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PRIMO PIANO
ALLARME
REPORTAGE DEDICATO ALLA CRISI NAPOLETANA

venerdì 1 giugno 2007 UN VELIVOLO SORVOLA NAPOLI CON UNO STRISCIONE

La monnezza sul New York Times E Pappagone riapparve nei cieli


NEW YORK.

RIFIUTI
La città e la provincia, che ora riescono a respirare, rischiano di ripiombare di
nuovo in una crisi senza uscita
LA SITUAZIONE

«In mire of politics and the mafia, garbage reigns», «l'immondizia regna nella
melma di politica e rifiuti», la crisi di Napoli finisce anche sulla prima pagina
del New York Times (nella foto) con una grande foto di una mamma con il figlio nel
passeggino costretta ad una gimcana tra i sacchetti, Nell'articolo le
responsabilità vengono attribuite a politica e camorra. Il New York Times
evidenzia tra l'altro i problemi di forte depauperamento che la crisi rifiuti pone
per l'immagine turistica del capoluogo campano, una meta importante anche per gli
americani in vacanza in Italia.

NAPOLI.

Dopo i manifesti affissi una quindicina di giorni fa in tutta Napoli, il


misterioso Pappagone torna a farsi vivo dall'alto. Quel «siamo un popolo di
munnezza» (nella foto) che aveva dominato i muri della città, è stato portato ieri
nei cieli di Napoli da un Cessna 172 attrezzato per la pubblicità. E così in molti
hanno potuto rileggere, durante il sorvolo del velivolo, la denuncia fatta da chi
si rifà al celebre personaggio inventato da Peppino De Filippo. Il volo, però, non
è durato molto in quanto il forte vento ha costretto il Cessna ad effettuare solo
un breve giro, toccando in particolare Posillipo e il Centro direzionale, prima di
rientrare all'aeroporto di Pontecagnano. Ma per oggi Pappagone ha già annunciato
il bis.

| Gli impianti, intasati dalle ecoballe che non riescono ad essere stoccate,
potrebbero bloccarsi nel weekend

Cdr a rilento, Napoli trema ancora


cora: «Ma chi gli ha mai chiesto qualcosa? Non capisco il sindaco di Torino
Chiamparino, che è sempre stata NAPOLI. Nemmeno il tempo di esprimere legittima
soddisfazione per la ri- una persona intelligente; forse un potrovata calma,
almeno per l'ordina- co di malumore possono avercelo tutrietà, che Napoli e la sua
provincia ti». Intanto, è stata praticamente contornano a tremare. E tutto perché,
do- fermata anche l'apertura della dipo la chiusura del sito di trasferenza
scarica di Difesa Grande, ad Ariano provvisorio di Acerra, e nonostante Irpino. A
darne la quasi certezza è l'apertura della discarica di Parapo- Marta Di Gennaro,
responsabile del ti, gli impianti di Cdr di Caivano e Giu- procedimento al
Commissariato di gliano, dove viene conferita la spaz- Governo, nel corso di
un'audizione alzatura del capoluogo campano del suo la Commissione Ambiente del
Senahinterland per le lavorazioni, funzio- to. «Ne stiamo parlando con la poponano
a scartamento ridotto. Fatto, lazione locale, con l'amministrazione comunale e con
la magistratura La Lombardia: «Non possiamo (la discarica è attualmente
sottoprendere spazzatura campana». La a sequeIervolino: «Ma chi gli ha chiesto
nien- posta- afferma -. stro) Se ce lo consente... Chiamparino? Non lo capisco»
tiranno quella è questo, frutto dell'impossibilità di una possibilità». Quella di
Ariano Irstoccare le ecoballe e quindi di libe- pino è una scelta che era già
stata parare spazi all'interno delle strutture. ventata nei giorni scorsi, anche
perLa raccolta è stata garantita anche ie- ché le alternative non sono moltissiri
ma con l'andare dei giorni potreb- me. E così lo sversatoio irpino pobero
ricominciare le sofferenze. Ad- trebbe essere aperto poco dopo la dirittura
nell'immediato, perché per metà di giugno. In ogni caso, la riail fine settimana
potrebbe verificarsi pertura di Difesa Grande sarà temil blocco totale degli
impianti. Intan- poranea. «A Savignano Irpino, come to, urgono soluzioni
alternative per li- indicato dal decreto, sorgerà la diberare le aree di
trasferenza ma le scarica provinciale - spiega la Di Genporte che si chiudono sono
sempre di naro -. Ma non sarà pronta prima di più. Dopo il Piemonte, anche la Lom-
quattro mesi. Ariano Irpino ha ancobardia ha ribadito il proprio no agli ar- ra
disponibilità di volumetrie e per esrivi di spazzatura da Napoli. «Noi non sere
messo in sicurezza deve essere siamo in grado di aiutare Napoli, per- riempito».
Intanto, in provincia ci si ché Milano e la Lombardia sono al li- attrezza anche
per salvaguardare il mite dell'autosufficienza. I La Di Gennaro, sentita dalla
campani devono aiutarsi da soli. Commissione Ambiente del Senato, Certo che se non
conferma l'apertura della discarica li avessero ingannati per tutti di Difesa
Grande ad Ariano Irpino questi anni e avessero costruito i tre termovaloriz-
patrimonio artistico. Gli aderenti al zatori necessari per quel territorio,
comitato civico "Pozzuoli deve vivere" oggi non si troverebbero in questa si-
hanno ripulito il Tempio di Serapide tuazione», parole chiare pronunciare da
rifiuti e materiali di risulta. Una dall'assessore al Verde del Comune di decina
di persone, tra i quali alcuni Milano, Maurizio Cadeo. E il sindaco residenti,
coordinati dal sindacalista Rosa Russo Iervolino che fa? Rispon- Gennaro Prebenda,
per sensibilizzade piccata: «Siamo maggiorenni e ca- re le istituzioni hanno
raccolto i rifiuti paci di cavarcela da soli; ringraziamo abbandonati nel celebre
monumento comunque Torino e Milano per la so- in una ventina di sacchi, che sono
stalidarietà dimostrata pur conferman- ti poi trasportati in un sito di raccoldo
che non abbiamo mai chiesto a lo- ta. Prossime tappe: la necropoli di via ro di
accogliere i nostri rifiuti». E an- Celle e le Tabernae di via Luciano.

MARIO PEPE

L'INUTILE VIAGGIO DEI TECNICI MINISTERIALI

IL LEGALE DELLA PROTEZIONE CIVILE, AIELLO

Romania, un flop annunciato: «Non esistono i presupposti»


NAPOLI. Hanno avuto bisogno di an-

Il Commissariato batte cassa: «Pochi 20 milioni dal Governo»


ROMA.

dare fino in Romania per capire che i rifiuti, lì, non si sarebbero mai potuti
andare. I tecnici del ministero dell'Ambiente non si sono fidati delle parole del
ministro Attila Korodi, che aveva ripetutamente dichiarato l'indisponibilità ad
accogliere spazzatura napoletana e campana visto che, erano state le sue parole,
«non riusciamo a smaltire la nostra, figuriamoci quella degli altri...». E così
tutti sull'aereo, i rappresentanti ministeriali, dell'Apat e del Noe. «I nostri
tecnici - afferma laconicamente al termine dei colloqui con Korodi il capo di
gabinetto del dicastero retto da Alfonso Pecoraro può andare oltre». Nello stesso
Scanio - hanno verificato che non tempo, spiega Viglione «abbiamo ci sono i
presupposti tecnici per il offerto la nostra disponibilità ad trasferimento in
Romania dei ri- allargare la collaborazione che già fiuti campani». Alla base
della de- esiste tra i due Paesi per fornire il cisione, l'adeguamento alla nor-
supporto tecnico perché la Romamativa Ue da parte della Romania. nia si adegui
alla normativa euroI tecnici italiani avrebbero evi- pea nel più breve tempo
possibidenziato che si tratta «di un Pae- le». Ed ora riprendere il potense che si
sta ancora adeguando». ziamento della pista tedesca, perE in tal senso l'Italia ha
offerto il ché in Germania già affluisce una suo supporto per accorciare i tem-
parte ridotta della spazzatura delpi. La verifica per la soluzione Ro- la
Campania, anche perché in mania, ricorda Viglione, «è stata molti regioni, ed in
particolare in attivata in seguito alla richiesta quella della Reno-Westfalia, gli
improveniente in tal senso dal Il capo di gabinetto Viglione: sindaco di Napoli
che aveva «È un Paese che si sta ancora adegirato al miniguando alla normativa
Ue». Si stero dell'Ambiente una ri- rafforza l'ipotesi della Germania chiesta
inoltrata dal dipartimento della Pro- pianti che sono stati costruiti tezione
civile al ministero del- hanno bisogno di materiale coml'Ambiente romeno».
Viglione con- bustibile ed in questo senso la ferma anche di avere parlato «con
Campania potrebbe fare al caso. Il il ministro dell'Ambiente romeno. costo del
trasporto si aggirerebbe Abbiamo rinnovato i sentimenti di fra i 145 e i 160 euro
per ecoballa, amicizia e collaborazione che uni- al quale bisogna aggiungere la
spescono i due Paesi ma abbiamo con- sa per il trasporto ferroviario, alvenuto,
sulla base di quanto rife- tri ad almeno altri 70 euro. rito dai tecnici, che la
verifica non [MP]

Un consorzio composto da alcune delle municipalizzate che si occupano nelle città


italiane di smaltimento dei rifiuti, tra cui l'Asìa (la società che si occupa
dello smaltimento a Napoli) potrebbe prendere in carico l'intero ciclo dei rifiuti
in Campania. Si tratta di una delle possibilità su cui si sta lavorando per
mettere a punto - superata l'emergenza - un piano che consenta di uscire
definitivamente dalla situazione attuale. Ad illustrare i dettagli è stato il capo
dell'ufficio legale del Dipartimento della Protezione Civile Giacomo Aiello, nel
corso dell'audizione tenutasi ieri mattina dalla commissione Ambiente del di 80
milioni di euro. «Con i 20 miSenato. Lo stesso Aiello ha spie- lioni messi a
disposizione dal gato che «sono in corso contatti precedente decreto riusciremo a
approfonditi con Federambiente realizzare le discariche e non molche ha
manifestato la volontà di to di più. È una coperta corta» ha costituire un
consorzio con le mu- aggiunto Aiello sottolineando, nicipalizzate per prendersi in
ca- concludendo la propria audizione rico la gestione dei rifiuti in Cam- davanti
alla Commissione, che sopania». Al momento si trattereb- lo quando sarà deciso
come utibe solo di un'ipotesi sulla quale lizzare il "tesoretto" potrebbero però
si sta lavorando in maniera arrivare dei fondi aggiuntivi. Una attenta ed
approfondita. L'obiet- proposta, quella di trarre fondi tivo, ha detto Aiello, è
quello di in- per l'emergenza dal "fondino", dividuare un consorzio che abbia che
era stata avanzata dal parlasia le «capacità finanziarie» sia mentare di Forza
Italia Paolo Rusquelle «impiantistiche», che Per il dopo-Fibe si pensa ad consenta
così il s u p e r a m e n t o un consorzio di municipalizzate definitivo
dell'eformato da Asìa, Ama di Roma, mergenza. Quanto alle mo- Asm di Brescia e
Amsa di Milano dalità con cui verrà affidato il servizio, Aiello ha so che,
proprio dopo l'annuncio di affermato che si potrà procedere aumenti della Tarsu da
parte del per affidamento diretto o con una Comune di Napoli, aveva proposto gara
d'appalto. Ma ciò «dipenderà di destinare una parte del "tesodai tempi». Agli
esponenti del- retto" alla copertura dei costi dell'organismo parlamentare, il
con- l'emergenza, proprio per evitare sigliere giuridico ha poi indicato che a
partire dal prossimo genle difficoltà finanziarie del Com- naio i cittadini siano
costretti a missariato, dopo il no del mini- dovere pagare i costi di sprechi e
stero dell'Economia alla richiesta inefficienze.
SEGUE DALLA PRIMA

Lo Sferisterio...
suo predecessore alla presidenza dell'Aniai Campania. Dovrei riportare come e
quando al giovane Tortorelli capitò per caso di incontrare il presidente della
società Sferisterio di Torino, Rosselli, che gli affidò l'incarico di elaborare il
progetto e dirigere i lavori di uno stadio coperto per pallavolo, pallamano e
pelota basca. Dovrei rammentare che lo Sferisterio napoletano è considerato non
solo il più funzionale fra tutti gli impianti esistenti in Italia, ma anche un
esempio del razionalismo laddove negli anni trenta nella architettura dominava il
monumentalismo di Piacentini. Ed è singolare che proprio nella nostra città in
quel periodo ci furono opere, oltre lo Sferisterio di Tortorelli, quali il mercato
ittico di Luigi Cosenza e la Mostra d'Oltremare, mirabile esempio di fusione tra
urbanistica e architettura, cioè, a dirla con Bruno Zevi di Urbatettura. Dovrei
ancora rammentare i tentativi fatti da Franco Tortorelli per ottenere dalle
indifferenti autorità comunali la ricostruzione dell'edificio che nel 1989 era
stato distrutto da un incendio - pare doloso - favorito dalla co-

pertura costituita da capriate di legno. Era rimasta solo la facciata che per i
"Bizzarri comportamenti della Soprintendenza" (così titolavo un mio articolo nel
lontano marzo 2001) fu vincolata ai sensi dell'articolo 1 della legge 1089/39
sulla " Tutela delle cose di interesse storico o artistico". Da notare che il
vincolo era illegittimo, giacché la norma prevede che esso può essere imposto solo
per le opere realizzate almeno da 50 anni e che l'autore fosse deceduto. E - si
badi - a quell'epoca il progettista Tortorelli era ben vivo e si batteva ancora
proprio per la ricostruzione della sua bella opera giovanile. Castagnaro poi ci
ricorda che grazie alla iniziativa della "Fabbrica delle idee" il gruppo "Altro
modo", costituito da giovani architetti, ha presentato il progetto di un
"musicarium" che propone il riutilizzo dell'opera. Ma quelli di Palazzo San
Giacomo sono refrattari a qualsiasi iniziativa che non venga progettata da un
archistar, soprattutto se straniero. Sarebbe riduttivo parlare di Tortorelli
limitando il ricordo alla sua opera giovanile, poiché egli operò sul doppio
binario del tecnico sempre attivo nel progettare e dirigere lavori e come politico
(assessore ai lavori pub-

blici dell'Amministrazione Provinciale). Coevo allo Sferisterio fu la " Casa del


marinaio" nel porto di Napoli e, nel dopo guerra, importanti furono il progetto
del Palazzo della Sanità a via Don Bosco, l'Istituto tecnico commerciale Gennaro
Serra a valle del corso Vittorio Emanuele, lo stabilimento della Birra Peroni a
Santa Maria a Cubito e oltre trecento edifici fra Napoli e il suo hinterland. Ma
fu un accorto e intelligente amministratore quando, assessore alla Provincia,
seppe utilizzare quei cantiere di lavoro che gli diedero la possibilità di
realizzare importanti collegamenti stradali come via Epomeo (a servizio di Soccavo
e di Pianura), il Nastro Azzurro, nella area sorrentina e la strada del Vesuvio.
Il mio rapporto con lui si consolidò a metà degli anni sessanta quando l'Ordine
degli Ingegneri della provincia di Napoli delegò entrambi a far parte della
commissione di studio sui problemi dell'urbanistica voluta dal consiglio nazionale
degli ingegneri. Ci incontrammo a Roma e a Milano tante volte redigendo note e
proposte che, inoltrate al Ministero dei lavori pubblici, furono oggetto di
attenzione nella stesura della legge 6 agosto 1967 n°765 che passò col nome di

"legge ponte" in una sorta di anticipazione della riforma urbanistica varata -


assai distorta - con la "Buccalossi" del 10 gennaio 1977. Il nostro lavoro di
equipe aveva portato alla costituzione del Centro nazionale di studi urbanistici
nel cui direttivo entrammo Tortorelli ed io. Fu allora che il mio vecchio amico mi
propose alla vice presidenza sicuro che avrei potuto dare un contributo specifico,
giacché dal Congresso dell'Inu del '62 e dalla proposta di legge Sullo sulla
riforma urbanistica - troppo avveniristica e quindi impopolare per quei tempi -
avevo cominciato ad approfondire la querelle intorno alla pianificazione
urbanistica e alla programmazione economica, partecipando a numerosi dibattiti,
due proprio con Fiorentino Sullo. Alla figura di Tortorelli, dopo la sua morte, la
rivista dell'Aniai del dicembre 2001 dedicò un intero numero riportando gli
scritti di suoi vecchi colleghi che ne presentarono la personalità eclettica. E se
oggi bisogna ringraziare Alessandro Castagnaro, che ne ha voluto rinnovare il
ricordo, non si può non sottolineare la perdurante ignavia del Comune. ANTONIO
GUIZZI

Il cardinale Sepe accusa: qui si gioca con la salute di tanti cittadini


NAPOLI. Senza giri di parole, l'arcivescovo di Napoli lancia l'ennesimo anatema
sul caos immondizia. «Con l'emergenza rifiuti si gioca con la salute della gente»,
afferma monsignor Crescenzio Sepe, in merito all'allarme-munnezza a Napoli e
provincia. Le parole del presule sono pronunciate a margine del suo intervento
alla presentazione del "Rapporto sulla sussidiarietà" 2006, a Santa Maria la Nova.
Un intervento che segue i timori espressi a scadenze regolari, nell'arco
dell'ultimo mese e mezzo. «Spettacolo immondo di fronte al mondo», «una vergogna
che sporca il volto bello della città», «il problema che si trascina da troppi
anni va risolto al più presto». Queste alcune delle prese di posizione del
Cardinale. Le invocazioni del pastore si sono alternate agli sfoghi condivisi da
Sepe con la cittadinanza comune. «Si è arrivati ad un punto in cui si scoppia- ha
rincarato la dose ieri l'arcivescovo -, non tanto perché non si riesce a
camminare, ma perché possono insorgere malattie deprecabili».

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