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La coscienza: oltre i confini del nostro essere

La coscienza, un'energia non locale che non ha confini fisici ma si estende verso l'infinito ... di Carmen Di Muro Non sono n i miei pensieri, n le mie emozioni, n le mie percezioni sensoriali, n le mie esperienze. Io non sono il contenuto della mia vita. Sono lo spazio nel quale tutto si produce. Sono la coscienza. Sono il presente. Sono. ECKHART TOLLE Etimologicamente il termine coscienza deriva dal latino consciens, participio presente di conscre ovvero essere consapevole. Genericamente viene adoperato per indicare la consapevolezza di ci che avviene in noi, ossia quell interiore conoscimento che ciascuno ha del bene e del male liberamente operato e del giudizio che ha dei suoi sentimenti ed azioni in relazione ai principi della propria morale. Il significato che il termine Coscienza ha nella filosofia moderna e contemporanea quello di un rapporto dellanima con se stessa, di una relazione intrinseca alluomo interiore o spirituale, per il quale egli pu conoscersi in modo immediato e perci giudicarsi in modo sicuro ed infallibile. La determinazione storica del concetto di Coscienza cos correlata con quella di una sfera dellinteriorit come un campo specifico nel quale sia possibile effettuare indagini o ricerche che concernono lultima realt delluomo e, assai spesso, ci che in questultima realt si rivela, cio Dio stesso o un principio divino. Il termine Coscienza in questo senso significa, perci, non semplicemente la qualit di consapevolezza posseduta dai contenuti psichici (siano essi percezioni esterne o atti autonomi dello spirito) ma latteggiamento del ritorno a se stesso, dellindagine diretta alla sfera dellinteriorit ...

In psicologia la coscienza, ovvero la consapevolezza degli eventi mentali, non facile da definire. Due delle sue funzioni sono evidenti: la coscienza tiene sotto controllo lindividuo e lambiente e controlla i pensieri e i comportamenti.

In ambito filosofico e scientifico si dibatte da tempo su un possibile significato condiviso del termine coscienza, ma questo obiettivo comune rappresenta tuttora una meta impossibile. La coscienza non pu definirsi, ma solo descriversi Ricordi, sensazioni, vissuti ancestrali, unione e dissoluzione del proprio esserci, presenza che si concretizza nellattimo in cui noi poniamo lattenzione sulla consapevolezza di trovarci qui, in questo determinato momento, nell hic et nunc delle cose. Ma come siamo capaci di tutto questo? Molti, nel corso dei secoli, si sono spinti verso la barriera dellinconoscibile, dellinconoscibile dato da un batter di ciglia, da una stretta di mano, da dolci ricordi di momenti passati, vissuti nel concreto diventando inconcreti nellattimo in cui si plasmano e diventano parte della sfera dellesperito, di ci che abbiamo vissuto e che ora definiamo trascorso, esperienza. Esperienza, ovvero bagaglio, che ognuno di noi sin dalla nascita trasporta con s facendosi strada sul proprio percorso. Esperienza ci che ci d, attualmente, la possibilit di scegliere e direzionarci in virt di un modello esistente a cui riferisci. Linsieme delle esperienze trascorse e la possibilit di muoversi nel grande ventaglio del possibile ci che in questa sede definiremo Coscienza, ovvero la possibilit di un ritorno a se stessi, alla propria interiorit come insieme di componenti non scindibili, co-determinata dallinterazione costante della realt che ci circonda e che si svela e si partecipa della nostra stessa esistenza. Un ritorno a se stessi e al mondo, inteso come viaggio a ritroso verso lincipit, verso linizio, verso quellinconoscibile che ci appartiene sin da quando il primo vagito in questa vita stato emesso. La coscienza non una cosa tra le cose, ma lorizzonte che contiene ogni cosa affermava Husserl. Unione tra anima, corpo e mente che insieme formano la nostra totalit. Unione con il resto del creato senza il quale la nostra esistenza non sarebbe possibile. Siamo un Tutto interagentesiamo fusione, siamo UNO. Luomo appartiene alla natura, non pu osservarla dal di fuori, poich ogni atto di osservazione la modifica e la plasma. Eppure ci ostiniamo a ricercare e ad analizzare come ente a s, come fenomeno oggettivabile, ci che in verit appartiene non solo a noi esseri umani, ma allintera realt. Non a caso, oggigiorno, il lavoro di ricerca sullo spettro della coscienza viene attuato partendo da ci che dimostrabile empiricamente e procede dal presupposto che la mente cosciente sia il risultato dellattivit biologica dei neuroni celebrali. La ragione di questo sta nel fatto che molti scienziati considerano la coscienza come un epifenomeno, ovvero come il prodotto manifesto di processi elettrochimici che avvengono nel nostro cervello. Eppure la coscienza non semplicemente il risultato di reazioni molecolari e di processi chimici, ma il nucleo essenziale della natura, sua essenza, ci che i fisici quantistici chiamano Campo Unificato. La teoria del Campo Unificato (che unifica tutte le forze fondamentali presenti in natura, ossia la forza di interazione debole, la forza di interazione forte, la forza elettromagnetica e la forza di gravit) presuppone lesistenza di un singolo campo di intelligenza alla base di Tutto: mente e materia, essenza e concretezza. Questo campo immateriale perch pura coscienza, energia vibrante che permea il Tutto e che ci mette in rapporto spirituale con ogni cosa presente nelluniverso. La coscienza non si esaurisce a livello dellinterno, se cos fosse rimarremmo chiusi e non ci potrebbe essere via di comunicazione con lesterno sensibile. Al contrario le nostre vibrazioni interne, date dal

simbiotico rapporto delle nostre componenti vitali, si espandono oltre noi stessi accordandosi con lesterno, con lesistenza stessa.

La sola possibilit di accettare l'esperienza immediata che la coscienza un singolare di cui non si
conosce plurale; che esiste una sola cosa, e ci che sembra una pluralit non altro che una serie di aspetti differenti della stessa cosa, prodotta da un'illusione. E. Schrdinger Esiste una netta linea di confine tra il nostro corpo e la realt esterna solo in virt della nostra parte razionale e delle nostre convinzioni radicate, di quel velo di Maya che ancora ci separa dalla verit. Ma questa linea nulla se poniamo lattenzione sul grande scambio energetico che avviene tra il dentro e il fuori. Siamo sintonizzati costantemente con la realt che ci circonda, la nostra esistenza parte di questa continua sintonizzazione tra dentro e fuori, tra s interno ed realt esterna, tra interiorit e apertura al mondo. La Coscienza energia non locale e il suo campo dazione non va concepito entro i confini del nostro corpo ma al contrario, in modo esteso allinfinito. E energia che parla di noi e che ci dice del mondo e di come questo in ogni attimo del nostro esistere ci apre le porte verso infinite possibilit di essere. Abbiamo un potere immensosiamo parte di ununica grande Coscienza Divina, di un soffio di pura intelligenza che anima noi e tutta la realt, di un campo unificato che unisce tutti i fenomeni delluniverso, materiali e spirituali, un campo di cui noi facciamo parte integrante e che ci collega ad ogni altro essere e fenomeno delluniverso, dal pi piccolo al pi grande. Siamo parte di un unico fluire esistenzialedi quel Principio assolutodi quellUNO che con laltro LUNO si ritrova nei molti, e i molti sono infinite sfaccettature dellUNO. F. Schelling

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