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2 LA FARSA

PRIMO PIANO
COS� IL VOTO AL SENATO

gioved� 1 marzo 2007

� FINITA Matteoli (An): �Prodi scansa i problemi�. La Lega aveva preparato


manifesti funebri per il premier
CENTRODESTRA
1 Andreotti (assente) 1 Pininfarina (assente)

160

| Berlusconi:�Il voto di Follini � stato determinante,maggioranza snaturata�.E


Bondi accusa D'Alema:scorretto con Schifani

La CdL: � un Esecutivo a termine


ALBERTO BARINI
ROMA. �Questa � una fiducia a responsabilit� limitata di un Governo nato morto.
Senza un'operazione di trasformismo non ci sarebbe una maggioranza politica di
centrosinistra�, ad aprire il de profundis per il Governo � il presidente dei
senatori di Forza Italia Renato Schifani. Ma subito dopo interviene il leader
Silvio Berlusconi che, secondo quanto riferito da alcuni parlamentari, avrebbe
affermato �che il voto di Marco Follini � stato determinante per far passare la
fiducia: questo significa che non solo non hanno la maggioranza nel Paese, ma
soprattutto hanno snaturato la maggioranza uscita dalle urne grazie alla quale
mantengono in vita il governo�. Secondo il Cavaliere inoltre, nonostante la
fiducia, nella maggioranza �restano tutte le contraddizioni: non governano, tirano
semplicemente a campare�. Prove ne �, ha proseguito nel ragionamento con i suoi,
la dichiarazione di voto di Franco Turigliatto

che ha ribadito il suo "no" al rifinanziamento della missione in Afghanistan, alla


Tav e alla riforma della pensioni. Insomma, � stata la conclusione dell'ex
premier, �questa maggioranza non dura� ed il Governo �� a termine�. Dal canto
proprio, Sandro Bondi lancia accuse al ministro degli Esteri

Massimo D'Alema che, durante l'intervento di Schifani, si sarebbe lascia andare ad


un �va l� pagliaccio�. �Assistendo alle dichiarazioni di voto in corso al Senato
non mi � sfuggita la reazione del ministro degli Esteri Massimo D'Alema al
discorso pronunciato dal presidente dei senatori di Forza Italia - afferma Bondi
-. Mi auguro che la registrazione delle parole del ministro D'Alema non confermi
una grave caduta del rispetto e della correttezza parlamentare�. Altrettanto duro
� anche il capogruppo di An Altero Matteoli: �Dall'intervento di Prodi nel primo
giorno di dibattito al Senato abbiamo acclarato che la maggioranza politica non
c'� pi�. Prodi ha cercato di scansare i problemi, i contrasti all'interno della
sua maggioranza per cercare di ottenere il voto di fiducia. Ci ha sorpreso molto
il passaggio sulla legge elettorale, perch� ha inserito una nota che lascia
intendere anche una modifica di ordine costituzionale�. Netto il leghista Roberto
Castelli che, parla di �stagione finita� per Prodi. �Si

far� o no il nuovo traforo del Frejus? Cambierete la legge Biagi? Le pensioni? I


Dico. O li sostiene o li ritira - incalza l'ex ministro della Giustizia nel corso
del dibattito sulla fiducia -. Cosa farete sull'immigrazione? Una cosa � certa, la
stragrande maggioranza degli italiani non ne pu� pi� di voi�. Il Carroccio, tra
l'altro, aveva gi� pronti i manifesti funebri (nella foto) per Prodi con la dedica
a "Mortadella". Altrettanto critico il capogruppo dell'Udc Francesco D'Onofrio:
�La crisi politica del sistema Italia � grave e la transizione deve essere ancora
completata, cosa che ha dovuto ammettere lo stesso presidente Prodi passando dalla
illusione della vittoria elettorale alla dura realt� della crisi del suo governo�.
Secondo D'Onofrio �Prodi all'inizio di questa legislatura presentando il suo
Governo per la fiducia aveva invece detto: "noi lavoreremo perch� un nuovo
dinamismo percorra tutto il paese e uno spirito di coesione sostenga il suo
cammino". Altro che coesione del governo�.

IN PUNTA DI DIRITTO

Reincarico o no? In aula esplode un nuovo caso


ROMA. �O il presidente del Consiglio ritira l'ulti-

ma parte del suo intervento o allora il suo non � un rinvio ma un reincarico�. A


porre la questione in punta di diritto � il senatore Roberto Calderoli al termine
del dibattito nell'aula del Senato e mezz'ora prima della replica del premier
Romano Prodi. Secondo Calderoli, infatti, per come si concludeva il discorso di
Prodi �non si chiedeva il rinnovo della fiducia al Governo ma di votare una
mozione di fiducia a un Governo che si presenta in un altro modo�, con il famoso
"dodecalogo". Pronta la replica del presidente del Senato Franco Marini: �Si
tratta di un rinnovo della fiducia perch�, dato che il Capo dello Stato ha
respinto le dimissioni di Prodi, non si poteva che parlare di questo�, ha detto
Marini.

CIRCOLI DELLA LIBERT� CAMPANI LEGGE ELETTORALE

| Il ministro propone il modello regionale ideato dal compianto leader della


Destra. Fi frena
voto �� evidente che il centrodestra otterrebbe una vittoria schiacciante�. Sul
tavolo resta anche l'ipotesi del proporzionale alla tedesca. �Il sistema
elettorale tedesco non � bipolare e non prevede la scelta del premier da parte
degli elettori�, avverte Stefano Caldoro coordinatore nazionale del Nuovo Psi,
mentre anche il presidente dell'assemblea federale della Margherita, Willer
Bordon, spiega che �il sistema tedesco non � il pi� adatto�. E dopo il s� di
D'Alema � bufera anche nei ds. Cesare Salvi sposa il proporzionale alla tedesca
che piace all'Udc e alla Lega, ma una critica alle aperture del vicepremier su una
riforma elettorale considerando il modello tedesco � venuta nell'aula del Senato,
dal presidente ds della commissione bilancio Enrico Morando.

Di Caterina: presto il Governo rester� senza maggioranza


NAPOLI. La fiducia oggi. Ma domani? �La maggioranza risicata che ci rappresenta
tra qualche giorno torner� al Senato a votare su temi importanti e magari a
risprofondare per l'indisponibilit� di uno o due senatori a vita�. Ne � convinto
Marcello Di Caterina, promotore dei Circoli della Libert� campani e presidente del
gruppo giovani imprenditori di Confcommercio della provincia di Napoli: �I Circoli
della Libert� hanno invocato a gran voce il Presidente Napolitano affinch�
rimandasse il Paese alle urne: il fax del Quirinale � stato inondato di richieste
al punto da essere messo fuori uso dopo poche ore�, ricorda Di Caterina. Che poi
aggiunge che �questo � contro i nostri stessi interessi, perch� se da un lato pi�
aumenter� il malcontento pi� il movimento dei Circoli della Libert� trover�
consensi, dall'altro noi siamo concentrati sugli interessi dell'Italia�.

Chiti: Tatarellum e indicazione del premier


mana ai partiti. Il tutto mentre l'ipotesi di una nuova comROMA. Sistema
elettorale a un turno, sul modello delle Regionali, il cosiddetto Tatarellum;
premio di maggioranza al Se- missione Bicamerale come luogo per varare la riforma
viene nato su base nazionale; liste di candidati, probabilmente sen- liquidata
cos� da Romano Prodi: �Nessuno ha mai parlato di za preferenze; indicazione
diretta del premier; modifica del- Bicamerale�. Un punto irrisolto della bozza sul
tavolo di Chiti sarebbe ancora la questione delle circoscrizioni, sia alla
contrariet� Camera sia al Senato, su Tramonta la Bicamerale. Sistema le preferenze
per una il premio di della Lega. Ma anche base provinciale e non maggioranza su
base nazionale pi� regionale. Sar� pure tedesco, l'apertura di D'Alema apre lo �
un attuaun modo per provare a scontro nei ds. Caldoro: non � bipolare
noninfattipunto semplice danecesre; per farlo sarebbe dividere la CdL, sar�
pusaria una modifica della Costiture una mossa strumen- e non c'� la scelta del
capo del Governo zione (cosa tutt'altro che semplitale, ma quello che � certo �
che per la modifica della legge elettorale nazionale si ri- ce e breve), visto che
il Senato � oggi eletto su base regionaparte dal Tatarellum, il sistema elettorale
in vigore nelle re- le. Una secca frenata sul tema arriva da Fi: �Non mi pare ci
gioni ideato dal compianto leader della Destra, Pinuccio Ta- siano le condizioni
politiche per fare con questo Governo una tarella. Almeno � questo il punto di
partenza del documento riforma elettorale e rivedere la Costituzione�, taglia
corto il di indirizzo, che il ministro per le Riforme Vannino Chiti (nel- senatore
"azzurro", Giuseppe Pisanu. L'ex ministro dell'Inla foto) ha predisposto e che, se
non ci fosse stata la crisi di terno ricorda poi che anche con l'attuale legge
elettorale, algoverno, avrebbe dovuto essere consegnata la scorsa setti- meno
secondo i sondaggi che circolano, se si andasse oggi al

SEGUE DALLA PRIMA

Senatori a vita...
suggerimento per inverare questa "azione". Innanzitutto manderei a casa l'esercito
dei 103 componenti l'attuale Governo e ne farei subito un altro di 15 ministri e
15 sottosegretari, come la Germania e gli Usa. E come suggeriscono i senatori
Cesare Salvi e Massimo Villone in una loro recentissima proposta di legge. Sarebbe
un primo segnale di seriet�. E poi farei un piano di riforma dello Stato basata
su: 1) la riduzione del numero dei parlamentari dagli attuali 955 a 200 (150
deputati e 50 senatori), pari alla met� di quelli americani (la megapotenza
mondiale di 300 milioni di abitanti) e pari a un decimo di quelli cinesi (il
pianeta 1,3 miliardi di individui), eleggibili non pi� di due volte e remunerati
con gettoni di presenza e una liquidazione di fine mandato (definiti all'insegna
della massima sobriet� e senza i mille benefits attuali); 2) la creazione di tre
macroregioni, Nord, Centro e Sud, di circa 18 milioni di abitanti ciascuna (pari a
citt� come Calcutta, Shanghai, Tokyo, pi� o meno) al posto delle 20 regioni
attuali, le cui piccole e piccolissime dimensioni (la Val d'Aosta con 120mila
abitanti e il Molise con 300mila...) contrastano con l'esigenza della produttivit�
e del-

l'efficienza; 3) la soppressione delle province, delle comunit� montane e delle


altre centinaia di enti inutili; 4) la istituzione di 70 citt� metropolitane (poco
meno delle attuali province) rette da sindaci eletti dal popolo e l'affidamento
dell'amministrazione degli oltre 8mila Comuni a "city managers" scelti dai sindaci
metropolitani tra i dirigenti della Pubblica amministrazione (ci sono migliaia di
Comuni di poche decine di abitanti che ogni 5 anni eleggono un sindaco e 16
consiglieri...); 5) una forte cura dimagrante del personale e delle spese del
Quirinale, della Corte Costituzionale, del Csm e della Corte dei Conti; 6) il
riordino delle pensioni agli ex parlamentari (una voragine scandalosa) e la
drastica riduzione dell'entit� delle pensioni d'oro. Infine, emanerei un decreto
legge per la immediata soppressione di tutte le societ� miste o partecipate di
Comuni, Province e Regioni, che sono il buco nero della spesa pubblica italiana.
Con una riforma del genere risparmieremmo qualcosa come 40 miliardi di euro
l'anno. Pi� di una Finanziaria. E nel giro di una decina d'anni ci libereremmo del
debito pubblico e potremmo destinare gli enormi interessi in opere sociali. E, nel
contempo, ci libereremmo delle migliaia di professionisti della politica che,
altrimenti, starebbero in Parlamento vitanaturaldurante. Come
gli attuali senatori a vita. Una istituzione da eliminare subito e
retroattivamente. Gli ex presidenti della Repubblica non devono avere ulteriori
privilegi. Come avviene in tutto il mondo. Ma avr� l'armata brancaleone del
professor Prodi il coraggio di fare una riforma del genere e avr� la Cdl la forza
di condividerla? Ne dubito fortemente. GERARDO MAZZIOTTI g_mazziotti @yahoo.it PS:
Sul Corriere della Sera di ieri Sergio Romano ha scritto "I senatori a vita
dovrebbe limitarsi a dare il proprio contributo alla discussione prima del voto,
che dovrebbe essere riservato solo ai senatori che devono rispondere delle proprie
scelte di fronte agli elettori".

Attenzione...
con tutto il bambino. Attenzione tanto pi� doverosa, in quanto la nostra
Costituzione non � - a personale parere - un modello di praticit�. La politica
italiana � afflitta da due problemi di base. Primo: non c'� uno sbarramento serio
(come in Germania) per evitare la nascita e la sopravvivenza di partitini - i
famosi "cespugli" - che sono, di fatto, aziendine speculative messe in piedi per
ottenere dallo Stato i "rimborsi elettorali" e dai

partitoni qualche "nocciolina" di sottopotere: � abnorme che il presidente della


Repubblica debba dialogare con diciannove partiti. Secondo: i nostri parlamentari
vengono eletti senza "vincolo di mandato", possono fare in Parlamento anche il
contrario di ci� che hanno promesso agli elettori; e se vogliono, possono passare
- in corso di mandato - anche in uno schieramento diverso da quello in cui li
elettori lo hanno eletto: � abnorme che Follini, eletto per sostenere una
coalizione guidata da Berlusconi, usi il potere affidatogli dagli elettori per
sostenere la coalizione guidata da Prodi. Per tentare di limitare i danni di
questa disinvoltura costituzionale - figlia del 1948, quando l'obiettivo dei
Costituenti era indennizzare i comunisti delle angherie sofferte durante il
Ventennio e impedire l'avvampare di nostalgie fasciste - si � passati una decina
d'anni fa dal sistema proporzionale al sistema maggioritario, contrappesato da una
piccola quota proporzionale (il famoso "mattarellum"). I pasdaran dei "cespugli" e
dei partitini per� si son dati da fare in questi anni e si sono annidati delle due
coalizioni, soprattutto in quella di sinistra che � assai pi� affollata e
variegata di quella di destra. Ma ora, profittando della difficolt� di costruire
un governo che governi con il pareggio elettorale dell'aprile 2006, vogliono dare

una spallata e mandare a picco il bipolarismo. Di qui il rigurgito del


proporzionale. Attenzione, non fatevi infinocchiare. Il bipolarismo rappresenta la
pi� seria conquista che la politica italiana abbia fatto negli ultimi anni. Ora
gli italiani sanno per quale premier votano: prima, il presidente del Consiglio
usciva dal cilindro dei partiti e il Quirinale gli metteva il timbro. Ora gli
italiani sanno se votano per uno schieramento di centrodestra o per uno
schieramento di centrosinistra: prima, il "colore" del Governo veniva determinato,
dopo le elezioni, dalle sensibilit� (pi� elastiche della famosa pelle) di
aggregazione. Se a tutto questo si aggiunge l'assenza del vincolo di mandato, �
facile capire verso quale marasma un ritorno al proporzionale ci porterebbe.
Aprite gli occhi. La presente crisi del sistema deriva solo da un equivoco: molti
italiani credevano di aver votato per un centrosinistra guidato da Prodi, e invece
si sono ritrovati un Governo dominato dai comunisti e guidato di fatto da
Bertinotti: di qui il pentimento di molti. Diffidate delle false istanze
democratiche. Il ritorno al proporzionale, con il raddoppio dei "cespugli", con
quaranta partiti politici, non significherebbe pi� democrazia. Significherebbe
soltanto pi� intrallazzi, pi� speculazioni e pi� no-

tabili, notabilini e portaborse da mantenere. A spese nostre. GIANNI DE FELICE

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