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SPESSO IL MALE DI VIVERE HO INCONTRATO

di Eugenio Montale 1. Spesso il male di vivere ho incontrato: 2. era il rivo strozzato che gorgoglia, 3. era l'incartocciarsi della foglia 4. riarsa, era il cavallo stramazzato. 5. 6. 7. 8. Bene non seppi, fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato

FORMA METRICA: Due quartine di endecasillabi, tranne l'ultimo verso che un settenario doppio, con sinalefe in "... nuvola, e ". Schema: ABBA CDDA. Il componimento ha un andamento discorsivo e il lessico scarno ed essenziale. Fonicamente la poesia si esprime per la contrapposizione tra i versi chiari e distesi della seconda quartina (in sintonia con limma ine dellindi!!erenza e del distacco" e i suoni invece aspri della prima quartina (in sintonia con limma ine dellan oscia esistenziale".

PARAFRASI:
Durante la mia vita ho avuto molte volte l# occasione di conoscere il male: si mani!estato nel ruscello che or o lia come un lamento$ nella !o lia secca$ nel cavallo caduto a terra. %on ho conosciuto altro &ene al di !uori di quello della realt' ne ata: e questa indi!!erenza l#ho conosciuta nella statua di pietra$ nella nuvola e nel !alco che vola verso l#alto.

FIGURE RETORICHE:
v.()* Ana!ora (era+era" v. ,)- .n/am&ement (!o lia riarsa" v. 0 Anastro!e (&ene" v. 1 Chiasmo (divina indi!!erenza"

COMMENTO: 2uesto testo pu3 essere additato come esemplare della


poetica montaliana del correlativo o ettivo$ cio del rapporto che la parola sta&ilisce con li o etti da essa nominati. Il primo verso introduce$ con un#espressione divenuta prover&iale (4male di vivere4"$ il male connaturato alla vita$ secondo una concezione d#ascendenza leopardiana 5il male di vivere6 e si ispira al v.(7- del Canto notturno di un pastore errante dellAsia: 5+a me la vita male6. Il movimento va dal so etto alla realt'$ dall#astratto al concreto:

il poeta usa in!atti un ver&o (4ho incontrato4" che materializza il concetto$ personi!icandolo$ cio presentandolo quasi come una presenza reale e !isicamente tan i&ile. %e li altri tre versi della prima quartina$ in!atti$ il 4male di vivere4 non viene evocato attraverso similitudini$ in un senso meta!orico o analo ico$ ma si identi!ica direttamente (4era4$ con ripresa ana!orica" con li o etti che lo rappresentano$ tratti rispettivamente dal re no inor anico$ ve etale e animale: 4il rivo4$ 4la !o lia4$ 4il cavallo4$ colti in un momento di precariet' e dolore$ come sottolineano li a ettivi ad essi colle ati: 4strozzato4$ 4riarsa4$ 4stramazzato4. Il malessere esistenziale del poeta prende dunque corpo nella realt' naturale. 8a dedichiamo un po# di attenzione a queste tre imma ini. 9i!erito a 4rivo4$ 4strozzato4 si ni!ica impedito nel suo corso da qualche strettoia. 8a strozzato evidentemente pi: violento che impedito per l#implicazione semantica antropomor!ica. . allo stesso modo in 4 or o lia4 traspare il lamento di una creatura viva. 2uesti termini riprendono i v (*0 del ;II canto dell#in!erno di Dante 4quest#inno si or o lian nella strozza4.1<a !o lia 4riarsa4 (e perci3 si accartoccia" dalla calura$ dall#arsura$ che rimanda al consueto tema montaliano dell#aridit' esistenziale che si rispecchia$ o ettivandosi$ nella natura. Il cavallo 4stramazzato4$ cio stroncato dalla !atica$ un#esperienza tipicamente umana. <a struttura semantica dei correlativi o ettivi sottolineata$ sul piano del si ni!icante$ dall#iterazione di suoni aspri (la =r= e la =s= in particolare" in parole di intensa espressivit': 4strozzato4$ 4 or o lia4$ 4incartocciarsi4$ 4riarsa4$ 4stramazzato4. %ella seconda quartina$ in opposizione al 4male di vivere4 che si mani!esta ne li aspetti pi: comuni della natura$ 8ontale a!!erma (ma senza condividere tale soluzione" che l#unico 4&ene4 per l#uomo consiste nell#atte iamento di 4indi!!erenza4 per tutto ci3 che se nato dal male e dal dolore. . tale 4indi!!erenza4 detta 4divina4 perch> propria della divinit' nella concezione stoica. l#apatheia$ l#apatia$ propriamente l#indi!!erenza e addirittura il disprezzo delle emozioni$ il distacco dal mondo. ?erci3 essa 4schiude4 (cio permette$ procura" il 4prodi io4 (condizione rara$ eccezionale come un miracolo" dell#unico 4&ene4 concesso all#uomo. Ai tre em&lemi del 4male4 si contrappon ono simmetricamente$ nella seconda quartina$ tre correlativi o ettivi di questa specie di 4&ene4: 4la statua4$ 4la nuvola4 e il 4!alco4. <a tripartizione$ per3$ non qui scandita dalla triplice ana!ora di 4era4 (il ver&o compare solo una volta$ al v. @"$ ma viene nettamente scandita dalle vir ole e dal polisindeto (4e... e...4". A se nalare la contrapposizione tra le due terne di imma ini$ la rima 4levato4 del v. A$ che indica un movimento dal &asso verso l#alto$ antitetica rispetto a quella del v. 0$ 4stramazzato4$ che indica un movimento dall#alto verso il &asso. Diverse$ nelle tre imma ini$ sono le modalit' dell#4indi!!erenza4$ in cui parre&&e (ma senz#altro no per 8ontale" consistere l#unico scampo al 4male di vivere4: la statua (imma ine cara della poesia crepuscolare" si caratterizza per la sua !redda$ marmorea insensi&ilit' nellora sonnolente del meri io (limma ine del meri io cara al poeta accentua limmo&ilit' e lindi!!erenza della statua"B la nuvola e il !alco perch> si levano alti al di sopra della miseria del mondo. (verso ipermetro C per rendere lo slancio del volo che porta lontano il verso si distende oltre misura rispetto

a li altri versi".
spesso= avverbio temporale che sottolinea l'immutabilit della condizione umana e del dolore come essenza della vita Eliot nel 1919 defin il correlativo oggettivo come "una serie di oggetti, una situazione, una catena di eventi pronta a trasformarsi nella formula di un'emozione particolare

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