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PillolediDirittoSanitarioResponsabilitcivileepenaledelmedico

I Responsabilitcivileepenaledelprofessionistasanitario

acuradi RiccardoBucci DottoreinDiritto

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I Responsabilitcivileepenaledelprofessionistasanitario
Il tema della responsabilit del professionista sanitario, sia sotto il profilo civile che penale, continua, dopo decenni, a tener testa tra le annose questioni su cui gli esperti del diritto discutono. Nonostante il diritto civile e il diritto penale viaggino su due strade parallele senza quasi mai incontrarsi, il sistema della responsabilit sanitaria risulta essere peculiare, scontrandosi, spesso,ancheconqueiprincipideldirittodatuttiritenutiassuntiepacifici. In materia di Diritto Sanitario ha particolare rilievo il concetto di colpa, chiaro nelle sue definizioni giuridiche, ma evanescente quando deve essere applicato in materia di responsabilitmedica. Proprio questo concetto di colpa rappresenta lago della bilancia tra responsabilit civile e penaledelprofessionistasanitario. 1.1. LaresponsabilitPenale La responsabilit penale del professionista sanitario sorge alla violazione di disposizioni di leggespecifichelequaliprevedonoreatinormativamentesanzionatidalcodicepenaleoda leggispecifiche(T.U.L.S.,normeinmateriadistupefacenti,divivisezione,ecc.). Talitrasgressionipossonoesseredoloseocolpose. La responsabilit penale dolosa rappresentata da trasgressioni volontarie e coscienti del professionista, il quale mediante lazione o lomissione completa liter psicologico anteriormenteformatoerealizzalasuavolontdelittuosa. Tali trasgressioni specifiche nellesercizio della professione sanitaria sono, a titolo desempio: Omissionedirefertoodirapporto(art.365c.p.) Rivelazionedelsegretoprofessionale(art.622c.p.)odufficio(art.326c.p.) Falsitinatti(art.476493c.p.) Omissionedidenunciaobbligatoria,usoillegittimodelcadavere(art.413c.p.)
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Interruzioneillecitadellagravidanza(art18e19,legge194/78) Comparaggio(art170T.U.L.S.) Commerciodicampionimedicinali(art173T.U.L.S.) Prescrizioneillecitadisostanzestupefacenti(art.43legge685/75) Reati di sequestro di persona, violenza privata, ispezione corporale arbitraria e incapacit mentale procurata mediante violenza, tutte configurate successivamente a trattamentimedicochirurgoanestesiologicisenzailconsensodelpaziente. Non esiste dolo se non vi volont di trasgredire. E tale volont personale e logicamente connessa con lagire del professionista sanitario. Naturalmente ai reati come sopra elencati vanno aggiunti tutti quei reati generici, imputabili al medico non in quanto tale, quindi non specificatamentecollegatiallasuaprofessione(v.omicidiovolontario,lesionidolose,ecc.) La responsabilit penale colposa rappresenta la forma pi tipica e frequente di responsabilit professionale per quanto riguarda lattivit medica e sanitaria in generale, e, senza alcun dubbio, la fonte generatrice dei maggiori dubbi interpretativi sia in dottrina cheingiurisprudenza. Essapuesseregraduatain: Colpagrave:quandononvieneusataladiligenza,laprudenzaelaperiziapropriaditutti gliuomini,risultandoinescusabile; Colpa lieve: quando non viene usata la diligenza, la prudenza e la perizia propria delluomomedio; Colpa lievissima: quando non viene usata la diligenza, la prudenza e la perizia propria dellepersonesuperlativamentedotatediprudenzaeoculatezza. Agisce con negligenza il medicochirurgo che non ha effettuato prima dellintervento unangiografia che evidenziasse lanomalia; agisce con imprudenza il medicochirurgo che ha iniziato lintervento senza avere gli strumenti necessari per portarlo a termine in sicurezza e per fronteggiare eventuali complicanze; agisce con imperizia il medicochirurgo chesuturamaleivasisanguigni. Proprio in tema di colpa, come sopra accennato, si evidenzia la specialit della disciplina nellambitodellaprofessionesanitaria. Il Decreto Legge n. 158 del 2012 c.d. <<Decreto Balduzzi>>, indica quale criterio unico per lindividuazione della responsabilit penale del professionista la colpa grave se in presenza dialcunecondizioni: Lesercente la professione sanitaria che nello svolgimento della propria attivit si attiene a linee guida e buone pratiche accreditate dalla comunit scientifica non risponde penalmente per colpa lieve. In tali casi resta comunque fermo lobbligo di cui allarticolo 2043 del codice
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civile. Il giudice, anche nella determinazione del risarcimento del danno, tiene debitamente contodellacondottadicuialprimocomma. Con tale norma il legislatore ha tentato di porre fine ad una discussione che da decenni impegnavagiurisprudenzaedottrina. Quindi, oggi, affinch il professionista sanitario possa essere esentato da responsabilit, non basta che abbia agito con colpa lieve, ma necessario che lo stesso si sia attenuto a quelle linee guida e buone pratiche che, ad oggi, da un lato risultano estremamente generiche (anche se la loro produzione si sta fortunatamente implementando), dallaltro vengonoposteindiscussionedallastessacategoriadeimedici(inquantocomporterebbero una standardizzazione delle tecniche mediche utilizzate, favorirebbero la medicina c.d. difensivaeminerebberolanaturapropriadellaprofessioneinquantoarte). Le linee guida possono provenire da diverse fonti (circolari, regolamenti, piani sanitari) e la loro produzione proviene da organismi che godono di autorit e credibilit rispetto alla professione medica (Societ Scientifiche, Istituti di Ricerca). Esse sono atte a modificare la coscienza della stessa professione medica e sanitaria nel tempo e vengono, naturalmente, aggiornate costantemente, al fine di uniformare a livello nazionale e internazionale le tecnichediinterventogeneralmenteconosciuteericonosciute. Le buone pratiche appaiono sicuramente pi difficili da individuare. Generalmente per esse si fa oramai riferimento alle pratiche per la sicurezza dei pazienti. Alcuni esempi possono essere documenti quali: la gestione del dolore, la prevenzione delle ulcere da pressione, ladozione dellindice di deterioramento cardiaco, ecc.. Ancora da segnalare come a livello di Conferenza StatoRegioni stato demandato allAgenzia nazionale per i servizi sanitari regionali il monitoraggio delle buone pratiche per la sicurezza delle cure (http://www.agenas.it)cuisirinvia. 1.2.LaresponsabilitCivile Leobbligazioniinerentileserciziodellaprofessionesanitariasonodicomportamentoe non di risultato, nel senso che il professionista assumendo lincarico si impegna a prestare la propria opera intellettuale e scientifica per raggiungere il risultato sperato, ma non per conseguirlo. Di conseguenza linadempimento del sanitario costituito non gi dallesito sfortunatodella terapia e dal mancato conseguimento della guarigione del paziente, ma dalla violazione dei doveri inerenti allo svolgimento dellattivit professionale (Cass. 231/1969 e 3044/1972)

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Nelladempiere lobbligazione il debitore deve usare la diligenza del buon padre di famiglia. Nelladempimento delle obbligazioni inerenti unattivit professionale, la diligenza devevalutarsiconriguardoallanaturadellattivitesercitata.(Cod.civ.art.1176) Salva diversa volont delle parti, il debitore che nelladempimento dellobbligazione si vale dellopera di terzi, risponde anche dei fatti dolosi o colposi di costoro. (Cod. civ. art. 1228) Qualunquefattodolosoocolposo,checagionaadaltriundannoingiusto,obbligacolui chehacommessoilfattoarisarcireildanno(Cod.civ.art.2043) Se la prestazione implica la soluzione di problemi tecnici di speciale difficolt, il prestatore dopera non risponde dei danni, se non in caso di dolo o di colpa grave (Cod. civ. art.2236) Per tentare di riassumere i principi fondanti la responsabilit civile del professionista sanitariooanchecomunementedettaprofessionale,nonvimodoforsepisempliceche elencarne le norme comuni e generali, integrate da alcune pronunce della Corte di Cassazione. A differenza della responsabilit penale, quella civile non una responsabilit personale (pu essere anche indiretta), prevede vere e proprie presunzioni di colpevolezza e, naturalmente, non comporta la limitazione della libert personale del professionista inadempiente(anchesepugeneraregravosiobblighidirisarcimentodeldanno). Pertanto appare necessario riassumere brevemente i concetti propri di tale responsabilit, procedendo per gradi, ad elencare i motivi che possono far incorrere un medico in errori talidafarnericonoscere,insedegiudiziale,laresponsabilit. Valga il presente articolo come indicazione generale necessaria per la individuazione sistematicaebasilaredelleregolefondamentalidelcomplessosistemadellaresponsabilit civiledelmedicoeingeneraledelprofessionistasanitario. Laresponsabilitcivilesanitariaanchedenominataresponsabilittripartita. Isoggetti,generalmentecoinvolti,risultanoinfatti3: Ilprofessionistasanitario Ilpaziente LaStrutturasanitaria Ora, due sono le tipologie di responsabilit che il Codice civile riconosce. Ed entrambe portano seco diversi obblighi per la parte debitrice e quella creditrice. Esse sono la
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responsabilit contrattuale (art. 1176 c.c) e la responsabilit extracontrattuale (art. 2043 c.c.). La responsabilit contrattuale tale proprio perch esiste un contratto, un atto scritto e sottoscritto da due o pi parti che riconosce i rispettivi obblighi. In quanto atto formatosi dalla espressa volont delle parti, esso pi difficile da opporre e contestare in sede di giudizio ( prevista infatti una presunzione di colpevolezza del debitore inadempiente), lonere della prova invertito ( il debitore a dover provare che linadempimento avvenutopercausaaluinonimputabile)eilperiododiprescrizionepilungo(10anni). La responsabilit extracontrattuale una responsabilit residuale. Chiunque cagioni ad altri undannoingiustohalobbligodirisarcirlo.Essa,nonprevedendolesistenzadiuncontratto e di una volont espressa tra le parti, tende a tutelare tutte le fattispecie extracontrattuali chealtrimentinonverrebberoneanchericonosciutedegnedivalutazione.Maladifficolt per il creditore evidente. E lui che deve provare il danno e il dolo o la colpa. Il diritto si prescrive nella met del tempo (5 anni) e la colpa lieve espressamente esclusa dal danno imputabile. Riferendoci ora alla tripartizione precedente, si pu tranquillamente affermare che (al di fuorideicasiicuicisiaunrapportoprivatomedicopaziente)lastragrandemaggioranzadei rapporti di assistenza sanitaria prevedono un paziente che entra in un ospedale, conclude conlostessounrapportocontrattuale(rapportodispedalit),vienecuratodaunmedicoo altro professionista che fornisce lospedale (rapporto da contatto sociale), il quale professionista risulta essere dipendente della struttura ospedaliera stessa (contratto di lavoro). Pertanto: Lospedalecontrattualmenteresponsabileperlecurealpaziente Il professionista contrattualmente responsabile nei confronti dellospedale e in via extracontrattualeneiconfrontidelpaziente(poichtraiduenonvialcunattoscritto). Il paziente danneggiato dunque potr rivalersi in via diretta sulla struttura sanitaria (responsabilit contrattuale) e in via indiretta (e in modo decisamente pi complesso) nei confronti del medico o altro professionista sanitario (veterinario, psicologo, ecc.) che effettivamente lo ha avuto in carico (responsabilit extracontrattuale); la struttura sanitaria avr naturalmente lobbligo di risarcire il paziente, ma in via successiva la possibilitdirifarsisulprofessionistainviadirettaqualoralostessononriescaaprovare la non imputabilit del danno occorso al paziente per sua responsabilit. Ancora potrebbe essere la stessa struttura sanitaria, con laiuto del professionista sanitario, a opporre la causa imprevedibile o forza maggiore al paziente danneggiato, annullando in questo modolepreteserisarcitoriedelpaziente.
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Per concludere importante sottolineare, dopo aver osservato la colpa in diritto penale, come questo elemento rileva nel diritto civile e specialmente in riferimento alla responsabilitmedica. Lart. 2236 cod. civ. limita la responsabilit del professionista alla colpa grave come nel dirittopenale,ma: Lalimitazionedellaresponsabilitprofessionaledelmedicoaisolicasididoloocolpagravea norma dellart. 2236 c.c., si applica nelle sole ipotesi che presentino problemi tecnici di particolare difficolt e, in ogni caso, tale limitazione di responsabilit attiene esclusivamente allimperizia, non allimprudenza ed alla negligenza, con la conseguenza che risponde anche per colpa lieve il professionista che, nellesecuzione di un intervento o della terapia medica, provochiundannoperomissionedidiligenza(Cass.Sez.III,sent9085/2006) Lart. 3 del Decreto Balduzzi, introducendo come gi sopra affermato, i criteri delle linee guida e delle buone pratiche, in modo quantomeno curioso non esclude la responsabilit extracontrattualedelmedico(masoloquellapenale),matendearassicurareilsanitario, affermando che: il giudice, anche nella determinazione del risarcimento del danno, tiene debitamente conto della condotta di cui al primo periodo (attenzione alle linee guida e alle buonepratiche).

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