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L'immigrazione in Italia, se ci si riferisce allo stato unitario, appare come un fenomeno relativamente recente, che ha cominciato a raggiungere dimensioni significative all'incirca nei primi anni settanta, per poi diventare un fenomeno caratterizzante della demografia italiana nei primi anni del XXI secolo[1]. Nel 2010 l'Italiaera il quinto Paese europeo per numero assoluto di stranieri residenti, con 4,2 milioni ovverosia con il 7% della popolazione costituita da stranieri, dopo Germania (7,1 milioni),Francia (6,7 milioni), Spagna (5,7 milioni) e Regno Unito (4,4 milioni). In termini percentuali, tuttavia, si collocava decima[2].
Indice
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1 Storia 2 Caratteristiche
o o o o
2.1 Numero e provenienza 2.2 Distribuzione 2.3 Appartenenza religiosa 2.4 Immigrazione clandestina
3 Minori stranieri in Italia 4 Altre caratteristiche 5 Richiedenti asilo 6 Condizione economica degli stranieri 7 L'immigrazione nel cinema 8 Media Etnici 9 Note 10 Bibliografia
del 1998 la legge Turco-Napolitano, che cercava di regolamentare ulteriormente i flussi in ingresso, cercando tra l'altro di scoraggiare l'immigrazione clandestina e istituendo, per la prima volta in Italia, i centri di permanenza temporanea per quegli stranieri "sottoposti a provvedimenti di espulsione". La materia sar tuttavia regolamentata nuovamente nel2002, con la cosiddetta legge Bossi-Fini, che prevede, tra l'altro, anche la possibilit dell'espulsione immediata dei clandestini da parte della forza pubblica. Alla data del censimento della popolazione del 2001 risultavano presenti in Italia 1.334.889 stranieri, mentre le comunit maggiormente rappresentate erano quella marocchina(180.103 persone) e albanese (173.064)[6]; tale valore, nel 2005 era giunto a 1.990.159, mentre le comunit albanese e marocchina contavano, rispettivamente 316.000 e 294.000 persone[7].
Variazione 2005-2011 (%) 289,3 53,4 52,4 87,9 114,8 62,4 123,0 244,9 70,9 35,9 118,2 114,6 84,8
2011[8]
2013 [9][10]
Romania
248.849
968.576 452.424 482.627 209.934 200.730 134.154 121.036 130.948 90.365 106.291 82.451 109.018 98.630
1.072.342 513.374 497.761 304.768 224.588 158.308 150.462 149.231 123.529 121.483 113.881 111.121 109.374
Ucraina 93.441 Filippine 82.625 India 54.288 37.971 52.865 78.230 37.785
Bangladesh
38,1
80.320
106.498
45.572
77,9
81.094
98.679
Lanka bilancio demografico nazionale, 113,2 Pakistan 35.509 75.720 97.921 alla data del 1 gennaio 2011, Senegal 53.941 50,1 80.989 92.371 risultavano residenti in Italia [11] 4.570.317 stranieri , pari al Ecuador 53.220 72,2 91.625 90.300 7,5% della popolazione totale, con un incremento, rispetto 58.460 53,8 89.900 83.448 Macedonia all'anno precedente, del 7,9% Nigeria 31.647 69,4 53.613 66.631 (335 000 persone), in frenata rispetto all'aumento registrato nel Ghana 32.754 43,1 46.890 56.021 corso del2009 (+343.000) ed in 232,6 Bulgaria 15.374 51.134 55.378 generale il pi basso dal 2006. Nota: le comunit sovraelencate costituiscono quasi l'85% L'incremento della popolazione degli stranieri residenti in Italia al 1 gennaio 2011. straniera residente verificatosi nel corso del 2010 dovuto non soltanto a nuovi arrivi ma anche ad un saldo naturale positivo di circa 73 000 unit (risultanti da 78 000 nati contro appena cinquemila morti)[12]. In diminuzione va conteggiata l'acquisizione della cittadinanza italiana di quasi 66 000 stranieri. Il fenomeno dellenaturalizzazioni, seppure in costante aumento negli ultimi anni (+11,1% rispetto al 2009) tuttavia ancora limitato. A titolo di paragone si consideri che in Francia nei soli anni 2005 e 2006 sono state concesse complessivamente 303 000 cittadinanze[12]. da notare tuttavia che il dato complessivo degli stranieri presenti nel territorio nazionale stato corretto al ribasso in seguito al censimento generale ISTAT del 2011 della popolazione italiana, secondo il quale risultavano presenti 4.029.145 stranieri alla data del 9 ottobre di tale anno, valore pressoch triplicato rispetto a quello del precedente censimento dell'ottobre del 2001[13][14]. La differenza rispetto al dato proveniente dalle anagrafi, gi riscontrata per tutti i dati demografici anche nei precedenti censimenti, dipende generalmente da errori o mancanze nell'aggiornamento delle anagrafi comunali nei dieci anni che intercorrono tra un censimento e l'altro[15]. La popolazione straniera presenta un'et media decisamente pi bassa di quella italiana; nel 2009 i minorenni erano 932.675 (il 22% del totale) mentre gli stranieri nati in Italia (le cosiddette seconde generazioni) erano ormai 573 mila[16], cio il 13,5% del totale degli stranieri. In particolare, gli stranieri nati in Italia nel 2010 hanno rappresentato il 14% del totale delle nascite, un'incidenza circa doppia rispetto a quella degli stranieri sul totale della popolazione residente[12]. I dati delle statistiche ufficiali basate sulla residenza, come ovvio, non comprendono i numerosi stranieri che dimorano illegalmente sul territorio nazionale. La Fondazione Ismu-Iniziative e studi sulla multietnicitcon una sua ricerca del 1 gennaio 2008[17] stima la presenza di un 17,9% in pi di immigrati irregolari presenti sul territorio italiano (circa 650.000). Analizzando le zone di provenienza, si nota come negli ultimi anni ci sia stato un deciso incremento dei flussi provenienti dall'Europa orientale, che hanno superato quelli relativi ai paesi del Nordafrica, molto forti fino agli anni novanta. Ci dovuto in particolare al rapido incremento della comunit rumena che, in particolare nel 2007, all'incirca raddoppiata, passando da 342.000
a 625.000 persone e rappresentando quindi la principale comunit straniera in Italia. Ci dipeso, verosimilmente, dall'ingresso della Romanianell'Unione Europea che ha facilitato i flussi e dall'affinit linguistica. Al 1 gennaio 2011 i romeni, con quasi un milione di residenti, rappresentano la prima comunit straniera (oltre un quinto degli stranieri presenti in Italia) [12]. Accanto ad essi le principali comunit straniere presenti in Italia sono quellaalbanese, marocchina, cinese ed ucraina[12]. Al 1 gennaio 2011, circa la met dei residenti stranieri proviene da Paesi dell'Europa orientale, in particolare un quarto da Paesi di quella regione che hanno aderito all'Unione europea tra il 2004 ed il 2007. Un discorso a parte merita la comunit zingara sul territorio italiano, ripartita tra Rom (pi diffusa al Centro-Sud e con maggiore propensione alla sedentarizzazione) e in minor misura Sinti (soprattutto al Nord, ma con forte tendenza al nomadismo). Stime approssimative riportano 120.000 unit, di cui circa 70.000 di cittadinanza italiana.[18] La tabella a destra riporta il numero di cittadini stranieri residenti in Italia suddivisi per cittadinanza per gli anni 2005 e 2011. Come si pu notare, le comunit che hanno registrato un aumento maggiore provengono dall'Est Europa (in ordine, Romania, Moldavia, Bulgaria, Ucraina e Polonia) e dall'Asia meridionale (rispettivamente, India, Bangladesh ePakistan). Contenuto, invece, stato l'afflusso di nuovi tunisini, serbi e senegalesi. Nel 2012 secondo il 22 Dossier Statistico Immigrazione2012[19] in Italia vi sono 5.011.000 cittadini stranieri regolarmente soggiornanti (pari al 8,2% della popolazione totale). A inizio 2013 secondo i dati l'Istat ed Eurostat[20] (ma anche secondo l'ambasciata rumena a Roma, il Ministero italiano per le Pari Opportunit, la Caritas Italiana e quindi secondo la relazione a cura del Centro Studi e Ricerche IDOS del 22 marzo 2013[20]) in Italia risiedono 1.072.342 cittadini rumeni (che costituiscono circa il 21% della popolazione straniera inItalia e circa l'1,7% sul totale della popolazione residente in Italia); ci fa si che in Italia risieda quasi il 45% dei circa 2,5 milioni di cittadini della Romania espatriati, residenti nell'Unione Europea. Inoltre secondo i dati dellagenzia di statistica europea Eurostat, tra il 2010 e il 2012 la collettivit romena in Italia aumentata del 20,8%, superando nelle statistiche ufficiali, come gi detto sopra, di gran lunga il milione di presenze (1.072.342).
I comuni italiani con pi cittadini stranieri residenti, al 1 gennaio 2011, sono nell'ordine[21]:
Roma (294.571 unit) Milano (217.324) Torino (127.717) Genova (50.415) Firenze (50.033) Bologna (48.466) Brescia (36.884) Verona (36.666) Padova (30.933) Napoli (29.428) Venezia (29.281) Reggio nell'Emilia (28.856) Prato (28.402)
I capoluoghi di provincia italiani con la pi alta percentuale di stranieri residenti sul totale della popolazione, al 1 gennaio 2011, sono nell'ordine[21]:
Brescia (19,0 %) Reggio nell'Emilia (17,0 %) Piacenza (16,6 %) Milano (16,4 %) Vicenza (16,0 %) Prato (15,1 %) Bergamo (15,0 %)
La Moschea di Roma, la pi grande d'Europa. L'islam la religione pi diffusa tra la popolazione straniera dopo il cristianesimo
Secondo l'ultimo dossier statistico presentato da Caritas e Fondazione Migrantes nell'ottobre 2011, al 31/12/2010 i cristiani sono la prima comunit straniera d'Italia, seguiti dai musulmani. I 4.570.317 immigrati censiti in Italia a quella data risultavano infatti cos suddivisi[22]:
Musulmani: 1.505.000 Atei / Non religiosi: 196.000 Induisti: 120.000 Buddisti: 89.000 Animisti: 46.000 Ebrei: 7.000 Altri: 144.000
2012-2013
786 630
2011-2012
755 939
2010-2011
710 263
2009-2010
673 800
2008-2009
629 360
2007-2008
574 133
2006-2007
501 420
2005-2006
431 211
2004-2005
370 803
2003-2004
307 141
2002-2003
239 808
2001-2002
196 414
Nel 2010, gli stranieri residenti in Italia risultavano significativamente pi giovani dei cittadini italiani, con un'et mediana di 32,5 anni contro 44,3. Si tratta della quarta comunit straniera pi giovane tra i Paesi dell'Unione europea contro la seconda popolazione nazionale pi vecchia (dopo la Germania).[24] La presenza di allievi privi di cittadinanza italiana in costante aumento nel sistema scolastico italiano, rappresentando oggi il 9%, con punte prossime al 10% nella scuola dell'obbligo. La loro
presenza per concentrata soprattutto nelle regioni settentrionali e in particolare in alcune aree urbane, cosicch in talune scuole la percentuale risulta significativamnte pi elevata. Questi alunni rappresentano oltre 200 paesi, ben il 45% di loro proviene da soli 3 stati (Romania, Marocco e Albania). Circa l'81% di loro proviene da 19 stati (Romania, Albania, Marocco, Cina, Moldavia, Filippine, India, Ucraina, Ecuador, Peru, Tunisia, Pakistan, Macedonia, Egitto, Bangladesh, Senegal, Nigeria, Polonia, Ghana). Occorre tuttavia tenere presente che quasi la met di questi alunni, oltre 371.000, sono nati e cresciuti in Italia, parlano l'italiano come prima lingua e sono comunque bilingui, solo a causa di una legislazione basata esclusivamente sullo ius sanguinis viene loro attribuito lo status di "straniero".[25]
Tuttavia, le condizioni economiche degli stranieri migliorano con l'allungarsi della permanenza in Italia. Infatti, il reddito di una famiglia di soli stranieri residente nel Paese da pi di 12 anni in media superiore del 40% rispetto a quello di una famiglia arrivata da soli due anni. Inoltre, le entrate delle famiglie straniere dipendono per oltre il 90% da redditi da lavoro, mentre per le famiglie italiane tale quota si attesta solo al 63,8%. I redditi da capitale incidono appena per l'1,1% (contro il 5,5%) e le pensioni contano solo per l'1,9% (contro quasi il 30% delle famiglie italiane). Da osservare anche che il possesso di una laurea si traduce, in media, in un reddito solo dell'8% pi elevato rispetto a quello di chi possiede la licenza elementare. Gli italiani laureati, al contrario, guadagnano in media il 75% in pi di quelli con una licenza elementare.
I media etnici rappresentano una delle fonti principali di informazione per gli immigrati in Italia: si contano pi di 150 testate, di cui 65 a mezzo stampa, 59 radiofoniche, 24 format televisivi e siti
web tematici dedicati agli stranieri in Italia. Questi i dati[30] elaborati dal Cospe, Cooperazione per i Paesi emergenti, che segnala i casi di Stranieri in Italia, network etnico fondato nel 2000 da Francesco Costa e ISI Media, con 22 testate in lingua diffuse in tutta Europa, Speciale Mondinsieme. Per partecipaRe la citt in allegato a La Gazzetta di Reggio Emilia e Metropoli, edito con la Repubblica. Le principali fonti di informazione online sono rappresentate dal network Ethnoland, rivista bimestrale di informazione e di servizio a cura di Otto Bitjoka e da Edgar Meyer, Stringer.it e il network stranieriinitalia.it, presente sul web con il portale e la rete di siti in lingua[31]. Inoltre, Babel il primo canale televisivo in Italia dedicato ai temi dell'immigrazione e trasmette dalla piattaforma digitale Sky dall'8 novembre 2010.