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Il frutto
DI PAOLO POGGI
Un maestoso esemplare di Sclerocarya birrea. Nelle foto piccole, i frutti sulla pianta, e subito dopo la raccolta.
degli altopiani
68 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2004
Marula
Hibiscus schizopetalus
n una remota area collinare della Botswana orientale (Sud Africa), ad un gruppo di donne indigene frulla in capo, da tempo, unidea: formare un gruppo per lavorare assieme. Si riuniscono, discutono su cosa fare. Alla loro portata la possibilit di sfruttare piante delle locali foreste ed ecco lidea: raccogliere i frutti di quelle piante in modo razionale, organizzato, in maniera da procacciarsi un lavoro sicuro, duraturo, remunerativo. Siamo nel 1996. Fondano un gruppo, denominato Kgetsi ya Tsie - che in gergo locale significa pressappoco circolo lavorativo comunitario - che conta un centinaio di volenterose ed entusiaste iscritte. Oggi costituito da 1200 membri appartenenti ad una trentina di villaggi, che operano come possono operare moderni imprenditori in perfetta armonia e capacit dintenti, controllando la produzione, la lavorazione ed il commercio dei prodotti naturali locali. KyT assiste i suoi membri nella conclusione di piccoli affari fornendo suggerimenti, supporti tecnici, prestiti, ecc., che i membri ripagano coi profitti della loro impresa. Il reddito dellassocia-
zione aumentato dal 1996 ad oggi del 500%. Significativo il fatto che, alcuni membri, inizialmente indigenti, sono stati sovvenzionati con mezzi comunitari (del fondo), nel quale ora ricoprono ruoli attivi. Si pu dire che, grazie a tale iniziativa ormai ben consolidata, negli ultimi anni radicalmente cambiata leconomia della regione. Una delle fondamentali iniziative del KyT stata quella di coordinare le operazioni di raccolta e lavorazione dei frutti della Marula. Oggi la KyT, quale membro della PTA (Phyto Trade Africa), lassociazione che raccoglie tutte le compagnie che operano con prodotti naturali africani, e quale partnership con una societ europea, entrata nel mercato globale quale fornitrice di una preziosa variet di olio di Marula per uso cosmetico. Quello della Marula certamente un emblematico caso di come si possa, grazie al buon intendimento e alla preveggenza di pochi, arrivare a sviluppare opportunit di commercializzazione di prodotti naturali, della foresta.
monografia
In molte parti del mondo, milioni di individui usano una larga variet di prodotti della foresta: frutti, noci, fibre, resine, legno, oli per soddisfare indispensabili esigenze quotidiane correlate ad alimentazione, medicina, energia, materiali da costruzione. Questi prodotti - definiti nel linguaggio ufficiale come NTFP (Non-timber forest products) - formano unimportante, anche se non sempre riconosciuta e quantificata, componente di reddito domestico. Una variet di fattori, in particolare la necessit di incrementare lo sviluppo daffari, cos come una recentemente maturata consapevolezza dellimportanza di questo gruppo di prodotti, in questi ultimi anni ha stimolato linteresse di agenzie e settori privati esterni che sono intervenuti in maniera massiccia. In questo contesto si sviluppato il progetto MCSL (Marula Commercialisation for Sustainable Livelihoods). Esso rappresenta uno dei presupposti ad una pi ampia ricerca internazionale, indirizzata a promuovere una sempre pi vasta commercializzazione ed equi impieghi di NTFP. Il progetto complessivo ha come scopo preminente quello di esplorare le numerose possibilit correlate alla commercializzazione di questi prodotti, e di valutare come, attraverso differenti e mirati approcci, si possa giungere ad un ottimale sfruttamento di questi prodotti rurali poveri ai fini del sostentamento della popolazione locale. Il progetto ha focalizzato la sua attenzione, in particolare, su due specie di piante: la Carapa guaianensis in Guyana e, appunto la Marula (Sclerocarya birrea) nel Sud-Africa. Sono pochi gli abitanti nel Sud-Africa che non hanno familiarit con lalbero della Marula ed i suoi frutti, grazie alla corrente disponibilit ed al vasto uso che presso le comunit rurali si fa di una particolare birra, grazie ancora al classico e ben noto liquore ed al sostenuto sforzo promozionale dei produttori di queste bevande. Ma pur vero che lalbero della Marula presenta altre possibilit di sfruttamento, oltre che come fonte per la prepa-
razione di birra e del liquore dai suoi frutti: la scorza della pianta utilizzata in medicina, il suo legno in lavori dintaglio, i semi del frutto per lestrazione di un prezioso olio ad uso cosmetico. I derivati da Marula hanno per lungo tempo rappresentato una parte integrante della dieta, della tradizione e della cultura delle comunit rurali del Paese. Lutilit ed il potenziale di questa pianta non sono passati inosservati agli imprenditori e si stanno ora sviluppando nuove opportunit commerciali per un loro pi coordinato e razionale sfruttamento ai fini di migliorare il benessere della popolazione rurale; prodotti a base di derivati da Marula appaiono con sempre maggiore frequenza sul mercato: paste, liquori, marmellate, birra, sciroppi, succhi. Lolio, soprattutto, sta prendendo piede come interessante ed apprezzatissimo ingrediente nellindustria cosmetica. Questo significativo sviluppo nello sfruttamento industriale e nella diffusione della conoscenza delle propriet dei suoi prodotti, fa si che la Marula sia oggi da considerarsi non solo una specie di importanza locale, ma di interesse commerciale internazionale. Il progetto di sviluppo dei prodotti NTFP ha trovato in questa pianta un suo primo eclatante esempio.
La leggendaria Marula
orre in un contenitore i frutti ed aggiungere acqua fredda. Lasciare riposare per 2-3 giorni. Spremere i frutti e liberarli della pelle. Lasciare altri 4 giorni a fermentare (laggiunta di zucchero accelera il processo di fermentazione). Quando non si sviluppano pi bollicine daria, significa che il processo di fermentazione completato. A questo punto il liquido viene chiarificato per filtrazione; si ottiene un liquore che praticamente contiene circa il 15-17% di alcool per volume (il valore dipende dal tipo di frutto, stato di maturazione e periodo di fermentazione del mosto). La birra della Marula gradevole e serve a stuzzicare lappetito, oltre che a dissetare Bevanda non alcolica (Namibia) Appena raccolto il frutto e rimossa la buccia dura dai semi, questi si pongono in un contenitore (generalmente una giara in argilla). Si aggiunge acqua, (20 litri per circa 10 kg di semi) e si lascia macerare per 10 giorni. Dopo tale periodo si spilla e si ha una gradevole bevanda a bassa gradazione alcolica, che pu essere somministrata anche ad un bambino.
La famiglia delle Anacardiaceae comprende oltre 60 generi e circa 700 specie fra piante e arbusti, distribuiti in particolare nelle regioni tropicali, seppure alcuni sono presenti anche in regioni temperate dellEuropa, dellAsia orientale e nelle Americhe. Alcune specie sono coltivate in ragione della loro importanza dal punto di vista economico, quali fonti di sostanze coloranti, per il legname, per gli oli e le cere che da esse si ricavano e, non ultimo, per la bont ed il valore nutrizionale dei loro frutti e semi. La pianta pi nota e pi importante delle Anacardiaceae dal punto di vista dellutilizzo dei suoi frutti sicuramente il mango (Mangifera indica L.), mentre per quanto riguarda le nocciole lAnacardio (Anacardium occidentale L.). Anche la Marula fa parte di questa famiglia. Sui vasti caldi ed aridi altopiani dellAfrica sub-equatoriale cresce spontaneo un albero il cui nome botanico Sclerocarya birrea, ma che comunemente conosciuto come Marula. Letimologia del nome si fa risalire ai termini greci skleros, che vuol dire duro e karyon, che significa noce, come a dire noce dura. Birrea deriva invece dal senegalese birr, che il nome indigeno con cui nota la pianta. Larea di sviluppo quella che comprende le regioni di Namibia, Botswana, Zambia e Zimbabwe. Lalbero pu raggiungere unaltezza di 10 ed anche 15 metri. In febbraio, vale a dire nel pieno della stagione estiva per quelle zone, il frutto della pianta, verde e oblungo, simile ad una piccola prugna, giunge a maturazione ed assume un colore giallo intenso e promana un forte aroma che attira gli animali che vivono intorno, in particolare gli elefanti; per giorni e giorni mandrie di questi animali si nutrono ingordamente dei frutti
della pianta che, per tale ragione anche definita come lalbero degli elefanti. Anche un bellissimo e ricercatissimo lepidottero africano, Argema mimosa, assai ghiotto delle foglie tenere della Marula: se ne nutre allo stadio larvale. Il frutto succulento, aspro e profumato della pianta, una volta giunto a maturazione, presenta una pelle coriacea che racchiude la parte pi tenera, fibrosa che avvolge un nocciolo durissimo. Il nocciolo contiene due o tre semi che sono ricchi in olio e proteine. Nella buona stagione, una sola pianta di Marula pu fornire sino a due tonnellate di frutti. Giunto il frutto a maturazione, viene selezionato durante la raccolta, si rimuovono il nocciolo e la pelle; la polpa residua viene mantenuta ad una temperatura bassa (sugli 8 C per evitarne la fermentazione) e poi, a raccolta completata, viene fatta fermentare ad una temperatura tra i 18 e 20 C, per un tempo tra i sette e i dieci giorni, in modo simile a quanto si fa col mosto duva. Dopo fermentazione, si procede alla distillazione del vino ottenuto in distillatori di rame. Il liquore ottenuto posto ad invecchiare per almeno due anni in piccole botticelle di quercia e quindi si procede al suo arricchimento con estratto puro, cremoso, fresco di Marula, ottenuto con uno speciale processo che consente di catturarne il caratteristico aroma. Da questindovinata miscela del distillato con la crema fresca si ottiene la notissima Amarula cream, prodotto stabile, ricco e delicato, con un contenuto alcolico di circa il 17% in volume. In Namibia, per la preparazione di questo liquore si procede in modo differente. Anzich operare con la polpa fresca del frutto, si usa il frutto ben essiccato e si fa fermentare. In questo caso si ottiene un liquore (detto Ombik), molto pi forte dellAmarula, ad alta gradazione alcolica. Nel Mozambico, si usa invece spremere i frutti freschi e ricavarne un robusto vino (denominato Ucanhe). La raccolta dei frutti di Marula e la successiva lavorazione ai fini dellottenimento della crema-liquore, riveste notevolis-
Nella sequenza qui sopra, alcune fasi della lavorazione dei frutti di marula (Sclerocarya birrea Hochst.). Da sinistra: il conferimento al centro locale di raccolta, la pesatura (una pianta pu fornire sino a due tonnellate di frutti) e la spremitura dellolio dai semi. A fianco, le caratteristiche costruzioni utilizzate per proteggere i frutti in attesa di fermentazione.
sima importanza dal punto di vista economico-sociale per la popolazione locale. Oltre che per la preparazione del liquore, i frutti sono utilizzati anche per la preparazione di una particolare e gustosissima birra. (Vedere ricetta per la sua preparazione nel riquadro a pagina 42). Dal legno, tenero e nello stesso tempo compatto, facile allintaglio, le popolazioni locali ottengono utensili da cucina, tipo pestelli, ciotole, piatti e cucchiai. In Botswana, i morokos, le tradizionali canoe, sono ricavate da legno di Marula. Si fanno con questo legno i gioghi di animali e le casse dei tamburi. In Namibia si usa per costruire caratteristici veicoli, simili a slitte. La scorza della pianta trova impiego nella medicina popolare ed utilizzata nella preparazione di pozioni a funzione astringente in casi di diarrea, oltre che quale profilattico per curare febbri e malaria. Con la parte pi interna e tenera della scorza, una volta pestata e resa una lunga e resistente fibra, si fabbricano le corde. Dalla scorza tenera delle piante si ricava un colorante rosso-bruno utilizzato per tingere tessuti, utensili di legno ed altro. I semi sono tostati ed utilizzati per vari impieghi, non ultimo quali apprezzato surrogato del tabacco. Un uso certamente singolare dei semi della noce di Marula pare fosse quello di materiale per illuminazione, un surrogato delle candele: infatti, il seme ben secco, brucia producendo una fiamma chiara, luminosa. Dai semi viene estratto un prezioso olio per cosmesi. Questolio utilizzato da secoli dalle donne delle colline di Tswapong come elemento di cosmesi estemporanea quotidiana, previene linsorgere di rughe, la formazione di striature durante la gravidanza e dopo il parto, mantiene la pelle
monografia
Valore
Dalla prima tavola si vede come il seme nutrizionale del frutto presenti un (I dati si riferiscono a valori medi tra oltre 30 determinazioni) del frutto elevato contenuto in Contenuto Frutto fresco Endocarpo in toto della Marula proteine (36,7%) che Negli ultimi ventanni, risulterebbe maggiore Acqua (g/100 g) 86,3 22,2 sono stati condotti a quello dei semi di Vitamina C (mg/100 g) 160,8 numerosi studi al fine soia (ca. 33%), di di valutare il valore arachide (ca. 30%) e Zuccheri totali (mg/g sostanza secca) 212 nutrizionale del frutto di cotone (ca. 29%). Amido (mg/g sostanza secca) 4,7 della pianta ed il suo Si potrebbe asseripotenziale interesse re che i semi della Grassi (g/100 g sostanza secca) 60 commerciale. Marula rappresentano Il frutto fresco di uninteressante potenProteine (g/100 g sostanza secca) 4,7 33,1 Marula noto sopratziale fonte proteica. (Thiong K et al, 2000) tutto per il suo elevato Nella frazione oleosa contenuto in Vitamina (la cui composizione TAVOLA 2 - CONTENUTO IN METALLI DEL FRUTTO DI MARULA (Sclerocarya birrea) (I dati si riferiscono a valori medi tra oltre 30 determinazioni) C: molti dati conferma riportata in tavola no un contenuto di 200 5) da rilevare in Contenuto Frutto fresco Endocarpo in toto mg/100 g. La noce in particolare la pretoto (quello che botanisenza di acido araFosforo (g/100 g sostanza secca) 0,2 0,9 camente dovrebbe defichidonico, uno dei Potassio (g/100 g sostanza secca) 2,4 0,6 nirsi endocarpo) conpi importanti acidi tiene proteine (28%) e polinsaturi ad attivit Calcio (g/100 g sostanza secca) 0,3 0,1 grassi (57% come olio). biochimica, precursore Magnesio (g/100 g sostanza secca) 0,1 0,4 Arnold (1985) definidegli ecosanoidi. sce in 2.700 kJ/100 Interessante anche la Rame (mg/1000 g sostanza secca) 12,2 17,4 g il valore energetico. frazione di saponine Zinco (mg/1000 g sostanza secca) 21,1 72,7 Determinazioni circa il presenti nellolio, (su contenuto in acidi grasvalori di 0,9%), anche Manganese (mg/1000 g sost. secca) 4,9 7,0 si hanno confermato un in questo caso supeFerro (mg/1000 g sostanza secca) 217,6 52,3 elevato livello in acido riore a quella dellolio (Thiong K et al, 2000) oleico e palmitico, con da semi di soia. una marcata stabilit Nellolio, che contiene allossidazione dellolio. tocoferoli a funzione La frazione proteica particolarmente ricca in acido glutamantiossidante (di cui ci occuperemo pi avanti), sono stati mico. identificati anche procianidine, galattotannini, flavonoidi e Lendocarpo fornisce anche un rimarchevole contenuto in catechine. zinco, ferro, manganese, fosforo, magnesio e rame. Le propriet dellolio In relazione ai valori RDA (Recommended dietary allowances), il contenuto in Vitamina C del frutto risulterebbe di almeE ampiamente accertato, che nella totalit della gamma no 10 volte superiore al richiesto, cos come risulterebbe degli oli vegetali ormai di largo impiego cosmetico, chi pi, in linea il contenuto in minerali importanti quali fosforo e chi meno, esplica effetto benefico topico in relazione allo magnesio. specifico contenuto in sostanze attive. Nelle tavole 1 e 2 riprodotte qui sopra, Gli EFA (Essential Fatty Acids) contenuti in riportiamo in dettaglio dati circa il contebuona parte degli oli vegetali presentano TAVOLA 3 nuto in sostanze di interesse nutrizionale marcate propriet ristrutturanti cutanee COMPOSIZIONE CHIMICA DEI SEMI presenti nel frutto fresco e nellendocarpo e protettive contro la perdita di acqua DEL FRUTTO DI MARULA in toto della Marula. per traspirazione (TEWL). Gli oli vegetali (Sclerocarya birrea) hanno propriet emollienti e sono facil(I dati si riferiscono a valori Lolio di Marula mente metabolizzati quando utilizzati quali medi di sei determinazioni) Da semi contenuti nel frutto si estrae lolio eccipienti veicolanti per principi attivi. Contenuto Titolo % a mezzo di tecniche di pressione a freddo Contengono vitamine, tocoferoli ed altre e filtrazione, senza utilizzare solventi. Solo sostanze a funzione antiossidante. Frazione oleosa 11,00 in questo modo si ottiene un prodotto nel Un discorso a parte merita lolio di Marula Proteine 36,70 quale risulta integrale la frazione di ingrein funzione della dimostrata sua alta stabidienti attivi. Lolio pu essere ulteriormente lit allossidazione. Carboidrati 17,20 modificato organoletticamente (soprattutto Luso di oli vegetali in cosmesi spesso Saponine 0,90 nel colore) mediante raffinazione: quelimitato proprio dalla loro scarsa resistenza stolio ad alto grado di raffinazione che a fenomeni ossidativi, specie se contengoCeneri 11,70 trova impiego in cosmetica. no acidi grassi polinsaturi i quali, se da un Fibre 3,40 La composizione chimica dei semi di lato ne aumentano grandemente il pregio Sclerocarya birrea riportata in tavola 3. In a fini biofunzionali, dallaltro ne riducono Umidit a 100 tavola 4 sono riportate invece le propriet a volte la possibilit di impiego per una (Ogbobe O, 1992) chimico-fisiche dellolio estratto dai semi. ridotta resistenza allossidazione. TAVOLA 1 - COMPOSTI NUTRIZIONALI PRESENTI NEL FRUTTO DI MARULA (Sclerocarya birrea)
monografia
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