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Quindicinale Anno XXXVI

26.02.2014
Numero

627
PERIODICO DI ATTUALIT DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO

Elezioni Quero Vas: le istruzioni per la presentazione delle liste - pag. 1 La quinta edizione degli assaggi di prosecco - pag. 3 A proposito di opinioni - pag. 6 I giri di valzer - pag. 18 1864: la scoperta delle dolomiti - pag. 19
http://digilander.libero.it/tornado

Chiuso in redazione il 17.02.2014

Tassa pagata/Taxe Perue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL

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IL TORNADO Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER (Belluno). DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Mazzocco. REDATTORI: Sandro Curto, Silvio Forcellini. COLLABORATORI: Alessandro Bagatella, Francesco Dal Canton, Ivan Dal To, Gianni De Girardi, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Silverio Frassetto, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Antonio Spada, Andrea Tolaini. ABBONAMENTI: ITALIA Abbonamento annuale (18 numeri) 20,00 ESTERO Abbonamento annuale (18 numeri) 50,00. LABBONAMENTO PU ESSERE SOTTOSCRITTO O RINNOVATO NEI SEGUENTI MODI: 1- versando la quota sul c/c postale n. 10153328 intestato alla PRO LOCO di FENER; 2- pagando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: NEGOZIO DA MILIO - Alano; GELATERIA DUE VALLI - Fener - BAR JOLE - Fener; MAURO MAZZOCCO - Quero; ALESSANDRO BAGATELLA - Quero; BAR PIAVE Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR BOLLICINE - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.

ATTUALIT

NUMERO DEI CANDIDATI DI LISTA Le liste dei candidati al Consiglio comunale devono comprendere un numero di candidati minimo e massimo rapportato al numero dei Consiglieri da eleggere, che varia a seconda della popolazione del Comune, come determinata dal censimento generale del 2011, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 294 del 18.12.2012. Nei Comuni con popolazione sino a 15.000 abitanti ciascuna candidatura alla carica di sindaco collegata ad una sola lista, che deve comprendere un numero di candidati non superiore al numero dei consiglieri da eleggere e non inferiore a tre quarti (con arrotondamento sempre allunit superiore): POPOLAZIONE Fino a 3.000 da 3.001 a 5.000 (Quero Vas: 3338) da 5.001 a 10.000 da 10.001 a 15.000 NUMERO DEI CANDIDATI MINIMO/MASSIMO 5/6 6/7 8/10 12/16 NUMERO MASSIMO DEI CANDIDATI DELLO STESSO GENERE 6 7 5/7 8/11

Presentazione delle liste: prime istruzioni duso

Per le prossime elezioni amministrative

RAPPRESENTANZA DEI SESSI Nei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, si fa riferimento allarticolo 2, comma 1, lettera c), numero 1), della legge n. 215 del 2012 che enuncia il principio secondo cui Nelle liste dei candidati assicurata la rappresentanza di entrambi i sessi . La legge, tuttavia, non prevede misure sanzionatorie a carico delle liste che non assicurano la rappresentanza di entrambi i sessi. Nei comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti nessuno dei due sessi pu essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati, con arrotondamento allunit superiore quando il decimale pari o supera i 50 centesimi. NUMERO DEI SOTTOSCRITTORI DELLE LISTE La dichiarazione di presentazione delle liste deve essere sottoscritta validamente, a norma dellarticolo 3 della legge 25.03.1993 n. 81, da un numero di sottoscrittori rapportato alla popolazione del comune: (ci limitiamo alle indicazioni per realt delle nostre dimensioni locali) POPOLAZIONE SOTTOSCRIZIONI VALIDE RICHIESTE MINIMO/MASSIMO Meno di 1.000 Nessuna sottoscrizione * 1.000 - 2.000 25/50 2001 - 5.000 30/60 5001 - 10.000 60/120 10.001 - 20.000 100/200 LA DICHIARAZIONE DI PRESENTAZIONE DELLE CANDIDATURE NEL DETTAGLIO Sono elementi essenziali: contrassegno di lista rappresentato graficamente nella doppia dimensione di cm 10 e cm 3 di diametro e sinteticamente descritto; cognome, nome, luogo e data di nascita del candidato sindaco e dei candidati consiglieri; firma autenticata, cognome, nome, luogo e data di nascita, certificato di iscrizione nelle liste elettorali dei sottoscrittori; indicazione di due delegati di lista (obbligatoria solo nei comuni con pi di 15.000 abitanti) IL CONTRASSEGNO DELLA LISTA Il contrassegno non deve essere identico n confondibile con altri contrassegni o con simboli utilizzati da partiti o gruppi presenti in parlamento, se non espressamente autorizzati con una dichiarazione sottoscritta dal presidente o dal segretario del partito o gruppo politico o dai presidenti o segretari regionali o provinciali. vietato lutilizzo di immagini religiose o soggetti di natura religiosa. I CANDIDATI Di tutti i candidati, compreso il candidato alla carica di sindaco, deve essere indicato il cognome, nome, luogo e data di nascita. I candidati compresi nella lista devono essere contrassegnati con un numero di lista progressivo. Per i candidati cittadini dellUnione europea deve essere specificato anche lo Stato di appartenenza. Ciascun candidato deve sottoscrivere la dichiarazione di accettazione della candidatura e la dichiarazione sostitutiva di non trovarsi in alcuna delle cause di incandidabilit previste dalla legge. Nei comuni superiori a 15.000 abitanti il candidato sindaco deve anche dichiarare a quale lista o liste presentate per lelezione del consiglio comunale collegato. LA SOTTOSCRIZIONE DELLA LISTA I sottoscrittori devono essere elettori del comune e nessun elettore pu sottoscrivere pi di una dichiarazione di presentazione di lista. Il certificato di iscrizione nelle liste elettorali pu essere anche collettivo. La firma degli elettori deve avvenire su moduli completi del contrassegno della lista e dei nomi dei candidati e deve essere autenticata dai funzionari incaricati o dai consiglieri comunali esclusivamente nel territorio del comune ove esercitano la funzione, anche se candidati. Le sottoscrizioni sono nulle se anteriori al 180 giorno precedente il termine fissato per la presentazione delle candidature. ALLEGATI ALLA DICHIARAZIONE DI PRESENTAZIONE DELLE CANDIDATURE: CERTIFICAZIONI Per ciascun candidato deve essere presentata la certificazione di iscrizione nelle liste elettorali di un comune della Repubblica. Non sono ammesse autocertificazioni o linvio dei certificati in modalit telematica. I certificati sono esenti dallimposta di bollo. PROGRAMMA AMMINISTRATIVO In tutti i Comuni, alla presentazione della lista deve essere allegato il programma amministrativo, che deve essere pubblicato nellalbo pretorio. MODALIT E TERMINI PER LA PRESENTAZIONE La dichiarazione di presentazione, con i relativi allegati, deve essere depositata, durante il normale orario dufficio, dalle ore 8 del trentesimo giorno sino alle ore 12 del ventinovesimo giorno antecedente la data di votazione, alla segreteria comunale, da un incaricato dei sottoscrittori.

Oggi Trippa con la Pro Loco di Fener


Ricordiamo che - a conclusione del Carnevale alanese - marted 4 marzo, alle ore 20.00 presso la sala parrocchiale, si terr il consueto appuntamento con Oggi Trippa, proposto dalla Pro Loco di Fener. Questanno lincontro potr essere loccasione per il tesseramento di soci e simpatizzanti della Pro Loco di Fener. Per quelli che non amano la trippa, ci sar in alternativa un ricco rinfresco. Prenotazioni presso la presidente, Lorenza Segato, al 348.8710535. La Pro Loco di Fener vi aspetta numerosi per una serata in compagnia.

Angelo Biz, precursore del Carnevale alanese


di Silvio Forcellini
Dalla sorella Maria riceviamo questa bella foto di Angelo Biz (1934-1975), di Colmirano. Dalle notizie che ci sono state date, abbiamo appreso che Angelo fu il precursore del carnevale alanese, cos come lo intendiamo adesso. Nella foto a sinistra, infatti, lo vediamo con il suo trattore addobbato, sul cui cassone faceva salire i bambini del posto portandoli in giro a mo di sfilata. Bambini che, al suo funerale (Angelo morto a soli 40 anni in un incidente durante un lavoro agricolo), portarono commossi un fiore ciascuno sulla sua bara. Il testimone del Carnevale alanese fu poi preso dal padre Giacomo Ciorla, nella foto a destra, altra figura molto conosciuta e che ogni anno, proprio in occasione del Carnevale alanese, viene ricordato con un premio speciale. Di Giacomo Ciorla ricorrono, tra laltro, proprio i 15 anni dalla morte.

CRONACA

Quinta edizione degli assaggi di prosecco


di Sandro Curto
Nonostante qualche assenza ingiustificata, sono state oltre 50 le persone presenti alla Casa delle Associazioni di Alano, sabato 8 febbraio, per la quinta edizione degli assaggi di prosecco col fondo. Quattro questanno i produttori che hanno offerto la materia prima per la serata: Francesco Follador e Ugo Follador di Santo Stefano, i fratelli Vettoretti di San Giovanni e lazienda Zanotto di San Pietro. Dopo il saluto di benvenuto e le spiegazioni sulle modalit di voto da parte di Gino Povellato, anima di questa manifestazione, si proceduto con gli assaggi, con le votazioni e con la cena il cui ricco men prevedeva un prima piatto di squisiti e ricercati antipastini e un secondo con la polenta, spezzatino e funghi e, a seguire, dolci, frutta e caff. Da sottolineare lottimo lavoro dello staff del Gruppo Alpini Valderoa coordinato dal presidente Valentino Rech che ha ben figurato sia in cucina (capocuoco Checco Spilimbergo) che nel servizio ai tavoli. Al termine le operazioni di scrutinio eseguite da Sandro Curto, Claudio Dal Pos, Paolo Feltrin e Fabio Polloni che hanno decretato vincitore di questedizione Ugo Follador, alla sua prima affermazione. Lappuntamento per il 2015. Foto di Paolo Feltrin.

Auguri, Franco!

(S.C.) E sempre un piacere stare in compagnia di Franco Dal Canton, storico barista di Quero. Lo stato ancor di pi festeggiare insieme il suo 75 compleanno, marted 11 febbraio, al Fly Bar. Nelle foto di Paolo Feltrin lallegra compagnia che ha partecipato al succulento rinfresco e il festeggiato in posa con i suoi amici e coscritti Corrado Corr e Giordano Specia. Auguri, Franco!

Valentino Rech nominato Cavaliere


(S.C.) Al momento di andare in stampa apprendiamo la notizia che la Prefettura di Belluno ha comunicato a Valentino Rech, da un ventennio presidente del Gruppo Alpini Valderoa di Alano di Piave, lavvenuta nomina a Cavaliere della Repubblica. Congratulazioni a Valentino e lo aspettiamo per la foto della consegna ufficiale che avverr probabilmente in occasione della festa nazionale del 2 giugno.

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RASSEGNA STAMPA

San Valentino con 8,5 quintali di arance


QUERO. Una folla ha partecipato ieri alla tradizionale festa di San Valentino che si svolge in riva al Tegorzo di fronte all'oratorio dedicato al santo degli innamorati. Una splendida giornata e la voglia di partecipare a uno di quei momenti irrinunciabili che uniscono natura e tradizione sono state sicuramente alla base del successo della festa. L'impeccabile organizzazione del Comitato festeggiamenti San Valentino, guidato da Mimmo Favero, ha supportato l'evento durante il quale sono stati distribuiti 8 quintali e mezzo di arance benedette, gran parte delle quali fatte scorrere lungo il pendio, nei prati circostanti e nel ruscello per la gioia dei molti bambini presenti. Favero, che col suo gruppo di 12 volontari ha dato il contributo fondamentale al progressivo sviluppo dell'area attorno all'oratorio, ha ringraziato i presenti esprimendo apertamente la sua grande soddisfazione. Ma la cerimonia di ieri, prima della messa celebrata da don Stefano Baccan, stata caratterizzata dalla posa della prima pietra del Pont de i Osi" che unir le due sponde del Tegorzo entro la fine di quest'anno. I ponti uniscono, ha spiegato il sindaco di Alano Serenella Bogana indicandolo come un simbolo forte che servir a rafforzare l'unione fra i Comuni di Alano e Quero Vas. Alla cerimonia era presente anche l'ex sindaco e ex vicesindaco di Quero Bruno Zanolla che si complimentato per la splendida organizzazione e che, secondo voci di corridoio, uno dei papabili candidati a primo sindaco di Quero Vas. Il progetto della ricostruzione del ponte - ha spiegato Zanolla che ha seguito l'iter fin dal suo nascere - frutto di un accordo finanziato dal Gal con 180mila euro ai quali sono stati aggiunti altri 100mila euro dai Comuni confinanti. L'opera che gi stata appaltata e ora prende il via la fase finale: la realizzazione.
da Il Gazzettino di sabato 15 febbraio 2014

Alla festa la posa della prima pietra del Pont de i Osi

Alano, tre ditte cinesi nel mirino delle autorit


ALANO. Ispezione congiunta, mercoled mattina, tra Ufficio immigrazione della Questura, Servizio Ispettivo dellufficio del lavoro, dellInps e dellInail. Tre le ditte cinesi nel mirino delle autorit, una delle quali stata trovata chiusa, mentre le altre due in piena attivit. Producono montature di occhiali per grosse ditte dellocchialeria bellunese, evidentemente garantendo prezzi di gran lunga migliori rispetto a quelli del mercato italiano. Una risultata in regola sotto i profilo della manodopera, nonostante le pessime condizioni dellambiente di lavoro, e laltra, invece, aveva sei soggetti, tutti cinesi, non assunti regolarmente. Tra questi anche una ragazza di 16 anni che il padre, pregiudicato con obbligo di dimora nel Comune di Montebelluna, portava con s al lavoro, disattendendo alle disposizioni giudiziarie. Questultimo ovviamente sar segnalato alla Procura di Treviso, provincia dalla quale arrivano tutti i lavoratori cinesi controllati nelle due fabbriche. Tutti sono comunque risultati in regola con il permesso di soggiorno. Contro il titolare della ditta che aveva alle dipendenze il personale irregolare scattata la sospensione immediata dellattivit e una prima sanzione di 15 mila euro, somma ingente che, nonostante i tempi di crisi che investono le imprese italiane, sono stati pagati in un batter docchio. Lattivit di controllo delle autorit preposte assidua sul territorio, specie nei confronti di imprenditori che sovente aggirano le normative per cercare di abbattere i costi. I cinesi restano tra le comunit straniere che pi frequentemente cercano di importare modelli di lavoro non proprio in linea con lOccidente. Da notare, inoltre, che nessuno del personale, compresi i titolari, parlavano italiano. Solo mandarino. E laccoglienza non sarebbe stata delle pi "calorose". Nelle due aziende controllate, le condizioni di lavoro sono risultate precarie. Non sono stati trovati dormitori, ma fornelli per cucinare sul posto di lavoro. Da tempo il sindaco di Alano segnala situazioni sospette. Quellangolo di territorio, a confine con Treviso, risulta ideale per insediarsi lontano da troppi occhi e controlli.
da Il Gazzettino di sabato 15 febbraio 2014

I vecchi piloni hanno profonde fratture e largine destro, eroso dallacqua, sta franando. De Girardi: Il Genio civile e i Comuni confinanti devono intervenire immediatamente.

Il ponte sul Tegorzo perde pezzi

ALANO-QUERO. Il ponte tra Fener e il territorio di Quero, sul torrente Tegorzo, sta perdendo pezzi. E le abbondanti piogge di questi giorni stanno peggiorando pesantemente la faccenda. La difficile situazione - spiega l'ormai ex consigliere di Quero Gino De Girardi (dato che Quero si fuso in un unico Comune con Vas) - ben visibile transitando lungo la strada che collega i due comuni del Basso Feltrino. L'argine verso l'hotel-ristorante Tegorzo sta franando: ormai non c' quasi pi terreno. Una problematica che sta caratterizzando anche il parcheggio della zona, vicino al monumento a Forcellini: c un movimento di terra di grosso rilievo, di almeno 30 metri. Una situazione che le piogge di questi giorni stanno aggravando ulteriormente. E come se ci non bastasse a essere in stato di sofferenza sono i pilastri dello stesso ponte. E da anni che sono danneggiati - sottolinea De Girardi - ma nessuno pare interessarsene. Dov' il Genio civile? E i Comuni? E l'Unione Setteville? Largine e il parcheggio soprastante sono a rischio. Serve un immediato intervento di bonifica e rinforzo. Anche se lideale, invece di trovarci in questo stato di emergenza con lacqua alla gola, sarebbe stata unazione di costante manutenzione. E invece, negli anni, zero. Tant che ci ritroviamo oggi ad avere un manufatto, importante per la viabilit del Basso Feltrino, fortemente compromesso.
da Il Gazzettino di mercoled 5 febbraio 2014

Ponte sul Tegorzo, attenzione continua


ALANO-QUERO. Non sono proprio andate gi alla giunta alanese le dichiarazioni dell'ex consigliere comunale Gino De Girardi riguardante lo stato precario in cui si trova il ponte sul Tegorzo a Fener. Quello che ci ha stupito - esordisce il sindaco di Alano e presidente dell'Unione Setteville Serenella Bogana - non che De Girardi abbia voluto segnalare che necessiterebbero degli

Il sindaco Bogana respinge le accuse di disinteressamento

RASSEGNA STAMPA

interventi manutentivi al manufatto e alla sponda erosa dal torrente ma che accusi il Genio civile, i Comuni e l'Unione Setteville di disinteressarsene senza essersi preventivamente informato se ci corrispondesse a verit. Sicuramente - prosegue Bogana i cittadini hanno potuto toccare con mano la sensibilit e l'attenzione che prestiamo alle fragilit del territorio e quella del ponte sul Tegorzo non costituisce un'eccezione in quanto esso costantemente monitorato. Inoltre un mese fa abbiamo segnalato l'aggravarsi della situazione, causata dalle sempre pi frequenti piene del torrente, al Genio civile, ai Servizi forestali e a Veneto strade. I tecnici del Genio hanno effettuato un sopralluogo e, compatibilmente con tempi e risorse, attueranno un intervento manutentivo. Il mio vice Giampaolo Spada ha tutte le informazioni del caso e proprio domani ha in programma un incontro a Belluno in merito alla questione. Quindi -`conclude Bogana - invito il signor De Girardi o chiunque ritenesse che le amministrazioni bassofeltrine si stiano disinteressando di aree specifiche del territorio, prima di mettere in moto sensazionalismi infondati, di reperire le necessarie informazioni.
da Il Gazzettino di gioved 6 febbraio 2014

Le vecchie diciture verranno mantenute ma si aggiunger Quero o Vas in modo da poter distinguere le cinque strade uguali nei due paesi ora unificati

Quero Vas: nomi delle vie duplicati, pronta la soluzione!

QUERO VAS. Per evitare di confondere i postini, i soccorsi e le forze dell'ordine, le cinque vie che si sono sovrapposte con l'unificazione di Quero e Vas saranno presto modificate. Niente di sostanziale, per non dare troppo disagio ai residenti, ma un necessario ritocco alla toponomastica. Le vie Garibaldi, Roma, Cavour, Piave e Monte Grappa manterranno il loro nome, ma per distinguerle sar aggiunta la dicitura Quero o Vas a seconda di qual era il Comune di appartenenza prima dellaccorpamento. Con un procedimento lampo, approvato un mese dopo la deposizione dei due sindaci Curto e Biasiotto a seguito dell'approvazione della legge regionale per l'istituzione del Comune unificato del Basso Feltrino, il commissario prefettizio Graziella Bortot ha risolto una delle questioni pi spinose. Resta ancora molto da fare, come riscrivere i regolamenti comunali o scegliere il codice postale. Le cose pi urgenti, l'unificazione del bilancio o la nomina di un revisore dei conti, sono gi state portate a termine. Le questioni strettamente politiche, come la scelta del nuovo stemma comunale, saranno lasciate alla nuova amministrazione, precisa il commissario, anche sulla questione delle vie ho preferito prendere una scelta abbastanza morbida, in modo da lasciare ai futuri amministratori la libert di poter operare degli aggiustamenti, qualora lo ritengano opportuno. Il mio operato straordinario ma si deve limitare alle questioni ordinarie. Tra le pratiche che stanno andando avanti c' anche quella dell'acquisizione del terreno nel parco Madonna del Piave, gi pagato 20 mila euro al Demanio, per la costruzione di un fabbricato con sala polifunzionale e servizi igienici da mettere a disposizione della Pro loco, delle associazioni frazionali e degli abitanti di Caorera. I soldi necessari (107 mila euro) sono gi stati trovati e con l'ingresso nel 2014 si sbloccata l'acquisizione per le pubbliche amministrazioni di beni immobili. A Quero sono terminati da poco i lavori alla pavimentazione esterna del centro culturale. Tra le questioni che saranno discusse nel lungo termine ci sono il problema dello spopolamento delle aree periferiche, come la valle di Schievenin, e l'occupazione dell'ex Cartiera di Vas.
da Il Corriere delle Alpi di gioved 30 gennaio 2014

Progetto per Caorera, arriva un edificio in legno


QUERO VAS. Basta una firma e i lavori al parco Madonna del Piave di Caorera potranno finalmente partire. Dal primo gennaio 2014, infatti, gli enti territoriali possono acquistare beni immobili, purch sappiano dimostrare documenti alla mano che l'operazione indispensabile e non prorogabile. L'amministrazione Biasiotto, deposta il 27 dicembre per lasciare spazio al commissario prefettizio Graziella Bortot, ha inseguito per mesi il sogno di costruire a ridosso della Piave un prefabbricato in legno con da una parte servizi igienici a norma e spogliatoi annessi, e dall'altra uno spazio ampio ad uso libero delle associazioni. L'edificio dovrebbe sorgere a ridosso del capannone da 65 mila euro acquistato con grande sforzo dalla Pro Loco di Caorera e trasformerebbe un lotto spoglio e privo di servizi in un perimetro ricettivo e di attrazione per turisti e visitatori. Il terreno, di propriet demaniale, stato acquistato dal Comune per 20 mila euro, ma la pratica, regolamentata dalla legge Orsini, si arenata sul blocco degli acquisti per il 2013 imposto dalla legge di stabilit alle pubbliche amministrazioni. Da quest'anno per l'ostacolo si pu aggirare. Per la frazione di Caorera la costruzione di un centro polifunzionale a servizio della comunit un intervento decisamente indispensabile e, visti i ritardi dovuti ai grovigli burocratici, non pi prorogabile. Una volta fatto l'incontro con il notaio per concludere l'acquisizione del terreno, non rester che spendere i 107 mila euro promessi dalla Provincia (49 mila) e dal Bim Piave (58 mila) per finanziare l'intervento, non ancora stanziati ma immediatamente spendibili una volta iscritti nel bilancio di previsione, da approvare entro il 28 febbraio. L'anno scorso ci aveva pensato il Gal, assegnando 65 mila euro al Comune di Vas per procedere alla costruzione del fabbricato. Quando per l'amministrazione si accorta che non sarebbe riuscita a usare il finanziamento, lo ha girato al Museo del Piave Vincenzo Colognese per costruire un nuovo parcheggio. Sar il prossimo sindaco a decidere se e come spendere quei soldi, spiega l'ex primo cittadino di Vas Andrea Biasiotto, la terra invece va per conto suo, il Comune che deve comprarla tramite un notaio. E visto che ora Quero Vas commissariato, spetta a Graziella Bortot occuparsi dell'acquisto. Alle prese con quattro vie sovrapposte, lo stemma da ridisegnare, i documenti da rifare, il commissario prefettizio sta cercando di portare avanti con meno disagio possibile un incarico a dir poco oneroso. Per quattro mesi ancora dovr riscrivere carte e regolamenti di un Comune unificato, con l'ausilio dei vecchi amministratori, dei dipendenti comunali e del segretario comunale. E non detto che la riqualificazione del parco Madonna del Piave rientri nel registro delle priorit pi urgenti.
da Il Corriere delle Alpi di domenica 19 gennaio 2014

Si sbloccata la pratica per dare alle associazioni uno stabile fisso a norma dove far svolgere le manifestazioni e offrire uno spazio libero al volontariato

ASTERISCO

A proposito di opinioni
(M.M.) Capita che nelle lettere, che spesso ospitiamo nelle nostre pagine, lautore esprima i propri convincimenti con spirito appassionato, assumendo toni anche drastici, che pare non ammettano repliche. Volevo riportare lattenzione sul fatto che queste lettere esprimono solo una visione della questione esposta, che molti altri punti di vista possono esistere, che tutti hanno egual diritto allo spazio per ragionarne pubblicamente. Inutile dire che le argomentazioni non devono sconfinare nella volgarit, insulto o accuse con poco fondamento. Su questo cerchiamo di vigilare, perch pu essere facile scivolare sulla classica buccia di banana e sconfinare in campi che non hanno nulla a che fare con il confronto, con la dialettica. Noi cerchiamo di dare la possibilit a tutti di esprimersi e a tutti chiediamo lo sforzo di non interpretare le opinioni come verit inopinabili. Come dice il ritornello: larga la foglia, stretta la via, voi dite la vostra, che io dico la mia.

foto segnalazioni di Tristano Dal Canton

Insolite viste

(M.M.) Se vi capita di notare qualche strano movimento sulle nostre montagne, prima di spaventarvi o pensare allom salvareck, pensate che potrebbe essere Tristano, che sappiamo spesso a caccia di suggestive immagini lungo i crinali delle nostre montagne. Abbiamo spesso la fortuna di avere sotto gli occhi le sue istantanee e questa volta ne rubiamo un paio per condividere con i nostri abbonati due insolite vedute: sopra quella della localit Le Croci, appena sopra Sanzan di Feltre, e sotto quella di Santa Maria di Quero Vas.

CRONACA

La famiglia Tanner-Berton in visita dallAustralia

(S.C.) Carla Berton, figlia del nostro abbonato in Australia Johnny Berton, originario di Quero, venuta, negli scorsi mesi, a far visita a tutta la parentela Berton. Con lei il marito Michael Tanner e il figlio Joel (entrambi in foto con Andrea Scopel). La famiglia Scopel-Berton di Campo stata molto lieta di averli ospitati e di aver goduto della loro presenza in Italia e, attraverso il Tornado, manda un caro saluto a zio Johnny e a tutti i parenti in Australia e un arrivederci a presto a Carla e famiglia.

Ettore Zanolla si presenta!


(S.C.) Nella foto il piccolo Ettore Zanolla, figlio di Simone e di Francesca Scopel, nato a Feltre il 9/8/2013, si presenta ai lettori del Tornado e saluta, in particolar modo, i nonni Raffaella ed Egidio e i nostri abbonati di Campo Luciana Berton e Pietro Scopel.

ASTERISCO

(M.M.) Queste belle foto ci sono arrivate in redazione per vie traverse, per comuni conoscenze e, forse, lautrice, residente in quel di Quero Vas, non aveva in primis lintenzione di proporle per una pubblicazione. Ma le abbiamo viste, ci sono piaciute e abbiamo deciso di condividerle con tutti i nostri lettori. Stefania ha giocato con il bianco e nero e virato un po sul seppia, regalando una particolare atmosfera al paesaggio riprodotto, ma anche le piccole foglie colorate, distese sul candido manto di neve, riescono ad emozionare, regalandoci un moto di stupore, sorpresi dal vivace contrasto cromatico.

In Paoda con Stefania Schievenin

ALPINI

VI INVITA AL TRADIZIONALE

PRANZO SOCIALE
ORE 12.30 PRESSO IL RISTORANTE AL MOLIN ALANO DI PIAVE Dare la propria adesione entro mercoled 12 marzo
Al capogruppo (cell. 348-8009749), ai consiglieri o presso la sede (il sabato dalle 16.30 alle 19.00)

DOMENICA 16 MARZO 2014

(M.M.) I donatori di sangue queresi, per mano del capo sezione Silvano Susanetto, ci hanno fornito il foglio, qui riprodotto, che illustra un problema relativo allorganizzazione dei tornei, per partecipare ai quali occorre avere un certificato di idoneit sportiva, non semplice da ottenere e di un certo costo. Basta, dunque, alle partite scapoli-ammogliati, alle contese fra gruppi di rappresentanza di varie realt volontaristiche, di club dellultima ora? Pare di s, per via delle norme a tutela della salute e delle responsabilit in capo agli organizzatori ed ai rappresentanti delle squadre in gara. Vi terremo informati sugli eventuali sviluppi della questione, che tocca da vicino anche le nostre attivit ludico-sportive.

Addio tornei amatoriali?

ASTERISCO

Problematica del certificato medico nei tornei di calcio

La principale questione relativa all'organizzazione di un torneo di calcio risiede nella documentazione richiesta alle squadre e agli atleti partecipanti. La documentazione deve ricomprendere anche quella che mira alla tutela di tipo sanitario. Le norme al proposito sono state oggetto di una nuova disciplina dal decreto legge 158 del 2012 convertito con modificazioni dalla legge n. 189 del 2012. Successivamente tale decreto stato ulteriormente modificato dal decretolegge n. 69 del 2013 entrato in vigore il 21 agosto 2013. In sostanza - anche alla luce della circolare interpretativa del Ministero della Salute dell' 11 settembre 2013 -ci sono tre posizioni da considerare: 1) L'attivit ludico-motoria di tipo amatoriale (per es. attivit in palestra, ballo, ecc.) non soggetta alla necessit di certificato medico. Il decreto-legge n. 158 che prevedeva il certificato medico anche per svolgere tale attivit stato infatti modificato per non gravare sui cittadini e sul Servizio Sanitario con onerosi accertamenti e certificazioni. 2) L'attivit sportiva non agonistica secondo la legge vigente richiede l'obbligo di certificazione di idoneit presso il medico o il pediatra di base rinviando alla discrezionalit del medico certificatore la necessit di prescrivere ulteriori esami clinici o indagini diagnostiche (per es. l'elettrocardiogramma). 3) L'attivit sportiva agonistica sostanzialmente disciplinata dalla vecchia normativa, esistente da molti anni, la quale prevede che l'atleta partecipante sia dotato di uno specifico certificato per lo svolgimento di attivit sportiva agonistica rilasciato da una struttura sanitaria autorizzata allo scopo previa l'effettuazione di alcuni accertamenti (visita, elettrocardiogramma a riposo e dopo step, acuit visiva, spirometria). La Giurisprudenza ha bene definito la differenza tra attivit agonistica e non agonistica riconducendo quella agonistica allo svolgimento di campionati o tornei per calciatori con pi di 14 anni, chiarendo nello stesso tempo che non pu che ritenersi agonistico un torneo calcistico fondato sulla gara e sulla competizione tra i partecipanti il quale richiede un maggior impegno psico-fisico ai fini del "prevalere" di una squadra sulle altre. L'esistenza di una classifica di merito va a configurare la presenza di un'attivit competitiva. E' stato chiarito anche da varie sentenze che a richiedere all'atleta il certificato medico sono tenuti gli organizzatori dell'evento, che devono inserire allo scopo un'apposita norma nel regolamento del torneo o del campionato e conseguentemente devono vigilare sulla sua corretta applicazione, e il responsabile della squadra partecipan-

quale prevede che l'atleta partecipante sia dotato di uno specifico certificato per lo svolgimento di attivit sportiva agonistica rilasciato da una struttura sanitaria autorizzata allo scopo previa l'effettuazione di alcuni accertamenti (visita, elettrocardiogramma a riposo e dopo step, acuit visiva, spirometria). La Giurisprudenza ha bene definito la differenza tra attivit agonistica e non agonistica riconducendo quella nello stesso agonistica allo svolgimento di campionati o tornei per 9 calciatori con pi di 14 anni, chiarendo ASTERISCO tempo che non pu che ritenersi agonistico un torneo calcistico fondato sulla gara e sulla competizione tra i partecipanti il quale richiede un maggior impegno psico-fisico ai fini del "prevalere" di una squadra sulle altre. L'esistenza di una classifica di merito va a configurare la presenza di un'attivit competitiva. E' stato chiarito anche da varie sentenze che a richiedere all'atleta il certificato medico sono tenuti gli organizzatori dell'evento, che devono inserire allo scopo un'apposita norma nel regolamento del torneo o del campionato e conseguentemente devono vigilare sulla sua corretta applicazione, e il responsabile della squadra partecipante della quale l'atleta fa parte. La responsabilit che sorge in capo agli organizzatori e al responsabile della squadra partecipante sia di natura penale (talvolta in caso di morte sono stati imputati di omicidio colposo o di lesioni colpose in caso di incidente) che civile (cio rispondono anche per il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali all'atleta o ai familiari). Si osserva infine che: 1) la condizione di salute fisica e di idoneit all'attivit sportiva non autocertificabile; 2) che un'eventuale dichiarazione Iiberatoria da responsabilit resa dall'atleta o dai genitori non sufficiente ad escludere la responsabilit di natura penale ed molto dubbio se possa influire sulla quella civile.

Monte Miesna
di Lucio Dorz
Me ne vado verso la meta in una domenica di fine gennaio esuberante di tepori primaverili arrivati troppo presto. Nei microclimi dove il sole deborda ed il vento si zittisce, gi il tarassaco pittura di giallo i prati. La luce viene catturata e rilasciata esaltandola dove si posa. Cos i fiocchi di viburno diventano batuffoli luccicanti di bambagia, le foglie d'edera traslucide, i piccoli rami si liberano di scintillii. L'acqua diventa specchio. I noccioli si decorano di peduncoli dorati pronti al primo soffio a vaporizzarsi in polvere di polline. Nel meriggio il sole scompare presto dietro il Tomatico, con i raggi che diventano fasci di luce nebulosa e la temperatura declina subitaneamente. M'incuneo nella strozzatura della Chiusa , qui dove il sole inutilmente d'inverno cerca una via e lascia carta bianca alle brine ed alle galaverne di affrescare fantastici paesaggi naif. Passo a lato della casa cinquecentesca che fu guardiana del soprastante santuario. Da qui partiva fino agli anni settanta la teleferica che ne riforniva di vettovaglie. Oggi invece sta correndo verso l' usura del tempo con vetri rotti e balconi sformati ed i grovigli di piante a lato sulla piccola altura oscurano i resti di una torre longobarda. Cos va in Italia quando troppe sono le memorie, meglio...dimenticarle! Risalgo il monte l dove il fiume fa un'ansa a marcare la topografia del luogo. Intanto la linea d'ombra fissa il profilo del monte proiettandola sui pendii opposti. Si fa subito ripido il sentiero, da acido lattico; i declivi sono coperti da sassi e ghiaie di frana dove un fitto ceduo li colonizza. C' un netto contrasto tra i silenzi del monte ed i rumori della strada di fondovalle col continuo passaggio d'auto. Poco pi in su, una casera, sapientemente edificata oltre la linea d'ombra a godersi per pi tempo i calori invernali. Due manufatti adiacenti, uno tenuto in vita da un provvidenziale restauro, l'altro trasformato in rovine saldate da tralci d'edera. Muretti a secco e castagni monumentali che stanno ad indicare il passaggio del tempo. Vado alla ricerca di un vecchio sentiero. Cerco nei files della memoria delle indicazioni. Ne trovo delle tracce, ma rovi, prugnoli e biancospini cercano d'impedirmi l'accesso digrignando le...spine. Poi anche i pochi segni s'eclissano tra passaggi caotici d'ungulati. Risalgo direttamente lungo un ruvido costone, dove il proseguire m'induce ad adoperare mani e piedi. Balze, piante rugose, rami spezzati erbe, affioramenti, muschi, passaggi sul filo del vuoto sono gli ingredienti del luogo. Poi in uno slargo di radura ricompare il sentiero. Lo riconosco e lo seguo a ritroso. Poi si perde ancora finch il monte non restituisce resti di confine d'antichi possessi, in una depressione diventata camposanto di alte piante cadute a causa di copiose nevicate. In cima ad un'altura un'altana, ultima moderna frontiera. Pi in l una strada silvo-pastorale, inno alla modernit. Basta salire all'alpe a piedi su ripido sentiero, oggi si va su comodo automezzo...!! Continuo verso l'alto, un po' per sterrato, un po' per antica via. Bucaneve puntinano il sottobosco con bianchi boccioli. Casere ristrutturate, terreno lavorato con bosco tenuto a distanza, vecchi carpini consunti dal tempo rimandano ad un tempo agreste quando la maggioranza degli abitanti del sottostante paese, quass viveva nei mesi caldi affaccendati nel governo di pochi armenti, nello sfalcio, nel taglio di legna. Oggi aleggia un'aura di nostalgia. M'avvio e salgo alla cima, anch'essa aggredita da bassa macchia, nel mentre che il sole si cela dietro un fumaiolo di vapori che ristagnano in Lsena. Sto qualche attimo a ricercare i prati che ormai non ci sono pi ma che la memoria richiama nitidamente. Il vento soffia forte. Ridiscendo lungo una vecchia mulattiera abbandonata, un tempo parecchio trafficata , ora si riconosce il tracciato pi per quello che ci sta attorno, l'arborea di viale, qualche resto di manufatto, con la vegetazione spontanea che recupera i propri spazi. Pi in gi tagli di bosco che lasciano ambienti che sembrano mutilazioni da guerra 15-18, ed i sentieri che diventano discariche di ramaglie. Un susseguirsi di abbandono e interventi predatori. I reticoli di sentieri sostituiti da conurbazioni di trattorabili che si spingono ovunque. A casera Cai il tripudio all'arroganza becera, specchio dei nostri tempi che ha chiuso con la millenaria cultura contadina. La mulattiera con gli anni s' fatta sterrato poi nastro d'asfalto. La virgiliana radura, diventata bosco ed ora spolpata della parte nobile e discarica della parte non economicamente sostenibile a marcire. La casera, fatiscente cumulo di macerie, attorniata da tre vecchi monumentali alberi, cui la stessa la motosega ha avuto piet, sembrano recitare il rosario in una camera ardente. Largo al progresso!!! Si scesi dal monte, s' lasciato solo nell'abbandono e nell'oblio per anni, ora lo si risale a depredarlo con l'arroganza dell'insulto.

(Tratto da: http://bonviazboatl.blogspot.it/)

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CRONACA

Ricordando Padre Francesco Rigato


di Alessandro Bagatella
Dalla rivista Vita Somasca sono venuto a conoscenza che il servo di Dio Padre Francesco Rigato ritornato alla Casa del Padre ancora nello scorso mese di giugno, precisamente il 25. Con larticolo che stato scritto in sua memoria, mi sento in obbligo anchio di aggiungere due righe, visto che negli anni in cui stato a Quero e a Feltre ho potuto conoscerlo bene. Tutte le volte in cui mi sono recato da lui per chiedergli se veniva a celebrare la Messa, con il suo sorriso bonario non mi diceva mai di no, sempre disponibile a qualsiasi bisogno. Si recava a salutare gli ammalati portando loro una parola di conforto. Le porte del Castello erano sempre aperte a tutti. Purtroppo la sua lunga malattia ci ha divisi, cos come dagli altri Padri scomparsi: Fratel Antonio, Padre Mario Mazzoni, Padre Pietro, Padre Giovanni Verga e i tanti altri che mi auguro siano ancora viventi come Lorenzo Netto, Padre Gianni Munaretto, Padre Bonolis e Padre Luigi Bassetto. La loro vita e dedizione al Castello era di aiuto morale anche per noi legati da una spirito di amicizia. A Padre Francesco e a quanti hanno seguito la chiamata, un grazie di cuore e un riposino in pace, per gli altri un arrivederci, sperando di rivederci ancora, prima in terra e poi nellaldil

Giovanni & Alessandra, cinquantanni assieme!


Il 7 dicembre 2013 hanno raggiunto il traguardo dei 50 anni di matrimonio Giovanni Timillero e Alessandra Ceccotto, di Alano. Per loccasione hanno festeggiato con figlie, generi e nipoti i quali, tramite le pagine del Tornado, rinnovano gli auguri e ancora tanti anni da trascorrere assieme !!!

ASTERISCO

La foto di copertina
(M.M.) lo scatto proviene dalla collezione di foto del nostro abbonato Antonio Remor. Limmagine riprende il sacrario di Col Maor, a Quero, da una prospettiva cui spesso non facciamo caso, dato che transitando per la statale siamo troppo presi dal controllare il traffico per soffermarci a guardare la sagoma del monumento che ricorda i caduti austroungarici della Prima Guerra Mondiale. La foto non recente, risale al primo pomeriggio del 22 gennaio del 2005, ed stata scattata con una Casio EX-Z4, tempo 1/250 sec., numero F=8. Di seguito alcune note storiche sul manufatto.

Il mausoleo di Quero sorge, ben visibile da lontano, sul Col Maor che domina la valle del Piave. In seguito al trattato di stato del 2 giugno 1936, che regolava su una base di reciprocit le richieste di tumulazione dei propri caduti, il Volksbund costru in tre anni il cimitero militare di Quero. Fu ufficialmente inaugurato il 25 maggio 1939. Il monumento fu costruito dal '36 al '39 interamente con blocchi di porfido proveniente dal Passo Rolle. Il progetto fu realizzato dall'architetto R. Tischler, in collaborazione con il Bundesbauleitung di Monaco. Nel cimitero militare di Quero riposano 3.465 caduti dellarmata tedesca ed austro-ungarica della Prima Guerra Mondiale, 229 soldati appartenenti al Corpo Alpino Germanico e 3232 soldati austroungarici. Una cancellata di canne di fucile laccesso. Limponente struttura stata pensata per apparire come una fortezza. Al centro del cimitero si trova un altare di granito svedese sul quale sono collocati i libri con i nomi degli 865 caduti noti e i luoghi dai quali provengono le salme. Oltre la parete di fronte all'ingresso si trovano le spoglie sepolte senza distinzione, accompagnate dalle parole: "Stavamo insieme nei ranghi schierati, stavamo insieme in vita. Perci uguale croce ed uguale onore furono a noi dati sulla tomba. Ora ci riposiamo dall'infuocata lotta e consolati aspettiamo l'eternit".

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ATTUALIT

di Silvio Forcellini In questultimo periodo hanno preso piede su Facebook, il popolare social network, le pagine dedicate al proprio paese dorigine. Tu s da se lo spazio postare il i popolare propri ricordi dinfanzia personaggi pi le In questultimo periodo hanno preso piededove su Facebook, social network,oledei pagine dedicate al significativi, proprio paese descrizioni degli pi caratteristici del paese (comera o com), ledinfanzia manifestazioni vi si sono dorigine. Tu s angoli da se lo spazio dove postare i propri ricordi o dei che personaggi piorganizzate, significativi, gli le aneddoti pi divertenti tutto accompagnato, spesso, anche da foto o cartoline). Non sono rimasti dal contagio descrizioni degli angoli(ilpi caratteristici del paese (comera o com), le manifestazioni che vi si immuni sono organizzate, gli nemmeno glidivertenti internauti Basso Feltrino. Una dopo laltra sono nate, infatti, le sono pagine dedicate a Fener, Alano, aneddoti pi (il del tutto accompagnato, spesso, anche da foto o cartoline). Non rimasti immuni dal contagio Colmirano-Uson-Campo-Balzan, Quero, Vas, Scalon Anche i numeri denotano il successo delliniziativa: al momento di nemmeno gli internauti del Basso Feltrino. Una dopo laltra sono nate, infatti, le pagine dedicate a Fener, Alano, andare in stampa, luned 17 febbraio, Tu s da Fener se contava 111 membri, Tu s da Lan se 182, Sei da Colmirano-Uson-Campo-Balzan, Quero, Vas, Scalon Anche i numeri denotano il successo delliniziativa: al momento di Colmirano-Uson-Campo-Balzan se 125, da Quero se 257, Tu s da Vas Scalon, un paese e andare in stampa, luned 17 febbraio, Tu s Sei da Fener se contava 111 membri, Tuse s da58, Lan se 182, Sei da la sua gente 100. Al loro interno, se va detto, si Sei trovada unQuero po di tutto, dallo storico Tutto sommato, per, Colmirano-Uson-Campo-Balzan 125, se 257,scherzo Tu s al dacenno Vas se 58, Scalon, un paese e modo molto interessante per condividere le proprie conoscenze, fine di mantenere viva quella memoria storica la un sua gente 100. Al loro interno, va detto, si trova un po di tutto, dalloal scherzo al cenno storico Tutto sommato, per, di un cui, in caso contrario, si perderebbero le tracce. Quanti documenti e quante foto, infatti, ingialliscono nostri cassetti, modo molto interessante per condividere le proprie conoscenze, al fine di mantenere viva quella nei memoria storica finendo nel dimenticatoio Pertanto, tutti i lettori del Tornado a dare unocchiata alle pagine vari paesi: di cui, inpoi caso contrario, si perderebbero leinvito tracce. Quanti documenti e quante foto, infatti, ingialliscono nei dei nostri cassetti, potreste avere belle sorprese! finendo poi neldelle dimenticatoio Pertanto, invito tutti i lettori del Tornado a dare unocchiata alle pagine dei vari paesi: potreste avere delle belle sorprese!

Impazza su Facebook Tu s da se... Impazza su Facebook Tu s da se... di Silvio Forcellini

di Silvio recuperato Forcellini le foto delle prime tre edizioni dellelezione della Dallinesauribile archivio della Pro Loco di Fener abbiamo Reginetta dAgosto , il concorso di bellezza che - primarecuperato di approdare al Parco del Piave - si teneva presso lHotel Dallinesauribile archivio della Pro Loco di Fener abbiamo le foto delle prime tre edizioni dellelezione della Tegorzo. LadAgosto prima foto si concorso riferisce alla primissima Antonella Sabolla Milano, altre foto si Reginetta , il di bellezza che miss, - prima di approdare al di Parco del eletta Piave nel - si 1967. tenevaLe presso lHotel riferisconoLa alle edizioni 1968 e 1969.alla primissima miss, Antonella Sabolla di Milano, eletta nel 1967. Le altre foto si Tegorzo. prima foto si riferisce riferiscono alle edizioni 1968 e 1969.

Cera una volta la Reginetta dAgosto Cera una volta la Reginetta dAgosto di Silvio Forcellini

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LETTERE AL TORNADO

ASSOCIAZIONE FELTRINA DONATORI VOLONTARI SANGUE


Sez. Silvia Mazzier - 32031 Alano di Piave (BL)

Per ricordare Antonia Zancaner

A distanza di un anno ricordiamo la nostra benemerita donatrice di sangue, medaglia doro, Antonia Zancaner. Nata il 7 giugno 1929 Antonia ci ha lasciato il 20 marzo 2013. E stata una delle prime donatrici, la sua prima donazione risale al 19 marzo 1960. Ha effettuato n. 72 donazioni di sangue intero (pari a circa 20 litri), lultima donazione stata il 28 giugno 1994; ha ottenuto tutte le varie benemerenze fino al Distintivo doro. Persona semplice, disponibile e molto attiva ha profuso la sua attivit lavorativa prima nella locale filanda e poi nella ditta SanRemo di Caerano San Marco fino alla pensione; poi si spesa nella gestione della sua famiglia prima con i genitori e poi con il fratello. Si impegnata anche nella cura e abbellimento della chiesa parrocchiale. A tal proposito ricordo che salvava le piante sempreverdi della chiesa dai rigori dellinverno portandole al caldo della sua stalla e con i molti fiori che coltivava nel suo giardino-orto, sopra il muretto davanti alla sua abitazione, abbelliva gli altari della chiesa. Un grazie veramente sentito a Lei da tutta la comunit di Alano e un incoraggiamento a tutti noi donatori di sangue dal suo esempio di impegno.

CRONACA

I donatori sangue Quero


al trofeo di sci Matteo Carazzai
Organizzato dai donatori di ZermeNemeggio
(M.M.) Non perdono occasione i donatori di sangue della sezione Bortolo Furlan di Quero per promuovere il messaggio di solidariet del dono del sangue. Sabato 15 febbraio, in notturna, hanno sfidato 115 atleti, difendendosi con onore nello slalom gigante. Secondi nella speciale classifica riservata alle squadre dei donatori, gli atleti queresi si sono ben piazzati anche nella classifica generale: Mirko Alba 37 posto con 4279; Laura Gallina 61 posto con 4506; Bruno Zanolla 71 con 4628 e Adriano Zancanaro 73 con 4628. Nella foto: la squadra con i preparatori tecnici, da Sx: Laura Gallina, Bruno Zanolla, Alba Mirko, Adriano Zancanaro, Sergio Faccinetto e Silvano Susanetto.

secondi

Per i compleanni di Gloria Schievenin e di suo pap Quinto


Qua do righe olon far par parlar de i do membri Schievenin che i fat festa su al Mulin. Come se vet i ani i e pasadi e Gloria 50 la ghen festegiadi. Quanto a Quinto no dison parch p no i conton.
Loretta Quero, A.D.2014

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CRONACA

La vita sorride a novantanni


Il 7 settembre 2013 stata una giornata speciale per Giacomo (Toni) Berton di Quero. I suoi famigliari si sono riuniti per festeggiare e brindare al suo 90 compleanno ed stata una festa bellissima, perch, fortunatamente, sta vivendo un momento sereno, dopo un incidente di percorso della sua salute. Ora Giacomo pu godersi il relax in famiglia, seguito amorevolmente dalla moglie Oliva, dal figlio Corrado, dalla figlia Maria Angela e dal genero Giordano. Classe 1923, Giacomo una persona sopra le righe rispetto alla sua generazione. Nonostante abbia affrontato tante difficolt nella vita, stato dotato di unestrema forza di volont e di tanto ottimismo. Ai nipoti sempre piaciuto sentirlo raccontare qualche ricordo della sua infanzia, cos diversa dalla loro, o episodi della sua partecipazione allultimo conflitto mondiale. Da piccoli lo guardavano stupiti ed un po increduli, ma quei momenti sono un grande insegnamento e un aiuto per il nonno a tenere viva la memoria, oltre che a godere della reciproca affettivit. Hai visto, pap? Te lavevo detto che ce lavresti fatta pure questa volta. Ancora auguri da tutti noi! Maria Angela

ASTERISCO

Corso di microorto: coltivare le piante aromatiche per il balcone


AllIstituto Canossiano di Feltre sono aperte le iscrizioni per il corso di microorto rivolto a tutti gli appassionati di giardinaggio e ideale anche per chi pu disporre solo di un piccolo balcone. Il corso sar tenuto da esperti del settore che guideranno i partecipanti nella coltivazione delle piante aromatiche. I contenuti del corso riguarderanno lanatomia e la fisiologia dei vegetali, le caratteristiche del terreno e la moltiplicazione delle piante. Lobiettivo principale imparare a realizzare un orto biologico. Chi parteciper al corso avr anche la possibilit di sperimentare. Dopo le prime lezioni in aula, infatti, gli incontri si svolgeranno direttamente presso il vivaio Il Ruscello, dove sar possibile mettere in pratica le nozioni apprese durante le ore teoriche scoprendo le tecniche di coltivazione bio. Alla fine del percorso gli allievi si porteranno a casa il frutto del loro lavoro sotto forma di piantine pronte per la coltivazione o il trapianto. Il corso ha una durata di 20 ore e la quota di partecipazione di 180 euro. Il corso verr attivato al raggiungimento di almeno 12 iscritti. La prima lezione prevista per marted 11 marzo e le iscrizioni rimarranno aperte fino a marted 4 marzo. Per scoprire altre informazioni su queste iniziative: www.facebook.com/enac.feltre feltre.enaclab.org

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KARATE

Karate - Prima Tappa Trofeo Veneto Padova


Domenica 9 Febbraio si svolta a Padova la Prima Tappa del Trofeo Veneto di Karate, prestigioso appuntamento Organizzato dal Comitato Veneto FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate e Arti Marziali) che ha richiamato oltre 800 atleti di 120 Associazioni e gruppi sportive da tutto il Nord e Centro Italia in un torneo iniziato alle 08.00 del mattino e terminato alle 21.00 della sera. Alla manifestazione dopo i buoni risultati delle precedenti edizioni ha partecipato anche il SHU REN KAN di Feltre Alano di Piave conquistando 3 Ori 3 Argenti e 1 Bronzo. Ottima prova di Franco Vitale, che ha aperto la stagione agonistica con un doppio podio, grazie ad un ottimo ritmo di gara non ha lasciato spazio ai suoi avversari, con un oro conquistato nel Kata Senior e nel Kumit Senior -85 Kg. Bene anche la Giovane Cebin Giulia con un primo Posto Nel Kumit Esordienti A -53 Kg e Pegoraro Lisa seconda classificata nel Kumit Esordienti B -53 Kg vinta pi dalla fatica e dallo stress delle lunge attese delle eliminatorie che dalla bravura dell avversario nella finale. Bravo anche Mondin Mattia con un secondo posto nel Kat Esordienti B e un terzo posto nel Kumit -57 Kg. Anche il tecnico dellassociazione, Ivan Burgoni ,dopo aver seguito i suoi allievi sui vari Tatami ha partecipato in tarda serata nella categoria Kumit Master -75 Kg, dove ha dovuto cedere il passo allavversario nella finale accontentandosi del secondo posto. Sfortunato invece Biesuz Francesco che nella prova di Kata Master, penalizzato dagli abbinamenti di tabellone non riuscito ad andare oltre il 5 Posto. Risultati comunque di tutto riguardo che confermano il buon momento dellassociazione e risultati delle precedenti competizioni disputate. Nella foto da Sx Lisa Pegoraro , Franco Vitale , Cebin Giulia , Mattia Mondin , Francesco Bisuz . Ivan Burgoni

Per Info Ivan Burgoni 347 5979279 E-Mail ivan.burgoni@gmail.com Sito www.shurenkan.it

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COME ERAVAMO

(M.M.) Limmagine che vi proponiamo in questa pagina stata ritrovata facendo ordine in una raccolta di vecchie foto. Ingrandendola si riesce a leggere liscrizione della lapide, che recita: Melchiori Bruno Bozzato Placido Dalla Favera Ermanno Meneghin Antonio Solo di voi le spoglie / hanno in terra natal pace ed amore / ma nel materno core / tutti il materno sen figli vaccoglie. Fener, 20.12.1927 Un ricordo per alcuni caduti in guerra e sono tante le vittime dei conflitti mondiali che popolano le lapidi dei nostri paesi. Per Fener si trova un elenco anche in internet, allindirizzo che riportiamo sotto, e che qui riportiamo: FENER Agrizzi giovanni Agrizzi giuseppe Bonsembiante fioravante Bozzato gaspare fort Bozzato placido Bozzato teodoro Dalla Favera albino Dalla Favera ermanno De Paoli Riccardo Franzoia casimiro Franzoia egidio Guadagnin emilio Melchiorri bruno Melchiorri tulio Meneghin Antonio

FENER 1927

http://www.albodoroitalia.it/reg/veneto/belluno/com/alano/

Due ricordi di don Luigi, parroco di Vas


Gianni ha recuperato queste due istantanee, testimoni dellattivit pastorale di don Luigi Dalla Longa, parroco di Vas da poco ritiratosi dallesercizio del proprio ministero nel paese. Le due foto raccontano delle sue visite ai bambini dellasilo e sul retro di una si legge la data dellanno scolastico 74/75 (quella a colori). Della foto in bianco e nero non sappiamo molto, ma ci sembra una cesta carica di doni, quella in primo piano. Forse la gerla della Befana?

foto segnalazione di Gianni De Girardi

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ASTERISCO

(Prodi - DAlema - Berlusconi - Monti - Letta - Renzi)


Se leggi Ricordano Malespini, Dino Compagni e Giovanni Villani, e i cronisti Lucchesi ed i Pisani, Senesi, Pistoiesi ed Aretini, Genovesi, Lombardi, Subalpini, Veneti, Romagnoli e Marchigiani, e poi Romani e poi Napoletani, e gi gi fino agli ultimi confini, vedrai che l'uom di setta sempre quello: pronto a giocar di tutti e a dire addio al conoscente, all'amico e al fratello. E tutto si riduce, a parer mio (come disse un poeta di Mugello), a dire:esci di l, ci vo' star io. G. Giusti 1849 ca Segnalazione di Martino Durighello

I giri di Valzer

La Befana di Uson

Anche quest'anno si rinnovata la tradizione della Befana di Uson (frazione di Alano di Piave). I soliti ragazzi, con qualche defezione dovuta a lavoro e malattie, si sono ritrovati per preparare quella che sta

diventando una bella ricorrenza. Armati di pazienza, fil di ferro e tanta buona volont, i nostri baldi giovani hanno sfornato anche quest'anno una prosperosa signora, agghindata con tutti gli accessori del caso. Nella serata del 5 gennaio, graziati da un improvviso sprazzo di sereno, la Befana stata trascinata nella piazza di Uson dov' stata salutata da un gran numero di appassionati. Ai bambini stata distribuita l'immancabile calza dalla collaudata coppia Befana-Befanon. Grazie a tutti quanti hanno collaborato alla perfetta riuscita della serata con bevande calde e leccornie di ogni tipo.

Arrivederci al prossimo anno

RINNOVO ABBONAMENTI

Controlla il numero di scadenza del tuo abbonamento. Lo trovi sulletichetta. Eviterai di perdere qualche numero della rivista.

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ASTERISCO

Gilbert e Churchill, un artista e uno scienziato, un secolo e mezzo fa esplorarono armati di bloc notes e colori, insieme alle mogli, quella parte ancora ignota e selvaggia delle Alpi. Gilbert e Churchill, un artista e uno scienziato, un secolo e mezzo fa esplorarono armati di bloc notes Per svelarla in un libro, anche con questi loro acquerelli. E battezzandola per sempre. e colori, insieme alle mogli, quella parte ancora ignota e selvaggia delle Alpi.

1864: la scoperta delle Dolomiti 1864: la scoperta delle Dolomiti di Pietro Veronese (da la Repubblica di domenica 16 febbraio) segnalazione di Silvio Forcellini
Per svelarla in un libro, anche con questi loro acquerelli. E battezzandola per sempre. di Pietro Veronese (da la Repubblica di domenica 16 febbraio) segnalazione di Silvio Forcellini

Milleottocentosessantaquattro.Tra Tragli gli Stati Stati americani americani infuria infuria la guerra Colorado si si macchia deldel Milleottocentosessantaquattro. guerra civile. civile. La Lamilizia miliziadel del Colorado macchia massacro di Sand Creek, che sar poi cantato da Fabrizio De Andr. In Europa Karl Marx fonda la prima Internazionale. I I massacro di Sand Creek, che sar poi cantato da Fabrizio Andr. In Europa Karl Marx fonda la prima Internazionale. disordini a Torino contro lo spostamento della capitale a Firenze costano oltre cinquanta morti. Quello di 150 anni fa era, disordini a Torino contro lo spostamento della capitale a Firenze costano oltre cinquanta morti. Quello di 150 anni fa era, insomma, altro mondo. larga parteincognito, incognito, ancora ancora pieno pieno di parte didi Alpi che si si present agli insomma, unun altro mondo. InIn larga parte di mistero. mistero.Come Comequella quella parte Alpi che present agli occhi dei due viaggiatori inglesi, Gilbert e Churchill, che per primi decisero di battezzare tanta bellezza ancora ignota: occhi dei due viaggiatori inglesi, Gilbert e Churchill, che per primi decisero di battezzare tanta bellezza ancora ignota: Dolomiti. Dolomiti. A quel tempo, l'Antartide era stato avvistatoappena appena da da quarant'anni. quarant'anni. Gli ad accapigliarsi su su quali A quel tempo, l'Antartide era stato avvistato Gli esploratori esploratoricontinuavano continuavano ad accapigliarsi quali fossero le vere sorgenti del Nilo. Il monte Everest, la cui altezza era stata da poco misurata, avrebbe ricevuto il suo nome fossero le vere sorgenti del Nilo. Il monte Everest, la cui altezza era stata da poco misurata, avrebbe ricevuto il suo nome soltanto l'anno dopo: restava indicato sulle mappe come Peak XV. soltanto l'anno dopo: restava indicato sulle mappe come Peak XV. Centocinquant'anni fa le terre inesplorate non si nascondevano soltanto ai Poli o nel cuore dell'Africa. E anche la vecchia Centocinquant'anni fa le terre inesplorate non si nascondevano soltanto ai Poli o nel cuore dell'Africa. E anche la vecchia Europa conservava segreti. Bastava salire un po' in quota per trovarvi ancora Untrodden Peaks and Unfrequented Europa conservava segreti. Bastava salire un po' in quota per trovarvi ancora Untrodden Peaks and Unfrequented Valleys, cime inviolate e valli sconosciute, come reciter, nel 1873, il bel titolo del libro della viaggiatrice inglese Amelia Valleys , cimeIl inviolate e valli sconosciute, nel 1873, il bel accesso, titolo del libro viaggiatrice inglesepoco Amelia Edwards. mondo alpestre rimaneva income larga reciter, parte chiuso, di ostico privo della di vie di collegamento, Edwards. Il mondo alpestre rimaneva in larga parte chiuso, di ostico accesso, privo di vie di collegamento, poco comunicante, poverissimo. Geograficamente, etnologicamente introverso. Pieno di monti celati nel silenzio e nel sole. Chi comunicante, poverissimo. Geograficamente, etnologicamente introverso. Pieno di monti celati nel silenzio e nel sole. Chi si ostinava, per curiosit o per diletto, a spingersi lass, aveva le sue fatiche da affrontare. Lunghi spostamenti a piedi, si ostinava, per curiosit o per diletto, a spingersi lass, aveva le sue fatiche da affrontare. Lunghi spostamenti a piedi, talora a dorso di cavallo o di mulo, raramente in carretto. Sentieri anzich strade, fienili anzich letti, ciotole di legno come talora a dorso di cavallo ostanchezza di mulo, raramente Sentieri anzich strade,che fienili letti, di legno come piatti, cibo improbabile, e freddo.in E carretto. la scoperta di meraviglie naturali gianzich da un paio diciotole generazioni, con il piatti, cibo improbabile, stanchezza e freddo. E la scoperta di meraviglie naturali che gi da un paio di generazioni, con il gusto per il Pittoresco ed il Sublime, gli animi colti avevano imparato ad ammirare. Vette, dirupi, ghiacciai, gole, cascate. gusto per il Pittoresco ed il Sublime, gli animi colti avevano imparato ad ammirare. Vette, dirupi, ghiacciai, gole, cascate. Le Alpi andavano diventando terreno di esplorazione, di avventura e godimento estetico. Dapprima quelle occidentali: la sulla scia della prima ascensione del Monte Bianco da parte Balmat e estetico. Piccard l'8 agosto 1786; poioccidentali: l'Oberland la Le Savoia, Alpi andavano diventando terreno di esplorazione, di avventura e di godimento Dapprima quelle bernese, il scia Delfinato. nulla frequentate invece le isolate Alpi all'epoca sotto il 1786; nome poi generico di Savoia, sulla della Quasi prima per ascensione del Monte Bianco da parte diorientali, Balmat e Piccardnote l'8 agosto l'Oberland Deutschen Alpen, Alpi germaniche, incorporate nei vasti confini dell'Impero austriaco. bernese, il Delfinato. Quasi per nulla frequentate invece le isolate Alpi orientali, all'epoca note sotto il nome generico di Deutschen Alpen, germaniche, incorporate nei vastimilitari confiniedell'Impero austriaco. Da quelle parti Alpi si facevano vedere soltanto topografi geologi, i quali avevano base all'albergo Nave d'Oro di Predazzo, uno dei pochissimi in grado di ospitare degnamente un gentiluomo. Eraavevano stato proprio uno di questi, Nave il figliod'Oro di un di Da quelle parti si facevano vedere soltanto topografi militari e geologi, i quali base all'albergo marchese francese dalle simpatie rivoluzionarie, Dodat de Dolomieu, ad accorgersi, passando decenni prima nella zona Predazzo, uno dei pochissimi in grado di ospitare degnamente un gentiluomo. Era stato proprio uno di questi, il figlio di un pi o meno negli stessi giorni in cui i parigini avevano dato l'assalto alla Bastiglia che quelle guglie rocciose erano fatte marchese francese dalle simpatie rivoluzionarie, Dodat de Dolomieu, ad accorgersi, passando decenni prima nella zona di un minerale particolarissimo. Un calcare che, a differenza degli altri, non dava luogo a effervescenza quando veniva - pi o meno negli stessi giorni in cui i parigini avevano dato l'assalto alla Bastiglia - che quelle guglie rocciose erano fatte trattato con acido cloridrico. La dotta cerchia degli studiosi prese debitamente nota e chiam quella pietra, in onore del di un minerale particolarissimo. Un calcare che, a differenza degli altri, non dava luogo a effervescenza quando veniva suo scopritore, dolomia. trattato con acido cloridrico. La dotta cerchia degli studiosi prese debitamente nota e chiam quella pietra, in onore del Queste le scarne conoscenze su quelle plaghe remote, abitate da montanari dei quali il viaggiatore francese Jules suo scopritore, dolomia. Leclercq scriver nel 1880 che i selvaggi dell'Africa centrale provano meno stupore di loro alla vista di uno straniero. Ma Queste le scarne conoscenze su quelle plaghe remote, abitate da montanari dei quali il viaggiatore francese Jules Leclercq scriver nel 1880 che i selvaggi dell'Africa centrale provano meno stupore di loro alla vista di uno straniero. Ma

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tutte queste notizie, che raccogliamo dalla ineguagliata Enciclopedia delle Dolomiti di Franco de Battaglia e Luciano Marisaldi (Zanichelli), stavano per essere travolte dalla novit. Sembrava un Dolomiti mondo immobile, e de invece si apprestava a tutte queste notizie, che raccogliamo dalla ineguagliata Enciclopedia delle di Franco Battaglia e Luciano cambiare per sempre. stavano per essere travolte dalla novit. Sembrava un mondo immobile, e invece si apprestava a Marisaldi (Zanichelli), cambiare per sempre. A trasformarlo sarebbe stata una parola. I suoi inventori furono dunque due viaggiatori britannici, Josiah Gilbert e

raccoglitore sempre sotto il braccio, il suo amicospiritosi, col blocco da disegno, A. Se armata di matite in e pennelli S. nel ruolo Gilbert, Churchill e consorti erano colti, curiosi, sensibili e ricchi. ne andavano quattro, e Churchill con di il lettrice della sempre compagnia, quandoil ilsuo tempo costringeva a da stare al chiuso, sia, all'aperto, i disegnatori erano raccoglitore sotto sia il braccio, amico col blocco disegno, A. armata di matite mentre e pennelli e S. nel ruolo di affaccendati. S'innamorarono di quel il territorio, tornandovi per tre anni successivi 1861, 1862, 1863 ed esplorandolo lettrice della compagnia, sia quando tempo costringeva a stare al chiuso, sia, all'aperto, mentre i disegnatori erano valle a valle. IS'innamorarono due appassionati descrivono rupi come absidi di enormi cattedrali e crinali simili a muri abbazie in affaccendati. di quel territorio, tornandovi per tre anni successivi - 1861, 1862, 1863 - ed di esplorandolo rovina. valle a valle. I due appassionati descrivono rupi come absidi di enormi cattedrali e crinali simili a muri di abbazie in rovina. Venuto il momento di pubblicare in un volume il resoconto dei loro viaggi, meravigliosamente illustrato da Gilbert, ebbero il

George Cheetham Churchill Churchill lo scienziato, naturalista e botanico; Gilbert l'artista, abile col disegno A trasformarlo sarebbe stata .una parola.era I suoi inventori furono dunque due viaggiatori britannici, Josiah Gilbert e l'acquerello. Amavano avventurarsi alla scoperta di regioni sconosciute insieme Gilbert alle loro mogli, abile il che ce li rende George Cheetham Churchill . Churchill era lo scienziato, naturalista e botanico; l'artista, col disegno e immediatamente simpatici. I due sottolineano che la di presenza signore condiziona il loro modo di viaggiare attraverso l'acquerello. Amavano avventurarsi alla scoperta regioni delle sconosciute insieme alle loro mogli, il che ce li rende le Alpi: Non eravamo attrezzati con ascia n corda, n possiamo vantare perigliose ascensioni oviaggiare notti trascorse nei immediatamente simpatici. I due sottolineano che la presenza delle signore condiziona il loro modo di attraverso sacchi pelo. Ma alle loro S. con e A., aggiungono con debbono l'aver avutoascensioni accesso aomolte case e cuori le Alpi: a Non eravamo attrezzati ascia n corda, n affetto, possiamo vantare perigliose notti trascorse nei contadini altrimenti ci loro sarebbero rimasti interdetti.con affetto, debbono l'aver avuto accesso a molte case e cuori sacchi a che pelo. Ma alle S. e A., aggiungono contadini che altrimenti ci sarebbero rimasti interdetti. Gilbert, Churchill e consorti erano colti, curiosi, spiritosi, sensibili e ricchi. Se ne andavano in quattro, Churchill con il

Dolomiti divennero una moda elegante, certamentesuccessivi molto elitaria: Gilbert esubito, Churchill scrivono per otto in La parola ebbe successo immediato. I viaggiatori l'adottarono nuovi libri diche altri autori lasettimane ripresero.eLe oltre duecento miglia non incontrammo neanche un membro della confraternita turistica e inche molti luoghi fummo i primi Dolomiti divennero una moda elegante, certamente molto elitaria: Gilbert e Churchill scrivono per otto settimane e in inglesi che si fossero mai incontrammo visti. Ancoraneanche nell'estate 1869 furono registrati a Cortina 236 visitatori. L'ra dei oltre duecento miglia non undel membro della confraternita turistica appena e in molti luoghi fummo i primi rocciatori doveva ancora Sempre secondo del i nostri due eroi,registrati le Dolomiti non sono particolarmente adatte inglesi che si fossero maivenire. visti. Ancora nell'estate 1869 furono a Cortina appena 236 visitatori. L'ra agli dei scalatori. doveva Ma inesorabilmente la Sempre fama di secondo quelle montagne crebbe con di ardite carrozzabili, di nuovi rocciatori ancora venire. i nostri due eroi, le l'apertura Dolomiti non sonostrade particolarmente adatte agli alberghi e con soggiorno dell'imperatrice al montagne Grand Hotel Karezza nell'agosto 1897. strade carrozzabili, di nuovi scalatori. Ma il inesorabilmente la fama di Sissi quelle crebbe con l'apertura del di ardite alberghi e tent con il di soggiorno all'arcigno Grand Hotel Karezza nell'agosto del 1897. Qualcuno bocciaredell'imperatrice il nuovo nome,Sissi come paleontologo viennese Rudolph Hoernes, con l'argomento che non si potevano gruppi montuosi col nome del minerale che ne componeva solo con alcuni strati. Perse, Qualcuno tent didesignare bocciare ilinteri nuovo nome, come l'arcigno paleontologo viennese Rudolph Hoernes, l'argomento che naturalmente. Purdesignare avendo, ainteri rigor gruppi di logica, ragione.col Manome queste sono storie d'altri tempi. Oggi le magnifiche sono non si potevano montuosi del minerale che ne componeva solo alcuni Dolomiti strati. Perse, un sito Unesco, un copyright e un di camper e turisti dal storie qualed'altri gli incauti emagnifiche Churchill cercherebbero naturalmente. Pur avendo, a rigor di carosello logica, ragione. Ma queste sono tempi.Gilbert Oggi le Dolomiti sono invano un sito rifugio. Unesco, un copyright e un carosello di camper e turisti dal quale gli incauti Gilbert e Churchill cercherebbero invano rifugio.

colpo di dare nome nuovo a quelle montagne.dei Fuloro cos che esattamente un secolo e mezzo fa, nelebbero 1864 a Venuto il genio: momento di un pubblicare in un volume il resoconto viaggi, meravigliosamente illustrato da Gilbert, il Londra, per i a tipi di Longman, Roberts & Green, The Dolomite Mountains , scrivendo per la colpo di venne genio: dato darealle un stampe, nome nuovo quelle montagne. Fu cos che esattamente un secolo e mezzo fa, nel 1864 a prima volta il nome sulla di tutti. Volendo colmare un vuoto letteratura alpina,, come dichiarano Londra, venne dato che alle oggi stampe, per bocca i tipi di Longman, Roberts & Green, Thenella Dolomite Mountains scrivendo per la nella prefazione, i due inventato Dolomiti e con esse un brand destinato a straordinaria fortuna e prima volta il nome che amici oggi avevano sulla bocca di tutti.le Volendo colmare un vuoto nella letteratura alpina, come dichiarano fatturato miliardario. nella prefazione, i due amici avevano inventato le Dolomiti e con esse un brand destinato a straordinaria fortuna e fatturato miliardario. La parola ebbe successo immediato. I viaggiatori successivi l'adottarono subito, nuovi libri di altri autori la ripresero. Le

di Erri De Luca (da la Repubblica di domenica 16 febbraio) segnalazione di Silvio Forcellini di Erri De Luca (da la Repubblica di domenica 16 febbraio) segnalazione di Silvio Forcellini Le montagne sono il salto in alto della terra. Immense collisioni le hanno spinte dal sottosuolo in su, fissandole a muraglia. Di solito dividono Stati, a ognuno il suo versante. Le Dolomiti no, spinte non servono a dividere. Le frequento da pi di Le montagne sonodue il salto in alto della terra. Immense collisioni le hanno dal sottosuolo in su, fissandole a muraglia. mezza vita, ho messo le mie mani addosso a loro. Mi accarezzato e anche assestato qualche scappellotto Di solito dividono due Stati, a ognuno il suo versante. Le hanno Dolomiti no, non servono a dividere. Le frequento da pi di rompendomi il naso e poi anche la mano con cuiascrivo mezza vita, ho messo le mie mani addosso loro. di Miloro. hanno accarezzato e anche assestato qualche scappellotto rompendomi nasodella e poipi anche la mano con che cui scrivo di loro. Ci ho trovato il i resti assurda guerra, cent'anni fa scavava trincee sulle pareti a picco e trapanava gallerie per

Dolomiti, Dolomiti, un un destino destino di di intrusi intrusi in in quel quel mare mare esiliato esiliato

farle sotto le scarpe nemiche. La che guerra del '15-'18 si contese cocuzzoli inservibili, le sorti militari si Ci hoesplodere trovato i resti della pi assurda guerra, cent'anni fa scavava trincee sulle pareti a piccomentre e trapanava gallerie per decidevano in pianura. pi potente camera di scoppio fu scavata dagli Italiani trapanando in mentre salita il le Castelletto della farle esplodere sotto le La scarpe nemiche. La guerra del '15-'18 si contese cocuzzoli inservibili, sorti militari si Tofana di Rozes. Serv a occupare quella cima per pochi momenti. decidevano in pianura. La pi potente camera di scoppio fu scavata dagli Italiani trapanando in salita il Castelletto della Tofana Rozes. Serv a occupare quella cima pochi momenti. Appenadidopo l'esplosione l'incompetenza deiper nostri comandi ordin l'attacco attraverso il cunicolo della camera di scoppio. dopo Tutto il primo reparto mor asfissiato dai gas dell'esplosione. seconda ondata dovette arrampicarsi sui corpi Appena l'esplosione l'incompetenza dei nostri comandi ordinLa l'attacco attraverso il cunicolo della camera di dei compagni. galleria attrezzata perdell'esplosione. uso degli escursionisti. Per chi se la sente, un'esauriente scoppio. Tutto ilOggi primoquella reparto mor asfissiato dai gas La seconda ondata dovette arrampicarsi sui corpi introduzione all'imbecillit criminale della guerra. dei compagni. Oggi quella galleria attrezzata per uso degli escursionisti. Per chi se la sente, un'esauriente introduzione all'imbecillit criminale della guerra. Tra le Dolomiti ho trovato i resti del mare, dal quale provengono. Un antico filosofo greco, Anassimandro di Mileto, pens che le fossili marini sui montii fossero resto di una battaglia della terra scacci di greco, l il mare. Non poteva immaginare che Tra Dolomiti ho trovato resti delilmare, dal quale provengono. Un che antico filosofo Anassimandro di Mileto, pens fu vero il contrario: il monti fondo fossero del mare aveva espulso le montagne verso l'esilio dei di cieli, di tremila metri immaginare al di sopra delle che fossili marini sui il resto di una battaglia della terra che scacci l il pi mare. Non poteva che onde. fu vero il contrario: il fondo del mare aveva espulso le montagne verso l'esilio dei cieli, pi di tremila metri al di sopra delle onde. Oggi dall'alto di una cima vedo le Dolomiti intorno come un arcipelago di terre emerse. All'ora di un tramonto d'estate che

le rosola, confessano di essere fatte di coralli e frantumi di arcipelago conchiglie,di opera pi raffinato dei carbonati calcio e di Oggi dall'alto di una cima vedo le Dolomiti intorno come un terre del emerse. All'ora di un tramontodi d'estate che magnesio. La loro bellezza fragile, base si stendono i ghiaioniopera formati dei loro cedimenti. le rosola, confessano di essere fatte dialla coralli e frantumi di conchiglie, deldai pifrantumi raffinato bianchi dei carbonati di calcio e di Sgretolate dai fulmini, dal vento, dal ghiaccio e si anche dal sole, le Dolomiti mostrano uno strascico nuziale di pendii, magnesio. La loro bellezza fragile, alla base stendono i ghiaioni formati dai frantumi bianchi dei loro cedimenti. scomodi dadai risalire e sfiziosi da scendere a saltieeanche a rottadal di collo. stanno ferme: perdono pezzi e intanto aumentano Sgretolate fulmini, dal vento, dal ghiaccio sole, Non le Dolomiti mostrano uno strascico nuziale di pendii, scomodi da risalire e sfiziosi da scendere a salti e a rotta di collo. Non stanno ferme: perdono pezzi e intanto aumentano

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di altezza, continuamente spinte da una legge opposta all'attrazione terrestre. Il loro clima instabile, pure con le accurate previsioni attuali pu capitare un temporale che si accanisce imprevisto su una cima, mentre su quella accanto il cielo sgombro. L'alpinista impegnato sotto i pizzichi dei fulmini impara che in Dolomiti si gioca a testa o croce, e bisogna attrezzarsi per ogni evenienza, prima di tutto la dose di fortuna indispensabile. Alla base di una delle magnifiche pareti, staccando da terra i piedi con il primo passaggio verso l'alto, sento nelle ossa un solletico affettuoso. La parte minerale del mio corpo riceve un benvenuto dagli elementi chimici in comune. Con la faccia a pochi centimetri dalla roccia, tutto l'ambiente intorno sparisce dietro le spalle. Anche se c' passaggio di persone e di mezzi sulle strade, bastano poche decine di metri in alto per essere isolato. Non dalle accelerazioni delle motociclette smarmittate che sfregiano l'aria e la stracciano con il loro chiasso di alveare meccanico: quello resta a ricordare che siamo degli occupanti dell'ambiente e non dei migratori di passaggio. Ho accompagnato qualche amico a scalare per la prima volta nelle Dolomiti. Su una parete spalancata a foglio, sopra qualche spigolo ventoso come una prua, ho diffuso il contagio febbrile con la roccia dolomia. attrito a volte freddo, elettrico, tra polpastrelli e appigli, avanzata di dita che frugano alla cieca verso l'alto la presa successiva, spreco di energie felici di sprecarsi. Qualcuno ha sigillato l'esperienza in un ricordo unico, da non sovrapporre con una seconda volta. Altri hanno subto l'effetto collaterale dell'entusiasmo, che istiga a riandare a quattro zampe sui centimetri esatti e necessari. Oggi a chi scala per la prima volta in Dolomiti mi sento di avvisare che pu nuocere al suo sistema nervoso inducendo dipendenza dalla bellezza e un falso sentimento di confidenza. Quella materia regale non l per accogliere, indifferente a noi, alle goffe intenzioni di conquista come a quelle pi umili di starsene in disparte. Non siamo ospiti di nessuna montagna, perch non invitati. Siamo intrusi, sbarcati su uno scoglio affiorato dagli impetuosi milioni di anni. Non facciamoci ingannare dall'apparenza di esserci arrivati a piedi anzich a nuoto. Lass qualunque scalatore un naufrago che cerca di raggiungere la terraferma in cima.

ATTUALIT

La mostra Verso Monet, il paesaggio dal Seicento al Novecento a Vicenza


di Silvio Forcellini
Un consiglio a tutti gli appassionati di arte: se potete, visitate la mostra VERSO MONET - IL PAESAGGIO DAL SEICENTO AL NOVECENTO (io l'ho fatto e devo dire che merita davvero). Organizzata da Linea dombra, fino al 9 febbraio 2014 era visibile a VERONA all'interno del Palazzo della Gran Guardia (in Piazza Bra), mentre ora - dal 22 febbraio al 4 maggio 2014 - si potr ammirare a VICENZA allinterno della Basilica Palladiana (in Piazza dei Signori). La mostra comprende circa un centinaio di opere che illustrano la storia del paesaggio in Europa e in America dal Seicento al primo Novecento. Tra queste molti capolavori di grandi artisti, vere e proprie pietre miliari della storia dellarte, provenienti anche da alcuni dei pi importanti musei statunitensi. Hanno infatti prestato i loro pezzi forti istituzioni come il Museum of Fine Arts di Boston e il Columbus Museum of Art. Tra le opere, dipinti di Poussin, Lorrain, Van Ruisdael, Canaletto, Guardi, Bellotto, Courbet, Friedrich, Turner, Constable, Renoir, Sisley, Pissarro, Degas, Manet, Van Gogh, Gauguin, Czanne e, ovviamente, Monet. Orari di apertura della mostra: da luned a gioved ore 9 - 19, da venerd a domenica ore 9 20. Biglietti per privati con prenotazione: intero 13, ridotto 10 (studenti universitari con tessera di riconoscimento, over65), ridotto 7 (minorenni); senza prenotazione (acquistabili solo in mostra): intero 12, ridotto 9 (studenti universitari con tessera di riconoscimento, over65), ridotto 6 (minorenni). Biglietto speciale aperto: 15 (visita la mostra quando vuoi, senza necessit di bloccare data e fascia oraria, acquistabile via internet, tramite call center o presso la biglietteria della mostra). Biglietti per gruppi (prenotazione obbligatoria min. 15 max. 25 persone con capogruppo gratuito): intero 10, ridotto 7 (minorenni). Biglietti per scuole (prenotazione obbligatoria min. 15 - max. 25 studenti con due accompagnatori gratuiti): ridotto 6. Ingresso gratuito per bambini fino a 5 anni compiuti (non in gruppo scolastico), giornalisti con tesserino, accompagnatore di portatore di handicap. Visite guidate: prenotate per i gruppi fino a 25 persone 11, in lingua straniera fino a 25 persone 125, per le scuole solo se prenotate fino a 25 studenti 50, in lingua straniera 60. Visite guidate estemporanee (min. 10 - max. 25 persone): 7 a persona. Con esclusione delle scuole, le visite guidate verranno effettuate con l'ausilio di un apparato microfonico e cuffie personalizzate. Vendita biglietti sospesa 1 ora prima della chiusura. Guardaroba gratuito obbligatorio per borse e zaini. Accesso e servizi per i disabili. Info e prenotazioni: www.lineadombra.it.

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In carcere per parlare del senso della vita: lesperienza di una classe delle superiori
segnalazione di Silvio Forcellini
Prendete una classe di studenti delle superiori, fatela entrare in carcere, respirare laria triste della privazione della libert, lasciare fuori quei cellulari da cui i ragazzi non si separano mai, attraversare dieci cancelli e poi arrivare a incontrare alcuni detenuti. Ascoltare le loro testimonianze, per la prima volta provare a guardare la realt con gli occhi del nemico e capire che il nemico non cos diverso da noi. Riflettere sul male da cui ognuno di noi vorrebbe essere immune, e uscire da questa esperienza con la consapevolezza che il carcere pu diventare anche il luogo di un confronto profondo e importante tra la societ e chi ne stato escluso perch ha rotto il patto sociale. A raccontarci questo percorso di conoscenza molto particolare una intera classe, che ha deciso di fissare sulla carta emozioni, riflessioni, ragionamenti nati da un progetto, che a Padova e nel Veneto porta ormai migliaia di ragazzi a parlare di legalit in carcere. L'esperienza che abbiamo fatto servita a riflettere sul valore della libert Il 16 dicembre la classe 4EA dellistituto tecnico industriale Cardano di Piove di Sacco ha fatto visita al penitenziario Due Palazzi in occasione del progetto Il carcere entra a scuola, le scuole entrano in carcere. Abbiamo iniziato il progetto alla fine di ottobre; la nostra insegnante ha introdotto largomento partendo dal programma di storia, parlando dell'illuminismo, dei personaggi importanti di questa corrente storico-culturale, soffermandosi prevalentemente sulla figura di un uomo che fino a quel momento sapevamo era colui che aveva scritto Dei delitti e delle pene. Cesare Beccaria rappresentava per noi solo un personaggio da studiare, uno che aveva affrontato problemi delicati cos come facevano generalmente i grandi filosofi e uomini di cultura in unepoca in cui era possibile parlare di tutto, in cui era possibile esprimere il proprio punto di vista, mettendo in risalto la ragione, lidea, il pensiero libero e indipendente pur di uscire da quella condizione di minorit che tanto infastidiva gli illuministi. Ma Cesare Beccaria e il suo pensiero hanno dato vita ad un percorso che ha messo in piedi questo magnifico progetto, da semplice esponente dellilluminismo italiano diventato il simbolo del nostro percorso scolastico che ha avuto il suo culmine quel 16 dicembre, giorno in cui le nostre vite si sono confrontate con quelle di persone che mai avremmo pensato di incontrare nel nostro cammino, nella nostra esperienza di studenti, di giovani che spensieratamente vivono la propria quotidianit tra studio, amici, sport e famiglia. Qualche settimana prima la nostra insegnante ci ha chiesto di rispondere a delle domande riguardo al carcere, i detenuti e la severit delle pene. Ognuno ha espresso le proprie idee, molto liberamente abbiamo scritto quello che pensavamo, quello che sapevamo perch sentito dire, abbiamo espresso sentimenti di rabbia, di rancore, abbiamo descritto la pena ideale, ma mai avremmo pensato a una svolta simile, quella svolta che ci ha fatti rinascere nella testa, nelle idee, nei pensieri e anche nell'anima. Il 16 dicembre siamo partiti dal nostro istituto convinti di fare la solita uscita didattica per poi ritornare a casa e raccontare della giornata trascorsa al di fuori delle mura scolastiche. Invece la nostra giornata si trasformata in un momento di riflessione, di pausa interiore, di scoperta. Ci siamo ritrovati allinterno di un carcere. Lidea che abbiamo sempre avuto del carcere quella di un luogo buio, angusto, freddo. Appena entrati, quella sensazione di chiusura e oppressione non ci ha colpiti particolarmente; guardare quelle mura e quei cancelli altissimi con le guardie del penitenziario appostate l davanti ci ha fatto subito fare un paragone, tutti ridendo abbiamo detto: A parte i cancelli alti non sembra diverso dalla nostra scuola; nessuno immaginava ancora la stupidit di quel paragone. Nel momento in cui ci hanno chiesto di lasciare tutto, i nostri cellulari, i nostri effetti personali, le nostre carte didentit, l abbiamo provato una strana sensazione, come se ci privassero della nostra vita, delle cose importanti a cui siamo legati, come se violassero le nostre vite. Siamo entrati, i cancelli si chiudevano al nostro passaggio; sembrava che un pezzo della nostra libert rimanesse fuori, insieme allaria e al sole che avevamo appena lasciato alle nostre spalle. Il rumore delle sbarre, i passi amplificati dalleco, le guardie sempre pronte ad aprire e chiudere i cancelli, le videocamere apposte agli angoli del corridoio e poi quello stridulo, assordante garrito dei gabbiani che volavano alti nel cielo. La loro presenza sembrava un grande paradosso, il simbolo per eccellenza della libert sembrava prendersi gioco di quel luogo cos sorvegliato e controllato, laddove tutto era scandito dalle regole. La famosa frase a me non succeder mai solo una frase sciocca Da spensierata e scherzosa, quale era stata all'inizio, la nostra visita si stava trasformando in qualcosa di pi serio, tutto diventava pi tetro. Attraversare il corridoio e incrociare gli sguardi dei detenuti, era una sensazione di grande impotenza; vedere la loro faccia nascosta dalle sbarre, i loro occhi che guardavano con voracit la libera giovent, ci ha messo addosso tristezza e angoscia a tal punto che molti di noi non hanno avuto il coraggio di alzare lo sguardo. In quellattimo non abbiamo provato paura, ma solo rispetto, ci siamo sentiti quasi in colpa per essere cos fortunati e padroni della nostra libert. Ci siamo sentiti spinti dalla curiosit, dalla voglia di conoscere, di capire meglio, di approfondire un argomento che era iniziato qualche mese prima con una semplice lezione di storia. Ci hanno condotti nella biblioteca, ci siamo seduti, mentre i nostri sguardi incrociavano quelli dei detenuti che stavano l seduti composti, pronti per raccontare le loro storie. Abbiamo ascoltato con interesse storie di uomini che minimamente darebbero lidea di commettere un crimine. Istruiti, con

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la voglia di continuare nonostante tutto, con la volont di proseguire gli studi per migliorarsi, anche se per molti di loro questo non servir a riscattare la libert ormai persa, ma sicuramente a dare dignit alla propria esistenza, a trovare spazio nelle idee, nei pensieri e a dare un senso alla vita, quella vita interrotta, ma che comunque ha un grande valore e come tale ha bisogno di essere rispettata e protetta. Lo fanno attraverso questo progetto che ha lo scopo di far rinascere. Loro rinascono tutte le volte che ci guardano negli occhi, quando intimoriti e insicuri ci accomodiamo nelle sedie, quando nel nostro sguardo si percepisce la voglia di libert, e questa libert la gustano loro attraverso noi; noi siamo gocce di vita, abbiamo questo grande potere, che fino a quel momento non sospettavamo minimamente di possedere: abbiamo il potere di far star bene chi, purtroppo, il bene pi grande lha perso. Siamo convinti che l'esperienza che abbiamo fatto servita a riflettere sul senso della vita, sul valore della libert, sugli errori che a volte possono essere fatali, su quelle piccole cose che hanno un valore immenso e che per noi sono scontate e spesso non riusciamo ad apprezzare, forse per abitudine. Siamo ritornati a casa sicuramente rafforzati; qualcosa in noi cambiato: sicuramente abbiamo accantonato i pregiudizi e imparato che condannare non appartiene al potere umano; abbiamo imparato che nella vita si pu sbagliare e che nessuno esente dallerrore, che la famosa frase a me non succeder mai solo una frase sciocca e che tutti possiamo cadere nelle trappole che la vita ci costruisce. Abbiamo imparato che il conto va pagato, prima o poi, e che le responsabilit vanno prese fino in fondo. Vogliamo ringraziarVi perch le vostre lezioni sono lezioni di vita, una scuola che si apre al mondo e che aiuta a crescere. Vi auguriamo di godere il pi a lungo possibile di questa libert che riuscite a respirare attraverso le visite di noi studenti e a noi studenti di poter accogliere come un dono le vostre testimonianze per poter crescere sani nella legalit e nella responsabilit. Un caloroso saluto Gli alunni della 4EA dellI.T.I Cardano di Piove di Sacco (PD)

(M.M.) Abbiamo puntato i riflettori su questo problema ed abbiamo scoperto che comune a molte realt. Proponiamo alcuni avvisi che si potrebbero ritagliare per poi usarli qualora ci si accorga di un uso improprio degli spazi dedicati ai disabili. I parcheggi a loro riservati sono pochi, ma con troppa frequenza vengono occupati da chi non ha titolo per farlo. Tutti insieme riflettiamo sulla necessit di osservare un comportamento civile ed educato.

Attento a dove parcheggi

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RACCONTO

Forcella Cimonega
di Lucio Dorz
C' poco rimedio alla canicola agostana anche ai Fonteghi, dove lascio la compagnia con cui sono arrivato in Primiero. Ne' fra le radure agresti, ne' tra i boschi fitti che mi portano fra le sabbie del Noana. Risalgo l'opposta sponda lesto, ed in breve il fondovalle gi ricordo in vista delle dolcezze da prateria di San Giovanni. Dirotto per breve via alle Caltene, dove gli spazi si liberano in aperti cieli che si acquerellano d'azzurro. Lascio le case di pietra e d'intonaco impreziosite da brocche di fiori ai balconi. Incalzo la valle di corsa dove il ghiaino sembra rombare. Essenze di legna spaccata e fumi di resina che si affrancano da reclusi comignoli, profumano delicati l'aria. Un ottuso cartello, consunto dal tempo, parla risoluto di propriet privata come se il luogo si potesse ingabbiare. Ma qui questa landa celata, s' cucita nel tempo oasi di pace, lontana dai fervori irredentisti italici e dalle regalit asburgiche. L'uomo dove ha messo mano ha trasformato la natura facendone poesia ed ora ne traspare letteratura ambientale. Cammino e corro sullo sterrato in una mescolanza di luoghi che si alternano fra natura e aie antropizzate. In alto oltre le cime di abeti, i monoliti di Cimonega, svettano bluastri nella lattiginosit mattutina. Da lass scende ripido un canalone. Vado a risalirlo l dove non v' valle, lungo un corso d'acqua dove non v' acqua. Ma diventa la mia via. Solo per un attimo, fra sassi e intricati mughi, sentir il loro scorrere, gorgogliante; fino a scomparire risucchiate nelle viscere oscure. La salita diventa faticosa. I massi grandi diventano sassi, che diventano brecce e pi in su diventano sabbie, anzi un fiume di sabbie che faticano il cammino. Mi sposto a lato e sovrasto l'ansa tra bassi mughi e poi verzure colorate. Poi superbe pareti poste a guardia, imponenti. La ricerca di una via che porti oltre. La fantasia della mente che vede passare figure liberatesi dalle brume del tempo: sembrano loro che di qui scesero orgogliosi dopo aver scalato l'alpe ormai lontano nel tempo. Il Tom, il Dal Col ed il Gabian con pastrano ed arma alla spalla mi passano accanto...il tempo di un'illusione. Abbasso lo sguardo e guardo i passi che mi portano in alto, accompagnato da un filo di vento, l dove le rocce si fanno cielo. Sono su, affaticato, alla Forcella Cimonega. Un groviglio di ghiaia, sassi, frane che disegnano le temperie del tempo profondo. E poi spazi che si liberano in panorami e respiri di libert. Mufloni e camosci s'aggirano padroni dei luoghi, mi guardano con disinteresse. Mi fermo, chiudo gli occhi e guardo in alto con la vista delle sensazioni. Correnti calde d'Africa scorrono portando con s grumi di nubi. Scendo gi verso il Pian del Re, dove il passo si fa corsa, tra sassi, erbe e mughi. Mi fermo e mi guardo intorno, e riprendo la via. Su oltre il Col dei Bechi e poi via sotto le crode del Sass de Mura. Calco il sentiero su erti pendii e vasti panorami. E poi sono gi al Rifugio Boz . Una moltitudine di escursionisti s'appisola al sole, cede alle lusinghe del cibo, fotografa, si concede ad una pausa di quiete. Ed gi tempo di ritorno. (tratto da: http://bonviazboatl.blogspot.it/)

Fener, centanni fa!


di Silvio Forcellini

COME ERAVAMO

Pubblichiamo di seguito due cartoline con immagini di Fener che si riferiscono ai primi decenni del secolo scorso. Nella foto a sinistra, militari accampati a Fener Basso prima della decisiva Battaglia del Grappa, nel corso della prima guerra mondiale (1915-1918). Sullo sfondo si vedono la chiesa parrocchiale di San Michele e Villa Vidal. Nella foto a destra, la chiesa successivamente danneggiata dai bombardamenti relativi sempre al primo conflitto mondiale.

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