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La mobilit sociale

Il termine mobilit sociale indica il processo mediante il quale un soggetto, individuale o collettivo, si muove da una posizione (chiamata posizione di origine) ad unaltra (chiamata posizione di destinazione o di arrivo) allinterno del sistema della stratificazione sociale. Lo studio della mobilit sociale si pone, in genere, due obiettivi. Dar conto della consistenza dei flussi degli individui o dei gruppi che si spostano tra le varie posizioni sociali (questo lo studio della mobilit assoluta! quanti individui passano da uno strato ad un altro, da una classe sociale, ad un"altra, in che senso avvengono i movimenti, come cambia la societ nel suo insieme tramite quei movimenti) e stabilire in che misura questi flussi dipendono da uneffettiva apertura della societ oppure dalla pura e semplice variazione (conseguente da mutamenti di carattere economico#produttivo) delle dimensioni dei singoli strati o classi sociali (qui stiamo parlando della differenza fra mobilit assoluta e mobilit relativa! lapertura della societ si misura come mobilit relativa). $er impostare unanalisi della mobilit sociale si deve anzitutto rispondere a due domande preliminari! qual la stratificazione vigente in una determinata societ% In altre parole! quali sono le posizioni (strati, classi) sociali tra le quali gli individui si muovono% quali sono i principali aspetti della mobilit sociale% in che cosa consiste e da quali diversi punti di vista pu& essere osservata la mobilit dei soggetti allinterno della stratificazione sociale% La prima delle due domande si pu& impostare anche chiedendo quale dei diversi possibili criteri di stratificazione utile scegliere per dare un quadro attendibile dei mutamenti della societ e del destino degli individui che allinterno di essa mutano la propria collocazione ' La seconda riguarda, invece le possibili caratteristiche del fenomeno della mobilit. (iguardo a questultima questione, la generalit degli studiosi accetta le seguenti coppie di concetti! a) mobilit orizzontale e mobilit verticale) b) mobilit ascendente e mobilit discendente) c) mobilit di breve raggio o di lungo raggio.
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*appiamo gi che il problema di individuare uno schema di strati sociali utile per comprendere la vera struttura di una societ stato spesso affrontato dai sociologi. *enza tale criterio impossibile affrontare il problema della mobilit. I criteri di stratificazione possono comunque essere diversi. Impostando il problema nei termini pi+ generali occorre almeno ricordare i due approcci ,) della mobilit economica (o -di reddito.) e /) della mobilit occupazionale. 0n criterio che talvolta viene seguito, ed vantaggioso in termini di oggettivit, quello dei livelli di reddito. In questo caso si parla di -mobilit economica.. $er stabilire la situazione di mobilit economica di un soggetto si fa il confronto tra il reddito della sua famiglia dorigine (posizione dorigine) e il suo attuale (posizione di destinazione). Il calcolo non semplice, perch1 va fatto in termini di redditi -reali., ossia al netto per es. dellinflazione e della svalutazione monetaria, cercando di fissare leffettivo -potere dacquisto. dei redditi monetari in periodi diversi. Il criterio seguito pi+ di frequente per& quello della posizione lavorativa. *i parla allora di - mobilit lavorativa. o -occupazionale.. 2ome sappiamo questo il criterio scelto da 3oldthorpe. In questo modo possiamo seguire la mobilit in termini di vere e proprie classi sociali. $ossiamo dire che i due criteri hanno pregi e difetti! quello della -mobilit economica. pi+ oggettivo, quello della -mobilit occupazionale. pi+ significativo e ci da maggiori informazioni sul mutamento sociale e sui percorsi di vita degli individui. Lideale sarebbe una combinazione dei due criteri. Il criterio della mobilit occupazionale incorre nel problema di come fissare i confini tra le diverse categorie, e perci& anche in quello di come stabilire la loro posizione di superiorit o inferiorit (in quali casi la mobilit ascendente, discendente, o pu& essere definita orizzontale%). $er fare un solo esempio, ma molto significativo! con lemergere dei contratti di lavoro -atipici. (con tutto il processo della flessibilizzazione e precarizzazione del lavoro) diventa difficile trovare un termine di paragone fra la posizione di un lavoratore di oggi e quelle tipiche della generazione -dei padri.. $er es., il figlio di un operaio della vecchia generazione che abbia conseguito un titolo di studio e oggi lavori come -collaboratore coordinato continuativo. (formalmente prestando la sua opera di lavoro non manuale come libero professionista), ha davvero seguito un percorso di -mobilit ascendente.% ossia, ha davvero una posizione sociale migliore di quella che a suo tempo aveva suo padre% 4 evidente che le vecchie classificazioni, prodotte negli anni *ettanta (3oldthorpe, *5los Labini) andrebbero profondamente revisionate per essere adeguate alle attuali condizioni lavorative. 6elle indagini, peraltro ottime, sulla mobilit sociale in Italia, condotte dallIstat, viene adoperata una versione semplificata dello schema di *5los Labini. 7a sorgono perplessit nel momento in cui gli autori dellindagine includono nella -piccola borghesia urbana. (-relativamente autonoma.) i lavoratori atipici! -collaboratori coordinati e continuativi e prestatori dopera occasionali. (Rapporto annuale Istat 2012, pag. 89' nota ':). ;ormalmente questi ultimi formano effettivamente la frangia pi+ bassa della categoria dei -liberi professionisti., ma il carattere molto precario e soggetto a concorrenza della loro occupazione rende molto difficile parlare della loro posizione come appartenente ad una -classe media..

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Di solito la mobilit distinta anche in intergenerazionale e intragenerazionale. La mobilit orizzontale consiste nel passaggio tra due posizioni sociali collocate sullo stesso livello gerarchico (ad esempio! nel caso di un impiegato direttivo che decide di aprire unagenzia immobiliare), mentre la mobilit verticale indica lo spostamento verso una posizione collocata gerarchicamente pi+ in alto (un operaio che si trasforma in artigiano) o pi+ in basso (un artigiano che diventa operaio). <ualora i passaggi verticali consistano nellattraversamento dei confini di una pluralit di classi o di strati, si parler di mobilit di lungo raggio (es.! da operaio a piccolo imprenditore, con parecchi dipendenti). *e, invece, si ha a che fare con movimenti tra strati o classi strettamente adiacenti, si dir che si tratta di mobilit di breve raggio (da operaio a artigiano autonomo). I passaggi tra le diverse posizioni sociali possono essere studiati confrontando la classe sociale (o lo strato) della famiglia di origine di un individuo con quella (o quello) che egli ha raggiunto in un dato momento della sua vita. *i ha a che fare, in questo caso, con atti di mobilit sociale intergenerazionale. *e invece il confronto avviene tra le posizioni occupate da una persona durante la sua esistenza adulta, ossia dopo che essa uscita dalla famiglia dorigine, si parler di mobilit sociale intragenerazionale o di carriera.
La forma pi+ frequente e ritenuta pi+ significativa di mobilit sociale quella intergenerazionale. La situazione di partenza di solito si misura con riferimento alle condizioni della famiglia dorigine quando il soggetto aveva dai '8 ai '9 anni. $er la posizione lavorativa di solito si prende come riferimento quella del padre. La situazione di arrivo viene definita in modo ottimale scegliendo quella del soggetto allet di 9= anni, perch1 si suppone che a quellet la sua situazione si sia stabilizzata. *e devono essere svolte delle indagini su dati attuali e in particolare sulle giovani generazioni, per&, si deve prendere come posizione di arrivo quella del soggetto al momento della rilevazione.

>ra dobbiamo esporre i concetti pi+ significativi di tutto questo discorso! quelli di mobilit sociale relativa e di mobilit sociale assoluta.
(icordiamo anzitutto che si tratta di due concetti statistici, che misurano le caratteristiche di unintera societ. $erci& dobbiamo anche ricordare che le indagini che riguardano questo particolare tipo di valori vengono svolte -per campionamento.. 6on essendo possibile svolgere un completo censimento di tutte le situazioni presenti in una nazione, gli studiosi provvedono ad elaborare un campione di soggetti che possa rappresentare in modo attendibile le situazioni e

La mobilit sociale assoluta misura il numero presente in una societ di individui il cui status sociale (economico, lavorativo, di classe) cambiato rispetto a quello della famiglia di origine. 4 facile capire che la mobilit assoluta in gran parte determinata dai grandi mutamenti che le societ hanno subito con i processi di modernizzazione. *oprattutto con lindustrializzazione, mutato profondamente il panorama sociale delle nazioni. 2lassi sociali una volta ampie (le classi rurali) si sono ridotte a piccole percentuali dellintera popolazione, altre sono cresciute! la classe operaia impegnata nelle fabbriche e quelle addette ai servizi, alla burocrazia e allamministrazione ecc. (settore terziario). 0na seconda ondata (anche se meno drammatica) di sconvolgimenti quella che chiamiamo deindustrializzazione e terziarizzazione, che ha iniziato a rendersi visibile negli anni *ettanta, coi processi di automatizzazione delle fabbriche e lincipiente delocalizzazione dai paesi di pi+ antica industrializzazione a nuovi -mercati del lavoro. a basso costo.
Il seguente schema (da *5los Labini), relativo alle percentuali dei vari settori occupazionali in Italia, nel periodo '??'# '@?A, illustra perfettamente quanto detto sopra. *i osservi la costante diminuzione dellagricoltura e il fatto che loccupazione industriale tocca il suo culmine negli anni *ettanta, per poi iniziare a calare (deindustrializzazione). 4 costante, invece, la crescita del settore terziario e della pubblica amministrazione. 6on deve, invece, trarre in inganno lalta cifra di -Industria e artigianato. riportata per il '??'! si tratta in gran parte di artigiani -preindustriali. che lavoravano con metodi tradizionali e che la modernizzazione -spiazz&., portandoli alla -proletarizzazione. (lavoro in fabbrica) o comunque estinguendone lattivit. Ci, chi vuole, pu vederlo chiarito dal confronto con la tabella della pag. seguente. 1881 :?,= A=,= @,: 8,: 1921 :@,= 8C,= '=,: A,: 1951 9A A: ': C 1971 '? 98 A= '= 1983 'A A: AC ': Variazioni 1881-1983 B 9:,= D:,= D8C,: D'8,:

,gricoltura Industria e artigianato *ervizi $ubblica amministrazione

Dati ancora pi+ significativi si possono trarre dalla seguente tabella, sempre da *5los Labini ( Le classi sociali negli anni 80, con aggiornamenti fino al '@@A).

1. Borg esia 2. "lassi medie urbane i piegati privati i piegati pubblici artigiani co ercianti altri 3. "oltivatori diretti (contadini proprietari) #. "lasse operaia a. salariati agricoli b. operai dell!industria c. co ercio, trasporti e servi"i "ontadini &3 ' #a(

1881 1!9 23!# =,E 9,' '9,8 9,: 22!5 52!2 A:,E 13!2 A,9 58!1

1921 1!7 1$!3 =,? :,= 9,@ :,E 37!% #5!% 8',? 19!$ A,E #8!8

1951 1!9 2$!5 :,8 ?,= E,= C,A 3%!2 #1!2 '',? 22!9 E,: #2!%

1971 2!5 38!5 ?,C '',= :,A '=,8 A,A 11!9 #7!1 E,' 31!1 @,@ 18!%

1983 3!3 #$!# '=,8 ':,? :,? '=,9 9,8 7!$ #2!7 9,= 2$!1 '8,E 11!$

1993 3 52 '' '? E '' E $ 39 A 25 '' 9

<uesta tabella, nella quale possiamo prendere in esame in pieno il ben noto schema di stratificazione di *5los Labini 8, particolarmente significativa perch1 ci presenta non solo le percentuali dei settori, ma anche il mutare della composizione di classe della societ italiana. (ende, in particolare, evidente il processo di crescita delle classi -medie. che ha accompagnato per un lungo periodo il processo della modernizzazioneA. <uesti dati esemplificano bene quanto scritto nel nostro libro di testo (pag. F :8)! -Le societ industriali offrono in genere numerose occasioni di mobilit sociale, grazie al progressivo aumento di posizioni di livello medio#alto. 9. Lo stesso viene detto, in modo pi+ esplicativo, negli appunti su 3oldthorpe! -3oldthorpe sostiene G che le societ industrializzate hanno un alto grado di stratificazione, a causa di un accresciuto livello di differenziazione del lavoro rispetto alle societ preindustriali. Hale differenziazione d luogo ad una netta crescita delle esigenze di istruzione e formazione professionale e alla moltiplicazione di abilit tecniche e professionali richieste sul mercato del lavoro, promuovendo in tal modo lo sviluppo di ampie classi medie..
)iccola parentesi su mobilit ascendente e discendente! ottimismo e pessimismo $er concludere queste brevi osservazioni sulle tendenze generali della mobilit sociale assoluta nei paesi ad economia avanzata, occorre dire che le nostre societ provengono tutte da un lungo periodo di mobilit assoluta prevalentemente ascendente. <uesta prevalenza della mobilit ascendente su quella discendente nellesperienza storica dei paesi industrializzati fa sI che la nozione stessa di -mobilit sociale. sia circondata da un alone di ottimismo e che quindi la mobilit sociale, che appare soprattutto come opportunit data a molti di migliorare il proprio status di origine, sia vista come un bene, un fattore positivo nelle caratteristiche di una societ. * oggi+ <ual la situazione, nel rapporto fra mobilit ascendente e discendente% $urtroppo i segnali non sono positivi. 6el rapporto Istat 8='8 chiarito che le opportunit di mobilit ascendente, nellItalia di oggi, sono in netto calo e man mano che si avanza nelle nuove classi di et, crescono le possibilit di finire in una posizione sociale inferiore a quella della famiglia di origine. *econdo il rapporto la probabilit di mobilit ascendente cresciuta fino alla generazione nata negli anni :=, per quella generazione gi la prima esperienza di lavoro (senza contare progressioni successive) faceva balzare il 89J circa ad una condizione superiore a quella della famiglia di origine. *uccessivamente tale possibilit ha iniziato a ridursi. Dei nati nel periodo '@?=#?9, invece, quasi il A=J inizia a lavorare in condizioni peggiori di quelle dei propri genitori e lo svantaggio si riduce poco negli anni seguenti! dopo : anni di lavoro ancora il 8EJ risulta in posizione inferiore a quella della famiglia di origine (Rapporto annuale Istat 2012, pagg. 899#:). La mobilit discendente sta diventando una possibilit sempre pi+ concreta.

I dati riportati in questa pagina ci hanno dato unidea della mobilit assoluta e di come tale valore sia legato alle grandi trasformazioni della societ. >ra passiamo a vedere pi+ di preciso come si calcola il tasso di mobilit assoluta, e poi al confronto con la nozione di mobilit relativa.
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2onfronta lo schema nella prima pagina degli appunti su *5los Labini 6ella tabella riportata sopra sono unificate sotto il titolo di -classi medie urbane. la classe impiegatizia e la componente urbana della -piccola borghesia relativamente autonoma., mentre isolata la classe dei coltivatori diretti, per evidenziare la riduzione delle classi rurali. A ;ermandoci ad un solo dettaglio dei dati riportati da *5los Labini, vediamo che nel '@:' la classe impiegatizia formava il 'A,8J della popolazione attiva italiana) nel '@@A il 8@J. 6ellarco di poco pi+ di una generazione la percentuale di popolazione italiana collocata nella classe impiegatizia era pi+ che raddoppiata. 9 Il testo prosegue -e alla diffusione dei valori di uguaglianza di opportunit., ma questo punto per ora lo lasciamo da parte, perch1 riguarda la mobilit relativa, e ancora dobbiamo esaurire il discorso sulla mobilit assoluta.

Il tasso di mobilit assoluta osservabile in una societ costituito dal rapporto tra i componenti di questultima che sono arrivati in una posizione diversa da quella di origine e il totale dei suoi componenti. 2ome si procede a misurarlo% >ccorre costruire delle tabelle che mettano in relazione le posizioni di origine e quelle di destinazione. 3li individui la cui posizione di origine coincide con quella di destinazione sono definiti -immobili.. Fsprimendo in valore percentuale la quota di individui immobili, otteniamo il -tasso di immobilit., sottraendo tale cifra alla totalit abbiamo il -tasso di mobilit., che B come gi detto B indica la percentuale di individui che hanno modificato la propria posizione dorigine. $er chiarire meglio il concetto riportiamo la principale tabella di mobilit contenuta nel gi citato rapporto Istat 8='8. Le cifre si riferiscono allintera popolazione attiva italiana. I dati derivano, ovviamente, da un campionamento e sono riportati in percentuale. La classificazione la versione semplificata dello schema di *5los Labini, ridotta a E classi. La tabella divisa in tre sezioni relative a maschi, femmine e totale. $er comodit prendiamo come riferimento solo lultima sezione (totale).

2ome si vede, sono riportate sia in orizzontale sia in verticale le sei classi. 6elle colonne distribuita la popolazione secondo la classe occupazionale attuale, nelle righe viene indicata la classe occupazionale del padre dei soggetti. $er es. se un soggetto attualmente fa parte della -classe media impiegatizia. e suo padre era un coltivatore diretto (-piccola borghesia agricola.), la sua posizione andr collocata nella casella allincrocio fra la riga -piccola borghesia agricola. e la colonna -classe media impiegatizia.. Dalla tabella veniamo a sapere che il 8',9J degli individui provenienti dalla classe dei coltivatori diretti passato alla classe media impiegatizia. La tabella attraversata da una linea diagonale di valori evidenziati in grigio. *ono le caselle che contengono le percentuali dei soggetti -immobili., per i quali la posizione di partenza e quella di destinazione sono uguali, coloro che sono rimasti nella stessa classe occupazionale dei loro genitori. La tabella ci da un gran numero di informazioni sui mutamenti della societ italiana. Kediamo: ad esempio il caso delle persone provenienti da famiglie della classe impiegatizia! di esse il 9@,@J rimasto nella classe di provenienza. Il 8=,?J passato alla -borghesia., e perci& ha avuto un percorso di mobilit ascendente, il 'E,CJ passato alla classe operaia (mobilit discendente), mentre l'',EJ passato alla classe dei lavoratori autonomi (-piccola borghesia urbana.), un tipo di mobilit che potremmo considerare orizzontale.
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6aturalmente la validit di questi giudizi dipende dalla capacit che ha la -griglia. scelta di rispecchiare le reali posizioni sociali. Fssendo un casellario a maglie molto larghe (con categorie piuttosto generiche) ci sono dei limiti alla sua accuratezza. ,ggiungiamo anche la perplessit espressa nella nota '.

;acciamo il confronto con la -piccola borghesia urbana.! qui la percentuale degli individui che sono rimasti nella classe dorigine pi+ basso (8C,EJ)) anche leggermente inferiore quello di quanti sono passati alla classe borghese (':,?J). ,lla classe impiegatizia passato il A',9J, mentre la mobilit discendente verso la classe operaia ha coinvolto il 89J. Dal confronto emerge che la classe impiegatizia, convenzionalmente considerata pi+ o meno alla pari con la -piccola borghesia urbana. dei lavoratori autonomi (artigiani, negozianti ecc.) si trova in realt in una posizione superiore! ha mostrato una maggiore capacit di mobilit ascendente (verso la borghesia) e minore tendenza alla mobilit discendente (verso la classe operaia). Il gran numero di individui immobili nella classe impiegatizia (che contrasta con quello pi+ basso che si riscontra fra i lavoratori autonomi), pu& indicare sia il fatto che il numero di posizioni disponibili di lavoro impiegatizio si mantenuto pi+ alto del numero di posizioni di lavoro autonomo, sia una maggiore soddisfazione che tale classe ha della propria posizione sociale, che la porta a replicarla nelle nuove generazioni.

;atto questo piccolo esercizio di interpretazione dei dati in termini di mobilit assoluta, possiamo capire meglio cosa ancora ci resta da sapere. La mobilit assoluta ci mostra i flussi della popolazione che si sposta da una classe allaltra. 3li spostamenti sono prodotti dal mutamento generale della struttura sociale E. *i tratta di fenomeni macroscopici e incontrollabili da parte degli individui, che plasmano la societ riducendo dei settori occupazionali e ampliandone altri. ,a mobilit relativa In una societ stratificata alcune posizioni sono maggiormente desiderabili di altre in termini di reddito e di prestigio! per il raggiungimento di tali posizioni si produce competizioneC. <uali possibilit ha un soggetto proveniente da una classe inferiore di accedere ad una posizione superiore% F quante possibilit ha, invece, chi proviene da una famiglia gi collocata nella classe superiore di conservare la posizione che stata dei suoi genitori% Il problema della mobilit relativa nasce, in sostanza, dalla differenza di opportunit che caratterizza situazioni come quelle espresse in modo semplificato da queste due domande. 6ella competizione, individui provenienti da diversi strati sociali hanno risorse e punti di parten"a diversi. , ci& si aggiunge la tendenza attiva, propria dei gruppi sociali collocati in posizione vantaggiosa, a mantenere i propri vantaggi e a trasmetterli lungo le generazioni, escludendo i -nuovi arrivati. ?. 0na societ nella quale i mezzi di mobilit ascendente @ siano poco accessibili ai componenti delle classi inferiori e nella quale le resistenze dei gruppi avvantaggiati siano molto forti ed efficaci una societ -rigida., o -chiusa.. In essa le posizioni sulla scala sociale sono in gran parte ereditarie. La tendenza alla rigidezza e allimmobilismo pu& essere mascherata da vistosi fenomeni di mobilit assoluta. 2ome abbiamo visto ampiamente, la modernizzazione implica un massiccio passaggio di quote della popolazione attiva a lavori tecnicamente qualificati e in genere ad attivit che richiedono livelli alti o medio#alti di istruzione, ossia una
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Horniamo per un attimo alla nostra tabella, e riepiloghiamo, se c ancora bisogno di un esempio, il vistoso fenomeno della contrazione delle classi rurali. 0n gran numero di soggetti provenienti dalle due classi agricole (coltivatori diretti e -classe operaia agricola.) si spostato verso altre classi, mentre sono trascurabili gli spostamenti verso le classi agricole. La societ italiana non offre opportunit in quel settore, non richiede se non un piccolo numero di persone che coltivino la terra. 7a anche la classe operaia (vedi di nuovo la tabella da *5los Labini a pag. A), dopo il '@C= ha iniziato ad espellere una parte dei suoi componenti (deindustrializzazione). C Il discorso svolto in questultima sezione dei presenti appunti finalizzato a rendere chiaro il concetto corrente di mobilit relativa. $erci& diverse affermazioni sono semplificate. $rima fra tutte quella fatta in queste prime righe. 6on intendo affatto presentare la condizione di competizione come uno stato -naturale. e meno ancora come sommamente virtuoso e desiderabile per lessere umano. F neppure come una caratteristica presente allo stesso modo in tutte le societ possibili (questo sarebbe semplicemente falso). Laffermazione va intesa semplicemente come constatazione dellesistenza, nelle societ moderne, di situazioni competitive, e pu& essere estesa fino a comprendere lidea che le situazioni di privilegio inamovibile sono ingiuste e disfunzionali. 6on vorrei, per&, che fosse scambiata per unesaltazione della lotta per lautoaffermazione come ci& che di meglio e di pi+ produttivo possa fare un essere umano. ? 0na completa e tipica teoria del conflitto sociale basata sul concetto di -esclusione., ossia sulla capacit delle classi al potere di resistere alla concorrenza dei gruppi subalterni ostacolandone lascesa e fissando barriere reali e simboliche attorno alle posizioni socialmente privilegiate, stata sviluppata dal sociologo americano -neoLeberiano. (andall 2ollins ('@9' B viv.). 4 considerato un classico il suo saggio sul sistema educativo americano ( #unctional and Conflict $heories of %ducational &tratification, '@C') nel quale egli sosteneva che la richiesta di titoli di studio sempre pi+ elevati (e di periodi di studio pi+ lunghi) per laccesso alle professioni non era affatto dovuto a crescenti esigenze tecnico#scientifiche di formazione, ma alla volont delle classi dominanti di imporre il proprio monopolio su tali professioni, richiedendo per laccesso ad esse delle credenziali economiche (costo degli studi) e culturali (familiarit con lambiente accademico e con lo -stile di vita. proprio di esso) tali da escludere o da ammettere in misura molto ridotta i gruppi emergenti delle fasce sociali inferiori. Hesi in parte simili sono state sostenute anche da $. /ourdieu e M.#2. $asseron (vedile riassunte nel libro di testo! scheda di pag. F:=#:') @ 7ezzo di mobilit ascendente per eccellenza, nelle societ moderne, listruzione. 7a accanto ad esso se ne possono ricordare molti altri! per es. laccesso al credito, laffiliazione politica, lassociazionismo, i sostegni statali ecc. ecc.

forte mobilit ascendente. <uesto processo dovuto ad esigenze della produzione e dellorganizzazione sociale, ma non implica di per s1 che i criteri di assegnazione delle posizioni nella societ divengano pi+ equi '=. In una societ rigida i nuovi arrivati a posizioni di prestigio possono occuparle solo fintanto che il numero di posizioni disponibili eccede il numero di aspiranti provenienti dalle classi pi+ elevate. 0na volta giunti a questo limite, quando le posizioni appetibili cominciano a diventare scarse, la competizione comincia a diventare difficile, la differenza di risorse dovuta alle diverse origini inizia a far sentire il suo peso, scattano le resistenze e la mobilit ascendente rallenta e si blocca. Fsaminando i numeri di una societ -rigida. si trover perci& che laccesso alle posizioni superiori distribuito in modo sproporzionato a favore di chi proviene da famiglie gi appartenenti agli strati pi+ alti. 6onostante lesistenza di forme di mobilit assoluta, in una societ -rigida. la mobilit relativa continuer ad essere bassa. Dopo aver descritto la societ -rigida. o chiusa, con scarsa o nessuna mobilit relativa, proviamo a pensare a come dovrebbe essere una societ caratterizzata da alta -mobilit relativa., che (per usare un termine opposto a -rigida.), chiamiamo -fluida.. La scheda dal sito della ;ondazione Frmanno 3orrieri ce ne da unimmagine idealizzata! -una societ ha un forte livello di mobilit relativa quando seleziona gli individui da collocare nelle varie posizioni sociali in base alla competenza e al merito, anzich1 alla loro provenienza sociale.. F prosegue -lo studio della mobilit relativa intende stabilire se, e in che misura, una societ rispetti il principio delle pari opportunit di partenza nellassegnare le persone alle diverse posizioni di arrivo.. In altre parole! una societ tanto pi+ fluida quanto meno la posizione darrivo delle persone condizionata dalla loro posizione di partenza. Da un punto di vista statistico il grado di fluidit (ossia di mobilit relativa) di una societ si dovrebbe misurare esaminando la posizione di partenza di un campione di soggetti giunti alla stessa posizione darrivo! se la distribuzione delle loro posizioni di partenza si avvicina alla distribuzione statistica delle classi di provenienza, allora la societ fluida. *e per es. in una certa societ il 8=J della popolazione appartiene alla classe borghese, il A=J alla classe media e il :=J alla classe operaia, in una situazione di perfetta fluidit, presi a caso '== professori universitari, '== deputati e '== operai, in ciascuno dei tre gruppi si dovrebbero trovare 8= individui di origine borghese, A= provenienti dalla classe media e := dalla classe operaia. '== prof. universitari! di cui 8= di origine borghese, A= originari della classe media, := di origine operaia) '== deputati! di cui 8= di origine borghese, A= originari della classe media, := di origine operaia! '== operai! di cui 8= di origine borghese, A= originari della classe media, := di origine operaia. In questo caso ci troveremmo di fronte ad un caso di fluidit perfetta e totale. Ka da s1 che non esiste nessuna societ che si assomigli a quella in cui si pu& dare un caso del genere! si tratta di unidea limite''. La realt si trova in qualche modo in mezzo tra gli estremi della societ total ente rigida e di quella total ente fluida, ma sicuramente molto pi+ vicina alla prima. La misurazione della mobilit relativa dovrebbe servire a determinare quanto prossime sono le societ reali ai due casi limite. Lidea di fluidit di una societ incarna, secondo alcuni dei i suoi sostenitori il valore di equit e giustizia. ,nche la nostra 2ostituzione assegna allazione pubblica lo scopo di rimuovere gli ostacoli sociali ed economici che impediscono alle persone la piena realizzazione delle loro potenzialit. *econdo altri la -fluidit. raccomandabile soprattutto perch1 permette di collocare in modo ottimale le risorse umane, ossia permette che le posizioni di maggiore responsabilit sociale siano assegnate alle persone pi+ capaci '8. 2ome tutti i discorsi che toccano tematiche etiche profonde questo argomento meriterebbe ben altra discussione, ma ora molto tardi e questi dannati appunti li ho sotto gli occhi da diversi giorni. *pero siano sufficientemente leggibili e chiedendo scusa per tutti loro difetti devo mettere lultimo punto fermo e stamparli.

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Imitando un celebre detto di ,. *mith, possiamo dire che, in questo caso, -non per la benevolenza delle classi dominanti se il figlio delloperaio studia e diventa ingegnere, ma perch1 il sistema tecnico produttivo ha bisogno di meno operai e di pi+ ingegneri.. '' Fra pi+ o meno lidea di societ che sosteneva uno dei pi+ famosi socialisti utopisti del primo >ttocento, il conte 2laude# Nenr5 de *aint *imon. 6ella sua utopia meritocratica e tecnocratica immaginava che sarebbero rimaste, sebbene attenuate, le diseguaglianze di redditi e di compensi, ma sarebbe stata abolita lereditariet dei beni e delle posizioni sociali. '8 , proposito del tema della -ingiustizia. e dell.inefficienza. delle situazioni di scarsa mobilit sociale, rivedi larticolo -Il lavoro nel nome del padre.(7. (icci, in -(epubblica. =AO=AO8='=, che riferisce del rapporto >2*F 8='= e della valutazione data dall>2*F della scarsa mobilit sociale (relativa) italiana.

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