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Madame Raffaella Biundo

Terre di pertinenza di colonie e municipi fuori del loro territorio : gestione e risorse
In: Cahiers du Centre Gustave Glotz, 14, 2003. pp. 131-142.

Abstract This paper discusses agrarian properties of coloniae and municipia of the Roman world outside of the pertica of the cities. Some literary, epigraphic and juridical sources, here analysed, refers to agri ex alienis territoriis sumpti of Italian cities. However these lands are not only outside of the territory of a city itself, but even in a province. This paper aims to define the juridical nature of this kind of property. It focuses specifically on the administration of these lands and the revenue produced for cities owning and exploiting them.

Citer ce document / Cite this document : Biundo Raffaella. Terre di pertinenza di colonie e municipi fuori del loro territorio : gestione e risorse. In: Cahiers du Centre Gustave Glotz, 14, 2003. pp. 131-142. doi : 10.3406/ccgg.2003.1580 http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/ccgg_1016-9008_2003_num_14_1_1580

Raffaella Biundo TERRE DI PERTINENZA DI COLONIE E MUNICIPI FUORI DEL LORO TERRITORIO : GESTIONE E RISORSE*

La parte pi cospicua del patrimonio di una citt antica costituita da agri uectigales1, terre che essa affitta in cambio di un uectigal. In alcuni casi si tratta di possedimenti extraterritoriali, talvolta persino in un'altra provincia. I casi noti non sono numerosi ; quelli relativi a citt dell'Italia sono presentati in uno schema (Tav. l)2. Saranno esaminati in questa sede alcuni casi di citt dell'Italia che possi edonoterre nelle province, provando a definirne la natura, la gestione, l'entit dei proventi. I casi pi noti sono quelli di Capua, che possiede terre a Creta3, di Atella e di Arpino che ne hanno in Gallia4. Secondo Velleio Patercolo (II.81.2) e Cassio Dione (XLIX.14.5), Capua ottiene terre nel territorio di Cnosso da Ottaviano nel 36 a.C, come ricom pensa per l'alloggiamento di veterani, dopo le guerre civili dell'epoca triumvir ale. E una conferma viene da un'epigrafe (CIL, X, 3938 = ILS, 6317), che atte staun arcarius Cretae a Capua. Tali concessioni extraterritoriali sono state gene ralmente interpretate come indennizzi in favore di citt, private di parte del loro territorio distribuito ai veterani. Ma per Capua sembra esservi una tradizione in certo modo contrastante : se Velleio sostiene che questa ottiene territori a Creta * Viene qui presentato il testo letto al convegno (in parte ampliato e con le note). In seguito, ho ripreso in maniera pi estesa tale argomento in R. Biundo, Agri ex alienis territories sumpti. Terre in provincia di colonie e municipi in Italia , MEFRA, 116, 2004, p. 371-436. 1 FIRA, I, 24, e. 63 ; Hygin., De limit, constit., 205 La. (= Th. 168 ss.) ; Hygin., De condicion. agror., 116-117 La. (=Th. 79-80) ; Sic. Flacc, 162.20 La. (=Th. 127) ; Gai., III. 145 ;PzuL, Dig., VI.3.1 e 3 ; Ulpian., Dig., XXXIX.2. 15.26-27 ; Ulpian., Dig., L.16.15 e 17 ; Gai., Dig., L.16.16 ;W. Liebenam, Stdteverwaltung im romischen Kaiserreiche, Roma, 1967 (Leipzig, 1900) ; F Lanfranchi, Studi sull'ager vectigalis, Faenza, 1938 ; L. Bove, Agri Vectigales, Napoli, 1960 ; E Gallo, Disciplina giuridica e costituzione dogmatica nella "locatio" degli "agri vectigales" , SDHI, 30, 1964, pp. 13-17. 2 Cfr. G. Paci, Proventi da propriet terriere esterne ai territori municipali , in H capitolo delle entrate nelle finanze municipali in Occidente ed in Oriente. Actes de la Xe rencontre franco-italien ne sur l'pigraphie du monde romain (Rome 27-29 mai 1996), Roma, 1999, pp. 61-72. Esistono casi anche ruori dell'Italia, sebbene si tratti pi spesso di territori adtributi, cfr. G. Paci, Proventi... , cit., p. 68, nt. 32 e U. Laffi, Adtributio et contribuito, Pisa, 1966. 3Vell. Pat., II.81.2 ; Cass. Dion., XLIX.14.5. U. Laffi, Adtributio, cit., pp. 102 ss. 4 Per Arpino Cic, Fam., XIII. 11 ; per Atella Cic, Fam., XIII.7 (si deduce che anche Regium beneficiava di uectigalia nelle province). Meno noto il caso di Teanum Sidicinum che sembre rebbe possedere un fundus nel territorio di Cartagine, come ha supposto D. Izzo, Di un fundus di Teano Sidicino in Africa , Athenaeum, 81 , 1993, pp. 269-275. Di tale caso mi sono occu pata in R. Biundo, Agri ex... , cit. Cahiers Glotz, XIV, 2003, p. 131-142

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in cambio di quelli che erano stati distribuiti ai veterani5, Cassio Dione afferma che Ottaviano acquista () la terra rimasta pubblica nella citt6. Quindi le terre di Capua erano state comprate a un prezzo politico , per cui era necessario un ulteriore risarcimento, dietro all'acquisto di Ottaviano si celano altre ragioni. In occasione della distribuzione di terre ai sol dati, sia i triumviri che Augusto avevano operato un riassetto totale deWager Campanus, deducendo inoltre diverse colonie7. La stessa Capua colonia augustea (dopo il 27) 8 e, dal momento che ottiene un risarcimento in danaro da Ottaviano, probabile che lo sfruttamento delle terre cretesi le venga concesso per ricompensarla di qualcos'altro. Ora, dello stesso periodo la deduzione di una colonia Augusta a Puteoli9. Gi S. Panciera aveva ricondotto la riduzione del territorio di Capua in favore di Puteoli alla sistemazione dell'aver Campanus da parte di Augusto10. E' probabile quindi che Capua ottenga un pagamento in danaro per le terre sottratte per stanziarvi soldati, forse a Q-'ager Stellas era stato gi in precedenza oggetto di distribuzioni)11, mentre parte del territorio a S viene attribuito a Puteoli, anch'essa colonia in questo periodo. 5 E di altre concessioni per Capua parla Plin., NH, XVIII. 1 14 : la promessa di un acquedotto e la possibilit di sfruttare il colle Leucgeo. 6 Nelle Res Gestae Augusto dichiara di aver speso, dopo Azio, 600 milioni HS per risarcire i municipi italici delle terre sottratte per i veterani. 7 App., BC, IV.3. 10-12 ; Plin., NH, III, 40 e 60. E. Gabba, Appiani bellorum dvilium liber quintus, Firenze, 1970, pp. LIX-LXVIII ;Th. Mommsen, Die italischen Biirgercolonien von Sulla bis Vespasian , Hermes, 18, 1883, pp. 161-213 ; P. A. Brunt, Italian Manpower, 225 B.C.-A.D. 14, Oxford, 1971, pp. 608-610 ; L. Keppie, Colonisation and Veteran Settlement in Italy, 47-14 B.C., Roma, 1983, pp. 143 ss. 8 L. Keppie, Colonisation, cit., p.72. 9 A lungo era stata messa in dubbio la notizia del LC, p. 236 La., su una colonia augustea a Puteoli, confermata da Plin., NH, III. 61 ; infatti da Tac, Ann., XIV27 sembrava che Puteoli fosse colonia per la prima volta con Nerone. Ma il ritrovamento di alcune iscrizioni ha confermato la notizia del LC, in particolare una tavoletta cerata dell'archivio dei Sulpidi che si data al 39 d.C. (G. Camodeca, Tabulae Pompeianae Sulpiciorum. Edizione critica dell'archivio puteolano dei Sulpici, 2 voli., Roma, 1999, cfr. tav. 68, pp. 164-167). Da Rusicade in Africa, CIL, Vili, 7959 attesta un gen(ius) col(oniae) Put(eolana) Aug(ustae).Vedi anche C. Dubois, Pouzzoles antique (histoire et topo graphie), Paris, 1907 ;J. D'Arms, Puteoli in the second century of the Roman Empire : a social and economic Study ,JRS, 64, 1974, pp. 104-124 (ora in Id., Romans on the Bay of Naples and other essays on Roman Campania, ed. E Zevi, Bari, 20032, pp. 283-319) ; M. W. Frederiksen, Campania, Hertford, 1984, pp. 330 ss. ; M. Cbeillac Gervasoni, La colonia romana di Puteoli : storia politica e istituzionale , in E Zevi ed., Puteoli, Napoli, 1993, pp. 17-30. 10 In precedenza, non essendo nota una colonia augustea a Puteoli, la privazione del territo rio di Capua veniva attribuita a Vespasiano (in base a Tac, Hist., III.57). S. Panciera, Appunti su Pozzuoli romana , in / Campi Flegrei nell'archeologia e nella storia. Convegno internazionale (Roma, 4-7 maggio 1976), Roma, 1977, pp. 191-211 ; Id., Dove finisce la citt , in S. Quilici Gigli ed., La forma della citt e del territorio. Esperienze metodologiche e risultati a confronto. Atti del l'incontro di studio (S. M. Capua Vetere, 27-28 novembre 1998), Roma, 1999, pp. 9-19 ; L. Keppie, Colonization, cit., pp. 148 ss. ; C. Dubois, Pouzzoles antique, cit., pp. 24-63 (dubita dell'esistenza di una colonia augustea a Puteoli) e 223-230 ss. ; M. W. Frederiksen, in RE, 23, Stuttgart, 1959, s.u. Puteoli, col. 2053 ; L. Keppie, Colonisation and Veteran Settlement in Italy in the First century A.D , PBSR, 52, 1984, pp. 77-114. 11 L. Keppie, Colonisation, cit., 143 ss. ; G. Chouquer, M. Clavel Leveque, F. Favory, Structures agraires en Italie centro-meridionale, Roma, 1987. Vedi G. Franciosi ed., Ager Campanus. Atti del

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E in effetti, il territorio ampliato di Puteoli parrebbe estendersi a fino ad includere una parte di quello della odierna Aversa, da cui proviene un'iscri zione che attesta un uicus Spurianus di pertinenza della res publica coloniae Puteolanae12. L'attendibilit di tale dato stata negata, in quanto l'iscrizione riutilizzata13 e perch il territorio puteolano verrebbe ad estendersi troppo a N, l dove vi era la comunit di Atella. Per Atella stata messa in dubbio la notizia del Liber coloniarum, che la definisce colonia Augusta14, perch non con fermata dall'elenco pliniano delle colonie15. Ci che sicuro che, con Cesare prima (59 a.C.) e con i Triumviri e Ottaviano poi (44-36 a.C), Yager Campanus soggetto a un completo riassetto del territorio e a un rimaneg giamento della pertica di diverse citt. Ora, sia che Atella fosse divenuta colo niacon Augusto, sia che fosse rimasta un municipium, avr certamente posse duto un suo territorio16. Se l'iscrizione di Aversa, per quanto riutilizzata, non si fosse spostata di molto dal suo luogo di origine, significherebbe che una parte del territorio di Atella era di pertinenza di Puteoli17. Questo spieghe rebbe, a mio avviso, il motivo dell'esistenza di agri uectigales in suolo provinc iale per Atella ; quest'ultima, infatti, possiede terre in Gallia Cisalpina, come anche Arpino18. L'epistola di Cicerone menzionante i uectigalia gallici della citt campana si data al 46/45 a.C, per cui, se questi sono frutto di un risa rcimento, deve trattarsi di una privazione avvenuta in precedenza. La possibil it per una citt di riscuotere uectigalia in territorio diverso dal proprio viene spiegata, si diceva, come un indennizzo per la terra concessa ai veterani. E in effetti, quasi tutte le attestazioni si datano tra l'et di Cesare e quella triumv irale19. Siamo a conoscenza di un'altra sistemazione dgager Campanus, precedente a quella dei triumviri : nel 59 a.C. Cesare deduce una colonia a convegno La storia dell'Ager Campanus, i problemi detta limitatio e sua lettura attuale (S. Leucio, 8-9 giugno 2001), Napoli, 2002. 12 CIL, X, 3750 = ILS, 8351. . J. Beloch, Campanien. Geschichte una Topographie des antiken Neapel und seiner Umgebung, Breslau, 18902, pp. 14, 92, 125, 307, 309 ; W. Liebenam, Stdteverwaltung, cit., pp. 10 ss. ; C. Dubois, Pouzzoles antique, cit., pp. 226-230 ; M.W Frederiksen, Republican Capua.A Social and Economic Study , BSR, 27, 1959, pp. 81, 124 ; U. Laffi, Adtributio, cit., pp. 105 ss. 13 Cfr. S. Panciera, Pozzuoli romana , cit., pp. 209 ss., e G. Camodeca, L'ordinamento in regiones e i vici di Puteoli , Puteoli, 1, 1977, pp. 80 ss., secondo cui tale iscrizione proviene senza dubbio dalla Via Campana, anche sulla base di A. Maiuri, NSc, 1927, p. 332, che riferisce di un'a ra funeraria della libert Plautia Tertullia proveniente dalla via Puteolis Capuani (senza indicazio ni pi precise). A favore della veridicit dell'iscrizione, Th. Mommsen, in CIL, X, p. 359 ; C. Dubois, Pouzzoles antique, cit., p. 227 e nt. 1 ; M.W. Frederiksen, in RE, 23, cit., col. 2053. 14 LC, p. 230 La. 15 Plin., NH, III. 63 definisce Atella un oppidum, ma il termine non usato in senso tecnico. 16 Atella era un municipium almeno dal 54 a.C. (Cic, Fam., XI.7). Cfr. F. Castagnoli, Note al Liber Coloniarum , BullCom, 72, 1946-1948, Appendice, p. 52. A confermare che il territorio di Atella arrivasse fino a quello dell'odierna Aversa CIL, X, 3736, rinvenuta nel territorio di quest'ultima ed attestante un quattuoruir deWordo di Atella. 17 L'iscrizione stata rinvenuta poco prima del 1751 nella cattedrale di Aversa (Th. Mommsen, CIL, X, pp. 359-360) e misura 62 152 cm con una cornice di 13 cm. 18 Cic, Fam., XIII.7. 19 G. Paci, Proventi... , cit.

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Capua20 e, in seguito alle distribuzioni di terra ai suoi veterani, riorganizza l'intero territorio21. Si ha notizia di una centuriazione orientata su Capua, che copre i territori di Calatici, Atella e forse Casilinum22. In questa occasione parte del territorio di Atella potrebbe essere stato attribuito a Capua (a S), che suc cessivamente, all'epoca di Ottaviano, a sua volta costretta a cederlo a Puteoli (come attesterebbe CIL, X, 3750) 23. In tal modo si spiegherebbe sia perch Atella possiede terre in Gallia, sia perch Capua ottiene un indennizzo con i territori cretesi, pur avendo ricevuto un pagamento da Ottaviano per le terre date ai veterani. Natura dei uectigalia Gli agri uectigales appartenenti a colonie e municipi24 sono beni alienabili25 per l'uso dei quali si paga un uectigal. Almeno fino all'epoca repubblicana la durata del loro affitto era quinquennale, ma divenne sempre pi un contratto a tempo indeterminato26. Il conductor, ovvero l'affittuario, finch avesse corrisposto il uectigal21 , aveva una possessio illimitata del fondo, che era anche trasmissibile. Il caso di terre provinciali appartenenti a una comunit e concesse ad un'altra, pu spiegarsi soltanto, io credo, con il fatto che in origine fossero subseciua, ovvero terre rimaste indivise, non necessariamente improduttive e incolte28. Infatti, secondo gli agronomi, i subseciua non solo potevano essere

20 LC, p. 231La. 21 L. Keppie, Colonisation, cit., pp. 143 ss. ; Id., Colonisation and Veteran Settlement , cit. ; U. Laffi, Adtributio, cit., pp. 102 ss. 22 U. Laffi, Adtributio, cit., pp. 102 ss. ; L. Keppie, Colonisation, cit., pp. 143 ss. ; G. Chouquer, M. Clavel Leveque, F. Favory, Structures agraires, cit., pp.199 ss., 300. La stessa Capua nel 44 a.C. perde una parte del suo territorio a N, dove Antonio deduce Casilinum. 23 In seguito Capua recupera il territorio a ceduto per la deduzione di Casilinum, che Plinio ricorda ormai scomparsa (Plin., NH, III.70), mentre Urbana nuper Capua contributa (Plin., NH, XIV 62). Infine, non si sa quando, Capua ottiene delle terre pubbliche nel territorio di Mintumae. Vi infatti un cippo di confine di un terreno pub(icum) col(oniae) Camp(anorum), dal territorio di Mintumae, che tra l'et cesariana e quella augustea otterrebbe una adsignatio nova. Vedi M. Pagano, A. M.Villucci, Nuove iscrizioni da Suessa e da Mintumae , Atti della Accademia Pontaniana, n. s., 34, 1985, pp. 49-63, . 1. Non si comprende se si tratti di una donazione pubblica o, ad esempio, di un legato privato ; in ogni caso si tratta di terre fuori della pertica della citt. 24 Le concessioni di terre in altro territorio sono diverse dai casi di adtributio, con cui la comunit preminente ottiene anche il controllo, l'amministrazione e spesso la giurisdizione del centro e del territorio ad essa adtributus. Nell'altro caso invece la citt ha solo la possessio sui ter ritori da cui pu trarre proventi. Cfr. P.Veyne, Contributio : Bnvent, Capoue, Cirta , Latomus, 18, 1959, pp. 568-592 e U. Laffi, Adtributio, cit., pp. 102 ss. 25 Gli agri uectigales dello Stato erano invece inalienabili. L. Bove, Agri Vectigales, cit., pp. 64. 26 FIRA, 1, 21, e. 82 ; Hygin., De condic. agror., 116-117 La. (= Th. 79-80) ; Sic. Flacc, 162.20 La. (= Th. 127) ; Gai, Instit., III.145 ; Paul., Dt.,VI.3.1.1 ; Paul., Dig., XXXIX.4.11. 27 Gaio, III. 145 ; E Gallo, Disciplina giuridica , cit., pp. 30 ss. ; L. Bove, Agri Vectigales, cit., pp. 27 ss. ; P. Lopez Paz, La ciudad romana ideai, I. El territorio, Santiago de Compostela, 1994, pp. 228 ss. 28 Cfr. P. Lopez Paz, La ciudad, cit., pp. 232 ss.

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distribuiti in lotti ai singoli coloni, diventando propriet privata29, ma pote vano anche essere concessi a una comunit e trasformati in agri uectigales30. Quindi, probabile che i territori cretesi concessi a Capua fossero dei lotti ubicati nel territorio di Cnosso, non ancora distribuiti, piuttosto che il frut to di una vera e propria espropriazione31. Un problema che sorge per gli agri uectigales appartenenti a citt d'Italia, ma ubicati in provincia, la definizione giuridica di tali terre, in rapporto al suolo provinciale, che caratterizzato fiscalmente da agri tributari stipendiant02. E' possibile un trasferimento di proventi che dovrebbero essere dello Stato, ovve ro nel dominium dell'imperatore (per le prouindae Caesaris) del populus Romanus (per le prouindae popult)03, direttamente nelle casse cittadine ? Le fonti, e in particolare la terminologia usata dagli agrimensori, destano parec chieincertezze sul piano giuridico, quando descrivono la realt multiforme della provincia romana e le differenti condizioni giuridiche del suolo34. La condido possidendi per Italiam, che garantiva l'immunit tributaria, si contrap poneva a quella delle province, in cui gli agri sono tributari stipendiarvi . Dato che le terre cretesi di Capua, pur essendo in provincia, appartenevano a una comunit italiana, probabile che godessero degli stessi benefici delle comun it e dei territori che in provincia erano immunes dal tributo36. Altrimenti i locatores di tali terre avrebbero pagato un duplice tributo : un uectigal a Capua e un tributum all'imperatore al populus. Oppure si pu supporre (ma mi sem brameno plausibile) che essi pagassero regolarmente il tributum, trasmesso poi (sotto forma di uectigal) dal governo cretese alle casse di Capua. Resta difficile inquadrare in una categoria giuridica netta questo tipo di possedimenti.

29 Frontin., De agr. conti., 53.18-20 La. 30 Sic. Flacc, De condic. agror., 162.20-26 La. (= 1.1.127 Th.). Vedi anche Frontin., De controversiis, 21.4-6 y La. 31 Infatti, sembra che la colonia di Cnosso fosse gi stata dedotta da Cesare : R. Paribeni, in E. De Ruggiero dir., Dizionario epigrafico di antichit romane, II, Spoleto, 1910, 5. u. Creta, col. 1274 ; K. J. Rigsby, Cnossus and Capua , TAPhA, 106, 1976, pp. 329 ss., ha connesso la fondazione di Cnosso con la distribuzione di terre a Capua (anche se nega che si possa parlare di una colonia di Capua, come pure stato sostenuto) .Vedi M. Guarducci ed., Inscriptions Creticae, IV, Roma, 1950, p. 330 ; G. Perl, Die rmischen Provinzbeamten in Cyrenae und Creta zur Zeit der Republik , Klio, 52, 1970, pp. 319-354. 32 Hygin. grom., De limit, const., 204. 16 ss. La. E. Beaudouin, Les grands domaines dans l'empire romain , NRH, 22, 1898, pp. 310-350 ; L. Bove, Agri Vectigales, cit., p. 16 ss. e 24 ss. ; F. Grelle, Stipendium vel Tributum. L'imposizione fondiaria nelle dottrine giuridiche del II e IH secolo, Napoli, 1963, pp. 32 ss. 33 Gaio, Imi., 2.7. 34 Cfr. G. I. Luzzatto, Sul regime del suolo nelle province romane , in / diritti locali nelle province romane con particolare riguardo alle condizioni giuridiche del suolo. Atti del Convegno intema zionale (Roma, 26-28 ottobre 197 i), Roma, 1974, pp. 23 ss. ; O. A.W. Dilke, The Roman Land Surveyors. An Introduction to the Agrimensores, Newton Abbott, 1971, pp. 63 ss. 35 S. Mazzarino, lus Italicum e storiografia moderna , in / diritti locali, cit., p. 362 ss. (ora in Id., Antico, tardoantico ed era costantiniana, II, Bari, 1980, pp. 188-213). 36 Cfr. E De Martino, Storia della Costituzione romana, IV.2, Napoli, 1965, pp. 675 ss. ; E Grelle, Stipendium, cit., pp. 32 ss. ; G. I. Luzzatto, Sul regime del suolo , cit.

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Patimenti difficile dire che durata avessero tali concessioni. Per Capua si pu dedurre che sicuramente fino al III secolo d.C. la citt godeva di tale pri vilegio, e forse si pu arrivare al IV secolo37. Sulla durata della concessione per le altre citt non si sa molto, ma se Cicerone (Farti., XIII.7) nel 46-45 a.C. deve difendere i uectigalia gallici di Atella dalle espropriazioni attuate in epoca triumvirale e, se giusta l'ipotesi proposta sopra, che la citt campana godess e di tale beneficio almeno dal 59 a.C, questo era durato poco pi di dieci anni. Nulla si pu dire sulla durata della concessione fatta ad Arpino. Doveva comunque trattarsi di concessioni perpetue, per il solo fatto che il contratto d'affitto di agri uectigales era, come si detto, in perpetuimi, purch venisse regolarmente corrisposto il uectigaP8. Sul perch siano state scelte determinate province per concedere terre a comunit dell'Italia difficile dire. Forse vi una relazione con il fatto che si tratta di province di recente formazione il cui statuto sarebbe cambiato di l a poco. Creta era una provincia recente, il cui status fu riconosciuto proprio da Augusto nel 27 a.C, quando la stessa Cnosso, sebbene dedotta in et cesariana, viene ufficializzata come colonia ; e forse esisteva realmente l'idea di rendere il suo suolo esente dal tributo39. E' possibile che vi sia un legame tra la concessione fatta a Capua e un territorio in continua trasformazione, come dimostrano anche le continue contese territoriali40. Del resto, anche la Gallia Cisalpina, dove sia Arpino che Atella ricevono agri uectigales, cessa ben presto (43/42 a.C.) di essere provincia. In questo modo veniva a cadere il problema di definizione giuridica e fiscale degli agri uectigales di citt d'Italia, ma in suolo provinciale. Si pu anche ipotizzare che le aree concesse siano caratterizzate da scarsa densit demografica e che quindi vi fosse l'intento di rivalutare la coltura e lo sfruttamento delle stesse. Tuttavia, questo un provvedimento che adopere ranno gli imperatori in un periodo pi tardo (Traiano, Pertinace, ecc.) e forse per un periodo cos risalente anacronistico. Inoltre, la documentazione sem brerebbe attestare una notevole fertilit della terra almeno per Creta41. 37 Cassio Dione per il HI secolo e IC, IV, 314 da Gortina del IV secolo d.C, in cui menz ionato Anicius Bassus, (proconsul Campaniae), che attesta dei legami tra Creta e la Campania. E' inoltre nota un'iscrizione, dell'et di Domiziano (84 d.C), in cui si fa riferimento a contese tra un privato (Plotius Plebeius) e la citt di Capua, per questioni di con fine nel territorio di Cnosso, cfr. P. Ducrey, Trois nouvelles inscriptions Cretoises , BCH, 93, 1969, pp. 846-852 (= AE, 1969-1970, 635) ; M. SaSel Kos, Inscriptiones Latinae in Graecia repertae. Addimenta ad CIL III , Epigrafia e antichit, 5, 1979, p. 15, . 3. 38 Altrimenti si deve immaginare che la posizione dell'affittuario fosse indipendente da chi fosse l'ente concedente, nel senso che il conductor corrispondeva un vectigal, a prescindere da chi fosse poi a goderne i benefici (ovvero la citt l'imperatore). 39 Cicerone {Phil., 2.38.97) sostiene che Antonio aveva promesso alle citt pi ricche della provincia di esentarle dalle imposte e che Creta sarebbe stata affrancata dal suo stato di pro vincia. 40 IC, I,VIII. 49 ; IC, IV, XXVI.2 (= RE,V1L2, 1948) ; AE, 1969-1970, 635. 41 Cic, Phil., 2.38.97. Secondo alcuni, i possedimenti di Capua a Creta si possono localiz zare tra Cnosso e Gortina, nella valle di Archanes, comprendendo i territori di Tylissos, Rauchos e Lycastos, zona che, secondo la tradizione, piuttosto fertile, coltivata a vigneti, spesso contesa

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Gestione La gestione degli agri uectigales affidata generalmente alla citt stessa, i cui funzionari si occupano della riscossione del uectigal e del versamento nelle casse municipali. Anche per gli agri uectigales di citt dell'Italia ma ubicati in provincia, si deve supporre che, come per il resto del suolo provinciale, fosse il governatore a sovrintendere su di essi42. Tuttavia, Cicerone chiede, come se si trattasse di un caso straordinario, l'intervento del governatore per far fron te all'inadempienza dei coloni che occupano le terre galliche di Arpinum. Inoltre, Yordo di Arpinum invia una commissione di tre quits in Gallia, il che vuoi dire che la citt ha il diretto controllo sulle proprie terre, malgrado la distanza ne renda pi difficile la gestione43. E forse proprio quest'ultimo fat tore rendeva pi appetibili tali terre per i privati che volessero occuparle inde bitamente. Ci poteva anche essere conveniente per una citt, purch venisse corrisposto il canon ; essa, infatti, non avrebbe dovuto cercare un locatario, vedendosi garantita un'entrata che poteva anche avere una durata notevole44. Se la gestione di queste terre dipendeva dal governatore, si deve dedurre che Capua, almeno all'inizio, fu fortunata, poich il primo proconsole della provincia di Creta e Cirene, M. Nonius Balbus, sembra essere un campano45. da Cnosso e da altre comunit, oltre che dai privati ; vedi K. J. Rigsby, Cnossus and Capua , cit. ; M. W. Baldwin Bowski, Roman Arbitration in Central Crete : an Augustan Proconsul and a Neronian Procurator , CJ, 82, 1987, pp. 218-229 ; P. Ducrey, Inscriptions Cretoises , cit., pp. 846-852 = AE, 1969-1970, 635 (dal territorio di Archanes) ; IC, IV, 295 e 314 dal ter ritorio di Gortina. Pi recentemente A. Pautasso, . Osservazioni sull'attivit dei proconsoli nella provincia nei primi secoli dell'impero , ASAtene, 72-73, 1994-1995, pp. 75-108. Recentemente S. De Caro, Vino di Cnosso dei Campani. Un nuovo documento epigrafico per la storia del vino cretese in et romana , ASAtene, 70-71, 1992-1993, pp. 307-312, ha proposto di interpretare la notevole presenza di anfore cretesi, rile vata sulle coste campane, come una forma di pagamento in natura per le terre di Capua. Sulle anfore cretesi vedi anche A. Marangou-Lerat, Le vin et les amphores de Crte de l'poque classique l'poque impriale (Etudes Cretoises, 30), Paris, 1996 ; A. Los, Qui exportait le vin crtois en Campanie l'poque julio-claudienne ? , Antiquitas, 22, 1997, pp. 63-76 ; A. Marangou, Wine in the Cretan economy , in A. Chaniotis d., From Minoan farmers to Roman traders. Sidelights on the economy of the ancient Crete, Stuttgart, 1999, pp. 269-278. 42 Cfr. CTh., 7.7.1-2 (365), che affida al governatore di provincia l'affitto dei pascua imper ialie il controllo della corresponsione della pensio. 43 C. Nicolet, L'ordre questre l'poque rpublicaine (312-43 av.J.-C), II, Paris, 1974, p. 875, n. 141, a proposito di M. Faucius M. f., nella commissione inviata da Arpino. 44 Del resto, sappiamo come sia concedenti che concessionari preferissero il sistema della relocatio tacita, che garantiva uno sfruttamento e un miglioramento delle condizioni del fondo, che diviene cos pi produttivo. D. P. Kehoe, Investimento e sicurezza del possesso nell'affitto agra rioromano , in E. Lo Cascio ed., Terre, proprietari e contadini dell'impero romano. Atti dell'Incontro internazionale di studio (Capri, 16-18 ottobre 1995), Roma, 1997, pp. 61-73 ; Id., Investment, Profit and Tenancy. The Jurists and the Roman Agrarian Economy, Ann Arbor, 1997, pp. 183 ss. 45 Sembra infatti potersi identificare con il personaggio originario di Nuceria, noto a Ercolano, tribuno della plebe nel 32 a.C, che venne ricordato dal commune Cretensium, dagli abitanti della colonia Mia Nobilis Cnossus e dai cittadini di Gortina, probabilmente per il suo buon governo e per la sua imparzialit proprio in questioni di contese territoriali.Vedi CIL, X, 1430 (patronus), 1431,1432 ; CIL, X, 1433 e CIL, X, 1434. M. W. Baldwin Bowski, Roman Arbitration , cit., pp. 225 ss. ; pi di recente A. Pautasso, Attivit dei proconsoli , cit., pp. 77 ss.

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E' stato anche supposto che un magistrato deWordo di Capua si occupasse sul luogo dell'amministrazione di tali territori, cosa che tuttavia avrebbe causato, 10 credo, dei conflitti con il potere del proconsole46. Piuttosto, come nel caso di Arpino, sar stata inviata di tanto in tanto un'ambasceria che, d'accordo con 11 governatore provinciale, si occupasse pi da vicino di questioni soprattutto di contesa territoriale. L'esistenza di una cassa apposita a Capua e di un arcarius Cretae47, significa che comunque doveva esservi un controllo diretto e continuo della situazione in provincia48. In occasione di una contesa territo riale a Creta tra Capua e un privato dell'epoca di Domiziano49, interviene un procuratore imperiale, ma si fa anche riferimento a un decreto della citt di Capua e a una convenzione tra le due parti. Si molto discusso su questo testo, ma sembrerebbe che il decreto di Capua servisse ad accettare la deci sione imperiale e che forse la sancisse con l'invio di un funzionario locale sotto il controllo del procuratore imperiale50. Proventi Bisogna credere che i proventi tratti da queste terre fossero piuttosto alti ; anzitutto perch si trattava di risarcimenti per la perdita di terre fertili e pro duttive, ma anche per la testimonianza delle fonti. Riguardo ai possedimenti extraterritoriali di citt dell'Italia, si parlato in alcuni casi, come quello di Cales, che ha la concessione di alcune zone dell'iter Lucanus51 di Capua che ottiene terre cretesi, di uno sfruttamento di zone depresse da parte di comunit economicamente pi sviluppate52. Tuttavia i dati nelle fonti sugge riscono di attenuare questo giudizio. Per Capua va considerato, oltre al dato diVelleio Patercolo che parla di una rendita di 1.200.000 HS annui e di uberiores reditus, il fatto che si trattava di 46 E' noto in effetti un personaggio di et augustea che fu edile, duoviro e augure nella colo niadi Cnosso e onorato nel pretorio di Gortina, M. Sonteius M. f. Casina, il cui gentilizio comp are in un'iscrizione di Casinum della stessa epoca, menzionante un duoviro (NSc, 1939, p. 126, n. 155). M. Guarducci, IC, IV, cit., p. 330, ha spiegato la presenza di tale personaggio con gli strett i rapporti esistenti tra Campani e Cretesi. K. J. Rigsby, Cnossus and Capua , cit., pp. 329 ss. 47 CIL, , 3938 = ILS, 6317. 48 M. Silvestrini, con la quale ho potuto discutere in modo proficuo durante i giorni del convegno, ritiene che il personaggio esercitasse la sua funzione a Creta piuttosto che a Capua. 49 P. Ducrey, Inscriptions Cretoises , cit., pp. 846-852. Siamo a conoscenza anche di un altro intervento, dell'epoca di Nerone, di procuratores Caesaris, in occasione di dispute territor iali, concernente proprio i territori di Capua, malgrado Creta e Cirene siano una provincia proconsolare : IC, I, 8.49. 50 P. Ducrey, Inscriptions Cretoises , cit., pp. 851-852 ; . J. Rigsby, Cnossus and Capua , cit., pp. 319 ss. ; M. W. Baldwin Bowski, Roman Arbitration , cit., pp. 227 ss. 51 CIL, X, 3917. Una particolare interpretazione quella di D. Marcotte, Lucaniae. Considrations sur l'loge de Scipion Barbatus , Latomus, 44, 1985, pp. 721-742. 52 A. Giardina, Allevamento ed economia della selva in Italia meridionale : trasformazioni e continuit , in Id., L'Italia romana. Storie di un'identit incompiuta, Roma-Bari, 1997, pp. 147 ss. (gi in A. Giardina, A. Schiavone ed., Societ romana e produzione schiavistica, II, Roma-Bari, 1981, pp. 87-113).

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terre che essa affittava a coloni locali, non che sfruttava direttamente. Ancora, Cicerone parla di duitates locupletissimae per Creta53 e i terreni tra Cnosso e Gortina, continuamente contesi tra diverse comunit, dovevano essere alquanto fiorenti. Riguardo poi alle altre comunit italiche (Arpinum e Atella) che avevano ottenuto agri uectigales nella Cisalpina, anche la Valle del Po era, come si legge nelle fonti, una zona molto fiorente, sia nella produzione di vino, che di olio e lana, almeno all'inizio del I secolo d.C. e forse lo rest a lungo54. Secondo Cicerone, Arpino trarrebbe addirittura tutta la sua ricchez za dai uectigalia gallici, cos come Atella55. Per difendere dall'appropriazione indebita dei privati questi beni appartenenti alla sua citt, a quanto pare cos ingenti, egli non esita a rivolgersi, come si detto, al governatore della Gallia Cisalpina in persona. Certamente si deve pensare a un'esagerazione retorica da parte di Cicerone ; tuttavia una serie di dati non sembrano affatto con traddire tale visione. Il caso di Capua l'unico, tra quelli citati finora, in cui vi siano dati quant itativi confrontabili con altri valori noti, relativi alla terra e alle rendite pro venienti da essa56.Velleio (11.81. 2) parla di 1.200.000 HS che Capua trarreb be come rendita annuale dai uectigalia delle terre cretesi. Ci potrebbe signi ficare che si trattava di terra molto fertile e redditizia che Capua ne posse deva una quantit ingente. Un tentativo di confronto a mio avviso utile quello che si pu istituire con i dati forniti da Columella57. Tra I/II secolo d.C. i prezzi della terra variano in media da 1000 a 10.000 HS per iugero. La rendita ricavata era generalmente il 6 % del valore58. Se si considera il dato minimo di Columella di 1000 HS per iugerum (R.r., III. 3), sicuramente gi troppo alto per le terre cretesi, meno care di quelle in Italia, la quantit di terra posseduta da Capua a Creta sarebbe piuttosto ingente, pi di 20.000 iugera. L'esistenza poi di un arcarius Cretae59, preposto alla cassa in cui ricadevano i uectigalia cretesi, fa presupporre delle entrate regolari e cospicue, tanto da richiedere un'amministrazione particolare. Se si confrontano poi alcuni capitoli di spesa per citt dell'Italia, tra fine repubblica e inizi impero, i proventi dalle terre cretesi di Capua non appaio no poi cos bassi. Ad esempio, il prezzo medio per la costruzione di un impianto termale in una cittadina di medie dimensioni, nel I/II secolo d.C, 53 Cic, Phil, 2.38.97. 54 T. Frank, An economie Survey of Ancient Rome, I. Rome and Italy of the Republic, Baltimore, 1933, pp. 107 ss. Strab., 5.1.12 ; Plin., NH, XVIII.27 ;Tac, Hist., 2.17.1. 55 Cic., Fam., XIII. 11 : omnia commoda omnisque facultates (...) consistunt in its uectigalibus quae habent in prouincia Gallia (Arpino) ; Cic, Fam., XIII.7 : municipi fortunas omnes in isto uectigali consistere (Atella). 56 T. Frank, Rome and Italy of the Republic, cit., pp. 103 ss. ; R. P. Duncan-Jones, The Economy of the Roman Empire : Quantitative Studies, Cambridge, 19852, soprattutto pp. 88-114 e 156-223. 57Vi sono diversi dati, sia per l'epoca repubblicana che imperiale con cui possibile fare conf ronti, e che sono stati presentati in R. Biundo, Agri ex... , cit. 58Vedi, tra l'altro, Plin., Ep., 7.18. R. P. Duncan-Jones, The Economy, cit., pp. 209-210. 59 F. Fuchs, in E. De Ruggiero d., Dizionario epigrafico di antichit romane, I, Roma, 1895, s. u. arcarius, col. 632.

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di 300.000 HS60 ; la costruzione di un tempio a Sinuessa entro alla met del I secolo d.C. costa 300.000 HS ; la costruzione di una strada di una parte di essa, in Italia, costa da una media di 6000 a 600.000 HS ; l'organizzazione di giochi da 25.000 a 200.000 HS61. Tenendo conto di tali dati, i proventi ricavati dai possedimenti ex alieniis territoriis sumpti di Capua non dovevano essere troppo esigui.

60 352.000 HS a Coifinxum ; 330.000 a Tarquinii ; 300.000 a Neapolis, ecc. ; cfr. R. P. DuncanJones, The Economy, cit., p. 157, nn. 443, 445, 445 a. 61 R. P. Duncan-Jones, The Economy, cit., pp. 157 ss.

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Tav. 1 Attestazioni di agri ex alienis territoriis sumpti per citt dell'Italia62 Regio Citt I I Atella Capua Altro territorio Gallia Cisalpina Creta Minturnae Vrbana I I I I I II V V VI Puteoli Cales Teanum Arpinum * Ostia Attestazioni epigrafiche CIL,X, 3938 = ILS, 6317 AE, 1986, 147 ; M. Pagano et al, , 35, 1985, pp. 49-53. Attestazioni letterarie Cic, Fam., XIII.7 Veil. Pat., II.81.2 Cass.Dio,XLIX.14.5 Plin., NH, XIV.62

parte del territorio a S di Capua63 ager Lucanus territorio di Cartagine Gallia Antium CIL, , 3917

C/L, Vili, 25966 ; D. Izzo, Athenaeum, 81, 1993, pp. 269-275 Fr. Jacques, Epigraphica, 49, 1987, pp. 29-70 Cic.,fw.,XIII.ll

Beneuentum Caudium CIL, , 2165 = ILS, 6488 Liber coloniarum, I, Illustration non autorise la diffusion p. 232.6-9 Ligures Baebiani CIL, IX, 1455 = ILS, 6509 Asculum Picenum Falerio Hispellum Interamna Praetuttiorum Firmum Picenum ? Fonti del Clitumno (balineum) Ama CIL, XI, 5291 Asisium CIL, IX, 5420 Frontin., De contr. agr., 18.5-12L Hygin., De Urn. const., 179.7-10L Plin., Ej>.,VIII.8 Proper., El, 1.127.30 Frontin., De contr. agr., 52.17.13 Frontin., De contr. agr., 52.17.13

VI VI VI VI

Sentinum Pisaurutn ?

Meuania Suasa Senonum Aesis Tuder Fanum Fortunae

CIL, XI, 5039 G. Paci, Proventi..., p. 67 G. Paci et al, Picus,V, 1985 ; AE, 1990, 328

62 G. Paci, Proventi... , cit. I casi non presenti in Paci sono indicati con un asterisco. 63 S. Panciera, Pozzuoli romana , cit. Per la privazione di parte del territorio di Capua in epoca flavia :Tac, Hist., III. 57.

142 Regio Citt VII Vili Vili X X Luca Placentia * Regium Cremona Opitergium Altro territorio Veleia, Parma, Placentia Veleia ? ager Mantouanus Brixia (?) 300 nuove centurie

Raffaella Biundo Attestazioni epigrafiche CJL,XI, 1147.VI.72-73 (oh 43) = ILS, 6675 Attestazioni letterarie

CIL, XI, 1147, 11.44 e 46 (oh 13) = ILS, 6675 CILX 4148 Cc.,F<bm.,XIII.7 Ser. inVerg., Bue, p. 2s.Th Comm. Bern, ad Lucan., 4.462

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