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8 AEIT numero 6

Opzioni socio-tecnologiche per decision maker 1 L


Angelo Luvison Presidente di Federmanager Piemonte

Wikipedia (lenciclopedia aperta e gratuita in rete), la domanda di sicurezza, lintegrazione dei media sono solo tre esempi emblematici dellondata di innovazione tecnologica. Come e in quali settori strategici dovrebbero reagire i protagonisti attivi, i manager, gli stakeholder, costretti a sempre pi veloci decisioni e assunzioni di responsabilit?

a conoscenza, la cultura, le idee sono libere e danno luogo, collettivamente, allunico bene che si pu condividere veramente senza che diminuisca. Anzi, il sapere, se non imprigionato o costretto, si diffonde in modo esponenziale con contenuti certificati o validati dagli appartenenti alla comunit stessa, che partecipano, direttamente e senza intermediari, tanto come produttori quanto come fruitori. Questo il Leitmotiv del sapere democratico in Rete: esempio emblematico oggi Wikipedia, lenciclopedia su Internet, disponibile in decine di lingue, aperta e dinamica, e a cui si possono aggiungere con flessibilit voci, spiegazioni, documenti, collegamenti. I suoi contenuti possono essere distribuiti liberamente o tradotti senza vincoli di diritto dautore. Il processo democratico, ancorch regolato, perch sviluppato dal basso da chiunque voglia partecipare, ed in continua evoluzione. I lettori, essendo anche autori, si fanno prosumer - crasi di produttoreconsumatore, coniata dal futurologo Alvin Toffler in The Third Wave (1980). Wikipedia oggetto di critiche, spesso sensate e costruttive, da parte di intellettuali e accademici, soprattutto di estrazione umanistica, circa il problema dellaccreditamento dei suoi autori, lattendibilit dei contributi, la loro salvaguardia rispetto ad atti di vandalismo 2. Circa laccreditamento, riconosciuto che la qualit media delle voci piuttosto elevata. Circa lattendibilit, il nodo di semplice scioglimento: sufficiente incrociare le fonti operazione che il Web ha reso semplicissima. Circa il vandalismo, la soluzione allo studio di individuare un processo regolato per consentire laggiornamento dei contenuti ormai pi stabili e assestati. Lidea di un sapere democratico e gratuito , peraltro, in conflitto con il Digital Ri-

1 Le considerazioni qui sviluppate sono tratte, in parte, da due capitoli de LICT trasforma la societ (Franco Angeli, 2005), a cura di FTI-Forum per la Tecnologia della Informazione, e da Angelo Luvison Se tutto cambia, come si pu cambiare?, Technology Review (Edizione italiana), anno

XVIII, gennaio-febbraio 2006, pp. 56-61. 2 La questione della fidatezza di Wikipedia efficacemente compendiata da Elizabeth Svoboda, One-click content, no guarantees, IEEE Spectrum (International Edition), vol. 43, May 2006, pp. 51-52.

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Tecnologie digitali
ghts Management (DRM), il copyright, i diritti dautore, i brevetti e le royalty la governance. Ma quali sono le regole che stanno alla base di certi fenomeni imprevedibili a priori e che sembrano quasi germinare dal nulla? nerato si amplifica e limpresa o i consorzi partecipanti acquisiscono anche maggiori quote di mercato. Questa propriet pu essere sfruttata nellofferta di servizi o applicazioni di rete in una strategia dimpresa logica e coerente. Ammonisce, infatti, Alvin Toffler: Poich tutto accade velocemente, nel mondo degli affari molti pensano che darsi una strategia sia obsoleto. un errore. La flessibilit non pu rimpiazzare la strategia. Non averne significa solo diventare parte della strategia di qualcun altro4. Leffetto-rete costituisce, in definitiva, un formidabile motore di sviluppo dellinnovazione non solo tecnologica ed economica ma anche sociale e culturale. E la comunicazione dellinnovazione fa parte integrante dellinnovazione stessa. Il passaparola. I meccanismi di espansione possono essere interpretati facendo ricorso alleffetto schiuma, teorizzato da studiosi di fenomeni sociali di massa, effetto che consente di spiegare perch unidea, un oggetto, uninnovazione tecnologica, per meccanismi simili a forme di contagio epidemico - pandemico, piace dire oggi - riescano o no a superare il punto critico arrivando a chiari grandi successi oppure a clamorosi fallimenti. Esempi eclatanti di insuccesso sono: il Picturephone e il Betamax, questultimo sconfitto dal VHS. Fra i successi ricordiamo: appunto il VHS, il fax, il World Wide Web e lemail, il GSM e lSMS, le reti P2P (peer-to-peer), il diario online (o blog, crasi di web log), i libri di Dan Brown o sul maghetto Harry Potter, e la gi citata Wikipedia. Il punto critico di Malcom Gladwell (Rizzoli, 2000) porta motivazioni teoriche e un razionale logico allinsieme di quegli eventi che ingenerano leffetto schiuma della societ, per cui diventa di colpo visibile uno stato di effervescenza senza che nessun vero cambiamento sia avvenuto a livello della struttura sociale, economica, e persino politica, nella comunit locale o nazionale interessata. Il ronzio comunicativo, il passaparola, il tamtam, la vox populi, il gossip, la diceria - in sintesi, la comunicazione informale - si fanno tecnica e strumento di marketing per creare reti di consumatori, inducendo comportamenti imitativi. Il passaparola da link a link, tramite blog, per esempio lo strumento principe nel fenomeno della mobilitazione di folle lampo (flash mobs) per manifestazioni volanti e improvvise. Anche la politica soggetta alleffetto schiuma: i quasi quattro milioni di elettori delle primarie dellUnione il 16 ottobre 2005 ne sono un esempio. Ma diamo
dicembre 2001, pp. 34-45. Aggiornamento online Il vantaggio del valore: leconomia delle reti, luglio 2003, http://www.aei.it/luvison.pdf/. Le istituzioni politiche italiane sembrano, oggi, essersi rese conto, ancorch con ingiustificabile ritardo, del ruolo delle reti di telecomunicazioni.

Reti sociali come digital life aggregator


La forza del networking, delloperare cio in una rete di comunicazioni, sta nel creare valore e opportunit di contatti, nel condividere conoscenze in comunit allargate. Per le reti, siano esse fisiche (o tecnologiche), logiche, sociali, vale infatti la legge (intuitiva ma anche dimostrabile matematicamente) delleffetto-rete. Essa ci dice che il valore del networking per una comunit avente interessi o valori omogenei cresce con il numero dei suoi componenti: la rete fa da digital life aggregator, da catalizzatore di vita digitale. anche vero per che le relazioni interpersonali non si possono estendere ad infinitum; in pratica persino gli ipertecnologici teenager doggi mostrano un limite finito alla capacit di sostenere rapporti nella cerchia delle loro conoscenze. Gli economisti direbbero che scatta la legge dei ritorni decrescenti a mano a mano che si aggiungono utilizzatori in rete, poich non tutti possono beneficiare allo stesso modo delle potenzialit relazionali e non tutte le relazioni hanno lo stesso valore. In altri termini, se, in teoria, possiamo attivare milioni di relazioni possibili, in pratica, quelle che veramente ci interessano sono un numero assai pi limitato e sono queste che rendono conto di una quota considerevole del valore relazionale totale (modello della coda lunga o the long tail). Sulla base di questi elementi, alcuni studiosi hanno recentemente formulato la congettura che landamento della crescita del valore (economico, relazionale, culturale, ecc.) sia, tutto sommato, di tipo logaritmico 3. Una rete fisica , comunque, un formidabile generatore di traffico - scambio di messaggi di tutti i tipi - e quindi di introiti per il detentore della stessa. Ogni operatore di telecomunicazioni, ex monopolista ed ex pubblico, oppone, ovviamente, strenue difese alle ipotesi sullo scorporo (unbundling) a livello societario e proprietario della sua rete di trasporto. Per la propriet di crescita del valore, le reti sono risorse fondamentali. Ed pi saggio metterle insieme che esternalizzarle: allorch le loro dimensioni crescono, il valore ge3 Bob Briscoe, Andrew Odlyzko, Benjamin Tilly, Metcalfes Law is wrong, IEEE Spectrum (International Edition), vol. 43, July 2006, pp. 26-31. 4 Laspetto strategico stato anche trattato in Angelo Luvison, Il vantaggio del valore, Technology Review (Edizione italiana), anno XIV, novembre-

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una logica alla dinamica del fenomeno. Punto primo: idee, prodotti, messaggi e comportamenti si diffondono proprio come fanno i virus. Il contagio rapido in ambienti chiusi, ma un portatore girovago pu contaminare, o fecondare, anche aree lontane. Componente fondamentale per raggiungere il punto critico il fattore presa, per esempio di un motto pubblicitario di successo. Infatti: Se non vi ricordate quanto vi dico, perch mai dovreste cambiare modo di comportarvi, comprare i miei prodotti o vedere il mio film? Punto secondo: piccoli cambiamenti possono avere effetti straordinari. Il punto critico o di soglia costituito dal loro manifestarsi e rappresenta un momento molto delicato. I mutamenti che avvengono proprio in corrispondenza di esso possono generare effetti notevoli sia in crescita sia in regressione. Punto terzo: la regola del potere del contesto sostiene che gli esseri umani sono molto pi sensibili allambiente in cui vivono di quanto non possa sembrare: perch mai ci comportiamo in modo civile, educato, rispettosi delle convenzioni a Chiasso, ma ce ne scordiamo poco prima della frontiera italo-svizzera? Quali sono per gli agenti o attori che ci aiutano a comprendere come funzionino le regole, come queste si radichino in pratica? La societ composta grossomodo da due categorie, gli innovatori o early adopter e la maggioranza. Nella nostra, plasmata dalla moda e permeata di pubblicit, non contano pi le maggioranze silenziose, bens, le minoranze rumorose. Sono loro che possono determinare i possibili punti di svolta, rovesciare la direzione di un avvenimento, innescare una serie di cambiamenti a catena. I pochi in particolari condizioni, e in precisi contesti, decidono per tutti. Le quattro condizioni, ossia il fattore-presa, i piccoli cambiamenti, il potere del contesto e la legge dei pochi, aiutano a comprendere il senso delle epidemie sociali, chiarendo innanzi tutto in che modo sia possibile raggiungere un punto critico. Cos stato per la diffusione dei fax e poi per quella di Internet e dei telefoni cellulari, cos anche per un capo di vestiario, per un particolare taglio di capelli o per molti programmi televisivi di successo.

Sicurezza nellera di internet


A questo mondo non c niente di certo, a parte la morte e le tasse, diceva Benjamin Franklin. Anche limpero del silicio risulta particolarmente vulnerabile di fronte ad attacchi sistematici e imprevedibili, ma va difeso con le armi dellinnovazione tecnologica, con la ricerca, con gli investimenti sul

capitale della conoscenza, con lattuazione di strategie di security e di politiche che favoriscano lintegrazione di know-how e di esperienze. Quella della sicurezza una frontiera mobile, che si evolve agli stessi ritmi di sviluppo della societ. svanita lillusione (in gran parte alimentata dalleccezionale progresso e dalle mirabolanti conquiste scientifiche nel secolo passato) che nella Societ dellInformazione potesse rimanere immutato il tradizionale confine che separava la libert dalla sicurezza. La categoria della riflessione ha quindi ripreso il sopravvento, contribuendo ad allentare latmosfera di eccitazione diffusa, determinata dallesplosione di nuove tecnologie. Con sicurezza informatica sintende linsieme delle misure tecniche e organizzative volte a garantire la totale protezione delle informazioni e in particolare: lautenticazione dellutente, la disponibilit, lintegrit e la riservatezza delle informazioni e dei servizi gestiti ed erogati in modo digitale. La sicurezza informatica pone il suo fondamento nel preservare le informazioni da ogni tipo di minaccia per poter garantire continuit di business, minimizzando i danni causati da attacchi informatici e malfunzionamenti delle infrastrutture informatiche e massimizzando il ritorno degli investimenti e le opportunit di business. I ripetuti gravi attacchi subiti a pi livelli dal sistema delle reti della comunicazione mondiale, oltre a determinare un innalzamento del livello di attenzione, hanno richiamato Stati, governi e imprese ai principi della responsabilit totale e dalla security governance. La governance della sicurezza costituisce una mission, per chi opera ai vari livelli decisori, che ha il sapore della sfida, della scommessa, della conquista. Governance che consiste nel portare ordine nel disordine, sicurezza dove c timore, stabilit nei sistemi fondati sul disequilibrio, semplicit in un contesto sociologico e antropologico, che sembra caratterizzato da un unico paradigma: quello della complessit. Le potenzialit negative del contagio informatico sono stupefacenti. A met degli anni Ottanta un virus avrebbe impiegato 15 anni per colpire tutti i mezzi informatici del pianeta; i virus di oggi sono in grado di infettare il cuore di decine di milioni di computer in un secondo. Significa che tutto quello che succede nel mondo biologico al confronto impallidisce. Di fronte a una tale escalation la reazione di chi governa limpresa o listituzione deve essere: programmata ancorch pronta, razionale, bilanciata, flessibile. Nellazienda moderna, ogni iniziativa per essere efficace deve fondarsi sullazione integrata di tutte le strutture della catena del valore. Non pu esistere alcuna protezione adeguata in assenza di un efficace criterio organizzativo che comprenda:

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Tecnologie digitali

politiche, linee guida, definizioni di ruoli e responsabilit. Bisogna sempre pi porre lattenzione sui reati di competitive intelligence e di spionaggio di informazioni (spyware), che mirano alla sottrazione di dati sensibili e di valore strategico. Connettivit, portali, infrastrutture, tante le aree da presidiare con unadeguata politica della sicurezza, che passa attraverso la realizzazione di un autentico global system, in cui lattenzione per i fattori tecnologici e per la formazione culturale degli operatori dellICT (Information and Communications Technology ) devono correre di pari passo. Mentre siamo impegnati a creare dei vaccini per linfluenza, ci accorgiamo che i virus hanno gi cambiato il loro DNA. Aspetto ancor pi inquietante la possibilit, grazie a tool automatizzati, che in particolare i pi giovani, i novizi dellinformatica hanno di sferrare azioni illecite. Questo alert deve farci capire una volta di pi che la sicurezza assoluta non esiste: il rischio non si pu evitare ma si pu imparare a gestirlo. Occorre dare per scontato che i pirati elettronici padroneggiano le risorse informatiche e che, soprattutto, non hanno limiti n barriere per sferrare le loro offensive. La biometria si avvia a essere un ulteriore strumento per risolvere i problemi di certificazione e autenticazione degli accessi e per regolare il traffico generato dal popolo sempre crescente degli internauti. Analogamente, la riservatezza (privacy) non esiste in Rete, poich tutto quello che facciamo lascia tracce e viene utilizzato, come ben sa chi naviga con i motori di ricerca. E pensare che sul mito dellanonimato

una decina di anni fa circolava una bellissima vignetta del New Yorker, nella quale un cane seduto davanti a un computer confidava a un altro cane (cito a memoria): Il bello di Internet che nessuno sa che sei un cane. Lapproccio alla security governance deve essere oggi completo, olistico, sistemico: finito il tempo in cui si poteva reagire solo con la patch, cos come non bastano i cerotti contro il fumo. Che conclusione si pu trarre dagli scenari delineati nelle due sezioni precedenti? Che abbiamo due mondi in competizione: da un lato, le reti P2P, le ad hoc network, il grid computing, la miriade di sensori e dispositivi intelligenti (onnipresenti, interconnessi e intercomunicanti), lopen sofware, gli hacker, la competitive intelligence, le licenze di distribuzione CC ( Creative Commons) 5, i forum tecnici di discussione, la cultura libera; dallaltro, la sicurezza e la privacy, la biometria, la tecnologia RFID ( Radio Frequency IDentification), lIPR (Intellectual Property Rights) o i diritti digitali (DRM, Digital Rights Management) 6, i brevetti e le royalty, le regole, i sistemi di controllo e sicurezza. Il punto di equilibrio fra i due mondi dinamico e si ridefinisce costantemente, forse in modo sempre pi autonomo e meno eterodiretto, anche se varrebbe la pena di riconsiderare il negletto ma saggio ammonimento latino in medio stat virtus, che suggerisce di imboccare la via del mezzo, secondo la virt della moderazione - abusiamo ancora del latino: est modus in rebus.
5 Altrimenti detto il copyright dal volto umano. Lawrence Lessig, professore di legge allUniversit di Stanford, il padre di questo nuovo approccio al copyright, che difende le idee come un bene comune del cyberspazio. Si vedano, per esempio, David Kushner, Uncommon law: Lawrence Lessig has pioneered a new approach to copyright, IEEE Spectrum (International Edition), vol. 43, March 2006, pp. 51-52, e Lawrence Lessig, Il futuro delle idee (Feltrinelli, 2006). Altri riconosciuti guru della libera circolazione in Rete dei prodotti dellintelletto sono Richard M. Stallman, profeta del copyleft in opposizione al copyright, e Linus Torvalds, inventore del sistema operativo libero Linux. 6 A proposito di DRM, colpisce la vicenda (fine 2005) di una multinazionale della musica il cui programma antipirateria nei CD prodotti si rilevato difettoso e ha danneggiato i computer di ignari utilizzatori. Il danno non stato causato da maliziosi hacker, bens da unautorevole (e autoritaria) major che ha utilizzato una tecnologia di controllo rivelatasi pervasiva e troppo invadente. Si veda, per esempio, Wade Roush, Spyware, ovvero eccessi di difesa, Technology Review (Edizione italiana), anno XVIII, settembre-ottobre 2006, pp. 26-35.

Fonte Siemens

15 ottobre 2006

Analfabetismo numerico e percezione annebbiata del rischio


Che in un mondo che sembra ormai alfabetizzato e numerizzato tante persone si ostinino a giocare al Lotto o a cercar di leggere nel Passato le tracce inesistenti di cose che (dicon loro) si verificheranno inevitabilmente nel Futuro mostra che il mondo poi tanto alfabetizzato non 7. Il punto gi sollevato che la certezza unillusione: lalternativa non fra certezza e rischio, bens fra incertezza e incertezza. Possono migliorare linsight e la comprensione del rischio, che la quantificazione dellincertezza residua secondo probabilit, ma la certezza di per s corrisponde a un target asintotico e, quindi, irraggiungibile. Allo stesso modo, pu essere solo asintotico o ideale lobiettivo di rischio nullo e sicurezza assoluta. Moltissimi sono i casi di consenso diffuso ma disinformato che testimoniano lignoranza numerica e statistica: dai giochi dazzardo ai test medici, dalle mistificazioni dei media alla quantificazione delle nostre paure. Essi danno luogo alla debolezza concettuale nota come percezione annebbiata (biased) del rischio, della quale forniamo alcuni esempi 8. Lignoranza dei numeri. Secondo stime dellIstituto di Medicina, negli ospedali americani fra i 50 e i 100mila pazienti muoiono ogni anno per errori medici e incidenti iatrogeni, quindi, evitabili. E ancora: in Italia le vittime del tabacco per cancro polmonare e disturbi cardiaci sono annualmente alcune decine di migliaia, quelle per incidenti automobilistici circa settemila. Il terrorismo ha finora prodotto globalmente un numero di vittime decisamente inferiore, bench molti gruppi del terrorismo pi recente si siano dimostrati straordinariamente esperti nellusare Internet, le reti e le videocomunicazioni digitali per reclutare adepti, complottare, comunicare. Il paradosso del razzista. In una citt vive un nero ogni dieci abitanti. Un uomo denuncia di essere stato aggredito da un nero. La polizia simula pi volte la scena, nelle stesse condizioni di luce, con persone diverse nella parte dellaggressore. Nell80% dei casi luomo indica correttamente se il simulatore bianco o nero. Ma nel 20% si sbaglia. Lovvia domanda : quanto giustificata la sua accusa che il colpevole sia nero? All80%, sembra essere laltrettanto ovvia risposta, che invece sbagliata. Per fare una valutazione corretta bisogna considerare che in citt abita il 10% di neri. Quindi, su 100 persone 10 sono nere. Di queste 10, due verranno identificare erroneamente come bianche e 8 correttamente come nere. Dei rimanenti 90 bianchi, 18 (pari al 20%) verranno identificati erroneamente come

neri. La probabilit che laggressore sia nero dunque solo di 8/26 (cio poco pi del 30%), infatti, laggredito identifica 26 persone come se fossero neri ma solo 8 lo sono effettivamente. I mercati finanziari. Sulla Borsa sono state scritte parole molto illuminanti, che traduco da un apprezzato manuale di economia statunitense: stato detto che un investitore potrebbe scegliere le azioni lanciando freccette sulla pagina della Borsa - di gran lunga pi economico comprare un set di freccette che procurarsi levidentemente inutile consiglio di un analista professionale 9. E, pi avanti: Gli analisti cercano di prevedere un comportamento che fondamentalmente aleatorio; in realt, tentano di predire ci che imprevedibile 10. Tutto ledificio costruito da consulenti e analisti finanziari si basa sul modello della curva a campana (distribuzione di probabilit gaussiana) dei prezzi con sofisticazioni matematiche crescenti: valor medio, varianza, formula di Black-Scholes. Nella finanza della curva a campana, la probabilit di forti cali cos remota da svanire in lontananza, per cui viene ignorata. Stando ai suoi modelli, il crollo della borsa del 19 ottobre 1987 di quasi il 30% potrebbe accadere una sola volta in miliardi di anni. Nella finanza, i forti cali - ovviamente, meno probabili di quelli lievi - rimangono una possibilit concreta e calcolabile. Un altro aspetto del mondo reale di cui la finanza deve tenere conto che i mercati conservano la memoria degli andamenti passati, in particolare dei giorni volatili, e si comportano di conseguenza. La volatilit genera volatilit, capita a raffiche (burst) e grappoli (cluster). In molti casi, gli andamenti finanziari non seguono le previsioni indotte della finanza della curva a campana, che domina tuttora il discorso sia degli accademici sia di tanti giocatori nei mercati finanziari. Ed proprio in questo modo che Robert Merton e Myron Scholes con il loro hedge fund LTCM (Long Term Capital Management) hanno bruciato i soldi degli investitori nel 1998. E dire che Merton e Scholes furono insigniti del Nobel per leconomia nel 1997. Ledificio cos co7 Si veda Roberto Casati, Achille Varzi, Semplicit insormontabili. 39 storie filosofiche. (Laterza, 2004, p. 55). 8 Per la tesi qui esposta si vedano: Gerd Gigerenzer, Quando i numeri ingannano (Cortina, 2003); Michael Clark, I paradossi dalla A alla Z (Cortina, 2004); Benot Mandelbrot, Richard L. Hudson, Il disordine dei mercati. Una visione frattale di rischio, rovina e redditivit (Einaudi, 2005); Bernard Maris, Antimanuale di economia (Marco Tropea, 2005). 9 William J. Baumol, Alan S. Blinder, Economics. Principles and Policy Eighth Edition (Harcourt, 2001, p. 308). 10 Ibidem, p. 324.

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struito certamente elegante ma poggia su sabbie mobili. Non basta mascherare come scientifiche ipotesi puramente speculative, ricorrendo ad astrusi modelli matematici, come accadde per la cosiddetta bolla della new economy, che, si badi, cosa affatto diversa dalla net-economy qui trattata allinizio. Lanalfabetismo e lignoranza, spesso esibiti e vantati 11, del numero, dei dati, dei fatti quantitativi riflettono il vetusto ma radicato paradigma gentil-crociano delle due culture separate e distinte. Il paradigma da quasi centanni stabilisce una precisa, immutabile gerarchia di valore: prima ci sono larte, la letteratura, la poesia (le classiche discipline umanistiche); segue a debita distanza la scienza purch di base; signorano, o sono a distanza abissale, lingegneria, la tecnologia, tutto quanto richiama lapplicazione. In Italia le due culture, in realt, diventano tre; anzi, la tecnologia spesso non neppure considerata una componente culturale 12. La radice del nostro diffuso analfabetismo numerico e quindi di tanti ritardi e debolezze - scientifici, tecnici, economici - pu essere anche ascritta a questa artificiosa gerarchia. Se mi si perdona la battuta, bisogna evitare di perdere, nei settori tecnico-scientifici, non solo lautobus, ma anche lo scuolabus. Dopo una diagnosi deve seguire la prognosi. E allora, dove cercare possibili soluzioni?

Ricerca, innovazione, formazione


Le cosiddette attivit strategiche - formazione e ricerca - sono le prime a essere ridimensionate nei momenti di difficolt di unazienda, per cui tali difficolt non possono che amplificarsi e provocare vere e proprie criticit. Formazione, ricerca, sviluppo, innovazione sono obiettivi che non si possono non condividere e sui quali si conviene facilmente, almeno fino a quando non si passa alla enunciazione delle politiche e delle misure concrete per perseguirli. Una seconda fonte di
11 La candida dichiarazione: Ammetto di avere poca dimestichezza con dati e tabelle non risuona familiare? 12 Per la verit, anche in altri Paesi europei la mentalit non poi tanto diversa. Un esempio per tutti: Leffetto della rivoluzione scientifica, economica e industriale, che dura ormai da trecento anni e che ci ha a poco a poco sopraffatti, tale che ci toglie spazi sempre pi ampi per la libera creazione. La valanga di informazioni che ci cade addosso ci rende in un certo senso schiavi e ci impedisce di riflettere sul significato dellesistenza diceva Hans Georg Gadamer ad Anacleto Verrecchia, in un colloquio del 1987 riportato in Incontri viennesi (UTET Libreria, 2005, p. 100). E il fisico Ernest Rutherford sosteneva: Tutta la scienza o fisica o collezione di francobolli. 13 Alessandro Ovi, Offshoring technology innovation, Technology Review (Edizione italiana), anno XVII, settembre-ottobre 2005, pp. 22-23.

ambiguit il senso attribuito a queste parole da parte di chi le usa. clich comune presentare la ricerca come se questa potesse essere svolta lungo un continuum che va dalle teorie di base allo sviluppo sperimentale attraverso la ricerca applicata, arrivando infine allinnovazione, con obiettivi pratici crescenti. Un modello pi adeguato per cercare di recuperare spazi di competitivit deve vedere la ricerca applicata non disgiunta da quella di base poich le ricerche veramente importanti sono contemporaneamente tanto di base quanto applicate. Infatti, mentre consentono un avanzamento nella comprensione dei fenomeni fondamentali, sono altres motivate e contribuiscono alla soluzione di importanti problemi pratici. Le tre tecnologie-regine, ossia le componenti del triangolo magico tecnologico, che possono dare a un Paese un vantaggio competitivo, sono: lICT, le biotecnologie e le nanotecnologie - secondo quanto raccomandava Michael Dertouzos (1936-2001) dellMIT, il Massachusetts Institute of Technology. Ogni sviluppo di queste pu costituire una tecnologia dirompente o scardinante in quanto costringe unazienda a ripensare il proprio business in modo completamente diverso. In altri termini, si origina una discontinuit, pi o meno rapida, pi o meno marcata. il paradigma di Clayton Christensen, della Harvard Business School, sullinnovazione tecnologica. E questo rischio/opprtunit importante soprattutto per le imprese medio-piccole dove la diffusione dellICT, tanto nei processi quanto nella produzione, resta, da noi, bassa. Il dire: Le risorse si possono comprare; il capitale si pu prendere in prestito; la conoscenza, o know-how, deve essere sviluppata diventato quasi un truismo o un mantra, peraltro sostanzialmente disattesi nella pratica. LItalia soffre di delocalizzazione non solo dei prodotti (outsourcing) ma anche delle idee, delle capacit (offshoring). Loffshoring dellinnovazione tecnologica ci deve preoccupare forse di pi di quanto non ci preoccupi loutsourcing delle produzioni 13. E inoltre: lItalia soffre s della fuga dei talenti e dello scippo dei cervelli, ma altrettanto, e forse pi dannosi, sono lo spreco, la non valorizzazione delle intelligenze che saprebbe esprimere con le sue risorse umane pi qualificate, spesso poco o male utilizzate. Noncuranze che, senza inversioni di rotta, pagheremo sempre pi salate negli anni a venire. Conoscenza la parola-chiave, anche se abusata, per comprendere le ragioni del successo o dellinsuccesso di un Paese. Noi per da parte nostra dobbiamo: saper esprimere capacit di innovare, saper vincere con la qualit dei prodotti, dei servizi, dei processi. Per competere non

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basta tagliare lIRAP e i buoni prodotti servono pi delle riforme. Quindi pi ricerca e innovazione, pi formazione qualificata. E il divario tra finestre di opportunit e realizzazioni va considerato come un invito allimprenditorialit. Cos come una volta lItalia era capace di fare. Se si vuole formare una nuova classe dirigente servono persone che, oltre a senso di responsabilit, possiedano competenze robuste e pluridisciplinari, dal momento che produrre innovazione deriva, spesso, dalla capacit di pensare al di fuori degli schemi precostituiti e consolidati. E soprattutto bisogna imparare ad assumere rischi imprenditoriali con atteggiamento responsabile. Poca ricerca e a pioggia, pochissimi brevetti: lItalia esce dal futuro Negli ultimi 50 anni, lente americano per i progetti di ricerca avanzati della difesa (DARPA) e la National Science Foundation (NSF) hanno promosso lo sviluppo della scienza e delle applicazioni nellICT - di cui Internet non il solo risultato, ancorch il pi noto - lanciando una miriade di progetti strategici con massicci investimenti destinati in modo selettivo ad aziende e universit. Gli output, i risultati visibili di questa strategia, sono prodotti, servizi e capitale umano, che dimostrano quanto sia arbitrario innalzare muri divisori non solo tra letteratura e scienza ma anche tra scienza e tecnica. In Paesi non certamente arretrati, culturalmente ed economicamente, la locuzione inglese science and engineering costituisce di norma un tuttuno 14. Anche noi possiamo vantare un bellesempio, ahim rara avis, di questo tipo: le ricerche, negli anni Sessanta, del Nobel Giulio Natta su polimeri e materie plastiche. Questi sono i progetti che
14 significativo in proposito il libro Richard W. Hamming, The Art of Doing Science and Engineering. Learning to Learn (Gordon and Breach Science Publishers, 1997). 15 Scrive Piergiorgio Odifreddi in La scienza espresso. Note brevi, semibrevi, minime per una biblioteca scientifica universale (Einaudi, 2006, p. 13): Il nostro paese oggi agli ultimi posti fra quelli industrializzati [e non] per i finanziamenti alla ricerca e per numero di brevetti: una politica scellerata, inaugurata da politici e manager come Saragat e Valletta, che ritenevano [rispettivamente] che costruire centrali nucleari per produrre energia elettrica come costruire segherie per produrre segatura e che lelettronica un neo da estirpare. 16 F. Carassa, A. Luvison, Formazione a distanza, telelavoro, Internet, Technology Review (Edizione italiana), anno XI, gennaio-febbraio 1998, pp. 8-9.

possono dar corpo a una visione, a un disegno strategico tanto di un singolo comparto quanto dellintero Paese. Nello stesso spirito, linnovazione pu essere intesa molto semplicemente come linsieme dei cambiamenti utili per i consumatori e altri beneficiari. Il declino del nostro Paese rispecchia il declino del suo capitale tecnico-scientifico, Paese che ha, pervicacemente e scientemente, distrutto i vantaggi competitivi che aveva, o avrebbe potuto avere, in settori cruciali, quali chimica, energia, elettronica, telecomunicazioni e informatica 15. Per esempio, nel settore delle telecomunicazioni, ci presentavamo, anche in campo internazionale, con i laboratori di ricerca CSELT del Gruppo Stet-Sip-Telecom Italia. Ma con il processo di privatizzazione di Telecom,

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Fonte Siemens

Tecnologie digitali

nella seconda met degli anni 90, le propriet succedutesi con i relativi gruppi di controllo hanno indirizzato le priorit strategiche alla finanza piuttosto che a investimenti industriali. Per cui la condizione di quello che resta, oggi, dello CSELT, con denominazione e assetto del tutto diversi dagli originali, potrebbe essere realisticamente descritta come di denutrizione. In definitiva, lefficienza va cercata nel trinomio: ricerca di base, ricerca applicata, innovazione, trinomio che non vede confini netti al suo interno. Ci che ha fatto e che fa forti gli USA e, pi in generale, i Paesi alla frontiera dellinnovazione tecnico-scientifica linsieme dato da creazione di conoscenze, dalla cultura dellapplicabilit di esse allinterno delle universit (mentalit da noi ancora al primo stadio), da una visione che incoraggia il rischio (anche in termini di reperibilit di finanziamenti) e da una invidiabile libert dai legami burocratici. Lo sviluppo del capitale umano dalto livello: istruzione e formazione superiori I sistemi, i prodotti e i processi industriali sono sempre pi complessi e a elevato valore aggiunto. certo che in questo scenario globale lo sviluppo costante di skill e capacit professionali un prerequisito necessario per lItalia, se vuole tornare a essere competitiva. La sfida ulteriore deriva dal crescente bisogno di sviluppare le competenze manageriali secondo nuovi scenari e modelli organizzativi, di business, economicofinanziari, normativi e tecnologici, tenendo conto delloperativit aziendale, che sempre pi spesso si configura in modo globale. E, poi, unaltra vexata quaestio che i manager di formazione tecnica, per esempio ingegneri, hanno progressivamente perso ruolo, funzione, prestigio. Ora il punto : questo processo ormai irreversibile? E se non lo cosa si pu fare? Vediamo alcuni possibili abbozzi di risposta. Innanzi tutto, il manager di estrazione tecnica dovrebbe imparare a gestire sistemi di grande complessit, talvolta perfino caotici. Listruzione e la formazione devono pertanto essere pi incentrate sullo sviluppo di capacit quali: visione e pensiero strategico da un lato; ragionamento ed estrapolazione della realt secondo modelli multidimensionali complessi dallaltro. La formazione e lapprendimento, con auFonte Siemens

mento delle conoscenze durante tutto il ciclo della vita lavorativa (lifelong learning), diventano condizioni-chiave di successo in una realt caratterizzata da una forte dinamica tecnologica e da fattori crescenti di competizione e internazionalizzazione. La formazione continua per il manager rappresenta, perci, un punto di corresponsabilit con limpresa. Possiamo derivare un insieme di condizioni che potremmo chiamare specifiche di massima per lo sviluppo di competenze tecnico-manageriali, facendolo rientrare in quattro ampie categorie o macrotemi: 1) Organizzazione, comunicazione e risorse umane; 2) Business, economia e marketing in un contesto globale; 3) Il mondo digitale dellICT: nuovi prodotti, nuovi processi; 4) Aspetti legali, normativi e sociali. Per ogni macrotema, gli argomenti vanno visti nel loro insieme, in modo coordinato e sinergico, cos da valorizzare la dipendenza e la mutua ibridazione tra le singoli componenti delle conoscenze richieste al dirigente. Suggerisco perci un approccio top down per individuare, in uneventuale fase progettuale, le specifiche materie di insegnamento. A titolo di pura campionatura, ne cito alcune: Nuovi paradigmi organizzativi, per esempio limpresa flessibile, adattativa, reticolare, molecolare, che apprende, ecc. Leadership e creativit Capacit e skill comunicativi Negoziazione internazionale Lavoro di gruppo e gioco di squadra ( team work) Codici etici e responsabilit sociale Economia, finanza e marketing in un setting internazionale Gestione della conoscenza Capitale di rischio e valutazione di tecnologie Internet e reti di ICT Le prospettive dellenergia Scienze cognitive applicate alla progettazione Cambiamenti normativi nei settori-chiave, quali commercio internazionale, energia, ICT e ambiente Questi argomenti dovrebbero essere ordinati per priorit, incasellati in uno dei quattro macrotemi precedenti e, soprattutto, sviluppati in un progetto formativo specifico articolato in moduli. Obiettivi, questi, al di l del presente articolo. Insieme con i contenuti, fondamentale unapprofondita discussione sulla questione dellequilibrio fra diversi metodi di erogazione delle singole materie - cio, in senso lato, metodi tradizionali oppure tecniche di e-learning. In ogni caso, qualunque sia largomento considerato, non si pu oggi prescindere dalla possibilit dellofferta tramite rete 16.

19 ottobre 2006

Parallelamente, necessaria una politica tecnologica per decidere, in particolare, dove si voglia andare nel Paese con le tecnologie dellinformazione e delle telecomunicazioni, cio con lICT. Uno studio condotto dallAICA (Associazione Italiana per lInformatica ed il Calcolo Automatico) con la Bocconi ha quantificato il vantaggio economico della diffusione dellinformatica in un risparmio per il sistema-Paese di quasi 16 miliardi di euro lanno, praticamente lentit di una finanziaria leggera da potere destinare ad altro 17. Il focus delle competenze va posto, in definitiva, su leadership, imprenditorialit e gestione dellinnovazione, perci sulle idee emergenti, sulle tendenze e sulle tecnologie che stanno cambiando le esperienze usuali, sia pure di best practice. La globalizzazione appiattisce le differenze: questa la tesi di Thomas L. Friedman in Il mondo piatto (Mondadori, 2006). Lo scenario di riferimento, ivi ampiamente illustrato, oggi quello pi articolato e comprensivo, che ogni manager avveduto e informato non pu negligere, ed sintetizzato da tre caratteristiche principali: rapidit, vicinanza geografica e meno gerarchie, caratteristiche che certamente hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere. Accanto a quelli geopolitici, Friedman individua altri nove fattori che hanno appiattito il mondo. Si tratta dellavvento del browser Netscape; della possibilit di connessione tra i programmi software ; dell open source software; delloutsourcing e delloffshoring, ossia della possibilit di trasferire, rispettivamente funzioni aziendali e intere linee produttive; della rivoluzione distributiva che trova la sua pi compiuta espressione nel colosso statunitense Wal-Mart; dellin-sourcing, che affida a terzi (per esempio, UPS per la logistica) servizi interni; della rivoluzione Google; e degli steroidi, tutti quei fattori (per esempio, la tecnologia wireless) che contribuiscono ad amplificare gli effetti di ogni singolo elemento 18. Restano un po sottotraccia, nello scenario di Friedman, zone dombra diffuse in vaste aree del mondo, quali povert, disuguaglianze e sperequazioni (compreso il digital divide), malattie endemiche, nazionalismi e rischi di dittature militari.

la forza di gravit a portare lacqua a valle - gli eredi di Newton reclamassero il pagamento di royalty da tutti quelli che fanno uso di impianti idroelettrici. Abbiamo citato Wikipedia 19, ma un altro caso costituito dalla Public Library of Science (PLoS, www.plos.org), un insieme di pubblicazioni online nel settore medico, con articoli liberamente consultabili da chiunque. Le motivazioni alla base di PloS sono: 1) non possono essere esclusi dal sapere scientifico scienziati di Paesi emergenti, studenti e ricercatori con fondi limitati, pazienti colpiti dalle patologie cui gli studi si riferiscono; 2) le ricerche sono in gran parte finanziate con soldi pubblici, tasse dei cittadini o donazioni. evidente come PLoS costituisca un sovvertimento abbastanza radicale del modello tradizionale delle pubblicazioni, in genere consultabili solo mediante costosi abbonamenti o fotocopie spesso abusive. Seconda conclusione. Condizione di vera problematicit dellItalia la formazione delle sue classi dirigenti in tutti i settori-chiave. in questi che stiamo perdendo contatto con gli altri Paesi avanzati. Da noi si fatica a comprendere che la formazione manageriale vincente deve saper sposare radici culturali umanistiche con materie economiche e con discipline scientifiche, troppo spesso considerate un brutto ricordo del periodo scolastico, e per le quali quasi un vanto non essere particolarmente versati. Il rapporto di pretesa antinomia fatti-parole (o teoria-pratica), tanto caro ai nostri matre penser nicciani e heideggeriani di complemento, instancabili affabulatori di metafisica, ontologia, ermeneutica, psicoanalisi, pensiero debole e postmoderno, ci ha fatto scivolare con moto accelerato su di un piano inclinato, dannoso per la nostra competitivit tecnico-scientifica. Riporto alcune perle, ottenute campionando la pubblicistica corrente, di questo tecnofobo pensiero alto 20: () La tecnica ci modifica prima di tutto a livello mentale: trasforma la nostra intelligenza da problematica a duale, per cui finiremo per ragionare come i computer (). Penso che la scienza non
17 uno dei risultati pi eclatanti de Il costo dellignoranza informatica nella Societ dellInformazione, a cura di Pier Franco Camussone e Giulio Occhini (AICA, 2003). 18 Ho ripreso una frase della recensione di Salvatore Carrubba alla prima edizione americana del libro di Friedman (Il Sole-24 Ore, supplemento domenicale del 24 luglio 2005). 19 Una direttrice di sviluppo costituita dal progetto Wikia Campaign, dedicato a promuovere la partecipazione democratica nella vita pubblica su temi liberamente proposti. Ciascuno di essi si apre con una definizione, cui segue una parte di discussione, nella quale si mostrano i nodi controversi, le diverse prospettive sullargomento nonch le risposte pos-

Conclusioni
Prima conclusione. La Rete si sta definendo sempre pi secondo la (ovvia) constatazione che il sapere lunico bene che, diviso fra tanti, si moltiplica e secondo la (molto meno acclarata) conseguenza che il sapere dovrebbe essere libero. Come sarebbe il mondo - osservano i fautori di contenuti liberamente fruibili - se il teorema di Pitagora fosse brevettato? come se - dato che

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Tecnologie digitali

abbia mai avuto interessi nei confronti delluomo, nel senso che la scienza semplicemente unesecuzione rigorosa di procedure che conducono allautopotenziamento dellapparato tecnicoscientifico. () Ma la scienza potere assoluto. (Umberto Galimberti, intervistato da Alessandro Bettero, Luomo, ostaggio delle sue macchine, Messaggero di SantAntonio, anno 108, giugno 2006, pp. 18-19). Vivere ha poco a che vedere con il fare. Lessere continuamente operativi finisce per alienarci dal nostro mondo, sia interiore che esteriore. (Maura Donati, docente di Germanistica e consulente -filosofica, Specchio - Supplemento de La Stampa, n. 520, 3 giugno 2006). e spesso rido quando sento lamata frase: Fatti, non parole!. Quanto sono deboli, i fatti! Una parola rimane, un fatto passa! Di un fatto pu essere autore anche un cane, ma una parola pu essere pronunciata soltanto da un uomo. (Joseph Roth, Confessioni di un assassino, Adelphi, 1982). Citazione di Guido Ceronetti (La Stampa, 8 luglio 2006). , purtroppo, sempre pi diffusa la credenza di Friedrich Nietzsche: Non esistono fatti, solo interpretazioni. Luomo ci che mangia, il manager ci che dice. (Francesco Varanini, Le parole del manager. 108 voci per capire limpresa, Guerini e Associati, 2006, quarta di copertina). Direi, piuttosto: Luomo ci che mangia, il consulente aziendale ci che dice, il manager ci che sa, sa fare, fa e sa far fare; infatti, nei Paesi anglofoni il termine executive assai pi in uso di manager. Il radicalismo passatista non pu dar luogo se non ad astratte conclusioni apocalittiche, cos come molteplici discussioni sullargomento e ponderosi tomi di sociotecnica possono essere riassunti al meglio dalla cosiddetta prima legge sulla tecnologia, formulata dal sociologo statunitense Melvin Kranzberg (1917-1995): La tecnologia non n buona n cattiva, ma nemmeno neutrale. Il senso che ogni tecnologia, oltre a incorporare obiettivi, programmi, visioni pi o meno espliciti, induce cambiamenti ed esiti - sociali, economici e culturali - che spetta sempre
sibili. Wikia campaign dovrebbe cos diventare una sorta di laboratorio, un luogo di confronto civile, oltre che di information prosuming.

20 Facendo caso alle citazioni e alle loro date, tutte recenti, si noter che non ho fatto particolare fatica a raccogliere quel che mi serviva per formulare e articolare le tesi esposte. Purtroppo, questo flatus voci sta prendendo sempre pi piede anche nei corsi di management, sulla base dellarbitraria tesi che per il manager saper essere pi importante che sapere o saper fare. 21 In questa prospettiva, suggerisco i due libri: Trattato dellefficacia (Einaudi, 1998) e Pensare lefficacia in Cina e in Occidente (Laterza, 2006), entrambi del filosofo e sinologo francese Franois Jullien.

alluomo tenere sotto controllo. Come sempre, i problemi autentici sono legati agli utilizzi. Per superare il presunto apodittico divario fattiparole opportuno ricorrere a strumenti di sintesi, anzich di antitesi, strumenti pi sofisticati e che traggono il meglio da culture e apparati diversi. Che insegnino, per esempio, a: plasmare le situazioni e adattarsi a esse, elaborare strategie e sapere aspettare, agire con decisione e sapere fermarsi a riflettere 21. Un manager dovrebbe sviluppare questi skill e capacit immateriali, arrivando a padroneggiarli con sicurezza e criticamente in relazione a situazioni e contesti diversi. N si scordi laurea massima cinese: Sento e dimentico/vedo e ricordo/faccio e comprendo, che induce direttamente la capacit delloperare, dellagire, dello sperimentare, del learning by doing (hands-on), del trial and error. Terza conclusione. Imprese, manager, professionisti, intellettuali, accademici, opinion maker che qui definisco collettivamente stakeholder o classe dirigente per indicare quanti hanno autorit e autorevolezza - come singoli componenti e come soggetti collettivi - sono potenzialmente gli attori principali, i protagonisti attivi del cambiamento in positivo. Oltre ai settori strettamente economici, devono saper contribuire al tessuto sociale, non tanto perch questo porta a un ritorno di immagine ad personam o alle loro istituzioni e aziende, quanto piuttosto perch il trasferimento allesterno delle conoscenze agevola il progresso, lavanzamento, la crescita socio-economica, in particolare del territorio in cui operano. Direi di pi: la classe dirigente, in quanto lite costituita da operatori culturali e portatori di knowhow, ha i mezzi e il dovere di confrontarsi in una prospettiva contemporaneamente locale e globale (o glocale). E questo si pu concretizzare con un commitment (impegno con assunzione di responsabilit) non puramente simbolico - individualmente e come categoria - dedicato alla concezione e alla realizzazione di progetti strategici a beneficio della collettivit. Un manager dimpresa, pubblica o privata, deve essere in grado di dominare le logiche strategiche, di business e tecnologiche con visione e modelli sistemici dellambiente in cui opera (quindi, ecosistemici, in una prospettiva completa), non solo lineari, mirati allinnovazione di prodotti, servizi, processi. E ancora: intercettare i cambiamenti per declinarli in una visione coesa e coerente con nuova progettualit del futuro. Tutto ci utile per capire che in ogni momento si pu aprire una serie di possibilit diverse al di l di scenari noti e gi metabolizzati ed importante nellambito di codici di comportamento etico e di responsabilit verso lintera societ civile.

21 ottobre 2006

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