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numero 17 anno V 8 maggio 2013


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Luca Beltrami Gadola EXPO, ULTIMA CHIAMATA Giulia Mattace Raso MILANO I NOVELLI GIARDINIERI E IL PD Eugenio Comencini IMU: METTERE I CITTADINI CONTRO LA LORO CITT Domenico Muscianisi LA GRECIA NON SOLO CRISI: MILANO INCONTRA IL PONTO Maurizo De Caro PADIGLIONE ITALIA: IL RAPPRESENTABILE E IL PREVEDIBILE Silvia Cutaia PAGARE I DEBITI DELLO STATO O CAMBIARE SOLO DEBITORE? Giuseppe Gario ECONOMIA: C TRIPPA PER TUTTI MA NON GRATIS Vinicio Peluffo EXPO: IL GOVERNO A UNA SVOLTA? Jacopo Gardella BOVISA: LA GOCCIA DEGLI ERRORI Maria Berrini LA NUOVA MOBILIT UN SOGNO? VIDEO DUCCIO FACCHINI (ALTRECONOMIA) QUELLO CHE NON SAPEVATE SUI DERIVATI MILANESI suggerimento musicale ODLAZAC (Partenza) Canta ARSEN DEDI rubriche di attualit MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Virginia Colombo LIBRI a cura di Marilena Poletti Pasero SIPARIO E. Aldrovandi e D.G. Muscianisi CINEMA Marco Santarpia e Paolo Schipani

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EXPO, ULTIMA CHIAMATA: PER IL MORTO? Luca Beltrami Gadola


C qualcosa di rivelatore nelle parole dei politici, qualcosa che mostra lintimo sottaciuto pensiero. Lultimo giro di valzer della politica a proposito di Expo labbiamo visto luned a Milano con larrivo del primo ministro accompagnato dal ministro per le infrastrutture. Hanno garantito il massimo impegno del Governo. Ossia? Nomine, tavoli di concertazione, incontri, impegni a fare in fretta. Creder loro? Mai. Si sarebbe sperato nellarrivo dei Magi, non tanto per lincenso, di pi per la mi rra ma soprattutto per loro. Se prima di congedarsi avessero lasciato un assegno sul tavolo staremmo pi tranquilli. Parole da un lato e il rinvio dellIMU dallaltra: cos Milano avr meno denari per presentarsi decorosamente vestita alla festa del 2 giugno 2015. Ci arriver con le pezze al culo. Ma veniamo al sottaciuto. Il coro Cl (leggasi anche Compagnia delle Opere) lha intonato il neosenatore Formigoni sbarcato da Expo lamentandosi che nel nuovo assetto della governance di Expo non ci fossero posti per il Pdl. Noi, disse, avevamo condiviso. Il ministro Lupi, intervistato dal Corriere della Sera non si lamentato cos platealmente e ha detto: vero non ci siamo direttamente, il Pdl presente con due ministri in posizioni strategiche. Il Pdl insomma non c e si duole per non poter partecipare alla gestione culturale dellevento? Si duole di non poter imprimere unimpronta di tipo ideologico? Nemmeno per sogno. Si duole probabilmente per non poter partecipare alla gestione dei denari, adesso che arrivato il vero momento buono. La verit che questo intento spartitorio sta alla base delle traversie di Expo: non altro. Riavvolgiamo la cassetta? Correva lanno 2006. Il Governo Berlusconi decide di presentare la candidatura dellItalia allExpo e nel 2008 presenta una proposta di candidatura con un masterplan da far accapponare la pelle. Si rimedia pi avanti dando a Stefano Boeri lincarico di guidare un team di architetti di fama internazionale (Joan Busquets, Richard Burdett, Jacques Herzog, William McDonough) per disegnare un nuovo masterplan ma soprattutto per riempire di contenuti il tema Nutrire il pianeta. Energia per la vita. lOrto planetario. Intanto ci sono Stati Generali dellExpo con messaggio beneaugurante del Presidente Napolitano, presentazioni e il 26 aprile 2010 al Piccolo Teatro ci sono tutti per far festa: Stanca, la Moratti, Formigoni, il ministro Castelli e il parterre delle grandi occasioni. Glisenti nel 2009 si era dimesso e arriva Stanca che dura poco. Ce lo ricordiamo il balletto delle aree? Questioni ideologiche? Culturali? Nel frattempo inizia lo smontaggio del progetto e dellintera filosofia che lo sosteneva. Brutalmente si passa dallassillante problema della fame nel modo alla meno ideologica mostra di cucina e ai piatti tipici. La botta finale la da il segretario del Bie Loscertales, quando dice che nessuno verr a vedere qualcuno che coltiva le melanzane. Del vecchio masterplan si perdono le tracce e con lui, ma non solo per questo, esce dalla comune Stefano Boeri. Le buone idee camminano sulle gambe degli uomini, le cattive sul denaro, che va pi in fretta. Oggi a difendere il difendibile resta solo Claudia Sorlini la preside di Agraria a Milano. Della vicenda del cosiddetto Fuori expo che aveva tanto animato il dibattito in citt, cosa resta? Cosa sappiamo di quel che accade tra le mura degli uffici di Expo 2015? Arrivano nuovi Paesi per dirci cosa? Cosa abbiamo chiesto loro? Le ultime vicende riguardano il gi discusso concorso di progettazione per il padiglione Italia. Ne parliamo anche noi. Per finire laltro ieri arrivano i nostri, che ci invitano e sinvitano a cullare un folle sogno. Dobbiamo seguirli? Ma se sono sempre quelli che ci hanno portati dove siamo! Sono ancora loro il carro di Tespi. Lunico che non ne faceva parte il sindaco Giuliano Pisapia. arrivato giusto in tempo per prendersi in mano la patata bollente. Certo che dobbiamo aiutarlo perch non si scotti ma, caro sindaco, tu di lorsignori ti fidi? E noi con te? Forse s, perch adesso una cosa certa: manca il tempo per le spartizioni. Almeno quello.

MILANO I NOVELLI GIARDINIERI E IL PD Giulia Mattace Raso


Primavera, pare. Orticola, Officinalia, Isola Pepe Verde, Mi Coltivo, Orti a scuola, a Milano siamo in vena di giardinaggio. E visto che con le piante abbiamo sempre avuto a che fare, dalle querce agli ulivi, passando per rose e margherite, chiss mai che qualche giardiniere appassionato ci venga in aiuto. Come fare con quella piantina cresciuta nonostante tutto, erba spontanea che sfida l'asfalto. Non detto che quei semi sparsi con noncuranza abbiano attecchito, oh toh la piantina cresce, pervicace, non si riesce a estirpare, ci si trova nei circoli e si discute. C' stata una gelata, spero potando vicino alla radice che in qualche modo si riprenda. Non so quanto regga la metafora del partito e del giardino: certo che entrambi hanno bisogno di cura, dedizione, passione, costanza. Il pi capire chi fa il giardiniere. Seminare, piantare, vangare, nutrire. Democratici a progetto, Open pd, Occupy Pd, e che quei virgulti non siano presi per infestanti... Andrea Catania e Elisabetta Pandolfo consiglieri comunali a Cinisello Balsamo e a Solaro, cos si presentavano a ottobre 2012 su AffariItaliani: "Democratici a Progetto nasce dallidea di un gruppo di ragazzi e ragazze tra i 20 e i 35 anni che, conosciutisi chi prima e chi dopo durante le campagna elettorali degli ultimi anni di Milano e di molti Comuni dellhinterland, decidono di mettersi insieme per parlare di PD in modo diverso dai soliti dibattiti mediatici. Molti amministratori, nomi noti e meno noti, siamo tutti partiti da due constatazioni: 1) che siamo la prima vera generazione democratica, siamo cio i nativi del PD, che non hanno subito la nascita di questo partito ma che sono invece cresciuti politicamente proprio grazie alla forza e alla carica innovativa di questo nuovo soggetto politico; 2) che ci unisce lidea di un partito a-

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www.arcipelagomilano.org lettive di orti giardino dartista, le potremmo chiamare. A leggere di ulivi e potature potrebbe quasi tornare il buon umore:"Lulivo si pota a fine marzo.La potatura dellulivo una operazione da eseguire nella stagione invernale, successivamente al raccolto, anche se non mancano casi in cui lintervento lo si esegue contemporaneamente alla operazione di raccolta, che tra laltro risulta velocizzata e facilitata. Orientando lintervento in misura maggiore sui rami destinati a legna, rami cio che non producono frutti, assicurando spazio e luce ai rami di ultima generazione cui fa capo la produzione.". La legna poi la si brucia, o se va bene ci si fa il tagliere.

perto, un partito in cui ci si misuri sui meriti e non sulla fedelt a qualche corrente, un partito in cui venire valutati, appunti, per il proprio progetto e per la capacit di portarlo a compimento. Da qui il nome Democratici a Progetto. Non siamo una nuova corrente: il gruppo non si dato alcuna forma correntizia o verticista, ma anzi coinvolge persone che nellimmediato passato hanno anche fatto scelte culturali e politiche diverse dentro il PD, che vuole parlare e coinvolgere al di l della classe anagrafica di appartenenza, perch, se vero che molti di noi sono giovani, anche vero che chi crede nel Partito Democratico in cui crediamo noi non ha limiti di et. Vogliamo infatti

parlare ai tanti simpatizzanti, militanti, amministratori, coordinatori di circolo che come noi assistono disarmati alle lotte tra le correnti interne, ai caminetti tra dirigenti e capobastone e che, invece, si sporcano le mani sul territorio, sostenendo il PD dal basso". Salvaguardia della biodiversit vegetale in ambiente urbano? Subito. La piantina cresciuta, gli innesti hanno dato frutto, quasi sicuramente una pioniera, tenace colonizzatrice, andr avvertito il vivaista. Del Pd acefalo si detto di tutto e di pi, eppure proprio come organismo esiste e agisce nelle sue propaggini territoriali, oltre ai circoli, con i gruppi consigliari nelle zone, in comune, in provincia, in regione: pratiche col-

IMU: METTERE I CITTADINI CONTRO LA LORO CITT Eugenio Comincini*


Il Premier Letta nel suo discorso per la fiducia alla Camera ha pronunciato parole che per i Sindaci sono fonte di nuove preoccupazioni: poi bisogna superare lattuale sistema di tassazione della prima casa: intanto con lo stop ai pagamenti di giugno. Il giorno dopo tutti i principali quotidiani italiani hanno aperto titolando con la notizia che a giugno non si pagher la prima rata dellIMU. Lo scoramento grande: non solo non pare siano stati considerati gli effetti sui bilanci dei Comuni se davvero a giugno non si introitasse la prima rata dellIMU sulla prima casa, ma queste affermazioni avvengono mentre membro del Governo un uomo dello spessore e dellesperienza di Graziano Delrio, Sindaco di Reggio Emilia e Presidente uscente dellANCI, che se fosse stato preventivamente consultato cosa che ritengo non possa essere avvenuta avrebbe certamente fatto presente quali enormi problemi verrebbero generati alla liquidit e allazione dei Comuni con una decisione del genere. Sia chiaro: i Sindaci sono daccordo con quanto sostenuto da Letta e cio che sullIMU sia necessario dare il tempo a Governo e Parlamento di elaborare insieme e applicare rapidamente una riforma complessiva che dia ossigeno alle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti. Ma proprio per questa ragione non si comprende la fretta di dover annunciare una decisione che creerebbe enormi problemi alle Amministrazioni locali, in aggiunta a quelli gi subiti, il che farebbe scoppiare la situazione. Infatti, se non entrasse nelle casse dei Comuni la rata di giugno dellIMU sulla prima casa e non ci fosse certezza di risorse alternative, i bilanci comunali sarebbero in sofferenza e si dovrebbero tagliare i servizi. I Comuni stanno faticosamente elaborando i loro bilanci e chi lha gi fatto ha spesso deciso a malincuore di innalzare le aliquote dellIMU per quadrare i conti. Affi nch il Governo attui il proponimento annunciato da Letta in Parlamento, o trova risorse alternative alla imposta sulla prima casa o i Sindaci non saranno pi in grado di garantire i servizi; addirittura ci sarebbero Comuni che senza lincasso di giugno dellIMU, o la certezza di risorse alternative, non sarebbero neppure in grado di pagare gli stipendi dei propri dipendenti. Nel caso in cui il Governo trovasse risorse aggiuntive a quelle generate dal pagamento della rata di giugno dellIMU sulla prima casa, si porrebbe un altro quesito: quali risorse verrebbero assegnate ai Comuni in alternativa allincasso di giugno? Quelle calcolate sulla base della aliquota minima decisa lo scorso anno dallo Stato? O quelle pari agli aumenti decisi da numerosi Comuni per far fronte alle proprie esigenze? Gi, perch sono tantissimi i Comuni italiani che hanno deciso, lo scorso anno o questanno, di aumentare le aliquote dellIMU per far fronte alle necessit di bilancio e non dover tagliare i servizi (nel 2012 i Comuni che aumentarono laliquota IMU sulla prima casa furono il 28%, mentre quelli che ritoccarono al rialzo laliquota su seconde case e spazi commerciali furono il 56%; in questo 2013 la tendenza a un deciso aumento). I bilanci di questi Comuni stanno in piedi grazie a quelle risorse aggiuntive; se queste mancassero sarebbero inevitabili pensanti tagli ai servizi. Tralascio ogni considerazione sul valore di questa tassa, erede dellICI, che resta lunica imposta federalista se cos la si pu definire in questo Paese che da lungo tempo sostiene di voler andare verso questo assetto istituzionale. E tralascio pure ogni argomentazione sulla giustizia sociale in caso di abolizione completa dalla tassa sulla prima casa, con evidenti effetti sperequativi tra chi vive in case di pregio e chi vive in case modeste. Mi auguro che non si attui alcun baratto tra allentamento del patto di stabilit (sacrosanto e attesissimo dai Sindaci) e leliminazione dellIMU sulla prima casa, perch non avrebbe alcun senso per la vita e lattivit delle Amministrazioni l ocali: il patto di stabilit incide negativamente sulle possibilit di effettuare investimenti in conto capitale (anche quando le risorse sono disponibili nelle casse dei Comuni), mentre lIMU fornisce risorse per garantire i servizi e pi in generale la spesa corrente. Si tratta di due questioni importantissime che non possono essere trattare giocando su di un tema a discapito dellaltro. Lo Stato, qualora decidesse di eliminare lIMU sulla prima casa, potrebbe scegliere due strade per non mettere in crisi i Comuni: sostituire quelle risorse con trasferimenti statali oppure dare vita a una nuova

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www.arcipelagomilano.org imposta che generi pari gettito. Ma se si tornasse ai trasferimenti statali (dopo che dal 2013 questi sono stati completamente eliminati) lo Stato dovrebbe cercare risorse da garantire non una tantum nel 2013, bens ogni singolo anno. E se lo Stato decidesse invece di dar vita a un nuovo tributo (legato agli immobili o ad altro), la scelta apparirebbe come una grossa presa in giro, poich alla fine, dopo molto rumore, per i cittadini con cambierebbe nulla, se non il nome della tassa da pagare. Una terza via sarebbe quella di rimettere nella casse dei Comuni il gettito derivante dallIMU sugli edifici in classe catastale D (capannoni, ecc.), che oggi finisce nelle casse dello Stato: ma questo significherebbe per il Governo reperire altre risorse per le proprie esigenze di bilancio. Chi fa lAmministratore locale ha (purtroppo) spesso levidenza che chi redige le norme (e chi le vota) non si renda conto di quali reali effetti esse generino e di quale dispendio di energie e risorse economiche e non comporti il continuo susseguirsi di cambi nelle norme e nelle strategie (quattro cambi di norme sullIMU in due anni). Mi rivolgo a Governo e maggioranza: vi prego, fermatevi! Ora serve un po di seriet e responsabilit. La presenza di Graziano Delrio nel Governo per noi Sindaci la garanzia che non si compiano pi gli errori del passato: sono certo che il Ministro degli Affari Regionali non potr avallare norme e scelte che vadano a detrimento del sistema dei Comuni e in ultima istanza degli interessi dei cittadini. *Lautore sindaco di Cernusco sul Naviglio

LA GRECIA NON SOLO CRISI: MILANO INCONTRA IL PONTO Domenico G. Muscianisi


Venerd 19 aprile presso il Caff Letterario dell'Universit IULM di Milano si tenuto un interessante incontro sulla realt culturale e politica del Ponto da titolo Il Ponto: una realt 'danzante' tra storia e tradizione. La madrina stata la professoressa Giovanna Rocca, ordinaria di Linguistica presso l'Ateneo e appassionata di cultura e danze del Ponto, che ha ideato l'evento al quale hanno collaborato il Consolato Generale di Grecia e il Centro Ellenico di Cultura di Milano. I saluti introduttivi sono stati del Preside della Facolt di Arti, Turismo e Mercati il professor Angelo Turco, il quale ha ricordato come ogni minoranza etnica si riconosce e fortifica nella lingua e nella religione, e specificatamente la minoranza greca pontica in Turchia ha mantenuto con forza e passione le proprie danze tradizionali, che sono diventate forse pi ancora della lingua e della religione l'elemento di riconoscimento (la sphrags dicevano i Greci antichi) dell'intera etnia. A lui sono seguiti i saluti del Console generale di Grecia a Milano, Georgios Papadopoulos, il quale con una nota di commozione ha raccontato la propria origine di greco pontico della diaspora, dicendo che "non c' famiglia pontica che non abbia un lutto risalente al genocidio greco [degli anni Venti del sec. XX perpetrato dai Turchi di Atatrk]". Al discorso del genocidio greco si riallacciato il saluto di ringraziamento del Presidente del Centro Ellenico di Cultura di Milano, Nikolaos Velissiotis, ricordando come di tutti i genocidi del sec. XX quello pontico degli anni Venti sia stato il pi dimenticato e facendo appello "a non dimenticare" ha concluso ringraziando l'Univerist IULM per l'accoglienza. Il primo dei due interventi principali stato della professoressa Rocca, la quale partendo dall'esperienza autobiografica della philoxena (ospitalit) del Ponto ha proseguito la relazione enucleando alcune altre 'generosit' del Ponto nella lingua e cultura italiana (e non solo), come le ciliegie portate in Italia nel sec. II a.C. dal generale romano Licinio Lucullo durante una spedizione militare in Ponto; il nome del re pontico pi famoso Mitridate, che diventato famoso per la sua assuefazione ai veleni (da cui l'italiano mitridatizzare, 'rendere immune da una sostanza'), ma anche per la sua poliglossia (si racconta che fosse capace di parlare la lingua di ogni regione del proprio regno, che erano ventidue); oppure ancora il nome della citt pontica pi importante, Trapezunte (in italiano Trebisonda), da cui l'espressione italiana perdere la trebisonda, cio 'perdere la bussola/l'orientamento', dal momento che Trebisonda era il porto pi facilmente raggiungibile da tutte le rotte nel Mar Nero. Il secondo intervento (avvenuto in greco, con la traduzione simultanea di Margherita Vissaris) stato del maestro di danze greche Ioannis (abbreviato Giannis) Eufraimidis di Atene, il quale ha descritto la geografia etnografica del Ponto attraverso le sue danze, descrivendo per esempio come gli abiti e il 'molleggiare' sulle gambe (in greco sousta) siano pi morbidi sulle coste e isole pontiche perch ricorda l'onda marina, mentre siano pi fascianti e rigidi nell'entroterra per la pi dura vita di montagna. Al suo intervento ha fatto seguito il seminario pratico di danze pontiche, intervallate da istruzioni di natura storica ed etnografica del Maestro, al quale tutti i partecipanti dell'evento (studenti dello IULM, grecisti e Greci della comunit milanese e appassionati) hanno preso parte con grande interesse, attenzione dando effettiva dimostrazione di quello di cui parlava il Maestro Eufraimidis: "ena megalo Emes, ohi ena Eg, enai stous Pontiakos horos" (un grande Noi, non un Io, c' nelle danze del Ponto).

PADIGLIONE ITALIA: IL RAPRESENTABILE E IL PREVEDIBILE Maurizo De Caro


Non semplice esercitare nel nostro paese quel sacrosanto diritto di critica che troppo spesso viene interpretato come volont polemica o sterile vocazione allo scontro. Quando l'agone culturale quello dell'architettura, le cose si complicano perche non esiste una fenomenologia pi aleatoria del progetto e la sua analisi interpretativa frutto spesso o d'improvvisazione o di esercizio agiografico. Ma vogliamo parlare di Expo madre di tutte le leggende metropolitane che delizia e sgomenta i produttori dell'immaginario collettivo, e sappiamo bene che quando si entra nel recinto di Rho ci si trova direttamente nell'epica, quindi la cronaca minuta assurge al rango della Storia e ci consente licenze altrimenti improponibili.

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www.arcipelagomilano.org Non vogliamo e non possiamo sottrarci al tentativo di argomentare, pur con la modestia dei nostri mezzi, sul "Fatto" perch anche noi (come tutta la stampa specializzata) siamo rimasti moderatamente colpiti dagli esiti del pi importante dei concorsi simbolici possibili: il Padiglione Italia. Il Luogo Matrice del paese ospitante, il Ventre plastico della Nazione, ha lasciato quasi tutti i commentatori perplessi, tiepide le poche reazioni. Concorso destinato a gruppi con fatturati milionari (non ne comprendiamo il recondito motivo rispetto all'auspicata capacit di produrre buona architettura), e dunque rivolto a quanti, e sono poche decine nel paese, potevano e possono garantire solidit operativa spesso rinunciando a velleitarismi estetizzanti cos difficili da digerire e ancor pi da giudicare. Per altro un concept-dogma doveva accompagnare docilmente ogni potenziale candidato a una risoluzione scolastica, e qualche volta accademica del tema: un cubo, una piazza coperta, un bel ristorante sul tetto. Vivaio Italia e sai che bei giochi di parole tra Colture e Culture. Missione compiuta e con poca fatica i progetti hanno seguito la traccia imposta dal bando senza porsi velleit palingenetiche, senza sconfinare oltre la rigidit ortogonale dei tracciati voluti dall'Ente Supremo. nella sua irrappresentabilit concettuale del tema che si sviluppa tutta la contraddizione della sequenza dei vincoli imposti e purtroppo accettati supinamente da tutti. Il risultato oltre alla inevitabile prevedibilit diffusa (sia pure con alcuni spunti interessanti) esprime una impressionante omogeneit nelle linee e nei tracciati espressivi che in alcuni casi potrebbe trasformarsi in una intercambiabilit di render, uno scenario indifferenziato di consuetudini, un magma omogeneo di certezze. Difficile riconoscere autori (poco conosciuti) e ricerca innovativa (poco conosciuta). Ha vinto "l'albero della vita" e devo dire che non riesco a trovare molti collegamenti col controverso e immaginifico film di Malick, se questa l'ispirazione oppure con i paesaggi italiani, le piazze, i materiali oppure i colori, o forse le forme? Il nido ecologico? Una zattera sostenibile? Nelle forme renderizzate ambientate in unatmosfera esasperata e cupa, si rivedono palesemente troppi progetti precedenti, vincenti o perdenti del rutilante scenario mondiale delle competizioni: c' tutta Internazionale Concorsuale Unita. L'omogeneit anche noiosa di molte delle proposte rende complessa o inutile l'azione di approfondimento aggravata per l'imprevista assenza delle stelle (Benedetta Tagliabue esclusa) che denota una scarsa propensione all'azzardo delle griffe di successo, l'incapacit di mettersi veramente in gioco, o forse solo il reale interesse che i grandi nomi rivolgono a questa manifestazione. Non ha vinto la solita archi-star, non ha vinto un emergente, ha vinto la solida capacit professionale, ha vinto il mestiere. Ha vinto una modalit operativa e manageriale, ha vinto chi stato capace di rassicurare come hanno cercato di fare quasi tutti i partecipanti: un appello all'ordine condiviso senza discussioni, un campionario di retoriche visioni, coerenti ma senza slancio. E in tutti i progetti questa concretezza si respira, potrebbe essere, tranne per una decina di progetti francamente e normalmente improponibili, una nuova scuola improntata dalle necessit al tempo della grande crisi, sulla normalit delle consuetudini formali dettate dai vincoli funzionali e dalla rigidit programmatica. Questa diffusa omogeneit delle proposte, questa tranquillit del gesto creativo sembra essere ben accettata dai concorrenti come se la prevedibilit potesse scongiurare l'irrappresentabilit dei tracciati concettuali che il contenitore dovr comunque tentare di rappresentare. Compito di altri certo, coniugare Fellini e i Vanzina, Bruno Maderna e Puccini, Fontana e De Chirico, Baricco e Tabucchi e forse chiss Gregotti e Portoghesi, insomma dare una casa adeguata all'infinita sequenza di ossimori di cui composta la caleidoscopica e camaleontica identit del paese. Proprio per questo nell'insostenibile prevedibilit del Padiglione (e delle due varianti) troviamo ancora una volta materiali emblematici sufficienti per considerarla l'ennesima occasione perduta, tristemente in linea col pi ampio progetto perennemente rinviato per rinnovare il paese. Come pu l'architettura produrre eresie, se l'antropologia della nazione si avviluppa sempre di pi su qualsiasi espressione di pavidit? Tutto perfettamente in linea dunque ma eterni sognatori quali siamo, ci aspettavamo una nuova Arca capace di condurci verso la ricerca di identit difficilmente immaginabili. L'architettura non ha retto al peso della drammatica congiuntura professionale, si accontentata di proporre un grande e sereno stand da riempire di nuove retoriche nazionali, o forse capace di rappresentare soltanto la precariet culturale in cui si dibatte da troppo tempo. L'Expo, in fondo lo specchio della capacit di produrre modelli conformi alla societ che lo ha fermamente voluto ma mai compiutamente digerito e l'architettura vincente o perdente di questo concorso si perfettamente adeguata al programma. Comunque vada sar un successo.

PAGARE I DEBITI DELLO STATO O CAMBIARE SOLO DEBITORE? Silvia Cutaia


Con uno dei suoi ultimi atti, il governo Monti ha affrontato il problema dei debiti della Pubblica Amministrazione. Non era possibile rimandare oltre tale tematica e questa manovra dar sollievo a imprese, famiglie e allopinione pubblica tutta. Tuttavia il decreto legge 35 dell8 aprile 2013 presenta alcune criticit, segnaliamo quelle agli artt. 6 e 12. Lart. 6 del testo, al comma 8 lettera C, Altre disposizioni per favorire i pagamenti delle pubbliche amministrazioni, recita: Gli atti di pagamento emessi a titolo di corrispettivo nelle transazioni commerciali devono pervenire allUfficio di controllo almeno 15 giorni prima della data di scadenza del termine di pagamento. Lufficio di controllo espleta i riscontri di competenza e d comunque corso al pagamento entro 15 giorni successivi al ricevimento degli atti, sia in caso di esito positivo, sia in caso di formulazioni di osservazioni o richiesti di integrazioni o chiarimenti. Qualora il dirigente responsabile non risponda alle osservazioni, ovvero i chiarimenti forniti non siano idonei a superare le osservazioni mosse, lufficio di controllo tenuto a segnalare alla Procura Regionale della Corte dei Conti eventuali ipotesi di danno erariale derivanti dal pagamento cui si dato corso. I compiti della Ragioneria Generale dello Stato, nelle sue sedi territoriali, vengono cos limitati a un passaggio formale, con lunica, residuale, possibilit di denunciare lipotesi di danno erariale alla Corte dei Conti.

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Qual il ruolo istituzionale delle Ragionerie Territoriali dello Stato? Tra gli altri, il controllo e lautorizzazione degli atti di spesa delle Amministrazioni statali. Ovvero: un Ufficio, per esempio Soprintendenza, Provveditorato alle Opere Pubbliche, Motorizzazione civile ha delle spese da affrontare. Indice una gara, una impresa si aggiudica lappalto per la fornitura di servizi o opere, si stipula un contratto, questi servizi vengono resi e arriva il tempo del pagamento. A questo punto lUfficio che ha ricevuto il servizio, manda il conto alla Ragioneria Territoriale dello Stato che controlla che la spesa sia imputata al capitolo di bilancio corretto, che corrisponda a quanto approvato nel contratto, che siano stati rispettati tutti gli elementi contrattuali. Verifica, per citare solo alcuni mbiti, che il pagamento vada a favore dellimpresa che ha fornito il servizio su un conto corrente dedicato a tale contratto (norma sulla tracciabilit dei flussi finanziari); che il contratto sia registrato e che le fatture citino tale registrazione; che limpresa sia in regola con gli oneri contributivi (lotta al lavoro nero); che sia in regola con il pagamento delle imposte (lotta allevasione fiscale). . Se le

imprese hanno adempiuto a tali obblighi, si procede al pagamento, in caso contrario si chiede la documentazione mancante. Appena questa viene perfezionata, si provvede al pagamento. Con il decreto legge 35/2013, le Ragionerie dovranno s controllare, ma il dover dar corso comunque al pagamento avr diverse conseguenze: una minore puntualit delle imprese fornitrici e degli uffici fruitori di servizi nel trasmettere quanto dovuto; il non riuscire a contrastare le irregolarit. La Corte dei Conti verr invasa da segnalazioni per pagamenti gi effettuati per i quali avviare, forse, provvedimenti di recupero. Al di l degli effetti contabili delle nuove disposizioni, quel che nel tempo risulter dannoso sar proprio la mancanza di controllo sul rispetto delle regole quali la tracciabilit del flussi finanziari, i versamenti contributivi e la regolarit dei pagamenti delle imposte. La domanda : perch, per saldare i propri debiti, lo Stato abdica al controllo sul regolare adempimento delle norme? Il timore che, nelle more di una norma pensata per risolvere unurgenza, si possano inserire anche imprese non propriamente virtuose; che soprassedere su una

parte del controllo, diventi un volano che si ritorce contro lo Stato stesso che, ex post, non sar in grado di chiedere di rispettare le regole che nel tempo si riusciti a esigere. Lart. 12 presenta altre criticit: per reperire i fondi necessari verranno emessi 40 miliardi di euro in titoli di Stato, con un aggravio ulteriore di spesa per il pagamento degli interessi. Inoltre a oggi la stima dei debiti dello Stato verso imprese ammonterebbe a pi di 90 miliardi di euro, e la manovra rischia s di dar fiato a una parte delle imprese, ma di non risolvere il problema. Si afferma, sempre allart. 12, che nel caso lemissione titoli fosse insufficiente, si provveder con tagli lineari, ovvero blocco di stipendi e pensioni, e riducendo le previsioni di spesa per gli anni a venire, ovvero minori investimenti, altro che rilancio delle imprese! Lauspicio che il Parlamento, nella conversione del Decreto legge, apporti le opportune correzioni in modo da ripianare s le posizioni debitorie dello Stato, ma senza indebolirlo e trovando modalit di ripresa delleconomia non tagliando le spese, ma intervenendo sugli sprechi.

ECONOMIA: C TRIPPA PER TUTTI MA NON GRATIS Giuseppe Gario


Domenica, 13 settembre 1992. Il presidente del Consiglio, Giuliano Amato, annuncia in tv la svalutazione della lira. Dopo unintera estate di tensioni e dopo una estenuante, costosa battaglia per difendere il cambio, la moneta italiana perde il 7 per cento del suo valore, frutto di una svalutazione del 3,5 per cento e di una rivalutazione di egual misura di tutte le altre monete europee. La roccaforte della lira si frantuma sotto i colpi della speculazione. Perde il 7% del suo valore ma negozia con i partners, fino a strappare ai tedeschi la promessa di un ribasso dei tassi. Lindomani la Bundesbank agisce. Ma sui mercati le tensioni non si placano. Elena Polidori, La Repubblica. E Amato manovra la ghigliottina. Tasse per 32 mila miliardi (con addizionale IRPEF e minimum tax), spesa bloccata ai livelli 1992. Oggi il consiglio dei ministri, proposte una patrimoniale sulle imprese, blocco della pensione, stop alla assistenza sanitaria gratuita. Corriere della Sera, 17 settembre 1992. Di certo la mossa di Cipro non nuova: l11 luglio 1992 il governo tecnico guidato da Giuliano Amato var un pacchetto di riforme da 30mila miliardi di lire (poco pi di 15 miliardi di euro) che comprendeva anche un prelievo forzoso dai conti correnti pari al 6 per mille: lo Stato incass 5 miliardi (poco pi dellImu sulla prima casa), ma non bastarono a evitare la svalutazione della lira a settembre di quellanno e luscita dal sistema monetario europeo. Finanza con Bloomberg, 18 marzo 2013. Che le cose allItalia, nonostante limpasse politica, stiano andando in maniera non negativa si vede dai numeri. Basti pensare che proprio nella settimana che si appena chiusa, una delle pi critiche per lItalia dalle elezioni del 24 febbraio scorso, il Ftse Mib stato tra gli indici migliori dEuropa. Anche se si guarda allandamento da gennaio le cose stanno progressivamente migliorando. Lo stesso spread tra titoli italiani e quelli spagnoli sulla scadenza a 10 anni sceso progressivamente fino a 11 punti base l11 marzo scorso per poi risalire alla pi tranquillizzante quota di 40 punti base vista venerd. I motivi di supporto per i mercati sono noti. La rete di salvataggio delle OMT varata dalla Bce (sempre pronta a scattare) una garanzia difficile da dimenticare. Luca Davi, Il Sole 24 Ore, 21 aprile 2013. La garanzia della Bce il nostro ombrello protettivo. la differenza pi significativa rispetto a ventanni fa, quando praticammo il prelievo forzoso, sia pure in misura meno sanguinaria rispetto a Cipro. LEuropa garantisce per noi. un modo semplice e diretto per capire limportanza della Unione Europea, al netto dei suoi molti e gravi errori, dovuti soprattutto alla mancanza di un governo, in luogo del comitato di premier nazionali attenti soprattutto alla propria rielezione. La Bce unistituzione tecnica, ma effettivamente europea, ed questo che conta. In Europa si crea anche lavoro. Gli azionariati familiari ancora dominanti nella economia tedesca hanno preferito attenuare lo choc accettando una temporanea riduzione dei loro margini e dividendi. In contropartita, la lealt e la produttivit del personale sono aumentate. Sinto-

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www.arcipelagomilano.org matico il caso del produttore di macchine utensili Alfred Schtte di Colonia, che nel 2009, allapice della recessione, con oltre 700 dipendenti registr una caduta degli ordinativi di quasi il 90%. Invece di licenziare un personale altamente qualificato, Carl Wecker, imprenditore erede del fondatore, ha preferito rompere un tab e chiedere, per la prima volta in oltre centotrenta anni di storia aziendale, un prestito bancario. Meno di due anni dopo il volume daffari raddoppiato, il prest ito rimborsato e il personale fidelizzato al massimo. Sono le centinaia di imprese come la Schtte la forza della industria tedesca e che assicurano il pieno impiego quando il resto dEuropa cammina sullorlo del baratro. [Daniel Pinto, Le Choc des capitalismes, Odile Jacob, Paris 2013, pp. 54-5]. Che dire? Non resta che trarne profitto, nel nostro interesse personale e collettivo. Ma sembra che non sappiamo farlo e invece di investire le garanzie le monetizziamo o sprechiamo. Come mai? la frenesia del denaro facile, da noi anche ostentata eccitazione sessuale. I soldi resi disponibili ai paesi mediterranei inclusa ad honorem lIrlanda dalla moneta unica con labbattimento dei tassi di interesse, ci sono stati subito sottratti con il cambio interno di 1 euro a 1000 lire invece che a 1936,27, da un governo Berlusconi che con Tremonti port limposta di bollo da 1000 lire a 1 euro: fu il via al generalizzato raddoppio dei prezzi non soggetti a concorrenza, da noi quasi tutti, mentre in Francia ancora oggi sugli scontrini i prezzi sono in euro e in franchi. Invece di essere investiti in riforme di sistema, poi, sono finiti in condoni fiscali, eventi, emergenze, leggi ad hoc, Alitalia. Se in Spagna e in Irlanda la bolla stata immobiliare, da noi stata pi semplicemente una truffa sui prezzi di merci e servizi correnti, privati e pubblici. Lhanno fatto milioni di italiani, a danno di altri milioni; molti vorrebbero imitarli, altri si accontentano di ammirarli. Chi cerca i motivi della nostra profonda divisione sociale e politica, esplosa nelle ultime elezioni e successive vicende, non deve andare lontano. Mors tua vita mea, purtroppo non solo metaforicamente dati i crescenti suicidi registrati in questi tempi di crisi e a causa della crisi, a quanto si capisce. questione di soldi, ma anche di cultura, di saper fare. Il culto del denaro al governo ha lo stesso effetto del sacco di Roma ad opera dei lanzichenecchi. Da decenni tagliamo i fondi alla scuola, alla ricerca, ai beni culturali, alla cultura. come scaldarsi bruciando quadri dautore e biblioteche rare. Crolla Pompei, rovina il Colosseo, si progetta il ponte di Messina, ma il nuovo che avanza svanisce, come il ponte, insieme al vecchio. Chi fuori un amico, moderato, giorni fa a Parigi vede unItalia profondamente, estesamente corrotta. Non un giudizio, una diagnosi non solo politica, e viene (francesi, ma anche inglesi e tedeschi) da paesi capaci di fare barriera politica alla malavita organizzata e, perci, di pensare e agire insieme, mentre noi siamo avvitati su interessi e calcoli individuali, sempre pi criminali. La corruzione non si limita a fare circolare soldi sporchi, agisce soprattutto con la violenza e il ricatto, molto meno costosi, molto pi efficaci. Basata sul principio che nessuno si fida di nessuno, quando penetra in un sistema lo svuota, cercando di salvare la facciata. Ecco perch non esiste il sistema Italia. Ecco perch una societ attenta e coesa pu tenere a bada la corruzione e, se non lo fa, perch non ne ha i mezzi culturali o non vuole, chi sa mai. Come Vespasiano, pensiamo che i soldi non puzzano ma dobbiamo convivere con corruzione, violenza, ricatti. Prima o poi dovremo ricostruire un sistema di relazioni fiduciarie, corrette, legali, a partire magari dalla scelta di parlamentari che hanno la fiducia di chi li elegge perch li conosce e stima, non solo sul web. un buon uso della garanzia europea, oltre a lavorare alla edificazione degli Stati Uniti di Europa. Primo fondamentale passo pensare e progettare bene, come quando cuciniamo. Intanto, per questa precaria Italia la buona notizia che c ancora trippa per i gatti, poca. Quella cattiva che non pi gratis, anzi. LEuropa pu fornirla e decider per noi. Buon lavoro.

EXPO: IL GOVERNO A UNA SVOLTA? Vinicio Peluffo


I Governi che si sono susseguiti dopo Prodi, che aveva scelto Milano per ospitare lEsposizione Internazionale del 2015, non hanno dato grande dimostrazione di crederci. Non lo ha fatto tanto il Governo Berlusconi, di cui ricordiamo i sonori annunci poco sostenuti e, soprattutto, la manifesta contrariet dell'allora ministro Tremonti, e non lo ha fatto il Governo Monti, le cui promesse sono state poi disattese da un percorso di lavoro alquanto accidentato, caratterizzato da omissioni, incertezze e sbavature che hanno reso molto tesi i rapporti tra lAmministrazione centrale e il Comune di Milano. Lo stallo lha fatta da padrone insomma fino a qualche settimana fa, quando, nell'ultimo Consiglio dei Ministri del Governo Monti, stato approvato il decreto che restituisce la pienezza dei poteri speciali al Commissario Straordinario (poteri assolutamente necessari per poter completare in tempo i cantieri dell'Expo) e che accorpa la figura del Commissario Generale a quella del Commissario Unico, superando finalmente l'anomalia che manteneva in sella nella governance di Expo anche l'ex Governatore lombardo Roberto Formigoni (che non ha mai avuto la dignit di dimettersi, come in vece fece l'allora Commissario Letizia Moratti all'indomani della sua sconfitta alle elezioni comunali). Nel discorso di insediamento davanti al Parlamento, il neo Presidente del Consiglio Enrico Letta ha parlato dell'importanza di Expo e ha ribadito la sua determinazione a procedere alla nomina del Commissario Unico e all'attuazione del decreto. Bene! Finalmente! Rimangono per ancora alcuni nodi da sciogliere e alcuni impegni da assumere. Confermare lerogazione delle risorse di competenza statale gi stanziate per la realizzazione di Expo 2015, escludendo le stesse da qualsiasi eventuale taglio in virt della straordinaria importanza e degli impegni internazionali assunti nei confronti del BIE; consentire la deroga per il Comune di Milano dai vincoli del patto di stabilit delle spese relative alle opere di investimento inerenti Expo 2015; Potenziare la Sezione specializzata del Comitato di Coordinamento per lAlta Sorveglianza delle Grandi Opere e il Gruppo Interforze Centrale per lEXPO 2015 GICEX, al fine di assicurare il pieno contrasto dei rischi di infiltrazione mafiosa in tutti gli appalti relativi a Expo 2015, compresi quelli affidati in deroga

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www.arcipelagomilano.org alla normativa vigente in materia; potenziare l'organico degli Ispettorati del lavoro al fine di potenziare lopera di prevenzione e contrasto alle irregolarit nei molteplici cantieri; Predisporre, con gli Enti locali, un piano strategico per la promozione e la conoscenza dellevento, accompagnato da un programma dettagliato sulle infrastrutture turisticoricettive e sulle potenzialit di riutilizzo delle stesse anche in unottica di ritorno sociale per la cittadinanza; programmare un piano comunicativo internazionale sul tema dell'Expo e attuare un tavolo permanente tra Governo, Expo, ONG, privati ed Enti locali per lo sviluppo di progetti di cooperazione internazionale, anche attraverso l'apertura di bandi specifici. Proprio per affrontare tutte le questioni sopra citate, il PD ha presentato una mozione che chiede al Governo di ottemperare a questi impegni, cos da consentire a Expo di affrontare l'ultimo miglio con tutti gli strumenti necessari a vincere una sfida che stata resa complicata dagli incredibili ritardi accumulati negli anni e dai continui litigi all'interno delle Istituzioni allora mal governate dalla coalizione di centrodestra.

BOVISA: LA GOCCIA DEGLI ERRORI Jacopo Gardella


C unarea nella periferia settentrionale di Milano, chiamata BovisaGasometri, che minacciata da una riprovevole lottizzazione edilizia; promossa dalla societ EuroMilano, su progetto dellarchitetto Rem Koolhaas, e gi pronta per ottenere regolare approvazione comunale. Larea, interamente chiusa entro un anello di binari ferroviari, nota come La Goccia, nome inusuale ma facilmente comprensibile se si osserva il perimetro che delimita larea stessa e che ha la forma di una goccia rovesciata con peduncolo rivolto a sud e parte pi gonfia rivolta a nord. Lanello delimitato a ovest della Ferrovia Milano-Novara; a est della Ferrovia Milano-Varese; a nord dal raccordo ferroviario fra Stazione Milano-Garibaldi e Stazione MilanoCentrale. La parte meridionale dellarea, compresa allinterno del peduncolo, occupata da edifici universitari di recente costruzione; la parte centrale la sede di capannoni industriali risalenti alla met del secolo XX e oggi abbandonati: tra di loro spiccano due grandi gasometri tuttora in uso; la parte settentrionale dellarea quasi interamente rimasta a verde, ed coperta da prati e da numerosi alberi di alto fusto. Larea indicata ad accogliere attivit universitarie, divenute ultimamente sempre pi necessarie e destinate a integrare quelle gi esistenti sia nella parte meridionale dellarea stessa, sia nella vicina localit Bovisa, dove da tempo sono insediate le Facolt di Architettura e di Disegno Industriale. Tenuto conto della naturale destinazione universitaria dellarea sembra incongruo e di grave disturbo la previsione di insediarvi un grande centro commerciale, gi incluso nel progetto di lottizzazione. Tale centro del tutto estraneo alle attivit e alle esigenze della vita di un Ateneo, giacch lingombro richiesto da un supermercato e i movimenti di veicoli da esso generato sono incompatibili con le esigenze di studio, di concentrazione, di isolamento richieste da un Polo Universitario. Lasciano perplessi anche altre destinazioni indicate nellopuscolo illustrativo del progetto EuroMilano, l dove si parla di alberghi, di residenze, di uffici. La presenza di tali destinazioni disturba le attivit di studio e di ricerca proprie di una Universit; e sottrae ulteriore verde a quello fortunatamente sopravvissuto sino a oggi. Un ampio parco, da estendersi allesterno e allinterno del futuro campus universitario, auspicabile venga aperto alla popolazione dei quartieri vicini. Malauguratamente nel progetto EuroMilano non si vede traccia di un tale parco, n di gruppi arborei estesi e continui, n di una zona a prato, spaziosa e libera da costruzioni, n di superfici che non siano interrotte da ostacoli e da volumi edificati; non si vede, in conclusione, una grande area aperta, messa a disposizione di studenti e di docenti, e destinata a diventare il Campus dellintero Polo Universitario. Nellopuscolo illustrato del progetto suona ironica la frase con cui ci si impegna al mantenimento della secolare vegetazione esistente! In realt la vegetazione si esistente viene brutalmente devastata dal disordinato inserimento di fitte ed eterogenee costruzioni. La legge dello Stato numero 10 del 14.01.2013 definisce incontestabilmente la destinazione di terreni simili a quello considerato. Il titolo della legge recita nel modo seguente Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani. Come detto chiaramente, si parla di sviluppo e quindi di intensificazione e di crescita, non certo di diradamento e di abbattimento. Nel testo della legge sono citati alcuni concetti basilari, che in parte trascriviamo. (Art. 1.1) La Repubblica riconosce () la valorizzazione dell'ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l'attuazione del protocollo di Kyoto, ratificato ai sensi della legge 1 giugno 2002, n. 120, () il miglioramento della qualit dell'aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all'albero nella cultura italiana e la vivibilit degli insediamenti urbani.. Se queste sono le norme giuridiche, il progetto EuroMilano, che prevede la decimazione delle piante dalto fusto e lo smembramento dellarea a verde mantenutasi intatta fino a oggi, un progetto che contraddice clamorosamente lo spirito e la lettera della legge stessa. Pi oltre la Legge specifica (Art. 3.1) che presso il Ministero dellambiente, istituito un Comitato, per lo sviluppo del verde pubblico. Il Comitato propone un Piano Nazionale che fissi le linne guida per la realizzazione di aree verdi permanenti allintorno della maggiori conurbazioni. Nel caso in esame le disposizioni legislative sarebbero inutili dal momento che gi esiste una rigogliosa e vasta estensione di prati e di boschi perfettamente conservata. Stando cos le cose, perch, ci si domanda, distruggere il verde esistente? Il terreno denominato La Goccia in gran parte di propriet pubblica, sia Comunale sia di Enti con funzioni pubbliche per un totale prossimo al 60% dellintero territorio (Ferrovie dello Stato Ferrovie-Nord, Istituti Universitari, lAzienda Elettrica Milanese). Per questa categoria di proprietari pubblici la conservazione del verde, in ottemperanza alla Legge sopra citata, tassativamente obbligatoria e non eludibile. Per la categoria comprendente i proprietari privati, tra i quali uno dei pi consistenti lEsselunga Supermercati, limposizione del verde da mantenere sopra le loro propriet si presenta pi complessa e onerosa, tuttavia il Comune ha la possibilit di cambiare legalmente la destinazione duso dei terreni e trasformarli

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www.arcipelagomilano.org da terreni costruibili in terreni vincolati a verde, purch sia disposto ad addossarsi gli obblighi economici che una simile operazione comporta nei confronti dei proprietari privati. Occorre infatti che venga avviata una azione di esproprio o che venga assegnato, a compenso del terreno espropriato, un nuovo terreno avente prerogative urbanistiche analoghe a quelle originarie. Le modalit di accordo sono molteplici e le possibilit di salvaguardare il verde esistente, sebbene complesse, non sono impossibili. Le Legge 10 anno 2013 contiene ulteriori concetti degni di attenzione; ne citiamo alcuni: (Art. 6.1) le Regioni, Le Provincie, i Comuni devono promuovere l'incremento di spazi verdi urbani, di cinture verdi intorno alle conurbazioni () tramite la riduzione dell'impatto edilizio e il rinverdimento dell'area oggetto di nuova edificazione () e tramite lincremento, la conservazione e la tutela del patrimonio erboso esistente () nonch devono essere disponibili alla previsione e alla realizzazione di grandi aree verdi pubbliche nell'ambito della pianificazione urbanistica, con particolare riferimento alle zone a maggior densit edilizia. Tutte le prescrizioni elencate dalla Legge ricadono puntualmente nel caso in esame. Non vi sono impedimenti n remore n pericoli che si oppongono alla conservazione del patrimonio arboreo esistente; e vi sono, al contrario, tutte le premesse urbanistiche, tra le quali lalta concentrazione edilizia, che impone la rigorosa tutela di quel patrimonio. Come si vede, e come si usa dire, la Legge parla chiaro; e tuttavia, con linsediamento previsto da EuroMilano, della legge ci si fa beffa. Non solo la legge viene disinvoltamente ignorata, ma anche la destinazione naturale e storica della zona viene totalmente stravolta; un terreno da anni mantenuto a verde, e oggi arricchito da numerosi alberi di alto fusto, cresciuti rigogliosi e fitti, sar destinato, per effetto della futura urbanizzazione, a diventare un disordinato coacervo di densi fabbricati, complessivamente diversi e poco coordinati fra loro. Il progetto Euro Milano firmato dal celebre architetto olandese Koolhaas ed il pi favorito tra quelli studiati per la sistemazione dellarea: purtroppo, nonostante la fama dellarchitetto, il progetto un esempio del peggiore formalismo, sia urbanistico che architettonico. Larea battezzata pomposamente Science Park, viene suddivisa in anelli stradali di circonferenza non costante; e viene riempita di numerosi fabbricati disposti nelle posizioni pi disparate e casuali. Da una foto aerea della zona si vede con chiarezza la differenza tra il tessuto edificato, formatosi in passato intorno e allesterno dellarea La Goccia, e il coacervo di edifici futuri, previsti dal progetto allinterno della stessa area. Il tessuto esistente presenta un tracciato regolate, e una disposizione degli edifici composta e ordinata, mentre ledilizia prevista dal progetto appare confusa, priva di ordine, e disposta a caso. Le nuove costruzioni sembrano essere disseminate e sparpagliate sul terreno da un pianificatore cieco e distratto. Nella planimetria del progetto si vedono edifici a pianta pentagonale, o triangolare, o rombica; corpi di fabbrica dal profilo dentato o a pettine o circolare. Non si individua un disegno planimetrico chiaro e comprensibile; un allineamento stradale semplice e razionale, un tracciato edilizio regolare e ordinato. I volumi progettati sembrano corpi eterogenei, piovuti dallalto e caduti disordinatamente al suolo. Ci che indigna maggiormente la totale noncuranza nei confronti del verde, lassoluto disprezzo per il bosco di alberi dalto fusto, cresciuto e irrobustitosi nel corso degli anni; lo spregio e loffesa nei confronti della vasta zona di prato destinata a essere invasa del nuovo insediamento edilizio; pochi brandelli di superstite vegetazione verranno lasciati tra un volume edificato e laltro. Si sa che a Milano manca il verde; si sa che rispetto a molte grandi citt europee Milano ha il pi basso indice di verde per singolo abitante; si sa anche che la espansione edilizia a nord della citt si svolta in modo caotico e confuso; e ha dato origine a una urbanizzazione fitta, congestionata, malsana; per colpa della quale oggi ci si lamenta di una grave mancanza di adeguati spazi pubblici, destinati alla ricreazione, al riposo, allo svago; e si invoca la necessit di luoghi messi a disposizione dello sport per i giovani e della sosta per gli anziani. Ogni appezzamento di verde ancora superstite, in una periferia urbana cos disastrata e impoverita, merita di essere salvaguardato, protetto, e dove possibile potenziato. Ogni zona occupata da alberi di alto fusto merita di essere vincolata e difesa. Il verde cresciuto allinterno della area chiamata la Goccia rappresenta, nellambito della circostante perif eria urbana, la sola riserva di vegetazione nobile, ossia composta non di banali cespugli ma di alberi alti e rigogliosi; il solo verde sopravvissuto lasciata in uso alla popolazione, preziosa riservate in mezzo a un ininterrotto e compatto tessuto di densi caseggiati. un verde da accogliere come una benedizione; un patrimonio da preservare e proteggere; una riserva da ampliare e intensificare. Di questo verde il progetto EuroMilano fa scempio: lattuale ampia distesa di alberi verr frantumata, da una accozzaglia di edifici posti a pochissima distanza gli uni dagli altrui. Il noto architetto internazionale, vincitore di molti prestigiosi premi, si dimostra incapace di rispettare la natura del luogo e di cogliere le caratteristiche ambientali del terreno che ha avuto lincarico di urbanizzare.

LA NUOVA MOBILIT UN SOGNO? Maria Berrini


Cambiare strada. Cambiare passo e direzione. la proposta che arriva dalla bellissima giornata del 4 maggio a Milano. Siamo stati davvero in tanti, a piedi, in bici, in skate e pattini, a ricordare che urgente e possibile affrontare in un modo nuovo il tema della mobilit. Proprio in tempi di crisi, le risorse pubbliche, scarse e quindi preziose, vanno investite soprattutto dove ce n' bisogno. Liniziativa Cambiare Strada ha infatti messo in piazza un dato semplice e chiaro e lo ha scritto nel manifesto che lha lanciata Oggi il 75% dei fondi pubblici nel settore dei trasporti vengono impiegati per soddisfare il 2,8% della domanda di mobilit (questa infatti la quota di spostamenti quotidiani superiori ai 50 km), mentre agli interventi nelle aree urbane, al pendolarismo, al trasporto pubblico locale, alla ciclabilit e al trasporto individuale non motorizzato vengono lasciate le briciole - . Intorno alla manifestazione si creata una Rete (della Mobilit Nuova) che intende presentare una legge di iniziativa popolare che vincoli alme-

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www.arcipelagomilano.org no i tre quarti delle risorse statali e locali disponibili per il settore trasporti a opere pubbliche che favoriscono lo sviluppo del trasporto collettivo e di quello individuale non motorizzato. Una legge che impegni le amministrazioni locali a darsi (con Piani Urbani della Mobilit Sostenibile) e a raggiungere (con azioni concrete) specifici obiettivi, in termini di riduzione percentuale della quota di spostamenti motorizzati a favore di quelli pi sostenibili e che gestisca incentivi e disincentivi per i Comuni concedendo pi fondi a quelli pi virtuosi. una sfida forte, prima di tutto rivolta alla politica, quella che oggi pi che mai dovrebbe ridurre le spese inutili e utilizzare la fiscalit per restituire servizi che diminuiscano la pressione rappresentata da una costosa mobilit autocentrica. Protagonisti sono state associazioni e gruppi di pressione, quelle che lo scorso anno avevano organizzato linvasione dei ciclisti nel centro di Roma, che poi hanno consolidato proposte concrete nel Libro Rosso emerso dagli Stati generali della Mobilit Nuova: Salvaiclisti, Legambiente, FIAB, i comitati dei pendolari, oltre 150 sigle fino a Slow Food e Libera. Questo ventaglio largo di adesione rappresenta bene un altro messaggio centrale della manifestazione. Le soluzioni vanno costruite in modo integrato. Serve una capacit di mettere in atto risposte ampie, che non riguardano solo la mobilit, ma devono saper ridisegnare e rendere pi belle le citt, rendere pi animati gli spazi pubblici, inventare nuovi prodotti e servizi. Non possibile garantire mobilit per pedoni e ciclisti se non si riduce numero e velocit delle auto in circolazione. Non possibile convincere le persone a lasciare lauto se non si offrono alternative in grado di essere competitive. Ma soprattutto bisogna tenere ben presente che ognuno di noi ha necessit di muoversi per tante diverse ragioni e distanze. Siamo pedoni, prima di tutto, e abbiamo bisogno di sicurezza e di spazi pubblici che ci diano la precedenza. Siamo sempre pi numerosi ad aver scoperto che muoversi in bici il modo pi intelligente per affrontare gli spostamenti in citt, fatti soprattutto di distanze brevi e medie. O a scoprire che, invece che farsi carico dei costi di mantenimento di unauto, si spende meno e ci si muove bene anche utilizzando lauto in condivisione, il Taxi, il Car sharing o il Car pooling. E siamo in gran parte pendolari e viaggiatori, a cui serve un trasporto pubblico moderno, integrato a livello locale e regionale, capace di soddisfare davvero la nostra disponibilit a lasciare lauto fuori dai centri urbani (nei parcheggi di interscambio con le stazioni del treno e della metropolitana) o addirittura a liberarsi dellauto in propriet, troppo costosa, inquinante, ingombrante. Oggi lItalia il paese europeo con la pi alta densit di automobili: 36 milioni di auto, il 17% del parco circolante in Europa a fronte di una popolazione pari al 7%. Nel nostro paese in dieci anni, la congestione ha fatto perdere oltre 142 miliardi d PIL e lincidentalit stradale ha ucciso pi di 40.000 persone. veramente ora di cambiare. Verso una nuova mobilit.

Scrive Umberto Giovine a LBG


Il pezzo di LBG - noto stradino sull'ultimo Arcipelago Milano un piccolo capolavoro di giornalismo e di umorismo. Da oggi in poi vedr le buche nell'asfalto con altri occhi. Se le vedr.

Scrive Anna Maria Rossi a LBG


Mi sembra eccessivamente critico, il Comune ha banalmente messo uno sportello reclami, non ha delegato al cittadino il controllo dei lavori come avete scritto voi. Poi sono d'accordo che compito del Comune controllare, che l'elenco lavori non chiarissimo e che tutto migliorabile, ma non si pu sempre criticare tutto a oltranza.

Replica L.B.G a A.M. Rossi


Gentile signora, nel mio articolo non facevo riferimento allo sportello aperto dal Comune per le segnalazione sulle buche nelle strade bens alle incredibili dichiarazioni dellassessore rilasciate alla stampa: chiedeva ai cittadini di farsi parte diligente nel controllare i lavori.

MUSICA questa rubrica curata da Palo Viola rubriche@arcipelagomilano.org Piano City a Milano
In questo fine settimana la citt sar sconvolta da un vero e proprio ciclone pianistico; per il secondo anno di seguito si svolger a Milano una sorta di festival del pianoforte, con pi di 260 eventi (7 tipologie di concerto: 121 city concert di cui 15 in cortile, 96 house concert, 19 special concert, 15 guest concert, 8 piano kids, 5 educational concert) che da venerd 10 a domenica 12 maggio vedranno protagonista quel

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www.arcipelagomilano.org meraviglioso strumento supporto fondamentale, per pi di due secoli, di ogni genere di produzione musicale. Piano City lo raccontavamo lanno scorso stata inventata dal pianista tedesco Andreas Kern che in un weekend dellottobre 2010 a Berlino organizz 70 concerti di pianoforte fra cui quello di Ludovico Einaudi, unico italiano invitato, che si innamor dellidea e volle riprodurla a Milano. Lanno scorso Einaudi riusc a organizzare circa 160 eventiconcerti, questanno ha superato ogni previsione. Per tre giorni si ascolter il suono del pianoforte nei luoghi pi simbolici della citt e nelle abitazioni private dei milanesi che vorranno aprirsi al pubblico, ospitando concerti dai generi pi diversi eseguiti da professionisti, studenti, semplici amatori. Con la sponsorizzazione dellAssessorato alla Cultura del Comune di Milano (merito che va ancora riconosciuto a Stefano Boeri), di Banca Intesa e di Edison, con la collaborazione della Civica Scuola di Musica e del Conservatorio "G. Verdi", con il sostegno dei tanti che metteranno a disposizione i pianoforti, si vedranno alle tastiere alcuni fra i pi noti pianisti, italiani e non, come Michele Campanella, Monica Leone, Ricciarda Belgiojoso, lo stesso Ludovico Einaudi e Carlo Boccadoro, Davide Cabassi, Andrea Rebaudengo, Michele Di Toro, Cesare Picco, Alice Baccalini, Luca Schieppati con tanti altri che daranno vita al fittissimo calendario. Il limite di Piano City consiste proprio nel fatto che, con tutti questi eventi, gli spettatori non ne potranno godere che una minima parte e dovranno faticare non poco per rovistare nel programma (in www.pianocitymilano.it, ci si pu anche prenotare, peraltro gratuitamente) e per scegliere che cosa ascoltare. Il concerto inaugurale intitolato "Cut the jam" si svolger venerd sera davanti al PAC in via Palestro, con 21 pianoforti posizionati lungo la strada - chiusa al traffico per l'occasione - sui quali saranno eseguite musiche di Nyman, Rossini, Louri Formes, Nancarrow, Lombardi e Riley; prodotto con il Conservatorio G. Verdi e diretto dal maestro Daniele Lombardi, il concerto sar strutturato in due set separati, uno alle 20 e laltro alle 22, e concluder la serata, nel giardino della Villa Reale, una lettura di Filippo Timi accompagnato dal pianoforte di Ludovico Einaudi. Il cuore di Piano City sar costituito, come lanno scorso, dagli House Concert, una formula molto stimolante per la speciale atmosfera che si crea quando uno spazio cos privato, come quello della abitazione, viene aperto al pubblico e si trasforma in luogo di incontro e di riflessione musicale; e come si detto sono un centinaio i milanesi che si sono resi disponibili ad aprire la loro casa! Particolari novit sono invece il Piano World, che attraverso il Forum delle Culture vedr alcuni nomi del panorama pianistico internazionale dar vita a un percorso multietnico; i Pianoforti in Cortile, che estendono il concetto degli house concert allesterno delle abitazioni private; e il Piano City ATM che trasformer stazioni metropolitane e tram in location di concerti (due corse saranno dedicate rispettivamente a Enzo Jannacci e ai Beatles). Da segnalare soprattutto i due concerti clou di sabato 11, legati in un unico programma organizzato intorno alle Variazioni per pianoforte: alle 16, al Museo del 900 in piazza del Duomo, inizia Monica Leone con le barocche Variazioni Goldberg di Bach - o Aria con variazioni, uno dei capolavori del Kantor, scritto ovviamente per clavicembalo - di cui una delle massime interpreti. In successione, alle 18 - nella sede della Edison di Foro Bonaparte avremo il ritorno a Milano di Michele Campanella che completer il programma andando da Mozart a Beethoven, da Schubert a Brahms, con una serie di Variazioni dal classico al romantico. Un evento particolarmente curioso si svolger infine nel cortile del PAC dove dieci pianoforti, dislocati l'uno a pochi metri dall'altro, saranno elaborati dai due noti street-artist milanesi Fungo e Zoow24 - in questi giorni come si sa messi molto in discussione - sicch ogni strumento sar anche un'opera d'arte. Nove pianisti si cimenteranno nella esecuzione di una Suite mentre il decimo pianoforte (che verr elaborato venerd sera nel corso della inaugurazione in una performance di live painting) rester senza pianista: chiunque potr sedersi e improvvisare sulle note della suite. Insomma, ce ne sar per tutti i gusti, limportante come sempre sar partecipare (ovviamente, purtroppo, solo in parte).

ARTE questa rubrica a cura di Virginia Colombo rubriche@arcipelagomilano.org Le rane nel Naviglio
Se vi dovesse capitare di passare per il Naviglio Grande in queste settimane, certamente notereste che lalveo del fiume, cos come alcune case circostanti, sono stati invasi da rane colorate. No, non sono i postumi di una serata troppo allegra, bens il lavoro di un collettivo internazionale di sei artisti, il Cracking Art Group, che in occasione del FAN (Festival dellacqua sui Navigli) ha addobbato la citt con migliaia di ranocchie colorate. Gli artisti del Cracking Art Group hanno da sempre lavorato con forme animali (pinguini, tartarughe ecc), e con materiali di recupero, nellottica di un impegno ambientale e sociale usando materie plastiche biodegradabili per riprodurre organismi animali. Durante la performance di apertura gli artisti hanno gettato, accompagnati dal pubblico, 5mila rane di plastica colorata, che hanno invaso il Naviglio Pavese, quello Grande e i balconi delle case antistanti, non solo a Milano ma anche in altri comuni del sistema dei Navigli. Una invasione positiva questa di PIENADIRANE, e con un buono scopo. Cos come era stato per le chiocciole che avevano invaso anni fa Palazzo Reale e piazza della Scala, e di recente le terrazze del Duomo (ve le ricordate? erano centinaia di chioccioline blu che si affacciavano tra una guglia e laltra), Cracking Art Group ha deciso di vendere le sue rane per beneficenza. Gli artisti infatti doneranno mille sculture-rana di piccole dimensioni allente promotore Navigli Lombardi per contribuire al recupero delle chiuse leonardesche della Conca dellIncoronata, in San Marco, e in generale per la riqualificazione dei

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La pop art di Warhol e le stampe a diamanti


Settimana scorsa, come gi anticipato, al Museo del 900 c stata lapertura a ingresso gratuito della mostra Andy Warhols Stardust. Stampe dalla collezione Bank of America Merrill Lynch, a cura di Laura Calvi. Protagoniste le brillanti, e preziosissime, stampe di Andy Warhol, artista sopra le righe e padre della Pop Art americana. Lo stardust indicato nel titolo richiama davvero la polvere di diamante usata per rendere brillanti e uniche queste stampe, ma anche tutta quellallure che da sempre circonda il nome e il lavoro di Warhol stesso. Dagli anni 60 agli anni 80, la mostra ripropone i soggetti pi noti creati dallartista di Pittsburgh. Imperdibili i Flowers in tonalit fluo, le indimenticabili Campbells Soup, i divertenti Fruits e i meno noti, ma altrettanto vivaci, Sunset. Un procedimento di lavoro, quello di Warhol, molto simile a quello dellartista contemporaneo Damien Hirst. Entrambi hanno affidato, e affidano, la produzione dei loro lavori ad assistenti specializzati, nel caso di Warhol cera addirittura la famosa Factory a servirlo, e solo alla fine i due m aestri ritoccano e aggiustano dei dettagli con il loro tocco personale. Tocco che fa lievitare le loro opere a diversi milioni di dollari. Ma daltra parte quelle di Warhol erano opere Pop, nate e pensate per essere vendute e riprodotte in gran quantit, in linea con la produzione di massa, anche artistica. Oltre ai fiori e ai frutti, da ammirare anche i celebri volti ritratti da Warhol: Mohammed Al, Marylin, e le copertine di Interview create appositamente dallartista, che sponsorizza, tra laltro, i suoi Velvet Underground e la loro famosa banana-simbolo. Personaggi reali ma non solo. Nella serie dei Myths Warhol rappresenta Topolino e gli eroi dei fumetti, dando loro la stessa effimera concretezza dei personaggi di Hollywood e dello spettacolo, mettendo insieme la collezionista Gertrude Stein, Babbo Natale, Einstein, Superman e i fratelli Marx. Nuove nel taglio anche le didascalie, non pi banali cartellini descrittivi ma etichette a muro in colori fluo, con interessanti citazioni dellartista e dei suoi contemporanei che ne spiegano e approfondiscono il lavoro, dando anche un quadro generale su quegli anni e sulle difficolt economiche, razziali o semplicemente raccontando aneddoti legati alle opere. Lallestimento intero, a cura di Fabio Fornasari, ricorda la corsia di un supermercato, in cui le opere darte sono esposte con la stessa freddezza e precisione dei prodotti di consumo quotidiani, in cui possibile, virtualmente, comprare le lattine Campbell e i frutti di stagione, insieme alle riviste di musica rock, con una spolverata di polvere di diamanti. Andy Warhols Stardust. Stampe dalla collezione Bank of America Merrill Lynch, Museo del 900, Fino all8 settembre Orari luned 14.30 19.30 marted, mercoled, venerd e domenica 9.30 19.30 gioved e sabato 9.30 22.30 Ingresso intero 5 euro ridotto 3 euro

La libert dal dopoguerra a oggi


Che cosa significa libert oggi? Com cambiato questo vocabolo dallIlluminismo alle tragedie sociopolitiche che hanno accompagnato la seconda met del Novecento? C ancora posto per una libert artistica che sia azione concreta? Che cosa potrebbe significare oggi questa parola letta da artisti europei diversi tra loro per et, percorso, Paese e storia politica? Queste risposte prova a darle Desire for freedom. Arte in Europa dal 1945, mostra collettiva che affronta lidea di libert in Europa dal dopoguerra in avanti, attraverso 200 opere darte che esprimono il pensiero e le creazioni di 94 artisti contemporanei provenienti da 27 diversi Paesi europei. Realizzato su iniziativa del Consiglio dEuropa e con il sostegno finanziario della Commissione europea, il progetto frutto della collaborazione internazionale di 36 Paesi membri del Consiglio stesso, che hanno coinvolto artisti, studiosi, curatori, musei, gallerie e importanti collezionisti privati. Il progetto nasce con lobiettivo di superare la visione di unEuropa del dopoguerra come teatro dellostilit tra due blocchi di potere contrapposti, assumendo invece come punto di partenza lidea che entrambe le parti affondino le radici comuni nellIlluminismo e nei suoi valori: ragione, libert, giustizia, uguaglianza. Il percorso non ha un senso cronologico o geografico, ma si apre invece con un percorso circolare (reso ancora pi arduo dalle labirintiche sale e corridoi di Palazzo Reale), che si sviluppa in 12 sezioni, ognuna dedicata a un tema. Si inizia con il Tribunale della Ragione, in nome della quale spesso sono state commesse le peggiori violazioni dei diritti delluomo e sul cui ruolo gli artisti si interrogano; si prosegue con le utopie in La rivoluzione siamo noi, ispirata allopera omonima di Joseph Beuys del 1972; la terza tappa il Viaggio nel paese delle meraviglie, che racconta la capacit dellarte di riscrivere la narrazione e la storia, ridefinendo anche la nostra coscienza storica collettiva. In Terrore e tenebre larte mette il visitatore di fronte al regime del terrore e alla violenza delle torture che arrivano a privare la societ dei principi di fratellanza e solidariet. Con Realismo della Politica larte misura il ruolo dellazione politica nel bilanciare gli interessi della societ civile e la sua capacit (o incapacit) di risolvere i conflitti pacificamente; mentre la Libert sotto assedio, dimostra la fragilit di questa parola, colpita ieri come oggi da orrori e violazioni dei diritti umani. In 99 Cent gli artisti si confrontano con il difficile rapporto tra la vita incentrata su valori immateriali e la spinta verso il consumismo che pervade la nostra societ, a discapito di tutto, come raccontano le grandi fotografie di Andreas Gursky. Con Centanni gli artisti fanno riferimento alleternit per ridimensionare il presente e sottolineare limportanza della cura dellambiente e delle r isorse che ci circondano, legandosi alla sezione precedente. Il rapporto dellarte con il concetto dellabitazione, fonte di sicurezza e riparo ma anche canale di comunicazione con lesterno, invece il nucleo di Mondi di vita; cos come Laltro Luogo, al contrario, analizza i mondi creati dallarte come vie di fuga, nuovi orizzonti possibili in op-

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www.arcipelagomilano.org posizione a ci che ci circonda. Esperienza di s e del limite entra nel merito della conoscenza dei propri limiti e dei confini tra s e laltro, cercando di definire cosa ci rende umani e come vorremmo essere nel prossimo futuro. Con Il mondo nella testa la mostra chiude il cerchio testimoniando come la fonte delle nostre idee, Ragione compresa, e della conoscenza della realt e rimane anche per lartista la nostra mente. Le opere in mostra serviranno quindi a mostrare la visione di ciascun artista sul tema e a rispondere agli interrogativi connessi al tema della libert individuale e collettiva, che poi un invito pi ampio a riflettere sul senso stesso dell'arte in unepoca cos travagliata. I nomi sono quelli di alcuni grandi protagonisti degli ultimi decenni, come Gerhard Richter, Mario Merz, Christo, Richard Hamilton, Niki de Saint Phalle, Alberto Giacometti, Damien Hirst, Arman, Jannis Kounellis, Yves Klein, Emilio Vedova e molti altri. Desire for freedom. Arte in Europa dal 1945 Palazzo Reale, fino al 2 giugno. Orari: Lun: 14-30-19.30, Mar-Dom: 9.30-19.30, Giov e Sab: 9.30-22.30. Biglietti: 9,50/ 6,50 comprensivi di audioguida

I tre crocifissi di Foppa


Dal 19 marzo il Museo Diocesano ospita un dipinto prezioso, proveniente dallAccademia Carrara di Bergamo, e ben adatto alla imminente Pasqua: I Tre Crocifissi di Vincenzo Foppa. Lopera, data generalmente dalla critica al 1456, stata invece attualmente riletta al 1450, come sembrerebbe essere scritto sui parapetti marmorei che circondano la scena, e farebbe dunque diventare questa tavola, fatta per la devozione privata, un importante anticipo sullevoluzione del gusto artistico in Lombardia. Vincenzo Foppa, bresciano, artista innovativo che ha lavorato anche per gli Sforza tra Milano e Pavia, in questa tavola, il cui committente ci rimane ignoto, ha creato una scena sacra che va oltre le abituali visioni del fatto, e anzi aggiunge un clima di reale sospensione, rendendolo quasi una scena quotidiana e umana. Affidandosi ai Vangeli sinottici, lascia il Cristo abbandonato a se stesso, senza le pie donne o san Giovanni, generalmente rappresentati, ma solo circondato dai terribili due ladroni. Composto quello di sinistra, colui che alla fine credette, con una posa ritorta e disperata quello di destra, tormentato nel fisico e nellespressione, pressato da un demonio sopra la sua croce. Quello che colpisce davvero la tridimensionalit dei corpi, che riprendono sfacciatamente le novit padovane di Donatello, costruiti con un gioco di chiaroscuri decisamente in anticipo sui tempi. E in effetti la cultura figurativa di Foppa sembra essere davvero di ascendenza veneta: c memoria non solo dello Squarcione, maestro di Andrea Mantegna, ma anche e soprattutto di Jacopo Bellini e dei suoi disegni, nel monumentale arco che inquadra la scena e nelle teste di antichi imperatori romani. Altra interessante notazione sulluso della prospettiva. Una prospettiva che fa emergere i corpi, in particolare quello del Cristo, che sembra quasi arrivare a toccare la cima dellarco, e che si impone subito agli occhi dello spettatore. Una prospettiva per ritenuta per alcuni anni anche sbagliata, come pu sembrare se si osserva il paesaggio sullo sfondo, ancora bidimensionale e favolistico, di gusto ancora tardogotico, e per il quale si proposto un confronto con il nome di Gentile da Fabriano. In realt la tavola si avvale di una doppia prospettiva, che oltre a creare le diagonali delle croci, ha anche un punto di fuga rialzato, pensato per una visione dal basso da parte del fedele, che avrebbe dovuto meditare, inginocchiato, davanti ai Sacri Misteri. Ecco perch la datazione diventa fondamentale. Anticipando al 1450 lopera, si pu rendere meglio lidea della precocit delle invenzioni foppesche, facendolo rientrare nel clima artistico padovano e non ancora in quello mantegnesco. Foppa fu un grande maestro del Rinascimento lombardo, cosa che si pu vedere anche grazie agli affreschi della Cappella Portinari (1464 - 1468), presso la chiesa di SantEustorgio, attigua al complesso del Museo Diocesano. Vincenzo Foppa. I tre crocifissi, Museo Diocesano, corso di Porta Ticinese 95, fino al 2 giugno, orari: mar-dom: 10.00-18.00. La biglietteria chiude alle ore 17.30 Biglietti: marted: 4.00, intero: 8.00 ; r idotto: 5.00

Una App per la Milano di Costantino


Il Museo Diocesano, ideatore della mostra Costantino 313 d.C., insieme a Midapp, col contributo di Regione Lombardia, ha da poco presentato una APP davvero interessante relativa a Costantino e alla Milano del tempo. Basta cercare negli app store di Android o IPhone la dicitura la Milano di Costantino per avere gratuitamente una app ricca di informazioni e contenuti, che permetter un viaggio nel tempo, nel IV sec d.C., per conoscere meglio i luoghi della Milano romana. Milano fu la citt dellEditto di toll eranza, sede imperiale dal 286 d.C. e crocevia di traffici, imperatori ed eserciti. Lapp La Milano di Costantino permette di rivivere, area per area, i luoghi pi significativi della citt antica. Si inizia con una mappa interattiva di Milano, che sovrappone la cartografia attuale (basata su dati Open Street Map) alla pianta delle aree archeologiche del tempo, con la segnalazione di numerosi luoghi dinteresse. Tre sono gli itinerari che si possono percorrere e che permettono di scoprire venticinque luoghi dinteresse, corredati da schede ricche di informazioni, orari di apertura, contatti e approfondimenti. Il primo, dal titolo Milano al tempo di Costantino fa conoscere, attraverso resti archeologici, la Mediolanum romana: il Foro, il teatro, il circo, le terme, il mausoleo imperiale ecc. Con il secondo itinerario, Le basiliche cristiane, si scoprono i primi edifici di culto cristiano eretti dopo lEditto di Milano per volere di Costantino, dei suoi successori e di SantAmbrogio, vescovo di Milano, come San Nazaro, san Simpliciano, il complesso episcopale e altre. Il terzo, Costantino ed Elena nella memoria di Milano, propone un percorso insolito sulle tracce di monumenti e dediche voluti dai cittadini milanesi in ricordo dellimperatore e della sua storia. I contenuti dellapp sono visibili anche off line, senza accesso a internet. Con il GPS invece, camminando per la citt si potranno facilmente localizzare i luoghi dinteres-

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www.arcipelagomilano.org se intorno a s con lindicazione della direzione e della distanza. Un utile aiuto per conoscere Milano antica e integrare meglio i luoghi e i reperti presentati alla mostra di Palazzo Reale.

Leonardo e le macchine ricostruite


Come faceva Leonardo Da Vinci a progettare le sue macchine volanti? Potevano davvero volare? Che cosera il famoso Leone Meccanico? Perch non venne mai portato a termine il colossale monumento equestre di Francesco Sforza? Queste sono solo alcune delle domande che potranno avere risposta grazie allinnovativa - e unica nel suo genere - mostra che si appena aperta in una location deccezione: gli Appartamenti del Re nella Galleria Vittorio Emanuele. Tutto nasce dallidea di tre studiosi ed esperti, Mario Taddei, Edoardo Zanon e Massimilano Lisa, che hanno saputo mettere insieme e creare un centro studi e ricerca dedicato a Leonardo, alle sue invenzioni e alla sua attivit, con risultati sorprendenti sia sul fronte delle esposizioni, sia su quello della divulgazione. Leonardo3 (L3) parte di un progetto pi ampio, di un innovativo centro di ricerca la cui missione quella di studiare, interpretare e rendere fruibili al grande pubblico i beni culturali, impiegando metodologie e tecnologie allavanguardia. Sia i laboratori di ricerca sia tutte le produzioni L3 (modelli fisici e tridimensionali, libri, supporti multimediali, documentari, mostre e musei) sono dedicati allopera di Leonardo da Vinci. E i risultati sono stati straordinari: L3 ha realizzato il primo prototipo funzionante al mondo dellAutomobile di Leonardo, hanno ricostruito il Grande Nibbio e la Clavi-Viola, il primo modello fisico della Bombarda Multipla, il primo vero modello del Pipistrello Meccanico, il Leone Meccanico e il Cavaliere Robot, oltre a interpretazioni virtuali e fisiche inedite di innumerevoli altre macchine del genio vinciano. Non solo macchine per. Fondamentali per la riscoperta e la creazione dei prototipi sono stati i tanti codici leonardeschi, tra cui il famoso Codice Atlantico interamente digitalizzato, cos come il Codice del Volo, presentato in Alta Definizione, in cui ogni singolo elemento interattivo. E queste tecnologie diventeranno, in futuro, sempre pi utili per studiare manoscritti antichi e fragilissimi, come i diversi Codici e taccuini, gi molto rovinati dallusura e dal passare dei secoli. Una mostra che divertir grandi e bambini, che potranno toccare con mano le macchine e i modellini ricostruiti, testarsi sui touch screen per comporre, sezionare o vedere nel dettaglio, tramite le ricostruzioni 3D, i vari pezzi delle macchine di Leonardo, far suonare la Clavi-Viola e costruire, davvero, un mini ponte autoportante. Una delle ultime sezioni poi dedicata ai dipinti di Leonardo, su tutti la famosa Ultima Cena. Una ricostruzione digitale e una prospettica permettono di ricostruirne strutture e ambienti, di capirne perch Leonardo sbagli di proposito la prospettiva e di approfondire alcuni dettagli. I modelli sono stati costruiti rispettando rigidamente il progetto originale di Leonardo contenuto nei manoscritti composti da migliaia di pagine, appunti e disegni. Il visitatore avr anche la possibilit di leggere i testi di Leonardo invertendo la sua tipica modalit di scrittura inversa (da destra a sinistra). L3 si gi fatto conoscere nel mondo, le mostre sono state visitate da centinaia di migliaia di persone in citt e Paesi come Torino, Livorno, Vigevano, Tokyo, Chicago, New York, Philadelphia, Qatar, Arabia Saudita e Brasile. Occasione imperdibile. Leonardo3 Il Mondo di Leonardo -piazza della Scala, ingresso Galleria Vittorio Emanuele II, fino al 31 luglio, orari: tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 23:00, biglietti: 12 intero, 11 studenti e riduzioni, 10 gruppi, 9 bambini e ragazzi, 6 gruppi scolastici.

Modigliani, Soutine e la Collezione Netter


Di Modigliani si detto e scritto di tutto. A iniziare dal suo soprannome, Mod, gioco di parole tra il suo cognome e lespressione peintre maudit, il pittore folle. Si sa della sua dipendenza cronica da alcol e droghe, si sa del suo grande amore, leterea Jeanne, si sa della loro tragica fine. Esponente di rilievo della cosiddetta Scuola di Parigi, Modigliani ha davvero segnato unepoca, pur nella sua breve esistenza, influenzando artisti e generazioni future. Un artista incompreso, come molti altri allinizio della carriera, e che pot sopravvivere soprattutto grazie allaiuto di generosi e lungimiranti mecenati. Dopo Paul Alexandre e Paul Guillaume, entra in gioco un collezionista atipico, schivo e riservato, che aiuter Mod nei suoi anni pi cruciali: Jonas Netter. Industriale ebreo emigrato a Parigi, Netter negli anni riuscir a mettere insieme una straordinaria collezione di opere darte, pi di duemila, scegliendo gli artisti pi promettenti e interessanti, affidandosi al suo gusto personale ma anche a quello di un uomo completamente diverso da lui per stile di vita e carattere, Leopold Zborowski. Polacco, arriva a Parigi nel 1914 insieme alla moglie, per tentare la carriera artistica. La ville lumire lo trasformer invece, a suo dire, in poeta. E in un mercante. Grazie alle conoscenze e alle frequentazioni dei caff e dei locali di Montparnasse, Zborowski conosce e frequenta gli studi degli artisti pi talentuosi, e poveri, che stipendia e compra per Netter, con il quale aveva precisi rapporti commerciali. Un sodalizio lungo pi di un decennio, interrotto in brusco modo nel 1929, e che condurr Netter ad avere 50 dipinti di Modigliani, 86 Soutine e 100 Utrillo. Ed proprio Maurice Utrillo, figlio della ex modella e pittrice Suzanne Valadon, a essere stato il grande amore di Netter. In mostra molti paesaggi, declinati nei diversi periodi e momenti della sua vita. La precoce dipendenza di Utrillo dallalcol non gli ha impedito di lavorare tantissimo, a scopo terapeutico, e di ispirarsi alla pittura impressionista, soprattutto di Pissarro. Netter amava i suoi artisti come dei figli, sostenendoli in ogni modo: pagava stipendi, studi e materiali, pagava anche alcol e cliniche di disintossicazione. Ma in realt la collezione molto variegata. Oltre agli artisti maledetti per eccellenza, Mod e Soutine -con i suoi paesaggi espressionisti e i materici quarti di bue- presenta anche fauve come Derain con le fondamentali Grandi bagnanti del 1908, e de Vlaminck; molte opere di Suzanne Valadon, il neoplasticista Helion, Kisling, Kikoine, Kremegne

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www.arcipelagomilano.org e altri artisti dellEst- e non soloscappati da una vita di miseria per approdare a Parigi, citt ricca di promesse, di collezionisti e simbolo, con Montmartre, Montparnasse e i loro caff, di una vita bohemien e ribelle. Certo non tutto al livello delle opere di Modigliani, sono presenti anche pittori minori e nomi forse poco conosciuti. Ma daltra parte la coll ezione il frutto del gusto e dellestetica personale di Netter, che ha saputo riunire tutti quegli artisti, diversi per storia, cultura e Paese, e che hanno segnato la storia dellarte europea. Dice il curatore, Marc Restellini: Questi spiriti tormentati si esprimono in una pittura che si nutre di disperazione. In definitiva, la loro arte non polacca, bulgara, russa, italiana o francese, ma assolutamente originale; semplicemente, a Parigi che tutti hanno trovato i mezzi espressivi che meglio traducevano la visione, la sensualit e i sogni propri a ciascuno di loro. Quegli anni corrispondono a un periodo demancipazione e di fermento che ha pochi eguali nella storia dellarte. Di Jonas Netter, uomo nellombra, oggi non rimane quasi niente, solo un suo ritratto fatto da Moise Kisling e qualche lettera. La sua eredit pi grande sono senza dubbio le opere darte che oggi, dopo pi di settanta anni, tornano a essere esposte insieme per ricreare una delle epoche doro della pittura europea. Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti - Palazzo Reale, fino all8 settembre 2013 - Orari: Luned: 1430 - 19.30. Dal marted alla domenica: 9.30-19.30. Gioved e sabato: 9.30-22.30 - Costo: Intero 9 euro, ridotto 7,50 euro.

LIBRI questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero rubriche@arcipelagomilano.org Sergio Romano Morire di democrazia
Tra derive autoritarie e populismi Longanesi 2013 116 pp., euro 12,90
Mercoled 8 maggio, il saggio sar presentato a Palazzo Sormani, via F. Sforza 7, Milano, Paolo Mieli relatore, a cura di Unione Lettori Italiani Milano Morire di democrazia, per difetto come nelle istituzioni europee o per eccesso come nel web, indica un presente continuo che pu portare solo a derive autoritarie o populiste, se non si applicano degli antidoti validi, afferma Sergio Romano, che in sole 116 pagine delinea in maniera nitida, secondo il suo stile, i perch della inadeguatezza della democrazia oggi in Europa e in particolare in Italia. Egli considera, allo stato attuale, i mali delle democrazie europee irreparabili, se curati con i vecchi sistemi e la democrazia nazionale virtualmente fallita. Si chiede l'autore se siamo di fronte a una crisi nel sistema o del sistema e a cosa servono le elezioni, a ridare legittimit a sistemi politici o a evidenziarne i mali, se vero che in molti Stati europei le urne hanno portato a governi di coalizione eterogenei, (vedi Inghilterra e Germania, Italia) o alla emersione di partiti stravaganti, frutto di malumore sociale e indignazione, la Lega prima, i Grillini poi. E se questi ultimi partiti sono vissuti come patologie della democrazia, quali le cause e i rimedi possibili? Possiamo dire che ci troviamo di fronte alla crisi delle democrazie rappresentative, insidiate dalla democrazia virtuale del web e prima ancora dalla globalizzazione, conseguenza ultima della decolonizzazione e del fallimento del comunismo? La democrazia presuppone uno Stato nazionale, con tradizioni e interessi comuni, un patto di convivenza e di solidariet, uno Stato che si basa su libere elezioni dei cittadini, che con il loro voto esprimono persone di fiducia in grado di soddisfare le esigenze dei pi. Lo strumento principe della gestione della democrazia il trasferimento equo delle risorse nazionali alle varie fasce della societ. E qui sta il principale vulnus delle democrazie m oderne, segnala Romano. Se le scelte nel campo dell'economia di uno Stato sono eterodirette in maniera palese, vedi direttive europee, o in maniera occulta, vedi certe decisioni prese oltre atlantico; o peggio manipolate da flussi di denaro inconfessabili in mano a potentati malavitosi, detentori privilegiati di masse ingenti di denaro sporco facilmente disponibile, a vantaggio di politici indegni, affamati di denaro per le loro campagne elettorali e/o interessi personali, ci troviamo di fronte a democrazie prive di autentici strumenti di potere. Nuove signorie del denaro, banche in testa, hanno distorto il funzionamento leale della democrazia. E mentre un tempo il politico era eletto per merito, oggi vince chi prende pi voti, comunque rastrellati, come l'acquisto di pacchetti di voti in mano alle mafie. La politica diventata cos da servizio, improntato alla solidariet, a un affare di denaro e ambizione, dove il pubblico e il privato si mescolano spudoratamente, a danno del cittadino inerme. Come negli anni '20 - '30, a seguito della Guerra e del crollo delle Borse nel '29, si manifesta oggi nell'opinione pubblica un forte discredito verso le istituzioni parlamentari, incapaci di porre argine all'inerzia pilotata dei governi. Il che ha una origine principale, si chiama corruzione, dilagante in Italia a tutti i livelli. Per arginare il malcostume, nasce la iurecrazia, neologismo dell'Autore, e cio lo strapotere della magistratura, la qual cosa mina alla base l'idea di democrazia propria di Montesquieu, fondata sulla separazione dei tre poteri. La malattia della democrazia italiana, le sue incoerenze e contraddizioni, dice Romano, si basano su quattro anomalie che risalgono al Risorgimento e alla presunta Unit d'Italia, in realt un collage di situazioni affatto diverse. Da noi in primis manca un senso di appartenenza comune, divisi come siamo nella percezione dello Stato, tra Nord e Sud. Viviamo poi nell'ipocrisia collettiva del mito antifascista, estraneo ad almeno due generazioni di amministratori pubblici del dopoguerra. L'Italia ha inoltre il primato di averequattro assemblee parlamentari, Camera e Senato, il CSM e la Conferenza episcopale, con il relativo

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www.arcipelagomilano.org imperium cogente della Chiesa sul governo laico del paese. Ultima anomalia, unico caso in Europa, da noi il comunismo ha prevalso sul socialismo. Oggi il web ha radicalmente modificato il sistema delle comunicazioni, e quindi la formazione del consenso, antefatto della democrazia rappresentativa. La velocit del messaggio via Internet ha scalzato i giornali, i comizi, la pubblicit, la stessa TV, a vantaggio di un voto e di un Referendum continuo, in tempo reale, in grado di creare all'apparenza dal nulla un partito e un leader, all'insegna supposta della trasparenza e della giustizia.

Ma proprio cos? Con una manciata di voti via web si diventa parlamentari, ma questa la democrazia? E questo nuovo popolo virtuale si erge a giudice delle vecchie istituzioni e vuole cambiarle, in nome anche di un sanculottismo dilagante (neologismo dell'Autore) che se la prende con i nuovi ricchi e la forbice iniqua delle retribuzioni tra le varie fasce sociali, a vantaggio solo dei manager, dei banchieri, dei politici. Certo, un rinnovamento radicale si impone se vogliamo che la democrazia non muoia: per l''Europa Romano suggerisce di eleggere separatamente i leader nazionali e quelli

europei, al fine di evitare promesse menzognere, in patria; e per la politica estera europea auspica una neutralit interventista. A livello nazionale, propone una lotta dura alla corruzione, che rende lo Stato impotente, insieme alla riforma delle istituzioni e della legge elettorale, per evitare di scrivere il necrologio della democrazia rappresentativa, di cui parlava gi nel 1961 Paolo Vita Finzi, come nota l'autore, cadendo in tentazioni demagogiche o autoritarie, perch la storia - come insegna Brecht - sempre gravida di nuovi mostri.

SIPARIO questa rubrica a cura di E. Aldrovandi e D.G. Muscianisi rubriche@arcipelagomilano.org Risveglio di primavera
di Frank Wedekind adattamento e regia Claudio Autelli scene e costumi Claire Pasquier video Lorenzo Facchinelli luci Luigi Biondi con Alessandro Carnevale Pellino, Marcello Mocchi, Antonella Vercesi, Brenda Bronfmann, Irene Scova, Mauro Eusti, Matilde Facheris, Alice Conti, Mattia Stasolla
In scena allOut Off un progetto nato nel 2011 come saggio di diploma della scuola del teatro Fraschini di Pavia e diventato, grazie al lavoro di Autelli, alla crescita artistica di alcuni componenti del cast e allaggiunta delle attrici Alice Conti e Matilde Facheris, uno spettacolo vero e proprio, che non ha niente da invidiare ad alcune produzioni vere viste questanno. Anzi, dove i giovani attori peccano di esperienza e tecnica (e in effetti appare subito evidente che il cast non omogeneo dal punto di vista del livello di maturazione raggiunto) sopperiscono, aiutati da scelte registiche che li favoriscono, con freschezza e coesione. Il testo un classico della letteratura teatrale, messo in scena soprattutto, come fa notare Maria Maderna nella presentazione dello spettacolo, da gruppi giovanili. Sia perch la coralit dellazione permette una distribuzione dei ruoli adatta a un saggio, sia per le tematiche trattate: Wedekind racconta la storia damore fra due giovanissimi, Melchior e Wendla, allinterno di un contesto sociale in cui il puritanesimo degli adulti annichilisce la curiosit e la spinta vitale dei ragazzi. Melchior, dopo che lamico Moritz si tolto la vita perch non vuole dire ai genitori che stato bocciato, viene accusato di istigazione al suicidio per un breve saggio sul coito da lui scritto e trovato fra le carte di Moritz. Wendla, non avendo ricevuto dalla madre nonostante le ripetute richieste spiegazioni su come avviene il concepimento, resta incinta di Moritz e a sua volta muore. Il testo ha una struttura atipica, che per molti anticipa Brecht, composta da scene brevi senza unit di luogo e montate quasi per antitesi, ma Autelli bravo a rendere omogenea lazione per mezzo di un ambiente scenico non realistico e facilmente modificabile grazie a una quinta mobile composta da sottili strisce di tessuto bianco che si spostano, dalle quali escono gli attori e su cui vengono proiettate immagini e video. Fra gli attori spiccano i tre giovani protagonisti, Alessandro Carnevale Pellino (Melchior), Marcello Mocchi (Moritz) e Antonella Vercesi (Wendla). Teatro Out Off dal 2 al 12 maggio In scena Al Piccolo Teatro Grassi dal 7 al 19 maggio Un amore di Swann, di Marcel Proust, regia di Federico Tiezzi Al Teatro Elfo Puccini dal 7 al 12 maggio T nero notte, di Laura Tassi e Cristina Belgioioso. Al Teatro I dall8 al 13 maggio Richard III di Giuseppe Massa.

CINEMA questa rubrica a cura di M. Santarpia e P. Schipani rubriche@arcipelagomilano.org Effetti collaterali


di Steven Soderbergh [Side Effects, U.S.A., 2013, 106] con Jude Law, Catherine Zeta-Jones, Rooney Mara, Channing Tatum, Vinessa Shaw
Jonathan Banks (Jude Law) uno psicologo giovane e ambizioso. Quando incontra lo sguardo perso e compassionevole di Emily Taylor (Rooney Mara), ricoverata nel suo ospedale a causa di un tentato sui-

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www.arcipelagomilano.org cidio, non pu che proporre alla ragazza una serie di sedute per affrontare la depressione in cui caduta. Emily ha solo 28 anni ma ha gi vissuto al contrario tutto il sogno americano: un matrimonio da favola, un marito ricco e in carriera (Channing Tatum) finito in carcere per reati finanziari e una serie di amici facoltosi che non hanno esitato a voltarle le spalle nel momento pi difficile. Il dottor Banks in grande ascesa professionale, i soldi dell'industria farmaceutica gli hanno garantito una tranquilla agiatezza ma hanno offuscato il suo sguardo di fronte alla giovane paziente. La depressione, apparentemente irreversibile, di Emily lo convince a testare sulla ragazza un nuovo tipo di psicofarmaco dagli effetti collaterali ancora sconosciuti. Steven Soderbergh, il camaleonte di Hollywood, ci spinge a credere che la sua nuova pellicola sia un manifesto contro le case farmaceutiche, una specie di Erin Bronckovich. Niente di pi sbagliato. La depressione di Emily una trappola tanto per il dottor Banks quanto per noi spettatori. Soderbergh truffa virtuosamente il suo pubblico riuscendo a nascondere il risvolto giallo della sua storia per gran parte del tempo. Lo fa grazie a false piste, indizi a doppio senso, ai visi e alle espressioni dei personaggi che prevalgono sulla loquacit dei dialoghi. L'unico difetto che possiamo attribuirgli l'inchiesta forse troppo analitica e laboriosa del dottor Banks per svelare il complotto. Una fase del film in cui il regista d l'impressione di voler mantenere il mistero senza giungere a una conclusione. Ma si sa, anche i farmaci pi efficaci hanno qualche effetto collaterale. Marco Santarpia In sala a Milano: Colosseo, Eliseo, UCI Cinemas Certosa, UCI Cinemas Bicocca, The Space Cinema Odeon.

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DUCCIO FACCHINI (ALTRECONOMIA): QUELLO CHE NON SAPEVATE SUI DERIVATI MILANESI http://youtu.be/kkDdDnbyoqc

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