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NORMATIVA DI RIFERIMENTO
D.Lgs. 192/2005
La normativa fondamentale in materia di criteri per la progettazione di interventi di recupero e ristrutturazione oggi contenuta nel D.Lgs. 192/2005, di attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia. Il decreto aggiorna la legislazione vigente, con particolare riferimento alla L. 10/1991 e, quindi, anche alla disciplina contenuta nel Testo Unico sull'edilizia di cui al D.P.R. 380/2001. Gli esatti ambiti di applicazione del decreto sono stati successivamente chiariti con la circolare n. 8895 del 23 maggio 2006, emanata dal Ministero dello Sviluppo Economico. Per il perseguimento della finalit essenziale di risparmio energetico, il decreto: - fissa livelli di isolamento termico degli edifici, sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni pi elevati rispetto a quelli stabiliti dalla normativa previgente; - promuove l'utilizzo di apparecchiature a maggior rendimento per gli impianti nuovi e ristrutturati, nonch per le nuove caldaie installate in sostituzione delle precedenti; - prevede una graduale applicazione della certificazione energetica degli edifici, rendendola obbligatoria per i nuovi edifici e per le ristrutturazioni complete di edifici di notevole dimensione e volontaria in tutti gli altri casi; - snellisce le procedure di accertamento e ispezione a carico degli enti locali; - rende efficaci le verifiche sugli impianti di riscaldamento da parte di Comuni e Province attraverso una selezione degli impianti cui, per motivi tecnici, opportuno dedicare maggiore attenzione; - individua le responsabilit professionali in merito alla conformit al progetto delle opere realizzate.
Il rendimento energetico nell'edilizia normato dal D.Lgs. 192/2005, mentre gli ambiti di applicazione sono definiti nella circolare 8895/2006 del Ministero dello Sviluppo Economico
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[Legislazione]
Protocollo Itaca
Il Protocollo Itaca rappresenta il frutto dell'attivit svolta da un gruppo di lavoro interregionale attivato dalle Regioni italiane al fine di pervenire a un contesto di regole scientificamente certe e condivise sulle modalit per la valutazione energetica e ambientale di un edificio e per la redazione dei progetti secondo le regole della bioedilizia e della sostenibilit energetica. Il protocollo aggiornato periodicamente; non al momento obbligatorio su base nazionale. Tuttavia, molte Regioni hanno recepito le disposizioni in esso contenute all'interno della propria legislazione.
Il D.Lgs. 192/2005 regola le nuove costruzioni, le ristrutturazioni degli edifici esistenti, il rifacimento degli impianti termici e la sostituzione dei generatori di calore
Le tecniche da applicare nella progettazione di nuovi edifici pubblici e privati (D.P.R. 380/2001 e D.Lgs. 192/2005)
Secondo il Testo Unico sull'edilizia e il D.Lgs. 192/2005, la progettazione degli edifici deve essere conforme alle prescrizioni vigenti e alle condizioni tecniche che consentono di contenere i consumi di energia termica ed elettrica (articolo 123, comma 3, D.P.R. 380/2001). La disposizione esprime una direttiva di carattere generale che, indipendentemente dalle prescrizioni dettate dal Testo Unico sull'edilizia, impone ai progettisti di attenersi ai criteri che, secondo le conoscenze tecniche acquisite al momento in cui la progettazione viene redatta, consentano il maggior risparmio energetico. La norma contenuta all'allegato I, comma 1, D.Lgs. 192/2005 costituisce espressione dello stesso principio, in quanto stabilisce le prestazioni energetiche minime da raggiungere, garantendo al progettista ampia libert di scelta tra tutte le possibili soluzioni per il raggiungimento del risultato. Anche il decreto del Ministero delle Infrastrutture 27 luglio 2005 prevede che le verifiche in esso prescritte con riferimento alle ristrutturazioni e alle nuove costruzioni dovranno essere eseguite mediante i metodi di calcolo illustrati nelle istruzioni tecniche allegate al decreto, predisposte dal Servizio tecnico centrale del Consiglio Superiore dei lavori pubblici. Il decreto ammette esplicitamente, tuttavia, che il progettista possa utilizzare altri metodi, purch tratti dalla specifica letteratura scientifica riconosciuta a livello nazionale o internazionale, oppure da normative consensuali nazionali o internazionali, motivandone il loro uso nella relazione di progetto (articolo 9).
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Sebbene non siano stati ancora emanati i decreti attuativi del D.Lgs. 192/2005, la certificazione prescritta tanto con riferimento alle nuove costruzioni, quanto alle ristrutturazioni
Gli apparecchi che non debbono essere considerati nel calcolo della potenza nominale (Allegato A, comma 12, D. Lgs. 192/2005)
Nel calcolo delle potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unit immobiliare si deve tenere conto solo degli apparecchi fissi, alimentati a energia elettrica o a combustibile liquido o gassoso e dotati, dal costruttore, dei necessari dati di targa fra cui l'obbligatorio valore della potenza nominale del focolare. Sono esclusi dal computo anche gli apparecchi portatili di emergenza che, in quanto tali, non sono destinati al servizio di una specifica unit immobiliare, e gli apparecchi destinati alla sola produzione di acqua calda sanitaria per uso unifamiliare.
I requisiti minimi di risparmio energetico negli edifici da ristrutturare (D.M. 27 luglio 2005)
Il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 27 luglio 2005 definisce numerosi criteri ai quali il progettista deve attenersi nella realizzazione di nuovi edifici a destinazione residenziale (articoli 3 e 4). Con riferimento alla ristrutturazione e al recupero degli edifici esistenti, si limita invece a definire gli interventi di maggiore entit, al fine dell'ottenimento di agevolazioni e contribuzioni (articolo 9). Si ritiene, tuttavia, che le prescrizioni disposte con riferimento alla nuova edificazione siano comunque applicabili anche alle ristrutturazioni in virt dei principi contenuti nel D.P.R. 380/2001 e nel D.Lgs. 192/2005, che esigono l'adeguamento alla disciplina in materia di risparmio energetico nei limiti in cui siano compatibili con l'entit dell'intervento. L'obbligatoriet, anche con riferimento agli interventi di ristrutturazione, sembrerebbe confermata dall'articolo 1. Allo scopo, occorre ricordare che il decreto considera, a titolo esemplificativo e non esaustivo, interventi di adeguamento importanti la ristrutturazione della copertura dell'edificio; il rifacimento di solai; la ristrutturazione delle pareti esterne dell'edificio; l'aumento delle superfici trasparenti; la sostituzione delle parti esterne trasparenti (finestre, porte ecc.); la sostituzione della parte impiantistica riguardante la generazione di calore; il rifacimento dell'impianto di distribuzione (rete di distribuzione e corpi scaldanti); gli ampliamenti e le sopraelevazioni dell'unit immobiliare; l'installazione di sistemi di ventilazione; l'ottimizzazione dell'illuminamento interno dell'edificio; l'installazione di pannelli solari o pompe di calore (articolo 9). Il decreto prescrive che il progettista dovr in ogni caso inserire le verifiche compiute nella relazione che il proprietario dell'edificio deve depositare presso le amministrazioni competenti, in duplice copia, insieme alla denuncia dell'inizio dei lavori in base alla legge 10/1991.
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10/07
[Legislazione]
Linosservanza della normativa in materia di risparmio energetico impedisce il rilascio del certificato di agibilit e quindi lobbligo di adeguamento delle ristrutturazioni realizzate