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IL RINASCIMENTO: COORDINATE STORICO-CULTURALI

Il Rinascimento copre il periodo storico che va dal 1494 alla fine del 1600; l'epoca ritenuta pi feconda dell'arte e della cultura italiana. La seconda parte del 1500, nello specifico, prende il nome di Manierismo ed un'evoluzione del Rinascimento. L'Italia diventa il centro europeo di arte, scienza e cultura. E' un periodo di grande fervore intellettuale che inizia ad affievolirsi nel Manierismo. Non per questo il Manierismo un periodo di decadenza, anzi, molti dei maggiori ingegni del secolo raggiunsero in questo periodo la loro maturazione. Il termine "Rinascimento" indica un periodo di rinascita, dopo il periodo buio del Medioevo. Il "Rinascimento" un periodo di rivendicazione dell'individuo e dell'aspirazione alla felicit terrena rispetto alla mortificazione di queste che caratterizzava l'et precedente, a causa delle convinzioni religiose. Da tempo per la storiografia ha superato la distinzione "Buio"/ "Rinascita" rispettivamente di Medioevo e Rinascimento. Tra le due epoche esiste continuit, poich il Medioevo aveva gettato i presupposti per lo sviluppo avvenuto in epoca successiva. Tuttavia per il Rinascimento d attenzione alla sfera terrena piuttosto che quella ultraterrena. Il Rinascimento considerato in modo positivo da Alambert, che individua in tale periodo la radice storica dell'Illuminismo, che mirava a liberare l'uomo e la societ dalle tenebre dell'ignoranza e della superstizione attraverso il lume della ragione. Nella seconda met del 1700 Russeau conduce una critica al Rinascimento, in quanto questo gettava un velo di bellezza su un duro periodo storico caratterizzato dalla perdita della libert dell'uomo ( causa: il maggior potere dei sovrani). Secondo Russeau lo sviluppo delle arti aveva soffocato il desiderio della libert ed alimentato il gusto dell'apparenza. Nel 1800 il "Rinascimento" considerato come epoca autonoma, fase storica precisa nella storia dell'umanit. Burckhardt contrappose poi nettamente i due periodi e sostenne come il "Rinascimento" rappresenta la nascita del mondo moderno. Nel 1900 importante il pensiero di Garin, che credeva che il "Rinascimento" fosse un secolo caratterizzato da crisi profonde e l'uomo propone ideali e valori umani contro una realt che li nega e li respinge. E' un periodo di travaglio culturale dove si combattono vecchie e nuove concezioni ma comunque dalle prime sorgono le seconde. Garin sottolinea come ad esempio le concezioni magico - astrologiche coltivate ne "Rinascimento" con razionalit abbiano portato alla nascita dei moderni modelli scientifici (dall'alchimia-->chimica). Un altro studioso, Chabod ha sostenuto che nel medioevo si sono esaminati i modi dell'agire politico, ma solo nel "Rinascimento"si teorizz per la prima volta una politica che si pone al di fuori di ogni considerazione morale (Machiavelli). Il "Rinascimento" in Italia fu fenomeno policentrico, ebbe pi centri di irradiazione ed legato al luogo da cui si diffonde. La corte era il centro fondamentale per lo sviluppo culturale e politico di una citt e del suo territorio e poi dei grandi Stati nazionali l'Italia esclusa da quest'ultimo percorso e per questo perde il primato culturale durante il 1600.

Il problema del classicismo


In campo artistico si procede con il confronto con i grandi modelli classici iniziato nell'Umanesimo. Gli artisti rinascimentali sono per pi consapevoli di non poter ricreare integralmente il mondo greco-latino, in quanto si sono modificati ormai troppi aspetti sociali e culturali. A inizio 1500 la letteratura in volgare raggiunge il suo vertice con opere come "Il Principe" di Machiavelli e l'"Orlando Furioso" di Ariosto. Nel primo 1500 erano state individuate alcune categorie di armonia (come proporzione e equilibrio) che in modo diverso potevano essere usate dagli artisti che volevano ricreare e produrre alla maniera dei classici. In seguito si regolamentarono le forme artistiche adottando dei modelli ben definiti, scartando e censurando i meno autorevoli. Un restringimento delle possibilit espressive rappresentato dall'uscita delle "prose della volgar lingua" di Bembo che uno spartiacque per la produzione letteraria. Egli indica come si dovesse seguire Petrarca per la poesia e Boccaccio per la prosa. Il progressivo instaurarsi di regole caratterizza il Manierismo. Le regole si fanno sempre pi sottili e ferree, costringendo gli artisti pi abili a studiare forme che solo in apparenza seguono le regole ( ma in realt le sovvertono o almeno le adattano).

Il concetto di Manierismo
Emerge nella seconda met del 1500, soprattutto nell'ambito della critica e della storia dell'arte . Il termine maniera, indicava quello che noi oggi chiameremmo stile. Gli artisti fondavano il loro stile sull'imitazione

dei rinascimentali (Michelangelo, Raffaello), ma integrano l'imitazione con il virtuosismo tecnico e licenze pi o meno ardite che gli consentivano di superare le regole stabilite dai classici stessi. Il Manierismo grazie al suo virtuosismo e il gusto dell'artificioso pone le basi per lo sviluppo del Barocco. Il concetto di Manierismo venne esteso anche all'ambito letterario: si verifica eversione dei modelli e delle regole formali sempre pi ferree sancite nel corso del 1500. Tale eversione divenne per molti autori indispensabile per sfuggire agli stereotipi (per esempio Petrarca per la poesia e Boccaccio per la prosa). Le regole erano diventate troppo vincolanti! Comunque molti artisti guardano i modelli con spirito di emulazione, cercando cio di imitarne e superarne la grandezza, apportando cambiamenti talvolta decisivi nella tecnica e nello stile. Si aggiunge una tendenza "non tanto manierista" caratterizzata da una forte avversione verso i canoni rinascimentali di armonia e misura e si esprime quindi con il gusto della dismisura e dell'accesso. In quest'ottica pi che di Manierismo si parla di Controrinascimento o Antirinascimento. La critica ha parlato di "cultura della contraddizione".

La fine dell'unit religiosa


LA RIFORMA PROTESTANTE. Inizio 1500; evento che segna la fine dell'unit religiosa dell'Europa cristiana. Nel 1517 Martin Lutero rese pubbliche le 95 tesi religiose che condannarono l'operato della chiesa cattolica e ne criticavano alcuni fondamentali teologici. Si scagliava contro il fasto della Chiesa (ormai lontana dalla povert predicata dai Vangeli), contro la pratica delle indulgenze e non condivideva le risposte che la Chiesa dava al problema della salvezza eterna. I cattolici sostenevano che l'uomo potesse conquistarsi la salvezza facendo opere buone, per Lutero quest'era in contrasto con le Sacre scritture, dove si legge che Dio dispensa la grazia gratuitamente e non come ricompensa di buone azioni. Solo la fede pu avvicinare l'uomo a Dio e solo Dio pu salvare il peccatore, non la Chiesa. Lutero valorizz il dialogo diretto tra Dio e l'uomo. Dei sacramenti e riti cattolici Lutero accett solo quelli contenuti nelle Sacre Scritture, quindi il Battesimo, l'Eucarestia, la messa. Il suo messaggio ebbe grande accoglienza in Germania e molti sovrani se ne servirono, poich Lutero predicava il rispetto del sovrano da parte del clero riformato. Altri riformati successivi ancora pi radicali, come Calvino e Zwingli diffusero con successo le loro idee nel 1500. L'Italia rimase quasi in totale cattolica. Questo perch si era pi devoti al cattolicesimo che altrove e poi per la presenza della Curia papale nel territorio (fini opportunistici). Lo stesso Guicciardini nei Ricordi dir che avrebbe amato Lutero pi di se stesso, ma la sua vita si sarebbe dovuta svolgere al servizio e sotto la protezione dei pontefici. LA CONTRORIFORMA o RIFORMA CATTOLICA. Venne convocato a Trento un concilio che dur quasi 20 anni. Difese tutto ci che era stato messo in discussione da Lutero. Si introdussero, per, delle novit: si cerca di aumentare la partecipazione popolare alle cerimonie di culto. Una delle sue accuse pi forti di quelle di Lutero era contro il Clero Cattolico, ritenuto ignorante. Si decise cos di introdurre i seminari, una sorta di universit in cui i futuri sacerdoti sarebbero stati istruiti prima di essere assegnati a una parrocchia. Coloro che non seguivano le direttive del cattolicesimo venivano perseguitati e questo fu la causa di sanguinosi scontri religiosi in tutta Europa tra 1500 e 1700. Molti movimenti ereticali vennero repressi. Per far ci venne creata la Congregazione del Santo Uffizio, che coordina le attivit del Tribunale dell'Inquisizione contro le eresie. Questa istituzione aveva anche il potere di censurare le opere ritenute contrarie alla dottrina cattolica. Venne fatto un indice dei Libri Proibiti. Gli autori rischiavano di essere imprigionati e uccisi a meno che non abdicassero. Per eresia fu condannato al rogo Giordano Bruno nel 1600 e subirono la condanna della chiesa le dottrine scientifiche di Galileo nel 1633.

Gli intellettuali e l'organizzazione del sapere


I letterati tendono a stabilirsi nella corte, ma via via la corte diventa un ambiente ipocrita ed opprimente dove i letterati non riescono a trovare il giusto spazio. Cos, alcuni cercano di non stabilirsi in una sola corte, ma lavorano per pi corti e altri decidono di organizzarsi autonomamente, lavorando per esempio nel campo dell'editoria. Scompare via via la figura dell'umanista al servizio della politica e nasce la figura dell'uomo politico a tutti gli effetti. Nella seconda met del 1500 si sviluppano le accademie. Importanti

sono quella di Santa Cecilia dedicata alla musica, quella della Crusca destinata ad ospitare dibattiti linguistici. Le accademie riguardano la cultura laica. In ambito ecclesiastico nasce l'ordine dei gesuiti, o compagnia di Ges, fondata da Ignazio da Loyola. Si caratterizz per una grande attenzione all'istruzione. Vennero fondati i collegi dove venivano formati i membri dell'ordine e in seguito anche studenti esterni, come i figli di famiglie abbienti. Si portavano gli studenti fino al livello universitario e si mostr efficace per la formazione di dirigenti e uomini politici. Le nuove scoperte geografiche e cosmologiche (Colombo, Vespucci, Copernico), mostrarono l'infondatezza di molte credenze antiche. Si min il sistema scientifico classico.

Gli sviluppi della tipografia


E' fondamentale il ruolo della stampa. Nel Rinascimento il suo ruolo giunge a piena maturazione. Le grandi citt divengono centri editoriali d'importanza europea. Lo stesso Bembo riconobbe le potenzialit che la stampa offriva. Ben presto inizio l'opera di censura da parte dei governi ed in particolare della Chiesa nel periodo della Controriforma.

Le arti e la letteratura
Viene scoperta la prospettiva, che permette di rappresentare oggetti a tre dimensioni in una superficie piana, bidimensionale. La pittura e la scultura sono legate al pensiero del tempo. Per esempio le opere di Michelangelo risentono delle idee neoplatoniche. Domina, almeno allinizio del secolo, lideale del classicismo: gli autori reinterpretavano gli antichi secondo un gusto di armonia e di equilibrio. Dalla materia si doveva estrarre una forma, una pura essenza di equilibrio che non entrasse in contrasto con le opere degli antichi. Limitazione non era da intendersi come copia degli antichi, ma con spirito di emulazione, che spingesse gli artisti a superare i modelli.

La musica e la letteratura
La pi tipica forma musicale del 1500 il madrigale: canto a pi voci basato su un testo poetico. Erano di argomento amoroso e burlesco. I testi messi in musica appartengono a grandi poeti, come Petrarca e Tasso. Altra novit della musica italiana del 1500 la nascita del melodramma. Si cerca di far rivivere la tragedia greca (dove c unione di musica e recitazione), attraverso il cosiddetto "recitar cantando".

LA LETTERATURA ITALIANA- UN QUADRO DINSIEME I nuovi generi letterari


I principi di imitazione ed emulazione sono determinanti: le nuove opere devono conciliare i modelli con la realt coeva. Questo ideale di classicismo non rigido viene superato nella seconda met del 1500, perch vi era disperato bisogno di regole precise a cui attenersi.

La questione della lingua e i modelli di poetica


LE "PROSE DELLA VOLGAR LINGUA " DI BEMBO. La questione della lingua, ovvero il problema di quale lingua impiegare in Italia nella scrittura letteraria, tenendo conto dei vari volgari presenti, risale a Dante del "De vulgari eloquentia" e viene ripresa nel 1500. Il mondo dei letterati era alla ricerca di una precisa norma linguistica . Bembo respinse l'idea uno dei qualsiasi volgari parlati in Italia perch rozzi, non adatti all'espressione artistica. Viene proposto Petrarca per la poesia e Boccaccio per la prosa. Venne respinto Dante perch nella "Commedia"si ritrovano i registri pi disparati. Bembo propone quindi la separazione tra lingua letteraria e lingua parlata. LE PROPOSTE ALTERNATIVE. I fautori della lingua cortigiana: prendere a modello la lingua parlata nelle corti italiane, unendo l'apporto di pi tipi di volgare. Tra i fautori della lingua cortigiana ricordiamo Baldassarre Castiglione. I fautori di Bembo e della lingua cortigiana vennero attaccati dai sostenitori del fiorentino parlato moderno, trai quali spicca Niccol Machiavelli. Molti autori infine, furono contrari a questo classicismo restrittivo e decisero di sfruttare la lingua a vari

livelli di espressivit. Alcuni scelsero addirittura il dialetto. IL DIBATTITO SULLA"POETICA"DI ARISTOTELE. Aristotele aveva elaborato osservazioni sui generi letterari. Aveva suddiviso la letteratura in dramma (Tragedia e Commedia) e in narrativa epica. Di entrambe aveva trovato dei caratteri salienti ma non voleva fissare un rigido canone precettistico. Per quanto riguarda il teatro, al precetto aristotelico di unit d'azione, vennero aggiunti: unit di tempo e unit di luogo. La distinzione in dramma e narrativa epica viene sostituita dalla divisione: epica, dramma e lirica. Questo fu alla base della polemica fra i sostenitori di Ariosto (no unit d'azione) e quelli di Tasso, che aveva organizzato tutto intorno a una vicenda principale.

LA POESIA
L'imitazione di Petrarca caratterizz cos tanto la poesia da costituire una vera e propria corrente: il petrarchismo. I "Canzoniere" di Petrarca divenne, grazie a Bembo, un modello da cui ricavare forme espressive e temi.

Poeti petrarchisti e antipetrarchisti


Bembo fu poeta di ispirazione petrarchista. Poeta ben pi robusto fu Giovanni della casa, noto come autore del trattato "Il galateo" Nel Rinascimento molte furono le poetesse. Nelle epoche precedenti le donne non ricevevano istruzione, a meno che non fossero destinate alla carriera ecclesiastica. Le poetesse del Rinascimento fecero parte della corrente petrarchista e furono: Veronica Gambara, Isabella di Morra (uccisa dai fratelli che vollero punire il suo amore clandestino con un poeta spagnolo), Gaspara Stampa. Altri petrarchisti furono: Tansillo e Galeazzo di Tarsia. La fama di Michelangelo nel campo delle arti figurative ha forse messo in secondo piano la sua attivit di poeta e letterato petrarchista. Nel corso del 1500 si sviluppa anche la reazione al classicismo. Antipetrarchista fu Francesco Berni, che stravolse i tratti di tante donne ideali proposte dai petrarchisti. Esprime una concezione epicurea della vita. Di lui va ricordato il "Rifacimento dell'Orlando innamorato" di Boiardo.

Poemetti e Poemi
I classici latini e greci costituiscono i modelli per la poesia idillica e didascalica. Teocrito e Ovidio --> idillica; Virgilio, Varrone, Esiodo --> didascalica. Il poema su cui si concentra maggiormente l'attenzione quello epico, visto in contrapposizione al romanzo cavalleresco. L'Eneide di Virgilio venne tradotta da Annibal Caro in endecasillabi sciolti e venne ricordata con il termine "la bella infedele ". Vennero fatte due proposte: o usare endecasillabi sciolti ed unit d'azione ( ripreso dalla "Poetica" di Aristotele) oppure avere molteplicit di azioni ma tutte riferite ad un unico personaggio.

La poesia maccheronica . Folegno.


E' un particolare filone cinquecentesco. E' una parodia del latino. Si basa sul rispetto della morfologica e della sintassi latina che vengono adattate a un lessico dialettale (o almeno non latino) caratterizzato da forte espressivit. L'autore pi celebre Folegno. La sua opera sono le "Maccheronee".

LA PROSA
La novella un genere relativamente libero rispetto alle codificazioni di stampo aristotelico ed terreno di sperimentalismo. Vero che il "Decameron" assurge a modello da seguire, ma viene assunto dagli scrittori con arricchimenti, innovazioni. Due sono i filoni novellistici. Quello comunale, o cittadino, diffuso in particolare in Toscana e vincolato dal Decameron; quello cortigiano che si caratterizza per la maggior libert di linguaggio (che accoglie forme dialettali o almeno non toscane) e l'utilizzo di fattori storici o cronachistici. Autori di novelle furono Grazini e Firenzuola. Matteo Maria Brandello il novellista pi significativo. Scrisse 214 novelle ed una delle pi grandi raccolte

italiane dopo il Decameron. Rinuncia alla cornice ma premette ad ogni novella una dedica di un illustre personaggio, con la quale crea un effetto di maggiore verosimiglianza storica che d forza al suo racconto. Il linguaggio vario e vengono inseriti anche dialettalismi. Vari sono anche gli argomenti trattati: si va da quelli amorosi, sessuali alle beffe, alle vicende mondane. Notevole importanza hanno i fatti presi dalla storia. Alcune storie sono ambientate nel passato, mentre altre sono legate alla contemporaneit. L'intento moralistico spesso evidente. Altro novellista Straparola. Egli scrive "Le piacevoli notti". La cornice di tipo boccacciano impreziosita da racconti immaginari. L'autore cerca di opporsi alla norma utilizzando a tratti un linguaggio dialettale. Di Luigi da Porto ci resta una novella su Romeo e Giulietta, dalla quale trarr ispirazione Shakespeare.

La storiografia. Spiccano le opere di Guicciardini e Machiavelli e Jacopo Nardi, seguace di Savonarola, che
venne esiliato dai Medici da Firenze. La sua narrazione sostenuta da forte pathos. Egli vagheggia una Firenze ancora repubblicana e comunale. Benedetto Varchi realizza la sua storiografia discorrendo di argomenti proibiti all'epoca della Controriforma. Botero colui che rappresent con maggiore chiarezza e autorit la problematica posta dalla Controriforma . Avverte con chiarezza (in contrasto con Machiavelli) il problema di trovare un legame tra politica e morale. Il principe deve attenersi all'onesto senza per trascurare l'utile (pu quindi usare la forza se necessario) e la morale e la religione sono in suo aiuto nello svolgere il suo compito. In seguito il termine ragion di stato passata ad indicare la prevalenza degli interessi dello Stato su oltre considerazioni sia etiche che religiose(l'opera di Botero si chiama "Sulla ragion di Stato").

La Biografia interessa soprattutto la storia dell'arte. Vasari scrive la prima storia dell'arte italiana con un
approccio critico ed ancora oggi una fonte documentaria insostituibile.

Lautobiografia. Benvenuto Cellini senza dubbio una personalit interessante e inquieta. Ebbe una vita
costellata di risse, duelli, delitti, partecipazione ad episodi bellici (difesa dal sacco di Roma nel 1527). Questa personalit scrisse La"Vita" un'opera autobiografica (genere quasi del tutto nuovo nel 1500). Lo stile personale, costellato di elementi popolareschi, quanto di pi lontano da uniformit e dal decoro della scrittura teorizzati da Bembo. Non mancano interventi apologetici. Memorabili sono le pagine dove parla della lotta per superare le difficolt incontrate durante la fusione della sua statua bronza famosa: "Perseo".

L'Epistolografia assume rilevanza nel 1500. Molte sono le raccolte di lettere curate dagli stessi autori e
spesso si rivelano fondamentali per conoscere la personalit degli scrittori ( il caso di Machiavelli). Importante Annibal Caro (il traduttore dell'Eneide) famoso per le altre 800 lettere che stil per i suoi diritti interlocutori, ma per un vasto pubblico.

I Poligrafi sono coloro che praticavano pi stili e generi differenti in risposta allo sollecitazioni del mercato
editoriale. Importante Aretino. Arriv a Roma che gi aveva scritto poesie a stampo petrarchista, divenne famoso per le sue opere satiriche, fu anche autore teatrale. E' uno sperimentatore ed annuncia la preminenza dell'ispirazione, di contro agli ideali rinascimentali di misura e equilibrio. La sua opera espressione della "Cultura della contraddizione" rispetto i valori dominanti.

Il Dialogo conosce grande fioritura. E' lo strumento preferito per far emergere un insegnamento, grazie ad
un'apparenza di libera conversazione,che in realt un'elaborata imitazione letteraria del parlato. Il trattato in forma di dialogo dava la possibilit di introdurre le opinioni sulla questione in esame in modo non schematico, ma piacevolmente teatralizzato. I vari personaggi che intervengono nel dialogo hanno diverse interpretazioni dell'argomento, cosicch le varie posizioni sono tenute divise e dibattute. Gran parte della questione della lingua fu dibattuta per mezzo di dialoghi.

Baldassarre Castiglione e "Il Cortigiano" il trattato in forma di dialogo pi elaborato letterariamente.


Delinea la figura del cortigiano e le norme del vivere a corte. Deve essere: nobile di stirpe, esperto d'armi, musicista, amante delle arti figurative, compositore di versi, abile conversatore e affabulatore. Simile a lui

la perfetta donna di palazzo ed entrambi sono capaci di intendere l'amore spirituale, che non passeggero come quello fisico. Viene proposto un'ideale di vita elegante e raffinata e un'ideale di uomo perfettamente equilibrato, padrone dei suoi sentimenti e del suo destino. Il cortigiano un leale e fedele servitore del principe. Proposto anche un ideale di lingua. Si schiera a favore dell'uso della lingua cortigiana, che la sintesi pi pura delle molte lingue parlar nelle corti.

Il "Galateo". e' un dialogo di Giovanni della cosa. L'intera opera costituita da osservazioni sulla buona
creanza , rese piacevoli da una bonaria ironia e da un discreto senso dell'umorismo. Si dimostra utile agli studiosi, per ricostruire l'evoluzione della "civilt delle buone maniere".

IL TEATRO
Ariosto e Machiavelli fanno risorgere la commedia regolare in prosa, costituita da 5 atti e un prologo in versi. La commedia nel 1500 in parte debitrice a quella classica di Plauto e Terenzio, dalla quale prende spunti e personaggi, ma dall'altra la vera erede del "Decameron". Infatti si adatta alla realt urbana contemporanea e a un orizzonte borghese e cittadino, cos come nel Decameron che offriva anche un modello linguistico. La commedia ebbe successo. Accanto alla commedia rinasce la tragedia. La tragedia moderna si rivolge ad un pubblico elitario ed ebbe uno sviluppo meno consistente. Gli autori di tragedie furono studiosi o eruditi.

I principali autori di commedie


Il Bibbiena, Annibal Caro e Aretina. Il Bibbiena scrisse la "Calandria", che narra in modo solo apparentemente disordinato e complesso la storia di due gemelli, separati dalla sfortuna e che finiranno con il ricongiungersi. Si unisce a tutto ci il tema boccacciano della beffa. Annibal Caro scrive "gli straccioni", messa in scena una Roma contemporanea con realismo e mette in scena personaggi inconsueti: gli straccioni appunto. Aretino utilizza un linguaggio estremamente vario che va dall'arguto al furbesco, al commosso e allo sguaiato. vanno poi ricordate due commedie anonime: gli "Ingannati" (mettono in scena un amore giovanile impetuoso e violento ma anche libero e spregiudicato) e la "Veneziana" (in dialetto veneziano e mette in scena gli espedienti di due nobildonne per soddisfare la loro passione per un giovane.) La novit nell'ambientazione interna della casa delle donne invece che all'aperto.

Ruzante La personalit pi viva e spiccata del teatro millecinquecentesco e fece ricorso al proprio dialetto,
il padovano. Il mondo naturale delle campagne si contrappone a quello urbano della commedia classica. Ruzante mette in scena un mondo contadino rozzo e duro ma migliore di quello ingannatore della citt. Il dialetto padovano affidato ai personaggi vittime di crudeli inganni e il linguaggio pi raffinato quello dei furbi e degli ingannatori.

La nascita della Commedia dell'Arte. Nasce intorno alla met del 1500. Diminuisce l'importanza del
testo a favore di un canovaccio che indica a grandi linee lo svolgimento della vicenda e le battute sono affidate all'abilit degli attori. Il significato di "Arte" oscilla da "abilit del singolo" a "mestiere vero e proprio". Cominciano a fissarsi le maschere del teatro tradizionale italiano: Arlecchino, Pantalone, ecc.. Particolare attenzione data alla scenografia, ai vestiti, al trucco e alla mimica; tutto caratterizzato dal gusto per l'esagerazione. Dal punto di vista della storia del teatro riveste un ruolo fondamentale. Da questo momento si iniziano a formare le prime compagnie stabili di attori.

I principali autori di tragedie: Trissino applica le regole aristoteliche e segue un'imitazione dei classici
greci. La sua "Sofonisba" si caratterizza per gli interventi del coro. Il testo usa forme metriche petrarchesche nelle parti liriche e i dialoghi sono in endecasillabi sciolti. Cinzio accetta in linea di massima le regole aristoteliche, ma invoca per la tragedia il modello di Seneca con le sue azioni grandi e terribili che devono suscitare non solo piet nello spettatore, ma anche l'orrore. Inscenando passioni smisurate e turpi delitti, il

poeta cerca di far risaltare per contrasto gli esempi di virt. Aretino concep la struttura della sua opera come una messinscena di Tito Livio ma non seppe ordinare lo sviluppo della trama intorno a un motivo centrale, compensando ci con un'espressione viva e spontanea. Torelli si ricollega direttamente ai tentativi di rinascita del teatro greco, oppure prese spunto di Boccaccio.

Il dramma pastorale. E' un'evoluzione della poesia e della favola bucolica. Mette in scena le vicende
amorose di un mondo arcaico, ispirandosi alla poesia classica degli Idilli. Guarini tenta l'emulazione dell'"Aminta" di Tasso. Ma punta a un intreccio pi complesso, a una maggiore sensualit e a momenti drammatici pi spettacolari. I sostenitori della poetica di ispirazione aristotelica gli rimproverarono di non aver rispettato la norma (nell'opera si raccontano pi vicende amorose) e di aver tentato una sconveniente commissione di due generi: tragico e comico. Viene anche rimproverata l'indecenza e la scarsa moralit di alcune opere.

Il Melodramma. Dal 1575 si sviluppa il melodramma, che univa la musica al testo drammatico. Ai brani
lirici si alternava nei dialoghi un "Recitar cantando". La riflessione sul melodramma e i suoi primi esperimenti furono compiuti dalla Camerata dei Bardi; ne faceva parte anche il padre di Galileo Galilei.

NICCOLO MACHIAVELLI
La vita
Nacque a Firenze nel 1469. Ebbe una buona formazione umanistica e studi con passione. Della sua giovinezza abbiamo scarse notizie. Si occup sia dellattivit militare sia di quella diplomatica e dovette compiere anche missioni fuori citt.. Svolse a Urbino una missione presso Cesare Borgia detto il Valentino e fu testimone del tradimento che lo stesso Valentino perpetr ai danni di altri potenti signori suoi avversari. Assistette a Roma al conclave che elesse papa Giulio secondo, nemico dei Borgia. Dello stesso Giulio secondo segu le imprese militari contro i Baglioni, signori di Perugia. Con il ritorno dei Medici, dopo la parentesi repubblicana, Machiavelli era tra le personalit sgradite e fu estromesso da ogni carica politica. Fu sospettato di aver fatto parte d una congiura antimedicea e venne imprigionato e torturato. Si salv solo grazie allamicizia personale con Giuliano de Medici ma fu costretto a lasciare la citt. Si dedic cos alla scrittura ed a questo periodo risale la scrittura del Principe. Machiavelli riusc a riottenere alcuni incarichi presso i Medici e gli fu chiesto di scrivere una storia di Firenze. Caduta unaltra volta la reggenza da parte de Medici dopo il sacco di Roma (1527), a Firenze si istaur di nuovo un regime repubblicano e Machiavelli, guardato con sospetto a causa dei rapporti intrattenuti con i Medici, non fu chiamato a far parte del governo. Mor nel 1527.

I primi scritti politici


Nel 1503 compose un breve discorso per sostenere una nuova imposta che aveva lo scopo di coprire spese militari: Parole da dire sopra la previsione del danaio. Viene distinto il campo del diritto da quello della politica. Il campo del diritto pu applicarsi solo ai singoli cittadini mentre quello della politica si applica ai principi e agli Stati (fra signori solo le armi fanno rispettare i patti). La politica vista come un dominio in cui contano solo i rapporti di forza tra i protagonisti. Machiavelli scrive anche il parere sul Castigo che si doveva dare alla citt dArezzo per aiutare il governo fiorentino a trovare una punizione adatta per la citt ribelle. I romani insegnano che i popoli vanno trattati o con indulgenza (cos sarebbero stati fedeli) o devono essere annientati (per evitare ribellioni e tradimenti futuri). Le circostanze particolari aiutano il politico a scegliere fra luna o laltra possibilit. Errore da non correre lutilizzo delle mezze misure che fa nascere rancore nei sottomessi e gli fa pensare che il loro dominatore debole.

Il Principe
Durante l primo autunno-inverno trascorso in esilio (oltre a scrivere ai Medici per poter rientrare a Firenze), scrisse il trattato De principati bus. Il libro divenne noto con il nome italiano Il principe. Lopera venne dedicata a Lorenzo di Piero de Medici (per opportunismo politico), anche se era originariamente dedicata a Giuliano de Medici. Suddivide i diversi tipi di principato che possono esistere: quelli ereditari, quelli misti e quelli nuovi. Quelli ereditari si governano per diritto di nascita, quelli nuovi sono quelli conquistati e quelli misti nascono dall espansione di un principato ereditario su nuovi territori. Machiavelli da un giudizio sulla situazione italiana contemporanea e sulla necessit di non utilizzare truppe mercenarie. Egli fa una distinzione tra i principi che governano grazie a una propria forza militare e coloro che governano grazie

allaiuto di forze mercenarie. Machiavelli fa unanalisi del rapporto virt/fortuna: senza la fortuna la virt delluomo si esercita inutilmente. Viene fatto lesempio di Cesare Borgia: uomo ambiziosissimo cerca di ritagliarsi il suo territorio nellItalia centro settentrionale e cerca di arruolare intorno a se milizie non mercenarie; a questo punto la fortuna gli si ribella contro: muore improvvisamente il padre mentre lui era malato, il papa Giulio secondo( nemico dei Borgia) fa imprigionare Cesare . Machiavelli non rimprovera nulla a Cesare Borgia e secondo lui tutto dovuto al caso di fortuna sfavorevole. Lesame delle imprese del Valentino mette Machiavelli di fronte al problema del rapporto politica/delitto. Valentino per conquistare il potere aveva anche assassinato e usato violenza sui suoi rivali. Il principe che giunge attraverso il delitto al potere non pu essere un principe ideale perch non raggiunge la gloria. A volte per per il principe necessario lutilizzo della violenza. Viene fatto lesempio di un tiranno siciliano che us la violenza tutta in una volta per sterminare i suoi oppositori (tutta in una volta perch se esercitata un po alla volta avrebbe fatto si che i sudditi rovesciassero il potere del principe e si rivoltassero). Per Machiavelli etica e politica sono entit del tutto separate e il principe che volesse mantenere un comportamento morale in politica rovinerebbe se e lo Stato, perch la morale risponde alla domanda: bene? male? E la politica alle domanda: utile, dannoso? Inoltre, secondo Machiavelli per un principe preferibile essere temuti che amati perch in caso di ribellione andare contro qualcuno che si teme pi difficile. A questo punto Machiavelli si chiede: opportuno per un principe mantenere i patti giurati? Osserva che esistono due modi di combattere: con la forza e con la legge. La legge propria delluomo, la forza dellanimale. Non pu per luomo fare a meno della forza. Cos, la figura del principe rappresentata come un centauro che per met uomo(rispetto dei patti) e met animale (pronto alla ferocia). La parte animale del principe a sua volta per met leone(forza bruta) e per met volpe(forza dellastuzia). Machiavelli conclude il trattato con una riflessione circa la realt italiana a lui contemporanea. I recenti sconvolgimenti della politica italiana sono stati tali a causa del caso (nonostante i numerosi errori commessi dai principi italiani). Machiavelli vuole quindi dire che contro la fortuna non si pu nulla? No! Perch se questa paragonata ad un fiume in piena luomo pu cercare di irrobustire gli argini per far si che non trabocchi! A una mutazione delle condizioni deve far fronte un riscontro e un cambiamento di politica da parte del principe. I politici devono alzare argini contro la fortuna, che donna e va sottomessa con le armi della forza e dellastuzia! Secondo Machiavelli il periodo in cu egli scrive adatto a cacciare lo straniero dallItalia e dare un governo autorevole alla penisola e si propone come guida di questa azione.

I discorsi
I Discorsi sulla prima deca di Tito Livio. La forma di questo trattato un commento alla Storia di Roma di Livio. Tratta del governo di tipo repubblicano, ma come il principe si pone il problema del mantenimento dello Stato. Secondo lautore la sopravvivenza di uno Stato impossibile perch tutto destinato da un ciclo di nascita, crescita, decadenza e rovina. inevitabile la rovina anche quando si cercano le virt delle origini.

Le opere storiografiche
La Vita di Castruccio Castracani. Biografia di un condottiero trecentesco. Machiavelli inserisce considerazioni di teoria politica. Le Storie fiorentine sono: una sintesi della storia dItalia dalle invasioni barbariche al 1434, una sntesi

della storia della citt di Firenze dalle origini al 1434 e una sintesi della storia di Firenze dal 1434 alla morte d Lorenzo il magnifico.

I trattatelli
Larte della guerra ha la forma di un dialogo tenuto allinterno dellorto della famiglia Oricellari.

Le opere letterarie
La Mandragola. una commedia in prosa preceduta da un prologo in versi. Come nel Principe le relazioni umane sono segnate da rapporti di astuzia, forza, stupidit, ingordigia. Belfagor arcidiavolo una novella dove scherzando si sostiene la tesi secondo cui gli uomini per colpa delle donne finiscono allinferno. Si ciment anche nella poesia e scrisse epigrammi, sonetti e la prova pi signficativa sono i Decennali(dove propone fatti di cronaca recenti). Discorso o dialogo intorno alla nostra lingua un dialogo immaginario con Dante e vuole dimostrare che un cos grande poeta ha scritto in volgare. Machiavelli si schiera cos contro Trissino e la lingua Cortigiana e si oppone anche alla lingua fiorentina proposta da Bembo. Notevoli sono le epistole, specialmente quelle a Francesco Vettori e Francesco Guicciardini.

La fortuna
In vita fu oggetto di critica a causa di quanto scritto nel Principe, opera accusata di immoralit e inserita nellindice dei libri proibiti. Solo nel periodo illuministico lopera viene rivalutata. Molte sono state le interpretazioni della sua opera e allinizio del 1900 Croce sostiene che lautore ha diviso la sfera d ella politica da quella della morale ma non andato poi ad analizzare i rapporti della politica con la morale stessa. Gramsci ha parlato dellopera come un libro vivente in quanto porta ad assumere una specifica presa di posizione politica. Baron e Garin misero in rilievo come nellumanesimo civile fiorentino fossero gi presenti temi utilizzati nella sua opera da Machiavelli (come il ricorso agli esempi degli antichi che sono un caposaldo nel Machiavelli).

FRANCESCO GUICCIARDINI
La vita
Nacque a Firenze nel 1483. Il ragazzo ebbe una rigida educazione cattolica. Studi latino, greco, matematica, logica e diritto. Sognava la carriera ecclesiastica ma il padre non volle. Si laure in diritto civile. Ambasciatore in Spagna e governatore in Italia, fu anche influente consigliere del papa. fondamentale la sua partecipazione nella stipula dellalleanza tra il papa e limperatore francese Carlo quinto, tuttavia, a causa d una maldestra operazione militare, i lanzichenecchi riusciranno a saccheggiare Roma nel 1527. A Firenze cade il governo dei Medici e Guicciardini viene allontanato da tutti gli incarichi. Quando i Medici tornano al potere egli viene nominato governatore di Bologna. Colpito da trombosi celebrale muore il 22 Maggio 1540. I suoi scritti vengono divisi in politici, storici e a carattere personale (autobiografico).

Gli scritti politici


Discorso di Logrogno. Esamina la condizione della citt di Firenze che in pericolo per 2 motivi: 1) potrebbe prendere il potere un unico politico in Italia e cos lautonomia della citt sarebbe stata eliminata; 2) la citt non possedeva istituzioni abbastanza capaci da poter garantire un ordinamento quale la repubblica. Auspica quindi lelezione a vita di un gonfaloniere che per fosse guidato da un consiglio grande(espressione del popolo) e un consiglio ristretto (espressione degli aristocratici). Al tempo dellattivit politica in Spagna Guicciardini scrive la Relazione di Spagna , che si inserisce nel filone della relazione o dei ragguagli. Dopo il ritorno dei Medici scrisse altre due opere sulla citt di Firenze. Egli non amava i Medici ma era loro parente e inoltre sapeva che erano talmente forti che non si poteva parlare della citt e della sua vita politica senza nominarli.

Le opere storiche
Le Storie fiorentine. La storia era considerata maestra di vita e aiutava il politico a scegliere la giusta stratega da utilizzare per la gestione dello Stato. Era unopera dedicata alla riflessione personale pi che a un pubblico. Egli ha una considerazione negativa delle insurrezioni e delle masse popolari(lo capiamo dalla descrizione del tumulto dei Ciompi), perch la massa dominata dallignoranza ed giostrata dai demagoghi . Le Cose fiorentine. Rispetto alle storie la sua riflessione si fatta pi matura e cerca di evitare lo squilibrio di una narrazione sintetica degli anni antecedenti e una troppo particolareggiata della contemporaneit. La Storia dItalia. lopera pi ambiziosa di Guicciardini ed appartiene allultimo periodo della sua vita. Tratta del periodo storico che va dal 1494 al 154 poich secondo lautore queste sono due date fondamentali nella storia dItalia. Nel 1434 scende in Italia Carlo ottavo di Franca e si manifesta la crisi politica degli Stati italiani. Nel 1534 muore il papa mediceo Clemente ottavo. La storia dellItalia compresa tra queste due date quella di un Italia terreno di scontro fra Carlo quinto e Francesco primo che si contendevano il dominio della penisola. La morte di Lorenzo il Magnifico un momento chiave per la manifestazione della crisi italiana. Guarda alla materia trattata in modo oggettivo e questo conferisce

allopera un tono distaccato e solenne. Parla di se in terza persona ma i suoi giudizi aiutano il lettore nella comprensione dei fatti. Ha un duplice giudizio sullutilit della storia: da una parte maestra di vita e dallaltra per mostra alluomo le sue debolezze.

Scritti a carattere personale e autobiografico


Le memorie di famiglia. Ritratti dei proprio avi con breve note di commento. Le ricordanze. Enumerazione delle sue vicende personali. Importante per chi voglia ricostruire la vita dellautore. I ricordi. Il titolo significa: ammonimenti e cose da ricordare. Sono una raccolta di aforismi : massime o sentenze chiuse in un corto giro di parole. Egli ripensa alla sua esperienza politica e alla sua visione del mondo. Lautore lavor molto a questopera e nelledizione definitiva (edizione c) egli utilizza un linguaggio breve e asciutto,egli dice poco ma buono. Discrezione uno dei termini chiave per comprendere Guicciardini. Per lui la discrezione la capacit, labilit del singolo di usare la propria astuzia e intelligenza nelle varie situazioni che gli si presentano davanti. Significa operare la giusta scelta senza essere soggetto a schemi prestabiliti. Discrezione = intelligenza + intuizione. Ha rilevanza nella sua riflessione la fortuna. Come Machiavelli pensa che si possano costruire argini per contenerla ma a differenza di Machiavelli non pensa che possano essere ricavate regole generali per la politica. Per Guicciardini lesistenza sottomessa al caso e quindi vista in modo pessimistico perch il caso spesso portatore di sfortuna piuttosto che di fortuna. Guicciardini ebbe modo di leggere Discorsi intorno alla prima deca di Tito Livio di Machiavelli e scrive le sue Considerazioni dove contesta gli esempi tratti dalla civilt romana, in quanto lagire non pu essere scelto in modo programmatico seguendo gli esempi del passato, ma si deve scegliere in base alle diverse situazioni attuali. Infine egli ritiene che lunit dItalia non sarebbe stata una condizione migliore perla politica della penisola in quanto era ancora legata al senso di autonomia cittadine e regionale.

La fortuna
Alla fine del 1500 era considerato il pi grande storico del suo tempo. Con lottocento si assiste a una svalutazione della sua opera. De Sanctis contesta la figura di uomo da lui proposta: un uomo subdolo, incline a corruzione , senza slanci ideali perch al caso non vi rimedio. Comunque importante la capacit che ebbe di rileggere la sua vicenda politica con gli occhi di uno storico.

LUDOVICO ARIOSTO
La vita
Nacque nel 1474. Tent le sue prime prove da poeta componendo poesie damore. Il padre lo destin alla giurisprudenza ma non si appassion a questi studi e cos venne lasciato libero di seguire la sua vocazione per la letteratura. Nel 1494 divenne discepolo di Gregorio da Spoleto e la sua conoscenza del latino in cinque anni miglior sensibilmente. Nel 1500 muore il padre e si trova ad essere padre di famiglia a capo dei fratelli minori non ancora indipendenti. Questo segna la fine della sua giovinezza. Per provvedere ai bisogni familiari entr al servizio degli Estensi, come il padre. Nel 1503 prende gli ordini minori ed entra al servizio presso il cardinale Ippolito dEste. Segu il cardinale in importanti missioni diplomatiche (ma si rifiut di seguirlo in Ungheria). Si spos in segreto nel 1528. Muore nel 1533.

La lirica
Ariosto scrisse liriche di tematica amorosa, riflessiva e anche scherzosa sia in latino che in volgare. Scrive anche testi eruditi e doccasione, come un carme celebrativo delle nozze di Alfonso dEste con Lucrezia Borgia. Scrisse le Rime in volgare e i modelli che prende in considerazione sono: quello petrarchesco e i classici latini( in particolare Orazio). Il poeta era attratto da Orazio non solo per questioni formali ma anche perch questi prediligeva il gusto per lozio letterario (considerata la condizione di vita ideale per il letterato poich consente di osservare e assaporare meglio la vita).

Il teatro
Il teatro fu una passione di Ariosto sin dalla giovane et, infatti fece parte della compagnia teatrale incaricata degli Estensi di gestire gli spettacoli di corte. Era abile organizzatore di spettacoli e si distinse per essere ottimo autore di commedie in versi. Egli fonda la commedia regolare( 5 atti preceduti da un prologo). si dedica alle opere teatrali da giovane e in seguito dopo la stesura dellOrlando furioso.

Le satire
Vennero scritte da un Ariosto gi adulto e rimandano al modello delle satire di Orazio.. sono una matura biografia morale e intellettuale dato che sono legate ad esperienze di vita reale. Nella satira 1 emergo il la riluttanza del poeta a seguire il cardinale Ippolito dEste nel viaggio in Ungheria( il ruolo di poeta non quello di guardiano di cavalli). Nella seconda satira motiva la sua scelta a non voler prendere gli ordini ecclesiastici maggiori (mantenere la sua libert) e fa una sottile accusa alla Curia romana( sono questi gli anni della critica di Lutero alla Chiesa cattolica). Nella satira 3 Ariosto fa un ritratto di se al servizio del duca Alfonso primo (vita contrassegnata da tranquillit, ritenuta la vita ideale secondo la concezione di Orazio). Nella satira 4 si parla del periodo che trascorse come governatore della Garfagnana. Nella satira 5 consiglia il cugino nella scelta della moglie. Nella satira 6 chiede personalmente a Bembo di aiutarlo a trovare un giusto insegnante per il figlio. Nella satira 7 dice del rifiuto di avere lincarico di ambasciatore presso papa Clemente settimo. Dalle satire di Ariosto emerge la visione negativa dellautore circa la vita di corte, che vedeva dominata dalla ricerca della gloria e della ricchezza.

Le lettere
Sono una testimonianza diretta della vita dellautore. Ci trasmettono un immagine del poeta, nonostante egli non abbia organizzato le sue lettere (che non avevano quindi lo scopo di intrattenimento letterario).

LOrlando furioso (poema cavalleresco)


lopera maggiore di Ariosto e lautore vi si dedic per oltre dieci anni a partire dal 1504. Tre furono le edizioni, rispettivamente nel 1516, 1521 e 1532. La terza edizione era rivista e corretta ed ebbe a modello quanto detto nelle Prose sella volgar lingua di Bembo. Lopera un romando policentrico: sono numerose le vicende e si intrecciano fra loro. Sullo sfondo vi la lotta tra i paladini di Carlo Magno e i saraceni. Ariosto s inserisce nel filone delle chansons de geste. Il riferimento immediato quello dellOrlando innamorato di Boiardo ( Boiardo aveva rinnovato il genere epico unendo temi eroici e guerreschi a quelli amorosi del romanzo bretone). Ariosto vuole proseguire le trame iniziate da Boiardo. Lopera di Boiardo era cara agli Estensi, che in essa venivano celebrati: si parla ad esempio del matrimonio di Ruggiero ( combattente pagano) con Bradamante ( cristiana); dopo il loro matrimonio avr origine la casata dEste. La materia complessa viene organizzata in modo raffinato dal narratore (alter ego di Ariosto) che interviene anche con commenti personali. Importante anche la componente fantastica, segnalata con la presenza del mago Atlante, dellIppogrifo (cavallo volante) e dalla maga Alcina. Il personaggio principale Orlando (secondo il titolo, dato che compare solo nellottavo canto). Ariosto fa conoscere al paladino la pazzia: respinto dalla bella Angelica di cui innamorato, diventa pazzo per amore. La pazzia vista come degradazione delamino umano fino allo status di bestia che rendono Orlando irriconoscibile. La pazzia damore una realt su cui lautore fa riflettere i suoi lettori. Recupera spunti dalla tradizione letteraria a lui precedente : Petrarca perch fu interprete del dolore damore e da Orazio perch spinge a ri fiutare tutti gli eccessi in quanto forme di pazzia. Ma il poema non ha intento puramente moralistico, infatti i momenti tragici sono smorzati attraverso lironia. Centrale limpresa del recupero del senno di Orlando, che riacquista sul finale la propria identit. Alfonso, per riuscirci scende allinferno ( e cos viene fatta una piccola parodia della Commedia dantesca) e poi sale fino in paradiso e raggiunge i cieli della luna ( si riteneva che la luna fosse il luogo dove finivano le cose perse, in questo caso il senno). I pazzi al tempo in cui visse lautore erano chiamati anche lunatici poich si credeva che la pazzia fosse legata alle fasi lunari. Tutti i personaggi dellopera sono spinti dal desiderio, non solo Orlando. Questo desidero spinge i personaggi alla ricerca dellamato/a. la grandezza dellautore non sta nel mostrare come gli uomini siano guidati da istinti e illusioni ma nel far vedere come siano spesso questi che danno il senso alla nostra esistenza. Grande attenzione data quindi ai temi di follia e desiderio. Questo avvicina lautore a Erasmo da Rotterdam, che in Elogio della follia aveva mostrato come spesso quella che chiamiamo follia a muovere il mondo. Secondo molti interpreti lOrlando furioso mostra come anche in un periodo di grande rinascita culturale come il Rinascimento si colga la crisi dei comportamenti delluomo o della sua razionalit. Lopera si confronta anche con la realt storica: spesso si parla di eventi contemporanei o passati , forse per esaltare la casata dEste ma anche per affrontare temi quali le nuove scoperte geografiche o la nascita di nuove armi da guerra.

La fortuna
La critica sullopera inizi nel 1530 grazie al grande successo di pubblico che subito ebbe. Molti lo ritennero unopera che mirava soltanto allintrattenimento e quindi senza spessore strutturale e culturale. Iniziarono i contrasti fra i sostenitori di Ariosto e quelli di Tasso (che realizza un poema eroico alternativo a quello di Ariosto)) e questi contrasti proseguirono per molti anni. Nel frattempo molti furono gli scrittori che lo imitarono (per esempio Cervantes nel Don Chisciotte). Pi di recente la critica si incentrata sullo studio delle tre diverse edizioni del poema.

TORQUATO TASSO

La vita
Nacque a Sorrento nel 1544. Segu il padre in numerose citt: Salerno, Napoli, Roma, Bergamo, Urbino e poi a Venezia, dove inizi a scrivere un poema sulla prima crociata: la Gierusalemme. Nel 1562 pubblica il Rinaldo (poema cavalleresco) e si reca allUniversit di Bologna, ma viene cacciato perch aveva scritto una satira su insegnanti e studenti. Nel 1565 entra al servizio del cardinale Luigi dEste e nel 1572 passa al servizio di Alfonso secondo. Nel 1573 scrisse il dramma pastorale Aminta e nel 1575 fin di scrivere la Gerusalemme liberata. Ora inizia un periodo di difficolt. Manifesta sintomi di squilibrio mentale e si autodenuncia al tribunale dell Inquisizione. in preda a crisi depressive e scatti dira. In un primo momento viene ospitato nel convento di San Francesco e poi entra allospedale di SantAnna. Qui rimane dal 1579 al 1586. Nel frattempo il suo poema viene pubblicato (interamente nel 1581). Lautore venne colto da dubbi artistici, etici e religiosi e modific lopera. La chiam Gerusalemme conquistata , ma ebb e scarso successo, a differenza della prima. Le citt dove trascorse lultimo periodo della sua vita furono Napoli e Roma, dove avrebbe dovuto ricevere lincoronazione poetica da parte del papa, ma mor prima(nel 1595).

Le rime
Ne scrisse moltissime , circa 1700. Solo a partire dal 1580 decise di raccoglierle e organizzarle. Erano divise in tre sezioni: le rime amorose, encomiastiche e spirituali. Non sono organizzate a formare un disegno narrativo e non hanno struttura unitaria come il Canzoniere di Petrarca. Spesso sono legate allesperienza biografica dellautore o parlano della vita di corte. Quelle pi apprezzate sono quelle a tematica amorosa.

LAminta
Fu definita da Tasso come favola boscareccia. Venne composta nel 1573 e venne rappresentata nello stesso anno alla corte di Alfonso secondo. un dramma pastorale scritto in endecasillabi e settenari che vanno a formare i cinque atti con il prologo iniziale. Si parla della storia dellamore di Aminta per la ninfa Silvia che non lo contraccambia, perch preferisce la caccia. Unatra ninfa cerca si convincere Silvia a contraccambiare lamore ma invano, nel frattempo Tirsi cerca di far vincere la timidezza a Aminta. Un giorno Aminta sente la notizia della morte di Silvia e cerca di suicidarsi gettandosi da una rupe. Si salva fortunosamente e Silvia si prende cura di lui e ricambia il suo amore. Lamore nella storia libero e segue le leggi della natura : Sei piace, ei lice (se piace lecito). La felicit di questa decantata et delloro minacciata dalla violenza e dalla morte. Lamore pu trasformarsi in lussuria (rappresentata a un satiro che vuole violentare Silvia) e la morte in agguato (Aminta tent il suicidio). Lopera non distaccata dal contesto storico: viene infatti rappresentata la corte ferrarese: Tirsi (alter ego di Tasso) fa un elogio ad Alfonso secondo, che colui che gli permette gli ozii letterari. Allinizio dellopera Mopso fa intendere che la corte il luogo del lusso, della vanit delle cose che toglie la schiettezza naturale delluomo. Il mondo pastorale quindi un travestimento della corte e allo stesso tempo vengono rappresentati i valori opposti a quelli cortigiani. Nellopera si colgono dunque le contraddizioni e i contrasti di idee tipici della produzione tassiana.

La Gerusalemme liberata
un poema sulla prima crociata. Egli aveva iniziato a scrivere il poema sulla prima crociata fra il 1559 e il 1560 ma poi lo aveva abbandonato e si era dedicato al Rinaldo. Inizia a scrivere il Gottifredo (parte

centrale della poi Gerusalemme liberata) e nel frattempo si dedicava alla scrittura dei Discorsi dellarte poetica. Da una parte accetta lunit dazione chiamata da Aristotele, ma dallaltra pensa che questa possa portare alla composizione di unopera piatta senza forte attrattiva per il pubblico( che ormai si aspetta vicende diverse). Vuole introdurre nellopera la variet senza distruggere lunit. Lopera come un edificio ben costruito: se si toglie una pietra (la variet perch una delle tante) lintero edificio crolla( lunit). Per Tasso lautore deve raccontare vicende storiche e anche vicende verosimili per non perdere il gusto della narrazione. Lo stile deve essere tragico e solenne anche grazie alla spezzatura dei versi (enjambement) e grazie allutilizzo di parole colte e rare. Durante la permanenza a SantAnna il testo circol in varie edizioni non autorizzate dallautore fino a prendere il nome di Gerusalemme liberata. Il pi triste per il successo dellopera fu lautore stesso che non era contento delletica e della religiosit contenuta nellopera ( credeva che non andasse bene nel periodo della Controriforma). La modific e nacque cos la Gerusalemme conquistata nel 1593, pubblicata a Roma, ma che ebbe scarso successo. Lopera narra dellultima parte della prima crociata: dal momento in cui Goffredo di Buglione viene nominato capo dellesercito fino al momento della liberazione di Gerusalemme. Le vicende hanno come sfondo la lotta soprannaturale tra Dio e il diavolo. Il diavolo cerca di sconfiggere lesercito di Goffredo con lorgoglio e con lamore. Alcuni combattenti per orgoglio si ribellano agli ordini di Goffredo, altri, vinti dalla passione amorosa sono sviati momentaneamente dal loro obiettivo. Goffredo deve quindi sconfiggere il nemico e tenere unito il suo esercito. I critici hanno trovato nellopera forti contrasti, innanzitutto quello tra genere epico e romanzesco. Quello epico dato dai grandi esempi dellantichit, quali lIliade e lOdissea; quello romanzesco dato dallopera di Ariosto, sebbene questo sia esplicitamente negato da Tasso. Inoltre la scena epica si svolge a Gerusalemme e quindi vi unit di azione, ma questo si intreccia alle vicende dei singoli personaggi, che non avvengono tutte nello stesso luogo. Sul piano dei contenuti, vengono interpretati i valori cavallereschi, come la ricerca dellamore e della gloria individuale e i valori cristiani di subordinazione allautorit, della conquista della terra santa. Dato che il clima era quello della controriforma sembra che Tasso subordini i valori cavallereschi a quelli cristiani. Da una parte vengono celebrati lascetismo cristiano e i valori cavallereschi ma i versi pi memorabili sono quelli che esaltano lamore e il piacere. I valori epico- cristiani sono incarnati da Goffredo, personaggio che mira al raggiungimento del suo scopo e ricco di pietas; i valori cavallereschi sono incarnati da Rinaldo. Entrambi i personaggi sono necessari per la conquista di Gerusalemme e si rapportano come listinto e la ragione: listinto non va annullato, importante, ma va sottomesso dalla ragione. Altro tema toccato quello della malinconia. La malinconia caratterizza il guerriero cristiano Tancredi. Egli innamorato della guerriera saracena Clorinda a questo un amore impossibile. Tancredi si batte in combattimento con un guerriero saraceno che fino alla fine non rivela il suo nome. Tancredi lo sconfigge e in punto di morte il guerriero saraceno chiede di essere battezzato. Quando Tancredi gli toglie lelmo scopre di aver ucciso Clorinda. Questa la scena forse pi famosa dellopera. Mettiamo a confronto la Gerusalemme liberata e lOrlando furioso. La prima di 20 canti, la seconda di 46. Lo stile della Gerusalemme tragico, elevato, mentre quello dellorlando furioso medio. Comunque linnovazione di Tasso sta nel rinunciare completamente allironia.

La Gerusalemme conquistata
Il numero dei canti aumentato a 24 per uniformarsi ai classici epici ( Iliade e Odissea). Goffredo e Rinaldo diventano sosia di Agamennone e Achille. Lassedio di Gerusalemme assomiglia a quello di Troia e inoltre sono state inserite scene di battaglie che prendono spunto da quelle omeriche e virgiliane.

I dialoghi
Durante il periodo di internamento allospedale di SantAnna Tasso concepisce lidea di voler dare carattere enciclopedico ( di conoscenza) alla sua opera. Da questa idea nascono i dialoghi. Sono divisi in: dialoghi speculativi e dialoghi civili. I dialoghi speculativi approfondiscono la conoscenza teorica di un oggetto, i dialoghi civili propongono modelli di comportamento sul piano etico e politico. Vengono affrontati temi quali lamore e la virt, ma anche dal carattere pi frivolo come il gioco e le maschere.

Il Re Torrismondo
una tragedia incentrata su una storia dincesto. Lopera venne aggiustata nel periodo dopo luscita dallospedale.

Le lettere
Sono molto importanti e sono moltissime: pi di duemila ( e molte ne andarono perdute). Si dividono in lettere familiari e lettere poetiche ( dove discute di questioni letterarie). Tasso utilizza stili diversi a seconda dellinterlocutore.

Le ultime opere
Le sette giornate del mondo creato dove parla della creazione del mondo. Altre opere di carattere sacro sono: Il monte Oliveto, Le lagrime di Ges e Le lagrime di Maria Vergine.

La fortuna
Tasso considerato simbolo delloppressione dello Stato su un animo libero quale quello che era e la sua pazzia viene letta come manifestazione di una sensibilit che non rientrava negli schemi sociali e costringeva lartista allisolamento e alla solitudine. La Gerusalemme liberata ebbe grande successo gi quando lautore era in vita e fece nascere un dibattito letterario fra i sostenitori di Tasso e quelli di Ariosto. Anche lo stesso Tasso partecipa al dibattito con Apologia alla Gerusalemme liberata . Gli ariostisti accusavano Tasso di essersi tenuto troppo vicino alla realt storica e quindi di aver creato un opera minore a quella di Ariosto poich manca la componente dellinventiva. Inoltre lo accusano di essersi allontanato dal fiorentino con lutilizzo dei suoi latinismi e termini colti. I tassisti invece sostennero che aveva superato la grandezza di Omero e Virgilio e quindi di aver innalzato la letteratura moderna al di sopra di quella antica. Monteverdi compose il famoso Combattimento d Tancredi e Clorinda e inoltre i personaggi dellopera di Tasso divennero personaggi importanti nei drammi musicali di importanti musicisti del tempo.

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