incolpato vale

non

gi accusato
si

ma

Notati

gli

sbagli,

notino

le oinniissioni.

Incolpato in

tutto senso di Colpitole, In colpa nianca nel Vocabolario:


e gli addotti

esempj malamente

intesi

il

dimostrano.
,

Vi manca pure Incolpato in senso


colpa, alla latina Inculpatus.
Il

i"*

Incolpevole

Senza

Salvini

l'adopera spesso

nelle sue versioni dal greco, e Alessandro Adimari, scrit-

tore messo fra

Glassici, nel decreto del 1786.


in

esempio anche
st.

Andrea

dell'

Anguillara

N'abbiamo Metam. 1. 9,
In questa
,

3a8.

Fu d'incolpata

vita,

accorto, onesto.

significazione particolarmente

voce

del
la

Foro

nel

cui

linguaggio Incolpata

tutela

chiamasi
i

difesa
dell'

personale
incolpata

sceverata da colpa.
tutela disse
il

Onde passare
nell'

limiti

Segneri

undecima

delle Prediche

Pa-

latine,

e.

8.

Nell'esempio
locuzione Alzar
})el

di

Lorenzo de' Medici abbiamo veduta


per Fuggire
,

la

le vele

Partire.
;,

Anche questo'

modo

si

desidera nel Vocabolario


parlisi

e bello in ispezie

ne sar l'uso ove


richiama
alla

di

mente

l'alzar

un abbandono: perciocch delle vele di Teseo che ab-

bandona

in

Nasso Arianna.

VOCABOLARIO.
INCPvUDELITxE. In
crudele ecc.
.slgnlf.

iicutr,

pas'^.

Divenir

OSSEn VAZION E.
Gli

esempi sono
il

seguenti

Bocc. nov. 27. io. Incru-

dhlendo fanno

fallo

provare.

Lab,

9.

Tu

solo se* colut

287
che verso te incrudelisci. Guicl. G. 94. Incrudelendo
taglia in maggiore asprezza.
la

bat-

In niuiio

adunque

di questi

neutro passivo,

ma

neutro assoluto. Nel primo ancora

corso

r errore

fallo in luogo di falso.

VOCABOLARIO.
INCRUDELITO
niinente
ecc.

Pecor. g.

2.3.

no^-. 2.

Parve
la

che con veloci passi fosse da fuggire


tempesta
della

ini-

incrudelita

fortuna,

Flrenz. As, 289.


egli

Parve con veloci passi che


la

fusse

da

fugo;ire

imminente tempesta

della incrudelita fortuna.

OSSERVAZIONE.
A
ve
clie

questa vana ripetizione


si

dello

stesso

testo?
il

n'

ha di

fatte
al

ben molte

).

Forse perch
la

Firen-

zuola rubandolo

Pecorone ne miglior
con veloci passi ecc.

costruzione

dicendo

Parve con veloci passi che fosse da fuggire ecc.


?

in vece di Parve che

Noi credo

perch anzi l'ha peggiorata,


JNeppur questo
pj

e direi quasi fattone

errore

grammaticale. Forse perch mise fusse in luogo di fosse?


:

cli

il

fusse, malgrado de' molti suoi esemalla poesia.

anche in prosa, appena perdonasi


?

Dunque

a qual fine

VOCABOLARIO.
INDUARE. Far
tam. 2.
7.

due. Lat. In duos dividere.


gli

Dh,

Qui ferma

occhi della mente tua


,

Guarda quando fortuna corre al verso r un ben dopo T altro s' ind a.

Come

a3i5

OSSERVAZIONE.
Cio, secondo
si

la

Crusca, come V un bene dopo


1

l'altro

(livide

in due.
s'

Stranissima spiegazione
indila
fa

noi pare clic


si

un bene the un bene che

non
e
a

sia
e

un

Ijene che

divide,
si

ma

si

doppio:
,

tanto lungi che


di dire
s'

divida,

lie

anzi

s'

incorpora

modo

innesta.

Dunche

que Induarsi vale Addoppiarsi. Kella canzone Io miro i crespi


di Fazio,
a

e gli biondi capegli,

corre fra le rime di Dante, e ha tutta Paria dello stile


cui

realmente un rarissimo codice posseduto


la
:

dal

nostro

Perticari

restituisce

alla

quinta strofa

si

leggono questi versi


Dice
il

pensifr

guarda

alla

mente tua
( la

Ben fisamente

allor eh' ella

sua amanza)

s'

indua

Con donna che lesaiadra o

bella sia.
il

Non

egli

chiarissimo che Induarsi qui vale


Unirsi in

medesimo
stesso

che Accompagnarsi,
treai'si,

due, come l'arcaismo Inla

Unirsi in tre
?

secondo

spiegazione dello

Vocabolario
Dividersi in

Perch dunque mi spiega egli Induarsi per due? Ci pensi bene, e vedr che la sua diduos dividere malvagia

chiarazione latina In

per

ogn'i

verso

e che l'italiana

Far due, offesa dalla latina, di-

venta equivoca, e per conseguente viziosa ancor essa.

VOCABOLA.RIO.
INDULGERE, v. Ma lietamente
per opera.
l.

Lat. Indulgere.

me

Dant. Par. 9. medesma indulgo La caivi


:

gion di mia sorte. But,

Indulgo

cio

d
lo
ini

Dant. Par.
,

2'^.

la

virt
di

che

sguardo m' indulse


divelse. But.ii^i'.

Del bel nido

Leda
a

M'indulse, cio diede

me

Dante.

2,59

OSSERVAZIONE.
La Crusca porge questo
Indulgenza e
Indulgente
verl)0
colle

sue

discendenze

se za

dichiarazione: e perch?
:

Perch
opera
:

si

attiene a quella del Buti


si

Indulgo, cio d per

parole, dalle quali nulla


il

spicca. Ma. se dare per


la

opera non
al certo

medesimo che perdonare ,


:

dichiarazione
il

sbagliata
articolo

avrebbe messo pi conto


quanto
nello
stato
,

lasciar

questo

tutto

in

cui leggesi

nella prima edizione

del Vocabolario

la

quale
:

sotto

il

primo esempio pone questa interpretazione

pf-rdonando

a me stessa V essere stata cagione mi contristo e me ne contento e


:

di questa

mia sorte , non


quest' al-

sotto

l'altro

tra

benignamente

mi

diede, e mi

concedette.

Debito di

accurato Vocabolarista sarebbe anche stato avvertire che


nella nostra lingua
cere
,

J/zcZuZg^ere
,

verbo difettivo,
i

come Le"

Inficer e
,

Allicere

ecc.

e
i

da perdonarsi unicamente
suoi privilegi e ardimenti
di valer-

alla poesia

la

quale con tutti


d"*

non

so se fuori

Indultie

ed Indulse avr cor

sene in altre conjugazioni.

VOCABOLARIO.
INDURKE
fare ecc.
e

INDUCERE.

Persuadere, Mioi^erc

II.

Fer Introdurre, Lat. Introducere ecc.

OSSERVAZIONE.
Toccammo
zione del
sovr' esso
gi altrove che

primo

canone della Critica


la

nelln compilazione d'

un Vocabolario dev'essere
delle

cogni-

senso primitivo
la

parole
il

il

far cadere

definizione

perch
il

senso

proprio la
si

radice filosofica della lingua, e

metaforico non vi

dee

aagiugnere che come dipendenza del proprio.

3 4*^

Por inlUo escmpj


per
lo

la

Crusca

si

mostra Inconsapevole o

meno

negligcutissinia osservatrice di questa legge

e qui puro u'abl)iamo una irrepugnabile prova.

Indurre nel proprio e primitivo suo signilcato e Condur


dentro
3

Introdurre

lat.

Intus dicere

Inferre.

Dunque

la

registratura di questo verbo e delle sue significanze

mal

ordinata

dove andava
,

la

testa

il

compilatore ha appicin

cata la coda

non avvertendo che Indurre

senso di Per-

suadere parlar figurato: ed egli, che Dio glielo perdoni,


il

pianta per proprio; e


:

il

proprio, che Introdurre, ne

lo caccia in paragrafo

sicurissirtio

segno eh'

ei

non fece

bene

1'

analisi di
si

questo verbo.
nel
,

Ma

poich siamo ancora

in sua casa,

noti

suo

verbale Induzione un nitro

abbaglio del Vocabolario


duciinento
,

che spiegando Induzione per In-

Inducwiento per Persuasione, allega inconsidedi

ratamente questD esempio

Dante, Conv. 96:


le

Cosi della

induzione della perfezione, secondo


in noi ecc. ivi chiaro

scienze sono cagioni


il

E
eo;li

cesa

intenda
:

Dante per induzione


terza similitudine
si

dice

stesso

La

lo

ind-

cere perftziont nelle disposte cose: della quale induzione ecc.

Or vedi se questa persuasione e se hen accoppiato coir altro consecutivo


,

tal

esempio stato

delle Declamazigni

di

Seneca

Per consiglio e induzione di suo fratello.

VOCABOLARIO.
INFANZIA. Za prima
Il

et clelT

uomo

ecc.

g Per sunllu. Cominclamento, Tratt. hen, viv. senno del mondo follia ed infanzia e fori.

senneria. Capr. Bott.

i8. Nell'infanzia e nella

puerizia
atti
a'

memi) ri

gli

organi non ancor ben

miei servizj ecc.

osservazioni:.
A.

Dunque
primo

caro Frullone,
di

mi accerti che Infanzia nel


?

cotesti

esempj vale Cominciamento


,

e che

comiiiciamento di senno del senno


F.

non

altro

quellMnfanzia

mondano,

della quale parla quel testo?


va\

S certo

nuli' altro

che un cominciamento,

prin-

cipio

la
ti

sua infanzia in una parola.

A.

E non
glio

pare che quivi infanzia di senno sarebbe mesenno infantile


follia
?

spiegata per

per bambolaggine
,

Non
liti va

vedi che posta tra

e forsenneria

qualit

avvilitive del senno

anche infanzia

mondano, diventa qualit avvie che tale pi non sarebbe se


? e

fosse

semplicemente cominciamento
vedi tu che

che inoltre co-

minciamento non qualit d'alcuna maniera?


jF.

E non
qui
ci

la

tua interpretazione distrugge la

bella sentenza, la bella

imm?gine

il

bel quadro che

viene dipinto?
?

J.
F.

E
La

quale

nascita del senno


9

mondano
si

tra

la follia e la for-

senneria

che

gli

sono levatrice e nutrice,


bella nativit:

A. Io

non veggo veramente


,

ma

la

vedi

tu

e
,

tanto basta.

E
,

se qui infanzia di senno prin-

cipio

cominciamento di senno, come tu spieghi, e non

y ecch'ia. bambolaggine
la

come spiego io,

ci resti su

tua coscienza.
i

Ma V Infanzia
e gli organi
ti
?

del secondo esempio,

nella quale

membri

non sono ancora ben

atti ai servigi

dell'anima,
figurato

par egli, caro maestro,


pare che quella parola
,

eh' e' sia

parlar

ti

esca un sol pelo del suo proprio significato


esser mai altro, in tutto
il

possa

rigor della
ti

prima et dell'uomo? Perdonami se


tu mi esci tutto del manico
l'
:

voce, che la che qui dico


,

poicli parlasi

del-

infanzia

se
,

su le spalle

non sapessi che hai due lunghi secoli direi Ma vediamo che mi rechi di
. . .

bello col vocabolo Infatuato.

Voi IL Par.

a4^

VOCABOLArxIO.
INFATUATO,
iiiato
il

v. l.

AJd. da Infatuare , Impazzato,


Semi.
S.

Lat. lfatuatas.
ila

Jg. i5. Questo chia-

Cristo sale infatuato, che ha j)eicluto


,

sa[>ore

che non da altro

che da gittarc

via.

OSSEnVAZIONE.
i.

La

frase

scritturale:

onde lasciami, caro Frullone,


Vos
?

lasciami innanzi tratto illustrarla con due passi dell'

Evangelio. Matt. cap. 5


si

V. i3.

estis

sai terrai:

quod

sai evanuerit ^ in

quo salietur

ad nihilum
si

valct

ultra, nisi ut mittatur foras et conculcetur ab hominius,

Lue. cap. 9,
SUITI

V. in

49.

Bonum

est sai:

quod

sai insul-

fuerit

quo

illud condietis ?

F.

Mi tieni forse per r Evangelio?


,

eretico, che

mi vieni addosso
l

col-

A. Eretico no

ma

spruzzato qua e

del sale che a)-

biamo

alle

mani. Lasciami anche dire un'altra cosa.


l.
1

Hai tu mai letto in Marziale,

epigr. i3, quel


,

verso Ut sapiant fatua', fabrorum prandia


la

betoi
,

fatuani pultem di Varrone presso

Nonnio
?
,

e.

4,

n.

291

F.

che proposito queste interrogazioni


i

A, Per ricordarti che fatuus presso


di

Latini
la

ove

si

parla

cibi

significa insipido,
la

come

bieta fatua di

Marti

ziale

polenta

fatua di Varrone

chiaramente

mostrano.
F. A.

E poi? E poi concludere

il

che quel sale infatuato di S. Agostino

sale insipido degli

Evangelj;

che tu cadesti
sale

in

ridicolissimo

errore

pigliandolo

per

impazzato.

243

mio caro, un
ti

sale

svanito,

un

s.ile
il

che, come
cliia-

r esempio stesso

dice, ha perduto
?

sapore,
t'

inarlo sale impazzato

Stupisco che non

inAammi

ancor di vergogna.
F, L' Inferigno

mi fece

faccia di legno.

Ah

A.

Tu
,

sospiri?
al

F. Si

modo che pu

sospirar

piangere se bisogna.
dei Dodici.

Ah

la

un Frullone , e anche discorre pur bene 1" uno

A.
F,

Non t' intendo. M' intendo io. Son


blo
,

tutti
,

una brava gente, senza


il

dul3-

e capaci tutti

se

vogliono

di sanar le
io

mie

piaghe e ridurmi a miglior tempera eh'

non sono.

Ma
sofo

benedetto
5

sia

intelletto
,

quegU che dico libero come V aria ,


,

io

intelletto filo-

e zelante del vero

Gnor mio
A. Ora
ci

senza fanatismo
,

senza superstizione.
parli
dell'

F.

Duodemviro che in piena adunanza ha nobilmente combattuta la mia opinione su la comune lingua italiana. Fa conto eh' egli sia desso.
entro
e son teco.

Tu

esimio

A.
i^.

Il

conosco
,

e gli fo di cappello.

salvo
:

r onor
che
le
t'

degli altri

meritamente.

A. Or bene
F.

ha

fatt' egli ?

Conoscendo

molte e innegabili mie


e mostrata
la

magagne,
di

egli,
il

ha predicata
a

necessit

affidare

governo del mio


lavori.

crivello a tale, che per lo passato,


,

cagion de' pedanti

fu escluso dal reggere

miei

A. T'intendo
F.

affidarti alla

Critica, alla Filosofia.

Per r appunto.

A.

Ya

prega Minerva che


quel filosofo
il
;

sia

messo ad

effetto
il

il

con-

siglio di

non correrai pi

pericolo

di pigliare

sale svanito

per sale impazzato.

a 44

VOCABOLARIO.
INFELICE. Add. Non
Infortunatus.
Infelice
(

felice.,
)

Misero.

"L^xi.

lifelix

Escnij). ult.
e

Hi. anf. Gnitt,

no.

mia

stella

duro

lato.

( Qui figurata-

mente. )

OSSERVAZIONE.
Qui figuratamente
desiderar
zione.
di
:

siamo d'accordo.

Ma

potrebbe taluno

sapere che importi questa figurata significajirave


il

Mi

dire che tra

molti difetti del Vo-

cabolario anche questo di non dare presso che inai la

spiegazione

delle

voci

tratte fuori

del senso

proprio e

portate nel figurato.


litudine, e

nuli' altro

Quel dire Per metafora.

Per simigli

(usanza perpetua della Crusca)

un

dir nulla, se
la

non

si

dice

ancora

la

nuova
le
,

signifi-

cazione in che

voce trapassa.

Ed

essendo
lingua
si
,

metafore

una delle principali ricchezze


rabilmente
segni
delle

della

col

mezzo

delle quali senza moltiplicar le parole


i

moltij)licano miil

nostre

idee

dichiararle

cosa di molto
Infelice

momento

e necessarissima.
cjuale
i

voce tutta latina, e

Latini l'adope-

rarono, tale l'adoperano gl'Italiani. Ella dunque ha valore

non solamente passivo, ma anche


propria di persona che infelice
di cosa

attivo:
,

non solamente
propria

ma

anche

che rende infelice: e in questo senso da prenstella

dersi

V infelice
dell' esilio
,

dell'esempio allegato, nel senso cio

d'infausta, contraria, iniqua, calamitosa. Lo stesso da


dirsi
infelice

che

nell'

antecedente esempio

si

legge

cio esilio che apporta infelicit.


infelici in

Diconsi poi leggiadramente

senso passivo an-

che

le

cose prive di senso, e bellissimo esempio ne oc-

corre neir apostrofe che fa

Armida

ali"

arco e alle frecce

2,4j

che

s\
,

male avevano
Gei'.

servito

al

suo

sdegno contra Ri-

iialdo

20.

12 3.
,

Anni
Qui

infelici

disse

vergognose

Che usciste fuor della battaglia asciutte,


vi

depongo

e qui S''polte state

Poich V ingiurie mie mal vendicate, e

bello pu;e quell'altro del Caro, En.


Altri
i

1.

1 1

v.

3o6.

lor

proprj doni
vi

degli uccisi
inftlici
essi

Medesmi

gittar

V aste
,

E
S^

gV infelici scudi
eran
difesi.

ond'

invano

quest'altro del gran Ferrarese, Far. 23. i3o.


Infelice quell'antro ed ogni stelo

In cui Medoro e Angelica

si

legge.

VOCABOLARIO.
TNFIZZARE.
Soggiugne
Tnfilzare.Lat Transfigere. Malm.i.^d>,
il

quarto, ed

egli te rinfzza.

OSSERVAZIONE.
Non
fzzare
!

vel dicU'io? Fino V Infizzare , alla barba del senso


senso raro
il

comune, che

chiama vasi dal Serassi,


Vedde

fino

l' J/i-

Peccato che

suo compilatore non abbia messo


il il

nel Vocabolario
dello stesso

anche
e
i

V Avvedde
cent' altre

col
il

Riveddi

poema,
e

Dicci per Dicevi, e


e

Tenei per

Tenevi

T Aveo

Servizzi
filo

cos tornite

eleganze da infizzarsi con


alla gola della

d' oro

per farne bel collare

reverenda pedanteria.
,

Rimosso ogni scherzo


rita
e2;li

questo strangolato Inflzzare me-

di

entrare nel Vocabolario senza alcun segno di


?

riprovazione

VOCABOLARIO.
INGROPPARE.
Aggroppare,
,

Soggiugncrc Inimc-

diatawente. Lat. Inncctcrc

Acjungcre ecc.
Car. Zett.i.?^.
e di

INGROPPATO.

Adii,

da Ingroppare.
di

Se mi parlate pi
cos ingroppati
.,

Macedonico,

Groppi

ve F accocco di certo.

OSSERVAZIONE.
Primieramente
le
,

dicliiarazioai

d''

Ingroppare non fanno

buona lega
Far groppo
guerle.

tra loro
,

perch la prima propriamente vale


figuratamente
si

altra

vale
fosse

Soggiugnere

o sia Parlar affollato.

Onde parmi

dovuto

distin-

Ma

queste sieno sottigliezze.

Ingroppare ha due diverse radici, per conseguenza due


diverse significazioni. L' una radice Groppo., donde Ag~

groppare o far groppi: e di questo solo ha tenuto conto


la

Crusca. L'altra

si

Groppa ; donde Ingroppare , Portar


si

in

groppa, e di questo non

fa

parola in

tutto

il

Vo-

cabolario.

Or guata che

in tale significato

corre appunto

P Ingroppato del Caro.

Dunque

la

Crusca tenendolo per

derivato da Ingroppare spiegato per

Aggroppare , Soggiuella porta ella


in

gnere, non P ha compreso.


stessa

Dunque
,

conlra

se

un esempio che mostra aver


Portar

escluso a

torte*

dal Vocabolario Ingroppare

groppa.

VOCABOLARIO.
INNACQUx\PvE.
Bai.
lo
II.

Per Adacquare. Lat. Irrigare.


tutto
il

Ed innacqu
,

mondo

e indu^^e

diluvio

e alToii oG^nuno.

^ ,

a47

OSSERVAZIONE.
Adacquare f disse a suo luogo
lat.

la

Crusca, LmaJ^iare

Irrigare.

Se dunque nel presente esempio Innacquare

medesimo che Adacquare, il diluvio universale , lode alla misericordia di Dio ^ non stato che un'irrigazione, un innaffiamento, come l'innacquar il salce e le radici del melo degli altri due testi consecutivi, cui preghiamo
il

il

lettore di riscontrare

onde veggasi con che

fiore

di

Logica fu compilato questo paragrafo.

Lasciando intanto
che affogano tutto
il

al

suo compilatore
,

gli

adacquamenti

genere umano

noi diremo che nel

dato esempio del Buti Innacquare e

il
,

medesimo che Inon-

dare

e della
5

medesima formazione
forza

ma
a

usato

pessima,

mente

di

tanto

inferiore

Inondare

quanto

idea di acqua in tranquillo inferiore a quella di onda

in tempesta.

VOCABOLARIO.
INNOCENTE.
Add. Che non nuoce ^ Puro, Senza
,

peccato. Lat. Imiocens

Innoxius ecc.

Figuratam. Red, consult. i. i8o. Io per confesso francamente che F acciajo preparato
colle
gli

mele appi

il

pi innocente

di

tutti

accia j.

OSSERVAZIONE.
Non sappiamo
nissimo senso
leggesi
di

intendere

il

perch Innocente debbasi in

questo esempio tenere vocabolo figurato. Egli sta nel pieInnoxius


,
^

Che non nuoce, quale appunto


e
al

definito nel

tema
il

modo che Orazio

disse

propriamente innocente
il

vino

innocentis pocula Leshii )

Redi dice

innocente

V acciaio., e altrorc

innacentissinm

24^
cibo

1
cssentlo pvojn-'ia questa voce tanto delle cose
t|nniito
sia

rdenlo:
Uedi

inanimate,
del
,

deir nuimate. Di che, oltre T esempio


,

prova quest'altro del Berni

parlando

di

un

certo

ujolle

che usciva del corpo d'un uccellacelo. Cala

strdendo coni olio bollente


nocente. Ori. Inn.
."^o.

fu in52. Innocente adunque divenne me;

Ma

alle luci del Conte

tafora allorch dal primitivo significato d' //mocwo pass a


significar Incolpevole
,

Netto da colpa.

VOCABOLARIO.
INSINUAPvE. Dimostrare
,

Metter nclV cunnio ecc.

OSSERVAZIONE.
Lodiamo la seconda di queste due dichiarazioni , e condanniamo la prima. Insinuare e propriamente Metter
nel seno, e figuratamente Metter nelV

animo

metafora che
persuasione.

porta

seco

l'

idea

di

un' accorta
di

destra

Dimostrare tutta
strare
e

opera

ragione.
corre

Quindi tra Dimoquesta


e
la

Insinuare

logicamente
si

differenza

che

la

insinuazione

fa

nel

core

dimostrazione
,

nell'intelletto.

L' una chiede


^

scaltrezza e dilicatez/a

e'

cammina furtivamente
e

l'altra procede a faccia scoperta,

pone ogni sua forza nel ragionare. Dimostrare adunque

non

ne pu esser sinonimo

d' Insinuare.

VOCABOLARIO.
INSOFFICIENZA.
peri tia ecc.
Astratto d'LisoJ/Jcicntc, Lat.

Im-

OSSERVAZIONE.
Il

latino Impcritia

non

buona dichiarazione

dell' ita-

liano Insofficienza,

U Insofficienza

e difetto di proporzione

249
tra le forze di agire e l'oggetto dell'azione. L^ imperizia

e assoluta
nella

ignoranza o nel maneggio di quelle


di

forze

cognizione
;

quelT oggetto

ed peggio che

z/i-

soffLcienza

che questa pu andare


imperizia

scompagnata da bia-

simo,

ma V

non mai.

VOCABOLARIO.
INSOLENTE.
termine
,

Acid.

Che procede fuori del doi^uto

Arrogante. Lat. Insolens.

OSSERVAZIONE,
Insolente vocabolo della stessa generazione
,

processo

e fisonomia che Impertinente ,


Arrogante.

suo

sinonimo
la

meglio

che

A ben

adunque conoscere
''

natura
la

d' Insolente

veggiamo quella

Impertinente

udiamo

Crusca.

Impertinente. Che non pertiene, Che non conviene. Dun-

que del pari noi diremo


Che

Insolente
si

Che non

la

solito

fuor di costume: e tale

veramente

primi-

tiva significazione di questa voce, e tale l'intesero pro-

priamente

Latini

a cui la

togliemmo. Perci Cicerone

nell'Oratore, cap. 8, disse verhum insolens per dire paroZa


strana
y

nuova,

inusitata},
l.

verbis uti obsoleti s

aut inso-

lentibus^ Geilio,

ii,

e.

7, condannando l'uso delle pa-

role amicate o stranamente foggiate di nuovo.

Siccome poi tutto


le

ci che nelle azioni morali trapassa

costumanze
i

le

regole

del

viver

civile

vizioso

cos

vocaboli Impertinente e Insolente

trapassarono

su-

bito nella metafora, e


tivi di

agevolmente divennero qualificadi

persona o d'azione che pecca

arroganza, di
tras-

tracotanza o di altro simile vizio.


lato

l'

uso di tale

and tanto innanzi

che

il

senso proprio d' Insolente

quasi ito in dimenticanza.

Ma

non dovea dimenticarlo


avea
alle

analitico

Vocabolista

ed

egli n'

mani

gli

25o
esempi
.

Borglilni
il
1.

Col.

lat.

Dandone per awnitura occa-

sione Cesare,

quale ottenne insolenti privilegi dal Senato.

Caro,

Eii.

8,

v.

989.

V'era poco lontan Moina novella

Con una pompa


Pien di tumulto
,

con un circo avanti


ov' era un' insolente
:

Jlapina di donzelle

die

il

roptas

sine

more del poeta latino:

sulle quali
riti

autorit giustamente anche

un moderno

disse Insolenti

per

Eiti nuovi ed, insoliti.

VOCABOLARIO.
INSOLLAPiE.

Da

Sollo

Dii^enir
{-'ale

sollo

soffice,

Lat. Mollesccrc.

Per

iiietaf.

Render vano.
da se
ecc.

Annichilare. Dant. Parg, 5.


in

Che sempre l'uomo


,

cui pensier rampolla


il

Sovra pensier
la
,

dilunga

segno, Perch
ivi.

foga

Tun

dell'altro

insolla. But,

Insella

cio rende

vana

OSSERVAZIONE.
Adagio per vana
la

carit.
la

Il

Buti

si

contenta

di

dire

rende

foga:

Crusca va pi oltre e V annichila. Queil

sto troppo: che altro

render vana una forza, ossia


ostacolo

impedirne
rimosso
il

l'

efletto

per

qualche

sopravvenuto
la

quale

ella

torna ad esercitare
:

sua
al
,

virt
tutto
s"

ed

altro
;

V annichilarla
di

che
,

questo un

farla

morire
sar

modo che
annichilata
si
,

rimosso pure V ostacolo


annichilata
si

ella

stata

rimarr.

11

render
all' ef-

vano del Buti


fetto
tutti
^

riferisce

adunque semplicemente
coincide
Insollare
,

la

sua

interpretazione

con

quella

di

gU espositori che spiegano


5

figuratamente
lontanasi

preso

per

IiifLevoli^e

che

di

lungo

tratto

da

2JI
Annichilare.

infcioire
la
si

cliiede

pure

il

concetto

che
molti
il

questo

che che

nostra
ui'thio
,

niente

abbandonantlosi

pensieri

in guisa
tardi al
,

che

l'

uno

rallenti

corso
corre.

dell'altro,

arriva

segno principale a cui


indebolire
,

Dunque non
:

annidiilare
al

ma

allentare

corrispondente appunto
dal suo conduttore

rimprovero

fatto qui

a Dante

Perch V animo tuo ancor


Disse
il

s'

impiglia
?

maestro

che V andare allenti

VOCABOLARIO.
INSOLLIE.E.
G. F,
insollita
testo
V. A.

Neutr. Sollevarsi, CommuovcrsL

8. 4'5- I-

Essendo

la citt di

Lucca molto

per

la

mutazione

di Pistoja. (Cosi nel

Davanzali. )
i6. 2.
5.

INSOLLITO. Acid, da Insollire. G. V. la. La terra era insollita e in paura. M, V.


Essendo
testi
negl'i
il

82.

popolo
de' fatti

insollito

sospettoso

di
,

mal contento e Lucca. ( Cos hanno i


e

Ricci e Covoni stampati. )

bench manchi questa voce

OSSERVAZIONE.
Siamo noi hen
vanni e Matteo
sicuri

che
?

questo

strano

Insollire

Insoluto sia vocabolo genuino


) ,

Dai Villani

in fuori

(Gio-

penna
che

sia

non trovasi che mai cadesse da altra moderna, sia antica, tutto che nel significato
di Sollevarsi
,

gli si

do&a
di

Tumultuare
,

corra continua
le

occasione

adoperarlo.

Ci

secondo

regole della
sincerit;
la

Critica, mette subito

in gran sospetto la sua


se
ti

e crescer

il

dubbio

irai

sl

chiederne

radice.

Li
!!:ia

Criisrn
eh*

nntin uven dotto

ItisnlUrc

da Sollo

ctlmoloInsollare.
la

fi>r7,ntniiipate

reiiHea Insnllire sinouiiiio

d"*

La

iiodonia

s'accorse dello sproposito-, e trascurata


parola,

oc-

culta ed irreperil)iie derivazione della

restrinsesL

a conservarne

la

spiegazione

fondata

non

gi sulla ra-

gione

aniilitica

del vocabolo,

ma

sulT evilenza del conInsollire

cetto, nel quale, secondo T ordine delle idee,

non pitea prendere


Solle^)arsi
j

altra

signiiicazione

ciie

quella

di

Alzarsi in tumulto.

Tutto ci
testi

parrebbe
,

poter

essere assai

malgrado
la

dei

sopraccitati

a porre
;

in gran

dubbio
si

legittimit

di

cotesto

Insoluto
si

crederemmo
altro

dovesse
in

scoprire
d" In,

tutto spurio se

avesse
,

testo
,

che

vece

soluto portasse Infollito

da InfoUirc

Divenir folle

voce

di antica data e di antico registro nel Vocabolario

voce

ancora

di

bella foggia,

e che
,

egregiamente
in

si

addice ad
,

un popolo tumultuante
infolli sce
f

che

simile

stato insanisce

perde

la

testa per furore

egualmente

che per

paura, come appunto nella sentenza degli esempj sopra


veduti.

corso

il

Or ecco che viene opportunamente in nostro soccodice Recanati sulle cui norme cammina V ei,

7.ione del

Muratori

che
si

a giudizio

de"' Critici

e si cianci

in contrario

quanto

vuole)

la pi sensata e corretta.

Questa edizione adunque, saviamente seguita dall'ultima


milanese,
citt

in

vece di citt
,

insollita
di

primo esempio, legge


insollito
,

sollevata

in

luogo

popolo

secondo

esempio, chiarissimamente popolo

infollito lite,

Non
un
ai /.

da noi

il

comporre cotesta
scritto

nata (vedi miin

serial ) dall' essersi

o pur letto

un /

vece

di

Ma

se

a fronte
la

della fallace autorit de" copisti sar

giudice della causa


tagli

Logica

la

quale non bada


la

punto
ragion

degli

eftV

ma

legge le parole secondo

delle idee, fortemente

temiamo che esca sentenza


a Insollire e In'^ollito.

di

bande

perpetuo dal Vocabolario

a53

VOCABOLARIO.
INSPERATAMENTE.
As;v.

Senza speranza. Lat.

Inopinate. Gulcc. Stor. ^. 2o3.

Non

coiU)Sceido
gii

r occasione che insperatamente se

present,

INSPERATO.

Acid.

Non

[sperato , Senza speranza,

Lat. Inopinatus,

OSSERVAZIONE.
La
ziosa.

definizione

senza speranza e equivoca

-,

quindi vi-

Rigorosamente parlando senza speranza equivale a


di speranza
,

Prwo

Disperato
,

e ci

dilungasi

molto

da

Inopinate

Inopinatus

a cui meglio per


e

nostro Fuori

avviso
d' aspet^

risponde
tazione ,

Inaspettatamente

Inaspettato
,

oppur anco Fuor


altro

di speranza
spe.
,

lat.

Prceter spem

che

hen

che Sine

Tu

vai troppo stretto e sottile

mi dir qualcheduno

e tu parlerai e scriverai

sempre male, risponder io,


ingrosso
parole.
,

se

andrai troppo largo e


narti nello
spirito

all'

n saprai ben inter-

delle

Perci mi

perdona se
sottile.

anche nella seauente osservazione andr nel

VOCABOLARIO.
ISTRUTTISSIMO.
structissinius,

Superi,

ci'

In strutto. Lat. In102.


Il

Guicc. Stor. 2.

regno

di

Francia ecc. instruttissimo di copia grande d'artiglierie.


il

19. 598. Vicini a

Milano

tla

nna parte

Re

di Francia

con esercito instruttissimo d'ogni


"^S.
Il

cosa.

Bemh.

Stor. 4.

quale, per essere di


,

tutte le

usanze de' Turchi instruttissimo


il

fece

di questa cosa avvertito

Zancani.

So4

OSSEE V AZIONE.
Ognuno
di questi
clic sia

curante tleiror'line condanner


Gli vero clie in
d''

1"

unione
Guic,

esenipj.

tutti

e tre

Instrut-

tissimo superlativo

Iiistriitto ,

ma
da

ne'

due

del

ciardini

egli

viene

da
del

listrutto

signiiicante Provveduto
Instrutio

Fornito

in quello

Bembo
!"

significante

Ammaestrato y Informato.

E due
st.

altre signiiicazioni
:

Instrutto

si

desiderano nel
e.

Vocaliolario

T una

di

Apparecchiato^ Ar. Fur.

19,

65.

Da

navi e

da catene fn

rinchiuso

(un porto
il

di

mare

Che tenean sempre instrutte a cotal uso.


L'altra di Schierato in ordine di battaglia:
frequentissimo nella lingua italiana
latina, da cui acconciamente fu

qual uso

nou meno che nella preso, massime da'* poeti.

Tass. Ger.

e.

16

st.

4.

Vedi nel mezzo un doppio ordine instrutto

Di navi

e d'
6.

arme

e uscir dell' arine

lampl^

e.

st.

Come

V aureo mattino Mena, fuori Goffredo il campo instrutto.


vide spuntar
e.

"Vedi ancora

18,

st.

96,

pi ne troverai, se

li

de-

sideri, nel Furioso.

VOCABOLARIO.
INSUPERBIRE.

Divenir superbo ecc.


j. 2.5.

E
s'

neutr. pass. i;alc lo stesso. Dlttam.

Non

insuperb alcun per aver possa.

OSSER VAZIONE.
^Nell'

edizione di cui
il

ci

serviamo

e a cui
s*

si

concorda

la

Veronese,

Vocabolario legge

Non

insuperb

tempo

255
passato.

Per non dar luogo


il

alla

matta sentenza che ne


di

uscirebbe, noi

terremo errore

stampa, eleggeremo

Non

s'

insuperbi

tempo presente.
non

Ma
,

diremo che erra

la

Crusca nel crederlo derivato da Insuperbire: che Insuperbire nel congiuntivo


fa Insuperb

ma

Insuperbisca. Egli

Insuperbare , di cui la stessa Crudunque congiuntivo sca porta un esempio del medesimo Dittamondo 2, -7. Or dunque quel signor che s' insuperba , Come Neron per gran prosperitade , Ben si pu dir eh' egli ha la testa acerba.

.''

Non

trovo nel

Vocabolario
sup^'rbo.
il

Insuperbire

nell'attivo

si-

gnificato di

Render
,

Ricordami d'averlo
di

veduto

nel Passavanti
supplisca
il

ma

dove mi caduto

mente. Perci

seguente esempio del Caro, Lett. di Seneca 36.


. .

La

roba un' inquieta felicit

questi insuperbisce
Il

quelli

umilia, e tutti insieme alfin

gli

risolve in niente.

latino

ha Hos

inflat,

VOCABOLARIO.
INTAMATO.
G,
V.
0.

V. a. 9.

Acid. Seppellito. Lat.

Humatus,
morti
dice

-^8.

vidi
Il

tutti

corpi

ancora non intamati. (


intaminati.
)

testo

D avanzati

OSSERVAZIONE.
Temo
rola.

fortemente non

sia stata

ben intesa questa pa(

Infamato

vocabolo provenzale

ricordiamoci
).

bene

che

Giovanni Villani n' tutto


del verbo Entamer , che vale
il

pieno

Egli

V Entam

nostro Scalfire,

Intaccare, Leggermente lacerare, in


cola parte

somma Levar una piccorpi

da una cosa
dire

intera.

Quindi

ancora

non

intamati vuol

corpi

non ancora cominciatisi a coninteri

samare, a guastare;

corpi

in

una parola;

e interi

a
realmente in cambio
Ci'

intamati legge

la

pi volto loJata

edizione del IMuratori. La lezione intaininatl , notata anclie


dal IMuratori, e per nostro credere
tcaniiuiti
,

equivalente a inconrifiutarsi,

non auasti
il

non

neppur essa da
si

quantunque
zione di
gliata
:

Vocabolario, contento di accennarla, l'e:

scluda dal registro

ma qualunque
Seppellito

accetti

la

spiegasl)a-

Intamato
il

per

manifestamente
contesto
Vidi
i

che

si

raccoglie

dal
egli

medesimo
?

delle

parole.

Il

Villani

non dice
di

corpi morti

Che
stati

Ijisogno v' avea


liti]?

dunque

aggiugnere non ancora seppelli

Ben s'intende che


^

se egli

vide,

e'

non erano
si

ancor sotterrati
affatto superflua

e che l'aggiunta di questa idea

rende

come

chi ex. gr. dicesse di aver parlato

col tale,

aggiugaesse ohe colui non era ancor morto.

VOCABOLARIO.
INTAMOLArvE.
netrare
^

v. a.

Penetrare, Entrare.
I.

J.at.

Pe-

Ingvcdi.

G. V. II.

8.

al

ponte Ru-

l)aconte l'Arno valic l'arcora dallato, e iu|)[)e


le

sponde

in

parte

e intainol in pi luogora,.

OSSERVAZIONE.
Come
del
lessi
la

prima volta

in

Giovanni Villani
per

la

de-

scrizione del

terribile

inondamento dell'Arno avvenuto


novemjire, e durato
orribili

i333

il

primo

di

piove quattro
Firenze
tutti
i

di e quattro notti,

talmente che tutta quanta


coli'

rest

coperta

dall'

acque

abbattimento

di

suoi ponti (descrizione die


IO

veramente mette terdal

rore

) ,

rimasi fortemente maravigliato di quelle parole

intamolo in pi luogora

spiegatemi
dissi

Vocabolario
:

per

Entr
egli
il

in

pi luoghi
qui

nella
1*

mia mente

come pu

Villani

dirmi

che

Arno

entr in pi luoghi

do^x)

avermi mostre allagate


le

tutte le

rughe della citt ove


dire che

pi, ove meno, fuggendo


ponti da casa in casa
?

genti di tetto in tetto e facendo


gli

Questo

uno

rest

hagaato alquanto dall'acqua dopo averlo detto annegato. E mi cadde nell' animo subitamente il sospetto di qualche magagna nella lezione,
sciuto dal

sospetto

giustamente accre-

non vedere

in alcun altro scrittore

verun esem-

pio

e in tutto quel

poco

di

lingua

che conosco ninna

radice di questo stranissimo intamolare. Corsi


l''

dunque

al-

edizione del Muratori, ed ecco, pigliandola da lontano,


lezione che vi trovai
:

la

rotta la detta pescaja d' Ognes santi


il

incontanente ro-

vin e cadde
di qua.

ponte alla Carraja, salvo due archi dal lato

incontanente appresso per simile


,

modo cadde
e

il

ponte a Santa Trinit


la detta chiesa
;

salvo

una pila

un arco verso

poi
le

il

ponte Vecchio ... e valic V arcora


v'

del ponte

per

case e botteghe che

erano suso e per


che non
vi

soperchio

dell'acqua

V abbatt

e rovin

tutto,

rimase se non

due pile di mezzo.

al

ponte Ruhaconte

V Arno

valic

V arcora dal
in

lato

e ruppe le sponde in parte.


il

IN TAL

MODO

pi luogora ruppe e mise in terra


,

palagio del castello Altafonte

ecc.
,

Delle tre parole adunque in tal modo


scritte intalmodo
,

probabilmente

secondo

la

barbara ortografia degli ansi

tichi,

si

form, a quello che pare, e


;,

lesse la mostruosa
Z ,

parola mtrtmoZo

scambiando
gi

il

c^

in

un

onde corse
e
si

in-

tamol nella stampa, e dalla stampa /A/tamoZare nel Vocabolario


,

come

Aurizzare
s

neir antico

Calbadio

Pressovario nel

moderno

delle quali altrove

gi detto.

VOCABOLARIO.
INTENEBRARE.
^
I.

Offuscare ecc.
il

Intenebrare diciamo anche

Danics^iare
17

Voi.

IL

Par.

28
e

Offcndcrr

delle

cose per
(

via

di

rumon

e di
)

percosse senza fottiira.

Manca

F csenipio.

OSSERVAZIONE.
Se
])e
il

Vocabolario n'avesse dato


nel
cai^o
lo

1"

esempio

forse avreb-

potuto entrarci

spinto di cotal foggia di

dire.
la

Ma

privi di

questo ajuto ingennamcnie confessiamo


,

nostra ignoranza

protestiamo di non intendere rome


il

Intenebrare possa anche significare

Danneggiar
,

delle cose

per

via

di

rumori

e di percosse

senza rottura

ne per quante

dimande

n' abl)iamo fatte,

niuno ha saputo scioglierci que-

sto enigma.

VOCABOLARIO.
INTERRALE.
Lat.

Imbrattare, Impiastrare con terra,

Terra oblinire ecc.


I.

Per metafora, Dant. rim, 76. Le mie


iiiterran
il

ri-

me
si

ecc.

nelle

lodi

ili

costei

Di ci

biasmi

debile intelletto.

OSSERVAZIONE.
A
coloro

che

amerebbero

di

veder

rispettati e dolcei

mente
chiamo
delicata

ripresi,

come
i

quelli de' Grandi,

peccati mortali

della Crusca, e
la

veniali altrui miterati e scopati, dedi-

presente

Osservazione
il

a])bandoniamo

alla

loro

coscienza

giudizio del fallo che qui

de-

nunziamo.
Il

passo tratto dalla seconda delle

tre

liimose
filosofia

cansot:

zoni di Dante da lui

medesimo con profonda

tilmente commentate e spiegate neir opera del Convito


e

noi per chiarire meglio le cose riporteremo intero quel


citasi

testo secondo l'edizione che

dalla Crusca.

Per se

le

mie rime avran difetto^

Che

interrali nelle lodi di costei. ci


si

Di

hiasmi

il

debile intelletto

E
Di

il

parlar nostro che non ha valore

ritrar tutto ci che parla


il

Amore.
poeta seguita a dire
le

per tutto

corso della caiizoiie

il

della celeste bellezza di cjuesta

donna

pi alte cose e
:

divine che

mai possano in mente umana cadere


di

ben
ei

giustamente, perch sotto l'allegoria


vuole innamorarci delle bellezze della
alla

quella

donna

filosofia.
il

Ora, stando

dichiarazione

della

Crusca

quale

concetto che

n'esce? Eccolo netto, preciso


le

e manifestissimo:

Dunque

se

mie rime

s'
.

imbrattano nel lodare costei ecc. Si pu egli


.

buon Dio?
ai

Ma
il

zitto
il

abbiamo promesso
di

di lasciar tutto

divoti

Cruscanti dar

giudizio

questo
il

sproposito

tocca ad essi

la

sentenza, e

vedere con quali

e quanti piedi ei sia entrato nel Vocabolario.

noi non.

pertiene che

il

puro

officio

di

accusatori.
ci

Odasi adunque

primieramente

che

lo

stesso

Dante
sia

ragiona su questo passo.

Ptrch

da vedere che a
(

rispetto
)
.

della

verit

poco

quello che dir

la

canzone

Poi quando dice. Per

se le

mie rime avran difetto, escusomi da mia colpa, non de^gio


esser copato
,

della quale

reggendo
(

altri le

mie

parole essere minori che la dignit di questa


dico che se difetto
role

donna

).

fla

nelle

mie rime

cio nelle nde

pa-

CHE A TRATTARE DI COSTEI SONO ORDINATE,


la debilit dello intelletto
,

di ci

dM biasimare
y

e la cortezza del

nostro parlare

ecc.

Se

il

compilatore avesse ben pesato e compreso questo


il

discorso, avrebbe egli tratto

povero Dante a

dir

eresia

che

le

sue rime imbrattavansi nelle lodi della sua donna?

Eh

egli

mai detta ad una femminaccia


?

di chiasso

una

si-

mile villania

Ma

lasciamo

g"

interrogativi

e mostriamo

ao
eviclentlsslninmcntc tu'
il

compilatore non hn punto comei


p,i

preso

(\\.\v\V

Jntirran, e the non viene

Oa liitcmire,
lo

ma

dn J/itrure , ed per idiotismo plebeo

stesso stes-

sissimo che Intreranno o Entreranno.

Tralascio clie nclT edizione

del

Convito per Tartini e


Crusca,
la

Franchi

dell*

anno lyaS,

citata dalla

lezione di
d''

questo verso porta spacciatamente Entraron


tcrran
;

in luog;

In-

tralascio

che Entraron,
le posteriori
j

meglio ancora Entrrran

leggono quasi tutte

tralascio che cotal lezione

confermasi nel codice Bossi e ne' preziosi mss. dell'illustre

mio amico signor Mircliese Trivulzio, diligentissimo raccoglitore di tutte le cose di

Dante da

tutti

codici conosciuti,
la

parecchi de' quali e bellissimi adornano

sua famosa Bi-

blioteca; tralascio finalmente che questa lezione veniva a chiare note indicata e chiamata dalla Critica, la quale pur

senza

la

testimonianza de* codici conosce, tocca ed emenda


delle scritture.

gli errori

E quantunque

sia

molto simile

al

vero die Dante scrivesse quivi Intreran o pure Entreran


e che
il

fiorentinesco
tra

idiotismo

Interran

sia

scrittura di

qualcheduno

quei tanti rozzi copisti


gli

che esemplando
scritti

e storpiando colla favella del volgo

de' nostri
la
,

vecchi procacciavano con questa materiale fatica


jiulladimeno
,

vitaj
di

ritenuta
si

anche

la

lezione Interran
,

cui

spesso

gli

antichi

compiacevano

dico

che

il

citatore

di quell'esempio dantesco, se fu Fiorentino,

non intese

questa volta egli stesso


io

il

volgar fiorentino.

Ne

gi son.

che

gliel
,

da Pistoja

cliimandrita

ma Francesco da Barberino, ma Cino ma il Cecchi ma il Lasca, ma il grande ardel fiorentinesco parlare il Salvinti ma lo
afferma,
,
,

stesso Boccaccio: de' quali tutti

mi giovi

il

recar qui al-

cun esempio,
turi

alla cui luce


,

ognuno vedr che come ne' fuil

de' verbi Mostrarr

Aprire , Comprare , ecc.

Fioren-

tino per metatesi


(

ama

di dire

Mosterr , Jppirr , Comporr

toscanerie di cui, cominciando dal

Dctamcronc,

abJjianio

261

esempj
EiiUrib

nriiiitl )

cosi in Vece
,

di

Entvprb o Jatrer dice


pluraii
la

Interr
la

seguendo ne'
la

stessa

Iei!;ge

tanto per

prima che per

seconda
,

terza persoua.

Gino da
sando
c/i'

Plst. rim.

ci

ti

prp^o

metti ogni virtutf P< n-

enterrei per

te nel

fuoco

Frane, da Barlpr. Do-

cum. Prud. 2S6. La nave Et ancor avaccianza


gran cosa
a. e
p

di pigliare Se vuoi pHi securanza.

In galea interrai

altrove: Che

nova

Non enterria

In ogni
se

stia.

Lecchi, Ass.

i.

cos

ella

travestita

da uomo

ne verr a casa vostra,


col suo dottore.
ri'

e al hujo al hujo se n'

Lasca, Gelos.
letto.

3.

10.

enterra in camera Di poi a helV agio me

ENTERRO

nel

Salviati, Spin. 2.5. Io verr fuor di quest'uscio


in casa, nella
il

Voi

ENTERRETE

quale non troverete altri che la Spina.

Gli esempj che

Decamerone ne somministra son molti:

ma
ci
io
,

ci

basti la sola Novella quindici. Fatto questo^ cominchi E"srTERRA dentro?


il

V uno a dire:
disse

Questo non for


rivolti

Andreuccio : verso

quale amenduni costoro


di

dissero:

come non ;'enterrai? In f


terza volta verso la fine
io
f'
:

Dio ecc. E

di

nuovo

per
gli

la

Li morti non

mangiano

uomini;
Si

enterro
il

io.

buona coscienza si dica se un Vocabolario che talvolta non intende neppur il parlare del suo stesso paese, ed ha cuore di mettere in bocca a Dante la villana bestemmia che s' veduta , possa e debba a buon diritto con queste macchie
giudizio, e di

pronunzi adesso

in fronte dar legge e pretendere

1'

esclusiva assoluta per-

petua tirannia della

favella.

VOCABOLARIO.
INTREPIDO.
Add, Di gran cuore
,

Forte ecc.

OSSERVAZIONE.
Nella dichiarazione Forte non trovo
Intrepido
il

esattezza

d' idee.
;,

contrario di Trepido

iiomQ che

poa trema

che
e
la

non conosce paura.


corporatura.
tini
L"*

Uomo
i

rortc

uomo
tlalT

sana

valia

intrepidezza

viene

animo,
^S ini

fortezza viene

muscoli

e moltissimi
e

sono

trepidi di gracile costituzione,


di
1

pi che moltissimi
tutti:

vili

uone

spalle

la

bravura

de' quali

sta

nelle

gamlie.

Dunque Forte propriamente parlando altra cosa che Intrepido y come altra cosa e la forza dell' animo, ed
altra quella de' nervi.

VOCABOLAUIO.
INTUITIY ATTENTE.
l'ultimo

Avvcrh, Con ris-uanlo. Lai.


si

Jntu'uwc. Varcli. Lcz. 44^- ^' intende e

fruisce

bene intuitivamente,
Jchl.

e a faccia a faccia.

INTUITIVO.
Pone
egli
il

Che rlsguarda. Farch. lcz, i58.


e F ultima felicit
,

sommo bene
intuitisa

umana
quale

in questa cos fatta

contemplazione
ecc.

la

chiama

OSSERVAZIONE.
Per
gli

esempi chiaramente
qui

si

vede die Intuitivamente e


significanti

Intuitivo

sono

termini

nuli' altro
si

che la

mentale visione

dell'

anima quando
esprime

astrae dai sensi e

s'immerge
zione

tutta nella contemplazione di Dio.


ella

La dichiara^
visione

Con riszuardo

bene

questa
^

contemplativa?

Con risguardo vale Con


,

risprtto

Con

cir-

cospezione. Con cautela. Tass.

Ger. 19. jo. Tacque; e in,

contra

si

van con cran risauardo

Che ben

conosce V un

V altro eaaliardo. Vedi nel Vocabolario tutte T altre tranizioni di


riferiscasi
l'

questa voce
al

non ne troverai

pur

una

che
del-

fruire

intuitivamente

e a faccia

faccia

ultimo bene, n alla sua intuitiva contemplazione.

07:uj

VOCABOLARIO.
INVASAPvE.
Assalire; e
si

dice propriamente de' dealtrui

monj quando entrano addosso

ecc.

OSSER FAZIONE.
Questa definizione
rio, e la
d"*

Invasare l'antica del Vocabolain

conferma

il

Salvini

una Nota
e

ala

Fiera, e

r accetta nel suo Dizionario l'Alberti,

pienamente s'acvoce.

comoda
la

al

comune modo d'intendere questa

Ma

che

propria e primitiva significazione cV Invasare sia Inde-

moniare,

meno che
al

il

corpo umano non


:

sia

proprio vaso

del diavolo, noi so credere


alla

fatte

le

debite riverenze
gli

Crusca,

Salvini, all'Alberti e a tutti

Esorcisti
,

che sperano

di

veder rimesso
la
,

il

diavolo

5tatu quo

dico

che Invasare, secondo

sua naturale apparenza, pro-

priamente Metter nel vaso

come

Invasellare
, ,

V.

il

Voca-

bolario ), Mettere nel vasello; Infornare

Metter nel forno; Metter nel fiasco


(

Imbottare
e

Mettere nella botte

Infiascare

va discorrendo.

A me

pare adunque
)

e nota

bene che
dive-

pare semplice dubitazione


nuto vaso del demonio

che

il

corpo umano

sia parlar figurato,

salvo che Corpo

non
dirai

sia

perfetto sinonimo di Fiasco o di Botte.

che T Invasare che qui intendesi dalla


dall'
,

mi Crusca non

se

viene da vaso, ma
p.Tssivo
d''

addiettivo latino Jn(?a5U5 participio

Invado

is

ital.

Invadere, risponder che nepei significa

pure

in

questo caso propriamente

Indemoniare
,

Rendere ossesso,

ma

sempliceinente Occupare
Terror invasit
,

Assalire

che se pe' Latini

e traslato

Pestis invasit.
l'

Furor invasit, traslato del pari sar per noi

invasar dei

demonj. Dico inoltre che ammessa di buona voglia questa

seconda etimologia, non


che non uno,

si

distrugge punto

la

prima;, e

ma due sono sX ^^^-^''^'^^^^^

della lingua italiana;

3^4
pevciocclir
.

oltrr quello de' diavoli, v' e

anche quello del

vino, dalla stessa Crusca portato al terz-o % per Infonder nel vaso col seguente esempio del Buonarroti, Fier. '6. 4. 4.

attendono a bere Del coperto liquor che

s^i

5'

invasa.

E E

se altro esempio se ne desidera, eccolo per

similitudine
2,9.

nel senso di
frutte e carne

voracemente iugojare.
e

Ar. Fur.

72..

pan pur

eh' egli

invase

Bapiice

ed usa

forza ad oini

sdente.

Ne' quali due esempj Invasare non


ne trae F origine dalF
J/i-

certamente quello del tema,

vasns latino,
la

ma

dalF In e

Vaso italiano: e di grosso erra

Crusca nel crederlo della stessa razza.

VOCABOLARIO.
INYESCAPvE
Per
tacere,
e

INVESCHIAKE.

Impaniare ecc.

me taf. Dant. Inf. i3. Cirio non posso e voi non gravi Per eh' io un poco a
?n

ragionar nv inveschi (cio


fondi e
ni allunghi ).

intrighi ,

mi prO"

OSSERVAZIONE.
Sono parole
tato dalla
dell' infelice
fattagli

Pier dalle Vigne

clic

allet-'

promessa

da Virgilio che Dante in amolTeso schiantando Farn'

menda d'averlo involontariamente


l)uscello

che tenealo imprigionato


il

avrebbe ristorata
suicidio.

la

fama, racconta

pietoso caso del


^

suo

Dunque
lasciarsi

non

intrigarsi,

n profondarsi
di

ne allungarsi^
e
dall'

ma

vincere

dal piacere

ragionare

allettamento

di

quella cortese promessa: nel quale affetto chi mai saprebbe

comprendere come c'entri V

intrigo e la profondit?

VOCABOLARIO.
INVIDIA.
Per Indivia.^ erba nota ecc.

OSSEliVAZIONE,
Su questo innudito
sola
e

singolarissimo
tutto

idiotismo,

cui

la

mania

di

credere

oro

il

dialetto dominatore
,

ha potuto

introdurre
:

nel

Vocabolario

noi

non faremo
la

alcuna parola
ganza.

che ognuno da se ne
in

intende

strava-

Perci

luogo
,

d'

osservazione

porremo alcune
Vita
di

stanze del Passeroni

assai a proposito.

Cicero-

ne

canto I,

st.

76

e seg.

Certo

compilatori della Crusca

Avrehher preso quasi a ferrar V oche

registrar ogni parola etrusca:

Indietro ne lasciarono non poche.


Il che
il

pregio del libro alquanto offusca.


,

Ma

dove vanno

chi le sa
eh'' io

_,

le

loche

vi

collochi alcune
lor

n'ho usate.

Che furono da

dimenticate.

con questo mi credo aver risposto

certi schizzinosi j

cjuali

udendo
non sapendo
V intendo

Qualche nuovo vocabolo, tantosto

Gridano

Crusca , Crusca

Che questa Crusca, al

dir delV Ariosto


cos
:

Non

farina

e anch'' io

ne chiedo perdono a
i

tutti
i

quanti
Cruscanti.

I Cruscosi,

Cruschevoli,

Io so che Orazio Fiacco solca dire

lo

stesso

pu

dir ogni altro autore.


rifiorire

Che torneran pi voci a Che


a' giorni nostri

pi non sono

in fiore.

E
Di

molte e molte ne vedrem morire


quelle che oggid sunt in honore.

Per qualche vocabolo andr usando

Che nuovo

vi

parr di quando

in quando.

i66

mi prender forse la

licenzia

Di usar qualche vocabolo lombardo.

Le

fiorentinerie lascio a Fiorenza


le

uso per lo

men con gran


di

riguardo.

10 sono un

uom

buona coscienza
mi nuardo:

E E E

da
le

certi riboboli
lascivie del

parlar toscano

Lascio da parte come buon cristiano. (*)


pria che dir Covclle
,

Alle guagiiele.
,

Voi diresti, Io farebbe, Oaib


11

Oliimei

Ninferno

E' mia polli, e


declinar
,

il

Gnene,

il

Gliele

Che fugge

il

mi castrerei.
^

Tutte belle j bellissime loquela

Ma

che mal

si

confanno a'v'rsi mici.


naturale
olio

Scritti in libero stile

Senza mettervi sopra

ne sale.

Ma

tra

tante lascivie affermo e dico

la

Che Invidia per Indivia

pi matta

bisogna del senno esser nemico


di questa fatta.

Per usare un parlar

Perci tutto dal rider mi sbtllico

Nel veder che

il

Erullon
,

me V abburatta
insalata.

Per vocabolo vero

e che cangiata

In peccato mortale ha

Che la canaglia^ e chi della canaglia


Imita la favella ognor buffona

Dica: Masia, va nell'orto,


Quattro piedi d'invidia:
si

mi

tacila

perdona.
ortaglia

Ma

che la Crusca di
,

vile

Colga tal erba

a noi

la dia

per buona

Questo ci che a parlar in confidenza

Fa

dei gangheri uscir la pazienza.

<

L-*

segoenti

ottave

non

si

hanno

nello

stampato

ma

si

leggono

nui. in margine a n esemplare da noi posseduto.

3,6'
1

Qual

sia stato

il

suo fin nel consacrare

Queste del volgo ree maledizioni.


Io noi saprei ben dir
Cli ella
;

ma
ci

certo

e'
:

pare

ci pigli

tutti

per minchioni

che l'erba che qui la

vuol dare

Sia tutt' erba trastulla. Or questi doni


Tenori per s
:

che ninno in fede mia

Man[>ia la tosca invidia in Lombardia.

a chi la vende in fiorentino dice


,

Vatti a impicca, frateiiiio

con inogllata
s'

Ma
Or
,

col parlar che al Galateo

addice

Vatti a far benedir colla derrata.


ver mettere
lettere
il

tas-lo

alla radice

Dico a

tonde e alla spacciata


itcdo

Che

il

por nel Dizionario

vero

Qwste

tosche lascivie vitupero.

Dizionario vero italiano


Quello fia mai che al favellar corretto

E
Di

comune

de' savj

sottomano
il

Soprappon della plebe


tanti che n'

dialetto.
e

abbiam gi chiaro

piano

Dante mostr nessuno

esser perfetto

tutti

li

condanna

("^).

Alla versiera

Dunque

l'erba d'invidia; e

buona

sera.

(*)

Altres fece

(Dante) uno

libretto,

che

l'

intitolu

De

vulgati eloqucn-

tja

ofe promette fare quattro libri,


la

ma non

se

ne tropa se non due, forse


,

per

affrettata sua fine ^ ove

con fokte e ADonso latino

e belle

rAcroM

RWKOVA

TUTTI

VOLGACI o'It^ha.

Qo. \lllnni, 1.5, e. i?<4.

APPENDICE.
i

D
lume

AREMO

111

questa

Appendice
,

le

promesse
nel

criticlie

noterelle del

slg.

G. Gherardini

colle

quali ei raddrizza

alcune torte osservazioni


della Proposta
:

nostre

trascorse

primo vo-

piccolo

campo per
come
il

lui a

hv mostra

del suo squisito giudizio,

ma

per noi non piccolo testi,

monio

della sua leale amicizia


il

sar della nostra


stessi.

riconoscenza

pubblicare quei nostri errori noi


dell' egregio

Daremo appresso una Lettera


Petronio
sig.

traduttor di

Direttore

dell'I.

Pv.

Archivio
a cui

di

Guerra,

il

\incenzo Lancetti. Questo erudito,


la Vita

recentemente

ha cresciuta assai lode


nese, Console
guardanti
le

di P.

Alfeno Varo Cremostuclj

Romano, avendo

ne' lunghi suoi

ri-

cose della milizia notate parecchie ommissioni

del Vocabolario della Crusca intorno alle voci che

immequale

diatamente fan parte del Dizionario militare italiano, ne


lia

fiuto

materia della Lettera che pubblichiamo,


di giuste

la

ornando
d'

lodi quello

del

Grassi

potr

servirgli

Acciunta.

Verranno

in

seguito due altre lettere di celebratissimo


1'

Poliglntto intitolate,

una Della Grecit

del Frullone^

l'altra Dflla erudizione orientale del Frullone,

Non

pia-

ciuto
il

all'

autore di permettere che


:

si

ponga

loro in fronte

suo

nome

forse per la ragione che

non essendo esse


che
piena-

che un piccolo saggio delle mancanze del Vocabolario sopra


gli

enunciati due punti


alla

gli

sembrato

mente non rispondano

misura del suo vasto sapere.


:

Nulladimeno ex ungue leonem

ed ognuno che vorr per

269

r avanti
cui
,

dar opera alla riforma


farsi

del Vocabolario italiano,

potr da qnei pochi cenni


rispetto alle

una norma del modo con tante voci venute dal Greco , dall' Arafa

bo

dall'Assiro, ecc.
1'

d'uopo governarne
,

la

correzione
della

e sistemarne
parola.

etimologia

prima porta

alla scienza

G. Gherardini a V. Monti,

I.*

OU

quel verso
,

di

Dante, Purg.

14.

Anciderammi
il

qualunque m' apprende


zione

voi avete riprovato


,

verbo Apla le-

prendere per Prendere semplicemente


nidobeatina

preferendo

qualunque mi prende.
arreca
^

Notate

che

la

Crusca Veronese ne
dalla Storia del

un secondo esempio cavato


dove quella
tali

Bembo

ed in Apprensione troverete pure


5

un esempio

di

Mons.r Vincenzio Borghlni


che
fanno
continuo

parola sta per Prendimento. In grazia dunque di


pj e deir uso

esem-

dell'una e dell'altra

voce

nostri Avvocati, Notaj e Fiscali nel senso da voi


(

biasimato potreste

il

dovete

rivocare la vostra conOltre che

danna

conceder loro una


^

lettera di grazia.
e

origine loro legittima


e
simili

per Imparare

sia

me pare che Apprendere modo traslato recando alle


a
,

facolt dell' intelletto ci eh' proprio delle mani.

Voi ben vedete che a me. come Medico, corre l'obbligo di tentare ogni
via

per

prolungar

la

vita
e
si

agi' in-

fermi
sione
^

ma
ci

voi

messo da parte T Apprendere

V Apprenprofonde,

mostrate nel Vocabolario cancrene


chicchessia perdere
io

che debbc
verlo
:

ornai la speranza di riaislldato.

ed

pel primo

V ho per

2~0
2.'
i\i

DlsrAMATxE per rubhlicare con fama e vera peste


,

lincun

come
sono

voi dite,
j^er
d"*

e.l

anzi errore inanifesto della

Crusrn.

Io

avviso che ncll' esempio recato


la

nel Voca])olarlo ne voi, ne

Crusca abbiate bene comquella


fletto
,

presa
dice
:

!a

vera

significazione

di

voce.

L' esempio

Gind, G.
si

Ora
li

il

tempo

che la nostra pro-

dezza

disfami tra
si

nostri nemici

e che la valenzia ;ua-

7ifestamcnte

dimostri.

Date primieramente
significato
si

quel

si

disfa-

mi

il

suo proprio e naturale


il

cavi
la
//

la

fame

poscia

figurato

si

sbrami,
,

vedrete
:

che

sentenza

corre chiara e sincera


la

ed questa
_,

Ora

tempo die

nostra prodezza

si

sbrami

si disseti

nel sangue de' nostri

nemici: altrimenti, ritenuto Disfamare per Pubblicare con

fama, avremo

in

quel testo, come


della

ognun pu vedere,
idea.

una superilua ripetizione due saranno

medesima
,

Perci,
,

6e vi parr giusta la mia interpretazione


irli

non uno

ma

errori del Vocabolario

voi ne notate

uno

solo

e
sia

cadete in errore voi stesso opinando che ivi

Disfamare
8.*

realmente usato nel senso voluto dalla Crusca.


spiega
:

Dare a macca. La Crusca Veronese


uso.
^

Dare

abbondanza o Dare a

Questo Dare a uso chiaro


trarre
in

errore di stampa

ma pu

inganno
;

ed un

cattivo resalo fatto alla Crusca antica

ne vuoisi tacere
della stessa

che nella Veronese ve n'ha molti


spezie.

ben molti

Egli e vero che

il

Vocabolario in
:

w.acca spiega
di
6.

semplicemente Con abbondanza

tuttavia

un esempio
Cen.
gli
i
,

A macca
meglio
visitarla

per

ufo l'avete nel Lasca,

nov.

Ser Agostino pensando alla sua

Mea ,
,

che

era riuscito
di

che
,

pensato

non

s'

aveva

si

dispose

tornare a
,

e veder se cali potesse colpir seco di nuovo


(*J
;

ma

non come prima a macca

anzi pentito al tutto di quel

{')
t.

?i

potrelLe aggiu^ncre anclie qucit" altro


-^

dell'

Ariosto

Fur.

e.

3c

S.

ola non pero the Orlaw^.o a pigili vada

C'te

di pettur* ftiol

vivere

che fatto as>eva

tolse

il

pappvo
darle
Ilo

stesso

un pajo
lo

di

crossi

capponi, con animo


vuto
,

di

V uno per

benefizio rice-

e gli altri

per qu(

eh' egli sperava di ricevere.


vi

4."
de""

Benna.

Come mai

fuggito

dagli

occhi

uno

pi strani abburattamenti del Frullone su questa voce?

Dopo averne egli dato sopra un esempio del Dittamondo Benna per Treggia , spiegazione meritamente da voi derisa
,

non avete

voi osservato che alla voce


e
,

Brenna
in

egli

cita lo stesso

esempio,

cangia

la

Treggia

cattivo e di

poco prezzo
le

lat. Ignobilts

un Cavallo caballus? Se vi vedel

nissero

meno

prove che
Crusca

lo spirito regolatore

Vo-

cabolario della

non

uno

solo

eh' egli real-

mente
sappia

opera di molti capi fatta a pezzi senza che


il

T uno

lavoro dell'altro e senza mettersi


di questi

in

armonia,

la discordia

due

articoli

Benna

Brenna comsoiii-

pilati

sopra uno

stesso

testo

potrebbe per se sola

ministrarne una irrepugnabile dimostrazione.


5.

Anche
,

traffatto

lat.

voce addlettiva DIVISATO I per ConInformi s , Deformis , erano da notarsi due aballa

bagli. Il

primo esempio,
Messer lo gdoso
esse
,

ristabilito nella sua integrit


s'

questo

avea messe alcune pctruzze in


s

bocca, accioccic
che
egli
,

alquanto la favella gV impedissero ,


dalla

a quella
oqti

moglie
s

riconosciuto

non, fosse ,

parendo<^li in

altra

suisa

del tutto essere divisato,


(

che esser da
g.

lei

riconosciuto a niun partito credeva

Bocc,
prete.

7, nov.
si

5 ).

Or

dalla Novella

si

vede che cotesto getravestito


,

loso

era

divisato
sta

da prete
quivi

cio

da

Dunque

Divisato

per

Travestito

o sia
,

come

Francesi dicono Dguis, e non per Informis


Divisarsi per
l'

Deformis,

Travestirsi (se dguiser )


Il

usato anche dal,

Alamanni

Conte

s'

era in maniera di giojelliere divisato

macco.
resto

Ma

centra
rsel

rli

e-eni|ij

sta

l.i

ragione intrinseca della

jiarol.ij

e ie

fermo

creder che

macco per

ufo sia

mal

detto.


portando
pag,
in
).

braccio

iria li

quelle cassette ecc.


clie

Nov. unica,
si

io3

Dubito anche

T esempio che

reca di

luesser Brunetto
Dcforniis
y

non possa ricevere V interpretazione di Injormis ma non ho il testo per assicurar-^

mene.
Finahiit'nte

T ultimo esempio dice: Gli

ordini discom(

posti

e divisati

Sinistramente de* vostri edificj

Buon.

Fier.

2. 3. 3 ).

qui divisato non significa n contraffatto, ne

informisi n deformisi
la

ma

distribuito , scompartito.

Non vede
avver-

Crusca che questo addicttivo accompagnato

dall'

bio sinistramente non pu ricevere altra significazione?


6."

CoxTiN'UO.
?

Volete voi imparar


il

T arte del dare


Continuo li
,

le

definizioni

leggete

Vocaliolario

in

troverete
discreta.
:

Aggiunto di

quantit

che la diversifica dalla

ed termine de' filosofi.


nulla.

Queste

parole in vero

non ispiegano

Osserviamo adunque che cosa s'inil

tende per discreto^ e allora ne caveremo


II. Discreto e anche tarmine filosofico
tit
,
,

costrutto.

Aggiunto di quan-

che la diversifica dalla continua.

Ma

ne qui pure
l'arte

apparisce s^lcun lume.


diflnlre

Dunque ne
altra.

risulta

che

del

insognata dalla Crusca consiste puramente nel dire

che una cosk non un'


se conoscete

Ora per vostra


di questo piede,

f ditemi
la

metodo pi speditivo. E quando noi


si

ve-

diamo continuamente procedere


noi credere ch'ella

possiamo

ricordi pi d'aver difiinito la DlF,

riNizioNE, Termine

filosofico

ed

il

Detto

che palesa

V essenza
che sia

e la qualit di

che che

sia

o veramente Parlare

che con proprj e conosciuti vocaboli V essere esprime di che


?

la vero a
il

me

pare che delle dieci volte, le sei

ella faccia tutto

contrario.

Y. LaN GETTI A V. INlONTI.

L
i

.o

pure

ornatissimo
fo

Cavaliere

ed Amico

con

tutti

buoni Italiani
la

plauso alla franca vostra Proposta risdel


la

gnardante

riforma

Vocabolario

desideroso

io

pure

di attestarvene
il

mia particolar compiacenza, e


la

di
,

secondare

meglio che potr

vostra nobile impresa

v'indirizzo questo

mio

scritto toccante la

malmenata im-

portantissima parte della militare nostra favella.


Ella cosa veramente singolare che gl'Italiani, presso
i

quali ogni maniera di scienze e di


fiorito
,

lettere dal tredice1'

simo secolo in avanti ha


nuerra
zioni
,
,

compresa
le

arte della

che ne furon maestri a tutte

nel fatto delle cose militari


il

moderne Nanon abbiano giammai


che

stabilito

conveniente linguaggio. Questa singolarit disi

viene anche maggiore, ove


affatto italiane
si

consideri

molte voci

trovano accettate ed usate nella favella


fortificazioni appar-

guerresca delle altre Nazioni, e massimamente in quella


parte della scienza militare
tiene.

che

alle

Eppure
i

vi

ha taluni (e pochi non sono, ne ignari,

ne sciocchi)
llno^ue

quali
le

non trovano

la

lingua nostra cosi atta


il

ad esprimere
le

cose di guerra, com.e lor pare che

sieno

straniere, e tra esse la franzese e la tedesca.


fu
5

Tempo
ramente
credere

ognuno

il

ricorda, che riunita quasi inte-

in

un

sol
,

corpo l'Italia superiore, con gran parte

della centrale

e fattosene

un Regno

che

si

voleva far

esclusivamente Italiano, abbisognarono a questo


alla

leggi e regolamenti d' ogni specie

nuova sua forma


e

adattati, e stabilimenti e istituzioni ad essa conformi,

forza d' uomini e di luoghi proporzionata. Lasciamo stare

che

provvedimenti necessarj per


Voi.

istabilire

disciplinare.

IL

Far.

1,

i8

274
istruir

eJ amministrare

rodesta forza
di
,

si

andarono menavevanio presso


scuole
e
i

dicando dngli esteri, mentre


noi
,

ci pure

non

ali

elementi

soltanto

ma
\^n

le

mo,

delli.

Ci forse potea giovare ad

precipuo intento

quello cio della uniformit con quegli stranieri medesimi

co quali
io
si

si

voleva che avessimo un comune interesse.


e

Ma

mi ricordo,
ebbero
a

tutta Italia ne fu testimonio, che

quando

proporre ed a pubblicare leggi ed istruzioni

in

proposito, e che uomini accreditati nelle lettere chiale

mati vennero a scriverne


versie insursero,

minute
cose

gravissime controprescriversi,

meno

sulle

da

che

sulle parole da usarsi nel prescriverle

o nello indicarle,

e che

si

volle ad ogni

modo (non
al al

gi da codesti uomini,

ma

da coloro che eran loro

di

sopra e

d""

autorit e di

rango) dichiarare in faccia

cava

di

una favella militare,


conveniva
.

mondo che T Italia mano che per lo meno di moldella guerra era priva,

tissimi vocaboli spettanti all'arte


i

quali

assolutamente

prendere

dalla

lingua
la

straniera

con piccolo cangiamento nelle

desinenze

nostra arricchirne.
si

ricordoini che assai da

que' signori
nella
mili-

rise

di

un

illustre
il

Veronetie di alto grado

tar gerarchia,

quale vergognandosi di cotal nostra pre-

tesa povert di vocaboli rifiut con ottimo

senno che
con

la

voce franzese ^utres


fatto
fjuetri

si

convertisse in italiano,
di

come avea
quella di
di

un
y

grosso

commissario
che

guerra,

non parendogli
resa

Fidea

precisa
^

codesti
altri

^utres venisse

con

quella di stivaletti

come

opinava, o con quella

di borzacchini^

come
Uosa

io
si

suggeriva,
traducesse,
;,

volle che con l'altra toscanissima di


e che

Uosajo

si

chiamasse
dell'

il

fabbricatore di essi
in

queste
di

due voci purissime


gallicismi
riusc

Arno

mezzo ad un monte

ad incastrare. Nel che per avventura egli


abate Ce-

precedette di alcuni anni l'opinione del buon


Tri
,

che

alle

sole parole

usate

dagli

autori toscani del

trecento vorrebbe ridotto


Siffatta

11

colto

parlare

clegr Italiani.
taluni
allora

povert

di

militari
la

vocaboli, onde

ostinatamente accusavano
alla lingua

comune
,

lingua d'Italia, non

dorea

attriljuirsi

ma
li

que' compilatori e tra-

duttori dal franzese che

non

conoscevano. Di che sov-

viennii aver io preso cotanto dispetto, che veduto


alla
(

mancare
militare

nostra letteratura

un Vocabolario prettamente
il

giacche imperfettissimo era


)
,

solo

che allora avevamo

del Raschini Soliani

accortomi che da cotal mancanza

cotale ignoranza pur proveniva, poicii la scienza di costoro tanto era estesa quanto di
jerano
essi

pi e diversi Dizionarj

provveduti,

il

pensiero mi nacque di allestirne

lino, che per la copia delle voci rendesse patente in ci

pure

la
,

ricchezza,
e

anzi pure la ridondanza della

lingua

nostra

mi

vi

misi subito intorno con quell' entusiasmo


si

col quale

una nuova impresa

suole per lo pi comin-

ciare. Alla compilazione di questo

lavoro

parvemi esser
gli

debito mio di far concorrere non solamente

scrittori
,

deir arte

di

pu r Italia

non piccol numero vantare, ma ben anche


cui
le

che

sommi sono

gli

storici

pi insi-

gni, dai quali

guerriere gesto de' chiari capitani e dei

bellicosi popoli ci

vennero con bello


altro
di

stile

narrate.
,

Ma

come accade che un pensiero un


nasca da cosa, parvemi che non
facesse mestieri di occuparmi
oltre le
,

ne generi
e

e cosa

sole

nude parole

ma

giovasse lo spinger pi

mie ricerche.

la

Di qui, come voi pur sapete. Cavali er pregiatissimo, Storia della militare letteratura e quella contemporadell'arte della guerra m'invogliai di comporre,
a raccogliere materiali e

neamente
e

ben dodici anni


i

ad ordinarli,
sif-

e a preparare
fatte

prolegomeni

che a ci.iscun ramo di

due storie potevano convenire, vi ho speso intorno


quale per avventura
la

ostinatamente. Troppo tardi mi accorsi di essermi accinto

ad un'opera,

alla

vita

mia non

bastava, e

meno sicuramente
io

il

talento, dappocli troppo


nel quale architettarla,

vasto disegno aveva

stabilito,

ond* che disgustato del mio troppo volere ogni ulteriore


Ionica sospesi.

In siffatto spazio di
si

tempo per cento nuove


modi
di

occasioni mi

oflerirono di osservare eccellenti


la

dire, che nelle materie militari


stra, da gi hziosi
tare.
scrittori

bellissima

lingua

no-

adoperata, ha
ai
lil)ri

saputo inven-

Ne

ci

si
i

riferisce

soltanto

meno

dair et

nostra lontani,

quali per lo stesso incremento dell'arte


di

riescono pi doviziosi

formole
il

di

dizioni

ma ben
Vo-

anche

ai

pi anticlii. Laonde

pensier primo di un
risvegliossi
,

calolario militare italiano in

me

per qualche
la

tempo
volt!.

il

secondai

non

si

caldamente per come


a

prima
altro

Il

metodo da me tenuto

quest'uopo non in

consistea, che nel notare partitamente tutte le analoghe

voci che in ciascun pulito scrittore trovassi usata, onde

raccozzandole
tare
il

poscia

riordinandole

ne avesse

a risul-

Vocabolario.
sig.

Ma

prevenuto nel mio

progetto dal

dottissimo
cato, per
Il

Grassi Torinese, da ci pure mi son distacil

non perdere senza lode

mio tempo.
sig.

Dizionario militare italiano del

G'*assi

ha final-

mente riempiuto una laguna che nella nostra letteratura rimanea. Ch' egli abbia con perfetto giudizio condotta quella
sua bella fatica verit da
fessata
il
^

tutti

dotti ad

unanimit con-

ed

io

che

forse

meglio di ogni altro leggitore


fui

merito di essa dovea


applausi
1'

conoscere,

tra

primi
alle

che

di giusti

accompagnai.

Egli

pure

sole e
si

nude voci, da brevissime


limitato
,

e chiare definizioni spiegate,

e ci dehb' essere
di

precisamente
da buoni

lo

scopo di
avesse

un Dizionario. Se
egli voluto ad
il

esempj

tratti

scrittori

ogni voce essere generoso, che sicuramente


io
,

potea, nulTaltro, cred'


la

avrebbe

lasciato desiderare.

Imperocch siccome
teria

nuda voce pu chiamarsi una mainerte o una merce m.orta, ove dell'uso che debbe

i77
farsene non
si

alibla

esemplo

cosi dall*
,

esempio accome
at-

pagnata, che gentile scrittore ne dia


tiva

merce viva
della

materia

pu

dirsi,

nel

commercio

coman
il

favella a
sig.

buon

diritto

accettarsi.

Ma

da ci forse volle

Grassi astenersi per timore che T opera non riuscisse

voluminosa pi
le

ch'egli non
italiane
,

avea
egli

divisato.

Se poi tutte
registrate, o
^

voci militari

abbia

facil

in essa
il

se alcune dimenticate

cosa

deciderlo

ed io
parole

ne traggo
io notate

la

prova dal confronto che


le

feci

con

le

che furon pure


,

ultime che, giusta


ritrassi

il

mio metodo, aveva


della guerra di

le

quali

dalla

Storia

Semifonte

impressa a Firenze

nel lySS

nella

stamperia
,

Imperiale, e scritta da Mess, Pace da CertaZc/o


toscano che
colo
,

scrittore

fiori

tra

il

tredicesimo e

il

decimoquano
il

se-

che

per conseguenza tra

coloro che

buon
della

Cesari vuole aversi a venerare


italiana favella.

come

unici modelli

E veramente bisogna

considerarlo per uno

de" buoni storici militari d'Italia: perciocch egli

d'una

impresa tutta guerresca ha narrato


rata

la storia,
,

e l'ha nar-

con abbondanza

di

voci

militari

di

cui

parecchie

tuttavia sono in uso.


fosse di quelle

Che
e

se alcuna di esse

nel

numero
si

contadinesclve e

plel^ee e

montanine che

Dante pur condann,

che per dismesse ed antiquate


l'italica lingua

denno

rifiutare

ci

pur manifesta che


di

non

mancherebbe all'uopo
sciute ed usate
,

maniere sue proprie gi cono-

ove per esprimere qualche nuova idea

relativa a militari faccende venisse da altri violentata ad


italianizzare

voci straniere.
io

Le quali parole
al

di
di

Pace da

Certaldo

com'

dlcea, poste

confronto

quelle nel

Dizionario del

sig.

Grassi riportate, molte ebbi a rilevarne

ch'egli non ha riferite. Io credo perci che piacer vi debita.

Cavaliere pregiatissimo, che

siffitte

voci dimenticate,

a voi, che delle ricchezze della lin;ua nostra siete diveKtito


si

splendido apologista

giovi

il

far manifeste. Noia

3-0
Intendo inferire Jn ci
fatto sopra
nitri

clie

ove uno spoglio

d colai

voci

buoni

scrittori io
,

prendessi col medesimo

Dizionario a raffrontare

pi
io

altre

mancanze
,

in esso

ne
altri

dovessero risultare
sei creda. alle
il

che

noi credo

u voglio che

Eccovi adunque molte parole italiane spettanti


di

cos'

cuerra

clie

11

Pace da Certaldo usa,

che
alla

sig.

Gl'assi

ha ommesse.
lingua,
si

Le antiquate
le

doniamole
si

ricchezza

della

ma

altre, se

vi

piace, a

quel Dizionario

aggiungano.

AccoPvDO

cio patto o convenzione. Allo accordo asseTi'

tiva e gi

avevu piegato

ecc.

pag. 46.

Afforzare, aggiugner
vece
di fortitcare.
. .
.

forza, e usato in questo senso in

Onde messo e^U


,

tutto esso

borgo in

suo servaggio

afforzollo
3

con

la miglior
2I

parte delluoghi pi

l'oste ricovtrowisi

pag.
,

35.
ecc.

Affurzorono
,

importanti con batti/olii

pag. 84.

Allumato, curvo

foggia

del

cerchio
,

della

luna.

Era
.

adunque Semifonte situata quasi a ovata


allunata, pag. 27.

ed alquanto

ArpiANAMENTO sostantivo del vcrlio soprascritto, usato nel senso medesimo alle pagg. 16, 62 e 80. AppiakarE , in luogo di abbattere o sm^.ntellare. Si
,

dovesse

in

tutto

per tutto

diroccare

appianare la
pagg. 6(,

detta Rocca, pag.

64^

di

nuovo

alle

62

e 69.

Arnesato
sberga
,

cio armato. Arnesato con ghiazarino e sopraSo.

p.^g.

Assisa

lo

stesso che Scissa notata pi innanzi.


intot-no
alle

Ballatoio, corridore con sponde

muraglie.

torre avea di sopra alta pi die braccia


p?^g.

cxx fatta a

ballatoi,

29.
e

Baliare

Balia

Balioso
11

per sovrastare e aver prea

minenza o

simile.

verbo trovasi usato

pag. 47,

il

279

nome
Erano

a pag.
le

28

il

derivativo o epiteto a pag. 34.


di

mura

della

Terra

...

fortezze

adornata,

quali gli davano non


oltre

meno

bellezza, che balia.

Uomo

modo forte e balioso , ecc. Batosta ^ stando al Vocabolario della Crusca questa voce
significa contesa di

parole

ma
egli

il

verbo Batostare usato


,

da Pace

di

Certaldo vai per battere

significa
,

con-

tesa di fatto.

Non avendo
,

in
,

quel subito
pag.
18.
si

per la

Terra

batostare

forze suffLcienti

Tuttoccli

sempre ora da questa, ora da quella parte


pag. 35.

batostasse

in quest' ultimo

senso

la

voce Batosta
che certa-

usata in pi dialetti di Lombardia

anche attvialmente.
,

Bega. Gli editori

della

Storia
stati

di

Seraifonte

mente debbon essere


cosi di questa parola
V
ff

Accademici
scritto:
r<

della

Crusca

hanno

Voce

antica che

non banda

nel Vocabolario.

Crediamo che

significhi

una
ad

o striscia o traversa militare solita portarsi


la

armacollo sopra

sopraveste dell' armadura, a simi-

tf

litudine di quella che oggi

chiamano Padrona.
,

*>

A me
cose-

pare inesatta questa


i

comparazione

e credo
,

essere la

Bega ci che Franzesi chiamano baudrier e noi munemente tracolla. Pace da Certaldo la nomina ne'
guenti passi
:

Arreconne una soprasberga di sciamito fatta


e gialle

a onde nere

con una beca da armacollo di zen-

dado gialda

tutta

sparsa di capi di dragone, pag. 76.


la

ancora fuori intagliato


^

detta soprasberga e beca

pag. 82

di

nuovo
egli

e arrecoe

una beca

di
,

zendado
e questa

gialda tutta sparsa di teste di

dragone

verde

beca

diceva

averla

acquistata in mentre che in


,

oste e corte di Federigo militava


.

pag. 94. (*)

1
(*")

di
tracolla

In Lombardia dieesi Beca


Parrochi

quella
di

specie

nera

verde

che

portauo

sovra

uoi spalla

C'>tvt

insegna Jclla orn

dignit.

a8o

Bekzare, voce
a sito iisso.

niitiquata,

che

vai

bersagliare o colpire
.
.

Lo capitano
e

di quella
di

berzava a

mano

saWa ognuno, pag. 47,

nuovo
fu
-,

a png. 48.

Cariaggio, uccisione,
dato per
gli Fiorentini

strage. JE
,

i^i

carnaggio in buon

pag. 47

e di

nuovo
. ,

molti e

pi

altri dallo

carnaggio sprovati ricorrono


Notisi
clie
la

agli ajuti

di'lni,

pag. 40.

Pace
lingua

queste cose
franzese

scrivea
forse

prima del i3oo, quando


pi rozza e bambina che

era

la

nostra, onde pu credersi

che
stre

la
si

loro voce carna2.e

molte altre

che
d"*

alle

no-

assomigliano

pi presto

passassero

Italia iu

Francia, che viceversa.

Cassero,

in luogo di torrione.

pili

a drento

di

mezzo

ne spiccava un Cassero, ovvero Torrione maschio fatto a

tondo, pag. 27, ed anche a pag. 48.

Cattano, voce antica, che


di

vai Capitano, o meglio Signore

un

castello
,

donde

cognomi delle famiglie Cattaui


in

o Cattanei

che assai ve n'ha

Italia, son

derivati.
,

In

tal

significato la
lui

us anche RafTael Borghini


dal

e prisi

ma

di

due volte
alle

cronista Certaldese

vede

adoperata

pagg. 35 e 74.
a

Ca VALLATA
Villani
e

drappelli

cavallo:

voce

usata
,

anche dal
che anche
e
villate

da

altri.

Procedevano

tant' oltre

con cavallate e genti a piedi nelle


ogni

borgora

di

Comune contrario
di

egli

entravano, pag.
gi

18.

Ceramella, strumento, che essendo


imprese
guerra
,

praticato nelle

non dovea

tralasciarsi.

drappel-

land e trombando con cenamclle e trombette e naccherini


,

ecc.

pag. 38.

Convegnenza, voce
zione o patto. In
otto

antica, significante accordo, convental

senso Pace da Certaldo sette od


In
altri
,

volte

la

adopera.

antichi
e

scrittori

lessi

Convegna nello stesso significato


Tnf.

Convegno in Dante,

32.

28l

Corazzato, armato
razzato comparve
,

di corazza.

Su

la

porta di quella coe


il

pag. 5i.

La Crusca

sig.

Grassi

hanno corazza

non corazzato che ne deriva.


forti.

Diroccamento

abbattimento di hioghi
la Crusca.

Ne
. .

questa
.

voce registr

Furono ancora
sollevazione

fatti

molti

pi ricordi della detta

...

e del dirocca-

mento ^ pag. i6.

Diroccare. Questa pur manca


terrare castella, e per

al sig. Grassi
gli

vale at-

non

dovea sfuggire. Pace

da Certaldo ben cinque volte in quella sua cronichetta


la usa.

Drappellare
si

voce che

panni

assai

bella

quando ben
spiegare e

convenisse del suo significato. Gli editori della Sto-

ria di

Pace da Certaldo
il

la

definiscono

per
e

maneggiare

drappello

cio
,

V insegna

ne riportano
e

r esempio
pollando
_,

di Gio.

Villani

9.

3c5

trombando
Il

drap-

e richieggendolo di battaglia.

nostro cronista

a pag. 38 dice; f nella oste bandire per lo seguente die un assalto generale ^ e dr appellando e trombando con ce-

namelle
altro

trombette
a

ecc. Io credo
il

che questa voce non.


manceuvrer de' Fran-

avrebbe
cio
,

significare che

zesi

il

direzioni

movere piccole squadre o drappelli in varie sia per ingannare il nemico sia per indurlo
,

a venire alle mani


diera
,

e ci senza

bisogno

che ne bani

ne insegna

si

adoperi,
franzese

come dicono

suUodati

editori che dalla voce

drapeau questo verbo


ci sia
,

in tal

modo fanno procedere. Comunque


Il

la

pa-

rola drappellare

non dovrebbe essere perduta per un


sig.

dizionario militare.

Grassi

che ha menzionato lo
,

andare a drappelli, marciare a drappelli

far drappello^

non

la

rifiuter
,

certamente.
di

F0SSAGG10

in

vece

fosso.
la

Questa pure, che


Crusca non

voce
5

antiquata e

non bella,

ha
si

registrato

tuttavia in Pace da Certaldo due volte

trova.

i8j.

Frakchezza,
scrisse
ta Ido

cio bravura, ardimento.


e

Perch ardire

franchezza non hai


cantica.

Dante
a

nella

seconda
:

E Pace da Cerla

pag. 4a dice

perocch non franchezza n gesar


nostra
da'^li

nerosit,

ma

temeraria ostinazione
,

posteri reputata

ecc.
la

Ghiazarino, che Ghiazzerino


e cos dal sig.

disse Giovanni

Villani,

Grassi

rijjortnta.

Pure

il

cronista da
,

Ceitaldo scrive: arncsato con ghiazarino e soprasberga


pag.
5o.
in
significato
di

Gomito,
dendo

angolo o di

lato.

Teciono un
,

pezzo di palco d assai allato a questa cucina


tutto
il

compren,

iiomito del

muro murato a

terra

traendo

insino alla viottola.

Cos dice Neri Strinati nella croni-

chetta elle a quella del Certaldese saccede, pag. laS,

In questo senso manca al

sig.

Grassi.
di
i

GUALDANA
peloton.

manipolo o dra[)peUo
avviso ci che

gente armata, e preFranzesi


il

cisamente a mio

chiamano
Grassi,

Voce antica

e in disuso la dice
^

sig.

che

la

not, e dice bene

ma perch
Grossa
e vidi
,

me

par bella,
di
ri-

cos !io qui voluto ricordarla.

gualdana

baldi scrive Pace a pag,

47

gir

gualdane dice
per

Dante nel 22 delP Inferno.

Guarentire, rendersi mallevadore,


in luoiro
di
j

si

usa

traslato
militare.

difendere, e in

tal

caso voce

E
in

quello

se

da alcuni buoni
gli

Clerici
,

non era guarentito


pag.
14. a

piazza per
,

balconi gettavano
di

GUARNIMENTO
masnada
in
e

squadra

persone

armate
de"*

piedi.

La
Tosa

guarnimento de' pedoni

figliuoli della
in

con una bandiera a loro armadura venne

casa nostra

Mercato vecchio di notte


,

ecc. Cos Neri Strinati nella

citata sua cronichetta

pagg. ii5 e 116. Nel qual luogo

masnada vale drappello d'uomini armati a cavallo, e giuirniniento lo d'uomini armati a piedi. Da ci forse
la

voce guernigione o presidio, garnison de' Franzesi.

283

ImbOlo, cio stratagemma,

astuzia.

La usa Pace

a pag. 87,
il

ma

parrai

sconcia

che non voglio

pure riferirne

passo.

Intronato, cio smosso, vicino


siamo mai
tronate
,

a cadere.
alle

Noi non posatterrate e in-

resistergli

rispetto

mura

e la gente scoraggita

pag. 42.

LlCClA,
zorono
licce
,

lo stesso

che Lizza

cio riparo, trincea. Afforbatti/olii e bastie e

gli luoghi

pi importanti con
sig.

pag. 34.

Il

Grassi escluse

entrambe queste
voce nel
dif:

voci.

Malaparata,

cio pericolo imminente. Questa


si

senso indicato

conserva ancora con piccolissima

ferenza nel dialetto della mia patria, ove diciamo


visto

ho

la

malparata y
e
simili.

me

n""

andai

ho

schivato

la
la

mal
usa
colui

parata,
il

Essa antichissima, poi

che

nostro

cronista.

Sar
si

sempre

reputato
,

saggio
^

che nella mala parata


nella

temporeggia

pag. 42
le

furono
*,

malaparata

gli belli

primi a posare

armi

pag. 5o

forse questa voce spetta all'arte


;

della

scherma, ove

pu valere parata minacciosa e anche in questo aspetto voce da non escludersi da un Dizionario militare. Palvesarto o Palvesaro, soldato munito del palvese.
Inoltrati con buono

stormo

di palvesarj armati

de' loro

targoni, pag. 47.

Rappattumarsi, tornare

in pace, riconciliarsi.

La usa

il

Boccaccio nella Belcolore.

E Pace da

Certaldo pi pro.
. .

priamente nel senso nostro. Spedirono loro messaggi

per assicurarsi

di lui
36-,

rappattumarsi

con

lo lo

Comune
bene di

di Firenze, png.

e di

nuovo:

erasi

per

sua Terra con

lo

Comune

di Firenze

rappdttumoto, pag. Si.


di

Ribaldi. Gli editori della Storia della guerra


cosi spiegano questa

Semifonte

voce

qui

si

dee intendere di una


vili

spezie di soldati riserbati per le pi

imprese.

Vedi

Deputati al Decanierone

17.,

il

Dufresne in Bibaldus.

Ma

eoa l)uona pnce degli editori, de' Deputati


,

ni

De-

caineronc, ed anche del Dufrcsiie

che

io

non ho ve-

duto,
diritto

io

dico che sar bensi vero aver questa voce nel


il

senso

significato

sopra
militari

indicato

ma che
specie

in
di

altro

senso,

usata

dai

con

una

ironia, altra idea vuole esprimere. Leggasi questo passo

del cronista Certaldese

bench

gli

Fionniinl

si

fossero
di

da quella banda non poco


palifesarj

inoltrati

con buono stormo

armati de* loro targoni , per tettoja fare a grossa,


di ribaldi
, j

gualdana
peravano
luogo
ardito
ligera

che

ivi

in

isccdzare le

mura
in

si

ado-

pag. 47. Io penso

adunque volere

questo

la parola ribaldo
,

significare
(

un soldato animoso,

che nel gergo militare

che ogni nazione bel-

ha) doveva usarsi a que' tempi,


,

come diciamo
leggiere
, ,

adesso monello

buona schiuma

scarpa

nel
,

dialetto milanese, anzi

lombardo,
Franzesi
,

biriccdno

rabotto

e brave bougre presso

voci bens plebee del

tutto,

ma

da

tutti

usate. Di fatto nella impresa narrata


lo

dallo storico di Semifonte


alla

iscalzamento
vile

delle

mura

presenza del nemico non era gi


de"*

impresa,

ma

ardita e da uomini che rido usi

pericoli.
si

RlPlPE, montare,

salire

donde ripido

dice
le

un luogo

erto e sagliente. Gli fiorentini appoggiate


ripivano
le
y

scale di gi

pag. 87. Videro


e

alcuni gi avere appoggiate


,

scale

far pruova di ripire

pag,

46.
si

SAJorvNA, specie di Ijusto di antica foggia, che

vestiva

con

altri

adornamenti da alcuni magistrati

quali potale

tevano anche avere autorit militare. Discese con

compagnia

le
,

scale, addobbato della saiorna


torre
il

pag. 40.

SuALDANZIRE
sbalda nzit i

coraggio, sbigottire
gli

/ti

/orzato

ri-

tirarsi, lasciandone
y

nondimeno

Semifontesi

non poco

pag. 36.
la

Scalzare, cavar
altri

terra di sotto alle


di

muraglie

alcuni
le.

facevano forza
j

scalzare

le

mura

rompere

porte

pag. 3?.

a85
Scassinato, guasto, rovinato, donde
molto scassinata
il

casse de'Franzesi:
le

aveano veduto da quella parte la Terra loro per


hatta\ilie
,

tante

pag. 47.
il

Scissa, forse Assisa, come dice


riccamente addobbati, e

Boccaccio nella Nov. 89,


scissa vestiti, pag.

e Giovanni Villani in pi luoghi, vale uniforme, divisa:


tutti

a una
. . .

71

e prima avea detto: uotuini


gli quali

molto armigeri e prodi


gonfaloni
,

addobbati alla scissa


,

de* loro
al

ecc.

pag.

3o

cio

uniformemente

colore

o forse

agli

ornati del gonfalone.

Scombuiarsi
in l

disordinarsi

disperdersi

allora

tutta
e

sua

corte e oste iscombuiossi ^ e chi ande in


,

qua

chi

and

pag. 76.
,

Sguaraguardia Sguaraguatare
novella 200.

avanguardia.
far la

vanguardia. Vedi

il

Sacchetti nella

SguaraGUATO
debb' essere
~'

avanguardia.
figlia
la

Voci

antiche

delle

quali

voce gare de'Franzesi. Arrivatone

lo

isguaraguato una mattina innanzi sole, ecc., pag. 84.


Grassi registr Guaraguato in senso di sentinella

Il sig.

o guardia.

Spalleggiare, guarnire
menti, dice
benissimo
fatto carico del senso

di
il

spalle, o alzare
sig.

spalleggia-

Grassi;

ma

egli

non
,

si

metaforico di questo verbo

che

vai per soccorrere, dare ajuto o stare in ajuto.


giati

E
,

spalleg-

per Sanesi
,

non rendevano ubbidienza


lo

pag. 33.
.
.

Statico

ostaggio
di

avea messer

Conscio disegnato

di

contentarsi

dodici primati

Semifontesi per

istatichi,

pag. 49.

Stendale

voce antica

che

vale

stendardo

bandiera

una grossa asta tenea per lo stendale ovvero gonfalone della guerra spiegare j e Dante nel 29 del Purgatorio
scrisse
egli

pure

Questi stendali dietro eran maggiori.

a86
Taglia
in

significato

di

confederazione o \c^a.

Trovasi
:

usata pi
istnfta

volte dal Villani, e cosi

pine dal Pace


,

con

tas.lia
1"

fra

di

loro coi Icgaronsi


il

pag.

ii.

Testata,

estremit,

capo

di

un

edlfizio.

Manca
a.

alla

Crusca. ra adunque

Scnufcmcc

situata

(juasi

ovata,
testate,

ed alquanto come tale poggio


che

allunata,
di
^

con
,

le

una guardava dalla banda


cost intorno,

Lucardo

V altra

Vico,

pag. 27

poco dopo:
coprire.

una ve

n" avea delle dette porte di ver la testata di

Lucardo,
Veggaseiie

Tettoia

far

tettoja

fare

scudo

r esempio

nel paso citato alla voce

PhalAi,

Tro:mbadore, suonatore di troinlja. Due eseuipj se n'hanno; r uno a pag. 39, T altro a pag. So. Valenza, In senso di prodezza, trovasi usato a pag. 18. Verrettata , colpo di verretta o di verrettone. E fatto
cenno voler parlare
comiatato
,
,

fa a fola di buone

verrettute ac-

pag. 36.

Di quanto buon conio parecchie

di

queste voci
,

si

delt-

ban dire, voi stesso. Cavaliere stimatissimo il giudicherete, massimamcate ove alla pretesa povert della nostra
lingua militare vogliasi

avere

riguardo.
sig.

Non
esse

gi

mio

pensiero di far colpa all'egregio


intralasciate,

Grassi
di

per averle

tanto

pi
,

che alcune

non sono,

strettamente parlando

voci alla sola milizia appartenenti,


,

sebbene
assai

egli

pure
nel

di siffatte

come pur
non
le

di antiquate
^

ne

aVjbia

suo

bel

Dizionario notate

ma per

diaiostrare

come

a noi Italiani

parole manchercb-

hero

di certo

per Ispiegare qualunque uso, affetto, cosa


si

o modiQcazione di cosa che a stato militare

riferisca

ove pure uno


to, e con

stato militare, alla foggia italiana

ordinaci

italiane

voci

mosso ed

esercitato,

fosse

lasciato istituire.

Vi e\)he un memento
cennata, nel quile
durre
il

nell'

epoca da

me

tli

sopra ac-

sarel)lje

ad alcuni

piaciuto

d'intro-

comando
si

delle truppe nostre in lingua pur nostra.

Ma non

volle

intender

giammai che

le

voci da ado-

perarsi in siffatto cornando

non
quel

altro

in
tali

gran parte esser


cio che

potevano, che voci


preventivamente

di

convenzione,
che

sapesse

significar

ognuno dovevano

quando

nel

comando eran

dette.

Questa

convenzione
Un'altra cosa

preventiva di significato rilevasi anche nelle voci di simil

comando tanto tedesche, quanto non volle intendersi, cio che


fatto
il

franzesi.
il

comando vuol esser


,

pivi

chiarcmente e laconicamente possibile


le

che
al

in

conseguenza

voci

da

stnbilirsi

dovean essere
Io

tempo

stesso e molto brevi

molto sonore.
si

sugge-

riva di adoperar monosillabi quanti pi


sceglierli

poteva. Bnstava

bene,
,

adattarli

ai

diversi

casi,

convenire del
ascol-

senso loro
tarli.

istruirne chi poi

dovea

proferirli o

Ma

troppo era inquartato nelle


il

anime

militari dei

nostri

capi

sentimento della superiorit

della

lingua

franzese nelle cose militari, ed ogni sforzo ed ogni progetto and a nulla.

Eppure r
tari
,

Italia

nostra non

mancava
s

di

libri
ai

elemenmilitari
,

d**

istruzioni e di regolamenti
,

intorno
delle

esercizi

come

all'

amministrazione

truppe

con
stato
di

ajuto de' quali siffatto linguaggio di


si

comando (ove nes)

suna voce nuova


facde determinare.

volesse

ammettere
di

sarelibe
gli

Ne
di

offerivano sicuramente

stati

Napoli,

di

Firenze,

Venezia,
di

Modena

del

Pie-

juonte, e non restava che


io del

consultarli.

Ma

che parlo
le

linguaggio
della

di

comando? Troppo limiteremmo


favella
atta
si

facolt

italiana

se

nel

genere
i

militare la

credessimo
pei quali
si

soltanto

ben esprimere
si

comandi

muovono,
azione
i

addestrano,
armati.

esercitano e

si

pongono

in

corpi

Questo

linguaggio

necessariamente biovissimo in tutte

le

llnoiue.

Ma

la liii-

glia Italiana in ogni sorta di espressioni,

che sieno

relati-

ve

all'arte della guerra, ricchissima,

siccome ognun pu
f,

conoscere

dai

tanti

nostri

scrittori

militari

lo

so-

prattutto rispetto alla parte che abbraccia le fortificazioni.


Il

solo capitano Francesco

altri

che

il

De Marchi (per tacere di tanti precedettero), come a tutti divenuto su^

periore negl' insegnamenti e ne' modi, cos a noi maestro,

non
ricco

dir di stile

ma

certamente

di voci
il

delle quali

un
In-

catalogo

ha saviamente

raccolto

dottissimo
lui

gegnere Marini nella magnifica edizione da


in

pubblicata
Siffatte

Roma

di quel principe

de' militari
?

architetti.
?

voci le direni noi


scane'^

loml^arde
j

o romanesche

ovvero to-

non per certo


di

ma

bensi italiane, parte di antico,

nuovo conio j perch avendo il De Marchi a descrivere nuove invenzioni , avea pur di bisogno di nuoparte

ve parole. E siccome
parti delle

tutte

quelle

invenzioni e tutte le
,

sue castella in varj modi costrutte

vennero

riconosciute
nelle

per buone
scuole

ed

utili,

imitate e introdotte

varie

di fortificazione,
i

che
,

poi sursero in

Europa, ed ebbero

nomi

lor proprj

molti de' quali gli


^

stranieri stessi nella lor favella trasfusero

cosi noi

dobaltro

biamo esprimerle con quelli, loro dall' applicati, e non ammetterne di altra
fare

italiano inventore
fatta
si

di

suono, come con vera nostra vergogna


sinora.
io

pur voluto

Ma

mi accorgo che questa

lettera eccede di troppo

confini ad

una
fatto

lettera convenienti. Io

pregiatissimo, che accennar la

non volea. Cavaliere materia, e in luogo di un


pero non giunger
giacche lo sminuz-

cenno ho

un lungo

cicaleccio. Esso
,

forse inutile innanzi agli occhi vostri

zamento
tuttavia
vi
5

in questi

argomenti e sempre giovevole. Per venir

air oggetto principale che


alla

m' indusse

a scriver-

permettetemi che

comune riconoscenza che gh

a89
Scrittori iV Italia vi professano fin
d''

ora per averli colle

eccellenti vostre Osservazioni sottratti al 2102:0 della Gru-

sca

giogo non giusto


ella

considerati
si

gli
)

errori e lo stato di
e

povert in cui

ancora
del

trova

a quello di co-

loro che le sole parole


la

trecento vorreb3ero in uso

mia particolare

vi

manifesti.
la

Imperocch non so namilitare Letteratura

scondervi che quando

storia della

e quella dell'arte della guerra io

rade volte

m''

imbarazzavano
ubbidienza

andava preparando, non modi toscani che io volea


dell'Accademia,
e

pur seguire
talvolta

in

alle leggi

che
ter-

meno

chiari e significanti

mi parevano dei

mini o altrove usati, o da qualche scrittore nuovamente


introdotti.

E meco

ringraziare vi

debbono anche

nostri

guerrieri, parecchi de' quali sono de' buoni studj amatori

ben parlare nella lingua italiana desiderosi, ma al tempo stesso nemici di freno che alle voci lostre s' imponga dalla sempre irragionevole pedanteria.
e coltivatori, e di
Milano, 20 ottobre 1818.

Voi.

IL

Par,

19

DELLA GRECITA DEL FRULLONE.


Al Ca\
vJTrazie
copriva
le

V.

Monti.

al

nobile vostro ardimento,


del

il

sacro velo che

colpe

gran

Frullone

angariatore

d'ogni

scrittor liberale,
la

caduto;,

e voi a richiamare finalmente


filosofia, la ragione

lingua sotto

il

governo della

non

solo, ina le armi pure adoperate della facezia. Fanciulla

dunque tanto

l'Italia,

che per farle ingozzare

la

verit

sia

mestieri condirgliela colla dolce salsa del riso? e tanto

bambina, che senza evocar dal sepolcro l'ombra di Dante ancora non conosca essere imperfettissima, e al presente
stato delle
filosofiche

cognizioni inegualissima
cosa

la

lingua

del

Trecento?

Ella

ben dura che


a
ai

il

cantor di

Bassville per indurre


costretto ad aspergere

g' Italiani
,

bere cotesto calice, sia

come

fanciulli

Di soave

licor gli orli del vaso.

Ma

veggo

io

pure che adoperando diversamente avreste

corso pericolo di sentirvi dire sul volto: Quis legat hcec?

mentre
diletto.

fa

bisogno che tutti vi

leggano

e legganvi

con

Procedete adunque
il

diritto

per questa via: che soil

vente frutta pi

far ridere

che

far

piangere

e ogni

mezzo, comech umiliante per


ropa, ottimo, purch
filosofico Dizionario:
ci

noi al

cospetto

dell'Eu-

conduca

alla

formazione d'un

del quale, se

una volta ascolterassi

ragione,
altre

si

far centro qualche


,

Accademia invitando, non


io

Accademie

ma

privati vogliosi del bene.

Al quale

effetto

desiderando

pure

di

contribuire a

mio potere,
del Frullone., e

piglier senza carezze a parlare della Grecit


e dal piccolo saggio ch'io

ne porger, e voi

chiunque farete stima del resto.

291

La Crusca a ciascuaa voce


dente greca, per quanto
(

italiana aggiunse la corrispon-

la

natura della cosa


,

il

comportava
Abbagliato^

Crus. Pretaz.
,

III).

Tuttavia Abbagiare
^

Abbandonato

Abbarbagliare

Abbarrare ^ Abbassamento , Ab-

battimento, Abbattitore , Abb Alimento , Abbendare, ecc. ecc.,

ed

altre

infinite

comportanti un greco vocabolo ne van.


.
.

no prive.

Perch mai?
,

Lontano

dal
,

lamentarmi di
se
gli

queste ommissioni

io vorrei anzi lodarle

Accade-

mici non avessero preso l'assunto di grecizzare., ptr quanto


la

natura della cosa

il

comporta, tutto

il

Vocabolario. Altro

io qui

non intendo

di avvertire, se
il

non che eglino manil

cano

di

parola, e tolto da Dio


il

credere che

facciano

per ignoranza, sar forza


genza. Per lasciando
sareble
,

dire

che
nel

il

fanno per negli-

stare

che

futuro Vocabolario
il

mio giudizio, miglior consiglio

prescindere

dal lardellarlo di greco Ih dove la voce greca


cessaria per dichiarare l'etimologia dell'italiana
lora

non
(

ne-

che al-

sarebbe grave
le

fallo

T ommetterla

esaminiamo sul

sodo

prime pagine del Frullone Toscano-greco. BARELLA. Abbondantemente, if'' ij,at,rig. Cio n>pra un
sole

carro.

Dichiarazione
stalla

luminosissima

Non

bastano tutti

buoi della

di

Caco per

tirare

questo

carro sulla

strada dell'abbondanza.

Le

spiegazioni vogliono esser chia-

re, precise

definitive.
,

Abate. dBddq
o di stato
,

tj^euwv.

Bastava

il

primo

-,

il

secondo
voce non

indeterminato, e pu applicarsi anche a un capo d'esercito


,

ecc.

Nota ancora che abbas


Allucinatio.
vi

greca

ma

siriaca.
ay.rocia.

AbbagliamE!^TO. Lat.
fosse scritto oy.raaiq
GKroi-iCh
(

Almeno
:

si

sarebbe ancora da dire)


da.

ma

Vertigine, Capogiro, diverso

Abbagliamento

ofFuscazione di vista per troppa luce.

Abbaxdo^tato

I.

pnfLov

elvo.i.

Il

neutro vi sta assur.

damente

r mat

a pigione. Scrivi tpvy.oq, e poi e poi

1 .

2C)2

Abbarbagliato.
srA;r^ifroc
:

tKTexXiyfieio^.

Comincia a dire

fxTrf-

p^i avverti che f>c.TA/;TTW denota uno siupoi


clie

prodotto da cuisa anzi morale

fisica

Abbench:. Grece. Vog. av xaA


tendo. Tedi
glianza coir

Ka:

come la luce. Mancavano forse


(jualche
).

nel Tesoro dello Stefano vocnl)oli di


gloriuzza
^4
1

antica grecit? In-

V av xaAa xal ha

somil

bene che
di

(e

1*

av non

segna a

Poffare

Noi solenni maestri


lascio che questo

lingua, a chi? Alla Grecia.


tutti
i

Tra-

Abbench puljbllcato da
^

buoni
che

Grammatici per voce bariara


la

meravigUomi

assai

Crusca

la

ponga senza coudanna.


di

Abbeveratojo. O^ni sorta


xSpo^K'i'n.

vaso

ove beone le bestie,

Dunque

quanti ascesero sulla nave di Jerone

Siracusano descritta

da

Ateneo

1.

erano altrettante
e

bestie. Jdroteca Ricettacolo

d'acqua^

nuli' altro.

Abbrancare, ly/^tipu^eiv. Ma questa voce significa in manus do, trado , conwiitto. Intendevi di dire iy^eipscvy e non ti sei ricordato delle terminazioni in to ed i<^w. Tollerante' ACCETTEVOLMENTE. ilvslKuKog, Possibile

mente, Pazientemente

Accordare.
suonino.

di

Concordare strumenti

e voci

che con-

Grece. Anacr. vevpa u(iel^eiv.


tutti
i

La

madornale'

Per consenso cambio

gramuffastronzoli
gli

ed interpreti

Anacreonte volendo cantare


le

Atridi

non accordo, ma

corde

Aceto, o^

poi la lira intiera.

Cio

o'iog-

ACREPAPANCIA. Mauiiiare smoderatamente. y.pantXiq. Dunque sar, non mangiare ma bere smoderatamente inol^
:

tre la

voce greca non


v. l.

avverliiale.

Adamante,
Graec. dSdpaq,

Lo

stesso che Diamante. Lat.

Adamas.
che da

Se tu

fossi

veracemente

quell* erudito Frullone


,

lontano hai V aria di essere

sapresti che dd.paq per dia-

mante

di grecit cosi infima,

che neppure

il

Pseudo-Orfeo

29^
nella sua Lithica lo

annover

fi'a

le altre

gemme

sapresti

che

le

catene adamantine di Prometeo alla rupe gi non


al

erano di diamante, come tu desti ad intendere


stasio, che

Meta-

ingannato da te scrisse che

Vulcano inchiod

Prometeo alla rupe con chiodi di


d' acciajo
v

diamante (i)? ma eran


alla

e d' acciajo le

adamantine colonne
gli
il

porta

del Tartaro (a); d' acciajo reggia di Morte (3)


^

adamantini

catenacci della

d' acciajo

giogo adamantino dei tauri


di

incantati che Giasone


presti in

dom
i

coli' ajuio

Medea

(4)

sa-

somma che

Greci colla voce dSuf^ag tutt' altro


il

sempre vollero intendere che


ladimeno
ad

diamante'^ e che
il

gli

stessi

Latini, quantunque conoscessero


,

vero

diamante, nul-

esempio de' Greci, continuamente adopel'

rarono quella voce per significare


litudine qualunque sostanza
sta

acciajo, e per simi-

durissima.

Per

la

qual cosa
i

male che ingannati


a

dall' ellenico

tuo sapere

diret-

tori de' teatri

danno

della
i

lor

borsa e ad onta della

buona
roica.

critica

profondano

diamanti nel ballo di Prome-

teo. Leggi per tutti la nota di Boissonade Philostrati


Parisiis

di Eschilo, v.

1806, pag. 404, e di Schutz al 6. So che fosti tratto in errore da Plinio:


,

HePrometeo

ina Samuele Johnson

che non era Frullone

scrisse nel

by writers of impenetrahle hardness. Onde giova sperare che i moderni Accademici forniti di miglior Critica che i trapassati , conoscendo che
suo Dizionario
:

stone imagined

d8a(xag de' Greci


pili

non

11

Diamante degl'
alla

Italiani

prov-

vederanno con
articolo

accorgimento

formazione del futuro

Adamante.
all'

Non siamo che


de vulpe testatur
(1)
(a) (3)
:

AD

del Vocabolario, e gi cauda


gli

e chi

volesse dare la caccia a tutti


Vienna 1795,
t.

Metasta-io

Opere postume.
,

pag.

i.
l.

Porta advcrsa ingens

soldoque

adamante columnce.

Virg;. iEn.

6, 552,

Clausceque adamante perenni Dissoluere fores.

Stat.

Tel). 7.
5?.

(4) Cohhis flcigrantes

dumantina svh ju^a

taitros

sU. Proporr.

9,

^ ,

mori
iiiamo

grammntlcali

non

lare])]c

mai

fine.

Perci esanila
fa

da un

lato
,

alquanto

pi
c\*

filosofico

grecit del

nostro Frullone

vediamo

volto ei

prendere

ai

greci vocaljoli nel dar loro la cittadinanza fiorentina.

antico

il

detto d'Orazio
si

N'jva fictaque nupcr iahe-

bunt vcrba fideni

Grceco fonte cadcnt pnrce attorta. Di

modo che,
i

se

nel derivar dalla greca nelT italiana favella


loro
italiane
le

vocaboli vorrai dar

forme

italiano

l'aspetto, peccherai centra le ragioni e le regole dell" eti-

mologia, se senza giusto motivo


alterando fuor di l)iso2;no
tili
1"

gli

sviserai e

li

farai oscuri

orio;inaLe loro

sembianza. Inu-

storpiature, e da ninna suificiente ragione consigliate

lo

chiamo

e. g.

Vangelo^

Vangelico
,

Vangelista^ Appostolo,
:,

Parroco, ecc.
stolo
,

\^ei'
:

Evangelo

Evangelico

Evangelista

Apon

Paroco

vocaboli che senza offendere la delicatezza


la

deir orecchio italiano conservano


fu

greca ortografia
i

mai che

Francesi, o gl'Inglesi, o
loro

Tedeschi autoinutilissime.

rizzassero

nelle
1'

lingue

siffatte

aferesi

Tuttavia

aln\so essendo universale,

tolleriamolo, senza
,

vantarci per di
acquistate per
gloria.

ricchezza
\

di

lingua

giacche

le

dovizie

mala

ia

tornano

anzi a disonore che, a

Ma
,

quale invitta
Istronomia
Astrolagare
,
,

pazienza
Stronomia
,

potr

mai
,

sopportare
Istrologia
,

Astorloniia

Storlomia
,

Jstrolago

Cembolismo
,
,

Cisnia

Cramanzia
Frehotomia

,
,

Resia

,
,

Fatico

Pdtropico
,

Siloe

Filosomia
,

Pistola

Otriaca
i

Utriaca
,

Pifania
,

Patta

per Epatta

) ,

llifante, Aul fante


Pitaffio,

Lopizia
(

Arismetica, Arismetrica, Loica,

Aramatizzarc

chi vi riconosce
,

V Anatenzzare ?

)r>

Veliarco, Loicale, Calonaco

Premito, Befania? ecc. ecc. ecc.

Aggiugni

le

nuove gemine venute dalT Adige Vangielio


Cterisia

Vangelista, Vangelistore (libro degli Evange'j ), Poadissa,

Catacumino e Cietecwnino
Diavlo
tico
,

Cierinionia
,

Diaule
,

Ghiavolo

Pucrisia
.

Stcrlomia
tient;
,

Sterloinaco

Apolegridare

ed altre seicento

se

puoi

dal

Papcc con tutte le sue toscaulsslme vispondenze CacasanS.UC


,

Cacaselo, Canchero ,

Cana russe Soao


'

esse voci Arabe,


della

Turche, Ostrogote? No: sono sconciature


j^ilebaglia.

pi vile

Quale Astronomo, Medico, Matematico, Teoin

logo, Filosofo, qual dotto scrittore

somma dovendo
?

derivare parole da greco fonte oser sconciarie, onde firne


Storlomia, Frebotomia, Arismetrica, Aramatizzare, Loica^ ecc.

Muncer denominarono la loro setta, la chiamarono essi degli Annabattista come scrive la Crusca, o pure degli Anabattista, come vuole la ragione analitica

Quando

vStorck e

della

parola?

Creato

poi

il

vocabolo, quale

autore

di

senno verr ad adulterarlo? Nessuno. Per un solo y od i s'inserisce una Nota nell' j^rrata corrige; per un h s' intima con un processo eterno una
lite.

Se dunque non

l'uomo dotto che cacografizza

a chi

andiamo noi obbligati


per Innocmti:

di tanti goffissimi troncamenti?

A
;,

quell'attico volgo che


e Nocenti

dice tutto di Invidia per Indivia e


ligi

a cotesto

Legislatore
,

della

favella
,

La
,
i

Tessa ita

allo spedai de' Nocenti

Comprami

Cecco

mezzo soldo
maestri del

d'invidia ripetono e scrivono senza rimorso

bel parlare, e senza rimorso

il

Frullone abburatta questa

farina, e la passa nel fiore da vendersi alla

nazione, e
tecniche

maledice a

chi

non

la

compra.

Ma

le

parole

delle scienze debbonsi elle ricevere dai dotti che le pro-

fessano
bieri
,

o pure dai facchini, dalle pesci vendole


della

dai bar,

dal segretario

compagnia del
Archivj
delle
la

Mantellaccio

dalle Canzonette

nuove Carnascialesche,
,

dalle

Leggende^

dal Libro

de' conti

dagli

Confraternite?
Italia ante-

Dunque
e
la

la

Crusca

pretender

che

dotta

ponga air
ringlese
ricettare

ortografia del Filosofo quella della ciurmaglia,

far sacra nel suo Vocabolario,


,

mentre

il

Francese,
di

il

Tedesco,

lo

^pagnuolo vergognerebbero

nel proprio simili canagliesche sconcezze?

Dun-

Tue

la sola Italia,

anzi la sola Toscana godr del privilegio

2t)b

malmenare

la

Grecia?

E mentre
il
il

tutta

Europa hn catItalia nel


i

tedre e musei di Anatomia, scriverassi in

8-

Ma Notomia e J\'otoniisti ? rh il Redi pag esso pure


Tolgo,
il

Redi

le

adopero.

per-

tributo alla corruzione del

suo esempio nel secolo

XIX

far pi forza che la

ragione?
filosofi,

noi

avendo parole

nobili e belle per

parUr da
il

seguiremo, per non

far torto alla

Crusca,

]iar-

lare di

Mercato vecchio, storpiando perpetuamente quello


?

d'Aristotele e di Platone
a

No

mai.
:

Il

popolazzo malmeni
i

sua posta parole da

lui

ignorate

ma

dotti

Lessi-

coiirafi se<i2:ano

rigorosi alla conservazione di quelle

che

grcpco fonte cadiint^

non permettendo che

in dispetto della
,

Critica se ne deformi goffamente

ortografia

che l'ori-

ginale ritratto della parola.

E
pisco
netti
s^iii

parlando

io

di

Critica, la quale nelle ragioni

d/una

hn2;aa Orto2;rafia e insieme Grammatica generale, stu-

come nell'anno iBio


['^)

il

dotto

sig.
:

Ab. Paolo ZaDiverse


virt

in

proposito delle sconcordanze

colpe

li

assrava al fondo

sevi le sorelle

Riluce in essa
le

le

Cor-

Solea ubbidire tutte


e di

nazioni
simili

// Iuoqo

dove

spiri

venti australi

altre

per cui

ra-

gazzi da Susa ad Otranto verrebbero spietatamente


filati
,

staf-

scudisciati, egli

ri

sig.

Zanotti abbia potuto scrivere:


ai

Tanto piacquero queste licenze


grazie
.
.

Classici nostri

Sono

Sono propriet.

Solenne Classico

fu

Omero

nome si s})rofondi tutto il classico nostro stivale): tuttavia PHeyne scrisse un Excursus all' Iliade intitolato' Sahhrce interpretationis et criticm ex Grammatica Ho(al suo
^j/

7JLBI IMPLBFECTA.

Lo

stcsso

esame
Dionigi
,

fa fatto nd

Eslodo dallo

Tzetze. Le singolarissime e stravolte costruzioni di Tucidide

furono

censurate
,

da

d'

Abcarnasso
,

dai
,

moderni Duckero
(';

Wyttenbadi

Gottleber

Benedicti

VfilwTrizzamento di Pallaiio
p.ig.

testo di lingua

la

prima Toha stam-

palo in Veroaa. Prefaz.

X.

?ope.

L' analogia
e

della
^

lingua
la

greca

fa

richiamata

da

Valchenner

mann

Grammatica emendata da Herda Matthia. In somma non si perdon a Classico

Lennep

alcuno compreso dall'Alfa fino air Omega. E noi nel secolo della Filologia delle lingue, noi soli convertiremo in
altrettante grazie le colpe del favellare? noi soli

avremo

per sacri

tutti

gli

spropositi de' nostri vecchi? noi giurela

remo non solamente su


la

fede di Dante

nel cui secolo

grammatica della nostra lingua usciva

allor della culla,

ma
tori
SI

su la fede pur anche di quei tanti idioti volgarizzae


scrittori
di

Cronache
si

e di

Leggende contra

quali

fieramente egli stesso

scaten e

nel Convito e nel

Trattato della volgare Eloquenza? Noi in

somma
,

ci

pro-

streremo davanti a messer

lo

autore del Volgarizzamento


?
!

di Palladio riboccante di solecismi

Diavolo
(*)

Madie ^

Sqiia-

simodeo

Gnaffe,
alla

Guagndo
terza

Nnffe

Mai no.
frullonica grecita,

Procediamo
mali.

prova

della

cio alle definizioni delle voci greche, nominative di ani-

Ma come

cogliere in fallo
ti

un Vocabolario

il

quale

per universale dichiarazione

dice sempre: Spezie d' a ra-

male^ Sorta d'animale. Animale noto: ed in tanta luce di


Zoologia accenna appena una qualche generalit?

Ho meco
il

da un
letto
Gillio

lato

Aristotile, Eliano, File,


dall'altro
,

Ateneo
,

mio

di-

Oppiano^
,

ho Camus, Artedi

Schneider,

Bomare

Rondelet, e trovo che una buona met

degli animali stata

ommessa

del tutto nel Vocabolario

e che l'altra quasi tutta mancante di definizioni: e dei


pocliissimi definiti

avremo
vi
si

a dire pi sotto.

Ma

se la

Crusca

ha sbanditi
i

bruti pi illustri,

non ha per dimenticato


i

pi sozzi.

Non

vendo chiacchiere. Facendo

conti in
di
il

buona aritmetica,
calcolo.

numerano nel Vocabolario meglio


Guanto lusso
di

So Asini abburattati.

asinit

Ecco

4*)

il

latino Me'ierclc,

T. Yoc.ib. Indice delle voci latine.

2^8
Abtui mescili

Asino, Asinacclo
,

Ciuco, Miccio,

Asello, Asinelio, Asiiietto


Giuiiiciito,

Somaro, Somiere,
la

Asinoue, Asinino

feinnjiue
ili

in

Asinesco, Asinile Asinino ... astratto Asineria, Asinaggine, Asinit, Asiaddieitivi


,

y
3

nitade, AsLnitate
in
in

5
i
i

avverl)io

Asinescamente
Inasinire
d' asino

verbo

in erjja

Orecchia

nelle selve

Asino
,

selvatico
(

nelle locuzioni proverbiali

alla
,

voce Asino
,

tra

Asini legati

lavati

im])astati

liastonati

imbian28
i

cati, scorticati, ragghianti, trottanti, volanti, ecc.

Pi

il

destriero del veccliierel Sileno

......

Pi giunti recentemente da Verona

Totale Asini

63
vel dicea che

Sono
oltre

io
ai

buon computista? Ben


So.

sommavano

Ma

dove

lascio

il

Porco nobilissimo quadruCiacco


Scrofa
,

pede? Calcoliamo. Porci maschi e femmine


Troja
,

Porco

Porcellino, Porcastro, Porcelletto


,

Por,
.

cello, Scrofaccia

Trojaccia, Porca, Porcaccia


,

Porcellotto, Porchetta, Porchetto

Porcone

16
i

tutti

in

consesso accademico

Trojata

in

addlettivo

loro
in

astratto

Porcliereccio abitazione Porcile Porcheria


parole
il

Porcino, Porcile,

3
i

in varie
citate

locuzioni dichiarate nei paragrafi

delle
if)

Anche

porco

di S.

Antonio giunto test da Verona

Totale Porci ingrassati del pi bel Fiore

^^

299
Quanto lusso
si

Bcotlco

quanta
I

cura nelT adunarla

quanta nel metterlo in IjcUa mostra


e posta

N minor
varie

diligenza

nel numerare
dello

illustrare le
:

conforma-

zioni e qualit

sterco

di

guisa

che a sterquilinio
il

stiamo meglio d'Augia.


si

Ma

se

da

una parte

Zoologo

lamenta
Jl

dall' altra

Li

festa e

tripudia

barbato 2uardian deall orti ameni


e di

Di Ciprigna

Bacco amata prole

Che minaccioso fuor mostrando V arme Pronte sempre al ferir , lontane scaccia

Non

di

aurato pallor

ma

tinte

in volto

D' infiammato rossor donzelle

donne. Alani. Colt. 5.


dei beati giardini
si

possiamo andar certi che niun


Il

fiore

di Priapo stato dimenticato.

Frullone nel coltivarli

portato meglio che

T Aretino.

Ma

torniamo

al

nostro sentiero, e diamo alcun saggio

della sua

grecit nel definire le voci venute dal greco.


la pituita

Apoflemmatismo. Medicamento che pu cavar


dalla bocca per via di sputo.

Scrivi dallo stomaco, dal


il

capo. Chi ha pituita in bocca sputi forte: ecco

rimedio.

Apotegma
tegma come

e
il

Apoitegma. v.g. Motto.


dinotante
d' ora
?
il

Dunque
parlar

VJpor*

Motto sar anch'' esso mordente e pungente

E non
degli

sar pi vocabolo
illustri
d"*
:,

sentenzioso

uomini

ma

innanzi potremo

anche

dire gli apotegmi

Arlecchino

Non

credo

che

Plutarco
la

nel
sasse

raccogliere

quelli
:

degl* Imperatori e de'

Re

pen-

come

il

Frullone

e se ci fosse pervenuta la colledi

zione fattane, per testimonianza da Catone


tegmi
di
,

Tallio, da Cesare e
trovato
gli

m'avviso che non


5

vi

avremmo

apo-

Davo

ne

di

Dromo.

Annabattista. V. Anabattista.
ficato
di

Per sapere

il

signi-

questo

vocabolo andiamo

dunque

in traccia

di

Anahattista.

Ma

ohim

Ho messo

a cavalcione

sul

naso

Tolfscopio

che

secondo

In

Crusca
Lt. )
,

lo

stesso che

OcciKilr. V.

Tdiscopiwn, Ind. Voc.

e per

quanto

io

^iianli

riguardi, questo Anabattista noi trovo. Snra una

stella di

minima

grandezza
per
sola

f,

aspetteremo

gli

Occhiali

della quinta riforma

scoprlrla.
/2

Intanto sappiasi che


)

Anabattista con

una

che con due sproposito

Vuol dire Battezzante due

volte.
,

AssiNTOTO. Quella linea retta


sempre s'accosta
bene.
all'

che allungata in infinito


la

iperbole

ne mai

tocca.

Assai
si

Ma

da qual

punto

dell' asse

delle

ascisse

tira

assintoto ?

Perch

negarlo

alla

Cissoide
?

antica

quanto

Diocle? e

alla

Concoide di IS'iconiede

Marasmo. Malattia
durre

che induce sonmia magrezza.


propria
,

L'inmorbi.

magrezza qualit
scrivi
:

di

cento

altri

Dunque
canza

Marasmo

malattia prodotta

dalla

man-

di umidit nelle parti sode.

Sissizio. Compagnia di soli maschi, che per ricreazione

viansinno insieme , siccome costumavano

Candiotti.
il

Emen-

da

Cenata generale

amichevole di tutto
e di Sparto.

popolo coman-

data dalle leggi di Creta

Baratko.
Dirai
:

Luogo profondo,
nelV Attica

o scurissimo
la

cavernoso,

Voragine

dentro

quale gettavansi
i

malfattori, siccome nella Ceac/a buttavanli

Lacedemoni:

poi per similitudine qualunque carcere di dolorose pene,


e segnatamente l'Inferno: poi qualunque altra profondit.

Idiotismo.
o degV
idioti
,

Vizio nel parlare e nello scrivere della plebe


cio nel

non usare correttamente o propria1

O Ellenico Frullone come avesti mente alcuna voce. cora2;gio di addurre dopo tale definizione i seguenti esemp)
del Salvini, che insegnano tutto
tare
Il
il

contrario? Ov' da no,

vincer

la

prova

idiotismo

ovvero propriet

di

parlare ecc.
sezze
,

E appresso
e

Se tutti gV idiotismi fosser

bas-

addio propriet

purit della lingua.

GV

Idiotismi
e

del Vigero colle note dell'

Hoogeveen

Zeun, Herman

3oi
gli
altri

dello

Schaefer

ne' quali

si

dichiarano le pro-

priet delle greche locuzioni tratte 'da

Omero, Tucidide,
vizj
la

Platone,

EschJlo

Sofocle, ecc., son essi altrettanti


?

della plebe e degV idioti

Paragona un poco

tua

ditli-

nizione con questa del Fi.rcellini: IDIOTISMUS.

i8i,oriGfxg.

Dicendi gcnus e

i^^ulgo

swnptam
,

tt familiare qiiibus
,

ita

tamen uC
,

sordes ahsint , et vulvaria vtrha


loccitur aptc
,

orator

iititur

ita

ut ornamento sint

ncque

illa quczsivisse ,

sed

ut necessaria adscivisse videatur.


tismi

Dunque non

tutti

gl'idio:

sono

vizio

nel parlare e nello scrivere della plebe


al

che anzi, come n'avverte Seneca nella prefazione bro


3. delle
,

li-

Controversie, sono da reputarsi nter oratorias

virtutes

da usarsi per con

molta temperanza e caual

tela, perch virt

prossima

vizio.

Ma

veggo
(

la

tua intenzione.
Caratteri
)
,

Per idiotismi tu intendi Cateratta


,

per

Ottahma
,

niogo
dati

_,

Pitaffi.o
il

Trasoriere

Scar^

pione

Pedagra

Rema con
gli

tutto

coro

soprannoverato.
purissima e
si-

Perch
gnorile
?

dunque

hai

per

favella

Gli articoli di

Razza,
^

Sorta di pesce^ di Pastinaca II,


di

Pesce simile alla Razza

Foca
( e

Animale marino che anamfibio


)
^

cora talvolta esce

in

terra

bastava dire

di

Smeriglio, Sorta
d'acqua'^
di

d'uccello di rapina-^ di

Smergo,
di

Uccello
,

Smerlo,
sdegna.

Uccel

di

rapina'^

Politrico
si goffi,

Sorta d'erba, e mille di questa taglia, sono


la

che

censura

gli

Ben

da

dirsi

che in proposito

degli animali la Crusca

seguita

ciecamente

Messer BruBrunetto

netto
di

col quale
,

ella

si

bee allegramente
e

tutti gli errori

Plinio

senza

mai confrontar Plinio


,

con

Aristotele, con Eliano

con Oppiano

con File, con Atein-

neo

ecc. Di

che nascono poi bruttissimi imbrogli ed

ganni fuor di misura.


eh' io
finisca

a proposito

di

misura

lasciate
sulla di:

con una brevissima osservazione

chiarazione greca di Cantaro. La Crusca dice cosi

S02

Cantaro
di peso

Cantare.

Misura di diverse sorte


,

di

co^

a noi

di libbre cnicinquanta

e di iiui^giore o miIle

nore

secondo la diversit de' paesi e dt


Gi;c. xavS-apo;.
in
li.iea

tharus.

robe. Lat. Caridi-

Cosi
arreco.
,

il

Cantaro iorentino

scende
sa che

dritta dal

lo

I\Ia

chi lesse Aristotele


^

yxrS'apo?

scaral^eo

od insetto o pesce
lingua
del

sa

ancora elisegli
di pi la

un segno
di

sulla e

Pio Api, e
il

coppa

Bacco

f,

che

coppa col manico


di

cantharus de' Latini. Ebbero sentore


stessi

questo

s!)aglio gli

Accademici della Crusca


le

perci in

postilla

nota-

rono che

voci latina e greca

non

sembrano

equivalenti
!

al significato di questo vocabolo toscano.

A'on sembrano

Quanta superstizione servilmente servile Alla quale superstizione cacatamente guardando


f[uesto

notate
fiore

nobile

avverbio

portato

dal

Frullone
) ,

nel

della favella in luoo:o di

Adamo,

ALiatamentc

e riflet-

T Areopagita va errando nel Vocabolario senza Areopago-, che il Bibliotecario non vedr mai soldo, perch privo di Biblioteca, come gli Dei
tendo per sopraggiunta che
d**

Omero
,

privi

d' Icore

che dopo
tutta
^

tante

prammatiche

l'Italia
tica

non conosce
delle
a

in

l'Istoria se

non Pramma-

Bi forma

pompe
coli'

pu venire
che
liani
le

trattato

T Eforo di Sparta non arconte d'Atene^ che Atene


che

stessa in rulna, siccome

mancante

affatto

di

Triremi'-,

Rapsodie

d'Omero sono

interdette, affinch gl'Ita\,

che il non abbiano a leggere che il solo Patalio Botanico non ha Botanica; l'Astronomo non ha Eliometro, ne Perielio, ne Perigeo i il Matematico non ha Logaritmo
;

quantunque conosca

la

Trigonometria
:

tuttavia

non possiede ancora tavole trigonometriche


maraviglia, perch non esistono ancora
(
i

il

che non
i

Seni e

Coseni:

come ha
le

fatto

dunque

il

Frullone a calcolar
ci

le Tangenti!' )
,

che

osservazioni meteorologiche

van tutte male


al contrario

per-

che non abbiamo ancor Atmosfera-^ che

siamo

^ ,

3o3
maravigliosamente ricchi
Cacaiuola
y

di

Cacca, Cac ac ciano


,

Cacacciola
,

Cacahria
,

Cacalocckio
,
,

Cacapensieri

Cacare,

Cacasangue

Cacasego

Catasevo
Cacatoio

,
,

Cacasodo
Cacature
,

Cacastecchi

Cacataraente y Cacate s sa
cabaldole , pi tutti
lati
,

Cacatura, Cai

loro sinonimi, pi tutti

loro tras-

pi tutte
fonti,

le infinite

lordissime locuzioni scaturite da


istupire
della prodigiosa
le

questi

non possiamo non

pazienza dei passati Accademici nel frugar


della
si

latrine

poca lor cura nel mietere

le

voci
la

greche

fatte

italiane nei

campi della
i

filosofia.

Per

qual cosa giova

sperare

che

presenti, provvisti di miglior senno, bat,

teranno

miglior sentiero

sentiranno

in

coscienza

la

necessit di fare un lungo Errata corrige alla grecit del

Frullone.

Diversamente saremo forzati a gridare Jpagc.

State sano.

DELL' ERUDIZIONE ORIENTALE

DEL FRULLONE.

Al Cv.

V.

Monti.

ARLANDO
la

voi

dell'

obbligo

che corre,

di

onorare

primi scopritori del vero in fatto di scienze (i), toccaste

mala usanza
altrui

di alcuni

quali
oltre
,

dopo
senza

essersi dissetati

agli

fonti,

procedono

ringraziamento,
l'animale
dai

e talora,
lun<:hi

siccome proverliio

imitando
il

orecchi, tirano villanamente


la parola, e

calcio alla secchia.

Prima scienza
rola ci

sovente l'origine della pasi

mena

all'origine della scienza; per molti


l'

volse in

sero a cercare

etimologia delle voci italiane.

Ma

questa indagine

non vuoisi guardare con


slg.

sottigliezza

sistema, per non dare poi nelle ridicole


Clef des Lan^ues del
iiagio

stranezze della

Denina

o nelle pazzie del


,

Mesi-

che

fa

venire
Sottili
;,

Violino

da Nabuccodonosor

di

mili

Dottori
tolta

tuttavia

quando
,

la

voce fu senza
il

dubbio

da una straniera lingua

debbe

Vocabola-

rista confessarne

l'origine, seguendo gli esempj del John-

son e dell'Accademia Spagnuola. Altrimenti

ninno potr

assolverlo dalla taccia o d' ignorante o di sconoscente.

Nel compilare

le

voci che
il

la

lingua italiana prese alle

orientali, qual stato

governo della Crusca? Ch'ella


conceder.
Sal-

contasse nel suo seno filologi capaci di sdebitarsi di questo stretto

dovere, ognuno volentieri

il

Il

vini

dettava

Lezioni sopra la Lingua ebrea, chiamandola


aune loo^.

(J; Prolusioni

a^li

Studj deli' Univtrsiia di Pavi.i per

1'

3o5

una Dama bella a par del Sole


pajono due stelle, fresca
,>

(i)

con due occhi che

viva

dal passo grave, vestita

d'oro, colle
Poliorcete,

fraiige

d'oro, anzi del

manto

di

Demetrio

Ben

vero che per essere

vie pi

Toscano

non

cit

neppure un vocaljolo ebraico.

Nientemeno per
in

testimonianza de' suoi valenti colleghi egli era un Dottore


esotico sfondolato.
gli

Dopo

il

Salvini

vengono

globo

tutti

Spositori del Burchiello e del Malmantile. Quelli giu,

rano sul venerato rasojo del Barbiere


motti
si

che in quei sacri

numerano molte parole Ebraiche, Caldee, Araf,

be,

ecc.

perci gravemente distillano l'esotico loro sa-

pere nell'interpretazione delle famose terzine

Coche da Busior

siine
^

traltcche

Feste su mittatr

et guzzi

nonne
:

furabis ter, zucche senza sprecche


Allahli simhle si talha

meonne

Lecsalem scasac salem molecche

Alga grazir mar gran Calbeonne.


Questi

altri,

per far dire

allo Zipoli

quanto quel discreto


le loro

bell'umore neppure sogn, vanno lardellando


con
cifre orientali.

note

Ed
di

in tanto
il

scialacquamento di orienil

tale dottrina

per illustrare

Burchiello ed

Malmantile

cjuanta
lario
'.

temperanza

orientale
:

erudizione nel Vocabo-

Veniamo
si

alle

prove

come

dagli

unghioni

del

Lione

pieno zeppo di borra (2) j cos da alcuni vocaboli che allegher voi farete ragione

argomenta quanto

egli sia

di

quanta Borra
(l) Salsini
(a)

sia

pieno

il

Vocabolario.

^".i^
,

^^
Discorsi Accadem.
,

^*^i^
l
,

.^^^^i^
Venezia 1785.

toni,

pag. 172
,

ediz. di

Frase del Sai vini

Discors. Accad.
S

toni.

2., pag. 56, in lode del


Tosatura di peto
djrassi la

Burchiello. In lode!
(i

Ma

se Borra e Cimatura o
,

panni lani per testimonianza della Grusca


?

come mai

Borra

del liane

Voi.

IL Par.

I.

20

3o6
I.

MuGAVFKO.
anche
i

Spczf^ di-<i'(iido

da questo furono

cosi

detti

soldati armati lU^

tt.le

arme.
1

Spezie di dardo.

Luminosa

dicliiarnzione

cojrnomin

soldati

il
.

Il

dardo

La cosa appunto
raccogliesl
dall'
,

contrario.

Dal Vocabolario

nuli' altro

se

non che questi

soMati ildltM-enziavansi soltanto


le etimologie
,

arme.

Ma

chi cerca

ne trover

la

vera definizione. Tralasciando

le

interpretazioni
il

che

alla

voce

spagnuola Almu^iavero

diede

Dizionario di quella Accademia


nelle
lettere

non a)bastanza
questo stesso
la

Valente

Arabiche
,

io

trovo

vocabolo neir Arabo Moghwiro


di altre

o secondo

pronunzia

provincie Mu^hvcro y^^^^


:

(0

'

voce spiegata
,

dal

Colio e dal Castelli


in

Pui^mitnr helicosus
,

qui multwn

cxcurrit

hostcni, rapina:

populationis er^o.

La radice

Ghara

(a)
,

nota

eziandio
,

excurrcre in

il

hostem diripiendo

populando
equicwn

capiendo
iostile
,

onde

derivato
_,

Chdrat incursus
,

in

solum rnnina

cnptivitate

populatione

grassantiwn
rerts,

Equitatus in
altro

hostem

rapide

prcedatwn incurin
iostile

non che T
passi

MoQiirat equitatus

solum
l'al-

diripiendi et populandi ergo exrurrtns.

Sarebbe inutile
e

legare

degli

scrittori

Arabi

segnatamente del
il

Timuri

perch parmi evidentissimo che


le

Muiiavero era

un

soldato giusta

occorrenze or a cavallo ed ora a piedi,


il

destinato per

correre

paese

nemico predando

?,

cio
,

il

Muiavero degli
a noi era

AraJ/i passato

prima
tutto
,

agli
al

Spagnuoli

poi

un

quid

slmile

in

Cosacco.

Leggansi
se
io

ora
dell'

passi

allegati

dalla

Crusca
fui

vedrassi

pi

Accademia Spagnuola

felice

nel

trovarne T eti-

mologia.
sero

Che poi

le

prime
,

fra le

truppe leggiere aves


facile

un dardo particolare avranno avuto anche un


(1)

questo

inferirlo

ed

particolare scudo.
,

Mim

Chain, Elif , H-^aw

Re. Per
i

ifng'gire

ogni confusione nel


,

rappresentare con lettere Jtnlianc


gD.irne le conEouanti.
iT.)

vociboJi ArrsLici

stimo

Lene

il

se-

Gbain

waw

re.

, y

3o7
2.

Algebra.

Sorte

d''

aritmetica che
,

tratta

de'

numeri
di ri'

delle radici e de' quadrati

tee.

procede per

Wa

soluzione,

L'Algebra tratta dei numeri!


letto
il

Un

ragazzo che abbia

pruno

foglio del Paoli

un Algebrista trascenNel
babItaliani cosi stolide

dentale a fronte del compilatore di questo articolo.


secolo XIX vendonsi a

nome degU

buassaggini

Algebra, sorte d'Aritmetica!!! che tratta dei


nel secolo

numeri!

<

Lo ripeto
il

XIX

Diciamo piuttosto
1

che Algebra

vocabolo arabico
,

s-\.3lVj

Algebr {i) reintegri totem.


i

ductio partLum ad totum

seu fractionum
,

ad

La somma
giti
3.

delle frazioni

delle serie

furono

primi va-

dell'

Algebra.

e le

Magazzino. Stanza dove si ripongono le mercanzie grasce. Tass. Am. 1.2,. Ma soprattutto guarda che mal

fato,

gioiPend

vaghezza non

ti

meni Al magazzino

delle

ciance.

Chi ha
vallo nobile
,

gi.

visto
si

il

Destrier di Sileno cangiato in Ca-

non

far maraviglia del veder qni le Corti


si

divenute Stanza dove


e
i

ripongono

le

mercanzie e

le

grasce

Cortegiani

fatti

magazzinieri. Tocca a voi T avvertire


:

(COS

bella trasformazione

me
la

tocca

il

notare che

il

Vo-

cabolario non dovea

tacere

manifestissima origine di
(2.)

questa parola. In Arabo O/-:S^.>0 Machzan


dalla sua radice
ccrario 4.
^

apotheca
,

O}-^^ Chazarui

recondidit in horreo

cella,

asservavit. Gli

Spagnuoli dicono Magazen.


eccesso di povert ecc.
..

Meschino. Nome che denota Havvi


la radice

Sira

quadrihttera

0(7)^ depau,

peravit
tennis.

e quindi

j-lj^AfOSn Meschino, pauper


altres
l'

egenus

Concorda

Arabo Meschin, pauper.

(i)

La radice
,

gjm
ze
,

he,

re-

^2) Vlim

cha

nup-

3o8
5.

Zecca. Luoso ove

battono le monete.
typus monetalis',

Ed nppunto
i

^V-X,vj

siccat (i)
(2)

onde

Mauri presso Dombay

chiamano Dar dcs


i

sicca la offici-

na monetaria. Quindi
6.

chiaro quali fossero

primi zccclni.

Assassino. Che assassina. Scherano.


Il

bravo vostro genero ha gi parlato


Il

dell'

uso nobile
di
^

di

questa voce antiquata.


di

Vocabolario tralasci
arabica. Io la

no-

tarla e

addurne

1'

origine

noterei

ma

dopo

le

ricerche di Falconet, di Carpentier, di Reiske e


il

dei due Assemani maestrevolmente ne discorse


della Letteratura Orientale,
io intendo di trascrivere
il

Nestore

slg.

Silvestro di

Sacy,n

quanto ciascuno pu leggere nel


e

Moniteur
7.

1809, n. 210 Alchermes. Cremisi.


,

an.

n.

359.

Nascono dall'Arabo

Persiano ^'Cv-? Kirmiz


la

ovvero

Kermez

(3).

Avvertite che
:

Crusca citando

il

seguente

passo del Redi

dalle parti d'America ci viene


,

una certa
si

altra preziosa mercanzia di vermicciuoli

la quale
il

adopera
ci

a
il

tignere in cremisi,

darebbe a credere che

Cremisi

venga dall'America. Non parlo del delizioso Alchermes,


quale per dichiarazione del Vocabolario Spezie di Lat~
tovaro ,

dunque non diverso


,

dal Diarodon, ne dal Dintrioni

tonpipereon
8.

voci da far fuggire

polli

dalla tramoggia.

Benda, Striscia
Il

o Fascia ecc.

Bcnd ligamen parrebbe aver dato origine a Benda; ma non lo affermerei. compagnia di soldati. 9. Banda. Un numero
Persiano
[j^-^^

Quindi Bandiera.

Il

vocabolo

pretto Arabo lX-O

Band
(l) (a)

(4) Vexillwn

magnum , ed anche

Legio decem millium.

Sin

l;ef

hr.
lng'iae
.

Grammatica

Mauro-Araliic. Yln'lobc'nae

J'oc

pag.

98

f3)

Kaf, re, mim

ze.

f4)

Be

nan

rlaf.

3d9
I Latini del
liani

medio evo
le

lo

chiamarono ^anJum
Bando.
ecc.
dall' Elireo
,

e g' Ita-

usavano Derivano

schiere del

10.

Ricamo, Ricamare
in dritta
.,

linea

Siro,

Arabo

Makam
11.
<ya^ov.

(i) varie gavit

arte phrygionica acu pinxit.

Balsamo

Balsjmo. Lat. Opohalsamum. Gr. ^A-

Le corrispondenze Latina e Greca furono segnate da un cotale che non distingueva fra |3aA(Taf/oi; 5 oTto^aXaa^ov ^ %vKoaKaayLov e nap-xo^dKaa^ov. La scrittura Balsiino si
riponga nel Museo
orientale. Balsan
di Blercato
gli

vecchio. L'origine ne

dicono

Arabi;,

ma
l'

l'etimologia ita-

liana prossima deriva dal latino balsamum. Dicasi lo stesso


di tanti altri vocal)oli
;,

dei

quali
-

etimologia

rimota
cosi d

esotica, la prossima

barbaro

latina o latina-,

Camelo
12.

Gesmino e Gelsomino. Lode al Frullone che ammise


,

la

scrittura

Gesmino

primigenia, derivandosi questo fiore dall'Arabo /asmw/i (a), e dal Persiano Jassemin

onde

il

Francese Jasmin. Leggete


,

Sacy

Abdallatf Relation de V Egypte

pag.

i3o.
si

i3.

Zafferano.
Botanico

Filetti di color

rosso y che

trovano in

numero

di tre dentro al fiore d'

una

cipolla detta Croco.


^

Un

esamini questa definizione


Crocus.

io so

che

r Arabo {^\j^ Zafifaran (3) 14. Ambra.

r Arabo j->^-Si Anbar


i5. Camicia.

(4).

l'Arabo ..^^^\
(i) Scritto
(a) Je
(3) (4)
l'>)
,

Akmisat (5) tunica,

indumentum

col

kof ebraico.

elif,
,

sin,

mim
re.
,

waw

nuu;

Ze

aio, f, re,
,

elif,

nnn,

Ain

nun

fce

Elif, taf.

va\TK\

?ad

1;<5,

..IO

interius et dimissius
al

inJusium praisrrtim ex gossypio.


chiain;uio Kdiuis.
di

Mori

dire di

i6.

Dombay, la BaraCAXE Sorta


Spai^iiuoli

panno futto

di peli di cnpra.

Ch

hanno linran^anc.

L'origine Araba
vcstis sto-

O^
M,ve
,

Parcdn, ovvero Barrucn (i), gcnus probabilmente Jiiiirce.

y^

37.

Nlnufar
lain

per altro nome detto Ninfea ecc.


jV/nawfar (2) nympioea, e scrivesi
7////Z.

r Arabo ^^;-^^-^*^
anche col
38.
in

vece del secondo


do^^^e
si

Fondaco. Bottega

s>endono

ritaglio paruii

e drappi.

Gli Arabi

hanno appunto (^^^lA^-' Fondok

(3)

pu-

hlicwn mercatorum hospitiiim , uhi


tunt.

cum
ci

suis

mercibiis diver-

Ed

in

vero

il

passo

allegato, in cui Gio. Villani

parla di

un fondaco d'abitazione^

rammenta
di sella

la

prima

significazione Arabica.
19.

Bardella. Forse da barda. Spezie


si
il

ed anche quella imbottitura che

conficca sotto V arcione

della sella

perch non offenda

dorso della cavalcatura.

E certamente diminutivo
<^i_jo

di

Barda ^ vocabolo Arabo


coactili

Bardaa

(4)

/(/

quod ex panno
dicono Albard.

aut sagmat

dorso jucnti
cUtclloe.

insternitur ut mollius

incumbant

imponendce

Gli Spagnuoli

20. Elisire.
L' Arabico ^-S'^^^*^^' ^'
Elicsr

(5)

segue
vis

lo

stesso

che Alchimia', cio essentia


la

S(U substantim

arte elicila

quintessenza d'una sostanza, ed anche pulvis philoso-

phicus.

(i)

Ce, re, F, nun


Be
,

V;ef,

elif,

imn.

(2iNun,ie,nnn,waw,fe,re.
()
(4)
f.l)
,

d.il
,

kaf.
,

!J\

'

re

dal
,

am

lie
,

Elif, lam

elif,

kcf

sin,

ie

.,

r&,

, ,

3ii
21.

Taballo,
tabi

Arabo 0^'>i'
di

tympanum
toiii.

(i).
,

Leggasi
14.0
j

Silvestro

Sacy, Chrestoni. Arabe,


,

pag.

Niebuhr

Voyage

146, ecc. 22. Carabe. Sorta d'Ambra. Lode al Frullone, che cit un passo per dlcbiararne
toni,

i, pag.

l'arabica

orlgiii.e.
,

L3^,-g==> Cahraba (2) paltas

rapiens

succinum

electrum.

23. Costo.
II

Sorta di radice medicinale.


Orientalista
Silvestro di

sommo

Sacy

nel

citato

Abdallatif, pag. 99, crede tal vocabolo sia originariamente

Arabo.
24. Califfo. Arcali/.
L" Arcalif
si

Titolo del Signor de' Saracini.


fra
le

metta

storpiature
si

autorizzate da
la

qualche cos detto Classico.


consultando
si
il

Poi

emendi

defmizione

d'IIcrbclot, Bibliothcque

Orientale.

Ed anche

un /, contentandoci di Colifo. Bastino questi ventiquattro esempj per attestare a che punto sta il sapere orientale di messer Frullone.
cacci
via

Ed

in qual

pr

torner

codesta

la

erudizione? dir
parola,
io

un

FruUonista.

Prima scienza
ci

ripeto, e

sovente

la parola

mena
di

all'

origine della scienza. Facnjarineria.


serve

ciamone prova nelle voci tecniche della


I.

Catrame.
le

Spezie

ragia

nera .... che

ad

imbrattare

navi ecc.
la

Non

curo

definizione di cosa a

me

ignota.

Manca

r etimologia. Presso gli Arabi Ljj-l^.'^ Katirdn (3) P/o? liquida, qum ex coniferis arhoribus educitur. Asphaltwn, bitumen ad lucernce usum. Il Du-Cange (4) non intendendo
Ta, be

(1) (2)

Lim.
,

;;.,,
-^ ,^

Kef, he, re, be

elif.

(3)
(\)

Kaf

ta

re

elif,

nun.
et laf. Latin., tonj.

Glos?. ad Script.

Med.

2,

e),

418..

'IJ>

la

parola Cataranni , volle caniilarla la Safar<iniii


noritiiinente

del che
riy

venne
conosce
asfalto
2.

ripreso dal Sacy (i),


,

il

quale vi

r Araldo
bitume.

Katirn

ovvero

Kiirai

pece vegetale

Barca.
Vuoisi dal Gollo e dal Castelli

che

tal

voce derivi
-,

dair Arabo presso


3.
il

"

^>r^

h^

Baraciim

navigii

genus

Mauri

Donihny, png. loo, pronunziano Barka.


di

Feluca. Sorta
Gi nel Corano

Nave

assai piccola.

sta

C^Ai

Folk (2) navis

ed

Mauri,

come
Cos

Turchi, dalla stessa radice hanno


i

\^'^ Fcluka.

hanno Fergta per Fregata , Ghaliota per Galeotta, Gwnna per Gomena h n oserei pronunziare quale dei due popoli, od il Mauro o T Italiano, usasse il
pure

Mauri

primo
^..
_>

tali

vocaboli.

Schifo.

E
5.

il

pretto
,

Arabico

^^OU/^
ad

Sakifat

Asser latior.

Tabula navis

et locus discubitorius

instar latioris scainni.


i

Calafatare

Calefatare. Ristoppare
(

navigli.

Deriva dalla radice arabica


minavit, fbris pahncB vel musei
infarcir ns et

yX^ Kalafa
navim.

(Z)

Ferru-

coma tabuiarwn commissuras


stipavit

obducens picem

Cosi

nella

lingua spagnuola Calfat^ar.


6.

Cala. Piccolo seno di mare, ove possa con sicurezza

trattenersi alcun tempo qualche naviglio.

Dalla
servavit
y

radice

arabica J\

>

Kalaa

(4)
,

custodivit

fassi

Gallail , locus contra ventos tutus

tuta statio

iaviwn.

(1) (i)

Sacy Abdattalif, pag. 376.

lam
,

kef.
,

(3> (^)

Kaf

laru

f.

Kef, lam

e!if

3i3
7.

Caracca. Spezie di Nave. Da un passo del Varchi apparisce essere una grossa

nave. In Arabo ^U-^. Charrdca (i)

Nans

incendiaria

aut

missilibus pjriis instructa.

Chi avesse pazienza di fru-

gare per entro alle vecchie croniche, forse troverebbe la

Caracca usata per nave incendiaria.


8.

Cavo. Rudens.
I Francesi dicono

Cable

ed

l'Arabo i^^y:^ Chbl

(a) Funis
9.

chorda,
Vasselletto

Caravella.

non molto grande che cammicarava,

na velocemente.

La forma

diminutiva da
(

voce

non

regi-

strata nel Vocabolario

ne pertanto oso

io dirla inusitata,

conoscendo a prova

la

poca accuratezza dei compilatori.

Ora ^^*"^ Kdrib


navi inservit.
10.

ovvero /CanV(3) nota Scnpha quoe majori

Carovana.

Si

dice

anche a una quantit di navi

che vadano di conserva.

La voce
1 1

abbastanza nota.

Saettia. Spezie di Navilio.


I Lessicografi

Arabi hanno

^^^
ed
i

Satjia (4) Schidium,


la

fragmentwn Ugni
malis.
12.

similisve rei;

Mauri pronunziano

stessa voce Saitija in senso di Navis minor duobus instructa

Almtrante.
La deriverei
da

L'articolo Al Arabo ne dinota manifestamente l'origine.

Raa

vedere
il

osservare col

mim

forma.

L Mauri chiamano
re, elif, kaf, he.

Mirata

telescopio navale.

(i)
(a) (3)

Ka Ha

he

lam.

Kaf,
,

elif,
tla
.

re, be.
ie
,

<A) Sein

he.

Hi4
Per
clii

la

qual cosa trattandosi della istoria della marineria,


l'

non potrebbe nieritamente dire avere


iufei ina
,

Italia

perch

disunita ed
gli

imparale molte cognizioni navali dai\

'Arabi?

Ma

chi

saprebbe dirlo, se
le

Dizionario Italiano
delle

non mette cura

a segnare

origini

parole

oltre

ogni dubbio manifestamente A.ral>e?

Cos dicasi dei primi

vocaboli deir astronomia


stire, cos di certe

cos di parecchie fogge, di


ecc.

ve-

mercanzie,

ecc.

L' origine della

parola una

somma

scoperta per
la

la storia delle

scienze

siccome

il

determinarne

esatta

significazione
le

prova

d'un popolo avvezzo ad analizzare


Dell' ortografia gi avvertii

sue idee.

che

parecchie
polli
^

maniere di
Arcali/^

scrivere dovranno

essere

pasto

dei

cos

Bahinio.

queste

aggiungansi Soldano per Sultano, Ml,

r amolino per Einir alniwncnin

Rabesco per Arabesco

seb-

bene quest'ultimo vocabolo


Albicocco ^ che

gi cotanto

approvato dallo

l'uso, che converr lasciarlo in pace. Dicasi


i

stesso di

nostri antichi pi rettamente

chiamavano
ovvero
Al-

Albercocco

dall" Ara])o

^^_JJ-^>'y^
gli

Albarkuk

herkuk (i)
coquc'S.

malwn armcniacwn:

Spngnuoli dicono Ahar-

Perocch quando due ortografie diverse sono egual-,


la

mente usate, ragion vuole che


Finalmente supplicano di
Dizionario Italiano
1.

pi etimologica

si

os-

servi nella prosa, lasciando l'altra per la poesia.


ve.iire

ammesse

agli onori del


:

le

seguenti voci orientali

Arabo Alkobba fornix , concaniiratum opus, conca'TiPratwn sacellwn. Come chiameremo noi tutte le
Alcova
j

in

Alcove da Susa ad Otranto?


2.
3.

Talmud.
Ej,ira
,

V Alcorano
la

gi ottenne l'approvazione.

senza

quale

non

gi

possono calcolare

gli

anni maomettani.
4.

Vizir

personaggio necessario ad un Sultano,

(i)

Elif, lani

be

re,

k.^.f,

v.-aw

kaf.

3i5
5. Sariffo.
6.

In sua vece

ci tossi

ad ogni

linea

il

Ciriffo.
i

Talismano.

La Giudecca trova
in

nella Crusca

suoi
ai

filatterii

deformati

materie

Sabei

loro Talismani?

Ed

perch

negherannosi

in proposito dei filatterii,

che parvi del seguente articolo?


ti

Filatera.

Per lunghezza di ragionamenti

ma

in.

V questi significali usiamo pivi


*f

comunemente

Filastroccola

e Filastrocca. Frane. Barb. 293. 27.


le fllattere

N far

troppo distese

tue in dir ci die fai tue.


dire

Qaaat^ Filatera per


Qui fdattere
ignorante
l'

una solennissima scipitezza


e

sta

per
il

filatterii,

qualunque discreto
sua
del-

vi

riconosce

dilatare

piylacteria

Evangelo.
7.

Agemina, Azzimina, Gemina. Se


dividere
co'

Toscani non posdi

sono

Veneziani

co'

Lombardi l'onore
,

aver saputo con bell'arte incastrare Foro nel ferro


Francesconi

sa-

rebbe sommo torto se volessero pertanto escludere questo


vocabolo dalla Tramoggia.
(*)

Leggasi

il

Di

una Umetta lavorata all'Agemina. Venezia 1800 ^ Paolo Lomazzo , Trattato delV arte de la pittura. Milano i534,
pag, 475
1
i

Paolo Morigla, La Noinlt


2.97
5

di Milano.

Milano

5<^S

pag,
di

ecc.

ecc.

Ed Agemina
Vicarj
di

fu

detta questa

maniera
8.

damaschino lavoro da Aginmi Persiano,

Califato.

Durata

del regno dei

di

Maometto.

9.

Di\^ano.

Non

solo

per

consiglio

Stato,

ma

per

raccolta di prose e poesie orientali d'uno stesso autore,

ed anche per certo cabinetto cos denominato non saprei se dalla volutt o dall' impero Orientale della Dea che

mollemente
(*)

vi giace.

Us questa voce anche il maeitro di bella lingua Annibal Caro, En. 6, traducendo liberamente quel verio Lorlcam consertam hamis , au"
rbque trllicem
:
.

Una
,

lorica

Di

forbite azzimine e r interzate


,

Maplie

dentro d' acciaro

in'orno d'or.'

.^i6

Senza questi

vd

altri
la

molti
di
:

vocaboli

orientali

ninno

potr mai scrivere


80"'"^iun<ere r'

co

sejruenti ffreci

co
la

storia

quei popoli. Potrei ancora

Semiti, Abitanti nelle tende.

Nomadi. Pastori erranti.


Proseliti.

Quelli degli Ebrei

degli

Arabi

sono pure

rinomatissimi
Proselitismo.

Cosi

guerra del Proselitismo. alcuna ge-

Ma

lasciamo ornai T erudizione per toccare

Arabo messo incontro al Toscano. Percorrasi qualcbe pagina del Colio , del Giggeo o del Castelli, e troverannosi poche radici non contaminate da
neralit del Dizionario

osceni

traslati

dedotti
e

dagli amori

del

cavallo

del ca-

melo

dclP asino
vi

di

madonna
Ben

Leila.

La bestiale ed uma-

na libidine

sta descritta

con distinte parole ne' singoli


a ragione

suoi pi minuti accidenti.


tutte
le

adunque presso
lussuria.
,

genti

V Arabo infame
noi te
,

per

la

Ma

di

qual

nome appelleremo
della

Toscano Frullone
i

te di-

ligentissimo

razzolatore di

tutti

pi turpi

vocaboli sia

traslati, sia proprj


strati tutti

Venere

degli angiporti, e regi-

con somma dovizia d'esempj'^


,

Non v'ha ramo


sola disonesta
si

ne

di

Arti

ne di Scienze che non


il

si

lamenti della po-

vert in che lasci

loro linguaggio.

La

quella che nel tuo Vocabolario


siderare.
fici,

Per chi

lo

non ha pi nulla a decompilasti tu dunque? Per gli arte,

pe' dottori, pe' filosofi? No. Pe* Cristiani


il

ai

quali fu

comandato
italiano
?

nfc nominetur in vohis? Neppure. Per l'onore


l'

per
riso

educazione italiana

'^
. .
.

Fu maledetto V imdisnrdinamento del

pudente

di

Cam

sulT innocente

padre. Ci maledir te, padre della favella, che pubblichi sfacciatamente le laidezze de'fizli,
finirle
,

sorridi nel

decon

ne

gongoli

accarezzandole e

infiorandole

tanto lus-o d'esempj?

te

che

tramandi
,

ed insegni ai
,

nepoti non

gli

amori celesti di JJante

del Petrarca

del

3 17

Tasso,

ma
d'

brutali
,

de' bagascioni

Pataffio,

Bellincioui^

Burchiello ecc.

a te maestro

perpetuo delle lussurie di


il

OoUa
il

Oiiba chi dh'a in fronte

maledictus della Scrit-

tura? (*)

E dove s'aveva egU mai


a
i

la

coscienza e

il

pudore
il

buon prete da Verona, che


,

render compito

Voe

cabolario del postribolo


alla tua diligenza

rimasugli della oscenit sfuggiti

accuratamente raccolse dal Sacchetti


le

dal Berni

Son queste
i

vantate ricchezze della nostra

lingua? questi
I proverbi

benefizj fatti all'italiana eloquenza?

e le metafore pi frequenti
sia
la

del parlare di-

chiarano qual

vita e la filosofia d'


il

un popolo. Araarabici

bum

philosophia popularis

titolo

de''

proverl^j

raccolti dal Kallio. Il

popolo Islamitico suole nella mas,

sima parte derivarli dal gregge


dalla guerra
delle

dalla caccia
e

dal deserto

trib

dai

venti
ci

simili

oggetti

quali proverbi per questa via

ragguagliano
ora
sceniti e

della vita

e delle vicende di

quegli

Arabi

nomadi,

ora conquistatori ed ora


essi assai

promulgatori di scienza.
,

Ed

in

ingegnosi

si

mostrano

siccome

ognuno pu
di Stato rife-

vedere, a cagion d'esempio, nel Consiglio


rito dal

Meidan che per mezzo di soli proverbi si tenne. Poniamo a fronte dei proverbj arabi i toscani poich
,

precipuamente toscana questa cospicua parte del Vocabolario. Un'occhiata ai Novellieri, al Morgante, al Malmantile,
al

Pataffio, ai Canti Carnascialeschi, alla tavola

forte , ma giusta. Le paPOle disoneste conroMro.'.o t Frullone registrando questo santo proverbio ( V. Parola XXI ) ha segnata la sua sentenza egli stesso , e da ? stesso si pul blicato corrompitore del buon costume. Clii dunque lo svergognato die in oltraggio della Morale ardisce da questo fianco prenderne le difese e si fa bet'e dell' onest , e di noi che fino dai primi esordj della Proposta levammo coutra questa laida parte del Vocabolario i nostri lanipriti'r' L'amico del politropo editore di villanie, l'anonimo rioreutino. Ma la conosciuta probit e saviezza decjli onorandi Accademici d' oggi<Ii n' assicura che in onore non tanto della pi })nemerita delle Accademie, tjuajito d<ll' intera gente italiana nella futura riforma del Vocabolario si provveder seriamente al riparo di questo scautlalo obbi ybrjosf. (*)

L' invettiva
11

BrONT COSTVMI.

3i8
^ieir

Ercolino del Varclii


in

mia

sola occhiata d'assai per


le

vedere

quei detti proverbiali manifeste

insegne della

cucina^ della stalla, della piscia, della cacca, del culo,


della cantina, del boja, del bargello
,

del tacchino

della

taverna e

in primis

et

ante

omnia

del

bordello

donde-

quelle illustrissitne idee furono assunte poi agli onori del

Vocabolario.

Memore che
tirate,

proverbj
,

segnano

la

fdosofia

d'un popolo,
la

mio caro Monti

da quelle premesse
di necessit

conseguenza, e giudicate voi stesso quali


le

esser debbano

proverbiali

maniere

d'

un popolo che

consacra

il

verbo Proverbiare nella piena significazione di

Sgridare alcuno con parole villane e dispettose? Dir proverbj


sar

dunque Dir

villanie? Oli dignit delle sentenze ita1

liane! Oli saggio illustre dell'italiano carattere


fia

E quando
Novel-

dunque che

la

condizione de' nostri proverbj sollevisi


dell'

dalla bassa sfera


lieri ?

Ercolano
le

del Varchi e
e
di
la

de'

Quando

le

scienze,

arti

storia

nazionale,

tre fonti di

no'jilissimi

proverbj,

verranno pi familiari
't

nelle societ italiane? Queste allora chiamerannosi colte


a queste accorreranno
glianti,
sito
i

dotti

non pi

parassiti

non bro-

non adulanti, ma
popolare
la
la

rivolti a

temperare col pi squidegli studj^ in queste,


,

spirito

severit

sbandita

teoria delle ideo innate

ed esautorata
,

la dit-

tatoria potest della crassa opulenza

ognuno potr

alle-

gorizzare a seconda della sua


nalit;, in

ragione e della sua

origi-

queste

si

creeranno proverbj degni d'un popolo


e e e
di
gli

costumato e istruito,

scrittori

li

prenderanno
egualmente

dalla

bocca dell'artigiano

del

mercatante

che

dell'uomo
li

di Stato

toga^ e divulgandoli nelle carte

renderanno
il
i

illustri

comuni,

e lasceranno impresso in

quei detti
dirlo
,

carattere della nazione.


dotti nelle
gli

Imperocch, giova
proyerbiali.

non

lunghe loro

vigilie irraggiate dalla

lucerna sono
loro

ordinarj fabbri de'


sta

modi

La

grande

officina

nelle

sale, nelle piazze, nelle

3i9
botteghe.
scritti
li

Insensato per clui


piglia dai lupanari
,

che

farne belli
li

suoi
regi-

pi insensato chi

stra ne' Vocabolari

come

nazionali apoftegmi.

Rimangono
il

le interjezioni

chiamate da Tertulliano sponvolentieri

tanee testimonianze dell* animo, e ch'io direi

primo grido della natura. Io non ho niente da apporre


Arabi contenti delle voci comuni a
i

agli

tutti

popoli,

ma

variamente modificate secondo


favella.

vocali elementi della loro

Che diremo

del

Frullone?

Non

contento

delle

interjezioni naturali

Ah ^ Oh, Deh

e simili, egli

ama Boja,
,

forca. Cacasangue, Cacasego<, Squasimodeo, e bestemmiando

invoca Dio

il

Guagnelo^

e gli accoppia col Diavolo


piti

col

Canchero e con qualche cosa di

disonesto.

Qual Diimpreca-

zionario Inglese registr mai alla voce


zioni del popolazzo?

God

le

noi fedeli osservatori del secondo


Cristo fin nella classica locu-

comandamento, noi amiamo


zione del Pataffio

Bombar
la

cacclacristo.

Or bastino questi pochi

cenni
,

dimostrare qual
la

sia

r erudizione

quale

lealt

quale

gratitudine

del

Frullone rispetto alle Lingue orientali. Yoi

proseguite a

meritarvi la riconoscenza de' buoni Italiani scaltrendoli dei


falsi

oracoli di questo
di filosofia,

magro tiranno
ei

della favella, tanto


di

magro

quanto pingue d'inezie,


e mostrarsi

rancidumi
rifarsi in

e di porcherie.

Tuttavolta

potrebbe ancora

buona riputazione,
rale

degno del principato, solo

che ponesse leggi pi ragionevoli e convenute in gene-

adunanza

italiana.
di

]\Ia

finche egli persister nella su-

perba credenza

dover

essere

l'unico

rappresentante
il

della nazione, e stimer


terati
,

armento servile

resto de' Let-

il

suo trono precipiter e diverr ludibrio de' sail

pienti, ed esso

re della lingua in partibus.


i

La stagione
i

dei despotismi orientali passata

e qual sorte aspetti

caparbj ambiziosi

la

moderna esperienza
I

l'insegna. State

sano.
\

PC

1625 A33M6 V.2 pt.l

Monti, Vincenzo Proposta di alcune correzioni

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