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PIANO URBANISTICO GENERALE di ADELFIA (BA)
RAPPORTO AMBIENTALE
(VERSIONE DEL 12/05/2009)
REGIONE PUGLIA
COMUNE DI ADELFIA
(Provincia di BARI)
Responsabile dell’Ufficio di Piano: geom. Antonio Lorusso
ProgettistI del P.U.G.: Studio Associato Fuzio
Redazione studio idro‐geomorfologico: dott. geol. Antonio De Napoli e ing. Vito Macchia
Valutazione Ambientale Strategica: prof. ing. Carmelo M. Torre (Coordinatore), arch. Gianluca
Andreassi, dott. Pasquale Balena, dott. Alessandro Bonifazi, ing. Sefania Casalino, dott. Rinaldo
Grittani.
Piano Urbanistico Generale di Adelfia (BA): Rapporto Ambientale, versione 12/05/2009
PREMESSA 1
1 MANDATO VALUTATIVO 3
1.1 Il contesto normativo 3
1.2 Incarico 5
4 TEMI AMBIENTALI 19
4.1 Clima 19
4.2 Qualità dell’Aria 27
4.3 Ciclo delle Acque 31
4.4 Caratteri Idrografici 34
4.5 Sistema Geomorfologico 40
4.6 Habitat e Reti Ecologiche 43
4.7 Sistema dei Beni culturali 48
4.8 Gestione dei rifiuti 51
4.9 Sistema produttivo 55
4.10 Ambiente rurale e risorse agricole 63
4.11 Viablità e trasporti 78
4.12 Energia 83
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5 CRITICITÀ AMBIENTALI 89
5.1 Consumo di suolo 89
5.2 Vulnerabilità della falda 95
5.3 Rischio idraulico 99
5.4 Uso sostenibile delle risorse 101
5.5 Rete ecologica urbana e territoriale 103
ALLEGATI
GRUPPO DI LAVORO
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Il presente documento rappresenta l’esito delle fasi preliminari della Valutazione
Ambientale Strategica del nuovo Piano Urbanistico Generale del Comune di Adelfia. In
particolare, la presente versione costituisce il documento di piano da sottoporre
all’Assemblea Consiliare contestualmente all’adozione del PUG, come previsto dal
Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG, Indirizzi, criteri e orientamenti per
la formazione dei Piani Urbanistici Generali, approvato con Deliberazione della Giunta
Regionale Pugliese n. 1328/2007). Esso rappresenta inoltre il Rapporto Ambientale
prefigurato nella Direttiva 2001/42/CE (art. 5 e Allegato 1) e disciplinato dal D.Lgs. iii
152/2006 così come modificato dal D.Lgs. 4/2008 (Parte II, Titolo II, art. 13 e Allegato
VI). Entrambi i riferimenti direttamente applicabili (le norme nazionali e regionali)
concordano nel definire il Rapporto Ambientale un “documento di piano” che ne
accompagna l’intero processo di elaborazione e approvazione. Pur nel pieno rispetto
di queste indicazioni, appare opportuno segnalare il probabile sfasamento fra il piano
e il Rapporto Ambientale, dato che potrebbe essere necessario adeguare il secondo a
seguito delle modifiche che dovessero essere apportate al primo in fase di adozione.
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PREMESSA
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1 MANDATO VALUTATIVO
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Figura 2.1: procedura di formazione del PUG fino all’adozione nel caso in cui il DPP risultasse già
adottato all’entrata in gore del DRAG (fonte: Circolare 1/2008, Regione Puglia-Assessorato
all’Assetto del Territorio).
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Figura 2.2: schermata tratta dal geoforum dedicato alla partecipazione elettronica per la VAS del
PUG di Adelfia. Fonte: www.altripiani.it/adelfia.
Figura 2.3: schermata tratta dal geoforum dedicato alla partecipazione elettronica per la VAS del
PUG di Adelfia. Fonte: www.altripiani.it/adelfia.
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Figura 2.4: strumenti testuali per la discussione online, si notano le parole chiave con cui
effettuare la ricerca di messaggi pertinenti (tags), e le icone che segnalano il carattere di critica,
segnalazione o apprezzamento. Fonte: www.altripiani.it/adelfia.
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3.1 Popolazione
3.2 Territorio e paesaggio
Il Comune di Adelfia si estende su una
superficie territoriale di 29,73 Kmq, La superficie del territorio di Adelfa si
confina con i comuni di Acquaviva delle presenta principalmente pianeggiante,
Fonti, Bari, Bitritto, Casamassima, con quote che tendono ad innalzarsi
Cassano delle Murge, Sannicandro di leggermente man mano che si procede
Bari, e Valenzano – comuni pertinenti da nord verso sud, variando tra i 109 e i
all’Area Metropoli Terra di Bari –, dista 231 m. s.l.m.
13km da Bari città ed ha una densità Il suolo è coperto prevalentemente
abitativa di 572 abitanti/Kmq. da coltivazioni a vigneti di uva da
La popolazione residente al 1 gennaio tavola. La posizione ed il ruolo di Adelfia
2006 è di 17.020 abitanti (di cui il 51,9% nel territorio provinciale di Bari sono
donne) cioè l’1,8% di tutta la rappresentati in Fig. 3.1 secondo la
popolazione dell’Area “Metropoli Terra rappresentazione/interpretazione
di Bari”. Dal 1993 al 2006, si è registrato operata per il Piano Territoriale di
un incremento di popolazione pari Coordinamento Provinciale di Bari
all’11,6%. (PTCP).
Figura 3.1: assetto territoriale e relazioni fra i centri urbani nella Provincia di Bari. Adelfia è
racchiusa in una circonferenza tratteggiata in nero. Fonte: Conclusioni Propositive per il Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale di Bari, capitolo 2 “Sistema insediativo e del territorio
aperto” (http://s2ew.provincia.ba.it/provinciaba/s2magazine/index1.jsp?idPagina=1154).
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4 TEMI AMBIENTALI
4.1 Clima
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Figura 4.1: Anemogramma annuale relativo alla Stazione meteorologica di Bari Palese (49 m
s.l.m.), basato sulla distribuzione delle frequenze (‰) annuali nelle varie classi di velocità (in
nodi) dei venti a Bari Palese (49 m s.l.m.). N. tot. Osserv. = 117332 (1951-1991)..
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Figura 4.2: Andamento medio annuale (1951-1991) della piovosità nella stazione meteorologica
di Bari.
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Figura 4.3: Curve di probabilità relative alla stazione pluviometrica di Bari estrapolate per tempi di
ritorno di 5, 10, 20, 30, 50, 100, 200 e 500 anni.
Figura 4.4: Andamenti annuali (1926-2000) delle temperature medie e valori assoluti registrati
nella stazione meteorologica di Bari Osservatorio (12 m s.l.m.).
Figura 4.5: profilo della radiazione solare giornaliera media mensile (adattato a partire dal Piano
Regionale di Qualità dell’Aria).
Figura 4.6: Andamento dell'indice di aridità di De Martonne e relativa retta di tendenza nel tempo
(1951-2000), calcolati per la stazione meteorologica di Bari Osservatorio (12m s.l.m.). Legenda tipi
climatici secondo De Martonne: arido estremo (0-5); arido (5-15); semiarido (15-20); subumido
(20-30); umido (30-60); perumido (>60).
Nella valutazione del bilancio idrico Nella Fig. 4.7 è stato realizzato il
che interessa un’area è importante diagramma termopluviometrico relativo
mettere in relazione la quantità di alla stazione di Bari Osservatorio
precipitazioni con l’andamento della elaborato mediante i valori medi mensili
temperatura atmosferica. di temperatura e piovosità ricavati
Tale analisi può essere sintetizzata dall’analisi statistica delle serie storiche
graficamente mediante il diagramma esaminate in precedenza.
termopluviometrico di Bagnouls-Gaussen Esaminando il diagramma in
che riporta in ascissa i vari mesi e sulle questione, si può rilevare come il
ordinate, a sinistra la scala delle periodo di “deficit” idrico per l’area in
temperature e a destra le precipitazioni esame abbia inizio tra aprile e maggio
in scala doppia secondo la relazione: per terminare quasi a settembre, con un
1°C = 2 mm di pioggia. momento di massima siccità attribuibile
Il diagramma così elaborato permette al mese di luglio.
di visualizzare immediatamente il Infine, per quanto concerne i periodi
cosiddetto periodo di siccità dell’anno di “surplus” idrico, si può osservare come
che ha inizio quando la curva delle questi siano particolarmente evidenti nei
precipitazioni scende al di sotto della mesi autunnali e invernali, confermando
curva delle temperature e termina in tal modo quanto già esposto in
quando l’andamento si inverte precedenza a proposito dei periodi
individuando così il “periodo di surplus legati ai fenomeni di maggiore piovosità.
idrico”.
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N° Periodo CO CO2 BTX Benzene Toluene Xilene Polveri Piombo NOx Tot.
Post mg mg/ μg/ μg/m3 μg/m3 μg/m3 μg/m3 μg/m3 μg/ Veic
/m m3 m3 m3 .
3
1 (1°) 0.95 1.19 4,6 0.3 2,1 2,2 85 0,2 95 183
(2°) 1.10 1.38 5.2 1.1 2.2 1.9 88 0.1 98 198
(3°) 1 1.26 4.8 1.1 1.8 1.9 99 0.1 95 192
2 (1°) 1.95 2.44 8,7 1,2 4,2 3,3 160 0,4 185 381
(2°) 2.58 3.24 11.3 2.7 4.8 3.8 175 0.3 205 678
(3°) 2.05 2.57 9.1 1.8 4.1 3.2 170 0.3 195 785
3 (1°) 2.70 3.39 11,8 2,5 4,8 4,5 190 0,65 225 876
(2°) 2.95 3.70 12.8 3.8 4.6 4.4 198 0.5 225 962
(3°) 2.66 3.26 11.6 2.3 4.8 4.5 197 0.4 228 976
4 (1°) 2.36 2.96 10,4 1.8 4,9 3,7 165 0,5 210 531
(2°) 2.71 3.41 11.8 3.2 4.9 3.7 175 0.4 215 685
(3°) 2.29 2.8 10.1 1.5 3.7 3.9 165 0.3 210 681
Livelli di attenzione:
Polveri: 150 μg/m3
Piombo: 2 μg/m3
B.T.X.: 10 μg/m3
NOx : 200 μg/m3
Monossido di carbonio: 15 mg/m3/h
Diossido di carbonio 32 mg/m3/h
Tabella 4.2: Tabella dati della campagna 2003 di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico ad
Adelfia (evidenziati in giallo i dati superiori alla soglia dei livelli di attenzione).
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Figura 4.8: Aree in cui la risorsa acqua è sottoposta a stress ideologico (Fonte Piano di Tutela delle
Acque della Regione Puglia).
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f Lama S.Leo.
4.4.1 Stato dei caratteri idrografici a
Adelfia La lama Baronale corre lungo il
confine occidentale con il territorio di
Acque sotterranee Sannicandro di Bari; la lama Montrone
Dal punto di vista idrogeologico, nasce a Sud del centro abitato, lo
l’area in esame è caratterizzata dalla attraversa (dividendo l’abitato di
presenza, nel sottosuolo, di una Canneto da quello di Montrone) e
imponente falda acquifera contenuta prosegue verso Nord in territorio di
nei calcari cretacei permeabili per Valenzano; la lama "Cimitero di
fratturazione. Montrone" nasce ad Est dell'abitato, nel
Tale falda, alimentata dalle acque di territorio di Casamassima, attraversa la
precipitazione ricadenti in un vasto contrada "Pezza Ferrigine", passa poco
territorio comprendente l’entroterra distante dal cimitero di Montrone,
murgiano, circola al di sotto del livello prosegue in località "S. Leo" per
del mare, generalmente in modesta congiungersi, a Nord di Adelfìa, con la
pressione, e presenta un livello statico lama Montrone - Valenzano; infine, la
che si attesta su 122 metri slm. lama "S. Leo” nasce in territorio di
Casamassima, attraversa le contrade
Dal punto di vista chimico le acque di
"La Piantata" e "S. Leo" e prosegue nel
falda in parola si possono considerare
territorio di Valenzano, in loc. "Le
generalmente buone con valori medi di
Macchie". I due impluvi “Dannetta” e
salinità pari a 0,5 g/l, ma con una
“Canneto” sono compresi tra la lama
progressiva tendenza alla salinizzazione.
Baronale e l’abitato di Adelfia.
Per quanto riguarda, infine, la
Le dimensioni e le "forme” delle Lame
vulnerabilità dell’acquifero, il territorio di
sono estremamente variabili sia per
Adelfia risulta essere caratterizzato da un
profondità che per ampiezza.
grado di vulnerabilità compreso tra
“MEDIO” ed “ELEVATO” (fonte dati Nel caso della lama Baronale si ha
“Carta della vulnerabilità dell’aquifero una profondità massima di circa 10 metri
murgiano - Area campione a sud-est di e una larghezza massima, in
Bari” CNR, sede di BARI), con al corrispondenza delle grandi anse, che
necessità di evitare in assoluto scarichi supera i 300 metri; tali segni evidenziano
sul suolo e nel sottosuolo. una “portata formativa”, sia liquida che
solida, molto significativa. Lama
Baronale ha un bacino idrografico di
Acque superficiali oltre 123,5 kmq ed una lunghezza
Il territorio comunale di Adelfia è complessiva di circa 32,5 km.
interessato da un reticolo idrografico La lama “S. Leo” presenta delle
rappresentato da quattro lame e due dimensioni confrontabili ma inferiori. Le
principali linee di impluvio, di seguito altre due lame sono di dimensioni
elencate, che, solcando la campagna significativamente inferiori con
e l’abitato da Sud verso Nord, ne profondità dell’ordine dei metri e con
caratterizzano la morfologia. larghezze di circa 50 metri.
f Lama Baronale Le due linee di impluvio non
presentano il carattere delle lame, in
f Impluvio Dannetta
quanto manca lungo il loro sviluppo la
f Impluvio Canneto presenza delle sponde; gli impluvi sono
f Lama Montrone – Valenzano caratterizzati morfologicamente da una
piccola valle ad “U”.
f Lama “Cimitero” di Montrone
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4.4.5 Interazioni con altri temi ambientali f Trend degli eventi alluvionali
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impianti viticoli a tendone. Tali impianti Comune di Adelfia non sono presenti
sono stati preceduti da preventivi lavori cave attive.
di livellamento (scavi e ricolmi) che Sulla scorta delle elaborazioni
hanno mimetizzato l’originario tracciato dell’ARPA Puglia (su dati del Settore
idraulico formando vaste aree di regionale Gestione e Bonifica, gennaio
potenziale accumulo. 2008), nel territorio comunale di Adelfia
Geologicamente, come evidente non sono presenti siti potenzialmente
nella tavola di PUG riportata in Fig. 4.10, contaminati.
il territorio di Adelfia risulta essere
interessato prevalentemente da strati di 4.5.2 Quadro normativo e di
rocce calcarenitiche (tufi), da strati di programmazione
ciottoli di piccole dimensioni e da strati
sabbioso-limosi di limitato spessore e dal I principali strumenti di pianificazione
Calcare di Bari. sovraordinati sono:
Il Calcare di Bari, che insieme al f il PRAE (Piano Regionale delle
Calcare di Altamura e al Calcare di Attività estrattive), approvato con
Mola (non affioranti ad Adelfia) forma DELIBERAZIONE della Giunta
l'ossatura della Murgia, si rinviene Regionale 15 maggio 2007, n. 580;
principalmente nella parte settentrionale
f il P.U.T.T./P. (Piano Urbanistico
e meridionale del territorio. La maggior
Territoriale Tematico per il Paesaggio)
parte dell'abitato poggia invece su
della Regione Puglia, approvato dalla
terreni affioranti formati da depositi
Giunta Regionale con Deliberazione n.
calcarenitici, di colore bianco, bianco-
1748 del 15 dicembre 2000.
grigiastro e giallastro, a grana variabile
da fine a grossolana, con cementazione
variabile, appartenenti ai Tufi delle 4.5.3 Il sistema geomorfologico e le
Murge o, più in generale, alle Calcareniti invarianti strutturali
di Gravina, e da limitate placche
rappresentate dai Depositi marini Le caratteristiche del sistema
terrazzati e dai Depositi continentali geomorfologico nel territorio di Adelfia
recenti e attuali. Lo spessore non sono tali da condizionare le scelte
complessivo dei Tufi delle Murge strategiche del nuovo PUG.
raramente supera la ventina di metri, al Le singole emergenze
di sotto del quale si ritrova il Calcare di geomorfologiche, in coerenza con il
Bari. PUTT/Paesaggio ed in seguito ad
Solo nella zona centrale del rione eventuali approfondimenti, saranno
“Canneto” affiorano litotipi sabbioso- oggetto di specifica tutela in quanto
limosi, riferibili alla Formazione dei invarianti strutturali.
Depositi marini terrazzati, alternanza di
sabbie calcareo-quarzose, a grana fine 4.5.4 Fonti
e colore grigiastro, limi sabbiosi,
debolmente argillosi, di colore rossastro Rapporto sullo stato dell’Ambiente 2003 di
e limi argillosi grigio-verdastri, per uno Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Binetto,
Bitetto, Grumo Appula, Palo del Colle,
spessore massimo che supera di poco i 3
Sannicandro di Bari, Toritto e
metri.
Valenzano. (Agenda 21 locale – POR
Nel territorio di Adelfia, data la natura PUGLIA 2000-2006 – MISURA 5.2 –
delle rocce affioranti, le forma carsiche AZIONE 1).
predominanti sono quelle sotterranee. Indagine morfologica, geologica,
Ad Adelfia non sono state comunque idrogeologica e sismica del territorio
identificate cavità carsiche degne di comunale di supporto al PUG di
nota. Adelfia (marzo 2007).
In base al Piano Regionale Attività
Estrattive (P.R.A.E.), nel territorio del
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Figura 4.10: Il sistema geomorfologico nel territorio di Adelfia (nostra elaborazione da tavola
PUG).
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Figura 4.11: L’uso del suolo nel territorio di Adelfia (nostra elaborazione da tavola PUG).
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Tabella 4.3: Differenti tipologie di uso del suolo nel territorio di Adelfia (fonte PUG). Risultano
evidenziate quelle a più elevata naturalità.
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Figura 4.12: La diffusione degli incolti nel territorio di Adelfia (nostra elaborazione da tavola PUG).
amministrative in materia
4.6.2 Quadro normativo e di
ambientale”
programmazione
f REGOLAMENTO REGIONALE n. 22
I principali riferimenti normativi sono i del 4 settembre 2007
seguenti: “Regolamento recante misure di
f DIRETTIVA 92/43/CEE del 21 maggio conservazione ai sensi delle
1992 relativa alla conservazione direttive comunitarie 79/409 e
degli habitat naturali e seminaturali 92/43 e del DPR 357/97 e
e della flora e della fauna successive modifiche ed
selvatiche integrazioni”
4.6.5 Gli habitat e le reti ecologiche nei I possibili indicatori per monitorare lo
meccanismi attuativi stato degli habitat e delle reti
ecologiche in riferimento all’attuazione
Il PUG prevede, come direttiva generale, del PUG includono:
che le trasformazioni ammissibili nei f Superficie aree seminaturali;
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Figura 4.13: Il sistema dei beni culturali nel territorio di Adelfia (nostra elaborazione da tavola
PUG).
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4.7.5 Monitoraggio degli effetti del PUG 4.7.6 Sistemi territoriali per il sistema dei
sul sistema dei beni culturali beni culturali
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Figura 4.14: Produzione pro-capite di rifiuti urbani nel 2001 nei comuni dell’ex bacino BA3 (fonte
Agenda21).
Tabella 4.4: evoluzione delle quote di raccolta differenziata nei comuni dell’ex bacino BA3 (fonte
Agenda21).
Dati interessanti forniti dal Piano settore vitivinicolo (2001; fonte dati
Provinciale sono relativi alla quantità di stima Facoltà di Agraria Università
RSU pro capite: tale quantità in media è di Bari), con un valore molto alto se
pari a circa 500 Kg/anno per abitante rapportato alla superficie.
(stima relativa all’anno 2007 basata sulla
Un dato evidente, per quanto non
popolazione censita dall’ISTAT nel 2007).
facilmente quantificabile, è la presenza
Analizzando i dati relativi alla produzione
di abbandoni incontrollati di rifiuti, in
pro-capite dei rifiuti urbani per i singoli
particolare inerti e beni ingombranti
comuni nell’ultimo anno di rilevazione
dismessi, nelle aree periferiche del
(2007) emergono significative differenze
centro abitato (come per esempio nei
tra i vari comuni: il range di valori è
pressi dell’area archeologica di
compreso tra 230 - 780 kg/anno per
contrada Tesoro) e lungo le strade rurali.
abitante.
Nel territorio comunale non sono
Quasi tutti i comuni presentano dei
presenti impianti di trasformazione
valori molto lontani dall’obiettivo
oppure discariche.
dichiarato nel 2002 dal V Programma
comunitario d'Azione Ambientale di 300
kg /anno per abitante. Ad Adelfia tale 4.8.2 Quadro normativo e di
valore si attesta intorno ai 450 kg /anno programmazione
per abitante.
Numerosissime le norme, vincolanti o
Lo studio della Regione Puglia “La d’indirizzo, relative al tema dei “Rifiuti”,
valutazione ambientale strategica per lo anche se il D.Lgs. 152/06 “Norme in
sviluppo sostenibile della Puglia: un Materia Ambientale” è diventato il testo
primo contributo conoscitivo e di riferimento in materia di gestione rifiuti
metodologico” mette a disposizione e bonifiche. Si citano comunque:
ulteriori dati disaggregati per Comune
che forniscono elementi di valutazione f DECISIONE QUADRO CEE del
di immediata comprensione. In 2003/01/27, relativa alla protezione
particolare tale studio rivela che il ambientale attraverso il diritto
Comune di Adelfia si caratterizza per: penale. In base a tale decisione
quadro i danni provocati
f Una bassa produzione di rifiuti all'ambiente vengono considerati
speciali (fonte dati MUD 2002). da tutti gli Stati Membri reati e
f Un’alta produzione di rifiuti agricoli, pertanto devono essere affrontati
concentrati in particolare nel dal diritto penale.
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Tabella 4.6: Numero delle imprese, delle istituzioni, degli occupati, escluso il settore agricolo
(elaborazione dati Istat). In rosso i saldi negativi.
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Tabella 4.7: Numero degli occupati nelle imprese locali per settore di attività economica
(elaborazione dati Istat). In rosso i saldi negativi.
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Tabella 4.8: Numero delle imprese in relazione al numero degli occupati (elaborazione dati Istat
2001) (esclusa agricoltura).
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Tabella 4.9: Gli occupati nelle imprese per settore di attività (elaborazione dati Istat 2001).
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Figura 4.15: Le previsioni del nuovo PUG (nostra elaborazione da tavola PUG).
Come emerge dalla figura 4.16, uno di piano costituita dall’impluvio Canneto
dei Contesti Produttivi Esistenti (CPE) è e lambito da un’altra invariante di piano
attraversato dalla invariante strutturale (area archeologica in contrada Tesoro).
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Figura 4.16: I Contesti Produttivi e il sistema delle invarianti strutturali nel territorio di Adelfia (nostra
elaborazione da tavola PUG).
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Tabella 4.10: Aziende e relativa superficie totale per forma di conduzione nel comune di Adelfia.
Dinamica 1970 - 2000 (superficie in ettari). Fonte: Censimenti Generali dell'Agricoltura.
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Tabella 4.11: Comune di Adelfia: superficie aziendale secondo l'utilizzazione dei terreni
(superficie in ettari). Fonte: Censimenti Generali dell'Agricoltura.
Per quanto riguarda la dimensione ripartiscono solo nelle classi di SAU più
aziendale c’è da evidenziare che la ridotte. Mancano del tutto aziende con
dimensione media delle aziende ad “50 e oltre” ettari.
Adelfia è piuttosto piccola rispetto a Soffermandosi sul decennio 1990-2000
quella provinciale: 1,5 ha rispetto a quasi si osserva, sia per il numero delle aziende
3 ha. che per la relativa SAU, una dinamica
La tabella 4.12 mostra la dinamica negativa relativamente alle classi
1980-2000 delle aziende e della relativa dimensionali intermedie (1-2, 2-5 e 5-10
superficie agricola utilizzata per classe di ha) ed una dinamica positiva per le
superficie agricola utilizzata. Si assiste classi “estreme” (meno di 1 ha, 10-20 e
alla riduzione sia del numero delle 20-50 ha). Nel 2000 nella classe “meno di
aziende totali che della loro SAU. Si 1 ettaro”, si concentrano il 63% delle
osserva inoltre che le aziende si aziende che occupano il 17% della SAU.
Tabella 4.12: Comune di Adelfia. Aziende e relativa superficie agricola utilizzata (SAU), espressa
in ettari, per classe di SAU. Fonte: Censimenti Generali dell'Agricoltura.
La figura 4.17 mostra chiaramente 1, 1-2, 2-5 ha) ad Adelfia, mentre dai
che la “distanza” dalla situazione nella dati alla scala provinciale emergono
Provincia di Bari deriva dalla con grande peso anche le classi di
concentrazione della SAU nelle classi maggiore estensione (20-50, 50-100, “100
dimensionali più piccole (meno di e oltre” ha).
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30
25
20
v a lo ri %
15
10
0
Meno di 1-2 2-5 5-10 10 - 20 20 - 50 50 - 100 100 e
1 oltre
Figura 4.17: Superficie Agricola Utilizzata (SAU) per classe di SAU. Anno 2000. Fonte: ISTAT,
Censimento Generale dell’Agricoltura del 2000.
Tabella 4.18: Aziende con coltivazioni legnose agrarie e relativa superficie nel Comune di Adelfia
(superficie in ettari). Fonte: ISTAT, Censimenti Generali dell’Agricoltura.
Cereali Coltivazioni
Coltivazioni ortive
foraggere
Totale frumento avvicendate
aziende superficie aziende superficie aziende Superficie aziende superficie
Tabella 4.19: Aziende con seminativi e relativa superficie per le principali coltivazioni praticate
Comune di Adelfia. Dinamica 1970 - 2000 (superficie in ettari). Fonte: ISTAT, Censimenti Generali
dell’Agricoltura.
Dall’analisi della tabelle 4.20 e 4.21 si Ciò nonostante, alcuni elementi (la
desume il rilevante peso che ancora scarsa dimensione media delle aziende,
gioca il settore primario nell’ambito la forte prevalenza delle aziende
comunale: gli occupati in agricoltura condotte “con solo manodopera
sono più di 500, ovvero circa il 17% degli familiare”, ecc.) e dinamiche (la
occupati totali, mentre gli oltre 100 riduzione delle superfici a vite e a olivo,
milioni di euro di valore aggiunto ecc.) mostrano segni di crisi e di
prodotti dall’agricoltura a livello indebolimento del settore primario.
comunale fanno sì che il settore primario Da sottolineare inoltre che il quadro
generi circa il 6,3% del valore aggiunto tracciato grazie all’analisi dei dati
complessivo. censuari (fermi all’anno 2000), non
Questi dati appaiono ancor più permette di catturare le dinamiche
significativi se vengono confrontati con innescate dalla recente riforma della
quelli relativi alla provincia di Bari e alla Politica Agricola Comunitaria (PAC) del
Regione Puglia, operazione dalla quale 2003, che in qualche modo ha
emerge chiaramente il forte legame interessato anche l’agricoltura di Adelfia.
che tutt’oggi Adelfia ha con la sua A tale problematica si accennerà nel
agricoltura. paragrafo che segue.
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Tabella 4.20: Popolazione residente e occupazione nel comune di Adelfia, in Provincia di Bari e
in Puglia per ramo di attività economica. Anno 2004. Fonte: Osservatorio Regionale Banche -
Imprese. 2004.
per
Totale Composizione % Abitante
Ambito territoriale (milioni di Euro) Agricoltura Industria Altre attività (Euro)
Comune di Adelfia 103,8 6,3 17,7 76,0 6.169
Provincia Bari 24343,8 3,7 21,1 75,2 15.442
Regione Puglia 58610,1 4,9 20,3 74,8 14.484
Tabella 4.21: Valore aggiunto prodotto. Anno 2004. Fonte: elaborazione su dati Osservatorio
Regionale Banche – Imprese, 2004.
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Figura 4.18: La classificazione delle aree rurali pugliesi. Fonte: PSR Regione Puglia 2007-2013.
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ASSE MISURA
111 Azioni nel campo della formazione professionale e
dell’informazione
112 Insediamento di giovani agricoltori
113 Prepensionamento
114 Utilizzo di servizi di consulenza
Asse 1 121 Ammodernamento delle aziende agricole
Miglioramento della 122 Accrescimento del valore economico delle foreste
competitività del 123 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e
settore agricolo e forestali
forestale 124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e
tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale.
125 Miglioramento e sviluppo delle infrastrutture connesse allo
sviluppo e all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura
132 Partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare
133 Attività di informazione e promozione
Tabella 4.22: gli assi e le misure del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Puglia.
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Figura 4.19: Carta dei contesti rurali. Fonte: Relazione del Piano Urbanistico Generale di Adelfia,
Studio Associato Fuzio, p. 84.
C.R.A. C.R.P. I.S. ATE B C.R.P. I.S. ATE C C.R.P. I.S. ATE D
Recupero
SI
e riuso di SI
edifici Purché presenti alla SI SI
Mancano le
esistenti data di approvazione
specifiche nelle NTA.
del PRG (11.03.2003).
SI
Ampliamento una
SI tantum della
Sono comunque superficie utile (Su)
consentiti modesti SI SI nella misura massima
incrementi del 20% di quella
Ampliame Ampliamento una Ampliamento una
volumetrici sugli preesistente.
nto degli tantum della tantum della
edifici esistenti Ulteriore
edifici superficie utile (Su) superficie utile (Su)
(contenuti entro ampliamento, nel
residen- nella misura massima nella misura
minime percentuali e limite max del 20%,
ziali del 20% di quella massima del 20% di
da consentirsi una nel caso di
tantum). preesistente quella preesistente.
utilizzazione degli
Mancano le immobili esistenti per
specifiche nelle NTA. attività di agriturismo
in aderenza al
manufatto originario.
SI SI
Esclusa ogni forma E’ consentito
Nuove di accorpamento l’accorpamento.
edificazio tra fondi non Sempre all’esterno
SI contigui;
ni di delle IS/beni
Purché di servizio Sempre all’esterno
servizio Sf minima: mq 10.000;
agricolo di aziende delle IS/beni
all’agri- NO
singole o associate. Iff = 0,08 mc/mq di
coltura/ presenti;
Mancano gli indici cui 0,03 per la
agrituris- Sf minima: mq
urbanistici. residenza
mo / 20.000;
zootecnia H: residenza 3,50 ml;
Iff produzione= 0,03 produzione 6,00 ml
mc/mq (salvo impianti
H: 5,00 ml speciali)
SI
Secondo le
Manca qualsiasi prescrizioni e con
Installazio Manca qualsiasi
NO riferimento l’osservanza dei limiti
ne di serre riferimento normativo
normativo imposti dall’art. 5
della L.R. 11.9.1986,
n.19
Tabella 4.23: Modalità attraverso cui il PUG disciplina le attività urbanistiche nei contesti rurali del
comune di Adelfia. Elaborazione a partire dalle previsioni del PUG di Adelfia.
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Figura 4.20: Criticità sulle reti stradali extraurbane della Provincia di Bari nella fascia
oraria 7.30-9.30. Fonte: PTCP di Bari, Conclusioni Propositive, capitolo 3 “Mobilità e
Trasporti.
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Tabella 4.24: interventi inclusi nella bozza di Piano Attuativo 2009-2013 del Piano Regionale dei
Trasporti.
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4.12 Energia
Per usi
15.063.574 55.2 1.472.036.000 33.6 3.934.809.000 33.5
domestici
Per usi
produttivi:
agricoltura 3.695.526 13.6 202.292.946 4.6 504.844.000 4.3
industria 2.250.643 8.2 1.409.030.554 32.2 4.100.192.000 34.8
terziario 6.263.048 23.0 1.297.339.715 29.6 3.242.374.000 27.4
Tabella 4.25: consumi di energia elettrica ad Adelfia, in Provincia di Bari e in Puglia. Fonte:
elaborazione dati Ipres (2003).
contro +26% a livello nazionale e nel 9,5%, e la loro superficie del 14% a fronte
settore dell’agricoltura e pesca, con di un essenziale stallo nella crescita della
+38% contro +9% a livello nazionale. popolazione.
Nel 2004 i consumi energetici nel solo Anche l’analisi sulla dinamica del
settore residenziale sono stati pari a mercato residenziale di nuova
1.149 ktep con un aumento del 29 % costruzione o di ampliamento,
rispetto al 1990. Il consumo pro capite comportante quindi un aumento di
ha raggiunto un valore di 1.015 volumetria con potenziale
kWh/abitante contro un valore di 860 climatizzazione degli ambienti, registra
kWh/abitante del 1990; a livello un trend costante negli ultimi anni,
nazionale vi è stato un incremento del segnando dati di incremento annuo tra
consumo del 26%, con un consumo pro 1,4 e 1,5%, calcolati sulla superficie
capite che è passato da 930 esistente. Insieme all’aumento della
kWh/abitante a 1.150 kWh/abitante. superficie si osserva inoltre un
La ripartizione percentuale dei incremento costante anche nei consumi.
consumi mostra variazioni rilevanti Le linee di tendenza in costante
nell’arco di tempo considerato, con una aumento sono quindi due: aumento
forte riduzione del gasolio (tre volte delle volumetrie rese disponibili e
meno dal 1990 al 2004) e il forte aumento del comfort, sia nelle abitazioni
incremento del gas naturale (+100 %); già esistenti che in quelle di nuova
sensibile anche la crescita dei consumi offerta sul mercato.
di energia elettrica (+19%). La maggiore esigenza di comfort
Il PEAR della Regione Puglia si pone, deve essere adeguatamente
tra i suoi obiettivi qualificanti, da un lato supportata da un miglioramento degli
il rispetto degli impegni di Kyoto e, standard costruttivi, anche nella
dall’altro, la necessità di disporre di una prospettiva di rispettare i nuovi valori di
elevata differenziazione di risorse consumo limite definiti dalla nuova
energetiche. normativa, cioè il D. Lgs. 192/05.
Relativamente allo specifico ambito Anche il settore non residenziale
edilizio il PEAR enfatizza l’importanza registra un costante aumento, di ordine
della variabile energetica, oggi troppo superiore in quantità volumetriche
spesso sottovalutata. assolute. Di particolare interesse, nel
Il settore degli usi civili, sia perché 2002 si segnala un raddoppio delle
obiettivamente interessante sotto volumetrie costruite con destinazione
l’aspetto dell’entità del fabbisogno commercio e attività turistiche e un forte
energetico, sia per la varietà e la aumento, sempre in valori assoluti, degli
capillarità dei possibili interventi che edifici per industria e artigianato.
presuppongono un coinvolgimento ed Nonostante che attualmente i criteri
un adeguato approccio culturale da costruttivi consentano di raggiungere
parte dell’operatore e dell’utente, una maggiore efficienza energetica, si è
rappresenta un campo di applicazioni in ancora molto lontani dai livelli che la
cui sarà possibile favorire una svolta tecnologia attuale potrebbe consentire,
nell’uso appropriato delle tecnologie senza neppure un extra costo eccessivo.
energetiche. Oltre che consumarla e cercare di
Le tendenze indicate dall’analisi della risparmiarla, ad Adelfia l’energia
situazione attuale, considerando il livello comincia anche ad essere prodotta, in
regionale, registrano un forte incremento particolare sfruttando le fonti rinnovabili.
dei consumi, che a breve termine non Ad aprile del 2009, l’Atlante degli
lasciano ipotizzare una naturale impianti fotovoltaici con incentivo in
inversione di tendenza. conto energia promosso dal Gestore dei
In Puglia tra il 1991 e il 2001 il numero Servizi Elettrici
di abitazioni occupate è aumentato del (http://atlasole.gse.it/viewer.htm) riporta
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consumi specifici degli edifici. Tali valori approccio integrato rivolto, dapprima,
potranno opportunamente riferirsi ad un ad una riduzione dei fabbisogni
sistema di fasce o “profili di qualità energetici.
edilizia” che individuano un livello È possibile inoltre conseguire un
minimo a carattere obbligatorio e dei notevole risparmio energetico ed un
livelli più restrittivi a carattere volontario, ridotto impatto ambientale nel settore
possibilmente incentivati mediante dell’illuminazione esterna, pubblica e
opportuni vantaggi economici e/o fiscali. privata. L’adozione, combinata e
I profili di qualità edilizia dovranno sinergica, delle suddette azioni,
essere soddisfatti sia dagli edifici di recepite integralmente della L.R. 15/05,
nuova costruzione che da quelli soggetti può consentire risparmi energetici
ad interventi di ristrutturazione dell’ordine del 40%.
importante. Viene infine sottolineata l’importanza
A supporto delle azioni di risparmio in di favorire l’integrazione dei moduli
edilizia, la Regione sosterrà i comuni fotovoltaici nelle strutture edilizie anche
nella definizione e nella gestione della a supporto della riconosciuta maggiore
certificazione energetica degli edifici. incentivazione, per tale modalità di
Oltre agli interventi sulle strutture installazione, riconosciuta dal DM
edilizie, dei requisiti minimi saranno 6.2.2006.
adottati anche per quanto riguarda Le suddette opportunità dovranno
l’impianto di riscaldamento. In relazione essere ricercate sia nelle modalità
agli impianti di riscaldamento, autorizzative, sia nelle modalità di
particolare attenzione sarà prestata alla indirizzo a livello locale ad esempio
possibilità di integrazione di impianti attraverso opportuni regolamenti edilizi,
solari termici. sia in modalità di incentivo finanziario
I criteri di efficienza energetica diretto.
trovano la possibilità di La Regione darà indicazioni ai
standardizzazione se rivolti ad una Comuni affinché inseriscano, nei propri
edilizia ben definita, quale può essere regolamenti edilizi, opportune norme
quella riconducibile al residenziale, finalizzate all’installazione di impianti
mentre nel caso di edifici particolari fotovoltaici. A tal fine si considera
(strutture turistiche ricettive, centri condizione minima quella già delineata
commerciali, ospedali, ecc.) sarà nel D. Lgs. 192/05, secondo cui deve
necessario individuare delle prescrizioni essere disponibile, per le nuove
specifiche, in base alle loro costruzioni, una superficie della
caratteristiche di impiego. copertura dell’edificio con le seguenti
Il PEAR suggerisce inoltre azioni a caratteristiche:
carico degli utenti pubblici, ed in f orizzontale o esposta verso il
particolare l’applicazione, oggi quadrante Sud-Est Sud-Ovest per le
generalmente disattesa, del DPR 412/93 pareti inclinate;
di attuazione della Legge 10/91, che
f dimensioni pari almeno al 25 % della
impone, per gli edifici di proprietà
pubblica o di uso pubblico, di soddisfare superficie in pianta dell’edificio.
il fabbisogno energetico favorendo il Il ricorso a fonti rinnovabili per la
ricorso alle fonti rinnovabili, salvo produzione di energia elettrica,
impedimenti di natura tecnica o introdotto nell’ordinamento comunitario
economica. con la Direttiva 2001/77/CE, ha però
Negli ultimi anni si è assistito, a seguito conseguenze anche a scala urbanistica
dei diversi bandi di finanziamento, e territoriale, e non solo a quella edilizia.
all’installazione di diversi impianti solari La spinta travolgente che ha portato
termici e fotovoltaici, ma raramente tali la Puglia nell’anno in corso a superare
interventi sono stati svolti con un tutte le altre regioni italiane per potenza
Responsabile Ufficio del PUG di Adelfia: geom. Vito Lorusso
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Rapporto Ambientale sul Piano Urbanistico Generale di Adelfia (BA), versione 12/05/2009
5 CRITICITÀ AMBIENTALI
Tabella 5.1: Uso del suolo nel territorio di Adelfia (fonte PUG)
Le superfici artificiali in Puglia registrato nel 1990 (dati ARPA Puglia - RSA
(comprendenti le zone urbanizzate 2004 su dati Corine1990). Il dato per
residenziali, le zone industriali, quanto non immediatamente
commerciali ed infrastrutturali, le zone confrontabile con il dato locale relativo
estrattive, le discariche e i terreni alla specifica situazione di Adelfia
abbandonati, le zone verdi artificiali non evidenzia comunque l’elevato valore di
agricole) raggiungono nel 2000 il 4.39% quest’ultimo.
della superficie regionale (dati ARPA La relazione sul Sistema Insediativo
Puglia - RSA 2004 su dati Corine2000), in allegata alla bozza del Piano Territoriale
aumento sensibile rispetto al 3.80% Di Coordinamento della Provincia di Bari
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(PTCP) si dilunga sulla problematica del Dai dati disponibili emerge, senza
consumo di suolo, fornendo dati molto dubbi, che la crescita urbana più
interessanti sulla sua evoluzione nel rilevante sia avvenuta negli ultimi 25 anni:
tempo. La scansione temporale parte essa comporta, tranne poche eccezioni,
dalla cartografia IGM 1:25000 risalente al almeno il raddoppio del territorio
1949, prosegue con le foto aeree IGM del urbanizzato; in 16 casi (tra i quali
1973 e l’orfofoto AIMAdel 1999, per Altamura, Barletta, Risceglie,
arrestarsi all’ortofoto digitale CGR 2005. Casamassima, Giaia del Colle, Grumo
Una prima analisi macroscopica Appula, Locorotondo, Modugno,
denota come il fenomeno urbano, che, Monopoli, Noicattaro, Palo del Colle,
all’inizio degli anni ’50, copriva nella Ruvo e Valenzano) della provincia di Bari
provincia di Bari una superficie di circa supera il 200% e in 4 supera il 300%
4600 ha, nell’arco di 55 anni sia giunto a (Cassano, Noci, dove supera di poco il
quintuplicarsi. In questo arco di tempo 400%, Polignano e Santeramo).
l’incremento non è stato costante: Dai dati del PTCP (riportati in Tab. 5.2)
nell’intervallo 1949-73 l’incremento medio risulta che lo sviluppo delle aree edificate
nella provincia è stato del 67,89%, mentre ad Adelfia, pur rispettando il trend
nel secondo, tra il 1974 e il ’99 sale al comune a quasi tutti i comuni della
181%, giungendo, rispettivamente, a provincia, con una crescita nel periodo
circa 7800 e 21500 ha di suolo 1949 -1973, un aumento significativo nel
urbanizzato; infine nell’ultimo periodo, il periodo 1974 – 1999 e una crescita
quinquennio 2000-2005, l’incremento è di ridotta nell’ultimo periodo 2000 - 2005,
un ulteriore 3.80%, portando il suolo presenta valori percentuali inferiori alla
urbanizzato a complessivi 22.406 ha. media provinciale in tutti e tre i periodi.
Adelfia 58,23 82,96 168,71 172,90 24,73 85,75 4,19 42,47 103,36 2,49
Provincia
4572 7676 21585 22406 3104 13908 820 67,89 181,19 3,80
di Bari
Tabella 5.2: Dati sulle superfici urbanizzate ad Adelfia (fonte dati PTCP).
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%
%
sul totale
sulla
Area (ha) esistente e sul
superficie
totale delle
comunale
nuove previsioni
Zona omogenea A Canneto 1,7787 0,7
Zona omogenea A Montrone 2,0307 0,8
Zona omogenea B Canneto 52,1166 21,1
Zona omogenea B Montrone 37,9051 15,3
Zona omogenea C Canneto (attuata o in
19,5
itinere) 48,1769
Zona omogenea C Montrone (attuata o in
10,6
itinere) 25,8737
Aree a standard esistenti 31,2478 12,6
Aree per attrezzature di interesse generale
0,8400 0,3
esistenti
CPU (contesto produttivo urbanizzato) 47,1122 19,1
TOTALE ESISTENTE AMBITO URBANO 247,0817 100 8,31
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1 2
3 4
Figura 5.1: Il centro urbano di Adelfia (da sinistra in alto): 1 - il contesto urbano consolidato; 2 – i
contesti urbani già sottoposti a PUE (in marrone) e i contesti produttivi esistenti (in viola chiaro); 3 –
i contesti urbani di espansione CUE1 e CUE2 (in rosso) e i contesti destinati a servizi (in azzurro); 4 –
le aree sottoposte a Piani Esecutivi Tematici (in rosso chiaro), il contesto produttivo di espansione
(in viola scuro) e gli ambiti perequativi di tutela ambientale (in verde) (nostra elaborazione da
tavole PUG).
Figura 5.2: un raffronto fra del PRG del 2003 vigente (in alto) e del nuovo PUG (in basso) evidenzia
una sostanziale conferma del perimetro interessato dalle previsioni complessive.
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5.2 Vulnerabilità della falda Nel Piano di Tutela della Acque sono
pertanto proposte le seguenti misure per
le zone di protezione speciale
Nell’identificare le diverse tipologie di idrogeologica B1:
“zone di protezione speciale
idrogeologica”, il Piano di Tutela delle
Acque (PTA), adottato con D.G.R. n. 833 f indirizzi di tutela-assicurare la
del 19 giugno 2007 3 , ha individuato delle difesa e la ricostruzione degli
zone B1 che interessano parte del equilibri idraulici e idrogeologici,
territorio comunale di Adelfia 4 , come di deflusso e di ricarica;
risulta dalla figura 5.2. f divieti generali-
Le zone B1 presentano condizioni di f realizzazione di opere che
bilancio idrogeologico prevalentemente modificano i regimi naturali
positivo, e sono pertanto deputate alla di infiltrazione e deflusso
ricarica dell’acquifero, pur in presenza di delle acque, ad eccezione
una certa pressione antropica derivante di quelle necessarie alla
da attività agricole e produttive o dalla difesa del suolo e alla
presenza di infrastrutture. sicurezza delle popolazioni;
Proprio in virtù di questa situazione, in f spandimento di acque di
tali aree è necessario attivare misure di vegetazione, fanghi e
salvaguardia e di mitigazione del rischio compost;
di contaminazione, anche perché lo f cambiamenti di uso del
stesso assetto geolitologico fragile che suolo, ad eccezione di
favorisce la ricarica implica una quelli verso metodi di
maggiore facilità di idroveicolazione di coltivazione biologica;
sostanze inquinanti.
f divieto della trasformazione
dei terreni coperti da
vegetazione spontanea, in
particolare mediante
interventi di dissodamento
e scarificatura del suolo e
frantumazione delle rocce
calcaree.
Figura 5.2: le zone di protezione speciale idrogeologica di tipo B1 individuate dal Piano di Tutela
delle Acque della Regione Puglia. Fonte: D.G.R. n. 833 del 19 giugno 2007, pubblicata sul BURP n.
102 del 18/07/2007.
Un dato che non è possibile ignorare Si tratta delle aree della fascia
consiste nella parziale sovrapposizione costiera Adriatica dell’acquifero carsico
della zona B1, a livello della parte della Murgia vulnerabili alla
settentrionale del territorio di Adelfia, contaminazione salina (vedi Fig. 5.3),
con un’area di vincolo d’uso degli soggette a misure di tutela quali-
acquiferi (l’altra tipologia di zonizzazione quantitativa dei corpi idrici sotterranei
introdotta dal PTA). essenzialmente riferite alla
regolamentazione delle concessioni per
il prelievo di acque dolci di falda 5 .
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Figura 5.3: alcune aree di vincolo d’uso dell’acquifero carsico della murgia nella fascia costiera
adriatica, soggette a tutela quali-quantitativa dal PTA.
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Figura 5.4: le Zone di Protezione Speciale Idrogeologica individuate dal Piano di Tutela delle
Acque della Regione Puglia circondano, senza sovrapposizioni, l’ambito definito dai contesti
urbani esistenti e da quelli di nuovo impianto.
Figura 5.5: Il centro urbano di Adelfia: le previsioni di Piano e le invarianti strutturali (nostra
elaborazione da tavola PUG).
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Figura 5.6: Il sistema delle lame, le aree boscate e gli incolti nel territorio di Adelfia (nostra
elaborazione da tavola PUG).
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PARTE III: IL PUG E IL GOVERNO DEL TERRITORIO
105
6 IL PUG DI ADELFIA
► la promozione dell’ecoefficienza
6.1 Obiettivi basata: sulla integrazione degli
aspetti globali (clima, strato di ozono,
biodiversità), con quelli connessi alla
Il PUG di Adelfia stabilisce tra i suoi conservazione delle risorse naturali
obiettivi principali il perseguimento (minerarie, energetiche fossili, idriche,
dello “sviluppo sostenibile” come suolo, ecc.) e con quelli locali
modello di trasformazione territoriale (inquinamenti, rifiuti, qualità urbana,
atto a “garantire i bisogni del ecc.) valutata ex ante per i piani e gli
presente senza compromettere le interventi di settore.
possibilità delle generazioni future”
Strumenti della sostenibilità a scala edilizia-
A tale proposito il Piano architettonica sono:
Urbanistico Generale, fa riferimento
► la formulazione di un Regolamento
alle disposizioni regionali (l.r. 13/2008
Edilizio e di Igiene che deve
“Norme per l’abitare sostenibile”),
rispondere anche alle esigenze di
agli obiettivi generali del “Quadro
nuove forme di progettazione
d’azione per uno sviluppo urbano
orientate alla sostenibilità;
sostenibile nell’UE” (COM 1998/605),
vale a dire a: ► la progettazione di interventi che
salvaguardino gli equilibri ecologici
► riequilibrio territoriale,
ambientali (insolazione, ventilazione,
► migliore qualità dell’ambiente ombreggiamento, verde, ecc.);
urbano,
► la adozione nelle attività edilizie di
► uso sostenibile delle risorse procedure di produzione e di
ambientali, valorizzazione gestione che
delle risorse socioeconomiche
► pongano in primo piano le questioni
locali e loro equa distribuzione.
energetiche;
► l’attenzione al perseguimento della
qualità estetica sia nella definizione
6.2 Previsioni strutturali e degli spazi urbani sia delle
programmatiche architetture che li definiscono;
► la differenziazione dei rifiuti fin dal
luogo della produzione (per esempio,
A scala urbana, il Piano si attua
nelle abitazioni) onde rendere
attraverso:
automatica la successiva raccolta
► l’applicazione del principio differenziata e, quindi, il successivo
della perequazione e riciclaggio, riuso, recupero
dell’istituto del comparto energetico;
urbanistico per gestire
► l’applicazione delle azioni e degli
(attraverso il trasferimento dei
incentivi derivanti dalle normative
diritti di costruire) la tutela e la
regionali.
valorizzazione dei siti con
specificità ecologiche,
documentarie e In dettaglio il Piano si articola per contesti
paesaggistiche; a livello strutturale, riportati a seguire:
► la qualità dell’abitare attraverso
la attenta delimitazione delle ► Contesti urbani:
aree da sottrarre al traffico ► Contesto urbano storico;
veicolare di transito,
► Contesto urbano consolidato;
106
► Contesto urbano in via di
consolidamento; 6.3 Scelte strategiche del PUG
► Contesto urbano periferico o
marginale;
Le scelte strategiche del PUG sono orientate
► Contesto produttivo esistente.
► al mantenimento della previsione del
PRG (al 2007) riportata all’orizzonte
Contesti rurali: temporale del 2020, a “correggere”
► Contesto rurale perturbano; le scelte del vigente PRG, attraverso
► Contesto rurale multifunzionale; una riduzione degli indici insediativi (e
quindi del carico urbanistico
► Contesto rurale a prevalente complessivo);
valore ambientale e
►a dotare il territorio urbano di servizi
paesaggistico;
“congiunti” per i due nuclei di
► Contesto rurale a prevalente Montrone e Canneto;
funzione agricola.
►a superare l’effetto di cesura del
tessuto urbano operato da un lato
dalla lama Montrone, dall’altro
dall’attraversamento della linea
ferroviaria Adelfia-Putignano
(attualmente basato su
un’intersezione a raso servita da un
passaggio a livello),
►a ridimensionare il carico urbanistico
generato dalle infrastrutture di
progetto del PRG.
107
7. VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE
108
volumetriche ammissibili, i coefficienti I metodi di valutazione multicriteriali
di deflusso, gli indici di piantumazione. permettono di ordinare alternative secondo
Sono invece dimensioni qualitative una priorità che tiene conto della
la ammissibilità di demolizioni, concorrenza di giudizi di valore molteplici e
ricostruzioni, ampliamenti disomogenei attraverso l’uso di confronti a
dell’esistente, riferibili al patrimonio coppie.
architettonico edilizio, o a quello La messa a punto di nuovi sistemi di
infrastrutturale. valutazione multicriteriali ha tenuto in
L’ incrocio evidenzierà da un lato considerazione il passaggio da metodologie
gli impatti possibili, e tenterà di quantitative estremamente rigide (Roy,
spiegare l’intensità degli stessi 1985), fino ad approcci qualiquantitativi del
attraverso uno scaling metodo AHP (Saaty, 1980).
multidimensionale; dall’altro lato le In un approccio interdisciplinare
criticità verranno pesate secondo finalizzato alla evidenziazione al confronto
una procedura analitica gerarchica. dei valori derivanti da tutte le risorse
dell’ambiente naturale e antropizzato, la
valutazione si rivolge a possibili forme di
Scenari di valutazione
rappresentazione di una qualità fondata
Gli impatti sono stati riferiti a due sulle differenze e sulle relazioni strutturali
possibili scenari di riferimento: lo stato nell’ambito dei processi ambientali.
di fatto e il PRG completamente
L’AHP è stato applicato utilizzando una
attuato.
valutazione su due livelli gerarchici: il livello
Il primo scenario indaga più alto definisce le criticità, già elencate, i
l’attuazione del PUG in termini di cui caratteri sono specificati ad un livello di
variazioni rispetto alla situazione dettaglio superiore nel secondo livello.
ambientale che si osserva oggi. Il
In particolare sono stati considerati i criteri
secondo, assume come termine di
di definizione delle criticità descritti a
riferimento lo stato di diritto,
seguire.
rappresentato dalle previsioni del
Piano Regolatore Generale vigente.
La valutazione multidimensionale Consumo di Suolo:
misura le variazioni negative/positive Reale copertura del suolo, corrispondente
secondo i differenti aspetti alla percentuale massima di copertura delle
considerati. superfici, determinata rispetto ai paramentri
La logica di questa scelta è legata urbanistici dei differenti contesti
principalmente a quanto emerge Urbanizzazione delle superfici,
dall’analisi del consumo di suolo, che corrispondente alla superficie impegnata
vede, come illustrato nell’analisi delle da ciascun contesto
criticità un notevole incremento di
consumo rispetto allo stato di fatto, e
Vulnerabilità della falda:
un modesto incremento di consumo
rispetto allo stato di diritto generato Zone di protezione della ricarica della falda
dal vigente PRG. di tipo B1, corrispondente alla interferenza
tra contesi e ambiti vincolati, determinata
Questa discrepanza suggerisce di
per semplice sovrapposizione di aree
affrontare la questione
dell’opportunità di realizzare un Tutela qualiquantitativa, corrispondente alla
nuovo strumento urbanistico in interferenza tra contesi e ambiti da tutelare
sostituzione di un PRG non ancora dall’invasione salina della falda,
esaurito, e viene struttarata quindi determinata per semplice sovrapposizione
nella valutazione di scenari alternativi. di aree
Contaminazione salina, corrispondente alla
interferenza tra ambiti già interessati da
contaminazione e Contesti del PUG,
109
determinata per semplice Energia, corrispondente alla capacità di
sovrapposizione di aree. consumo energetico generata dagli usi di
ciascun contesto
Rischio idraulico:
Pericolosità, corrispondente alla Rete ecologica urbana e territoriale:
capacità di alcune aree di generare Variazione sulle aree seminaturali,
allagamenti a valle, in ambiti corrispondente alla possibile variazione di
vulnerabili naturalità indotta dall’insediamento
Esposto, corrispondente al Variazione della connettività,
patrimonio esposto ad allagamenti in corrispondente alla possibile variazione di
aree vulnerabili connettività tra ambiti indotta
Vulnerabilità, corrispondente dall’insediamento
all’incidenza di aree vulnerabili in un Interferenza della pressione insediativa,
contesto corrispondente alla possibile intersezione tra
rete ecologica e insediamento.
Uso sostenibile delle risorse:
Materiali da costruzione, Sulla base di questi aspetti sono state
corrispondente alla sostenibilità d’uso costruite delle valutazioni la cui dimensione
dell’edificato rispetto ai suoi caratteri qualitativa è riassunta nelle tabelle a seguire.
costruttivi
Tabella 7.1: Sintesi degli impatti generati dal PUG sulla criticità “Consumo di suolo”.
110
Piano Urbanistico Generale di Adelfia (BA): Rapporto Ambientale, versione 12/05/2009
Zone di protezione
Tutela Contaminazione
della ricarica
qualiquantitativa salina
della falda
Interferisce
Contesti rurali Non interferisce Non interferisce
direttamente
Tabella 7.2: Sintesi degli impatti generati dalle Variazioni Indotte dal PUG sulla criticità
“Vulnerabilità della falda”
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CUUS (Contesto
Non Non
urbano Incrementa Incrementa Incrementa Incrementa
interferisce Interferisce
consolidato)
CUUS (Contesto
urbano da
consolidare per Non Non
Incrementa Incrementa Incrementa Incrementa
insediamenti misti: interferisce interferisce
U.S./residenza
sociale)
CUE (Contesto
Non Si riduce per i Non
Urbano Incrementa Incrementa Incrementa
interferisce nuovi indici interferisce
Espansione)
PUE.S (Piani
Urbanistici Esecutivi Non Si riduce per i Non
Incrementa Incrementa Incrementa
Settoriali o interferisce nuovi indici interferisce
Tematici)
CPdC(Contesto
Non Non
produttivo da Incrementa Incrementa Incrementa Incrementa
interferisce interferisce
consolidare)
CPE (Contesto
Incrementa Incrementa Incrementa Incrementa
produttivo Interferisce Interferisce
rilevantemente rilevantemente rilevantemente rilevantemente
espansione)
Non Non
Contesti rurali Non varia Non varia Non varia Non varia
interferisce interferisce
Tabella 7.3: Sintesi degli impatti generati dalle Variazioni Indotte dal PUG sulla criticità “Rischio idraulico”.
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Materiali Energia
Infrastrutture di mobilità e
trasporti
Contesti rurali
Tabella 7.4: Sintesi degli impatti generati dalle Variazioni Indotte dal PUG sulla criticità “Uso
sostenibile delle risorse”.
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Rete ecologica urbana e territoriale: Interferenza della pressione insediativa,
Variazione sulle aree seminaturali, Punteggi.
Punteggi
Variazione della connettività, Punteggi I risultati delle valutazioni sono riportati
nella matrici a seguire.
Rete ecologica urbana e territoriale (Rispetto SdF) Rete ecologica urbana e territoriale (rispetto PRG)
CUUS (Contesto
Non varia Non varia Non varia Non varia Non varia Non varia
urbano consolidato)
CUUS (Contesto
urbano da
consolidare per
Non varia Non varia Non varia Non varia Non varia Non varia
insediamenti misti:
U.S./residenza
sociale)
CUE (Contesto
varia Non varia varia Non varia Non varia Non varia
Urbano Espansione)
PUE.S (Piani
Urbanistici Esecutivi Non varia Non varia varia Non varia Non varia Non varia
Settoriali o Tematici)
CPdC(Contesto
produttivo da Non varia Non varia Non varia Non varia Non varia Non varia
consolidare)
CPE (Contesto
Varia
produttivo Non varia Varia Non varia Non varia
rilevantemente
espansione)
Contesti rurali Non varia Non varia Non varia Non varia Non varia Non varia
Tabella 7.5: Sintesi degli impatti generati dalle Variazioni Indotte dal PUG sulla criticità “Rete
ecologica urbana e territoriale”.
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Figura 7.1: Matrice di sintesi degli impatti generati dalle Variazioni Indotte dal PUG sullo stato giuridico espresso dal vigente PRG.
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Figura 7.2: Matrice di sintesi degli impatti generati dalle Variazioni Indotte dal PUG sullo stato di fatto espresso dall’attuazione reale del vigente
PRG.
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Tabella 7.9: Pesi delle criticità, peso locali e globali dei sottocriteri caratterizzanti le criticità.
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quindi espresso da un indice variabile tra dei valori dell’intensità di impatto del
0 e 1: sottocriterio: “Consumo di suolo –
0 < I j <1 Urbanizzazione delle superfici”:
Consumo di suolo del Urbanizzazione del suolo (sulla dimensione dei contesti)
PUG rispetto al PRG
Impatto
Parametro di standardizzato Ij
Contesto j Descrizione variazione PRG->PUG
impatto (the lowest value, the
worst impact)
CPdC(Contesto
produttivo da Invariato rispetto al PRG 0 mq 0
consolidare)
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Figura 7.3: Graduatoria degli impatti generati dalle Variazioni Indotte dal PUG sullo stato giuridico
espresso dal vigente PRG, dal contesto meno impattante al più impattante.
n
I valori degli indici Ij = ∑w i
i =1
i ij Gli altri istogrammi invece
rappresentano la cosidetta analisi di
rappresentano la graduatoria dal sensitività, attribuiscono cioè i valori
contesto meno impattante al contesto facendo pesare volta per volta
più impattante, nella variazione dal PRG ciascuna criticità (consumo di suolo,
al PUG. vulnerabilità falda, rischio idraulico, uso
Il primo istogramma in alto sostenibile risorse e rete ecologica) il 50%
nell’immagine è relativo alla del tutto.
distribuzione dei pesi corrispondente Allo stesso modo si perviene alla
all’importanza attribuita a ciascuna graduatoria dal contesto meno
criticità e precedentemente richiamata. impattante al più impattante nella
variazione dallo stato di fatto al PUG
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Piano Urbanistico Generale di Adelfia (BA): Rapporto Ambientale, versione 12/05/2009
Figura 7.4: Graduatoria degli impatti generati dalle Variazioni Indotte dal PUG sullo stato di fatto
espresso dall’attuazione reale del vigente PRG, dal contesto meno impattante al più impattante.
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Consumo di suolo Vulnerabilità della Rischio idraulico Uso sostenibile delle Rete ecologica urbana
falda risorse e territoriale
CUUC (Contesto Urbano Contesti nei quali il piano
Contesti esistenti nei quali il piano Contesti esistenti nei quali il piano
Consolidato e da =
suggerisce generali misure di
suggerisce generali e specifiche =
richiama le norme PAI
consolidare) misure di attenzione.
attenzione
CUE 1 (Contesto Urbano
Espansione)
CUE 2 (Contesto Urbano Contesto derivante dall’attuazione
L’area di nuova edificazione
di PRG, con riduzione indici e
Espansione) lambisce aree a rischio idraulico.
applicazione trasferimenti
Sono necessarie delle verifiche L’area di nuova edificaizone L’area di nuova edificaizone
volumetrici
lambisce aree a rischio idraulico. lambisce aree a rischio idraulico.
PUE.S (Piani Urbanistici
Sono necessarie delle verifiche Sono necessarie delle verifiche
Esecutivi Settoriali o
Tematici)
L’area di nuova edificaizone
lambisce aree a rischio idraulico.
Contesto in parte derivante
CPE (Contesto produttivo Sono necessarie delle verifiche
dall’attuazione di PRG, in parte Verificare Interferenza con norme
espansione) dovuto ad ampliamento aree Piano di Tutela delle Acque
Interferenza da verificare, Interferenza da verificare,
Aree per attrezzature di attraverso la realizzazione dei attraverso la realizzazione dei
interesse generale = = progetti richiamati all’Art. 3.3.11 progetti richiamati all’Art. 3.3.11
NTA, su Assetto Idrogeologico: NTA, su Assetto Idrogeologico:
aree a pericolosità idraulica aree a pericolosità idraulica
Interferenza da verificare, Individuazione di invarianti
Verificare Interferenza con norme attraverso la realizzazione dei strutturali ambientali, le cui
Contesti Rurali
= progetti richiamati all’Art. 3.3.11
Piano di Tutela delle Acque indicazioni normative rimandano a
NTA, su Assetto Idrogeologico:
aree a pericolosità idraulica studi successivi al PUG
Tabella 7.11: Sintesi degli incroci tra Criticità e Contesti emersi come problematici dalla valutazione.
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Progettista incaricato: Studio Associato Fuzio (Bari) ‐ Coordinatore della VAS: prof. ing. Carmelo M. Torre
123
Piano Urbanistico Generale di Adelfia (BA): Rapporto Ambientale, versione 12/05/2009
7.4 Bibliografia
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124
PARTE IV: CONCLUSIONI
125
8 Raccomandazioni all’Ufficio di Piano
126
Figura 8.1: un possibile tracciato per la nuova tangenziale esterna di Bari, basato interamente su
infrastrutture di nuova realizzazione. Fonte, PTCP di Bari, Conclusioni Propositive.
127
Rapporto Ambientale sul Piano Urbanistico Generale di Adelfia (BA), versione 12/05/2009
9 Piano di monitoraggio
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ALLEGATO 1: GRUPPO DI LAVORO
2
Architettura e Urbanistica, nell`ambito martino”, nel comune di Acquaviva
degli "Studi Preliminari per il Piano di Area delle Fonti (Ba), il Santuario di Belvedere-
dell`Alta Murgia", l`Istituto Agronomico nel comune di Carovigno (Br), il sistema
Mediterraneo di Bari (IAMB-CIHEAM), delle vie dell’acqua nel territorio del
nell`ambito dello "Studio dell`area comune di Acquaviva delle Fonti”, il
costiera del Comune di Monte recupero, la valorizzazione e la fruizione
Sant`Angelo finalizzato al governo del del Parco Archeologico ed ambientale
territorio". Ha all`attivo numerose di Azetium comune di Rutigliano”,
pubblicazioni progetto definitivo con incarico del
Comune di Rutigliano (Ba);
Stefania Casalino si è laureata in
Ingegneria Edile nel 2001, ha svolto Ha compiuto per la Soprintendenza per i
numerosi incarichi professionali, tra i Beni Architettonici e per il Paesaggio
quali la collaborazione alla “Relazione della Puglia “Ricerche storiche e
sullo stato dell’ambiente relativa ai individuazione delle fasi costruttive e
comuni ricadenti nell’ ATO BA-3”, a progetto di utilizzazione e sistemazione
numerosi Progetti di recupero e delle aree a verde circostanti,
valorizzazione di elementi del Patrimonio nell’ambito dell’intervento di restauro,
Architettonico e Paesaggistico, quali il riuso e recupero funzionale del Casale
Parco Rupestre di Lama D’Antico, S. Rufoli di Giovinazzo (Ba)”
Giovanni, e S. Lorenzo”, l’area in
contrada Tesoro” la grotta e Ha collaborato alla redazione del Piano
l’insediamento rupestre di Curto- Strategico di Area Vasta di Brindisi.