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Ligani Bianca SSST, a.s.

2013/2014 Corso: Energia, clima e sostenibilit I

IL CLIMA COME SISTEMA COMPLESSO

INDICE

- Introduzione - Sistemi - Automi cellulari - Sistema climatico - Costruzione di un sumilatore o Interfaccia o Codice o Esecuzione - Conclusioni

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Introduzione

Ho scelto come argomento di questa tesina Il clima come sistema complesso, con lintenzione di presentare unidea generale della realizzazione e del funzionamento di un simulatore informatico del sistema climatico. Questo un tentativo di riprendere alcuni degli argomenti trattati nel corso Energia, clima e sostenibilit I, e coniugarli con nozioni di matematica modellistica, in modo da affiancare alla trattazione dellargomento alcuni aspetti inerenti il mio corso di studi. I primi capitoli partono dalla spiegazione astratta del significato dei termini sistema, sistema complesso, automa cellulare per sistemi complessi (con lesempio del celebre automa Game of life, che ho ritenuto adatto anche se non inerente allargomento climat ico come primo passo per la comprensione del funzionamento di un automa cellulare). Segue poi il capitolo inerente alle lezioni seguite presso la SSST, riguardante pi nel dettaglio la descrizione del sistema climatico e delle sue componenti. Il capitolo successivo, Costruzione di un simulatore, vuole dare unidea molto generale del metodo di ricerca utilizzato in modellistica: certamente un modello riduttivo, semplificativo, qualitativo e poco preciso, in quanto non ho a disposizione i mezzi e le cap acit per lanalisi di un reale modello informatico del clima; tuttavia pu essere gi cos un utile mezzo di comprensione dei meccanismi che sono alla base anche dei simulatori pi complessi. presentata la struttura dellinterfaccia del programma, descritto il codice e il suo funzionamento, ed presentata anche unesecuzione del programma in varie fasi. (Il programma stato eseguito con il software Netlogo5.0.5, scaricabile gratuitamente dalla rete.) Seguono infine alcune conclusioni sul modello preso in considerazione e sullanalisi dei modelli in generale.

Sistemi

Un sistema un insieme di elementi che interagiscono tra loro, immersi in un ambiente esterno con cui si relazionano. Il sistema generalmente formato da parti, le quali svolgono attivit secondo un insieme di regole, e da grandezze fisiche che caratterizzano le parti in questione. Un sistema detto aperto se permette lo scambio di massa/energia con lambiente; chiuso se permette un flusso di energia ma non di massa; isolato qualora le sue interazioni con lambiente siano trascurabili. Un classico esempio di sistema fisico un gas, le cui parti sono le molecole; le grandezze macroscopiche che lo caratterizzano sono temperatura, pressione e volume, le quali dipendono dalla velocit e dagli urti delle molecole; lambiente interagisce con il sistema attraverso gli scambi di calore, e ogni variazione interna del sistema regolata da precise formule matematiche.

Un sistema detto complesso nel caso in cui, pur conoscendo la sua situazione iniziale e le regole che determinano il comportamento e linterazione delle singole parti, non sia scientificament e possibile prevedere uno stato futuro dellintero sistema; pi correttamente un sistema, per essere considerato complesso, deve possedere tre caratteristiche: la non applicabilit del principio di sovrapposizione (che invece la caratteristica dei sistemi semplici), il quale afferma che leffetto di due cause distinte che operano contemporaneamente la somma degli effetti che si otterrebbero considerandole separatamente; la presenza di meccanismi di retroazione positiva o negativa, ovvero delle catene di causaeffetto in cui lultimo effetto influenza in modo circolare la prima causa, amplificandola o riducendola; leventuale dipendenza dellevoluzione del sistema dalla situazione iniziale: alcuni sistemi tendono a stabilizzarsi nel tempo sempre intorno a valori prefissati delle grandezze in analisi a prescindere dalle condizioni iniziali, mentre altri risentono notevolmente di minimi cambiamenti, cos che piccole variazioni delle condizioni iniziali del sistema possono portare a situazioni finali notevolmente diverse.

Il sistema climatico un sistema complesso, e molte delle sue parti sono a loro volta sistemi complessi; per questa ragione impossibile prevedere levolversi della situazione climatica sulla terra senza lausilio di simulatori informati ci.
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Automi cellulari
Siccome praticamente impossibile prevedere levoluzione di un sistema complesso per via puramente teorica, necessario far uso di strumenti ausiliari per studiare questo tipo di fenomeni: a questo scopo vengono in aiuto modelli informatici chiamati automi cellulari. Un automa cellulare altro non che un semplice ambiente di simulazione, costituito da numerose celle disposte secondo una griglia (come un foglio a quadretti), ciascuna delle quali pu assumere un certo numero di stati, rappresentati graficamente da simboli o colori. Allinsieme di celle affiancato un codice, che contiene le regole che definiscono il comportamento di ciascuna cella in base allo stato delle celle circostanti. Il sistema parte da una situazione iniziale in cui le celle hanno ciascuna una stato prefissato (o eventualmente casuale); unesecuzione dellautoma corrisponde al cambiamento di stato di tutte le celle contemporaneamente, in base alle regole assegnate. Quando lautoma viene avviato, lesecuzione si ripete pi volte, e losservatore pu osservare levolversi della situazione nel tempo. Per illustrare meglio il funzionamento di un automa cellulare, un esempio il pi celebre su tutti il Gioco della vita. Nel gioco della vita, le celle della griglia possono essere nere (vive) o bianche (morte); le regole stabiliscono che una cella morta confinante con 3 celle vive nasca (diventando nera), e una cella viva confinante con 4 o pi celle vive muoia (diventando bianca). La colorazione iniziale delle celle casuale, e ad ogni esecuzione si pu osservare come il sistema evolva, fino al raggiungimento di una situazione pi o meno stabile. Le immagini di seguito riportate rappresentano unesecuzione del programma a partire da una situazione iniziale casuale; ripetendo lesecuzione pi volte si osserva che la situazione finale raggiunta sempre analoga a quella riportata nellultima immagine, a prescindere dalle condizioni iniziali: il sistema ha quindi una stabilit intrinseca, e sta a chi si occupa di questo tipo di sistemi trarne le conseguenze.

Il sistema climatico
Per costruire un simulatore completo del sistema climatico necessario prendere in considerazione tutte le sue parti.

Il clima il dato dello stato medio del tempo atmosferico, ed influenzato da unenorme quantit di fattori che interagiscono con latmosfera. Latmosfera formata da gas: azoto per il 78%, ossigeno per il 21%, vapore acqueo, argon, anidride carbonica, neon, elio, metano, krypton, idrogeno, xeno per il restante 1%, e tracce di altri gas (ossidi di azoto, monossido di carbonio, ammoniaca, biossido di zolfo). La massa dellatmosfera concentrata nei primi 8-20km (lo spessore varia dai poli allequatore) dal livello del suolo, nella troposfera; dal momento che il raggio terrestre ha un valore medio di 6371km, essa rappresenta un involucro piuttosto sottile a confronto del nostro pianeta. Il clima come sistema per, non dipende unicamente dallatmosfera; esso si pu considerare piuttosto come linsieme delle seguenti sfere, e delle loro interazioni: latmosfera la criosfera lidrosfera la superficie terrestre la biosfera

Inoltre lambiente esterno fornisce energia in ingresso al sistema attraverso i raggi solari.
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Le interazioni tra le sfere sono notevolmente complesse, e il funzionamento di molte di esse non nemmeno chiaro; tuttavia siamo in grado di registrare in output le grandezze fisiche che caratterizzano il sistema climatico, come risultato di tali interazioni. Esse sono: temperatura umidit pressione precipitazioni vento nuvolosit intensit della radiazione solare

Queste grandezze subiscono ovviamente notevoli mutamenti giornalieri e stagionali, e dipendono da fattori quali la latitudine e laltitudine; perci necessario considerare le condizioni medie di una regione determinata, durante un lasso di tempo sufficientemente prolungato (di norma almeno 30 anni), trascurando le fluttuazioni giornaliere. A partire dalla raccolta di questi dati poi possibile fare ipotesi sulla natura delle interazioni delle sfere tra di loro, cos da tentare di prevedere i possibili sviluppi futuri. Gli schemi sotto riportati illustrano le principali sfere, e le relazioni che intercorrono tra esse:

ATMOSFERA
Emissione di CO2 e areosol Evaporazione e precipitazione Riflettivit della superficie Respirazione e fotosintesi Fabbisogno energetico

CRIOSFERA

BIOSFERA

Deforestazione

ANTROPOSFERA

Formazione e scioglimento dei ghiaciai

Sfruttamento del territorio Sfruttamento riserve saline

IDROSFERA

Latmosfera riceve calore dalla superficie terrestre, la quale lo riceve a sua volta dalla radiazione solare; tramite il ciclo dellacqua avvengono le interazioni tra atmosfera, criosfera ed idrosfera: scambio di elementi chimici (insieme ad acqua e vapore acqueo), calore, e quantit di moto (venti e fenomeni ondosi). La biosfera e la criosfera interagiscono con latmosfera tramite lalbedo (ovvero la riflettivit): le superfici chiare (come quelle dei ghiacciai) riflettono la radiazione solare molto pi di quelle scure (quali quelle delle zone ricche di vegetazione), e la maggiore riflessione della radiazione, causando un minore assorbimento di questultima da parte della superficie terrestre, causa un abbassamento della temperatura. La biosfera inoltre, tramite la respirazione e la fotosintesi, produce uno scambio di elementi chimici con latmosfera, e cos anche lantroposfera, attraverso il consumo di combustibili al fine di produrre energia. Luomo interagisce anche con la biosfera, tramite la deforestazione e lo sfruttamento del ter ritorio, causando cos effetti a catena anche sullatmosfera e, di risultato, sul clima. Queste interazioni portano ad evidenti catene circolari, dette processi di retroazione (o feedback), che rendono il sistema ulteriormente complesso, e difficilmente prevedibile per via teorica. Il pi semplice esempio di feedback la fusione dei ghiacci ai poli: a causa del riscaldamento globale i ghiacci fondono; in questo modo diminuisce lalbedo, la terra assorbe una maggior quantit di raggi solari, e ci contribuisce nuovamente al riscaldamento. Questo tipo di feedback detto positivo, in
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quanto gli effetti portano ad unintensificazione della loro causa; ci rende il sistema intrinsecamente instabile. Ma sempre a causa del riscaldamento globale si assiste a fenomeni di feedback negativo: il riscaldamento causa levaporazione del vapor acqueo, che porta alla formazione di nubi, che, essendo chiare, aumentano lalbedo e diminuiscono lassorbimento di calore, abbassando cos la temperatura. Si deve per tenere conto del fatto che il vapore acqueo un potente gas serra, e di conseguenza contribuisce contemporaneamente al riscaldamento globale. Linsieme di questi meccanismi notevolmente complicato, e il dibattito tra gli scienziati in merito ai possibili sviluppi futuri del sistema climatico ancora aperto; inoltre, il funzionamento di molti meccanismi rimane ancora sconosciuto, soprattutto per quanto riguarda i meccanismi dellantroposfera (che non possono essere regolati da precise leggi matematico -fisiche), e gli effetti futuri della maggior parte di fenomeni quotidiani imprevedibili.

Per rendere unidea molto esemplificativa del funzionamento di un simulatore del sistema climatico, prenderemo in considerazione (in modo senzaltro riduzioni stico) solo alcuni de i fenomeni che interessano il sistema climatico: lunica grandezza che terremo in considerazione sar la temperatura, e i meccanismi di interazione che considereremo saranno: lirraggiamento solare, i gas serra, le nuvole e lalbedo.

Costruzione di un simulatore
Un ambiente programmabile per la realizzazione di modelli generalmente costituito da due parti: uninterfaccia ed un codice. Linterfaccia la parte del software che permette allutente di interagire con il programma, sia dando comandi tramite i pulsanti, sia osservando lesecuzione del programma, tramite grafici e immagini rappresentative del sistema. Il simulatore di cambiamento climatico che consideriamo adesso ha uninterfaccia costituita da: un display, che costituisce la parte visiva della simulazione un bottone setup, che imposta il sistema nelle sue condizioni iniziali un bottone go, che avvia la simulazione quando viene premuto la prima volta, la interrompe la seconda volta uno slider per regolare lintensit della radiazione solare uno slider per regolare lalbedo un bottone per aggiungere nuvole, e uno per toglierne un bottone per aggiungere 25 molecole di gas serra, e uno per toglierne 25 un monitor che indica la temperatura della superficie terrestre al momento un monitor che indica il numero di molecole di gas serra al momento un grafico che traccia landamento della temperatura in funzione del tempo

Il codice rappresenta invece il programma vero e proprio, e il suo aspetto il seguente:


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globals [ sky-top earth-top temperature ] breed [rays ray] breed [IRs IR] breed [heats heat] breed [CO2s CO2] breed [clouds cloud] clouds-own [cloud-speed cloud-id] to setup clear-all set-default-shape rays "ray" set-default-shape IRs "ray" set-default-shape clouds "cloud" set-default-shape heats "dot" set-default-shape CO2s "CO2molecule" setup-world set temperature 12 reset-ticks plot temperature end to setup-world set sky-top max-pycor - 5 set earth-top 0 ask patches [ if pycor > sky-top [ set pcolor scale-color white pycor 22 15 ] if pycor <= sky-top and pycor > earth-top [ set pcolor scale-color blue pycor -20 20 ] if pycor < earth-top [ set pcolor red + 3 ] if pycor = earth-top [ update-albedo ] ] end to add-cloud let sky-height skytop - earth-top let y earth-top + (random-float (skyheight - 4)) + 2 let speed (random-float 0.1) + 0.01 let x random-xcor let id 0 if any? clouds [ set id max [cloud-id] of clouds + 1 ] create-clouds 3 + random 20 [ set cloud-speed speed set cloud-id id setxy x + random 9 - 4 y + random-normal 2.5 1 set color white set size 2 + random 2

set heading 90 ] end to remove-cloud if any? clouds [ let doomed-id one-of removeduplicates [cloud-id] of clouds ask clouds with [cloud-id = doomedid] [ die ] ] end to add-CO2 let sky-height sky-top - earth-top create-CO2s 25 [ set color green setxy random-xcor earth-top + random-float skyheight ] end to remove-CO2 repeat 25 [ if any? CO2s [ ask one-of CO2s [ die ] ] ] end

end to reflect-rays-from-clouds ask rays with [any? clouds-here] [ set heading 180 - heading ] end to encounter-earth ask rays with [ycor <= earth-top] [ ifelse 100 * albedo > random 100 [ set heading 180 - heading ] [ rt random 45 - random 45 set color red - 2 + random 4 set breed heats ] ] end to run-heat set temperature 0.99 * temperature + 0.01 * (12 + 0.1 * count heats) ask heats [ let dist 0.5 * random-float 1 ifelse can-move? dist [ fd dist ] [ set heading 180 - heading ] if ycor >= earth-top [ ifelse temperature > 20 + random 40 and xcor > 0 and xcor < maxpxcor-8 to go [ set breed IRs ask clouds [ fd cloud-speed ] set heading 20 run-sunshine set color magenta ] ask patches with [pycor = earth-top] [ set heading 100 + random 160 ] [ update-albedo ] ] run-heat ] run-IR end run-CO2 to run-IR tick ask IRs [ plot temperature if not can-move? 0.3 [ die ] end fd 0.3 to update-albedo if ycor <= earth-top [ set pcolor scale-color green albedo 0 1 set breed heats end rt random 45 to run-sunshine lt random 45 ask rays [ set color red - 2 + random 4 if not can-move? 0.3 [ die ] ] fd 0.3 if any? CO2s-here ] [ set heading 180 - heading ] create-sunshine ] reflect-rays-from-clouds end encounter-earth end to run-CO2 to create-sunshine ask CO2s [ if 10 * sun-brightness > random 50 [ rt random 51 - 25 let dist 0.05 + create-rays 1 [ random-float 0.1 set heading 160 if [not shade-of? blue pcolor] of set color yellow patch-ahead dist setxy (random 10) + min-pxcor [ set heading 180 - heading ] max-pycor fd dist ] ] ] end

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La prima parte del code (in viola) dichiara quali sono gli oggetti (in gergo, turtles) che compariranno sul display: i raggi solari (che saranno rappresentati da frecce gialle), le radiazioni infrarosse (frecce rosse), il calore (pallini rossi), il gas serra (molecole triatomiche verdi e bianche), le nuvole.

La seconda parte (in verde) definisce la funzione del pulsante setup: assegna agli oggetti le forme che li rappresentano (a partire da un database di forme predefinite); imposta la temperatura iniziale al valore 12; definisce le diverse zone del display, che rappresentano, con differenti colori, latmosfera, la superficie terrestre, e il sottosuolo.

La terza parte ( in blu) definisce le funzioni dei pulsanti che aggiungono e rimuovono nuvole e gas serra: ogni nuova nuvola viene creata con una velocit orizzontale casuale (entro un certo range), ed collocata nel cielo ad unaltezza casuale (con pi probabilit di trovarsi nella zona centrale); ogni nuova nuvola composta da un numero di nuvolette che varia da 3 a 23, aventi la medesima velocit e vicine tra loro; le molecole di gas serra vengono create a pacchetti di 25 in posizione casuale, e vengono eliminate casualmente sempre 25 per volta.

La terza parte ( in rosso) definisce la funzione del pulsante go, il quale a sua volta attiva diversi processi: lattivit solare, la quale: crea i raggi in una zona limitata in alto a sinistra del display, e in numero proporzionale allintensit della radiazione impostata sullo slider; fa in modo che i raggi che colpiscono le nuvole vengano riflessi; in base al valore dellalbedo, fa in modo che la terra rifletta i raggi solari o li assorba, trasformandoli in calore (rappresentato da pallini rossi al di sotto della superficie terrestre),
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il riscaldamento terrestre: assegna alla temperatura un valore dipendente dal numero di raggi assorbiti dalla terra, fa in modo che una parte del calore assorbito venga riemesso dalla terra sotto forma di infrarossi,

lemissione di infrarossi: fa in modo che i raggi infrarossi che colpiscono le molecole di gas serra vengano riflessi, li riconverte in calore nel caso colpiscano nuovamente la superficie terrestre, fa muovere le molecole in direzioni casuali allinterno dellarea del cie lo, lattivit del gas serra:

la traccia del grafico temperatura/tempo.

Esecuzione del programma

Premendo il pulsante setup, questo quello che appare sul display:

si possono distinguere latmosfera (azzurro), la superficie terrestre (verde), e il sottosuolo (rosa).

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Lanciando il programma si osservano i raggi solari provenire con uninclinazione di 20rispetto alla verticale da una zona localizzata in alto a sinistra del display; colpendo la superficie terrestre alcuni di essi vengono riflessi, mentre altri vengono assorbiti e cambiano aspetto. Dopo un certo tempo si nota anche che parte del calore assorbito dalla superficie terrestre viene riemesso, sotto forma di raggi infrarossi. A questo punto si osserva che il sistema, in poco tempo, raggiunge una stabilit (trascurando le piccole variazioni statistiche), e il grafico temperatura/tempo si stabilizza. Ci troviamo ad osservare un sistema in equilibrio, in cui cio i flussi di energia in entrata e in uscita si bilanciano, cos da mantenere stabili i valori delle grandezze osservate (in questo caso solo la temperatura). Si pu quindi passare ad osservare quali effetti abbiano sul sistema delle piccole variazioni delle condizioni di equilibrio. Inseriamo ad esempio il gas serra; laspetto del display diventa il seguente:

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Ora

lasciamo

il

programma

in

esecuzione fino al punto in cui il sistema raggiunger un nuovo

equilibrio: si osserva immediatamente che leffetto del gas serra quello di riflettere verso la terra gli infrarossi che incontrano, i quali, colpendo la superficie terrestre, vengono nuovamente riassorbiti, causando un innalzamento della temperatura.

questo

punto

osserviamo

ancora gli effetti dellaggiunta di nuvole al sistema, e attendiamo nuovamente che esso raggiunga un equilibrio: siccome leffetto delle nuvole di deviare i raggi solari, il risultato sar una debole diminuzione della temperatura.

Variando le condizioni del sistema (inclinazione dei raggi, quantit di questi ultimi, albedo, nuvole, gas serra) possibile analizzare il sistema in varie ipotetiche situazioni, misurare le variazioni risultanti e il tempo impiegato per trovare un nuovo equilibrio.

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Conclusioni

Una prima e importante osservazione riguardo questo specifico simulatore la sua imprecisione: esso stato costruito a puro scopo esemplificativo, la scala delle temperature non ha una gradazione indicativa, ma permette solo di confrontare in modo qualitativo le variazioni dello stato del sistema. Inoltre, oltre a trascurare molte parti del sistema climatico reale, anche quelle prese in considerazione hanno solo un valore rappresentativo; tuttavia questo il modello base a partire dal quale possibile elaborare simulatori pi complessi e precisi, grazie allausilio dei dati sperimentali misurati, da cui si ricavano le condizioni iniziali del sistema e le leggi precise che regolano le variazioni delle grandezze in gioco.

La critica principale che viene mossa contro le capacit di previsione di questo tipo di modelli la loro semplificazione del sistema reale in un insieme di ingranaggi, dei pezzi che vengono considerati importanti, trascurando invece le parti che sembrano apparentemente essere ininfluenti.

Alcuni ricercatori propongono piuttosto metodi di ricerca che considerino il sistema nel suo complesso, senza smembrarlo nelle varie parti elencate allinizio .

Questo tipo di ricerca impedisce di analizzare il sistema, al suo interno, dal punto di vista dinamico; tutto ci che si pu studiare senza smontare il sistema nelle sua parti il rapporto tra le variabili in ingresso e in uscita, tralasciando le leggi matematico-fisiche e analizzando unicamente i dati raccolti, senza tentare alcuna interpolazione di nuovi dato o interpretazione di fenomeni.

Entrambi i metodi di ricerca hanno pro e contro, e mentre il primo rispecchia il classico metodo sperimentale di stampo Galileiano applicato allinformatica, il secondo una tendenza piuttosto nuova; i due metodi sono attualmente affiancati, in quanto i ricercatori non sono concordi sella
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maggiore efficacia delluno rispetto allaltro, e grazie a questa duplice stra da di ricerca potr essere pi agevole formulare nuove ipotesi (o escluderne di vecchie) riguardo agli sviluppi futuri del sistema climatico.

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