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VDR in pratica

Valutazione del rischio degli impianti di climatizzazione: un metodo operativo

Luca Borsoi, Ugo Fonzar, Elena Borean - StudioFonzar

Introduzione
Rispetto ad altre tematiche rientranti nellambito della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, quella relativa alligiene degli impianti deputati al trattamento dellaria per il benessere ` trascurate e delle persone appare una tra le piu poco approfondite. Lo dimostra il fatto che la legislazione italiana si soffermi con poche righe sugli impianti aeraulici (1), carenza che da anni viene coperta da innumerevoli linee guida, norme tecniche, decreti regionali e ordinanze comunali. Anche lultimo Accordo Stato-Regioni del 7 febbraio 2013 [1] non prevede limiti o valori guida vincolanti. Esaminando gli artt. 17, comma 1, lett. a) e 64, comma 1, lett. c) e d) del D.Lgs. n. 81/2008 e ` comprendere che la pulizia e lis.m.i., si puo giene degli impianti aeraulici devono essere presi in considerazione nellottica di una completa valutazione di tutti i rischi presenti nei luoghi di lavoro e che la manutenzione degli impianti deve essere garantita al fine di non pregiudicare la salute dei lavoratori. Nonostante lEPA americano sostenga che non ` mai stato dimostrato che la pulizia delle cone dotte prevenga i problemi di salute, a meno che le condotte stesse non siano contaminate da agenti biologici, e che nessuna ricerca scientifica abbia mai dimostrato con fermezza che i livelli di polvere presenti negli ambienti aumentino a causa della sporcizia presente nelle condotte [2], le norme tecniche e le linee guida considerano necessaria ladozione di un piano di manutenzione preventiva allo scopo di minimizzare la contaminazione dellimpianto e delle

zone da questo servite; in tale piano devono es` fisse per la sostituzione sere previste periodicita dei filtri e per la pulizia di alcune componenti sensibili e controlli visivi o tecnici sulle varie componenti dellimpianto, seguiti da interventi di pulizia e manutenzione. La messa in atto di tutti questi interventi acquisisce maggiore im` delicati dal punportanza in contesti indoor piu to di vista igienico, come case di cura e ospedali, ospizi e asili per linfanzia. ` dellaria presenta un imUna migliore qualita patto positivo sulla salute, stando a quanto elaborato dal Center for Building Performance and Diagnostics della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania, sulla base di ` ame17 studi separati nelle scuole e universita ` attenta gestione della ricane [3]: grazie alla piu termoventilazione negli edifici verdi, problematiche sanitarie come asma, influenza, sindrome da edificio malato, problemi respiratori ed emicrania hanno riportato una riduzione nella prevalenza dei sintomi tra il 13,5% e l87%, con un miglioramento medio del 41%. ` necessario che gli impianti Per quale motivo e di trattamento aria vengano sottoposti a manutenzione e pulizia? Si parte da un semplice dato di fatto: respirare aria ` uno dei requisiti necessari al nostro benespulita e ` sere. Nel testo della norma UNI 10339 la qualita dellaria viene definita come la caratteristica dellaria trattata che corrisponde ai requisiti di pu-

Nota:
(1) D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81, allegato IV, paragrafo 1.9.1 - Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi.

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La sicurezza del luogo di lavoro rimessa alligiene degli impianti deputati al trattamento dellaria (impianti aeraulici o di climatizzazione) per il benessere delle persone occupanti resta una delle proble` trascurate e poco approfondite, non solo dal nostro legislatore ma anche dalla stessa matiche tra le piu letteratura. Il lavoro in oggetto propone un nuovo strumento dindagine, definito metodo operativo A.R.I.A., in grado di dimensionare il livello di rischio potenziale dellimpianto e di evidenziarne la relativa ` dintervento da un lato, e di indicare le modalita ` dintervento dallaltro. Si tratta di uno strumento priorita di valutazione innovativo ma perfettibile, soprattutto sulla base della sperimentazione sul campo.

rezza. Essa non contiene contaminanti noti in concentrazioni tali da arrecare danno alla salute e causare condizioni di malessere per gli occupanti. I contaminanti, contenuti sia nellaria di rinnovo che in quella ricircolata, sono gas, vapori, microrganismi, fumo e altre sostanze particolate. ` quindi classificabile secondo diversi Laria e ` in base alla quantita ` di solivelli di qualita stanze inquinanti presenti al suo interno.

 Inquinanti indoor

Nel contesto italiano, anche a seguito della crisi petrolifera degli anni Settanta, gli edifici civili hanno dovuto subire dei cambiamenti sotto il profilo tecnico e progettuale: dovendo contene` stato necessario mire i consumi energetici, e gliorare lisolamento degli edifici stessi, crean` efficace tra gli amdo una barriera sempre piu bienti interni e lambiente esterno. A fronte di ` , apportata dai nuovi questa maggior ermeticita involucri edilizi dotati di infissi maggiormente ` sostanze inquinanti risigillanti, sempre piu mangono intrappolate allinterno. Linquinamento outdoor si somma agli inquinanti che vengono prodotti allinterno, come ad esempio le polveri di toner delle stampanti, la polvere della carta, i COV dei prodotti per la pulizia, gli acari, i peli di animali. Al fine di abbassare i livelli di inquinamento indoor e di fornire nuovo ossigeno da respirare `: alle persone, si aprono due possibilita aprire le finestre alla vecchia maniera o installare un impianto di ventilazione, magari dotato di recupero di calore. La prima soluzione lascia allutente la gestione dei ricambi aria, dandogli il compito di aprire le finestre a intervalli regolari. Questo ` la spesso non avviene, compromettendo cos ` dellaria indoor. corretta gestione della qualita Gli impianti di ventilazione servono a dare soluzioni meccaniche a questo problema. Di ` , vanno monitorati, manutenuti e contro pero correttamente gestiti dal punto di vista igienico. Questi impianti, quindi, vengono utilizzati negli ambienti indoor per contrastare linquinamento dellaria interna, che viene diluito attraverso ` un milintroduzione di aria esterna: si ha cos ` dellaria per tutti i laglioramento della qualita voratori (e di tutti gli occupanti in generale), in accordo con le indicazioni fornite dal D.Lgs. n. ` quindi for81/2008. Scopo della ventilazione e nire condizioni ottimali per le persone, secondo ` il loro stato di salute, il comfort, la produttivita richiesta; limpianto quindi rimuove e diluisce ` e calore. gli inquinanti, regola umidita Alcuni inquinanti indoor provengono dallesterno e sono correlati allinquinamento atmosferico, ma la maggioranza di essi hanno origine allinterno degli edifici. Infatti, solamente lozono e il biossido di zolfo presentano concentrazioni maggiori nellaria atmosferica. In genere le concentrazioni che si riscontrano negli ambienti interni sono uguali o superiori a quelle presenti

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nellaria esterna, mentre lesposizione da ambiente indoor, dato lelevato tempo di perma` maggiore di quella outdoor. nenza, e Le linee guida del 2001 [4], infatti, riportano di uno studio condotto dalla divisione IEMB (2) dellEPA nel 1998, che ha confermato come lesposizione indoor superi quella outdoor da 10 fino a 50 volte, essendo le concentrazioni in` alte di quelle outdoor. door da 1 a 5 volte piu Gli inquinanti che si possono trovare dispersi nellaria di ambienti chiusi vengono associati a due diverse problematiche sanitarie, diventate ` frequenti negli anni: sempre piu ` la sindrome da edificio malato, in in1) una e glese sick building syndorome, mentre 2) laltra racchiude una serie di patologie correlate agli edifici stessi, dette anche building related illnesses. La sick building syndrome presenta una sintomatologia acuta aspecifica che provoca effetti neurosensoriali che si traducono in cefalea, astenia, tosse e nausea associati ad una serie di sintomi irritativi a carico di occhi, cute e prime vie aeree: questa sindrome regredisce e spesso scompare a distanza di ore o giorni dallallontanamento dalledifico in cui si riscontrano tali effetti. Allopposto, per il gruppo delle building related illnesses, che racchiude patologie specifiche quali lasma bronchiale, lalveolite allergica, lasper` sufficiente lallongillosi e la legionellosi, non e tanamento dalledificio frequentato ma sono necessarie terapie mediche. A provocare queste malattie sono agenti causali di natura chimica, fisica e biologica eventualmente introdotti a causa ` , dai materiali di codelluomo e delle sue attivita struzione, dallarredo, dagli impianti di condizionamento, dai prodotti per la pulizia e da apparecchiature come le stampanti e le fotocopiatrici, secondo concentrazioni variabili nel tempo. Occorre poi ricordare che un funzionamento non ottimale dei sistemi di filtrazione o la scelta di posizionare le prese dellaria esterna nei pressi di zone caratterizzate da elevato inquinamento atmosferico possono portare allintroduzione di inquinanti provenienti dallaria atmosferica.

Il metodo di valutazione A.R.I.A.


` destinato a quelQuesto metodo operativo (3) e la parte di impianti meccanici installati a servizio del benessere delle persone in edifici chiusi e deputati allimmissione, filtrazione, umidificazione, regolazione termica e movimentazione

Note:
(2) Indoor Environment Management Branch dellEPA, facente parte del Laboratorio di Ricerca Nazionale sulla Gestione del Rischio (NRMRL). ` stato (3) Il metodo di valutazione del rischio per gli impianti di ventilazione e oggetto di tesi di laurea al terzo anno del Tecnico della Prevenzione Luca ` degli Studi di Udine e Trieste) con tirocinio presso ARIA Borsoi (Universita srl, azienda della provincia di Pordenone specializzata nei monitoraggi e nella manutenzione soprattutto igienica degli impianti di climatizzazione.

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dellaria. Lacronimo A.R.I.A. significa Assegnazione del Rischio Impianti Aeraulici. Pur essendo lAccordo Stato-Regioni 2013 intitolato Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati alligiene degli im` descritpianti di trattamento aria, in esso non e to alcun metodo di quantificazione del possibile rischio, limitandosi a unindagine qualitativa che prevede di controllare se un determinato aspetto dellimpianto sia conforme o meno alle indicazioni fornite. Mancando, nel panorama di riferimento delle norme e buone prassi per ligiene degli impianti, uno strumento previsionale che potesse rendere lidea del livello di rischio potenziale per la po` stato polazione servita dallimpianto aeraulico, e ` oggettivo elaborato un algoritmo nel modo piu possibile, riferendosi alle indicazioni di tipo qualitativo riportate nellAccordo sopra citato.

tro, un igrometro, un campionatore daria a portata costante con relativi filtri in cellulosa. Questi strumenti vengono utilizzati per raccogliere tutti i dati da inserire nelle checklist e nei rapporti: stato di pulizia delle componenti dellimpianto, cadute di carico, determinazioni microbiologiche, determinazioni gravimetriche, tem` relativa e velocita ` dellaria. peratura, umidita

Struttura del metodo operativo


La valutazione dello stato tecnico-igienico dellimpianto aeraulico si sviluppa su tre livelli dindagine: un primo, preliminare, in cui si acquisiscono dati e informazioni di base sulledificio, legate al layout impiantistico e al contesto in cui si trova installato limpianto; un secondo, lispezione visiva, che prevede un esame a campione delle componenti dellimpianto potenzialmente soggette a maggiori criti` ; infine (se necessario) cita un terzo, lispezione tecnico-igienica, nel quale si utilizzano strumenti di misura e acquisizione dati per consentire unanalisi approfondita dellimpianto. Gli impianti semplificati strutturalmente e funzionalmente (come quelli ad esempio privi di umidificazione) seguono anchessi questo metodo operativo limitatamente alle parti di pertinenza. Dal campo di applicazione del metodo sono invece esclusi gli impianti adibiti alla regolazione della temperatura senza immissione forzata di aria esterna e gli impianti di processo per la realizzazione di particolari lavorazioni industriali.

Fonti di riferimento
Il metodo operativo qui proposto riassume le indicazioni di norme tecniche, linee guida, leggi italiane, regolamenti regionali, ordinanze comunali e uno standard americano. ` stato fornito priUn contributo fondamentale e ma dalle Linee Guida del 2006 (4) e poi dallAccordo della Conferenza Stato-Regioni 2013 relativo alla Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati alligiene degli impianti di trattamento aria.

 Strumenti e materiali necessari per utilizzare il metodo operativo A.R.I.A.


` applicabile in qualsiasi Il metodo A.R.I.A. e contesto operativo e si struttura in tre fasi distinte. Richiede diverse strumentazioni e la raccolta di vari documenti, ma per un suo migliore e completo utilizzo risulta importante laffiancamento del personale esperto in impianti aeraulici con il personale che segue normalmente la manutenzione dellimpianto, oltre che del RSPP. ` necessario prendere in esame Nella prima fase e i disegni di progetto e le planimetrie relative alleffettiva realizzazione dellimpianto, raccogliendo dati sulla manutenzione e sui controlli ` precedentemente effettuati sullimpianto. Puo essere necessario in questa fase prendere visione dallesterno di alcune parti dellimpianto per verificare la corrispondenza tra quanto schema`. tizzato nei disegni tecnici e la realta Nel caso in cui si voglia verificare che la classe ` nedi filtrazione sia adeguata al contesto, sara cessario lutilizzo di strumentazioni per la misura di diversi inquinanti dellaria esterna e interna, e di apparecchi per misurare i flussi daria. Per lispezione visiva si utilizzano strumenti di acquisizione di immagini, in modo da poter ` apdocumentare quanto osservato. Per la piu profondita ispezione tecnica sono necessari una fotocamera, una videocamera per ispezione a testata rotante, un anemometro, un termome-

Questa prima fase, propedeutica allispezione visiva, prevede la raccolta di informazioni relative alledificio sul piano organizzativo, manutentivo, strutturale e ambientale. Vengono controllate tutte le documentazioni disponibili, tra cui le planimetrie e i disegni di costruzione, andando poi a compiere un sopralluogo delledificio. La persona che ha il compito di acquisire le informazioni previste si avvale di riunioni e incontri con i proprietari o gestori delledificio e con i responsabili della gestione degli impianti del Responsabile e delle manutenzioni, nonche del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). I dati rilevati faranno da punto di partenza per le fasi dindagine successive. Si parte dallobbligo sancito dallallegato IV del Testo Unico Sicurezza (5): se gli impianti aeraulici installati vengono utilizzati, devono

 Ispezione preliminare

Note:
(4) G.U. 3 novembre 2006, n. 256 Accordo della Conferenza Stato-Regioni 5 ottobre 2006, Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione. (5) D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., Allegato IV - paragrafo 1.9.1.2.

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essere mantenuti funzionanti; inoltre devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori. Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto allinquinamento dellaria respirata deve essere eliminato rapidamente; occorre quindi verificare che la struttura sia adeguatamente organizzata a livello gestionale. Secondo le Linee Guida per La tutela e promozione della salute negli ambienti confinati (6), il sistema devessere progettato, costruito e installato in modo tale da permettere la pulizia di tutte le superfici interne e di tutti i componenti, avvalendosi di varie norme tecniche tra cui si ricorda la UNI EN 12097 (7) che prevede la collocazione di tutta una serie di portine di accesso lungo le canalizzazioni; queste portine di accesso non si trovano frequentemente negli impianti, anche se di recente realizzazione, trattan` disattese nella prodosi di una tra le norme piu gettazione degli impianti aeraulici. Queste portine, solitamente, vengono installate dai manutentori in fase di ispezione visiva o di manutenzione, essendo indispensabili per poter rispettare i requisiti igienici in fase di pulizia. ` comunque sufficiente che, sulla carta, Non e siano previste le manutenzioni: il D.Lgs. n. 81/2008, allart. 64, obbliga il datore di lavoro limpianto venga effettia provvedere affinche vamente sottoposto a una regolare manutenzione e pulitura, con tempistiche che verranno affrontate successivamente in questo articolo. Tutti gli interventi sullimpianto vanno raccolti in un registro (8), che deve essere facilmente e rapidamente consultabile; il registro delle ma` in allegato anche i risultati nutenzioni conterra della checklist dellispezione visiva e le misure ottenute durante lispezione tecnica. Verificata questa prima parte organizzativa, si procede con la raccolta di informazioni relative ` collocato limpianto: al contesto esterno in cui e la presa daria esterna deve trovarsi nel punto ` distante dalle eventuali fonti di inquinamenpiu to outdoor, nellottica di fornire unaria esterna ` pulita possibile, lontano ad esempio da il piu ` il ristrade molto trafficate. Molto importante e spetto dei 4 metri tra la PAE (presa daria ester` elevato di accesso alna) e il piano stradale piu lasledificio (norma UNI 10339) (9), nonche senza di cortocircuiti tra laria di espulsione e la ` frequentePAE, situazione che si presenta piu mente di quanto si possa immaginare. Occorre prestare inoltre attenzione a come sono stati progettati i bagni ciechi e i locali per fumato` opportuna classe ri, se presenti. La scelta della piu ` tecnici da affrondi filtrazione, uno dei criteri piu tare, trattata nella norma UNI EN 13779 (10), ` essere compiuta sulla base della qualita ` delpuo laria del contesto in cui opera limpianto.

prevista nella prima fase, si procede con il controllo visivo di alcune parti sensibili dellimpianto, nellambito di interventi manutentivi programmati. ` e ` quella di verificare lo stato delle La finalita varie componenti dellimpianto attraverso il controllo del loro stato igienico e della loro fun` . Il controllo deve essere svolto da perzionalita sonale qualificato (11) e prevede, come indicato dallAccordo Stato-Regioni 2013, una perio` annuale, anche se viene consigliato di dedicita terminare tale intervallo sulla base del documento di valutazione dei rischi o degli esiti delle ispezioni visive precedenti, al fine di evitare controlli non necessari. Nel caso in cui varino le condizioni di lavoro allinterno degli ambienti serviti dallimpianto aeraulico, si accerti uno stato usura delle componenti impiantistiche o vengano introdotte fonti di inquinamento temporanee, i controlli visivi ` se` frequenti. Una periodicita devono essere piu ` prevista nel caso in cui lumidificaziomestrale e ne sia adiabatica o limpianto si trovi ad operare in unarea geografica caratterizzata da elevata ` : queste due situazioni possono fornire umidita le condizioni adatte per un potenziale aumento della crescita microbica (favorendo tra laltro la proliferazione dei batteri del genere Legionella). ` di trattaDevono essere ispezionati lUTA (unita mento daria), le condotte, i terminali di mandata dellaria e, se presenti, le torri di raffreddamento: si valutano stato di conservazione e grado di sporcamento della serranda della presa daria esterna, dei filtri, della sezione di umidificazione, delle batterie di scambio termico, delle pareti dellUTA e delle torri evaporative. Le condotte, che devono risultare lavabili, non devono presentare accumuli di polvere, detriti, incrostazioni e muffe; i terminali di mandata devono essere puliti, privi di residui fibrosi e polvere. Gli esiti dellispezione vanno raccolti nellapposita checklist; questa, unita al registro degli interventi sullimpianto, rappresenta uno strumento che consente di valutarne nel tempo lo stato igienico.

Note:
(6) Linee Guida 27/09/2001, parte II - sottoparagrafo 5.3.1 (7) Norma UNI EN 12097:2007, Ventilazione degli edifici - Rete delle condotte - Requisiti relativi ai componenti atti a facilitare la manutenzione delle reti delle condotte. (8) Registro interventi effettuati sullimpianto, originariamente previsto dalle Linee Guida per la prevenzione della Legionellosi del 2000, ribadito poi con gli Accordi Conferenza Stato-Regioni del 2006 e del 2013. Si veda inoltre quanto previsto dallart. 71, commi 8 e 9. ` , clas(9) UNI 10339:1995 Impianti aeraulici al fini di benessere. Generalita sificazione e requisiti. Regole per la richiesta d offerta, lofferta, lordine e la fornitura. (10) UNI EN 13779:2008 Ventilazione degli edifici non residenziali - Requisiti di prestazione per i sistemi di ventilazione e di climatizzazione. (11) Personale specializzato che abbia una completa e appropriata formazione o che abbia una equivalente esperienza tecnica adeguata alla specializzazione richiesta (cfr. Accordo Stato-Regioni del 2006).

 Ispezione visiva

Completata la raccolta di dati e informazioni

(segue a pag. 141)

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(segue da pag. 140) Nel caso in cui tutti i controlli abbiano dato esi` e ripeteto positivo, occorre registrare lattivita ` stabilita; re lispezione secondo la periodicita ` necessario provnel caso opposto invece, sara ` rilevate, programvedere a risolvere le criticita mando un intervento di manutenzione, pulizia o sanificazione dellimpianto aeraulico. Ma qualora non fosse chiaro quale azione correttiva at` eseguire una verifica piu ` approtuare, occorrera fondita, tramite quella che viene chiamata ispezione tecnica, oggetto del paragrafo successivo. zione della sezione, la cui efficacia va valutata ` indopo 15 giorni. Se la carica batterica totale e feriore al limite ma superiore alle 103 UFC/L, ` escludere la presenza del batterio delnon si puo la Legionella e pertanto, nel caso in cui ci sia il ricircolo dellacqua, occorre provvedere alla pulizia della sezione e alla sostituzione dellacqua per poi eseguire un nuovo campionamento a di` necessario stanza di 15 giorni. Tale intervento e i batteri presenti nellacqua degli umidifipoiche catori possono contaminare laria immessa negli ambienti climatizzati durante il processo di umidificazione. Nel caso in cui sia presente la torre evaporativa, occorre un ulteriore monitoraggio biologico con ` : il limite da non superare nel le stesse modalita ` 107 UFC/L, bacino della torre di evaporazione e oltrepassato il quale occorre drenare il sistema ed effettuare un intervento di sanificazione. I batteri presenti nellacqua delle torri evaporative possono infatti contaminare laria immessa negli ambienti climatizzati se il bioaerosol viene captato dalla presa di aria esterna dellUTA. Va anche verificato che il piano di manutenzione in uso preveda lo svolgimento delle opera` di zioni di drenaggio e pulizia con periodicita almeno due volte allanno; tali operazioni andrebbero svolte sempre dopo un periodo di non utilizzo dellimpianto: in questo caso non ` normalmente necessario il monitoraggio mie crobiologico. Nelle condotte dellaria si devono effettuare dei campionamenti gravimetrici per valutare se le condizioni igieniche rientrano nei limiti di ac` forniti dallo standard ACR [6] del cettabilita 2013 (13): questi campionamenti, al fine di un corretto monitoraggio nel tempo, andrebbero eseguiti sempre negli stessi punti, come ad esempio sulle condotte di mandata, su quelle ` presente il ricircolo) o sulle sudi ripresa (se e perfici interne dellUTA; per ogni punto di prelievo si eseguono due campioni di polveri: il primo, precedentemente pesato in laboratorio, con` di determinare il particolato depositato, sentira ` eccedere il valore di 1g/m2: supeche non dovra rato tale valore si rende necessario un intervento di pulizia. Pur essendo questo il limite consigliato anche dallAccordo Stato-Regioni 2013, nel testo della norma UNI 15780 (14) si parla di 3g/m2 come massimo valore accettabile. A seguito di un intervento di pulizia delle canalizzazioni, il limite di contaminazione accettabile, se` di 0,075 g/m2: solo condo lo standard ACR, e ` limpianto puo ` essere considerato pulito. cos Con il secondo campione di polvere si effettua

 Ispezione tecnica

` approfondita delle tre prevede camLa fase piu pionamenti e controlli tecnici sulle componenti dellimpianto al fine di valutarne lefficienza, lo stato di conservazione e le condizioni igieniche; ` , permetuna volta riscontrate eventuali criticita ` idonee te di individuare le misure correttive piu e la tempistica con cui intervenire. Per poter svolgere correttamente questa ispezio` necessaria la presenza di personale speciane e lizzato in possesso di una completa e appropriata formazione [5]. ` , a causa della diversita ` delle tipoLa periodicita ` delle condizioni logie dimpianto e dalla varieta ` piu ` predetermiambientali e climatiche, non e nabile: dipende dalla valutazione dei rischi, dallesito dellispezione visiva o delle precedenti ispezioni tecniche e va quindi definita per ogni specifico contesto impiantistico. Si parla di pe` solamente nel caso vengano effettuati riodicita ` nel controlli microbiologici, di cui si trattera prosieguo del paragrafo. Prima di trattare le sezioni relative al monito` necessario puntualizraggio microbiologico, e zare che lattuale legislazione italiana non contempla valori limite di riferimento e che non sono state formulate indicazioni a riguardo dagli Organismi Istituzionali competenti in materia [1]. Tuttavia, si adottano i limiti proposti da linee guida e norme tecniche, che, pur non essendo cogenti, consentono di orientare efficacemente gli esiti del monitoraggio igienico. Come indicato nellAccordo Stato-Regioni del 2013, a livello dellUTA vanno valutate le differenze di portata a monte e a valle dei corpi filtranti, per escludere intasamenti. La stessa verifica va effettuata a livello delle batterie di scambio termico. Vanno poi eseguiti dei campionamenti nel caso in cui sia presente dellacqua nella sezione di umidificazione: la loro frequenza deve essere annuale in assenza di ricircolo o semestrale nel caso in cui sia presente lumidificazione di tipo adiabatico, mentre se lumidi` a vapore, non sono necessari conficazione e trolli grazie alle elevate temperature raggiunte in tale processo; va comunque verificata lassenza di malfunzionamenti o ristagni dacqua. Nella prova di laboratorio si misura la carica batterica totale (CBT): il risultato di tale prova deve essere minore o uguale alle 106 UFC/L (12), superato il quale occorre procedere con la sanifica-

Note:
` formanti colonie per litro, parametro che deve essere valutato a (12) Unita temperature di incubazione di 20 e 36C per determinare la crescita batterica. (13) Limiti presenti anche nelle Linee Guida del 2006. (14) Norma UNI EN 15780:2011, Ventilazione degli edifici - Condotti Pulizia dei sistemi di ventilazione.

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in laboratorio la determinazione delle cariche batteriche e fungine: non devono essere superati i valori di 30.000 UFC/g per la carica batterica e 15.000 UFC/g per la carica fungina. Se uno dei ` necessario attuare un due limiti viene superato, e intervento di pulizia o di sanificazione. ` inoltre possibile eseguire analisi mirate su orE ganismi patogeni: un esito positivo comporta sempre un intervento di sanificazione. Risulta necessario puntualizzare che i valori microbiologici andrebbero riportati come medie di tre campionamenti per punto di prelievo, come consigliato nelle linee guida sul monitoraggio microbiologico CONTARP 2010 [7]. Si consiglia poi di verificare, specialmente nel caso in cui si stia valutando la contaminazione microbiologica, che i parametri microclimatici (15) rientrino nei valori previsti per la tipologia di ambiente servito dallimpianto. Occorre poi valutare che i rivestimenti termoacustici e le serrande di taratura siano in buono stato. La verifica delle condizioni igieniche prosegue con lispezione delle condotte, eseguita tramite ausili video robotizzati in grado di arrivare nei ` punti meno accessibili, che sono spesso i piu soggetti ad accumulo di polvere e detriti. Si devono poi eseguire delle verifiche tese a confrontare quanto previsto in fase progettuale con quanto realizzato: occorre misurare a campione la portata daria ai terminali di mandata, per confrontarla con quella di progetto: si pos` avere delle indicazioni su eventuali sono cos intasamenti o malfunzionamento delle serrande. ` importante verificare poi che gli ambienti vengano utiE lizzati come inizialmente progettato, pena il cattivo soddisfacimento delle condizioni di ventilazione e climatizzazione richieste. Nel caso in cui sia variata la destinazione duso, limpianto aeraulico deve essere stato adeguatamente adattato. Al termine dellispezione tecnica, i risultati vanno riportati nellapposito rapporto, da allegare al registro degli interventi di manutenzio` o anomalie rine. Eventuali non conformita scontrate durante lispezione tecnica, anche ai sensi dellart. 64 del D.Lgs. n. 81/2008, devono essere indagate e rimosse.

tutti gli interventi di manutenzione, pulizia o sanificazione necessari. Per dimostrare e valutare lefficacia degli inter` procedere ad una ispezioventi effettuati, si puo ne tecnica post-intervento manutentivo tesa ad ` siano state riassicurare che le non conformita ` da raggiungere le migliori condizioni solte, cos di efficienza impiantistica possibile. Tutte le at` vanno sempre registrate. tivita

Metodo di valutazione A.R.I.A.


I vari parametri oggetto delle diverse ispezioni vengono integrati e suddivisi in tre diverse tabelle di valutazione, strutturate sotto forma di checklist. Per ogni variabile o parametro da controllare viene indicata in automatico unazione di rimedio, che va attuata nel caso in ` , totale o parcui si registri una non conformita ziale, con tempistiche che verranno poi definite ` in questo capitolo. Ad ogni punto di controllo e associato il riferimento normativo o legislativo, al fine di permettere un veloce controllo di riscontro nel caso in cui sorgano dubbi interpretativi in fase di discussione dei risultati. Le tre tabelle necessitano di un programma per lelaborazione di fogli di calcolo, piuttosto diffuso nel mondo dei computer. Le situazioni potenzialmente riscontrabili sono cinque: ` conforme a 1) il punto oggetto del controllo e quanto indicato nel riferimento normativo/legislativo: la situazione rientra nella prima colonna, intitolata OK; ` parziale, che 2) si riscontra una non conformita per essere clasnon possiede i pieni requisiti ne non conforme: sesificata come conforme, ne conda colonna, 50/50; 3) il controllo ha dato esito negativo, portando ` : ricade nella terza colonad una non conformita na, intitolata NO; 4) nel caso in cui non sia stato preso in esame un punto di controllo, magari non oggetto di un contratto di ispezione, o non sia stato verifi` di accedere a docato a causa dellimpossibilita cumentazioni o parti dellimpianto, non potendo quindi esprimere una valutazione sul rischio associato, si deve selezionare la quarta colonna, ` non controllato; recante n.c., cioe ` riguarda i casi in cui 5) una quinta eventualita ` possibile esprimere una valutazione di non e ` doun impianto aeraulico che ad esempio non e tato di alcune componenti (mancanza della sezione di umidificazione, mancanza delle canalizzazioni di ripresa ecc.): lintera riga va eliminata dalla tabella, non essendo pertinente con la valutazione dello specifico contesto impiantistico. ` del Dato che, ad esempio, una non conformita registro degli interventi sullimpianto non comporta certamente un rischio potenziale uguale a quello derivante da una proliferazione di Legio-

 Ciclo di intervento

Riassumendo lintera procedura operativa, una volta acquisite tutte le informazioni necessarie ad ottenere un quadro esauriente del contesto durante lispezione preliminare, si procede con le ispezioni visive, secondo determinate pe` . Se dallispezione tutti i requisiti igieriodicita ` e nici risultano rispettati, si registra lattivita si programma lispezione seguente; se invece ` , occorre avvaemergono delle non conformita lersi dellispezione tecnica per consentire controlli approfonditi, ma se a seguito dellispezio` chiaro il tipo di intervento da effetne visiva e ` necessario procedere tuare sullimpianto, non e con lispezione tecnica: occorre mettere in atto

Nota:
` relativa e la velocita ` dellaria. (15) Parametri quali la temperatura, lumidita

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` dintervento Tabella 1 - Priorita


` bassa Priorita ` media Priorita ` elevata Priorita Valore metodo ARIA minore o Valore metodo aria maggiore del Valore metodo ARIA maggiore uguale al 33% del valore massimo 33% e minore o uguale al 66% del 66% del valore massimo del valore massimo

` reso necessario differenziare le non nella, si e ` che possono comportare rischi veri conformita e propri da quelle che, pur discostandosi dalle ` di metnorme tecniche, hanno basse probabilita tere in pericolo la salute degli occupanti in mo` scelto quindi di attribuire un do diretto. Si e punteggio per ogni punto di controllo, favoren` una piena conformido le condizioni in cui vi e ` , e sfavorendo invece i casi in cui non viene ta effettuato il controllo o si accerta una non con` . Lalgoritmo e ` stato pensato in modo siformita ` americana mile a quello elaborato dalla societa VERSAR per la valutazione del rischio costituito dai materiali amiantati in opera, al fine di individuare tempi e modi per la bonifica (16). I vari punteggi sono fissi al fine di limi` del ` possibile il grado di soggettivita tare il piu valutatore. Per uniformare i criteri di valutazione dellindice di rischio, si adotta il nuovo modello monodimensionale A.R.I.A. Ad ogni punto di controllo vengono associati dei valori, che hanno `, un peso maggiore in caso di non conformita e un peso unitario se la situazione rispetta i requisiti normativi o legislativi. Vi sono poi dei ` pesi intermedi nelle situazioni di conformita parziale o nei casi in cui una specifica parte o punto di controllo non sia stato preso in esame. ` scelto di dare un peso intermedio o comunSi e que diverso da zero ai punti che non vengono controllati per favorire i controlli completi degli non vengano tralasciati aspetti impianti, affinche che le norme tecniche e le linee guida considera` no importanti. Lattribuzione dei vari pesi potra essere oggetto di riesame, dato che lindice ha bisogno di essere consolidato con laumentare delle sue applicazioni in contesti impiantistici. I vari coefficienti che si ottengono sono collegati tramite una relazione matematica che consente di indicare, nella parte finale di ogni ta` con la quale vanno eseguite bella, la priorita ` necessario le varie azioni di rimedio indicate; e precisare comunque che tutte le deviazioni dal quadro normativo vanno risolte nellottica di ar` impiantistica piu ` vicina rivare a una conformita possibile al 100%. Per consentire una valutazione del possibile rischio, sulla falsariga del diffuso modello R=P6D, si suddividono i risultati in tre diverse classi durgenza, che rispecchiano il livello di rischio potenziale attribuibile allimpianto aeraulico. ` dintervento sono suddivise come in Le priorita Tabella 1. ` dintervento elevata occorCon una priorita re mettere in atto nellimmediatezza o quanto prima possibile gli interventi necessari ad ab-

Nota:
(16) Lamericana VERSAR ha introdotto nel 1987 un sistema di valutazione del rischio derivante dai materiali contenenti amianto, basato su un modello ` di intervento. bidimensionale per la definizione delle priorita

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bassare il rischio, indicati nellapposita sezione; ` sia media, e ` necesnel caso in cui la priorita ` nellambito sario risolvere le non conformita ` previste per gli interventi di delle periodicita controllo e manutenzione, senza comunque superare i sei mesi; se la valutazione del rischio ` sufficiente at` bassa, e porta ad una priorita tuare gli interventi migliorativi non appena le condizioni lo permetteranno, con lobiettivo di ` conforme rendere il contesto impiantistico il piu possibile, non oltrepassando un anno di tempo. Il grado durgenza di intervento viene indicato in ognuna delle tre tabelle di valutazione; lintervallo numerico tra valori minimi e massimi di ciascuna tabella varia, da una parte, in base alle caratteristiche effettive dellimpianto, che ` ad esempio non essere in certe situazioni puo dotato di canalizzazioni di ripresa, e dallaltra, sulla base della tipologia dintervento, poiche se non viene eseguita la pulizia, non si possono ovviamente confrontare i campioni di polveri con i limiti post-intervento. ` esseLaumento dei rischi per la salute che puo re determinato da un impianto aeraulico mal` di difficile quantificazione: non funzionante e essendoci i presupposti per identificare la peri` potenziale che ogni non conformita ` incolosita troduce, data lalta differenza tra le diverse variabili e dato che il rischio espositivo, a causa ` della popolazione che fredelleterogeneita ` quenta la maggior parte degli edifici, non puo ` essere limitato a categorie ben definite, non e possibile arrivare ad una valutazione dei rischi come viene solitamente intesa nelligiene del lavoro: si tratta infatti di una stima di rischio, che pur non potendosi fondare su di ` -danno, e ` comunque una relazione probabilita ` dellimpianto di indicativa della potenzialita mettere a rischio la salute degli occupanti di ` che assume maggiore un edificio. Potenzialita ` a servizio importanza se limpianto aeraulico e di un edificio in cui le persone che lo frequentano rispecchiano le fasce di popolazione vulnerabile allinquinamento indoor, come lo possono essere i bambini, le donne in gravidanza, le persone che soffrono di asma o di disturbi cardiovascolari e gli anziani [8]. I risultati, ottenuti applicando il metodo operativo, vanno tenuti in considerazione anche al fine di controllare se quanto emerso corrisponda a quanto descritto nel documento di valutazione

dei rischi che, se necessario, va opportunamente aggiornato. ` osservare in Tabella 2 (in cui sono Come si puo riportati a titolo esemplificativo solo alcuni dei 42 parametri oggetto di valutazione), per ogni ` sufficiente inserire una punto di controllo e x nella cella corrispondente a quanto evidenziato nellindagine: in automatico, tramite un

sistema di formule concatenate, vengono visualizzate le azioni di rimedio necessarie e vengono calcolati i singoli pesi delle valutazioni, mentre nelle ultime righe appaiono le indicazioni sullintervallo massimo ottenibile dellindice A.R.I.A. e il risultato finale frutto del controllo. Nel caso in cui un punto di controllo non sia valutabile (caso trattato allinizio di questo capito-

Tabella 2 - Esempio di fogli di calcolo per ispezione preliminare, visiva e tecnica


Impianto a servizio delledificio: Sito in: Data: Compilato da: Peso Modello A.R.I.A. 4

Controllo

OK

50/50

NO

n.c.

Riferimento normativo

Azioni di rimedio

ISPEZIONE PRELIMINARE Sistema costruito in modo tale da permettere pulizia x Linee Guida 27/09/2001 UNI EN 12097 x Linee Guida 7/02/2013 Accordo Stato-Regioni 2006 UNI 10339:1995 Linee Guida 4/04/2000 ISPEZIONE VISIVA Filtri sostituiti entro il tempo dutilizzo previsto dal costruttore Assenza depositi di calcare, incrostazioni e acqua nella sezione di umidificazione Assenza sporcizia, residui fibrosi, polvere e sporco sui terminali di mandata Particolato depositato = 1 g/m (= 0,01 g/100cm2) Carica batterica sulla polvere = 30.000 UFC/g Corretto funzionamento delle serrande Portata daria terminali di mandata corrisponde a quanto progettato ... ` priorita bassa # x x
2

Creare punti daccesso Elaborare registro

VDR in pratica

Presenza registro ...

Collocazione PAE a 4 m da ter` ra o piu Presenza filtri a monte UTA classe ... x

Spostare PAE secondo norma Nessuna azione

3 1

Linee Guida 7/02/2013 Linee Guida 7/02/2013 Linee Guida 7/02/2013

Sostituire filtri

Nessuna azione

Nessuna azione

ISPEZIONE TECNICA x Nessuna azione Linee Guida 7/02/2013 e NADCA ACR 2013 x Linee Guida 7/02/2013 e NADCA ACR 2013 Linee Guida 7/02/2013 Linee Guida 7/02/2013 ... ` < priorita media # Intervento di pulizia o sanificazione Nessuna azione / 1

1 2

...

... ` < priorita alta

Indice A.R.I.A. Riepilogo situazione

13

26

Valore massimo metodo A.R.I.A. Valore minimo metodo A.R.I.A.

39 10

Risultato indice A.R.I.A. ` dintervento Priorita

26 media

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Tabella 3 - Esito ispezione preliminare


... ` priorita bassa # ... ` < priorita media # ... ... ` < priorita alta

Indice A.R.I.A. Riepilogo situazione

14

27

Valore massimo metodo A.R.I.A. Valore minimo metodo A.R.I.A.

41 11

Risultato indice A.R.I.A. ` dintervento Priorita

36 alta

Caso pratico
Si riporta di seguito un estratto della valutazioFigura 1

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lo), una volta rimossa la relativa riga vengono automaticamente aggiornati tutti i valori relativi ` , cos ` da ottenere uno struallindice di priorita mento di valutazione perfettamente modellabile sulle caratteristiche di ogni particolare contesto impiantistico. Essendo tre le tabelle utilizzabili, si possono ot` dintervento, non tenere da due fino a tre priorita essendo in alcuni casi necessario eseguire lispezione tecnica (come spiegato precedentemente). Adottando un approccio cautelativo, in linea con le tecniche della prevenzione, va tenuta in ` dintervento che rapconsiderazione la priorita ` critica, che quindi presenta la situazione piu espone gli occupanti delledificio ad un maggior rischio impiantistico. Occorre comunque mettere su due piani diversi la valutazione pre la ri` approfondite, poiche liminare e le due piu ` a livello gestionale soluzione di non conformita e strutturale, come ad esempio la riprogettazione di parte dellimpianto, necessita solitamente ` lunghi rispetto a quelli necessari di tempi piu per lo svolgimento di interventi di pulizia e manutenzione.

ne che ha avuto come oggetto un impianto aeraulico a servizio di una piscina del Nordest Ita` significativi tra quelli finora lia, uno dei casi piu valutati con il metodo A.R.I.A. ` cominciato con lispezione preliminare: la Si e manutenzione era carente e non vi erano docu` di Trattamentazioni relative allUTA (Unita mento Aria). Le planimetrie, pur essendo datate, rispecchiavano piuttosto fedelmente il layout impiantistico, mentre lUTA era in servizio da decine di anni. Limpianto risale agli anni Ot` stata tanta. La presa dellaria esterna (PAE) e realizzata a poche decine di centimetri da terra, di fronte a un parcheggio sterrato (Figura 1): questo risulta in pieno contrasto con quanto previsto dalle norme tecniche. Non essendo presenti le portine daccesso lungo le canalizzazioni (segno che limpianto non era mai stato ` stato oggetto di monitoraggio e/o bonifica), e necessario installarne di nuove per poter effettuare successivamente lispezione visiva. Al termine di questo primo livello di valutazione, il metodo A.R.I.A ha dato come esito una ` dintervento alta, con punteggio di 36 priorita su 41 (Tabella 3): ` facile La successiva ispezione visiva, come e immaginare, ha confermato quanto si poteva intuire dalle premesse: le canalizzazioni erano ca-

ratterizzate da una coibentazione interna in lana minerale ormai satura di polvere; nelle condotte di ripresa, la telecamera su aspo utilizzata per ` stata perfino sommersa dalispezione video e gli accumuli di polvere depositatisi negli anni (Figura 2). Anche lUTA presentava una condizione interna degradata, con ruggine, calcificazioni e accumuli di varia natura (Figura 3), ` mentre le sezioni filtranti non assolvevano piu alla funzione inizialmente prevista (Figura 4). I terminali di mandata e di ripresa rispecchiavaFigura 2

no fedelmente le condizioni igieniche dellU` vedere dallo stato della griglia TA, come si puo di ripresa presente nella zona spogliatoi (Figura 5). ` osservare nella Tabella 4, il risulCome si puo tato della valutazione nellispezione visiva ha ` dintervento alta (puntegespresso una priorita gio di 44 su un massimo di 46): globalmente, secondo il metodo A.R.I.A., il contesto presen` di intervento elevata, che imta una priorita plica la messa in atto nellimmediatezza o quan-

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Figura 3 - Interno dellUTA

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to prima possibile delle necessarie azioni cor` rirettive, al fine di risolvere le non conformita levate. Lintervento ha evidenziato una situazione inFigura 4 - Sezioni filtranti

terna delle canalizzazioni e dellUTA estrema` degli immente critica, ma in linea con leta ` stato necessario pianti, al punto tale che non e eseguire lispezione tecnica, avendo quella visi-

Figura 5 - Griglia di ripresa

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Tabella 4 - Esito ispezione visiva


... ` priorita bassa # ... ` < priorita media # ... ... ` < priorita alta

Indice A.R.I.A. Riepilogo situazione

15

30

Valore massimo metodo A.R.I.A. Valore minimo metodo A.R.I.A.

46 9

Risultato indice A.R.I.A. ` dintervento Priorita

44 alta

VDR in pratica

va fornito dati sufficienti per orientare gli interventi successivi. Le gravi condizioni di inadeguatezza tecnica e igienica dellimpianto riscontrate durante lintervento, hanno portato a escludere interventi di pulizia di dubbia efficacia, essendo le canalizzazioni dotate di coibentazione interna realizzata in lana minerale ed essendo lUTA ormai obsoleta, fortemente compromessa da corrosione e anchessa coibentata internamente con quello che rimaneva di un materassino in lana minerale: non vi erano infatti margini di miglioramento pur ipotizzando di eseguire un accurato interven` quindi optato to di bonifica dellimpianto. Si e per consigliare una totale sostituzione dellimpianto con uno di nuova realizzazione. Non appena saranno terminati i lavori per la ` messa in funzione del nuovo impianto, verra predisposto un piano di manutenzione, modellato sullo specifico contesto impiantistico, al fine di garantirne una migliore gestione nel tempo.

Conclusioni
La valutazione del rischio per gli impianti di ` stata strutturata in tre diversi climatizzazione e livelli dindagine, nei quali vengono raccolti dati e informazioni volti a esaminare le caratteristiche e lo stato igienico degli impianti stessi. Ogni livello dindagine mira a far emergere tut` che, in un contesto delicato te quelle criticita come quello degli ambienti indoor, collegate tra di loro possono portare allo scadimento delle condizioni di salute degli occupanti degli edifici. Non essendo presenti in letteratura degli strumenti previsionali per dimensionare il ri` stato creato un algoritmo ogschio potenziale, e gettivo, che fosse in grado di fornire delle stime semiquantitative: lo strumento ottenuto, che viene definito metodo operativo ` funzionale a evidenziare il rischio A.R.I.A., e ` dintervento da potenziale e la relativa priorita ` dintervento dalun lato, a indicare le modalita laltro. Si tratta di uno strumento di valutazione innovativo ma perfettibile, soprattutto sulla base della sperimentazione sul campo, che in questa prima fase appare comunque molto incoraggiante. Nonostante questo metodo operativo ponga sot-

to analisi tutti gli aspetti normati del contesto ` degli impianti a serviimpiantistico, nella realta zio degli edifici tale metodo potrebbe trovare ` : alcuni documenti possono risultare difficolta mancanti o inesistenti, il personale interno ad` essere occupato o detto alle manutenzioni puo irreperibile o non competente, alcune componenti dellimpianto possono non essere presenti ` o inaccessibili e a causa di scarsa disponibilita temporale ed economica non possono essere effettuati controlli e analisi troppo approfonditi. La pulizia, ligiene e lefficienza degli impianti di climatizzazione possono influenzare la salute degli occupanti degli edifici, pertanto si dovrebbero compiere tutti gli sforzi necessari, soprattutto a livello economico, per mantenere i rischi ` bassi per la salute degli occupanti ai livelli piu possibili. Tuttavia, appare chiaro come nel cor` dintervento e la perceso degli anni le priorita zione del rischio stesso si siano concentrate in altri ambiti dellambiente di lavoro, oggetto di apposita legislazione italiana (come nellesem` pio della normativa antincendio), ponendo cos la tematica degli impianti di climatizzazione agli ultimi posti nellottica della valutazione dei rischi. Inoltre, lattuale situazione economica non sembra favorire il perseguimento della sicurezza e prevenzione nelle aziende, anche se in un periodo di tagli, linvestire in sicurezza dovrebbe costituire un valore aggiunto per unorganizzazione. Con lAccordo Stato-Regioni del 7 febbraio ` cercato di dare un impulso a tale pro2013 si e blematica, con il risultato che le aziende virtuo` si dimostravano attente alla gestione se che gia degli impianti aeraulici si sono trovate in una ` , mentre quelle che ancondizione di conformita cora non avevano mai controllato lo stato degli impianti, sono dovute correre ai ripari. Occorre puntualizzare che lAccordo sopracitato non prevede che la procedura operativa debba essere svolta in tutti i suoi punti, consentendo in determinati casi di fermarsi al controllo ordinario o allispezione visiva, procedendo direttamente con la bonifica dellimpianto. Con laumentare della percezione del rischio correlato agli impianti aeraulici e la sempre ` degli occupanti, la promaggiore vulnerabilita ` essere seguita in tutte le sue parti cedura potra e il metodo essere applicato in un sempre maggior numero di contesti impiantistici.

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