Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
PRIMO PIANO
ALLARME
REPORTAGE DEDICATO ALLA CRISI NAPOLETANA
RIFIUTI
La città e la provincia, che ora riescono a respirare, rischiano di ripiombare di
nuovo in una crisi senza uscita
LA SITUAZIONE
«In mire of politics and the mafia, garbage reigns», «l'immondizia regna nella
melma di politica e rifiuti», la crisi di Napoli finisce anche sulla prima pagina
del New York Times (nella foto) con una grande foto di una mamma con il figlio nel
passeggino costretta ad una gimcana tra i sacchetti, Nell'articolo le
responsabilità vengono attribuite a politica e camorra. Il New York Times
evidenzia tra l'altro i problemi di forte depauperamento che la crisi rifiuti pone
per l'immagine turistica del capoluogo campano, una meta importante anche per gli
americani in vacanza in Italia.
NAPOLI.
| Gli impianti, intasati dalle ecoballe che non riescono ad essere stoccate,
potrebbero bloccarsi nel weekend
MARIO PEPE
dare fino in Romania per capire che i rifiuti, lì, non si sarebbero mai potuti
andare. I tecnici del ministero dell'Ambiente non si sono fidati delle parole del
ministro Attila Korodi, che aveva ripetutamente dichiarato l'indisponibilità ad
accogliere spazzatura napoletana e campana visto che, erano state le sue parole,
«non riusciamo a smaltire la nostra, figuriamoci quella degli altri...». E così
tutti sull'aereo, i rappresentanti ministeriali, dell'Apat e del Noe. «I nostri
tecnici - afferma laconicamente al termine dei colloqui con Korodi il capo di
gabinetto del dicastero retto da Alfonso Pecoraro può andare oltre». Nello stesso
Scanio - hanno verificato che non tempo, spiega Viglione «abbiamo ci sono i
presupposti tecnici per il offerto la nostra disponibilità ad trasferimento in
Romania dei ri- allargare la collaborazione che già fiuti campani». Alla base
della de- esiste tra i due Paesi per fornire il cisione, l'adeguamento alla nor-
supporto tecnico perché la Romamativa Ue da parte della Romania. nia si adegui
alla normativa euroI tecnici italiani avrebbero evi- pea nel più breve tempo
possibidenziato che si tratta «di un Pae- le». Ed ora riprendere il potense che si
sta ancora adeguando». ziamento della pista tedesca, perE in tal senso l'Italia ha
offerto il ché in Germania già affluisce una suo supporto per accorciare i tem-
parte ridotta della spazzatura delpi. La verifica per la soluzione Ro- la
Campania, anche perché in mania, ricorda Viglione, «è stata molti regioni, ed in
particolare in attivata in seguito alla richiesta quella della Reno-Westfalia, gli
improveniente in tal senso dal Il capo di gabinetto Viglione: sindaco di Napoli
che aveva «È un Paese che si sta ancora adegirato al miniguando alla normativa
Ue». Si stero dell'Ambiente una ri- rafforza l'ipotesi della Germania chiesta
inoltrata dal dipartimento della Pro- pianti che sono stati costruiti tezione
civile al ministero del- hanno bisogno di materiale coml'Ambiente romeno».
Viglione con- bustibile ed in questo senso la ferma anche di avere parlato «con
Campania potrebbe fare al caso. Il il ministro dell'Ambiente romeno. costo del
trasporto si aggirerebbe Abbiamo rinnovato i sentimenti di fra i 145 e i 160 euro
per ecoballa, amicizia e collaborazione che uni- al quale bisogna aggiungere la
spescono i due Paesi ma abbiamo con- sa per il trasporto ferroviario, alvenuto,
sulla base di quanto rife- tri ad almeno altri 70 euro. rito dai tecnici, che la
verifica non [MP]
Lo Sferisterio...
suo predecessore alla presidenza dell'Aniai Campania. Dovrei riportare come e
quando al giovane Tortorelli capitò per caso di incontrare il presidente della
società Sferisterio di Torino, Rosselli, che gli affidò l'incarico di elaborare il
progetto e dirigere i lavori di uno stadio coperto per pallavolo, pallamano e
pelota basca. Dovrei rammentare che lo Sferisterio napoletano è considerato non
solo il più funzionale fra tutti gli impianti esistenti in Italia, ma anche un
esempio del razionalismo laddove negli anni trenta nella architettura dominava il
monumentalismo di Piacentini. Ed è singolare che proprio nella nostra città in
quel periodo ci furono opere, oltre lo Sferisterio di Tortorelli, quali il mercato
ittico di Luigi Cosenza e la Mostra d'Oltremare, mirabile esempio di fusione tra
urbanistica e architettura, cioè, a dirla con Bruno Zevi di Urbatettura. Dovrei
ancora rammentare i tentativi fatti da Franco Tortorelli per ottenere dalle
indifferenti autorità comunali la ricostruzione dell'edificio che nel 1989 era
stato distrutto da un incendio - pare doloso - favorito dalla co-
pertura costituita da capriate di legno. Era rimasta solo la facciata che per i
"Bizzarri comportamenti della Soprintendenza" (così titolavo un mio articolo nel
lontano marzo 2001) fu vincolata ai sensi dell'articolo 1 della legge 1089/39
sulla " Tutela delle cose di interesse storico o artistico". Da notare che il
vincolo era illegittimo, giacché la norma prevede che esso può essere imposto solo
per le opere realizzate almeno da 50 anni e che l'autore fosse deceduto. E - si
badi - a quell'epoca il progettista Tortorelli era ben vivo e si batteva ancora
proprio per la ricostruzione della sua bella opera giovanile. Castagnaro poi ci
ricorda che grazie alla iniziativa della "Fabbrica delle idee" il gruppo "Altro
modo", costituito da giovani architetti, ha presentato il progetto di un
"musicarium" che propone il riutilizzo dell'opera. Ma quelli di Palazzo San
Giacomo sono refrattari a qualsiasi iniziativa che non venga progettata da un
archistar, soprattutto se straniero. Sarebbe riduttivo parlare di Tortorelli
limitando il ricordo alla sua opera giovanile, poiché egli operò sul doppio
binario del tecnico sempre attivo nel progettare e dirigere lavori e come politico
(assessore ai lavori pub-