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LEDITORIALE
n un vecchio numero della rivista culturale italiana Frigidaire stata pubblicata una vignetta sulle Marche con sotto questa didascalia: Un buon posto per finire dimenticati. In tanti anni di storia le Marche e i marchigiani hanno fatto ben poco per sfuggire o spezzare questo isolamento. E vero che lindividualismo nella nostra indole e di omogeneo, in questa regione, c poco o niente. Forse soltanto il nome che, essendo per al plurale, gi allude al molteplice. Siamo fatti cos: marchigiani sfuggenti e riottosi, strenui difensori della propria identit, diffidenti verso i processi di massificazione e uniformit. Eppure questa terra di uomini sommi, di individui eccellenti che dalle Marche hanno illuminato il mondo. Tolstoj diceva che la storia la fanno coloro che non sanno di fare storia. La propensione dei marchigiani allisolamento e linnata riottosit per le luci della ribalta,
nellera della globalizzazione e della comunicazione, diventano un grosso limite. In passato la capacit di non apparire, fino a sembrare inesistenti, poteva essere una fortuna. Lo stato quando le Marche ebbero una sola arma per opporsi alla maggiore forza degli invasori, cio linafferrabilit dellessere numerose e diverse, di potersi sbriciolare in tanti sfuggenti microcosmi, di riuscire a sgattaiolare fra le pieghe della storia. Oggi restare nellombra significa rinunciare a delle opportunit e il mancato attivismo porta alla decadenza. A questo dobbiamo aggiungere lautodenigrazione che uno sport molto in voga, non solo dalle nostre parti. Basta uscire dallItalia per rendersene
conto. Quando si parla del nostro paese, si riscuote quasi sempre un sorriso e una esclamazione: Ah, Italy. Una spontanea espressione di ammirazione per le bellezze dei nostri territori e un briciolo di invidia verso chi ha avuto la fortuna di esserci nati e di viverci. Urbino uno scrigno di bellezze. Non a caso il centro storico considerato dallUnesco patrimonio dellumanit. Quando allinizio degli anni Novanta croll un bastione delle mura, la notizia rimbalz perfino sui giornali giapponesi. Qualche mese fa, per la candidatura della citt feltresca a Capitale europea della cultura 2019, Regione e Soprintendenza scelsero la Santa Caterina dAlessandria
(opera giovanile di Raffaello) come ambasciatrice della citt e fu un successo ovunque, a Sofia (anchessa citt candidata) come a New York. Meno di un anno fa i londinesi si sono messi in fila per vedere i capolavori di Federico Barocci alla National Gallery, fra i quali lUltima cena che si trova nella Cattedrale di Urbino. In precedenza quegli stessi capolavori avevano fatto il pieno di visite negli Stati Uniti, al Saint Louis Art Museum. Con questo numero la Redazione del Ducato ha voluto di nuovo evidenziare il ruolo di Urbino nel mondo per dare merito a chi sta lottando per valorizzarne limmagine e la fama, ma anche per lanciare un messaggio di speranza nella consapevolezza che dalla crisi non si esce facendo, anche meglio, le cose che fanno gli altri. Dalla crisi si esce facendo, al meglio possibile, le cose che sappiamo fare solo noi.
il Ducato
Arabia Saudita, Qatar e Emirati Arabi Uniti: i nuovi mercati della Provincia
rapporti con il mondo e lexport sono da sempre la grande forza della provincia di Pesaro e Urbino. Lo dimostrano gli ultimi dati disponibili e lo raccontano le singole storie di uomini e di aziende che hanno costruito e costruiscono il proprio futuro collegandosi con il mondo. In anni in cui la crisi economica pesante e la ripresa va a rilento lunico settore in crescita infatti proprio quello dellexport, lunico che registra cifre con il segno pi. Secondo i dati di Unioncamere Marche e Aspin 2000 laumento stato del 2,8%, il pi positivo tra tutte le province delle Marche. Il settore di punta del commercio della provincia di Pesaro e Urbino quello manifatturiero, cio quello che riguarda le trasformazioni di materie prime in prodotti semilavorati, ed da anni il traino delleconomia del territorio. Noi viviamo di manifatturiero spiega il segretario provinciale della Cna Moreno Bordoni - quindi dobbiamo rendere sempre pi efficienti le aziende che hanno trovato mercati nuovi, che nellinnovazione tecnologica e nella qualit del prodotto hanno raggiunto uno standard importante e che si possono affacciare ai mercati internazionali senza problemi. Settori forti sono quelli della meccanica e dei mobili, ma anche l agroalimentare e il tessile che negli ultimi anni sono diventati protagonisti delleconomia provinciale. Quello che interessante notare, oltre al dato generale, come lesportazione sia aumentata in modo esponenziale in certi settori e verso certi paesi mentre sia calata drasticamente in altri.
Tessuti in Danimarca. Il primo mercato per il settore tessile-abbigliamento la Danimarca, verso cui lexport raggiunge i 31 milioni di euro, registrando un aumento del 15% dal 2012. Agroalimentare, crollo verso gli Emirati Arabi. Il commercio di alimentari verso gli Emirati Arabi uniti, che rimane comunque il partner principale per la provincia di Pesaro Urbino, crollato del 60% nel 2013 rispetto allanno precedente. In forte crescita, invece, lexport verso lArabia Saudita (+52% rispetto al 2012).
Fonte: Dati Aspin 2000 e Unioncamere Marche
Si esportano soprattutto prodotti per larredamento di spazi commerciali e suppellettili per abitazioni. Nella nostra provincia sono circa duemila le aziende del settore che producono in particolare camere da letto, camere per bambini, cucine e vari accessori per larredo di interni, maniglie e componenti metallici per mobili. Un altro paese con cui gli scambi commerciali e culturali sono importanti lArgentina, soprattutto per quel che riguarda la meccanica. Il legame tra la provincia di Santiago del Estero e Pesaro-Urbino sempre pi stretto. Grazie anche alla partecipazione alle fiere commerciali del paese, in particolare quella di Cordoba, gli industriali del nostro territorio, realizzano importanti contratti con le imprese del paese. Cifre record infatti quelle degli aumenti registrati nel 2013 proprio verso lArgentina e lIraq, rispettivamente del + 194%, e del +1584% rispetto allanno precedente. Nel settore tessile, che registra il maggior numero di esportazioni verso la Danimarca, il jeans a fare da protagonista. E questo grazie alla produzione nella cosiddetta valle del jeans dellAlto Metauro, dove le aziende formano una vera e propria catena di montaggio dei famosi pantaloni americani. In ultimo il settore della nautica che nonostante il calo del 2013 ha aperto nuovi mercati a Singapore, in Libano e persino nelle Bahamas. Il settore dellexport cresce spiega il segretario della Cna Moreno Bordoni anche perch da anni stiamo lavorando sulle reti dimpresa e con le associazioni di categoria. Alcuni di questi progetti iniziano a dare soddisfazioni che si riflettono in questi numeri. La strada intrapresa per aiutare le imprese nellinternazionalizzazione sembra infatti essere quella giusta. Tramite progetti comuni anche aziende che non avevano mai esportato, con laiuto di altri imprenditori capofila, sono riuscite, in seconda battuta, ad approfittare finalmente di mercati nuovi.
IMPRESE
L80 per cento dellexport in Europa La Russia primo partner straniero
made in Fermignano, ma vanta tentacoli in tutto il mondo: si tratta della Tvs, azienda che produce pentole e padelle antiaderenti da 47 anni. Allinizio il rivestimento era applicato a mano, con la tecnica della spugnatura; oggi lazienda dispone di macchinari capaci di produrre oltre 12 milioni di pezzi allanno. Otto su dieci vengono spediti fuori dallItalia, in 57 paesi del mondo: le destinazioni pi frequenti, che da sole assorbono l80 per cento del totale di esportazioni, sono la Francia, la Svizzera, i paesi scandinavi e la Russia. Proprio a Mosca la Tvs ha aperto da un mese una neonata filiale: Siamo presenti nel paese gi da anni spiega la marketing manager Francesca Serrani ma ormai il mercato maturo e a gennaio abbiamo aperto un nuovo ufficio, con nostri collaboratori italiani e dipendenti russi. Ma la Tvs acronimo dei tre soci fondatori Tripponi, Vissani e Spinaci punta a entrare nelle cucine delle casalinghe anche oltre il continente europeo: Oggi guardiamo al Brasile e al nord Africa racconta la Serrani e abbiamo aperto ununit di produzione in Tunisia per servire i mercati della zona fino alla Spagna. Anche per scegliere i propri designer, lazienda non si ferma al territorio italiano. Uno dei suoi collaboratori stranieri pi famosi Karim Rashid: E canadese, ma di origini egiziane e vive anche in Olanda e in altri paesi. Insomma, direi cosmopolita spiega la marketing manager. Rashid ha creato una linea di alta gamma, la Hook, che lo scorso dicembre ha ricevuto il Good Design Award di Chicago. Lo stesso riconoscimento era stato consegnato nel 2012 per la linea creata dal progettista italiano Giorgetto
Giugiaro, pi famoso per aver disegnato automobili tra cui lAlfetta Gt, la Fiat Panda e lAlfa Romeo 159. Insieme a Matteo Thun uno dei collaboratori storici della Tvs. Altra firma di vanto per lazienda quella di Takahide Sano, un designer giapponese che per cinque anni dal 1996 stato ospite fisso della trasmissione Quelli che il calcio con Fabio Fazio. Da questanno, inoltre, iniziata una collaborazione anche con la coppia di designer Harry & Camila: lui olandese, lei messicana. Nemmeno le materie prime provengono dal pesarese: I materiali non sono di questo territorio, ma sono comunque italiani. A parte lalluminio, che dobbiamo importare dalle multinazionali. E il testimonial? Italiano, ma non urbinate: si tratta di Carlo Cracco ( nella foto a lato), chef stellato e personaggio televisivo che da questanno condurr Hells Kitchen Italia, ledizione nazionale della trasmissione americana con Gordon Ramsay. Il Montefeltro, in tutto questo, sembra solo un mero polo industriale. Ma il presidente, Gastone Bertozzini evidenzia la Serrani pesarese e tutti i capitali sono locali. Anche per la forza lavoro attingiamo dal bacino territoriale e abbiamo molti dipendenti storici. Lazienda tiene il conto festeggiando i 25 e i 35 anni di servizio dei suoi lavoratori, che in tutto sono circa 250. La crisi, come per tutti, non passata senza strascichi precisa la marketing manager ma i dipendenti non sono calati di molto dagli anni precedenti alla depressione economica. Anzi, secondo i dati della Serrani, la Tvs ha continuato a crescere ininterrottamente fino al 2012: tutto grazie al robusto export. (d.o.)
ndia, Thailandia, Marocco: non solo vacanze da sogno, ma anche clienti da sogno. Almeno per lImab: il mobilificio di Fermignano punta ai mercati del nord Africa, del medio ed estremo oriente per vendere camere e camerette oltre lEuropa. Lazienda nata nel 1968 e ha iniziato subito a lavorare nellexport: grazie ai guadagni in terra straniera poi riuscita a sviluppare canali di vendita anche in Italia. Per ora, il suo partner maggiore allestero la Russia: C un legame storico spiega lexport manager Marco Magnanelli. La Russia infatti, secondo i dati della Aspin 2000, il primo mercato per il settore dei mobili nella provincia di Pesaro Urbino. Un mercato che per oggi in calo: Stanno diventando loro stessi produttori racconta Magnanelli e oggi infatti importano da noi non solo mobili, ma anche componenti. Al via, quindi, strategie mirate per conquistare i nuovi paesi emergenti: lImab punta soprattutto alla Libia: Il rapporto con la Libia gi molto marcato spiega Magnanelli anche perch per arrivare ai porti libici basta una settimana di navigazione. Ma anche lAsia interessata ai mobili fermignanesi: DallIndia, dalla Cina, dalla Thailandia e dal Vietnam c una grossa richiesta di mobili moderni e made in Italy, cio prodotti economici ma qualificati, rifiniti. Il target, infatti, il ceto medio: Mentre in Italia scompare continua Magnanelli diventa sempre pi numeroso nei paesi emergenti. La maggior parte delle esportazioni dellImab rimane comunque in Europa: oltre alla Russia, lazienda arreda case svizzere, francesi e belghe. In totale la produzione che finisce oltre frontiera di circa il 20 per cento. Lobiettivo di far sviluppare lexport fino al 35-40 per cento. Le strategie sono pi di una: prima di tutto ci sono i canali tradizionali,
che consistono nello sguinzagliare reti di agenti e aprire catene di negozi direttamente allestero. La seconda tattica quella del contract, cio creare e firmare progetti darredo per total home o per hotel stranieri: lImab lha gi fatto con due grandi catene alberghiere. Altra strategia quella di creare partnership: per loccasione stato creato Pensare casa, un format commerciale che servir anche per sviluppare collaborazioni al di fuori del territorio nazionale. Nella coloratissima brochure c anche la foto in bianco e nero del fondatore Antonio Bruscoli (nella foto a lato), scattata negli anni 50, quando aveva una trentina danni. Sullimmagine, la frase Oggi come ieri tradotta in inglese e francese. E se la si sfoglia fino in fondo, a pagina 43 si scopre, finalmente, il Montefeltro. In alto a sinistra risplende il tratto inconfondibile di Raffaello: la Piccola madonna Cowper, un dipinto a olio risalente ai primi anni del 1500, conservato oggi alla National Gallery of art di Washington. A destra c una veduta di Urbino: le mura sono incastonate tra il cielo azzurro e i campi verdeggianti. Pi in basso, la cartina dellItalia con un ingrandimento sulla provincia. Parlare di uomini e parlare di natura recita la brochure Pensare casa non implica necessariamente la descrizione di contesti nei quali luno progredisce a discapito dellaltro, ci sono luoghi che al contrario trovano la propria peculiarit nel rapporto di integrazione e scambio tra le parti dove luno trae senso e significato dallaltro. Questo luogo il Montefeltro. Una terra si legge pi in basso - nella quale le attivit agricole e forestali, lartigianato anche artistico, la piccola e media industria, la tradizione gastronomica ed il turismo si intersecano in un ambiente armonico di rara bellezza. qui che sorge la citt di Urbino. (d.o.)
il Ducato
La Benelli vende in tutto il mondo armi che portano spesso nomi legati al territorio
Il leone imbalsamato in cima alle scale del reparto ufci. In alto una visuale della fabbrica Benelli da satellite. Nella pagina accanto: in alto Piero Guidi, sotto la nuova boutique di New York
a Benelli Armi stata fondata nel 1967 dai fratelli Giovanni e Giuseppe Benelli, titolari della omonima azienda di motociclette di Pesaro. La fortuna dei fucili urbinati deriva dallintuizione del progettista meccanico bolognese Bruno Civolani, che negli anni 60 ha inventato il sistema inerziale Benelli, un tipo di meccanismo che ha una delle capacit di riarmo pi veloci del mondo: 5 colpi in meno di un secondo. Nel 1983 la Benelli stata acquisita dalla Fabbrica darmi Pietro Beretta. Lazienda urbinate nel 2007 ha festeggiato il traguardo di 2 milioni di fucili prodotti in 40 anni: per loccasione stato creato un nuovo modello in edizione limitata, il Bimillionaire. Tra gli ultimi fucili usciti in edizione limitata c anche il Raffaello Arabesque.
IMPRESE
iero Guidi seduto nel suo ufficio. Le pareti della piccola stanza sono cariche di fotografie: ce n una con Carlo Bo, una con Giovanni Paolo II. Ma ci sono anche i disegni della nipote e le sue creazioni, tra cui una variopinta Marilyn su cartoncino, oltre alle locandine che immortalano lo sponsor Michelangelo Antonioni e la moglie con le sue borse. Vedete? Ho sbagliato a fare questo tavolo. Dovrebbe essere alto 78 cm, invece sono 84. In compenso ho risolto mettendoci dietro una sedia molto pi grande. In una battuta viene fuori lartista: creativo ma pratico. Gli angeli in volo sono il suo marchio, eppure lui sembra con i piedi ben piantati per terra. Guidi, classe 1949, si forma a Urbino, alla scuola dArte. Comincia a disegnare qualche fibbia, poi un po pi in l con le cinture. Infine diventa uno stilista affermato in tutto il mondo. Un collaboratrice entra nello studio e gli comunica: Non so se le hanno detto che oggi sono partite due spedizioni per lAustralia. Cina, Russia, America: le sue borse accompagnano le donne di qualsiasi continente. Ma la sua sede ancora qui, nella valle del Montefeltro, a Schieti. Io ho studiato a Urbino dice Guidi - la mia cultura, i miei sentimenti, le mie passioni appartengono a questa citt. Poi, certo, ho viaggiato molto ma sono sempre un contadino metropolitano: la mente qui, lo stile qui, le idee provengono da qui. Ed proprio questo che viene apprezzato allestero. La creativit, la cifra stilistica del made in Italy. La creativit continua un bene di Dio, come lacqua, la luce, il sole. quella che aggiusta un progetto. Il made in Italy non sono soltanto le giacche, le borse, le scarpe. Il made in Italy sono anche i monumenti, Raffaello, le grandi citt, la piadina, la pizza, la crescia. Lavorano con lui la moglie Nadia e i figli Giacomo e Gionata. Guidano unequipe di settanta persone. Molti sono giovani, formatisi nelle scuole di eccellenza artistica di Urbino. Vanno in azienda per qualche stage, i pi bravi rimangono. Siamo chiamati allimmaterialit afferma, sorseggiando un t caldo ad avere sempre idee nuove. Viviamo in un mondo dove ci sono milioni di oggetti. Quindi
Kong. Nella classica dei clienti affezionati, subito sotto lItalia - in cui i siciliani la fanno da padrone -, la Russia con Mosca capola, la Gran Bretagna, lAmerica e la Cina. Ma le strategie di marketing messe in atto dallazienda con base a Schieti valicano conni geograci e si muovono sul piano della comunicazione globale. Per comprare un articolo di pelletteria rmato Piero Guidi, oggi basta collegarsi allo shop online dellazienda, scorrere le foto dei prodotti e mettere nel carrello il preferito. Farsi colpire dagli oggetti, innamorarsi di loro per quel qualcosa che il cliente cerca in quel preciso mo-
il Ducato
Con un tweet, quattro ragazzi dellIsa sono diventati i cover dei rapper Usa
n gangster anni 70 - coppola, Rayban e baffoni - se ne va in giro per Kingston Town in sella alla sua moto custom, sulle note di un leggero reggae. Si chiama Baldo Banton ed il personaggio nato dalle matite dei Good Idea. Grazie a lui quattro ragazzi usciti dallIstituto superiore darte di Urbino (Filippo Volpi, Marco Amantini, Alekos Prete e Laura Panicci) hanno portato animazione e grafica italiana dallaltra parte delloceano, sulle copertine dei cd di famosi rapper americani. Amici da anni, i Good Idea si sono conosciuti proprio a Urbino. Dal 2012 disegnano cover e copertine per album e singoli musicali e, in soli due anni, hanno gi curato la grafica del tour europeo del rapper Blaq Poet e la copertina dellultima raccolta di Dope Music Blog; sono stati al centro di una puntata di The Flow, il programma di Deejay tv presentato dal rapper Mix Up, realizzando anche la grafica delle sue pagine ufficiali; hanno realizzato la copertina dellalbum Project Manzu del rapper Daima Manzu, che annovera tra le collaborazioni anche KoolG e Tormento dei Sottotono. Ora stanno lavorando al retro di copertina. In questi giorni hanno fatto uscire un video per King Ra & SciFi nei panni dei protagonisti del famoso telefilm americano Breaking Bad, che stato ufficialmenteritwittato proprio da uno dei protagonisti della serie, lattore Charles Baker, alias Skinny Pete. Tutto questo? Grazie al web. Il progetto dei Good Idea, infatti, nato un po per caso sui social network, che gli hanno consentito di mostrare il talento e dare il via alle prime collaborazioni.Circa un anno e mezzo fa racconta Alekos avevamo condiviso alcuni nostri lavori su Twitter. Da l cominciato tutto. Il primo cliente si chiama Awkword, un rapper americano molto noto nel settore della musica hip hop underground. Incuriosito da un nostro disegno di Baldo prosegue Alekos ci ha subito chiesto di realizzare la copertina di un suo singolo. Per lui, nel tempo, ne hanno poi disegnate altre e non solo: lartista li ha anche inseriti nelliniziativa #WorldView, un progetto sociale al quale collaborano artisti da pi di venti Paesi, del quale sono diventati direttori artistici. Hanno quindi realizzato per il rapper Centri, proprio animando Baldo Banton, cui la canzone dedicata. In realt sul gangster giamaicano gi pronta tutta una serie, quello che manca un produttore. In attesa di trovarlo, per ora diventer il testimonial di una campagna pensata per le scuole. Il viaggio social dei Good Idea riuscito a riportarli anche in Italia. Sono infatti impegnati nel progetto Due mani sul torace salvano la vita, voluto da 118 e ministeri di Salute e Istruzione, che mira allintroduzione di ore formative nelle scuole per linsegna-
A destra Baldo Banton e il logo dei Good Idea In basso, lautoritratto di Umberto Mischi
mento del massaggio cardiaco. Tuttavia, con il cambio di governo di questi giorni, non ancora certo il destino cui andr incontro. Intanto si concentrano sul progettoHey! Young World, per le scuole primarie americane. A
chiamarli stato Anson Tribeca Richards, rapper e insegnante, che ha voluto dieci dvd per insegnare ai bambini a contare e ad approcciare al mondo tramite la musica. Di altri progetti, invece, non si pu parlare. Top se-
cret per scaramanzia, spiega Alekos, mentre per il futuro sognano di ingrandirsi e migliorare. Siamo gi stupiti della risposta che abbiamo avuto conclude - ma vorremmo che Good Idea diventasse, oltre allo
studio grafico che , una realt importante di produzione per cortometraggi in animazione, video clip, serie animate e video pubblicitari in animazione. Da portare avanti ancora grazie al web.
appaiono interessanti, ma in capo a un mese gli vengono anche commissionate le prime illustrazioni. In una di queste realizza un disegno per una recensione negativa di un libro di cucina. Un test che trova difficile, ma anche divertente. Disegna quindi un enorme pentolone in
STORIE
iamo abituati a considerare Urbino come una meta, una destinazione. Ma se da un lato sono tantissimi coloro che ogni anno ne fanno il capolinea del proprio viaggio, dallaltro c anche chi da qui ha deciso di partire, di fare le valigie per iniziare un nuovo percorso. Sono pochi, a dire il vero, e trovarne qualcuno stato pi difcile del previsto. Ma Franco Antonelli, Giacomo Stulzini e Alessandro Carloni hanno in comune proprio questo. Tutti e tre sono urbinati e tutti e tre, un po per scelta e un po per caso, hanno deciso di lasciare Urbino per prendere il largo. Sono partiti da giovani e nessuno pi tornato, segno che la loro scommessa di allontanarsi dal Montefeltro non era poi una stravagante follia. Lavoro, amore successo. Tutti e tre hanno insomma ottenuto ci che cercavano e che qui, per un motivo o per un altro, non avevano trovato.
Franco Antonelli con la moglie Sotto, Giacomo Magnanelli con la danzata conosciuta a New York Sopra Alessandro Carloni, regista della dream works
semplice lasciare Urbino, la famiglia e gli amici in un colpo solo, ma Giacomo pronto a lasciarsi alle spalle ogni cosa. Alla ne confessa - ho salutato tutti e sono partito. Appena arrivato, sono andato ad abitare a 50 chilometri dal mio futuro ufcio, in un paesino chiamato Hampton Bays. Non conoscevo nessuno e il mio inglese era pessimo. A 23 anni ambientarsi si rivela pi complicato del previsto, ma Giacomo un tipo determinato e col tempo supera tutti gli ostacoli che gli presentano lungo il percorso. I primi tempi ammette mi lamentavo spesso con i miei genitori, ma non ho mai pensato di tornare in Italia. Sono passati 5 anni e Giacomo ancora l. Si sposato, ha cambiato casa e lavora per unazienda pi grande. Adesso vive a Lynbrook, a due passi da Manhattan dove fa il project manager per la Bof Soho, unazienda italiana che produce cucine. Rispetto agli inizi, insieme agli amici sono aumentate anche le certezze: LAmerica non solo il luogo dove voglio vivere afferma - ma anche il luogo dove crescer i miei gli.
A colpi di matita
Alessandro Carloni un cervello in fuga. Ha cominciato a fuggire ancora prima di diventare maggiorenne. Dopo uninfanzia trascorsa a Urbino a mangiare pane e fumetti, a 17 anni inizia a spostarsi in giro per lEuropa. Prima la Germania, poi Svizzera, Francia e Inghilterra con una matita in tasca. A Milano, mentre faceva luniversit, si guadagna-
va da vivere disegnando le illustrazioni per piccoli racconti. Ma la sua vera passione era inventare storie e cos, unendo le due cose, inizia a specializzarsi nellanimazione. Fino a quando nel 2001 non arriva la svolta. Insieme ad un amico dirige i sette minuti di The Shark and the Piano, cortometraggio che ottiene premi in tutto il mondo e incuriosisce perno la Dreamworks. La casa di produzione americana non ci pensa un attimo e decide di assumerlo. Da allora Alessandro vive a Los Angeles e la sua carriera non ha conosciuto pause. Negli studios californiani ha lavorato ai progetti pi importanti: da animatore del personaggio principale di Sinbad leggenda dei sette mari a supervisore dellanimazione per Kung Fu Panda nominato allOscar. Dopo tanti anni di gavetta, passati a ricoprire i ruoli pi disparati, questanno arriver anche il suo debutto da regista nel lungometraggio animato Me and my Shadow. Il nuovo progetto della DreamWorks rivela - sar una pellicola pionieristica che unir lanimazione tradizionale e quella al computer. Una nuova sda che non lo preoccupa affatto perch dopo aver fatto il direttore danimazione, lo scultore e il supervisore degli effetti speciali, nalmente ho loccasione di dimostrare le mie capacit di regista. Da Urbino a Hollywood il percorso stato lungo, e sebbene non esistano segreti per il successo, lui certo di averne uno: Devi essere un sognatore. E non arrenderti mai.
il Ducato
IL BIANCHETTO
(TUBER BORCHII)
asta entrare dentro un qualsiasi bar di Acqualagna che si sente parlare di tartufi. Ma il bianchetto questanno si trova? No questanno meno, se lo trovi vendilo subito. Mentre i cavatori bevono il caff scambiandosi consigli sulle zone migliori del tartufo, ad Acqualagna, poco pi di 4000 abitanti, ci sono 10 aziende che si occupano di lavorarlo e venderlo. La Acqualagna tartufi, 14 dipendenti e 2 milioni di fatturato ogni anno, limpresa con pi certificazioni di alto livello e una clientela internazionale. Il tartufo oltre confine non conosce crisi. Il 90% dei nostri prodotti va allestero, gli stranieri sono pi disposti a spendere per un prodotto di qualit, spiega Emanuela Bartolucci, titolare dellazienda. Al forum di Davos, in Svizzera, il meeting dove si incontrano i leader delleconomia mondiale, questanno stato servito il tartufo bianco di Acqualagna, mentre i commissari di Bruxelles si riuniscono a parlare del futuro dellEuropa da La Truffe Noire, ristorante a cinque stelle dove uno dei piatti pi esclusivi sono i ravioli ripieni di tartufo marchigiano. LAmerica uno dei mercati tradizionali, mentre gli Emirati Arabi e la Russia sono i nuovi clienti. Insomma da un oro nero a un altro. Si mobilitato persino il presidente del Gruppo ristoratori italiani negli Stati Uniti Tony May, che venuto fino ad Acqualagna per premiare Emanuela Bartolucci e la sua azienda. I neropregiati e i bianchi del paesino in provincia di Pesaro e Urbino possono essere apprezzati anche dai palati degli emiri di Abu Dhabi: la catena di ristoranti a sette stelle Jumeirah li serve regolarmente. Tra i cultori del pregiato tubero anche molti personaggi famosi, come il premio Nobel Dario Fo. Gli volevamo regalare un tartufo bianco racconta la Bartolucci ma lui non se n voluto andare senza darci qualcosa in cambio. Ci ha regalato questo disegno in cui c un asino che cerca tartufi e il suo padrone, perch secondo Fo il cane come lasino, lavora ma i meriti se li prende il padrone. Nel suo studio invece le magliette autografate di Andrea Ranocchia e Marco Materazzi. I nostri prodotti ci tiene a sottolineare la titolare sono privi di additivi chimici e pi
Pu essere confuso con il bianco nonostante la differenza di sapore. Facile da trovare nelle regioni dellItalia Centrale. Periodo di raccolta: 15 gennaio - 30 aprile
Emanuela Bartolucci: Alba ha solo il nome. La vera capitale del tartufo qui
IL NERO MOSCATO
(TUBER BRUMALE MOSCHATUM)
Dal sapore forte e piccante, poco diffuso e meno conosciuto rispetto ad altre variet. I tuberi, in genere, sono di piccole dimensioni. Periodo di raccolta: 1 gennaio - 15 marzo
gone appena arrivato dalla Romania con sei quintali di tartufi bianchi e neri a bordo. Il carico era destinato a un commerciante molisano che stava partecipando alla fiera nazionale del tartufo bianco. Un fatto simile era avvenuto a luglio: in quel caso erano stati sequestrati 10 quintali di tuberi stranieri. Per il cliente inesperto poi molto facile confondere un Neromoscato con un Neropregiato o peggio ancora il Bianchetto col Bianco e ci sono dei ristoranti che se ne approfittano.Una vera truffa per tasche e palati. Per non farsi raggirare, sempre meglio rivolgersi alle aziende o frequentare le fiere e i mercatini. Lazienda di Emanuela Bartolucci ha un banchetto che gira per lItalia e per lEuropa. Siamo appena tornati dalla Biofach di Norim-
berga, ma ne facciamo quattro a settimana. Per noi un ottimo modo per farci conoscere dai clienti e per capire i loro gusti. Stiamo lavorando a un consorzio del tartufo di Acqualagna anticipa la titolare del-
lazienda - con marchio e packaging unico per tutte le aziende, un po come hanno fatto a Modena con laceto balsamico. E come loro ci piacerebbe ottenere il marchio di denominazione di origine protetta.
SAPORI
IL BIANCO
(TUBER MAGNATUM PICO)
Il pi pregiato. Il prezzo, a seconda dellannata, pu raggiungere anche i 4000 euro al chilo. Periodo di raccolta: 29 settembre - 31 dicembre
IL NERO PREGIATO
(TUBER MELANOSPORUM)
Tra i pi ricercati. Il suo profumo intenso e fruttato, ma locchio inesperto pu confonderlo con variet di valore inferiore. Periodo di raccolta: 1 dicembre - 15 marzo
inquecento anni fa non poteva mancare dalle tavole imbandite della corte dei Montefeltro, oggi inizia ad affermarsi su quelle di Russia e Germania. la Casciotta, il formaggio urbinate per eccellenza, apprezzato, secondo gli storici, anche da Michelangelo, che se lo faceva spedire a dorso di mulo fino a Roma, dove era impegnato ad affrescare la volta della Cappella Sistina. Un formaggio umile dalla nobile storia, il primo, nelle Marche, a ottenere il riconoscimento DOP (dorigine protetta) dallUnione Europea nel 1996. Ogni anno ne vengono prodotte allincirca 218 tonnellate, delle quali solo il 5% finisce oltre confine: impossibile tenere il passo del Parmigiano o del Grana Padano, ma il formaggio dei duchi continua ad allargare la sua fetta di mercato internazionale, forzando le porte di paesi come la Francia dove il cacio qualcosa di pi di un semplice alimento, quasi un culto. La Casciotta spiega Maria Grazia Mattei, titolare del caseificio Val dApsa un prodotto di richiamo, anche se la quota di esportazione ancora bassa. Non abbiamo clienti finali, ci appoggiamo sulla grande distribuzione. A livello nazionale, invece, troviamo spazio in tutta Italia, soprattutto nelle regioni centrali. La caratteristica della Casciotta soprattutto il sapore di latte fresco, frutto di una breve s t a g i o n a t u ra : R i c e v i a m o molti complimenti per la qualit del prodotto conferma la titolare del caseificio soprattutto per il gusto dolce e per la consistenza morbida. un formaggio molto apprezzato nonostante sia fatto con latte misto. Guai a confonderla con la caciotta, parente stretta ma meno blasonata: la vera Casciotta, ottenuta dal latte di 44 allevatori locali, composta per il 70-80% da latte di pecora e per il restante 20-
30% da latte vaccino, proveniente da due mungiture giornaliere. Il latte, una volta cagliato, viene fatto coagulare a una temperatura di 35 gradi: la pasta cos ottenuta viene riposta in stampi e pressata a mano secondo tradizione con un movimento circolare e poi salata. Per mantenere il sapore originario del latte e la morbidezza, la Casciotta viene fatta stagionare per soli 10-20 giorni in ambiente buio e leggermente umido e poi cerata in superficie per evitare la formazione di muffe. Le forme possono variare dagli 800 ai 1200 grammi, alte tra i 5 e i 7 centimetri, con una crosta molto sottile, un millimetro circa, di colore giallo paglierino. Ogni formaggio viene numerato e venduto con il marchio del consorzio. La crisi, per, colpisce duro anche questa filiera produttiva: solo due caseifici (Fattorie Marchigiane di Montemaggiore al Metauro e Caseificio Val dApsa di Urbino) portano avanti la tradizione secolare, mentre un terzo produttore, La Giunchiglia di Tavoleto, sta cessando lattivit per problemi finanziari. Come se non bastasse, questanno si registrato un calo nella produzione del latte, un problema che ha colpito tutta Italia e causato soprattutto da fattori economici e dai cambiamenti climatici, che hanno modificato i cicli di allevamento. A mettere a repentaglio il futuro della Casciotta anche il lupo, che negli ultimi anni ha ricominciato a popolare le colline della provincia di Pesaro-Urbino nutrendosi soprattutto delle greggi. Un altro problema la fuga dei giovani: i pochi allevatori stentano a trovare chi li sostituir una volta ritirati dallattivit. Per non dimenticare, poi, la mancanza di un reale incentivo economico: il premio che veniva riconosciuto a chi produceva latte per la Casciotta DOP, un tempo pari a 150 lire al litro, adesso ammonta a soli 4 centesimi di euro.
TokyoaffettailCarpegna
Il prosciutto montefeltrino viene esportato anche in Giappone, Germania e Francia
MARIO MARCIS
olta copi a di formag g i , pollami, ova, carni salate e prosciutti di montagna. Cos scriveva lo storico Pierantonio Guerrieri nel XVII dal borgo di Carpegna. Dopo quasi quattro secoli in questa regione ancora forte la tradizione del prosciutto. NellItalia dei mille salumi infatti, tra San Daniele, Parma e Toscano, esiste un prodotto di nicchia ma di grande qualit: il Prosciutto di Carpegna, in provincia di Pesaro e Urbino, marchio Dop dal 1996. Ogni anno, nel comune di Carpegna, sullAppennino al conne con lEmilia Romagna, circa 90.000 cosce vengono impresse con questo marchio di eccellenza. Ultimamente il prodotto ha rischiato di scomparire. Lazienda Carpegna prosciutti, un totale di 11 dipendenti, unica detentrice del marchio, stata salvata a ne dicembre 2013 dal Gruppo Beretta, che ha rilevato lo stabilimento dallazienda veneta Brendolan prosciutti. Oggi lexport rappresenta il 5% sul totale della produzione, spiega Lorenzo Beretta, direttore commerciale del gruppo lombardo. Conosciuto e amato no in Giappone, viene esportato nei principali paesi dellUnione europea, Germania, Francia, Belgio e Lussemburgo in testa. Il nostro obbiettivo aggiunge Beretta di aumentare la percentuale delle esportazioni espandendoci nel mercato europeo, Olanda, Inghilterra, Irlanda e Svezia, e in alcuni paesi extra Ue come Svizzera e Russia, dove il prodotto di eccellenza particolarmente apprezzato. Come tutti i prodotti sottoposti a certicazione europea, la produzione segue un iter scrupoloso. I maiali che servono per produrre questo prosciutto possono essere allevati esclusivamente in Emilia Romagna, Marche o Lombardia come spiega Umberto Marbini, responsabile di produzione dello stabilimento Carpegna - e mangiano mais e cereali derivati dal latte in proporzioni diverse a seconda dellet. Una volta raggiunti i 160 kg e i dieci mesi minimi di et, i maiali sono pronti per la macellazione. Le cosce, non inferiori a 12 chili, vengono poi salate e risalate prima con sale saturo e poi sale marino. Per questo prodotto specico viene utilizzato tradizionalmente il sale marino di Cervia. Il sale in eccesso viene levato in celle ventilate. Dopo 55 giorni il momento della toelettatura, cio il taglio dellanca con un seghetto pneumatico, poi rinito a mano con un coltello. Compiuti cento giorni i prosciutti vengono lavati con acqua potabile e poi fatti asciugare in celle di pre-stagionatura alla temperatura di 16 gradi. In questa fase le cosce, asciugandosi, perdono peso: da questo momento si procede alla stuccatura ovvero la stesura sulla parte magra del prosciutto di un impasto a base di sugna, pepe e farina di riso. La marchiatura, a quattordici mesi dallinizio della lavorazione, viene fatta dallIstituto nord-est qualit (Ineq). Per capire se il prodotto pu essere messo sul mercato si utilizza un ago, ricavato da un osso di cavallo, che consente di fare dei buchi sul prosciutto e vericarne la qualit: questa la puntatura, lultima fase della produzione. Per chi ha voglia di provarlo lestate la stagione ideale: ogni anno al paese di Carpegna, si tiene la festa del prosciutto. Lanno scorso, in occasione della decima edizione stato preparato un panino con il prosciutto lungo 85 metri, un vero record mondiale.
nglesi, americani, giapponesi, francesi, spagnoli e russi: tutti pazzi per i ristoranti di Urbino. I loro palati camminano per i vicoli stretti di Urbino a caccia di tartufi, pasta fresca e carne locale. I piatti si commentano prima a tavola con gli amici e poi in rete. I turisti stranieri escono dalle osterie e dalle trattorie della citt, tornano in albergo dove si accomodano in poltrona e votano. Le cinque stellette su Tripadvisor, il social network dei gastronauti, sono spesso assicurate: su 23 attivit commerciali e 193 feedback presi in esame, la media voto dei turisti provenienti da oltre confine 4,2 su 5. Non male insomma, anche perch davvero difficile trovare degli 1 o 2 in pagella. Sul totale dei commenti solo 13 hanno ricevuto voti inferiori a 3, mentre sono ben 86 i commenti con le cinque stelle.
apoli, pub El Bocadito in via Mosca: nel cuore del quartiere del Vomero la crescia sfogliata ha diverse declinazioni, dalla crema ai quattro formaggi alla salsa di noci. Ma la pi richiesta, il cavallo di battaglia secondo il proprietario, la crescia con provola, prosciutto e pomodorini. Il profeta della piadina urbinate stato un distributore di prodotti che ha organizzato una degustazione e ha convinto il titolare di El Bocadito a inserirla nel men. Proprio nella terra della pizza, dove il confronto rischioso. Caserta, pub Masquenada, comune di Carinaro. Una gara gastronomica su tre livelli. La pizza, la piadina, la crescia. Labbiamo inserita da qualche anno nel men spiega il proprietario del locale ed stata molto apprezzata. La farciamo in qualsiasi modo e ovviamente non manca la crescia con la mozzarella di Bufala. Quella casertana, che si sa, pi buona. C per un problema: il costo della crescia molto alto e, per quanto buona, cede il passo a scelte pi economiche. Non nego conclude il titolare che sto pensando di rinunciare alla fornitura: una crescia mi costa quanto cinque piadine e anche i clienti ci pensano due volte prima di ordinarla. Riceviamo con costanza ordini dal sud Italia, soprattutto dalle zone di Napoli e Caserta, racconta Michele Romano, 42 anni e titolare della-
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La visciolata va oltreconne
Con bianchello e sangiovese, imporre allestero questo vino liquoroso lultima scommessa dei viticoltori
ra terra e mare, a trenta chilometri dallAdriatico e trenta dallappennino marchigiano, nei giorni di cielo terso si pu vedere il mare allorizzonte. In questa zona, 20 ettari di vigneti e 300 piante di visciole, ciliegie selvatiche caratteristiche del territorio tra Pergola e Cantiano. Qui, sulla collina di Fratterosa, sorge lazienda vitivinicola Terra Cruda, unimpresa a conduzione familiare gestita da un ragazzo di 31 anni, Luca Avenanti, che ha lasciato gli studi in giornalismo a Urbino per curare lazienda di famiglia. Aperta da nove anni, lunica cantina che per la sua posizione strategica in grado di produrre tutti e tre i vini doc della provincia, il Bianchello del Metauro, il Sangiovese dei Colli Pesaresi e il
Rosso Pergola. Ma produce ed esporta anche la Visciolata, un vino aromatizzato tipico della zona. A Urbino, si racconta fosse il preferito di Federico da Montefeltro che quasi non beveva vino se non de cerigie e de granate. Ciliegia, amareno, visciola. Il frutto di questo vino aromatico ha diverse denizioni. Di sicuro, per, amato in tutte le Marche e allestero. Abbiamo diversi importatori di Visciolata racconta Luca soprattutto in Belgio, Giappone e Stati Uniti: un prodotto particolare, specico. Talmente aromatizzato e dolce che non si adatta a tutti i palati e spesso chi lo acquista direttamente in cantina lo fa solo dopo averlo assaggiato. Cos quindi che spinge gli importatori a comprare un prodotto cos specico? Il fatto di essere grandi aziende con le spalle coperte, per le quali il rischio di importare e mettere sul mercato un nuovo prodotto non un problema. Soprattutto se dolce: si sa che sia i giapponesi che gli americani amano tutto ci che dolce. La preparazione della Visciolata ha un lungo procedimento e diverse ricette, dallanconetana alla jesina, passando per quella pesarese, che inizia a luglio con la raccolta delle visciole locali. I frutti arrivano da Cantiano, da Pergola e dal monte Catria, vengono versati in un vino rosso gi pronto e mescolati con lo zucchero. La fermentazione dura cinque o sei mesi e si conclude a Natale, quando la Visciolata pronta per essere ltrata, imbottigliata e venduta. Oltre a quello pesarese spiega Luca noi usiamo anche il metodo anconetano: le visciole vengono messe in una damigiana con lo zucchero e lasciate macerare al sole. Lo sciroppo che se ne ricava poi aggiunto al mosto, ad ottobre. Un vino da dessert, rosso rubino, con un profumo intenso e un gusto caldo, dolce e morbido. Una produzione piccola per un mercato delite che rispecchia il carattere raro del prodotto: Produciamo circa 5mila botti-
glie di Visciolata allanno e di queste quasi la met vanno allestero. Laltra met la vendiamo ai turisti e ai rivenditori della zona. Lesportazione di Terra Cruda non si limita alla Visciolata: il Bianchello, il Pergola e il Sangiovese dei Colli Pesaresi sono nei listini che Luca porta allestero e alle ere a cui partecipa. Lanno scorso abbiamo vinto la medaglia dargento in una competizione internazionale di vini che si svolta a Bruxelles. Abbiamo presentato un vino Sangiovese e ci siamo guadagnati il riconoscimento. stata lunica gara a cui abbiamo partecipato e vincere ci ha fatto capire quanto sia importante aprirsi al mercato estero, anche con prodotti semplici come i nostri. Lagenda di Luca, infatti, piena di appuntamenti in giro per il mondo: era dei vini di Dusseldorf, Prowine 2014, il Vinitaly a Verona, un appuntamento a Londra, poi Giappone e Austria. In Austria saremo ospiti di un ristorante di origine italiana che deguster e far gustare i nostri prodotti per poi, magari, acquistarli. In Giappone sar in giro per 15 giorni con la mia importatrice: visiteremo ristoranti e negozi per far conoscere i nostri vini. A ben vedere, i vini della provincia di Pesaro e Urbino non sono molto conosciuti in Italia e nel Mondo. Nelle cantine dei grandi ristoranti italiani spesso non c traccia di Bianchello o di Pergola. Lunico Sangiovese affermato quello dei vitigni toscani. La colpa viene spesso attribuita alla presunta scarsa qualit dei vini. spiega Luca- In verit il problema un altro. Basti pensare al Bianchello: un vino leggero e semplice che pu essere facilmente abbinato alla cucina moderna, dal sushi ai piatti vegetariani. Per imporlo sul mercato, per, c bisogno di unazione collettiva da parte di tutti i produttori. Bisogna lanciare e far sopravvivere il prodotto, fargli pubblicit, farlo diventare rappresentativo di un territorio. Ovvio, la qualit ci deve essere e
Un listino descrittivo dei vini marchigiani in Giappone Sotto, il giovane imprenditore Luca Avenanti
c gi. C per bisogno anche di altro. Lidea quella di consorziarsi, di esaltare i prodotti locali facendo capire che sono buoni, iniziando a educare anche i ristoratori e i negozianti locali: C bisogno di ripartire dal territorio. Quando si fa un aperitivo nelle Marche in
provincia, i clienti devono poter scegliere soprattutto i vini locali. Noi siamo bravi. Tutti i produttori della zona lo sono. Ora c bisogno di dare importanza alla nostra terra e ai nostri prodotti. Ci stiamo gi provando e spero davvero che potremo riuscirci quanto prima. (v.d.s.)
I MAGNIFICI TRE
Bianchello del Metauro: Ottenuto da uve Bianchello, antico clone di Trebbiano, lorigine di questo vino si perde nella notte dei tempi. Secondo lo storico Tacito gioc un ruolo importante nella celebre battaglia del Metauro, combattuta nel 207 a.C. presso il ume Metauro, decretando la scontta, per mano dei Romani, dei Cartaginesi guidati da Asdrubale, il cui esercito aveva ceduto alle lusinghe del vino. Pergola: Ottenuto da un biotipo di Aleatico, presente gi anticamente nellareale della citt di Pergola. Unuva aromatica che dona a questi vini grande complessit di aromi sia allolfatto che al gusto. la pi giovane delle tre Doc della Provincia di Pesaro e Urbino. Proposto nelle versioni Rosato, Rosso e Aleatico Superiore. Il vitigno, quasi estinto, agli inizi degli anni 80 stato recuperato e riprodotto con una paziente ricerca svolta su vecchi lari allora esistenti. Sangiovese del Colli Pesaresi: La zona di produzione comprende diversi comuni della provincia di Pesaro e Urbino. Luva sangiovese deve essere presente per almeno l85%. Possono concorrere anche la Montepulciano e la Ciliegiolo per un massimo complessivo del 15%.
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il Ducato
RILANCI
Il paesaggio che fa da sfondo alla Gioconda di Leonardo
erve ancora parlare delle antiche bellezze e meraviglie dellUrbino rinascimentale se poi la potenza di questo patrimonio non viene sfruttata al massimo? Il caso della Gioconda di Leonardo da Vinci, il quadro pi famoso di tutti i tempi, ne un esempio. Il dipinto ritrae Pacifica Brandani, una donna alla corte di Urbino (e non la Monnalisa) con alle spalle il paesaggio della Valmarecchia. A scoprirlo nel 2013 sono state due appassionate ricercatrici, Rosetta Borchia, pittrice ed esperta di storia dellarte, e Olivia Nesci, docente di Geografia fisica allUniversit di Urbino. La scoperta avvenuta per caso spiega Olivia Nesci studiavamo i paesaggi dei quadri di Piero della Francesca e improvvisamente abbiamo riconosciuto un ponte che si vede anche nella Gioconda. Dopo quattro anni di ricerche, comparazioni geofisiche e archeologiche e lutilizzo di un drone per la visuale dallalto, le due donne hanno riconosciuto tutti gli elementi del paesaggio, ritenuto fino ad allora immaginario. E hanno pubblicato anche un libro, il Codice P, nel quale spiegano tutti i metodi e i passaggi dello studio. Pensavamo di aver fatto una scoperta grandiosa, stiamo parlando della Gioconda raccontano le due donne ma invece la cosa finita subito nel dimenticatoio e anzi ha dato anche fastidio a qualche sovrintendente, come se ammettere che quel paesaggio sia reale sminuisse limportanza dellopera. A parte la recente aggiunta su Wikipedia, n lo Stato, n la provincia o la regione hanno dimostrato particolare attenzione per questa che di fatto pu essere una grande opportunit di attrazione turistica. Ci chiamavano le matte di Urbino, nessuno ci credeva, ma
Barocci a Londra
La stampa lo denisce brillante, i critici lo volevano scoprire prima e il pubblico lo ha apprezzato andando in massa a vedere i suoi quadri. Stiamo parlando di Federico Barocci, pittore urbinate nato nel 1533, acclamato la scorsa primavera in unesposizione alla National Gallery di Londra, dal titolo Brillance and Grace. Tra le opere in mostra, oltre a una sequenza di bozzetti, ci sono stati i capolavori pi spettacolari di Barocci, inclusa la Deposizione di Cristo da Senigallia e Lultima cena da Urbino, grazie alla collaborazione della Soprintendenza delle Marche. La dolcezza dei tratti sono le caratteristiche principali dellartista, che si ritrovano soprattutto nei quadri religiosi, espressione diretta della sua devozione. Per le armonie di colori rafnati e originali, per le composizioni interessanti e vertiginose, Barocci non mai stato superato, ha detto il direttore della Gallery Nicholas Penny. Ha reso il sacro divinamente bello e irresistibilmente umano.
perch nessuno poteva immaginare come fossero i paesaggi di allora che nei quadri sembrano inventati data la loro bellezza, ma in realt erano veri e altrettanto meravigliosi. Ad esempio nel 400 la valle del Metauro conteneva un lago artificiale creato ad hoc chiudendo lattuale Ponte del Riscatto a Urbania. Il lago era usato per la pesca ed era navigabile con le barche a vela, come testimoniato dal dipinto di Piero della Francesca Il Ritratto dei Duchi. Neanche a dirlo, il maggiore interesse per la ricerca arrivato dal resto del mondo. In Polonia, ad esempio, una rivista ha dedicato uno speciale solo per il lavoro delle due ricercatrici, mentre in America chiedono una copia del libro in inglese, per studiarlo nelle loro univer-
sit, un incremento di Summer School e pi Master sul Rinascimento. Ci chiamano da tutte le parti, Danimarca, Germania, Inghilterra. In Francia e Olanda abbiamo tenuto anche delle conferenze spiega Nesci allestero stata davvero una scoperta rivoluzionaria. In Italia forse abbiamo troppa arte e non siamo pi capaci di riconoscerne il valore. Ma le due donne non demordono e anzi, attraverso la loro associazione Montefeltro vedute rinascimentali, stanno lavorando su alcuni progetti culturali tesi a rivalorizzare la bellezza dei paesaggi dellentroterra. Pensiamo di creare una Fabbrica del Paesaggio, progetto che avevamo proposto anche nella presentazione della citt a Capitale Europea della Cultura ma che comunque realizzere-
mo. Un tuffo nel passato, quando nel 500 artisti e scienziati di tutto il mondo venivano qui a studiare la bellezza e la magnificenza delle colline urbinati. Ma ne abbiamo in mente anche altri, ad esempio scoprire la vita della Gioconda, Pacifica Brandani, e i luoghi dove stato Leonardo spiega Borchia - siamo determinate a fare tutto. Ad oggi solo la regione Emilia Romagna, le Marche in misura minore, ci hanno dato un piccolo finanziamento per aprire a San Leo tre Balconi di Piero dai quali ammirare i paesaggi dei quadri, ma niente di pi. La conservazione del patrimonio artistico dovrebbe essere, per le due donne, la nostra economia e larte il nostro petrolio: Il Rinascimento ci ha lasciato tanta bellezza, noi cosa lasciamo ai posteri, le superstrade?.
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CULTURA
n Africa la giornata inizia presto. Alle sette le strade di Dschang, citt universitaria del Camerun occidentale, sono gi piene di gente. Non dimenticher mai i colori e gli odori del grande mercato che ogni giorno invadeva il centro del paese, cos come porter sempre con me gli sguardi pieni di entusiasmo e speranza dei ragazzi che frequentavano la mia classe: con queste parole Giovanni Piersanti, professore di Farmacia dellUniversit di Urbino, ricorda la sua esperienza di insegnamento a un gruppo di studenti camerunensi. Lavventura di Piersanti iniziata poco pi di un anno fa, nel novembre 2012 quando, insieme al preside di Farmacia Orazio Cantoni e ai professori Simone Lucarini e Walter Balduini, volato fino in Africa per insegnare la professione del farmacista a venti studenti di Scienze Biomedicali. A Dschang non esiste la facolt di Farmacia spiega il professor Lucarini e i farmacisti sono poche centinaia in tutto il Camerun. Lo scopo del progetto, finanziato dal Miur e dal Rotary, quello di creare figure professionali che facciano da intermediari tra medico e paziente. Oggi in Africa i medicinali vengono consegnati per lo pi da suore o referenti religiosi. Ad attendere il team marchigiano, composto anche da insegnanti dellUniversit di Camerino, erano presenti tutti gli studenti, il rettore e diverse autorit locali. Ci hanno accolto in maniera unica ricorda Lucarini si sono esibiti in una danza e hanno cantato linno italiano. Ci siamo sentiti subito a casa. Secondo Giovanni Piersanti ogni giornata aveva qualcosa di speciale e irripetibile: Aprivamo gli occhi e la prima cosa che ci aspettava era unabbondante colazione a base di frutta fresca: ananas, banane e papaia. Solo allora eravamo pronti per raggiungere il campus dove si tenevano le lezioni. Avevamo a disposizione un autista, ma spesso preferivamo utilizzare il moto-taxi, uno scooter giallo che non costava pi di venti centesimi. Le lezioni iniziavano alle nove, si interrompevano alluna per la pausa pranzo e riprendevano con i laboratori alle due del pomeriggio fino alle diciotto. Ricordo ancora il primo giorno racconta il professor Lucarini i ragazzi erano un po agitati perch dovevamo fare un esercizio per testare il loro livello, ma fin da subito si creato un feeling fortissimo.
Limpegno si presto tradotto in risultati, tanto che nel blog curato dai professori e aggiornato continuamente, si possono ancora vedere le tabelle con i voti degli studenti. Questi ragazzi hanno imparato in cinque settimane quello che in Italia insegno in due mesi e mezzo continua Lucarini Si alzavano alle tre di notte per studiare e alle nove erano a lezione. Dopo aver superato sei esami in tre mesi e aver dedicato lintera estate a studiare litaliano, ora diciassette dei venti studenti che avevano iniziato il percorso sono pronti a completare la seconda fase del progetto, che si svolger tra lUniversit di Urbino e quella di Camerino. Dal 24 febbraio al 23 maggio nove studenti, cinque maschi e quattro femmine, frequenteranno le lezioni qui da noi specifica Lucarini hanno tutti tra i 21 e i 26 anni e la pi giovane, Evina Horpa Elvira Chimene, del 1992. Dopo aver superato cinque esami si divideranno e ciascuno di loro far un tirocinio di sei mesi in una farmacia delle Marche. Il percorso di studi si concluder
con la discussione della tesi e la laurea magistrale in Farmacia, da raggiungere entro lestate del 2015. Mentre la prima mandata di ragazzi si prepara a vivere lesperienza qua in Italia, a Dschang ci sono altri quattordici studenti che hanno iniziato le lezioni. Crediamo molto nel progetto conclude Orazio Cantoni lobiettivo ultimo quello di creare a Dschang una facolt di Farmacia. Vogliamo formare i giovani perch esercitino la professione nella loro patria, dove ce n un bisogno vitale. Secondo il preside, perch la facolt di Dschang diventi indipendente, sar necessaria almeno una terza tornata di insegnanti e studenti che dovranno fare la spola tra il Camerun e lItalia. Intanto liniziativa ha gi riscosso i primi successi: una Ong del Canton Ticino si mostrata interessata e lUniversit cattolica di Bamenda, nel nord ovest del Camerun, ha gi attivato un primo accordo con lUniversit di Urbino per sviluppare un progetto di scambio fondato sulla didattica e sulla ricerca.
Due giovani in laboratorio. In alto la danza per i professori in Camerun. Sotto, le quattro studentesse di Hanoi
corsi sono difcilissimi e gli esami sono andati abbastanza male. Secondo Trm la bellezza di Urbino sta proprio nella sua tranquillit: Mi sento al sicuro qui e anche se siamo arrivate da pochi mesi ho conosciuto tante persone simpatiche e accoglienti. la prima esperienza che faccio lontana da casa ed ero un po preoccupata, invece consiglierei a tutti di vivere in questa citt. LUniversit di Urbino da anni porta avanti diversi programmi interculturali, tanto che il professor Peter Cullen in questi giorni si trova negli Stati Uniti per rin-
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il Ducato
Dal vecchio pianoforte del Caff del Sole alla consacrazione internazionale
erto i piani sono diversi, le qualit anche, del valore venale non parliamone nemmeno. Eppure, dato che passato mezzo millennio, i giovani conoscono pi Raphael Gualazzi che Raffaello Sanzio e Piero della Francesca. Insomma, anche Gualazzi fatte queste debite proporzioni materiale urbinate da esportazione. Chi Gualazzi? Forse non vale nemmeno la pena di sprecare troppo spazio: lo sanno tutti che ha 33 anni, arrivato secondo al festival di Sanremo del 2011. E che la sua carriera (ha studiato molto e si sente) sta girando la boa dei dieci anni con due top song che rispondono al titolo di Liberi o no e Tanto ci sei che anche stavolta presenter a Sanremo. Se il Gualazzi del presente storia nota a tutti gli appassionati di jazz e musica leggera, gli esordi dellalto e timido pianista possono raccontarli solo pochi urbinati. Tutto inizia a met anni novanta proprio nella sua citt natale: chi lo conosce bene, come Mimmo il gestore del Caff del Sole racconta i suoi esordi con toni sognanti come chi sa di aver visto nascere una stella. Mi ricordo ogni settimana la gente che spingeva per entrare nel locale ad ascoltare quello che allora era un illustre sconosciuto. Mimmo, in un certo senso, stato il primo talent scout di Gualazzi: Fui io a insistere con lui perch suonasse dal vivo, allinizio non voleva, preferiva suonare il suo piano a casa da solo o magari con qualche amico. Nel ricordare quei momenti dice ancora Mimmo mi viene un po di rammarico perch non lo vediamo pi qui a Urbino, la fama ci ha allontanati ma gli voglio sempre un gran bene e questi sono ricordi che mi rimarranno per sempre. Dai tempi in cui suonava il piano ragtime imitando Jelly Roll Morton nel caff di via Mazzini allarrivo sui palcoscenici internazionali il viaggio di Raphael fulminante. Prima i concerti in giro per la provincia, poi gli studi al conservatorio Rossini di Pesaro dove si diploma in pianoforte, proprio lo strumento che lo porter alla fama internazionale: il jazz la sua passione e, grazie alla sua cover dello standard di Ray Charles Georgia on my mind, nel 2008 riesce ad entrare nella compilation Piano Jazz, accanto a mostri sacri come la bionda canadese Diana Krall, la calda Norah Jones, lo scapestrato Chick Corea, il mitico Duke Ellington. Il 2010 lanno della consacrazione: esce il primo Ep digitale per la casa discograca Sugar: Reality and Fantasy. Lanno successivo si piazza secondo con il brano Follia damore nella categoria giovani della kermesse con la quale, da l
andato a Sanremo per cantare la sua generazione e forse anche per dimostrare di meritare il cognome che ha. Filippo Graziani, figlio di Ivan, ha portato sul palco dellAriston Le cose pi belle , una canzone che parla dei giovani nati come me negli anni 80, illusi dai media che ci hanno propinato un futuro che in realt non esiste. Tra le cose pi belle di cui parla la canzone c sicuramente il periodo trascorso a Urbino, prima linfanzia poi le amicizie e la vita da studente. Porter Urbino nel cuore ha detto Graziani uno dei posti che ho frequentato di pi. Ho tanti ricordi legati a questa citt. Uno di questi sicuramente lamicizia con Raphael Gualazzi nata tra i vicoli urbinati quando i loro genitori suonavano nella stessa band. Siamo cresciuti insieme, non ci vediamo da tantissimo tempo perch il lavoro e le esperienze ci hanno portato lontani. Incontrarlo a Sanremo sicuramente un bellissimo momento che ci far ricordare anche la citt che ci ha fatto conoscere. Graziani junior cresciuto tra i suoni, tra le canzoni e tra gli artisti. Ha iniziato a suonare la chitarra a 19 anni quando la moda della musica lanciata dai talent non esisteva. Non li guardo non sono appassionato a questo mondo - racconta- ho iniziato a fare musica quando ancora i talent non esistevano. Ha esordito con le serate insieme al padre e al fratello Tommy, che suona la batteria. Insieme hanno partecipato a Viaggi e Intemperie un tour in cui hanno cantato le canzoni di Ivan Graziani. A proposito di lui dice: non ne sento il peso, ho un rapporto ottimo con il mio cognome e mi da la spinta per dare sempre il mio meglio. Dopo lesperienza con il fratello, ha continuato la sua carriera aprendo i concerti di musicisti famosi come Renato Zero, Negramaro, Morgan e Max Gazz poi si trasferito a New York dove ha suonato nei locali del Lower East Side diventando head liner dellArlenes Grocery lo storico club che ha visto esibirsi anche Jeff Buckley e gli Strokes. Nel 2009 tornato in Italia dove ha cominciato a scrivere canzoni che parlano anche de Le cose pi belle, tra cui la sua amata Urbino. (m.g.)
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MUSICA E SPORT
a-le-otti-unad i Ur b i n o Ga-le-otti-unadi-Urbino. Urlavano cos dagli spalti del Palamondolce i tifosi della Robur Tiboni quando in campo cera Marta Galeotti. Lei, la pallavolista urbinate che adesso gioca in Francia, racconta ancora con emozione il suo arrivo alla squadra della sua citt natale. successo tutto per caso, vivevo in Veneto da tempo, dove i miei genitori si erano trasferiti per lavoro, e accompagnai una mia amica a Urbino per fare un provino. Mi sono allenata con lei e mi hanno presa. Non avrei potuto ricevere regalo pi grande, giocare in serie A con la maglia della mia citt. Lesordio in A1 non lo posso dimenticare, un tre a zero secco a Novara. A Urbino Marta rimasta a giocare per due anni, ma i tifosi non lhanno mai dimenticata anche quando giocava al Palamondolce da avversaria la salutavano con entusiasmo, come fosse ancora una di loro. Sono tornata con la maglia di Parma, mi hanno accolto con un grande calore, mi sono venuti i brividi. dice Marta La tifoseria qui unica, dimostrano un attaccamento e una passione che poi non ho pi ritrovato, sono tifosi nel vero senso della parola. Lesperienza a Urbino ha permesso a Marta Galeotti, classe 1984, di fare il grande salto di qualit nella pallavolo italiana che proprio in questi anni sta vivendo uno dei momenti pi bui della sua storia. I campionati sia maschili che femminili sono rimasti sforniti di squadre, molte sia in A1 sia in A2 si sono ritirate perch non avevano abbastanza soldi per pagare liscrizione ai campionati. successo anche a una grande realt sportiva vicino a noi. La Scavolini Volley, dopo i grandi successi delle ultime sette stagioni si trovata a fare i conti con un ridimensionamento monetario che ha costretto la squadra pesarese a ricominciare nel 2013 dalla serie B. Molte colleghe di Marta, complice questa crisi, si sono trovate improvvisamente senza squadra e con una carriera da ricostruire. Per noi pallavoliste il mercato italiano diventato difficile quindi ho cominciato a guardarmi intorno, oltrefrontiera. Per Marta loc-
Sopra Marta Galeotti durante unazione di gioco. Sopra, un primopiano. In basso, Filippo Mechelli
ventura ha saltato soltanto due edizioni dei giochi: Pechino 2008 e Sochi 2014, non a caso tenute in due paesi che di fatto impongono al Cio personale medico totalmente autoctono, per ragioni politiche. Adesso Filippo spera nelle olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016 per continuare ad avere lonore di trattare questi atleti. Ma perch sobbarcarsi viaggi, spese e fatica per svolgere il proprio lavoro gratis? Alle olimpiadi c un clima eccezionale -
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il Ducato
MEDIA
a citt ducalevista dai giornali stranieri soprattutto viaggi e arte. l TheTimes la inserisce nelle 25 vacanze top in Italia e la descrive come la pi perfetta citt rinascimentale che pu concorrere con la Toscana per le sue campagne verdi e gorgeous (magniche). Il The Guardian la colloca persino nelle top 5 city. Quelle citt cio che tutti dovremmo visitare una volta nella vita. Urbino si trova anco a anco - secondo il quotidiano inglese - con Dubai, Ponta Delgada, Marrakech e Parigi. La sosticata corte del duca Federico da Montefeltro, viene descritta come una citt di pietra costruitasopraunacollinachemetteadura prova i polpacci del turista. Come dargli torto. Scontati i luoghi consigliati: Palazzo Ducale e la casa di Raffaello ma anche qualsiasi viuzza seminascosta. Urbino secondo gli inglesi - un vero e proprio museo vivente con, in pi, uno spirito cool e cosmopolita che le deriva dallessere una citt universitaria. El Pais la segnala come meta per ilnesettimanaoperunabrevevacanza, per Le Monde Urbino una sorte de Florence miniature e il New York Times consiglia di provarelaCasciottamagaridurante un pic nic in fortezza Albornoz. I Torricini diventano invece le twintowerssulquotidianosudamericano Lanation.com che elegge la citt ducale a modello della tipica provincia italiana. Per quanto riguarda larte il nome di Urbino associato a quello di Raffaello, Piero della Francesca, Baldassarre Castiglione e Federico Barocci che secondo gli inglesi quelgenioitalianodimenticatoa cui, invece, la National Gallery ha dedicato una mostra nel 2013. Non manca poi Federico da Montefeltro che ilTheTimes cita in un articolo sui misteri del passato intitolato The Montefeltro Conspiracy e che Le Monde chiama il complotto del Rinascimento. Il mistero in questione la congiura dei Pazzi, il complotto contro i fratelli Medici in cui, pare, che il duca fosse coinvolto come mandante occulto. Altro enigma che interessa i giornali stranieri - tra cui anche il tedesco Spiegel - la notizia dellidenticazione con il Montefeltro del paesaggio alle spalle della Gioconda. Guidobaldo II della Rovere viene invece citato dal The Times of India che in un altro articolo parla anche del seminario di diritto europeo che si svolge tutte le estati alluniversit Carlo Bo. Tra i numerosi consigli su quale bed and breakfast scegliere e le recensioni del miglior ristorante do-
ve mangiare le tagliatelle al tartufo, la stampa straniera da spazio anche a notizie che fotografano lUrbino quotidiana. Quella che non ti aspetteresti di trovare tra pagine di un giornale tanto geogracamente lontano. SulThe Guardian in un pezzo del 2013, rmato da Oliver Wainwright, si parla de Le dieci migliori residenze per studenti. Gli alloggi universitari da tutti conosciuti come i collegi vengono messi ai primi posti in quanto reinterpretazione del guazzabuglio medievale del centro citt. El Pais nel 2012 dedic persino qualche riga allormai mitico nevone: Citt come Urbino e decine di paesi sono completamente isolati dopo che nelle ultime ore sono caduti circa sei metri di neve. Urbino e freddo deve essere diventata unequazione per i giornalisti spagnoli che nel 2013 riportano la notizia della scoperta da parte del professor Giorgio Spada dellUniversit degli studi di Urbino di un canyon lungo 750 km sotto la Groenlandia. Il tedesco Spiegel cita invece gli studi del team capitanato dal professor Simone Galeotti delluniversit Carlo Bo. Oggetto delle sue ricerche: la teoria secondo cui i dinosauri si estinsero per un freddo improvviso. Altra eccellenza sfornata dalluniversit della citt ducale Manuela Malatesta, biologa cellulare a cui Le Monde dedic un pezzo nel 2006 dopo che le furono tolti i fondi per la sua ricerca sulle malattie provocate dagli ogm. Il quotidiano francese ha un rapporto preferenziale anche con un altro urbinate: Ilvo Diamanti. Il politologo il commentatore per le questioni di politica italiana, su tutte: Silvio Berlusconi e Lega Nord. Il Diamante della cucina. Cos viene chiamato il tartufo di Acqualagna dallamericano Chris Warde Jones. Il famoso fotoreporter - nel 2013 autore di un articolo per il New York Times in cui racconta una giornata alla ricerca dei tartu marchigiani. Ad accompagnarlo un cercatore professionista conosciuto in un bar di Urbino mentre sorseggiava un aperitivo. Altra specialit locale quella raccontata da El Pais nellarticolo datato 2010:Larte di fumare la pipa. La citt di Cagli viene qui indicata come il luogo migliore dove comprare questi prodotti e vedere allopera dei veri artigiani. Inne, di nuovo sul New York Timescspazioancheperlannuncio di matrimonio tra un cittadino di Fermignano, Fabrizio Dini, e Hannah Sarah Faich di Philadelphia. I due, innamorati delle colline marchigiane, hanno deciso di sposarsi proprio nel municipio di Urbino.
Il Duomo e un ritratto di Raffaello Le immagini provengono dal social network Instagram e rappresentano i soggetti pi fotografati
Il futuro dellinformazione
Esperti della comunicazione, giornalisti e intellettuali, sullo sfondo della citt ducale, discuteranno per tre giorni con il pubblico alla scoperta di un nuovo modello di giornalismo culturale. Un giornalismo che avvicini la cultura invece di allontanarla, che usi come strumenti la qualit e non la quantit. Il pubblico interagir con ospiti come Armando Massarenti, Piero Dolfres, David Riondino, Loredana Lipperini e Andrea Vianello. Si svolger anche in questa edizione il concorso giornalistico Con la cultura si mangia?.
ASSOCIAZIONE PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO, fondata da Carlo Bo. Presidente: STEFANO PIVATO, Rettore dell'Universit di Urbino "Carlo Bo". Consiglieri: per l'Universit: BRUNO BRUSCIOTTI, LELLA MAZZOLI, GIUSEPPE PAIONI; per l'Ordine: NICOLA DI FRANCESCO, STEFANO FABRIZI, SIMONETTA MARFOGLIA; per la Regione Marche: JACOPO FRATTINI, PIETRO TABANELLI; per la Fnsi: GIOVANNI ROSSI, GIANCARLO TARTAGLIA. ISTITUTO PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Direttore: LELLA MAZZOLI, Direttore emerito: ENRICO MASCILLI MIGLIORINI. SCUOLA DI GIORNALISMO: Direttore GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI IL DUCATO Periodico dell'Ifg di Urbino Via della Stazione, 61029 - Urbino - 0722350581 - fax 0722328336 http://ifg.uniurb.it/giornalismo; e-mail: redazioneifgurbino@gmail.com Direttore responsabile: GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI Stampa: Arti Grafiche Editoriali Srl - Urbino - 0722328733 Registrazione Tribunale Urbino n. 154 del 31 gennaio 1991
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