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Nel caso di dimensionamento statico vengono confrontate delle tensioni calcolate, rispettivamente una tensione di flessione Lw (ottenuta tramite la formula di lewis) e una dovuta al contatto hertziano Hz (calcolata secondo le formule finali della teoria di Hertz), con una tensione ammissibile nel materiale ottenuta dividendo il carico di rottura (o snervamento) per un opportuno coefficiente di sicurezza. Analogamente nel dimensionamento a fatica vengono confrontate una tensione calcolata a flessione F e una calcolata a pitting H con delle tensioni ammissibili, rispettivamente FP e HP , ottenute moltiplicando il limite di fatica del materiale (a flessione e a pitting) per una opportuna serie di coefficienti [Normativa UNI 8862]. Nel caso del dimensionamento statico le tensioni massime calcolate Lw e Hz sono ottenute considerando le forze massime scambiate dallingranaggio, quelle cio che possono produrre rottura nel dente. Nel caso del dimensionamento a fatica, invece, le forze considerate nel calcolo delle F e H sono, in generale, forze medie di funzionamento oppure, nel caso in cui sia disponibile un istogramma (o una cumulata) del carico, possono essere delle forze equivalenti calcolate secondo una qualunque ipotesi di danno cumulativo.
O2
Rb2
T2
F
() A H H C
T1
Rb1
O1
Figura 1 Forza applicata sul dente di ingranaggio
Si riassumono nel seguito le ipotesi che stanno alla base di questa teoria [1]: il dente sollecitato dalla forza F complessiva agente sulla punta del dente stesso; considerata nel calcolo la situazione pi sfavorevole, quella cio nella quale allinterno del segmento dei contatti presente una sola coppia di denti in presa; la componente W ( W = F cos )( Figura 2) della forza F che determina la flessione sul dente lunica considerata e, per semplicit, presa di valore uguale alla forza tangenziale Ft sulla primitiva (cos = cos sulla primitiva; WFt ) (Figura 1); la componente della forza F che determina uno sforzo di compressione sul dente (F sin) trascurata. Al fine di definire la condizione di carico del dente, scriviamo la componente della forza complessiva F che genera flessione: W = F cos Essendo per, sulla base delle ipotesi precedentemente formulate, langolo coincidente con langolo di pressione si ha: cos cos e, di conseguenza:
W =
Ft cos Ft cos
F W Ft
H hL x S(x)
Avendo nel calcolo di Lewis trascurato la componente della forza che determina compressione sul dente, calcoliamo la massima tensione normale max dovuta al contributo del solo momento flettente:
max =
Mf Wf
Ft x 1 b S ( x )2 6
(1)
dove: x = distanza fra il punto corrispondente allintersezione della retta dei contatti con lasse di simmetria del dente e la sezione del dente in cui si produce la tensione massima max (Figure 1 e 2); b = larghezza di fascia del dente; s(x) = spessore del dente alla coordinata x. Non ancora nota dal calcolo la sezione alla quale si produce la tensione massima max. Se il dente fosse a sezione costante, il massimo della tensione max si avrebbe nella sezione di incastro (come avviene nelle travi a mensola). In generale, invece, per la teoria di Lewis il massimo si ha nella sezione in cui una parabola di uniforme resistenza, avente per asse lasse del dente e origine nel punto H (corrispondente allintersezione fra la retta dei contatti e lasse di simmetria del dente (Figura 2), risulta tangente al profilo del dente stesso (Figura 3). Infatti una trave a sbalzo con sezione rettangolare di larghezza costante, caricata da una forza concentrata, di uguale resistenza alla flessione, se presenta un profilo parabolico.
F H h
W Ft
E S
Figura 3 Parabola di uniforme resistenza Ponendo quindi nella (1) max = cost si ha:
S ( x) 2 = y 2 = Ft max 1 b 6 x
(2)
che rappresenta lequazione di una parabola y2 =k x dove la costante k nel nostro caso vale:
k=
Ft 1 max b 6
La sezione pi sollecitata quella corrispondente al punto di tangenza della parabola con il dente (GD, S ( x = hL ) = S L ). Nei punti compresi tra il profilo del dente e la parabola di uniforme resistenza la tensione flessione minore della max precedentemente calcolata. Indicando con Lw la tensione max di flessione (calcolata secondo la teoria di Lewis) che si ha nella sezione GD del dente (Figura 3), si pu scrivere:
Lw =
6 Ft h L 6 Ft = 2 b S b SL L m n
hL 2 mn
2
Ft y b mn Lw
y Lw
hL 6 m n = 2 SL m n
(4)
Il fattore yLw che definisce la sezione del dente pi sollecitata funzione dellangolo di pressione e del proporzionamento del dente; il fattore yL w il suo reciproco 1/yLw tabulato (per un valore dellangolo di pressione pari a 20) in funzione del numero di denti z della ruota (Tabella 2). La tensione di flessione massima calcolata secondo il metodo semplificato di Lewis , quindi, espressa dalla relazione seguente:
Lw =
Ft y Lw b mn
(5)
La relazione (5) pu essere utilizzata per un calcolo di verifica statica se gi noto il modulo normale mn e si vuole ricavare la larghezza di fascia b della ruota; in questo caso, sostituendo alla Lw la tensione ammissibile amm del materiale (calcolata dividendo il carico di snervamento R P02 per un opportuno coefficiente di sicurezza), si determina la larghezza di fascia b, essendo noto perch tabulato il coefficiente yLw in funzione dellangolo di pressione e del numero di denti z (Tabella 2).
ricavando dalla (5) lespressione del coefficiente yLw e introducendo nella relazione ottenuta la quantit adimensionale = b/mn si ottiene:
y Lw
2 Lw mn = Ft
Esprimendo nella relazione ottenuta la forza tangenziale Ft in funzione della coppia C agente sulla ruota (per il calcolo della quale non necessario conoscere il raggio primitivo e quindi il modulo normale mn ) si ottiene:
y Lw
2 Lw mn zmn = C2
(6)
Sostituendo nella (6) alla Lw la tensione ammissibile amm del materiale si ottiene la relazione: mn = 3 dove: y Lw C 2 C =3 k F ( Lw ) z F ( Lw ) (7)
k =3
2 y z Lw
Il valore del coefficiente k tabulato (Tabella 2) in funzione dellangolo di pressione e del numero di denti z . Z, Zv 1/y LW
12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 24 25 0,245 0,261 0,276 0,289 0,295 0,302 0,308 0,314 0,32 0,327 0,33 0,336 0,346
n=20 yLW
4,08 3,83 3,62 3,46 3,39 3,31 3,25 3,18 3,13 3,06 3,03 2,98 2,89
Z, Zv k
0,88 0,839 0,803 0,773 0,751 0,73 0,712 0,695 0,679 0,663 0,651 0,629 0,606 28 30 34 38 43 50 60 75 100 150 300 8
n=20 1/y LW
0,352 0,358 0,371 0,383 0,396 0,408 0,421 0,434 0,446 0,459 0,471 0,484
yLW
2,84 2,79 2,70 2,61 2,53 2,45 2,38 2,30 2,24 2,18 2,12 2,07
k
0,588 0,571 0,541 0,516 0,49 0,451 0,43 0,395 0,355 0,307 0,242
La larghezza di fascia beff (cio la lunghezza effettiva del dente lungo la quale scambiata la forza Ft ) :
b cos b La (5) pu allora essere riscritta nel seguente modo: beff =
Lw
Ft cos b Ft = . y Lw = y Lw b b m n mn cos b
(8)
La formula cos ottenuta vale per il calcolo di verifica statica ed il suo utilizzo lo stesso gi descritto per la ruota a denti diritti. La larghezza di fascia b identica a quella delle ruote a denti diritti, cio corrisponde alla lunghezza del cilindro primitivo misurata in direzione parallela allasse dello stesso. Il coefficiente y Lw si determina dalla Tabella 2 in funzione dellangolo di pressione e del numero di denti virtuale z v della ruota:
zv = z cos b cos
2
(9)
Si pu ora ricavare la relazione, analoga alla (7), relativa al calcolo di progetto introducendo anche in questo caso la quantit adimensionale = b mn ed esprimendo la forza tangenziale Ft in funzione della coppia trasmessa dalle ruote dentate:
y Lw
e quindi:
2 Lw b m n Lw b mn z mn Lw b mn m = = = n z Ft C 2 cos 2 C cos m n
y Lw =
Lw z 3 mn C cos 2
mn = 3
y Lw C 2 cos C cos =3 k Lw z Lw
con
k =3
2 y z Lw
(10)
Il valore di k si ottiene dalla Tabella 2 in funzione dellangolo di pressione e del numero di denti virtuale z v .
2.5
Piani frontale e normale Nel caso in cui le ruote dentate anzich essere cilindiriche presentano una dentatura elicoidale (ovvero il profilo si sviluppa non lungo le direttrici del cilindro, ma lungo unelica che lo avvolge gradualmente) si pone il problema di trasferire i metodi di analisi e di progetto tipici delle ruote cilindriche al caso delle ruote elicoidali, definendo le relazioni che esistono tra le grandezze espresse nel piano frontale della ruota (t) e le corrispondenti definite nel piano normale alla dentatura ( n). Il primo identificabile dal fatto che ortogonale allasse di rotazione dellingranaggio; il secondo localmente ortogonale alla dentatura, ovvero permette di sezionare la stessa in modo che il profilo risulti levolvente di cerchio. Cilindro primitivo e cilindro di base Lo studio delle forze scambiate fra le ruote nellingranamento e la scomposizione delle stesse nelle diverse direzioni pu essere condotto indifferentemente partendo dal cilindro di base o dal cilindro primitivo. Linclinazione dellelica rispetto allasse di simmetria dellingranaggio , per, differente a seconda che si valuti sulluno o sullaltra; per distinguere tali inclinazioni si denominano rispettivamente linclinazione sul cilindro primitivo e b quella sul cilindro di base (Fig. 4). Le forze nel seguito definite si possono pertanto esprimere sia in funzione dellinclinazione dellelica sul cilindro primitivo, sia sul cilindro di base. Relazioni fra grandezze caratteristiche delle ruote dentate 1. Angoli di pressione sul piano frontale e sul piano normale: tan t = tan n / cos 2. Raggio primitivo R; raggio di base Rb ; diametro primitivo: d b = 2Rb = 2 R cos t 3. Moduli sul piano frontale e sul piano normale: mt = mn / cos 4. Passo dellelica: p = 2Rb / tan b = 2R / tan 5. Passo sul piano frontale e sul piano normale: p t = mt = pn / cos = mn / cos Forze scambiate in un ingranaggio elicoidale La forza risultante F scambiata fra due ruote elicoidali in direzione normale alla superficie del dente con riferimento al cilindro di base pu essere scomposta in una componente assiale Fa e in una parallela al piano frontale F* (Fig. 4). In particolare si ha: Fa = F sin b ; F * = F cos b
(a)
Nel piano frontale la forza F* pu essere scomposta in una componente tangenziale Ft e in una radiale Fr definite dalle relazioni seguenti: Fr = F * sin t = F sin t cos b ; Ft = F * cos t = F cos t cos b Fr = F sin n ; Ft = F cos n cos ;
(b)
Relazioni analoghe alle (b) possono essere ricavate con riferimento al cilindro primitivo [1]:
(c)
Analogamente sempre con riferimento al cilindro primitivo [1] pu essere calcolata la componente assiale:
Fa = F cos n sin ;
(d)
F*
Fa
Piano dazione
Rb
Passo dellelica Ft b Fr 2 Rb F* 2 R